0,0625

di Daleko
(/viewuser.php?uid=363575)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sorridimi ***
Capitolo 2: *** Come mai ***
Capitolo 3: *** Se fossi leggero ***
Capitolo 4: *** Attendo ***
Capitolo 5: *** Imero ***
Capitolo 6: *** Sedicesimo ***
Capitolo 7: *** Il quinto senso ***
Capitolo 8: *** A' faccia ***
Capitolo 9: *** Contrasto ***
Capitolo 10: *** Luna ***
Capitolo 11: *** Grafite ***
Capitolo 12: *** Fortuna ***
Capitolo 13: *** Passione di stagione ***
Capitolo 14: *** Lume ***
Capitolo 15: *** Spazio ***
Capitolo 16: *** Duale ***
Capitolo 17: *** Nun m'aggio maje voluto annammurà ***
Capitolo 18: *** Sono grato ***
Capitolo 19: *** Haiku #2 ***
Capitolo 20: *** Ti ritrovo ***
Capitolo 21: *** Truovate a quaccheduno ***
Capitolo 22: *** Ciliegia ***
Capitolo 23: *** Nel notturno, silenzioso chiarore ***
Capitolo 24: *** Sono sempre vivo ***
Capitolo 25: *** Io ad esempio amo ***



Capitolo 1
*** Sorridimi ***



Sorridimi

Sorridimi, sorridimi,
dammi attenzioni.
Poi toccami la bocca
con le tue labbra rosa,
ridimi all'orecchio,
carezzami la faccia.

Ascolta un altro walzer, 
emozionati con me. 
Balliamo con la mente
restando qui seduti,
respiriamo vicini,
osserviamo le stelle. 

Sorridimi, sorridimi,
dammi speranza.
Poi stringimi più forte
fra le tue braccia calde,
sussurrami d'amore,
ricoprimi di baci.

Resta un altro giorno,
accontentati di me. 
Mi cibo dei tuoi occhi, 
lo sguardo sulla pelle, 
le labbra chiuse in un
eterno arrivederci. 

Sorridimi, sorridimi, 
dammi memorie. 
Da un sogno oppure
una fotografia, tu
sorridimi, sorridimi, 
tu ancora per me.


 
 

95 words
611 characters
Italian Language

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Come mai ***



Come mai

Lieve come mai
sento quel calore,
del fuoco il boato
riecheggia ora in me.

Sprizza! E scalpita
desiderando esso
di legna un tributo,
e legna è Amore.

Amore, lì fuori
non vuole bruciare,
ché non sa di pegno
né vuolne sapere.

Coraggio! E Fortuna,
Amor istruite
del compito ingrato,
o l'fuoco si morrà.

Forte come mai
urge quel calore,
di fiamma il torpore
si muove ora in me.


 
 

68 words
354 characters
Italian Language

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Se fossi leggero ***



Se fossi leggero

Se fossi leggero,
una piuma soltanto,
volerei nelle onde
del mio amico Vento,
e senza un lamento
cui Amor risponde,
senza il mio canto
giungerei invero.

Sul tuo capo scuro
io farei il nido,
e giù camminando
t'indurrei il riso,
ma dal tuo viso
parlerei sperando
al lobo Cupido,
e uno scongiuro.

Un atto d'amore!,
un gesto d'affetto!,
un'ora radiosa!,
pregherei invano
sfiorandolo piano;
qualunqu'altra cosa!,
che renda perfetto
l'tremante mio cuore.
 
 

72 words
436 characters
Italian Language

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Attendo ***



Attendo

Attendo, incosciente,
il terminar d'una stasi
insalubre d'amore.
Ti tendo una mano,
le dita si sfiorano
come d'in gabbia
sogno ricorrente,
ma non toccano né
afferrano l'àncora
di vita salvifica.

