Come in cielo, così in terra.

di Adversa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tu non mi vedi ***
Capitolo 2: *** Sbagliata ***
Capitolo 3: *** Ho sognato la mia fine ***
Capitolo 4: *** Primo appuntamento ***
Capitolo 5: *** Una passeggiata ***
Capitolo 6: *** Il colore rosa ***



Capitolo 1
*** Tu non mi vedi ***





§§§


 

Sono sicura che non mi vedi. 

Il trucco si stampa sulle tue palpebre con un profilo perfetto, come ali di farfalla. Inclinando la testa racconti a tutti cos’ho fatto quella volta che abbiamo preso assieme il caffè. 

Ogni volta che apri bocca, arrivo alla conclusione che smetterò di leggere romanzi. 

Il mio bisogno di storie svanisce perché la tua fa pena: che mi tocca dire. Non capisco neanche di chi parli. Che significa? Mi vuoi rovinare, forse? Hai problemi di memoria? 

Dimenticavo. È che non sai scrivere.

Niente di te lascerà traccia. Non i tuoi occhi, neppure le tue ali. 
 

§§§





Vi ruberò poco tempo perché questo è solo il primo elemento della raccolta.
Sono un'appassionata di esercizi di scrittura (di quelli che consigliano sui blog, di cui una buona percentuale completamente inutili). Come scrittrice molto prolissa, ho scoperto che le Drabbles mi aiutano a sviluppare la  mia capacità di sintesi e negli anni mi sono divertita a scriverne moltissime. Quelle che pubblicherò in questa raccolta sono tutte completamente originali, scritte tra Settembre e Ottobre 2018, e dato che il risultato mi è sembrato molto positivo ho pensato di condividerle su questa piattaforma.
Mi impegno a postarne una al giorno, tutti i giorni, per tutta la durata del mese di Ottobre. Che dire, senz'altro sarà una grande sfida: mi divertirò moltissimo, e spero anche voi.
Accetto ogni genere di feedback e di consigli o domande.
Grazie a chi è arrivato fin qui, con l'augurio che continui a seguire questa raccolta fino alla fine dell'esperimento!
Una buona serata a tutti da parte dell'autrice :* 

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Capitolo 2
*** Sbagliata ***


 


 

§§§



La prima volta mi hanno salvata, oggi invece no. I loro volti intontiti nello sforzo di restare impassibili comunicano, senza la grazia dell’incertezza, che non ce la posso fare. 

Si suppone che io sprema fuori un po’ di coraggio, per andarmene con dignità. Mi scappa un “vaffanculo” e sento qualcuno mandare un gemito. 

 “State scherzando? Tumore al cervello un cazzo, ho troppe cose da fare. Rimettetemi in sesto, subito.”

Ma quelle paroline amare sono ineludibili. 

Buio, ronzio alle orecchie, sangue alla testa. Poi sarà finita. Come la volta in cui ho sparato. 

Non ho dubbi, hanno salvato la ragazza sbagliata.

 

§§§




Eccomi per il secondo appuntamento.
Aggiungo la precisazione che l'ordine di pubblicazione riflette esattamente la cronologia della scrittura, con poche eccezioni per non annoiarvi con soggetti ripetitivi. 
Ho iniziato da poco perciò non ho molto da aggiungere in nota. Sono cento parole esatte anche qui, potete contarle ;) 
Di nuovo una buona giornata a tutti! 

 

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Capitolo 3
*** Ho sognato la mia fine ***




§§§




Ti avevo chiesto di farmi respirare. Invece, hai colorato la mia paura di azzurro. 

Avevo dimenticato il collegamento. È così che ci facciamo fregare, dopotutto: fai pure finta di non saperlo, ma io sono stupida come tutti, credo sempre che i miei incubi significhino un’altra cosa. 

Un giorno, quando eravamo piccoli, mi hai tenuto sott’acqua fino a farmi piangere dallo spavento. 

E non mi sono mai fatta domande su certi sogni ricorrenti. Non è strano? Noto sempre tutto. In particolare i segnali che hanno a che fare con la morte. 

Non mi hai annegato tu, ma non importa. Non importa. 

