L'avventura di Frisk

di Feder122
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                                                                                       CAPITOLO 1
Frisk si risvegliò dopo essere caduto da una grande altezza, era ferito, non riusciva a capire come avesse fatto a sopravvivere. Riprese la sua spada, che era finita poco più in là, aveva ancora sia quella che la sua pistola. Poi, guardando il terreno, notò dei fiori gialli e capì che questi avevano attutito la sua caduta, ma notò anche qualcos’altro, anzi qualcun’altro. Una ragazza era distesa su quel letto di fiori dorati, aveva dei capelli marroni, occhi neri, dei pantaloncini verdi, una maglietta verde con delle strisce orizzontali gialle ed una carnagione chiarissima. Bastava guardarla per capire che era confusa quanto lui, così le chiese: “Chi sei?”  
“Mi chiamo Chara, tu sei un umano vero? Che ci fai qui? Cosa vuoi?” la sua faccia e il suo tono erano molto ostili, al punto tale che Frisk le rispose: “Lo dici come se fosse una cosa rara vedere degli umani, siamo 7 miliardi in questo mondo sai? Comunque potresti dirmi che posto è questo e dov’è l’uscita?” Dato che non sembrava avere cattive intenzioni e voleva levarselo dai piedi il più in fretta possibile, Chara gli rispose: “lì.” indicando la fine di un corridoio “Segui questa breve strada e troverai una porta.” Frisk rispose: “Ok grazie, tu resti qui o vuoi venire con me? Voglio dire, dubito che qui ci sia qualcosa da fare.” lo disse sorridendo. A Chara non piacevano per niente gli umani, li odiava. Tuttavia quel ragazzo non sembrava cattivo o pericoloso come quelli con cui aveva avuto a che fare, quindi decise di seguirlo.
“Io mi chiamo Frisk, piacere di conoscerti Chara.” sorrideva di nuovo. Frisk era un ragazzo molto robusto, aveva dei capelli marroni, indossava dei pantaloni verde scuro, rovinati e pieni di buchi, una maglietta blu sgualcita e piena di macchie. Aveva anche una giacca con una tasca interna dove teneva la sua pistola. Andarono fino alla porta e la attraversarono, trovarono un fiore con una faccia, Frisk si chiese se fosse ubriaco. I suoi dubbi aumentarono quando il fiore parlò: “Ehila, io sono Flowey, Fowey il fiore.” vedendo che Frisk era, giustamente, stupito, Chara  gli disse: “Tranquillo, è tutto normale”. il fiore continuò: “Tu sei nuovo dell’underground vero? Devi essere molto confuso.” Frisk annuì, il fiore continuò: “Lascia che ti mostri una cosa.” Flowey fece comparire degli strani petali fluttuanti e davanti al petto di Frisk apparve uno strano cuore rosso, il fiore gli disse: “Quella è la tua anima, la vera rappresentazione del tuo essere, per ora è debole, ma può diventare più forte grazie al LV. Cosa significa LV? Significa LOVE. Questi oggetti fluttuanti possono darti del LOVE se lo vuoi.”
Da come parlava il fiore sembrava che Chara fosse invisibile, difatti disse: “Ma vede solo te?”
Comunque diventare più forte era il pensiero fisso di Frisk, il perché lo vedremo più avanti. Aveva sempre potenziato solo il suo corpo, ma addirittura potenziare la sua anima? Gli sembrò assurdo, ma allo stesso tempo l’idea lo attirava, quindi accettò: “Ok, dammi quel LOVE Flowey.” ardeva di determinazione mentre lo diceva. Flowey lanciò i suoi petali pieni di LOVE, ma quando Frisk venne colpito non era più forte, bensì più debole. I petali infatti lo ferirono più di quanto non fosse già, la faccia di Flowey diventò improvvisamente orribile e spaventosa, con un sorriso inquietante, il suo tono cambiò: “IDIOTA! IN QUESTO MONDO O SI UCCIDE O SI VIENE UCCISI!” Decine di quei petali circondarono Frisk, che non sapeva cosa fare e non capiva nulla di quello che stava succedendo, ma una cosa l’aveva intuita, quei petali erano estremamente pericolosi. Guardò Chara, ma la sua espressione gli suggerì che nemmeno quest’ultima sapeva cosa fare. Frisk tirò fuori la spada, mentre pensava a come usarla per difendersi “Se solo avessi uno scudo o un’armatura, come posso difendermi con una spada e una pistola?”
Quegli strani oggetti pericolosi si avvicinavano sempre di più, Frisk decise di sparare ad un paio di essi per aprirsi un varco, sperando che i proiettili li avrebbero distrutti, fatti esplodere, o almeno cadere a terra. Tuttavia, mentre il ragazzo prendeva la pistola, Flowey venne colpito da una palla di fuoco e il suo attacco si fermò. Notò una strana figura che si avvicinava, non sembrava umana, inoltre Chara era felicissima di vederla. Frisk le chiese chi fosse, non le puntava contro le armi, ma non le aveva neanche riposte. Era una specie di capra su due zampe, con un vestito viola che aveva uno strano simbolo bianco in mezzo.
“Che creatura orribile, provare ad uccidere un ragazzo innocente. Ciao, io sono Toriel, la guardiana delle rovine, non devi avere paura di me.” Nel frattempo Chara urlava: “MAMMA! MAMMA! SONO DAVVERO FELICE DI VEDERTI!”
“Mamma? Come fa ad essere sua madre? Ma soprattutto: perché non le risponde? Pure quel fiore sembrava non vederla.” Pensò Frisk, che comunque  rispose a Toriel: “Io mi chiamo Frisk, grazie per avermi aiutato.” dunque ripose le armi. Toriel disse: “Seguimi, ti porterò in un posto sicuro.” Frisk la seguì, stando un pochino distante per poter parlare con Chara, a cui disse: “Hai notato che nessuno ti vede? Ora che ti guardo da vicino sei quasi trasparente, è come se fossi un fantasma.”
Ella gli rispose: “Mi sembra incredibile, ma ha senso visto ciò che mi è successo.”
“Ovvero?” Chara gli rispose con tono aggressivo: “Non devo spiegarlo a te.” e andò verso Toriel. Frisk le seguì. Si ritrovarono in un’altra stanza con pavimenti e pareti viola. Di fronte alla porta che conduceva ad un’altra stanza, Frisk notò uno strano oggetto giallo fluttuante, incuriosito, lo toccò. Tutto quello che gli stava succedendo gli sembrava strano, ma lo rendeva incredibilmente determinato, determinato a scoprire di più su quelle strane creature e su quella ragazza. Ricominciò a seguire Chara e Toriel. Nella stanza successiva quest’ultima aprì una porta tramite un meccanismo, poi spiegò a Frisk che le rovine, il posto dove si trovavano, erano piene di puzzle e bisognava risolverli per oltrepassarle. Poi gli disse che, essendo un umano, sarebbe stato attaccato dai mostri, desiderosi di vendetta per la guerra avvenuta molto tempo prima. Frisk sapeva molto su quella guerra, in cui gli umani avevano massacrato i mostri e li avevano esiliati nel sottosuolo, che adesso era il loro regno, la credeva una leggenda, ma ora capiva che non lo era. Si trovarono davanti un paio di puzzle che Toriel risolse. Poi disse a Frisk: “Quando i mostri ti attaccheranno comincerai una battaglia, dalle tue armi sembri in grado di combattere, ma ti consiglio di provare a concludere lo scontro in modo pacifico, magari provando a parlare con il tuo avversario e stringerci amicizia, voglio dire…dubito che un ragazzo come te possa voler uccidere qualcuno.”
Egli le rispose guardando per terra, come se fosse assorto nei suoi pensieri: “Infatti sono abbastanza bravo a combattere, ma se possibile preferisco evitare di far male al mio avversario. Io combatto solo per diventare forte, così da difendere me stesso e gli altri.” mentre diceva l’ultima frase sembrava incredibilmente triste, come se stessero riaffiorando in lui dei brutti ricordi; era proprio così.< “Che bello, io penso che nessun mostro dovrebbe fare del male a nessun umano e viceversa.” disse Toriel mentre sorrideva. Chara intervenì dicendo: “Come se un umano potesse essere così buono.” e nel mentre guardava Frisk con disprezzo, come se lo conoscesse da sempre e lo odiasse. La ragazza in realtà non aveva niente contro di lui in particolare, odiava la razza umana a prescindere. Poco dopo Toriel disse: “Devo allontanarmi per sbrigare alcune faccende, tu resta qui e fai attenzione, sembri un ragazzo forte e sveglio, ma non vorrei ti succedesse qualcosa, soprattutto dato che hai quelle ferite.” Detto questo si allontanò mentre Frisk si sedette per riflettere e capire bene cosa stesse succedendo. Chara sembrava abbattuta dato che nessuno poteva vederla, quindi non seguì Toriel.
                           FINE PRIMO CAPITOLO
                                                                                   

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


                          SECONDO CAPITOLO
Frisk voleva scoprire qualcosa di più su Chara, quindi le chiese: “Che rapporto hai con lei?”
“Che ti importa?” gli rispose con tono seccato.
“Sono curioso.”
“Non ho motivo di risponderti.”
Frisk non voleva saperne di mollare, quindi continuò:
“Mi spieghi che problemi hai con me? Ti ho mica fatto qualcosa di male e non lo ricordo?”
“Sei un umano quindi potresti sempre farlo.”
“Ancora con questa storia? Parli come se tu non fossi umana.” Chara non rispose. Frisk continuò: “Magari hai un motivo per essere così aggressiva, tipo un passato triste.” Chara fingeva di ignorarlo mentre lui parlava “Qualcuno ti ha fatto qualcosa di brutto  vero? Non devi preoccuparti, io non ho intenzione di farti niente.” la risposta della ragazza fu: “Adesso smetti di parlare come se mi conoscessi!”
“Senti, io non ho nulla contro di te, voglio solo capire cosa sta succedendo e come devo comportami, ma mi serve il tuo aiuto.”
“Quindi vuoi usarmi, poi, quando non ti servirò più, che farai? Ti sbarazzerai di me per poi fare lo stesso con mia mamma?”
“Adesso smettila! Non farò niente né a quella donna capra né a te!”
Improvvisamente Frisk venne attaccato da due mostri, l’istinto gli suggerì di prendere la spada per difendersi, ma si ricordò di ciò che gli aveva detto Toriel. In più erano due mostriciattoli simili a rane per nulla minacciosi, Frisk schivò tutti i loro attacchi e gli disse di non voler combattere, poi se andò. Chara era stupita e gli chiese: “Perché non li hai uccisi? Erano deboli e disarmati, mentre tu…” egli la interruppe: “Non avevo motivo di ucciderli, non mi hanno fatto nulla di male.”
“Ti hanno attaccato.”
“Ed io ho deciso di non rispondere, combatto solo se è necessario.” dunque i due andarono avanti, Frisk riuscì a risolvere i vari puzzle e a sopravvivere agli scontri con i mostri, il più delle volte li calmò con le parole; altre, quando veniva attaccato da più mostri contemporaneamente e non poteva scappare, li feriva senza ucciderli con la spada. Particolare fu lo scontro con uno strano fantasma, di nome Napstablook, era più forte degli altri mostri. In lui Frisk avvertì una grande tristezza e capì che il suo unico problema era l’essere solo e senza amici, lo intuiva perché gli ricordava com’era lui da quando aveva perso tutto e tutti tre anni prima. Per una lunga parte della sua vita era stato solo, aveva voluto evitare ogni sorta di rapporto con le persone, per questo era in parte simile a Napstablook. Tuttavia parlandogli notò una differenza, il fantasma evitava tutti perché non era molto sicuro di sé, come se si credesse un peso per gli altri, mentre Frisk evitava tutti per paura, paura generata dall’odio, difatti si rese conto di essere più simile a Chara sotto questo punto di vista. Tutto ciò lo rendeva maggiormente determinato a scoprire di più su di lei e sui mostri, che gli sembravano fin troppo buoni con lui visto quello che gli avevano fatto gli umani. Inoltre la vita di Frisk, che verrà maggiormente approfondita più avanti, era stata un inferno. Il ragazzo era stato costretto a lottare continuamente per sopravvivere, senza poter risparmiare la vita dei suoi avversari/aggressori come  avrebbe voluto, le ferite che aveva su molte parti del suo corpo se le era procurate durante le varie battaglie. Vedeva questa strana avventura in cui era stato catapultato come un’occasione per cambiare quella vita che odiava, era fermamente convinto che questa volta la sua gentilezza sarebbe stata ripagata con altra gentilezza. Chara cominciava ad essere curiosa riguardo quel ragazzo. I due arrivarono davanti ad un albero spoglio, dove incontrarono Toriel, che disse stupita: “Come hai fatto ad arrivare qui? Sei riuscito a farcela con tutte quelle ferite, sembra incredibile. Spero che nessun mostro ti abbia fatto del male, ma perché te ne sei andato da lì?” Frisk le spiegò: “Mi hanno attaccato alcuni mostri….”
“Ti hanno ferito?!?” lo interruppe lei con tono preoccupato.
“No me la sono cavata, anche grazie a ciò che mi hai detto prima di andartene”
“Meno male.” disse sollevata.
“Comunque, che posto è questo? Quella casa è tua?”
“Si è casa mia, ma da oggi diventerà anche la tua.”
Frisk era stupito da questa affermazione.
“Non ti piace l’idea?” chiese lei.
“Non è questo, mi farebbe piacere avere una casa dopo tanto tempo, mi stupisce la tua gentilezza. Perché  non hai provato ad attaccarmi come tutti gli altri? Voi mostri non odiate gli umani?”
“Non essere sciocco, io non farei mai del male a nessuno.”
Chara intervenne: “Non devi avere paura di lei, è una brava persona e non ti farà niente.” Frisk decise di fidarsi, Toriel disse: “Entra pure in casa e parliamo, ok?”
“Ok.” Detto questo seguì Toriel dentro casa.
                        FINE SECONDO CAPITOLO
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


                               CAPITOLO 3
Appena furono entrati in casa, Toriel disse a Frisk: “Devi essere affamato, ti ho preparato una torta.”
“Sono INCREDIBILMENTE affamato, grazie mille.” rispose lui sorridendo.
“Vieni a mangiare e poi riposati, posso solo immaginare quanto sia stato stancante per te venire fin qui con quelle ferite. A proposito, come te le sei procurate?” 
I due si sedettero ad un tavolo e Frisk rispose: “In combattimento.”
“Combattimento?”
“Si, purtroppo quando avevo 12 anni ho perso casa e famiglia, da allora la mia vita è stata caratterizzata da continui combattimenti.”
“Terribile, te la senti di parlarmene?” 
“Vivevo in un grande villaggio arretrato che stava provando a diventare simile ad un città, ma c’era molta gente poco raccomandabile che governava con la forza, mio padre era uno di questi, quindi per molto tempo non ho avuto problemi come certi bambini della mia età. Tuttavia un giorno mi schierai contro mio padre e contro le sue atrocità, così divenni un rinnegato dalla mia famiglia e a mio fratello maggiore, che tentò di difendermi, toccò lo stesso destino. Purtroppo a nostro padre questo non bastava, voleva i figli che avevano osato ribellarsi a lui definitivamente fuori dai piedi, quindi mandò qualcuno ad ucciderci e mio fratello, per difendermi, morì.” Frisk si fermò un attimo per lo sconfortò che quei ricordi gli causavano, poi riprese: “Ecco perché combatto anche se non mi piace far del male agli altri, lo faccio sia per autodifesa sia perché desidero diventare forte ed aiutare persone innocenti che non possono difendersi da gente come mio padre, nel mondo ci sono molti prepotenti come lui e molti deboli com’ero io. Voglio difendere tutte quelle persone, come fece mio fratello con me. A spingermi è soprattutto il desiderio di riscattarmi, è innegabile che la causa principale della morte di mio fratello fu la mia debolezza.” 
Era la prima volta che Frisk parlava a qualcuno del suo passato, lo aveva fatto perché sapeva che questa volta poteva permetterselo. Aveva sempre dovuto nascondere la sua storia perché tutti l’avrebbero allontanato sapendo che uno pericoloso come suo padre lo voleva morto. In più aveva finalmente trovato una casa dove stare, non aveva mai chiesto accoglienza da nessuna parte, per paura che gli uomini di suo padre lo trovassero e facessero del male a chi lo accoglieva. Chara ascoltò ogni singola parola, sentire il raccontò di Frisk rinforzò la sua idea che la razza umana fosse feccia, ma fece anche nascere in lei il remoto pensiero che alcuni umani come Frisk non fossero così male. Tuttavia Frisk sapeva una cosa, che però non aveva detto, ovvero il secondo motivo per cui voleva diventare forte, era una cosa che ardeva in lui tanto quanto la voglia di proteggere i deboli, il desiderio di vendetta e l’odio che provava verso suo padre e tutti quelli come lui, in cui Frisk identificava quell’uomo. Toriel disse: “Scusa se ti ho fatto parlare di queste cose.”
“Non ti preoccupare.” rispose lui “Ma adesso basta.”
“Certamente, ecco a te la torta.” Frisk la divorò, poi disse: “Deliziosa.”
“Sono contenta che ti sia piaciuta, suppongo che tu sia stanco, ho ragione?”
“Effettivamente si.”
“Allora lascia che ti mostri la tua camera da letto.”
Così Toriel accompagnò Frisk davanti ad una stanza e lo salutò augurandogli un buon riposo. Entrato nella stanza, Frisk decise di scoprire qualcosa di più su Chara, quindi si sdraiò sul letto e le disse: “Avevi ragione, è davvero una brava persona. Ma dimmi, perché sostieni che sia tua madre? Sei palesemente un’umana, mi sembra abbastanza impensabile che da un mostro possa nascere un’umana.” 
Ella a questo punto decise di spiegargli come stavano le cose, un po’ perché cominciava a fidarsi di lui e un po’ perché era chiaro che non si sarebbe arreso fino a che non avesse saputo: “Ero un’umana, ma poi sono morta.” Frisk si mostrò ovviamente stupito e incredulo sentendola, così ella continuò: “So che è difficile credermi, ma è la verità. Lo vedi anche tu che sono un fantasma ed io ricordo perfettamente il giorno della mia morte. Quella volta volevo solo vedere un’ultima volta i fiori del mio villaggio, ma poi quei maledetti umani hanno attaccato me e…Asriel…diavolo è vero! Come ho potuto dimenticarmi di lui!? Asriel! Che cosa gli sarà successo!? Mi ricordo che…..” Frisk la interruppe: “Adesso calmati, chi è Asriel?” 
“Mio fratello, oltre che il mio migliore amico e figlio di Toriel. Un giorno mi sono…ehm…ammalata e quando ho capito che non mi rimaneva più molto da vivere gli ho chiesto un favore, volevo vedere un’ultima volta quei fiori e così ho voluto che mi portasse al mio villaggio, gli ho ceduto la mia anima per attraversare la barriera. Quando siamo arrivati al villaggio degli umani ci hanno attaccati, Asriel si è rifiutato di combattere e loro gli hanno fatto del male, poi...se solo Asriel si fosse difeso.” 
“La barriera non dovrebbe essere impossibile da superare per i mostri?”
“Si, ma se un mostro assorbe l’anima di un umano può oltrepassarla, forse è anche per questo che i mostri ti attaccano.”
“Ora so qualcosa su di te, ma molte cose non hanno ancora senso. Se sei morta come fai ad essere qui? Perché insisti nel dire di essere la figlia di Toriel? Lei è un mostro, non può essere la madre di un’umana.”
“Mi ha adottata, sono finita nel regno dei mostri quado ero bambina. Vedendo che ero ferita, Asriel mi ha trovata e mi ha portata a casa sua, quando ho raccontato a lui, Toriel e Asgore, cioè suo padre, che ero senza casa e senza famiglia mi hanno detto che me le avrebbero offerte loro, così ho vissuto per molti anni come figlia della famiglia Dreemur, la famiglia reale.”
“Famiglia reale?”
“Si, Toriel è la regina dell’underground, Asgore il re e Asriel il principe, ma ci sono delle cose che non capisco: Dove sono Asriel e papà? Perché mamma definisce questo posto casa sua? Qui non siamo nel castello reale, queste sono le rovine, ci troviamo esattamente dall’altra parte del regno rispetto a casa, anche se è una riproduzione fedelissima.” 
“Questo Asriel non potrebbe essere morto per mano degli umani che vi hanno attaccati?”
“No! Non è possibile! Non può essere vero!” Il tono di Chara era diverso, molto più triste e preoccupato, sembrava disperata. Non parlò più, assorta nei suoi pensieri. Dopo un po’ disse: “Devo scoprirlo! Ma come?” 
“Lo posso chiedere a Toriel.” fu la risposta di Frisk
“Buona idea.”
Così si alzò e andò nel salotto dove trovò Toriel, la quale gli chiese: “Come mai sei venuto qui? Pensavo fossi stanco e volessi dormire.” 
 “Si è così, ma vorrei farti un paio di domande.”
“Chiedi pure.”
“Tu vivi qui da sola? Senza nessuno?”
“Si, perché?”
“So che tu in realtà sei la regina dei mostri, Toriel. Dove sono il re Asgore ed il principe Asriel?”
Toriel stupita gli chiese: “Ma come fai a saperlo?”
“Lo so e basta. Ti prego di rispondermi.” 
“Ascoltami: Asriel è morto…..e Asgore, lui….non è più mio marito. Dopo la dipartita di nostro figlio e di nostra figlia avvenuta per mano di alcuni umani, ha fatto una legge a dir poco brutale: tutti gli umani che finiscono in questo posto devo morire. Quando ha deciso ciò io me ne sono andata dal castello e adesso vivo qui. Voglio proteggere gli umani che finiscono qui da quel demone patetico e vigliacco. Prima di te altri ragazzi e ragazze sono finiti qui, ho provato a proteggerli, ma per qualche motivo hanno tutti deciso di andarsene. Alcuni volevano tornare a casa, altri volevano andare proprio da Asgore per fargli cambiare idea, nessuno ha mai fatto ritorno. Ti prego non fare come loro!” Chara aveva capito tutto, tra le lacrime urlava: “Non ci posso credere! Non è vero! La colpa è mia! Voglio vedere papà e Asriel!” Frisk doveva fare una scelta, restare con Toriel e farla felice, o andarsene e spezzarle il cuore così da esaudire il desiderio di Chara ed…il suo. Voleva andare da Asgore perché quelli come lui erano la sua ragione di vita, sapeva che altri umani sarebbero potuti cadere lì sotto un giorno e che Asgore li avrebbe potuti uccidere, come al solito voleva difendere chi da solo non poteva farcela. Era pieno di determinazione. Allora disse con tono convinto: “Mi dispiace, ma se le cose stanno così non posso più restare, riuscirò dove gli altri ragazzi venuti qui prima di me hanno fallito!”
“Non puoi farlo!” gli urlò Toriel. “Quel maledetto demone ti ucciderà!” A queste parole Chara rispose: “Papà non è un demone!” continuarono a discutere per un po’ di tempo, poi Toriel prese una decisione.
                              FINE CAPITOLO 3

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


                                       CAPITOLO 4
Toriel corse via, Frisk disse a Chara: “Vieni con me.” e i due la seguirono. Toriel scese le scale con Frisk che la rincorreva. Arrivarono in una strana cantina, che era soprattutto un lungo corridoio, Toriel urlò a Frisk: “Torna di sopra!” un paio di volte, poi arrivata ad un certo punto si fermò e disse: “Torna sopra, questo è il tuo ultimo avvertimento!” dunque riprese a correre. Frisk continuò a seguirla, arrivarono ad una porta alla fine del corridoio, al che Toriel cominciò a spiegare cosa fosse: “Questa porta è l’unica uscita  delle rovine, solo da qui si può accedere al resto dell’Underground, la distruggerò, così nessuno potrà mai più uscire, non provare a fermarmi!” la determinazione di Toriel era enorme, ma quella di Frisk era ancora maggiore, difatti le rispose: “Ti fermerò invece, voglio cambiare la situazione in questo posto!” Toriel allora disse: “Se lo vuoi davvero, dimostrami che puoi farlo! Dimostrami che sei abbastanza forte da sopravvivere!” Toriel stava apertamente sfidando Frisk, che non voleva combatterla, ma non voleva neanche rinunciare. Decise di affrontarla senza farle del male o ucciderla, come aveva fatto fino a quel momento. Toriel combatteva lanciando palle di fuoco, Frisk provava a schivarne il più possibile, provava a parlarle, quando colpiva Toriel tratteneva il più possibile la sua forza. Nel frattempo Chara guardava senza poter fare nulla. Inizialmente era preoccupata che Frisk uccidesse Toriel, ma si tranquillizzò quando, guardando lo scontro, capì che non era intento a farle del male. Però pure Toriel lo notò e gli disse: “Che cosa stai facendo?! Combatti seriamente o fuggi!” la sua risposta fu: “Non eri tu a sostenere che umani e mostri non dovrebbero farsi del male a vicenda?”
“Lo pensavo e lo penso ancora, ma ci sono mostri che non sono della stessa idea, io voglio solo proteggerti da loro.” Frisk non riusciva a pensare a niente da dire in quella situazione, quindi continuava a combatterla,  tuttavia le sue ferite non gli permettevano di farlo al meglio. Per sua fortuna pure Toriel cominciò a trattenersi come aveva fatto lui fino a quel momento. Quando Frisk se ne accorse le disse ridacchiando: “E tu mi rimproveravi perché non combattevo seriamente.” poi fece un sorriso, la guardò e disse: “Finiamola, nessuno di noi due vuole fare del male all’altro.” Toriel rispose con un tono molto depresso: “Ti prego, torna di sopra, io voglio proteggerti, mi prenderò cura di te nel miglior modo possibile. Qui potresti avere una vita…felice…o vuoi tornare al mondo degli umani dove non hai una casa?”
“Io non voglio tornare a quella terribile vita piena di combattimenti sanguinosi, ma devo incontrare Asgore.”
“Odi al punto tale chi fa male ai deboli indifesi da voler rischiare la tua vita per fermarli?”
“Si. Anche tu lo odi giusto? Vuoi permettere che continui così? Giuro che troverò il modo di placare l’odio che prova verso la razza umana.”
“Almeno resta qui fino a che quelle ferite non saranno guarite, non sopravvivrai neanche due giorni in quelle condizioni.”
“Hai ragione, accetto l’offerta.”
“Allora torniamo sopra.” gli disse sorridendo.
“Si.”
Tornarono in casa e Frisk riuscì finalmente a riposarsi, dopo un ultimo dialogo con Chara, che gli disse: “Adesso capisco, ha perso due figli ed il marito per poi venire a vivere qui senza nessuno, la solitudine deve averla fatta impazzire. Ha voluto usare te e gli altri umani per colmare il vuoto che le abbiamo lasciato io ed Asriel. Se solo non fossi stata così stupida da chiedergli di portarmi a vedere quei fiori.”
Frisk le chiese: “Dimmi  una cosa, alla fine sei riuscita a vederli?”
“Non ricordo, ma che importanza ha?”
“Se vuoi ancora vederli potremmo sempre andarci, troverò un modo per distruggere la barriera e poi lo faremo! Che ne dici?”
“Perché vorresti fare una cosa del genere?”
“Non vorrai che tutto quello che ha fatto Asriel sia stato inutile?” le rispose sorridendo. Dunque sorrise anche lei e disse: “Sei davvero diverso da tutti gli altri umani, malgrado il tuo passato sei così gentile, persino con i tuoi avversari. Io consideravo tutti gli umani degli esseri terribili e malvagi, ma guardandoti capisco che anche io lo ero, visto che provai ad ucciderne alcuni spinta dall’odio e pensavo sarebbe stato un piacere vederli morire. Per fortuna l’incontro con Asriel, Toriel e Asgore mi ha fatta guarire da questo odio .”
“Certe volte è normale odiare qualcuno a morte, sono il primo a pensare che la morte di certi individui come mio padre sarebbe un bene. Non sei né terribile né malvagia, sei solo una ragazza che ha provato il sentimento più umano e normale che esiste: la rabbia. Devi però capire che ci sono tanti umani buoni e gentili; tu puoi essere uno di quelli se vuoi.”
“Che belle parole, grazie per avermele dette Frisk.”
“Ah, un’ultima cosa: io credo che Toriel tenga ancora ad Asgore.”
“Come puoi dirlo?”
“Hai detto che questa casa è una riproduzione identica a quella dove vivevate tutti insieme, se odiasse Asgore così tanto non avrebbe trasformato la sua nuova casa in una copia di quella dove ha vissuto con lei per tanti anni.”
Finalmente Frisk poté dormire. Nei giorni successivi Frisk stette a riposo il più possibile, allenandosi con la spada per circa due ore al giorno. Chara gli chiese: “Perché ti alleni ad usare la spada se non vuoi fare del male a nessuno?” ed egli le spiegò: “Devo comunque difendermi, come potrei se fossi fuori allenamento? Alla fine di tutto questo dovrò combattere con il re dei mostri.”
“Già…”
“Ma non preoccuparti, non lo voglio uccidere, desidero solo convincerlo a cambiare la sua politica anti-umani.” poi guardò uno strano oggetto giallo fluttuante davanti alla casa di Toriel, uguale a quello che vide nella prima stanza delle rovine e chiese a Chara se sapesse cosa fosse, ella gli rispose di non avere mai visto un oggetto così quand’era in vita. Quella cosa a forma di stella era molto strana, ogni volta che Frisk la toccava si sentiva più forte e più determinato a raggiungere il suo obbiettivo. Passata una settimana ogni sua ferita guarì e per lui fu il momento di andarsene. Toriel, mentre lo accompagnava all’uscita dalle rovine, gli chiese: “Sei davvero sicuro di volerlo fare?” bastò che lo guardasse negli occhi per avere una risposta. “Capisco, fai attenzione.”
“Grazie di tutto, tornerò, lo giuro.”
“E quando lo farai questa diventerà casa tua se vorrai.” detto questo Toriel abbracciò Frisk e gli disse: “Sopravvivi, ti prego.”
“Lo farò.” rispose lui. Così l’eroe destinato a salvare tutti i mostri uscì dalle rovine, della sua avventura questo è stato solo l’inizio.
                         FINE QUARTO CAPITOLO

