I falchi della notte

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un testimone ferito ***
Capitolo 2: *** Spie notturne ***
Capitolo 3: *** Sangue contro giustizia ***
Capitolo 4: *** Guerriglia urbana ***
Capitolo 5: *** La dura legge della giustizia ***



Capitolo 1
*** Un testimone ferito ***


Judy stava per rincasare nel suo appartamento completamente stanca e sfinita per la giornata appena conclusa.
«Eccoci qua» fece Nick che l’aveva riaccompagnata a casa «Finalmente siamo arrivati.»
«Già… Ma quando la smetterai di riaccompagnarmi a casa ogni volta che finisco il mio turno di lavoro?»
«Credo mai… Questa città è ancora molto pericolosa.»
«Nick, sono una poliziotta. So benissimo badare a me stessa.»
«Questo è tutto da vedere…»
«Che stai insinuando?»
«Io? Niente.»
Certe volte Judy non sopportava le battute pungenti del suo collega, anche se ormai ci era abituata.
«Non sei divertente.»
«Se solo tu la smettessi di tenere quel muso lungo… Non ti si addice proprio.»
«Adesso vai. Sparisci da qui.»
«Agli ordini, carotina. Ci vediamo domani mattina.»
«NO, caro mio. Domani è il mio giorno libero.»
«Che peccato… Sarà un vero strazio lavorare senza di te.»
«Mi dispiace, ma te ne dovrai fare una ragione. Buonanotte» replicò la coniglietta richiudendo il portone del suo appartamento.
Non riuscendo a rimanere in piedi per la troppa stanchezza, Judy si distese sul suo letto durissimo, chiudendo sommessamente gli occhi e liberando la sua mente da tutti i pensieri.
Fino a quando non sentì un forte sparo che la rimise subito in allarme.
Spaventata, prese la sua pistola e si rigettò in strada tenendo gli occhi aperti su dove potesse essere partito il colpo.
«MI scusi, ha sentito quel colpo di pistola di poco fa’?» domandò la coniglietta ad un puma.
«Io… mi dispiace. Non ho sentito niente.»
«Che cosa?»
«Devo andare.»
In quel momento, Judy non capì lo strano comportamento dell’animale.
Sembrava quasi che stesse nascondendo qualcosa.
“Qui c’è qualcosa che non torna…”
Subito dopo pochi secondi, Judy udì un nuovo colpo di pistola.
Improvvisamente, tutti gli abitanti che stavano passeggiando per strada in quella tarda serata, presero a correre completamente spaventati.
“Viene dal parco” pensò la coniglietta mettendosi a correre.
Una volta raggiunta la fontana del parco, Judy vide un grosso falco che stava cercando di usare l’arma contro un suo simile.
«Ehi tu! Fermati immediatamente!»
Spaventato dall’arrivo della poliziotta, il volatile scappò a gran velocità immergendosi nel buio della notte.
“Accidenti. È riuscito a fuggire.”
Una volta riabbassato lo sguardo, Judy vide che c’era un animale ferito.
«Come sta? Va tutto bene?»
«Sì… Ho solo l’ala rotta» ribatté il falco.
«La porto immediatamente in ospedale.»
«No, la prego. Tutto tranne che andare in ospedale.»
«Perché dice così? Deve farsi curare.»
«NO, non posso… Se i miei simili mi trovano, mi fanno fuori all’istante. La prego, mi aiuti… Potrebbe cortesemente nascondermi nella sua casa?»
«Ma io…»
«È una questione di vita o di morte.»
Non sapendo cosa fare, Judy acconsentì alla richiesta del falco, prendendolo sotto braccio e trasportandolo fino al suo appartamento.
 
 
Durante tutto il tragitto, il falco non aveva spiccicato una parola.
Le cure amorevoli di Judy fecero in modo che il volatile si sentisse più tranquillo e protetto.
«Ecco fatto» fece la coniglietta dopo averlo medicato «La sua ala tornerà come nuova nel giro di pochi giorni.»
«Grazie mille. Mi ha salvato la vita.»
«Dovere di una poliziotta.»
«No… Non è da tutti salvare un falco come me… Specie se in questo periodo girano dei miei simili poco raccomandati…»
In quel momento, a Judy gli venne in mente a cosa si stesse riferendo il falco.
«Ne ho sentito parlare di una certa banda di criminali che ha come seguaci i falchi… Com’è che vengono definiti?»
«I falchi della notte. Ed io, fino a qualche ora fa’, ne facevo parte.»
«E poi? Cos’è successo?»
Ma il falco era molto restio a parlarne.
«Mi ascolti bene: non posso aiutarla in nessun modo se lei non aiuta me.»
«È una faccenda troppo dolorosa…»
«Che cosa c’è di troppo doloroso?»
«IL mio passato…»
«Lei è libero di parlarmene, se non vuole… Ma sappi che le situazioni non si risolveranno da sole. Anzi, peggioreranno ulteriormente.»
«Mi lasci riflettere un momento da solo.»
«Va bene. Non voglio metterla di fretta.»
«Parlando di presentazioni, il mio nome è Alastor. Alastor Greedy.»
«Piacere di conoscerla, Alastor. Il mio nome è Judy Hopps.»
«Adesso che ci siamo presentati, che ne dice se ci diamo del tu?»
«Nessun problema. Anche se con il mio lavoro devo tenere una certa distanza con chi cerco di aiutare… Ma per te farò un eccezione. Sempre che tu voglia aiutarmi…»
< Io… Non so cosa sia meglio fare… >
< Per caso qualcuno ti sta minacciando? >
< Sì. Il gruppo dei falchi è sulle mie tracce. Per questo ho paura di parlare. Ho timore che, se sanno che ho spifferato qualcosa alla polizia o a chi non fa parte della banda, la mia vita prenderebbe una piega inaspettata: la morte. >
Judy rimase profondamente in silenzio durante le parole dell’animale.
< Io ti prometto che farò qualsiasi cosa per proteggerti, Alastor. >
< Tu non conosci quei volatili, Judy… Sono spietati. Falchi che non si fermano dinanzi a nulla. Sarebbero pronti ad uccidere chiunque per il potere e la loro supremazia. >
< Ancora non riesco a capire come la polizia non sia ancora arrivata fino al loro capo. >
< Non è così facile come sembri… Si dice che il boss, un falco grande il doppio di me, sia la mente di tutta questa banda… E nemmeno io sono mai riuscito ad incontrarlo. >
< Un animale che vive all’ombra di Zootropolis… Qui ci vogliono le forze speciali e ogni membro della polizia per risolvere tutto questo. >
< Sempre che vi basti… >
< Che intendi dire? >
< Per aumentare la loro supremazia e la loro criminalità, i falchi della notte corrompono ogni funzionario e animale importante di tutta la città. Non mi sorprenderebbe se il sindaco o il capo della polizia, fosse stato corrotto da uno di loro. >
< Non credo che sia così semplice corrompere il mio capo. È un toro molto burbero. >
< Sarà come dici tu, ma io non mi fido di niente e di nessuno. >
Nel mentre Judy cercava di capire qualcosa di questa organizzazione che stava piano piano sconvolgendo Zootropolis, la sua attenzione si concentrò sul suo cellulare che stava squillando insistentemente.
< Nick, che cosa succede? >
< Devi venire immediatamente alla centrale di polizia! > gridò la volpe spazientita.
< Ma cosa sta… >
< Hanno dato fuoco all’edificio! Vieni immediatamente! >
Nel sentire quelle parole, Judy non seppe cosa rispondere.
< Sì… arrivo… > replicò interrompendo la chiamata.
< Che cosa sta succedendo, Judy? >
< Qualcuno ha dato fuoco alla centrale di polizia. >
< Questo è davvero terribile. >
< Devo andare subito… Ma credo che sia anche meglio che tu venga con me. >
< Io… non so se immergermi nella notte ed essere in compagnia di un membro della polizia sia una buona idea. >
< Alastor, adesso più che mai devi aiutarci. >
Vedendo la disperazione negli occhi di Judy, Alastor acconsentì alla sua richiesta senza sé e senza ma.
< D’accordo. Muoviamoci. >

