la leggenda dei guerrieri virtuali

di Lancia Delta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** i guerrieri virtuali ***
Capitolo 2: *** Il Rally delle Quattro Nazioni e delle Due Città. Parte prima: Prima tappa ***
Capitolo 3: *** Il rally delle Quattro Nazioni e delle due città: parte due Il nuovo Avatar ***
Capitolo 4: *** Il rapimento ***
Capitolo 5: *** i racconti di Lord Zuko: il suicidio di Azula ***



Capitolo 1
*** i guerrieri virtuali ***


In questa storia ci sono dei cammei di personaggi famosi realmente vissuti o viventi, non è nel mio intento essere offensivo nei loro confronti. Sfido voi lettori a trovarli tutti.


I guerrieri virtuali

Città della Torre di Ferro

14 Aprile


Sono passati due anni da quando Xana è stato liberato dal male e, per celebrare l' evento, i ragazzi avevano deciso di riaccendere, solo per un giorno, il supercomputer.

Jeremy – Come vi sembra rientrare su Lyoko dopo dure anni che non c' avete messo piede?

Aelita – è assurdo, mi ero dimenticata di quanto fosse strana la procedura di virtualizzazione! Due anni fa non c' avrei fatto caso...

J – E questo cos'è?

Jeremy aprì una cartella nel supercomputer.

J – Ora ricordo... dovevamo fare uno scherzo a Jim, fingendo di avere la patente... ma era un falso, di una città inesistente, Città della Repubblica, dove la patente la si prende a 16 anni!

Yumi – Jeremy! Stai delirando o la virtualizzazione mi ha rincoglionita? Avremo dovuto fare uno scherzo a Jim?

Ulrich – No.. l' ho sentito pure io...

Odd – Possiamo farlo quest'anno... abbiamo sedici anni...

Orlando – esatto!

J – Va bene, le stampo...

in pochi minuti, le false patenti erano stampate, erano del tutto identiche a quelle di Città della Repubblica, nessuno si sarebbe accorto del fatto che fossero del falsi.

Jeremy se le mise in tasca.

J ma cosa diavolo sta succedendo?

Il supercomputer si sta surriscaldando!

O – Non fare battute sul caldo, siamo nel deserto!

J – non sto scherzando! Vi devo tirare fuori!

Inizio il processo di devirtualizzazione!

I ragazzi uscirono dagli scanner appenda in tempo.

Pochi secondi dopo il supercomputer esplose.

I ragazzi non erano feriti, ma si trovavano in un posto molto diverso da dov'erano prima, non erano più nella vecchia fabbrica abbandonata, in Francia.

I ragazzi erano a terra, ancora scossi, e li rimasero per un po'.

A un certo punto, due uomini, uno alto, molto robusto, e con i capelli scuri e un altro, più basso e più magro, biondo.

Primo uomo – Chi siete?

Secondo uomo – Non credi che dovremo presentarci prima noi?

Pu – Hai ragione!

Scusate vi ho chiesto chi siete e non mi sono neppure presentato!

Io sono Bulldozer e lui è Trinità... voi chi siete?

J – I...i...io sono Jeremy.

A – Io sono Aelita.

Y – Io sono Yumi.

U – Io sono Ulrich.

Or – Io mi chiamo Orlando.

O – Io sono Odd.

B – Vi portiamo in un posto sicuro, il tempio dell' Aria.

J – Tempio dell' aria?

T – Esatto, si trova su di un' isoletta sulla costa di Città della Repubblica, è il posto più sicuro della città, è a due passi da qua.

Tenzin mi ha detto che ci sono molti oggetti con un cartellino con il vostro nome...

Jeremy penso tra se e se “probabilmente è un sogno., ma se non lo fosse, gli oggetti sono quelli che erano prima nella fabbrica”.

Dopo una breve camminata e un viaggio su di una barca con un fuoribordo da 15 cavalli giunsero al tempio.

Era un edificio enorme.

Bulldozer chiamo a Tenzin e il maestro, un uomo sulla settantina, pelato e con dei lunghi baffi bianchi. Ciò che saltava più all' occhio era però una freccia azzurra che copriva la parte centrale della testa, essa sembrava prolungarsi pure lungo le braccia, per terminare prima delle dita.

Quelle frecce erano una caratteristica che distintiva dei maestri del dominio dell' aria.

Tenzin – Allora siete voi i ragazzini di cui mi hanno parlato!

Non vi avevo mai visto qui, e non avevo mai visto quelle cose lì nella piazza, sono comparsi dal nulla, a quanto pare come voi...

avevo telefonato a questi due miei amici, Trinità e Bulldozer, per cercare dei ragazzini che si chiamano Jeremy, Aelita, Odd, Ulrich, Yumi, Orlando... e a quanto pare.. gli ho trovati...

fatemi capire... avete un posto dove stare?

O – Per il momento no... siamo arrivati qui da pochissimo.

T – Potete stare qui per un po', intanto che non trovate un altro alloggio, ma prima, toglietemi una curiosità, siete dominatori?

J,A,OR,O,U,Y – Non lo sappiamo!

T – Facciamo un semplice test.

Provate a eseguire una mossa per ognuno dei quattro domini.

Ecco le pergamene.

Prima provarono con il dominio dell' aria.

Sia Odd che Jeremy riuscono nel dominio.

T – A quanto pare, Odd, Sei un dominatore dell' aria.

Poi provarono, a eccezione di Odd, a dominare la terra, la lava e il metallo.

Ulrich riusciva a padroneggiare la terra e la lava, ma non il metallo, Aelita, invece non riusciva a padroneggiare la lava, ma riusciva egregiamente, con il metallo.

T – Non disperatevi, solo Bulldozer e Trinità riescono a dominarli tutti e tre. E hanno anche creato un nuovo stile di combattimento corpo a corpo, molto efficace, oltre a loro sono divenuti maestri poche alte persone, tra cui Nami, il capo delle guerriere Kyoshi, usandola come tecnica in caso in cui il combattimento con i ventagli risulti troppo rischioso.

In seguito provarono con il dominio del fuoco.

Orlando riusciva a dominarlo.

Il ragazzo si concentrò su di una vasca piena di acqua piovana, la puntò con la mano e fece bollire, e poi ghiacciare l' acqua.

T – è assurdo, da ormai trecento anni non si era a conoscenza di dominatori della temperatura!

Or – Non lo sapevo! Mi è venuto istintivo, mi sono concentrato sul movimento delle molecole, aggiungendo o togliendo loro calore, riesco a modificarne la temperatura...

T – Prova a tirare un fulmine.

Or – Un fulmine?!?

Orlando si concentrò e dalla sua mano uscì una setta blu.

Or – Incredibile! Riesco a dominare il fulmine!

T – Yumi, resti solo te, prova a dominare l' acqua.

Alla ragazza riusciva istintivo, era il suo dominio!

T – Forse non lo sai, ma esiste una forma illegale di dominio dell' acqua, il dominio del sangue... è illegale da anni ormai... la legge che lo rese illegale la propose mia mamma, Katara, lei mi raccontava di quando, pur di salvare mio babbo, l'Avatar Aang, e mio zio, Sokka, dalle grinfie della spietata Hama, fu costretta a usarlo. Da allora ebbe la convinzione che il dominio del sangue fosse la cosa peggiore che una persona potesse ricevere o fare.

Y – è inquietante!

T – Ecco come mai è illegale.

Ora vi accompagno nelle vostre stanze.

Sistematevi pure come volte. Sui comodini ci sono dei libri, se volete leggeteli, non ci sono problemi.

Tra poco è ora di cena... se avete sentito dire che noi della nazione dell' aria siamo vegetariani, è una falsa notizia, siamo onnivori da un bel pezzo, gli unici animali di cui non mangiamo la carne sono i bisonti volanti, siamo legati spiritualmente a loro e perciò non possiamo mangiarli.

dopo cena i ragazzi si coricarono subito, prima di dormire, quali all' unisono, si affacciarono alle foinestre, per scorgere il panorama di Città della Reppublica di notte, era splendida.

Se volete, domani mattina potete farvi un giro in città, è una città enorme e potreste perdervi, per cui fate attenzione.

Il giorno dopo i ragazzi vennero svegliati dal trambusto, Asami, una donna, che a detta di Tenzin, dal giorno della morte di Korra veniva quasi tutte le mattine al tempio, quel giorno, forse presa dal commemorare la memoria di Korra, il giorno del sedicesimo anniversario dalla morte, cadde dalle scale, facendo molto rumore.

I ragazzi, mezzo addormentati scesero a vedere cosa fosse successo e trovarono la donna a terra.

La aiutarono a alzarsi in piedi e le chiesero cosa le fosse successo, oltre alla prematura scomparsa di Korra.

As – A parte quello che sapete già, cioè della sua prematura scomparsa, c' è dell' altro,quella notte in cui accadde l' incidente stavo guidando, era tardi e la strada era sgombera, dovevamo esserei in città il più presto possibile, il giorno seguente avremo avuto un importante appuntamento...

Stavo guidando abbastanza piano, di notte correre è pericoloso, quando un tizio, che stava andando contromano, ci andò addosso...

è stato velocissimo, io riuscì a buttarmi in una cunetta, ma lui centrò comunque la macchia, chiusi gli occhi.

Gli riaprii in ospedale, ma ero sola.

Asami si mise a piangere.

As – Chiesi di Korra. Mi dissero che non c'è l' aveva fatta.

