Aere poetico

di Stephen97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il vento ***
Capitolo 2: *** Il vento d'autunno (tramontana) ***
Capitolo 3: *** Il vento d'inverno (Bora) ***



Capitolo 1
*** Il vento ***


       Il vento:

Lentamente, viene trascinato dal vento questo eterno dolore, ed i pezzi di esso che sono ancora attaccati al mio cuore il suo soffio  lenisce candidamente, 
invisibile ma sempre presente in ogni stagione porta un alito di vita e  di speranza.
Col giungere del freddo e della neve, tutti trovano conforto  nei caldi momenti passati in famiglia in una confortevole casa e poi arriva la primavera,
in cui ogni cosa rinasce e nell'aria si respira l'amore che il cuore accoglie apertamente. 
Sotto le intemperie, si manifesta sia la furia del vento iracondo sia la sua quiete, portando con sé la calma ed il ritorno alla spensieratezza di tutti.
Ecco finalmente l'estate, in cui una leggera brezza porta sollievo nelle giornate sempre più afose, ed è in questa stagione in cui si realizzano i sogni e le speranze di chi non aspettava altro che vivere questo tempo.
Tra di loro vi sarà chi  nelle notte di estate riceverà un bacio salato al chiaro di luna sulle spiagge romantiche, chi passerà tra le amicizie momenti indimenticabili, chi potrà finalmente riposarsi e l'aere lieto testimone di questi giorni li accompagnerà fino alla fine. 

Io, al contrario, rimarrò nel buio dell'inverno:
o adorati sogni quante volte mi avete portato con l'immaginazione a partecipare ai desideri degli altri, facendomi credere che sarebbe accaduta la stessa cosa a me un giorno,
e incoronavate i miei sorrisi e le mie speranze, viaggiavamo lontani come il vento e fingevamo di vivere lieti momenti anche quando intorno a noi non c'era altro che deserto e disperazione.
Oh quanto avrei voluto che quei sogni fossero eterni, ma da ogni sonno c'è un risveglio, ed ora che la realtà ha distrutto ciò che avevamo costruito, che ne sarà di noi? Dove andranno i miei desideri? Potrò ancora immaginare?
Ciò che vedo adesso è solo un grigio mondo ed il vento soffia sulla lapide di ciò che ero dei miei sogni e delle mie speranze;
un tempo chiudevo gli occhi e mi sembrava che ogni paura venisse trascinata dal vento, ora le paura sono troppo pesanti per lui,  ora so definitivamente che il sogno è concluso ed il vento ne trascina gli ultimi pezzi...

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Capitolo 2
*** Il vento d'autunno (tramontana) ***


Il vento d'autunno (tramontana):

Nelle ore più buie di questo freddo autunno, mi capita spesso di scorgere nell'ombra della notte un viso femminile,
il quale allungando la sua fragile mano coperta dal buio e illuminata da solo da una fioca luce, raggiungendo il mio viso ed accarezzandomi mi dice:

MUSA: Ti ricordi ancora dei tempi in cui no temevi questa stagione? Di quando i tuoi sentimenti non erano come deboli foglie attaccate a deboli rami pronti a cadere verso l'oblio?
Eppure non fu sempre così, io ricordo ancora il volto sorridente che adornava il tuo volto nella tua gioventù.
Quando correvi nei boschi e parlavi insieme di un certo roseo avvenire.Dunque cosa è cambiato da allora?
Dove sono le fragorose risate che mascheravano questo mondo rendendolo allegro e spensierato, sono ancora in te?
Mi chiedo come mai il mio canto non riesca a cambiare quest'aria di solitudine, sono notti che vengo a trovarti ma ti vedo sempre melanconico e così perso.
C'è ancora qualcosa che posso fare per vederti felice?
C'è ancora qualcosa che posso fare per tornare al passato?


IL PERSONAGGIO: Cara musa, se ci fosse davvero un modo per tornare al passato e rivivere quei momenti, l'avrei già fatto;
per quanto anche io vorrei tornare a sorridere e parlare di cose spensierate e lontane da come mi sento attualmente,  mi è impossibile.
Impossibile perché davanti alla realtà ogni illusione è destinata a soccombere, come le mie speranze e la mia gioventù.


MUSA: La gioventù potrà anche essere finita, ma non si può dire lo stesso della possibilità di trovare la felicità, un amore, una nuova amicizia.
Non è forse pura allegria ricevere un bacio dalla persona amata o la dolce attesa che precede i giorni festivi o parlare, avere qualcuno con cui grazie alla parola, dimenticare ogni problema e dolore.


IL PERSONAGGIO: Queste immagini, ahimè, non sono altro che un lieve colore nel grigio della vita che come viene, va.
Il mio cuore è incapace d'amare e la colpa di tutto ciò è del mio mutismo, che tutto assorbe e corrode come l'acido sul metallo.
I giorni di quella stagione sono finiti.


La musa mi guarda con i suoi occhi luminosi che il chiaror di luna mostra appena, poi mi accarezza un'ultima volta, sussurrando parole a me incomprensibili, ed infine se ne va, lasciandomi solo nel buio, solo con me stesso.

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Capitolo 3
*** Il vento d'inverno (Bora) ***


un altro bicchiere è quasi vuoto, ancora una volta provo ad annegare questo dolore.
Il fuoco di un camino è l'unica cosa che mi riscalda ma per quanto queste fiamme tendono le loro mani verso il mio cuore di me, il mio cuore rimane freddo come il vento gelido che batte contro la mia finestra, ad un tratto un'ombra  appare alle mie spalle, non voglio vedere di chi sia, tutto ciò che voglio è perdermi nella tiepida atmosfera di questa stanza ma ben presto quelle mani escono dall'ombra e sono su di me.
Una voce melanconica lentamente comincia il suo canto

MUSA: gioisci figlio mio, perché ti porto in dono l'anima dei poeti che prima di te e come te vissero nel dolore, lo stesso che tutto accoglie tra le sue lunghe mani e da esso fa nascere parole che incantano e affascinano coloro che non hanno preso.
Chi finisce in questo divino dolore grida con quanto fiato ha in corpo una richiesta d'aiuto e cerca in ogni modo un modo per sfuggirne ma quelle grigie parole, sono una gioia per chi non capisce i sentimenti di colui che soffre ed ogni strada è chiusa.
Come il pellicano che di ritorno da un lungo viaggio per poter sfamare i suoi figli i quali alla ricerca del pasto si gettano famelici nella sua bocca e accidentalmente  finiscono col ferirlo gravemente ma egli trova sempre la forza per tornare a volare ed una volta nel cielo, vede quanto è vasto il mondo,quante sono le meraviglie le sensazioni che nasconde da lassù ma la prole chiama ed egli è costretto ad abbandonare quei fantastici luoghi e tornare giù.
Tu sei come lui doni le tue parole e le tue sofferenze e chi le ascolta aggiunge ancor più dolore con il quale trovare altre parole...
Per quanto ancora dovrai farti sbranare da ciò che tieni dentro?
Per quante volte ti rialzerai prima di capire  che non c'è uscita.
  e accarezzando il mio volto aggiunse:
MUSA:non ti rimane che accettare questa tristezza falla tua, cantane ancora, intrattieni coloro che non possono comprendere il tuo dolore e più in basso andrai più ti renderò celebre come ho fatto con altri prima di te 
IL PERSONAGGIO: stai pur certa che se potessi prendere  i miei sentimenti e farci una poesia sarebbe carta straccia e sarei il primo ad odiarla.          

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