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Capitolo 2
*** Spie notturne ***


Essendo con la moto della volante della centrale, Judy e Alastor raggiunsero l’edificio in fiamme in pochi minuti.
Oltre a tutti i membri della polizia che si erano radunati fuori la centrale, i vigili del fuoco erano impegnati a spegnere le fiamme cercando anche di trovare eventuali superstiti nell’edificio.
< Nick, sono venuta il più velocemente possibile > fece la coniglietta con il cuore in gola.
< Meno male… Ancora nessuno di noi riesce a capire chi possa avere fatto una cosa del genere. >
< Io invece credo di sapere che sia stato… >
< Davvero? Chi? >
< Forse è meglio se te lo fai dire dal mio amico, Alastor. >
Girando lo sguardo, Nick non aveva notato il falco che lo stava fissando minacciosamente.
< Un falco? Credi che in questa storia possano avere a che fare questi volatili? >
< Sì, Nick… I falchi della notte, una banda che sta seminando il terrore a Zootropolis corrompendo i più alti funzionari della città, sta facendo la voce grossa. E noi dobbiamo fare di tutto per fermarli. >
< Senti uccello rapace, posso parlare un attimo in privato con la mia collega? >
< Sì, fai pure > replicò Alastor concentrandosi verso l’edificio che stava continuando a bruciare.
< Judy, vieni con me. >
< Che cosa…>
Una volta che i due si ritrovarono da soli, Nick confessò tutto il timore di un testimone che poteva essere scomodo a tutti.
< Andiamo, Nick. I sospetti su di lui sono infondati. >
< Davvero? Io non ne sarei così sicuro… Di quel Alastor non ci possiamo fidare. Punto e basta. >
< Si può sapere che cosa ti fa preoccupare tanto di lui? >
< Il suo sguardo assassino. >
< Non avrei mai creduto che una volpe furba come te avesse paura di un uccello rapace innocuo come lui. >
< Innocuo un bel niente! Judy, dai retta a me: stanne alla larga. Potrebbe essere una spia mandata proprio dai falchi della notte. >
< Questo lo trovo impossibile visto che l’ho salvato da una sparatoria e fasciato la sua ala. >
< Tutto questo non prova nulla… Sono convinto che quei tipi sono spietati e non si fermeranno dinanzi a nulla. >
< Non Alastor. Lui è decisamente diverso. >
A quel punto, Nick aveva capito che non c’era nessuna maniera per far ragionare la sua collega.
< Sai cose ti dico, Judy? Fai come vuoi. Ma poi non mi venire a dire te l’avevo detto. >
< Problemi tra voi? > domandò il falco facendo sobbalzare Judy e Nick dallo spavento < O posso disturbarvi? >
< Stavamo parlando in privato > replicò Nick a denti stretti cercando di mantenere tutta la sua calma.
< Lo so bene… Ma credo che vi sarebbe interessato sapere che i vigili del fuoco sono riusciti a domare definitivamente l’incendio. >
< Grazie per averci avvertito, Alastor > replicò Judy tornando a corsa verso l’edificio ormai completamente distrutto e lasciando Nick e Alastor da soli.
< Spero tanto che la tua irascibilità non sia legata a me, Nick. >
< Come fai a sapere il mio nome? >
< Non sei molto discreto quando si tratta di parlare in privato… Però non ti preoccupare: farò finta di niente. >
< Caro Alastor, una cosa è certa tra noi due: che tu non mi piaci. >
< Sono solo punti di vista. Non siamo tutti uguali… Ma ti farò capire che io non sono quello che tu credi che io sia. >
< Allora dimostramelo. >
< Quando si presenterà l’occasione, vedrai chi sono realmente. >
< Allora non vedo l’ora. >
< Nick! Alastor! >
La voce perentoria di Judy attirò la loro attenzione.
< Che sta succedendo? Perché stavi gridando? >
< Aiutatemi a trasportare questi poliziotti sull’ambulanza. Hanno un bisogno necessario di cure. >
Una volta che tutti gli animali feriti dall’incendio furono trasportati in ospedale, il capo della polizia di Zootropolis, ferito lievemente ad un braccio, poté descrivere gli avvenimenti dell’incendio a Judy e a Nick.
< Fortunatamente non ci sono morti > fece tirando un sospiro di sollievo < Solo alcuni feriti gravi. >
< Grazie al cielo. Questo è un vero miracolo > replicò Judy.
< Ancora non capisco come possa essere accaduto… Un minuto prima era tutto tranquillo, ma poi un forte scoppio simultaneo attirò la mia attenzione e di tutti i presenti… Qualcuno aveva messo una bomba nel generatore d’energia, divampando le fiamme in tutto l’edificio. Fortunatamente nessuna si trovava nelle stanze adiacenti, altrimenti sarebbe stato una strage. >
< Chi ha accesso a quelle stanze oltre a lei? > domandò Nick.
< A parte me, c’è solo un individuo che controlla i generatori e tutti gli apparecchi elettrici della centrale… Ma in questo momento è stato trasportato in ospedale… Si tratta della tigre siberiana Alain. >
< Com’è possibile che Alain, un membro entrato nel nostro corpo di polizia appena una settimana fa’, possa svolgere tali responsabilità. Non capisco. >
< Di questo non devi preoccuparti, Nick > replicò il capo della polizia a denti stretti < E’ una creatura di cui possiamo fidarci. Sono convinto che non sia stato lui a scatenare tutto questo disastro... E poi per cosa? per rischiare la sua stessa vita finendo in ospedale? >
< Il capo ha ragione, Nick. Cosa ti viene in mente? >
< Ho fatto solo delle supposizioni, Judy > rispose la volpe con tono minacciato < In questo momento sento che non ci possiamo fidare di nessuno. >
< Detto questo, noi della polizia faremo le nostre dovute indagini… Ma prima è meglio se ci informiamo delle condizioni dei nostri colleghi. Vado immediatamente in ospedale… Se volete raggiungermi, io sono lì. >
< D’accordo, capo. Veniamo anche noi… Alastor, tu cosa decidi di fare? >
< Posso venire con voi… >
Ma nel mentre si stava unendo a Judy, Nick e al capo della polizia, il suo cellulare cominciò a squillare.
< Potete scusarmi per qualche minuto? Devo rispondere a questa chiamata. >
< Faccia pure. Noi l’aspettiamo > rispose il capo della polizia.
Dopo essersi allontanato considerevolmente, Alastor accettò la chiamata.
< La messa in scena è riuscita appieno, non è vero Alastor? >
< Sì. Credo proprio di essere entrato nelle grazie della coniglietta. >
< Tienila bene d’occhio. Quell’animale ci darà del filo da torcere… E per evitare altri spargimenti di sangue, devi tenerla alla larga da noi. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Sì, Leon. Stai tranquillo… Ancora però non capisco perché abbiate messo a ferro e fuoco la centrale di polizia se hai appena detto che non volevi altri spargimenti di sangue… >
< Di questo non ti devi preoccupare. Se non c’è stato nessun morto, è perché era tutto programmato… Tu occupati della coniglietta e di quella volpe perché credo che ti daranno del filo da torcere. >
< Ma come fai a sapere della volpe? > domandò Alastor guardandosi intorno.
< Sei sotto controllo, Alastor. Devi rimediare al tuo tentato tradimento, ricordi? >
< Mi sono già pentito abbastanza, Leon. >
< Non per il nostro capo… A risentirci > disse infine l’individuo sconosciuto interrompendo la chiamata.
Dopo quella chiamata, Alastor stava sudando da tutte le parti.
Ma non poteva farsi vedere in quello stato dai membri della polizia.
< Eccomi arrivato. Sono pronto per partire. >
< Con chi stavi parlando? > domandò Nick con tono curioso.
< Con mia madre. Purtroppo ha già una certa età e ha bisogno che qualcuno la segui. >
< Spero che vada tutto bene. >
< Tutto bene, Judy. Grazie per l’interessamento > replicò Alastor mentre si stavano dirigendo in ospedale.
 
