la leggenda dei guerrieri virtuali di Lancia Delta (/viewuser.php?uid=1068120)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** i guerrieri virtuali ***
Capitolo 2: *** Il Rally delle Quattro Nazioni e delle Due Città. Parte prima: Prima tappa ***
Capitolo 3: *** Il rally delle Quattro Nazioni e delle due città: parte due Il nuovo Avatar ***
Capitolo 4: *** Il rapimento ***
Capitolo 5: *** i racconti di Lord Zuko: il suicidio di Azula ***
Capitolo 1 *** i guerrieri virtuali ***
In
questa storia ci sono dei cammei di personaggi famosi realmente
vissuti o viventi, non è nel mio intento essere offensivo
nei loro
confronti. Sfido voi lettori a trovarli tutti.
I
guerrieri virtuali
Città
della Torre di Ferro
14
Aprile
Sono
passati due anni da quando Xana è stato liberato dal male e,
per
celebrare l' evento, i ragazzi avevano deciso di riaccendere, solo
per un giorno, il supercomputer.
Jeremy
– Come vi sembra rientrare su Lyoko dopo dure anni che non c'
avete
messo piede?
Aelita
– è assurdo, mi ero dimenticata di quanto fosse
strana la
procedura di virtualizzazione! Due anni fa non c' avrei fatto caso...
J
– E questo cos'è?
Jeremy
aprì una cartella nel supercomputer.
J
– Ora ricordo... dovevamo fare uno scherzo a Jim, fingendo di
avere
la patente... ma era un falso, di una città inesistente,
Città
della Repubblica, dove la patente la si prende a 16 anni!
Yumi
– Jeremy! Stai delirando o la virtualizzazione mi ha
rincoglionita?
Avremo dovuto fare uno scherzo a Jim?
Ulrich
– No.. l' ho sentito pure io...
Odd
– Possiamo farlo quest'anno... abbiamo sedici anni...
Orlando
– esatto!
J
– Va bene, le stampo...
in
pochi minuti, le false patenti erano stampate, erano del tutto
identiche a quelle di Città della Repubblica, nessuno si
sarebbe
accorto del fatto che fossero del falsi.
Jeremy
se le mise in tasca.
J
ma cosa diavolo sta succedendo?
Il
supercomputer si sta surriscaldando!
O
– Non fare battute sul caldo, siamo nel deserto!
J
– non sto scherzando! Vi devo tirare fuori!
Inizio
il processo di devirtualizzazione!
I
ragazzi uscirono dagli scanner appenda in tempo.
Pochi
secondi dopo il supercomputer esplose.
I
ragazzi non erano feriti, ma si trovavano in un posto molto diverso
da dov'erano prima, non erano più nella vecchia fabbrica
abbandonata, in Francia.
I
ragazzi erano a terra, ancora scossi, e li rimasero per un po'.
A
un certo punto, due uomini, uno alto, molto robusto, e con i capelli
scuri e un altro, più basso e più magro, biondo.
Primo
uomo – Chi siete?
Secondo
uomo – Non credi che dovremo presentarci prima noi?
Pu
– Hai ragione!
Scusate
vi ho chiesto chi siete e non mi sono neppure presentato!
Io
sono Bulldozer e lui è Trinità... voi chi siete?
J
– I...i...io sono Jeremy.
A
– Io sono Aelita.
Y
– Io sono Yumi.
U
– Io sono Ulrich.
Or
– Io mi chiamo Orlando.
O
– Io sono Odd.
B
– Vi portiamo in un posto sicuro, il tempio dell' Aria.
J
– Tempio dell' aria?
T
– Esatto, si trova su di un' isoletta sulla costa di
Città della
Repubblica, è il posto più sicuro della
città, è a due passi da
qua.
Tenzin
mi ha detto che ci sono molti oggetti con un cartellino con il vostro
nome...
Jeremy
penso tra se e se “probabilmente è un sogno., ma
se non lo fosse,
gli oggetti sono quelli che erano prima nella fabbrica”.
Dopo
una breve camminata e un viaggio su di una barca con un fuoribordo
da 15 cavalli giunsero al tempio.
Era
un edificio enorme.
Bulldozer
chiamo a Tenzin e il maestro, un uomo sulla settantina, pelato e con
dei lunghi baffi bianchi. Ciò che saltava più
all' occhio era però
una freccia azzurra che copriva la parte centrale della testa, essa
sembrava prolungarsi pure lungo le braccia, per terminare prima delle
dita.
Quelle
frecce erano una caratteristica che distintiva dei maestri del
dominio dell' aria.
Tenzin
– Allora siete voi i ragazzini di cui mi hanno parlato!
Non
vi avevo mai visto qui, e non avevo mai visto quelle cose lì
nella
piazza, sono comparsi dal nulla, a quanto pare come voi...
avevo
telefonato a questi due miei amici, Trinità e Bulldozer, per
cercare
dei ragazzini che si chiamano Jeremy, Aelita, Odd, Ulrich, Yumi,
Orlando... e a quanto pare.. gli ho trovati...
fatemi
capire... avete un posto dove stare?
O
– Per il momento no... siamo arrivati qui da pochissimo.
T
– Potete stare qui per un po', intanto che non trovate un
altro
alloggio, ma prima, toglietemi una curiosità, siete
dominatori?
J,A,OR,O,U,Y
– Non lo sappiamo!
T
– Facciamo un semplice test.
Provate
a eseguire una mossa per ognuno dei quattro domini.
Ecco
le pergamene.
Prima
provarono con il dominio dell' aria.
Sia
Odd che Jeremy riuscono nel dominio.
T
– A quanto pare, Odd, Sei un dominatore dell' aria.
Poi
provarono, a eccezione di Odd, a dominare la terra, la lava e il
metallo.
Ulrich
riusciva a padroneggiare la terra e la lava, ma non il metallo,
Aelita, invece non riusciva a padroneggiare la lava, ma riusciva
egregiamente, con il metallo.
T
– Non disperatevi, solo Bulldozer e Trinità
riescono a dominarli
tutti e tre. E hanno anche creato un nuovo stile di combattimento
corpo a corpo, molto efficace, oltre a loro sono divenuti maestri
poche alte persone, tra cui Nami, il capo delle guerriere Kyoshi,
usandola come tecnica in caso in cui il combattimento con i ventagli
risulti troppo rischioso.
In
seguito provarono con il dominio del fuoco.
Orlando
riusciva a dominarlo.
Il
ragazzo si concentrò su di una vasca piena di acqua piovana,
la
puntò con la mano e fece bollire, e poi ghiacciare l' acqua.
T
– è assurdo, da ormai trecento anni non si era a
conoscenza di
dominatori della temperatura!
Or
– Non lo sapevo! Mi è venuto istintivo, mi sono
concentrato sul
movimento delle molecole, aggiungendo o togliendo loro calore, riesco
a modificarne la temperatura...
T
– Prova a tirare un fulmine.
Or
– Un fulmine?!?
Orlando
si concentrò e dalla sua mano uscì una setta blu.
Or
– Incredibile! Riesco a dominare il fulmine!
T
– Yumi, resti solo te, prova a dominare l' acqua.
Alla
ragazza riusciva istintivo, era il suo dominio!
T
– Forse non lo sai, ma esiste una forma illegale di dominio
dell'
acqua, il dominio del sangue... è illegale da anni ormai...
la legge
che lo rese illegale la propose mia mamma, Katara, lei mi raccontava
di quando, pur di salvare mio babbo, l'Avatar Aang, e mio zio, Sokka,
dalle grinfie della spietata Hama, fu costretta a usarlo. Da allora
ebbe la convinzione che il dominio del sangue fosse la cosa peggiore
che una persona potesse ricevere o fare.
Y
– è inquietante!
T
– Ecco come mai è illegale.
Ora
vi accompagno nelle vostre stanze.
Sistematevi
pure come volte. Sui comodini ci sono dei libri, se volete leggeteli,
non ci sono problemi.
Tra
poco è ora di cena... se avete sentito dire che noi della
nazione
dell' aria siamo vegetariani, è una falsa notizia, siamo
onnivori da
un bel pezzo, gli unici animali di cui non mangiamo la carne sono i
bisonti volanti, siamo legati spiritualmente a loro e perciò
non
possiamo mangiarli.
dopo cena i ragazzi si coricarono subito, prima di
dormire, quali all' unisono, si affacciarono alle foinestre, per
scorgere il panorama di Città della Reppublica di notte, era
splendida.
Se
volete, domani mattina potete farvi un giro in città,
è una città
enorme e potreste perdervi, per cui fate attenzione.
Il
giorno dopo i ragazzi vennero svegliati dal trambusto, Asami, una
donna, che a detta di Tenzin, dal giorno della morte di Korra veniva
quasi tutte le mattine al tempio, quel giorno, forse presa dal
commemorare la memoria di Korra, il giorno del sedicesimo
anniversario dalla morte, cadde dalle scale, facendo molto rumore.
I
ragazzi, mezzo addormentati scesero a vedere cosa fosse successo e
trovarono la donna a terra.
La
aiutarono a alzarsi in piedi e le chiesero cosa le fosse successo,
oltre alla prematura scomparsa di Korra.
As
– A parte quello che sapete già, cioè
della sua prematura
scomparsa, c' è dell' altro,quella notte in cui accadde l'
incidente
stavo guidando, era tardi e la strada era sgombera, dovevamo esserei
in città il più presto possibile, il giorno
seguente avremo avuto
un importante appuntamento...
Stavo
guidando abbastanza piano, di notte correre è pericoloso,
quando un
tizio, che stava andando contromano, ci andò addosso...
è
stato velocissimo, io riuscì a buttarmi in una cunetta, ma
lui
centrò comunque la macchia, chiusi gli occhi.
Gli
riaprii in ospedale, ma ero sola.
Asami
si mise a piangere.
As
– Chiesi di Korra. Mi dissero che non c'è l' aveva
fatta.
