Volami nel cuore

di _Ely_BM
(/viewuser.php?uid=843790)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovi incontri. ***
Capitolo 2: *** La mia sbadatina. ***
Capitolo 3: *** La odio quella! ***
Capitolo 4: *** Sei bellissima. ***
Capitolo 5: *** Niente male la piccolina. ***
Capitolo 6: *** Ti odio... e odio il fatto di amarti. ***
Capitolo 7: *** Dichiarazione inaspettata. ***
Capitolo 8: *** Annuncio inaspettato. ***
Capitolo 9: *** George. ***
Capitolo 10: *** Perchè scappi da me? ***
Capitolo 11: *** Dichiarazione inaspettata. ***
Capitolo 12: *** Si.. ti amo.. anch'io. ***
Capitolo 13: *** Cena e cinema. ***
Capitolo 14: *** Sorprese e gelosia. ***
Capitolo 15: *** Festa di fine scuola. ***
Capitolo 16: *** AVVISO ***
Capitolo 17: *** AVVISO DUE ***
Capitolo 18: *** Ammessa o bocciata? ***
Capitolo 19: *** Vuoi sposarmi, amore mio? ***
Capitolo 20: *** Sogni che si realizzano! ***
Capitolo 21: *** Rivelazioni! ***
Capitolo 22: *** Promesse. ***
Capitolo 23: *** Il ritorno! ***
Capitolo 24: *** Odio me stessa per amarlo ancora. ***
Capitolo 25: *** La scoperta! ***
Capitolo 26: *** Cena. ***
Capitolo 27: *** Incontro poco amichevole. ***
Capitolo 28: *** Sei un idiota, Steven! ***
Capitolo 29: *** Notizia sconvolgente. ***
Capitolo 30: *** Presto avrai un fratellino! ***
Capitolo 31: *** Voglio anche te lontano dalla mia vita. ***
Capitolo 32: *** Allo zoo! ***
Capitolo 33: *** Non riesco a lasciarti andare! ***
Capitolo 34: *** Un nuovo membro in famiglia! ***
Capitolo 35: *** Felicemente noi! ***
Capitolo 36: *** Piccola, mi vuoi sposare? ***



Capitolo 1
*** Nuovi incontri. ***




Capitolo uno) Nuovi incontri.

...POV STACIE...

"Stellina è ora di alzarsi!" -esclama la voce di Rosie, mia cognata, entrando in camera mia mentre sto dormendo-

"Altri cinque minuti." -sussurro continuando a dormire mentre lei apre le tende facendo entrare la fastidiosissima luce del sole e io infastidita da quella luce afferro il cuscino e mi copro la faccia-

"Ti aspettiamo per la colazione dormigliona." -mi dice dolcemente uscendo dalla mia camera, così sospirando mi tolgo il cuscino dalla faccia e assonnata fisso il soffitto.. Che barba! Oggi un altro comunissimo e noiosissimo giorno di scuola.. frequento la terza superiore e a scuola me la cavicchio, non sono un'eccellente allieva ma vado abbastanza bene e i miei voti sono decenti. Ma scusate, non mi sono nemmeno presentata.. mi chiamo Stacie Torres e ho sedici anni.

Controvoglia abbandono il mio caro letto a una piazza e mezzo e infilandomi le mie pantofole a forma di fungo, esco dalla mia camera e scendo al piano di sotto, raggiungendo la cucina.

"Buongiorno cucciola." -mi saluta tutto sorridente il mio fratellone appena metto piede in cucina-

"Giorno fratellone." -lo saluto ancora assonnata, stampandogli un grosso bacio sulla guancia e subito dopo ne stampo uno anche a Rosie-

"Dormito bene?" -mi domanda mio fratello mentre mi metto seduta a tavola-

"Si." -rispondo con un piccolo sorriso afferrando un cornetto al cioccolato-

Vivo a Los Angeles, in una villetta a schiera con mio fratello Lance, che ha venticinque anni e mia cognata Rosie, che ne ha ventitre. Vivo con loro da tre anni, da quando mamma e papà sono morti.. i nostri genitori hanno perso la vita in un incidente stradale, tornando a casa da lavoro.. un pazzo ubriaco a tutta velocità è andato addosso all'auto di mio padre.. sono stati in coma per circa due mesi ma poi non ce l'hanno fatta e ci hanno lasciati. Avevo solo dodici anni e mio fratello mi ha preso in affidamento.
Abbiamo sofferto entrambi per la perdita dei nostri genitori, ma adesso, anche se ci mancano terribilmente, stiamo bene e andiamo avanti con la nostra vita.

"Stacie si sta facendo tardi." -mi riporta alla realtà mio fratello- "Forza o farai tardi a scuola." -mi sprona a muovermi-

"Si, vado." -dico alzandomi da tavola e corro alle scale per salire al piano superiore, solo che inciampo su un gradino- "Maledizione." -sbotto dolorante-

"Sei la solita sbadata, fai attenzione." -mi dice Lance aiutandomi ad alzarmi- "Ti sei fatta male?" -mi domanda preoccupato- 

"No, tranquillo, non mi sono fatta niente." -gli rispondo correndo su per le scale per raggiungere camera mia per prepararmi-

"Non correre cucciola." -mi rimprovera premuroso mio fratello-

"Farò tardi." -esclamo entrando in camera mia e mi avvicino al mio armadio-

In fretta e furia afferro dal mio armadio un jeans, una camicia e una canotta e velocemente
inizio a vestirmi.
Appena finisco corro allo specchio e sempre velocemente pettino i miei lunghi capelli biondi guardando l'orologio appeso alla parete della mia camera, che segna le sette e cinquanta.

"Sono in ritardissimo." -sbuffo lanciando la spazzola sul mio letto e afferro il mio zaino correndo fuori dalla mia camera, solo che inciampo sui miei stessi piedi e finisco a terra- "Che male." -mi lamento dolorante alzandomi velocemente-

"Stacie che combini?" -mi domanda Rosie dal piano di sotto, evidentemente avrà sentito il tonfo-

"Nulla cognatina, sono solo caduta." -le rispondo correndo giù per le scale-

"Non correre." -quasi urla mio fratello-

"Sono in ritardissimo." -esclamo con il fiatone-

"Ti do uno strappo con l'auto." -mi dice mio fratello afferrando le chiavi-

"Grazie." -stampo un bacio veloce sulla guancia di Rosie e corro fuori di casa, scendendo di corsa la piccola rampa di scale davanti il portone d'ingresso, ma all'improvviso mi fermo sul marciapiede sorridendo come un'ebete, fissando Steven, bello come il sole, uscire da casa sua.

Steven Walker, il migliore amico di mio fratello e il mio principe azzurro.. vive nella villetta a schiera dall'altro lato della strada, proprio davanti a quella nostra.
Steven.. Dio, sono stra innamorata di lui da quando avevo dieci anni...

<< Inizio flashback..

Sto giocando a pallavolo al parchetto di sabbia con la mia migliore amica, quando lei con una schiacciata potentissima manda il pallone da tutt'altra parte.

"Scusa." -si scusa lei mentre io sorridendo corro a recuperare il pallone solo che inciampo su un piccolo gradino e cado a terra e un gruppetto di ragazzi di qualche anno più di me iniziano a ridere e a prendermi in giro-

Li osservo con le lacrime agli occhi mentre continuano a prendersi gioco di me.

"Basta, finitela." -esclama dura una voce maschile dietro di me e il gruppetto smette subito di ridere- "Andate via o vi gonfio." -afferma duro e loro un po spaventati corrono via- "Ehi." -esclama inginocchiandosi davanti a me e io solo ora mi accorgo che sia Steven, il migliore amico di mio fratello diciannovenne- "Ti sei fatta male?" -mi domanda dolcemente con il sorriso e io mi perdo in quegli occhi nocciola tanto meravigliosi- "Stacie?!" -mi schiocca le dita davanti agli occhi e io mi riprendo abbassando lo sguardo a terra-

"Sto bene." -sussurro alzandomi da terra con un ginocchio sbucciato-

"Guarda, ti sei fatta male." -mi fa notare e io osservo il mio ginocchio-

"Non è niente." -esclamo guardandolo negli occhi-

"Dai su, ti porto a casa." -mi sorride prendendomi in braccio come una sposa e il mio cuore inizia a martellare a più non posso-

"N-non c'è ne bi-bisogno, ce la faccio." -balbetto imbarazzata mentre inizia a incamminarsi verso casa mia-

"Piccolina hai un ginocchio sbucciato." -mi fa notare con il sorriso- "Ti porto a casa, tanto dovevo passare da tuo fratello." -esclama facendomi l'occhiolino e io sorrido aggrappandomi a lui-

Fine flashback >>


Da quel giorno sono completamente impazzita per lui e lo considero il mio supereroe, solo che lui non mi vede nemmeno, mi vede come una bambina.

"Stacie!" -mi richiama mio fratello schioccandomi le dita davanti agli occhi- "Ohi!" -esclama e io ritorno alla realtà-

"Che c'è?" -domando confusa-

"C'è che sei in assoluto ritardo e devi smetterla di sognare ad occhi aperti." -mi risponde raggiungendo la sua auto- "Dai su." -mi sprona a muovermi-

"Noi ci vediamo dopo amico." -esclama la voce di Steve e io mi volto verso di lui e sorrido come un'ebete fissandolo-

"Ok, a dopo." -lo saluta mio fratello- "Stacie ti vuoi muovere?!" -quasi urla il mio caro fratellone-

"Si.. arrivo." -sussurro continuando a fissare Steve mentre mi incammino verso l'auto di mio fratello, solo che vado a sbattere contro il secchio dell'immondizia-

"Eh guarda davanti." -esclama mio fratello mentre Steve ridacchia guardandomi-

"Ciao." -saluto Steve con la mano-

"Ciao piccolina." -mi fa l'occhiolino lui e io salgo in auto-

"Ma dove hai la testa?" -mi domanda mio fratello partendo verso il liceo e io guardo fuori dal finestrino-

Eeh, dove ho la testa!
Se mio fratello sapesse che sono stra innamorata del suo migliore amico non so che succederebbe.. sicuramente non ne sarebbe felice, insomma è molto più grande di me.

"Su forza." -esclama mio fratello accostando davanti il grande cancello verde del liceo-

"Grazie fratellone, a più tardi." -gli stampo velocemente un bacio sulla guancia ed esco dalla sua auto iniziando a correre verso l'entrata-

"Non correre o ti ammazzi." -mi urla mio fratello-

"Sono in ritardissimo." -urlo e quasi inciampo sui miei stessi piedi, ma per fortuna non cado- 

Varco l'entrata del liceo e velocemente raggiungo il mio armadietto e dopo aver preso tutto l'occorrente per le prime due ore, raggiungo velocemente la mia classe e prima di entrare busso.

"Avanti." -esclama da dentro la classe la voce della professoressa e io subito apro la porta ed entro- "Sei in ritardo come al solito Torres." -afferma lei guardandomi-

"Lo so, mi scusi." -raggiungo il mio banco e mentre la professoressa riprendere a spiegare, mi metto seduta al fianco della mia migliore amica.. Olivia Hogan, è così che si chiama la mia migliore amica.
Ci conosciamo dai tempi dell'asilo e siamo come sorelle.. andiamo d'accordissimo e ci raccontiamo di tutto senza problemi.

"Come mai così in ritardo?" -mi domanda la mia migliore amica a bassa voce- "Scommetto che sognavi ad occhi aperti come tuo solito fare." -afferma divertita-

"Già." -confermo e lei ridacchia-

"Torres non solo sei arrivata in ritardo ma ora disturbi pure la lezione." -esclama furiosa la professoressa-

"Mi scusi." -mi scuso e la professoressa sospirando riprende la sua lezione- "Che antipatica." -esclamo a bassa voce e Olivia sorride-

...POV STEVEN...

E' ora di alzarsi, è ora di alzarsi, è ora di alzarsi


Inizia a dire la voce meccanica della mia sveglia.

"Si, ho capito." -sbotto staccandola di malo modo e sbuffando mi stiracchio sotto le coperte e dopo qualche minuto controvoglia mi alzo dal letto per poter scendere al piano di sotto per raggiungere la cucina-

E che abbia inizio un altro comunissimo giorno di lavoro, che palle!
Lavoro nel bar-ristorante Torres, proprietari i genitori del mio migliore amico e da quando sono morti il proprietario è diventato Lance e io da suo migliore amico sono diventato socio per potergli dare una mano. Ma che coglione non mi sono ancora presentato.. mi chiamo Steven Walker, per gli amici Steve e ho venticinque anni.

Dopo aver fatto un'abbondante colazione, salgo di nuovo in camera mia per potermi preparare e dopo essermi vestito, mi osservo allo specchio e mi sistemo il mio lungo ciuffo castano.

Afferro al volo le chiavi della mia meravigliosa bmw i8 nera con finestrini oscurati, esco da casa mia...

"Buongiorno amico." -saluto con il sorriso Lance uscire da casa sua, mentre Stacie sta ferma sul marciapiede e fissarmi e a sorridermi-

"Giorno." -mi saluta lui mentre guardo divertito Stacie-

"Perchè ogni volta che mi vedi rimani immobile a fissarmi?" -domando a Stacie ma lei non risponde, rimanendo immobile a fissarmi-

"Ma che problemi ha mia sorella?" -domanda Lance e io rido- "Stacie riprenditi." -esclama alla sorella passandogli una mano davanti al viso ma lei non reagisce, sembra in trance-

"Secondo me ha bisogno del bacio del suo principe azzurro per svegliarsi." -esclamo ridendo-

"Ma non dire cazzate." -sbotta nervoso Lance e io ridacchio- "Stacie sei in ritardissimo, ti vuoi riprendere?" -domanda esasperato alla sorella- "Stacie!" -la richiama schioccandole le dita davanti agli occhi- "Ohi!" -esclama e lei finalmente ritorna alla realtà-

"Che c'è?" -domanda una Stacie confusa e io sorrido scuotendo la testa-

"C'è che sei in assoluto ritardo e devi smetterla di sognare ad occhi aperti." -le dice Lance raggiungendo la sua auto- "Dai su." -la sprona a muoversi-

"Noi ci vediamo dopo amico." -gli dico guardandolo sentendo un attimo dopo lo sguardo addosso di Stacie-

"Ok, a dopo." -mi saluta il mio migliore amico- "Stacie ti vuoi muovere?!" -quasi urla esasperato-

"Si.. arrivo." -sussurra lei continuando a fissarmi e io mi volto a guardarla mentre si incammina verso l'auto di suo fratello, solo che va a sbattere contro il secchio dell'immondizia-

"Eh guarda davanti." -esclama Lance mentre io ridacchio guardandola-

"Ciao." -mi saluta lei con la mano-

"Ciao piccolina." -le faccio l'occhiolino e lei sale sull'auto di suo fratello-

Guardo l'auto di Lance allontanarsi e sorridendo raggiungo la mia auto.

Stacie è sempre la solita.. è così sbadata e strana quella ragazzina, non capisco perchè si immobilizza ed entra in trance.. sogna sempre ad occhi aperti e poi non capisco perchè si fissa a guardarmi così insistentemente, no che mi dia fastidio, insomma amo essere guardato, però nessuna mi guarda come mi guarda lei e non capisco cos'abbia, a cosa pensa.

"E' così strana tua sorella." -dico a Lance, mentre siamo dietro al bancone a lavorare-

"Ma che ne so, deve darsi una svegliata." -esclama lui servendo il caffè ad una signora di mezza età- "Sogna ad occhi aperti e mi preoccupa quando entra in trance, quasi mi fa paura." -dice e io ridacchio-

"E' un'adolescente." -esclamo-

"E con questo?" -mi domanda osservandomi-

"Gli adolescenti sono un po strani, è una fase un po complicata." -gli rispondo e lui alza le spalle-

"Si, ma io da adolescente non ero mica come lei.. ma l'hai vista? Si imbambola e chissà cosa pensa." -dice pulendo il bancone-

"Cose da ragazzine." -esclamo servendo il cappuccino ad una ragazza-

"Grazie." -mi ringrazia lei e io le faccio un sorriso-

"Mi preoccupa Steve." -mi confessa e io lo guardo-

"Ma perchè? Tutte le ragazzine sognano ad occhi aperti." -gli dico-

"Tu dici?" -mi domanda non convinto e io annuisco-

"Si, non preoccuparti inutilmente." -gli dico stringendogli la spalla e subito dopo vado ad un tavolo a servire del caffè a due signori-

...POV STACIE...

"Oggi l'hai visto Steve?" -mi domanda la mia migliore amica mentre passeggiamo tra i corridoi del liceo essendo ricreazione-

"Si, l'ho visto uscire da casa sua e mi sono imbambolata come una sciocca." -le rispondo sbuffando-

"E cosa hai sognato questa volta? Che ti confessava il tuo amore? Che ti chiedeva la mano?" -mi domanda divertita e io la fulmino-

"Non prendermi per il culo." -l'ammonisco nervosa e lei ridacchia- "Comunque nulla di tutto questo, mi è tornato in mente un ricordo." -le dico sorridendo-

"E quale?" -mi domanda osservandomi-

"Quello di quando è diventato il mio supereroe." -le rispondo sognando ad occhi aperti e lei ridacchia scuotendo la testa-

"Occhio Sta" -non fa in tempo a finire la frase che io sbatto contro un armadietto aperto-

"Che male." -mi lamento dolorante massaggiandomi la testa-

"Ma perchè non guardi dove cammini invece di sognare ad occhi aperti?!" -mi domanda retorica la mia migliore amica ridacchiando mentre mi massaggio la fronte-

"Tutto bene?" -mi domanda trattenendo le risate un ragazzo.. Mitch Hicks, un nostro compagno di classe e ha una cotta per me ma a me non piace.. insomma è un ragazzo molto carino e suoi rossi capelli lo rendono tanto dolce, ma il mio cuore batte solo per Steve.

"Insomma, per colpa del tuo stupido armadietto ho mal di testa." -sbotto acida-

"Colpa del mio stupido armadietto? Sei tu che non guardi mai dove cammini." -mi dice lui ridacchiando-

"E tu perchè diavolo non l'hai chiuso?" -gli domando nervosa-

"Perchè stavo prendendo dei libri." -mi risponde mostrandomi i libri che tiene in mano- "Dai, per farmi perdonare ti offro il pranzo oggi." -mi sorride-

"No, grazie." -gli rispondo andando via, strascinandomi con me Olivia-

"Perchè non gli dai una possibilità?" -mi domanda la mia migliore amica-

"Perchè dovrei? Non mi piace." -le rispondo serissima-

"Lui è il ragazzo giusto per te, non Steve.. è troppo grande per te." -mi dice la mia migliore amica e io la guardo male-

"Non è così grande." -controbatto-

"Ah no? Ha nove anni più di te." -mi ricorda lei e io sbuffo- "Lascia stare Steve e innamorati di Mitch." -mi dice-

"Non posso impostare a mio piacimento i miei sentimenti, il mio cuore ha deciso da solo chi amare." -le dico e lei sospira mentre rientriamo in classe a ricreazione finita.. non posso farci niente io se il mio cuore batte all'impazzata per Steve-

Fisso il cielo azzurro dalla finestra pensando a Steve non ascoltando nulla di quello che spiega il professore, ma appena sento qualcosa cadere sul mio banco, abbasso lo sguardo e noto un bigliettino piegato, così lo afferro guardandomi intorno nella classe e noto Mitch osservarmi con il sorriso e capisco che il bigliettino sia suo.
Lo apro e leggo ciò che c'è scritto.

Voglio farmi perdonare per la botta in testa, accetta un pranzo con me.

Sospiro infilando il bigliettino nel mio astuccio non rispondendogli.

"Accetta." -sussurra Olivia e io sbuffando guardo fuori dalla finestra.. Non mi piace Mitch e non voglio uscire con lui. E poi lui ha una cotta per me e io non voglio illuderlo uscendoci insieme- "Accetta di uscire a pranzo con Mitch." -mi dice la mia migliore amica a fine lezioni-

"Non voglio." -sbotto nervosa uscendo dalla classe con lei al mio fianco-

"Ehi Stacie." -mi richiama la voce di Mitch dietro di noi e io sospiro voltandomi- "Non mi hai risposto." -mi fa notare-

"Mi dispiace, ma non posso, sono impegnata con la mia migliore amica, ciao." -e non dandogli il tempo di dire nient'altro mi strascino la mia migliore amica dal braccio uscendo dal liceo-

"Perchè sei così testarda!?" -esclama nervosa la mia migliore amica-

"Anche tu sei testarda, non ci voglio uscire e illuderlo." -le dico incamminandoci verso il bar-ristorante di mio fratello-

"Ma lui è perfetto per te, mentre Steve non lo è." -mi dice lei serissima e io sbuffo-

...POV STEVEN...

"Ecco a lei signora." -le dico cordiale con il sorriso servendole il pranzo-

"Grazie caro." -mi ringrazia con il sorriso e io mi allontano-

"Ciao." -saluta Rosie entrando nel bar-ristorante-

"Ciao amore, che ci fai qui?" -le domanda sorridendo Lance-

"Ho finito prima a lavoro, così sono passata di qui per darvi una mano." -gli risponde lei sorridendo e subito dopo stampa un bacio sulle labbra di Lance-

"Hai fatto bene, oggi è pieno il locale e abbiamo bisogno di una mano in più." -le dico sorridendo-

"Allora mi metto subito a lavoro." -esclama lei sorridendo afferrando un grembiule-

"Grazie amore, sei fantastica." -le dice Lance baciandola sulla guancia-

"Prego." -gli sorride anche lei stampandogli un leggero bacio sulle labbra-

"E basta con queste smancerie." -li rimprovero sorridendo-

"Ciao." -salutano all'unisono Stacie e Olivia entrando nel locale e noi le guardiamo-

"Com'è andata a scuola?" -domanda Lance ad entrambe-

"Benissimo." -risponde Olivia mentre si accomodano al bancone-

"Cosa vi porto?" -domanda loro Rosie sorridendo-

"Un sandwich per entrambe." -le risponde Olivia con il sorriso mentre Stacie mi osserva-

"Ciao Steve." -mi saluta quest'ultima sorridendo-

"Ciao piccolina." -le sorrido scompigliandole i capelli e lei sbuffa e io ridacchio, quando all'improvviso il mio sguardo lo cattura una donna appena entrata nel locale in compagnia di un'altra e sorrido.. Santo cielo, niente male quella meraviglia- "L'ordine di quelle due lo prendo io." -dico sorridendo-

"Non importunare i clienti, in questo caso donne." -mi ammonisce Lance e io ridacchio avvicinandomi al tavolo dove sono accomodate-

"Buongiorno, cosa vi porto?" -domando sorridendo fissando la moretta che mi attrae parecchio-

"Non saprei, il piatto del giorno?" -mi domanda proprio lei guardandomi e sorride-

"Il piatto del giorno è una cena con me." -le rispondo sorridendo e lei ridacchia-

"Uhm, allora vorrà dire che prenderemo un'insalata." -mi risponde sorridendo-

"Arriva subito." -esclamo io allontanandomi-

"Oddio, ci ha provato con te." -sento dire questo all'amica della moretta e lei ridacchia-

"Niente male però." -esclama la moretta e io sorrido-

"Insalata per due per il tavolo otto." -dico a Lance e lui annuisce sentendo lo sguardo di qualcuno addosso, così mi volto e noto Stacie fissarmi furiosa e io con lo sguardo le faccio capire che c'è? e lei sempre più furiosa si volta dall'altra parte.. ma che le prende? Gli adolescenti sono proprio strani e difficili da capire-

"Tieni." -esclama Lance passandomi due piatti di insalata e io sorridendo li afferro e raggiungo subito il loro tavolo-

"Ecco a voi." -esclamo posando il loro pranzo sotto il loro naso- "Il piatto del giorno è ancora valido." -dico sorridendo alla moretta e lei sorride guardandomi-

"Grazie, ma l'insalata va più che bene." -mi risponde sorridendo-

"Ok." -esclamo sorridendo andando via-

"Ti ha snobbato." -esclama ridacchiando Lance e io gli tiro un pugno sorridendo fissando la moretta mangiare la sua insalata e ogni tanto posa il suo sguardo su di me-

"Non direi." -esclamo sorridendo e lui scuote la testa andando a servire un tavolo-

...POV STACIE...

"Mmm che buono." -esclama Olivia mordendo il suo sandwich e io ridacchio mordendo il mio-

"L'ordine di quelle due lo prendo io." -sentendo dire questo dalla voce di Steve, mi volto subito verso di lui per guardarlo-

"Non importunare i clienti, in questo caso donne." -lo ammonisce mio fratello e lui ridacchiando si avvicina al tavolo dove sono accomodate due donne e io lo seguo con lo sguardo-

"Buongiorno, cosa vi porto?" -domanda Steve sorridendo fissando la moretta e io stringo di poco il sandwich che tengo in mano-

"Non saprei, il piatto del giorno?" -domanda la moretta guardando sorridendo il mio Steve-

"Il piatto del giorno è una cena con me." -le risponde lui sorridendo facendola ridacchiare e io provo un'assurda gelosia.. non ci credo, ci sta provando con quella stupida!-

"Uhm, allora vorrà dire che prenderemo un'insalata." -gli risponde sorridendo la moretta-

"Arriva subito." -esclama Steve allontanandosi e io lo osservo furiosa e gelosissima-

"Oddio, ci ha provato con te." -esclama l'amica della moretta e lei ridacchia-

"Niente male però." -esclama la moretta e io stringo le mani a pugno notando Steve sorridere-

"Insalata per due per il tavolo otto." -dice Steve a mio fratello e lui annuisce mentre io lo fisso furiosa e lui, forse sentendosi fissato, si volta verso di me e con lo sguardo mi fa capire che c'è? e io sempre più furiosa mi volto dall'altra parte, dove noto la mia migliore amica osservarmi-

"Non dire niente." -sbotto nervosa mordendo il mio sandwich-

"Tieni." -esclama mio fratello e io mi volto verso di loro dove noto passargli i due piatti di insalata e Steve tutto sorridente li afferra e raggiunge il tavolo di quelle-

"Ecco a voi." -esclama Steve posando il loro pranzo sotto il loro naso- "Il piatto del giorno è ancora valido." -dice sorridendo alla moretta e lei sorride guardandolo-

"Grazie, ma l'insalata va più che bene." -gli risponde lei sorridendo-

"Ok." -esclama lui sorridendo andando via-

"Ti ha snobbato." -esclama ridacchiando mio fratello e lui gli tira un pugno sul braccio sorridendo fissando la moretta e io mi volto verso il tavolo di quelle due dove noto la moretta stupida posare ogni tanto il suo sguardo su Steve-

"Non direi." -esclama Steve e io mi volto a guardarlo e noto che osserva la moretta sorridendo e mio fratello scuote la testa andando a servire un tavolo-

"Lascialo perdere." -esclama Olivia guardandomi-

"Ti ho detto di non dire niente." -sbotto nervosa guardandola-

"Lui non ti vede nemmeno Stacie, lascialo perdere e cercati un ragazzo della tua età." -mi dice la mia migliore amica e io sbuffo mordendo il mio sandwich- "Lui guarda le donne mature e come dice lui sei piccolina." -dice-

"Non sono piccolina, ho sedici anni." -sbotto sempre più nervosa-

"Ma per lui lo sei." -esclama e io la guardo malissimo-

"Ma da che parte stai?" -le domando-

"Dalla tua, ma Steve non è il ragazzo giusto per te." -mi risponde sorridendo-

"E chi lo sarebbe? Mitch Hicks?" -le domando nervosa-

"Per esempio." -mi risponde sorridendo e io sbuffo- "Puoi solo sognare di stare con Steve." -mi dice e io la guardo malissimo-

"Sei la mia migliore amica e dovresti dirmi che un giorno il mio principe azzurro sarà mio e invece che fai? Mi dici cose orribili." -le dico furiosa-

"Chi sarebbe il tuo principe azzurro?" -mi domanda Rosie e io mi volto di scatto verso di lei e sorride curiosa- "Ti piace un ragazzo?" -mi domanda-

"Sì, si chiama Mitch Hicks, viene in classe con noi." -le risponde Olivia e io la guardo malissimo-

"Ma che dici?" -le domando nervosissima e lei alza le spalle sorridendo-

"E com'è questo Mitch?" -mi domando Rosie-

"E' appiccicoso e non lo sopporto." -sbotto e Rosie mi guarda con un sopracciglio alzato-

"Ma non è il tuo principe azzurro?" -mi domanda Rosie stranita e io sbuffando mi alzo ed esco dal bar-ristorante-

"Stacie aspettami." -esclama la mia migliore amica correndomi dietro-

"Perchè diavolo le hai detto che mi piace Mitch?" -le domando furiosa continuando a camminare a passo svelto-

"E cosa volevi dirle? Che ti piace Steve?" -mi domanda correndomi dietro-

"Beh no." -le rispondo-

"Puoi rallentare?" -mi domanda e io sbuffando mi fermo- "Grazie." -mi ringrazia con il fiatone- "Non potevi di certo dirle che ti piace Steve." -dice ovvia-

"Beh ma tu potevi evitare di dirle che mi piace Mitch, a me quello non piace." -le dico nervosa-

"Ma è il ragazzo giusto per te." -esclama e io sbuffo- "Ha la tua età invece Steve ha venticinque anni, ha nove anni più di te e lo sai benissimo che lui non ti guarderebbe mai nel modo in cui vorresti essere guardata." -mi dice-

"Beh fammi sognare almeno." -sbotto andandomene a passo svelto solo che inciampo su uno scalino e cado a terra- "Maledizione." -sbotto nervosissima e dolorante-

"Stai bene?" -mi domando la mia migliore amica-

"Lasciami stare." -sbotto nervosa e vado via con un ginocchio dolorante... non posso farci niente se sono innamorata di Steve e so benissimo che lui mi vede come una bambina, che forse non mi vedrà mai come una donna, ma il mio cuore batte così forte per lui e non vuole proprio saperne di smettere, ma forse ha ragione, Steve non sarà mai mio, lui guarda le donne mature e vissute e Stacie Torres non la vedrà mai!-

...POV STEVEN...

"Puoi servire invece di fissare quella donna?" -mi domanda retorico il mio migliore amico-

"Perdonami ma quella donna è come un calamita, i miei occhi sono attratti da lei e non vogliono proprio saperne di non guardarla." -gli rispondo fissando la moretta sorridendo-

"Ok, però cazzo Steve ci sono un sacco di clienti, vedi di darti una mossa." -sbotta il mio migliore amico andando a servire un tavolo-

"Hai ragione, scusa." -dico andando a servire un altro tavolo.. quella donna mi attrae, mi piace parecchio.. credo che sia stato un colpo di fulmine, appena l'ho vista non c'ho capito più niente!-

Notando la moretta andare alla cassa per pagare, mi avvicino velocemente..

"Ci penso io." -dico a Rosie e la moretta scuote la testa ridacchiando-

"Ok." -esclama Rosie andando via-

"Quanto ti devo?" -mi domanda la moretta, tirando fuori il portafoglio dalla sua gigantesca borsa-

"Una cena." -le rispondo sorridendo facendole l'occhiolino e lei ridacchia guardandomi- "Sono cinque euro e ottanta." -le dico sorridendo scrivendo alla cassa e lei mi passa dieci euro e io li prendo- "Il tuo nome?" -le domando porgendole il resto-

"Mi chiamo scusa, ma ora devo proprio andare." -mi risponde sorridendo prendendo il resto e va via-

"Fa la difficile." -esclama Lance e io sorrido-

"No, si fa desiderare." -lo correggo sorridendo- "E spero di rincontrarla." -aggiungo-

"Ti piace eh?!" -sorride il mio migliore amico-

"Mi attrae parecchio, è una donna molto affascinante." -dico sorridendo-

"Ti affascina il suo essere così sfuggente." -esclama il mio migliore amico ridacchiando-

"Cazzo se mi affascina." -confermo sorridendo e lui ridacchia andando a pulire un tavolo.. spero di rincontrarla quella donna tanto meravigliosa quanto sfuggente!-

...POV STACIE...

Sbuffo per la milionesima volta non riuscendo a fare un esercizio di matematica..

"Che nervi." -sbotto nervosa alzandomi dal letto- "Che problemi hai con me stupido esercizio?" -domando nervosissima fissando il mio libro-

"Con chi parli?" -mi domanda stranita Rosie entrando in camera mia-

"Con il mio esercizio di matematica." -sbuffo buttandomi di peso sul mio letto e mia cognata ridacchia-

"Parli con un esercizio di matematica?" -mi domanda divertita mettendosi seduta al mio fianco-

"Si, non vuole farsi risolvere." -le rispondo e un attimo dopo scoppio a ridere-

"Sei strana forte tu." -esclama pizzicandomi il naso e io sorrido-

"Puoi aiutarmi? Non riesco proprio a farlo, la matematica non fa proprio per me." -dico sospirando-

"Nemmeno per me." -dice lei ridacchiando e io sospiro- "Non hai ascoltato la spiegazione della professoressa?" -mi domanda-

"Si all'inizio, ma poi mi sono persa nei miei pensieri e non c'ho capito nulla." -le rispondo sbuffando-

"E posso sapere a cosa pensavi?" -mi domanda e io guardo le mie gambe non rispondendo- "Il tuo principe azzurro?" -mi domanda e io annuisco guardandola- 

"Sono stra innamorata di lui, ma per quello stupido non esisto nemmeno." -sbotto nervosa-

"Sarebbe questo Mitch?" -mi domanda e io sospiro-

"No, non è lui, a me quello nemmeno piace." -le rispondo-

"Allora posso sapere chi è?" -mi domanda sorridendo e io scuoto la testa-

"Scusa, ma preferisco non dirlo a nessuno." -le rispondo e lei sorride-

"Va bene, tutti abbiamo dei segreti." -dice accarezzandomi il viso- "Ma se vuoi parlare con qualcuno, per qualsiasi cosa stellina, sai dove trovarmi." -mi dice dolce e io sorrido-

"Lo so." -sorrido-

"Ok." -esclama accarezzandomi i capelli-

"Come faccio con questo esercizio? Non posso risolvere pure i problemi della matematica, ne ho fin troppi miei da risolvere." -dico e lei ridacchia-

"Ma quanto ti adoro!" -esclama ridacchiando accarezzandomi il viso e io ridacchio pure-

"Che fanno le donne più importarti della mia vita?" -domanda mio fratello entrando in camera mia-

"Per qualcuno allora sono una donna!" -esclamo nervosa-

"Che vuoi dire?" -mi domanda mio fratello stranito-

"Nulla." -sbuffo sdraiandomi sul mio letto-

"Allora? Che fate?" -ci domanda lui di nuovo-

"Nulla, chiacchiere tra donne." -gli risponde Rosie- "Tu sei in grado di aiutare tua sorella con la matematica?" -gli domanda e io lo guardo speranzosa-

"Dimmi di sì fratellone, non ci capisco nulla." -quasi lo prego-

"Io e la matematica non siamo compatibili." -ridacchia mio fratello-

"Perfetto!" -esclamo sarcastica-

"Io no, ma Steve si." -aggiunge mio fratello e io lo guardo di scatto- "Puoi chiedere aiuto a lui, è sempre stato bravo in matematica." -mi sorride-

"Io quello non voglio vederlo." -sbotto nervosa e mio fratello mi guarda con un sopracciglio alzato mentre Rosie mi scruta per benino-

"Perchè? Che ti ha fatto?" -mi domanda confuso lui-

"Nulla." -sbuffo afferrando il libro di matematica- "Chiederò aiuto domani ad Olivia." -dico chiudendo il libro-

"Va bene." -esclama mio fratello stampandomi un bacio sulla fronte- "Notte cucciola." -mi sorride accarezzandomi il viso-

"Notte." -gli sorrido pure io-

"Sogni d'oro." -esclama Rosie baciandomi sulla guancia-

"Anche a voi." -sorrido ad entrambi e loro sorridendo e mano nella mano escono dalla mia camera, chiudendo la porta alle loro spalle, mentre mi alzo dal letto e passando davanti la finestra della mia camera, mi fermo nel vedere la luce della camera di Steve accesa, così mi nascondo subito nel vederlo sfilarsi la camicia e sorrido come un'ebete.. oh mio Dio che fisico perfetto!-

"Che cosa guardi?" -salto in aria voltandomi verso Rosie-

"Nulla, non sto guardando proprio nulla." -le rispondo nervosa e velocemente chiudo le tende-

"Fammi vedere." -esclama lei avvicinandosi-

"Non c'è niente da vedere." -le dico nervosa mentre lottiamo con la tenda, lei che vuole aprirla e io che cerco di tenerla chiusa-

"Stacie." -quasi urla tirando la tenda e la apre- "Guardavi Steve?" -mi domanda scioccata nel vedere Steve in boxer in camera sua-

"Che?? Nono." -rispondo velocemente e lei mi guarda come per dirmi non ti credo- "Non lo stavo guardando ok? Il mio occhio ci è andato da solo." -le dico e lei scoppia a ridere-

"Ma se eri nascosta." -mi ricorda divertita e io sbuffo-

"Non mi sono nascosta, stavo"

"Stavi?" -mi domanda divertita-

"Stavo.. stavo controllando se la finestra fosse chiusa." -le dico la prima cosa che mi viene in mente e lei ridacchia-

"Si certo e io sono nata ieri." -esclama divertita andando alla porta e io sospiro- "Vai a dormire e non fare la guardona." -mi ammonisce divertita uscendo dalla mia camera e io a stendo trattengo le risate-

"Che vergogna." -esclamo guardando la camera di Steve con la luce spenta- "Sei una stupida Stacie." -dico a me stessa, spogliandomi dai vestiti e dopo aver indossato velocemente il mio pigiama con gli orsacchiotti, mi infilo sotto le coperte e chiudendo gli occhi e pensando al corpo perfetto di Steve, mi addormento-

...POV STEVEN...

Non faccio altro che pensare alla donna di oggi, Dio voglio rincontrarla, voglio poterla portare a cena.. mi ha colpito molto quella donna e spero che ritorni al bar.


 Stacie Torres

 Steven Walker

 Lance Torres (fratello di Stacie e migliore amico di Steven)

 Rosie Cameron (fidanzata di Lance)

 Olivia Hogan (migliore amica di Stacie)

 Mitch Hicks (compagno di classe di Stacie e Olivia)

Spazio autrice:

Buongiorno carissime : )
Eccomi tornata con una mia nuova storia ^^

Fatemi sapere cosa ne pensate dei personaggi e in generale dell'inizio della storia : )

Vi abbraccio e vi mando un grosso bacio : )
-Elisa.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La mia sbadatina. ***




Capitolo due) La mia sbadatina.

...POV STACIE...

"Steve prendimi." -quasi urlo ridendo correndo per il parco-

"Adesso ti prendo." -esclama lui correndomi dietro-

Dopo qualche minuto di corsa mentre io scappo e lui mi rincorre, finalmente riesce a prendermi e mi sbatte ad un albero entrambi con il fiatone.

"Adesso non puoi scapparmi." -dice lui tenendomi bloccata tra l'albero e il suo fantastico corpo-

"Ma io non voglio scappare." -gli sorrido accarezzandogli il viso e lui sorride pure e un secondo dopo mi bacia.. un bacio lento e tanto dolce, che mi fa battere forte il cuore, ma dopo pochissimo non sento più le sue labbra a contatto con le mie, così apro gli occhi e Steve non è più con me, ma dopo qualche istante sento ridere da lontano, così mi volto e vedo Steve con la moretta del bar mentre ridono e scherzano insieme-

"Ti amo Steve." -dice la moretta sorridendo accarezzandogli i capelli e lui sorridendo, la bacia e io sento le lacrime rigarmi il viso-


Di scatto apro gli occhi mettendomi seduta sul mio letto e guardo un punto fisso davanti a me, non smettendo per un secondo di pensare a quel sogno.

"Oh, sei già sveglia." -dice sorpresa la voce di Rosie entrando in camera mia-

"Si." -sussurro tirando un sorriso-

"Che c'è? Cos'è quella faccia?" -mi domanda preoccupata-

"Nulla, solo un brutto sogno." -le rispondo alzandomi dal letto e insieme usciamo dalla mia camera scendendo al piano di sotto, raggiungendo la cucina-

"Buongiorno cucciola." -mi saluta mio fratello mentre mi metto seduta a tavola per poter fare colazione- "Non mi dai un bacio?" -mi domanda e io lo guardo-

"Oh si, scusa." -mi alzo e gli stampo un bacio sulla guancia-

"Che succede? Non ti senti bene?" -mi domanda preoccupato mio fratello-

"No, ha fatto solo un brutto sogno." -gli risponde Rosie servendomi del latte con cacao.. che cosa significherà questo sogno? All'inizio andava tutto bene, eravamo io e Steve che giocavamo, ridevamo, ma poi mi bacia, un bacio che è durato troppo poco e quando ho riaperto gli occhi lo vedo con quella donna del bar! Che significherà?! Per certi versi è stato un bel sogno, ma poi si è trasformato in un incubo, un incubo che non voglio che si avveri.. non voglio vedere Steve insieme a quella donna, sarò egoista, ma lo voglio tutto per me! Voglio che Steve si innamori di me, voglio che mi veda come una donna non come una bambina, voglio potergli sentire uscire dalla sua bocca 'Stacie ti amo', ma forse questo rimarrà solo un sogno per me, forse l'amore della mia vita non si accorgerà mai di me e mi vedrà sempre come una bambina!-

"Stacie sbrigati, non puoi arrivare ogni santissimo giorno di scuola in ritardo." -dice mio fratello riportandomi alla realtà- "Si può sapere a cosa pensi?" -mi domanda osservandomi-

"A nulla." -gli rispondo in fretta e lui sospira- 

"Dai su." -mi sprona mio fratello a muovermi-

"Hai ragione, vado." -mi alzo da tavola e corro al piano di sopra-

Dopo essere entrata in camera mia alla velocità della luce, corro al mio armadio e dopo aver aperto le ante, in fretta e furia decido di indossare un leggings arancio con delle righe nere, una maglietta a maniche corte nera e degli stivaletti neri pure quelli.

"Forza Stacie, non puoi arrivare ogni giorno in ritardo." -parlo a me stessa pettinandomi velocemente i miei capelli biondi-

Afferro il mio zaino e come un fulmine corro fuori dalla mia camera e scendo al piano di sotto.

"Dai, ti do uno strappo con l'auto." -dice mio fratello raggiungendo il portone d'ingresso-

"No, vado in bicicletta." -gli rispondo stampando un bacio veloce sulla guancia di Rosie-

"Va bene, fai attenzione." -dice  Rosie premurosa e io annuendo esco di casa-

Scendo velocemente la piccola rampa di scale davanti il portone d'ingresso, solo che inciampo e quasi cado, ma per fortuna riesco ad aggrapparmi alla ringhiera.

"Dannazione." -sbotto sbuffando raggiungendo la mia bicicletta-

"Sempre la solita sbadata." -esclama mio fratello scuotendo la testa-

"Ciao fratellone, ci vediamo più tardi." -lo saluto stampandogli un bacio sulla guancia-

"A più tardi." -mi saluta lui salendo a bordo nella sua auto mentre io salgo sulla mia bicicletta-

Inizio a pedalare verso il liceo mentre mio fratello parte verso il bar-ristorante, solo che mi incanto a guardare Steve uscire da casa sua e fissando lui con un sorriso da ebete, non vedo lo scalino del marciapiede davanti a me e la ruota davanti scende male facendomi perdere il controllo della bicicletta e cado a terra dolorante.

"Che male." -mi lamento dolorante massaggiandomi un braccio- "Perchè sei così sbadata Stacie? Perchè ogni volta devi fare la figura della sciocca?" -domando a me stessa nervosa-

"Parli da sola adesso?" -mi domanda Steve divertito e io alzo lo sguardo verso di lui e noto solo ora che mi abbia raggiunto- 

"Beh si, che c'è di male?" -sbotto nervosa e lui ridacchia chinandosi davanti a me-

"Ti sei fatta male?" -mi domanda guardandomi-

"Tu che credi?" -sbotto sempre più nervosa-

"Ciclo?" -mi domanda ridendo e io lo fulmino-

"Non sei per niente simpatico." -sbotto nervosissima-

"Nervosetta stamani." -esclama lui- "Dai su, ti aiuto a rialzarti." -dice mettendosi in piedi e allunga le sue grandi mani verso di me e io rimango a fissarle.. sono molto arrabbiata con lui, ha preferito quella moretta del bar a me nel mio sogno.. lo so che era solo un sogno, ma lui era con me e poi è andato da quella e so anche che sono molto strana.. insomma essere arrabbiata con lui per un sogno non ha alcun senso, ma io sono così, non posso farci niente!- "Stacie?!" -mi riporta alla realtà lo schiocco di dita di Steve davanti agli occhi- "Ci sei?" -mi domanda-

"Ci sono." -gli rispondo afferrando le sue mani e lui con forza mi tira su, solo che come al solito sono una sbadata e mettendo un piede male sul gradino gli finisco addosso e lui per fortuna riesce a tenersi in equilibrio tenendomi stretta a se, dove il mio cuore inizia a martellare a più non posso-

"La mia sbadatina." -dice lui divertito facendomi perdere un battito mentre sono persa nei suoi occhi nocciola tanto meravigliosi- "Stacie ma che ti succede?" -mi chiede e io a quella domanda ritorno alla realtà, allontanandomi da lui-

"Devo andare, sei in ritardissimo come tuo solito Stacie." -parlo a me stessa e lui ridacchia- "Che hai tu da ridere?" -gli domando nervosa-

"Nulla, sei così strana piccolina." -mi risponde ridacchiando scompigliandomi i capelli e io sbuffo salendo sulla mia bicicletta- "Fai attenzione." -mi dice mentre inizio a pedalare verso il liceo.. inizia un po a pesarmi quel piccolina.. prima lo trovavo carino, prima mi piaceva che mi chiamasse in quel modo, ora invece non mi piace più.. mi fa capire che lui mi vede piccolina, che per lui sono una bambina e non una donna! Io voglio che si accorga di me, che mi veda e invece lui mi vede solo come una bambina, una bambina che non sono, perchè ho sedici anni, non cinque!-

Come ogni santissimo giorno in fretta e furia prendo l'occorrente delle prime due ore dal mio armadietto e subito dopo mi fiondo nella mia classe, bussando prima di entrare.

"Avanti." -esclama la voce possente del professore e io apro la porta ed entro- "Torres." -esclama ovvio sospirando-

"Scusi il ritardo." -mi scuso andando a sedermi al mio posto-

"Torres non puoi arrivare ogni giorno in ritardo.. la campanella suona alle otto e tu devi entrare a quell'ora non quando ti pare a te." -mi rimprovera il professore e io annuisco-

"Lo so, mi scusi." -dico soltanto e lui sospira-

"Vedi di darti una svegliata o prenderemo provvedimenti." -dice severo e io annuisco- "Bene, continuiamo la lezione." -afferma riprendendo a spiegare-

"Come mai così in ritardo oggi?" -mi domanda a bassa voce la mia migliore amica-

"Sono caduta con la bici." -le rispondo a bassa voce- "Mi fai copiare i compiti di matematica?" -le domando speranzosa-

"Perchè? Non li hai fatti?" -mi domanda afferrando il suo quaderno di matematica-

"C'ho provato, ma sono troppo complicati per me." -le rispondo afferrando il quaderno e subito dopo inizio a copiarli- "Ah, dopo devo raccontarti un sogno che ho fatto stanotte." -le dico guardandola e lei annuisce-

"Di che si tratta?" -mi domanda curiosa-

"Dopo ti dico." -le rispondo ritornando a copiare matematica-

...POV STEVEN...

E' ora di alzarsi, è ora di alzarsi, è ora di alza

Sbuffano la stacco di malo modo, passandomi una mano davanti al viso.. ho fatto un sogno.. un sogno tanto confuso e non ricordo molto.. c'ero io e la moretta del bar.. eravamo credo seduti ad un tavolo mentre cenavamo sì, sono riuscito a portarla a cena ma poi non ricordo molto, si è fatto tutto confuso, credo che lontano da noi ci fosse Stacie, sì proprio Stacie che ci guardava furiosa proprio come ieri al bar! Che strano sogno.. che cavolo centra Stacie?

Dopo un abbondante colazione, ritorno in camera mia e inizio a prepararmi per andare a lavoro, indossando un pantalone di tuta grigio chiaro, una maglietta a maniche corte bianca e delle scarpe da ginnastiche tutte bianche pure quelle.

Dopo essermi sistemato il mio lungo ciuffo allo specchio, afferro le chiavi della mia auto, portafoglio e cellulare ed esco dalla mia camera scendendo al piano di sotto.

Esco di casa e dando le spalle alla strada, per poter chiudere a chiave il portone d'ingresso di casa mia, sento l'auto di Lance allontanarsi e un attimo dopo sento un tonfo.

"Che male." -si lamenta dolorante una voce femminile a me familiare, così mi volto e noto Stacie a terra mentre si massaggia un braccio- "Perchè sei così sbadata Stacie? Perchè ogni volta devi fare la figura della sciocca?" -domanda a se stessa mentre mi avvicino osservandola divertito-

"Parli da sola adesso?" -le domando sempre più divertito e lei alza lo sguardo verso di me- 

"Beh si, che c'è di male?" -sbotta nervosa e io ridacchio chinandomi davanti a lei-

"Ti sei fatta male?" -le domando guardandola-

"Tu che credi?" -sbotta sempre più nervosa-

"Ciclo?" -le domando ridendo e lei mi fulmina-

"Non sei per niente simpatico." -sbotta nervosissima-

"Nervosetta stamani." -esclamo- "Dai su, ti aiuto a rialzarti." -le dico mettendomi in piedi e allungo le mie mani verso di lei e lei rimane ferma a fissarle immobile- "Ci risiamo." -dico sospirando chinandomi di nuovo davanti a lei- "Stacie." -la richiamo passandole una mano davanti al viso- "Perchè ogni volta ti perdi così nei tuoi pensieri?" -le domando ma non ricevo nessuna risposta- "Stacie?!" -la richiamo di nuovo schioccandole le dita davanti agli occhi- "Ci sei?" -le domando-

"Ci sono." -mi risponde afferrando le mie mani e io con forza la tiro su, solo che mettendo un piede male sul gradino mi finisce addosso e io riuscendo a tenermi in equilibrio la tengo stretta a me-

"La mia sbadatina." -le dico  divertito mentre lei rimane immobile a fissarmi negli occhi- "Stacie ma che ti succede?" -le chiedo e lei subito si allontana da me-

"Devo andare, sei in ritardissimo come tuo solito Stacie." -parla lei a se stessa e io ridacchio- "Che hai tu da ridere?" -mi domanda nervosa-

"Nulla, sei così strana piccolina." -le rispondo ridacchiando scompigliandole i capelli e lei sbuffa salendo sulla sua bicicletta- "Fai attenzione." -le dico sorridendo guardandola mentre inizia a pedalare verso il liceo-

Scuotendo la testa sorridendo, raggiungo la mia auto e salgo a bordo.. è così strana quella ragazzina.. non riesco a capire cos'abbia nella testa.. è sempre così sbadata e mi fa una terribile tenerezza.

"Spero che la donna di ieri venga anche oggi." -dico sorridendo al mio migliore amico mentre serve il cappuccino ad una signora-

"Ancora con quella donna? Secondo me non gli interessi." -dice il mio migliore amico e io lo guardo male-

"Grazie tante." -esclamo serissimo e lui ridacchia-

"Dico solo che se le interessassi ieri non faceva la difficile." -mi spiega lui e io sospiro-

"Sono sicuro che le interesso, le piace farsi desiderare, tutto qui." -gli dico convinto e lui alza le spalle-

...POV STACIE...

"Allora? Vuoi dirmi che cosa hai sognato?" -mi domanda la mia migliore amica appena suona la campanella per dare inizio alla ricreazione-

"Uno strano sogno Olivia." -le rispondo- "Eravamo io e Steve che giocavamo rincorrendoci, poi lui mi prende e mi bacia.. un bacio tanto lento e dolce che mi ha fatto battere forte il cuore, ma poi sparisce e quando apro gli occhi è in compagnia della donna di ieri." -le racconto- "Che significherà questo sogno?" -le domando sbuffando-

"Lo so io.. significa che devi dimenticarti di Steve perchè tra voi due non succederà mai nulla e lui sarà felice con quella donna." -mi risponde la mia migliore amica e io la guardo malissimo-

"Che bella amica che sei." -sbotto nervosa fulminandola-

"Dico solo come stanno le cose.. Steve è troppo grande per te e lo sai anche tu." -mi dice e io sbuffo-

"Dovresti dirmi cose belle, che mi possano dare una speranza, invece tu sai dirmi solo cose che non voglio sentire." -sbotto acidissima e lei sospira-

"Sto solo cercando di farti rimanere con i piedi per terra.. Steve è grande per te e abbiamo avuto ieri la conferma che a lui interessano le donne mature, non le.."

"Dai dillo." -la incoraggio nervosa-

"Le bambine, ecco l'ho detto." -dice lei fierissima e io sbuffo-

"Non sono una bambina, ho sedici anni." -le dico-

"Ma per Steve sei piccolina, te lo dice pure lui." -mi ricorda e io sbuffo-

"Ehi Stacie." -mi saluta sorridendo Mitch-

"Non uscirò con te." -sbotto nervosa afferrando per il braccio Olivia e me la strascino via, lasciandolo li impalato-

"Sei stata cattiva, poverino." -dice la mia migliore amica-  

"Poverina io! Non vuole proprio capire che non mi piace." -dico nervosissima-

...POV STEVEN...

Sto servendo il pranzo ad una signora con la figlia, quando alzo lo sguardo verso l'entrata sentendo qualcuno entrare e sorrido nel vedere la moretta di ieri in compagnia della sua amica.

Lei mi guarda per un secondo e subito dopo sorride, andando a sedersi ad un tavolo libero.

"E' arrivata la donna della tua vita." -dice il mio migliore amico e io ridacchio raggiungendo il loro tavolo-

"Buongiorno." -saluto cordiale guardando la moretta che sorride nel leggere il menù- "Cosa vi porto?" -domando sorridendo continuando a guardarla-

"Per me un panino con prosciutto cotto e formaggio grazie." -mi risponde la sua amica e io annuisco-

"Ok, e per lei?" -domando alla moretta che mi guarda-

"Non c'è il piatto del giorno di ieri?" -mi domanda sorridendo-

"Mi dispiace, ma era valido solo per ieri quello." -le rispondo sorridendo-

"Che peccato." -esclama sorridendo- "Prenderò lo stesso della mia amica allora." -mi risponde e io sorrido-

"Arriva subito." -dico andando verso il bancone-

"Non dirmi che adesso fai tu il difficile?!" -mi domanda sconcertato il mio migliore amico passandomi l'ordine di quelle due e io ridacchiando porto loro il pranzo-

"Ecco a voi." -esclamo posando il piatto sotto il loro naso con sopra i loro panini-

"Grazie mille." -mi ringrazia la moretta e io sorrido facendole l'occhiolino e subito dopo, sotto il suo sguardo, raggiungo il bancone e mi metto a lavoro.

Sto lavando una tazzina sentendo il suo sguardo addosso, così alzo il mio e i nostri sguardi si scontrano e lei sorridendo si volta dall'altra parte iniziando a mangiare il suo panino.

"Quella è pazza di te." -esclama il mio migliore amico e io sorrido ammirandola-

"Ciao ragazzi." -ci saluta Rosie raggiungendoci-

"Ehi amore." -la saluta Lance baciandola a fior di labbra- "Sei venuta per darci una mano?" -le domanda-

"Certo che sì." -le risponde lei sorridendo mettendosi subito a lavoro-

"Ciao." -salutano all'unisono Stacie e Olivia raggiungendo il bancone-

"Com'è andata a scuola?" -domanda loro Lance-

"Bene." -risponde Stacie- "Ciao Steve." -mi saluta e io mi volto verso di lei-

"Ciao piccolina." -sorrido scompigliandole i capelli e lei sbuffa e io divertito ritorno a guardare la moretta-

"Hai chiesto aiuto ad Olivia per gli esercizi di matematica?" -domanda Lance a sua sorella-

"Non mi ha chiesto aiuto, li ha copiati." -gli risponde Olivia mentre io e la moretta ci scambiamo sguardi
e sorrisi-

"Ma che dici? Non l'ho copiato." -sbotta nervosa Stacie-

"Stacie." -la richiama suo fratello con rimprovero e lei sbuffa-

"Ok, lo ammetto, l'ho copiato." -sbotta lei sbuffando- "Io e la matematica non andiamo d'accordo, lei odia me e io odio lei." -afferma alzando le spalle-

"La matematica non può odiarti." -le dice Lance e lei sospira-

"Fa lo stesso fratellone, non ci capisco nulla di quella odiosa materia." -gli dice Stacie e io distogliendo lo sguardo dalla moretta lo poso su di lei-

"Posso aiutarti io." -esclamo sorridendo e lei mi guarda malissimo-

"No grazie." -mi risponde acida-

"Ma si può sapere che problemi hai con me?" -le domando esasperato e lei mi guarda- "Voglio solo aiutarti con la matematica, non per vantarmi, ma sono un vero asso in questa materia." -le dico facendole l'occhiolino-

"Non so, magari sei troppo impegnato." -esclama lei-

"Impegnato? No, non direi, perchè dovrei esserlo?" -le domando confuso-

"Non lo so, magari preferisci fissare quella donna invece che aiutarmi." -sbotta acidissima e io rido-

"Gelosa mia sbadatina?" -le domando pizzicandole la guanciotta-

"Non pizzicarmi." -sbotta nervosa scacciando di malo modo la mia mano e io ridacchio-

"Dai voglio aiutarti." -le dico sorridendo- "Iniziamo da domani pomeriggio, qui al bar." -le dico facendole l'occhiolino allontanandomi e lei sbuffa-

"Scusi, vorrei il conto." -esclama la voce della moretta e io mi volto verso di lei dove la noto davanti alla cassa, così sorridendo mi avvicino a lei mentre mi osserva con il sorriso, sentendo lo sguardo furioso di Stacie addosso-

"Sono otto euro e cinquanta." -le dico scrivendo alla macchina e lei mi passa venti euro- "Ecco a lei." -esclamo sorridendo passandole il resto-

"Grazie mille." -mi sorride prendendolo- "Questo è suo." -dice passandomi un bigliettino e io lo afferro confuso e appena leggo il suo numero di cellulare sorrido alzando lo sguardo e lo poso su di lei che guardandomi sorridendo esce dal locale-

"Ti ha dato il suo numero?" -mi domanda sorpreso Lance e io sorrido-

"Già, proprio il suo numero." -confermo felice ma il mio sguardo si posa su Stacie che furiosa esce dal bar-ristorante con la sua migliore amica che le corre dietro.. ma che problemi ha quella ragazzina con me? E' così strana e difficile da capire!-

...POV STACIE...

"Quella donna odiosa gli ha lasciato il suo numero." -sbotto furiosa appena metto piede fuori dal locale-

"Stacie devi cercare di controllare la tua gelosia." -dice la mia migliore amica e io la guardo male-

"Non ci riesco." -sbotto nervosissima facendo avanti e indietro- "Non facevano altro che scambiarsi sguardi, stupidi sorrisini e quella sicuramente me lo porterà via." -dico furiosa-

"Stacie devi metterti il cuore in pace, Steve non sarà mai tuo." -quasi urla la mia migliore amica-

"Volete dirmi che succede?" -domanda Rosie e noi ci voltiamo verso di lei-

"Nulla." -sbuffo-

"Stacie?" -mi richiama interrogatoria Rosie e io la guardo- 

"Non succede nulla, adesso dobbiamo andare, vero Olivia? Abbiamo un sacco di compiti." -dico strascinandomela dietro verso casa mia-

"Secondo me tua cognata sospetta qualcosa." -esclama convinta la mia migliore amica-

"Ieri mi ha beccata mentre guardavo di nascosto Steve in camera sua che si spogliava." -le dico e lei spalanca la bocca-

"Oddio, guardi Steve che si spoglia?" -mi domanda sconcertata-

"Beh, sono passata davanti alla mia finestra nel momento giusto." -le rispondo e lei ridacchia-

"E cosa è successo?" -mi domanda-

"Nulla." -le rispondo sospirando- "Non ha creduto alle piccole bugie che le ho detto." -le dico e lei sospira scuotendo la testa- "Quella stupida donna me lo porterà via." -sbotto all'improvviso ricordando i loro sguardi e lei sospira-

...POV STEVEN...

Dopo una lunga giornata di lavoro, sono sul mio letto a rilassarmi, fissando sorridendo il bigliettino con il numero della moretta, ma dopo qualche minuto afferro il mio cellulare dal mio comodino e salvo il suo numero con moretta e sorridendo decido di inviarle un messaggio.

Steve a moretta: "Vorrei sapere il perchè mi hai lasciato il tuo numero." -invio e aspetto la sua risposta che dopo qualche minuto arriva-

Moretta a Steve: "Credevo che lo volessi ; )" -ridacchio-

Steve a moretta: "Quello che voglio è sapere il tuo nome." -invio-

Moretta a Steve: "Inizia con la T." -rido scuotendo la testa-

Steve a moretta: "Ti piace tanto fare la difficile?" -invio-

Moretta a Steve: "Abbastanza ; )" -sorrido appoggiando la nuca sulla testata del letto e dopo qualche minuto che non le scrivo mi arriva un altro suo messaggio- "Stai pensando a come potrei chiamarmi?" -sorrido-

Steve a moretta: "No, sto aspettando che me lo dica tu." -invio-

Moretta a Steve: "Tanya e il tuo invece?" -sorrido-

"Tanya." -sussurro sorridendo come un coglione-

Steve a moretta: "Inizia con la S." -invio divertito-

Moretta a Steve: "Steven." -apro la bocca sorpreso-

Steve a moretta: "Cosa sei una veggente?" -invio-

Moretta a Steve: "No, ho semplicemente letto il tuo nome nel cartellino che indossi a lavoro ; )" -rido di gusto- "Il piatto del giorno di ieri non è più valido allora?!" -sorrido-

Steve a moretta: "E' valido solo per domani sera alle otto ; )" -invio sorridendo-

Moretta a Steve: "Domani sera lo prenderò sicuramente." -sorrido-

"Evvai!" -esulto felice e un attimo dopo mi arriva un altro suo messaggio con il suo indirizzo e sorrido-

Appoggio il cellulare sul comodino e mi infilo sotto le coperte e sorridendo tento di addormentarmi.

...POV STACIE...

"Finalmente." -esulto dopo aver appena finito di fare i compiti-

"Stacie dobbiamo parlare." -esclama Rosie entrando in camera mia-

"Non ora cognatina, stavo andando a dormire." -dico, so di cosa vuole parlare ma io non voglio-

"Stacie dobbiamo parlare." -ripete lei seria mettendosi seduta sul mio letto-

"Ok." -esclamo rassegnata- "Di cosa dobbiamo parlare?" -le chiedo fingendo di non sapere-

"Di te." -mi risponde e io annuisco- "Ti osservo da giorni e non faccio altro che pensare e credere che tu sia gelosa di Steve." -mi dice-

"Ma che dici? Per quale motivo dovrei essere gelosa?" -le chiedo-

"Stacie." -mi richiama guardandomi negli occhi- "Da quando Steve ha incontrato quella donna tu diventi gelosissima." -mi dice-

"Non è vero." -mento, scuotendo la testa-

"Stellina con me puoi parlare lo sai." -mi dice dolce accarezzandomi il ginocchio-

"Lo so, ma non c'è niente che io debba dirti.. non sono gelosa, perchè dovrei?" -la guardo negli occhi e lei annuisce-

"Va bene." -esclama alzandosi dal mio letto- "Notte stellina." -mi stampa un bacio sulla fronte e subito dopo esce dalla mia camera e io sbuffando mi metto sotto le coperte.. lo so che posso parlare con lei di tutto ma non mi va proprio di dirle che sono innamorata di Steve e sentirle dire che lui è troppo grande per me eccetera, eccetera! Lo so da me che è troppo grande, ma non posso farci niente se il mio cuore batte per lui!-


 Tanya Stone

Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^
Eccomi qui con un altro capitolo : ) 
Fatemi sapere cosa ne pensate della storia ^_^
 
Vi mando un bacio
-Elisa.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La odio quella! ***




Capitolo tre) La odio quella!

...POV STACIE...

"Stellina è ora di alzarsi." -esclama la voce di Rosie entrando in camera mia-

"Ancora cinque minuti." -sussurro con voce impastata dal sonno tenendo gli occhi chiusi-

"Forza dormigliona, di sotto ti aspetta un'invitante colazione." -afferma lei aprendo le tende della mia camera facendo entrare quella fastidiosissima luce del sole-

"Rosie." -sbotto sbuffando coprendomi la faccia con il cuscino-

"Forza, ti aspettiamo di sotto per la colazione." -dice uscendo dalla mia camera e io sbuffo da sotto il cuscino.. questa notte non ho dormito per niente, non facevo altro che pensare agli sguardi di quella donna e del mio Steve.. a lui piace lei, a lei piace lui, quei due si piacciono è evidente e a me non mi noterà mai, che sfigata che sono! Il mio principe azzurro invece di notare me, nota un'altra, ma cosa pretendi Stacie? Steve non ti ha mai notata, ti ha sempre vista come una bambina e mai come donna!-

"Cucciola è ora di alzarsi, sei in ritardissimo." -dice questo la voce di mio fratello togliendomi il cuscino dalla faccia-

"Ho tanto sonno." -sussurro con occhi chiusi-

"Come mai?" -mi domanda mettendosi seduto al mio fianco, sul mio letto-

"Non sono riuscita a dormire." -sussurro mentre mi accarezza la pancia-

"Come mai non hai dormito? Stavi male?" -mi domanda preoccupato e io apro lentamente gli occhi guardandolo assonnata-

"Non stavo male, non riuscivo a prendere sonno." -sussurro-

"Capisco." -esclama accarezzandomi il viso- "Dai su, sei in ritardissimo Stacie." -mi fa notare indicando l'orologio appeso alla parete della mia camera che segna le sette e mezza di mattina-

"Maledizione." -sbotto alzandomi di scatto, solo che inciampo sulla coperta e cado a terra- "Che male!" -mi lamento dolorante-

"Santo cielo." -esclama sospirando mio fratello aiutandomi ad alzarmi- "Stai bene?" -mi domanda osservandomi-

"Stavo meglio prima." -gli rispondo correndo fuori dalla mia camera e corro in bagno per farmi una doccia veloce e dopo essermi spogliata, mi infilo sotto la doccia- "Non è possibile che tutte le mattine devi fare tutto di fretta e devi sempre arrivare in ritardo." -parlo a me stessa mentre insapono velocemente il mio corpo- "Devi darti davvero una svegliata Stacie, non puoi continuare così." -mi rimprovero da sola sciacquando la schiuma dal mio corpo-

"Con chi stai parlando Stacie?" -mi domanda la voce di Rosie da dietro la porta chiusa del bagno-

"Con me stessa." -le rispondo uscendo dalla doccia e la sento ridacchiare allontanandosi, mentre copro il mio corpo con l'accappatoio-

In fretta e furia esco dal bagno e corro in camera mia, solo che vado addosso a mio fratello.

"Scusami tanto fratellone." -mi scuso chiudendomi in camera mia-

"Sbrigati." -esclama lui e io sbuffo asciugandomi velocemente e subito dopo indosso un vestito blu notte ricamato, una giacchetta grigia e delle ballerine beige-

"Forza Stacie, sbrigati." -mi sprono da sola, legando velocemente i miei capelli lunghi e biondi in uno chignon-

Afferro il mio zaino e di corsa esco da camera mia, correndo giù per le scale.

"Piano Stacie." -mi dice Rosie guardandomi-

"Sono in assoluto ritardo." -dico stampando un bacio veloce sia a mio fratello che a Rosie- "Io vado, a più tardi." -li saluto uscendo di corsa da casa e velocemente scendo la piccola rampa di scale- "Prenderanno provvedimenti i professori ed è solo colpa tua Stacie, perchè devi fare sempre tardi, sei una sciocca e devi darti davvero una svegliata." -parlo a me stessa rimproverandomi incamminandomi a passo svelto verso il liceo-

Arrivata al cancello verde del liceo inizio a correre verso l'entrata e dopo aver varcato il grande portone, raggiungo velocemente il mio armadietto e sempre velocemente afferro tutto l'occorrente delle prime due ore e dopo aver raggiunto la porta chiusa della mia classe, busso.

"Avanti." -esclama da dentro il professore e io apro ed entro un secondo dopo-

"Scusi il ritardo." -mi scuso, chiudendomi la porta alle spalle-

"Torres noi professori siamo stanchi del tuo continuo fare tardi." -dice serio guardandomi-

"Lo so." -sussurro andando al mio posto-

"Vogliamo parlare con tuo fratello." -afferma e io lo guardo-

"Non c'è ne bisogno." -dico-

"Dobbiamo parlare con lui, sia dei tuoi continui ritardi che dei tuoi voti." -dice serio- "Non stai attenta durante le lezioni, ti perdi nei tuoi pensieri e i voti non sono dei migliori." -mi dice-

"Lo so, cercherò di migliorare davvero." -affermo- "Mio fratello è molto impegnato con il lavoro." -dico-

"Posso capire, ma noi professori abbiamo urgenza di parlargli Torres." -mi dice e io annuisco- "A fine lezione chiamerò tuo fratello, non può continuare così Torres, rischi di perdere l'anno." -mi dice e io annuisco guardando il mio banco- "Forza, riprendiamo la lezione." -dice e riprende a spiegare-

"Posso passarti i miei appunti se vuoi." -mi dice la mia migliore amica a bassa voce e io la guardo-

"Grazie." -sussurro e lei sorride facendomi l'occhiolino.. lo so che sono un'assoluta ritardataria e che i miei voti non sono eccellenti, ma non credevo di rischiare l'anno! Non voglio assolutamente perdere l'anno e devo darmi una svegliata e devo farlo subito!-

...POV STEVEN...

E' ora di alzarsi, è ora di alz

Stacco di malo modo la sveglia e sbadigliando mi passo una mano tra i capelli.
Controvoglia mi alzo dal letto ed esco dalla mia camera da letto e raggiungo la cucina al piano di sotto.. non faccio altro che pensare alle cena di stasera.. cazzo finalmente porterò fuori a cena quella donna meravigliosa! Appena l'ho vista la prima volta mi ha subito colpito, mi è subito piaciuta e non ho perso tempo e c'ho provato immediatamente. Voglio conoscerla, frequentarla e vedere come potrebbe andare tra noi.

Dopo essermi preparato e aver indossato un jeans chiaro, una maglietta a maniche corte bianca, una giacchetta nera legata alla mia vita e degli anfibi neri pure quelli, esco di casa e chiudo il portone a chiave..

"Prenderanno provvedimenti i professori ed è solo colpa tua Stacie, perchè devi fare sempre tardi, sei una sciocca e devi darti davvero una svegliata." -sentendo parlare Stacie mi volto e sorrido nel guardarla camminare a passo svelto verso il liceo mentre parla da sola come una pazza, così ridacchiando raggiungo la mia auto.. quella ragazzina è una pazza, parla da sola come gli squilibrati e mi fa morire dal ridere.. è così strana!-

"Stasera porterò a cena Tanya." -dico al mio migliore amico mentre servo il caffè ad un uomo di mezza età-

"E chi sarebbe questa Tanya?" -mi domanda lui osservandomi-

"La donna della mia vita." -gli rispondo ridacchiando-

"Ah, capisco." -esclama lui sorridendo- "Dove la porti?" -mi domanda curioso lavando il bancone-

"Avevo pensato di chiudere prima il locale e tenerlo aperto solo per me e Tanya." -gli rispondo guardandolo-

"Vuoi chiudere prima?" -mi domanda sorpreso-

"Beh si, voglio organizzare qualcosa di romantico qui." -gli rispondo sorridendo-

"Va bene, ma solo per oggi." -mi dice e io annuisco-

"Perfetto amico!" -esclamo sorridendo e lui sorride-

"Scusa." -si scusa lui tirando fuori il suo cellulare che squilla dal taschino del grembiule che ha legato alla vita- "Pronto." -risponde continuando a pulire il bancone mentre servo cappuccino e cornetto ad una signora- "Si, sono io." -risponde e io mi volto a guardarlo- "Adesso sono impegnato con il lavoro, ma posso passare stasera alle cinque, giusto oggi chiudiamo prima." -dice e io lo guardo confuso- "Va bene, arrivederci." -saluta e attacca la chiamata-

"Chi era?" -gli domando-

"La scuola di Stacie, vogliono parlare con me di mia sorella, dicono che potrebbe perdere l'anno." -mi risponde sospirando-

"Cavolo!" -esclamo sorpreso-

"Glielo dico sempre di darsi una svegliata, ma le entra da un orecchio e le esce dall'altro." -afferma quasi furioso-

"Dai tranquillo amico." -gli stringo la spalla-

"Buongiorno, vorrei un caffè." -chiede una signora-

"Arriva subito." -le rispondo sorridendo avvicinandomi alla macchina da caffè e lo preparo, mentre Lance raggiunge un tavolo per servirlo-

...POV STACIE...

"Stacie che hai?" -mi domanda la mia migliore amica mentre passeggiamo per i corridoi del liceo essendo ricreazione-

"Mio fratello mi ammazza appena torno a casa." -sbuffo guardandomi le unghia-

"Perchè dovrebbe ammazzarti?" -mi domanda lei confusa-

"Perchè sicuramente il professore lo avrà chiamato e lui adesso sarà molto arrabbiato con me." -le rispondo non smettendo di sbuffare-

"Stacie." -mi richiama Mitch e io sbuffo girando gli occhi- "Ehi." -esclama sorridendo affiancandomi-

"Che vuoi?" -sbotto nervosa e a lui gli si spegne il sorriso rimanendoci malissimo-

"Nulla, volevo solo darti una mano." -mi risponde e io lo guardo con un sopracciglio alzato-

"Darmi una mano per cosa?" -gli domando confusa-

"Con la scuola." -mi risponde sorridendo- "Sono uno dei migliori alunni della nostra classe, posso aiutarti con tutte le materie." -mi dice non smettendo un solo secondo di sorridere-

"Grazie, ma non serve." -gli dico accelerando il passo strascinandomi dietro Olivia-

"Voglio aiutarti Stacie." -insiste lui venendoci dietro-

"Non ho bisogno del tuo aiuto." -gli dico continuando a camminare velocemente-

"Invece ne hai bisogno, rischi di perdere l'anno." -mi ricorda lui continuando a seguirci-

"Non voglio il tuo aiuto Mitch." -sbotto nervosa fermandomi e lo guardo negli occhi-

"Perchè no? Non voglio che tu perda l'anno." -afferma-

"E sentiamo, perchè?" -gli domando sbuffando-

"Perchè se perderai l'anno non andremo più in classe insieme e io non voglio questo Stacie." -mi risponde con un piccolo sorriso-

"Mitch lasciami stare." -sbotto acida e nervosa ricominciando a camminare strascinandomi dietro Olivia-

"Non posso." -mi dice lui fermandomi dal polso e mi costringe a voltarmi verso di lui-

"Basta, sei pesante." -quasi gli urlo in faccia nervosissima, togliendo di malo modo il mio polso dalla sua stretta-

"Stacie." -sussurra lui dispiaciuto-

"Non ho bisogno ne di te e ne del tuo stupidissimo aiuto." -sbotto nervosa e un attimo dopo me ne vado, strascinandomi dietro Olivia-

"Perchè lo tratti in questo modo tanto orribile?" -mi domanda sconcertata la mia migliore amica e io sbuffo- "Lo capisci che facendo così lo ferisci soltanto?" -mi domanda fermandomi dal braccio e ci guardiamo-

"Io non voglio averci niente a che fare con quello." -le dico nervosa-

"Va bene, però non c'è bisogno di parlargli in quel modo." -afferma lei furiosa- "Lui voleva solo essere gentile con te, voleva solo darti una mano." -mi dice-

"Ma nessuno gli ha chiesto aiuto." -le faccio notare serissima e lei sospira- "Dai, andiamo in classe." -dico al suono della campanella e raggiungiamo la nostra classe, mettendoci seduti ai nostri posti-

Guardo Mitch entrare in classe ed è davvero tanto triste, mentre mi guarda per un istante e poi si mette seduto al suo posto.. forse ho sbagliato a parlargli in quel modo, ma mi fa saltare davvero tutti i nervi.. lo trovo così pesante e insistente, non vuole proprio capire che non mi piace e non mi interessa.

Sto cercando di ascoltare la lezione e di prendere appunti, ma la mia testa non vuole proprio saperne di rimanere concentrata sulla lezione.

"Questo è per te." -dice a bassa voce la mia migliore amica passandomi un bigliettino- "E' da parte di Mitch." -mi sorride e io sbuffo ricevendo un'occhiataccia da parte della professoressa-

"Se trovi la lezione noiosa Torres, puoi benissimo uscire dalla classe." -mi dice severa la prof-

"No, mi scusi." -dico e lei sospirando riprende a spiegare, mentre io senza farmi vedere apro il bigliettino e leggo ciò che c'è scritto-

Mi dispiace se sono così pensante come dici, ma io volevo solo aiutarti, non voglio rischiare di non vederti più per tutta la mattinata scolastica.

Faccio un piccolo sorriso fissando il bigliettino.

"Che carino." -esclama intenerita a bassa voce Olivia e io la guardo e lei sorride-

Strappo un pezzetto di carta dal mio quaderno e su di esso scrivo.

Mi dispiace per prima, ho davvero esagerato, ma non ho bisogno del tuo aiuto, me la cavo da sola.

Piego il bigliettino e non facendomi vedere dalla professoressa, glielo lancio sul banco e lo osservo mentre lo prende e subito dopo lo apre leggendolo e dopo qualche istante si volta verso di me e mi sorride.

"Come vuoi." -leggo il labiale e io non dicendo altro mi volto verso la finestra-

"Dovevi accettare il suo aiuto." -mi rimprovera a bassa voce Olivia e io sbuffo-

"Torres esci subito dalla classe." -mi dice dura la professoressa e io la guardo di scatto-

"Cosa?? Perchè?" -le domando sorpresa-

"Perchè sono stanca di sentirti sbuffare, fuori." -mi risponde dura indicandomi la porta e io sbuffando mi alzo ed esco dalla classe-

"Maledizione." -sbotto nervosissima appoggiandomi al muro-

...POV STEVEN...

Sto servendo un tavolo quando noto una Rosie furiosa e nervosa entrare nel locale..

"Che ti succede amore?" -le domanda preoccupato Lance mentre li raggiungo al bancone-

"Quello stupido del mio capo mi ha licenziata." -gli risponde lei nervosissima-

"Come mai?" -le domanda Lance accarezzandole il braccio-

"Ho litigato con un cliente, ero davvero furiosa con quell'uomo, diceva che gli avevo sbagliato l'ordine, cosa assolutamente non vera e quell'idiota del mio capo mi ha licenziata, dicendomi che il cliente ha sempre ragione." -spiega lei nervosa-

"Va bene, però stai calma amore mio, vedrai che troverai un altro lavoro." -le dice Lance accarezzandole il braccio-

"Oppure potrebbe lavorare qui da noi, abbiamo bisogno di una mano in più e poi i nostri clienti l'adorano." -dico io sorridendo-

"Sarebbe meraviglioso." -esclama Rosie con un enorme sorriso- "Vuoi che lavori qui amore?" -domanda a Lance che sorride-

"Che domande fai? Certo che voglio." -le risponde lui sorridendo e lei tutta felice gli stampa un bacio dietro l'altro sulle labbra e lui sorridendo li ricambia tutti-

"Basta smanceria, forza a lavoro." -esclamo divertito e loro sorridendo si mettono a lavoro-

"Ha chiamato la scuola stamani." -dice Lance a Rosie, mentre metto a lavare dei piatti-

"Ah si? Come mai?" -domanda lei preoccupata-

"Vogliono parlarmi di Stacie, mi hanno detto che rischia di perdere l'anno." -le spiega sospirando-

"Non credevo che andasse così male." -afferma lei sorpresa-

"Nemmeno io lo credevo." -dice lui mentre nel locale entrano Stacie e Olivia a braccetto- "Giusto te aspettavo." -afferma guardando la sorella-

"Ti hanno chiamato vero?" -domanda lei ovvia avvicinandosi al bancone-

"Proprio così." -conferma duro- "Mi dici dove hai la testa? Non puoi perdere l'anno Stacie, devi darti una svegliata." -la rimprovera severo-

"Lo so, hai ragione." -esclama lei dispiaciuta-

"Stasera andrò a parlare con i tuoi professori e vediamo cosa hanno da dirmi.. per telefono mi hanno detto che i voti non sono dei migliori." -le dice lui-

"Già." -conferma lei sbuffando- "Cercherò di migliorare." -gli dice con un piccolo sorriso-

"E possiamo iniziare dalla matematica." -dico io sorridendo guardandola e lei si volta verso di me- "Ricordi? Sono un asso in questa materia." -le faccio l'occhiolino sorridendo-

"Mi sembra un'ottima idea." -esclama il mio migliore amico d'accordo con me-

"Forza, vieni con me." -dico prendendo la mano di Stacie e raggiungiamo insieme un tavolo appartato-

"Sei sicuro di essere bravo in matematica?" -mi domanda lei scettica-

"Certo, se vuoi te lo dimostro." -le dico e lei annuisce guardandomi- "Ok.. due più due fa quattro, ti basta?" -le domando divertito facendole l'occhiolino e lei ridacchia scuotendo la testa-

"Sei uno sciocco." -esclama mettendosi seduta-

"Mi hai dato dello sciocco?" -le domando serio ma divertito pizzicandole il naso e lei ridacchia-

"Non pizzicarmi." -mi dice guardandomi e io sorrido mettendomi seduto al suo fianco-

"Dai su, dammi il libro di matematica." -le dico sorridendo-

"Prima di iniziare vorrei pranzare, sai a pancia piena mi concentro di più." -mi dice e io ridacchio-

"Lance porta un panino a tua sorella." -dico guardando il mio migliore amico dietro al bancone-

"Arriva subito." -esclama lui e io mi volto verso Stacie che sorride imbambolata a guardarmi-

"Aah no, cerca di riprenderti." -esclamo divertito schioccandole le dita davanti al viso- "Devi rimanere concentrata e liberare la mente." -le dico-

"Si." -sussurra lei abbassando lo sguardo sul libro-

"Ecco a te." -dice Lance posando il panino sul tavolo-

"Grazie fratellone." -sorride lei guardandolo-

"Prego cucciola." -le dice lui stampandole un bacio sulla testa-

"Forza, adesso concentrati." -dico io e lei annuisce mordendo il panino mentre inizio con la mia spiegazione.. voglio aiutarla, non voglio che perda l'anno e farò il possibile per farle capire al meglio la matematica!-

...POV STACIE...

E' davvero difficile concentrarmi sulla matematica, quando il mio "professore" è Steve, il ragazzo più bello che io conosca, il ragazzo che mi fa battere forte il cuore.
Sto facendo il possibile per concentrarmi e non pensare a nulla, ma solo alla matematica e a quello che mi spiega lui, ma.. è difficile concentrarmi avendolo così vicino, Dio il mio cuore non fa altro che battere forte e ho paura che possa sentirlo.

"Adesso prova da sola a fare questo esercizio e metti in pratica la regola che ti ho appena spiegato." -mi dice lui messo dietro di me con entrambe le mani appoggiate sul tavolo, facendomi stare in mezzo ad esse, con la sua guancia sinistra vicina alla mia tempia- "Sembra complicato, ma se ti applichi e applichi la regola, vedrai che sarà un gioco da ragazzi." -mi dice sorridendo e io annuisco-

"Ok." -sussurro con il cuore a mille per la sua troppa vicinanza-

"Chiamami quando finisci, nel frattempo do una mano a tuo fratello con i clienti." -mi dice allontanandosi e io mi volto a guardarlo-

"Santo cielo Stacie riprenditi e concentrati, devi migliorare, non puoi perdere l'anno." -dico a me stessa fissando Steve servire un tavolo-

"Il libro di matematica è questo." -dice divertita la mia migliore amica girandomi la testa verso il libro- "Non quello." -aggiunge sorridendo indicandomi con il dito Steve-

"Devi ammettere però che Steve è molto più interessante di uno stupidissimo libro." -affermo e lei ridacchia-

"Allora? Come va la prima lezione?" -mi domanda mettendosi seduta al mio fianco-

"Beh è dura concentrarsi con un professore come lui." -le rispondo e lei ridacchia- "Ma ho cercato di concentrarmi e c'ho capito qualcosa." -le dico sorridendo- "Adesso devo applicare la regola che mi ha spiegato.. speriamo di riuscire a risolvere questo maledetto esercizio." -dico concentrandomi sull'esercizio mentre la mia migliore amica mi osserva-

...POV STEVEN...

Lavoro osservando Stacie concentratissima sull'esercizio di matematica mentre parla da sola come una pazza oppure si arrabbia con l'esercizio di matematica che non riesce a risolvere insultandolo e io quasi rido divertito.. non mi stancherò mai di dire che quella ragazzina è strana.. parla da sola come un pazza e si arrabbia con un esercizio di matematica insultandolo, non è normale, ma mi fa morire dal ridere.

"Maledetto esercizio di matematica, cosa ti ho fatto di male eh? Perchè non vuoi farti risolvere?" -domanda questo Stacie fulminando il libro di matematica e io scoppio a ridere, ricevendo una sua occhiataccia- "Che hai da ridere tu?" -mi domanda nervosa e io mi avvicino-

"Sei strana forte piccolina." -le dico divertito scompigliandole i capelli-

"Non mi scompigliare i capelli maledizione." -sbotta nervosa fulminandomi e io ridacchio-

"Qual'è il problema?" -le domando mettendomi seduto al suo fianco-

"La matematica è tutto un problema." -mi risponde lei nervosa sbattendo con forza il libro sul tavolo e io rido- "Smettila di ridere." -mi ammonisce sempre più nervosa, fulminandomi-

"Scusa." -sorrido facendole l'occhiolino- "Devi applicare questa regola per risolvere l'esercizio, è facile." -le dico indicandole la regola sul libro-

"Quella?" -mi domanda scioccata e io la osservo-

"Con quale regola lo stavi risolvendo l'esercizio?" -le domando ridendo-

"Con quella sotto a quella." -mi risponde sbuffando e io ridacchio-

"Sei troppo distratta piccolina." -sorrido facendole l'occhiolino e lei mi regala un piccolo sorriso- "Dai, prova a risolvere l'esercizio con la regola giusta, vedrai che lo risolverai." -le dico sorridendo e lei annuisce mettendosi subito a lavoro e io la osservo con il sorriso mentre tutta concentrata e parlando da sola, cerca di risolvere il maledetto esercizio come lo chiama lei, ma dopo qualche istante, sorridendo ritorno a lavoro.. è troppo carina, mi fa un assurda tenerezza e quando parla da sola mi fa morire dal ridere.. quella ragazzina è una forza della natura.

"Io vado Steve." -mi informa il mio migliore amico-

"E dove vai?" -gli domando osservandolo-

"A scuola, ricordi?" -mi domanda lui togliendosi il grembiule-

"Ah già." -esclamo ricordando mentre sorrido-

"Vengo con te amore." -gli dice Rosie togliendosi pure lei il grembiule-

"Va bene, andiamo." -dice lui avvicinandosi alla sorella- "Noi andiamo a parlare con i tuoi professori, appena finisci con la matematica vai dritta a casa." -le dice accarezzandole la testa-

"Va bene fratellone." -gli dice Stacie sorridendo- "Ciao." -li saluta-

"Ciao." -la saluta Lance lasciandole un bacio tra i capelli-

"Ciao stellina." -la saluta Rosie baciandola sulla guancia e Stacie la saluta con un dolcissimo sorriso-

"Allora? Ti è venuto questo esercizio?" -le domando avvicinandomi e lei mi osserva-

"Si.. credo." -mi risponde guardando il suo quaderno-

"Fammi dare un'occhiata." -dico afferrando il suo quaderno e controllo il suo esercizio sotto il suo sguardo attento-

"Beh?" -mi domanda impaziente e io sorrido continuando a controllarlo- "Allora?" -mi domanda ancora e io rido-

"Vuoi darmi il tempo di correggerlo?" -le domando ridacchiando e lei sbuffa-

"Scusami tanto." -sbotta nervosa e io sorrido scuotendo la testa ritornando a controllare il suo esercizio-

"Sei stata brava." -le dico sorridendo dopo aver finito di controllare il suo esercizio-

"Davvero?" -mi domanda guardandomi e io annuisco appoggiando il quaderno sul tavolo e lei quasi urla felice, facendomi ridacchiare- "Cara matematica inizia a temermi." -dice fissando il libro di matematica e io scoppio a ridere- "Smettila di prendermi per il culo." -sbotta nervosa fulminandomi-

"Non mi stancherò mai di dirti che sei strana forte tu." -le dico divertito e lei sbuffa- "Con la prima lezione di matematica abbiamo finito." -dico chiudendo il suo libro di matematica- "Ti do uno strappo a casa?" -le domando sorridendo-

"No grazie." -mi sorride alzandosi da tavola afferrando tutte le sue cose-

"Guarda che non mi dispiace accompagnarti." -insisto sorridendo e lei mi guarda-

"Il mio cervello deve prendere aria, con tutta questa matematica è andato in fumo." -mi risponde e io rido-

"Va bene." -esclamo ridacchiando e lei fa un piccolo sorriso- 

"A domani." -mi saluta fissandomi negli occhi e io sorrido-

"A domani piccolina." -ridacchio scompigliandole i capelli e lei sbuffa andando alla porta del bar-

"Ciao Steve." -mi saluta di nuovo sorridendo e io sorrido salutandola con un cenno della mano e lei dopo un secondo esce dal locale-

"Bene Steve siamo soli, è ora di mettersi a lavoro." -dico a me stesso e poco dopo scoppio a ridere- "Quella ragazzina mi ha contagiato con la sua stranezza, adesso parlo pure io da solo." -affermo ridacchiando iniziando a pulire il bar-ristorante e a sistemarlo per la cena con la meravigliosa Tanya.. sono un po nervoso devo ammetterlo.. non è la prima volta che esco con una donna, ma lei, Tanya, mi rende nervoso, sarà che mi piace davvero tanto e voglio con tutto me stesso che tra noi due funzioni. Nessuna donna mi ha mai colpito così tanto al nostro primo incontro.. appena l'ho vista non lo so, è stato un colpo di fulmine!-

Dopo aver passato due ore al bar per renderlo romantico per la mia cena con Tanya, sono tornato a casa per potermi fare una doccia e prepararmi.
Adesso sono davanti allo specchio pronto e profumato, mentre mi sistemo il colletto della camicia che indosso.


Dopo essermi spruzzato un po del mio profumo di marca, afferro chiavi della mia auto e cellulare ed esco dalla mia camera da letto, scendendo al piano di sotto.
Esco di casa e raggiungo la mia meravigliosa auto e dopo essere salito a bordo e aver scritto la via di casa di Tanya sul navigatore, metto in moto e parto, seguendo le indicazioni della voce meccanica di quell'aggeggio.

Alle otto in punto arrivo sotto casa sua e dopo aver spento il motore, scendo dalla mia auto e raggiungo il portone d'ingresso di una palazzina di circa cinque-sei piani e suono il campanello con il nome Tanya Stone.

"Chi è?" -domanda la voce di Tanya attraverso il citofono-

"Sono io, Steven." -le rispondo-

"Non sono ancora pronta, ci vorrà tipo un quarto d'ora, vuoi salire?" -mi domanda-

"No, ti aspetto qui sotto." -le rispondo-

"Va bene, arrivo." -esclama e io sorridendo raggiungo la mia auto, dove mi appoggio sul cofano-

Dopo quindici minuti che aspetto girandomi i pollici, finalmente la vedo uscire da quella palazzina, bella come il sole e sorrido.. waho, è a dir poco meravigliosa! Indossa un tubino aderente rosso con scollo a cuore che le mette in mostra il suo corpo formoso e tanto sexy, con ai piedi delle scarpe con tacco vertiginoso rosse e lucide, una piccola borsetta anch'essa rossa con catenella argentata e vari gioielli, con capelli legati tutti da un lato e mossi.
Una vera meraviglia!

"Buonasera." -mi saluta lei con il sorriso-

"Sei stupenda." -le sorrido facendole il baciamano-

"Grazie." -mi sorride e io le apro la portiera-

"Prego!" -esclamo e lei non smettendo di sorridere si accomoda nella mia auto e io, dopo aver chiuso la portiera, faccio il giro della mia auto e mi accomodo pure io-

"Dove mi porti?" -mi domanda curiosa mentre parto verso il bar-ristorante-

"E' una sorpresa." -le rispondo sorridendo- "Dovresti bendarti." -le dico indicandole la benda sul cruscotto-

"Ok, amo le sorprese." -esclama lei tutta eccitata afferrando la benda e io sorrido e con la coda dell'occhio la vedo bendarsi-

"Non sbirciare eh." -l'ammonisco sorridendo e lei ridacchia-

"No tranquillo." -mi rassicura e io sorrido guardandola di sfuggita stando attento alla strada.. mi piace questa donna, sembra essere simpatica e alla mano.. è una donna molto dolce o almeno è l'impressione che mi fa!-

Parcheggio l'auto davanti il bar-ristorante dove lavoro e dopo aver spento il motore, scendo raggiungendo la sua portiera.

"Siamo arrivati?" -mi domanda appena apro la portiera-

"Esatto." -confermo sorridendo aiutandola a scendere dall'auto-

"Sono così curiosa!" -esclama con un enorme sorriso-

"Dovrai fidarti di me." -le dico appoggiando una mia mano sulla sua schiena e con l'altra le tengo una sua mano aiutandola a camminare guidata da me-

"Mi fido." -mi risponde sorridendo e io sorrido pure-

"Attenta che c'è un piccolo gradino." -le dico e lei subito alza il piede e lo sale- "Perfetto, ferma." -le dico tirando fuori le chiavi del bar e apro l'entrata- "Andiamo." -esclamo aiutandola a varcare l'entrata-

"Dove mi hai portata?" -mi domanda curiosa-

"Adesso lo vedrai." -le rispondo sorridendo armeggiando con la benda per toglierla e appena gliela sfilo dagli occhi, lei osserva il tavolo per due che ho apparecchiato con un candelabro in centro con tre candele accese e profumate, petali di rosa rossa sparsi ovunque, piccole candele accese sparse anche quelle un po per tutto il locale per dare un'atmosfera romantica e afferrando il piccolo telecomando della radio accendo una musica lenta e rilassante per dare un tocco in più di romanticismo-

"Hai chiuso prima il bar per tenerlo aperto solo per noi due?" -mi domanda sorridendo-

"Esatto, ti piace?" -le domando e lei si volta verso di me e ci guardiamo negli occhi-

"Tanto, nessuno aveva mai fatto tutto questo per me." -mi risponde sorridendo e io le faccio l'occhiolino-

"Sono stato due ore a preparare tutto questo, per renderlo perfetto e non ho avuto tempo di preparare la cena." -le confesso e lei ridacchia-

"E quindi? Cosa mangiamo?" -mi domanda lei sorridendo-

"Beh.. tu starai qui comoda" -le sposto la sedia e lei sorridendo si accomoda- "Ti rilassi ascoltando questa musica tanto romantica, bevendo un bicchiere di vino rosso" -le dico sorridendo riempiendole un calice con del vino- "Mentre io andrò di là in cucina a preparare una cenetta tanto invitante." -le passo il bicchiere facendole l'occhiolino-

"Ti piace tanto fare l'occhiolino?" -mi domanda divertita prendendo il calice che le porgo e io ridacchio-

"Ha il suo fascino, non credi?" -le domando facendole di nuovo l'occhiolino e lei ridacchia bevendo un sorso di vino rosso-

"Davvero squisito." -esclama osservando il vino rosso nel bicchiere-

"Chi? Io o il vino?" -le domando sorridendo e lei mi guarda negli occhi-

"Non ti ho ancora assaggiato." -mi risponde lei e io rido annuendo-

"Hai ragione." -esclamo e lei ridacchia bevendo un altro sorso di vino- "Tu rilassati, che io penso alla cena." -le dico andando verso la cucina-

Entro togliendomi la giacca appoggiandola su un ripiano e subito dopo mi arrotolo le maniche della camicia e dopo aver afferrato un grembiule, me lo infilo per evitare di sporcarmi e mi metto subito a lavoro con la cena.. ogni minuto in più che passo con lei mi piace sempre di più.. è una donna tanto dolce e le piace scherzare ed è un punto a suo favore, amo le donne a cui piace scherzare, le donne noiose non mi piacciono un granché.. io sono un tipo che ama ridere e la donna che voglio al mio fianco non deve annoiarmi.

"Mmm che buono odorino." -afferma la voce di Tanya e io mi volto verso la porta della cucina e la vedo avvicinarsi- 

"Non dovevi rimanere di là a rilassarti?" -le domando sorridendo facendo saltare su una padella carote, porri e cavolini di bruxelles tagliati a julienne-

"Mi annoio di là tutta sola." -mi risponde con il broncio avvicinandosi e io sorrido- "Che stai cucinando di buono?" -mi domanda osservandomi-

"Filetti di salmone su un letto di cavoletti di bruxelles, porri e carote tagliate a julienne." -le rispondo sorridendo guardandola-

"Mmm, sei pure uno chef." -esclama sorridendo-

"Beh chef è un parolone, però in cucina me la cavo." -le dico facendole l'occhiolino- "Spero che ti piaccia il salmone." -dico guardandola-

"Lo adoro." -mi risponde facendomi l'occhiolino e io ridacchio annuendo-

"Bene." -esclamo sorridendo-

"Posso darti una mano?" -mi domanda sorridendo-

"Una mano serve sempre." -le rispondo facendole l'occhiolino e lei ridacchia afferrando un grembiule e lo indossa-

"Che devo fare?" -mi domanda sorridendo-

"Aiutami a preparare la salsa di senape per il salmone." -le dico afferrando una ciotola-

"Ok." -esclama sorridendo mentre verso la senape dentro la ciotola-

"Aggiungi olio e succo di mezzo limone." -le dico sorridendo e lei non smettendo di sorridere aggiunge quello che le ho detto-

"Adesso devo amalgamare gli ingredienti, giusto?" -mi domanda sorridendo guardandomi-

"Esatto, con una frusta." -le rispondo passandogliela e lei l'afferra e inizia ad amalgamare la salsa con il sorriso- "A te piace cucinare?" -le domando sorridendo appoggiandomi al bancone della cucina con le braccia incrociate al mio petto e la osservo-

"Di piacermi mi piace, ma non sono molto brava." -mi risponde continuando a mescolare la salsa- "Mi impegno in cucina, ma faccio un disastro dietro l'altro." -afferma ridacchiando e io sorrido ammirandola e penso che sia davvero bellissima- "Ecco fatto, la salsa è pronta." -esclama guardandomi negli occhi e rimaniamo a fissarci per un po- "Che c'è? Ho qualcosa in faccia?" -mi domanda sorridendo sfiorandosi il viso-

"No tranquilla, penso solo che tu sia bellissima." -le dico facendole l'occhiolino e lei ridacchia-

"Grazie." -sorride ricambiando il mio occhiolino e io ridacchio- "Adesso che ci facciamo con la salsa?" -mi domanda-

"Dobbiamo sistemare i filetti di salmone dentro una pirofila e subito dopo dobbiamo mettere la salsa sopra ogni filetto." -le spiego e lei annuisce mettendosi subito a lavoro, e io sorridendo, l'aiuto a sistemare i filetti di salmone dentro la pirofila e subito dopo mette sopra ogni filetto della salsa-

"Com'è?" -mi domanda sorridendo-

"Perfetto." -le rispondo afferrando la pirofila e dopo averla messa il forno preriscaldato, mi avvicino ai fornelli e faccio saltare le verdure-

"Sai che quello è sempre stato il mio sogno?" -mi domanda e io la guardo-

"Quale? Quello di far saltare le verdure in padella?" -le chiedo sorridendo e lei annuisce-

"Esatto, non c'ho mai provato." -afferma-

"Vieni, prova." -le dico sorridendo e lei tutta sorridente si avvicina e afferrando il lungo manico della padella mi guarda negli occhi-

"Ti avverto, sono un vero disastro." -esclama ridacchiando-

"Tranquilla, prova." -le dico sorridendo facendole l'occhiolino e lei sorridendo osserva la verdura-

"Farà una brutta fine questa verdura." -dice ridendo e io ridacchio guardandola e dopo qualche secondo fa saltare le verdure, solo che ne lancia metà sui fornelli- "Lo sapevo." -esclama ridacchiando e io sorrido avvicinandomi a lei-

"Ti faccio vedere come si fa." -le dico mettendomi dietro di lei e insieme afferriamo il manico della padella e con il mio aiuto facciamo saltare le verdure-

"Lo sto facendo, sto facendo saltare le verdure." -esulta ridacchiando e io sorrido socchiudendo gli occhi inebriandomi del profumo dei suoi capelli e lei subito smette di ridacchiare voltando lievemente la testa verso di me e ci guardiamo dritto negli occhi, ma dopo qualche istante sorridendo mi allontano, avvicinandomi al forno e subito dopo tiro fuori il salmone e con il suo aiuto iniziamo ad impiattare-

"Vada di là signorina, che la cena la porto io." -le dico sorridendo e lei non smettendo di sorridere, si toglie il grembiule e raggiunge la sala, mentre io afferro i due piatti con la cena sopra ed esco dalla cucina raggiungendola al tavolo- "E la cena è servita." -esclamo sorridendo posando un piatto sotto il suo naso e lei sorride guardandomi, mentre mi metto seduto davanti a lei e ci sorridiamo guardandoci negli occhi-

"Buon appetito!" -esclama sorridendo prendendo la forchetta-

"Altrettanto." -esclamo io sorridendo guardandola mentre assaggia il salmone- "Com'è?" -le domando e lei mi guarda negli occhi-

"Buonissimo, sei stato bravo." -mi risponde sorridendo-

"Siamo stati bravi." -le faccio l'occhiolino e lei ridacchia- "Allora.. raccontami un po di te." -le dico iniziando a cenare-

"Che vuoi sapere?" -mi domanda mettendosi in bocca un pezzo di salmone-

"Lavori?" -le domando sorridendo-

"Si, lavoro presso l'agenzia immobiliare di mio padre." -mi risponde sorridendo-

"Se cerco casa so a chi rivolgermi allora." -affermo sorridendo e lei ridacchia annuendo-

"Certo." -esclama- "Tu lavori da molto qui dentro?" -mi chiede-

"Da tre anni, da quando i genitori del mio migliore sono morti.. erano loro i proprietari di questo bar e con la loro scomparsa Lance è diventato proprietario e io sono diventato suo socio." -le rispondo e lei annuisce- "Hai fratelli?" -le domando bevendo un sorso di vino-

"Ho una sorella più piccola di due anni, si chiama Paris." -mi risponde sorridendo- "E tu? Hai fratelli?" -mi domanda-

"No, sono figlio unico." -le rispondo-

"Ti sarebbe piaciuto avere un fratellino o una sorellina?" -mi domanda sorridendo-

"Beh ad essere sincero no.. non ho mai chiesto ai miei di farmi un fratellino, forse perchè avevo il mio migliore amico, che considero mio fratello e non mi sono mai sentito solo." -le rispondo e lei sorride-

"Siete amici da tanto tu e Lance? Lance giusto?" -mi domanda-

"Esatto Lance, e sì, siamo amici dai tempi dell'asilo." -le rispondo sorridendo-

"Waho, una vera amicizia è la vostra." -afferma sorridendo-

"Già." -confermo sorridendo- "Lo so che fare questa domanda è inutile, perchè insomma sei qui con me, hai accettato di venire a cena con me, anche se all'inizio hai fatto la difficile" -ridacchia- "E questo mi fa un po pensare." -le dico-

"Che devi chiedermi?" -mi domanda sorridendo-

"Sei fidanzata?" -le domando guardandola negli occhi-

"Non più, ci siamo lasciati, anzi mi correggo mi ha lasciata circa sette mesi fa." -mi risponde-

"E perchè ti ha lasciata? Non sei costretta a rispondere." -le dico sorridendo-

"Tranquillo.. mi ha lasciata perchè ha trovato qualcosa di meglio di me." -mi risponde tirando un sorriso-

"Io credo che non ci sia qualcosa di meglio di te." -le dico e lei sorride-

"Grazie." -mi sorride e io le faccio l'occhiolino- "E tu? Sei impegnato?" -mi domanda bevendo un sorso di vino-

"No." -le rispondo sorridendo-

"Hai mai avuto una storia o sei quel tipo d'uomo che va con tutte?" -mi domanda osservandomi-

"Ho avuto delle storie, ma nulla di serio." -le rispondo e lei sorride-

"Sei un tipo fedele? Te lo chiedo perchè il mio ex mi ha tradita una volta con la donna con cui sta adesso e io non voglio passare di nuovo tutto quello che ho già passato." -mi dice tirando un sorriso-

"Non ho mai tradito nessuno." -le rispondo sorridendo e lei annuisce-

"Ok." -sussurra con un piccolo sorriso-

"Ti va di ballare?" -le chiedo sorridendo alzandomi da tavola-

"Volentieri." -mi risponde sorridendo alzandosi pure lei e io le prendo la mano portandola sulla mia spalla e lei mi sorride guardandomi negli occhi mentre appoggio la mia mano sul suo fianco, tenendo l'altra sua mano con la mia e iniziamo a ballare lentamente su questa musica romantica e lenta che ci fa da sottofondo da tutta la serata, guardandoci dritto negli occhi-

L'attiro dal fianco, avvicinandola ancora di più a me e lei sorride appoggiandosi sulla mia spalla.

"Questa è la serata più bella della mia vita." -sussurra e io sorrido mentre continuiamo a volteggiare lentamente.. questa donna è davvero meravigliosa.. mi piace, mi piace davvero tanto anche se non la conosco da chissà quanto tempo.. ogni secondo che passo in sua compagnia ci sto sempre più bene.. quello che ho capito di lei questa sera è che, oltre ad essere una donna davvero meravigliosa, ha sofferto molto a causa del suo ex.. tutta la sua sofferenza l'ho letta nei suoi occhi, parlando del suo ex la rattristata e vederla così devo ammettere che non mi è piaciuto e poi mi chiedo, come ha potuto farsi scappare una donna come lei? E' davvero fantastica, ma tanto meglio per me.
Non ho mai creduto al colpo di fulmine, ma da quando l'ho incontrata ho cambiato idea. Mi ha subito colpito in quell'istante che l'ho vista entrare al bar e sono davvero contento di aver avuto l'opportunità di conoscerla meglio.

Accosto davanti la palazzina dove abita e spengo il motore e dopo essere sceso dalla mia auto e aver fatto il giro di essa, le apro la portiera e lei sorridendo scende.

"Grazie." -mi ringrazia con il sorriso e io le faccio l'occhiolino chiudendo la portiera- "Grazie per la meravigliosa serata, sono stata tanto bene." -mi dice mentre l'accompagno al grande portone-

"Anche io sono stato bene." -le dico sorridendo fermandoci davanti il portone chiuso-

"Beh, grazie ancora." -mi ringrazia tirando fuori le chiavi dalla sua borsetta- "Buonanotte Steve." -sorride guardandomi negli occhi-

"Buonanotte." -le sorrido e lei, dopo essersi voltata verso il portone, entra e voltandosi verso di me chiude lentamente il portone guardandoci negli occhi- "Ehi." -esclamo e lei apre subito di poco il portone e ci guardiamo negli occhi-

"Si?" -mi domanda sorridendo e io mi avvicino a lei, lasciandole una lieve carezza sulla guancia e lei continua a sorridere guardandomi negli occhi- "Stai per baciarmi?" -mi domanda in un sussurro e io sorrido-

"Si, è troppo presto?" -le domando guardandola negli occhi accarezzandole le labbra con il pollice e lei sorride posando le sue labbra sulle mie e io sorridendo porto una mano tra i suoi capelli e inizio a muovere in modo lento e leggero le mie labbra sulle sue e lei ricambia i miei movimenti.. è un bacio tanto dolce, dove le nostre labbra si sfiorano di poco con movimenti lenti, ma è a dir poco fantastico baciarla- "Allora? Sono più squisito io o il vino?" -le domando sorridendo accarezzandole il viso e lei ridacchia-

"Decisamente tu." -sussurra facendomi l'occhiolino e io ridacchio- "Notte." -sussurra allontanandosi-

"Notte." -sussurro guardandola raggiungere l'ascensore-

Ci guardiamo negli occhi sorridendoci mentre le porte dell'ascensore si chiudono e appena scompare, esco dalla palazzina, raggiungendo la mia auto e dopo essere salito a bordo e aver messo in moto, parto verso casa mia.. è stata davvero una meravigliosa serata, la più bella di tutta la mia vita.. sono stato magnificamente bene in sua compagnia per tutta la sera e questa serata perfetta non poteva finire senza un bacio.

Sorridendo mi butto sul mio letto con solo addosso un paio di boxer e non faccio altro che pensare alla meravigliosa serata passata insieme a quella meravigliosa donna di nome Tanya.

...POV STACIE...

Sono seduta sul mio piccolo balcone a leggere un libro, bevendo una cioccolata calda quando il mio sguardo si posa su Steve, che esce da casa sua vestito tutto elegante, raggiungendo la sua auto.. mamma quanto è bello e quel completo elegante gli sta da Dio, rendendolo un vero principe azzurro! Chissà dove sta andando di bello vestito così!

"Stacie." -sentendo la voce di mio fratello mi volto verso la mia camera-

"Sono qui fuori." -gli rispondo-

"Vieni, dobbiamo parlare." -mi dice lui e io chiudendo il mio libro, lasciando il segno, rientro in camera mia- "Siediti." -mi indica il mio letto-

"Dobbiamo parlare della scuola vero?" -gli domando mettendomi seduta e lui annuisce mettendosi seduto al mio fianco- "Che hanno detto i professori?" -gli domando-

"Che rischi di perdere l'anno se non migliori i voti e non stai attenta durante le lezioni." -mi risponde e io annuisco- "Più di un professore mi ha detto che tu durante le lezioni ti perdi nei tuoi pensieri, che hai la testa tra le nuvole e non stai attenta alla spiegazione." -mi dice-

"E' vero." -esclamo guardando le mie gambe-

"Si può sapere che cosa ti passa per la testa?" -mi domanda e io lo guardo negli occhi-

"Ma niente." -rispondo in fretta, non posso di certo dirgli che penso tutto il tempo al suo migliore amico-

"Devi concentrarti sulla lezione Stacie, quante volte ti ho detto di darti una svegliata?" -mi domanda-

"Tante e non sei l'unico, ieri me l'ha detto pure il prof." -gli dico-

"E ha fatto bene.. non voglio che perdi l'anno, non lo vorrebbero nemmeno mamma e papà." -mi dice- "Sai a quanto tenevano mamma e papà alla scuola, non vuoi deluderli vero?" -mi domanda e io scuoto la testa con le lacrime agli occhi-

"No." -sussurro e lui mi lascia una carezza sul viso- "Mi impegnerò di più, promesso." -gli dico e lui sorride-

"Me lo auguro cucciola." -afferma stampandomi un bacio sulla fronte- "Adesso a nanna, che domani c'è scuola." -mi dice e io sorridendo mi metto sotto le coperte e lui me le rimbocca- "Notte cucciola." -sussurra accarezzandomi il viso e io sorrido-

"Notte fratellone." -gli sorrido e lui preme le sue labbra sulla mia testa- "Ti voglio bene." -sussurro e lui sorride-

"Tanto anch'io." -sussurra lui e io sorrido-

"Posso dare la buonanotte a questa stellina?" -domanda Rosie entrando in camera mia e io sorrido-

"Notte cognatina." -le sorrido mentre lei mi stampa un bacio sulla fronte-

"Notte stellina." -mi sorride lei e io sorrido guardandoli raggiungere la porta della mia camera-

"Fratellone." -lo richiamo e lui si volta verso di me sorridendo- "Sai dov'è andato Steve? L'ho visto uscire di casa tutto in tiro." -gli dico-

"Perchè ti interessa?" -mi chiede lui mentre Rosie mi scruta per benino-

"Nulla, così, per curiosità." -gli rispondo in fretta- "Notte." -dico dando le spalle alla porta-

"Comunque è andato a cena con Tanya." -mi dice lui e io stringo le mani a pugno-

"La moretta del bar?" -gli chiedo quasi furiosa-

"Sì, proprio lei, che ti prende?" -mi domanda stranito-

"Nulla." -sbotto nervosa-

"Sei strana forte sorellina." -esclama uscendo dalla mia camera e io sbuffo-

"E' uscito con quella stupida, è uscito con quella donna bellissima." -dico nervosa- "Lo sapevo io che quella me lo avrebbe portato via, lo sapevo io." -affermo sempre più nervosa- "Lui non mi vede, lui mi vede solo come una bambina che non sono." -dico furiosa e dispiaciuta- "La odio." -esclamo guardando la finestra della camera da letto di Steve- "La odio quella!" -sussurro chiudendo gli occhi-


Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime lettrici ^^
Eccomi con un nuovo capitolo : ) 
Cosa ne pensate? In questo capitolo abbiamo conosciuto un po meglio Tanya, cosa ne pensate di lei? Fatevi sapere ^_^
 
Vi mando un grosso bacio.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Sei bellissima. ***




Capitolo quattro) Sei bellissima.

...POV STACIE...

Sono seduta sul mio letto, con le gambe al petto mentre me le abbraccio, con il mento appoggiato sulle mie ginocchia.
Non ho dormito tutta la notte, non facevo altro che pensare a Steve tutto elegante che portava chissà dove quella stupida di nome Tanya.
Ci sto male perchè vorrei essere lei, vorrei io piacere a Steve, vorrei che lui chiedesse a me un appuntamento, che mi portasse fuori a cena, invece lui non mi nota e mi vede come una bambina.
In questi sei lunghi anni che lo amo in silenzio non faccio altro che fantasticare su una nostra possibile uscita, non faccio altro che sognare ad occhi aperti e vorrei così tanto che tutti i miei sogni si avverassero, che lui venisse da me a confessarmi il suo amore, ma rimarrà solo un bel sogno per me.. il mio principe azzurro non verrà mai a confessarmi il suo amore, il mio principe azzurro non mi vedrà mai e io posso solo sognare.
Sognare che mi chieda di uscire, sognare una nostra cena insieme, sognare che mi confessa il suo amore. Io posso sognare e basta.

"Oh sei già in piedi." -afferma la voce di Rosie entrando in camera mia- "Buongiorno." -mi saluta dolcemente stampandomi un bacio sulla testa ma io guardo un punto fisso non dicendo nulla- "Stacie che c'è?" -mi domanda preoccupata mettendosi seduta sul mio letto-

"Nulla." -sussurro guardandola negli occhi-

"Non è vero, dimmi che succede. Hai delle occhiaie enormi, non hai dormito." -afferma accarezzandomi il braccio-

"Non succede nulla." -le dico guardando le mie gambe-

"Perchè non vuoi dirmi cosa ti passa per la testa? Prima mi raccontavi tutto." -mi dice accarezzandomi il viso-

"Adesso ci sono cose che non mi va di raccontare a nessuno." -sbotto quasi nervosa-

"Va bene, ma non ti arrabbiare." -mi dice dolcemente e io sospiro-

"Scusa, non ce l'ho con te, ma sono nervosa, non ho dormito tutta la notte." -affermo e lei annuisce accarezzandomi i capelli-

"Va bene, dai in piedi che andiamo a fare colazione." -afferma alzandosi e io sbuffo alzandomi pure io-

Lo so che con lei posso parlare di qualsiasi cosa, ma non mi va di dirle che sono perdutamente innamorata di Steve.. so già ciò che mi dirà.. che è troppo grande per me, che ha nove anni in più di me e bla bla bla.. queste cose me le dice già Olivia e non voglio sentirmi dire le stesse cose da mia cognata.

"Cucciola muoviti. Mi hai promesso che ti saresti data una svegliata, su." -afferma questo mio fratello facendomi tornare alla realtà-

"Hai ragione, vado." -affermo correndo al piano di sopra, solo che inciampo su un gradino- "Maledizione, che male." -sbotto dolorante riprendendo a correre su per le scale-

In fretta e furia decido di indossare un pantaloncino a jeans, una canottiera biancha e della scarpe da ginnastica, bianche pure quelle. 
Guardo l'orologio appeso alla parete della mia camera che segna le sette e trentacinque, mentre pettino velocemente i miei lunghi capelli.

"Per la prima volta nella tua vita sei puntuale Stacie." -dico a me stessa afferrando il mio zaino e corro fuori dalla mia camera-

Corro giù per le scale e quasi mi ammazzo cadendo, ma per fortuna mi aggrappo alla ringhiera.

"Stacie non devi correre sulle scale." -mi dice severo mio fratello mentre scendo velocemente-

"Lo so, ma non voglio fare tardi." -gli dico baciando sulla guancia mio fratello e subito dopo Rosie-

"Dai, fai con calma che non sei in ritardo." -mi sorride mio fratello-

"Per una volta nella vita." -esclamo ridacchiando e loro sorridono- "Vado, ci vediamo più tardi." -li saluto correndo verso il portone d'ingresso-

Apro ed esco velocemente solo che vado a sbattere contro qualcosa o meglio dire qualcuno, ritrovandoci entrambi a terra, io sopra di lui, si è un lui. Lo capisco dalla corporatura da uomo.

"Che bel benvenuto." -esclama questo la voce di Steve e io spalanco gli occhi mentre il mio cuore inizia a martellare- "Sei piccolina, ma pesi, senza offesa eh!" -mi dice ridacchiando e io allontano di poco la mia testa da lui e ci guardiamo dritto negli occhi- 

Mi sorride accarezzandomi dolcemente la guancia non smettendo un solo secondo di guardarci dritto negli occhi.

"Sei bellissima." -sussurra sfiorandomi le labbra con il suo pollice e un attimo dopo preme le sue labbra sulle mie e io sorpresa apro di poco gli occhi-


"Stacie." -mi richiama Steve schioccandomi le dita davanti agli occhi e io ritorno alla realtà, guardandolo confusa-

Era un sogno, mi sono immaginata tutto.. lui non mi ha detto sei bellissima, lui non mi ha baciata ma era tutto frutto della mia immaginazione, ma sembrava così reale che mi sembra ancora di sentire le sue labbra a contatto con le mie.

"Stacie." -mi richiama questa volta mio fratello e io sempre più confusa mi volto verso di lui, inginocchiato al nostro fianco- "Cerca di svegliarti o arriverai tardi a scuola." -afferma e io guardo di nuovo Steve ancora sotto di me che mi guarda divertito-

"Scusami tanto." -mi scuso alzandomi velocemente-

"Tranquilla." -esclama lui sorridendo alzandosi pure lui, mentre lo fisso incantata e sorridendo come un'ebete-

"Stacie cazzo muoviti." -quasi urla mio fratello esasperato-

"Ok, vado." -sbotto nervosa scendendo velocemente la piccola rampa davanti l'ingresso e mentre mi incammino a passo svelto verso il liceo, sorrido sfiorandomi le labbra con i polpastrelli, ma mi faccio subito seria- "Era un sogno Stacie, era solo frutto della tua immaginazione." -dico a me stessa in modo nervoso- "Lui non ti bacerà mai, lui non ti noterà mai e tu puoi solo sognare." -dico a me stessa dispiaciuta- "Invece quella Tanya lo può avere tutto per se e chissà, magari ieri si sono pure baciati." -sbotto nervosa e immagino il mio Steve e quella baciarsi- "NO." -urlo scacciando con la mano quel pensiero mentre una signora che passeggia con il cagnolino mi guarda stranita e io sbuffando inizio a correre verso il liceo- "Che nervi." -sbotto nervosissima varcando il grande cancello verde del liceo per la prima volta puntuale-

"Waho, Stacie Torres puntuale." -esclama sorpresa la mia migliore amica raggiungendomi e io sbuffo- "Che hai?" -mi domanda-

"Sono nervosa ok? Steve ieri sera a portato chissà dove quella Tanya." -sbotto nervosa mentre suona la campanella e insieme raggiungiamo l'entrata-

"Buongiorno Stacie." -mi saluta Mitch sorridendo-

"Lasciami stare tu." -sbotto nervosissima raggiungendo il mio armadietto e lui mi guarda dispiaciuto raggiungendo il suo-

"Perchè devi parlargli in quel modo?" -mi domanda la mia migliore amica e io sbuffo afferrando velocemente l'occorrente delle prime due ore e subito raggiungo a passo svelto la nostra classe, solo che vado addosso a qualcosa o meglio dire qualcuno- 

"E fai attenzione." -sbotto fulminando Mitch-

"Io? Sei tu che mi sei venuta addosso." -sbotta lui nervoso e io sbuffando entro in classe- 

Mi metto seduta al mio posto e subito dopo Olivia si mette seduta al mio fianco.

...POV STEVEN...

E' ora di alzarsi, è ora di alzarsi, è ora di alzarsi

"Che palle." -sbuffo staccando la sveglia-

Sbadiglio alzandomi dal letto e grattandomi una chiappa esco dalla mia camera, raggiungendo la cucina al piano di sotto.
Quasi non ho dormito questa notte.. non facevo altro che pensare alla serata meravigliosa passata con Tanya, al nostro primo bacio, al suo sorriso, hai suoi occhi scuri, al suono della sua meravigliosa risata, alla sua voce, alla sua simpatia e al fatto che sono stato davvero tanto bene con lei e che voglio rivederla.
Dopo un abbondante colazione, torno al piano di sopra, in camera mia e raggiungo il mio armadio per prepararmi, decidendo di indossare un jeans strappato, un maglioncino bianco latte e degli stivaletti di camoscio grigio topo.

Afferro chiavi della mia auto, portafoglio e cellulare dal comodino ed esco di nuovo dalla mia camera, scendendo al piano di sotto.
Esco da casa mia chiudendomi il portone alle spalle e raggiungo la mia auto.
Salgo a bordo e dopo aver inserito la chiave, giro ma l'auto non si mette in moto e subito dopo provo per la seconda volta ma nulla.

"Andiamo piccola, che ti succede?" -domando alla mia auto provando a metterla in moto per la terza volta, ma nulla- "Che palle." -sbotto scendendo dalla mia auto e raggiungo il portone d'ingresso di casa Torres-

Sto per bussare al portone, quando una Stacie alla velocità della luce esce di casa venendomi addosso e io non riuscendo a rimanere in equilibrio finisco a terra, con lei sopra di me.

"Che bel benvenuto." -esclamo divertito- "Sei piccolina, ma pesi, senza offesa eh!" -le dico ridacchiando e lei allontana di poco la sua testa da me, guardandoci dritto negli occhi e si incanta-

"Santo cielo Stacie, sei la solita sbadata." -esclama il mio migliore amico raggiungendoci fuori con Rosie e si inginocchia al nostro fianco, mentre Stacie mi fissa con la testa tra le nuvole- 

"Pesa la piccolina, che le date da mangiare?" -domando ridacchiando e Lance sorridendo passa una mano davanti al viso di Stacie che non reagisce-

"Ma perchè si imbambola a fissarti?" -domanda Lance osservando la sorella, mentre Rosie scruta per benino Stacie-

"Forse perchè sono un figo pazzesco?" -domando ridendo e Lance ridacchia divertito-

"Stacie." -richiama di nuovo sua sorella e lei riprendendosi si volta verso il fratello confusa- "Cerca di svegliarti o arriverai tardi a scuola." -le dice e lei si volta di nuovo verso di me che la guardo divertito-

"Scusami tanto." -si scusa lei alzandosi velocemente-

"Tranquilla." -le dico sorridendo alzandomi pure io mentre lei mi fissa di nuovo sorridendo-

"Stacie cazzo muoviti." -quasi urla Lance esasperato-

"Ok, vado." -sbotta lei nervosa scendendo velocemente la piccola rampa davanti l'ingresso-

La guardo incamminarsi a passo svelto verso il liceo, mentre parla da sola e sorrido scuotendo la testa.

"Allora amico, come mai sei venuto?" -mi domanda Lance e io mi volto a guardarlo-

"La mia auto non vuole partire e sono rimasto a piedi." -gli rispondo e lui sorride-

"Ok, andiamo." -esclama lui e tutti insieme raggiungiamo l'auto di Lance-

Ci accomodiamo in auto (Lance alla guida ovviamente, io nel posto del passeggero e Rosie nei sedili dietro), mette in moto e parte verso il bar-ristorante.

"Allora raccontami un po.. com'è andata la cena di ieri con la donna della tua vita?" -mi domanda il mio migliore amico e io sorrido-

"E' andata benissimo.. è stata la serata più bella di tutta la mia vita." -gli rispondo sorridendo pensando a Tanya e alla serata di ieri-

"Vi siete baciati?" -mi domanda sorridendo Lance-

"Ci siamo baciati." -confermo sorridendo ripensando al bacio-

"Ti piace eh?" -domanda ovvia Rosie e io sorrido voltandomi di poco verso di lei-

"Da impazzire." -gli rispondo sorridendo e lei sorride pure-

"Eeh andiamo, che forse il mio migliore amico ha trovato la donna della sua vita." -esulta sorridendo Lance e io ridacchio-

Non so come andrà tra me e Tanya, ma sento che sia quella giusta, la donna della mia vita che tanto aspettavo che arrivasse.
Ho venticinque anni e desidero crearmi una famiglia tutta mia, desidero trovare la donna che stia al mio fianco per il resto della nostra vita, desidero diventare papà e chi lo sa, magari Tanya è quella giusta.

Sto lavorando da circa due ore, quando sento entrare qualcuno nel locale, così alzo lo sguardo dal caffè che sto servendo ad un cliente e sorrido nel vedere Tanya raggiungere il bancone.

"Buongiorno." -mi saluta lei con il sorriso sfiorando la mia mano appoggiata sul bancone-

"Buongiorno, che bella sorpresa, non ti aspettavo qui a quest'ora." -le dico sorridendo-

"Infatti sono passata solo per un saluto, ero di strada così ho pensato di fermarmi qualche minuto." -mi dice sorridendo-

"Hai fatto bene." -mi allungo verso di lei e le stampo un bacio sulla guancia e lei sorride sfiorandomi il viso con i polpastrelli- "Stai andando a lavoro?" -le domando guardandola negli occhi-

"Si, per andare in agenzia passo sempre di qui, per questo mi sono fermata e sono già in ritardo, devo andare sennò chi lo sente mio padre." -mi dice sorridendo-

"Ok, ci vediamo dopo?" -le domando sorridendo-

"Non so, oggi pomeriggio devo mostrare una casa a dei clienti e non so quando finisco." -mi risponde e io annuisco, mentre le squilla il cellulare- "Ecco, questo deve essere mio padre, odia le persone che fanno tardi." -dice guardando il mittente- "Devo andare." -esclama guardandomi-

"Ok, fammi uno squillo se ti liberi." -le faccio l'occhiolino e lei sorride-

"Ok." -mi risponde ricambiando il mio occhiolino e io ridacchio- "Ciao." -mi saluta allungandosi e io ricambio e ci baciamo guancia a guancia-

Sorride allontanandosi e io la seguo con lo sguardo, mentre risponde alla seconda chiamata del padre o almeno credo.

"Guardartelo com'è innamorato!" -esclama il mio migliore amico ridacchiando insieme a Rosie e io li guardo-

"Innamorato? Non sarai un tantino esagerato?" -gli domando divertito-

"Beh magari non innamorato, ma cotto a puntino lo sei sicuramente." -mi dice Rosie sorridendo-

"Sicuramente." -esclamo sorridendo e loro ridacchiano ritornando a lavoro-

...POV STACIE...

"Oggi pomeriggio andiamo a fare shopping?" -mi domanda la mia migliore amica mentre passeggiamo per i corridoi del liceo essendo ricreazione-

"Non so Olivia, devo fare matematica con Steve e poi abbiamo un sacco di compiti, ma soprattutto da studiare.. ho promesso a mio fratello che mi sarei impegnata e non voglio deluderlo." -le dico-

"Va bene e se studiamo insieme e quando finiamo andiamo a fare shopping?" -mi domanda sorridendo e io la guardo-

"Non so quando finisco con Steve." -le rispondo e lei sbuffa-

"Ehi Stacie." -mi richiama Mitch e io giro gli occhi-

"Che vuoi?" -gli domando nervosa-

"Ti va se oggi pomeriggio andiamo insieme a mangiarci un gelato?" -mi domanda con il sorriso-

"No, ho molto da studiare." -gli rispondo non guardandolo nemmeno in faccia-

"Beh studiamo insieme, ti va?" -mi domanda sorridendo e io sbuffo-

"No, studio con la mia migliore amica." -gli rispondo-

"Beh studiamo tutti e tre insieme." -propone lui non smettendo di sorridere-

"Per me va bene." -accetta la mia migliore amica e io la fulmino-

"Beh allora studiate senza di me." -sbotto nervosa allontanandomi da loro-

"Stacie." -mi richiama la mia migliore amica e io senza calcolarla entro in classe, sedendomi al mio posto-

"Non la sopporto quando fa così, lo sa che non lo sopporto, che non voglio averci nulla a che fare e lei che fa? Accetta di farlo studiare insieme a noi." -parlo da sola nervosamente guardando fuori dalla finestra, quando mi volto di scatto verso la porta della classe sentendo qualcuno ridacchiare e sbuffo nel notare Mitch che mi osserva divertito-

"Sei meravigliosa quando parli da sola come una perfetta squilibrata." -mi dice divertito avvicinandosi a me-

"Squilibrata ci sarà tua sorella." -sbotto nervosissima incrociando le braccia sotto al mio seno-

"Non ho una sorella." -mi dice lui facendomi l'occhiolino e io giro gli occhi-

"Perchè non mi lasci in pace?" -gli domando nervosa sbuffando-

"Perchè non accetti di uscire con me?" -mi domanda lui sbuffando a sua volta, imitandomi-

"Ti stai prendendo gioco di me?" -gli domando nervosa-

"Chi? Io? No-no." -mi risponde  divertito e io sbuffo guardando fuori dalla finestra- "Stacie." -mi richiama e io giro gli occhi non guardandolo-

"Che vuoi?" -sbotto sbuffando ancora e lui ridacchia-

"Esci con me?" -mi domanda accarezzandomi i capelli e io mi volto di scatto verso di lui scacciando di malo modo la sua mano-

"Non toccarmi!" -sbotto nervosa e lui sorride-

"Ti rendo così nervosa?" -mi domanda divertito e io sbuffo- "Almeno ti faccio provare qualcosa." -esclama facendomi l'occhiolino e io sbuffo di nuovo guardando fuori dalla finestra-

"Nervosismo mi fai provare, solo nervoso." -sbotto e lui ridacchia-

"E' sempre qualcosa, non credi?" -mi domanda e io lo guardo negli occhi e sorride-

"Non è di certo un qualcosa per vantarsi." -gli dico e lui alza le spalle-

"Io mi accontento, almeno ti faccio qualche effetto, non l'effetto che vorrei ma va bene." -mi dice sorridendo-

"E quale saperebbe l'effetto che vorresti che provassi per te?" -domando sbuffando e lui ridacchia-

"Beh di certo non nervosismo." -mi risponde sorridendo-

"Non hai risposto." -gli faccio notare-

"Perchè ti interessa?" -mi domanda sorridendo-

"Così, per curiosità." -sbotto nervosa- "Te ne vai?" -gli domando ovvia indicandogli la porta della classe-

"Perchè dovrei? Mi piace starti vicino." -mi dice avvicinandosi ancora di più-

"Stai al tuo posto." -lo ammonisco e lui ride-

"Sennò?" -mi domanda divertito-

"Mitch vattene." -affermo nervosa guardando fuori dalla finestra-

"Domani esci con me?" -mi domanda e io sbuffando mi volto verso di lui e sgrano gli occhi ritrovandomi il suo viso vicinissimo al mio, mentre sorride- "Sei bellissima." -sussurra accarezzandomi il viso e io sorrido ricordando il sei bellissima di Steve nel mio sogno- 

Sgrano gli occhi nel vederlo avvicinare il suo viso al mio, pronto a baciarmi, ma io velocemente mi allontano, cadendo dalla sedia, finendo con il sedere a terra.

"Che male." -mi lamento dolorante-

"Ehi, tutto bene?" -mi domanda preoccupato avvicinandosi-

"Ti ho detto di stare al tuo posto." -sbotto nervosa alzandomi da terra- "Che male." -sussurro portandomi una mano sul mio sedere- "E' tutta colpa tua se adesso mi fa male il sedere." -lo fulmino- "Non provare mai più a baciarmi, non mi interessi, non mi piaci." -gli dico nervosa e lui annuisce dispiaciuto-

"Ok, scusami tanto." -afferma uscendo dalla classe e io sbuffo dolorante-

"Non lo sopporto, per colpa sua sono caduta dalla sedia e se mi viene un livido nel sedere giuro che gli tiro un colpo in testa." -parlo da sola-

"Sembri una squilibrata." -esclama Olivia raggiungendomi-

"Basta con questa squilibrata." -sbotto nervosa e lei sorride divertita mettendosi seduta al suo posto-

"Che cosa è successo?" -mi domanda-

"Mitch ha provato a baciarmi." -sbuffo mettendo sul banco il libro di storia- "Non lo sopporto." -affermo nervosa-

"Fate silenzio." -esclama il professore di storia entrando in classe-

Quel Mitch riesce solo a innervosirmi.. non lo sopporto, vorrei che capisse una volta per tutte di lasciarmi in pace.

...POV STEVEN...

Sto servendo il pranzo a due signore, quando il mio sguardo si posa su Tanya in compagnia della sua amica, che guardandomi mi sorride salutandomi con la mano e io le faccio l'occhiolino.

"Grazie mille caro." -mi ringrazia la signora e io le sorrido facendo un mezzo inchino e raggiungo immediatamente Tanya e la sua amica-

"Ciao." -le saluto sorridendo e Tanya mi guarda-

"Pausa pranzo." -esclama lei sorridendo- "Voglio presentarti la mia migliore amica Bonnie, Bonnie Steven." -ci presenta sorridendo, mentre Bonnie mi sorride- 

"Piacere di conoscerti Steven, ho sentito parlare molto di te, Tanya da quando ti conosce non fa altro che parlare di te." -mi dice sorridendo la sua amica e Tanya le tira una gomitata e io ridacchio-

"Sono diventato il tuo argomento preferito?" -domando a Tanya facendole l'occhiolino e lei sorride-

"Oh si." -esclama Bonnie facendomi ridacchiare-

"Cosa vi porto?" -domando sorridendo ad entrambe-

"Un'insalata di riso." -mi risponde Tanya e io sorrido-

"Perfetto, e per te? Posso darti del tu?" -domando sorridendo a Bonnie-

"Certo che si e un'insalata di riso anche per me." -mi risponde lei-

"Perfetto, arrivano subito." -esclamo raggiungendo il bancone- "Due insalata di riso per il tavolo cinque." -ordino al mio migliore amico-

"Arrivano subito." -esclama lui sorridendo- "Non ti toglie gli occhi di dosso." -mi fa notare con il sorriso e io mi volto e noto Tanya osservarmi sorridendo e io ricambio il suo sorriso- "Siete pazzi l'uno dell'altro." -afferma e io lo guardo e lui mi fa l'occhiolino passandomi il pranzo per il tavolo cinque-

"Ciao." -salutano Stacie e Olivia entrando nel locale-

"Ciao." -le saluta Lance mentre afferro il pranzo per Tanya e Bonnie-

"Com'è andata a scuola?" -domanda Rosie sorridendo mentre raggiungo il tavolo-

"Bene." -sbotta nervosa Stacie-

"Che ti prende?" -domanda Lance alla sorella-

"Nulla." -sbotta lei sempre più nervosa-

"Ecco a voi." -esclamo sorridendo posando il loro pranzo sotto il loro naso-

"Grazie Steve." -mi ringrazia Tanya sorridendo e io le faccio l'occhiolino raggiungendo il bancone, dove una Stacie mi segue con lo sguardo furiosa e io la guardo stranito-

"Che c'è?" -le domando-

"Saranno pure affari miei non credi?" -mi domanda lei nervosissima, fulminandomi-

"Lance un tranquillante per tua sorella." -dico ridacchiando e Lance sorride divertito-

"Non sei divertente, ma mi pare di avertelo già detto." -sbotta lei sempre più nervosa e io la guardo stranito-

"Ti ho fatto qualcosa di male? Dovrei avercela io con te, dato che stamani mi sei finita addosso." -le dico sorridendo-

"Beh ti ho già chiesto scusa." -afferma incrociando le braccia sotto al seno e io ridacchio-

"Dai piccolina, a parte gli scherzi, ti ho fatto qualcosa di male? Perchè sei così furiosa con me?" -le domando incrociando le braccia sopra al bancone guardandola dritto negli occhi e lei rimane immobile a fissarmi con un piccolo sorriso- "Sei così strana e diversa dalle tue coetanee." -dico osservandola-

"E' un complimento questo?" -mi domanda sorridendo-

"Beh.. direi di no! Per fortuna tutte le tue coetanee non sono squilibrate come te." -le rispondo ridendo e Olivia ridacchia-

"Sei odioso." -sbotta acidissima e furiosa guardandomi malissimo e io ridacchio-

"Dai, stavo scherzando." -dico scompigliandole i capelli-

"Non scompigliarmi i capelli." -sbotta nervosissima fulminandomi e io ridacchio-

Sbuffando si alza dallo sgabello e va verso la porta.

"Dove vai?" -le domando divertito-

"Lontano da te, non ti sopporto." -sbotta nervosa aprendo la porta ed esce-

"Mi assento per un instante." -dico al mio migliore amico sorridendo e lui annuisce mentre la raggiungo fuori dal locale-

"E' odioso quando si prende gioco di me, non lo sopporto." -a stento trattengo le risate andandole dietro, mentre parla da sola come una pazza, camminando lungo il marciapiede furiosa e sembra non essersi accorta di me- "Per fortuna tutte le tue coetanee non sono squilibrate come te." -mi imita con tono acido e io mi porto una mano alla bocca trattenendo le risate- "Idiota." -sbotta nervosa-

"Grazie tante." -le dico e lei saltando in aria si volta verso di me-

"Che vuoi tu? Adesso ti sei messo a pedinarmi?" -mi domanda furiosa guardandomi malissimo-

"Lo sai che non sei brava con le imitazioni?" -le domando divertito e lei sbuffando ricomincia a camminare a passo svelto ed è così furiosa- "Stacie." -quasi rido andandole dietro-

"Lasciami stare." -sbotta nervosa e quasi inciampa su un gradino, ma immediatamente riesco ad afferrarla per i fianchi e la tiro verso di me, facendo sbattere la sua schiena contro il mio petto e la sento irrigidirsi-

"La mia sbadatina." -sussurro divertito e lei si volta verso di me, ritrovandoci subito a guardarci dritto negli occhi- "Sei così arrabbiata con me?" -le domando mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio-

"Si." -sbuffa incrociando le braccia sotto al suo abbondante seno, mettendolo un po di più in risalto, dove il mio sguardo si posa per qualche istante-

"Dai, torniamo dentro, dobbiamo fare anche matematica." -le dico sorridendo e lei mi guarda negli occhi serissima- "Su, andiamo." -affermo afferrandole la mano e me la strascino-

"Guarda che so camminare e non sono una bambina che mi tieni per mano." -sbotta nervosa e io ridacchio continuando a strascinarmela dietro-

Arrivati davanti l'entrata del locale, sorrido nel vedere uscire Tanya e Bonnie.

"Ehi, stai già andando via?" -le domando fermandomi insieme a Stacie continuando a tenerla per mano e lei sbuffando la toglie di malo modo e io la guardo, che fulminando Tanya, rientra-

"Già, dobbiamo tornare a lavoro." -mi risponde Tanya guardando Stacie stranita- "Credo che quella ragazzina mi detesti." -esclama guardandomi-

"Cosa? No, non credo." -le dico sorridendo-

"Io credo proprio di si. Hai visto come mi ha guardata? Anzi fulminata?" -mi domanda sorridendo-

"Tranquilla, è un po strana, non farci caso." -le dico sorridendo-

"Ok, allora noi andiamo." -afferma sorridendo e io annuisco-

"Va bene, ci vediamo." -la saluto stampandole un bacio sulla guancia e lei sorride-

"Ciao Steve." -mi saluta andando via con la sua amica, che mi saluta con un cenno della mano-

Sorridendo rientro al locale e raggiungo una Stacie nervosa seduta ad un tavolo con la sua migliore amica.

"Forza, iniziamo con la nostra seconda lezione di matematica." -le dico sorridendo mettendomi seduto al fianco di Olivia e Stacie mi fulmina con le braccia incrociate al petto- "Forza, il libro." -le dico e lei sbuffando lo tira fuori dal suo zaino e un secondo dopo lo sbatte sul tavolo, facendomi ridacchiare-

Lo afferro e inizio la mia lezione, mentre lei nervosa cerca di prendere appunti.
Mi fa impazzire, è una forza della natura e quando è nervosa, è troppo divertente.

...POV STACIE...

Sbuffando tolgo di malo modo la mia mano da quella di Steve, ricevendo il suo sguardo addosso e fulminando questa Tanya, rientro nel locale raggiungendo un tavolo, dove mi metto seduta a guardare quei due conversare e dove mi raggiunge la mia migliore amica.

"Che è successo?" -mi domanda Olivia guardandomi-

"Guardali come parlano e sorridono, si vede che sono pazzi l'uno per l'altro." -dico infastidita e la mia migliore amica si volta ad osservarli- "Steve non mi guarderà mai come guarda quella." -sbotto nervosa e Olivia si volta a guardarmi-

"Ed è per questo che devi dimenticarti di lui." -mi dice e io la guardo-

"Lo amo e non è facile dimenticarsi di una persona che si ama con tutta l'anima." -le dico-

"Beh ci devi provare.. prova ad uscire con Mitch." -mi dice e io sbuffo-

"Non voglio averci nulla a che fare con quello." -sbotto nervosa fulminandola, incrociando le braccia al petto e lei sospira, mentre con la coda dell'occhio vedo Steve raggiungerci-

"Forza, iniziamo con la nostra seconda lezione di matematica." -mi dice lui sorridendo mettendosi seduto al fianco di Olivia e io lo fulmino continuando a tenere le braccia incrociate al petto- "Forza, il libro." -mi dice e io sbuffando lo tiro fuori dal mio zaino e un secondo dopo lo sbatto sul tavolo, facendolo ridacchiare-

Lo afferra e inizia la sua odiosa lezione di matematica, mentre io nervosa cerco di prendere appunti con scarsi risultati.
Non riesco a concentrarmi moltissimo.. nella testa ho l'immagine fissa di Steve con quella fuori dal locale che si sorridono, che si guardano con complicità.
Quei due si piacciono tantissimo, sono pazzi l'uno dell'altro e io posso solo sognare quello sguardo di Steve verso di me.
Lui non mi guarderà mai con quello sguardo con cui guarda quella Tanya, lui ha occhi solo per le donne mature, non per una come me.

"Stacie." -mi richiama Steve schioccandomi le dita davanti al viso e io ritorno alla realtà, guardandolo negli occhi- "Mi hai ascoltato?" -mi domanda- 

"Scusa, ero sovrappensiero." -gli rispondo dispiaciuta e lui sospira-

"Devi concentrarti sei vuoi migliorare e devi liberare la mente, non devi pensare a nulla, ma solo a ciò che ti spiego." -mi rimprovera severo-

"Ok, ti ho chiesto scusa." -sbotto nervosa guardandolo-

"Non devi innervosirti." -afferma-

"Sei tu che mi innervosisci ok? Mi rimproveri come se fossi mio fratello e quel tono severo usalo con qualcun'altro." -sbotto sempre più nervosa guardandolo male-

"Ok, scusami tanto." -sbotta lui nervoso e io sbuffo guardando le mie gambe- "Mi vuoi spiegare che cosa ti ho fatto di male? Perchè ce l'hai così tanto con me?" -mi domanda e io lo guardo negli occhi-

"Riprendiamo con la matematica." -affermo prendendo la penna-

"Prima voglio sapere che ti succede Stacie." -mi dice-

"Non mi succede nulla ok?" -sbotto nervosa guardandolo- "Sei qui per aiutarmi con la matematica, non per farmi da psicologo." -sbotto nervosa e lui annuisce-

"Ok, ti chiedo scusa, sono solo preoccupato per te, non ti vedo bene, sei sempre così nervosa." -dice lui- "Ma va bene, mi farò gli affari miei." -afferma-

"Steve"

"Steve niente, non c'è altro d'aggiungere, hai perfettamente ragione, ti devo solo aiutare con la matematica e non intromettermi nei tuoi problemi." -mi dice guardandomi negli occhi- "Adesso per favore concentrati, non voglio ripetere gli stessi concetti diecimila volte." -afferma guardando il libro e riprende a spiegare-

Mi dispiace averlo fatto rimanere male, l'ho letto nei suoi occhi il dispiacere per come gli ho parlato, ma cosa potevo dirgli? Che sono gelosa di quella Tanya? Che non sopporto di vederlo con lei? Che vorrei che si accorgesse di me? Certo che no.
Sono stata scortese con lui, era solo preoccupato per me, voleva  aiutarmi, voleva che mi sfogassi con lui, ma non posso di certo dirgli quello che mi succede, quello che mi passa per la testa.
Lui è proprio l'ultima persona con cui posso parlare.

...POV STEVEN...

Non volevo farla arrabbiare.. la vedo sempre così nervosa e sono preoccupato per lei, volevo che parlasse con me, che si sfogasse con me, ma evidentemente ho peggiorato solo la situazione facendola innervosire ancora di più.
Non so cosa le succeda, cosa le passi per la testa, che problemi abbia e vorrei che parlasse con qualcuno, che si sfogasse, ma evidentemente quel qualcuno non sono io.

"Scusa." -mi scuso con Stacie tirando fuori il mio cellulare che squilla dal taschino del grembiule, dopo un'ora passata di matematica-

Sorrido nel leggere Tanya.

"Ehi Tanya." -rispondo sorridendo alla chiamata, allontanandomi di poco da Stacie, dove la sento sbuffare-

"Ehi." -mi saluta lei- "Ti disturbo?" -mi domanda-

"No-no figurati." -le rispondo guardando Stacie che mi guarda male e io la guardo stranito-

"Menomale, senti.. ti chiamavo per dirti che ho appena finito con il cliente e non ho altri impegni e non so.. volevo vederti." -mi dice sorridendo e io sorrido- "Sei impegnato adesso?" -mi domanda-

"No, ho appena finito con la lezione." -le rispondo guardando Stacie e lei furiosa sistema velocemente le sue cose-

"Lezione?" -mi domanda confusa-

"Si, faccio ripetizioni di matematica alla sorellina del mio migliore amico." -le spiego-

"Ah, capisco." -afferma sorridendo- "Allora ti va di vederci tra dieci minuti al caffè?" -mi domanda-

"Certo che si." -le rispondo sorridendo fermando Stacie dal polso dato che stava andando via e lei furiosa si volta verso di me-

"Che diavolo vuoi?" -mi domanda lei nervosa-

"Aspetta un attimo." -sussurro e lei sbuffa- "Ci vediamo più tardi Tanya." -affermo-

"Ok, a dopo." -mi saluta e attacchiamo la chiamata-

"Che vuoi?" -mi domanda ancora furiosa-

"Che succede?" -le domando-

"Nulla." -sbotta nervosa andando verso la porta ma io la fermo di nuovo e lei sbuffa- "Che vuoi?" -mi domanda furiosa guardandomi-

"Nulla, fai l'esercizio alla pagina 478, domani lo correggerò." -le dico sorridendo-

"Bene." -sbuffa e va via furiosa-

"Mah." -esclamo raggiungendo il bancone- "Io vado Lance." -affermo togliendomi il grembiule-

"Vai via prima?" -mi domanda lui guardandomi-

"Si, ho appuntamento con Tanya, tanto ce la fate da soli, non sono molti i clienti." -affermo osservando il locale-

"Va bene, vai pure." -mi dice lui sorridendo e io lo guardo-

"Grazie amico." -sorrido stringendogli la spalla-

"Prima che vai, mia sorella come va con la matematica?" -mi domanda-

"Beh alcune volte si perde nei suoi pensieri ma sta migliorando." -sorrido e lui annuisce-

"Bene." -afferma-

"Ci vediamo domani." -saluto andando alla porta-

"Ciao." -mi salutano Lance e Rosie-

Esco dal locale e a piedi raggiungo il bar caffè che dopo circa dieci minuti arrivo ed entro.

"Eccomi." -affermo mettendomi seduto al bancone al fianco di Tanya-

"Ciao." -mi saluta stampandomi un bacio sulla guancia-

"Due caffè grazie." -ordino al barista che annuisce-

"E due muffin al cioccolato." -ordina lei sorridendo-

"Tutto bene a lavoro?" -le domando guardandola e lei si volta verso di me-

"Tutto a meraviglia, oggi abbiamo venduto una casa." -mi risponde sorridendo- "E tu?" -mi domanda mentre ci servono caffè e muffin-

"Tutto bene." -le rispondo bevendo un sorso di caffè-

"Questo fine settimana non lavoro e le giornate iniziano a farsi calde, stavo pensando di andare al mare." -mi dice mentre ci guardiamo negli occhi-

"Questo è un invito a venire al mare con te?" -le domando sorridendo-

"Proprio così." -mi risponde facendomi l'occhiolino e io ridacchio- "Allora? Ti va?" -mi domanda sorridendo-

"Mi va." -le rispondo sorridendo facendole l'occhiolino e lei ridacchia annuendo-

...POV STACIE...

Furiosa esco dal locale e a passo svelto mi incammino verso casa mia.

"La odio quella.. era con me Steve, chiama quella stupida odiosa e lui chiude con me, per andare da lei." -parlo da sola camminando a passo svelto lungo il marciapiede sotto gli sguardi straniti di alcune persone- "Ma cosa pretendi Stacie? Per lui non sei altro che la sorellina del suo migliore amico, mentre quella li è la donna con cui vuole stare." -continuo a parlare furiosa attraversando la strada, solo che non mi accorgo di una macchina che suona come un pazzo cercando di frenare e io la guardo non riuscendo a muovere un solo muscolo, sono completamente immobile, mentre quell'auto continua ad essere sempre più vicina-

"STACIE." -urla la voce di Mitch buttandosi addosso a me, finendo dall'altro lato della strada, con lui sopra di me-

"Ragazzi state bene?" -ci domanda l'uomo alla guida dell'auto soccorrendoci-

"Si signore, stiamo bene." -risponde Mitch alzandosi-

"Devi stare più attenta quando attraversi la strada." -afferma l'uomo guardandomi e io annuisco sconvolta- "Volete che vi porti in ospedale?" -ci domanda-

"No, la ringrazio, stiamo bene." -gli risponde Mitch sorridendo all'uomo e lui annuendo raggiunge la sua auto-

Mi alzo in piedi e me ne vado.

"Un grazie per avermi salvato la vita sarebbe gradito sai?" -mi domanda Mitch venendomi dietro-

"Grazie." -sussurro non guardandolo nemmeno-

"Non ho sentito." -afferma lui divertito e io sbuffo-

"Ho detto grazie." -affermo continuando a camminare-

"Scusa, puoi ripetere?" -mi domanda e io mi volto verso di lui fulminandolo e lui sorride divertito-

"GRAZIE." -urlo guardandolo negli occhi-

"Perchè urli?" -mi domanda, fingendo di stapparsi un orecchio e io sbuffando mi incammino di nuovo- "Stacie." -mi viene dietro e io giro gli occhi non calcolandolo- "Potresti ringraziarmi per averti salvato la vita offrendomi una cena." -mi dice-

"Scordatelo, un grazie va più che bene." -affermo nervosa continuando a camminare-

"Insisto." -esclama-

"Mitch sparisci." -sbotto nervosissima-

"Ti ho appena salvato la vita, per essere riconoscente con me, offrimi una cena." -insiste lui e io sbuffo non calcolandolo- "Se non vuoi una cena va benissimo un gelato." -continua a insistere e io sbuffo di nuovo- "Andiamo Stacie, che sarà mai un gelato?" -mi domanda venendomi dietro e io mi avvicino ad un piccolo chiosco del gelato e lo sento sorridere-

"Salve mi dia un gelato qualsiasi." -dico e l'uomo di mezza età mi passa un gelato alla crema- "Grazie." -lo prendo porgendogli i soldi che afferra- "Strozzati con il tuo gelato." -esclamo posando di malo modo il gelato nella mano di Mitch e subito dopo me ne vado-

"Ehi aspetta." -esclama lui venendomi dietro-

"Cos'altro vuoi? Volevi che ti offrissi un gelato per ringraziarti e l'ho fatto, adesso sparisci." -sbotto nervosissima-

"Posso offrirtene uno anche io?" -mi domanda sorridendo-

"Mitch vedi di sparire dalla mia vista." -sbotto acidissima andando via sentendo il suo sguardo addosso-

Non lo sopporto proprio.. è così insistente, non capisce che non mi interessa uscire con lui? Non mi piace anche se lo trovo un ragazzo carino.
Questa sua insistenza mi fa saltare davvero tutti i nervi e mi innervosisce.

Sono seduta sul mio letto mentre cerco di studiare storia, ma non riesco a concentrarmi, non faccio altro che pensare a Steve e a quella.
Sbuffando lancio il mio libro di storia contro il muro.

"Che ti ha fatto di male quel povero libro?" -mi domanda mio fratello entrando in camera mia e io sbuffo sdraiandomi in un fianco dandogli le spalle- "Che ti succede cucciola?" -mi domanda sedendosi sul mio letto accarezzandomi il fianco-

"Nulla." -sbuffo mettendomi in pancia in su guardandolo- "Che c'è? Devi parlarmi di qualcosa?" -gli domando-

"Si. Steve mi ha detto che ti stai davvero impegnando molto in matematica e io sono molto orgoglioso di te." -mi dice sorridendo lasciandomi una carezza sul viso-

"Non voglio deludere ne te ne mamma e papà." -gli dico e lui sorride lasciandomi un dolce bacio sulla fronte-

"Mamma e papà sarebbero stra orgogliosi di te." -mi dice dolce e io sorrido con occhi lucidi-

"Mi mancano tanto sai?" -sussurro mettendomi seduta guardandomi le gambe e lui mi accarezza la schiena-

"Lo so, mancano tanto anche a me." -mi dice lui appoggiando la sua fronte sulla mia tempia- "Ma loro sono qui." -dice dolce posando una mano sul mio cuore e io annuisco sorridendo con le lacrime agli occhi- "Da qui non se ne andranno mai." -lo guardo negli occhi e lui mi sorride dolcemente accarezzandomi il mento-

"Ti voglio tanto tanto tanto bene fratellone." -gli dico abbracciandolo e lui mi stringe forte-

"Anch'io cucciola." -mi dice stampandomi un bacio sulla spalla- "Adesso a nanna." -esclama allontanandosi e io annuisco mettendomi sotto le coperte e lui me le rimbocca- "Notte cucciola." -sussurra stampandomi un bacio sulla fronte-

"Notte." -sorrido- "Rosie non viene a darmi la buonanotte?" -domando-

"Sono qui." -afferma lei entrando in camera mia e io sorrido guardandola- "Notte stellina." -mi stampa un grosso bacio sulla guancia e io sorrido-

"Notte cognatina." -sorrido e loro sorridendo escono dalla mia camera-

Mi metto in un fianco e fisso la camera da letto di Steve spenta e sospiro chiudendo gli occhi.
Dopo dieci minuti che cerco di addormentarmi, apro gli occhi sentendo qualcuno fuori canticchiare, così mi alzo dal letto e velocemente raggiungo la finestra dove vedo uno Steve tutto felice raggiungere casa sua.

"Dopo aver passato tutto questo tempo con quella è felice." -affermo furiosa guardandolo entrare in casa-

Sbuffando ritorno sotto le coperte e chiudo gli occhi cercando di prendere sonno.

...POV STEVEN...

Ho passato tutta la serata con Tanya, siamo andati a mangiarci una pizza e siamo stati davvero bene insieme.. più passiamo più tempo insieme, più la conosco meglio e più la conosco meglio, più mi piace.
La trovo davvero una donna molto intelligente, sveglia, simpatica, dolce e poi con lei si ride spesso e io amo ridere.
Credo di aver trovato la donna della mia vita.

Sorridendo felice pensando alla serata meravigliosa passata con Tanya, mi butto a peso morto sul mio letto con solo addosso un paio di boxer e cerco di prendere sonno non smettendo un solo istante di pensare a lei.


Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^

Eccomi qui con un altro capitolo. 
Come vi sembra? Cosa ne pensate della storia in generale? Fatemi sapere con qualche recensione : )
 
Vi mando un bacio.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Niente male la piccolina. ***




Capitolo cinque) Niente male la piccolina.

...POV STACIE...

Oggi è sabato e per fortuna non c'è scuola.. un po di riposo ci vuole.
E' stata una settimana infernale.. interrogazioni, verifiche, tanto studio e io sto facendo del mio meglio per migliore, infatti i voti confermano che i miei sforzi stanno dando i loro frutti.

Sto leggendo un libro seduta sul mio letto, quando con la coda dell'occhio vedo entrare mio fratello in camera mia.

"Che c'è?" -gli domando non distogliendo lo sguardo dal mio libro-

"Ti va di venire al bar a darci una mano? Oggi Steve non lavora." -mi dice e io lo guardo-

"Come mai non lavora oggi Steve?" -gli domando curiosa-

"Perchè va al mare con Tanya." -mi risponde-

"Cosa?" -sussurro-

"Allora? Ti va di darci una mano con il bar?" -mi domanda di nuovo e io lo guardo-

"No." -rispondo in fretta, alzandomi dal letto e quasi cado-

"Fai attenzione." -afferma afferrandomi il braccio per non farmi cadere- "Perchè no?" -mi domanda osservandomi-

"Perchè ho un impegno con Olivia, dobbiamo studiare tanto." -gli rispondo velocemente, frugando dentro il mio armadio-

"Ah va bene." -esclama lui- "La prossima volta allora." -dice uscendo dalla mia camera-

"Non ci credo, sta andando al mare con quella." -sbotto nervosa correndo sul mio letto, solo che inciampo ma per fortuna finisco sul materasso- "Maledizione." -sbotto nervosa afferrando il mio cellulare e chiamo Olivia-

"Pronto amica mia." -risponde lei alla chiamata tutta allegra-

"Devi venire con me al mare." -le dico velocemente, avvicinandomi alla finestra e osservo casa di Steve-

"Perchè vuoi andare al mare?" -mi domanda- "Tu odi il sole caldo." -afferma-

"Lo so che lo odio, non devi di certo dirmelo tu." -dico nervosa- "Ma Steve ci andrà con quella Tanya e io voglio"

"Non ci metteremo a spiare Steve." -mi dice lei, non facendomi finire di parlare-

"Ti prego Olivia." -la supplico vedendo Steve uscire di casa bello come il sole- "Lui è già uscito di casa, ti aspetto in spiaggia." -non le lascio il tempo di dire niente che attacco la chiamata e corro al mio armadio per prepararmi-

Lo so che non è carino spiare le persone e sinceramente non so nemmeno io il perchè voglio andare al mare per controllarli, ma voglio andarci anche se so per certo che vederli insieme mi farà solo male.

Velocemente esco dalla mia camera e scendo al piano di sotto, raggiungendo il portone d'ingresso.
Esco chiudendomelo alle spalle e sempre velocemente mi incammino verso la spiaggia.

...POV STEVEN...

Il fine settimana è arrivato in fretta e io mi sto preparando per andare al mare con Tanya.
Ho già parlato con Lance dicendogli che per oggi non lavoro e lui non ha obbiettato per fortuna.

Esco dalla mia camera, scendendo al piano di sotto, per poter raggiungere il portone d'ingresso.
Esco di casa e raggiungo la mia auto e dopo essere salito a bordo, metto in moto e parto verso casa di Tanya.
Dopo un tragitto fatto ascoltando della musica a basso volume, accosto davanti la palazzina dove abita e spengo il motore, afferrando il cellulare dal cruscotto per chiamarla.

Mi porto il cellulare all'orecchio mentre inizia a squillare..

"Pronto Steve." -risponde lei alla mia chiamata e io sorrido-

"Ciao Tanya, sono arrivato, sono sotto casa tua." -le dico fissando la palazzina-

"Cinque minuti e arrivo." -afferma lei-

"Ok, ti aspetto." -le dico e attacchiamo la chiamata-

Dopo quasi dieci minuti sorrido nel vederla uscire dalla palazzina e io scendo dalla macchina osservandola.

Dio è bellissima!
Indossa un vestito lungo ai piedi rosso e svolazzino a top, dei sandali ai piedi argentati, una gigantesca borsa mare sulla spalla e un enorme cappello bianco.
Una vera meraviglia!

"Buongiorno." -la saluto sorridendo stampandole un bacio sulla guancia-

"Buongiorno anche a te." -mi saluta lei con un enorme sorriso, togliendomi il capello dalla testa e subito dopo se lo mette sopra al suo facendomi ridacchiare-

"Sei bellissima." -le faccio l'occhiolino aprendole la portiera e lei sorride-

"Grazie, anche tu sei bellissimo." -ricambia il mio occhiolino, accomodandosi in auto e io ridacchio chiudendo la portiera-

Faccio velocemente il giro della mia auto e mi accomodo, mettendo in moto.

"Qualche problema con il lavoro?" -mi domanda mentre parto verso il mare-

"Assolutamente no, il mio migliore amico non ha obbiettato." -le sorrido, stando attendo alla strada-

"Meno male." -afferma lei con un piccolo sorrido- "Ti dispiace se metto la musica?" -mi domanda-

"Assolutamente no." -sorrido svoltando a destra e lei non smettendo di sorridere accende la radio-

"Ti piace cantare?" -mi domanda, sentendo il suo sguardo addosso-

"Mi diverto, ma sono stonatissimo." -ridacchio, fermandomi al semaforo rosso-

"Pure io." -ride lei alzando il volume della musica e io mi volto verso di lei sorridendo-

Scoppio a ridere nel guardarla cantare a squarciagola la canzone che trasmettono alla radio ed è davvero stonatissima.

"Non ti si può sentire." -affermo ridendo e lei ride continuando a cantare-

"Canta Steve." -mi incoraggia divertita e ridendo come due pazzi, iniziamo a cantare entrambi a squarciagola, facendo voltare delle persone che passeggiano per strada e siamo davvero stonatissimi-

Continuando a cantare e a ridere come due bambini parto al semaforo verde.

Mi piace passare del tempo con lei.. la trovo davvero una donna meravigliosa e piena di vita.. anche lei ama ridere come me e questo è solo un punto a suo favore.

"Potremmo fare un disco." -esclama lei divertita mentre parcheggio l'auto, essendo arrivati al mare-

"E rischiare che ce lo tirino addosso? No grazie." -le dico ridacchiando, mentre scendiamo dall'auto e lei ridacchia pure-

"Cavolino, mi sono scordata il pranzo a casa." -afferma lei tirandosi una manata in fronte e io rido-

"Povera fronte." -affermo ridacchiando e lei sorride guardandomi mentre le stampo un bacio su di essa- "Non ha importanza, qui vicino c'è un chiosco che fa degli ottimi panini." -le faccio l'occhiolino, prendendola per mano andando verso la spiaggia-

"Avevo preparato degli ottimi stuzzichini." -afferma lei con il broncio mentre raggiungiamo la spiaggia semivuota-

"Vorrà dire che li mangeremo insieme domani." -le faccio l'occhiolino stendendo sulla sabbia un grande telo mare e lei sorride-

"Ti stai autoinvitando a casa mia?" -mi domanda divertita e io ridacchio-

"Proprio così, ti dispiace?" -le domando facendole l'occhiolino e lei ridacchia-

"Assolutamente no." -mi risponde ricambiando il mio occhiolino e io ridacchio sbottonando la mia camicia sotto il suo sguardo- 

"Hai portato la crema solare?" -le chiedo sfilandomi la camicia sotto il suo sguardo e la butto sul telo mare-

"L'ho portata! Te la sei dimenticata?" -mi domanda osservandomi il petto bello tonico e scolpito e sorrido-

"Già." -le rispondo sbottonando i miei pantaloni e li faccio scivolare ai miei piedi sempre sotto il suo sguardo attento, che scruta ogni angolo del mio corpo-

Scaccio i pantaloni con i piedi rimanendo con solo addosso il mio costume.

"Non ti spogli?" -le domando con un sorrisino e lei alza il suo sguardo dal mio petto ai miei occhi confusa-

"Cosa?" -mi domanda e io rido-

"Ti ho mandato il cervello in tilt?" -le domando ridacchiando e lei sorride-

"Sei perfetto." -afferma guardandomi da testa a piedi e io sorrido-

"Allora?" -le domando e lei mi guarda negli occhi-

"Allora che?" -mi domanda confusa e io ridendo mi avvicino a lei-

"Non ti spogli?" -le domando di nuovo togliendole dalla testa il mio capello e lo appoggio subito dopo sulla mia e lei ridacchiando afferra il sotto del suo vestito rosso e lo tira su sotto il mio sguardo attento e la scruto per benino mentre se lo sfila, rimanendo con solo addosso un bichini floreale senza bretelle, mettendo in mostra il suo corpo formoso e tanto sexy- "Niente male." -affermo malizioso e lei mi guarda-

"Cosa? Il mio corpo o il mio bikini?" -mi domanda divertita e io ridacchio-

"Decisamente il tuo corpo." -le rispondo sorridendo facendole l'occhiolino e lei ridacchia afferrando la crema solare dalla sua gigantesca borsa-

Ci mettiamo entrambi seduti sopra il telo mare e io osservo l'acqua che brilla grazie ai raggi del sole, mentre lei si passa la crema solare sul suo corpo tanto sexy.

"Steve." -mi volto verso di lei sorridendo e ci guardiamo negli occhi- "Me la passi sulla schiena?" -mi domanda sorridendo-

"Certo." -sorrido afferrando la boccetta di crema e mi sposto, mettendomi seduto dietro di lei, con le gambe aperte con lei in mezzo ad esse-

Mi spruzzo un po di crema sulla mano, mentre lei si sposta i suoi lunghi capelli castani tutti in un lato e subito dopo inizio a spalmarle la crema sulla sua fantastica schiena che giuro, riempirei di baci.

"Ecco fatto." -affermo dopo qualche minuto, avendo finito e lei sorride-

"Grazie mille." -mi sorride e io le faccio l'occhiolino ritornando seduto al suo fianco- "Vuoi che te la spalmi?" -mi domanda e io la guardo-

"E' un modo per toccare il mio corpo perfetto?" -le domando ridacchiando e lei ride spintonandomi lievemente-

"Che scemo." -afferma ridacchiando guardando il mare- "Lo faccio per te, ti scotterai, il sole è davvero caldo." -mi guarda e mi sorride-

"Per favore mi passi la crema solare?" -le domando e lei ridacchia annuendo-

La guardo mentre si mette in ginocchio al mio fianco e sorrido mentre si spruzza della crema sul palmo della mano e subito dopo mi guarda negli occhi e lentamente passa le sue mani sul mio petto, spalmandomi la crema.

"Com'è il mio petto al contatto con la tua mano?" -sorrido guardandola negli occhi e lei ridacchia-

"Un bel petto." -mi risponde sorridendo- "Bello tonico e scolpito." -sussurra facendomi l'occhiolino e io ridacchio sdraiandomi sul telo chiudendo gli occhi mentre lei continua a passarmi la crema su tutto il mio petto, sulle spalle e lungo le mie braccia-

Sentendo le sue mani sulle mie gambe, apro gli occhi alzando la testa da terra e la guardo, mentre mi passa la crema su di esse con un leggero sorriso.

"Manca solo la schiena." -afferma guardandomi sorridendo e io mi tiro su mettendomi seduto e lei non smettendo un solo secondo di sorridere, si mette seduta sui suoi polpacci dietro di me e inizia a spalmarmi la crema su tutta la schiena, sulle spalle e sul collo e io chiudo gli occhi rilassandomi al suo tocco, mentre mi fa dei leggeri massaggi- "Fatto." -afferma dopo qualche minuto e io sorridendo vado indietro con la schiena e appoggio la mia testa sulle sue gambe guardandoci dritto negli occhi e lei sorride passando le sue mani con un po di crema sulle mie guance, sul mio naso, sulla mia fronte e sul mio mento-

"Non ti ho messo la crema sul viso." -le faccio notare e lei sorridendo si passa le sue mani con della crema su di esso e sorrido ammirandola-

"Ecco fatto." -afferma guardandomi negli occhi e io sorrido allungando la mia mano verso il suo bellissimo viso e le accarezzo una guancia e lei sorride-

"Andiamo a farci un bagno? Si schiatta dal caldo e non siamo nemmeno a giugno." -le dico e lei tutta sorridente annuisce-

Ci alziamo in piedi e io sorridendo la prendo a sacco di patate sulla mia spalla e inizio a correre verso il mare mentre lei urla agitandosi, colpendomi con pugnetti sulla schiena.

"Non buttarmi in acqua ti prego." -mi supplica agitandosi e io ridendo mi butto in acqua con lei-

Riemergiamo e entrambi portiamo i capelli bagnati tutti all'indietro.

"Dio è gelata." -afferma un po infreddolita e io sorrido-

"Siamo a maggio." -le ricordo sorridendo iniziando a schizzarla e lei ridendo ricambia i miei schizzi, iniziando a giocare come due bambini-

...POV STACIE...

Alla velocità della luce arrivo in spiaggia e raggiungo la mia migliore amica seduta su un muretto mentre si gusta un ghiacciolo all'arancio.

"Forza andiamo, Steve e quella dovrebbero essere già qui." -affermo velocemente afferrandole un polso e la faccio alzare, strascinandomela dietro camminando a basso svelto-

"Non tirare Stacie." -afferma sbuffando e io quasi inciampo su un sassolino-

"Dannazione." -sbotto nervosa e Olivia ridacchia- "Non ridere." -sbotto fulminandola e lei si fa subito seria ridendo sotto i baffi-

Sbuffo guardando verso la spiaggia e cerco con lo sguardo Steve e quella stupida.

"Non dovevo venire, non è carino spiare le persone." -afferma Olivia e io sbuffo-

"Sta zitta e aiutami a cercarli." -affermo nervosa- "Eccolo." -esclamo vedendo Steve con solo addosso un costume a pantaloncino e il suo corpo mezzo nudo spettacolare mentre toglie il suo capello dalla testa di quella e lo indossa mentre parlano tra di loro- "Vieni, dobbiamo nasconderci." -affermo accucciandomi dietro un muretto tirando non delicatamente con me la mia migliore amica-

"Fai piano." -si lamenta lei guardandomi malissimo, mentre osservo quei due nascosta- "Non dovremmo essere qui Stacie, è sbagliato." -afferma la mia migliore amica mentre osservo quella ridacchiare e afferrare il sotto del suo vestito rosso e lo tira su sotto lo sguardo attento di Steve mentre la scruta per benino-

"Santo cielo, ha un corpo da modella." -sbotto nervosa guardando quella li con solo addosso un bikini floreale senza bretelle mentre quei due conversano, ma sono molto lontana per sentire ciò che si dicono- 

"Andiamo via Stacie." -afferma Olivia e io sbuffo guardandola malissimo-

"Non me ne vado ok? Mettiti il cuore in pace." -sbotto nervoso e lei sbuffa mettendosi seduta, con la schiena appoggiata al muretto gustandosi il suo ghiacciolo e io ritorno a guardare quei due e spalanco la bocca nel vedere Steve spalmare la crema solare sulla schiena di quella, messo seduto dietro di lei- "La tocca, la sta toccando." -sbotto nervosa e infastidita e Olivia sospira- 

Li osservo mentre Steve ritorna seduto al fianco di lei e conversano.

"Chissà cosa si dicono." -affermo sbuffando fissandoli e Olivia sospira pesantemente-

"Cose loro, cose che non ti devono interessare." -afferma la mia migliore amica guardandomi e io la fulmino-

"Invece devo sapere cosa di dicono, dobbiamo avvicinarci." -le dico-

"Cosa? E rischiare di farci beccare? No." -mi dice lei e io sbuffo voltandomi verso quei due e spalanco la bocca nel vedere quella cretina spalmare la crema solare sul petto del mio Steve-

"Lo tocca." -sbotto nervosissima quasi urlando e la mia migliore amica velocemente mi tappa la bocca con la sua mano-

"Ma sei fuori? Cosa urli! Si accorgeranno di noi." -mi rimprovera e io sbuffo sulla sua mano-

"Lo sta toccando, guardala." -sbotto nervosissima guardando quella spalmare la crema sulle gambe di Steve mentre lui la osserva-

"E sei gelosa di questo, vorresti essere al suo posto eh?" -mi domanda retorica la mia migliore amica e io la guardo malissimo- 

"Proprio così." -le rispondo ritornando a guardarli e lui adesso e appoggiato con la testa sulle gambe di lei mentre si guardano negli occhi- "E' pazzo di lei." -esclamo dispiaciuta guardandoli-

"Andiamo via Stacie, non ti fa bene guardarli." -mi dice-

"Ti ho detto che non me ne vado." -sbotto nervosa osservandoli alzarsi e subito dopo lui la prende sulla sua spalla e inizia a correre verso il mare, mentre lei urla dandogli dei pugnetti sulla schiena- 

Li guardo mentre Steve si tuffa in acqua con lei e dopo qualche istante riemergono e dopo essersi scambiati qualche parola iniziano a schizzarsi con l'acqua, giocando come bambini.
Lo guardo sorridendo mentre ride e gioca e penso che sia la cosa più bella di questo mondo.

"Basta Steve, ti prego." -urlo ridendo mentre continua a schizzarmi con l'acqua-

"Se smetto ti bacio." -afferma lui facendomi perdere un battito, continuando a schizzarmi e io sorrido-

"E allora che aspetti." -urlo con un enorme sorriso e lui ridendo si avvicina a me prendendomi il viso tra le mani e mi bacia dolcemente sulle labbra e io ricambio allacciando le mie braccia intorno al suo collo-

"Sei speciale Stacie." -sussurra guardandomi negli occhi e io sorrido- "Ti amo mio piccolo grande amore." -mi accarezza i capelli bagnati guardandomi dritto negli occhi-


"Siamo in missione segreta? Chi stiamo spiando?" -mi riporta alla realtà la voce di Mitch e io di scatto mi volto alla mia sinistra, dove lo noto nascosto dietro al muretto al mio fianco-

"Che diavolo vuoi?" -sbotto nervosa fulminandolo e lui si volta verso di me sorridendo-

"Anch'io voglio giocare, chi stiamo spiando?" -mi domanda divertito e io sbuffo ritornando a guardare Steve e quella, mentre continuano a giocare e a ridere nell'acqua- "Allora? Chi stiamo spiando?" -mi domanda di nuovo e io sbuffo non calcolandolo nemmeno-

"Steve e la sua ragazza." -gli risponde Olivia e io la guardo di scatto fulminandola-

"Perchè diavolo gliel'hai detto? E poi quella non è la sua ragazza." -sbotto nervosa-

"Ma lo sarà molto presto." -afferma lei convinta e io sbuffo-

"Perchè stiamo spiando Steve e la sua ragazza?" -mi domanda confuso Mitch-

"Io e la mia migliore amica stiamo spianto, tu non centri niente e poi non sono affari tuoi e come ho appena detto quella non è la sua ragazza." -sbotto sempre più nervosa fulminandolo- "Vattene via." -sbuffo guardando Steve e quella uscire dall'acqua non smettendo di sorridere andando verso il loro telo mare-

"Dai, dimmi perchè stiamo spiando Steve." -insiste Mitch e io sbuffo-

"Ancora qua sei?" -sbotto nervosa fulminandolo e lui sorride-

"Se sono qui." -mi fa l'occhiolino e io sbuffo guardando Steve e quella e apro di poco la bocca nel vederli stesi sul telo mare mentre si scambiano un schifosissimo bacio sulle labbra-

"Si baciano." -sussurro con occhi lucidi e la mia migliore amica mi abbraccia accarezzandomi il braccio-

"Sai che forse ho capito." -afferma Mitch e io mi volto verso di lui e noto che osserva qui due-

"Che hai capito?" -sbotto acida e lui si volta verso di me e mi guarda negli occhi-

"Che sei innamorata di lui, ma lui ti vede, come posso dire.. troppo piccola ecco." -afferma lui convinto-

"Ma che dici!? Non sono innamorata di Steve." -mento cercando di essere il più convincente possibile-

"Tranquilla, non dirò nulla io." -mi fa l'occhiolino sorridendo e io sbuffo guardando quei due, mentre si coccolano stesi sul telo mare- "Certo che con lui non riuscirò mai a competere." -afferma e io mi volto verso di lui e lui osserva Steve- "Ha il macchinone, ha i soldi, ha un bel fisico palestrato e io ho un motorino mezzo scassato, dieci euro dentro al portafoglio e il fisico, beh.. lasciamo perdere." -afferma dispiaciuto voltandosi verso di me- "Non riuscirò mai a conquistarti." -afferma sempre più dispiaciuto, tirando un sorriso-

"Guarda che io ti trovo carino." -affermo e non so nemmeno io il perchè gli ho detto una cosa del genere-

"Davvero?" -mi domanda con un enorme sorriso e io annuisco-

"Si, però non metterti strane idee in testa." -sbotto serissima guardando Steve e quella e lui ride stampandomi un bacio sulla guancia e io immediatamente mi volto verso di lui e lui mi fa l'occhiolino con un enorme sorriso e io ridacchio scuotendo la testa, voltandomi di nuovo verso quei due-

...POV STEVEN...

Dopo mezz'ora a giocare nell'acqua come due bambini e a ridere, usciamo, raggiungendo il nostro telo.

"Si congela." -afferma una Tanya tremante e io sorrido mettendo un mio braccio intorno alle sue spalle- "Era gelata l'acqua." -dice  sorridendo-

"Già." -confermo mettendoci sdraiati sul nostro grande telo mare, uno di fianco all'altro, sotto questo sole cuocente-

"Maggio non è mai stato così caldo come adesso." -afferma e io volto la testa verso di lei e la guardo tenere gli occhi chiusi-

"L'estate è arrivata prima quest'anno." -affermo e lei apre gli occhi di poco e si volta verso di me e ci guardiamo-

Si mette in un fianco, tenendo la sua testa appoggiata sulla sua mano chiusa a pugno, guardandoci dritto negli occhi, mentre piego le mie ginocchia verso l'alto.

"Che c'è?" -le domando sorridendo dato che mi osserva quasi incantata-

"Nulla, è solo che.."

"Che?" -le domando per farla continuare, accarezzandole una ciocca di capelli-

"Che sto tanto bene insieme a te." -sorride e io ricambio il suo sorriso accarezzandole una guancia-

"Pure io sto tanto bene con te sai?" -sorrido e mi allungo verso di lei, guardandoci dritto negli occhi e la bacio sulle labbra in modo dolce e lento, solo che lei approfondisce il bacio chiudendo gli occhi e io faccio lo stesso, facendo giocare tra di loro le nostre lingue, mentre metto una mia mano tra i suoi capelli e lei la sua tra il mio collo e la mia mandibola-

E' un bacio pieno di passione, ma allo stesso tempo dolce, dove le nostre lingue si toccano, giocano tra di loro e dove posso sentire il suo fantastico sapore mischiato con il mio e poi le sue labbra, Dio le sue labbra.. sono un qualcosa di fantastico, morbide e carnose, come piacciono a me.

Le prendo il labbro inferiore tra i denti affannati entrambi per via del bacio e ci guardiamo negli occhi mentre lei mi sorride.

"Waho!" -sussurra e io ridacchio sdraiandomi sul telo, con la faccia verso il cielo chiudendo gli occhi-

"Baci da Dio." -sussurro e la sento sorridere, portandosi un mio braccio intorno alle sue spalle, appoggiando la tua testa al mio petto e io inizio a giocherellare con i suoi lunghi capelli, passandoli tra le mie dita, mentre lei mi accarezza il petto dolcemente, portando una sua gamba piegata sulle mie-

"Sto morendo di fame sai?" -mi domanda e io ridacchio-

"Vado a prendere qualcosa da mangiare al chiosco." -affermo e lei alza la testa dal mio petto e sento il suo sguardo addosso-

"Andiamo vorrai dire?" -mi domanda ovvia e io apro gli occhi, puntandoli sui suoi-

"Puoi stare qui tranquilla, vado e torno." -sorrido e lei scuote la testa-

"Vengo con te." -afferma mettendosi in piedi e io sorrido-

"Ok, come vuoi." -le dico mettendomi in piedi pure io e sorridendo ci incamminiamo verso il chiosco un po distante dalla spiaggia-

Sentendomi osservato e seguito, volto la testa di poco all'indietro e quasi rido, nel vedere Stacie nascondersi di malo modo dietro un muretto.
Scuotendo la testa mi volto verso Tanya.

"Ti dispiace andare tu a prendere il pranzo?" -le domando e lei si volta a guardarmi-

"Non vieni con me?" -mi domanda-

"Devo fare una cosa." -le rispondo e lei sorride-

"Ok, prendo due panini e coca cola?" -mi domanda e io annuisco-

"Perfetto." -affermo e lei annuisce e si incammina senza di me verso il chiosco-

Mi volto facendo finta di niente e quasi rido, nel vedere Stacie nascondersi velocemente dietro un albero.

Che diavolo ci fa qui? Mi sta per caso spiando? Beh nel modo in cui si nasconde direi di si.

Divertito mi incammino raggiungendo l'albero dove lei è nascosta e senza farmi sentire mi posiziono dietro di lei, dove sorrido guardandola di spalle mentre lentamente sbuca la testa.

"Dannazione." -sbotta cercandomi sulla spiaggia e io a stento trattengo le risate, portandomi una mano davanti alla bocca- "Dove diavolo è andato?" -domanda cercandomi come una disperata e io scuoto la testa divertito-

"Mi stai spiando?" -le domando e lei urla voltandosi verso di me e io rido-

"Oddio." -sussurra con una mano sul cuore e io la osservo divertito-

"Allora piccolina? Mi stai spiando?" -le domando di nuovo-

"Eh? Spiarti? No-no, ti stai sbagliando." -scuote la testa e io ridacchio-

"Perchè mi spii?" -le domando divertito-

"Ti ho già detto che non ti sto spiando." -sbotta nervosa e io quasi rido-

"Ah no? E allora che cosa fai qui, nascosta dietro un albero?" -le domando scrutandola per benino-

"Io.."

"Tu?" -sorrido divertito-

"Io.. ma cosa vuoi? Non sono affari tuoi." -sbotta sempre più nervosa e io rido e lei sbuffa-

"Se non mi stai spiando, che cosa ci fai qui?" -le domando-

"Cos'è questo? Un interrogatorio?" -sbotta infastidita-

"Ma come siamo sulla difensiva." -esclamo divertito e lei sbuffa incrociando le braccia sotto al suo seno-

"Non sono sulla difensiva, sei tu, con le tue domande stupide che mi fanno imbestialire.. cos'è? Non posso venire a prendere un po di sole?" -mi domanda sbuffando-

"E tu prendi il sole senza il costume?" -le domando stranito e lei sbuffa-

"Ognuno prende il sole come meglio crede." -afferma con sorrisino finto-

"Non mi inganni." -le faccio l'occhiolino sorridendo e lei sbuffa- "Sono convinto che mi stavi spiando." -affermo convinto e lei abbassa lo sguardo prima sul mio petto e subito dopo a terra- "Quello che non capisco è il perchè." -affermo e lei mi guarda- "Perchè mi spii?" -le domando di nuovo-

"Io.." -si interrompe guardandomi negli occhi-

"Stacie." -ci voltiamo da dove proviene questa voce maschile e noto un ragazzo con i capelli rossi avvicinarsi a noi- "Non ti capisco sai?" -domanda lui e io guardo Stacie e lei lo osserva- "Dici che non ti piaccio, che non ti interesso, però mi segui." -afferma il ragazzo raggiungendoci-

"Stavi spiando.. lui?" -le domando indicando il ragazzino-

"Ehm.. esatto, proprio lui." -mi risponde lei sorridendo e io mi volto verso il ragazzo guardandolo da testa a piedi-

"Steve." -sentendo chiamarmi da Tanya mi volto verso quest'ultima, dove noto che mi sta cercando per la spiaggia-

"Vai pure." -sbotta nervosa Stacie e io la guardo-

"Steven dove sei?" -domanda Tanya cercandomi-

"Sono qui, arrivo." -le rispondo e dopo aver guardato un tantino male il rossiccio, raggiungo Tanya-

"Dov'eri finito?" -mi domanda lei sorridendo-

"Ero.. ero in bagno." -mento sorridendo e lei annuisce- "Hai preso i panini?" -le domando-

"Si." -sorride tirando un panino fuori dal sacchettino e me lo passa-

"Grazie." -l'afferro voltandomi verso Stacie che va via insieme a quello-

Chi diavolo è quel mostriciattolo rosso?

...POV STACIE...

"Sono qui, arrivo." -afferma Steve e dopo aver guardato Mitch un istante, raggiunge Tanya sotto il mio sguardo-

"Che figura del cavolo che ho fatto." -sbotto guardando Steve conversare con quella- "Potevate avvertirmi che Steve si stesse avvicinandomi a me." -sbotto nervosa guardando male Mitch-

"Un grazie per averti tolto dai guai sarebbe gradito lo sai?" -sbotta lui nervoso mentre ci incamminiamo verso Olivia ancora nascosta dietro il muretto- "Non apprezzi niente.. ti ho aiutato, ti ho tolto da quella situazione imbarazzante e invece di ringraziarmi che fai? Ti incazzi con me." -mi dice furioso mentre raggiungiamo Olivia-

"Nessuno ti ha chiesto aiuto." -sbotto nervosa guardandolo male-

"Senti Stacie sai cosa ti dico?" -mi domanda furioso-

"Cosa?" -sbuffo girando gli occhi-

"Vaffanculo." -quasi urla e un attimo dopo va via furioso-

"Ti ha aiutato Stacie e invece di ringraziarlo, lo tratti male." -afferma furiosa la mia migliore amica e io sbuffo-

"Mitch." -lo richiamo andandogli dietro, mentre cammina furioso a passo svelto-

"Lasciami perdere Stacie Torres, sono parecchio incazzato." -sbotta fermandosi vicino al suo motorino-

"Dai aspetta." -affermo affiancandolo-

"Cosa vuoi?" -sbotta nervoso guardandomi male-

"Adesso sei tu quello che mi tratta male." -gli faccio notare guardandolo negli occhi-

"Come vuoi che ti tratti dopo quello che mi hai detto? Ti ho aiutato e tu invece di ringraziarmi, te ne sei andata su tutte le furie." -mi dice furioso, infilandosi il casco in testa, non guardandomi nemmeno-

"Grazie." -gli dico guardandolo e lui mi guarda di scatto negli occhi e io gli regalo un piccolo sorriso-

"Non ti capisco proprio Stacie Torres." -afferma e io ridacchio- "Sei strana forte tu." -afferma togliendosi il casco, lasciandolo appoggiato sulla testa-

"Ti ho ringraziato, ho sbagliato prima lo riconosco.. mi hai aiutata e ti meritavi un grazie da parte mia." -gli dico e lui sorride-

"Beh.. prego." -afferma sorridendo- "Vuoi uno strappo a casa?" -mi domanda sorridendo- "Non è come il macchinone di quello la, ma cammina." -afferma e io ridacchio-

"No grazie." -affermo e lui sbuffa- "Che c'è adesso? Che ho fatto?" -sbotto nervosa guardandolo-

"Non accetti mai nulla da me, cazzo nulla." -sbuffa infilandosi il casco- "Ne un'uscita, ne un passaggio." -afferma dispiaciuto salendo in sella alla sua moto e io lo osservo- "Ci vediamo Stacie Torres." -mi saluta mettendo in moto-

"Adesso mi chiamerai così? Stacie Torres?" -gli domando-

"Quando sono incazzato si, mi dai sui nervi quando non accetti da me nulla." -sbotta nervoso-

"Anche tu mi dai suoi nervi, sei insistente." -sbotto io nervosa guardandolo male e lui sbuffando accelera, andando via- "Idiota." -sbotto fissandolo allontanarsi sul suo motorino blu elettrico-

"Mi fa così tanta tenerezza." -afferma Olivia e io sbuffo incamminandomi verso il bar- "Mi dispiace per lui, insomma è pazzo di te e tu lo tratti da fare schifo." -mi guarda male la mia migliore amica-

"Se ti piace così tanto perchè non ci esci tu?" -le domando acida guardandola pure io male-

"Perchè lui è te che vuole." -mi fa l'occhiolino sorridendo e io sbuffo-

...POV STEVEN...

Dopo un pomeriggio passato al mare con Tanya, dove ci siamo divertiti e conosciuti sempre di più, adesso siamo in auto che la sto accompagnando a casa.

"Sono stata davvero bene Steve." -afferma lei sorridendo mentre accosto davanti la palazzina dove vive-

"Pure io Tanya." -sorrido spegnendo il motore- "Da rifare." -sorrido-

"Quando vuoi." -sorride pure lei- "Vuoi salire?" -mi domanda con sorriso malizioso accarezzandomi il braccio e io sorrido-

"Mi piacerebbe ma.."

"Ma?" -mi domanda per farmi continuare a parlare guardandomi dritto negli occhi-

"Ma.. voglio andarci piano con te, voglio che funzioni tra noi." -sorrido accarezzandole il mento e lei sorride-

"Hai ragione, è presto." -sorride stampandomi un bacio sulla guancia-

"Ci vediamo Tanya." -sorrido e lei mi fa l'occhiolino, facendomi ridacchiare e lei sorridendo divertita scende dall'auto-

La seguo con lo sguardo raggiungere il portone della palazzina e appena scompare dietro di esso, metto in moto e parto verso il bar.