 
Appena parcheggiarono l’auto della polizia, Alastor notò immediatamente alcuni individui nascosti nell’ombra che lo stavano fissando minacciosamente.
< Alastor, va tutto bene? > gli domandò la coniglietta.
< Benissimo > replicò il volatile senza mezzi termini.
Sebbene Judy continuava a non credere alle parole di Nick sugli strani comportamenti di Alastor, la coniglietta stava diventando sempre più sospettosa.
Ma durante il loro approdo in ospedale, il suo pensiero si focalizzò sui poliziotti e su alcuni vigili del fuoco feriti durante l'incendio di poco fa'.
«Capitano Bogo, crede che dovremmo aiutare questi poveri animali?»
«Non è necessario, agente Hoops. I medici se la caveranno da soli.»
«Vedere tutti questi feriti mi riempie il cuore di dolore» replicò la coniglietta triste «Non vedo l'ora di riuscire a capire il vero colpevole.»
«Per fare cosa? La vendetta non è mai la migliore soluzione, agente.»
«Io non sono vendicativa... Sto solo dicendo che la giustizia non sempre è giusta con questi criminali. Soprattutto se si tratta della banda che sta seminando il panico in città.»
«Sta parlando dei falchi della notte?»
«Proprio di loro, capitano.»
«Stanno realmente diventando una grande minaccia... E nessuno, compresi noi, sappiamo come contrastarli.»
«Questo non è del tutto vero visto che abbiamo un testimone.»
«Stai parlando di quel falco ferito?»
«Sì. In questo momento, è l'unico che può aiutarci.»
«Va bene. Lo interrogherò immediatamente... Sai dove si trova?»
Nel girare lo sguardo, Judy vide che era scomparso improvvisamente.
«Non capisco dove possa essere andato...»
«Forse è meglio cercarlo.»
«Lei rimanga qui con i poliziotti feriti. Ci penseremo io e l'agente Wilde.»
«Anche lui sembra scomparso nel nulla...»
«Sì. Ha ragione.»
«È sicura di farcela da sola, agente?»
«Sicurissima. Se c'è qualche problema, saprò come avvertirla.»
«Va bene. Stia attenta.»
«Non si preoccupi» replicò la coniglietta correndo per i corridoi dell'ospedale in cerca di Alastor e di Nick.
 
 
Dopo aver interrogato alcuni infermieri e dottori dell'ospedale, nessuno poté dare una risposta esaustiva sul falco ferito e sull'agente di polizia.
"È incredibile che nessuno li abbia visti" pensò la coniglietta frustrata mentre si trovava dinanzi all'ingresso principale dell'ospedale.
«Judy!»
Il grido di Nick che si era avvicinato a lei di soppiatto la fece spaventare moltissimo.
«Ma sei impazzito a piombarmi in questa maniera?! Dove diavolo eri finito?!»
«Stavo seguendo il tuo amico Alastor.»
«Che cosa?»
«Vieni con me.»
Prendendo la coniglietta per mano, Nick gli fece vedere il falco che stava parlando con un individuo misterioso nascosto nell'ombra.
«Non sono riuscito ad avvicinarmi più del dovuto... Alastor continua a guardarsi intorno.»
«Secondo te che cosa si staranno dicendo?»
«Non lo so. So soltanto che il tuo amico ci deve un sacco di spiegazioni.»
«Lui non è mio amico! È solo un testimone che può tornarci utile.»
«Certo. Come no...»
Improvvisamente, un colpo sparato da un fucile nelle vicinanze, andò a colpire il pilastro dove Judy e Nick si stavano nascondendo.
«Che diavolo è stato?!» fece Alastor spaventato.
«Il segno che qualcuno ci sta spiando.»
«Come?!»
Ma dopo il primo colpo, ne seguì subito un altro, facendo scappare i due poliziotti.
«Peccato che il nostro cecchino non è un abile pistolero come ci ha fatto credere... Quando racconterò tutto al nostro capo, non ne sarà felice.»
«A chi ti riferisci?»
«Ai due agenti di polizia che ci stavano spiando.»
«Mi avevate promesso che non gli sarebbe successo nulla di male...»
«Allora avvertili di non immischiarsi nella nostra organizzazione... Anche se credo che la tua posizione di alleato di quei due sia compromessa.»
«Perchè? Mi hanno visto?»
«Suppongo di sì.»
«Accidenti! Questa non ci voleva...»
«Vedi di risolvere immediatamente questa soluzione, altrimenti la tua posizione nei falchi della notte è compromessa. Mi sono spiegato?»
«Che cosa dovrei fare, secondo te?»
«La tua posizione di talpa è molto importante. Vedi di non fallire» fece infine il falco prima di scomparire nel buio della notte lasciando il suo compagno in una situazione seria e intrigata.

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Capitolo 3
*** Sangue contro giustizia ***