Volevo
morire.
In
suo onore, a ventiquattro giorni dalla sua scomparsa, si celebra una
gara automobilistica, il rally delle quattro nazioni e delle due
città, quattro come gli elementi, sei come il nostro gruppo,
formato
da me, lei, Mako e Bolin, due fratelli ex dominatori sportivi di cui
facevano parte anche Nala, il suo cane polare e Pabu, il furetto di
fuoco di Bolin. Le due città sono Città della
Repubblica, città
che difese fino alla Fine e Zaofu, città che, grazie a lei
riacquisì
l' indipendenza. All'inizio aveva paura di guidare, ma dopo due anni
di allenamento, riuscì a vincere diverse competizioni, l'
appuntamento del giorno seguente era l' allenamento per una gara che
si sarebbe tenuta ventiquattro giorni dopo.
E
sono anche molto preoccupata perché Le Industrie del Futuro,
azienda
che ho ereditato da mio babbo e unica cosa che mi resta di lui,
sono, di nuovo, sul punto di collassare. Non ho avuto molte grandi
idee da quel giorno...
Or
– Forse so come farti venire un idea.
Le
industrie del futuro sono famose per aver rinnovato l' automobile,
giusto?
As
– Giusto... ma adesso sembra che la stiano facendo crollare...
Or
– Vieni nel piazzale qua dietro, forse, ispirandoti a uno di
questi
prototipi riuscirai a avere delle idee...
As
– Non ne sono certa, ma tentar non nuoce.
Orlando
le consegnò le chiavi di una delle innumerevoli Panda, in
particolare quelle di una 45 Super.
As
– Avevi ragione, posso avere lo schema progettuale?
Orlando
le diede una valigetta ventiquattrore.
Or
– Qui dentro ci sono i progetti...
As
– Grazie, come ringraziamento, se avete dai sedici anni in
su,
potete partecipare al Rally delle Quattro Nazioni e delle Due
Città,gratis, potete partecipare con qualsiasi auto, non
è una gara
competitiva, i vincitori ricevono un premio simbolico, nulla di che,
ma la competizione è meravigliosa, scoprirete paesaggi
incredibili e villagi sconosciuti, oltre a famosi monumenti!
Se
volete partecipare ditemelo.
J,O,OR,A,Y,U
– Certamente!
As
– Firmate questi fogli e siete iscritti.
Detto
questo la donna si allontanò dai ragazzi e si
avvicinò alla lapide
commemorativa di Korra.
|
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Capitolo 2 *** Il Rally delle Quattro Nazioni e delle Due Città. Parte prima: Prima tappa ***
Capitolo
due
Il
rally delle Quattro Nazioni e delle Due Città parte prima:
Prima
tappa
Città
della Repubblica
06
Maggio
le
auto erano sistemate sula griglia di partenza e, il telecronista
stava leggendo le varie regole del rally.
T
– Regola numero uno: questa non è una gara
competitiva, è una
gara commemorativa, non conta arrivare per primi, ma conta solo
attraversare le Quattro Nazioni e le Due Città.
Regola
numero due: Possono partecipare sia i dominatori, che i non
dominatori, è, infatti, vietata qualsiasi forma di dominio.
Regola
numero tre: I team di assistenza devono aiutare chiunque sia in
difficoltà e permettere a tutti di arrivare alla tappa
finale.
Quarta
e ultima regola: possono partecipare tutte le auto, senza nessun
limite di potenza, cilindrata, età, numero di esemplari
prodotti
eccetera.
Detto
questo gli ispettori si assicureranno che nessuno trasporti nulla che
possa intralciare il percorso altrui o avvantaggiare e si
assicureranno che le vetture rispettino le caratteristiche con le
quali sono state iscritte.
Dopo
ciò si partirà.
Un'
ora dopo.
T
– Tre... Due... Uno... Viaaaa!
I
Guerrieri Virtuali, questo il nome scelto dai ragazzi, parteciparono
al rally con due Panda 4X4 e una ECV2, auto dotate della strabiliante
potenza di 1200 cavalli, erogati da un 4000 V8 quadri-turbo, creato
unendo due 2000, dotati della tecnologia Triflux, da 600cv ciascuno,
uniti a creare una sola, potentissima, unità.
Il
cambio era del tipo sequenziale e aveva 7 marce avanti, più
una
prima ridotta e due retromarce, di cui una ridotta.
Il
motore era posteriore-centrale e le auto avevano due posti.
L'
impianto di illuminazione era dotato della strabiliante potenza di
5000 Watt, un record in tutto il Rally.
Da
record erano pure la potenza, 1200 cavalli, la coppia, tremila Newton
per metro e il peso, di appena nove quintali.
Gli
equipaggi erano i seguenti: Orlando in veste di pilota e Aelita in
veste di copilota, equipaggio già vittorioso al mondiale
rally
interscolastico 14-18 anni, dell' anno precedente, sula Panda, Odd e
Jeremy, classificatesi quarti al Mondiale interscolastico nella
stessa categoria , sulla seconda Panda e Ulrich e Yumi sulla ECV2,
loro si erano classificati terzi.
Tutte
le auto dei team erano dotate di radio portatili per comunicare con
la base e con gli alti compagni di squadra.
Il
rally partì dalla piazza principale di Città
della Repubblica, la
prima parte della gara non era altro che una parata, consisteva nel
girare per le vie principali della città sgasando come dei
forsennati, per dare un saluto alla città, dove sarebbero
tornati
dopo molto, molto tempo, una volta attraversate quattro nazioni e
viaggiato per migliaia di Km.
La
prima tappa circa duecento Km di lunghezza, sarebbe Città
della
Repubblica-Mo-ce,piccola cittadina di pescatori che si affaccia sul
oceano, il percorso era piuttosto semplice, in, i primi chilometri
erano di strade asfaltate, poi ci sarebbe stato del fuoristrada
leggero, fino alla cittadina, lì i team avrebbero alloggiato
per la
notte, anche se si sarebbero alzati piuttosto presto.
Appena
uscirono dalla città la gara entrò nel vivo.
Orlando,
alla sua Panda, fece cenno ad Aelita di prendere la radio e di
contattare gli altri.
Il
motivo del contatto era semplice, la ragazza avrebbe dovuto dire agli
altri di restare uniti, per evitare di perdersi.
Aelita
prese la radio e digitò i due codici per inviare il
messaggio ai
suoi amici.
A
– Dobbiamo stare uniti, così evitiamo di perderci,
la prima tappa
è, come avrete viso, piuttosto semplice, ma è
meglio fare
attenzione.
Pochi
istanti dopo gli rispose Jeremy, il suo ragazzo: - Va bene, staremo
vicini, ma è meglio non azzardare troppi sorpassi!
Poi
rispose Yumi: Ottimo, ora lo dico a Ulrich.
Nella
ECV2, intanto, Yumi premette il bottone del suo casco che gli
permetteva di parlare direttamente con il pilota e disse: - Hai
sentito, Ulrich, dovremmo tenerci vicino agli altri, per evitare di
perderci!
U
-non ho sentito, ho solo capto che non ci dobbiamo allontanare!
Y
– hai capito la parte fondamentale!
Intanto
gli altri equipaggi...
l'
equipaggio dei Furetti di Fuoco, formato da Bolin e Mako, i quali
avevano partecipato a questo rally dalla prima edizione,erano
piuttosto in difficoltà, la Satomobile Ami9 con cui
partecipavano al
rally, stava arrancando.
M
– Come è possibile? Anche l' anno scorso abbiamo
partecipato con
quest'auto, eppure non aveva problemi!
B
– Fratello... non so cosa dirti alla prossima tappa la
facciamo
controllare.
Adesso
ha anche iniziato a fare fumo nero!
Spero
tanto di riuscire ad arrivare alla prima tappa, lì qualcuno
potrà
aiutarci.
M
– Non esagerare, già ci arriviamo, Asami
è già lì, grazie a un
auto che le è stata prestata da un amico di un nuovo
dominatore
dell' aria...
B
– E di che auto si tratta? E simile a una di quelle che
gareggiano?
M
– Sì, assomiglia a quel missile bianco!
Penso
sia una Panda, ma io non ne ho mai sentito parlare...
B
– Allora, se c'è lei siamo salvi, ci
aiuterà con il motore...
Poco
più in avanti un' altra Satomobile, in questo caso una
AMI9-5, 9-5
indicava la potenza, in questo caso, 95cv, gli superò, era
quella
dell' equipaggio “i dominatori dell' aria” composto
da Jinora e
da Kai, i due si erano sposati da poco e quello era il loro viaggio
di nozze...
Vennero
sorpassati pure da una Varrimobile 190-48, guidata dall' anziano
Varrik, e come copilota, la moglie Zu Lee, appena gli notò,
l' uomo
si mise a gridare: - A quanto pare ragazzi, non riuscirete a
prendermi questa volta!
Dopodiché
se ne andò, lasciando dietro di se una enorme fumata nera.
Al
rally partecipava pure il re Wu, con sua moglie Yui, su di un mezzo
degno di un re, una Sato Rover 4X4.
Ulrich
e Yumi, a causa di un piccolissimo inconveniente tecnico, si erano
dimenticati di fare il pieno, erano rimasti un pochino indietro, per
fortuna di Mako e Bolin.
Yumi
fece segno a Ulrich di fermarsi, vedendo i due in mezzo alla strada,
con la macchina ferma.
Y
– Serve aiuto?
M
– Bolin, parlo io. La nostra macchina non si muove e la
radio,
senza alimentazione elettrica non funziona, potreste farci fare una
chiamata con la vostra?
Ulrich
si tolse il casco e uscì dalla macchina.
U
– Fate pure.
Mako
si sedette nel posto del passeggero e premette i vari tasti della
radio per trovare la frequenza corretta per le chiamate all'
assistenza.