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


  CAPITOLO 5
Premessa: Se in questo capitolo e in tutti quelli successivi vedrete qualcosa scritto tra parentesi sono miei interventi, non fanno parte della storia.
Mentre guardava Frisk allontanarsi, Toriel pensò: “Andrà tutto bene, è forte, può farcela. Però pure l’ultimo umano che è caduto era un lottatore straordinario ed Asgore l’ha ucciso….No! Devo avere fiducia in lui, ce la farà.” e tornò indietro. Frisk nel frattempo si allontanava, dopo la porta c’era un lungo corridoio che portava ad una stanza dove si trovava la vera uscita. Lo attraversò parlando con Chara, ma le loro chiacchiere vennero interrotte dall’apparizione di Flowey. Egli guardò Frisk e gli disse: “Intelligente, molto intelligente, tu pensi di essere furbo, vero? Ma dimmi,” e fece un sorriso che avrebbe potuto traumatizzare a vita un bambino “mentre combattevi non sentivi la voglia, l’istinto di uccidere qualcuno? Questa volta sei riuscito a giocare secondo le tue regole, ma riuscirai a fare così d’ora in poi? AHAHAHAH!” detto questo scomparve. 
“Ma che cos’è quel fiore? Non sembra buono e gentile come gli altri mostri.”
“Si è vero. Nell’Underground ci sono tante creature strane, ma un fiore parlante le batte tutte. Comunque andiamo avanti, se non ricordo male fuori dalle rovine c’è Snowdin, spero che a te le temperature basse non dispiacciano.”
“Reggo bene ogni temperatura.” usciti dalla stanza si trovarono su una strada piena di neve vicino ad una foresta, Frisk camminò fino a che non notò, anzi avvertì, la presenza di qualcuno. C’era un mostro nell’ombra che lo stava seguendo, fece finta di non essersene accorto e continuò a camminare, ma si teneva pronto ad iniziare una battaglia. La strada si fermava per poi riprendere oltre un breve fosso, attraversabile tramite un ponte. Tuttavia una volta che Frisk vi fu arrivato si fermò, perché quella strana presenza cominciava a stufarlo, pensò di girarsi e urlare: “Chiunque tu sai fatti vedere!” ma invece parlo per primo il suo pedinatore: “Umano, non sai come salutare un nuovo amico? Girati e stringi la mia mano.”
Frisk si girò e lo vide, era uno scheletro molto basso ed indossava un giacchetto azzurro. L’umano gli stinse davvero la mano, che si senti affondare in qualcosa di morbido. Immediatamente un suono estremamente imbarazzante si sentì, lo scheletro disse: “Questo vecchio trucco fa sempre ridere.” ed indicò il giocattolo che aveva nella mano, uno di quelli che usavano i bambini per fare scherzi.
“Io sono Sans, Sans lo scheletro, piacere di conoscerti.”
“Piacere Sans, io sono Frisk” rispose il ragazzo mentre provava a trattenere le risate. Non lo aveva divertito lo scherzo di Sans, bensì il fatto che avesse pensato si trattasse di qualcuno pericoloso.
“Frisk eh? Tu sei un umano giusto? Curioso. Io ora come ora dovrei essere a fare la guardia poco più avanti proprio per catturare un umano. Ma sai, a me non importa niente della caccia agli umani. Mio fratello Papyrus invece, lui è un fanatico cacciatore di umani. Dovrebbe essere poco più in la, attraversiamo questo ponte.” 
Così andarono oltre il ponte e Sans fece nascondere Frisk dietro un albero. (Lo so che nel gioco era una lampada, ma qui Frisk è un adolescente ed una lampada non lo avrebbe mai nascosto) Un attimo dopo arrivò suo fratello, un altro scheletro ben più alto di lui che si dimostrò fin da subito esuberante, Sans gli disse: “Che succede fratello?”
“LO SAI CHE SUCCEDE FRATELLO! SONO PASSATI OTTO GIORNI E ANCORA NON HAI ULTIMATO IL TUO PUZZLE! NON FAI ALTRO CHE STARTENE INTORNO ALLA TUA POSTAZIONE SENZA MAI REALIZZARE NULLA DI CONCRETO. COSA SUCCEDEREBE SE UN UMANO ARRIVASSE? DEVO ESSERE IL PRIMO, L’UNICO, A CATTURARE UN UMANO. IN QUESTO MODO IL MIO SOGNO DI UNIRMI ALLA GUARDIA REALE DIVENTERA’ REALTA’ (dato che le maiuscole non si possono accentare, metterò l’apostrofo al posto dell’accento come fanno molti) COSI’ IO, IL GRANDE PAPYRUS, AVRO’ FAMA, GLORIA E AMICI!”
“Forse quell’ albero potrà aiutarti.”
“SANS, NON MI STAI AIUTANDO. RIMETTITI A LAVORO!”
“Andiamo fratello, ho fatto davvero un grosso lavoro oggi, un lavor-osso.” (Ammetto che in lingua originale la battuta era resa molto meglio, l’ho adattata nel miglior modo possibile.) 
“ARGH! SASNS! SMETTILA!”
“Dai, stai ridendo.”
“LO STO FACENDO E LO STO ODIANDO. MA PERCHE’ UNO GRANDE COME ME DEVE LAVORARE COSI’ TANTO PER AVERE UN LA FAMA CHE MERITA? TORNO AI MIEI PUZZLE NYEH HEH HEH HEH HEH HEH HEH HEH!” e detto questo lo scheletro se ne andò correndo. Suo fratello disse a Frisk: “Se n’è andato, puoi venire fuori.” 
“Esuberante tuo fratello. Comunque grazie per avermi nascosto, anche se hai provato ad indicargli il mio nascondiglio.” commentò Frisk. 
“Figurati. Senti, odio chiedertelo, ma vorrei che mi facessi un favore.”
“Ovvero?”
“Mio fratello è giù di morale ultimamente, lui non ha mai visto un umano, vederne uno gli risolleverà il morale. Non preoccuparti, non è pericoloso, anche se prova ad esserlo.”
“Suppongo che tuo fratello mi attaccherà, dimmi una cosa: è molto forte? A me piace confrontarmi con avversari potenti e più lo sono più mi sento determinato.”
“Lui è forte, ma…..” e il suo tono si fece molto più minaccioso “non è capace di fare seriamente del male a nessuno, qualcuno gli potrebbe fare del male, in tal caso io farò passare dei gran brutti momenti a quel qualcuno.” (Ho scritto “dei gran brutti momenti” perché è questa la traduzione giusta della frase più famosa di Sans, non “un brutto quarto d’ora” come tutti pensano.)
“Non preoccuparti, non sarò io quel qualcuno.”
“Mi fa piacere sentirlo.” rispose Sans, di nuovo con una voce normale. Frisk andò nella stessa direzione in cui si era diretto Papyrus. Lo trovò poco più avanti mentre parlava con suo fratello, il quale aveva superato Frisk in qualche modo, seppur si fosse diretto nella direzione opposta. Papyrus si girò verso Frisk ed esclamo: “SANS QUELLO E UN UMANO?” suo fratello gli rispose: “Veramente quello è un sasso.”
“OH….” disse Papyrus desolato.
“Ma cos’è quello davanti al sasso?”
“UN UMANO?!” esclamò Papyrus. 
“Si”
“UMANO, NON PUOI PASSARE QUI, IO, IL GRANDE PAPYRUS, TI FERMERO’, TI CATTURERO’, SARAI PORTATO ALLA CAPITALE E POI….IN RALTA’ NON SO COSA ACCADRA’ POI.” detto questo se ne andò. Frisk lo seguì. Si trovò davanti vari puzzle fatti dai due fratelli scheletro, alcuni facili, altri facilissimi. Nel mentre dovette anche vedersela con i veri membri della royal guard, non come Papyrus che era solo un’apprendista. Erano dei cani bipedi, armati e capaci di combattere ognuno a modo suo. Quando doveva combatterli Frisk usava sempre la stessa tattica, li avvicinava, ingaggiava un breve combattimento con la spada per poi disarmarli, addirittura si metteva ad accarezzarli e a giocare con loro. Un cane in particolare combatteva usando degli speciali attacchi, gli attacchi blu. Sans aveva avvertito Frisk riguardo questi particolari attacchi, poiché suo fratello li sapeva utilizzare. Per non essere feriti da questi colpi bastava rimanere immobili quando si veniva colpiti. La permanenza di Frisk a Snowdin era caratterizzata da: combattimenti con le Royal guard, risolvere i puzzle di Papyrus, chiacchiere con Sans e con Chara. Quest’ultima gli chiese: “Cosa pensi di quello scheletro?”
“Sicuramente non è molto intelligente e non mi sembra cattivo, anche suo fratello ha detto che non farebbe male ad una mosca, ma se dovrò combatterlo sarà meglio non sottovalutarlo.”
“Scherzi vero?”
“No, non si sa mai.”
“Comunque facciamo il punto della situazione. Dopo Snowdin ci sono le waterfall, dovremo passare pure quelle e le Hotland che stanno subito dopo per arrivare da Asgore.”
“Conosci questo regno molto bene.”
“Mi sembra normale, è stata casa mia per anni, vivevo come figlia del re e della regina dell’Underground, quindi mi è capitato di visitarlo più volte negli anni.”
“Quindi tu eri la principessa.”
“Non ho mai pensato di esserlo e non merito di definirmi tale, in fondo ho portato via a questo regno il loro principe e fatto separare i loro regnanti.” rispose Chara tristemente. Frisk per risollevarle il morale le rispose: “Anche se si fa un errore non bisogna disperarsi, bisogna provare a rimediare.”
“E come posso farlo se sono un fantasma?”
“Lo farò io, tu dovrai solo starmi intorno per aiutarmi se necessario. Troverò anche il modo di farti tornare in vita a tutti gli effetti. Se la tua coscienza e i tuoi ricordi esistono ancora ci dev’essere un modo per rimetterli nel tuo corpo, ci riuscirò, anzi ci riusciremo!”
“Vedo che sai sempre cosa dire.” gli rispose sorridendo. “Grazie infinite per tutto quello che stai facendo.” 
Anche a Snowdin Frisk si dimostrò gentile con tutti i mostri che incontrava. Era una cittadina piena di gente singolare, un posto dove la vita era indubbiamente molto divertente. Purtroppo però Frisk non poteva fermarsi lì, quindi, dopo aver passato una notte nell’hotel della città, decise di andarsene, ma sulla strada che portava alle waterfall, proprio al confine, trovò Papyrus a sbarrargli la strada.

FINE CAPITOLO 5

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


CAPITOLO 6
Papyrus e Frisk, durante la permanenza di quest’ultimo a Snowdin, avevano leggermente legato. Lo scheletro esordì dicendo: “UMANO, PERMETTIMI DI PARLARTI DEI MIEI SENTIMENTI PIU PROFONDI, SENTIMENTI COME LA GIOIA DI AVER TROVATO UN AMANTE ED ESPERTPO DEI PUZZLE COME TE, IL DESIDERIO DI AVERE UN AMICO FIGO COME TE, CHE E’ RIUSCITO A CAVARSELA CONTRO TUTTE QUELLE GUARDIE REALI. TU NON SEI CATTIVO, NOI POTREMMO ESSERE AMI……NO! TUTTO QUESTO E’ SBAGLIATO! NOI NON POSSIAMO ESSERE AMICI! IO DEVO CATTURARTI UMANO! IN QUESTO MODO RIUSCIRO A REALIZZARE IL MIO SOGNO DI DIVENTARE UN MEMBRO DELLA GUARDIA REALE, SARO’ FIGO, AMATO, POPOLARE! FATTI SOTTO UMANO!” sentendolo parlare Frisk capì che lo scontro con lui era inevitabile, anche se nessuno dei due lo voleva davvero. Gli attacchi di Papyrus consistevano in delle ossa che si muovevano come voleva lui. Le ossa erano poche, lente e facili da schivare. Frisk disse: “Cosa posso fare? Non sembra intento a farmi passare.” Chara gli consigliò: “Continua a schivare le ossa e a respingerle con la spada, un attacco magico consuma l’energia di chi lo usa, me lo ha detto una volta mio padre, non potrà continuare per sempre.” improvvisamente il numero delle ossa aumentò, ma erano tutte blu, quindi a Frisk bastò rimanere fermo. Papyrus avrebbe potuto alternare i suoi attacchi blu a quelli normali, così sarebbe stato facilissimo per lui sconfiggere il suo avversario, ma non lo fece. Allora il ragazzo prese la pistola e dopo aver sparato un colpo un colpo, ovviamente mirando mancando Papyrus, urlò: “Ai tuoi colpi manca la determinazione e quindi l’efficacia!” era ironico, lo aveva volutamente mancato e gli urlava una cosa del genere. Tuttavia dicendolo aveva colpito in un altro modo Papyrus, il quale cominciò ad impegnarsi leggermente di più. Frisk scoprì che la magia blu non rendeva solo particolari i suoi attacchi, ma funzionava anche sulle persone. L’anima di Frisk infatti, che era rossa, divenne improvvisamente blu. Egli non capiva come avesse fatto la sua anima a cambiare colore, in tutti gli scontri precedenti era sempre rimasta rossa. Ma la cosa più strana era che Frisk non riusciva a muoversi come avrebbe voluto. Fu papyrus ad illuminarlo: “ORA SEI BLU,IN QUELLO STATO NON PUOI ALZARTI DA TERRA, PERCHE’ CON LA MIA MAGIA TI TENGO GIU’, SCHIVALI ORA I MIEI ATTACCHI.” la battaglia per Frisk divenne molto più difficile, riusciva a malapena a  muoversi, quella magia era telecinesi e lo teneva a terra. Di conseguenza Frisk poteva appena rotolare e saltare per schivare le ossa di Papyrus, sfracellandosi al suolo subito dopo aver saltato. Il tutto peggiorò quando Papyrus annunciò di star preparando il suo attacco speciale e Frisk sembrava spacciato, ma lui non pensava di esserlo. Più la situazione si faceva difficile più egli si sentiva determinato e continuò a schivare ogni attacco dell’avversario. A questo punto papyrus sfinito disse: “UMANO….UFF….ORMAI E’ CHIARO CHE….TU NON PUOI BATTERMI…..UFF…..QUINDI IO TI RISPARMIERO’….UFF….QUESTA E’ LA TUA OCCASIONE PER ACCETTARE LA MIA PIETA’” Chara disse: “Non mi sembrava intento a risparmiarti all’inizio di questo scontro.” e Frisk le rispose: “Ti sbagli, durante questa battaglia non ha mai voluto veramente farmi del male. Esattamente come ha detto suo fratello, non è pericolo, anche se prova ad esserlo.” poi rivolgendosi a Papyrus esclamò: “Va bene grande Papyrus, accetto la tua pietà, grazie di essere così magnanimo.” in seguito il tono dello scheletro divenne più desolato, era molto abbattuto: “ACCIDENTI, NON SONO RIUSCITO A FERMARTI, UNDYNE NON NE SARA’ CONTENTA. IL MIO SOGNO DI DIVENTARE MEMBRO DELLA GUARDIA REALE ORMAI NON SI POTRA’ PIU’ REALIZZARE ED IO NON POTRO’ FARMI NUOVI AMICI COME SOGNAVO.” sentendo queste parole Frisk disse subito: “A me piacerebbe avere come amico un tipo in gamba come te, che ne dici Papyrus?” ed egli di nuovo gioioso  urlò: “VUOI ESSERE MIO AMICO!? FANTASTICO! ALLORA TI FARO’ PASSARE. MA DIMMI, DOVE VUOI ANDARE?”
“La meta a cui ambisco è il castello del re, che devo incontrare.”
“ALLORA SAPPI CHE QUESTA E’ LA DIREZIONE GIUSTA. SE IL RE TI VEDRA’ VORRA COMBATTERTI PER PRENDERE LA TUA ANIMA E DISTRUGGERE LA BARRIERA, IL MAGICO MURO CHE CI TIENE TUTTI INTRAPPOLATI QUI SOTTO. SOLO CHI HA UN’ANIMA POTENTE PUO ATTRAVERSARLA. NON PREOCCUPARTI, E’ UN AVVERSARIO DA NIENTE. PER QUALSIASI RAGIONE TU VOGLIA VEDERLO, SONO SICURO CHE SE GLI CHIEDERAI GENTILMENTE UN INCONTRO PACIFICO LUI TE LO FARA AVERE. CI VEDIAMO!” e detto questo se ne andò via. Malgrado la stanchezza dovuta allo scontro appena sostenuto, Frisk era determinato a continuare, così andò avanti. Arrivò alle Waterfall, un posto colmo di cascate e corsi d’acqua, un’acqua che in certi punti della zona appariva di un azzurro molto chiaro, in contrapposizione con il nero del terreno. Lì si aveva l’impressione di stare sotto un cielo stellato, in quanto vi erano degli oggetti luminosi che brillavano a decine di metri da terra, Frisk per qualche secondo rimase ad ammirare il tutto rapito dalla superba bellezza che quel posto gli offriva, poi però chiese: “Come possono esserci delle stelle se ci troviamo sotto terra?” Chara gli spiegò: “Quelli sono cristalli, danno solo l’idea di essere stelle.”
“Sono davvero belli.”
“Lo so, adoravo venire in questo posto insieme ad Asriel, mamma e papà.”
“Vedrai che riuscirai a farlo nuovamente.”
“Adesso speri pure di far tornare Asriel? Lui è definitivamente morto a causa mia e degli umani che ci attaccarono quel giorno.”
“Ma se scoprissimo che è possibile farlo tornare troverei il modo di far si che ciò avvenga.”
“Come puoi credere che una cosa del genere sia possibile?”
“Negli ultimi giorni ho scoperto fiori che parlano, un regno dei mostri sotto terra e una ragazza fantasma che mi segue. A questo punto mi vedo costretto a cancellare la parola impossibile dal mio vocabolario.”
“La tua determinazione e la tua tenacia fanno paura, rasentano la pazzia.”
“Sai, una volta ho letto una cosa in un libro di mio padre. Riguardava l’anima umana. Pare che le anime più potenti possano persistere anche dopo la morte della persona che le possedeva, chi lo ha scritto ha teorizzato che fosse possibile che tornassero in vita. Potrebbe essere così anche per l’anima dei mostri più forti. Se Asriel era il principe del regno dei mostri la sua anima doveva essere potente.”
“Si, l’anima dei membri della famiglia Dreemur è più potente di quella dei mostri normali, me lo ha spiegato lui. Tuttavia la loro anima è in grado di resistere solo per pochissimo tempo dopo la loro morte. L’anima dei mostri è fatta di compassione, pietà e amore, però questo non la rende potente, purtroppo.”
“Nella biblioteca a Snowdin ho letto anche che la vera essenza dell’anima è sconosciuta, quindi mai dire mai.”
“Hai ragione, andiamo avanti.” disse Chara, mentre dentro di sé pensò: “Lui può riuscire a salvare i mostri da questa situazione, potrebbe seriamente riuscire a distruggere la barriera. La sua anima è rossa, significa che la sua virtù è la determinazione e ne ha da vendere. Se la potenza dell’anima fosse direttamente proporzionale al tratto del carattere che possiede il proprietario dell’anima potrebbe davvero riuscirci. Anche se ricordo una cosa riguardo le anime, mi pare che diventassero più forti assorbendone altre, che la determinazione di Frisk da sola non basti? Potrebbe essere costretto ad uccidere qualcuno per riuscirci. D’altronde papà ha già altre sei anime umane, se tutti i mostri sono ancora qui vuol dire che non bastano. La logica mi porta a considerare le mie speranze siano un’illusione, ma dentro di me io ancora credo in esse. Che sia a causa dell’influenza di Frisk?”
Frisk disse a Chara: “Comunque sappi che se non riuscirò a far tornare Asriel potremo venire qui quando vorrai.” ed ella gli rispose: “Mi fa piacere sentirlo.”
                                FINE CAPITOLO 6 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


                                  CAPITOLO 7
Poco dopo che furono entrati nelle Waterfall, Frisk e Chara incontrarono Sans e la sua presenza li stupì, dunque egli disse a Frisk: “Che c’è? Non hai mai visto un ragazzo con due lavori prima d’ora? Per fortuna avere due lavori significa anche avere la possibilità di fare due pause. Infatti proprio ora stavo andando al bar di Grillby, vuoi unirti a me?”
“Perché no.”
“Allora vieni con me, conosco una scorciatoia.” un istante dopo si trovarono davanti al bar e Frisk pensò: “Dunque può teletrasportarsi.”
I due entrarono e ordinarono, poi si misero a parlare. Sans aprì la conversazione dicendo: “Allora, che ne pensi di mio fratello? Non è un ragazzo figo?” Sentendo questa affermazione Chara cominciò a ridere e Frisk rispose: “Lo è assolutamente.”
“Frisk, non si dicono le bugie.” commentò Chara divertita. Sans riprese: “In ogni caso, figo o no, devi ammettere che si impegna molto in tutto quello che fa. Mi ricordo quando è andato dal capo della guardia reale per chiederle di renderlo un membro della sua squadra. Gli ha sbattuto in faccia la porta perché era mezzanotte, ma la mattina dopo lui era ancora lì, davanti a casa sua. Vedendo questa sua tenacia lei ha deciso di addestrarlo.”
“Una perseveranza incredibile, complimenti a Papyrus.”
“Siete simili, entrambi estremamente testardi.” commentò Chara.
“Comunque c’era un’altra cosa di cui ti volevo parlare.”
“Di cosa si tratta?”
“Hai mai avuto a che fare con dei fiori parlanti?”
A Frisk quasi venne un infarto poiché pensò a Flowey, si stava per strozzare mangiando, così con un tono serio e preoccupato disse: “Si, ci ho avuto a che fare.”
“Quindi sai cosa sono i fiori dell’echo.”
“I fiori dell’echo? No,” rispose lui più sollevato “pensavo ti riferissi ad altro.”
“Ah, sappi che questi fiori sono molto speciali, dato che ripetono all’infinito l’ultima cosa che hanno sentito. Un giorno ne è spuntato uno particolare che ha detto cose strane a mio fratello.”
“Che genere di cose?”
“Predizioni del futuro. Credo ci sia qualcosa di losco, fai attenzione. Comunque ora devo andare, ci vediamo. Grillby metti tutto sul mio conto.” e detto questo uscì dal locale. Subito dopo pure Frisk se ne andò. Mentre tornavano alle Waterfall  Chara gli chiese: “Anche tu hai pensato che lo scheletro si riferisse a Flowey, vero?”
“Si, mi ero quasi scordato di lui con tutto quello che è successo.”
“Comunque, riguardo ai fiori dell’echo, teniamo gli occhi e le orecchie aperte. Potrebbero rivelare qualcosa di interessante.” Parlando, i due arrivarono arrivarono al punto dove avevano incontrato Sans e lo superarono. Si trovarono in una zona dove la luce dei cristalli arrivava a malapena, lì Frisk dovette passare in mezzo a dell’erba molto alta, di quasi tre metri. Mentre la attraversava sentì due voci proveniente da sopra una parete rocciosa lì vicino. Una delle due voci era quella di Papyrus, che disse: “UNDYNE, RIGUARDO A QUELL’UMANO DI CUI TI AVEVO PARLATO….”
“Lo hai affrontato?” chiese quella che, dalla voce, sembrava una donna. Indossava un’armatura e Frisk non riusciva a vederla in faccia.
“SI, OVVIAMENTE L’HO FATTO”
“E lo hai catturato?”
“IN REALTA…..NO. HO PROVATO MOLTO DURAMENTE, MA ALLA FINE HO FALLITO.”
“Cosa!? Vorrà dire che dovrò catturarlo da sola.”
“ASCOLTA UNDYNE, NON DEVI PER FORZA CATTURARLO……” lo scheletro non riuscì a finire la frase, siccome Undyne si girò verso Papyrus, che spaventato esclamò: “FARO’ QUELLO CHE POSSO PER AIUTARTI.” capendo dal comportamento di Papyrus che Undyne fosse un’avversaria pericolosa, Frisk provò ad allontanarsi senza farsi sentire. Tuttavia fu una pessima idea, Undyne lo notò subito e si preparò ad attaccarlo, Frisk non si mosse, perché non sapeva che fare. Allora Undyne, non percependo più alcun movimento, pensò che la sua immaginazione le avesse fatto uno scherzo, così se ne andò. Frisk allora riprese il cammino. Sulla strada incontrò un piccolo bambino mostro che aveva assistito al quasi attacco di Undyne ai danni di Frisk e gli disse: “Wow! Sembra che tu abbia attirato l’attenzione di Undyne. Sono così geloso! Io la ammiro molto, lei è in grado di battere tutti i cattivi molto facilmente. So che ora sta dando la caccia a un umano, non vorrei essere quel poveretto. Andiamo a vedere come farà a trovarlo e a sistemarlo.” e così corse via. Chara commentò: “Non ha proprio afferrato la situazione…”
“Già, è l’ingenuità dei bambini. Meglio andare avanti.” Frisk attraversò un corso d’acqua con una barca di fortuna. Sull’altra sponda c’era Undyne ad aspettarlo. Si trovava nuovamente sopra una parete rocciosa alta pochi metri, per Frisk ella era irraggiungibile, ma per lei lui era a portata di mano. Difatti Undyne sapeva usare delle lance speciali che materializzava dal nulla e scagliava contro Frisk, il quale poteva solo evitarle. Frisk dovette correre sotto una pioggia incessante di lance scagliate da Undyne, che lo seguiva. L’umano continuò a correre finché  non si ritrovò di nuovo in mezzo a dell’erba altissima, sentendo che ormai Undyne era a pochi metri da lui si fermò e si girò, intento a combattere. Ma tra loro due, se ne rendevano conto solo adesso, c’era quel mostriciattolo ammiratore di Undyne. Quest’ultima gli diede la sua attenzione per poco tempo, che fu sufficiente a Frisk per darsela a gambe. Poco dopo disse a Chara: “Sembra un’avversaria molto pericolosa. Questa volta sono riuscito a evitare lo scontro, ma non so se me la caverò una seconda volta. Poi non voglio neanche farle del male, mentre lei lo vuole eccome.”
“Quella deve essere il capo della guardia reale che addestra Papyrus. Non mi sembra molto leale però, attaccare l’avversario da lontano e farlo correre per stancarlo…la guardia reale non usava certe tecniche. Devono essere disposti a tutto pur di uccidere gli umani e vendicarsi.”
“Non mi preoccupo di criticare il suo modo di combattere, mi interessa più sopravvivere.”
“Lo so, ma questo mi fa capire quanto i mostri stiano soffrendo, se solo fosse possibile distruggere quella barriera senza sacrificare nessuno….”
“Vedrai che troverò un modo pure per fare questo.”  andando avanti Frisk sentì parlare di una leggenda da un vecchio negoziante, parlava di un angelo che sarebbe ritornato dopo aver visto la superficie e avrebbe svuotato l’Underground. Chara disse con nostalgia: “Mi ricordo che, per tanto tempo dopo che arrivai nel sottosuolo, tutti credettero che fossi quell’angelo. Ma invece di realizzare le loro speranze gliele ho portate via. Se invece fossi tu quell’angelo?”
“Invece penso che lo sia tu. Hai dato speranza ai mosti anni fa e adesso mi stai aiutando nella mia avventura. Distruggerò, anzi distruggeremo la barriera.”
                               FINE CAPITOLO 7 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8
Frisk incontrò Undyne e il suo piccolo ammiratore più volte. Undyne continuava a usare la stessa tattica che aveva utilizzato al loro primo incontro. Frisk non poteva far altro che scappare ed evitare le sue lance. Al loro terzo incontro i due si trovarono nuovamente uno di fronte all’altra, pronti a combattere, ma lo scontro venne nuovamente interrotto dal piccolo che incontravano ovunque. Era intento ad aiutare Undyne nel combattimento, ancora non aveva capito che la preda a cui ambiva era Frisk. Il capitano della guardia reale lo prese e lo portò via, non avrebbe mai permesso ad un bambino di rischiare la vita in combattimento, era fermamente convinta che Frisk fosse una minaccia. Il ragazzo andò avanti, Chara gli chiese: “Da te non mi aspettavo tutte queste fughe, pensavo che volessi diventare più forte, quale occasione migliore di una battaglia con il capitano della guardia reale? Per quale ragione scappi sempre?”
“Per vari motivi.” rispose lui “Prima di tutto in certe occasioni non era a portata di mano. Inoltre quel bambino potrebbe rimanere coinvolto nel nostro scontro, se Undyne riuscirà a liberarsi di lui la combatterò.”
“Ti preoccupi persino di quello sgorbietto, sai che mi ricorda molto Asriel quando era bambino? Sembra un bambino puro, innocente e ingenuo, proprio com’era lui.”
“Quasi tutti i bambini sono così a quell’età, sicuramente anche tu lo eri.”
“No, io ero una bambina orribile, l’aggettivo demoniaca è il migliore esistente per definire com’ero.”
“Andiamo, nessuna bambina può essere così cattiva.”
“Sono felice che tu non mi abbia conosciuto allora.”
“Chara…” Frisk non fece in tempo a dirle niente poiché monster-kid, il bambino ammiratore di Undyne, arrivò alle spalle dell’umano e disse: “Senti: tu sei un umano giusto?”Frisk si girò, gli disse di si e Monster-kid riprese: “Questo ci rende nemici, ma io non ho motivo di odiarti. Potresti, per piacere, dire qualcosa che mi porti ad odiarti?”
“No, non lo farei mai.”
“Allora lo farò io, tu fai schifo.” detto questo si girò intento ad andarsene, ma cadde e rischiò di cadere nel vuoto, visto che i due si trovavano su un ponte costruito sopra un precipizio profondissimo. Inoltre Undyne arrivò pronta ad attaccare Frisk, che dovette scegliere se scappare o salvare il piccolo mostro rischiando di farsi attaccare dall’avversaria. Senza stare un secondo a pensarci scelse la seconda opzione. Tirò su il piccolo che subito si mise tra lui ed Undyne, intimando a quest’ultima di non attaccare Frisk o lui l’avrebbe fermata. Ella, per non fare del male al bambino, si allontanò. Poco dopo Monster-kid salutò Frisk e si diresse nella stessa direzione. Tuttavia Undyne ricomparve più avanti sbarrando la strada a Frisk. Esordì dicendo: “Sette anime umane, è tutto ciò di cui abbiamo bisogno per rendere re Asgore un dio. Quando ciò avverrà, lui potrà distruggere la barriera e liberarci tutti. Finora abbiamo ottenuto sei anime umane. Ho sempre pensato che gli umani fossero incredibili, come era scritto nei libri di storia che aveva Alphis, ma tu non lo sei! Tu sei un codardo che si nasconde dietro un bambino e scappa di continuo! Tu ti stai mettendo tra noi e tutte le nostre speranze! Muori!” ed esclamato questo si scagliò contro Frisk, che ormai non aveva più né possibilità né intenzione di scappare. Anche se avesse voluto non avrebbe potuto, dato che Undyne gliene levò la possibilità cambiando il colore della sua anima come aveva fatto Papyrus, con la differenza che questa volta essa non diventò di colore blu, ma verde. Undyne gli spiegò che con l’anima di quel colore non poteva spostarsi da dove si trovava. Frisk pensò: “Posso farcela, devo solo sfinirla come ho fatto con Papyrus, respingerò le sue lance con la spada e proverò a scansarmi a destra e sinistra con il bacino per evitarle. Può funzionare.” come all’inizio di tutti gli scontri precedenti si sentiva pieno di dterminazione. Gli attacchi di Undyne aumentavano sempre di più sia in fatto di forza che di numero, ma Frisk non mollava. Tuttavia neanche Undyne era intenta ad arrendersi e Frisk presto capì che non ce l’avrebbe mai fatta continuando unicamente a difendersi. I colpi incessanti del capo della guardia reale diventarono così veloci che Frisk pensò avessero cominciato a piovere dal cielo, il ragazzo li respingeva tutti ma sapeva che andando a quel ritmo tra i due sarebbe stato lui il primo a crollare per la stanchezza. Doveva assolutamente riacquistare la mobilità ed ebbe un’idea geniale per farcela: fare in modo che fosse Undyne stessa a farlo tornare normale. Per farlo le urlò: “Ehi tu! Mi hai dato del codardo ma mi tieni fermo perché ti fa paura l’idea di affrontarmi al massimo delle mie possibilità, non ho ragione? Nella tua mente ti sarai convinta di essere l’eroina che salverà tutti, ma in realtà sei una patetica vigliacca!” ella furiosamente gli rispose: “Come osi dire una cosa del genere umano insignificante?! Ti farò rimangiare ciò che hai detto!” il piano di Frisk aveva davvero funzionato, era libero di muoversi come voleva. Undyne trasformò il combattimento in un corpo a corpo e Frisk decise di approfittarne. I colpi della spada di Frisk si infrangevano contro quelli delle lance di Undyne, erano alla pari, nessuno dei due sarebbe mai riuscito a battere l’altro. Frisk fu il primo a capirlo e quindi decise di allontanarsi dall’avversaria. Facendo i giusti movimenti riuscì ad aggirare Undyne e mentre si allontanava le urlò: “Vediamo se riesci a prendermi donna-pesce!”
“Tu, lurido piccolo….” Undyne non finì neanche la frase per corrergli dietro. Frisk entrò dentro una caverna, Chara riconoscendola disse: “Alla fine di questa cava ci sono le Hotland, magari là riuscirai a seminarla.” e così Frisk andò ancora più veloce. Le Hotland erano un posto completamente diverso rispetto alle Waterfall, faceva estremamente caldo e si vedeva lava ovunque. La zona era molto più spoglia rispetto alle Waterfall e c’erano molti meno mostri in circolazione rispetto a quelli che erano presenti nelle rovine o a Snowdin. Appena vi fu arrivato trovò Sans in una delle sue postazioni che dormiva, pensò di svegliarlo e chiedergli aiuto, ma lo scheletro aveva il sonno pesante ed Undyne era ormai vicinissima, quindi riprese la fuga. Poche decine di metri più in là Frisk era sfinito, si girò sperando di aver seminato Undyne, che ancora gli stava dietro, ma anch’ella era estremamente stanca. Raccolse le forze che le erano rimaste e disse: “L’armatura….è così pesante…così calda…ma non devo arrendermi…” pronunciate queste parole cadde a terra. Frisk dedusse che, essendo lei un mezzo pesce, stare in un posto con quel clima afoso indossando un’armatura subito dopo un lungo scontro doveva essere come trovarsi nel punto più caldo dell’inferno. Frisk si sentiva in parte sollevato da ciò, ma quando provò ad andarsene il pensiero di lasciare Undyne a morire lo fece stare male.
“Perché ti sei fermato?” chiese Chara.
“Non posso lasciarla qui. La riporterò indietro.” rispose lui.
“Cosa?!”
“Quando eravamo nelle Waterfall, Papyrus mi ha chiamato e mi ha detto che avrebbe voluto farmi conoscere Undyne. Mi ha consigliato di vedersi a casa sua e mi ha detto dove quest’ultima si trova. Ce la porterò.”
“Ma sei serio?”
“Si.”
“Dannazione….so che quando decidi di fare qualcosa la fai, ma ragiona: sei sfinito quanto lo è lei, come pensi di riportarla a casa sua nelle tue condizioni? Poi non hai pensato all’eventualità, molto probabile e molto pericolosa, che si potrebbe svegliare appena saremo ritornati nelle Waterfall? In quel caso che succederebbe? Lei ti attaccherebbe all’istante e ti potrebbe uccidere.”
“Quello che dici è vero, ma è anche vero che non ho il coraggio di lasciarla qui. Hai detto tu stessa che l’anima dei mostri è fatta di compassione, pietà e amore. Lei mi ha mostrato solo odio, rimorso e furia fino ad ora, ma ciò è comprendibile visto ciò che gli umani hanno fatto. Sono però sicuro di una cosa: prima o poi capirà  che non tutti gli umani sono bestie assetate di sangue, l’ho dimostrato a te e lo dimostrerò anche a lei.”
“Frisk ascoltami, ciò che dici è senza dubbio la cosa più giusta da fare, ma le tue forze non bastano per riuscire nell’impresa.”
“Eppure…” Frisk non concluse la frase, poiché girandosi notò un distributore d’acqua con dei bicchieri vicino. Prese un po’ d’acqua, la portò ad Undyne e gliela fece bere. Pensò che se ne sarebbe sicuramente pentito, ma lasciarla a morire di caldo gli avrebbe causato un rimorso ben peggiore. Undyne si risvegliò e capendo cosa era accaduto se ne andò senza proferire parola, in parte lo fece perché si riteneva sconfitta, ma anche perché sapeva che sforzarsi ulteriormente combattendo nelle Hotland sarebbe stato inutile e pericoloso per lei.
“Meno male che hai trovato una soluzione migliore Frisk.”
“Già, andiamo avanti.”
                              FINE CAPITOLO 8