Avrei voluto pure io fare l'amore con lei, passare una serata di passione insieme, ma tra noi voglio che funzioni, voglio andarci piano con lei, un passo alla volta.
Mi sembra affrettato fare l'amore dopo quasi due settimane che ci conosciamo.

Arrivato al bar, entro sorridendo, raggiungendo il bancone.

"Ciao." -saluto non smettendo di sorridere-

"Com'è andata con Tanya?" -mi domanda Lance, mentre ricevo un'occhiataccia da Stacie-

"Meravigliosamente bene." -gli rispondo sorridendo-

"Ti sei abbronzato." -afferma Rosie osservandomi-

"Già, il sole era davvero caldo." -sorrido- "La tua cara sorellina spia i ragazzi." -dico a Lance guardando Stacie che mi fulmina-

"Che cosa?" -quasi urla Lance e io a stento rido-

"Ma cosa dici? Non è vero." -mente la piccolina guardandomi male-

"Non mentire piccolina, ti ho visto mentre spiavi in spiaggia un rossiccio." -le faccio l'occhiolino divertito e lei mi fulmina-

"Stacie Torres non dovevi studiare con Olivia?" -le domanda Lance furioso-

"Avranno studiato, poi sarà andata a spiare il rossiccio." -affermo divertito-

"Perchè non ti chiudi quella bocca razza di idiota?" -sbotta nervosa Stacie e io ridacchio-

"Stacie modera le parole." -afferma furioso Lance-

"Ah io? E lui che parla a vanvera?" -domanda al fratello furiosa-

"Non parlo a vanvera, sei tu che non dici la verità." -le faccio l'occhiolino scompigliandole i capelli e lei mi fulmina-

"Non sarai geloso del fatto che non spiavo te?" -mi domanda in un sussurro guardandomi negli occhi-

"Geloso? No piccolina." -le scompiglio i capelli e poi mi allontano-

"Non devi scompigliarmi i capelli." -sbotta nervosa e io ridacchio-

"Stacie." -la richiama il fratello e io mi volto verso di loro divertito- "Che stavi facendo? Stavi davvero spiando un ragazzo?" -le domanda-

"E' stata mia l'idea." -afferma Olivia andando in soccorso all'amica e io scuoto la testa sorridendo e Lance la guarda- "Mi piace molto quel ragazzo ed essendo timida non ho il coraggio di avvicinarmi a lui, così ho chiesto a Stacie di venire con me per guardarlo di nascosto." -spiega a Lance e Stacie annuisce, come per dire 'è come dice lei' e io quasi rido-

"Va bene, mi auguro soltanto che quel ragazzo fosse vestito." -afferma Lance e io ridacchio-

"Fratellone ma per chi ci hai prese?" -sbotta Stacie incredula-

"Non lo so Stacie, non credevo che la mia sorellina spiasse i ragazzi." -afferma lui e io sorrido-

"Ma Olivia ti ha già spiegato come sono andate le cose, io non stavo spiando proprio nessuno." -afferma lei-

"Bugiarda." -affermo camuffando la voce con una finta tosse e ricevo un'occhiata fulminea di Stacie e io ridacchio iniziando a pulire un tavolo-

"Chiudiamo questo argomento, che è meglio." -afferma Lance andando a pulire un altro tavolo-

...POV STACIE...

Ma che problemi ha? Per quale motivo ha detto a mio fratello che spiavo un "ragazzo"? Non poteva farsi gli affaracci suoi?

"Poi sarei io la piccolina." -sbotto nervosa uscendo dal bar, dato che è ora di chiusura-

"Parli con me?" -mi domanda un Steve divertito e io lo fulmino-

"Si, parlo proprio con te." -sbotto sempre più nervosa e lui ridacchia-

"Che avrei fatto?" -mi domanda divertito mentre Lance chiude la serranda del bar-

"Non fare il finto tonto." -sbotto e lui quasi ride- "Non potevi farti gli affaracci tuoi? Dovevi per forza dire a mio fratello che stavo spiando un ragazzo?" -gli domando acida e lui mi osserva divertito-

"Non ho resistito." -mi fa l'occhiolino e io sbuffo-

"Sei odioso." -sbotto nervosa incrociando le braccia sotto al mio seno-

"Ti adoro anche io." -afferma divertito pizzicandomi la guancia, facendomi perdere un battito, ma furiosa come sono scaccio di malo modo la sua mano-

"Non pizzicarmi." -sbotto nervosissima e lui ridacchia scompigliandomi i capelli- "Smettila." -sbotto allontanando la sua mano e lui ridacchia- "Ti odio." -sbotto sistemandomi i capelli in modo nervoso-

"Sei uno spasso piccolina." -sorride divertito stampandomi un bacio sulla guancia, facendomi arrossire e martellare il cuore-

Si allontana dalla mia guancia e mi guarda negli occhi e subito dopo ridacchia.

"Sei arrossita." -afferma divertito e io lo fulmino-

"Non sono arrossita idiota." -sbotto allontanandomi come una furia e lo sento ridere-

"Stacie dove vai?" -mi domanda mio fratello-

"Lontano dal tuo amico insopportabile." -sbotto nervosa camminando furiosa-

"Torna indietro, ho la macchina." -afferma lui e io sbuffando torno indietro, sotto lo sguardo divertito di Steve-

"Non lo sopporto." -sussurro guardandolo male- "Quando si prende gioco di me mi manda in bestia, mi fa innervosire e si fa odiare." -continuo a sussurrare sorpassandolo come una furia e lui ride-

"Cosa sussurri?" -mi domanda lui divertito venendomi dietro e io lo guardo malissimo-

"Saranno pure affari miei, non credi?" -sbotto nervosa e lui ridacchia alzando le mani al cielo-

Nervosissima salgo in auto di mio fratello sbattendo la portiera.

"Eh fai piano, che ti ha fatto di male la mia auto?" -mi domanda guardandomi mio fratello e io sbuffo-

"La tua auto nulla, ma il tuo migliore amico non lo sopporto." -sbotto e un attimo dopo salto in aria, essendo che qualcuno a bussato al finestrino-

Mi volto e sbuffo nel trovare un Steve che mi osserva divertito.

"Che vuoi?" -sbotto e lui ridacchia-

"Abbassa il finestrino piccolina." -afferma lui sorridendo-

"No." -sbotto girandomi a guardare fuori dall'altro finestrino e lo sento ridere-

Sbuffo ritrovandolo dall'altra parte che mi guarda divertito.

"Che diavolo vuoi?" -sbotto nervosa-

"Buonanotte piccolina." -mi fa l'occhiolino e poi va via e io sorrido-

"Sei strana sorellina, prima tutta furiosa e ora sorridi." -afferma mio fratello facendo la retro e io guardo fuori dal finestrino, sentendo lo sguardo di Rosie addosso-

Mi volto verso di lei e lei mi scruta per benino.

"Non me la racconti giusta." -leggo il labiale e io sospirando mi volto a guardare di nuovo fuori dal finestrino-

Mia cognata mi tiene sott'occhio, scruta ogni mia parola, ogni mio movimento verso Steve e io devo stare attenta, non deve capire, non deve scoprire che sono innamorata del migliore amico di mio fratello.
Non voglio che lo sappia nessuno, deve rimanere un mio segreto.

"Io vado a dormire che sono molto stanca." -affermo baciando sulla guancia sia mio fratello che mia cognata-

"Va bene cucciola, fai sogni d'oro." -mi dice dolcemente mio fratello accarezzandomi la testa e io sorrido-

"Anche voi, notte." -sorridendo salgo al piano di sopra-

Entro in camera mia, chiudendomi la porta alle mie spalle e mi avvicino al mio letto, dove sotto il cuscino c'è il mio pigiama.
Mi spoglio dalla gonna e subito dopo dalla canotta appoggiandoli sul piccolo pouf rosa di camera mia e guardando la finestra, spalanco la bocca nel vedere Steve davanti alla sua in boxer, mentre mi osserva.
Velocemente afferro il mio pigiama e lo indosso e come una furia mi avvicino alla mia finestra e la apro.

"Adesso chi è la spia?" -quasi urlo e lui ride-

"Non ti stavo spiando." -afferma lui divertito- 

"Si invece, mi guardavi mentre mi stavo spogliando, sei un maniaco." -affermo nervosa e lui ridacchia- "Domani ti denuncio." -sbotto e lui ride di gusto-

"Buonanotte piccolina." -afferma lui divertito e io lo osservo allontanarsi dalla finestra-

"Brutto maniaco, mi stava spiando." -parlo nervosa raggiungendo il mio letto- "Non ci credo, mi stava spiando mentre mi spogliavo, è un porco." -mi metto sotto le coperte sbuffando-

Sospirando, penso al suo sguardo su di me, sul mio corpo mezzo nudo e sorrido.

"Chissà se gli è piaciuto lo spettacolino." -ridacchio chiudendo gli occhi-

...POV STEVEN...

E' uno spasso quella piccolina, mi fa morire dal ridere quando si innervosisce.. è una forza della natura.

Ridendo mi spoglio dai miei vestiti e con solo addosso un paio di boxer passo davanti la finestra della mia camera da letto, solo che il mio sguardo finisce su Stacie, in camera sua, mentre si sfila la gonna e subito dopo la canotta e io mi avvicino alla mia finestra osservandola con solo addosso quel completino nero che indossa.

"Niente male la piccolina." -sussurro osservandola mentre lei appoggia i suoi vestiti sul piccolo pouf rosa e guardando verso la sua finestra, noto che spalanca la bocca nel vedermi-

Ridacchio seguendola con lo sguardo, mentre velocemente afferra il suo pigiama e lo indossa alla velocità della luce e come una furia si avvicina alla finestra di camera sua e la apre.

"Adesso chi è la spia?" -quasi urla e io rido-

"Non ti stavo spiando." -affermo divertito- 

"Si invece, mi guardavi mentre mi stavo spogliando, sei un maniaco." -afferma nervosa e io ridacchio- "Domani ti denuncio." -sbotta e io rido di gusto-

"Buonanotte piccolina." -la saluto divertito raggiungendo il mio letto-

Mi butto di peso su di esso, portando le mie mani sotto la mia testa e sorrido, pensando al corpo mezzo nudo di Stacie.

"Davvero niente male la piccolina." -sussurro sorridendo e un attimo dopo rido, pensando alla sua furia-


Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^
Eccomi qui con un altro capitolo : )
Come vi sembra? Fatemi sapere con qualche recensione ^^
 
Vi mando un bacio 
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Ti odio... e odio il fatto di amarti. ***




Capitolo sei) Ti odio.. e odio il fatto di amarti.

...POV STACIE...

Sono seduta sul mio letto a sfogliare una rivista di moda, quando all'improvviso si spalanca la porta ed entra un Mitch tutto sorridente.

"Che diavolo ci fai qui?" -gli domando nervosa guardandolo male-

"Sono venuto a prenderti!" -mi risponde lui non smettendo di sorridere nemmeno per un secondo-

"A prendermi? E per andare dove?" -gli domando confusa-

"Al nostro appuntamento, te ne sei dimenticata?" -mi domanda dispiaciuto-

"Noi non abbiamo nessun appuntamento." -sbotto nervosa-

"Si invece." -controbatte lui tutto sorridente, afferrandomi la mano- "Su, andiamo." -mi fa alzare con la forza dal mio letto e mi strascina fuori dalla mia camera-

Appena mettiamo piede fuori da casa mia, ci ritroviamo sulla spiaggia, con un Steve che scruta per benino Mitch, come ha fatto quel giorno al mare.

"Ancora tu!" -afferma Steve guardando da testa a piedi Mitch- "Vedi di stare lontano da Stacie!" -dice spintonando con forza Mitch dal petto, facendolo indietreggiare-

"Steve." -mi avvicino a lui appoggiandogli la mano sul braccio e lui si volta a guardarmi negli occhi- "Sei geloso?" -gli domando-


"Stellina è ora di alzarsi." -afferma Rosie entrando in camera mia-

"No ti prego, non ora." -sbuffo cercando di addormentarmi di nuovo- "Rispondi alla mia domanda Steve." -sussurro cercando di riprendere il sogno da dove è terminato, ma è impossibile-

"Con chi parli? Su dormigliona alzati che è già tardi, devi andare a scuola." -dice aprendo le tende della mia camera facendo entrare quella luce fastidiosissima del sole-

"Rosie." -sbotto nervosa coprendomi la faccia con un cuscino-

"Stacie sono le sette e un quarto." -afferma la mia cara cognatina-

"Che cosa?" -quasi urlo mettendomi  seduta di scatto sul letto- "Sono già in ritardissimo, perchè mi hai chiamata così tardi? Alla prima ora ho una importantissima verifica di matematica." -quasi urlo alzandomi velocemente dal letto, solo che inciampo sulle lenzuola e finisco a terra- "Maledizione che male." -mi lamento dolorante-

"Stai bene?" -mi domanda avvicinandosi a me-

"Si-si, sto bene.. diciamo." -dico alzandomi velocemente, correndo fuori dalla mia camera per poter raggiungere il bagno-

Mi chiudo dentro e dopo essermi spogliata, mi infilo dentro la doccia e inizio a insaponarmi velocemente.

"Dannazione non posso arrivare tardi oggi.. alla prima ora ho una verifica, la verifica importantissima di matematica e non posso fare assolutamente tardi." -parlo da sola con quasi il fiatone per via del mio lavarmi velocemente- "Dai su Stacie, sbrigati." -dico a me stessa sciacquandomi velocemente dalla schiuma sotto il getto d'acqua-

Esco velocemente dalla doccia, sto per afferrare l'accappatoio, solo che scivolo a terra con il sedere, facendomi un male cane.

"Che male." -piagnucolo dolorante-

"Stacie stai bene?" -mi domanda preoccupata Rosie da dietro la porta chiusa del bagno.. sicuramente avrà sentito il tonfo-

"Si, sono solo scivolata." -le rispondo dolorante infilandomi l'accappatoio-

Esco dal bagno massaggiandomi il sedere dolorante mentre Rosie mi osserva quasi divertita.

"Che male, mi fa male il sedere." -sbotto nervosa e dolorante chiudendomi in camera mia, mentre mia cognata ridacchia-

Alla velocità della luce corro al mio armadio guardando l'orologio appeso alla parete di camera mia che segna le sette e mezza.

"Maledizione." -sbotto frugando dentro il mio armadio alla ricerca di cosa indossare- "Non puoi arrivare proprio oggi in ritardo, scommetto che quel professore idiota di matematica se arrivo in ritardo mi sbatte fuori e non posso permettermi questo, devo fare quella verifica." -parlo da sola afferrando da dentro l'armadio una gonna e una canotta a righe e velocemente mi vesto-

Afferro il mio zaino e corro al piano di sotto come un fulmine.

"Stacie non correre per le scale." -afferma Rosie-

"Sono in ritardissimo." -affermo io con il fiatone- "Lance andiamo." -dico a mio fratello andando al portone d'ingresso-

"Lance non c'è, è dovuto andare presto oggi al bar." -mi dice Rosie-

"Che cosa? Proprio oggi no." -sbuffo guardandola- "Sono in ritardo, non arriverò mai puntuale a piedi." -sbuffo ancora- "Steve." -mi si accende la lampadina e sorrido-

"Che cosa centra Steve?" -mi domanda stranita Rosie-

"Mi accompagnerà lui a scuola." -affermo uscendo di corsa di casa-

Attraverso la strada correndo senza guardare e per mia fortuna non passa nessunissima macchina.

Raggiunto il portone d'ingresso di casa sua, inizio a suonare a più non posso il campanello.

"Steve." -lo chiamo bussando alla porta- "Steve." -lo chiamo di nuovo guardando verso l'alto, la finestra della sua camera- "Ti prego." -supplico di uscire suonando al citofono-

"Ma che succede?" -domanda lui aprendo il portone d'ingresso e io mi incanto a guardarlo, bello come il sole- "Stacie che c'è?" -mi domanda riportandomi alla realtà, dandomi le spalle per chiudere il portone a chiave-

"Ti prego accompagnami a scuola, sono in ritardissimo." -lo supplico e lui si volta a guardarmi-

"Non posso Stacie, tuo fratello mi sta aspettando al bar e sono in ritardo pure io." -mi dice dispiaciuto-

"Ti prego, sei la mia ultima speranza per arrivare a scuola puntuale.. ho un'importantissima verifica di matematica alla prima ora, ti prego." -lo supplico con le mani unite come in una preghiera-

"Sono in ritardo." -afferma lui guardando l'ora sul suo cellulare-

"Ti scongiuro Steve, ti prego, mio fratello capirà, per favore, accompagnami a scuola." -continuo a pregarlo- "Ti prego ti prego ti prego ti prego ti pre"

"E va bene, andiamo." -afferma lui raggiungendo velocemente la sua auto-

"Grazie mille, sei il mio eroe." -affermo con un enorme sorriso e lui ridacchia guardandomi-

"Come sempre piccolina." -mi fa l'occhiolino e subito dopo saliamo sulla sua auto-

"Su su parti." -lo sprono e lui ridacchiando mette in moto e subito dopo parte verso il liceo- "Guarda che se prendo un voto orribile in questa verifica sappi che è colpa tua." -gli dico guardandolo mentre guida concentrato-

"Colpa mia?" -mi domanda sorpreso guardandomi per un secondo e io annuisco-

"Si-si, proprio colpa tua." -annuisco convinta-

"E perchè mai?" -mi domanda divertito svoltando a destra-

"Perchè sei tu che mi fai ripetizioni di matematica, quindi se prendo un brutto voto è solo colpa tua." -affermo sorridendo guardandolo-

"Va bene, sono pronto a prendermi la colpa, ma sappi che io sono un ottimo insegnate, è l'alunna che.."

"Che vorresti dire? Eh?" -sbotto tirandogli un pugnetto sul braccio e lui ride-

"Che non sei mai quasi attenta, ti impegni non dico di no, ma spesso e volentieri entri in un mondo tutto tuo." -mi spiega sorridendo, accostando davanti al cancello del liceo e io sono incantata a guardare il suo meraviglioso sorriso- "Siamo arrivati, buona fortuna." -mi fa l'occhiolino e io sorrido-

"Grazie." -sorrido stampandogli un bacio sulla guancia e sentendomi arrossire mi allontano di poco da essa e mi perdo nei suoi occhi mentre il mio cuore inizia a martellare-

"Ritorna alla realtà piccolina o farai tardi." -mi scompiglia i capelli sorridendo e io ritorno alla realtà- "Dai su." -mi sprona a muovermi, allungandosi verso la portiera e la apre- 

"Grazie mille." -scendo velocemente dalla sua auto e corro verso l'entrata del liceo, ma quasi cado a terra- "Maledizione Stacie non cadere." -mi rimprovero da sola riuscendo a rimanere in equilibrio e come un fulmine raggiungo la mia classe e trovando la porta aperta entro trovandomi sotto gli sguardi di tutti i miei compagni seduti ai loro posti e tiro un sospiro di sollievo dato che il professore non è ancora arrivato-

"Su Stacie siediti." -afferma Olivia picchiettando la sua mano sulla mia sedia e io velocemente la raggiungo- "Buongiorno." -mi saluta sorridendo-

"Ciao." -la saluto con il fiatone mettendomi seduta-

"Hai fatto in tempo." -afferma sorridendo e io annuisco cercando di riprendere fiato, mentre in classe entra il professore-

"Fate silenzio." -esclama lui raggiungendo la cattedra- "Sul banco voglio vedere solo una penna." -ci dice appoggiando la sua valigia a tracolla sulla sedia- "Torres si impegni, deve prendere minimo un nove per avere in pagella un sei." -mi dice consegnando le verifiche e io annuisco-

"Ce la puoi fare." -sussurra Olivia facendomi l'occhiolino-

"Posso farcela." -dico a me stessa a bassa voce e lei ridacchia-

"Avete un'ora di tempo, buon lavoro." -afferma il professore sedendosi alla cattedra mentre fisso il foglio sotto il mio naso-

"Ce la puoi fare Stacie." -sussurro a me stessa iniziando a fare la verifica-

...POV STEVEN...

"Come lo trovi Steve? Ti piace?" -mi domanda Tanya facendosi ammirare con solo addosso un completino intimo rosso fiammante di pizzo-

"Niente male, davvero niente male." -le rispondo malizioso osservandola da testa a piedi-

"Meno male, perchè l'ho comprato solo per te." -sussurra maliziosa avvicinandosi a me in modo sensuale e io sorrido ammirandola-

Allaccia le sue braccia intorno al mio collo e mi bacia sulle labbra, e io immediatamente ricambio chiudendo gli occhi appoggiando le mie mani sui suoi fianchi.
Dopo qualche secondo non sento più le labbra di Tanya a contatto con le mie, mentre io continuo a baciare il vuoto.

"Steve." -apro gli occhi e mi ritrovo non più Tanya davanti, ma Stacie, con quel completino intimo nero che mi sorride-

"Stacie?" -sussurro sorpreso-


Apro di colpo gli occhi mettendomi seduto con respiro accelerato.

"Stacie?" -sussurro sconvolto, passandomi una mano tra i capelli- "Che cazzo centrava Stacie?" -domando confuso voltandomi verso la sveglia che segna le sette e venti- "Cazzo sono in ritardo." -sbotto alzandomi velocemente dal letto e raggiungo il mio armadio per prepararmi-

Che strano sogno ho fatto.. all'inizio andava tutto bene.. c'ero io e Tanya, ci baciavamo e poi.. e poi Tanya scompare e appare Stacie, con quel completino intimo nero dell'altra volta mentre la "spiavo".
Che cosa centra Stacie? Perchè l'ho sognata? Mezza nuda poi!

Sono davanti allo specchio mentre mi sistemo i capelli velocemente, quando all'improvviso qualcuno inizia a suonare a più non posso il campanello di casa mia.

"Steve." -sento chiamarmi dalla voce di Stacie, bussando al portone di casa mia e un sorriso involontario riaffiora sul mio viso, mentre esco dalla mia camera da letto e scendo al piano di sotto- "Steve." -mi chiama di nuovo mentre raggiungo l'ingresso- 

"Ma che succede?" -domando aprendo il portone d'ingresso e lei mi fissa non rispondendo alla mia domanda- "Stacie che c'è?" -le domando dandole le spalle per chiudere il portone a chiave-

"Ti prego accompagnami a scuola, sono in ritardissimo." -mi supplica e io mi volto a guardarla-

"Non posso Stacie, tuo fratello mi sta aspettando al bar e sono in ritardo pure io." -le dico dispiaciuto-

"Ti prego, sei la mia ultima speranza per arrivare a scuola puntuale.. ho un'importantissima verifica di matematica alla prima ora, ti prego." -mi supplica con le mani unite come in una preghiera mentre la osservo intenerito-

"Sono in ritardo." -affermo guardando l'ora sul mio cellulare-

"Ti scongiuro Steve, ti prego, mio fratello capirà, per favore, accompagnami a scuola." -continua a pregarmi e mi piace essere pregato- "Ti prego ti prego ti prego ti prego ti pre"

"E va bene, andiamo." -affermo raggiungendo velocemente la mia auto-

"Grazie mille, sei il mio eroe." -afferma con un enorme sorriso e io ridacchio guardandola-

"Come sempre piccolina." -le faccio l'occhiolino e subito dopo saliamo sulla mia auto-

"Su su parti." -mi sprona e io ridacchiando metto in moto e subito dopo parto verso il liceo- "Guarda che se prendo un voto orribile in questa verifica sappi che è colpa tua." -afferma sentendo il suo sguardo addosso mentre guido concentrato sulla strada-

"Colpa mia?" -le domando sorpreso guardandola per un secondo e lei annuisce-

"Si-si, proprio colpa tua." -continua ad annuire convinta-

"E perchè mai?" -le domando divertito svoltando a destra-

"Perchè sei tu che mi fai ripetizioni di matematica, quindi se prendo un brutto voto è solo colpa tua." -mi spiega sorridendo guardandomi-

"Va bene, sono pronto a prendermi la colpa, ma sappi che io sono un ottimo insegnate, è l'alunna che.." -lascio la frase a intendere-

"Che vorresti dire? Eh?" -sbotta tirandomi un pugnetto sul braccio e io rido-

"Che non sei mai quasi attenta, ti impegni non dico di no, ma spesso e volentieri entri in un mondo tutto tuo." -le spiego sorridendo accostando davanti al cancello del liceo e lei si fissa a guardarmi le labbra- "Siamo arrivati, buona fortuna." -le faccio l'occhiolino e lei sorride-

"Grazie." -sorride stampandomi un bacio sulla guancia, sorprendendomi e appena si allontana di poco da essa, mi fissa dritto negli occhi leggermente rossa in viso-

"Ritorna alla realtà piccolina o farai tardi." -le scompiglio i capelli sorridendo e lei sembra ritornare alla realtà- "Dai su." -la sprono, allungandomi verso la portiera e la apro- 

"Grazie mille." -afferma scendendo velocemente dalla mia auto e io la osservo sorridendo correre verso l'entrata del liceo, ma quasi cade a terra e io trattengo le risate scuotendo la testa- "Maledizione Stacie non cadere." -si rimprovera da sola riuscendo a rimanere in equilibrio e appena scompare dentro il liceo, io continuando a sorridere fisso l'entrata-

Sentendo il mio cellulare squillare, smetto di sorridere e poso il mio sguardo su di esso e leggo Lance.

"Cazzo." -sbotto partendo a tutta velocità verso il bar-

Dopo quasi dieci minuti, parcheggio l'auto e in fretta e furia scendo e faccio una breve corsetta verso il bar.

"Che fine avevi fatto? Sei in ritardo Steve, ti aspettavo per le sette." -sbotta nervoso il mio migliore amico appena metto piede dentro al bar, mentre Rosie lava il pavimento-

"Lo so perdonami.. non ho sentito la sveglia e poi tua sorella mi ha chiesto aiuto." -gli spiego-

"Perchè ti ha chiesto aiuto?" -mi domanda preoccupato-

"Era in ritardo e l'ho accompagnata a scuola con l'auto." -gli spiego raggiungendolo dietro al bancone-

"Non cambierà mai." -afferma scuotendo la testa-

"Te? Com'è andata con il corriere? Tutto bene?" -gli domando allacciandomi il grembiule alla vita-

"Tutto bene." -mi risponde andando a pulire i tavoli per l'apertura e io annuisco iniziando a sistemare il bancone-

...POV STACIE...

"Andiamo alle macchinette, sto morendo di fame, non ho fatto colazione oggi." -dico strascinandomi dietro la mia migliore amica-

"Se tu ti dai una svegliata amica mia." -afferma lei e io la fulmino-

"Che vorresti dire?" -sbotto nervosa e lei ridacchia-

"Sei sempre sulle nuvole e poi arrivi tardi." -mi risponde sorridendo-

"Questa volta non è stata colpa mia, ma di Rosie, mi ha svegliata tardi." -mi giustifico e lei ridacchia- "Ho fatto uno strano sogno." -dico all'improvviso mentre ci fermiamo davanti alle macchinette delle merendine-

"Raccontami tutto." -mi dice infilando i soldi e subito dopo digita il numero trenta del pacchettino dei ringo al cioccolato-

"All'inizio c'ero io che sfogliavo una rivista e all'improvviso entra in camera mia Mitch." -inizio a raccontarle il mio sogno mentre digito pure io il numero dei ringo-

"Mitch?" -mi domanda sorpresa e io annuisco-

"Già, proprio lui." -confermo alzando le spalle- "Era per fino insistente nel mio sogno.. diceva che avevamo un appuntamento, così mi strascina dal braccio e appena mettiamo piede fuori da casa mia, ci ritroviamo sulla spiaggia insieme a Steve che scruta per benino Mitch." -le racconto mentre lei mi ascolta mangiando tranquilla i suoi ringo- "Steve non sembrava felice di vedermi con Mitch, così lo spintona e io mi avvicino a lui, chiedendogli se è geloso." -la guardo-

"E che ti ha risposto?" -mi domanda curiosa-

"Non lo so, mia cognata mi ha svegliata sul più bello." -sbotto nervosa sbuffando-

"Ehi Stacie." -mi saluta Mitch e io sbuffo girando gli occhi- "Come va?" -mi domanda sorridendo rubandomi un ringo-

"Prego, serviti pure." -sbotto sarcastica e lui ridacchia-

"Come ti è andata la verifica?" -mi domanda sorridendo-

"Bene." -sbuffo non guardandolo nemmeno-

"Pure a me." -mi dice non smettendo di sorridere-

"Nessuno te l'ha chiesto." -gli faccio notare acida guardandolo male e a lui gli si spegne il sorriso-

"Ma che ti ho fatto di male?" -mi domanda-

"Sei insopportabile Mitch, perchè non mi lasci in pace? Per fino nei sogni sei insistente e insopportabile." -sbotto nervosa e lui sorride-

"Perchè? Mi sogni?" -mi domanda facendomi l'occhiolino e io sbuffo accelerando il passo-

"Lasciami in pace." -sbotto nervosa dato che mi viene dietro-

"Che cosa hai sognato? Raccontami." -afferma lui tutto sorridente-

"Che ti davo una martellata in testa." -sbotto nervosissima e lui ride- "Guarda che non c'è da ridere." -sbotto voltandomi velocemente verso di lui e lui mi viene addosso e siamo così vicini che a lui gli si spegne il sorriso fissandomi negli occhi- "Perchè non stai attento?" -sbotto allontanandolo da me con la forza-

"Ah io? Sei tu che ti fermi all'improvviso." -sbotta lui nervoso-

"Sei.."

"Sono?" -mi domanda guardandomi negli occhi-

"Insopportabile, appiccicoso e odioso." -sbotto nervosissima e lui ridacchia- "Non ridere, mi dai suoi nervi." -sbotto sempre più nervosa-

"Qualunque cosa io faccia, ti da suoi nervi." -afferma dispiaciuto tirando un sorriso-

"Mitch lasciami in pace." -affermo serissima andando via, strascinandomi dal braccio la mia migliore amica- "E tu non dire niente." -dico nervosa alla mia migliore amica che alza una mano al cielo-

...POV STEVEN...

"Rosie." -mi avvicino a lei mentre lei si volta verso di me raggiungendo il bancone-

"Dimmi!" -mi dice sorridendo andando dietro al bancone-

"Ho bisogno del tuo aiuto." -sorrido appoggiandomi con un braccio sul bancone-

"Del mio aiuto?" -mi domanda sorpresa-

"Si.. giusto oggi io e Tanya facciamo un mese di noi." -le sorrido ancora-

"Non sapevo che stavate insieme." -afferma sorpresa sorridendo-

"Infatti non stiamo insieme.. oggi è il giorno dove tutto è iniziato tra noi e volevo regalarle qualcosa, per farle capire che per me questo è un giorno davvero importante." -le sorrido di nuovo-

"Che cosa carina." -esclama lei sorridendo, servendo un panino ad un ragazzo-

"Già e mi chiedevo se potevi venire con me e aiutarmi a scegliere il regalo, sono davvero negato in queste cose, non sono bravo a scegliere regali." -le dico-

"Mi piacerebbe davvero, ma oggi è un casino con il bar, ci sono tanti clienti, non posso lasciare solo Lance." -mi dice lei e io annuisco-

"Già, hai ragione." -affermo annuendo- "Beh, me la vedo da solo, grazie lo stesso." -sorrido e mi allontano-

Oggi è il giorno dove per la prima volta io e Tanya ci siamo incontrati.. giusto un mese fa è iniziato tutto tra di noi e per me è davvero un giorno speciale e volevo regalarle qualcosa di carino per farle capire l'importanza che ha per me questo giorno, l'importanza che ha lei per me, ma con i regali sono negato.
Non so mai cosa regalare ad una donna, non scelgo mai il regalo giusto e con Tanya non voglio sbagliare.

Sbuffo ma un attimo dopo sorrido e velocemente tiro fuori dal taschino del grembiule il mio cellulare.

...POV STACIE...

Finite le lezioni sono andata direttamente a casa.. non mi va di andare al bar e vedere quei due, Steve e quella Tanya scambiarsi sguardi e sorrisini stupidi.
Sbuffo per la centesima volta chiudendo con forza il libro di italiano, quando il mio sguardo si posa sul mio cellulare che si illumina.
Sbuffando lo afferro e il mio cuore inizia a martellare nel leggere un messaggio da Steve.
Con il cuore che non smette di battere all'impazzata, apro la nostra chat e leggo ciò che mi ha scritto.

Steve a Stacie: "Ciao piccolina ; ) ti aspetto davanti alla gelateria, non tardare." -spalanco la bocca-

"Oh mio Dio, oh mio Dio." -quasi urlo con un enorme sorriso- "E' un appuntamento questo? Si, credo proprio di si.. mi ha chiesto di uscire." -parlo da sola felicissima alzandomi velocemente dal letto- "Steven Walker mi ha chiesto di uscire." -quasi urlo afferrando velocemente la mia borsa e di corsa esco dalla mia camera e quasi vado a sbattere contro il mobile del corridoio-

Scendo le scale di corsa e raggiungo il portone d'ingresso non smettendo un solo secondo di sorridere.

"Ancora non ci credo, mi ha chiesto di andare a mangiare un gelato con lui." -parlo da sola camminando a passo svelto verso la gelateria-

Dopo quasi dieci minuti, sorrido nel vederlo davanti la gelateria e lo raggiungo velocemente.

"Eccom" -inciampo sul laccio slacciato della mia scarpa e gli finisco addosso-

"La mia sbadatina." -sorride tenendomi stretta-

"Scusami tanto." -sorrido allontanandomi da lui-

"Ho bisogno del tuo aiuto Stacie." -mi dice serio-

"Del mio aiuto?" -gli chiedo confusa, non mi aveva chiesto di andare a mangiarci un gelato?-

"Si Stacie, sei l'unica che mi può aiutare." -mi dice- "Oggi io e Tanya facciamo un mese che ci conosciamo e io vorrei regalarle qualcosa per farle capire che per me questo giorno è davvero importante e speciale." -mi spiega sorridendo e a me mi si spegne il sorriso- "Sono davvero negato con i regali.. ho chiesto aiuto a Rosie, ma lei è impegnata con il bar, così"

"Così hai pensato a me." -dico tirando un sorriso-

Sei una sciocca Stacie.. davvero hai creduto che Steven Walker ti avesse chiesto di uscire? Ti sei immaginata tutto come tuo solito fare.. tu sogni soltanto Stacie Torres.

"Esatto, ho pensato a te.. insomma, non sei una donna, ma sei pur sempre femmina quindi immagino che potresti aiutarmi, insomma voi tutte avete gli stessi gusti." -mi dice sorridendo e io tiro un sorriso-

Non sei una donna, ma sei pur sempre femmina.. mi ha ferita, mi ha ferita terribilmente.

"Io.. mi dispiace Steve ma mi sono appena ricordata che ho un appuntamento con Olivia e"

"No ti prego Stacie, non puoi abbandonarmi pure tu.. devi aiutarmi ti prego, non so davvero cosa potrei regalare a Tanya, sono negato con i regali." -mi prega lui afferrandomi una mano e io osservo la mia mano tra le sue-

"Vorrei aiutarti, ma non posso.. ho un impegno con Olivia, me ne ero dimenticata." -affermo togliendo la mia mano dalle sue-

"Stacie ti prego." -mi supplica guardandomi negli occhi- "Il tempo di trovare il regalo giusto e poi sei libera di andare dalla tua amica, ti prego, ho tanto bisogno di te." -mi supplica accarezzandomi il mento-

"Ok, va bene." -mi rassegno e lui tutto sorridente mi abbraccia forte-

"Grazie piccolina." -si allontana e mi scompiglia i capelli, mentre io tiro un sorriso- "Tu cosa vorresti ricevere come regalo dal ragazzo che ti piace?" -mi domanda guardandomi e io sorrido-

"Mi piacerebbe ricevere un enorme orsacchiotto con un mazzo di rose rosse, i miei fiori preferiti." -gli dico sorridendo e mi immagino lui che mi fa questo regalo-

"Umh.. un orsacchiotto con un mazzo di rose rosse." -ripete lui pensandoci mentre lo osservo- "Non credo che un orsacchiotto vada bene.. insomma per te andrebbe bene, ma Tanya è una donna non è più una bambina." -dice guardandomi negli occhi e io tiro un sorriso-

Mi ha ferita di nuovo.. una bambina, lui mi vede solo come una bambina.

"Senti non lo so ok? Non conosco Tanya, non conosco i suoi gusti." -sbotto nervosa guardando da tutt'altra parte-

"Ok, non ti arrabbiare." -mi dice lui e io sbuffo- "Magari invece di un orsacchiotto, dei cioccolatini, che ne pensi?" -mi domanda-

"Non lo so, è la tua ragazza non la mia, sei tu che devi conoscere i suoi gusti." -sbotto sempre più nervosa guardandolo negli occhi-

"Non è la mia ragazza.. non ancora per lo meno." -mi fa l'occhiolino sorridendo-

"Vuoi fidanzarti con lei?" -gli domando seria e lui sorride-

"Mi trovo davvero bene con lei, è una donna tanto meravigliosa, credo di aver trovato la donna della mia vita." -mi fa l'occhiolino e io tiro un sorriso abbassando lo sguardo a terra- "Dai su, andiamo a comprare una scatola di cioccolatini e un mazzo di rose rosse." -afferma lui prendendomi per mano e mi strascina con se-

"Sai cosa regalarle, che senso ha che io venga con te? Non hai più bisogno di me." -affermo andandogli dietro-

"Ho ancora bisogno di te piccolina." -mi dice lui sorridendo guardandomi-

"Non chiamarmi piccolina." -sbotto nervosa e lui mi guarda confuso-

Non sopporto più questo soprannome.. piccolina, piccolina un'accidenti.. non sono più piccolina, sono una donna adesso.

"Come ti è andata la verifica di matematica?" -mi domanda mentre ci incamminiamo verso un supermercato-

"Bene." -sbuffo-

"Bene? Solo bene?" -mi domanda guardandomi-

"Bene, mi è andata bene." -sbotto nervosa e lui sorride-

"Grazie a me allora." -mi fa l'occhiolino entrando al supermercato e io sbuffo-

"Si-si, grazie a te." -sbuffo di nuovo mentre raggiungiamo il reparto dei dolci-

"Cioccolatini al latte o fondenti?" -mi domanda guardando due scatole di cioccolatini-

"Ma che ne so." -sbotto nervosa incrociando le braccia sotto al mio seno- "Non sopporto più questa situazione." sussurro sbuffando-

"Che hai detto?" -mi domanda non avendo capito-

"Affari miei." -sbotto nervosa-

"Credo che i cioccolatini al latte siano meglio." -sorride lui afferrando la scatola dei cioccolatini al latte e io sbuffo- "Dai, andiamo a pagare." -va verso la cassa e io sbuffo andandogli dietro-

"Che situazione insopportabile." -sussurro guardandolo pagare la scatola di cioccolatini non smettendo un solo secondo di sorridere-

"Dici di incartarli?" -mi mostra la scatola mentre usciamo dal supermercato-

"Ma che ne so io." -sbotto sempre più nervosa-

"Nervosetta, che ti succede?" -mi domanda-

"Ma tu gli affari tuoi non te li fai mai?" -gli domando acida e lui alza le mani al cielo- "Senti devo andare, Olivia mi starà aspettando." -affermo-

"No Stacie, devi aiutarmi con i fiori." -afferma afferrandomi la mano e mi strascina con se e io sbuffo-

"Non tirare." -quasi urlo e mancava davvero poco che cadessi a terra- "Maledizione." -sbotto nervosa e lui ridacchia-

Entriamo in un fioraio e io sbuffo, mentre lui si guarda intorno.

"Delle rose dici?" -mi domanda accarezzando delicatamente una rosa rossa- "Vorresti riceve queste dal ragazzo che ti piace?" -mi domanda guardandomi e io annuisco con un piccolo sorriso- "Chi è? Il rossiccio?" -mi domanda serissimo e sembra quasi infastidito nel pronunciare rossiccio-

"Che ti prende?" -gli domando stranita-

"Nulla." -sbuffa voltandosi verso le rose rosse e io lo osservo con un sopracciglio alzato-

"Mah." -sussurro avvicinandomi a delle orchidee-

"Mi scusi, mi farebbe un mazzo di trenta rose rosse?" -domanda alla fioraia di mezza età, mentre annuso una rosa bianca e sorrido-

"Certamente caro." -afferma la signora mentre osservo delle margherite-

"Stacie." -mi volto verso di lui e sorrido nel vederlo con il mazzo di rose rosse in mano- "Che ne pensi? Ti piacciono?" -mi domanda sorridendo e io sorrido-

Si avvicina a me sorridendo e mi porge il mazzo di rose.

"Sono per me?" -gli domando sorridendo-

"Certo, e per chi sennò? Sei tu il mio vero amore." -sorride lui accarezzandomi il viso e io sorrido prendendo tra le mani il mazzo di rose-

Mi porto le rose al naso e chiudendo di poco gli occhi le annuso sorridendo.

"Vuoi essere la mia ragazza per sempre?" -mi domanda all'orecchio-


"Si." -sorrido sognando ad occhi aperti-

"Si cosa?" -mi domanda Steve confuso e io ritorno alla realtà, dove noto il mazzo di rose rosse tra le sue mani-

"Ehm, si.. mi piacciono molto." -gli dico tirando un sorriso e lui sorride-

"Bene." -esclama sorridendo- "Signora vorrei spedirle in un indirizzo con tanto di bigliettino e anche con questi cioccolatini." -dice alla signora che sorride annuendo passandogli un biglietto bianco-

"Steve io devo andare." -affermo, sono stanca di tutta questa situazione, non sopporto più di vederlo sorridere nel pensare a quella, mi fa solo male-

"Ok, va bene.. grazie per il tuo aiuto piccolina." -mi sorride e io sbuffando esco dal fioraio-

"Piccolina." -sbotto nervosa camminando lungo il marciapiede verso casa mia- "Non sono piccolina, quando lo capirai?" -sbotto nervosissima con occhi lucidi-

...POV STEVEN...

"Ok, va bene.. grazie per il tuo aiuto piccolina." -le sorrido e lei sbuffando esce dal fioraio e io la guardo confuso- "Mah, è così strana quella ragazzina." -sussurro guardando il bigliettino tra le mie dita- "Che posso scrivere?" -sussurro picchiettando la penna sul bancone- "Si, ci sono." -sorrido e scrivo il bigliettino-

Un mese equivale a trenta giorni, trenta come le rose di questo mazzo di rose rosse, trenta come i giorni che ci conosciamo.
Esattamente un mese fa è stato il nostro primo incontro che mi ha cambiato la vita, che la resa molto più bella, molto più speciale.. trenta giorni fa ho avuto la fortuna di conoscere la donna meravigliosa che sei, la donna che mi fa sentire tanto speciale.. trenta giorni fa è stato il giorno più bello della mia vita.. ho sempre aspettato la donna giusta per me e finalmente sei arrivata Tanya.
Trenta rose rosse per te, che equivalgono a trenta giorni di noi.
Sei davvero speciale Tanya e spero con tutto il mio cuore che ci siano tanti altri trenta giorni di me e di te.
Buon primo mese insieme.. e anche se non stiamo ufficialmente insieme, io mi sento tuo.
-Steven.


Sorridendo soddisfatto, piego il bigliettino in due e lo infilo nella busta e dopo aver dato l'indirizzo di Tanya, esco dal fioraio e me ne ritorno al bar.

...POV STACIE...

Non faccio altro che pensare a Steven.. a lui e al suo meraviglioso sorriso dedicato a quella e non a me.
Sono stata una sciocca oggi.. mi sono illusa che lui mi avesse chiesto di uscire, di andarci a mangiare un gelato insieme, che finalmente il mio principe azzurro si fosse accorto di me, invece lui voleva solo il mio aiuto.. il mio aiuto per fare un regalo perfetto alla ragazza che tanto gli piace.
Quanto mi piacerebbe che quel mazzo di rose rosse, quei cioccolatini fossero per me e non per quella, quanto mi piacerebbe che lui si accorgesse di me, che mi vedesse come una donna e non come una bambina, ma lui mi vede solo come quell'insopportabile soprannome.. piccolina.. lui mi vede così, piccolina e non donna.
Mi ha perfino ferita oggi con quelle sue affermazioni.. lui me l'ha detto chiaro e tondo.. per lui non sono una donna ma una bambina, è stato chiaro e mi ha ferita.
Mi ha ferita profondamente.

"Cucciola ti ho portato la cena dato che non sei scesa." -dice questo la voce di mio fratello entrando in camera mia, mentre sono stesa sul mio letto-

"Ti ho detto che non ho fame Lance." -affermo asciugandomi una lacrima-

"Che ti succede?" -mi domanda sedendosi sul mio letto-

"Nulla, voglio stare da sola." -affermo non guardandolo nemmeno-

"Cucciola ehi." -afferma accarezzandomi i capelli- "Non ti senti bene?" -mi domanda dolcemente-

"Ma perchè tutti dovete farvi gli affari miei?" -sbotto nervosa guardandolo negli occhi-

"Non voglio farmi gli affari tuoi, ma sono tuo fratello e sono solo preoccupato per te." -mi dice accarezzandomi il braccio- 

"Beh non ho niente." -sbotto nervosissima dandogli le spalle-

"Oggi non sei venuta al bar come fai di solito e appena torno a casa da lavoro ti trovo rannicchiata sul tuo letto e non mangi neanche.. sono preoccupato sorellina, non ti ho mai vista così." -mi dice lui accarezzandomi la schiena- "Voglio sapere che ti succede." -afferma-

"Succede che sono innamorata ok? Sono innamorata e il ragazzo che tanto mi fa battere il cuore mi ferisce pure." -sbotto quasi urlando esasperata e nervosa, guardandolo dritto negli occhi-

"Posso sapere chi è? Così gli parlo, gli faccio un bel discorsetto." -afferma serissimo-

"Lance ti prego, sono stanca e voglio dormire." -gli dico mettendomi sotto le coperte-

"Che succede?" -domanda Rosie entrando in camera mia e io sbuffo-

"Non succede nulla va bene? Volete andarvene e lasciarmi in pace?" -quasi urlo esasperata e loro mi guardano senza dire nulla- "Andate via." -sussurro dando le spalle ad entrambi-

"Va bene, notte cucciola." -sussurra mio fratello stampandomi un bacio tra i capelli mentre mi scivola una lacrima-

"Notte stellina." -mi stampa un bacio anche Rosie lasciandomi una carezza sul braccio e subito dopo escono dalla mia camera e io scoppio a piangere-

"Ti odio." -sussurro piangendo pensando a Steve- "E odio il fatto di amarti." -sussurro tra le lacrime stringendo la coperta tra le mani-

...POV STEVEN...

Mi infilo sotto le coperte con solo addosso un paio di boxer, quando il mio cellulare inizia a squillare. 
Lo afferro dal mio comodino e sorrido nel leggere Tanya.

"Pronto." -rispondo non smettendo di sorridere-

"Sei stato tanto tenero." -afferma lei e io sorrido-

"Ti è piaciuta la sorpresa?" -le domando portando sotto la mia testa un braccio-

"Tanto, non me l'aspettavo e tanto meno mi aspettavo che tu ti ricordassi il giorno esatto del nostro primo incontro." -mi dice-

"Sono sicuro che tu nemmeno ti ricordavi del giorno del nostro primo incontro, forse non è stato così importante come lo è stato per me." -le dico-

"Ma che dici? E' importante anche per me quel giorno, solo che io ho qualche problema con le date, alcune volte mi dimentico per fino il giorno del mio compleanno." -ridacchia lei e io sorrido divertito-

"Allora sei giustificata." -affermo sorridendo-

"Ti immagino nel dire questa frase con l'occhiolino accompagnato." -continua a ridacchiare e io rido- "Steve." -si fa seria e pure io-

"Cosa?" -sussurro-

"Anche tu sei speciale per me e mi sento tua." -la sento sorridere e di conseguenza sorrido pure io-

"Era quello che volevo sentirti dire." -sorrido ancora e sento sorridere pure lei-

"Grazie ancora per il pensiero." -afferma-

"Grazie a te per essere entrata nella mia vita Tanya." -sorrido-

"Anche questa frase accompagnata da un'occhiolino." -afferma ridacchiando e io rido-

"Mi conosci bene." -affermo ridacchiando e lei sorride-

"Meglio delle mie tasche." -afferma lei-

"E tu adesso ricambieresti il mio occhiolino." -affermo ridacchiando e lei ride-

"Probabilmente." -afferma ridacchiando e io sorrido- "Grazie ancora Steve, notte." -sorride-

"Notte Tanya." -sorrido e attacchiamo la chiamata-

Appoggio il cellulare sul comodino e sorridendo fisso il soffitto.

"Ah Tanya Tanya." -sussurro non smettendo di sorridere chiudendo gli occhi-


Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^
Eccomi qui con un altro capitolo..
Cosa ne pensate? Fatemi sapere lasciandomi qualche recensione : )
 
Vi mando un grosso bacio.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Dichiarazione inaspettata. ***



 
Capitolo sette) Dichiarazione inaspettata.

...POV STACIE...

Sono rannicchiata sotto le coperte fissando il cielo azzurro dalla finestra, quando sento aprirsi la porta della mia camera.

"Sono sveglia." -affermo voltandomi verso la porta e noto Rosie sorridere avvicinandosi a me-

"Buongiorno stellina, come hai dormito?" -mi domanda sedendosi sul mio letto-

"Non ho dormito." -sussurro mettendomi seduta- "Mi dispiace per ieri, non volevo parlarvi così." -mi scuso guardandola negli occhi e lei sorride accarezzandomi il viso-

"Tranquilla stellina, abbiamo tutti delle giornate no." -sorride stampandomi un bacio sulla fronte- "Come ti senti?" -mi domanda-

"Mh, un po meglio." -faccio un piccolo sorriso-

"Questo ragazzo che tanto ti piace ti fa soffrire eh?" -sorride accarezzandomi i capelli e io tiro un sorriso-

"L'amore fa schifo." -sbuffo-

"No, non fa schifo." -sorride lei accarezzandomi il viso-

"Fa soffrire come cani." -sbuffo di nuovo alzandomi dal letto e insieme usciamo dalla mia camera- "Lance è arrabbiato?" -le domando scendendo al piano di sotto-

"Perchè dovrebbe essere arrabbiato?" -mi domanda confusa-

"Beh ieri non sono stata molto gentile con lui." -le rispondo entrando in cucina dove ci trovo mio fratello a sorseggiare il suo caffè-

"Buongiorno cucciola." -mi sorride lui e io mi avvicino e lo abbraccio forte- "Wella che abbraccione." -ridacchia stringendomi a se- "Che succede?" -mi domanda-

"Nulla, mi dispiace per ieri, non volevo parlarti così, è solo che ero un po arrabbiata, delusa, ferita." -gli sorrido-

"Questo ragazzo se lo prendo gli spezzo tutte le ossa." -afferma lui serissimo e io tiro un sorriso mettendomi seduta- "Comunque tranquilla cucciola mia, va tutto bene." -mi fa l'occhiolino e io sorrido iniziando a fare colazione- "Ieri non ti ho chiesto della verifica, com'è andata?" -mi domanda sorridendo, sorseggiando il caffè mentre Rosie si mette seduta al mio fianco-

"E' andata benissimo, credo che prenderò un bel voto." -affermo sorridendo e subito dopo mordo il cornetto alla crema-

"Brava la mia sorellina." -sorride scompigliandomi i capelli- "Tre settimane e finisce la scuola." -mi dice sorridendo-

"Si che bello, vacanze estive." -esclamo euforica e loro ridacchiano-

"Dai su, vai a prepararti o farai tardi." -mi dice Rosie accarezzandomi i capelli e io tutta sorridente mi alzo da tavola e corro al piano di sopra-

"Tre settimane.. tre settimane e questa pallosissima scuola finirà." -dico al settimo cielo avvicinandomi al mio armadio- 

Dopo aver deciso di indossare un vestitino primaverile azzurro, una giacchetta di jeans e un paio di scarpe da ginnastica bianche, afferro il mio zaino e per la prima volta in tutta la mia vita, faccio con calma.

"Per la prima volta vedo mia sorella scendere le scale come le persone normali." -afferma mio fratello divertito mentre scendo le scale senza correre e Rosie ridacchia-

"Sono in anticipo oggi." -dico sorridendo e lui sorride accarezzandomi i capelli-

"Dovrebbero darti un premio." -afferma ridacchiando e io lo spintono scherzosamente-

"Non prendermi in giro." -gli faccio la linguaccia e lui ridacchia stampandomi un bacio sulla fronte-

"Ti do uno strappo con la macchina?" -mi domanda sorridendo-

"No, vado a piedi." -sorrido stampandogli un bacio sulla guancia e subito dopo ne stampo uno a Rosie-

"Fai attenzione stellina." -afferma premurosa Rosie e io sorrido annuendo-

"Tranquilli, ciao." -li saluto raggiungendo il portone d'ingresso-

Scendo la piccola rampa di scale davanti l'ingresso e mi incammino lungo il marciapiede verso il liceo, notando con la coda dell'occhio Steve uscire da casa sua.

"Ciao Stacie." -mi saluta lui e io ignorandolo continuo a camminare aumentando il passo-

"Non voglio parlarti, non voglio vederti." -affermo furiosa pensando a Steve continuando a camminare- "Ieri mi hai offesa, ieri per colpa tua sono stata male.. non sei una donna." -lo imito con tono acido- "Stupido.. sei solo uno stupido Steven Walker." -affermo furiosa girando l'angolo ma urlando finisco a terra, dato che qualcuno mi è venuto addosso con la bicicletta- "Maledizione, ma fai attenzione razza d'idiota." -sbotto nervosissima e dolorante-

"Stacie mi dispiace." -afferma un tantino dolorante Mitch guardandomi negli occhi e io sbuffo-

"Chi poteva essere se non un idiota come te." -sbotto nervosissima e lui mi guarda rimanendoci malissimo alzandosi da sopra di me e da terra- "Potresti aiutarmi ad alzarmi." -sbotto nervosissima-

"Per quale motivo dovrei aiutarti?" -sbotta lui nervoso alzando da terra la sua bicicletta e io furiosa mi metto in piedi con una smorfia di dolore-

"Che male." -mi lamento dolorante appoggiandomi al muretto- "E tutta colpa tua se adesso mi fa male la caviglia." -sbotto nervosissima guardandolo malissimo-

"Non l'ho fatto apposta, davvero, non ti ho visto." -afferma dispiaciuto-

"Ci mancherebbe che lo avresti fatto apposta." -sbotto nervosa incamminandomi zoppicante verso il grande cancello del liceo- "Che male." -sussurro con una smorfia di dolore-

"Stacie aspetta." -afferma fermandomi dal polso-

"Non toccarmi." -sbotto togliendo di malo modo il mio polso dalla sua mano e lui mi guarda rimanendoci di nuovo malissimo- "Che vuoi?" -sbotto più nervosa di prima-

"Salta in sella alla mia bici, così non sforzi la caviglia." -sorride lui guardandomi negli occhi-

"No grazie." -mi incammino zoppicando verso il cancello-

"Andiamo Stacie, ti prego." -insiste lui venendomi dietro e io mi volto guardandolo male- "Dai, salta su." -sorride indicandomi la sua bici con il capo e io sbuffando mi metto a cavallo sulla sua bici e lui tutto sorridente inizia a strascinare essa-

"Non sorridere." -sbotto nervosa e lui si fa subito serio, sorridendo sotto ai baffi e io sbuffo- "Questa è la prima e ultima volta che accetto qualcosa da te." -affermo furiosa e lui mi guarda dispiaciuto-

"Perchè ce l'hai così tanto con me? Che ti ho fatto di male?" -mi domanda dispiaciuto-

"Mi pare di avertelo già detto Mitch.. sei insopportabile, sei pesante, sei appiccicoso e insistente." -affermo incrociando le braccia sotto al mio seno sbuffando mentre lui continua a guardarmi e a strascinare la sua bici-

"Forse dimentichi odioso." -sbuffa lui guardando davanti a se-

"Esatto, anche odioso." -confermo seria e lui sospira varcando il grande cancello del liceo-

"Però non vuoi ammettere che sono davvero gentile con te." -afferma guardandomi negli occhi e io li giro non guardandolo nemmeno- "Non dovevo aiutarti, non dovevo strascinarti sulla mia bici verso scuola, dovevo fregarmene." -sbotta lui nervoso-

"E' il minimo che potessi fare dato che mi sei venuto addosso facendomi male alla caviglia." -sbotto io guardandolo-

"Siamo arrivati, puoi scendere." -afferma furioso non guardandomi nemmeno e io furiosa più di lui, scendo dalla bici facendo una smorfia di dolore e zoppicante mi incammino verso la mia migliore amica che mi guarda stranita e confusa- "Un grazie sarebbe gradito." -urla lui furioso-

"Sparati Mitch." -sbotto nervosa voltandomi verso di lui continuando a camminare e lui scuotendo la testa raggiunge i suoi amici- "Idiota." -sbotto nervosa guardando davanti a me e quasi cado, inciampando su un tombino- "Maledizione, che male." -mi lamento dolorante toccandomi la caviglia- "E' tutta colpa tua idiota, stupido e cretino.. ti odio Mitch, ti odio." -affermo furiosa-

"Tutto bene?" -mi domanda la mia migliore amica guardandomi-

"Tutto male." -sbotto nervosissima e lei sospira- "Quell'idiota che tanto ti piace mi è venuto addosso e adesso per colpa sua mi fa male la caviglia." -affermo furiosa-

"Ma è stato gentile a portarti sulla sua bici." -afferma lei tutta sorridente e io la guardo malissimo-

"Perchè non vi sposate? Siete fatti l'uno per l'altro, entrambi insopportabili." -sbotto nervosa andando verso l'entrata del liceo con lei che mi viene dietro, dato che suona la campanella-

"Non capisco perchè lo detesti tanto.. è così carino e gentile." -afferma guardandomi e io sbuffo raggiungendo i nostri armadietti-

"Te l'ho detto Olivia, se ti piace così tanto perchè non te lo prendi?" -le domando sbuffando prendendo l'occorrente delle prime due ore dal mio armadietto-

"Ma lui vuole te cara amica mia e se fossi in te un opportunità gliela darei." -sorride la mia migliore amica e io sbuffo andando verso la nostra classe- "E quello?" -domanda appena mettiamo piede dentro la nostra classe e io la guardo confusa-

"Quello cosa?" -le domando-

"Sul tuo banco." -mi dice e io mi volto verso il mio banco e noto su di esso un orsacchiotto bianco di media grandezza, con un mazzo di rose rosse-

<< Inizio flashback..

"Tu cosa vorresti ricevere come regalo dal ragazzo che ti piace?" -mi domanda Steve guardandomi e io sorrido-

"Mi piacerebbe ricevere un enorme orsacchiotto con un mazzo di rose rosse, i miei fiori preferiti." -gli dico sorridendo e mi immagino lui che mi fa questo regalo-

Fine flashback >>

"Steve." -sussurro sorridendo raggiungendo velocemente il mio banco e poco mi importa della caviglia che mi fa male-

"Cosa centra Steve?" -mi domanda confusa la mia migliore amica mentre afferro il bigliettino non smettendo un solo secondo di sorridere-

Non posso impedire al mio cuore di desiderarti, di volerti, di amarti.. LUI batte solo per te Stacie!

Sorrido per quello che ho letto e mi porto il bigliettino sul mio cuore che batte all'impazzata.

"Forse non lo meriteresti questo regalo per come mi tratti." -dice questo la voce di Mitch e a me mi si spegne il sorriso-

Che cosa? Non è di Steve questo regalo? Non sono sue le parole del bigliettino? 
Sei una stupida Stacie, ti sei illusa di nuovo.

Mi volto verso di lui e lui mi guarda dritto negli occhi.

"Infatti.. non lo merito, riprenditelo." -affermo serissima e lui scuote la testa-

"Perchè fai così? Cazzo è un regalo e tu vuoi che me lo riprenda." -afferma dispiaciuto-

"Io non voglio niente da te, voglio solo che mi lasci in pace." -sbotto nervosa-

"Si può sapere che cosa ti ho fatto di male?" -mi domanda guardandomi negli occhi- "Non ti ho fatto nulla, ma tu continui a trattarmi malissimo." -afferma mentre mi metto seduta al mio posto-

"Se tu mi lasciassi in pace io non ti tratterei male." -sbotto sempre più nervosa guardandolo negli occhi-

"MA NON RIESCO A LASCIARTI IN PACE PERCHE' TI AMO." -urla guardandomi dritto negli occhi, facendo voltare tutti i nostri compagni verso di noi, mentre io lo guardo sorpresa- "Ti amo e sono stanco del tuo continuo trattarmi male, mi ferisci ogni volta, mi procuri ogni giorno di più una ferita nel cuore." -afferma- "Non mi merito tutto questo, non io che non ti ho fatto niente.. forse hai ragione, sono pesante, sono insistente e tutto quello che vuoi, ma tu sei cattiva con me ingiustamente." -mi dice tutto questo guardandomi negli occhi e subito dopo esce velocemente dalla classe-

"Hai davvero esagerato Stacie." -afferma la mia migliore amica guardandomi e io guardo l'orsacchiotto- "Non si merita di essere trattato così da te." -afferma mettendosi seduta al suo posto-

Non sapevo che mi amasse, sapevo che avesse una cotta per me, ma non che mi amasse.
Forse hanno ragione, forse ha ragione la mia migliore amica.. non si merita di essere trattato così male da me, ma mi manda fuori di testa con la sua insistenza.

...POV STEVEN...

E' ora di alzarsi, è ora di alzarsi, è ora di al

Stacco di malo modo la mia sveglia e un attimo dopo sbadiglio grattandomi una guancia.
Mi alzo dal letto afferrando il cellulare dal comodino ed esco dalla mia camera scrivendo un messaggio a Tanya.

Steve a Tanya: "Buongiorno ; ) prima di andare a lavoro, passa al bar, devo parlarti." -invio scendendo le scale-

Raggiungo la cucina e subito mi avvicino alla macchinetta da caffè e me lo preparo.

Tanya a Steve: "Buongiorno anche a te ; ) passerò sicuramente, qualcosa di preoccupante?" -sorrido sorseggiando il mio caffè e subito dopo appoggio la tazzina sul bancone-

Steve a Tanya: "Nulla di preoccupante, tranquilla ; )" -invio e finisco di bere il mio caffè-

Tanya a Steve: "Va bene, a più tardi allora ; )" -sorrido ed esco dalla cucina salendo al piano di sopra per prepararmi-

Dopo aver indossato un jeans nero, una maglietta anch'essa nera e degli anfibi, mi guardo allo specchio sistemandomi i capelli e la maglietta e dopo essermi sistemato per bene, afferro chiavi della mia adorata auto, portafoglio e cellulare ed esco dalla mia camera da letto, scendo al piano di sotto.
Raggiungo il portone d'ingresso ed esco di casa, notando Stacie camminare sul marciapiede verso il liceo e sembra non esserci accorta di me.

"Ciao Stacie." -la saluto guardandola ma lei ignorandomi continua a camminare aumentando il passo sotto il mio sguardo stranito- "Mah." -esclamo raggiungendo la mia auto-

Che diavolo le è preso? Perchè non mi ha salutato e mi ha ignorato?
E' davvero strana quella ragazzina, è complicata da capire.

"Lance." -mi avvicino a lui mentre serve un cappuccino e un cornetto a due signore di mezza età-

"Dimmi amico." -sorride lui guardandomi-

"Oggi finisco prima." -gli dico mettendo a lavare delle tazzine-

"Perchè?" -mi domanda-

"Voglio organizzare una sorpresa a Tanya e alle quattro stacco." -gli spiego- "Ti dispiace?" -gli domando servendo un caffè ad un uomo vestito in giacca e cravatta-

"No va bene." -mi stringe la spalla il mio migliore amico e io sorrido-

"Grazie, sei il migliore." -gli faccio l'occhiolino e lui ridacchia andando a servire un tavolo-

"Non stavo ascoltando ma ho sentito." -afferma Rosie sorridendo- "Vuoi organizzare una sorpresa a Tanya?" -mi domanda sorridendo-

"Si." -sorrido-

"Ti piace tanto questa donna, da quando ti conosco non ti ho mai visto così preso da una." -sorride lei pulendo il bancone-

"Credo che sia quella giusta sai? La donna che ho sempre aspettato, la donna della mia vita." -non smetto di sorridere e lei sorride pure-

"Beh, la donna della tua vita è appena arrivata." -sorride lei allontanandosi e io mi volto e sorrido nel vedere Tanya avvicinarsi al bancone tutta sorridente-

"Buongiorno." -sorride lei guardandomi negli occhi-

"Ehi." -sorrido allungandomi verso di lei e le stampo un bacio sulla guancia- "Tutto bene?" -le domando non smettendo di sorridere e lei annuisce-

"Tutto benissimo, mi fai un caffè?" -mi domanda sorridendo-

"Subito." -sorrido andando a farle il caffè-

"Di cosa devi parlarmi?" -mi domanda mentre appoggio la tazzina di caffè sotto al suo naso-

"Beh non devo proprio parlarti." -sorrido guardandola pulendo il bancone-

"Ah no? E allora perchè mi hai fatta venire qui?" -mi domanda sorridendo sorseggiando il suo caffè-

"Per dirti di non prendere nessunissimo impegno per stasera e se hai degli impegni annullali subito." -le faccio l'occhiolino sorridendo-

"E posso sapere il motivo?" -mi domanda curiosa-

"E' una sorpresa." -sussurro facendole l'occhiolino e lei ridacchia-

"Ok, ho capito." -sussurra lei ricambiando il mio occhiolino e io ridacchio- "Posso almeno sapere come dovrei vestirmi?" -mi domanda-

"Umh, elegante, un abito da sera se ne possiedi uno." -sorrido e lei annuisce-

"Va bene." -sorride- "Adesso vado a lavoro, quanto ti devo per il caffè?" -mi domanda cercando il portafoglio nella sua gigantesca borsa-

"Nulla, offro io." -sorrido facendole l'occhiolino e lei annuisce-

"Va bene, grazie." -sorride- "Un bacio e vado." -sorride allungandosi verso di me e io ricambio e lei subito mi stampa un bacio sulla guancia- "A stasera allora." -afferma sorridendo e io annuisco-

"Passo a prenderti alle venti e trenta." -le dico e lei annuisce andando alla porta-

Sorridendo riprendo a lavorare.

...POV STACIE...

"Dovresti scusarti con Mitch e ringraziarlo per il pensiero carino che ha avuto." -afferma la mia migliore amica al suono della campanella per dare inizio alla ricreazione mentre osservo Mitch seduto al suo banco che scarabocchia il suo quaderno- "Su vai Stacie." -mi sprona e io sospirando mi alzo e afferrando l'orsacchiotto abbracciandolo, lo raggiungo-

"Mitch." -lo chiamo mettendomi davanti al suo banco ma lui mi ignora continuando a fare degli stupidissimi cerchi sul suo quaderno- "Vuoi ignorarmi, va bene.. me lo merito, insomma.. ti ho trattato male." -affermo guardandolo mentre lui continua a farsi i cavoli suoi- "Voglio solo chiederti scusa per stamattina e ringraziarti per l'orsacchiotto e le rose." -gli dico e lui continua ad ignorarmi- "Adesso sei tu che ti stai comportando male." -sbotto nervosa e lui alza la testa lentamente e posa il suo sguardo sul mio-

"Non ti capisco proprio Stacie Torres." -afferma guardandomi negli occhi- "Se ti sto intorno ti innervosisci, se ti ignoro idem, dimmi che cazzo devo fare perchè mi stai mandando il cervello in fumo." -mi dice un tantino nervoso-

"Io capisco che sei arrabbiato con me, però cavolo sono qui, che ti sto chiedendo scusa e ti sto ringraziando per il regalo e tu che fai? Mi ignori." -affermo furiosa-

"Sei complicata da capire davvero." -afferma alzandosi pronto per andare via ma io lo fermo dal braccio e lui si volta verso di me- "Che c'è?" -mi domanda serissimo-

"Dai Mitch, sono qui per chiederti scusa, che altro dovrei fare?" -gli domando-

"Accettare di uscire con me." -sorride facendomi l'occhiolino e io sbuffo- "Lo vedi come sei?" -sbotta nervoso-

"Non so come farti capire che non mi interessa uscire con te." -sbotto nervosa pure io e lui mi guarda dispiaciuto- "Io ti capisco.. davvero so come ti senti quando la persona che tanto ti piace non gli interessi." -gli dico-

"Ma tu non mi interessi soltanto Stacie, io sono pazzo di te, il mio cuore appena ti vede inizia a martellare così forte che ho paura che mi scoppi da un momento all'altro, il mio stomaco diventa una serra di farfalle che svolazzano a destra e a sinistra." -mi dice guardandomi dritto negli occhi-

"Io non posso uscire con te Mitch." -affermo-

"Perchè no?" -mi domanda non capendo-

"Perchè non mi interessi." -gli rispondo sincera e lui annuisce dispiaciuto-

"Già, a te interessa quello là con il macchinone." -afferma con disprezzo-

"Chiuditi quella bocca, non voglio che si sappia in giro." -sbotto nervosa guardandomi intorno-

"Lui non sarà mai tuo Stacie, lui non ti noterà mai perchè per lui sei troppo piccola, invece io sarò sempre qui, a morire d'amore per te, ad esserci sempre per te per qualunque cosa tu abbia bisogno, ad aspettarti.. perchè io si, ti aspetterei tutta la vita se è necessario perchè ne vale la pena." -mi dice guardandomi dritto negli occhi-

"Mitch.." -sono senza parole, non so davvero cosa dire-

"Non dire niente." -afferma e subito dopo va via, lasciandomi qui, sconvolta dalle sue parole, mentre stringo al petto l'enorme orsacchiotto-

"Amica mia tu sei davvero scema se non gli dai una possibilità." -afferma la mia migliore amica che ha assistito a tutta la scena in silenzio, seduta al suo posto e io sbuffo-

"Prendete posto coraggio." -afferma il professore di matematica entrando in classe, mentre tutti i compagni entrano anche loro in classe andando ognuno al proprio posto- "Ho corretto le verifiche." -esclama appoggiando tutte le sue cose alla cattedra-

"Scusi prof." -si scusa Mitch entrando in classe-

"Vai pure a sederti Hicks." -afferma il prof e Mitch guardandomi va al suo posto- "Stavo dicendo.. ho corretto le verifiche e sono davvero sorpreso da Torres." -afferma sorridendo guardandomi-

"Davvero?" -domando con un enorme sorriso-

"Davvero Torres.. è strabiliante la sua verifica." -afferma iniziando a consegnarle a tutta la classe- "Spero soltanto che tu non abbia copiato." -afferma fermandosi davanti al mio banco con la mia verifica in mano-

"Assolutamente no professore, mi sono impegnata moltissimo e un amico di mio fratello mi sta dando una mano con la sua materia." -sorrido guardandolo-

"Beh, ha fatto davvero un ottimo lavoro." -sorride lui appoggiando la verifica sul mio banco e io spalanco la bocca nel leggere in rosso un meraviglioso dieci-

"Oh mio Dio, dieci." -quasi urlo afferrando la verifica e il prof ridacchia andando alla cattedra- "Ho preso dieci." -quasi urlo euforica guardando Olivia e lei ridacchia-

"Brava." -sorride lei facendomi l'occhiolino e io sorridendo fisso la mia verifica-

"Tutto merito di Steve." -sussurro sorridendo pensando a lui-

...POV STEVEN...

Sto servendo il pranzo ad una signora quando all'improvviso una Stacie urlando mi salta addosso avvinghiandosi a me come un koala e io quasi cado addosso alla signora.

"Mi scusi." -mi scuso con la signora e lei mi sorride-

"Niente caro." -afferma-

"Stacie che ti prende?" -le domando stranito mentre raggiungo uno sgabello con lei avvinghiata a me sotto gli sguardi straniti di Lance e Rosie e quello divertito di Olivia- "Stamattina mi hai ignorato e ora mi salti addosso?" -le domando mettendola seduta sullo sgabello-

"Oh come siamo permalosi." -sorride lei guardandomi negli occhi e io ridacchio-

"Che succede?" -le domando-

"Grazie a te ho preso dieci alla verifica di matematica." -mi dice felicissima, al settimo cielo e io sorrido-

"Giura!?" -chiede Lance sorridendo alla sorella dietro al bancone e lei sorride-

"Giuro." -afferma non smettendo di sorridere-

"E brava piccolina." -sorrido scompigliandole i capelli-

"Non chiamarmi piccolina." -sbotta nervosa guardandomi male-

"Perchè no? Ti è sempre piaciuto che ti chiamassi così." -le dico stranito e lei sbuffa voltandosi verso il fratello-

"Sono molto fiero di te cucciola." -sorride il mio migliore amico accarezzandole i capelli e lei sorride-

"Anche io stellina, sei stata bravissima." -afferma Rosie sorridendo-

"Per festeggiare offro il dolce a tutti." -afferma Lance sorridendo e tutti i clienti sono entusiasti-

"Anch'io sono molto fiero di te piccolina." -sorrido stampandole un bacio sulla guancia e a lei le spunta un piccolo sorriso guardandomi con quei suoi occhi tanto chiari quanto spettacolari-

Sono molto fiero di lei.. si è impegnata moltissimo per migliorare a scuola e i risultati si vedono.. cavolo dieci in matematica e chi se l'aspettava!

"Lance io vado." -affermo togliendomi il grembiule, dato che si sono già fatte le quattro-

"Va bene amico." -sorride lui-

"Dove vai?" -mi domanda curiosa Stacie e io sorrido guardandola-

"Ma tu gli affari tuoi non te li fai mai?"  -le domando facendole la stessa domanda che mi ha fatto lei ieri e lei sbuffa-

"Idiota." -sussurra non guardandomi nemmeno-

"Ti ho sentita." -le pizzico una guancia-

"Non pizzicarmi." -sbotta nervosa e io ridacchio-

"Comunque devo preparare una sorpresa per Tanya." -sorrido facendole l'occhiolino-

"E ti pareva se non centrava quella." -sbotta nervosissima girandosi dall'altra parte-

"Che ti prende? Gelosa? Vuoi che prepari una sorpresa anche per te?" -le faccio l'occhiolino divertito e lei sbuffa-

"Perchè non te ne vai?" -sbotta sempre più nervosa e io ridacchio-

"Ciclo?" -rido guardandola-

"Non sei simpatico, ma mi pare di avertelo già detto." -sbotta furiosa-

"Un milione di volte." -le faccio l'occhiolino scompigliandole i capelli e lei sbuffa pesantemente scacciando di malo modo la mia mano-

"Sei insopportabile." -sbuffa sistemandosi i capelli nervosamente-

"Anche questo me l'hai già detto." -rido facendole l'occhiolino e lei sbuffa-

"Non stavi andando?" -mi domanda acida-

"Si." -ridacchio afferrando le chiavi della mia auto- "A domani." -saluto andando verso la porta-

"A mai più." -sbotta nervosa Stacie e io rido uscendo dal bar-

...POV STACIE...

"Devi darti una calmata Stacie, si vede lontano un miglio che sei pazza di lui e che sei stra gelosa." -mi dice la mia migliore amica e io sbuffo-

"Non riesco a stare zitta, non riesco a contenere la mia gelosia, è più forte di me." -sbotto nervosa-

"Non so se l'hai notato, ma tua cognata ti ha scrutata tutto il tempo." -sussurra e io mi volto verso Rosie che lavora tranquilla-

"Non l'ho notato." -affermo sospirando-

"Se non vuoi che nessuno sappia il tuo "segreto", devi cercare di darti una calmata e di contenere la tua stratosferica gelosia." -mi dice e io annuisco d'accordo con lei-

"Ci proverò, ma non è facile, insomma l'hai sentito? Vuole organizzare una sorpresa a quella e chissà di cosa si tratta." -sbotto nervosa e la mia migliore amica sospira-

...POV STEVEN...

Ho passato le ultime tre ore a comprare tutto il necessario per la sorpresa per Tanya e ad organizzarla.
Adesso sono nella mia camera da letto che mi osservo allo specchio con indosso il mio smoking, mentre mi sistemo il papillon.
Afferro chiavi della mia auto, portafoglio e cellulare, ed esco dalla mia camera scendendo al piano di sotto.
Esco di casa e raggiungo la mia auto, sentendomi osservato.
Giro lo sguardo verso la finestra della camera di Stacie e quasi rido nell'averla beccata a nascondersi velocemente dietro la tenda.

"Ti ho vista." -affermo divertito aprendo la portiera della mia auto e ridacchio sentendola brontolare, salendo in auto-

Non smettendo di sorridere, pensando a Stacie che si nasconde velocemente, metto in moto e parto verso la palazzina dove abita Tanya.
Alle otto e mezza in punto, arrivo davanti la palazzina dove vive e spegnendo il motore scendo dall'auto e raggiungo il portone.
Suono il citofono guardandomi intorno.

"Chi è?" -domanda Tanya e io sorrido voltandomi verso il citofono-

"Steve." -le rispondo-

"Vuoi salire? Devo ancora finire di prepararmi." -mi dice-

"Volentieri." -affermo e lei apre il portone della palazzina-

"Quarto piano." -afferma e io sorridendo entro e mi dirigo verso l'ascensore-

Digito il quarto piano e le porte si chiudono e subito dopo inizia a salire piano dopo piano, fermandosi al piano richiesto.
Si aprono le porte e io esco dall'ascensore e sorrido nel vedere davanti la porta d'ingresso una Tanya con ai piedi delle pantofole di Minnie e un accappatoio bianco addosso, con mezzi capelli mossi e l'altra parte legati da un mollettone.

"Carine le pantofole." -le faccio l'occhiolino e lei ridacchia-

"Ciao." -mi saluta stampandomi un bacio sulla guancia- "Prego entra." -mi fa passare e io sorridendo entro nel suo appartamento e mi guardo intorno curioso- "Mi dispiace se non sono ancora pronta, ho finito di lavorare circa mezz'ora fa." -afferma dispiaciuta-

"Tranquilla, non c'è fretta." -le faccio l'occhiolino e lei sorride-

"Vuoi qualcosa da bere?" -mi domanda sorridendo-

"No, sono apposto grazie." -sorrido e lei annuisce-

"Ok, allora vado a finire di prepararmi." -mi dice sorridendo dirigendosi, credo, in bagno-

Sorridendo mi guardo intorno curioso ed è davvero un bellissimo appartamento.. elegante, ordinatissimo, pulitissimo, fuori posto non c'è proprio nulla e da questo capisco che sia una donna davvero ordinata, che ama l'ordine.

"Davvero carino il tuo appartamento." -le dico guardando una sua foto in compagnia della sua amica Bonnie e sorrido accarezzando il viso di Tanya-

"Grazie." -mi ringrazia-

"Molto ordinato, il mio è davvero un disastro." -ridacchio guardandomi intorno-

"Sono fissata con l'ordine." -afferma lei e io sorrido-

"Se metti piede in casa mia ti viene un colpo." -rido mettendomi seduto sul divano, casa mia è davvero un disastro, è tutto fuori posto, un vero casino-

"Posso metterlo in ordine se vuoi." -afferma uscendo dal bagno con i capelli tutti mossi e io sorrido guardandola-

"Ti stai autoinvitando a casa mia?" -le rubo la domanda che mi ha fatto lei l'altro giorno al mare facendole l'occhiolino e lei ridacchia-

"Proprio così, ti dispiace?" -adesso è lei a rubarmi la mia risposta ricambiando l'occhiolino e io ridacchio-

"Sei la benvenuta a casa mia." -le faccio l'occhiolino e lei ridacchiando va verso la sua camera da letto o almeno credo-

"Dieci minuti e sono pronta." -mi dice e io sorrido-

"Tranquilla, non c'è fretta." -affermo-

Dopo circa dieci minuti che sono sul divano a girarmi i pollici, sento un ticchettio di tacchi e un attimo dopo appare lei con un meraviglioso sorriso.
Dio mio quanto è bella!
Indossa un abito da sera lungo ai piedi bianco, con scollo a cuore glitterato, uno spacco nel lato sinistro lungo metà coscia, scarpe con tacco vertiginoso anch'esse bianche e una pochette bianca con qualche rifinitura glitterata.
Una vera meraviglia, sembra quasi una sposa.

"Sei.. Dio Tanya sono senza parole.. sei stupenda." -sorrido avvicinandomi a lei e lei sorride-

"Grazie." -sorride guardandomi dritto negli occhi-

"Possiamo andare?" -le domando alzando il mio braccio e lei sorridendo mi prende sottobraccio-

"Si." -mi risponde non smettendo di sorridere- "Dove mi porti di bello?" -mi domanda curiosa mentre raggiungiamo la porta d'ingresso-

"E' una sorpresa." -sorrido facendole l'occhiolino-

"Non puoi nemmeno darmi qualche indizio?" -mi domanda sorridendo mentre entriamo in ascensore-

"Umh, vediamo un indizio." -ci penso su, sotto il suo sguardo divertito mentre l'ascensore inizia a scendere i piani- "No, direi di no." -le dico facendole l'occhiolino e lei fa il broncio e io ridacchio accarezzandole le labbra con il pollice- "Su, non tenermi il broncio." -sorrido e lei ridacchia intrecciando le nostre dita e insieme usciamo dall'ascensore-

Raggiunta la mia auto, le apro la portiera e lei sorridendo si accomoda e dopo aver chiuso la portiera faccio il giro e salgo pure io.

"Devo bendarti." -sorrido afferrando la benda nera dal cruscotto-

"Va bene." -sorride dandomi un po le spalle e io sorridendo le lego la benda davanti agli occhi-

"Vedi qualcosa?" -le domando passandole una mano davanti al viso-

"No, proprio nulla." -mi risponde sorridendo-

"Bene." -sorrido mettendo in moto e parto verso la spiaggia-

"Quanto manca?" -mi domanda dopo cinque secondi che sono partito e io rido-

"Sono appena partito." -le dico ridacchiando e lei sorride-

"Non sto più nella pelle capisci? Sono molto curiosa." -ridacchia lei e io sorrido-

"Manca circa dieci minuti, un quarto d'ora massimo." -affermo-

"Così tanto?" -mi domanda sbalordita e io ridacchio-

Dopo circa quindici minuti di viaggio, dove lei continuava a domandarmi impaziente quanto manca, parcheggio l'auto e spengo il motore.

"Siamo arrivati?" -mi domanda con un enorme sorriso e io ridacchio-

"Si." -le rispondo scendendo dall'auto e ridacchio guardandola battere le mani eccitata-

"Fammi scendere, fammi scendere." -mi supplica allungando la mano verso di me, dopo che le ho aperto la portiera e io ridacchiando afferro la sua mano e l'aiuto a scendere dall'auto- "Dio, non sto più nella pelle." -dice sorridendo mentre ci incamminiamo verso la spiaggia guidata da me-

Prima che metta piede sulla sabbia la fermo davanti ad un piccolo scalino.

"Pronta?" -le domando sorridendo messo dietro di lei con le mani sulla benda-

"Prontissima." -mi risponde euforica e io ridacchiando la sbendo e un attimo dopo mi metto al suo fianco guardandola e sorrido nel vederla guardare a bocca aperta la piccola via che ho creato grazie a delle torce da spiaggia messe in due file e in mezzo ad esse dei petali di rosa rossa, sparsi sulla sabbia- "Oddio che bello." -sorride guardandomi iniziando a percorrere la piccola stradina di petali illuminata dalle torce e io sorrido facendole l'occhiolino andandole dietro-

La guardo mentre raggiunge il piccolo tavolo apparecchiato per due, quasi vicino alla riva del mare con tanto di candelabro al centro con tre candele accese e la nostra cena e champagne.

"Questa volta hai preparato la cena." -afferma ridacchiando guardandomi e io rido-

"Ho fatto in tempo." -le faccio l'occhiolino spostandole la sedia e lei sorridendo si accomoda-

"E'.. è bellissimo Steve." -sorride guardandosi intorno e io sorrido versando dello champagne dentro ai due calici- "Hai fatto tutto da solo?" -mi domanda guardandomi mentre le passo un calice-

"Mi stai sottovalutando?" -le domando divertito e lei scuote la testa sorridendo-

"Assolutamente no." -mi fa l'occhiolino e io ridacchio mettendomi seduto davanti a lei- "Non mi aspettavo una sorpresa così meravigliosa e romantica." -afferma sorridendo- 

"C'è un motivo se ho organizzato tutto questo." -sorrido guardandola negli occhi-

"Davvero? E quale?" -mi domanda curiosa-

"Da quando ti conosco la mia vita ha preso una piega diversa." -sorrido e lei ricambia il mio sorriso- "E' diventato tutto più bello, tutto più magico.. accanto a te mi sento davvero completo Tanya." -sorrido ancora accarezzandole la mano appoggiata sul tavolo e lei sorride- "Ho sempre cercato la donna della mia vita, la donna con cui passare il resto dei miei giorni, creare con lei una famiglia ed è arrivata." -le prendo la mano accarezzandogliela con il pollice e lei sorride guardandomi dritto negli occhi- "Quella donna sei tu Tanya." -sorrido di nuovo e lei sorride pure mordendosi lievemente il labbro inferiore emozionata-

"Io non... non so davvero cosa dire." -sorride con occhi lucidi-

"Non dire niente.. accetta soltanto di essere mia.. di essere la mia donna." -sorrido alzandomi in piedi e lei sorride alzandosi pure lei-

"Accetto." -sorride guardandomi dritto negli occhi e io sorrido prendendo entrambe le sue mani con le mie e piano piano mi avvicino a lei, alle sue labbra-

Sfioro le sue labbra con le mie guardandoci dritto negli occhi e lei sorride togliendo la mano sinistra dalla mia e la porta sulla mia nuca baciandomi con più foga ma allo stesso tempo con dolcezza e io ricambio il suo bacio, portando la mia mano destra sulla sua schiena, mentre le altre due mani sono legate tra loro, che si stringono.
Sono pazzo di questa meravigliosa donna, sono completamente pazzo di lei e volevo concretizzare il nostro rapporto.. dal nostro primo incontro mi sono subito sentito suo, di appartenerle e non voglio perderla.. voglio passare il resto della mia vita con lei.

"Balliamo?" -le domando alzandomi da tavola dopo aver appena finito di cenare e lei sorride, mentre faccio partire una base lenta-

"Ti piace tanto ballare eh? Anche al nostro primo appuntamento abbiamo ballato." -dice non smettendo di sorridere mentre le prendo la mano facendola alzare da tavola-

"Mi piace averti vicina e stretta a me." -le faccio l'occhiolino sorridendo e lei ridacchia appoggiando una sua mano sulla mia spalla e io sul suo fianco, mentre le altre due sono unite e iniziamo a muoverci lentamente guardandoci dritto negli occhi-

"Da quando ti conosco la mia vita è diventata molto più bella." -sorride guardandomi negli occhi e io ricambio il suo sorriso, portando la mia mano dal suo fianco alla sua schiena, stringendola maggiormente a me- "Con la rottura con il mio ex avevo smesso di vivere, di sorridere e da quando sei apparso tu nella mia vita, come un angelo della risata" -ridacchia e io dietro a lei- "Non faccio altro davvero... grazie a te mi è tornata la voglia di vivere, di sorridere, di essere felice, quindi per favore non roviniamo tutto questo." -sorride guardandomi dritto negli occhi-

"Non ho alcuna intenzione di rovinare tutto questo Tanya." -sorrido e lei porta la sua mano dalla mia spalla alla mia nuca accarezzandomi- 

"Ho così tanta paura che" -si appoggia sulla mia spalla- "Che mi tradirai pure tu." -sussurra e io la stringo a me ancora di più- 

"Non succederà." -sussurro stampandole un bacio sulla mano con la quale tengo stretta con la mia-

"Mi fido di te." -si allontana dalla mia spalla e sorridendo mi guarda negli occhi- "Mi fido." -sussurra e io sorrido stampandole un bacio sulla fronte-

"Si è fatto tardi, ti accompagno a casa." -sorrido e lei annuisce afferrando la sua pochette appoggiata sul tavolo-

Mi prende sottobraccio e ci incamminiamo lungo la spiaggia verso i parcheggi.
Raggiunta la mia auto e dopo averle aperto la portiera e averla fatta accomodare, faccio il giro di essa e salgo pure io.

"Steve." -mi volto verso di lei mettendo in moto e sorrido-

"Che c'è?" -le domando mettendo la retro-

"Posso venire da te?" -mi domanda guardandomi dritto negli occhi, facendomi capire ciò che vuole-

"Ok." -sussurro abbassando il freno a mano e lei sorride-

Faccio la retro uscendo dal parcheggio e dopo aver messo la prima parto verso casa mia.
Anch'io voglio fare l'amore con lei e lei vuole lo stesso.. voglio concludere al meglio questa meravigliosa e magica serata, voglio amarla e farle capire che per me è importante, che per me è speciale.
Accosto davanti casa mia e dopo aver spento il motore, scendiamo dalla mia auto.
Mi prende per mano e io le sorrido stringendogliela lievemente e raggiungiamo il portone d'ingresso di casa mia.
Entriamo in casa e io accendo la luce e lei si guarda intorno curiosa.

"E' un vero disastro casa tua." -afferma ridacchiando guardando il casino che è il mio soggiorno-

"Te l'ho detto." -ridacchio guardandola e lei sorride- "Vuoi qualcosa da bere?" -le domando sorridendo-

"Se ce l'hai, un po di vino rosso." -sorride e io prendendola per mano la strascino con me in cucina-

Afferro la miglior bottiglia di vino rosso che possiedo e due calici e subito dopo mi avvicino a lei sorridendo mentre mi osserva.
Stappo la bottiglia e riempio i due calici e subito dopo gliene passo uno, che prende sorridendo.

"E' il miglior vino questo." -le faccio l'occhiolino e lei sorride-

"Vediamo." -afferma e subito dopo ne beve un sorso- "Davvero squisito." -sorride e io ricambio il suo sorriso-

"Te l'ho detto." -le faccio l'occhiolino e lei sorride- "Però adesso basta bere." -le tolgo il calice dalla mano e lo appoggio sul tavolo della cucina-

La guardo dritto negli occhi e lei sorride, mentre le lascio una lieve carezza sulla guancia e subito dopo le prendo il viso tra le mani e premo le mie labbra sulle sue per qualche secondo.
Mi allontano dalle sue labbra e la prendo in braccio come una sposa ed esco dalla cucina raggiungendo le scale, mentre lei mi stampa bacetti sulla guancia, scendendo sulla mandibola e poi sul collo.
Raggiunta la mia camera da letto, entro non accedendo la luce, lasciandola illuminata dal lampione della strada e dalla luce della luna che entra dalla finestra e delicatamente l'appoggio sul mio letto guardandoci dritto negli occhi.
Le accarezzo il viso, scendendo sul suo collo e subito faccio la curva di esso accarezzandole la spalla, scendendo lungo il suo braccio, mentre ci guardiamo dritto negli occhi e lei sorride lievemente.
La bacio dolcemente sulle labbra e lei ricambia accarezzandomi il petto da sopra la camicia, salendo sulle mie spalle e mi sfila la giaccia con il mio aiuto, facendola cadere sul materasso.
Scendo con i baci sul suo collo, accarezzandole la coscia scoperta dallo spacco dell'abito che indossa, mentre lei butta la testa all'indietro per darmi più spazio accarezzandomi la nuca e i capelli.
Scendo a stamparle bacetti umidi ed eccitanti sulla sua spalla e subito dopo lungo il suo braccio mentre lei inizia ad ansimare lievemente guardandomi.
Mi allontano dal suo braccio e poso il mio sguardo sui suoi meravigliosi occhi e lei mi sorride, mettendosi seduta, allungando le mani verso il mio papillon e dopo avermelo tolto, inizia subito a sbottonare la mia camicia, mentre io le accarezzo la coscia scoperta da quello spacco.
Fa scivolare la mia camicia dietro di me e subito dopo porta le sue mani sul mio petto e me lo accarezza e graffia lievemente con le sue unghiette tinte di rosso.
Faccio due passi sul materasso con le ginocchia avvicinandomi, mettendomi a cavalcioni su di lei e lei sorridendo mi stampa bacetti umidi, accompagni da morsi davvero eccitanti sulla mia pancia, mentre io la osservo ansimando lievemente accarezzandole la testa e i suoi capelli castani.
Dopo qualche minuti della sua dolce tortura, alza lo sguardo verso di me e io mi allungo verso il suo viso e la bacio sulle labbra, facendo sfiorare appena le nostre lingue, in un bacio tanto dolce quanto eccitante.
Le accarezzo con i polpastrelli delle mie mani entrambe le sue braccia, facendola rabbrividire, mentre le stampo bacetti umidi sulla mandibola e sul suo collo, mordicchiandolo teneramente alcune volte.
Porto una mia mano sulla sua schiena e continuando a baciarla sul collo, scendendo sulla scollatura a cuore del suo abito, faccio scendere lentamente la zip di esso, mentre lei ansima buttando la testa all'indietro, accarezzandomi la spalla e graffiandola scendendo sul mio bicipite.
Mi allontano dalla scollatura del suo abito e la guardo dritto negli occhi togliendomi da sopra di lei e con il suo aiuto le sfilo l'abito, facendola rimanere con solo addosso un paio di mutandine bianche di pizzo davvero tanto sexy.

"Niente male la tua biancheria." -sussurro con voce roca accarezzandole l'elastico delle sue mutandine e lei sorride mettendosi in ginocchio sul materasso, proprio come sono messo io e accarezzandomi il petto, mi bacia sulle labbra e io immediatamente ricambio, mentre lei fa scendere le sue mani giù per il mio petto, eccitandomi ancora di più, arrivando al bottoncino dei miei pantaloni e subito lo sbottona, scendendo con i baci sul mio petto mentre fa scendere giù la zip e io la osservo con la bocca semiaperta, ansimando-

Mi passo la lingua tra le mie labbra continuando ad osservarla ansimando lievemente, mentre in contemporanea con i baci, scendendo giù per il mio petto, fa scendere i miei pantaloni facendoli finire sulle ginocchia e dove i suoi baci si fermano vicino all'elastico dei miei boxer aderenti neri.
Lentamente alza il viso verso il mio e mi guarda dritto negli occhi e io immediatamente la bacio sulle labbra, facendo giocare tra loro le nostre lingue mentre mi sfilo i pantaloni lanciandoli a terra, non smettendo un solo secondo di baciarci.
Delicatamente la spingo dal petto, facendola sdraiare sul materasso, non smettendo di baciarci e appena è sdraiata, mi allontano dalle sue labbra scendendo a baciarla sul collo accarezzandole e stringendole un seno, mentre lei ansima accarezzandomi la nuca.
Scendo sempre più giù con i baci, arrivando sul suo seno e glielo bacio sfiorandolo con la lingua, mentre lei ansima inarcando la schiena verso l'alto stringendo con la mano lievemente i miei capelli.
Dopo qualche minuto che mi sono dedicato al suo seno, stringendone uno con la mano, scendo con i baci sulla sua pancia mordicchiandola e sfiorandola con la lingua, mentre lei ansima accarezzandomi i capelli e io scendo con i baci lungo la sua gamba destra accarezzandole la pancia, salendo sul suo seno e stringerglielo.
Salendo, percorro di nuovo il suo corpo con i baci, sfiorando con la lingua la sua pelle liscia, arrivando sulle sue labbra e lei ricambia il mio bacio, facendomi sdraiare sul materasso e mettersi a cavalcioni sopra di me, non smettendo un solo secondo di baciarci mentre le accarezzo e stringo forte il sedere, facendola gemere lievemente di dolore sulle mie labbra.
Si allontana dalle mie labbra, scendendo con i baci sulla mia mandibola e subito dopo sul mio collo, baciandolo e mordicchiandolo, facendo strusciare le nostre intimità, mentre io ansimo lievemente inarcando la testa verso l'alto e lei mi bacia il pomo d'Adamo, scendendo con i suoi eccitanti baci e morsi sul mio petto.
Le accarezzo la nuca mentre lei continua a baciare e mordicchiare il mio petto sotto il mio sguardo, facendo scendere la mia mano sulla sua fantastica schiena, arrivando sulla sua natica sinistra e stringerla forte, facendola gemere lievemente.

"Monello." -sussurra con voce roca e io rido rocamente prendendole il viso tra le mani e l'avvicino al mio, baciandola sulle labbra e lei ricambia subito, facendo strusciare le nostre intimità-

"Dio." -sussurro rocamente sulle sue labbra, eccitato al massimo e lei sorride mordendosi il labbro inferiore gemendo lievemente-

"Fammi tua Steve." -sussurra con voce roca guardandomi dritto negli occhi e io sorrido, portandola sotto di me e baciandola dolcemente sulle labbra-

Dopo esserci tolti gli ultimi indumenti ed aver indossato il preservativo, entro in lei lentamente, baciandola sulle labbra.
Dio mio che bello!
Fare l'amore con Tanya è fantastico, lei è fantastica.
Ho fatto l'amore con parecchie donne nella mia vita, ma lei è decisamente la migliore.
Mi manda fuori di testa con i suoi eccitanti baci, con i suoi morsi, con le sue carezze così delicate che mi fanno rabbrividire e io non sono da meno.. la sto facendo a dir poco impazzire.. non fa altro che gemere forte e ansimare ad ogni mia spinta, ad ogni mio bacio, ad ogni mia carezza, ad ogni mio tocco e per le mie orecchie non c'è nulla di più bello che sentirla urlare a causa mia mentre mi stringe forte a se.
Questa donna è a dir poco fantastica, in tutto.. e io sono pazzo di lei.

Gemiamo forte entrambi dopo essere arrivati al culmine della passione e affannato mi accascio in modo leggero sul suo corpo nudo e dannatamente sexy, mettendo il mio viso nell'incavo del suo collo, mentre mi stringe forte a se dalle spalle, affannata pure lei.
Mi allontano di poco da lei per poterla guardare negli occhi e faccio un mezzo sorriso stanco, guardandola tenere gli occhi chiusi, mentre cerca di riprendere fiato, con un dolcissimo sorriso pieno di soddisfazione.
Le accarezzo il mento delicatamente e lei apre lentamente gli occhi, puntandoli sui miei e mi sorride, pure lei stanca.

"E' stato bellissimo." -sussurra non smettendo di sorridere, infilando le sue dita tra i miei capelli leggermente sudati e io sorrido stampandole un bacio sulla fronte e subito dopo mi stendo al suo fianco chiudendo gli occhi portando una mia mano tra i miei capelli-

La sento muoversi al mio fianco e subito dopo sento il suo viso nell'incavo del mio collo e sorrido aprendo gli occhi portando il mio braccio destro intorno a lei, stringendola a me.

"Non ti è piaciuto?" -mi domanda in un sussurro e io mi allontano di poco da lei e lei fa lo stesso e ci guardiamo dritto negli occhi-

"Mi è piaciuto eccome." -le faccio l'occhiolino sorridendo e lei ricambia il mio sorriso tirando la coperta sul suo seno per coprirsi-

Rimaniamo a guardarci negli occhi per un tempo indefinito, quando lei non smettendo di sorridere preme le sue labbra sulle mie e io sorrido portando una mia mano tra i suoi capelli, non distogliendo nemmeno per un secondo lo sguardo su quello di lei e lei fa lo stesso.
Sorridendo mi allontano dalle sue labbra, mettendomi in pancia in su e lei immediatamente si appoggia sul mio cuore, appoggiando pure il suo avambraccio e la sua mano lungo il mio busto, mentre io con il mio braccio sinistro circondo le sue spalle, tenendola stretta a me.

"Notte Steve." -sussurra e io sorrido stampandole un bacio tra i capelli, sentendola sorridere-

"Notte." -sussurro strofinando la mia guancia tra i suoi capelli, chiudendo gli occhi-

...POV STACIE...

Sto sistemando la mia camera, con sottofondo della musica, quando il mio sguardo si posa su Steve, che esce da casa sua.
Come un fulmine mi avvicino alla mia finestra e sorrido osservandolo di nascosto bello come il sole in quel suo smoking nero.
Forse sentendosi osservato, gira lo sguardo verso la finestra della mia camera e io velocemente mi nascondo dietro la tenda.

"Ti ho vista." -esclama divertito lui aprendo la portiera della sua auto-

"Che figura di merda che hai fatto Stacie." -dico a me stessa, guardandolo salire sulla sua auto- "E' possibile che devi farti scoprire sempre?" -mi domando fissando la sua auto allontanarsi-

Sospirando ritorno a sistemare la mia camera e sorrido quando nella mia mente riaffiora l'immagine di Steve con quello smoking.
Chissà cos'ha organizzato per quella la.. era così bello con quello smoking addosso, sembrava un principe, peccato che abbia sbagliato principessa.
E' fortuna quella.. è fortunata di avere lui, è fortunata di ricevere delle sorprese da lui, sorprese che io non avrò mai, non da parte sua per lo meno, è fortunata perchè lui è pazzo di lei e io posso solo sognare di farlo impazzire per me, è semplicemente fortunata di avere Steven Walker, l'uomo più bello che io abbia mai visto, l'uomo più dolce e divertente che conosca, anche se a volte un po insopportabile, che mi fa saltare davvero tutti i nervi e mi fa arrabbiare, ma è perfetto così com'è.. con i suoi pregi e i suoi difetti.
Lei al loro primo incontro è riuscita a conquistarlo e io, in tutti questi anni che lo conosco, non sono mai riuscita nemmeno a farmi notare da lui come donna.. lei in un secondo è riuscita a farlo impazzire completamente per lei e io devo ancora riuscire a farmi notare da lui.
Lei è riuscita a rubargli il cuore e io.. io posso solo sognare di rubargli il cuore, di farlo impazzire per me, di farlo innamorare di me, di farmi notare da lui come donna.. io posso solo sognarlo.

Sono sotto le coperte che sto cercando di prendere sonno da circa un'ora, ma proprio non riesco ad addormentarmi.. non faccio altro che pensare a quei due soli, chissà dove.
Apro di scatto gli occhi sentendo fermarsi un'auto e io velocemente mi alzo dal mio letto e corro alla finestra e di nascosto guardo l'auto di Steve parcheggiata davanti casa sua.
Dopo poco vedo entrambe le portiere aprirsi e capisco che ci sia anche lei.
Con le lacrime agli occhi li seguo con lo sguardo raggiungere il portone d'ingresso mano nella mano e subito dopo scomparire insieme dietro di esso.
Ritorno sotto le coperte con le lacrime che rigano il mio viso e chiudo gli occhi, stringendo con forza le coperte.

"L'ha portata a casa sua." -sussurro piangendo- "Passeranno la notte insieme." -sussurro e un attimo dopo scoppio a piangere stringendo sempre di più le coperte con la mano-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^
Eccomi con un altro capitolo : )
Cosa ve ne pare? Fatemi sapere di cosa ne pensate con una recensione ^_^
 
Vi mando un bacio.
A presto.
-Elisa.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Annuncio inaspettato. ***



 
Capitolo otto) Annuncio inaspettato.

...POV STACIE...

Sono sdraiata sul mio letto, con lo sguardo fisso sulla finestra della camera da letto di Steve.
Non ho dormito questa notte, ho passato davvero una notte insonnie.
Non facevo altro che pensare a Steve e a quella, ieri sera, mentre entravano in casa di lui mano nella mano.
Mi fa male sapere che hanno passato la notte insieme e sono sicura che non hanno giocato a carte.
Fa così male il cuore e vedere il proprio principe azzurro felice con un'altra non è una gran bella cosa.
Ho visto parecchie volte Steve con tante donne, ma non l'ho mai visto così preso da una come lo è con questa Tanya.
Si vede che a lui piace da impazzire, che è felice con lei e io non posso far altro che stare a guardare e ad amarlo in silenzio.
L'ho sempre fatto.. l'ho sempre amato in silenzio e sarà così per sempre.. lui non mi noterà mai e tanto meno ora, che al suo fianco ha una donna che sembra una modella, bellissima e perfetta.
L'amore fa schifo, fa davvero schifo e fa soffrire come cani.

"Sveglia dormigliona, è ora di alzarsi." -esclama questo la voce di Rosie entrando in camera mia-

"Non mi va di andare a scuola." -dico con tono triste coprendomi con la coperta-

"Come mai stellina? Stai male?" -mi domanda preoccupata, mettendosi seduta sul mio letto-

"Sono tanto triste e mi fa male il cuore, non ho voglia di andare a scuola." -le rispondo con le lacrime agli occhi-

"Che ti succede stellina?" -mi domanda, accarezzandomi un fianco- "E' per il ragazzo che tanto ti piace?" -mi domanda e io la guardo negli occhi e annuisco- "Che cosa è successo?" -mi domanda dolcemente-

"E' questo il problema, non succede nulla, proprio nulla." -le rispondo tristissima e lei sospira accarezzandomi il viso-

"Non gli piaci?" -mi domanda-

"Non mi nota nemmeno." -sbuffo coprendomi la testa con la coperta e mi scivola una lacrima- "L'amore fa schifo." -sbuffo di nuovo-

"Come fa a non notarti? Sei una ragazza così bella." -dice lei accarezzandomi un fianco e io sospiro, ha nove anni più di me e per lui sono una bambina, ecco perchè non mi nota- "Stacie." -mi richiama, così esco la testa da sotto la coperta e ci guardiamo negli occhi- "Su alzati e vai a fare colazione o farai tardi." -mi sorride-

"Non voglio andare a scuola, non me la sento." -le dico-

"Vuoi fare assenze nelle ultime settimane di scuola? Dai su Stacie, ti farà bene uscire." -mi dice, accarezzandomi il viso e io sbuffo-

"E va bene." -sbotto alzandomi dal letto-

"Svagarti un po ti farà bene, vedrai." -afferma sorridendo, mentre sbuffando esco dalla mia camera con lei dietro di me-

Dopo essere scese al piano di sotto, raggiungiamo la cucina ed entriamo, dove ci trovo mio fratello a sistemare la tavola per la colazione.
Sbuffando mi metto seduta a tavola e dopo aver afferrato un cornetto al cioccolato, lo mordo nervosamente.

"Buongiorno anche a te eh!" -esclama mio fratello, accarezzandomi la testa e io sbuffo- "Che succede?" -mi domanda-

"Non succede nulla." -sbotto nervosa e mio fratello guarda Rosie stranito-

"Lascia stare." -gli dice lei e io sbuffo-

Non mi va proprio di andare a scuola, voglio starmene tutto il giorno a letto a non fare nulla oppure a leggere un bel libro, invece no.. devo andare in quella pallosissima scuola.
Che nervi!
Sono già nervosissima di prima mattina e ho voglia di spaccare tutto, soprattutto la faccia di quella là, che mi ha portato via il mio Steve, il mio principe azzurro.
Che rabbia! Lei in un battito di ciglia l'ha conquistato e io nemmeno riesco a farmi notare da lui come donna.. che diavolo di potere ha? Ma è semplice Stacie, lei è una donna matura e tu sei una ragazzina, sei piccolina, come dice quello stupido di Steve.
Che cos'ho che non va? A parte l'età.. nulla, insomma non sono brutta ma nemmeno bellissima e in confronto a quella là, beh si.. sono davvero orribile, però che diamine, poteva scegliersi una donna che non sembri una super modella.. cavolo in confronto a me quella là è davvero bellissima, è perfetta e grazie a lei Steve non mi noterà nemmeno per sogno, che nervi!

"Stacie ti vuoi muovere, sei in ritardo." -sbotta esasperato mio fratello, riportandomi alla realtà- "Muoviti." -quasi urla e io sbuffo-

"Che nervi!" -sbotto nervosa alzandomi da tavola e subito corro al piano di sopra- "Maledetta scuola." -affermo nervosissima e quasi cado, inciampando su un gradino- "Maledizione." -sbotto furiosa continuando a salire le scale- "Ti odio Steven Walker." -esclamo furiosa avvicinandomi al mio armadio- "Quel giorno di sei anni fa dovevi per forza salvarmi dalle prese in giro di quegli odiosi ragazzini? Non potevi farti gli affari tuoi? No, tu dovevi salvarmi e diventare il mio supereroe e io come una stupida ho perso la testa per te." -parlo da sola vestendomi velocemente quasi con il fiatone, indossando un paio di jeans, un maglioncino leggero color corallo e un paio di scarpe da ginnasta bianche- "Ti odio brutto stupido." -sbotto a denti stretti correndo allo specchio per sistemarmi-

"Stacie muoviti, sei in ritardissimo." -urla dal piano di sotto mio fratello e io sbuffo-

"Arrivo, maledizione." -sbotto nervosissima, afferrando velocemente il mio zaino e corro fuori dalla mia camera- "Che nervi." -sbotto, correndo giù per le scale-

"Fai piano." -afferma mio fratello- "Ti do uno strappo con l'auto, dai su." -mi dice andando al portone d'ingresso mentre stampo un velocissimo bacio sulla guancia di Rosie-

"Ciao stellina." -mi saluta lei, mentre io alla velocità della luce esco di casa e scendo di corsa la piccola rampa di scale davanti l'ingresso, solo che inciampo, ma per fortuna essendo mio fratello davanti a me, gli finisco sulla schiena-

"Eh fai attenzione." -esclama riuscendo a rimanere in equilibrio-

"Scusami tanto, dai su." -lo sprono, raggiungendo velocemente la sua auto e come un fulmine mi accomodo dentro e poco dopo fa lo stesso mio fratello, mettendo in moto e subito dopo parte verso il liceo-

"Stavi andando bene in questi giorni, non vorrai riprendere il tuo brutto vizio di arrivare tardi?" -mi domanda, stando attento alla strada-

"No-no." -sbuffo guardando fuori dal finestrino-

"Che ti succede sorellina?" -mi domanda svoltando a destra-

"Nulla." -sospiro non guardandolo nemmeno in faccia-

"Mi dicevi sempre tutto quando eri piccola." -afferma dispiaciuto-

"Non sono più una bambina." -sbotto nervosa guardandolo male- "Mettetevi tutti quanti in testa che non sono più piccola, adesso sono una donna." -dico nervosissima-

"Una giovane donna sei." -afferma guardandomi di sfuggita e io annuisco-

"Esatto, una giovane donna." -confermo mentre accosta davanti il grande cancello del liceo- "Ciao fratellone, a più tardi." -gli stampo un bacio velocissimo sulla guancia e come un fulmine scendo dall'auto e corro all'entrata-

"Non correre o ti amma.." -mio fratello non finisce la frase che cado a terra-

"Che male." -mi lamento dolorante, alzandomi velocemente-

"Stai bene?" -mi domanda preoccupato mentre inizio a correre di nuovo verso l'entrata-

"Si." -urlo voltandomi di poco verso di lui, dove noto che sia fuori dall'auto che mi osserva-

"Guarda davanti Stacie." -mi dice e io mi volto a guardare davanti e quasi sbatto contro il portone aperto del liceo, ma velocemente cambio direzione-

"Per un pelo." -faccio un sospiro di sollievo raggiungendo il mio armadietto-

Dopo aver afferrato l'occorrente delle prime due ore, corro verso la mia classe, dove busso alla porta essendo chiusa.

"Avanti." -esclama la voce della professoressa e io apro ed entro- "Torres." -pronuncia il mio cognome serissima in volto-

"Mi scusi per il ritardo." -dico chiudendomi la porta alle spalle-

"Vai a sederti." -mi dice sospirando e io vado al mio posto mentre la professoressa riprende a spiegare-

"Buongiorno." -mi saluta a bassa voce Olivia e io le sorrido sistemando i miei libri sul banco- "Che hai? Hai una faccia." -esclama guardandomi-

"Ti racconto tutto durante la ricreazione." -le dico e lei annuisce, voltandoci entrambe verso la professoressa-

...POV STEVEN...

E' ora di alzarsi, è ora di alzarsi, è ora di alza

Stacco di malo modo la mia sveglia continuando a tenere gli occhi chiusi e sbadigliando mi porto una mano tra i capelli.
Grattandomi il petto, volto la testa alla mia sinistra e sorrido nel vedere Tanya dormire beatamente in pancia in giù, con entrambe le braccia sotto al cuscino, con la coperta che copre entrambi dalla vita in giù.
Mi metto in un fianco e sorridendo le stampo bacetti umidi su tutta la schiena sfiorandola con la lingua.. volevo farlo dal giorno al mare, quando le ho spalmato la crema solare.

"Mmm." -mugola lei muovendosi lievemente e io alzo lo sguardo sul suo viso, continuando a baciarla, dove noto che sorride-

Sorridendo le accarezzo la schiena, continuando a stamparle bacetti, scendendo con la mano sul suo sedere, dove tiro la coperta verso il basso scoprendoglielo e poco dopo con la mano le stringo la natica destra e con i baci arrivo sulla natica sinistra.

"Mmm." -mugola di nuovo non smettendo di sorridere e io sorridendo sulla sua pelle inizio a salire con i baci di nuovo su per la sua schiena, accarezzandole e stringendole il sedere-

Mi allontano dalla sua schiena e osservo il suo viso, dove continua a tenere gli occhi chiusi con quel sorriso tanto dolce.

"Vado a farmi la doccia." -sussurro e subito dopo le stampo un bacio sulla guancia-

Mi alzo dal mio letto ed esco dalla mia camera da letto, raggiungendo il bagno, dove mi infilo subito sotto la doccia.
Apro l'acqua tiepida, dove inizia a scorrere sulla mia testa, scendendo giù, per tutto il mio corpo nudo.
Alzo la testa verso l'alto con occhi chiusi, dove l'acqua si infrange sul mio viso e io, rilassandomi a quel contatto con quell'acqua tiepida, mi porto i capelli bagnati tutti all'indietro più e più volte.
Dopo qualche minuto sento una presenza dietro di me e subito dopo delle braccia allacciarsi intorno alla mia pancia e delle labbra posarsi sulla mia spalla.

"Buongiorno." -sussurra la voce di Tanya e io sorridendo, mi volto verso di lei tra le sue braccia e subito le prendo il viso tra le mani baciandola a fior di labbra-

"Giorno." -sussurro passando le mie mani tra i suoi lunghi capelli completamente bagnati e glieli porto tutti all'indietro- "Dormito bene?" -le domando sorridendo, lasciandole una carezza sulla guancia-

"Magnificamente." -sorride accarezzandomi la schiena, continuando a tenermi stretto a se e io ricambio il suo sorriso, prendendole di nuovo il viso tra le mani e subito dopo la bacio sulle labbra con tanta dolcezza e lei subito ricambia- "Ti dispiace se ci facciamo la doccia insieme?" -mi domanda sulle mie labbra e io sorrido-

"Assolutamente no." -sorrido voltandomi verso il bagnoschiuma e lo afferro- "Non ho bagnoschiuma per donna." -le dico voltandomi verso di lei-

"Tranquillo, tanto amo il tuo profumo." -sorride facendomi l'occhiolino e io ridacchio rovesciando un po di bagnoschiuma sulla mia spugna azzurra-

Stampandole un bacio sulle labbra, inizio a passarle la spugna sul collo scendendo sul suo seno, dove con una mano gliene stringo uno e lei sorride mordendosi lievemente il labbro inferiore.
Questa donna mi fa impazzire alla follia.. mi piace tutto di lei.. il suo corpo tanto sexy e formoso, il suo dolce e accattivante sorriso, la sua melodiosa risata, la sua dolcissima voce, i suoi fantastici occhi, le sue labbra così rosse e carnose, i suoi lunghi e setosi capelli castani, il suo dolce profumo di mandorle, il suo culetto bello sodo che amo stringere, il suo seno non troppo grosso ma nemmeno tanto piccolo che amo baciare e stringere tra le mie mani, il suo essere sempre allegra e sorridente, il suo senso dell'umorismo, ma soprattutto adoro il fatto che ama ridere come me.
Mi sento fortunato.. fortunato di aver trovato una donna tanto meravigliosa come lei, la donna che ho sempre aspettato e sognato.

Sono in cucina, con solo addosso un asciugamani alla vita, che preparo la colazione per entrambi, mentre lei è in bagno ad asciugarsi i suoi capelli.
Afferro la caraffa con dentro della spremuta d'arancia e l'appoggio sul tavolo, non sentendo più il phon acceso dal piano di sopra, segno che ha finito di asciugarsi i capelli.

"Steve." -mi richiama lei dal piano di sopra-

"Dimmi." -le dico, appoggiando sul tavolo del pane tostato con spalmato sopra della marmellata di albicocca-

"Hai una piastra per capelli?" -mi domanda e io sorrido-

"Sono un uomo Tanya, non ho una piastra per capelli." -le rispondo ridacchiando-

"Beh ci sono molti uomini che si piastrano i capelli oggi giorno." -mi dice lei dal piano di sopra-

"Beh non sono in quella cerchia di molti uomini." -le dico ridacchiando-

"Cavolo, devo piastrarmi i capelli." -esclama entrando in cucina e io mi volto verso di lei sorridendo, dove noto che indossa solo un asciugamani legato sopra al seno- "Ho dei capelli davvero orribili se non li piastro." -mi dice con il broncio e io sorrido-

"Beh.. sono un tantino crespi." -esclamo ridacchiando osservandole i capelli-

"Un tantino?" -mi domanda scioccata toccandosi i capelli- "Sono un vero disastro." -dice ridacchiando-

"Sono davvero orribili." -esclamo ridendo e lei ridacchia annuendo-

"Hai preparato la colazione." -afferma sorridendo, osservando la tavola e io sorrido a trenta due denti-

"Per te." -le faccio l'occhiolino e lei sorride guardandomi-

"Grazie, ma devo correre a casa per prepararmi o farò tardi a lavoro, devo ancora piastrarmi i capelli." -mi dice dispiaciuta-

"Beh, mangia qualcosa almeno." -sorrido-

"Va bene." -sorride avvicinandosi alla tavola e afferra una fetta di pane tostato con marmellata di albicocca e la morde- "Hai almeno un elastico?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Non ho oggetti da donna in casa." -sorrido accarezzandole il viso-

"Nemmeno un elastico? Non ti fai il codino?" -mi domanda, intrufolando le sue dita tra i miei capelli leggermente bagnati-

"No." -rido mordendo il pane che tiene in mano-

"Anche questo molti uomini se lo fanno." -dice guardandomi-

"Non ho i capelli molto lunghi come puoi vedere, non avrebbe senso un codino." -le dico sorridendo e lei annuisce-

"Hai ragione." -sorride stampandomi un bacio sulle labbra- "Adesso vado a vestirmi." -dice uscendo dalla cucina e io le vado dietro- "Tu lavori oggi?" -mi domanda mentre saliamo al piano di sopra-

"Si, e sono un po in ritardo." -le rispondo raggiungendo la mia camera da letto-

"Pure io se non mi sbrigo." -dice togliendosi l'asciugamani di dosso e io, raggiungendo il mio comodino sorridendo, la osservo completamente nuda-

"Oggi passi al bar?" -le domando afferrando dal cassetto un paio di boxer bianchi aderenti, mentre lei si infila le sue mutandine-

"Credo per l'ora di pranzo." -mi risponde sorridendo mentre tolgo dalla mia vita l'asciugamani e subito dopo mi infilo i boxer-

"Con Bonnie?" -le domando, avvicinandomi al mio armadio-

"Credo di si." -mi risponde- "Mi chiudi la zip per favore?!" -mi chiede dandomi le spalle e io mi avvicino a lei e tiro su la zip dell'abito da sera che indossava ieri- "Grazie mille." -mi sorride, mettendosi seduta ai piedi del letto e io raggiungo il mio armadio, mentre lei indossa le sue scarpe con tacco vertiginoso- "Ti ricordo che non ho l'auto, quindi devi accompagnarmi a casa." -mi dice guardandomi-

"Non c'è problema." -le faccio l'occhiolino iniziando a vestirmi e lei sorride avvicinandosi allo specchio per sistemarsi come meglio può i suoi disastrati capelli-

Dopo essermi sistemato, pure io, i capelli allo specchio, afferro chiavi della mia auto, portafoglio e cellulare e insieme usciamo dalla mia camera da letto per poter scendere al piano di sotto.
Raggiunto il portone d'ingresso, usciamo di casa e raggiungiamo la mia auto, dove noto l'auto di Lance allontanarsi.
Saliamo a bordo della mia macchina e dopo aver messo in moto, parto verso la palazzina dove vive.

"Sono in ritardissimo, mio padre mi ucciderà." -dice sospirando e io la guardo di sfuggita-

"Chiamalo per informarlo che arrivi tardi." -le dico-

"Hai ragione, adesso lo chiamo." -esclama tirando fuori dalla sua pochette il cellulare e subito dopo chiama il padre-

"Tutto bene?" -le domando appena attacca la chiamata-

"Si è un po arrabbiato, odia le persone che fanno tardi, ma va tutto bene." -mi risponde mentre accosto davanti la palazzina dove vive- "Grazie mille per il passaggio e per la meravigliosa serata di ieri." -sorride guardandomi-

"Di niente." -le faccio l'occhiolino e lei sorride, stampandomi un bacio sulle labbra- "Dai su vai o farai tardi." -ridacchio e lei sorridendo scende dalla mia auto-

"Ci vediamo più tardi." -sorride chiudendo la portiera e io le faccio l'occhiolino-

Appena scompare dietro il portone della palazzina, ingrano la prima e parto verso il bar dove lavoro.
Dopo un tragitto fatto tutto ascoltando della musica che trasmette la radio, parcheggio spegnendo il motore e subito dopo scendo dalla mia auto, raggiungendo l'entrata del bar.

"Buongiorno." -saluto allegro-

"Giorno." -mi salutano all'unisono Lance e Rosie-

"Tutto bene?" -domando, andando dietro al bancone mentre loro continuano le pulizie che hanno iniziato-

"Tutto bene amico e te?" -mi domanda il mio migliore amico, mentre mi lego il grembiule alla vita-

"Tutto benissimo.. stasera cena da me, dobbiamo festeggiare." -dico sorridendo, iniziando a pulire il bancone-

"Cosa si festeggia?" -mi domanda Rosie sorridendo-

"Stasera saprete tutto." -faccio l'occhiolino e loro ridacchiano-

...POV STACIE...

"Forza, raccontami tutto che non sto più nella pelle." -dice la mia migliore amica appena suona la campanella per dare inizio alla ricreazione-

"Ieri ho visto Steve e quella entrare insieme a casa di lui." -sbuffo incrociando le braccia sotto al mio seno e lei mi accarezza il braccio- "Capisci? Hanno passato la notte insieme, che nervi." -sbotto nervosa-

"E' un uomo libero." -dice lei e io la guardo male-

"Lo so bene, ma se permetti mi fa male nel vederlo con quella stupida odiosa." -sbotto sempre più nervosa-

"Perchè non esci con qualcuno? Con Mitch per esempio." -afferma sorridendo e io sbuffo-

"Basta con sta storia, non voglio uscire con quello." -sbotto nervosissima e lei sospira-

"Secondo me ti farebbe bene uscire con qualcuno." -dice convinta e io sbuffo girando gli occhi- "Ti devi dimenticare di Steven Walker, è un amore impossibile il vostro." -afferma e io la guardo malissimo- "Non guardarmi così! Lo sai pure tu, senza che io ti dica niente." -afferma e io sbuffando mi volto verso la finestra e guardo il cielo azzurro-

"Stacie." -mi richiama la voce di Mitch-

"Mh." -mi lamento girando gli occhi, non guardandolo nemmeno in faccia-

"Ciao." -mi saluta lui, mettendosi davanti a me e io lo guardo malissimo- "Come va la caviglia?" -mi domanda con un piccolo sorriso-

"Bene." -sbuffo girandomi dall'altra parte, ricevendo un occhiataccia da parte della mia amica-

"Meno male." -esclama sollevato e io sospiro ignorandolo- "Senti"

"No, sentimi tu." -lo interrompo, voltandomi verso di lui- "Ti ho già detto ieri che non provo nulla per te, che non mi interessi, quindi smettila di starmi tra i piedi." -gli dico nervosa guardandolo negli occhi-

"E io ti ho detto che non riesco a lasciarti in pace." -dice lui e io sbuffo girando gli occhi- 

"Mitch davvero.. smettila, va via e lasciami in pace." -affermo non guardandolo più-

"E' difficile dimenticarsi della persona che si ama.. e tu ne sai qualcosa." -dice e io lo guardo di scatto negli occhi- "Non riesco a dimenticarmi di te.. sei sempre nella mia testa, nei miei pensieri di giorno e nei miei sogni di notte.. sei sempre costantemente con me Stacie, nel mio cuore." -dice tutto questo guardandomi dritto negli occhi- "Accetta per favore di uscire con me, andiamo a farci un giro insieme o se preferisci ti porto a mangiare un gelato." -mi sorride-

"Sei così insistente." -sbuffo incrociando le braccia sotto al mio seno e lui ridacchia-

"E' il tuo modo di dirmi che accetti?" -mi domanda non smettendo di sorridere, accarezzandomi il viso-

"Non toccarmi." -sbotto nervosa, scacciando di malo modo la sua mano e lui sorride- 

"Allora? Si o no?" -mi fa l'occhiolino sorridendo e io sbuffo-

"Sono molto impegnata." -esclamo smettendo di guardarlo e lo sento sbuffare-

"Non puoi accettare un gelato con me? Che ti costa Stacie?" -mi domanda esasperato-

"E a te cosa ti costa capire una volta per tutte che non mi interessi?" -gli domando esasperata più di lui-

"Non ci vedo niente di male nel andare a mangiarci un gelato insieme." -afferma e io sbuffo-

"Basta Mitch va via, non uscirò con te, mettiti il cuore in pace." -gli dico esasperata e lui annuendo, finalmente va via- "Mamma mia." -sbuffo-

"Davvero non capisco cosa ti costa nell'uscire con lui.. un gelato non è la fine del mondo." -afferma la mia migliore amica e io la fulmino-

"Non voglio uscire con lui perchè non mi interessa." -sbotto nervosa e per fortuna suona la campanella per dare inizio alla terza ora-

...POV STEVEN...

Sono da ore che lavoro, servendo a tutti i clienti le loro ordinazioni, facendo avanti e indietro e finalmente sono arrivate le tredici.. ora di pranzo, ora che arrivi Tanya.

"Steve porta questa ordinazione al tavolo due." -mi dice il mio migliore amico e io sorrido-

"Subito capo." -afferro l'ordinazione e vado al tavolo due- "Prego." -sorrido servendo il pranzo alla signora in compagnia della sua nipotina-

"Grazie mille." -mi ringrazia sorridendo e io le sorrido allontanandomi-

Sentendo entrare qualcuno, mi volto verso la porta e sorrido nel vedere Tanya in compagnia della sua amica Bonnie.

"Ciao." -la saluto sorridendo raggiungendola-

"Ciao." -mi sorride mentre le stampo un bacio sulle labbra-

"Vi pulisco questo tavolo, va bene?" -domando sorridendo, avvicinandomi al tavolo quattro-

"Va benissimo, grazie." -mi risponde Bonnie sorridendo-

"Com'è andato a lavoro?" -domando a Tanya sorridendo mentre si accomodano-

"Benissimo, molti impegni ma va alla grande." -sorride guardandomi negli occhi- "E a te?" -mi domanda-

"Molti ordini oggi, ma va alla grande." -le faccio l'occhiolino e lei ridacchia- "Cosa vi porto?" -domando, guardandole entrambe-

"Per me un sandwich con the alla pesca." -mi risponde Bonnie sorridendo-

"Va bene e per te?" -sorrido a Tanya-

"Un insalata mista con pollo e acqua naturale." -mi sorride-

"Arriva subito." -le faccio l'occhiolino e raggiungo il bancone- "Rosie un sandwich con the alla pesca e un insalata mista con pollo e acqua naturale per il tavolo quattro." -le dico sorridendo-

"Subito." -sorride lei preparandomi l'ordine- "Ecco a te." -sorride appoggiando tutto sul bancone e io sorridendo afferro il vassoio e raggiungo il tavolo quattro-

"Ecco a voi." -sorrido appoggiando il loro pranzo sotto i loro nasi-

"Grazie." -mi sorride Tanya e io le faccio l'occhiolino mettendomi seduto al loro tavolo, al suo fianco-

"Hai impegni stasera?" -le domando sorridendo, mentre iniziano a pranzare-

"No, perchè?" -mi domanda sorridendo-

"Cena da me stasera, voglio farti conoscere i miei amici." -le sorrido, accarezzandole il dorso della mano- "Ti va?" -le domando e lei sorride-

"Certo." -continua a sorride-

"Bene." -sorrido stampandole un bacio sulla guancia e lei sorride accarezzandomi il viso-

"Steve servi per favore il tavolo dieci? Devo chiamare mia sorella, sono preoccupato, dovrebbe essere qui a quest'ora." -afferma preoccupato il mio migliore amico-

"Tranquillo, faccio io." -gli dico sorridendo e lui annuisce uscendo dal locale per chiamare la sorella- "Torno a lavoro." -sorrido a Tanya e lei sorride annuendo- "Buon appetito." -sorrido ad entrambe-

"Grazie." -mi sorride Bonnie e io mi allontano, raggiungendo l'ordine del tavolo dieci sul bancone-

"Buongiorno, ecco a voi la vostra ordinazione." -sorrido servendo l'ordine al tavolo dieci-

"Grazie." -mi sorride un ragazzo-

"Buon appetito." -esclamo allontanandomi- "Allora?" -domando a Rosie dietro al bancone, iniziando pure io a preoccuparmi per Stacie-

"Non so, è ancora fuori che parla al cellulare." -mi risponde e io annuisco- "Non ha mai fatto tardi e se non sarebbe venuta al bar ci avrebbe chiamati per informarci, ma oggi non l'ha fatto, non ci ha chiamati e siamo preoccupati." -mi spiega ed è molto preoccupata-

"Tranquilla Rosie, sono sicuro che stia bene e che si sia soltanto dimenticata di chiamarvi, sapete com'è no? E' sbadata, ha sempre la testa tra le nuvole." -le sorrido per tranquillizzarla, anche se anch'io sono molto preoccupato e lei annuisce sospirando, mentre Lance rientra-

"Allora?" -le domanda Rosie in pensiero-

"Sta bene, è a casa, si è solo dimenticata di chiamarci." -le risponde lui andando dietro al bancone-

"Visto, che ti avevo detto?" -faccio l'occhiolino a Rosie e lei sorride annuendo sollevata-

...POV STACIE...

Finite le lezioni sono andata spedita verso casa.. non mi va di andare al bar, non mi va di vedere Steve e sicuramente ci sarà pure quella Tanya, va sempre al bar per l'ora di pranzo e a me non va di vederli insieme, e come una stupida mi sono dimenticata di chiamare mio fratello.
Poverino quando mi ha chiamata era davvero in pensiero e sicuramente anche Rosie.. non volevo farli preoccupare, ma sono così sbadata che mi sono completamente dimenticata di chiamarli.
Sono stata tutto il giorno in camera mia a fare i compiti e a studiare, ma non riuscivo molto a concentrarmi, il mio pensiero era fisso su Steve e quella.. cavolo, lui è molto preso da quella li e hanno passato la notte insieme.
Sbuffo, quando si spalanca la porta della mia camera ed entra il mio fratellone.

"Cucciola preparati, tra mezz'ora dobbiamo essere a casa di Steve." -mi dice questo mio fratello-

"Perchè?" -sbuffo, non mi va proprio di vederlo-

"Siamo a cena da lui, forza preparati." -mi risponde, uscendo dalla mia camera chiudendosi la porta alle spalle-

"Che barba." -sbuffo alzandomi dal letto e mi avvicino al mio specchio, iniziando a pettinare i miei lunghi capelli- "Non voglio andare a casa sua, non voglio vederlo e se c'è pure quella stasera a cena?" -domando fermandomi nel pettinare i miei capelli- "Spero di no, non voglio vederli insieme tutta la sera mentre si sorridono e si scambiano stupidi sguardi." -sbotto nervosa lanciando la spazzola sulla scrivania e sbuffo-

Esco dalla mia camera e velocemente scendo al piano di sotto tenendomi alla ringhiera.

"Lance." -chiamo mio fratello raggiungendo la cucina-

"Sono in soggiorno." -mi risponde e io lo raggiungo subito, dove lo trovo seduto sulla poltrona con un jeans nero e una camicia bianca- "Non ti sei cambiata?" -mi domanda sconcertato guardandomi-

"No." -gli rispondo-

"Cambiati Stacie." -quasi mi ordina serio-

"Perchè? Stiamo andando da Steve." -sbuffo, incrociando le braccia sotto al mio seno-

"Non ha importanza, cambiati lo stesso." -mi dice sospirando-

"Non mi va di cambiarmi, vado bene così." -sbotto nervosa e lui sospira- "Per caso sai se c'è pure... quella Tanya?" -gli domando guardandolo-

"Non lo so, non mi ha detto nulla Steve." -mi risponde e io sbuffo mettendomi seduta sul divano- "Perchè ti interessa?" -mi domanda guardandomi-

"Era solo una domanda! E' vietato fare domande?" -sbotto nervosissima e lui sospira alzando gli occhi al cielo-

"Sono pronta." -esclama Rosie, raggiungendoci in soggiorno e noi la guardiamo-

"Sei bellissima amore." -sorride mio fratello mentre la osservo e sorrido, la mia cognatina è davvero molto bella.. indossa un tubino aderente bianco, con delle fantastiche scarpe con tacco vertiginoso nere di pelle lucida e una borsetta dello stesso colore della scarpe-

"Grazie amore." -sorride lei, stampandogli un bacio sulle labbra- "Stellina non ti sei cambiata?" -mi domanda e io sbuffo alzandomi dal divano-

"Dice che va bene così." -le risponde mio fratello e io lo guardo male-

"Si, vado bene così! Cos'ho che non va?" -domando acida guardandoli-

"Nulla stellina." -mi sorride Rosie accarezzandomi il viso- "Prendo il dolce in cucina e andiamo." -esclama raggiungendo la cucina e io sbuffando raggiungo il portone d'ingresso con mio fratello-

Appena ci raggiunge Rosie, usciamo di casa e tutti insieme raggiungiamo la casa di Steve.

"Che barba." -sussurro sbuffando mentre mio fratello suona il campanello-

...POV STEVEN...

Appena ho finito di lavorare, sono corso a casa mia per preparare la cena e la tavola.
Adesso sono in cucina che sto infornando il mio arrosto con patate, quando all'improvviso suona il campanello facendomi saltare in aria.

"Arrivo." -urlo mettendo il timer al forno-

Corro fuori dalla cucina e raggiungo il portone d'ingresso e appena apro, sorrido nel ritrovarmi davanti Tanya.

"Buonasera." -mi sorride lei, stampandomi un bacio sulle labbra e io le sorrido facendola entrare in casa- "Non è ancora arrivato nessuno?" -mi domanda, raggiungendo il soggiorno, dove devo ancora finire di apparecchiare la tavola-

"Nessuno." -sorrido avvicinandomi a lei- "Sei bellissima." -le bacio la guancia e l'ammiro in tutta la sua bellezza mentre lei sorride-

Indossa una gonna a vita alta color panna, che le fascia perfettamente il suo fantastico corpo dalla vita in giù, con una camicetta rossa infilata dentro la gonna e ai piedi delle scarpe vertiginose rosse pure quelle.
Una vera meraviglia.

"Devo farmi la doccia, stai attenta tu alla cena in forno?" -le domando e lei sorride-

"Me ne occupo io." -sorride e io sorridendo le stampo un bacio veloce sulle labbra-

"Non combinare disastri." -ridacchio correndo su per le scale-

"Non ti garantisco niente." -esclama lei ridacchiando raggiungendo la cucina e io sorrido-

"Ah, la tavola è da finire di apparecchiare." -quasi urlo dal bagno, iniziando a spogliarmi dai vestiti-

"Me ne occupo io, tranquillo." -afferma lei e io sorridendo mi infilo nella doccia, accendendo l'acqua tiepida che inizia a scorrere sul mio corpo nudo-

Sono abbastanza nervoso.. spero tanto che al mio migliore amico piaccia la mia ragazza e devo anche dare la bella notizia.. devo annunciare a tutti che io e Tanya ci siamo messi insieme.
Mamma mia come sono nervoso, ma tranquillo Steve, andrà bene e Tanya piacerà ai tuoi amici.
Mi guardo allo specchio, dopo aver finito di farmi la doccia e di essermi vestito, e mi sistemo i capelli e il colletto della mia camicia.
Esco dalla mia camera da letto e scendo al piano di sotto, raggiungendo Tanya in cucina.

"Hai bruciato la cena?" -le domando ridacchiando, raggiungendola-

"No-no." -ridacchia pure lei, appoggiando l'arrosto sul tavolo- "L'ho uscito dal forno appena è suonato il timer." -sorride guardandomi-

"Brava." -le sorrido, stampandole un bacio sulla tempia- "Come sto?" -le domando allontanandomi da lei di qualche passo e lei mi osserva-

"Benissimo." -sorride avvicinandosi- "Sei bellissimo." -sorride ancora, sistemandomi meglio il colletto della camicia-

"Grazie." -sorrido stampandole un bacio sulla fronte- "La tavola l'hai apparecchiata?" -le domando, voltandomi verso il soggiorno e osservo la tavola ben apparecchiata-

"Si, stai tranquillo Steve." -la guardo e lei mi sorride-

"Sono un po nervoso, voglio che sia tutto perfetto." -sorrido e lei ricambia il mio sorriso-

"E' già tutto perfetto." -sorride ancora e io la bacio a fior di labbra quando all'improvviso suonano al campanello-

"Sono arrivati." -sospiro per l'ansia- "Vado ad aprire." -esclamo andando al portone d'ingresso mentre lei raggiunge il soggiorno, adesso anche lei visibilmente nervosa-

Dopo aver fatto un grosso respiro, apro il portone e sorrido alla famiglia Torres.

"Ciao." -sorrido facendoli entrare-

"Ciao amico, tutto bene?" -mi domanda Lance sorridendo-

"Tutto bene amico." -sorrido chiudendo il portone, mentre una Stacie sbuffa- "Ciao piccolina." -sorrido guardandola-

"Non chiamarmi piccolina." -sbotta nervosa e io sospiro-

"Abbiamo portato il dolce." -esclama Rosie sorridendo, passandomi la scatola con dentro il dolce-

"Grazie." -sorrido-

"E' una torta gelato." -mi dice sorridendo-

"Ok, adesso la metto in freezer." -sorrido mentre raggiungiamo il soggiorno e tutti quanti guardano Tanya, che nervosa sta in piedi davanti il divano-

"Buonasera." -saluta lei sorridendo e Stacie sbuffa-

"Buonasera." -la salutano sorridendo Lance e Rosie-

"Facciamo prima le presentazioni, che ne dite?" -sorrido, avvicinandomi a Tanya che sorride- "Allora lui è Lance, il mio migliore amico, lei è Rosie, la sua fidanzata e la piccolina è Stacie, la sorellina di Lance." -dico sorridendo-

"Non sono piccolina." -sbotta nervosa Stacie e noi la guardiamo e lei sbuffa-

"Piacere di conoscerti." -dice sorridendo Lance stringendo la mano a Tanya-

"Piacere mio." -esclama lei sorridendo-

"Piacere di conoscerti Tanya." -le sorride Rosie, avvicinandosi a lei e l'abbraccia-

"Oh." -sorride sorpresa Tanya ricambiando l'abbraccio e io sorrido- "Piacere mio Rosie." -le dice sorridendo mentre si allontanano e si sorridono- 

Tanya guarda Stacie e lei furiosa si volta dall'altra parte.

"Stacie." -la rimprovera il fratello e lei si volta a guardarlo e lui con il capo le indica Tanya e lei sbuffando si volta verso quest'ultima che le sorride-

"Piacere di conoscerti." -esclama fredda, sorridendo fintamente e io la guardo confuso-

"Lascia stare, è un po strana." -dico sorridendo a Tanya e lei sorride-

"Strana lo dici a qualcun'altro." -sbotta nervosa Stacie e io sospiro-

"Ci sediamo a tavola?" -domando sorridendo e tutti si accomodano-

"Ti do una mano con la cena."  -mi dice Tanya sorridendo-

"Tranquilla, faccio io." -le faccio l'occhiolino, accarezzandole il mento mentre Stacie sbuffa-

"Va bene." -sorride lei mettendosi seduta a tavola-

"Torno subito." -esclamo sorridendo raggiungendo la cucina-

Stacie non la capisco proprio.. perchè si comporta in questo modo? Sta facendo solo la maleducata verso Tanya che non le ha fatto niente.
Quella ragazzina è davvero strana, chi la capisce è bravo!

...POV STACIE...

Lo sapevo io che ci sarebbe stata pure quella li, me lo immaginavo.. che nervi!
Adesso devo sopportarla tutta la sera mentre fa gli occhioni al mio Steve.
Giuro che la prenderei per i capelli!

"Allora Tanya, che lavoro fai?" -domanda mio fratello, mentre ceniamo tutti insieme e io sono stufa, voglio andarmene, non sopporto più di stare qui e sopportarla mentre accarezza Steve-

"Lavoro in un'agenzia immobiliare." -risponde lei tutta sorridente, possibile che abbia perfetto pure il sorriso? Dannazione che nervi!- "E tu invece? Che lavoro vorresti fare da grande?" -mi domanda sorridendo questa Tanya e io la guardo male-

"Cose che non dovrebbero interessarti." -le rispondo acida e nervosa, e a lei le si spegne il sorriso, mentre tutti quanti mi osservano-

"Stacie." -mi richiama mio fratello rimproverandomi e io sbuffo, guardando la cena nel mio patto e con la forchetta inizio a giocherellare con un pezzo di arrosto-

"Vado a prendere il dolce." -esclama Steve, alzandosi da tavola-

"Ti do una mano." -gli dice quella e io la guardo di scatto e ha una mano appoggiata sul braccio di Steve-

"Grazie." -sorride lui, accarezzandole il mento e io sbuffo andando indietro con la schiena appoggiandomi sullo schienale, con le braccia incrociate sotto al mio seno-

Con lo sguardo seguo quei due andare verso la cucina e fulmino lei, mentre sorridendo gli accarezza il braccio.
Ma non può tenere le mani apposto? Che nervi!

"Stacie che diavolo ti è preso prima? Ti sembra il modo di rispondere ad una domanda?" -mi rimprovera mio fratello appena quei due spariscono in cucina, mentre Rosie mi scruta per bene e io sbuffo non guardandolo nemmeno- "Stacie mamma e papà ti hanno insegnato le buone maniere e adesso stanne certa che non sarebbero orgogliosi di te." -dice e io lo guardo di scatto negli occhi- 

"Non le chiederò scusa se è questo che stai cercando di chiedermi." -affermo nervosa-

"Invece tu lo farai o ti metterò in castigo per molto tempo." -mi dice serissimo e severo, e io sbuffo guardando di nuovo il mio piatto-

In castigo.. cosa sono una bambina che mi mette in castigo?
Non chiederò scusa, tanto meno a quella.

...POV STEVEN...

Appena mettiamo piede in cucina sentiamo borbottare Lance dal soggiorno.

"Quella ragazzina mi detesta." -afferma Tanya mentre afferro cinque piattini guardandola-

"Che dici? Non è così." -le dico, appoggiandoli sul tavolo-

"Non è così? Non lo vedi come mi guarda? Se con lo sguardo si potesse uccidere io sarai già morta da un pezzo, te lo posso assicurare." -afferma lei, prendendo dal freezer la torta gelato-

"Non è così." -ribadisco guardandola- "Te l'ho già detto Tanya, quella ragazzina è un po strana, è fatta a modo suo, sembra che ce l'abbia con tutto il mondo, ma non ti detesta stai tranquilla." -le dico per tranquillizzarla sorridendole-

"Non lo so Steve, sembra che mi odi." -dice, iniziando a impiattare una fetta di torta in ogni piatto-

"Non è così.. è un'adolescente e sai che è una fase un po complicata e che sono molto complicati da capire." -le accarezzo il viso, mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio-

"Mh ok." -esclama guardandomi negli occhi e io sorrido stampandole un bacio tra i capelli-

"Vorrei annunciare a tutti che ci siamo messi insieme." -sorrido e lei ricambia il mio sorriso- "Vuoi? O preferisci aspettare qualche altro tempo?" -le domando-

"Voglio." -sorride- "Ufficializziamo la nostra storia." -afferma non smettendo di sorridere-

"Bene." -esclamo al settimo cielo, stampandole un bacio sulla fronte-

Dopo aver preso tutti e cinque i piattini con sopra ogni di esso una fetta di torta, raggiungiamo gli altri in soggiorno.

"Io e Tanya abbiamo un annuncio da fare." -esclamo sorridendo mentre serviamo il dolce-

"Prima del vostro annuncio, qualcuno deve dire qualcosa." -dice Lance serissimo, guardando la sorella e lei lo guarda malissimo-

"Non devo dire proprio niente." -sbotta lei nervosissima-

"Stacie." -la richiama a denti stretti Lance fulminandola con lo sguardo e lei sbuffa guardando Tanya-

"Scusa per prima." -afferma con un sorrisino finto e Tanya sorride-

"Figurati." -sorride Tanya-

"Bene, dopo queste scuse, vogliamo annunciarvi che" -sorrido, prendendo la mano di Tanya e lei sorride pure- "Che io e Tanya ci siamo messi insieme." -dico al settimo cielo, guardando tutti-

"Oddio amico, perchè non me l'hai detto prima?!" -Lance sorridendo si alza da tavola e si avvicina a noi, mentre Stacie ci fissa non muovendo neanche un muscolo, con la bocca semiaperta per la sorpresa- 

"Congratulazioni." -esclama Rosie sorridendo abbracciandoci entrambi e noi sorridiamo- "Siete davvero una bellissima coppia." -dice tutta sorridente, allontanandosi da noi-

"Grazie." -sorride Tanya mentre io guardo Stacie-

"Stacie." -la richiamo e sembra quasi sul punto di piangere e lei mi guarda negli occhi- "Non dici niente?" -le domando sorridendo, mentre tutti quanti ci mettiamo seduti ognuno al proprio posto-

"Non.. non so davvero.. cosa dire." -mi risponde lei, tirando dei sorrisi e io sono al quanto stranito dalla sua reazione-

"Non sei felice per me?" -le domando sorridendo e lei non dice niente, rimanendo a fissarmi negli occhi per non so quanto tempo-

"Io.. sono molto stanca, vorrei andare a dormire." -dice questo, guardando il fratello-

"Non sono nemmeno le dieci Stacie e domani non c'è scuola." -le fa notare Lance guardando la sorella-

"Non me ne importa nulla dell'orario e che domani non ci sia scuola." -sbotta nervosa- "Voglio andarmene a casa.. ora." -dice e sembra quasi che abbia il magone-

"Va bene, non ti innervosire." -le dice lui dandole le chiavi di casa mentre la osservo-

Si volta verso di me e rimane ferma per qualche secondo a guardarmi negli occhi, poi abbassa lo sguardo sulle chiavi che tiene in mano e senza dire nulla va via.
Perchè ho come la sensazione che ce l'abbia con me?

...POV STACIE...

Sbuffo per la milionesima volta, quando il mio sguardo si posa su Steve e quella, che ci raggiungono in soggiorno con il dolce.

"Io e Tanya abbiamo un annuncio da fare." -esclama sorridendo Steve mentre servono il dolce-

"Prima del vostro annuncio, qualcuno deve dire qualcosa." -dice Lance serissimo guardandomi e io lo guarda malissimo, capendo che vuole che chieda scusa a quella-

"Non devo dire proprio niente." -sbotto nervosissima-

"Stacie." -mi richiama a denti stretti mio fratello fulminandomi con lo sguardo e io sbuffo rassegnata, voltandomi a guardare Tanya-

"Scusa per prima." -le dico con un sorrisino finto e lei mi sorride-

"Figurati." -mi dice quella li non smettendo di sorridere-

"Bene, dopo queste scuse, vogliamo annunciarvi che" -dice Steve sorridendo, prendendo la mano di quella e lei sorride pure- "Che io e Tanya ci siamo messi insieme." -esclama al settimo cielo, guardando tutti e io li fisso con la bocca semiaperta per la sorpresa, mentre il mio cuore inizia a sgretolarsi, mentre mio fratello e Rosie si alzano congratulandosi con loro mentre il mondo intero mi cade addosso-

L'ho perso.. l'ho perso per sempre.. il mio Steve, il mio principe azzurro, si è fidanzato con un'altra, è felice con quella che odio con tutto il mio cuore.
Me l'ha portato via, mi ha portato via le ultime speranze che avevo di riuscire a conquistarlo, di riuscire a farmi notare da lui come donna.
Lui è felice, lui è felice con quella e io.. io sto male.. è come aver ricevuto una dolorosa pugnalata al cuore, è come se il mondo mi fosse crollato addosso.
L'amore fa schifo e maledico quel giorno che ho perso la testa per lui, maledico quel giorno che il mio cuore ha iniziato a martellare a più non posso per lui, maledico quegli occhi color nocciola tanto meravigliosi che mi hanno fatto provare cose meravigliose, che mi hanno fatto innamorare, che mi hanno riempito lo stomaco di farfalline svolazzanti e maledico me, per essermi illusa sempre che tra noi saperebbe potuto nascere qualcosa.. sono solo una stupida a cui piace sognare, credere a dei sogni che non si realizzeranno mai.
E' questo quello che sono.. una stupida!

"Stacie." -mi richiama Steve e io sono davvero sul punto di piangere, mentre lo guardo in quegli occhi color nocciola che tanto amo- "Non dici niente?" -mi domanda sorridendo, mentre tutti quanti si mettono seduti ognuno al proprio posto.. cosa dovrei dire? Che quella ti ha portato via da me? Che non sono per niente felice di vederti con lei e che mi hai spezzato il cuore in mille pezzi dando questa schifosissima notizia? No, certo che no! Non posso dire tutto questo, posso solo tenerlo per me-

"Non.. non so davvero.. cosa dire." -dico tirando dei sorrisi e lui mi guarda stranito dalla mia reazione-

"Non sei felice per me?" -mi domanda sorridendo e io non dico niente guardandolo negli occhi.. no che non lo so.. non sono felice di vederti con lei, non lo sono mai stata e io voglio solo andarmene da qui, andarmene a casa mia a piangere-

"Io.. sono molto stanca, vorrei andare a dormire." -dico, guardando mio fratello-

"Non sono nemmeno le dieci Stacie e domani non c'è scuola." -mi fa notare Lance guardandomi-

"Non me ne importa nulla dell'orario e che domani non ci sia scuola." -sbotto nervosa- "Voglio andarmene a casa.. ora." -affermo con il magone, devo andarmene il prima possibile o scoppierò a piangere da un momento all'altro qui, davanti a tutti-

"Va bene, non ti innervosire." -mi dice Lance dandomi le chiavi di casa, sentendo lo sguardo di Steve addosso-

Mi volto verso di lui e rimango ferma per qualche secondo a guardarlo negli occhi, poi abbasso lo sguardo sulle chiavi che tengo in mano e senza dire nulla vado via, raggiungendo il portone d'ingresso.
Esco da questa maledetta casa con una mano appoggiata sulla bocca pronta a scoppiare a piangere da un momento all'altro, ma non posso farlo finché non sarò chiusa in casa mia, da sola, senza che nessuno mi senta.

"Stacie ehi." -mi richiama la voce di Steve, fermandomi dal braccio e con la forza mi volta verso di se-

"Che vuoi?" -sbotto nervosa guardandolo negli occhi-

"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" -mi domanda guardandomi negli occhi-

No tranquillo, ti sei solo fidanzato con quella.
Penso sarcastica mentre rimango a fissarlo negli occhi senza dire nulla.

"Sembra che tu ce l'abbia con me." -dice accarezzandomi il viso, ma io scaccio di malo modo la sua mano-
"Stacie." -sussurra sorpreso e io senza dire nulla mi volto e riprendo a camminare verso casa mia, ma lui dopo qualche passo mi ferma di nuovo dal braccio-

"Che diavolo vuoi ancora?" -sbotto nervosissima, voltandomi verso di lui e lui mi guarda dispiaciuto-

"Nulla, volevo solo darti la buonanotte." -mi dice questo e un attimo dopo mi stampa un bacio sulla guancia, facendomi battere forse il cuore, e ci rimane per qualche secondo, mentre mi si riempiono gli occhi di lacrime-

Si allontana dalla mia guancia lentamente e mi guarda negli occhi, ma io abbasso immediatamente lo sguardo a terra per non fargli vedere le lacrime e non dicendo nulla mi volto e me ne ritorno a casa.
Appena mi chiudo il portone d'ingresso di casa mia alle spalle, scoppio a piangere appoggiandomi su di esso.

"Ti odio." -sussurro tra le lacrime e corro su per le scale, solo che inciampo su un gradino, dato che con gli occhi pieni di lacrime vedo tutto appannato- "Maledizione." -sbotto e un attimo dopo scoppio a piangere ancora più forte-

Mi alzo dolorante e lentamente salgo al piano di sopra, mentre le lacrime non mi abbandonano nemmeno per un secondo.

"Ti odio." -quasi urlo disperata entrando in camera mia- "Ti odio per avermi spezzato il cuore." -sussurro buttandomi sul mio letto e stringo al petto l'orsacchiotto che mi ha regalo Mitch- "E odio lei, per avermi portato via l'amore della mia vita." -sussurro stringendo sempre di più il peluche chiudendo gli occhi, mentre le lacrime non vogliono proprio saperne di lasciarmi in pace- 

...POV STEVEN...

La osservo andare verso casa sua e poco dopo scompare dietro il portone d'ingresso.
Non la vedo bene.. non capisco cos'abbia, sembra quasi che non abbia preso bene la mia notizia con Tanya, ma perchè? Sembrava quasi sul punto di piangere.
Quella strana ragazzina è davvero difficile da capire, è così complicata.
Per tutta la sera non ha fatto altro che guardare male Tanya e a risponderle pure male, perchè? Possibile che abbia ragione Tanya e Stacie la detesta? Ma perchè detestarla non capisco.
E' davvero difficile capirla e chi la capisce è davvero bravo.

"Si è fatto tardi, noi andiamo." -afferma Lance sorridendo, dopo circa due ore e io le ho fatte a pensare quasi tutto il tempo a Stacie-

"Va bene." -sorrido, mentre ci alziamo tutti da tavola-

"Sono davvero felice per voi." -dice Rosie sorridendo, abbracciando Tanya e lei la stringe-

"Amico." -sorride il mio migliore amico stringendomi la spalla e io sorrido dandogli una pacca sul braccio- "Sono contento per te, finalmente ti vedo felice con la donna che tanto aspettavi." -sorride-

"Già, sono al settimo cielo." -sorrido e lui mi abbraccia-

"Buonanotte." -sorride lui-

"Notte." -sorrido, accompagnandoli alla porta-

"Grazie per la bella serata e la cena era ottima." -dice Rosie sorridendo-

"Grazie a voi per essere venuti." -sorrido e loro mano nella mano raggiungo casa loro-

"E' andata bene." -dice Tanya e io annuisco, chiudendo il portone d'ingresso di casa mia- "Sembravo felici per noi." -sorride, accarezzandomi il braccio-

"Sono felici per noi." -confermo sorridendo, accarezzandole il viso- "Hai fatto una buona impressione ai miei amici." -sorrido felice, andando verso il soggiorno-

"Tranne a Stacie." -dice lei dispiaciuta e io la guardo- "Mi detesta ne sono sicura." -esclama convinta e io le prendo il viso tra le mani-

"Non pensare a Stacie." -sorrido stampandole un bacio sulla fronte e lei sorride pure-

"Mi dispiace solo un po, perchè insomma sembra una ragazza tanto carina e simpatica." -sorride, iniziando a sparecchiare e io l'aiuto-

"Beh è simpatica, solo quando non si innervosisce." -sorrido pensando a Stacie.. è davvero speciale quella ragazzina-

"Ma è sempre così nervosa?" -mi domanda, andando in cucina con i piatti sporchi-

"La maggior parte del tempo." -sorrido pensando a lei.. è sempre nervosa quella ragazzina e mi fa morire dal ridere quando lo è- "Ma è simpatica ed è un ottima compagnia, ma è piuttosto irritabile." -ridacchio e lei sorride guardandomi-

"Le vuoi bene, vero?" -mi domanda sorridendo e io sorrido pensando a Stacie-

"Certo che sì.. la conosco da quando è nata, è come una sorellina per me." -continuo a sorridere pensando a lei-

"Lo vedo che le vuoi molto bene." -sorride, accarezzandomi il viso e io sorrido pure-

"Già, l'adoro." -sorrido allacciando le mie braccia intorno alla sua schiena-

"Mh, devo esserne gelosa?" -mi domanda divertita, rimanendo seria e io rido-

"No scemotta." -sorrido e lei ricambia il mio sorriso, accarezzandomi la mandibola-

"Adesso devo tornare a casa, è tardi e domani mi aspetta una lunga giornata di lavoro." -mi dice e io annuisco-

"Ok." -sussurro baciandola dolcemente sulle labbra e lei ricambia, accarezzandomi la nuca e i capelli-

"Ci vediamo domani si?" -sorride e io annuisco baciandola ancora e lei ricambia- "Bene." -sorride allontanandosi da me ed esce dalla cucina raggiungendo il soggiorno, mentre io raggiungo il portone d'ingresso-

Dopo qualche minuto mi raggiunge con la sua borsa e con il suo meraviglioso sorriso.

"Vorrei accompagnarti a casa, ma hai la macchina no?" -sorrido e lei annuisce-

"Già, ho la macchina." -conferma, accarezzandomi la guancia- "Ci vediamo domani, se non ho molti impegni di lavoro." -sorride e io annuisco aprendo il portone d'ingresso-

"Buonanotte Tanya." -sorrido e lei ricambia il mio sorriso uscendo di casa-

"Notte." -sorride voltandosi verso di me e ci scambiamo un tenero bacio-

Sorridendo si allontana e io la seguo con lo sguardo raggiunge la sua auto.
Seguo sempre con lo sguardo la sua auto allontanarsi sempre di più e appena scompare nel buio, il mio sguardo finisce sulla finestra della camera di Stacie con la luce spenta.
Quella ragazzina mi preoccupa un po.. non capisco cosa le passi per la testa, perchè è sempre così nervosa, ma soprattutto non capisco perchè ha passato quasi tutta la serata a guardare male Tanya.
E' davvero complicata da capire, ci vorrebbe un manuale delle istruzioni.
Con solo addosso un paio di boxer, mi infilo sotto le coperte e portandomi le braccia sotto la mia testa, osservo il soffitto illuminato dalla luce del lampione che entra dalla finestra e penso a lei, penso a Stacie e alla sua stranezza.
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^
 
Nuovo capitolo! 
Come vi sembra? Fatemi sapere quello che pensate del capitolo lasciandomi qualche recensione : )
 
Vi mando un bacio, a presto.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** George. ***



 
Capitolo nove) George.

...POV STEVEN...

E' ora di alzarsi, è ora di alzarsi

Sbuffando stacco di malo modo la mia sveglia e sospirando mi passo una mano davanti al viso.
Controvoglia mi alzo dal letto e mentre raggiungo la porta della mia camera, fisso la finestra della camera di Stacie.
Ho passato quasi tutta la notte a pensare a Stacie e alla sua strana reazione di ieri sera a cena, e non sono arrivato a nessuna conclusione.
Non riesco proprio a capire il perchè guardava tutto il tempo male Tanya e tanto meno riesco a capire il perchè abbia avuto quella reazione quando ho annunciato il mio fidanzamento con Tanya.
Mi sbaglierò, ma non sembrava felice di questo e io sono così stranito e confuso.
Quella ragazzina è davvero strana.
Dopo un abbondante colazione, sono tornato in camera mia per prepararmi per poter andare a lavoro.
Dopo aver indossato una camicia blu notte a quadri rossi, un jeans e un paio di scarpe da ginnastica, mi guardo allo specchio sistemandomi i capelli.
Dopo aver afferrato portafoglio, chiavi della mia auto e cellulare, esco dalla mia camera da letto e scendo al piano di sotto.
Appena metto piede fuori da casa mia, il mio sguardo finisce subito sulla finestra della camera di Stacie.
Raggiungo la mia auto e dopo essermi accomodato, metto in moto e parto verso il bar dove lavoro.
Dopo un tragitto fatto tutto pensando a Stacie, arrivo al bar e scendo dalla mia auto, raggiungendo l'entrata..

"Buongiorno." -saluto Lance e Rosie, che pulisco per l'apertura-

"Giorno." -mi salutano loro sorridendo-

"Tutto bene?" -domando ad entrambi, legandomi il grembiule alla vita-

"Tutto bene amico." -mi sorride Lance, continuando a spazzare a terra-

"Stacie?" -domando, iniziando a pulire il bancone-

"Quando siamo usciti di casa, dormiva." -mi risponde Lance e io annuisco continuando a pulire-

Spero che stia bene anche se non so per quale motivo stia male, perchè sì, sono convinto che quella ragazzina tanto strana non stia bene.. c'è qualcosa che la rende infelice.

...POV STACIE...

Sono sdraiata sul mio letto, sotto le coperte mentre stringo al petto l'orsacchiotto, guardando un punto fisso.
Oggi per fortuna è sabato e non c'è scuola, così potrò starmene tutto il giorno a casa a non fare niente e a non vedere nessuno.
Ho passato una notte insonnie.. non fanno altro che rimbombarmi nella testa quelle parole, quelle maledette parole di Steve.. 
Io e Tanya ci siamo messi insieme.
Una frase tanto orribile che mi ha spezzato il cuore, che mi ha distrutto, che mi ha fatto svanire nel nulla tutti i miei sogni.. i miei sogni con Steve dove prima o poi, lui, si sarebbe accorto di me, che prima o poi, lui, si sarebbe innamorato di me e avremmo vissuto felici e contenti per sempre, come nelle favole, ma sono solo degli stupidissimi sogni che mi hanno solo illusa in un qualcosa che credevo possibile soltanto io.

"Voglio fare un annuncio importante." -afferma sorridente Steve prendendomi la mano e io sorrido-

"Che annuncio amico?" -gli domanda mio fratello osservandoci-

"Io e Stacie ci siamo messi insieme." -annuncia al settimo cielo e io sorrido stringendogli la mano-

"Ma è meraviglioso." -esclama Rosie felice per noi e mio fratello ci abbraccia-

"Non potevo chiedere uomo migliore di te, amico, al fianco della mia sorellina." -gli dice Lance al settimo cielo e Steve sorridendo mi stampa un dolcissimo bacio sulle labbra-

Sarebbe stato molto più bello così ieri, invece rimarrà solo un mio sogno, un meraviglioso sogno che non si realizzerà mai.

"Ehi straniera." -mi saluta allegra la mia migliore amica, entrando in camera mia, riportandomi alla realtà, così mi volto verso di lei-

"Come sei entrata?" -le domando.. io non le ho aperto e Lance e Rosie sono a lavoro-

"E da tre ore che suono al campanello, così sono entrata con la chiave di scorta che avete dentro il vaso." -sorride, mettendosi seduta sul mio letto- "Ma che hai? Hai una faccia." -esclama preoccupata facendosi seria-

"Steve ieri ha annunciato che si è fidanzato con quella." -tiro un sorriso con occhi lucidi-

"Oh Stacie." -esclama dispiaciuta abbracciandomi subito e io la stringo mentre mi scivola una lacrima- "Come ti senti?" -mi domanda, allontanandosi e io alzo le spalle-

"Con il cuore in frantumi." -tiro un altro sorriso, asciugandomi le lacrime-

"Mi dispiace così tanto." -dice, accarezzandomi il braccio e io sospiro- "Ma lo sapevi meglio di me che prima o poi sarebbe successo." -afferma e io annuisco-

"Si, lo so, ma.. volevo comunque credere che prima o poi sarebbe stato mio capisci? Che prima o poi si sarebbe accorto di me e che avremmo avuto la nostra storia d'amore come nelle favole." -sorrido triste guardandola negli occhi-

"Ma questa non è una favola Stacie, è la realtà." -mi dice, accarezzandomi la gamba e io annuisco-

"Lo so." -sussurro con le lacrime agli occhi- "Sono una stupida vero? Invece di stare con i piedi per terra continuavo a sognare una mia possibile storia d'amore con il mio principe azzurro, sono solo una sciocca." -dico sdraiandomi a fissare il soffitto- "Mi sono solo illusa come una stupida." -sbuffo portandomi entrambe le mani sul mio viso-

"Senti.. andiamo a farci un giro? Oppure andiamo a fare shopping, che ne dici?" -mi domanda, accarezzandomi la pancia e io scuoto la testa non guardandola-

"Non mi va, non voglio fare niente, voglio solo starmene sul mio letto a piangere." -le rispondo con le lacrime agli occhi-

"No Stacie, ti farà bene uscire un po, dai, andiamo a fare shopping." -mi sorride accarezzandomi la mano-

"Ho detto che non mi va di fare nulla." -sbotto nervosa guardandola negli occhi e lei sospira- "Voglio stare da sola." -dico, dandole le spalle-

"Non me ne andrò ok? Non ti lascerò sola." -afferma, sentendo il suo sguardo addosso-

"Olivia va via, voglio stare sola." -sbotto nervosa non guardandola nemmeno-

"Stacie"

"Vattene." -affermo dura e lei sospira-

"Ok, come vuoi." -dice stampandomi un bacio sulla guancia- "Per qualunque cosa chiamami ok?" -mi accarezza il fianco e io annuisco- "Ok, ciao." -mi saluta e subito dopo esce dalla mia camera e a me scivola una lacrima-

...POV STEVEN...

E da due ore che sono a lavoro, che faccio avanti e indietro con le ordinazioni e sono stanco morto.. oggi non ci sono molti clienti ma sono ugualmente stanco.
Sto servendo la colazione ad una donna anziana, quando il mio cellulare inizia a squillare.

"Grazie mille." -mi ringrazia l'anziana e io le sorrido allontanandomi, tirando fuori dal taschino del grembiule che tengo legato alla vita il mio cellulare e guardo il mittente-

"Zia Ally!?" -domando sorpreso- "Pronto zia." -rispondo alla chiamata, facendo segno con la mano al mio migliore amico che mi assento qualche minuto e lui annuisce-

"Nipotino caro." -afferma lei allegra.. quando mi chiama nipotino caro ha bisogno di qualche favore-

"Zietta, come stai?" -le domando, uscendo fuori dal locale-

"Sto bene, ma avrei tanto bisogno di un favore." -mi risponde e io sorrido, lo sapevo-

"Dimmi pure, come posso aiutarti?" -le domando, giocherellando con il piede con un sassolino sul marciapiede-

"Ho un'importante riunione di lavoro e ho bisogno di qualcuno che mi tenga George." -mi spiega e io sospiro- "Non posso portarlo con me a lavoro, potresti tenere tutto il giorno con te il tuo caro cuginetto?" -mi domanda speranzosa.. caro? Quel bambino non ha niente di caro, quel bambino è il diavolo-

"Zia sto lavorando." -le dico.. non ci so fare con i bambini, tanto meno con quel bambino, è un pazzo-

"Nipotino mio sei la mia ultima speranza, non posso mancare a questa importante riunione." -dice con tono dolce per convincermi-

"Non hai la baby sitter?" -le domando sospirando-

"Purtroppo è a casa ammalata, Steve che ti costa tenerlo con te? Ti prego nipotino mio, vieni incontro alla tua zietta." -afferma dolce e io sbuffo-

"Zia non posso tenerlo con me a lavoro, quel bambino è il diavolo e combinerà un casino dietro l'altro, dando fastidio ai clienti." -le dico, sperando che la smetta di supplicarmi, non voglio tenerlo, quel bambino è davvero il diavolo-

"Questa riunione è davvero importante, ne va della mia carriera Steve." -afferma per convincermi e io sospiro-

"Eeh va bene." -esclamo rassegnato-

"Grazie mille nipotino mio, sei un angelo." -dice tutta felice-

"Si-si." -sospiro-

"Tra un'ora e mezza te lo porto, a dopo." -mi saluta-

"Va bene, a dopo." -la saluto e attacco la chiamata- "Che palle." -sbuffo rientrando al bar-

"Qualche problema amico?" -mi domanda Lance servendo del caffè ad un uomo di mezza età-

"Tra un'ora e mezza mia zia Ally mi porterà George." -gli rispondo sospirando, raggiungendo il bancone-

"Qui?" -mi domanda guardandomi e io annuisco-

"Si." -gli rispondo sospirando-

"Non voglio quel bambino qui dentro." -afferma e io lo guardo di scatto-

"Lo so che è il diavolo fatto a bambino, ma mia zia mi ha supplicato, non ho potuto dire di no." -gli dico-

"Va bene, vorrà dire che per oggi non lavori, quel bambino non lo voglio qui dentro Steve, ne combinerà di cotte e di crude." -afferma-

"Speravo che mi avresti dato una mano." -gli dico e lui scuote la testa-

"Mi dispiace amico, ma io con quel bambino non ci voglio avere niente a che fare, l'ultima volta mi ha morso il braccio lasciandomi i segni dei denti." -dice e io ridacchio-

"Va bene, chiederò aiuto a Tanya allora, sperando che non sia troppo impegnata con il lavoro." -dico, andando verso l'uscita cercando il suo numero in rubrica-

Esco dal locale portandomi il cellulare all'orecchio che inizia a squillare.

"Pronto." -risponde lei alla mia chiamata e io sorrido-

"Ciao, come stai?" -le domando portandomi una mano in tasca-

"Ora che ti sento molto meglio, e tu?" -mi domanda-

"Sto bene." -sorrido- "Ho bisogno del tuo aiuto." -dico- "Sei troppo impegnata, oggi, con il lavoro?" -le domando-

"Sono stra impegnata, mi dispiace, perchè? Di cosa avevi bisogno?" -mi domanda dispiaciuta-

"Nulla, mia zia mi ha chiesto di fare da baby sitter al mio cuginetto di cinque anni, solo che è il diavolo quel bambino e avevo bisogno di qualcuno che mi desse una mano." -le spiego-

"Ah capisco, mi dispiace tanto amore, ma sono davvero troppo impegnata oggi." -mi dice sempre più dispiaciuta e io sorrido per quel amore-

"Fa niente, tranquilla, chiederò aiuto a qualcun'altro." -sorrido-

"Va bene, adesso devo andare, mi sta aspettando un cliente e sono abbastanza in ritardo, buona fortuna con il tuo cuginetto." -mi dice-

"Avrò bisogno di tanta fortuna con quel bambino." -ridacchio e lei sorride- "Ciao Tanya." -la saluto-

"Ciao amore." -mi saluta e un attimo dopo attacchiamo la chiamata e io sospiro-

E adesso a chi cazzo chiedo aiuto? Quel bambino è un pazzo e come minimo per controllarlo bisogna avere dieci occhi e poi non sono molto bravo con i bambini, non ho molta pazienza, tanto meno con quel bambino.
Sbuffando per la centesima volta, mentre penso e ripenso a chi potrebbe darmi una mano, faccio avanti e indietro davanti al locale.

"Stacie!" -esclamo sorridendo, si Stacie mi darà una mano- "Amico io vado, forse ho trovato qualcuno che mi potrà dare una mano con quel diavolo che mi ritrovo come cugino." -gli dico rientrando al bar, togliendomi il grembiule-

"Va bene amico, buona fortuna." -ridacchia il mio migliore amico e io sorrido- 

"Ciao." -lo saluto uscendo di nuovo dal bar e raggiungo la mia auto-

...POV STACIE...

Sono in cucina che sto cercando di prepararmi delle crepe alla nutella per la colazione, ma non sono molto portata per la cucina, sono un vero disastro.
Rovescio un mestolo di impasto dentro la padella facendo ricoprire tutta la superficie di essa e sorrido soddisfatta, pulendomi le mani sullo strofinaccio, mentre osservo la mia crepe cuocere, quando all'improvviso sbuffo, sentendo qualcuno bussare alla porta.

"Chi diavolo è?" -domando sbuffando, appoggiando nervosamente lo strofinaccio vicino ai fornelli, andando verso la porta e poco mi importa di essere ancora in pigiama- 

Raggiungo il portone d'ingresso, lo apro, ma lo richiudo subito...

"Oh, che cazzo ti prende?" -mi domanda Steve, facendo resistenza da fuori per non farmi chiudere il portone-

"Non mi prende niente, va via." -sbotto nervosa, cercando con tutta la forza che ho in corpo di chiudere la porta, ma lui è più forte e non è così facile, e poi non mi va di vedere nessuno, tanto meno lui, che per colpa sua e della sua schifosissima notizia di ieri sono stata male e sto ancora male-

"Stacie fammi entrare." -esclama, spingendo sempre di più la porta per aprirla-

"Ho detto no, va via." -sbotto, spingendo la porta per chiuderla, ma lui è davvero forte e non me lo permette-

"Ah cazzo, aspetta, il piede Stacie il piede." -quasi urla e io abbasso lo sguardo a terra e noto il piede di Steve bloccato in mezzo alla porta, così sbuffando smetto di spingere e mi allontano- "Che male." -si lamenta dolorante, aprendo la porta-

"Va via." -sbotto nervosa, guardandolo malissimo-

"Grazie per l'interessamento, comunque il mio piede sta bene." -mi dice serissimo guardandomi negli occhi e io sbuffo, incrociando le braccia sotto al mio seno-

"Che vuoi? Non dovresti essere a lavoro?" -gli domando, continuando a guardarlo malissimo, non mi va proprio di vederlo oggi, è proprio l'ultima persona che voglio vedere-

"Carino il pigiamino con queste ranocchiette." -esclama divertito guardandomi il pigiama e io arrossisco leggermente, imbarazzandomi, non avrei mai voluto che lui mi vedesse in pigiama-

"Vattene Steve." -affermo, sistemandomi i capelli nervosamente-

"Ho bisogno del tuo aiuto." -mi dice guardandomi negli occhi, ah no.. no-no-no, non di nuovo-

"Scordatelo! Non ti aiuterò a cercare un altro regalo per la tua ragazza." -sbotto nervosissima, spingendolo fuori da casa mia-

"Stacie"

"Ciao." -gli sbatto la porta in faccia non facendolo parlare e sbuffando ritorno in cucina- "Non mi va proprio di vederlo e tanto meno aiutarlo a cercare un altro stupido regalo per quella odiosa della sua ragazza, che si arrangi." -parlo da sola in modo nervoso, quando all'improvviso urlo nel vedere lo strofinaccio che ha preso fuoco- "Oh mio Dio, va a fuoco va a fuoco." -urlo nel panico non sapendo che fare-

...POV STEVEN...

"Stacie" -cerco di dirle che non è come crede-

"Ciao." -ma non me ne da il tempo, sbattendomi la porta in faccia-

Sbuffando mi allontano..
E adesso a chi chiedo aiuto? Dannazione non voglio tenere da solo quel bambino, ho bisogno dell'aiuto di qualcuno.
Mi volto di scatto verso casa Torres avendo sentito Stacie urlare..

"Oh mio Dio, va a fuoco va a fuoco." -urla la voce di Stacie nel panico e io di scatto corro verso il portone d'ingresso di casa sua-

Tiro giù la maniglia ed entro...

"Stacie." -urlo, raggiungendola in cucina-

"Fa qualcosa." -urla lei nel panico guardandomi-

"Oh santo cielo." -esclamo, raggiungendo velocemente lo strofinaccio e stando attendo a non bruciarmi lo butto a terra e inizio a pestare con il piede esso per spegnere il fuoco-

Dopo essere riuscito a spegnerlo, mi volto verso Stacie..

"La mia crepe." -piagnucola lei con il broncio, osservando la sua crepe ormai completamente bruciata-

"Davvero? La tua crepe?? Stavi rischiando di mandare a fuoco casa tua." -dico scioccato dalla sua affermazione e lei mi guarda-

"Adesso cosa mangio? E' tutta colpa tua, se tu non bussavi io non mi distraevo." -sbotta nervosissima-

"Un grazie per averti aiutano no?" -le domando scioccato-

"Non ti ho chiesto aiuto." -sbotta nervosa-

"Comunque mi devi un favore." -sorrido, dandole un pizzicotto sulla guancia-

"Non ti devo proprio nulla." -sbotta, scacciando di malo modo la mia mano-

"Come no? Ti ho appena salvata da un incendio." -le faccio l'occhiolino sorridendo e lei sbuffa-

"Salvata da un incendio? Ma smettila." -esclama sconcertata ed è sempre più nervosa-

"Mi devi un favore mia sbadatina." -le faccio di nuovo l'occhiolino e lei sbuffa-

"Non ti aiuterò a cercare un regalo per la tua ragazza." -sbotta furiosa guardandomi negli occhi-

"Non devo fare un regalo alla mia ragazza." -sorrido e lei sbuffa-

"Ah no?" -sbuffa di nuovo e io sorrido-

"Devo fare da baby sitter al mio cuginetto e ho bisogno del tuo aiuto." -sorrido-

"Scordatelo." -afferma serissima, avvicinandosi alla padella-

"Andiamo Stacie che ti costa?" -cerco di convincerla, avvicinandomi a lei mentre in modo nervoso butta la crepe bruciata nella spazzatura- "Ti ricordo che ti ho appena salvata da un incendio e tu adesso mi devi un favore." -sussurro al suo orecchio sorridendo e la vedo irrigidirsi-

"Non mi hai salvata da nessunissimo incendio." -dice nervosa, voltandosi verso di me e abbiamo i visi così vicini che io smetto di sorridere, fissandoci dritto negli occhi- "Non.. non posso aiutarti." -abbassa lo sguardo e io la osservo e la trovo davvero bellissima-

"Ti prego piccolina." -le alzo il viso dal mento e le faccio gli occhi da cucciolo e lei sbuffa-

"Sei così insistente e io sono stufa delle persone insistenti." -sbotta nervosa e io sorriso-

"E un si?" -le domando sorridendo, lasciandole una carezza sul viso-

"E un no." -sbotta- "Non puoi chiedere aiuto alla tua ragazza?" -mi domanda e noto una punta di acidità e di fastidio nel pronunciare la tua ragazza-

"E' molto impegnata con il suo lavoro." -sorrido- "Ti prego." -sussurro, guardandola dritto negli occhi, avvicinandomi al suo viso e lei deglutisce a fatica ricambiando il mio sguardo- "Ho tanto bisogno di te." -sussurro, mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio-

"Va bene." -sbuffa, abbassando lo sguardo a terra e io sorrido-

"Grazie piccolina." -l'abbraccio forte-

"Non chiamarmi piccolina." -sbotta nervosissima, allontanandomi da lei di malo modo e ci guardiamo negli occhi- "Dammi il tempo di farmi una doccia e di prepararmi." -sbuffa, uscendo dalla cucina-

"Ti aspetto qui." -le dico sorridendo e lei si volta a guardarmi-

"Fa come diavolo vuoi." -sbuffa di nuovo e sale al piano di sopra-

Sorridendo come un coglione fisso le scale sentendola brontolare dal piano di sopra e scuotendo la testa giro lo sguardo, che si posa sull'impasto delle crepe e sorridendo decido di prepararle la colazione.

...POV STACIE...

"Ti aspetto qui." -mi dice e io mi volto a guardarlo e noto che mi sorride-

"Fa come diavolo vuoi." -sbuffo di nuovo e salgo al piano di sopra- "Era proprio l'ultima persona che avrei voluto vedere oggi." -parlo da sola raggiungendo il bagno- "Però quei suoi occhi così meravigliosi fissi nei miei, non lo so.. non sono riuscita a dirgli di no." -continuo a parlare chiudendomi in bagno e un secondo dopo inizio a spogliarmi dal pigiama- "E poi mi ha chiesto aiuto non per comprare un altro regalo per quella odiosa della sua ragazza, ma perchè deve fare da baby sitter al suo cuginetto e anche se non sopporto i bambini, non sono riuscita a dirgli di no." -sorrido, infilandomi dentro la doccia dopo aver aperto l'acqua calda e non smettendo di sorridere, inizio a insaponare il mio corpo- "Quegli occhioni color nocciola mi mandavo fuori di testa, non mi fanno capire più nulla e non sono proprio riuscita a dire di no a quegli occhioni." -sorrido, pensando agli occhi di Steve-

Continuando a sorridere come un'ebete, esco dalla doccia solo che scivolo e cado a terra..

"Maledizione, che male." -mi lamento dolorante, massaggiandomi la testa dato che l'ho sbattuta contro il mobile del bagno-

"Stacie." -mi richiama preoccupato Steve, entrando in bagno-

"Che diavolo fai? Esci." -quasi urlo, cercando di coprirmi come meglio posso con le mani, dato che sono completamente nuda-

"Oddio scusa, ho.. ho sentito un tonfo e" -non riesce a parlare mentre mi osserva da tutte le parti e io arrossisco-

"Ti dispiace uscire?" -quasi urlo imbarazzatissima-

"Si." -sussurra osservandomi- "Cioè voglio dire, si esco subito, scusami, me ne vado." -si corregge velocemente ed esce dal bagno e io fisso la porta chiusa-

"Gli dispiaceva uscire?" -domando fissando la porta e poco dopo sorrido- "Oddio mi ha vista nuda." -quasi urlo facendomi serissima-

Mi alzo dolorante da terra e dopo aver afferrato un asciugamani, me lo lego intorno al seno.
Afferro la maniglia della porta e la tiro giù aprendola ed esco, ma mi fermo di colpo nel vedere un Steve che mi guarda da testa a piedi e io imbarazzata, abbasso lo sguardo a terra.

"Stai bene?" -mi domanda, avvicinandosi e io lo guardo di scatto negli occhi- "Ti sei fatta male?" -mi domanda preoccupato, accarezzandomi il viso-

"Si." -sussurro incantata a guardarlo negli occhi-

"Davvero? Dove?" -mi domanda allarmato, osservandomi da tutte le parti-

"Alla testa." -sussurro, portandomi la mano sulla parte dove ho sbattuto e lui mi guarda negli occhi-

"Alla testa?" -mi domanda e io annuisco, e lui, con un piccolo sorriso, mi accarezza dolcemente la testa, nel punto esatto dove ho sbattuto, e il mio cuore inizia a martellare- "Va meglio?" -mi domanda e io annuisco sorridendo come un'ebete- "Un bacino così passa tutto?" -mi fa l'occhiolino sorridendo e io incantata annuisco- "Ok piccolina." -sussurra sorridendo e subito dopo mi stampa un bacio tra i capelli bagnati, sul punto esatto dove ho sbattuto- 

Si allontana lentamente dalla mia testa e si ferma vicinissimo al mio viso, guardandomi dritto negli occhi.

"Vado.. vado a prepararmi." -dico andando verso la mia camera sotto il suo sguardo- 

Mi chiudo in camera mia e mi appoggio con la schiena alla porta, portandomi una mano sul mio cuore, dove batte all'impazzata e sorrido come una scema.

"Dio quanto mi piace." -sussurro non smettendo di sorridere-

...POV STEVEN...

Sono in cucina che sto impiattando le crepe alla nutella sul piatto, quando dal piano di sopra sento un tonfo.
Preoccupatissimo esco di corsa dalla cucina e corro al piano di sopra, raggiungendo il bagno..

"Stacie." -la richiamo preoccupato, entrando in bagno-

"Che diavolo fai? Esci." -quasi urla lei, cercando di coprirsi come meglio può con le mani, dato che è completamente nuda a terra-

"Oddio scusa, ho.. ho sentito un tonfo e" -non riesco a parlare mentre la osservo da tutte le parti e lei arrossisce, cazzo la piccolina ha davvero un corpo da mozzare il fiato.. vederla quel giorno dalla finestra con solo l'intimo addosso lontano metri è una cosa, ma vederla a pochi centimetri da me, completamente nuda, è tutt'altra cosa-

"Ti dispiace uscire?" -quasi urla imbarazzatissima-

"Si." -sussurro osservandola- "Cioè voglio dire, si esco subito, scusami, me ne vado." -mi correggo velocemente ed esco dal bagno chiudendo la porta- "Ma che diavolo mi è preso? Ma che diavolo ho detto?" -domando a me stesso, portandomi una mano tra i capelli-

Mi volto verso la porta chiusa del bagno sentendola aprirsi e un attimo dopo ne esce fuori una Stacie coperta da un asciugamani striminzito legato sopra al seno e io la guardo da testa a piedi, mentre lei imbarazzata, abbassa lo sguardo a terra.

"Stai bene?" -le domando avvicinandomi a lei e lei mi guarda di scatto negli occhi- "Ti sei fatta male?" -le domando preoccupato, accarezzandole il viso-

"Si." -sussurra e quasi sembra incantata a guardarmi negli occhi-

"Davvero? Dove?" -le domando allarmato osservandola da tutte le parti, per vedere se trovo un livido o qualunque altra cosa-

"Alla testa." -sussurra e io la guardo negli occhi e noto che ha una mano sulla parte dove ha sbattuto sicuramente-

"Alla testa?" -le domando quasi incantato dai suoi occhioni così chiari e meravigliosi, e lei annuisce e io facendo un piccolo sorriso, le accarezzo dolcemente la parte colpita- "Va meglio?" -le domando e lei annuisce sorridendo- "Un bacino così passa tutto?" -le faccio l'occhiolino sorridendo e lei quasi incantata a guardarmi negli occhi, annuisce- "Ok piccolina." -sussurro sorridendo e subito dopo le stampo un bacio tra i capelli bagnati, sul punto esatto dove ha sbattuto, e mi inebrio del buonissimo profumo che emana- 

Mi allontano lentamente dalla sua testa e mi fermo vicinissimo al suo viso, guardandola dritto negli occhi.

"Vado.. vado a prepararmi." -dice, andando verso la sua camera sotto il mio sguardo che vaga su tutto il suo corpo- 

Si chiude in camera sua e io mi passo una mano tra i capelli sospirando..
Ma che cazzo mi è preso? Mi sono sentito così strano e così coglione.
Quegli occhi così chiari e meravigliosi mi hanno fatto uno stranissimo effetto, ma che diavolo mi sarà preso?

"Io sono pronta." -mi volto di scatto verso la porta della cucina e mi incanto a guardarla come un coglione con addosso una gonna a vita alta svolazzante color carne, un top a bretelle bianco che le lascia qualche centimetro di pancia di fuori e un paio di sandali bianchi pure quelli e Dio.. è bellissima.. ma che cazzo mi succede? Steve datti una svegliata, ha sedici anni ed è pure la sorellina del tuo migliore amico.- "Cos'è quello?" -mi domanda riportandomi alla realtà e io la guardo confuso e noto che mi indica il piatto con sopra le crepe che le ho preparato, così sorrido-

"La tua colazione." -sorrido facendole l'occhiolino e lei mi guarda con un dolcissimo sorriso-

"Non dovevi." -afferma guardando il piatto-

"Beh per colpa mia hai bruciato la crepe, era il minimo che potessi fare." -sorrido-

"Già, era il minimo." -mi fa l'occhiolino e io ridacchio-

"Serviti pure." -sorrido, avvicinandole il piatto e lei con un enorme sorriso inizia a mangiare-

"Mmm." -afferma sorridendo-

"Lo prendo come un grazie Steve sono buonissime?" -le domando sorridendo e lei annuisce, continuando a ingozzarsi- "Ascolta, il mio cuginetto è un tipetto davvero pericoloso." -le dico divertito e lei mi guarda stranita-

"In che senso?" -mi domanda-

"E' una peste, ne combina di cotte e di crude." -sorrido e lei sbuffa-

"Non sopporto i bambini." -sbotta nervosa e io ridacchio- "Non ridere, è tutta colpa tua se ne devo sopportarne uno." -afferma nervosissima, guardandomi malissimo-

"Mi dispiace, ma io davvero non ce la farei da solo a occuparmi di lui." -le dico e lei sbuffa-

"E proprio a me dovevi chiedere aiuto? E io perchè diavolo ho accettato?" -domanda nervosa, andando verso l'ingresso e io le vado dietro-

"Hai accettato perchè mi vuoi tanto bene." -le faccio l'occhiolino e lei sbuffa-

"Non mi pare di averti mai detto che ti voglio bene." -sbotta nervosa, uscendo di casa e io sorrido-

"Vorresti dire che non me ne vuoi?" -le domando sorridendo-

"Esatto, ti odio." -sbotta e io sorrido divertito-

"Mi odi?" -le domando scioccato ma divertito-

"Tanto.. per colpa tua devo sopportare un bambino e io non li sopporto." -sbotta nervosissima, camminando velocemente e io le vado dietro-

"Ma tu non sopporti nessuno." -rido e lei mi guarda malissimo-

"In primis te non sopporto." -sbotta, guardandomi male-

"Occhio a dove cammini." -esclamo e lei voltandosi a guardare davanti a se, va a sbattere contro un palo della luce-

"Che male." -si lamenta dolorante, massaggiandosi la fronte e io scoppio a ridere- "Che diavolo ridi tu? E tutta colpa tua." -sbotta furiosa-

"Colpa mia?" -le domando scioccato, mentre si massaggia la fronte guardandomi malissimo- "Dai vieni qui, che le mie labbra sono miracolose." -esclamo, avvicinandomi a lei per poterle baciare la fronte-

"Stai lontano da me, tu e le tue labbra miracolose." -mi ammonisce nervosa, incamminandosi velocemente e io divertito le vado dietro- "Smettila di seguirmi." -sbotta e io rido-

"Piccolina, ti ricordo che stiamo andando nella stessa direzione." -le ricordo divertito e lei sbuffa-

"Già, purtroppo." -sbotta e io rido-

Questa piccolina è uno spasso, con lei non ci si annoia mai ed è così meravigliosa tutta furente.

...POV STACIE...

Chi me l'ha fatto fare ad accettare di aiutarlo!? Ah già, i suoi dannati ma meravigliosi occhi.
Mi fa saltare tutti nervi quando si prende gioco di me.. per colpa sua devo sopportare un bambino e io non li sopporto, non sopporto i bambini.
Sbuffando mi metto seduta ad un tavolo del bar messo fuori dal locale, mentre Steve mi guarda divertito.