M
– Portate un carro attrezzi, ottantottesimo chilometro da
Città
della Repubblica, Satomobile AMI9 rossa e nera, numero 88.
Ass
– La chiamata risale a una ECV2, come mai chiede di una
Satomobile?
M
– Non mi faccia perdere la pazienza, se chiamo da un' auto
che non
è la mia vuole dire che dalla mia non posso chiamare!
Ass
– Va bene! Le mandiamo il nuovo carro attrezzi delle
Industrie del
Futuro, sarà lì in venti minuti!
M
– Ottimo.
Grazie
ragazzi, ora dovrebbe arrivare il carro attrezzi, ci vediamo a Mo-Ce!
Y,
U – A presto!
I
due continuarono il loro viaggio.
A
circa trenta chilometri dall' arrivo, c' era la prima delle prove
speciali, essendo una gara non competitiva non davano punti, ma era
l' occasione ideale per battere i record degli anni precedenti per
quanto riguarda i tempi di percorrenza.
La
speciale durava venti chilometri, quindi si fermava a poca distanza
da Mo-Ce, dove i team si sarebbero riposati e avrebbero fatto
eventuali riparazioni, in caso di guasti.
T
– Prima di effettuare la speciale sarà necessario
aspettare che
arrivino tutti i team.
All'appello
manca una squadra e il componente di una squadra, chi dei due
arriverà per primo?
Ecco,
sta arrivando...
è
la ECV2 della squadra “i Guerrieri Virtuali”!
Ulrich
parcheggiò la ECV2 vicino alle Pande dei compagni di squadra.
Or
– Perché ci avete messo così tanto?
O
– Ci stavate facendo preoccupare!
Or
– Avete avuto problemi?
Y,U
– Non abbiamo avuto problemi, ma abbiamo dovuto soccorrere la
squadra che sta per arrivare con il carro attrezzi.
Or
– Intanto che arrivano, potete raccontarci quello che
è successo?
U
– Va bene.
Poco
dopo la partenza siamo dovuti tornare indietro per fare il pieno e,
non avevamo idea di dove trovare un distributore che accettasse i
buoni per il rally. Quindi abbiamo perso un sacco di tempo.
Dopo
averlo trovato, è stato semplice, abbiamo fatto il pieno e
siamo
partiti.
A
Ottanta chilometri da Città della Repubblica abbiamo trovato
due
uomini, Mako e Bolin, in difficoltà e gli abbiamo fatto fare
una
chiamata dalla nostra radio, una volta chiamato il carro attrezzi ci
hanno ringraziato e hanno detto che potevamo andarcene, che l'
assistenza si sarebbe occupata del resto...
E
così siamo partiti...
Or
– Tra non molto iniziano con le speciali, danno mezz' ora a
team
per i controlli e ora tocca a me e Aelita, poi toccherà a
Jeremy e
Odd e infine a voi, quindi ora devo andare, sennò fanno
partire il
cronometro.
I
due arrivarono appena in tempo e un umo che già conoscevano,
Trinità, fece partire il cronometro.
I
due si erano divisi i compiti, Aelita avrebbe controllato i livelli e
Orlando avrebbe effettuato eventuali rabocchi.
A
– Ho controllato tutto, vuole solo un pochino di olio.
Or
– Ottimo, ora non abbiamo il tempo di farlo colare, faremo un
rabbocco, stasera faremo controlli più approfonditi e
eventualmente
lo cambieremo, ma secondo questo apparecchio, prestatomi da Asami,
può ancora percorrere mille chilometri, contando che la
prossima
tappa è di seicento chilometri, lo sostituiremo alla fine di
questa,
per essere più sicuri, nella prossima andremo di rabbocchi,
dato che
non ci sono speciali stressanti per il motore... sicura che il resto
sia apposto?
A
– Ricontrollo, non si sa mai...
Sì,
è tutto ok!
Tr
– ancora dieci minuti!
Or
– Abbiamo ancora dieci minuti, la macchina è
apposto... vuoi un
po' d' acqua?
A
– Sì
Or
– tieni!
Il
ragazzo le diede una bottiglietta d' acqua, non prima di averne
dominato la temperatura, rinfrescandola, questo poteva farlo, non
stava intralciando il percorso a nessuno, diverso era se stesse
lanciando fiamme dal finestrino.
Tr
– Cinque minuti!
Or
– Meglio cominciare a salire.
Tr
– Tre... due... uno... Viaaaa!
Orlando
partì a tutto gas.
Sollevò
una gigantesca nuvola di polvere, dato che la terra era completamente
secca, non poteva accadere altrimenti.
A
_questa speciale è ricchissima di curve, ma non è
un terreno
particolarmente difficile, penso riusciremo a finire in un buon
tempo.
Or
– Tienti forte, queste auto hanno un dispositivo che permette
di
tenere i turbocompressori sempre in pressione, e ora lo sto
attivando, dovrò tenere il motore molto alto,
sennò perdiamo
potenza nelle ripartenze!
A
– Menomale che mi hai avvisato!
Or
– Tre... due... uno... turbo in pressione!
La
panda era velocissima, quasi le telecamere non riuscivano a
riprenderla, talmente era veloce ed era così rumorosa che i
microfoni non si spaccarono per miracolo.
T
– La prima Panda dei Guerrieri virtuali completa la speciale
in 7'
32”, un record assoluto in tutta la storia delle competizioni.
Dopo
di loro toccò al Odd e Jeremy.
Neppure
la loro auto richiedeva grossi interventi, solo un veloce controllo,
gli interventi gli avrebbero effettuati la sera a Mo-Ce.
Loro
completarono il percorso in 8 minuti netti, non veloci come Orlando,
ma comunque un ottimo tempo.
Stesso
discorso per Ulrich e Yumi, loro completarono il giro in poco meno di
8 minuti.
Gli
ultimi dieci chilometri, cioè la strada che separava il
traguardo
della speciale dalla città di Mo-Ce vennero percorsi dal
gruppo
compatto, uniti per entrare insieme in città.
Appena
giunsero nel piazzale adibito a officina i ragazzi fecero salire le
oro auto su ponte elevatore, per effettuare la manutenzione post
gara.
Cambiarono
l' olio, i filtri e il liquido di raffreddamento, non c' era bisogno
d'altro, una volta finiti i lavori, portarono le auto nel capanno per
il ricovero notturno.
Loro
erano stati fortunati, ma altri no.
Poco
dopo una Satomobile AMI9venne condotta sul ponte dove poco prima
c'era la ECV2 guidata da Ulrich e Yumi.
U
– Ecco sono loro!
O
– Loro chi?
U
– Quei due uomini a cui abbiamo fatto fare la chiamata di
emergenza, stamattina.
Passiamo
a salutarli.
I
ragazzi si avvicinarono al ponte.
Mako
e Bolin stavano parlando con Asami, sembrava stessero parlando delle
misere possibilità di riuscire a rimettere in sesto la
vettura entro
la notte e di una clausola sul cambio di auto.
I
ragazzi si avvicinarono.
O
– Salve.
As
– Salve ragazzi.
M
– Gli conosci?
As
– Sì, uno di essi mi ha dato l' idea per
rivoluzionare nuovamente
l' automobile... Tu conosci già Ulrich e Yumi, quella
ragazza con i
capelli rosa si chiama Aelita, il ragazzo biondo con il ciuffo viola
si chiama Odd, l' altro ragazzo biondo si chiama Jeremy e il ragazzo
con i capelli castano scuro si chiama Orlando
U
– Mi pare di aver visto che la vostra auto è stata
in difficoltà
nella gara di oggi.
B
– è così, purtroppo, non possiamo
più partecipare...
Or
– Non disperarti,Bolin, c' è una piccola clausola
che dice che
puoi cambiare auto, ma il numero deve essere lo stesso e l' auto non
deve essere già iscritta con un altra squadra.
E
posso prestarvi una delle mie, a una condizione.
M
– Pur di onorare la memoria di Korra, siamo disposti ad
accettare
qualsiasi condizione.
Or
– le condizioni sono solo due, la prima è il
cambio dell' olio e
dei filtri dopo ogni tappa, quindi anche dopo che la faccio arrivare;
la seconda, invece è di non usare mai e poi mai, il pulsante
con la
scritta Press. Fiss.
M
– Accetto, di che auto si tratta, e come la farai arrivare?
Or
– è una ECV2, come quella di Ulrich e Yumi.
M
– E come farai a farla arrivare fino a qui?
Or
– Diciamo che Tenzin mi deve un piccolo favore...
due
ore dopo la chiamata, verso le 22:30, Tenzin arrivò e fece
salire
la macchina sul ponte.
Mako
e Bolin fecero quanto chiesto da Orlando, cioè il cambio
dell' olio,
dei filtri e dei fluidi e, grazie all' auto di Asami modificarono l'
iscrizione.
Il
giorno dopo era tutto pronto per la seconda tappa.
|
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Capitolo 3 *** Il rally delle Quattro Nazioni e delle due città: parte due Il nuovo Avatar ***
Il
rally delle Quattro Nazioni e delle due città: parte due
Il
nuovo Avatar
i
ragazzi furono svegliati piuttosto presto, dal trambusto generale.
Uscirono
dalle loro stanze, infatti, quella notte avevano dormito in una
locanda della piccola cittadina, e scesero per fare colazione.
Fu
una cosa piuttosto veloce.
Dovevano
subito rimettersi in viaggio.
T
– I team stanno, dopo una notte di riposo, risalendo sulle
loro
auto, per raggiungere un' altra cittadina portuale, che si affaccia,
però, a nord, verso Ba Sing Se. La tappa è
piuttosto breve, sono
quaranta chilometri, di cui, circa la metà di prova
speciale, la
tappa è stata modificata perché è
giunta notizia di un
importantissimo evento, stanotte verrà rivelato in nuovo
Avatar...
noi sappiamo solo che è un cittadino di Ba Sing Se.