Dopo alcuni giorni passati in ospedale, gli animali feriti della centrale di polizia migliorarono drasticamente.
< Questa è una bella notizia > fece Judy al capitano della polizia < Quando potranno tornare in servizio? >
< Molto presto, agente Hopps. Devono aiutarci a risolvere il caso sulla banda criminale che sta scuotendo l’opinione pubblica di Zootropolis. >
< Peccato che non sappiamo da dove iniziare… >
< Dove si trova quel falco che qualche giorno fa’ era venuto con noi in ospedale? >
< Nel mio appartamento. Mi aveva detto che oggi la sua ala gli faceva più male del previsto e di conseguenza ha preferito non venire fin qui. >
< Hopps, io di quel falco non mi fido… Dobbiamo subito andare a controllare nel tuo appartamento. >
< Sì, capitano. Ha ragione. >
I due agenti di polizia, una volta lasciato l’ufficio privato del capitano che si trovava nella sua casa, non si resero conto che erano stati spiati da qualcuno molto vicino a loro.
< Che cosa stai facendo? > domandò Nick facendo sobbalzare di paura il falco che era affacciato alla finestra della casa di Bogo.
< Niente. Stavo passeggiando nei dintorni > rispose frettolosamente cercando di mantenere la calma.
< L’agente Judy e il capitano ti stanno cercando nell’appartamento della mia amica… Chissà che faccia faranno una volta che non ti troveranno lì. >
Lo sguardo del falco divenne sempre più accigliato.
Come se volesse uccidere quella volpe che gli stava causando un sacco di problemi.
< Agente Wilde, a cosa sta alludendo? >
< Me lo dica lei, Alastor… >
< Mi ascolti una volta per tutte: so che io e lei non ci stiamo simpatici minimamente, ma gradirei di essere lasciato in pace. Sono un falco e so benissimo badare a me stesso. >
< E allora mi tolga una curiosità… Che cosa sta nascondendo? >
< Io non sto nascondendo un bel niente! > gridò spazientito l’uccello.
< Nick! Alastor! Che cosa ci fate qua? > domandò Judy sentendo delle urla provenire dal giardino del capitano Bogo.
< E soprattutto, che cosa ci fate nella mia proprietà? >
< Ho sorpreso quest’individuo che vi stava spiando > confessò Nick.
< Che cosa? >
< Non è vero quello che sta dicendo! >
< Ah no? Allora perché non spieghi il motivo del perché ti trovi qua? >
Inizialmente Alastor rimase muto, ma poi decise di parlare assumendo un’espressione carica di tristezza.
< Judy, se oggi sono qua, è perché devo proteggerti in tutte le maniere. >
< Proteggermi? E da chi? >
< Dai suoi simili! È chiaro. >
< Ma io so badare benissimo a me stessa… Non ho bisogno di protezione. >
Nel mentre i quattro animali si stavano spostando per uscire dalla proprietà privata del capitano, uno stormo di uccelli si stava abbassando pericolosamente.
Inizialmente sembrava tutto normale, ma appena Alastor vide di chi si trattava, cominciò a trascinare i tre agenti di polizia al riparo.
< Ma cosa fai?! > gridò Nick.
< A terra! >
Subito dopo, un orda di proiettili sparati dai falchi della notte andò a ricoprire l’intera abitazione del capitano, mandando in frantumi tutte le finestre e causando non pochi danni a tutto l’edificio.
La scena della sparatoria durò pochi secondi.
Secondi che potevano costare la vita dei quattro animali.
< Oh no! La mia casa! > gridò disperato il capitano.
Essendo un toro, il capitano Bogo non riuscì a fermare la sua indole rabbiosa, scatenando tutta la sua furia verso l’auto della polizia che si era trasformata in uno scolapasta.
< Maledetti! Me la pagheranno! >
Intanto, Judy e Nick fecero un respiro di sollievo ben sapendo che a salvarli era stato colui di cui non si potevano fidare.
< Alastor, ti dobbiamo la vita… >
< Tu! Dannato di un falco! > fece Bogo prendendolo quasi per il collo < O mi dici dove sono i tuoi amici, o ti prometto che metterò a ferro e fuoco l’intera Zootropolis uccidendo tutti i falchi che incontrerò. >
Judy e Nick non avevano mai visto il loro capitano in quelle condizioni.
< Mi dispiace, ma non ho la minima idea di dove si possano trovare. >
< Tu menti! >
< Capitano, la prego lo lasci andare. Intimidirlo così servirà a ben poco. >
< Agente Hopps, non mi dica come devo fare il mio lavoro! >
< Ma così lo sta uccidendo! >
Dopo essersi reso conto che stava facendo del male fisico al povero falco, la sua rabbia non diminuì minimamente.
< Visto che si tratta di una banda che vuole controllare l’intera città, non sarà un problema se mi risarciranno di tutti i danni da loro causati. >
< Capitano… non sono molto facili da trovare… > replicò Alastor con tono affannato.
< Ma tu sai dove si trovano! È solo che te la fai addosso dalla paura perché se vengono a sapere che ci hai aiutato, finirai in guai seri… Ormai ho capito il tuo giochetto. >
< Qui non sta giocando nessuno, capitano. >
< Sentimi bene una volta per tutte: vuoi aiutarci oppure no?! >
< Io vorrei tanto. È solo che… >
Ma Alastor non sapeva come esprimere i suoi sentimenti.
Aveva troppo paura di quella banda.
< Molto bene. Questo vuol dire che ce la sbrigheremo da soli… Hopps! Wilde! Dovremmo trovare un altro nascondiglio. >
< Un altro nascondiglio? E perché? >
< Vuoi forse dirmi che ti fidi ancora di questo qua? Che razza di agente sei, Hopps?! >
< Ma io veramente… >
< Radunerò i miei uomini migliori, scovando una volta per tutte quella banda criminale. Fosse l’ultima cosa che faccio > disse infine il capitano lasciando la sua proprietà con la rabbia che gli ribolliva nelle vene.
 