Un mormorio notturno
è sventurato messaggero,
e d'angosce e d'amori
dev'essere custode.
Voce, non tradirmi! 
Voce, non mentirmi. 
Ma ella sola, partita, 
conosce il mestiere.
Serafica parte, e poi
galeotta ritorna. 

Oh, Amore! Amore, 
di Venere la bellezza,
ma di Marte il dolore. 
Protettore della gente
come me sventurata, 
godi nel capriccio
di frecce nel vento. 
Non c'è qui stupore:
tuo padre ti trasmise
il sadismo divino. 

Ogni carne ferita
sanguina umana,
e staccata la freccia
vedo il cuore pulsare.
Quanta forza sprecata! 
Quanto sangue versato!
Ma non c'è "mi dispiace"
da un dio capriccioso, 
né da un essere illeso
dal dolor risparmiato. 






 

133 words
807 characters
Italian Language

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Imero ***



Imero

Io dovrò di fratelli parlare,
di quattro che beffano il fato
tormentando un cuore ingrato,
che passioni non può evitare.

Pothos1 si può forse incolpare
se un moderno pomo dorato,
senz'arguzia, è stato donato
da chi Eros2 non vuol toccare?

E può Anteros3 agonizzare
esistendo col volo tarpato,
sol perché io, da uomo ingrato,
la sua bocca continuo a baciare?

D'Imero4 è questo folle birciare!
È quel Dio che morte ha dato
per la passione che toglie l'fiato,
per l'amore che non può bastare.

In quattro si danno da fare,
giostrando un gioco malato
da putto sì immaginato,
ma ancora capace di male.

103 words
572 characters
Italian Language

 



1Pothos: Dio minore della mitologia greca, personifica il desiderio amoroso. 
2Eros: Dio della mitologia greca, personifica la passione amorosa.
3Anteros: Dio minore della mitologia greca, personifica l'amore corrisposto.
4Imero: O Himeros, dio minore della mitologia greca, personifica la bramosia del sentimento amoroso.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sedicesimo ***



Sedicesimo

Corro su di uno spartito,
è lungo, infinito.
Inciampo in una pausa,
mi siedo, riposo.
Ho due appigli piccini,
mi nascondo fra loro.

Mi hai trovato?
C'è spazio per due.

30 words
160 characters
Italian Language

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il quinto senso ***


Il quinto senso

Ho cinque sensi,
te li dono da folle. 

Puoi avere i miei occhi,
per poterti assaggiare
o mangiare con essi,
com'è d'uso tra quelli
che altro non fanno
né possono fare.

Le mani son tue,
per poterti vedere
nel buio discreto,
quando stringi e poi sfiori
e chiedendo nient'altro
hai di che godere. 

L'orecchio ti tendo,
per poterti sfiorare
in ogni fruscio,
ché una carezza
è anche più cara
se la puoi sussurrare.

E anche il mio muso,
per poter sì sentire
della tua pelle e'l
suo profumo, che io
d'amor mosso, li
possa sognare.

Ma forse, la bocca
per me la terrò:
potrei allor vederti, 
e sentirti, e saggiarti
in baci leggeri,
e imprimerti in mente
con più di un mio senso,
o di cinque, o di mille.

Ti dono il mio tutto,
non è certo importante,
ma la bocca ch'è l'jolly
non la posso lasciare.
Ché riesco a conoscerti
con ogni mio senso,
ma la bocca, la bocca
di sensi ne ha tanti!

E se del mio corpo
posso lasciare
ogni mio pezzo
senza disperare,
fra le mie labbra
c'è stretto il segreto
che porta al mio cuore. 
Non si può rivelare!

Ho quattro sensi,
te li dono felice.
Il quinto, infinito
l'hai tu da rubare.

207 words
1055 characters
Italian Language

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** A' faccia ***



A' faccia
 
​Ij nun me pozzo
mai scurdà e' te.
Putesse fégnere, ca
si tenesse a' faccia
e' fégnere ammore,
l'avesse pure pe'
fégnere e' niente;
ma a' faccia nun l'aggio,
si nun pe' m'a sentì
russa d'ô scuórno
e d'ô gènio d'ê vasi,
quanno tu me guarde.