Per
questo è stata modificata la tappa, che in origine doveva
andare per
seicento km verso sud-est.
Si
vocifera che il novo Avatar sia un parente di un dei partecipanti...
ma non sappiamo altro.
Il
team dei Guerrieri Virtuali era pronto, nessuno si era scordato di
fare il pieno o cose simili, lo stesso non poteva dirsi dei
Dominatori della Terra, alta squadra partecipante, che nella
precedente tappa si era classificata tra le ultime, loro avevano un
auto della Cavolo Corporation, auto molto meno affidabile delle altre
auto in gara, e lo aveva dimostrato già nella tappa
precedente,
arrivando con pochissimo olio, consumato durante la speciale e in
fase di surriscaldamento, a causa della rottura del radiatore.
Hiro
e Shi erano due uomini sulla sessantina, i due erano colleghi di
lavoro in una importantissima azienda, con un nome impronunciabile,
ed erano culo e camicia, che sembravano attirare a se tutte le sfighe
del mondo.
Erano
gli unici a avere un auto della Cavolo Corporation, e nessuno poteva
aiutarli, nessuno aveva la specializzazione me gli attrezzi per
lavorarci.
H
– Cosa ti dicevo, dovevamo andare con la tua!
S
– Ma non ti ricordi com' era andata l' anno scorso?
H
– Pure peggio!
T
– Tutti i team sono partiti, tranne I dominatori della Terra,
se
non partono entro un' ora la loro auto verrà portata con il
carro
attrezzi.
La
situazione degli altri team era decisamente più tranquilla,
avevano,
in un tempo da record, percorso i dieci chilometri della seconda
tappa.
E
ora si erano fermati per il giro cronometrato.
I
Guerrieri Virtuali avevano parcheggiato le loro auto molto vicino ai
Furetti di Fuoco, ai quali Orlando aveva prestato una ECV2.
M
– Ciao, ragazzi.
Or,
O, U, Y, J, A _ Ciao!
Or
– Come vi pare la ECV2?
M
– Assurda! Di notte, dopo il cambio dell' olio mi sono fatto
un
giretto, da solo.
A
un certo punto mi è apparso, nel sedile del passeggero, un
uomo
anziano, con i capelli e la barba bianchi e una specie di corona
sulle testa, poteva avere ottanta o novanta anni, era completamente
vestito di rosso, come i cittadini della Nazione del Fuoco di alto
rango. Aveva in mano un pacchetto di Marlboro rosse, ne ha accesa
una, con il suo dominio del fuoco, e poi mi ha detto: – O
rallenti
o l' ultima c' è la fumiamo insieme!
Inutile
dire che sono subito tornato indietro e che il Wc abbia cambiato
colore...
come
cazzo fate a guidarla?
Or
– C' è un motivo se abbiamo scelto il rally,
invece, per esempio
del tennis o del calcio... per quei due sport serve una palla... per
il rally, invece, ne servono due.
B
– Stamattina siamo dovuti tornare indietro per lo stesso
motivo, ma
per colpa mia, è paurosa.
Or
– Vi ci abituerete presto, perché ricordate,
quest'auto è come un
animale da domare, se la domi sei tu il capo, se ti doma lei, non
puoi far altro che sottometterti... e se dovesse succedere, sarebbe
pericolosissimo.
Il
mio consiglio, in quanto quest'auto la conosco come le mie tasche,
è
quello di non prendere decisioni affrettate e di farla andare come se
fosse sui binari, cioè di darle dei comandi precisi e non
troppo
secchi.
M
– Capisco... Ma è difficile non avere paura e
ancora di più non
essere secchi con i comandi...
Or
– Provaci e vedrai che non è così
difficile, anzi, risulterà
pure divertente...
Su
di quest'auto c' è anche un piccolo aneddoto: quando siamo
andati da
Asami, per iscriverla al rally, lei, stupita dalla potenza
dichiarata, milleduecento cavalli, e dalla coppia, di tremila newton
per metro, mi ha chiesto se poteva farci un giro, nella pista privata
delle Industrie del Futuro, e mi ha chiesto qualche consiglio su come
gestirla, io le ho dato gli stessi consigli che ho dato a te, e dopo
due giri di pista, per prendere confidenza, ha iniziato a tirare di
più, e dopo qualche giro è scesa e mi ha detto
che quell'auto l'
aveva fatta tornare a sorridere dopo tanti anni...
M
– Molto buono, quindi forse è vero, se tu la guidi
in un certo
modo, non è pericolosa ma divertente... ci
proverò a guidarla
così...
Or
– Scusa se tronco la conversazione, ma ora devo andare per la
cronometrata!
T
– La prima auto del team I Guerrieri virtuali sta per
partire,
avranno mezz' ora per i controlli, poi partiranno!
Anche
in questo caso il loro tempo fu un record, da record furono pure gli
altri tempi.
Erano
adesso arrivati al porto, l' ultima tratta, fino al porto della
città
sarebbe stata in traghetto, e si sarebbero imbarcati al Molo della
Luna Piena.
Appena
arrivati, quasi a dare in benvenuto a coloro che vogliono raggiungere
Ba Sing Se, c' era un enorme statua in bronzo rappresentante un
serpente di mare.
A
– Quella statua mette davvero i brividi... perché
dovrebbero
mettere una statua di un serpente enorme, con scritto “in
onore
del eroe che protesse il porto dai conquistatori e che rese Ba Sing
Se l' ultima roccaforte”?
B
– In realtà dietro c' è una lunga
storia, se vi interessa ve la
racconto..
Y,
O, Or, U, J, A – Raccontala, ma prima doppiamo fare una cosa.
B
– Allora aspetto, cosa dovete fare di preciso?
M
– Perdonatelo...è un po' rincoglionito... si
è dimenticato che
bisogna salire le macchine, che non salgono da sole...
dovremmo
andare all' area carico...
Y
– Per fortuna abbiamo i posti riservati, altrimenti...
U
– sarebbero stati cazzi...
per
uno strano scherzo del destino, i loro posti riservati erano tra
quello dei Furetti di Fuoco e quello dei Dominatori dell' Aria.
Un
tizio con i capelli castano scuro e gli occhi verdi, si mise avvicino
ai ragazzi e disse – Bella macchina!
Una
donna, che camminava accanto a lui, gli diede una gomitata e lo
sgridò – ti complimenti per la macchina e non ti
presenti?
Perdonatelo,
è un po' così!
Mi
presento: io sono Jinora, e lui è Kai mio marito.
O
– Piacere, io sono Odd
Or
– Piacere, io sono Orlando
A
– Piacere, io sono Aelita
Y
– Piacere, io sono Yumi
U– Piacere, io sono Ulrich
J– Piacere, io sono Jeremy
K
– Ora che ci siamo presenti, posso dirvelo, avete proprio
delle
belle macchine, non ne avevo mai viste in giro prima... sono dei
prototipi?
Or
– Più o meno!
K
– In che senso?
Prima
che Orlando potesse rispondere un altoparlante gracchiò
dicendo –
è il capitano che vi parla, coloro che hanno auto dal valore
superiore a trenta chili d' oro devono firmare un documento che
attesta l' integrità della vettura alla salita sul
traghetto,
cosicché sia la ditta di trasporto a essere responsabile dei
danni.
I
ragazzi, Mako, Bolin e il Re Wu erano gli unici ad avere auto
così
preziose.
Salirono
quindi in cabina e firmarono la dichiarazione.
Gli
altri erano, invece semplicemente saliti nella zona con i tavoli e le
poltrone, nel piano superiore al parcheggio.
Dopo
aver firmato le care anche il gruppetto sarebbe andato lì.
Una
volta giunti nella zona comune, si sedettero attorno a un tavolo,
ordinarono qualcosa da bere e Bolin cominciò il suo racconto
sulla
storia della statua e del perché fosse lì.
B
– Novantaquattro anni or sono finì la guerra di
cent'anni, come
ben sapete, in quella guerra, iniziata centonovantaquattro anni fa,
Sozin iniziò ad attaccare il regno della Terra, creando le
prime
colonie, oggi, grazie a un accordo siglato novantatré anni
fa, sono
diventate uno stato a se stante. La Nazione del Fuoco, in seguito
alla morte di Avatar Roku, sapendo che il nuovo Avatar sarebbe nato
tra i nomadi dell' aria, gli sterminò tutti.
Ma
non uccise Aang, perché era scappato.
Venne
trovato cento anni dopo, quando la nazione del fuoco aveva
conquistato tutto, a eccezione del polo Nord, dove fu respinta da
Aang posseduto da La, e di due città, Oma Shu e Ba Sing Se.
In
seguito Oma Shu venne invasa e restò solo Ba Sing Se. Per
fortuna
esisteva un piccolo porticciolo, nascosto dalle scogliere, che
permise ai migranti, provenienti dal regno della Terra, di trovare
asilo a Ba Sing Se. Il monumento è dedicato al Serpente, una
enorme
creatura, un tempo rabbiosa, ma oggi pacifica, che protesse il porto
e le navi dalla Nazione del Fuoco.
O
– Una storia veramente bella, ma dimmi, come puoi conoscerla
così
dettagliatamente se novanta e passa anni fa non eri nato?
B
– Io e mio fratello eravamo molto amici dell' Avatar Korra,
e, devi
sapere che le successive reincarnazioni dell' Avatar, apprendono i
ricordi e le esperienze di quelle precedenti. Io ti ho raccontato
ciò
che mi ha raccontato lei, dopo averlo appreso dalle sue precedenti
reincarnazioni...
O–
Ora è chiaro...
M
– Guardate, siamo arrivati!
A
– Sono davvero imponenti le mura di Ba Sing Se!
M
– Pensa che queste sono so le mura esterne! Oltre queste mura
c' è
lo zoo, creato dall' Avatar Aang, alcuni mesi prima della fine della
guerra e i campi coltivati.