Volevo morire.

In suo onore, a ventiquattro giorni dalla sua scomparsa, si celebra una gara automobilistica, il rally delle quattro nazioni e delle due città, quattro come gli elementi, sei come il nostro gruppo, formato da me, lei, Mako e Bolin, due fratelli ex dominatori sportivi di cui facevano parte anche Nala, il suo cane polare e Pabu, il furetto di fuoco di Bolin. Le due città sono Città della Repubblica, città che difese fino alla Fine e Zaofu, città che, grazie a lei riacquisì l' indipendenza. All'inizio aveva paura di guidare, ma dopo due anni di allenamento, riuscì a vincere diverse competizioni, l' appuntamento del giorno seguente era l' allenamento per una gara che si sarebbe tenuta ventiquattro giorni dopo.

E sono anche molto preoccupata perché Le Industrie del Futuro, azienda che ho ereditato da mio babbo e unica cosa che mi resta di lui, sono, di nuovo, sul punto di collassare. Non ho avuto molte grandi idee da quel giorno...

Or – Forse so come farti venire un idea.

Le industrie del futuro sono famose per aver rinnovato l' automobile, giusto?

As – Giusto... ma adesso sembra che la stiano facendo crollare...

Or – Vieni nel piazzale qua dietro, forse, ispirandoti a uno di questi prototipi riuscirai a avere delle idee...

As – Non ne sono certa, ma tentar non nuoce.

Orlando le consegnò le chiavi di una delle innumerevoli Panda, in particolare quelle di una 45 Super.

As – Avevi ragione, posso avere lo schema progettuale?

Orlando le diede una valigetta ventiquattrore.

Or – Qui dentro ci sono i progetti...

As – Grazie, come ringraziamento, se avete dai sedici anni in su, potete partecipare al Rally delle Quattro Nazioni e delle Due Città,gratis, potete partecipare con qualsiasi auto, non è una gara competitiva, i vincitori ricevono un premio simbolico, nulla di che, ma la competizione è meravigliosa, scoprirete paesaggi incredibili e villagi sconosciuti, oltre a famosi monumenti!

Se volete partecipare ditemelo.

J,O,OR,A,Y,U – Certamente!

As – Firmate questi fogli e siete iscritti.

Detto questo la donna si allontanò dai ragazzi e si avvicinò alla lapide commemorativa di Korra.


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Capitolo 2
*** Il Rally delle Quattro Nazioni e delle Due Città. Parte prima: Prima tappa ***


Capitolo due

Il rally delle Quattro Nazioni e delle Due Città parte prima:

Prima tappa

Città della Repubblica

06 Maggio

le auto erano sistemate sula griglia di partenza e, il telecronista stava leggendo le varie regole del rally.

T – Regola numero uno: questa non è una gara competitiva, è una gara commemorativa, non conta arrivare per primi, ma conta solo attraversare le Quattro Nazioni e le Due Città.

Regola numero due: Possono partecipare sia i dominatori, che i non dominatori, è, infatti, vietata qualsiasi forma di dominio.

Regola numero tre: I team di assistenza devono aiutare chiunque sia in difficoltà e permettere a tutti di arrivare alla tappa finale.

Quarta e ultima regola: possono partecipare tutte le auto, senza nessun limite di potenza, cilindrata, età, numero di esemplari prodotti eccetera.

Detto questo gli ispettori si assicureranno che nessuno trasporti nulla che possa intralciare il percorso altrui o avvantaggiare e si assicureranno che le vetture rispettino le caratteristiche con le quali sono state iscritte.

Dopo ciò si partirà.

Un' ora dopo.

T – Tre... Due... Uno... Viaaaa!

I Guerrieri Virtuali, questo il nome scelto dai ragazzi, parteciparono al rally con due Panda 4X4 e una ECV2, auto dotate della strabiliante potenza di 1200 cavalli, erogati da un 4000 V8 quadri-turbo, creato unendo due 2000, dotati della tecnologia Triflux, da 600cv ciascuno, uniti a creare una sola, potentissima, unità.

Il cambio era del tipo sequenziale e aveva 7 marce avanti, più una prima ridotta e due retromarce, di cui una ridotta.

Il motore era posteriore-centrale e le auto avevano due posti.

L' impianto di illuminazione era dotato della strabiliante potenza di 5000 Watt, un record in tutto il Rally.

Da record erano pure la potenza, 1200 cavalli, la coppia, tremila Newton per metro e il peso, di appena nove quintali.

Gli equipaggi erano i seguenti: Orlando in veste di pilota e Aelita in veste di copilota, equipaggio già vittorioso al mondiale rally interscolastico 14-18 anni, dell' anno precedente, sula Panda, Odd e Jeremy, classificatesi quarti al Mondiale interscolastico nella stessa categoria , sulla seconda Panda e Ulrich e Yumi sulla ECV2, loro si erano classificati terzi.

Tutte le auto dei team erano dotate di radio portatili per comunicare con la base e con gli alti compagni di squadra.

Il rally partì dalla piazza principale di Città della Repubblica, la prima parte della gara non era altro che una parata, consisteva nel girare per le vie principali della città sgasando come dei forsennati, per dare un saluto alla città, dove sarebbero tornati dopo molto, molto tempo, una volta attraversate quattro nazioni e viaggiato per migliaia di Km.

La prima tappa circa duecento Km di lunghezza, sarebbe Città della Repubblica-Mo-ce,piccola cittadina di pescatori che si affaccia sul oceano, il percorso era piuttosto semplice, in, i primi chilometri erano di strade asfaltate, poi ci sarebbe stato del fuoristrada leggero, fino alla cittadina, lì i team avrebbero alloggiato per la notte, anche se si sarebbero alzati piuttosto presto.

Appena uscirono dalla città la gara entrò nel vivo.

Orlando, alla sua Panda, fece cenno ad Aelita di prendere la radio e di contattare gli altri.

Il motivo del contatto era semplice, la ragazza avrebbe dovuto dire agli altri di restare uniti, per evitare di perdersi.

Aelita prese la radio e digitò i due codici per inviare il messaggio ai suoi amici.

A – Dobbiamo stare uniti, così evitiamo di perderci, la prima tappa è, come avrete viso, piuttosto semplice, ma è meglio fare attenzione.

Pochi istanti dopo gli rispose Jeremy, il suo ragazzo: - Va bene, staremo vicini, ma è meglio non azzardare troppi sorpassi!

Poi rispose Yumi: Ottimo, ora lo dico a Ulrich.

Nella ECV2, intanto, Yumi premette il bottone del suo casco che gli permetteva di parlare direttamente con il pilota e disse: - Hai sentito, Ulrich, dovremmo tenerci vicino agli altri, per evitare di perderci!

U -non ho sentito, ho solo capto che non ci dobbiamo allontanare!

Y – hai capito la parte fondamentale!

Intanto gli altri equipaggi...

l' equipaggio dei Furetti di Fuoco, formato da Bolin e Mako, i quali avevano partecipato a questo rally dalla prima edizione,erano piuttosto in difficoltà, la Satomobile Ami9 con cui partecipavano al rally, stava arrancando.

M – Come è possibile? Anche l' anno scorso abbiamo partecipato con quest'auto, eppure non aveva problemi!

B – Fratello... non so cosa dirti alla prossima tappa la facciamo controllare.

Adesso ha anche iniziato a fare fumo nero!

Spero tanto di riuscire ad arrivare alla prima tappa, lì qualcuno potrà aiutarci.

M – Non esagerare, già ci arriviamo, Asami è già lì, grazie a un auto che le è stata prestata da un amico di un nuovo dominatore dell' aria...

B – E di che auto si tratta? E simile a una di quelle che gareggiano?

M – Sì, assomiglia a quel missile bianco!

Penso sia una Panda, ma io non ne ho mai sentito parlare...

B – Allora, se c'è lei siamo salvi, ci aiuterà con il motore...

Poco più in avanti un' altra Satomobile, in questo caso una AMI9-5, 9-5 indicava la potenza, in questo caso, 95cv, gli superò, era quella dell' equipaggio “i dominatori dell' aria” composto da Jinora e da Kai, i due si erano sposati da poco e quello era il loro viaggio di nozze...

Vennero sorpassati pure da una Varrimobile 190-48, guidata dall' anziano Varrik, e come copilota, la moglie Zu Lee, appena gli notò, l' uomo si mise a gridare: - A quanto pare ragazzi, non riuscirete a prendermi questa volta!

Dopodiché se ne andò, lasciando dietro di se una enorme fumata nera.

Al rally partecipava pure il re Wu, con sua moglie Yui, su di un mezzo degno di un re, una Sato Rover 4X4.

Ulrich e Yumi, a causa di un piccolissimo inconveniente tecnico, si erano dimenticati di fare il pieno, erano rimasti un pochino indietro, per fortuna di Mako e Bolin.

Yumi fece segno a Ulrich di fermarsi, vedendo i due in mezzo alla strada, con la macchina ferma.

Y – Serve aiuto?

M – Bolin, parlo io. La nostra macchina non si muove e la radio, senza alimentazione elettrica non funziona, potreste farci fare una chiamata con la vostra?

Ulrich si tolse il casco e uscì dalla macchina.

U – Fate pure.

Mako si sedette nel posto del passeggero e premette i vari tasti della radio per trovare la frequenza corretta per le chiamate all' assistenza.