"Non lo sopporto." -sussurro, incrociando le braccia sotto al mio seno, voltandomi dall'altra parte-

"Che hai detto?" -mi domanda lui divertito e io lo fulmino-

"Non ti sopporto." -quasi urlo nervosissima e lui scoppia a ridere,  e io sbuffo-

"Perchè urli?" -mi domanda mio fratello, uscendo dal locale e io sbuffo di nuovo-

"Non mi sopporta." -gli dice Steve divertito e io lo guardo male-

"Per colpa sua devo sopportare un bambino e io non sopporto i bambini." -dico nervosa, guardando mio fratello-

"Perchè hai accettato di aiutarlo allora?!" -mi domanda mio fratello stranito e io apro bocca non sapendo che dire-

"Perchè mi adora e mi vuole un mondo di bene." -dice Steve divertito, scompigliandomi i capelli e io lo fulmino-

"Ti ho già detto che non ti sopporto e ti odio." -gli dico nervosa e lui ridacchia-

"Lo ricordo." -mi fa l'occhiolino sorridendo e io sbuffo voltandomi dall'altra parte-

"Steve." -sentendo richiamarlo da una voce di donna, mi volto e noto una signora di circa trentacinque anni di bell'aspetto, tenere per mano un bambino di circa cinque/sei anni, e capisco che sia la zia e il cuginetto di Steve-

"Ciao zia." -la saluta lui, avvicinandosi a loro-

"Grazie ancora." -sorride lei, lasciando la mano del figlio a Steve-

"Figurati." -sorride lui-

"Fai il bravo." -dice al figlio che annuisce con un sorrisino che non mi piace per niente- "Lo vengo a prendere stasera verso le sette." -dice a Steve e lui annuisce sorridendo- "Ciao amore di mamma." -saluta il figlio, stampandogli un bacio sulla testa e subito dopo va via-

"Bene, allora George che vuoi fare?" -domanda Steve al cuginetto-

"Buona fortuna ragazzi." -esclama mio fratello, rientrando al bar e io sbuffo-

"Questo." -afferma George e un attimo dopo tira un calcio sulla gamba di Steve-

"Cazzo che male." -quasi urla lui, portandosi una mano sulla parte colpita e io scoppio a ridere- "Non ridere." -mi ammonisce fulminandomi-

"Questo bambino lo adoro." -esclamo divertita e Steve sospira-

"Non farmi arrabbiare." -dice nervoso, guardando il cugino e io sorrido-

"Ho fame." -afferma George-

"Giuro che ti lascerei morire di fame." -esclama un Steve nervoso, afferrandogli di malo modo la manina- "Andiamo." -afferma guardandomi-

"Dove?" -gli domando, andandogli dietro-

"Al McDonald's!" -mi risponde camminando-

"Siii." -urla George saltellando e Steve sbuffa-

"Già stanco?" -gli domando divertita e lui mi fulmina, e io ridacchio-

Mi sa che ho fatto bene ad accettare, sarà divertente vedere Steve esasperato da George.
Dopo aver ordinato hamburger, patatine fritte e coca cola per tutti, raggiungiamo un tavolo e ci mettiamo seduti, io al fianco di Steve e George seduto davanti a noi due, e iniziamo a mangiare.

"Ma che diavolo fai?" -quasi urla Steve, dato che George si è infilato nel naso una patatina fritta e io scoppio a ridere- "Non ridere." -mi fulmina togliendo di malo modo la patatina dal naso del cugino-

"E' divertente." -ridacchio guardandolo-

"Divertente." -ripete George tirandomi in faccia delle patatine e io spalanco la bocca, e Steve scoppia a ridere-

"Non ridere." -sbotto nervosa fulminando Steve- "E tu bambino non tirarmi le patatine." -sbotto, fulminando pure quell'odioso bambino-

"Bambino." -esclama ridacchiando Steve e io lo guardo male- "Si chiama George." -mi ricorda, lanciandomi una patatina che mi colpisce in fronte e scoppia a ridere, mentre lo guardo malissimo-

"Non dare il cattivo esempio al bambino." -sbotto nervosa e Steve ridacchia, mentre George mi tira in faccia un'altra patatina- "Smettila bambino odioso." -sbotto fulminandolo e lui se la ride e pure quello stupido di Steve- "Invece di ridere, rimproveralo." -lo fulmino-

"E' divertente." -esclama Steve ridacchiando e io gli tiro una patina in faccia- "Non fare la monella." -divertito, mi da un pizzicotto sul naso e io lo fulmino-

"Pizzicotto." -esclama George e un attimo dopo mi da un pizzicotto sul braccio-

"Ahia che male." -mi lamento dolorante, guardando malissimo il bambino e lui ride- "Sei un cattivo esempio." -fulmino Steve e lui ridacchia mordendo l'hamburger- "Non ne posso più." -sbuffo, mordendo una patatina nervosamente e Steve ride- "Non ridere." -lo fulmino tirandogli un pugno sul braccio- "E tu non imitarmi." -ammonisco il bambino che come se non gli avessi detto niente, tira un colpo al braccio di Steve-

"Cazzarola che male." -si lamenta lui dolorante e io rido- "Che ridi?!?" -mi guarda malissimo e io continuo a ridere- "Gli zii dovrebbero smetterla di farti fare karate." -afferma, guardando male suo cugino che mangia tranquillo, fregandosene di quello che dice-

"Fa karate?" -gli domando scioccata e Steve mi guarda-

"Si, e tira davvero forte." -mi risponde e io guardo il bambino terrorizzata- "Fai bene ad avere paura." -ridacchia e io lo guardo male-

Oddio questo bambino è pericoloso.

...POV STEVEN...

Mio cugino è una pesta e come se non bastasse i miei zii l'hanno iscritto a karate.. tira davvero dei colpi forti per avere cinque anni e fa un male cane.
Stiamo raggiungendo il parco giochi a piedi, mentre controllo il mio pestifero cuginetto che cammina davanti a noi facendo versi di dinosauro...

"Scivolo." -urla George, correndo verso lo scivolo-

"Non correre." -quasi urlo guardandolo-

"Ciao Stacie." -sentendo la voce di un ragazzo, mi volto di scatto, dove noto il rossiccio dell'altra volta e una Stacie che gira gli occhi- "Come stai?" -le domanda sorridendo-

"Bene." -sbuffa lei-

"Non è il ragazzo che ti piace?" -domando a Stacie, stranito dal suo comportamento e devo ammettere che sono un tantino infastidito-

"Ehm" -non sa cosa dire-

"Guarda che il bambino si sta arrampicando su un albero." -mi fa notare il rossiccio e io lo guardo male- "Non sto scherzando." -afferma e io mi volto verso George ed è vero, si sta arrampicando su un albero-

"George scendi subito da li." -quasi urlo, correndo verso di lui-

...POV STACIE...

"Ti ho salvata di nuovo da una situazione imbarazzante." -mi dice Mitch e io lo guardo male-

"Lasciami in pace Mitch." -sbuffo guardandolo male-

"Cos'è? Una specie di appuntamento il vostro?" -mi domanda infastidito-

"Non sono affari tuoi." -sbotto nervosa e un attimo dopo mi allontano per raggiungere Steve, che cerca di afferrare George sull'albero che ride non facendosi acchiappare-

"Non farmi arrabbiare." -sbotta esasperato Steve e io ridacchio raggiungendolo- 

"Non puoi arrampicarti?" -domando ovvia e Steve si volta-

"Il tuo amico? Se n'è andato?" -mi domanda con uno strano tono di voce, sembra quasi infastidito-

"Non è mio amico." -gli rispondo guardandolo-

"Scusa, il ragazzo che tanto ti piace." -sbotta acido, voltandosi verso suo cugino-

"Che ti prende?" -gli domando stranita-

"Affari miei, dai su, sali sulle mie spalle." -mi dice, chinandosi a terra-

"Che diavolo dici? Sei pazzo?" -lo guardo malissimo-

"Dai Stacie, così prendi mio cugino." -mi dice guardandomi e io sbuffo e leggermente imbarazzata alzo un po la gonna e salgo sulle sue spalle e lui tenendomi dalle gambe si mette in piedi-

"Dai bambino, vieni qui." -dico, allungando le braccia verso di lui per prenderlo mentre Steve ridacchia- 

"Voglio stare qui." -dice George, non facendosi prendere-

"Non farmi innervosire." -sbotto nervosa e Steve ride-

"Tu sei nata nervosa." -esclama lui ridendo e io gli tiro un colpo in testa- "Cazzo che male." -mi guarda malissimo, alzando la testa verso di me per guardarmi e io gli tiro il naso- "Stacie." -urla dolorante e io ridendo gli lascio il naso- "Ma sei pazza?!" -sbuffa, massaggiandosi il naso e io divertita guardo George-

"Dai bambino vieni qui." -gli dico, allungando di nuovo le braccia verso di lui-

"Mi chiamo George." -mi dice e un attimo dopo mi morde l'indice della mano destra-

"Che male." -mi lamento dolorante, guardandomi l'indice dove ci sono i segni dei suoi denti e Steve ridacchia- "Non ridere tu." -sbotto, tirandogli una sberla sulla fronte e lui si lamenta dolorante- "E tu, bambino odioso, non farmi arrabbiare." -guardo male George e lui mi fa il terzo dito e io spalanco la bocca sorpresa- "Ma non ha educazione questo bambino." -affermo guardando Steve-

"Lasciamo stare, dai Stacie prendilo." -sbuffa lui e io guardo George-

"Se scendi dall'albero il tuo caro cuginetto ti compra un enorme gelato." -sorrido per convincerlo a scendere, ricevendo un occhiataccia da Steve-

"Non voglio il gelato." -mi fa la linguaccia e io lo fulmino-

"Sei un bambino cattivo." -sbotto, guardandolo malissimo-

"Dai George scendi." -afferma sbuffando Steve-

"Se scendi Steve ti comprerà una bellissima macchinina." -gli dico per convincerlo-

"Voglio pure un dinosauro." -aggiunge George guardandomi-

"Avrai pure quello." -sorrido-

"E poi?" -sbotta Steve-

"Sta zitto tu." -lo colpisco in testa e lui mi guarda malissimo- 

"Stai corrompendo un bambino." -mi fa notare Steve-

"No, sto cercando di convincerlo a scendere dall'albero." -lo correggo, guardandolo male-

"Corrompendolo." -mi fa notare ovvio e io sbuffo guardando George-

"Dai su bambino vieni." -gli dico, allungando di nuovo le braccia verso di lui e lui fa lo stesso allungandosi verso di me e io sorridendo lo prendo in braccio, appoggiando il culetto sulla testa di Steve-

"Finalmente." -afferma lui chinandosi e io faccio appoggiare i piedi sul prato a George-

Sto per scendere pure io dalle sue spalle, ma lui divertito si tira su non dandomene il tempo..

"Steve fammi scendere." -affermo serissima, mentre George inizia a correre per il prato facendo il dinosauro-

"Non sono abbastanza comode le mie spalle?" -mi domanda divertito, alzando la testa e ci guardiamo negli occhi-

"Non sei divertente, fammi scendere." -gli dico serissima e lui divertito inizia a camminare- "Steven Walker mettimi giù ho detto." -gli ordino nervosa e lui ride iniziando a correre dietro il cuginetto- "Non correre o mi fai cadere." -quasi urlo, aggrappandomi ai suoi capelli-

"Non tirare." -afferma lui dolorante-

"La smetto di tirarti i capelli se mi metti giù." -gli dico tirandogli di più i capelli e lui si lamenta per il dolore-

"Va bene va bene." -si rassegna dolorante, chinandosi e io soddisfatta scendo dalle sue spalle- "Ti piace corrompere la gente eh?" -mi da un pizzicotto sulla guancia e io lo guardo malissimo-

"Non pizzicarmi." -sbotto nervosa, schiaffeggiandogli la mano e lui ride, iniziando a pizzicarmi la pancia- "Smettila." -quasi urlo sbuffando e lui ridendo continua con entrambe le mani adesso- "Steve basta." -quasi urlo cercando di allontanare le sue mani dalla mia pancia che continuano a pizzicarmi-

"Soffri il solletico, piccolina?" -mi domanda, smettendo di pizzicarmi-

"Si, perchè?" -gli domando e lui mi guarda divertito- "Non vorrai far" -inizio a ridere, non riuscendo a finire di parlare, dato che Steve inizia a farmi il solletico- "Basta." -urlo ridendo come una pazza agitandomi e lui ridendo continua- "Smettila smettila." -continuo a ridere con le lacrime agli occhi e lui ridendo la smette, e io ridacchiando mi allungo verso di lui, alzandomi in punta di piedi e subito premo le mie labbra sulle sue e entrambi smettiamo di ridere sgranando gli occhi, fissandoci, rimanendo così per non so quanto tempo, mentre il mio cuore batte a più non posso-

Dopo qualche istante, mi allontano dalle sue labbra continuando a fissarci negli occhi..

"Stacie.." -sussurra lui sorpreso-

"Scusami tanto." -gli dico e subito dopo corro via-

"Stacie." -mi richiama, ma io non mi fermo, continuo a correre verso casa mia-

Ma che ho fatto? L'ho davvero baciato? Ho davvero premuto le mie labbra sulle quelle di Steve?
Ci stavo così bene in quel momento con lui, che non so nemmeno io perchè l'ho fatto, ma l'ho baciato.
L'ho baciato e ho provato così tante emozioni forti tutte in una volta.. nel mio stomaco hanno iniziato a svolazzare un miliardo di farfalle, il mio cuore batteva così forte che avevo paura che mi scoppiasse da un momento all'altro.
E' stato il bacio più bello della mia vita, no che io abbia baciato chissà quanti ragazzi, ma è stato decisamente il migliore.
Con il fiatone entro in casa mia e mi appoggio con la schiena contro il portone d'ingresso, e lentamente avvicino le mie dita alle mie labbra e me le sfioro con i polpastrelli, mentre mi si allargano in un sorriso.
Corro su per le scale e quasi mi ammazzo, ma come un fulmine entro in camera mia e mi butto sul mio letto chiamando la mia migliore amica.

"Pronto amica mia, come ti senti? Meglio di stamattina?" -mi domanda lei, rispondendo alla mia chiamata-

"Ho baciato Steve." -le dico non rispondendo a nessuna della sue domande-

"Tu cosa??" -quasi urla per la sorpresa delle mie parole-

"Ho baciato Steve, Olivia." -le ripeto e sorrido pensando alle mie labbra premute sulle sue-

"E quando scusa?" -mi domanda-

"Circa un quarto d'ora fa." -le rispondo- "Eravamo al parco perchè mi ha chiesto aiuto con il suo odioso cuginetto e in quel momento ci stavo così bene con lui, mi stava facendo il solletico e ridavamo entrambi.. in quel momento non pensavo a nulla Olivia, ne all'orribile notizia che ha dato ieri, ne a quello che ho passato stando male per lui, niente di niente, e l'ho baciato, ho premuto le mie labbra sulle sue." -le racconto-

"E lui?" -mi domanda-

"E lui niente, era sorpreso quanto me, ma non gli ho lasciato dire nulla, che sono corsa via per l'imbarazzo." -sospiro, sdraiandomi sul materasso in pancia in su- "Volevo sprofondare per la vergogna." -affermo, portandomi un braccio sugli occhi-

"E come è stato baciare Steven Walker?" -mi domanda curiosa e io sorrido pensando al bacio e a tutte quelle emozioni forti che ho provato-

"Non è stato un vero e proprio bacio, ho premuto soltanto le mie labbra sulle sue per non so quanto tempo, ma quel contatto è stato meraviglioso e mi ha fatto provare così tante emozioni, tutte in una volta.. è stato il bacio migliore di tutta la mia vita." -le rispondo sorridendo-

"E adesso che farai?" -mi domanda-

"Non farò proprio nulla, non credo che riuscirò a guardarlo negli occhi dopo oggi." -affermo sincera- "Dovevi vedere la sua faccia Olivia, era così sorpreso, sconvolto, non se l'aspettava un mio bacio, beh ma nemmeno io, l'ho baciato senza pensarci due volte, mi è venuto spontaneo." -le racconto- "Che vergogna, sono scappata via per la vergogna lasciandolo li, non sapevo proprio che dire." -sbuffo-

"Immagino." -afferma- "Cosa pensi che succederà adesso con lui? Pensi che con quel bacio abbia capito qualcosa?" -mi domanda-

"Non credo proprio." -le rispondo convinta- "Va beh, adesso vado, mi metto a studiare così non penserò a nulla." -le dico-

"Va bene, ciao." -mi saluta-

"Ciao." -la saluto e attacco la chiamata-

Sbuffando mi volto a guardare la finestra della camera da letto di Steve.

"Che vergogna." -sbuffo, coprendomi il viso con le mani-

...POV STEVEN...

"Soffri il solletico piccolina?" -le domando smettendola di pizzicarle la pancia-

"Si, perchè?" -mi domanda e io la guardo divertito, facendole capire che tra non molto le farò il solletico- "Non vorrai far" -non la faccio finire di parlare, che inizio a farle il solletico e lei di conseguenza inizia a ridere- "Basta." -urla ridendo come una pazza agitandosi e io ridendo continuo- "Smettila smettila." -continua a ridere con le lacrime agli occhi e io ridendo la smetto, e lei ridacchiando si allunga verso di me, alzandosi in punta di piedi e preme le sue labbra sulle mie e entrambi smettiamo di ridere sgranando gli occhi, fissandoci, rimanendo così per non so quanto tempo, mentre il mio cuore inizia a martellare a più non posso-

Dopo qualche istante si allontana dalle mie labbra, continuando a fissarci dritto negli occhi..

"Stacie.." -sussurro sorpreso, osservandola-

"Scusami tanto." -mi dice e subito dopo corre via-

"Stacie." -la richiamo guardandola, ma lei non si ferma, continua a correre-

Mi passo una mano tra i capelli, sconvolto e sorpreso.
Mi ha baciato.. ha premuto le sue labbra sulle mie, e l'effetto che mi ha provocato quel contatto con le sue labbra? Alquanto strano... non avevo mai sentito battere così forte il mio cuore in vita mia a causa di un bacio, un bacio a stampo poi, che è durato si e no dieci secondi.. i dieci secondi più emozionanti della mia vita.
Non so davvero cosa mi sia preso ma quel bacio è stato tanto strano quanto emozionante.. il mio cuore aveva preso a battere così forte che credevo mi sarebbe scoppiato da un momento all'altro, per non parlare delle strani emozioni che si sono scatenate dentro di me.. tutto così strano.. beh con quella ragazzina è tutto molto strano.. lei in primis.. prima mi bacia e poi scappa via.
Perchè l'ha fatto poi? Non capisco.. avrei voluto correrle dietro per chiederle spiegazioni, ma non potevo lasciare il mio cuginetto da solo.

"George andiamo." -affermo ancora un po sconvolto da quel bacio-

"No, voglio giocare ancora." -mi dice lui salendo sullo scivolo-

"Hai giocato abbastanza per oggi, dai su andiamo.. tra poco arriva tua madre a prenderti." -gli dico, avvicinandomi allo scivolo-

Appena scivola di sotto, io lo prendo subito in braccio e mi incammino verso casa mia.

"Non voglio andare." -quasi urla lui, dimenandosi tra le mie braccia-

"Stai fermo George." -sbotto esasperato-

"Voglio camminare." -quasi urla, non smettendo un solo secondo di dimenarsi-

"Ok, ma non devi scappare via." -gli dico guardandolo-

"Non scappo." -mi dice e io sospirando lo metto a terra e lui inizia a correre ridendo-

"Lo sapevo." -sbuffando gli corro dietro- "George fermati." -quasi urlo inseguendolo-

"Non mi prendi pappappero." -urla scappando e io sbuffo-

Dopo quasi dieci minuti che gli corro dietro cercando di acchiapparlo e devo ammettere che il mostriciattolo è davvero veloce e ha i riflessi pronti, riesco a prenderlo.

"Noo." -urla dimenandosi-

"Adesso basta, non farmi incazzare." -affermo duro e lui scoppia a piangere, e io sbuffando tenendolo in braccio, mi incammino verso casa mia-

"Sei cattivo." -urla in lacrime e io sbuffo-

"Se smetti di piangere ti compro il gelato." -gli dico e un attimo dopo sorrido pensando a Stacie che corrompe mio cugino-

"Anche la macchinina e il dinosauro." -mi ricorda, asciugandosi le lacrime e io sospiro-

"E va bene, anche il dinosauro e la macchinina." -lo accontento sospirando e lui sorride tutto felice-

Cosa mi tocca fare.. comprare una stupida macchinina e un dinosauro per farlo stare calmo.
Raggiungo il portone d'ingresso di casa mia, dato che qualcuno a suonato, mentre George è seduto a terra in soggiorno che gioca con i suoi nuovi giocattoli.
Apro il portone e sorrido a mia zia..

"Ciao." -la saluto, facendola entrare-

"Ciao, tutto bene?" -mi domanda entrando in casa- "Ha fatto il bravo?" -mi domanda raggiungendo il figlio-

"Insomma." -sospiro andandole dietro-

"Mammina." -urla con un enorme sorriso, correndo dalla madre che lo prende in braccio-

"Ciao amore della mamma." -gli stampa un grosso bacio sulla guancia- "Ti sei divertito?" -gli domanda sorridendo-

"Tanto, guarda cosa mi ha comprato." -le dice tutto sorridente, mostrando a sua madre i suoi nuovi giocattoli a terra-

"Che belli." -esclama lei sorridendo, accarezzandogli i capelli- "Grazie Steve." -mi guarda sorridendo-

"Figurati zia." -le sorrido- 

"Andiamo a casa?" -domanda al figlio, recuperando i giocattoli-

"Si, voglio giocare con Billy." -dice con un enorme sorriso-

"Lascialo in pace quel povero cane." -afferma sospirando e io sorrido, accompagnandoli alla porta- "Grazie ancora nipotino mio." -mi sorride, stampandomi un bacio sulla guancia e io le sorrido- "Saluta tuo cugino." -guarda il figlio e lui mi guarda salutandomi con la manina-

"Ciao demonio." -ridacchio, scompigliandogli i capelli-

"Ciao e grazie ancora." -mi sorride, uscendo di casa e io sorrido, guardandoli raggiungere la loro macchina-

Seguo con lo sguardo l'auto allontanarsi e appena non la vedo più rientro in casa, solo che il mio sguardo finisce sulla finestra della camera di Stacie.
Decido di andare da lei, così esco di casa chiudendomi la porta alle spalle e attraverso la strada, raggiungendo l'ingresso di casa Torres.
Suono il campanello e un attimo dopo guardo all'interno della finestra del soggiorno, ma non ci vedo nessuno.
Busso al portone d'ingresso e subito dopo faccio un passo indietro e alzo lo sguardo verso la finestra della camera di Stacie, dove la becco a nascondersi velocemente dietro la tenda e ridacchio..

"Stacie." -la richiamo, fissando la finestra ma lei non si affaccia- "Stacie esci fuori, ti ho visto." -le dico ma lei nulla, così sospirando decido di tornarmene a casa-

Perchè non vuole vedermi? Cazzo dobbiamo parlare.. mi ha baciato e io devo capire il perchè l'ha fatto.

...POV STACIE...

Sono sul mio letto che sto studiando letteratura, quando all'improvviso salto in aria per lo spavento, dato che qualcuno a suonato al campanello.
Mi alzo dal letto e corro alla mia finestra e appena guardo di sotto, noto Steve guardare attraverso la finestra del soggiorno..

"Che diavolo vuole?" -domando osservandolo mentre bussa al portone d'ingresso e un attimo dopo fa un passo indietro, guardando nella mia direzione e io velocemente mi nascondo dietro la tenda, sperando che non mi abbia vista-

"Stacie." -mi richiama lui e io senza farmi vedere sposto di poco la tenda e lo guardo mentre continua a fissare la finestra di camera mia- "Stacie esci fuori, ti ho visto." -mi dice-

"Che vergogna." -sussurro e lui un attimo dopo va via, e io lo seguo con lo sguardo raggiungere casa sua-

Sbuffando mi butto di peso sul mio letto e fisso il soffitto..

"Perchè l'hai baciato Stacie? Sei stata una stupida e adesso con che faccia lo guarderai?" -domando a me stessa- "Sono così imbarazzata per quello che è successo oggi che non riuscirei a guardarlo negli occhi." -sbuffo coprendomi la faccia con un cuscino- "Sei stata una stupida." -mi rimprovero da sola-

...POV STEVEN...

Non capisco perchè faccia così, perchè mi evita? Perchè mi ignora? Cavolo devo sapere per quale oscuro motivo mi ha baciato.
Con solo addosso un paio di boxer, mi fermo davanti la finestra di camera mia e osservo quella di Stacie con la luce accesa.
Dopo qualche minuto fermo come un coglione a fissare quella finestra, sorrido nel vederla passare con addosso quell'adorabile pigiama con le ranocchiette e dei libri in mano.
Passando di nuovo davanti la finestra guarda nella mia direzione, e si ferma di colpo davanti ad essa guardandoci dritto negli occhi, e io sorridendo la saluto con la mano e lei alla velocità della luce chiude le tende.

"Perchè fai così?" -domando, fissando quelle tende chiuse e sospirando mi infilo sotto le coperte sbadigliando rumorosamente, stanco morto-

Oggi quel diavoletto di mio cugino mi ha sfinito, mamma mia sono stanco morto, non capisco come faccia mia zia.. io con un giorno che l'ho tenuto con me, mi ha sfinito completamente, come fa mia zia tutti i giorni e non stancarsi non me ne capacito.

...POV STACIE...

Dopo tutta la serata passata a studiare per non pensare all'impensabile, mi alzo dal mio letto con addosso il mio pigiama e afferrando i libri dal materasso, passo davanti la finestra della mia camera per raggiungere la scrivania.
Dopo aver posato i libri su di essa, passo di nuovo davanti la mia finestra per raggiungere il letto, voltandomi verso la finestra della camera di Steve e notandolo davanti ad essa che mi fissa, mi fermo di colpo guardandoci dritto negli occhi, ma appena lui sorridendo mi saluta con la mano, io, alla velocità della luce, chiudo le tende.

"Perchè mi guarda? Perchè non mi lascia in pace? Sono così imbarazzata." -sbuffo salendo sul mio letto-

"Ehi stellina." -esclama Rosie, entrando in camera mia- "Qualcosa non va?" -mi domanda preoccupata-

"Tutto bene, sono solo un po stanca, stavo giusto andando a dormire." -sorrido e lei ricambia il mio sorriso, stampandomi un bacio sulla fronte-

"Va bene, allora sogni d'oro." -mi dice, accarezzandomi i capelli e io sorrido-

"Notte cucciola." -mi saluta mio fratello, raggiungendomi e io gli sorrido-

"Notte." -sorrido, mentre Lance mi stampa due bacetti sulla guancia-

Li guardo uscire dalla mia camera sistemandomi sotto le coperte e appena si chiudono la porta alle spalle, mi ritorna in mente Steve e di conseguenza sbuffo..

"Che vergogna." -esclamo, coprendomi il viso con il cuscino-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime : )
 
Nuovo capitolo!
Come vi sembra? Fatevi sapere quello che pensate, lasciandomi qualche recensione ^^
 
Vi mando un bacio, a presto.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Perchè scappi da me? ***


Capitolo dieci) Perchè scappi da me?

...POV STEVEN...

Oggi è domenica e non si lavora.. finalmente del meritato riposo e io ho intenzione di andare da Stacie.
Dobbiamo parlare, deve darmi una spiegazione del perchè mi ha baciato.
Non ho dormito quasi tutta la notte per pensare a quel bacio e io devo sapere il perchè l'ha fatto.. devo saperlo o impazzirò.
Mi sistemo i capelli allo specchio dopo aver indossato un jeans strappato, una maglietta a maniche corte bianca, un maglioncino legato ai miei fianchi anch'esso bianco e delle scarpe da ginnastica.
Esco dalla mia camera da letto e scendo al piano di sotto per raggiungere il portone d'ingresso.
Esco di casa e raggiungo l'ingresso di casa Torres, attraversando la strada.
Raggiungo il portone, suono il campanello e aspetto che qualcuno venga ad aprirmi.

...POV STACIE...

Non ho dormito molto questa notte, non faccio altro che pensare a quel bacio.. a quel tanto meraviglioso bacio che mi ha fatto battere forte il cuore, che mi ha fatto provare così tante emozioni tutte in una volta.
Ma sono stata una stupida, non dovevo baciarlo, non dovevo farlo.
Sono seduta sul divano in soggiorno mentre guardo uno stupidissimo programma di cucina, quando all'improvviso qualcuno suona il campanello e io velocemente corro alla porta e dopo aver guardato dallo spioncino, sbuffo nel vedere Steve.

"Chi è stellina?" -mi raggiunge Rosie e io la guardo di scatto- "Perchè non apri?" -mi domanda stranita-

"E' Steve, se cerca me io non ci sono va bene? Non ci sono." -le dico correndo alla velocità della luce al piano di sopra e quasi cado sulle scale-

"Ok." -esclama lei al quanto stranita-

Mi chiudo in camera mia e sbuffo, sentendo dal piano di sotto parlare.

"Non voglio vederlo, non saprei nemmeno cosa dirgli." -sbuffo, sedendomi sul mio letto- "Che cosa vuole da me poi? Perchè non mi lascia in pace." -sbuffo di nuovo, incrociando le braccia sotto al mio seno-

...POV STEVEN...

Dopo qualche minuto che aspetto che qualcuno mi venga ad aprire, finalmente apre il portone Rosie.

"Ciao Steve." -mi saluta sorridendo-

"Ehi." -sorrido, baciandoci guancia a guancia-

"Tutto bene? Prego entra." -mi sorride, facendomi entrare e io entro-

"Tutto bene e voi?" -sorrido guardandola-

"Tutto bene, grazie." -sorride lei, raggiungendo il soggiorno-

"Ehi amico." -ci raggiunge Lance sorridendo-

"Ciao." -ci diamo il cinque-

"Come va? Come mai qui?" -mi sorride sedendosi sul divano-

"Devo parlare con Stacie, è in casa?" -domando guardandoli-

"Si, è in camera sua." -mi risponde Lance-

"Che dici? No, non è in casa, è uscita da circa mezz'ora." -mi dice velocemente Rosie e noi la guardiamo straniti-

"Davvero? E perchè non mi ha detto nulla? Non mi ha nemmeno salutato." -dice Lance e Rosie lo guarda-

"Non lo so amore, ma non è in casa." -sorride nervosa e io ho capito, Stacie è in casa e non vuole vedermi-

"Scusate." -mi scuso allontanandomi, dato che il mio cellulare ha iniziato a squillare-

Sorrido nel leggere chiamata da Tanya.

"Tanya." -rispondo sorridendo alla chiamata-

"Ciao Steve, come va? Ti disturbo?" -mi domanda-

"Tranquilla, non mi disturbi mai." -sorrido e sento sorridere pure lei- "Come stai?" -le domando, osservando una cornice con una foto di Stacie e sorrido accarezzando il suo viso-

"Sto bene, senti.."

"Dimmi." -sorrido-

"E da tanto che non passiamo un po di tempo insieme e oggi non lavori no?" -mi domanda-

"Oggi riposo." -le rispondo sorridendo-

"Bene, nemmeno io lavoro e mi chiedevo se, non so.. ti andrebbe di vederci." -mi dice sorridendo-

"Certo che mi va di vederti, mi manchi sai?" -sorrido e la sento sorridere-

"Mi manchi anche tu." -mi dice facendomi sorridere- "Allora ti va se andiamo a farci un giro in piazza e ci mangiamo pure un gelato?" -mi domanda-

"Certo che mi va, ci vediamo direttamente in piazza, vicino alla fontana tra mezz'ora?" -le domando-

"Tra un'ora? Devo prepararmi." -ridacchia e io sorrido-

"Va bene, tra un'ora è perfetto." -sorrido-

"Ok, allora a dopo.. ciao amore." -mi saluta e io sorrido-

"Ciao." -sorrido e attacchiamo la chiamata-

"Tutto bene amico?" -mi domanda Lance e io sorrido annuendo-

"Devo andare, tra un'ora devo vedermi con Tanya." -gli dico sorridendo e loro ricambiano il sorriso- "Mi fate un favore? Appena Stacie torna, le dite che dobbiamo parlare?" -li guardo entrambi-

"Va bene." -sorride Rosie e io annuisco-

"Ok, ciao." -li saluto raggiungendo l'ingresso e subito dopo esco di casa e raggiungo casa mia-

Non capisco perchè scappa, perchè mi evita.. prima mi bacia e poi non vuole vedermi, e io devo sapere il perchè l'ha fatto.

...POV STACIE...

Sono seduta sul mio letto che sbuffo ogni due secondi, quando all'improvviso in camera mia entra mia cognata.

"Si può sapere che succede? Per quale motivo non vuoi vedere Steve?" -mi domanda raggiungendomi sul letto-

"Non.. non ha importanza." -le rispondo, abbassando lo sguardo sulle mie gambe-

"Steve vuole parlare con te." -mi dice e io la guardo di scatto-

"Io non voglio parlare con lui." -affermo-

"Perchè no?" -mi domanda stranita-

"Perchè ieri l'ho baciato." -le dico e lei mi guarda sorpresa-

"Tu cosa?" -mi domanda scioccata- "E perchè l'hai fatto?" -mi domanda e io abbasso lo sguardo sulle mie gambe- "Stacie." -mi richiama e io la guardo negli occhi- "Puoi parlare con me lo sai, puoi fidarti di me." -mi sorride dolcemente-

"Sono innamorata di lui." -le dico e lei mi guarda e non sembra sorpresa dalle mie parole- 

"Lo sospettavo.. ti scruto per bene da un mese a questa parte e i tuoi atteggiamenti me l'hanno fatto pensare." -mi sorride accarezzandomi i capelli- "E' troppo grande per te stellina." -afferma e io sbuffo-

"Lo so." -sbuffo di nuovo- "Ma non posso farci niente ok?" -sbotto nervosa guardandola-

"Sei sicura di essere innamorata di lui? Magari è solo un'infatuazione." -afferma e io scuoto la testa-

"Non è un'infatuazione Rosie.. sono innamorata di lui da sei anni." -le dico e lei questa volta mi guarda sorpresa- "Sei anni che non faccio altro che amarlo in silenzio e sognare ad occhi aperti.. ti assicuro che la mia non è un'infatuazione." -affermo convinta-

"Sei anni." -ripete ancora sorpresa-

"Sei anni sì.. sei anni che amo quegli occhi tanto meravigliosi, saranno pure color nocciola e non avranno nulla di spettacolare, ma a me quegli occhi mi hanno fatta innamorare, mi hanno fatta provare cose meravigliose dentro di me che non saprei nemmeno come descriverle.. amo alla follia quell'uomo." -dico sorridendo-

"Dici bene Stacie, uomo.. Steve è un uomo, ha nove anni in più di te." -afferma e io sbuffo-

"Lo so questo, ma al cuor non si comanda giusto?" -le domando- "Non posso farci niente io, se sono pazza di lui, se il mio cuore ha deciso di amare lui e nessun'altro." -affermo-

"Stacie, Steve non fa per te." -dice guardandomi negli occhi e io sbuffo- "E' troppo grande per te, dovresti uscire con un ragazzo della tua età lo capisci?" -mi domanda e io sbuffo-

"Non voglio uscire con i ragazzi della mia età, a me piace Steve, sono innamorata di lui e non c'è bisogno che mi vieni a dire che è troppo grande per me, lo so da me e stai tranquilla.. Steve non mi ha mai notata in tutti questi anni." -le dico tirando un sorriso- "Il nostro è un amore impossibile lo so, posso solo sognare ad occhi aperti una favola d'amore con lui e va bene così, davvero, mi accontento di averlo solo nei miei sogni." -sorrido triste-

"Stacie." -mi abbraccia e io la stringo- "Dovresti provare ad uscire con un ragazzo della tua età e provare a dimenticarti di lui." -mi dice e io sbuffo allontanandomi da lei-

"Anche tu con questa storia no, io non voglio uscire proprio con nessuno." -sbotto nervosa e lei sospira-

"Non eri uscita tu?" -domanda mio fratello stranito, entrando in camera mia e io sbuffo- "Che succede?" -domanda avvicinandosi-

"Non succede nulla." -sbotto nervosa-

"Sempre nervosa sei? Mamma mia." -sospira lui e io sbuffo- "Dai preparatevi, andiamo a mangiarci un gelato tutti insieme come famiglia." -sorride tutto entusiasta-

"Non mi va di uscire." -affermo serissima-

"Tu invece verrai con noi e non ti farai pregare." -afferma mio fratello e io sbuffo-

"Non voglio uscire Lance." -sbotto nervosa, guardandolo male-

"Stacie Torres ti ordino di prepararti." -mi dice serissimo lui, puntandomi un dito contro e io sbuffo-

"Sei insopportabile pure tu." -sbotto nervosissima e lui sorride-

"Coraggio sorellina, ti aspettiamo di sotto." -dice raggiungendo la porta di camera mia con Rosie, ma io, alzandomi dal letto e prima che esca quest'ultima dalla mia camera, la fermo dal braccio-

"Che c'è?" -mi domanda sorridendo Rosie, mentre fisso mio fratello e appena esce dalla mia camera mi volto verso di lei-

"Quello che ti ho confidato prima, non dirlo a nessuno per favore, non dirlo a Lance." -le dico e lei mi sorride-

"Tranquilla stellina, sarà un nostro segreto." -mi sorride e subito dopo mi stampa un bacio sulla guancia- "Forza, preparati." -mi dice, andando alla porta-

"Non mi va di uscire." -sbuffo guardandola-

"Stacie conosci tuo fratello, ha la testa dura quindi ti conviene prepararti." -afferma uscendo dalla mia camera chiudendo la porta alle sue spalla e io sbuffo-

"Che nervi." -sbotto raggiungendo il mio armadio- "Quando non sopporto le persone insistenti e tutte io le conosco poi? Non possono lasciarmi tutti quanti in pace?" -continuo a parlare da sola come una pazza, in modo nervoso, infilandomi un vestitino bianco di pizzo- "Che noia e che nervi." -sbotto pettinandomi i capelli allo specchio e subito dopo mi sistemo il vestitino-

Esco dalla mia camera sbuffando e scendo al piano di sotto e appena il mio sguardo si scontra con quello di mio fratello, lo guardo malissimo.

"Dai su, non guardarmi in quel modo, e da tanto che non usciamo tutti insieme come famiglia." -mi sorride lui, accarezzandomi i capelli-

"Ma non mi va di uscire, voglio starmene tutto il giorno in camera mia." -affermo seria-

"E non fare nulla? Non se ne parla, coraggio famiglia, andiamo." -dice allegro, raggiungendo l'ingresso con Rosie e io sbuffo andando dietro a loro-

"Non vi sopporto." -sbotto nervosa, uscendo di casa e loro sorridono-

"Anche noi ti vogliamo bene." -sorride divertito mio fratello e io lo guardo malissimo, mentre ci incamminiamo a piedi verso la piazza- "Se mi fai un enorme sorriso, ti compro un enorme cono gelato." -afferma guardandomi-

"Il mio gusto preferito?" -gli domando-

"Il tuo gusto preferito." -conferma sorridendo e io gli faccio un enorme sorriso e lui ridacchia mettendo un braccio intorno alle mie spalle e per qualche secondo preme le sue labbra sulla mia tempia-

Dopo quasi dieci minuti di tragitto fatto a chiacchierare tra di noi, arriviamo in gelateria e io immediatamente mi avvicino alla vetrata e osservo i vari gusti.

"Buongiorno." -ci saluta cordiale il gelataio di circa quarant'anni-

"Giorno." -lo salutano Lance e Rosie-

"Vorremmo tre coni gelato." -dice il mio fratellone-

"Certamente, che gusti preferite?" -ci domanda con un sorriso simpatico il gelataio-

"Un cono alla menta, un altro al limone e un altro ancora alla fragola." -gli risponde mio fratello sorridendo-

"Arrivano subito." -esclama il gelataio, iniziando a preparare un cono gelato alla menta- "Gusto menta è per?.." -domanda sorridendo e io alzo la mano-

"Per me." -sorrido e il gelataio me lo passa- "Grazie." -sorrido e lui ricambia il mio sorriso, iniziando a preparare quello alla fragola-

"Gelato alla fragola.." -esclama il gelataio e Lance lo prende-

"Tieni amore." -sorride passandolo a Rosie che sorride prendendolo-

"E gelato al limone per il signore." -dice il gelataio, passando il cono a Lance che lo prende-

"Noi ti aspettiamo fuori." -dice Rosie a Lance che annuisce andando a pagare-

"Mmm, amo il gelato alla menta." -sorrido gustandomi il mio buonissimo gelato e Rosie sorride accarezzandomi i capelli-

"Possiamo andare." -afferma Lance prendendo per mano Rosie e gustandoci ognuno il proprio gelato, ci incamminiamo lungo la piazza sotto il sole cuocente di quasi fine maggio-

...POV STEVEN...

Sono sotto questo sole cuocente, seduto sul bordo della fontana in piazza e sto aspettando l'arrivo di Tanya, che dopo altri circa dieci minuti, la vedo arrivare da lontano e sorrido alzandomi in piedi.
Oggi non indossa un vestitino o una gonna come di solito, oggi indossa un jeans aderente che le fasciano in modo impeccabile le sue meravigliose gambe, una canotta bianca aderente pure quella e un po scollata sul seno, un maglioncino azzurro legato sulle spalle, una gigantesca borsa bianca di pelle, ai piedi delle zeppe vertiginose bianche pure quelle e i capelli legati in una coda di cavallo.
Una vera meraviglia!

"Ciao." -mi saluta lei sorridendo appena mi raggiunge-

"Ehi." -sorrido stampandole un bacio sulle labbra- "Sei bellissima." -le faccio l'occhiolino e lei sorride-

"Grazie, anche tu." -ricambia il mio occhiolino e io ridacchio intrecciando le nostre dita-

"Tutto bene?" -le domando, incamminandoci per la piazza-

"Tutto a meraviglia." -mi sorride, stringendomi lievemente la mano- "E a te?" -mi domanda-

"Tutto bene." -sorrido guardandola e lei ricambia il mio sorriso-

"Fa un caldo." -si sventola una mano davanti al viso- "Un gelato ti va?" -mi domanda sorridendo-

"Che gusto lo preferisci?" -le domando sorridendo, incamminandoci verso la gelateria-

"Non ho un gusto preferito, sono una golosona in fatto di gelato." -ridacchia e io sorrido- "Però oggi mi va il cioccolato." -sorride-

"E cioccolato avrai." -le faccio l'occhiolino e lei ridacchia-

Entriamo in gelateria e ci avviciniamo ai vari gusti dietro una grande vetrata.

"Buongiorno." -ci saluta cordiale il gelataio-

"Buongiorno." -ricambiamo noi il suo saluto sorridendo-

"Che gelato vi preparo?" -ci domanda sorridendo-

"Un cono al cioccolato per la signorina." -sorrido a Tanya e lei ricambia il mio sorriso- "E per me alla menta grazie." -sorrido e il gelataio, tutto sorridente, ci prepara i nostri coni gelati-

"Ecco a lei signorina." -sorridendo passa il cono a Tanya che lo prende sorridendo-

"Grazie mille." -sorride lei e il gelataio, sempre sorridendo, inizia a preparare il mio-

"Ecco a lei signore." -sorride passandomi il mio cono gelato che prendo sorridendo-

"Grazie." -sorrido- "Vado a pagare e andiamo." -dico a Tanya e lei sorride annuendo gustandosi il suo cono gelato- "Golosona." -ridacchio raggiungendo la cassa e ridacchia pure lei-

Dopo aver pagato, mano nella mano con Tanya usciamo dalla gelateria e riprendiamo a camminare per la piazza, sotto questo sole davvero caldo.

"Qualcosa non va amore?" -mi domanda e io mi volto verso di lei-

"Perchè?" -le domando con un piccolo sorriso-

"Non lo so, da quando sono arrivata, dalla tua faccia noto che sei un po pensieroso, qualche problema? Con il lavoro magari." -mi dice preoccupata e io sorrido, in realtà non faccio altro che pensare a Stacie e al fatto che scappa da me-

"Il lavoro va più che bene, non c'è nessun problema." -le sorrido, lasciandole la mano e subito dopo metto il mio braccio intorno alle sue spalle-

"Allora che succede?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Nulla di che, tranquilla." -sorrido, stampandole un bacio sulla tempia e lei sorride-

"Va bene." -sorride avvicinando il suo cono gelato alle mie labbra e io sorridendo ne prendo un po con le labbra sotto il suo sguardo sorridente e subito dopo le stampo un bacio sulle labbra-

"Non amo particolarmente il cioccolato." -dico, riprendendo a gustarmi il mio gelato alla menta-

"Davvero? Il cioccolato piace a tutti." -esclama lei sorridendo-

"Mi piace, ma lo trovo particolarmente pesante, dopo un po mi stanca e mi da la nausea." -sorrido guardandola negli occhi-

"Io invece adoro il gusto menta." -esclama sorridendo e io ridacchio-

"Non ti darò il mio gelato se è questo quello che vuoi." -affermo divertito-

"Sei cattivo." -fa il broncio e io ridacchio- "Io ti ho fatto assaggiare il mio gelato." -mi ricorda e io sorrido-

"E va bene, hai vinto." -sorridendo, avvicino il mio cono gelato alle sue labbra e lei tutta sorridente ne prende un po con le labbra sotto il mio sguardo-

"Mmm." -afferma prendendone un altro po e io ridacchio- "Buonissimo." -sorride guardandomi negli occhi-

"Vieni qui." -sorrido stringendo di poco il mio braccio intorno alle sue spalla, tenendola stretta a me e la bacio a fior di labbra, guardandola dritto negli occhi e lei ricambia il mio bacio, allacciando un suo braccio intorno alla mia schiena-

"Mmm, questo bacio sa di menta mischiato con il cioccolato." -sussurra sulle mie labbra e io ridacchio, stampandole un bacio sulla fronte riprendendo a camminare, gustandoci ognuno il proprio gelato-

Da lontano noto Stacie che chiacchiera con suo fratello, Rosie e quel rossiccio, che detto tra noi.. mi sta sul culo.

"Guarda chi c'è." -esclamo fissando Stacie-

"Chi c'è?" -mi domanda Tanya e io con il capo le indico quei quattro poco lontani da noi- "Andiamo a salutarti." -dice lei sorridendo e ci incamminiamo per raggiungerli-

...POV STACIE...

Siamo fermi in mezzo alla piazza, gustandoci ognuno il proprio gelato, quando all'improvviso Lance da un morso al mio cono gelato, mangiandosene la metà.

"Lance." -sbotto quasi urlando, guardandolo malissimo e lui ride di gusto e Rosie gli va dietro- "Ma che cavolo." -sbuffo guardando la punta del cono che tengo in mano-

"Davvero squisito." -dice divertito il mio carissimo fratellone e io lo fulmino-

"Era mio." -sbotto nervosa e lui ridacchia, e io sbuffando mi mangio la punta del mio cono-

"Ciao Stacie." -mi saluta Mitch e io mi volto verso di lui e mi sorride- "Salve." -saluta cordiale mio fratello e mia cognata-

"Ciao." -lo salutano loro-

"Come stai?" -mi domanda lui guardandomi-

"Stavo meglio prima." -sbuffo, incrociando le braccia sotto al mio seno-

"Tu saresti?" -gli domanda perplesso mio fratello e Mitch lo guarda-

"Oh si mi scusi, che sciocco.. sono Mitch, un amico di Stacie." -si presenta lui sorridendo a mio fratello-

"Non sei mio amico." -lo guardo male-

"Io sono Lance, il fratello di Stacie e lei è Rosie, la mia donna." -presenta entrambi mio fratello-

"Piacere di conoscervi." -sorride l'insopportabile-

"Il piacere è anche nostro." -sorride Rosie e io sbuffo girandomi dall'altra parte e sgrano di poco gli occhi notando Steve e quella, venire verso di noi-

"Oh no." -sussurro guardandoli ricevendo addosso lo sguardo di Mitch, non voglio vederlo, non voglio parlare con lui- "Portami via." -sussurro guardando Mitch negli occhi e lui mi guarda stranito- "Ti prego, portami via." -lo supplico di nuovo guardando quei due sempre più vicini e con la coda dell'occhio lo vedo guardare dalla mia stessa parte-

"Mi scusi Lance." -afferma Mitch e io mi volto a guardarlo e pure mio fratello lo guarda-

"Dammi pure del tu, non sono così vecchio." -sorride mio fratello-

"Oh va bene." -sorride lui mentre mi volto a guardare quei due e il mio sguardo si posa su quello di Steve che mi fissa- "Posso portare via con me Stacie? Voglio offrirle un gelato." -sorride a mio fratello-

"Ne ha appena mangiato uno." -gli risponde mio fratello e io lo guardo-

"Non ho proprio mangiato nulla, ti ricordo che te lo sei divorato tutto tu." -dico e Lance ridacchia-

"Hai ragione." -sorride lui- "Va bene Mitch." -gli sorride-

"Bene, andiamo." -afferma Mitch, prendendomi per mano e mi strascina via appena in tempo-

Mi volto di poco verso di loro e noto Steve guardarmi con uno strano sguardo mentre raggiungono mio fratello e mia cognata.
Appena giriamo l'angolo, ci fermiamo e io immediatamente tolgo la mia mano da quella di Mitch guardandoci negli occhi.

"Non riesci proprio a fare a meno del mio aiuto eh?" -mi fa l'occhiolino lui, sorridendo e io faccio un piccolo sorriso-

"Grazie." -gli sorrido guardandolo negli occhi-

"Waho, per la prima volta non devo quasi pregarti per avere un tuo ringraziamento." -mi fa di nuovo l'occhiolino sorridendo e io sorrido abbassando lo sguardo a terra- "Perchè sei scappata da lui?" -mi domanda e io lo guardo di scatto-

"Non sono affari tuoi." -sbotto, guardandolo male-

"Ed ecco di nuovo la vera Stacie Torres.. stavamo andando bene prima e ora sei tornata di nuovo quella che mi parla male." -afferma lui quasi dispiaciuto-

"Se tu non ti intrometti nella mia vita mi fai solo un favore." -sbotto nervosa-

"Non vuoi che mi intrometta nella tua vita, però poco fa mi hai chiesto aiuto." -dice lui nervoso e io sbuffo, incrociando le braccia sotto al mio seno non guardandolo nemmeno più in faccia- 

"Senti, ti ho ringraziato ok? Per l'aiuto che mi hai dato, ma.. non sono affari tuoi." -affermo, guardandolo negli occhi e lui annuisce-

"Ok, va bene.. non sono affari miei." -alza le mani al cielo- "Dai su, andiamo." -afferma incamminandosi-

"Dove scusa?" -gli domando con un sopracciglio alzato e lui si ferma voltandosi verso di me-

"Ricordi? Devo offrirti un gelato." -mi sorride-

"Era solo una scusa quella, non voglio nessun gelato." -gli dico e a lui gli si spegne il sorriso-

"Andiamo, me lo merito un'uscita con te dopo tutti gli aiuti che ti ho dato." -afferma lui-

"Aiuti che non ti ho mai chiesto." -gli faccio notare nervosa-

"Beh quello di oggi direi di si, mi hai supplicato di aiutarti." -mi ricorda lui innervosendosi-

"Non voglio un gelato." -affermo serissima-

"Tu non è che non vuoi un gelato, tu non vuoi che te lo offra io per non uscire con me." -afferma dispiaciuto-

"Ci sei arrivato." -sorrido falsamente-

"Ok, va bene, sai cosa ti dico?" -mi domanda-

"Cosa?" -sbuffo girando gli occhi-

"Che sei una ragazzina insopportabile, che non apprezza nulla, che mi manda in bestia come nessuno ci riesce, che è arrabbiata con il mondo intero soltanto perchè il ragazzo dei suoi sogni nemmeno la guarda come vorrebbe essere guardata e io come uno stupido ti corro sempre dietro e sono sempre pronto ad aiutarti, anche se non ti meriti il mio aiuto ma solo la mia indifferenza, ma sai qual'è il problema?" -mi dice tutto questo guardandomi dritto negli occhi e io ricambio il suo sguardo- "Il problema è che io non riesco ad esserti indifferente.. io farai davvero qualsiasi cosa per te, qualsiasi perchè ti amo.. amo tutto di te anche se mi ferisci ogni volta che mi parli.. dovrei lasciarti perdere, dovrei dimenticarmi di te ma non ci riesco, non ci riesco Stacie perchè tu sei una parte di me, sei l'altra parte del mio cuore." -mi dice, continuando a fissarci negli occhi- "Non ti stavo chiedendo chissà che cosa, ma solo di offrirti un semplice gelato, magari alla menta, il tuo preferito." -sorride-

"Come fai a sapere che è il mio gusto preferito?" -gli domando sorpresa e lui sorride-

"So tutto di te.. ti sto dietro da tre anni, i miei occhi guardano solo te, vogliono guardare solo te." -sorride, avvicinandosi a me, guardandomi dritto negli occhi- "Stacie lo capisci che ti amo?" -mi domanda, accarezzandomi il viso, guardandoci dritto negli occhi-

Lentamente si avvicina al mio viso, alle mie labbra, fissandoci dritto negli occhi e a un centimetro da esse, mi volto dall'altra parte e le sue labbra si posano sulla mia guancia.

"Vaffanculo Stacie." -afferma e va via, e io lo guardo allontanarsi sempre di più da me-

Mi dispiace per lui.. so come si sente non essere ricambiato dalla ragazza dei suoi sogni, ma io non posso uscire con lui, non mi interessa, lo illuderei soltanto e io non voglio illuderlo che tra noi possa nascere qualcosa.
Lo so che lo ferisco soltanto, ma lo ferirei di più nell'uscire con lui senza che mi interessi.

...POV STEVEN...

Serro la mascella nel vedere il rossiccio prendere per mano Stacie e strascinarsela via, mentre raggiungiamo gli altri.

"Ciao." -saluta allegra Tanya, mentre Stacie si volta di poco verso di me e ci fissiamo negli occhi, mentre io provo uno strano fastidio, che non so spiegare nemmeno io-

"Ohi, che sorpresa." -afferma Rosie abbracciando Tanya e lei ricambia sorridendo, mentre io continuo a fissare quei due-

"Ehi amico." -mi stringe la spalla il mio migliore amico, mentre continuo a fissare quei due, che spariscono dietro l'angolo, quanto vorrei spaccare la faccia al mostriciattolo rosso- "Steve." -mi richiama e io lo guardo-

"Eh? Che c'è?" -domando confuso guardandoli-

"Oggi è un po sovrappensiero il mio Steve." -afferma Tanya sorridendo-

"Che ti succede?" -mi domanda il mio migliore amico-

"Nulla amico." -sorrido stringendogli la spalla- "Come va? Tutto bene? Stacie dov'è andata?" -gli domando-

"Quante domande." -afferma Lance ridacchiando e io cerco di sorridere- "Comunque tutto bene amico." -sorride, dandomi una pacca sulla spalla-

"Stacie dov'è andata?" -insisto su questa domanda-

"E' andata a mangiarsi un gelato con Mitch." -sorride lui e io stringo le mani a pugno, Mitch.. ecco come si chiama il rossiccio, Mitch- "Che ti succede amico?" -mi domanda stranito-

"Nulla." -tiro un sorriso, guardando l'angolo dove sono spariti quei due-

Che mi succede mi domanda il mio migliore amico, il problema è che non lo so nemmeno io.
Mi succedono cose strane con quella ragazzina, sarà che le voglio tanto bene e voglio proteggerla, perchè è come una sorellina per me.
Si, sarà sicuramente questo.

...POV STACIE...

Sono seduta sul mio letto, che sono le nove di sera mentre sto facendo i compiti, ma non sono molto concentrata, il mio pensiero costante è Steve.
Non riesco a smettere di pensare a lui e al bacio che gli ho dato.. cavolo lui vuole parlare con me e io sono così imbarazzata che non saprei nemmeno cosa dirgli.

"Ehi stellina." -afferma Rosie, entrando in camera mia e io la guardo- "Com'è andata con Mitch? Non ti ho ancora chiesto nulla." -sorride, mettendosi seduta sul mio letto-

"Non è andato nulla." -affermo e lei mi guarda stranita-

"Non ti ha offerto un gelato?" -mi domanda-

"Non l'ho voluto." -le rispondo, chiudendo i miei libri-

"Perchè no?" -mi domanda-

"Perchè lui è innamorato di me capisci? Mi ha detto di amarmi e io non voglio illuderlo uscendo con lui." -le rispondo, guardandola negli occhi-

"Secondo me ti farebbe bene." -sorride e io sbuffo- "Devi dimenticarti di Steve.. lui non fa per te, è troppo grande, il vostro è un amore impossibile." -mi dice e io sbuffo di nuovo-

"Lo so da me ok? Non c'è bisogno che me lo vieni a dire tu." -sbotto nervosa e lei sospira-

"Dovresti dare una possibilità a Mitch.. non ti piace? E' un ragazzo molto carino e sembra tanto simpatico." -sorride, accarezzandomi la mano-

"E' molto carino, ma di simpatico non ha proprio niente, è insopportabile e insistente." -sbuffo pensando a Mitch, non lo sopporto, mi innervosisce anche solo a pensarlo-

"Secondo me dovresti provare ad uscire con lui." -insiste lei e io sbuffo, guardandola male-

"Sono stanca delle persone insistenti." -sbotto nervosa e lei ridacchia-

"Va bene, non insisto più, ma se fossi in te un'opportunità gliela darei, l'ho visto sai? Ti guarda come se stesse ammirando un opera d'arte, la più bella del mondo." -mi sorride- "E' tanto innamorato di te Stacie." -sorride-

"Lo so." -sbuffo- 

"Va bene, adesso a nanna stellina, domani c'è scuola." -sorride, alzandosi dal letto e io sbuffando mi metto sotto le coperte-

"Già, purtroppo." -sbuffo e lei sorride, stampandomi un bacio sulla fronte-

"Notte stellina." -mi sorride dolcemente e io ricambio il suo sorriso-

"Cucciola." -mi richiama mio fratello, entrando in camera mia e io lo guardo-

"Ehi divora gelati." -ridacchio e lui ride, avvicinandosi a me-

"Notte cucciola." -mi stampa un bacio sulla fronte e io sorrido-

"Notte." -continuo a sorridere e loro sorridendo, escono dalla mia camera-

Fisso il soffitto della mia camera, illuminato dalla luce del lampione che entra da fuori e sbuffo pensando a Mitch.

"Non gli darò una possibilità." -chiudo gli occhi, rannicchiandomi sotto le coperte-

...POV STEVEN...

Ho passato tutta la serata con Tanya, ma la mia mente era rivolta a Stacie, tutto il tempo a lei e a quel rossiccio mentre si allontanavano mano nella mano.
Possibile che stiano insieme? Che il ragazzo che tanto le piace è quel mostriciattolo rosso? E perchè io provo questo strano fastidio? E' così strano tutto quello che provo per quella ragazzina.
Accosto l'auto davanti la palazzina dove vive Tanya e spengo il motore.

"Non hai fiatato per tutto il tragitto." -afferma lei guardandomi e io ricambio il suo sguardo-

"Scusami tanto, ero sovrappensiero." -sorrido-

"Già, l'ho notato, non mi hai considerata quasi tutto il giorno." -afferma guardandomi-

"Mi dispiace." -le accarezzo il viso e lei sorride-

"Qualcosa non va Steve? Puoi parlare con me tranquillamente di tutto." -mi sorride, accarezzandomi la mano appoggiata sulla mia coscia-

"Va tutto bene tranquilla, nulla di preoccupante." -le sorrido-

"Va bene." -sorride allungandosi verso di me e io ricambio, facendo scontrare le nostre labbra in un bacio tanto dolce e lento- "Ci vediamo domani?" -mi domanda vicinissimo alle mie labbra e io sorrido-

"Domani lavoro." -le accarezzo la guancia-

"Giusto, pure io." -ridacchia e io le stampo un bacio sulle labbra- "Beh domani passo sicuramente al bar." sorride-

"E io ti aspetto sicuramente." -le faccio l'occhiolino e lei ridacchia, accarezzandomi il viso baciandomi di nuovo e io ricambio, portando una mia mano tra il suo collo e la sua mandibola- 

"Notte amore." -sussurra allontanandosi da me, aprendo la portiera mentre le sorrido-

"Notte." -le faccio l'occhiolino e lei sorridendo scende dalla mia auto-

Appena scompare dietro il portone d'ingresso della palazzina, metto in moto e parto verso casa mia, con il pensiero costante di Stacie.

"Basta." -affermo sbuffando, stanco di pensare a Stacie mentre accelero-

Non mi si toglie dalla testa, non mi si toglie dalla testa quella strana ma meravigliosa ragazzina, non mi si toglie il bacio che mi ha stampato, non mi si toglie il fatto che sia scappata e adesso mi evita.
Non mi si toglie dalla testa e io sono stanco di pensare a lei, ma non riesco a farne a meno, è ormai il mio pensiero costante e finché non le chiederò spiegazioni, rimarrà nella mia testa.
Con solo addosso un paio di boxer, mi avvicino alla finestra della mia camera da letto e fisso quella di Stacie, completamente spenta.
Decido di inviarle un messaggio, così poso il mio sguardo sul mio cellulare e scrivo...

Steve a Stacie: "Perchè scappi da me? Dobbiamo parlare." -invio e fisso ancora la sua finestra-

Sospirando mi butto sul mio letto e mi metto sotto le coperte, aspettando una sua risposta che non arriva.

"Maledizione Stacie." -sbotto nervoso e sbuffando mi metto in un fianco e chiudo gli occhi, cercando di prendere sonno-

...POV STACIE...

Sto dormendo beatamente, quando all'improvviso mi sveglia il mio cellulare che vibra sul mio comodino.
Guardo l'ora sul mio orologio appeso alla parete di camera mia e segna le undici di sera.

"Chi diavolo è a quest'ora?" -sbotto nervosa e un attimo dopo sbadiglio afferrando il mio cellulare-

Il mio cuore inizia a martellare nel leggere un messaggio su whatsapp da parte di Steve.
Apro la nostra chat e leggo ciò che mi ha scritto.

Steve a Stacie: "Perchè scappi da me? Dobbiamo parlare." -questo dice il messaggio e il mio sguardo si posa sulla finestra della sua camera spenta-

Sbuffando blocco il mio cellulare e lo rimetto sul comodino e sbuffando di nuovo mi sistemo sotto le coperte.

"E perchè tu non mi lasci in pace?" -sussurro chiudendo gli occhi, cercando di riprendere sonno-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno ^_^

Ecco, tutto per voi, un nuovo capitolo ^^
Come vi sembra? La nervosissima Stacie scappa dal nostro Steve XD
Fatevi sapere quello che pensate del capitolo lasciandomi qualche recensione ^^
 
Vi mando un bacio.
A presto.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Dichiarazione inaspettata. ***



 
Capitolo undici) Dichiarazione inaspettata.

...POV STACIE...

Sono sdraiata in pancia in giù, sotto le coperte, con occhi chiusi ma non sto dormendo.. non ho dormito tutta la notte, ormai non dormo più ed è tutta colpa di Steve.. colpa sua e di quello stupido messaggio.

"Cucciola, è ora di alzarsi." -afferma questo la voce di mio fratello, entrando in camera mia e io sbuffo- "Ah sei sveglia." -esclama, mettendosi seduto sul mio letto, dietro di me-

"Si." -sussurro, continuando a tenere gli occhi chiusi, non voglio alzarmi, voglio starmene qui, sul mio letto e provare a dormire, sto davvero morendo di sonno-

"Forza alzati! Di sotto ti aspetta un invitante colazione." -lo sento sorridere, mentre mi accarezza la schiena-

"Cinque minuti, ti prego." -sussurro in una supplica, mentre cerco di prendere sonno-

"Cinque minuti? Nossignore! Forza in piedi dormigliona." -afferma il mio carissimo fratellone, accarezzandomi la testa e io sbuffo-

"Ti odio." -sussurro aprendo gli occhi e appena i nostri sguardi si incontrano, io lo guardo malissimo e lui ridacchia-

"Su o farai tardi a scuola." -dice, alzandosi dal letto e subito dopo esce dalla mia camera-

Sbadiglio rumorosamente stiracchiandomi per benino sotto le coperte.

"Che barba." -sbuffo, alzandomi dal letto e mezza assonnata, esco dalla mia camera- "Ti odio maledetta scuola." -sbotto, scendendo le scale per raggiungere la cucina, dove mi arriva dentro le narici un invitante odorino-

"Buongiorno stellina." -mi saluta sorridendo Rosie, appena metto piede in cucina-

"Giorno." -sbuffo, mettendomi seduta a tavola- "Come mai non mi hai svegliata tu?" -le domando-

"Perchè ero impegnata a preparare la tua torta preferita." -mi risponde sorridendo, mostrandomi la torta al cioccolato-

"Mmm." -sorrido, ho già l'acquolina in bocca-

"Che succede? Stai male?" -mi domanda lei preoccupata-

"Sto bene, non ho dormito un granché questa notte." -sorrido e lei annuisce, tagliando una fetta di torta-

Non ho fatto altro che pensare al quel messaggio.. al messaggio di Steve.. lui vuole parlarmi, lui vuole delle spiegazioni, ma io non saprei che dirgli, sono sicura che non riuscirei nemmeno a guardarlo negli occhi per l'imbarazzo.
Perchè diavolo l'ho baciato? Sono stata una sciocca, non dovevo farlo e poi lui cavolo, non può lasciar perdere? Metterci una pietra sopra? Far finta che non sia successo nulla? No, lui vuole delle spiegazioni, spiegazioni che non sono sicura di riuscirgli a dare.
Che cosa dovrei dirgli? Cavolo, che gran casino e tutto per colpa di quello stupido ma meraviglioso bacio.

"Stacie." -mi riporta alla realtà la voce di mia cognata e io la guardo confusa-

"Che c'è?" -le domando-

"Come che c'è? Sei in ritardissimo." -afferma mio fratello e io guardo l'ora sull'orologio appeso in cucina che segna le sette e mezza-

"Cavolo." -affermo, alzandomi da tavola velocemente e salgo al piano di sopra- "Maledetti pensieri." -esclamo, entrando in camera mia, ma cado a terra essendo inciampata su una scarpa da ginnastica messa in mezzo- "Maledizione." -sbotto, alzandomi dolorante e corro al mio armadio- "E' tutta colpa tua Steve.. è colpa tua se non dormo ed è pure colpa tua se arrivo tardi a scuola." -parlo da sola, indossando una gonna scozzese verde militare, un maglioncino azzurrino e delle ballerine- "Sei sempre nella mia testa, un pensiero costante, non riesco a non pensare a te nemmeno per un secondo." -continuo a parlare come una pazza, avvicinandomi allo specchio e mi osservo- "Sei orribile Stacie, guarda che occhiaie!" -piagnucolo allo specchio e un attimo dopo sbuffo iniziando a pettinare i miei capelli biondi- 

Afferro velocemente il mio zaino dalla mia scrivania e come un fulmine esco da camera mia e correndo, scendo al piano di sotto.

"Forza Stacie." -mi sprono da sola e quasi cado su un gradino, ma per fortuna riesco a tenermi forte sulla ringhiera-

"Sempre la solita." -afferma mio fratello sospirando-

"Ci vediamo più tardi." -stampo ad entrambi un bacio veloce sulla guancia-

"Ti accompagno." -mi dice mio fratello-

"No, vado a piedi." -gli dico, raggiungendo l'ingresso e velocemente esco e scendo la piccola rampa di scale- "Sono in ritardissimo, ma puoi fare in tempo." -dico a me stessa, incamminandomi verso il liceo-

"Stacie." -mi richiama Steve e io sgrano di poco gli occhi-

"Oh no." -sussurro, allungando il passo-

"Stacie aspetta." -afferma lui, afferrandomi dal polso e mi volta  verso di se-

"Devo andare o farò tardi." -gli dico non guardandolo nemmeno in faccia e liberandomi velocemente dalla sua presa inizio a correre verso il liceo-

Non riesco nemmeno a guardarlo in faccia, che imbarazzo.. perchè non mi lascia in pace? Non capisce che non voglio parlare con lui?

"Appena in tempo." -esclama la mia migliore amica appena varco il grande cancello del liceo di corsa e sono arrivata appena è suonata la campanella-

"Ce l'ho fatta." -esulto sorridendo, raggiungendo insieme l'entrata-

"Come va?" -mi domanda sorridendo-

"A parte Steve che non mi lascia in pace e vuole parlare con me del bacio che gli ho dato, direi tutto magnificamente." -le rispondo, mentre apriamo i nostri armadietti-

"Vuole parlare con te?" -mi domanda sorpresa e io annuisco, mentre afferriamo l'occorrente delle prime due ore-

"Guarda." -le mostro il messaggio che mi ha mandato ieri Steve e lei lo legge, mentre raggiungiamo la nostra classe-

"Cavolo e che farai?" -mi domanda, raggiungendo i nostri banchi-

"Per ora lo evito, sono così imbarazzata che non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi." sbuffo, mettendoci sedute-

"Non lo puoi evitare di certo per sempre." -afferma guardandomi-

"Lo so." -sbuffo di nuovo, sistemando le mie cose sotto al banco-

"Buongiorno Stacie." -mi saluta con un enorme sorriso Mitch e io sbuffo-

"Era un buon giorno, prima che mi salutassi." -lo guardo malissimo e a lui gli si spegne il sorriso- "Ieri non mi hai mandata a fanculo?" -gli domando stranita, prima mi manda a fanculo e ora mi saluta come se nulla fosse successo? Questo ragazzo è un po strano-

"Beh ci dovresti andare di nuovo, ma siccome ti amo troppo non riesco a starti lontano per così tanto tempo e nemmeno essere arrabbiato con te per lungo tempo." -sorride, guardandomi negli occhi e io sbuffo e per fortuna in classe entra la professoressa- 

"Hicks, vai al tuo posto." -gli dice la prof-

"Subito." -sorride l'insopportabile, raggiungendo il suo banco-

"Perchè ieri ti ha mandata a fanculo?" -mi domanda la mia migliore amica a bassa voce-

"Ieri ha cercato di baciarmi, ma io mi sono voltata dall'altra parte e lui beh, rimanendoci male, mi ha mandata a fanculo." -le spiego a bassa voce e lei annuisce, mentre la professoressa inizia con la sua lezione di italiano-

...POV STEVEN...

Non faccio nemmeno suonare la sveglia che la stacco prima e sospirando mi alzo dal letto ed esco dalla mia camera, scendendo al piano di sotto per raggiungere la cucina e prepararmi la colazione.

Non ho dormito per niente questa notte.. non faccio altro che pensare a Stacie e al fatto che mi evita, che non vuole parlare con me.. sto impazzendo davvero.. devo sapere per quale motivo mi ha baciato.. magari non c'è nessuna spiegazione e non sa nemmeno lei per quale motivo l'abbia fatto, ma io sento che sotto ci sia qualcosa, ma non so spiegarmelo ed è per questo che devo parlare con lei, che voglio che mi dia una spiegazione.
Mi ha baciato cavolo e ora scappa, mi evita, ma io ho la testa molto dura e se mi metto in testa qualcosa la ottengo.. io non demordo mai e finché non avrò una spiegazione, io non la lascerò in pace.

Dopo un abbondante colazione, sono salito in camera mia per prepararmi. Ho deciso di indossare un pantalone nero con risvoltino, una maglietta a maniche corte nera pure quella e delle scarpe eleganti di pelle lucida.
Adesso sono al mio specchio che mi sistemo i capelli.
Dopo aver afferrato chiavi della macchina, portafoglio e cellulare, esco dalla mia camera da letto e scendo al piano di sotto, per poter raggiungere il portone d'ingresso.
Esco da casa mia e il mio sguardo si posa immediatamente su Stacie che parlando da sola si incammina verso il liceo.

"Stacie." -la richiamo, attraversando la strada per raggiungerla.. devo parlare con lei, deve darmi una spiegazione e lei sentendomi sussurra qualcosa di incomprensibile allungando il passo- "Stacie aspetta." -affermo accelerando pure io il passo per raggiungerla e afferrandola dal polso la volto verso di me-

"Devo andare o farò tardi." -dice lei non guardandomi nemmeno in faccia e liberandosi dalla mia presa, inizia a correre verso il liceo sotto il mio sguardo-

Che diamine, perchè scappa? Ok che è davvero in ritardo, però l'ha usata come scusa per scappare da me, per non parlare con me, ma io non demordo.. parlerò con lei, mi farò dare una spiegazione su quel bacio.
Ho bisogno di sapere o impazzirò.

E' da circa due ore che sono al bar a lavorare e a servire i vari clienti che entrano, e adesso sono le dieci di mattina.
Esco dal taschino del mio grembiule legato alla vita il mio cellulare e decido di mandare un messaggio a Stacie, in questo preciso momento c'è la ricreazione a scuola.

Steve a Stacie: "Continua a scappare, ma tu mi conosci, sai che non demordo mai." -invio soddisfatto e dopo aver messo di nuovo il cellulare dentro al taschino, ritorno a lavoro-

"Qualche problema amico?" -mi domanda Lance e io lo guardo-

"Come mai questa domanda?" -lo guardo negli occhi-

"Non lo so, è da ieri che sei un po strano, sembri sulle nuvole." -mi risponde, pulendo il bancone-

"Sono parecchio sovrappensiero in questi giorni, ma nulla di preoccupante tranquillo." -gli sorrido e lui annuisce-

Non posso di certo dirgli che penso alla sua strana sorellina, non posso di certo dirgli che Stacie mi ha baciato, quello mi ammazza anche se a baciarla non sono stato io.

...POV STACIE...

"Andiamo alle macchinette che sto morendo di fame." -afferma la mia migliore amica appena suona la campanella per dare inizio alla ricreazione-

"Aspetta, mi è arrivato un messaggio." -le dico sentendo il mio cellulare vibrarmi in mano e leggendo che mi è appena arrivato un messaggio su whatsapp da parte di Steve, il mio cuore inizia a martellare- "E' un messaggio di Steve." -guardo negli occhi la mia migliore amica-

"E che dice?" -mi domanda, avvicinandosi a me-

"E che ne so, non l'ho ancora aperto." -affermo nervosa-

"E che aspetti?!" -mi domanda impaziente e io sospirando apro la chat con Steve e insieme leggiamo il messaggio-

Steve a Stacie: "Continua a scappare, ma tu mi conosci, sai che non demordo mai." -sbuffo, guardando la mia migliore amica-

"Che farai adesso?" -mi domanda e io sbuffo di nuovo, appoggiando la mia fronte sul mio banco lasciando le mie braccia giù a penzoloni-

"Non lo so." -sbuffo di nuovo-

"Vado a prendere qualcosa alle macchinette, hai preferenze?" -mi domanda, accarezzandomi la schiena-

"C'è il veleno? Preferirei morire piuttosto che parlare con lui." -le dico non guardandola nemmeno-

"Dai, non fare la stupida, non è mica la fine del mondo." -afferma e io sbuffo di nuovo- "Prendo le chips, torno subito." -dice andando via e io sbuffo un'altra volta-

"E adesso che cosa faccio?" -domando a me stessa, prendendomi la testa tra le mani- "Non voglio parlare con lui, non saprei nemmeno cosa dirgli." -sbuffo, alzando la testa verso l'alto tenendo gli occhi chiusi e vado indietro con la schiena, appoggiandola sullo schienale della mia sedia, lasciando le mie braccia giù a penzoloni-

Dopo qualche secondo sento delle labbra premere sulla mia fronte e io di conseguenza apro immediatamente gli occhi, ritrovandomi davanti il viso di Mitch tutto sorridente.

"Che diavolo fai? Sei pazzo?" -sbotto nervosa, guardandolo malissimo-

"Pazzo di te." -mi fa l'occhiolino, mettendosi seduto sul mio banco, mentre mi guarda negli occhi-

"Non baciarmi mai più." -sbotto nervosa-

"Ringrazia che non ti abbia baciato in bocca." -mi fa di nuovo l'occhiolino, sorridendo-

"Ma tu vuoi essere sempre ringraziato?" -gli domando acida e lui ridacchia- "Va via Mitch." -sbuffo, guardando fuori dalla finestra-

"Esci con me nel pomeriggio?" -mi domanda-

"Ci risiamo." -sospiro, incrociando le braccia sotto al mio seno, non guardandolo nemmeno in faccia e lo sento ridacchiare-

"Lo devo prendere come un no?" -mi domanda e io lo guardo-

"Lo devi prendere come un: io, con te, non ci uscirò mai." -gli sorrido falsamente e lui sospira-

"Eccomi di ritorno." -afferma la mia migliore amica, raggiungendoci- "Qualche problema?" -domanda, guardandoci entrambi-

"Il problema è che la tua amica non accetta di uscire con me." -gli risponde l'insopportabile-

"Il problema non è questo, il problema sei tu e la tua insistenza." -sbotto nervosa, guardandolo malissimo e in modo nervoso tolgo dalle mani della mia migliore amica il pacchetto di chips-

"Me ne vado." -afferma lui, alzandosi dal mio banco-

"Finalmente hai capito che non sei gradito." -sorrido falsamente e lui scuotendo la testa esce dalla classe-

"Perchè gli parli così?" -mi domanda Olivia e io sbuffo, guardando fuori dalla finestra iniziando a ingozzarmi di chips-

...POV STEVEN...

Sto servendo il pranzo ad un tavolo, quando...

"Rosie, Stacie mi ha mandato un messaggio dove dice che non viene al bar." -afferma il mio migliore amico alla sua donna e io sospiro-

"Va bene." -afferma lei, continuando a lavorare-

Continua ad evitarmi, perchè so che non viene al bar per non parlare con me, per non vedermi.

"Amico, io vado." -affermo, togliendomi il grembiule dalla vita, devo parlare con lei, deve darmi delle spiegazioni e se lei scappa, io continuerò a seguirla-

"E dove te ne devi andare? Il bar è pieno, non puoi lasciarci da soli." -afferma Lance-

"Lo so, mi dispiace, ma ho da fare una cosa davvero urgente, ve la caverete anche senza di me." -dico raggiungendo l'uscita del bar che sarebbe pure l'entrata-

"Steve." -mi richiama il mio migliore amico per controbattere, ma io esco dal locale e raggiungo la mia auto velocemente-

Forse Stacie non mi conosce abbastanza bene, non sa che io quello che voglio lo ottengo in una maniera o nell'altra.. lei deve darmi delle spiegazioni e le avrò.

Accosto davanti casa mia, notando Stacie arrivare in questo preciso momento da scuola.
Scendo dalla mia auto e a passo svelto vado verso di lei che sembra non essersi accorta di me.

"Stacie." -la richiamo e lei fissandomi sorpresa, si ferma di colpo sul posto- "Adesso parliamo." -affermo avvicinandomi, ma lei si volta e inizia a correre via- "Stacie." -quasi urlo correndole dietro-

...POV STACIE...

Maledizione che ci fa qui? Non dovrebbe essere al bar a lavorare?
Sto facendo di tutto per evitarlo, per evitare di parlare con lui e lui che fa? Lascia il lavoro per parlarmi.

"Stacie." -mi richiama di nuovo e io mi volto di poco verso di lui e noto che mi corre ancora dietro- 

"Lasciami in pace." -quasi urlo, varcando il grande cancello che da il benvenuto al parco-

"Dobbiamo parlare Stacie, fermati." -urla lui correndomi dietro, ma io continuo a scappare-

Non vedendo un piccolo gradino, inciampo e finisco a terra.

"Che male, maledizione." -sbotto, alzandomi velocemente e corro via, ma non faccio in tempo che Steve mi afferra per un braccio e mi volta con forza verso di se, facendomi sbattere contro il suo petto, entrambi con il fiatone-

"Hai finito di scappare adesso." -esclama con il fiatone e io nemmeno lo guardo in faccia- "Dobbiamo parlare Stacie." -afferma-

"Non.. non abbiamo niente di cui parlare io e te." -dico, guardando a terra-

"Non abbiamo niente di cui parlare?" -mi domanda scioccato e io nemmeno lo guardo- "Stacie mi hai baciato." -afferma, alzandomi il viso dal mento e ci guardiamo dritto negli occhi-

"Io non.. non ricordo nessun bacio." -esclamo imbarazzata, abbassando lo sguardo a terra-

"Stacie." -sussurra, alzandomi di nuovo il viso dal mento e ci guardiamo dritto negli occhi- "Voglio sapere il perchè, Stacie. Voglio sapere perchè mi hai baciato." -mi dice, guardandomi dritto negli occhi-

"Vuoi davvero sapere il perchè ti ho baciato?" -gli domando con il cuore a mille.. basta tenermi tutto dentro-

"Sì, per favore." -mi risponde, guardandomi dritto negli occhi e io abbasso la testa a terra, con il cuore che non smette di battere forte- "Stacie perchè?" -mi domanda dopo qualche minuto che non dico niente, alzandomi il viso dal mento- "Perchè?" -sussurra, guardandoci dritto negli occhi-

"Quante volte mi capita che chiudo gli occhi e ti immagino.. ti vedo.. ti sento.. un pensiero costante, un'emozione continua.. poi li riapro e mi rendo conto di quanto a volte sia meglio sognare che vivere.. tu sei il mio sogno più bello Steve." -lo guardo dritto negli occhi, con il cuore a mille-

"Stai cercando di dirmi che.." -mi scruta per bene-

"Che non ho mai amato così tanto, quanto amo te adesso Steve." -gli dico con occhi lucidi, guardandolo fisso nei suoi meravigliosi occhi color nocciola, mentre lui mi guarda sorpreso dalle mie parole-

"Io.. sono lusingato Stacie davvero, ma.. ma io sono troppo grande per te piccolina." -mi sorride, scompigliandomi i capelli e io tiro un sorriso, non guardandolo più negli occhi-

"Già." -sussurro con le lacrime agli occhi-

"Noi siamo amici Stacie." -lo guardo negli occhi e mi sorride-

"Devo andare." -detto questo scappo via correndo e scoppio a piangere- "Noi siamo amici." -sussurro in lacrime, continuando a correre- "Io non sono tua amica, io non voglio essere tua amica." -quasi urlo tra le lacrime-

Continuando a correre piangendo e non riuscendo a vedere bene, vado a sbattere contro qualcosa o meglio dire qualcuno, e di conseguenza finisco a terra.

"Maledizione." -sbotto e un attimo dopo scoppio a piangere-

"Stacie." -sussurra Mitch, aiutandomi ad alzarmi in piedi-

"LASCIAMI IN PACE." -urlo in lacrime fuori di me, allontanandolo con la forza- "LASCIATEMI TUTTI QUANTI IN PACE.. TI ODIO, ODIO LUI, ODIO TUTTI." -urlo, continuando a piangere in modo disperato-

"Stacie." -sussurra lui abbracciandomi forte di colpo e io piango ancora più forte aggrappandomi alla sua maglia, piangendo sulla sua spalla e lui mi stringe più forte- "Non piangere." -sussurra, ma io continuo senza sosta- "Stacie, che ti è successo?" -mi domanda e io con forza lo allontano da me- "Stacie." -sussurra dispiaciuto-

"Lasciami in pace." -quasi urlo e subito dopo corro verso casa mia-

Odio tutti.. odio Mitch, odio lui, odio i miei sentimenti, odio la mia età, odio tutti quanti.

"Io.. sono lusingato Stacie davvero, ma.. ma io sono troppo grande per te piccolina." 

"TI ODIO." -urlo piangendo, afferrando le coperta del mio letto e un secondo dopo le scaravento a terra- 

"Noi siamo amici Stacie." 

"No." -sussurro piangendo- "IO NON SONO TUA AMICA." -urlo in lacrime, scaraventando a terra tutto ciò che sta sopra la mia scrivania- "Ti odio." -sussurro inginocchiandomi a terra, coprendomi il viso con le mani-

...POV STEVEN...

"Che male, maledizione." -sbotta lei, alzandosi velocemente e corre via, ma non fa in tempo che io le afferro un braccio e la volto con la forza verso di me, facendola sbattere contro il mio petto, entrambi con il fiatone-

"Hai finito di scappare adesso." -esclamo con il fiatone e lei nemmeno mi guarda in faccia- "Dobbiamo parlare Stacie." -affermo guardandola-

"Non.. non abbiamo niente di cui parlare io e te." -esclama, guardando a terra-

"Non abbiamo niente di cui parlare?" -le domando scioccato e lei continua a non guardarmi- "Stacie mi hai baciato." -affermo, alzandole il viso dal mento e ci guardiamo dritto negli occhi-

"Io non.. non ricordo nessun bacio." -dice imbarazzata, abbassando lo sguardo a terra-

"Stacie." -sussurro, alzandole di nuovo il viso dal mento e ci guardiamo dritto negli occhi- "Voglio sapere il perchè, Stacie. Voglio sapere perchè mi hai baciato." -le dico, guardandola dritto negli occhi-

"Vuoi davvero sapere il perchè ti ho baciato?" -mi domanda-

"Sì, per favore." -le rispondo, guardandola dritto negli occhi e lei abbassa la testa a terra, voglio saperlo, voglio sapere perchè l'ha fatto- "Stacie perchè?" -le domando dopo qualche minuto che non dice niente, alzandole di nuovo il viso dal mento- "Perchè?" -sussurro, guardandoci dritto negli occhi-

"Quante volte mi capita che chiudo gli occhi e ti immagino.. ti vedo.. ti sento.. un pensiero costante, un'emozione continua.. poi li riapro e mi rendo conto di quanto a volte sia meglio sognare che vivere.. tu sei il mio sogno più bello Steve." -mi guarda dritto negli occhi, mentre mi dice tutto questo-

"Stai cercando di dirmi che.." -la scruto per bene, non credo di aver capito bene-

"Che non ho mai amato così tanto, quanto amo te adesso Steve." -dice questo guardandomi con quei suoi occhi chiari e così lucidi, mentre io la guardo sorpreso dalle sue parole, non mi aspettavo tutto questo, non mi aspettavo questo tipo di confessione da parte sua-

"Io.. sono lusingato Stacie davvero, ma.. ma io sono troppo grande per te piccolina." -sorrido, scompigliandole i capelli e lei tira un sorriso, non guardandomi più negli occhi-

"Già." -sussurra con le lacrime agli occhi-

"Noi siamo amici Stacie." -mi guarda negli occhi e io le sorrido, mi fa così tanta tenerezza-

"Devo andare." -detto questo scappa via correndo e io la guardo allontanarsi, ancora sconvolto da quelle sue parole, da quella sua confessione-

Non ho mai sospettato nulla, non ho mai nemmeno pensato che lei potesse amarmi, capite? Lei mi ama e adesso capisco molte cose.
Adesso capisco perchè guarda male Tanya e non la sopporta, è gelosa, è gelosa di lei.
Adesso capisco perchè si incanta a guardarmi, è innamorata di me, mi ama.
Adesso capisco perchè non le piace più che la chiami piccolina, non vuole essere vista da me in quel modo, ma vuole che la guardi come una donna, che la noti come tale e non come una ragazzina, ma io ho nove anni più di lei, lei ha sedici anni, è la sorellina del mio migliore amico e io posso solo esserne lusingato.
Vederla in quello stato, con le lacrime agli occhi, non mi è piaciuto per niente, non deve essere bello essere rifiutati dalla persona che si ama e posso solo immaginare come si possa sentire.

Sono al bar che sto servendo il caffè ad una donna, quando all'improvviso vedo entrare il rossiccio, che diavolo vuole questo?

"Lance." -lo chiama lui, raggiungendo velocemente il bancone-

"Mitch, ciao.. se stai cercando Stacie non è qui." -gli dice il mio migliore amico sorridendo-

"Non sto cercando Stacie. Ci siamo scontrati circa dieci minuti fa e piangeva, era disperata, non so cosa le sia successo, ma credo che sia stata rifiutata dal ragazzo che tanto le piace." -gli spiega lui e per un attimo mi guarda malissimo-

"Devo andare da lei." -afferma Lance preoccupato-

"No amore, me ne occupo io, non credo che ne parlerà con te." -afferma Rosie, togliendosi il grembiule-

"Hai ragione, fammi sapere." -afferma lui e Rosie andando via mi guarda in un modo strano, possibile che sappia dei sentimenti che prova per me?- "Grazie mille Mitch per averci avvisati." -lo ringrazia Lance e lui sorride-

"Di niente." -sorride e va via, e andando alla porta mi fulmina e io ricambio il suo sguardo.. quanto mi stai sul culo mostriciattolo rosso-

"Sono preoccupato." -afferma Lance e io lo guardo di scatto- "Giuro che se scopro chi è quel coglione che ha fatto soffrire mia sorella, gli taglio le palle." -ringhia e io deglutisco a fatica non dicendo nulla-

...POV STACIE...

"Oh mio Dio, che hai fatto?" -domanda la voce di mia cognata entrando in camera mia, vedendola un macello, mentre io continuo a piangere a terra- "Stacie." -si inginocchia davanti a me e mi abbraccia forte e io ricambio, piangendo sul suo seno- "Che cosa è successo? Vuoi raccontarmi?" -mi domanda-

"Ho confessato a Steve i miei sentimenti e lui.." -scoppio a piangere e lei mi stringe ancora di più, accarezzandomi la nuca-

"Non piangere." -sussurra dolce- "Ti ha rifiutato, vero?" -mi domanda convinta e io annuisco sul suo seno-

"Mi fa tanto male il cuore, Rosie." -sussurro, guardandola negli occhi e lei mi asciuga le lacrime con delle carezze- "Ti prego, strappami via il cuore." -sussurro piangendo e lei mi abbraccia di nuovo forte-

"Passerà stellina, con il tempo tutto passa." -mi dice dolcemente, accarezzandomi la schiena-

Tirando su col naso, mi allontano da lei e lei con delle dolcissime carezze mi asciuga le lacrime.

"Sono stata una sciocca, vero? Non dovevo dirgli nulla, dovevo tenerlo per me." -dico con le lacrime agli occhi- "Mi ha detto che è troppo grande per me, capisci? Sentire quelle parole pronunciata da lui mi hanno fatto male, hanno avuto un peso diverso." -guardo le mie gambe e lei mi accarezza la spalla-

"Devi dimenticarti di lui, stellina." -la guardo negli occhi e annuisco-

"E come faccio?" -le domando e lei mi accarezza il viso-

"Prova a uscire con qualcuno, con un ragazzo della tua età. Col tempo ti passerà e ti dimenticherai di lui." -mi sorride dolcemente e io annuisco-

"Forse hai ragione." -sorrido triste e lei mi accarezza il mento-

...POV STEVEN...

Sono a casa, dopo una lunga giornata di lavoro, e sono in camera mia, con solo addosso un paio di boxer, davanti la mia finestra, mentre fisso la camera di Stacie.

"Quante volte mi capita che chiudo gli occhi e ti immagino.. ti vedo.. ti sento.. un pensiero costante, un'emozione continua.. poi li riapro e mi rendo conto di quanto a volte sia meglio sognare che vivere.. tu sei il mio sogno più bello Steve."

E' stata la dichiarazione più bella di tutta la mia vita.
Mi hanno lusingato le sue parole, ma forse lei l'ha sempre saputo.. ha sempre saputo che tra noi due non potrebbe nascere mai nulla.

Poi li riapro e mi rendo conto di quanto a volte sia meglio sognare che vivere.

Con queste parole mi ha fatto capire che lei sa che io non ricambierò mai i suoi sentimenti e quindi per lei è meglio sognare.
Sognare una possibile storia d'amore con me, sognarmi mentre le confesso di amarla.. per questo per lei è meglio sognare che vivere, perchè nei suoi sogni tutto può accadere, nella vita reale invece non potrebbe mai succedere nulla tra di noi.

"Che non ho mai amato così tanto, quanto amo te adesso Steve."

Quelle parole mi hanno sorpreso e sconvolto parecchio.. può succedere che una sedicenne si prenda una cotta per un uomo più grande, che abbia un'infatuazione, ma lei non ha una cotta per me, lei mi ama, lei mi ha detto di amarmi e quelle parole mi hanno destabilizzato ancora di più.. non ho mai sospettato nulla, è stato tutto una sorpresa per me.

Abbasso lo sguardo sullo schermo del mio cellulare che tengo in mano e leggo chiamata da Tanya.
Passandomi una mano tra i capelli, rispondo.

"Pronto." -affermo-

"Ciao, stavi dormendo?" -mi domanda-

"No, ma stavo andando a letto." -le rispondo raggiungendolo-

"Steve, dove sei stato oggi? Sono venuta per l'ora di pranzo e tu non c'eri a lavoro.. ieri mi avevi detto che lavoravi." -mi dice e io chiudo gli occhi, sedendomi sul mio materasso-

"Mi dispiace, ma ho avuto un contrattempo." -le rispondo-

"Qualcosa non va, Steve? E da ieri che sei strano." -dice preoccupata-

"Va tutto bene, tranquilla." -cerco di sorridere, sono così scombussolato dalla dichiarazione inaspettata di Stacie-

"Perchè ho come la sensazione che non vuoi dirmi cosa ti succede?" -mi domanda-

"Tanya non insistere per favore.. ti sto dicendo che va tutto bene." -le dico e sono un po sgarbato-

"Ok, scusami tanto amore, non ti arrabbiare." -afferma lei-

"No, scusami tu amore, perdonami." -le dico e la sento sorridere-

"Mi hai chiamata amore." -afferma felice e io sorrido- "Mi sei mancato oggi." -sorrido-

"Pure tu." -le dico e la sento sorridere-

"Domani ci vediamo?" -mi domanda-

"Domani ti aspetto al bar." -sorrido-

"Fatti trovare però." -afferma sorridendo-

"Mi farò trovare tranquilla." -ridacchio e lei sorride- "A domani amore." -sorrido-

"Si.. notte amore mio." -mi saluta-

"Notte." -sorrido e attacchiamo la chiamata-

Mi passo una mano sul viso sospirando e subito dopo mi metto sotto le coperte.
Ero talmente preso da tutta quella situazione con Stacie, che mi sono dimenticato di Tanya che veniva al bar.
Che coglione!

...POV STACIE...

Sono seduta sul mio letto, sotto le coperte che sto leggendo un libro, quando si spalanca la porta della mia camera ed entrano mio fratello e Rosie.

"Ehi sorellina." -afferma raggiungendomi e io lo guardo- "Come ti senti?" -mi domanda-

"C'erano giorni migliori." -gli rispondo, tirando un sorriso-

"No ti prego, non te ne uscire con queste affermazioni da ragazza depressa." -afferma lui e io ridacchio-

"Che scemo." -sorrido e lui ricambiando il mio sorriso, mi abbraccia e io lo stringo-

"Dimmi chi ti ha spezzato il cuore, che io gli spezzerò tutte le ossa." -dice stringendomi e io sorrido-

"Non ha importanza." -sorrido, allontanandomi da lui e lui mi accarezza il viso-

"La mia sorellina innamorata." -esclama sorridendo- 

"Del ragazzo sbagliato." -tiro un sorriso-

"Beh guarda il lato positivo, il mondo è pieno di ragazzi." -mi fa l'occhiolino e io ridacchio annuendo- "Adesso a nanna." -sorride, stampandomi un bacio sulla fronte-

"Notte." -sorrido, guardandoli entrambi-

"Notte stellina." -mi sorride mia cognata, stampandomi un bacio sulla guancia-

Li guardo uscire dalla mia camera e appena si chiude la porta di camera mia, mi scivola una lacrima.
Sbuffando chiudo il libro che stavo leggendo e mi metto sotto le coperte e provo ad addormentarmi.
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^
Eccomi qui con un nuovo capitolo : ) 
Come vi sembra? Stacie, finalmente, si è dichiarata, ma poverina è stata rifiutata.
Fatemi sapere quello che ne pensate, lasciandomi qualche recensione ^_^

Mi mando un bacio.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Si.. ti amo.. anch'io. ***




Capitolo dodici) Si.. ti amo.. anch'io.

...POV STACIE...

Non ho dormito tutta la notte, non ho fatto altro che piangere e stare sempre peggio.
Mi sono dichiarata al mio principe azzurro e lui mi ha rifiutata, spezzandomi il cuore in mille pezzi.
L'amore fa schifo, fa schifo e fa soffrire parecchio.. non sono mai stata così male in tutta la mia vita.. essere stata rifiutata da Steve mi ha completamente distrutta.

"Stellina è ora di alzarsi." -esclama mia cognata, entrando in camera mia-

"Non voglio andare a scuola." -sussurro, mentre lei apre le tende di camera mia, facendo entrare la fastidiosissima luce del sole-

"Come ti senti?" -mi domanda, raggiungendomi sul letto-

"Malissimo. Sto malissimo Rosie e ho pianto tutta la notte.. non voglio andare a scuola." -le rispondo con occhi lucidi-

"Dovresti uscire Stacie, startene tutto il giorno a casa a piangere non ti fa bene." -mi dice dolcemente, accarezzandomi il fianco-

"Voglio starmene a casa Rosie ti prego." -la supplico con le lacrime agli occhi- "Sto male ok? Sto tanto male, mi fa male il cuore e voglio starmene tutto il giorno a casa." -le dico, mentre mi scivola una lacrima-

"Va bene stellina." -sorride dolce, accarezzandomi il viso- "Ti porto la colazione a letto?" -mi domanda-

"No, non ho fame." -sussurro dandole le spalle, coprendomi con la coperta fin sopra la testa-

"Va bene, se ti viene fame scendi in cucina." -mi dice dolce e io annuisco da sotto la coperte-

La sento alzarsi dal letto e un attimo dopo chiudersi la porta della mia camera.
Sbuffando esco la testa fuori dalla coperta e afferro il mio cellulare per inviare un messaggio ad Olivia.

Stacie ad Olivia: "Oggi non vengo a scuola." -invio e un attimo dopo mi rimetto sotto le coperte-

Olivia a Stacie: "Come mai? Stai male?" -leggo-

Stacie ad Olivia: "Ieri ho confessato a Steve tutto ciò che provo per lui e lui mi ha spezzato il cuore." -invio con occhi lucidi-

Olivia a Stacie: "Oh Stacie, adesso non posso raggiungerti, ma finite le lezioni sono subito da te.. non piangere e non essere triste, su con la vita amica mia, ti voglio bene." -faccio un mezzo sorriso e blocco il cellulare-

"Cucciola, Rosie mi ha detto che non vuoi andare a scuola." -afferma la voce di mio fratello e un attimo dopo mi toglie la coperta di dosso-

"Lance." -sbotto fulminandolo e lui si mette seduto sul mio letto-

"Stai così male per quel coglione?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Si, quindi per favore non costringermi ad andare a scuola." -lo supplico e lui mi sorride-

"Va bene, oggi non ci andrai, ma domani si." -afferma e io annuisco con un piccolo sorriso- "Vuoi venire al bar con noi?" -mi domanda e rischiare di vedere Steve? No grazie, non ci tengo-

"No, voglio starmene tutto il giorno sul mio letto." -tiro un sorriso-

"Non voglio lasciarti sola a casa." -afferma lui, accarezzandomi il viso-

"Starò bene Lance." -sorrido e lui annuisce-

"Va bene." -sorride stampandomi un bacio sulla fronte, mentre in camera entra mia cognata- "Noi andiamo, ci vediamo stasera." -mi saluta e io annuisco- 

"Ciao stellina." -mi sorride dolce, stampandomi un bacio sulla testa- "Non piangere e mangia." -mi sorride dolcemente e io annuisco-

"Ciao." -mi salutano entrambi uscendo dalla mia camera-

Sbuffando mi sdraio sotto le coperte e cerco di non piangere.

...POV STEVEN...

Sono al parco, mano nella mano con Tanya che passeggiamo.

"Prendimi." -quasi urla lei, iniziando a correre e io ridendo le corro dietro-

"Fermati, dove scappi?" -rido inseguendola-

Le afferro il braccio e la volto verso di me con la forza e lei ridacchia, baciandomi sulle labbra e io ricambio stringendola a me.

"Ti amo amore." -sorride sulle mie labbra e io ricambio il suo sorriso-

"Ti amo anch'io.. Stacie." -e come per magia scompare Tanya e tra le mie braccia mi sorride una meravigliosa Stacie
-

"NO!" -urlo svegliandomi di colpo con respiro accelerato, passandomi una mano davanti al viso- "Ma che cazzo ho sognato?" -domando stranito da quel sogno-

Ho davvero sognato che dicessi ti amo a Stacie? Perchè a lei poi e non a Tanya?
Che diavolo di sogno era mai questo!? Che senso ha? Io sto con Tanya quindi perchè dire ti amo ad un'altra?
Dai Steve non ci pensare, era solo un sogno.. i sogni possono essere anche molto strani, come questo che ho appena fatto.. davvero strano, molto strano.

Dopo aver afferrato chiavi della mia auto, portafoglio e cellulare, esco dalla mia camera da letto e scendo al piano di sotto, raggiungendo l'ingresso.
Esco di casa e il mio sguardo si fissa su casa Torres, con precisione sulla camera di Stacie.

Oggi non è come ogni mattina.. oggi non becco Stacie uscire di casa per andare a scuola, oggi non la sento parlare da sola per rimproverarsi per aver fatto tardi, oggi non la vedo inciampare su qualche gradino, oggi non ho il suo sguardo addosso.. e un po mi dispiace. Forse tra noi due cambierà qualcosa, forse tra noi due non ci saranno più quelle battutine che tanto la fanno innervosire e a me fanno ridere.
Ma che mi succede con quella strana ma meravigliosa ragazzina?

"Steve che ti succede?" -mi domanda il mio migliore amico, mentre sto servendo il caffè ad una ragazza-

"Stacie come sta?" -gli domando guardandolo negli occhi, ignorando la sua domanda, sono preoccupato per lei, so che non sta bene, so che le ho spezzato il cuore e mi dispiace per questo-

"Oggi non è voluta andare a scuola, quel coglione che le ha spezzato il cuore l'ha davvero distrutta." -mi risponde stringendo i pugni e io deglutisco a fatica, se sapesse che quel coglione che tanto detesta sono io sarei già morto a quest'ora-

"Si riprenderà, ne sono sicuro." -gli stringo la spalla e lui annuisce-

"Certo, mia sorella è forte, ha superato la morte di mamma e papà e supererà anche questa." -sorride lui convinto e io annuisco-

"Sarà così." -sorrido e ritorno a lavoro e lui fa lo stesso-

Per adesso è normale che stia male, ma le passerà, ne sono certo.. Stacie è una ragazza molto forte, può sembrare fragile, ma non lo è.. ha superato la morte dei suoi genitori, sono certo quanto Lance che supererà anche questo, il mio rifiuto.

...POV STACIE...

Ho passato tutta la mattina sdraiata a letto, sotto le coperte a piangere e a ingozzarmi di gelato, sono certa di essere ingrassata per tutto il gelato alla menta che mi sono mangiata.
Suonano al campanello e io sbuffando e controvoglia mi alzo dal mio amatissimo letto ed esco dalla mia camera, scendendo al piano di sotto per raggiungere l'ingresso, mentre quel qualcuno suona di nuovo.

"Arrivo." -sbotto nervosa, raggiungendo l'ingresso-

Sbuffando apro il portone e mi ritrovo davanti la mia migliore amica.

"Ciao, come ti senti?" -mi domanda abbracciandomi-

"Un orribile zombie." -sbuffo allontanandomi da lei e salgo di nuovo al piano di sopra, con lei che mi viene dietro-

"Ti ho portato gli appunti." -mi dice, mentre entriamo in camera mia-

"Grazie." -le dico salendo sul mio letto, rimettendomi sotto le coperte-

"Non ti sei ancora alzata dal letto?" -mi domanda guardandomi-

"Mi sono alzata, per venire ad aprirti." -le rispondo e lei sorride-

"Oggi Mitch ha chiesto di te." -sorride la mia migliore amica-

"Non me ne importa." -sbuffo dandole le spalle, sdraiandomi in un fianco-

"Stacie la vita va avanti.. lo sapevi meglio di chiunque altro che lui ti avrebbe rifiutata." -mi dice e io la guardo malissimo-

"Non sei d'aiuto dicendomi certe cose." -sbotto nervosa-

"Voglio solo che ritorni ad essere Stacie Torres, la ragazza più nervosa di tutto il pianeta terra." -sorride guardandomi negli occhi- "Voglio riavere la mia migliore amica, quella insopportabile, quella che parla male a tutti, quella che si innervosisce per niente." -mi sorride di nuovo, accarezzandomi il fianco-

"Sono ancora quella ragazza, solo che adesso ho il cuore spezzato." -tiro un sorriso con le lacrime agli occhi- "Lo sai che mi ha detto?" -le domando e lei scuote la testa- "Sono lusingato Stacie davvero, ma io sono troppo grande per te piccolina." -imito Steve con le lacrime agli occhi, mentre lei mi accarezza la gamba- "Sono troppo grande per te.. quelle parole hanno avuto un peso diverso dette da lui, lui non riesce proprio a vedermi come donna capisci? Lui mi vede come una bambina che non sono." -mi scivola una lacrima ma l'asciugo subito-

"Stacie mettiti nei suoi panni.. ha venticinque anni, ha nove anni più di te, che cosa avrebbe dovuto fare?" -mi domanda- "E' normale che per lui una sedicenne sia troppo piccola." -afferma e io sbuffo-

"Ma tu da che parte stai?" -le domando acida e nervosa-

"Dalla tua, ma capisco anche lui." -mi dice e io sbuffo- "Stacie lo so che essere rifiutati dalla persone che si ama con tutto il cuore è distruggente, posso solo immaginare come tu ti possa sentire, ma la vita va avanti." -mi sorride, accarezzandomi il braccio-

"Lo so che la vita va avanti, oggi è un giorno un po così, ma vedrai che starò bene, ho anche deciso di dimenticarmi di lui." -le dico-

"Con Mitch." -sorride lei e io sbuffo-

"Basta con questo Mitch." -sbotto nervosa-

"Andiamo Stacie, Mitch è il ragazzo giusto per te da sempre." -continua a sorridere- "Dovresti dargli una possibilità.. è una ragazzo tanto carino, dolce, simpatico e si preoccupa sempre per te.. a proposito di Mitch, aspetta un attimo." -aggrotto la fronte, mentre la osservo frugare dentro la sua borsa- "Dove lo messo?" -domanda a se stessa, continuando a frugare-

"Che stai cercando?" -le domando osservandola-

"Oggi Mitch alla ricreazione mi ha dato una cosa per te." -sorride continuando a cercare dentro la sua gigantesca borsa- "Trovata." -esclama vittoriosa, tirando fuori una barretta di cioccolato- "Dice che è alla menta." -sorride porgendomela e io faccio un piccolo sorriso, prendendola tra le mani e osservo quella barretta di cioccolato alla menta-  "E' tanto dolce Stacie, io un opportunità gliela darei." -mi sorride la mia migliore amica e io faccio un piccolo sorriso mordendo la buonissima barretta di cioccolato che sa di menta, il mio gusto preferito-

...POV STEVEN...

Ormai Stacie ha perso l'abitudine di venire sempre a pranzo qui da noi, è da giorni che ormai non viene più ed è solo colpa mia.. per evitare di vedermi, di parlare con me, si rifiuta di venire al bar.

"Buongiorno." -sorride entrando al bar Tanya e io alzo lo sguardo verso di lei e faccio un piccolo sorriso-

"Ciao." -la saluto, mentre mi raggiunge al bancone-

"Tutto bene?" -mi domanda sorridendo e io annuisco, allungandomi verso di lei e ci baciamo a fior di labbra- "Avevo pensato ad una cosa." -sorride, guardandomi negli occhi-

"Cosa?" -sorrido pure io curioso-

"Avevo pensato di passare la serata insieme a casa tua." -sorride di nuovo tutta entusiasta- "Che ne dici?" -mi domanda-

"E' un ottima idea." -sorrido, stampandole un bacio sulla fronte e lei sorride battendo le mani felicissima-

"Però.." -sorride-

"Però?" -le domando sorridendo, mentre servo un panino ad un ragazzo-

"Ho bisogno delle chiavi di casa tua." -mi sorride e io aggrotto le sopracciglia-

"Perchè?" -le domando sorridendo-

"Non posso dirti nulla, è una sorpresa." -continua a sorridere e io ridacchio-

"Va bene." -sorrido, passandole le chiavi di casa mia che afferra sorridendo-

"Puoi finire prima da lavoro?" -mi domanda-

"Si, tanto ormai c'ha preso l'abitudine." -le risponde Lance sorridendo e noi lo guardiamo-

"Bene, grazie mille." -lo ringrazia Tanya sorridendo e Lance sorride allontanandosi- "Ti aspetto questa sera alle sette a casa tua." -mi sorride, accarezzandomi il naso e io ridacchio-

"Va bene." -sorrido e lei si allunga verso di me e io faccio lo stesso, baciandoci dolcemente sulle labbra-

"A stasera amore." -mi sorride e poi va alla porta-

"Ciao." -la saluto sorridendo guardandola-

Prima di uscire dal bar, si volta verso di me e sorridendo facendomi l'occhiolino esce e io ridacchio scuotendo la testa.

Che avrà in mente?

...POV STACIE...

Sono le sei e mezza di sera e io sono stata tutto il giorno a letto, insieme alla mia migliore amica e possiamo dire che grazie ad Olivia sto un pochino meglio, a parte quando abbiamo visto quella Tanya entrare in casa di Steve.. chissà cosa ci è andata a fare a casa sua, vorrei così tanto andare da lei e prenderla per i capelli, ma non posso.
Sbuffo sentendo qualcuno suonare il campanello, così controvoglia mi alzo ed esco dalla mia camera e scendo al piano di sotto.
Appena raggiungo il portone d'ingresso, lo apro e sbuffo nel ritrovarmi davanti un Mitch tutto sorridente.

"Che ci fai qui?" -sbuffo di nuovo e lui non smettendo di sorridere nemmeno per un secondo, con la mano mi indica un tavolo apparecchiato per due, in mezzo al marciapiede, davanti la piccola rampa di scale davanti casa mia- "Cos'è quello?" -lo guardo stranita e lui ricambia il mio sguardo-

"Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna." -mi fa l'occhiolino lui, sorridendo-

"In poche parole se io non vengo a cena con te, tu vieni da me con la cena?" -gli domando e lui ridacchia annuendo-

"Proprio così." -sorride facendomi l'occhiolino- "Non puoi rifiutare anche adesso." -mi fa un piccolo sorriso-

"Ok, non rifiuterò, però non mi farò carina." -gli dico e lui ridacchia guardandomi da testa a piedi, con addosso un pigiama bianco con delle stelline gialle sorridenti, ai piedi solo dei calzini bianchi e un po spettinata-

"Credevo che ti fossi già fatta carina." -afferma lui sorridendo, guardandomi negli occhi e io faccio un piccolo sorriso-

"Non dire sciocchezze, sono orribile." -affermo e lui sorride-

"Non è vero, sei bellissima Stacie." -sorride e io faccio un piccolo sorriso- "Ti va di cenare con me?" -mi domanda sorridendo-

"Solo perchè sto morendo di fame e non ho voglia di cucinare." -gli rispondo, scendendo la piccola rampa di scale e lui ridacchia venendomi dietro-

"Va bene." -sorride divertito- "Posso spostarti la sedia?" -mi domanda guardandomi-

"Devi." -gli rispondo e lui ride spostandomela e io mi accomodo-

"Hamburger con patatine fritte." -esclama togliendo il coperchio da sopra la nostra cena e io fisso quei due hamburger e quelle patatine pensando al giorno in cui io e Steve siamo andati al McDonald's insieme al suo odioso cuginetto- "Qualcosa non va?" -mi domanda preoccupato e io lo guardo-

"Nulla, solo un ricordo." -tiro un sorriso, abbassando lo sguardo sulle mie gambe-

"Come mai non sei venuta a scuola oggi?" -mi domanda sedendosi al suo posto, davanti a me, e io lo guardo di scatto-

"Non sono affari tuoi." -sbotto nervosa-

"Perchè rovini sempre tutto? Stavamo andando bene prima, senza battibeccare." -afferma dispiaciuto e io sospiro-

"E che odio chi si fa gli affari miei." -affermo guardandolo-

"Ok, perdonami.. cambiamo argomento va bene?" -mi sorride, mettendosi una patatina fritta in bocca-

"Grazie per la barretta al cioccolato." -sorrido e lui ricambia il mio sorriso-

"L'hai ricevuta." -sorride contento e io annuisco- "Ti è piaciuta?" -mi domanda-

"Molto, era alla menta." -sorrido e lui ridacchia-

"L'ho presa apposta alla menta." -mi fa l'occhiolino e io sorrido, ma mi si spegne nel vedere l'auto di Steve parcheggiarsi davanti casa sua- "Che c'è?" -mi domanda, guardando dalla mia stessa parte e fissiamo entrambi un Steve avvicinarsi a noi come una furia-

"Che cazzo state facendo?" -domanda lui fulminando Mitch-

"Cosa te ne importa?" -sbotto nervosa, non guardandolo nemmeno in faccia-

"Cos'è questa pagliacciata?" -domanda lui e con la coda dell'occhio lo vedo stringere le mani a pugno- 

"Perchè non te vai?" -gli domando acida, alzandomi in piedi e ci guardiamo dritto negli occhi e quanto mi fa male guardarlo in quei suoi meravigliosi occhi- "Ci stai rovinando solo la serata." -affermo furiosa-

"Stacie.."

"Va via." -esclamo non facendolo nemmeno parlare- "Non ti sta aspettando la tua ragazza a casa tua?" -gli domando acida- "Beh che aspetti, raggiungila e lasciaci in pace." -affermo indicandogli casa sua-

Fulmina Mitch per qualche secondo e lui ricambia il suo sguardo, e dopo poco si volta e raggiunge casa sua, mentre io sbuffando mi rimetto seduta.

"Tutto bene Stacie?" -mi domanda Mitch e io lo guardo-

"No." -sussurro con occhi lucidi, abbassando lo sguardo sulle mie gambe, non mi ha fatto bene rivederlo, non mi ha fatto bene guardarlo di nuovo negli occhi e poi che cavolo gli era preso? Sembrava tipo geloso, infastidito nel vedermi con Mitch-

"Stacie." -mi richiama e io alzo lo sguardo sul suo e ci fissiamo- "Lo so che stai male per lui, lo so che ti sei dichiarata a lui e lui ti ha spezzato il cuore, ma adesso ci sono io con te, ci sono io a riparare il tuo cuore, a prendermi cura delle tue ferite." -mi sorride dolcemente e io faccio un piccolo sorriso, forse hanno ragione Olivia e Rosie, devo uscire con un altro per dimenticarmi di Steve, ma soprattutto devo dare una possibilità a lui, a Mitch-

"Grazie." -sorrido guardandolo negli occhi e lui ricambia il mio sorriso allungandosi verso di me e preme per qualche secondo le sue labbra sulla mia mano appoggiata sul tavolo e io lo osservo con un piccolo sorriso-

Alza lo sguardo verso di me e siamo faccia a faccia adesso, mentre ci fissiamo dritto negli occhi.
Mi sorride lasciandomi una dolcissima carezza sulla guancia e un attimo dopo preme le sue labbra sul mio naso e io sorrido chiudendo gli occhi.

"Non ti bacerò se è questo che ti aspetti." -afferma divertito e io apro di nuovo gli occhi e mi fa l'occhiolino-

"Tanto non mi sarei fatta baciare." -sbotto, afferrando in modo nervoso l'hamburger e lui ridacchia-

"Stacie Torres vuole che la baci?" -domanda divertito e io lo fulmino, mordendo il mio panino sempre in modo nervoso-

"Certo che no." -sorrido falsamente e lui ridacchia-

"Prima o poi ti ruberò un bacio." -mi fa l'occhiolino e io sospiro pesantemente-

...POV STEVEN...

Prima delle sette ho staccato da lavoro per raggiungere Tanya a casa mia, adesso sto parcheggiando la mia auto, fissando Stacie e quel rossiccio del cazzo, seduti ad un tavolino in mezzo al marciapiede.

Che cazzo stanno facendo? Che cazzo ci fa lei con quel mostriciattolo rosso? E perchè provo questo fastidio?
Come una furia li raggiungo sotto il loro sguardo..

"Che cazzo state facendo?" -domando fulminando il rossiccio-

"Cosa te ne importa?" -sbotta nervosa Stacie, non guardandomi nemmeno in faccia-

"Cos'è questa pagliacciata?" -domando stringendo le mani a pugno- 

"Perchè non te vai?" -mi domanda acida Stacie, alzandosi in piedi e ci guardiamo dritto negli occhi- "Ci stai rovinando solo la serata." -afferma furiosa-

"Stacie.."

"Va via." -esclama non facendomi nemmeno parlare- "Non ti sta aspettando la tua ragazza a casa tua?" -mi domanda acida- "Beh che aspetti, raggiungila e lasciaci in pace." -afferma indicandomi casa mia-

Fulmino il rossiccio dei miei stivali e con questo fastidio addosso raggiungo casa mia.

Ma che cavolo mi è preso? Ho fatto davvero una specie di scenata di gelosia a Stacie?

"Amore mio, finalmente sei arrivato." -esclama Tanya, raggiungendomi all'ingresso-

"Si, sono arrivato." -sbotto nervoso e lei mi guarda stranita-

"Qualcosa non va?" -mi domanda, accarezzandomi il braccio-

"No, scusami." -le accarezzo il viso, cercando di mantenere la calma e lei mi sorride, quel rossiccio mi manda in bestia, non lo sopporto-

"Comunque ben tornato a casa amore." -sorride stampandomi un bacio sulle labbra e io sorrido-

"Grazie." -sorrido e lei mi prende per mano e mi strascina in soggiorno, dove noto un tavolo apparecchiato per due in modo elegante e raffinato-

"Cena al lume di candela con me." -sorride guardandomi e io la guardo- "Ti piace?" -mi domanda e io la bacio sulle labbra e lei ricambia-

"Molto." -sorrido e lei ricambia il mio sorriso- "Hai preparato tu la cena?" -le domando preoccupato e lei ridacchia-

"Non ho voluto rischiare e incendiare la tua cucina." -ridacchiamo- "Ci sediamo?" -mi domanda e annuendo raggiungiamo il tavolo, mentre fisso la finestra del mio soggiorno, dove noto quel rossiccio del cazzo premere le sue schifosissime labbra sulla mano di Stacie appoggiata sul tavolino e serro la mascella, mentre mi metto seduto- "Ho preso del pollo con patate, ti piace?" -mi domanda Tanya iniziando a impiattare, mentre io fisso quei due-

"Si." -sussurro stringendo le mani a pugno nel vedere quel ragazzino odioso premere le sue labbra sul naso di Stacie- "Ma che cazzo sta facendo?" -quasi urlo alzandomi in piedi di scatto, fissandoli-

"Che ti prende? Di che parli?" -mi domanda Tanya stranita e io mi volto di scatto verso di lei-

"Nulla, scusami." -mi rimetto seduto a tavola, mentre lei fissa quei due-

"Ti infastidisce vedere Stacie con quel ragazzo?" -mi domanda guardandomi e io la guardo di scatto-

"Ma che dici? Certo che no! E' solo che quel.. ragazzino non mi piace, tutto qui." -le sorrido e subito dopo fisso quei due che cenano parlando tra di loro-

"Ti vuoi concentrare su di me?" -mi domanda innervosendosi e io la guardo di scatto-

"Scusa." -le accarezzo il viso e lei mi sorride-

"Ok." -sorride mettendosi seduta al mio fianco- "Com'è andata a lavoro?" -mi domanda, iniziando a cenare-

"Bene." -sorrido fissando per un secondo quei due, per poi guardare di nuovo Tanya- "E a te? Oggi non hai lavorato?" -le domando, mettendomi in bocca un pezzo di pollo-

"Mi sono presa il pomeriggio libero per organizzare tutto questo." -sorride e io ricambio il suo sorriso accarezzandole il mento e stampandole un bacio sulla guancia-

...POV STACIE...

"Facciamo un gioco?" -mi domanda Mitch, mettendosi in bocca una patatina fritta-

"Che tipo di gioco è?" -gli domando guardandolo-

"Ci facciamo delle domande per conoscerci meglio." -sorride e io alzo le spalle-

"Ok, ma tu non mi avevi detto che mi stai dietro da tre anni e che sai tutto di me?" -gli domando e lui ridacchia-

"Farò finta di non sapere nulla." -sorride facendomi l'occhiolino e io sospiro-

"Va bene, fai come vuoi." -sbuffo e lui sorride divertito- "Inizia tu." -affermo, mettendomi tre patatine fritte in bocca-

"Ok." -sorride- "Il tuo colore preferito?" -mi domanda-

"Rosa." -gli rispondo sorridendo e lui ricambia-

"Lo so." -ridacchia e io sbuffo- "Dai, tocca a te." -mi fa l'occhiolino-

"Il tuo, invece?" -gli domando-

"Azzurro e blu elettrico." -sorride e io annuisco-

"Tocca di nuovo a te." -affermo e lui sorride-

"Lo so." -ridacchia e io sbuffo girando gli occhi- "Film preferito?" -mi domanda-

"Ho cercato il tuo nome." -sorrido e lui annuisce, mangiandosi una patatina- "Dai, questo non lo sapevi." -affermo e lui ridacchia-

"Lo sapevo invece." -mi fa l'occhiolino-

"Il tuo, invece, qual'è?" -gli domando-

"Transformers, c'è la meravigliosa Megan Fox." -mi fa l'occhiolino, sorridendo malizioso e io giro gli occhi- "Attore preferito?" -mi domanda-

"Ovviamente il meraviglioso e stra figo Zac Efron." -sorrido, facendogli l'occhiolino e lui sbuffa-

"Non ci trovo nulla di che in quello lì." -afferma infastidito e io ridacchio-

"Sei geloso?" -gli domando divertita-

"Ma che." -sbuffa e io rido-

"Il tuo invece?" -gli domando-

"Ovviamente Megan Fox." -sorride malizioso e io sbuffo- "Gelosa?" -ride e io lo guardo malissimo-

"Gelosa di cosa?" -gli domando acida e lui ridacchia-

"Tranquilla, per me sei molto più bella di Megan Fox." -mi sorride-

"Si, va beh." -esclamo sarcastica e lui sorride-

"Non mi credi?" -mi domanda-

"Certo che no! Megan Fox più bella di me? Hai bisogno degli occhiali da vista bello mio." -affermo-

"Mio?" -ride e io sbuffo- "Dai, adesso le domande un po più intime." -sorride malizioso-

"Stai attento a ciò che mi chiedi." -lo fulmino e lui ridacchia-

"Sei vergine?" -mi domanda e io lo guardo malissimo e lui ridacchia-

"Ma che domanda è?" -sbotto nervosa e lui scoppia a ridere-

"Una domanda come tante altre." -afferma, facendomi l'occhiolino e io lo fulmino di nuovo- "Dai rispondi, si o no?" -mi sorride-

"Ma cosa te ne importa?" -sbotto nervosissima e lui ridacchia- "Rispondi tu." -affermo e lui sorride-

"Sono vergine." -sorride e io lo guardo seria- "Visto? Non ci vedo nulla di male nel rispondere." -sorride e io sbuffo-

"Che succede qui?" -domanda stranito mio fratello e Mitch immediatamente si alza in piedi guardandolo-

"Buonasera." -li saluta lui sorridendo-

"Ciao." -lo salutano sorridendo Rosie e Lance-

"Che state facendo?" -domanda Rosie-

"Siccome la signorina non vuole venire a cena con me, beh ho pensato di portare la cena da lei." -sorride Mitch-

"E siccome lui non è normale ha portato per fino il tavolo." -aggiungo io e Mitch ride-

"Che cosa romantica." -esclama Rosie guardandomi e io faccio un piccolo sorriso-

"Però adesso è tardi ragazzi, domani c'è scuola." -afferma mio fratello e Mitch annuisce-

"Si, adesso vado." -sorride Mitch e mio fratello annuisce, raggiungendo l'ingresso con Rosie-

Appena chiudono il portone, noi due ci guardiamo dritto negli occhi.

"Tuo fratello ha ragione, si è fatto tardi." -sorride lui e io annuisco-

"Grazie Mitch, sono stata bene." -gli sorrido e lui ricambia con un enorme sorriso che mi fa ridacchiare-

"Pure io Stacie." -sorride avvicinandosi a me, guardandoci dritto negli occhi-

Mi accarezza il viso spostandomi una ciocca di capelli e sorridendo si avvicina al mio viso, alle mie labbra, ma io mi volto dall'altra parte e le sue labbra si posano sulla mia guancia.

"Non sarà così facile rubarmi un bacio." -sorrido guardandolo e lui ridacchia-

"Va bene." -sorride divertito-

"Notte Mitch." -sorrido andando all'ingresso di casa mia-

"Stacie." -mi ferma dal braccio, sulle scale, e io mi volto verso di me- "Domani sera vieni a cena con me?" -mi domanda sorridendo-

"Sono appena venuta a cena con te." -gli ricordo e lui sorride-

"Si, però intendo un vero appuntamento.. cena in un ristorantino e poi cinema." -mi sorride e io lo guardo dritto negli occhi con un piccolo sorriso- "Non darmi subito la risposta, pensaci su, poi domani a scuola mi dici." -mi sorride accarezzandomi il mento- "Notte Stacie." -sorride allontanandosi-

"Notte." -sorrido e rientro in casa-

Con il sorriso stampato sulla faccia, corro al piano di sopra e appena entro in camera mia, sobbalzo nel vedere una Rosie seduta sul mio letto tutta sorridente.

"Voglio sapere tutto." -dice, mentre ridacchio raggiungendola sul mio letto- "E poi scusa, lui ti porta la cena a casa e tu stai in pigiama?" -mi domanda sconcertata-

"Mi ha detto che sono bellissima anche così." -sorrido pensando a Mitch-

"A qualcuno piace Mitch." -sorride, pizzicandomi il braccio e io ridacchio-

"Beh, lo trovo molto carino e stasera conoscendolo meglio mi sono ricreduta su di lui, non l'ho trovato così tanto insopportabile." -sorrido guardandola- "Domani sera vuole portarmi fuori a cena e poi al cinema." -le dico e lei sorride-

"E tu ci andrai." -mi fa l'occhiolino e io sorrido-

"Credo proprio di si." -sorrido- "Voglio dimenticarmi di Steve e voglio dare una possibilità a Mitch." -sorrido e lei annuisce, accarezzandomi il braccio-

"Questo Mitch mi piace, lo trovo un ragazzo molto rispettoso, mi sta simpatico ma le mani le deve tenere in tasca." -afferma mio fratello, entrando in camera mia e noi lo guardiamo- 

"Certo." -sorrido e lui annuisce-

"Adesso a nanna, che domani c'è scuola." -afferma, baciandomi sulla fronte-

"Notte." -sorrido-

"Notte stellina." -mi stampa un bacio sulla guancia e io sorrido guardandoli andare alla porta-

Appena si chiudono la porta alle spalle, io sorridendo mi metto sotto le coperte.

Mitch.. non credevo che fosse così.. devo ammettere che è davvero dolce, simpatico ed è carino.. gli voglio dare una possibilità, voglio provare a dimenticare Steve con lui e magari innamorarmi di lui.
Steve per me non esiste più e io riuscirò a dimenticarlo.

...POV STEVEN...

Non ho fatto altro che passare la serata a guardare tutto il tempo Stacie con quello mentre chiacchierano e ridono insieme.
Provo un fastidio enorme nel vederli insieme, nel vederla con lui, non so spiegarmi questo strano fastidio che provo, non capisco che mi succede, perchè lo provo.
Appena ho visto arrivare Lance dentro di me speravo che lo mandasse via a calci in culo, ma non ha fatto nulla.. quel mostriciattolo rosso non lo sopporto proprio.
Per tutta la sera non ho fatto altro che trattenere la mia voglia di spaccare la faccia a quel ragazzino odioso.. Dio non lo sopporto proprio.

"Steve mi stai ascoltando?" -mi domanda Tanya, mentre siamo seduti sul divano-

"Eh?" -la guardo confuso- "Scusami tanto, ero sovrappensiero." -sospiro, appoggiando la nuca sul divano a fissare il soffitto-

"Che ti succede? Sei molto pensieroso in questo periodo." -afferma, accarezzandomi il petto e io sospiro-

"Nulla." -dico guardandola- "Che stavi dicendo prima?" -le domando, accarezzandole il viso-

"Che c'è un'altra sorpresa per te." -sorride alzandosi dal divano e io la osservo- "Dai su, vieni con me." -sorride, prendendomi la mano e io mi alzo dal divano-

Mi strascina al piano di sopra fino in camera mia e io sorrido osservando il mio letto pieno di petali di rosa sparsi ovunque, anche sul pavimento, e delle candele profumate accese che danno un'atmosfera romantica.

"Ti piace?" -mi domanda, allacciando le braccia intorno al mio collo-

"Molto bello." -sorrido, stampandole un bacio sulle labbra e lei sorride-

"Passiamo la notte insieme?" -mi domanda sorridendo, accarezzandomi il collo e scendere sul mio petto-

"Domani lavoro." -sorrido e a lei le si spegne il sorriso- "E poi sono stanco Tanya." -le accarezzo il viso e lei tira un sorriso-

"Ok." -si allontana e inizia a spegnere ogni candela-

"Tanya." -la richiamo avvicinandomi e dopo averle afferrato il braccio, la volto verso di me e le noto gli occhi lucidi- "Perchè stai piangendo?" -le domando-

"Perchè sei strano da giorni, non vuoi dirmi cosa ti succede, cosa ti passa per la testa e stasera hai dato più attenzione a Stacie e a quel ragazzo che a me, e ora te ne esci con un sono stanco Tanya.. non so cosa pensare Steve." -mi dice tutto questo guardandomi dritto negli occhi-

"Sono solo stanco, tutto qui.. non dormo da giorni e oggi il lavoro è stato parecchio stancante." -le accarezzo il viso- "Non voglio che tu te ne vada, voglio che rimani qui a dormire con me." -le sorrido, accarezzandole il mento-

"Steve io ti amo." -mi dice, guardandomi dritto negli occhi e a me mi ritorna in mente il sogno, il ti amo detto a Stacie e non a lei-

"Si." -sorrido e lei mi guarda seria-

"Si? Si cosa?" -mi domanda stranita e quasi nervosa-

"Si.. ti amo.. anch'io." -le dico poco convinto e lei tira un sorriso, abbassando lo sguardo a terra, ma che cavolo mi succede? Non era lei la donna della mia vita e ora non so nemmeno se la amo?- "Andiamo a dormire?" -le domando e lei mi guarda negli occhi-

"Ok." -sussurra tirando un sorriso, avvicinandosi a un piccolo borsone appoggiato a terra-

Mi passo una mano davanti al viso fissando la camera di Stacie spenta e sospiro.

E' tutta colpa tua Stacie Torres se sono così confuso e non ci sto capendo un cazzo.

Con solo addosso un paio di boxer mi infilo sotto le coperte e lei fa lo stesso con addosso il suo pigiama di seta.

"Buonanotte." -afferma dandomi le spalle e io la osservo-

Mi avvicino a lei e le sposto tutti i capelli all'indietro e le stampo un bacio sulla guancia.

"Sei arrabbiata?" -le domando, accarezzandole il braccio-

"No." -tira un sorrido, guardandomi negli occhi-

"Sicura?" -le domando, accarezzandole la guancia-

"Si." -sussurra allungando le labbra verso di me e io sorridendo le stampo un bacio su di esse-

"Notte." -sussurro abbracciandola da dietro e la stringo a me-

"Notte." -sussurra lei intrecciando una sua mano con la mia-

Lo so che ci è rimasta male per il mio ti amo poco convinto, ma non so nemmeno io che diavolo mi stia succedendo.

Spazio autrice:

Buongiorno a tutte ^^

Ecco tutto per voi un nuovo capitolo : )
Come vi sembra? Fatemi sapere lasciandomi qualche recensione ^_^

Adesso vi saluto, a presto.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Cena e cinema. ***



 
Capitolo tredici) Cena e cinema.

...POV STACIE...

"Stellina sveglia, è ora di alzarsi." -afferma questo la voce di mia cognata entrando in camera mia, mentre sto dormendo beatamente sotto le coperte- "Stellina." -mi richiama aprendo le tende, facendo entrare la fastidiosa luce del sole-

"Sono sveglia." -sussurro, aprendo lentamente gli occhi-

"Buongiorno." -mi saluta sorridendo, raggiungendomi nel letto-

"Buongiorno." -la saluto con un enorme sorriso, questa mattina mi sento di buon umore-

"Che sorrisone." -ridacchia, accarezzandomi i capelli e io continuo a sorridere- "Forza in piedi, scendiamo a fare colazione." -esclama sorridendo-

"Andiamo a riempirci lo stomaco." -esclamo non smettendo di sorridere, alzandomi dal letto-

Scendiamo al piano di sotto e raggiungiamo mio fratello in cucina.

"Buongiorno per tutto il giorno." -esclamo con un enorme sorriso, stampando un enorme bacio sulla guancia di Lance-

"Siamo di buon umore stamani." -afferma sorridendo Lance e io annuisco, mettendomi seduta a tavola-

"Questo Mitch ti ha fatto bene." -dice sorridendo Rosie e io continuo a sorridere iniziando a fare colazione-

Oggi è una gran bella giornata.. è partita meravigliosamente bene e tutto grazie a Mitch.. ieri sera non lo so, mi ha fatta svagare, non mi ha fatta pensare a Steve e sono stata davvero tutto il tempo bene in sua compagnia e oggi non mi sento per niente uno zombie come ieri.
Oggi mi sento allegra, pimpante come non mi sono mai sentita.

Dopo aver fatto colazione, mi alzo da tavola per poter raggiungere camera mia e prepararmi.

"Stamani sei in orario." -afferma mio fratello, mentre esco dalla cucina-

"Oggi è un gran giorno." -esclamo sorridendo, correndo al piano di sopra e quasi inciampo su un gradino- "O quasi." -ridacchio, ricominciando a salire velocemente le scale-

Entro in camera mia e raggiungo il mio armadio.
Dopo aver afferrato dal mio armadio un vestitino bianco e una giacchetta di jeans, inizio a vestirmi non smettendo un solo secondo di sorridere.

"Oggi mi sento rinata." -affermo sorridendo guardandomi allo specchio, mentre pettino i miei capelli- "Oggi mi sento bene, oggi sto bene." -continuo a sorridere, sistemandomi la giacchetta che ho deciso di indossare sopra al mio vestitino-

Afferro il mio zaino e di corsa esco dalla mia camera e scendo al piano di sotto.

"Non correre stellina, sei puntualissima, anzi direi in anticipo." -mi sorride Rosie e io ricambio il suo sorriso-

"Ti do uno strappo con l'auto?" -mi domanda Lance, sistemandomi una ciocca di capelli-

"No, vado in bici." -sorrido, baciandoli entrambi sulla guancia- "Ciao, a più tardi." -li saluto, raggiungendo l'ingresso-

"Stai attenta stellina." -afferma premurosa Rosie e io alzo il pollice all'insù, uscendo di casa-

Sorridendo scendo la piccola rampa di scale, quando mi si spegne il sorriso e quasi inciampo su un gradino, vedendo Steve uscire di casa con quella odiosa di Tanya.
Rimaniamo a fissarci impalati sul posto per diverso tempo, mentre Tanya alterna lo sguardo a me e a Steve, e il mondo mi è crollato di nuovo addosso.

"Buongiorno Stacie." -mi saluta sorridendo Tanya e io abbasso lo sguardo, scendendo gli ultimi due gradini- "Tutto bene?" -mi domanda-

"Non sono affari tuoi di come mi sento." -sbotto nervosa fulminandola e a lei le si spegne il sorriso, mentre mi si riempiono gli occhi di lacrime e il mio sguardo si posa su Steve che mi osserva-

"Stacie." -mi richiama lui-

"Lasciami in pace, tutti quanti lasciatemi in pace." -sbotto nervosa, salendo velocemente sulla mia bicicletta e inizio a pedalare verso il liceo, sentendo i loro sguardi addosso- "Era una bellissima giornata Stacie, non fartela rovinare da loro." -dico a me stessa, mentre mi scivola una lacrima- "Maledizione." -sbotto nervosa asciugandomela velocemente e quasi perdo l'equilibrio sulla bici- "Non piangere, non ne vale la pena." -sussurro a me stessa continuando a pedalare- "Sorridi Stacie, sorridi." -mi do forza da sola e tiro un sorriso varcando il grande cancello del liceo-

Scendo dalla mia bicicletta e me la strascino dietro, mentre Olivia mi raggiunge sorridendo.

"Buongiorno amica mia, come ti senti oggi? Meglio di ieri?" -mi domanda sorridendo, mentre appoggio la mia bici al muretto-

"Mi sentivo meravigliosamente bene, ma poi ho visto Steve uscire di casa con quella e il mondo a ricominciato a fare schifo." -le rispondo mettendomi seduta sul muretto, guardando un punto fisso davanti a me- "Hanno passato la notte insieme.. di nuovo." -sussurro con le lacrime agli occhi-

"Cambiamo argomento, ti va?" -mi domanda sorridendo, accarezzandomi la gamba e io la guardo-

"E di cosa vuoi parlare?" -le domando-

"Non lo so, di qualunque cosa che non ti faccia pensare all'innominabile." -mi sorride e io faccio un piccolo sorriso pensando a Mitch-

"Mitch." -esclamo guardandola e lei alza un sopracciglio-

"Mitch? Vuoi parlare di Mitch?" -mi domanda sorpresa e io annuisco-

"Si, ho deciso di dargli una possibilità." -le dico con un piccolo sorriso e lei quasi urla abbracciandomi e io ridacchio ricambiando l'abbraccio-

"Che bello amica mia, è la decisione giusta." -afferma allontanandosi e io sorrido-

"Ieri sera è venuto da me." -sorrido, pensando a quello che ha organizzato ieri sera Mitch per me-

"Davvero?" -mi domanda sorridendo e io annuisco-

"Tu non ci crederai, ma aveva apparecchiato un piccolo tavolo per due in mezzo al marciapiede, davanti casa mia." -le racconto ridacchiando e lei sorride-

"Che dolce." -esclama sorridendo-

"Abbiamo cenato insieme e non so.. ho cambiato idea su di lui, mi sono ricreduta.. è un ragazzo molto simpatico e dolce, non l'ho trovato così insopportabile." -sorrido pensando a lui-

"A qualcuno piace Mitch Hicks." -esclama entusiasta, dandomi una leggera spallata e io ridacchio-

"Non so se mi piace in quel senso, ma ieri ci sono stata davvero bene." -sorrido e lei sorride pure-

"Che bello." -esclama tutta felice e io ridacchio-

"Stasera vuole portarmi fuori a cena e subito dopo al cinema." -le dico e lei sorride- "Mi ha detto di pensarci su e di dargli la risposta oggi." -sorrido-

"E che farai?" -mi domanda sorridendo-

"Ci andrò." -sorrido e lei quasi urla abbracciandomi e io ridacchio-

"Buongiorno Stacie." -mi saluta Mitch e io lo guardo, mentre Olivia si allontana dall'abbraccio-

"Buongiorno." -sorrido guardandolo, mentre lui facendomi l'occhiolino raggiunge i suoi amici-

"Oddio, già vi vedo all'altare." -esclama Olivia e io scoppio a ridere-

"Che scema." -ridacchio spintonandola giocosamente e lei ride, mentre suona la campanella e insieme raggiungiamo l'entrata del liceo-

...POV STEVEN...

E' ora di alzarsi, è ora di alzarsi, è ora di

La sveglia smette di suonare, segno che l'abbia staccata Tanya, mentre continuo a tenere gli occhi chiusi.

"Steve." -mi richiama lei, stampandomi bacetti umidi sul petto e io sorrido stiracchiandomi lievemente, aprendo lentamente gli occhi-

"Tanya." -sussurro assonnato e lei alza il viso dal mio petto e posa il suo sguardo sul mio-

"Buongiorno." -mi regala un piccolo sorriso e io ricambio il suo sorriso accarezzandole il viso, stampandole un bacio sulle labbra-

"Dormito bene?" -le domando sbadigliando, portandomi una mano alla bocca-

"Si." -sussurra alzandosi dal letto-

"Dove vai?" -le domando guardandola e lei si volta di poco verso di me-

"Dobbiamo prepararci o faremo tardi a lavoro." -mi regala un piccolo sorriso guardandomi negli occhi e io capisco che sia ancora arrabbiata per quel ti amo che le ho detto ieri sera-

"Cinque minuti." -sorrido- "Vieni qui, che ti coccolo un po." -le afferro un braccio e la tiro verso di me e lei fa un altro piccolo sorriso, appoggiando il suo viso sul mio petto-

"Faremo tardi." -esclama, mentre giocherello con i suoi lunghi capelli-

"Dai su, cinque minuti." -dico, accarezzandole il collo e lei alza la testa dal mio petto e ci guardiamo negli occhi-

Sorride mettendosi a gattoni sul materasso e dopo aver alzato la coperta che mi copre dalla vita in giù, si mette a cavalcioni su di me e subito dopo mi bacia sulle labbra e io ricambio, accarezzando le sue meravigliose gambe coperte dai pantaloni del suo pigiama.

"Mmm." -mugolo sorridendo, mentre mi prende il labbro inferiore tra i suoi denti tirandolo lievemente verso di se e lei sorride pure, accarezzandomi il collo-

"Andiamo a fare colazione adesso o faremo tardi." -sussurra sulle mie labbra e io sorrido allungando le mie verso le sue e le stampo un bacio-

"Va bene." -sorrido e lei si toglie da sopra di me e subito dopo si alza dal letto, mentre io faccio lo stesso-

Uno di fianco all'altro scendiamo al piano di sotto, raggiungendo la cucina.

"Che vuoi per colazione?" -le domando, aprendo il frigorifero-

"Uno yogurt ce l'hai?" -mi domanda e io sorridendo tiro fuori dal frigo uno yogurt alla mela mostrandoglielo- "Perfetto." -sorride, togliendomelo dalle mani-

"Oggi lavori?" -le domando, afferrando il latte sempre dal frigo-

"Certo." -sorride portandosi alla bocca il cucchiaino con dello yogurt, mentre io rovescio del latte dentro una tazza-

"Passi al bar?" -le domando, rovesciando adesso dei cereali al miele-

"Se posso sì, dipende da quanti impegni ho oggi.. se non sono troppo impegnata passo per l'ora di pranzo." -mi sorride e io annuisco, mettendomi in bocca una cucchiaiata di latte e cereali- "Vado a prepararmi." -dice, buttando nel cestino la piccola vaschetta dello yogurt-

"Non mangi più niente?" -le domando guardandola, mentre esce dalla cucina-

"No." -mi risponde, salendo al piano di sopra-

"Tanya dovresti mangiare di più a colazione." -affermo e subito dopo mi metto un'altra cucchiaiata in bocca-

"Sono apposto così, tranquillo." -mi dice dal piano di sopra e io sospiro-

Dopo aver finito di fare colazione, la raggiungo al piano di sopra, dove la trovo intenta a passarsi un rossetto rosso sulle labbra e sorrido guardandola, mentre raggiungo il mio armadio.
Oggi indossa un vestito svolazzante floreale multi-color, ai piedi delle zeppe vertiginose rosse che si abbinano a dei fiorellini, gioielli vari e i capelli li ha legati in una treccia laterale con ciuffo morbido lasciato davanti al viso.
Un vero spettacolo.
Mi guardo allo specchio sistemandomi i capelli, mentre lei si prepara la sua enorme borsa rossa pure quella.

"Sei pronto?" -mi domanda, sistemandosi la borsa sulla spalla-

"Si, possiamo andare." -le sorrido afferrando chiavi dell'auto, cellulare e portafoglio-

"Bene." -sorride, uscendo dalla camera e io le vado dietro-

Scendiamo al piano di sotto e raggiungiamo l'ingresso e dopo averlo aperto, usciamo di casa dove noto Stacie scendere la piccola rampa di scale sorridendo, ma all'improvviso, vedendomi, le si spegne il sorriso e quasi inciampa su un gradino.
Rimaniamo a fissarci fermi sul posto per diverso tempo, mentre Tanya alterna lo sguardo a me e a Stacie, leggermente stranita dal nostro comportamento.

"Buongiorno Stacie." -la saluta sorridendo Tanya e lei, abbassando lo sguardo, scende gli ultimi due gradini- "Tutto bene?" -le domanda-

"Non sono affari tuoi di come mi sento." -sbotta lei nervosa fulminandola e con la coda dell'occhio noto che a Tanya le si spegne il sorriso, mentre Stacie posa il suo sguardo su di me che la osservavo già da prima-

"Stacie." -la richiamo dispiaciuto, so che non sta bene, sicuramente le ha fatto male vedermi uscire con Tanya da casa mia-

"Lasciami in pace, tutti quanti lasciatemi in pace." -sbotta lei nervosa, salendo velocemente sulla sua bicicletta e inizia a pedalare verso il liceo, sotto il nostro sguardo-

"Che le è preso?" -mi domanda Tanya guardandomi e io alzo le spalle, non posso di certo dirle che mi odia e non vuole più vedermi nemmeno in fotografia perchè l'ho rifiutata-

"Andiamo o faremo tardi." -affermo, raggiungendo la mia auto-

"Mi è dispiaciuto che mi abbia parlato in quel modo, io volevo solo essere cordiale e gentile, non volevo di certo farla arrabbiare." -dice dispiaciuta, mentre saliamo in auto-

"Tranquilla Tanya, te l'ho detto, Stacie è sempre nervosa, tu non centri niente." -cerco di consolarla mentre parto, in verità Stacie la detesta ma non posso di certo dirglielo-

"A me sembra che ce l'abbia con me." -afferma dispiaciuta-

"Vuoi che ti accompagni direttamente in agenzia?" -le domando, non voglio più parlare di Stacie-

"No, accompagnami a casa, così prendo la mia auto." -mi sorride-

"Va bene." -le sorrido pure io accarezzandole la gamba-

...POV STACIE...

Suona la campanella per dare inizio alla ricreazione e io con un piccolo sorriso mi alzo dal mio banco per raggiungere Mitch e dargli la conferma per stasera, ma mi si spegne il sorriso vedendolo correre fuori dalla classe non calcolandomi nemmeno.

"Mah." -esclamo fissando la porta- "E' scappato via." -guardo la mia migliore amica-

"Ma va." -afferma lei, prendendomi sottobraccio- "Gli parlerai dopo, andiamo alle macchinette?" -mi domanda sorridendo, uscendo dalla classe-

"No, prima vado in bagno." -le sorrido-

"Va bene, allora quando finisci raggiungimi in cortile." -mi dice e io annuisco dividendoci-

E' scappato letteralmente via.. non so se mi abbia vista ma è scappato, perchè poi? Aspetta una mia risposta e lui che fa? Scappa??

Dopo aver finito in bagno, esco e mi incammino lungo il corridoio, per poter raggiungere la mia migliore amica in cortile, quando un ragazzo scherzando con un suo amico mi viene quasi addosso ma io velocemente cambio direzione, ma vado a sbattere contro un armadietto aperto.

"Che male." -mi lamento dolorante, massaggiandomi la fronte-

"Oddio stai bene?" -mi domanda una ragazza, chiudendo di poco il suo armadietto e io la guardo malissimo-

"Per colpa del tuo armadietto no, non sto bene." -sbotto nervosa, andandomene a passo svelto sotto lo sguardo sbigottito della ragazza- "Tutto a me deve succedere? Non poteva chiudere quello stupido armadietto invece di tenerlo aperto?" -parlo da sola come una pazza, raggiungendo Olivia seduta sul prato verde del liceo, sotto al sole- "E tu che fai? Sei pazza?" -domando ad Olivia e lei mi guarda stranita con un sopracciglio alzato-

"Eh? Ma che ti prende?" -mi domanda ridacchiando-

"Sotto il sole ti sei messa? Sei pazza?" -le domando, avvicinandomi ad un albero e lei ridacchia guardandomi-

Mi metto seduta sul prato, sotto quest'albero gigantesco, all'ombra, e sbuffo guardandomi intorno.

"Nervosa?" -mi domanda la mia migliore amica divertita e io la fulmino-

"Per colpa di una cretina che lascia l'armadietto aperto, ci sono andata addosso e ho sbattuto la fronte." -sbotto nervosa e lei ridacchia- "Per non parlare di quello stupido di Mitch.. aspetta una mia risposta e che fa? Cosa fa?? Scappa via." -sbotto sempre più nervosa e lei mi guarda divertita-

"Tieni, mangiati questi M&M's." -afferma lanciandomi il pacchettino e io lo afferro come una furia e lo apro subito nervosamente-

Mi metto in bocca tre M&M's e subito dopo mi sdraio sull'erba, chiudendo gli occhi e sbuffo.
Dopo qualche minuto sento delle labbra premere sulle mie e io di scatto apro gli occhi e mi ritrovo Mitch a gattoni al mio fianco.
Si allontana dalle mie labbra e io spalanco la bocca sorpresa e lui scoppia a ridere.

"Te l'avevo detto che ti avrei rubato un bacio." -mi fa l'occhiolino e io mi metto seduta tirandogli un pugno sul braccio, mentre Olivia ci osserva sorridendo e intenerita-

"Non farlo mai più." -sbotto nervosa e lui ridacchia-

"Hai delle labbra molto morbide." -mi fa l'occhiolino sorridendo e io sbuffo-

"E le tue sono ruvide." -sbotto, non guardandolo più in faccia e lui scoppia a ridere-

"Dovrò iniziare ad utilizzare il burrocacao allora." -afferma e io mi volto a guardarlo e mi fa l'occhiolino-

"Vattene via." -sbotto nervosa non guardandolo più-

"Mi devi una risposta, ricordi?" -mi domanda e io lo guardo e mi sorride-

"Il treno passa una sola volta." -sorrido falsamente-

"Che vorrebbe dire?" -mi domanda confuso-

"Che stavo venendo da te in classe per darti la mia risposta ma tu sei scappato via." -gli rispondo leggermente nervosa-

"Mi scappava la pipì." -ridacchia, guardandomi negli occhi- "Non potevo tenerla per altri cinque minuti, me la stavo facendo addosso." -mi spiega sorridendo-

"Non sei scappato da me?" -gli domando e lui sorride-

"Certo che no, non scapperei mai da te." -mi fa l'occhiolino e io sbuffo- "Che c'è? Che ho detto?" -mi domanda stranito-

"Il tuo occhiolino, lo detesto." -sbotto nervosa, quell'occhiolino mi fa ricordare una persona che non voglio ricordare-

"E' un tic." -afferma e io lo guardo di scatto-

"Davvero?" -gli domando-

"Naaah." -scoppia a ridere e io sbuffo-

"Sei insopportabile davvero, non capisco cosa ci ho trovato di simpatico in te ieri sera." -sbotto nervosa-

"Mi hai trovato simpatico?" -mi domanda sorridendo e io sbuffo girando gli occhi- "E cos'altro?" -mi domanda accarezzandomi i capelli e io lo fulmino-

"Non toccarmi." -sbotto nervosa e lui ridacchia-

"Allora? Me la vuoi dare, si o no?" -mi domanda e io spalanco la bocca-

"Ma che domande fai?" -quasi urlo sconcertata e lui scoppia a ridere-

"Detta così può sembrare una domanda a doppio senso, ma io intendevo la risposta, quando me la vuoi dare la risposta." -mi spiega divertito-

"Si-si." -affermo guardandolo male e lui ridacchia-

"Allora?" -mi sorride- "Ci vieni con me stasera a cena e poi al cinema? Ho già preso i biglietti." -continua a sorridere-

"Davvero? E che film avresti scelto?" -gli domando curiosa e lui scuote la testa-

"Se vuoi saperlo devi venirci al cinema.. con me." -sorride facendomi l'occhiolino e io sospiro-

"Ok." -esclamo guardando le mie gambe-

"Ok cosa?" -mi domanda e io lo guardo male- "Dai dillo, per favore." -mi sorride-

"Ok, stasera verrò a cena e poi al cinema con te." -lo accontento e lui fa un enorme sorriso-

"Aspettavo questo momento dalla prima volta che ti ho chiesto di uscire." -continua a sorridere e io faccio un piccolo sorriso-

"Quindi da tre anni." -esclamo e lui sorride-

"Già, aspetto di uscire con te da ben tre anni." -sorride accarezzandomi il viso, guardandoci dritto negli occhi- "Sei bellissima Stacie." -mi sorride e io ricambio il suo sorriso, abbassando lo sguardo sulle mie gambe-

Sento le dita di Mitch sotto il mio mento e lentamente mi fa alzare la testa e ci riguardiamo dritto negli occhi e piano piano si avvicina a me, alle mie labbra.

"Non sarà così facile baciarmi." -affermo, voltandomi dall'altra parte e lo sento sorridere-

"Tanto l'ho già fatto." -esclama al settimo cielo e io mi volto a guardarlo e ridacchio- "Passo a prenderti alle sei di questa sera, va bene?" -mi domanda sorridendo e io annuisco- "Ok." -sorride e subito dopo mi ruba un velocissimo bacio sulle labbra- "Te l'ho fatta di nuovo." -esclama ridacchiando alzandosi in piedi, mentre io lo colpisco con un pugno sulla gamba- 

Lo guardo con un piccolo sorriso allontanarsi.

Questo ragazzo è davvero dolce e simpatico, forse un po insopportabile, ma comunque mi piace.
Ci sto bene con lui anche se alcune volte non si direbbe.

"Siete carinissimi insieme." -afferma la mia migliore amica e io la guardo di scatto-

"Sei stata tutto il tempo lì, a guardarci?" -le domando a bocca aperta e lei ridacchia annuendo-

"Si e siete l'amore, ma anche uno spasso." -mi fa l'occhiolino e io ridacchio- "Ti ha baciata." -esclama euforica e io la guardo male-

"E tu potevi avvisarmi invece di farmi baciare." -sbotto nervosa-

"E' stato lui a farmi shh con l'indice." -mi fa l'occhiolino e io scuoto la testa colpendola con un pugnetto- "Ha davvero le labbra ruvide?" -mi domanda ridendo e io la fulmino- "Che ho detto? Rispondi su." -mi sorride-

"Ce l'ha screpolate." -affermo mettendomi in bocca un M&M's-

"E cosa hai provato?" -mi domanda  e io la guardo-

"Nulla." -tiro un sorriso e lei mi accarezza il braccio, è stato completamente diverso dal bacio che ho stampato a Steve.. con lui ho provato tante emozioni tutte in una volta, il mio stomaco era diventato una serra per farfalle, invece con il bacio di Mitch non ho provato nulla di tutto questo-

...POV STEVEN...

Sto servendo un tavolo, quando all'improvviso sento qualcuno entrare nel locale, alzo lo sguardo e sorrido nel vedere Stacie e Olivia.

"Ciao." -salutano entrambe, raggiungendo il bancone-

"Ciao." -le salutano Lance e Rosie, mentre io raggiungo il bancone-

"Com'è andata a scuola?" -domanda Rosie, sorridendo ad entrambe-

"Molto bene." -risponde sorridendo Stacie, la vedo davvero bene, non sembra stare così male, beh ne sono felice-

"Cosa vi porto fanciulle?" -domando sorridendo ad entrambe-

"Fratellone ci porti due sandwich?" -domanda Stacie a suo fratello e a me mi si spegne il sorriso, mi ignora, fa finta che io non esista-

"Arrivano subito." -dice Lance al quanto stranito- "Ecco a voi." appoggia sotto i loro nasi due sandwich-

"Grazie." -sorride Olivia, mentre io continuo a fissare Stacie che mi ignora-

"Qualche problema con mia sorella?" -mi domanda Lance a bassa voce e io lo guardo-

"Tutto regolare." -sorrido e lui annuisce allontanandosi-

Guardo Stacie che mangia tranquilla, chiacchierando con la sua migliore amica e decido di avvicinarmi a loro, a lei.

"Stacie." -la richiamo guardandola-

"Dopo vieni da me? Così mi aiuti a prepararmi?" -domanda lei ad Olivia, ignorandomi-

"Certo." -sorride Olivia, guardandomi-

"Stacie." -la richiamo, ma lei morde il suo panino non calcolandomi, non sopporto tutto questo, non sopporto di essere ignorato da lei- "Smettila di fare la bambina capricciosa." -sbotto nervoso, afferrandole il viso e la costringo a guardarmi negli occhi-

"E da quando io, per te, non sono più una bambina?" -mi domanda acida, togliendo di malo modo la mia mano dal suo viso-

"Vuoi ignorarmi?" -le domando-

"Tu per me non esisti più." -afferma fredda, alzandosi per andare via-

"Stacie smettila." -le afferro il braccio e lei si volta verso di me- "Siamo amici io e te." -le sorrido-

"Io non posso essere tua amica, non voglio esserlo." -afferma, togliendo di malo modo il suo braccio dalla mia stretta-

"Stacie." -la richiamo dispiaciuto-

"Lance io e Olivia andiamo a casa." -dice lei a suo fratello-

"Andate via così presto?" -domanda lui guardandole-

"Si, stasera ho un appuntamento." -gli risponde sorridendo e io serro la mascella-

"Con chi cazzo ce l'hai l'appuntamento?" -le domando infastidito e lei mi ignora-

"Ah già." -esclama Rosie sorridendo e io la guardo di scatto-

"Va bene vai pure, ma dii a Mitch che stasera ti voglio a casa prima delle undici." -le dice Lance e io stringo le mani a pungo, non può uscire con quel mostriciattolo rosso, non deve uscire con lui-

"Va bene." -sorride Stacie e con Olivia escono dal bar-

"Non puoi farla uscire con quel ragazzino." -dico nervoso al mio migliore amico, che mi guarda stranito-

"Perchè no?" -mi domanda lui-

"Perchè.. perchè non mi piace Lance, non mi fido di lui." -gli rispondo, non voglio che esca con quel ragazzino odioso, non lo sopporto proprio-

"A me piace invece, e poi me ne occupo io di mia sorella." -afferma, riprendendo a lavorare e io stringo le mani a pugno-

Non lo sopporto.. non sopporto quel Mitch dei miei stivali.. ma che cazzo mi succede? Perchè sono così infastidito da tutto questo?

Afferro il mio cellulare dal bancone e senza guardare chi sia, rispondo.

"Pronto." -rispondo alla chiamata nervosamente-

"Ti sembra il modo di risponde ad una chiamata?" -mi domanda Tanya sconcertata e io sospiro-

"Scusa, sono un po nervoso." -cerco di mantenere la calma- "Come mai mi hai chiamato?" -le domando-

"Per dirti che non posso passare al bar." -mi risponde dispiaciuta-

"Ah, va bene, non fa niente." -le dico- "Ci vediamo domani." -le dico-

"Credo di si.. ciao amore mio." -mi saluta-

"Ciao." -e subito dopo attacco la chiamata- "Non può uscire con quello." -affermo nervoso e a bassa voce-

...POV STACIE...

Non capisco cosa succeda a Steve.. sembrava molto infastidito di sapere che uscirò insieme a Mitch e anche ieri lo sembrava, quando mi ha vista con lui.. e poi sarei io quella strana, perchè lui non lo è?

"Hai visto la reazione di Steve?" -chiedo ad Olivia, mentre mi trucca gli occhi per l'appuntamento con Mitch-

"Cosa avrei dovuto vedere?" -mi chiede lei e io apro un occhio per poterla guardare, mentre lei continua il suo make-up-

"La sua reazione Olivia appena ha saputo che sarei uscita con Mitch." -le rispondo e lei smette di truccarmi e mi fissa negli occhi- "Sembrava infastidito, geloso." -affermo-

"Non ci ho fatto caso." -dice, riprendendo a truccarmi e io sospiro chiudendo l'occhio-

"Sembrava geloso." -sussurro-

"Hai detto bene, sembrava.. non ti illudere per niente Stacie." -afferma, passandomi il rossetto sulle labbra e io sbuffo- "Non sbuffare o mi farai fare un disastro." -mi rimprovera-

"Scusa." -affermo e lei sospirando riprende a passarmi il rossetto-

"Con il make-up abbiamo terminato." -afferma tutta soddisfatta e io la guardo-

"Passami lo specchio e spera per il tuo bene che mi piaccia, lo sai che non amo il trucco pesante." -le dico mentre lei afferra uno specchietto dalla trousse-

"Non ho esagerato con il trucco, è leggero come piace a te." -mi dice tutta soddisfatta, passandomi lo specchietto che afferro e mi osservo-

"Mh." -continuo ad osservarmi-

"Mh? Solo mh?" -mi domanda e io la guardo e sorrido-

"Mi piace." -affermo e lei sorride battendo le mani, mentre sento il mio cellulare vibrare sulla scrivania- "Me lo prendi per favore?" -le domando e lei subito afferra il mio cellulare e me lo passa- "E' Mitch." -affermo, leggendo un messaggio su whatsapp da parte sua-

"Che dice?" -mi domanda curiosa-

"Se mi dai il tempo di aprirlo e leggerlo." -sbotto nervosa aprendo la chat e lei sospira, avvicinandosi per leggere il messaggio-

Mitch a Stacie: "Ehi Stacie, sono sotto casa tua, ti aspetto." -leggiamo il messaggio-

"Cavolo è già qui e io non sono ancora pronta." -affermo nervosa, alzandomi dalla sedia su cui sono seduta e mi avvicino al mio armadio-

"Tu non sei mai puntuale." -dice la mia migliore amica ridendo e io la fulmino-

"Non sei divertente." -sbotto nervosa, afferrando un vestitino arancione- "Com'è?" -glielo mostro e lei lo osserva-

"Troppo banale per un appuntamento." -mi risponde-

"Banale." -sussurro, lanciandolo dentro l'armadio e subito dopo ne afferro un altro rosa e glielo mostro- "Questo?" -le domando-

"Troppo casual Stacie." -afferma scuotendo la testa e io sbuffo-

"Troppo banale, troppo casual.. guarda tu allora." -sbotto nervosa  e lei sospirando si avvicina al mio armadio e inizia a frugare all'interno-

"Guarda questo." -sorride, mostrandomi un vestitino bianco con dei fiorellini rosa- "E' perfetto per un appuntamento." -afferma entusiasta e io annuisco afferrandolo-

"Si, mi piace." -affermo, iniziando a spogliarmi per indossarlo-

"Con queste scarpe." -dice sorridendo, posando delle scarpe con il tacco a terra-

"No con il tacco." -le dico sconcertata guardandola male, mentre mi infilo il vestitino-

"Certo che indosserai delle scarpe con il tacco." -afferma lei serissima e io sbuffo dandole le spalle e lei tira su la zip del vestitino- "Coraggio, indossale." -mi ordina e io sbuffando mi infilo le scarpe ai piedi-

Mi avvicino allo specchio e mi osservo.

"Sei bellissima Stacie." -mi sorride la mia migliore amica e io la guardo dal riflesso-

"Davvero?" -le domando, guardando di nuovo il mio riflesso-

"Certo, lo sai che non ti dico mai bugie." -mi fa l'occhiolino-

"Io non mi trovo così bella." -affermo, continuando a guardarmi-

"E ti sbagli, perchè lo sei." -mi sorride accarezzandomi il braccio, mentre continuo ad osservarmi- "Però adesso basta specchiarti, il tuo principe azzurro è sotto casa tua che ti attende." -afferma sorridendo e io la guardo male-

"Non è il mio principe azzurro." -sbotto nervosa-

"Beh, lo diventerà." -mi fa l'occhiolino e io scuoto la testa con un piccolo sorriso- "Forza donzella, andiamo." -afferma prendendomi per mano e mi strascina fuori dalla mia camera, afferrando velocemente la mia borsetta bianca con catenella argentata-

"Olivia non tirare." -sbotto nervosa e quasi cado sui tacchi- "Olivia." -quasi urlo e lei mi guarda, mentre scendiamo le scale- "Non tirare, lo sai che non sono molto capace a camminare sui tacchi." -sbotto nervosa e lei ridacchia-

"Scusa." -sorride- "Prendi, questa è tua." -afferma, passandomi la mia borsetta che afferro di malo modo- "Adesso sorridi e non essere nervosa." -dice sorridendo e io sbuffo-

"Mi hai innervosita." -sbotto nervosa uscendo da casa mia e lei sospira venendomi dietro-

Il mio sguardo si posa su Mitch, tutto sorridente appoggiato sul suo motorino che mi osserva.
E' molto carino questa sera.
Indossa un jeans nero strappato sulle ginocchia e con risvoltino, una camicia bianca lasciata fuori dai pantaloni, ai piedi delle converse completamente bianche, una cravatta nera allentata e in testa un cappellino da rapper nero pure quello.
Molto ma molto carino.

"Sei bellissima Stacie." -mi dice Mitch non smettendo di sorridere, mentre si allontana dal suo motorino, sotto lo sguardo di Olivia tutta sorridente-

"Grazie." -faccio un piccolo sorriso- "Non vorrai portarmi su quel coso?" -gli domando serissima, indicandogli il suo motorino blu elettrico-

"Non ho il macchinone come il ragazzo che ti piace." -sbotta nervoso e io lo guardo male, mentre Olivia sospira-

"Non ci salirò su quel coso." -affermo seria e lui sbuffa-

"Stacie perchè non la smetti?" -mi domanda Olivia e io la guardo malissimo-

"Ancora qua tu sei." -sbotto nervosa e lei sospira-

"Stacie sali su quel motorino e non farmi arrabbiare." -afferma serissima la mia migliore amica e io sbuffo, mettendomi a cavallo sul motorino e Mitch sorride-

"Si metta il casco mia dolce principessa nervosetta." -esclama lui, passandomi un casco bianco e io sbuffo, afferrandolo di malo modo-

"Non sono tua e non chiamarmi principessa." -sbotto nervosa, infilandomi il casco e lui mi osserva divertito- "Come diavolo si allaccia?" -gli domando nervosissima e lui ride- "Non ridere." -lo ammonisco e lui ridacchiando si avvicina e mi allaccia il casco- "Su sbrigati, parti." -affermo e lui scuotendo la testa divertito, sale pure lui sul suo motorino, messo seduto davanti a me e io sbuffo incrociando le braccia sotto al mio seno, mentre lui si allaccia un casco blu elettrico-

"Tieniti stretta a me Stacie." -mi dice mettendo in moto il suo motorino-

"Non ci penso nemmeno." -sbotto nervosa, guardandolo male e lui si volta di poco verso di me-

"Devi tenerti a me." -afferma serissimo- "Dai su, allaccia le tue braccia intorno a me." -mi dice sorridendo malizioso e io sbuffo fulminandolo, facendo quello che mi ha chiesto- "Brava, stringiti più forte." -afferma e io con un ghignetto lo stringo fortissimo e lui ridacchia- "Non così forte." -esclama ridendo e io ridacchiando, allento un po la presa- 

Mi sfiora le braccia intorno al suo busto sentendolo sorridere e dopo poco toglie il cavalletto dal motorino e parte verso destinazione ignota.

"Dove andiamo?" -gli domando stringendolo un po di più e lo vedo abbassare per poco lo sguardo sulle mie braccia, vedendolo sorridere dallo specchietto-

"In pizzeria." -mi risponde non smettendo di sorridere e io faccio un piccolo sorriso-

Dopo un tragitto di quasi dieci minuti fatto tutto in silenzio, mentre mi godevo il vento che si infrangeva sul mio viso, parcheggia e spegne il motore.

"Forse non è il massimo per un appuntamento." -esclama dispiaciuto, mentre scendo dal motorino- "Non posso permettermi un posto elegante, non ho i soldi come quello che ti piace, posso permettermi solo una pizza con la paghetta che mi da mia madre." -afferma sempre più dispiaciuto, scendendo pure lui dal suo motorino, mentre si toglie il casco-

"La smetti di paragonarti a Steve?" -gli domando e lui mi guarda-

"Beh lui può permettersi posti più romantici e più raffinati di una pizzeria, lavora e guadagna soldi, io invece prendo venti euro al mese dalla paghetta." -afferma guardandomi-

"A me piace questo posto, adoro la pizza." -sorrido guardandolo e lui mi regala un enorme sorriso che mi fa ridacchiare- "Mi aiuti a toglierlo?" -gli domando indicandogli il casco e lui sorridendo si avvicina di qualche passo e dopo averlo slacciato me lo toglie- "Grazie." -faccio un piccolo sorriso-

"Prego." -sorride prendendomi per mano e mi strascina verso l'entrata della pizzeria, mentre io osservo la mia mano stretta dalla sua-

Un cameriere ci accompagna in un tavolo libero e Mitch tutto sorridente mi sposta la sedia e io mi accomodo.

"Che pizza prendi?" -gli domando afferrando il menù sul tavolo, mentre lui si accomoda davanti a me-

"La mia preferita." -mi risponde e io lo guardo-

"E sarebbe?" -gli domando-

"Al prosciutto cotto." -sorride e io annuisco- "Tu invece non hai una pizza preferita, ti piacciono un po tutte, vero?" -mi domanda e io lo guardo negli occhi-

"Tu mi stalkeri." -affermo serissima e lui ride-

"Certo che no." -esclama e io scuoto la testa guardando il menù-

"Stasera prenderò.." -dico leggendo il menù- "Pizza alla margherita." -esclamo sorridendo guardandolo e lui annuisce sorridendo-

"Cosa vi porto ragazzi?" -ci domanda un cameriere davvero molto carino-

"Una pizza alla margherita e un'altra al prosciutto cotto." -gli risponde sorridendo Mitch-

"E da bere?" -ci domanda il cameriere sorridendo-

"Io prendo la coca cola." -gli rispondo sorridendo-

"Perfetto, anche per me." -esclama Mitch sorridendo-

"Bene, arrivano subito." -esclama allontanandosi e io e Mitch ci guardiamo negli occhi-

"Allora.." -sorride lui guardandomi- "Cosa vorresti essere da grande?" -mi domanda-

"Tu non sai tutto di me?" -gli domando e lui ridacchia-

"Questa non la so." -sorride e io faccio un piccolo sorriso, mentre il cameriere ci porta due lattine di coca cola-

"Le pizze arrivano tra cinque minuti." -ci informa e noi annuiamo sorridendo e lui si allontana-

"Allora?" -mi domanda guardandomi sorridendo-

"Essere felice." -faccio un piccolo sorriso-

"Beh questo è un po il sogno di tutti." -mi sorride e io annuisco-

"Si, lo so, però diciamo che vorrei essere più felice di come lo sono adesso." -tiro un sorriso-

"Perchè? Non sei felice?" -mi domanda serio-

"Lo sono, però da quando sono morti i miei non sono più molto felice come lo ero un tempo, quando erano ancora vivi." -tiro un sorriso e lui mi osserva- "Insomma.. non sto male come all'inizio, però mi mancano molto." -tiro un altro sorriso abbassando lo sguardo sulla tovaglia-

"Andavi d'accordo con i tuoi?" -mi domanda e io lo guardo, mentre il cameriere ci porta le pizze-

"Molto.. erano dei genitori fantastici." -sorrido malinconica pensando ai miei- "Tu vai d'accordo con i tuoi?" -gli domando, afferrando una fetta di pizza-

"Vado molto d'accordo con mia madre." -mi sorride, mordendo una fetta di pizza-

"E con tuo padre?" -gli domando e lui mi guarda-

"Mio padre non l'ho mai conosciuto." -tira un sorriso e io lo guardo sorpresa-

"Mi dispiace." -sussurro e lui mi sorride-

"Tranquilla." -mi sorride di nuovo-

"Posso sapere perchè?" -gli domando, ma subito dopo mi mordo la lingua- "Scusa, non sono affari miei." -affermo tirando un sorriso abbassando lo sguardo-

"Ehi." -lo guardo e mi sorride- "Tranquilla, voglio che mi conosci, voglio che tu sappia tutto di me." -mi dice sorridendo e io faccio un piccolo sorriso- "Mio padre non è mai stato presente nella mia vita, ha abbandonato mia madre nell'istante in cui gli disse che aspettava me." -mi racconta-

"Mi.. mi dispiace." -affermo non sapendo cosa dire e lui sorride alzando le spalle-

"Dispiace anche a me, ma in compenso ho avuto la fortuna di avere una mamma molto presente e meravigliosa." -mi sorride e io ricambio il suo sorriso- "Stacie." -mi richiama e io lo guardo-

"Cosa?" -gli domando, mordendo una fetta di pizza-

"Prometto che ti renderò felice." -mi sorride dolcemente e io faccio un piccolo sorriso-

"Guarda che io e te non stiamo insieme." -gli faccio notare-

"Beh mi merito una possibilità con te, non credi?" -mi domanda, guardandomi negli occhi- "Ci sono sempre stato per te." -afferma-

"Che centra? Anche la mia migliore amica ci è sempre stata per me, ma questo non vuol dire che io gli debba dare una possibilità." -gli dico e lui sbuffa-

"Ma che paragone del cazzo Stacie." -sbotta innervosendosi- "Olivia è la tua migliore amica e io spero di diventare, un giorno, il tuo ragazzo." -mi dice, guardandomi negli occhi-

"Vorresti essere il mio ragazzo?" -gli domando-

"Dal primo momento che ti ho vista." -sorride e io faccio un piccolo sorriso, abbassando lo sguardo sulla mia pizza-

Mi piace molto Mitch devo ammetterlo.. è molto tenero e dolce, e quello che mi ha raccontato di suo padre beh.. mi è dispiaciuto molto per lui, non sapevo nulla, beh sinceramente non so quasi nulla di lui e sono davvero contenta di conoscerlo.
Più tempo passiamo insieme, più lo conosco meglio e mi piace, mi piace davvero tanto.
E ancora non ci credo.. vorrebbe essere il mio ragazzo dal primo momento che mi ha vista e chi lo sa.. magari è il ragazzo giusto per me.. devo continuare a conoscerlo e magari riuscirò a dimenticarmi di Steve e innamorarmi di lui.
E chi lo sa!

"Che biglietti hai preso?" -gli domando guardandolo, dopo aver preso i pop-corn, e da quando siamo arrivati al cinema che glielo continuo a chiedere, ma non vuole dirmi niente-

"I biglietti di un film che mi pentirò di guardare." -mi risponde lui-

"E cioè?" -gli domando impaziente, mi sta facendo innervosire-

"L'ultimo film di Zac Efron." -mi risponde e io quasi urlo emozionata, facendo voltare verso di noi alcune persone- "Ti prego non urlare." -sussurra imbarazzato, coprendosi il viso con la mano e io ridacchio-

"Volevo andarlo a vedere con Olivia." -dico entusiasta e lui mi guarda-

"Ti dispiace vederlo con me?" -mi domanda e io sorrido-

"No, certo che no." -sorride e mi prende per mano- "Non stiamo insieme." -dico, togliendo la mia mano dalla sua e lui sbuffa, incamminandosi velocemente verso la sala- "Mitch aspettami." -sbotto andandogli dietro con fatica- "Maledetti tacchi." -sbotto nervosa e quasi cado a terra- "Maledizione Mitch." -sbotto nervosissima e lui si volta verso di me-

"Mi fai incazzare quando fai così." -sbotta lui nervoso-

"Così come?" -gli domando raggiungendolo-

"Non stiamo insieme." -mi imita in modo orribile-

"Non parlo così io." -sbotto fulminandolo e lui sbuffa-

"Sei insopportabile." -sbotta nervoso, guardandomi male-

"Se mi trovi così insopportabile allora lasciami in pace." -sbotto nervosissima e me ne vado-

"Dove te ne vai?" -mi domanda-

"A casa, non voglio vederti mai più." -sbotto furiosa, incamminandomi verso l'uscita- "Vai al diavolo." -sbotto sempre più furiosa, uscendo dal cinema- "Sei insopportabile." -lo imito con tono acido- 

"Pure tu non sai imitarmi, non parlo mica in quel modo." -afferma lui dietro di me e io sobbalzo per lo spavento, ma continuo a camminare lungo il marciapiede- "Stacie." -mi ferma dal braccio e io mi volto verso di lui, solo che nel voltarmi non so come, gli finisco addosso e lui mi tiene stretta-

"Stammi lontano." -sbotto allontanandomi da lui di malo modo, solo che non vedendo il gradino del marciapiede dietro di me, metto il piede male e cado all'indietro afferrandogli il polso, strascinandomelo dietro e di conseguenza finiamo entrambi a terra, io sotto di lui- "Che male." -mi lamento dolorante e lui se la ride- "Che diavolo ridi?" -sbotto, tirandogli un colpo sulla spalla-

"Sei così sbadata." -afferma ridacchiando, guardandomi negli occhi-

"Alzati." -gli ordino e lui sorride-

"Perchè? Mi piace tutta questa situazione." -mi fa l'occhiolino, sorridendo malizioso e io sbuffo-

"Sei un porco maniaco e se non ti alzi da sopra di me mi metto ad urlare." -quasi urlo furiosa e nervosa, e lui ride-

"Se urli mi costringi a baciarti per zittirti." -mi fa di nuovo l'occhiolino e io lo fulmino-

"Sei odioso." -sbotto nervosissima e lui ridacchia-

"E tu sei dannatamente eccitante tutta furente." -sorride divertito, facendomi di nuovo l'occhiolino e io sbuffo, incrociando le mie braccia sotto al mio seno-

"Ti alzi?" -gli domando acida, guardandolo male-

"Solo se vieni con me a guardare il film." -mi sorride-

"No, voglio andarmene a casa, ti ho sopportato abbastanza per questa sera." -sbotto nervosa e lui ride e io allungo il mio viso verso di lui e lui subito smette di ridere e io gli sbuffo in faccia con tutto il fiato che ho in corpo- "Ben ti sta." -affermo soddisfatta e lui scoppia a ridere e io lo trovo davvero bello quando ride-

"Mi fai morire." -afferma ridacchiando, guardandomi negli occhi-

"Magari." -sbotto nervosa e lui ridacchia- "Mitch basta, alzati." -gli dico nervosa, guardandolo negli occhi-

"Se mi alzo andiamo a guardare il film però." -sorride-

"Solo perchè c'è Zac Efron." -affermo e lui ridacchia-

"Va bene." -sorride, togliendosi da sopra di me e si mette in piedi-

"Aiutami." -affermo nervosa, allungando le mani verso di lui e lui ridacchiando le afferra e mi tira su, aiutandomi ad alzarmi-

Sbuffando mi pulisco il dietro del mio vestitino.

"Grazie Mitch per avermi aiutata ad alzarmi." -afferma lui divertito e io lo fulmino-

"Non ti ringrazierò mai più." -sbotto, incamminandomi come una furia verso l'entrata del cinema e lui ride venendomi dietro-

"Non mi ringrazi così spesso." -esclama divertito e io lo fulmino e quasi inciampo sui miei stessi piedi e mi aggrappo a lui e lui con un sorrisino malizioso mi tiene stretta- "Non puoi fare a meno di me." -afferma malizioso, facendomi l'occhiolino e io sbuffo girando gli occhi allontanandomi- "Dai andiamo, il film sta per cominciare." -dice sorridendo, afferrandomi la mano e mi strascina verso la sala-

Non lo sopporto, è davvero insopportabile, però allo stesso tempo mi piace e ci sto bene con lui.. il suo modo di fare non so.. mi piace.

Siamo nella sala cinema, seduti uno di fianco all'altro, mangiando pop-corn, mentre guardiamo il film del fantastico Zac Efron da circa un'ora passata.
Con la coda dell'occhio vedo Mitch fingere di stiracchiarsi e subito dopo sento il suo braccio intorno alle mie spalle, e io di conseguenza faccio un piccolo sorriso.
Sento il suo sguardo addosso e io lentamente mi volto verso di lui e ci fissiamo, mentre lui mi regala un dolcissimo sorriso.
Si avvicina lentamente al mio viso, alle mie labbra, e a un centimetro dalle mie labbra, io abbasso la testa sul bracciolo della poltroncina, sentendo il suo sguardo addosso.
Alzo lentamente la testa verso di lui e i nostri sguardi si incatenano di nuovo, mentre lui fissandomi mi accarezza la guancia con il pollice, scendendo sulla mia mandibola percorrendola fino al mio mento e subito dopo sposta il suo pollice sulle mie labbra e ci passa sopra ad esse il suo dito, sfiorandomele.
Avvicina di nuovo il suo viso al mio, alle mie labbra, fissandoci dritto negli occhi, portando la sua mano tra i miei capelli e posa le sue labbra sulle mie, non smettendo di fissarci nemmeno per un secondo.
Mi sorride sulle labbra portando la sua mano sulla mia nuca e lentamente inizia a muoverle sulle mie, non smettendo di fissarmi negli occhi e io poco dopo li chiudo ricambiando il bacio.
Sento l'altra mano di Mitch posarsi tra la mia mandibola e il mio collo, continuando a scambiarci un bacio lento e dolce dove le nostro lingue si sfiorano appena giocando tra loro, mentre io appoggio una mia mano sul suo polso. 

Mi piace baciarlo, bacia davvero bene.. a delle labbra un po screpolate e secche, ma belle da baciare e il suo sapore è mischiato al gusto dei pop-corn, ma mi piace comunque, amo i pop-corn.. e poi lui è tanto dolce mentre mi bacia.. mi sfiora appena la mia lingua con la sua e mi piace.
Mi piace tanto.

Si allontana dalle mie labbra lentamente e io apro gli occhi puntandoli sui suoi e mi sorride dolcemente accarezzandomi le labbra con il pollice.

"Dovresti usare il burrocacao." -sussurro per non disturbare e lui ride portandosi immediatamente la mano alla bocca per non fare rumore- "Shh." -sussurro divertita e lui sorride guardandomi-

Mi guardo intorno, mentre le luci della sala iniziano ad accendersi.

"Non ho visto il finale." -piagnucolo e lui ridacchia- "E' tutta colpa tua." -sbotto e lui sorride-

"Colpa mia?" -mi domanda divertito-

"Si, per colpa tua e del tuo fantastico bacio." -sbotto nervosa-

"Fantastico?" -scoppia a ridere e io sbuffando, mi alzo e vado verso la porta della sala- "Stacie aspettami." -afferma venendomi dietro e io sbuffo ignorandolo- "Stacie." -mi afferra il polso e io mi fermo sul posto, dandogli le spalle-

"Accompagnami a casa, mio fratello mi vuole a casa prima delle undici." -gli dico serissima, mentre lui si mette davanti a me-

"Va bene, andiamo." -mi sorride, accarezzandomi la guancia e subito dopo mi prende per mano e mi strascina con se-

"Guarda che ce la faccio a camminare." -sbotto nervosa e lui ridacchia guardandomi-

"Hai mai pensato di prendere un tranquillante? Può aiutarti." -afferma ridendo e io lo fulmino, ricordando quel giorno in cui Steve ha ordinato a mio fratello un tranquillante per me-

"Basta pensare a Steve." -sussurro a me stessa-

"Che hai detto?" -mi domanda non avendo sentito-

"Che ti importa? Se ho sussurrato è perchè tu non lo devi sapere." -sbotto nervosa-

"Ok scusa, tranquillizzati un po." -afferma sospirando, raggiungendo il suo motorino-

Si avvicina a me con il casco bianco e me lo mette in testa e subito dopo me lo allaccia, mentre io gli sbuffo in faccia e lui ride.

"Perchè?" -mi domanda stranito, guardandomi-

"Perchè non ti sopporto." -sbotto nervosa e lui ridacchia-

"Dai, che un pochino ti piaccio." -mi fa l'occhiolino, allacciandosi il suo casco e io faccio un piccolo sorriso, ma mi faccio subito seria-

"No, ti sbagli, non mi piaci nemmeno un pochino." -sbotto nervosissima, salendo a cavallo sul suo motorino e lui ridacchia-

"Farò finta di non aver notato il tuo piccolo sorriso." -mi fa l'occhiolino e subito dopo sale pure lui sul motorino e io faccio un altro piccolo sorriso allacciando le mie braccia intorno alla sua pancia, mentre lui mette in moto- "Non c'hai pensato nemmeno due volte a stringerti a me." -esclama divertito, mentre parte verso casa mia e io gli tiro un colpo sulla pancia e lui ride-

"Non ridere." -sbotto nervosa e lui ridacchia, continuando a guidare verso casa mia-

Dopo quasi dieci minuti di tragitto, accosta davanti casa mia e spegne il motore.

"Grazie." -affermo, scendendo dal suo motorino-

"Non avevi detto che non mi avresti più ringraziato?" -mi domanda ridacchiando e io sbuffo girando gli occhi-

"Sei insopportabile." -sbotto nervosa- "Toglimi questo affare." -gli ordino e lui divertito mi slaccia e toglie il casco- "Grazie." -affermo sistemando i miei capelli-

"L'hai fatto di nuovo." -ride di gusto e io lo colpisco con un pugno sul braccio- "Ahio." -ridacchia, massaggiandosi il braccio-

"Sei odioso." -sbotto nervosa e lui ridacchia- "Non ridere." -sbuffo, incrociando le braccia sotto al mio seno-

"Sei uno sballo." -afferma ridendo e io sbuffo-  

Si avvicina all'improvviso al mio viso e io mi immobilizzo fissandolo negli occhi e lui divertito mi sbuffa in faccia per poi scoppiare a ridere.

"Vai al diavolo cretino." -sbotto furiosa, salendo la piccola rampa di scale-

"Dai, stavo scherzando." -afferma divertito fermandomi dal braccio sopra i gradini e io mi volto verso di lui- "Che volevi? Un bacio?" -mi domanda salendo i pochi gradini che ci dividono, fermandosi sotto a quello su cui sono ferma io, beh credevo che mi stesse baciando e avrei voluto tanto essere baciata di nuovo, ma lui non l'ha fatto e mi ha sbuffato in faccia-

"Ma ti pare?" -gli domando acida e lui ridacchia-

"A me pare che vorresti essere baciata di nuovo." -sorride divertito e io lo guardo male- "I miei baci sono fantastici." -ride e io sbuffo di nuovo-

"Me ne vado." -affermo stanca di lui e mi volto, ma lui mi ferma salendo sul mio stesso gradino e ci guardiamo negli occhi- "Che vuoi?" -gli domando acida-

"Quello che vuoi anche tu." -mi sorride e prendendomi il viso tra le mani mi bacia sulle labbra e io ricambio subito appoggiando le mie mani sui suoi polsi-

E' un bacio diverso da quello che mi ha dato al cinema, mi bacia sempre dolcemente ma adesso le nostre lingue non si sfiorano, non giocano tra di loro, e mi piace, mi piace baciarlo anche così.

"Contenta?" -mi domanda divertito, allontanandosi dalle mie labbra e io lo colpisco al braccio divertita- "Notte Stacie." -mi sorride e io gli faccio un piccolo sorriso-

"Notte." -sorrido e raggiungo il portone d'ingresso-

Apro il portone e prima di entrare mi volto verso di lui e lui mi osserva sorridendo.

"Sono stata bene.. a parte quando fai l'insopportabile." -gli dico e lui ridacchia-

"Anche io sono stato bene.. a parte quando ti innervosisci." -ride e io sorrido guardandolo- "No scherzo, sono stato bene anche quando ti innervosivi." -mi fa l'occhiolino e io sorrido- "Ci vediamo domani." -sorride e io annuisco salutandolo con la mano ed entro in casa-

Non smettendo di sorridere nemmeno per un secondo, salgo al piano di sopra togliendomi queste insopportabili e dolorose scarpe con il tacco.

"Non avevo detto che doveva tenere le mani in tasca?" -mi domanda mio fratello, mentre entro in camera mia e lo guardo seduto sul mio letto con al suo fianco Rosie-

"Hai detto le mani." -ridacchio e lui sospira-

"Che centra? Ti ha baciato." -afferma lui serio-

"Sta zitto Lance." -afferma Rosie- "Dai stellina, raccontarci tutto." -mi dice guardandomi sorridendo-

"Beh.. è stata una bella serata.. sono stata bene, mi sono divertita e abbiamo pure discusso." -sorrido pensando alla serata appena trascorsa-

"Ti piace?" -mi domanda mio fratello e io sorrido alzando le spalle-

"Credo di sì!" -sorrido e lui annuisce-

"Bene, e anche se è stato puntualissimo nel portarti a casa alle undici, non mi è piaciuto che ti abbia baciato." -afferma serissimo e io ridacchio-

"Dai fratellone, è stato un bacio innocente." -gli dico sorridendo, afferrando il mio pigiama-

"Innocente un cavolo." -sbotta nervoso e io ridacchio guardandolo- "Un bacio innocente è a stampo, non quello che vi siete scambiati poco fa." -afferma serio-

"E dai su, che sarà mai." -afferma Rosie sospirando-

"E comunque non mi è piaciuto che mi abbiate spiata." -li guardo entrambi malissimo-

"Abbiamo sbagliato, hai ragione, ma non abbiamo resistito." -afferma Rosie e io scuoto la testa sospirando-

"Adesso uscite, che devo mettermi il pigiama." -dico e loro mi stampano un bacio sulla guancia-

"Notte." -mi dicono entrambi e io sorrido-

"Notte." -li guardo uscire dalla mia camera e appena si chiude la porta sorrido abbassando la zip del mio vestitino-

Sentendomi osservata, mi volto verso la mia finestra e noto Steve davanti alla sua che mi fissa.

"Che diavolo vuole?" -sbotto nervosa avvicinandomi come una furia alla mia finestra e chiudo le tende- "Vai al diavolo." -sbuffo, togliendomi il vestitino e subito dopo indosso il mio pigiama pieno di cuoricini-

Mi infilo sotto le coperte e sbuffo di nuovo pensando a Steve, ma subito dopo sorrido nel pensare a Mitch e chiudo gli occhi, cercando di prendere sonno.

...POV STEVEN...

Ho passato una giornata orribile.. tutto il tempo a pensare a Stacie, tutto il tempo a pensare che uscirà con quel mostriciattolo rosso, tutto il tempo con addosso questo fastidio insopportabile.
Io davvero non capisco cosa mi stia succedendo.. sono così confuso e sento di impazzire.

Sono seduto sul mio letto pensando di continuo a Stacie insieme a quello, e appena sento il motore di un motorino, mi alzo di scatto e raggiungo la mia finestra e noto Stacie scendere dal motorino di quello, conversando tra di loro, mentre il rossiccio ride e Stacie non fa altro che sbuffare e guardarlo male, ma purtroppo non sento ciò che si dicono.

Non sembra molto contenta di stare con lui, sembra quasi che non lo sopporti e questo mi rende felice, perchè nemmeno io lo sopporto, mi sta proprio sul culo.