Oltre
i campi coltivati c' e un ulteriore muro, che delimita l' anello
inferiore.
Ma
state tranquilli, non alloggeremo nell' anello inferiore, ma
bensì
in quello superiore.
C
– è il capitano che vi parla, stiamo per giungere
a destinazione,
tra dieci minuti arriviamo al porto, lì scaricherete tutto,
poi il
mio compito è finito, verrete scortati fino all' anello
superiore,
dove alloggerete e assisterete alla cerimonia di rivelazione dell'
Avatar.
Dopo
dieci minuti il traghetto venne fatto attraccare, alcuni dominatori
del metallo annodarono degli spessi cavi d' acciaio ad elevatissima
resistenza agli ormeggi, per assicurarsi che il traghetto non potesse
muoversi di un millimetro.
Appena
diedero l' ok, i team scesero nel parcheggio e, con le loro auto
iniziarono l' attraversata. Le due guardie, in piedi di fronte alla
porta della città chiesero a ogni conducente e a ogni
copilota dei
documenti di riconoscimento, dopo questo breve controllo, tutti i
team, o quasi, poterono attraversare il muro, infatti, solo dopo l'
ok, i due dominatori della terra, due omoni piuttosto muscolosi,
potevano aprire l' enorme portone della città.
L'
unico team che non riuscì a superare il controllo furono
“I
dominatori della Terra”.
O
– Dove sono i vostri documenti?
H
– Beh... ecco... veramente.... eeee....
S
– Gli abbiamo.... ehm... dimenticati....
O2
– Senza i documenti non potete entrare!
E
ora andatevene! Altrimenti...
I
due uomini crearono un trampolino di terra che fece volare i due
uomini e la loro auto direttamente sul traghetto, l' auto venne
distrutta e i due si ruppero svariate ossa, non avrebbero mai voluto
riavere a che fare con quelle due guardie.
Per
gli altri invece, si prospettava una splendida serata, erano arrivati
nell' hotel che gli avrebbe ospitati attorno a mezzogiorno, lasciando
loro il tempo di farsi una doccia e cambiarsi, prima di scendere per
pranzo.
Dato
che non sapevano cosa fare, i ragazzi decisero di fare un giro per Ba
Sing Se, o perlomeno un giro del' anello superiore.
A
un cero punto un ragazzo, che poteva avere la loro età o
giù di lì,
gli fermò.
R
– Ehi, ma voi siete i Guerrieri Virtuali!
J
– Ma come fai a conoscerci, se noi non conosciamo te!
R
– Io sono Haru! E se vi chiedete come mai vi conosco... beh,
avete
battuto ogni record, per quanto riguarda le speciali, ecco come mai
siete così famosi...
e
sopratutto so chi siete perché voi, insieme a mio zio, siete
stati
gli unici a firmare l' attestato di integrità!
Indicò
i ragazzi, dicendo tu sei e il nome, fino ad averli detti tutti.
J
– Hai azzeccato tutti i nostri nomi...
Y
– Quindi tu sei... il nipote di re Wu?
H
– Sì, esatto...
ma
lui mi considera ben più di un nipote...
O
– Come mai?
H
– mio babbo,che sarebbe suo fratello e mia mamma, sono morti
quando
avevo tre anni, e da allora lui e sua moglie mi hanno adottato, in
seguito, a poche settimane dalla formalizzazione dell' adozione,
hanno fatto degli esami e hanno scoperto di non poter avere figli,
da allora mi trattano come se fossi loro figlio.
Dovete
sapere che Wu è appassionato di corse e che ha un circuito
da gara
privato nella sua villa, se volete fateci un giro...
Or
– Perché non vieni pure te?
H
– Vedete... non so guidare...
O
– Che importa... farai da passeggero...
H
– Va bene...
Or
– E inoltre, in quel circuito c' è un' altra auto,
che re Wu mi ha
chiesto se potevo portarla per far sfilare il nuovo Avatar... si
tratta di una Thema 8.32.
ma
te farai il giro su i nostri pandini e sulla ECV2.
H
– Va bene!
Andiamo!
Ma...
chi sarà il primo a guidare di voi?
I
ragazzi che, durante le due tappe avevano guidato, si indicarono l'
un l' altro dicendo – Il primo devi essere tu! No, tu! No,
devi
andare prima te!
H
– Va bene, decido io!
J,
U, Or – Forse è la scelta migliore.
H
– Orlando, sei tu il primo!
Or
– Va bene!
Il
gruppetto raggiunsero il circuito, che distava circa duecento metri
dall' imponente villa del re e circa cinquecento dall' hotel.
Orlando
e Haru si sedettero in macchina e il ragazzo accese il motore.
H
– Ma quanto casino fa?
Or
– Effettivamente è rumorosa, ma le ECV2
è peggio, dopo salirai su
di quella e infine sull' altra Panda.
Dimmi
un po' come ti sembra la posizione?
H
– Sembra buona, è molto bassa... ma non scomoda...
te
ne prego però, non tirare troppo che non ci sono abituato!
Or
– Va bene!
I
due completarono il giro in breve temo e Haru pareva essere
abbastanza scosso.
H
– Menomale che ti avevo detto di andare piano... cosa se ti
avessi
detto di corre!
Y
– Adesso farai un giro con me, io questa ECV2 non la conosco,
quindi non correrò.
H
– Va bene!
Qualche
ora dopo....
U
– Ormai è quasi ora di cena, dobbiamo tornare in
Hotel !
Or
– Io devo prendere la Thema, chi vuole salire?
Stanotte
questa macchina farà parte del corteo dell' Avatar, anzi,
sarà
proprio l' auto su cui viaggerà l' Avatar!
Alla
fine, stringendosi un pochino, salirono tutti e sei.
O
– Ma dico... a 'sto punto avresti portato la Multipla!
Or
– Io l' avrei anche fatto, ma non volevo innemicarmi un re!
O
– Se la mettiamo così...
Dopo
aver cenato ed essersi cambiati d' abito, i ragazzi andarono al
palazzo reale, luogo dove si sarebbe tenuta la cerimonia, dopo la
cerimonia, numerose auto si sarebbero riunte in corteo e avrebbero
sfilato per tutta Ba Sing Se, e Orlando avrebbe guidato quella su cui
avrebbe viaggiato l' Avatar.
Nella
piazza di antistante l' ingresso del palazzo, a tempo di record,
è
stato allestito un palco.
Accanto
al re c' erano cinque o sei sacerdoti, vestiti con abiti tradizionali
del regno della terra.
E
oltre a loro c' erano dei percussionisti, che suonavano dei tamburi
con un ritmo lentissimo.
A
un certo punto uno dei sacerdoti prese parola.
S
– Come ben sapete, dalla notte dei tempi, un uomo o una
donna, in
alternanza, così come in alternanza con le nazioni, nascono
con un
grande potere, riuscire a dominare i quattro elementi, l' ultimo
Avatar, Avatar Korra, era nata nella tribù dell' acqua, l'
Avatar
precedente, Avatar Aang, era nato tra i Nomadi dell' Aria e quello
ancora Precedente, Avatar Roku, era nato nella Nazione del Fuoco,
oggi, il ciclo continua e, dopo 260 anni, trenta in più
dell' età a
cui morì la nostra amata Avatar Kyoshi, Rava, spirito della
Luce, si
è reincarnato in un abitante del Regno della Terra...
date
il benvenuto a Avatar Haru!
Appena
il ragazzo scese dai gradini della villa e salì sul palco, i
sacerdoti e tutti i presenti si inchinarono, in segno di rispetto.
Avatar
Haru, in seguito, venne scortato da alcune persone fino alla Thema,
dove, una volta apertagli la portiera, si sedette dietro.
Orlando
si sedette al posto di guida pochi istanti dopo e accese la macchina.
Il
corteo partì e tra clacson e sgasate diede annuncio dell'
arrivo del
nuovo Avatar.
Haru,
però era abbastanza triste, o meglio preoccupato, ora il
compito di
mantenere la pace spettava a lui, ma non sapeva da dove cominciare...
ci avrebbe pensato in seguito, ora doveva solo pensare a godersi la
festa in suo onore, poi avrebbe pensato a chi rivolgersi per imparare
gli altri tre domini, a cominciare dal fuoco, passando per l' aria, e
infine l' acqua. Sapeva quale sarebbe stato , per lui il più
difficile, l' acqua, l' elemento del cambiamento e dell' adattamento,
probabilmente non si sarebbe mai abituato al cambiamento di quel
giorno, e per questo riteneva fosse l' acqua l' elemento più
difficile.
Forse
era anche per quello che non riusciva a guidare, non riusciva ad
adattarsi alle frequenti situazioni che possono incorrere guidando e
quindi a cambiare direzione, o il modo di dare gli imput.
|
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Capitolo 4 *** Il rapimento ***
Il
rapimento
due
giorni dopo la cerimonia di annuncio dell' Avatar, il rally
è
rincominciato, da Ba Sing Se, le squadre sono tornate indietro, fino
all porto della Luna Piena, questa volta il viaggio sarebbe stato
parecchio più lungo , avrebbero raggiunto l' estremo confine
orientale dell'ex regno della Terra, attraversando il fiume che lo
separa in due metà quasi identiche, fino al Porto Oriente,
lì
sarebbero saliti su di una nave molto più grande, con essa
avrebbero
raggiunto il polo sud, dove ci sarebbero state due tappe e
altrettante speciali, una di esse si sarebbe svolta a pochi
chilometri dalla tribù del sud, per gli abitanti del polo,
vedere
veicoli diversi dalle loro tradizionali motoslitte, o slitte trainate
da cani polari, era una cosa piuttosto rara, gli vedevano, in
pratica, solo quando passava il Rally.
Dopo
essere saliti sul traghetto e aver raggiunto il Porto Oriente, le
varie squadre salirono le loro auto nella stiva e andarono nelle loro
cabine.