 
Il capitano Bogo, i due agenti di scorta e il falco Alastor si ritrovarono nella zona più malsana di tutta Zootropolis.
Gli abitanti del posto la chiamavano “Zona nera” a causa dei suoi lunghi viottoli e di tutta la criminalità organizzata che vi albergava.
< Qui ci feci il mio primo addestramento > confessò il capitano < E da quel giorno, questo posto non l’ho mai dimenticato… se non si hanno gli occhi aperti, questo posto può diventare una trappola mortale. >
< Addirittura? > domandò la volpe.
< Wilde, questo non è un gioco. Stai attento e metti i piedi dove li metto io. Sono stato abbastanza chiaro? >
< Sì, mi scusi capitano. >
< Capitano, scusate se mi permetto, ma perché i suoi uomini migliori non sono venuti con noi? >
< Perché quel dannato sindaco che abbiamo come leone non ha voluto darmi gli animali migliori che ho addestrato personalmente. >
< E chi sarebbero, se non sono troppo indiscreta? >
< I lupi della Tasmania. >
< Non le ho mai sentite nominare… >
< Perchè tutti credono che sono estinti già da molti anni… Ma grazie ad un progetto segreto, siamo riusciti a riportarli in vita. >
< E come diavolo ha fatto? >
< E’ un segreto troppo grande per voi… E quel maledetto sindaco sta facendo di tutto per mantenerli nascosti lontano da tutti. >
< Perché? Sono così pericolosi? >
< Pericolosissimi, agente Hopps. >
Nel mentre stavano percorrendo un sentiero lungo e tortuoso, il capitano e i due agenti non si resero conto che avevano perso di vista Alastor.
< Adesso dove diavolo è finito quel falco? > tuonò il capitano.
< Non lo so. Era qui un momento fa’ > replicò la coniglietta.
< Ragazzi, secondo me è meglio se ce ne andiamo immediatamente da questo posto… Non mi piace per niente rimanere qui. >
Una volta che si guardarono intorno cercando il loro compagno scomparso nel nulla, il capitano Bogo e i due agenti di polizia furono attaccati alle spalle.
Non riuscendo bene a guardarli in faccia e non avendo il tempo di difendersi, furono catturati con molta facilità.
< Chi diavolo siete?! >
< Il vostro peggiore incubo > rispose uno di loro.
< Fatevi vedere sotto la luce > fece Judy.
< Tanto a cosa servirebbe? Morirete senza fare il minimo sforzo. >
Sebbene la luce del vicolo in cui i tre agenti di polizia si trovavano era molto bassa, Nick riuscì a intravedere delle ali.
< Siete la famigerata banda dei falchi della notte, non è vero? >
< Esatto, piccola volpe… Vedo che stiamo diventando molto popolari. >
< Che cosa volete da noi? >
< Visto che siamo riusciti a ferire e a mettere fuori combattimento gran parte della vostra squadra, adesso toccherà a voi… Ma come vi ho già accennato, avrete una fine più ingloriosa. >
< Non riuscirete a farci fuori tanto facilmente. >
< Ah no? Capitano, non si rende conto che è legato come un salame?  >
< Ne è davvero sicuro? >
Con una mossa repentina, il capitano riuscì a tagliare la corda con cui era legato e ad assalire i tre aggressori che li avevano catturati.
< Adesso ci porterete dritti dal vostro capo. Ho bisogno di parlargli urgentemente. >
< Il Grande Falco non perde tempo con della plebaglia come a voi. È troppo impegnato ad imporre la sua supremazia in tutta la città. >
< Non finché ci sarò io come capitano della polizia. >
Il capitano Bogo avrebbe voluto tanto toglierli di mezzo.
Ma non poteva far fuori tre prigionieri molto utili come loro.
< Dove si trova il vostro simile Alastor? >
< Non sappiamo a cosa ti stai riferendo, capitano. >
< Voi mentite! Ditemelo immediatamente, altrimenti… >
Ma le minacce del toro furono invane.
< Capitano! Stia attento! > gridò Judy.
Senza nemmeno accorgersene, il capitano Bogo fu colpito alle spalle da un altro della banda che fino a quel momento, era nascosto nell’ombra godendosi la scena.
< Capitano, hai fatto un errore madornale sai? Dovevi scappare insieme ai tuoi compagni finché ne avevi l’occasione. >
Sembrava che per i tre agenti di polizia non ci fosse più niente da fare.
La banda dei falchi della notte li teneva sotto scacco.
Ma non avrebbero mai immaginato che avrebbero fatto una brutta fine.
< Attenti! >
La banda dei falchi della notte fu brutalmente attaccata da un gruppo di animali talmente feroci che non gli hanno lasciato via di scampo.
Tra i quattro falchi della banda, sono uno riuscì a fuggire e a mettersi in slavo, mentre per gli altri tre non ci fu niente da fare.
< Grazie mille. Ci avete salvati > fece Judy tirando un sospiro di sollievo.
< Ringraziate il vostro capitano che ci ha addestrati come macchine da guerre. >
Vedendo in faccia i loro salvatori, il Capitano Bogo fu molto contento di vedere che erano i famigerati lupi della Tasmania.
< Asso! Sono contento di vederti! > fece il capitano contento come non mai.
< Non è stato semplice raggiungere questo posto. Anche perché il sindaco non voleva dirci le vostre reali intenzioni. >
< Alla fine come avete fatto a trovarci? >
< Lo sai che Brady è bravissimo quando si tratta di rintracciare qualcuno. >
< Bravissimo Bravy. A te e a tutta la squadra. >
< La ringrazio, capitano. >
< Capitano, vorrebbe spiegarci chi sono questa famigerata banda criminale che sta minacciando tutta Zootropolis? >
< Mi piacerebbe scoprirlo pure a me… Ma purtroppo un nostro testimone è scomparso nel nulla. Crediamo che sia stato rapito dai suoi simili. >
< Me lo potrebbe descrivere? >
< E’ un giovane falco con l’ala fasciata… > gli spiegò Judy
< Ed è un vostro testimone? Ma se l’ho visto fuggire prima che affondassi i miei denti nella sua carne.>
< Che cosa? >
< Per fortuna doveva essere dalla nostra parte > fece Nick come per dire “Te l’avevo detto.”
< Ne è proprio sicuro? >
< Coniglietta, oltre ad essere un predatore perfetto, so molto bene adocchiare gli animali che mi girano intorno. E ti dico che quel falco è scappato a gambe levate. >
Judy non voleva credere alla notizia appena ricevuta.
< Benissimo. Adesso cosa facciamo? Dobbiamo ricominciare le nostre indagine completamente dall’inizio. >
< L’unico modo è scandagliare ogni singolo centimetro di Zootropolis. Ma dovremmo fare un lavoro molto accurato. >
< Quindi la nostra missione nella zona nera è cancellata? >
< Almeno per ora, sì… Lei che cosa ne dice, capitano? >
< Agente Hopps, mettere in allarme i cittadini non è un’idea da prendere alla leggera… Ma se è per catturare quella banda, allora dobbiamo farlo. >
< Allora cominceremo stasera stessa. Sempre se i lupi della Tasmania accetteranno di venire con noi. >
< Sempre fedeli al nostro unico e solo capitano> fece Asso parlando per tutti.
< Grazie mille, ragazzi. Mi rendete ogni volta fiero di voi. >
 
 
Una volta fuggito dall’aggressione degli uomini del Capitano Bogo, Alastor si rifugiò nella dimora del boss dei falchi della notte per raccontargli tutto quello che era successo.
< Boss, sono Alastor > fece il falco con voce tremante mentre stava entrando nella sua stanza privata in piena notte.
< Hai visto che ore sono? >
< Mi dispiace disturbarla, ma ho delle notizie molto importanti da riferire. >
< E non potevi aspettare domattina? Devo ricaricare le energie dopo lunghi giorni passati a mettere a ferro e fuoco questa dannata città… Comunque parla. Che cos’hai da dire? >
< Ci tenevo ad informarla che i suoi tre falchi sono morti uccisi in un agguato per colpa di alcuni lupi alleati del Capitano Bogo. >
< Quel dannato poliziotto e i suoi agenti… Presto me la pagheranno molto cara. Com’è potuto accadere tutto questo? >
< Stavamo per toglierli di mezzo una volta per tutte quando siamo stati attaccati alle spalle… >
< Dovevate stare più attenti, razzi di ignoranti che non siete altro!> sbraitò il boss battendo le sue lunghe zampe sul tavolo.
< Mi dispiace, Boss. Le prometto che non succederà mai più un simile fallimento. >
< Oh, ci puoi scommettere Alastor… Scommetto che la tua fuga è stata vista da quei lupi, giusto? >
< Io… non lo so. Non ho avuto il coraggio di voltarmi dietro. >
< Perché sei un codardo. Ecco cosa sei. >
< Mi dispiace. È che ho già rischiato più di una volta la mia vita… >
< E con questo? Lo sapevi bene che entrare in questa banda era molto pericoloso… ma tu no. Volevi fare l’eroe. E adesso verrai fatto fuori come un inutile volatile. >
< Che cosa vuole farmi?! > domandò spaventato Alastor.
Con un richiamo acuto, il Boss dei falchi fece chiamare i suoi scagnozzi per toglierlo di mezzo una volta per tutte.
< Adesso non sarai più un problema, Alastor Greedy. Addio > disse infine il Boss vedendo il suo compare completamente massacrato.
< Adesso che avete finito, portate la sua carcassa fuori di qui. I cani se la mangeranno volentieri. >
< D’accordo, Boss… Ma adesso che cosa faremo senza la nostra talpa? >
< E’ giunto il momento di venire fuori allo scoperto per prenderci Zootropolis… Radunate tutti i falchi disponibili. La nostra guerra è appena cominciata. >

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Capitolo 4
*** Guerriglia urbana ***