Stringo le mani a pugno vedendo quell'odioso ragazzino avvicinarsi all'improvviso al viso di Stacie e si fissano negli occhi, ma poco dopo lui le sbuffa in faccia per poi scoppiare a ridere.

"Ma che diavolo fa?" -domando stranito da quel ragazzino, mentre una Stacie furiosa sale la piccola rampa di scale del suo ingresso e il rossiccio le va dietro, fermandola dal polso- "Perchè non te ne vai a casa?" -domando furioso fissandoli, mentre conversano sulle scale-

Stringo le mani a pugno e serro la mascella, nel vedere quell'odioso e stupido ragazzino salire sullo stesso gradino di lei e prendendole il viso tra le mani la bacia sulle labbra e a lei non sembra dispiacergli, anzi, ricambia il bacio portando le sue mani sui polsi di lui e io non so perchè, ma vederli baciarsi, vederla baciarsi con un altro mi fa sentire strano.. il fastidio che provavo prima è aumentato nel vederli baciarsi, giuro che li raggiungerei e spaccherei la faccia a quel rossiccio del cazzo, urlandogli in faccia di stare lontano dalla mia sbadatina, ma non posso, non ha nemmeno senso.

Fisso quel ragazzino odioso allacciarsi il suo casco con un sorriso da coglione e dopo essere salito sul suo motorino mette in moto e va via.

"Ti odio ragazzino stupido." -ringhio a denti stretti e il mio sguardo finisce sulla camera di Stacie e la vedo chiacchierare con suo fratello e sua cognata- 

Perchè mi sento così strano? Che cazzo mi sta succedendo? Possibile che mi sento così strano perchè voglio un mondo di bene a quella ragazzina strana e voglio proteggerla? Proteggerla da quel rossiccio? Sì, credo di sì.
Credo che sia per questo che mi sento strano.. le voglio troppo bene e non voglio che nessuno la ferisca, e poi quel rossiccio del cazzo non mi piace per niente.

Noto Lance e Rosie uscire dalla camera di Stacie e appena si chiude la porta, il mio sguardo si fissa su Stacie mentre abbassa la zip del suo vestitino.
Forse sentendosi osservata, si volta verso la mia finestra e ci fissiamo, mentre come una furia e borbottando chissà che cosa, si avvicina alla sua finestra e chiude le tende.
Sospirando raggiungo il mio letto e mi metto sotto le coperte e sospirando un'altra volta, mi passo una mano tra i capelli.

"Mi sento così strano." -sussurro chiudendo gli occhi e cerco di addormentarmi-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^
 
Ecco tutto per voi un nuovo capitolo : )
Come vi sembra? Stacie e Mitch vi piacciono insieme? 
Fatemi sapere quello che ne pensate lasciandomi qualche recensione ^_^
 
Vi mando un bacio.
A presto.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Sorprese e gelosia. ***



 
Capitolo quattordici) Sorprese e gelosia.

...POV STACIE...

Non faccio altro che pensare alla bella serata passata con Mitch.. sono stata davvero bene e Mitch è un ragazzo fantastico, ma poi penso a Steve.. a Steve che mi fissa dalla sua camera, alla sua strana reazione.. sono quasi certa che fosse infastidito, che fosse geloso, quello che non capisco è il motivo.. se per lui sono una bambina e non prova nulla per me, perchè provare questo sentimento? La gelosia?
Ah ma che vada al diavolo, non pensarci più Stacie, non devi pensare più a lui, devi dimenticarlo.. ricorda, Steven Walker non esiste.
Non. Esiste!

"Stellina forza in piedi, è ora di alzarsi." -esclama Rosie aprendo le tende di camera mia, facendo entrare quella odiosissima luce del sole-

"Cinque minuti." -sussurro, continuando a dormire-

"Ma quali cinque minuti, su forza in piedi dormigliona." -dice gioiosa, togliendomi la coperta di dosso-

"Rosie." -sbotto nervosa, portandomi un cuscino in faccia-

"Su Stacie, fai un ultimo sforzo, oggi è il penultimo giorno di scuola e dopo domani potrai dormire quanto ti pare e piace." -mi accarezza la pancia e io sbuffo-

"E non vedo l'ora." -sbuffo di nuovo, togliendo il cuscino dalla mia faccia, guardandola assonnata-

"Buongiorno." -mi sorride, accarezzandomi la gamba-

"Buongiorno un cavolo, ho sonno." -sbotto nervosa e lei sorride-

"Forza in piedi." -esclama alzandosi dal mio letto, raggiungendo la porta-

"Che noia." -quasi urlo nervosa e lei ridacchia uscendo dalla mia camera- "Finalmente oggi è il penultimo giorno di scuola e da dopo domani dormirò tutto il giorno." -dico raggiungendo il bagno- "Da dopo domani vacanze estive finalmente." -continuo a parlare da sola, iniziando a spogliarmi e subito dopo mi infilo dentro la doccia- 

"Stacie." -mi richiama mio fratello da dietro la porta del bagno chiusa, mentre mi insapono tutto il corpo-

"Che diavolo vuoi?" -sbotto nervosa-

"Sbrigati che c'è una sorpresa per te." -mi risponde lui e subito dopo lo sento allontanarsi fischiettando-

"Una sorpresa per me?" -domando stranita, sciacquandomi velocemente dalla schiuma e sono super curiosa- "Di che sorpresa si tratta?" -domando non stando più nella pelle, uscendo dalla doccia e  quasi scivolo ma velocemente mi aggrappo al lavandino e sbuffo-

Afferro il mio accappatoio e sempre velocemente lo indosso ed esco dal bagno.

"Lance di che sorpresa si tratta?" -urlo a mio fratello dal piano di sopra-

"Scendi e lo scoprirai. E mi raccomando, vestiti prima di scendere." -mi risponde lui dal piano di sotto e io aggrotto la fronte-

"Perchè mi devo vestire? Non sono mica nuda, ho addosso l'accappatoio." -dico entrando in camera mia- "Chissà di che sorpresa si tratta, non sto più nella pelle." -esclamo indossando velocemente un vestitino nero con fiorellini rossi, sono molto curiosa io e poi amo le sorprese-

Afferro il mio zaino e velocemente esco dalla mia camera e raggiungo le scale.

"Lance di che si tratta?" -domando, scendendo velocemente le scale e quasi cado- "Maledizione." -sbotto dolorante, essendomi fatta male al piede- "Lance." -sbuffo, scendendo gli ultimi gradini-

"In cucina." -mi risponde lui e io sospirando lo raggiungo lì-

Appena entro in cucina, mi fermo di colpo nel vedere un meraviglioso mazzo di margherite appoggiate sul tavolo e al fianco di esse un sacchetto di pasticceria, dove capisco che all'interno ci siano dei dolci.
Sorrido guardando mia cognata e mio fratello che ricambiano il mio sorriso.

"Chi li manda?" -domando non smettendo di sorridere, ma un secondo dopo smetto di sorridere, dato che qualcuno, da dietro, ha appoggiato le sue mani davanti ai miei occhi e io con il cuore a mille, sfioro quelle mani, possibile che sia Steve?-

"Prova a indovinare chi sia stellina." -mi dice Rosie, mentre continuo a sfiorare quelle mani-

"Non è così facile." -sbotto nervosa e li sento ridacchiare, ho paura di sbagliare nel dire Steve- "Dai su, non lo so." -sbuffo incrociando le mie braccia sotto al mio seno e la persona dietro di me toglie le sue mani dai miei occhi e io mi volto di scatto e mi ritrovo davanti un Mitch tutto sorridente- "Sei tu." -dico un po delusa, speravo che fosse Steve, credevo che fosse lui-

"Sembri delusa." -dice lui dispiaciuto e io sorrido-

"Oh, no-no, per niente." -mento e lui sorride, beh un pochino lo sono e tu sei sempre la solita Stacie, quando la smetterai di illuderti?- 

"Comunque buongiorno." -sorride lui, avvicinandosi a me per baciarmi sulle labbra, ma io mi allontano di un passo-

"Che fai?" -sussurro leggermente imbarazzata, ci sono mio fratello e mia cognata che ci guardano-

"Volevo baciarti." -sussurra non smettendo di sorridere-

"Mitch io e te non stiamo insieme." -gli ricordo e lui sospira, guardando a terra per poco, poi mi riguarda negli occhi- "Come mai qui?" -gli domando-

"Beh perchè mi mancavi." -sorride e io faccio un piccolo sorriso- "E poi ho portato la colazione, per farla insieme." -aggiunge non smettendo di sorridere, afferrando il sacchetto della pasticceria- "Ti va di andare a scuola insieme e di fare colazione per strada?" -mi domanda sorridendo-

"Va bene." -faccio un piccolo sorriso e lui ne fa uno gigantesco-

"Buon penultimo giorno di scuola." -esclama Rosie sorridendo-

"Ciao." -li salutiamo, raggiungendo l'ingresso-

"Ti è piaciuta la sorpresa?" -mi domanda sorridendo, mentre usciamo da casa mia-

"Si, amo le sorprese." -faccio un piccolo sorriso, scendendo la piccola rampa di scale, ma mi si spegne nel vedere uscire di casa Steve che si ferma di colpo davanti il suo ingresso e noto le sue mani chiudersi a pugno- "Andiamo?" -mi domanda, intrecciando le nostre dita e il mio sguardo finisce sulle nostre mani-

Guardo Mitch negli occhi e lui mi sorride, mentre con la coda dell'occhio vedo Steve avvicinarsi a noi, attraversando la strada. 

"Andiamo." -sussurro a Mitch e lui sorridendo, capendo che non voglio vedere e ne parlare con Steve, mi strascina via con se-

"Stacie." -mi richiama Steve, ma io lo ignoro, ricevendo addosso lo sguardo di Mitch- "Stacie aspetta." -esclama, afferrandomi il braccio e io mi volto di scatto verso di lui e Mitch fa lo stesso- "Smettila di ignorarmi." -mi dice, guardando male Mitch-

"Che diavolo vuoi da me, si può sapere?" -gli domando furiosa- "Lasciami in pace. Tu per me non esisti più." -dico serissima, guardandolo negli occhi-

"State insieme?" -mi domanda, osservando per poco la mia mano e quella di Mitch strette l'una con l'altra-

"Non sono affari tuoi." -gli rispondo nervosa- "Andiamo Mitch." -esclamo, voltandomi e insieme andiamo via-

"Tutto bene?" -mi domanda Mitch guardandomi e io annuisco, tirando un sorriso- "Un pasticcino così passa la tristezza?" -mi domanda sorridendo, tirando fuori dal sacchetto un pasticcino al cioccolato e io lo prendo, guardandolo negli occhi-

"Grazie." -gli faccio un piccolo sorriso-

"Devo ancora abituarmi ai tuoi ringraziamenti." -mi fa l'occhiolino e io ridacchio, mordendo il pasticcino-

Ogni volta che vedo Steve è come se il mio cuore prendesse una pugnalata al cuore, mi fa stare male, mi fa un dolore lancinante al petto e io davvero non capisco che cosa voglia da me, perchè non mi lascia in pace, perchè non mi lascia vivere la mia vita tranquilla, senza che lui si intrometta.. che cosa gli importa, a lui, se sto insieme o no a Mitch? Non capisco.

"Stacie ehi." -esclama Mitch e io ritorno alla realtà e lo guardo confusa, mentre varchiamo il grande cancello del liceo- "Non mi stavi ascoltando." -mi fa notare ridendo e io faccio un piccolo sorriso-

"Scusa." -mi sorride e mi lascia una dolcissima carezza sul viso- "Cosa stavi dicendo?" -gli domando-

"Te lo ripeto solo se mi prometti che mi presterai attenzione." -mi fa l'occhiolino e io ridacchio sorridendo-

"Promesso." -dico e lui sorride, mettendosi in bocca l'ultimo pezzo di pasticcino alla crema-

"Ti stavo dicendo.." -sorride guardandomi- "Che per te non sono ancora finite le sorprese." -mi fa l'occhiolino e io sorrido super curiosa-

"Ah no?" -domando con un enorme sorriso e lui scuote la testa ridacchiando, mentre ci raggiunge Olivia-

"Buongiorno." -ci sorride lei guardandoci-

"Giorno." -la salutiamo noi sorridendo, mentre lei osserva le nostre mani ancora intrecciate-

"Vado dai miei amici, a dopo." -sorride Mitch e io lo fermo dalla mano-

"Devi dirmi tutto, sono troppo curiosa." -gli dico e lui ridacchia-

"Se ti direi tutto, mi dici poi che sorpresa sarebbe?" -mi fa l'occhiolino e io sbuffando lo lascio andare e divertito raggiunge i suoi amici-

"Amica mia devi dirmi qualcosa?" -mi domanda Olivia e io la guardo-

"Cosa dovrei dirti?" -le domando-

"Per esempio del perchè siete arrivati a scuola mano nella mano!" -mi risponde sorridendo-

"Non stiamo insieme se è questo che ti interessa sapere." -le dico, raggiungendo l'entrata del liceo, dato che suona la campanella-

"E perchè camminavate mano nella mano?" -mi domanda, mentre raggiungiamo gli armadietti-

"Non lo so nemmeno io." -alzo le spalle, raggiungendo il mio armadietto, dove noto un biglietto attaccato ad esso- "E questo cos'è?" -domando staccandolo-

"Non lo so." -mi risponde Olivia, avvicinandosi a me- "Che aspetti? Aprilo." -quasi mi ordina e io la guardo-

"Sei una curiosona." -ridacchio e lei ride-

"Lo so, dai su." -mi sprona e io sorridendo apro il bigliettino e insieme leggiamo ciò che c'è scritto-

Esattamente tre anni fa ho perso completamente la testa per te.. ricordo tutto di quel momento.. il tuo meraviglioso sorriso e il mio cuore che appena ti ha vista ha iniziato a battere all'impazzata, la tua voce melodiosa mentre ti presentavi ai tuoi nuovi compagni e i miei occhi che non riuscivano a staccarsi da te.. quello è stato il giorno più bello della mia vita.
Ormai sai dei miei sentimenti, sai che ti amo, che per te farei qualsiasi cosa, ma questo bigliettino non è per dirti ciò che provo per te, ma solo per informarti che durante la ricreazione arriverà qualcosa per te.
-Mitch.

Sorrido e velocemente mi volto verso Mitch che sorridendo entra in classe.

"Oddio che romantico." -esclama Olivia e io la guardo, afferrando l'occorrente delle prime due ore dal mio armadietto- "Chissà cos'ha in mente, non sto più nella pelle." -dice super curiosa e io la guardo divertita-

"La sorpresa è per me mica per te." -le faccio notare ridacchiando-

"Lo so." -ridacchia lei, raggiungendo la nostra classe- "Non sei curiosa?" -mi domanda sorridendo-

"Da morire." -sorrido entrando in classe e il mio sguardo finisce su Mitch, seduto al suo posto, mentre mi osserva sorridendo-

"Non vedo l'ora che arrivi la ricreazione." -dice Olivia prendendo posto e io sorrido guardandola-

"Pure io, chissà cosa arriverà per me." -esclamo curiosa- "Vado un attimo da Mitch." -dico alzandomi e mi avvicino a lui che mi osserva-

"Non ti dirò cosa ti arriverà." -mi fa l'occhiolino sorridendo e io sbuffo-

"Ti prego, sono troppo curiosa e non voglio aspettare le dieci per sapere cosa arriverà per me." -dico nervosa e lui ridacchia-

"Ma è possibile che ti devi innervosire sempre?" -mi domanda ridacchiando-

"Se tu non fai il misterioso, io non mi innervosisco." -sbotto sempre più nervosa e lui ride- "Mitch." -quasi urlo fulminandolo-

"Vai al tuo posto Stacie Torres, è tutto una sorpresa." -mi fa l'occhiolino e io sbuffo fulminandolo-

"Ti odio." -sbotto nervosa voltandomi-

"Ti amo anch'io." -ride lui e io girando gli occhi, raggiungo il mio posto-

"E' odioso." -sbuffo, mettendomi seduta-

"Non è vero, è romantico e dolce." -esclama Olivia sognando ad occhi aperti e io la fulmino, mentre in classe entra la professoressa-

...POV STEVEN...

Sono seduto sul prato del parco con Stacie, uno di fianco all'altro mentre ci gustiamo un buonissimo gelato alla menta.
Mi volto verso di lei e sorrido accarezzandole la guancia e per quel mio gesto, lei si volta verso di me e mi regala un dolcissimo sorriso guardandoci negli occhi.

"Stacie io.. credo di amarti." -le confesso, guardandola dritto negli occhi e lei sorride accarezzandomi il viso-

"Steve, ormai è troppo tardi." -mi dice, guardandomi negli occhi-

"Troppo tardi?" -le domando confuso e lei annuisce-

"Si, è troppo tardi ormai.. io amo Mitch." -mi sorride e dal nulla compare Mitch e io li guardo, mentre mano nella mano si allontanano-

"STACIE." -urlo con respiro accelerato, svegliandomi di colpo, mettendomi seduto, mentre la voce meccanica della mia sveglia continua a ripetermi è ora di alzarsi- "Taci maledizione." -sbotto staccandola di malo modo e sospiro, passandomi una mano davanti al viso, salendo sui miei capelli e li tiro lievemente- "Sto impazzendo." -sussurro, buttandomi all'indietro di peso, sdraiandomi-

Che diavolo di sogno era mai questo? Perchè sogno di dire ti amo ad un'altra? A Stacie e non a Tanya?
Non ci sto capendo un cazzo.. perchè faccio sogni di questo tipo con Stacie? 
Sono molto confuso e questi sogni mi rendono ancora più confuso di quello che sono già.. non ci sto capendo nulla e sento di impazzire.

Mi sistemo allo specchio la maglietta a maniche corte che indosso, pensando tutto il tempo a quel sogno, a quel credo di amarti Stacie e al suo è troppo tardi Steve.. non ci sto capendo davvero niente.
Esco dalla mia camera da letto dopo aver afferrato cellulare, portafoglio e chiavi della mia auto, e scendo al piano di sotto, raggiungendo il portone d'ingresso.
Esco da casa mia, ma mi fermo di colpo davanti il mio ingresso, notando il rossiccio del cazzo e Stacie davanti casa di quest'ultima, mentre mi osserva e io chiudo le mie mani a pugno.
Il rossiccio le dice qualcosa che non riesco a udire essendo troppo lontano, mentre il mio sguardo finisce sulle loro mani che si intrecciano e Stacie guarda la mia stessa cosa, mentre serro la mascella.. che cazzo significa? Perchè si tengono per mano?
Osservo Stacie guardare negli occhi quel mongolo e lui le sorride, mentre io infastidito da tutto questo, attraverso la strada per raggiungerli. 
Noto Stacie dire qualcosa a bassa voce a quello lì e lui sorridendo, se la strascina via con se.

"Stacie." -la richiamo ma lei mi ignora, mentre quel rossiccio del cavolo la osserva- "Stacie aspetta." -esclamo, afferrandole il braccio e lei si volta di scatto verso di me e il coglione fa lo stesso- "Smettila di ignorarmi." -le dico, guardando male Mitch, non sopporto di essere ignorato da lei, non sopporto di sentirla così distante da me, non sopporto di vederla con lui, il rossiccio del cazzo-

"Che diavolo vuoi da me, si può sapere?" -mi domanda furiosa- "Lasciami in pace. Tu per me non esisti più." -afferma serissima, guardandomi negli occhi-

"State insieme?" -le domando, osservando per poco le loro mani intrecciare, devo saperlo, non può essere davvero come nel mio sogno, lei non può davvero amare quel rossiccio del cazzo, non può-

"Non sono affari tuoi." -sbotta nervosa- "Andiamo Mitch." -dice voltandosi e vanno via, mentre li osservo allontanarsi mano nella mano come in quel mio maledetto e dannato sogno-

Sono così confuso da tutto questo, non ci sto capendo nulla.. perchè provo questo strano fastidio per lei? Perchè odio vederla con lui, mano nella mano? Perchè voglio spaccare la faccia a quel ragazzino odioso e insopportabile? Perchè sogno di dirle ti amo?
Sono tutte domande a cui non riesco a dare una risposta e che mi rendono dannatamente confuso.

Sto servendo il caffè ad una signora, mentre nella mia mente non va via l'immagine di Stacie insieme a quel rossiccio che si allontanano da me, mano nella mano.

"Steve, che ti succede?" -mi domanda il mio migliore amico e io lo guardo-

"Perchè?" -gli domando-

"Ti conosco amico, sei pensieroso, che ti succede?" -mi domanda di nuovo sorridendo-

"Sono confuso." -gli rispondo, guardandolo negli occhi-

"Confuso? E come mai?" -mi domanda, servendo un cornetto ad una donna-

"Faccio strani sogni." -gli dico sospirando-

"Incubi?" -mi domanda e io scuoto la testa-

"No, sogno di dire ti amo ad un'altra e non a Tanya." -gli spiego e lui mi guarda sorpreso-

"Davvero? E chi è quest'altra donna?" -mi domanda curioso, beh non è ancora una donna, ma di certo non posso dirglielo e tanto meno dirgli che sogno la sua cara sorellina-

"Non.. non ha importanza." -gli rispondo pulendo il bancone, smettendo di guardarlo in faccia-

"Cosa provi per Tanya?" -mi domanda e io lo guardo negli occhi-

"Credo.. credo di amarla, non lo so Lance, sono così confuso.. non ci sto capendo più un cazzo.. sogno un'altra e le dico ti amo e questo mi rende confuso, perchè?" -gli domando confusissimo e lui alza le spalle-

"Non lo so Steve, sarà che ami quest'altra donna. Ma almeno esiste o è solo frutto dei tuoi sogni?" -mi domanda-

"No, esiste." -gli rispondo e lui annuisce- "Non ci sto capendo un cavolo, sono così confuso che sento di impazzire." -sbuffo allontanandomi-

Non so cosa pensare.. non capisco perchè sogno Stacie e sogno perfino di dirle ti amo.. non ha senso, non ha alcun senso tutto questo.

...POV STACIE...

Finalmente il suono della campanella, finalmente l'inizio della ricreazione.

"Finalmente, non sto più nella pelle." -esclama Olivia eccitata e io la guardo sorridendo, ma subito dopo il mio sguardo finisce su Mitch che sorridendomi esce dalla classe-

"Dove va?" -domando, fissando la porta-

"Non lo so, a prendere la tua sorpresa?" -mi domanda con un enorme sorriso Olivia e io ridacchio-

"Sei troppo eccitata amica mia." -esclamo ridendo e lei ridacchia-

"Tutta questa suspense mi eccita." -dice lei e io rido-

"C'è una consegna per Stacie Torres." -dice alla porta un ragazzo di circa trent'anni e io smetto di ridere fissandolo, mentre tra le mani tiene un enorme scatolone- "E' qui Stacie Torres?" -domanda guardandosi intorno nella classe, mentre tutti i miei compagni mi fissano-

"Si, è qui." -gli risponde Olivia non smettendo di sorridere, catturando l'attenzione del ragazzo delle consegne- "E' lei." -mi indica e il ragazzo si avvicina a me-

"Ciao, questo è per te." -mi dice sorridendo posando sul mio banco l'enorme scatolone, mentre lo fisso-

"Che aspetti? Aprilo." -mi ordina la mia migliore amica non stando più nella pelle, mentre il ragazzo va via-

"Madonna, stai calma." -sbotto innervosendomi e lei ridacchia, mentre mi alzo dalla sedia fissando l'enorme scatola, sotto lo sguardo di tutti i nostri compagni-

Afferro la mia forbice dal mio astuccio e mentre taglio lo scotch adesivo di color marrone, con la coda dell'occhio noto Mitch alla soglia della porta della nostra classe, appoggiato allo stipite con la spalla, mentre mi osserva.
Mi volto verso di lui aprendo lo scatolone e lui mi sorride facendomi l'occhiolino e io sorridendo guardo all'interno della scatola, dove ce ne trovo un'altra all'interno chiusa, così decido di aprirla e ridacchio nel vederne un'altra ancora, anche questa chiusa.

"E' uno scherzo?" -gli domando guardandolo, aprendo quella scatola chiusa e lui scuote la testa divertito e io sorridendo abbasso lo sguardo sulla scatola appena aperta, dove ne noto un'altra chiusa e ridacchio, aprendo anche quella e ad'ogni scatola dentro c'è ne un'altra, sempre più piccole delle altre-

"Oddio non sto più nella pelle." -esclama Olivia osservando ogni mio movimento e finalmente, dopo aver aperto tutte quelle scatole, sorrido nel vedere una piccola scatolina blu, che afferro subito guardando Mitch che non smette di sorridere- "Oddio che aspetti? Apri quella scatolina." -mi ordina lei e io la guardo-

"Ma ti dai una calmata?" -ridacchio e lei sospira fissando la scatolina blu che tengo tra le mani-

Abbasso lo sguardo su di essa e con un piccolo sorriso la apro, dove all'interno noto un bigliettino che afferro e nell'afferrarlo noto che sotto di esso c'è una collana con un ciondolo a forma di chiave.
Guardo Mitch e lui sorridendo abbassa lo sguardo a terra, ma subito dopo lo rialza puntandolo su di me.

"Leggi quel bigliettino." -esclama Olivia e io la fulmino-

"Non ti sopporto più." -sbotto nervosa e lei sbuffa, mentre sento Mitch ridacchiare-

Abbasso lo sguardo sul bigliettino e lo apro, iniziando a leggere ciò che c'è scritto, insieme a quella curiosona della mia migliore amica.

Forse è una semplicissima collana senza valore, ma con un grande valore per me.. quel ciondolo simboleggia la chiave del mio cuore Stacie.. solo tu possiedi quella chiave, solo tu sei e sarai in grado di aprire il mio cuore.. il mio cuore ti appartiene da quel meraviglioso giorno di tre anni fa e ti apparterrà per sempre.

"Oddio che dolce." -esclama intenerita Olivia, mentre io sorrido guardando Mitch che mi osserva con un piccolo sorriso-

Fissando quella collana, mi avvicino a lui, sotto il suo sguardo e appena lo raggiungo lo guardo subito dritto negli occhi e lui ricambia.

"E' bellissima." -sorrido e lui mi regala un dolcissimo sorriso- "Mi aiuti a metterla?" -gli domando-

"Certo." -sorride afferrando la collana e io subito gli do le spalle alzandomi i capelli e lui me la mette al collo-

Sorrido abbassando lo sguardo su quella collana, su quella chiave, mentre Mitch messo dietro di me mi sistema i capelli.

"Stacie." -mi richiama lui in un sussurro e io alzo lo sguardo, rimanendo di spalle-

"Cosa?" -gli domando, tenendo tra le dita quella chiave-

"Non sono ancora finite le sorprese per te." -mi sussurra e io mi volto subito verso di lui e ci guardiamo negli occhi-

"No?" -sorrido e lui ridacchia scuotendo la testa-

"No." -conferma ridacchiando-

"Che altro c'è?" -gli domando super curiosa-

"Te l'ho detto.. è una sorpresa." -sorride facendomi l'occhiolino, sfiorandomi con l'indice il naso-

"Mitch." -lo richiamo serissima e lui ridacchia- "Ti prego, dimmi qualcosa." -lo supplico-

"Qualcosa." -mi accontenta ridendo e io lo fulmino-

"Non sei divertente e non fai nemmeno ridere, sei odioso Mitch." -sbotto nervosa e lui continua a ridere-

"Devi avere solo molta pazienza." -mi dice divertito e io lo guardo malissimo-

"Quanta?" -gli chiedo, non sto più nella pelle, sono troppo curiosa e non posso aspettare troppo tempo per sapere tutto-

"Te l'ho detto, molta." -mi fa l'occhiolino e io lo fulmino- "Devi aspettare il pomeriggio per la tua prossima sorpresa." -sorride e io spalanco la bocca-

"Pomeriggio? E' troppo tempo." -quasi urlo innervosendomi e lui ride-

"Te l'ho detto che devi avere moolta pazienza." -mi fa l'occhiolino e io lo fulmino-

"Sei cattivo." -sbuffo incrociando le braccia sotto al mio seno e lui sorride, mentre suona la campanella per dare inizio alla terza ora-

"Forza, tutti ai vostri posti." -esclama il professore e tutti quanti prendiamo posto-

"E' stato tanto carino." -sussurra Olivia e io la guardo e annuisco-

"Si, mi ha detto che nel pomeriggio c'è un'altra sorpresa per me." -sussurro sorridendo-

"Oddio, non dovevi dirmelo, adesso non sto più nella pelle." -piagnucola lei e io quasi rido, ma mi trattengo per evitare di disturbare la lezione-

...POV STEVEN...

Sto servendo il pranzo ad un gruppo di ragazzi, quando sento entrare qualcuno al bar e il mio sguardo finisce su Tanya, che sorridente si avvicina al bancone guardandomi.

"Buon appetito." -dico al gruppo di ragazzi e loro sorridono, mentre mi allontano raggiungendo Tanya- "Ciao." -la saluto-

"Ehi amore mio." -sorride baciandomi a fior di labbra- "Come stai?" -mi domanda, accarezzandomi il braccio-

"Bene." -sorrido- "Sei venuta da sola? Bonnie non è con te?" -le domando andando dietro al bancone sotto il suo sguardo-

"No, aveva un impegno con un cliente." -mi sorride e io annuisco-

"Cosa ti porto?" -le domando sorridendo-

"Le tue labbra sulle mie?" -mi domanda sorridendo, facendomi l'occhiolino e io ridacchio, allungandomi verso di lei e ci scambiamo un tenero e dolce bacio sulle labbra-

"Adesso cosa ti porto?" -le domando a meno di un centimetro dalle sue labbra e lei sorride-

"Un insalata di riso." -mi sorride, accarezzandomi il viso-

"Arriva subito." -sorrido allontanandomi- "Rosie un insalata di riso." -le dico guardandola e lei annuisce preparandomi il piatto-

"Amore sicuro che vada tutto bene?" -mi domanda e io la guardo-

"Sicuro, perchè?" -le domando con un piccolo sorriso-

"Non lo so, sembri un po pensieroso." -mi risponde, mentre Rosie le mette sotto il naso il suo pranzo- "Grazie mille Rosie." -la ringrazia e lei le sorride allontanandosi-

"Va tutto bene." -le sorrido e lei annuisce iniziando a pranzare, non posso di certo dirle che sono confuso, confuso da una ragazzina-

Il mio sguardo si posa su Stacie, che entra al bar con la sua migliore amica, mentre giocherella con il ciondolo della collana che ha al collo.

"Ehi sorellina, Olivia." -le saluta Lance e loro sorridono, mettendosi una di fianco all'altra sedute sugli sgabelli del bancone-

"Com'è andata a scuola?" -domanda Rosie ad entrambe-

"Meravigliosamente bene." -risponde Olivia con un enorme sorriso- "Guardate cosa le ha regalato Mitch." -dice indicando la collana di Stacie e io stringo le mani a pugno fissando quella collana che tiene tra le dita Stacie tutta sorridente, una collana le ha regalato quel rossiccio del cazzo, Dio come sono infastidito-

"Che carina." -esclama Rosie, osservando pure lei la collana-

"Molto." -sorride Stacie, guardando la collana al suo collo- "Ci porti per favore patatine fritte e ketchup?" -le domanda sorridendo-

"Arrivano subito." -sorride Rosie, iniziando a preparare il loro pranzo-

"Steve." -mi richiama Tanya e io mi volto a guardarla con la mascella serrata-

"Che c'è?" -le domando nervosamente e lei alza un sopracciglio-

"Che ti prende? Qualcosa non va?" -mi domanda stranita-

"Tanya ti ho chiesto che c'è." -le ripeto nervoso e lei ci rimane un po male, mentre sento lo sguardo di Stacie addosso-

"Nulla, stavo solo pensando di andare a farci un giro appena finisco di pranzare, ti va?" -mi sorride-

"Non vedi che sto lavorando?" -le domando e sono parecchio antipatico, e lei mi guarda rimanendoci davvero di merda-

"Non capisco perchè mi stai parlando in questo modo." -sbotta lei innervosendosi e io sospiro, chiudendo gli occhi per qualche secondo-

"Perdonami." -sussurro, accarezzandole il viso- "Sono nervoso, non ce l'ho con te, tu non centri nulla." -le sorrido, accarezzandole il mento-

"Forse il nervosismo di qualcuno è contagioso." -esclama serissima, guardando per qualche istante male Stacie, che mangia tranquilla le sue patatine fritte-

"Tanya scusa, davvero." -le sorrido e lei sospira, stampandomi un bacio sulle labbra- "Comunque devo lavorare, non posso staccare sempre prima per uscire con te." -le dico e lei annuisce-

"Hai ragione." -sorride e io mi allungo e le stampo un bacio sulla fronte-

"Un altro giorno." -le sorrido e lei annuisce-

"Certo." -sorride pure lei e io le faccio l'occhiolino-

"Voglio l'attenzione di Stacie Torres." -esclama da fuori il locale la voce di quel rossiccio del cazzo al megafono e tutti quanti guardiamo verso la vetrata che ci permette di vedere fuori e notiamo quello lì, in piedi su una panchina che fissa sorridendo Stacie-

"Oh Dio." -sussurra Stacie e il mio sguardo finisce su di lei che osserva Mitch sorpresa e un po imbarazzata-

"Parlo proprio con te." -esclama il cretino ridacchiando, indicando con il dito Stacie- "Vieni fuori." -sorride e il mio sguardo finisce di nuovo su Stacie che con un piccolo sorriso imbarazzato, si alza e lo raggiunge fuori dal locale, sotto lo sguardo di tutti i presenti, che intenzioni ha quel coglione?-

...POV STACIE...

Oddio che vuole fare? Sono imbarazzatissima da tutto questo, non sono abituata a certe cose e tanto meno essere al centro dell'attenzione, che sinceramente non mi piace molto, mi imbarazza parecchio.

Lo raggiungo fuori dal locale con il cuore a mille e imbarazzatissima, sotto lo sguardo di Steve e di tutti i presenti.

"Che vuoi fare?" -gli domando in sussurro guardandolo e lui sorride, rimanendo su quella panchina in piedi-

"Voglio confessare il mio amore per te davanti a tutti." -mi risponde lui al megafono e io mi osservo intorno imbarazzata- "Tre lunghi anni fa, per la prima volta, ho visto quella meravigliosa ragazza che tutti guardate." -dice sempre al megafono indicandomi, mentre tutti osservano la scena sorridendo- "Per la prima volta ho visto il suo meraviglioso sorriso, che ha fatto battere all'impazzata il mio cuore, facendomi perdere perdutamente la testa per lei." -sorride, guardandomi negli occhi- "Parlava con i suoi nuovi compagni e io come un perfetto coglione non facevo altro che guardarla e ammirarla, con il cuore che batteva solo per lei." -continua a sorridere, mentre ci fissiamo negli occhi- "Non mi sono avvicinato a lei quel giorno, ma ben due settimane dopo." -ridacchia e io sorrido guardandolo- "Ero forse troppo timido per avvicinarmi, ma un giorno, preso di coraggio, lo feci.. mi avvicinai a lei e per la prima volta ci rivolgemmo la parola." -sorride e a me viene in mente quel giorno- "Non so perchè, ma forse a pelle non le stavo simpatico e iniziò a parlarmi male, ad allontanarmi da lei, a spezzarmi il cuore." -continua a parlare e io lo guardo dispiaciuta- "Dopo ben tre lunghi anni a non arrendermi e a lottare per lei, abbiamo avuto il nostro primissimo appuntamento." -sorride felice, facendo sorridere un po tutti- "Quel giorno è stato tanto speciale, unico, meraviglioso. E' stato il giorno più bello e più atteso della mia vita." -sorride ancora e io faccio un piccolo sorriso- "Lei sa ciò che provo per lei." -sorride, guardando tutti i presenti- "Ma non mi basta, voglio che tutti voi sappiate che amo alla follia quella strana, nervosissima ma meravigliosa ragazza di nome Stacie Torres." -sorride guardando tutti e tutti quanti sorridono guardandoci- "Stacie ti ho dato la chiave del mio cuore." -dice guardandomi negli occhi e io prendo quel ciondolo e lo stringo con la mano- "Tu sai già ciò che provo per te e io so perfettamente che tu non provi lo stesso, ma credo di essere sulla buona strada per farti innamorare di me." -sorride e io faccio un piccolo sorriso- "Voglio solo che accetti non solo quella chiave che stringi con la mano, ma che accetti di essere la mia ragazza.. voglio amarti ogni giorno, voglio tenerti stretta a me contro il mio petto, voglio coccolarti, voglio renderti felice e perchè no? Comprarti tutti i gelati alla menta che vuoi." -ridacchia e io ridacchio pure- "Vuoi essere la mia ragazza Stacie Torres?" -mi domanda guardandomi dritto negli occhi, scendendo da quella panchina e io faccio un piccolo sorriso, ricambiando il suo sguardo.. non provo nulla per lui, ma lui ha ragione, siamo sulla buona strada.. lui mi fa stare bene, lui mi fa sorridere, lui mi ama e io voglio dimenticarmi di Steve e con lui ci posso riuscire, posso riuscire a dimenticarlo e a innamorarmi di lui- "Stacie devi dire qualcosa, ti prego." -mi supplica lui e io sorridendo mi avvicino a lui e dopo avergli preso il viso tra le mani, premo le mie labbra sulle sue, chiudendo gli occhi, mentre sento le sue mani appoggiarsi sui miei fianchi e tutti i presenti iniziano ad applaudire e a fischiare-

Mi allontano dalle sue labbra sorridendo e ci guardiamo negli occhi, mentre continuo a tenere il suo viso tutto sorridente tra le mani.

"Lo devo prendere come un sì?" -mi domanda non smettendo di sorridere e io, sorridendo, premo di nuovo le mie labbra sulle sue, mentre lui fa scivolare le sue mani sulla mia schiena, tenendomi stretta a se-

Mi allontano dalle sue labbra dopo qualche secondo e ci guardiamo di nuovo dritto negli occhi, entrambi non smettendo di sorridere.

"Lo devo prendere come un doppio sì?" -mi fa l'occhiolino ridacchiando e io ridacchio pure annuendo, guardandolo negli occhi-

"Sì." -sussurro e lui sorridendo mi bacia sulle labbra, tenendomi stretta a se e io ricambio il bacio, allacciando le mie braccia intorno al suo collo, mentre questa volta ci scambiamo un bacio lento dove le nostre lingue si sfiorano appena-

"Ehi, vacci piano, stiamo parlando di mia sorella." -esclama divertito Lance e Mitch ridacchiando si allontana di un passo da me, alzando le mani al cielo e io lo osservo sorridendo-

"Sissignore." -sorride Mitch e Lance ridacchia scuotendo la testa-

"Sono suo fratello ed è mio dovere prendermi cura di lei e di minacciare i suoi fidanzati." -dice e tutti quanti ridacchiamo- "Sei un ragazzo apposto, mi piaci davvero, ma fai soffrire mia sorella solo per un secondo e io ti spezzo le gambe, sono stato chiaro?" -lo guarda minaccioso e Mitch alza di nuovo le mani al cielo-

"Tranquillo non lo farò, voglio solo amarla." -sorride guardandomi e io ricambio il suo sorriso avvicinandomi a lui e subito intreccio le nostre dita-

"Bene, meglio per te." -esclama mio fratello avvicinandosi a noi- "Benvenuto in famiglia cognatino." -dice divertito abbracciandolo e Mitch ride ricambiando l'abbraccio, mentre io divertita mi volto e il mio sguardo si posa su quello di Steve, che mi stava fissando già da prima e il suo sguardo è così strano, così diverso.. sembra quasi dispiaciuto da tutto questo, sembra quasi deluso e infastidito, che cosa vuoi da me Steven Walker?-

Lo continuo a guardare mentre lui quasi furioso, riprendere a lavorare nervosamente.

"Con il tuo permesso, posso portare la mia ragazza a mangiare un gelato?" -domanda Mitch a mio fratello e lui ridacchia-

"Andate." -esclama Lance, mentre io continuo a fissare Steve che continua a lavorare ignorando tutti-

"Perfetto, ti va?" -mi domanda Mitch e io lo guardo negli occhi-

"Ovviamente! Ti ricordo che hai appena detto tutti i gelati alla menta che voglio, sono tutti testimoni." -gli rispondo divertita e lui ride-

"Certo principessa." -sorride lui, stringendomi la mano e io sorrido-

"Oddio finalmente." -esclama euforica Olivia e noi ridacchiamo- "Questo è un grande giorno." -dice abbracciandoci entrambi e noi ridacchiamo stringendola- "Siete bellissimi insieme, ve l'ho già detto?" -ci domanda guardandoci entrambi e noi scuotiamo la testa- "Beh siete bellissimi." -ci dice con un enorme sorriso e noi ridacchiamo-

"Adesso noi andiamo." -dice Mitch e lei annuisce non smettendo di sorride e mano nella mano ci incamminiamo verso la gelateria-

Sento il suo sguardo addosso, così mi volto verso di lui e ci guardiamo negli occhi.

"Che c'è?" -gli domando e lui sorride-

"C'è che.. finalmente il mio più grande sogno si è realizzato.. sai quante volte ho sognato tutto questo? Che tu fossi la mia ragazza? Parecchie volte. E adesso non è un sogno, ma una splendida realtà." -mi sorride e io ricambio il suo sorriso- "Stacie.." -si ferma nel camminare e ci mettiamo faccia a faccia-

"Cosa?" -faccio un piccolo sorriso, guardandolo negli occhi-

"Lo so che tu sei innamorata di.. beh hai capito no?" -mi domanda e io annuisco- "So che ti ha spezzato il cuore, so che sei stata male per lui e forse soffri ancora oggi, però"

"No aspetta." -lo interrompo e lui mi guarda- 

"Cosa?" -mi domanda-

"Voglio essere sincera con te ok?" -lo guardo negli occhi e lui annuisce- "Io sono ancora innamorata di Steve e hai ragione, sto ancora male per lui, per il suo rifiuto, ma adesso sono io a chiederti qualcosa." -gli dico e lui annuisce- "Fammi dimenticare di lui, fammi innamorare di te." -gli chiedo e lui sorride, prendendomi il viso tra le mani-

"Ce la metterò tutta." -sorride e io faccio un piccolo sorriso premendo le mie labbra sulle sue e lui continua a sorridere, accarezzandomi il viso con i pollici- 

"Andiamo a mangiarci questo gelato?" -gli domando sorridendo e lui annuisce-

"Andiamo." -sorride riprendendo a camminare verso la gelateria-

Voglio dimenticarmi di Steve, voglio disinnamorarmi di lui.. non sarà facile, ma ci riuscirò.. voglio poter avere la mia favola d'amore, forse cambierà il mio principe azzurro, ma Mitch ha tutte le carte in regola per esserlo.. voglio innamorarmi di lui e dimenticarmi una volta per tutte di Steven Walker.

Mi fa tornare alla realtà il freddo gelato al cioccolato di Mitch che mi ha appena spiaccicato sulla guancia e spalanco la bocca guardandolo malissimo.

"Ma che fai?" -sbotto nervosa e lui se la ride di gusto- "Sei un cretino Mitch." -sbuffo, afferrando il tovagliolino e lui continua a ridere con una mano sulla pancia- "Non ridere." -lo ammonisco con tono nervoso, pulendomi la guancia- "Vai al diavolo." -sbotto nervosa allontanandomi-

"Dove vai?" -ridendo mi viene dietro-

"Sei uno stupido, guarda?!" -quasi urlo voltandomi verso di lui e gli faccio notare la macchia di cioccolato sul mio vestitino- "E' tutta colpa tua." -sbotto nervosa e lui ridacchia prendendomi il viso tra le mani e mi bacia sulle labbra e io sbuffo di continuo, mentre lui ridacchiando continua a baciarmi-

"Non sbuffare e baciami." -mi ordina tra un suo bacio e l'altro, e tra un mio sbuffo e l'altro- "Stacie." -quasi urla, smettendo di baciarmi e io rido-

"Non ti perdonerò per avermi spiaccicato il tuo gelato sulla guancia e avermi macchiato il mio vestitino, con un bacio." -gli dico, facendomi serissima e lui sorride-

"Va bene, cosa dovrei fare?" -mi domanda divertito e io faccio un sorrisino cattivo- "Non promette nulla di buono quel sorriso." -esclama ridendo e io ridacchio-

"In ginocchio ai miei piedi schiavo." -gli ordino seria, puntando il mio indice a terra e lui ridendo si inginocchia-

"Che dovrei fare, per lei, mia principessa?" -mi domanda divertito e io sorrido-

"Portarmi a casa sulla schiena." -gli dico ridacchiando salendo a cavallo sulla sua schiena e lui ridendo si tira su, tenendomi dalle gambe e io mi aggrappo a lui per non cadere- "Su, camminare." -gli ordino e lui ridacchiando inizia a camminare verso casa mia-

"Poi mi perdoni però." -mi dice ovvio e io sorrido, stampandogli un bacio sulla guancia-

"Ti avevo già perdonato, ma non avevo voglia di camminare." -gli dico ridacchiando e lui scoppia a ridere buttando la testa all'indietro, appoggiando la sua nuca sulla mia spalla e io lo osservo ridere e lo trovo davvero bellissimo-

"Va bene." -ridacchia voltando di poco la testa verso di me e ci guardiamo negli occhi-

Appoggio la mia mano sul suo viso e sfioro le sue labbra con le mie e lui sorride, baciandomi a fior di labbra.

Ci sto davvero tanto bene con lui, mi rende felice, mi fa sentire tanto speciale e amata, come non mi sono mai sentita.
Ho decisamente fatto bene a dargli un opportunità.

...POV STEVEN...

Sono incazzato nero, sono deluso, sono infastidito.. il mio sogno si è avverato, loro davvero stanno insieme adesso, per me davvero è troppo tardi.. troppo tardi? Ma che cazzo dico, oddio sto davvero impazzendo.
Quel rossiccio del cazzo se le è presa, me l'ha portata via.. alt, me l'ha portata via? Ma che dico? Sono decisamente impazzito, non ci sto più con la testa.

"Hai visto che cosa romantica?" -mi domanda Tanya sorridendo, mentre fisso Stacie e quello mano nella mano allontanarsi-

"Io sarei in grado di fare di meglio." -dico nervoso, pulendo con forza il bancone-

"Che hai Steve? Sei strano." -dice guardandomi-

"Non devi lavorare?" -le domando acido, guardandola negli occhi-

"Mi stai cacciando?" -mi domanda incredula e io abbasso lo sguardo per calmarmi un attimo- "Bene, come desideri." -dice furiosa andando verso l'uscita e io la guardo-

"Tanya." -la richiamo per fermarla, ma lei esce dal locale furiosissima- "Fanculo." -ringhio a denti stretti, sbattendo con forza lo strofinaccio sul bancone-

Ma che cazzo mi è preso? Dio, sto davvero impazzendo.

"Si può sapere che ti è preso? Perchè hai trattato in quel modo Tanya?" -mi domanda scioccato il mio migliore amico e io lo guardo-

"E a te che cazzo ti prende? Davvero hai dato il tuo permesso a quel ragazzino di stare con tua sorella?" -gli domando fuori di me e lui alza un sopracciglio, sentendo lo sguardo di Rosie addosso-

"Ma che ti succede? Che problemi hai Steve?" -mi domanda stranito e io sospiro passandomi una mano sul viso, devo calmarmi, non ha senso che io faccia certe scenate- "Mitch è un ragazzo apposto e non ci vedo nulla di male se esce con mia sorella." -mi dice e io annuisco-

"Hai ragione, sì.. hai ragione." -affermo stringendo le mani a pugno e sbuffando torno a lavoro-

Devo cercare di mantenere la calma, non ha senso che io faccia certe scenate e tanto meno ha senso questo fastidio che provo verso Stacie.
Dio sto davvero impazzendo, per non parlare nel modo in cui ho trattato Tanya.. devo chiederle scusa, devo farmi perdonare, ho davvero esagerato.

...POV STACIE...

Ho passato tutto il giorno con Mitch e sono stata davvero molto bene.. abbiamo passeggiato tutto il giorno per le vie, abbiamo riso tanto, abbiamo parlato e ho imparato a conoscerlo sempre meglio e con il mio caratterino abbiamo discusso parecchie volte, ma abbiamo subito fatto pace.. quel ragazzo mi sopporta e dovrebbero farlo santo, e poi lui con me è davvero dolcissimo.. mi bacia di continuo sulla guancia e quando discutiamo e sono arrabbiatissima, lui mi ruba dolcissimi baci sulle labbra che mi fanno tanto sorridere, mi abbraccia di continuo tenendomi tra le sue braccia e stretta al suo petto, mi accarezza dolcemente e poi ama alla follia giocherellare con i miei capelli e io non lo sopporto questo ed è uno dei tanti motivi per cui abbiamo discusso oggi.
Ci sto davvero tanto bene con lui ed è un ragazzo dolcissimo e meraviglioso.

"Stellina." -mi richiama mia cognata entrando in camera mia, mentre sono seduta sul mio letto a leggere un libro-

"Che c'è?" -le domando, mettendo il segnalibro e subito dopo lo chiudo, appoggiandolo sul mio comodino-

"Voglio sapere come hai passato la giornata con Mitch." -mi dice sorridendo, mettendosi seduta sul mio letto-

"Abbiamo discusso parecchio, ma ci siamo divertiti tutto il giorno.. sono stata bene." -sorrido guardandola-

"Bene, ne sono felice." -sorride, accarezzandomi i capelli- "Stacie sono davvero contenta che tu gli abbia dato un opportunità." -sorride e io ricambio il suo sorriso- "Mitch è il ragazzo giusto per te e poi lo vedo come ti guarda.. quel ragazzo è stra innamorato di te." -mi sorride di nuovo e io annuisco-

"Già." -confermo sorridendo- "Anch'io sono felice di avergli dato un opportunità." -sorrido- "Voglio dimenticarmi di Steve e sono sicura che con lui ci riuscirò." -sorrido di nuovo e lei annuisce-

"Ne sono sicura anch'io." -sorride, stampandomi un bacio sulla guancia-

"Sorellina voglio sapere solo una cosa." -dice mio fratello entrando in camera mia e noi lo guardiamo-

"Cosa?" -gli domando con un piccolo sorriso-

"Mitch.. si è comportato bene? Ha tenuto le mani in tasca?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Non volevi sapere solo una cosa?" -gli domando divertita-

"Dai non scherzare, rispondi per favore." -mi dice lui e io sorrido-

"Si è comportato benissimo Lance." -sorrido e lui annuisce-

"Bene." -sorride lui- "Adesso a nanna, che domani ti attende un ultimo giorno di scuola." -dice sorridendo e io annuisco felice, mettendomi sotto le coperte-

"E sono così felice di questo." -esclamo euforica e loro ridacchiano-

"Notte cucciola." -sorride mio fratello, stampandomi un dolcissimo bacio sulla fronte e io sorrido-

"Notte stellina." -mi sorride Rosie, stampandomi un bacio sulla guancia-

"Notte." -sorrido guardandoli andare alla porta e appena escono, chiudono essa alle loro spalle-

Sorrido guardando il soffitto pensando a Mitch.

"Si, ho fatto decisamente bene a dargli un opportunità." -dico, quando all'improvviso mi volto verso il comodino sentendo il mio cellulare vibrare-

Allungo la mano su di esso e lo afferro, e sorrido nel leggere un messaggio su whatsapp da parte di Mitch e con il sorriso lo apro.

Mitch a Stacie: "Buonanotte principessa : *" -sorrido-

"Che tenero." -esclamo non smettendo di sorridere-

Stacie a Mitch: "Buonanotte anche a te Mitch : *" -invio sorridendo e subito dopo blocco il cellulare appoggiandolo di nuovo sul mio comodino-

Non smettendo di sorridere, mi metto comoda sotto le coperte e chiudo gli occhi, pensando a lui.. a Mitch.

...POV STEVEN...

Sono in auto, che sono le nove di sera e sto guidando verso la palazzina dove abita Tanya.
Devo farmi perdonare da lei, devo chiederle scusa nel modo in cui le ho parlato oggi.. sono stato davvero un coglione e mi devo assolutamente scusare.. non si meritava di essere trattata in quel modo da me, non se lo meritava e sono stato uno sciocco, ma non so nemmeno io che cazzo mi succede, ma vedere Stacie con quel rossiccio del cazzo, mi ha mandato fuori di testa.
Con in mano una rosa rossa, suono al suo citofono e aspetto una sua risposta.

"Chi è?" -domanda lei e io sorrido-

"Amore, sono io." -le rispondo-

"Che diavolo vuoi?" -mi domanda, è ancora arrabbiata con me e non le do tutti i torti-

"Mi fai salire?" -le domando, devo chiederle scusa e non mi va di farlo per citofono- "Tanya?!" -la richiamo interrogativo dopo alcuni minuti senza aver ricevuto una sua risposta e lei senza dire nulla, apre il portone d'ingresso della palazzina-

Sorridendo apro ed entro, raggiungendo l'ascensore e dopo aver digitato il quarto piano, le porte si chiudono e subito dopo inizia a salire, piano dopo piano, fino a raggiungere il piano richiesto.
Appena si aprono le porte, esco dall'ascensore e raggiungo l'appartamento di Tanya, dove trovo la porta d'ingresso socchiusa.

"Tanya." -la richiamo entrando in casa, ma non ricevo nessuna risposta, così sospirando chiudo la porta alle mie spalle e raggiungo il soggiorno, dove la trovo seduta sul divano con addosso il suo pigiama di seta lilla e sopra di esso una vestaglia dello stesso colore, tenendo le braccia intrecciate sotto al suo seno, furiosa- "Questa è per te, amore." -le sorrido avvicinandomi a lei, porgendole la rosa e lei mi guarda dritto negli occhi ed è davvero arrabbiata-

"Non ti perdono solo per avermi portato una rosa." -esclama furiosa e io sospiro, mettendomi seduto al suo fianco, posando la rosa sul tavolino davanti a noi- "Sono arrabbiata Steven." -dice e io per quel Steven, la guardo di scatto negli occhi e ci guardiamo- "Mi hai parlato male oggi e non ne capisco il motivo.. sei strano da giorni, vuoi dirmi una buona volta cosa ti succede?" -mi domanda serissima-

"Non mi succede nulla, tutti possono avere una giornata no, non credi?" -le domando-

"Certo, sono d'accordissimo con te, ma tu sei strano da giorni Steven." -mi dice, guardandomi dritto negli occhi-

"Ti prego smettila, non mi piace che mi chiami Steven." -affermo-

"E' il tuo nome." -esclama serissimo, guardando davanti a se-

"Si, è il mio nome, ma non mi piace che tu, la mia donna, mi chiami in questo modo." -le dico e lei mi riguarda negli occhi-

"E come dovrei chiamarti?" -mi domanda-

"Steve oppure amore, che mi piace tanto quando mi chiami amore." -le sorrido e lei fa un piccolissimo sorriso, abbassando lo sguardo sulle sue gambe- "Sono qui perchè ho capito di aver sbagliato oggi, di aver esagerato.. ero nervoso e me la sono presa con te che non centravi nulla." -le dico e lei ritorna a guardarmi negli occhi- "Ti prego scusami, perdonami amore mio." -le accarezzo il viso e lei non dice nulla, rimane a guardarmi negli occhi- 

"Centra per caso Stacie?" -mi domanda all'improvviso-

"Che centra adesso Stacie?" -le domando io-

"Non lo so, sei strano quando si tratta di lei, entrambi siete strani." -dice, beh che posso dirle? Non so nemmeno io che cazzo mi prende con quella ragazzina-

"Non centra nulla Stacie." -le dico, accarezzandole il viso- "Allora? Mi perdoni?" -le domando, accarezzandole i capelli e lei senza dire nulla, mi prende il viso tra le mani e mi bacia e io sorrido allacciando un mio braccio intorno alla sua schiena, ricambiando il bacio con la lingua-

Sinceramente non mi è piaciuto aver discusso con lei e oggi avevo davvero esagerato.. non so cosa mi succeda, ma Tanya non centra nulla e non è giusto che io me la prenda con lei.
Mi sento così strano ed è tutta colpa di Stacie, di quella ragazzina strana ma meravigliosa.

"Posso rimanere?" -sorrido malizioso-

"Certo." -sussurra, accarezzandomi i capelli e io la bacio dolcemente sulle labbra e lei ricambia, allacciando le sue braccia intorno al mio collo-

Mi allontano dalle sue labbra alzandomi dal divano sotto il suo sguardo e afferrandole la mano sorridendo, la faccio alzare e me la strascino dietro verso la sua camera.
Mi volto verso di lei e baciandola sulle labbra, chiudo la porta con la mano, mentre lei ricambiando il mio bacio, afferra l'orlo della mia maglietta e la tira su, costringendomi ad allontanarmi dalle sue labbra e lei me la sfila del tutto, buttandola a terra.
Mi avvicino a lei di un passo, allungandomi verso la sua mandibola e la bacio, scendendo sul suo collo, facendo cadere a terra la sua vestaglia, mentre le sue mani navigano su tutto il mio petto, le mie spalle e le mie braccia, sentendo le sue labbra depositarmi bacetti sulla spalla.
Mi allontano dal suo collo, iniziando a sbottonare il sopra del suo pigiama lilla e di seta sotto il suo sguardo, mentre le dita della sua mano si intrufolano tra i miei capelli scompigliandoli tutti.
La bacio sulle labbra, facendo cadere a terra il sopra del suo pigiama e lei ricambia il bacio, continuando ad accarezzarmi i capelli spettinandomi.
Sorridendo scendo a baciarle la mandibola, il collo e subito dopo il suo fantastico seno privo di reggiseno, accarezzandoglielo e stringendoglielo, sbattendola contro la porta alle sue spalle e lei inizia ad ansimare appoggiata ad essa, mentre una sua mano naviga sulla mia schiena e l'altra mi tira lievemente i capelli.

"Amore." -ansima lei graffiandomi lievemente la schiena, mentre continuo ad assaporare il suo invitante seno e a stringerglielo con una mano- "Steve." -sussurra ansimando e io mi allontano dal suo seno, baciandola subito sulle labbra e lei ricambia, allacciando le sue braccia intorno al mio collo, accarezzandomi la nuca e i capelli, mentre io tiro la cordicella del pantalone del suo pigiama, slacciando il fiocco, e subito dopo faccio scivolare a terra i suoi pantaloni, sentendola scacciarli via con i piedi-

Si allontana dalle mie labbra, affannati entrambi, e subito scende a baciarmi il collo, scendendo con i morsi sul mio petto, mentre io ansimo guardandola scendere sempre più giù, accarezzandole la testa.
Alza lo sguardo verso il mio e io le sorrido ansimando e super eccitato, mentre mi sbottona i jeans e subito dopo tira giù la zip, abbassandomi i pantaloni e io li scaccio via con i piedi, afferrandole il braccio tirandola su e la bacio subito sulle labbra e lei ricambia, mentre le stringo forte il sedere, fasciato da delle culotte fucsia, ma poco dopo scoppio a ridere rocamente essendo che lei ha ricambiato, stringendomi una chiappa.

"Bello sodo." -sussurra maliziosa e io ridacchio baciandola sulle labbra e lei ricambia, mentre inizia a farmi indietreggiare verso il suo letto-

Mi spinge dal petto, facendomi finire sul suo materasso a peso morto e subito si mette a cavalcioni su di me baciandomi sulle labbra e io ricambio, appoggiando le mie mani sui suoi fianchi, che iniziano a muoversi su di me, facendo strusciare le nostre intimità e di conseguenza facendoci gemere entrambi lievemente di piacere.

"Tanya, amore." -sussurro chiudendo gli occhi ansimando, mentre lei mi bacia e mordicchia il collo, continuando a strusciarsi-

"Hai ragione, non perdiamo altro tempo." -esclama affannata e io ridacchio rocamente aprendo gli occhi e li punto sui suoi che mi osservano divertiti- 

Dopo esserci tolti gli ultimi indumenti e io aver indossato un preservativo, lei fa in modo che io entri in lei.
Fare l'amore con Tanya è meraviglioso, forse meglio della nostra prima volta.
Sentirla gemere, urlare, ansimare ad ogni mia spinta è un qualcosa di meraviglioso per le mie orecchie, di unico.. sentirmi stringere da lei, sentire le sue labbra contro le mie, contro la mia pelle tra un gemito e l'altro è fantastico.
E lei non è da meno.. Dio questa donna a letto è formidabile e mi fa completamente perdere la ragione.. gemo e ansimo ad ogni sua spinta e mi manda completamente in paradiso.
Fare l'amore con la mia Tanya è meraviglioso.

"Steve." -quasi urla lei il mio nome, dopo aver raggiunto il culmine del piacere e io chiudo gli occhi, affannati entrambi e stanchi-

"Dio." -sussurro appagato e subito dopo riapro gli occhi puntandoli su di lei, che cercando di riprendere fiato, ancora a cavalcioni su di me, mi accarezza il petto ricambiando il mio sguardo-

Mi sorride dolcemente intrufolando le sue dita tra i miei capelli completamente spettinati e mi bacia sulle labbra dolcemente e lentamente, e io ricambio subito, accarezzandole i fianchi, scendendo sulle sue cosce.

"Ti amo amore mio." -sussurra sulle mie labbra e io sorrido, stampandole un bacio su di esse-

"Dormiamo?" -le domando e dallo sguardo capisco che ci sia rimasta un po male dato che non ho ricambiato il suo ti amo, ma sinceramente non lo so nemmeno io perchè non le ho detto anch'io, non mi capisco davvero in questo periodo-

"Si." -sussurra tirando un sorriso togliendosi da sopra di me e subito si mette sdraiata al mio fianco, dandomi le spalle, coprendosi con le coperte fin sopra il suo seno-

Mi avvicino a lei e la stringo a me da dietro, intrecciando le nostre gambe, mentre le lascio un bacetto dietro l'altro sulla sua spalla.

"Notte amore." -sussurro, stampandole un bacio sul collo-

"Notte." -sussurra lei e io sospirando lievemente, appoggio la mia guancia sul suo stesso cuscino chiudendo gli occhi, stringendola ancora di più a me-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^
 
Ecco tutto per voi un nuovo capitolo e scusate la lunga attesa : )
Come vi sembra questo capitolo? Stacie e Mitch insieme vi piacciono? Fatemi sapere quello che ne pensate lasciandomi qualche recensione ^^
 
Vi mando un bacio.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Festa di fine scuola. ***



 
Capitolo quindici) Festa di fine scuola.

...POV STACIE...

"Stellina è ora di alzarsi." -esclama questo la voce di Rosie, mentre raggiunge la finestra della mia camera-

"Sono sveglia, sono sveglissima." -esclamo euforica alzandomi velocemente dal letto, solo che inciampo sulle coperte e finisco a terra- "Che male." -mi lamento dolorante-

"Tutto bene?" -mi domanda preoccupata, raggiungendomi-

"Stavo meglio prima." -sbuffo ma un attimo dopo sorrido alzandomi in piedi-

"Ma che hai stamani?" -mi domanda sorridendo e io la guardo con un enorme sorriso-

"Ultimo giorno di scuola." -esclamo al settimo cielo e lei ridacchia-

Mi volto di scatto verso il mio cellulare che vibra sul mio comodino e velocemente lo afferro e sorrido nel leggere un messaggio su whatsapp da parte di Mitch.
Non smettendo di sorridere, apro la mia chat con lui e leggo il suo messaggio.

Mitch a Stacie: "Buongiorno principessa : *" -sorrido-

Stacie a Mitch: "Buongiorno anche a te : *" -invio, mentre insieme a mia cognata usciamo dalla mia camera, solo che vado a sbattere contro la porta-

"Maledizione." -sbotto dolorante e Rosie mi osserva sorridendo-

"Se tu guardi davanti quando cammini, non andresti a sbattere da nessunissima parte." -mi sorride lei e io sospiro, mentre scendiamo al piano di sotto, raggiungendo la cucina-

"Buongiorno fratellone." -sorrido, stampandogli un grosso bacio sulla fronte e lui ridacchia-

"Come siamo felici per l'ultimo giorno di scuola." -esclama lui e io sorrido, mettendomi seduta a tavola-

"Super felice." -sorrido iniziando a fare colazione-

Finalmente ultimo giorno di scuola, finalmente è finita, finalmente un po di riposo dopo nove mesi di inferno, nove mesi di compiti e di studio, finalmente da domani vacanze estive e potrò dormire tutto il tempo che voglio. Questo giorno lo attendevo da inizio anno e finalmente è arrivato.
Sono al settimo cielo!

"Stacie non vorrai fare tardi perfino l'ultimo giorno di scuola?" -mi domanda mio fratello, riportandomi alla realtà-

"No-no, vado! Corro!" -esclamo, alzandomi velocemente da tavola e corro al piano di sopra, solo che come mio solito fare, inciampo e finisco con le ginocchia su un gradino- "Che male." -sbuffo, alzandomi dolorante e riprendo a salire le scale- "Fratellone." -urlo dalla mia camera-

"Cosa?" -mi urla lui dal piano di sotto, mentre frugo dentro il mio armadio-

"Come ogni ultimo giorno di scuola, facciamo una festa anche quest'anno?" -gli domando, infilandomi un vestitino azzurro svolazzante-

"Certo cucciola." -mi risponde lui dal piano di sotto e io sorrido, indossando le mie converse nere-

"Quindi prendi la giornata libera da lavoro?" -gli domando, avvicinandomi allo specchio e subito inizio a pettinare i miei lunghi capelli-

"Facciamo solo mezza giornata, nel pomeriggio teniamo il bar chiuso." -mi risponde-

Ogni anno, ogni ultimo giorno di scuola, facciamo una festa per festeggiare e per far iniziare al meglio le vacanze estive.. è una nostra tradizione, l'hanno iniziata i nostri genitori e noi l'abbiamo portata avanti.

Mi sistemo al meglio allo specchio non smettendo un solo secondo di sorridere, quando all'improvviso mi si spegne nel vedere l'auto di Steve parcheggiare in questo istante, davanti casa sua, e un'attimo dopo scende lui, con gli abiti che indossava ieri e io lo seguo con lo sguardo raggiunge il suo ingresso, mentre fissa non so cosa davanti casa mia, stringendo le mani a pugno.

Non ha dormito a casa, ha passato la notte, sicuramente, da quella odiosa della sua ragazza.. fa così male tutto questo.. mi fa male sapere che passa la notte con lei, fa male terribilmente al mio cuore.

"Stacie muoviti o farai tardi." -mi urla mio fratello dal piano di sotto e io sbuffando, afferro velocemente il mio zaino e di corsa esco dalla mia camera- "Dai su." -mi sprona osservandomi, mentre scendo le scale di corsa- "Fai attenzione." -mi dice premuroso-

"Ciao." -sbuffo, raggiungendo l'ingresso-

"Aspetta." -esclama mio fratello e io mi volto verso di lui- "Dov'è finito il tuo enorme sorriso che avevi dieci minuti fa?" -mi domanda, me l'ha portato via il tuo migliore amico, quello stupido di Steve che passa la notte con quell'altrettanto stupida della sua fidanzata- "Stacie?!" -mi richiama preoccupato-

"Niente, fatti miei." -sbotto nervosa uscendo di casa e sbuffando, scendo la piccola rampa di scale davanti l'ingresso di casa-

"Siamo tristi per l'ultimo giorno di scuola?" -mi domanda la voce di Mitch e io mi volto di scatto e faccio un piccolo sorriso nel vederlo seduto sul suo motorino blu elettrico, mentre mi osserva-

"Per niente." -sorrido, avvicinandomi a lui- "Che ci fai qui?" -gli domando-

"Sono venuto a prendere la mia ragazza per andare insieme a scuola." -mi sorride lui e io ricambio il suo sorriso- "Non sei felice di vedermi?" -mi domanda ridacchiando e io lo abbraccio e lui mi stringe- "Comunque buongiorno principessa." -sussurra stringendomi di più-

"Buongiorno." -sorrido, allontanandomi di poco da lui e subito dopo gli stampo un leggero bacio sulle labbra che lo fa sorridere-

"Casco." -esclama sorridendo passandomi il casco bianco che afferro e me lo infilo in testa e lui subito me lo allaccia-

Non smettendo di sorridere, mi metto a galoppo sul suo motorino, dietro di lui, e mi stringo a lui immediatamente, mentre lui si allaccia il suo casco blu e subito dopo mette in moto e parte verso il liceo.

Mi ha sorpresa molto Mitch, non mi aspettavo di trovarmelo davanti casa e adesso capisco cosa stesse guardando Steve, quello che non capisco è: perchè stringeva le mani a pugno? Io non lo capisco proprio.. ieri non sembrava felice di vedere la scena tra me e Mitch, sembrava geloso, possibile che lo sia? Ma perchè? Possibile che provi qualcosa per me? Alt Stacie, non sognare ad occhi aperti, non illuderti.. Steven Walker non è geloso e non prova nulla per me... però in questo periodo è così strano.

"Lo so che è bello stringermi, però principessa siamo arrivati." -mi riporta alla realtà Mitch e la sua risata e io confusa, mi guardo intorno e noto che siamo già parcheggiati nel cortile del liceo, ancora sopra al suo motorino, mentre lo stringo a me-

"Scusa." -ridacchio scendendo dal motorino e lui sorride divertito guardandomi-

"A cosa stavi pensando?" -mi domanda sorridendo, togliendomi il casco-

"Nulla di importante." -faccio un piccolo sorriso e lui annuisce, alzando il casco che ha in testa, lasciandoselo appoggiato su di essa- "Come ogni anno, io e la mia famiglia, organizziamo una festa per festeggiare la fine della scuola e io mi chiedevo se" 

"Ci sarò." -mi interrompe lui sorridendo e io sorrido pure-

"Bene." -sorrido, guardandoci negli occhi- "Alle tre a casa mia." -gli sorrido e lui annuisce-

"Perfetto." -sorride e prendendomi il viso tra le mani, preme le sue labbra sulle mie, guardandoci dritto negli occhi-

"Vado da Olivia." -dico e lui annuisce, stampandomi un veloce bacio sulle labbra e io sorridendo raggiungo la mia migliore amica, che ci stava osservando da lontano con un enorme sorriso- 

"Stacie quest'anno la organizzate la festa?" -mi domanda sorridendo Amie, una compagna di classe-

"Come tutti gli anni alle tre, fai girare la voce." -le sorrido e lei annuisce raggiungendo le sue amiche- "Buongiorno." -sorrido ad Olivia-

"Buongiorno." -sorride lei guardandomi- "Siete così carini insieme." -esclama e io ridacchio- "Quest'anno ci sarà la festa?" -mi domanda-

"Certo, come ogni anno." -sorrido e lei annuisce- "Alle tre." -le dico, mentre raggiungiamo l'entrata del liceo dato che suona la campanella-

"Credi che ci sarà Steve?" -mi domanda e io la guardo di scatto-

"Oh no, non ci avevo pensato." -sbuffo, raggiungendo la nostra classe- "Sicuramente ci sarà come ogni anno." -sbuffo di nuovo, prendendo posto- "Quest'anno sarà orribile la festa." -sbuffo per la terza volta-

"Non sarà orribile Stacie, non lo sarà perchè ci sarò io e Mitch." -mi sorride la mia migliore amica e io la guardo-

"E se porta quella stupida della sua ragazza?" -le domando e lei sospira-

"Non pensare a Steve." -mi ammonisce guardandomi e io sbuffo-

"Non voglio vederlo tutto il tempo con quella stupida odiosa." -sbotto nervosa e la mia migliore amica sospira, mentre in classe entra la professoressa di inglese-

...POV STEVEN...

Sto dormendo, quando all'improvviso sento un fastidioso bip-bip, così apro lentamente gli occhi e sbadigliando stacco la sveglia appoggiata sul comodino.
Mi gratto la pancia sbadigliando di nuovo, voltando la testa verso Tanya, che dorme beatamente in pancia in su, con il viso rivolto dall'altra parte.
Sorrido mettendomi in un fianco e le accarezzo il braccio, stampandole un bacio sulla guancia e subito dopo mi volto, mettendomi seduto dandole le spalle e dopo aver afferrato i miei boxer da terra, mi metto in piedi infilandomeli.
Stiracchiandomi le braccia esco dalla sua camera da letto e raggiungo la cucina per poter preparare la colazione ad entrambi.

E' stata una notte molto tranquilla, senza sogni strani, infatti ho dormito divinamente e avere Tanya al mio fianco è stato bello come sempre.. sentirla cercarmi nel sonno per avermi vicino è stato speciale, voleva avermi tutta la notte vicino vicino a lei, come se avesse paura che me ne sarei andato da un momento all'altro, ma andarmene era proprio l'ultima cosa che volevo.

Ritorno in camera da letto con in mano un vassoio, dopo aver preparato un abbondante e invitante colazione, e sorridendo salgo sul materasso con le ginocchia osservandola, mentre dorme ancora beatamente in un fianco dandomi le spalle, dove la coperta le copre solo le gambe, lasciandole scoperta la sua fantastica schiena.
Appoggio il vassoio sul materasso e facendo attenzione a non far rovesciare nulla, mi avvicino a lei e inizio a stamparle bacetti umidi su tutta la lunghezza della sua schiena.

"Mh." -si lamenta lei nel sonno e io sorrido sulla sua pelle, arrivando con i baci sul suo fianco dove la sfioro lievemente con la lingua- "Steve." -sussurra con voce impastata dal sonno e io sorrido, scendendo con i baci sulla sua pancia e la sento sorridere, mentre allunga una sua mano tra i miei capelli scompigliati e io di conseguenza alzo lo sguardo sul suo, dove noto che tiene ancora gli occhi chiusi-

Mi allontano dalla sua pancia e la osservo sorridendo, mentre apre lentamente gli occhi e posa il suo sguardo sul mio, ancora mezza addormentata.

"Buongiorno." -sorrido, accarezzandole il viso e lei sbadiglia portandosi una mano alla bocca, mettendosi in pancia in su, dove il mio sguardo finisce sul suo seno nudo-

"Buongiorno." -mi saluta lei in un sussurro e io non smettendo di sorridere, mi metto a cavalcioni su di lei e prendendole il viso tra le mani, la bacio dolcemente sulle labbra e lei ricambia, infilando le sue dita tra i miei capelli spettinati-

"Dormito bene?" -le domando sorridendo, allontanandomi dalle sue labbra e lei sorride annuendo-

"Si." -sussurra stropicciandosi gli occhi e io sorrido osservandola- "E tu?" -mi domanda guardandomi-

"Benissimo." -sussurro baciandola di nuovo sulle labbra e lei ricambia, allacciando le sue braccia intorno al mio collo, mentre io accarezzo e stringo il suo meraviglioso seno- "Guarda cosa ho preparato per te." -sorrido tirandomi su, rimanendo seduto sul suo bacino in modo leggero e lei sorride osservando la colazione appoggiata sul materasso-

"Che tenero." -sorride accarezzandomi il mento, scendendo sul mio collo e subito dopo sul mio petto e io ricambio il suo sorriso, sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio- "Ma è troppo non credi? Ormai sai benissimo che non mangio molto." -dice e io sorrido-

"Lo so, ma devi mangiare, la colazione è il pasto più importante della giornata." -le faccio l'occhiolino, passandole una fetta di pane con spalmata sopra della marmellata di albicocca e lei sorridendo l'afferra, tirandosi su, mettendosi seduta, con me ancora a cavalcioni sulle sue gambe-

"Mi fai coprire?" -mi domanda e io sorrido, ammirandola completamente nuda-

"Guarda che se lo fai per me, a me non dispiace se rimani così." -le faccio l'occhiolino sorridendo e lei ridacchia-

"Lo so che non ti dispiacerebbe, ma è imbarazzante." -sorride guardandomi e io, stampandole un bacio sulla fronte, mi tolgo da sopra di lei, mettendomi seduto al suo fianco e lei subito tira le coperte fin sopra il suo seno-

"Oggi lavori?" -le domando, afferrando una brioche al cioccolato e subito dopo la mordo-

"Si, ma non ho molti impegni oggi." -mi risponde, portandosi l'indice sporco di marmellata in bocca- "Tu lavori?" -mi domanda guardandomi, afferrando un'altra fetta di pane-

"Aha." -le rispondo a bocca piena e lei sorride guardandomi, mordendo la fetta di pane- "Vieni al bar oggi?" -le domando, mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio-

"Si, per l'ora di pranzo." -mi sorride e io annuisco, afferrando il bicchiere con della spremuta d'arancia- "Ci facciamo la doccia insieme?" -mi domanda, mentre le passo il bicchiere che tengo in mano e lei lo prende bevendone subito un sorso-

"No." -le rispondo alzandomi dal letto- "Si è fatto tardi e devo tornare a casa per prepararmi." -le dico, mentre mi infilo i jeans sotto il suo sguardo-

"Come si è fatto tardi? Che ore sono?" -mi domanda allarmata, mettendosi in bocca l'ultimo pezzo di pane che tiene in mano-

"Sono le sette e mezza." -le rispondo infilandomi la maglietta-

"Dannazione, devo essere in ufficio alle otto e mezza." -esclama, appoggiando il bicchiere sul vassoio-

"Beh hai ancora un'ora di tempo." -le faccio notare, mentre afferro il mio cellulare dal comodino-

"Non mi basta un'ora.. devo farmi la doccia, piastrarmi i capelli, truccarmi e vestirmi, un'ora di tempo non mi basta." -mi dice, alzandosi in piedi coprendosi il corpo con il lenzuolo-

"Beh chiama tuo padre e avvisalo che farai tardi." -le sorrido e lei annuisce sospirando-

"Mio padre mi ammazzerà." -sbuffa, portandosi una mano tra i capelli-

"No, non credo." -sorrido, prendendole il viso tra le mani e la bacio dolcemente sulle labbra- "Ci vediamo più tardi." -le sorrido e lei annuisce, mentre esco dalla camera da letto toccandomi le tasche dei miei jeans- "Tanya sono lì le chiavi della mia macchina?" -le domando, raggiungendo il soggiorno-

"No amore, saranno sul tavolino del soggiorno." -mi risponde lei e io sorrido notandole sul tavolino-

"Trovate." -esclamo prendendole- "Ciao amore, a dopo." -la saluto, raggiungendo l'ingresso-

"Ciao." -mi saluta, sentendola chiudersi in bagno-

Sorridendo esco di casa e raggiungo l'ascensore.

Sono abbastanza in ritardo pure io.. dovrei essere al bar per le otto e aiutare a riordinare e a pulire per l'apertura, ma non fa niente, sono sicuro che il mio migliore amico non mi ammazzerà.

Arrivato vicino casa mia, serro la mascella nel vedere il rossiccio del cazzo seduto sul suo motorino, sotto casa di Stacie e lui, forse sentendo il motore della mia auto, si volta verso di me e ci fissiamo, mentre scendo dalla mia auto e con le mani chiuse a pugno raggiungo l'ingresso di casa mia, mentre quel ragazzino odioso continua ad osservarmi.
Sbuffando entro in casa mia e velocemente raggiungo il bagno al piano di sopra, con la voglia di spaccare tutto, soprattutto quell'odioso ragazzino, non lo sopporto proprio.. stavo bene a casa di Tanya, non pensavo a nulla e appena arrivo davanti casa mia, vedo quel mongolo che mi fa tornare in mente tutte le cose strane che provo e che mi succedono per Stacie.. io davvero non mi capisco, non capisco cosa mi succeda, non capisco perchè provo questo assurdo fastidio simile a gelosia, davvero non capisco e mentre insapono con cura il mio corpo, sento il motorino di quello accendersi e un attimo dopo andare via, e io sbuffo infastidito, immaginando che sopra a quel motorino ci sia Stacie avvinghiata a lui.
Adesso quello che non capisco è il mio migliore amico.. perchè non proibisce alla sorella di vedersi con quel rossiccio odioso, invece di farli uscire insieme? Se io fossi suo fratello lo allontanerei da Stacie a calci in culo quel rossiccio, invece lui no, è felice per la sorella e come se non bastasse gli piace quel ragazzino.

Sbuffando per la centesima volta, mi sistemo i capelli allo specchio, dopo aver indossato una camicia bianca, un pantalone nero e degli anfibi.
Afferro chiavi della mia auto, portafoglio e cellulare ed esco dalla mia camera da letto, scendendo al piano di sotto per raggiungere l'ingresso.
Esco di casa e velocemente raggiungo la mia auto, salgo a bordo e parto verso il bar.
Dopo un tragitto fatto tutto con sotto fondo della musica che trasmettevano alla radio e con la mia mente rivolta tutto il tempo a Stacie, parcheggio e velocemente raggiungo l'ingresso del bar...

"Buongiorno." -saluto entrando, dove trovo Lance e Rosie a pulire e a chiacchierare tra di loro-

"Giorno." -mi saluta Rosie sorridendo, continuando a spazzare a terra-

"Sei in ritardo amico." -mi fa notare Lance e io lo guardo, mentre raggiungo il bancone-

"Lo so, mi dispiace, non ho dormito a casa." -gli dico, allacciandomi il grembiule alla vita-

"Tranquillo." -mi sorride il mio migliore amico, mentre inizio a sistemare dei tavoli- "Lo sai che giorno è oggi?" -mi domanda, andando a pulire dietro al bancone-

"E' il compleanno di qualcuno e me ne sono dimenticato?" -domando osservando entrambi che scuotono la testa-

"Steve oggi è venerdì, ultimo giorno di scuola e noi cosa facciamo tutti gli anni in questo giorno?" -mi domanda il mio migliore amico e io sorrido-

"Vero, perdono! In questo periodo non ci sto con la testa." -sorrido, ritornando a sistemare un tavolo-

"Ci sarai, vero?" -mi domanda lui osservandomi e io sorrido-

"Come tutti gli anni amico." -gli faccio l'occhiolino e lui sorride- "Che ne dici se invito Tanya?" -gli domando-

"Perchè no? Più siamo, più sarà divertente." -sorride lui pulendo il bancone e io annuisco, sistemando una sedia-

"La chiamo." -dico uscendo dal locale cercando il suo numero in rubrica-

Guardandomi intorno, mi porto il cellulare all'orecchio e aspetto che mi risponda...

"Amore perchè mi chiami?" -mi domanda rispondendo alla mia chiamata con quasi il fiatone-

"Che fai? Come mai hai il fiatone?" -le domando stranito-

"Perchè mi sto preparando per andare a lavoro e sto facendo tutto di corsa." -mi spiega lei e io ridacchio-

"Sei ancora a casa?" -le domando-

"Esatto." -sospira e io sorrido- "Come mai mi hai chiamato? Hai dimenticato qualcosa qui, a casa?" -mi domanda-

"No, voglio solo invitarti ad una festa." -le dico sorridendo, salutando con un cenno del capo un cliente che entra nel locale-

"Che festa?" -mi domanda, sentendo la portiera della sua auto chiudersi-

"La organizzano i miei amici per festeggiare la fine della scuola, è una tradizione." -le spiego, mentre mette in moto la sua auto-

"Capisco e quando sarebbe?" -mi domanda, sentendo la sua auto viaggiare-

"Oggi, a casa di Lance, alle tre." -le rispondo- "Sei troppo impegnata con il lavoro?" -le domando-

"No-no, te l'ho detto che oggi non sono molto impegnata." -mi ricorda e io sorrido- "Ci sarò sicuramente amore." -la sento sorridere-

"Bene, buon lavoro." -sorrido-

"Grazie, anche a te." -sorride e subito dopo attacchiamo la chiamata, mentre rientro al bar e raggiungo il bancone-

"Viene?" -mi domanda Rosie sorridendo-

"Si." -sorrido, iniziando a lavorare e lei annuisce, portando un'ordinazione ad un cliente-

"Amico, ovviamente vieni con noi a casa per aiutarci a preparare ogni cosa, giusto?" -mi domanda sorridendo il mio migliore amico-

"Giusto." -sorrido, servendo il cappuccino ad una signora-

...POV STACIE...

Finalmente il suono della campanella, l'ultima di quest'anno e tutti quanti iniziano ad urlare felici per la fine della scuola.

"Liberi finalmente." -urla Mitch in piedi sulla sua sedia, con un piede appoggiato sul suo banco e un braccio alzato verso l'alto tipo Superman e tutti quanti ridiamo guardandolo-

"Hicks, scendi subito dalla sedia." -lo rimprovera la professoressa e lui ride, saltando sulla schiena di Tommy, il suo migliore amico, che ridendo lo tiene dalle gambe- "Finalmente è finita, così avrò un po di pace." -esclama la professoressa divertita-

"E' reciproca la cosa prof." -le dice Tommy e lei scuote la testa sorridendo-

"A tutta birra fuori da scuola, amico." -quasi urla Mitch ridendo e Tommy inizia a correre fuori dalla classe, con Mitch a galoppo sulla sua schiena-

"Fate piano ragazzi." -urla la professoressa-

"Arrivederci prof." -la salutiamo io e Olivia, e lei ci sorride-

"Buone vacanze ragazzi." -ci sorride, mentre tutti quanti usciamo dalla classe, raggiungendo l'uscita-

Appena mettiamo piede fuori dal liceo, notiamo tutti gli alunni della scuola ridere e urlare nel giocare a gavettoni.

"Oh mio Dio, nascondiamoci o ci bagneranno." -dice Olivia ridendo e insieme ci andiamo a nascondere dietro una macchina-

"Colpita e affondata." -esclama la voce di Mitch dopo avermi lanciando sulla schiena un palloncino d'acqua e io spalanco la bocca, mettendomi in piedi-

"Bastardo." -sbotto nervosa e lui ride di gusto-

"Hicks." -urla Nic, del quarto anno, e Mitch, appena si volta, gli finisce in piena faccia un palloncino d'acqua e io e Olivia scoppiamo a ridere guardandolo-

"Figlio di puttana." -urla Mitch divertito, lanciandogli due palloncini d'acqua e Nic uno riesce a schivarlo, ma il secondo gli scoppia sul cavallo dei pantaloni-

"Che mira oh!" -ride lui e Mitch ridacchia, voltandosi verso di me-

"Sei stato cattivo, perchè mi hai bagnata?" -gli domando con il broncio e lui ridacchiando, mi prende il viso tra le mani e mi bacia dolcemente sulle labbra e io ricambio subito, appoggiando le mie mani sui suoi polsi, mentre le nostre lingue iniziano a sfiorarsi e a giocare tra di loro-

"Tutti contro Mitch e Stacie." -urla Tommy ridendo e un attimo dopo ci finisco addosso un miliardo di palloncini d'acqua e io subito spalanco la bocca e Mitch, ridendo, mi abbraccia, tenendomi stretta contro il suo petto, mentre tutti continuano a lanciarci palloncini-

Dopo qualche minuto, finalmente i palloncini finiscono e io mi allontano da Mitch osservando i miei vestiti completamente bagnati.

"Sono fradicia." -affermo, guardandolo negli occhi e lui, alzando le spalla ridendo, mi bacia di nuovo sulle labbra e io ricambio-

"E' stato divertente però." -sorride lui, vicinissimo alle mie labbra e io annuisco con un piccolo sorriso-

"Tanto." -sorrido e lui mi stampa un bacio sulle labbra-

"Ti accompagno a casa?" -mi domanda, allontanandosi di poco da me e io annuisco-

"Si." -sorrido e lui annuisce, prendendomi per mano- "Olivia, tu vieni a casa mia prima, così ci aiuti a preparare ogni cosa." -le dico e lei annuisco-

"Certo amica mia, appena finisco di pranzare, sono subito da te." -mi sorride lei-

"Ok, allora a dopo." -sorrido e salutandola con la mano, insieme a Mitch, raggiungiamo il suo motorino-

"Ciao Hicks, ci si vede in giro." -lo saluta Nic e Mitch sorride, salutandolo con un cenno del capo-

Dopo esserci allacciati i caschi, saliamo a bordo del suo motorino e subito dopo parte verso casa mia, mentre mi tengo stretta a lui.
Dopo un breve tragitto, accosta davanti casa mia e subito scendo dal suo motorino, mettendomi al suo fianco.

"Mi aiuti, per favore?" -gli domando e lui ride, slacciandomi il casco- "Ci vediamo dopo." -sorrido-

"Si, alle tre giusto?" -mi domanda e io annuisco, facendo sfiorare lievemente le nostre labbra e lui sorride- "A dopo principessa." -mi sorride, accarezzandomi i capelli bagnati e io sorrido pure, facendo un passo indietro-

Dopo avermi fatto l'occhiolino, accelera e sfreccia via, e io sorridendo, salgo la piccola rampa di scale ed entro in casa.

"Sono tornata." -esclamo, chiudendo il portone alle mie spalle-

"Ben tornata a casa stellina." -afferma Rosie uscendo dalla cucina e aggrotta la fronte vedendomi completamente bagnata- "Che hai fatto? Ha iniziato a piovere e non ce ne siamo accorti?" -mi domanda divertita e io sorrido-

"No, ha scuola hanno fatto la guerra dei palloncini d'acqua." -ridacchio, raggiungendo le scale e lei sorride, ma a me mi si spegne il sorriso nel vedere in cucina Steve insieme a mio fratello, mentre preparano il pranzo- "Che ci fa lui qui?" -domando seria a Rosie-

"Beh è venuto per aiutarci a preparare tutto per la festa e tuo fratello l'ha invitato a pranzo da noi." -mi fa un piccolo sorriso e io sbuffando, salgo velocemente al piano di sopra-

"Lo sapevo io che sarebbe venuto, che barba." -sbuffo, chiudendomi in bagno- "Non poteva non venire per quest'anno alla festa?" -sbotto nervosa, spogliandomi dai vestiti bagnati- "Adesso mi tocca vederlo tutto il giorno, che nervi." -sbuffo di nuovo, iniziando ad asciugarmi-

Dopo essermi infilata l'accappatoio ed essermi asciugata i miei lunghi capelli biondi, esco dal bagno e raggiungo la mia camera, chiudendomi dentro, raggiungendo subito il mio armadio per vestirmi.
Dopo aver indossato il mio bikini bianco con fiorellini rosa, afferro un paio di pantaloncini e un top e li indosso velocemente.
Esco dalla mia camera e scendo al piano di sotto, raggiungendo la cucina.

"Ciao fratellone." -sorrido avvicinandomi a lui e gli stampo subito un grosso bacio sulla guancia, ricevendo immediatamente addosso lo sguardo di Steve-

"Ciao sorellina." -mi sorride lui, accarezzandomi la testa, mentre mi metto seduta a tavola ignorando Steve- "Stacie." -mi rimprovera mio fratello e io lo guardo-

"Che c'è?" -gli domando fingendo di non capire, ma so che mi rimprovera per non aver salutato Steve-

"Dove sono finite le buone maniere? Non saluti Steve?" -mi domanda sconcertato-

"Tranquillo Lance, va bene così." -gli dice lui, mettendosi seduto a tavola, davanti a me, e io abbasso lo sguardo sul mio piatto-

"Si può sapere che succede tra voi due?" -ci domanda Lance e noi due ci guardiamo subito dritto negli occhi, mentre Rosie, osservandoci, inizia a impiattare la pasta al ragù-

"Non succede nulla, tranquillo amico." -gli stringe la spalla Steve sorridendo, mentre io abbasso lo sguardo sul mio pranzo, iniziando a mangiare-

"Sicuri? In questo periodo sembrate distanti, come se non vi conosceste." -continua Lance, osservandoci entrambi, mentre io  continuo a mangiare, ignorando tutti-

"E' una tua impressione amico, va tutto bene." -cerca di convincerlo Steve-

"Va bene." -afferma Lance- "Buon appetito." -esclama e iniziamo a pranzare- "Com'è andata a scuola? Rosie mi ha detto che avete fatto a gavettoni." -mi sorride mio fratello e io lo guardo-

"Si, è stato divertente." -sorrido, ritornando a guardare il mio piatto, sentendo addosso lo sguardo di Steve, perchè non la smette di guardarmi? Non può evitarmi come faccio io? No, lui deve osservarmi tutto il tempo-

"Chi viene alla festa?" -mi domanda Rosie e io la guardo-

"Beh ho chiesto ad una mia compagna, di far girare un po la voce a scuola, quindi non saprei chi viene e chi no." -le rispondo e lei annuisce, mettendosi in bocca una forchettata di pasta, quando io all'improvviso sbuffo, non sopporto più lo sguardo di Steve addosso- "Ho, per caso, qualcosa in faccia?" -gli domando acida, guardandolo negli occhi-

"No, tranquilla." -mi risponde lui, ricambiando il mio sguardo, mentre Rosie e Lance ci osservano-

"Allora smettila di fissarmi, sei fastidioso." -sbotto, ritornando a mangiare in modo nervoso, non lo sopporto, per forza doveva venire a pranzo da noi? Per forza deve aiutarci con la festa? Non poteva starsene a casa sua o andare da qualche parte con quella odiosa della sua ragazza? No, mio fratello ha dovuto invitarlo a pranzo da noi e io adesso devo sopportare il suo sguardo addosso, che mi provoca solo altro dolore nel cuore-

"Forza, iniziamo a preparare tutto per la festa." -dice mio fratello, alzandosi da tavola e noi facciamo lo stesso- "Amico, vieni con me giù, in garage, a prendere gli scatoloni?" -gli domanda, mentre io e Rosie iniziamo a sparecchiare la tavola-

"Andiamo." -gli risponde lui sorridendo, mentre prendo tutti i piatti sporchi e loro escono dalla cucina-

"Stellina, stai bene?" -mi domanda mia cognata una volta sole e io la guardo negli occhi-

"Certo." -tiro un sorriso, ritornando a sparecchiare-

"Stacie." -mi richiama con quel tono di voce che ti fa capire che non crede a nessuna delle mie parole-

"Ho detto che sto bene." -sbotto nervosa, portando i piatti dentro la lavastoviglie-

Sbuffando esco dalla cucina e raggiungo il giardino di casa nostra, con tanto di piscina, dove ci trovo mio fratello e Steve iniziare a gonfiare i palloncini tutti colorati.

"Cucciola, ti dispiace andare in garage a prendere lo scatolone con i festoni?" -mi domanda sorridendo mio fratello-

"Certo, vado." -tiro un sorriso e rientro in casa, solo che qualcuno bussa al portone d'ingresso e lo raggiungo-

Apro e mi ritrovo davanti la mia migliore amica.

"E' arrivata l'aiutante." -esclama con un enorme sorriso entrando in casa e io sorrido, chiudendo il portone- "Che hai? Stai male?" -mi domanda preoccupata-

"C'è Steve." -sussurro sbuffando e lei annuisce capendo- "Raggiungi gli altri in giardino per dare una mano, io arrivo subito." -le dico, raggiungendo le scale che portano giù in garage e lei raggiunge gli altri in giardino-

Mi guardo intorno nel garage e dopo qualche minuto noto lo scatolone con su scritto in grassetto FESTONI, così mi avvicino e lo afferro e devo ammettere che pesa un pochino.
Mi volto per tornare su in casa, ma mi fermo nel vedere Steve che mi osserva, che vuole? Perchè è sceso? Più non lo voglio vedere e più mi sta in torno.
Sbuffando, mi incammino per raggiungere le scale, ma lui mi ferma dal braccio.

"Non toccarmi." -sbotto nervosa fulminandolo-

"Ti aiuto, peserà." -dice cercando di togliermi lo scatolone dalle mani-

"Non ho bisogno del tuo aiuto." -affermo fredda, allontanandomi da lui in modo brusco e mi avvio verso le scale-

"Stacie." -mi richiama, fermandomi dal braccio-

"Devi lasciarmi in pace." -quasi urlo, voltandomi verso di lui e ci guardiamo negli occhi- "Non ho bisogno del tuo aiuto. Non ho bisogno di te." -dico nervosa e velocemente salgo le scale, solo che inciampo e cado a terra su di esse, facendo rovesciare tutto quello che c'è dentro lo scatolone- "Maledizione." -sbotto nervosa e dolorante, sentendo i miei occhi pizzicare, da un momento all'altro scoppierò a piangere-

"Stacie." -mi richiama lui, avvicinandosi velocemente- "Ti sei fatta male?" -mi domanda, accarezzandomi la spalla e io di scatto osservo la sua mano-

Lentamente alzo lo sguardo sul suo con le lacrime agli occhi e ci fissiamo.

"Non piangere." -sussurra, accarezzandomi una guancia-

"Lasciami in pace." -sussurro- 

"Stacie, noi siamo amici." -mi sorride-

"Io non voglio essere tua amica, lo vuoi capire?" -gli domando acida- "Voglio solo che mi lasci in pace.. mi fa male, mi fa male il cuore ogni volta che mi guardi, che mi parli, che mi tocchi." -gli dico con le lacrime agli occhi, ma un attimo dopo mi copro il viso con entrambe le mani e scoppio a piangere, mentre sento il suo sguardo addosso, non ce la faccio più, sto male.. sto male quando lo vedo, sto male quando gli parlo, sto male quando mi accarezza, sto male quando mi sta troppo vicino, sto male e mi fa male solo il cuore.. ho bisogno che lui mi stia lontano, ma non vuole capirlo, mi sta tutto il tempo intorno, ho il suo sguardo tutto il tempo addosso e questo mi fa solo male, male al cuore-

"Cucciola, perchè piangi?" -mi domanda mio fratello e io mi asciugo velocemente le lacrime, guardandolo fermo sulle scale che mi osserva-

"Nulla, sono solo caduta." -gli rispondo, afferrando tutto ciò che è caduto, rimettendolo in modo nervoso dentro lo scatolone-

Velocemente lo afferro e salgo al piano di sopra, lasciando quei due da soli.

...POV STEVEN...

Sono in giardino con Lance, mentre gonfiamo palloncini, quando con la coda dell'occhio vedo Stacie raggiungerci.

"Cucciola, ti dispiace andare in garage a prendere lo scatolone con i festoni?" -le domanda sorridendo Lance-

"Certo, vado." -gli risponde lei e io la guardo rientrare in casa e raggiungere il portone d'ingresso, dato che qualcuno ha bussato-

La osservo, mentre conversa con la sua migliore amica e dopo qualche minuto, si dividono.

"La raggiungo, peserà lo scatolone." -dico, attaccando un palloncino appena gonfiato sul muro-

"Ciao a tutti." -saluta sorridendo Olivia-

"Ciao." -la salutiamo sorridendo, mentre mi avvio verso la porta finestra-

"Non credo che pesi così tanto." -mi dice il mio migliore amico, ma io lo ignoro rientrando in casa, sotto lo sguardo di Rosie che mi osserva raggiungere le scale-

Scendo le scale che portano al garage e mi fermo osservandola, mentre afferra lo scatolone dei festoni e appena si volta per tornare su in casa, si ferma nel vedermi.
Sbuffando si incammina per raggiungere le scale, ma io la fermo dal braccio, non sopporto di essere ignorato da lei, non sopporto averla così lontana da me.

"Non toccarmi." -sbotta nervosa fulminandomi-

"Ti aiuto, peserà." -le dico cercando di toglierle lo scatolone dalle mani-

"Non ho bisogno del tuo aiuto." -afferma fredda, allontanandosi da me in modo brusco e si avvia di nuovo verso le scale-

"Stacie." -la richiamo fermandola di nuovo dal braccio, odio tutto questo, odio sentirla così fredda nei miei confronti, odio nel modo in cui mi guarda, odio tutto questo-

"Devi lasciarmi in pace." -quasi urla, voltandosi verso di me e ci guardiamo negli occhi- "Non ho bisogno del tuo aiuto. Non ho bisogno di te." -mi dice nervosa e velocemente inizia a salire le scale, solo che inciampa e finisce a terra su di esse, facendo rovesciare tutto quello che c'è dentro lo scatolone- "Maledizione." -sbotta nervosa e un po dolorante-

"Stacie." -la richiamo, avvicinandomi velocemente- "Ti sei fatta male?" -le domando, accarezzandole la spalla e lei di scatto osserva la mia mano-

Lentamente alza lo sguardo sul mio e noto solo ora che abbia le lacrime agli occhi.

"Non piangere." -sussurro accarezzandole una guancia, non mi piace vederla così, non piace vederla piangere, non mi piace vederla stare male-

"Lasciami in pace." -sussurra- 

"Stacie, noi siamo amici." -le sorrido, non voglio lasciarla in pace, non voglio sentirla così distante da me, rivoglio quello strano ma meraviglioso rapporto che avevamo, rivoglio la Stacie che le piaceva stare con me, anche se si innervosiva sempre, rivoglio quello che eravamo-

"Io non voglio essere tua amica lo vuoi capire?" -mi domanda acida- "Voglio solo che mi lasci in pace.. mi fa male, mi fa male il cuore ogni volta che mi guardi, che mi parli, che mi tocchi." -mi dice con le lacrime agli occhi, ma un attimo dopo si copre il viso con entrambe le mani e scoppia a piangere e io non so che fare, così rimango ad osservarla piangere e vorrei prendermi a pugni.. è tutta colpa mia tutto questo, è colpa mia se sta male, è colpa mia se piange, ma non posso, non voglio lasciarla andare- 

"Cucciola, perchè piangi?" -le domanda Lance e lei velocemente si asciuga le lacrime, guardandolo fermo sulle scale che la osserva e io fisso lei, non riesco a toglierle gli occhi di dosso-

"Nulla, sono solo caduta." -gli risponde, afferrando tutto ciò che è caduto, rimettendolo in modo nervoso dentro lo scatolone-

Velocemente lo afferra e sempre velocemente sale al piano di sopra, sotto il mio sguardo.

"Non dovevi aiutarla?" -mi domanda Lance e io lo guardo-

"Si, ma.. non pesava e mi ha detto che ce la faceva da sola." -rispondo velocemente, iniziando a salire le scale-

"Steve." -mi richiama fermandomi dal braccio e io mi volto verso di lui- "Dimmi che succede." -afferma quasi in un ordine, succede che tua sorella mi ama e io le ho spezzato il cuore, ecco quello che succede, ma di certo non posso venirtelo a dire-

"Non succede nulla, te l'ho già detto." -gli rispondo e spero che non faccia altre domande-

"Ok." -esclama poco convinto e io ricomincio a salire le scale e lui dietro a me-

Raggiungiamo il giardino dove il mio sguardo si fissa su Stacie che con l'aiuto di Rosie e Olivia iniziano ad apparecchiare dei tavoli con patatine di ogni genere, stuzzichini di vario tipo, bevande gassate e non, bicchieri e piattini di plastica colorati.

"Amico, aiutami ad appendere questo festone." -mi dice il mio migliore amico e io distolgo lo sguardo da Stacie e lo poso su di lui, sopra alla scala con in mano un festone blu-

"Arrivo." -esclamo e mi avvicino-

...POV STACIE...

Con lo scatolone in mano, raggiungo in giardino Rosie e Olivia che attaccano palloncini di ogni genere dappertutto e sbuffando lo poso a terra.

"Qualcosa non va?" -mi domanda Rosie e io sbuffo non rispondendole, iniziando ad attaccare pure io palloncini- "Stacie." -mi richiama-

"Non ne voglio parlare ok? Lasciatemi in pace." -sbotto nervosa guardandola-

"Va bene, come vuoi." -afferma e io sbuffo di nuovo- "Lascia stare quei palloncini, aiutaci ad apparecchiare i tavoli." -mi dice e io sbuffando mi avvicino a loro, iniziando ad apparecchiare, mentre con la coda dell'occhio noto mio fratello e Steve raggiungerci e un attimo dopo sento il suo sguardo fisso su di me-

Perchè non la smette di fissarmi?! Non capisce che mi fa solo male il suo sguardo addosso, che mi fa stare sempre peggio? Gliel'ho detto, gli ho detto che mi fa stare male il suo sguardo e lui che fa? Se ne frega e continua a fissarmi.. non sopporto più tutto questo, vorrei solo correre in camera mia e piangere, voglio solo questo.. piangere, piangere e ancora piangere.

"E con questo abbiamo finito." -esclama Rosie sorridendo, attaccando l'ultimo festone-

"Adesso mancano solo gli invitati e la festa può iniziare." -sorride Lance, mentre suona il campanello- "Eccone uno." -esclama-

"Vado io." -dico rientrando in casa e raggiungo il portone d'ingresso-

Lo apro e sorrido nel vedermi davanti un Mitch tutto sorridente.

"Ciao." -lo abbraccio subito e lui mi stringe, ho bisogno di stare bene e solo lui può farmene-

"Ehi, qualcosa non va?" -mi domanda, stringendomi a se-

"Nulla, avevo solo bisogno di un tuo abbraccio." -sorrido allontanandomi da lui e lui ricambia il mio sorriso, prendendomi il viso tra le mani, riempiendomi di dolcissimi baci le labbra e io ricambio ogni suo piccolo bacio sorridendo- "Dai, entra." -ridacchio, allontanandomi da lui e lui sorridendo entra in casa-

Mano nella mano raggiungiamo il giardino...

"E' qui la festa?" -domanda euforico Mitch e tutti quanti lo guardando sorridendo, mentre Steve lo fulmina-

"Ciao, ben arrivato." -gli dice mio fratello abbracciandolo- "Tutto apposto?" -gli domanda, stringendogli la spalla-

"Tutto apposto." -sorride lui- "Ciao." -saluta gli altri sorridendo-

"Ciao." -lo salutano Olivia e Rosie ricambiando il sorriso, mentre Steve continua a guardarlo male-

"Ma non c'è ancora nessuno?" -domanda, guardandosi intorno-

"Ancora no, sei il primo ad essere arrivato." -gli sorrido e lui annuisce accarezzandomi la guancia, sotto lo sguardo fulmineo di Steve, mentre Rosie accende la musica-

Suonano al campanello...

"Vado io." -dice Lance rientrando in casa, raggiungendo il portone e dopo poco il giardino inizia a riempirsi di ragazzi e ragazze, e la festa ha inizio-

Osservo tutti quanti dopo mezz'ora di festa e c'è chi mangia, beve, chiacchiera, balla e chi è già in costume dentro la piscina oppure seduti sul bordo con i piedi a mollo, e poi ci sono io, che non mi sto divertendo per niente.

"Non ti diverti eh?" -mi domanda Olivia ovvia e io la guardo-

"Per niente." -sbuffo, prendendomi un bicchiere d'aranciata- 

"E' per Steve?" -mi domanda-

"Già." -sbuffo di nuovo, quando all'improvviso suonano al campanello- "Vado ad aprire." -dico rientrando in casa e raggiungo l'ingresso-

Apro e serro la mascella nel ritrovarmi davanti una Tanya sorridente.

"Ciao Stacie." -mi saluta sorridendo-

"Che ci fai qui?" -le domando acida e a lei le si spegne il sorriso-

"Mi ha invitata Steve." -mi sorride e il nominato ci raggiunge-

"Ciao." -la saluta lui, stampandole un bacio sulle labbra e io abbasso subito lo sguardo a terra-

"Posso entrare?" -domanda la stupida odiosa e io la guardo di scatto-

"Non sei stata invitata." -le dico, guardandola male- "Questa è la MIA festa e tu non puoi invitare chi diavolo ti pare e piace." -sbotto, fulminando Steve che mi guarda incredulo-

"Ma smettila." -mi ammonisce lui, afferrando la mano di quella e la tira dentro casa, sotto il mio sguardo sorpreso- "A tuo fratello va bene." -dice, guardandomi negli occhi e un attimo dopo raggiungono insieme il giardino-

"Ti odio." -quasi urlo nervosissima, sbattendo la porta- "Vi odio." -sussurro a denti stretti raggiungendo la festa, mentre li osservo chiacchierare con mio fratello e Rosie-

Sbuffo, afferrando nervosamente una manciata di noccioline e me le metto in bocca fulminando quella accarezzare ridendo il braccio di Steve.

"Che diavolo ha da ridere?!" -sbotto fulminandola-

"Principessa non ti stai divertendo?" -mi domanda Mitch e io lo guardo di scatto- "Che hai?" -mi domanda, accarezzandomi il viso-

"Nulla, fammi divertire." -faccio un piccolo sorriso-

"Certamente, vieni con me." -sorride prendendomi per mano e mi strascina in mezzo alla folla scatenata che balla e si diverte nella "pista" da ballo, che sarebbe la tettoia che abbiamo in giardino-

Sorridendomi allaccia un suo braccio intorno alla mia schiena tenendomi stretta a se, lasciando l'altro braccio steso lungo il suo fianco e io sorrido, allacciando un mio braccio intorno al suo collo e con l'altro afferro la sua mano intrecciando le nostre dita, iniziando a ballare appiccicati e a divertirci.
Mitch sorridendo va di poco indietro con la schiena e inizia a muovere il suo bacino a onda verso il mio e io ridendo faccio lo stesso e lui mordendosi il labbro inferiore, abbassa lo sguardo sui nostri bacini che si muovono ad onda e ci scontrano, si toccano.

"Vacci dentro Hicks." -esclama Nic ridendo e noi ridiamo pure, continuando a ballare in quel modo-

...POV STEVEN...

Sto chiacchierando del più e del meno con Lance, Rosie e Tanya, quando mi volto verso la "pista" da ballo osservando i vari ragazzi che si scatenano e si divertono, quando all'improvviso il mio sguardo finisce su Stacie, stretta da quel rossiccio del cazzo, mentre ballano appiccicati.
Serro la mascella nel vedere quel ragazzino odioso andare di poco indietro con la schiena sorridendo e iniziare a muovere il suo bacino a onda verso quello di Stacie e lei ridendo fa lo stesso, muovendo il bacino a onda vero quello di lui e lui mordendosi il labbro inferiore, abbassa lo sguardo sui loro bacini che continuano a muoversi a onda facendoli scontrare, toccare.

"Ma che cazzo fa?" -sussurro, stringendo le mani a pugno fissandoli-

"Vacci dentro Hicks." -esclama un ragazzo ridendo e loro ridono pure, continuando a ballare in quel modo-

"Andiamo a ballare." -dico, tirandomi dietro Tanya e lei quasi cade, essendo che la strascino con poca grazia-

"Steve non tirare." -afferma lei, continuando a seguirmi verso la folla che si scatena- "Che ti prende?" -mi domanda stranita-

"Nulla, voglio solo ballare." -le rispondo, stringendola a me fissando quei due, che per i miei gusti sono troppo vicini e si stanno strusciando un po troppo-

"Va bene." -ridacchia lei, allacciando le braccia intorno al mio collo e iniziamo a muoverci ballando, mentre il mio sguardo è fisso su Stacie, che ride insieme a quello, continuando a ballare in quel modo tanto osceno- "Cosa guardi?" -mi domanda, voltandosi dalla mia stessa parte-

"Nulla." -la guardo negli occhi e noto che lei fissi seria Stacie-

"Ci va dentro la ragazza." -ridacchia osservandoli e io mi volto verso quei due e serro la mascella nel vedere Stacie dare le spalle a quello, mentre ride ballandole dietro e lei fa lo stesso, ride, ballando troppo appiccati-

"Ma come diavolo ballano?!" -sbotto, avvicinandomi a loro sotto lo sguardo di Tanya-

"Ma dove vai?" -mi domanda lei fermandomi dal braccio, ricevendo addosso lo sguardo di Stacie e adesso non ride più- "Lasciali divertirsi, tu non volevi ballare con me?" -mi domanda sorridendo, allacciando di nuovo le sue braccia intorno al mio collo e io tiro un sorriso annuendo, stringendola a me e ricominciamo a ballare-

Mi volto verso Stacie e lei mi fissa pure, ma dopo poco si volta dall'altra parte, riprendendo a strusciarsi su quel mongolo, Dio voglio distruggerlo.

...POV STACIE...

Mi fa male vederlo con quella, mi fa male vederlo mentre la stringe forte a se ballando con lei, mi fa male avere il suo sguardo addosso.. mi fa male tutto questo.

"Sei brava a ballare." -sorride Mitch, stringendomi da dietro e io sorrido, continuando a ballare stretta a lui e lui fa lo stesso, ballando dietro di me- "Hai risvegliato qualcuno nei miei boxer." -mi sussurra all'orecchio-

"Mitch." -quasi urlo sconcertata, voltandomi di scatto verso di lui, smettendo di ballare, e lui ride-

"Che c'è?" -mi domanda divertito-

"Ma cosa dici?" -gli domando sconcertata e lui scoppia a ridere-

"Vado un attimo in bagno." -dice-

"Che devi fare in bagno?" -gli domando con un sopracciglio alzato e lui scoppia a ridere di nuovo-

"Nulla di tutto quello che ti sta passando per la testa." -mi fa l'occhiolino allontanandosi e io lo osservo-

"Oddio, l'ho eccitato." -sussurro  sconvolta e sospirando, raggiungo il tavolo per poter bere-

Sorseggiando del the alla menta, mi volto verso la pista da ballo e sorrido nel vedere Olivia ballare con un ragazzo molto carino, mentre conversano tra di loro e ridono.

"Oddio, che teneri." -sorrido di nuovo, ma mi si spegne nel notare Steve avvicinarsi a me-

"Ti sembra il modo di ballare con quell'idiota?" -mi domanda lui sconcertato e serissimo, e io lo guardo negli occhi-

"Idiota ci sarai tu, non il mio ragazzo." -gli dico nervosa-

"Il tuo ragazzo." -sussurra a denti stretti e sembra infastidito da quella frase, mentre lo guardo con un sopracciglio alzato-

"Che ti prende?" -gli domando e lui mi guarda negli occhi-

"Non puoi ballare in quel modo con... quello." -afferma e io rido nervosamente-

"E tu chi diavolo sei per venirmi a dire questo?" -gli domando nervosa-

"Sono.. sono un tuo amico piccolina." -mi risponde e quel piccolina mi fa perdere un battito-

"Primo: non chiamarmi piccolina e secondo: ti ho già detto che non voglio e non posso essere tua amica." -gli dico nervosamente-

"Qualche problema?" -ci domanda Mitch raggiungendoci e Steve lo fissa male-

"Nessuno." -gli rispondo fissando Steve e afferrando la mano di Mitch, mi allontano con lui-

"Stacie." -mi richiama Mitch e io lo guardo negli occhi- "Che voleva?" -mi domanda-

"Non voleva nulla, divertiamoci." -sorrido, iniziando a muovermi lievemente a ritmo di musica e lui sorridendo mi bacia sulle labbra e io ricambio allacciando le braccia intorno al suo collo-

...POV STEVEN...

Dio come sono infastidito da tutto questo.. non sopporto di vederla con lui mentre ridono, si baciano, si divertono. Non sopporto di sentirla così distante da me, così fredda nei miei confronti, non sopporto quando mi guarda con quello sguardo diverso da quello che aveva prima nei miei confronti, non sopporto questa situazione con lei e vorrei solo tornare quelli di prima, quelli che si punzecchiavano ma andavano d'accordo, voglio ritornare a ridere con lei e a farla innervosire, voglio ritornare a parlare con lei.. mi manca.. mi manca quello strano ma bellissimo rapporto che avevamo.

"Steve che ti succede? Non ti diverti?" -mi domanda Tanya, mettendosi seduta al mio fianco sul dondolo, mentre fisso quei due parlare e ridere insieme- "Steve?" -mi richiama e io la guardo-

"Mi prendi qualcosa da bere?" -le domando e lei mi sorride-

"Va bene." -mi stampa un bacio sulla guancia e subito dopo si alza e va via-

Ritorno a guardare quei due e serro la mascella nel vedere quel ragazzino idiota, aiutare Stacie a sfilarsi il top e subito dopo lei si abbassa i pantaloncini, rimanendo con solo addosso quel bikini bianco con fiorellini rosa, mettendo in mostra quel corpo da urlo e quel seno prosperoso.

"Dio." -sussurro ammirandola per benino, ma un attimo dopo stringo le mani a pugno nel vedere quel mongolo baciarla sulle labbra e lei ricambia, mentre quello lì le accarezza e stringe il sedere- "Io lo distruggo." -esclamo furioso e a passo svelto li raggiungo- "Perchè non tieni le mani apposto?" -quasi urlo, allontanando di malo modo il rossiccio del cazzo, da Stacie-

"Ma che vuoi?" -mi domanda lui sconcertato, mentre Stacie mi osserva stranita e senza parole-

"Vedi di tenere le mani in tasca o giuro che te le taglio." -ringhio, fissandolo negli occhi-

"Ma che diavolo vuoi?" -quasi urla Stacie spintonandomi dal petto, facendomi indietreggiare e io la guardo di scatto negli occhi- "Ma chi ti credi di essere?" -quasi urla spintonandomi di nuovo, facendomi indietreggiare di un passo-

"Stacie." -le afferro il polso e l'avvicino a me pericolosamente e ci fissiamo negli occhi-

"Lasciami in pace. Lasciaci in pace.. non sei mio fratello, non sei mio padre, non sei nessuno, quindi non intrometterti nella mia vita." -afferma furiosa, spingendomi di nuovo dal petto-

"Voglio solo proteggerti.. sono il tuo supereroe, ricordi?" -le sorrido, guardandola negli occhi-

"Lasciami in pace Steven." -afferma fredda e un attimo dopo va via a passo svelto, sentendo lo sguardo del ragazzino odioso addosso-

Volto lo sguardo verso di lui e ci fissiamo negli occhi, ma dopo qualche minuti mi sorpassa, raggiungendo Stacie e io serro la mascella.

Non so che cavolo mi succede.. sento di impazzire.. non sopporto quel ragazzino e non sopporto di sentire lei
così distante da me, e poi non voglio.. non voglio lasciarla andare, non voglio lasciarla in pace.

"Eccoti qui." -esclama Tanya sorridendo affiancandomi, passandomi il bicchiere con della coca cola e io sbuffando mi allontano, sotto il suo sguardo stranito-

...POV STACIE...

Perchè si comporta così? Perchè non mi lascia in pace? Possibile che sia geloso?

"Voglio solo proteggerti.. sono il tuo supereroe, ricordi?" 

Non sei solo il mio supereroe, sei tutto per me.. sei l'uomo che amo con tutta me stessa, sei l'unico che riesce a farmi battere forte il cuore, sei l'unico che riesce a farmi provare cose tanto meravigliose e sei l'unico che mi spezza il cuore.
Voglio solo essere felice, ma non ci riesco avendolo tutto il tempo intorno, che mi fissa, che mi parla.

"Stacie." -mi richiama Mitch entrando in camera mia, dove sono seduta a terra, appoggiata al mio letto, mentre piango-

"Sto bene." -dico, asciugandomi le lacrime-

"No, tu non stai bene." -dice lui, mettendosi seduto al mio fianco e io scoppio a piangere di nuovo e lui subito mi stringe al suo petto- "Non piangere principessa, non mi piace vederti così." -sussurra, stringendomi forte a se, mentre continuo a piangere sul suo petto-

"Sto bene." -sussurro, allontanandomi dal suo petto asciugandomi le lacrime che continuano a scendere lungo il mio viso- "Ritorna alla festa." -cerco di sorridere, guardandolo negli occhi-

"Non posso ritornare alla festa, sapendo che tu sei qui a piangere e stare male." -mi accarezza dolcemente il viso, asciugandomi le lacrime- 

"Io sto bene Mitch." -sorrido, guardandolo negli occhi-

"Non mentire. Non mentirmi." -dice, guardandomi fisso negli occhi e io abbasso lo sguardo a terra- "Ricordi?" -mi domanda e io ritorno a guardarlo negli occhi-

"Cosa?" -sussurro-

"Ti renderò felice." -mi sorride, accarezzandomi il viso e io faccio un piccolo sorriso-

"E come?" -gli domando-

"Beh per iniziare, posso.." -sorride divertito-

"Puoi?" -gli domando impazientita e lui ride-

"Posso iniziare col farti il solletico." -esclama mettendosi in ginocchio-

"No." -gli dico gattonando via e lui ride, afferrandomi dai fianchi e un attimo dopo mi ritrovo stesa a terra sul pavimento, con lui che mi fa il solletico e io di conseguenza inizio a ridere e a dimenarmi- "No-no-no-no basta." -urlo ridendo e dimenandomi come un pazza, e lui ride pure, continuando senza sosta- "Mitch basta, ti prego." -urlo ridendo e dopo qualche minuto la smette, ritrovando la sua fronte sulla mia tutto sorridente, mentre mi asciuga le lacrime per aver riso troppo e io ridacchio, fissandolo negli occhi- "Cattivo, soffro tantissimo il solletico." -gli tiro un pugnetto sul braccio e lui ridacchiando, si mette a cavalcioni sopra di me baciandomi sulle labbra, appoggiando i palmi di entrambe le sue mani a terra, al fianco delle mie spalle, e io ricambio subito il bacio-

"E' servito a farti ridere però." -sussurra sulle mie labbra, continuando a baciarci lentamente e a sfiorarci appena le lingue, e io sorrido sulle sue labbra-

Si allontana di poco dalle mie labbra e ci fissiamo negli occhi, e dopo qualche minuto, sorridendo, mi stampa un bacio sul naso, poi sulle labbra e subito dopo mi stampa bacetti umidi sul collo e io chiudo gli occhi di poco, inarcando la testa verso l'alto per dargli ulteriore spazio.
Sento la sua mano sul mio fianco accarezzandomelo e salire su, sul lato del mio seno sinistro, stringendomelo lievemente, mentre continua a stamparmi bacetti umidi sul collo e subito dopo scende sulla scollatura del mio seno, coperto dal reggiseno del bikini.

"Mitch." -sussurro ansimando lievemente, chiudendo gli occhi e gli accarezzo il braccio, mentre lui scende con i suoi bacetti umidi e tanto dolci sulla mia pancia-

"Stacie sei in came-oddio!" -esclama Olivia appena entra in camera mia vedendoci e Mitch alla velocità della luce si toglie da sopra di me, mentre fissiamo entrambi la mia migliore amica che ci osserva senza parole-

"Io.. torno alla festa." -dice Mitch sorridendo, alzandosi da terra e io faccio lo stesso- "Ti aspetto di sotto." -mi sorride e io annuisco leggermente imbarazzata e lui non smettendo di sorridere mi stampa un dolcissimo bacio sul naso-

"Ciao." -lo saluta Olivia fissandolo e lui ridacchiando esce dalla mia camera e immediatamente ricevo lo sguardo della mia migliore amica addosso-

"Che c'è? Perchè mi cercavi?" -le domando-

"Se non arrivavo tu e Mitch facevate.. insomma, hai capito no?" -mi domanda leggermente imbarazzata e io mi metto seduta sul mio letto non dicendo nulla, pensando a quello che è successo qualche minuto fa con Mitch- "Stacie?!" -mi richiama, mettendosi seduta al mio fianco e io la guardo- 

"Io.. io credo di sì!" -le dico e lei spalanca la bocca sorpresa-

"Cioè.. v-vuoi fare.. l'amore.. con Mitch?" -mi domanda sempre più sorpresa e io alzo le spalle-

"Non lo so ok? Non.. non lo so." -le rispondo confusa e un attimo dopo sbuffo-

"Non lo sai? Prima ti stava assaporando per benino." -mi ricorda lei e io la guardo male-

"Assaporando? Cosa sono, un dolcetto che mi assapora?" -le domando sconcertata e nervosa-

"Dai, hai capito cosa intendevo dire." -afferma e io sbuffo- "Vuoi farlo con lui?" -mi domanda-

"Ti ho già detto che non lo so ok? Non so cosa stavamo per fare prima, ma.. insomma, mi piaceva." -le dico un po imbarazzata e lei apre di poco la bocca sorpresa- "Cambiamo argomento si?" -le domando sbuffando- "Che volevi? Perchè mi cercavi?" -le domando-

"Perchè voglio sapere come stai amica mia, ti ho visto parlare con Steve." -mi risponde, guardandomi negli occhi e io sbuffo di nuovo-

"Non parlarmi di quello lì." -sbotto nervosa-

"Che è successo?" -mi domanda-

"Ma non lo so, non lo capisco proprio.. mi ha fatto una scenata di gelosia." -le dico-

"Scenata di gelosia?" -mi domanda incredula e io annuisco-

"Si, non lo capisco Olivia. Gli chiedo di lasciarmi in pace e lui continua a ronzarmi intorno." -sbuffo di nuovo-

"Ma in che senso scenata di gelosia?" -mi domanda-

"Io e Mitch ci stavamo baciando e tutto d'un tratto arriva Steve che allontana da me Mitch con la forza.. gli ha quasi urlato di tenere le mani apposto o gliele avrebbe tagliate, e poi devi vedere come guarda Mitch.. sono sicura che sia geloso." -le dico convinta-

"Geloso? E perchè?" -mi domanda confusa e io alzo le mani-

"Non lo so, chiedilo a lui." -le rispondo sospirando- "E tu?" -le domando sorridendo-

"E io cosa?" -mi domanda confusa-

"Ti ho vista sai? Mentre ballavi con quel ragazzo." -le dico sorridendo e lei ridacchia- "Dimmi tutto." -esclamo e lei sorride-

"Non è della nostra scuola. Ha diciotto anni e si chiama Theo, è il cugino di Nic." -mi dice non smettendo di sorridere- "Si è avvicinato a me per offrirmi da bere e abbiamo iniziato a parlare.. è tanto simpatico, dolce, allegro e mi ha fatta sentire speciale." -mi racconta e io sorrido guardandola- "Ci siamo scambiati i numeri e mi ha confessato di piacergli, che mi trova carina." -esclama felicissima e io sorrido-

"E a te? Piace?" -le domando non smettendo neppure io di sorridere-

"Tanto." -sorride ancora e io l'abbraccio-

"Dai, che hai trovato il tuo principe azzurro." -esclamo e lei ridacchia, allontanandosi dall'abbraccio-

"Torniamo alla festa?" -mi domanda sorridendo e io annuisco-

"Andiamo." -sorrido, mentre ci alziamo dal mio letto e usciamo dalla mia camera, scendendo al piano di sotto-

Raggiungiamo la festa in giardino, dove noto Mitch e Tommy in costume, spingere Taylor (una nostra compagna) in piscina, ridendo come pazzi.

"Quella è la mia ragazza Hicks." -esclama ridendo Nic e Mitch, ridendo, alza le spalle-

"Vi odio ragazzi." -quasi urla Taylor, uscendo dalla piscina completamente bagnata-

"E dai, è stato divertente." -le dice Tommy ridendo-

"Mi avete buttato in piscina con i vestiti addosso se non ve ne siete accorti." -sbuffa lei, fulminandoli-

"Ti metti al sole e vedi come ti asciughi." -le dice ridacchiando Mitch e lei sbuffa-

"Dai vita mia, è stato divertente." -esclama Nic, accarezzandole il viso e lei lo guarda malissimo e subito dopo lo spintona e finisce in piscina, e Mitch e Tommy ridono di gusto, insieme a Taylor- "Sei una bastarda." -esclama Nic uscendo dall'acqua-

"Dai vita mia, è stato divertente." -sorride Taylor e lui ridendo la bacia sulle labbra-

"Ok, noi togliamo il disturbo." -dice Mitch ridendo e si allontanano, mentre quei due si baciano ancora-

"Ehi Olivia." -la richiama una voce maschile e io mi volto di scatto e sorrido, nel notare Theo-

"Ehi." -sorride lei- "Voglio presentarti una persona tanto importante per me." -sorride la mia migliore amica prendendomi la mano e lui mi guarda- "Lei è Stacie, la mia migliore amica." -mi presenta sorridendo-

"Ciao, piacere di conoscerti, sono Theo." -mi allunga la mano e io sorridendo gliela stringo-

"Piacere mio." -sorrido e lui ricambia il mio sorriso-

"Ehi." -esclama Mitch e io sorrido guardandolo- "Ciao Theo, non sapevo che ci fossi anche tu alla festa." -sorride a Theo e lui ricambia-

"Mi ha invitato Nic, spero che non dispiaccia." -dice lui guardandomi-

"Ah, no-no, assolutamente no." -sorrido e lui annuisce-

"Olivia, ti va di ballare?" -le domanda sorridendo-

"Certo." -sorride lei e lui non smettendo di sorridere, le prende la mano e vanno via-

"Come ti senti principessa? Meglio di prima?" -mi domanda Mitch sorridendo-

"Si, tranquillo." -sorrido e lui sorride pure, stampandomi un bacio sul naso- "Posso farti una domanda?" -sorrido-

"Certo, anche due." -sorride lui-

"Theo.. com'è?" -gli domando-

"In che senso? E perchè ti interessa?" -mi domanda stranito e serio in volto-

"E per Olivia, insomma è la mia migliore amica e non voglio che soffra." -gli spiego e lui annuisce capendo-

"Ah, beh non lo conosco un granché, siamo usciti qualche volta insieme con amici che abbiamo in comune ed è un ragazzo simpatico, apposto direi." -mi sorride lui-

"E con le ragazze? Come si comporta con loro?" -gli domando-

"Ha avuto una ragazza, hanno chiuso circa due mesi fa e da quello che ho visto la trattava come una regina." -mi risponde e io annuisco-

"Quindi, mi confermi, che non è uno di quei ragazzi che usa le ragazze e poi all'indomani non le cerca più?!" -gli chiedo e lui annuisce-

"Confermo, non è quel tipo di ragazzo, per la tua migliore amica puoi stare tranquilla." -mi sorride, prendendomi il viso tra le mani e io sorrido-

"Bene." -sorrido felice e lui mi stampa un dolcissimo bacio sulla fronte-

...POV STEVEN...

"Lance io me ne vado." -dico, non sopporto più di stare qui, di vedere Stacie con quel rossiccio del cazzo, il fastidio che provo nel vederli insieme mi sta divorando ed è meglio che me ne vada o prenderò a pugni quel ragazzino odioso-

"Come mai amico?" -mi domanda Lance guardandomi-

"Non mi sento bene, mi è venuto un terribile mal di testa." -mento e lui annuisce-

"Va bene, allora ci vediamo domani." -mi sorride, stringendomi la spalla-

"Si, a domani." -sorrido e mi avvio verso l'ingresso-

Una volta raggiunto, esco di casa e mi avvio verso casa mia con la voglia di tornare indietro, spaccare la faccia a quel ragazzino stupido e portarmi via Stacie, per allontanarla da lui una volta per tutte.. ma che cavolo mi succede? Perchè provo questo fastidio insopportabile? Perchè voglio picchiare quel rossiccio? Perchè voglio allontanare Stacie da lui? Ok che le voglio tanto bene e voglio proteggerla, però quello che provo per lei mi sembra tutto così grande e esagerato.

Sbuffando mi butto di peso sul mio divano e accendo la tv, non smettendo un solo secondo di pensare a Stacie e al fatto che mi abbia chiesto di starle lontano e io non voglio, non voglio starle lontano. Penso alle sue lacrime e alla mia voglia di tirarla con forza sul mio petto e stringerla forte, e non lasciarla andare mai più. E poi penso a quel rossiccio del cazzo che tocca, bacia Stacie e al mio stratosferico fastidio che provo.

Sbuffando di nuovo, mi alzo dal divano e raggiungo l'ingresso dato che qualcuno ha bussato.
Una volta raggiungo lo apro e mi ritrovo davanti Tanya.

"Perchè non mi hai detto che te ne saresti andato? Sarei venuta via con te." -dice, mentre raggiungo di nuovo il mio divano-

"Volevo stare solo." -le dico, buttandomi di peso su di esso-

"Vuoi che vada via?" -mi domanda guardandomi e io la osservo-

"Certo che no." -tiro un sorriso e lei tutta sorridente, si mette seduta al mio fianco-

"Lance mi ha detto che non ti sentivi bene." -dice preoccupata-

"Nulla di grave, solo mal di testa." -le dico, guardando la tv-

"Oh beh, ti preparo subito un'aspirina." -dice premurosa, alzandosi dal divano-

"Non serve, l'ho già presa." -mento guardandola e lei annuisce, mettendosi di nuovo seduta-

"Posso fare qualcosa per te, amore?" -mi domanda con un piccolo sorriso e io la guardo negli occhi e sinceramente voglio che vada via, voglio stare da solo-

"Ti dispiace.. andare via?" -le domando e a lei le si spegne il sorriso- "Non prenderla a male." -le accarezzo il viso- "Ho bisogno di stare un po da solo." -le sorrido e lei annuisce-

"Certo." -tira un sorriso, alzandosi in piedi-

"Tanya." -la richiamo, so che c'è rimasta male, ma io ho davvero bisogno di stare da solo, da solo per pensare, pensare a tutto quello che mi succede e che mi rende tanto confuso-

"Tranquillo amore." -mi sorride, stampandomi un bacio sulle labbra- "Ci vediamo domani." -mi sorride di nuovo andando all'ingresso sotto il mio sguardo-

Una volta uscita da casa mia, sbuffo portandomi le mani tra i capelli.

"Che cazzo mi succede?" -domando a me stesso sbuffando di nuovo-

...POV STACIE...

Dopo una giornata di festeggiamenti e di divertimento, finalmente un po di pace e di silenzio, mentre il mio pensiero è fisso su Steve.. ho sentito dire a mio fratello che Steve sta male e io non posso evitare di essere in pensiero per lui.. chissà cos'ha e se adesso sta bene.

"Finalmente abbiamo finito." -esclama mio fratello, riportandomi alla realtà, dopo due ore di pulizie-

"Sono stanca morta." -sbuffo per la stanchezza- "Io vado a dormire." -dico, avvicinandomi a loro-

"Va bene, buonanotte cucciola." -mi sorride il mio fratellone, mentre gli stampo un grosso bacio sulla guancia-

"Notte stellina." -mi sorride mia cognata stampandomi un bacio sulla fronte-

"Notte." -sbadiglio portandomi la mano alla bocca, salendo al piano di sopra-

Dopo aver indossato il mio pigiama, mi avvicino alla finestra della mia camera e fisso quella di Steve con la luce accesa e dopo qualche minuto lo vedo passare con solo addosso un paio di boxer mentre sorseggia dell'acqua dalla bottiglietta e sorrido osservandolo.

"Dio mio quanto sei bello." -sussurro perdendomi nell'ammirarlo, ma dopo qualche minuto mi riporta alla realtà il mio cellulare che vibra sul mio comodino, così mi volto e lo raggiungo-

Dopo averlo afferrato, sorrido nel leggere un messaggio su whatsapp da parte di Mitch.

Mitch a Stacie: "Sogni d'oro mia bellissima principessa." -sorrido-

Stacie a Mitch: "Sogni d'oro anche a te." -invio sorridendo e subito dopo lo blocco, appoggiandolo sul comodino e mi metto sotto le coperte-

Fisso il soffitto e sorrido quando nella mente mi ritorna il corpo mezzo nudo di Steve.

"Stupendo." -sorrido rannicchiandomi e chiudo gli occhi-

...POV STEVEN...

Ritorno in camera mia, dopo aver preso una bottiglietta d'acqua dalla cucina, e nel raggiungere il mio letto sorseggio tranquillo.
Dopo qualche minuto, sentendomi osservato, mi volto verso la finestra della mia camera e sorrido nell'aver beccato Stacie voltarsi e allontanarsi dalla sua finestra.

"Mi stava guardando." -continuo a sorridere, fissando la sua camera-

Scuotendo la testa appoggio la bottiglietta sul comodino e mi metto sotto le coperte, e sorrido di nuovo nel pensare a Stacie che mi osservava.

"Ah Stacie-Stacie." -sospirando, chiudo gli occhi-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime lettrici ^^
 
Ecco un nuovo capitolo tutto per voi : )
Che ve ne pare? Fatemi sapere quello che ne pensate lasciandomi qualche recensione ^^
 
Adesso devo scappare.
Vi mando un bacio grande.
A presto.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** AVVISO ***


                                                   -AVVISO-
 
Chiedo subito scusa se vi ho illusi, perchè magari pensavate che questo fosse un capitolo, ma purtroppo non lo è.
Per ciò che sto per dirvi non so se mi ucciderete, ma non è una buona notizia.
Purtroppo il mio computer ha riscontrato un problema, portando alla perdita di molti miei file, tra cui tutte le storie che avevo scritto e che stavo continuando a scrivere.
VOLAMI NEL CUORE rimarrà incompiuta, purtroppo. Tutti i capitoli che avevo scritto in passato sono andati persi e purtroppo non ricordo tutti gli avvenimenti della storia (perchè dopo questa storia ne avevo scritte tante altre e non ricordo gli avvenimenti di tutte), per cui VOLAMI NEL CUORE non avrà un finale.
A me dispiace davvero, ma davvero tanto lasciarvi la storia così, senza una continuazione, senza un finale, ma purtroppo non ricordo perfettamente tutta la storia, ho brevi flash e se provassi a riscriverla ho paura di dimenticare qualche dettaglio importante e di rovinarla completamente. Spero che voi capiate.
 
Ne approfitto anche per ringraziarvi...
Ringrazio chi ha messo la mia storia tra le seguite, le preferite e le ricordate, e chi ha recensito ogni capitolo.
Siete dei lettori fantastici! Mi avete resa felice e mi avete fatto sorridere per ogni vostra recensione o per un vostro semplice "aspetto con ansia il prossimo capitolo".
Sono davvero contenta che la storia vi è piaciuta e che avete continuato a leggerla fino a questo punto, quindi GRAZIE, GRAZIE e ancora GRAZIE!!
 
Ripeto: mi dispiace davvero tantissimo, e presto tornerò con una nuova storia!
Vi mando un bacio grande.
Alla prossima.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** AVVISO DUE ***


                                            AVVISO DUE

Credo che questo secondo avviso vi piacerà molto di più del primo, non so... ho questa sensazione XD
Ok, torniamo serie...
Voglio dirvi che ci ho pensato e... siete pronte? Rullo di tamburiii... CONTINUERO' A SCRIVERE VOLAMI NEL CUORE, EVVIVA!! Ahahahah ok, torniamo un'altra volta seri.
All'inizio avevo pensato all'idea di riscrivere la storia, ma la cosa non mi entusiasmava molto ad essere sinceri, ma le recensioni che mi avete lasciato e i messaggi privati che mi avete mandato mi hanno fatto riflettere e cambiare idea, oltre che a riempirmi il cuore di gioia.
Ci ho pensato e non posso lasciarvi la storia incompiuta, così ho deciso di riscrivere i capitoli e il finale (ovviamente sono totalmente diversi da quelli che avevo scritto in passato e spero di non rovinarla, ma anzi di migliorarla, perchè ho già moltissime idee). 
Detto questo, voglio dirvi che dovete avere mooolta pazienza, perchè la seconda parte della storia, chiamiamola così, è ancora in fase di elaborazione. Spero che abbiate la pazienza di aspettare i nuovi capitoli : )
Adesso vi saluto, vi mando un bacio e spero di avervi reso felice con questa notizia.
Quindi a presto.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Ammessa o bocciata? ***



Capitolo sedici) Ammessa o bocciata?

...POV STACIE...

Oggi è un giorno importante per me. 
Oggi, finalmente, scoprirò se sono stata ammessa o bocciata. Se i miei sforzi dell'ultimo periodo abbiano dato buon frutto.
Io mi sono impegnata moltissimo per migliore i voti di tutte le materie, soprattutto in matematica. Mi sono impegnata per non deludere mio fratello e i miei genitori. Ce l'ho messa davvero tutta.
Se fosse per me non ci andrei nemmeno più a scuola, odio con tutta me stessa quell'edificio, ma mio fratello ci tiene che io mi impegni a scuola, come ci tenevano mamma e papà, così mi sono impegnata proprio per loro. Per non deluderli. 

La suoneria del mio cellulare, che echeggia per tutta la mia stanza, mi distrae dai miei pensieri, così mi volto verso il mio comodino, dov'è appoggiato, così faccio una piccola corsetta per raggiungerlo, che mi porta quasi ad ammazzarmi sul pavimento...

"Maledette scarpe!" -sbotto, fulminando le mie converse a terra. La mia stanza è un vero disastro. Sembra essere scoppiata la terza guerra mondiale qui dentro. E' tutto sotto sopra e devo obbligarmi mentalmente di rimetterla in ordine.- "Pronto, Olivia?!" -rispondo alla chiamata della mia migliore amica. Conoscendola, mi chiamerà per ricordarmi dei tabelloni di oggi. Ma non sono poi così svampita da dimenticarmene.-

"Ricordi che giorno è oggi, vero?" -mi domanda e io sospiro. Lo sapevo che mi chiamava per questo. La conosco meglio delle mie tasche.- "Oggi ci sono i tabelloni, Stacie!" -mi ricorda quasi urlando dall'altro lato del cellulare e quasi mi perfora un timpano-

"Ma che diavolo ti urli?" -sbotto sconcertata. Se il suo intento era quello di farmi perdere l'udito, lo stava facendo nel modo giusto.-

"Scusami, ma sono troppo eccitata. Non vedo l'ora di scoprire se sono stata ammessa." -afferma lei con tono di voce davvero squillante. Sto pensando seriamente di staccarle il telefono in faccia. Mi sta facendo perdere l'udito!-

"Puoi abbassare il tono della voce? Sto davvero rischiando di diventare sorda!!" -sbotto e lei ride. Lo trova pure divertente. Io sto per perdere il mio udito e lei ride.-

"Ok, scusa. Cercherò di contenere la mia eccitazione!" -esclama lei, cercando di moderare la sua voce-

"Grazie, il mio udito te n'è davvero grato!" -affermo e lei ride, credo, per la battuta-

"Ci vediamo più tardi a scuola." -mi saluta-

"A dopo!" -detto questo, attacchiamo la chiamata e io, dopo aver lanciato il mio cellulare sul materasso, raggiungo il mio armadio. Dopo aver frugato all'interno per circa dieci minuti, finalmente ne tiro fuori un vestitino a bretelle, lungo a mezza coscia, che ricade su di esse largo, con dei piccoli fiorellini rossi che riempiono tutta la stoffa nera. Ai piedi, invece, ho deciso di indossare un paio di ballerine nere con un sottile nastro da poter legare alla caviglia. E per finire ho legato i miei capelli biondi in due trecce larghe, lasciando qualche ciocca sbarazzina che mi ricada sul viso.

Dopo essermi data una sistemata veloce allo specchio, afferro il mio zainetto e corro fuori dalla mia camera. 
Se la mia amica è eccitata, io invece sono molto agitata e tesa. Non so davvero cosa aspettarmi dai tabelloni. E se devo dirla tutta sono preoccupata.
Preoccupata perchè ho paura di leggere in grassetto un "BOCCIATA" e questo porterà alla delusione mio fratello, oltre che anche me. Io mi sono molto impegnata in questo ultimo periodo per poter arrivare all'ammissione, ma non sono convinta che tutti i miei sforzi porteranno a qualcosa di positivo. Io ci spero tanto, perchè non voglio deludere Lance, e se i miei genitori fossero ancora qui, sono sicura che deluderei anche loro.

"Lance!" -richiamo mio fratello, varcando l'ingresso del bar-ristorante. Sono venuta fin qui -rischiando anche di farmi investire da un auto e l'uomo al volante me ne ha urlate di tutti i colori e io non sono stata da meno- perchè tutti gli anni il mio fratello mi accompagna a vedere i tabelloni e, ovviamente, lo voglio con me anche quest'anno.-

"Cucciola." -mi sorride lui, dietro al bancone, dove lo raggiungo-

"Andiamo? Ci sono i tabelloni, oggi." -gli sorrido pure io, ma questo sorriso non nasconde il mio timore di essere stata bocciata, mentre con la coda dell'occhio noto Steve uscire dalla porta della cucina, così gli rivolgo un breve istante sguardo e non posso fare a meno di pensare che sia bellissimo in quella canottiera bianca, larga e bucherellata qua e là. In quei jeans strappati che lo fasciano in modo impeccabile. E quei capelli portati sempre all'insù e un po sbarazzini a causa delle dita che ci passa in mezzo, che lo rendono ancora più bello di quanto già non sia.-

E non posso evitare che il mio cuore acceleri. Purtroppo batte ancora forte per lui e mi chiedo se mai riuscirò a dimenticarlo. A disinnamorarmi di quell'uomo. Ma decido di non pensarci troppo e di distogliere lo sguardo da lui, posandolo di nuovo su mio fratello.

"I tabelloni, giusto!" -esclama proprio lui e il tono della voce che ha usato sembra quasi che si sia dimenticato che sia oggi- "Quest'anno non posso venire con te." -mi dice e dal suo sguardo e dalla voce capisco che sia dispiaciuto di questo-

"Cosa? Perchè?" -gli domando seria. Non può farmi questo. Tutti gli anni è con me e quest'anno non può abbandonarmi. E' una nostra tradizione.-

"Sto aspettando una consegna, cucciola. Non posso andarmene." -mi risponde ed è davvero dispiaciuto. E fa bene ad esserlo, perchè ci sono davvero rimasta male di questo.-

"Può aspettare la consegna Rosie, così puoi venire con me." -gli propongo e spero davvero che accetti. Non voglio andarci da sola, voglio averlo al mio fianco.-

"Rosie non c'è." -mi risponde e io sbuffo, incrociando le braccia sotto al mio seno. Mi sto innervosendo.-

"Posso accompagnarti io!" -si propone Steve e io alzo gli occhi al cielo. Lui? Certo, come no! Steven Walker è proprio l'ultima persona che voglio per accompagnarmi-

"E' una buona idea." -mi sorride mio fratello. Una buona idea? No, non lo è per niente!-

"Non è necessario, posso andarci benissimo da sola." -affermo, voltandomi a fulminare Steve. Perchè si è proposto? Lo sa che non voglio vederlo e tanto meno passare del tempo con lui.-

"Perchè andarci da sola, se con te può venire Steve?" -mi domanda mio fratello perplesso. Beh, vediamo.. perchè non voglio vederlo. Perchè mi ha spezzato il cuore. Perchè è proprio l'ultima persona sulla faccia della terra con cui voglio passare del tempo. Queste sono le mie motivazioni, ma ovviamente non posso dirle a mio fratello- "Qual'è il problema? In questo periodo vi comportante in modo strano, soprattutto tu, sorellina." -afferma osservandomi e io sbuffo. Non so davvero cosa potergli dire.-

"Non c'è nessun problema, Lance." -gli risponde Steve e io lo guardo male. Non ci sarà nessun problema per te. Io invece ne ho molti. Ma poco gli importa a lui.- "Vero, piccolina? Non c'è nessun problema se ti accompagno io, no?" -mi domanda sorridendo, facendomi pure un'occhiolino come se non bastasse, e io lo fulmino. Cosa potrei dirgli? Non posso di certo dire, davanti a mio fratello, che stare con lui mi fa solo male.-

"Andiamo!" -sbotto, raggiungendo l'uscita a passo svelto. Perchè fa così? Perchè non gli entra in quella testa dura che mi fa male tutto questo? Sembra non importagli di come mi sento.-

"Sei agitata?" -mi domanda lui, concentrato alla guida, spezzando quel silenzio che si era creato tra di noi da quando siamo partiti. Ma ad essere sinceri non mi dispiaceva quel silenzio.-

"Chiuditi la bocca e pensa solo a guidare!!" -sbotto, non distogliendo lo sguardo dalla città che mi passa velocemente sotto agli occhi.-

"Stacie.." -cerca di dirmi qualcosa, ma io lo interrompo subito, voltandomi a guardarlo-

"Cosa non hai capito di tutto quello che ti ho detto ieri??" -gli domando e mi rendo conto che il tono della mia voce è molto alto, ma poco mi importa-

"Stacie.." -cerca di dirmi di nuovo qualcosa, ma io lo interrompo nuovamente-

"Stacie un bel niente Steve!!" -sbotto, guardandolo serissima- "Sembra che non ti importi di come mi sento. Non ti importa che io stia male a causa tua. Ad ogni tuo sguardo. Ad ogni tua parola. Ad ogni tuo sorriso. Non ti importa." -quasi urlo, sentendo le lacrime minacciare di uscire, ma cerco di cacciarle indietro. Non voglio piangere. Sono stanca di farlo per lui.-

"Mi importa!" -esclama lui, rivolgendomi un veloce sguardo e io inizio a ridere in modo isterico-

"Ti importa? A me non risulta, Steven." -gli dico sincera. Penso totalmente il contrario. Non credo che gli importi del fatto che sto male.- "Ieri ti ho detto chiaro e tondo di lasciarmi in pace, ma a te entra da un'orecchio ed esce dall'altro, no?" -gli domando retorica e ammetto di essere un tantino acida, ma tutto questo è insostenibile per me. Non gli vuole entrare in quella testa.-

"Non voglio lasciarti in pace, Stacie." -mi dice, voltandosi a guardarmi dritto negli occhi, dopo aver parcheggiato la sua auto davanti la scuola, e io scuoto la testa per quelle sue parole. E' cattivo da parte sua comportarsi in questo modo. Io sto male per tutto questo, e lui se ne frega altamente.-

"Sei un egoista." -sbotto, scendendo dalla sua auto. Pensa solo a sé stesso. Non gli importa nulla del mio dolore, ma gli importa solo di sé stesso e di quello che vuole lui.-

"Stacie, aspetta!" -esclama lui, afferrandomi da un braccio e io, prontamente, mi volto a guardarlo negli occhi e quasi gli finisco addosso-

"Devi. Lasciarmi. In pace." -gli ripeto serissima, fissando quegli occhi color cioccolato e se continuo a guardarli, rischio di innamorarmi ancora di più-

"Non posso. Lo capisci che mi manca quello che eravamo? Voglio tornare ad essere quelli di una volta, Stacie. Odio tutto questo. Odio la tua indifferenza. Odio il tuo sguardo quasi pieno di odio. Odio essere ignorato da te. Ti voglio troppo bene per rinunciare a te, alla nostra amicizia." -mi dice e quasi il mio cuore scoppia a queste sue parole. Ma non devo illudermi o sognare ad occhi aperti. Devo stare con i piedi per terra e ricordare che per Steve non sono altro che la sorellina del suo migliore amico o come dice lui: un'amica.-

"Ho bisogno che tu mi stia alla larga. Ne ho bisogno per stare bene, Steven. Sto male. Sento un dolore lancinante al petto. Il cuore mi fa malissimo." -gli dico e sono davvero sul punto di piangere. Ho un nodo alla gola che fa male, ma non è nulla in confronto al dolore che sento dentro. Che sento nel cuore.-

"Siamo amici, Stacie." -quasi sussurra con un piccolo sorriso. Perchè non lo capisce? Perchè non può allontanarsi da me, come gli chiedo? Perchè non vuole capire e rispettare il mio dolore?-

"Noi non siamo amici!" -sbotto e poco dopo mi volto, incamminandomi verso l'ingresso della scuola a passo svelto. Sono davvero stanca di tutto questo. Stanca di ripetergli sempre le stesse cose.- "Maledizione!" -sbotto un'altra volta in modo nervoso, dato che stavo quasi finendo a terra come un sacco di patate dopo essere inciampata in un piccolo gradino, ma due mani grandi e calde che mi afferrano dai fianchi me lo impediscono-

"Stai bene?" -mi domanda Steve e chi poteva essere, se non lui?-

"NO, non sto bene!" -gli rispondo, allontanandomi da lui di malo modo e lo sento sospirare, mentre mi viene dietro verso i tabelloni. Non sto bene a causa sua e lui questo non lo vuole capire. E poi perchè diavolo è ancora qui? Non può andarsene via? Mi ha accompagnato come desiderava, ora che vuole ancora??- 

"Ehi amica mia." -mi saluta allegra Olivia, venendomi incontro e io la raggiungo velocemente- "Che ci fa lui qui?" -mi domanda in un sussurro, riferendosi a Steve-

"Lascia perdere." -sbotto nervosa e lei annuisce con un enorme sorriso- "Allora? Siamo state ammesse?" -le domando, non stando più nella pelle-

"Ammessa!" -esclama al settimo cielo e io sorrido. Lo sapevo. Lei, rispetto a me, è molto più brava a scuola, quindi non avevo alcun dubbio.-

"E io?" -le domando con il batticuore. Ho paura che mi dica che non ce l'ho fatta e che devo ripetere l'anno.-

"Spetta a te scoprirlo." -mi sorride, indicandomi i tabelloni poco lontani da noi, così, facendo un sospiro, mi avvio verso di esso con Steve che mi segue. E' peggio di una cozza, di una sanguisuga. Mamma mia, non lo sopporto più!!-

"Torres-Torres.." -sussurro, facendo scorrere il mio indice sul foglio appeso sulla bacheca. Devo ammettere che sono in ansia e la paura si sta impossessando di me. Inizio a sudare freddo ad ogni nome che scorro.- "Ammessa." -sussurro nel leggerlo accanto al mio nome e quasi non ci credo.- "Ce l'ho fatta!" -esclamo ancora stupefatta, voltandomi a guardare Steve che mi osserva sorridendo-

"Lo sapevo che ce l'avresti fatta. Non avevo alcun dubbio, piccolina." -mi sorride lui-

"SONO STATA AMMESSA!" -urlo per la troppa emozione che sto provando, saltando addosso a Steve, avvinghiandomi su di lui come un koala e lui ride, tenendomi stretta a se. Non ci credo. Sono stata ammessa. Ce l'ho fatta. E tutto questo mi rende terribilmente felice. La paura e l'ansia che provavo qualche minuto prima, si sono evaporati.- "Ce l'ho fatta!" -quasi sussurro sorridendo, allontanandomi dalla sua spalla e subito i nostri occhi si incontrano. Sembra quasi che si siano incatenati tra di loro e non riesco a fermare il mio cuore che ha iniziato a battere all'impazzata.-

"Ce l'hai fatta." -sussurra lui, posando il suo sguardo sulle mie labbra a pochi centimetri dalle sue. Perchè mi sta fissando le labbra? Non vorrà baciarmi? Ah Stacie non volare con la fantasia. Probabilmente avrai qualcosa sulle labbra o fra i denti. E se fosse così, la cosa sarebbe al quanto imbarazzante.-

"Principessa!" -sentendo Mitch richiamarmi, torno immediatamente con i piedi per terra, mentre Steve si schiarisce la gola. La situazione che si era creata tra me e Steve, devo ammetterlo, era al quanto strana. Non riuscivo a capire quello che stesse accadendo, il perchè mi guardasse le labbra o quello che gli passasse per la testa.- "Siamo stati ammessi!" -esclama lui al settimo cielo, facendo una specie di balletto per festeggiare e io ridacchio-

"Anche tu?" -gli domando, avvicinandomi e lui annuisce tutto fiero e felice- "Siamo stati ammessi!" -quasi urlo, abbracciandolo e lui ridendo, mi stringe tra le sue braccia, che a confronto a quelle forzute di Steve le sue sono gracili, ma comunque mi fanno sentire bene, al sicuro e protetta.-

"Andiamo Stacie, ti accompagno a casa." -afferma Steve, usando un tono di voce al quanto strano, che non riesco a decifrare, così mi volto a guardarlo-

"Non è necessario. C'è il mio ragazzo." -gli rispondo un tantino fredda e lui serra la mascella appena sente le mie ultime parole. Possibile che sia geloso di questo? Perchè, ogni volta che si tratta di Mitch o che mi vede insieme a lui, sembra infastidito? Sarà solo una mia impressione?-

"Stacie sei venuta con me, lascia che ti accompagni a casa." -insiste lui e io lo fulmino-

"Sei snervante!" -sbotto, fulminandolo un'altra volta e se con lo sguardo si potesse incenerire, lui sarebbe già cenere-

"Ci penso io alla mia ragazza." -si intromette Mitch e Steve gli rivolge subito uno sguardo fulmineo- "Va via, sei di troppo." -aggiunge serissimo e lui, dopo averlo fulminato per poco, rivolge il suo sguardo su di me, ma poco dopo, stringendo le mani a pugno, raggiunge l'uscita del liceo a passo svelto.. non capisco davvero ciò che gli passi per la testa. Sembrava solo a me o non voleva che rimanessi con Mitch?-

"Andiamo a festeggiare?" -domanda sorridendo Olivia, raggiungendoci al fianco di Theo-

"E tu che ci fai qui?" -domando sorpresa proprio a quest'ultimo. Non mi aspettavo di vederlo qui. Lui non frequenta la nostra scuola-

"Mi ha accompagna!" -mi risponde la mia migliore amica, sorridendo a Theo e lui glielo ricambia, lasciandole una dolce carezza sul viso. Quei due finiranno presto insieme. Dagli sguardi che si scambiavano alla festa e a quelli di oggi, si capisce benissimo che quei due si piacciono tantissimo. E io sono davvero contenta per la mia migliore amica. Theo sembra un bravo ragazzo e quello che mi ha detto Mitch di lui alla festa, me lo conferma oltre che a tranquillizzarmi. Non voglio che nessuno faccia del male alla mia amica.-

"Andiamo a mangiare qualcosa tutti insieme? Così festeggiamo l'ammissione di ognuno di noi." -sorride Mitch, prendendomi per mano e io sorrido stringendogliela di poco-

"Anche tu sei stato ammesso, Theo?" -gli domando, mentre raggiungiamo tutti insieme l'uscita-

"Già." -mi sorride, portando il suo braccio intorno alle spalle della mia migliore amica che sorride subito-

"Frequenterai l'università l'anno prossimo?" -gli domando osservandolo, camminando tutti insieme lungo il marciapiede-

"Mi tocca." -mi risponde alzando le spalle, facendo sorridere un po tutti-

"Dove andiamo a mangiare?" -ci domanda Mitch, lasciandomi la mano e subito dopo porta il suo braccio intorno alle mie spalle, come ha fatto poco fa Theo con Olivia-

"Al fast food dietro l'angolo?" -propone Olivia, osservandoci un po tutti e noi annuiamo d'accordo-

"Che facoltà hai scelto?" -domando a Theo e spero davvero di non stare facendo troppe domande. L'ultima cosa che voglio è dargli fastidio o dargli noia-

"Medicina." -mi risponde sorridendo-

"Vuole fare il medico." -esclama Olivia sorridendo, voltandosi a guardarlo-

"Maddai? Credevo che volesse fare l'avvocato." -affermo sarcastica e lei mi guarda un tantino male, mentre Theo ridacchia. A volte la mia amica se ne esce con battutine assurde.-

"Non vedo l'ora di addentare un hamburger." -esclama all'improvviso Mitch e sia io che Olivia e Theo ci voltiamo a guardarlo- 

"Che cosa centra l'hamburger con la medicina?" -gli domando perplessa, con un sopracciglio alzato. Il suo commento è fuori luogo e poi non centra proprio nulla-

"Nulla, ma ho fame." -si giustifica, alzando le spalle e noi ridacchiamo. Mitch è abbastanza magro, ma a volte mangia per fino per due. Non riesco a capire dove metta tutto quel cibo.- "Mia principessa." -mi sorride, aprendo la porta del fast food come un cavaliere e io sorridendo varco l'entrata, solo che, come mio solito fare, inciampo sui miei stessi piedi e se non fosse stato per Mitch, che prontamente mi afferra per i fianchi, come ha fatto Steve circa un'ora prima, evitando che cada di faccia davanti a tutto il fast food ed evitandomi, pure, una bella figuraccia imbarazzante- 

"Gra.." -sto per ringraziare il mio ragazzo per avermi saltava, ma la sua fragorosa risata me lo impedisce, così mi volto a guardarlo malissimo-

"Ma dove hai la testa?" -mi domanda continuando a ridere come uno stupido e io continuo a fulminarlo, mentre Olivia e Theo ci superano ridacchiando-

"Non ridere, stupido!!" -sbotto nervosa, incrociando le mie braccia sotto al mio seno e lui cerca di trattenerle, ma con davvero scarsi risultati. Odio chi mi prende in giro e in questo momento lo sto odiando-

"Scusa, ma.." -scoppia a ridere di nuovo e io lo guardo malissimo- "Non ce la faccio!" -esclama ridendo e come se non bastasse ha perfino le lacrime agli occhi-

"Vai al diavolo, idiota!!" -sbotto più nervosa di prima, raggiungendo il tavolo dove sono accomodati Olivia e Theo. Non sopporto quando ride di me. E' odioso e fastidioso.-

"Ehi!" -esclama lui, afferrandomi per un braccio-

"Lasciami." -gli ordino nervosa, mentre lui mi volta verso di sè-

"Dai, non prendertela." -mi sorride dolce, allungando la sua mano verso il mio viso, che prontamente scaccio di malo modo-

"Sei odioso, Mitch." -sbotto e lo guardo perfino malissimo, e lui sorride divertito- "Non sorridere. Odio quando mi prendi in giro." -affermo seria-

"Scusami, è solo che sei così sbadata e buffa." -esclama, alzando le spalle e io alzo un sopracciglio. Che diavolo significa? Soltanto perchè sono sbadata e buffa, questo gli da il diritto di ridere di me?-

"Ma questo non ti da il diritto di prendermi in giro." -gli dico serissima, guardandolo negli occhi-

"Hai ragione, scusami." -mi sorride, prendendomi il viso tra le mani e io metto su il broncio per fargli capire che sono ancora molto offesa, e questo lo porta a sorridere e a stamparmi un dolce bacio sulle labbra- 

"Non prendermi mai più in giro." -lo ammonisco seria, guardandolo negli occhi-

"E tu evita di inciampare o me lo servirai su un piatto d'argento." -mi ammonisce lui ridacchiando e io lo fulmino- "Dai, scherzo." -mi sorride, accarezzandomi il viso e io, con un piccolo sorriso, sfioro appena le sue labbra con le mie. Non so per quale oscuro motivo, ma non riesco a rimanere arrabbiata per molto tempo con Mitch. Il suo dolce sorriso e le sue dolce carezze mi fregano. E' così dolce che è impossibile non perdonarlo.-

"Ragazzi ne avete ancora per molto? La nostra ordinazione è arrivata." -ci richiama Olivia dal tavolo-

"Hamburger sto arrivando!" -esclama Mitch, alzando un braccio verso il cielo e io ridacchio, mentre uno al fianco dell'altro raggiungiamo gli altri due-

"Ho ordinato anche per voi due. Spero che non vi dispiace hamburger e patatine fritte." -afferma Theo, osservandoci entrambi, metterci comodi sul divanetto davanti al loro-

"E' ottimo." -gli risponde il mio ragazzo e un secondo dopo addenta il suo hamburger. Vado matta per gli hamburger, ma soprattutto per le patatine fritte, credo che ne mangerei a volontà talmente sono buone.-

"Allora, che si fa dopo?" -ci domanda Olivia e poco dopo si divora una patatina fritta- "Io opterei per lo shopping." -afferma sorridendo-

"Che palle!" -si lamentano all'unisono Theo e Mitch, quest'ultimo con la bocca piena di patatine-

"Ehi." -esclama Olivia offesa e Theo sorride intenerito dalla sua espressione buffa, lasciandole un dolce bacio sulla guancia e questo fa arrossire non poco la mia migliore amica. Sono teneri insieme. Mi piacciono molto. E poi Theo è dolcissimo con Olivia.-

"Perchè non andiamo a giocare al bowling?" -propone Theo, sorridendo-

"Io odio il bowling." -esclamo seria, osservandolo-

"Lo odi o non sai giocare?" -mi domanda beffardamente Mitch e io lo fulmino-

"Lo odio." -sbotto nervosa e lui ridacchia, rubandomi un veloce bacio sulle labbra nel momento stesso che gli lancio addosso una patatina fritta-

"E non sa giocare." -aggiunge Olivia e io mi volto a guardarla malissimo-

"Ehi!" -la richiamo nervosa, lanciandole una patatina fritta addosso. Ma da che parte sta? E' la mia migliore amica e mi diffama in questo modo? Non è possibile!-

"Una volta ci siamo andate con suo fratello, Rosie e Steve, e non credetere alle vostre orecchie." -afferma lei divertita e io la guardo male-

"Sta zitta!! Chiuditi la bocca!" -sbotto fulminandola e lei ridacchia-

"Dai, racconta." -la sprona Mitch divertito e io fulmino lui adesso-

"Sta zitto pure tu." -sbotto, lanciandogli in faccia una patatina e lui ride- "E tu non raccontare nulla." -ammonisco Olivia, fulminandola-

"Quella volta ha lanciato la palla da bowling... solo che si è lanciata insieme a lei." -afferma la mia migliore amica, come se non le avessi chiesto di non raccontare niente, e tutti quanti scoppiano a ridere-

"Avevo undici anni." -mi giustifico, fulminandoli uno ad uno e loro continuano a ridere-

"Ha rischiato pure di tirarsi la palla sui piedi da sola." -aggiunge Olivia ridendo e io la guardo male, mentre sia Mitch che Theo scoppiano in una fragorosa risata-

"Siete degli idioti." -sbotto, incrociando le braccia sotto al mio seno. Non ci trovo niente da ridere. Avevo solo undici anni e avevo qualche problema a tenere la palla da bowling, pesava davvero moltissimo per me.-

"Ci sarei voluto essere!" -esclama Mitch ridendo-

"Ti avrei lanciato la palla in testa." -sbotto e lui ride ancora di più, portando un suo braccio intorno alle mie spalle, stringendomi contro il suo petto-

"Lo avresti fatto. Ne sono convinto!" -esclama sicuro di ciò che dice e a me scappa un sorriso, ma mi faccio seria immediatamente-

"Certo che l'avrei fatto." -affermo ovvia, guardandolo negli occhi e lui ridacchiando, cattura le mie labbra con le sue, regalandoci un dolce bacio che mi fa svanire totalmente la rabbia nei loro confronti per aver riso davvero troppo di me-

"Ehm.. ragazzi! Non siete soli!" -ci richiama Olivia e Mitch, ridendo, si allontana dalle mie labbra, mentre io, un po imbarazzata, abbasso lo sguardo sul mio pranzo-

"Allora è deciso: bowling!" -esclama Mitch e io mi volto a guardarlo-

"Non è stato deciso proprio niente!" -sbotto e lui sorride divertito, voltandosi a guardarmi negli occhi-

"Dai, ti insegno a giocare." -mi sorride, facendomi pure un'occhiolino e io sbuffo-

"Eeh va bene! Ma se ridi solo per un secondo di me, ti ritroverai una palla da bowling dritta in testa." -lo minaccio, puntandogli un dito contro e lui alza le mani al cielo e io sorrido soddisfatta. Odio davvero il bowling. E' un gioco stupido, ma se i miei amici vogliono andarci, non ho altra scelta. Sono sicura che se rifiutassi, la metterebbero ai voti e sarei io contro loro tre. E poi Mitch mi aiuterà a giocare, mi insegnerà e sono sicura che ci divertiremo. Ma guai a loro se rideranno di me anche solo per un istante!!-

...POV STEVEN...

Forse ho sbagliato a propormi io ad accompagnarla a scuola, ma proprio non ci riesco a lasciarla in pace.
So di averla ferita, di averle spezzato il cuore, ma... mi manca. 
Mi manca quello che eravamo.
Mi manca punzecchiarla per divertirmi e farla innervosire.
Mi manca quel suo sguardo dolce, pieno d'amore che rivolgeva solo a me, e non questo pieno di odio.
Mi manca tutto questo e sento di impazzire.
Sento di impazzire perchè odio tutta questa situazione con lei.
Odio sentirla così distante, così fredda nei miei confronti.
Odio sentirmi ignorato da lei, ma soprattutto odio vederla insieme a quel rossiccio del cazzo.
Eravamo insieme e quando mi è saltata addosso felicissima di essere stata ammessa, mi sono sentito strano in quel inaspettato abbraccio. E poi le sue labbra... 
Le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie e avrei voluto baciarle. Assaporarle per scoprirne il sapore. Mordicchiarle e succhiarle fino a farle diventare rosse. E mi chiedo il perchè.. il perchè ho sentito quella strana voglia di baciarla. Non mi era mai successo e la cosa è abbastanza strana. Ma ad essere sinceri tutto con quella ragazzina meravigliosa, è strano. Io in primis. 
Ma poi arriva quel rossiccio e rovina quel momento strano, ma bello, che si era creato con Stacie. Lo rovina e lei preferisce stare con lui, invece che venire via con me. E questa è un'altra cosa che odio. Odio che lei scelga lui, a me. E avrei voluto picchiarlo, allontanarlo da Stacie e portarla via con me. Ma ho preferito andarmene e lasciar perdere.

Furioso, entro al bar-ristorante a passo svelto, perchè sì! Sono incazzato nero, sono nervosissimo. Sto davvero perdendo la testa.

"Mia sorella?" -mi domanda Lance, raggiungendomi dietro al bancone, mentre mi allaccio il grembiule alla vita-

"E con... quello!" -sbotto nervoso, non guardandolo nemmeno in faccia. Cerca di mantenere la calma, Steve. Respira e rilassati.-

"Mitch?" -mi domanda lui per capire a chi mi stessi riferendo e io sbuffo-

"Si-si, proprio quello lì." -gli rispondo velocemente e di malo modo. Davvero Steven, calmati! Non ha senso questa tua reazione. E' normale che Stacie abbia scelto quello, piuttosto che te, insomma è il suo ragazzo e anche se la cosa non mi va giù, devo accettarlo, anche se provo questo stratosferico fastidio!!-

"Che ti prende?" -mi domanda ancora il mio migliore amico, stranito dalla mia reazione e io faccio un grosso respiro, per cercare di calmarmi-

"Niente!" -gli rispondo, ma il respiro profondo che ho fatto un secondo prima non ha funzionato dato che gli ho risposto di malo modo-

"Sei strano in questo periodo." -esclama lui, osservandomi-

"Torno a lavoro." -dico, per mettere fine a quella discussione. Lo so da me che sono strano in questo periodo, ma proprio non riesco a trattenere queste mie strane reazioni. Non so spiegarmele nemmeno io. Sono confuso da tutto questo e sento davvero di impazzire!!-

"Steve, possiamo parlare?" -mi domanda Rosie, raggiungendomi al tavolo che sto pulendo-

"Adesso?" -le domando, voltandomi a guardarla e lei annuisce. Stiamo lavorando e anche se non c'è molta gente oggi, non mi sembra opportuno metterci a chiacchierare.-

"Ci vorranno solo cinque minuti." -mi sorride e io rivolgo uno sguardo alla sala con davvero pochissimi clienti-

"Va bene, di che si tratta?" -le domando, mettendomi seduto al tavolo che stavo pulendo e lei fa lo stesso-

"Di te." -mi risponde, guardandomi negli occhi e la cosa mi sorprende non poco. Insomma, io e lei siamo amici, ma non abbiamo mai parlato di me. Non è la mia confidente.- "E di Stacie." -aggiunge un istante dopo e questo mi fa aprire la bocca per lo stupore. Questo è ancora più sorprendente. Perchè vuole parlare di me e di Stacie? Che vorrà sapere poi?- 

"Di me e di.. Stacie?" -le domando con un sopracciglio alzato. Non capisco dove voglia andare a parare.-

"Ascolta Steven.." -si avvicina di poco con la sedia e io la osservo serio- "So quello che è successo tra te e Stacie. So che lei è innamorata di te, me ne ha parlato lei, e so anche del tuo rifiuto." -afferma e queste sue parole mi sorprendono ancora di più. Credevo che lei sospettasse qualcosa, ma non che Stacie le avesse raccontato tutto.- "In questo periodo ti ho tenuto d'occhio e il tuo comportamento, quando si tratta di Stacie, mi insospettisce." -esclama e io inizio a deglutire a fatica. Che sta cercando di chiedermi? Di dirmi? Perchè non credo di riuscire a risponderle, dato che sono abbastanza confuso pure io e non riesco a darmi delle risposte da solo.- "Che ti succede con lei?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Niente." -le rispondo in fretta e lei alza un sopracciglio. Rosie è una donna molto sveglia e non credo che riuscirò a convincerla facilmente di questo.-

"Niente? Steve, io credo che tu sia geloso." -afferma sincera. Geloso? Non avevo mai pensato a questa opzione. E' vero sono sempre molto infastidito nel vedere Stacie insieme a quel mongolo, e forse quello che provo è solo semplice gelosia. Ma perchè essere geloso di Stacie? E' strano quello che mi succede con quella ragazzina.-

"Geloso?? Ma che ti salta in mente?" -le domando ridacchiando, cercando di nasconderle la verità-

"Steve?!" -mi richiama con quello sguardo serio, che mi fa comprendere che non si è bevuta la mia bugia- "Stacie a sedici anni. E' una bambina." -mi dice e io rido in modo nervoso-

"Una bambina? Andiamo Rosie, è una giovane donna, ma non una bambina." -affermo serio, sorprendendomi con le mie stesse parole. Non l'avevo mai pensata così. Ho sempre visto Stacie come una ragazzina, piccolina come lo sempre soprannominata. Ora, invece, la vedo come una giovane donna? Questo sì, che è strano. E' strano perchè non voglio più vederla come una ragazzina piccola e non capisco, davvero, che mi stia succedendo.-

"L'hai sempre vista come la sorellina di Lance, piccolina come l'hai sempre chiamata, e ora che cosa è cambiato?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Non è cambiato niente, Rosie." -le rispondo osservandola. Sinceramente non so nemmeno io che cavolo mi succede. Non capisco nemmeno io che cosa sia cambiato in me.-

"Davvero? Perchè io credo che tu stia perdendo la testa." -afferma seria-

"Senti, sono sempre lo stesso Steve e non sto perdendo la testa." -le rispondo e ammetto di essere un tantino antipatico, ma mi sento sotto pressione dal suo interrogatorio- "Torno a lavoro, adesso." -le dico per mettere fine a quella discussione e subito mi alzo dalla sedia, per poter raggiungere il bancone. Perdendo la testa? Beh, non ha tutti i torti, dato che sento di impazzire. 
Ho sempre visto Stacie piccola, ora invece la vedo come una giovane donna.
Ho sempre provato un fastidio enorme nel vederla con quel rossiccio, e oggi ho finalmente capito che si tratta solo di gelosia o semplicemente non volevo ammetterlo a me stesso.
Quello che non capisco, però, è: perchè provare tutto questo per Stacie? Insomma, è vero che le voglio un bene infinito, che la conosco da quando era davvero piccolissima e che voglio proteggerla come ho sempre fatto, però quello che provo ora mi sembra così diverso da quello che provavo prima. Come la vedo adesso, è totalmente diverso da come la vedevo prima. Tempo fa era solo la sbadata sorellina del mio migliore amico, ora invece cos'è diventata per me?
Devo trovare davvero delle risposte a tutte queste mie domande, o impazzirò sul serio. Completamente!-

...POV STACIE...

Oggi è stata una giornata molto divertente.
Abbiamo passato quasi tutto il pomeriggio al bowling. Non è stato un gioco da ragazzi per me. I miei amici non facevano altro che ridere dei miei continui fallimenti, perfino Mitch se la rideva, che tra l'altro come insegnante era davvero pessimo e per dirla tutta mi faceva sbagliare di proposito per potersi divertire di più e ridere. E se devo essere sincera ad ogni istante che passava, i miei istinti omicidi aumentavano. Mi hanno fatta innervosire tutto il tempo e avevo una gran voglia di tirare, ad ognuno di loro, una palla da bowling in testa, ma a parte questo mi sono divertita tanto anch'io. Sono riuscita a fare perfino uno strike, anche se non è stato proprio merito mio, ma di Mitch, che mi ha aiutata mettendosi alle mie spalle per potermi aiutare a tirare la palla. E stato dolce ad aiutarmi e quando abbiamo fatto strike, abbiamo esultato come bambini. E' stato divertente.

"Dove sei stata tutto il giorno?" -mi domanda il mio fratellone, entrando in camera mia-

"Al bowling con i miei amici." -gli rispondo, alzando il mio sguardo dal mio cellulare, posandolo su di lui-

"Mi hai lasciato sulle spine tutto il giorno." -afferma serio e io ridacchio-

"Lo so, ho appena letto i tuoi mille messaggi." -esclamo, rivolgendo il mio sguardo di nuovo al cellulare. Mi ha lasciato un sacco di messaggi, dove mi chiedeva dove fossi, il perchè non rispondessi, ma soprattutto se fossi stata promossa o bocciata. Ovviamente non gli ho risposto perchè ero troppo presa dai miei amici, dal divertimento, che prestare attenzione al cellulare.- "Così impari la prossima volta a lasciarmi andare da sola." -aggiungo seria, guardandolo negli occhi-

"Eri con Steve, non da sola." -mi ricorda e io giro gli occhi. Pure quando non c'è, si infila nei discorsi. Che nervi!!-

"Potevi chiedere a lui, allora." -affermo quasi acida e lui sospira, nel momento stesso che entra in camera mia Rosie-

"Volevo saperlo da te." -mi dice, accarezzandomi il viso- 

"Allora, stellina? Ammessa?" -mi domanda lei sorridendo-

"Secondo voi? Ho mandato il mio cervello in fumo pur di recuperare tutte le materie, ho risolto tutti i problemi della matematica quando ne avevo già di miei, insomma me la sono meritata l'ammissione, non credete?" -domando ovvia, osservandoli entrambi e loro ridono, mentre mio fratello mi abbraccia-

"Brava cucciola, sono molto fiero di te." -mi dice, tenendomi stretta a se e io sorrido. Erano proprie le parole che volevo sentirgli dire. L'ho reso fiero di me e sono contenta.-

"Sono fiera di te, stellina. Ti sei impegnata molto e te la sei meritata questa ammissione." -mi sorride Rosie, abbracciandomi e io sorrido pure-

"Anche mamma e papà sarebbero molto fieri di te, se fossero qui." -mi sorride il mio fratellone, lasciandomi una carezza sulla guancia-

"L'ho fatto anche per loro, per non deluderli." -faccio un piccolo sorriso e lui mi abbraccia. Mi sono impegnata soprattutto per mamma e papà, e sono sicura che se fossero qui, avrebbero dato una grande festa.
Erano dei fantastici genitori e per ogni nostro piccolo successo, dovevamo festeggiarlo. Erano molto fieri e orgogliosi di noi.- "Vado a dormire, sono stanca." -sbadiglio sonoramente, alzandomi dal divano. Oggi è stata davvero una giornata molto stancate e sono a pezzi. Ho bisogno di stendermi sul mio letto e di farmi una bella dormita.-

Dopo essermi infilata il mio pigiamino con le ranocchiette, passo davanti la finestra di camera mia per poter posare i miei vestiti sulla sedia. Domani dovrò rimettere in ordine tutto il casino della mia stanza. Ci sono vestiti ovunque, buttati a casaccio qua e là, quando vado di fretta.

"Uhm, che stanchezza!" -esclamo, stiracchiandomi le braccia, mentre raggiungo il mio letto, ma quasi mi ammazzo nel notare Steve, in camera sua, con solo addosso quell'asciugamani bianco legato alla vita- "Oh mamma!" -sussurro, raggiungendo velocemente la finestra e subito mi nascondo dietro la tenda. Questo non va bene. Non dovrei nascondermi per guardarlo come una maniaca. Dovrei ignorarlo, ma come faccio ad ignorarlo quando assisto ad una scena simile? Dio mio il mio cuore!- "Oh santa miseria!" -sussurro, portandomi una mano alla bocca quasi spalancata, chinando la mia testa alla mia destra per poter guardare meglio il sederino nudo di Steve, mentre si infila i suoi boxer-

"Stacie, che stai facendo?" -nel sentire Rosie, sobbalzo per la sorpresa, chiudendo il più velocemente possibile le tende e come un fulmine mi volto verso di lei, ferma alla soglia della porta con un sopracciglio alzato-

"Nu-nulla." -balbetto, chiudendo meglio le tende in modo nervoso-

"Un'altra volta, Stacie?" -mi domanda scioccata e io la osservo. Mi ha beccata.-

"Un'altra volta, cosa?" -faccio la finta ingenua e lei sospira-

"Stavi guardando Steve cambiarsi?" -mi domanda, ma sembra convinta di quello che dice, anche se tecnicamente non si stava cambiando, ma si stava vestendo, dato che era appena uscito dalla doccia-

"Ma per chi mi hai presa?" -sbotto, raggiungendo il mio letto. Mi ha presa per quello che sono realmente. Una maniaca. Sono diventata una maniaca!!-

"Stacie, ti ho vista." -esclama e io sbuffo, mettendomi sotto le lenzuola- "Non puoi guardare Steve mentre si cambia, è da pervertiti." -afferma sconcertata e io la guardo male-

"Non si stava cambiando." -sbotto, ma poco dopo mi mordo la lingua-

"Ah no?" -mi domanda con un sopracciglio alzato e io abbasso lo sguardo, sentendo le mie guance diventare rosse. E adesso cosa dovrei dirle? Che stavo guardando attentamente il suo sedere?- "Non dirmi che.." -lascia la frase in sospeso e io la guardo subito negli occhi- "Stacie, stavi guardando Steve nudo?" -mi domanda con tono di rimprovero e io sbuffo-

"Non era nudo, aveva l'asciugamani." -le rispondo seria- "Che poco dopo ha tolto." -aggiungo, tirando un sorriso e lei scuote la testa, ma dal suo sguardo capisco che sia un po divertita e scioccata allo stesso tempo- "Non posso farci nulla io se passo davanti la finestra nel momento giusto!" -esclamo e lei ridacchia, scuotendo la testa- 

"Pensa se ti beccava tuo fratello!" -esclama divertita e io sgrano gli occhi-

"Avrebbe inchiodato le tende al muro." -affermo ridendo e lei ride pure, annuendo-

"Che avete da ridere? E tu non eri stanca?" -domanda proprio lui, entrando in camera mia-

"Stavo giusto andando." -esclamo, sistemandomi sotto il lenzuolo- "Buonanotte." -sorrido ad entrambi e loro, dopo avermi stampato un bacio sulla testa, escono dalla mia stanza. Quello che è successo poco fa, non deve più accadere. Per me, Steven Walker, non esiste e non posso mettermi a spiarlo mentre è in camera sua. Però devo proprio ammetterlo: ha un corpo da sballo!-

...POV STEVEN...

E' tutto il giorno che sono sovrappensiero.
Non faccio altro che pensare alla conversazione avuta con Rosie e sto cercando in tutti i modi di dare delle risposte alle mie domande.
Che mi sta succedendo con quella ragazzina goffa, ma meravigliosa? 
Possibile che sono geloso di quel rossiccio perchè quel rapporto che ha Stacie con lui, l'aveva prima con me? Adesso l'unica cosa che ricevo da parte sua è l'indifferenza e questa cosa mi manda fuori di testa. Non sopporto di essere ignorato da lei. Tutta questa situazione con Stacie è insostenibile e sento davvero di impazzire.
E a quel pensiero sbuffo, mentre mi tolgo l'asciugamani dalla mia vita e un secondo dopo indosso i boxer, nel momento stesso che la suoneria del mio cellulare inizia a echeggiare per tutta la mia camera, così velocemente mi sistemo l'elastico dei miei boxer e raggiungo il mio comodino. Chiamata in arrivo da parte di Tanya. Sbuffo. Non mi va di sentirla e poi non sono dell'umore giusto per poter parlare con lei. Meglio andare a dormire.

Spazio autrice:

Buongiorno bellezze ^^

Ed eccomi tornata con un nuovo capitolo! Ci ho messo un bel po di tempo, ma ce l'ho fatta!!
Allora, che ne dite di questo capitolo? Cosa ne pensate? Mi farebbe davvero piacere sapere le vostre opinioni, quindi lasciatemi qualche recensione ^^

Vi mando un grosso bacio.
A presto.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Vuoi sposarmi, amore mio? ***



 
Capitolo diciassette) Vuoi sposarmi, amore mio?

...POV STEVEN...

E' ora di alzarsi, è ora di alzarsi, è ora di

Allungo la mano verso la mia sveglia e subito la stacco, e sbadigliando mi lascio cadere di schiena sul materasso, portando una mia mano tra i miei capelli scompigliati... questa notte, stranamente, non ho fatto nessun sogno con Stacie, che ad essere sinceri mi rendono più confuso di quanto già non sia. Non capisco il perchè faccio quei strani sogni con lei, in questo periodo la mia testa è davvero strana e confusa. Tanto confusa. Non riesco a capirmi. E per fortuna questa notte è stata abbastanza tranquilla e ho dormito meravigliosamente.

Dopo aver indossato un jeans a pinocchietto strappato con delle toppe, una maglietta bianca a maniche corte e un paio di scarpe da ginnastica bianche pure queste, raggiungo il mio specchio e mi osservo, sistemandomi i vestiti. 
Passo più e più volte la mia mano tra i miei capelli scompigliati, ma quest'oggi si vogliono ribellare, non vogliono proprio stare in ordine, così sbuffo e dopo aver infilato nella tasca posteriore dei miei jeans il portafoglio, afferro chiavi della mia auto, cellulare e occhiali da sole, ed esco dalla mia camera, nel momento stesso che il mio cellulare inizia a squillarmi in mano, così, scendendo al piano di sotto, abbasso lo sguardo sullo schermo e leggo chiamata in arrivo da Tanya.
Decido di risponderle...

"Ehi." -la saluto, avviandomi al mio ingresso-

"Finalmente ti sei deciso a rispondere!" -esclama lei, mentre apro il portone d'ingresso per poter uscire da casa mia. E' da giorni che non mi faccio sentire con lei. In questo periodo ho la testa davvero confusa, piena di punti di domande e sentivo il bisogno di staccare un attimo la spina.- "Che ti succede, amore? Sembra che tu mi stia evitando!" -afferma e dal tono di voce capisco che sia dispiaciuta, mentre raggiungo la mia auto, fissando la finestra della camera di Stacie-

"Scusami, davvero." -le dico, evitando di rispondere alla sua domanda. Non so davvero cosa dirle. Non so nemmeno io che mi succede, ma sento che qualcosa in me è cambiato. Anche con lei.- "Perchè non passi al bar?" -le domando, mettendo in moto la mia auto-

"D'accordo. A più darti, allora." -mi saluta e la sento sorridere-

"A dopo." -la saluto io e subito dopo attacchiamo la chiamata. Devo riuscire a chiarirmi le idee. A dare delle risponde alle mie domande. Tutto questo mi sta mandando fuori di testa e se non mi chiarisco le idee una volta per tutte, impazzirò sul serio questa volta.- "Giorno." -saluto, varcando l'ingresso del bar-ristorante-

"Giorno, amico." -mi sorride Lance, alle prese con la sistemazione dei tavoli-

"Rosie?" -gli domando, non vedendola da nessuna parte, mentre mi allaccio il grembiule alla vita-

"Aiuta in cucina." -mi risponde, avvicinandosi a me e io annuisco capendo- "Devo mostrarti una cosa." -sussurra, infilando la sua mano nella tasca dei suoi jeans-

"Perchè sussurri?" -gli domando ridendo e lui come risposta, apre una scatolina rossa in velluto, mostrandomi un solitario all'interno- "Non vorrai sposarmi?" -gli domando serio, ma in realtà sto ridendo sotto i baffi-

"No, coglione." -mi risponde sconcertato e io rido- "Voglio chiedere a Rosie di sposarmi." -sussurra, rimettendo in tasca quella scatolina e io sorrido per la bella notizia-

"Era ora." -esclamo ridendo e lui sorride. Insomma stanno insieme da un sacco di anni, era ora che le chiedesse di sposarlo- "Tanti auguri. Sono felice per te." -gli sorrido, abbracciandolo-

"Grazie." -lo sento sorridere, mentre ricambia il mio abbraccio. Sono davvero contento per lui. Si merita la felicità che gli sta dando Rosie.-

"Mi devo preoccupare? O devo esserne gelosa?" -domanda divertita Rosie, uscendo dalla cucina e sia io che Lance sciogliamo quell'abbraccio, mentre non riesco a fare a meno di ridere per quello che ha detto-

"Tranquilla, preferisco i fiori." -le dico malizioso, facendole l'occhiolino, facendo intendere le mie parole e lei ridacchia- "Senza offesa." -esclamo, dando una pacca sulla spalla di Lance e lui sorride divertito-

"Tranquillo, è un sollievo." -mi risponde e io rido, raggiungendo il dietro del bancone- "Devo chiamare mia sorella." -esclama all'improvviso, tirando fuori dalla tasca del suo grembiule il suo cellulare, mentre Rosie ritorna in cucina dopo aver girato il cartello con su scritto Aperto-

"Non so se ti conviene, conosci meglio di me tua sorella. Lo sai che le piace dormire fino a tardi quando è in vacanza." -gli ricordo, sistemando degli stuzzichini sul ripiano del bancone-

"Lo so, ma ho bisogno di lei." -mi risponde e io aggrotto le sopracciglia. Ha bisogno di lei? E per cosa?- "Non risponde." -sbuffa, ricomponendo una seconda volta il numero-

"Hai bisogno di Stacie, per cosa?" -gli domando curioso, mentre riporta il cellulare all'orecchio-

"Non prendere impegni per questa sera." -mi risponde e io alzo un sopracciglio-

"Perchè?" -gli domando più perplesso di prima. Tutto questo mistero mi sta incuriosendo sempre di più-

"Che diamine, rispondi." -sbotta lui, al cellulare- "Ricordi? Voglio chiedere alla mia donna di sposarmi, quindi questa sera alle otto, vieni in questo indirizzo. Invita Tanya, se vuoi, è la benvenuta." -mi sorride tutto entusiasta, passandomi un foglietto con su scritto un indirizzo-

"Vuoi farlo questa sera? Davanti a tutti?" -gli domando sorpreso. Credevo che volesse organizzare una cosa carina solo per lui e Rosie, invece vuole farlo davanti a tutti noi-

"Voglio che tutti siano presenti. Parenti, amici, tutti." -mi risponde sorridendo, chiamando la sorella per la terza volta e io annuisco capendo- 

"E Stacie in cosa ti deve aiutare?" -gli domando, non capendo questa parte. Per cosa gli serve la sorella?-

"Deve preparare la festa per questa sera. Sai quanto le piaccia organizzarle." -mi risponde sorridendo e io annuisco capendo. E' vero. Stacie adora organizzare feste ed è anche molto brava.-

"Chi è?" -sento sbottare acidissima proprio lei, dal cellulare del mio migliore amico e questo mi porta a sorridere. E' sembra così nervosa quella ragazzina. E se la svegli presto durante le sue vacanze, saranno solo guai per te.-

"Tuo fratello. Ti sembra il modo di rispondere ad una chiamata?" -la rimprovera Lance e io sorrido divertito, voltandomi a guardare l'entrata del bar sentendo qualcuno entrare e mi accorgo che sia Tanya, che sorridendo raggiunge il bancone-

"Ciao." -mi sorride, mettendosi seduta sullo sgabello-

"Credevo che passassi per l'ora di pranzo." -le dico sincero. Non mi aspettavo che venisse alle nove del mattino, non che mi dispiaccia, ma di solito viene sempre per l'ora di pranzo e mi aspettavo che anche oggi venisse a quell'orario-

"Mi mancavi troppo per aspettare l'ora di pranzo." -mi risponde sorridendo e io sorrido pure-

"Ho bisogno di te, sorellina." -dice Lance e io mi volto a guardarlo, mentre giocherella con una penna-

"Che succede?" -domanda Tanya-

"Dai, non scherzare." -ammonisce la sorella e io lo osservo- "Ho bisogno di te, del tuo aiuto. Ti aspetto tra mezz'ora, qui, al bar." -le dice e senza aggiungere altro attacca la chiamata- "E' sempre così acida e nervosa." -sospira scuotendo la testa e io ridacchio. E' sempre stata così e credo che nemmeno un tranquillante la calmerebbe.-

"Qualcosa non va, Lance?" -gli domanda Tanya preoccupata-

"Tutto bene, a parte il caratteraccio di mia sorella." -le risponde lui e io sorrido divertito-

"Che non è da poco." -esclamo ridacchiando e lui sorride divertito-

"Questa sera sei invitata alla mia festa. Ti spiegherà tutto Steve." -sorride lui a Tanya e poco dopo raggiunge un tavolo dove sono accomodati due giovani ragazzi-

"Che mi devi spiegare?" -mi domanda Tanya curiosa e io sorrido, guardandola negli occhi-

"Questa sera Lance vuole chiedere a Rosie di sposarlo." -le spiego e a lei le si forma subito un enorme sorriso- 

"Oh mio Dio, ma è una notizia fantastica." -esclama entusiasta, rivolgendo un veloce sguardo a Lance che prepara l'ordinazione a quei due ragazzi-

"Acqua in bocca con Rosie." -aggiungo e lei annuisce, ritornando a guardarmi negli occhi- "Passo a prenderti questa sera alle otto." -le dico sorridendo e lei annuisce di nuovo-

"Perfetto." -mi risponde e io le sorrido- "Possiamo parlare?" -mi domanda all'improvviso, facendosi seria-

"Di cosa?" -le domando, anche se credo di capire di cosa voglia parlare-

"Di te, Steve." -mi risponde e io annuisco, osservandola- "Che cosa ti succede? In questo periodo ti sento così distante da me. Non mi hai cercata, non hai risposto alle mie chiamate, che succede?" -mi domanda seria, guardandomi negli occhi-

"Non.. non lo so nemmeno io, Tanya." -le rispondo sincero. Quello che mi succede in questo periodo non riesco a spiegarmelo e vorrei trovare delle risposte pure io, ma proprio non riesco a darmele.-

"Si tratta di Stacie?" -mi domanda e io la guardo negli occhi. Ha azzeccato proprio il punto. E' Stacie a rendermi così confuso, ma non mi va di dirle che è lei la causa del mio essere così strano.-

"Non centra niente, lei." -le rispondo, cercando di essere il più convincente possibile e lei annuisce, ma non sembra così convinta delle mie parole-

"Va bene. Adesso devo andare a lavoro. Ci vediamo questa sera." -mi regala un piccolo sorriso, alzandosi in piedi e io annuisco, sorridendole- "Mi dai un bacio?" -mi domanda, guardandomi negli occhi e io mi allungo verso di lei e subito ci stampiamo un bacio sulle labbra- "Ciao." -mi sorride e subito dopo va verso l'uscita. Anche se sorride, lo so che non sta così bene. Il mio comportamento la sta facendo soffrire e io devo chiarirmi subito le idee. Devo capire una volta per tutte ciò che mi succede. Devo dare delle risposte alle mie domande. Non voglio far soffrire nessuno, tanto meno Tanya che ha già sofferto in passato a causa del suo ex.-

...POV STACIE...