M – Portate un carro attrezzi, ottantottesimo chilometro da Città della Repubblica, Satomobile AMI9 rossa e nera, numero 88.

Ass – La chiamata risale a una ECV2, come mai chiede di una Satomobile?

M – Non mi faccia perdere la pazienza, se chiamo da un' auto che non è la mia vuole dire che dalla mia non posso chiamare!

Ass – Va bene! Le mandiamo il nuovo carro attrezzi delle Industrie del Futuro, sarà lì in venti minuti!

M – Ottimo.

Grazie ragazzi, ora dovrebbe arrivare il carro attrezzi, ci vediamo a Mo-Ce!

Y, U – A presto!

I due continuarono il loro viaggio.

A circa trenta chilometri dall' arrivo, c' era la prima delle prove speciali, essendo una gara non competitiva non davano punti, ma era l' occasione ideale per battere i record degli anni precedenti per quanto riguarda i tempi di percorrenza.

La speciale durava venti chilometri, quindi si fermava a poca distanza da Mo-Ce, dove i team si sarebbero riposati e avrebbero fatto eventuali riparazioni, in caso di guasti.

T – Prima di effettuare la speciale sarà necessario aspettare che arrivino tutti i team.

All'appello manca una squadra e il componente di una squadra, chi dei due arriverà per primo?

Ecco, sta arrivando...

è la ECV2 della squadra “i Guerrieri Virtuali”!

Ulrich parcheggiò la ECV2 vicino alle Pande dei compagni di squadra.

Or – Perché ci avete messo così tanto?

O – Ci stavate facendo preoccupare!

Or – Avete avuto problemi?

Y,U – Non abbiamo avuto problemi, ma abbiamo dovuto soccorrere la squadra che sta per arrivare con il carro attrezzi.

Or – Intanto che arrivano, potete raccontarci quello che è successo?

U – Va bene.

Poco dopo la partenza siamo dovuti tornare indietro per fare il pieno e, non avevamo idea di dove trovare un distributore che accettasse i buoni per il rally. Quindi abbiamo perso un sacco di tempo.

Dopo averlo trovato, è stato semplice, abbiamo fatto il pieno e siamo partiti.

A Ottanta chilometri da Città della Repubblica abbiamo trovato due uomini, Mako e Bolin, in difficoltà e gli abbiamo fatto fare una chiamata dalla nostra radio, una volta chiamato il carro attrezzi ci hanno ringraziato e hanno detto che potevamo andarcene, che l' assistenza si sarebbe occupata del resto...

E così siamo partiti...

Or – Tra non molto iniziano con le speciali, danno mezz' ora a team per i controlli e ora tocca a me e Aelita, poi toccherà a Jeremy e Odd e infine a voi, quindi ora devo andare, sennò fanno partire il cronometro.

I due arrivarono appena in tempo e un umo che già conoscevano, Trinità, fece partire il cronometro.

I due si erano divisi i compiti, Aelita avrebbe controllato i livelli e Orlando avrebbe effettuato eventuali rabocchi.

A – Ho controllato tutto, vuole solo un pochino di olio.

Or – Ottimo, ora non abbiamo il tempo di farlo colare, faremo un rabbocco, stasera faremo controlli più approfonditi e eventualmente lo cambieremo, ma secondo questo apparecchio, prestatomi da Asami, può ancora percorrere mille chilometri, contando che la prossima tappa è di seicento chilometri, lo sostituiremo alla fine di questa, per essere più sicuri, nella prossima andremo di rabbocchi, dato che non ci sono speciali stressanti per il motore... sicura che il resto sia apposto?

A – Ricontrollo, non si sa mai...

Sì, è tutto ok!

Tr – ancora dieci minuti!

Or – Abbiamo ancora dieci minuti, la macchina è apposto... vuoi un po' d' acqua?

A – Sì

Or – tieni!

Il ragazzo le diede una bottiglietta d' acqua, non prima di averne dominato la temperatura, rinfrescandola, questo poteva farlo, non stava intralciando il percorso a nessuno, diverso era se stesse lanciando fiamme dal finestrino.

Tr – Cinque minuti!

Or – Meglio cominciare a salire.

Tr – Tre... due... uno... Viaaaa!

Orlando partì a tutto gas.

Sollevò una gigantesca nuvola di polvere, dato che la terra era completamente secca, non poteva accadere altrimenti.

A _questa speciale è ricchissima di curve, ma non è un terreno particolarmente difficile, penso riusciremo a finire in un buon tempo.

Or – Tienti forte, queste auto hanno un dispositivo che permette di tenere i turbocompressori sempre in pressione, e ora lo sto attivando, dovrò tenere il motore molto alto, sennò perdiamo potenza nelle ripartenze!

A – Menomale che mi hai avvisato!

Or – Tre... due... uno... turbo in pressione!

La panda era velocissima, quasi le telecamere non riuscivano a riprenderla, talmente era veloce ed era così rumorosa che i microfoni non si spaccarono per miracolo.

T – La prima Panda dei Guerrieri virtuali completa la speciale in 7' 32”, un record assoluto in tutta la storia delle competizioni.

Dopo di loro toccò al Odd e Jeremy.

Neppure la loro auto richiedeva grossi interventi, solo un veloce controllo, gli interventi gli avrebbero effettuati la sera a Mo-Ce.

Loro completarono il percorso in 8 minuti netti, non veloci come Orlando, ma comunque un ottimo tempo.

Stesso discorso per Ulrich e Yumi, loro completarono il giro in poco meno di 8 minuti.

Gli ultimi dieci chilometri, cioè la strada che separava il traguardo della speciale dalla città di Mo-Ce vennero percorsi dal gruppo compatto, uniti per entrare insieme in città.

Appena giunsero nel piazzale adibito a officina i ragazzi fecero salire le oro auto su ponte elevatore, per effettuare la manutenzione post gara.

Cambiarono l' olio, i filtri e il liquido di raffreddamento, non c' era bisogno d'altro, una volta finiti i lavori, portarono le auto nel capanno per il ricovero notturno.

Loro erano stati fortunati, ma altri no.

Poco dopo una Satomobile AMI9venne condotta sul ponte dove poco prima c'era la ECV2 guidata da Ulrich e Yumi.

U – Ecco sono loro!

O – Loro chi?

U – Quei due uomini a cui abbiamo fatto fare la chiamata di emergenza, stamattina.

Passiamo a salutarli.

I ragazzi si avvicinarono al ponte.

Mako e Bolin stavano parlando con Asami, sembrava stessero parlando delle misere possibilità di riuscire a rimettere in sesto la vettura entro la notte e di una clausola sul cambio di auto.

I ragazzi si avvicinarono.

O – Salve.

As – Salve ragazzi.

M – Gli conosci?

As – Sì, uno di essi mi ha dato l' idea per rivoluzionare nuovamente l' automobile... Tu conosci già Ulrich e Yumi, quella ragazza con i capelli rosa si chiama Aelita, il ragazzo biondo con il ciuffo viola si chiama Odd, l' altro ragazzo biondo si chiama Jeremy e il ragazzo con i capelli castano scuro si chiama Orlando

U – Mi pare di aver visto che la vostra auto è stata in difficoltà nella gara di oggi.

B – è così, purtroppo, non possiamo più partecipare...

Or – Non disperarti,Bolin, c' è una piccola clausola che dice che puoi cambiare auto, ma il numero deve essere lo stesso e l' auto non deve essere già iscritta con un altra squadra.

E posso prestarvi una delle mie, a una condizione.

M – Pur di onorare la memoria di Korra, siamo disposti ad accettare qualsiasi condizione.

Or – le condizioni sono solo due, la prima è il cambio dell' olio e dei filtri dopo ogni tappa, quindi anche dopo che la faccio arrivare; la seconda, invece è di non usare mai e poi mai, il pulsante con la scritta Press. Fiss.

M – Accetto, di che auto si tratta, e come la farai arrivare?

Or – è una ECV2, come quella di Ulrich e Yumi.

M – E come farai a farla arrivare fino a qui?

Or – Diciamo che Tenzin mi deve un piccolo favore...

due ore dopo la chiamata, verso le 22:30, Tenzin arrivò e fece salire la macchina sul ponte.

Mako e Bolin fecero quanto chiesto da Orlando, cioè il cambio dell' olio, dei filtri e dei fluidi e, grazie all' auto di Asami modificarono l' iscrizione.

Il giorno dopo era tutto pronto per la seconda tappa.

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Capitolo 3
*** Il rally delle Quattro Nazioni e delle due città: parte due Il nuovo Avatar ***


Il rally delle Quattro Nazioni e delle due città: parte due

Il nuovo Avatar

i ragazzi furono svegliati piuttosto presto, dal trambusto generale.

Uscirono dalle loro stanze, infatti, quella notte avevano dormito in una locanda della piccola cittadina, e scesero per fare colazione.

Fu una cosa piuttosto veloce.

Dovevano subito rimettersi in viaggio.

T – I team stanno, dopo una notte di riposo, risalendo sulle loro auto, per raggiungere un' altra cittadina portuale, che si affaccia, però, a nord, verso Ba Sing Se. La tappa è piuttosto breve, sono quaranta chilometri, di cui, circa la metà di prova speciale, la tappa è stata modificata perché è giunta notizia di un importantissimo evento, stanotte verrà rivelato in nuovo Avatar... noi sappiamo solo che è un cittadino di Ba Sing Se.

Per questo è stata modificata la tappa, che in origine doveva andare per seicento km verso sud-est.