Appena Judy, Nick, il Capitano Bogo e la sua squadra speciale di Lupi della Tasmania ritornò al centro di Zootropolis, videro che numerosi incendi stavano devastando la città.
< Ma cosa diavolo sta succedendo?! > fece Bogo alzando la voce per farsi sentire dai vigili del fuoco che erano impegnati a spegnere gli incendi.
< Non lo sappiamo, capitano. L’intera città sta bruciando. E noi non riusciamo a fermare le fiamme. >
< Vi servono altri uomini! >
< Sono tutti impiegati in questa missione al massacro! >
Intanto, la conta dei morti e dei feriti aumentava vertiginosamente.
Tutti gli ospedali della città erano sovraffollati e i medici non sapevano come risolvere una simile situazione.
< Sindaco, mi potrebbe spiegare… >
< Non ho tempo, capitano. Devo recarmi immediatamente in ospedale. La mia famiglia è stata ferita da alcuni proiettili vacanti. Sono in condizioni critiche. >

< Me lo dica lei. È lei il capitano della città. Dove si trovava quando l’intera popolazione di Zootropolis aveva bisogno di lei? >
< Io veramente… >
< Se davvero dietro a tutto questo ci sono i falchi della notte, che aspetta a sgominarla e ad arrestarla? >
< Purtroppo non è così facile come sembra. Non escono allo scoperto… >
< Ah no? Ma si è guardato intorno? Che cosa pensa che stia succedendo?! Mi ascolti bene: ho appena ricevuto la notizia che le cure in tutti gli ospedali della città si stanno esaurendo. Se non li cattura immediatamente e mette fine a questa guerriglia urbana, molti altri animali non passeranno la notte. Ha capito, capitano? >
Il capitano Bogo, sentendo la notizia del sindaco, rimase completamente scosso.
< Non c’è tempo per rimuginare. Dovete agire! Immediatamente! Mandate tutti i vostri animali più forti a risolvere questa situazione! >
< Sì, signor Sindaco. Sarà fatto. >
Visibilmente spaventato per le sorti dei cittadini di Zootropolis, il Capitano decise di aiutare insieme ai suoi uomini di evacuare tutti gli animali della città il più presto possibile.
< Ma siamo più di un milione di abitanti! > esclamò l’agente Hopps < Non ce la faremo a salvarli tutti in tempo! >
< Ha un’idea migliore, agente Hopps?! >
< Capitano, dobbiamo combattere quella banda. >
< A questo ci penseremo noi capitano, non si preoccupi > fece Asso < Voi salvate più animali che potete. Ai falchi della notte ci pensiamo noi. >
< Molto bene. >
Mentre i numerosi incendi si stavano propagando in maniera pericolosa dal nord verso il centro della città, il Capitano Bogo e i due agenti riuscirono a salvare un centinaio di persone in un supermercato che stava crollando.
< Ma dove sono finiti i vigili del fuoco?! > gridò un cittadino non riuscendo a capire la situazione che si era creata.
< Sono impegnati a spegnere le fiamme al centro. >
< E’ davvero terribile quello che sta succedendo… >
< Adesso non c’è tempo per parlare. Dobbiamo radunarvi immediatamente alla stazione centrale e farvi uscire immediatamente dalla città. I miei agenti vi scorteranno senza problemi. >
< Venite con noi > fece l’agente Nick.
Vedendo che il Capitano Bogo li stava salvando solo con le sue forze, Judy Hopps si sentiva quasi inutile di fronte alle catastrofi che si stavano manifestando.
< Capitano, non posso lasciarla qui da solo. >
< Certo che puoi! Porta tutta questa gente alla stazione centrale. È un ordine. >
< E lei cosa farà? >
< Me la saprò cavare egregiamente. >
Ma Judy non riusciva a credergli.
< Adesso vai! E non discutere! Sono il tuo capitano! >
Non avendo nessuna possibilità per controbattere, Judy ubbidì alla richiesta del suo superiore, scortando centinaia di animali sfollati che si erano radunati non lontani dal supermercato che stava bruciando impunemente.
Da quel momento, il pensiero che potesse succedere qualcosa al capitano di polizia invase la mente della povera coniglietta.
Ma non aveva tempo per distrarsi.
Doveva mettere più animali in salvo nel meno tempo possibile.
Una volta arrivata insieme a Nick alla stazione centrale, la folla si stava accalcando verso i treni che li avrebbero portati fuori zona pericolosa.
< Non ho mai visto così tanti animali tutti assieme prima d’ora > fece Judy < E’ il caos più totale. >
< Dobbiamo cercare di ristabilire l’ordine, altrimenti succederà qualcosa di spiacevole. >
Ma era tutto inutile.
Gli animali erano completamente spaventati e stavano lottando per assicurarsi un posto sui treni.
< Fermatevi! State calmi! > gridò Judy cercando di farsi sentire dall’immensa folla.
Ma era tutto inutile.
Nel mentre il primo treno cittadino stava per partire con a bordo un numero considerevole di passeggeri, un rumore fortissimo scosse la stazione.
< Che cos’è stato?! > gridò Nick.
< Una bomba! > esclamò Judy < Dobbiamo far uscire tutti questi animali immediatamente. >
< E’ impossibile. Il panico si dilagherebbe ancora di più! >
< Non possiamo farli rimanere qua dentro. Tutta questa situazione è una trappola. >
< Maledetti falchi della notte! Stanno distruggendo vite di animali impunemente! >
Nel sentire lo scoppio, migliaia di persone si riversarono sulle rotaie per sfuggire al fuoco e al fumo che stava coprendo il terzo binario.
< Dobbiamo avvertire immediatamente i vigili del fuoco e gli artificieri! >
< Va bene. Ci penso io > fece Nick.
A quel punto, la povera coniglietta si ritrovò tutta sola, cercando in tutte le maniera di riportare la calma tra gli animali.
Ma nel vedere quei corpi morti che stavano bruciando riversati all’entrata del terzo binario, gli fece provare un groppo al cuore insopportabile.
< Agente, gran parte dei cittadini di Zootropolis si sono riversati in questo buco che non ha via d’uscita! >
< Lo so bene > rispose la coniglietta ad uno dei pochi cittadini che stava cercando di mantenere la calma < Tu e tutti gli altri, dovete lasciare immediatamente la stazione. >
< Perché? >
< Perché potrebbero esserci altri ordigni che esploderebbero da un momento all’altro. >
< Oh no! Ecco tutti quei morti sulle rotaie! >
< Adesso però dovete continuare a mantenere la calma. I vigili del fuoco saranno qui a momenti. >
Infatti, dopo alcuni minuti dallo scoppio della bomba, i vigili del fuoco furono scortati dall’agente Nick.
< Sono solo una decina di vigili del fuoco… Ma sono gli unici che in questo momento hanno dato la loro ospitalità. >
< Ottimo lavoro, Nick. Hai fatto più del dovuto… Com’è la situazione in città? >
< Terrificante, oserei dire. Tutti gli uffici pubblici della città stanno perendo sotto il fuoco. Sembra un rogo che non finisce mai. >
< Hai notizie del capitano? >
< Purtroppo no. Non sono riuscito a passare dinanzi al supermercato. Gli altri agenti di polizia non permettono neppure a me di passare. >
< Questo è un bel guaio. >
< Adesso come facciamo con la stazione in tilt? >
< Hai chiamato gli artificieri? >
< Saranno qui a momenti. >
< Non c’è tempo! Devono venire immediatamente, altrimenti… >
Nel mentre Judy e Nick stavano discutendo tra di loro, una seconda bomba esplose all’interno della stazione provocando altri morti e feriti.
< Siamo in trappola, Nick! Dobbiamo portarli fuori da qui! Al costo di oltrepassare le fiamme! >
< La gente ha troppa paura. Come faremo a salvarli? >
Intanto, dopo i vigili del fuoco, le ambulanze non tardarono ad arrivare, scortati dagli agenti speciali di polizia (i lupi della Tasmania) e dagli artificieri.
Con il loro arrivo, tutti gli abitanti  di Zootropolis che si erano riversati nella stazione furono messi in totale protezione e i numerosi feriti furono caricati sulle ambulanze verso alcuni tendoni che erano stati montati nelle vicinanze a causa del sovraffollamento degli ospedali.
< Con la stazione centrale completamente fuori uso, trasporteremo tutti gli abitanti in centri di accoglienza > fece Asso.
< Benissimo… Lei sa qualcosa del Capitano? >
< Purtroppo no. Non ho più sue notizie da prima che si recasse verso il supermercato. >
Judy diveniva sempre più rammaricata e triste senza riuscire a sapere che cosa fosse accaduto al suo capo.
< Dei malviventi? Abbiamo notizie? >