45 words
225 characters
Neapolitan Language

 


Traduzione

 La faccia1
 
Io non potrei mai
dimenticarmi di te.
Potrei fingere, ché
se avessi la faccia
di fingere amore,
l'avrei anche per
far finta di niente;
ma la faccia non l'ho,
se non per sentirmela
rossa di vergogna
e di desìo di baci,
quando tu mi guardi.

1faccia: in napoletano, letteralmente, "coraggio".

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Contrasto ***



Contrasto
 
​Il miele più dolce
da ch'io ti conosca
è biondo di fiele. 



13 words
54 characters
Italian Language

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Luna ***



Luna
 
Solo freddo e nubi, 
la Luna è smorta:
un giorno cupo, 
il cielo coperto e
coperto l'umore;
scroscia la pioggia,
rumoreggia il mondo.
L'animo s'angoscia.

Nella grigia folla di
grigi esseri spenti,
spunta il tuo bel viso
dal desìo illuminato
di non so che, ma
che illumina anche me.
Come Luna, ho ritrovato 
il Sole di cui splendere.

58 words
317 characters
Italian Language

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Grafite ***



Grafite
 
Fra milioni di pietre preziose,
brillanti e maestosi diamanti
che risplendono, luccicanti,
hai lasciato vagare incauto
il tuo occhio annoiato da essi.
Non c'è ragione di evitarli,
di ignorare il suadente richiamo
della loro ricca bellezza.

Eppure tu, incosciente qual sei,
hai poggiato il tuo sguardo
su di una mina spezzata dal vento.
Un errore biologico, ignorato
ché sì fragile, e minuscolo.

Eppure tu, speciale come sei,
alla maestà della perfezione
uno sbiadito pezzo di grafite,
un dimenticato spreco di carbonio,
l'hai preferito per improvviso
amore.

86 words
472 characters
Italian Language

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Fortuna ***



Fortuna
 
Oltre le tempeste d'umore e i litigi
Anche se domani saremo finiti
Io sarò stato più fortunato degli altri
Perché almeno ho avuto la fortuna di amarti;

E se il tempo passa e porta via tutto
Anche se dovessi sentirmi distrutto
Anche se dovessi un dì maledirti
Anche se dovessi provare a ferirti
Tu sarai stato più fortunato degli altri
Perché non potrei mai abbandonarti.



65 words
359 characters
Italian Language

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Passione di stagione ***



Passione di stagione
 

Vorrei poterti amare come d'estate
si ama il ricordo delle strade innevate,
e invece incapace t'amo all'opposto,
come in inverno si ama l'estate:
non con nostalgia o un dolce desiderio,
ma con capriccio e infantile bisogno,
e ignorando il candore dei tuoi silenzi
soffro per l'assenza delle tue risate.
Non t'amo in pace come vorrei
ma con fragore e con trasporto,
in un intreccio di corpi svestiti,
colpi di testa e passioni fugaci.
Non t'amo con la nostalgia d'un vecchio,
ma con d'un ragazzo la speranza:
e forse, ma solo forse, è questa
la dolce eccezione al mio rammarico.
T'amo oggi in un modo, e domani
in quello opposto; ma sempre sospiro,
perché così è la Natura: e s'è vero
che d'inverno è freddo, d'estate no,
l'autunno è morto e
primavera rinasce,
la Madre resta una femmina bizzosa:
ché se d'inverno il bucaneve brilla,
e se gli alti picchi non conoscono estate,
allora anche il mio animo testardo
può conoscere il tuo riso e il tuo silenzio,
il tuo candore e la passione.
Non Madre bizzosa ma imprevedibile
Padre, Amore,
che le stagioni incatena a sé
in attesa di un tuo sorriso.
 