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


  CAPITOLO 9
Frisk andò avanti fino ad arrivare di fronte ad un’altra di quelle stelle fluttuanti e la toccò. A questo punto i misteri si infittirono, poiché toccandola Frisk recuperò tutte le forze, come se dallo scontro con Undyne fosse passato un secolo. Egli disse stupito: “Cosa accidenti sono questi affari?! Prima pensavo non fosse dovuto a questo, ma evidentemente toccarle mi fa recuperare energia, mi sento di nuovo come prima dell’ultima battaglia sostenuta. Hanno uno strano potere.”
“Oggetti fluttuanti capaci di ridare energie a chi li tocca? L’Undergound sarà un posto assurdo e pieno di gente stramba, ma questa cosa va oltre ogni assurdità esistente.” 
“Allora come spieghi il fatto che toccarli mi faccia riprendere all’istante?”
“Beh…”
“In ogni caso stare qui a discuterne non ci porterà a nulla. Piuttosto: Papyrus aveva detto di vedersi a casa di Undyne verso quest’ora.”
“Vuoi seriamente andarci?”
“Sì.”
“E perché vorresti fare una cosa così stupida?”
“Perché Undyne non rinuncerà all’idea di catturarmi, verrà a cercarmi ancora senza quella pesantissima armatura. Papyrus, con il suo modo di fare, potrebbe seriamente farci diventare amici, andiamo.” e detto questo, Frisk si voltò e tornò alle Waterfall. Chara chiese:
“Hai detto che Papyrus ti ha chiamato, come ha fatto? Non mi pare che tu gli abbia mai dato il tuo numero di telefono. E comunque, quando ti avrebbe chiamato?”
“Prima del nostro ultimo incontro con quel mostriciattolo. Tu eri distratta, la chiamata è durata poco. Ha trovato il mio numero semplicemente premendo tasti a caso sul tastierino del suo cellulare finché non ha fatto suonare il mio.”
“E tu stai mettendo la tua vita nelle mani di un idiota del genere?!”
“Afferma di essere il miglior amico di Undyne.” Passati dieci minuti, i due arrivarono a casa di Undyne. Davanti alla porta d’ingresso c’era Papyrus, che salutò Frisk e lo nascose dietro di lui, poi bussò alla porta e Undyne gli aprì. Papyrus esordì:
“CIAO UNDYNE.”
“Ciao Papyrus, sei pronto per la tua lezione di cucina?”
“CERTO UNDYNE! OGGI HO PORTATO CON ME ANCHE UN AMICO.” e detto questo si spostò.
“Ciao, io non credo di conoscerti…” disse inizialmente con un tono gentile, poi, rendendosi conto di chi aveva davanti, il suo tono cambiò “…perché voi due… non entrate?” appena furono dentro, Papyrus disse di dover andare in bagno ed uscì dalla finestra. Allora Undyne disse a Frisk: “Che cosa ci fai tu qui? Sei per caso venuto a sbattermi in faccia la tua vittoria?”
“Anche se i tuoi gentilissimi modi mi stimolano incredibilmente a farlo, eviterò, non mi trovo qui per prenderti in giro.”
“Allora cosa vuoi? Non crederai davvero che noi due potremmo essere amici? Ridicolo! Tu ti stai mettendo tra tutti i nostri sogni e le nostre speranze! Se non fossimo in casa mia ti avrei già attaccato, ora sparisci!” Papyrus, che era lì intorno ad origliare, si affacciò alla finestra da cui era uscito ed esclamò: “DUNQUE UNDYNE NON E’ IN GRADO DI FARSI DEGLI AMICI, E IO CHE VOLEVO SFIDARLA PER VEDERE SE CI SAREBBE RIUSCITA.” Detto ciò, lo scheletro si dileguò, questa volta per davvero. Undyne esclamò: “Cosa? Una sfida?! Lui pensa che io non sia in grado di essere tua amica? Lo vedremo! Io e te diventeremo addirittura migliori amici! Ma adesso prego, siediti pure, fa come se fossi a casa tua.”
“Emh…certo, grazie.”
“Vuoi qualcosa da bere?”
“Sta funzionando davvero?!” esclamò stupita Chara
“Si grazie.” disse Frisk.
“Allora aspetta, ti preparo un po’ di the.” fatto ciò, Undyne si sedette, lo versò a Frisk e disse:
“Fa attenzione, è bollente. Ti piace?”
“Sì, è buono.”
“Sai, quel tipo di the è il preferito di Asgore. Ora che ci penso, tu e lui siete molto simili, siete entrambi degli ingenui.” lo disse ridendo, poi riprese con tono più serio: “Sai, io da bambina ero molto testarda. Un giorno, per provare la mia forza a tutti, decisi di sfidare Asgore. Fu uno scontro a senso unico, non riuscii a colpirlo neanche una volta. Lui si scusò e si offrì di addestrarmi in modo da rendermi abbastanza forte da sconfiggerlo. Un giorno l’allenamento dette i suoi frutti e riuscì a colpirlo, mi sentii male per averlo fatto…mentre lui sembrava felice, non ho mai visto nessuno così contento per il fatto d’essere stato colpito da me. AHAHAHAHAH…comunque, tempo dopo il mio addestramento finì e io divenni il capo della guardia reale. Adesso sono io che alleno le altre persone, come Papyrus… sai, mi dispiace un po’ per lui. Diventare un membro della guardia reale è il suo sogno e lui si impegna tantissimo per realizzarlo, ma non penso che potrà mai farcela. Non è debole, è davvero forte, forse persino più di Asgore, ma è anche troppo buono e gentile, se lo mandassi in battaglia non avrebbe mai il coraggio di attaccare seriamente il suo avversario, che lo farebbe a pezzi. Voglio dire: lui avrebbe dovuto catturarti, invece è diventato tuo amico e ti ha portato qui. Proprio per questo gli do lezioni di cucina, così potrà fare altro nella sua vita. Ma non dirgli nulla di tutto questo.”
“Mi dispiace molto per Papyrus, ma effettivamente quello che fai è la cosa migliore per lui. Spero che trovi un altro obbiettivo e riesca a realizzarlo.”
“Me lo auguro anche io, ma vedo che tu hai finito il the, te ne prendo altro.” Undyne si alzò, ma mentre andava a riempire la tazza di Frisk realizzò una cosa:
“Aspetta un attimo, adesso Papyrus dovrebbe star facendo la lezione! E se lui non c’è…allora farai la lezione al posto suo!”
“Aspetta, cosa hai detto?” dissero Chara e Frisk in coro. Undyne afferrò Frisk per il braccio e lo mise davanti a degli ingredienti per cucinare:
“Iniziamo dai pomodori, forza, schiacciali con tutta la tua forza, immagina che siano il tuo peggior nemico.” Frisk immaginò che quei pomodori fossero suo padre e li distrusse con un pugno. Immediatamente Undyne gli urlò: “Vai così, ora prendi la pasta e mettila con forza nella pentola.” Frisk lo fece, per finire Undyne urlò: “Adesso accendi il fuoco e fallo ardere come non mai.” Frisk si stava seriamente divertendo e quindi faceva tutto ciò che gli veniva detto.
“Di più! Ancora di più!” i due esagerarono con il fuoco e l’intera casa cominciò a bruciare. Tra le fiamme Undyne si mise a ridere ed esclamò: “Non a caso Papyrus fa schifo come cuoco, guarda a che livelli è la sua insegnante. Comunque adesso che si fa amico mio? Un’attività divertente come…ah ma chi prendo in giro? Per noi è impossibile essere amici, d’altronde alcune persone non sono proprio fatte l’una per l’altra. Io e te siamo un esempio.” ad Undyne tornò lo sguardo da assassina: “Quindi posso farti fuori senza problemi, fatti sotto umano!” Undyne fece comparire una lancia e disse a Frisk: “Sono stata sconfitta una volta, la mia casa è in fiamme e non sono riuscita a diventare tua amica, voglio almeno una rivincita. Attacca pure per primo.” Frisk pensò: “Siamo nel mezzo di un incendio e lei vuole comunque combattermi per riacquistare il suo onore perduto, è molto determinata. Dato che solitamente io sono com’è lei ora, so che provare a convincerla con il dialogo sarebbe una battaglia persa in partenza. Questa volta niente parole, solo fatti.” e prese la spada, tuttavia fu subito colto da un dubbio: “Ma comunque non voglio ferirla o ucciderla, questa casa poi è calda come le Hotland e non so quanto resisterà, devo finire lo scontro in fretta, ma come?”
“Forza umano! Attaccami con tutta la forza che hai!” Urlava ella, estremamente sicura di sé. Frisk decise di accontentarla, buttò la spada e le diede un pugno, il colpo non era neanche minimamente paragonabile a quello di una persona intenta a combattere seriamente. Undyne disse: “Quella sarebbe la tua massima potenza? Ma per favore! Hai buttato quella spada e mi hai praticamente accarezzato, tu non vuoi fare del male a nessuno vero? I membri della guardia reale che hai affrontato mi avevano riferito di un umano che stava mostrando pietà e gentilezza a tutti, ma non ci credevo. Tu non vuoi proprio farmi del male e a quanto pare, nemmeno io voglio farti del male. Sai, sei un idiota, un idiota con un grande cuore, proprio come qualcuno che conosco. Forza, usciamo da questa casa.”
Una volta fuori Undyne disse: “Senti, penso che il destino voglia che tu combatta contro Asgore, ma non preoccuparti, tu puoi convincerlo a non ucciderti. Però non osare fare tu stesso del male a lui, o ti verrò a cercare e te la farò pagare molto cara. Comunque ora vado, dovremmo rivederci qualche volta, per un po’ starò da Papyrus, ci vediamo.” e detto questo Undyne salutò Frisk.
“Ci vediamo Undyne.” rispose l’umano. Dopo che Undyne se ne fu andata, Frisk guardò Chara e le disse: 
“Visto che farsela amica non era un’idea stupida?”
“Sì, sì vedo.” rispose lei. Frisk si allontanò un po’ dalla casa in fiamme, si distese per terra e iniziò a guardare il cielo. Il ragazzo affermò: “Sai, mi sono davvero divertito, ma è stato anche molto stancante.”
“Davvero ti sei divertito durante quella strana lezione di cucina?” chiese Chara ridacchiando.
“Sì, ma ora che ci penso è così per tutto.”
“Cosa intendi?”
“Intendo dire che tutta questa strana avventura è così, mi sto davvero divertendo molto. All’inizio questo regno mi sembrava solamente un luogo ostile e pericoloso, pensavo che avrei dovuto sostenere miliardi di inutili e sanguinose battaglie, ma ogni volta le cose si sono risolte al meglio. Mi sembravano tutti ostili e pericolosi, ma mostri simpatici come Toriel e Papyrus mi hanno fatto capire che ero in errore. Sono contento di aver conosciuto loro due, Sans, Undyne e soprattutto te. Mi sembravi antipatica e scontrosa, ma dietro a quel comportamento c’era una brava persona. Tu non ti stai divertendo?” sorridendo, Frisk disse tutte queste cose, che fecero molto piacere a Chara, difatti pure lei sorrise e quasi scoppiò in lacrime dalla contentezza dovuta al fatto di aver conosciuto Frisk. Non era un umano che potesse odiare, stargli vicino tutto quel tempo e vivere quell’avventura insieme a lui l’aveva ormai guarita da tutte quelle emozioni terribili che provava quando pensava alla sua vita in superficie: rabbia, odio, rimorso, tristezza e paura, in quel momento le sembrava di non averle mai provate in vita sua. Ella disse gioiosamente: “Sì Frisk, sto amando quest’avventura.” Chara si era persino scordata del fatto che il suo amico stava facendo tutto ciò con lo scopo finale di combattere suo padre. Fu Frisk stesso a ricordarglielo dicendole: “Un giorno però questo viaggio finirà, allora dovrò combattere contro Asgore. Ormai mi è chiaro, specialmente grazie alle parole di Undyne, lui non è malvagio. Ho dato inizio a tutto questo perché vedevo in lui qualcuno simile a mio padre, un errore madornale il cui solo pensiero quasi mi fa ridere. I miei obbiettivi da quando ho lasciato le rovine sono cambiati, non punto più soltanto a far cambiare idea al re, voglio anche farti tornare, farti riabbracciare la tua famiglia e liberare i mostri.”
“Sai, è strano, io non ho un’anima e quindi non dovrei provare alcun sentimento, eppure più dici queste cose più io mi sento bene. Anche tutte le emozioni che hai provato da protagonista di questa avventura, io le sento molto vicine. Tu sei incredibile Frisk, adesso l’ho capito, sei riuscito in qualche modo a risvegliarmi dalla morte, hai alleviato il mio odio verso la razza umana con la tua determinazione e adesso mi stai anche dando di nuovo la possibilità di essere felice. Grazie di tutto.” 
“Non hai nulla di cui ringraziarmi, perché di tutto ciò che hai detto io non ho fatto niente. Quando hai pianto appena scoperto cosa successe dopo la tua morte e quando mi hai parlato della tua vita felice con i Dreemur hai dimostrato una cosa: tieni ancora ai mostri che ti hanno accudita e salvata dal mondo degli umani. Se avere un’anima significa provare forti sentimenti, allora tu tecnicamente un’anima ce l’hai, anche se nessuno può vederla e anche se non è nel tuo petto come la mia.” Chara pensò: “La verità purtroppo è un’altra, per provare queste emozioni io sto sfruttando l’anima di Frisk. Nei libri del vecchio scienziato reale ho letto che certe anime sono abbastanza potenti da riuscire a risvegliare l’essenza di un morto. Quando ciò avviene, l’umano e il fantasma sono legati e quest’ultimo può provare le stesse sensazioni e gli stessi sentimenti di chi lo ha risvegliato. Però, anche se so tutto ciò, le parole di Frisk mi fanno stare bene, ha capito che soffrivo e ha deciso di salvarmi, sarò in debito con lui per tutta la mia vita, perché ormai posso dirlo, io sono viva.”
Mentre Chara formulava questi pensieri Frisk si era addormentato con il suo solito sorriso sul volto, la ragazza disse: “In effetti non dorme da quando eravamo a Snowdin, da allora ha sostenuto molte battaglie, non ha mangiato quasi nulla e mi ha sempre consolata quando mi vedeva abbattuta, mi stupisco non sia crollato prima. Aspetterò il suo risveglio.”

FINE CAPITOLO 9

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


                                CAPITOLO 10
Il riposo di Frisk non fu tranquillo, ma pieno di terribili incubi. Sognò della sua avventura nell’Underground, solo che era andata in un modo leggermente diverso. Aveva brutalmente ucciso Toriel, Papyrus, Undyne e tutti gli altri mostri che aveva incontrato, ridendo dopo averlo fatto e giustificandosi definendola legittima difesa. La parte più spaventosa di quell’incubo era Chara, ella sembrava più un demone uscito direttamente dall’inferno che una ragazza. Aveva convinto Frisk a fare tutte quelle cose orribili ai mostri ed esattamente come lui godeva della sofferenza che i due causavano. Frisk si chiedeva perché stesse facendo tutto ciò, perché Chara lo incitasse a continuare e soprattutto se fosse davvero un sogno, dato che tutto gli sembrava così reale, il sangue, la sofferenza sui volti delle sue vittime, le sue risate e quelle di Chara, per non parlare dei dialoghi tra i due, che erano tutti simili a questo:
“Bel lavoro partner, abbiamo eliminato anche quel mostro, andiamo avanti.”
“Certo Chara, diventerò sempre più forte, così riuscirò ad avere la mia vendetta e ti farò avere la tua.”
“Perfetto, ora continuiamo, ci serve più L.O.V.E”
Frisk si chiedeva cosa fosse il L.O.V.E che spesso sentiva nominare. Disperato, l’umano gli urlava di smettere e provava ad intervenire, ma era come se fosse diventato un fantasma.
“Non è possibile che quella sia Chara e che quello sia io! Dov’è la vera Chara? Perché ora sembra che sia diventato pure io un fantasma? Questo…può essere solo un incubo! Eppure sembra così reale…”
Nel sonno Frisk si agitava, ripeteva alcune delle cose che urlava al se stesso del sogno, appariva impaurito. Chara notandolo gli diceva:
“Frisk, che ti succede? Svegliati, stai solo avendo un incubo!” il ragazzo si svegliò urlando: “Smettila di uccidere tutti!” Chara preoccupata gli disse:
“Frisk di cosa stai parlando? Cosa hai sognato?”
“Sognato?”
“Sì Frisk, sei caduto a terra per il sonno qualche ora fa. Qualsiasi cosa tu abbia visto era un sogno e a giudicare dal tuo comportamento dev’essere stato terribile.”
“Era solo…un sogno…grazie al cielo.”
“Cosa hai sognato?”
“Non l’ho semplicemente sognato, l’ho vissuto, era tutto troppo reale per essere solo un incubo.”  Frisk si mise a tremare, gli sembrava di aver davvero commesso tutte quelle atrocità che aveva visto fare al suo alter-ego. “Dannazione! Cos’era quella cosa?! Perché ha agito in quel modo?”
“Frisk non so cosa tu abbia vissuto, ma devi calmarti, non era reale! A volte ci sembra che gli incubi lo siano, ma non è così. Rilassati e se vuoi parlamene.” Le parole di Chara aiutarono Frisk a riprendersi. “Hai ragione Chara, adesso mi calmo.” egli fece un respiro profondo e continuò: “Ora sto meglio. Grazie per avermi svegliato e calmato, non so quanto tempo sarei rimasto in quelle condizioni senza di te. Comunque adesso riprendiamo il viaggio.”
“Sei sicuro di sentirtela?”
“Certo, mi sono riposato. Piuttosto, per quanto tempo l’ho fatto?”
“Tre ore.”
“Quindi tu sei stata per tre ore a guardarmi dormire? Non dev’essere stato divertente.”
“Beh, come le altre volte che ti sei addormentato mi sono tenuta impegnata standomene un po’ da sola con i miei pensieri.”
“E a che pensavi?”
“A tutto quello che sta succedendo, a tutto ciò che stai facendo tu e a cosa potrei fare per aiutarti, te lo devo d’altronde.”
“Mi hai aiutato a riprendermi solo due minuti fa e mi stai guidando in questo posto che tu conosci e io no ”
“Però voglio fare di più, voglio fare qualcosa per te, come tu stai facendo per tutti i mostri, quindi ti prego,” dicendolo si avvicinò a Frisk e lo guardò dritto negli occhi con lo stesso sguardo sprizzante determinazione che l’ultimo umano caduto aveva sempre “dimmi qualcosa sul tuo incubo. Quando arrivai nell’Underground feci l’errore di nascondere a tutti il dolore che provavo, fingendo di averlo superato. Una cosa del genere non mi ha fatto stare bene, nessuno può essere veramente felice nascondendo la propria tristezza, parlarne invece fa stare molto meglio. Cosa riguardava quel sogno? Tuo padre? Oppure si trattava del ricordo di qualcosa che hai fatto per cui ti senti in colpa?”
“Mi fa piacere che tu ti stia preoccupando tanto.” disse lui ridacchiando. A questa sua affermazione seguì una risposta di Chara con tono imbarazzato:
“Smettila di eludere la domanda e rispondi!”
“Ok, ok, nel mio sogno ho visto delle strane versioni di noi stessi, delle versioni più cattive. Questi strani demoni stavano facendo una strage di mostri, io li ho visti fare un sacco di cose orribili e li ho visti ridere mentre lo facevano. Inoltre era tutto incredibilmente realistico, anche se vedevo l’altro me fare quelle cose mi sentivo come se le stessi facendo io. In ogni caso ora è tutto passato, davvero.”
“Dei noi demoniaci? Sembra strano. Comunque sei sicuro che adesso non ti faccia più effetto?”
“Sì, sto bene. Adesso andiamo. Comunque avevi ragione, parlare di quell’incubo mi ha fatto stare meglio, grazie Chara.” disse Frisk all’amica sorridendo. Ella rispose: “Figurati Frisk.” e i due si incamminarono. In poco tempo tornarono alle Hotland, più precisamente al punto dov’erano alla fine dello scontro con Undyne. Pochi metri più avanti vi era una grande struttura, si trattava del laboratorio dove risiedeva lo scienziato reale. Frisk entrò e notò uno schermo che lo riprendeva. Incuriosito e stranito disse: “Ma cos’è questo schermo? Ci sono delle telecamere qui dentro?” subito dopo da una porta spuntò un mostro, uno strano rettile giallo molto basso, con degli occhiali e un camice. Quando vide Frisk esclamò: “Oh no! Non mi aspettavo che saresti arrivato qui in così poco tempo!” sembrava agitata per la presenza di Frisk, Chara constatò: “Forse ha paura di te.” Alphis, questo era il nome del mostro, riprese: “Ascoltami: lo vedi quel monitor lì? Attraverso quello io ho seguito buona parte della tua avventura.”
“Che cosa?”
“Sì, il mio compito era catturarti, ma vedendoti fare tutto quello che hai fatto ho deciso di aiutarti.”
“Quindi sei mia alleata?”
“Sì… però ci sarebbe un problema.”
“Quale?”
“Vedi, qualche tempo fa ho creato un robot, originariamente doveva avere lo scopo di intrattenere i mostri in TV. Tuttavia recentemente l’ho dovuto modificare sotto ordine di Asgore, ed è diventato una macchina da guerra assetato di sangue umano.”
“Fantastico…”
“Ma se faremo le mosse giuste potremo fare in modo che tu non debba combatterlo.” si sentì una serie di rumori fortissimi.
“Temo che sia tardi per fare le mosse giuste.” ed infatti dal muro uscì il suddetto robot. Frisk impugnò la sua spada, ma il robot disse subito:
“OHHH YEAH! Oggi è la puntata del quiz.”
“Quiz?”
“Non hai mai giocato a questo gioco? Non è complicato, rispondi correttamente, o muori!”
Mettaton fece la prima domanda, Frisk sbagliò e venne colpito con una scarica elettrica dal robot, che disse: “Proseguiamo.”
“Non so cosa tu abbia in testa, ma questo episodio sta per essere cancellato.” esclamato questo si scagliò contro Mettaton, ma non gli scalfì neanche la  corazza robotica, (ricordo che nel gioco ha 999 di DEF) quindi fu costretto a continuare. Dopo una decina di domande ne arrivò una la cui risposta giusta venne urlata a Frisk da Alphis. Dunque Mettaton decise di interrompere la puntata perché, parole sue: “Così lo show non è interessante.” Subito dopo la ritarata del robot, che volò via, Frisk decise di andarsene dal laboratorio, ma prima Alphis apportò al suo telefono cellulare delle modifiche speciale, che più avanti gli torneranno utili.
                           FINE CAPITOLO 10
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