< E adesso dove si trovano? > domandò Nick.
< Nelle prigioni di massima sicurezza. >
< Devo interrogarli all’istante. >
< Mi dispiace coniglietta, ma questo non è un caso che la riguarda. >
< Che cosa?! Sono morti un sacco di innocenti! Devo arrivare alla verità e scoprire la mente contorta che sta dietro a questa organizzazione. >
< Lo so bene, però questo non è affar suo. >
< Ma il Capitano Bogo… >
< So che questo caso riguarda personalmente lei e tutta la centrale di polizia di Zootropolis… Ma adesso scendiamo in campo noi. E come agenti speciali, vi dobbiamo dire di farvi da parte. >
< Non se ne parla nemmeno! >
< Osate discutere i miei ordini? > domandò Asso con tono minaccioso.
< Ha ragione la mia collega > s’intromise Nick < Tutto questo non è giusto. >
< Nemmeno tutti quei poveri è una cosa giusta. Sono andati all’altro mondo un sacco di donne e bambini… E secondo voi che cosa dobbiamo fare? Piangerci addosso? Purtroppo non abbiamo tempo per farlo. Abbiamo una banda da sgominare prima che possa arrivare a distruggere l’intera area di Zootropolis. >
< E perché non volete il nostro aiuto? >
< Perché una volta che noi agenti speciali accettiamo un incarico, non dobbiamo avere l’aiuto di nessuno. >
< E non c’è nessun modo per fargli cambiare idea? >
< Sentite me: cercate di trovare il povero Capitano. Lui ha bisogno di voi. Noi ci occuperemo della banda criminale. >
Ma né Judy né Nick erano d’accordo su questa scelta presa dagli agenti speciali.
Ma non potevano nemmeno continuare a discutere rimanendo con le mani in mano.
Dovevano agire senza il permesso di nessuno.
< Se avete notizie della banda, non esitate a contattarci > fece Judy con tono serio.
< Senz’altro. Buona fortuna > disse infine Asso prima di veder scomparire la coniglietta e la volpe verso il supermercato che era ridotto in cenere

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Capitolo 5
*** La dura legge della giustizia ***


Il supermercato più grande di Zootropolis era completamente distrutto.
Tutte le macerie erano stati ridotti ad un cumulo di cenere.
< Non ho mai visto niente di così degradante > fece Judy con tono affranto.
< L’intera zona nord della città è stata completamente devastata. >
< Lo so bene, Nick. Non occorre che tu me lo ricordi. >
< Scusa. Mi dispiace. >
< No, scusami tu. È che sono molto nervosa… Se solo riuscissi ad acchiappare colui che sta dietro a tutto questo… E come se non bastasse, gli agenti speciali non vogliono che questa caso sia ancora affare nostro. Ma chi si credono di essere?! Forse era meglio se ce ne occupavamo noi soltanto. >
< Ma possiamo sempre farlo… >
< Ci puoi scommettere, Nick. Io non prendo ordini da un gruppo di lupi della Tasmania che vogliono fare come vogliono loro. È inaudito. >
< Se solo riuscissimo a sapere che fine ha fatto il nostro Capitano… >
< Già. Ma qualcosa mi dice che è ancora in vita. >
< E se avvertissimo l’ospedale? Magari loro sanno se l’hanno ricoverato. >
< Non lo so. Sinceramente non so cosa fare. >
Nel mentre Judy e Nick stavano pensando sul da farsi, sentirono alcuni rumori di passi provenire all’interno del supermercato distrutto.
< Quella povera coniglietta… >
< Aiutiamola. Non si regge in piedi. >
Il povero animale in questione era riuscito a scampare alla morte.
< Acqua… un po’ d’acqua, per favore… >
Fortunatamente, Nick portava sempre con sé una borraccia piena d’acqua fresca.
< Ecco a te. >
Dopo aver bevuto un innumerevole sorsata, la coniglietta si sentiva ristabilita.
< Adesso come ti senti? > domandò Judy.
< Molto meglio, grazie. >
< Forse è meglio se ti portiamo in ospedale. Non sei in buone condizioni. >
< Però sono sempre in vita… Anche se credo che tutto questo sia un miracolo… >
< Puoi dirci che cos’è successo? >
< Non lo so con precisione. È accaduto tutto in fretta… Dopo una forte esplosione che ha squarciato l’aria, il supermercato ha cominciato a prendere fuoco velocemente.
Io e molti altri cercavamo di scappare verso le uscite di sicurezza, ma era tutto inutile visto che il fuoco si era propagato anche lì.
Molti dei cittadini si erano accasciati per terra per non venire disintossicati, ma purtroppo sono  morti a causa del crollo del supermercato.
A quel punto credetti che la mia vita si fosse conclusa.
Ma improvvisamente, vidi un animale molto più grande di me prendermi tra le sue braccia e trasportarmi verso l’uscita del supermercato.
Ma poi, a causa del fumo che ha ricoperto le mie narici, sono svenuta...
Quando mi sono risvegliata, mi trovavo protetta da un pilastro che mi ha protetta dal fuoco e dal fumo… Il resto della storia lo sapete già. >
< Per caso colui che l’ha salvata era un toro? >
< Non lo so. Non sono riuscita a guardarlo bene in viso. >
< Capisco… >
Dopo aver raccontato la sua storia, la povera coniglietta aveva ripreso a tossire animatamente.
< Avanti, dobbiamo portarti immediatamente in ospedale. >
< Ma sto bene… >
< Non è così. È meglio se ti fai visitare per sicurezza. >
< Va bene > disse infine la coniglietta venendo scortata da Judy e Nick.
 