Si vocifera che il novo Avatar sia un parente di un dei partecipanti... ma non sappiamo altro.

Il team dei Guerrieri Virtuali era pronto, nessuno si era scordato di fare il pieno o cose simili, lo stesso non poteva dirsi dei Dominatori della Terra, alta squadra partecipante, che nella precedente tappa si era classificata tra le ultime, loro avevano un auto della Cavolo Corporation, auto molto meno affidabile delle altre auto in gara, e lo aveva dimostrato già nella tappa precedente, arrivando con pochissimo olio, consumato durante la speciale e in fase di surriscaldamento, a causa della rottura del radiatore.

Hiro e Shi erano due uomini sulla sessantina, i due erano colleghi di lavoro in una importantissima azienda, con un nome impronunciabile, ed erano culo e camicia, che sembravano attirare a se tutte le sfighe del mondo.

Erano gli unici a avere un auto della Cavolo Corporation, e nessuno poteva aiutarli, nessuno aveva la specializzazione me gli attrezzi per lavorarci.

H – Cosa ti dicevo, dovevamo andare con la tua!

S – Ma non ti ricordi com' era andata l' anno scorso?

H – Pure peggio!

T – Tutti i team sono partiti, tranne I dominatori della Terra, se non partono entro un' ora la loro auto verrà portata con il carro attrezzi.

La situazione degli altri team era decisamente più tranquilla, avevano, in un tempo da record, percorso i dieci chilometri della seconda tappa.

E ora si erano fermati per il giro cronometrato.

I Guerrieri Virtuali avevano parcheggiato le loro auto molto vicino ai Furetti di Fuoco, ai quali Orlando aveva prestato una ECV2.

M – Ciao, ragazzi.

Or, O, U, Y, J, A _ Ciao!

Or – Come vi pare la ECV2?

M – Assurda! Di notte, dopo il cambio dell' olio mi sono fatto un giretto, da solo.

A un certo punto mi è apparso, nel sedile del passeggero, un uomo anziano, con i capelli e la barba bianchi e una specie di corona sulle testa, poteva avere ottanta o novanta anni, era completamente vestito di rosso, come i cittadini della Nazione del Fuoco di alto rango. Aveva in mano un pacchetto di Marlboro rosse, ne ha accesa una, con il suo dominio del fuoco, e poi mi ha detto: – O rallenti o l' ultima c' è la fumiamo insieme!

Inutile dire che sono subito tornato indietro e che il Wc abbia cambiato colore...

come cazzo fate a guidarla?

Or – C' è un motivo se abbiamo scelto il rally, invece, per esempio del tennis o del calcio... per quei due sport serve una palla... per il rally, invece, ne servono due.

B – Stamattina siamo dovuti tornare indietro per lo stesso motivo, ma per colpa mia, è paurosa.

Or – Vi ci abituerete presto, perché ricordate, quest'auto è come un animale da domare, se la domi sei tu il capo, se ti doma lei, non puoi far altro che sottometterti... e se dovesse succedere, sarebbe pericolosissimo.

Il mio consiglio, in quanto quest'auto la conosco come le mie tasche, è quello di non prendere decisioni affrettate e di farla andare come se fosse sui binari, cioè di darle dei comandi precisi e non troppo secchi.

M – Capisco... Ma è difficile non avere paura e ancora di più non essere secchi con i comandi...

Or – Provaci e vedrai che non è così difficile, anzi, risulterà pure divertente...

Su di quest'auto c' è anche un piccolo aneddoto: quando siamo andati da Asami, per iscriverla al rally, lei, stupita dalla potenza dichiarata, milleduecento cavalli, e dalla coppia, di tremila newton per metro, mi ha chiesto se poteva farci un giro, nella pista privata delle Industrie del Futuro, e mi ha chiesto qualche consiglio su come gestirla, io le ho dato gli stessi consigli che ho dato a te, e dopo due giri di pista, per prendere confidenza, ha iniziato a tirare di più, e dopo qualche giro è scesa e mi ha detto che quell'auto l' aveva fatta tornare a sorridere dopo tanti anni...

M – Molto buono, quindi forse è vero, se tu la guidi in un certo modo, non è pericolosa ma divertente... ci proverò a guidarla così...

Or – Scusa se tronco la conversazione, ma ora devo andare per la cronometrata!

T – La prima auto del team I Guerrieri virtuali sta per partire, avranno mezz' ora per i controlli, poi partiranno!

Anche in questo caso il loro tempo fu un record, da record furono pure gli altri tempi.

Erano adesso arrivati al porto, l' ultima tratta, fino al porto della città sarebbe stata in traghetto, e si sarebbero imbarcati al Molo della Luna Piena.

Appena arrivati, quasi a dare in benvenuto a coloro che vogliono raggiungere Ba Sing Se, c' era un enorme statua in bronzo rappresentante un serpente di mare.

A – Quella statua mette davvero i brividi... perché dovrebbero mettere una statua di un serpente enorme, con scritto “in onore del eroe che protesse il porto dai conquistatori e che rese Ba Sing Se l' ultima roccaforte”?

B – In realtà dietro c' è una lunga storia, se vi interessa ve la racconto..

Y, O, Or, U, J, A – Raccontala, ma prima doppiamo fare una cosa.

B – Allora aspetto, cosa dovete fare di preciso?

M – Perdonatelo...è un po' rincoglionito... si è dimenticato che bisogna salire le macchine, che non salgono da sole...

dovremmo andare all' area carico...

Y – Per fortuna abbiamo i posti riservati, altrimenti...

U – sarebbero stati cazzi...

per uno strano scherzo del destino, i loro posti riservati erano tra quello dei Furetti di Fuoco e quello dei Dominatori dell' Aria.

Un tizio con i capelli castano scuro e gli occhi verdi, si mise avvicino ai ragazzi e disse – Bella macchina!

Una donna, che camminava accanto a lui, gli diede una gomitata e lo sgridò – ti complimenti per la macchina e non ti presenti?

Perdonatelo, è un po' così!

Mi presento: io sono Jinora, e lui è Kai mio marito.

O – Piacere, io sono Odd

Or – Piacere, io sono Orlando

A – Piacere, io sono Aelita

Y – Piacere, io sono Yumi

U– Piacere, io sono Ulrich

J– Piacere, io sono Jeremy

K – Ora che ci siamo presenti, posso dirvelo, avete proprio delle belle macchine, non ne avevo mai viste in giro prima... sono dei prototipi?

Or – Più o meno!

K – In che senso?

Prima che Orlando potesse rispondere un altoparlante gracchiò dicendo – è il capitano che vi parla, coloro che hanno auto dal valore superiore a trenta chili d' oro devono firmare un documento che attesta l' integrità della vettura alla salita sul traghetto, cosicché sia la ditta di trasporto a essere responsabile dei danni.

I ragazzi, Mako, Bolin e il Re Wu erano gli unici ad avere auto così preziose.

Salirono quindi in cabina e firmarono la dichiarazione.

Gli altri erano, invece semplicemente saliti nella zona con i tavoli e le poltrone, nel piano superiore al parcheggio.

Dopo aver firmato le care anche il gruppetto sarebbe andato lì.

Una volta giunti nella zona comune, si sedettero attorno a un tavolo, ordinarono qualcosa da bere e Bolin cominciò il suo racconto sulla storia della statua e del perché fosse lì.

B – Novantaquattro anni or sono finì la guerra di cent'anni, come ben sapete, in quella guerra, iniziata centonovantaquattro anni fa, Sozin iniziò ad attaccare il regno della Terra, creando le prime colonie, oggi, grazie a un accordo siglato novantatré anni fa, sono diventate uno stato a se stante. La Nazione del Fuoco, in seguito alla morte di Avatar Roku, sapendo che il nuovo Avatar sarebbe nato tra i nomadi dell' aria, gli sterminò tutti.

Ma non uccise Aang, perché era scappato.

Venne trovato cento anni dopo, quando la nazione del fuoco aveva conquistato tutto, a eccezione del polo Nord, dove fu respinta da Aang posseduto da La, e di due città, Oma Shu e Ba Sing Se. In seguito Oma Shu venne invasa e restò solo Ba Sing Se. Per fortuna esisteva un piccolo porticciolo, nascosto dalle scogliere, che permise ai migranti, provenienti dal regno della Terra, di trovare asilo a Ba Sing Se. Il monumento è dedicato al Serpente, una enorme creatura, un tempo rabbiosa, ma oggi pacifica, che protesse il porto e le navi dalla Nazione del Fuoco.

O – Una storia veramente bella, ma dimmi, come puoi conoscerla così dettagliatamente se novanta e passa anni fa non eri nato?

B – Io e mio fratello eravamo molto amici dell' Avatar Korra, e, devi sapere che le successive reincarnazioni dell' Avatar, apprendono i ricordi e le esperienze di quelle precedenti. Io ti ho raccontato ciò che mi ha raccontato lei, dopo averlo appreso dalle sue precedenti reincarnazioni...

O– Ora è chiaro...

M – Guardate, siamo arrivati!

A – Sono davvero imponenti le mura di Ba Sing Se!

M – Pensa che queste sono so le mura esterne! Oltre queste mura c' è lo zoo, creato dall' Avatar Aang, alcuni mesi prima della fine della guerra e i campi coltivati.

Oltre i campi coltivati c' e un ulteriore muro, che delimita l' anello inferiore.