La suoneria del mio cellulare che echeggia per tutta la mia camera, mi sveglia dal mio sonno profondo...

"Mmh." -mi lamento nel sonno, infastidita da quella suoneria, ma poco mi importa e continuo a tenere gli occhi chiusi.. non so chi mi stia chiamando, ma poco mi importa. Sono finalmente in vacanza e ho intenzione di dormire fino a tardi, e nessuno rovinerà i miei piani. Ma quel qualcuno non sembra pensarla come me, dato che mi sta richiamando, così sbuffo sonoramente, aprendo lentamente un occhio per poter guardare l'orario sull'orologio appeso alla parete e sono scioccata alla scoperta dell'ora. Sono appena scattate le nove. Capite? Sono le nove del mattino e chi mi sta chiamando è pazzo a chiamarmi a quest'ora durante le vacanze estive, così richiudo l'occhio e riprendo a dormire. Ma nemmeno passano cinque minuti che la suoneria del mio cellulare ricomincia a risuonare per tutta la mia camera- "Che diamine!" -sbotto nervosa, afferrando come una furia il mio cellulare- "Chi è?" -sbotto acidissima, rispondendo alla chiamata senza nemmeno guardare il mittente-

"Tuo fratello. Ti sembra il modo di rispondere ad una chiamata?" -mi rimprovera e io quasi non credo alle mie orecchie. Non solo mi ha svegliata alle nove del mattino, ma mi rimprovera pure. Roba da matti!!-

"E a te ti sembra l'orario giusto di svegliarmi?" -gli domando più acida e nervosa di prima, e come sua risposta ricevo un sospiro. Se mi svegli nel modo peggiore, riceverai da parte mia l'umore peggiore. Odio svegliarmi di malo modo e mio fratello l'ha appena fatto!!-

"Ho bisogno di te, sorellina." -mi dice e io alzo gli occhi al cielo-

"E io ho bisogno di dormire." -sbotto e poco dopo sbuffo sonoramente. Che diamine! Mi sono svegliata per tutto l'anno scolastico alle sette del mattino e ora che, finalmente, sono in vacanza e posso dormire quanto mi pare e piace, mio fratello ha la "brillante" idea di svegliarmi alle nove del mattino? Roba da matti!-

"Dai, non scherzare." -mi ammonisce lui e io giro gli occhi- "Ho bisogno di te, del tuo aiuto. Ti aspetto tra mezz'ora, qui, al bar." -afferma e senza nemmeno darmi il tempo di controbattere, mi attacca la chiamata in faccia-

"Ha attaccato?" -domando scioccata, fissando il mio cellulare- "Che nervi!!" -sbotto, scacciando con i piedi le lenzuola dal mio corpo e sbuffando, mi alzo dal mio letto- "Spero per il suo bene che sia una cosa davvero importantissima o giuro che oggi commetterò un omicidio!!" -parlo velocemente e in modo nervoso, mentre raggiungo il mio armadio per potermi preparare- "Svegliarmi alle nove del mattino, è pazzo??" -mi lamento pensando a quel pazzo di mio fratello, mentre afferro dal mio armadio un vestitino a bretella grossa, che arriva alle ginocchia, con fantasia a righe dai toni del bianco e dell'azzurro e dopo essermi tolta il pigiama, velocemente lo indosso- "E come se non bastasse mi rimprovera pure per avergli risposto di malo modo." -continuo a lamentarmi, mentre allaccio intorno alla mia vita un cinturino di pelle, di un azzurro scintillante- "Dovrei rimproverarlo io, per avermi svegliata alle nove del mattino!" -affermo seria, mettendomi seduta ai piedi del mio letto, per poter indossare delle ballerine nere con al centro un fiocchetto e rialzate da un piccolo tacchetto- "Che nervi!" -sbotto nervosissima, raggiungendo il mio specchio e subito mi do una veloce controllata ai vestiti e un altrettanta veloce sistemata ai miei biondi capelli-

Sbuffando, recupero il mio cellulare dal materasso e il mio zainetto dalla sedia, e velocemente esco dalla mia camera per poter raggiungere l'ingresso al piano di sotto. Odio davvero con tutta me stessa svegliarmi presto, specialmente quando ho la possibilità di dormire quanto voglio. Che noia e che barba!!

"Per colpa sua non ho fatto nemmeno colazione!" -sbotto, portando una mia mano sul mio stomaco che brontola per reclamare del cibo. Sto davvero morendo di fame. Perchè diavolo non ho fatto colazione prima di uscire di casa? Maledizione!- 

Arrivata al bar-ristorante, con uno sguardo omicida, varco l'ingresso e mio fratello, nel notare il mio sguardo, sorride divertito...

"Ma buongiorno!" -mi sorride lui, allegro. Vuole scherzare?? Io lo ucciderei e lui si divertente? Davvero roba da matti!!-

"Ti sembra un buongiorno, questo?" -sbotto nervosissima, fulminandolo e lui ride, insieme a quell'altro idiota di Steve, che gli riservo anche a lui uno sguardo fulmineo, bellissimo però come sempre. Indossa un jeans a pinocchietto strappato e con delle toppe. Una maglietta bianca a maniche corte che mette in risalto in modo impeccabile i suoi addominali. Ai piedi delle scarpe da ginnastica bianche e i capelli portati all'indietro, con un paio di occhiali da sole portati sulla sua testa come da fargli da cerchietto. Davvero un bel vedere!-

"Sei una forza della natura, piccolina!" -mi sorride lui, facendomi l'occhiolino e io lo fulmino-

"Non chiamarmi piccolina!" -sbotto. Odio quel soprannome. Lo odio con tutta me stessa, perchè mi fa sentire piccola per lui e non mi piace.- "E tu.." -mi volto a fulminare mio fratello e lui mi osserva quasi divertito- "Che diavolo hai di così urgente da svegliarmi alle nove del mattino?" -gli domando nervosa e lui, dopo essersi asciugato le mani sullo strofinaccio che poggia poco dopo sul bancone, mi raggiunge agli sgabelli davanti ad esso, sotto il mio sguardo attento-

"Tieni." -afferma, allungando verso di me una piccola scatolina di velluto rosso-

"Cos'è?" -gli domando stranita, afferrandola e dopo averla aperta spalanco la bocca nell'osservare un meraviglioso solitario- "OH MIO DIO, OH MIO DIO!!" -urlo non riuscendo a contenere la mia felicità, facendo voltare verso di noi alcuni clienti, capendo, da quell'anello, che vuole chiedere a Rosie di sposarlo-

"Shh, non urlare! Rosie è in cucina!" -mi rimprovera in un sussurro e io mi porto immediatamente una mano alla bocca come per zittirmi-

"Vuoi sposare Rosie?" -gli domando in un sussurro e so già la risposta, non è necessario che mi risponda, ma voglio comunque una conferma ai miei pensieri-

"No, voglio sposare te." -afferma con fin troppo sarcasmo e io lo fulmino, schiaffeggiandolo sulla spalla- "Certo che voglio sposare Rosie, chi sennò?" -esclama ovvio e io sorrido, abbassando lo sguardo sul quel solitario. Sono così felice e non mi aspettavo una notizia del genere. Vuole sposarla e questo mi rende terribilmente felice.-

"Tu qui a quest'ora, durante le vacanze estive?" -mi domanda Rosie scioccata, dopo avermi notata uscendo dalla cucina e mio fratello, alla velocità della luce, nasconde dentro la tasca dei suoi jeans la scatolina con l'anello- "E tu che hai nascosto così velocemente?" -domanda a Lance con un sopracciglio alzato-

"Niente!" -le risponde lui in fretta, alzando le spalle-

"Lance che mi stai nascondendo?" -gli domanda seria, fissandolo dritto negli occhi e lui apre bocca, non facendo uscire nessun suono, non sapendo cosa dire-

"Fratellone, non dovevi parlarmi?" -gli domando, afferrandolo dal braccio e con la forza me lo strascino via-

"Dio, per un pelo!" -esclama lui sollevato, appena mettiamo piede fuori dal locale-

"Conosci Rosie, non devo di certo venire a dirti io che è testarda!" -affermo osservandolo, mettendomi seduta ad un tavolino all'aperto, davanti il bar-ristorante- 

"Già, lo so." -sospira, mettendosi seduto accanto a me- "Devo inventarmi una balla o non mi lascerà in pace finché non avrà ricevuto una risposta." -afferma e io annuisco d'accordo con lui. Rosie è una donna davvero testarda e tenace. Non ti lascerà in pace se non riceve una risposta che la soddisfi.- "Comunque, a parte questo, non ti ho fatto venire fin qui solo per mostrarti l'anello, ma anche per chiederti di organizzare una festa per questa sera, dato che so che ti piace tanto organizzarle." -mi dice, guardandomi negli occhi ed è la verità. Mi piace un sacco organizzare feste e non per vantarmi, ma sono un'ottima organizzatrice.-

"Una festa?" -gli domando perplessa. Anche se mi piace organizzarle, non capisco il perchè voglia organizzarne una.-

"Voglio chiedere la mano di Rosie davanti a tutti i nostri parenti e amici." -mi risponde, osservandomi-

"Non vuoi organizzare una cosa semplice e romantica, solo per voi due?" -gli domando e lui scuote la testa-

"No, voglio che ci siano tutti. Ho già mandato gli inviti e ho affittato un locale. Tu dovrai solo addobbare la sala, per il resto ci ho pensato io." -mi spiega e io annuisco-

"Ok, ho già parecchie idee per la testa!" -esclamo entusiasta e lui sorride- 

"Sapevo che potevo contare su di te." -mi sorride ancora, lasciandomi una dolce carezza sul viso- "Dovrà essere tutto pronto per le otto di questa sera. E non ritardare come tuo solito fare." -mi ammonisce divertito e io lo fulmino-

"Ehi!" -lo richiamo offesa e lui ridacchia, alzandosi in piedi- 

"Ah, già! Quasi me ne dimenticavo. Io e Rosie arriveremo alle otto e mezza, e le luci della sala dovranno essere tutte spente e ci dovrà essere un silenzio tombale al nostro arrivo." -mi dice e io annuisco capendo-

"Perfetto. Mi metto già a lavoro o non farò davvero in tempo." -esclamo, alzandomi pure io- "Mi farò aiutare dai miei amici, così mi sbrigo prima." -sussurro a me stessa, pensando ad
Olivia e Mitch-

"Questo è l'indirizzo del locale." -afferma, passandomi un foglietto, che afferro velocemente- "Buon lavoro." -e dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte, rientra al locale, mentre cerco il numero di Mitch nei miei contatti-

"Speriamo che accetti di aiutarmi." -sussurro, aspettando che risponda alla mia chiamata, mentre nel mio orecchio non fa altro che risuonare il fastidioso tuh-tuh- "Ah, perchè non risponde?" -sbotto, attaccando la chiamata e poco dopo provo a richiamarlo. Ho bisogno di lui, perchè non risponde?-

"Uhm, pronto?" -risponde finalmente alla mia quarta chiamata, con la voce impastata dal sonno-

"Stavi dormendo?" -gli domando e inizio a sentirmi in colpa per averlo svegliato-

"Non sono nemmeno le dieci del mattino principessa, tu che pensi?" -mi domanda ovvio, ancora mezzo addormentato e io sorrido- "Vacanze estive, me la prendo comoda io." -afferma divertito e io sorrido. Lo capisco, perchè la penso esattamente come lui.-

"Scusa se ti ho svegliato, ma ho bisogno di te." -gli dico, voltandomi a guardare dentro il locale e solo il questo momento mi rendo conto che Steve mi stava guardando già da prima e appena i nostri occhi si incontrano, mi sorride e quel sorriso mi fa perdere un battito, mentre mi volto dall'altra parte ignorandolo completamente-

"Che posso fare per te, principessa?" -mi domanda con tono dolce e io non riesco a non sorridere-

"Dobbiamo addobbare una sala per la festa che si terrà questa sera." -gli spiego, osservando una donna anziana passarmi davanti con il suo bassotto al guinzaglio-

"Festa? Hai detto festa?" -mi domanda già festeggiante e io ridacchio- "Hai chiamato l'uomo giusto, baby!" -afferma malizioso e io sorrido divertita-

"Perfetto, ci vediamo tra venti minuti al supermercato." -affermo, iniziando a incamminarmi-

"Ottimo. Ci vediamo dopo, principessa." -mi saluta e io sorrido-

"A dopo." -e dopo esserci mandati un bacio, attacchiamo la chiamata- "Perfetto, adesso devo chiamare Olivia." -esclamo, cercando il suo numero nei miei contatti. Sapevo di poter contare su Mitch, e sono sicura che posso contare anche su Olivia.
Sarà divertente addobbare il locale per la grande serata di questa sera e ancora non ci credo che mio fratello voglia chiedere in moglie Rosie. Sono così emozionata che non oso immaginare come potrebbe stare mio fratello. Conoscendolo, questa sera, piangerà. Mio fratello è un vero frignone, ma gli voglio bene comunque.- "Finalmente siete arrivati. E' da dieci minuti che vi aspetto." -sbotto, osservando il mio ragazzo e la mia migliore amica, raggiungermi. Non amo aspettare. Avevo dato appuntamento ad entrambi tra venti minuti davanti al supermercato e loro hanno tardato dieci minuti. Che nervi!-

"Ma da che pulpito viene la predica!" -esclama sconcertata Olivia e io la guardo male-

"Che vorrebbe dire?" -le domando nervosa, fulminandola-

"Che tu sei il ritardo in persona." -mi risponde Mitch divertito e poco dopo scoppia a ridere, mentre entriamo tutti insieme nel supermercato-

"Appunto!" -esclama Olivia ridendo, dando ragione al mio ragazzo e io sbuffo, fulminandoli entrambi-

"Odiosi. Siete odiosi entrambi e vi odio." -sbotto, allontanandomi da loro a passo svelto-

"Principessa." -mi corre dietro Mitch, ridendo e io sbuffo di nuovo. Non sopporto quando si ride di me. E' così fastidioso!-

"Ma perchè dobbiamo addobbare un locale per una festa?" -mi domanda all'improvviso Olivia perplessa-

"Ma che importa? L'importante è festeggiare, divertirsi, ballare!" -esclama Mitch, facendo uno specie di balletto in mezzo al reparto frutta, catturando l'attenzione di molte persone e io ridacchio a quella vista-

"Smettila." -lo ammonisco divertita e lui ride, rubandomi un veloce bacio sulle labbra- "Comunque, rispondendo alla tua domanda.." -mi volto a guardare Olivia che ricambia il mio sguardo- "Questa sera mio fratello vuole chiedere la mano di Rosie." -le dico entusiasta e lei spalanca la bocca per la sorpresa-

"Oh mio Dio! Davvero?" -mi domanda tutta sorridente e io annuisco entusiasta- "Che bello!" -esclama contenta, battendo le mani e io sorrido-

"Dovrà essere tutta una sorpresa, Rosie non ne sa niente. E io ho in mente moltissime idee." -esclamo sorridendo, riprendendo a camminare e loro mi vengono dietro- "Ci dovranno essere cuori. Sì, cuoricini dappertutto. Fiori messi a mazzi dentro a dei grandi vasi. Tovaglie di raso color champagne. Anzi no di seta. No-no-no di raso." -inizio a parlare velocemente, mentre cerco i vari addobbi negli scaffali. Amo organizzare feste. Amo addobbare le sale dove si terranno le feste. E ho un sacco di idee grandiose per la festa di questa sera. Dovrà essere tutto perfetto, speciale e romantico. Niente dovrà andare storto.-

...POV STEVEN...

Si è già fatto sera e sono appena tornato a casa per potermi fare una doccia e prepararmi per la serata. 
Abbiamo chiuso prima il bar-ristorante e Lance era davvero teso, agitato, nervoso. Non l'avevo mai visto così.
Il mio cellulare emette un bip, segno che mi è arrivato un messaggio, nel momento stesso che poso il mio gilet marroncino sul materasso e appena recupero il mio cellulare, apro il messaggio del mio migliore amico...

Lance a Steve: "Non riesco a farmi il nodo alla cravatta." -nel leggere quel messaggio scoppio a ridere. Non ci credo.- "Scendi coglione, invece di ridere." -scoppio a ridere un'altra volta nel leggere il suo secondo messaggio, così indosso al volo i miei pantaloni eleganti beige e mentre mi aggancio le mie bretelle ai pantaloni, lasciandole cadere lungo le mie gambe, scendo al piano di sotto.-

"Che succede?" -gli domando divertito, aprendo il portone d'ingresso di casa mia, ritrovandomi subito davanti Lance, più agitato di prima-

"Mi tremano le mani per l'agitazione e non riesco a farmi il nodo alla cravatta." -mi risponde agitato come non l'avevo mai visto-

"Rilassati." -gli dico, afferrando tra le mani la sua cravatta e subito inizio a fare i vari passaggi per poter fare il nodo-

"E' una parola!" -esclama sospirando e io sorrido. Lance è sempre stato molto ansioso, per ogni minima cosa che doveva fare. 
Ricordo una volta all'asilo, ci stavamo preparando per la recita e lui era l'unico bambino a frignare come un bebè. Era così agitato che non riusciva a smettere di piangere.-

"Non vorrai metterti a piangere? O a vomitare?" -gli domando divertito e lui mi fulmina, e io rido-

"Sono agitatissimo, Steve." -afferma, sospirando per l'ansia-

"Ma è normale, amico." -cerco di tranquillizzarlo, stringendogli la spalla-

"E poi c'è Rosie che non fa altro che riempirmi di domande. Dove andiamo? Dove mi devi portare? Di che sorpresa si tratta?" -imita la sua donna e poco dopo sbuffa, mentre io rido per la sua voce stridula che ha usato nell'imitarla- "Non dirle che l'ho imitata. Odia quando lo faccio." -mi ammonisce e io alzo le mani al cielo, divertito- 

"Cerca di rilassarti, ok? Bevi un bicchiere d'acqua e respira a fondo." -gli consiglio e lui annuisce, facendo un bel respiro profondo- 

"LANCE, DOVE SEI?" -sentiamo urlare Rosie da casa loro e lui sospira-

"Giuro che sto ripensando all'idea di sposarla." -esclama sbuffando, attraversando la strada e io rido, rientrando in casa mia. Rosie quando ci si mette può essere davvero fastidiosa. E' una donna molto testarda e non ti molla, finché non sputi il rospo. E adesso sta facendo questo al mio migliore amico: lo sta mandando all'esasperazione, così che lui le sputi in faccia la sorpresa che ha in serbo per lei. Povero, non vorrei essere al suo posto!-

Mi sistemo allo specchio il colletto della mia camicia bianca, dove ho lasciato i primi due bottoni aperti e poco dopo chiuso ogni singolo bottone del gilet che ho deciso di indossare sopra la mia camicia. Ai piedi, invece, indosso un paio di mocassini in pelle nera.
Soddisfatto del mio outfit, recupero il mio cellulare dal mio letto, portando il mio portafoglio nella tasca dei miei pantaloni e mentre esco dalla mia camera, la suoneria del mio cellulare inizia a echeggiare per le scale, così rispondo alla chiamata di Tanya..

"Ehi." -la saluto, raggiungendo l'ingresso, passandomi una mano tra i capelli- "Sto arrivando. Sono appena uscito di casa." -la informo, chiudendo il portone alle mie spalle-

"Cosa? Stai già arrivando?" -mi domanda scioccata e io sorrido divertito. Tanya è una donna che ci tiene ad essere sempre impeccabile ed è per questo che ci impiega molto tempo per prepararsi.-

"Non sei ancora pronta?" -le domando, anche se so già la sua risposta-

"Ho appena finito di piastrarmi i capelli e di truccarmi." -mi risponde e dal tono di voce capisco che stia iniziando ad agitarsi-

"Va bene, tranquilla. I festeggiati arriveranno alle otto e mezza, ce la fai ad essere pronta entro venticinque minuti?" -le domando, mettendo in moto la mia auto-

"Sì, credo di sì." -mi risponde e io sorrido- "Comunque ti chiamavo per chiederti di che colore hai i vestiti?" -mi domanda e io alzo un sopracciglio stranito-

"Dai toni del beige e marroncino chiaro. Perchè?" -le domando. Che centrano i colori dei miei vestiti? Non capisco!-

"Che colori orribili, Steve." -mi rimprovera sconcertata e io sorrido divertito- "Comunque avevo pensato che potremmo abbinarci." -mi risponde e sento che sorride-

"Non è stupido?" -le domando con una smorfia-

"Lo pensi davvero? Credevo che fosse una cosa carina." -afferma dispiaciuta-

"No, tranquilla, va bene." -le dico sorridendo e sento sorridere pure lei-

"Perfetto. Nel mio armadio credo di avere un tubino beige, color carne." -afferma entusiasta e io sorrido-

"Va bene, allora corri a prepararti. A tra poco." -la saluto, abbassando il freno a mano e lei, dopo avermi mandato un bacio, attacca la chiamata. Lo trovo un po stupido abbinarci con i colori, ma se a lei fa piacere questo, va bene. Non ci vedo nulla di male.-

Dopo circa dieci minuti che aspetto l'arrivo di Tanya sotto la palazzina dove vive, finalmente la vedo uscire dal portone d'ingresso ed è semplicemente stupenda.
Indossa un semplice tubino color carne, che le fascia quel corpo da mozzare il fiato in modo impeccabile. Ai piedi indossa un sandalo oro con tacco vertiginoso, abbinate ad una pochette a mano. Gioielli vari e i capelli sono legati in una coda alta, perfettamente liscia.
Una vera meraviglia!

"Sei bellissima." -le faccio l'occhiolino, facendole il baciamano e lei sorride-

"Grazie. Anche tu non sei male." -mi ricambia l'occhiolino e io ridacchiando, le apro la portiera- "Siamo in ritardo?" -mi domanda, accomodandosi in auto-

"Non proprio." -le rispondo, chiudendo la portiera e subito dopo faccio il giro della mia auto, facendo una piccola corsetta-

"Hai visto Lance? Come si sente?" -mi domanda, osservandomi salire a bordo-

"Mi ha chiesto aiuto con la cravatta. Era così agitato che gli tremavano le mani." -le rispondo, mettendo in moto-

"Lo immagino. Non è da tutti i giorni chiedere la mano a qualcuno davanti a parenti e amici." -afferma, mentre parto verso il locale dove si terrà la festa e alle sue parole annuisco d'accordo con lei. Ha ragione, non deve essere una passeggiata. Posso solo immaginare come si possa sentire Lance. E' agitatissimo e sicuramente sarà emozionato come non mai. Credo che anche io lo sarei. Beh.. forse meno di lui! Riesco a controllare l'ansia, rispetto al mio migliore amico.- "Il posto è magnifico!" -esclama intrecciando la sua mano alla mia, mentre ci avviamo all'entrata del locale e io annuisco, guardando l'esterno del posto. E' davvero fantastico! 
L'edificio a due piani ha un'entrata pazzesca. C'è un lungo sentiero, che conduce dai parcheggi all'ingresso, fatto di piccoli sassolini rosati. Entrambi ai lati di questa stradina c'è una fila di piccoli lampioni che illuminano il sentiero e mazzetti di fiori colorati piantati nel terreno, e tutto questo è circondato da un gigantesco spazio verde, che nella poca luce si può intravedere il giardino ben curato. Alberi e cespugli ben tagliati, fiori colorati posizionati a mazzi qua e là, che formano un cerchio, rendendo il posto ancora più bello. Davvero spettacolare!- "Waho!" -esclama meravigliata, appena mettiamo piede dentro il locale. L'interno è ancora più bello. 
E' un gigantesco locale, addobbato dai colori dell'avorio, rosa antico e bianco.
Alla destra del locale c'è lo spazio bar, dove puoi ordinare qualcosa da bere. Al centro c'è una gigantesca pista da ballo, formata da quattro pilastri ricoperti da un nastro color rosa antico, che ad occhio direi di raso. Tavoli rettangolari in fondo alla pista, che offrono un delizioso buffet, e davanti ad essi hanno posizionato un telo bianco appeso al soffitto, pronto a proiettare un video. Alla sinistra del locale, invece, tavoli rotondi apparecchiati in modo elegante, ricoperti da una tovaglia di raso color avorio, al centro di esso un centrotavola di rose all'interno di un elegante vaso in vetro, dove da esso pendono una sorta di catenelle di cristallo. E per finire, grandi vasi sparsi qua e là, infiocchettati da un nastro di raso color rosa antico, con all'interno dei giganteschi mazzi di rose, e appesi al tetto cadono delle catenelle di cristallo a forma di cuore. 
Sembra quasi che si stia per festeggiare un matrimonio e Stacie è stata davvero brava a preparare tutto questo in una giornata. 
Sembra fatto da una professionista!- 

"Vado da Stacie per congratularmi. E' stata davvero brava." -dico a Tanya e lei annuisce, con uno strano sguardo serio, mentre mi incammino per poter raggiungere Stacie, dall'altro lato del locale che sistema un tavolo. E nel guardarla di spalle già penso che sia bellissima!-

...POV STACIE...

Io e i miei amici ci siamo dati da fare tutto il giorno. Abbiamo sudato non sette camicie, ma settemila, ma ne è valsa davvero la pena.
Il locale è pronto e quello che abbiamo fatto è meglio delle mie aspettative. E posso essere più che fiera del lavoro che abbiamo svolto.

"Stacie." -mi richiama mio fratello e dal tono di voce capisco che sia in ansia-

"Entra!" -esclamo, voltandomi verso la porta chiusa di camera mia, che subito si apre ed entra un Lance agitatissimo-

"Dimmi che sai fare il nodo alla cravatta?" -quasi mi supplica e io scuoto la testa-

"Non ho idea di come si faccia." -gli rispondo e lui sbuffa- "Perchè? Che succede?" -gli domando perplessa, tirando fuori dal mio armadio un vestitino azzurro chiaro, con la gonna svolazzante e pieghettata, lungo fin sopra il ginocchio-

"Sono così agitato, che tremo come una foglia." -mi risponde sospirando e io sorridendo, mi volto a guardarlo- 

"Ma rilassati." -gli dico e lui sospira di nuovo-

"Vado da Steve. Chiederò aiuto a lui." -esclama, uscendo dalla mia camera e io sorridendo, scuoto la testa. Mio fratello è sempre stato molto ansioso. Si agitata in modo davvero esagerato, ma posso comunque capirlo. Insomma, dovrà chiedere a Rosie di sposarlo, è normale essere agitati ed emozionati.-

Stiro con le mani il vestito che indosso, osservandomi allo specchio e sorrido soddisfatta. Questo vestitino mi piace molto e ho deciso di abbinarlo a delle scarpe argentate, con tacco di circa cinque centimetri, abbinate ad una piccola pochette argentata pure questa. I capelli, invece, ho deciso di lasciarli ricadere mossi sulle spalle. E per quanto riguarda il trucco, beh.. sempre molto leggero. Quasi acqua e sapone.
Scendo al piano di sotto, pronta a raggiungere Mitch davanti casa mia che mi aspetta e inizio ad essere agitata pure io. 

"Rilassati, Stacie." -sussurro a me stessa, scendendo gradino dopo gradino-

"Stellina." -mi richiama Rosie dal piano di sopra e per voltarmi verso di lei, quasi cado all'indietro dalla scala, ma per fortuna mi aggrappo velocemente alla ringhiera- 

"Per un pelo." -tiro un sospiro di sollievo- "Che c'è?" -le domando, osservandola scendere le scale per potermi raggiungere ed è ancora in accappatoio, con mezzi capelli boccolosi e l'altra metà legati da un enorme mollettone-

"Si può sapere che state combinando?" -mi domanda esasperata- "Tuo fratello è agitatissimo e credo di non averlo mai visto così." -esclama, incrociando le braccia sotto al suo seno-

"Non so di cosa parli. Io non so proprio niente." -mento, cercando di essere il più convincente possibile e lei alza un sopracciglio-

"Ah no? E si può sapere dove stai andando così carina?" -mi domanda perplessa-

"Mitch mi ha invitata fuori a cena." -le rispondo, guardandola negli occhi- "E tra l'altro devo andare. Lui è già qui." -aggiungo, scendendo gli ultimi gradini-

"Stacie." -mi richiama con tono serio. Che diamine! Non mi lascerà andare finchè non riceverà una risposta che la soddisfi- 

"Che c'è? Ti ho già detto che non so niente." -sbotto, voltandomi a guardarla. Non sopporto la sua insistenza e tra l'altro da me non saprà proprio niente-

"Tuo fratello mi ha detto che ha una sorpresa per me e io sono sicura che tu sai di cosa si tratti." -esclama convinta e io alzo gli occhi al cielo-

"Se ti ha detto che è una sorpresa, significa che non vuole che tu sappia niente, non credi?" -le domando e ammetto di essere un tantino antipatica, ma non sopporto più questo interrogatorio- "Adesso devo andare. Mitch mi sta aspettando." -affermo, raggiungendo velocemente l'ingresso, prima che lei aggiunga altro- "Quando ci si mette è così insopportabilmente insistente!" -esclamo, scendendo la piccola rampa di scale davanti l'ingresso di casa mia-

"Con chi diavolo parli?" -mi domanda Mitch ridendo e io sbuffando, lo raggiungo-

"Con me stessa. Lo trovi divertente?" -sbotto, guardandolo davvero male-

"Abbastanza." -mi risponde divertito, prendendo tra le sue mani le mie, facendo scorrere il suo sguardo su tutta la lunghezza del mio corpo e devo ammettere che questo mi mette un po a disagio- "Waho." -sussurra, ritornando a guardarmi negli occhi e io faccio un piccolo sorriso- "Sei bellissima." -sussurra a meno di un centimetro dalle mie labbra e io subito gli stampo un leggero bacio-

"Anche tu." -sussurro, allontanandomi di poco per poterlo guardare meglio. Indossa un jeans nero strappato sulle ginocchia, abbinati ad una camicia bianca con delle sottili righe nere e sopra di essa delle bretelle anch'esse nere. Ai piedi, invece, un paio di scarpe da ginnastica. Elegante, ma non troppo!-

Osservo la sala, dove si terrà la festa, e piano piano si sta riempiendo di parenti, sia miei che di Rosie, e di vari amici...

"Come si sente tuo fratello?" -mi domanda Olivia, raggiungendomi al fianco di Theo. Indossa un vestitino bianco che le ricade largo sulle gambe e alla vita una piccola cintura rossa. Ai piedi delle ballerine rosse, abbinate ad una borsetta. Invece Theo indossa un pantalone nero, abbinati ad una camicia azzurra.-

"E' agitatissimo." -le rispondo e lei annuisce capendo-

"Stacie, tesoro." -mi richiama la voce di mia zia Marion, sorella di mia madre-

"Ciao, zia." -le sorrido, guardandola negli occhi-

"Come stai, tesoro?" -mi domanda, baciandomi guancia a guancia-

"Bene." -le rispondo, osservandola-

"Tuo fratello?" -mi domanda, accarezzandomi il braccio-

"E' mooolto agitato. Tremava come una foglia." -le rispondo sorridendo e lei ridacchia-

"Quel ragazzo è così ansioso." -esclama divertita e io annuisco- "E questo bel giovanotto?" -domanda, voltandosi a guardare Mitch, alla mia destra-

"Salve, sono Mitch. Il ragazzo di Stacie." -si presenta lui, tutto sorridente-

"Oh!" -esclama lei sorpresa, voltandosi a guardarmi- "Non sapevo che avessi un ragazzo." -mi dice sorridendo e io glielo ricambio-

"Anche io ho un ragazzo!" -esclama Katy, mia cugina di dieci anni, figlia di zia Marion e zio Patrick- "Ciao, Stacie." -mi sorride, abbracciandomi-

"Ciao." -le sorrido, lasciandole una carezza tra i capelli- 

"Si chiama Mike. E' biondo e ha gli azzurri. Sembra un vero principe azzurro." -mi dice sorridendo, riferendosi al suo ragazzo-

"Chi è che sembra un vero principe azzurro?" -le domanda suo padre, zio Patrick, raggiungendoci serio-

"Nessuno, papà. Proprio nessuno." -le risponde la figlia velocemente e io sorrido-

"Ciao, Stacie." -mi sorride mio zio, baciandomi una guancia e io gli sorrido pure- "Come siamo diventate grandi!" -esclama sorridendo, osservandomi e io gli sorrido- "I due festeggiati quando dovrebbero arrivare?" -mi domanda, posando le sue grandi mani sulle spalle della figlia messa davanti a lui-

"Beh.. tra circa venti minuti." -gli rispondo, guardando l'ora sul mio cellulare-

"Papà, ho sete." -esclama Katy, alzando lo sguardo verso quello del padre-

"Vado a prenderti un succo di frutta." -esclama e dopo averle stampato un bacio sulla testa, si allontana- 

"Adesso che l'ho mandato via, possiamo parlare di ragazzi." -esclama la mia cara cuginetta e io ridacchio divertita-

"Katy." -la rimprovera la madre e lei alza le spalle-

"Papà è così geloso." -sbuffa lei, incrociando le sue braccia al petto e io scuoto la testa. Ha dieci anni e già pensa ai ragazzi. Roba da matti! Però, in effetti, io sono l'ultima persona a poterla giudicare. Io alla sua età mi sono perdutamente innamorata di Steve.- "Stacie, è lui il tuo ragazzo?" -mi domanda Katy, indicando Mitch con l'indice-

"Proprio lui." -le rispondo sorridendo, prendendolo per mano- 

"Mike sembra un principe azzurro, mentre il tuo sembra più.."

"Una carotina!" -esclamo, interrompendo mia cugina e a quelle parole Mitch scoppia a ridere-

"Una carotina?" -mi domanda lui, divertito e io annuisco, più divertita di lui-

"Hai i capelli rossi, quindi sei un carotino." -gli spiego e lui ride un'altra volta, rubandomi un bacio a fior di labbra-

"Sono il tuo carotino, allora." -esclama, facendomi l'occhiolino e io annuisco ridacchiando, accarezzandogli i capelli rossi e lui sorride dolce, strofinando il suo naso contro il mio e subito dopo mi ruba un bacio a stampo-

"Stacie." -mi richiama Karen, la madre di Rosie, così mi volto subito a guardarla, dove mi accorgo che mi stia raggiungendo con al suo fianco Myriam, la sorella ventenne di Rosie-

"Ciao." -sorrido ad entrambe-

"Chi sono?" -mi sussurra Mitch, osservando le due donne farsi sempre più vicine-

"La mamma e la sorella di Rosie." -gli rispondo in un sussurro e poco dopo, Karen mi bacia guancia a guancia-

"Come stai, splendore?" -mi domanda lei sorridendo e io annuisco-

"Sto bene." -le rispondo, guardandola negli occhi- "Norman e Cliff?" -domando del fratello diciottenne e del padre di Rosie-

"Stanno parcheggiando l'auto." -mi risponde Myriam e io annuisco capendo- 

"Rosie e Lance?" -mi domanda Karen-

"Dovrebbero arrivare tra poco." -le rispondo-

"Va bene. Vado a salutare alcuni parenti." -mi sorride Karen e con la figlia si allontanano-

"Queste arachidi sono squisite." -esclama a bocca piena Olivia, raggiungendoci insieme a Theo che ridacchia- 

"Sembra un disco rotto. Non fa altro che ripeterlo." -esclama Theo ridendo e noi ridacchiamo-

"Lo so, ma sono salate e io adoro il salato." -afferma la mia migliore amica e io sorrido, osservandola ingozzarsi di arachidi-

"Ehi Stacie!" -mi richiama Norman, il fratello di Rosie, così mi volto a guardarlo, insieme ai miei amici- "Theo? Mitch?" -domanda lui sorpreso, nel vederli-

"Ehi!" -gli sorride Theo, dandosi subito un cinque-

"Che cazzo ci fate, voi due, qui?" -domanda Norman ad entrambi-

"Vi conoscete?" -domando io al quanto stranita e sorpresa-

"Se ci conosciamo? Theo è il mio migliore amico e per quanto riguarda Mitch, beh.. abbiamo amici in comune, per questo ci conosciamo." -mi risponde Norman, sorridendo e io annuisco capendo- "Allora? Che ci fate qui?" -domanda di nuovo ad entrambi, per ricevere una risposta-

"Mi ha invitato Olivia." -gli risponde Theo, voltandosi a guardarla e lei sorride timidamente-

"Ohoooh! La famosa Olivia!" -esclama Norman sorridendo e Theo lo fulmina-

"Sta zitto, coglione." -gli tira un pugno sul braccio e Norman ride-

"Devi sapere che Theo non fa altro che parlare di te." -esclama quest'ultimo, puntando l'indice contro la mia migliore amica e lei sorride, voltandosi a guardare Theo-

"Ti avevo detto di stare zitto." -sbotta Theo, guardando male il suo migliore amico che ride- 

"Davvero parli sempre di me?" -domanda Olivia sorridendo e Theo si volta subito a guardarla e poco dopo sbuffa imbarazzato-

"Non fa altro." -le risponde Norman, facendole l'occhiolino e Theo lo fulmino, mentre Olivia, non smettendo di sorridere, prende per mano Theo, che si volta subito a guardarla negli occhi e poco dopo le sorride dolcemente. Ogni volta che li osservo non posso fare a meno di pensare che siano fatti l'uno per l'altra. Sono davvero dolcissimi insieme.- "E tu, invece?" -domanda Norman, voltandosi a guardare Mitch-

"Mi ha invitato la mia ragazza." -gli risponde lui, prendendomi per mano e il sorriso sulla faccia di Norman, svanisce lentamente-

"Oh! Stacie è la tua ragazza?" -gli domanda quest'ultimo sorpreso, rivolgendomi uno sguardo veloce e Mitch annuisce tutto fiero e contento. Che gli prende? Perchè ha smesso di sorridere così all'improvviso?-

"Mi scusi, signorina?!" -mi richiama il proprietario di questo posto e io mi volto subito a guardarlo- "Due bambini, nel giocare, hanno macchiato una tovaglia con del succo." -mi informa e io sbuffo-

"Non ci credo." -sbotto nervosa- "Avete un'altra tovaglia, per poterla cambiare?" -gli domando, osservandolo e lui annuisce-

"Certamente. Gliela vado a prendere subito." -esclama allontanandosi e io annuisco, quando all'improvviso noto Steve entrare in questo preciso momento nel locale, mano nella mano con quella stupida odiosa. Per quale motivo l'ha portata con sé? Che nervi!!--

"Qualcosa non va?" -mi domanda Mitch e io distolgo subito lo sguardo da Steve e lo poso su di lui-

"Non va tutto bene. Devo strozzare i miei cugini." -sbotto, allontanandomi dai miei amici. Non sopporto i bambini, non li ho mai sopportati. E io mi chiedo: per quale motivo i miei zii non incatenano quelle pesti dei loro figli??- "Che nervi!" -sbotto, togliendo dal tavolo la tovaglia di raso con una vistosa macchia arancione-

"E' stata coppa nosta!" -esclamano alle mie spalle i miei cuginetti gemelli di due anni, così mi volto verso di loro-

"Siete due pesti! Giocate lontano dai tavoli." -li rimprovero nervosissima e loro, dopo avermi fatto una linguaccia, corrono via- "Insopportabili!" -sbotto, voltandomi di nuovo verso il tavolo per poter finire di sistemarlo. Sono due pesti quei bambini. Che nervi!!-

"Sei stata davvero brava." -esclama una voce da uomo alle mie spalle e io non ho nemmeno il bisogno di voltarmi per capire chi è, perchè quella voce la riconoscerei tra mille, ma decido di ignorarlo e continuare a sistemare quel tavolo- "Stacie." -mi richiama, voltandomi verso di sè dal braccio e subito ci ritroviamo occhi negli occhi-

"Devi lasciarmi in pace!" -sbotto, guardandolo in cagnesco- "Lo vuoi capire una volta per tutte che ho bisogno che tu mi stia alla larga?" -gli domando nervosissima e lui non dice niente, mi guarda solo dritto negli occhi- "Vai al diavolo!" -sbotto, allontanandomi da lui. Perchè fa così? Sono stanca di lui, sono stanca di stare male per lui. Sono semplicemente stanca di tutto questo. Ma lui non vuole capirlo, perchè è un egoista. Pensa solo a sè stesso, a ciò che vuole lui e a quello che ho bisogno io non gli importa.-

"Signorina, sono arrivati i festeggiati." -mi informa il proprietario e io sorrido annuendo-

"Un attimo di attenzione." -esclamo, osservando tutti i presenti che continuano a chiacchierare- "Per favore, ho bisogno della vostra attenzione." -dico, alzando un po di più il tono della mia voce, ma nessuno mi ascolta- "HO DETTO ZITTI!" -sbotto nervosa e tutti si zittiscono subito, voltandosi a guardarmi e mentre cerco di ricompormi, sento Mitch ridacchiare al mio fianco- "Lance e Rosie sono arrivati. Adesso si spegneranno tutte le luci e ho bisogno di assoluto silenzio." -spiego, osservando tutti gli invitati- "Quindi tappate la bocca a tutti i bambini presenti." -sbotto, fulminando le pesti dei miei cuginetti che mi fanno un'altra linguaccia- "Insopportabili." -sussurro, mentre ogni singola luce del locale si spegne, facendo regnare il buio più totale e un silenzio tombale-

"Lance, dove siamo?" -sento la voce di Rosie domandare questo e di conseguenza sorrido- "Perchè è tutto buio?" -domanda stranita-

"Vuoi chiuderti la bocca? Non ti sopporto più, Rosie." -sbotta mio fratello e a stendo tratteniamo le risate-

"Ok, scusami." -sbuffa lei, quando all'improvviso si accende una singola luce, esattamente quella che illumina solo loro due, che forma sul pavimento un grande cuore- "Che posto è questo?" -domanda lei, guardandosi intorno, ma siccome è tutto buio non vede nulla-

"Shh. Sta zitta e guarda il video che ho preparato per te." -le sussurra dolcemente Lance, abbracciandola da dietro e lei, sorridendo, si volta a guardare il grande telo bianco, dove subito compare una scritta rossa in grassetto, che dice..-

TI RACCONTO UNA STORIA...

Sorrido, nel leggere quella frase. Non so nemmeno io di che si tratta. Lance non ha voluto farmelo vedere.

Avevo diciotto anni e tu sedici quando, esattamente sette anni fa, per la prima volta ti ho vista seduta sulle tribune a leggere un libro. 
Stavo giocando a calcio con la mia squadra, quando all'improvviso ti ho vista e ne sono rimasto subito colpito.. a tal punto di prendermi una pallonata in testa.

Osservo Rosie ridacchiare nel leggere quelle parole, mentre Lance, sorridendo divertito, le bacia la guancia tenendola stretta a sè.

Il giorno seguente, durante la ricreazione, passeggiavo con i miei amici tra i corridoi del liceo, quando tutta la mia attenzione la catturi tu, appoggiata agli armadietti a leggere il tuo solito libro. 
Avrei voluto scambiare qualche parola con te, avvicinarmi e presentarmi, ma non avendo il coraggio, il bastardo del mio migliore amico mi spintona di proposito, facendomi finire addosso a te. Ma l'ansia di doverti dire qualcosa, mi porta a vomitare sul tuo libro.

Mi scappa una smorfia di disgusto nel leggere l'ultima parte, mentre Rosie e Lance ridono.

"Lo ricordo come se fosse stato ieri!" -esclama lei divertita, accarezzando il viso di mio fratello e io sorrido a quella scena-

Desolato e dispiaciuto di aver vomitato come uno stupido sul tuo libro, decido di ricomprartelo con i miei risparmi. 
Il giorno seguente decido di lasciare il libro sul tuo banco, troppo ansioso di dartelo di persona e di fare, di nuovo, la pessima figura del giorno prima, lasciando attaccato ad esso un post-it con su scritto Scusami per il libro.
Durante gli allenamenti, ti noto sulle tribune con il libro che ti ho regalato stretto al petto. 
Ci guardiamo. Mi saluti e mi sorridi. E il mio cuore impazzisce.

Sorrido nel leggere quelle parole e poco dopo vi volto a guardare loro due, che sorridono nel stringersi.

Da quel giorno tutto cambia. Io in primis. Imparo a controllare l'ansia (almeno ci provo).
Diventiamo ottimi amici. Parliamo e ridiamo insieme. Ma io, ad ogni tuo sorriso, mi innamoravo sempre di più di te.

"Anch'io, ma non lo davo a vedere." -ridacchia Rosie, voltandosi a guardare Lance negli occhi e lui sorride, stringendola ancora di più a sè-

Passano due lunghi anni e io non riesco a dichiararmi. Ma quel giorno al lago, lo fai tu per prima, baciandomi sulle labbra e sussurrandomi un "Se non prendevo l'iniziativa io, avrei dovuto aspettare altri due anni." Ridiamo insieme e da quel giorno non ci lasciamo più, promettendoci amore eterno.

Sorrido mentre si spegne il proiettore, voltandomi a guardarli e loro si scambiano un dolce bacio a stampo sulle labbra, sorridendosi a vicenda, mentre Lance, prendendole entrambe le mani, si posiziona davanti a lei e prima di dire qualcosa, fa segno al proprietario di accendere le luci e noi tutti urliamo un SORPRESA e Rosie ne rimane davvero sbalordita di vederci tutti qui.

"Oh mio Dio, ma che ci fate qui?" -domanda lei tutta sorridente, nell'osservare tutti i nostri parenti, ma appena il suo sguardo si posa su di me dice- "E tu non ne sapevi niente, eh!" -esclama e io ridacchio, alzando le spalle con fare da innocente-

"Amore." -la richiama Lance e lei subito si volta a guardarlo negli occhi-

"Vita mia." -sussurra lei, sorridendogli dolcemente e lui sorride pure, facendo un grosso respiro per l'ansia- "Che succede?" -gli domanda sorridendo e mio fratello non dice nulla, fa solo respiri profondi, stringendole le mani-

"Ok." -sussurra lui ed è davvero agitatissimo, mentre abbassa la testa per qualche secondo- 

"LANCE, NON VOMITARE." -gli urla Steve ridendo, facendo ridere tutti i presenti, compreso mio fratello-

"Coglione." -gli dice Lance divertito, voltandosi a guardarlo per un secondo e lui continua a ridacchiare, mentre il mio fratellone ritorna a guardare Rosie e dopo aver fatto un altro grosso respiro, inizia a parlare- "La prima volta che ti ho vista ho subito capito che saresti stata la donna della mia vita. La donna che avrei voluto come madre dei miei figli. La donna con cui avrei voluto passare il resto dei miei giorni. La donna con cui avrei voluto invecchiare. E lo penso tutt'ora." -le sorride, accarezzandole la mano e lei sorride pure, guardandolo dritto negli occhi e sono entrambi molto emozionati, riesco a intravedere gli occhi lucidi di entrambi- "Ogni giorno mi sveglio e nel vederti al mio fianco, ogni singola mattina, penso a quanto sono stato fortunato ad incontrarti. Ad averti nella mia vita." -esclama e lei sorride, stringendogli la mano. Credo anch'io che sia stato fortunato ad incontrarla. Rosie è davvero una donna fantastica e non potevo chiedere di meglio per mio fratello.- "La nostra storia non è stata tutta rose e fiori. Ci sono stati degli alti e bassi, come in ogni relazione, ma ci sono stati anche dei momenti bui." -afferma e io abbasso lo sguardo, capendo di cosa stia parlando- "Con la morta dei miei genitori, tutto intorno a me si era spento. Ho sentito il mondo crollarmi addosso. Ho sentito un dolore lancinante al petto che non augurerei provare a nessuno. Avevo perso i miei genitori, le due persone che ho sempre stimato moltissimo e che da piccolo continuavo a ripetere che da grande avrei voluto essere come loro." -parla dei nostri genitori con il magone e io lo osservo con le lacrime agli occhi, mentre Mitch, al mio fianco, mi stringe forte la mano- "Avevo solo ventidue anni e mi avevano lasciato solo con la mia sorellina, e io in quel momento ti ho sentita vicina più che mai. Ti sei presa cura di noi. Non ci hai mai lasciati soli. Ci hai consolati, ci sei stata accanto e ci hai dato la forza di andare avanti. E anche se io facevo il forte con mia sorella, tu sapevi che non ero così forte come dimostravo di essere e quando durante la notte crollavo, in quei momenti ti sentivo ancora più vicina. Mi abbracciavi tutta la notte, asciugavi ogni mia singola lacrima e grazie a te l'ho superata. L'abbiamo superata. Forse non del tutto, perchè quando io e Stacie ci ripensiamo sentiamo la loro mancanza e ci stiamo male, ma so che tu sarai sempre al nostro fianco, pronta a farci rialzare." -le dice e lei gli asciuga ogni singola lacrima che gli riga il volto e io non posso fare a meno di essere d'accordo con le sue parole. Rosie è stata quella ad esserci stata vicina più di tutti per noi, oltre che a Steve. Ci è stata accanto giorno e notte, e gliene ne sarò grata per sempre.- "La vita è una sola e io voglio passarla tutta con te al mio fianco, amore mio. Ed è per questo che ti chiedo di diventare mia moglie." -dice emozionatissimo, inginocchiandosi davanti a lei, mostrandole il solitario tra le sue dita e Rosie scoppia subito a piangere, portandosi entrambe le mani davanti alla bocca, mentre io sorrido osservandoli, asciugandomi una lacrima- "Vuoi sposarmi, amore mio?" -le domanda con il magone e lei continua a piangere, annuendo-

"Sì." -gli risponde tra le lacrime e lui sorridendo si alza in piedi abbracciandola immediatamente e entrambi piangono stretti l'uno all'altro, mentre noi tutti applaudiamo, fischiamo e io non posso essere più felice di così per loro. Entrambi si meritano tutta questa felicità.- "Amore mio." -ride lei felicissima tra le lacrime, mentre lui, tremando come una foglia, le infila l'anello al dito e poco dopo entrambi ridono stringendosi di nuovo, mentre si stampano continui bacetti sulle labbra e si accarezzano-

"Ti amo." -sento dire questo a mio fratello e lei sorride prendendogli il viso tra le mani, baciandolo dolcemente sulle labbra-

"Volete che vi lasciamo soli?" -domanda con una punta di malizia Steve e tutti i presenti ridono, mentre piano piano ci avviciniamo a loro per abbracciarli e congratularci-

"Come ti senti?" -mi domanda Mitch, tenendomi per mano e io sorridendo, alzo le spalle-

"Felicissima." -gli rispondo e lui sorride, stampandomi un bacio sulla guancia. Sono davvero, ma davvero felice. Felice per mio fratello, per Rosie, per entrambi. Dopo cinque lunghi anni del loro grande amore, finalmente lo coroneranno con il matrimonio. E voglio questo per mio fratello. Voglio che sia felice perchè è il fratello e l'uomo migliore del mondo, e si merita tutta la felicità di questo mondo.-

...POV STEVEN...

E' stato davvero tutto emozionante, soprattutto quando ha parlato dei suoi genitori.
Io e Rosie siamo rimasti vicini sia a Lance che a Stacie più di tutti. Gli abbiamo dato forza, li abbiamo consolati e io, davvero, non avevo mai visto il mio migliore amico soffrire così tanto, lui non voleva darlo a vedere per via della sorella, ma sapevo che dentro era distrutto. E grazie a Rosie soprattutto, si è ripreso. 
Lance si merita davvero di essere felice e Rosie è la donna giusta per lui. 

"Sono davvero felice per loro." -esclama Tanya sorridendo, osservando Lance e Rosie ballare stretti l'uno all'altro-

"Anch'io." -dico, fissando Stacie e quel rossiccio, ballare anche loro il lento, stretti in un abbraccio. Non sopporto di vederli così vicini, così avvinghiati. Provo una gelosia assurda, che mi fa quasi impazzire, uscire di testa.-

"Andiamo a ballare?" -mi domanda sorridendo Tanya. E' quasi tutta la serata che non ho fatto altro che mangiare nervosamente nel guardare Stacie e quel rossiccio del cazzo ridere e divertirsi con i loro amici, e scambiarsi schifosissimi baci che mi fanno venir voglia ogni volta di alzarmi e di prendere a pugni quel mongolo. E a volte lei si volta a guardarmi, forse sentendosi osservata, e ogni volta che si accorge che sono io a fissarla sembra infastidita da questo, ma io non posso farci niente. Non riesco a smettere di guardarla.-

"Non mi va." -le rispondo di malo modo e poco dopo finisco di bere il mio drink tutto d'un fiato, non distogliendo nemmeno per un secondo il mio sguardo da quei due che ridendo si stampano qualche bacetto sulle labbra- "Dio, voglio distruggerlo." -sussurro a denti stretti, stringendo le mani a pugno-

"Che hai detto?" -mi domanda confusa, voltandosi a guardare nella mia stessa direzione e io sbuffo- "E tutta la sera che te ne stai seduto a bere. Ci andiamo a divertire pure noi. Siamo gli unici a non aver ballato." -afferma, voltandosi a guardarmi e sembra infastidita del fatto che guardo Stacie-

"Ho detto che non mi va, Tanya. Se hai così tanta voglia di ballare, fallo da sola." -le dico e ammetto di essere stato un po antipatico-

"Si può sapere il perchè guardi così insistentemente Stacie e il suo ragazzo?" -mi domanda, fissandomi dritto negli occhi e io sbuffando, decido di allontanarmi senza risponderle. Che cosa dovrei dirle? Che sono geloso marcio di quei due? Che sto impazzendo di gelosia ad ogni loro sguardo, ad ogni loro sorriso, ad ogni loro bacio? Che sto uscendo fuori di testa perchè vorrei essere al posto di quel ragazzino odioso? Perchè sì, lo ammetto. Voglio essere io a baciarla, a toccarla, a ballarci insieme. Voglio essere io quello a cui dedica quei sorrisi dolci, quegli sguardi non pieni di odio, quei baci speciali. E sto davvero impazzendo per questo!-

Bevo tutto d'un fiato un altro cocktail, che mi manda a fuoco la gola. E ammetto di stare bevendo troppo, ma sono due le cose: o bevo o prendo a pugni quel rossiccio del cazzo. E preferisco ubriacarmi, piuttosto che rovinare la festa ai miei amici.

"Stacie." -la richiamo, dopo averla raggiunta al tavolo dei buffet e lei sbuffa, mettendo nel piatto in modo nervoso dei pasticcini salati- "Possiamo parlare?" -le domando, spostandole i suoi capelli biondi dalla spalla, portandoli all'indietro-

"Non toccarmi." -sbotta, voltandosi a guardarmi malissimo- "Sono stufa, Steven. Sono stufa di te. Lasciami in pace." -mi dice nervosamente e dopo aver quasi lanciato il piattino sul tavolo, si allontana sotto il mio sguardo, raggiungendo l'uscita del locale e io, dopo qualche istante rimasto fermo, decido di raggiungerla, così mi incammino verso l'uscita, guardandomi intorno. Sono stufo anch'io di tutta questa situazione. 
Sono stufo di averla così lontana da me. 
Sono stufo del suo sguardo così pieno d'odio.
Sono stufo di essere ignorato da lei.
Sono stufo di averla fuori dalla mia vita.-

Portando le mani nelle tasche dei miei pantaloni, lentamente mi avvicino a lei, vicino alla grande fontana illuminata e non fa altro che asciugarsi le lacrime e fare grossi respiri per cercare di trattenerle.

"Sono stanca. Non lo sopporto più." -sento dirle questo in modo nervoso, mentre si asciuga le lacrime e sembra non essersi accorta di me, così, appena le sono vicino, poso la mia mano sulla sua spalla e lei, a quel contatto, si volta velocemente verso di me e appena vede che sono io, sbuffa- "Che cosa vuoi, eh?" -mi domanda e sembra fuori di sè, mentre mi spintona dal petto, facendomi indietreggiare di due passi- "Perchè non mi lasci in pace? Sono stanca, Steven. Stanca di stare male per te, stanca di piangere per te. Non capisci che mi fai male? Mi fai male ogni volta che mi guardi, che mi tocchi, che mi parli. Il cuore mi fa malissimo e vorrei potermelo strappare per non sentire più questo dolore straziante. Ti ho confessato il mio amore e tu mi hai distrutto, e adesso voglio poter andare avanti, dimenticarti, disinnamorarmi di te una volta per tutte, ma se tu continui a ronzarmi intorno, a fissarmi come hai fatto tutto il tempo questa sera, non ci riuscirò mai. Ho bisogno che tu mi stia alla larga, che ti allontani da me una volta per tutte o non ci riuscirò mai. Non riuscirò mai a stare di nuovo bene." -quasi mi urla tutto questo in faccia, con le lacrime che non l'hanno abbandonata nemmeno per un secondo- "Ti prego vattene. Allontanati da me, Steve. Esci una volta per tutte dalla mia vita." -quasi mi prega tra le lacrime e io, dopo essere rimasto fermo sul posto a fissarla, serrando la mascella mi volto e mi incammino verso l'entrata del locale, ma dopo qualche passo, mi blocco sul posto passandomi una mano tra i capelli. Non posso. 
Non posso e non voglio uscire dalla sua vita. Non voglio perchè la voglio nella mia più di ogni altra cosa al mondo ed è per questo che torno indietro e la raggiungo quasi a passo svelto-

"Stacie.." -sussurro, posizionandomi davanti a lei con il cuore a mille e adesso siamo occhi negli occhi, e nei suoi, oltre ad essere bagnati dalle lacrime, sono pieni di sofferenza, di dolore e io non voglio più vederli così-

"Che cosa vuoi ancora da me? Ti prego vattene, Steve. Va via." -mi supplica tra le lacrime e io mi avvicino a lei di un passo, portando una mia mano sul suo viso per accarezzarla-

"Non posso." -sussurro con il cuore a mille e lei scuote la testa-

"Sei cattivo. Un egoista. Non ti importa nulla del male che mi stai facendo." -sbotta nervosa, fissandomi dritto negli occhi- "Sparisci una volta per tutta dalla mia vita. Fallo, ti prego." -mi supplica non smettendo di piangere-

"Non voglio, Stacie." -sussurro, portando una mia mano tra i suoi morbidi capelli- "Ti voglio nella mia vita più di ogni altra cosa al mondo." -le dico, accarezzandole la guancia con il pollice e a quelle parole i suoi occhi cambiano, iniziano a brillare più delle stelle nel cielo-

"Steve." -sussurra, fissandomi dritto negli occhi e io, con il cuore che davvero mi sta per scoppiare, poso le mie labbra sulle sue e lei al primo impatto è davvero sorpresa tanto da sgranare gli occhi, ma poco dopo li chiude, stringendo con la sua mano il mio polso e io prendo questo come un invito a baciarla. Ad approfondire quel bacio e lo faccio. 
La bacio con ardore. Con passione. 
La bacio come se non ci fosse un domani. 
La bacio, facendo toccare le nostre lingue. Facendole danzare con passione. E il mio cuore sta scoppiando.
Mai in vita mia aveva battuto così forte, come lo sta facendo adesso per lei, per Stacie. 
Mai in vita mia mi sono sentito come mi sta facendo sentire lei. E finalmente l'ho capito o semplicemente non volevo ammetterlo a me stesso, ma sono follemente e perdutamente innamorato di questa ragazzina sbadata e goffa, che mi ha fatto perdere la testa per lei come nessuna ci era mai riuscita.- "No." -sussurra lei con affanno, allontanandomi da lei all'improvviso e io rimango impalato a fissarla, sorpreso dal suo allontanamento- "Non posso." -sussurra andando via velocemente e io la seguo con lo sguardo, raggiungere l'entrata del locale e poco dopo sorrido come un coglione, passandomi una mano tra i capelli. Non capisco cosa le sia preso, perchè mi abbia allontanato da lei, ma quello che so è che non voglio perderla. La voglio nella mia vita e non la lascerò andare, non ora che ho finalmente capito e ammesso a me stesso che sono follemente innamorato di lei!-

Dopo essere rientrato al locale, mi guardo intorno alla ricerca di Tanya. Voglio parlare con lei, voglio lasciarla oggi stesso. Ho capito di non averla mai amata abbastanza. E' stata importante per me e abbiamo passato momenti davvero belli insieme, ma non la amo, non sono innamorato di lei ed è inutile continuare a stare insieme se io non provo nulla. Ma appena la vedo ridere e ballare, divertendosi come una matta, lasciarla adesso passa in secondo piano. Non credo di riuscire a lasciarla adesso, di rovinarle questa spensieratezza. Non è il momento giusto per farlo, ma domani le parlerò sicuramente. Domani metterò fine alla nostra storia, che avrei dovuto chiudere molto tempo fa.

...POV STACIE...

Sono davvero scioccata.
Scioccata da tutto quello che è successo poco fa con Steve.
Sembrava che mi stesse confessando i suoi sentimenti, almeno sembravano farlo i suoi occhi e il mio cuore stava davvero esplodendo. Poi mi bacia.. mi bacia come se non ci fosse stato un domani. Mi bacia con amore, con dolcezza, ma allo stesso tempo con passione. E in quel momento sono scoppiati dentro di me tutti quei sentimenti forti che provo solo per lui, che riesce a farmi provare lui. E quasi mi sembrava tutto un sogno. Non mi sembrava reale che Steve, Steven Walker, l'uomo che amo più di ogni altra cosa al mondo, mi stesse baciando in quel modo. E giuro avrei voluto fermare il tempo in quel preciso momento, ma poi inizia a rimbombarmi nella testa il nome di Mitch e non potevo fargli una cosa del genere. Non a lui che c'è sempre stato per me, che mi ha sempre trattata come una vera principessa. E poi se ci ripenso e ripenso agli occhi di Steve, penso di essermi solo illusa un'altra volta. 
L'ho visto bere tutta la sera e sicuramente era ubriaco, su di giri e io devo rimanere con i piedi per terra. Non devo fantasticare e sognare ad occhi aperti. Non devo illudermi. L'ho fatto per troppo tempo e mi ha portata solo a stare male. 

"Stacie che fai qui seduta?" -mi domanda la mia migliore amica, raggiungendomi al tavolo dove sono seduta- "Dai alzati, andiamo a ballare." -esclama, afferrandomi la mano per farmi alzare in piedi, ma io l'allontano immediatamente-

"Non mi va di ballare, Olivia." -le dico, osservandola-

"Ok, è successo qualcosa." -esclama convinta, mettendosi seduta al mio stesso tavolo e io sbuffo- 

"Steve mi ha baciata." -sussurro, guardandola dritto negli occhi e lei alza un sopracciglio-

"Che hai detto? Non ti sento con questa musica alta se parli a bassa voce." -mi dice e io sbuffo un'altra volta-

"Steve mi ha baciata." -le ripeto e lei questa volta sgrana gli occhi scioccata-

"Cosa? Ti ha baciata??" -quasi urla sconvolta e io le tappo velocemente la bocca, guardandomi intorno nella grande sala, ma sembra che nessuno abbia fatto caso a noi-

"Ma che diavolo urli?" -sbotto, guardandola malissimo-

"Scusami, ma non sono riuscita a trattenermi. Mi hai scioccata." -esclama, alzando le spalle e io sbuffo- "Ti ha baciata? Lui?" -mi domanda e sembra che non riesca a crederci, mentre io annuisco-

"Gli ho urlato, tanto per cambiare, di lasciarmi in pace, di sparire dalla mia vita e lui stava per farlo, se ne stava andando, ma poi è tornato indietro e mi ha detto che non vuole farlo, che non può farlo e che mi vuole nella sua vita più di ogni altra cosa al mondo, capisci? Sembrava quasi che mi stesse confessando il suo amore. Il cuore mi stava davvero scoppiando nel petto Olivia e lui mi ha baciata. Mi ha baciata come se non ci fosse stato un domani ed è stato a dir poco fantastico. Nessuno mi aveva mai baciata in quel modo e mi sono sentita la ragazza più felice della terra. Quel bacio è stato come una medicina, capisci? Il dolore che sentivo prima che mi baciasse, piano piano è svanito. Non sentivo più nulla e stavo bene. Stavo magnificamente, ma poi mi sono tirata indietro. Mi son detta che Mitch non si meritava tutto quello che stava accadendo con Steve. Lui ci è sempre stato per me, mi ha sempre trattata come una principessa e non lo meritava. E poi, non lo so... non mi va di illudermi ancora. L'ho fatto per anni. Mi sono illusa sempre su Steve e adesso non voglio più sognare, ma stare con i piedi per terra." -le racconto e lei annuisce-

"E fai bene, amica mia." -mi dice, guardandomi negli occhi- "Steve ha bevuto tutta la sera, sarà su di giri a causa dell'alcool, non devi prenderlo troppo sul serio." -afferma e io annuisco d'accordo con lei-

"Sì, hai ragione." -esclamo e lei mi regala un piccolo sorriso. Olivia ha più che ragione. Steve è mezzo ubriaco, non saprà nemmeno lui che diavolo gli sia preso e sicuramente quel bacio non avrà significato nulla per lui. E io devo stare con i piedi per terra, non devo illudermi o mi farò ancora più male.-

"Che farai con Mitch? Gliene parlerai?" -mi domanda, alzandosi in piedi e io la osservo-

"Io.. non lo so. Tu credi che dovrei dirgli di quel bacio?" -le domando, guardandola negli occhi e lei alza le spalle-

"Beh.. se vuoi essere onesta con lui, direi di sì." -mi risponde e io annuisco-

"Si, hai ragione. Devo parlagliene." -esclamo, d'accordo con le sue parole. E' giusto che sia onesta con Mitch. Non si merita di essere ingannato da me e tanto meno si meritava quel piccolo "tradimento", chiamiamolo così.-

"Ti ho trovata, finalmente!" -esclama Mitch alle mie spalle, allacciando le sue gracili braccia intorno alla mia pancia e un attimo dopo sento le sue labbra premere sul mio collo. E' il momento giusto di parlargli. Lo stavo cercando e lui mi ha trovata.-

"Mitch, devo dirti una cosa." -gli dico, voltandomi a guardarlo e lui si fa serio subito, forse notando il mio sguardo altrettanto serio- 

"Che succede?" -mi domanda quasi preoccupato e faccio un grosso respiro. Coraggio Stacie, puoi farcela!-

"E' successa una cosa e non credo che ti piacerà." -gli dico, guardandolo negli occhi e lui si fa ancora più serio-

"Mi stai spaventando, Stacie. Che diavolo è successo di così sgradevole?" -mi domanda e io faccio un altro respiro profondo-

"Io e Steve ci siamo... baciati." -quasi sussurro l'ultima parola e lui sembra esserci rimasto davvero male, mentre mi osserva-

"Voi, cosa?" -mi domanda incredulo, allontanandosi da me di un passo e io gli afferro subito un braccio-

"Ti prego, non ti allontanare da me." -quasi lo prego, tenendo il suo polso tra le mie mani. Non voglio che si allontani da me, non a causa di quel bacio.- "Io voglio stare con te. Voglio dimenticarmi di Steve, voglio stare solo con te, Mitch." -gli dico con occhi lucidi. Non voglio che mi lasci per quel bacio e anche se è stato il bacio più bello di tutta la mia vita, non voglio dargli troppa importanza.-

"Stacie, vi siete baciati." -sbotta nervoso, togliendo di malo modo il suo polso dalla mia stretta-

"Mitch." -sussurro dispiaciuta dal suo gesto brusco, osservandolo con le lacrime agli occhi- "Mi sono tirata indietro quasi subito. E' stato uno sbaglio quel bacio." -gli dico e una lacrima fa capolinea sulla mia guancia-

"E' stato uno sbaglio? Uno sbaglio per chi? Solo per lui o anche per te?" -mi domanda serio e dal tono di voce capisco che sia davvero arrabbiato- 

"Anche per me." -gli rispondo sincera. Sono sicura che per Steve non abbia significato niente e quel bacio voglio considerarlo pure io in quel modo. Niente. E' stato assolutissimamente niente!-

"E' stato davvero uno sbaglio per te? Non ha significato niente, Stacie?" -mi domanda e il tono di voce adesso è cambiato. Si è addolcito un po.- 

"Niente." -gli rispondo, guardandolo dritto negli occhi e lui si avvicina a me, prendendomi subito il viso tra le mani-

"Non hai provato nulla?" -mi domanda e io apro bocca, ma non emetto nessun suono. Mentirei se gli dicessi che non ho provato nulla con quel bacio.- "Lo vedi che ha significato qualcosa per te quel bacio?" -mi domanda convinto di quelle sue parole-

"Ok, ha significato qualcosa, ma io voglio stare con te. Voglio te, Mitch." -gli dico, posando le mie mani sui suoi fianchi e lui sospira, abbassando la testa- "Guardami." -sussurro e lui subito proietta i suoi occhi verdi nei miei- "Stiamo insieme da due settimane e ti giuro che sono state le due settimane più belle della mia vita. Mi fai sentire importante, speciale, amata, rispettata. Mi fai sentire una vera principessa. Mentirei se ti dicessi che non provo più nulla per Steve, ma non mentirei nel dirti che ho imparato a volerti bene. Sei diventato davvero indispensabile per me, importante. Ti considero davvero un ragazzo fantastico, forse a volte insopportabile, ma comunque fantastico. E io voglio stare con te. Ti giuro che lo voglio, Mitch." -gli dico, guardandolo dritto negli occhi e tutto quello che gli ho appena detto viene dal profondo del mio cuore-

"Davvero lo pensi tutto quello che mi hai appena detto?" -mi domanda con un piccolo sorriso e io annuisco sorridendo. Lo penso sul serio.- "Ti amo con tutto il cuore, Stacie." -sussurra, posando la sua fronte sulla mia e io sorrido, sfiorando appena le sue labbra con le mie- "Grazie per avermi detto di quel bacio. L'ho apprezzato molto." -mi sorride, accarezzandomi le guance con i pollici e io gli sorrido, abbracciandolo forte e lui mi stringe a sè, mentre il mio sguardo si scontra con quello di Steve, che ci fissa dall'altro lato della sala con le mani chiuse a pugno, e io decido di nascondere il mio viso nell'incavo del collo di Mitch, per evitare di guardarlo. Non capisco davvero che cosa voglio da me, ma non voglio darmi delle risposte, perchè so per certo che mi illuderanno soltanto e io sono stanca di farmi illusioni su Steve. L'ho fatto per troppo tempo, ho sognato per troppo tempo che Steve mi confessasse il suo amore e quello che è accaduto questa sera è stata solo un'illusione. Lui non mi ha confessato proprio niente e anche se sembrava, non è stato affatto così. Per Steve non sono altro che la sorellina del suo migliore amico, un'amica, nulla di più e mi vuole nella sua vita solo per questo, non per altro.-

"E' stata davvero una festa grandiosa e vi ho già detto che sono tanto felice per voi?" -domando con il sorriso a mio fratello e a mia cognata, e loro ridacchiano-

"Non hai detto altro per tutto il tragitto verso casa." -mi risponde mio fratello e io ridacchio, abbracciandoli entrambi-

"Beh è vero. Sono stra felice per voi." -esclamo sorridendo- "Non vedo l'ora di aiutare con i preparativi del matrimonio, perchè vi aiuterò vero?" -domando ovvia ad entrambi e loro ridacchiano-

"Certamente stellina. Dopo quello che hai preparato questa sera, per la festa, l'organizzazione del matrimonio spetta a te." -mi risponde Rosie e io sorrido felice-

"Che bello, non vedo l'ora! Ho già moltissime idee in testa." -esclamo entusiasta e loro ridacchiano-

"Va bene sorellina, adesso a nanna." -sorride il mio fratellone, alzando le lenzuola del mio letto e io sorridendo, mi infilo sotto di esse- "Buonanotte cucciola." -mi sorride, stampandomi un bacio sulla fronte-

"Notte." -sorrido ad entrambi, mentre Rosie mi bacia pure lei sulla fronte-

"Sogni d'oro, stellina." -mi sorride dolcemente e sotto il mio sguardo, escono dalla mia camera. Sono davvero felicissima per l'oro e non vedo l'ora di iniziare con i preparativi del matrimonio. Ho in mente già moltissime idea e ovviamente loro dovranno essere d'accordo. Il matrimonio è il loro ed è giusto che l'ultima parola l'abbiano loro.-

...POV STEVEN...

Dopo aver salutato tutti e aver fatto gli ultimi auguri sia a Lance che a Rosie, io e Tanya raggiungiamo la mia auto per poter tornare a casa...

"Dammi le chiavi Steve, guido io." -mi dice lei e io la guardo stranito-

"Perchè dovresti guidare tu?" -le domanda perplesso-

"Perchè hai bevuto tutta la serata." -mi risponde ovvia, togliendomi le chiavi dalla mano-

"Non è necessario. Non sono ubriaco, Tanya. Riesco a guidare." -le dico, osservandola e lei mi fulmina-

"Non mi importa niente se sei ubriaco o meno, hai lo stesso bevuto moltissimo, quindi guiderò io." -afferma nervosa, salendo un secondo dopo nella mia auto, nel posto del guidatore e io sospirando, faccio lo stesso. Perchè ho come l'impressione che sia arrabbiata con me? Non capisco che cosa le prenda.-

"Come fai a tornare a casa?" -le domando, dopo che ha parcheggiato la mia auto davanti casa mia-

"Chiamerò un taxi." -mi risponde serissima, scendendo dalla mia auto e io faccio lo stesso-

"Non credo che ci siano in giro dei taxi a quest'ora." -le dico, osservandola-

"Tornerò a casa a piedi, allora." -afferma alzando le spalle, iniziando a incamminarsi ed è così fredda mentre mi parla-

"Tanya ma che dici?" -le domando sconcertato, fermandola dal braccio e lei si volta subito a guardarmi negli occhi- "Non ti lascio tornare a casa da sola a quest'ora della notte, sei pazza? Rimarrai a dormire da me." -le dico. Non è sicuro che una donna cammini per le strade da sola e in piena notte poi. Non è prudente.-

"Va bene. Ma dormirò sul divano." -mi risponde, raggiungendo l'ingresso di casa mia e io sospirando le vado dietro-

"Perchè dovresti dormire sul divano? Dormi nel letto come hai sempre fatto, no? E' anche più comodo." -le dico, mentre entriamo in casa-

"Non voglio dormire con te, Steven." -afferma seria, posando di malo modo la sua borsetta sul tavolino del soggiorno e un secondo dopo si toglie le scarpe con tacco vertiginoso-

"Ok, che succede?" -le domando stranito dal suo comportamento, voltandola verso di me con la forza e subito ci ritroviamo occhi negli occhi- 

"Succede che sono a dir poco incazzata, Steven! Non mi hai calcolata per tutta la serata. Hai prestato più attenzione a Stacie e al suo ragazzo." -mi risponde nervosissima ed è davvero arrabbiata mentre mi guarda negli occhi. E non le do tutti i torti. Non l'ho considerata davvero per niente questa sera.- "Adesso esigo che tu mi dica che cazzo ti sta succedendo in questo periodo! Sono stanca, va bene? E non dirmi non succede niente come fai ogni volta che te lo chiedo, perchè sono stanca di sentirtelo dire." -afferma serissima-

"Possiamo parlarne domani? Adesso sei arrabbiata e hai tutte le ragioni del mondo per esserlo, ma non voglio litigare con te." -le dico, guardandola negli occhi. Adesso è davvero arrabbiata e non voglio litigare. Non mi sembra il caso di farlo.- 

"Ok, va bene, parliamone domani. Adesso sono davvero furibonda e probabilmente ti scannerei vivo." -esclama, passandosi una mano tra i capelli in modo nervoso-

"Andiamo a dormire?" -le domando, osservandola-

"Non ci dormo con te." -ripete seria, fissandomi dritto negli occhi- 

"Va bene, non dormiremo insieme, ma dormi almeno nel mio letto, ci dormirò io sul divano." -le dico, osservandola-

"Perfetto!" -esclama, raggiungendo immediatamente le scale per poter salire al piano di sopra e io la osservo sospirando. Capisco che sia arrabbiata e ha tutte le ragioni del mondo per esserlo. Questa sera non l'ho considerata per niente, ma avevo davvero la testa da tutt'altra parte. Pensavo tutto il tempo a Stacie, a quello che ho finalmente capito di provare per lei e non riuscivo a smettere di guardarla ed essere geloso di lei. Non facevo altro che pensare a quel bacio che ci siamo dati e a sorridere come un coglione ogni qual volta che mi ritornava in mente. 
Quella meravigliosa ragazzina mi ha fatto perdere completamente la testa!-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^

Ed eccomi tornata con un nuovo capitolo...
Allora, cosa ne pensate? Il caro Lance ha chiesto alla sua dolce Rosie di sposarlo e Steven? Finalmente ha ammesso a se stesso di essere innamorato della nervosissima Stacie!
Mi farebbe davvero piacere sapere la vostra opinione su questo capitolo, quindi lasciatemi qualche recensione ^_^

Vi mando un grosso bacio.
Alla prossima.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Sogni che si realizzano! ***



 
Capitolo diciotto) Sogni che si realizzano!

...POV STEVEN...

Questa notte non ho dormito un granché. L'ho passata quasi tutta a pensare alle parole giuste da dire a Tanya, insomma devo lasciarla e non sarà una cosa facile. Questa notte l'ho sentita pure piangere e quando l'ho raggiunta mi ha cacciato via. Credo che abbia capito ciò che succederà tra di noi e vorrei che non ci stesse troppo male, ma sarà sicuramente inevitabile che soffra. 
Dopo aver passato mezz'ora in cucina, a prepararle la colazione, decido di raggiungerla in camera tenendo tra le mani il vassoio. Devo ammettere che sono un po agitato, insomma, devo lasciarla, devo spiegarle il motivo della nostra rottura senza entrare troppo nei dettagli -perché per il momento non voglio che nessuno sappia dei sentimenti che provo per Stacie- e non sarà una cosa facile. Almeno per me non lo è.

"Tanya sei sveglia?" -le domando, bussando alla porta di camera mia-

"Sì." -mi risponde con un fil di voce, così tiro giù la maniglia ed entro, trovandola seduta a gambe incrociate sul letto e dagli occhi gonfi e rossi capisco che abbia pianto davvero tanto, e poi sembra esausta e capisco che non abbia dormito nemmeno lei- 

"Ti ho portato la colazione." -le dico, raggiungendola nel letto-

"Non ho fame." -quasi sussurra, posando i suoi gomiti sulle sue ginocchia e un secondo dopo porta entrambe le sue mani tra i suoi capelli disfatti- 

"Come stai?" -le domando e dopo aver posato il vassoio sul comodino, mi metto seduto sul materasso, osservandola. Forse è una domanda inutile, insomma si vede chiaramente che non sta bene.-

"Dobbiamo parlare, Steven." -mi dice, proiettando i suoi occhi dritto nei miei-

"Sì." -le rispondo, abbassando lo sguardo sulle mie gambe- "Ma prima mangia qualcosa, ti farà bene." -le dico, ritornando a guardarla negli occhi-

"Ti ho detto che non ho fame, non insistere." -mi risponde seria e io annuisco-

"Va' bene." -quasi sussurro, osservandola-

"Che ti sta succedendo in questo periodo? Ti sento distante, Steve. Quasi fatico a riconoscerti, non sembri neppure tu. Per la maggior parte del tempo sei di cattivo umore e quando siamo insieme mi consideri poco. Non riesco a fare a meno di credere che si tratti di Stacie, che sia a causa sua questo tuo comportamento." -afferma, non distogliendo nemmeno per un secondo il suo sguardo dal mio-

"Tanya, ascolta.." -mi avvicino a lei ancora di più e le stringo una mano-

"No, ascoltami tu. Non iniziare a dire che sono una donna fantastica e bla bla bla. Vai dritto al punto, Steve. Sono stanca, ho bisogno di sapere una volta per tutte la verità." -mi dice, fissandomi negli occhi e io annuisco-

"Va' bene, come vuoi." -accetto le sue condizioni e lei mi osserva seria- "Ho capito di non amarti, di non provare nulla per te." -le dico, osservandola e lei tira un sorriso, annuendo lievemente- "Tanya.."

"Da quanto tempo lo hai capito?" -mi interrompe, fissandomi dritto negli occhi e noto i suoi veramente lucidi-

"L'ho capito ieri sera, ma forse l'ho sapevo da tempo, ma non volevo ammetterlo a me stesso." -le rispondo e lei annuisce, abbassando lo sguardo sulle sue gambe e noto una lacrima rigarle il viso e mi dispiace così tanto vederla così. Vorrei che non soffrisse.-

"Centra Stacie?" -mi domanda, ritornando a guardarmi negli occhi e io la osservo in silenzio. Non mi va di dirle che centra lei, che provo qualcosa per lei. Per il momento non mi sento pronto di dire che amo una sedicenne, forse per me è sempre stato difficile ammettere a me stesso che mi sono innamorato di una ragazzina e per questo che non volevo ammetterlo, ma è quello che è successo e non voglio più nasconderlo a me stesso, ma non mi sento ancora pronto di farlo sapere ad altri.- "Steven è una bambina!" -esclama seria e questo suo commento mi fa capire che abbia capito tutto. Senza che io abbia aperto bocca.-

"Non è una bambina." -sbotto. Non sopporto che dicano che Stacie è una bambina, perché non lo è. Ha sedici anni, quasi diciassette, non cinque e anche se è troppo giovane per me, non posso farci niente se ho perso la testa per lei.- 

"Non sarà una bambina, ma ha sedici anni." -esclama lei e io sospiro, abbassando lo sguardo sulle lenzuola disfatte- "Non posso crederci! Non riesco ad accettare questa cosa. Non riesco ad accettare il fatto che il mio uomo abbia perso la testa per una sedicenne." -afferma, ma parla più a se stessa che con me-

"Senti Tanya, è stato difficile anche per me, ok? All'inizio non volevo ammetterlo nemmeno a me stesso, non volevo vederla in questo modo, ma è la pura verità. Mi sono innamorato come un coglione di lei. Ho perso completamente la testa per Stacie." -le dico, osservandola-

"Smettila di dirlo, mi fa male sentirtelo dire." -mi dice e un secondo dopo inizia a piangere, coprendosi il viso con le mani-

"Tanya, mi dispiace." -esclamo, avvicinandomi maggiormente a lei- "Mi dispiace che le cose tra noi siano andate così. Non volevo farti del male o farti soffrire." -le dico sincero, accarezzandole la schiena-

"Lo so." -sussurra, ritornando a guardarmi negli occhi e mi fa male vederla così distrutta- "Credevo di aver trovato l'uomo della mia vita e invece mi sono illusa di nuovo. Mi sono sbagliata di nuovo." -afferma tra le lacrime-

"Tanya, non è necessario che io ti dica quanto fantastica tu sia. Vedrai che troverai l'uomo della tua vita, l'uomo con cui passerai il resto dei vostri giorni insieme, l'uomo che ti renderà felice." -le dico, asciugandole le lacrime con delle carezze-

"Se sono così fantastica come dici, perché i due uomini che ho amato più di ogni altra cosa al mondo, mi hanno lasciata per un'altra?" -mi domanda tra le lacrime, riferendosi a me e al suo ex-

"Forse perché non eravamo quelli giusti per te. Forse perché l'uomo della tua vita, l'uomo degno che deve stare al tuo fianco, devi ancora incontrarlo." -le dico, accarezzandole il viso e lei tira su col naso-

"E quando pensa di arrivare? Sono stanca di soffrire per gli uomini sbagliati." -sussurra, abbassando lo sguardo sulle sue gambe e io decido di stringerla tra le mie braccia-

"Vedrai che arriverà." -sussurro, tenendola stretta al mio petto e lei tira su col naso, allacciando le sue braccia intorno alla mia schiena, per potersi stringere maggiormente a me-

"Spero soltanto che non arrivi adesso, perché per il momento ho chiuso con gli uomini." -afferma e io faccio un piccolo sorriso, premendo le mie labbra tra i suoi capelli- "Grazie." -sussurra all'improvviso-

"Grazie, per cosa?" -le domando, allontanandola di poco da me per poterla guardare negli occhi-

"Di avermi detto subito di esserti innamorato di un'altra. L'ho apprezzato molto, davvero. Il mio ex non ha avuto nemmeno le palle per dirmelo, continuava a stare con me senza provare nulla, l'ho scoperto da sola, trovandolo a letto con la sua amante." -mi dice e sembra provare tanto rancore verso il suo ex, tanta rabbia- "Quindi grazie." -mi regala un piccolo sorriso e io premo le mie labbra sulla sua fronte- "Ti auguro tutta la felicità di questo mondo. La meriti davvero, Steve." -afferma, alzandosi dal mio letto sotto il mio sguardo-

"Anche tu la meriti, Tanya." -le sorrido, alzandomi pure io e subito l'abbraccio forte. E' una donna davvero fantastica, splendida e si merita tutta la felicità del mondo, ma soprattutto si merita un uomo degno di stare al suo fianco. 

Sono sicuro che troverà l'uomo giusto per lei, l'uomo degno, che l'amerà per il resto dei loro giorni e che la renderà felice per sempre.-
Ho passato il resto della giornata a preparare tutta una cosa romantica per me e Stacie qui, a casa mia. Ho prima mandato un messaggio al mio migliore amico, con su scritto che non sarei andato a lavoro perché avevo una cosa urgente da fare. Non mi va di aspettare ancora molto. Voglio confessare a Stacie ciò che provo per lei. Sono stufo di averla fuori dalla mia vita, così distante da me. Spero soltanto che non sia troppo tardi con lei. Ci ho messo davvero troppo tempo ad ammettere a me stesso di amarla e se adesso Stacie non volesse più vedermi, lo rimpiangerei per il resto della mia vita per non averlo ammesso a me stesso, prima.
Adesso l'unica cosa che voglio è stare con lei, averla nella mia vita più di ogni altra cosa al mondo.
Sorridendo mi guardo allo specchio e mi sistemo i vestiti. Ho deciso di indossare un completo elegante bianco, abbinato ad una camicia a jeans. Ai piedi delle scarpe eleganti e per i capelli, invece, li ho portati indietro fissati con della lacca.
Soddisfatto del mio outfit, esco dalla mia camera da letto per poter raggiungere il mio ingresso e passando davanti il mio soggiorno, sorrido nell'osservare la tavola apparecchiata per due in modo romantico ed elegante. Petali di rosa rossa sparsi ovunque (sul tavolo, sul pavimento, sul divano, davvero ovunque). Candele profumate sparse, anche quelle, dappertutto che, una volta accese, creeranno l'atmosfera giusta. E sono più che soddisfatto di tutto quanto. Tutto deve essere perfetto. Niente deve andare storto. Penso tra me e me, mentre attraverso la strada per poter raggiungere casa Torres e sono davvero agitato. Il cuore quasi mi scoppia nel petto e non riesco a smettere nemmeno per un secondo di sorridere. Ma appena entro in casa Torres, con la chiave di riserva nascosta dentro al vaso, mi si spegne completamente il sorriso per quello che vedono i miei occhi.

...POV STACIE...

Ho dormito davvero poco questa notte. Non ho fatto altro che pensare a quel bacio con Steve, di ieri sera. Lo so che non dovrei pensarci molto, ma è inevitabile. E' il mio pensiero costante e non riesco a smettere di pensarci.
Quel bacio è stato tanto speciale, quanto sbagliato. Sbagliato nei confronti di Mitch. Se l'avrei perso per colpa di quel bacio, non me lo sarei mai perdonato. 
Mitch è diventato davvero importante per me, speciale, forse non nel modo che vorrei, ma comunque rimane importante. Gli voglio davvero un mondo di bene e non vorrei perderlo, per nessuna ragione al mondo. Ne soffrirei terribilmente.

"Arrivo!" -sbotto quasi urlando, scendendo le scale. E' da tre ore che qualcuno si è attaccato al campanello e non la smette di suonare. Mi sta perforando i timpani.- "Che diamine!" -sbotto, aprendo il portone d'ingresso, ritrovandomi davanti un'Olivia che entra velocemente in casa mia con un borsone tra le mani- "Ti sembra il modo di suonare? Che nervi!" -esclamo nervosa, sbattendo la porta-

"Scusa, ma sono agitata." -mi dice e io sbuffando, ricomincio a salire le scale-

"Perché sei agitata? E cos'è quel borsone? Non sarai scappata di casa?" -le domando sconcertata, entrando in camera mia-

"Non sono scappata." -mi risponde e poco dopo sospira, buttando il suo borsone sul mio letto- "Theo mi ha mandato un messaggio e mi ha chiesto di uscire." -mi dice, buttandosi a peso morto sul mio materasso-

"E perché non sembri contenta?" -le domando con un sopracciglio alzato e lei alza subito la testa per guardarmi-

"Lo sono. Lo sono davvero tanto, ma sono agitata, insomma, è il mio primo appuntamento con un ragazzo." -mi risponde e io sospiro, mettendomi seduta accanto a lei-

"Ma siete già usciti da soli." -le ricordo, osservandola-

"Sì, ma non sono mai stati degli appuntamenti romantici, capisci? Siamo sempre usciti come amici." -mi risponde e io annuisco- 

"Perché hai portato con te un borsone?" -le domando confusa, afferrando esso tra le mani e subito lo poso sulle mie gambe-

"Ho portato mezzo guardaroba, devi aiutarmi a scegliere il vestito perfetto. Sono entrata nel panico e non so davvero cosa indossare." -mi risponde agitandosi, mettendosi velocemente seduta, mentre io apro la cerniera di quel borsone nero-

"Innanzitutto respira." -le consiglio, mentre frugo dentro quella grande borsa e lei subito fa un grosso respiro profondo-

"E adesso?" -mi domanda e io mi volto a guardarla-

"Adesso scegliamo il vestito perfetto." -le rispondo sorridendo e lei annuisce, facendo un altro respiro profondo- "Smettila di fare respiri profondi. Mi metti ansia." -sbotto, alzandomi dal letto e lei sospira-

"Scusami tanto se sono agitata dato che il ragazzo che tanto mi piace mi ha chiesto di uscire." -afferma lei nervosa e io la guardo un tantino male-

"Dove andrete?" -le domando, tirando fuori dal suo borsone un vestitino bianco con gonna svolazzante- "Questo è molto bello, che ne dici?" -le domando, mostrandole l'abito-

"Mi ha detto che mi porterà prima a fare un giro sul suo motorino, poi andremo a cena fuori e al cinema." -mi risponde e io annuisco- "E per quanto riguarda il vestito non va bene per niente. Metti che c'è del vento e mi vola la gonna? Sarebbe imbarazzante mostrargli le mie mutandine." -afferma seria e io la guardo sconcertata dalle sue parole-

"Va' bene, scartiamo questo vestitino." -affermo, buttandolo di malo modo sul mio letto e subito dopo ne tiro fuori un altro, questa volta aderente, corto quasi a metà coscia ed è di un color panna con dei ricambi in pizzo- "Questo è molto bello." -esclamo sorridendo, osservandolo-

"Ma sei fuori? È troppo corto Stacie." -afferma sconcertata e io la fulmino, sbattendolo sul materasso-

"Eeh va bene. Cerchiamone un altro." -sbotto, frugando dentro quel borsone e subito tiro fuori un altro vestitino arancione, con dei fiorellini bianchi che decorano il sotto della gonna- "Mh, carino." -sorrido, osservando attentamente il vestito-

"Carino? L'arancione non mi dona e poi quei fiorellini non fanno da bambina d'asilo?" -mi domanda sconcertata e io la fulmino un'altra volta-

"Con questo rischi di rimanere in mutande, quell'altro è troppo corto, quell'altro ancora non ti dona l'arancione e con quei fiori rischi di sembrare una bambina d'asilo. Dimmi Olivia, se hai le idee così chiare, per quale motivo sei venuta da me, a chiedermi aiuto?" -sbotto nervosissima, guardandola malissimo-

"Scusami e che sono agitata, e voglio essere perfetta." -mi dice e io sbuffo pesantemente-

"Guarda questo." -esclamo, mostrandole un vestitino azzurro, lungo fino le caviglie, che ricade morbido sulle gambe. Con questo sarebbe perfetta.-

"Non è troppo lungo? Rischierei di inciampare come una stupida!" -afferma e io più nervosa di prima, glielo lancio in faccia-

"Ci rinuncio. Arrangiati da sola." -sbotto, mettendomi seduta sul mio pouf-

"Non puoi abbandonarmi, Stacie. Ho bisogno di te." -quasi mi prega, con le mani unite e io la fulmino-

"Non ti va' bene niente e trovi una scusa per qualunque vestito." -le dico nervosa, guardandola negli occhi-

"Starò zitta. Non fiaterò più, promesso." -mi sorride e io sospirando pesantemente, mi alzo in piedi e raggiungo di nuovo quel borsone-

"Con quel vestito azzurro saresti perfetta." -le dico, recuperandolo dal materasso e lei mi osserva-

"Tu credi? E se inciampo come una sciocca?" -mi domanda preoccupata e io sospiro-

"Olivia hai due mani, puoi utilizzarle per tirare su di poco la gonna." -le dico come se fosse la cosa più ovvia del mondo, perché in realtà lo è. E lei che si fa mille paranoie per niente.-

"Mh, piace molto anche a me." -esclama, osservando quel vestitino azzurro e io sorrido-

"E poi metterebbe in risalto ancora di più i tuoi occhi azzurri." -le dico sorridendo e lei sorride pure-

"Sì, hai ragione. Indosserò questo." -esclama entusiasta, strappandomelo dalle mani e io sorrido, scuotendo la testa-

"Che scarpe indosserai?" -le domando, osservandola spogliarsi dai vestiti-

"Che ne pensi di queste?" -mi domanda, mostrandomi i sandali gioiello argentati che indossa ai piedi-

"Mh, sì. Mi piacciono." -le rispondo sorridendo e lei sorride pure, indossando il vestitino che le sta davvero bene. Le ricade giù in modo morbido, non fasciandola troppo e il seno è fasciato da un top a cuore in pizzo. Davvero bellissima!- "Mettiti seduta, che ci penso io al trucco." -le dico, picchiettando la mano sulla sedia e lei subito si accomoda- "Hai preferenze sul make-up?" -le domando, recuperando i miei trucchi-

"Sì, vorrei che mi facessi una sottile riga di eyeliner." -mi risponde sorridendo e io annuisco-

"Mh, credo che sarebbe perfetto. Il nero dell'eyeliner metterà in risalto ancora di più i tuoi occhi azzurri." -esclamo entusiasta e lei sorride, chiudendo gli occhi- "Ti piace tanto Theo?" -le domando, mentre inizio con il make-up-

"Tanto, Stacie. Mi fa battere forte il cuore." -mi risponde sorridendo, portando a sorridere anche me- "Hai parlato a Mitch del bacio?" -mi domanda-

"Sì, ieri alla festa." -le rispondo, concentratissima nella realizzazione dell'eyeliner sul suo occhio destro-

"E cosa è successo? Si è arrabbiato? Avete litigato?" -mi domanda-

"Beh ci è rimasto tanto male e abbiamo avuto una piccola discussione, ma è finita bene." -le rispondo, passando all'altro occhio. Sono contenta che tra me e Mitch non sia cambiato nulla. Ieri sera avevo davvero tanta paura di perderlo, ma per fortuna non è successo e mi ha perdonata.- "Finito!" -esclamo entusiasta del lavoro finito del suo trucco-

"Come sto?" -mi domanda, avvicinandosi allo specchio-

"Benissimo. Sei bellissima." -le rispondo sorridendo, osservandola e lei si specchia e poco dopo sorride-

"Grazie, Stacie. Mi piaccio molto." -mi dice entusiasta e io sorrido contenta- "Oddio mi sto agitando di nuovo." -esclama facendosi seria all'improvviso e io sospiro-

"Olivia respira." -le dico e lei inizia a fare un respiro dietro l'altro per cercare di mantenere la calma-

"Stacie sono tesissima." -piagnucola lei e io alzo gli occhi al cielo- "Mi viene da piangere." -esclama sventolandosi le mani davanti agli occhi-

"Non provare a piangere o rovinerai il mio capolavoro." -l'ammonisco serissima- "E poi perché ti viene da piangere?" -le domando stranita-

"Perché quando sono tesa mi viene da piangere." -mi risponde e subito dopo fa un grosso respiro- "E se non gli piaccio?" -mi domanda nel panico e io giro gli occhi-

"Olivia, ti ha chiesto di uscire, certo che gli piaci!" -esclamo ovvia e lei annuisce, osservandosi il vestito-

"Hai ragione." -quasi sussurra e poco dopo fa un altro respiro profondo-

"Smettila, mi stai facendo innervosire." -sbotto, osservandola. Mi stanno facendo innervosire tutti quei respiri profondi.-

"Tu sei sempre nervosa, e non è di certo a causa mia." -esclama e io la fulmino- "Anzi, credo che tu sia nata nervosa." -aggiunge, alzando le spalle e io la guardo malissimo- "Adesso vado. Theo mi aspetta per le cinque e mezza, in piazza." -afferma, uscendo dalla mia camera e io la seguo- "Se non vado subito, farò tardi." -esclama, scendendo insieme al piano di sotto-

"Buona fortuna con il tuo principe azzurro." -le dico, aprendole il portone d'ingresso e lei mi sorride-

"Grazie. Anche per l'aiuto." -mi sorride e dopo avermi baciata sulla guancia, esce da casa mia. Sono davvero contenta per la mia migliore amica. Theo la sta rendendo davvero felice e la sta facendo innamorare. Olivia è una ragazza speciale e spero con tutto il mio cuore che Theo non la faccia soffrire.-

Sono in cucina a tagliare dell'insalata per la cena, quando all'improvviso qualcuno suona al campanello...

"Arrivo!" -esclamo, pulendomi le mani sullo strofinaccio e dopo averlo posato sul bancone, esco dalla cucina per poter raggiungere l'ingresso e appena apro il portone, mi ritrovo davanti un Mitch in lacrime- "Mitch che cosa ti è successo?" -gli domando preoccupata, nel momento stesso che lui mi abbraccia forte e io lo stringo- "Mitch.." -lo richiamo, stringendolo e lui continua a singhiozzare e a piangere. Che cosa gli sarà potuto accadere? Perché sta piangendo in questo modo?- "Tieni, bevi." -gli dico, passandogli un bicchiere d'acqua e lui l'afferra subito, bevendo a piccoli sorsi, mentre mi metto seduta sul divano accanto a lui- "Che cosa ti è successo?" -gli domando, osservandolo in pensiero-

"È tornato." -mi risponde, fissando l'acqua nel bicchiere-

"Chi?" -gli domando perplessa e lui volta la testa verso di me, proiettando i suoi occhi verdi e gonfi nei miei-

"Mio padre." -mi risponde e poco dopo abbassa lo sguardo, mentre io lo osservo sorpresa di quelle sue parole- "Capisci? È tornato come se nulla fosse, dopo sedici anni." -afferma e sembra arrabbiato mentre parla di suo padre- "Lo sai che quando ero piccolo ho sempre sognato che bussasse alla porta di casa mia?" -mi domanda, guardandomi negli occhi e io lo osservo in silenzio- "Ogni volta che qualcuno suonava al campanello, correvo alla porta e domandavo sempre sei il mio papà?, mai una volta ho ricevuto una risposta affermativa, ma sempre sono la nonna oppure sono la zia, ma mai un sì, sono il tuo papà." -mi racconta con le lacrime agli occhi e io gli stringo la mano- "E oggi, appena ho aperto quella porta, mi sono ritrovato davanti un uomo sconosciuto, un uomo che non avevo mai visto prima d'ora e appena ho sentito mia madre pronunciare il suo nome alle mie spalle, ho realizzato che fosse lui. Che fosse mio padre." -mi dice e io gli stringo la mano- "Me ne sono tornato in camera mia senza rivolgergli mezza parola. Niente. Li ho sentiti parlare in soggiorno, mia madre era a dir poco arrabbiata con lui e lui non faceva altro che ripetere che voleva rimediare al suo sbaglio.." -inizia a ridere in modo nervoso e capisco che sia arrabbiato davvero tanto con suo padre- "Al suo sbaglio, capisci? Dopo sedici cazzo di anni, lui vuole rimediare al suo sbaglio." -afferma furente e io gli accarezzo la schiena-

"Non hai parlato con lui?" -gli domando e lui si volta a guardarmi negli occhi-

"È entrato in camera mia, voleva parlare con me. Non faceva altro che ripetermi che voleva una possibilità, che voleva conoscermi, che voleva rimediare al suo più grande sbaglio e sai cosa gli ho detto?" -mi domanda e io scuoto la testa- "Che poteva benissimo tornarsene da dove era venuto e che ho fatto a meno di un padre per sedici lunghi anni, e posso continuare a farne a meno, perché non ne ho bisogno." -afferma serissimo- 

"Capisco la tua rabbia, Mitch, ma tuo padre è tornato. Il sogno di Mitch bambino si è appena realizzato, sei sicuro di non volergli dare nemmeno una chance?" -gli domando, osservandolo e lui mi guarda negli occhi- 

"Quel bambino ha aspettato l'arrivo di suo padre per anni, e una volta cresciuto ci ha rinunciato." -mi dice serio-

"Ma adesso è qui. E' tornato, Mitch." -affermo, guardandolo negli occhi- "Non l'ho mai detto a nessuno, ma voglio dirlo a te." -esclamo, avvicinandomi ancora di più a lui-

"Cosa?" -mi domanda, osservandomi-

"Lo sai che sono arrabbiata con i miei genitori? Sì, sono arrabbiata con loro perché mi hanno lasciata sola. Hanno lasciato soli i loro due figli." -gli dico con le lacrime agli occhi e lui mi stringe la mano- "Ma se loro potessero tornare qui da noi, la rabbia che provo dentro la metterei da parte e correrei tra le loro braccia." -affermo tra le lacrime e lui mi abbraccia subito forte- "Io non ho più la possibilità di riabbracciare il mio papà, la mia mamma, di averli di nuovo qui con me, ma tu ce l'hai Mitch, ti prego non la sprecare, lo rimpiangeresti per il resto della tua vita." -gli dico tra le lacrime, stringendolo forte e lui ricambia il mio abbraccio. Capisco davvero la sua rabbia nei confronti del padre, credo che lo sarei anche io al suo posto, ma adesso lui è tornato. Forse ci ha messo davvero troppi anni a tornare, ma è pur sempre qui e io, se fossi al suo posto, una chance gliela darei. Magari facendo un piccolo passo alla volta.-

"Stai bene?" -mi domanda, allontanandomi di poco da lui e io annuisco-

"Sì." -sussurro e lui mi regala un piccolo sorriso, asciugandomi le lacrime con delle dolcissime carezze- "Scusami, dovrei essere io a consolarti e invece mi stai consolando tu." -gli dico e lui ridacchia-

"Tranquilla, sto bene adesso." -mi dice, continuando ad accarezzarmi e io faccio un piccolo sorriso-

"Che farai con tuo padre?" -gli domando, accarezzandogli la mano e lui fa un grosso respiro-

"Credo che metterò la rabbia che provo nei suoi confronti da parte e proverò a dargli una possibilità." -mi risponde e io sorrido, contenta di sentirgli dire quelle parole- "Ma comunque voglio andarci piano. Voglio fare un passo alla volta." -aggiunge e io annuisco d'accordo con lui-

"Certo, un passo alla volta." -gli sorrido e lui mi sorride pure, accarezzandomi il viso-

"Grazie, principessa." -mi sorride, prendendomi il viso tra le mani e io gli ricambio il sorriso, accarezzandogli il viso, ma poco dopo mi bacia e io ricambio subito- "Senza di te, probabilmente, avrei preso la decisione sbagliata." -sussurra a meno di un centimetro dalle mie labbra e io gli sorrido-

"E lo avresti rimpianto per il resto della tua vita." -aggiungo e lui sorride annuendo-

"Probabilmente hai ragione." -esclama e io, con un piccolo sorriso, lo bacio di nuovo e lui ricambia subito, tirandomi su di lui, facendomi mettere a cavalcioni sulle sue gambe-

"Non devi andare a parlare con tuo padre?" -gli domando quasi in un sussurro, mentre lui scende con i baci sul mio collo e io chiudo gli occhi, accarezzandogli la nuca-

"Non credi che adesso, io, abbia di meglio da fare?" -mi domanda con una punta di malizia, intrufolando le sue mani sotto la mia maglietta e io ridacchio, allacciando le mie braccia intorno al suo collo, mentre lui continua a baciare e a mordicchiare la mia pelle- "Principessa." -mi richiama in un sussurro e io mi allontano di poco, ritrovandoci occhi negli occhi- "Voglio fare l'amore con te." -sussurra, accarezzandomi il viso e a me spunta un piccolo sorriso. Ho sempre sognato di avere la mia prima volta con Steve, ma quel sogno non si realizzerà mai. E poi, non lo so, credo di sentirmi pronta di fare questo grande passo. E voglio farlo con lui, così lo bacio sulle labbra, avvicinando maggiormente il mio bacino al suo e lui ricambia immediatamente, sentendo le sue mani sulle mie cosce e salire sempre più su, fin sopra i miei fianchi e subito le sue dita afferrano l'orlo della mia maglietta, tirandola su per togliermela- "Stacie." -sussurra voglioso, mentre mi allontano dalle sue labbra per potergli permettere di sfilarmi la maglietta e lui me la toglie subito, e io mi sento arrossire dal suo sguardo fisso sul mio seno abbondante, coperto da un reggiseno blu notte con dei coniglietti bianchi- "Carini i coniglietti." -sussurra divertito e io lo bacio con foga sulle labbra, strusciando in modo lento il mio bacino contro al suo. Devo ammettere di sentirmi in imbarazzo. Nessun ragazzo mi ha mai vista in reggiseno e tanto meno ho mai fatto questo genere di cose con un ragazzo. E la cosa mi mette a disagio.-

"CHE CAZZO STATE FACENDO?" -nel sentire urlare Steve, sobbalzo per lo spavento e velocemente mi alzo dalle gambe di Mitch, portando la mia maglietta sul mio petto per potermi coprirmi il seno, anche se indosso ancora il reggiseno-

"Come diavolo sei entrato?" -gli domando, guardandolo sorpresa e lui se ne sta fermo sul posto a fissare Mitch in cagnesco-

"Vattene." -ordina lui a Mitch e io alzo un sopracciglio-

"Quello a doversene andare via sei TU, non Mitch." -quasi gli urlo nervosa e mi sto pure arrabbiando. Non solo è entrato in casa mia senza permesso, ma si permette pure di cacciare il mio ragazzo.-

"Ho detto va' via." -ripete con tono duro, come se io non gli avessi detto niente, continuando a fulminare il mio ragazzo-

"MA CHI TI CREDI DI ESSERE? EH?" -gli urlo come una furia, spintonandolo dal petto, facendo finire a terra la maglietta che tenevo stretta sul mio seno e questo lo porta a fare un passo indietro- 

"Vattene via o chiamo Lance e ti faccio cacciare da lui a calci in culo." -ringhia, guardando Mitch e sembra che non mi stia ascoltando. Non mi presta la minima attenzione.-

"Non ascoltarlo." -dico a Mitch, voltandomi a guardarlo-

"No Stacie. È meglio che vada via." -dice lui, rimettendosi la maglietta che gli avevo tolto-

"Ma.." -cerco di controbattere, non d'accordo con lui, ma lui mi interrompe-

"Tranquilla, principessa. Ci vediamo domani." -mi sorride e sta per stamparmi un bacio sulle labbra, ma Steve lo afferra per un braccio e lo allontana da me con la forza-

"Vattene." -gli ripete a denti stretti e Mitch, serrando la mascella, cerca di sorridermi e dopo aver dato una spallata a Steve di proposito, va via- "Stacie.." -sta per dirmi qualcosa, ma io lo interrompo subito-

"MA CHI TI CREDI DI ESSERE DI ENTRARE IN CASA MIA E DI CACCIARE IN QUEL MODO IL MIO RAGAZZO?" -urlo furibonda, spintonandolo dal petto con forza e questo lo porta a indietreggiare di due passi- "NON SEI NESSUNO, STEVEN. NESSUNO." -continuo a urlare e lo spintono un'altra volta- "SONO STUFA DI TE. SONO DAVVERO STANCA, STEVEN. HO DAVVERO BISOGNO CHE TU SPARISCA DALLA MIA VITA. NE HO BISOGNO PER STARE BENE, PER NON STARE PIÙ MALE PER TE, MA SE TU CONTINUI A STARMI INTORNO, NON RIUSCIRÒ MAI A RIPRENDERMI." -gli urlo e ho iniziato a piangere come una fontana- 

"HO LASCIATO TANYA PER TE!" -mi urla lui, fissandomi dritto negli occhi e io non credo di aver sentito bene-

"Cosa?" -sussurro con le lacrime agli occhi. Non credo che le mie orecchie abbiano sentito bene. Non credo che abbia detto di aver lasciato Tanya per me. Perché avrebbe dovuto farlo?-

"Ho lasciato Tanya per te." -ripete, avvicinandosi a me lentamente e io apro di poco la bocca e sono davvero sorpresa di queste sue parole. Quello che non capisco è il motivo. Perché l'ha fatto?- "Lo capisci che muoio di gelosia per te? Che non sopporto di vederti insieme a quello? Che ad ogni vostro bacio, abbraccio, carezza o sorriso, io impazzisco completamente di gelosia?" -mi domanda, fissandomi dritto negli occhi e il mio cuore ad ogni sua singola parola batte sempre più forte- "Lo capisci che sto impazzendo nell'averti così lontana? Nel sentirti così distante da me? Che non sopporto quando mi ignori? Quando mi eviti?" -mi domanda, prendendomi il viso tra le mani e io lo guardo dritto negli occhi, con il cuore che davvero quasi mi scoppia nel petto e le sue parole mi emozionano così tanto che non posso evitare di far scendere delle lacrime lungo il mio viso- "Lo capisci che ho lasciato Tanya perché sto morendo d'amore per te? Che ho perso completamente la testa per te? Che mi sono innamorato di te come un coglione? E che ti voglio nella mia vita più di ogni altra cosa al mondo?" -mi dice, asciugandomi ogni singola lacrima con delle dolci carezze e io non ci sto davvero capendo più niente. Mi sembra tutto così un meraviglioso sogno!- "Lo capisci che mi sei volata dritto nel cuore?" -mi domanda, avvicinandosi a me ancora di un passo e quasi i nostri corpi si sfiorano-

"Steve.." -sussurro con le lacrime agli occhi e lui mi sorride così dolcemente, che quasi il mio cuore si scioglie, mentre continua a tenere il mio viso tra le sue grandi mani-

"Dimmi che non è troppo tardi? Dimmi che mi ami ancora?" -mi chiede, fissandomi dritto negli occhi e io, con il cuore che batte davvero fortissimo, mi alzo sulle punte dei piedi e poso le mie labbra sulle sue, portando le mie mani sul suo petto possente e stringo tra le dita la sua giaccia. Tutto questo per me è davvero un sogno. Un sogno che finalmente si realizza. Ho sognato per così tanti anni tutto questo che adesso fatico a crederci. Ho paura di svegliarmi e scoprire che si tratti di un altro mio splendido sogno. Ho paura di scoprire che questa non è la realtà e che sto sognando. Ma sembra tutto così reale. I nostri baci, le nostre carezze, i suoi sorrisi e i miei, le sue braccia che mi tengono stretta e le mie che non vogliono lasciarlo andare.- "Ehi-ehi-ehi." -sussurra lui velocemente, tra un bacio e l'altro, entrambi sul divano, lui seduto e io a cavalcioni su di lui- "Quanti baci." -sussurra sulle mie labbra e io sorrido, stampandogli un bacetto e poco dopo mi allontano da esse davvero di poco-

"Sai per quanto tempo ho sognato di poterti baciare quanto e quando voglio?" -gli domando in un sussurro, accarezzando la peluria che è la sua barba e lui mi osserva dritto negli occhi- "Per troppo tempo, Steve. E ora non voglio smettere, per nessuna ragione al mondo." -sussurro, accarezzandogli i suoi morbidi capelli castani e lui sorride, allungandosi verso le mie labbra e subito le cattura tra le sue. Finalmente posso baciare, accarezzare, stringere tra le mie braccia il mio principe azzurro quanto e quando voglio, e non ho alcuna intenzione di fermarmi. Non esiste!- "Steve." -lo richiamo in un sussurro sulle sue labbra e lui smette subito di baciarmi, proiettando i suoi meravigliosi occhi color nocciola nei miei-

"Cosa c'è?" -sussurra, sentendo le dita delle sue mani accarezzare la pelle nuda dei miei fianchi, perché sì, non ho indossato la mia maglietta e sono ancora in reggiseno, e questi suoi tocchi mi pervadono il corpo di mille brividi-

"Voglio fare l'amore con te." -sussurro e ammetto di sentirmi a disagio nel dirgli questo e sento pure le mie guance diventare rosse, mentre lui mi osserva sorpreso delle mie parole. Forse non si aspettava che gli dicessi questo.-

"Possiamo aspettare, non c'è fretta." -mi dice dolcemente, lasciandomi una dolce carezza sul viso. Aspettare? Vuole ancora farmi aspettare?-

"Non voglio aspettare, Steve." -gli rispondo, guardandolo fisso negli occhi- "Ti ho aspettato davvero per troppo tempo e adesso non voglio aspettare niente. Voglio fare l'amore con te, adesso." -gli dico, portando le mie mani sul suo petto e subito lo bacio sulle labbra, e lui non si tira indietro, anzi, ricambia con più passione, facendomi quasi scoppiare il cuore, mentre le sue forzute braccia si stringono intorno alla mia schiena-

"Sei sicura di volerlo fare?" -mi domanda con affanno, tra un bacio e l'altro-

"Sicurissima." -sussurro sulle sue meravigliose labbra, muovendo il mio bacino contro il suo, facendo strusciare le nostre intimità e lui sorride sulle mie labbra, sentendo le sue mani stringere il mio sedere. Sono più che sicura. Mi sento pronta di fare questo grande passo e voglio farlo con lui. Ho sempre sognato di avere la mia prima volta con il mio principe azzurro e fino qualche istante fa credevo che non sarebbe mai potuto accadere, invece il mio sogno di fare l'amore con lui si sta per realizzare.- "Steve." -ansimo, buttando la testa all'indietro, tra i cuscini del mio letto e lo sento sorridere sulla pelle della mia pancia, mentre mi stampa dolci bacetti umidi, altrettanto eccitanti- "Mi sembra tutto un meraviglioso sogno." -affermo con affanno, alzando la testa dai cuscini e proietto subito il mio sguardo su di lui, che sorridendo continua a baciarmi e ad accarezzarmi con tenerezza, quando all'improvviso mi da un pizzicotto sul fianco- "Ahio!" -sbotto, guardandolo in cagnesco e lui sorride, strascinandosi sul mio corpo per poter raggiungere le mie labbra- "Perché l'hai fatto?" -gli domando nervosa, massaggiandomi la parte pizzicata-

"Volevo dimostrarti che tutto questo non è un sogno." -mi sussurra a meno di un centimetro dalle mie labbra e io lo guardo male-

"Beh, la prossima volta non dimostrarmi niente." -affermo nervosissima e lui ridacchia, rubandomi dolcissimi bacetti sulle labbra-

"Anche in queste circostanze devi innervosirti?" -mi domanda divertito e io lo fulmino-

"Sei tu che mi innervosisci." -sbotto e lui ridendo, cattura le mie labbra tra le sue e io non resisto, così ricambio quel bacio, portando le mie braccia intorno al suo collo, mentre lui porta una sua grande e calda mano sotto la mia schiena e io subito la inarco verso l'alto, per potergli dare ulteriore spazio, e lui subito sgancia il mio reggiseno. 
Anche se mi ha fatto male e mi ha fatto innervosire con quel pizzicotto, mi è servito a credere che questo non è un altro dei miei tanti sogni. Tutto questo è reale. Sono davvero sul mio letto, con Steven Walker, l'uomo che ho sempre amato, e stiamo davvero per fare l'amore.-

"Sei sicura, piccola?" -mi domanda eccitato e voglioso, guardandomi dritto negli occhi e io annuisco convinta- "Ok." -sussurra e sotto il mio sguardo indossa il preservativo-

"Steve, ho solo molta paura." -quasi sussurro e lui, fissandomi dritto negli occhi, si posiziona sopra il mio corpo completamente nudo, esattamente in mezzo alle mie gambe-

"Possiamo aspettare, non c'è fretta." -mi dice dolcemente, accarezzandomi il viso-

"Ho soltanto paura." -ribadisco, guardandolo dritto negli occhi e lui mi sorride dolcemente, stampandomi un tenero bacio sulle labbra-

"Rilassati, ok?" -sussurra dolce, accarezzandomi la pelle nuda del mio corpo e io annuisco- "Andrà tutto bene. Ti fidi di me?" -mi domanda, lasciandomi una tenera carezza tra i capelli e io annuisco-

"Sì." -quasi sussurro con il cuore a mille e lui sorride, rubandomi un bacio sulle labbra-

"Ti farà un po male, ok?" -mi informa con dolcezza e io annuisco, chiudendo gli occhi e piano piano lo sento entrare in me, e questo mi porta a fare una smorfia di dolore e a lamentarmi, mentre stringo le lenzuola tra le mani- "Shh, va' tutto bene." -cerca di tranquillizzarmi dolcemente, sentendo una sua mano accarezzarmi la testa. Fa davvero tanto male. Non credevo che fosse così. E Steve è davvero dolcissimo con me. Continua a tranquillizzarmi dolcemente, mi accarezza e mi bacia con tenerezza. E il mio cuore quasi scoppia per lui. 
Non credevo possibile tutto questo, ormai ci avevo quasi rinunciato, non ci speravo più e invece il mio Steve mi ha confessato il suo amore, e come se non bastasse siamo qui, sul mio letto, a fare l'amore. E non credevo che potesse essere così bello. Non avevo mai provato nulla del genere e il mio cervello ha smesso di ragionare.
Siamo solo noi due, ad essere una cosa sola, ad amarci come se non ci fosse un domani ed è semplicemente meraviglioso.
Con Steve tutto è meraviglioso. In primis lui. Non fa altro che riempirmi di baci, di carezze, mentre spinge in me con decisione, facendomi provare una sensazione davvero unica, che non avevo mai provato in vita mia, mandandomi completamente in estasi. 
Non facciamo altro che ansimare, gemere ad ogni nostra spinta. Stiamo davvero impazzendo e io, ad ogni minuto che passa, sento di amarlo sempre di più, sento di innamorarmi sempre di più di lui. 
Non credo che il mio amore nei suoi confronti passerà mai. Io potrò solo amarlo sempre di più!-

...POV STEVEN...

Non era quello che avevo organizzato per noi due. 
Non era quello il modo in cui volevo dichiararmi.
Avevo preparato tutta una cosa romantica a casa mia, ma forse è stato meglio così. E' stato tutto molto più spontaneo e non organizzato. 
Non riesco a spiegare a parola la felicità che sto provando in questo momento. Mi sono dichiarato alla ragazza che amo più di ogni altra cosa al mondo e adesso siamo sul suo letto, a fare l'amore come se non ci fosse un domani. E giuro che mai in vita mia mi sono sentito così, come mi sto sentendo con la mia piccola.
Giuro che sono completamente uscito di testa. Il mio cervello ha smesso di funzionare. Non ragiona più. Sto solo completamente impazzendo per la mia Stacie.
Sto impazzendo ad ogni suo bacio, ad ogni sua carezza, ad ogni suo graffio sulla schiena.
Sto impazzendo ad ogni sua spinta su di me e giuro che è stupenda da guardare, tutta imbarazzata e impacciata. 
Sto impazzendo nel sentirla e nel guardarla gemere, ansimare, urlare il mio nome ad ogni nostra spinta. E credo che le mie orecchie non abbiano mai sentito cosa più bella di questa. E' davvero stupendo sentirla godere a causa mia.
Fare l'amore con la mia piccola è semplicemente stupendo. Non mi ero mai sentito così in vita mia con nessun'altra donna. Stacie è davvero speciale, unica. Tutto quello che mi fa provare è unico e magico!

"Oh Dio, Steve!" -quasi urla lei, arrivando al culmine del piacere, sentendo le sue braccia allacciarsi intorno alle mie spalle, sentendo pure le sue unghiette conficcarsi nella mia pelle e io continuo a spingere in lei, stringendo con la mano il lenzuolo. E giuro che sto perdendo la testa.-

"Oh cazzo." -gemo io adesso, arrivando subito dopo di lei al culmine del piacere e stanco morto e affannato, mi accascio sul suo corpo da mozzare il fiato completamente nudo e subito ci stringiamo forte in un abbraccio- "Dio, piccola." -sussurro sul suo collo, ancora ansimante, e la sento sorridere, mentre con le sue piccole mani accarezza i graffi nella mia schiena e questo suo delicato tocco mi fa rabbrividire. Mi sento davvero felice. Felice come non mi ero mai sentito in vita mia. Sto insieme alla ragazza che amo più di ogni altra cosa al mondo, e abbiamo appena finito di fare l'amore. E giuro che sono stati i minuti più belli della mia vita.- "Piccola." -la richiamo, accarezzandole dolcemente la spalla e lei, dopo avermi stampato un bacio sul petto, allontana la sua testa da esso, proiettando i suoi meravigliosi occhi verdi nei miei-

"Cosa?" -sussurra con un dolcissimo sorriso-

"Ti amo!" -sussurro, fissandola dritto negli occhi e lei apre di poco la bocca, sorpresa di sentimelo dire, ma è la pura verità. La amo davvero tanto. Davvero forte.-

"Anch'io." -sussurra con un dolce sorriso e io, sorridendo, porto una mia mano sulla sua nuca, baciandola sulle labbra con dolcezza-

"Come ti senti?" -le domando, osservandola e lei si accoccola al mio fianco, tenendo stretto il lenzuolo sul suo seno-

"Felice." -mi risponde sorridendo e io sorrido pure, voltandomi verso di lei, mettendomi in un fianco, e subito le stampo dolcissimi bacetti sulla sua guancia- "Davvero felicissima, amore mio." -sussurra e nel sentire quel amore mio il mio cuore inizia a martellare nel petto, mentre mi allontano dalla sua guancia sorridendo e noto soltanto ora che abbia gli occhi chiusi- 

"Ehi." -la richiamo in un sussurro e lei apre gli occhi lentamente, proiettandoli subito nei miei- "Anch'io sono felicissimo." -le dico sorridendo e lei sorride pure, lasciandomi una tenera carezza sul viso- "Ti fa ancora male?" -le domando, portando una mia mano sul suo fianco e lei si accoccola sul mio petto-

"Un pochetto." -sussurra e poco dopo preme un paio di volte le sue labbra sul mio petto- "Mi sento in colpa." -esclama all'improvviso e io mi allontano da lei di poco, per poterla guardare negli occhi-

"Ti riferisci a Mitch?" -le domando, anche se so già che sia per lui e lei infatti annuisce-

"Non si meritava questo tradimento da parte mia. Ho sbagliato nei suoi confronti. Lui ci è sempre stato per me, mi ha sempre rispettata, trattata meglio di una principessa e non lo meritava. Non lo meritava affatto." -afferma con i suoi meravigliosi occhi lucidi e io le accarezzo il viso- "Ho davvero sbagliato, ma.." -sorride, accarezzandomi il viso- "Quando mi hai urlato che avevi lasciato Tanya per me, il mio cervello aveva smesso di ragionare. Quando si tratta di te, tutto il resto del mondo svanisce nel nulla e rimaniamo solo io e te. Solo noi due." -mi dice e io sorrido, premendo le mie labbra sulle sue. Lo stesso vale per me. Eravamo solo noi due. Io e lei, e il nostro amore.-

"Non ti tormentare con questa storia, ok?" -le consiglio e lei annuisce lievemente- "Forse abbiamo sbagliato, ma il nostro amore è stato più forte di tutto. Non siamo riusciti a fermarci, a trattenerci. Era più forte di noi, piccolina." -le dico, accarezzandole il viso e lei annuisce sorridendo-

"Lo sai che adesso non mi dispiace se mi chiami piccolina?" -mi domanda sorridendo e io rido, buttando la testa all'indietro- "Prima lo detestavo, ma ora mi piace di nuovo tanto." -esclama e io ridacchiando, la bacio a fior di labbra. Non deve essere stato facile per lei sopportare il fatto che io la vedessi così piccola. Non dico che adesso non la vedo ancora piccola, troppo giovane per me, perché mentirei, ma adesso è passato davvero in secondo piano. Non mi importa nulla della sua età. La amo ed è questo quello che conta.-

"Avevo preparato una sorpresa per te, a casa mia." -le dico all'improvviso e lei sorride, guardandomi negli occhi-

"Davvero?" -mi domanda, sfiorando con le sue dita il mio petto-

"Davvero." -confermo e lei sorride- "Avevo in mente tutt'altro." -esclamo, accarezzandole il viso-

"Beh.. credo che sia stato tutto molto più bello così." -afferma, avvicinandosi a me ulteriormente e io sorrido-

"Lo penso anch'io. È stato tutto molto più spontaneo." -le dico e lei annuisce con un enorme sorriso, che mi porta a ridacchiare, mentre la bacio sulle labbra- 

"Tutto meraviglioso è stato. Soprattutto fare l'amore con te." -sussurra sulle mie labbra e io sorrido, prendendo tra i denti il suo labbro inferiore-

"È stato magnifico." -sussurro, accarezzandole il viso- 

"Lo hai trovato davvero magnifico? Non mentire, insomma, era la mia prima volta ed ero così imbranata." -afferma serissima e io sorrido-

"È vero, non sapevi come comportarti o cosa fare, oppure cosa toccare. Eri davvero impacciata, ma è stato comunque magnifico." -le dico sorridendo e lei mi guarda male- "Che c'è?" -le domando stranito dal suo sguardo-

"Sei un bugiardo. Non ti è piaciuto, ne sono sicura." -sbotta, guardandomi in cagnesco-

"Ho goduto per tutto il tempo, piccola." -le ricordo malizioso, facendole l'occhiolino e lei mi scruta con occhi chiusi a due fessure- "Te lo giuro." -esclamo sorridendo-

"Hai avuto parecchie donne nella tua vita. Tutte molto belle, molto mature, con più esperienza di me e tu hai trovato magnifico fare l'amore con me? E con le altre allora? Come l'hai trovato? Sublime?" -mi domanda e si sta innervosendo. Pensare alle donne che ho avuto nella mia vita la rende terribilmente gelosa e mi fa impazzire.-

"Sublime è stato anche con te." -le dico e lei mi fulmina-

"Ero una totale imbranata Steven." -sbotta e io sorrido-

"È vero, ma quello che mi fai provare, quello che abbiamo fatto poco fa è stato comunque sublime, magnifico, Stacie." -le dico sincero ed è la verità. Fare l'amore con lei, quello che mi fa provare dentro non è paragonabile a quello che ho provato per altre donne. Con lei è tutto molto più grande, più forte, più bello.-

"Mmh." -mugola pensierosa, mentre mi scruta attentamente e io ridacchio-

"A cosa pensi?" -le domando e poco dopo le stampo un bacio sulla fronte-

"Se mi stai ingannando." -mi risponde e io ridendo, la bacio sulle labbra- "Steve davvero è stato così magnifico per te? Insomma, per me lo è stato, era la mia prima volta, non avevo mai fatto con nessuno tutto quello che abbiamo fatto insieme ed è normale che per me sia stato magnifico, ma tu hai avuto così tante donne prima di me e non credo che sia stato così sublime per te." -mi dice e io sospiro, guardandola negli occhi-

"Perché ti stai tormentando con questa storia?" -le domando perplesso-

"Perché sono convinta che ti ha fatto schifo." -sbotta e io alzo gli occhi al cielo-

"Te l'ho già detto, Stacie. È vero, ho avuto tante donne prima di te, con più esperienza nel campo del sesso, ma con te è stato waho, ok? È stato davvero sublime, piccola." -le dico e sono davvero sincero. Forse era impacciata, non sapeva bene come comportarsi o cosa fare, ma comunque sia è stato sublime. Fare l'amore con lei è stato davvero meraviglioso.- 

"Mh, ok." -sussurra e sembra comunque poco convinta-

"Te lo giuro. Quello che ho provato nel fare l'amore con te è stato molto più forte, molto più grande di quello che mi hanno fatto provare altre donne." -le accarezzo i capelli e lei sorride, premendo le sue labbra sulle mie. Giuro che non mi ero mai innamorato così forte di qualcuno in vita mia. Stacie mi ha rubato completamente il cuore- "Mi sei volata dritto nel cuore, piccolina. Mi hai fatto innamorare di te come nessuna ci era mai riuscita a fare." -le dico dolcemente e lei continua a sorridere-

"Vale lo stesso per me." -esclama tutta felice e io ridacchio, rubandole un bacio sulle labbra- "Amore, voglio vederlo." -mi dice e io alzo un sopracciglio-

"Cosa? Mi pare che tu l'abbia già visto e anche provato direi." -esclamo malizioso e lei mi guarda male e sconcertata-

"Ma che diavolo hai capito, stupido?" -sbotta, colpendomi sul braccio e io scoppio a ridere- "Intendevo quello che hai organizzato a casa tua, idiota." -esclama quasi nervosa e io sorrido divertito-

"Grazie per l'idiota." -le dico, pizzicandole il braccio e lei mi fulmina-

"Ahia, ma sei cretino?" -sbotta, tirandomi un pugno sulla spalla e io mi lamento per il dolore-

"Stupido, idiota, cretino. E poi cos'altro?" -le domando e divertito le mordo una tetta-

"AHIO!" -mi schiaffeggia la guancia e io scoppio a ridere, mentre si massaggia la tetta morsa- "Maledetto." -sbotta, girandomi un capezzolo e io smetto subito di ridere, lamentandomi per il dolore-

"Cazzo, che male." -mi lamento, allontanando la sua mano dalla mia tetta-

"Così impari." -sbotta e poco dopo mi fa' la linguaccia e io divertito, decido di prenderla tra i miei denti- "Mh, Steve." -sbotta con la lingua di fuori ed è sempre più nervosa, mentre io ridacchio e poco dopo decido di liberare la sua lingua e baciarla sulle labbra- "Sei pure scemo, oltre che a tutto il resto." -sbotta, girando la testa ad ogni angolazione e io non riesco a smettere di riempirla di baci- "Basta, ne ho abbastanza." -sbotta nervosissima, spingendomi lontana da lei dal petto e io rido, osservandola sbuffare pesantemente. Mi piace tutto questo e mi era mancato terribilmente avere questo rapporto con lei. 
Mi era mancato darle fastidio e farla innervosire.-

"Pronta?" -le domando, prima di entrare in casa mia e lei mi fulmina-

"Muoviti e fammi entrare." -sbotta e io ridendo spalanco il portone d'ingresso di casa mia e lei immediatamente entra, raggiungendo il soggiorno e rimane quasi a bocca aperta nel guardare tutto quello che avevo preparato per noi due-

...POV STACIE...

È semplicemente stupendo quello che aveva preparato per noi. È tutto così romantico e magico, e mai nessuno aveva preparato tutto questo per me.
Ha apparecchiato il tavolo in modo davvero elegante e romantico. Ha sparso ovunque petali di rosa rossa, insieme a delle candele che vanno accese e sono sicura che creerebbero un'atmosfera ancora più bella. Ancora più romantica e magica.

"Ti piace?" -mi domanda, allacciando le sue forti braccia intorno alla mia pancia  e io sorrido-

"Tantissimo." -gli rispondo, voltandomi a guardarlo negli occhi- "Cosa sarebbe dovuto accadere?" -gli domando curiosa e lui sorride-

"Beh, innanzitutto ti avrei portata qui per sorprenderti. Poi ti avrei confessato tutto quello che provo per te, ti avrei baciata e poi avremmo cenato insieme." -mi risponde e io sorrido, immaginando tutto questo. Sarebbe stato davvero bello se fosse accaduto, ma continuo a pensare che sia stato meglio quello che è realmente successo a casa mia. È stato tutto molto più spontaneo e non programmato.-

"Sarebbe stato bello." -esclamo e lui sorride, accarezzandomi il viso-

"Probabilmente sì, ma è stato centomila volte più bello quello che è successo a casa tua." -mi dice e io annuisco, sorridendo-

"Assolutamente sì." -confermo le sue parole, d'accordissimo con lui e lui mi bacia sorridendo, prendendomi il viso tra le mani e ad ogni suo bacio, ad ogni sua carezza, ad ogni suo sorriso, il mio cuore quasi scoppia nel petto. 
Mi sento davvero felice. Felice come non lo ero da tempo.-

Mi accoccolo sul suo petto tonico e scolpito, dopo aver fatto per la seconda volta nell'arco di questa giornata l'amore e lui mi stringe tra le sue braccia, coccolandomi con dolcezza. 
Finito di cenare, siamo finiti sul divano ed è stato inevitabile non fare l'amore. Abbiamo iniziato a baciarci, ad accarezzarci, a toccarci e siamo finiti ad essere una cosa sola un'altra volta. E le sensazioni, le emozioni, i sentimenti che ho provato per lui, sono diventati più grandi e più forti di prima.
È stata una serata davvero magnifica. Abbiamo cenato insieme come una coppietta sposata, abbiamo riso tanto, abbiamo scherzato e abbiamo pure discusso a causa della sua mania di toccarmi i capelli. Non sopporto chi lo fa. Mi fa davvero uscire dai gangheri.

"È stato più bello di prima." -sussurro, nascondendo il mio viso nell'incavo del suo collo e mi inebrio del suo buonissimo profumo, mentre lo sento sorridere-

"Già." -conferma, iniziando a giocherellare con i miei capelli-

"Steve." -sbotto, proiettando i miei occhi nei suoi per poterlo fulminare-

"Che c'è?" -mi domanda perplesso e io sbuffo-

"La tua mano!" -gli rispondo nervosa e lui sorride capendo-

"E dai, mi piace far passare tra le dita i tuoi capelli." -esclama sorridendo e io lo fulmino-

"E io non lo sopporto." -sbotto, togliendo di malo mano le mie ciocche di capelli dalle sue dita- 

"Mi chiedo che cosa mi abbia fatto innamorare di te." -esclama divertito e io lo fulmino-

"Che vorresti dire?" -gli domando nervosa, guardandolo davvero malissimo-

"Che sei così insopportabilmente insopportabile." -esclama e poco dopo ride, mentre io lo colpisco nel petto con un pugnetto-

"Me lo domando anch'io, sai?" -sbotto e lui continua a ridere- "Smettila di ridere!" -esclamo nervosa, tappandogli la bocca con la mia mano e la sua risata adesso è soffocata- "Smettila." -sbotto e lui ridacchia, guardandomi negli occhi-

"Tu mi baci e io la smetto?" -mi propone e io sorridendo, tolgo la mano dalla sua bocca e lo bacio immediatamente, portando il mio corpo quasi sopra al suo- "Lo sai che non c'è due senza tre?" -mi domanda malizioso e io rido, buttando la testa all'indietro e le sue labbra adesso sono sul mio collo- 

"Steve!" -sussurro sorridendo, portando la mia mano tra i suoi capelli spettinati e lui continua a baciare, a mordicchiare, a succhiare la pelle del mio collo, e io mi mordo il labbro inferiore, sentendo le sue mani afferrarmi e un secondo dopo tirarmi a cavalcioni su di lui- "Amore mio." -sussurro iniziando ad ansimare e lui continua con la sua dolce tortura, scendendo con la sua lingua sul mio seno, dove lo divora con le sue fantastiche labbra e la sua lingua, mandandomi completamente in paradiso, mentre stringo tra le mani i cuscini del divano, ma all'improvviso la suoneria del mio cellulare inizia a echeggiare per tutto il soggiorno-

"Non rispondere." -sussurra lui rocamente, continuando a dedicarsi a me completamente e io butto un'occhiata al mio cellulare sul tavolino del soggiorno, dove riesco a leggere chiamata in arrivo da mio fratello-

"È mio fratello, Steve." -gli dico ansimando e lui sbuffa, buttando la testa tra i cuscini- "Devo rispondere." -esclamo e dopo avergli stampato un bacio sulle labbra, recupero il mio cellulare e dopo aver cercato di respirare in modo regolare, rispondo- "Ehi fratellone." -lo saluto, infilando le mie dita tra i capelli morbidi di Steve e lui fa un piccolo sorriso, chiudendo gli occhi-

"Stacie, dove sei? Siamo tornati a casa da lavoro e tu non ci sei." -afferma e io sgrano di poco gli occhi, buttando una veloce occhiata sull'orologio appeso alla parete che segna quasi le dieci di sera-

"Oh.. emh.." -non so davvero cosa dire e Steve apre di nuovo gli occhi, puntandoli su di me. Che stupidi che siamo stati! Abbiamo perso la cognizione del tempo e non ci siamo resi conto dell'ora.- 

"Allora? Dove sei, sorellina?" -mi domanda lui impaziente-

"Ehm.. sono.. sono da Olivia." -esclamo la prima cosa che mi viene in mente e Steve sorride, sfiorando con le sue dita i miei fianchi e io mi mordo il labbro inferiore, rabbrividendo al suo tocco-

"Perché non ci hai avvertiti?" -mi domanda perplesso e io alzo gli occhi al cielo-

"Mi è passato di mente, scusa." -gli rispondo e lui sospira-

"Va' bene, l'importante che tu stia bene." -esclama e io faccio un piccolo sorriso- "Ti vengo a prendere ok? È tardi." -mi dice e io sgrano di poco gli occhi-

"No, non puoi venirmi a prendere!" -esclamo e mi sto agitando-

"Perché no?" -mi domanda confuso-

"Beh, perché... perché..." -non so che dire. Che situazione difficile.-

"Perché dormi qui!" -sussurra Steve, facendomi l'occhiolino-

"Rimango a dormire da Olivia, fratellone." -gli rispondo e Steve sorride e sembra felice di questo-

"Oh, va' bene." -esclama lui e io sorrido- "Ma va' tutto bene? Ti sento agitata, sorellina. Non sarai a casa di Mitch?" -mi domanda allarmato-

"Da Mitch? No, certo che no. Sono da Olivia come ti ho detto." -gli rispondo e Steve continua a sorridere, mentre accarezza la mia pelle nuda-

"Uhm, ok." -esclama poco convinto e io giro gli occhi- "A domani, allora." -mi saluta-

"A domani. Notte." -e senza dargli il tempo di dire altro, attacco la chiamata- "Che diamine!" -sbotto e Steve, sorridendo, si mette seduto con me ancora a cavalcioni su di lui e riprende a baciarmi sul collo- "Steve." -sussurro, accarezzandogli la nuca, buttando la testa all'indietro- "Andiamo in camera tua? È scomodo il tuo divano." -esclamo e lui ridacchia sulla mia pelle-

"Ok." -sussurra e dopo essersi alzato dal divano con me avvinghiata a lui come un koala, raggiunge le scale per poter salire nella sua camera. Sono davvero contenta di rimanere qui, da lui. E spero che mio fratello non scopri nulla, perché non so cosa succederebbe. Sicuramente non ne sarebbe poi così tanto felice di sapere che la sua cara sorellina ha passato la notte con il suo migliore amico di nove anni più grande. Ma per il momento non mi importa nulla, mi importa solo di me e del mio principe azzurro.-

"Aspetta!" -ansimo, buttando il mio sguardo sul mio cellulare che ha vibrato sul suo comodino, ma lui sembra non sentirmi, dato che continua a baciarmi e a strusciarmi contro di me, facendomi completamente uscire di testa- "Mi è arrivato un messaggio." -esclamo e poco dopo gemo, inarcando la schiena verso l'alto dato che è entrato in me così, all'improvviso-

"Non pensare al cellulare, pensa a me." -sussurra vicinissimo alle mie labbra, iniziando a spingere in me con decisione e io mi mordo il labbro inferiore, prendendogli il viso tra le mani e subito le nostre labbra si unisco in un bacio pieno di passione. Ogni volta che entra in me mi sento completamente completa. Sento che con lui il resto non conta, ma contiamo solo noi due e nessun'altro. 
Mi sento la ragazza più fortunata della terra e quella più felice. 
Ogni minuto che passo insieme a lui, mi convinco sempre di più che è l'uomo della mia vita. L'uomo con cui un giorno mi vorrei sposare e creare la nostra famiglia. L'uomo che vorrei avere come padre dei miei figli. L'uomo con cui vorrei invecchiare.-

"Steve." -urlo il suo nome, arrivando al culmine del piacere, buttando la testa all'indietro e lui continua a spingere in me, aiutandomi con le spinte su di lui-

"Ti amo, piccola." -mi dice, arrivando al culmine del piacere subito dopo di me e io sorrido, chinando il mio busto contro di lui, facendo schiacciare il mio seno contro il suo petto, e ci stringiamo davvero forte in un abbraccio-

"Anch'io, amore mio." -sussurro, cercando di riprendere fiato e lo sento sorridere, mentre mi stampa dolcissimi bacetti sulla spalla. Lo amo più della mia stessa vita. Lo amo più di ogni altra cosa al mondo. E sentirgli dire che mi ama anche lui, mi riempie davvero il cuore di gioia.- 

Mi allontano di poco da lui e subito i nostri occhi si incatenano tra di loro...

"Ti amo." -mi ripete e io sorrido, mordendogli il labbro inferiore, mentre le sue mani arrivano sul mio sedere e subito me lo stringe- "Adesso puoi controllare il cellulare." -sussurra divertito, facendomi l'occhiolino e io scoppio a ridere, togliendomi da sopra di lui e tenendo il lenzuolo stretto sul mio seno, recupero il mio cellulare dal comodino. Un messaggio da parte di Olivia. Lo apro.-

Olivia a Stacie: "Mi ha chiamata tuo fratello, chiedendomi se fossi qui, a casa mia. Dove sei?" -sgrano gli occhi-

"Oh andiamo." -sbotto-

"Che succede?" -mi domanda allarmato Steve, scattando seduto e subito la sua testa si affaccia verso di me-

"Mio fratello ha chiamato Olivia per chiederle se fossi lì, da lei." -gli spiego in modo nervoso, mentre digito sulla tastiera-

Stacie a Olivia: "E tu che gli hai risposto? Comunque sono da Steve." -invio e poco dopo mi volto a baciare Steve sulle labbra e lui sorride, ricambiando subito-

"Lance non se l'è bevuta?" -mi domanda sulle mie labbra e io scuoto la testa, allontanandomi dalle sue-

"Sembrerebbe di no." -gli rispondo e poco dopo sbuffo, nel momento stesso che mi arriva un altro messaggio-

Olivia a Stacie: "Ovviamente ti ho coperta! E poi che significa che sei da Steve??" -sorrido. Sapevo che mi avrebbe coperta, non mi tradirebbe mai.-

Stacie a Olivia: "Grazie per avermi coperta con mio fratello e per quanto riguarda Steve, beh... ti racconto tutto domani!" -invio e subito dopo mi volto a guardare Steve che mi osserva con un sorriso da perfetto imbecille e sembra quasi incantato nell'osservarmi-

"Che c'è? Perché mi guardi in quel modo?" -gli domando ridacchiando e lui sorride-

"In che modo ti sto guardando?" -mi domanda perplesso e io sorrido-

"Da imbecille." -gli rispondo e poco dopo rido-

"Beh.. sono tanto innamorato di te." -quasi sussurra e io sorrido, posando la mia fronte sulla sua e lui sorride pure, lasciandomi una dolce carezza sulla guancia- "Stupido, idiota, scemo, cretino, mi mancava imbecille." -esclama divertito e io rido, baciandolo dolcemente sulle labbra, nel momento stesso che mi arriva un altro messaggio-

Olivia a Stacie: "Aspetterò domani con impazienza, ma sappi che sono super curiosa e che per colpa di questo non riuscirò a dormire." -ridacchio per il messaggio della mia migliore amica, ma decido di non risponderle-

"Dormiamo?" -mi domanda, lasciandomi una dolce carezza sul braccio e io annuisco, accoccolandomi subito sul suo petto e lui sorridendo si sdraia, strascinandomi con sé- "Notte, piccolina." -sussurra e poco dopo sento le sue labbra premere tra i miei capelli, e questo suo gesto mi porta a sorridere-

"Notte, amore mio." -sussurro, chiudendo gli occhi e sento le sue mani accarezzare con tenerezza la mia pelle. Sono davvero felice di rimanere a dormire qui, da lui. 
Dormire tra le braccia del mio principe azzurro è sempre stato uno dei miei tanti sogni con lui e adesso sono qui, tra le sue braccia forzute e tra le sue dolci coccole. E se questo è un sogno, per favore non svegliatemi!-

...POV STEVEN...

Sorrido come un perfetto cretino, o imbecille come ha detto la mia piccolina, mentre l'accarezzo e la coccolo tra le mie braccia. 
Questa serata è stata la più bella di tutta la mia vita. Abbiamo cenato insieme, abbiamo chiacchierato e riso tanto, e a causa del suo caratterino abbiamo perfino discusso, ma trovo divertente anche discutere con lei, perché la mia Stacie si arrabbia e si innervosisce davvero per il nulla. Ma la parte migliore di tutta la serata è stata quando siamo diventati una cosa sola. Abbiamo fatto l'amore tre volte questa sera e sono state tutte e tre fantastiche. 
Tutto è diventato fantastico grazie alla mia Stacie!
 
Spazio autrice:

Buongiorno mie carissime ^^

Eccomi con un nuovo capitolo...
Ditemi: cosa ne pensate? Finalmente Steven si è dichiarato e i sogni di Stacie si sono realizzati..
Lasciatemi qualche recensione con le vostre opinioni, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di tutto il capitolo ^_^

Vi mando un grande bacio.
Alla prossima.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Rivelazioni! ***


Capitolo diciannove) Rivelazioni!

...POV STEVEN...

I raggi solari che penetrano dalla finestra di camera mia mi svegliano, così mi stiracchio aprendo e chiudendo gli occhi ripetutamente, ma appena metto a fuoco il meraviglioso viso di Stacie, non posso fare a meno di sorridere. Dormire con la mia piccolina al mio fianco è stato tanto speciale. Sentire il suo corpo caldo accanto al mio, poterla stringere tutta la notte o sentire il suo respiro regolare nel silenzio, è stato magico. Ma soprattutto è stato bello sentire le sue gracili braccia cercarmi, come per paura di non avermi più al suo fianco.
Dormire con lei è stato magico e speciale!
Sorridendo, mi metto in un fianco e inizio a stamparle dolci bacetti su tutto il suo meraviglioso viso. Quando dorme è così dolce, calma e sembra un angioletto, invece quando è sveglia è tutt'altro che calma.

"Mmh, va via." -sussurra infastidita, con voce impastata dal sonno e io sorrido, scendendo con i baci sulla sua spalla nuda- 

"Stacie.." -la richiamo dolcemente, continuando a baciarla e lei sbuffa nel sonno, e questo mi porta a sorridere divertito-

"Che vuoi? Lasciami dormire." -sbotta nervosa, dandomi subito le spalle e io ridacchio, avvicinandomi a lei e subito l'abbraccio da dietro, posando la mia guancia sulla sua- 

"Voglio le coccole." -le sussurro nell'orecchio e poco dopo le stampo un bacio sotto di esso, mentre lei sbuffa di nuovo-

"Fatti da solo le coccole." -sbotta e io scoppio a ridere, sdraiandomi sulla schiena- "Steven sta zitto! Voglio dormire!" -afferma nervosissima, voltandosi a guardarmi malissimo e io continuo a ridere divertito, guardandola negli occhi-

"È mattino." -le faccio notare divertito e lei mi fulmina-

"Ad essere precisi, sono le dieci del mattino e se permetti vorrei dormire per altre due-tre ore come minimo." -mi dice e dopo avermi fulminato per un altro po', mi da di nuovo le spalle e io decido di abbracciarla di nuovo da dietro e lei sbuffa un'altra volta- 

"Ci andiamo a fare la doccia?" -le domando, accarezzando il suo fianco-

"Voglio solo dormire!" -mi risponde nervosissima e io sorrido divertito-

"Va bene, dormi. Io vado a farmi la doccia." -le dico e dopo averle stampato un bacio sulla spalla, mi tolgo il lenzuolo da dosso-

"Finalmente posso continuare a dormire in santa pace." -le sento dire questo, mentre mi alzo dal letto e scuotendo la testa divertito, raggiungo il bagno completamente nudo, come mamma mi ha fatto. È una forza della natura quella ragazza. Guai a chi interrompe il suo sonno e ammetto che mi diverto a darle fastidio. Mi fa davvero morire dal ridere quando perde la pazienza.-

...POV STACIE...

Lo sa che odio svegliarmi presto durante le vacanze estive e lui che fa? Cosa fa?? Mi sveglia alle dieci del mattino?! È pazzo!! E poi lo so che si diverte a darmi fastidio, a farmi uscire dai gangheri e io giuro che vorrei strozzarlo ogni volta che mi fa innervosire. 
Sto cercando di riaddormentarmi, quando all'improvviso sento Steve cantare a squarciagola da sotto la doccia e di conseguenza sbuffo..

"Non ci credo." -piagnucolo, portando un cuscino sulla mia testa, per cercare di non sentirlo cantare ed è davvero stonatissimo. Quasi ti rompe i timpani!- "Che nervi!" -sbotto, sbattendo con forza, contro il materasso, il cuscino che tenevo stretto sulla testa, sentendolo fare il verso della chitarra- "Steve sta zitto, sto cercando di dormire!" -quasi gli urlo nervosissima, ma sembra non avermi sentito, dato che continua a cantare e a fare versi strani di vari strumenti musicali. Oppure finge di non sentirmi e di conseguenza sbuffo pesantemente.- "Grrr, che nervi!!" -sbotto più nervosa di prima, alzandomi dal letto e dopo aver avvolto il mio corpo nudo nel lenzuolo, decido di raggiungerlo nel bagno e quasi inciampo per colpa di una scarpa da ginnastica di Steve messa in mezzo- "Maledizione!" -sbotto nervosissima, tirando un calcio a quella maledetta scarpa e di conseguenza mi faccio un male cane al piede- "Che male!" -piagnucolo dolorante e poco dopo sbuffo, uscendo dalla camera da letto- "Questa è la volta buona che commetto davvero un omicidio." -parlo da sola in modo nervoso, mentre entro in bagno e subito il mio sguardo lo nota sotto la doccia, mentre insapona i suoi capelli, continuando a cantare e sentirlo da più vicino, mi porta a tapparmi le orecchie- "STEVEN!" -urlo il suo nome e lui salta in aria per lo spavento e nel voltarsi, scivola nel pavimento della doccia e finisce a terra-

"Diamine, che male!" -si lamenta lui per il dolore, massaggiandosi la testa-

"Stavo cercando di dormire, puoi evitare di cantare? Che tra l'altro non sei nemmeno bravo." -esclamo nervosissima, guardandolo malissimo-

"Grazie per l'interessamento, ma sto bene. O solo rischiato di spaccarmi la testa." -afferma lui sconcertato, alzandosi dolorante da terra e io nell'osservarlo completamente nudo, arrossisco di poco-

"E io ho rischiato di perdere l'udito, quindi siamo pari." -sbotto, incrociando le mie braccia sotto al mio seno e lui ride, guardandomi negli occhi-

"Ma smettila, non sono così stonato." -esclama e io alzo un sopracciglio. Sta scherzando? Ditemi che non dice sul serio?-

"Forse hai perso l'udito nel sentirti cantare." -gli rispondo e lui scoppia a ridere, e lo trovo così bello quando lo fa-

"Maddai, senti qua.." -e senza aggiungere altro inizia a cantare a squarciagola e io sgrano gli occhi, tappandomi immediatamente le orecchie e lui, nel notare la mia faccia, scoppia a ridere di gusto- "Ok, hai ragione. Sono un vero disastro." -esclama divertito, afferrandomi per un braccio e poco dopo mi tira dentro la doccia con lui-

"Che fai?" -gli domando sorpresa e lui sorride dolcemente, accarezzandomi il viso-

"Che faccio?" -mi domanda divertito, afferrando il lenzuolo che mi copre e lentamente lo apre con cura-

"Voglio tornare a letto." -gli dico, osservandolo togliere quel tessuto dal mio corpo e poco dopo lo lancia sul pavimento, fuori dalla doccia- "Steve." -sussurro imbarazzata dal suo sguardo, che osserva il mio corpo nudo davanti a lui-

"Sei bellissima, piccola." -sussurra, prendendomi il viso tra le mani e poco dopo mi bacia così lentamente e dolcemente, che il mio cuore quasi scoppia. Batte così forte che ho paura che mi esca dal petto.-

"Voglio tornare a dormire." -sussurro, chiudendo gli occhi e mentre lui mi bacia lentamente il collo, porto il mio braccio sinistro intorno alla sua schiena, dove la mia mano accarezza la sua pelle bagnata-

"Ormai sei sveglia e in piedi." -sussurra sulla mia pelle e io sorrido, allacciando pure l'altro mio braccio intorno alla sua schiena e lui mi stringe a sé con un braccio, e poco dopo sento dell'acqua tiepida infrangersi sui nostri corpi nudi e a quel contatto la mia pelle rabbrividisce, facendomi emettere un piccolo gemito di piacere-

"Per colpa tua!" -esclamo e poco dopo mi alzo sulle punte dei piedi per poterlo baciare e lui, sorridendo, si abbassa di poco facendo scontrare le nostre labbra per un paio di volte- "Non ho mai fatto la doccia con qualcuno." -sussurro imbarazzata e lui sorride-

"C'è sempre la prima volta." -esclama, afferrando la sua spugna e dopo aver rovesciato un po' di bagnoschiuma su di essa, la passa con tenerezza sul mio corpo. Trovo imbarazzante lavarmi con qualcuno, ma a parte questo, lo trovo anche molto speciale. Steve si prende cura di me anche in questa circostanza. Mi coccola, mi bacia, mi accarezza e passa con dolcezza la spugna sulla mia pelle, facendomi battere forte il cuore. E poi i suoi occhi.. Dio, i suoi occhi sono così spettacolari! Quando mi guardano brillano così tanto da poter fare invidia alle stelle e poi nel modo in cui mi guardano, non lo so.. mi fanno sentire la ragazza più bella di questo mondo. Mi fanno sentire tanto amata e speciale, e sono davvero delle belle sensazioni da provare.- "Cosa vuoi per colazione?" -mi domanda, aprendo i vari sportelli della sua cucina, entrambi avvolti da un accappatoio-

"Caffè-latte con cereali." -gli rispondo, mettendomi seduta a tavola-

"Credo che il caffè non ti faccia bene." -esclama, aprendo lo sportello del frigorifero e io alzo un sopracciglio-

"Perché?" -gli domando perplessa. Per quale motivo non mi dovrebbe fare bene il caffè? Faccio tutti i giorni così, colazione.-

"Il caffè ti rende più nervosa di quanto già tu non lo sia." -mi risponde, guardandomi negli occhi e poco dopo scoppia a ridere, mentre io lo fulmino-

"Idiota!" -sbotto, incrociando le mie braccia sotto al mio seno. Lo detesto, non lo sopporto quando fa così!-

"Dai, stavo scherzando." -esclama divertito, posando sul tavolo la mia tazza di caffè-latte e io lo fulmino di nuovo e lui ridacchia, mettendosi seduto accanto a me-

"I miei cereali?" -gli domando, mettendomi più comoda-

"Eccoli." -me li passa e io li afferro velocemente, rovesciandoli un secondo dopo nel latte-

"Steve.." -lo richiamo e lui mi osserva, mordendo la fetta biscottata con spalmata sopra della marmellata-

"Dimmi." -mi chiede a bocca piena e io lo osservo-

"Cosa pensi che dirà mio fratello, di noi?" -gli domando, guardandolo negli occhi. Sono un po' preoccupata di questo. Non so davvero cosa aspettarmi.-

"Vuoi dire a tuo fratello, di noi?" -mi domanda sorpreso-

"Tu no?" -gli domando, guardandolo negli occhi. Non vuole dire a Lance di noi? Vuole tenerlo nascosto?- "Hai paura di dirlo a Lance?" -gli domando, osservandolo-

"La mia non è paura, ma.. non lo so, Stacie. Non credo che la prenderebbe bene." -mi risponde, alzando le spalle-

"Steve, io non voglio nascondermi." -gli dico sincera, guardandolo negli occhi- "Voglio urlare al mondo intero quanto ti amo." -esclamo e lui sorride-

"Lo vorrei anch'io, Stacie, ma forse è meglio andarci piano, che ne dici? Trovare il momento giusto per dire a tuo fratello di noi." -mi dice, guardandomi negli occhi-

"Tu sei solo spaventato. Spaventato di quello che potrebbe dire la gente di noi. Spaventato dalla reazione che potrà avere mio fratello. Hai solo paura di far sapere che stai insieme ad una sedicenne." -affermo convinta delle mie parole. Lui ha solo paura, ne sono sicura.-

"Ok, lo ammetto. Non credo di sentirmi pronto di far sapere in giro di noi." -mi dice e io lo guardo, e ammetto che non mi piaccia sentirglielo dire-

"Ti amo Steve e voglio poterti vivere ogni ora della giornata, senza nasconderci." -gli dico e lui sospira-

"Anch'io lo voglio, ma.." 

"Ma hai paura." -lo interrompo e lui sospira, abbassando lo sguardo- "Amore ascoltami.." -mi avvicino a lui, strascinandomi la sedia e lui mi guarda dritto negli occhi- "Mentirei se ti dicessi che non ho paura di quello che potrebbe dire o fare mio fratello. Forse non la prenderà benissimo all'inizio, ma ti conosce da quando andavate all'asilo insieme, siete amici da quando eravate davvero piccolissimi, e sono sicura che quando avrà riflettuto su tutta questa storia, ne sarà contento di sapere che al fianco di sua sorella c'è il suo migliore amico. Un uomo meraviglioso, che si prenderà cura di me meravigliosamente. Ti assicuro che mio fratello vuole solo questo. Vuole al mio fianco la persona migliore del mondo e quella persona sei tu, Steve." -gli dico e lui fa leggero sospiro-

"Ok, va bene. Parliamo a tuo fratello." -esclama annuendo e io, contenta di sentirglielo dire, gli salto addosso e lui ridacchiando, mi stringe a sé. Anche io sono spaventata all'idea di parlare a Lance. Ho paura di come potrebbe reagire inizialmente, ma sono comunque convinta che dopo ne sarà felice. Il mio fratellone vorrebbe solo il mio bene e conosce Steve da una vita. Sa che tipo di persona è, sa che può fidarsi di lui ciecamente.-

"Prima di parlare con mio fratello, vorrei andare da Mitch." -gli dico, mentre saliamo al piano di sopra, uno al fianco dell'altro, e lui non dice niente, mi guarda soltanto- "Non sarà facile." -quasi sussurro, torturandomi le dita delle mani-

"Ehi!" -esclama, afferrandomi da un polso e un secondo dopo mi tira contro di sé, ritrovandoci subito occhi negli occhi- "Andrà tutto bene." -cerca di rassicurarmi, mentre mi accarezza i capelli e io scuoto la testa-

"No, non andrà tutto bene. Lo perderò. Per sempre." -gli dico e sento i miei occhi riempirsi di lacrime-

"Ehi." -sussurra, accarezzandomi il viso- "Ci tieni tanto a lui?" -mi domanda dolcemente e io annuisco-

"Tantissimo. È diventata una persona tanto importante per me e ho sbagliato nei suoi confronti. Mi ha perdonato quel bacio tra di noi, ma sono sicura che non mi perdonerà il fatto di essere stata a letto con te. Gli voglio davvero troppo bene e non voglio perderlo." -gli rispondo e le lacrime mi hanno accompagnata per tutto il tempo, mentre lui me le asciuga con delle dolci carezze-

"Vedrai che capirà. Forse all'inizio sarà difficile, ma è anche normale, ma poi tutto andrà bene, vedrai." -mi sorride per rassicurarmi e io lo abbraccio forte. Ho davvero tanta paura di perderlo. Mitch è diventato davvero indispensabile nella mia vita, importante. So di aver sbagliato nei suoi confronti, non si meritava da parte mia nessun tipo di tradimento, ma ieri non sono riuscita a fermarmi. Il mio cervello, il mio cuore, quando si tratta di Steven Walker, impazziscono. Smettono di ragionare ed è quello che è successo ieri. E poi tutto quello che mi ha confessato non è stato davvero d'aiuto. L'ho sognato per così tanto tempo, che ieri non potevo far finta di niente, allontanarlo da me come ho fatto alla festa. 
Ho sbagliato, ma spero che Mitch capisca e che non si allontani da me.- "Vuoi che ti accompagni a casa di Mitch, in auto?" -mi domanda il mio Steve, mentre spalanco il portone d'ingresso di casa sua per poter uscire-

"No, mi farò una passeggiata. Mi aiuterà." -gli rispondo, voltandomi a guardarlo e lui annuisce, accarezzandomi il viso-

"Stacie!?" -sentendo richiamarmi dalla voce di mio fratello, sgrano gli occhi, mentre Steve alza il suo sguardo su di lui-

"Oh cazzo." -sussurra Steve, mentre mi volto lentamente verso mio fratello, immobile vicino al secchio dell'immondizia. Cavolo, ma perché siamo così stupidi? Dovevamo essere cauti, dovevo uscire da casa sua senza farmi vedere da nessuno. Che diamine!!- 

"Che cazzo significa? Eh??" -quasi urla il mio caro fratellone, attraversando la strada furiosamente- "NON ERI RIMASTA A DORMIRE DA OLIVIA?? CHE CAZZO CI FAI A CASA DI STEVE???" -urla lui e sembra davvero arrabbiato-

"Lance.." -cerco di spiegargli come stanno le cose, ma lui non me ne da il tempo-

"FIGLIO DI PUTTANA!" -urla lui, tirando un pugno micidiale in faccia a Steve, facendolo finire contro il portone d'ingresso di casa sua, che non reggendo il peso di Steve si apre ancora di più facendolo finire a terra-

"NO LANCE!" -lo fermo, mettendomi davanti a Steve ancora steso a terra e con la coda dell'occhio noto Rosie raggiungerci velocemente-

"CHE CAZZO CI HAI FATTO CON MIA SORELLA? EH?? RISPONDI!!" -urla lui fuori di sé, mentre cerco di spingerlo indietro dato che vuole raggiungerlo-

"Lance, calmati!" -esclama Rosie, afferrandolo da un braccio-

"COME PUOI CHIEDERMI DI CALMARMI? HANNO PASSATO LA NOTTE INSIEME, ROSIE. MI HA DETTO DI AVER DORMITO DA OLIVIA E INVECE HA DORMITO DA LUI, L'HO VISTA USCIRE CON I MIEI OCCHI DA CASA SUA." -le urla lui quasi in faccia, mentre aiuto Steve ad alzarsi in piedi, con un labbro spaccato e sanguinante-

"Vuoi calmarti? Possiamo discuterne con calma, invece di alzare le mani e di fare spettacolo in mezzo alla strada." -esclama lei, fissandolo dritto negli occhi e Lance, dopo aver rivolto uno sguardo omicida a Steve, a passo svelto raggiunge casa nostra, mentre Rosie si volta a guardarci- "Venite con me." -ci dice, incamminandosi anche lei verso casa nostra-

"Come ti senti?" -domando al mio Steve, osservandogli il labbro spaccato-

"Non era in questo modo che volevo che andassero le cose." -esclama lui, iniziando a camminare verso l'ingresso di casa mia e io gli vado dietro-

"Nemmeno io." -sussurro. Non volevo che Lance e Rosie scoprissero in questo modo di noi. Volevo parlagliene io, insieme a Steve e invece l'hanno scoperto nel modo peggiore.-

"Steve, vuoi del ghiaccio?" -gli domanda Rosie osservandolo e siamo tutti quanti insieme, seduti in soggiorno. Io e Steve sul divano, uno al fianco dell'altro, mentre Lance è seduto sulla poltrona, che strofina in modo nervoso le mani sulle sue cosce per evitare di ammazzare Steve, e Rosie seduta sul bracciolo di essa, al suo fianco-

"No, sto bene." -le rispondo Steve e lei annuisce-

"Lance." -richiamo mio fratello e lui alza immediatamente il suo sguardo, posandolo su di me, e non avevo mai visto quello sguardo negli occhi di mio fratello. Sembra così arrabbiato, deluso da tutto questo. E io rimango in silenzio a guardarlo. Non so davvero da dove iniziare, come spiegargli tutto questo.-

"Mi dispiace." -gli dice Steve e io mi volto a guardarlo-

"Ti dispiace? E precisamente cosa ti dispiace? Di aver passato la notte con mia sorella?" -gli domanda Lance ed è davvero furente mentre parla, così mi volto a guardare lui adesso- 

"Lance.." -lo richiamo, ma lui mi fulmina interrompendomi-

"Tu sta zitta!" -mi ordina lui e io ci rimango davvero male. Non mi aveva mai parlato così.-

"Non rivolgerti a lei in questo modo!" -esclama Steve e si sta innervosendo, mentre mio fratello inizia a ridere in modo isterico-

"Cazzo, tu ti devi essere bevuto completamente il cervello!!" -esclama nervosamente, stringendo le mani a pugno-

"Mi sarei bevuto il cervello, perché?" -gli domanda Steve e Lance si volta a guardarlo negli occhi, serrando la mascella- "Perché mi sono rincoglionito per tua sorella? Perché ho perso completamente la testa per lei? Perché mi sono innamorato follemente di Stacie?" -gli domanda e mio fratello scuote la testa, osservandolo- "Vuoi picchiarmi, Lance? Vuoi farmene una colpa? Va bene, ok, ma questo non cambierà ciò che provo per tua sorella." -gli dice, fissandolo dritto negli occhi-

"Steve, cazzo, apri gli occhi! Stacie ha.."

"Sedici anni? Credi che non lo sappia?" -quasi urla Steve, interrompendolo- "Credi che sia stato facile per me, accettare di aver perso la testa per una ragazza così giovane? Beh, notizia dell'ultima ora: non lo è stato, Lance! All'inizio non volevo ammetterlo nemmeno a me stesso, nemmeno volevo vederla in questo modo, ma è quello che è successo. Mi sono innamorato come un coglione di tua sorella." -gli dice e lui lo osserva in silenzio- "Lo so che non sarà facile per te accettare tutto questo, ma cazzo Lance! Mi conosci. Mi conosci da quando andavamo all'asilo insieme, sai che tipo di persona sono. Sai che non farei mai del male a tua sorella." -afferma, non smettendo di guardarlo nemmeno per un secondo negli occhi-

"Lo so." -sussurra mio fratello, abbassando lo sguardo-

"Lance." -lo richiamo e lui subito mi rivolge uno sguardo- "Io lo amo." -gli dico e lui mi osserva serio e in silenzio- "Lo amo davvero tanto. Davvero forte." -aggiungo e Steve mi stringe la mano, accarezzandomela con il pollice- 

"Da quanto va avanti questa storia, tra voi?" -ci domanda e sembra essersi calmato. Non sembra più così furente come lo era qualche minuto fa.-

"Non da molto. Solo da ieri." -gli risponde Steve, continuando a tenere la mia mano stretta nella sua-

"Era lei la donna che dicevi di amare nei tuoi sogni?" -domanda il mio fratellone a Steve e io aggrotto le sopracciglia, voltandomi a guardarlo. Quali sogni?-

"Già. E te l'ho detto: avevo capito di amarla già da tempo, ma non volevo ammetterlo a me stesso, non volevo vederla in quel modo." -gli risponde Steve, guardandolo negli occhi-

"Quali sogni?" -mi intrometto io e Steve, sorridendo, si volta a guardarmi negli occhi-

"Niente, lascia stare." -mi risponde e poco dopo mi lascia una dolce carezza sul viso, che mi porta a sorridere e a stampargli un bacio sulle labbra, e questo mio bacio porta a schiarire la gola di mio fratello e sia io che Steve ci voltiamo subito a guardarlo-

"Non so davvero che cosa dire." -esclama lui, guardandoci entrambi- 

"Beh.. potresti dire che sei felice per noi." -gli consiglio sorridendo e lui sorride pure- "Lance lo conosci. Sai che uomo fantastico sia. È il tuo migliore amico, sai che non mi farebbe mai del male." -gli dico e lui annuisce, osservando Steve-

"Già, lo so." -esclama lui e io sorrido- 

"E conosci anche me. Sai che sarei capace di fuggire via con Steve, se ci proibirai di stare insieme." -aggiungo seria e lui mi guarda negli occhi-

"È una minaccia, questa?" -mi domanda lui quasi sconcertato-

"Non è una minaccia, ma solo un avvertimento." -gli rispondo seria e lui sospira. Lo sa, mi conosce mio fratello. Sa che sarei davvero capace di scappare con Steve. Io, a lui, non ci rinuncio!- "Ti conviene prendere la decisione giusta, se non vuoi perdermi per sempre." -gli dico seria e lui mi fulmina- "Non guardarmi in quel modo, ok?" -sbotto e mi sto pure innervosendo- "Steve è l'uomo della mia vita, va bene? Lo amo da sei lunghissimi anni e ho provato perfino a dimenticarmi di lui, ma con davvero scarsi risultati. Steve è oramai inciso nel mio cuore e da lì non se ne andrà mai. Io, all'amore della mia vita, non ci rinuncio Lance." -affermo, guardandolo dritto negli occhi e sento Steve sorridere al mio fianco, mentre mi accarezza la mano-

"Sei lunghissimi anni?" -mi domanda lui scioccato e io sospiro-

"Il tuo cervello ha capito solo quella parte?" -sbotto sconcertata e lui alza gli occhi al cielo-

"No, ho capito anche tutto il resto." -mi risponde sospirando- "Sentite, non voglio nascondervi che sono davvero sconvolto da tutto questo. Non mi sarei nemmeno mai immaginato mia sorella e il mio migliore amico insieme, ma è quello che è successo e non posso farci niente." -dice, osservandoci entrambi- "So anche che se non accettassi la vostra storia, perderei di sicuro mia sorella, perché la conosco e so che sarebbe capace di scappare." -aggiunge e io annuisco per confermare le sue parole- "E poi è anche vero che ti conosco da una vita Steve e so che tipo di persona sei. So per certo che con te mia sorella non soffrirà mai ed è per questo che te la sto affidando." -gli dice, guardandolo negli occhi e entrambi sorridiamo nel sentirgli dire questo- 

"Lance.." -sto per dirgli che sono davvero felice che abbia deciso di lasciarci vivere il nostro amore, ma..-

"Shh, un attimo, non ho finito." -mi interrompe mio fratello e io mi zittisco subito- "Voglio avvertirti, Steve." -esclama serio, guardando il suo migliore amico e lui sorride, capendo già ciò che voglia dirgli- "Anche se sei il mio migliore amico e ti considero più di questo, ti considero mio fratello, ti assicuro che questo non mi fermerà nel farti del male se farei soffrire mia sorella anche solo per un secondo." -gli dice serissimo, puntandogli un dito contro-

"Tranquillo, amico." -lo rassicura Steve, alzandosi in piedi e io faccio lo stesso, sorridendo- 

"Scusa per il pugno." -esclama il mio fratellone dispiaciuto per quello che gli ha servito e Steve sorride, abbracciandolo-

"Tranquillo, avrei reagito nello stesso modo se fossi stato al tuo posto." -lo rassicura lui e io li osservo sorridendo-

"Stellina." -mi sorride Rosie, raggiungendomi e io l'abbraccio forte- "È stata una notizia sconvolgente." -esclama e io ridacchio. Lo immagino, ma sono comunque contenta che le cose siano andate in questo modo e che a causa del nostro amore non si sia rovinata la loro amicizia.-

Dopo aver indossato un leggings nero, una maglietta a maniche corte bianca e le mie converse, afferro la mia borsa dal mio letto ed esco da camera mia. Sono davvero agitata, tesa. Dovrò andare da Mitch a parlargli e mi auguro che vada tutto bene, anche se la mia testa non fa altro che ripetermi che lo perderò.

"Stai uscendo, sorellina?" -mi domanda mio fratello dalla cucina-

"Sì." -gli rispondo, raggiungendo il giardino dove so di trovarci Steve. Infatti lo trovo seduto sullo sdraio a bere una birra fresca- "Ehi." -richiamo la sua attenzione e lui subito si volta a guardarmi, sorridendo-

"Stai andando?" -mi domanda, osservandomi mettermi seduta sulle sue gambe-

"Sì." -gli rispondo, passando una mia mano tra i suoi capelli- "Al mio ritorno ti trovo qui?" -gli domando, guardandolo negli occhi-

"Credo di sì." -mi risponde e poco dopo beve un sorso di birra-

"Ok, allora vado." -esclamo, alzandomi in piedi-

"Un bacio!" -mi chiede e io lo guardo male-

"Non ti darò un bacio. Le tue labbra sanno di birra e a me non piace." -gli rispondo, con una smorfia di disgusto dipinta in faccia-

"Oh, ma sta zitta e baciami!" -esclama, tirandomi su di sé dal braccio e subito le nostre labbra si uniscono in un dolce bacio-

"Mh, non mi piace il sapore della birra." -sbotto sulle sue labbra e lui ridendo, continua a baciarmi- "Steve!" -quasi urlo nervosamente, allontanandomi da lui e lui ride- "Cretino." -lo schiaffeggio sul petto e lui mi ruba un'ultimo bacio sulle labbra-

"Ci vediamo dopo." -mi sorride, facendomi l'occhiolino e io, dopo avergli stampato un piccolo bacio sulle labbra, mi alzo dalle sue gambe e rientro in casa-

"Evitate di baciarvi in mia presenza." -esclama mio fratello, raggiungendo Steve con una birra in mano-

"Oh, ma smettila." -lo ammonisco e lui ridendo esce in giardino, mentre io, sbuffando, raggiungo l'ingresso che appena apro salto in aria nel ritrovarmi davanti Olivia- "Ma sei fuori? Fare queste imboscate, mi hai fatto prendere un colpo." -sbotto, uscendo da casa mia-

"Imboscate? Stavo per suonare il campanello!" -esclama lei, venendomi dietro e io sbuffo- "Dove stai andando?" -mi domanda, seguendomi-

"Da Mitch. Devo parlargli." -le rispondo, voltandomi a guardarla-

"Bene, allora ti accompagno. Devi raccontarmi tutto quanto." -mi dice-

"Tutto quanto, cosa?" -le domando fingendo di non capire e lei mi guarda male-

"Ah-ah, davvero divertente!" -esclama sarcastica e io ridacchio-

"Anche tu dovrai raccontarmi del tuo appuntamento con Theo." -le dico e lei annuisce-

"Sì-sì, ma dopo. Prima tu." -esclama, guardandomi curiosa e io sorrido-

"Ieri Steve mi ha confessato di amarmi." -le dico e non riesco a smettere di sorridere-

"Cosa?? Sul serio?" -mi domanda scioccata-

"Ti sembra che io stia mentendo?" -le domando nervosamente e lei sospira- "Certo che dico sul serio. Mi ha fatto la dichiarazione più bella del mondo. Mi ha detto di aver lasciato Tanya per me, che moriva di gelosia nel vedermi con Mitch, che ha perso completamente la testa per me, che si è perdutamente innamorato di me e il mio cuore ad ogni sua parola quasi scoppiava, Olivia. Poi mi ha chiesto se era troppo darti per lui e io lo baciato. Ci siamo baciati tanto, Olivia e.." -mi fermo nel parlare e lei mi osserva-

"E?" -mi domanda impaziente-

"E.. abbiamo fatto l'amore." -sussurro e lei spalanca la bocca-

"Oh mio Dio! La tua prima volta!" -esclama e io annuisco sorridendo-

"Sì, l'abbiamo fatto in camera mia e poi altre due volte a casa sua." -le racconto sorridendo e lei mi guarda e sembra così scioccata da queste mie parole-

"E.. e com'è stato?" -mi domanda in imbarazzo e io sorrido, guardandola negli occhi-

"A dir poco fantastico." -le rispondo non smettendo di sorridere-

"Fa male come dicono?" -mi domanda sempre più imbarazzata e io annuisco-

"Sì, fa male, ma poi ti ci abitui e il dolore passa in secondo piano." -le rispondo, fermandoci davanti la casetta gialla di Mitch e io rimango ferma a fissarla-

"Hai tradito Mitch!" -esclama all'improvviso e io mi volto a guardarla-

"Lo so, pensi che non lo sappia?" -le domando nervosamente- "Sono qui per questo." -esclamo, voltandomi a guardare di nuovo quell'abitazione-

"Cosa pensi che succederà?" -mi domanda e io sospiro, voltandomi a guardarla negli occhi-

"Il peggio." -le rispondo e poco dopo sbuffo. Sono sicura che andrà tutto male e che perderò Mitch.- "Tu, invece? Com'è andata ieri, con Theo?" -le domando, guardandola negli occhi e lei sorride-

"È stata la serata più bella della mia vita. Sono stata davvero tutto il tempo benissimo, come sempre del resto. E quando mi ha riaccompagnata a casa, ci siamo baciati." -mi racconta e io sorrido felice per lei-

"Sono contenta per te, Olivia." -le dico e lei sorride-

"Credo di essermi innamorata." -esclama tutta contenta e io ridacchio-

"Lo credo anch'io." -le dico e lei sorride-

"Adesso vai da Mitch." -mi dice e io annuisco, facendomi subito seria-

"Ci vediamo." -la saluto, raggiungendo l'ingresso di casa Hicks. Sono sempre più agitata e il cuore mi batte forte nel petto.-

"Stacie." -mi saluta lui, appena mi apre la porta di casa sua e io gli sorrido-

"Ciao." -gli sorrido di nuovo e lui mi osserva serio. Perché è così serio?- "Dobbiamo parlare." -gli dico, guardandolo negli occhi e lui serra la mascella-

"Ok. Dai, entra." -mi incoraggia ad entrare in casa sua e non capisco cosa stia succedendo. Lo sento così freddo, ma forse è solo una mia impressione.-

"Ti dispiace se parliamo qui fuori?" -gli domando e lui annuisce-

"Ok, va bene." -accetta, uscendo fuori da casa sua-

"Tesoro chi è?" -domanda una voce da donna, che non avevo mai sentito prima d'ora, provenire da dentro casa-

"È soltanto Stacie, mamma." -le risponde Mitch, chiudendo lentamente la porta. Soltanto Stacie? Qualcosa non va. Lo sento.-

"Oh, la tua ragazza, tesoro. Perché non la fai entrare?" -gli domanda lei-

"Non ora, mamma." -le rispondo lui quasi di malo modo, chiudendo il portone alle sue spalle- "Dai, siediti." -mi incoraggia, indicandomi una panchina in ferro sul piccolo terrazzo davanti casa sua-

"Come va con tuo padre?" -gli domando, voltandomi a guardarlo negli occhi, mentre ci mettiamo seduti. Magari è di malumore perché non va con suo padre, per questo lo sento così freddo.-

"Va. Stasera passerò la serata con lui." -mi risponde e io sorrido. Mi sbagliavo, il padre non centra niente e sono davvero contenta che gli abbia dato una possibilità.- "Non credo che tu sia venuta qui, per parlare del rapporto che ho con mio padre!" -esclama convinto e io annuisco lievemente-

"In effetti non sono qui per questo." -gli dico e lui annuisce-

"Che succede?" -mi domanda serio-

"Non è facile, Mitch." -gli dico, abbassando lo sguardo sulle mie gambe. Non è per niente facile dirgli che tra noi è finita e che ieri, tra me e Steve, sono successe delle cose.-

"Non è facile, cosa? Lasciare qualcuno?" -mi domanda e io, sorpresa delle sue parole, mi volto a guardarlo negli occhi- "Ti ho vista, ieri. Vi ho visti." -esclama serissimo e dal suo sguardo riesco a leggere il dolore. Ci ha visti? Ha visto cosa?- "Quando quel bastardo, ieri, mi ha cacciato via da casa tua, sono rimasto fuori, a guardarvi dalla finestra del soggiorno. Ho visto la mia ragazza urlargli furiosamente di tutto e poi ho visto lui, confessarle tutto quello che prova per lei, e poi ho visto di nuovo la mia ragazza baciarlo." -mi racconta e io sono davvero sconvolta da queste sue parole. Non immaginavo minimamente che lui fosse rimasto ad assistere alla scena.- 

"Mitch.." -sono davvero dispiaciuta, ma lui non mi fa parlare-

"E poi sai cosa hanno visto i miei occhi?" -mi domanda, indicandoseli con le dita e io lo guardo in silenzio- "Ho visto la mia ragazza e quel bastardo salire su in camera." -mi dice, con le lacrime agli occhi-

"Mitch.." -mi avvicino a lui con occhi lucidi, ma lui si allontana-

"Tu non puoi minimamente capire ciò che ho provato in quel momento, Stacie. Il mondo mi è crollato totalmente addosso. Ho sentito un dolore lancinante al petto. Lo stesso dolore che provo adesso nel guardarti negli occhi." -afferma e cerca di non piangere, ma le lacrime gli rigano il volto e io mi sento davvero in colpa. Mi sento male perché non avrei mai voluto fargli provare tutto questo.- "Ti ho dato totalmente il mio cuore e tu sei riuscita solo a ferirmi. Un'altra volta." -esclama, asciugandosi le lacrime-

"Mi dispiace, Mitch." -riesco solo a dirgli e lui tira su col naso, alzandosi dalla panchina-

"Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Vedevo lo sguardo di quel bastardo quando ti guardava. Sapevo che prima o poi ti avrebbe portata via da me." -dice, ma parla più a se stesso che con me, e non mi guarda nemmeno in faccia- "Ho fatto tanto per te, Stacie. Ho cercato come potevo di renderti felice e tu sei solo riuscita a ripagarmi in questo modo. A tradirmi." -afferma e si sta arrabbiando, mentre si volta a guardarmi negli occhi-

"So di aver sbagliato, di averti ferito e credici Mitch: mi dispiace davvero tanto! Ma non ho mai finto con te, ok? Sei davvero importante per me, ti voglio troppo bene e non voglio perderti." -gli dico e questa volta sono io a piangere-

"Non puoi chiedermi di rimanerti amico. Non dopo quello che hai fatto." -esclama serio e io lo guardo negli occhi-

"Hai ragione, non posso chiedertelo, ma non voglio perderti Mitch." -gli ripeto, avvicinandomi a lui- 

"Io... non posso. Ogni volta che ti guardo negli occhi, vedo voi due insieme, nel letto." -mi dice, con le lacrime agli occhi- "Fa male, lo capisci?" -mi domanda, mentre gli scivola una lacrima lungo il suo viso e io annuisco-

"Lo capisco." -sussurro, allungando la mia mano verso la sua guancia per asciugargli la lacrima con una carezza, ma lui si scansa per non farsi toccare- "Mitch.." -lo richiamo dispiaciuta dal suo allontanamento e lui abbassa lo sguardo, dove noto altre lacrime rigargli il viso- "Mi dispiace davvero tanto." -quasi sussurro, osservandolo e lui rimane con lo sguardo basso- "Ho sbagliato e ti chiedo perdono per questo, ma sai quanto ho amato e continuo ad amare Steve. Quando ha iniziato a dichiararsi a me, il mio cervello non pensava più a nulla. Eravamo solo io e lui, e non sono riuscita a tirarmi indietro e mi dispiace, Mitch." -gli dico tra le lacrime e lui, poco dopo, alza il suo sguardo su di me e mi guarda-

"Lo so e capisco quello che hai provato, perché provo lo stesso quando sono con te." -mi dice e io cerco di asciugarmi le lacrime invano- "Ma questo non giustifica quello che hai fatto. Quello che mi hai fatto, Stacie." -aggiunge e io annuisco d'accordo con lui, abbassando lo sguardo a terra- 

"Lo so. Ho sbagliato e non può essere giustificato quello che ti ho fatto." -esclamo e poco dopo ritorno a guardarlo negli occhi e lui, dopo un secondo, distoglie lo sguardo dal mio- "Ma questo non cambia quello che provo per te. Ho imparato a volerti bene, Mitch. Sei diventato una delle persone più importanti della mia vita e non voglio perderti. Non voglio, Mitch." -gli dico tra le lacrime e lui abbassa lo sguardo. Non mento. Quello che gli ho appena detto è la pura verità.-

"Ho solo bisogno di tempo per superarla, Stacie. Non riesco a guardarti nemmeno negli occhi. Ogni volta che lo faccio vi vedo insieme e questo fa malissimo." -mi dice e io annuisco, avvicinandomi a lui di poco-

"Ti faccio schifo. Lo capisco." -quasi sussurro con le lacrime agli occhi e lui alza lo sguardo nel mio, ma poco dopo lo distoglie. Non riesce a reggere per troppo tempo i nostri sguardi perché gli faccio schifo e lo capisco, perché per quello che gli ho fatto mi faccio schifo da sola.- 

"Non voglio perderti nemmeno io per sempre. Sei troppo importante, Stacie." -mi dice all'improvviso, guardandomi dritto negli occhi e io sorrido, ricambiando il suo sguardo- "Ti prego non sorridere in quel modo o rischio di innamorarmi ancora di più." -esclama, voltandosi dall'altra parte e poco dopo sbuffa, mentre io ridacchiando, mi avvicino ancora di più a lui- 

"Promettimi una cosa." -sussurro e lui si volta a guardarmi negli occhi-

"Non sei nella posizione di chiedermi certe cose." -esclama serio-

"Lo so, ma.. promettimi che non ti butterai giù per questa storia. Promettimi che ti riprenderai. Promettimi che non smetterai mai di sorridere e che niente e nessuno ti farà spegnere il tuo sorriso. Promettimi che sarai felice. Promettimi che non ci perderemo mai." -gli chiedo, guardando quegli occhi verdi che smettono di osservarmi, mentre rimane zitto a guardare le sue mani- "Ti prego fallo, Mitch. Promettimelo!" -quasi lo prego con le lacrime agli occhi. Ho bisogno che lui mi prometta tutte queste cose, soprattutto l'ultima mia richiesta. Voglio che mi prometta che non ci perderemo mai.-

"Te lo prometto." -sussurra pianissimo e io scoppiando a piangere lo abbraccio forte- "Stacie!" -mi richiama e dal tono di voce capisco che sia contrario a quel mio abbraccio, ma non mi importa. Ho bisogno di stringerlo a me.- "Adesso ho bisogno di rimanere da solo." -esclama e io annuisco, allontanandomi da lui e se devo essere sincera mi è dispiaciuto che non abbia ricambiato il mio abbraccio, ma posso comprenderlo-

"Va bene!" -esclamo, facendo un passo indietro e lui abbassa lo sguardo- "Ciao, Mitch." -continuo a guardarlo e lui continua a tenere il viso basso, così mi volto e vado via. Gli lascerò tutto il tempo che ha bisogno pur di non perderlo. Non posso nemmeno immaginare ciò che ha provato, non sono mai stata tradita in vita mia, quindi non posso capire il suo dolore, ma posso immaginare che faccia davvero male. Il suo sguardo me l'ha confermato.
Non avevo mai visto i suoi occhi così spenti, così pieni di dolore e mi ha fatto male vederlo in quelle condizioni.
Adesso spero che non dimentichi le promesse che mi ha fatto. Voglio che le mantenga, non importa quanto dovrò aspettare, ma noi due non ci perderemo!-

"Ehi piccola." -mi richiama Steve, raggiungendomi in giardino, dove sono semi sdraiata sullo sdraio a mangiare una fetta d'anguria. 
È rimasto tutto il giorno a casa mia. Abbiamo passato davvero una serata fantastica. Abbiamo cenato e scherzato tutti insieme. E mio fratello sembra adorarci insieme, anche se non lo vuole ammettere.-

"Ehi." -gli sorrido e poco dopo mordo la mia anguria-

"Fammi posto." -esclama, allargando le mie gambe e poco dopo si mette seduto in mezzo ad esse, appoggiando la sua schiena contro di me e io sorrido, posando la mia guancia sulla sua testa, continuando a mangiare- "Non ti ho ancora chiesto com'è andata con Mitch." -esclama e poco dopo da un morso alla mia anguria e io lo guardo male-

"Ci ha visti ieri e adesso ha bisogno di tempo per potermi perdonare." -gli spiego-

"Che significa che ci ha visti?" -mi domanda, voltandosi a guardarmi di poco-

"Che ci ha visti salire in camera mia." -gli rispondo e poco dopo mordo la mia fetta d'anguria, mentre allaccio le mie gambe intorno ai suoi fianchi-

"Shh, tuo fratello non sa che siamo andati a letto insieme." -sussurra, guardandomi male e io ridacchio-

"Hai così tanta paura di mio fratello?" -gli domando, pizzicandogli la guancia e lui mi guarda malissimo- "Dai Steve, sicuramente se lo immagina." -esclamo convinta. Sono sicura che mio fratello abbia capito che siamo finiti a letto insieme. Non è stupido!-

"Appunto, se lo immagina, ma non ne ha la conferma." -esclama lui e io alzo gli occhi al cielo-

"Sei un pappamolle." -lo prendo in giro e lui mi guarda dritto negli occhi- 

"Pappamolle?" -mi domanda sconcertato e io annuisco, mordendo la mia fetta d'anguria- "Pappamolle io? Ma smettila." -mi ammonisce-

"Lance, io e Steve abbia.." 