La
Nave, chiamata Folgore, era una nave modernissima, prodotta da una
joint venture formata dalle Industrie del Futuro, con una quota del
40%, dalla marina della Repubblica unita con una quota del 20% e con
la Marina della Nazione del Fuoco con una quota del 40%, era una nave
enorme la più grande che avesse mai solcato i mari, la sua
costruzione è stata difficilissima, infatti, ha richiesto
diecimila
persone, tra fabbri, principalmente provenienti della Nazione del
fuoco e da Città della Repubblica, che, in totale
costituivano il
venti per cento della forza lavoro, quattromila dominatori del
metallo e della terra, per la costruzione delle parti più
grosse
dello scafo, e per sollevare una parete per permettere alla nave di
essere protetta dall' acqua fintanto che non fosse finita, dato che
le pareti presenti erano insufficienti per le enormi dimensioni dell'
imbarcazione,duemila non dominatori per assemblare le cabine e gli
arredi, e altrettanti dominatori dell' acqua per varare la nave
facendo entrare l' acqua dalle paratie, fatte affondare nel momento
in cui il livello tra l' acqua all' esterno e quello all' interno
fossero stati uguali.
La
costruzione della nave, in totale, è durata dieci anni. Le
sue
dimensioni sono un record, lunga settecento metri, larga duecento,
nel punto di massima larghezza, e con un peso, a pieno carico, di
oltre un milione di tonnellate, circa un miliardo di chili.
È
talmente gigante, che solo i porti più importanti, e ne
mondo ne
esistono solo dieci,
uno
nella Repubblica unita, uno è Porto Oriente, l' altro si
trova a
nord dell ex regno. Due si trovano al Polo Sud e,altrettanti al Polo
Nord. E, infine tre si trovano nella Nazione Del Fuoco, uno a sud,
uno nel centro e uno a nord.
La
nave poteva essere definita come una nave “combi”,
essa, infatti,
poteva essere usata per il trasporto di un cospicuo numero di
persone, circa seimila, con le millecinquecento cabine a disposizione
dei passeggeri occupate da quattro persone e, una incredibile
quantità di merci.
Il
viaggio sarebbe stato abbastanza noioso, ma, grazie ai dieci milioni
di cavalli dei cinque motori turbodiesel, che sommati insieme hanno
una cilindrata di quattro miliardi di centimetri cubi, o circa
quaranta milioni di litri, piuttosto veloce, in due giorni e due
notti, sarebbero sbarcati la mattina del dopodomani, presto,
avrebbero raggiunto il polo sud.
E
di cosa da fare c' è n' era, per fortuna.
Anzitutto
la ,manutenzione alle auto, in vista delle temperature estremamente
basse, anche di cinquanta gradi sottozero, sarebbe stato necessario
sostituire l' antigelo con uno più efficace, senza acqua, ma
con una
speciale miscela che non gela se non a -120 gradi, con il solo
svantaggio di non raffreddare oltre i 110 gradi, temperatura, che,
comunque, dai motori di queste auto non viene mai raggiunta. E
cambiando l' olio con uno di gradazione 0W e, infine, mettere un
liquido lavacristalli che non congelasse, se non a temperature
bassissime.
Oltre
a questi cambi, obbligatori per tutte le auto, in opzione, si
dovevano montare le gomme chiodate e un riscaldatore supplementare,
per l' abitacolo e il motore.
Per
fortuna la nave era dotata di un officina con alcuni ponti e, dunque,
le operazioni erano facilitate.
I
ragazzi scelsero di montare tutto, non si sapeva a che cosa si doveva
andare incontro, quindi scelsero bene di montare tutto.
Il
giorno ancora successivo, finalmente, sbarcarono, il porto da cui
sbarcarono era a circa trecento quaranta km dal villaggio, era un
percorso completamente innevato e con parecchio ghiaccio.
La
prima parte della tappa, circa trecento chilometri, sarebbero stai di
gara standard, poi c' è ne sarebbero stati altri trenta di
prova
speciale e, gli ultimi dieci sarebbero stai una semplice parata.
La
prima parte della gara era stata abbastanza nella norma, le due Pande
di Orlando e Aelita e di Jeremy e Odd e le le due ECV2 di Ulrich e
Yumi e di Mako e Bolin, i Furetti di Fuoco, si contendevano le prime
quattro posizioni. Aelita diede il comando di attivare la funzione
Press. Fiss. E di tenere il motore alto di giri.
Odd,
e Yumi obbedirono e tre delle quattro auto partirono come razzi,
distanziando
Mako
e Bolin.
Orlando
prese una curva in derapata, sollevando un' immensa quantità
di
neve, ciò era permesso perché nessuno aveva mai
pensato di farlo...
Co
sì facendo aveva ulteriormente distanziato gli inseguitori.
A
– Scusa ma i furetti di fuoco hanno la tua ECV2...
Or
– Tranquilla, sono indietro... ora di a tutti di disattivare
Press.
Fiss.
Aelita
prese la radio e disse – Ragazzi, ora disattivate Press. Fiss.
Or
– E ti dirò di più.. facciamoci
sorpassare, almeno da Wu, così
andremo sulla scia dei fuoristrada del Dai Lee e risparmiamo
carburante, per poi superare tutti prima della Speciale.
A
– Ottima idea, avviso tutti.
A(R)
– Ragazzi, ora fatevi sorpassare da Wu, è una
nostra tattica, lo
risuperiamo prima della speciale...
Y,
O – Ok.
I
ragazzi si fecero sorpassare dal piccolo convoglio.
Erano
in quest'ordine, davanti a tutti c'era Wu, dietro al fuoristrada del
Dai Lee c' erano Ulrich e Yumi, poi Le due Pande, che chilometro dopo
chilometro si alternavano.
Quando
all' improvviso si sentì un botto, e poco dopo un altro.
La
Sato Rover di re Wu sbandò e cadde in una cunetta.
A
questo punto Ulrich rallentò e accostò a qualche
metro dal
fuoristrada, spense i fari e il motore e, se fosse passato troppo
tempo avrebbe chiamato i soccorsi.
Non
ve ne fu il tempo.
La
porta del fuoristrada venne scardinata dagli uomini del Dai Lee e Wu
e sua moglie, grazie a dei bloccanti del Chi, messi fuori uso in
pochi istanti.
Vennero
legati loro mani e piedi e misero loro dei bavagli in bocca,
cosicché
non potessero chiedere aiuto.
I
loro corpi, con i muscoli completamente rilassati, vennero messi nel
bagagliaio di uno dei due fuoristrada, gli altri uomini tolsero le
corde e salirono sul fuoristrada dove erano prima.
A
questo punto, Ulrich, riaccese il motore e , andando piano, per
evitare di essere scoperto, gli inseguì.
Andarono
fino a una radura, lì si fermarono e due uomini, quelli che
guidavano, scesero dai rispettivi fuoristrada e si misero a parlare.
Dl1
– Cosa ne facciamo di loro?
Dl2
– Di loro non ne ho idea, ma sicuramente so cosa faremo una
volta
tornati in città...
Dl1
– Sì, esatto, appena rientriamo semineremo il
panico e faremo
attentati ovunque, per costringere i vari leder a combattere e,
facendo rivendicare gli attentati ad altri, scateneremo una guerra
civile, la più grossa dai tempi della Guerra dei cent'anni.
E
al momento giusto, uccideremo tutti i leader e rivendicheremo noi il
potere...
e
chi non ci obbedirà farà una brutta fine...
Dl1
– Sì, ma del re cosa ne facciamo? E soprattutto da
dove iniziamo
con gli attentati?
Dl2
– Cominceremo dalla Nazione del Fuoco, quando il rally
passerà lì,
e l' Avatar verrà presentato alla famiglia reale, noi
uccideremo la
principessa ereditaria, l' uccisione di quella ragazza, appena
quindicenne, porterebbe risonanza ovunque e, facendo rivendicare l'
attentato al gruppo che non ritiene che Lord Zuko, deceduto anni or
sono, e i suoi eredi siano al trono legittimamente, scateneremo una
guerra civile, per il rapimento di Wu, accuseremo i Separatisti e via
dicendo...
Per
il momento lo liberiamo, ma poi lo faremo sparire domani, e nessuno
lo troverà... ciò esattamente domani.
Dl1
– E come mai domani?
Dl2
– Domani passiamo a pochi chilometri dal portale degli
spiriti,
faremmo una piccola deviazione e lo spediremo lì...
Narra
le leggenda che vi abiti un vecchio, un po' pazzo, amante del
tè...
Dl1
– Ma di sicuro non potrà aiutarlo...
Dl2
– Esatto...
i
due tornarono indietro e, Ulrich, senza farsi notare fece lo stesso.
Mancavano
solo Ulrich, Yumi, Wu, la moglie e le guardi reali, prima di iniziare
la Speciale.
La
Speciale sarebbe stata di venti chilometri, questa volta sulla neve,
e sarebbe stata più tosta delle altre, ma ciononostante i
ragazzi
riuscirono a stare sotto i nove minuti.
Arrivati
al villaggio, fecero le solite manutenzioni post gara, quando, a
Orlando venne un' idea brillante.
Or
– Dato che oggi l' Avatar è qui, per essere
conosciuto dalla Tribù
del Sud e dalla famiglia reale della Nazione del Fuoco,
perché non
organizziamo un piccolo spettacolo, nulla di che, un paio di derapate
in sincrono e un po' di dominio...
U
– è una grande idea... ma non me la sento di
derapare...
Y
– Non ti preoccupare, caro, ci penso io, infondo siamo
fidanzati e
se non lo fai te.. lo devo fare io!
O
– Ben detto Yumi! Ma immaginano che nella tribù
del Nord ti
avrebbero guardato male...
Y
– Come mai?
Una
ragazzina sui tredici anni, figlia del capo villaggio, sbucò
dal
nulla, facendo trasalire tutti.