Ma state tranquilli, non alloggeremo nell' anello inferiore, ma bensì in quello superiore.

C – è il capitano che vi parla, stiamo per giungere a destinazione, tra dieci minuti arriviamo al porto, lì scaricherete tutto, poi il mio compito è finito, verrete scortati fino all' anello superiore, dove alloggerete e assisterete alla cerimonia di rivelazione dell' Avatar.

Dopo dieci minuti il traghetto venne fatto attraccare, alcuni dominatori del metallo annodarono degli spessi cavi d' acciaio ad elevatissima resistenza agli ormeggi, per assicurarsi che il traghetto non potesse muoversi di un millimetro.

Appena diedero l' ok, i team scesero nel parcheggio e, con le loro auto iniziarono l' attraversata. Le due guardie, in piedi di fronte alla porta della città chiesero a ogni conducente e a ogni copilota dei documenti di riconoscimento, dopo questo breve controllo, tutti i team, o quasi, poterono attraversare il muro, infatti, solo dopo l' ok, i due dominatori della terra, due omoni piuttosto muscolosi, potevano aprire l' enorme portone della città.

L' unico team che non riuscì a superare il controllo furono “I dominatori della Terra”.

O – Dove sono i vostri documenti?

H – Beh... ecco... veramente.... eeee....

S – Gli abbiamo.... ehm... dimenticati....

O2 – Senza i documenti non potete entrare!

E ora andatevene! Altrimenti...

I due uomini crearono un trampolino di terra che fece volare i due uomini e la loro auto direttamente sul traghetto, l' auto venne distrutta e i due si ruppero svariate ossa, non avrebbero mai voluto riavere a che fare con quelle due guardie.

Per gli altri invece, si prospettava una splendida serata, erano arrivati nell' hotel che gli avrebbe ospitati attorno a mezzogiorno, lasciando loro il tempo di farsi una doccia e cambiarsi, prima di scendere per pranzo.

Dato che non sapevano cosa fare, i ragazzi decisero di fare un giro per Ba Sing Se, o perlomeno un giro del' anello superiore.

A un cero punto un ragazzo, che poteva avere la loro età o giù di lì, gli fermò.

R – Ehi, ma voi siete i Guerrieri Virtuali!

J – Ma come fai a conoscerci, se noi non conosciamo te!

R – Io sono Haru! E se vi chiedete come mai vi conosco... beh, avete battuto ogni record, per quanto riguarda le speciali, ecco come mai siete così famosi...

e sopratutto so chi siete perché voi, insieme a mio zio, siete stati gli unici a firmare l' attestato di integrità!

Indicò i ragazzi, dicendo tu sei e il nome, fino ad averli detti tutti.

J – Hai azzeccato tutti i nostri nomi...

Y – Quindi tu sei... il nipote di re Wu?

H – Sì, esatto...

ma lui mi considera ben più di un nipote...

O – Come mai?

H – mio babbo,che sarebbe suo fratello e mia mamma, sono morti quando avevo tre anni, e da allora lui e sua moglie mi hanno adottato, in seguito, a poche settimane dalla formalizzazione dell' adozione, hanno fatto degli esami e hanno scoperto di non poter avere figli, da allora mi trattano come se fossi loro figlio.

Dovete sapere che Wu è appassionato di corse e che ha un circuito da gara privato nella sua villa, se volete fateci un giro...

Or – Perché non vieni pure te?

H – Vedete... non so guidare...

O – Che importa... farai da passeggero...

H – Va bene...

Or – E inoltre, in quel circuito c' è un' altra auto, che re Wu mi ha chiesto se potevo portarla per far sfilare il nuovo Avatar... si tratta di una Thema 8.32.

ma te farai il giro su i nostri pandini e sulla ECV2.

H – Va bene!

Andiamo!

Ma... chi sarà il primo a guidare di voi?

I ragazzi che, durante le due tappe avevano guidato, si indicarono l' un l' altro dicendo – Il primo devi essere tu! No, tu! No, devi andare prima te!

H – Va bene, decido io!

J, U, Or – Forse è la scelta migliore.

H – Orlando, sei tu il primo!

Or – Va bene!

Il gruppetto raggiunsero il circuito, che distava circa duecento metri dall' imponente villa del re e circa cinquecento dall' hotel.

Orlando e Haru si sedettero in macchina e il ragazzo accese il motore.

H – Ma quanto casino fa?

Or – Effettivamente è rumorosa, ma le ECV2 è peggio, dopo salirai su di quella e infine sull' altra Panda.

Dimmi un po' come ti sembra la posizione?

H – Sembra buona, è molto bassa... ma non scomoda...

te ne prego però, non tirare troppo che non ci sono abituato!

Or – Va bene!

I due completarono il giro in breve temo e Haru pareva essere abbastanza scosso.

H – Menomale che ti avevo detto di andare piano... cosa se ti avessi detto di corre!

Y – Adesso farai un giro con me, io questa ECV2 non la conosco, quindi non correrò.

H – Va bene!

Qualche ora dopo....

U – Ormai è quasi ora di cena, dobbiamo tornare in Hotel !

Or – Io devo prendere la Thema, chi vuole salire?

Stanotte questa macchina farà parte del corteo dell' Avatar, anzi, sarà proprio l' auto su cui viaggerà l' Avatar!

Alla fine, stringendosi un pochino, salirono tutti e sei.

O – Ma dico... a 'sto punto avresti portato la Multipla!

Or – Io l' avrei anche fatto, ma non volevo innemicarmi un re!

O – Se la mettiamo così...

Dopo aver cenato ed essersi cambiati d' abito, i ragazzi andarono al palazzo reale, luogo dove si sarebbe tenuta la cerimonia, dopo la cerimonia, numerose auto si sarebbero riunte in corteo e avrebbero sfilato per tutta Ba Sing Se, e Orlando avrebbe guidato quella su cui avrebbe viaggiato l' Avatar.

Nella piazza di antistante l' ingresso del palazzo, a tempo di record, è stato allestito un palco.

Accanto al re c' erano cinque o sei sacerdoti, vestiti con abiti tradizionali del regno della terra.

E oltre a loro c' erano dei percussionisti, che suonavano dei tamburi con un ritmo lentissimo.

A un certo punto uno dei sacerdoti prese parola.

S – Come ben sapete, dalla notte dei tempi, un uomo o una donna, in alternanza, così come in alternanza con le nazioni, nascono con un grande potere, riuscire a dominare i quattro elementi, l' ultimo Avatar, Avatar Korra, era nata nella tribù dell' acqua, l' Avatar precedente, Avatar Aang, era nato tra i Nomadi dell' Aria e quello ancora Precedente, Avatar Roku, era nato nella Nazione del Fuoco, oggi, il ciclo continua e, dopo 260 anni, trenta in più dell' età a cui morì la nostra amata Avatar Kyoshi, Rava, spirito della Luce, si è reincarnato in un abitante del Regno della Terra...

date il benvenuto a Avatar Haru!

Appena il ragazzo scese dai gradini della villa e salì sul palco, i sacerdoti e tutti i presenti si inchinarono, in segno di rispetto.

Avatar Haru, in seguito, venne scortato da alcune persone fino alla Thema, dove, una volta apertagli la portiera, si sedette dietro.

Orlando si sedette al posto di guida pochi istanti dopo e accese la macchina.

Il corteo partì e tra clacson e sgasate diede annuncio dell' arrivo del nuovo Avatar.

Haru, però era abbastanza triste, o meglio preoccupato, ora il compito di mantenere la pace spettava a lui, ma non sapeva da dove cominciare... ci avrebbe pensato in seguito, ora doveva solo pensare a godersi la festa in suo onore, poi avrebbe pensato a chi rivolgersi per imparare gli altri tre domini, a cominciare dal fuoco, passando per l' aria, e infine l' acqua. Sapeva quale sarebbe stato , per lui il più difficile, l' acqua, l' elemento del cambiamento e dell' adattamento, probabilmente non si sarebbe mai abituato al cambiamento di quel giorno, e per questo riteneva fosse l' acqua l' elemento più difficile.

Forse era anche per quello che non riusciva a guidare, non riusciva ad adattarsi alle frequenti situazioni che possono incorrere guidando e quindi a cambiare direzione, o il modo di dare gli imput.

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Capitolo 4
*** Il rapimento ***


Il rapimento


due giorni dopo la cerimonia di annuncio dell' Avatar, il rally è rincominciato, da Ba Sing Se, le squadre sono tornate indietro, fino all porto della Luna Piena, questa volta il viaggio sarebbe stato parecchio più lungo , avrebbero raggiunto l' estremo confine orientale dell'ex regno della Terra, attraversando il fiume che lo separa in due metà quasi identiche, fino al Porto Oriente, lì sarebbero saliti su di una nave molto più grande, con essa avrebbero raggiunto il polo sud, dove ci sarebbero state due tappe e altrettante speciali, una di esse si sarebbe svolta a pochi chilometri dalla tribù del sud, per gli abitanti del polo, vedere veicoli diversi dalle loro tradizionali motoslitte, o slitte trainate da cani polari, era una cosa piuttosto rara, gli vedevano, in pratica, solo quando passava il Rally.

Dopo essere saliti sul traghetto e aver raggiunto il Porto Oriente, le varie squadre salirono le loro auto nella stiva e andarono nelle loro cabine.