 
Mentre i vigili del fuoco stavano spegnendo gli ultimi incendi, il Boss dei falchi della notte e i suoi scagnozzi stavano girando indisturbati per la città senza venire riconosciuti.
< Guardate qua. È così che si viene rispettati. Tra poco manderò un messaggio a tutte le televisioni del paese per mostrare a tutti chi deve regnare incontrastato in questa città. >
< Boss, secondo me state sbagliando qualcosa > fece un falco con tono flebile.
< Che cos’hai detto? >
< Secondo me dovremmo continuare a vivere nell’anonimato. >
< Perché scusa? Tutti devono sapere chi sono i falchi della notte. >
< Per quale motivo? Per intimidire altri poveri animali? >
< Wer, che cosa vuoi dirmi? >
< Dico solamente che dovrebbe essere cauto… Anche se crede che abbiamo vinto la guerra. >
< Che cosa potrebbero ormai farmi gli animali di questa posto? Ho messo quasi totalmente in ginocchio un’intera città. Devo solo eliminare gli ultimi corpi della centrale di polizia… Ma se tu non vuoi seguire i miei ragionamenti, fai bene a dirlo subito. >
< Ho solo fatto una constatazione, Boss. >
< Allora vedi la prossima volta di tenerle per te, stupido che non sei altro. >
< Mi dispiace. >
< Non voglio più sentire altri scempiaggini provenire dal tuo becco. Sono stato abbastanza chiaro? Oppure vuoi finire ucciso come Alastor? >
< No, Boss. Rimarrò al mio posto. >
< Bravo, fai bene. E cerca di non fallire miseramente come il tuo compagno. Ne ho abbastanza di falchi incompetenti che mi girano attorno. >
< Dovete anche riconoscere che senza di noi, lei non è niente. >
Una voce perentoria dietro le spalle del Boss lo misero in allarme.
< Avverto del dissenso nei miei piani… Vuoi anche tu dire la tua, Nervan? >
< Io credo che Wer abbia ragione. Dobbiamo stare ancora un po’ nell’ombra. Almeno finché non avremmo reso al suolo l’intera città. >
< Senti senti… Non mi era mai capitato prima d’ora di avere dei professori come scagnozzi. Sono molto sorpreso… Dimmi Nervan, perché secondo te io sono il Boss? >
< Perché credo che sia il migliore come comandante? >
< E perché secondo te grazie alla mia guida, siamo arrivati a intimorire l’intera popolazione di Zootropolis? >
< Abbiamo colpito nei momenti giusti, Boss. >
< E secondo te, io ho ancora bisogno di voi? >
< Beh, non saprei… >
< Te la do io la risposta… >
Fissandoli con sguardo spaventoso, il Boss dei falchi si precipitò verso il suo gruppo di scagnozzi per ucciderli e fargli provare le pene dell’inferno.
< No, Boss! La preghiamo… >
< Dovevate pensarci prima di aprire bocca > rispose il Boss dopo aver perforato a suon di beccate i suoi simili < Sono io l’unico boss incontrastato di questa organizzazione. E voi per me, valete meno di zero. >
< Le chiediamo scusa… >
< Ormai è troppo tardi. Guiderò questo paese sotto la mia ala senza il vostro aiuto. Addio > disse infine il Boss prima di dare il definitivo colpo di grazia ai suoi simili.
Nel mentre il Boss si stava dirigendo verso l’emittente televisiva più importante del paese, venne fermato da una voce conosciuta.
< Non avrei mai creduto di vederti personalmente… Judy Hopps. >
La coniglietta e il suo collega Nick Wilde fissavano con sguardo carico d’odio il loro nemico.
< Dove avete portato quella povera coniglietta smarrita? >
< All’ospedale a farsi curare per colpa tua. >
< Qualcuno deve morire in questa vita fatta di sofferenza, no? >
< Ma adesso toccherà a te, specie di serial killer che non sei altro. >
< Questo è tutto da vedere. >
Come prima mossa, Judy e Nick minacciarono il falco con la loro pistola.
< Ahahah ma non fatemi ridere… Credete davvero che quel minuscolo oggetto mi possa spaventare? >
< Stai a vedere… >
Senza pensarci due volte, Judy sparò il colpo in canna andando a colpire la zampa del falco.
< Hai del fegato coniglietta, non c’è che dire… Ma era meglio se puntavi dritta alla mia ala. >
Con rapidità fulminante, il Boss si catapultò verso la povera coniglietta buttandola a terra.
< Adesso che cosa credi di fare? > domandò il Boss dopo averla disarmata.
< Non mi fai paura. >
< Judy… >
< Tu stanne fuori, volpe. È una questione tra me e la sottoscritta. >
< Lasciala andare > replicò Nick cercando di prendere la sua pistola.
< Se oserai puntare la tua arma contro di me, sappi che da domani avrai una collega in meno con cui lavorare. A te la scelta. >
Avendo paura per le sorti di Judy, Nick ubbidì alla richiesta del Boss.
Ma non si sarebbe mai immaginato che abbassando la guardia, il falco ne avrebbe approfittato all’istante.
< No! Nick! >
< Dì addio al tuo collega, Judy Hopps. >
Ma prima che il falco lo potesse uccidere perforandolo con il suo becco, un colpo di pistola risuonò in lontananza.
Con gli occhi persi nel vuoto, il Boss dei falchi cadde a terra senza vita.
Con grande sorpresa, Nick e Judy videro che a salvarli era stato il loro Capitano.
< Capitano Bogo! >
< Credo di essere arrivato in tempo > fece il toro abbassando la sua arma.
Felice di rivederlo, Judy non poté correre verso di lui per riabbracciarlo.
< Credevamo che non ce l’avesse fatta a sopravvivere dopo l’incendio del supermercato. >
< Ho la pelle dura, agente Hopps. Peccato che tu non l’abbia ancora capito… Ma adesso basta con queste smancerie. Abbiamo un compito da portare a termine. >
< E sarebbe? >
< Ricostruire la nostra amata città. >
< Ha ragione, Capitano. >
< Capitano Bogo, che cosa facciamo con il corpo del Boss? >
< Daremo la notizia che i falchi della notte non saranno più un problema, agente Wilde… Ed essendo degli animali rispettosi verso il nostro nemico, il Boss di questa maledetta organizzazione avrà una sepoltura doverosa. >
< Sì, mi sembra la cosa più giusta > fece la coniglietta.
< Bisogna sempre avere rispetto… anche dei nostri nemici. Non ve lo dimenticate mai. >
< Certo, Capitano. >
 
 
Ci vollero quasi tre mesi per ricostruire l’intera zona nord di Zootropolis.
Dopo numerosi sforzi costati alla città miliardi di dollari, finalmente la città poté tornare allo splendore di un tempo, ricostruendo tutti gli edifici distrutti dal grande incendio.
< Wow! Questo ufficio sembra molto più bello del precedente! > esclamò Judy.
< Forse perché è nuovo ed è più spazioso > ribadì Nick.
< Adesso secondo te quale sarà la nostra prossima avventura? >
< Andare in missione con il nostro capitano… Ah proposito, sai dove si trova? >
< In compagnia dei suoi agenti speciali. Dopo numerosi anni che non si vedevano, si è preso un paio di giorni di ferie per rimanere un po’ con loro. >
< E secondo te cosa mai potrebbero fare? >
< Allenarsi duramente per la prossima missione, è ovvio. >
< Già la vita è abbastanza stressante… Perché trascorrerla sempre ad allenarsi? >
< Che ci dobbiamo fare noi? È la loro natura. >
< Judy, visto che la città è completamente ricostruita, che ne dici se ci riposiamo un po’ anche noi andando in ferie? >
< Non se ne parla nemmeno. >
< Perché no? >
< Perché il pericolo è sempre in agguato e noi dobbiamo essere pronti per fronteggiarlo e sconfiggerlo. >
< Una frase degna per una poliziotta modello come te. >
< Sennò perché avrei scelto questo lavoro? >
< Già… Una vera domanda stupida > disse infine Nick tornando nel suo ufficio per sistemare le pratiche dell’ultima missione andata a buon fine.

 

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