RdPS
– Scusate se vi ho fatto prendere un attacco di cuore, ma,
tu,
ragazzo dai buffi capelli a punta, hai ragione, al Nord sono molto
maschilisti, figurati che le donne non possono esercitare il dominio,
se non per curare...
Y
– Assurdo!
RdPS
– E ho sentito quello che avete detto, mi pare una bella
idea, ma
ne devo parlare con mio babbo, il capo villaggio.
Comunque,
mi chiamo Kanna.
Circa
venti minuti dopo.
K
– Mio babbo ha dato il consenso e ha sperso la voce.
O
– Ottimo, stanotte ci divertiremo!
Quella
notte.
Orlando
e Yumi, prima di iniziare lo spettacolo, al di fuori delle mura del
villaggio, avevano chiesto a alcuni dominatori dell' acqua di rendere
la pista più liscia possibile, che, grazie a dei pattini
mobili si
sarebbero fermati meglio, se la superficie fosse perfettamente
liscia.
In
dei posti d' onore, nel punto ideale per vedere, vi era la famiglia
reale, l' ex generale Iroh, ora signore del fuoco, la moglie Aiko sua
figlia, di quindici anni, e principessa ereditaria, Mai.
Erano
nella posizione perfetta per godesi lo spettacolo.
Dopo
pochi minuti le due Panda 4X4, gruppo b da 1200 cavalli arrivarono.
I
due erano perfettamente sincronizzati, non sbagliavano di un
centimetro.
Intanto,
Mai, mentre gli osservava, pensava a quanto potesse essere figo
guidare quelle auto o, semplicemente fare da passeggera... e di
quanto potessero essere fighi quelli che le guidavano.
Poco
prima che lo spettacolo, Mai, seppure il babbo non ne era contento al
100%, riuscì a scendere le gradinate e si avvicino ala Panda
di
Orlando.
Bussò
sul plexiglas del finestrino laterale, per farsi notare dal
conducente.
Orlando
aprì la porta e si tolse il casco.
Or
– Principessa Mai?
M
– Chiamami, e di pure al tuo gruppetto di amici, di chiamarmi
solo
Mai.
Or
– Va bene!
Mi
era capitato di scorrazzare l' Avatar, ma una principessa mai!
Scusa
il gioco di parole!
M
– Fa nulla... se non ti avessi visto dominare il fuoco avrei
pensato che tu fossi un dominatore dell' acqua!
Or
– Mi sa, che oltre alla corona di principessa ereditaria ti
meriti
quella di regina delle battute!
Ma
dimmi, vuoi fare un giretto, qua in zona?
M
– Sono salita per quello, ma non correre troppo, non ci sono
abituata...
Or
– anche se non corriamo, mettiti il casco, se il simbolo
ereditario
ti impedisse di indossarlo mettilo nel portacose, poi, già
ti
ricordo i di reindossarlo...
M
– Fintanto che non fanno i caschi con il buco sulla
sommità è l'
unica strada...
Or
– Ok, ora parto.
Orlando
accese il motore e, il suono del V8 si propagò rapidamente
nell'
abitacolo.
M
-Mamma mia è rumorosissima!
Orlando
premette un tastino, con scritto c2 e disse – Non ho capito
cosa
hai detto, se vuoi parlare devi premere il pulsante con scritto c1,
che vuol dire casco uno.
Mai
premette il tasto e disse – Cosi?
Or
– Esatto!
Perfetto,
ora, che hai indossato la cintura si parte!
M
– Porca vacca! Alla faccia che ti avevo detto di andare
piano...
Or
– Itta se ti avessi detto di correre!
Ci
sono abituato!
E
poi, guarda, manco centotrenta siamo facendo...
M
– Sembrano molti di più!
Or
– Lo so, per via del rumore, ma per ottenere tutta quella
potenza
era necessario eliminare quasi tutto lo scarico, ora vediamo se
riesco a farla sfiammare!
Grazie
a un rapido rilascio del gas e a una piccola quantità di
fortuna si
sentì un botto, accompagnato da una fiammata.
Dopo
una ventina di chilometri di giro, i due tornarono indietro, ore c'
era lo spettacolo di dominio e, pure Orlando ne faceva parte.
Tornarono
nel parcheggio, Orlando ricordò a Mai di indossare il
simbolo e i
due uscirono dalla macchina.
Durante
lo spettacolo di dominio sarebbe stato rivelato l' Avatar.
Fu
un ora e mezza fantastica e, nel momento in cui, Orlando si rese
conto di riuscire nel dominio del plasma, la forma suprema del
dominio del fuoco, un dominio che non si pensava esistesse
più,
Iroh, per poco non morì di infarto, sebbene non fosse
dinastista,
cioè un fanatico delle dinastie, ebbe, una notte un sogno
dove i
suoi nipoti sapevano dominare il fulmine, la temperatura e il plasma.
E quel ragazzo appariva nella visione, come marito della figlia, non
lo avrebbe mai detto a nessuno dei due, ma se ciò dovesse
accadere,
ne sarebbe stato contento.
Dopo
lo spettacolo, da un grosso pilastro, uscito da terra, svettava Haru,
il nuovo Avatar.
Il
giorno seguente sarebbe stato un giorno di riposo, il rally sarebbe
ripreso il giorno successivo ancora.
E
in quel giorno, la gara si svolse regolarmente, ma, nel punto
più
vicino al portale degli Spiriti, i Dai Lee, misero in atto il loro
piano, scaricare il re, la moglie l' avrebbero tenuta come ostaggio
in un posto diverso, nel mondo degli spiriti, lì dove
nessuno l'
avrebbe mai cercato.
Appena
si venne a sapere della scomparsa di Wu, cioè un' ora dall'
arrivo
dell' ultima auto del convoglio, due squadre di ricognizione vennero
chiamate per ricognire l' intero percorso.
Fatto
starno, venne ritrovata la sola auto del re, senza le due della
scorta, ed era vuota. La porta era stata manomessa, pensarono a un
rapimento.
Appena
si seppe la notizia del possibile rapimento, venne attivato il
PPLELF, il piano di protezione dei leader delle nazioni e delle loro
famiglie, un aereo privato, gli avrebbe portati, per il tempo
necessario a sapere chi e perché avesse rapito Wu, a
Città della
Repubblica, in particolare un Hotel di super lusso, creato per quelle
occasioni, a garantirne loro la sicurezza, ci avrebbero pensato un
gruppo di guerriere Kyoshi super addestrate e specializzate nel corpo
a corpo di Bulldozer e Trinità, e un altro di dominatori del
metallo, chiunque dovesse parlare con loro, o far loro visita,
verrà
prima perquisito e un dominatore dotato di senso sismico gli
porrà
vari quesiti, sia domande semplici che domande più
specifiche.
In
quell'hotel sarebbero stati al sicuro, almeno per un po'.
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Capitolo 5 *** i racconti di Lord Zuko: il suicidio di Azula ***
Piccolo
disclaimer
In
teoria questo capitolo sarebbe dovuto uscire il giorno di Halloween,
ma causa inconvenienti tecnici non è potuto succedere...
come
classico, delle mie storie a tema inquietante chi sarà
qualche
suicidio e qualche morto... nulla di troppo esplicito, sia chiaro, ma
se sei ultraiperfacilmente impressionabile, ti avviso, la storia
è
vagamente inquietante.
I
racconti di Lord Zuko
il
suicidio di Azula
Polo
sud
Qualche
ora prima.
Aelita
e Orlando, con la Panda 4X4 da Rally, erano in testa alla gara, erano
a poche centinaia di metri dal portale del mondo degli spiriti.
A(R)
– Appena arriviamo al portale degli spiriti, fermati, voglio
attraversarlo e vedere com' è, non ti preoccupare,
farò presto.
Or
– Va bene, ma se ci resti molto devo avvisare l' assistenza
di non
preoccuparsi!
A
-Tranquillo! Non ci resterò molto.
I
due giunsero fino al portale e Orlando fermò la belva.
Aelita
si mise, sopra alla tuta ignifuga, il cappotto pesante e
uscì dalla
macchina. Faceva un freddo cane.
Corse,
per evitare di sfreddarsi, fino all' immenso portale. A questo punto
lo attraversò, con la stessa lentezza disarmante con la
quale
entrava nelle torri di Lyoko quando Xana stava per compiere una
strage.
Appena
entrata si ritrovò in una landa desolata, popolata da pochi
spiriti.
Si
avvicinò lentamente a uno di essi, uno spirito molto simile
a un
coniglio blu gigante, e gli parlò.
A
– Grande Spirito, dove posso trovare il bosco di Xai Bau?
Lo
spirito le diede una mano. Aelita la strinse e i due si trovarono
all' ingresso ovest del bosco, a circa cinquanta metri dalla locanda
del Anziano Iroh.
Aelita
attraversò da sola il pezzo di strada che separava l'
ingresso del
bosco dalla locanda.
A
circa metà strada sbatté contro qualcosa di
morbido...
la
ragazza si rese subito conto di essere sbattuta contro l' anziano ex
generale.
A
– Mi scusi... sono un po' distratta...
I
– Fa nulla.. sono cose che capitano...
Piuttosto...
potresti dirmi come ti chiami? Io sono Iroh.
A
– Piacere. Io mi chiamo Aelita.
I
– Vieni, ti offro qualcosa.
I
due raggiunsero la piccola locanda e Aelita si sedette accanto a un
signore anziano, dal suo aspetto, barba e capelli bianchissimi, aveva
almeno novant'anni, ma la cosa che più risaltava era una
grossa
cicatrice, sulla parte sinistra della faccia.
Aelita,
prima di sedersi, lo salutò con un profondo inchino.
Zuko
fece altrettanto.
A
– Piacere, mi chiamo Aelita.
Z
– Piacere, io mi chiamo Zuko.
A
un certo punto, una folata di vento scompigliò i capelli
rosa della
ragazza, evidenziano una cicatrice, che prima, poteva essere notata
solo guardando attentamente.