La Nave, chiamata Folgore, era una nave modernissima, prodotta da una joint venture formata dalle Industrie del Futuro, con una quota del 40%, dalla marina della Repubblica unita con una quota del 20% e con la Marina della Nazione del Fuoco con una quota del 40%, era una nave enorme la più grande che avesse mai solcato i mari, la sua costruzione è stata difficilissima, infatti, ha richiesto diecimila persone, tra fabbri, principalmente provenienti della Nazione del fuoco e da Città della Repubblica, che, in totale costituivano il venti per cento della forza lavoro, quattromila dominatori del metallo e della terra, per la costruzione delle parti più grosse dello scafo, e per sollevare una parete per permettere alla nave di essere protetta dall' acqua fintanto che non fosse finita, dato che le pareti presenti erano insufficienti per le enormi dimensioni dell' imbarcazione,duemila non dominatori per assemblare le cabine e gli arredi, e altrettanti dominatori dell' acqua per varare la nave facendo entrare l' acqua dalle paratie, fatte affondare nel momento in cui il livello tra l' acqua all' esterno e quello all' interno fossero stati uguali.

La costruzione della nave, in totale, è durata dieci anni. Le sue dimensioni sono un record, lunga settecento metri, larga duecento, nel punto di massima larghezza, e con un peso, a pieno carico, di oltre un milione di tonnellate, circa un miliardo di chili.

È talmente gigante, che solo i porti più importanti, e ne mondo ne esistono solo dieci,

uno nella Repubblica unita, uno è Porto Oriente, l' altro si trova a nord dell ex regno. Due si trovano al Polo Sud e,altrettanti al Polo Nord. E, infine tre si trovano nella Nazione Del Fuoco, uno a sud, uno nel centro e uno a nord.

La nave poteva essere definita come una nave “combi”, essa, infatti, poteva essere usata per il trasporto di un cospicuo numero di persone, circa seimila, con le millecinquecento cabine a disposizione dei passeggeri occupate da quattro persone e, una incredibile quantità di merci.

Il viaggio sarebbe stato abbastanza noioso, ma, grazie ai dieci milioni di cavalli dei cinque motori turbodiesel, che sommati insieme hanno una cilindrata di quattro miliardi di centimetri cubi, o circa quaranta milioni di litri, piuttosto veloce, in due giorni e due notti, sarebbero sbarcati la mattina del dopodomani, presto, avrebbero raggiunto il polo sud.

E di cosa da fare c' è n' era, per fortuna.

Anzitutto la ,manutenzione alle auto, in vista delle temperature estremamente basse, anche di cinquanta gradi sottozero, sarebbe stato necessario sostituire l' antigelo con uno più efficace, senza acqua, ma con una speciale miscela che non gela se non a -120 gradi, con il solo svantaggio di non raffreddare oltre i 110 gradi, temperatura, che, comunque, dai motori di queste auto non viene mai raggiunta. E cambiando l' olio con uno di gradazione 0W e, infine, mettere un liquido lavacristalli che non congelasse, se non a temperature bassissime.

Oltre a questi cambi, obbligatori per tutte le auto, in opzione, si dovevano montare le gomme chiodate e un riscaldatore supplementare, per l' abitacolo e il motore.

Per fortuna la nave era dotata di un officina con alcuni ponti e, dunque, le operazioni erano facilitate.

I ragazzi scelsero di montare tutto, non si sapeva a che cosa si doveva andare incontro, quindi scelsero bene di montare tutto.

Il giorno ancora successivo, finalmente, sbarcarono, il porto da cui sbarcarono era a circa trecento quaranta km dal villaggio, era un percorso completamente innevato e con parecchio ghiaccio.

La prima parte della tappa, circa trecento chilometri, sarebbero stai di gara standard, poi c' è ne sarebbero stati altri trenta di prova speciale e, gli ultimi dieci sarebbero stai una semplice parata.

La prima parte della gara era stata abbastanza nella norma, le due Pande di Orlando e Aelita e di Jeremy e Odd e le le due ECV2 di Ulrich e Yumi e di Mako e Bolin, i Furetti di Fuoco, si contendevano le prime quattro posizioni. Aelita diede il comando di attivare la funzione Press. Fiss. E di tenere il motore alto di giri.

Odd, e Yumi obbedirono e tre delle quattro auto partirono come razzi, distanziando

Mako e Bolin.

Orlando prese una curva in derapata, sollevando un' immensa quantità di neve, ciò era permesso perché nessuno aveva mai pensato di farlo...

Co sì facendo aveva ulteriormente distanziato gli inseguitori.

A – Scusa ma i furetti di fuoco hanno la tua ECV2...

Or – Tranquilla, sono indietro... ora di a tutti di disattivare Press. Fiss.

Aelita prese la radio e disse – Ragazzi, ora disattivate Press. Fiss.

Or – E ti dirò di più.. facciamoci sorpassare, almeno da Wu, così andremo sulla scia dei fuoristrada del Dai Lee e risparmiamo carburante, per poi superare tutti prima della Speciale.

A – Ottima idea, avviso tutti.

A(R) – Ragazzi, ora fatevi sorpassare da Wu, è una nostra tattica, lo risuperiamo prima della speciale...

Y, O – Ok.

I ragazzi si fecero sorpassare dal piccolo convoglio.

Erano in quest'ordine, davanti a tutti c'era Wu, dietro al fuoristrada del Dai Lee c' erano Ulrich e Yumi, poi Le due Pande, che chilometro dopo chilometro si alternavano.

Quando all' improvviso si sentì un botto, e poco dopo un altro.

La Sato Rover di re Wu sbandò e cadde in una cunetta.

A questo punto Ulrich rallentò e accostò a qualche metro dal fuoristrada, spense i fari e il motore e, se fosse passato troppo tempo avrebbe chiamato i soccorsi.

Non ve ne fu il tempo.

La porta del fuoristrada venne scardinata dagli uomini del Dai Lee e Wu e sua moglie, grazie a dei bloccanti del Chi, messi fuori uso in pochi istanti.

Vennero legati loro mani e piedi e misero loro dei bavagli in bocca, cosicché non potessero chiedere aiuto.

I loro corpi, con i muscoli completamente rilassati, vennero messi nel bagagliaio di uno dei due fuoristrada, gli altri uomini tolsero le corde e salirono sul fuoristrada dove erano prima.

A questo punto, Ulrich, riaccese il motore e , andando piano, per evitare di essere scoperto, gli inseguì.

Andarono fino a una radura, lì si fermarono e due uomini, quelli che guidavano, scesero dai rispettivi fuoristrada e si misero a parlare.

Dl1 – Cosa ne facciamo di loro?

Dl2 – Di loro non ne ho idea, ma sicuramente so cosa faremo una volta tornati in città...

Dl1 – Sì, esatto, appena rientriamo semineremo il panico e faremo attentati ovunque, per costringere i vari leder a combattere e, facendo rivendicare gli attentati ad altri, scateneremo una guerra civile, la più grossa dai tempi della Guerra dei cent'anni.

E al momento giusto, uccideremo tutti i leader e rivendicheremo noi il potere...

e chi non ci obbedirà farà una brutta fine...

Dl1 – Sì, ma del re cosa ne facciamo? E soprattutto da dove iniziamo con gli attentati?

Dl2 – Cominceremo dalla Nazione del Fuoco, quando il rally passerà lì, e l' Avatar verrà presentato alla famiglia reale, noi uccideremo la principessa ereditaria, l' uccisione di quella ragazza, appena quindicenne, porterebbe risonanza ovunque e, facendo rivendicare l' attentato al gruppo che non ritiene che Lord Zuko, deceduto anni or sono, e i suoi eredi siano al trono legittimamente, scateneremo una guerra civile, per il rapimento di Wu, accuseremo i Separatisti e via dicendo...

Per il momento lo liberiamo, ma poi lo faremo sparire domani, e nessuno lo troverà... ciò esattamente domani.

Dl1 – E come mai domani?

Dl2 – Domani passiamo a pochi chilometri dal portale degli spiriti, faremmo una piccola deviazione e lo spediremo lì...

Narra le leggenda che vi abiti un vecchio, un po' pazzo, amante del tè...

Dl1 – Ma di sicuro non potrà aiutarlo...

Dl2 – Esatto...

i due tornarono indietro e, Ulrich, senza farsi notare fece lo stesso.

Mancavano solo Ulrich, Yumi, Wu, la moglie e le guardi reali, prima di iniziare la Speciale.

La Speciale sarebbe stata di venti chilometri, questa volta sulla neve, e sarebbe stata più tosta delle altre, ma ciononostante i ragazzi riuscirono a stare sotto i nove minuti.

Arrivati al villaggio, fecero le solite manutenzioni post gara, quando, a Orlando venne un' idea brillante.

Or – Dato che oggi l' Avatar è qui, per essere conosciuto dalla Tribù del Sud e dalla famiglia reale della Nazione del Fuoco, perché non organizziamo un piccolo spettacolo, nulla di che, un paio di derapate in sincrono e un po' di dominio...

U – è una grande idea... ma non me la sento di derapare...

Y – Non ti preoccupare, caro, ci penso io, infondo siamo fidanzati e se non lo fai te.. lo devo fare io!

O – Ben detto Yumi! Ma immaginano che nella tribù del Nord ti avrebbero guardato male...

Y – Come mai?

Una ragazzina sui tredici anni, figlia del capo villaggio, sbucò dal nulla, facendo trasalire tutti.