 CAPITOLO 11
Frisk incontrò Mettaton altre volte. Il robot lo fece partecipare a sadici giochi televisivi come il quiz che l’umano aveva precedentemente sostenuto. Determinante fu l’aiuto di Alphis e dei gadget che ella aveva inserito come accessori nel telefono di Frisk, esso poteva diventare un jatpack, un dispositivo in grado di disinnescare bombe e persino un’arma da fuoco. Con quest’ultima opzione, Frisk riuscì a sconfiggere Mettaton. Dal telefono Alphis urlò: “A-adesso smettila Mettaton, non riuscirai mai a batterci! N-non finché lavoreremo insieme.” dopo la ritirata del robot Alphis disse a Frisk: “Non preoccuparti, non gli permetterò di farti del male. I-io ti aiuterò!” si fermò un attimo e poi continuò. “Sai…prima di incontrarti io non credevo molto in me stessa. Ma vedendoti vivere la tua avventura ho acquisito maggiore fiducia e ho deciso di darti tutta l’assistenza possibile.”
“Finora hai fatto un ottimo lavoro.” le rispose, così chiuse la chiamata. Più avanti Frisk e Chara incontrarono Sans. Lo scheletro disse: “Ragazzo, ti va di andare a mangiare un boccone?”
“Sicuro.”
“Vieni, conosco una scorciatoia.” e i due si materializzarono in un ristorante. Una volta seduti Sans esordì così: “Sembra che la tua avventura sia quasi giunta alla fine, lascia che ti racconti una storia. Ricordi che lavoro come sentinella alla foresta di Snowdin? Si tratta di un lavoro estremamente noioso, ma nella foresta c’è una porta dove posso allenarmi a fare le mie battute. Un giorno, mentre ne sparavo una peggiore dell’altra, qualcuno rispose, era una donna.  Feci la mia battuta e lei scoppiò a ridere, poi lei ne disse un’altra. Quando me ne dovetti andare lei mi chiese di tornare il giorno dopo. Lo feci. Le cose andarono avanti così per un po’, finché un giorno notai che sembrava molto triste. Le domandai cosa avesse e lei mi chiese una favore. Mi pregò di proteggere un umano, se mai questo avesse oltrepassato la porta che si separava. Io odio fare promesse, ma non potevo dire di no ad una donna che ama le battute squallide. Ho fatto un buon lavoro proteggendoti, giusto? Come mai mi guardi così? Sei ancora vivo no? Comunque ragazzo” e dicendolo Sans cominciò ad allontanarsi “fa attenzione, perché c’è qualcuno a cui davvero importa di te.” e detto questo se ne andò. Dato che il locale era vuoto Frisk poté parlare con Chara. Quest’ultima disse: “Quello scheletro non ti fa arrabbiare? Aveva promesso di proteggerti, invece ha solo dormito per tutto il tempo.”
“Non sono morto, quindi non c’era bisogno che mi proteggesse.”
“E se invece ti fosse successo qualcosa? Non oso pensare cosa Toriel avrebbe fatto, o cosa avrei fatto io…”
“Forse Toriel non è l’unica a cui davvero importa di me.” ridacchiò Frisk.
“ C-che cosa vuoi insinuare?”
“Esattamente quello che ho detto, oppure ho capito male e la mia morte ti farebbe piacere?”
“Certo che no!”
“Visto, a te importa di me, d’altronde noi due siamo amici.”
“Si, hai ragione…”
“Dobbiamo riprendere il viaggio, Alphis prima mi ha dato indicazioni su dove andare, ora siamo vicino all’entrata del CORE. In quella struttura c’è un ascensore che ci condurrà da Asgore.”
“Chi sa come avrà passato tutto questo tempo, spero che la solitudine non lo abbia fatto impazzire”
“Posso solo immaginare quanto triste sia stata la sua vita, ma posso ancora cambiare le cose, non so come, non so se ne sarò in grado, ma ci proverò. Andiamo!” Così i due si addentrarono ancora di più nella struttura. Entrati in una stanza poco prima dell’ascensore, si trovarono davanti Mettaton, che disse:
“Ma ciao caro.”
“Adesso smettila di intralciarmi Mettaton. Con i gadget che Alphis ha messo nel mio telefono per te è impossibile battermi.”
“Allora lascia che ti spieghi come stanno davvero le cose. Alphis ti ha sempre preso in giro.”
“Cosa stai dicendo?” nel frattempo Alphis stava provando ad entrare, ma la porta era chiusa. Mettaton spiegò: “Vedi, tutte le volte che ho provato ad ucciderti finora l’ho fatto solo per finta, era tutto uno show, ma soprattutto l’ho sempre fatto sotto ordine di Alphis.”
“C-cosa?”
“Guardandoti dal monitor del suo computer ha desiderato ardentemente far parte della tua avventura. Voleva anche dimostrarsi ai tuoi occhi come la migliore delle persone, quindi mi ha detto di darti il tormento, così ti avrebbe potuto aiutare. Voleva essere un’eroina, salvandoti da un pericolo che in realtà non esisteva, così da sentirsi importante. Ma adesso basta con la finzione, ora andrà in onda l’ultima puntata del mio Show, l’attacco del robot killer.”
“Credo di poterne intuire la trama.”
“Ascoltami, io non odio gli umani, anzi, voglio che anche loro comincino ad ammirarmi. Dunque prenderò la tua anima, supererò la barriera e diventerò la più grande star televisiva del tuo mondo. Non fare quella faccia, qui non si tratta solo del mio egoismo, salverò anche la tua razza in questo modo. Fatti sotto!”
Frisk provò a sparare al suo avversario con il telefono, ma improvvisamente i suoi colpi non avevano più effetto. Il telefono squillò e dall’altra parte Alphis urlò:
“Ascoltami Frisk, Mettaton ha un bottone speciale dietro la schiena che gli fa cambiare forma, in quello stato non sarà più immune ai tuoi colpi.” Immediatamente Frisk urlò a Mettaton, sapendo quando egli fosse molto vanitoso, queste parole: “C’è uno specchio dietro di te!” il robot si girò subito per controllare il suo aspetto e Frisk premette il bottone. La nuova forma di Mettaton era diversa, aveva un aspetto da donna, era molto alto e vestito con una corazza rosa. Egli disse immediatamente: “Hai premuto il mio bottone, adesso che sono in questa forma ti affronterò e renderò i tuoi ultimi momenti di vita veramente magnifici.” il robot combatteva tirando velocissimi calci, lanciando oggetti di metallo, a volte esplosivi, con degli attacchi elettrici e contemporaneamente ballava per intrattenere il pubblico. Dopo soli quindici minuti gli attacchi di Mettaton, la cui rapidità aumentava progressivamente, diventarono troppo veloci per Frisk. La star del sottosuolo si avvicino all’umano e disse:
“Ragazzo, ti ho osservato dal monitor di Alphis per molto tempo, sei debole.”
“Vuoi scommettere che ti farò ricredere?”
“Non ci riuscirai.” e detto questo colpì Frisk con grande forza, poi continuò mentre egli era a terra: “Tu pensi di essere abbastanza forte da battere Asgore, ma non è così. Sei a malapena riuscito a sconfiggere Undyne, non hai speranze contro di lui. Non solo gli sei inferiore fisicamente, lo sei anche psicologicamente. Lui è riuscito a mettere da parte la sua gentilezza ed ha ucciso già sei umani per il bene del suo popolo, non batterà ciglio e ti farà fuori appena ti vedrà.”
“Io devo incontrarlo ad ogni costo…”
“Anche se questo costo fosse il destino della tua razza?”
“Di cosa parli?”
“Il re vuole ottenere la tua anima. Essa, insieme alle sei che già ha preso, gli permetteranno di diventare un essere dalla potenza infinita. Quando avrà raggiunto tale forza distruggerà la barriera, poi farà lo stesso con l’umanità. Nessuno potrà fermarlo. Adesso capisci chi è il vero eroe, la vera stella e salvezza dell’umanità? Sono io!”
Frisk si rialzò da terra e riprese ad attaccare Mettaton, non solo con i colpi del suo telefono ma pure con la spada. Il robot gli chiese: “Credi così tanto in te stesso? Pensi di poter battere Asgore?” ma dopo averlo guardato negli occhi aggiunse: “Non rispondere, il tuo sguardo parla per te.” continuando a provare Frisk riuscì a distruggere le braccia di Mettaton e le sue gambe, colpendolo ripetutamente con il suo telefono, poi gli disse con un tono affannato, visto quanto era stata ardua la battaglia: “Lo vedi Mettaton? Io da solo non ce l’avrei mai fatta a renderti inoffensivo, ma grazie ai gadget che Alphis mi ha dato ci sono riuscito. Lei e tanti altri mostri mi hanno aiutato, li sento vicini ora, li ho sentiti vicini durante la nostra sfida e sarà così anche quando affronterò Asgore. Molti di loro mi hanno detto che il re è una brava persona ed io voglio credergli, quindi andrò da lui e lo convincerò a dimenticare la sua vendetta e il suo odio verso la razza umana.”
“Dunque sei tu la vera stella…bene. Il nostro spettacolo è finito ed io ho perso. Ma abbiamo fatto moltissime visualizzazioni ed un fortunato spettatore potrà parlarmi in diretta prima che io lasci per sempre l’Underground. Vediamo chi chiamerà per primo.” il telefon squillò e Mettaton rispose: “Ciao caro fan, cosa vuoi dire in diretta televisiva?” dal telefono una voce lieve disse con tono triste:
“Ciao Mettaton. Sai, io amo il tuo show. La mia vita è tanto noiosa, ma guardarti da uno schermo mi ha sempre dato molta felicità. Non posso credere che questo sia stato l’ultimo episodio, mi mancherai molto…Scusami, non volevo parlare così a lungo.”
“Aspetta! Non attaccare…Diavolo ha messo giù. Allora sentiamo qualcun altro.” un’altra voce disse:
“Mettaton, grazie, il tuo show ha sempre reso la nostra vita molto allegra.” un’altra ancora:
“Mettaton non possiamo vivere senza il tuo show!” e molti altri mostri dissero cose del genere. Sentendo questo Mettaton disse: “Miei cari, non so cosa dire.” ma dopo aver rivolto lo sguardo verso Frisk seppe cosa aggiungere: “Forse è meglio che io resti qui, gli umani hanno molte star e idoli, ma i mostri hanno solo me. Non posso proprio andarmene e lasciare nel loro cuore un tale vuoto. Ascoltami umano, tu hai dimostrato di essere molto forte, al contrario di come pensavo all’inizio. Puoi riuscirci, puoi proteggere l’umanità e battere Asgore, tu sei in grado di farlo.”
“Ci riuscirò Mettaton.”
“Sai, questa forma consuma molta energia, sei riuscito a battermi anche perché verso la fine del nostro scontro io ho dovuto iniziare a risparmiare le forze. Comunque starò bene, mi raccomando ragazzo, fatti valere. A tutti gli altri invece: grazie mille. Siete stati un pubblico magnifico.” e con queste parole si spense. Alphis riuscì ad entrare e vedendo Mettaton si disperò, pensando fosse morto. Si calmò quando notò che era solo scarico. Disse a Frisk di andare avanti mentre lei lo avrebbe riparato. Tuttavia dopo che il ragazzo se ne fu andato Alphis lo seguì e gli disse: “Senti, io ti ho osservato per tutto il tempo.”
“Me lo hai già detto.”
“Ti ho sentito parlare da solo. Non ti giudico per una cosa del genere, un tempo lo facevo pure io, forse si tratta di una persona che la tua mente ti fa credere di vedere, o forse esiste davvero. Tuttavia il punto è un altro, ho sentito cosa stavi dicendo. Hai parlato di voler riportare in vita qualcuno usando il potere delle anime. Ti assicuro che non è per nulla una cosa prudente fare esperimenti sulle anime delle persone…”
“Tu ne sai qualcosa vero? Lo capisco dal tuo tono.”
“Cosa, io non farei mai…no, basta con le bugie! Hai ragione, ho fatto cose orribili e adesso devo andare a porvi rimedio.”
“Posso aiutarti se vuoi.”
“N-no…io…devo farcela da sola.”
“Non sembri molto convinta”
Lei non disse niente, si girò e se ne andò. Frisk e Chara la seguirono.
                              FINE CAPITOLO 11

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12
Alphis riuscì a seminare Frisk, esausto dallo scontro con Mettaton. Egli disse: “Forse è un bene che io non sia andato subito da Asgore. Se lo avessi affrontato in queste condizioni avrei fatto una brutta fine.”
“Dovresti riposarti.” rispose Chara “Non sappiamo cosa possa fare quella, mi è sembrata strana dalla prima volta che l’abbiamo incontrata, ma sembra che abbia problemi molto seri, più di quanto possiamo immaginare.”
“Motivo in più per andare ad aiutarla, non credi?”
“Ma è esattamente come con Undyne, cosa pensi di poter fare? Hai a malapena la forza per parlare.”
“Esattamente come allora, troverò una soluzione.” 
“Ok, ma fermiamoci un attimo e riflettiamo. Cercarla per tutto l’Underground con la forza che ti rimane è inutile, dove può essere scappata?”
“Forse nel suo laboratorio, andiamoci.”
Sul pavimento del laboratorio, davanti ad una porta, Frisk e Chara trovarono un biglietto scritto da Alphis, che così recitava: “Si tratta di una cosa difficile da dire…voi tutti da soli non potete mandare via magicamente ogni mio problema. Non voglio più vivere nel terrore e nel rimorso, devo affrontare le mie paure faccia a faccia. Sarò chiara: questo problema è solo mio e tocca a me risolverlo. Se qualcuno volesse scoprire la verità ed io non dovessi fare più ritorno, entri nella porta accanto a questo foglio.”
“Cosa può aver fatto di così terribile una come lei? Non sarebbe neanche in grado di barare a scacchi.”
“Qualsiasi cosa abbia fatto tu vuoi scoprirlo, vero?”
“Sì, vediamo dove porterà questa porta.”
“Dimmi che non hai fatto uno dei giochi di parole tipici di Sans!”
Quella porta era l’accesso ad un ascensore, esso perse potenza e si spense durante la discesa, così si schiantò e le porte si aprirono per il colpo. Frisk sopravvisse, era arrivato ad un altro laboratorio, ben diverso da quello di Alphis. Era un posto cupo con pochissima luce. Frisk notò degli strani monitor sul muro, si rivelarono essere delle piccole lavagne dove vi erano scritti degli appunti, che così recitavano:
“Riuscirò a fare ciò che mi ha ordinato Asgore, troverò un modo per distruggere la barriera usando le anime dei mostri, dato che non abbiamo anime umane. Libererò la loro potenza, la stessa che alimenta la barriera. Purtroppo tale potere non può essere creato artificialmente, lo si può soltanto ottenere da ciò che un tempo era in vita. Il problema è che estrarre l’anima di un mostro è un’operazione difficilissima e pericolosissima per il mostro che la offre. La cosa peggiore è che l’anima di un mostro sparisce immediatamente dopo la morte, a differenza di quella umana, che riesce a persistere per un po’ di tempo.”
“Cominciò a capire,” disse Frisk “leggiamo cos’altro c’è scritto.”
“Ce l’ho fata, sono riuscita ad estrarre dall’anima di un bambino caduto ciò che solitamente permette agli umani di persistere dopo la morte. Si tratta di un potere nato dal loro desiderio di cambiare il destino, lo chiameremo Determinazione.”
“Allora nei libri di mio padre era scritto il vero.”
Più avanti Frisk trovò una stanza chiamata: “La sala della potenza.”
“Guarda.” gli disse Chara indicando un’altra nota  “Dice che per riattivare l’ascensore bisogna entrare qui usando quattro chiavi particolari.”
“Sarà meglio trovarle.” 
Più avanti trovarono altri appunti, dove vi erano scritte verità sul passato di Alphis ben peggiori: “Le cose sono degenerate, i soggetti degli esperimenti sono diventati degli esseri in stato di decomposizione, presto diverranno polvere, a meno che io non gli inietti la determinazione. Se le loro anime persisteranno saremo ad un passo dalla libertà.” più avanti un altro appunto diceva: “Tutto sta andando malissimo. Le anime dei mostri non sono riuscite a persistere, non posso neanche dare i corpi alle famiglie dei deceduti. Non so cosa fare, ho paura.”
Frisk si trovò davanti a dei mostri deformi e terrorizzanti, i quali attaccarono Frisk, che però riuscì a respingerli e scacciarli via. Dopo che se ne furono andati, Frisk notò una delle quattro chiavi. Poco dopo trovò altri appunti dove veniva spiegato che i corpi conservati si erano risvegliati dalla morte e si comportavano normalmente. Sul pavimento trovò un’altra chiave. 
Le due rimanenti erano in altre due stanze. 
Tuttavia, anche se ne avrebbe fatto a meno, trovò altri degli zombi creati accidentalmente da Alphis. Combattendoli, Frisk capì che erano ancora vivi dentro quel corpo da zombie e che potevano ancora provare emozioni. I restanti appunti parlavano soltanto di quanto Alphis si sentisse male per ciò che aveva fatto. Usate le chiavi per aprire la porta, Frisk trovò il generatore, ma appena lo usò per attivare l’ascensore gli arrivarono alle spalle altri mostri, pronti ad attaccarlo. Esausto e circondato da quegli esseri, Frisk fu aiutato da Alphis, la quale arrivò all’improvviso e riuscì a cacciare le sue creazioni offrendogli del cibo. Poco dopo disse a Frisk: 
“Devi scusarli, diventano nervosi se non mangiano.” e dopo un minuto di pausa continuò. “Sai, io avevo paura quando sono scesa qui sotto. Non paura che loro mi facessero del male, avevo paura che non sarei mai riuscita ad affrontare la realtà e sarei rimasta chiusa in questo posto, perché temevo di dover pagare le conseguenze delle mie azioni. 
Ma guardandoti combattere e vedendo che c’era qualcuno a cui importava di me ho acquistato un minimo di fiducia in me stessa.” difatti poco prima dello scontro finale tra Mettaton e Frisk, quest’ultimo, lei ed Undyne si erano incontrati alla discarica. Alphis era lì con Frisk perché voleva che il ragazzo la aiutasse a diventare una persona migliore facendole fare ciò che non aveva mai fatto, confessare ad Undyne i suoi sentimenti. 
Tuttavia, dopo che lo ebbe fatto, decise che se non avesse chiuso quel capitolo del suo passato non si sarebbe meritata tutto ciò. Disse anche: “So che farò molti altri errori, so che passerò la vita con il rimorso per ciò che ho fatto, so che sarà dura… ma so anche che ho degli amici su cui contare, quindi superare il tutto sarà facile.” detto questo si girò e se ne andò. La potenza era tornata e Alphis era al sicuro, Frisk decise di andarsene, ma prima trovò altri due appunti. Il primo parlava di un certo fiore dorato, comparso dal nulla poco dopo la scomparsa della regina, in cui Alphis aveva iniettato una grande quantità di determinazione, il secondo diceva che il suddetto fiore se n’era andato. Un ascensore diverso da quello che lo aveva spedito lì sotto portò Frisk nel cuore del castello di Asgore. Nella stanza collegata a quella dove l’ascensore li aveva portati, Frisk e Chara trovarono un altro di quegli strani oggetti fluttuanti. Toccandolo Frisk riprese tutte le energie. Ma in quella sala c’era un’altra persona oltre a lui, Sans. 
Lo scheletro esordì dicendo: “Finalmente ce l’hai fatta ragazzo. Tra poco incontrerai il re, insieme voi cambierete il destino di questo mondo, ma prima io devo giudicarti.”
“Giudicarmi per cosa?”
“Per ogni tua azione, per tutto l’exp che hai ottenuto.”
“Il cosa?”
“L’execution point, si tratta di un acronimo. Misura la quantità di azioni malvagie che hai commesso, insieme al L.O.V.E. Anche questo è un acronimo, significa level of violence. Più uccidi, più queste caratteristiche salgono. Ma tu non hai mai ottenuto nessuna di queste due cose, almeno da quando sei finito nell’Underground. Adesso ascoltami ragazzo, le tue azioni da questo momento in poi decideranno il destino di tutti. Se ti rifiuterai per l’ennesima volta di combattere, Asgore ti ucciderà, prenderà la tua anima e ci libererà. Se lo affronterai e lo sconfiggerai invece, tutto finirà per te e noi mostri resteremo intrappolati qui. In ogni caso, qualsiasi scelta farai sarà quella più giusta, ne sono sicuro.” detto questo, Sans si teletrasportò via. Uscito dalla sala del giudizio, Frisk trovò un corridoio che portava alla sala del trono dove si trovava Asgore e ad un'altra stanza, dove vi erano sette tombe, su una vi era scritto “Chara” ed era vuota. Frisk preferì allontanarsi da lì e andò nella sala del trono. 
Asgore, dopo averlo visto disse: “Salve umano, mi dispiace andare dritto al punto ma… tu sai cosa dobbiamo fare, giusto? Seguimi.” così si recò nella stanza successiva con Frisk al seguito. Poi arrivò davanti all’uscita del regno, sigillata dalla barriera. Asgore disse: “Questa è la barriera, il magico muro eretto da sette stregoni umani che ci intrappola qui. Con la tua anima riuscirò a distruggerla. 
Se hai qualche faccenda in sospeso, qualcuno che vuoi incontrare o qualcosa da fare, vattene e torna quando non avrai più rimpianti, io aspetterò qui.”
“Non ho nulla da fare.”
“Bene.” Asgore tirò fuori la sua arma, un enorme tridente rosso.
“Umano, è stato bello conoscerti, addio.” 
Il re dei mostri scagliò una serie di attacchi di fuoco, per poi provare a colpire Frisk con il suo tridente. L’umano inizialmente riusciva a combattere alla pari con Asgore, ma c’era una caratteristica che rendeva superiore quest’ultimo, ovvero l’intenzione di uccidere il suo avversario. Firsk provò in tutti i modi a convincere Asgore dell’inutilità dello scontro, ma alla fine egli lo infilzò con il suo tridente e lo uccise. Frisk  cominciò a vedere solamente oscurità.
“Così Asgore mi ha ucciso, non posso crederci, non sono riuscito a smuoverlo un minimo dalla sua idea. Suppongo di dover accettare la sconfitta, gloria al re che presto libererà tutti i mostri.” ma subito dopo aver detto questa frase ebbe un ripensamento, difatti disse: “Ma mi sta davvero bene? Ho fatto tutto ciò che andava fatto? Mettaton mi aveva avvertito, adesso Asgore distruggerà tutta la razza umana per la mia stupidità, anzi, peggio ancora, lo farà per colpa della mia debolezza. Poi la promessa che ho fatto a Chara…devo mantenerla, devo trovare un modo per farle riavere il suo corpo. Non posso accettare questa morte, ma cosa posso fare?” Frisk sentì una voce che lo chiamò e gli disse di restare determinato, poi vide tutto bianco e si ritrovò di nuovo nella sala del giudizio, di fronte ad uno di quegli oggetti luminosi. 
“Ma cosa diavolo è successo?” chiese lui confuso.
“Frisk! Grazie al cielo stai bene! Ero spaventatissima!” urlò Chara con le lacrime agli occhi: “Ti ho visto morire, non sapevo cosa fare! Ma come siamo finiti qui? Questa è la sala dove abbiamo incontrato Sans. Non mi importa neanche di questo particolare, sono solo felice che tu stia bene.”
“Sto bene Chara, a dirla tutta neanche io so come abbia fatto a ritornare qui.” dall’altra parte della stanza Sans disse: “Parli da solo ragazzo? Alphis me lo aveva detto.” Frisk pensò: “Cavolo è vero, Alphis mi ha spiato per tutto il tempo, quindi mi ha visto parlare con Chara.” ma disse: “Ok, mi hai sgamato, ho questo segreto.”
“Suppongo di non doverti ripetere tutto sul L.O.V.E. sull’exp, giusto?”
“Cosa? Tu ricordi quello che è successo prima della mia morte?”
“Si, comunque non ho nulla da fare qui, me ne vado.”
“Aspetta! Io non ci capisco nulla, spiegami cosa sta succedendo!”
“Va bene.” e pensò: “Cavolo, speravo di evitare la fatica di una spiegazione inutile, invece ne dovrò fare un’altra ben più lunga e faticosa.”
                               FINE CAPITOLO 12 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


                        CAPITOLO 13

“Allora ragazzo, cosa vuoi sapere di preciso?”
“Prima di tutto, come ho fatto a tornare qui? Sono sicuro di essere morto contro Asgore. E sono anche sicuro che quella specie di stella fluttuante sia collegata a tutto questo.”
“Quella stella si chiama save point. Tu possiedi un grande potere chiamato determinazione. Grazie a questo potere puoi tornare in vita dopo la morte, riavvolgendo il tempo e ricreando il mondo, tornando all’ultimo momento in cui hai toccato un save point. Questo potere ti rende imbattibile ed è una fortuna che tu possa utilizzare, almeno in questa linea temporale di questo universo.”
“Linea temporale? Universo?”
“Dannazione, non avrei dovuto dirlo. So che mi chiederai spiegazioni, quindi eccotele: esistono vari universi paralleli ed un universo originale da cui tutti gli altri sono nati, in qualche modo. Ciò che differenzia gli AU, cioè gli alternative universe, o universi paralleli se preferisci, può essere una sola caratteristica, quasi insignificante, o una grandissima serie di elementi distintivi tutti incredibilmente differenti dall’originale. Inoltre ogni AU ha più timeline, cioè linee temporali, uguali tra di loro per quanto riguarda il ruolo delle persone, il loro carattere e il loro scopo, ma il loro destino cambia. Vuoi sapere chi lo decide?”
“Chi?”
“L’umano che cade nell’Underground e il modo in cui userà il suo potere. Le timeline possono essere di tre tipi, che a me piace chiamare pacifist, genocide e neutral. Nella prima l’umano non uccide nessun mostro ed è questo il nostro caso. La seconda è l’opposto, l’umano uccide tutti e distrugge il mondo.”
“Cosa?!”
“Sì, hai presente il fantasma che ti ha seguito per tutto il tempo?” 
Chara divenne improvvisamente stupita e un po’ spaventata. 
“In base alle tue azioni lei o lui, perché il vostro sesso può cambiare, diventerà un essere malvagio e per qualche motivo che non conosco distruggerà il mondo, sfruttando la potenza che tu hai ottenuto e che ha ottenuto la tua anima. In alternativa non lo farà e potrà o scomparire o essere per sempre la tua ombra.”
“Non posso crederci, Chara non farebbe mai una cosa del genere.”
“Forse quella che conosci tu. In più della metà delle timeline dei vari AU lo fa, a volte addirittura ti costringe a fare tutto ciò contro la tua volontà, altre ancora ti inganna e così via.” Vedendo che Chara fissava il pavimento senza dire niente, Frisk rispose sorridendo: “Se esistono così tante timeline dove lei è così cattiva, allora devono essercene anche tantissime in cui è una persona meravigliosa.”
“Se lo dici tu, comunque le neutral sono varie timeline tutte diverse, dove voi due uccidete qualcuno e risparmiate qualcun’altro. Allora, ho placato la tua curiosità?”
“Sì, ti ringrazio.”
“Allora posso andarmene, ma prima voglio metterti in guardia. La tua avventura fino a questo punto è stata uguale a quelle che la maggior parte dei tuoi alter-ego hanno vissuto, ma adesso tutto sembra star andando in un’altra direzione. 
Anche se siamo persone diverse, ti consiglio di fare come me e lasciarti trasportare dagli eventi, tanto siamo in una pacifist, le cose andranno necessariamente per il verso giusto. 
Magari devi solo prolungare un pochino lo scontro, così arriveranno tutti, anche se leggermente in ritardo. Ci si vede ragazzo.”
“Aspetta, ti vorrei fare un’ultima domanda: è possibile che in sogno io abbia visto e vissuto una timeline diversa?”
“Cioè hai avuto un incubo ambientato in una genocide? Può succedere, vuol dire che si trattava della genocide che è nata come opposto della nostra pacifist. Solitamente è il giudice dei mostri quello che vive questi incubi, perché è l’unico che conosce tutto sulle timeline del suo universo, tuttavia non è impossibile che succeda ad un’altra persona. Mi dispiace, ma credo che ti toccherà vivere con quegli incubi.” (Avrete notato che questo AU presenta varie piccole differenze rispetto all’opera originale, la conoscenza di Sans sugli AU è una di queste, nel gioco Sans conosceva solo l’esistenza delle varie timeline e degli AU, non aveva idea di cosa succedesse in questi ultimi.)
“Capisco, ho finito le domande, grazie di avermi spiegato tutto.”
“Nessun problema ragazzo. Un’ultima cosa: solo tu puoi ricordare ciò che è avvenuto dall’ultima volta che hai toccato un save point fino alla tua morte, io posso solo sapere che hai riavvolto il tempo, quindi comportati come se nulla fosse. Ci vediamo alla prossima, che spero per te sia molto presto.” così Frisk e Chara superarono Sans e tornarono alla sala del trono. Dopo che Asgore si fu nuovamente presentato, il re si diresse allo stesso luogo del loro primo scontro. Frisk inizialmente lo seguì, ma Chara gli disse di fermarsi. Egli lo fece e Asgore chiese: “Cosa succede umano? Ti sei ricordato di avere qualcosa da fare? Se è così vai e falla, io ti aspetterò nella prossima stanza.”
“Ti ringrazio Asgore, farò in fretta.” appena il re se ne fu andato, Frisk disse a Chara: “Che cos’hai? Sembri molto triste e preoccupata. Lo sei per ciò che ha detto Sans? Non preoccuparti, non me ne può fregare di meno se in altre realtà sei malvagia. La Chara che conosco io è una persona fantastica e non farebbe mai cose del genere.”
“Ti ringrazio Frisk, ma non si tratta di questo. Di certo sapere che in quasi ogni realtà sono un demone non mi fa piacere, ma adesso sto pensando ad un’altra cosa che riguarda te. Non voglio che tu combatta di nuovo contro mio padre, l’unico modo che hai per evitare che lui ti uccida e liberartene tu per primo, ma io non voglio che nessuno di voi due muoia e so che tu non ti fermerai fino a che non riuscirai a far ciò che hai in mente. Adesso che l’hai provata sulla tua pelle, sai quanto la morte sia terribile, non andare.”
“Ascoltami” disse Frisk sorridendo, felice del fatto che Chara si preoccupasse per lui “non preoccuparti, non mi succederà niente. Tuo padre non può uccidermi definitivamente e hai sentito cosa ha detto Sans, verranno tutti ad aiutarmi, devo resistere solo un po’ di tempo. Adesso conosco gli attacchi di Asgore, ho un grande vantaggio su di lui. Poi al massimo potrei riprovare altre volte, lo ha detto pure Sans, tutto andrà bene.” detto questo, il ragazzo si voltò e andò da Asgore, dicendogli: “Grazie della pazienza, facciamo quello che va fatto.” 
“Hai fatto in fretta. Va bene umano, allora sappi che è stato bello conoscerti, addio.” lo scontro tra i due iniziò e Frisk tentò di placare Asgore e lo ferì lievemente. Tuttavia dopo un po’ l’umano si trovò nuovamente in difficoltà e sembrava destinato a soccombere nuovamente, ma l’idea di vedere un’altra volta Chara piangere non gli andava a genio, voleva sopravvivere a tutti i costi e in questo desiderio trovò la determinazione che gli permise di continuare. 
Come era stato predetto da Sans, lo scontro fu presto interrotto dall’arrivo di Toriel, con al seguito i due fratelli scheletro, Alphis e Undyne. Toriel esordì: 
“Che creatura miserabile, attaccare un ragazzo innocente. Non devi avere paura di me, sono qui per proteggerti.” Undyne e Papyrus urlarono entrambi: “NESSUNO COMBATTA CONTRO NESSUNO.” e Sans disse: “Scusa il ritardo ragazzo.” 
Asgore disse a Toriel: “Tori, sei tornata...” 
“Toriel.” rispose lei.
“Toriel, so di aver fatto delle cose orribili, ma posso sperare nel tuo perdono?”
“No Asgore.” il re dei mostri stette male per questa risposta. Quando tutti cominciarono a parlare tra di loro per presentarsi e chiacchierare, Frisk disse a Chara, senza farsi sentire: “Hanno fatto giusto in tempo.”
“Già.”
“Il merito è anche tuo, che mi hai fatto guadagnare un po’ di tempo con la nostra conversazione precedente alla battaglia, grazie di esserti preoccupata per me.” sorrise.
“F-figurati Frisk.” rispose lei imbarazzata. Toriel disse a Frisk: “Sembra che la tua avventura sia finta ragazzo mio, ora questo posto potrà diventare la tua casa per quanto tempo vorrai.” 
“Mi fa piacere, ma ditemi: come facevate a sapere che fossi proprio qui?”
“Papyrus ci ha chiamati tutti e ce lo ha detto.”
“Papyrus chi ti ha detto dov’ero?”
“MI HA INFORMATO UN PICCOLO FIORELLINO PARLANTE.”
FINE CAPITOLO 13                                                      