Z
– Anche te hai una cicatrice? Un marchio che ti segna a vita,
che
non ti potrai togliere neppure volendo... cosa ti è
successo? Cioè,
come te la sei procurata?
A
– Io te lo racconto, ma poi mi racconti, della tua?
Ma
prima... devi sapere che tutti si chiedono come è morta tua
sorella?
Z
– Io e mio zio siamo gli unici a saperlo, dopo te lo
racconto...
A
– Va bene...
Tutto
è cominciato ancora prima che nascessi, i migliori
scienziati del
Regno della Terra, della Nazione del Fuoco e delle Tribù
dell'
acqua, lavoravano a un progetto segreto per il governo di Repubblica
unita, per un progetto denominato Cartagine. Tra di loro, lavoravano
i miei genitori, Waldo e Anthea. Di questo progetto, nemmeno gli ex
capi di governo ne sapevano qualcosa.
Lo
scopo, almeno questo è stato detto loro, era quello di,
attraverso
l' energia nucleare, produrre energia a costo praticamente Zero,
questo, date le minime quantità necessarie, non avrebbe
causato
alcun danno all' ambiente.
Il
progetto andò avanti e, dopo tre anni, i miei si sposarono.
Due anni
dopo nacqui, i miei cercavano di rendere la mia vita il più
normale
possibile, per quanto, fosse normale, per una bambina piccola, vivere
in una base militare...
Per
altri tre anni, i miei lavorarono, finché dei terroristi, la
Fenice
Verde, questo il loro nome, non rapirono mia mamma.
Appeno
ciò successe, mio babbo e, una carissima amica, che, per me
era
quasi una seconda mamma, tanto restava con noi, fuggirono.
Da
allora io e mio babbo vivemmo sotto diverse identità
segrete, da
allora fino a quattro anni fa avremmo cambiato almeno una quindicina
di identità, tra le più varie, mio babbo
è stato, professore,
impiegato, operaio, muratore, elettricista, idraulico, per alcuni
mesi arbitro di dominio sportivo e via dicendo...
fino
a quel maledetto giorno di quattro anni fa.
La
ragazza si mise a piangere.
Quattro
anni fa, vivevamo in una villa denominata Hermitage, una casa molto
grande, ma non vistosa, la fenice verde lo uccise e, per poco, non
uccise anche me.
Appena
mio babbo gli sentì urlare e minacciare di sfondare la
porta, sparò
un colpo di avvertimento.
Essi
lo interpretarono come un gesto di sfida.
Spararono
un primo colpo, che mi arrivò dritto qui, dove ora c'
è questa
cicatrice.
Dopo
ne spararono un altro, dritto al petto di mio babbo.
Morì
sul colpo. Fu uno spettacolo agghiacciante.
Io
mi salvai per una serie di coincidenze fortuite, per prima cosa, gli
uomini in nero non mi presero, e per seconda, la vicina di casa, una
vedova sulla sessantina, allertata dal casino generale, mi
portò a
casa sua.
E
infine, quella donna gentilissima, che mi ha salvata, era una
dominatrice dell' acqua.
Ella
aveva ideato una particolare tecnica di dominio del sangue, tecnica,
che sapeva usare solo lei, dopo la morte di Katara, per chiudere
ferite e pulirle e e, se necessario, togliere corpi estranei.
Mi
tolse così il proiettile e rimarginò la ferita,
ma non riuscì a
non lasciare un segno.
Z
– E una storia veramente triste...
Ora
ti racconto la mia, non voglio allungarla di molto ma ti racconto
solo le cose più importanti, come hai fatto te.
Tutto
è iniziato quando avevo appena tredici anni, sebbene,
già allora
non fossi ben voluto da mio babbo, per una questione piuttosto
scomoda, non vivevo poi, tanto male. A questo odio compensava mio zio
Iroh, che era per me più un padre che non uno zio.
Quel
giorno andai, per la prima volta a un consiglio di guerra, allora si
stava svolgendo ancora la pazza guerra dei cent'anni, pazza nel senso
che tutto era nato dalla pazzia di Sozin, che, ignorando gli
avvertimenti di Avatar Roku, attaccò.
Da
allora, per anni si svolse la più sanguinaria delle guerre.
Quel
giorno, io intervenni senza essere interpellato.
Mio
padre, non ci pensò due volte a obbligarmi a sfidarlo in un
Agni
Kai.
Io
mi rifiutai di combattere.
Lui,
allora mi bruciò la faccia, dove ora ho la cicatrice e mi
esiliò,
dicendo che sarei potuto tornare solo una volta trovato l' Avatar.
Dopo
una serie di avvenimenti, tra cui due separazioni da mio zio, alla
fine, capii, proprio grazie a lui, che dovevo unimi all' Avatar, se
volevo porre fine alla guerra.
Così
feci. Io e l' Avatar Aang divenimmo amici inseparabili.
Dopo
che lui sconfisse Ozai e io, insieme a Katara sconfiggemmo Azula, io divenni Signore del Fuoco.
Se
vuoi saper la storia di Azula ecco tutta la verità:
Dopo
essere stata tradita da Mai e Ty Lee, aveva iniziato la sua lenta
decadenza verso la pazzia, al punto di perdere il controllo sui
propri limiti e aveva iniziato, pensando di essere la signora del
fuoco, a bandire la gente a destra e a manca.
Il
giorno prima di essere eletto Signore del Fuoco, io e lei, ormai era
quasi completamente andata, ci sfidammo in un Agni Kai.
Lei
barò, attaccando a Katara, per fortuna, ella si seppe
difendere e,
con il suo dominio e un po' di furbizia, riuscì a
incatenarla a una
griglia dell'acqua in ingresso al palazzo.
Date
le sue instabili condizioni mentali, decisi, che, per lei, la cosa
migliore, sarebbe stata quella di rinchiuderla in un manicomio,
lì,
dopo che Aang, con il dominio dell' energia, le tolse il dominio, non
avrebbe potuto nuocere a nessuno.
Per
i primi dieci anni andò tutto bene, nessuno ne seppe nulla
sembrava
stesse addirittura migliorando.
Poi,
un giorno, un 29 Ottobre di tanti anni fa, a causa di alcune
coincidenze assurde, successe l' impensabile.
Un
addetto, mentre le mise la camicia di forza, erroneamente, le
bloccò
il Chi, il flusso di energia, immobilizzandola momentaneamente...
devi
sapere, però, che appena il Chi si sblocca, è
come se, per circa
trenta secondo, si diventasse Hulk, guadagnano la super-forza, ella,
approfittando di ciò, si liberò dalla camicia e,
approfittando di
un altro errore, l' addetto, infatti, non chiuse la porta della
stanza, uscì e si mise a correre.
Inciampò
in una carrozzina e fece un volo nella tromba dell' ascensore, cadde
sulla cabina e si ruppe entrambe le gambe, in maniera irreparabile.
Il
suo intento era un altro... ma ancora non c'era riuscita.
Condannata
a passare il resto dei suoi giorni in una sedia a rotelle, giorno
dopo giorno escogitò un piano.
Un
novo addetto, dopo il licenziamento in tronco del precedente, voluto
da me, poiché, sebbene la odiassi, era pur sempre mia
sorella, fece
lo steso errore.
Non
potendo più usare la camicia di forza, le sue braccia erano
legate
ai braccioli della sedia e, in particolare quello destro, serviva a
muovere il joystik che comandava la sedia.
Egli,
inavvertitamente non chiuse la porta e, Azula, approfittandone,
uscì
e, tramite le rampe per carrozzine, salì fino all' ottavo
piano.
Non
si sa come, ma riuscì a slegare le mani dalla sedia.
Allora
prese la rincorsa e si buttò.
Fece
un salto di quasi venticinque metri.
Morì
sul colpo, in un lago di sangue.
Gli
investigatori, in uno dei sui stivali, trovarono un biglietto con
scritto, con il suo sangue, quindi, tempo prima del gesto estremo,
una frase: mi arrendo alla Voce, è troppo potente, il mio
tempo qui
è scaduto.
La
sua testa era spappolata e, si faticava a riconoscerla.
Anche
il resto del corpo aveva subito lesioni gravi, le interiora erano
sparse sul terreno, insieme a pezzi d' ossa e di cervello...
al
solo ricordarlo, mi viene brutta voglia...
per
riconoscere il cadavere, venimmo chiamati io, mio zio Iroh e e Ozai.
Ozai,
dall' ultima volta che lo vidi, prima di lasciarlo marcire in
prigione, si era molto sciupato, sembrava fosse invecchiato di
cinquant'anni, ma erano passati appena dieci.
Lui
era incatenato e con due guardie che sembravano armadi a quattro
ante, a trattenerlo.
Iroh,
che era arrivato da un po', ma, dato che lo aveva fatto in silenzio,
nessuno se n' era accorto, continuò la frase.
I
– Vidi Ozai piangere, non lo faceva da quando era un bambino
piccolo, era assurdo.
Z
– Il giorno dopo, si svolsero i funerali di Azula, in forma
più
nascosta possibile, tant'è che, dopo centinaia anni, un
membro della
famiglia reale venne cremato.
I
– Pochi mesi dopo, vi fu il funerale di Ozai.
Z
– Solo tre mesi dopo, dopo un mese, circa, di sciopero della
fame,
ma continuando, comunque, a piangere ininterrottamente, morì
Ozai.
Anche
nella sua cella fu trovato un biglietto, con la stessa identica
frase, scritta con il sangue.
La
sua morte fu tra le peggiori in assoluto, morì di di stenti.
Anche
il suo funerale venne svolto in forma privata e anche lui fu cremato,
l' urna con le sua ceneri, si trova proprio accanto a quella di
quelle della figlia favorita.
Al
suo funerale non pianse nessuno, anche perché era stato lui
a
piangere per l' unica persona che avrebbe potuto farlo.
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