#1 – Invito

 

Ecco, era successo ancora una volta.. Kunihiro che si svegliava ne cuore della notte in preda agli incubi. Alle grida disperate della wakizashi, il suo cuore venne attraversato da gelide fitte che gli mozzavano il respiro. Il respiro della wakizashi era continuamente interrotto da violenti singhiozzi e Kanesada non riuscì più a ignorare il malessere del compagno. Si tirò a sedere nel futon e scostò la coperta, facendo posto sul materasso. Picchiettò la mano su di esso, fissando con sguardo implorante quello spaventato e sconvolto di Kunihiro, un invito che non aveva bisogno di parole per essere porto..
 

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Horikawa.

Era finalmente giunta la stagione dei momiji. Quello spettacolo della natura era così affascinante e colmo dei più maestosi colori che tutti in quell’honmaru erano costantemente seduti in veranda a contemplare e a dedicare poesie al mutare della natura. I loro occhi, per la prima volta umani, non potevano non rimanere ammaliati dall’autunno. Allora era proprio vero ciò che gli antichi poeti erano soliti narrare? Vi era però un problema: il fresco venticello autunnale che non dava tregua a chi non sopportava facilmente il freddo. Kane-san era uno di questi, senza dubbio. Horikawa lo sapeva bene. Gli porse una tazza fumante, “Ti va di prendere il thè con me?”

Sappiamo che siamo già al cinque Ottobre ma ci tenevamo a partecipare a questo Writeober portando delle piccole drabble sui nostri due trombolotti preferiti :3 
31 prompt forniti dal sito Fanwriter.it per 31 drabble, per tutto il mese di Ottobre, scritte a quattro mani durante una chiamata in Skype.
_Violet scriverà dal PoV di Izuminokami mentre ad Horikawa ci penserà Areshitsua. 

#2 – Nuvole
 

Il caldo sole estivo era già alto nel cielo azzurro di luglio. Erano usciti presto quella mattina, per godere dell’aria fresca delle prime ore del mattino. Kanesada batteva la fiacca, svogliato come sempre nel portare a termine il lavoro nei campi. In lontananza, il campo di girasoli aveva attirato la sua attenzione. Rubò il cappello di paglia a Kunihiro e cominciò a correre in quella direzione. Non appena cominciò a correre fra i robusti steli però la wakizashi lo placcò, facendogli perdere l’equilibrio e finirono a terra, abbracciati. Scoppiarono a ridere, felici. Kanesada aprì gli occhi lacrimanti e non vide alcuna nuvola ad oscurare quella bellissima giornata.

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“Izumi-kun facciamo un gioco?”
“Si! Che gioco?” urlò il piccino tutto felice.
“Guardiamo le nuvole e a seconda delle forme diciamo cosa ci ricordano, ti va?”
“Si!”
“Va bene… allora… mhh quella sembra un cane!”
“Eh? Un cane?!  Ma ci vedi bene?! E’ un maiale con le ali!”
 “Ma i maiali con le ali non… va bene, dai la prossima..”
“QUELLO E’ TOSHI-SAN!”
“Dove?!”
“Lì …lì Kunihiro non vedi? Hai proprio una vista orribile!”
“Dov… Ah si! E’ vero!”
“Guarda Kunihiro! Quello sembra un guerriero forte e coraggioso…proprio come te! E un giorno anche io diventerò forte e coraggioso come te!”