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


                                   CAPITOLO 14
Frisk chiese: “Papyrus…hai per caso parlato di un fiorellino giallo parlante?”
“Si, lo ha fatto! AHAHAHAHAH” e con queste parole fece la sua entrata in scena lui, Flowey, che subito intrappolò con delle enormi radici tutti i presenti tranne Frisk. Allora il fiore rivelò le sue intenzioni:
“Finalmente! Adesso che ho rubato le sei anime umane e intrappolato i tuoi amici sei completamente solo.”
“Flowey, perché stai facendo tutto questo?”
“Sei proprio un idiota, davvero non lo capisci? Tutto questo è solo un gioco. Se tu ottenessi il tuo finale felice, non giocheresti più con me e questo non mi sta bene.”
“E cosa ti fa credere di potermi levare questo finale felice? L’altra volta mi hai ingannato, ma adesso so chi sei veramente.”
“Lo dici tu…ti ricordi cos’è successo la volta scorsa, visto che l’hai menzionata? Se non sbaglio è andata così?” e per la seconda volta i petali  del fiore circondarono Frisk. Poi Flowey continuò:
“Se riuscirai davvero a battermi, io libererò i tuoi amici e distruggerò la barriera. Ma questo non succederà mai!” i petali colpirono ripetutamente Frisk, ma dopo un paio di volte i suoi amici lo aiutarono respingendo gli attacchi del fiore con i loro poteri.
“Non preoccuparti ragazzo mio, noi saremo sempre qui ad aiutarti, qualsiasi cosa succeda.”
“HA RAGIONE UMANO, CREDI IN TE STESSO E BATTERAI QUESTO FIORE.”
“Umano! Tu sei riuscito a sconfiggermi, quindi puoi sconfiggere chiunque. Noi siamo con te.”
“Te l’ho già detto ragazzo, è destino che tutto vada per il meglio. Questo fiore non può farti niente.”
“Tecnicamente per te è impossibile batterlo, ma so che in qualche modo ci riuscirai.”
“Umano, per il futuro degli umani e dei mostri, tu devi restare determinato.”
Improvvisamente arrivarono molti altri mostri già incontrati e sconfitti da Frisk, con cui l’umano aveva fatto amicizia. Essi dissero:
“Siamo tutti con te!”
Flowey reagì dicendo con un’aria preoccupata:
“No! Non è possibile! Voi tutti…” ora aveva di nuovo un sorriso inquietante sulla faccia “Siete davvero degli idioti! Tutte le vostre anime sono mie!” e difatti Flowey aveva previsto ogni cosa ed intrappolò tutti i nuovi arrivati con le sue radici.
Frisk vide per pochi secondi tutto bianco, poi solo del nero. Pensò di essere morto nuovamente, ma non era così. Davanti a lui c’era solo un mostro, che gli dava le spalle, uno che non aveva mai visto prima.
Era molto simile ad Asgore e Toriel, più a quest’ultima, solo meno alto. Dopo un po’ disse: “Finalmente, sono libero!” e si girò verso Frisk dicendo: “Finalmente sono tornato Chara, ti ricordi di me? Sono il tuo migliore amico.” allora Chara urlò: “Asriel! Sei tu, per fortuna stai bene!”
“Quello è Asriel?” chiese Frisk.
“Certo che sono io, perché fingi di non conoscermi?” Dopo aver detto questa frase si trasformò in un essere diverso, era più alto, indossava un vestito nero simile alla tunica di Toriel e i suoi occhi erano vuoti.
Asriel iniziò ad attaccare Frisk con degli attacchi magici potentissimi, nessun mostro incontrato da Frisk fino a quel punto possedeva una simile potenza. Chara gli urlò di smetterla, ma pure lui non la vedeva. Frisk non era in grado di resistere al suo nuovo avversario e disse: “Quella forma…deve averla ottenuta con le sei anime umane e tutte le anime dei mostri.”
“Esatto, ora io sono un dio. Con la potenza che ho in questa forma distruggerò resetterò e ricominceremo ogni cosa. Le tue memorie spariranno, insieme a quelle dei tuoi amici e avremo un nuovo inizio.
Ora prendi questo.” scagliò attacchi dalla potenza inaudita, troppo superiore a quella che un essere umano avrebbe potuto sopportare.
L’anima di Frisk si spezzò in due, era morto di nuovo, ma nulla era perduto. La sua determinazione ormai era abbastanza forte da permettergli di tenere testa ad una divinità, non voleva, non poteva, accettare la sua morte, la sua anima si rifiutò di morire. Si rialzò da terra, poi urlò: “Asriel! Perché stai facendo tutto questo? Tra le persone a cui hai rubato l’anima non c’erano anche i tuoi genitori?”
“Mi pare di avertelo già detto, no? Io resetterò tutto, tutti i tuoi sforzi, tutte le memorie dei tuoi amici, le azzererò e potremo ricominciare da capo. Prima però devo sbarazzarmi di te.” continuò a colpire Frisk con attacchi uno più forte dell’altro ed il ragazzo continuava a cadere a terra sconfitto, ma anche a rialzarsi. Frisk ripensò a tutto quello che aveva fatto, ai suoi amici, alle loro speranze e ai loro sogni, Toriel, Asgore, Sans, Papyrus, Alphis, Mettaton e ultima, ma non meno importante, Chara, che guardava disperata il suo migliore amico, percependo la sua disperazione.
Difatti sapeva che Asriel non avrebbe mai fatto del male a una mosca e che doveva aver sofferto molto per essersi ridotto a fare tutto quello che stava avvenendo davanti agli occhi della ragazza. Asriel disse: “Mi sono divertito, ma adesso basta giocare. Ora questa timeline verrà resettata.”
Il mostro scagliò un attacco dalla potenza incredibile, superiore a quella dei precedenti, un raggio d’energia che travolse Frisk, il quale era ancora in piedi, ferito ed esausto, ma ancora in piedi. “Persino dopo essere stato colpito da tutta quell’energia, sei ancora in piedi e mi sbarri la strada? Wow, sei davvero speciale, ma adesso userò la mia massima potenza, vediamo come te la caverai.”
La forma di Asriel cambiò, divenne ancora più grande, in parte deforme e dotato di ali.
“Ora mostrami a cosa serve la tua determinazione contro questo!” e colpì Frisk ripetutamente. A questo punto Chara urlò: “Adesso basta Asriel!” ma vedendo che questo suo ennesimo tentativo era inutile, in quanto il fratellastro non poteva sentirlo, parlò a l’unico che poteva farlo: “Frisk scappa! Non puoi fare nulla contro di lui, è troppo forte.”
“Forse è vero, è troppo potente, ma con quel piccolo potere che ho, posso salvare qualcuno.”
“AHAHAHAH! Chi pensi di salvare?” chiese Asriel. Frisk gli si avvicinò e urlò: “Sans! Papyrus! Undyne! Alphis! Asgore! Toriel! Mi sentite? Sono io, Frisk! Vi salverò tutti, vi aiuterò come avete fatto voi con me! Io salverò i mostri, distruggerò la barriera e potremo tornare in superfice tutti insieme! Ma prima, voi dovete riuscire a ribellarvi al potere di Asriel! Potete farcela!”
Il petto di Asriel si illuminò e vennero fuori le anime dei mostri, che riuscirono a liberarsi dall’influenza del principe e furono messi in salvo, rimasero solo Frisk, Asriel e Chara. Quest’ultima disse: “Incredibile, hai davvero messo tutti in salvo. Ma adesso pensa a te stesso.”
“No, non ho ancora salvato tutti.” e guardò Asriel, che disse: “Che stai facendo?”
Dei ricordi gli tornarono alla mente, ricordi della sua vita felice con la sua famiglia. Frisk gli disse: “Asriel, posso sentirlo. Posso sentire la tua anima avvolta dalla tristezza e dalla paura.” e cominciò ad avvicinarsi ad Asriel, che gli urlò: “Smettila! Vattene via!” lo colpì nuovamente, ma egli continuava ad avvicinarsi, come se nulla fosse, dicendo: “Ti salverò Asriel.”
“Chara…tu sai perché sto facendo tutto questo? Perché tengo a te…perché siamo amici…io non voglio che tutto finisca, non voglio lasciarti andare e dirti addio. Quindi, per favore, smettila di fare così e lasciami vincere!” disperato e con le lacrime agli occhi colpì Frisk, che resistette.
“Asriel, ascoltami, il motivo per cui non riesci a eliminarmi definitivamente non sta nella mia o nella tua forza, è palese chi tra noi due sia più potente, il vero motivo è che tu credi che io sia Chara e tieni a lei più che a chiunque altro. So che ti senti solo, triste, spaventato…e so anche che tutto questo non ti stia piacendo, quindi smettiamola di combattere, ok?” disse tutto ciò sorridendogli, come se Asriel non gli avesse mai fatto del male. Dunque Asriel abbassò la testa e tornò nella sua forma normale. Piangendo disse: “Mi dispiace tanto Cha… no. Lo so, tu non sei davvero Chara, come ti chiami?”
“Frisk.”
“Perdonami Frisk. Sai, essere un fiore è stato orribile, ero senza anima, incapace di provare ogni sorta di emozione. Adesso invece posso sentire le anime di tutti i tuoi amici, loro tengono davvero a te, perché, a differenza mia, hai fatto del bene. Io capisco se non riesci a perdonarmi Frisk, ho fatto delle cose orribili.”
“Asriel, va tutto bene. Io posso capire quanto hai sofferto e non mi importa di cosa hai fatto, tutti sbagliamo, ma quello che conta non è quante volte sbagliamo, l’unica cosa che è davvero importante è quante volte rimediamo.”
“Mi fa piacere sentirlo, ma in ogni caso io non posso perdonare me stesso. Hai parlato di rimediare agli errori? Adesso farò quello che posso, distruggerò la barriera e libererò i mostri.” detto questo, con un ultimo attacco Asriel distrusse la barriera e liberò tutte le anime. Le sue ultime parole furono: “Sai, io non ti ho davvero scambiato per Chara, voi due siete completamente diversi, sia nell’aspetto che nel modo di fare. Io ti ho solo identificato in lei, perché non volevo accettare la sua morte. Posso chiederti come mai sei venuto fino a qui? Hai scalato una montagna da cui si dice sia impossibile far ritorno.”
“Il motivo è semplice: dovevo scappare da della gente che mi voleva morto. Purtroppo queste persone mi hanno rintracciato e combattendole sono caduto qui sotto, ero talmente concentrato sulla battaglia che non mi sono accorto di essere a pochi passi da un precipizio.”
“Capisco, non lo hai certo fatto per un bel motivo. Sai, quello di Chara non fu migliore. Scalò il monte Ebbot spinta da un forte odio verso l’umanità, con ogni probabilità voleva farla finita. Per fortuna non morì cadendo e qui sotto ebbe una vita felice. Sarò onesto con te, lei non era la migliore delle persone, spesso era rude e scortese con chiunque incontrasse, inoltre riteneva sempre la violenza l’unica soluzione possibile. Ma so bene che deve esserle successo qualcosa che l’ha resa così, qualche brutta esperienza, qualche trauma infantile o chi sa cosa. Non si è mai aperta con nessuno ed anche se non era la ragazza più gentile del mondo, io le ho sempre voluto bene.”
“Capisco.”
“Ascoltami Frisk, senza quelle anime non potrò mantenere questa forma, presto tornerò Flowey, non potrò più amare. Dimenticati di me e vivi felicemente con mamma, papà e tutti gli alti tuoi amici.”
“Non posso farlo Asriel.”
“Perché?”
“Ho promesso ad una persona che ti avrei aiutato e lo farò.”
“Una persona? Chi è? Anzi, non dirmelo, non ha importanza. Non puoi fare assolutamente nulla.”
“Quella persona è Chara.”
“Cosa?! Non è possibile.”
“Ascoltami Asriel, io non ti conosco molto bene, al contrario conosco bene Flowey e so di cosa è capace. Ma se in lui c’è una piccola parte, anche se minuscola, di colui che era il migliore amico di Chara, io lo aiuterò.”
“Frisk…grazie.” disse Chara.
“Adesso smettila! Non so perché dici queste cose, non so come tu possa conoscere Chara, ma ora tutto è finito.” e dette queste parole sparì. Frisk non poté fare niente per fermarlo e a causa dell’enorme sforzo cadde a terra svenuto. Poi si ritrovò di nuovo davanti ai suoi amici, che tirarono un sospiro di sollievo vedendolo riprendersi. Dissero che egli era rimasto a terra in preda ad un incubo e che non ricordavano nulla dall’apparizione di Flowey in poi. Toriel disse: “Ragazzo mio, anche se non sappiamo come sia possibile, la barriera è sparita. Possiamo tornare tutti in superfice, quando vuoi andare andremo. Se hai qualcosa da fare qui, qualcuno da salutare, vai pure. Noi ti aspetteremo.” Frisk guardò Chara e le fece segno di seguirlo. Quando furono nella sala del giudizio cominciarono a parlare.
                       FINE CAPITOLO 14

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


CAPITOLO 15
“Frisk, Asriel se n’è andato, grazie comunque per averci provato.” Disse Chara estremamente afflitta e con le lacrime agli occhi.
“Nulla è perduto, non è ancora detto che Asriel sia tornato Flowey. Dobbiamo trovarlo.”
“E poi?”
“E poi so io cosa fare. Tu dimmi soltanto dove pensi possa essere andato. Se deve tornare ad essere Flowey, vorrà farlo in un posto a cui tiene, tu hai idea di quale possa essere?”
“Un posto a cui tiene molto, fammici pensare…” dopo circa un minuto, Chara esclamò: “Certo, lo so! Potrebbe essere il luogo dove ci siamo conosciuti, da allora andammo sempre a giocare lì per anni.”
“E che posto è?”
“Lo stesso dove ci siamo incontrati io e te.”
“Perfetto, adesso prendo in mano io la situazione, ma prima dobbiamo tornare velocemente dagli altri, mi servirà il loro aiuto.” così corse dagli amici con Chara al seguito, che non capiva quale fosse il suo piano. Toriel gli chiese: “Hai fatto tutto ragazzo mio?”
“No, c’è ancora qualcosa che devo fare, ma mi servirà il vostro aiuto, in particolare quello di Alphis.”
“I-il mio aiuto?”
“Sì Alphis, ti prego, è estremante importante.”
“N-non so di cosa si tratti, ma conta su di me.”
“Grazie, per prima cosa mi serve che veniate con me, devo tornare alle rovine. In realtà l’aiuto di Alphis è l’unico necessario, ma Asgore e Toriel devono venire per sapere la verità.”
“La verità?” chiesero i due Dreemur in coro, confusi.
“Sì, fidatevi di me per favore.”
“ASPETTA UN ATTIMO UMANO! DA COME PARLI SEMBRA CHE TU VOGLIA NASCONDERE LE COSE A TUTTI GLI ALTRI. NON NE HAI BISOGNO, PUOI FIDARTI DI NOI.”
“Già umano, non devi nasconderci niente!”
“Ragazzo, questa cosa non dovrebbe accadere secondo… tu sai di cosa parlo. Quindi perdonami, ma sono preoccupato, vengo con voi. Poi con le mie scorciatoie arriverai alle rovine più in fretta.”
“SANS! ADESSO ANCHE TU MI NASCONDI QUALCOSA? IN OGNI CASO UN SEGRETO ALLA VOLTA, ORA PENSIAMO A QUELLO DELL’UMANO.”
“Va bene Sans, teletrasportaci.” e lo scheletro portò tutti i presenti alla porta che separava Snowdin dalle rovine. Papyrus chiese: “SANS, DA QUANDO SAI TELETRASPORTARTI?”
“Da sempre, scusa se te l’ho tenuto nascosto.”
“Comunque muoviamoci, ho le ore contate.”
Mentre attraversavano le rovine, Chara continuava a chiedersi cosa stesse pianificando l’ultimo umano caduto. Il gruppo arrivò fino al luogo dove Frisk era caduto all’inizio di quell’avventura che tutti credevano ormai conclusa.
Sul letto di fiori dove aveva incontrato Chara, come previsto da quest’ultima, c’era Asriel. Quando lo videro, Asgore e Toriel esplosero in un pianto di gioia e abbracciarono il figlio. Nel mentre Frisk disse ad Alphis: “Ascoltami Alphis, la cosa che presto ti chiederò di fare è molto importante, seria e pericolosa, ma tu devi riuscire a farla, io credo in te e tu devi credere in te stessa.” Alphis non riuscì a nascondere la sua agitazione, ma fece segno di sì con la testa. Asriel si allontanò dai genitori e si avvicinò a Frisk, lo prese per la maglietta e gli disse infuriato: “Perché?! Perché li hai portati qui!? Potevamo tenerli all’oscuro di tutto e permettergli di essere felici andando avanti con le loro vite! Invece adesso dovrò spiegargli la triste realtà. Perché lo hai fatto, razza di idiota?!”
Asgore chiese: “Asriel, figlio mio, di cosa stai parlando?” Toriel aggiunse: “Da cosa ci avresti voluto tenere all’oscuro?”
“Io…ecco…adesso vi spiego.” e Asriel raccontò ai genitori la sua triste situazione, apparentemente irrisolvibile. Toriel disse disperata e con le lacrime agli occhi: “Non è possibile…ci deve essere una soluzione.”
“No, non c’è, mamma.”
“Sì che c’è Asriel. Prima di esporvela però devi rivelarvi un’altra cosa, riguarda Chara.” e Frisk spiegò a tutti che Chara l’aveva sempre seguito, che i due avevano fatto amicizia e avevano vissuto quell’avventura insieme.
“Lei dov’è ora?” chiese Toriel.
“Esattamente davanti a te, ma posso vederla e sentirla solo io.”
“Perché gli stai dicendo tutto questo idiota?!” urlò Asriel a Frisk per poi colpirlo con tutta la sua forza.
L’umano rispose: “Se ti dicessi che conosco un modo per impedirti di diventare Flowey e far tornare Chara?”
“Cosa?! Come?” disse Asriel in un misto di incredulità e speranza. Frisk rispose:
“Inizio dicendoti una cosa, dopo il nostro combattimento e anche un’altra volta nel mezzo della mia avventura, ho fatto un sogno, un sogno che mi ha rivelato varie cose. Non è stato esattamente il massimo viverlo, ma questo non importa. Il cadavere di Chara si trova qui sotto, giusto Toriel?”
“Sì, quando me ne sono andata dal castello ho portato via il suo corpo e l’ho seppellito qui sotto.”
“Ed è ancora in perfetto stato?”
“Sì, la magia curativa ha questo effetto sui cadaveri, usandola sul letto di fiori raggiunge direttamente il suo corpo.”
“Allora è perfetto. Asriel, ti ricordi quando sei morto? In quell’occasione Chara ha preso per un attimo il controllo del tuo corpo, giusto?”
“Sì, ma a cosa serve sapere questo?”
“Serve. Lei può ancora farlo, l’ho visto nel mio sogno, può possedere qualunque corpo abbia un’anima, probabilmente un residuo della sua anima ha continuato a esistere insieme al suo spirito. A te invece è sufficiente un’anima per restare nella tua vera forma e non tornare Flowey. Quindi adesso io mi suiciderò, qui entri in gioco tu Alphis. Dopo che sarò morto devi portare la mia anima, Asriel e il cadavere di Chara al tuo laboratorio. Lì dividerai la mia anima in due metà, una la darai ad Asriel, l’altra al corpo di Chara e quando lo avrai fatto, lei prenderà possesso del suo corpo con all’interno metà della mia anima. Sarà la prima e unica vola che userò la mia spada per uccidere qualcuno da quando sono caduto qui nell’Undergound.” tutti rimasero in silenzio, spiazzati dall’enorme numero di fatti appena scoperti.
Frisk estrasse velocemente la spada dal fodero, sarebbe davvero riuscito nel suo intento se Asgore non lo avesse fermato bloccandogli il braccio. Mentre cercava di liberarsi dalla presa del re, Frisk gli chiese: "Dimmi perché Asgore…proprio tu, che più di tutti hai sofferto per la scomparsa dei tuoi figli, vuoi impedirmi di salvarli?”
“Il perché è molto semplice Frisk. Come sai ho fatto delle cose orribili agli umani che sono arrivati da me prima di te, ma adesso l’ho capito, sacrificare qualcuno per il bene di qualcun altro non porta felicità, solo rimpianti.”
“Dunque pensi che l’impedirmi di compiere un atto estremo possa farti redimere da quello che hai fatto? Per favore, il passato è passato Asgore, adesso devi pensare al futuro, anche se nella tua mente credi di star salvando una persona, in realtà ne stai sacrificando due. Quando si può salvare il maggior numero di vite, si sta facendo la cosa più giusta, è questo quello che penso.”
“Possiamo trovare un altro modo per salvare sia loro sia te.”
“Allora ti darò dieci secondi per pensarlo, Asriel potrebbe tornare un fiore da un momento all’altro.”
“Potremmo semplicemente dare a Chara e Asriel due delle sei anime umane conservate nel castello.” Intervenne Sans.
“Asriel le ha usate per distruggere la barriera, ormai sono sparite definitivamente.”
“Allora potremo dare ad Asriel metà dell’anima di uno di noi e a Chara metà della tua, ma tu evita di fare pazzie.”
“Effettivamente potrebbe funzionare. Alphis, nel tuo laboratorio ho letto degli appunti che definivano l’estrazione dell’anima di un mostro un processo difficilissimo, ma non hai mai scritto impossibile. Pensi di potercela fare?”
“Con l’anima di un mostro normale sarebbe impossibile, ma qui abbiamo i due boss monster, la loro anima è più potente di quella dei normali mosti. Posso riuscire a farcela solo con quelle, che persistono brevemente dopo la morte.”
Asgore intervenne subito dicendo:
“Alphis, so che quest’operazione è comunque molto rischiosa, vi sarò sottoposto io. Se qualcosa andasse storto e non dovessi farcela, ricordati che non dovrai mai sentirti minimamente responsabile, sto agendo per salvare mio figlio. Frisk, lo stesso vale per te, non dovrai assolutamente pensare di aver causato la mia eventuale dipartita conseguente al fallimento dell’operazione.”
“Farò del mio meglio per impedire che ciò accada.” Alphis non era sicura al 100% di potercela fare, ma sapeva che se avesse mostrato esitazione Frisk avrebbe finito ciò che aveva iniziato, quindi, per la prima volta in vita sua, si mostrò fiduciosa e determinata. Doveva ripagarlo, perché se aveva avuto il coraggio di affrontare il suo passato era per merito suo, se avesse dovuto fare una cosa del genere prima di conoscerlo non ci sarebbe mai riuscita. Frisk le disse:
“Bene, è tutto nelle tue mani allora. Sans, pensi di poterci teletrasportare fino al laboratorio?”
“Il taxi-scheletro è al tuo servizio ragazzo, non preoccuparti della mancia.” Chara andò da Frisk e gli disse: “Non provare mai più a fare una cosa del genere, idiota! Pensavo che ti saresti davvero ammazzato!”
Frisk rispose: “Ahahah, scusami Chara, giocare a fare l’eroe non fa per me in fondo.”
Una voce misteriosa, ma familiare, di una persona nascosta nell’ombra, pronunciò queste parole: “Peccato, a quanto pare dovremo scomodarci noi stessi ad eliminarlo, andiamo.”
Frisk riconobbe quella voce, ma gli sembrava impossibile fosse proprio quella persona.
                                    FINE CAPITOLO 15

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


     CAPITOLO 16
Frisk urlò: “Dove siete? Venite fuori!” immediatamente estrasse. 
I due si palesarono. 
Tutti rimasero in silenzio quando li videro, avevano davanti altri due Chara e Frisk che indossavano dei vestiti sporchi di sangue, entrambi con un sorriso inquietante stampato sul volto. Sans capì immediatamente chi aveva davanti. Il Frisk di cui abbiamo seguito le avventure fino ad ora chiese: “Siete davvero i due che ho visto in sogno?” 
“Sì, anche io ti ho osservato, risparmiavi la vita di tutti quelli che avresti potuto uccidere, era uno spettacolo disgustoso.” 
A questo punto Asgore chiese: “Cosa sta succedendo? Chi sono quei due? E perché somigliano così tanto a Frisk e Chara?” 
Allora la nuova Chara spiegò: “AHAHAHAH è molto semplice, gli somigliamo perché lo siamo.”
“No, voi siete solo le loro brutte copie.” rispose Sans attivando il suo occhio blu.
La nuova Chara disse: “AHAHAHAH sembra che ci sia molto da spiegare per te, mucchio d’ossa. Facciamo così, ti aspetteremo nella sala dove ti abbiamo già ucciso, vieni e prova a fermarci o faremo ciò cha abbiamo già fatto. Non preoccuparti, non uccideremo nessun mostro, andiamo partner.” 
Dopo che i due si furono allontanati il Frisk malvagio chiese alla Chara malvagia:
“Perché lasciargli del tempo? Avremmo potuto farli fuori subito.”
“No, sarà più divertente dargli una speranza di salvare tutti e vederli morire quando avranno capito che era inutile credere di poter fare qualcosa.”
Sans disse al gruppo rimasto lì sul letto di fiori: “Fatemi indovinare: Ho una lunga serie di spiegazioni da darvi?”
“Esatto Sans.” rispose Undyne.
“Inizierò dicendovi che quei due ragazzi vengono da un’altra timeline. Come ho già spiegato a Frisk, esistono diversi universi paralleli al nostro e ogni universo ha le sue varie timeline. Mi seguite fino a qui?”
“Sì Sans, vai avanti.”
“Quei due vengono dalla genocide timeline, dove l’umano che cade nel regno dei mostri uccide tutti quelli che gli si parano davanti. L’opposto della genocide è la pacifist timeline, questa qui.”
“Cosa? Non posso crederci!” disse Toriel.
“Tuttavia ci sono delle cose che non tornano. Nella genocide timeline Chara dovrebbe uccidere Frisk e usare il potere che quest’ultimo ha ottenuto per distruggere il mondo. Eppure loro due sono entrambi vivi e hanno i loro rispettivi corpi. In più non conosco alcun metodo che permetta ad una persona di viaggiare per le timeline di uno stesso universo.”
“Quindi ci sono varie incognite sul nemico.” 
Frisk rispose:
“Esatto Undyne, una cosa però è certa, se quei due non troveranno nessun avversario ad aspettarli distruggeranno il mondo. In fondo la loro presenza qui è una buona cosa, potremmo prendere le loro anime e usarle per salvare Asriel e Chara.”
“Giusta osservazione ragazzo, ma prima devo dire una cosa: quelli fanno sul serio, ci hanno uccisi tutti una volta e probabilmente lo faranno di nuovo. Adesso mi teletrasporterò nella sala del giudizio, chi è seriamente disposto ad uccidere quei due verrà con me, chi non lo è verrà lasciato qui, parlo soprattutto con due di voi.”
“Andiamo tutti Sans, più siamo meglio è.” consigliò Frisk. 
Allora lo scheletro portò tutti nella sua sala del giudizio, poi disse: “Tocca il save point, giusto per sicurezza.”
“Sì Sans.”
“IL COSA?”
“Vedi, si tratta di…” e spiegò anche tutto ciò che riguarda il save point.
“WOW, QUESTO POTERE DELL’UMANO SEMBRA DAVVERO FIGO.”
“Non necessariamente Pap, quei due lo hanno usato per ucciderci tutti nella genocide.”
“Ora dobbiamo solo pensare ad un modo per fermarli. Asriel, dopo che uno dei due sarà stato sconfitto dovrai prendere la sua anima prima che resusciti, se quei due possono farlo.”
“Va bene Frisk.”
“L’altra la prenderemo e conserveremo in qualche modo, poi la useremo per riportare indietro Chara.”
“Prima un avvertimento per Toriel.” Disse Sans “Non farti ingannare dal loro aspetto, quelli non sono i due ragazzi che conosci, metti i tuoi istinti di madre protettiva da parte.” 
Toriel annuì, poi Sans guardò Papyrus e lo avvertì: “Ascoltami fratello, per una volta metti da parte la tua gentilezza, hai già provato ad usarla e non ha funzionato.”
“IO NON VOGLIO FERIRE O UCCIDERE NESSUNO, MA SE SERVE A SALVARE I MIEI AMICI MI STA BENE FARLO.” Sans però sapeva che il fratello non avrebbe mai fatto del male a nessuno, quindi gli disse:
“In ogni caso, almeno spero, non ce ne sarà bisogno, affronterò io quei due. O meglio, mi servirà anche l’aiuto di Frisk.”
“COME MAI DEVE ASSISTERTI PROPRIO L’UMANO?”
“Semplice, lui è l’unico che può sopravvivere allo scontro, poiché ha la Determinazione. Contro tutti voi i nostri avversari potrebbero ritornare indietro nel tempo e riprovare, così avrebbero un enorme vantaggio e vi ucciderebbero. Frisk è l’unico che può ricordare ciò che è successo dal save point fino ad una morte sua o degli avversari. Voi vedrete un solo scontro, ma lui potrebbe viverne cinquanta.”
“E PER QUANTO RIGUARDA TE INVECE?”
“Io posso sapere che questo sia successo, ma non posso ricordarmi cosa è successo. Adesso aspettiamo quei due.” 
Frisk, guardando Chara, notò che la ragazza sembrava preoccupata, quindi le chiese: “Che cos’hai?”
“E me lo chiedi? Quelli hanno lo stesso potere che hai tu, potrebbero uccidere tutti e iniziare contro di te uno scontro eterno. Ma soprattutto, non riesco a credere che quei due siano noi.”
“Infatti non lo sono, sono i nostri contrari, dato che vengono da una timeline opposta alla nostra.
E comunque non riusciranno a fare niente qui.”
“Come fai ad essere sempre così ottimista e sicuro di te stesso? Non ti sei mai scoraggiato dall’inizio della tua avventura, anche quando la situazione era disperata.”
“Della nostra avventura, volevi dire.”
“Non eludere la domanda.”
“L’ho sempre fatto, è un proprio una mia caratteristica. Mio fratello, prima di morire, mi disse di restare sempre determinato e non arrendermi mai, perché gettare la spugna è da deboli.”
“Tuo fratello…deve averti fatto molto male perderlo.”
“Sì, davvero molto.”
A questo punto arrivarono genocide-Frisk e genocide-Chara. I due si avvicinarono a Frisk e ai suoi amici.
Frisk e Sans si fecero avanti e lo scheletro disse: “Allora, prima di iniziare voglio farvi una domanda, non la stessa che vi avrà sicuramente fatto l’altro me. Voglio sapere: come fate ad avere entrambi un corpo ed un anima?” 
Geno-Chara rispose: “Vedi, Frisk è molto furbo. In qualche modo aveva capito le mie intenzioni, cioè che alla fine di tutto lo avrei ucciso, quindi ha avuto un’idea. Mi ha proposto di prendere metà della sua anima ed inserirla nel mio corpo, così da riportarmi in vita, ha minacciato Alphis per farle fare ciò. Ha detto che se lo avessi risparmiato mi avrebbe permesso di distruggere la feccia umana delle altre timeline e mi ha promesso di seguirmi fedelmente. Come abbiamo fatto a viaggiare dalla nostra alla vostra timeline? Semplice, Frisk ha una grande conoscenza della fisica quantistica, della meccanica e dei viaggi spazio dimensionali, grazie a suo padre, che è uno scienziato e gli ha insegnato tutto.”
“Non ci credo, tu sei rimasto fedele a quell’uomo?!” chiese Frisk guardando il suo alter ego.
“Esatto.” Rispose geno-Frisk. “Vedi, il nostro universo è molto particolare, poiché è probabilmente l’unico che presenta da una timeline all’altra delle differenze che normalmente potrebbero esistere solo tra due alternative universe. Nella mia nostro padre è uno scienziato che ha scoperto tutto ciò, io ho usato queste scoperte a mio vantaggio.”
“E che tipo di persona è tuo padre?”
“Un uomo che sa come funziona il mondo e cosa fare in certe circostanze.” 
Frisk riconobbe quelle parole, suo padre diceva sempre qualcosa di simile ed entrambe le frasi erano un patetico tentativo di giustificare azioni atroci.
“Quante cose orribili hai fatto per lui?”
“Tante.” rispose Geno-Frisk con un tono orgoglioso.
Sans pensò: “In fondo questa è una buona notizia, non possono usare quel potere con sola mezza anima, ma a questo punto mi chiedo: quanto sono forti? Loro sanno sicuramente di aver perso l’abilità di controllare il tempo eppure son qui, davanti a me e a Frisk, senza un minimo di paura. Che questa grande sicurezza in loro stessi derivi da un’incredibile forza o peggio ancora del fatto che conoscano un modo per riprendere il controllo sulla linea temporale? Forse dovrò farmi aiutare da qualcuno se la situazione si farà dura.”