"Shhh, ma sei impazzita?" -sussurra lui, tappandomi immediatamente la bocca e io scoppio a ridere contro la sua mano-

"Hai visto? Sei un pappamolle!" -esclamo con la voce soffocata dalla sua mano e lui sbuffa-

"Eh va bene, lo confesso. Ho paura di tuo fratello." -esclama e io ridacchio, allacciando le mie braccia intorno alle sue spalle-

"Il mio pappamolle." -esclamo dolcemente e lui ridacchia, catturando le mie labbra tra le sue. Sapevo che avesse paura di mio fratello e devo ammettere che quando si arrabbia Lance farebbe paura a chiunque.-

"È ora che vada!" -esclama il mio Steve, alzandosi in piedi e io lo osservo stiracchiarsi e di conseguenza sorrido-

"Va bene, amico. Ci vediamo domani al bar." -lo saluta Lance, dandogli una pacca sulla spalla-

"Già. A domani." -saluta il mio ragazzo e ancora fatico a crederci che lo sia. Steven Walker è il mio ragazzo!!- "Ti vedrò domani, al bar?" -mi domanda, lasciandomi una dolce carezza sul viso e io annuisco, osservando con la coda dell'occhio Lance e Rosie rientrare in casa-

"Nel pomeriggio, però." -gli rispondo e lui ridacchia-

"Certo, prima devi riposarti bene." -esclama divertito e io lo osservo-

"Esattamente! E non provare a svegliarmi presto o appena arriverò al bar ti staccherò la testa." -lo ammonisco serissima e lui sorride-

"E poi come farai a vivere senza di me?" -mi domanda malizioso e io lo guardo male-

"Credi di essere così indispensabile nella mia vita?" -gli domando, guardandolo negli occhi-

"Ooh, lo credo eccome!" -esclama, facendomi un'occhiolino e io giro gli occhi, smettendo di guardarlo- "Me lo dai un bacio?" -mi domanda, sentendo le sue dita accarezzare la mia guancia-

"Non sei così indispensabile come credi e non lo sono nemmeno i tuoi baci." -sbotto, voltandomi a fulminarlo e lui sorride divertito-

"Va bene, allora me ne vado. Ciao." -mi saluta, incamminandosi verso la porta finestra e io lo osservo allontanarsi, mentre mi mordicchio il labbro inferiore. Ah, che diamine!-

"Torna indietro, idiota!" -sbotto e lui ridendo, si volta a guardarmi negli occhi- "Ok, lo ammetto, sei indispensabile nella mia vita. E lo sono pure i tuoi stupidi baci!" -esclamo nervosa e lui, continuando a ridere, mi raggiunge e subito mi prende il viso tra le mani, catturando le mie labbra tra le sue- "Idiota!" -sussurro tra un bacio e l'altro, e lui ridacchia sulle mie labbra-

"Ti amo anch'io." -sussurra divertito, facendomi perdere un'infinità di battiti-

"Ok, basta! Ne ho abbastanza adesso di te!" -esclamo, allontanandomi da lui e lui scoppia a ridere- "Non ridere di me!" -sbotto, tirandogli un pugno sulla coscia e lui si lamenta per il dolore, ma continua comunque a ridere-

"A domani, piccola." -mi sorride, facendomi l'occhiolino e dopo avermi stampato un'ultimo bacio sulle labbra, rientra in casa mia, sotto il mio sguardo. Quell'uomo mi farà uscire di testa. Oh, ma un momento: mi ha già fatto uscire di testa! Ad ogni suo sorriso, ad ogni suo bacio, ad ogni sua carezza, ad ogni suo abbraccio, ad ogni sua risata, mi fa perdere completamente la testa. Ed è davvero indispensabile nella mia vita, perché è la cosa più bella che mi sia capitata. E lo amo. Lo amo davvero tanto. Davvero forte!-

...POV STEVEN...

Sono davvero felice!
Felice che il mio migliore amico abbia accettato il fatto che sto insieme alla sua tanto amata sorellina. 
Felice che, sia Lance che Rosie, abbiano accettato il nostro amore.
Felice di stare con la mia piccolina.
Felice di vivermela alla luce del sole, senza nasconderci come se fossimo dei ladri.
Felice di poterla avere nella mia vita.
Felice di poterla baciare, accarezzare, abbracciare, quanto e quando voglio.. anche se devo ammettere che temo di farlo davanti il mio migliore amico.
Sono felice come non lo sono mai stato in vita mia!!
 
Spazio autrice:

Buongiorno a tutte voi mie carissime lettrici ^^

Ed ecco tutto per voi un nuovissimo capitolo..
Cosa ne pensate? Lasciatemi qualche recensione con le vostre opinioni sul capitolo, mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate ^_^

Vi mando un grande bacio.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Promesse. ***



 
Capitolo venti) Promesse.

...POV STACIE...

Sono passati sei lunghi mesi e in questo lungo periodo è successo davvero di tutto.
In primis si sono svolti i preparativi del matrimonio, che tra l'altro si terrà oggi. 
È un grandissimo giorno oggi, perché il mio fratellone si sposa e siamo tutti molto eccitati, tesi e agitati, soprattutto gli sposi.
Mio fratello è rimasto sveglio tutta la notte, non è riuscito a chiudere occhio. Rosie, invece, non so come stia precisamente. Ieri sera è andata a dormire a casa dei suoi genitori, perché si sa: lo sposo non può vedere prima la sposa! Ma anche lei è molto tesa.
Sono nella mia camera a sistemare con cura i miei capelli -che ho deciso di lasciare sciolti lungo le spalle, ondulati sulle punte e legati leggermente all'indietro grazie a delle forcine eleganti con dei cristalli incastonati e delle ciocche di capelli lasciate morbide lungo il mio viso- quando all'improvviso qualcuno bussa alla mia porta.

"Chi è?" -domando, passandomi il mascara nelle ciglia. Con il trucco, invece, ho deciso di non esagerare. Non amo particolarmente il trucco pesante, lo preferisco acqua e sapone.-

"Sono io piccola, Steve." -mi risponde lui e di conseguenza sorrido. Io e Steve stiamo insieme da ben sei lunghi mesi. Niente è cambiato tra di noi, a parte le nostre vite che sono decisamente diventare più belle. 
Sono stati i mesi più fantastici della mia vita e Steve mi rende felice ogni giorno di più. Non nego che abbiamo anche litigato, discusso parecchie volte in questi mesi, ma abbiamo sempre risolto tutto, amandoci più di prima.-

"Non puoi vedermi prima, Steve. Porta male!" -esclamo e subito dopo mi passo sulle labbra un lucidalabbra trasparente-

"Ma non porta male vedere prima la sposa?" -mi domanda lui e dal tono di voce capisco che sia al quanto stranito e confuso, mentre io sbuffo. Lo so che porta male vedere prima la sposa e che con me non centra niente questa cosa, ma volevo che mi vedesse una volta pronta. Sono ancora in accappatoio, ma conoscendolo non si arrenderà finché non gli aprirò la porta.- 

"Va bene, entra!" -esclamo sospirando, voltandomi a guardare la porta di camera mia, che subito si apre e ne entra uno Steve davvero spettacolare, che quasi mi lascia a bocca aperta. Indossa un completo elegante blu, abbinato ad una camicia azzurra lasciata aperta dai primi tre bottoni. Ai piedi dei mocassini eleganti. E per finire i capelli portarti elegantemente all'indietro. 
Un vero capolavoro. I miei occhi non hanno mai visto cosa più bella di lui!!-

"Sono così figo da farti rimanere a bocca aperta?" -mi domanda beffardamente e con quel sorrisino malizioso che lo accompagna quasi sempre. E io, a quelle sue parole, chiudo subito la bocca e lui ridacchia-

"Sei così presuntuoso!" -esclamo con una smorfia e poco dopo sbuffo, incrociando le mie braccia sotto al mio seno-

"E tu sei ancora in accappatoio." -mi fa notare divertito e io abbasso lo sguardo sul mio corpo- "Tra un'ora dobbiamo essere in chiesa. Non vorrai arrivare dopo la sposa?" -mi domanda con un sopracciglio alzato e io lo fulmino-

"Certo che no!" -gli rispondo, raggiungendo il mio armadio per recuperare il mio vestito all'interno, ma non faccio in tempo a raggiungerlo che la sua mano afferra il mio polso e un secondo dopo mi tira verso di sé, facendomi finire contro il suo corpo dannatamente sexy e dove il suo buonissimo profumo mi investe-

"Vorrei un bacio." -sussurra malizioso e io sorrido, avvicinandomi lentamente alle sue labbra, ma a meno di un centimetro da esse gli sbuffo in faccia e lui scoppia a ridere-

"Sei pazzo? Se ti bacio mi si toglie il lucidalabbra." -esclamo seria, allontanandomi da lui-

"Oh, ma smettila per la miseria!" -esclama lui, avvicinandomi a sé, di nuovo, con la forza e subito le sue labbra sono sulle mie e io non resisto, non riesco mai a resistergli, così lo bacio con altrettanta passione, alzandomi sulle punte e allacciando le mie braccia intorno al suo collo. Ogni volta che le nostre bocche si incontrano, dentro di me si scatena di tutto. Le farfalline iniziano a volare di qua e di là, e mi sento ogni volta bene. Felice come non mai.- 

"Amore!" -quasi ansimo sulle sue labbra e lui sorride sulle mie, intrufolando le sue grandi e calde mani sotto il mio accappatoio e inizia ad accarezzarmi con tenerezza e a stringermi il sedere- "Non vorrai arrivare dopo la sposa?" -gli ripeto la domanda che lui ha fatto a me qualche minuto fa e lui ride, scendendo a baciarmi il collo- 

"Vorrei solo fare porcherie con la mia ragazza." -sussurra maliziosamente sul mio collo e io ridacchio, mordendomi il labbro inferiore, ma poco dopo lo spintono con forza sul mio letto e lui finisce sdraiato di schiena sul mio materasso- 

"Calmi i bollenti spiriti, signor Walker!" -lo ammonisco, puntandogli il dito contro e lui scoppia a ridere, buttando la testa all'indietro. Steve è un uomo davvero passionale. Se fosse per lui, farebbe l'amore con me ogni ora della giornata. Mi desidera ardentemente ogni giorno e questo mi può solo fare piacere. E tra l'altro la cosa è reciproca. È così dannatamente sexy ed eccitante il mio uomo!-

Mi guardo allo specchio e non riesco a trattenere un sorriso, mentre accarezzo con le mani il mio bellissimo vestito. Ho deciso di indossare un abito lungo metà coscia, bianco latte, con scollo a cuore, che cade dalla vita in giù largo, e infondo alla gonna c'è una striscia lasciata trasparente, facendo l'effetto vedo e non vedo. Quando ho visto questo vestitino me ne sono subito innamorata. Per quanto riguarda le scarpe, invece, ho deciso di indossare un sandalo color avorio, e il tacco è più alto del solito. È circa dieci centimetri, ho deciso di esagerare con il tacco per il matrimonio di mio fratello e spero di non pentirmene. E per finire una pochette a mano, abbinata perfettamente alle mie scarpe.

"Sei bellissima." -sussurra il mio Steve, abbracciandomi da dietro e io sorrido, osservandolo dal riflesso dello specchio e noto che tenga gli occhi chiusi, mentre si inebria del mio profumo-

"Davvero?" -gli domando e lui subito punta i suoi meravigliosi occhi dritto nei miei, attraverso il riflesso e mi sorride-

"Mi credi un bugiardo?" -mi domanda divertito, ma rimane serio in volto e io sorrido, scuotendo la testa- "Sei davvero bellissima." -mi ripete e io, sorridendo, mi volto verso di lui per poterlo guardare meglio negli occhi-

"Anche tu sei davvero, ma davvero bellissimo." -gli dico, accarezzandogli la barbetta e lui sorride-

"Modestamente!" -esclama, vantandosi e atteggiandosi da figo, e io alzo gli occhi al cielo, sospirando e lui scoppia a ridere-

"Dici a me che sono insopportabile, ma neanche tu scherzi!" -esclamo, allontanandomi da lui e subito recupero la mia pochette dal letto e il mio cappottino, mentre lui continua a ridere divertito. Sono una stupida! Se continuo a fargli complimenti il suo ego e la sua presunzione cresceranno a dismisura, e poi sarà irrecuperabile. 
Sa di essere un figo pazzesco e non ha di certo bisogno che glielo dica io.-

"Ehi ragazzi!" -sorrido, raggiungendo i miei amici all'entrata della chiesa e quasi inciampo su questi dannati tacchi, e i miei carissimi amici ridono- "Maledizione, non ridete!" -sbotto, fulminandoli uno ad uno. Chi me l'ha fatto fare ad indossare queste scarpe maledette? Dannazione!-

"Ciao!" -mi sorridono loro divertiti, mentre sbuffo. Olivia indossa un abito blu elettrico, lungo ai piedi, che ricade morbido e largo sui fianchi, la scollatura è a cuore, ricoperto di brillantini argentati e sopra ad esso un cappottino bianco per coprirsi dal freddo. Ai piedi indossa dei saldali argentati con tacco di circa sei-sette centimetri, abbinata ad esse una borsetta perfettamente in tinta, con catenella argentata. Per quanto riguarda i capelli li ha raccolti in uno chignon elegante basso, con una ciocca di capelli lasciata morbida sul viso e per finire ha deciso di truccarsi in modo leggero ed elegante. Una vera bambolina! Mentre Theo indossa un abito elegante nero, abbinato ad una camicia altrettanto nera e il tutto viene spezzato da una cravatta blu elettrica, per stare in tinta con la sua ragazza. Avete capito bene: Olivia e Theo si sono fidanzati! Oramai stanno insieme da circa cinque mesi e la mia migliore amica mi ha raccontato che l'altro giorno, il carissimo Theo, le ha chiesto più di semplicissimi baci, ma lei gli ha risposto che non si sente ancora pronta di fare quel grande passo e lui le ha detto dolcemente che aspetterà. 
Sono contenta che abbia rispettato la mia migliore amica. Ci sono ragazzi che addirittura lasciano le proprie ragazze perché non vogliono aspettare, ma per fortuna Theo non è quel genere di ragazzo. E l'ho capito, non solo perché le ha detto che aspetterà, ma semplicemente nel modo in cui la guarda e si prende cura di lei. Theo è davvero il principe azzurro che tutte vorremmo e la mia migliore amica è davvero fortunata!-

"Ho visto tuo fratello: povero, è agitatissimo! Non vorrei essere al suo posto!" -esclama Theo e subito riceve uno sguardo fulmineo da parte di Olivia, ma lui sembra non essersene accorto-

"Che significa che non vorresti essere al suo posto? Tu, un giorno, non vorresti sposarti?" -gli domanda lei, catturando immediatamente la sua attenzione, mentre mi stringo nel mio cappottino. Fa davvero freddo! Siamo ormai a dicembre e io mi chiedo chi me l'ha fatto fare ad indossare delle scarpe aperte in pieno inverno!-

"Ho quasi diciannove anni, non penso al matrimonio." -le risponde lui, alzando le spalle e io sospiro. Questi due possono sembrare davvero dolci insieme, e lo sono, ma quando iniziano a discutere fanno saltare tutti i nervi. E loro due discutono quasi tutti i giorni, per cose davvero stupide!-

"Che risposta del cavolo è?" -sbotta la mia migliore amica e io alzo gli occhi al cielo- "Io ho diciassette anni, ma un giorno vorrei sposarmi e avere tanti bambini!" -esclama lei, guardandolo in cagnesco-

"Ma voi ragazze siete diverse da noi ragazzi. Voi sognate il matrimonio da favola già da bambine, noi invece non ci pensiamo nemmeno." -si giustifica lui e lei lo fulmina-

"Non vorresti sposarmi, un giorno? Ti ricordo che giorni fa mi hai promesso il per sempre." -le ricorda lei, continuando a guardarlo malissimo-

"Il per sempre non equivale al matrimonio." -le fa notare lui e lei lo fulmina un'altra volta, e io sbuffo guardandomi in giro-

"Cosa centra? Ti ho fatto una domanda, al quale non hai risposto." -gli fa notare lei e si sta innervosendo-

"Aah, che nervi!" -sussurro e poco dopo sbuffo pianissimo, ritornando a guardarli-

"Se mi hai promesso il per sempre, vuol dire che hai pensato al nostro futuro, mi sbaglio forse?" -gli domanda lei ed è così seria in volto-

"Non ti sbagli. Ho pensato al nostro futuro insieme, ma non ho pensato al matrimonio." -le risponde lui e io li osservo, incrociando le mie braccia sotto al mio seno-

"Che diavolo di futuro hai pensato allora?" -gli domanda sconcertata e io alzo gli occhi al cielo- "Vorresti sposarmi un giorno sì o no?" -gli domanda serissima-

"Rispondigli di sì, così mettiamo fine a questa assurda discussione!" -mi intrometto io, guardando Theo-

"Tu non ti intromettere!" -mi guarda male la mia migliore amica, puntandomi un dito contro e io la fulmino- "Rispondi Theo!" -gli dice, voltandosi a guardarlo-

"Io... non lo so, credo che sia presto per pensare al matrimonio o avere dei figli, non credi?" -le domanda lui, guardandola negli occhi e posso leggere la delusione negli occhi della mia migliore amica- "Io so solo che voglio stare con te per sempre e non mi importa se un giorno ci sposeremo o avremo dei bambini, al momento mi importa solo di stare con te. Per sempre!" -le dice, prendendole il viso tra le mani e noto spuntarle un piccolo sorriso- "Per sempre, ricordi?" -le domanda dolcemente e lei sorride-

"Per sempre e oltre!" -esclama lei e lui ridacchia, baciandola a fior di labbra e poco dopo la stringe al suo petto-

"Alleluia!" -esclamo e loro sorridono, mentre si stringono-

"È arrivato il migliore!" -esclama un Mitch tutto sorridente e noi ci voltiamo a guardarlo, ridacchiando. Indossa un abito elegante nero, abbinato ad una camicia bianca, ad un gilet rosso e un papillon altrettanto rosso. Davvero elegante!- "Ciao, principessa." -mi sorride, posando una sua mano sulla mia schiena e subito mi stampa un bacio sulla guancia, facendomi sorridere-

"Ehi, sei elegantissimo!" -esclamo, osservandolo da testa a piedi e lui mi fa un occhiolino, facendo un giro su sé stesso. Le cose tra me e Mitch sono migliorate tantissimo. I primi mesi sono stati davvero difficili per me. Lui non voleva vedermi, non voleva parlarmi, non voleva sentir parlare di me e se capitavano quelle volte di incrociarci per strada, lui cambiava immediatamente direzione pur di evitare di incontrarmi. 
Abbiamo sofferto entrambi, lui più di me. I suoi amici mi hanno raccontato che dovevano costringerlo per farlo uscire di casa, che non era più il Mitch sempre allegro e sorridente, e tutto questo è durato ben tre lunghi mesi, precisamente tutta la vacanza estiva. L'avevo completamente distrutto e sono stata male per questo. Ma adesso, da inizio scuola, le cose sono migliorate tra di noi. Piano piano abbiamo ricominciato a parlare e lui a sorridere. È tornato ad essere il Mitch di sempre e mesi fa mi ha confidato che grazie a me è riuscito a superare quei miei tradimenti. Non è buffo? Io l'ho distrutto completamente e sempre io sono riuscita a salvarlo. 
Entrambi abbiamo messo una pietra sopra al nostro passato e abbiamo ricominciato da capo. Mentre io mi sono ripromessa che non avrei più fatto del male a nessuno, come ne ho fatto a Mitch!-

Siamo tutti accomodati ai nostri posti, all'interno della chiesa e tutti aspettiamo impazienti l'arrivo della sposa. 
Hanno addobbando l'interno della chiesa con vari fiori, dai toni del viola e del bianco. E le panche dove siamo seduti, le hanno infiocchettate con dei nastri e grandi fiocchi bianchi. Semplice, ma elegante!

"Quando pensa di arrivare?" -domanda in ansia mio fratello ed è davvero agitatissimo nel suo abito da sposo nero, abbinato ad una camicia bianca, un gilet viola ricamato e di seta, e al collo una cravatta rigorosamente viola e di seta anche quella. E non fa altro che fare avanti e indietro lungo l'altare, sfregare le mani e fare grossi respiri profondi.- 

"Vuoi un secchio per vomitare?" -gli domanda Steve divertito e io gli tiro una gomitata, guardandolo un tantino male- "Ahio!" -sussurra con una smorfia di dolore, voltandosi a guardarmi-

"Non sarebbe male. Ho la nausea!" -esclama mio fratello e Steve scoppia a ridere, voltandosi a guardarlo-

"Lance, rilassati!" -dico a mio fratello. Tutta la sua ansia la sta passando a me. Mi sto agitando per colpa sua!-

"Perché non arriva?" -domanda lui, guardando in fondo alla chiesta-

"Avrà cambiato idea!" -esclama ridendo Steve e io gli tiro un'altra gomitata- "Ahio, cazzo!" -mi fulmina e io ricambio il suo sguardo-

"Smettila con queste battutine. Lo agiti ancora di più!" -lo ammonisco serissima e lui alza gli occhi al cielo- "Lance, rilassati! È tradizione di ogni sposa arrivare tardi al proprio matrimonio." -gli dico per cercare di tranquillizzarlo e lui fa un grosso respiro profondo-

"E tu quando mi farai aspettare all'altare? Ho per il nostro matrimonio farai uno strappo alla regola e arriverai puntuale?" -mi domanda divertito Steve e io mi volto subito a guardarlo negli occhi e il mio cervello si è fermato a quel 'nostro matrimonio'. Lui vorrebbe incoronare il nostro amore con il matrimonio?-

"Tu vorresti sposarmi?" -gli domando, fissando quegli occhi color cioccolato che mi fanno innamorare giorno dopo giorno e lui sorride, stampandomi un dolce bacio sulle labbra-

"Un giorno!" -sussurra e io sorridendo, poso la mia guancia sulla sua spalla. Non me l'aveva mai detto. Non mi aveva mai detto che, un giorno, vorrebbe che diventassi sua moglie e questo può solo rendermi immensamente felice. È il mio più grande sogno sposare il mio principe azzurro e vivere felici e contenti per sempre la nostra favola d'amore!-

Dopo altri dieci minuti circa, finalmente la marcia nuziale inizia a echeggiare per tutta la chiesa e tutti noi ci alziamo in piedi, voltandoci a guardare la sposa, a braccetto a suo padre ed è semplicemente stupenda Rosie! Indossa un abito da sposa bianco, stile sirena, dove avvolge in modo impeccabile il suo corpo e il tessuto è in pizzo ricamato, con uno scollo a cuore. Il sotto della gonna è ampio, con una lunga coda che rende l'abito ancora più bello, e un lungo velo in testa, ricamato. Il trucco degli occhi è uno smokey eyes dai toni del bianco e del nero, e le labbra sono al naturale, messe in risalto da un rossetto nude. Per quanto riguarda i capelli, invece, li ha tirati su leggermente e lasciati ricadere giù, sulle spalle, in modo elegante. 
Una vera meraviglia!

"Sei stupenda!" -riesco a leggere il labiale di mio fratello e questo mi porta a sorridere, mentre Rosie gli asciuga la lacrima che si è fatta strada lungo il suo viso. Entrambi sono emozionatissimi e capisco che Rosie stia piangendo pure lei da mio fratello che continua ad asciugarle le lacrime. E lo sono pure io, dato che mi faccio sfuggire qualche lacrima, che prontamente mi asciuga Steve con delle dolci carezze.
Sono così felice per mio fratello e per Rosie. Si meritano tutto questo. Si meritano di essere felici per sempre.-

"Non frignare!" -mi sussurra divertito Steve, asciugandomi un'altra lacrima-

"Idiota!" -sussurro, guardandolo per un secondo male e lui ridacchia silenziosamente, posando le sue labbra sulla mia tempia, in un tenero bacio-

"Con il potere conferitomi, vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa!" -esclama il parroco e io sorridendo, osservo il mio fratellone prendere il viso di Rosie tra le mani e subito le loro labbra si uniscono in un casto e dolce bacio-

"VIVA GLI SPOSI!" -urla Mitch e un secondo dopo fischia gasato, mentre tutti quanti applaudiamo e gli sposi sorridono felicissimi, mentre mio fratello prende la sua sposa tra le braccia, sollevandola da terra e sotto una pioggia di petali di rosa, raggiungono l'uscita della chiesa-

"Che belli che sono!" -esclama Olivia con gli occhi a cuoricino e io ridacchio, osservandola-

"Dai, andiamo." -mi sorride il mio Steve, prendendomi per mano e insieme agli altri invitati raggiungiamo l'uscita della chiesa-

"È stata una cerimonia così emozionante!" -esclama Olivia dietro di noi, mano nella mano con Theo-

"Già!" -confermo. Ho versato così tante lacrime!-

"Così tanto emozionante, che qualcuno si era trasformata in una fontana umana!" -esclama Steve per prendermi in giro e io gli tiro un pugnetto sul braccio-

"Idiota!" -lo fulmino e lui ride, mentre camminiamo verso la sua auto. Odio quando si prende gioco di me. Non lo sopporto, diventa così fastidioso!- "Qualcuno vuole un passaggio?" -domando ai miei amici, mentre Steve apre le portiere della sua auto, automaticamente-

"No, ho la mia auto!" -mi risponde Theo tutto entusiasta e io sorrido-

"Già, adesso hai la patente!" -esclamo sorridendo e lui annuisce tutto felice-

"Ed è meglio se gliela togliessero! È uno spericolato alla guida!" -si intromette Olivia e Theo la guarda male-

"Non dire cazzate! Sono un ottimo guidatore!" -si difende lui e io alzo gli occhi al cielo. Possibile che devono discutere ogni volta?-

"Certo, quando sei parcheggiato!" -esclama la mia migliore amica, incamminandosi verso l'auto del suo ragazzo e lui le va dietro, mentre continuano a battibeccare-

"Mi tocca sopportarli per tutto il viaggio!" -esclama sbuffando Mitch e io ridacchio-

"Vuoi venire con noi?" -gli domando, aprendo la portiera-

"Cambierebbe qualcosa? Anche voi vi punzecchiate parecchio!" -esclama lui ridendo e Steve ride pure lui-

"Non ha tutti i torti!" -gli da ragione Steve, salendo a bordo nella sua auto e io lo fulmino-

"Certo, perché tu sei fastidioso!" -sbotto, guardandolo male e Steve continua a ridere-

"Non sono fastidioso, mi diverto soltanto a farti uscire dai gangheri!" -si difende lui, divertito e io lo guardo male-

"Rimani comunque fastidioso, Steve! Lo sai che non sopporto quando ti prendi gioco di me." -sbotto, continuando a guardarlo in cagnesco-

"Vedete? Non cambia niente!" -esclama Mitch e io mi volto a guardarlo- "Ci vediamo al castello!" -mi saluta, raggiungendo quasi di corsa l'auto di Theo e io, sbuffando, mi accomodo in auto e un secondo dopo sbatto la portiera-

"Eh fai piano!" -mi guarda male il mio ragazzo e io lo fulmino-

"Te lo distruggo questo rottame!" -sbotto nervosa, mentre lui mette in moto-

"Rottame?" -mi domanda sconcertato, facendo la retro per poter uscire dal parcheggio e io sbuffando, mi volto a guardare fuori dal finestrino- "Non è un rottame. Non offendere la mia bambina." -mi ammonisce, accarezzando il cruscotto della sua auto e io lo fulmino, mentre accelera, partendo verso il castello dove si terrà il ricevimento-

"Tieni più alla tua auto, che a me!" -sbotto e lui mi rivolge uno sguardo veloce, stando attento alla strada-

"Dici sul serio?" -mi domanda sconcertato e io lo guardo imbronciata- "Non dire cazzate!" -mi ammonisce, posando la sua mano sulla mia coscia-

"Accarezza la tua bambina!" -sbotto, allontanando di malo modo la sua mano da me e lui scoppia a ridere- 

"Non puoi essere gelosa di un'auto!" -esclama divertito e io lo guardo malissimo-

"Posso essere gelosa di tutto quello che voglio." -sbotto e lui riprende a ridere- "Ridi-ridi, che te la scordi per un intero mese!" -esclamo, voltandomi a guardare fuori dal finestrino e lui, a quelle mie parole, smette subito di ridere-

"Non dirai sul serio?" -mi domanda, sentendo che mi rivolga degli sguardi veloci-

"Scopati la tua bambina!" -sbotto e lui riprende a ridere- "Steven smettila!" -lo ammonisco nervosa, voltandomi a fulminarlo-

"Ma smettila tu!" -mi ammonisce lui divertito, guardandomi negli occhi per un nano secondo- "Lo sai che ci tengo moltissimo alla mia auto, ma dire che ci tengo di più di te mi sembra un'esagerazione." -mi dice, posando la sua mano sulla mia coscia e con il pollice me l'accarezza- "E poi perché sei così arrabbiata?" -mi domanda perplesso e io sbuffo-

"Non lo so nemmeno io. La rabbia si è impossessata di me!" -esclamo, incrociando le mie braccia sotto al mio seno e lui ride-

"Ti amo così tanto." -mi dice dolcemente e io sorrido, voltandomi a guardarlo, concentratissimo alla guida e con un tenero sorriso dipinto sul suo viso-

"Anch'io." -quasi sussurro, posando il mio sguardo sulla sua grande mano, ancora appoggiata sulla mia coscia e decido di intrecciarla con la mia e lo sento sorridere, mentre me la stringe teneramente. Anche se discutiamo parecchie volte e lui si prende spesso e volentieri gioco di me per farmi davvero innervosire, io non posso fare a meno di amarlo. Lo amo davvero tanto, davvero forte.- "Ma che diamine! Con tutti i posti meravigliosi che ci sono, proprio qui hanno deciso di fare il ricevimento?" -domando nervosissima, camminando lentamente lungo la stradina fatta con dei sassolini e questi tacchi non aiutano per niente, mentre Steve ride insieme ai miei amici, nell'osservarmi- "Invece di ridere, perché non mi aiuti, idiota?" -sbotto, fulminando il mio ragazzo-

"Sempre così gentile e carina la mia ragazza!" -esclama lui divertito, raggiungendomi e io lo fulmino nervosamente, tenendo le mie braccia tese verso di lui- 

"Prendimi in braccio!" -gli ordino e lui sorridendo, mi solleva da terra, tenendomi stretta tra le sue forzute braccia e io mi aggrappo a lui, mentre inizia a camminare verso l'entrata del castello- "Mi fanno male anche i piedi. Maledette scarpe!" -sbotto, fulminandole ai miei piedi e Steve ridacchia divertito, sentendo le sue labbra premere dolcemente sulla mia guancia- "Scusa per l'idiota di prima." -gli dico, guardandolo negli occhi e lui sorride-

"Ah, ma tranquilla! Tanto ci sono abituato!" -mi dice divertito, facendomi l'occhiolino e io, dopo averlo osservato quasi incantata per qualche istante, poso la mia testa sulla sua spalla- "Certo che pesi parecchio!" -esclama con il fiatone e io lo fulmino, dandogli un pugnetto sul petto-

"Mi stai dando della grassa?" -gli domando e mi sto innervosendo di nuovo-

"Sì!" -ride lui e io furiosa, gli mordo una guancia- "Ahio, cazzo!" -sbotta lui dolorante e adesso sono io a ridere- 

"E per la cronaca non sono io ad essere grassa, ma sei tu che sei un vecchietto." -gli dico tutta fiera della mia risposta e lui mi scruta con occhi chiusi a due fessure-

"E ti piace fare porcherie con questo vecchietto, eh?!" -sussurra malizioso nel mio orecchio e io rido, stringendolo a me dal collo-

"Tanto." -sussurro al suo orecchio e lo sento sorridere, mentre varca l'ingresso del castello. Hanno deciso di svolgere il ricevimento in un meravigliosissimo ed elegantissimo castello. L'interno è un vero spettacolo. Hanno addobbato il tutto con i colori del viola e del bianco. Le sedia sono ricoperte da un tessuto di seta bianco e un gigantesco fiocco viola che le impacchetta. I tavoli sono rotondi e al centro di ognuno di esso c'è un vaso alto in vetro e all'interno di essi fiori, che riprendono il colore che fa da padrone. Il viola. Altri tavoli allestiti per il buffet e una grande pista da ballo, e in fondo alla sala un deejay, pronto a fare festa e ad aprire le danze con la sua musica!-

"Arrivati." -esclama il mio Steve, facendomi tornare con i piedi per terra, ma non ne voglio sapere di scollarmi da lui, per cui continuo ad abbracciarlo e a tenerlo stretto a me, e lo sento sorridere, mentre avvolge le sue forzute braccia intorno alla mia schiena. Mi sento così bene ogni volta che ci abbracciamo. Mi sento a casa, protetta e al sicuro. Ma soprattutto mi sento tanto amata da lui, speciale. Mi sento la cosa più preziosa che possieda e sono delle meravigliosi sensazioni da provare, da sentire. E mi fanno battere forte il cuore, così tanto che ho paura che mi esca dal petto!-

"Fate un caloroso benvenuto al signore e alla signora Torres!" -urla il deejay al microfono e tutti quanti applaudiamo e urliamo all'arrivo degli sposi, dopo una lunga ora che li attendiamo. E sono bellissimi mentre, tutti sorridenti e mano nella mano, raggiungono in centro pista per poter fare il loro primo lento da marito e moglie-

"Sono così belli e innamorati!" -esclama Olivia con gli occhi a cuoricino, mentre osserviamo sorridendo i neo-sposini che si stringo in un abbraccio e si scambiano di tanto in tanto qualche bacetto, nel volteggiare lentamente-

"Andiamo a ballare, amore." -la richiama Theo e lei sorridendo gli afferra la mano, e sotto il mio sguardo si buttano tra le altre coppiette che ballano lentamente, così mi metto a cercare con lo sguardo il mio ragazzo, per poter ballare con lui-

"Ehi, Stacie!" -mi richiama Norman, il fratellino di Rosie e io mi volto a guardarlo-

"Ehi!" -gli sorrido e lui allunga la sua mano verso di me-

"Mi concedi questo ballo?" -mi domanda sorridendo-

"Mh, va bene." -gli sorrido, posando la mia mano sulla sua e insieme raggiungiamo la pista da ballo, mettendoci subito uno davanti all'altro. Non mi sembrava carino dirgli di no, anche se avrei voluto ballare con Steve questo lento.-

"Stai ancora insieme a quel vecchio?" -mi domanda, stringendomi maggiormente a sé e io cerco come posso di tenere le distante-

"Steve non è un vecchio!" -sbotto, guardandolo malissimo. Non mi piace che diano del vecchio al mio ragazzo e anche se lo prendo in giro chiamandolo vecchietto, questo non significa che lo sia, perché non lo è affatto!-

"Non sarà vecchio, ma è vecchio per te!" -controbatte lui con una smorfia e io lo guardo male-

"Hai qualcosa contro il mio fidanzato?" -gli domando serissima-

"Non esattamente, ma è lui ad avere qualcosa che mi piace ardentemente." -mi risponde, guardandomi dritto negli occhi e io alzo un sopracciglio. Sta parlando di me?-

"Parla chiaro, Norman!" -gli dico e lui sorride-

"Davvero non ti sei mai accorta di nulla?" -mi domanda, non distogliendo nemmeno per un secondo il suo sguardo dal mio-

"Di che parli?" -gli domando perplessa-

"Andiamo, Stacie! Vuoi farmi credere che non ti sei mai accorta che sono pazzo di te?" -mi domanda e mi lascia davvero a bocca aperta. Ma all'improvviso mi ritorna in mente quel giorno, alla festa di fidanzamento di mio fratello, e il suo sorriso che pian piano svanisce nel venire a sapere che io e Mitch stavamo insieme. Poi mi vengono in mente tutte quelle volte, nell'arco di questi sei lunghi mesi, che si è avvicinato sempre di più a me con la scusa dei preparativi del matrimonio.- "Mi piaci da impazzire, Stacie." -quasi sussurra e non mi da il tempo di dire niente o di fare niente, che le sue labbra sono sulle mie e io sgrano gli occhi per la sorpresa. Ma che sta succedendo? Oddio, mi ha davvero baciata?-

"Ma che fai?" -sbotto, spingendolo lontano da me-

"Io volevo.." 

"Non farlo mai più, mi hai sentita? Io amo Steve e con te non ci voglio avere nulla a che fare." -lo interrompo e poco dopo vado via velocemente. Ma come si è permesso a baciarmi? È un idiota!-

"Stacie!" -mi richiama Mitch e io mi volto a guardarlo-

"Che c'è?" -gli domando nervosissima. Quello stupido di Norman e il  suo altrettanto stupido bacio, mi hanno innervosita. E poi non riesco a trovare Steve da nessuna parte e questo mi sta facendo innervosire ancora di più.-

"Steve ha visto il bacio tra te e Norman. È uscito in giardino furente." -mi risponde e io non riesco a credere alle mie orecchie-

"Oh no!" -esclamo e sbuffando, lo raggiungo velocemente all'esterno del castello. Questa non ci voleva!-

...POV STEVEN...

Osservo Stacie e i suoi amici chiacchierare, ridere e mangiare degli stuzzichini tutti insieme, dall'altro lato del locale e non faccio altro che sorridere come un perfetto imbecille.

"Tesoro mio, ti ho trovato finalmente!" -esclama la voce squillante di mia madre e io alzo gli occhi al cielo-

"Mamma!" -la saluto, fingendo un sorriso-

"Vieni qui dalla mamma! Fatti abbracciare!" -esclama e dopo avermi afferrato la testa tra le sue mani, la tira sul suo seno-

"Mamma!" -ringhio a denti stretti, allontanandomi dalle sue grinfie-

"Ho detto fatti abbracciare!" -ribadisce seria, riportando la mia testa sul suo seno e io sbuffo pesantemente, osservando imbarazzato gli invitati- "Il mio bambino!" -quasi sussurra, accarezzandomi la testa e io giro gli occhi-

"Carolyn, contieniti!" -esclama mio padre sconcertato, raggiungendoci con in mano un calice di champagne-

"Mamma basta!" -sbotto, allontanandomi da lei di malo modo-

"Perché fai così?" -mi domanda dispiaciuta e io alzo gli occhi al cielo-

"Perché devi smetterla di trattarmi come un bambino. Ho quasi ventisei anni, non cinque!" -sbotto, guardandola malissimo. Mia madre mi parla e mi tratta come se fossi un bambino piccolo, e questo suo atteggiamento mi da sui nervi.-

"Ma tesoro mio, sarai pure un uomo, ma per la tua mamma sarai sempre il suo bambino." -mi dice e sembra davvero che stia parlando ad un bamboccio dell'asilo-

"Carolyn, smettila! Tuo figlio ha ragione. Devi smetterla di trattarlo come un bambino." -la rimprovera mio padre e io gliene sono riconoscente-

"Brad sta zitto!" -lo ammonisce mia madre e io alzo gli occhi al cielo- 

"Vado dalla mia ragazza!" -esclamo e sono davvero stanco di sopportare mia madre-

"Stacie?" -mi domanda lei e io mi volto a guardarla-

"E chi sennò?" -le domando. Mia madre non ha preso molto bene la mia storia con Stacie. Dice che è troppo piccola e che non è la ragazza giusta per me, ma a me non importa. Io amo Stacie e voglio stare con lei.- "Vuoi metterci i bastoni tra le ruote?" -le domando e ammetto di essere un po antipatico-

"Pensi davvero che la tua mamma sia capace di farti questo?" -mi domanda sconcertata e io la osservo. No, non la credo capace!- "Certo che no, tesoro mio! Anche se non ho preso bene questa vostra relazione, questo non significa che io voglia rovinare la tua felicità." -mi dice dolcemente e io sorrido-

"Lo so, scusami." -le dico e lei mi sorride, prendendomi il viso tra le mani- "Mamma!" -piagnucolo, mentre lei mi riempie il viso di baci e di conseguenza sbuffo- "Basta!" -sbotto, allontanandomi da lei e lei mi osserva dispiaciuta- "Ti voglio bene, ma sei pesante!" -le dico e subito dopo vado via per poter raggiungere Stacie e invitarla a ballare il lento, ma la mia attenzione la cattura proprio lei insieme al fratellino di Rosie, mentre si baciano e per evitare di fare una scenata e rischiare di rovinare il matrimonio del mio migliore amico, decido di raggiungere il giardino del castello e sono davvero furente. Sono incazzato! Per quale motivo quel coglione ha baciato la mia ragazza? E perché Stacie non l'ha respinto?-

Furiosamente tiro un calcio a dei fiori, rovinandoli completamente e poco dopo mi porto una mano tra i capelli.

"Amore." -sento richiamarmi alle mie spalle da Stacie e serrando la mascella mi volto a guardarla-

"Amore un cazzo!" -quasi urlo fuori di me e lei sobbalza per la sorpresa- "Che cazzo significa quel bacio? Eh? Perché vi siete baciati?" -le domando furioso-

"Primo punto: non ci siamo baciati, ma mi ha baciata lui, che è ben diverso." -mi corregge e io la osservo serissimo- "E secondo: quel bacio non significa proprio niente. Mi ha confessato che gli piaccio e mi ha baciata, ma io l'ho respinto subito." -mi spiega. L'ha respinto? Non mi sono reso conto di questo.-

"L'hai respinto?" -le domando e sono molto più calmo di prima-

"Certo che l'ho respinto, cosa credi? Che mi metta a baciare chiunque?" -mi domanda nervosamente e io sorrido, avvicinandomi a lei- 

"No, non credo questo." -le rispondo, afferrandole il viso tra le mani-

"E allora perché ti sei arrabbiato così tanto?" -mi domanda perplessa e io sospiro-

"Perché ho visto la mia ragazza baciarsi con uno." -le rispondo, guardandola negli occhi-

"Ma non ci stavamo baciando e l'ho perfino respinto." -mi dice seria-

"Non me ne sono accorto. Non ho visto che l'hai respinto, sono uscito immediatamente in giardino per evitare di rovinare il matrimonio." -le spiego e lei sospira, incrociando le sue braccia sotto al suo seno-

"Hai dubitato di me." -mi fa notare serissima e io sospiro, avvicinandomi a lei ancora di più-

"Prova a metterti nei miei panni. Che avresti fatto al posto mio?" -le domando, accarezzandole il viso-

"Probabilmente mi sarei avvicinata e avrei strappato ogni singolo capello a quella stupida che si è permessa di baciare il mio uomo." -mi risponde, fingendo di strappare dei capelli con le mani e io ridacchio- 

"L'avresti fatto!" -esclamo sicurissimo e lei annuisce-

"L'avrei fatto, Steve. Ma non mi sarei mai arrabbiata con te, ti avrei prima chiesto delle spiegazioni e poi, forse, mi sarei arrabbiata." -mi dice, guardandomi negli occhi seriamente-

"Mi dispiace." -riesco solo a dirle e lei sospira, posando la sua guancia sul mio petto e io l'avvolgo con le mie braccia-

"Non dubitare mai più di me. Io ti amo. Ti amo davvero tanto e non ci penso agli altri ragazzi. Ho già il meglio al mio fianco." -quasi sussurra, tenendomi stretto a sé e io sorrido a quelle sue parole, stringendola maggiormente a me-

"Ti amo anch'io, piccola." -sussurro e poco dopo premo le mie labbra tra i suoi capelli. Sono stato uno stupido a dubitare di lei. A credere che si stesse baciando con quel rincoglionito di Norman. 
Lei mi ama. Lei è me che vuole. Ma la gelosia che provo nei suoi confronti mi fa uscire di testa. Non sopporto di vederla vicina a nessun ragazzo e se fosse per me li cancellerei tutti dalla sua vita. E forse la mia è solo paura. Paura di perderla e di non averla più nella mia vita.-

"Amore, balliamo?" -mi domanda sorridendo la mia piccola-

"Balliamo, ma prima devo fare una cosa." -le dico e dopo averle lasciato un bacio sulla fronte, raggiungo Norman dall'altro lato della sala- 

"Vuoi picchiarmi? Tirarmi un pugno?" -mi domanda lui sfacciato, non guardandomi nemmeno in faccia-

"Lo meriteresti un bel destro in pieno viso, ma credo che non lo sopporteresti." -gli rispondo e lui si volta a guardarmi negli occhi-

"Che vorrebbe dire?" -mi domanda perplesso, con un sopracciglio alzato-

"Che sono tre volte più grosso di te e un mio pugno ti manderebbe dritto in ospedale." -gli rispondo con un sorrisetto-

"Presuntuoso!" -esclama, voltandosi a guardare davanti a sé-

"Ascoltami bene, damerino, perché non te lo ripeterò una seconda volta: sta lontano dalla mia ragazza. Mi hai sentito bene?" -gli domando, osservandolo serissimo in volto e lui si volta a guardarmi negli occhi-

"E se non lo facessi?" -mi domanda sempre più sfacciato-

"Non mi piace minacciare la gente, ma ti ho avvertito." -gli punto un dito contro e poco dopo mi volto, per raggiungere la mia ragazza-

"Che vi siete detti?" -mi domanda lei serissima, con le braccia incrociate sotto al seno, appena le sono vicino-

"Nulla che tu debba sapere." -le rispondo, afferrandole la mano e subito me la strascino dietro, verso la pista da ballo-

"Steven!" -mi richiama nervosa e io sospirando, mi volto a guardarla negli occhi-

"Gli ho solo detto di stare lontano da te." -le rispondo, afferrandola per i fianchi e un secondo dopo la tiro contro il mio corpo- "Balliamo." -sussurro, vicinissimo alle sue labbra e lei mi guarda sempre più seria-

"Gli hai solo detto questo? Avete parlato per un paio di minuti o poco più." -mi fa notare serissima e io le mordo il labbro inferiore-

"Non pensare a lui. Pensa a me." -sussurro e lei mi sbuffa in faccia, allacciando le sue gracili braccia intorno al mio collo- 

"Sempre a te devo pensare?" -sbotta e io ridacchio, stringendola maggiormente contro il mio corpo- "E poi, Steven, siamo gli unici a ballare un lento su questa musica da discoteca." -mi fa notare, osservandosi in giro e io sorrido, abbassando la mia testa verso il suo collo e subito le stampo qualche bacetto-

"Ha importanza?" -le domando, strofinando la punta del mio naso sulla sua guanciotta-

"No, però siamo ridicoli." -sbuffa lei e io sorrido, premendo le mie labbra all'angolo della sua bocca-

"Voglio farti una promessa, piccola." -sussurro, guardandola dritto negli occhi e a lei spunta un enorme sorriso-

"Davvero? Quale?" -mi domanda tutta sorridente e questo suo meraviglioso sorriso, porta a sorridere anche me-

"Prometto che un giorno ti sposerò." -le dico e a lei lentamente le sparisce il sorriso, facendo posto ad uno sguardo sorpreso-

"Davvero vorresti sposarmi?" -mi domanda con i suoi meravigliosi occhietti chiari, lucidi e io sorrido-

"E non solo. Un giorno vorrei sposarti, avere dei bambini con te e invecchiare con te al mio fianco." -le rispondo e lei sorride, con le lacrime agli occhi- "Perché stai piangendo?" -le domando dolcemente, accarezzandole il viso-

"Perché sono felice di sentirtelo dire. Sposarti, avere dei bambini con te e invecchiare con te al mio fianco è il sogno di tutta la mia vita." -mi risponde, facendosi scappare una lacrima, che le asciugo subito con un bacio- "Amore, ti amo davvero tanto!" -sussurra, alzandosi sulle punte dei piedi per potermi stringere meglio a sé e io sorrido, ricambiando il suo abbraccio-

"Anch'io, piccola." -sussurro e poco dopo premo le mie labbra sulla sua spalla- 

"Mi prometti delle cose?" -mi domanda, ritornando a guardarmi negli occhi e io annuisco, asciugandole con delle dolci carezze le sue guanciotte bagnate dalle lacrime- "Mi prometti che non finirà mai tra noi? E che questo nostro sogno si realizzerà un giorno?" -mi chiede, non distogliendo nemmeno per un attimo il suo sguardo dal mio-

"Lo prometto, piccola. Questa è una promessa." -le rispondo e lei sorride, alzandosi di nuovo sulle punte e io mi abbasso leggermente verso il suo viso, e subito le nostre labbra si toccano in diversi baci a stampo. Il nostro amore è per sempre e io non voglio nessun'altra, a parte lei, al mio fianco. 
Un giorno vorrei incoronare il nostro grande amore con il matrimonio, vedere girare per casa tante piccole Stacie, ma quello che voglio di più di tutto è stare con lei per sempre. Invecchiare, con lei al mio fianco!-

...POV STACIE...

Per me sono davvero importanti le promesse. E lui, questa sera, mi ha promesso che un giorno saremo marito e moglie, che avremo dei bambini insieme e che invecchieremo uno al fianco dell'altro. E tutto questo è il mio più grande sogno!
Ma queste non sono le uniche promesse che mi ha fatto..

<< Inizio flashback...

Mi accoccolo sul suo petto, dopo aver finito di fare l'amore e lui inizia a coccolarmi con dolcezza, tenendomi stretta a sé...

"Amore.." -lo richiamo, accarezzando la leggera peluria del suo petto-

"Cosa c'è?" -mi domanda dolcemente, sentendo le sue dita accarezzare la mia spalla e scendere giù, lungo il mio braccio-

"Puoi farmi delle promesse?" -gli domando, alzando la mia testa dal suo petto e proietto subito i miei occhi nei suoi-

"Certo. Quali?" -mi domanda con un dolce sorriso, lasciandomi una tenera carezza tra i capelli-

"Mi prometti che non mi tradirai mai? Che non guarderai mai un'altra donna, come guardi me? Che non desidererai mai un'altra donna, oltre che me?" -gli chiedo, guardandolo dritto negli occhi. Questa è una delle mie tante paure.
Ho paura che lui un giorno si stanchi di me. 
Ho paura che trovi un'altra donna molto più bella, molto più attraente di me. 
Ho paura che inizi a trovare la nostra relazione noiosa per via della mia età, della nostra differenza di età.
Ho paura che mi lasci e che tra noi finisca.-

"Te lo prometto, piccola." -mi risponde, sorridendomi dolcemente e io premo le mie labbra sulle sue- 

Fine flashback >>

Per me le promesse valgono tantissimo e lui mi ha fatto delle promesse davvero importanti, che hanno tranquillizzato un po le mie paure.
Forse sono una sciocca a credere così tanto nelle promesse, ma per me valgono davvero moltissimo.

"Sono davvero stanchissima!" -sbuffo per la stanchezza, entrando in casa di Steve con lui dietro di me. È stato un meraviglioso matrimonio, ma davvero lunghissimo. Siamo arrivati a casa che sono le due di notte!- "E poi i piedi mi fanno malissimo." -mi lamento e sbuffando mi tolgo quelle scarpe con il tacco- "Andate al diavolo!" -sbotto alle mie scarpe e fulminandole le lancio sul pavimento, sentendo Steve alle mie spalle ridacchiare-

"Sei contenta che per un'intera settimana saremo soli-soletti?" -mi domanda lui, abbracciandomi da dietro e io faccio un piccolo sorriso, lasciando cadere la mia testa all'indietro, sulla sua spalla, mentre raggiungiamo insieme le scale. Lance e Rosie partiranno per il loro viaggio di nozze. Un'intera settimana alle Maldive e devo ammettere che li invidio parecchio. E il mio fratellone ha chiesto a Steve di occuparsi di me per tutta la loro assenza, per cui, per un'intera settimana, starò da lui!-

"Sono contentissima, anche se li invidio parecchio!" -gli rispondo e lo sento sorridere, mentre mi stampa bacetti umidi sul collo- "E tu? Sei contento?" -gli domando, allungando la mia mano tra i suoi morbidi capelli-

"Se sono contento?" -mi domanda, voltandomi verso di sé e io sorrido, osservandolo- "Sesso sfrenato tutte le notti!" -esclama entusiasta, spingendomi dalla pancia e di conseguenza finisco sdraiata sul suo letto e un secondo dopo lui è sopra di me, a riempirmi il collo di baci-

"Steve!" -lo richiamo, mordendomi il labbro inferiore sorridendo- "Sono stanca." -sussurro e inizio ad ansimare per ogni suo bacio così eccitante-

"Stanca-stanca?" -mi domanda, allontanandosi dal mio collo e proietta subito i suoi occhi nei miei-

"Stanca-stanca." -confermo e lui sbuffa, rubandomi un bacetto sulle labbra-

"Nemmeno cinque minuti? Voglio fare l'amore con te." -sussurra, riprendendo a baciarmi il collo e io sorrido, chiudendo gli occhi-

"Nemmeno cinque minuti, amore. Sono davvero stanca, ho ballato tutto il tempo." -gli rispondo e poco dopo mi mordo il labbro inferiore-

"Mi bastano anche tre minuti." -esclama vogliono, abbassando di poco lo scollo del mio vestitino ed essendo che non indosso il reggiseno, le sue labbra e la sua lingua iniziando a torturarlo-

"Steve, no! Fermo!" -esclamo, prendendogli il viso tra le mani e subito lo allontano dal mio seno- "Sei impazzito?" -gli domando sconcertata, tirando su il mio vestitino per coprirmi-  

"Sono pazzo di te!" -sussurra maliziosamente e io lo fulmino- 

"Sono stanca, voglio andare solo a dormire." -ribadisco seria, guardandolo dritto negli occhi e lui sbuffa, lasciandosi cadere al mio fianco-

"Due minuti? Mi accontento." -esclama con faccino da cucciolo e io scoppio a ridere, osservandolo-

"Non se ne parla." -gli rispondo, scuotendo la testa e lui sbuffa un'altra volta. Mi fa impazzire il fatto che mi desideri così ardentemente e devo ammettere che mi piacerebbe fare l'amore con lui, ma rischierei davvero di addormentarmi nel durante. No, non se ne parla! Sarebbe imbarazzante addormentarsi.- "Amore.." -lo richiamo, voltandomi a guardarlo al mio fianco, entrambi sotto le coperte e noto che abbia gli occhi chiusi-

"Mh, cosa?" -sussurra e dal tono di voce capisco che sia sul punto di addormentarsi. È stanchissimo anche lui.-

"Mi stringi?" -gli chiedo, osservandolo e lui, senza dire una parola apre gli occhi, sdraiandosi in un fianco, ritrovandoci faccia a faccia e dopo avermi lasciato un dolce bacio sulla fronte, mi stringe contro il suo petto e io sorrido, chiudendo subito gli occhi, beandomi del suo profumo e delle sue coccole che mi cullano-

"Notte, piccola." -sussurra e a me spunta un piccolo sorriso-

"Notte." -sussurro pianissimo e in men che non si dica mi ritrovo tra le braccia di Morfeo-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^

Ed ecco tutto per voi un nuovo capitolo...
Come vi sembra? Lasciatemi qualche recensione con le vostre opinioni ^_^
 
Vi mando un grande bacio.
Alla prossima.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Il ritorno! ***


Capitolo ventuno) Il ritorno!

Sette anni dopo...

...POV STACIE...

Al suono della sveglia, sbuffo. 
Sette lunghissimi anni sono passati e sono cambiate così tante cose.
Io in primis... Sono una donna di ventitré anni e il mio corpo non è più quello di sette anni fa. Sono più matura, sono più donna.
Poi sono cambiate e successe tante altre cose. Alcune belle, altre meno.

"Mamminaaa, ho fatto la pipì a letto!" -urla il piccolo Jaxon, dalla sua cameretta e di conseguenza sbuffo, togliendomi le coperte da dosso per potermi alzare dal letto. 
Sono diventata mamma cinque lunghi anni fa. 
Sono mamma di un bellissimo bambino di cinque anni, con una testolina castana e due splendidi occhi color cioccolato.
Sono diventata mamma a quasi diciannove anni. 
Sono diventata mamma dopo due lunghi anni di relazione con Steven, ma oramai finita.
E da cinque lunghi anni che io e quello che ho sempre creduto essere l'uomo della mia vita, non stiamo più insieme. Ed è finita a causa sua, non a causa mia!-

"Perché non sei andato in bagno, invece di fare pipì a letto?" -gli domando, togliendogli la coperta di Spiderman da dosso-

"Perché ho fatto un brutto sogno." -mi risponde, mettendosi seduto e io, sospirando, lo prendo in braccio-

"Un brutto sogno?" -gli domando, incamminandomi verso il bagno per potergli fare il bagnetto e quasi inciampo su un giocattolo lasciato in mezzo- "Maledizione!" -sbotto, mentre il mio bambino ride, aggrappandosi a me- "Non ridere, Jaxon!" -lo ammonisco e lui non smette, e la sua dolce risata mi porta a sorridere. 
Jaxon è la cosa più bella che potessi fare. La cosa più bella che mi potesse capitare. Da quando è nato la mia vita è diventata molto più bella, anche se non è stata facile. 
Ho scoperto di aspettare un bambino dopo un lungo mese dalla rottura con Steve. Dopo un lungo mese che è sparito completamente dalla mia vita e dalla vita degli altri. 
Jaxon è cresciuto senza il suo papà e Steve non sa minimamente di avere un figlio, di essere diventato papà. L'ho cercato per mesi, mettendo da parte il dolore, il rancore, la delusione, la rabbia che provavo nei suoi confronti, per potergli dire della gravidanza, ma non sono mai riuscita a trovarlo, a rintracciarlo in nessun modo. Nemmeno i suoi genitori sapevano nulla. È sparito completamente nel nulla. È sparito dalla mia vita e dalla vita di Lance, come gli aveva chiesto di fare cinque lunghi anni fa. Non abbiamo avuto più sue notizie. Non sappiamo dove sia, se sia ancora vivo, nulla. È sparito e basta!-

"Mammina, devo per forza andare all'asilo?" -mi domanda il mio bambino, seduto sul mio grande letto matrimoniale, con in dosso un jeans, una camicetta bianca e sopra di essa un maglioncino rosso. Ai piedi un paio di scarpette da ginnastica bianche, con due strisce rosse ai lati. Davvero adorabile! Adoro vestirlo e comprargli nuovi vestitini. Sono così piccini!-

"Aha, per forza." -gli rispondo, passandomi sulle labbra il mio solito rossetto rosso. Ho deciso di indossare un pantalone a vita alta, verde militare, abbinati ad una camicetta in pizzo a manica lunga, grigiastra. Ai piedi un sandalo aperto, con tacco alto, abbinati perfettamente alla mia camicetta. Per quanto riguarda la borsa, invece, oggi indosserò una borsetta a spalla, nera, con incastonati nel tessuto in pelle dei diamanti. Amo questa borsa, appena l'ho addocchiata è stato amore a prima vista!- "Metti sulle spalle lo zainetto." -dico al mio bambino, mentre mi sistemo allo specchio i miei lunghi capelli, mossi sulle punte. Negli ultimi anni ho cambiato per fino il colore dei miei capelli. Li ho tinti di un biondo platino. Adoro come mi stanno e incorniciano il mio viso.-

"Uffa, non voglio andare all'asilo!" -sbuffa lui, uscendo dalla mia camera da letto a passo d'elefante e io sorrido, andandogli dietro-

"Coraggio, amore mio! Io, alla tua età, adoravo andare all'asilo." -gli dico, aiutandolo a mettersi sulle sue piccole spalle lo zainetto di Spiderman. Adora questo supereroe. Dice che vorrebbe essere come lui per proteggermi dal male!-

"A me non piace, mammina. Voglio venire a lavoro con te." -mi dice, tenendo stretta la mia mano con la sua piccolina, mentre chiudo a chiave la porta d'ingresso del nostro appartamento. Jaxon è molto legato a me. È un vero mammone. Non vuole andare all'asilo, non perchè non gli piaccia, ma semplicemente perché non vuole staccarsi da me.- 

"Non puoi venire a lavoro con me." -gli rispondo, accarezzandogli la testolina, mentre camminiamo uno al fianco dell'altro, verso l'ascensore. 
Viviamo in un grande condominio con circa una ventina di piani, e il nostro appartamento si trova precisamente al quarto piano. 
L'abitazione di per sé non è molto grande, ma decisamente perfetto per me e il mio bambino. 
L'ingresso dà subito il benvenuto al soggiorno, che ho arredato con un divano nero a quattro posti, abbellito da cuscini rossi, di vario tipo. Un tavolino in vetro, situato davanti ad esso e posizionato al centro di un grande tappeto rosso. Alla destra del divano, una grande finestra che si affaccia alla città, abbellita da due grandi e lunghe tende rosse, con qualche ricamo in nero. Davanti al divano si trova un muro, tinto da un meraviglioso color bordeaux, che divide il soggiorno dalla cucina, grazie al muro ad arco. Attaccato al muro si trova il televisore da quaranta pollici, e sotto ad esso un mobiletto nero, abbellito da vari soprammobili e vasi con dei fiori.
La cucina, invece, è molto più piccola del soggiorno. Al centro di essa si trova un bancone con tanto di fornelli e alla destra di esso si trova il resto della cucina, di un color senape, con lavello e vari sportelli. Al muro davanti l'entrata della cucina e alla sinistra di essa si trovano due finestre, che portano un sacco di luce, abbellite da delle tendine bianche in pizzo. E sempre alla sinistra, si trova un piccolo tavolo dove poter mangiare.
Alla destra della cucina si trova un corridoio, dove porta alle altre tre stanze. 
Nella prima porta, alla sinistra, si trova la mia camera da letto, arredata da un grande letto matrimoniale, posizionato contro il muro davanti alla porta e sotto una finestra, abbellita da una lunga tenda verde, che ricade lungo ai lati del letto. Sotto il mio letto si trova un grande tappetto verde, per restare in tinta, e ai lati di esso due piccoli comodini bianchi. Alla sinistra si trova un grande armadio bianco e a specchio. E per finire, alla destra, un comò bianco, con specchio. Usciti dalla mia camera da letto, la seconda porta sempre a sinistra, ti porta al piccolo bagno, composto da una vasca, un gabinetto e un lavandino, dove sopra di esso si trova un grande specchio, abbellito il tutto da un mobile in legno e una tenda azzurra, appesa alla piccola finestra. Una volta usciti dal bagno, la terza ed ultima porta, sempre alla sinistra, si trova la cameretta del mio bambino, arredata da un piccolo letto in legno, situato davanti la porta, sotto alla finestra, abbellita da una tenda blu e rossa, firmata Spiderman. Un armadio a due ante alla sinistra e una scrivania alla destra. Al centro della stanza un enorme tappeto, di Spiederman pure quello, e vari giocattoli sparsi qua e là.
Un appartamento davvero carino!- 

"Allora non puoi venire tu con me, all'asilo?" -mi domanda il mio bambino, abbracciandomi una gamba e io sorrido, accarezzandogli la testolina-

"No, piccolo. Non si può." -gli rispondo, voltandomi a guardare le porte dell'ascensore, che scende piano dopo piano e lui sbuffa-

"Uffà!" -esclama con un adorabile broncio e io sorrido osservandolo, mentre l'ascensore si ferma al piano terra e subito si aprono le porte- 

"Andiamo." -esclamo, portando una mia mano sulla sua schiena per invitarlo a camminare e insieme facciamo due passi, ma nel ritrovarmi davanti Steven, fermo fuori dall'ascensore a fissarmi, mi blocco di colpo e si stanno per chiudere di nuovo le porte, ma lui prontamente posa davanti ad esse una sua mano per riaprirle, non smettendo di fissarmi. E il cuore mi si ferma. Non riesco a credere, che dopo cinque lunghi anni, lui sia qui, davanti ai miei occhi. E il tempo sembra essersi fermato e il dolore che credevo non provare più, torna. Lo stesso dolore lancinante che ho provato cinque anni fa. Lo stesso che mi ha distrutta, che mi ha devastata. Lo stesso che mi ha portata ad odiarlo con tutta l'anima, con tutte le mie forze. E mi ritornano in mente quelle immagini che credevo aver dimenticato. Quelle immagini che mi hanno ferita, mi hanno delusa, mi hanno distrutta..

<< Inizio flashback...

Sorridendo, entro in casa di Steve con le mie chiavi. Non viviamo ancora insieme, ma stiamo pensando seriamente di andare a convinvere. Passo gran parte delle giornate qui, a casa sua, e a volte capita anche che rimango a dormire. È come se già stessimo vivendo insieme e la cosa mi piace parecchio. E poi amo fargli improvvisate al mattino presto. Andare da lui e svegliarlo con i miei baci. Dice che preferisce svegliarsi così, piuttosto che sentir la voce meccanica della sua sveglia. E questa mattina non cambia niente dalle altre. Infatti, come faccio ogni giorno, entro in camera sua con un sorriso stampato sulla faccia e quello che vedono i miei occhi, pian piano me lo fanno svanire nel nulla. E forse questa mattina non è uguale alle altre.
Sento il mio cuore andare in frantumi.
Sento un dolore lancinante al petto che non avevo mai provato in vita mia e che non mi fa respirare. 
Sento l'intero mondo crollarmi addosso. 
E quest'oggi ho capito quello che aveva provato Mitch, sette lunghi anni fa, nel vedermi con Steve salire in camera mia, perché io, adesso, sto provando il suo stesso dolore nel vedere il mio Steve, a letto e quella al suo fianco non sono io.
Il dolore che provo nel petto mi comprime così forte, che non mi fa respirare. Ho bisogno d'aria. Ho bisogno di una boccata d'aria fresca, così lentamente inizio a indietreggiare per poter uscire da camera sua, da quella che consideravo anche casa mia, e i miei occhi non vogliono smettere di rimanere fissi su di loro e mentre continuo a indietreggiare, inciampo su una scarpa con il tacco messa in mezzo e finisco a terra..

"Maledizione!" -sussurro con le lacrime agli occhi, ma il dolore che sento per la caduta è nulla in confronto a quello che provo dentro. Che provo nel cuore. E forse il mio tonfo, sveglia Steve, che rimane seduto sul suo letto a fissarmi-

"Piccola!.." -mi richiama lui, portando una sua mano tra i suoi capelli e io scuoto la testa. Dopo essere stato a letto con quella gattamorta di Victoria, ha anche il coraggio di chiamarmi ancora in quel modo? Come se nulla fosse poi!-

"Come puoi chiamarmi piccola, dopo quello che hai fatto?" -quasi urlo, alzandomi in piedi-

"Non urlare che mi sta scoppiando la testa." -mi ammonisce e io scuoto la testa. Come può far finta di niente? Come può essere così indifferente? È stato a letto con quella stronza e lui ha perfino il coraggio di chiedermi di non urlare?-

"Ma che succede?" -domanda quella gattamorta, nel svegliarsi e Steve, nel sentire la sua voce, si volta di scatto verso di lei-

"Oh cazzo!" -quasi sussurra lui-

"Mi fai schifo, Steven." -affermo rabbiosa e lui si volta a guardami-

"No-no-no, aspetta! Lasciami spiegare." -esclama, alzandosi velocemente dal letto e vederlo totalmente nudo mi da la conferma che siano stati realmente a letto insieme-

"COSA C'È DA SPIEGARE?" -urlo, afferrando una sua scarpa da terra e un secondo dopo gliela scaravento addosso, ma lui prontamente la scansa- 

"Piccola, aspetta. Non è come sembra, davvero." -mi dice lui, avvicinandosi a me-

"STA LONTANO DA ME." -continuo ad urlare, spintonandolo lontano da me con la forza- "MI FAI SCHIFO, STEVEN. MI FAI DAVVERO SCHIFO. COME HAI POTUTO FARMI QUESTO? EH? MI FIDAVO DI TE E TU SEI ANDATO A LETTO CON QUELLA STRONZA!" -sono davvero furiosa. La rabbia, la delusione hanno preso il soppravvento, mentre continuo a spintonarlo con forza e a colpirlo con dei pugni- 

"CAZZO, FERMATI!" -urla lui con le lacrime agli occhi, afferrandomi entrambi i polsi e io inizio a piangere senza freno e a singhiozzare- "Non ricordo un cazzo di quello che sia successo. Ricordo soltanto che ieri sera l'ho incontrata al pub. Lei continuava a provarci con me, ma io ti giuro, ti giuro Stacie, che ho sempre tenuto le distanze, devi credermi. Poi sono andato al bagno e quando sono tornato al bancone per finire il mio drink, non lo so, dopo qualche istante ho iniziato a sentirmi male, strano e lei si è proposta di accompagnarmi a casa. Poi il nulla. Il vuoto. Credimi, piccola." -quasi mi prega lui con le lacrime agli occhi-

"Non puoi dare a me tutta la colpa di quello che è successo stanotte. Che per la cronaca, è stato pazzesco!" -esclama quella gattamorta con un ghignetto dipinto sulla faccia e subito riceve uno sguardo fulmineo da parte di Steve-

"Sta zitta! Tu sei soltanto una puttana. Che cazzo mi hai messo nel drink? Eh?" -le domanda lui furioso-

"Mi stai davvero accusando di averti drogato? Cavolo, non credevo che fossi senza palle. Accusarmi di un qualcosa che hai voluto anche tu ardentemente." -esclama lei sconcertata, alzandosi dal suo letto pronta a rivestirsi-

"Piccola, non starla a sentire! Non ricordo nulla, ma sono sicuro che mi abbia drogato." -afferma convinto lui, ritornando a guardarmi negli occhi-

"Ti sembro così stupida, Steven?" -gli domando seria, fissandolo dritto negli occhi. Non può davvero credere che io mi beva questa scusa. Perché altro non è. È solo una patetica scusa!-

"Cosa? No." -mi risponde, allungando la sua mano per accarezzarmi, ma io mi allontano disgustata-

"Allora sei tu stupido, se pensi che io mi beva una cosa del genere. Ti ha drogato, Steve? Davvero? Ma sii più bravo a inventarti cazzate!" -esclamo serissima e sento quella gattamorta ridacchiare, mentre si sistema i vestiti-

"Mi conosci. Lo sai che vivo solo di te, non ti avrei mai fatto una cosa del genere se fossi stato in me." -mi dice con quegli occhi che ho sempre amato così tanto, pieni di lacrime, ma quest'oggi provo solo odio nei suoi confronti, rabbia, delusione, dolore.-

"Oh, ma guarda? È appena successo il contrario. Mi hai tradito, Steven. E tu non puoi neanche minimamente immaginare quello che mi hai causato dentro." -gli rispondo e cerco come posso di non piangere. Non voglio farlo. Non di nuovo. Non davanti a lui e tanto meno davanti quella gattamorta.-

"Piccola.."

"Non voglio starti a sentire. Voglio solo che tu sparisca dalla faccia della terra!" -esclamo rabbiosa e poco dopo mi volto e velocemente esco da quella maledetta camera da letto, che è stata sempre testimone del nostro grande amore.-

"Aspetta, aspetta. Ehi-ehi-ehi!" -esclama, afferandomi dal un polso-

"LASCIAMI!" -urlo in lacrime, voltandomi verso di lui di malo modo- "NON TOCCARMI. MI FAI SCHIFO." -urlo, spintonandolo lontano da me- "Non voglio più vederti. Ho chiuso, Steven!" -esclamo e poco dopo, di corsa, esco da quella maledetta casa e corro. Corro lontano da lì. Lontano da lui.-

Fine flashback >>

Credevo di aver dimenticato tutto questo. Credevo di averlo rimosso dai miei ricordi. Invece sono tornate nella mia mente quelle orribili immagini. Quell'insopportabile dolore che mi comprire il petto. Ed è inutile dire che Lance si era arrabbiato a dir poco con lui, che l'aveva massacrato di botte e gli aveva ordinato di sparire dalla mia vita e dalla sua. E poi se ripenso a Victoria mi sale una rabbia indescrivibile. Quella gattamorta che mi ha rovinato la vita. Quella gattamorta che non faceva altro che provarci ogni santo giorno con quello che era il mio uomo. E lui mi aveva assicurato che non le interessava e invece. E invece ci è andato a letto. 
Steven Walker non ha solo tradito me, ma anche tutte quelle promesse fatte e non mantenute. 
Posso dire che Steven Walker mi abbia rovinato la vita. Me l'ha distrutta.

"Eccomi, amore. Scusa l'attesa, ma non riuscivo a trovare il cellulare in auto." -esclama questo, una ragazza bionda, affiancandolo e prendendolo sottobraccio. Ma lui non le presta molta attenzione. I suoi occhi color cioccolato sono fissi su di me e la ragazza se ne accorge, infatti si volta a guardarmi-

"Andiamo." -sussurro al mio bambino, prendendolo per mano e non calcolando più Steve, raggiungo insieme a Jaxon il grande portone in vetro del condominio. Amore. Quella ragazza l'ha chiamato amore. E non so spiegare quello che ho provato. Sentir chiamare Steve in quel modo -nello stesso modo che usavo io per chiamarlo- da un'altra donna è stato al quanto strano. E poi il nostro rincontro, oltre a far tornare tutto quello che credevo di aver dimenticato, mi ha scombussolato. Soprattutto venir a sapere che sta insieme ad un'altra donna. Si è rifatto una vita, con un'altra e sono felice per lui.. O almeno credo di esserlo. 
In questi cinque lunghi anni ho cercato pure io di rifarmi una vita con un altro uomo. Ho avuto parecchie storie, ma non sono state mai nulla di serio, forse perché, adesso, ho paura a fidarmi troppo di un uomo. Ho paura di soffrirne ancora, come ho sofferto per la storia più importante della mia vita.- 

"Mammina, posso portare con me Osso?" -mi domanda Jaxon, indicandomi con il suo piccolo indice il gattino arancione, che vive nei dintorni del condominio senza padrone e che ha deciso di chiamare Osso, mentre raggiungiamo la mia auto. Una Lancia Ypsilon blu, con finestrini oscurati-

"No, piccolo. Non puoi portarlo con te." -gli rispondo, aprendo la portiera della mia macchina e lui, con difficoltà sale a bordo e con il mio aiuto si mette comodo sul suo seggiolino- "Su, indossa la cintura!" -lo incoraggio, aiutandolo con essa-

"Mammina, chi era quel signore?" -mi domanda all'improvviso e io mi blocco per un secondo. Cosa dovrei dirgli, adesso? Che quel signore è il suo papà? Quando ha iniziato a chiedermi perché lui non avesse un papà come i suoi compagnetti d'asilo, io gli ho risposto, dicendogli che il suo papà lavorasse in giro per il mondo e che fosse davvero molto impegnato per poter tornare a casa. Non ho mai avuto il coraggio di dirgli la verità. Non volevo che si sentisse abbandonato, anche se Steve non sapeva nemmeno della sua esistenza, prima di oggi. Non so davvero che cosa fare adesso. 
Al momento sento ancora una rabbia nei confronti di Steve. Una rabbia per avermi tradita. Una rabbia per avermi distrutto. Una rabbia per essere sparito dalla mia vita. E al momento è proprio l'ultima persona che vorrei rivedere, con cui vorrei parlare. So che dovrò dirgli, prima o poi, che Jaxon è suo figlio, ma non mi sento ancora pronta di parlargli di nuovo. Di farlo entrare, di nuovo, nella mia vita!- 

"Fai attenzione!" -esclamo, tenendo forte mio figlio dal braccio, per evitare che cada, dato che è inciampato sul gradino del marciapiede e lui sbuffa-

"Sono inciampato, mammina!" -esclama e io sorrido, intenerita-

"Lo so, l'avevo notato." -gli dico divertita e lui sorride. Jaxon è davvero la cosa migliore che mi sia successa nella vita. 
Dopo un mese dalla rottura con Steve, aver scoperto di aspettare un bambino da lui è stato devastante. Non potevo credere di aspettare un figlio dall'uomo che mi aveva distrutta. Ma vedere pian piano la mia pancia crescere, vedere e sentire Jaxon crescere e muoversi dentro di me, mi ha dato serenità. Mi ha dato la forza di rialzarmi, di andare avanti con la mia vita e di dimenticare tutto il male che mi aveva fatto Steve. Avevo perfino messo da parte tutta la rabbia, il rancore che provavo nei suoi confronti per potergli dire della gravidanza, ma non sono mai riuscita a trovarlo. Aveva perfino cambiato numero di cellulare. Era sparito totalmente dalla mia vita, dalla vita di mio fratello. E ancora fatico a crederci che sia tornato. E forse sarà perfino un mio condomino!-

"Ehi sorellina." -mi saluta allegro mio fratello, raggiungendomi al cancello dell'asilo, tenendo per mano Garret, suo figlio. Lance e Rosie hanno avuto cinque anni e mezzo fa il piccolo Garret, il mio adorato e meraviglioso nipotino. È un bambino dolcissimo, con una testolina castana e due occhi meravigliosi azzurri, ereditati dal suo papà.-

"Ciao." -gli regalo un piccolo sorriso, mentre Garret mi abbraccia entrambe le gambe-

"Ciao, zietta!" -mi saluta lui con un dolcissimo e grande sorriso, e io glielo ricambio, accarezzandogli i capelli- "Dov'è Jaxon?" -mi domanda, guardandosi intorno nel cortile-

"Sta giocando con le foglie." -gli rispondo, indicando il mio bambino vicino ad un alberello dal quale si diverte a staccare le foglie verdi... E a mangiarsele!- "Oh santo cielo! Jaxon non si mangiano le foglie!" -rimprovero mio figlio e lui tira fuori la lingua, spuntando la foglia con una smorfia di disgusto-

"Mammina, è orribile!" -mi urla lui e io sospiro, mentre Lance, al mio fianco, ride- 

"Vai a giocare con il tuo cuginetto." -esclama mio fratello, incoraggiando Garret a raggiumngere Jaxon e subito lui gli corre incontro- "Che hai?" -mi domanda una volta rimasti soli-

"Perché questa domanda?" -gli chiedo, controllando mio figlio e mio nipote-

"Non lo so. Non ti vedo bene, cucciola." -mi risponde, portando una sua mano sulla mia spalla e io mi volto a guardarlo negli occhi-

"Sto bene, Lance." -lo rassicuro. Non so davvero come potrebbe reagire nel venire a sapere che Steve sia tornato. Ho paura a dirglierlo. Ho paura della sua reazione. Ho paura che vada da lui. 
Ha sofferto anche lui con me. Si fidava ciecamente anche lui di Steve. E sapere che mi avesse fatto del male, che mi avesse tradita, l'ha distrutto, deluso parecchio, oltre che ha fargli provare una rabbia indescrivibile. Ricordo ancora oggi tutti i pugni che gli ha tirato e un Steve inerme, che si faceva picchiare. E se non fosse stato per Mitch che ha fermato la sua furia, lo avrebbe ucciso a furia di colpirlo. 
Ha distrutto anche la vita di mio fratello. Si fidava di lui e lui ha tradito la sua fiducia, oltre che la mia.-

...POV STEVEN...

"Sono così eccitata all'idea di vivere insieme!" -esclama Meredith, scendendo dall'auto subito dopo di me e io non dico nulla. Rimango solo immobile a fissare la città davanti ai miei occhi, che non vedevo da ben cinque lunghissimi anni. Meredith Miller, è così che si chiama la mia ragazza. Stiamo insieme da soli tre mesi e ci siamo conosciuti in Italia, dove ho vissuto per tutti questi anni. Lei era lì, in vacanza e io mi ero totalmente trasferito in Italia. La prima volta che ci siamo incontrati, devo ammettere che l'ho trovata una ragazza viziata, snob e con la puzza sotto al naso, e se devo dirla tutta è proprio così Meredith. È figlia di ricchi avvocati e i genitori le danno più soldi, che affetto.
All'inizio mi ha fatto una corte spietata. Lei è la classica ragazza viziata, che non le piace farsi dire di no. Mi ha conquistato, ma non mi ha fatto innamorare. Almeno non al tal punto da farmi impazzire completamente. L'unica donna che sia mai riuscita a farmi perdere completamente la testa è stata solo una nella mia vita. 
Mi sono trasferito in Italia perché qui, a Los Angeles, non avevo più nulla. Nessuno. Ho perso l'amore della mia vita per un errore di cui non ricordo nulla e mio fratello, il mio migliore amico. Non mi era rimasto nulla. Solo la rabbia, la delusione di Stacie e di Lance..

<< Inizio flashback...

"Stacie!" -la richiamo, fissando la sua finestra- "Piccola, ti prego." -la supplico ad uscire sul suo balcone- "Perdonami. Lo sai che ti amo più di ogni altra cosa al mondo e che non ti avrei mai fatto una cosa del genere se fossi stato in me. Esci, piccola. Parliamone e risolviamola insieme." -quasi la prego, fissando la sua finestra, ma appena sento il portone d'ingresso aprirsi, mi volto subito a guardarlo e noto un Lance, uscire furioso da casa sua- "Lance.."

"DEVI LASCIARE IN PACE MIA SORELLA!" -urla lui fuori di sé, sgangiandomi un pugno micidiale in pieno viso, facendomi finire contro un automobile e dopo quel pugno ne susseguno tanti altri, tutti sempre più forti e io non avevo mai visto il mio migliore amico così furioso con me. Così deluso. Ma decido di non reagire a nessuno dei suoi colpi. Mi merito tutto questo. Mi merito ogni suo pugno in faccia. Mi merito la sua furia addosso. Quello che ho fatto a Stacie, non me lo perdonerò mai!-

"Ehi-ehi, Lance! Basta!" -quasi urla Mitch, afferrandolo e con la forza lo allontana da me, che inerme sto steso a terra sanguinante- 

"Sei un figlio di puttana!" -mi sputa questo il mio migliore amico, puntandomi l'indice contro, mentre il mio sguardo si posa su Stacie, stretta dalle braccia di Rosie, mentre piange nel guardarmi- "Devi sparire! Ti voglio fuori dalle nostre vite, Steven. Ti voglio fuori dalla vita di mia sorella. Non voglio più vederti girarle intorno. Devi lasciarla in pace. Mi sono fidato di te e tu sei solo riuscito a distruggere mia sorella. Le hai spezzato il cuore, gliel'hai disintegrato e io ti voglio lontano da qui. Lontano da mia sorella, lontano dalle nostre vite." -mi dice, stringendo le mani a pugno e poco dopo raggiunge sua sorella e insieme raggiungono l'ingresso di casa loro, mentre lo sguardo di Stacie è fisso su di me-

"Ti amo." -le dico e lei non dice niente. Si volta soltando dall'altro lato in lacrime e poco dopo spariscono dietro il portone-

Fine flashback >>

Il giorno dopo sono partito. Sono sparito dalle loro vite, come desideravano. Per cinque lunghi anni non li ho mai più cercati e loro non hanno mai cercato me. 
Per una sola cazzata ho perso tutto. La donna che amavo immensamente e il mio migliore amico, che consideravo il fratello che non ho mai avuto. 
Sono sparito dalle loro vite, da Los Angeles.. E devo ammettere che mi era mancata. All'inizio non ci volevo tornare qui, ma Meredith è una ragazza molto persuasiva e non le piace farsi dire di no. Mi ha convinto a tornare con lei. Non voleva lasciarmi in Italia e tornare a casa senza di me, così mi sono fatto convincere. E adesso eccomi qui.. di nuovo a Los Angeles. Di nuovo a casa!

"Credo di aver lasciato il cellulare in auto." -esclama Meredith, mentre cerca nella sua gigantesca borsa di marca- "Torno subito." -mi sorride e dopo avermi lasciato un bacio all'angolo della bocca, raggiunge di nuovo l'automobile-

"Io entro." -le dico, raggiungendo il portone d'ingresso in vetro del condominio-

"Ok." -mi risponde lei, mentre raggiungo l'ascensore. Abbiamo comprato un appartamento al quarto piano. Beh non proprio noi, ma i genitori di Meredith. All'inizio, ad essere sincero, non avevo accettato il fatto di farmi pagare un appartamento dai genitori della mia ragazza, ma poi mi sono fatto convincere da Meredith. Lei voleva un attico, in un lussuosissimo edificio, ma non fa per me il lusso. Non mi sarei sentito a mio agio, così sono riuscito a convincerla a farci comprare un appartamento dignitoso, ma non fastoso.-

"Andiamo." -esclama una voce femminile da dentro l'ascensore e il mio cuore inizia a martellare a più non posso nel riconoscerla. Riconoscerei la voce di Stacie tra mille. E infatti è proprio lei. E nel ritrovarmi davanti, si blocca di colpo e rimaniamo a fissarci dritto negli occhi. Sapevo che tornando qui, prima o poi, l'avrei rincontrata, ma non credevo così in fretta. Non credevo che l'avrei rivista al mio arrivo. Ed è cambiata così tanto in questi anni. Adesso è una donna. Una bellissima, stupenda donna. E ha cambiato perfino colore dei capelli. E se devo dirla tutta non la ricordavo così bella e non so cosa sto provando nel rivederla. Di riaverla, di nuovo, a pochi passi da me!-

"Eccomi, amore. Scusa l'attesa, ma non riuscivo a trovare il cellulare in auto." -esclama Meredith, affiancandomi e prendendomi sottobraccio. Ma io non le sto prestando molta attenzione. I miei occhi sono fissi su Stacie. Non riesco a smettere di guardarla. Di osservarla. Di contemplarla. E la mia ragazza se ne accorge, infatti si volta a guardare la mia ormai ex ragazza.-

"Andiamo." -sussurra Stacie al bambino con lei, prendendolo per mano e non calcolandomi più, raggiungono insieme il grande portone in vetro del condominio. Immaginavo che avrebbe reagito così. Che non avrebbe spruzzato felicità da tutti i pori nel rivedermi e non le do tutti i torti. L'ho ferita, l'ho delusa, l'ho distrutta, l'ho tradita. E io avrei voluto riabbracciarla. Mi sarebbe piaciuto tanto. 
Ho sofferto parecchio la nostra rottura e ho sentito parecchio la sua mancanza. Parecchie volte ho comprato un biglietto d'aereo per tornare da lei, ma poi me la immaginavo chiudermi la porta in faccia e non partivo più. 
Ho rinunciato a lei senza lottare e forse questa è la cosa che rimpiango più nella mia vita. Chissà se lei rimpiange di avermi lasciato andare!-

"Questo appartamento è davvero orribile!... E piccolo." -esclama sconcertata la mia ragazza, guardandosi intorno-

"Ma che dici? È molto accogliente e non è piccolo." -le dico, guardandomi intorno pure io. Non è affatto orribile o piccolo. È molto accogliente e ben arredato. Davvero un ottimo appartamento!-

"Lo dici soltanto perché non sei abbituato al lusso. Io, questo posto, lo chiamerei buco e non appartamento." -esclama lei sconcertata e io alzo gli occhi al cielo. E ci credo che lei lo chiamerebbe buco. È nata e cresciuta nel lusso, per lei questo appartamento è una topaia, invece per me questo è il lusso!-

"Mi aiuti a disfare le valige?" -le domando, aprendo la cerniera del mio trolley-

"Non c'è qualcuno che lo faccia al posto nostro?" -mi domanda lei, raggiungendomi nella nostra camera da letto-

"Qualcuno per disfare le nostre valige?" -le domando con un sopracciglio alzato, voltandomi a guardarla e lei annuisce-

"Sì. Una cameriera." -mi risponde e io ridacchio-

"Non c'è nessuna cameriera, ci tocca disfarle noi." -le rispondo divertito, voltandomi a guardare la mia valigia-

"Io non disfo le valige, non l'ho mai fatto in vita mia. E poi rischio di spezzarmi un unghia." -esclama, mettendosi seduta sulla poltroncina e io alzo gli occhi al cielo, tirando fuori dei miei vestiti- "Posso farti una domanda? E da quando siamo entrati in questo posto che continuo a farmela." -esclama e io annuisco, voltandomi a guardarla negli occhi- "Chi era quella donna?" -mi domanda, riferendosi a Stacie-

"La sorella di quello che era il mio migliore amico." -le rispondo, raggiungendo l'armadio per poter deporre i miei vestiti e preferisco rimanere sul vago. Lei non sa tutta quanta la storia.-

"Quello cos'è?" -mi domanda, indicando il nostro armadio-

"Un armadio?" -le domando divertito e lei alza un sopracciglio-

"Un armadio? Credevo che fosse il ripostiglio." -esclama sconcertata e io scoppio a ridere- "Non ridere! Non c'è una cabina armadio?" -mi domanda, guardandosi intorno e io scuoto la testa, raggiungendo la mia valigia- "Non ci entreranno là dentro tutti i miei abiti, le mie scarpe, le mie borse, i miei gioielli!" -esclama sconcertata-

"Troveremo un'altra sistemazione per le tue scarpe, le tue borse e i tuoi gioielli." -le dico e lei sbuffa. Non sarà facile, per lei, vivere in questo posto. È abbituata a tutt'altro!-

"Tornando al discorso di prima: che cosa è successo tra di voi? Non sembrava felice di rivederti." -esclama, accavallandosi le gambe-

"Non mi va di parlarne." -le rispondo e ammetto di essere stato un po freddo. Ma non mi piace parlare del mio passato. Del mio passato con Stacie. Sinceramente non mi piace nemmeno ricordare tutto il dolore che leggevo nei suoi meravigliosi occhi. Tutta la delusione, la rabbia e l'odio che provava nei miei confronti. Mi fa male ricordare tutto questo.-

"Scusa." -sussurra, alzandosi in piedi e subito mi afferra per un braccio, tirandomi vicina a sé- "Mi dispiace. Lo so che ti fa male ricordare il tuo passato, non avrei dovuto chiedertelo." -esclama dispiaciuta, allacciando le sue braccia intorno al mio collo-

"No, scusami tu. Non dovevo essere così freddo." -le dico e lei mi sorride-

"Nulla." -sussurra e poco dopo le sue labbra sono sulle mie- "Il bambino con lei, invece? Chi era?" -mi domanda, appena si stacca dalle mie labbra-

"Non lo so." -le rispondo, riprendendo a disfare le valige. Non so davvero chi sia quel bambino con Stacie. Non l'avevo mai visto prima di ora. E le domande che mi sorgono sono: si sarà fatta una nuova vita? Avrà al suo fianco un uomo? Magari sta insieme a qualcuno e quel bambino è loro figlio. E in cuor mio spero davvero di no e non capisco davvero il motivo. È da egoista da parte mia pensare questo. Io mi sono rifatto una vita con Meredith e anche Stacie se lo merita!-

"Andrai a trovare Lance? Lance, giusto? È così che si chiama il tuo amico?" -mi domanda e io annuisco-

"Sì, si chiama Lance e no. Non ci andrò." -le rispondo, raggiungendo la cucina con lei che mi viene dietro-

"Perché no? Era il tuo migliore amico, giusto? E ti manca." -dice e io sospiro-

"Meredith, mi odia." -esclamo serio, voltandomi a guardarla-

"Sono passati cinque anni, giusto? Dovresti almeno provarci." -mi consiglia, avvicinandosi a me-

"Io.. Non lo so." -esclamo e non sono così convinto di andare a trovare Lance. Non nego che mi piacerebbe riallacciare i rapporti con lui, con Rosie.. Con Stacie. Ma tutti loro mi odiano. Non credo che mi vorrebbero rivedere. Non dopo tutto quello che è successo!-

...POV STACIE...

"Lance, quando pensi di assumere qualcuno?" -sbotto, portando un ordinazione ad un cliente. Negli ultimi tempi i clienti sono aumentati a dismisura e mio fratello non vuole assumere un cameriere per poter avere una mano in più. Che nervi!-

"Tua sorella ha ragione!" -esclama Rosie, d'accordo con me-

"Ho già assunto qualcuno. Inizierà domani a lavorare!" -ci risponde mio fratello, servendo il pranzo a due clienti-

"Finalmente!" -esclamo, raggiungendo il bancone- "E tu come stai? Non è meglio se rimani a casa?" -domando alla mia cognatina, alle prese con la preparazione del caffè-

"Sono incinta, mica malata!" -mi risponde lei, servendo il cliente e io sorrido, accarezzandole il pancione, oramai al settimo mese di gravidanza. Lance e Rosie aspettano una bella femminuccia e hanno deciso di chiamarla Alicia. 
Tutti noi non vediamo l'ora che nasca, soprattutto il piccolo Garret, che non vede l'ora di giocare con lei, anche se all'inizio non ha preso bene il fatto che sia una sorellina e non un fratellino.-

"Qualcosa non va, Stacie?" -mi domanda Olivia, affiancandomi dietro al bancone. Sia io che la mia migliore amica lavoriamo nel bar-ristorante della mia famiglia. Oramai ci lavoriamo da qualche anno e mi piace, anche se a volte sono un vero disastro.- "Sei più strana del solito oggi!" -esclama e io mi volto a guardarla male- "Non fare l'offesa. Voglio solo dire che sei un po sulle nuvole, beh come sempre dal tronde. Dai, che succede?" -mi domanda. Succede che non faccio altro che pensare a Steven. Ed era da così tanto tempo che non ci pensavo così tanto, che inizia a farmi male la testa!-

"È tornato Steven." -le rispondo, voltandomi a guardarla negli occhi e lei rimane letteralmente a bocca aperta-

"Steven? Steven Walker? Quel Steven?" -mi domanda scioccata e sorpresa-

"Conosci altri Steven?" -le domando, allontanandomi dal bancone, per poter raggiunge un tavolo da pulire e lei mi viene dietro-

"Oh mio Dio! E tu come fai a sapere che è tornato?" -mi domanda, affiancandomi e aiutandomi a pulire-

"Ci siamo incontrati questa mattina. Credo che sia un mio nuovo condomino." -le rispondo e poco dopo sbuffo- "E non era solo." -aggiungo, ripensando a quella biondina che l'ha affiancato-

"Che significa?" -mi domanda perplessa e io mi volto a guardarla negli occhi-

"Che si è rifatto una vita. Con un'altra." -le rispondo e fingo un sorriso. Non so come mi sento. Non so come mi faccia sentire tutto questo.- 

"E questo ti dispiace?" -mi domanda e sembra stranita dalla mia reazione-

"Dispiacere? Assolutamente no! Sono felice per lui." -le rispondo e non so perché, ma questa mia risposta sembra tanto una bugia e non ne capisco le ragioni. Lui è andato avanti, si è rifatto una vita con quella donna e va bene. Va tutto bene.. O almeno credo!-

"Lo ami ancora, Stacie? Mi hai sempre detto di essertene dimenticata, di non provare più nulla, di odiarlo." -esclama lei, osservandomi-

"Infatti è così!" -le rispondo, ma anche questa sembra tanto un'altra bugia. Non so davvero ciò che sto provando al momento. Non capisco. Per cinque anni ho sempre creduto di averlo dimenticato, di non amarlo più, di non provare più nulla per lui. E quando ci ripensavo provavo solo odio nei suoi confronti e allora perché, ora, mi sembra tutto una bugia?-

"Come l'hai trovato?" -mi domanda, osservandomi-

"Più vecchio." -le rispondo, raggiungendo il bancone-

"Dai, non scherzare." -mi ammonisce lei e io sospiro, voltandomi a guardarla negli occhi-

"Cosa vuoi che ti dica? Che l'ho trovato a dir poco fantastico? Ok, va bene, ti accontento: l'ho trovato fantastico." -le rispondo, osservandola- "Si è per fino fatto il ciuffo più chiaro." -aggiungo, ripensando a Steve e devo proprio ammetterlo: più gli anni passano e lui diventa più bello! Anzi, sembra quasi che gli anni per lui non passino mai. È un trentaduenne favoloso!-

"Ook, tu lo ami ancora!" -esclama la mia migliore amica e nel sentirla mi faccio subito serissima. Non mi sono nemmeno resa conto di sorridere come una stupida!-

"No! Non lo amo più." -sbotto e poco dopo raggiungo un tavolo per poter prendere l'ordinazione di alcuni ragazzi. Sono passati cinque lunghi anni e io l'ho dimenticato, non lo amo più, non provo più nulla per lui, ma solo odio. Quello che provo per Steven è soltanto odio!
Lo odio per avermi spezzato il cuore.
Lo odio per avermi tradita.
Lo odio per aver tradito la mia fiducia e tutte quelle promesse fatte e non mantenute.
Lo odio per essere sparito dalla mia vita, senza lottare. Senza lottare per avere il mio perdono. Perché sì, io in cuor mio sapevo che non mi avrebbe mai tradito se fosse stato in sé, ma la rabbia, la delusione, l'orgoglio non me l'ha fatto ammettere prima. E se avrebbe lottato per avermi di nuovo nella sua vita, io l'avrei perdonato. Forse non subito, ma lo avrei fatto.
E io adesso lo odio. Lo odio soltanto!-

"Buongiorno amore mio!" -esclama Theo, salutando allegro la sua ragazza e Olivia si volta a guardarlo-

"Che ci fai qui? Non dovresti essere in ospedale?" -gli domanda lei e poco dopo si stampano un bacio sulle labbra. Theo si è laureato in medicina come sognava, e adesso lavora in ospedale come medico da circa un annetto.-

"Sono passato cinque minuti. Mi mancavi terribilmente." -le risponde lui e poco dopo la riempie di baci, sotto il mio sguardo sorridente. Olivia e Theo stanno insieme da ben sette lunghi anni, oramai. E quando li guardo insieme non riesco ad evitare di invidiare la mia migliore amica. Lei è stata fortunata. Ha trovato l'uomo che la rende terribilmente felice ogni giorno della loro vita e ora che li osservo non riesco ad evitare di domandarmi se io e Steve saremmo stati felici come loro due, se non mi avesse mai tradita, se non fosse mai sparito.-

"Buongiorno signorina, mi prepara un caffettino?" -mi domanda Mitch all'orecchio e io sorridendo, mi volto a guardarlo- "Buongiorno principessa." -mi sorride lui, facendomi l'occhiolino e io lo abbraccio- 

"Ciao!" -lo saluto, stringendolo forte-

"Ti sono mancato così tanto?" -mi domanda ridendo, stringendomi a sé. La nostra amicizia, in questi lunghi anni, si è rafforzata tantissimo. Siamo davvero inseparabili.
Dopo il tradimento di Steve, lui mi è stato molto vicino, oltre che Olivia, mio fratello e Rosie. Ha fatto davvero tanto per me e gliene sarò grata per sempre.-

"Come sta Leah?" -gli domando, mentre gli preparo il caffè. Leah Smith, è così che si chiama la sua fidanzata. Si sono conosciuti circa tre anni fa, si sono innamorati e adesso sono felici insieme. Possiamo pure dire che l'unica ad essere sola sono io. Ma non sono poi così sola, insomma ho mio figlio, mio fratello, mia cognata e tutti i miei amici!-

"Sta bene." -mi risponde e poco dopo sorseggia un po del suo caffè- "E tu come stai?" -mi domanda, accarezzandomi la mano-

"Bene, sì. Sto bene." -gli rispondo e cerco di sorridergli. Ad essere sinceri non so come mi sento. Non dopo aver rincontrato e rivisto Steve!-

"Perché non ne sembri così convinta?" -mi domanda, scrutandomi per benino-

"Perché è tornato Steven!" -risponde Olivia al posto mio e io mi volto a fulminarla-

"Vuoi un megafono? Mio fratello non sa ancora nulla!" -sbotto e lei alza le mani al cielo, come per chiedere perdono-

"Che vuole ancora quel coglione da te?" -mi domanda rabbioso Mitch e io mi volto a guardarlo-

"Nulla. Ci siamo solo incontrati, tutto qui. Credo che sarà un mio nuovo condomino." -gli rispondo e lui alza un sopracciglio-

"Cioè? Vivrete nello stesso condominio?" -mi domanda lui scioccato e io annuisco-

"Credo di sì." -gli rispondo, alzando le spalle. Di questo non sono sicura, ma sembrebbe proprio così.-

"E per te questa è solo una coincidenza? Con tutti i palazzi che ci sono a Los Angeles, lui si trasferisce proprio in quello dove vivi tu?" -mi domanda lui, guardandomi negli occhi-

"Ho capito quello che stai insinuando, ma Steven non è tornato per me. Lui, adesso, sta con un'altra e probabilmente si trasferirà lì, con lei." -gli dico, ricambiando il suo sguardo. Sono convinta di questo. Steven non è tornato per me ed è solo una stupida coincidenza se vivremo nello stesso condominio!-

"Dato che stiamo parlando ancora di Steven, voglio ricordarti che dovrai dirgli di Jaxon." -mi dice Olivia e io mi volto a guardarla-

"Lo so." -le rispondo, mettendo a lavare delle tazzine-

"E quando pensi di farlo?" -mi domanda Mitch e io sbuffo-

"Non lo so, ok? Al momento mi sento scombussolata. Non credo di sentirmi pronta di parlare con lui. So che sono passati cinque anni e che dovrei dirglielo subito, ma al momento non me la sento." -esclamo e senza aggiungere altro, mi metto a lavare il bancone-

"Sarà pure il padre di tuo figlio, ma lo voglio fuori dalla tua vita!" -esclama lui serissimo e io mi volto a guardarlo negli occhi-

"Hai detto bene, Mitch. È il padre di Jaxon e non potrà mai uscire completamente dalla mia vita." -gli dico e lui sospira, alzandosi dallo sgabello. Steven Walker è il papà del mio bambino e anche se vorrei non rivederlo più per il male che mi ha fatto e l'odio che provo nei suoi confronti, non posso farlo uscire totalmente dalla mia vita.-

"Sorellina, vai tu a prendere i bambini a scuola?" -mi domanda Lance, raggiungendo un tavolo per poter prendere un ordinazione-

"Ci penso io." -gli rispondo, togliendomi il grembiule da dosso. Io e mio fratello ci alterniamo. A volte vado io a prendere Jaxon e Garret all'asilo, come oggi, e altre volte ci va mio fratello o Rosie.- 

"Mammina!" -urla il mio piccolo bambino, correndomi incontro e io sorridendo mi chino alla sua altezza e lui subito mi abbraccia forte-

"Ciao, amore mio." -lo saluto dolcemente e lui mi stritula-

"Mi sei mancata tanto." -mi dice, guardandomi dritto negli occhi-

"Anche tu, piccolo mio." -gli accarezzo il viso e poco dopo gli stampo un bacio sulla fronte- 

"Zietta." -mi richiama Garret e io gli sorrido, voltandomi a guardarlo- 

"Ehi." -lo saluto e lui mi stampa un bacio sulla guancia- "Pronti a tornare a casa?" -domando, prendendoli entrambi per mano-

"Pronti!" -urlano loro e io sorrido, incamminandoci verso la mia auto-

"Oggi abbiamo imparato a scrivere una nuova parola." -mi racconta Garret, entusiata e io sorrido-

"Davvero? Quale parola?" -gli domando, lasciandogli una dolce carezza sulla sua testolina-

"Elefante!" -mi risponde con un enorme sorriso-

"Io non so scrivere elefante." -si intromette Jaxon con il broncio e io lo guardo intenerita-

"Sei ancora piccolo, per questo." -gli dice il cuginetto e Jaxon mette su il broncio, e quasi inciampa sui suoi stessi piedi-

"Fai attenzione." -esclamo, tenendolo forte per evitare che cada e lui sbuffa-

"Sei così goffo!" -lo prende in giro Garret, ridendo e Jaxon lo guarda male-

"Mammina!" -piagnucola il mio bambino imbronciato, mentre mi tira la manica della camicetta-

"Su, calmati. E tu, Garret, non prenderlo in giro." -rimprovero mio nipote e lui alza le sue piccole spalle, mentre apro la portiera della mia Lancia-

"Voglio scrivere anch'io elefante." -piagnucola il mio bambino, mentre lo aiuto a salire a bordo-

"Sei ancora piccolo, Jaxon. Io sono più grande, per questo so scrivere elefante." -gli dice tutto fiero e io sorrido. Si tolgono solo sei mesi di differenza e pensa di essere più adulto. Che tenero!-

"Mi insegni a scrivere elefante?" -domanda Jaxon al cuginetto, mentre parto verso il bar-ristorante-

"Mh, va bene. Però guarda che è difficile." -lo informa lui e io sorrido-

"Sono intelligente, imparo in fretta io!" -esclama il mio bambino tutto orgoglioso e io sorrido divertita. Mi piace ascoltare le loro conversazioni, starei ore e ore ad ascoltarli. Sono così piccoli, ingenui e innoncenti!-

...POV STEVEN...

"Amore, vai tu?" -mi urla Meredith dal bagno, riferendosi alla porta dato che qualcuno ha suonato-

"Sarà arrivata la pizza." -esclamo, uscendo dalla cucina per poter raggiungere l'ingresso-

"Pizza? Steven, lo sai che non mangio pizze!" -mi dice quasi di malo modo e io alzo gli occhi al cielo-

"Per questa sera farai un eccenzione. Non c'è nulla in casa." -le dico, prima di aprire la porta e la sento brontolare- "Sì?" -domando, aprendo il portone e davanti mi ritrovo una donna di mezza età, mai vista prima d'ora- "Salve." -le sorrido e lei me lo ricambia-

"Oh, ma che bel giovanotto." -esclama lei e io le sorrido- "Sono Lilian, una tua condomina. Ti ho portato una torta al cioccolato per darti il benvenuto nel condominio. Spero che ti piaccia." -mi sorride la simpatica signora, passandomi una scatola di una pasticceria-

"Oh, grazie. Non doveva disturbarsi tanto." -le sorrido, prendendola tra le mani-

"Ma figurati, caro." -mi sorride lei, mentre il mio sguardo si scontra con quello di Stacie, che passa davanti la mia porta, tenendo per mano il bambino di questa mattina-

"Buonasera, signora Lilian." -la saluta lei e la signora si volta a guardarla-

"Oh, ciao Stacie." -la saluta la signora, mentre raggiunge la porta poco lontana della mia. Non ci posso credere! Non solo vivremo nello stesso condominio, ma i nostri appartamenti sono a qualche metro di distanza l'uno dall'altro. E non so perché, ma lo trovo fantastico. Così almeno potrò vederla tutti i giorni!- "Come stai, cara?" -le domanda gentilmente la signora Lilian-

"Sto bene." -le risponde Stacie, cercando nella sua borsetta le chiavi o almeno credo che cerchi quelle-

"Hai già conosciuto il nostro nuovo condomino?" -le domanda sorridendo, rivolgendomi uno sguardo veloce-

"Sì." -le risponde semplicemente Stacie, inserendo la chiave nella toppa- "Arrivederci." -le rivolge un sorriso e poco dopo scompare dentro il suo appartamente-

"Povera ragazza!" -esclama la signora Lilian, catturando subito tutta la mia attenzione-

"Povera ragazza? Perché? Le è successo qualcosa?" -le domando e ammetto di sentirmi un po in pensiero per Stacie. Che cosa le è accadduto in mia assenza?-

"Ha cresciuto suo figlio da sola. Il padre li ha abbandonati, non si è mai fatto vedere." -mi risponde, scuotendo la testa e io non riesco a credere a quelle parole- 

"Arrivederci." -la saluto e lei mi sorride, mentre chiudo la porta d'ingresso del mio appartamento. Non posso crederci. Stacie ha avuto un figlio. Un figlio con un altro. E quel figlio di puttana li ha abbandonati, li ha lasciati soli. Ma quello che mi sconvolge ancora di più è il fatto che Stacie non abbia perso tempo. Quel bambino avrà all'incirca un quattro anni e lei si è consolata in fretta. E io che non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto per la nostra rottura, per averla persa per una cazzata, per un errore, per un qualcosa che non ho mai voluto ardentemente, come ha fatto credere quella puttana di Victoria. Sono convinto ancora oggi che quella stronza mi abbia drogato quella sera. E Stacie non mi ha creduto, o forse in cuor suo sì. 
Se ripenso a tutto quello che ci è accaduto, continuo a credere che l'abbia allontanata da me il fatto di essersi sentita tradita, ferita, arrabbiata, delusa, ma sono convinto che in cuor suo sappia che non l'avrei mai fatto se fossi stato in me. Ma ha preferito lasciarmi andare per la rabbia, per l'odio di quello che le avevo fatto, come io ho preferito sparire dalla sua vita senza lottare e me ne pento. Me ne pento amaramente. E negli ultimi anni non faccio altro che rimpiagerlo. Sì, rimpiango di non essere tornato prima, di non aver lottato per riaverla nella mia vita. E mentre io me ne stavo giorno e notte a letto, senza fare nulla, ma a soffrire e a stare male per la nostra rottura, lei si divertiva e si è fatta pure mettere incinta. Forse non contavo così tanto come pensavo, ma chi sono io per giudicare?-

"Santo cielo! Ma come si può dormire in un materasso così duro?" -si lamenta Meredith, infilandosi sotto le coperte-

"Non fare la viziata." -l'ammonisco serio, osservandola-

"Non sto facendo la viziata, sono viziata, che è ben diverso. E poi mio padre ha sbagliato materasso!" -esclama, sistemandosi sotto le coperte e io sospiro, osservandola. Quando fa questi tipo di commenti mi fa saltare i nervi!-

"Non dovresti lamentarti. Ci sono persone che non hanno nemmeno un materasso duro, come lo chiami tu." -le dico serio-

"Peggio per loro. Io sono ricca e le cose da quattro soldi non le voglio." -esclama e io alzo gli occhi al cielo- "Piuttosto, che hai?" -mi domanda all'improvviso, accoccolandosi sul mio petto-

"Perché?" -le domando, portando un braccio intorno alle sue spalle-

"Questa sera non hai fiatato molto." -mi risponde, allontanando il suo viso dal mio petto e subito i suoi occhi azzurri fissano i miei. E ci credo! Non ho fatto altro che pensare a Stacie, a quel bambino e alla nostra storia che si meritava un lieto fine migliore!- "Pensi al tuo amico? A Lance?" -mi domanda, accarezzandomi la barbetta-

"Sì." -mento. Non mi va di dirle che sono stato tutta la serata a pensare alla mia ex, che sinceramente non sa nemmeno che sia la nostra vicina di casa.-

"Perché domani non vai a trovarlo? So che ci tieni ancora oggi alla vostra amicizia e dovresti farglielo sapere. Dovresti provare a riallacciare i rapporti." -mi consiglia e io faccio un piccolo sorriso- "Perché adesso sorridi?" -mi domanda, accarezzandomi il viso-

"Perché fai di tutto per vedermi felice." -le rispondo e lei sorride, baciandomi a fior di labbra-

"Certo che sì! Perché sei il mio uomo e voglio solo questo per te. Voglio vederti felice e stare bene." -mi dice e io sorrido, lasciandole una dolce carezza sul viso. Negli ultimi tre mesi Meredith, pur non sapendo tutta la mia storia, mi è stata molto vicina e mi ha aiutato parecchio. Sarà pure viziata, snob e a volte un po stronza, ma con me si è sempre comportata bene!- "Allora? Domani ci andrai?" -mi domanda sorridendo, guardandomi negli occhi-

"Credo di sì." -le rispondo e lei sospira-

"Credo? Devi esserne convinto, amore." -quasi mi rimprovera-

"Non lo so, ok? L'ultima volta che ci siamo visti, mi ha massagrato di botte." -le dico e poco dopo sospiro-

"Dovresti andarci." -mi consiglia, appoggiandosi di nuovo sul mio petto e io sospiro un'altra volta, fissando il soffitto- "Notte." -sussurra e io le lascio una carezza tra i capelli. Vorrei tanto andare da Lance, riallacciare i rapporti con lui e con Rosie, ma sono convinto che entrambi ancora non mi abbiano perdonato. Però è anche vero che se non ci provo, rimpiangerò anche questo tutta la vita. Non so davvero che cosa fare. Ho paura di rovinare ancora di più le cose con loro se vado a trovarli, ma se non ci vado ho paura di rimpiangerlo un giorno. Devo prendere una decisione, ma quale?-

...POV STACIE...

Non ci posso credere! Non voglio crederci! 
Non bastava il fatto che Steve si fosse trasferito nel mio stesso condominio, ora saremo pure vicini di casa!! 
Che nervi!
Più voglio evitare di vederlo -anche se prima o poi dovrò affrontarlo per la questione di Jaxon- più me lo ritrovo davanti.

"Mammina!" -sento la dolcissima vocetta del mio bambino, richiamarmi nel buio della mia camera da letto-

"Amore mio." -esclamo, accendendo subito la luce della bajour e lo noto in piedi, alla soglia della porta- "Che fai in piedi? Non stavi dormendo?" -gli domando, alzandomi dal letto, mentre lui mi raggiunge-

"Posso dormire nel lettone con te?" -mi domanda, guardandomi negli occhi e io sorrido-

"Ma certo che puoi." -gli rispondo, tirandolo su e subito dopo lo faccio salire sul mio letto, e lui tutto sorridente gattona sul materasso- "Dormi, adesso." -gli dico dolcemente, coprendo il suo piccolo corpo con la coperta-

"Domani dovrò andare all'asilo?" -mi domanda con un adorabile broncio e io sorrido, annuendo-

"Sì, dovrai andarci." -gli rispondo, mettendomi sotto le coperte al suo fianco e lui sbuffa, posando la sua testolina sul mio seno- "Dormi su." -sussurro, iniziando a coccolarlo con dolcezza-

"Mammina.." -mi richiama dopo qualche minuto rimasti in silenzio-

"Dimmi." -gli chiedo, accarezzandogli i capelli-

"Non te l'ho detto, ma oggi all'asilo, Brian, mi ha preso in giro, dicendo a tutti che non ho il papà." -mi racconta e io chiudo gli occhi per un attimo- "Ma io ce l'ho, vero?" -mi domanda, proiettando i suoi occhietti nei miei- "Io ho detto che ce l'ho il papà, ma è in giro per il mondo perché lavora tanto." -mi dice e io gli sorrido dolcemente-

"Certo che ce l'hai, amore." -gli rispondo, accarezzandogli il viso e lui sorride-

"E quando torna a casa?" -mi domanda, ritornando ad appoggiarsi sul mio seno-

"Presto." -gli rispondo quasi in un sussurro e lo sento sorridere, mentre mi stringe con le sue piccole braccia. Devo trovare il coraggio di parlargli e di dirgli che Steven è il suo papà. E devo parlarne prima con lui. Devo dirgli di Jaxon. Ma è difficile per me, affrontare tutto questo!-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^_^

Ed ecco tutto per voi un nuovo capitolo...
Allora, come vi sembra? Lasciatemi qualche recensione e fatemi sapere cosa ne pensate : )

Vi mando un grosso bacio.
Alla prossima.
-Elisa.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Odio me stessa per amarlo ancora. ***



 
Capitolo ventidue) Odio me stessa per amarlo ancora.

...POV STACIE...

Ho passato quasi una notte insonnie.
Non riesco a smettere di pensare a Steven. Ed era da così tanto tempo che non lo facevo.
Sembra essere tornati indietro nel tempo, quando il mio unico e costante pensiero era lui.
Credevo di averlo dimenticato, ma come ci si può dimenticare dell'uomo più importante che ci sia stato nella mia vita?
Come potrei dimenticare l'uomo che ho amato più di chiunque altro?
Come potrei dimenticare il padre di mio figlio?
Semplicemente lo avevo messo da parte, avevo dato spazio ad altri pensieri, ad altre preoccupazioni. Ed ora sembra essere tornato il mio pensiero costante. Non ho fatto altro che pensare a lui quasi tutta la notte.
Non facevo altro che pensare al fatto che sia tornato dopo cinque lunghi anni di assenza. Che viva a pochi passi lontano da me.
La mia testa non fa altro che pensare al fatto che si sia rifatto una vita. Che al suo fianco abbia un'altra donna. 
Non faccio altro che pensare a come mi sono sentita e mi sento tutt'ora da quando l'ho rincontrato, l'ho rivisto. A tutto il dolore che ho riprovato, a tutte quelle immagini che credevo aver dimenticato. A tutto l'odio che ho provato e che continuo a provare nei suoi confronti.
Ho paura che tutto l'amore che provavo per lui, non sia passato, che torni a bussare alla mia porta e io non voglio tornare ad amarlo. Non dopo avermi lasciata senza lottare per riavermi nella sua vita. Sarei pure in grado di perdonarlo, perché so in cuor mio, l'ho sempre saputo, che se fosse stato in sé, quella notte non mi avrebbe mai tradita con quella stronza di Victoria. E non voglio che questo accada. Non voglio ricascarci, non voglio perdonarlo, perché lo odio. 
Lo odio per tutto il male che mi ha fatto.
Lo odio per avermi lasciata senza lottare.
Lo odio per essersene andato e basta, per cinque lunghi anni.
Lo odio e non voglio amarlo, non di nuovo. Non più!

Guardandomi allo specchio, passo sulle mie labbra il rossetto, ma questa mattina ho deciso di cambiare. Non indosserrò il solito rossetto rosso, ma questa volta un bel fucsia. Per quanto riguarda i vestiti, invece, ho deciso di indossare una salopette di jeans a gonna, lunga metà coscia, e sotto di essa un dolcevita nero. Ai piedi un paio di scarpe col tacco a punta, di pelle nera e lucida. E per i capelli ho deciso di legarli in una coda bassa, con dei ciuffetti lasciati morbidi, ricadere lungo il mio viso.

"Andiamo, piccolo." -richiamo l'attenzione del mio bambino, in quel jeans scuro e in quella piccola felpa verde, seduto sul divano a guardare un cartone animato alla tv e da dove recupero la mia borsa a spalla, nera anche quella-

"No, mammina. Devo vedere il finale." -mi dice lui, non distogliendo nemmeno per un momento i suoi occhietti dallo schermo-

"Jaxon, faremo tardi!" -esclamo, spegnendo la televisione-

"Nooo!" -piagnucola lui- 

"Coraggio o faremo tardi all'asilo!" -esclamo, prendendolo in braccio e lui continua a piagnucolare sulla mia spalla-

"Volevo vedere il finale." -si dispera il mio bambino, mentre esco dal nostro appartamento-

"Lo vedrai stasera sul tablet." -lo rassicuro, mentre mi avvio verso l'ascensore e passando davanti l'ingresso dell'appartamento di Steve, il mio sguardo non può fare a meno di fissare quella porta-

"Tu non vuoi che io usi il tablet." -mi ricorda lui con il broncio e io sorrido-

"Solo questa sera faremo un'eccezione." -esclamo, guardandolo negli occhi e a lui gli si forma un enorme sorriso, che mi porta a ridacchiare-

Dopo aver accompagnato il mio bambino all'asilo, alla velocità della luce ho raggiunto il bar-ristorante e per dirla tutta ho quasi investito con l'auto una donna anziana sulle strisce pedonali, che me ne ha urlate davvero di tutti i colori..

"Lo so, sono in ritardo. Non mi rimproverare!" -ammonisco mio fratello, varcando quasi di corsa l'entrata del nostro locale e se non mi fermo un attimo, rischio l'infarto!-

"Tranquilla, sorellina. Voglio presentarti il nostro nuovo colle.." -Lance non riesce a concludere la frase, che io vado a sbattere contro un ragazzo ben messo, dato che non guardavo davanti a me, ma ben sì l'interno della mia borsa, che finisce subito a terra- 

"Oh, mi scusi." -mi scuso immeditamente, alzando il mio sguardo e subito i miei occhi incontrano due pozzi verdi, che mi osservano. Oltre ad aver un bel fisico palestrato e anche molto affascinante.-

"Ga." -finisce la frase mio fratello, alzando poi le mani al cielo-

"Non si preoccupi!" -mi sorride l'uomo dagli occhi verdi e subito si abbassa sulle sue ginocchia, per poter recuperare la mia borsa e tutte le mie cose rovesciate a terra-

"Oh, non si disturbi." -esclamo, abbassandomi pure io sulle mie ginocchia e non so davvero come, ma ci diamo una bella testata, e so soltanto che sono sciocca e goffa- "Dio, che male!" -sussurro dolorante, massagiandomi la fronte e lui ride, dolorante quanto me, portando una sua grande mano sulla sua tempia- "Mi dispiace." -gli dico e sono davvero dispiaciuta. Non solo gli sono finita addosso, ma gli ho perfino quasi rotto la testa!-

"Non è niente." -mi sorride lui divertito- "Ecco a lei." -continua a sorridermi, passandomi la borsa e io gli ricambio il sorriso, afferrandola tra le mani-

"Grazie." -quasi sussurro, tornando in piedi e i nostri occhi sembrano essere incatenati tra loro. Nessuno dei due non vuole o non riesce a distogliere lo sguardo-

"Sei la solita sbadata, comunque stavo dicendo.." -esclama mio fratello, raggiungendoci e entrambi ci voltiamo a guardarlo per un secondo- "Lui è il nostro nuovo collega. Lavorerà con noi a partire da adesso." -mi spiega, mentre ritorniamo a guardarci dritto negli occhi- "Sorellina, lui è Luke Johnson. Luke, lei è Stacie, la mia goffa sorellina." -ci presenta mio fratello e io per quel goffa, mi volto a fulminarlo-

"Grazie tante. Bella presentazione!" -sbotto e il tono della mia voce è a dir poco sarcastico, mentre il ragazzo dagli occhi verdi, che ho appena scoperto chiamarsi Luke, ridacchia, catturando di nuovo la mia attenzione-

"L'avevo notato, prima che lo dicesse suo fratello." -esclama divertito-

"Aveva notato cosa?" -gli domando perplessa-

"Che fosse goffa." -mi risponde divertito-

"Ah!" -esclamo capendo e fingo un sorriso imbarazzato. Che figuraccia che ho fatto! Possibile che debba rendermi ridicola davanti ad un bellissimo uomo? Che nervi!!-

"Comunque è davvero un piacere conoscerla." -mi dice sorridendo, porgendomi la mano-

"Anche per me." -gli rispondo, stringendogli la mano e sorrido. Sorrido come non lo facevo da tanto!-

"Davvero? Credevo che stesse tentando alla mia vita!" -scherza lui divertito e questo suo commento mi fa ridacchiare-

"Sarebbe un peccato far fuori un bell'uomo come lei." -esclamo e poco dopo mi mordo la lingua. Oddio, l'ho detto davvero? Ma che mi passa per la testa?- "Cioè.. volevo dire.."

"Non si rimangi ciò che mi ha appena detto. Potrei offendermi!" -esclama con un sorrisetto malizioso e io faccio un piccolo sorriso, abbassando lo sguardo a terra- "Senta, siamo sicuramente coetanei, che ne dice se ci diamo del tu?" -mi domanda, continuando a sorridere-

"Certo. Per me va benissimo." -gli sorrido pure io e lui non smette di farlo. Sembra che abbia le labbra parallizzate. Non riesce a smettere di sorridere e di guardarmi negli occhi. E io, beh.. Non sono da meno. I suoi occhi mi hanno quasi stregata!-

"Avete finito di flirtare?" -ci domanda mio fratello e io mi volto subito a fulminarlo-

"Non stiamo flirtando!" -sbotto, guardandolo davvero in cagnesco-

"E io non vi pago, se non vi mettete a lavoro." -esclama il mio caro fratellone e io, guardandolo male, raggiungo lo spogliatoio femminile. Ma che gli passa per la testa a mio fratello? Non stavamo flirtando, ma ci stavamo solo scambiando qualche parola, qualche battuta.-

"Tu e Luke.." -la mia migliore amica mi affianca e lascia la frase a intendere-

"Io e Luke niente. Nemmeno lo conosco." -le rispondo e sono sconcertata della sua insinuazione-

"Ma lui ti piace!" -deduce con occhi a cuoricino-

"È un bell'uomo." -esclamo, voltandomi a guardare Luke, alle prese con un ordinazione- 

"E Steve?" -mi domanda e io mi volto subito a guardarla negli occhi-

"Steve, cosa?" -le domando con un sopracciglio alzato-

"Ti conosco, amica mia. Hai due occhiaie vistose sotto gli occhi. Non hai dormito per pensare a lui." -esclama lei convinta e io sospiro. Non posso nasconderle proprio niente.-

"È vero, ci ho pensato, ma nulla di chè." -le rispondo, sistemando degli stuzzichini sul bancone-

"Nulla di chè?" -mi domanda sconcertata e io mi volto a guardarla negli occhi, e noto che abbia un sopracciglio alzato- 

"Cosa vuoi che ti dica?" -le domando seria, guardandola dritto negli occhi-

"La verità." -mi risponde e io alzo un sopracciglio-

"Che verità?" -le domando perplessa. Non capisco dove voglia andare a parare con questo discorso.-

"Andiamo Stacie! I tuoi occhi brillano quando pensi a lui." -esclama e io sospirando, mi volto a preparare un caffè- "Lo ami ancora?" -mi domanda e io mi volto subito a guardarla negli occhi-

"No!" -sbotto e mi sto innervosendo. Io non amo più Steven! Non voglio amarlo!-

"Tu lo ami ancora, ma non vuoi ammetterlo soltanto perché Steven ti ha lasciata andare senza lottare. Sta parlando per te la rabbia, non il cuore." -esclama convinta e io non riesco a credere a quanto sia perspicace la mia migliore amica. Lei mi capisce anche solo guardandomi dritto negli occhi, senza che io dica niente.-

"Sai che a volte penso che Steven non mi abbia mai amata così tanto come diceva?" -le domando e non voglio piangere, ma le lacrime iniziano a innumidire i miei occhi-

"Stacie.." -mi richiama lei dispiaciuta, portando una sua mano sulla mia spalla-

"Lo odio, Olivia. Lo odio per avermi tradita. Lo odio per essersene andato senza lottare per me, per avermi di nuovo nella sua vita, senza lottare per avere il mio perdono. Lo odio per essersi rifatto una vita con un'altra donna. Lo odio per non essere tornato da me. Lo odio, Olivia e non voglio amarlo più." -le dico e sono davvero sul punto di scoppiare a piangere. Ma non voglio e non posso farlo. Non qui. Non davanti ai clienti e a mio fratello. E se potessi mi strapperei via il cuore, perché anche se lo odio con tutta me stessa, lo amo ancora! Non volevo solo ammetterlo a me stessa, perché sono stanca di soffrire per lui. 
Per tutti questi anni ho creduto di averlo dimenticato, di non amarlo più, ma in realtà mi ero solo convinta di questo!-

"Mi prepari un cappuccino per la signora al tavolo otto?" -mi domanda Luke sorridendo, raggiungendomi al bancone-

"Certo." -cerco di sorridergli e poco dopo mi volto verso la macchinetta apposita-

"Qualcosa non va?" -mi domanda preoccupato-

"No, tutto bene. Perché me lo chiedi?" -gli domando, voltandomi a guardarlo per un secondo-

"Non ti conosco da chissà quanto tempo, in realtà da solo qualche ora, ma il tuo sorriso non è lo stesso di prima." -mi risponde e io mi volto a guardarlo negli occhi-

"Ero solo sovrappensiero." -gli sorrido e lui me lo ricambia subito, annuendo- "Ecco a te." -gli passo l'ordinazione del tavolo otto e lui continua a sorridermi-

"Grazie." -mi fa l'occhiolino e poco dopo raggiunge la signora-

"Stellina, credo che tu piaccia parecchio al nostro carissimo Luke ." -esclama Rosie, affiancandomi dietro al bancone-

"Lo credo anch'io!" -si intromette Olivia, mentre passa davanti al bancone per poter raggiungere un tavolo-

"Ci conosciamo appena!" -esclamo, mettendo a lavare delle tazzine-

"E con questo? Non sto dicendo che è innamorato di te, ma che gli piaci e sono due cose molto differenti." -mi dice Rosie e io sospiro- "Oh!" -esclama, portando una mano sul suo pancione-

"Che succede? Qualcosa non va?" -le domando preoccupata e lei mi sorride-

"Ha solo scalciato! È parecchio nervosetta stamani." -mi rassicura lei e io sorrido, lasciandole una dolce carezza sul pancione-

"Speriamo che non sia come te una volta nata!" -esclama il mio carissimo fratellone e io mi volto a fulminarlo-

"Che vorresti dire?" -gli domando e mi sto innervosendo. Il suo commento non mi è piaciuto!-

"Lo vedi come sei? Sei sempre così nervosa e spero che mia figlia non abbia preso questa caratteristica di sua zia." -mi risponde, alzando le spalle e io continuo a guardarlo male-

"Sei un idiota!" -sbotto e lui divertito, mi lascia un bacio sulla guancia, mentre gli do un colpo di strofinaccio-

"Buongiorno!" -saluta allegramente Leah, entrando al locale-

"Ehi!" -le sorrido, osservandola raggiungere il bancone- "Come stai?" -le domando, baciandoci guancia a guancia-

"Stanca, ma felice. Ho bisogno di un caffè per ricaricarmi!" -esclama sorridendo-

"Te lo preparo subito." -le dico con il sorriso, raggiungendo la macchina da caffè- "Mitch?" -le domando, voltandomi a portarle la tazzina di caffè-

"È fuori, sta parlando al cellulare." -mi risponde e poco dopo beve un sorso del suo caffè-

"Ehi Leah!" -la saluta Olivia, raggiungendola sorridendo-

"Ciao." -le sorride lei, baciandola guancia a guancia- "Tutto bene?" -le domanda e Olivia annuisce, raggiungendo un tavolo da pulire-

"Tutto bene, c'è solo molto lavoro da fare." -le risponde sorridendo-

"Beh, avete assunto un affascinante cameriere per farvi dare una mano!" -esclama con un sorrisetto malizioso, osservando Luke alle prese con la preparazione di un ordinazione-

"Leah!" -la richiamo ridacchiando-

"Che c'è?" -mi domanda, alzando le spalle sorridendo e io sorrido, scuotendo la testa divertita. Leah è una ragazza molto simpatica, sempre allegra e sorridente, ma a volte esce fuori il suo lato da pervertita. Le piace parlare di uomini, ma soprattutto commentare su di loro e a volte se ne esce con commentini un po piccanti!- "Ha un bel sedere, non credete?" -ci domanda, fissando il sederino bello sodo di Luke-

"Mah.." -ridacchio per il suo commento-

"Parli di me, piccola?" -le domanda Mitch, abbracciandola da dietro e lei sorride-

"Non proprio." -gli risponde lei e lui aggrotta le sopracciglia, mettendosi seduto accanto a lei per poterla guardare meglio- 

"Se non parlavi del mio sedere, di quale sedere parlavi?" -le domando lui sconcertato-

"Non devi essere geloso." -gli risponde lei sorridendo e lui la guarda male-

"Leah!" -la richiama serissimo-

"Del sedere del nuovo cameriere." -le risponde sospirando e Mitch si volta subito a guardarlo, accorgendosi di lui soltanto adesso-

"Il mio è cento volte meglio!" -esclama e sia io che le mie amiche ridiamo per il suo commento- "E poi quando è arrivato questo?" -domanda, voltandosi a guardarmi negli occhi-

"Questa mattina. Oggi è il suo primo giorno." -gli rispondo, voltandomi a guardare Luke, che mi guardava già da prima e subito mi sorride-

"Hai già fatto breccia nel suo cuore!" -commenta lui e io mi volto a guardarlo-

"Ma non credo!" -esclamo. Perché tutti credono che sia interessato a me, che gli piaccio? Io non credo, insomma, ci conosciamo appena!-

Sto passando lo strofinaccio sul bancone, quando con la coda dell'occhio vedo entrare qualcuno nel locale, così mi volto a guardare chi sia appena entrato e non riesco a crederci. Mi sarei aspettata chiunque, ma non Steven!

...POV STEVEN...

Non ho dormito un granché questa notte. Non ho fatto altro che pensare a Lance e a Rosie, e ho preso una decisione. 
Voglio andare da loro, voglio poter riallacciare i rapporti con i miei amici. 
Forse le cose non andranno come vorrei, ma voglio almeno provarci o rimpiangerò anche questo tutta la vita!

"Dove stai andando?" -mi domanda Meredith, raggiungendomi in camera-

"Da Lance!" -le rispondo, voltandomi a guardarla negli occhi, mentre mi infilo un paio di jeans beige e lei sorride-

"Che bello! Sono contenta che tu abbia deciso di andare da lui." -esclama, avvicinandosi a me-

"Non voglio avere rimpianti." -le dico sorridendo, indossando una maglietta a righe, beige e marroncine-

"Vuoi che ti accompagni?" -mi domanda, passando le sue mani sul mio petto e io le stampo un bacio sulle labbra-

"Grazie, ma no. Devo affrontarlo da solo." -le rispondo, recuperando il mio giacchetto di pelle color avorio, dal letto e poco dopo lo indosso-

"Ok." -mi sorride, sistemandomi la giacca- "Amore, non c'è niente in cucina per poter fare colazione." -esclama, mentre mi metto seduto ai piedi del letto-

"Ieri sera, la signora Lilian, ci ha portato una torta al cioccolato, mangiane una fetta." -le dico, indossando un paio di scarpe da ginnastica-

"Non conosco la signora Lilian e non mangio torte. Vuoi farmi ingrassare? Ho già mangiato la pizza ieri, non ti sembra abbastanza?" -mi domanda sconcertata e io sospiro, alzandomi dal letto-

"Ma gli avevi dato appena un morso alla fetta di pizza. Sei rimasta a digiuno ieri sera." -le ricordo. Meredith ci tiene parecchio alla sua linea e non mangia cibo spazzatura. Dice che non fa bene mangiare cose di quel genere e che bisogna mangiare sano!-

"E non ti sembra abbastanza?" -mi domanda con un sopracciglio alzato- "Ho fatto un grandissimo sforzo per mangiare quel piccolo pezzo." -esclama e io sospiro, osservandola- "Quando finisci con il tuo amico, vai a fare un po' di spesa? Compra soprattutto frutta e verdura, e non ti azzardare a comprare tutte quelle schifezze che ti piacciono tanto." -mi ammonisce seria-

"Non puoi andarci tu?" -le domando, raggiungendo lo specchio per potermi dare una sistemata-

"Non posso, devo andare dai miei genitori. Non mi hanno chiamata ieri sera, nemmeno per un saluto o per chiedermi se il viaggio fosse andato bene. E poi devo dire a mio padre di cambiarci il materasso." -mi spiega, allacciando le sue braccia intorno alla mia pancia-

"Non è necessario cambiare il materasso." -le dico, guardandola dal riflesso dello specchio-

"È necessario eccome. Questa mattina mi sono svegliata con le ossa tutte indolenzite." -mi risponde, allontanandosi da me e io sospiro, passandomi una mano sul mio ciuffo biondo-

"Vado, ci vediamo più tardi." -la saluto, recuperando il mio cellulare dal comodino-

"Ricordati di fare la spesa e compra cose sane." -mi dice e io sospiro-

"Si-si, ok." -le rispondo, stampandole un bacio sulle labbra-

"Vedrai che andrà tutto bene con Lance. Si risolveranno le cose." -mi sorride-

"Lo spero." -esclamo e poco dopo le sorrido, mentre lei mi accarezza il viso- "A dopo." -la saluto, uscendo dalla nostra camera da letto-

"Amore, stasera mi porterai a cena fuori." -mi dice e io mi volto a guardarla, aprendo il portone d'ingresso-

"Ti stai autoinvitando da sola?" -le domando divertito e lei annuisce sorridendo-

"Aha, e non accetto un no come risposta." -esclama e io ridacchio-

"Va bene. Ciao!" -e senza aggiungere altro, esco dal nostro appartamento e il mio sguardo finisce subito sulla porta di Stacie. Devo ammettere di sentirmi un po teso e agitato all'idea di rivedere quelli che erano i miei amici. Non so come potranno reagire. Se saranno felici di rivedermi o questa è la volta buona che il mio migliore amico mi fa fuori. Non so davvero che cosa aspettarmi.-
Dopo cinque lunghissimi anni, rimetto piede nel locale del mio migliore amico, ma nemmeno il posto è come l'avevo lasciato. Hanno cambiato gli arredamenti e l'hanno reso più moderno e accogliente. 

"Che cazzo ci fa lui qui?" -domanda questo Lance, dietro al bancone con gli occhi fissi su di me e Stacie si volta subito a guardarlo-

"Steven!" -esclama Rosie, sorpresa di rivedermi quanto Lance-

"Lance.." -lo richiama Stacie, ma sembra non sapere cosa dirgli e lui si volta a guardare negli occhi la sorella-

"Perché non sembri sorpresa di rivederlo?" -le domanda lui, serissimo in volto-

"Perché ci siamo già incontrati ieri." -gli risponde lei e noto che mi osservi con la coda dell'occhio. E io davvero non so che cosa fare. Non so se avvicinarmi a loro, non so se sono il benvenuto. Rimango solo immobile a fissarli.-

"Che cosa? E perché non me l'hai detto?" -le domanda e si sta innervosendo. Si sta arrabbiando.-

"Perché avevo paura della tua reazione! Non sapevo come avresti reagito." -gli risponde la sorella e io mi prendo di coraggio, e mi avvicino al bancone-

"Lance.." -lo richiamo e lui si volta subito a guardarmi negli occhi-

"Che cazzo vuoi?" -mi domanda ed è rabbioso mentre mi parla, così mi volto a guardare Rosie e mi accorgo soltanto adesso che sia incinta-

"Sei incinta!" -esclamo quasi in un sussurro, osservandole il pancione-

"Già." -mi risponde lei sorridendo, portando entrambe le mani sulla sua pancia-

"Sono successe parecchie cose durante la mia assenza." -esclamo, voltandomi a guardare Lance e mi dispiace aver perso così tanto di tutti loro-

"Che vuoi, Steven?" -mi domanda lui e noto che stringa le mani a pugno-

"Riallacciare i rapporti con i miei vecchi amici." -gli rispondo e per un momento mi volto a guardare Stacie, che mi ignora totalmente- "Mi siete mancati, sapete?" -domando, guardando sia Lance che Rosie- "Io vorrei poter ricominciare con voi. So che è stata solo colpa mia se la nostra amicizia si sia rovinata, ma.."

"Non iniziare con questo discorso pietoso. Rispiarmatelo, Steven!" -mi interrompe Lance e io lo osservo- "Vattene." -mi ordina con tono duro-

"Lance, andiamo! Non possiamo rovinare del tutto un'amicizia durata più di vent'anni." -gli dico e lui ride in modo isterico-

"Sei tu che l'hai rovinata. Sei sempre TU che hai tradito la mia fiducia, che hai tradito mia sorella!" -quasi urla furioso, catturando l'attenzione di molti clienti-

"Lance!" -lo richiama Rosie, posando la sua mano sul suo braccio-

"Vattene! Non sei il benvenuto qui dentro." -esclama con durezza e io annuendo lievemente, inizio a indietreggiare, posando il mio sguardo su Stacie che non mi guarda, che non parla, non fa nulla. 
Sapevo che non sarebbe stato facile. Loro ancora mi odiano e provano molto rancore, molta rabbia nei miei confronti, e probabilmente avrei reagito pure io in quel modo se fossi stato al posto suo. Ma la speranza è l'ultima a morire. Io non mollo. Non voglio farlo. Non voglio rimpiangere un giorno di non aver lottato per riavere i miei amici nella mia vita. Ho sbagliato in passato -anche se non ero in me e non l'avrei mai fatto una cosa del genere se quella stronza di Victoria non mi avesse drogato- e capisco il fatto che Lance mi detesti ancora dopo tutto il male che ho fatto alla sorella, ma è anche vero che merito una seconda occasione. E io continuerò a sperare. Non voglio arrendermi così facilmente.-

"Amore, mi aiuti con la zip?" -mi domanda Meredith, dandomi le spalle-

"Perché hai prenotato in un ristorante del genere?" -le domando scocciato, tirando su la zip del suo tubino rosso fiammante e aderente. Non sopporto i ristoranti di lusso, i ristoranti con cinque stelle, sono frequentati da persone con la puzza sotto al naso e come sottofondo hanno una di quelle musichette noiose o ancora peggio noiosi personaggi che suonano dal vivo violini. È palloso tutto questo!-

"Perché tu mi avresti portata in una pizzeria o peggio: in un fast food." -mi risponde, raggiungendo le sue scarpe rosse fiammanti pure quelle, con tacco davvero vertiginoso-

"E sarebbe stato meglio! Sai quanto detesti quei posti." -esclamo e poco dopo sbuffo, sistemando il colletto della mia camicia bianca, infilata dentro ad un pantalone elegante nero, ricorperto da dei piccolissimi puntini bianchi. Ai piedi delle scarpe eleganti da uomo e sopra al pantalone una cintura rigorosamente nera.-

"Tesoro, la tua ragazza è figlia di ricchi avvocati, non frequenta postacci." -esclama, recuperando la sua borsetta e io sospiro-

"Ma la pizzeria non sarebbe un postaccio." -le dico, voltandomi a guardarla-

"Non sarà un postaccio, ma io non mangio pizza, quindi." -alza le spalle, mentre mi raggiunge sculettando sui suoi tacchi- 

"Dobbiamo per forza andare in quel ristorante? Non mi va di sentire nelle orecchie, per tutta la serata, violini." -esclamo e poco dopo sbuffo-

"Ti stai comportando come un bambino." -mi fa notare e io sospiro- "Lo sai che io frequento posti solo di alto livello." -mi dice e io annuisco-

"Già, lo so." -esclamo, recuperando il mio portafoglio- 

"Non tenermi il broncio." -esclama, voltandomi verso di sé e subito i nostri occhi si scontrano- "Mi fai un sorriso?" -mi domanda, facendomene uno gigantesco e io ridacchio- "Hai riso, ancora meglio!" -esclama entusiasta e io la bacio a fior di labbra- "Mh, il rossetto." -si lamenta, allontanandosi da me e subito si volta a guardarsi allo specchio-

"Sei impossibile!" -esclamo, uscendo dalla nostra camera da letto. È davvero una donna impossibile. Deve essere tutto come dice lei, come lo desidera. Nessuno le deve dire di no, altrimenti sono guai. E a volte mi capita di domandarmi che cosa ci abbia trovato in una donna come lei, ma poi ripenso alla sua corte spietata, al fatto che ha fatto di tutto per avermi nella sua vita e anche se è impossibile, viziata e non mi è volata dritto nel cuore, io con lei ci sto bene.. A parte quelle volte che mi fa esasperare con il suo comportamento!-

"Non te l'ho ancora chiesto: com'è andata con il tuo amico?" -mi domanda, mentre mano nella mano raggiungiamo l'entrata del ristorante-

"Beh, poteva andare meglio." -le rispondo e sospiro nel ripensare allo sguardo omicidia del mio migliore amico e al fatto che non voglia vedermi.-

"È andata così male?" -mi domanda, sentendo il suo sguardo addosso, mentre varchiamo l'ingresso di questo ristorante lussuosissimo-

"Mi ha cacciato." -le rispondo, mentre ci raggiunge il proprietario di questo posto-

"Buonasera signori." -ci saluta lui cordialmente e noi gli sorridiamo- "Avete prenotato o vi accompagno ad un tavolo?" -ci domanda, osservandoci entrambi-

"Ho prenotato un tavolo a nome Miller." -gli risponde la mia ragazza-

"Oh, la signorina Miller. Prego, da questa parte." -esclama, facendoci strada e io mi guardo intorno con curiosità. È davvero un bel posto, devo ammetterlo. Il tutto è arredato in modo elegante e raffinato, con tavoli, mobili di altà qualità. Ma continuo a preferire la pizzeria a questo posto!-

"Mi dispiace per il tuo amico. Cosa pensi di fare?" -mi domanda Meredith, mentre osserva il menù-

"Beh, non ho alcuna intenzione di mollare. Ci tengo tantissimo all'amicizia di Lance, ci conosciamo dai tempi dell'asilo e la nostra amicizia è durata più di vent'anni. Non possono finire vent'anni di amicizia nel dimenticatoio!" -le rispondo e lei sorride, e sembra soddisfatta e felice della mia risposta-

"Steven?!" -mi richiama sorpresa una voce femminile a me molto familiare e appena mi volto i miei occhi incontrano quelli di Tanya- 

"Tanya!" -esclamo sorridendo, alzandomi subito da tavola e lei si avvicina- "Oh mio Dio, ma sei.."

"Incinta? Già, direi piuttosto incintissima!" -mi interrompe lei sorridendo, accarezzandosi la pancia e io non riesco a smettere di guardare il suo enorme pancione- "Posso abbracciarti? È da così tanto tempo che non ci vediamo." -esclama e io senza dire nulla la stringo tra le mie braccia. E lei ha ragione: è dalla nostra rottura che non ci vediamo, da ben sette lunghissimi anni e sono contento di rivederla. Di vedere che sta bene e sembra pure felice. Tanto felice!-

"Ma.. Di quanto sei?" -le domando, allontanandomi da lei e subito il mio sguardo finisce sul suo pancione- 

"Sono quasi al nono mese, ormai ci siamo quasi!" -mi risponde, accarezzandosi la pancia-

"Ma è fantastico!" -esclamo contento per lei, guardandola dritto negli occhi- "Maschio o femmina?" -le domando curioso-

"Derek, è un maschietto." -mi risponde sorridendo-

"Ehi, amore!" -la richiama un uomo che non avevo mai visto prima, affiancandola insieme a due piccolini bambini che camminano mano nella mano-

"Ehi." -gli sorride lei e dai suoi occhi riesco a leggere tutto l'amore che prova per quell'uomo. Quanto sia innamorata di lui. E sono davvero felice per lei. È una donna fantastica e si merita tutto questo.- "Voglio presentarti Steven Walker." -esclama, indicandomi e l'uomo robusto, dagli occhi caramello mi fissa- "Steven, lui è il mio fidanzato Eddy Williams, quasi futuro marito!" -esclama lei ed è davvero al settimo cielo, eccitata, mentre mi mostra il solitario al suo dito e il suo uomo le lascia una dolce carezza sulla schiena e io allungo la mia mano verso questo Eddy, sorridendo-

"Congratulazioni!" -esclamo, congratulandomi per il loro matrimonio e Tanya sorride e credo di non averla mai vista così felice come ora!-

"Grazie." -mi sorride l'omaccione, mentre mi stringe la mano- "È un piacere conoscerla." -continua a sorridermi lui-

"Anche per me." -gli ricambio il sorriso, mentre ci lasciamo le mani- "Questi due bimbi sono sempre figli vostri?" -domando, indicando i due bambini di circa due-tre anni-

"Esatto. Sono i gemellini Abel e Brianna." -mi risponde Tanya, guardando con amore i suoi due figli- "Salutate Steven." -li invita a salutarmi e loro mi osservano e mi salutano con la manina e io ricambio il loro saluto- 

"Fanno i timidi adesso, ma sono tremendi!" -esclama Eddy, accarezzando la testolina di Brianna e io sorrido-

"E tu come stai, Steve?" -mi domanda Tanya, guardandomi negli occhi-

"Sto bene." -le rispondo sorridendo-

"Tu e St.."

"Lei è Meredith, la mia fidanzata!" -interrompo Tanya, prima che concluda il nome di Stacie e lei sorpresa, si volta a guardarla-

"Finalmente ti sei ricordato di presentarmi." -esclama la mia ragazza e io la guardo un tantino male- "È un piacere." -rivolge a Tanya un sorrisino finto-

"Sì, è un piacere.." -cerca di sorriderle Tanya e poco dopo si volta a guardarmi- "Solo per te." -aggiunge in un sussurro e a me scappa un sorriso- "Tra te e Stacie non è andata?" -mi domanda in un sussurro, avvicinandosi a me-

"Già. È finita cinque anni fa." -le rispondo e cerco di sorriderle-

"Mi dispiace." -quasi sussurra, accarezzandomi il braccio- 

"Beh, a te è andata bene. Te l'avevo detto che prima o poi avresti trovato l'uomo della tua vita." -le sorrido e lei sorride pure-

"Beh è successo per caso. Lui è venuto nell'agenzia immobiliare di mio padre alla ricerca di un nuovo appartamento e.."

"E ho trovato l'amore, oltre che un appartamento." -conclude Eddy, guardando con amore la sua donna e lei ricambia il suo sguardo-

"Sono tanto felice per te, Tanya. Te l'ho meriti. Sei una donna fantastica e ti meriti il meglio." -le dico e lei mi regala un sorriso-

"Grazie." -mi sorride ancora e io le ricambio il sorriso- "Anche tu ti meriti il meglio!" -esclama, rivolgendo uno sguardo fulmineo alla mia ragazza che usa il suo cellulare- "E scusa se te lo dico, ma lei non lo è. È antipatica, un arpia!" -sussurra e io non so cosa dirle, mi limito soltanto a sorriderle- "È stato un piacere rivederti." -mi abbraccia e io la stringo a me-

"Anche per me. E tanti auguri per tutto." -le dico, allontanandomi dal suo abbraccio e lei mi sorride-

"Anche a te." -mi fa l'occhiolino e io ridacchio-

"È stato un piacere." -mi sorride Eddy e io lo saluto con un gesto della mano-

"Andiamo piccole pesti!" -esclama Tanya, prendendo per mano i gemellini e sotto il mio sguardo raggiungono il loro tavolo. Sono davvero contento per lei. Credo di non averla mai vista così felice come ora. Questo Eddy la sta rendendo davvero felice, le ha donato due gemelli e un maschietto in arrivo, e presto si sposeranno. 
Tanya è una donna davvero fantastica e se lo merita!-

"Chi era quella donna?" -mi domanda Meredith, guardandomi serissima in volto-

"La mia ex." -le rispondo e decido di non mettirle-

"La tua ex?" -mi domanda e sembra scioccata, sorpresa da questo-

"Qual'è il problema? Perché ti sorprendi tanto?" -le domando perplesso-

"Non lo so, magari perché tra voi in passato c'è stato qualcosa e ora, tu, l'hai abbracciata come se nulla fosse? Davanti a me, poi!" -mi risponde ovvia e io sospiro-

"Senti, Tanya è stata una donna importante nella mia vita, non la vedevo da anni ed è stato inevitabile abbracciarla." -le dico, guardandola negli occhi e lei incrocia le sue braccia sotto al suo seno- "Non devi essere gelosa di lei, ok?" -le domando, osservandola e lei sospira-

"Beh, non mi è piaciuto che tu l'abbia abbracciata." -esclama e io alzo gli occhi al cielo, mentre il cameriere ci porta la nostra cena. Carpaccio di aragosta, con zucchine e agrumi.- "Lo sai che sono tanto gelosa di te, che non sopporto che le donne ti girino intorno e che ho un assurda paura di perderti." -mi dice seria, guardandomi negli occhi-

"Lo so." -le rispondo, accarezzandole la mano e lei mi sorride. Meredith mi ha ripetuto più volte che è gelosa e che ha paura di perdermi. Dice che sono l'uomo della sua vita, che sono l'unico uomo che gli abbia mai donato tanto affetto e che mi vuole al suo fianco per il resto dei nostri giorni. 
Io, invece, da quando ho rincontrato Stacie non so più nulla!-

...POV STACIE...

"Jaxon, hai visto le chiavi della macchina di mamma?" -gli domando, cercandole dappertutto per il soggiorno, ma lui non risponde- "Jaxon?!" -lo richiamo, raggiungendolo in cucina e lo trovo concentratissimo a guardare il cartone animato sul tablet- "Piccolo, hai visto le chiavi della mamma?" -gli domando, accarezzandogli la testolina e lui, non distogliendo nemmeno per un secondo il suo sguardo dallo schermo, con il suo piccolo indice mi indica le chiavi sul tavolo- "Oh, erano qui!" -esclamo, afferrandole velocemente- "Coraggio, amore! Dobbiamo andare a cena dallo zio!" -gli dico, prendendolo in braccio-

"Posso portare il tablet?" -mi domanda, tenendolo stretto con entrambe le manine-

"Certo, ma solo perché ti ho promesso che guarderai il cartone animato." -gli rispondo, raggiungendo l'ingresso. Lance ci ha invitati a cena a casa sua. Lo facciamo spesso. Organizziamo queste serate da trascorrere insieme. A volte ci sono pure Olivia, Theo, Mitch e Leah, e altre volte solo io e Jaxon, come questa sera.- "Siamo arrivati!" -esclamo, entrando in casa di mio fratello e la sua abitazione è sempre la stessa. Non è cambiata di molto, ma solo quella che era la mia stanza, che adesso è diventata la cameretta di Garret. E per quanto riguarda la casa di fronte, beh i vicini sono cambiati. Non è più Steven Walker, ma una coppia di mezza età, già da molti anni!-

"Zietta!" -urla il piccolo Garret, correndomi incontro e subito mi abbraccia le gambe-

"Ciao." -gli sorrido, accarezzandogli la testolina-

"Oggi, io, potrò usare il tablet!" -esclama il mio bambino, guardando il suo cuginetto-

"Solo per guardare il cartone animato." -gli ricordo, mentre lo metto a terra e lui, sbuffando, raggiunge il divano in soggiorno con Garret che lo segue- "Posso darvi una mano?" -domando, raggiungendo mio fratello e mia cognata in cucina-

"Non serve stellina, è già quasi tutto pronto." -mi risponde Rosie e io annuisco- "Vado a finire di apparecchiere." -esclama, raggiungendo la porta con dei piatti tra le mani-

"Ti do una mano." -le dico, pronta a toglierle i piatti dalle mani, ma lei si scansa scuotendo la testa-

"Voi due dovete parlare." -esclama, uscendo dalla cucina e io, sospirando, guardo mio fratello, ai fornelli. Mio fratello è da quando Steve è uscito dal bar-ristorante che mi rivolge a stento la parola. Ce l'ha un po' con me!-

"Lance.." -lo richiamo, avvicinandomi a lui-

"Dovevi dirmi che Steven fosse tornato!" -esclama serissimo in volto, concentratissimo sulle bistecche che cuociono-

"Lo so, ho sbagliato, hai ragione. Ma avevo paura, ok? Non sapevo come avresti reagito, l'ultima volta che lo hai visto, l'hai quasi ammazzato di botte." -gli dico, osservandolo-

"Se lo è meritato quel gran figlio di puttana!" -ringhia furente, girando le bistecche in modo nervoso-

"Smettila." -lo rimprovero e lui si volta a guardarmi-

"Smetterla? Smettere di fare cosa, Stacie? Non puoi, non devi difenderlo." -mi ammonisce lui, serissimo-

"Non lo sto difendendo, ma devi smetterla di nutrire tutta questa rabbia nei suoi confronti." -gli dico, fissando quegli occhi azzurri che mi osservano-

"E cosa dovrei fare? Eh? Ha tradito la nostra amicizia, ha tradito la mia fiducia, ha tradito te." -afferma, ricambiando il mio sguardo-

"È il passato, ormai." -esclamo, abbassando lo sguardo sulle mie mani-

"Tu hai intenzione di perdonarlo, Stacie?" -mi domanda scioccato e io ritorno a guardarlo negli occhi- "Non ci credo! Non puoi perdonargli tutto il male che ti ha fatto. Cazzo Stacie, ti ha tradito!" -mi ricorda lui serissimo-

"Lo so ciò che mi ha fatto, non buttare sale sulla ferita!" -esclamo, più seria di lui- "Ti giuro che lo odio. Lo odio con tutta l'anima per essere andato a letto con quella stronza di Victoria, ma sappiano entrambi che non l'avrebbe mai fatto se fosse stato in sé." -gli dico, guardandolo negli occhi-

"Non crederai davvero a quella storiella che l'abbia drogato?" -mi domanda sconcertato-

"Lo so che in cuor tuo lo pensi anche tu." -esclamo e lui serra la mascella, abbassando lo sguardo sulle bistecche- "Quella mattina che l'ho trovai a letto con quella stronza, era sorpreso, scioccato, spaesato nel vedere Victoria al suo fianco. Non ricordava nulla, ma solo che dopo essere tornato dal bagno per finire il suo drink, si fosse sentito male." -gli racconto e lui ritorna a guardarmi negli occhi-

"Lo sai quanta gente si sente male per aver bevuto come delle pugne?" -mi domanda e io sospiro- 

"Smettila, Lance." -lo ammonisco, osservandolo-

"Posso farti una domanda?" -mi chiede e io annuisco- "Sei hai creduto alla sua storiella, mi spieghi il perché hai chiuso con lui?" -mi domanda perplesso-

"Perché all'inizio non ci ho creduto a quella sua storia. Perché ero troppo delusa, ferita, arrabbiata con lui, come non lo ero mai stata in vita mia, ma in cuor mio ho sempre saputo che quella fosse la verità e quando l'ho capito, quando l'ho ammesso a me stessa, era troppo tardi." -gli rispondo, guardandolo negli occhi- 

"Perché provi ancora odio nei suoi confronti?" -mi domanda, perplesso-

"Perché non ha mai lottato per riavermi nella sua vita. Non ha mai lottato per avere il mio perdono. Non ha mai lottato per me, ma è solo sparito dalla mia vita, dalle nostre vite e lo odio per questo. Lo odio per non avermi mai amata abbastanza. Lo odio per aver rinunciato a noi così facilmente. Lo odio per essersi rifatto una vita con un'altra donna. Lo odio per essere scappato." -gli rispondo, con le lacrime agli occhi-

"Tu lo ami ancora, vero?" -mi domanda, stringendomi tra le sue braccia e io lo stringo a me forte-

"Odio me stessa per amarlo ancora." -gli rispondo, facendomi scappare una lacrima. Mi odio davvero tanto. Dopo tutto il male che mi ha fatto non dovrei più provare nessun sentimento d'amore nei suoi confronti, però è inevitabile per me amarlo. Non riesco a smettere, anche se pur odiandolo.
Per tutti questi anni credevo davvero di aver chiuso con lui, di non provare più nulla, di essermene dimenticata e anche se non l'ho ammesso fin dall'inizio, io non ho mai smesso di amare Steven Walker.- "Che farai con Steven?" -gli domando, aiutandolo ad impiattare-

"Io.. non lo so, Stacie." -mi risponde, riponendo una bistecca su ogni piatto-

"Lo so quanto ti sia mancato in tutti questi anni, anche se ti ostini a dire di detestarlo." -gli dico, guardandolo negli occhi-

"Io lo detesto sul serio, sorellina." -mi risponde, ricambiando il mio sguardo- "Gli ho affidato mia sorella, mi sono fidato di lui e lui è solo riuscito a rovinare tutto." -esclama e io sospiro-

"Non lo avrebbe mai fatto se fosse stato in sé e lo sai pure tu in cuor tuo." -gli dico e lui mi osserva serio- "Metti da parte tutta questa rabbia, tutto questo rancore e dagli una seconda occasione. Lo so che vuoi farlo." -aggiungo, posando una mia mano sulla sua spalla-

"E tu che farai?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Io ho chiuso con lui. Non ne voglio più sapere niente. Ha rinunciato a noi, non ha lottato per riavermi nella sua vita, se ne è andato e basta! Sai, credo che non mi abbia mai amata abbastanza. Il suo amore non era così grande, così forte. Se mi amava come diceva avrebbe lottato per me, per noi, invece lui è sparito e basta, e io ho chiuso. Ci ho rinunciato già da un bel po' di tempo." -gli rispondo, mentre posiziono su ogni piatto dell'insalata-

"E quando pensi di dirgli di Jaxon?" -mi domanda e io mi volto a guardarlo negli occhi-

"Non lo so. Al momento non voglio vederlo, non voglio parlargli. Lo so che dovrei dirglierlo, ma al momento non ce la faccio proprio." -gli rispondo, abbassando lo sguardo-

"Dovrai farlo, sorellina. Jaxon è cresciuto senza il padre e Steve ha passato questi cinque anni all'oscuro di aver avuto un figlio." -mi dice-

"Ma non è stata di certo colpa mia. È lui che è sparito dalla circolazione. Sai quanto l'abbia cercato, senza alcun risultato positivo. Ho messo pure la rabbia, la delusione, l'odio che provo ancora oggi nei suoi confronti, per trovarlo, ma nulla. Era come stato inghiottito dalla terra." -gli rispondo e poco dopo sospiro-

"Lo so." -esclama, stringendomi la spalla. Ho fatto davvero di tutto per trovarlo, per potergli dire di nostro figlio, ma non sono mai riuscita a rintracciarlo, nulla. E ora ho bisogno di tempo per potergli dire di Jaxon. Lo so che sono già passati tanti anni, ma al momento non ce la faccio!-

"Mh, papà." -sussurra Jaxon nel sonno, mentre lo metto a letto e nel sentirlo mi blocco- "Torna." -sussurra e io chiudo per un momento gli occhi. Gli capita spesso di sognare il suo papà. Una volta mi ha raccontato di averlo sognato, ma che non abbia un volto. 
Jaxon non ha mai visto il suo papà. Nemmeno una sua foto. Ho strappato, cancellato ogni foto con Steve il giorno stesso che ho scoperto del suo tradimento, pentendomene qualche giorno dopo. 
E io devo assolutamente trovare il coraggio di parlare sia con Jaxon che con Steve. Hanno il diritto, entrambi, di conoscersi. E poi incontrare, conoscere il suo papà è il sogno di Jaxon!-

...POV STEVEN...

"Sei stato pazzesco, amore." -esclama Meredith soddisfatta, accocolandosi sul mio petto dopo aver fatto l'amore e io sorrido, tenendola stretta a me-

"Non te l'ho chiesto: com'è andata dai tuoi?" -le domando, giocherellando con i suoi capelli biondi-

"Umh, il solito. Però in compenso abbiamo un materasso nuovo." -mi risponde, guardandomi dritto negli occhi con un enorme sorriso-

"Già. Ed è molto più comodo." -esclamo e lei annuisce, d'accordo con me-

"Adesso sì che si dormirà da Dio!" -esclama sorridendo, accarezzandomi il petto- "Domani andrai di nuovo da Lance?" -mi domanda, facendosi seria-

"Sì, ci andrò." -le rispondo, daldole le spalle e la sento sorridere, mentre posa il suo mento sulla mia spalla-

"Sono contenta e sono sicura che il tuo amico abbia bisogno solo di tempo, ma prima o poi ti perdonerà e tutto tornerà come i vostri vecchi tempi." -mi dice-

"Lo spero." -esclamo e lei preme le sue labbra sulla mia spalla- 

"Notte, amore." -sussurra, abbracciandomi da dietro e io spengo la luce della bajour. Spero davvero tanto che le cose tra me e Lance si risolvano il prima possibile. Mi manca il mio migliore amico, mio fratello. Non può finire così la nostra amicizia, durata più di vent'anni.-
 
Spazio autrice:
 
Ciao a tutte ^^

Eccomi qui con un nuovo capitolo...
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciandomi qualche recensione ^^

Vi mando un bacio.
Alla prossima.

-Elisa.

 Stacie Torres (oggi)
 Steven Walker (oggi)
 Meredith Miller (fidanzata di Steve)
 Luke Johnson 

 Theo Harris (fidanzato di Olivia)
 Leah Smith (fidanzata di Mitch)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** La scoperta! ***



 
Capitolo ventitré) La scoperta!

...POV STACIE...

Oramai non dormo più. Passo gran parte delle nottate a pensare. 
A pensare a mio figlio, a Steven e al fatto che devo dire loro, al più presto, che sono padre e figlio. 
Per me non è affatto facile tutta questa situazione. 
Non riesco a trovare il coraggio di parlarne con Steve. Non trovo nemmeno il coraggio di bussare alla sua porta e dirgli un semplice 'dobbiamo parlare'. Nulla. 
È da giorni ormai che va avanti questa storia. Lance, Rosie, Olivia, Mitch, Theo, Leah, tutti quanti, non fanno altro che insistere e ripetermi che devo farlo, che sono passati già troppi anni e non posso aspettare ancora per molto. Loro la fanno facile, ma per me non lo è per niente.
Mi blocca anche la paura. La paura della reazione di Steve, alla notizia che sia il padre di Jaxon. Ho paura che mio figlio mi odi per avergli nascosto il fatto che Steven, il nostro vicino di casa, sia il suo papà. Ed è tutto così complicato!

"Jaxon, hai indossato le scarpe?" -domando al mio bambino, mentre mi lego i miei capelli platino in una coda alta, non perfettamente ordinata. Quest'oggi ho deciso di indossare una camicia lunga che fa da vestitino, azzurra a righe blu. Alla vita un cinturone in pelle, color mattone e ai piedi degli stivaletti in camoscio, color azzurri, con un tacco grosso, alto circa cinque-sei centimetri. Per quanto riguarda il trucco, invece, beh.. Questa mattina non mi sono truccata. Siamo in assoluto ritardo! Infatti, ho passato velocemente del mascara sulle ciglia e quasi mi sono accecata!-

"Le ho messe." -mi risponde il mio bambino dall'altra stanza-

"Bravo! Prendi lo zainetto e aspettami all'ingresso." -gli dico, mentre recupero velocemente la mia borsa e il mio cellulare-

"Mammina, però mi fanno male!" -si lamenta lui e io sospiro, e quasi di corsa lo raggiungo- 

"Perché ti fanno male?" -gli domando, recuperando il mazzo di chiavi dal mobiletto che si trova al fianco del portone d'ingresso-

"Non lo so." -mi risponde, osservandosi i piedi e io faccio lo stesso e nel notare che le ha invertite, sospiro, chinandomi sulle ginocchia-

"Amore, le hai invertite! La scarpa destra va nel piedino destro, e quella sinistra.."

"Nel piedino sinistro." -conclude lui la frase e io sorrido- 

"Bravo." -esclamo, mentre inverto nel modo corretto le sue piccole scarpe bianche, abbinate ad un patalone di tuta grigio topo e un maglioncino bianco- "Dai, andiamo." -gli dico, ritornando in piedi e prendendolo per mano, usciamo dal nostro appartamento- "Hai preso lo zainetto?" -gli domando, mentre chiudo a chiave-

"Sì." -mi risponde, saltellando sul posto e io, dopo averlo preso in braccio, mi incammino a passo svelto verso l'ascensore e quasi inciampo sui miei stessi piedi e se non fosse stato per il muro, sarei finita a terra con mio figlio-

"Maledizione!" -sbotto, riprendendo a camminare e Jaxon ride- "Non prendere in giro la mamma." -lo ammonisco quasi nervosa, varcando le porte dell'ascensore-

"Sei goffa mammina." -esclama divertito, posando le sue piccole mani sulle mie guance, mentre digito il piano terra- "Come me." -aggiunge con un enorme sorriso e io ridacchio, riempiendogli di bacetti e di teneri morsi la sua guancia paffutella. È proprio vero! Mio figlio ha ereditato la mia goffaggine. È sbadato proprio come me.
Inciampa spesso e volentieri sui suoi stessi piedi o gradini che non nota. E mi ricorda tanto me!-

"Sono in ritardo, lo so, mi dispiace!" -mi scuso immediatamente, appena varco l'ingresso del bar-ristorante velocemente-

"Puoi dirlo se non vuoi fare le pulizie prima dell'apertura!" -esclama mio fratello e io lo fulmino-

"Lo sai che non è questo!" -sbotto, incamminandomi verso gli spogliatoi-

"Infatti sei una ritardataria!" -esclama Olivia, divertita e io fulmino pure lei-

"Non avrei fatto tardi, se Jaxon non si fosse addormentato di nuovo." -mi difendo io e poco dopo mi ritiro dentro gli spogliatoi-

"E ieri? O l'altro ieri? O ancora meglio, negli anni passati? Sempre colpa del povero Jaxon?" -mi domanda divertito mio fratello e io mi volto a fulminarlo, mentre infilo di malo modo la mia borsa nel mio armadietto-

"Stupidone!" -sbotto, facendogli la linguaccia e lui ridacchiando, raggiunge il salone. Odio quando si prendono gioco di me! Non lo sopporto proprio quando mi prendono in giro!!-

"Buongiorno, Stacie." -mi saluta Luke, raggiungendomi dietro al bancone e io mi volto di poco, per poterlo guardare negli occhi e sorride. Lui, sorride sempre!-

"Giorno." -gli sorrido pure io e lui non smette. Non smette mai di farlo. Da quando lo conosco non ho mai visto il suo viso spento, privo di luce. È sempre così sorridente e il suo sorriso è davvero contagioso.-

"Come stai?" -mi domanda, aiutandomi a mettere a lavare delle tazze-

"Un po' stressata a causa del lavoro e di alcuni problemi della mia vita privata, ma del resto tutto bene." -gli rispondo, mettendo con cura in lavastoviglie le tazze che mi passa- "E tu?" -gli domando, voltandomi a guardarlo negli occhi-

"Io sto bene, ma in questo ultimo periodo sono piuttosto pensieroso." -mi risponde, passandomi una tazzina-

"E cosa tormenta i tuoi pensieri? Se non sono troppo invadente." -gli sorrido, inserendo la tazzina nella lavastoviglie-

"Tu." -mi risponde, fissandomi dritto negli occhi e io rimango per qualche secondo immobile, troppo sorpresa dalla sua risposta per potermi muovere o rispondere. Io? Io tormento i suoi pensieri?-

"Io?" -gli domando, osservandolo e lui sorride-

"Già. Non faccio altro che pensare a te." -conferma, distogliendo lo sguardo dal mio e lo rivolge al bancone, che inizia a pulire e io non so cosa dire, mi limito ad osservarlo, dove noto che le sue labbra siano stese in un piccolo sorriso- "Posso farti una domanda?" -mi chiede, ritornando a guardarmi negli occhi e io annuisco-

"Certo." -gli rispondo, regandogli un piccolo sorriso-

"Chi è Jaxon? Te lo chiedo perché ne ho sentito parlare molto in questi ultimi giorni che lavoro qui e non so cosa aspettarmi. È il tuo fidanzato?" -mi domanda e per la prima volta vedo il suo viso serio. Da quando ha iniziato a lavorare qui, sia Jaxon che Garret sono stati con i nonni materni del mio nipotino, con i genitori di Rosie. In questo ultimo periodo il locale è sempre più pieno e non avremmo occhi per controllarli, per questo Luke non l'ha mai conosciuto, ma solo sentito parlare.-

"Jaxon è il mio tutto, senza di lui non potrei vivere. Jaxon è mio figlio." -gli rispondo, guardandolo negli occhi e lui spalanca la bocca, visibilmente sorpreso e scioccato alla notizia-

"T-tuo figlio?" -mi domanda sconvolto e io annuisco-

"Già." -confermo, con un piccolo sorriso. Gli uomini che ho conosciuto in questi ultimi anni, hanno reagito tutti così alla notizia che io avessi un figlio. Alcuni non ne hanno voluto sapere niente, e altri ci hanno provato, ma le relazioni che ho avuto non hanno mai portato alcun frutto positivo. E la causa non erano loro, ma io. Faticavo un po' a fidarmi, ma ci sto lavorando.- "Non ti interesso più?" -gli domando quasi divertita. Lo so che se prima voleva uscire con me, ora non ne vuole più sapere niente.-

"Al contrario, mi interessi di più." -mi risponde, sconvolgendomi con quella sua risposta. Gli interesso di più? Questa sì che è una sorpresa!!- "Mi piacciono i bambini e mi piacerebbe conoscere Jaxon, un giorno." -mi sorride e io glielo ricambio subito. Mi ha davvero sorpresa. Credevo che mi avrebbe liquidata, ma evidentemente non lo conosco abbastanza. Sembra davvero una brava persona e ammetto che non mi dispiacerebbe conoscerlo meglio!-

"Sorellina." -mi richiama Lance, raggiungendomi al bancone-

"Dimmi." -gli sorrido, guardandolo negli occhi-

"Non voglio assillarti, ma quando pensi di parlare a Steven?" -mi domanda e io sospiro, abbassando lo sguardo- "Non puoi tenerglielo nascosto ancora per molto, Stacie." -mi dice serio-

"Lo so, Lance! Ho provato a bussare alla sua porta, ma non ce la faccio." -gli rispondo e lui sospira-

"Se vuoi gliene parlo io." -esclama e io scuoto la testa-

"No, non è giusto. Devo farlo io, è giusto che sia io a dirglielo." -gli rispondo, guardandolo negli occhi e lui annuisce-

"Ok, perfetto! E quando pensi di farlo? Steven deve sapere di essere il padre di Jaxon!" -esclama serio-

"Che significa che sono il padre di Jaxon?" -domanda proprio la voce di Steve e sia io che mio fratello ci voltiamo a guardarlo. Diamine! Non volevo che lo scoprisse in questo modo. Ed eravamo così immersi nel parlare, che ne io ne Lance, ci siamo resi conto del suo arrivo. Maledizione!-

...POV STEVEN...

"Perché non mi hai svegliata? Avrei fatto la doccia insieme a te." -esclama Meredith, raggiungendomi in bagno e dal riflesso dello specchio la osservo raggiungermi-

"Dormivi così bene, che ho preferito non svegliarti." -le rispondo, passandomi una mano tra i miei capelli bagnati, mentre lei, sorridendo, allaccia le sue braccia intorno alla mia pancia ancora bagnata, premendo le sue labbra sulla mia spalla-

"La prossima volta svegliami." -mi sussurra all'orecchio e io sorrido, mentre mi stampa un bacio sotto di esso-

"Lo terrò a mente!" -esclamo con un sorrisetto malizioso, facendole l'occhiolino e lei ridacchia, premendo di nuovo le sue labbra sulla mia spalla-

"Mi faccio la doccia!" -afferma, allontanandosi da me- "Vuoi rifarla con me?" -mi domanda maliziosa e io sorrido, voltandomi a guardarla negli occhi-

"La prossima volta. Vorrei andare da Lance, adesso." -le rispondo, prendendole il viso tra le mani e lei mette su il broncio-

"Voglio fare la doccia con te, amore." -quasi piagnucola, posando le sue piccole mani sui miei fianchi-

"Meredith, per favore!" -la supplico a non comportarsi da bambina viziata e lei sbuffa, nel momento stesso che qualcuno suona al campanello- "La porta!" -esclamo, pronto a uscire dal bagno-

"Hai intenzione di aprire la porta nudo?" -mi domanda sconcertata e il mio sguardo automaticamente si abbassa e mi rendo conto di non indossare l'asciugamani-

"L'asciugamani!" -esclamo, voltandomi verso di lei-

"Già!" -esclama divertita, lanciandomelo addosso e io, ridendo, esco dal bagno, allacciandomelo alla vita-

Quando apro la porta, mi ritrovo davanti mia madre, serissima in volto e con le braccia conserte..

"Mamma!" -esclamo sorpreso. Non mi aspettavo lei. Sinceramente non ho pensato minimamente che potesse essere lei!-

"Quando sei tornato? Perché non mi hai detto niente? Ho saputo del tuo ritorno da un'amica, che vive nel tuo stesso condominio e mi ha informato che ti avrei trovato qui!" -esclama lei quasi furiosa, entrando nel mio appartamento-

"Hai ragione, mi dispiace. Ma in questi giorni ho altro per la testa." -le rispondo, richiudendomi la porta alle spalle-

"Steven Walker, sei scomparso dalla vita dei tuoi genitori! L'ultima volta che io e tuo padre ti abbiamo sentito, è stato non so quanti anni fa." -esclama lei ed è davvero arrabbiata, delusa. Negli ultimi anni sono scomparso anche dalla vita dei miei genitori. Li ho chiamati una volta sola, anni fa, per tranquillizzarli e dire loro che stessi bene.-

"Mi dispiace!" -riesco solo a dirle, guardandola dritto negli occhi-

"Perché sei sparito così, nel nulla?" -mi domanda, ricambiando il mio sguardo-

"Credo che tu lo sappia perfettamente." -le rispondo, osservandola-

"So quello che è successo tra te e Stacie, ma perché sparire dalla vita di tua madre? Di tuo padre?" -mi domanda non capendo-

"So che vi ho delusi moltissimo per quello che ho fatto e non volevo essere una delusione per voi. Non volevo vedere il vostro sguardo deluso." -le rispondo-

"Hai sbagliato figlio mio, ma hai sbagliato ancora di più nel sparire dalle nostre vite. Dalla vita dei tuoi genitori, che ti avrebbero sostenuto, ti sarebbero rimasti accanto." -mi dice, avvicinandosi a me-

"Mi dispiace." -riesco a dire di nuovo solo questo. Ho sbagliato a lasciare anche loro, a sparire dalla vita di mia madre e di mio padre, ma non credo che avrei sopportato il loro sguardo deluso.-

"Vieni qui, bambino mio!" -mi avvicina a sé con la forza e subito mi stringe tra le sue braccia, e io ricambio immediatamente- "Sono così felice di averti di nuovo tra le mie braccia!" -esclama con voce rotta dal pianto e io la stringo ancora di più- "Non sparire mai più, intesi?" -mi domanda serissima, guardandomi dritto negli occhi e io le sorrido-

"Mai più, promesso." -le rispondo, asciugandole le lacrime e lei sorride, prendendomi il viso tra le mani e subito me lo riempie di baci- "Mamma!" -piagnucolo e lei non smette, ma poco dopo sorrido e la lascio fare. Le sarò mancato terribilmente, e anche loro mi sono mancati tanto!- "Papà?" -le domando, osservandola mettersi seduta sul divano-

"Voleva passare anche lui, ma aveva una riunione molto importante a cui non poteva mancare." -mi risponde e io annuisco, passandomi una mano tra i capelli ancora un po' umidi- "Ma.." -aggrotta le sopracciglia e io la osservo perplesso- "Hai lasciato l'acqua aperta o c'è qualcuno?" -mi domanda, guardandomi negli occhi, sentendo soltato ora l'acqua della doccia scorrere-

"C'è qualcuno." -le rispondo e lei alza un sopracciglio-

"Qualcuno, chi?" -mi domanda per saperne di più e io sorrido-

"Meredith, la mia ragazza." -le rispondo e lei spalanca la bocca sorpresa-

"Tu hai una ragazza?" -mi domanda scioccata e io annuisco-

"Già, da tre mesi." -confermo sorridendo-

"Tre mesi." -sussurra, osservandomi- "E Stacie?" -mi domanda-

"Stacie è la mia ex." -le rispondo, mettendomi seduto sul tavolino in vetro, davanti a lei-

"Lo so, ma.. È finita?" -mi domanda e io sorrido-

"Mamma, è finita da cinque anni." -le ricordo divertito-

"Sì, lo so. Ma intendo dire finita-finita?" -mi domanda e io la osservo e non so davvero che cosa risponderle. Da quando sono tornato non so più niente.- "La ami ancora?" -mi domanda sorridendo-

"Io.. Non lo so mamma. Da quando sono tornato non so più niente." -le rispondo, abbassando lo sguardo sulle mie mani-

"E di questa Meredith? Ne sei innamorato?" -mi domanda e io la guardo di nuovo negli occhi-

"Innamorato-innamorato no. Mi ha conquistato, ma non mi ha fatto perdere la testa." -le rispondo e lei sorride-

"Come ci era riuscita Stacie!" -conclude lei non smettendo di sorridere e io sorrido-

"Come ci era riuscita Stacie!" -ripeto per confermare. Non credo che riuscirò mai a innamorarmi così tanto, così forte, come mi aveva fatto innamorare Stacie. 
Con lei era davvero tutto più grande, più forte, e non credo che amerò un'altra donna come ho amato lei!-

"Steven, quante volte devo ripeterti che la biancheria sporca la devi infilare nel cesto e non in giro per il bagno?" -mi domanda nervosa Meredith, raggiungendomi in soggiorno- "Oh!" -esclama sorpresa, ricomponendosi appena nota mia madre sul divano-

"Salve!" -la saluta mia madre e lei cerca di sorriderle-

"Sì, salve!" -è a disagio, riesco a capirlo per il fatto che continua a stringere l'accappatoio con le mani-

"Scusa per la biancheria, ma non ci sono abituato." -le rispondo, osservandola-

"Beh, abituatici perché non raccolco le mutande di nessuno!" -esclama lei serissima e io sospiro-

"Comunque lei è mia madre Carolyn, mamma lei è Meredith, la mia ragazza." -le presento e entrambe si guardano negli occhi-

"Piacere di conoscerti." -le sorride mia madre-

"Piacere mio." -esclama la mia ragazza e senza aggiungere altro si volta e raggiunge la nostra camera da letto-

"Santo cielo, figlio mio! In questi ultimi anni ti sarai bevuto il cervello!" -esclama sconcertata mia madre e io la guardo perplesso-

"Che vuoi dire?" -le domando stranito-

"Davvero è lei la tua ragazza?" -mi domanda e io annuisco- "Dio mio, non mi piace, Steven! È una maleducata e poi come si permette a rimproverarti? Solo tua madre può farlo!" -esclama serissima e io sorrido divertito-

"È fatta così, Meredith! Vuole che tutto sia perfetto e come lo desidera." -le dico sorridendo-

"Beh, è fatta male!" -esclama e io ridacchio per il suo commento-

"Adesso dovrei prepararmi, mamma. Devo uscire." -le dico, alzandomi in piedi-

"Va bene." -esclama, alzandosi pure lei- "Vieni dalla mamma, bambino mio. Fatti baciare!" -mi dice, prendendomi subito il viso tra le mani e mi riempie di baci, mentre io sospiro, alzando gli occhi al cielo. Mia madre non cambiarà mai e mi tratterà sempre come il suo piccolo bambino, pur avendo trentadue anni!-

Dopo essere sceso dalla mia auto, portando le mie mani dentro le tasche dei miei jeans aderenti grigi, abbinati ad un maglioncino bianco e ad una giacca di pelle nera, cammino sulle mie scapre eleganti nere, verso l'ingresso del bar-ristorante.. È da giorni ormai che vengo qui, per poter riallacciare i rapporti con Lance e Rosie, e sento che piano piano le cose tra noi stiano cambiando. Non li trovo così scontrosi come all'inizio e spero che migliorino sempre di più le cose tra di noi!

"Ok, perfetto! E quando pensi di farlo? Steven deve sapere di essere il padre di Jaxon!" -sento dire questo dalla bocca di Lance, appena metto piede dentro al locale e dire che sono scioccato e confuso allo stesso tempo, è dir poco!-

"Che significa che sono il padre di Jaxon?" -domando, fissandolo e sia Lance che Stacie si voltano a guardarmi. Che cazzo significa? Forse ho capito male!- "Allora? Volete spiegarmi?" -domando ad entrambi, raggiungendoli al bancone, dato che non dicono niente-

"Stacie, credo che sia arrivata l'ora!" -esclama Lance, guardando sua sorella negli occhi e lei annuisce-

"Stacie, che significa?" -le domando e lei si volta a guardarmi negli occhi. Non ci sto capendo davvero più niente! Sono il padre di Jaxon?-

"Vieni." -quasi sussurra lei e per la prima volta, da quando sono tornato, lei mi rivolge la parola-

"Vuoi spiegarmi una buona volta?" -le domando e mi sto pure innervosendo. Non voglio andare da nessuna parte, voglio solo delle spiegazioni.- "Sono il padre di Jaxon?" -le domando, fissandola dritto negli occhi-

"Non era così che volevo dirtelo, ma sì! Sei suo padre." -mi risponde e io sono davvero scioccato, sconvolto, sorpreso. Non me lo sarei mai aspettato. La signora Lilian mi ha detto che l'ha cresciuto da sola perché il padre li ha abbandonati, ma io non sapevo nemmeno che fosse incinta, quindi non capisco. Se solo avessi saputo non me ne sarei mai andato!-

"La signora Lilian mi ha detto che l'hai cresciuto da sola perché il padre del bambino vi ha abbandonati, ma io non ne sapevo niente, quindi non avrei mai potuto abbandonarvi." -esclamo e questa storia mi rende confuso. Non capisco!-

"La signora Lilian è una pettegola. Le piace parlare a vanvera, pur non sapendo niente della vita privata degli altri." -mi risponde e io mi passo una mano tra i capelli-

"Ok, ma perché non mi hai detto niente? Cazzo, Stacie, sono passati cinque anni. Mi hai tenuto all'oscuro di tutto." -le dico e mi sto arrabbiando. Doveva dirmelo. Doveva dirmi di aspettare un bambino, era mio diritto crescere mio figlio!-

"Non puoi giudicarmi, ok? Tu non sai come sono andate le cose!" -sbotta, guardandomi male- "Ho scoperto di aspettare un bambino dopo un lungo mese dalla nostra rottura. Ti ho cercato per mesi, Steven, ma eri come sparito nel nulla. Nessuno aveva più notizie di te, neppure i tuoi genitori. Non sapevo dove cercarti, come rintracciarti, avevi perfino cambiato numero di cellulare. Eri come stato inghiottito dalla terra!" -mi spiega, guardandomi negli occhi-

"Va bene, ma.. Perchè non dirmelo ora? Cazzo, sono tornato da una cazzo di settimana e tu, pur sapendo come stavano le cose, non mi hai detto niente, ma, anzi, mi hai ignorato!" -le dico e sono incazzato. Posso comprendere il fatto che non mi abbia trovato in tutti questi anni, ma ora.. Ora doveva dirmelo. Non doveva tenermelo nascosto!-

"Hai ragione, ho sbagliato a non dirtelo subito, ma.. Avevo paura, va bene? Avevo paura della tua reazione e avevo paura che Jaxon mi avrebbe odiata per non avergli detto subito di suo padre." -mi risponde e le lacrime che velano i suoi meravigliosi occhi verdi, mi fanno calmare un po'- "Non è stato facile per me." -quasi sussurra, abbassando lo sguardo e noto una lacrima rigarle il viso. E io non so che fare. Non so se abbracciarla o accarezzarla. O sarebbe meglio non fare niente.-

"Non voglio perdere altro tempo. Ho già perso cinque anni della sua vita, non voglio perderne degli altri." -dico e lei mi guarda subito dritto negli occhi-

"Alle quattro andrò a prenderlo all'asilo.. Vuoi venire con me?" -mi domanda e io annuisco subito. Non voglio perdere altro tempo. Ho perso già troppi anni di mio figlio.- "Bene." -quasi sussurra e senza aggiungere altro si volta per poter tornare a lavoro-

"Stacie!" -la richiamo, fermandola dal braccio e lei si volta subito a guardarmi negli occhi- "Se potessi tornare indietro, cambierei ogni cosa." -le dico, fissandola dritto negli occhi-

"Ma non puoi. Non puoi tornare indietro. Non puoi farlo." -mi risponde con le lacrime agli occhi e poco dopo si volta e si allontana. Cambierei davvero tutto quanto. Se potessi tornare indietro non ci andrei in quel pub e non la tradirei. Oppure non me ne andrei mai e avrei piuttosto lottato per lei, per noi. 
Ho sbagliato tutto e noi ci meritavano un lieto fine migliore!-

...POV STACIE...

Non era così che volevo che scoprisse di Jaxon. 
Avrei preferito prendermi di coraggio e affrontarlo, ma lui ha scoperto ogni cosa. Mi ha preceduto.
Adesso vuole conoscere Jaxon, suo figlio, e io di certo non glielo impedirò. Sarei una madre e una persona orribile se lo farei, e poi non avrei alcun motivo per farlo. Il nostro passato, quello che è successo cinque anni fa tra di noi, non centra niente con Jaxon. Non deve influenzare il loro rapporto, perché nostro figlio non centra niente, quindi è un suo diritto conoscerlo, crescerlo, stargli vicino, viverselo. Steven ha già perso così tanti anni di nostro figlio, che è giusto che inizi a viverselo, come è giusto che sia. 

"Se potessi tornare indietro, cambierei ogni cosa."

Quella frase, quelle parole le sento un po' anche mie. 
Se potessi tornare indietro anche io, cambierei molte cose. In primis, cambierei quel maledetto giorno che l'ho trovato a letto con quella stronza di Victoria. Non dico che non mi sarei arrabbiata, perché provare rabbia, delusione e sentirmi ferita sarebbe inevitabile in quelle circostanze, ma poi mi sarei calmata e non avrei portato la rabbia a convincermi che quella che credevo una scusa pietosa fosse la verità. Mi sarei calmata, avrei ragionato su tutto quanto, avrei riflettuto e prendendo la decisione giusta l'avrei perdonato. Forse non subito, ma gli avrei dato subito una seconda occasione, per potergli dare l'opportunità di mostrarmi che a me ci teneva davvero, che quello che c'era stato con quella fosse solo un errore.
Se potessi tornare indietro cambierei anche la storia di Jaxon. Probabilmente avrei cercato, giorno e notte, Steven. Senza fermarmi, finchè non l'avrei trovato. Invece mi sono arresa dopo qualche mese. L'ho cercato tanto, non dico di no, ma se potessi tornare indietro non mi sarei arresa dopo qualche mese, ma avrei continuato a cercarlo. Invece non l'ho fatto e mio figlio è cresciuto per cinque anni senza il suo papà, e Steven è andato avanti con la sua vita senza sapere di aver avuto un bambino. 
Cambierei molte cose, ma non si può tornare indietro e bisogna vivere con i rimpianti!