RdPS – Scusate se vi ho fatto prendere un attacco di cuore, ma, tu, ragazzo dai buffi capelli a punta, hai ragione, al Nord sono molto maschilisti, figurati che le donne non possono esercitare il dominio, se non per curare...

Y – Assurdo!

RdPS – E ho sentito quello che avete detto, mi pare una bella idea, ma ne devo parlare con mio babbo, il capo villaggio.

Comunque, mi chiamo Kanna.

Circa venti minuti dopo.

K – Mio babbo ha dato il consenso e ha sperso la voce.

O – Ottimo, stanotte ci divertiremo!

Quella notte.

Orlando e Yumi, prima di iniziare lo spettacolo, al di fuori delle mura del villaggio, avevano chiesto a alcuni dominatori dell' acqua di rendere la pista più liscia possibile, che, grazie a dei pattini mobili si sarebbero fermati meglio, se la superficie fosse perfettamente liscia.

In dei posti d' onore, nel punto ideale per vedere, vi era la famiglia reale, l' ex generale Iroh, ora signore del fuoco, la moglie Aiko sua figlia, di quindici anni, e principessa ereditaria, Mai.

Erano nella posizione perfetta per godesi lo spettacolo.

Dopo pochi minuti le due Panda 4X4, gruppo b da 1200 cavalli arrivarono.

I due erano perfettamente sincronizzati, non sbagliavano di un centimetro.

Intanto, Mai, mentre gli osservava, pensava a quanto potesse essere figo guidare quelle auto o, semplicemente fare da passeggera... e di quanto potessero essere fighi quelli che le guidavano.

Poco prima che lo spettacolo, Mai, seppure il babbo non ne era contento al 100%, riuscì a scendere le gradinate e si avvicino ala Panda di Orlando.

Bussò sul plexiglas del finestrino laterale, per farsi notare dal conducente.

Orlando aprì la porta e si tolse il casco.

Or – Principessa Mai?

M – Chiamami, e di pure al tuo gruppetto di amici, di chiamarmi solo Mai.

Or – Va bene!

Mi era capitato di scorrazzare l' Avatar, ma una principessa mai!

Scusa il gioco di parole!

M – Fa nulla... se non ti avessi visto dominare il fuoco avrei pensato che tu fossi un dominatore dell' acqua!

Or – Mi sa, che oltre alla corona di principessa ereditaria ti meriti quella di regina delle battute!

Ma dimmi, vuoi fare un giretto, qua in zona?

M – Sono salita per quello, ma non correre troppo, non ci sono abituata...

Or – anche se non corriamo, mettiti il casco, se il simbolo ereditario ti impedisse di indossarlo mettilo nel portacose, poi, già ti ricordo i di reindossarlo...

M – Fintanto che non fanno i caschi con il buco sulla sommità è l' unica strada...

Or – Ok, ora parto.

Orlando accese il motore e, il suono del V8 si propagò rapidamente nell' abitacolo.

M -Mamma mia è rumorosissima!

Orlando premette un tastino, con scritto c2 e disse – Non ho capito cosa hai detto, se vuoi parlare devi premere il pulsante con scritto c1, che vuol dire casco uno.

Mai premette il tasto e disse – Cosi?

Or – Esatto!

Perfetto, ora, che hai indossato la cintura si parte!

M – Porca vacca! Alla faccia che ti avevo detto di andare piano...

Or – Itta se ti avessi detto di correre!

Ci sono abituato!

E poi, guarda, manco centotrenta siamo facendo...

M – Sembrano molti di più!

Or – Lo so, per via del rumore, ma per ottenere tutta quella potenza era necessario eliminare quasi tutto lo scarico, ora vediamo se riesco a farla sfiammare!

Grazie a un rapido rilascio del gas e a una piccola quantità di fortuna si sentì un botto, accompagnato da una fiammata.

Dopo una ventina di chilometri di giro, i due tornarono indietro, ore c' era lo spettacolo di dominio e, pure Orlando ne faceva parte.

Tornarono nel parcheggio, Orlando ricordò a Mai di indossare il simbolo e i due uscirono dalla macchina.

Durante lo spettacolo di dominio sarebbe stato rivelato l' Avatar.

Fu un ora e mezza fantastica e, nel momento in cui, Orlando si rese conto di riuscire nel dominio del plasma, la forma suprema del dominio del fuoco, un dominio che non si pensava esistesse più, Iroh, per poco non morì di infarto, sebbene non fosse dinastista, cioè un fanatico delle dinastie, ebbe, una notte un sogno dove i suoi nipoti sapevano dominare il fulmine, la temperatura e il plasma. E quel ragazzo appariva nella visione, come marito della figlia, non lo avrebbe mai detto a nessuno dei due, ma se ciò dovesse accadere, ne sarebbe stato contento.

Dopo lo spettacolo, da un grosso pilastro, uscito da terra, svettava Haru, il nuovo Avatar.

Il giorno seguente sarebbe stato un giorno di riposo, il rally sarebbe ripreso il giorno successivo ancora.

E in quel giorno, la gara si svolse regolarmente, ma, nel punto più vicino al portale degli Spiriti, i Dai Lee, misero in atto il loro piano, scaricare il re, la moglie l' avrebbero tenuta come ostaggio in un posto diverso, nel mondo degli spiriti, lì dove nessuno l' avrebbe mai cercato.

Appena si venne a sapere della scomparsa di Wu, cioè un' ora dall' arrivo dell' ultima auto del convoglio, due squadre di ricognizione vennero chiamate per ricognire l' intero percorso.

Fatto starno, venne ritrovata la sola auto del re, senza le due della scorta, ed era vuota. La porta era stata manomessa, pensarono a un rapimento.

Appena si seppe la notizia del possibile rapimento, venne attivato il PPLELF, il piano di protezione dei leader delle nazioni e delle loro famiglie, un aereo privato, gli avrebbe portati, per il tempo necessario a sapere chi e perché avesse rapito Wu, a Città della Repubblica, in particolare un Hotel di super lusso, creato per quelle occasioni, a garantirne loro la sicurezza, ci avrebbero pensato un gruppo di guerriere Kyoshi super addestrate e specializzate nel corpo a corpo di Bulldozer e Trinità, e un altro di dominatori del metallo, chiunque dovesse parlare con loro, o far loro visita, verrà prima perquisito e un dominatore dotato di senso sismico gli porrà vari quesiti, sia domande semplici che domande più specifiche.

In quell'hotel sarebbero stati al sicuro, almeno per un po'.

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Capitolo 5
*** i racconti di Lord Zuko: il suicidio di Azula ***


Piccolo disclaimer

In teoria questo capitolo sarebbe dovuto uscire il giorno di Halloween, ma causa inconvenienti tecnici non è potuto succedere... come classico, delle mie storie a tema inquietante chi sarà qualche suicidio e qualche morto... nulla di troppo esplicito, sia chiaro, ma se sei ultraiperfacilmente impressionabile, ti avviso, la storia è vagamente inquietante.


I racconti di Lord Zuko

il suicidio di Azula

Polo sud

Qualche ora prima.


Aelita e Orlando, con la Panda 4X4 da Rally, erano in testa alla gara, erano a poche centinaia di metri dal portale del mondo degli spiriti.

A(R) – Appena arriviamo al portale degli spiriti, fermati, voglio attraversarlo e vedere com' è, non ti preoccupare, farò presto.

Or – Va bene, ma se ci resti molto devo avvisare l' assistenza di non preoccuparsi!

A -Tranquillo! Non ci resterò molto.

I due giunsero fino al portale e Orlando fermò la belva.

Aelita si mise, sopra alla tuta ignifuga, il cappotto pesante e uscì dalla macchina. Faceva un freddo cane.

Corse, per evitare di sfreddarsi, fino all' immenso portale. A questo punto lo attraversò, con la stessa lentezza disarmante con la quale entrava nelle torri di Lyoko quando Xana stava per compiere una strage.

Appena entrata si ritrovò in una landa desolata, popolata da pochi spiriti.

Si avvicinò lentamente a uno di essi, uno spirito molto simile a un coniglio blu gigante, e gli parlò.

A – Grande Spirito, dove posso trovare il bosco di Xai Bau?

Lo spirito le diede una mano. Aelita la strinse e i due si trovarono all' ingresso ovest del bosco, a circa cinquanta metri dalla locanda del Anziano Iroh.

Aelita attraversò da sola il pezzo di strada che separava l' ingresso del bosco dalla locanda.

A circa metà strada sbatté contro qualcosa di morbido...

la ragazza si rese subito conto di essere sbattuta contro l' anziano ex generale.

A – Mi scusi... sono un po' distratta...

I – Fa nulla.. sono cose che capitano...

Piuttosto... potresti dirmi come ti chiami? Io sono Iroh.

A – Piacere. Io mi chiamo Aelita.

I – Vieni, ti offro qualcosa.

I due raggiunsero la piccola locanda e Aelita si sedette accanto a un signore anziano, dal suo aspetto, barba e capelli bianchissimi, aveva almeno novant'anni, ma la cosa che più risaltava era una grossa cicatrice, sulla parte sinistra della faccia.

Aelita, prima di sedersi, lo salutò con un profondo inchino.

Zuko fece altrettanto.

A – Piacere, mi chiamo Aelita.

Z – Piacere, io mi chiamo Zuko.

A un certo punto, una folata di vento scompigliò i capelli rosa della ragazza, evidenziano una cicatrice, che prima, poteva essere notata solo guardando attentamente.