192 words
1060 characters
Italian Language

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Lume ***



Lume

Rischiara la notte
d'un timido calore,
col silenzioso gocciolare
di cera scivolosa.

Piccola candela che
le ombre scacci via,
riporti l'equilibrio
tra incubi e realtà.

Il freddo e la paura
fagocitano il mondo,
mi divorano la mente
quando tu sei lontana.

È con raccapriccio che
tremo solo al buio,
e che attendo, sperando
nella tua viva fiammella.

Ti stringo fra le mani,
t'avvicino al cuore mentre
mi riscaldi le membra
e un nuovo mio sorriso.

Sei più che una lucina:
per il mio mondo di pensieri
immensa tu, che splendi come
un Sole.


 
 

93 words
509 characters
Italian Language

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Spazio ***



Spazio

Vorrei esserti lontano
a distanza d'un soffio,
centinaia di migliaia di
passi misurati e accorti,
per star lontano da te,
lontano eppure mai
distante.

O forse ti vorrei distante
a distanza d'uno schiaffo,
centinaia di migliaia di
pensieri amati e temuti,
per star lontano da noi,
distanti eppure così
vicini.

Se è il tuo cuore o la tua
bocca a errare in solitaria,
al mio cuore e la mia
mente non è dato sapere;
ma avere entrambi qui con me
è sì difficile quant'è
averli entrambi dentro me.

Bocca o cuore, mens o corpo,
sono umano e non capisco
se il letto è freddo perché manchi
o se manchi per il gelo;
e da amante non so amare
che un corpo e il suo donarsi,
niente più, e niente meno.

 
 

130 words
662 characters
Italian Language

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Duale ***



Duale

Mi odio
Amo tutto di te
Ti amo
Odio tutto di me
Vorrei lasciarmi
E non lasciarti mai
Così invece aspetto
L'alba
La neve
I solchi lungo il viso
E mentre aspetto io
Tu vivi anche per me.

 
 

38 words
173 characters
Italian Language

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Nun m'aggio maje voluto annammurà ***



Nun m'aggio maje voluto annammurà
 
​Nun m'aggio maje voluto annammurà,
pecché quanno t'annamure pierde a' capa.
Po' m'aggio annammurato, e aggio capito
ca a' capa nun a' pierde, se svacante sulamente
pe' t'arriempi' o' core,
e svacantannese dda' e' penzieri
s'arriempie e' bbone intenzioni;
e comme se leva a' malincunia
t'arritruovi all'intrasatto
co' pietto chino comme a' nu tacchino:
e staje cu' 'st'ammuttitura
e' pace, e' gioja e speranza ppe' ddimane.

A finale, co' core chino nun o' saje
comm'è ll'abbenì, accussì comme
nun o' saje ca capa bbona;
'na cosa sulamente cagna, quanne
t'annamure o' vero; e chell che cagna
è che co' o' core chino e a capa fresca
nun è cchiù o' ddimane ca se m'pressa,
ma si' tu ca o' vaje truvanne, e o' vvuò
ppe' sentì chilli vase, e chillu calure
ddinto o' pietto, 'na vota
e 'n'ata vota ancora,
ppe' n'ato juorno, n'at'anno,
pp'a' primmavera fino a vierno,
cuntento pecché si' stato capace
e' l'avveré, a primmavera
co' core chino...

E nun tiene paura ddo' friddo
pecché a' capa è ancora fresca,
vacante, liggiera,
'ntramente ca a' neva
ancora addore e' rose.

183 words
1025 characters
Neapolitan Language

 


Traduzione

 Non ho mai voluto innamorarmi
 
Non ho mai voluto innamorarmi,
perché quando ti innamori perdi la ragione.
Poi mi sono innamorato, e ho capito
che non perdi la ragione, ti si svuota solo la mente
per riempirti il cuore,
e svuotandosi dei pensieri
si riempie di buoni propositi;
e appena scompare la malinconia
ti ritrovi, all'improvviso,
col petto pieno come un tacchino:
e stai lì, con questo ripieno
di pace, di gioia e di speranza per il futuro.