Geno-Chara decretò l’inizio dello scontro e prese in mano il suo coltello: “Adesso basta parlare, fatevi sotto.”
FINE CAPITOLO 16

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


~~CAPITOLO 17
“Lascia che pensi io all’altro me stesso Sans.” Appena ebbe detto questo, Frisk si lanciò contro Geno-Frisk.
I due erano perfettamente alla pari. Nel frattempo anche il confronto tra Geno-Chara e Sans cominciò. Sans, con le sue abilità, quali telecinesi, teletrasporto e magia era più potente di Chara, la quale però aveva già visto il Sans della sua timeline combattere e poteva prevedere le sue mosse. Geno-Frisk disse al giudice dei mostri: “AHAHAH è inutile, conosce ogni tuo attacco, li hai già usati.” poi tornò a concentrarsi sul suo avversario. Sans chiese a Geno-Chara, senza farsi sentire da Geno-Frisk: “Perché continui a stare dalla sua parte? Non hai capito che quello ti vuole morta? Ha appena rivelato il tuo più grande vantaggio, è come se mi avesse detto: riuscirai a batterla se userai degli attacchi diversi da quelli che utilizzeresti normalmente.”
“Sta zitto! Frisk è l’unico umano che non mi ha mai fatto del male e ha giurato di stare al mio fianco per tutta la vita! Lui resterà sempre al mio fianco, mi aiuterà a purificare tutti gli universi da quei maledetti umani, è colui che ho sempre pregato di incontrare.” Mentre lo disse Chara ripensò a tutte le volte che aveva pianto, era stata derisa, umiliata e picchiata nel mondo umano, senza che nessuno la aiutasse. Anche dopo essere arrivata nell’Underground, non era mai riuscita a dimenticare completamente l’odio, la rabbia e la tristezza provate nella sua vita.
“Ti sta ingannando. Solo nel nostro universo esistono decine di migliaia di diverse timeline, come pensi di distruggerle tutte? Il tempo vi ucciderà prima. Alla prima occasione si libererà di te e poi non oso pensare cosa farà.”
“Chiudi la bocca! Stai provando ad ingannarmi, esattamente come hai fatto con Frisk, quando gli hai proposto una tregua solo per colpirlo di sorpresa.”
“L’ho fatto? Sì, è proprio da me. Comunque, se uno come lui ha accettato la mia pietà può averlo fatto solo per lo stesso motivo che mi ha spinto a offrirgliela, cioè colpirmi di sorpresa. In ogni caso hai avuto la tua occasione per gettare quel coltello e smettere di combattere, peccato che tu l’abbia sprecata. Preparati a subire il mio attacco speciale.”
“Un altro bluff che già ho sentito.”
Tuttavia Sans questa volta non bleffava, sfoderò davvero il suo attacco speciale. Alternò attacchi normali e attacchi blu, utilizzò una grandissima serie di gaster blaster in rapida successione e Chara ne uscì massacrata, ma viva. Tutti si fermarono, anche i due Frisk, stupiti dalla potenza di quella serie di colpi. Chara era gravemente ferita. Con un filo di voce disse piangendo: “Frisk…aiutami…ti prego.”
Geno-Frisk corse dalla compagna, la prese e la portò lontana qualche metro da Sans. Ella disse: “Grazie partner…mi dispiace…era davvero forte…non credevo…che avesse davvero un attacco speciale.” Egli abbracciandola rispose: “Non preoccuparti, va tutto bene. Hai fatto quello che potevi, adesso prendo in mano io la situazione.” A queste parole seguì un gesto orribile, Geno-Frisk accoltellò Geno-Chara, per poi esclamare: “AHAHAHAH adesso che sei stata sconfitta e ti sei rivelata debole, mi hai dato la spinta necessaria ad ucciderti. Te l’avevo detto no?  Io seguo la filosofia di mio padre, chi è forte merita di seguirmi, chi non lo è deve morire.”
Dopo essersi alzato disse, sempre con un sorriso soddisfatto sulla faccia: “In fondo sono stato gentile. L’ho uccisa senza che se ne accorgesse e le ho permesso di morire tra le mie braccia, non può essersi neanche accorta di ciò che ho fatto, d’altronde sono l’unico umano che le abbia mai voluto bene, o almeno così pensava. AHAHAHAH.” Poi prese la sua metà d’anima, che però non si riattaccò completamente a quella che già aveva. La rabbia raggiunse tutti, persino Sans, che pensò: “Wow, mi sto davvero infuriando per la morte di quella ragazza?” poi disse: “Come hai potuto fare una cosa del genere?”
“Molto semplice, è la stessa cosa che ho fatto a tutti quelli che erano troppo deboli, tanto chi lo è non può sopravvivere a lungo, quindi è meglio evitargli una vita piena di sofferenza a cui non potrebbe mai ribellarsi. Sai cosa mi ricorda questo? La volta in cui ho ucciso quell’idiota di mio fratello, l’ho ammazzato esattamente allo stesso modo.”
Frisk, che già ribolliva di rabbia per il colpo basso dell’avversario, esplose con le ultime due frasi. Urlò a Geno-Frisk: “Lurido bastardo, adesso mi hai fatto veramente infuriare! Quello stile di combattimento, è lo stesso che uso io, me lo ha insegnato mio fratello quando ero bambino. Lo ha fatto per darmi una possibilità di proteggere me stesso e gli altri, sono sicuro che il tuo lo abbia fatto per lo stesso motivo, eppure tu hai sempre usato quelle capacità per uccidere innocenti. Hai ucciso lui, che era una versione alternativa del mio, quindi di sicuro teneva più a te che a chiunque altro, non importa di quale universo o timeline si tratti, sono sicuro che certe cose non cambino mai. Tutti i mostri provenienti dall’Undergound che hai esplorato, tutte le persone che hai ucciso prima di allora, tuo fratello e la tua Chara desiderano ardentemente vendetta, chi sono io per negargliela? Tuttavia voglio darti una possibilità di redenzione, consegnami una metà della tua anima e torna da dove vieni.”
Geno-Frisk rispose sorridendo: “Lo capisco dal tuo tono, tu hai perso tuo fratello…ti andrebbe di andare a salutarlo?”
“Finora ci sono andato piano con te, ma adesso, dopo tanto tempo dall’ultima volta, non avrò pietà.”
Da dietro Frisk sentiva le voci dei suoi amici che dicevano:
“Ragazzo mio, solitamente odio la violenza, ma, non mostrargli pietà, non la merita.”
“Frisk, ti giuro che sarò più degno di avere un anima rispetto a lui.”
“Lo sarai sicuramente figlio mio.”
Ora la battaglia era ricominciata e vedeva Frisk in completo vantaggio, neanche cinquanta uomini contemporaneamente sarebbero riusciti a fermarlo. Il suo era uno stile molto aggressivo, basato su continui attacchi molto rapidi che miravano a sconfiggere l’avversario colpendolo ripetutamente in zone non mortali, così da ferirlo fino a rendergli impossibile ogni movimento. Frisk disse: “Vedi queste tecniche? Me le ha insegnate mio fratello nelle sue ultime settimane di vita. Mi ha fatto promettere di usarle solo il giorno in cui sarebbe stato estremamente necessario, tu non sai quante notti ho passato a pregare che quel giorno non venisse mai, ma alla fine è arrivato.” Queste parole segnarono la fine dello scontro, Geno-Frisk giaceva a terra disarmato, a metà tra la vita e la morte, era esattamente come Geno-Chara dopo l’attacco di Sans. Disperatamente chiese a Frisk di risparmiargli la vita, ma lui gli rispose: “Hai un bel coraggio a supplicarmi. Pensi che mi impietosisca vederti in quello stato? Non succede per due motivi. Primo: la tua compagna era nella stessa situazione e tu l’hai pugnalata. Secondo: posso solo immaginare quante persone, che stavano pregando per la loro vita, proprio come stai facendo tu in questo momento, siano morte per mano tua.”
Tirata fuori la pistola, la puntò contro quel demone con le sue sembianze, ma non ebbe il coraggio di premere il grilletto. Disse solo: “Dannazione, sembra che quello sfogo verbale mi abbia fatto passare la rabbia. Adesso prenderò la metà dell’anima che hai dato alla tua Chara, poi ti darò la possibilità di andartene. Torna nella tua timeline e non farti più vedere.”
Così prese metà di quell’anima e la consegnò ad Asriel. Quest’ultimo, dopo averla assorbita, disse: “Sai Frisk, solo adesso posso davvero provare la rabbia verso quell’altro te, il pentimento per ciò che ho fatto quando ero Flowey, la contentezza di essere tornato e di sapere che presto potrò rivedere Chara. Prima fingevo solo, perché pensavo. E se posso sentire tutto questo è solo per merito tuo, grazie.”
“Figurati.” rispose Frisk sorridendo.
Geno-Frisk urlò: “Perché mi hai risparmiato?! Non hai pensato a cosa potrei fare ai mostri di questa timeline? Sei solo un debole, l’ultimo degli ultimi, non hai neanche il coraggio di uccidermi. Come puoi essere me?!”
“Io non sono te e mi sembra di avertelo appena dimostrato. Comunque non hai neanche la forza di alzarti, qualunque mostro potrebbe ucciderti ora e con solo mezza anima non potrai tornare indietro.
Tu sai come tornare nella tua timeline, giusto? Dimmi come fare, ti riporterò lì e lì resterai.”
A Geno-Frisk tornò in mente la vita con suo padre e si ricordò della filosofia di quest’ultimo, secondo cui i deboli devono morire o provare dolore per tutta la vita, quindi decise che preferiva la morte ad una vita che era destinato a passare da solo, nella sua linea temporale distrutta e ridotta ad un enorme spazio nero. Ma non voleva accettare la sua debolezza, quindi raccolse le poche forze e la poca determinazione che gli erano rimaste e si lanciò verso Frisk. Quest’ultimo lo fece secco con un colpo della sua pistola. Poi disse: “Che idiota. Asriel devi prendere anche quella metà. Forse solo una non basterà a tenerti per tutta la vita nella tua vera forma. A Chara ne darò metà della mia, questo non dovrebbe essere rischioso, giusto Alphis?”
“No, non lo è. Andiamo al laboratorio appena vuoi.”
“Ok, dammi solo cinque minuti, devo riposarmi un attimo.” rispose l’umano sedendosi con la schiena appoggiata ad una colonna. Poco dopo tutti andarono al laboratorio. Il trasporto dell’anima avvenne senza problemi, dal laboratorio uscirono i due umani con metà anima a testa.
                               FINE CAPITOLO 17
 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


CAPITOLO 18
I Dreemur abbracciarono Chara e la ragazza urlò: “Smettetela, mi state schiacciando!” 
I tre si allontanarono e Asriel le disse: “Scusaci, ma ci sei mancata molto.”
“Anche voi mi siete mancati.”
“Frisk, ti siamo molto grati.”
“Lieto di essere stato d’aiuto. Comunque adesso tutto quello che si doveva fare è stato fatto, per i mostri è finalmente giunto il momento di tornare in superficie.” subito dopo aver detto queste parole con il sorriso sulle labbra, la sua espressione mutò in una più seria e continuò:
“Ascoltami Asgore, la vita per il tuo popolo sarà dura in superficie. Probabilmente non tutti gli umani accetteranno il vostro ritorno, qualcuno potrebbe addirittura cercare di farvi tornare qua sotto, ma io spero, anzi sono sicuro, che ci sarà anche chi vi accetterà e so per certo che riuscirete a integrarvi.”
“Lo spero anche io, ma ci servirà un ambasciatore. Pensi di poterci aiutare?” 
“Io un ambasciatore? Perché no, farò del mio meglio.”
“GRANDE! SONO SICURO CHE SARAI IL MIGLIORE AMBASCIATORE DELLA STORIA.”
Dopo un po’ di tempo, tutti uscirono dall’Underground. I mostri ammirarono nuovamente il sole dopo tanti anni, alcuni di loro lo videro per la prima volta.
“Dove potremmo andare ora?” chiese Asgore.
“Per adesso credo che la scelta migliore sia tenervi tutti ai piedi del monte. Qui non vive nessuno, appena avremo fatto spargere la notizia della liberazione dei mostri e saremo venuti a conoscenza della reazione degli umani, decideremo cosa fare.”
“Svolgi fin da subito in modo eccellente il tuo lavoro.”
“Eheheh, faccio quello che posso.”
Mentre tutti camminavano per esplorare la zona, Chara si fermò un attimo a parlare con Frisk:
“Senti Frisk, a me non piace l’idea di tornare a vivere qui. La razza umana è…”
“Ascoltami Chara, so cosa vuoi dirmi. Asriel mi ha riferito del tuo odio verso la razza umana, ma sai cosa penso? Che si tratti di semplice timore, hai paura che qualcuno ti faccia del male. Sono sicuro che hai scalato questo monte solo perché volevi allontanarti da tutti e che non eri spinta dall’odio, ma solo dal terrore. Quindi sappi…” e le prese la mano “…che io sarò sempre con te e ti aiuterò a superare ogni tua paura. Non so quale fosse la causa di questa tua paura e so che per te sarebbe doloroso parlarne. 
Ad Asriel non lo hai mai detto, ma lui è riuscito comunque a volerti bene e tu a ricambiare, quindi se non vuoi rivelarmelo non lo devi fare. Adesso andiamo.”
“Sì, raggiungiamo gli altri.”
“Non immediatamente.” Frisk si avvicinò a Sans, che era rimasto indietro rispetto al resto del gruppo, per dirgli:
“Sans, voglio portare Chara in un posto. Avverti gli altri e digli che vi raggiungiamo subito.”
“Ok ragazzo.” 
Quando si furono allontanati Chara chiese:
“Dove mi stai portando?”
“Lo vedrai, fidati di me.”
I due arrivarono in un campo che era pieno di fiori di vari colori, violacei, gialli, blu e rossi. Era una vista magnifica. 
“Chara, non credi che sia uno spettacolo fantastico per gli occhi?”
“Sì, lo è davvero.” rispose lei stupita e incantata dalla bellezza di quel posto.
“Vedi, ho passato un anno ai piedi del monte prima di cadere. In primavera e in estate questo posto è magnifico, ma d’inverno e in autunno è tutto spoglio e vederlo mette una grandissima tristezza. Così sono gli esseri viventi, sia gli umani sia i mostri. Certe volte possono essere persone magnifiche, altre volte orribili. Non si può giudicare niente conoscendo soltanto il suo lato peggiore, si tratti di un prato fiorito, una persona o un’intera razza. Anche se tu hai conosciuto solo umani orribili, non sarà sempre così.”
“Capisco cosa vuoi dire.” disse lei sorridendo. “Comunque Frisk, mi stai ancora tenendo la mano.”
Imbarazzato, il ragazzo disse: 
“Scusami, non me ne ero accorto.”
“Figurati, non mi dispiaceva affatto. Senti Frisk, volevo chiederti…” Chara fu interrotta dal rumore di Sans che cadde a terra da sopra un albero. Asriel disse: 
“Sans! Stai bene?” poi si avvicinò a lui e gli sussurrò qualcosa mentre lo aiutava ad alzarsi.
“Sono stato peggio.”
“Asriel! Sans! Che cosa ci fate qui?”
“Eheheh, spero che non ti arrabbierai, ma ero curioso di vedere dove steste andando. Lui mi ha notato e mi ha seguito.”
“Cosa? Ci avete seguiti?” chiese Chara arrossendo.
“Sì, scusaci Chara.” rispose Asriel desolato.
“In ogni caso ragazzo, dovresti venire con me, Toriel si preoccuperà se non vi vede.” 
“Non l’hai avvisata?” 
“No.” lo scheletro si teletrasportò con Frisk dal resto del gruppo. Nel frattempo Chara chiese ad Asriel: “Perché ci ha lasciati qui?”
“Gliel’ho chiesto io. Voglio farti una domanda, a te piace Frisk, giusto?” 
Estremamente rossa in volto, Chara rispose:
“Non dire sciocchezze!”
“Chara, ci conosciamo da quando eravamo bambini, non puoi nascondermi niente.”
“Smettila Asriel!”
“Il fatto che tu sia arrossita mi conferma che ho ragione.”
“AHHH! Dacci un taglio!”
“Sii onesta, Chara.” “Ugh…ok, hai ragione.” “E quando pensi di dirglielo?”
“Fatti i fatti tuoi!”
“Ok, da sola non lo farai mai, ti serve aiuto?”
“Smettila! Raggiungiamo gli altri!” 
Andarono incontrarono Toriel, la quale era tornata indietro a cercarli. 
“Insomma Chara, cosa avete combinato tu e Frisk? Lui mi ha detto che ti ha mostrato una cosa, ma non mi ha detto di che si tratta, spero che non mi stiate nascondendo niente.”
“Certo che no mamma.”
“Vedi mamma,” intervenne Asriel “pare che Chara si sia innamorata di Frisk.”
“Sta zitto Asriel!”
“Non vergognarti Chara.”
“Capisco,” disse Toriel sorridendo: “ma adesso andiamo dagli altri.” 
“S-sì, muoviamoci.” appena furono giunti dal resto del gruppo Sans esordì:
“Scusami se mi sono portato dietro solo Frisk, non avevo le energie per andare con tutti e tre, ero Sans forze.”
“Non hai bisogno di mentire, Asriel mi ha detto perché lo hai fatto. Ah, era una battuta terribile.”
“Per me sei tu che hai un CHARATTERE troppo serio.”
“Peggio ancora.”
“SANS! VIENI AD AIUTARCI A COSTRUIRE LE CASE TEMPORANEE, STIAMO LAVORANDO TUTTI!”
“Arrivo Papyrus!” prima di incamminarsi, disse un’ultima cosa a Chara: “Senti, nella sala del giudizio ho detto cose brutte su di te, ma, fidati, se avessi visto la metà delle cose che hai fatto in altre realtà, capiresti perché avevo miei pregiudizi. Senza rancore mi auguro.”
“Senza rancore.” “Anche per averti interrotto con Frisk?” Lei non rispose. “Bene, andiamo ad aiutare gli altri.”
Così, per un periodo, i mostri restarono a vivere vicino al monte. Presto rivelarono agli umani il loro ritorno e il fatto che non avessero alcun desiderio di vendetta. Frisk si dimostrò un tassello fondamentale per la riappacificazione tra le due razze. Fece più di un discorso in cui spiegava perché la coesistenza fra umani e mostri fosse non solo possibile, ma addirittura necessaria e questi discorsi fecero il giro del mondo. Inoltre lui e Asgore incontrarono i maggiori esponenti di vari paesi per stringere patti di non invasione, ma anche di alleanza in caso di una seconda guerra. Presto si decise che i mostri avevano il diritto di vivere una superficie e ogni forma di discriminazione nei loro confronti sarebbe stata punita, ma anche che il popolo governato da Asgore avrebbe continuato ad avere un regno autonomo, separato dagli umani. 
Un mese dopo la liberazione dei mostri, Frisk ebbe questa conversazione con il re: “Alla fine sono riuscito ad ottenere solamente che i mostri non venissero rinchiusi nuovamente nell’Underground.”
“Non preoccuparti Frisk, è già tanto quello che hai fatto. Ci hai liberati tutti e ci hai assicurato una speranza per il futuro.”
“Forse non è stata una bella idea, voi siete solo poche centinaia e gli umani miliardi. Alcuni stati popolati da milioni di persone ancora non vi hanno accettati, potrebbero iniziare una guerra da un momento all’altro e non abbiamo nessuna certezza che i pochi paesi nostri alleati ci aiuteranno veramente, i trattati che hanno firmato sono solo pezzi di carta. Tutto ciò che faremo d’ora in poi e tutto quello che abbiamo fatto finora determineranno il destino di tutta la tua gente.” Frisk fissava il cielo assorto nei suoi pensieri, sentiva che avrebbe dovuto fare tutto ciò che era possibile per evitare un altro conflitto. Asgore gli mise una mano sulla spalla e disse:
“Frisk, andrà tutto bene. Con la tua determinazione hai fatto molto per noi e farai tanto altro, ma non sminuirti, mi raccomando.”
“Hai ragione, devo stare attento. Se ci dimostrassimo deboli i mostri non crederebbero più in nessuno, senza una vera guida gli umani penserebbero che eliminarli sarebbe facile.”
“Ben detto Frisk, ora vai a riposarti, questa giornata, come questo periodo in generale, è stata molto stancante per te.”
“Hai ragione Asgore, sono sfinito, andrò a letto.” Appena Frisk se ne fu andato, Toriel arrivò e disse ad Asgore:
“Vedo che ti dai da fare.”
“Ciao Tori, no, scusami, Toriel. Volevi parlarmi di qualcosa?”
“Ascoltami Asgore, io non dimenticherò mai i ragazzi venuti prima di Frisk, per me erano tutti dei figli e tu li hai uccisi. Tuttavia lo hai fatto per dare una speranza ai mostri, te ne sei pentito, ti sei immediatamente offerto per fare qualcosa di molto rischioso pensando di salvare nostro figlio e hai impedito a Frisk di compiere un gesto estremo. Posso darti una seconda possibilità e tornare ad essere la regina dei mostri, anche per aiutare questi ultimi e fare felici sia Asriel sia Chara, ma ricordati, ciò che hai commesso in passato, io non lo dimenticherò mai.” 
“Toriel, grazie, giuro che mi dimostrerò degno di meritare questa seconda occasione.”

FINE CAPITOLO 18

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


 
                                            CAPITOLO 19
Quando non lavorava per la pace tra le due razze, Frisk passava il tempo con i suoi nuovi amici. Cucinava con Papyrus e Toriel, si allenava con Undyne, si divertiva con Asriel, guardava anime con Alphis, aiutava Asgore con il giardinaggio, tentava di far integrare Chara con gli umani e andava con Sans al nuovo bar di Gribly. Un pomeriggio, durante un loro incontro al locale, Sans chiese: “Senti ragazzo, come va con Chara?”
“Ho provato a farla integrare con gli umani che spesso vengono a visitare la famiglia Dreemur in segno di pace, tuttavia per lei non è facile. Non so cosa abbia passato qui sopra, ma deve aver sofferto davvero molto. Si trova molto meglio con i mostri, in particolare con la sua famiglia adottiva e con tuo fratello.” 
“Capisco, comunque mi riferivo al rapporto tra voi due.”
“Tra noi due dici? Siamo amici e tengo a lei, ma forse il mio lavoro ci sta un po’ allontanando, visto tutto il tempo che richiede. Voglio farla sentire in pace con se stessa, non sopporto di vederla soffrire per il suo passato.”
“Capisco. Senti, a me lei non piaceva all’inizio, ti ho già spiegato ciò di cui è stata capace in altre realtà, ma dato che in questa timeline non ha fato nulla di male, che ho notato quanto duramente stia provando ad essere una brava persona e che ha legato con mio fratello, ho deciso di darle una chance. Comunque, dimmi la verità, quella ragazza ti interessa.”
“Che stai dicendo?!” chiese lui spiazzato dall’affermazione.
“AHAHAHAH, scusami per averti messo in imbarazzo ragazzo, ma rispondi almeno a questo: tu hai capito che lei prova qualcosa per te?”
“Questo era una delle tue battute migliori Sans.” rispose Frisk ridendo nervosamente, piuttosto imbarazzato. 
“Ascoltami ragazzo, sarai anche l’ambasciatore dei mostri, ma sei anche l’unico umano di cui quella ragazza si fida e un normale adolescente. Non dimenticarlo.” detto questo se ne andò. 
Frisk uscì dal bar poco dopo, dicendo a Gribbly: “Il conto di oggi lo pago io G.” e lasciò dei soldi sul bancone.
Appena fu tornato alla sua casa, dove viveva insieme a Chara e ai Dreemur in attesa che la costruzione del nuovo castello reale venisse ultimata, Frisk vide Asriel che usciva di casa con Toriel. Egli chiese ai due: “Dove andate?”
“Ad un incontro politico.”
“C’è bisogno che venga anche io?”
“No.” rispose Asriel in modo risoluto, come se glielo stesse vietando. “Stai lavorando troppo in questo periodo, è meglio se ti riposi.”
“Sicuro?”
“Frisk, tu sei l’ambasciatore del nostro regno, ma i membri della famiglia reale siamo noi, non possiamo lasciar fare tutto a te. Pensa a riposarti, se ti affaticassi troppo svolgeresti peggio il tuo lavoro.”
“Ok Asriel.”
“Perdonalo ragazzo mio, ti ammira per tutto ciò che fai e vuole essere come te. Ed è anche un po’ invidioso per lo stesso motivo.” spiegò Toriel ridacchiando. 
“Mamma! Non dire sciocchezze!”
“Andiamo Asriel, non c’è nulla di male nell’essere gelosi.” e a questo punto non riuscì più a trattenere le risate.
“Ok, adesso basta prendermi in giro, andiamo.”
“Aspettiamo che tuo padre arrivi.” 
Asriel si girò verso e Frisk e gli disse:
“Allora Frisk, questa sera resterai da solo con Chara, approfittane.”
“Approfittarne per cosa?”
“Lo sai ragazzo mio, dato che non siete miei veri figli non c’è nessun legame di sangue, hai la strada spianata.”
“Ma oggi siete tutti fissati con questa storia?” chiese Frisk imbarazzato per poi entrare in casa.
Asriel pensò: “Eheheh, perdonami Frisk, ma non potevo essere preso in giro solo io.” 
Frisk vide Asgore, lo salutò e andò nel salotto, dove trovò Chara che leggeva un libro. Frisk disse:
“Ciao Chara, cosa stai leggendo?”
“Ciao Frisk, questo è un libro che Toriel mi ha consigliato di leggere, ha sempre voluto fare la maestra e quindi adesso si occupa della mia istruzione.”
“Capisco. Senti Chara, posso farti una domanda?”
“Certo, chiedi pure.”
“Tu pensi che riuscirai a integrarti con gli umani un giorno?” 
“Mi stai chiedendo di perdonare la razza umana? 
Non lo so…con tutto quello che mi hanno fatto, credo di non potercela fare. Certamente non provo più quel desiderio di vendetta che mi ha portato a organizzare quel piano tempo fa, ma preferisco non avere nulla a che fare con nessun umano. Beh, nessuno tranne te ovviamente.”
“Ascoltami Chara, non voglio vederti soffrire. Quando sei arrivata nell’Underground non hai mai rivelato niente a nessuno del tuo passato. Come allora, stai scappando dal tuo dolore, ma questo non lo farà mai sparire definitivamente, quindi ti prego di spiegarmi da cosa derivi questo tuo rapporto di odio e paura nei confronti della nostra razza. Lo so, il giorno della liberazione dei mostri ti ho detto che non ti avrei mai costretto a parlarne visto che ti faceva soffrire, ma forse ho commesso un errore e come posso sbagliare io può sbagliare chiunque, mostro o umano che sia. 
Ti prego Chara, so di poterti aiutare, ma devo sapere tutto.”
“Frisk, io… ok, te lo dirò. Ho perso i miei genitori quando ero molto piccola e allora un uomo mi ha presa a lavorare per lui. Mi costringeva a fare lavori durissimi seppur fossi una bambina e a volte mi dava in affitto ad altre persone che mi trattavano in modo uguale o addirittura peggiore. C’erano altri bambini come me a lavorare e tutti mi trattavano male, picchiandomi e insultandomi, d’altronde anche io rispondevo con la violenza fisica e psicologica. Tuttavia io ero debole e spesso venivo massacrata, quando quell’uomo mi vedeva ripeteva di continuo che sarei dovuta diventare forte e che quel dolore era un bene, perché alimentava l’odio che me lo avrebbe permesso. Sai, quando Sans ha parlato del L.O.V.E e dell’Exp nella sala del giudizio, io già sapevo cosa fossero, non mi erano affatto estranei, se capisci cosa intendo. E…più ne ottenevo, più pensavo che uccidere fosse normale e addirittura giusto, se solo tu sapessi quante atrocità ho commesso non vorresti avere nulla a che fare con me. Ho cominciato a definire l’umanità spazzatura quando ho conosciuto i mostri, nessuno di loro ha provato a usarmi, sono stati gentili e mi hanno accolto tra di loro. Era per questo che odiavo l’umanità, non accettavo il fatto che i mostri soffrissero nel sottosuolo e gli umani si godessero la superficie. Quanto alla paura…penso di averla provata per ogni giorno della mia vita da quando ho cominciato a uccidere, non mi piaceva essere picchiata e derisa, quindi volevo che a subire queste cose fosse qualcun altro. Il misto di odio e paura mi ha portato a tentare quel piano.”
“E non c’era nient’altro che te lo abbia fatto fare?”
“Altro dici? Sì… forse quando l’ho pianificato ho pensato anche al fatto che, con altre sei anime umane, Asriel sarebbe riuscito a distruggere la barriera e a liberare i mostri.”
“E io penso che sia stato un gesto estremamente coraggioso con cui hai dimostrato di tenere davvero molto alla razza dei mostri.”
“Grazie Frisk. Sai, voglio provare di nuovo ad aiutare tutti in qualche modo, se ti serve una mano con il lavoro da ambasciatore sarò contenta di offrirtelo.” “Grazie.”
I due passarono tutto il resto del tempo a parlare di argomenti più allegri e scherzare. Dopo un po’ una persona arrivò e bussò alla porta, era un mostro che Frisk non aveva mai visto prima, con sei figure incappucciate al seguito. Il mostro era alto, vestito di nero, con due buchi sulle mani e una faccia strana, bianca con due cicatrici, una sopra un occhio e una sotto l’altro. Per finire aveva un sorriso parecchio strano e un po’ inquietante, che sembrava inciso sul suo volto.