 


§§§




Solito angolo dell'autrice: aggiorno appena in tempo prima che scatti la mezzanotte, reggo il ritmo, spero con buoni risultati. 
Questo racconto ha una fisionomia un po' complessa ed è stato arduo da scrivere ma è un soggetto a cui tenevo molto, non avrei mai potuto abbandonarlo. 
Rinnovo l'appuntamento a domani! Qualunque tipo di commento è sempre molto gradito. 
Buonanotte a tutti i lettori!

 

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Capitolo 4
*** Primo appuntamento ***






§§§



Dico, perché proprio lì per la prima volta? Perché proprio in un museo?

Tu non ci stai come un normale essere umano. Nemmeno come uno di quegli esperti là. 

Mi piacciono le persone attente ai dettagli, ma tu guardavi tutto. Proprio tutto. Eri impossibile. 

E prima la pianta nell’angolino, e poi la stoffa, e poi il colore, e poi “devo rivedere il quadro della prima sala”. E poi ti credi architetto, e poi storico, e poi scultore, e infine pure sarto.

E che palle, mamma mia. Perché mi hai tormentato così? 

Guarda, regalami un po’ di indifferenza, la prossima volta.
 


§§§



 

Salve, salve. 
Un po' di difficoltà con la connessione a internet mi hanno causato un leggero ritardo ma recupererò, ho già molto materiale. Credo che tutti gli studenti fuorisede mi capiranno. 
Vi auguro un buon fine settimana <3 

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Capitolo 5
*** Una passeggiata ***


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Hanno attraversato cinquecento metri di foresta. La conversazione tardava a ingranare.

Quando la foresta è finita, c’era finalmente una scusa plausibile per il silenzio. 

Ma: - vedi - ha detto A - non è più come una volta.-

 - sì - ha detto B - gli abitanti dovrebbero fare qualcosa.-

 - inutile. Il terreno è arido - ha detto aspramente l’orgoglio colpito di A - e poi non è colpa nostra.-

B taceva. A si è voltato verso il sentiero da cui provenivano. Si è incamminato.

 - Che meraviglia- ha detto A - gli uomini dovrebbero educare la propria sensibilità a questa bellezza.- 

 - Sì- ha detto B. 

Tra sé pensava: “inutile”. 



 
§§§






Questo è uno dei bonus del recupero, cercherò di tornare in pari entro domani. 
Questo racconto mi sta particolarmente a cuore. Aggiungo che la sostituzione dei nomi propri con delle singole lettere è una scelta fatta per ottenere un effetto di brevità nel dettato e un senso di anonimato nei personaggi, come se potessero assumere qualunque identità.
Se vi piace immaginarlo così, potete considerarli tutti un'unica persona. O due. Come degli attori sopra un palco vuoto. 
Mi piace molto questa parentesi d'autore, potrei farne un racconto a parte. Vedremo. 
Auf Wiedersehen. 

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Capitolo 6
*** Il colore rosa ***




 

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Il concorso scadeva tra una settimana e Y non aveva ancora pensato a niente. Si sentiva delusa da sé stessa, ma più che delusa, stanca. Avrebbe preferito lasciar perdere, ma c’erano troppe aspettative su di lei. 

Non aveva strategie di emergenza. Le poesie erano sempre venute fuori in modo naturale: sembrava che le bastasse pensare, per scrivere. 

Ora che era cambiato tutto, i suoi pensieri erano crudeli e disordinati. 

“Scegli una cosa che ti piace e comincia da lì. Lascia che riempia tutto” diceva la psicologa. 

Così aveva scelto. E poi aveva riempito tutto il foglio. 

 

Titolo: il colore rosa.



 

§§§



 

Eccomi al solito appuntamento, anche se con l'influenza, ahimè. 
Il soggetto di questo mini racconto è un classico blocco dello scrittore, risolto in un modo anticonvenzionale.
Mi rivolgo ai lettori silenziosi e non per chiedere che pensieri avete a riguardo. Non so se qualcuno di voi ha mai sentito parlare di Visual Poetry, perché è poco nota nel nostro paese. Se vi piacciono poesia e arte contemporanea vi invito a googlarla ^^ io la amo moltissimo. 
Spero che anche questo racconto vi sia piaciuto. Al prossimo aggiornamento!

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