In fin dei conti, col cuore pieno non sai
come sarà il domani, così come
non lo sai quando piena è la mente;
soltanto una cosa cambia, quando
ti innamori sul serio; e quello che cambia
è che con il cuore pieno e la mente vuota
non è più il futuro a correrti incontro,
ma sei tu a cercarlo, e lo cerchi
per sentire quei baci, e quel calore
nel petto, una volta
e un'altra volta ancora,
per un altro giorno, un altro anno,
per la primavera fino all'inverno,
contento perché sei riuscito
a vederla, la primavera
col cuore pieno...

E non hai paura del freddo
perché la mente è ancora vuota,
tranquilla, leggera,
mentre la neve
ancora profuma di rose.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Sono grato ***



Sono grato

Sono grato
per le tue guance,
ché senza non avrei di che
mordere con amore.
Sono grato
per le tue mani,
così a loro agio incastrate piano
tra le dita delle mie.
Sono grato
per le tue braccia,
accoglienti e spaziose con
l'odore di casa nostra.
Sono grato
per la tua bocca,
calda e morbida, e mossa
in baci, e sospiri.
Sono grato
per i tuoi occhi,
in cui posso perdermi per poi
ritrovarmi davvero.
Sono grato
per la tua presenza,
con cui riempi la mia vita,
ogni giorno, di vita
stessa.

 
 

92 words
460 characters
Italian Language

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Haiku #2 ***



Haiku #2

Il mio idillio
anche l'ultima notte —
sei la mia alba.


 
 

11 words
51 characters
Italian Language

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Ti ritrovo ***



Ti ritrovo

Ti ritrovo nei raggi di sole,
nelle risa dei bambini,
nei timidi fili d'erba che
caparbi sfidano il cemento,
svettando, impavidi,
verso l'aria fresca del mattino.
Ovunque io guardi vedo
la bellezza del Creato,
e ovunque io guardi
vedo te, e te soltanto:
e in ogni respiro avverto
l'odore della tua bocca,
e il profumo della tua pelle.

Ho due sospetti, e niuno indizio:
che l'tuo viso m'abbia fatto
innamorare della vita; o che invece
la vita stessa m'abbia fatto
innamorare del tuo viso.
Delle due, l'uno; ma che sia uno,
o che sia l'altro, ciò non cambia
che t'amo, e parimenti amo
questa vita, che riecheggia di te.


 
 

109 words
602 characters
Italian Language

 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Truovate a quaccheduno ***



Truovate a quaccheduno

Truovate a quaccheduno
ca quanne ride, ride spensarato;
ca quanne parle sona
e nun allucca,
comme a nu jatto ppiccirìllo
cu na vucella ca è nu chiànto,
e ca quanne chiagne ô vero
'o ffà sulo pecché è cuntento.

Truovate a quaccheduno
ca penza sempe primma a te
e po' a ô riesto d''o munno,
pure sî manco tu ce vulisse penzà
e manco pienze e t''o mmeretà;
ca ô primmo vase t''o ddà 'a matína
e ca ô l'ultimo t''o ddà quanne sta durmenne
già da duje ore.

Truovate a quaccheduno
ca sî nun te vase 'o ffà sulo
si n'ato ve stá a guardà,
ô sî no te vase 'a faccia, 'a vocca,
pure 'o core si ce riesce, e 'ntramente
te dice, scurnuso ma singero,
ca te vo' bbene overamente
—e te vo' bbene assaje.

Anze, faje 'na cosa bbona,
nun te truvà a nisciuno,
lassame 'sta furtuna strana
câ m'é capitata; tu ê avuto scalogna,
niénte bona ciorta: t'è truvato a mmé.
A mmé m'è jute â ddio,
t'aggio visto, cunusciuto
e m'aggio annamurato e te.