"Lance, io vado! Probabilmente Steven mi starà aspettando davanti l'asilo." -dico questo a mio fratello, mentre mi tolgo il crembiule dalla vita-

"Vengo anch'io, cucciola." -esclama, togliendosi pure lui il crembiule e io lo osservo perplessa- "Così non avrete Garret tra i piedi e voi tre potrete parlare e passare qualche ora insieme." -mi spiega lui e io annuisco-

"Ah, ok!" -esclamo capendo, mentre raggiungo l'uscita del locale-

"Prenditi il pomeriggio libero. Passa con tuo figlio e Steve qualche ora." -mi consiglia lui e io annuisco, uscendo dal locale insieme a mio fratello, ma nel notare Steve, appoggiato sul cofano della sua auto, mi blocco. Che ci fa qui? Credevo che mi stesse aspettato all'asilo.-

"Sono venuto a prenderti. Ti va se ci andiamo insieme?" -mi domanda proprio lui, come se mi avesse letto nel pensiero e il mio cuore inizia a battere forte. Sta calmo cuore! Non è necessario che tu batta così forte!-

"Ok." -riesco solo a dire, mentre lo raggiungo-

"Buona fortuna!" -esclama mio fratello-

"Grazie." -gli sorride Steve, aprendomi la portiera-

"Non è necessario che tu mi apri la portiera, posso farlo benissimo da sola." -sbotto, guardandolo male-

"Volevo essere galante!" -mi fa l'occhiolino sorridendo, facendomi perdere un battito e io, sbuffando, salgo a bordo nella sua auto. Mi sento a disagio e oltre a questo mi sento anche molto tesa. 
Tra non molto Jaxon saprà del suo papà e io non so davvero che cosa aspettarmi. Ho paura che mi odierà per non averglielo detto subito e non lo sopporterei. E poi non so davvero come poter far partire il discorso. Per quasi tutto il pomeriggio non ho fatto altro che ripetermi nella testa vari discorsi, ma al momento non ricordo più nulla. Sono così agitata!- "Cosa dovrei dirgli? 'Ehi ciao, sono tuo padre!' oppure dovrei essere meno diretto? Come dovrei comportarmi?" -mi domanda un Steve davvero in ansia e io mi volto a guardarlo, concentratissimo alla guida-

"Io.. Non lo so. Mi sono preparata mentalmente vari discorsi, ma al momento non ricordo nulla." -gli rispondo e poco dopo faccio un respiro profondo- 

"Bene!" -sussurra lui con fin troppo sarcasmo-

"Senti, comportati normalmente. Sii te stesso." -gli consiglio, osservandolo e lui annuisce, voltandosi a guardarmi negli occhi per un secondo. Capisco che sia teso all'idea di conoscere e presentarsi a suo figlio, ma deve essere sé stesso. Questo è l'unico consiglio che riesco a dargli.-

"Mamminaaa!" -urla il mio bambino, correndomi incontro e io, sorridendo, mi abbasso alla sua altezza, guardando per qualche istante Steve, che fissa suo figlio, nostro figlio, corrermi incontro e appena mi raggiunge allaccia le sue piccole braccia intorno al mio collo-

"Ciao, piccolo mio." -lo saluto dolcemente, accarezzandogli la schiena-

"Guarda-guarda!" -esclama tutto entusiasta, allontanandosi di poco da me e subito mi mostra il suo disegno che tiene tra le manine-

"Waho, che bello!" -sorrido, ammirando quel suo capolavoro, sentendo lo sguardo di Steve addosso, su di noi-

"Questa sei tu, questo sono io, lui è Osso e questo è papà." -mi spiega il suo disegno e il suo papà al posto della testa ha un grande punto di domanda, e io mi volto a guardare Steve, che fissa la sua figura disegnata- "Mammina, perché il nostro vicino di casa è qui, con te?" -mi domanda, fissando Steve, che ricambia il suo sguardo e il mio cuore inizia a battere davvero forte. Così forte che ho paura che mi esca dal petto.-

"Piccolo mio, lui è Steven... Il tuo papà!" -gli rispondo, accarezzandogli la testolina e lui fissa Steve, con la bocca aperta. E la paura che lui possa odiarmi cresce sempre di più.-

"Papà!" -sussurra Jaxon, fissando dritto negli occhi Steve e lui apre bocca, ma evidentemente non sa cosa dire, non sa come comportarsi- "Papà!" -ripete lui correndo verso il suo papà e subito abbraccia forte le sue gambe, e io nell'osservarlo, mi vengono le lacrime agli occhi, mentre porto una mia mano sulla mia bocca e Steve è immobile. Forse non si aspettava che Jaxon lo abbracciasse, ma poco dopo sorride con gli occhi davvero lucidissimi, portando una sua grande mano sulla sua testolina. E non so per quanto tempo ho sognato di vedere questa scena!-

...POV STEVEN...

Mi sento un perfetto idiota!
Non so cosa dire, non so come comportarmi con mio figlio, perché sì Jaxon è mio figlio, ma forse Stacie ha ragione. Devo comportarmi normalmente, devo essere me stesso.
E poi provo un miscuglio di sentimenti. Non so nemmeno come spiegarli. Mi sento davvero felice. Avere un figlio è sempre stato un mio grande sogno!

"Mammina, andiamo a mangiare un gelato?" -gli domanda, guardando Stacie negli occhi-

"Certo, piccolo." -gli risponde lei, asciugandosi velocemente una lacrima-

"Vieni anche tu, con noi, papà?" -mi domanda, alzando la sua testolina, per potermi guardare negli occhi e sentirmi chiamare papà è davvero un emozione unica. Non mi sono mai sentito così!-

"Certo." -gli rispondo sorridendo, accarezzando i suoi capelli castani e lui sorride, allungando la sua manina e subito la inserisce nella mia, e io sorridendo gliela stringo. Sono davvero al settimo cielo. Lo conosco da meno di dieci minuti e già lo amo immensamente. E io mi chiedo: come puoi amare così tanto qualcuno che hai appena conosciuto? Ma la risposta è semplice: perché Jaxon è mio figlio!-

"Ti sei sporcato tutto il musetto!" -esclama ridacchiando Stacie, pulendo la boccuccia di nostro figlio sporca di gelato alla menta e lui ride, mentre io li osservo incantato e il mio cuore batte davvero forte. Loro sono la mia famiglia!-

"Papà, la mamma mi ha raccontato che hai girato il mondo perché lavori tanto ed è per questo che sei stato via per così tanto tempo!" -esclama Jaxon e io guardo Stacie negli occhi incredulo. Gli ha raccontato davvero una bugia simile? Perché? E lei sembra implorarmi con gli occhi di non dire la verità, ma di stare al gioco di questa bugia-

"Sì, è vero." -gli accarezzo la testolina, guardando negli occhi Stacie-

"Adesso quanto ti fermerai? Ripartirai subito?" -mi domanda, voltandosi a guardarmi e io ricambio il suo sguardo-

"Non me ne andrò più." -gli rispondo e lui sorride tutto contento- "Rimarrò qui, con voi, per sempre!" -aggiungo, guardando Stacie negli occhi e lei abbassa il suo sguardo sulle sue gambe-

"Sì, che bello!" -esclama Jaxon tutto contento e io gli sorrido. Non li lascerò mai più. Non sparirò di nuovo dalle loro vite. L'ultima cosa che voglio adesso è andarmene!- "Adesso vivremo tutti insieme, vero?" -ci domanda, alternando il suo sguardo tra noi due, e immediatamente io e Stacie ci guardiamo negli occhi-

"No, piccolo." -gli risponde lei e lui sembra un po' deluso della sua risposta-

"Perché no? I genitori dei miei amichetti vivono nella stessa casa." -esclama, guardando negli occhi la sua mamma-

"È complicato, Jaxon." -gli dico e lui si volta a guardarmi-

"Complicato? Voi non vi amate?" -ci domanda, guardandoci entrambi e di nuovo i miei occhi sono fissi su quelli di Stacie. Cosa dovrei rispodere? Da quando sono tornato non so più niente!- 

"Sono cambiate parecchie cose nel corso di questi anni." -gli risponde Stacie, accarezzandogli i capelli-

"Adesso non ami più papà, mammina?" -le domanda lui e lei si volta a guardarmi negli occhi e il mio cuore ricomincia a battere forte-

"Noi ci siamo amati tanto in passato." -gli risponde Stacie, accarezzando nostro figlio e devo ammettere che sono parecchio deluso di questa sua risposta. Che significa? Che non mi ama più? Che non prova più nulla per me? Ma è anche vero, però, che non ha risposto alla domanda di nostro figlio. È possibile che Stacie mi ami ancora?- 

"E tu? Ami la mamma?" -mi domanda lui, voltandosi a guardarmi negli occhi e io, adesso, cosa dovrei rispodergli? Amo ancora Stacie?-

"La mamma ha ragione. Noi ci siamo amati tanto in passato." -gli rispondo e lui sembra essere sempre più deluso-

"E poi il tuo papà ha una fidanzata, adesso!" -esclama Stacie e riesco a percepire del fastidio nella sua voce. È gelosa?-  

"Uffa!" -sbuffa lui, mettendo su un adorabile broncio e io sorrido, accarezzandogli la nuca. Forse credeva che io e la sua mamma fossimo ancora una coppia.- "Posso andare a giocare sullo scivolo, mamma?" -gli domanda e lei annuisce-

"Certo. Fai attenzione!" -gli risponde e lui, sorridendo, scende con difficoltà dalla panchina e subito si incammina verso lo scivolo, poco lontano da noi- "Mio Dio, Jaxon, ti sei fatto male?" -gli domanda, scattando in piedi come una molla, dato che nostro figlio è inciampato su un gradino-

"Sono intero!" -risponde lui, ritornando in piedi e io ridacchio, mentre Stacie ritorna seduta sospirando-

"Ha ereditato da te la goffaggine!" -esclamo divertito e lei si volta a fulminarmi- 

"Non dobbiamo per forza parlare." -sbotta e io mi faccio subito serio. Perché, adesso, mi parla così?- 

"Che ti prende?" -le domando perplesso-

"Anche se sei il padre di Jaxon, io ti odio Steven." -mi risponde e fa male terribilmente sentirgli dire queste parole-

"Perché hai mentito a Jaxon?" -le domando. Preferisco cambiare discorso.-

"Cosa avrei dovuto dirgli? Non volevo che si sentisse abbandonato." -mi risponde, guardandomi negli occhi-

"Abbandonato? Ma io non l'ho abbandonato!" -esclamo serio-

"Se gli avessi detto la verità, che il padre se ne fosse andato, non pensi che si potesse sentire abbandonato? Non voluto?" -mi domanda più seria di me e forse non ha tutti i torti- "Ho preferito dirgli che il padre era in giro per il mondo per lavoro, piuttosto che far sentire mio figlio non voluto. E non puoi giudicarmi, per questo! Ho fatto di tutto per Jaxon. Ho sempre cercato di dargli sempre il meglio." -mi dice, con i suoi meravigliosi occhi velati dalle lacrime-

"Non ti sto giudicando. Hai fatto davvero un ottimo lavoro con lui." -le dico, posando la mia mano sulla sua e lei abbassa lo sguardo ad osservarle, ma poco dopo l'allontana come se si fosse scottata. Non era mia intenzione giudicarla. Ha cresciuto nostro figlio da sola e ha fatto davvero un ottimo lavoro. Jaxon è un bambino stupendo e il merito è solo suo!- 

Osservo Jaxon disegnare e non riesco a smettere di guardarlo, di sorridere. Ancora fatico a crederci che sia mio figlio, eppure lo è. 
Ho perso così tanto di lui, che adesso voglio solo conoscerlo, sapere ogni cosa di lui, passare giornate intere insieme a lui. Desidero solo questo.

"Mammina!" -la richiama lui, alzando in aria il suo disegno e io sorrido, osservandolo-

"Che c'è, piccolo? Mamma sta lavorando!" -gli risponde lei, dietro al bancone. Dopo qualche ora passata al parco, siamo tornati al bar-ristorante. Jaxon era stanco di giocare al parco giochi e diceva di voler colorare, così siamo venuti qui.-

"Vieni!" -la incoraggia lui e lei, sospirando, ci raggiunge al tavolo dove siamo accomodati- 

"Cosa c'è?" -gli domanda, passando la sua mano sui suoi capelli-

"Guarda." -le mostra il disegno e lei lo osserva sorridendo- "Mi ha aiutato papà a farlo." -esclama con un enorme sorriso-

"È bellissimo." -gli sorride lei e poco dopo preme le sue labbra sulla sua testolina, guardandomi dritto negli occhi- 

"Adesso papà non ha più un punto di domanda al posto della testa." -esclama sorridendo-

"Eh già!" -conferma lei, sorridendogli- "Ma perché hai disegnato la mamma così formosa?" -gli domanda lei stranita e io ridacchio-

"Ti ha disegnato papà." -le risponde lui, puntandomi il suo piccolo indice addosso e Stacie mi fulmina-

"Ricordo alla perfezione il tuo corpo!" -esclamo, facendole l'occhiolino e lei mi fulmina di nuovo-

"Non dire certe cose davanti a Jaxon!" -sbotta, diventando rossa come un peperone e subito si allontana, mentre io scoppio a ridere. Cazzo, quanto mi era mancato tutto questo. Sembra che non siamo passati tanti anni o che il tempo sia tornato indietro, quando io la facevo innervosire con le mie battutine. E non mi sentivo così bene da un sacco di tempo!-

"Ehi!" -mi richiama Lance e io mi volto a guardarlo- "Faccio una breve pausa, ti va una biretta?" -mi domanda, mostrandomi due bottiglie di birra e io sorrido-

"Certo che mi va." -gli rispondo, alzandomi in piedi- "Papà torna subito." -dico a mio figlio, premendo le mie labbra sulla sua testa-

"Va bene." -esclama lui, concentratissimo a colorare e io, sorridendo, raggiungo Lance fuori dal locale. Questo è un grandissimo passo avanti. Da quando sono tornato Lance è sempre stato freddo e scontroso con me, e adesso mi ha chiesto di berci una birra insieme e io non potevo rifiutare. Voglio riallacciare i rapporti con lui!-

"Come va con Jaxon?" -mi domanda e poco dopo beve un sorso della sua birra-

"Va alla grande! Si è subito istaurato un bel rapporto, ci siamo legati fin da subito." -gli rispondo sorridendo e lui annuisce-

"Bene! Meglio così!" -esclama contento di questo e io lo osservo, bevendo un sorso della mia birra- 

"Che mi racconti, Lance?" -gli domando, osservandolo- "Mi sono perso così tanto." -dico più a me stesso che a lui e lui mi osserva-

"Già. Ti sei perso tanto." -conferma lui e io annuisco. E questa è un'altra cosa che rimpiangerò per sempre.- "Sono diventato papà di Garret." -mi dice sorridendo- 

"Sì, ricordo il pancione di sei mesi di Rosie. Mi sono perso la sua nascita e la sua crescita." -dico e ammetto che questo mi dispiaccia. Avrei voluto esserci sia per Jaxon che per il primogenito del mio migliore amico.-

"Già. Adesso è un bambino di cinque anni e mezzo. Guarda." -mi sorride, mostrandomi la foto di Garret sullo sfondo del suo cellulare e io sorrido-

"Ti assomiglia molto." -esclamo e lui sorride. Mi dispiace anche aver perso tanto di Garret. Non l'ho visto crescere. Ho perso tanto di tutti loro.- "Quello che sta per arrivare? È una femmina o un altro maschietto?" -gli domando curioso e lui sorride-

"È una femminuccia, Alicia." -mi risponde sorridendo e io sorrido pure-

"Alicia." -ripeto con il sorriso e lui annuisce- "Hai assistito al parto di Garret?" -gli domando. Sono curioso. Se solo avessi saputo che Stacie fosse rimasta incinta, sarei stato al suo fianco durante il parto. È sempre stato il mio sogno assistere alla nascita di mio figlio e mi sono perso anche questo.-

"No, non ce l'ho fatta! Mi è salita un'ansia che non ti dico, sono perfino svenuto." -mi risponde e io scoppio a ridere. Già, mi ero scordato che il mio migliore amico fosse un tipo molto ansioso. Non oso immaginare la sua faccia e il suo stato, quando Rosie stava per partorire. Bianco da sembrare un fantasma e magari anche con la nausea. Che ridere!- "Tu, invece, che mi racconti?" -mi domanda e io alzo le spalle-

"Beh, sono stati i cinque anni più lunghi della mia vita. All'inizio è stata davvero dura accettare tutto quanto. Stavo giorno e notte a letto, mangiavo davvero pochissimo, infatti avevo perso molto peso, non dormivo, nulla. Ero come un morto vivente. Poi un giorno mi son dato forza da solo, mi sono alzato dal letto e ho ripreso in mano la mia vita." -gli racconto e lui mi ascolta in silenzio- "Pian piano mi sono ricostruito una vita in Italia. Un nuovo lavoro, nuovi amici, nuovo tutto insomma." -dico e lui annuisce-

"Perché sei tornato? Dopo cinque lunghi anni." -mi domanda, guardandomi dritto negli occhi-

"Io non volevo tornare. Sai quante volte ho comprato un biglietto per Los Angeles, per tornare da voi, ma poi mi immaginavo Stacie sbattermi la porta in faccia e non partivo più? Un sacco di volte è successo. Te l'ho detto: è stata davvero dura per me! Non riuscivo ad accettare la rottura con Stacie, di aver perso i miei migliori amici, di aver perso tutto quanto. Non volevo nemmeno rifarmi una vita con un'altra donna, sai? Le tenevo tutte a distanza, non volevo avere relazioni, nulla. Poi un giorno, di quasi cinque mesi fa, ho incontrato una donna molto determinata, che non le piace farsi dire di no. Mi ha fatto una corte spietata, mi ha conquistato con la sua determinazione e adesso eccomi qui, a Los Angeles, fidanzato da tre mesi con Meredith." -gli racconto, guardandolo negli occhi- 

"E com'è questa Meredith? Ci stai bene con lei?" -mi domanda curioso e io sorrido-

"Di starci bene, ci sto bene." -gli rispondo e lui alza un sopracciglio-

"Ma?" -mi domanda, sapendo che ci sia un ma-

"Ma.. Non è riuscita a farmi perdere totalmente la testa per lei. Poi da quando sono tornato e ho rincontrato Stacie, non lo so. Non so più nulla ormai." -gli rispondo e poco dopo bevo due sorsi di birra-

"Ami ancora mia sorella?" -mi domanda e sembra un po scioccato oltre che convinto di quello che mi sta chiedendo-

"Te l'ho detto: non lo so. Non so più niente." -gli rispondo, alzando le spalle- "Dopo qualche anno in Italia e aver conosciuto nuova gente, ci pensavo molto di meno a tua sorella e credevo di essermela tolta dalla testa, ma da quando sono tornato, non lo so più, Lance." -gli rispondo e poco dopo sospiro. Credevo davvero di essermela tolta dalla testa, ma da quando sono tornato non faccio altro che pensare a lei. È costantemente nella mia testa e non so davvero come interpretare tutto questo!- "Lance, io mi devo ancora scusare con te." -esclamo, guardandolo negli occhi e lui ricambia il mio sguardo- "Ho sbagliato in passato, con tutti voi, e non sai quanto mi dispiaccia. Lo so che non credi alla mia storiella, come non lo crede nemmeno Stacie, ma ti giuro che quella sera al pub, Victoria ha messo qualcosa nel mio bicchiere, ne sono certo. Dopo essere uscito dal bagno stavo bene e non avevo nemmeno bevuto molto quella sera, ma dopo aver finito il mio drink, dopo qualche istante ho iniziato a sentirmi strano, a sentirmi male. Puoi credermi o non credermi, ma sono convinto che mi abbia drogato quella sera. Non avrei mai tradito Stacie se fossi stato in me. Non l'avrei mai fatto per quanto l'amavo. Per me Stacie era davvero tutto per me, tutto ciò che volevo e desideravo. Non mi importava delle altre donne. E poi lo sai che mi piace essere onesto. Ho lasciato Tanya, prima di dichiararmi a Stacie, proprio perché non mi piace ferire le persone a cui tengo immensamente." -esclamo e lui annuisce-

"Lo so e lo sa pure Stacie." -mi dice e io aggrotto le sopracciglia-

"Cosa? Che vuoi dire?" -gli domando sorpreso. Loro lo sanno?-

"Non volevo vederla così, ma giorni fa mia sorella mi ha aperto gli occhi e aveva ragione. In cuor nostro abbiamo sempre saputo che non l'avresti mai fatto se fossi stato in te. Probabilmente eri ubriaco oppure drogato, ma la rabbia, la delusione nei tuoi confronti ci ha sopraffatti." -mi risponde e io non riesco a credere alle mie orecchie. Per anni ho creduto che per loro fossi un bugiardo, ma in cuor mio ho sempre saputo che loro sapessero che fosse la verità e non mi sbagliavo!- "Non nego che sono ancora incazzato con te, perché anche se non eri in te, l'hai sempre fatto, Steve, hai sempre tradito mia sorella, la mia fiducia, ma so anche che non era tua intenzione ferirla." -mi dice e io sorrido. E sentirgli dire questo mi rende felice, perché forse sono sulla buona strada di riallacciare i rapporti con loro.- "Perché non vieni domani sera a cena, a casa mia? Così conoscerai Garret e puoi portare con te la tua ragazza, se ti va." -esclama e io sorrido contento-

"Ci saremo." -gli rispondo entusiasta e lui sorride, dandomi una pacca sulla spalla. Questo, per me, è un grande passo. Mi ha invitato a cena da lui ed è l'inizio di una nuova amicizia e non la sprecherò. L'unica cosa che desidero al momento è riavere i miei amici nella mia vita. Solo questo!-
Tenendo per mano mio figlio, usciamo dall'ascensore, con Stacie alle nostre spalle e ci avviamo verso i nostri appartamenti..

"Papà, vieni a casa nostra? Voglio mostrarti la mia cameretta e tutti i miei giochi." -esclama Jaxon, fermi davanti la mia porta-

"È tardi, magari un altro giorno, va bene?" -gli domando, chinandomi alla sua altezza-

"Mh, va bene." -accetta lui con il broncio e io sorrido, accarezzandogli la testolina-

"Saluta papà che devi metterti subito a letto, che è davvero tardi." -gli dice Stacie e Jaxon subito mi abbraccia e io lo stringo a me-

"Ci vediamo domani, ok?" -gli domando, accarezzandogli la schiena e lui annuisce contro il mio petto, tenendomi stretto e questo mi porta a sorridere- "Buonanotte, campione." -lo saluto e lui sorride, allontanandosi da me-

"Buonanotte." -mi saluta lui, mentre premo le mie labbra sulla sua fronte-

"Andiamo, su." -esclama Stacie, prendendolo per mano-

"Notte, Stacie." -la saluto, guardandola dritto negli occhi-

"Notte." -quasi sussurra lei, avviandosi verso il suo appartamento sotto il mio sguardo-

"A domani, papà." -mi saluta Jaxon con la manina e io gli sorrido, ricambiando il suo saluto. Adesso l'unica mia preoccupazione è quella di dover dire a Meredith di Jaxon e non so proprio come la prenderà.-

"Sono tornato!" -esclamo, entrando in casa-

"Dove diavolo sei stato tutto il giorno?" -mi domanda lei, seduta sul divano e sembra un po' nervosa-

"Dobbiamo parlare, Meredith." -le dico, raggiungendola sul divano-

"Sei stato fuori tutto il santo giorno, non hai risposto nemmeno ad una mia mezza chiamata, nulla." -inizia a straparlare in modo nervoso-

"Meredith.."

"Meredith nulla, Steven! Dove sei stato? Con chi? Perché non hai risposto a nessuna della mie chiamate? Lo sai che ero in pensiero per te? Non sapevo nemmeno dove poterti cercare.." -continua a parlare lei, alzandosi dal divano-

"Ero con mio figlio!" -quasi urlo interrompendola e lei si blocca all'istante-

"Con.. Chi??" -mi domanda scioccata-

"Con mio figlio." -le ripeto e lei inizia a ridere in modo nervoso-

"E da quando tu avresti un figlio?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Non sapevo di averlo, l'ho scoperto oggi." -le rispondo e lei sconvolta, si rimette seduta- "È Jaxon, il bambino che vive accanto a noi." -aggiungo e lei si volta subito a guardarmi negli occhi-

"Cosa?" -mi domanda scioccata- "Non mi hai detto che avevi avuto una storia con quella donna." -esclama, ritornando in piedi- "Perché non me l'hai detto? Perché me l'hai tenuto nascosto? Perché, Steven?" -mi domanda nervosamente-

"Lo sai che non mi piace parlare del mio passato, che mi fa male ancora oggi." -le rispondo, osservandola-

"Ok, va bene, ma dovevo sapere che la nostra vicina è una tua ex, con la quale hai avuto un figlio." -quasi urla lei e io sospiro-

"Ti vuoi calmare? Non voglio litigare con te, va bene?" -le dico e lei ritorna seduta, con le braccia incrociate sotto al seno-

"Cosa vuoi fare con il bambino?" -mi domanda dopo essersi calmata, voltandosi a guardarmi negli occhi-

"Secondo te? Ho perso cinque lunghi anni della sua vita, non voglio perderne altri." -le rispondo e lei annuisce, sospirando- 

"Non gli farò da matrigna, se è questo quello che ti aspetti da me." -esclama seria, fissandomi dritto negli occhi-

"Non mi aspetto niente da te." -le dico e lei annuisce sollevata. Sono un po' dispiaciuto di questo. Lei è la mia donna e non dico che deve prendere il posto di Stacie, perché questo è fuori questione, però non nego che mi sarebbe piaciuto vederla con mio figlio, vederli giocare insieme, vederli istaurare un bel rapporto. Ma forse è chiedere troppo a Meredith!-

"Come va con Lance?" -mi domanda, accoccolandosi sul mio petto, entrambi a letto, sotto le coperte-

"Beh, credo che da oggi in poi potrà solo andare meglio." -le rispondo sorridendo e lei alza la sua testa, fissandomi subito dritto negli occhi-

"Cioè?" -mi domanda sorridendo, per poterne sapere di più-

"Ci ha invitati domani sera, a cena da lui." -le rispondo e lei sembra sorpresa-

"Anche me? Davvero?" -mi domanda scioccata e io annuisco-

"Anche te." -confermo, accarezzandole il viso- "Ci verrai?" -le domando, guardandola dritto negli occhi-

"Beh, se mi vuoi al tuo fianco, ci sarò." -mi risponde a meno di un centimetro dalle mie labbra e io sorrido-

"Perché non dovrei volerti?" -le domando, facendole l'occhiolino e lei ridacchia, stampandomi un bacio sulle labbra. È la mia ragazza e vorrei che conoscesse le persone più importanti della mia vita, che faccia amicizia con loro.-

...POV STACIE...

Non faccio altro che ripensare al rapporto che si è istaurato tra Jaxon e il suo papà.
Hanno legato fin da subito e Jaxon è così felice di aver conosciuto, finalmente, il suo papà. 
Per tutto il giorno non ha fatto altro che stargli incollato, riempirlo di domande e devo ammettere che ne sono stata un po gelosa. 
E se poi ripenso a mio fratello, non posso evitare di essere felice che gli abbia dato, finalmente, una seconda occasione. Tutto sta andando per il verso giusto. 
Jaxon ha finalmente accanto il suo papà e Lance ha finalmente di nuovo nella sua vita il suo migliore amico.

"Mammina hai visto quanto è bello, papà?" -mi domanda il mio bambino, mentre ci mettiamo sotto le coperte-

"Sì, ho visto." -gli rispondo, sistemandogli la coperta- "È bellissimo." -sussurro, pensando a Steve e non posso negarlo. Più gli anni passano, più lui diventa più bello!-

"Papà è bello, è forte, ha i muscoli. Sembra un supereroe." -esclama lui, elogiando il suo papà e io sorrido, mentre lui si accoccola sul mio seno-

"Il mio supereroe." -sussurro, accarezzandogli la testolina. Ricordo ancora, la Stacie adolescente, che considerava Steven Walker il suo supereroe e a quanto mi piaceva sognare ad occhi aperti. Che nostalgia!- "Jaxon.." -lo richiamo, accarezzandogli la schiena-

"Mh, che c'è?" -mi domanda lui, stringendomi a sé-

"Odi la mamma?" -gli domando con occhi lucidi e lui subito mi guarda dritto negli occhi-

"Perché dovrei odiarti, mammina?" -mi domanda ingenuamente lui-

"Perché ti ho nascosto la verità. Avrei voluto dirti fin da subito che Steven fosse il tuo papà, ma più il tempo passava, più avevo paura che tu potessi odiarmi per non avertelo detto immediatamente." -gli rispondo, accarezzandogli i capelli-

"Mammina io non potrò mai odiarti, perché sei la mamma più bella del mondo e ti amo tanto." -mi dice, accoccolandosi di nuovo sul mio seno, sentendo le sue piccole braccia stringermi a sé e le sue parole mi emozionano così tanto, che non riesco a trattenere una lacrima-

"Anche la mamma ti ama tanto." -sussurro, premendo le mie labbra tra i suoi capelli e lo sento sorridere- "Dormi, adesso." -gli dico dolcemente, iniziando a coccolarlo. Sentirgli dire quelle parole, mi hanno rassicurata molto. Avevo davvero tanta paura che mi potesse odiare per non avergli detto subito del suo papà!-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^

Eccomi qui con un nuovo capitolo : )
Che ve ne pare? Steven ha finalmente saputo di Jaxon, forse non nel modo migliore, ma ha comunque scoperto di essere diventato papà. 
E Lance? Ha fatto un passo avanti con Steve, finalmente ^^
Lasciatemi qualche recensione con le vostre opinioni, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate del capitolo : )

Vi mando un grosso bacio.
Alla prossima.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Cena. ***



Capitolo ventiquattro) Cena.

...POV STACIE...

"Mammina, posso andare da papà?" -mi domanda Jaxon, mentre gli infilo un maglioncino di Spider-man, abbinato ad un paio di Jeans. È da quando si è svegliato che non fa altro che farmi la stessa domanda. Papà di qua, papà di là. Mi sta facendo esaurire!!-

"Jaxon, non puoi andarci adesso, dobbiamo andare all'asilo." -gli rispondo, infilandogli un paio di scarpe da ginnastica-

"Ma io voglio vedere papà!" -piagnucola lui e io sospiro, pesantemente-

"Lo vedrai più tardi." -lo rassicuro, facendolo scendere dal suo letto e con lui che mi viene dietro, raggiungiamo la mia camera da letto-

"Perché più tardi? Voglio vedere papà adesso, non voglio andare all'asilo." -mi dice lui e io sto perdendo la pazienza-

"Jaxon basta!!" -lo rimprovero duramente, voltandomi a guardarlo negli occhi e le sue labbra si curvano verso il basso, mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime- "Non piangere. Ascoltami..." -esclamo, chinandomi alla sua altezza- "Adesso non puoi vedere papà, va bene? Adesso dobbiamo prepararci per andare all'asilo e nel pomeriggio lo vedrai, d'accordo?" -gli domando, guardandolo negli occhi e lui annuisce. Non mi piace essere dura con lui, ma a volte mi fa davvero perdere la pazienza! Quando si mette in testa qualcosa diventa così insistente!-

Dopo aver indossato un jeans nero a vita alta, abbinati ad una maglietta leopardata, nera e bianca, annodata sulla vita, prendo la mia borsa nera e la mia giacca, nera pure quella, raggiungo l'ingresso, sculettando sui miei tacchi neri..

"Andiamo, piccolo." -richiamo mio figlio, raggiungendo l'ingresso e lui subito si alza dal divano e mi corre dietro- "Non correre o cadi!" -lo rimprovero e come se non avessi detto niente, lui inciampa e finisce a terra- "Santo cielo, ti sei fatto male?" -gli domando, raggiungendolo velocemente-

"Mi sono fatto male il ginocchio." -piagnucola lui dolorante e io sospiro-

"Non correre, va bene?" -gli domando e lui annuisce, mentre gli stampo un bacio sul ginocchio- "Andiamo, su!" -esclamo, tornando in piedi e lo aiuto a rialzarsi-

Appena apro il portone d'ingresso, per poter uscire dall'appartemento, mi blocco nel trovare un Steve, appoggiato al muro davanti casa mia e non riesco a non pensare che sia davvero stupendo in quei jeans bianchi aderenti, in quel maglioncino a righe bianche e blu notte, e con quegli occhiali da sole! Ah Stacie, non pensare certe cose o impazzirai!

"Papààà!" -urla Jaxon felice, correndo ad abbracciarlo e Steve sorride, portando una sua mano sulla sua testolina, appoggiata sulle sue gambe-

"Ehi!" -sorride lui, accarezzandolo e a me spunta un piccolo sorriso, nell'osservarli. E devo ammetterlo: mi piace un sacco nel vederlo con nostro figlio.-

"Che ci fai qui?" -gli domando, chiudendo alle mie spalle la porta e lui mi guarda subito dritto negli occhi-

"Ti ricordo che ci vivo." -mi risponde divertito, facendomi l'occhiolino, mentre mi indica la porta di casa sua e io alzo gli occhi al cielo-

"Intendo che ci fai qui? Davanti casa mia." -specifico, guardandolo negli occhi-

"Vi aspettavo." -mi risponde sorridendo e io perdo un battito alla vista del suo meraviglioso sorriso. E non va bene. Non va bene per niente perché rischio seriamente di innamorarmi di lui ancora di più e io non voglio questo. Voglio potermene dimenticare, ma non sarà facile!- "Lo accompagnamo insieme all'asilo?" -mi domanda, prendendo per mano Jaxon-

"Sì, mammina!" -esclama entusiasta Jaxon e io lo guardo per un instante-

"Va bene!" -gli rispondo e ammetto di essere un po' fredda, ma voglio cercare, come posso, di mantenere una certa distanza con Steven. Non voglio averci più niente a che fare, non dopo essersene andato senza lottare per me, per noi!-

"Papà, lo sai che ieri la mamma ha detto che sei bellissimo?" -domanda il mio bambino al suo papà e io lo guardo subito malissimo-

"Ma davvero?" -domanda maliziosamente Steve, guardandomi dritto negli occhi e io lo fulmino-

"Ma non dire fesserie, Jaxon! Non si dicono le bugie!" -sbotto, fulminando pure mio figlio-

"Sei tu che ne stai dicendo!" -sbotta lui, guardandomi male e Steve scoppia a ridere. Ma cosa gli è saltanto in mente a mio figlio? Dirgli a quello stupido di suo padre che penso che sia bellissimo! Dannazione, devo stare più attenta d'ora in avanti. Non devo aprire bocca davanti a mio figlio, è un pettegolo!-

"Comunque anche io penso che tu sei bellissima!" -mi sussurra in un orecchio Steve, dopo aver lasciato nostro figlio all'asilo e questo suo commento mi fa perdere un miliardo di battiti e subito i miei occhi cercano i suoi e lui, facendomi l'occhiolino, raggiunge la sua auto. Ah no! No-no-no-no! Non può fare così o rischio seriamente di innamorarmi ancora di più di lui! Che posso fare? Mantenere le distante? Sì, credo che sia la scelta più giusta o davvero mi innamorerò perdutamente di nuovo di lui!-

"Sorellina, ti aspetto questa sera a cena." -mi dice mio fratello, andando a servire un tavolo-

"Ok!" -accetto subito e poco dopo raggiungo pure io un altro tavolo. Adoro andare a cena da mio fratello, trascorrere la serata con lui, con Rosie e con Garret!-

"Come va con Steven?" -mi domanda Olivia-

"Ho deciso che manterrò le distanze. Non voglio farmi coinvolgere da lui, un'altra volta." -le rispondo, preparando un campuccino-

"Ma tu sei già coinvolta!" -mi fa notare e io la fulmino-

"Non così tanto." -cerco di difendermi e lei alza un sopracciglio-

"Stacie lo ami ancora!" -mi ricorda e io sbuffo-

"Ma lo odio anche. E non è necessario che ti ripeta i miei motivi, perché li conosci perfettamente." -esclamo seria e poco dopo prendo il vassoio con sopra il cappuccino da servire ad una signora e mi avvio verso il suo tavolo, ma come una stupida scivolo sul pavimento bagnato e caccio un urlo davvero esagerato -che nemmeno in un film horror si sentirebbe- ma delle mani grandi mi afferrano dai fianchi, per evitare che io finisca a terra, ma il suo aiuto non è servito a nulla, dato che siamo finiti entrambi a terra, lui dietro di me che scoppia a ridere e io dolorante, in mezzo alle sue gambe- "Che male!" -mi lamento, voltandomi a guardare Luke che continua a ridere-

"Stai bene?" -mi domanda con un sorriso divertito-

"Insomma. Ho male alle chiappe!" -sbotto, alzandomi da terra e lui scoppia a ridere di nuovo- "Mi tocca preparare di nuovo il cappuccino, maledizione!" -esclamo nervosamente, osservando la tazza a terra-

"Mi dai una mano?" -mi domanda lui, allungando le sue mani verso di me e io, sospirando, gliele afferro e con la forza lo tiro su, soltanto che il suo piede destro scivola sul pavimento e finiamo una seconda volta a terra, questa volta sono sopra di lui, a fissarci dritto negli occhi- "Che disastro che siamo!" -esclama divertito, portando una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio e io sorrido e sono come rapita dai suoi occhi verdi che fissano i miei- 

"Ma che succede?" -domanda la voce di Leah, appena entrata al locale-

"Volete che vi prenoti una camera d'hotel?" -ci domanda divertito Mitch e io mi volto subito a fulminarlo-

"Ma cosa dici, idiota?" -sbotto, alzandomi velocemente dal corpo di Luke-

"Stavo solo scherzando!" -esclama un Mitch divertito e io lo fulmino di nuovo. Che scherzo squallido! Ma come gli salta in mente di dire una cosa del genere? E io che vorrei sotterrarmi per l'imbarazzo! Non solo sono scivolata come una stupida, ma gli sono pure finita addosso. Che vergogna e che disastro che sono!!-

...POV STEVEN...

Si è già fatto sera, il che vuol dire: cena a casa di Lance!
Devo ammettere di essere un po' teso, insomma non ceno con loro da un sacco di anni e spero davvero con tutto il cuore che questa serata vada a buon fine e che non ci sia nessun tipo di problema.

"Steven!" -mi richiama Meredith e io mi volto a guardarla-

"Che c'è?" -le domando, infilandomi una camicia di jeans, blu scuro-

"Non so cosa indossare!" -mi risponde, frugando in modo disperato dentro l'armadio-

"Non stare lì a scervellarti! Indossa qualcosa di semplice." -le consiglio, afferrando dal letto i miei pantaloni neri, con due enormi tasche in entrambe le gambe-

"Qualcosa di semplice, Steven? Sto andando a cena a casa da degli sconosciuti e io dovrei indossare qualcosa di semplice? Devo essere impaccabile, tesoro!" -esclama lei e io alzo gli occhi al cielo, mentre mi metto seduto ai piedi del letto-

"Non sono sconosciuti, sono amici Meredith!" -le dico, indossando un paio di scarpe da ginnastica, rigorosamente nere-

"Tuoi amici, per me sono dei perfetti sconosciuti." -controbatte lei, voltandosi a guardarmi per un breve istante-

"Indossa quello che più perferisci, ma sbrigati! Dobbiamo essere a casa di Lance per le otto!" -le dico, raggiungendo lo specchio, mentre indosso il mio giacchetto nero di pelle.
Per Meredith essere impeccabili e perfetti è la prima regola. 
È quel tipo di donna che non esce di casa senza trucco e che non deve avere nemmeno un capello fuori posto. Io, invece, non sono come lei.
Non dico che non mi piace curare il mio aspetto, ma non sono così fissato come lei. Sono quel tipo d'uomo che esce di casa anche con una semplice tuta addosso, lei, invece, di tute non ne vuole nemmeno sentir parlare.
A volte penso che sia esagerata, ma è nata e cresciuta nel lusso, i suoi genitori le hanno insegnato ad essere sempre impeccabili e presentabili, e lei è cresciuta con questa fissazione!-

"Hanno animali in casa?" -mi domanda Meredith, mentre suono il campanello di casa Torres, ma il mio sguardo è fisso sulla mia vecchia casa. È da tanto che non venivo in questo quartiere e non è cambiato niente. È rimasto sempre lo stesso!-

"Non che io sappia!" -le rispondo, voltandomi a guardarla-

"Odio gli animali!" -si lamenta lei e io alzo gli occhi al cielo, mentre qualcuno fa scattare la serratura e un secondo dopo si spalanca, ritrovandoci davanti Garret. L'ho riconosciuto grazie alla foto che mi ha mostrato, ieri, Lance.-

"Tu sei Steven?" -mi domanda lui, fissandomi dritto negli occhi e io sorrido, abbassandomi alla sua altezza-

"Sono Steven. E tu sei Garret?" -gli domando sorridendo e lui sorride pure-

"Sono io." -conferma lui e io gli scompiglio i capelli-

"Garret, falli entrare!" -esclama Rosie, raggiungendoci all'ingresso-

"Papà mi dice sempre di chiedere chi è, prima di fare entrare qualcuno in casa." -si giustifica lui, correndo dentro casa-

"Non è vero! Papà ti dice di chiedere chi è prima di aprire la porta!" -lo corregge la madre, osservandolo e poco dopo sospira, voltandosi a guardarci- "Scusate! Prego, entrate!" -ci sorride, scansandosi-

"Permesso!" -esclamo, prendendo per mano Meredith e insieme a lei, varchiamo l'ingresso- "Non è cambiato niente!" -dico, mentre mi guardo intorno e la villetta dei miei amici è rimasta sempre la stessa, proprio come la ricordavo. Non è cambiato nulla, nemmeno un quadro.-

"A parte la camera di Stacie, che adesso è diventata la cameretta di Garret." -esclama Lance, raggiungendoci in soggiorno- "Ciao." -mi saluta abbracciandomi e io ricambio, dandogli qualche pacca sulla schiena-

"La mia ragazza vuole sapere se avete animali in casa." -dico, allontanandomi dal mio migliore amico-

"Non ne abbiamo!" -mi risponde Rosie, sorridendo-

"Ma presto avremo un cagnolino, vero papà?" -gli domanda il piccolo Garret, tirando la manica del maglioncino di Lance-

"Non è stato ancora deciso niente. Vedremo!" -gli risponde il padre e Garret, sbuffando, raggiunge il divano- "Desidera un cagnolino." -esclama sorridendo, guardandomi dritto negli occhi- "La prima parola che ha pronunciato è stata proprio cane, invece di dire mamma o papà!" -aggiunge e io rido-

"Io odio i cani!" -commetta la mia ragazza, con una smorfia di disgusto dipinta in faccia e sia Lance che Rosie si voltano a guardarla- "Puzzano, abbaiano di continuo, se fossi in voi non lo prenderei." -esclama, osservando i miei amici-

"Lei odia ogni tipo di animale!" -specifico, osservando i miei amici- "Comunque lei è Meredith, la mia ragazza." -la presento sorridendo- "Meredith, loro sono Lance e Rosie, i miei migliori amici." -concludo le presentazioni e la mia ragazza finge un sorriso-

"Piancere." -esclama lei-

"Piacere nostro!" -esclamano all'unisono i miei amici-

"Avete bisogno di una mano con la cena?" -domando, per cercare di cambiare quell'atmosfera un po' fredda che si è creata. Credo che ai miei amici non piaccia molto Meredith, e la cosa è reciproca.-

"Non è necessario, ci pensiamo noi. Voi accomodatevi pure!" -ci sorride Rosie, indicando il divano-

"Ok." -esclamo sorridendo e loro si ritirano in cucina- "Puoi comportarti più amichevolmente?" -domando alla mia ragazza, mentre raggiungiamo il divano-

"Sono amichevole!" -esclama, pulendo con un tovagliolino il divano-

"Che fai? Smettila!" -la rimprovero, togliendole di malo modo quel fazzoletto dalla mano-

"Sarà sporco, c'è un bambino!" -esclama lei disgustata-

"Non fare la maleducata, Meredith!" -la rimprovero e lei mi fulmina, mettendosi seduta composta. Non capisco perché si debba comportare in questo modo e sinceramente non sopporto questo suo attegiamento da snob viziata!!-

"Scusate il ritardo!" -esclama la voce di Stacie dall'ingresso e il solo sentir la sua voce, il mio battito cardiaco accelera-

"Scusate il ritardo!" -ripete la vocina di Jaxon e questo mi porta a sorridere. Non sapevo che ci sarebbero stati anche loro, Lance non mi aveva detto niente!-

"Ci mancavano solo loro!" -si lamenta Meredith e io mi volto a guardarla male-

"Smettila!" -l'ammonisco e lei gira gli occhi, mentre mi alzo dal divano, voltandomi verso l'ingresso e osservo Stacie togliere il giacchetto a nostro figlio ed è semplicemente stupenda!-

"Papà!" -quasi urla Jaxon, felice di vedermi mentre mi corre incontro, ma il mio sguardo è fisso su Stacie, che guardandomi negli occhi -e sembra davvero sorpresa di vedermi- si sfila via il cappottino leggero, rimanendo con addosso quel vestitino a pantalone e bretelle, rosso fiammante, che mette in risalto in modo impeccabile le sue curve da sballo e quei tacchi vertiginosi la rendono più sexy di quanto già non sia!-

...POV STACIE...

Che diavolo ci fa qui Steven? Non mi aveva detto niente mio fratello, ne Rosie. Dannazione!
Io voglio cercare di stare più alla larga possibile da lui e mio fratello, sangue del mio sangue, mi colpisce alle spalle!

"Ehi sorellina!" -mi saluta il mio caro fratellone, raggiungendoci dalla cucina-

"Ciao." -gli sorrido, distogliendo lo sguardo da quello di Steve che non fa altro che fissarmi, ma il mio non è proprio un sorriso amichevole-

"Che hai?" -mi domanda mio fratello-

"Vi do una mano in cucina!" -esclamo, raggiungendo Rosie e lui mi segue- "Che ci fa lui qui?" -domando a bassa voce e sono abbastanza nervosa. Se solo lo avrei saputo, non ci sarei venuta!-

"L'ho invitato a cena!" -mi risponde mio fratello, alzando le spalle-

"Questo l'avevo capito, ma non mi avevi detto che ci sarebbe stato anche lui." -sbotto, guardandolo malissimo-

"Non me l'hai chiesto." -mi risponde, alzando di nuovo le spalle- "Qual'è il problema?" -mi domanda perplesso-

"Sto cercando di evitarlo quanto più mi è possibile!" -gli rispondo e poco dopo sbuffo- "Se solo l'avrei saputo non ci sarei venuta, Lance. Credevo che fosse una delle nostre solite serate in famiglia." -esclamo, guardandolo dritto negli occhi-

"Ma siamo in famiglia." -mi fa notare lui e io lo guardo male-

"No, non lo siamo!" -controbatto io nervosamente-

"Steve è il padre di tuo figlio, è di famiglia!" -controbatte lui e io lo fulmino-

"Quella stupida seduta sul divano?" -sbotto, guardando malissimo la fidanzata di Steve, che osserva proprio quest'ultimo giocare con Jaxon e Garret-

"È la sua donna!" -mi risponde lui e io lo fulmino-

"Lo so, non è necessario che lo sottolinei!" -sbotto e lui sorride divertito-

"La nostra carissima Stacie è gelosa!" -esclama Rosie e io fulmino lei adesso- "Portiamo la cena a tavola, che è meglio!" -sorride lei, uscendo dalla cucina e io, sbuffando, la seguo- "Tutti a tavola!" -esclama sorridendo-

"Finalmente!" -esclama Garret, correndo a prendere posto-

"Mi aiuti ad impiattare?" -mi domanda Rosie, sorridendo e io annuisco-

"Certo." -le sorrido, recuperando tutti i piatti dal tavolo-

"Spero che ti piaccia l'arrosto!" -dice questo Rosie, sorridendo a questa Meredith-

"Non mangio carne, non mi piace!" -le risponde lei quasi fredda, osservandola-

"Oh!" -esclama Rosie dispiaciuta-

"Lei mangia solo pesce o verdura." -dice Steve- 

"Mi dispiace!" -si scusa Rosie, mortificata e quella stupida biondina le finge un sorriso-

"Non dispiacerti Rosie, non lo sapevi. Ed è poi colpa mia, dovevo dirtelo e non l'ho fatto." -le dice Steve-

"Beh, mangerai solo insalata!" -intervengo io, impiattando il suo piatto solo con dell'abbondante insalata-

"Ne vado ghiotta!" -esclama lei, sorridendomi falsamente e io glielo ricambio immeditamente, posando il piatto sotto il suo naso-

"Perfetto! Allora soffocati con la tua insalata!" -le dico con tono veramente acido-

"Stacie!" -mi richiama mio fratello e io sbuffo. La odio! 
La conosco da meno di dieci minuti e già la detesto! 
È la classica ragazza viziata con la puzza sotto al naso, l'ho capito. È una vera arpia, stronza e che si sente superiore a tutti!-

"Che cosa fai nella vita, Meredith?" -le domanda mio fratello, mentre ceniamo-

"La mantenuta!" -sussurro, giocherellando con un pezzo d'arrosto e con la coda dell'occhio vedo mio fratello lanciarmi un'occhiataccia, ma poco mi importa!-

"Al momento niente, ma vorrei aprirmi una boutique esclusiva!" -le risponde la stupida-biondina-snob- "E tu, invece? Che cosa fai nella vita?" -mi domanda lei e io alzo lo sguardo, proiettandolo subito nel suo-

"Lavoro nel bar-ristorante della mia famiglia." -le rispondo, sorridendole davvero falsamente-

"Umh, la cameriera in poche parole. Il lavoro fatto su misura per te." -esclama lei, sorridendo con cattiveria-

"Meredith." -sussurra Steve, riproverandola-

"Non è necessario che mi difendi!" -sbotto, guardando male Steven- "E per la cronaca sì, faccio la cameriera e mi piace il mio lavoro. Per lo meno io non mi faccio pagare nulla dal mio papino." -esclamo, voltandomi a fulminare la stronza-

"Cattiva!" -esclama Jaxon e un secondo dopo lancia addosso a Meredith l'aranciata del suo bicchiere e lei spalanca subito la bocca-

"Jaxon!" -lo rimprovera Steve, mentre io sorrido, cercando di nasconderlo con la mia mano-

"È cattiva lei!" -si giustifica mio figlio, indicando la stronza-

"Tale madre, tale figlio!" -sbotta Meredith, pulendosi come può il suo vestito di marca e io mi volto a fulminarla- "Perché non gli insegni le buone maniere? Sei davvero un cattivo esempio per tuo figlio! È maleducato quanto te!" -esclama seria-

"Ma come ti permetti?" -le domando nervosissima-

"È ora del dolce!" -esclama Rosie, per cercare di far calmare le acque- "Mi aiuti, Stacie?" -mi domanda e io senza dire nulla, mi alzo da tavola e raggiungo la cucina-

"Faccio io, Rosie!" -sento dire questo a Steve e io sbuffo. Mi sta davvero sul culo! Ma che diavolo ci ha trovato, Steven, in lei? È caduto davvero in basso. Mai mi sarei aspettata una donna simile al suo fianco!- "Stacie.." -mi richiama lui-

"La tua ragazza è una vera stronza!" -sbotto, voltandomi a guardarlo negli occhi- "Ma come si permette di giudicare? Non mi conosce nemmeno e si permette di dire una cosa simile? E ti dirò di più: Jaxon mi ha preceduta, perché gli avrei lanciato molto volentieri un bel bicchiere di viso rosso addosso." -gli dico nervosamente-

"Meredith non è cattiva." -la difende lui e io rido in modo isterico-

"Ti prego, non difenderla! Non con me." -lo ammonisco seria e lui sospira- "Mio figlio non è un maleducato, ha solo cercato di difendera la sua mamma da quell'arpia. La vera maleduta qui, è lei! Ma che diavolo ci hai trovato, Steven? Sei caduto davvero in basso." -esclamo, iniziando a camminare per tutto il perimetro della cucina-

"Meredith non è cattiva. Non ha nessuno nella sua vita, i suoi genitori le danno più soldi che affetto." -la giustifica lui e io sono davvero incredula delle sue parole-

"Mi dispiace per lei, ma questo non le dà il diritto di giudicare gli altri senza sapere nulla di loro, di sentirsi superiore soltanto perché in tasca ha molti soldi. Non è una scusante, Steven." -gli dico e lui sospira, avvicinandosi a me-

"Hai ragione, non ha nessun diritto di giudicare nessuno di voi." -esclama, guardandomi dritto negli occhi- "Le parlerò più darti, va bene?" -mi domanda, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e il mio cuore inizia a martellare a più non posso-

"Te ne sarei grata!" -esclamo, allontanandomi da lui di un passo. Mantenere le distante. Questo è il mio unico pensiero. Non dobbiamo avvicinarci, per nessuna ragione al mondo!-

...POV STEVEN...

Stacie ha ragione! Meredith si è comportata davvero male e ha detto delle cose davvero sgradevoli. 
Jaxon è un bambino davvero speciale e Stacie ha fatto davvero un ottimo lavoro con lui, forse ha esagerato a lasciargli dell'aranciata addosso, ma voleva solo proteggere la sua mamma.

"Steve, che ne dici di tornare a lavorare al bar?" -mi domanda Lance, sorridendo-

"Cazzo, dico di sì!" -gli rispondo entusiasta e lui sorride, dandomi una pacca sulla spalla-

"Grazie per avermi consultata!" -sbotta Stacie, fulminando il fratello-

"Il proprietario sono io, quindi le decisioni spettano solo a me." -le risponde il fratello e lei continua a fulminarlo. Non mi aspettavo questa richiesta da parte di Lance e sono davvero contento di tornare a lavorare al bar.
Le cose stanno andando sempre meglio!-

"Ce ne andiamo? Vorrei riposare!" -mi chiede Meredith e io mi volto a guardarla e dal suo sguardo capisco che sia scocciata di rimanere ancora qui. Per tutta la sera non ha fatto altro che sbuffare e rispondere a monosillabe alle domande dei miei amici. È stata fredda e distaccata con loro per tutta la serata, mentre i miei amici cercavano di fare amicizia con lei, di conoscerla meglio!-

"Vorrei rimanere ancora un altro po'." -le dico, osservandola-

"Perfetto, rimani. Io me ne torno a casa." -esclama, alzandosi dal divano-

"A piedi?" -le domando, osservandola-

"No, con l'auto. Dammi le chiavi." -mi dice, allungando la sua mano verso di me-

"E io come ci torno a casa?" -le domando, osservandola-

"Ti fai accompagnare da uno di loro oppure prendi un taxi." -mi risponde ovvia e io, sospirando, le passo le chiavi- "Ci vediamo dopo e non farmi aspettare troppo." -sussurra e dopo avermi stampato un bacio sulle labbra, si avvia verso l'ingresso- 

"Potresti salutare, Meredith!" -la rimprovero e lei senza dire nulla, esce di casa- "Scusatela." -dico ai miei amici-

"E poi sarei io la maleducata!" -esclama Stacie e io mi volto a guardarla, ed è serissima in volto, mentre fissa un punto impreciso davanti a sé-

"Papà non puoi stare insieme a quella strega cattiva!" -mi dice Jaxon, posizionandosi in mezzo alle mie gambe, rimanendo in piedi- "Tu devi stare insieme alla mamma." -aggiunge sorridendo, afferrando la mia mano e subito l'avvicina verso quella di Stacie, che lei ritira subito-

"Non ci provare, Jaxon!" -lo ammonisce lei serissima e il figlio la guarda imbronciato-

"Non ti mangio mica se mi dai la mano!" -esclamo beffardamente e lei si volta a fulminarmi-

"Steve, la tua ragazza.."

"È una stronza!" -sbotta Stacie, concludendo la frase del fratello-

"Non stavo per dire questo." -esclama lui, guardando la sorella-

"Ma lo pensi." -aggiunge seria lei e lui sospira-

"Non vi piace?" -domando ai miei amici-

"È un po'... come posso dire?" -Rosie non trova le parole, mentre ci pensa su-

"Stronza?" -domanda ovvia Stacie- "Andiamo, è una vera arpia! Cosa ci hai trovato in una donna simile, non lo capisco." -esclama sconcertata, guardandomi male. Loro hanno ragione. Meredith non è una donna molto semplice o facile. È abbastanza complicata, ma non è così stronza come vuol far credere!- "È ora di tornare a casa! Si è anche addormentato!" -esclama Stacie, alzandosi dal divano, osservando nostro figlio addormentato tra le mie braccia-

"Mi dai un passaggio? Tanto andiamo nella stessa direzione." -le chiedo e lei mi fulmina-

"Scordatelo!" -sbotta, recuperando dall'ingresso il suo cappottino e il giacchetto di Jaxon-

"Andiamo sorellina! Vivete nello stesso condominio." -vieni in mio aiuto il mio migliore amico e io sorrido-

"Lui ha ragione!" -sorrido a Stacie, dando ragione a Lance e lei mi fulmina-

"Solo ad una condizione!" -esclama lei serissima, fissandomi dritto negli occhi-

"Quale?" -le domando divertito-

"Che tieni la bocca chiusa per tutto il tempo." -mi risponde e io sorrido-

"Affare fatto." -accetto e lei sbuffando, mi raggiunge sul divano per poter mettere a Jaxon il giacchetto- "Fai piano o lo sveglierai." -le dico in un sussurro, aiutandola a infilare il piccolo braccio di nostro figlio nel giacchetto-

"Non dirmi cosa devo fare, ho più esperienza di te!" -sbotta lei nervosa e io sospiro-

"Ragazzi, ci siete mancati terribilmente insieme." -esclama divertita Rosie-

"Noi non stiamo insieme." -sbotta Stacie, fulminando la cognata e lei ridacchia-

"Ma ti piacerebbe!" -sussurro divertito al suo orecchio e adesso è me che fulmina-

"Forse a te, non di certo a me!" -sbotta sempre più nervosa- "Andiamo o giuro che ti lascio a piedi!" -esclama serissima, alzandosi dal divano- "Grazie per la cena, ci vediamo domani." -saluta lei suo fratello e Rosie-

"A domani." -le sorridono loro-

"Grazie per tutto! Sono stato bene." -sorrido ai miei amici, tenendo tra le braccia Jaxon-

"Ti aspetto domani mattina a lavoro." -mi punta un dito contro Lance, sorridendo e io sorrido pure-

"Ci sarò." -gli sorrido e poco dopo raggiungiamo l'ingresso- "Buonanotte." -li saluto, uscendo da casa loro-

"Notte ragazzi." -ci salutano loro, mentre seguo Stacie verso la sua auto-

"Posso fidarmi di te alla guida?" -le domando divertito e lei si volta a fulminarmi- "Preferirei guidare io!" -esclamo sincero-

"E io vorrei che tu stessi zitto!" -sbotta, sbloccando le portiere con la chiave- "Ma non si può avere tutto nella vita, evidentemente!" -esclama serissima-

"Dai, su! Prendi Jaxon, guido io." -le dico, avvicinandomi a lei-

"Non ti farò guidare la mia macchina! Sali in auto e chiuditi la bocca o te la chiuderò io!" -esclama nervosa, guardandomi in cagnesco-

"Sono curioso: come me la chiuderesti la bocca?" -le domando con un sorrisino malizioso e lei mi fulmina-

"Steven non fare il provolone con me." -mi ammonisce serissima e io sorrido divertito-

"Perché? Sennò non resisteresti?" -le domando beffardo, avvicinandomi a lei ancora di più-

"Sali in auto e smettila di fare l'idiota!" -sbotta, salendo a bordo della sua macchina, sotto il mio sguardo divertito. Voglio far notare che non ha risposto alla mia domanda! Così, se io continurei a provacarla, lei non resisterebbe? Interessante! È quasi tutta la sera che non faccio altro che guardare le sue labbra così carnose, tinte da quel rossetto rosso fiammante!-

Usciamo dall'ascensore, uno al fianco dell'altro, e ci incamminiamo verso il suo appartamento..

"Siamo arrivati! Dammi Jaxon." -mi dice, allungando le sue braccia verso di me-

"Lo metto a letto io." -le dico, cullando leggermente Jaxon che dorme tra le mie braccia-

"Non è necessario!" -esclama seria e io sorrido divertito-

"Cosa potrebbe mai succedere se entrassi in casa tua?" -le domando, con un sorriso malizioso-

"Steven, smettila!" -mi ammonisce serissima e io mi faccio serio quanto lei-

"Ok, scusami." -le dico, passandole Jaxon e lei delicatamente lo prende tra le sue braccia- "Stavo solo scherzando." -aggiungo osservandola e lei non dice niente, si volta solo ad aprire la sua porta- "Posso dare un bacio a Jaxon?" -le domando e lei si volta verso di me e io mi allungo verso la guanciotta di mio figlio e ci premo sopra le mie labbra- "Buonanotte, campione." -sussurro e a lui gli spunta un leggero sorriso, mentre i miei occhi si fissano con quelli di Stacie- "Notte." -quasi sussurro, avvicinandomi lentamente a lei e subito premo le mie labbra sulla sua guancia. E il mio cuore quasi impazzisce. Inizia a battere così forte che rischio sul serio che esploda da un momento all'altro. E appena mi allontano dalla sua guancia, tinta da un leggero rosato, subito i nostri occhi si incatenano l'uno con l'altro e il tempo sembra fermarsi. Ci fissiamo e sembra davvero essere passata un'eternità, ma probabilmente saranno passati solo qualche secondo, mentre il mio sguardo si posa su quelle labbra carnose tinte da quel rosso fiammante- "Stacie.." -quasi sussurro, avvicinandomi a lei e sembra che io non stia ragionando più. Le gambe si muovono da sole. Ho perso il loro controllo-

"Devo andare!" -e senza aggiungere altro, entra nel suo appartamento e poco dopo scompare dietro la porta, mentre io mi passo una mano sulla bocca. Che diavolo stavo per fare? Stavo sul serio per baciarla? Cazzo, non avevo più il controllo di me stesso. Non stavo ragionando più. 
E possibile che io non mi sia tolto dalla testa Stacie? Credo di sì! Credo che sia possibile!-

"Mh, sei tornato finalmente." -sussurra con voce impastata dal sonno Meredith e io la osservo, sdraiata sotto le coperte ad osservarmi, mentre mi spoglio per poter andare a dormire-

"Sono appena rientrato." -le dico e dopo essere rimasto in boxer, mi infilo sotto le coperte al suo fianco e lei subito si accoccola sul mio petto- "Meredith, dobbiamo parlare." -esclamo, guardando un punto fisso del soffitto-

"Mh, proprio ora?" -mi domanda lei, mezza assonnata-

"Ora." -le rispondo e lei sospira, accocolandosi meglio sul mio petto- "Ti sei comportata male con i miei amici." -le dico e lei, a quelle mie parole, alza subito la sua testa dal mio petto, puntando i suoi occhi azzurri nei miei- 

"Mi sarei comportata male?" -mi domanda scioccata e io annuisco, fissandola dritto negli occhi- "E sentiamo: che cosa avrei fatto?" -mi domanda con un sopracciglio alzato-

"Non sei stata amichevole nemmeno per un minuto. Loro cercavano di fare amicizia con te, di conoscerti, invece tu sei stata fredda con loro tutta la sera, distaccata." -le rispondo, mettendomi seduto, mentre continuo a guardarla. Non mi è piaciuto davvero per niente il suo comportamento. È stata davvero pessima!- "Per non parlare del fatto che hai giudicato Stacie, per come ha cresciuto Jaxon!" -esclamo sconcertato-

"No, questo non devi farlo, Steven! Non puoi. Difendere. Quella. Con me!" -mi ammonisce serissima-

"Quella, come la chiami te, è la madre di mio figlio, Meredith! Ha cresciuto Jaxon da sola per cinque anni, credi che sia stato facile per lei? E poi il bambino ha solo cercato di difendere la madre." -le dico serissimo, fissandola dritto negli occhi-

"Quel bambino ha rovesciato la sua aranciata sul mio vestito firmato, sai quanto costa un vestito del genere? È stato un maleducato e non c'è da meravigliarsi con la madre che si ritrova!" -esclama serissima-

"Ti importa solo di quel vestito firmato, vero?" -le domando, scuotendo la testa e sono a dir poco deluso-

"E a te ti importa solo di difendere quella banda di poveracci!" -esclama lei, guardandomi freddamente negli occhi-

"Non ti permetto di parlare così dei miei amici!" -sbotto, guardandola davvero in cagnesco e lei inizia a ridere in modo isterico-

"Io mi permetto tutto, invece! Parlo come voglio di chi voglio!" -esclama lei serissima, fissandomi dritto negli occhi-

"Non ti scuserai con loro?" -le domando, osservandola-

"Scusarmi? No, tesoro mio!" -mi risponde, sorridendomi falsamente e io annuisco deluso-

"Questa sera dormirò sul divano!" -esclamo serissimo e un secondo dopo mi alzo dal letto. Non mi è piaciuta affatto la Meredith di questa sera! 
Non avevo mai conosciuto questo suo lato, prima di ora e non mi piace. Non sembrava neppure la Meredith che ho conosciuto cinque mesi fa.
È stata cattiva, maleducata, fredda e distaccata con i miei amici. Si è comportata da vera stronza, snob con loro, come se fosse superiore ai miei amici, mentre loro cercavano solo di fare amicizia.
E poi chiamarli 'gruppo di poveracci' è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nessuno deve permettersi di parlare in quel modo dei miei amici. Sono come una famiglia per me e se offendi loro, offendi anche me!-

"Amore!" -mi richiama Meredith e io, nel sentirla, alzo immeditamante la testa dal cuscino e proietto i miei occhi subito nei suoi-

"Torna a letto, Meredith!" -le dico freddamente, tornando con la testa sul cuscino-

"Mi dispiace." -esclama e io non la guardo nemmeno, rimango fisso a guardare il soffitto del soggiorno- "Ho perso la ragione prima, ho esagerato." -continua, sentendo i suoi passi avvicinarsi a me-

"Chiamare i miei amici gruppo di poveracci!?! Hai davvero esagerato Meredith!" -le dico serissimo, mettendomi seduto a guardarla- "Soltanto perché sei piena di soldi, questo non di dà il diritto di trattare gli altri come delle nullità." -aggiungo e lei si mette seduta sul tavolino, proprio davanti a me- "Ti ricordo che anche io sono come loro. Se pensi che i miei amici siano dei poveracci, lo pensi anche di me." -esclamo, fissandola dritto negli occhi-

"Non lo penso davvero! Ero arrabbiata, ok? Ti sei messo a difendere loro, invece che me." -si giustifica lei, ricambiando il mio sguardo-

"Io difendo chi ha ragione, Meredith, e tu sei nel torto più totale." -le dico e lei fa un leggero sospiro, abbassando lo sguardo sulle sue gambe nude, dato che indossa solo un paio di mutandine e una canotta- "Non avevo mai conosciuto questo tuo lato e devo essere sincero con te: non mi è piaciuto nulla della Meredith che ho conosciuto questa sera! Sei stata cattiva con i miei amici, che cercavano soltanto di essere amichevoli con te." -esclamo e lei ritorna a guardarmi negli occhi-

"Mi scuserò con loro, se è questo quello che vuoi, ma ad una condizione." -mi dice, prendendomi una mano-

"Quale?" -le domando, guardandola dritto negli occhi-

"Che Stacie e suo figlio si scusino con me." -mi risponde, osservandomi e io sospiro, annuendo-

"Ok." -accetto e lei sorride, baciandomi subito sulle labbra-

"Andiamo a letto, adesso!" -sussurra sulle mie labbra e io sorridendo, la prendo in braccio come una principessa, avviandomi verso la nostra camera da letto. Non sarà facile convincere Stacie a scusarsi con Meredith. Anche lei è stata pessima nei confronti della mia ragazza ed è così testarda che non si scuserà così facilmente!-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno carissime ^^

Eccomi qui con un nuovo capitolo..
Allora cosa ne pensate? Sono curiosa di leggere la vostra opinione, quindi lasciatemi qualche recensione se vi va ^_^

Vi mando un grande bacio.
A presto.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Incontro poco amichevole. ***




Capitolo venticinque) Incontro poco amichevole.

...POV STACIE...

Ho passato una notte davvero insonnie. 
Non ho fatto altro che pensare a ieri sera, a Steven che quasi mi bacia davanti il mio appartamento.
Ma che gli è saltato in mente? È fidanzato e cerca di baciarmi? È pazzo!
E io devo cercare di allontanarmi da lui. 
Devo assolutamente evitare di passare troppo tempo insieme a lui. Abbiamo un figlio insieme, ma questo non significa che io debba averci qualcosa a che fare.
Il nostro rapporto si deve basare solo su Jaxon e nulla di più.
Ho davvero bisogno di non pensare troppo a lui, di non dargli troppa importanza e di cercare di non pensare a ciò che provo ancora per lui. Devo solo dimenticarlo, togliermelo dal cuore una volta per tutte. 
Lui, anni fa, non ha lottato per noi. È sparito dalla mia vita, lasciandomi un vuoto immenso nel cuore e facendomi provare un odio mai provato in vita mia. E adesso basta...
Basta con Steven Walker. Voglio chiudere con lui, per sempre. Senza ripensamenti. Senza rimpianti. 
Voglio dimenticarlo, come lui ha fatto con me!

"Che ci fa lui qui, a quest'ora?" -mi domanda Olivia, sorpresa di vedere Steven entrare al bar-ristorante, che non è ancora orario di apertura-

"Mio fratello l'ha riassunto." -le rispondo e poco dopo sbuffo, afferrando uno strofinaccio-

"Davvero?" -mi domanda sorpresa-

"Ti sembro una che scherza?" -le domando nervosamente e lei sospira, alzando gli occhi al cielo-

"Non sei felice?" -mi domanda e io la fulmino-

"Felice? Olivia, sto cercando di dimenticarlo." -le rispondo nervosamente-

"Dimenticarlo? Non ci sei riuscita in cinque anni e credi di riuscirci adesso, che ce l'hai tra i piedi?" -mi domanda scorcertata-

"Ci voglio provare, va bene? Lui si è dimenticato di me. Lui si è rifatto una vita con quella stronza che si ritrova come fidanzata. Diceva di amarmi tanto, Olivia, e invece adesso guardarlo. Ha una nuova fidanzata, si è dimenticato di me e perché io dovrei continuare ad amarlo? A stare male per lui? Come ci è riuscito lui, ci posso riuscire anche io." -le dico seria e lei mi osserva. Sono davvero convinta di volerlo dimenticare. Basta, ho davvero chiuso con Steven Walker!- "Theo, come sta?" -le domando, per cambiare argomento. Non voglio più parlare di Steven. Non voglio nemmeno sentir parlare di lui.-

"Sta bene. Questa notte ha fatto il turno in clinica e tu non puoi capire come mi senta quando non è al mio fianco nel letto. Mi sono sentita sola tutta la notte." -mi risponde e io sorrido-

"Beh non capita spesso, no?" -le domando, alzando le spalle-

"Per fortuna no. Lavoriamo entrambi tutto il giorno e la sera tardi e la notte sono le uniche ore che riusciamo a passare insieme e quando ha il turno di notte, non ci vediamo quasi per niente. Lui tutto il giorno si riposa e io lavoro." mi spiega e io annuisco. Non deve essere facile stare insieme ad un medico. È molto impegnativo quel tipo di lavoro, ma comunque soddisfacente. Insomma, salva delle vite umane!-

"Ehi Olivia." -la saluta Steve, sorridendo e lei si volta subito a guardarlo, mentre io riprendo a pulire, ingnorandolo totalmente-

"Ciao." -gli sorride la mia migliore amica- "Ho saputo che sei stato riassunto." -esclama lei, osservandolo-

"Già. Oggi è il mio primo giorno." -le risponde lui e un secondo dopo sento il suo sguardo fisso su di me, mentre pulisco il bancone, fingendo che non ci sia-

"Beh, ben tornato a bordo, allora!" -esclama Olivia sorridendo-

"Ah, grazie!" -lo sento sorridere- "Stacie." -mi richiama lui, sentendo il suo sguardo fisso su di me, ma io fingo di non averlo sentito- "Ne ho già parlato con Lance e ci siamo messi d'accordo che andrò io, oggi, a prendere i bambini all'asilo." -mi informa lui e io a quel punto lo guardo dritto negli occhi-

"Perfetto." -esclamo e poco dopo ritorno a pulire, senza degnarlo di uno sguardo-

"Un'altra cosa.. Tu e Jaxon dovete scusarvi con Meredith. Lei si scuserà con voi, se voi farete lo stesso." -esclama e io a quelle parole inizio a ridere-

"Scusarmi con quell'arpia?" -gli domando divertita, ma poco dopo mi faccio serissima- "Ne io e ne mio figlio ci scuseremo." -sbotto, fulminandolo. Scusarmi? Con quella? Non ci penso nemmeno!-

"Stacie.." -sta per dirmi qualcos'altro, ma per fortuna viene interrotto da Luke-

"Ehi. Buongiorno, Stacie!" -mi saluta proprio quest'ultimo e io mi volto a guardarlo immeditamente, sorridendo-

"Buongiorno." -gli continuo a sorridere, guardando con la coda dell'occhio Steve, che fissa Luke-

"Oggi ho fatto un po' tardi." -esclama, allacciandosi il grembiule alla vita-

"Ci siamo invertiti i ruoli." -esclamo divertita e lui ride, annuendo-

"Già, è probabile." -mi sorride divertito, mentre mi sposta una ciocca di capelli dal viso-

"Eeh-ehm!" -si schiarisce la gola Steve e Luke si volta subito a guardarlo, mentre io mi faccio seria, fissando un tavolo davanti ai miei occhi- "Sono Steven." -si presenta lui, ma il tono della voce non sembra un granchè amichevole-

"Sì, lo so chi sei. Ti ho visto venire qui, ogni giorno, nell'arco di questa settimana." -esclama Luke, osservandolo- 

"Sì, avevo della faccende da risolvere." -si giustifica lui, ricambiando il suo sguardo- "Comunque, da oggi in poi, sembra che saremo colleghi." -aggiunge, fingendo un sorriso amichevole-

"Maddai!? Benvenuto." -gli ricambia il sorriso Luke e poco dopo gli porge la mano- "Comunque piacere di conoscerti, sono Luke." -gli sorride e Steve gliela stringe subito, ma non sembra nemmeno questa una stretta molto amichevole. Sembra quasi che stiano facendo a gara a chi riesce a stringere di più.-

"Ehm, Luke, mi daresti una mano con un tavolo?" -gli domando sorridendo, posando una mia mano sul suo braccio e lui si volta a guardarmi negli occhi-

"Certo." -mi sorride lui e poco dopo si volta a guardare Steve- "Mi lasceresti la mano? Serve alla donzella qui, al mio fianco." -esclama, fissando Steve negli occhi e lui, tirando un sorriso poco amichevole, gliela lascia subito- "Andiamo." -mi sorride lui e insieme raggiungiamo un tavolo, ma in realtà sono tutti riordinati e pronti per l'apertura, era solo una scusa per far allontanare quei due, che non sembrano piacersi molto- "Era una scusa, vero?" -mi domanda, sentendo il suo sguardo addosso-

"Una scusa?" -gli domando, fingendo di non capire-

"I tavoli." -mi risponde con un piccolo sorriso-

"Non volevo che litigaste." -mi giustifico, abbassando lo sguardo sulle mie mani-

"Ti sembro il tipo che vuole litigare?" -mi domanda e io ritorno a guardarlo negli occhi-

"Beh no, ma non sembravi nemmeno molto amichevole con Steven." -gli rispondo e lui sorride, guardando per un secondo fuori dalla vetrata, ma poco dopo ritorna a fissarmi negli occhi- 

"Solitamente non sono molto amichevole con gli ex delle donne con cui vorrei uscire." -si giustifica lui, alzando le spalle e io faccio un piccolo sorriso-

"Vorresti uscire con me?" -gli domando, guardandolo dritto negli occhi-

"Mi piacerebbe domani sera, alle otto." -mi risponde e io sorrido, abbassando lo sguardo sulle mie mani. Luke è davvero un uomo molto affascinante, simpatico, divertente e mi piace molto. Sorride sempre e con lui ci sto davvero bene. Mi piacerebbe conoscerlo meglio, uscirci e vedere cosa potrebbe succedere tra di noi. E poi devo tenere a mente che voglio dimenticare Steve e cosa c'è di meglio nell'uscire con qualcun'altro per dimenticare qualcuno?- "Ti va? Ti porto a cena fuori. Conosco un ristorantino niente male dove mi piacerebbe portarti." -mi riportano alla realtà queste parole di Luke e io sorrido, guardandolo negli occhi-

"Mi va." -gli rispondo e lui sorride, mettendo in mostra i suoi denti perfettamente bianchi-

"Perfetto." -esclama e sembra contento, entusiasta che io abbia accettato-

"Perfetto." -ripeto sorridendo e lui continua a sorridere. Sono davvero contenta di aver accettato, devo essere sincera. Luke mi ha fatto una buona impressione fin da subito. I suoi occhi verdi mi hanno subito colpito e il suo sorriso è così spontaneo, rassicurante, contagioso, che mi mette a mio agio.-

"È arrivato il migliore!" -esclama Mitch, varcando l'ingresso del locale e io sorrido, puntando il mio sguardo su di lui- "Buongiorno, principessa!" -mi sorride lui, raggiungendomi al bancone-

"Ciao, carotino!" -lo saluto allegra e appena è a pochi passi da me, gli scompiglio i suoi capelli rossi-

"No, per favore, non ricominciare con questo orribile soprannome!" -mi ammonisce lui e io scoppio a ridere- "Sei di ottimo umore stamani!" -esclama sorridendo e io annuisco-

"Già." -confermo e lui sorride contento-

"A cosa dobbiamo questa allegria?" -mi domanda curioso, mettendosi seduto sullo sgabello-

"Luke mi ha invitata a cena fuori. Domani." -gli rispondo sorridendo-

"Cosa? Davvero? Quando? Perché non mi hai detto niente?" -mi domanda Olivia, affiancandomi-

"Una domanda alla volta!" -sbotto, guardandola male- "Comunque me l'ha chiesto prima dell'apertura." -rispondo, sorridendo-

"E sei così allegra grazie a lui?" -mi domanda Olivia, scioccata e io annuisco-

"Sì, insomma, voglio dimenticarmi una volta per tutte di Steven e uscire con qualcuno è solo d'aiuto, no?" -domando, osservando i miei amici e loro annuiscono-

"Certamente che uscire con qualcuno può aiutarti a dimenticarti di quel bastardo, ma.. Luke ti piace almeno?" -mi domanda Mitch e io annuisco-

"Certo che mi piace! Lui è molto simpatico, divertente ed è una brava persona. Mi sento davvero bene e a mio agio in sua compagnia." -gli rispondo sincera. Non mento. Con Luke mi sento davvero bene, forse non nel modo in cui mi sento quando sono con Steve, ma.. Alt Stacie! Non devi ne pensare a Steven, ne fare paragoni. Devi solo dimenticarlo!-

"Ma ti piace in che senso?" -mi domanda Olivia e io mi volto a guardarla- 

"In che senso dovrebbe piacermi, scusami?" -le domando sconcertata e lei sospira-

"Olivia intende dire: ti piace come possibile compagno di vita? O ti piace come semplice amico?" -mi domanda Mitch, interpretanto le parole della mia migliore amica e io sospiro-

"Non lo so al momento. Mi piace, punto." -gli rispondo. Non so in che senso mi piaccia Luke. So soltanto che mi piace.
Mi piace stare in sua compagnia.
Mi piace come mi fa sentire.
Mi piace scherzare con lui.
Mi piace chiacchierare con lui.
Mi piace ridere con lui.
Mi piace e basta. Non so se come amico o come possibile compagno di vita. Non lo conosco da chissà quanto tempo, quindi non saprei cosa rispondere!-

"Mitch." -lo saluta Steven e il mio migliore amico si volta subito a guardarlo-

"Steven." -lo saluta lui, fingendo un sorriso e poco dopo si volta a guardarmi negli occhi- "Che ci fa lui con il grembiule del locale?" -mi domanda e io sbuffo-

"Lance lo ha riassunto qui." -gli rispondo scocciata, preparando un thè caldo ad una signora-

"Cosa? E da quando, quei due, sono tornati amici?" -mi domanda scioccato-

"Non da molto in realtà." -gli rispondo, posando sotto al naso della signora la sua tazza di thè-

"Grazie, cara." -mi sorride la dolce signora e io le ricambio il sorriso-

"Come fai a scondarti di lui, avendolo tutto il giorno tra i coglioni?" -mi domanda lui e io sbuffo-

"Mantenendo le distanze, non calcolandolo, fingendo che non esista!" -gli risponde Olivia, mettendo a lavare delle tazzine sporche-

"E credi di riuscirci? È anche il padre di tuo figlio, non ti libererai mai di lui!" -esclama Mitch e io sbuffo-

"Sentite, per cominciare, possiamo evitare di parlare di lui, che ne dite?" -domando ai miei amici e loro sospirano-

"Ok, sì! Hai ragione. Non parliamo più di quel coglione, figlio di buona donna!" -esclama lui e io lo osservo. Mitch non ha mai perdonato Steven per quello che mi ha fatto e non credo che ci riuscirà mai.-

"Non dovresti andare a lavoro?" -domando a Mitch e lui guarda subito l'orologio al suo polso-

"Cazzo, sono in ritardo!" -esclama lui e sbuffando si alza dallo sgabello- "Ci vediamo, principessa." -mi sorride e dopo avermi stampato un bacio veloce sulla guancia, si avvia velocemente all'uscita- "Ciao a tutti!" -saluta lui-

"Ciao." -lo saluta Lance, prima che esca dal locale. Mitch è un fotografo. Lavora in un'agenzia fotografica, proprietario il padre di Leah. Ed è così, infatti, che quei due si sono conosciuti. Entrambi lavorano per il padre di Leah e da quando si sono conosciuti, esattamente tre lunghi anni fa, non si sono più separati!-

...POV STEVEN...

È tutto il giorno che faccio avanti e indietro, tra un tavolo e l'altro. E devo dire che in questi anni i clienti sono aumentati a dismisura. Ma oltre a servire i clienti, non faccio altro che osservare Stacie... E quel Luke dei miei stivali!
Non fanno altro che scambiarsi sguardi e sorrisi. E io vorrei spegnere ogni sorriso di quello, a suon di pugni.

"Cosa c'è tra tua sorella e quel.. Luke?" -domando al mio migliore amico, fissando quei due chiacchierare dietro al bancone-

"Niente, che io sappia." -mi risponde e io annuisco, abbassando lo sguardo sul tavolo da pulire- "Perché ti interessa?" -mi domanda e io mi volto a guardarlo negli occhi-

"Nulla, semplice curiosità." -gli rispondo, alzando le spalle e lui annuisce poco convinto-

"Mia sorella ha sofferto parecchio per il tuo tradimento, per la vostra rottura, si merita di essere felice. Di rifarsi una vita con un altro uomo, come hai fatto tu con Meredith." -esclama e io annuisco, d'accordo con lui-

"Certo, la penso come te." -gli dico e poco dopo mi allontano. Stacie è una donna fantastica e si merita tutta la felicità di questo mondo, ma... Non posso evitare di esserne infastidito. Insomma, è la mia ex e vederla con un altro uomo, mi infastidisce parecchio!-

"Papà." -quasi urla Jaxon, correndomi incontro e io sorrido osservandolo, quando all'improvviso inciampa su un tombino, finendo a terra-

"Santo cielo, Jaxon!" -esclamo, correndogli subito incontro. È identico a sua madre. Tale madre, tale figlio, mi viene da pensare. Ma, devo ammettere, che mi fa una terribile tenerezza.- "Ti sei fatto male?" -gli domando, aiutandolo a rialzarsi-

"Mi sono sbucciato il ginocchio!" -piagnucola lui, con i lacrimoni agli occhi-

"Va bene, non piangere. Non è niente di grave." -cerco di tranquillizzarlo, mentre lo prendo in braccio e lui si aggrappa forte a me-

"Sanguina e brucia, papà." -continua a piagnucolare-

"Cosa è successo?" -domanda Garret, affiancandomi e io abbasso lo sguardo su di lui-

"È caduto e si è sbucciato il ginocchio." -gli rispondo, lasciandogli una carezza sulla testa-

"Il solito sbadato!" -esclama lui, scuotendo la testa-

"Papà, mi prende in giro!" -quasi urla Jaxon e io sospiro-

"Non ti prendo in giro, dico solo la verità. Sei troppo goffo." -si difendere Garret, osservandoci-

"Non litigate. Su, andiamo a casa." -esclamo, prendendo per mano Garret e subito ci incamminiamo verso la mia auto-

"Brucia." -sussurra mio figlio, controllando il suo ginocchio-

"Appena arriviamo al bar lo disinfettiamo." -lo rassicuro e lui annuisce, osservandomi-

"Oggi, la maestra, ci ha detto che venerdì sera, all'asilo, ci sarà una festa in costume." -annuncia Jaxon con un enorme sorriso-

"Davvero? Che bello! Sarà divertente." -esclamo sorridendo, mettendo seduto nei sedili posteriori mio figlio, mentre Garret si accomoda da solo-

"Ho già deciso che mi vestirò da Spiderman." -dice entusiasta e io sorrido, allacciandogli la cintura di sicurezza- "È il mio supereroe preferito, lo sai, papà?" -mi domanda, osservandomi-

"Anche il mio." -gli faccio l'occhiolino e lui fa un gigantesco sorriso, che mi porta a ridacchiare-

"Sarò io Spiderman!" -esclama Garret, osservando il cuginetto, mentre chiudo la portiera-

"No, sarò io! L'ho detto prima io!" -esclama Jaxon, guardando male Garret, mentre mi accomodo in auto-

"Non ci possono essere due Spiderman, quindi sarò io." -controbatte Garret e dallo specchietto retrovisore noto che gli fa la linguaccia, mentre parto verso il bar-ristorante-

"Papàà!" -quasi urla Jaxon e un secondo dopo scoppia a piangere-

"Non litigate, ragazzi. Chi ha detto che non ci possono essere due Spiderman?" -domando, cercando di far calmare le acque-

"Lui vuole rubarmi il costume!" -continua a piangere mio figlio-

"Non piangere, Jaxon! Nessuno ruberà il costume dell'altro. Ci saranno due Spiderman alla festa, così il mondo sarà ancora più al sicuro." -esclamo e mio figlio, a quelle mie parole, tira su col naso, smettendo di piangere- "D'accordo?" -domando, osservandoli entrambi dallo specchietto retrovisore-

"Mh, va bene!" -esclama con un broncio adorabile Jaxon e io sorrido-

"Che ne dici, Garret?" -gli domando, osservandolo-

"D'accordo." -mi risponde lui, alzando le spalle e io sorrido. Ho ben capito com'è il loro rapporto. Si vogliono bene, non dico il contrario, ma spesso e volentieri si spunzecchiano. 
Garret si sente più grande di Jaxon, pur togliendosi solo sei mesi di differenza, e questo fa sentire mio figlio inferiore a lui. Ma qui, nessuno è inferiore a nessuno.-

"Siamo arrivati!" -esclamo, varcando l'entrata del locale, tenendo per mano sia Jaxon che Garret-

"Ben tornati!" -ci sorride Lance-

"Ciao, piccolo mio!" -esclama Stacie con un gran sorriso, raggiungendo velocemente nostro figlio-

"Ciao, mammina!" -gli sorride lui, mentre Stacie lo prende in braccio, riempiendolo di baci- "Guarda, mi sono sbucciato il ginocchio!" -esclama, mostrandole il ginocchio sbucciato-

"Oh, piccolo mio! Adesso la mamma ti fa passare la bua." -gli dice dolcemente e io sorrido, osservandoli raggiungere gli spogliatoi, e poco dopo decido di raggiungerli- "Non dovresti correre, Jaxon!" -lo rimprovera lei, mentre passa delicamente il batuffolo di cotone, imbevuto di disinfettante, sulla sua ferita-

"Hai a portata di mano la cassetta del pronto soccorso?" -le domando divertito, raggiungendola e lei si volta subito a guardarmi-

"Dovresti stare più attento a nostro figlio." -rimprovera me adesso, guardandomi davvero male-

"Mi piace quando dici nostro." -sussurro al suo orecchio e lei mi fulmina, spintonandomi via, per potermi allontanare da lei e io rido-

"Non è colpa di papà." -mi difende Jaxon e io gli sorrido, accarezzandogli i capelli-

"Non ha importanza di chi è la colpa, ma tu non devi correre, Jaxon. Guarda poi quello che ti succede." -gli dice seria, rimprendendo a medicarlo e lui sbuffa, incrociando le sue piccole braccia al petto-

"Dai, non è così grave." -le dico, osservandola e lei mi fulmina-

"Tu sta zitto!" -sbotta, ritornando a guardare il ginocchio di Jaxon e io sorrido divertito- 

"Racconta alla mamma quello che ha detto la maestra." -incoraggio mio figlio, guardandolo-

"Cosa ha detto la maestra? Non ti sarai comportato male, Jaxon?" -gli domanda Stacie, osservando nostro figlio severamente-

"Lascialo parlare." -l'ammonisco e lei mi fulmina-

"La maestra ci ha detto che venerdì sera ci sarà una festa in costume all'asilo." -esclama Jaxon, osservando la sua mamma-

"Che bello! Una festa in costume, hai detto? Scommetto che vorrai indossare il costume di Spiderman!" -esclama lei convinta, sorridendo nel guardare nostro figlio negli occhi e io sorrido pure, osservandola quasi incantato-

"Sì, voglio indossare il costume di Spiderman." -conferma tutto contento Jaxon e lei sorride-

"Lo sapevo!" -esclama, mettendo un cerotto sul suo ginocchio. Stacie è davvero una mamma straordinaria. 
Ricordo ancora oggi quando mi diceva che detestava i bambini e ora nostro figlio è diventato la sua ragione di vita. 
I suoi occhi brillano d'amore immenso quando guarda Jaxon. È innamorata pazza di nostro figlio e lui lo è della sua mamma. Si vede che si amano immensamente e che non possono fare a meno l'uno dell'altro.-

"Papà, vieni a vedere la mia cameretta?" -mi domanda Jaxon, saltellando mentre camminiamo verso i nostri appartamenti-

"Sarà impegnato." -esclama Stacie e io mi volto a guardarla e non mi inganna. Capisco che non mi voglia in casa sua, che voglia che sparisca subito dalla sua vista.-

"Non sono impegnato. Per niente!" -le rispondo con un ghignetto e lei mi fulmina-

"Vieni, papà! Vieni!" -mi incoraggia nostro figlio, afferrandomi per la mano e mi tira con sé con la forza, strascinandomi verso la loro porta, mentre sento Stacie, alle mie spalle, sbuffare-

"Che nervi!" -sussurra lei, inserendo la chiave nella serratura e un secondo dopo la fa scattare-

"Giochiamo ai supereroi? In cameretta li ho tutti." -esclama, mentre mi strascina dentro casa, iniziando a elencarmi tutti i supereroi che possiede e io lo ascolto, guardandomi intorno curioso. Ed è davvero un bel appartamento. Ben curato e messo in ordine, a parte qualche giocattolo sparso qua e là, e riviste buttate a casaccio sul tavolino del soggiorno.-

"Meredith non ti sta aspettando a casa?" -mi domanda Stacie, facendo la sua apparizione nella cameretta di nostro figlio, dopo una mezz'ora che sono qui, a giocare con Jaxon e capisco che sia davvero stufa di avermi qui, in casa sua. Lo capisco dal suo sguardo freddo e scocciato.-

"Hai ragione, è ora che vada!" -esclamo, alzandosi da terra. Non voglio darle fastidio. Capisco che non mi voglia vedere, nemmeno in fotografia e non la biasimo. Se fossi al posto suo, probabilmente reagirei nello stesso modo.
L'ho tradita, l'ho ferita, l'ho delusa e ora prova solo odio nei miei confronti. E devo ammettere che la cosa non mi fa per niente piacere, ma anzi, mi fa davvero male!-

"Amore, andiamo a cena fuori?" -mi domanda Meredith, sentendola raggiungermi sul divano, dove mi sto rilassando-

"Sono stanco, Meredith." -le rispondo, tenendo gli occhi chiusi-

"Oggi sei stato fuori tutto il giorno." -esclama, sentendola mettersi seduta accanto a me-

"Non sono andato a divertirmi, ero a lavoro." -le rispondo, passandomi una mano tra i capelli-

"Lo capisco, ma quando sei tornato? Sei stato con tuo figlio." -si lamenta lei e io, sospirando, apro gli occhi, puntandoli subito su di lei-

"Non sarai gelosa di Jaxon?" -le domando sconcertato-

"Non del bambino, ma della madre." -mi risponde, fingendo un sorriso- "Pensi che non mi sia accorta che hai passato una buona mezz'ora a casa sua?" -mi domanda serissima, fissandomi dritto negli occhi-

"Per giocare con mio figlio. E poi io e Stacie non ci siamo praticamente visti in quella mezz'ora." -le rispondo e non mento. Stacie se n'è stata tutto il tempo in cucina, mentre io ero a giocare con Jaxon nella sua cameretta.-

"Sul serio?" -mi domanda con un sopracciglio alzato-

"È la verità, non ti sto mentendo." -le rispondo sincero, fissandola dritto negli occhi-

"Umh, voglio crederti." -esclama, allungandosi verso di me e subito le nostre labbra si scontrano in un bacio a stampo- "Comunque mi stai trascurando." -si lamenta e io le accarezzo il viso-

"Ma non dire sciocchezze." -l'ammonisco serio-

"Pensi più a tuo figlio, che a me." -esclama seria e io le stampo un bacio sulle labbra-

"Cerca di capirmi." -le dico e lei sospira, accoccolandosi sul mio petto-

"Com'è andato il tuo primo giorno di lavoro?" -mi domanda e io sorrido-

"Molto bene." -le rispondo, accarezzandole i capelli. Ritornare a lavorare al bar è stato bello. Era come se il tempo non fosse passato e mi sono trovato davvero molto bene. A parte quel Luke... Dio, vorrei che scoparisse dalla vita di Stacie!-

...POV STACIE...

"Mammina, perché hai cacciato via papà?" -mi domanda il mio bambino, mentre lo metto a letto-

"Non l'ho cacciato, ma papà ha una fidanzata e non può passare tutto il tempo con te." -mi giustifico, mentre gli rimbocco le coperte-

"Ma papà preferisce stare con noi, invece che con la sua fidanzata cattiva, lo capisco dal modo in cui ti guarda." -esclama lui e io lo guardo sorpresa-

"Ma cosa dici?" -gli domando sconcertata e lui sorride-

"Anche tu lo guardi nello stesso modo. Voi due vi amate, quello che non capisco è il perché non mi sposate." -esclama lui convinto-

"Io e papà ti abbiamo detto che ci siamo amati tanto, ma molto tempo fa." -gli ricordo e lui alza le sue piccole spalle-

"Io non ci credo che non vi amate più." -esclama e io sospiro-

"Adesso dormi, su." -gli dico, sistemandogli le coperte- "Sogni d'oro, piccolo mio." -gli stampo un bacio sulla fronte-

"Sogni d'oro, mammina." -mi sorride e poco dopo chiude i suoi occhietti. Mio figlio è davvero un bambino intelligente. E ha perfettamente ragione: io continuo ad amare Steve.. E vorrei così tanto strapparmelo dal cuore. 
Non voglio provare più questo grande amore nei suoi confronti, non dopo essersene andato senza lottare per noi. Mi ha deluso, mi ha ferita. Credevo che per lui fossi davvero importante, che mi amasse tantissimo come diceva lui, invece non era vero niente. Se n'è andato e basta, senza lottare, come se non fossi nulla per lui. Come se avermi nella sua vita non fosse così essenziale!-

Spazio autrice:

Buongiorno mie care ^^

Ecco tutto per voi un nuovo capitolo : )
Fatemi sapere, lasciandomi una recenzione, che cosa ne pensate. Mi farebbe molto piacere sapere le vostre opinioni sul capitolo ^^

Vi mando un grande bacio.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Sei un idiota, Steven! ***




Capitolo ventisei) Sei un idiota, Steven!

...POV STACIE...

Questa sera ho la cena con Luke.
Devo ammettere di sentirmi abbastanza tesa e agitata. Non esco con un uomo da un bel po' di tempo e spero di trovarmi bene e di passare una bella serata. Anche se, da quando mi sono svegliata, sento addosso una strana sensazione. Non so spiegarmi cosa sia, ma sento che questa sera qualcosa succederà. Ma cosa? Ho solo un appuntamento con Luke, cosa mai potrebbe accadere?

"Scendi dalle nuvole, Stacie. Che ti succede, stellina? Stamani sei più distratta del solito." -esclama Rosie, affiancandomi e non ha tutti i torti. Oggi, come minimo, ho rovesciato a terra quattro ordinazioni! Che disastro che sono!!-

"Ho la testa da tutt'altra parte." -le rispondo, preparando un caffè ad una signora anziana-

"Questo l'avevo capito!" -esclama, sorridendo divertita e io sospiro- "Che hai, si può sapere?" -mi domanda, osservandomi-

"Questa sera ho un appuntamento." -le rispondo, guardandola negli occhi-

"Davvero? E si può sapere con chi?" -mi domanda, osservandomi curiosa-

"Con Luke." -le rispondo, servendo il caffè alla signora, che mi ringrazia con un sorriso-

"Luke? Il nostro Luke?" -mi domanda sorpresa e io mi volto a guardarla negli occhi-

"Conosci altri Luke, per caso?" -le domando, osservandola-

"Ad essere sinceri no. È l'unico Luke che conosco." -mi risponde e io sospiro- "Ma qual'è il problema? Sei agitata per l'appuntamento di questa sera?" -mi domanda, aiutandomi a mettere a lavare delle tazzine-

"Non tanto per l'appuntamento, cioè sì! Sono agitata anche per questo, insomma non esco con un uomo da un po' di tempo, ma ho addosso una strana sensazione, Rosie." -le rispondo e poco dopo sospiro-

"Cioè?" -mi domanda, per capirne di più e io alzo le spalle-

"Non ne ho idea! Ho come la sensazione che questa sera succederà qualcosa, ma non ho la più pallida idea di cosa." -le rispondo e poco dopo sbuffo-

"Vedrai che non è nulla! È solo una tua impresisone, stai tranquilla." -mi sorride, posando una sua mano sulla mia spalla come per rassicurarmi e io sospiro. È la prima volta in vita mia che sento questa strana sensazione addosso e non so davvero spiegarmi che cosa sia.
Cosa potrebbe mai accadere stasera?
Spero soltanto che Rosie abbia ragione e che è solo una mia impressione, e nulla di più!!-

"Ehi, Stacie." -mi richiama Luke e io mi volto subito a guardarlo-

"Ehi." -gli sorrido e lui me lo ricambia subito-

"Per stasera è confermato? Passo a prenderti alle otto?" -mi domanda e io annuisco-

"Alle otto è perfetto. Ti scrivo il mio indirizzo." -gli dico, raggiungendo la cassa da dove recupero carta e penna- "Ecco a te." -gli sorrido, passandogli il bigliettino con su scritto il mio indirizzo e lui l'afferra subito, mentre noto Steve, dall'altro lato del locale, fissarci serissimo. Che diavolo vuole? Perché non si fa gli affari suoi, invece di fissarci in quel modo? È fastidioso!!-

"Perfetto." -sorride lui, osservando il fogliettino tra le sue dita- "C'è qualcosa che non va? Ti vedo un po' strana." -esclama, proiettando i suoi occhi verdi nei miei-

"No, tutto bene... forse sono solo un po' agitata per questa sera." -gli rispondo, osservandolo. Preferisco non dirgli niente della strana sensazione che sento addosso da quando mi sono sveglieta. E lui annuisce-

"Lo capisco, sono agitato pure io." -mi sorride e io glielo ricambio subito-

"Sorellina." -mi richiama Lance e io mi volto a guardarlo negli occhi- "Andresti in dispensa a recuperare lo zucchero? È quasi finito." -mi chiede e io sbuffo-

"Non puoi andarci tu?" -sbotto e lui alza gli occhi al cielo-

"Sono pieno di ordinazioni e tu non stai facendo nulla." -mi fa notare e io lo fulmino- "Dai, vai a prendere lo zucchero, che serve." -quasi mi ordina e io, fulminandolo, mi incammino verso la dispensa-

"Che nervi!" -sbotto sotto voce. Odio quando mio fratello è così intransigente. Mi fa saltare davvero tutti i nervi!!- "Maledetto zucchero! Proprio là sopra dovevi finire?" -domando nervosamente, fissando lo zucchero sullo scaffale in alto e sbuffando, recupero la scala- "Se cado e mi ammazzo, mi avrai sulla coscienza caro fratellone!" -sussurro, salendo gradino dopo gradino. Odio queste scali d'appoggio. Non le trovo per niente sicure!- "Vieni dalla mammina!" -incoraggio la scatola piena di bustine di zucchero a venire da me-

"Ehi Stacie, hai bisogno di una mano?" -mi domanda Luke, mentre afferro quella scatola in cartone tra le mani-

"No, ce la fac-aahh!" -caccio un urlo, dato che cado all'indietro dalla scala, ma per mia fortuna non tocco pavimento, ma ben sì delle braccia forzute che mi prendono al volo-

"Ti ho presa!" -esclama sollevato Luke e io apro lentamente gli occhi. Non mi sono nemmeno resa conto di averli chiusi durante la caduta-

"Mi hai salvato la vita." -gli dico, voltandomi a guardarlo negli occhi, con una mano appoggiata sul mio cuore e lui sorride-

"Così pare!" -esclama divertito, facendomi l'occhiolino e poco dopo mi fa tornare con i piedi per terra- "Stai bene?" -mi domanda, osservandomi e io annuisco, guardandolo negli occhi-

"Grazie, Luke!" -gli regalo un piccolo sorriso. Mi ha davvero salvato la vita. Ho fatto un bel volo dalla scala e se non ci fosse stato lui a prendermi al volo, mi sarei spiaccicata a terra!-

"Figurati." -mi sorride lui, ma poco dopo si avvicina a me ancora di più, portando una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio e lasciandomi una leggera carezza sulla guancia, si avvicina lentamente alle mie labbra. E io non mi muovo. Non provo a fuggire o a tirarmi indietro. Rimango solo ferma a guardarlo negli occhi, aspettato che le sue labbra si posino sulle mie. Che si uniscano alle mie..-

...POV STEVEN...

Non faccio altro, da questa mattina, che osservare Stacie e quel Luke dei miei stivali. 
Non presto molta attenzione ai clienti e, infatti, ho sbagliato un sacco di ordinazioni. La mia attenzione è tutta su quei due, che non fanno altro che scambiarsi sguardi e stupidi sorrisi. E avrei una gran voglia di far spegnere il sorriso di quel coglione a suon di pugni!

"Ma quanto ci mette mia sorella a prendere lo zucchero?" -si lamenta Lance alla cassa e io mi volto a guardarlo- "Mi sarei sbrigato prima io." -sbuffa, mentre il mio sguardo si guarda intorno nel locale e mi rendo conto, soltanto adesso, che quel Luke del cazzo non sia in giro e di conseguenza serro la mascella-

"Vado a vedere se ha bisogno di una mano!" -esclamo, incamminandomi quasi a passo svelto verso la dispensa e sto cercando di mantenere la calma, perché so per certo che quel coglione è nella dispensa con Stacie. E solo a quel pensiero, che quei due siano lì dentro da soli, mi sale la voglia di ammazzarlo. Infatti li trovo insieme, a pochi centimentri l'uno dall'altro, pronti a baciarsi, ma prima che quel coglione posi le sue schifossime labbra su quelle di Stacie, con addosso questo fastidio incontrollabile, lo raggiungo e subito lo afferro dalla spalla, voltandolo con la forza verso di me e immediatamente lo afferro dal colletto della camicia, sbattendolo con forza contro gli scaffali, facendo finire a terra qualche vivere-

"Che intenzioni hai? Mh?" -quasi ringhio a denti stretti, tenendolo con forza contro gli scaffali-

"Rilassati, amico." -esclama lui, alzando le mani al cielo e io lo spingo ancora di più contro quello scaffale, stringendo i denti-

"Steven!" -mi richiama Stacie, affiancandomi- "Ma che diavolo ti salta in mente? Lascialo!" -mi ordina lei, cercando di allontanarmi dal braccio, ma non mi sposta nemmeno di un millimetro-

"Stava quasi per baciarti, Stacie!" -quasi urlo fuori di me, voltandomi a fissarla negli occhi-

"Sì, stava per farlo e quindi? Non sono cose che ti riguardano!" -sbotta lei e io serro la mascella ancora di più, fissandola dritto negli occhi- "Lascialo!" -mi ordina e io, dopo averlo sbattuto con forza contro lo scaffale, faccio un passo indietro, osservandoli- "Luke, oddio, stai bene?" -gli domanda lei, posando una sua mano sul suo braccio e lui si volta a guardarla negli occhi-

"Sto bene, stai tranquilla." -le sorride il coglione e lei, poco dopo, si volta a guardarmi negli occhi-

"Sei un animale, Steven! Che ti è saltato in testa? Non farlo mai più!" -mi fulmina lei e poco dopo, prendendo per mano quel coglione, si avvia verso il salone del locale, mentre quel Luke dei miei stivali mi saluta con un gesto del capo-

"Figlio di puttana, ti distruggo!" -ringhio a denti stretti, osservandoli allontarsi, ma poco dopo, furioso come sono, tiro un forte pugno al muro- "Cazzo, che male!" -mi lamento per il dolore e ho visto davvero le stelle. Forse ho esagerato attancandolo al muro, ma non ci ho visto più. Non provavo questa gelosia così stratoferica da un sacco di anni e sembra essere tornati indietro nel tempo, quando ero gelosissimo di vedere Stacie insieme a Mitch, solo che adesso non è più lui, ma quel Luke del cazzo!-

"Che hai fatto?" -mi domanda Stacie improvvisamente e io mi volto subito a guardarla negli occhi, e noto che stia fissando la mia mano con le nocche ferite e sanguinanti-

"Cazzi miei!" -sbotto e lei mi fulmina- "Perché sei tornata in dispensa? Per ripetermi di non farlo mai più e bla bla bla?" -le domando quasi acido-

"No, sono venuta a prendere solo lo zucchero." -mi risponde altrettando acida, raggiungendo lo scatolone a terra e io la osservo-

"Stai uscendo con lui?" -le domando improvvisamente e lei si volta a guardarmi, tenendo tra le mani quello scatolone-

"Cazzi miei!" -mi risponde acidissima e può fare la scontrosa con me quanto vuole, ma dal suo sguardo capisco che sia preoccupata per la mia mano. Non fa altro che osservarla.-

"Sto bene." -la rassicuro e lei proietta subito i suoi meravigliosi occhi verdi nei miei-

"Non ti ho chiesto nulla. E poi non mi interessa." -mi dice fredda e poco dopo si avvia alla porta, ma io l'afferro dal braccio e lei si volta subito a guardarmi negli occhi-

"Puoi fare l'indiferente nei miei confronti quanto vuoi, ma lo so che ti importa ancora qualcosa di me." -le dico, fissandola dritto negli occhi e lei inizia a ridere in modo isterico-

"Mi importa ancora qualcosa di te? Sono passati cinque lunghissimi anni, Steven. Sono andata avanti con la mia vita, come hai fatto tu." -mi risponde e poco dopo si volta e va via. E ammetto che le sue parole mi abbiano ferito terribilmente. 
A lei non gli importa più niente di me, e invece, a me, mi importa ancora qualcosa.

...POV STACIE...

Ma che diavolo gli salta in mente a Steven? 
Chi si crede di essere, poi, di venire e sbattere Luke in quel modo animalesco, contro gli scaffali? È pazzo!
Che riservi alla stronza della sua ragazza certe scenate pietose e non a me.

"Perché ti stai facendo così bella, mammina?" -mi domanda il mio bambino, raggiungendomi nella mia camera da letto-

"Perché la mamma ha un appuntamento." -gli rispondo e subito dopo mi passo sulle labbra un rossetto nude. Gli occhi, invece, li ho incorniciati con una riga di eyeliner e tanto, ma tanto mascara.-

"Con chi?" -mi domanda, salendo con difficoltà sul mio letto matrimoniale-

"Con.. Con un amico." -gli rispondo in modo vago, mentre raggiungo il mio armadio. Non mi va di dirgli che ho un appuntamento romantico con un uomo. Non so come potrebbe prenderla.-

"E questo amico prenderà il posto di papà?" -mi domanda e io mi volto a guardarlo, mentre indosso il mio vestitino a manica lunga, lungo a mezza coscia. Di per sé il vestito è bianco, a motivi floreali che vanno dall'azzurro, al blu scuro e lo scollo è a V.-

"Amore, nessuno prenderà mai il posto del tuo papà." -lo rassicuro, raggiungendolo nel letto-

"Nemmeno nel tuo cuore?" -mi domanda e io rimango davvero senza parole, mentre mi metto seduta ai piedi del letto per poter indossare ai piedi le mie scarpe a punta, con un tacco alto circa dieci-undici centimetri e sono interamente azzurre-

"Jaxon, io e tuo padre ti abbiamo già spiegato come stanno le cose." -gli rispondo, raggiungendo il mio specchio e mi do una bella sistemata ai miei lunghi capelli che ho deciso di lasciare sciolti sulle spalle e lisci come degli spaghetti- "Andiamo, ti accompagno da papà." -esclamo, raggiungendo il letto da dove recupero la mia pochette bianca-

"Quando tornerai a casa?" -mi domanda lui, saltando giù dal letto-

"Presto, promesso." -gli rispondo, prendendolo per mano e insieme raggiungiamo l'ingresso. Passerò un paio d'ore con Luke, non voglio stare fuori casa fino a tardi. E spero che lui capisca.-

"Stacie." -pronuncia il mio nome Steven, appena mi apre la porta del suo appartamento ed è visibilmente sorpreso. Evidentemente non si aspettava me alla porta!-

"Ho un appuntamento tra qualche minuto, ti dispiace tenere Jaxon qualche ora?" -gli domando e ammetto di sentirmi a disagio a causa del suo sguardo che, lentamente, mi osserva da testa a piedi!-

"Appuntamento? E con chi?" -mi domanda, proiettando i suoi occhi color cioccolato nei miei-

"Non ti ho chiesto di farti gli affari miei, ma solo se puoi tenere Jaxon qualche ora." -gli rispondo acidamente-

"Scusami!" -esclama lui infastidito, credo, dalla mia risposta acida e sospirando prende per mano nostro figlio- "Certo che posso tenerlo, passeremo una bella serata tra uomini, vero?" -domanda lui al figlio e lui, tutto contento, annuisce-

"Bene. Questo è il mio numero, chiamami se c'è qualche problema." -gli dico, passandogli un biglietto con su scritto il mio numero di cellulare e lui, annuendo, lo afferra- "La mamma torna presto, ok?" -domando dolcemente al mio bambino, chinandomi alla sua altezza e lui annuisce- "Comportati bene, mi raccomando." -lo ammonisco, accarezzandogli il visetto e lui annuisce di nuovo, stampandomi un bacetto sulle labbra- "A dopo." -gli sorrido, tornando in piedi e mentre lui mi saluta con la sua piccola manina, io mi incammino verso l'ascensore, ignorando totalmente Steven. Non mi piace molto lasciare mio figlio per poter uscire con un uomo, soprattutto questa sera, che sento addosso una strana sensazione.-

Appena si aprono le porte dell'ascensore, mi ritrovo faccia a faccia con Luke..

"Ehi, stavo salendo da te." -mi sorride lui, raggiungendomi-

"Non ce n'è bisogno. Sono qui." -gli sorrido pure io, uscendo dall'ascensore-

"Lo vedo che sei qui." -esclama, osservandomi da testa a piedi e devo dire che il suo sguardo mi mette meno a disagio di quello di Steve- "Sei stupenda, Stacie." -mi sorride, guardandomi dritto negli occhi-

"Grazie, anche tu non sei niente male." -gli sorrido, osservandolo in quel completo elegante blu scuro, abbinato ad una camicia bianca. 
Elegante, ma non troppo, essendo che non indossa la cravatta o un papillon.- "Non era necessario che mi portassi in un ristorante così lussuoso. Per me andava benissimo una semplice pizzeria." -gli dico, mentre mi sposta la sedia e io mi accomodo. Questo posto è davvero lussuoso. I mobili, l'arredamento sono così costosi, che ho quasi paura di rovinare la poltrona su cui devo sedermi!-

"Una pizzeria? Questo è il nostro primo appuntamento e la pizzeria non sarebbe stata l'ideale. E poi ti meriti solo il meglio, Stacie." -mi risponde e poco dopo mi sorride-

"Grazie, sei gentile." -gli sorrido e lui mi sfiora la mano appoggiata sul tavolo. È stato carino da parte sua portarmi in un ristorante del genere per il nostro primo appuntamento. Ma sono dell'idea che sarebbe stato comunque perfetto anche se mi avesse portata a mangiare una pizza.-

"Tu cosa prendi? Io, credo, che prenderò la pasta con coda di rospo, zucchine e pomodori secchi." -esclama lui, leggendo il suo menù e io, con una smorfia dipinta in faccia, proietto i miei occhi su di lui-

"Pasta con un rospo dentro?" -gli domando sconcertata e lui proietta i suoi occhi nei miei- 

"Non è quello che pensi. La coda di rospo è un pesce, anche nota come rana pescatrice." -mi risponde divertito-

"Oh!" -esclamo sorpresa e lui ridacchia. Non mi intendo di pesci, non pensavo nemmeno che esistesse un pesce con un nome simile!-

"È un ottimo piatto, te lo consiglio." -mi sorride lui e io annuisco-

"Bene, se non è un rospo, ma solo pesce, allora lo assaggerò molto volentieri." -esclamo e lui sorride, chiamando con un gesto della mano il cameriere. Non ho mai mangiato niente del genere e l'idea di dover mangiare un rospo non mi piaceva un granchè, ma se è solo pesce, allora, perché non provarlo?-

"Ti piace?" -mi domanda sorridendo, mentre ceniamo-

"Mh, molto." -gli rispondo e poco dopo gli sorrido, nel momento stesso che il mio cellulare inizia a eccheggiare per tutta la sala- "Scusami." -esclamo, tirandolo fuori dalla mia pochette-

"Figurati." -mi sorride lui, mentre leggo sullo schermo del mio cellulare chiamata in arrivo da numero sconosciuto.. Chi sarà mai? Steven? Oddio, è successo qualcosa a Jaxon? Ecco la sensazione strana che torna a impossessarsi di me!-

"Pronto?" -rispondo alla chiamata, iniziando a sentire l'agitazione-

"Pronto Stacie, sono io. Steven." -esclama lui dall'altro lato del cellulare-

"Perché mi chiami? È successo qualcosa a Jaxon?" -gli domando in ansia, sentendo il mio cuore battere fortissimo all'idea che al mio bambino gli sia successo qualcosa-

"Non so cos'abbia. Dice di non sentirsi bene, credo che abbia la febbre e non so cosa fare." -mi risponde-

"Ok, sto arrivando." -esclamo e poco dopo attacco subito la chiamata- "Luke, mi dispiace, ma devo proprio andare." -gli dico, alzandomi da tavola-

"Cos'è successo?" -mi domanda preoccupato-

"Era Steven al cellulare e dice che Jaxon non si sente bene. Devo correre da mio figlio." -gli spiego velocemente e lui scatta in piedi come una molla-

"Ok, stai tranquilla. Ti accompagno io, va bene?" -mi domanda, guardandomi negli occhi e io annuisco, ricambiando il suo sguardo- "Vado alla cassa a pagare e andiamo." -esclama, incamminandosi e io annuisco, andandogli dietro-

"Va bene, io ti aspetto in macchina." -gli rispondo e lui annuisce, lasciandomi una dolce carezza sulla schiena, come per trasmettermi rassicurazione, tranquillità-

"Mi sbrigo." -esclama, raggiungendo la cassa e io, senza aggiungere altro, mi incammino verso l'uscita. Ecco cos'era quella strana sensazione che sentito da tutto il giorno.
Sentivo che qualcosa sarebbe successo, ma mai mi sarei immaginata che mio figlio, il mio bambino, si potesse sentire male.-

...POV STEVEN...

"A dopo." -sorride Stacie a nostro figlio, tornando in piedi e mentre Jaxon la saluta con la sua piccola manina, lei si incammina verso l'ascensore sotto il mio sguardo, ignorandomi totalmente. E così ha un appuntamento?! E scommetto tutto l'oro del mondo che il fortunato, altri non è, che quel coglione di Luke!!-

"Che ci fa, lui, qui?" -mi domanda Meredith, appena la raggiungo in soggiorno con Jaxon e lo guarda pure male-

"Strega!" -quasi le urla Jaxon e lei lo fulmina, mentre mio figlio gli fa la linguaccia-

"Jaxon." -lo rimprovero, abbassando lo sguardo su di lui-

"È cattiva lei." -mi dice, alzando la sua testolina verso di me, per potermi guardare negli occhi-

"E tu sei un bambino maleducato!" -controbatte Meredith e io mi volto a fulminarla-

"Vuoi davvero metterti a discutere con un bambino di cinque anni?" -le domando sconcertato-

"Cinque anni e mezzo." -mi corregge mio figlio-

"Cinque anni e mezzo." -ripeto per confermare le sue parole e Meredith sbuffa-

"Non sopporto i bambini, tanto meno quel bambino." -esclama lei, fulminando mio figlio- "Vado in camera e vedi di tenerlo lontano da me quel demonio." -mi dice, incamminandosi verso camera nostra e io la seguo con lo sguardo, fulminandola. Non mi piace per niente che dica certe cose. Jaxon è un bambino meraviglioso e non è affatto un demonio!-

"Papà, lei è cattiva." -mi ripete Jaxon, camminando verso il divano-

"Non è cattiva." -cerco di difenderla, aiutandolo a mettersi seduto sul divano. Meredith non è affatto una cattiva persona, è solo difficile!-

"Tu dovresti stare insieme alla mamma, non insieme a quella strega." -esclama lui e io faccio un piccolo sorriso, per quelle sue parole-

"A proposito della mamma.." -lascio la frase in sospeso, mentre mi metto seduto accanto a lui sul divano e lui mi osserva, aspettando che io dica qualcos'altro- "Sai con chi è uscita?" -gli domando e dentro di me riaffiora quell'immessa gelosia-

"Non me l'ha detto." -mi risponde e io sospiro, deluso della sua risposta- "Però mi ha detto che sarebbe uscita con un amico." -aggiunge e io mi volto a guardarlo negli occhi-

"Amico? E sai chi potrebbe essere questo amico?" -gli domando, osservandolo e lui scuote la testa, alzando le sue piccole spalle- "Va bene, non importa." -esclamo, abbassando lo sguardo sul tavolino da thè-

"Invece ti importa eccome." -esclama lui e io mi volto subito a guardarlo negli occhi- "Tu ami ancora la mamma." -dice convinto e io sorrido, osservandolo- "Papà, ho un'idea." -esclama con un enorme sorriso-

"Che idea?" -gli domando perplesso-

"Potremmo chiamare la mamma e dirle che non sto bene. La mamma corre sempre da me, lasciando tutto e tutti, quando sto male." -mi risponde e io alzo un sopracciglio-

"E perché dovremmo farlo?" -gli domando, osservandolo serio-

"Perché tu vuoi, quanto me, rovinare l'appuntamento della mamma. Io non voglio che lei esca con altri uomini, io voglio solo che torniate insieme." -mi risponde e io sono davvero senza parole. Ma siamo sicuri che questo bambino abbia cinque anni?- "Vuoi chiamarla?" -mi domanda con un ghignetto dipinto in faccia, passandomi il foglietto con su scritto il numero di Stacie-

"Non lo trovo giusto, Jaxon." -gli dico serio. Non trovo davvero giusto rovinare l'appuntamento di Stacie. Però devo anche ammettere che sarei tentato di chiamarla. Insomma, l'idea che esca con un altro non mi piace per nulla e poi se proprio devo dirla tutta, mio figlio ha ragione. Io, amo ancora Stacie. Non l'ho mai dimenticata, come credevo. Stacie è e sarà sempre nel mio cuore. L'ho capito solo oggi, dopo averla vista con quello, nella dispensa.-

"Papà, se vuoi ancora la mamma, devi lottare per lei." -mi consiglia mio figlio e io lo guardo dritto negli occhi-

"Ma quanti anni hai?" -gli domando sorridendo, strappandogli quel foglietto dalle mani e mio figlio ha di nuovo ragione. Se voglio Stacie di nuovo nella mia vita, devo lottare per lei con i denti e con le unghie. Ho rinunciato a lei una volta senza lottare, non voglio farlo di nuovo!
Forse è crudele farle credere che nostro figlio sta male, ma se devo sabotare la sua uscita con quello, beh.. In guerra e in amore tutto è lecito!!-

"Pronto?" -risponde alla mia chiamata proprio lei e solo sentir la sua voce il mio cuore impazzisce. Il mio cuore batte ad alta velocità!-

"Pronto Stacie, sono io. Steven." -le dico, voltandomi a guardare Jaxon-

"Perché mi chiami? È successo qualcosa a Jaxon?" -mi domanda e sento dalla voce che sia già in ansia all'idea che sia successo qualcosa a nostro figlio-

"Non so cos'abbia. Dice di non sentirsi bene, credo che abbia la febbre e non so cosa fare." -le rispondo, osservando mio figlio che si stende sul divano, recitando la sua parte. Ho davvero fatto una cosa del genere? Le ho davvero detto che nostro figlio si sente male?-

"Ok, sto arrivando." -esclama lei e senza aggiungere altro attacca subito la chiamata- 

"Ma che diavolo ho fatto?" -domando, pentendomene subito-

"La cosa giusta, papà." -mi risponde e io mi volto a guardarlo negli occhi-

"Abbiamo sbagliato, Jaxon. E io mi sono fatto trasportare dalla gelosia!" -esclamo e poco dopo sbuffo. Non dovevamo fare una cosa simile. Non dovevamo far preoccupare per nulla Stacie, soltanto perché sono geloso all'idea che lei esca con quello. 
Se voglio averla di nuovo nella mia vita, devo lottare per lei, ma non con questi mezzi crudeli.
Sono stato un vero e proprio idiota!-

Sentendo qualcuno bussare alla porta ripetutamente, capisco che si tratti di Stacie, così mi alzo dal divano e raggiungo subito l'ingresso, ma appena apro la porta, una Stacie preoccupatissima, entra in casa mia senza degnarmi di uno sguardo..

"Stacie.." -la richiamo e sto per dirle la verità. Che nostro figlio sta bene, ma vedere quel coglione di Luke, fermarsi alla soglia della mia porta mi blocco di colpo-

"Jaxon, amore mio." -lo richiama lei preoccupata, raggiungendolo sul divano-

"Mammina." -la richiama lui e io, serrando la mascella, mi volto a guardarli-

"Stai bene? Che cos'hai, piccolo mio?" -gli domanda lei in pensiero e io mi sento sempre più in colpa. Si è davvero spaventata e io sono stato un grandissimo coglione- "Ma sei freddo, non sembri avere la febbre." -esclama lei, controllandolo e io abbasso lo sguardo- "Che cos'hai? Papà mi ha detto che non ti sentivi bene, ma a me non sembra che tu stia male." -dice, osservando nostro figlio-

"Ecco, ehm.." -non sa cosa dire nostro figlio e lei si fa subito serissima. Credo che abbia capito ogni cosa!- "Mammina, adesso sto bene!" -esclama lui all'improvviso-

"Andiamo a casa, Jaxon!" -esclama lei serissima, facendolo scendere dal divano-

"Va bene." -le risponde lui, raggiungendo l'ingresso con lei che lo segue, ma il suo sguardo furente è rivolto a me- 

"Sei un idiota, Steven!" -mi sussurra, appena mi è vicina e io la osservo- "Non so cos'abbia. Dice di non sentirsi bene, credo che abbia la febbre e non so cosa fare." -mi imita lei con tono davvero freddo- "Solo un immaturo come te, poteva farmi credere che mio figlio stesse male." -aggiunge serissima-

"Stacie.." -cerco di spiegarle il motivo delle mie azioni, ma lei mi interrompe-

"Sta zitto!" -ringhia a denti stretti, guardandomi negli occhi in cagnesco- "Sei un idiota." -aggiunge e poco dopo raggiunge fuori dal mio appartamento nostro figlio e quel coglione- "Mi dispiace per questa storia." -si scusa lei con quello e lui le sorride-

"Tranquilla, l'importate è che Jaxon sta bene." -le dice lui e io serro la mascella-

"Non era la serata che avevo in mente, ti va di venire da me?" -gli domanda lei, rivolgendomi uno sguardo veloce e io serro la mascella-

"Volentieri." -le sorride lui e lei, dopo aver preso Jaxon per mano, si incammina verso il suo appartamento-

"Cazzo!" -ringhio a denti stretti, sbattendo con forza la porta. Ho fatto un grave errore! 
Mi sono comportato come un immaturo, lei ha ragione. E mentre quel coglione guadagnata punti, io rischio di perdere Stacie per le mie cazzate!!-

...POV STACIE...

È un vero idiota!
Mai mi sarei immaginata che quello stupido di Steven, potesse mentire su una cosa così importante.
Non può nemmeno immaginare lo spavento che mi sono presa all'idea che mio figlio si sentisse male. 
Ma poi mi chiedo, perché mentire in questo modo? Perché farmi credere una cosa del genere? Ma è semplice Stacie, solo per rovinarti la serata!
È un idiota. E lo odio!!

"Mammina, papà non centra niente! È stata mia l'idea." -esclama mio figlio, guardandomi dritto negli occhi-

"Non difendere quell'immaturo di tuo padre, Jaxon!" -lo rimprovero severamente-

"Non lo sto difendendo, sto dicendo la verità! Ho detto io a papà di chiamarti e farti credere che io stessi male, solo perché non volevo che tu uscissi con quello." -afferma lui, puntando il suo piccolo indice contro Luke-

"Non voglio sentire altro, Jaxon!" -esclamo serissima e lui incrocia le sue piccole braccia al suo petto, raggiungendo a passo d'elefante il divano, visibilmente arrabbiato- "Mi dispiace." -ripeto, voltandomi a guardare Luke e lui mi sorride-

"Non dispiacerti!" -mi dice, accarezzandomi la spalla-

"Non toccare la mia mamma." -quasi urla Jaxon, lanciandogli addosso un cuscino-

"Jaxon!" -lo rimprovero quasi urlando e lui, dopo aver fatto una linguaccia a Luke, ci da le spalle- "Oh mio Dio, mi dispiace, davvero." -gli dico, recuperando il cuscino da terra-

"Tranquilla, tuo figlio mi odia soltanto." -ci scherza su lui e io lo guardo negli occhi- "Forse è meglio se me ne vada." -aggiunge, con un piccolo sorriso e io scuoto la testa-

"No, non andare." -quasi lo supplico e lui sorride, guardandomi negli occhi- "Cuciniamo qualcosa e ceniamo insieme." -gli sorrido e lui annuisce-

"Ok." -quasi sussurra, lasciandomi una carezza sul viso e Jaxon, dal divano, ringhia per quel suo gesto- "Ok, scusami! Non toccherò più la tua mamma." -alza le mani al cielo lui, guardando mio figlio e lui, dopo averlo fulminato, ci da di nuovo le spalle- 

"Scusami, davvero. Non si è mai comportato così." -mi scuso per il comportamento di mio figlio, mentre raggiungiamo la cucina-

"È normale che sia geloso della sua mamma. Lo sarei anch'io." -mi dice, facendomi l'occhiolino e io sorrido. Luke è davvero una bellissima persona.
Se fossi stata in lui, non so se sarei rimasta. 
Per non parlare di Jaxon.. Non si era mai comportato così!-

"Sai cucinare?" -gli domando, mentre taglio a rondelle delle carote-

"Sono un ottimo cuoco." -mi risponde lui, ai fornelli, mentre fa cuocere delle bistecche- "E tu?" -mi domanda, voltandosi a guardarmi-

"Negli ultimi anni sono migliorata, ma continuo ad essere un vero disastro." -gli rispondo, alzando lo sguardo su di lui- "Ahi, maledizione!" -esclamo dolorante, dato che mi sono ferita con il coltello-

"Che hai fatto?" -mi domanda allarmato, raggiungendomi velocemente-

"Che ti avevo detto?" -gli domando, mezza divertita e mezza dolorante, mostrandogli il mio indici sanguinante- "Non è nulla!" -esclamo per rassicurarlo, dato che mi controlla la ferita-

"Mettilo sotto l'acqua, che qui continuo io." -mi dice divertito, afferrando il coltello da cucina-

"Non mi aiuti?" -gli domando con il broncio e lui ride, afferrandomi per un polso e subito mi strascina verso il lavello- 

"Brucerà un po'. O almeno credo." -esclama, mentre passa il mio dito ferito sotto l'acqua fredda- 

"Ottimo cuoco, ottimo medico. Cos'altro sai fare di ottimo?" -gli domando, osservandolo e lui proietta subito i suoi occhi verdi nei miei-

"Beh.. sono un ottimo baciatore." -sussurra con un sorrisino malizioso- "Almeno è ciò che dicono." -aggiunge divertito e io ridacchio, avvicinandomi a lui di un passo- 

"Vorrei poterlo dire anch'io, ma.. Non ho idea di come tu lo faccia." -sussurro, fissandolo dritto negli occhi e lui, con quel sorrisino malizioso, si avvicina lentamente alle mie labbra. E sinceramente non so bene ciò che mi sia preso. Non mi sono mai comportata così con un uomo, ma forse è il bicchiere di vino che ho bevuto qualche minuto fa, mentre cucinavamo. Non reggo molto nessun tipo di alcolici, mi da subito alla testa!-

"Mammina ho fame!" -urla Jaxon dal soggiorno e Luke si ferma all'istante a meno di un centimetro dalle mie labbra-

"Dovremmo finire di preparare la cena o il bimbo di là morirà di fame." -sussurra lui e poco dopo ridacchiamo insieme-

"Piccolo, cinque minuti e la cena è pronta." -dico a mio figlio, fissando negli occhi Luke e lui, sorridendo, si allontana, raggiungendo i fornelli. Forse non dovrei bere più, non questa sera o potrebbe succedere qualcosa, che, molto probabilmente, me ne protrei pentire il giorno dopo.- "Jaxon a tavola." -richiamo mio figlio, mettendo la cena sui piatti con l'aiuto di Luke-

"Cosa si mangia?" -mi domanda lui, raggiungendoci in cucina-

"Una bistecca, con una buonissima insalata di carote e mais." -gli rispondo, mentre lo aiuto a mettersi seduto sulla sedia-

"Lui cena qui?" -mi domanda, guardando un po' male Luke-

"Si chiama Luke e sì, cenerà qui con noi." -gli rispondo, mettendomi seduta al suo fianco, mentre Luke si mette seduto davanti a noi-

"Non ci siamo ancora presentati ufficialmente." -gli dice Luke, sorridendogli e mio figlio lo guarda serio- "Sono Luke, piacere di conoscerti." -gli sorride, porgendogli la mano-

"Tu non ti porterai via la mia mamma." -gli dice lui serissimo-

"Jaxon, ma cosa dici?" -gli domando, osservandolo seria-

"Non voglio portarti via la tua mamma." -gli risponde dolcemente Luke-

"Non parlo di me, ma del mio papà. Tu non gliel'hai porterai via." -si spiega meglio il mio bambino e io sono davvero senza parole. Ma da dove li tira fuori certi discorsi?- "La mia mamma e il mio papà si amano ancora e tu, come quella strega della findanzata di papà, siete di troppo." -sbotta lui e dopo aver afferrato con la sua manina un po' di insalata, gliela lancia addosso, macchiandogli la camicia bianca-

"Jaxon!" -quasi urlo severamente- "Ti stai comportando come un bambino cattivo e non mi piace. Fila immediatamente in camera tua, sei in castigo." -gli ordino, indicandogli la porta che conduce al corridoio e lui, dopo aver fatto una linguaccia a Luke, si alza e corre nella sua stanza- "Oh mio Dio, mi dispiace! Non so davvero cosa gli sia preso, non si è mai comportato così." -esclamo dispiaciuta, alzandomi da tavola-

"Mi odia, ecco cosa gli è preso." -mi dice e sembra dispiaciuto di questo- "Mi sarebbe piaciuto andare d'accordo con tuo figlio, ma credo che questo sia impossibile." -aggiunge sempre più dispiaciuto, mentre gli pulisco la macchia con un tovagliolo-

"Mi dispiace, davvero! Ti ha macchiato la camicia di olio." -esclamo desolata, continuando a pulire per cercare di rimediare a quella macchia-

"Stacie, tranquilla! È solo una camicia." -cerca di tranquillizzarmi lui, sfiorandomi il braccio-

"Toglitela." -esclamo e lui alza le sopracciglia, visibilmente sorpreso della mia richiesta- "Non pensare male, voglio solo poter rimediare a quella macchia. Ho un prodotto in bagno molto efficace che toglie le macchie d'olio." -gli spiego e ammetto di essere un po' imbarazzata-

"Ok, grazie." -mi sorride lui, iniziando a sbottonare la sua camicia-

"Ti aiuto." -quasi sussurro, allungando le mani verso quei bottoni, ma a mezza strada mi fermo- "No, forse è meglio di no!" -esclamo imbarazzata e lui scoppia a ridere e dopo aver sbottonato ogni singolo bottone, si sfila sotto il mio sguardo la camicia e io rimango quasi a bocca aperta nell'osservare quel corpo, quel petto bello tonico e scolpito. Non immagininavo che fosse così.. Come potrei dire? Perfetto? Direi di sì! Ha davvero un bel corpo!-

"La camicia." -mi riporta alla realtà la sua esclamazione e io distolgo subito il mio sguardo dal suo corpo e lo proietto sul suo, che mi osservano divertiti-

"Perfetto." -esclamo e lui sorride- "La camicia, non il tuo corpo, cioè anche il tuo corpo lo è, insomma, sembri un Dio greco e.. Forse è meglio se vado in bagno!" -affermo imbarazzata, allontanandomi e lo sento ridere. Il vino mi sta facendo proprio un brutto effetto. Straparlo e dico cose imbarazzanti!-

"Allora?" -mi domanda lui, raggiungendomi in bagno dopo qualche minuto-

"Allora che?" -gli domando, voltandomi a guardarlo per qualche istante, mentre strofino sulla macchia d'olio il prodotto-

"La macchia." -mi risponde, indicandomi la camicia sotto le mie mani-

"Oh, certo, la macchia.. Beh, sta sparendo." -gli rispondo, continuando a fare il mio lavoro- "Senti Luke, mi dispiace davvero." -gli dico, osservandolo-

"Stacie è solo una camicia." -mi rassicura lui, sorridendomi-

"Non parlo della camicia, ma di tutta quanta la serata." -gli rispondo e lui si fa serio- "Non è stato per niente l'appuntamento perfetto, ma è stato un totale distratto. Come lo sono io. Sono un disastro come madre, come donna." -ricomincio a straparla e lui mi blocca subito-

"Stacie ma che stai dicendo?" -mi domanda, afferrandomi entrambi i polsi e mi volta delicamente verso di sé- "Sei una madre e una donna fantastica. E forse non era l'appuntamento che avevo in mente, ma è stato comunque bello passare del tempo con te." -mi dice, guardandomi negli occhi e io sorrido, abbassando lo sguardo- "Ehi, guardarmi." -mi richiama e io alzo subito il mio sguardo sul suo- "Posso farti una domanda?" -mi chiede e io annuisco, osservandolo- "Ami ancora il tuo ex?" -mi domanda, guardandomi dritto negli occhi-

"Luke.. È complicato! Lo odio per tante cose, ma.."

"C'è una piccola possibilità per me? O non c'è?" -mi domanda, interrompendomi e io lo fisso dritto negli occhi-

"Io.. Credo di sì!" -gli rispondo e lui, sorridendo, si avvicina a me e senza perdere tempo, posa le sue labbra sulle mie. Voglio potergli dare una possibilità. Voglio darmi una possibilità, per poter essere felice con qualcuno. Mi merito anch'io l'amore e forse Luke è la persona giusta con cui potrei essere felice e per poter riuscire a dimenticare, una volta per tutte, Steven!-

"Mammina." -mi richiama il mio bambino e immediatamente, sia io che Luke, ci allontaniamo dalle labbra dell'altro, voltandoci a guardare Jaxon, immobile, alla soglia della porta-

"Amore." -gli sorrido e ammetto di sentirmi a disagio. Non avrei mai voluto che mio figlio mi vedesse in certi effusioni con qualcuno. E lui non dice niente, corre soltanto in camera sua con le lacrime agli occhi- "Jaxon.." -lo richiamo, uscendo velocemente dal bagno e mentre raggiungo la porta della sua cameretta, lui si chiude all'interno- "Amore mio." -lo richiamo, abbassando la maniglia, ma la porta non si apre. È chiusa a chiave!- "Jaxon apri, per favore." -gli chiedo, bussando-

"NO!" -mi risponde lui e capisco, dal tono della sua voce, che stia piangendo-

"Credo che sia meglio se me ne vado." -mi dice questo Luke, raggiungendomi e io mi volto a guardarlo, notando che si stia abbottonando la camicia-

"Così presto?" -gli domando, guardandolo negli occhi e lui sorride-

"Mi piacerebbe rimanere qualche altra ora, ma credo che sia meglio che tu rimanga da sola con tuo figlio. Dovete parlare e poi, credo, che non abbia preso bene il nostro bacio." -mi risponde e io annuisco-

"Sì, hai ragione." -gli faccio un piccolo sorriso e lui mi accarezza il viso-

"Sono stato bene." -mi dice sorridendo e io alzo un sopracciglio-

"Sul serio?" -gli domando e lui ridacchia, annuendo-

"Nonostante tutto." -esclama divertito e io sorrido-

"Anch'io sono stata bene." -gli dico sorridendo e lui sorride pure- "Nonostante tutto." -aggiungo divertita e lui ridacchia- "Adesso posso dirlo anche io: sei un ottimo baciatore." -esclamo divertita e lui ride, buttando indietro la testa. Devo ammettere che quel bacio con lui è stato davvero bello. Mi è piaciuto baciarlo!-

"Ci vediamo domani." -mi saluta, accarezzandomi la guancia-

"Certo. Ti accompagno alla porta." -gli dico, pronta a incamminarmi, ma lui mi ferma-

"Non è necessario, conosco la strada." -mi sorride e io annuisco- "Buonanotte, Stacie." -mi sorride e poco dopo preme le sue labbra sulla mia fronte-

"Notte." -gli sorrido e lui, dopo avermi fatto un'occhiolino, si incammina verso l'ingresso e io ritorno a guardare la porta della cameretta di mio figlio- "Jaxon." -lo richiamo, ma non ricevo nessuna risposta da parte sua- "Piccolo mio, apri questa porta, per favore! Lo sai che la mamma odia quando ti chiudi a chiave." -gli dico in pensiero e dopo qualche istante che sono stata in silenzio, a bussare alla sua porta, la serratura scatta e un secondo dopo la porta si apre- "Amore." -mi chino alla sua altezza e guardo quegli occhietti e quel visetto dolce, bagnati dalle lacrime-

"Sei una bugiarda! Avevi detto che era un amico, ma non si baciano sulla bocca gli amici." -esclama tra le lacrime e io mi avvicino ancora di più a lui-

"Piccolo, ascoltami.."

"No!!" -mi interrompe lui e sembra molto arrabbiato- "Tu ami ancora papà e papà ama te, non puoi stare con quel Luke. Tu devi stare con papà. Io voglio vedervi insieme." -mi dice, non smettendo un solo secondo di piangere-

"La mamma ha sofferto tanto a causa di papà. Papà mi ha spezzato il cuore e adesso vorrei poter essere felice con qualcuno, lo capisci amore?" -gli domando e sono sul punto di piangere pure io, mentre ci guardiamo negli occhi-

"Ma voi vi amate." -esclama convinto, asciugandosi con le manine il visetto bagnato-

"Vieni qui." -quasi sussurro, afferrandolo dal suo piccolo polso e lo tiro delicatamente verso di me e subito ci strigiamo in un abbraccio- 

"Io voglio vederti felice, mammina." -mi dice, abbracciandomi forte e io sorrido, mentre una lacrima si fa strada lungo il mio viso- "Ma non puoi esserlo con papà?" -mi domanda-

"Amore, mamma e papà hanno preso strade diverse. Papà, adesso, sta con questa Meredith e io sto frequentando Luke." -gli rispondo e lui si allontana da me, e subito i nostri occhi si incontrano, mentre lui mette su il broncio- "Non ti piace Luke?" -gli domando e lui mi osserva in silenzio- "A lui piacerebbe molto conoscerti." -gli sorrido, mentre gli accarezzo i capelli- 

"Mi piace di più di quella strega della fidanzata di papà." -mi risponde e io sorrido, premendo le mie labbra sulla sua fronte- "Ma preferisco vederti insieme a papà. Lui ti ama ancora, mamma." -mi dice e io sospiro, mettendomi in piedi- "E lo so che anche tu lo ami! Non potete parlare e chiarire, così tornate insieme?" -mi domanda e io lo osservo in silenzio-

"Jaxon, è ora di andare a dormire." -gli dico, raggiungendo il suo piccolo letto e lo sento sbuffare, mentre recupero da esso il suo pigiama di Spiderman- 

"Io non vi capisco a voi adulti!" -sbotta lui, mentre sale sul materasso e per quel suo commetto mi scappa un sorriso, mentre lo spoglio per potergli mettere il pigiama. Io lo capisco. Nessun figlio vorrebbe vedere i propri genitori separati, ma non credo che tra me e Steven potrebbe tornare tutto come prima. 
Sono passati così tanti anni e ognuno di noi ha preso strade completamente diverse. Lui sta con quella Meredith e io voglio poter essere felice con Luke. Voglio almeno provarci!-

...POV STEVEN...

È da tutta la serata che non faccio altro che pensare a Stacie, insieme a quel coglione, in casa sua. 
Dio, ho una gran voglia di andare da loro e spaccare la faccia a quel damerino. Ma se poi ripenso alla cazzata che ho fatto questa sera, mi contengo, per evitare di far arrabbiare ancora di più Stacie.
Non faccio altro che domandarmi che cosa stiano facendo e sarei tentato di andare a casa sua per poter rovinarle la serata, ma cerco di mantenere la calma e di non uscire di testa a causa di questa stratorferica gelosia.
Sto davvero impazzendo!

Sentendo una porta chiudersi da fuori del mio appartamento, mi fiondo all'istante al mio portone d'ingresso e osservando dallo spioncino, noto quel coglione di Luke, passare, segno che se ne stia andando e automaticamente il mio sguardo si posa sul mio orologio da polso, che segna appena le nove e mezza.. Così presto va via? Beh, tanto meglio!
La cosa mi tranquillizza un po', almeno non passeranno la notte insieme. E poi credo che non sia andato così bene questo appuntamento, insomma, andare via alle nove e mezza non è il massimo.

"Steven, che stai facendo all'ingresso?" -mi domanda Meredith e io sobbalzo per lo spavento, mentre mi volto a guardarla. Talmente ero preso da tutta questa storia con Stacie e a tutto quello che ho capito di provare ancora per lei, che mi sono dimenticato di Meredith, chiusa in camera nostra!-

"Nulla." -le rispondo, raggiungendo il soggiorno-

"Il bambino del demonio?" -mi domanda, afferrandomi da un braccio e io mi volto a guardarla- 

"Non chiamare in quel modo mio figlio." -sbotto e lei alza gli occhi al cielo-

"Ok, scusami! Tuo figlio?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Stacie è venuta a prenderlo e sono tornati a casa." -le rispondo, raggiungendo il divano-

"Era ora. Mi annoiavo, di là, tutta sola." -esclama lei, fermandomi da un braccio e subito dopo si posiziona davanti a me- "Vieni con me!" -quasi sussurra con un sorrisino malizioso, afferrandomi dalla mano e subito mi strascina in camera nostra- "Mi è venuta una certa voglia." -esclama maliziosamente, spingendomi dal petto e io finisco come un salame sul materasso, e in men che non si dica me la ritrovo a cavalcioni su di me-

"Meredith.." -la richiamo contrariato, mentre lei bacia e mordicchia il mio collo- "Ferma! Non mi va." -le dico e lei si allontana di poco da me-

"Non ti va?" -mi domanda scioccata, fissandomi dritto negli occhi-

"Sono stanco." -le rispondo, togliendola da sopra di me e subito mi alzo dal letto. Ad essere sinceri non è proprio questo il motivo. Non mi va di farlo con lei, perché per la testa ho un'altra. Nella testa ho impressa Stacie e se proprio dovrei fare l'amore con qualcuno, mi piacerebbe farlo con la donna che amo!-

Spazio autrice:

Buongiorno mie care ^^

Ecco tutto per voi un nuovo capitolo : )
Cosa ve ne pare? Fatevi sapere le vostre opinioni lasciandomi qualche recensione ^_^

Vi mando un bacio.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Notizia sconvolgente. ***



 
Capitolo ventisette) Notizia sconvolgente.

...POV STACIE...

Da quando mi sono svegliata, non faccio che pensare a quello che ha fatto, ieri sera, Steven.
Sono così arrabbiata con lui. Come gli è saltato in mente di mentirmi sulla saluta di nostro figlio? È un vero idiota, non si scherza su certe cose!
Io davvero mi ero spaventata. Non facevo altro che pregare che Jaxon stesse bene e che non avesse nulla di grave, invece lui, se ne stava tranquillo nel suo appartamento.

"Stacie!" -mi richiama Steven, ma io lo ignoro totalmente, mentre raggiungo un tavolo da sistemare. È da quando abbiamo accompagnato nostro figlio all'asilo che cerca di parlare con me, ma io sono così arrabbiata, che non mi va nemmeno di starlo a sentire!- "Cazzo, possiamo parlare?" -mi domanda impazientito, afferrandomi da un braccio e mi volta bruscamente verso di sé, sotto lo sguardo di mio fratello, di Rosie, di Olivia e di Luke-

"Non voglio parlare con te." -gli rispondo malamente, togliendo di malo modo il mio braccio dalla sua presa e poco dopo mi volto, pronta ad allontanarmi-

"Stacie, cazzo, fermati un momento!" -sbotta lui, fermandomi di nuovo da un braccio-

"Steven, lasciami! Non voglio parlare con te!" -sbotto più nervosa di lui, cercando di allontanare il mio braccio dalla sua presa, ma questa volta lui lo tiene con più forza per non farmi allontanare-

"Ehi, ha detto di lasciarla!" -si intromette Luke, venendo in mio soccorso-

"Tu fatti i cazzi tuoi!" -gli ringhia quasi in faccia Steven-

"Ragazzi che succede?" -domanda mio fratello, raggiungendoci-

"Nulla, voglio solo parlare con tua sorella." -gli risponde Steve, continuando a tenermi dal braccio-

"Ha detto che non vuole parlare con te." -si intromette di nuovo Luke, cercando di fargli lasciare la presa-

"E io ti ripeto di farti i cazzi tuoi o finisce male!" -gli ripete Steven, serissimo in volto-

"Luke, me la vedo io. Lascia stare." -gli dico, osservandolo e lui annuisce, allontanandosi- "Steven, non voglio parlare con te." -gli ripeto, voltandomi a guardarlo negli occhi-

"Invece parliamo. Vieni con me." -esclama lui, strascinandomi con sé verso il bagno pubblico degli uomini e io lo seguo goffamente. È così fastidioso quando non mi lascia in pace! Ma se insiste così tanto per parlare, lo accontenterò. Parleremo!- 

"Sei stato davvero pessimo, ieri sera!" -sbotto, togliendo di malo modo il mio braccio dalla sua stretta- 

"Sei arrabbiata con me, lo capisco, ma.."

"Arrabbiata?? Sono più che arrabbiata, Steven, sono furiosa!" -lo interrompo e lui mi osserva serio in volto- "Farmi credere che nostro figlio stesse male, solo per rovinarmi la serata con Luke, solo per un tuo stupido capriccio! Sei stato davvero pessimo, un immaturo, Steven. Tu non puoi neanche immaginare come mi sono sentita all'idea che mio figlio, il mio bambino, stesse male. Mi sono preoccupata così tanto che ho iniziato a pregare affinchè non avesse nulla di grave!" -gli dico e ho le lacrime agli occhi, mentre gli parlo. È stato davvero cattivo, pessimo, immaturo, ieri sera. Mi ha fatto davvero spaventare quella sua chiamata!-

"Capriccio? Per un mio capriccio, Stacie?" -mi domanda scioccato- "Cazzo, ma perché non apri gli occhi!" -quasi urla, fissandomi dritto nei miei- "Ho esagerato ieri sera lo ammetto, non lo nego! Ma, cazzo! Non lo vedi che muoio di gelosia per te? Che non sopporto, nemmeno l'idea, di vederti al fianco di un altro?" -mi domanda, non distogliendo nemmeno per un secondo i suoi occhi color cioccolato dai miei e il mio cuore inizia a battere davvero fortissimo- "Non lo vedi che sono ancora pazzo di te? Che ti amo e che non ho mai smesso?" -mi domanda, avvicinandosi a me e il mio cuore sta davvero esplodendo. Non lo sentivo battere così forte per qualcuno, da così tanto tempo!-

"Steven.." -sussurro e sono davvero sorpresa di queste sue parole. Sono una vera sorpresa, non me le aspettavo. Credevo che lui mi avesse dimenticata, che avesse smesso di amarmi e invece è qui, a dirmi il contrario!-

"Cazzo!" -sussurra lui con occhi lucidi e immediatamente prende tra le sue mani il mio viso e non ho il tempo di reagire, di dire niente, che le sue labbra sono sulle mie e quello che si scatena dentro di me è tutto così bello. Baciarlo, dopo così tanto tempo, è così bello. 
Non provavo tutto questo da così tanto tempo, che mi sembra di toccare il cielo con un dito.
Ma per quanto tutto questo sia bello, per quanto tutto questo mi rende felice, io non posso dimenticare ciò che ha fatto!-

"No." -sussurro, allontanandomi bruscamente dalle sue labbra e lui sembra così sorpreso, scioccato dal mio allontamento così improvviso- "Io ti odio, Steven." -gli dico, fissandolo dritto negli occhi e in men che non si dica i miei occhi si riempiono di lacrime-

"Lo so di averti ferita, delusa, di averti spezzato il cuore con quel cazzo di tradimento, che altro non è stato che uno sbaglio, ma non possiamo dimenticare e provare a ricominciare?" -mi domanda, con le lacrime agli occhi pure lui-

"Steven, io non ti odio per quel tradimento." -gli rispondo e lui aggrotta leggermente le sopracciglia, stranito da queste mie parole-

"Ah no?" -mi domanda perplesso-

"In cuor mio ho sempre saputo che non fossi stato in te quella sera." -gli dico e a lui spunta un piccolo sorriso-

"Perché mi odi, allora?" -mi domanda confuso, avvicinandosi a me di qualche passo-

"Ti odio perché te ne sei andato e basta. Ti odio per essere sparito dalla mia vita senza lottare per me, per noi. Ti odio per avermi lasciata andare senza lottare per avere il mio perdono. Ti odio per non aver mantenuto tutte quelle promesse fatte. Ti odio per essertene andato via, come se avermi nella tua vita non fosse così essenziale. Ti odio per esserti rifatto una vita con Meredith. Ti odio per questi semplici motivi, Steven!" -gli dico tra le lacrime e lui si avvicina ancora di più a me, prendendomi il viso tra le mani-

"Ma adesso sono qui." -sussurra, posando la sua fronte contro la mia- "Tu non hai idea di quante volte, io, abbia comprato un biglietto per tornare da te, ma all'idea che tu mi avresti sbattuto la porta in faccia, mi bloccava e non mi faceva prendere quell'aereo che mi avrebbe portato da te." -mi dice, asciugandomi le lacrime con delle dolci carezze, che continuano a scendere lungo il mio viso- "Essermene andato via senza lottare per te, è la cosa che rimpiango più nella mia vita." -esclama, continuando ad accarezzarmi il viso e io lo guardo dritto negli occhi- "Ho sbagliato tutto con te e noi ci meritavamo un lieto fine migliore. Noi ce lo meritiamo ancora oggi, quel lieto fine migliore." -mi sorride dolcemente e alla vista di quel sorriso il mio cuore si scioglie- "Stacie, io ti amo, non ho mai smesso di farlo. Vorrei poter tornare indietro e non commettere gli stessi sbagli, ma non posso farlo. Ma sono qui, ora. Sono qui a morire d'amore per te. Sono qui a chiederti di ricominciare. Sono qui a chiederti di tornare a far parte della mia vita, perché senza di te è davvero vuota, priva di tutto. Sono qui a chiederti di tornare mia, ma questa volta per sempre. Sono qui Stacie e questa volta non me ne vado." -mi dice, fissandomi dritto negli occhi e io piango per ogni sua parola, che mi emozionano come non mai!- "Dimmi soltanto di sì! Dimmi che vuoi ricominciare. Dimmi che mi rivuoi nella tua vita. Dimmi che vuoi essere ancora mia. Dimmi che mi ami ancora e che non hai mai smesso." -mi chiede, prendendomi il viso tra le mani e io faccio un piccolissimo sorriso, asciugandomi le lacrime. Ed è più forte di me: non posso dire di no, all'amore della mia vita!-

"Sì, tutto quanto." -gli rispondo e lui sorride, scoppiando a piangere e in men che non si dica mi ritrovo stretta tra le sue braccia. E non l'avevo mai visto piangere in questo modo.- "Perché piangi?" -gli domando, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo e nemmeno il suo profumo è cambiato. Lo riconoscerei davvero tra mille e mi era mancato così tanto. E lui ride, allontanandomi di poco da
lui.-

"Forse, perché, sono felice?" -mi domanda divertito, accarezzandomi il viso e io sorrido, guardandolo dritto negli occhi- "Stacie, tu non hai idea di come mi sia sentito quando ti ho persa. Sono stato male come un cane, non avevo più voglia di fare nulla. Ne di vivere, ne di mangiare, ne di alzarmi dal letto. Volevo solo morire, mi sentivo davvero perso senza di te. Poi un giorno mi sono dato forza da solo e mi sono rialzato, forse un po' ammaccato, ma mi sono comunque rialzato. Più gli anni passavano, più credevo di stare sempre meglio, di averti dimenticata, ma invece non era vero niente. Da quando ti ho rivista tutto è tornato come prima. I miei sentimenti sono tornati o forse non se ne erano mai andati, ma semplicemente li avevo messi in un angolo del mio cuore per poter ricominciare. E ora siamo ancora qui. Ancora noi. E ti giuro che non farò più nessuna cazzata e voglio riprometterti tutte quelle promesse fatte, ma non mantenute." -mi dice, guardandomi dritto negli occhi e io sorrido, avvicinandomi a lui ancora di più, allacciando le mie braccia intorno alla sua schiena-

"Anch'io sono stata male. All'inizio non volevo nemmeno vederti in fotografia. Ti ho odiato con tutta l'anima, Steven. Ti ho odiato per essere andato a letto con quella stronza di Victoria, ma in cuor mio ho sempre saputo che tu mi avessi detto la verità. Quando ho scoperto di essere incinta, ho messo da parte tutto e ho iniziato a cercarti così tanto, ma forse non abbastanza. Più gli anni passavano, più credevo di averti dimenticato, di non provare più nulla per te, ma in realtà non avevo mai smesso. Avevo semplicemente soffocato i miei sentimenti, per evitare di soffrire ancora per te. E ora siamo di nuovo qui. E ancora non ci credo." -gli sorrido, stringendo tra le mani il suo maglioncino color panna e lui sorride, catturando subito le mie labbra tra le sue e il mio cuore batte sempre più forte per ogni suo bacio, per ogni sua carezza, per ogni suo sorriso. E credo di essermi innamorata di lui, ancora di più.-

"Dimmelo." -sussurra a meno di un centimetro dalle mie labbra-

"Cosa?" -gli domando perplessa, ma credo di aver capito ciò che vuole che gli dica-

"Dai, non fare la finta tonta!" -mi ammonisce sorridendo e io sorrido pure- "Dimmi che mi ami." -mi chiede in un sussurro, fissandomi dritto negli occhi- 

"Ma lo sai." -gli rispondo, osservandolo-

"Dimmelo lo stesso, che ti costa?!" -esclama lui e io sorrido, alzandomi sulle punte dei piedi e subito le mie labbra si premono contro il suo mento-

"Ti amo." -sussurro e lui, sorridendo, mi bacia ancora una volta. E giuro che non ne avrei mai abbastanza. Che fermerei il tempo qui. Ma non si può.- "Steven, no, aspetta." -gli dico, allontanandolo dalle mie labbra-

"Che succede? Dobbiamo rimediare al tempo perduto." -esclama lui con quel sorrisino malizioso, tirandomi con forza contro il suo corpo, tenendomi stretta-

"Vorrei tanto stare qui a baciarti e baciarti ancora, ma non possiamo, Steven. Non è giusto nei confronti di Meredith." -gli rispondo e lui si fa subito serio-

"Sì, hai ragione." -esclama lui, d'accordo con me- "Ti prometto che parlerò con Meredith questa sera stessa e la lascerò. Non voglio perdere altro tempo. Voglio viverti giorno e notte, ogni giorno della nostra vita." -mi dice e io sorrido per quelle sue parole-

"Dobbiamo tornare a lavoro." -esclamo e lui si avvicina di più, per potermi baciare sulle labbra, ma io mi scanso-

"Un bacio." -mi chiede e io scuoto la testa-

"Se vuoi avere le mie labbra.." -gli indico la mia bocca e lui la fissa- "E tutto il resto.." -aggiungo, indicandogli tutto il mio corpo e lui sorride malizioso, seguendo il mio movimento- "Dovrai essere single." -sussurro maliziosa e lui sorride, mordendosi il labbro inferiore-

"Non vedo l'ora di tornare single." -esclama malizioso e io scoppio a ridere, raggiungendo l'uscita del bagno. Vorrei tanto anch'io baciarlo e non smettere più, ma non si può. Non è giusto nei confronti di Meredith, anche se non la sopporto e la odio. E poi mi sono ripromessa che non avrei fatto provare a nessun altro tutto il male che avevo fatto a Mitch per quel mio tradimento!-

"Allora? Si può sapere il perché eri così arrabbiara con Steven?" -mi domanda Olivia, affiacandomi dietro al bancone-

"Perché ieri sera mi ha sabotato l'appuntamento con Luke." -le rispondo e lei sgrana gli occhi per la sorpresa-

"Davvero?" -mi domandano all'unisono lei e Rosie, che mi affianca pure lei dietro al bancone-

"Davvero, ragazze! Mi ha chiamata, inventandosi che nostro figlio stesse male, ma in realtà non era vero niente. Mi ha fatto prendere uno spavento terribile, solo perché era geloso." -racconto ad entrambe-

"Geloso?" -mi domanda Olivia con un sopracciglio alzato-

"Cosa è successo in bagno?" -mi domanda, invece, Rosie e io sorrido, nel ripensare all'avvenimento del bagno-

"Quel sorriso non mi piace!" -esclama Mitch, facendoci sobbalzare tutte per la sorpresa, mentre ci voltiamo a guardarlo, al fianco di Leah che ci sorride-

"E voi quando siete arrivati?" -domando ad entrambi, osservandoli-

"Da un po'." -mi risponde Mitch, alzando le spalle e poco dopo si mette seduto sullo sgabello, al fianco della sua ragazza- "Che succede con Steven?" -mi domanda serissimo-

"Quello che sto per raccontarvi, sono certa che non ti piacerà per nulla, Mitch." -gli dico seria-

"Partiamo male! Mooolto male, Stacie." -esclama serissimo lui e io sospiro-

"Sta zitto e lasciala parlare!" -lo schernisce Olivia e poco dopo si volta a guardarmi- "Allora? Racconta!" -mi sprona lei super curiosa-

"Mi ha fatto la seconda dichiarazione più bella della mia vita." -esclamo sorridendo, voltandomi a guardare Steve, dall'altro lato del locale, a servire un tavolo e appena si volta i nostri occhi si incatenano tra loro e lui non perde tempo a sorridermi dolcemente-

"Non ci credo!" -sussurra Mitch e poco dopo sospira, bevendo un sorso di caffè che gli ha servito Rosie-

"Siete tornati insieme?" -mi domanda sorridendo Leah e io scuoto la testa-

"No. Abbiamo deciso di aspettare che metta fine alla sua relazione con Meredith." -le rispondo e lei annuisce, bevendo un sorso del suo thè caldo al limone-

"Non posso crederci che tu l'abbia perdonato così facilmente!" -sbotta Mitch, innervosendosi- 

"Lo amo, ok? Non riesco a togliemelo dal cuore, è davvero impossibile." -gli rispondo e lui sospira pesantemente-

"E poi dai, come può non perdonare un uomo simile? Se si lascia scappare quel Dio greco se ne pentirebbe per il resto della sua vita! Insomma, lo avete visto? Ha un corpo da sballo ed è vestito! Immaginiamoci come deve essere nudo." -si intromette Leah, osservando Steven con uno sguardo malizioso e devo ammettere che questo suo commetto mi infastidisce parecchio!-

"Leah non è il momento per i tuoi commenti fuori lungo, che mi fanno saltare tutti i nervi." -sbotta Mitch, fulminando la sua ragazza-

"Non ti arrabbiare, stavo solo scherzando." -esclama lei e poco dopo sospira. Chi la conosce sa che non stava scherzando affatto. Lei dice sempre quello che pensa sugli uomini, non ha peli sulla lingua su questi argomenti!-

"Tornando al discorso di prima.. Gli darai sul serio una seconda occasione?" -mi domanda Mitch, serissimo-

"Ma qual'è il problema? Si può sapere?" -gli domanda Leah, non dandomi il tempo di rispondere al suo ragazzo e lui si volta a guardarla, confuso- "Se non ti conoscessi, penserei che sei geloso." -esclama seria, guardandolo negli occhi-

"Infatti non lo so, amore. È la mia migliore amica, ok? Ho solo paura che quel coglione le faccia di nuovo male." -le risponde lui e io faccio un piccolo sorriso, osservandolo- "Le sono stato vicino quando l'ha tradita, so di cosa parlo. Le ho asciugato ogni singola lacrima versata per quel coglione e ora vengo a sapere che vuole dargli una seconda occasione, ma io non mi fido." -esclama, osservando la sua ragazza-

"Mitch.." -lo richiamo e lui si volta a guardarmi- 

"Ti prego non ricascarci. Ti eri convinta di dimenticarlo e ora vuoi tornarci insieme, Stacie. È una cattiva idea. Una pessima idea!" -esclama lui, guardandomi dritto negli occhi-

"Ascoltami, ti prego." -lo supplico, prendendogli la mano e lui annuisce, guardandomi dritto negli occhi- "Steven, in passato, ha sbagliato. Mi ha fatto tanto male, tu hai ragione. Ma è anche vero che non l'avrebbe mai fatto se solo fosse stato in sé.."

"Io non credo a questa storia e lo sai!" -esclama lui, interrompendomi-

"Tu non lo conosci, quanto lo conosco io. Conosco Steven da quando ero appena nata, praticamente. Non l'ho mai visto fare del male ad una ragazza, ne ad una mosca, può confermartelo mio fratello." -gli dico, guardandolo negli occhi- "Lo so che sei arrabbiato con lui, che non riesci a perdonargli quello che mi ha fatto, ma per me, ormai, è il passato, Mitch. L'ho odiato per così tanti anni e credevo, perfino, di averlo dimenticato, ma non era così ed entrambi sappiamo che, per quanto io mi sforzi, non riuscirò mai a dimenticarlo. Non riuscirò mai a dimenticare l'amore della mia vita. Lui è l'uomo dei miei sogni da quando ero bambina. Lui è quell'amore che non passerà mai, che ti rimarrà dentro per il resto dei tuoi giorni. Lui è l'uomo che ho amato fino a farmi male, fino ad odiarlo, ma per quanto io mi sforzi non riuscirò mai ad odiarlo fino in fondo, perché una parte di me lo amerà sempre e comunque. Lui è il padre del mio bambino e non potrò mai liberarmi di lui, neanche se volessi." -gli parlo davvero con il cuore in mano e ad ogni parola che pronuncio, le mie labbra si stendono in un sorriso. Tutto quello che gli ho appena detto è quello che prova il mio cuore. Non potrò mai odiare fino in fondo Steven, perché l'amore che provo per lui è oltre ogni limite.-

"Waho!" -esclama Steven e io mi volto subito a guardarlo e mi rendo conto soltanto adesso che abbia ascoltato tutto quello che ho appena detto- 

"Hai sentito tutto?" -gli domando, guardandolo dritto negli occhi e lui annuisce, sorridendo-

"Vale lo stesso per me, piccola." -mi sorride lui, lasciandomi una dolce carezza sul viso e io sorrido, mentre il cuore perde un battito per quel 'piccola'. E quanto mi era mancato sentirmi chiamare così, da lui? Immensamente!- "Ti amo così tanto, che vorrei baciarti." -quasi sussurra, tenendo i suoi occhi fissi sulle mie labbra, mentre me le sfiora con il suo pollice-

"Ma non si può." -aggiungo con un piccolo sorriso e lui sbuffa, buttando la testa all'indietro-

"Già." -conferma sconsolato e io sorrido- "Credo sia meglio se torno a lavoro." -esclama e poco dopo si allontana da me, sotto il mio sguardo-

"Anche se mi hai parlato con il cuore in mano, io non sono d'accordo." -esclama Mitch e io ritorno a guardarlo negli occhi- "Mi dispiace, ma non sono d'accordo con la vostra riappicificazione." -aggiunge serio e io sospiro-

"Mitch, ti ricordi quando mi hai promesso che mi avresti resa felice?" -gli domando, guardandolo negli occhi-

"Lo ricordo, ma cosa centra?" -mi domanda perplesso-

"Se vuoi mantenere quella promessa, accetta Steven nella mia vita, perché lui e il mio bambino, sono tutta la mia felicità." -gli rispondo e lui sospira-

"Questo è un colpo basso!" -esclama serio e io sorrido, osservandolo- "Prima di accettarlo nella tua vita, devo dirgli qualche parola." -dice serio, alzandosi in piedi e sotto il mio sguardo raggiunge Steven-

"Conoscendolo, lo minaccerà!" -esclama divertita Olivia e io annuisco, d'accordo con lei. Mitch è davvero una persona importante nella mia vita e ho bisogno che anche lui perdoni Steve, come l'hanno fatto gli altri. Lo so che ha paura che lui mi faccia di nuovo del male, ma sono certa che non me ne farà. Non di nuovo!-

"Stacie." -mi richiama Luke e io mi volto subito a guardarlo-

"Ehi." -gli regalo un piccolo sorriso. Devo mettere in chiaro le cose con lui.-

"Possiamo parlare?" -mi domanda e io annuisco subito, mentre lo seguo in un angolo del locale. Non sarà facile dirgli che non possiamo più uscire insieme, che non possiamo frequentarci, ma devo farlo. Non voglio prendere in giro nessuno.- "Non ho potuto fare a meno di notare che tra te e il tuo ex ci sia una sorta di complicità, il che è strano, dato che fino a questa mattina sembravi odiarlo. Posso sapere cosa sta succedendo tra voi?" -mi domanda, guardandomi dritto negli occhi-

"Voglio essere sincera con te.." -dico, ricambiando il suo sguardo e lui annuisce- "Questa mattina, io e Steven, abbiamo parlato e abbiamo fatto pace. Non voglio nasconderti che.. Non ho mai smesso di amarlo e lui prova lo stesso." -gli spiego e inizio a sentirmi in colpa. Non voglio far soffrire nessuno.-

"E.. La serata che abbiamo passato ieri sera insieme, quel bacio, non hanno significato niente per te?" -mi domanda, guardandomi dritto negli occhi-

"Ieri sera sono stata davvero bene con te, Luke. Non ti sto mentendo e non volevo prenderti in giro. Sei un uomo davvero meraviglioso e saresti l'uomo ideale di ogni donna, ma.."-

"Ma tu l'hai già trovato l'uomo ideale." -conclude la mia frase e non avevo mai visto i suoi occhi così tristi, spenti-

"Esatto." -confermo, osservandolo- "Non posso darti più di un'amicizia." -gli dico e lui, poco dopo, sorride-

"Mi sarebbe piaciuto continuare ad uscire con te e magari innamorarmi di te, perché sei davvero una donna e una madre straordinaria, ma è tutto ok. Accetto volentieri la tua amicizia." -mi dice e io, sorridendo, lo abbraccio. Sono contenta che non ci sia rimasto troppo male. L'ultima cosa che volevo era farlo soffrire!-

...POV STEVEN...

Oggi è il giorno più bello della mia vita. 
Confessare, di nuovo, i miei sentimenti a Stacie mi ha fatto come rinascere. 
Mi sono sentito così bene e felice, come non mi sentivo da tempo. E poi, se ripenso ai nostri baci, Dio, il mio cuore quasi mi scoppia nel petto. 
Baciarla, dopo così tanto tempo, è stato a dir poco fantastico. Non ricordavo che baciarla fosse così strabiliante. Mi sono sentito vivo appena le mie labbra hanno toccato le sue.
Finalmente avremo il lieto fine che ci meritiamo e non chiedo altro!

"Lance." -richiamo il mio migliore amico, raggiungendolo ad un tavolo-

"Tutto bene? Con mia sorella intendo. Era così arrabbiata con te, che mi sono preoccupato. Non le avrai fatto qualcosa di male?" -mi domanda, serissimo in volto-

"Beh, ieri mi sono comportato come un vero coglione." -gli rispondo e lui si fa ancora più serio-

"Che cazzo le hai fatto, Steve? Non costringermi a prenderti di nuovo a pugni." -sbotta lui, stringendo le mani-

"No-no, tranquillo. Le ho solo sabotato l'appuntamento con quello, con Luke." -gli rispondo e lui alza le sopracciglia, scioccato-

"Tu, cosa? Cazzo, Steven, mia sorella si merita di essere felice con qualcuno e giorni fa mi hai detto anche tu la stessa cosa, e ora mi vieni a dire che le hai sabotato l'appuntamento? Sei un egoista, Steven." -esclama e si sta arrabbiando e posso capirlo-

"Mi lasci spiegare?" -gli domando, guardandolo negli occhi-

"Cosa cazzo c'è da spiegare? Mia sorella ha sofferto per te e io, adesso, voglio vederla felice, voglio vederla insieme a qualcuno." -mi dice lui, serissimo-

"E se quel qualcuno sono io, ti va comunque bene?" -gli domando, guardandolo negli occhi-

"Che vuoi dire?" -mi domanda perplesso-

"Voglio dire che amo ancora tua sorella." -gli rispondo e lui, poco dopo, sorride-

"Lo sapevo!" -esclama, osservandomi- "E con Meredith?" -mi domanda, facendosi serio-

"La lascerò questa sera, non voglio perdere altro tempo con Stacie. Voglio poter stare con lei, vivermela giorno e notte." -gli rispondo, sorridendo-

"Vivitela più di giorno e meno di notte." -mi ammonisce e io scoppio a ridere-

"Che vorresti dire con questo?" -gli domando divertito-

"Che l'idea che mia sorella faccia sesso con qualcuno non mi piace per nulla. È ancora piccola per fare certe cose." -mi risponde e io rido, divertito-

"Ha ventitré anni, non è così piccola." -gli ricordo e lui sbuffa-

"È la mia sorellina, ok? Per me rimarrà sempre la mia cucciola." -mi risponde lui e io sorrido, divertito- 

"Non posso promettertelo, amico." -gli dico sorridendo, stringendogli la spalla e lui sospira- "Ma voglio prometterti altro. Voglio prometterti che non farò più del male a tua sorella, che l'amerò e la rispetterò sempre." -aggiungo, facendomi serio e lui annuisce-

"Voglio darti di nuovo fiducia, Steve, ma prova a farle di nuovo del male e io ti giuro che questa volta non ti salverà Mitch, ne nessun altro." -mi minaccia e io annuisco-

"Non lo farò, giuro." -gli dico, posando la mia mano sul mio cuore e lui annuisce, dandomi una pacca sulla spalla. Giuro che non farò più del male a Stacie. Perderla un'altra volta, è l'ultima cosa che voglio.-

"Ehi." -mi richiama la voce di Mitch, così mi volto subito a guardarlo- "Voglio essere franco con te. Fai del male a Stacie anche solo per un secondo e io ti giuro che non rivedrai più la luce del sole." -mi minaccia lui serissimo e senza aggiungere altro si allontana. Gradioso, due minacce in un solo giorno, ma non hanno tutti i torti. Probabilmente farei lo stesso, se fossi al loro posto.-

"Non vedo l'ora che arrivi domani." -esclama Jaxon, saltellando di qua e di là e io sorrido, osservandolo. Non fa altro che ripetere la stessa cosa da quando io e Stacie siamo andati a prenderlo all'asilo.
Dice che non vede l'ora di trasformarsi in Spiderman per la festa che ha organizzato l'asilo e di salvare l'universo dal male!-

"Jaxon non saltellare." -lo rimprovera Stacie, mentre ci incamminiamo verso i nostri appartamenti, ma lui non sente ragioni, continua senza sosta. Ha perfino il fiatone!-

"Lascialo fare." -esclamo, voltandomi a guardarla e lei fa lo stesso-

"Avrai imparato a conoscerlo. Se saltella in quel modo, cadrà e si farà male." -mi risponde lei e io rido-

"Tale madre, tale figlio." -esclamo ridendo e lei mi fulmina-

"Ehi." -mi rimprovera offesa e io sorrido, fermandola dal braccio- "Che c'è?" -mi domanda, guardandomi dritto negli occhi-

"Ho una gran voglia matta di baciarti." -le rispondo in un sussurro, sfiorandole le labbra con il pollice e lei sorride-

"Mammina, ho fame. Oggi, all'asilo, non ho fatto merenda!" -esclama nostro figlio e lei subito si allontana di qualche passo da me-

"Perché non hai fatto merenda?" -gli domanda lei, osservandolo-

"Perché ho dormito troppo!" -le risponde lui, alzando le spalle e io scoppio a ridere, mentre Stacie sospira-

"Prendi le chiavi e vai a casa a sgranocchiare qualcosa." -le dice lei, passandogli le chiavi del loro appartamento e lui le afferra subito-

"Tu non vieni?" -le domanda lui, guardandola-

"Parlo un attimo con papà e arrivo subito." -gli sorride lei, accarezzandogli i capelli e lui annuisce-

"Tornerete insieme?" -ci domanda, con un enorme sorriso e io ridacchio-

"Vai a casa." -lo ammonisce lei, divertita e lui, sorridendo, corre alla loro porta-

"Nostro figlio non vede l'ora di vederci insieme." -esclamo, osservando Jaxon inserire con difficoltà la chiave nella serratura e con la coda dell'occhio la vedo voltarsi a guardarmi-

"Anche io non vedo l'ora." -mi dice e io mi volto a guardarla negli occhi- "Non vedo l'ora di averti di nuovo al mio fianco, di baciarti quanto e quando voglio e.. Di fare l'amore con te." -sussurra e io mi mordo il labbro inferiore-

"Anch'io non vedo l'ora, piccola. Tu non hai idea di quanto mi manchi. Di quanto mi manchi passare le giornate con te. Di quanto mi manchino le tue labbra, il tuo corpo." -le dico, accarezzandole il viso e lei sorride. Mi manca davvero terribilmente. Non vedo l'ora di poter stare di nuovo con lei.-

"Ma prima devi sistemare le cose con Meredith." -mi ricorda lei e io annuisco-

"Lo farò subito." -le dico e lei annuisce-

"Poi vieni da me?" -mi domanda e io sorrido, prendendole il viso tra le mani, posando la mia fronte sulla sua-

"Certo." -le rispondo e lei sorride, mordendosi il labbro inferiore-  

"Ti lascio andare adesso o non riuscirò più ad aspettare." -esclama, allontanandosi da me e io sorrido, osservandola raggiungere la porta del suo appartamento. E io inizio a sentirmi teso. Insomma, lasciare una persona non è mai semplice.-

"Meredith, sono tornato." -esclamo, entrando nel nostro appartamento-

"Ciao, amore." -mi saluta lei e la sua voce proviene dalla cucina, così decido di raggiungerla-

"Ehi, che stai facendo?" -le domando, osservandola indaffarata ai fornelli. Sono al quanto sorpreso, lei non ha mai cucinato.-

"Beh oggi è una serata speciale e volevo provare a cucinare per festeggiare." -mi risponde, sorridendo-

"Serata speciale?" -le domando perplesso, raggiungendola-

"Sì." -mi risponde, sorridendo- "Di cosa parlavi con quella maleducata della tua ex?" -mi domanda e io mi volto a guardarla-

"Mi spii, Meredith?" -le domando sconcertato e lei scuote la testa-

"Affatto, ho sentito un chiacchiericcio, così mi sono avvicinata alla porta per vedere chi fosse e ho notato voi due." -mi spiega e io annuisco-

"Hai ascoltato la nostra conversazione?" -le domando. Spero di no, perché non è proprio in quel modo che avrei voluto che lei scoprisse di noi. Voglio potergliene parlare io, personalmente.-

"Se ti ho chiesto di cosa parlavate, mi sembra ovvio che non abbia ascoltato nulla." -mi risponde e io annuisco sollevato-

"Comunque dobbiamo parlare." -le dico, osservandola-

"Di cosa?" -mi domanda, seria quanto me-

"Di noi." -le rispondo e lei sembra quasi che se l'aspettasse questa mia risposta-

"Anche io voglio parlarti di noi." -mi dice e poco dopo sorride, avvicinandosi a me-

"Lascia parlare prima me, ti prego. Quello che ho da dirti è davvero importante." -quasi la prego-

"Anche quello che ho da dirti io è importante." -esclama, allungando le sue mani sul mio petto-

"Meredith io.." -sto per dirle che ho capito che non ho mai smesso di amare Stacie, ma lei mi interrompe-

"Sono incinta!" -esclama e io apro bocca, scioccato e sconvolto da queste sue parole-

"Cosa hai detto?" -le domando. Credo di non aver capito bene. Forse ho sentito male, non ha realmente detto..-

"Sono incinta." -mi ripete e poco dopo mi sorride- "Aspettiamo un bambino, amore mio." -esclama, allacciando le sue braccia intorno alla mia schiena e io sono davvero senza parole. È incinta. Aspetta un bambino da me.-

"Ma.. Sei sicura?" -le domando, osservandola e lei annuisce-

"Era da qualche giorno che avevo qualche malessere e oggi pomeriggio sono andata dal medico, che mi ha dato questa meravigliosa notizia. Non sei felice?" -mi domanda, guardandomi dritto negli occhi-

"Perché non mi hai detto niente dei tuoi malesseri? Perché non mi ha detto che saresti andata dal medico?" -le domando, osservandola-

"Beh, non volevo farti preoccupare." -mi risponde, guardandomi negli occhi-

"Mi hai sempre detto di prendere la pillola, Meredith, come è potuto succedere?" -le domando, osservandola serio-

"Beh, credo di averne saltata una." -mi risponde e io mi porto entrambe le mani tra i capelli-

"Cazzo, salti una pillola e non mi dici niente?" -le domando e ammetto di essere brusco mentre le parlo, ma questa notizia mi ha sconvolto parecchio-

"Si può sapere che ti prende? Perché tante domande? Non sei felice di diventare di nuovo papà?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Io.. Sì certo che sono felice." -le rispondo e lei, sorridendo, mi abbraccia forte. Non nego che diventare papà per la seconda volta mi renda felice, ma cazzo, non doveva succedere.
Se solo avrei saputo che avesse saltato una pillola, sarei stato molto più attento. Cavolo, non ci voleva!-

"Non vedo l'ora che nasca." -esclama lei, accoccolandosi sul mio petto e io osservo il soffitto- "Spero che sia una femminuccia." -aggiunge sorridendo, guardandomi dritto negli occhi e io rigambio il suo sguardo-

"Hai sempre odiato i bambini." -le ricordo e lei sorride-

"Quelli degli altri." -mi risponde sorridendo, nel momento stesso che la suoneria del mio cellulare inizia a echeggiare per tutta la camera da letto e dopo averlo afferrato dal comodino, leggo sullo schermo il nome di Stacie- "Chi è?" -mi domanda e io appoggio immediatamente il cellulare capovolto sul comodino-

"Nessuno, solo Lance." -mento, guardandola negli occhi-

"Non gli rispondi?" -mi domanda stranita e io scuoto al testa-

"Non mi va di parlarci ora, ci parlerò domani." -le rispondo e lei annuisce, accoccolandosi di nuovo sul mio petto, mentre il mio sguardo si posa sul mio cellulare. Non me la sento adesso di parlarle. Cazzo, dovevo lasciare Meredith per stare finalmente con lei, ma alla sua notizia di aspettare un bambino non me la sono più sentita di farlo.
Cazzo, le cose si complicheranno!-

...POV STACIE...

Non capisco cosa stia succedendo.
Steven mi aveva rassicurata che avrebbe parlato con Meredith e che poi sarebbe venuto da me, ma è da ore che aspetto il suo arrivo.
L'ho perfino chiamato al cellulare, ma non ha nemmeno risposto.

"Non l'avrà ucciso quella stronza?!" -esclamo allarmata, pensando subito al peggio- "Ah, non dire sciocchezze Stacie!" -mi ammonisco da sola, scacciando via con la mano quel pensiero- "Forse, però, è meglio se vado a controllare." -esclamo, alzandomi dal divano e subito raggiungo l'ingresso del mio appartamento-

"Mammina." -mi richiama il mio bambino e nel sentirlo mi volto subito a guardarlo-

"Amore, che fai sveglio?" -gli domando, raggiungendolo subito e lui non dice nulla, si strofina solo gli occhi, mezzo addormentato- "Andiamo a dormire." -esclamo, prendendolo in braccio e lui si aggrappa subito a me-

"Posso dormire nel lettone con te?" -mi domanda e io sorrido-

"Certo." -gli rispondo, raggiungendo la mia camera da letto. Non posso lasciare mio figlio da solo, devo rimanere con lui. Per quanto riguarda Steven, beh mi farò spiegare tutto domani mattina. 
Non sarà che ha cambiato idea e che non vuole più saperne di me? Ah, ma non pensare assurdità Stacie. Steven ti ama e avrà avuto una ragione plausibile per non essere venuto.-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno mie care ^^
 
Eccomi tornata con un nuovo capitolo : )
Come vi sembra? Stacie e Steve si dichiarano il loro amore di nuovo e poi il nostro Steven prova a lasciare Meredith ma lei gli annuncia di aspettare un bambino! Che gran pasticcio XD
Fatemi sapere le vostre opinioni lasciandomi qualche recensione ^^
 
Vi mando un bacio.
Alla prossima.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Presto avrai un fratellino! ***



 
Capitolo ventotto) Presto avrai un fratellino!

...POV STACIE...

Non ho chiuso occhio stanotte.
Non sono riuscita a dormire nemmeno per un secondo.
Per la testa avevo tutto il tempo Steven.
Non capisco che cosa sia successo.. Perché non è venuto da me? Perché non ha risposto alla mia chiamata? Forse ha cambiato idea.. Ha capito di essere pazzo di Meredith e ha deciso di stare con lei e non sa come dirmelo. 
No, non può essere!
Ieri mi ha detto di amarmi, di non aver mai smesso, ma allora perché non è venuto da me? Perché non farmi sapere niente? Qualcosa deve essere successo, ma cosa?
Il mio cervello sta andando in fumo a furia di pensarci. Non so davvero darmi delle risposte e se non parlo il prima possibile con Steven, impazzirò, ne sono certa!

"Steven?" -domando a mio fratello, affiancandolo dietro al bancone e lui si volta a guardarmi-

"Non è ancora arrivato. Voi, piuttosto, non vi siete visti?" -mi domanda e io scuoto la testa-

"È da ieri sera che non lo vedo. Doveva venire da me, ma non si è fatto vivo." -gli rispondo, iniziando a sistemare il bancone per l'apertura-

"Come non si è fatto vivo?" -mi domanda sorpreso e io ritorno a guardarlo-

"Doveva parlare con Meredith, sistemare le cose con lei e poi sarebbe dovuto venire da me, ma non l'ha fatto." -gli spiego e lui sembra stranito quanto me- "Non è nemmeno venuto ad accompagnare nostro figlio all'asilo. Non so davvero che cosa pensare, Lance." -gli dico e lui sospira, posando la sua mano sulla mia spalla-

"Deve essere successo qualcosa. Prova a chiamarlo." -mi consiglia, guardandomi dritto negli occhi-

"L'ho già fatto, ma non risponde ad una mia mezza chiamata." -sbotto e sto perdendo davvero la pazienza. Non capisco che cosa gli passi adesso per la testa. Perché non risponde? Perché non si fa vivo? Possibile che se ne sia andato di nuovo? Che sia partito, senza dirmi niente?-

"Qualcosa non va?" -ci domanda Rosie, raggiungendoci insieme ad Olivia-

"Steven sembra sparito nel nulla." -le risponde Lance-

"Un'altra volta?" -domanda scioccata Olivia e io, sbuffando, mi allontano, ma mi blocco all'istante appena i miei occhi si posano su Steven, che entra in questo preciso momento al locale-

"Alla buon'ora! Dov'eri finito?" -gli domanda Lance, mentre il suo sguardo è fisso nel mio-

"Mi sono svegliato tardi, questa notte non ho chiuso occhio." -gli spiega lui velocemente e senza degnare nessuno di uno sguardo, raggiunge gli spogliatoi, ma io decido di fermarlo-

"Steven." -lo richiamo, afferrandolo dal braccio e lui si volta a guardarmi negli occhi- "Ieri ti ho aspettato, ma non sei venuto, ti ho perfino chiamato." -gli dico, guardandolo dritto negli occhi-

"Dobbiamo parlare, Stacie." -mi dice ed è così serio in volto che il mio cuore inizia a martellare nel petto. Ecco, lo sapevo! Ha cambiato idea. Ha capito di amare quella stronza di Meredith e di me non ne vuole più sapere.-

"Che succede? Perché, ieri, non sei venuto?" -gli domando, dopo cinque minuti rimasti in silenzio e lui non ha fatto altro che passarsi le mani tra i capelli, lo fa sempre quando è nervoso-

"Siediti." -mi dice, posando la sua mano sulla panca in legno, posizionata in mezzo allo spogliatoio, e io, dopo qualche istante rimasta ad osservarlo in silenzio, decido di mettermi seduta accanto a lui-

"Hai.. Hai cambiato idea su di noi? Non vuoi più saperne di me?" -gli domando e sento le lacrime arrivare, ma cerco come posso di mandarle indietro. Non voglio piangere. Non voglio farlo.-

"Che cosa? No, non dirlo nemmeno per scherzo." -mi risponde e io lo guardo negli occhi stranita-

"Allora che diavolo succede, si può sapere? Ieri ti ho aspettato, Steven, ma non sei venuto." -esclamo e mi sto innervosendo. Non sopporto più tutto questo misterio. Sto uscendo di testa, per davvero!-

"Ieri stavo per farlo, stavo per lasciare Meredith, ma.." -si ferma nel parlare ed è evidente che non sa come dirmelo-

"Ma, cosa Steven?? Ti prego, sputa il rospo, non ce la faccio più!" -esclamo nervosamente, osservandolo-

"È.. È incinta." -mi risponde e io rimango davvero scioccata da questa sua risposta. Incinta. E io che pensavo che non ne volesse più sapere di me.-

"I-incinta!" -balbetto in un sussurro, alzandomi in piedi e inizio a camminare avanti e indietro- "Oh mio Dio!" -sussurro, portando una mano sulla mia bocca, sentendo le lacrime arrivare-

"Stacie.." -mi richiama, raggiungendomi velocemenete-

"L'hai messa incinta." -esclamo, guardandolo negli occhi-

"È successo, cazzo, aveva saltato una pillola e io non ne avevo idea. Sarei stato più attento se solo l'avrei saputo." -mi dice e io mi copro il viso con entrambe le mani e scoppio a piangere- "Ti prego, non fare così." -mi supplica, sentendo le sue braccia avvolgermi e tenermi stretta contro il suo petto-

"Cosa dovrei fare? Hai messo incinta una donna che non sono io." -quasi sussurro tra le lacrime e lui mi stringe ancora di più-

"Non piangere e ascoltami.." -esclama, allontanandomi di poco da lui e subito prende il mio viso tra le mani, asciugandomi le guance con i pollici, mentre ci fissiamo dritto negli occhi- "Ieri, quando me l'ha detto, mi ha sconvolto parecchio la notizia. Non me lo sarei mai aspettato e non ce l'ho fatta a lasciarla. Non ho potuto, ma ti prometto che lo farò questa sera stessa." -mi dice, accarezzandomi il viso e io scuoto la testa-

"No." -esclamo, allontanandomi da lui di qualche passo-

"No, cosa?" -mi domanda perplesso, tenendo il suo sguardo fisso su di me-

"Non puoi lasciarla." -gli rispondo e lui sembra scioccato dalle mie parole-

"Ma che dici? Io ti amo e voglio stare con te, piccola." -mi dice, cercando di prendermi il viso tra le mani, ma io mi scanso- "Stacie.." -mi richiama sconvolto-

"Non puoi lasciarla, Steve. Sei stato tu a dirmi che non ha nessuno, che i suoi genitori le danno più soldi che affetto. Lei ha bisogno di te, adesso più che mai." -gli dico tra le lacrime-

"Ma io ho bisogno di te. Posso starle vicino, posso prendermi le mie responsabilità anche se sto insieme a te." -esclama, avvicinandosi a me e io scuoto la testa, coprendomi il viso con le mani e ricomincio a piangere- "Ti prego, piccola, ti amo. Mi prenderò le mie responsabilità, anche stando con te." -mi ripete-

"No, Steven!" -esclamo serissima, allontanandomi da lui- "Non puoi lasciarla, non ora che ha più bisogno di te. Non ha nessuno, ha solo te." -gli dico, cercando di non piangere-

"Ma io ti amo." -mi dice, mentre una lacrima si fa strada lungo il suo viso-

"Anch'io ti amo, ma non credo di riuscire a sopportarlo. Lei ha bisogno di te e io non sopporterei di vedere crescere la sua pancia e sapere che lì dentro c'è tuo figlio, vostro figlio." -gli dico, tra le lacrime-

"Stai rinunciando davvero a noi?" -mi domanda, guardandomi con le lacrime agli occhi-

"Stai per avere un bambino da un'altra, cosa dovrei fare? Stare con te e osservare la pancia di Meredith crescere? Stare con te e sentirvi parlare di vostro figlio? Stare con te e rimanere in un angolo ad osservarmi crescere insieme quel bambino? Scusami, ma non ce la faccio." -gli dico, scuotendo la testa-

"Stacie.."