FINE CAPITOLO 19

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


                                 CAPITOLO 20
“Buona sera, voi chi siete?” chiese Frisk.
“Salve giovane ambasciatore, perdonami per l’ora. Io sono W.D. Gaster, ex scienziato reale e padre di Sans e Papyrus.”
“Piacere di incontrarti.” rispose lui stupito, poiché, da quanto aveva sentito, l’ex scienziato reale era morto anni prima.
“Vedo che sei stupito, non ti biasimo, una persona data per morta è venuta a trovarti.”
“A cosa devo questa visita?”
“Vedi ragazzo, sono qui per mostrarti una cosa. Vieni con me.”
“Frisk, chi è alla porta?” chiese Chara avvicinandosi. Poi, vedendo Gaster, anch’ella rimase esterrefatta.
“Salve principessa, vedo che siamo entrambi sfuggiti alla morte.”
“Chi sono quelli con te Gaster? E dove state andando con Frisk?”
“Lo saprai se verrai con noi.”
“Ok, vi seguirò.”
Dopo aver sentito questa risposta, Gaster si teletrasportò con Frisk, Chara e i sei misteriosi incappucciati. Erano in una strana stanza con all’interno uno strano macchinario e un telo per terra vicino ad esso. Gaster disse:
“Vi andrebbe di fare un giro attraverso vari universi paralleli?”
“Cosa?!” chiesero Frisk e Chara in coro.
“Vedete, ho progettato questo macchinario per viaggiare attraverso i vari AU esistenti, sapete cosa sono gli AU, vero?”
“Sì.”
“Bene, il problema venne la prima volta che testai questa macchina, sbagliai un paio di calcoli e invece di essere spedito nell’universo a cui puntavo, rimasi intrappolato tra quell’universo e il nostro. Tuttavia, qualche settimana fa, il Sans di quell’universo è riuscito a salvarmi aprendo un portale, a quanto pare lì io non ho mai fatto il test pratico con questa macchina e sono rimasto con lui, insegnandogli tutto ciò che sapevo, lui e l’altro me insieme sono riusciti dove io ho fallito. Mi hanno  persino aiutato a completare il macchinario e ho scoperto che il mio stesso incidente è avvenuto al 98% degli altri me.”
“Capisco, ma dimmi, come mai ci stai mostrando tutto questo? E perché vuoi portarci in un altro universo?”
“Lo scoprirai se mi seguirai, per ora ti dirò solo che questo universo è in grave pericolo.”
“Cosa?!”
“Venite con me e capirete tutto.”
Gaster si voltò e disse ai sei incappucciati: “Voi sei restate qui, sarebbe pericoloso se andassimo tutti in una volta sola.”
Appena Gaster attivò il macchinario, questo aprì un portale che spedì lui, Chara e Frisk in un enorme spazio quasi completamente nero, dove c’erano solo dei cerchi bianchi leggermente distanti uno dall’altro.
“Cosa sono quelli?”
“Sono le entrate degli altri universi, normalmente interagirci significherebbe essere risucchiati al loro interno, ma limitandoci ad avvicinarci questi portali ci mostreranno cosa succede nell’universo senza entrarci. Per esempio ragazzi, guardate quello. Si tratta di Underfell ragazzi.”
Guardando in quell’universo i due videro un Sans con un giacchetto di pelle e una maglietta rossa, che aveva un dente d’oro e stava parlando con una bambina, la quale aveva in braccio un vaso con all’interno Flowey. Frisk chiese:
“Chi è quella bambina che parla con quello scheletro?”
“Quella bambina è la Frisk di quell’universo. Underfell è particolare sotto certi punti di vista. In quasi ogni timeline di quell’universo tu sei una femmina ed esistono varie versioni di Underfell che presentano incredibili differenze rispetto ad altre. Per esempio: Toriel a volte è una madre gentile proprio come la vostra, altre è un assassina che ama uccidere e mangiare bambini umani. Queste differenze sono probabilmente dovute al fatto che la timeline originale e principale sembra sparita, quando questo è successo, qualcosa nell’equilibrio di quell’universo si è rotto.”
“Non ti stupire invece del fatto che abbia appena nove anni, è il tuo universo ad essere particolare sotto questo punto di vista.”
Incuriositi, Frisk e Chara osservarono a lungo quell’universo.
“Adesso guardate quell’altro.”
“Vediamo, quelli sono Sans e Papyrus, ma c’è qualcosa di strano in loro, Papyrus sembra molto calmo e Sans iperattivo.”
“Questo è Underswap, qui i ruoli e i caratteri delle persone più vicine tra loro sono scambiati. Per questo Sans e Papyrus si stanno comportando l’uno come farebbe l’altro. Gli altri ruoli scambiati sono Alphis e Undyne, Mettaton e Napstablook, Asgore e Toriel e per finire voi due. Ce ne sono molti altri, troppi per elencarli tutti.”
Dopo un’altra discreta quantità di tempo, che passò a guardare come funzionassero le cose in Underswap, Frisk chiese:
“Quanti universi esistono?”
“Non troppi, alcune centinaia, ma esistono diverse timeline in ogni universo e varianti dello stesso che raggiungono decine di migliaia per ognuno.”
“Ok, nuova domanda: come mai ci hai portato qui e ci stai spiegando tutto questo?”
“Vedi, sono successe delle cose in alcuni universi, i due che mi hanno salvato lo sapevano e stavano provando a fermare certe persone.”
“Quali persone?”
“Siediti, questa spiegazione sarà lunga. Sapevi che le anime umane possono essere di sei colori? Questi sono: viola, verde, blu, celeste, giallo, arancione e rosso. Rappresentano le sette virtù degli uomini: perseveranza, gentilezza, integrità, pazienza, giustizia, coraggio e determinazione. Le anime umane sono, di base, più potenti delle anime dei mosti, poiché i mostri non possono utilizzare le loro virtù e non hanno quel potere che permette agli umani di ritornare in vita dalla morte, potere che tu conosci bene. Tuttavia una qualche versione di Alphis ha giocato troppo con esso. Non ha provato a inserire la determinazione degli umani che hanno preceduto il te del suo universo nei mostri come ha fatto la tua Alphis, ha fatto qualcosa di diverso. Ha fuso l’anima di uno degli umani con l’anima di uno dei mostri del suo universo. Ciò che ne è derivato è stato un Sans con un’anima gialla, quel Sans è riuscito ad usare il potere della suddetta anima ed è stato in grado di sconfiggere l’umano di quella timeline. Tuttavia c’è riuscito solo alla fine di una genocide, quel Sans allora ha deciso di usare il suo nuovo potere per distruggere tutte le timeline come la sua, prova un odio smisurato per le genocide timeline.”
“E dov’è esattamente il problema? Le timeline genocide verrebbero distrutte in ogni caso.”
“Il problema è che con il tempo il potere lo ha corrotto. Lentamente in lui è nata l’invidia per tutte le pacifist timeline e ha cominciato distruggere pure quelle. Ha deciso che quell’anima lo rendeva la giustizia fatta a persona e si è sentito in diritto di fare una cosa del genere. Come se non bastasse si è trovato sei alleati a cui ha dato l’anima del genocida proveniente dal suo universo e le altre cinque.”
“Come ha fatto a muoversi tra i vari universi?”
“Non lo so.”
“E come mai non ha assorbito le altre anime umane per diventare un dio?”
“Probabilmente, avendo l’anima di un umano fusa alla sua per molto, non ha potuto più farlo. Comunque mi serve il tuo aiuto, voglio che tu li fermi insieme agli altri sei che sono venuti con me.”
“Perché serve proprio il mio aiuto?”
“Vedi, sono rimasto intrappolato nella realtà tra due universi per molto tempo, troppo. Potrei dissolvermi e tornare parte di essa da un momento all’altro, quindi non ho tempo per trovare un’altra persona da arruolare, ho chiesto aiuto a più gente possibile. I sei che erano con me sono sei giudici dei mostri di sei differenti universi che hanno accettato la mia offerta, poiché le loro timeline sono state attaccate. Io posso darti il loro stesso potere.”
“Davvero?”
“Si, quando ero ancora vivo e Sans ancora un ragazzino, ho deciso di insegnargli come usare le mie abilità. Queste sono contenute nei mie occhi, i quali sono uno blu e uno arancione. Sans ha ricevuto in dono il mio occhio blu, Papyrus avrebbe dovuto ricevere quello arancione, ma prima che ciò avvenisse c’è stato quell’esperimento fallito. Posso darti i poteri che mi sono rimasti, ma dovrai farti insegnare da qualcun altro come usarli.”
“Però una cosa non mi torna, io ho affrontato Papyrus, lui sapeva usare la magia blu, proprio come suo fratello.”
“Probabilmente Sans gli ha insegnato qualcosa per autodifesa. Queste abilità sono anche genetiche, io le ho volute passare ai miei figli in questo modo per renderli ancora più potenti, in caso un umano ostile fosse mai venuto. Loro probabilmente già avevano entrambi gli occhi o almeno uno, solo che dovevano ancora svilupparli. Allora, accetti?”
“Ci sto.”
“Perfetto. Prima però ti devo riferire un’ultima cosa, i sei mostri con le anime umane possono resettare solo un numero limitato di volte, questo perché Alphis, in quell’universo, ha fatto altri esperimenti sulle anime umane prima di commettere l’errore di darne una a Sans, sta a te scoprire quanti reset gli sono rimasti.”
Mentre gli parlava, Gaster stava passando a Frisk la controparte del potere del giudice dei mostri, per poi riportare lui e Chara al loro universo e sparire.
                              FINE CAPITOLO 20

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


CAPITOLO 21
“Dunque alla fine è sparito. Grazie per averci dato una possibilità di salvare le persone a noi care Gaster.” disse uno degli incappucciati, per poi avvicinarsi a Frisk e chiedergli:
“Allora, hai accettato la sua offerta?”
“Sì.”
“Bene, possiamo levarci questi così.”
Così tutti mostrarono finalmente il loro volto.
Colui che aveva parlato si rivelò essere un Papyrus, che continuò:
“Piacere ragazzo, io sono Papyrus, Papyrus lo scheletro. L’universo da cui vengo si chiama Underswap. Loro sono i giudici dei mostri di altri universi. Perdonaci se ti abbiamo tenuto nascosto il nostro volto, volevamo evitare che qualcuno di questo universo ci vedesse per non causare problemi ai noi che lo abitano.”
“Piacere di conoscervi, ho dato un’occhiata ad Underswap prima.”
Un’altra di loro si fece avanti e disse:
“Piacere nostro.” Frisk la guardò stupito. Chara fece altrettanto ed esclamò: “Tu sei…me?!”
“Mi sembrate molto sorpresi, nel mio universo, storyshift, a fare da giudice dei mostri c’è un’umana.”
“E quello dietro di te è Asriel?”
“Sì, io vengo da storyswap, da noi le cose sono l’opposto rispetto a storyshift.”
“Senza perdere altro tempo, io vengo da underfell.” Intervenne un altro Sans con tono seccato.
“Io da endertale.”
“Tu sembri uguale al Sans che conosco.”
“Sarà, ma probabilmente le cose qui sono diverse rispetto a come sono nel mio universo, mi basta vedere quella ragazza per dirlo.”
“Per finire io sono Cross, vengo da Undereverse, sono un membro della guardia reale.” (A tutti i fan di Undereverse: lo so che nel fumetto prequel viene detto che esiste un’unica linea temporale di Undereverse, ma quando ho scritto questa fanfiction X-tale ancora non esisteva, ricordatevi che questa storia è già stata postata quasi due anni fa su Wattpad.)
“Noi veniamo tutti da delle pacifist timeline.” Intervenne Swap-Papyrus. “Gaster ti avrà spiegato che adesso le nostre timeline sono nel mirino di quei sette esseri tanto quanto le genocide timeline.”
“Sì, so tutto e sarò felice di aiutarvi.”
“Perfetto, prima però è meglio avvertire tutti i tuoi amici, questa storia potrebbe tenerti lontano dalla tua timeline per un po’ di tempo. Dovrei riuscire a teletrasportare tutti a casa tua.” e così fece.
Lì Frisk e Chara trovarono tutti i loro amici, preoccupati della loro scomparsa. Sans esordì:
“Dov’eravate finiti? E chi sono queste persone?”
“Questa volta toccherà a me fare tante spiegazioni.” Subito dopo aver detto ciò, Frisk illustrò la situazione a tutti.
“Capisco, quindi tu e questa gente volete salvare tutto il multiverso.”
“Non sarà pericoloso? Non me la sento di mandarti a fare una cosa del genere, ragazzo mio.”
“Se posso intervenire,” Disse Swap-Papyrus “so con certezza che per il ragazzo è molto più pericoloso rimanere qui. Quella è gente che non scherza e posso dire che, senza il nostro aiuto, non sopravvivreste mai a un loro attacco. Potrebbero venire qui da un momento all’altro. Se invece ci aiuterà, imparerà a usare i suoi nuovi poteri e potrà salvare tutti.”
“Capisco…”
“Ma come farete a dargli la caccia? Sapete almeno dove si trovano?”
“Non ne abbiamo idea, ma abbiamo i nostri metodi per scoprirlo.”
“Ovvero?”
“A turni alcuni di noi li cercheranno, con l’ausilio del macchinario riparato, io nel frattempo allenerò Frisk, perché sono l’unico i cui poteri sono esattamente identici ai suoi.” e dicendo questo pensò: “Dannazione, che sfortuna. Doveva capitare proprio a me, che sono il più pigro di tutti.”
Storyswap Asriel intervenne dicendo: “A proposito, è poco sicuro non lasciare nessuno di guardia, quei sette potrebbero ricominciare a muoversi da un momento all’altro. Dovremmo andare.”
“Muoversi?”
“Sì Frisk, il motivo per cui abbiamo perso le loro tracce è che sembrano non muoversi più per le varie timeline, è come se fossero dispersi.”
“Non potrebbero essere morti?”
“Possibile, ma è meglio stare in guardia fino a che non avremo una conferma definitiva.
Adesso dobbiamo andare. Farai meglio a salutare tutti, ti aspetterò qui fuori per teletrasportarci al macchinario.”
“Ok.”
I sei giudici dei mostri andarono via.
“Allora, ragazzi, credo di dover andare. Non preoccupatevi, quelli sono tutti molto forti, non rischio niente con loro.”
Frisk non sapeva neanche di cosa quelle persone fossero capaci, ma voleva tranquillizzare tutti.
“Devi essere prudente ragazzo mio.”
“PUOI FARCELA UMANO, CREDI IN TE STESSO E NEI TUOI NUOVI COMPAGNI.”
“Buona fortuna ragazzo.”
“Ascoltami Frisk: tu puoi e devi farcela.
Sei abbastanza forte da riuscire a battermi durante i nostri allenamenti, quindi nulla è impossibile per te!”
“Una star brillante come te può farcela.”
“Frisk, il futuro di tantissime persone dipende da te, devi farcela.”
“Adesso dovrò fare tutto il tuo lavoro.”
“E scommetto che ne sei contento Asriel.”
“Senti Frisk, voglio aiutarti come ci eravamo detti che avrei fatto, verrò con te.”
“No Chara, non voglio metterti in pericolo inutilmente. Se mi vuoi davvero aiutare, resta qui e fai qualcosa per i rapporti tra umani e mostri al posto mio, puoi occuparti di ciò come io posso occuparmi di questo problema.”
“Ok ma…ti prego, non morire.”
“Non lo farò, tranquilla.”
I due si abbracciarono, Frisk salutò nuovamente tutti e uscì. Fuori casa sua trovò solo Swap-Papyrus che fumava. Egli gli chiese:
“Allora, hai salutato tutti ragazzo?”
“Sì.”
“Bene, gli altri sono tornati alle loro timeline, mentre Asriel controlla la situazione generale degli universi, lo facciamo a turni. Adesso ti porterò al macchinario e da li al mio universo.” e dopo averlo detto lo fece. Nel frattempo dentro casa Sans stuzzicava Chara:
“Allora ragazza, com’è stato l’abbraccio che hai dato al tuo amato come saluto?”
“Sta zitto Sans!”
“Andiamo, gli darai il resto quando tornerà.” e tutti risero.
Appena furono arrivati in Underswap, Papyrus esordì: “Benvenuto nella mia timeline. Ricordati che i nostri universi sono opposti per quanto riguarda i caratteri delle persone, quindi se vedi cose che da te sarebbero impensabili non ti spaventare. Quando vorrai cominceremo ad allenarci.” e pensò: “Facciamolo il più tardi possibile per il minore tempo possibile, ti prego.”
“Ok. Senti, vedo che qui non siamo nell’Underground, da quanto tempo siete liberi?”
“Quasi sei anni. Chara ci ha liberati ed è diventata l’ambasciatrice tra le due razze.”
“Esattamente come ho fatto e sto facendo io, solo che è passato poco più di un mese dalla distruzione della barriera da me.”
“Non è strano, il ciclo di eventi che si svolge nell’Undergound non deve necessariamente cominciare nella stessa data in tutte le timeline, esattamente come la nascita dell’umano. La mi Chara ha quattordici anni adesso, tu ad occhio sembri averne sedici.”
“Indovinato.”
“Comunque siamo arrivati, in questa città viviamo io e tutti i miei amici. Quella è casa mia e di mio fratello, Chara viene spesso a stare con noi per certi periodi, entriamo.”
Appena furono dentro casa, Papyrus esordì urlando:
“Sans, sono tornato!”
“PAPYRUS! COME MAI CI HAI MESSO TANTO? DOVE SEI STATO? E PER QUALE RAGIONE TE NE SCAPPI SEMPRE SENZA DIRMI DOVE VAI? NON LO SOPPORTO DAVVERO!”
“Fratello, ti prego, oggi che c’è una persona con me lascia perdere le ramanzine.”
“UNA PERSONA?”
“Sta parlando di me, piacere di conoscerti Sans, io mi chiamo Frisk.”
Underswap-Sans posò il suo sguardo sull’umano e disse: “FRISK, PIACERE MIO. IO, SANS IL MAGNIFICO, TI DO IL BENVENUTO A CASA MIA. MA DIMMI, SEI AMICO DI MIO FRATELLO?”
“Diciamo che ci siamo appena conosciuti e a uno serve l’aiuto dell’altro.”
“TI SERVE IL SUO AIUTO? PER COSA?”
“Vedi..”
Frisk non sapeva se rivelargli la verità o meno:
“Non dirglielo, lo spiegherò a tutti domani.”
“VUOI PRESENTARLO AL PARTY DI DOMANI?”
“Sì, sappi solo che starà qui per un po’ di tempo.”
“ALLORA TI AUGURO UNA BUONA PERMANENZA FRISK, SPERO CHE ANDREMO D’ACCORDO. ORA TORNO A CUCINARE.”
Sans se ne andò e Papyrus disse: “Spero che ti piacciano i tacos, li cucina sempre.”
Il giorno dopo Frisk e Papyrus cominciarono il loro allenamento. La casa di Sans e Papyrus era in aperta campagna, Papyrus e Frisk approfittarono dello spazio.
“Sono pronto a iniziare.”
“Bene, la prima cosa che ti conviene imparare è il teletrasporto istantaneo. Si tratta di un’abilità mentale, proprio come tutte le altre. Devi concentrati sul luogo in cui vuoi andare, stampartelo in mente e attingere al tuo potere. Prova a teletrasposrtarti fino a quell’albero.”
Frisk provò per una trentina di volte senza farcela, dunque strillò: “Dannazione, ci riuscirò!”
“Pazienta, non arrenderti e concentrati, il segreto sta tutto lì. Si tratta di una capacità collegata al cervello e se ti agiterai non andrai da nessuna parte.”
“Ok.”
Dopo un’altra decina di tentativi finalmente riuscì a farlo una volta. Continuando a provare per qualche ora, riuscì a ottenere una percentuale di successo del 100%.
“Incredibile, io ci ho messo un’intera settimana per riuscirci tutte queste volte. Sei grande ragazzo.”
“Grazie Papyrus, ma senti cosa stavo pensando: se usassi questa nuova abilità insieme alle mie capacità di spadaccino?”
“Come?”
“Potrei teletrasportarmi a pochi metri da terra e attaccare dall’alto. Solo una persona con dei riflessi incredibili potrebbe schivare i miei colpi.”
“Aspetta, teletrasportarsi con un oggetto o una persona è molto più difficile, non so quanto ci metterai ad impararlo.”
“Lasciami provare.” e dopo averlo detto Frisk provò a teletrasportarsi con la sua arma, riuscendo dopo pochi tentativi.
“Incredibile, come hai fatto!?”
“Ho pensato: se per teletrasportarmi è sufficiente immaginarmi in un posto, allora per teletrasportarmi con qualcosa o qualcuno è sufficiente immaginarmi lì con quel qualcosa o qualcuno.”
“Esatto, inoltre per teletrasportarsi con una persona bisogna o avere un contatto fisico con quella persona o averla sotto l’effetto della proprio magia. Quando ho teletrasportato te e la tua amica eravate sotto effetto della mia magia, anche se non ve ne siete accorti.”
“Capisco, c’è altro che dovrei sapere su questa abilità?”
“No, sai tutto, continua così e diventerai come me, un osso duro.”
“Comunque voglio allenarmi ancora un po’, cos’altro posso imparare?”
“Per oggi è meglio se ci fermiamo. Se  proprio vuoi, puoi allenarti ancora un po’ con il teletrasporto, ma non esagerare, tutte le mie tecniche consumano tantissima energia, non spomparti inutilmente, quello che hai fatto oggi è già tantissimo. Domani, se vorrai, ti insegnerò qualcos’altro.”
“Ok, comunque credo che resterò qui per ora.”
“Va bene, quando sei stanco vieni pure a casa, questa sera sei invitato alla festa con i nostri amici, ricordatelo.”
                                FINE CAPITOLO 21

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


 
         CAPITOLO 22
Dopo un’altra mezz’ora di allenamenti, Frisk decise di tornare alla sua nuova dimora. Trovò Sans che trasportava delle bottiglie. 
“CIAO FRISK.”
“Ciao Sans, cosa stai facendo?”
“I MIEI AMICI VERRANO OGGI POMERIGGIO ALLE QUATTRO, DEVO PREPARARE UN SACCO DI DECORAZIONI E MIO FRATELLO, DOPO ESSERE SPARITO PER TUTTA LA MATTINA, HA PENSATO DI ANDARE SUL DIVANO E ADDORMENTARSI, ODIO QUANDO FA IL PIGRO.”
“Scusalo, dev’essere esausto per avermi allenato.” e pensò: “Anche se è sempre stato a guardarmi mezzo addormentato, facciamo che lo aiuto per questa volta.” 
“TI HA ALLENATO?” 
“Sì, mi sta insegando le sue tecniche, oggi ho imparato il teletrasporto.”
“MIO FRATELLO SA FARE UNA COSA DEL GENERE!? MI SEMBRA INCREDIBILE.”
“Senti, io ho ancora energie, vorresti il mio aiuto?”
“CERTO, MI SERVIREBBE PROPRIO UNA MANO.” 
Così i due lavorarono insieme fino alle tre del pomeriggio. A quell’ora Papyrus si svegliò e disse:
“Ma cosa sta succedendo?”
“STA SUCCEDENDO, FRATELLO, CHE FINALMENTE HO UN AIUTO VALIDO IN CASA.”
“Scusa Sans, ma ho dovuto allenare il tuo aiuto valido, però posso dire che OSSO MESSO tutto me stesso nell’insegnamento.”
“ALMENO POTRESTI EVITARE QUESTE BATTUTE ODIOSE?” 
Un’ora dopo arrivarono i primi ospiti, Alphis, Napstablock e Undyne, quest’ultima chiese: 
“Ciao Papyrus, ciao Sans, chi è lui?”
“SI TRATTA DI UN RAGAZZO CHE MIO FRATELLO STA ALLENANDO PERSONALMENTE.” 
“Davvero?”
“Sì, mi chiamo Frisk, piacere di conoscervi.”
“Piacere ragazzo.” disse la nuova Alphis. “Senti, se vuoi allenarti seriamente lascia che a insegnarti l’arte del combattimento sia io.”
“Grazie dell’offerta, ma sono già capace di combattere bene, Papyrus mi sta insegnando certe tecniche particolari che solo lui conosce.” 
Presto arrivarono anche Asgore, Toriel e Chara.
“ASGORE, TORIEL, UMANA, CIAO, COME STATE?”
“Bene Sans, vedo che gli altri sono già arrivati.” rispose Asgore. “Invece questo ragazzo chi è?”
“Mi chiamo Frisk, piacere di conoscervi.”
“MIO FRATELLO LO HA PORTATO QUI IERI SERA, SEMBRA SI STIANO ALLENANDO INSIEME.”
“Piacere di conoscerti Frisk, io sono Asgore, lei è Toriel e questa è la nostra figliastra Chara.” Quest’ultima si avvicinò a Frisk e gli disse: “Ciao Frisk, sai che sei molto simile ad una mia vecchia conoscenza?”
“Davvero? ” chiese lui nervosamente, pensando: “Che abbia riconosciuto in me il fantasma che l’ha seguita durante la sua avventura nell’Underground?” 
“Senti ragazzo, possiamo sapere da dove vieni?” intervenne Toriel.
“Possiamo dire che vengo da molto lontano.”
“Da dove di preciso?”
“Basta domande,” intervenne Papyrus “adesso vi spiegherò tutto su di lui.”
“Ok amico mio.” rispose Asgore leggermente incuriosito.
“Venite e sedetevi, sarà una spiegazione lunga.” Appena tutti si furono seduti, Papyrus disse: “Dicendo che viene da molto lontano, Frisk intendeva che è arrivato da un universo parallelo.”
“Un universo parallelo?”
“Si, dovete sapere che…” e spiegò a tutti la situazione agli amici. Appena ebbe finito tutti erano stupiti. Asgore disse: “Dunque vi state impegnando per proteggere tutti noi, vi dobbiamo ringraziare.”
“FRATELLO, COME MAI NON HAI CHIESTO AIUTO A NESSUNO?” 
“Noi e i nostri compagni saremo sufficienti, ma visto che anche voi rischiate la vita, mi sembrava giusto dirvi la verità. Frisk, se non sbagliò non ti ho ancora parlato dell’identità dei nostri nemici. Sono: una versione alternativa di me, proveniente da una timeline dell’universo chiamato Underfell, il Sans che ha dato inizio a tutto, una Undyne simile alla nostra Alphis, una versione alternativa di quest’ultima, un Asgore di underfell, una Toriel proveniente dal tuo universo e un Sans proveniente da Storyshift. Non so perché stiano facendo tutto questo, so solo che vanno fermati. Per un po’ Frisk resterà qui, così imparerà come usare i suoi nuovi poteri.”
“Dunque, come sono i noi del tuo universo Frisk?”
“Esattamente l’opposto di come siete voi: Toriel ha lasciato il marito, che ha governato l’Undergound, per vivere nelle rovine. Sans è il giudice dei mostri, Papyrus cerca di diventare membro della guardia reale, Undyne ne è il capitano, Alphis è lo scienziato reale e l’unica star dei mostri è Mettaton, mentre qui è suo cugino.”
“Wow, possono cambiare tanto le cose da un universo all’altro.”
“Per finire, Chara, tu sei la prima ad essere caduta nell’Underground e io l’ultimo.”
“In ogni caso,” intervenne Papyrus “questo party capita proprio al momento giusto. Come avevo previsto Frisk ha esagerato con gli allenamenti fin dal primo giorno. Riusciremo a salvare le timeline anche senza che tu ti sovraccarichi, per questa sera godiamoci il party, puoi ritenerti un invitato speciale.”
“Ahahahah, sempre il solito Papyrus. Comunque ha ragione, ti consiglio di rilassarti un po’ Frisk.” disse Alphis.
“Avete ragione, lo farò.”
“E un giorno mi interesserebbe visitare il tuo universo.”
“Credo che interesserebbe a tutti, comunque diamo il via alla festa.” 
Per tutta la sera Frisk si divertì molto con le versioni swappate dei suoi amici. Asgore disse a Papyrus: “Sai, Chara ha detto che vuole restare con voi per un po’, poiché è da tanto che non vi vede.”
“Fantastico, penso che si troverà bene con Frisk.”
“Già…quel ragazzo è la controparte del mio figliastro. So che è patetico chiedertelo, ma ti prego, proteggilo, io non sono mai stato in grado di farlo.”
“Certo, d’altronde già una volta mi hai dato questo compito.”
Frisk stava parlando con Chara, quest’ultima gli chiese: “Senti, anche io sono sparita dopo la distruzione della barriera nel tuo universo?”
“Sparita?”
“Sì, quando io e il mio Frisk siamo arrivati alla fine della nostra avventura eravamo felici, lui ha detto che si sentiva in pace con il mondo e libero dal suo passato, poi si è dissolto. Papyrus mi ha spiegato che questo succede alla fine di una pacifist timeline, il primo umano caduto sparisce.”
“Capisco, dunque ho rischiato di perdere Chara.”
“Sei riuscito ad impedire che scomparisse?”
“Sì, le ho dato metà della mia anima.”
“E quanto al suo amico monster-kid?”
“Nel mio universo il suo migliore amico era Asriel e sono riuscito a salvare anche lui.”
“Capisco.” 
Chara si sentiva male per non essere riuscita a fare ciò che Frisk aveva fatto. Poi i due parlarono per un altro po’ di altri argomenti. Nel mentre Alphis chiese a Papyrus: “Dimmi una cosa, com’è questo tuo allievo?”
“Più abile di quanto potessi immaginare, in un solo giorno ha imparato a teletrasportarsi e senza che io gli spiegassi niente è riuscito a trasportare gli oggetti con se.” 
Undyne intervenne: “I-incredibile, nemmeno tu, che eri il migliore allievo di Gaster, ce l’hai fatta in così poco tempo.”
“Già, inoltre ha trovato un ottimo modo per sfruttare il teletrasporto insieme alle sue abilità da spadaccino. Imparerà la telecinesi al massimo in altri due giorni, allora mi rimarranno da insegnargli soltanto alcuni trucchi e strategie utilizzabili con i suoi poteri. Inoltre, dopo essersi allenato tutto il giorno e aver aiutato mio fratello con le decorazioni, ha ancora le energie necessarie per partecipare a questa festa. Si tratta di una cosa incredibile, se considerate che i miei poteri richiedono un enorme quantità di energia.”
“E non sei contento? Uno pigro come te riuscirà a creare un grande guerriero in pochissimo tempo.”
“Certo che lo sono.” 
“T-tuttavia questa sua bravura è impressionante, mi sembra impossibile.” 
Finita la festa gli invitati tornarono a casa, mentre Frisk, Chara, Papyrus e Sans andarono a dormire. Il giorno dopo Frisk si svegliò per primo e aiutò Sans e Chara con la colazione. Quando Papyrus lo scoprì gli chiese: “Ma non ti stanchi mai?”
“No, quando vuoi cominciamo gli allenamenti.”
“Come fai ad avere tutte queste energie?”
“FORSE NON PASSA TUTTO IL GIORNO A DORMIRE.”
Finita la colazione i due tornarono nella loro zona di allenamento e Frisk chiese:
“Allora, cosa mi insegnerai oggi?”
“La telecinesi, tutte le mie altre abilità oltre al teletrasporto e al controllo del tempo dipendono da questa. Il modo di usarla è simile a come utilizzare il teletrasporto, punta un oggetto, concentrati su esso e attingi al tuo nuovo potere.”
“Ok.”
Allenandosi duramente tutto il giorno, Frisk riuscì a controllare perfettamente la telecinesi. Papyrus, che per tutto il giorno era rimasto sdraiato a guardarlo provare, gli disse: “Per oggi basta Frisk, torniamo a casa.”
“Va bene.” 
Appena furono rientrati Papyrus vide Alphis con suo fratello e chiese: “Cosa state facendo?”
“NON VOGLIO RESTARMENE A NON FAR NIENTE MENTRE TU E FRISK VI IMPEGNATE, QUINDI MI STAVO ALLENANDO CON ALPHIS, IL NOSTRO AIUTO POTREBBE SERVIRE.”
“Prima pure Chara ci stava dando una mano.”
“Sì, è così.” disse lei. Era dietro Alphis e nessuno l’aveva notata “Volevo dare una mano pure io.” 
“Bhe, grazie ragazzi.” Rispose Papyrus, pensando: “Ma l’idea di mettere in pericolo mio fratello e Chara non mi va proprio a genio, devo impedire a quei maledetti di venire qui.” 
Frisk e Papyrus si allenarono tutti i giorni per due settimane, Frisk legò molto con il suo maestro, il nuovo Sans e la nuova Chara. In più imparò ogni abilità di Papyrus e come usarla al meglio. Una mattina tutti andarono dai due per controllare come andassero i loro allenamenti. Quel giorno Papyrus annunciò a Frisk: “Bene, in due settimane hai imparato tutto quello che potevo insegnarti, adesso però vedremo se sarai capace di usare le tue nuove capacità in battaglia.”
I due cominciarono a confrontarsi, dando tutto ciò che avevano. Frisk aveva le sue capacità da spadaccino e pistolero, mentre Papyrus poteva contare sull’alto livello di L.O.V.E del suo allievo. Lo scontro fu incredibilmente dinamico, Frisk usava la spada per respingere le ossa di Papyrus e con i suoi gaster blaster teneva testa a quelli del maestro. Quest’ultimo chiese: “Come fai ad avere tutto quel L.O.V.E se vieni da una pacifist timeline?”
“Non ho fatto del male a nessun mostro durante il mio viaggio nell’Underground, tutto questo L.O.V.E ce l’avevo da prima. Comunque continuiamo, non voglio parlarne.” e si lanciò verso Papyrus. Dopo uno scontro di mezz’ora Frisk era stato colpito un paio di volte da Papyrus, che era esausto. Gli disse:
“Uff…sei andato…molto bene. Con il tempo riuscirai a evitare…ogni singolo attacco…che ti scaglieranno contro…comunque…se non ti dispiace…vorrei concludere qui il duello.”
“Ok Papyrus, grazie di avermi insegnato tutto questo.”
“SIETE STATI INCREDIBILI, PAPYRUS DOVE HAI IMPARATO A COMBATTERE IN QUEL MODO?”
“Sei stato molto bravo Frisk, prova a confrontarti con me, il capitano delle royal guard.”
“Ok, vediamo che sai fare.” 
Frisk sconfisse anche Alphis.