 
 

180 words
895 characters
Neapolitan Language

 


 


Traduzione

 Trovati qualcuno
 
Trovati qualcuno
che quando ride, ride spensierato;
che quando parla risuona
e non urla,
come un gattino
con una vocina che è un pianto,
e che quando piange davvero
lo fa solo perché è felice.

Trovati qualcuno
che pensa sempre prima a te
e poi al resto del mondo,
anche se neanche tu vorresti pensarci
e neanche pensi di meritartelo;
che il primo bacio te lo dà la mattina
e che l'ultimo te lo dà quando sta dormendo
già da due ore.

Trovati qualcuno
che se non ti bacia lo fa solo
se un altro vi sta guardando,
altrimenti ti bacia la faccia, la bocca,
pure il cuore se ci riesce, e intanto
ti dice, imbarazzato ma sincero,
che ti ama davvero
—e ti ama davvero tanto.

Anzi, fai una bella cosa,
non trovarti proprio nessuno,
lasciami questa inusuale fortuna
che mi è capitata; tu hai avuto sfiga,
nessuna buona stella: hai trovato me.
A me è andata da Dio,
ti ho visto, conosciuto
e mi sono innamorato di te.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Ciliegia ***



Ciliegia

Qual perfezione, quella ciliegia
che silenziosa sul tuo volto giace.
Si tende e si schiude, e nocciolo
non mostra, né ha;
ma è la tua bocca, dolce e scarlatta
a offrire, sanguigna,
la sua beltà.

Fammene dono, riempine un cesto,
cibami del tuo casto
e dolce frutto.

Le nostre labbra, in un umido incastro
non conoscono autunno, né
raccolti migliori.

 
 

60 words
339 characters
Italian Language

 


Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Nel notturno, silenzioso chiarore ***



Nel notturno, silenzioso chiarore
 
Nel notturno, silenzioso chiarore
assaporo quel misto di bacche,
dolci, sanguigni frutti boschivi,
che schiusi e lascivi giacciono
vanesi, senza remora alcuna
su quella bianca e monda tela
qual è il tuo candido viso.

Delle nature più pure e soavi,
quel ch'è indubbio la maggiore
è il munifico tuo sorriso,
riecheggiante senza posa
nei più cari miei ricordi.
Abbagliato a letto giaccio,
schiavo della grazia tua.
 

66 words
398 characters
Italian Language

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Sono sempre vivo ***



Sono sempre vivo

Sono sempre vivo
quando sono con te,
e mi ci sento se invece
non lo sono già più,
ché m'irradia quando
meco tu vivi i giorni tuoi,
e mi s'impossessa
dell'anima, il calore tuo.

Sono sempre vivo
quand'io ti guardo,
e ti ritrovo a guardami
ché in te mi perdo,
in quegl'occhi scuri
non voglio essere cercato
ma abbandonato,
che vivo non sono che con te.

Sono sempre vivo
quando con te vivo,
e vivo io nel tuo sorriso
e nella tua bocca
viva di gaiezza,
e altrove viver non voglio,
né viver affatto,
che fra le tue braccia non sia.
101 words
502 characters
Italian Language

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Io ad esempio amo ***



Io ad esempio amo

Io ad esempio amo
la tua infantile frangia,
che tu così tanto odi
pel tuo desìo noioso
d'apparire adulto.

Che c'importa! Io dico, 
amor mio, amiamoci! 
Intossicami col riso
e le beltà del tuo corpo.
Che c'importa degli altri?

Io ad esempio amo
le tue lunghe dita bianche,
così ch'io possa baciarle
e passarle sulle labbra 
senza conoscer noia. 

Che c'importa! Ripeto,
amor mio, uniamoci!
in questa lotta impari
contro l'universo tutto,
ed io affianco a te.
77 words
437 characters
Italian Language

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3765361