Z – Anche te hai una cicatrice? Un marchio che ti segna a vita, che non ti potrai togliere neppure volendo... cosa ti è successo? Cioè, come te la sei procurata?

A – Io te lo racconto, ma poi mi racconti, della tua?

Ma prima... devi sapere che tutti si chiedono come è morta tua sorella?

Z – Io e mio zio siamo gli unici a saperlo, dopo te lo racconto...

A – Va bene...

Tutto è cominciato ancora prima che nascessi, i migliori scienziati del Regno della Terra, della Nazione del Fuoco e delle Tribù dell' acqua, lavoravano a un progetto segreto per il governo di Repubblica unita, per un progetto denominato Cartagine. Tra di loro, lavoravano i miei genitori, Waldo e Anthea. Di questo progetto, nemmeno gli ex capi di governo ne sapevano qualcosa.

Lo scopo, almeno questo è stato detto loro, era quello di, attraverso l' energia nucleare, produrre energia a costo praticamente Zero, questo, date le minime quantità necessarie, non avrebbe causato alcun danno all' ambiente.

Il progetto andò avanti e, dopo tre anni, i miei si sposarono. Due anni dopo nacqui, i miei cercavano di rendere la mia vita il più normale possibile, per quanto, fosse normale, per una bambina piccola, vivere in una base militare...

Per altri tre anni, i miei lavorarono, finché dei terroristi, la Fenice Verde, questo il loro nome, non rapirono mia mamma.

Appeno ciò successe, mio babbo e, una carissima amica, che, per me era quasi una seconda mamma, tanto restava con noi, fuggirono.

Da allora io e mio babbo vivemmo sotto diverse identità segrete, da allora fino a quattro anni fa avremmo cambiato almeno una quindicina di identità, tra le più varie, mio babbo è stato, professore, impiegato, operaio, muratore, elettricista, idraulico, per alcuni mesi arbitro di dominio sportivo e via dicendo...

fino a quel maledetto giorno di quattro anni fa.

La ragazza si mise a piangere.

Quattro anni fa, vivevamo in una villa denominata Hermitage, una casa molto grande, ma non vistosa, la fenice verde lo uccise e, per poco, non uccise anche me.

Appena mio babbo gli sentì urlare e minacciare di sfondare la porta, sparò un colpo di avvertimento.

Essi lo interpretarono come un gesto di sfida.

Spararono un primo colpo, che mi arrivò dritto qui, dove ora c' è questa cicatrice.

Dopo ne spararono un altro, dritto al petto di mio babbo.

Morì sul colpo. Fu uno spettacolo agghiacciante.

Io mi salvai per una serie di coincidenze fortuite, per prima cosa, gli uomini in nero non mi presero, e per seconda, la vicina di casa, una vedova sulla sessantina, allertata dal casino generale, mi portò a casa sua.

E infine, quella donna gentilissima, che mi ha salvata, era una dominatrice dell' acqua.

Ella aveva ideato una particolare tecnica di dominio del sangue, tecnica, che sapeva usare solo lei, dopo la morte di Katara, per chiudere ferite e pulirle e e, se necessario, togliere corpi estranei.

Mi tolse così il proiettile e rimarginò la ferita, ma non riuscì a non lasciare un segno.

Z – E una storia veramente triste...

Ora ti racconto la mia, non voglio allungarla di molto ma ti racconto solo le cose più importanti, come hai fatto te.

Tutto è iniziato quando avevo appena tredici anni, sebbene, già allora non fossi ben voluto da mio babbo, per una questione piuttosto scomoda, non vivevo poi, tanto male. A questo odio compensava mio zio Iroh, che era per me più un padre che non uno zio.

Quel giorno andai, per la prima volta a un consiglio di guerra, allora si stava svolgendo ancora la pazza guerra dei cent'anni, pazza nel senso che tutto era nato dalla pazzia di Sozin, che, ignorando gli avvertimenti di Avatar Roku, attaccò.

Da allora, per anni si svolse la più sanguinaria delle guerre.

Quel giorno, io intervenni senza essere interpellato.

Mio padre, non ci pensò due volte a obbligarmi a sfidarlo in un Agni Kai.

Io mi rifiutai di combattere.

Lui, allora mi bruciò la faccia, dove ora ho la cicatrice e mi esiliò, dicendo che sarei potuto tornare solo una volta trovato l' Avatar.

Dopo una serie di avvenimenti, tra cui due separazioni da mio zio, alla fine, capii, proprio grazie a lui, che dovevo unimi all' Avatar, se volevo porre fine alla guerra.

Così feci. Io e l' Avatar Aang divenimmo amici inseparabili.

Dopo che lui sconfisse Ozai e io, insieme a Katara sconfiggemmo Azula, io divenni Signore del Fuoco.

Se vuoi saper la storia di Azula ecco tutta la verità:

Dopo essere stata tradita da Mai e Ty Lee, aveva iniziato la sua lenta decadenza verso la pazzia, al punto di perdere il controllo sui propri limiti e aveva iniziato, pensando di essere la signora del fuoco, a bandire la gente a destra e a manca.

Il giorno prima di essere eletto Signore del Fuoco, io e lei, ormai era quasi completamente andata, ci sfidammo in un Agni Kai.

Lei barò, attaccando a Katara, per fortuna, ella si seppe difendere e, con il suo dominio e un po' di furbizia, riuscì a incatenarla a una griglia dell'acqua in ingresso al palazzo.

Date le sue instabili condizioni mentali, decisi, che, per lei, la cosa migliore, sarebbe stata quella di rinchiuderla in un manicomio, lì, dopo che Aang, con il dominio dell' energia, le tolse il dominio, non avrebbe potuto nuocere a nessuno.

Per i primi dieci anni andò tutto bene, nessuno ne seppe nulla sembrava stesse addirittura migliorando.

Poi, un giorno, un 29 Ottobre di tanti anni fa, a causa di alcune coincidenze assurde, successe l' impensabile.

Un addetto, mentre le mise la camicia di forza, erroneamente, le bloccò il Chi, il flusso di energia, immobilizzandola momentaneamente...

devi sapere, però, che appena il Chi si sblocca, è come se, per circa trenta secondo, si diventasse Hulk, guadagnano la super-forza, ella, approfittando di ciò, si liberò dalla camicia e, approfittando di un altro errore, l' addetto, infatti, non chiuse la porta della stanza, uscì e si mise a correre.

Inciampò in una carrozzina e fece un volo nella tromba dell' ascensore, cadde sulla cabina e si ruppe entrambe le gambe, in maniera irreparabile.

Il suo intento era un altro... ma ancora non c'era riuscita.

Condannata a passare il resto dei suoi giorni in una sedia a rotelle, giorno dopo giorno escogitò un piano.

Un novo addetto, dopo il licenziamento in tronco del precedente, voluto da me, poiché, sebbene la odiassi, era pur sempre mia sorella, fece lo steso errore.

Non potendo più usare la camicia di forza, le sue braccia erano legate ai braccioli della sedia e, in particolare quello destro, serviva a muovere il joystik che comandava la sedia.

Egli, inavvertitamente non chiuse la porta e, Azula, approfittandone, uscì e, tramite le rampe per carrozzine, salì fino all' ottavo piano.

Non si sa come, ma riuscì a slegare le mani dalla sedia.

Allora prese la rincorsa e si buttò.

Fece un salto di quasi venticinque metri.

Morì sul colpo, in un lago di sangue.

Gli investigatori, in uno dei sui stivali, trovarono un biglietto con scritto, con il suo sangue, quindi, tempo prima del gesto estremo, una frase: mi arrendo alla Voce, è troppo potente, il mio tempo qui è scaduto.

La sua testa era spappolata e, si faticava a riconoscerla.

Anche il resto del corpo aveva subito lesioni gravi, le interiora erano sparse sul terreno, insieme a pezzi d' ossa e di cervello...

al solo ricordarlo, mi viene brutta voglia...

per riconoscere il cadavere, venimmo chiamati io, mio zio Iroh e e Ozai.

Ozai, dall' ultima volta che lo vidi, prima di lasciarlo marcire in prigione, si era molto sciupato, sembrava fosse invecchiato di cinquant'anni, ma erano passati appena dieci.

Lui era incatenato e con due guardie che sembravano armadi a quattro ante, a trattenerlo.

Iroh, che era arrivato da un po', ma, dato che lo aveva fatto in silenzio, nessuno se n' era accorto, continuò la frase.

I – Vidi Ozai piangere, non lo faceva da quando era un bambino piccolo, era assurdo.

Z – Il giorno dopo, si svolsero i funerali di Azula, in forma più nascosta possibile, tant'è che, dopo centinaia anni, un membro della famiglia reale venne cremato.

I – Pochi mesi dopo, vi fu il funerale di Ozai.

Z – Solo tre mesi dopo, dopo un mese, circa, di sciopero della fame, ma continuando, comunque, a piangere ininterrottamente, morì Ozai.

Anche nella sua cella fu trovato un biglietto, con la stessa identica frase, scritta con il sangue.

La sua morte fu tra le peggiori in assoluto, morì di di stenti.

Anche il suo funerale venne svolto in forma privata e anche lui fu cremato, l' urna con le sua ceneri, si trova proprio accanto a quella di quelle della figlia favorita.

Al suo funerale non pianse nessuno, anche perché era stato lui a piangere per l' unica persona che avrebbe potuto farlo.

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