FINE CAPITOLO 22

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


CAPITOLO 23
Poco dopo lo scontro, Papyrus disse: “Allora io vado, tocca a me fare la guardia per quei sette. Almeno potrò riposarmi a dovere.”
“Ok Papyrus, ci vediamo.” 
Appena lo scheletro se ne fu andato Chara disse a Frisk: “Wow, sei stato incredibile.”
“Grazie.”
“UMANO, TU PUOI FARCELA A SALVARE TUTTI QUELLI MINACCIATE DA QUELLE PERSONE, CREDI IN TE STESSO E CI RIUSCIRAI, FIDATI DI ME, SANS IL MAGNIFICO.”
Mentre tutti si complimentavano con lui, Frisk sentì una strana voce:
“Che massa di perdenti, non crederete davvero di poter fare qualcosa per fermare me e i mie sottoposti.”
Girandosi, Frisk vide una versione alternativa di Papyrus e gli chiese: “Tu sei uno dei sette mostri con l’anima umana, giusto?”
“AHAHAHAH, esatto! Io sono il grande Papyrus proveniente da Underfell, capitano della guardia reale e sterminatore di deboli, come l’ex capitano che c’era prima di me e quell’idiota di mio fratello Sans.”
“E sei qui per uccidermi?”
“Certo, tu e quegli insetti dei tuoi amici volete ostacolarci, non ve lo permetterò.”
“Prima di tutto spiegami queste cose: come hai fatto ad arrivare qui senza farti notare da Papyrus? Come fai a sapere che io e altri sei giudici dei mostri ci siamo alleati per sconfiggervi?”
“Quello stupido è caduto a terra subito, era esausto per qualche motivo.”
“Lo hai ucciso?!”
“No. Io, il grande Papyrus, non ho bisogno che un nemico sia stanco per eliminarlo, ucciderlo in quelle condizioni sarebbe stato un insulto al mio orgoglio. Io sono forte, difatti posseggo l’anima più debole tra tutti i miei compagni, l’anima verde, rappresentante la virtù più inutile esistente, la gentilezza, eppure sono il più potente tra tutti loro, ma per generosità gli permetto di definirsi tali, d’altronde questa anima mi si addice.”
Papyrus fece sbucare delle ossa dal terreno, che Frisk evitò teletrasportandosi, per poi sparare con i suoi gaster blaster, da cui Papyrus si difese alzando un muro d’ossa. Poi ne prese una in mano e attaccò Frisk, che rispose con la sua spada. Mentre combattevano, Papyrus notò che Frisk aveva solo metà anima. Il ragazzo gli chiese: “Perché stai facendo questo? Distruggere timeline, uccidere innocenti, a che scopo?”
“Vedi, dove vivo io il mondo segue una regola molto semplice, o si uccide o si viene uccisi. Io sono cresciuto seguendo questa ideologia, così sono diventato capitano delle royal guard. Ma nonostante questo, quel Sans è arrivato nel mio universo e mi ha sconfitto. Dopo averlo fatto però, lui mi ha offerto il potere, il potere di un’anima umana. L’ho odiato per avermi umiliato, ma adesso non me ne frega più nulla.”
“Capisco, sei patetico.”
“Cosa?! Come osi?!” urlò Papyrus attaccando Frisk in un impeto di rabbia, scagliandogli contro decine di ossa. Tuttavia il ragazzo, dopo essersi teletrasportato, riuscì a colpire l’avversario. Egli gli chiese: “Com’è possibile che io, il grande Papyrus, sia stato sconfitto?”
“Tu sei debole, molto debole.”
“Fai silenzio, come osi dirmi una cosa del genere?!”
“L’ho capito quando hai detto che non te ne fregava nulla di quel Sans. La verità è che tu lo ammiravi giusto?”
“Cosa? Non dire sciocchezze!”
“Non lo sto facendo. Le persone orgogliose come te, quando vedono qualcuno più forte di loro, solitamente, vogliono essere come quel qualcuno. Tu però non sei mai riuscito a essere onesto con te stesso, una persona che non accetta i suoi sentimenti non è forte, è l’essere più debole di tutti.” 
Sentendo queste parole, lo scheletro si ricordò di quando era bambino, all’epoca veniva continuamente preso di mira da dei prepotenti del suo mondo e l’unico ad aiutarlo era suo fratello maggiore, che lui stimava. La vita in Underfell non era certo facile ed essere buoni lo era ancora meno, ma lui, almeno da bambino, aveva tentato di essere gentili con tutti. Guardando il terreno, in un misto di dubbi e indecisione per il futuro, Papyrus disse:
“Hai ragione umano, adesso so chi devo veramente affrontare, ovvero colui che ha distrutto la mia timeline e ucciso mio fratello. Sia chiaro, io resto sempre il grande Papyrus, ma ammetto i miei errori e ti chiedo perdono, fai conto che nessuno ha mai avuto questo onore. Adesso prova a uccidermi se ci riesci, ma sappi che farò di tutto per impedirtelo, non mi farò ammazzare.”
Frisk, sorridendo, gli rispose:
“No, non ho motivo di ucciderti, se prometterai di non causare più problemi agli innocenti delle altre timeline, allora ti concederò una possibilità di redenzione, unisciti a me contro gli altri mostri dall’anima umana.” Dopo averlo detto Frisk aiutò lo scheletro a rialzarsi.
“Perché? Perché risparmiarmi? Nel mondo o si ucci…”
“Non è vero! Anche se nel tuo universo tutti credono a questa sciocchezza, da me le cose funzionano in modo diverso. Inoltre dimmi: tu pensi che questa regola sia giusta? Io non credo proprio, quindi non c’è motivo di seguirla.”
“Credo di capire…farò tutto ciò che posso per aiutarti.”
“Mi fa piacere.” 
Appena Frisk ebbe aiutato l’ormai ex-nemico ad alzarsi, una voce disse:
“Molto bene, non mi aspettavo che le cose sarebbero andate in questo modo.” Era Underswap Papyrus insieme a Storyshift Chara.
“Cosa ci fate voi due qui?”
“Vedi Frisk, Papyrus, dopo essere stato superato da quella versione alternativa di se stesso, ci ha richiamati tutti e abbiamo osservato lo scontro da quella zona dove vi sono tutte le entrate ai nostri universi. Adesso quel tizio verrà insieme a me e agli altri nella mia timeline, ci rivelerà tutto quello che sa e decideremo cosa fare.”
“Va bene, verrò con voi, ma non vi conviene farmi arrabbiare.”
“Certo, certo.”
“Frisk, io e te resteremo qui nella mia timeline per riposarci, poi li raggiungeremo e decideremo come agire.”
“Ok.” 
Frisk tornò alla cada dei fratelli scheletro e Sans gli disse: “WOW FRISK, SEI STATO INCREDBILE.”
“Già, ha ragione Frisk.”
“Con te tutte le timeline sono al sicuro.”
“Eheheh…grazie dei complimenti.”
“Te li meriti tutti ragazzo.” 
Il giorno dopo Frisk e Papyrus salutarono gli amici di quest’ultimo e andarono in Storyshift, in una Snowdin ormai disabitata, poiché la barriera era stata distrutta sei anni prima. Riuniti con gli altri chiesero: “Allora, quali sono le novità?”
“A quanto pare i compagni di Underfell Papyrus sono spariti per un lungo periodo poiché impegnati in un universo particolare, dove tutti i mostri erano molto potenti. Solo resettando un sacco di volte sono riusciti a distruggere la timeline dove si trovavano. A quanto pare nessuno di loro potrà resettare più, hanno usato tutta la determinazione che le loro anime possedevano.”
“E questa è una buona notizia.”
“Sì, ma questo significa che adesso riprenderanno a muoversi.”
“Dobbiamo fermarli.”
“Sì, abbiamo già un piano. Underfell Papyrus tornerà da loro e gli dirà di venire qui, dove li affronteremo.”
“Farò in modo che vengano uno alla volta, così questa timeline non rischierà niente.”
“Dunque è questa la parte da cui vuoi stare, che delusione, da una versione alternativa del capitano delle royal guard mi sarei aspettato di più.” 
Fece la sua entrata in scena il mostro con l’anima celeste, Underfell Asgore.
“Asgore! Cosa ci fai qui?”
“Ero venuto ad aiutare un compagno, ma pare che abbia trovato solo un verme traditore. Adesso la pagherai.”
“Tu, sei un’altra versione di quel vecchio re infame, non vedo l’ora di eliminarti.” disse Underfell Sans con un sorriso, pensando: “Così impari a riprenderti Toriel.” 
“Vorresti combattermi tu, scheletrino?”
“Non osare,” disse lui tirando fuori i suoi gaster blaster “chiamarmi in quel modo!” e sparò un colpo potentissimo, per poi voltarsi e dire: “Lasciatelo a me.” 
Durante lo scontro Sans si trovò inizialmente in vantaggio, evitava ogni attacco di Asgore e lo colpiva con le sue ossa subito dopo. Provava anche a infastidirlo. Underfell Papyrus gli chiese: “Pensi di riuscire a batterlo?”
“Non preoccuparti, ho un piano.”
“Il tuo piano è per caso farmi infuriare, così attaccherò a casaccio e consumerò energie? Purtroppo non succederà, dopo aver conosciuto Sans ho imparato cosa sia la pazienza. La solitudine e la lontananza da mia moglie mi stavano per far impazzire, ma Sans mi ha dato la possibilità di trovare una nuova donna. Anzi, una non mi basta, ne voglio molte di più. Ha detto che devo solo pazientare e durante i nostri viaggi, ne troverò sempre di più.”
Lo scontro tra Asgore e Sans continuava, ma quest’ultimo cominciava a essere stanco, dunque Underfell Papyrus decise di aiutarlo. 
“Mi unirò allo scontro.”
“Cosa? No, non voglio il tuo aiuto, sparisci.” Malgrado queste parole, lo scheletro intervenne. Asgore sembrava comunque troppo forte. Allora Sans ebbe un’altra idea. Egli si avvicinò al compagno e gli disse: “Ascoltami, si sta leggermente indebolendo per i nostri colpi, ma non lo batteremo andando avanti così. Metterò tutte le energie che mi sono rimaste in un singolo colpo di un solo gaster blaster, ma devo prima accumulare energia. Pensi di poterlo trattenere per qualche minuto?”
“Certo che sì, io sono il grande Papyrus!”
Mentre Papyrus lo teneva occupato, Sans era incredibilmente tentato dall’idea di colpire Asgore per aiutare Papyrus, rivedeva in quel nuovo alleato suo fratello. Lui voleva proteggerlo, anche se spesso litigavano e a volte il suo Papyrus lo trattava male, sapeva che il motivo per cui lo faceva era spingerlo a diventare forte, cosa necessaria per sopravvivere in Underfell. In più Papyrus lo aveva sempre protetto dai mostri che lo aggredivano nella sua timeline. Per questa volta voleva essere lui a proteggerlo, per questo si era unito agli altri giudici dei mostri e voleva proteggere pure quel Papyrus che stava combattendo con lui, anche se non era esattamente suo fratello. Comunque non cedette alla tentazione, doveva avere più pazienza di Asgore per vincere e appena ebbe tutta la potenza necessaria urlò:
“Adesso può bastare! Spostati!” 
Per evitare che Asgore avesse il tempo di fare qualsiasi cosa, Frisk si teletrasportò da Papyrus e lo portò via. Sans scagliò il suo attacco caricato e disintegrò il nemico, poi cadde a terra senza forze. Lo scontro dei tre personaggi di Underfell era concluso. 
“Sta bene?” Chiesero Frisk e Underfell-Papyrus.
Asriel andò da lui e disse: “Sta bene, si è solo addormentato, quel colpo deve averlo sfinito.” 
“Così uno è fuori gioco e l’altro è dalla nostra parte, ne mancano cinque.”
“Andrò da loro e gli dirò che Asgore ci ha traditi, poi procederemo come stabilito.” 
Poco dopo Underfell-Papyrus se ne andò. Arrivato alla base sua e dei suoi ex-compagni, che era la timeline del Sans dall’anima gialla, quest’ultimo gli chiese:
“Allora Papyrus, come mai ci hai messo così tanto? E dimmi, hai incontrato Asgore? Era venuto a cercarti.”
“Vuoi dire quel traditore? La sua solita lussuria lo ha portato ad allearsi con quei sei giudici dei mostri che hanno già provato a metterci i bastoni tra le ruote. Adesso hanno anche un nuovo amico, un umano.”
“Cosa? Un umano?”
“Non preoccuparti, ha solo mezza anima, non può resettare. Mi sono sbarazzato del traditore e ho scoperto dove si dirigeranno nei prossimi giorni quei sette scarafaggi. Perché non facciamo degli scontri uno contro uno? Singolarmente nessuno di loro potrà mai prevalere contro nessuno di noi.”
“Ma loro sono uno di più.”
“Nessun problema, poiché due di loro, l’umano e la versione alternativa di mio fratello, saranno insieme, li affronterò entrambi, tanto volevo già eliminarli.”
“Ok, non so perché, ma a dirla tutta non mi importa, andiamo a dare queste notizie agli altri.”
Appena arrivarono dai loro compagni Undyne disse: “Non vedo l’ora di prenderli a calci!”
“Allora potrai essere la prima a combatterli, domani, alle undici di mattina di questa timeline, ti porterò io nel luogo dove si troverà uno di quegli esaltati.”
“Non vedo l’ora.”
“Gli altri invece dove saranno?”
“Quello stesso pomeriggio alle cinque ci sarà il prossimo.”
“Alle cinque del pomeriggio? Non saranno tutti alla stessa ora?”
“No, si vogliono muovere in orari separati e andare in diverse timeline per chiedere aiuto ad altra gente. Mentre uno va da una parte, gli altri restano nella timeline di uno di loro. Hanno una specie di campo base.”
“Potremmo attaccarli finché sono tutti li.”
“No, insieme potrebbero essere un problema. Comunque, adesso vi dirò gli altri orari e decideremo chi combatterà contro chi.” 
Il piano che Papyrus aveva ideato con gli altri giudici dei mostri era questo: portare i cinque mostri dall’anima umana rimasti contro cinque di loro, poi affrontarli in un due contro uno. In più, se si fosse rivelato necessario, gli altri sarebbero intervenuti. Decisi gli orari, Papyrus disse: “Bene, credo che andrò a fare un giro, voi vedete di non fare cretinate come quell’idiota di Asgore.” Così tornò in Storyshift, rivelò ai sei giudici dei mostri cosa era successo: “Bene ragazzi, gli ho detto gli orari che avevamo concordato.”
“Perfetto.”

FINE CAPITOLO 23

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


 CAPITOLO 24

“Allora domani affronterò Undyne.” Disse Cross.
“Io invece Storyshift Sans.” Disse Chara.
“Fronteggerò io Alphis, essendo una versione alternativa di quella che conosco io, non sarà difficile da battere.” Aggiunse Underswap Papyrus.
“Dunque io me la devo vedere con Toriel?” Chiese Endertale Sans.
“Sì, per finire, io penserò all’altro te.” Rispose Asriel.
“Dobbiamo anche sfruttare il vantaggio numerico. Underfell-Pap porterà tutti i nostri nemici agli scontri, quindi lo avremo sempre come alleato, ma dicci, chi sono quelli a cui dovremmo prestare più attenzione?”
“Vuoi dire quelli che sono più vicini a me in fatto di forza?”
“Sì, come no. L’abbiamo capito dal modo in cui parlavi ieri e dal tuo scontro con Asgore che non sei neanche lontanamente il più forte.”
“Come dicevo, prima di essere bruscamente interrotto, tra di loro quello a cui dovrete fare più attenzione è sicuramente il Sans con l’anima gialla. Io e Asriel lo potremo affrontare solo con l’aiuto di un terzo membro e un quarto nascosto.”
“Deve essere davvero forte se persino uno come te dice una cosa del genere.”
“Comunque,” continuò lui irritato “Toriel Alphis e Undyne non sono al mio livello, le batterete facilmente. Quanto a Storyshift Sans, non ho idea di quale sia la sua effettiva forza.”
“Nel dubbio dovremmo mandare qualcuno con Chara.”
“Potrei andare io.” Disse Frisk. 
“Ok, per finire, Underfell-Sans, tu scegli liberamente a chi fare da spalla.”
“Voglio prendere a calci Undyne, non sapete quanto sia odiosa nel mio universo.”
“Ok, fa come vuoi.”
“Underfell-Papyrus, come farai a giustificare l’assenza dei tuoi compagni? Dal primo all’ultimo scontro ci sono giorni di differenza.”
“Dirò che le persone provenienti dalle vostre timeline hanno provato a ottenere vendetta dopo la vostra morte e che gli altri sono rimasti li per divertirsi. Abbiamo fatto spesso così in passato.”
“Capisco, allora ognuno si prepari per il suo scontro.”
“Ok.” Risposero tutti in coro. 
Chara andò a parlare con Frisk: “Grazie per esserti offerto di aiutarmi.”
“Figurati. Senti, quel Sans viene da una timeline diversa, ma si tratta sempre di un Sans del tuo stesso universo giusto? Non hai davvero idea di cosa sia capace?”
“No, ho avuto a che fare con lui, almeno con il lui della mia timeline, solo una volta, quando ero molto piccola, troppo per ricordare qualcosa. E in ogni caso all’epoca neanche sapevo usare i miei poteri.”
“Capisco. Sai, ancora non riesco a capacitarmi che Sans sia il re dei mostri in un altro universo, mi sembra davvero incredibile.”
“Da te chi è il re?”
“Asgore.”
“Cosa? Mio padre un re? Questa è davvero bella.”
“Quindi anche in Storyshift la prima umana caduta è 
stata adottata dalla famiglia Dreemur.”
“Sì e la suddetta umana non permetterà a nessuno di fare del male ai membri della sua famiglia.”
“Mi piace questa determinazione, domani dovremo farci valere.”
“Certo. Frisk, posso chiederti come è la situazione di mamma, papà e Asriel nella tua timeline? Da me se la passano bene, ora, ma quando eravamo nel sottosuolo i miei genitori si erano separati e Toriel soffriva un po’ di solitudine, perché anche io e Asriel vivevamo separati sia da lei che da Asgore.”
“Tu e Asriel siete morti da bambini, Chara è tornata in vita come fantasma quando sono caduto, Asriel è stato per moltissimo tempo un essere privo di anima e della possibilità di provare emozioni. Asgore e Toriel hanno divorziato e vissuto dalle due parti opposte dell’Underground, Asgore ha sofferto molto per la lontananza da sua moglie, che invece lo odiava.” 
Una Chara esterrefatta si sedette molto lentamente e disse: “Certo che la mia famiglia è stata fortunata.”
“Sai Chara, voi giudici dei mostri siete incredibili. Conoscete ogni singola timeline del vostro universo e riuscite a sopravvivere malgrado tutto quello che passate. Sans, una sera in cui era particolarmente ubriaco, mi ha spiegato molte cose. Voi avete solo vostro fratello minore ma, per quanto ardentemente lo vogliate proteggere, sapete che se l’umano decidesse di ucciderlo voi non potrete fare niente, non potreste né proteggerlo né vendicarlo, eppure alla fine ci provate sempre.”
“Beh Frisk, è un lavoro molto stancante. Comunque una volta che vediamo voi, gli ultimi umani caduti, è sempre un sollievo. Durante quella stretta di mano noi osserviamo la vostra anima, se non vi è traccia di L.O.V.E siamo felicissimi perché sappiamo che farete la cosa giusta, se invece ne percepiamo molto…almeno abbiamo la certezza che tutto finirà presto.”
“Mi dispiace molto…”
“Non devi preoccuparti, noi siamo fortunati, i nostri umani non hanno mai resettato dopo la rottura della barriera e non abbiamo vissuto con la paura che potessero farlo. Tu non hai idea di quanto questa cosa ci terrorizzi.”
Quella sera Chara e Frisk si misero d’accordo su una strategia da usare per combattere. La mattina dopo iniziò il primo scontro tra Undyne e Cross, con i due scheletri di Underfell come aiutanti. Lei chiese:
“Perché c’è un altro Sans? Cosa significa Papyrus?”
“Significa, mia cara Undyne,” e detto questo prese il controllo dell’anima rossa appartenente ad Undyne “che tu e tutti quegli idioti verrete presto fermati.” Poi spedì Undyne a terra con forza. Cross intervenne: “Adesso però lasciala a me, voglio uno scontro leale, uno contro uno.”
“Fa pure.” 
Undyne si rialzò infuriata:
“Papyrus! Lurido traditore, preparati a morire!” Undyne scagliò una serie di lance contro Papyrus, quest’ultimo tuttavia le respinse con le sue ossa e Cross colpì Undyne, per poi dirle:
“Non distrarti, il tuo avversario sono io.”
Allora lei cominciò a combatterlo, ma quando si trovò in svantaggio si innervosì ancora di più, vedendola Papyrus si mise a ridere e lei lo attaccò nuovamente. Tuttavia Papyrus respinse una seconda volta il suo attacco e Cross la colpì di nuovo, ferendola mortalmente.
“Patetica, ti avevo detto di concentrarti solo sul tuo avversario, è questo quello che succede in caso contrario, è stata proprio l’Undyne del mio universo a insegnarmelo.” Mentre Cross si allontanava, Undyne si rialzò, non voleva arrendersi, esattamente come non aveva mollato contro quell’umano. Se avesse gettato la spugna la prima volta che il Frisk della sua timeline l’aveva ferita gravemente, non avrebbe conosciuto il Sans dall’anima gialla che l’aveva salvata. Aveva deciso di seguirlo per avere la sua vendetta contro tutti gli umani delle altre timeline e diventare l’eroina di tutti i mostri delle stesse. L’ira la accecava e non si rendeva conto che il suo comportamento era quello di un anti-eroina per eccellenza. Rialzandosi fissò Cross e lanciandoci contro quest’ultimo urlò: “Dimmi, la tua Undyne ti ha insegnato anche che non bisogna mai abbassare la guardia?!” Lui schivò facilmente l’attacco di Undyne, la quale si vide davanti il gaster blaster di Underfell‑Sans, che la disintegrò. Poi Cross disse: “Certo che me lo ha insegnato, mi ha anche insegnato cos’è un attacco a sorpresa. Che idiota, la sua ira l’ha accecata fino alla fine, per due volte non ha badato al suo avversario, poi non ha prestato attenzione a ciò che le accadeva intorno e non è riuscito a vedere quell’enorme oggetto.”
“In ogni caso, andiamocene.”
“Ok.”
Più tardi arrivò il momento dello scontro tra Storyshif Sans, Storyshift Chara e Frisk. Appena Papyrus ebbe portato la vittima, questa capì subito il tranello. Provò a combattere, ma Chara aveva una forza maggiore e l’aiuto di Frisk. Sans fece letteralmente piovere ossa dal cielo, ma Chara e Frisk con il teletrasporto le evitavano facilmente. Allora Frisk gli chiese:
“Dimmi perché Sans: perché stai facendo tutto questo?”
“Se proprio vuoi saperlo, volevo solo che la mia vita cambiasse, ma ero troppo pigro e troppo spaventato per fare qualcosa. Un giorno quell’altra versione di me è arrivata e mi ha detto che avrebbe salvato o distrutto la mia timeline se mi fossi unito o meno a lui, ma mi ha anche spiegato che essa, essendo una genocide, era comunque condannata. Sapendo che mio fratello era morto nelle rovine ho perso ogni interesse a difendere la mia timeline e il mio popolo. All’inizio volevo solo vendetta nei confronti del mio umano, ma poi la mia accidia ha preso il sopravvento pure sulla mia ira. Eppure io non volevo morire, quindi ho deciso di seguire l’altro me. Io non voglio altro che una vita tranquilla, ma neanche con lui sono riuscito ad averla, quindi, vi prego, prendete la mia anima e fatemi trovare questa tranquillità nella morte.”
“Non lo faremo. Sans, so che un giorno troverai un modo per avere la tua vita tranquilla, ma non puoi farlo se muori.”
“Già, il te della mia timeline è quasi impazzito per la solitudine e la lontananza da suo fratello, ma adesso vive felicemente con me e tutti gli altri, perché è riuscito a mantenere la sua integrità. Tu hai ricevuto proprio l’anima che rappresenta quella virtù, quindi dovresti riuscire a fare la stessa cosa senza problemi.”
“OSSO provarci.”
“Vedo che non importa l’universo, certe cose non cambiano mai.”
“Già, anche mio fratello amava le freddure.” Commentò Papyrus. “Comunque, Storyshift Sans, adesso dobbiamo tornare dagli altri, quelli che non hanno fatto ritorno sono stati sconfitti tutti, ma se tornerai tu desteremo meno sospetti.”
“Ne restano solo tre ora.” Storyshist Sans e Papyrus tornarono dal loro capo e dissero che Sans avesse ottenuto una facile vittoria. Sans giustizia disse: “Perfetto, spero che domani gli scontri di Tori e Alphis andranno allo stesso modo.” Toriel intervenne: “Non preoccuparti, nessuno toccherà i miei bambini.”
“Questo è lo spirito Toriel. Mi auguro che Undyne torni al più presto possibile dalla sua timeline di divertimento, è un po’ troppo esaltata.”
“Quell’idiota di Alphis è ancora a mangiare?”
“Sì.”
“Cercare di annegare nel cibo i suoi dispiaceri per non essere riuscita ad essere l’eroina della sua timeline, è patetica. Lei e Undyne sono due esaltate, ma almeno quella pesciolina non ha bisogno di una cosa del genere per evitare il pensiero di essere debole.”
“Non si parla così degli alleati Papyrus.”
“Io son il grande Papyrus e faccio quello che voglio.”
“Sì, sì, lo so.”
Frisk e i suoi compagni tornarono in Stoyshift e si prepararono per i successivi scontri.

FINE CAPITOLO 24 

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