"Basta!!" -lo interrompo, asciugandomi le lacrime- "Non ce la faccio, Steven. Non credo di riuscire a sopportare tutto questo." -gli dico, osservandolo-

"Mi stai davvero chiedendo di stare con lei? Di rinunciare a te?" -mi domanda con le lacrime agli occhi-

"Prova a metterti nei miei panni." -quasi urlo, fissandolo dritto negli occhi- "Cosa faresti al posto mio se io aspettassi un figlio da un altro?" -gli domando con le lacrime agli occhi e lui si porta entrambe le mani tra i suoi capelli- "E poi, cavolo Steven, pensa a lei. Credi che sia facile? Io ho portato avanti la mia gravidanza senza di te, ma al mio fianco avevo mio fratello, mia cognata, i miei amici, lei, invece, è sola. Non ha nessuno, a parte te." -gli dico e lui si lascia cadere contro gli armadietti, tenendo il suo sguardo fisso al soffitto- "Scusami, ma non ce la faccio!" -esclamo e subito dopo vado via, portando una mano davanti alla mia bocca. Non ci riesco. Non posso stare con lui, sapendo che aspetta un bambino da un'altra. E poi, Meredith, è sola, non può lasciarla, ha solo lui. I suoi genitori le danno più soldi che affetto e adesso più che mai ha bisogno di affetto, ha bisogno di qualcuno vicino e l'unico che può farlo è lui. È Steven.- "Lance, io me ne torno a casa." -dico a mio fratello, appena raggiungo il salone del locale-

"Perché? Che succede?" -mi domanda lui preoccupato-

"Stai bene, Stacie?" -mi domanda subito dopo Olivia e io scuoto la testa- "Che cosa è successo?" -mi domanda preoccupata, quanto gli altri-

"Meredith è incinta!" -quasi sussurro e lei sgrana gli occhi per la sorpresa, mentre mio fratello e gli altri mi osservano, ma sembrano non aver sentito ciò che ho detto- 

"Vuoi che venga con te?" -mi domanda, accarezzandomi la spalla e io scuoto la testa-

"No, ho bisogno di stare da sola e poi hanno bisogno di te, qui, al locale." -le rispondo e lei annuisce-

"Va bene, qualunque cosa hai bisogno chiamami, intese?" -mi domanda, guardandomi negli occhi e io annuisco e senza aggiungere altro, vado via. Tutto questo mi ha fatto terribilmente male.
Venire a sapere che Steven presto diventerà papà di un bambino che non è il nostro, è davvero un brutto colpo da superare. 
Dovevamo ricominciare, tutto doveva tornare come un tempo e invece è bastato poco per mandare tutto in frantumi. I nostri sogni, le nostre promesse, il nostro lieto fine, tutto è sparito in un secondo.-

...POV STEVEN...

Non doveva andare così, tra me e Stacie.
Dovevamo ricominciare, tornare insieme, essere felici, essere una famiglia e invece tutto è svanito nel nulla. Tutto, a causa di questa gravidanza non desiderata. Ma quello che più mi fa male è il fatto che lei rinunci a noi a causa di questo. 
Capisco che non sia facile per lei, credo che non lo sarebbe nemmeno per me, ma non voglio lasciarla andare. Non voglio rinunciare a lei, non dopo averla ritrovata dopo tutti questi anni.
Non è neanche iniziata tra noi, che tutto si è complicato. Tutto è andato in frantumi!

"Che cazzo hai fatto a mia sorella?" -mi domanda furente Lance e in men che non si dica mi ritrovo contro gli armadietti, sbattuto dalla furia del mio migliore amico, ma non ho la forza nemmeno di reagire-

"Ti prego, Lance. Non ho fatto niente a tua sorella." -gli rispondo in lacrime e mi sento un totale idiota, un ragazzino. Ma non riesco a trattenermi. Mi sento davvero uno schifo!-

"Che cavolo è successo?" -mi domanda lui preoccupato, lasciandomi andare e io scivolo a terra, rimanendo contro gli armadietti-

"Meredith è incinta." -gli rispondo, portando entrambe le mani tra i miei capelli e li stringo tra le mani-

"Cazzo, che casino!" -esclama lui. Già, è un vero casino. Non ci voleva tutto questo.
Stacie vuole rinunciare a noi e io devo stare insieme ad una persona che non amo. 
Sono convinto di poter prendermi le mie responsabilità di padre, anche non stando insieme a Meredith, ma purtroppo Stacie ha ragione. Lei non ha nessuno su cui contare. I suoi genitori le danno più soldi che affetto e stando a quello che mi racconta dei suoi, sono sicuro che la gravidanza non la prenderebbero affatto bene e non ne vorranno sapere niente. E l'unico su cui può contare, che le può stare vicino sono io. E nessun altro!-

Qualche ora dopo...

"Amore, che cos'hai?" -mi domanda Meredith- "È da quando sei tornato a casa che non apri bocca." -esclama, raggiungendomi allo specchio-

"Non ho niente." -le rispondo, infilandomi in testa la maschera di Batman. Ci stiamo preparando per la festa in costume che si terrà all'asilo. Sinceramente non sono proprio dell'umore più adatto per festeggiare, ma Jaxon mi ha pregato così tanto che non ho potuto dire di no.-

"Ieri eravamo presi così tanto dalla gravidanza, che non abbiamo parlato. Cos'avevi da dirmi di così importante?" -mi domanda, sistemandosi in testa la sua maschera da Catwoman-

"Non era poi così importante." -le rispondo, uscendo dalla nostra camera da letto- "Sei sicura di voler venire? Insomma, ci sarà tanta gente, potrebbero urtarti e fare male sia a te che al bambino." -le dico, osservandola venirmi dietro-

"Steven non esagerare!" -esclama lei, scocciata e io sospiro. Lo dico solo per il bene del bambino e del suo. Girare tra la folla, potrebbe essere pericoloso nelle sue condizioni.-

Siamo da circa un'ora a questa festa per bambini e non ho ancora incontrato ne mio figlio, ne Stacie. 
Cercare Stacie sarebbe un'impresa dato che non ho idea di che costume indossi, però potrei cercare mio figlio, un Spiderman cucciolo.

"Oh, mi scusi!" -si scusa con me il mio migliore amico, dato che mi è venuto addosso e sembra che non mi abbia riconosciuto-

"Lance, sono io." -gli dico, osservandolo in quel costume da pirata-

"Steven?! Cazzo, amico, non ti avevo riconosciuto!" -sorride lui, dandomi una pacca sulla spalla-

"Sai se Stacie è già arrivata?" -gli domando, nel momento stesso che Rosie affianca Lance, in quel costume da piratessa e quel pancione in bella vista- "Ciao, Rosie." -le sorrido-

"Steven?! Sei irriconoscibile." -esclama lei divertita-

"Beh, è questo lo scopo di un supereroe. Salvare il mondo senza mostrare la sua vera indentità!" -esclamo divertito e lei ridacchia-

"Comunque, amico, rispondendo alla sua domanda: sì, Stacie è già qui, siamo venuti insieme." -mi risponde il mio migliore amico-

"E dov'è adesso?" -gli domando, guardandomi intorno-

"E con Jaxon e Garret, qui, da qualche parte." -mi risponde, alzando le spalle-

"Come sta? Con me non vuole parlare. Ho provato a chiamarla ore fa, ma non mi ha risposto." -esclamo, osservandoli entrambi-

"Sta male, ma non vuole darlo a vedere quando c'è Jaxon." -mi risponde Rosie e io annuisco-

"Meredith?" -mi domanda Lance-

"Non so dove sia finita. È in giro da qualche parte." -gli rispondo, guardandomi intorno, fino a quando i miei occhi si posano su una gattina sexy, fasciata da quella tutina aderente e di pelle nera, e con quella lunga coda e quelle orecchie da gattina.- "Eccola! Vado da lei." -esclamo, incamminandomi-

"Dille di stare attenta. È meglio non camminare tra la folla nelle nostre condizioni." -mi urla Rosie e io alzo il pollice all'insù, come per dirle 'lo farò'-

"Ti ho trovata, finalmente!" -esclamo, posando le mie mani sui suoi fianchi e sento il suo corpo irrigidirsi al mio tocco- "Ti ho detto di starmi vicino. È pericoloso nelle tue condizioni camminare in un posto così affollato." -le dico e lei, senza dire nulla, si volta a guardarmi e io quegli occhi verdi, quelle labbra carnose e tinte di rosso, li riconoscerei tra mille e non appartengono a Meredith, ma alla mia Stacie. E ancora non riesco a credere che abbia scelto lo stesso identico costume che indossa Meredith, solo che a lei sta molto meglio!-

Rimaniamo a fissarci per un tempo davvero indefinito. E sembra che tutto intorno a noi sia sparito. Ci siamo solo noi due. E mi sembra di sentire il suo battito del cuore che va al ritmo col mio, che accelerà ad ogni secondo che passa. E io non resisto. Non posso resisterle. Così catturo le sue labbra con le mie, prendendole il viso tra le mani e ci baciamo. Ci baciamo come se non ci fosse un domani e forse non è proprio indicato avere certi atteggiamenti ad una festa per bambini, ma al momento mi importa solo di lei. Di noi.

"Non posso rinunciare a te." -sussurro a meno di un centimetro dalle sue labbra e lei, dopo essere rimasta in silenzio a fissarmi negli occhi per un breve istante, va via senza dire niente. Lasciandomi qui, a fissare il tavolo pieno di bevande e stuzzichini, davanti a me-

"Ti ho trovato, dov'eri finito?" -mi domanda Meredith alle mie spalle e io mi volto subito a guardarla-"Che cos'hai sulle labbra?" -domanda stranita, passandoci sopra le sue dita che si macchiano di rosso. Il rossetto rosso di Stacie!- "Rossetto?" -domanda perplessa, fissando le sue dita e poco dopo mi fissa dritto negli occhi- "Steven che significa? Io non ho messo il rossetto rosso." -esclama lei innervosendosi-

"Ma che dici? Non è rossetto, sarà la crema rossa di quei pasticcini." -le dico la prima cosa che mi viene in mente, indicandoglieli e lei sta per controbattere, ma non gliene do il tempo- "Vado in bagno." -esclamo, andando via velocemente. Cazzo, questa non ci voleva! Ma sinceramente, in quel momento, non ho pensato minimamente a Meredith. Il mondo intero era svanito nel nulla ed eravamo rimasti solo io e Stacie. Il resto non contava!-

...POV STACIE...

Ma che gli è saltanto in testa? Prima mi scambia per la sua fidanzata incinta -ed era così premuroso con lei- e poi che fa? Mi bacia? Davanti a tutti? Pure io, però, potevo contenermi, ma quando si tratta di lui tutto passa in secondo piano. Non riesco a resistergli. È più forte di me!

"Non riesco a crederci! Abbiamo indossato lo stesso costume." -esclama Meredith, mentre l'ascensore sale ogni piano della palazzina-

"Non riesco a crederci nemmeno io." -le dico, fingendole un sorriso-

"Stesso gusto nel vestire. Stesso gusto in fatto di uomini. Possiamo diventare grandi amiche!" -esclama lei con finto entusiasmo-

"Ma anche no!" -sbotto, smettendo di guardarla. Diventare sua amica? Non vedo l'ora, proprio!-

"Amore, hai già dato la bella notizia a tuo figlio?" -domanda lei a Steven e io mi volto subito a guardarla, mentre ci avviamo ognuno verso i propri appartamenti-

"Meredith no!" -le dice lui duramente-

"Che notizia, papà?" -gli domanda Jaxon-

"Presto avrai un fratellino!" -gli risponde lei con un sorriso che di buono non ha proprio niente-

"C'è il mio fratellino qui dentro, mammina?" -mi domanda il mio bambino con un enorme sorriso, posando la sua piccola mano sulla mia pancia-

"Non lì dentro, ma qui." -gli risponde quella stronza, toccandosi la sua pancia e Jaxon si volta a guardarla- "Presto io e il tuo papà ti daremo un bel fratellino." -aggiunge con un sorrisetto, che giuro, glielo farei sparire a suon di schiaffi-

"Meredith, smettila." -la rimprovera a denti stretti Steven-

"No, non è vero. Il mio papà ama la mia mamma, non lo farebbe mai un bambino con te." -le dice lui quasi in lacrime e io poso la mia mano sulla sua testolina-

"Steven, diglielo tu. Crede che io sia una bugiarda." -esclama quella vipera, voltandosi a guardare Steven-

"Meredith va a casa." -le dice lui duramente e lei, con un sorrisino soddisfatto, sparisce nel loro appartamento-

"Dimmi che era una bugia, papà." -lo prega lui, guardandolo negli occhi e lui si abbassa alla sua altezza-

"Non era in questo modo che avrei voluto dirtelo." -esclama lui e Jaxon, capendo ogni cosa, scoppia a piangere- "Ehi non piangere. Non vorresti un fratellino con cui giocare?" -gli domanda, osservandolo-

"No, non lo voglio!" -urla nostro figlio e poco dopo corre alla porta del nostro appartamento-

"Jaxon." -lo richiamo, andandogli dietro, ma Steven mi ferma dal braccio- 

"Stacie.."

"Guarda che cosa ha causato quella stronza che ti ritrovi come fidanzata! Non ha avuto un minimo di tatto." -sbotto, guardandolo dritto negli occhi-

"Meredith ha esagerato, le parlerò più tardi." -esclama lui- "Possiamo parlare di quello che è successo alla festa?" -mi domanda, osservandomi-

"Non c'è niente da dire, Steven. Non dovevi baciarmi." -gli dico freddamente e senza aggiungere altro, raggiungo mio figlio. È stato stupido da parte sua baciarmi e io sono stata più stupida di lui nel ricambiare. Tra noi non ci potrà essere più niente, inclusi i baci.
Lui sta insieme a quella stronza che aspetta suo figlio, che cosa si aspetta da me? A me fa male solo al pensiero che lui diventi padre di un bambino che non è il nostro. Vorrei poter stare con lui, ma non credo di farcela. Non credo di riuscire a sopportare questa loro gravidanza. E poi quella arpia ha bisogno di lui, ora più che mai.- "Jaxon, calmati amore mio." -quasi sussurro, accarezzandogli la schiena, ma lui piange senza sosta. Ha perfino i singhiozzi.- "Non ti piacerebbe avere un fratellino?" -gli domando e sento un nodo alla gola, ma non voglio piangere davanti a mio figlio. Non voglio farlo!-

"Mi piacerebbe. Ma tuo e di papà." -mi risponde tra le lacrime, guardandomi negli occhi-

"Vieni qui, piccolo." -sussurro, prendendolo dalle ascelle e subito dopo lo metto seduto a cavalcioni sulle mie gambe e lui si stringe subito a me- "Un fratellino è sempre un fratellino, anche se la sua mamma non sono io." -gli dico, coccolandolo dolcemente-

"Ma io voglio che tu e papà torniate insieme." -esclama lui, guardandomi dritto negli occhi-

"Non è possibile questo, piccolo." -gli rispondo, scuotendo la testa-

"Papà ha sbagliato. Non doveva mettere nella pancia di quella strega il semino, doveva metterlo nella tua." -esclama lui con un adorabile broncio, mentre mi accarezza la pancia-

"E tu come fai a sapere queste cose?" -gli domando sorpresa. Io non gli ho mai spiegato come si fanno i bambini.-

"La zia Rosie mi ha spiegato che lo zio Lance le ha messo un semino nella pancia." -mi risponde e io annuisco, sorridendo-"Tu sei contenta dell'arrivo di questo bambino?" -mi domanda, guardandomi dritto negli occhi-

"Amore, non ha importanza quello che penso io." -gli rispondo, accarezzandogli il visetto- "Adesso corri a mettere il pigiama e poi dritto a letto." -gli dico dolcemente, facendogli appoggiare i piedini a terra- "Adesso vengo a darti il bacio della buonanotte." -esclamo, osservandolo raggiungere la sua cameretta e lui annuisce. Contenta dell'arrivo di questo bambino? Se devo essere sincera no, non lo so, ma se devo mentire, allora, spruzzo felicità da tutti i pori.
Un bambino è sempre un dono, il dono più prezioso che si possa ricevere, ma ha complicato tutto il suo arrivo. Tutto quanto!-

...POV STEVEN...

"Meredith!" -la richiamo appena entro nel nostro appartamento e dire che sono furioso è davvero poco. Sono incazzato nero con lei. Non si doveva permettere di dire a mio figlio che presto avrà un fratellino. Era mio il dovere di informarlo!- "Che cazzo ti è passato per la testa? Mh?" -le domando furente, osservandola allo specchio, intenta a struccarsi e non mi degna di un solo sguardo- "Cazzo, non farmi incazzare ancora di più!" -quasi urlo, prendendola dal braccio e subito la volto verso di me-

"Che ti prende? Mi fai male!" -quasi urla lei, cercando di togliere il suo braccio dalla mia stretta forte-

"Per quale motivo ti sei comportata così, eh? Per quale motivo hai detto a mio figlio che sei incinta?" -le domando furente, guardandola dritto negli occhi-

"Doveva venirlo a sapere prima o poi, non credi? Ho solo informato tuo figlio, non ho fatto nulla di male." -si difende lei, togliendo di malo modo il suo braccio dalla mia stretta-

"Dovevo essere IO a dirglierlo, non tu Meredith! E poi, cazzo, potevi usare un po' di tatto, non credi? Gliel'hai sbattuto in faccia come se volessi fargli un dispetto." -esclamo e sono davvero arrabbiato. Non doveva ne dirglierlo e ne dirglierlo in quella maniera!-

"Forse hai ragione, dovevo usare un po' più di tatto, ma il fatto sai qual'è? È che sono così felice all'idea di questa gravidanza, che non sono riuscita a trattenermi." -mi dice, ma non ci credo molto alle sue parole, ma decido comunque di chiudere il discorso lì e di andare a dormire. Non mi va più di discutere. Ha davvero esagerato questa sera, ma so per certo che continuerebbe a inventare scuse se continuiamo a parlarne, perché lo so che l'ha fatto solo per fare un dispetto a mio figlio!- "Credi che non mi sia accorta del rossetto rosso di Stacie?" -mi domanda lei all'improvviso e io mi volto subito a guardarla negli occhi-

"Che vuoi dire?" -fingo di non capire, mentre la osservo-

"Ti sembro così stupida, Steven? La "crema rossa" che avevi spiaccicata nelle labbra, era molto simile al rossetto rosso di quella maleducata." -esclama lei serissima- "Non riesco a crederci che mi hai mentito e che tu l'abbia baciata!" -quasi urla, fuori di sé-

"Non è come pensi, ok? Indossavante lo stesso costume, credevo che fossi tu." -le dico e spero che questa mensogna regga- "Senti, andiamo a dormire e cerca di calmarti. Non ti fa bene arrabbiarti nelle tue condizioni." -le dico e lei, senza dire nulla, si infila sotto le coperte e io la seguo. Faccio lo stesso.-

"Mi hai davvero scambiata per quella?" -mi domanda sconcertata, dopo qualche minuto rimasti in silenzio-

"Indossavate lo stesso costume." -le rispondo, osservandola e lei sospira, voltandosi a guardare il soffitto-

"Io sono molto più sexy di lei. Il mio corpo è molto più sensuale, quella ragazza è così sciatta, come hai potuto scambiarla per me?" -domanda sconcertata e io serro la mascella per un secondo. Non amo per niente sentirla parlare in questo modo di Stacie. Della mia Stacie!-

"Indossavante lo stesso costume, i capelli li avete entrambi biondi, Meredith. Chiunque vi avrebbe scambiato." -le dico, osservandola-

"Con due unici diversi dettagli: lei ha gli occhi verdi, io azzurri. Lei indossava il rossetto rosso, io no. Ci hai pensato?" -mi domanda serissima e io sospiro-

"In quel momento non c'ho fatto caso, ok? Volevo solo baciarti. Dai, chiudiamo questo discorso, voglio dormire." -le dico, guardandola negli occhi e lei annuisce, con un finto sorrisino e sembra che non abbia creduto un granchè alla mia bugia- "Buonanotte." -le sorrido e lei mi stampa un bacio sulle labbra- "Buonanotte anche a te." -sussurro, accarezzando la sua pancia e poco dopo le stampo un bacio su di essa. E sono consapevole che ancora mio figlio non mi possa sentire, ma non ha nessuna importanza.-
 
Spazio autrice:

Buongiorno carissime ^^

Come va? Ecco tutto per voi un nuovo capitolo : )
Come vi sembra? La povera Stacie ha ricevuto la brutta notizia e Meredith ha detto al piccolo Jaxon di aspettare un bambino. Fatemi sapere lasciandomi qualche recensione cosa ne pensate!
 
Vi mando un bacio.
Alla prossima.
-Elisa.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Voglio anche te lontano dalla mia vita. ***



 
Capitolo ventinove) Voglio anche te lontano dalla mia vita.

...POV STACIE...

"Buongiorno, stellina." -mi sorride Rosie, raggiungendomi al cancello dell'asilo, tenendo per mano Garret-

"Ehi, buongiorno." -sorrido ad entrambi, osservandoli-

"Vado da Jaxon!" -esclama Garret, lasciando la mano della madre, per poi correre dal cuginetto-

"Garret, non si saluta la zia?" -gli urla la madre con tono di rimprovero-

"Ciao, zietta!" -mi saluta lui, correndo e io sorrido, divertita-

"Come stai?" -mi domanda, osservandomi e io mi volto a guardarla negli occhi-

"Sto bene, cerco di non pensarci." -le rispondo, riferendomi alla gravidanza di Meredith e lei annuisce- "E voi, invece?" -le domando sorridendo, accarezzandole il pancione. Oramai è entrata all'ottavo mese di gravidanza e tutti quanti non vediamo l'ora che esca da lì dentro, per poterla strapazzare di coccole!-

"Stiamo bene, lei più di me. Ho un mal  di schiena terribile." -mi risponde e poco dopo sospira, portando entrambe le sue mani su di essa con una smorfia- "Ma Steven?" -mi domanda e io incrocio le braccia sotto al mio seno- "Lance mi ha detto che non accompagnate più Jaxon insieme." -aggiunge subito dopo-

"Infatti è così, ci siamo alternati i giorni. Meno lo vedo, meglio mi sento." -le rispondo, voltandomi a guardare mio figlio, che lancia addosso al cuginetto delle foglie. È passata poco più di una settimana e sinceramente sto cercando quanto posso di stare lontana da Steven. 
Cerco sempre di evitarlo, di evitare di parlare con lui, di evitare di stare da sola con lui.
Ogni volta che lo guardo negli occhi, mi viene in mente la gravidanza e questo mi fa stare male. 
Non riesco a sopportare tutto questo e meno lo vedo, meno penso alla gravidanza, e meno ci penso, meglio mi sento!-

"Sorellina, mi prepari due caffè per i signori al tavolo sei?" -mi domanda mio fratello e io annuisco subito-

"Arrivano!" -gli rispondo, voltandomi verso la macchinetta-

"Stacie, sono preoccupata!" -esclama Olivia, affiancandomi e io mi volto a guardarla negli occhi-

"Come mai?" -le domando in pensiero-

"Theo è strano da giorni." -mi risponde, abbassando lo sguardo-

"In che senso strano?" -le domando per capire meglio e lei ritorna a guardarmi, mentre poso le due tazzine di caffè su un vassoio- "Lance i caffè sono pronti." -richiamo mio fratello e poco dopo mi volto a guardare Olivia- "Allora?" -le domando, osservandola-

"Nel senso che quando finisce il turno in ospedale, non torna subito a casa. Nel senso che non mi dice dove va. Nel senso che mi nasconde qualcosa." -mi spiega lei, ricambiando il mio sguardo-

"Grazie, sorellina." -mi ringrazia mio fratello, per il caffè-

"E tu a che cosa pensi?" -le domando, rivolgendo a Lance un sorriso, per poi tornare a guardare la mia migliore amica-

"Io.. Io penso che abbia un'altra." -mi risponde e noto i suoi occhi diventare lucidi-

"Sì, magari un'inferimierina sexy!" -esclamo sarcastica e lei annuisce-

"Esatto, io penso lo stesso." -mi dice lei e io le tiro un buffetto sulla fronte- "Ahio!" -si lamenta lei-

"Io stavo scherzando! Ma ti pare che Theo abbia un'altra? Lui è pazzo di te, nemmeno le vede le altre donne." -le dico e sono convinta di questo. Theo è completamente pazzo e rapito da lei. Sono sicura che non le farebbe mai le corna!-

"Allora mi spieghi il perché non mi dice mai dove va dopo il lavoro?" -mi domanda e io alzo le spalle-

"A questa domanda non so rispondere." -esclamo e lei sbuffa- "Ma sono convinta, stra convinta, che non ha un'altra donna." -le dico, guardandola negli occhi-

"Io non sono più convinta di niente." -esclama lei e poco dopo torna a lavoro, sotto il mio sguardo. Mi dispiace vederla così, perché la conosco e so che sta soffrendo per questo. 
Non so cosa stia combinando Theo, ma sono sicura che non ha un'altra donna. Per lui, Olivia, è la unica e la sola!-

Sto pulendo il bancone, quando all'improvviso sento la porta d'ingresso aprirsi e appena alzo lo sguardo, i miei occhi si posano su Meredith.
Che diavolo ci fa, lei, qui?

"Meredith! Che ci fai qui?" -le domanda Steven, raggiungendola e lei gli sorride-

"Nulla, non sono mai venuta e volevo vedere dove lavora il papà più bello del mondo." -gli risponde lei e rivolgendomi una sguardo, posa le sue labbra su quelle di lui e io abbasso subito gli occhi sul bancone-

"Siediti!" -le dice lui e con la coda dell'occhio noto che gli indichi un tavolo libero-

"No, preferisco lo sgabello!" -gli risponde lei, raggiungendo il bancone e io faccio finta di niente, faccio finta che non ci sia. E mentre pulisco, sento il suo sguardo fisso su di me, mentre si accomoda proprio di fronte a me- 

"L'aria si sta facendo tesa!" -sussurra mio fratello, passando alle mie spalle-

"Amore, mi porteresti un thè caldo?" -gli domanda lei, mentre metto a lavare delle tazze cercando il più possibile di pensare ad altro e non al fatto che lei sia qui- 

"Ok, te lo porto subito." -le risponde Steve, raggiungendo il dietro del bancone-

"Come stai?" -domanda, rivolgendosi a me e io alzo il mio sguardo nel suo-

"Cosa ti rispondo a fare? Tanto lo so che non ti importa." -le rispondo acidamente-

"Come sei maleducata, volevo solo essere gentile." -esclama lei, fingendo un sorriso gentile, ma che di gentile non ha proprio niente-  "E poi non credo che tu stia meglio di me e di Steve. Siamo così felici a causa di questa gravidanza, sai? Soprattutto Steven.."

"Meredith, smettila!" -la rimprovera Steven, posando la sua tazza di thè sotto al suo naso, ma lei non lo ascolta, continua il suo racconto- 

"Non fa altro che parlare al nostro bambino, pur sapendo che non può ancora sentirlo. Oppure non fa altro che accarezzarmi e baciarmi la pancia. È così dolce il mio amore!" -mi racconta lei con quel sorrisetto cattivo dipinto in faccia e quelle parole mi arrivano dritte nel cuore come una coltellata. E fanno male. Fanno terribilmente male.-

"Ho bisogno di una pausa, Lance." -dico a mio fratello, sentendo le lacrime arrivare e lui annuisce subito-

"Va pure sorellina." -mi sorride lui, lasciandomi una carezza sul viso e io, senza dire nulla, mi incammino verso il bagno delle donne- "Certo che è una vera stronza!" -sento sbottare mio fratello, mentre mi scivola una lacrima. Che stronza, mamma mia!
Io ci sto davvero male per questa storia e lei vieni qui a raccontarmi che Steven è felice, che Steven parla al loro bambino, che Steven le bacia e accarezza la pancia. E sono tutte quelle piccole cose che avrei voluto assistere anch'io, con la gravidanza di Jaxon.
Io non ho potuto ascoltare Steven, parlare al nostro bambino.
Io non ho potuto osservarlo accarezzare e baciare la mia pancia.
Io non ho potuto averlo vicino per tutti i mesi che comporta una gravidanza. Non ho potuto averlo vicino a nessuna visita, a nessuna ecografia. Mentre lei potrà avere tutto questo e viene qui, solo per farmi del male e farmi soffrire!-

...POV STEVEN...

Fulminando Meredith, decido di raggiungere Stacie.. Lo so che lei non vuole vedermi, che preferibbe vedermi lontano, ma Meredith è stata davvero meschina e voglio poterle stare vicino.

"Stacie.." -la richiamo, appena entro nel bagno delle donne e lei si volta subito a guardarmi e mi si spezza il cuore a vederla così distrutta, con il viso totalmente bagnato dalle lacrime-

"Ti prego, va via." -mi supplica, ritornando a darmi le spalle e ricomincia a piangere-

"Stacie, ti prego, non fare così." -esclamo, raggiungendola velocemente e subito mi posiziono davanti a lei, prendendole il viso tra le mani-

"È una vera stronza." -sbotta tra le lacrime, mentre cerco di asciugare ogni sua lacrima, invano-

"Non piangere." -sussurro, accarezzandole il viso-

"Io non ce la faccio." -sussurra tra le lacrime e io chiudo gli occhi, premendo le mie labbra sulla sua fronte- "Non riesco a sopportare tutto questo, Steven." -mi dice, continuando a piangere senza sosta-

"Mi dispiace." -sussurro, posando la mia fronte contro la sua e lei tira su col naso- "Meredith è stata davvero meschina." -aggiungo, asciugandole le lacrime e il mascara colato-

"È vero che parli al bambino?" -mi domanda con le lacrime agli occhi-

"Stacie.." -non voglio darle questo dispiacere. Non voglio vederla stare male, più di quanto già stia.-

"Mi sarebbe piaciuto ascoltarti parlare a Jaxon, quando ancora era nella mia pancia." -sussurra tra le lacrime e io chiudo gli occhi, avvolgendo le mie braccia intorno alle sue spalle e la stringo contro il mio petto. Non so davvero che cosa fare. Come alleviare il suo dolore. Vorrei poter cancellare questa gravidanza, ma non perché non voglio questo bambino, ma perché non voglio vederla star male.- "Steven ho bisogno che tu tenga lontano da qui Meredith. Tieniela lontana da me, da Jaxon. Non voglio vederla, non voglio vedere crescere la sua pancia, non voglio." -mi chiede, allontanandosi da me e dal mio abbraccio-

"Non la vedrai più." -le rispondo, per rassicurarla-

"Voglio anche te lontano dalla mia vita." -mi dice, con le lacrime agli occhi-

"Stacie.." -cerco di controbattere, ma lei mi zittisce-

"Non ce la faccio, Steven! Ogni volta che ti guardo negli occhi sto male, mi ritorna in mente il vostro bambino e ho bisogno di non pensarci. Il nostro rapporto si baserà solo su Jaxon e basta." -esclama, con le lacrime che le rigano il viso-

"Stacie, cazzo, io ti amo. Non voglio rinunciare a te, a noi. Supereremo tutto questo insieme, ma ti prego ti supplico, non rinunciare a noi. Non mi allontanare dalla tua vita." -quasi la prego, fissandola dritto negli occhi-

"Se mi ami come dici, ti prego, fallo per me." -mi supplica lei, asciugandosi le lacrime e io mi passo una mano tra i capelli, guardando i suoi bellissimi occhi verdi-

"Ok." -accetto infine e lei, senza dire nulla, mi da di nuovo le spalle-

"Ti prego, va via." -mi supplica tra le lacrime e io, dopo qualche istante rimasto fermo a fissarla, decido di tornare a lavoro. Farò quello che mi chiede.
Mi allontanerò da lei, sparirò dalla sua vita, la ignorerò... O almeno farò l'impossibile. Ci proverò e ce la metterò tutta.
L'ultima cosa che voglio è vederla stare male!-

"Meredith?" -domando al mio migliore amico, raggiungendolo dietro al bancone-

"Se n'è andata!" -mi risponde e io annuisco. Le parlerò stasera, quando torno a casa. Ha davvero esagerato e sono incazzato nero con lei. Non doveva comportarsi così!-

...POV STACIE...

Sento davvero il bisogno di tenerlo lontano da me. 
Ho bisogno di stare bene e al momento lui non è il mio bene. Ogni qual volta che lo guardo negli occhi mi ritorna in mente il bambino e ho bisogno di non pensarci. Questa storia mi devasta terribilmente!

"Sorellina, stai bene?" -mi domanda Lance, appena raggiungo il salone-

"Sto bene, non mi va di parlarne." -gli rispondo e lui annuisce, capendo-

"Ok, cucciola." -mi sorride dolcemente e poco dopo mi stampa un bacio sulla fronte- "Preferisci tornare a casa? Qui, ci pensiamo noi." -esclama dolcemente e io scuoto la testa-

"No, ho bisogno di tenermi impegnata o impazzirò." -gli rispondo e lui annuisce-

"Perfetto, allora c'è il tavolo quindici che aspetta di ordinare." -mi informa sorridendo-

"Ok, vado." -esclamo, pronta a raggiungere il tavolo, ma lui mi ferma dal braccio, ritrovandoci di nuovo occhi negli occhi-

"Supereremo anche questa, rimanendo uniti." -mi dice e io sorridendo, lo abbraccio forte-

"Ti voglio bene, fratellone!" -sussurro e lo sento sorridere, mentre mi stringe a sé-

"Anch'io, cucciola." -quasi sussurra lui, accarezzandomi la nuca. Mio fratello è tutto per me.
C'è sempre stato per me, in ogni momento della mia vita.
C'è stato quando sono morti mamma e papà.
C'è stato quando soffrivo a causa di Steve, pur non sapendo che fossi innamorata del suo migliore amico.
C'è stato quando Steven è sparito dalle nostre vite.
C'è stato quando ho scoperto di essere incinta.
C'è stato ad ogni visita, ad ogni ecografia fatta durante i mesi della gravidanza.
E adesso è ancora qui, al mio fianco, pronto a tirarmi su di morale. Pronto a superare anche questa sofferenza insieme. 
Mio fratello c'è e ci sarà sempre per me. E gliene sarò grata per sempre!-

"Ciao a tutti!" -saluta un Theo che entra velocemente nel locale-

"Amore." -esclama Olivia, sorpresa di vederlo qui, a quest'ora-

"Ciao, scusa ma vado di fretta. Devo parlare con Stacie." -dice lui, raggiungendomi al bancone-

"Ok." -gli risponde la mia amica, visibilmente delusa-

"Possiamo parlare? In privato." -mi chiede lui, guardandomi negli occhi-

"Certo." -gli rispondo, rivolgendo un veloce sguardo alla mia amica, che pulisce un tavolo e si vede che non sta un granchè bene- "Vieni con me!" -gli dico, incamminandomi verso l'ufficio di mio fratello e lui mi segue. E spero per il suo bene che non abbia fatto nessuna sciocchezza, perché giuro che lo faccio fuori con le mie stesse mani!- "Theo che succede? Che hai combinato? Voglio informarti che Olivia non sta bene. Questa mattina mi ha detto che tu ti comporti in modo strano, non le dici mai dove vai dopo il lavoro e voglio che tu sappia che la mia amica pensa che tu abbia un'altra." -gli dico e sono serissima in volto. Nessuno deve permettersi di fare del male alla mia migliore amica e se gliene fai son dolori!!-

"Lo so quello che pensa Olivia, ma non è come crede." -mi risponde lui e sentirgli dire queste parole mi rilassano-

"Allora che combini dopo il lavoro?" -gli domando, guardandolo negli occhi-

"Combino questo!" -esclama lui e poco dopo tira fuori una scatolina rossa, in velluto, mostrandomi un secondo dopo un solitario-

"Oh mamma! Vuoi chiederle di sposarti?" -gli domando emozionata e lui annuisce, sorridendo-

"Già. Ho passato gli ultimi giorni a cercare dopo il lavoro l'anello perfetto." -mi spiega e io emetto dei gridoli felici, che lo portano a ridere-

"Oddio, che bello!" -esclamo al settimo cielo- "Quindi non hai un'altra? Non le stai facendo le corna dopo il lavoro?" -gli domando per esserne sicura al cento per cento, anche se so molto bene che non sia così-

"Certo che no! Olivia è la donna che voglio al mio fianco per il resto dei miei giorni." -mi risponde e io sorrido contenta- "Cerca di tranquillizzarla. Lo so che pensa che io abbia un'altra. In questo breve periodo sono stato un po' distante con lei, perché mi conosco e se lei inizierà a riempirmi di domande, io poi sputerò il rospo e non voglio rovinarle la sorpresa." -mi dice e io annuisco-

"Tranquillo, ci penso io." -gli sorrido e lui mi sorride pure-

"Un'altra cosa: posso chiederti un favore?" -mi domanda e io annuisco-

"Certo." -gli rispondo con il sorriso-

"Puoi aiutarmi con l'organizzazione della festa? Voglio organizzarla per sabato prossimo. Deve essere tutto perfetto e ci devono essere tutti, parenti e amici. Voglio chiederle la mano con le persone più care a noi, presenti." -mi spiega lui e io, sorridendo, annuisco-

"Senti, me ne occupo io, ok? Tu pensa solo a farmi la lista degli invitati e a prepararti un bel discorso." -gli dico e lui annuisce-

"Ok, perfetto. Grazie, Stacie." -mi sorride, abbracciandomi e io lo stringo a me-

"Figurati." -esclamo con il sorriso. L'organizzazione della loro festa mi farà svagare e non mi farà pensare a tutto quello che mi è successo in questo ultimo periodo. 
Ho già in mente un sacco di idee per l'allestimento della festa e ho già il posto perfetto dove si svolgerà!-

"Tutto bene con Theo? Che voleva?" -mi domanda Olivia, appena il suo ragazzo esce dal locale-

"Tutto bene." -le rispondo e poco dopo le sorrido-

"Che voleva? Non dirmi che ti ha confidato che ha un'altra?" -mi domanda allarmata e io le tiro un colpetto sulla nuca- "Ahio!" -si lamenta lei dolorante-

"Ma che dici? Secondo te sarebbe uscito vivo dal locale se mi avesse fatto una confidenza simile?" -le domando, guardandola negli occhi-

"Sì, hai ragione! L'avresti ucciso." -esclama lei convinta e io annuisco- "Allora che voleva? Perché voleva parlare con te privatamente? Non sarai tu la sua amante?" -mi domanda serissima in volto e io le tiro un altro colpetto in testa, ma questa volta più forte del primo- "Ahio, che male!" -si lamente lei-

"La smetti di dire sciocchezze?" -le domando sconcertata e lei sospira- "È una cosa privata, Olivia, non posso dirti niente, mi spiace. Ma puoi stare tranquilla, perché non è niente di preoccupante." -le dico e lei sbuffa-

"Sei la mia migliore amica e non mi dici che cavolo voleva da te il mio uomo?" -mi domanda sconcertata e io alzo gli occhi al cielo-

"Olivia ti prego, fidati di me. Ti fidi?" -le domando, guardandola dritto negli occhi- "Se fosse una cosa grave non te la nasconderei." -le dico sincera-

"Sì, lo so. Allora posso stare tranquilla?" -mi domanda e io annuisco, sorridendo- "Ok, mi fido di te." -esclama sorridendo e io l'abbraccio. Non sarà facile tenerle nascosto tutto questo. Olivia è la ragazza più curiosa che conosco e a volte può essere snervante con questo suo lato del carattere.
Ma di una cosa sono certa: da me, non saprà proprio niente!!-

...POV STEVEN...

"Papà possiamo mangiare la pizza?" -mi domanda Jaxon, mentre entriamo nel mio appartamento-

"Certo che possiamo." -gli rispondo, accarezzandogli la testa e lui sorride tutto contento. Jaxon questa sera rimarrà a dormire da me. Ha insistito tanto con Stacie e lei ha acconsentito.
Passeremo una bella serata tra padre e figlio!-

"Posso assaggiarla?" -mi domanda mio figlio, indicandomi la bottiglia di birra-

"No, che non puoi! I bambini non possono bere alcolici." -gli rispondo e lui mette su il broncio, mordendo la sua fetta di pizza alla margherita, nel momento stesso che Meredith rientra in casa-

"È arrivata la strega!" -sussurra Jaxon-

"Stai buono e finisci di mangiare." -gli dico e lui annuisce- "Meredith dove sei stata?" -le domando, sentendo i suoi passi venire verso la cucina-

"Che ti importa? Tanto ti interessa di più quella maleducata e sciatta della tua ex." -mi risponde lei, acidamente-

"Non dire cose brutte sulla mia mamma." -la fulmina Jaxon e lei gli ricambia lo sguardo-

"Pensi che non l'abbia capito? Quella è una ruba-fidanzati. Ti vuole portare via da me." -esclama lei, riempiendosi un bicchiere con dell'acqua-

"Ma che dici? Stacie non è come la stai dipingendo." -le rispondo, guardandola male-

"E tu invece? Come sei? Ti preoccupi più per lei, che per me. Preferisci correrle dietro, come hai fatto questa mattina." -esclama serissima-

"Possiamo parlarne di là? Non mi va che Jaxon assista a questa discussione." -esclamo, alzandomi da tavola- "Finisci di mangiare, io torno subito." -dico a mio figlio e lui annuisce, mentre prendo per il polso Meredith, trascinandola in soggiorno-

"Lasciami, so camminare da sola!" -sbotta, togliendo di malo modo il suo polso dalla mia stretta-

"Hai esagerato questa mattina. Non dovevi dirle quelle cose." -le dico serissimo, osservandola. Per colpa sua Stacie è stata male.-

"La verità le fa male? Poco mi importa, ma deve capire che noi siamo felici, che noi presto avremo un bambino e che lei e nessun altro, ti porterà via da me. Per non rinunciare a te ti posso assicurare che sono capace di qualunque cosa." -esclama, fissandomi negli occhi-

"Nessuno mi vuole portare via da te e quello che stai dicendo non mi piace, Meredith. Da quando sei così?" -le domando, osservandola-

"Da quando la tua ex ti vuole portare via da me. Credi che io sia stupida? Lo so che non ti ha mai dimenticato, basta guardare nel modo in cui ti guarda." -mi risponde- "Tu sei mio. Mio e di nessun'altra. E credimi, farei davvero qualsiasi cosa per non perderti." -mi sorride e poco dopo mi bacia a fior di labbra. Quello che dice non mi piace. Farebbe qualsiasi cosa per non perdermi? E cosa? Questo mi preoccupa!-

...POV STACIE...

Questa sera sono a casa da sola e ne ho approfittato per mettermi già a lavoro. 
Ho già chiamato il Restaurant Castle per poter prenotare tutto il locale per il prossimo sabato sera e per fortuna il proprietario ha acconsentito.
Il posto è perfetto e ha un giardino spettacolare, l'ideale per una festa come questa.
Sto scrivendo una lista su quello che mi occorrerà per poter addobbare tutto il locale, quando all'improvviso qualcuno suona alla mia porta, facendomi sobbalzare per la paura..

"Maledizione, che spavento!" -esclamo e subito dopo mi alzo dal divano, guardando l'ora sull'orologio appeso al muro, che segna le nove di sera. Chi diavolo è a quest'ora? Steven? Sarà successo qualcosa a Jaxon?- "Luke!" -esclamo sorpresa di vedere lui alla mia porta e lui mi sorride, mostrandomi tra le sue mani un dvd e una vaschetta di gelato al limone-

"Film e gelato, ti va?" -mi domanda sorridendo-

"Entra." -gli sorrido, scansandomi. Non mi aspettavo lui, ad essere sinceri. Credevo che fosse Steven, non lui, ma tanto meglio!- "Prendo due cucchiai." -gli dico, raggiungendo la cucina-

"Questa mattina ho visto che non stavi bene, così sono passato per rallegrarti un po'." -esclama e io sorrido, afferrando due cucchiai dal cassetto-

"Carino da parte tua." -gli dico, raggiungendolo di nuovo in soggiorno e lui mi osserva, con quel sorriso che non gli si spegne mai- "Siediti." -gli sorrido, indicandogli il divano-

"Come stai?" -mi domanda, accomodandosi e io faccio lo stesso, mi metto seduta accanto a lui-

"Beh sto bene. Un mio amico mi ha chiesto di organizzargli la sua festa di fidanzamento e io ho accettato, così almeno mi tengo impegnata e non penso a nulla." -gli rispondo, passandogli un cucchiaio e lui sorride annuendo, afferrandolo- "Gli chiedo di invitarti, sei mio amico e anche di Olivia, sono sicura che a lei non dispiacerebbe." -esclamo sorridendo-

"Volentieri." -mi risponde, sorridendo e io glielo ricambio subito- 

"Ah, acqua in bocca con Olivia! Lei non deve saperne nulla." -gli dico, osservandolo-

"Sarò una tomba!" -mi risponde, sorridendo- "Jaxon? Dorme di già?" -mi domanda, osservandomi-

"Oggi sei fortunato, nessuna insalata ti finirà addosso." -esclamo divertita e lui ride- "Dorme dal padre, quindi non c'è." -gli rispondo sorridendo-

"Sola soletta." -sorride, guardandomi negli occhi-

"Beh, non proprio sola soletta. Ci sei tu!" -esclamo, ricambiando il suo sguardo e lui continua a sorridere, fin quando la sua mano non arriva sul mio viso, lasciandomi una dolce carezza e poco dopo si avvicina lentamente alle mie labbra, ma..- "Che film hai portato?" -gli domando, abbassando lo sguardo sulle mie gambe e lui rimane immobile, vicinissimo alla mia testa-

"Un film comico, così da farti ridere." -mi risponde e io ritorno a guardarlo negli occhi, e anche se mi sorride, il suo sguardo dice tutto. È ferito dal mio rifiuto!-

"Luke non voglio darti false speranze. Al momento, l'unico uomo che voglio nella mia vita è mio figlio." -gli dico e lui mi sorride-

"Sì, lo capisco." -esclama dolcemente, lasciandomi una tenera carezza sul viso. Non voglio uscire con nessuno al momento. Ho da poco preso una grande delusione d'amore. Credevo che sarei stata finalmente felice di nuovo con Steve, invece tutto si è distrutto. È andato tutto in frantumi.- "Mi dispiace. Non dovevo provare a baciarti, è solo che tu mi piaci da impazzire e non sono riuscito a trattenermi." -mi dice, guardandomi dritto negli occhi e io gli faccio un piccolo sorriso-

"Anche tu mi piaci." -gli sorrido e non mento. Lui è un uomo davvero fantastico! È l'uomo che ogni donna vorrebbe al proprio fianco. Dolce, simpantico, comprensivo. È l'ideale, peccato che io ho nella testa, ma soprattutto nel cuore, il padre del mio bambino.-

"Vuoi che me ne vada?" -mi domanda, osservandomi e io scuoto la testa-

"No, e il film?" -gli domando sorridendo e lui sorride pure-

"Lo metto subito allora!" -esclama, alzandosi dal divano e sotto il mio sguardo raggiunge il lettore dvd, riposto sul mobiletto sotto al televisore di quaranta pollici, mentre io lo osservo, ingozzandomi di gelato- 

"Se ci fosse Jaxon ti ammazzerebbe! È suo il dvd e dice che lo può toccare solo lui." -gli dico divertita-

"Non dirgli che l'ho toccato allora, sarà un nostro piccolo segreto." -esclama lui, divertito quanto me, mentre mi raggiunge di nuovo sul divano-

"Non temere per la tua vita, non gli dirò nulla!" -esclamo e poco dopo scoppiamo a ridere entrambi. Con Luke non ci si annoia mai.
È simpatico, è divertente e con lui si ride spesso e volentieri. Ed è proprio quello di cui ho bisogno al momento.
Ho bisogno di ridere, di svagarmi, di non pensare a nulla, di staccare un po' la spina dalla vita giornaliera. E Luke è la persona indicata per poter fare tutto questo!- "Mh, Luke perché mi sembra di fluttuare?" -gli domando, con voce impastata dal sonno e lo sento ridacchiare-

"Non stai fluttuando, sei soltanto tra le mie braccia. Ti sei addormentata guardando il film e adesso ti sto portando a letto." -mi risponde, mentre cammina verso la mia camera, con me tra le sue braccia-

"Mi devo preoccupare? In che senso mi stai portando a letto?" -gli domando, ma non riesco ad aprire gli occhi per poterlo guardare, così attendo la sua risposta, rimanendo appisolata sulla sua spalla-

"Ti sembro un violentatore seriale?" -mi domanda ridendo e a me spunta un sorriso divertito-

"No, tu sei buono come il pane!" -sussurro, accocolandomi meglio sulla sua spalla, ma dopo nemmeno un secondo sento, sotto il mio sedere, la morbidezza del mio materasso e poco dopo mi ritrovo sdraiata- "Mi dispiace di essermi addormentata." -gli dico, aprendo lentamente gli occhi e nella penombra della stanza noto il suo sorriso-

"Non preoccuparti, mi è piaciuto averti accoccolata contro il mio petto." -esclama lui, lasciandomi una carezza sul viso e io sorrido, chiudendo di nuovo gli occhi- "Ci vediamo domani. Buonanotte, Stacie." -sussurra lui e poco dopo sento le sue labbra premere sulla mia fronte e questo suo gesto mi porta a sorridere-

"Buonanotte." -sussurro rannicchiandomi, sentendo la calda coperta adagiarsi dolcemente sul mio corpo e poco dopo sento i suoi passi allontanarsi. Mi dispiace di aver rovinato questa serata. Lui è venuto fin qui, per farmi svagare e io che faccio? Mi addormento. Sono davvero un disastro!-

All'improvviso mi sveglio di colpo, dato che qualcuno bussa alla porta e sembra che non voglia smettere, dato che continua a colpirla ripetutamente..

"Maledizione, chi è che bussa in questo modo?" -sbotto, alzandomi dal letto. Chi è l'idiota alla porta? Possibile che sia Luke? No, non credo. Non ce lo vedo a bussare in questo modo..-

...POV STEVEN...

"Meredith, Jaxon dorme qui stanotte." -la informo, aiutando mio figlio ad indossare il pigiama-

"Fantastico!" -esclama lei, sarcasticamente e io la fulmino- "Non lo voglio nel letto con noi." -mi dice seria-

"Va bene, allora vorrà dire che dormiremo sul divano." -le rispondo, alzando le spalle-

"Perfetto! Buonanotte." -mi sorride e poco dopo mi stampa un bacio sulle labbra- "Sogni d'oro piccolo mostro." -sorride falsamente a mio figlio e lui le fa la linguaccia-

"Meredith!" -la rimprovero, seguendola con lo sguardo andare verso la nostra camera da letto-

"Ah, amore mio, c'è la spazzatura da buttare." -mi informa e poco dopo si chiude in camera nostra-

"Mi aiuti a fare il letto?" -domando a mio figlio, iniziando a togliere i cuscini del divano, per poter aprire il letto-

"Va bene." -mi risponde lui, togliendo con difficoltà un cuscino e io ridacchio. È più grande di lui quel cuscino!- "Domani non c'è l'asilo, che bello!" -esclama al settimo cielo, mentre si infila sotto le coperte-

"E domani io non lavoro." -esclamo, rimboccandogli le corperte-

"Domani facciamo qualcosa insieme, papà?" -mi domanda, osservandomi e io gli sorriso-

"Va bene, domani ci pensiamo, adesso si dorme." -gli dico, accarezzandogli i capelli e lui sorride- "Vado a buttare la spazzatura, tu rimani a letto e non fare dispetti a Meredith." -lo ammonisco e lui annuisce-

"Promesso!" -esclama e io, dopo avergli lasciato una carezza sul viso, raggiungo la cucina per poter recuperare la spazzatura. Domani non si lavora e ho intenzione di passare tutto il giorno con mio figlio. Trascorreremo una bella giornata tra padre e figlio. Magari potrei portarlo al parco dei divertimenti, non sarebbe male!-

Appena rientro nella palazzina, dopo aver buttato la spazzatura, i miei occhi si posano su Luke appena uscito dall'ascensore e ci fissiamo dritto negli occhi, mentre lui raggiunge l'uscita e io l'ascensore.
Che cazzo significa? Che cazzo ci fa, lui, qui? Non dirmi che Stacie si sta vedendo ancora con quel coglione?! No, non può essere!

Furioso per quello che ho appena scoperto, busso ripetutamente alla porta di Stacie e i colpi sono così forti che potrei svegliare l'intero vicinato, ma poco mi importa. Stacie non può uscire con lui. Non può frequentarsi ancora con quel damerino dei miei stivali!!

"Ma ti sembra il modo di bussare?" -sbotta Stacie, appena apre la porta e io la fisso, con il fiato davvero accelerato- "È successo qualcosa a Jaxon?" -mi domanda, incrociando le braccia sotto al suo seno e io non riesco a togliere gli occhi dai suoi capelli spettinati. Che cazzo hanno fatto? Non saranno finiti a letto insieme?-

"Che cazzo ci faceva qui, quel coglione di Luke? Mh? Che cazzo significa? Non sarete finiti a letto insieme? Non ci posso credere, Stacie! Non puoi frequentarti di nuovo con quello, non puoi uscire ancora con lui. Non puoi farmi questo, Stacie!" -quasi urlo e sono davvero fuori di me. Non riesco a sopportare tutto questo. Non voglio che, la donna che amo con tutto me stesso, esca con un altro!-

"Non urlare, Steven! Sveglierai tutti!" -mi rimprovera lei, serissima in volto-

"Non puoi uscire con lui." -le ripeto, cercando di calmarmi-

"E chi sei, tu, per impedirmi di uscire con qualcuno?" -mi domanda, fissandomi dritto negli occhi- "Steven, me l'hai promesso questa mattina." -esclama con occhi lucidi-

"Io non ti ho promesso proprio niente, ho solo acconsentito al fatto di uscire dalla tua vita, di lasciarti in pace, ma non ti ho promesso che l'avrei fatto e tanto meno ti ho detto che ci sarei riuscito." -le dico, fissandola dritto negli occhi e lei abbassa lo sguardo- "Cazzo Stacie, ma non capisci che non ci riesco?" -le domando, prendendole il viso tra le mani e la costringo a guardarmi negli occhi- "Non riesco, non voglio e non posso rinunciare a noi." -le dico, fissando quegli occhi verdi che mi fanno battere forte il cuore, che mi fanno sentire suo, che mi fanno sentire speciale-

"Non c'è nessun noi, Steven. Da molto tempo." -sussurra lei con le lacrime agli occhi-

"Ti amo cazzo, non voglio rinunciare a te, alla nostra famiglia. Non riesco ad esserti indifferente, lo capisci? Sento la necessità di averti sempre vicina e trovo assurda questa cosa di rinunciare a noi!" -esclamo, guardandola negli occhi-

"Ti prego, va via." -mi supplica con le lacrime agli occhi- 

"Non voglio andare via, non di nuovo." -quasi sussurro, fissandola dritto negli occhi-

"Non ce la faccio." -sussurra, abbassando lo sguardo a terra-

"Ti amo." -quasi sussurro, avvicinandomi a lei, ma lei inizia a chiudere la porta-

"Dai un bacio da parte mia a Jaxon!" -mi chiede e poco dopo mi chiude la porta in faccia-

"Maledizione!" -sbotto in un sussurro e poco dopo raggiungo il mio appartamento. Non voglio rinunciare a lei, a noi. Cazzo, voglio stare con la donna della mia vita, perché non lo capisce?
Capisco che non ce la faccia, che questo bambino che sta per arrivare la blocca a concludere una qualsiasi cosa con me, ma io la amo e lei ama me, non dovremmo rinunciare a noi. Non dovremmo farlo!-
 
Spazio autrice:

Buongiorno mie care ^_^

Eccomi tornata con un nuovo capitolo : )
Allora cosa abbiamo qui? Una Stacie che chiede a Steven di uscire dalla sua vita, ma lui non ci riesce. Poi abbiamo Meredith che fa la stronza, Theo che vuole chiedere alla sua Olivia di sposarlo e Luke che va da Stacie per tirarle su il morale.
Come vi sembra questo capitolo? Fatemi sapere le vostre opinioni lasciandomi qualche recensione ^^


Vi mando un grande bacio.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Allo zoo! ***




Capitolo trenta) Allo zoo!

...POV STEVEN...

"Sveglia papà! Papà svegliaaa!" -urla mio figlio, saltellando sul letto-

"Mh, Jaxon!" -quasi sussurro con voce impastata dal sonno e appena i miei occhi si aprono leggermente, si posano su di lui, che con un enorme sorriso continua a saltare- "Mi stai facendo venire il mal di mare, sta fermo!" -esclamo, afferrandogli una caviglia e un secondo dopo tiro verso di me il suo piccolo piede cicciotto, facendolo finire di schiena sul materasso e lui ride- "Ti sembra il modo di svegliare il tuo papà?" -gli domando divertito, iniziando a fargli il solletico e lui inizia a ridere come un pazzo, agitandosi di qua e di là. Soffre il solletico come la sua mamma. E ancora ricordo, quel giorno al parco di sette anni fa, le risate di Stacie mentre le facevo il solletico e il suo bacio sulle mie labbra, dato così all'improvviso. 
Quello è stato il nostro primo bacio.
Quello è stato l'inizio di tutto!-

"Ma cos'è tutto questo trambusto?" -domanda Meredith acidamente, raggiungendoci in soggiorno mezza assonnata e sia io che Jaxon ci voltiamo a guardarla-

"Buongiorno." -le sorrido, mentre Jaxon, ridendo, mi salta sulla schiena, portando a ridere anche me-

"Sarà un buongiorno per voi! Stavo dormendo, Steven!" -sbotta lei, ritornando in camera da letto e io alzo gli occhi al cielo-

"È una strega, papà! Perché non la lasci? La mamma ti sta aspettando!" -esclama lui tutto entusiasta e io sorrido, alzandomi dal letto con lui ancora sulla mia schiena-

"E tu che ne sai se la mamma mi sta aspettando o meno?" -gli domando, incamminandomi verso la cucina-

"Lo so perché lei ti ama e vorrebbe tornare con te. Come lo vuoi tu!" -mi risponde lui, tirandomi le guance e io sorrido. Mio figlio è davvero intelligente e sveglio. Ha capito perfettamente come stanno le cose, ma al momento tra me e la sua mamma non potrà esserci nulla. Purtroppo!-

"Che cosa vuoi per colazione?" -gli domando, facendolo sedere a tavola-

"Latte e cereali." -mi risponde lui, afferrando fogli e pennarelli dal tavolo e subito inizia a disegnare-

"Campione di papà, come vuoi trascorrere la giornata? Che vuoi fare?" -gli domando, preparando la sua colazione-

"Voglio andare allo zoo!" -mi risponde entusiasta e io sorrido, raggiungendolo a tavola con la sua tazza di latte in mano-

"Allo zoo?" -gli domando, posandola sul tavolo-

"Sì, voglio andare a vedere le scimmie che ho disegnato." -mi risponde, mostrandomi il suo disegno e io sorrido, posando sul tavolo i cereali. Ha disegnato delle adoribili e simpatiche scimmiette.-

"Va bene, allora è deciso: andremo allo zoo!" -confermo, mettendomi seduto accanto a lui-

"SIII!" -urla lui contento e io ridacchio-

"Digli di non urlare o mi farà venire il mal di testa." -mi chiede Meredith, entrando in cucina e Jaxon si volta subito a farle la linguaccia-

"Vuoi unirti a noi? Andremo allo zoo, oggi." -le dico, osservandola e lei alza un sopracciglio-

"Ma ti pare che io vada allo zoo? Quel posto sarà puzzolente con tutti quegli animali." -si lamenta lei e io alzo gli occhi al cielo-

"Vorrei tanto che tu venissi." -esclama Jaxon e sia io che Meredith siamo sorpresi. Mio figlio vuole Meredith con noi? Sotto ci sarà qualcosa, sicuro!-

"Ma davvero?" -gli domanda lei scioccata e lui sorride annuendo-

"Certo! Così ti darò in pasto ai leoni!" -le risponde lui e io non resisto e scoppio a ridere-

"Steven!!" -mi richiama la mia fidanzata a gran voce e io cerco di trattenere le risate-

"Scusami, ma mio figlio ha un gran senso dell'umorismo." -esclamo divertito e lei mi fulmina-

"Me ne torno in camera. Ne ho già abbastanza di quel demonio!" -sbotta lei, uscendo furente dalla cucina-

"È così velenosa che nemmeno i serperti la vorrebbero con loro." -esclama mio figlio e io ridacchio. Jaxon è molto simile alla madre caratterialmente. 
È una forza della natura!-

"Sei sicura di non voler venire con noi?" -domando a Meredith, mentre mi infilo un paio di jeans blu-

"Ti ho già detto di no! Quel bambino mi darebbe davvero in pasto ai leoni." -esclama lei e io sorrido divertito-

"Maddai, ma smettila!" -l'ammonisco, infilandomi un maglioncino bianco-

"Quel bambino mi odia!" -mi fa notare lei osservandomi, mentre mi infilo un giacchetto di lana-

"E tu non fai nulla per conquistarlo, per farti piacere da lui." -le faccio notare io, a mia volta-

"Ma non c'è nulla che io possa fare! Quel bambino crede che ti abbia portato via dalla madre. Chissà cosa gli dice quella donna maleducata!" -esclama lei e io la osservo, raggiungendo il letto-

"Stacie non è quel tipo di persona." -difendo la madre di mio figlio e lei mi fulmina-

"Senti non mi piace che la difendi con me." -mi confessa e io sospiro, mettendomi seduto ai piedi del letto-

"Quello che dici e pensi su Stacie, non sta ne in cielo ne in terra. Stacie non è una ruba-fidanzati, non sta facendo nulla per dividerci. Stacie non parla male di te a nostro figlio per farti odiare da lui, ma sei tu che ti fai odiare da tutti, con il tuo comportamento e carattere." -le dico, infilandomi ai piedi un paio di stivaletti neri in pelle. Ed è esattamente quello che penso. Stacie ha rinunciato a noi, per Meredith. Quindi che non si venga a dire che è una ruba-fidanzati, perché se lo fosse non avrebbe rinunciato a noi. E per quanto riguarda mio figlio, beh è lei che si fa odiare, non è di certo Stacie che parla male di lei.
Stacie è la donna più fantastica che io conosca, non farebbe del male a nessuno!- "Jaxon andiamo." -richiamo mio figlio, raggiungendolo in soggiorno-

"Prima dobbiamo andare a casa." -mi dice lui, raggiungendomi di corsa-

"Lo so, dobbiamo vestirci." -gli dico, indossando il mio giubbotto nero, con un grande cappello sulle spalle-

"E dobbiamo anche chiedere alla mamma di venire con noi!" -aggiunge lui, uscendo di corsa dal mio appartamento-

"Non correre Jaxon! E poi non credo che la mamma voglia venire." -gli dico, seguendolo verso il loro appartamento e solo al pensiero di rivedere Stacie, il mio cuore martella nel petto!-

"Invece verrà." -esclama lui convinto e quasi inciampa sui suoi stessi piedi, ma io, velocemente, lo afferro dal braccio per evitare che cada a terra. Io sono sicuro del contrario, invece. 
Stacie non vuole vedermi.
Stacie preferisce passare meno tempo possibile con me.
Stacie mi vuole fuori dalla sua vita.-

...POV STACIE...

Sono in cucina a prepararmi un caffè e non faccio altro che pensare a ieri sera. Precisamente alla scenata di gelosia di Steven.
Lo so che non dovrei pensarci, che non dovrei pensare a lui, ma ogni volta che lo vedo così tanto geloso di me, il mio cuore batte sempre più forte.
Come posso dimenticarmi di lui, se lo amo così tanto?
Come posso dimenticarmi di lui, se è il padre di mio figlio?
Come posso dimenticarmi di lui, se vive al fianco del mio appartamento?
Come posso dimenticarmi di lui, se lavoriamo nello stesso locale?
Come posso dimenticarmi di lui, se lo vedo ogni santo giorno?
Tutto questo mi farà uscire di testa, lo so. Tutto questo mi farà impazzire!

"Perfetto, a sabato prossimo. Ciao!" -saluto e attacco la chiamata. È da quando mi sono svegliata che non faccio altro che fare chiamate.
Ho chiesto a Theo, tramite messaggio, di inviarmi la lista degli invitati e i loro numeri. Più mi tengo impegnata, più non penso all'impensabile!- 
Sorseggio un po' di caffè, quando all'improvviso sento qualcuno bussare al portone d'ingresso..

"Mammina!" -sento richiamarmi dal mio bambino, mentre continua a bussare-

"Arrivo, piccolo mio!" -gli rispondo, uscendo velocemente dalla cucina e quasi mi ammazzo, inciampando su un giocattolo- "Maledetta macchinina!" -sbotto, fulminando quel giochino a terra e sbuffando, raggiungo l'ingresso- "Ehi." -lo saluto, appena apro la porta e i miei occhi si incatenano subito a quelli di Steven-

"Mi sei mancata, mammina." -esclama lui, abbracciandomi le gambe e io sorrido, abbassando lo sguardo sul mio bambino, mentre gli accarezzo i capelli-

"Anche tu, piccolo." -gli dico dolcemente e lui poggia il suo piccolo mento in mezzo alle mie ginnocchia, proiettando i suoi occhietti meravigliosi nei miei- "Ti sei divertito?" -gli domando, prendendolo in braccio e lui annuisce con un enorme sorriso- 

"Mammina, papà mi porta allo zoo." -mi informa entusiasta e io sorrido-

"Davvero? Che bello!" -esclamo, mettendolo a terra-

"Vieni papà, entra!" -lo richiama lui, prendendolo per mano e con tutta la forza che ha in corpo lo tira dentro casa, mentre io sospiro, chiudendo il portone- 

"Andiamo a vedere le scimmie che ha disegnato!" -esclama Steve e il mio bambino mi mostra il suo disegno e io, sorridendo, lo prendo tra le mani-

"Che belle scimmiette." -mi complimento e lui sorride- 

"Mamma, vieni anche tu a vedere le scimmie?" -mi domanda il mio bambino e io guardo dritto negli occhi Steve-

"Piccolo, la mamma ha delle cose da fare." -gli rispondo. Non mi va di passare una giornata allo zoo con Steven. Più gli sto alla larga, meglio è per me!-

"Per favore, mammina!" -inizia a pregarmi mio figlio e io guardo negli occhi Steve, in cerca del suo aiuto-

"Campione, la mamma è impegnata, te l'ha detto." -gli dice e nostro figlio inizia a piangere- "Dai su, non piangere!" -cerca di tranquillizzarlo, accarezzandogli la testa-

"Io voglio che la mamma viene con noi!" -esclama lui tra le lacrime e io, sospirando, mi abbasso alla sua altezza-

"Jaxon, non piangere. Gli ometti non lo fanno." -gli dico e lui piange senza sosta. Cavolo, perché deve fare così? Non mi va di stare per troppo tempo con Steven!-

"Dai, perché non vieni con noi?" -mi domanda Steven in un sussurro e io mi volto a fulminarlo-

"Lo sai il perché non vengo!" -sbotto, pure io in un sussurro-

"Fallo per nostro figlio." -sussurra, facendomi l'occhiolino e io lo fulmino di nuovo. Lo detesto quando fa così! Lo sa perfettamente il perché non voglio andarci e lui che fa? Mi mette alle strette! Lo detesto!-

"Va bene, vengo allo zoo con voi!" -mi arrendo alla fine e mio figlio smette subito di piangere, facendo spazio ad un enorme sorriso- "Vado a prepararmi!" -sospirando, mi avvio alla mia camera da letto. Che cavolo! 
Il mondo sembra avercela con me..
Più voglio evitarlo, più me lo ritrovo tra i piedi.
Per non parlare del fatto che Steven non prova nemmeno a starmi lontano. 
Gli ho chiesto di uscire fuori dalla mia vita e lui che fa? Prova a convincermi ad unirmi a loro!
È odioso quando fa così ed è un egoista!!-

"Mammina non farti troppo bella o papà perderà la testa!" -urla il mio bambino dalla sua cameretta-

"Ma cosa dici?" -gli domanda sconcertato Steve e a me scappa da ridacchiare, mentre mi sistemo dentro ai miei pantaloni bianchi a zampa di elefante e a vita alta, il mio maglioncino color rosa antico-

"La verità! Lo vedo come guardi la mia mamma. Tu perdi la testa per lei ogni volta che i tuoi occhi si posano sulla mia bellissima mamma!" -gli risponde Jaxon e io sorrido, mettendomi seduta ai piedi del mio letto-

"Ma come parli? Ma quanti anni hai? Sei sicuro di averne solo cinque?" -gli domanda lui e io ridacchio, infilando ai miei piedi un paio di scarpe con tacco alto, dello stesso colore del maglioncino-

"Non ne ho cinque infatti, ma cinque e mezzo." -lo corregge nostro figlio. Steven ha ragione. Nostro figlio, per come parla, sembra molto più grande della sua età. 
È un piccolo grande uomo!-

Mi passo sulle labbra un rossetto rosato e poco dopo passo ai capelli, che ho deciso di lasciare sciolti e ondulati sulle spalle. Per quanto riguarda gli occhi, li ho incorniciati soltanto da tanto mascara.

"Eccomi!" -esclamo, raggiungendoli in soggiorno e subito lo sguardo di Steven si incanta su di me. E ogni volta è la stessa storia. Mi imbarazza. Mi fa battere forte il cuore. E solo lui, solo il suo sguardo riesce a farmi questo effetto!-

"Hai visto? Hai perso così tanto la testa per la mamma che ti sei imbambolato!" -esclama nostro figlio-

"Oh, ma smettila!" -lo ammonisce Steven, abbassando lo sguardo su di lui e io sorrido, abbassando lo sguardo. E devo ammetterlo: anche io potrei imbambolarmi come una sciocca se lo guarderei per troppo tempo!-

"Guarda mamma, ci sono gli elefanti!" -urla il mio bambino, correndo verso la gambia di questi giganteschi animali e io sorrido, osservadolo-

"Piccolo, non correre o ti farai male!" -gli dico, ma lui non mi ascolta, continua a correre verso quegli elefanti-

"Comunque non ti ho ancora detto che sei bellissima." -sussurra Steven al mio orecchio, facendomi perdere un milione di battiti, mentre mi volto a guardarlo negli occhi e lui mi sorride, facendomi l'occhiolino-

"Perché fai così?" -gli domando, fermandoci a pochi passi da Jaxon che continua ad ammirare a bocca aperta gli elefanti-

"Così come?" -mi domanda, ricambiando il mio sguardo-

"Non fingere di non capire." -sbotto, voltandomi a guardare gli elefanti-

"Papà è vero che gli elefanti hanno paura dei topi?" -gli domanda nostro figlio, prima che lui possa aprire bocca-

"No, non credo. Sarà solo una leggenda." -gli risponde, voltandosi a guardarlo-

"Infatti sarebbe sciocco! Insomma, sono così grandi e grossi, non possono aver paura di un piccolo topolino." -esclama lui, voltandosi a guardare quegli elefanti- "Basta, mi sono stancato di guardarli, non fanno nulla di divertente." -dice lui, raggiungendoci- "Andiamo a guardare le scimmie." -esclama, afferrando sia la mia mano sinistra che la mano destra del suo papà e subito le avvicina, e Steven non perde tempo a stringerla nella sua e nostro figlio, sorridendo tutto contento, inizia a camminare davanti a noi, mentre io cerco di togliere la mano da quella di Steven, ma lui non me lo permette-

"Steven.." -lo richiamo contrariata, voltandomi a guardarlo e lui mi sorride-

"Lo so che vuoi che sparisca dalla tua vita e so anche che non dovevo provare a convincerti ad unirti a noi, ma ti prego lascia che ti tenga per mano." -quasi mi supplica, guardandomi dritto negli occhi, facendomi battere forte il cuore- "Non roviniamo questa giornata. Ci siamo solo io e te, insieme a nostro figlio. Siamo solo noi tre e nessun altro. Non pensare a niente, pensa solo a noi, alla nostra famiglia e godiamoci questa giornata all'insegna del divertimento." -mi dice e io mi perdo a guardare quegli occhi color cioccolato che mi fanno a dir poco impazzire. E io non dico nulla, lascio solo che mi stringa la mano come se fossimo una coppia. Come se stessimo di nuovo insieme, perché la verità è che voglio godermi anche io questa giornata, anche se poi, quando ognuno tornerà a casa propria, tutto tornerà come prima!-

...POV STEVEN...

Lo so che lei vorrebbe vedermi lontano anni luce, ma proprio non ce la faccio a starle lontano.
Proprio non ce la faccio a rinunciare a lei, a noi.
Ci provo ad accontentarla, ad uscire dalla sua vita, ma è più forte di me. Non ce la faccio!

"È stato pazzesco vedere tutti quegli animali! I leoni sono più grandi dei cani e mettono paura, vero papà? E le scimmie? Sono dispettose e si arrampicano dappertutto con facilità, come ci riesce Spiderman. E i gorilla? Ve li ricordate? Sono grossi, muscolosi e forti come te, papà!" -parla nostro figlio, dopo una lunga giornata passata allo zoo e ora stiamo raggiungendo i nostri appartamenti-

"Mi fa piacere che tu sia divertito." -esclamo, accarezzandogli la testa. Non ha fatto altro che ammirare ogni animale in gambia. Aveva sempre un commento da fare per ognuno di loro. E poi è stata una bella giornata anche perché, al mio fianco, c'era Stacie.
Siamo stati bene e dal suo sorriso, dal suo sguardo ho capito, ho percepito, che stesse bene. Che non stesse pensando a nulla e con nulla intendo la gravidanza.
Sembravamo una coppietta come tante altre, invece siamo così lontani da questo!-

"Papà, rimani a cena da noi?" -mi domanda mio figlio e io mi volto a guardare Stacie-

"Jaxon, papà ha una fidanzata incinta a casa che l'aspetta." -gli dice lei ed ecco che ritorna lo sguardo di questa mattina. Quello sguardo triste. Quello sguardo pieno di sofferenza. Quello sguardo che non mi piace vedere nei suoi meravigliosi occhi verdi.-

"Ti prego mammina!" -quasi la prega lui, tirandole la manica del maglioncino-

"Jaxon!" -lo rimprovera lei con lo sguardo- "Puoi andare tu da papà, se vuoi cenare con lui." -gli dice, guardandolo negli occhi-

"No, perché c'è la strega!" -le risponde lui e lei sospira pesantemente, rivolgendomi uno sguardo, come per chiedermi aiuto-

"Possiamo andare a mangiare qualcosa fuori, che ne dici? Ti porto al McDonal's." -dico questo a mio figlio e lui scuote la testa-

"No, perché voglio che mangiamo tutti e tre insieme." -esclama lui, osservandoci- "Per favore mammina." -la prega lui, guardandola negli occhi-

"... Ok, va bene, può cenare da noi!" -si arrende Stacie, avviandosi alla porta del suo appartamento sbuffando e io sorrido-

"Siii, che bello!" -urla Jaxon contento, trascinandomi con sé dalla mano-

"Non tirare." -ridacchio, andandogli dietro, ricevendo addosso lo sguardo fulmineo di Stacie. Lo so che vorrebbe che me ne andassi, lo capisco dallo sguardo, ma ad essere sinceri sono contento quanto mio figlio di rimanere a cena da lei. Di cenare insieme alla mia famiglia!-

"Papà, perché non vai dalla mamma a preparare la cena insieme a lei?" -sussurra mio figlio, entrambi seduti a terra, sul tappetto del soggiorno, a giocare con dei soldatini e sorride. Con quel sorrisetto furbo!
Ho capito il suo scopo: sta facendo di tutto pur di vederci tornare di nuovo insieme, ma non sarà così semplice.
Stacie è testarda!- "Portale anche questo fiore." -mi consiglia, recuperandolo da un vaso e io sorrido, osservandolo-

"Ma è di plastica e poi non ha senso darglielo, tecnicamente è già suo." -gli dico divertito-

"Quello che conta è il pensiero, mi ripete sempre la mamma." -esclama lui, alzando le spalle e io scoppio a ridere. Io amo mio figlio. Lo adoro, è un bambino fantastico!- "Dai, porta questo fiore alla mamma." -mi sprona lui, mettendomelo in mano e io sorrido, alzandomi in piedi- "Vai, su!" -sussurra, spindolandomi dal sedere e io ridendo, raggiungo la cucina con il cuore che batte davvero a mille, ma appena i miei occhi la notano, mi fermo ad osservarla ed è semplicemente stupenda vederla indaffarata in cucina. Vederla concentrata a preparare la cena. 
Questa è una delle tante scene che ho sempre sognato di vedere una volta che avessi sposato Stacie. Osservarla in cucina, a preparare la cena al suo maritino!-

"Questa è un'idea di Jaxon." -sussurro appena le sono dietro, porgendole davanti agli occhi il fiore e lei lo osserva-

"Sarebbe stato da sciocchi se fosse stata tua l'idea di regalarmi un fiore già mio e tra l'altro di plastica." -esclama lei e la sento così fredda, così distante da me-

"Perché mi parli così? Andava tutto bene allo zoo, siamo stati bene." -le dico, affiancandola e lei si volta a guardarmi negli occhi-

"Andava tutto bene finchè non ho rivisto il tuo appartamento, finchè non ho ripensato alla tua fidanzata, finchè non mi è tornato nella testa la gravidanza, il bambino che aspettate." -mi risponde con occhi lucidi- "Stavo così bene, oggi, allo zoo. Tenerti per mano dopo tanto tempo è stato bellissimo, come se il tempo non fosse passato, come se noi non ci fossimo mai lasciati, ma ho sbagliato tutto. Non dovevo venirci con voi allo zoo, dovevo rimanere a casa e adesso sarei stata meglio di come sto!" -esclama, mentre le scivola una lacrima lungo il suo viso e io gliela asciugo subito con una carezza-

"Non mi piace vederti così." -sussurro e lei tira su col naso, ritornando a dedicarsi alla cena- "Vuoi che me ne vada?" -le domando in un sussurro e lei ritorna a guardarmi negli occhi-

"Jaxon ci starebbe male. Anche se ho capito qual'è il suo scopo." -mi risponde e io sorrido- "Ti prego non sorridere in quel modo." -mi supplica, voltandosi a guardare le verdure-

"In quale modo?" -le domando perplesso e lei si volta a guardarmi negli occhi-

"In quel modo che mi fa sciogliere il cuore." -mi risponde, fissandomi dritto negli occhi e io sorrido, avvicinandomi a lei ancora di più- "Torna da Jaxon." -mi dice, raggiungendo i fornelli-

"Ti do una mano con la cena." -esclamo, iniziando a tagliare della verdura-

"Non ce n'è bisogno." -esclama lei, raggiungendomi velocemente e cerca di togliermi il coltello-

"Sta ferma, è pericoloso!" -la rimprovero e lei mi fulmina-

"Non rimproverarmi come se fossi una bambina!" -sbotta e io rido, riprendendo a tagliare- "Non ridere, Steven!" -mi ammonisce nervosamente, ritornando ai fornelli. Mi sono mancati perfino questi momenti insieme a lei.
Ad essere onesti tutto mi manca di lei!-

...POV STACIE...

Non mi libererò mai di lui.
E come se non bastasse ci si mette pure mio figlio!
Ho capito quello che sta cercando di fare. Vuole che passiamo del tempo insieme, così che noi ci riavviciniamo e torniamo insieme, ma questo non succederà mai, anche se mi piacerebbe terribilmente lo ammetto!

"Si è addormentato!" -sussurra Steve, osservando nostro figlio addormentato tra le mie braccia-

"Lo porto a letto." -esclamo a bassa voce, alzandomi dal divano-

"Ti do una mano?" -mi domanda, sentendo il suo sguardo addosso-

"No, faccio da sola!" -gli rispondo, raggiungendo la sua cameretta. Ci credo che mi è crollato così tra le braccia, non ha fatto altro, tutto il giorno, che fare come un pazzo. Per lo zoo correva e ci trascinava di qua e di là. Idem a casa.
Non è stato fermo neanche un attimo e devo ammetterlo: sono stata bene quanto lui!- "Sogni d'oro, piccolo mio." -sussurro dopo averlo messo a letto e poco dopo premo le mie labbra sulla sua fronte-

"Mammina.." -mi richiama lui in un sussurro, tenendo i suoi occhietti chiusi-

"Dimmi, piccolo." -gli chiedo, sistemando la copertina sul suo piccolo corpo e lui apre lentamente i suoi occhietti-

"Questa è stata la giornata più bella della mia vita. Mi sono divertito tanto e mi piace avere papà con noi." -mi risponde lui, guardandomi negli occhi e io faccio un piccolo sorriso, lasciandogli una tenera carezza sul viso-

"Adesso dormi, amore mio." -gli sorrido dolcemente e lui richiude gli occhietti, rannicchiandosi sotto le coperte- "Sogni d'oro." -sussurro e dopo avergli lasciato un bacio sulla sua guanciotta, raggiungo la porta della sua cameretta-

"Mammina, anche se non me lo dici, lo so che piace anche a te avere papà con noi." -mi dice lui e io mi volto a guardarlo e mi sorride- 

"Buonanotte, piccolo." -gli sorrido e poco dopo chiudo la porta alle mie spalle. Perché mentire? È vero, mi piace avere Steven per casa, vederlo giocare con nostro figlio, sembrare una coppietta come tante altre, ma questo è solo un sogno che non si potrà più realizzare!- "Non era necessario che ti mettessi a riodinare, potevi tornare a casa." -dico questo a Steven, dato che lo trovo intento a sparecchiare la tavola- 

"Beh, è il minimo che possa fare." -mi risponde lui, sorridendo-

"Lascia stare, me ne occupo io più tardi." -gli dico, togliendogli i piatti sporchi dalle mani- 

"Tutto bene con Jaxon? Vi ho sentito chiacchierare." -mi chiede e io annuisco-

"Tutto bene." -gli rispondo, non guardandolo nemmeno negli occhi, mentre recupero le posate e i tovaglioli sporchi-

"È ora che vada." -esclama e io annuisco, guardandolo per un piccolo istante- "Grazie per la bella serata, sono stato davvero molto bene e la cena era squisita. Mi sono divertito." -aggiunge, sentendo il suo sguardo addosso-

"Beh non sei stato l'unico ad esserti divertito. Anche Jaxon si è divertito tutta la sera con il suo papà." -gli dico, voltandomi a guardarlo negli occhi e gli rivolgo un piccolissimo sorriso-

"E con la sua mamma." -aggiunge lui, guardandomi dritto negli occhi e io osservo la sua mano allungarsi verso il mio viso-

"Già, e con la sua mamma." -confermo in un sussurro, sentendo tutto il mio corpo rabbrividire al suo tocco così tenero e delicato. E i nostri occhi sembrano incatenati tra loro. Sembra che nessuno dei due voglia smettere di guardare l'altro. E il mio cuore inizia a martellare nel petto appena il suo viso, le sue labbra, si avvicinano lentamente a me, ma tutto questo è sbagliato ed è per questo che abbasso la testa, per evitare che mi baci e lui rimane immobile, vicinissimo al mio viso- "Credo che sia arrivata proprio l'ora che tu vada." -gli dico, ritornando a guardarlo negli occhi-

"Shhh." -sussurra lui, accarezzandomi il viso e in men che non si dica le sue labbra sono sulle mie. Si posano delicatamente sulle mie labbra e poco dopo iniziano a muoversi l'una contro le altre. E provo un miscuglio di sensazioni dentro. Tutte molto forti. Ma appena riprendo un attimo di senno, mi allontano da lui-

"No, Steve." -sussurro, facendo un passo indietro- "Ti accompagno alla porta." -esclamo, uscendo dalla cucina con una mano sulla mia bocca e sento i suoi passi seguirmi verso l'ingresso. Tutto questo è sbagliato. 
È sbagliato nei confronti di Meredith, anche se baciarlo è stato un sogno e non ho pensato minimante al bambino. Per un momento tutto intorno a noi è sparito e siamo rimasti solo noi due, ma per fortuna ho ripreso un po' di senno e mi sono allontanata appena in tempo!- "Buonanotte." -lo saluto, aprendo il portone del mio appartamento e lui, senza proferir parola esce, ma si blocca nel camminare giusto appena fuori dalla porta e il mio cuore riprende a battere forte, mentre lo osservo di spalle, ma poco dopo torna indietro e immeditamente mi prende il viso tra le mani, avventandosi sulle mie labbra con avidità e con foga. E io non riesco a trattenere la mia voglia di lui, così ricambio quel bacio, lasciandogli una carezza sul viso, ma poco dopo riprendo buon senso- "Steven no!" -sussurro con affanno, cercando di allontanarmi da lui, ma non posso. Non ci riesco. Lui non sembra volenteroso a lasciarmi andare, mentre continua a baciarmi, a mordicchiarmi e a succhiarmi le labbra- "Non possiamo." -continuo a sussurro, mentre le sue labbra e i suoi denti si posano sul mio collo, iniziando a baciare e a mordicchiare la mia pelle. E io sento quasi di impazzire al tal punto che mi scappa dalle labbra un gemito.- "Steven basta!" -esclamo, spintonandolo dal petto con forza e subito i nostri occhi si incontrano. E credo di non aver mai visto nel suo sguardo tutta quella voglia che ha di me!- "È sbagliato nei confronti della tua ragazza, te ne rendi conto?" -gli domando, osservandolo serissima in volto e lui abbassa lo sguardo a terra, come se facendo ciò possa riuscire a calmare la sua voglia di me- "Anche se quando si tratta di te, nulla è sbagliato per me." -sussurro pianissimo e lui ritorna a guardarmi dritto negli occhi. E quel sorriso che mi rivolge, mi fa capire di non averlo detto poi così piano-

"Oh Stacie!" -sussurra lui, prendendomi il viso tra le mani e subito le nostre labbra si uniscono di un nuovo in un bacio pieno di passione, mentre con il piede da un piccolo colpetto al portone, facendolo immediatamente chiudere alle sue spalle-

"Steven!" -sussurro sulle sue labbra e la mia è quasi una supplica di smetterla subito o finirà male. Ma lui sembra non ascoltarmi, dato che mi prende in braccio come una sposa e continuando a baciarci, si avvia verso la mia camera da letto- "Non possiamo! E poi Jaxon protrebbe sentirci." -gli dico affannata come non mai-

"Smettila di ripeterlo. Tu mi vuoi, quanto io voglio te." -sussurra lui nel mio orecchio e quando mi era mancata la sua voce così rauca- "E poi nostro figlio dorme." -esclama, dopo aver aperto la porta della sua cameretta e averlo controllato per un breve istante. E forse la mia era solo una scusa, dato che Jaxon ha il sonno profondo e praticamente quando dorme non sente nulla, ma vorrei comunque poterci fermare o davvero finirà male.-

"Ti prego fermiamoci adesso o dopo non riuscirò a farlo!" -esclamo e poco dopo mi scappa, fuori dal mio controllo, un gemito, dato che Steven -entrambi mezzi nudi sul mio letto- non fa altro che strusciarsi con avidità contro la mia intimità e baciarmi, leccarmi, succhiarmi ogni parte del mio corpo, mandandomi completamente in paradiso. Ed era da così tanto che non mi sentivo così, che non provavo tutto questo con qualcuno!-

"Lo capisci che non voglio e non posso fermarmi? Ti desidero più di ogni altra cosa al mondo, piccola. Sono stanco di stare lontano da te. Sono stanco di non poterti baciare, toccare, accarezzare. Sono stanco di non poterti sentire mia. Noi ci amiamo, Stacie. Noi ci apparteniamo!" -mi dice tutto questo con assoluta voglia di avermi, mentre mi toglie velocemente le mutandine e poco dopo si toglie i suoi boxer. E non ricordavo il suo corpo così bello e perfetto. Nel corso degli anni lo è diventato ancora di più!- "Dio, quanto mi sei mancata piccola." -sussurra lui, entrando in me lentamente ed è voglioso come non mai-

"Amore mio." -sussurro, buttando la testa all'indietro tra i cuscini, stringendo con una mano le coperte e con l'altra la sua grande e calda mano. E lo sento sorridere, mentre inizia a spingere in me, unendo le nostre labbra. Ed era mancato tanto anche a me.
Mi era mancato unirmi a lui. Sentirci una cosa sola. 
Mi era mancato tutto quello che mi fa provare entrando in me. Sentendolo spingere in me con amore, ma allo stesso tempo con passione, con decisione.
Mi era mancata la dolcezza che ci mette nel fare l'amore, nel baciarmi, nell'accarezzarmi, nel toccarmi, nel guardarmi dritto negli occhi ad ogni nostra spinta.
Mi era mancato sentirmi stringere forte tra le sue braccia.
Mi erano mancate le sue mani, così grandi e calde, su ogni parte del mio corpo.
Mi era mancato baciarlo, toccarlo, accarezzarlo, graffiarlo.
Mi era mancato sentire ogni suo sospiro di piacere, ogni suo gemito nel mio orecchio. 
Mi era mancato sentirmi chiamare da lui, con quella voce così sexy e rauca, causata dall'estasi che stiamo provando entrambi.
Mi era mancato fare l'amore con lui, unirci e diventare una cosa sola, pronti a raggiungere l'apice del piacere.
Mi era mancato semplicemente lui, il mio Steven, il mio amore più grande!- "Oh Steven!" -quasi urlo, arrivando al culmine del piacere, ma per fortuna lui soffoca la mia voce baciandomi o davvero mi avrebbero sentita tutto il vicinato, mentre lui continua a spingere in me con decisione e io graffio la sua schiena, conficcando le mie unghia nella sua pelle, continuando a baciarlo per poter soffocare le mie urla, i miei gemiti forti-

"Oh cazzo, piccola!" -geme lui sulle mie labbra, arrivando al culmine del piacere e poco dopo, sfinito, si lascia cadere sul mio corpo nudo e entrambi sorridiamo, stanchi come non mai, ma felici- "Dio!" -sussurra lui, scambiandoci dolci bacetti sulle labbra, cercando di riprendere respiro regolare. E questa è stata la serata più bella della mia vita, dopo la nascita di Jaxon.- "Ci avrà sentiti nostro figlio?" -mi domanda, appena riprende fiato, lasciando una dolce carezza tra i miei capelli leggermente sudati-

"Spero di no." -sussurro, abbassando lo sguardo sul suo petto e delicatamente sfioro quella peluria non molto folta, notanto la sua pelle rabbrividire. Diventare d'oca.-

"Se ci ha sentiti, per tutte le urle che hai cacciato fuori, avrà pensato che ti stessi uccidendo!" -scoppia a ridere lui e io gli tiro un pugno sul petto-

"Idiota." -esclamo serissima, voltando la testa sul cuscino, alla mia sinistra e lui, pian piano, smette di ridere-

"Che succede?" -mi domanda e dal tono di voce capisco che si sia fatto serio-

"Mi sento in colpa, Steven." -gli rispondo, ritornando a guardarlo negli occhi e ovviamente mi riferisco alla sua ragazza- "Non doveva succedere. Mi ero ripromessa che non avrei fatto più una cosa simile. Abbiamo già fatto soffrire, in passato, una persona per tutto questo. Non doveva succedere un'altra volta." -esclamo e sono davvero sul punto di piangere. Anche se odio, detesto la sua ragazza, non dovevamo finire a letto insieme e io ho tradito la mia stessa promessa!-

"Ti stai riferendo a Mitch?" -mi domanda, guardandomi negli occhi e io annuisco-

"L'abbiamo ferito profondamente con quel tradimento di sette anni fa, l'abbiamo distrutto. IO, soprattutto. Ha sofferto tantissimo e io mi ero ripromessa che non avrei mai fatto più provare quel dolore simile, a nessun'altra persona. E adesso sta succedendo di nuovo. Adesso quella a soffrire sarà Meredith, appena scoprirà che siamo finiti a letto insieme." -esclamo, mentre le lacrime si sono impossessate di me. Non riesco a trattenerle, a smettere di piangere. E lui mi accarezza con tenerezza, asciugandomi ogni singola lacrima- "È meglio se tu te ne vada." -gli dico con le lacrime agli occhi-

"Stacie io non voglio andare via. Non voglio uscire dalla tua vita di nuovo. Non voglio rinunciare a te, a noi, alla nostra famiglia, alla nostra felicità, al nostro amore. Voglio restare qui con te tutta la notte. Voglio restare qui con te tutta la vita." -mi dice, posando la sua fronte contro la mia e io piango, chiudendo gli occhi- "Ti amo cazzo! E quello che è successo tra noi questa sera, tra queste quattro mura, è stata la cosa più bella che ho fatto in tutti questi anni senza di te, dopo Jaxon. Non puoi cacciarmi, non devi farlo, non ora, non dopo quello che abbiamo appena fatto. Io non amo Meredith, io amo te e voglio te. Soltanto te, piccola." -aggiunge, accarezzandomi e lasciandomi qualche bacio-

"Lei ha bisogno di te. Lei è sola, non ha nessuno a parte te, Steven." -gli dico tra le lacrime-

"Stacie.."

"Ti prego Steve, torna a casa. Torna da lei. Fingiamo che tutto questo non sia mai successo. Dovrà rimanere tra noi, lei non dovrà mai venirlo a sapere. Non voglio che soffra a causa mia, a causa nostra." -gli dico, guardandolo negli occhi e poco dopo gli do le spalle, riprendendo a piangere in silenzio, mentre stringo la coperta contro il mio seno-

"Stacie io ti amo. Ti prego non rinunciare a noi a causa di questa gravidanza. Posso prendermi le mie resposabilità anche stando con te, non l'abbandonerei mai." -mi dice e quasi mi supplica di non lasciarlo andare, mentre preme le sue labbra calde sulla mia spalla nuda, ma io proprio non ce la faccio. Non riesco a dividirlo da lei ora, che aspettano un bambino!-

"Torna a casa, Steven!" -gli dico e cerco di essere il più fredda possibile. Voglio che capisca che sono impassibile, che non cambierò idea. Se non ci fosse stato questo bambino, le cose potevano essere diverse, ma c'è e io non riesco, non posso dividerlo da Meredith!- "Va via Steven! Torna da lei!" -gli dico, dato che non si muove di un centimetro, rimane solo fermo alle mie spalle, ma poco dopo sento le sue labbra premere tra i miei capelli e questo suo gesto fa scivolare una lacrima lungo la mia tempia e poco dopo lo sento alzarsi dal letto e iniziare a rivestirsi. E se darei retta al mio cuore lo fermerei, lo afferrerei dal braccio e lo tirerei sul letto accanto a me, per non permettergli di andare via, ma decido di dare retta alla razionalità, alla mia testa e non al mio cuore, così lo lascio uscire da casa mia e appena sento il portone chiudersi, scoppio a piangere.-

...POV STEVEN...

Non ci posso credere!
Credevo che sarebbe cambiato tutto dopo aver fatto l'amore. 
Credevo che tutto sarebbe tornato come un tempo, che non ci saremmo più lasciati e invece mi ha cacciato. 
Mi ha cacciato dopo aver passato la mezz'ora più bella della nostra vita. 
Mi ha cacciato, di nuovo, dalla sua vita.
Non so più davvero che cosa fare. 
Io la amo cazzo, la amo più della mia stessa vita e vorrei stare con lei, essere felice con lei, ma questo bambino la blocca. La blocca a stare con me!

Appena entro nel mio appartamento, la prima cosa che vedo è Meredith, addormetata sul divano, così decido di raggiungerla e devo ammetterlo: mi sento anch'io in colpa nei suoi confronti. 
Io e Stacie avremmo pure sbagliato, ma è stato lo sbaglio più bello della mia vita!

"Meredith." -la richiamo, scuotendola leggermente dalla spalla e lei mugola qualcosa di incomprensibile, mentre apre lentamente gli occhi-

"Mh, sei tornato a casa finalmente!" -esclama lei con voce impastata dal sonno, osservandomi mezza assonnata- 

"Sono appena rientrato. Dai, andiamo a letto." -le dico, aiutandola ad alzarsi dal divano-

"Ti sembra l'ora di tornare a casa? Hai passato tutto il santo giorno con quelli!" -sbotta, venendomi dietro verso la nostra camera-

"Quelli, come li chiami tu, sono la mia famiglia!" -le rispondo serissimo, voltandomi di poco a guardarla negli occhi. Non sopporto più questa sua ostilità nei confronti di mio figlio e di Stacie!-

"La tua famiglia?" -mi domanda sconcertata e io sospiro, passandomi una mano tra i capelli, mentre entriamo in camera nostra- "Steven sono IO la tua famiglia. Io e il nostro bambino!" -esclama lei serissima, sentendo il suo sguardo addosso, mentre mi sfilo via i jeans- "Da quando siamo arrivati qui, a Los Angeles, non hai fatto altro che trascurarmi, mettermi da parte per poter stare insieme ai tuoi amici, a tuo figlio e anche insieme a quella stronza della tua ex!" -quasi urla lei, tenendo i suoi occhi fissi su di me-

"Non chiamarla stronza!" -quasi urlo io, voltandomi a guardarla negli occhi e sto perdendo la calma. Non mi piace che chiami in quel modo Stacie!-

"La chiamo come mi pare e piace." -esclama lei serissima in volto- "Senti non voglio litigare con te, tanto meno di quella. Non oggi, che è stata una giornata bellissima." -mi dice, cercando di mantenere la calma-

"Perchè è stata una bellissima giornata?" -le domando, infilandomi sotto le coperte con addosso un paio di boxer e il maglioncino-

"Perchè tieni il maglioncino per dormire? Di solito dormi soltanto con i boxer." -esclama lei stranita-

"Beh, perché.. Perché ho un po' freddo!" -le rispondo, ma ad essere onesti è una bugia. Ho il petto e la schiena graffiata a causa delle unghiette di Stacie.-

"Come mai? Non ti senti bene?" -mi domanda preoccupata, posando la sua mano sulla mia fronte-

"Non è nulla, sarà un po' di influenza." -le rispondo per tranquillizzarla e lei annuisce, osservandomi- "Allora? Che cosa è successo oggi, per aver reso la tua giornata bellissima?" -le domando, osservandola curioso-

"Sono stata dal medico questo pomeriggio. Ho fatto la prima visita ginecologica e.."

"Che cosa??" -quasi urlo scioccato- "Vai dal medico e non mi dici niente?" -le domando sconcertato, fissandola dritto negli occhi-

"Beh, eri con tuo figlio." -si giustifica lei, alzando le spalle-

"Questa non è una scusante, Meredith! Ti avrei accompagnato cazzo e avevo il diritto di venire con te, di vedere per la prima volta nostro figlio e tu me l'hai impedito!" -le dico e sono abbastanza arrabbiato. Non doveva tenermi all'oscuro di questo. Doveva dirmelo.-

"Ok, scusami. La prossima volta verrai con me." -mi dice e poco dopo posa le sue labbra sulle mie, ma io mi allontano quasi subito- "Sei arrabbiato? Senti, mi dispiace, ma guarda, ho una cosa per te." -esclama e poco dopo si volta verso il suo comodino e dopo aver afferrato non so cosa, ritorna a guardarmi negli occhi- "Questa è la prima foto di nostro figlio." -sorride, mostrandomi l'ecografia e io l'afferro subito, osservandola emozionato- "Lo vedi? È questo piccolo fagiolino!" -mi dice, indicandomelo con il dito e io sorrido, osservando mio figlio. E questa foto mi riempie davvero il cuore di gioia. Questo piccolo fagiolino è mio figlio!-

"È bellissimo." -sussurro sorridendo e sento i miei occhi pizzicare-

"Come il suo papà." -sussurra lei e poco dopo preme le sue labbra sulla mia tempia- "Non vedo l'ora che nasca." -esclama, portando la mia mano sulla sua pancia e io, sorridendo, gliel'accarezzo-

"Anch'io." -sussurro, guardandola dritto negli occhi e lei, sorridendo, mi bacia e io per tutta questa situazione, ricambio quel bacio, facendola sdraiare di schiena, con me leggermente sopra di lei-

"Sei già un papà fantastico e al suo arrivo lo sarai ancora di più." -sorride sulle mie labbra e io, sorridendo, poso il mio sguardo sulla sua pancia- "Vedrai, saremo una bellissima famiglia." -sussurra, sentendo la sua mano tra i miei capelli, mentre accarezzo e bacio la sua pancia. Diventare papà per me è veramente una grandissima gioia. 
Non vedo l'ora che nasca. 
Non vedo l'ora di tenerlo tra le mie braccia, di coccolarlo e di riempirlo d'amore.
Sono davvero felicissimo di diventare papà per la seconda volta!-

Spazio autrice:

Buongiorno ^^

Eccomi qui con un nuovo capitolo :)
Come vi sembra? Fatemi sapere la vostra opinione lasciandomi qualche recensione ^^

Vi mando un bacio.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Non riesco a lasciarti andare! ***



 
Capitolo trentuno) Non riesco a lasciarti andare!

...POV STACIE...

Oggi è un grande giorno!
Oggi, Theo, chiederà ad Olivia di sposarlo!
Sono molto emozionata e felice per i miei amici.
È stata una vera impresa tenere all'oscuro di tutto Olivia. Ogni santo giorno non ha fatto altro che riempire tutti di domande, ma per fortuna nessuno di noi ha sputato il rospo, nemmeno Theo che temeva di non riuscire a tenere la bocca chiusa.
Theo... Questa mattina mi avrà chiamato un centinaio di volte. Povero, è così agitato ed emozionato. E poi non ha fatto altro che lamentarsi di Olivia. Dice che non la sopporta più, che non fa altro che riempirlo di domande e bla bla bla. Beh posso capirla, poi la mia migliore amica è la ragazza più curiosa che conosca, ma posso capire anche lui se volesse cambiare idea e non volesse più sposarla! 
A parte gli scherzi, sono molto emozionata pure io. Non vedo l'ora che arrivi l'ora della proposta e di vedere la faccia della mia migliore amica, perché sono sicura che non si aspetti per niente una proposta di matrimonio!

Mi passo sulle labbra il mio rossetto rosso e poco dopo mi sistemo i miei lunghi capelli, che ho deciso di lasciare sciolti sulle spalle e poco mossi. Per quanto riguarda gli occhi, ho deciso di incorniciarli con un leggero ombretto nero, una riga di eyeliner e tanto mascara.
Per l'outfit, invece, ho deciso di indossare un tubino aderente bianco, con scollo a V. Ai piedi un paio di scarpe con tacco vertiginoso nere con cinturino alla caviglia, e per quanto riguarda la borsa, ho deciso di indossare una pochette nera.

"Amore, adesso ti accompagno da zio Lance, perché la mamma deve andare da zia Olivia, va bene?" -domando al mio bambino, sistemandogli la piccola camicia azzurra dentro i suoi jeans-

"Non posso andare da papà?" -mi domanda lui, toccandomi i capelli-

"Mi sono messa d'accorda con lo zio che saresti andato da lui." -gli spiego, infilandogli ai piedi delle scarpe da ginnastica bianche- "Tanto papà lo vedrai alla festa." -lo rassicuro, facendo il fiocchetto alle sue scarpe-

"Mh, va bene." -accetta lui e io gli sorrido. Mi sono messa d'accordo con mio fratello che avrebbe tenuto i bambini a casa da lui, mentre io e Rosie saremmo andate da Olivia per prepararla per la sua serata.
Lei non sa nulla. Non sa nemmeno che le abbiamo comprato un favoloso abito da sera per questa importante serata. L'ha scelto personalmente Theo per la sua sposa. Dice che con quell'abito, la sua amata, sarà una vera favola e lo credo anch'io!-

"Pronta a farti tartassare di domande da Olivia?" -domando a mia cognata, mentre parcheggio la mia auto davanti la piccola casetta di Theo e della mia migliore amica, e lei ridacchia. Sono sicura che nemmeno ci farà mettere piede in casa sua, che ci riempirà di domande a raffica!-

"Oh, siete arrivate!" -esclama la mia migliore amica appena apre la porta d'ingresso di casa sua- 

"Permesso! Ciao." -le sorridiamo sia io che Rosie, varcando l'ingresso- 

"Theo prima di uscire mi aveva detto che sareste arrivate, ma non ha voluto dirmi nient'altro. Non so cosa stia tramando, anzi, cosa stiate tramando, ma non me la raccontante giusta. Mi state tenendo all'oscuro di qualcosa, ne sono sicura, ma cosa? È da giorni che siete tutti quanti strani e io non ne posso più di tutto questo mistero. Ditemi immediatamente che cosa sta succedendo?! Che cosa mi state nascondendo tutti quanti, insieme a quel pazzo del mio ragazzo? Sono davvero sul punto di una crisi isterica, ragazze!" -inizia a straparlare lei e io, ascoltandola, non faccio altro che alzare gli occhi al cielo-

"Per favore, ti puoi calmare? La mia bambina, nel sentirti, si è agitata!" -esclama Rosie, posando una sua mano sul suo enorme pancione e Olivia fa un grosso respiro-

"Potete dirmi che cosa sta succendo? È da giorni che vi comportate tutti in modo strano, soprattutto Theo. Scappa ad ogni mia domanda o svia il discorso e io non sopporto più tutto questo mistero." -esclama lei, osservandoci entrambe-

"Olivia non possiamo dirti proprio nulla, ordini del tuo caro ragazzo." -le dico, afferrandola dal braccio e con poca grazia la tiro verso la loro camera da letto-

"Non tirare, Stacie!" -esclama lei, venendomi dietro goffamente- 

"Possiamo solo dirti che Theo ci ha dato l'ordine di farti bellissima." -le dice Rosie sorridendo-

"Dovete farmi bellissima per cosa esattamente?" -ci domanda lei, osservandoci entrambe, mentre la faccio sedere con la forza sulla sedia, spingendola verso il basso dalle spalle-

"Cosa non hai capito, esattamente, di quello che ti ho detto poco fa? Abbiamo l'ordine di non dirti nulla. Niente di niente!" -le rispondo e lei sbuffa- "Hai già fatto la doccia? Se non l'hai fatta, corri a farla." -le ordino, puntandole l'indice contro-

"L'ho fatta!" -sbuffa lei, incrociando le sue braccia sotto al suo seno-

"Perfetto, possiamo iniziare allora." -sorrido a Rosie e lei annuisce tutta entusiasta- "Io mi occupo del make-up e tu dei capelli, va bene?" -le domando, recuperando i trucchi di Olivia-

"Perfetto!" -esclama la mia cognatina, tirando fuori l'arricciacapelli-

"Potete darmi un piccolo indizio?" -ci domanda Olivia-

"No!" -le rispondiamo duramente io e Rosie, guardandola un tantino male-

"Ok, non vi arrabbiate!" -sbotta lei e poco dopo sbuffa-

"Chiudi gli occhi, su." -la sprono e lei, sospirando, li chiude subito- 

"Mentre mi fate bellissima, posso sapere cosa ci stai nascondendo, da giorni, amica mia?" -mi domanda Olivia, mentre le passo sulle palpebre un ombretto molto chiaro e perlato-

"Lei ha ragione! Ho notato anch'io che qualcosa ci stai nascondendo." -esclama Rosie, impegnata a divididere i capelli castani e lunghi di Olivia-

"Ecco, io non ve ne ho parlato prima, perché... Beh sinceramente non lo so esattamente il perché, ma.." -sospiro un attimo- "Io e Steven siamo finiti a letto insieme." -concludo-

"Che cosa??" -quasi urlano loro all'unisono e quasi mi fanno venire un infarto per lo spavento-

"Ma che cavolo vi urlate? Mi avete spaventata!" -sbotto, posando una mano sul cuore-

"Quando, esattamente?" -mi domanda Rosie, osservandomi-

"Esattamente una settimana fa." -le rispondo, riprendendo a truccare gli occhi di Olivia- "Abbiamo passato una splendita giornata allo zoo insieme a nostro figlio e una volta tornati a casa, lui ha insistito tanto che il suo papà rimanesse a cena da noi. Finita la serata, beh.. Ci siamo scambiati qualche bacetto e io vi giuro che ho provato a resistere, a convincerlo di non andare oltre, ma non è servito a nulla e siamo finiti a fare l'amore sul mio letto." -racconto, mentre sono impegnata con il make-up della mia amica- "È stato bellissimo, ragazze! Non mi sentivo così bene da così tanti anni, ma poi.. Poi l'ho cacciato." -aggiungo e poco dopo sospiro-

"Come l'hai cacciato? Perché?" -mi domanda Olivia, aprendo un occhio per potermi guardare-

"Perché abbiamo sbagliato nei confronti di Meredith, anche se è stato lo sbaglio più bello della mia vita." -le rispondo, osservandola per un breve istante-

"È anche lo sbaglio che rifaresti più e più volte!" -aggiunge sorridendo Rosie e io sorrido per quelle sue parole-

"Probabilmente hai ragione!" -esclamo e tutte insieme ridacchiamo-

"Perché non metti fine alle vostre sofferenze? State soffrendo entrambi come cani stando lontani." -mi dice la mia migliore amica e io sospiro-

"Lo farei, credimi, ma non ce la faccio a dividerlo da Meredith. Non credo che riuscirei a sopportare di stare con lui, sapendo che una donna aspetta un figlio dal mio uomo." -le rispondo. È da una settimana che evito Steven come la peste. 
Sono sicura che, dopo quella serata di passione, non riuscirei a resistergli e probabilmente commetteremo, di nuovo, lo stesso sbaglio. E io non voglio che questo accada. 
Non voglio finire a letto di nuovo con lui e maledirmi mentalmente per quello che ho rifatto, sentirmi in colpa verso la sua ragazza, ma soprattutto venire meno alla mia stessa promessa.
So quello che si prova ad essere traditi, l'ho testato sulla mia stessa pelle e non voglio far provare a nessuno quel dolore straziante. Nemmeno alla mia peggior nemica, in questo caso Meredith!-

...POV STEVEN...

"Devo per forza venirci? Cosa centro, io, con i tuoi amici?" -mi domanda Meredith, entrambi in camera nostra a prepararci per la festa di Theo e Olivia-

"Ti hanno invitata perché sei la mia ragazza, Meredith. Sarebbe brutto se tu non venissi, ci rimarrebbero male." -le dico o al meno credo. Insomma, nessuno dei miei amici la sopportano molto, l'hanno invitata solo per rispetto nei miei confronti dato che è la mia ragazza!-

"Io credo, invece, che ne sarebbero tutti contenti se io non venissi, ma ci verrò comunque. Mi annoierò tutta la sera a casa da sola." -esclama lei, mentre indosso la mia camicia bianca, abbinata a dei pantaloni blu scuri, eleganti. Ai piedi, invece, dei mocassini in camoscio, color mattone.
Lei, invece, indossa un abito a maniche lunghe, in pizzo verde acqua. Ai piedi delle scarpe con tacco, argetante, abbinate ad una borsetta dello stesso colore.-

"Ehi, siete arrivati!" -esclama Theo, appena mettiamo piede dentro il castello- "Ciao." -ci sorride lui, raggiungendoci-

"È bello qui." -esclamo sorridendo, guardandomi intorno-

"Già, tutto merito di Stacie!" -esclama lui entusiasta e io sorrido. Stacie è sempre stata molto brava con l'allestimento di ogni tipo di festa. E anche questa volta si è superata. 
È davvero tutto fantastico!-

"Papà!" -quasi urla Jaxon, correndomi incontro appena mi nota-

"Ehi campione!" -lo saluto, prendendolo subito in braccio- 

"Finalmente sei arrivato! Stavo uscendo di testa a tenerli entrambi!" -esclama Lance, raggiungendoci insieme a Garret e io rido-

"Hai fatto esasperare lo zio?" -domando divertito a mio figlio-

"Come sempre!" -mi risponde lui fiero e io scoppio a ridere-

"Tu ridi, ma prova a tenerli entrambi da solo! Non fanno altro che battibeccare questi due, ti fanno uscire di testa!" -esclama Lance, osservando sia mio figlio che il suo e io sorrido divertito-

"Come ti senti, Theo?" -gli domando, mettendo a terra mio figlio-

"Beh, sono abbastanza agitato, ma felice. Non vedo l'ora di chiederle di sposarmi." -mi risponde lui, entusiasta e io sorrido, dandogli una pacca sulla spalla-

"È arrivato il migliore!" -esclama Mitch, raggiungendoci mano nella mano con la sua ragazza-

"Ciao." -ci saluta lei, sorridendo-

"Ben arrivati!" -sorride ad entrambi Theo-

"Come ti senti, amico?" -gli domanda Mitch, stringendogli la spalla-

"L'ho appena detto a Steven: agitato, ma felice." -gli risponde Theo sorridendo e si nota che è davvero felice, entusiasta di chiedere la mano ad Olivia. 
Si vede che la ama molto!-

Dopo una lunga mezz'ora che aspettiamo l'arrivo della futura sposa, il mio sguardo lo cattura una meravigliosa Stacie, appena entrata al castello con al suo fianco Rosie e il mio cuore non può fare a meno di battere forte e di pensare quanto meravigliosa sia, mentre saluta e chiacchiera con i suoi amici.

"È bellissima la mamma, vero papà?" -mi domanda Jaxon, al mio fianco, mentre mi tiene per mano-

"Sì, è bellissima." -sussurro, ammirandola quasi incantato e ho occhi solo che per lei. Non riesco a smettere di guardarla e di sorridere come un perfetto imbecille. Ma all'improvviso il mio sorriso svanisce, quando quel coglione di Luke, raggiunge Stacie con un altrettato sorriso da coglione-

"Ehi!" -la saluta lui, posando le sue schifosissime mani sui fianchi di Stacie e lei non perde tempo a voltarsi a guardarlo-

"Ciao, sei appena arrivato?" -gli domanda lei e sotto il mio sguardo si abbracciano. E dentro di me cresce la gelosia e la voglia di avvicinarmi a quello, per poterlo ammazzare di botte.
Ma oltre ad essere geloso, sono invidioso.
Sì, invidio quel coglione perché è da una cazzo di settimana che Stacie mi evita come se fossi la peste, mentre quel mongolo le sta tutto il tempo intorno.
Dopo aver fatto l'amore con me, è come se per Stacie, io, non esistessi più, invece con quello ci scherza, ci ride, ci passa del tempo insieme, perché sì ha ripreso ad uscire con lui. E io sono geloso...
Geloso di lei.
Geloso che esca con lui.
Geloso che rivolga a lui quei sorrisi che amo tanto.
Geloso che rida insieme a quel coglione dei miei stivali.
Geloso che si lasci abbracciare, accarezzare, toccare da lui.
Sono geloso, punto. E non sopporto di vederla insieme a lui!-

...POV STACIE...

"Olivia rimani qui e non ti muovere." -le dico, fermandola a pochi passi dall'entrata del castello con addosso il suo meraviglioso vestito a sirena blu con qualche dettaglio argetato sullo scollo a cuore-

"Perché devo rimanere qui? Che succede ragazze? Perché tutto questo mistero?" -ci domanda lei curiosissima e in ansia-

"Ancora qualche minuto e scoprirai ogni cosa." -le risponde Rosie con il sorriso e lei sbuffa-

"Rimani qui." -l'ammonisco, raggiungendo l'entrata con al mio fianco Rosie-

"Theo come starà?" -mi domanda lei, varcando l'entrata insieme-

"Immagino che sia agitato e non poco." -le rispondo, notandolo insieme ai nostri amici- "Theo." -richiamo la sua attenzione e sia lui che i nostri amici si voltano a guardarmi-

"Finalmente siete arrivate." -esclama lui, osservandoci-

"Non solo noi. La futura sposa è fuori che aspetta in ansia." -gli dice Rosie e lui sorride-

"Vai alla tua postazione." -gli dico sorridendo-

"Ok." -esclama lui e facendo un grosso respiro, si allontana-

"Ehi!" -mi saluta all'improvviso Luke, posando le sue mani sui miei fianchi e io mi volto subito a guardarlo-

"Ciao, sei appena arrivato?" -gli domando, abbracciandolo-

"Già, ho avuto qualche difficoltà a trovare il posto." -mi risponde lui e io annuisco capendo, allontanandomi da lui. Io e Luke, in questa settimana, ci siamo avvicinati ancora di più.
Abbiamo ripreso ad uscire insieme, ma soltanto come due semplici amici. Si è offerto di aiutarmi per farmi svagare e non pensare all'impensabile.
Giorni fa mio fratello mi ha detto che Steven è geloso nel credere che stia uscendo con Luke e la cosa mi va bene così. L'idea che Steve creda che tra me e Luke ci sia qualcosa di romantico, mi va bene. Tra noi non ci potrà essere più niente e se pensa che io stia andando avanti senza di lui, va benissimo!-

"Olivia è il tuo momento." -esclamo, raggiungendola fuori dal castello-

"Il mio momento? Momento di fare cosa? Stacie, che sta succedendo?" -mi domanda lei stranita e ansiosa-

"Ma nulla di cui tu ti debba preoccupare." -le dico, prendendola per mano, trascinandomela dentro-

"Che significa tutto questo? Non è il mio compleanno." -esclama lei, osservando sorpresa tutti gli invitati che sorridono e c'è chi la saluta con la mano-

"Non sarà il tuo compleanno, ma è una serata davvero speciale per te e per qualcun'altro." -le dico sorridendo, accompagnandola nel grande giardino del Restaurant Castle, con tutti gli invitati che ci seguono e lei aggrotta le sopracciglia-

"Qualcun'altro? E chi?" -mi domanda perplessa e io, sorridendo, le indico con un gesto del capo Theo, al centro del piccolo palco che ho fatto sistemare in giardino- "Amore." -sussurra lei, osservandolo con un dolcissimo sorriso, mentre mi allontano da lei, raggiungendo gli altri invitati-

"Piccola, puoi raggiungermi sul palco?" -le domanda lui sorridendo e lei non perde tempo, lo raggiunge immediatamente, ritrovandosi subito occhi negli occhi e sotto i nostri sguardi si stampano un piccolo bacio sulle labbra- "Ho organizzato tutto questo, ho invitato tutte le persone più care a noi grazie all'aiuto di Stacie, soltanto per dirti che sei la donna della mia vita. Sono passati sette lunghissimi anni dal nostro primo incontro e fin da subito, fin dal nostro primo sguardo, ho capito di aver trovato la mia anima gemella. La donna che avrei voluto al mio fianco, per il resto della mia vita. Ogni giorno mi rendi l'uomo più felice di tutta la terra e averti al mio fianco è la cosa più bella che mi sia capitata nella vita, ed è per questo che qui, davanti ad amici e parenti, ti chiedo di diventare mia moglie." -esclama, inginocchiandosi davanti a lei e la mia migliore amica si porta entrambe le mani davanti alla bocca, visibilmente sorpresa- "Mi vuoi sposare, vita mia?" -le domanda, guardandola dritto negli occhi, tenendo a mezz'aria l'anello e lei, in lacrime, annuisce-

"Ti amo così tanto, certo che accetto!" -gli risponde lei e lui, sorridendo emozionato, le infila l'anello al dito e sotto i nostri applausi e fischi, si abbracciano forte, mentre nell'aria inizia a risuonare una dolce melodia e loro iniziano a ballare lentamente, scambiandosi qualche tenero bacio. E io sono così contenta per la mia migliore amica.
Theo è l'uomo degno di stare al suo fianco. Per tutti questi anni non ha fatto altro che renderla terribilmente felice, anche se, come ogni coppia, hanno avuto i loro alti e bassi, ma li hanno superati sempre insieme.-

Li osservo ballare lentamente, quando all'improvviso il mio sguardo lo cattura Steven trascinato da Meredith verso la pista da ballo, dove altre coppie hanno iniziato a volteggiare lentamente, e lei, mentre lo stringe a sé, mi rivolge uno sguardo e un sorrisino davvero cattivo. Che stronza!
Lei lo fa apposta. Sa che mi fa male vederli insieme e lei fa di tutto per ferirmi, per farmi stare male. 
È davvero cattiva!

"Signorina, mi concede questo ballo?" -mi domanda mio figlio, porgendomi la sua piccola mano e io rido intenerita-

"Ma certo, bel principe!" -accetto, stringendogli la manina e lui, tutto sorridente, mi trascina tra le altre coppie che danzano e prima di iniziare a ballare, decido di prendendo in braccio e lui subito mi stringe forte, mentre inizio a muovermi lentamente-

"Mammina lo sai cosa mi ha detto papà?" -mi domanda lui, guardandomi dritto negli occhi-

"Cosa?" -gli domando, continuando a muovermi lentamente sulle note di questa dolce canzone-

"Ha detto che sei bellissima." -mi risponde con un enorme sorriso e il mio cuore perde un battito per quelle sue parole, mentre sorrido, voltandomi a guardare Steve che ha il suo sguardo fisso su di noi, mentre balla con quella stronza. E anche io penso che sia davvero bellissimo.-

"Posso avere l'onore di ballare con te?" -mi domanda Luke e io distolgo subito il mio sguardo da quello di Steve e lo poso subito su di lui, sorridendo-

"No! Non vedi che la mia mamma sta ballando con me?" -gli domanda antipatico mio figlio-

"Jaxon non essere sgarbato." -lo rimprovero e lui mette su il broncio, fulminando con lo sguardo Luke- "Possiamo ballare tutti e tre insieme." -esclamo con il sorriso e mio figlio sbuffa, mentre Luke, sorridendo pure lui, porta un suo braccio intorno alla mia schiena, tenendomi stretta contro il suo corpo e mio figlio lo fulmina, mentre ci muoviamo lentamente-

"Tu non avrai mai un posto importante nel cuore della mia mamma, perché è già occupato dal mio papà." -gli fa la linguaccia mio figlio e io sono davvero senza parole-

"Jaxon!!" -lo rimprovero e lui si volta dall'altro lato- "Scusami." -esclamo dispiaciuta, voltandomi a guardare Luke e lui mi sorride-

"Tranquilla, è tutto apposto." -mi sorride lui per tranquillizzarmi e io gli sorrido pure, mentre il mio sguardo lo cattura Steven, dall'altro lato del giardino a fissarci e sembra davvero furente. La gelosia si sarà impossessato di lui!-

...POV STEVEN...

Non ce la faccio a vederla insieme a lui. 
Sento davvero di impazzire ad ogni loro sguardo o sorriso. 
Per non parlare del fatto che hanno ballato insieme a nostro figlio, come se fossero una famiglia felice, anche se Jaxon non lo sembrava poi così tanto.
Mio figlio lo detesta quanto me.

Distolgo lo sguardo da Stacie insieme a quello o non risponderò di me, ma la mia attenzione la cattura Meredith, al banco degli alcolici..

"Ma che diavolo pensa di fare?" -domando, raggiungendola velocemente e prima che possa bere il contenuto del bicchiere che tiene in mano, glielo tolgo immediatamente-

"Ma che fai?" -mi domanda lei sconcertata, guardandomi negli occhi-

"Che faccio io? Che fai tu?! Non puoi bere alcolici nelle tue condizioni!" -esclamo serissimo, posando il bicchiere sul tavolo e lei alza un sopracciglio, non riuscendo a comprendere le mie parole- "Meredith sei incinta, non puoi bere alcol!" -le dico, osservandola-

"Lo so che sono incinta e quel drink è analcolico!" -esclama lei, indicando il bicchiere-

"Oh!" -esclamo, posando per un momento lo sguardo su di esso- "Io credevo.." 

"Credevi male!" -mi risponde, interrompendomi-

"Ok, ma non bere alcol durante la gravidanza mi raccomando, farebbe male al bambino." -le dico e lei annuisce-

"Lo so, non commetterei mai un terribile sbaglio come questo." -esclama, stringendomi la mano e io annuisco, osservandola.
Che strano! Sembra quasi che si riferisca a qualcos'altro e non alla gravidanza.-

Dopo tutta la serata a festeggiare il fidanzamento ufficiale di Olivia e Theo e dopo i saluti e gli auguri ai futuri sposi, ognuno si avvia alla propria macchina..

"Ti sei divertita?" -domando a Meredith, mentre ci incamminiamo verso la mia auto-

"Abbastanza!" -mi risponde, prendendomi per mano-

"Mammina ho sonno!" -esclama Jaxon e io nel sentirlo, mi volto a guardarlo e noto sia lui che Stacie-

"Adesso chiamo un taxi così ci porta a casa." -gli risponde lei, prendendolo in  braccio e tenendolo recupera il cellulare dalla sua pochette, mentre nostro figlio appoggia la testolina sulla sua spalla, chiudendo gli occhi. Taxi? Perché chiamarlo quando ci sono io?-

"Posso darvi un passaggio io. Viviamo nello stesso condominio, non sarà un problema." -esclamo, osservando Stacie che nel sentirmi si volta subito a guardarmi, mentre Meredith sbuffa-

"Ehi Stacie, c'è qualche problema?" -le domanda Luke, raggiungendoci quasi di corsa. Ma questo tipo è sempre in mezzo? Mamma mia, che nervi!!-

"In realtà sì. Sono venuta con Olivia e Rosie in limousine e adesso, sia io che Jaxon, siamo rimasti a piedi." -gli risponde lei, guardandolo dritto negli occhi-

"Ma hanno già trovato il passaggio. Vieni Stacie, la mia macchina è qui vicino." -la richiamo serissimo-

"Non è necessario. Ci accompagna Luke." -mi risponde lei, prendendo per mano quel coglione e io serro la mascella-

"Non è un problema!" -esclama quel mongolo, sorridendo-

"Bene!" -sbotto serissimo, fulminando quel damerino dei miei stivali-

"Perfetto, siccome abbiamo tutti un passaggio, buonanotte!" -esclama Meredith e con poca grazia, mi tira con sé verso la mia auto. Perché quel coglione deve stare sempre in mezzo? È peggio di una sanguisuga, le sta attaccato come una cozza!

Non lo sopporto proprio, vorrei poterlo mandare dall'altra parte del mondo con un calcio nel culo!!-

...POV STACIE...

Non lo sopporto proprio quando si offre di darmi aiuto.
Perché fa così? Non può semplicemente ignorarmi come faccio io? 
Per fortuna è arrivato Luke a togliermi da quella situazione. Sarebbe stato un viaggio infernale, ne sono sicura. Sicuramente quell'arpia avrebbe parlato del loro bambino e di quanto sia felice Steven, per tutto il viaggio.

"Grazie per il passaggio, Luke!" -gli sorrido, appena accosta davanti il condominio dove vivo-

"Figurati, quando vuoi." -mi sorride lui, facendomi l'occhiolino-

"Buonanotte." -lo saluto, aprendo la portiera-

"Aspetta, ti accompagno fino al tuo appartamento." -mi dice, mentre scendo dalla sua auto, facendo attenzione a non svegliare mio figlio-

"Ma non è necessario." -esclamo, osservandolo scendere dalla sua auto- 

"Voglio farlo perché mi va, Stacie." -mi dice sorridendo e io gli sorrido pure-

"Ok." -accetto e uno al fianco dell'altro, raggiungiamo l'entrata del condominio. Luke è davvero un uomo tanto dolce. Abbiamo passato quasi tutta la serata insieme. Ci siamo divertiti e abbiamo ballato tutto il tempo, anche se a volte Jaxon gli faceva i dispetti. 
A mio figlio non gli sta per niente a genio. Lo vuole lontano anni luce da me e vuole a tutti i costi che io torni insieme al suo papà.-

Appena usciamo dall'ascensore, il mio sguardo lo cattura subito Steve intento ad aprire la porta del suo appartamento e da gentiluomo, lascia passare prima Meredith e sta per entrare subito dopo di lei, se non fosse che il suo sguardo si posa su di noi e di conseguenza serra la mascella..

"Grazie Luke." -gli sorrido, fermandoci davanti la mia porta e sento addosso il suo sguardo. Lo sguardo di Steven, ma cerco come posso di ignorarlo.-

"Figurati!" -mi sorride lui, lasciandomi una carezza sul viso e sta per avvicinarsi a me, per potermi stampare un bacio sulla guancia, ma non fa in tempo perché uno Steve furente si avvicina a noi-

"Perché non tieni giù le mani?" -gli domanda lui furente, allontanando di malo modo Luke da me-

"Sì papà, suonagliele!" -esclama Jaxon con voce impastata dal sonno-

"Jaxon va in camera tua!" -gli dico, mettendolo a terra e lui, sbuffando, entra nel nostro appartamento, mentre mi volto a guardare quei due che non fanno altro che fissarsi dritto negli occhi e i loro sguardi non promettono nulla di buono- "Finitela!" -esclamo serissima, mettendomi in mezzo tra loro e adesso gli occhi di Steven si posano su di me-

"Non sai difenderti da solo? Hai bisogno dell'aiuto di una donna?" -lo sfida lui con un ghignetto e Luke inizia a ridere in modo nervoso-

"Fatti avanti, coglione! Ti faccio vedere io!" -esclama furente Luke, spintonandolo con forza dalla spalla-

"Piantala Luke!" -lo ammonisco, voltandomi a guardarlo per un breve istante- 

"È lui che provoca!" -si giustifica, cercando di mantenere la calma-

"Perché non vai dalla tua ragazza, non ti sta aspettando?" -domando a Steven, voltandomi a guardarlo negli occhi-

"Non posso crederci che dopo aver fatto l'amore con me hai ripreso ad uscire con lui!" -quasi urla fuori di sé Steven e io gli tappo subito la bocca con la mia mano-

"Ma sei impazzito? Che diavolo ti salta in mente?" -gli domando sconcertata. Nessuno deve venire a sapere di quella serata!-

"Sì, sto impazzendo Stacie! Sono impazzito cazzo!! Sto impazzendo a stare lontano da te. Tu non puoi minimante immaginare come mi sento a vederti ogni santo giorno al bar e non poterti baciare, toccare, accarezzare. Sto impazzendo a vederti con lui ogni santo giorno a sorridervi, ad abbracciarvi. Sto impazzendo ad averti fuori dalla mia vita. Sto completamente impazzendo, Stacie!" -mi dice, fissandomi dritto negli occhi e queste sue parole mi fanno battere forte il cuore-

"Steven, basta!" -sussurro con occhi lucidi-

"No, basta lo dico io. Basta questa distanza tra noi. Basta stare lontano da te. Basta Stacie, basta!" -esclama, accarezzandomi il viso, ma io mi scanso-

"Steven sto uscendo con Luke, adesso." -mento, ma non è proprio una bugia. Io e Luke stiamo uscendo, ma come amici, non come voglio farglielo credere io!-

"Cosa dovrei fare, me lo spieghi?" -mi domanda lui serissimo e a vederlo così mi si spezza il cuore-

"Metterti da parte!" -gli risponde Luke, portando un suo braccio intorno alle mie spalle e Steven lo fissa per qualche istante, serrando la mascella-

"È quello che vuoi, Stacie? Vuoi che mi metta da parte?" -mi domanda, guardandomi negli occhi e io abbasso lo sguardo- "Lo capisci che non ci riesco? Non riesco a lasciarti andare!" -mi dice, prendendomi il viso tra le mani e subito i nostri occhi si incatenano tra di loro-

"Steve ti prego." -sussurro con le lacrime agli occhi-

"Ti prego io, piccola. Non può finire così tra noi." -sussurra lui con occhi davvero lucidissimi-

"Va da Meredith." -gli dico e senza aggiungere altro, prendo per mano Luke e lo tiro dentro casa con me, ma appena mi chiudo il portone alle spalle, scoppio a piangere in silenzio-

"Stacie." -sussurra Luke, abbracciandomi forte e io piango sul suo petto-

"Mi dispiace per aver mentito." -gli dico tra le lacrime e lui mi prende subito il viso tra le mani-

"Non è stata proprio una bugia, noi usciamo sul serio insieme, ma come due semplici amici." -esclama con quel sorriso dolce, mentre mi asciuga le lacrime con delle dolci carezze- "Perché lo allontani così? Voi vi amate, lo vedrebbe perfino un cieco, quello che non capisco è il motivo." -dice, guardandomi dritto negli occhi-

"Lui aspetta un bambino dalla sua ragazza, capisci? E io non posso dividerli proprio adesso. Lei non ha nessuno, è sola e ha bisogno di lui." -gli rispondo, osservandolo-

"È nobile da parte tua, ma così soffrirete soltanto." -esclama e io tiro su col naso, abbassando lo sguardo- "Senti, perché adesso non vai a riposarti? Sei distrutta, hai bisogno di dormire." -mi dice dolcemente e io annuisco, con un piccolo sorriso-

"Grazie Luke, sei un buon amico." -esclamo, abbracciandolo e lui mi stringe-

"Buonanotte." -mi saluta, allontanandosi da me e dopo avermi stampato un bacio sulla fronte, va via. Luke ha ragione, stando lontani stiamo soffrendo soltanto, ma non ce la faccio a dividerlo da Meredith.
Lei aspetta il suo bambino e ha bisogno di lui, adesso più che mai!-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno mie care e scusate l'enorme ritardo!
Vi chiedo perdono, ma in questo periodo non sono riuscita ad aggiornare.

 
Ecco tutto per voi un nuovo capitolo ^^
Come vi sembra? Theo ha chiesto alla sua Olivia di sposarlo, mentre tra Steven e Stacie non va per niente. I due stanno soffrendo tantissimo!
Fatemi sapere che cosa ne pensate di questo capitolo lasciandomi qualche recensione, mi farebbe davvero piacere sapere le vostre opinioni : )
 
Adesso vi mando un bacio e vi auguro una buona giornata ^^
Alla prossima.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Un nuovo membro in famiglia! ***



 
Capitolo trentadue) Un nuovo membro in famiglia!

...POV STACIE...

Un lungo mese è passato!
Olivia e Theo hanno già iniziato con i preparativi del loro matrimonio, dicono che vogliono sposarsi il prima possibile e io, da amica, sto dando loro una mano. La mia migliore amica ha pure iniziato a girare per negozi, alla ricerca del suo abito perfetto. Dice di voler un abito in stile principessa e io credo che sarebbe perfetto per lei, invece Theo, desidera vederla con in dosso un abito a sirena, simile all'abito che ha scelto lui per la loro festa di fidanzamento, dice che con un abito simile sarebbe sexy, ma Olivia non vuole dirgli niente del suo abito, nemmeno di che colore sarà e il povero Theo teme che non sarà bianco, ma ovviamente lo sarà.

"Come proseguono i preparativi?" -domando ad Olivia, entrambe dietro al bancone-

"Ancora c'è molto da organizzare, ma domani andremo a guardare qualche ristorante per il ricevimento." -mi risponde lei e io annuisco-

"Avete già in mente qualcosa?" -le domando, voltandomi a guardarla, mentre pulisco il bancone-

"Beh abbiamo parecchie idee e siamo molto confusi." -mi risponde e io sorrido. Sono così felice per la mia migliore amica che si sposa!
Ho sempre sognato ad occhi aperti il mio matrimonio. Ho già tutto organizzato fin da quando ero bambina.
Mi piacerebbe sposarmi con il mio principe azzurro in spiaggia. Farmi trainare su una carrozza da quattro cavalli bianchi. E ho sempre sognato il mio abito da sposa in stile sirena.
È sempre stato questo il mio sogno. 
Chissà se si realizzerà mai!?-

"Sorellina mi prepari un thè alla pesca per la signora al tavolo sette?" -mi domanda mio fratello, raggiungendo un altro tavolo-

"Arriva subito!" -esclamo, ma nel voltarmi velocemente verso la macchina apposita, barcollo un'attimo a causa di un giramento di testa e portando una mano sulla mia fronte, mi appoggio al bancone-

"Stacie ti senti bene?" -mi domanda Olivia preoccupata, affiancandomi-

"Ho solo avuto un capo giro." -le rispondo per rassicurarla-

"Vieni, andiamo un attimo fuori, così prendi una boccata d'aria fresca." -mi consiglia e con il suo aiuto raggiungiamo l'uscita e subito dopo essere uscite dal locale, mi metto seduta sulla panchina davanti al bar- "Ti porto un bicchiere d'acqua!" -esclama, rientrando e io annuisco, chiudendo un attimo gli occhi. È da qualche giorno che ho continui giramenti di testa e alla mattina capita spesso che ho perfino la nausea. E come se non bastasse ho perfino un ritardo di quasi due settimane.
Se credo di essere incinta? Sì, lo credo vivamente!
Se ho fatto una visita ginecologica o un test di gravidanza? No, non ho fatto ne la visita, ne il test!
Perché? Perché ho paura di scoprire di aspettare un bambino. Un bambino da Steven! E questo non può succedere, non ora che tra noi due le cose vanno male e sono parecchio complicate.
La situazione, tra noi, sta diventando sempre più difficile!- "Come ti senti?" -mi domanda, accarezzandomi la schiena-

"Meglio, è passato!" -le rispondo, guardandola negli occhi-

"Non è meglio se vai da un medico? Hai giramenti di testa troppo spesso, Stacie." -esclama lei preoccupata-

"Credo di sapere già il motivo." -le dico e poco dopo sospiro-

"Vuoi parlarmene?" -mi domanda, accarezzandomi la coscia-

"Credo di essere incinta." -le rispondo, voltandomi a guardarla e lei spalanca gli occhi-

"Incinta? Ma sei sicura?" -mi domanda sorpresa-

"Non posso esserne sicura al cento per cento perché non ho fatto ne il test, ne una visita, ma i sintomi sono quelli. Ho perfino un ritardo di quasi due settimane e alla mattina capita spesso che ho la nausea. Non sopporto l'odore del caffè e sono tutti sintomi che ho avuto anche quando aspettavo Jaxon." -le rispondo, osservandola-

"Allora che aspetti a comprare un test di gravidanza?" -mi domanda perplessa-

"Ho paura, Olivia. E se aspettassi un bambino? Se il test risultasse positivo?" -le domando, guardandola dritto negli occhi-

"Non lo vorresti?" -mi domanda, ricambiando il mio sguardo-

"Certo che lo vorrei, non è questo il problema." -le rispondo, abbassando lo sguardo sulle mie gambe-

"E allora qual'è il problema?" -mi domanda confusa e io ritorno a guardarla negli occhi-

"Il problema è che con Steven è tutto complicato. Tra noi le cose non vanno bene, Olivia." -le rispondo con occhi lucidi e lei sospira, mentre mi accarezza il braccio. Con Steven va più che male!
È da un mese che siamo distanti anni luce, parliamo e ci vediamo solo per Jaxon e quando nostro figlio non centra niente, non ci rivolgiamo nemmeno uno sguardo. Ed era quello che volevo da lui, che mi ignorasse, che si mettesse da parte e lui l'ha fatto. 
Questa gravidanza non ci voleva, non perché non mi piacerebbe avere un altro bambino da Steven, ma perché tra noi le cose non vanno un granchè bene al momento. 
Lui aspetta un bambino anche da Meredith, cosa succederà quando gli dirò di aspettare un bambino? Sempre se lo aspetto, perché finchè non faccio il test non posso esserne certa!-

"Buongiorno!" -saluta Meredith, varcando l'entrata del bar-ristorante, con quel sorriso da schiaffi. Solo lei ci mancava! Che diavolo è venuta a fare? Ma è chiaro Stacie, è venuta solo per darti fastidio!
Ormai è diventato il suo passatempo. Viene qui solo per sbattermi in faccia, ogni santo giorno, che presto avranno un bambino, ma io ormai non ci bado più a lei. La ignoro totalmente. È come se non esistesse e non ci fosse nessuna Meredith!-

"Ragazzi.." -ci richiama Rosie e ha uno strano tono di voce, mentre tiene lo sguardo fisso per terra-

"Che succede, amore?" -le domanda Lance, mentre tutti quanti la osserviamo-

"Oh cavolo!" -sussurro io, avendo capito ogni cosa, mentre decido di raggiungerla velocemente-

"Ragazzi mi si sono rotte le acque!" -esclama lei, appoggiandosi al bancone e cattura l'attenzione anche di tutti i clienti, che iniziano a parlottare tra di loro-

"Cosa? Proprio adesso? È presto, dovrebbe nascere la prossima settimana." -dice questo mio fratello ed è già entrato nel panico più totale-

"Cosa vuoi che ti dica?? Nostra figlia ha deciso di nascere adesso, non l'ho mica deciso io!" -sbotta nervosamente Rosie, fulminandolo- "Ti vuoi dare una mossa? Non voglio dare alla luce mia figlia nel pavimento del locale!" -quasi gli urla contro e subito dopo inizia a fare grossi respiri-

"Io.." -sussurra mio fratello, appoggiandosi al bancone-

"Lance.." -cerco di dirgli di darsi una svegliata, ma..-

"Ragazzi non mi sento bene!" -esclama lui e poco dopo cade a terra.. Svenuto!-

"Oh mio Dio, Lance!" -lo richiamo preoccupata, mentre lo raggiungono Olivia e Luke-

"Che idiota! Svenire ora, nel bel mezzo del travaglio!" -sbotta Rosie nervosissima e poco dopo urla per una contrazione-

"Dobbiamo correre in ospedale!" -esclamo, aiutando Rosie a camminare verso l'uscita del locale-

"Senti, ti vedo preoccupata per Lance, facciamo così: in ospedale la porto io, tu pensa a tuo fratello." -mi dice questo Steve, raggiungendomi e io mi volto a guardarlo negli occhi-

"Fate come vi pare, basta che mi portiate in quel maledetto ospedale!" -sbotta Rosie, afferrando la mano di Steven-

"Ok, grazie." -gli sorrido, guardando quegli occhi che amo tanto e lui mi sorride-

"Figurati. Va da tuo fratello." -mi dice, aiutando Rosie a camminare-

"Amore, io vengo con te!" -esclama Meredith, correndogli dietro, mentre io raggiungo mio fratello, ancora a terra-

"Come sta?" -domando a Luke, inginocchiandomi a terra, a fianco di Lance-

"Non si riprende. Olivia è andata a prendere un bicchiere d'acqua." -mi risponde e io annuisco, dando dei colpetti sulle guance di mio fratello-

"Fatemi spazio!" -esclama Olivia e Luke subito si posta e sotto il nostro sguardo, butta l'acqua dritta-dritta nella faccia di Lance e lui subito si riprende-

"Alicia!" -sussurra lui il nome di sua figlia- "Rosie.. Dov'è Rosie?" -ci domanda, mentre lo aiutiamo a rialzarsi-

"Steven l'ha portata in ospedale." -gli rispondo, osservandolo-

"Devo andare da lei." -esclama, raggiungendo l'uscita del locale-

"Tu va con lui, Stacie. Ci pensiamo io e Olivia al locale." -mi dice Luke e io annuisco-

"Ok, grazie." -esclamo, correndo dietro a mio fratello-

"Tienici informati!" -mi urla la mia migliore amica, sentendo il suo sguardo addosso-

"Va bene!" -le rispondo- "Lance credo che sia meglio se guido io." -dico a mio fratello, togliendogli le chiavi della sua macchina dalla mano e lui annuisce-

"Sì, ok. È meglio se guidi tu." -mi risponde lui, raggiungendo la portiera, facendo il giro della sua auto. Nessuno di noi si aspettava tutto questo.
La nascita della piccola Alicia era prevista per la prossima settimana, invece, la biricchina, vuole venire al mondo prima del previsto!
Sono molto emozionata, devo ammetterlo. Non vedo l'ora di poter prendere tra le mie braccia la mia nipotina e di riempirla di baci!-

...POV STEVEN...

Ancora non riesco a crederci che Lance sia svenuto! 
Il mio migliore amico si fa prendere troppo dall'ansia e dall'agitazione. Spero che non capiti anche a me, quando arriverà il mio turno di portare Meredith in ospedale.

"Sverrai anche tu quando dovremmo correre in ospedale?" -mi domanda Meredith come se mi avesse letto nel pensiero, seduta accanto a me-

"Spero di no!" -le rispondo, voltandomi a guardarla negli occhi e lei sorride-

"Lo spero anch'io." -esclama, lasciandomi una dolce carezza sul viso e io le sorrido-

"Steve!" -sento richiamarmi dalla voce di Lance, così mi volto e lo noto correre verso di me, con al suo fianco Stacie-

"Ehi, ti sei ripreso!" -esclamo divertito, alzandomi in piedi-

"Non scherzare! Rosie?" -mi domanda in pensiero-

"L'hanno portata in sala parto." -gli rispondo, dandogli una pacca sulla spalla e lui annuisce- "Credo che puoi raggiungerla se vuoi." -gli dico, rimettendomi seduto e lui fa lo stesso-

"Avevo provato ad assistere al parto di Garret, ma sono svenuto subito, quindi credo che sia meglio se rimango qui." -mi risponde lui e io scoppio a ridere. Il mio migliore amico è un caso perso!
A me sarebbe sempre piaciuto assistere al parto di mio figlio, peccato mi sia perso quello di Jaxon!
Chissà com'è stato, se Stacie ha avuto qualche complicazione o sia andato tutto bene. Mi sarebbe piaciuto stare al suo fianco a stringerle la mano, beh forse sarebbe stato al contrario. Sarebbe stata lei a stringermi la mano, quasi a spaccarmi le ossa.-

"Papà!" -sentendo la dolce voce di mio figlio eccheggiare nell'aria, mi volto e lo noto mano nella mano con Olivia, che tiene per mano anche Garret-

"Ehi, campione." -lo saluto sorridendo, alzandomi in piedi-

"La zia Olivia mi ha detto che sta per nascere la mia sorellina, è vero?" -mi domanda Garret e io mi volto a guardarlo-

"La zia Olivia ha detto la verità." -gli rispondo, sorridendogli e lui, tutto felice per la notizia, corre in contro al suo papà che non fa altro che camminare avanti e indietro- "Grazie per essere andata a prenderli all'asilo. Ci sarei andato io, ma non volevo lasciare solo Lance." -dico ad Olivia, mentre si accomoda in una delle tante sedie e io faccio lo stesso, mettendomi al fianco di Meredith-

"Figurati, non c'è problema." -mi sorride lei, lasciando una carezza sulla testolina di Jaxon, seduto accanto a me-

"Papà, la mamma dov'è?" -mi domanda mio figlio, voltandosi a guardarmi negli occhi-

"Al fianco della zia Rosie." -gli rispondo, accarezzando i suoi capelli castani e lui annuisce. Stacie ha deciso di non lasciare sola Rosie, così l'ha raggiunta per stare al suo fianco durante il parto.-

"Ehi, hai avuto difficoltà a trovare parcheggio?" -domanda Olivia e io, non capendo con chi stia parlando, mi volto e noto Luke raggiungerci. Pure lui qua? Che nervi!-

"Un po', ma alla fine sono riuscito a trovarne uno." -le risponde lui, mettendosi seduto al suo fianco-

"Ma il bar?" -domando, osservandoli entrambi-

"Lance mi ha inviato un messaggio dicendomi di chiudere il bar alle quattro e di raggiungerci in ospedale con i bambini." -mi risponde Olivia e io annuisco capendo-

"Ma Stacie?" -domanda il damerino-

"È con Rosie." -gli risponde Olivia e lui annuisce capendo-

"Ma tu devi sempre cercare la mia mamma?" -gli domanda antipatico Jaxon e il coglione si volta a guardarlo-

"Sì, perché voglio molto bene alla tua mamma." -gli risponde il coglione, sorridendo-

"Perché non sposi la strega? Siete fatti l'uno per l'altra, entrambi di troppo!" -sbotta mio figlio, fulminandolo con lo sguardo e io cerco di trattenere una risata. Mio figlio detesta sia Luke, che Meredith. Li considera entrambi di troppo, come dice spesso lui.
Il suo sogno è quello di vedere i suoi genitori insieme, di vivere tutti e tre, sotto lo stesso tetto. Ma tutto questo, per Stacie, è impossibile e io ormai ci ho rinunciato.
È da un lungo mese che non ci parliamo più, le uniche volte che ci scambiamo qualche parola è quando l'argomento riguarda nostro figlio, per il resto evitiamo di parlare.
È stato davvero un mese infernale per me. Mi manca così tanto e a volte mi manca più del dovuto. Ora più che mai rimpiango di essere fuggito cinque anni fa, di averla lasciata senza lottare per lei. Se tutto questo non fosse accaduto, a quest'ora saremmo ancora una coppia, probabilmente sposati e felici!-

"Ragazzi.." -ci richiama Stacie e tutti noi ci voltiamo a guardarla-

"Sorellina..!" -la richiama Lance, raggiungendola velocemente-

"È nata!" -esclama lei felice e Lance scoppia a piangere, abbracciando la sorella- "Lance." -lo richiama lei intenerita, mentre ricambia il suo abbraccio-

"Sono così contento!" -esclama lui, asciugandosi le lacrime- "Come stanno? Com'è andato il parto?" -le domanda, guardandola negli occhi-

"Il parto non è mai una passeggiata, ma è andato tutto bene." -gli risponde lei, sorridendogli- "Stanno bene fratellone, aspettano soltanto il papà." -gli dice sorridendo-

"Vado da loro." -esclama lui e dopo averle baciato la fronte, si incammina verso la camera di Rosie-

"Papà aspettami, vengo con te!" -quasi urla Garret, correndo dietro a suo padre, che lo osserva sorridendo-

"Non vedo l'ora di vederla!" -esclama Olivia con occhi a cuoricino-

"Come sta Rosie? E la piccola?" - domando a Stacie, osservandola-

"Stanno entrambe bene." -mi risponde lei, non guardandomi nemmeno negli occhi e io annuisco. E se devo ammetterlo ci sono rimasto davvero di merda. 
Odio questa distanza tra noi.
Odio sentirla così fredda nei miei confronti.
Odio quando evita di guardarmi negli occhi.
Odio tutto questo!-

...POV STACIE...

È stato bellissimo poter assistere al parto e veder nascere la mia bellissima nipotina.
È stato così emozionante, sia per me che per Rosie, sentir piangere Alicia una volta nata. Ci siamo messe a piangere come due sceme, ma la felicità, la gioia, di vederla finalmente al mondo è stata troppo forte.

"Ok, a più tardi!" -esclamo e poco dopo attacco la chiamata. Ho appena chiamato Mitch per informarlo che Alicia è nata e lui mi ha risposto che si precipiterà qui, con Leah!-

"Fammi indovinare: Mitch sta correndo qui?!" -esclama convinta Olivia e io annuisco-

"Già." -confermo, mettendo in borsa il mio cellulare-

"Com'è Alicia?" -mi domanda lei, non smettendo di sorridere-

"È stupenda! Ha due occhietti grigi e due guanciotte rosse da mordicchiare teneramente." -le rispondo sorridendo e lei sorride pure-

"A chi assomiglia? Alla mamma o al papà?" -mi domanda Luke, guardandomi negli occhi-

"Secondo me assomiglia molto alla mamma, ma Rosie dice che assomiglia a Lance." -gli rispondo e lui annuisce, sorridendo-

"Ehi ragazzi!" -ci saluta Theo, raggiungendoci con il suo camice bianco da medico- 

"Ciao amore." -gli sorride Olivia e appena gli è vicino, gli stampa un bacio sulle labbra-

"Come sta Rosie? E Alicia?" -ci domanda, osservando un po' tutti-

"Stanno bene entrambe." -gli rispondo sorridendo e lui annuisce-

"Bene, sono contento." -esclama lui con il sorriso- 

"Dottor Harris." -lo richiama una dottoressa e Theo si volta subito a guardarla- "Un paziente chiede di lei." -lo informa e lui annuisce-

"Va bene, arrivo subito." -le risponde lui e poco dopo si volta a guardarci- "Adesso devo andare, passerò a vedere la piccola finito il turno." -ci dice e noi annuiamo- "Noi ci vediamo a casa." -saluta Olivia e lei annuisce, sorridendo- "Ti amo." -sussurra e lei, non smettendo di sorridere, lo bacia a fior di labbra- 

"Anch'io." -gli sorride e lui le bacia la fronte-

"Dite a Rosie che passo più tardi." -esclama, raggiungendo la dottoressa che lo aspetta poco lontana da noi-

"Glielo dirò." -gli rispondo sorridendo e lui, salutandoci con un gesto della mano, ci da le spalle-

"È arrivato lo zio migliore del mondo! Dov'è la mia nipotina?" -domanda Mitch tutto entusiasta, raggiungendoci velocemente con Leah-

"Già qui?" -gli domando sorpresa. L'ho chiamo pochi minuti fa!-

"Eravamo nei paraggi." -mi risponde Leah, sorridendo e io annuisco capendo-

"Allora? Dov'è la mia nipotina? Spero che non assomigli al padre!" -esclama Mitch scherzando, facendo ridere tutti-

"Ehi rosso, guarda che ti ho sentito!" -esclama Lance e noi ci voltiamo subito, dove lo notiamo tutto sorridente, tenere tra le sue braccia un piccolo fagottino-

"Oh cavolo!" -esclama Steve sorridendo, raggiungendolo velocemente-

"Fatemela vedere!" -esclama un Mitch emozionato, raggiungendo Lance quasi di corsa-

"Sembra che non abbia mai visto un bambino!" -dice Olivia e sia io che Leah ridacchiamo- "Andiamo anche noi!" -sorride e tutte insieme raggiungiamo mio fratello che mostra tutto sorridente la piccola Alicia- "Oddio, ma è tenerissima." -esclama Olivia, guardandola intenerita-

"È stupenda! Avete fatto un capolavoro!" -commenta Leah, accarezzando la guanciotta rossa di Alicia-

"È identica alla sua mamma." -sorride Lance, osservando sua figlia con occhi innamorati e poco dopo le dà un piccolo bacio sulla testolina- "Tieni sorellina, prendila in braccio. Vado un attimo da Rosie." -esclama lui e io, delicatamente, prendo tra le mie braccia la piccola Alicia-

"È così piccola!" -commenta Meredith, ma io non le do troppa considerazione, osservo soltanto Alicia, sorridendo- "Non vedo l'ora che nasca il nostro bambino." -esclama, portando la mano di Steven sulla sua pancia e io li osservo per un secondo, notanto il suo sguardo cattivo su di me-

"Stronza." -sussurro, allontanandomi da loro, avviandomi verso la camera di Rosie-

"Devi smetterla di comportarti così!" -sento Steven riproverare la sua ragazza-

"Che avrei fatto, scusa?" -domanda lei con quel tono di voce fintamente ingenuo e da innoccentina- "Vado un momento al bagno." -sento dirle, mentre varco la porta della stanza della mia cognatina-

"Ehi." -sorrido a mio fratello e lui si volta a guardarmi, mentre osservo Rosie addormentata- "Tutto bene?" -gli domando, osservandolo e lui annuisce-

"Si è appena addormentata. Era davvero sfinita." -mi risponde a bassa voce e io sorrido, mettendomi seduta sulla poltroncina- "Dorme anche lei?" -mi domanda riferendosi alla figlia e io annuisco, mentre lui mi raggiunge- "Sono così felice sorellina." -sussurra, accarezzando teneramente la figlia-

"Lo so, lo vedo." -gli dico, guardandolo negli occhi e lui sorride-

"Ehi!" -esclama Steve, raggiungendoci nella stanza con Jaxon e Garret-

"Amico." -gli sorride Lance-

"La mamma dorme?" -domanda Garret, osservando Rosie-

"Sì, era tanto stanca." -gli risponde Lance, mentre io osservo mio figlio guardare a bocca aperta la sua cuginetta-

"Mi dispiace per prima. Meredith esagera sempre." -sussurra Steve e io mi volto a guardarlo, mentre nostro figlio accarezza delicatamente Alicia-

"È una vera stronza, Steven! Lo fa a posta, perché sa che dicendo certe cose mi ferisce profondamente." -gli dico con occhi lucidi e lui mi osserva dispiaciuto- 

"Anche io ne voglio una!" -esclama Jaxon all'improvviso e io mi volto a guardarlo, cercando di trattenere le lacrime. Ho davvero il cuore distrutto. Ogni volta che quella stronza apre bocca lo fa solo per sputare veleno e ferirmi. La detesto. La detesto con tutto il cuore!- 

"Lei è mia!" -esclama Garret, allontanando la mano di Jaxon dalla sorellina- 

"Mammina!" -piagnucola mio figlio e io sospiro-

"Amore non piangere." -gli dico dolcemente e lui tira su col naso, voltandosi a guardare male il cuginetto che dà piccoli bacetti alla sorellina-

"Anche io voglio una sorellina!" -esclama mio figlio, geloso e invidisioso di Garret-

"Oh, ma presto avrai una sorellina o un fratellino!" -esclama Meredith, raggiungendoci nella stanza-

"Io non lo voglio da te!" -quasi urla mio figlio, con le lacrime agli occhi-

"Jaxon non urlare che la zia Rosie e la cuginetta dormono." -lo rimprovero e lui si volta a guardarmi negli occhi-

"Meredith prendi le chiavi e va a casa." -le dice duramente Steve, passandole le chiavi della sua auto-

"Mi stai mandando via?" -gli domanda lei sconcertata-

"Sì." -le risponde lui e lei, dopo aver afferrato malamente le chiavi, va via furente-

"Mammina io non voglio un fratellino dalla strega." -piange mio figlio e io lo osservo e non so davvero che cosa dirgli-

"Amore.." -sussurro dispiaciuta nel vederlo così triste, accarezzandogli i capelli e Steve lo osserva, chinato al mio fianco-

"Non puoi togliere il semino dalla pancia della strega e metterlo nella pancia della mamma?" -domanda nostro figlio ingenuamente al suo papà-

"Non è così semplice, campione." -gli risponde lui, lasciandogli una carezza tra i capelli e lui tira su col naso-

"Vuoi tenere in braccio la cuginetta?" -gli domando per cambiare argomento e lui si volta a guardarmi e subito annuisce, asciugandosi le lacrime con la manina-

"No, voglio tenerla io in braccio!" -esclama Garret, osservandomi-

"Il cuginetto è triste, può tenerla prima lui in braccio?" -gli domando, guardando mio nipote negli occhi e lui osserva per qualche secondo Jaxon e poco dopo annuisce-

"Va bene." -accetta lui e io, sorridendogli, mi alzo in piedi-

"Piccolo siediti sulla poltroncina." -dico a mio figlio e con l'aiuto del papà si mette seduto- "Fai attenzione a non farle la bua." -esclamo, mettendogli in braccio Alicia e lui la tiene tra le braccia sorridendo-

"È piccolina." -esclama lui, osservando incantato la cuginetta-

"Anche tu eri piccolo come lei." -gli dico dolcemente, chinandomi al suo fianco e lui sorride-

"Anche io ero piccolo come lei, zietta?" -mi domanda Garret e io mi volto a guardarlo-

"Certo, anche tu." -gli rispondo e lui sorride, osservando la sorellina- "Eravamo tutti piccoli come lei un tempo." -esclamo, allungando la mano verso il visetto di Alicia, nel momento stesso che Steven fa lo stesso e di conseguenza le nostre mani si sfiorano e immediatamente i nostri occhi si incontrano, mentre con la coda dell'occhio noto mio figlio osservarci sorridendo. E il mio cuore batte sempre così forte ogni volta che lui mi tocca, anche solo per sbaglio.
I sentimenti che provo per lui, ogni volta che i nostri occhi si incontrano, esplodono e diventano sempre più forti.
Io mi chiedo come posso dimenticarmi di lui, se ogni volta che lo guardo, mi innamoro sempre di più. I miei sentimenti crescono e diventano più forti, giorno dopo giorno. 
Ho una certezza nella vita: non smetterò mai di amare Steven!
Per me è impossibile disinnamorarmi di lui. Ci ho provato sette anni fa, mi sono messa perfino insieme a Mitch per disinnamorarmi, ma nulla.
Credevo di esserci riuscita negli ultimi cinque anni passati, ma mi è bastato rivederlo, per capire che non l'avevo mai dimenticato.
Ci sto provando ora, ma nulla. Rimane inciso nel mio cuore.
Il mio amore per lui invece di diminuire, cresce, cresce e ancora cresce. Diventa sempre più forte, sempre più grande.
Steven Walker mi è volato dritto-dritto nel cuore e da lì non se ne andrà mai!-

...POV STEVEN...

"Sono tornato!" -esclamo, varcando l'ingresso del mio appartamento. Ho passato tutto il giorno in ospedale ed è stato una giorno speciale, soprattutto per Lance e Rosie.
Sono così felici che sia arrivata un nuovo membro nella loro famiglia e basta guardare i loro occhi per capire quanto lo siano. Brillano come due stelle quando guardano la piccola Alicia.
Ma nella mia mente c'è un'unica immagine: Stacie, che tiene tra le sue braccia la sua nipotina!
Ogni volta che la teneva in braccio, io avevo occhi solo che per lei. Non riuscivo a smettere di guardarla, di sorridere come un coglione e di immaginarla con in braccio un altro piccolo frutto del nostro amore. 
Mi sono perso tutto di Jaxon...
La sua nascita.
L'emozione che si prova nel sentirlo piangere per la prima volta.
L'emozione di tenerlo in braccio la prima volta.
I suoi primi passi.
I suoi primi dentini.
Le sue prime parole.
Il suo primo compleanno.
Tutto mi sono perso.
E con il bambino che sta per arrivare, ho intenzione di non perdermi proprio nulla. Voglio esserci sempre, in ogni piccolo e grande momento della sua vita. 
Ho già troppi rimpianti nella vita e non voglio aggiungerne degli altri!- "Meredith, stai dormendo?" -le domando, osservandola sdraiata sotto le coperte-

"No!" -mi risponde e il suo tono così duro nei miei confronti, mi fa intuire che sia arrabbiata-

"Che succede?" -le domando, sbottonando i miei jeans, nel momento stesso che mi tolgo le scarpe da ginnastica ai piedi-

"E me lo chiedi anche?" -mi domanda scioccata, mettendosi seduta velocemente, proiettando i suoi occhi azzurri su di me e io la osservo, abbassandomi i pantaloni- "Mi hai cacciata dall'ospedale come se non fossi nulla." -esclama serissima e io sospiro- 

"Certo che l'ho fatto, ma perché tu esageri sempre." -le dico serio, guardandola negli occhi- "Ferisci le persone con i tuoi commenti, te ne rendi conto? Hai fatto piangere mio figlio." -esclamo, osservandola-

"Forse esagero, hai ragione, ma... Ma ci sto provando ok? Sto provando a farmi accettare da tuo figlio, ma lui mi odia, mi detesta e come se non bastasse odia perfino il suo fratellino." -esclama e non so per quale motivo, ma la sua risposta mi sembra più una bugia, una scusa, che la verità-

"Prova a cambiare tattica, magari. Invece di punzecchiarlo, perché è questo quello che fai, prova iniziando a conquistarlo con, che ne so io? Un piccolo regalo per esempio. Invece di essere così scontrosa con lui, prova a fatti accettare parlandogli con più gentilezza, invece di guardarlo con freddezza. Con Jaxon ti comporti da nemica, non da amica e questo lui lo percepisce." -le dico, guardandola dritto negli occhi-

"Ci proverò, ma tuo figlio mi odia perché sto con te. Lui mi vede come la ladra che ha rubato il suo papà alla sua mamma. Mi vede come la matrigna cattiva di Cenerentola." -esclama lei, mentre mi sfilo via il maglioncino rosso, rimanendo con solo addosso un paio di boxer neri e aderenti-

"Ma tu non mi hai portato via da nessuno, dobbiamo provare a fargli capire questo. E lui ti vede come la matrigna cattiva, perché tu ti comporti in quel modo. Sbagli nei suoi confronti, sbagli tutto Meredith." -le dico, infilandomi sotto le coperte-

"Mh, forse hai ragione." -quasi sussurra lei, poggiando la sua testa sulla mia spalla- "Vorrei che la nostra famiglia fosse più unita e di questo passo il fratellino maggiore odierà a morte il fratellino minore. E anche me, beh lui già mi odia." -sospira e io la osservo-

"Vedrai che se ti fai accettare da Jaxon tutto andrà bene. Devi anche evitare di punzecchiare Stacie. Quando si tratta di lei, Jaxon se ne va su tutte le furie quando qualcuno tratta male la sua mamma." -le dico e lei sospira, alzando gli occhi al cielo-

"Si tratta di Jaxon o di te?" -mi domanda serissima, fissandomi dritto negli occhi-

"Che vuoi dire?" -le domando perplesso-

"Voglio dire che tuo figlio ha preso completamente da te. Quando si tratta di Stacie tu cambi radicalmente e te ne vai su tutte le furie." -mi risponde, serissima- "Come oggi: mi hai cacciata per lei, non è vero?" -mi domanda quasi acida-

"Esageri Meredith, per questo mi arrabbio." -le rispondo serio-

"Sì, certo!" -esclama con fin troppo sarcasmo- "Steven ma tu a me ci pensi? A noi, a nostro figlio, ci pensi?" -mi domanda, fissandomi dritto negli occhi-

"Certo che ci penso." -le rispondo, ricambiando il suo sguardo-

"Davvero? Perché a me sembra che pensi più a tutt'altro che a noi." -esclama seria e io non so davvero che cosa dire, perché lei ha ragione. Non dico che a lei, a nostro figlio non ci penso, ma alla maggior parte del tempo la mia testa, i miei pensieri sono occupati da Stacie. E lei, senza dire nient'altro, si sdraia dandomi le spalle e io, sospirando mi sdraio, proiettando i miei occhi al soffitto. Forse anche io sto sbagliando tutto con Meredith. Da quando siamo tornati qui, a Los Angeles, tutto è cambiato. Io sono cambiato, soprattutto nei suoi confronti.-
 
Spazio autrice:
 
Buongiorno a tutte! ^^
Innanzitutto vi chiedo scusa! Perdonate il mio lungo ritardo, non sono riuscita ad aggiornare in questo periodo, ma adesso eccomi qui con un nuovo capitolo!
Come vi sembra? La piccola Alicia è nata per la gioia di tutti! E Stacie? È incinta o è solo un falso allarme? Fatevi sapere le vostre opinione lasciandomi qualche recensione. 

Vi mando un bacio.
Alla prossima.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Felicemente noi! ***




Capitolo trentatre) Felicemente noi!

...POV STACIE...

"Buongiorno!" -saluta Olivia, entrando in questo preciso momento al bar-ristorante e io, dopo aver servito un tavolo, mi volto a guardarla-

"Siamo aperti da mezz'ora, come mai sei arrivata soltanto adesso? Lance e Rosie non ci sono oggi. Rosie e Alicia torneranno oggi a casa e Lance starà con loro." -le spiego, raggiungendola vicino al bancone-

"Beh avevo da fare una cosa molto importante." -mi risponde, guardandomi negli occhi-

"Del tipo?" -le domando non capendo-

"Siccome non ti decidevi ad andare a comprarlo, ci sono andata al tuo posto." -mi risponde, tirando fuori dalla sua borsa un test di gravidanza-

"Ma sei scema? Mettilo subito in borsa!" -esclamo allarmata, guardandomi in giro per assicurarmi che nessuno abbia visto niente. E per nessuno intendo Steven!-

"Ok, scusa!" -sospira lei, infilandolo in borsa- "Allora? Andiamo a fare questo benedetto test di gravidanza o no?" -mi domanda a bassa voce e io mi volto a guardarla negli occhi-

"Ora? Siamo a lavoro, Olivia." -le faccio notare seria-

"Le tue sono tutte scuse per rimandare." -dice lei più seria di me e io sbuffo. Lo ammetto: ho paura a fare quel test!- "Coraggio amica mia, andiamo!" -esclama, afferrandomi dalla mano- "Luke, Steven, noi ci assentiamo per qualche minuto, potete fare a meno di noi?" -domanda lei a quei due, mentre mi trascina verso il bagno delle donne-

"Tranquille!" -le sorride Luke e lei annuendo, mi trascina più velocemente-

"Olivia non tirare!" -sbotto nervosa, seguendola goffamente- "E poi non mi scappa la pipì!" -aggiungo, varcando la porta del bagno-

"Altre scuse Stacie? Basta rimandare, chiuditi in quel bagno e fai quel test!" -sbotta lei, spingendomi verso un bagno libero e io sospiro, mentre posa malamente il test sulla mia mano e io la guardo malissimo- "Se non ti scappa la pipì sforzati. Vedrai che uscirà!" -esclama lei quasi divertita, chiudendomi la porta in faccia e io sbuffo, posando lo sguardo su quel test-

"Ti odio!" -sbotto, abbassandomi i jeans e subito dopo le mutandine-

"Avresti continuato a rimandare, Stacie. Prima o poi avresti dovuto farlo, ho solo accorciato i tempi." -si giustica lei e io sbuffo. Odio quando la mia migliore amica è così insistente. 
Lo so che prima o poi avrei dovuto fare questo test o sarei dovuta andare dal medico, ma volevo far passare qualche altro giorno, per poter metabolizzare meglio tutto questo, ma ovviamente Olivia non la pensa come me e se mi rifiutassi di fare questo test, sono sicura che me lo farebbe lei, costringendomi a fare pipì. 
Quando vuole può essere molto persuasiva!-

"Se sono incinta, che cosa farò Olivia?" -le domando, fissando quel test di gravidanza appoggiato sul bancone dei tanti lavandini che ci sono nel bagno e ho gli occhi davvero lucidi, mentre aspettiamo il risultato-

"Lo terrai e lo crescerai insieme a Steven." -mi risponde lei, posando la sua mano sulla mia schiena come per confortarmi-

"Ma è tutto così complicato tra me e Steven." -esclamo con il magone, voltandomi a guardarla negli occhi-

"Ma può diventare molto semplice." -mi sorride, accarezzandomi dolcemente la schiena-

"Può diventare semplice? Lui aspetta già un figlio da un'altra." -le ricordo, mentre mi scivola una lacrima-

"E se il test sarà positivo, aspetterà anche un bambino dalla donna che ama." -mi sorride lei, mentre mi asciuga la lacrima con una dolce carezza e io tiro su col naso-

"Lo conosco, lascerebbe Meredith per stare con me e io non posso permetterglielo. Lei ha bisogno di lui, è sola, non ha nessuno. I suoi genitori le danno più soldi che affetto." -esclamo, osservandola-

"Stacie non puoi preoccuparti per lei, sei troppo buona. Forse dimentichi che lei non si fa scrupoli a ferirti, a ricordarti che aspetta un bambino da Steven. E lui farà la scelta più giusta." -mi dice e io, sospirando, mi volto a guardare il test- "E ora." -esclama lei, posando il suo sguardo nella mia stessa direzione-

"Olivia non.. Non ce la faccio! Guarda tu, per favore." -le dico, facendo un passo indietro e lei sospira-

"Ok, guarderò io." -esclama lei, avvicinandosi al test e subito lo prende in mano- 

"È positivo, vero?" -le domando convinta e lei si volta a guardarmi negli occhi e sorridendomi, annuisce- "Lo sapevo!" -esclamo e poco dopo scoppio a piangere e lei non perde tempo ad abbracciarmi. Sapevo di aspettare un bambino. Ne ero certa, sicura al cento per cento!-

"Non sei contenta? Io sì, presto avrò un altro nipotino." -esclama lei, abbracciandomi e io tiro su col naso-

"Certo che sono contenta." -le rispondo, allontanandomi da quell'abbraccio e sorridendo, mi asciugo le guance bagnate dalle lacrime-

"Dovrai dirlo a Steven." -esclama, accarezzandomi il braccio e io annuisco-

"Certo che glielo dirò, ma voglio trovare il momento giusto." -le rispondo e lei annuisce, sorridendo. Troverò il momento giusto per dirgli che sono incinta. Ora non mi sembra indicato informarlo a lavoro. 
Voglio trovare un momento tutto per noi, rimanendo da soli. 
Sono sicura di renderlo felice con questa notizia e anche io lo sono. Tremedamente!-
Appena ritorniamo in salone, il mio sguardo si posa subito su Steven che sorridendo serve una donna anziana e automaticamente sorrido come una vera stupida, portando la mia mano sulla mia pancia..

"Se continui a guardarlo in quel modo e a toccarti la pancia, capirà ogni cosa!" -esclama Olivia e io mi volto a guardarla-

"Beh gli direi che ho mal di pancia!" -alzo le spalle e lei scoppia a ridere, raggiungendo il bancone- "E poi non credo che lo capirebbe. Gli uomini sono un po' ottusi!" -esclamo, andandole dietro e lei ridacchia, mentre riprendiamo a lavorare-

...POV STEVEN...

Dopo quasi tutto il giorno al bar a lavorare, prima delle quattro sono uscito per poter andare a prendere all'asilo Jaxon e Garret.
Certo che il lavoro al bar è stressante e stancante. 
Ci sono così tanti clienti, che non puoi fermarti neanche un minuto per poter respirare.
Tutto il giorno avanti e indietro, tra un ordinazione e l'altra, e i clienti sembrano spuntare come funghi.
Per non parlare, poi, di Stacie.. 
L'ho beccata più di una volta a guardarmi e a sorridere come una ebete. 
Non so cosa le passi oggi per la testa, ma sembra strana. Più del solito direi.

"Papà, andiamo a mangiare un gelato?" -mi domanda mio figlio, saltellando, mentre tengo per mano sia lui che Garret-

"Fa freddo per il gelato, Jaxon." -gli rispondo, aiutandolo a saltare il gradino del marciapiede, tirandolo su dal braccio e lui sorride tutto contento-

"A me va una cioccolata calda!" -esclama Garret e io mi volto a guardarlo-

"Siii, cioccolata calda!" -esclama mio figlio, entusiasta all'idea di berne una-

"Va bene, cioccolata calda per tutti! Appena arriviamo al bar, ve la preparo subito." -dico ad entrambi, aprendo la portiera della mia auto-

"No, io voglio la cioccolata calda che mi compra sempre il mio papà." -mi dice Garret, salendo in auto con il mio aiuto-

"E che cioccolata ti compra tuo padre?" -gli domando, aiutando adesso mio figlio a salire in auto-

"Quella del signore che ha un bar al centro commerciale. Quella è davvero buona!" -esclama e poco dopo si lecca i baffi, portandomi a ridacchiare-

"Va bene, allora!" -accetto di portarli in quel bar e lui batte le mani felice. Dovrei andare al bar, perché è orario di lavoro, ma una pausa mi servirebbe proprio. Mi assenterò giusto una mezz'ora. Ho bisogno di staccare un attimo la spina dal lavoro, sono davvero stanco!- "Rimanete seduti qui e non vi muovete, intesi? Devo fare una chiamata." -esclamo, osservando entrambi e loro mentre annuiscono fissano le loro cioccolate calde. Devo chiamare Meredith. Ho deciso di essere un po' più presente per lei. In questo periodo l'ho lasciata un po' in disparte, non ho pensato molto a lei e voglio poter rimediare!-

"Aah, papà mi sono bruciato la lingua!" -piagnucola mio figlio, mentre Garret scoppia a ridere e io sospirando mi avvicino a lui, tenendo il cellulare all'orecchio aspettando che Meredith risponda alla mia chiamata- 

"Jaxon devi aspettare che si freddi." -gli dico, affiancandolo-

"Pronto!?" -risponde lei alla mia chiamata, mentre osservo mio figlio tenere la lingua di fuori e questo mi porta a sorridere divertito-

"Ehi!" -la saluto, portando la mano in tasca- "Dove sei? A casa?" -le domando, osservando Garret tirare con le dita la lingua di Jaxon ridendo- "Smettetela!" -li rimprovero in un sussurro, mentre mio figlio piagnucola e Garret se la ride-

"No, non sono a casa." -mi risponde- "E tu con chi sei?" -mi domanda lei-

"Sono con mio figlio e Garret!" -le rispondo, mettendomi seduto accanto a Jaxon- "Dove sei, se non sei a casa?" -le domando, osservandomi un po in giro-

"Sono dal ginecologo, per una visita." -mi risponde e io sto per chiederle il perché non me l'ha detto un'altra volta, il perché mi ha tenuto allo scuro di questa visita ginecologica, ma non faccio in tempo a chiederle niente, che la noto uscire da un negozio, con minimo dieci sacchetti in mano-

"Dal ginecologo sei.." -quasi sussurro, osservandola guardare dei vestiti in una vetrina-

"Aha, tra poco è il mio turno. Scusa se non ti ho avvertito di nuovo, ma eri al lavoro, non mi andava di disturbarti." -esclama-

"Ne parliamo a casa, Meredith!" -le dico serissimo e senza aggiungere altro o darle il tempo di dire niente, le attacco la chiamata in faccia, mentre il mio sguardo è fisso su di lei che sbuffa per le mie parole. Che cazzo sta succedendo? Perché mi viene a dire che è dal ginecologo, quando in realtà è in giro a fare shopping? Tutto questo è al quanto sospetto e strano!- "Bambini vi va di giocare alla spia?" -domando ad entrambi, non perdendo di vista Meredith che continua ad osservare le vetrine dei negozi-

"SIII." -urlano entrambi entusiasti e io sorrido-

"Bene, allora andiamo!" -esclamo, alzandomi in piedi e loro fanno lo stesso e dopo aver lasciato i soldi sul tavolo, prendo per mano entrambi, raggiungendo l'uscita-

"Chi dobbiamo spiare, papà?" -mi domanda mio figlio- 

"Meredith!" -gli rispondo, nascondendoci tutti e tre dietro un muro, mentre la tengo d'occhio-

"Perché?" -mi domanda ancora lui, mentre iniziamo a seguirla cautamente e tengo entrambi per la mano, per evitare di perderli-

"Perché il tuo papà crede che gli stia mentendo." -gli rispondo. Non so bene su cosa, ma credo che mi abbia mentito tutto il tempo.
Perché dirmi che va dal ginecologo, quando non è assolutamente vero? Forse perché non c'è nessun bambino ed è per questo che non mi avverte di nessuna visita ginecologica, cosa vedrei sul computer? Nulla!
Ma ovviamente non sono sicuro di questo, ma credo che sia così però e se mi ha mentito, mi incazzerò di brutto!-

"Zio mi sono stancato!" -esclama Garret e poco dopo sbuffa per la stanchezza. È da mezz'ora che seguiamo a destra e a sinistra Meredith e non ha fatto altro che fare shopping su shopping.-

"Ancora un minuto, Garret!" -gli dico, osservando Meredith entrare in un bar, ma poco dopo mi volto a guardarlo- "Come mi hai chiamato? Zio?" -gli domando sorpreso e sto sorridendo come uno stupido-

"Sei il papà del mio cuginetto, non sei mio zio?" -mi domanda lui confuso e io sorrido-

"Certo che lo sono." -gli sorrido, lasciandogli una carezza sul viso e poco dopo mi volto a guardare Meredith, seduta al bancone, mentre beve tutta tranquilla un drick. Sono sicuro che non aspetti nessun figlio. Bere alcolici durante la gravidanza potrebbe fare male al bambino e io non credo che lei vorrebbe che succedesse qualcosa di brutto a nostro figlio, ma come ho detto prima non esiste nessun bambino, per questo non se ne preoccupa! Ma io devo scoprire la verità ed è per questo che appena sono tornato a casa mia, ho messo a soqquadro il mio comodino alla ricerca di quella ecografia e appena me la ritrovo tra le mani, cerco la data scritta su di essa- "Non posso crederci! 15-gennaio-2016!" -leggo la data e poco dopo tiro un forte pugno contro il muro, facendomi un male cane- "Bastarda!" -ringhio a denti stretti. Come ho fatto ad essere così stupido? Come ho fatto a non accorgermi della data? Come ha potuto mentirmi su una cosa così importante, come un figlio? Perché poi avrebbe fatto una cosa simile?

"Per non rinunciare a te ti posso assicurare che sono capace di qualunque cosa."

"Tu sei mio. Mio e di nessun altro. E credimi, farei davvero qualsiasi cosa per non perderti."
 

Le parole che ha usato tempo fa mi rimbombano nella testa, come un martello pneumatico.
Lei farebbe qualsiasi cosa ha detto, anche inventare una gravidanza per non perdermi.

"Steven?!" -sento richiamarmi dalla sua voce e di conseguenza serro la mascella-

"Ehi." -la saluto, cercando di mostrarle che sono calmo e non incazzato nero. Voglio vedere fin dove vuole arrivare con questa bugia!- "Com'è andata la visita?" -le domando, raggiungendola in soggiorno, mentre mi infilo dentro la tasca dietro dei miei jeans quella sua finta ecografia-

"È andata benissimo. Il nostro bambino sta bene e inizia a crescere." -mi risponde lei, recitando la sua parte alla perfezione e io annuisco, fingendo di crederci- "Mi dispiace di non averti avvertito. Lo so che mi avresti accompagnata e che ti avrebbe fatto piacere, ma eri al lavoro e.."

"Non volevi disturbarmi." -concludo la sua frase, mettendomi seduto sul divano e lei annuisce-

"Esatto. Sei arrabbiato?" -mi domanda, mettendosi seduta accanto a me. Se sono arrabbiato? Sono incazzato nero e non reggo più questa bugia del cazzo!-

"Dimmi.." -mi volto a guardarla negli occhi e lei sorride, mentre io rimango serissimo in volto- "Era buono il drink che ti ha prescritto il medico?" -le domando e lei sbianca, ma poco dopo mi sorride, ma si vede che è un sorriso tirato e nervoso!-

"Drink? Quale drink? Di cosa stai parlando?" -mi domanda, fingendo di non capire-

"Smettila con questa recita!" -ringhio a denti stretti, stringendo i pugni- "Quando parlavamo al cellulare, ti ho vista al centro commerciale, ero lì Meredith, con i bambini e ti abbiamo seguita!" -le dico e dire che sono arrabbiato è dire poco. Sono davvero furioso, oltre che ferito e deluso da lei. Credevo che fosse incinta, credevo che presto sarei diventato di nuovo papà, invece era soltanto un enorme bugia!-

"Ma di cosa stai parlando? Ti sarai confuso, non ero di certo io al centro commerciale." -continua a mentire lei, continua con questa menzogna, continua con questa sua recita patetica-

"CAZZO MEREDITH BASTA!" -urlo furiosissimo e lei sobbalza per lo spavento- "Smettila con questa recita patetica, ormai so tutto." -le dico, tirando fuori dalla tasca dei miei jeans l'ecografia e poco dopo gliela lancio addosso- "Guarda la data!" -la incinto, indicandogliela con l'indice e lei osserva ciò che le indico con le lacrime agli occhi- "Da dove l'hai scarita? Da Google?" -le domando deluso e lei non dice nulla- "Tu non sei incinta. Tu non aspetti nessun bambino ed è per questo che non mi hai mai voluto con te in nessuna visita ginecologica, che non ti fai nessun tipo di problema a bere alcolici, che non hai mai avuto nessuna nausea mattutina o nessun tipo di voglie notturne, perché non esiste nessun bambino." -esclamo deluso come non lo sono mai stato in vita mia- "Perché l'hai fatto, Meredith?" -le domando e lei mi guarda con quegli occhi davvero lucidissimi-

"Io.. Mi dispiace!" -esclama e inizia a piangere, con viso basso- "Non volevo perderti, Steven! Quella sera ho sentito la tua conversazione con Stacie e quando volevi parlare con me, di noi, sapevo che mi volevi lasciare per poter tornare con la tua ex." -mi dice tra le lacrime-

"Posso sapere fin dove saresti arrivata? Pensi che non mi sarei mai accorto che la tua pancia non crescesse? Mi credi così stupido, Meredith? Cosa avresti fatto? Avresti inventato un aborto?" -le domando, guardandola negli occhi-

"Forse ho sbagliato, anzi ho sbagliato sicuramente, ma non volevo perderti. Sono sola, non ho nessuno con me. I miei genitori lavorano tutto il giorno e l'unica cosa che ricevo dai miei sono i loro soldi, quando l'unica cosa che desidero è affetto. Quell'affetto che non mi hanno mai dato, ma che ho sempre ricevuto da parte tua da quando ti conosco. Non volevo perdere l'unica persona che mi abbia donato affetto, amore, l'unica persona per cui conto qualcosa." -mi dice tra le lacrime-

"Ti sarei rimasto accanto comunque, Meredith. Non ti avrei mai lasciata sola, ma ora.. Ora non riesco nemmeno a guardarti negli occhi per quanto mi fai schifo. Hai mentito su una cosa troppo importante per me. Un figlio è la cosa che desidero più nella vita. L'idea di diventare papà per la seconda volta mi rendeva felice Meredith, invece era solo una squallida bugia." -le dico, osservandola- "Sono profondamente deluso da te, Meredith. Ferito. Credevo che fossi una persona migliore, invece ti sei dimostrata essere la stronza che tutti vedono." -e detto questo, mi avvio all'ingresso, sentendola scoppiare a piangere e decido di raggiungere l'unica persona che desidero in questo momento al mio fianco. L'unica persona che può farmi stare bene. L'unica persona di cui ho profondamente bisogno!-

Dopo essermi asciugato le lacrime che sono scese lungo il mio viso senza il mio controllo, busso alla sua porta. 
Sono davvero deluso, ferito, amareggiato.
L'idea di diventare di nuovo papà mi piaceva, mi rendeva davvero felice, invece non esiste nessun bambino. Era tutto frutto delle bugie di quella megera.

"Steven, hai pianto?" -mi domanda sorpresa di vedere il mio viso bagnato dalle lacrime, appena mi apre la porta del suo appartamento e io senza dire nulla mi avvicino a lei e subito la stringo tra le mie braccia- "Che cosa è successo?" -mi domanda preoccupata, avvolgendo le sue braccia intorno alle mie spalle e io tiro su col naso, stringendola ancora di più a me-

"Stacie, non aspetta nessun bambino." -le rispondo e lei, nel sentire quelle parole, mi allontana dalle spalle e subito i nostri occhi si incontrano-

"Di che stai parlando? Dai entra, così ne parliamo con più calma." -esclama lei, scansandosi e io, passandomi una mano sul viso, entro nel suo appartamento- "Vuoi un bicchiere d'acqua?" -mi domanda, chiudendo il portone alle sue spalle e io scuoto la testa, mettendomi seduto sul suo divano e prendendomi subito il viso tra le mani- "Che cosa è successo?" -mi domanda, raggiungendomi e subito si mette seduta accanto a me-

"Meredith non è incinta." -le rispondo, fissando il tavolino davanti a me-

"Come non è incinta?" -mi domanda perplessa e io mi volto a guardarla negli occhi-

"Non aspetta nessun bambino, non esiste nessun bambino, erano tutte bugie per tenermi al suo fianco. Non voleva perdermi, così si è inventata questa gravidanza." -le rispondo e lei scuote la testa scioccata-

"Che stronza." -sussurra, fissando un punto impreciso davanti a sè e io, posando una mia mano sulla sua coscia, mi avvicino maggiormente a lei e lei si volta subito a guardarmi negli occhi- "Come ti senti? Deve essere stato un brutto colpo per te." -esclama, osservandomi e io annuisco-

"Già, lo è stato. Ma.." -mi avvicino ancora di più a lei, con il cuore che batte davvero fortissimo-

"Ma?" -mi domanda per spronarmi a parlare-

"C'è un lato positivo in tutta questa storia." -esclamo, accarezzandole il viso-

"E sarebbe?" -mi domanda con un piccolo sorriso-

"Possiamo stare insieme, finalmente. Adesso non c'è niente che possa frenarci, non c'è nessun bambino." -le rispondo, accarezzandole il viso e lei sorride-

"Già." -sussurra, abbassando lo sguardo sulle sue gambe. Niente e nessuno potrà impedirci di stare di nuovo insieme. Ed è la cosa che desidero di più al momento!-

"Jaxon?" -le domando, avvicinandomi ancora di più a lei e lei ritorna a guardarmi negli occhi-

"Dorme come un angioletto." -mi risponde e io, sorridendo, le lascio una carezza sul viso, ma poco dopo non resisto più, così poso le mie labbra sulle sue e lei ricambia immediatamente il mio bacio. E il cuore mi martellare ancora più forte nel petto.
Mi era mancata così tanto..
Mi erano mancate le sue labbra sulle mie, la sua lingua che cerca la mia, il suo sapore mischiato con il mio. 
Mi erano mancate le sue piccole mani che mi toccano, mi sfiorano, mi accarezzano, pervadendo il mio corpo di mille brividi.
Mi era mancato sentire il suo corpo contro il mio, che si sfiorano, che si toccano.
Mi era mancato sentirmi così felice, così completo, come solo lei riesce a farmi sentire.
Mi era semplicemente mancata lei.
Dopo un lungo mese che non la tocco, che non la bacio, che non la tengo stretta tra le mie braccia, mi sembra tutto quanto un sogno.
Un meraviglioso sogno da cui non vorrei svegliarmi!- "Steven, Dio!" -geme lei con affanno, sotto il mio corpo e io sorrido compiaciuto sulla sua pelle, mentre le bacio, le lecco, le torturo il suo abbondante seno che amo da pazzi stringere tra le mie mani-

"Se continui di questo passo, nostro figlio ci sentirà!" -sussurro rocamente, salendo con i baci sul suo collo, mentre struscio avidamente la mia intimità contro la sua-

"Mh!" -geme, stringendo le labbra per non urlare e io rido rocamente- "Ti stai divertendo?" -sbotta nervosa, tirandomi un ceffone sul braccio e io, continuando a ridacchiare, riprendo a baciarle il collo- 

"Amo sentirti godere in questo modo." -sussurro maliziosamente, scendendo a baciarle il seno e la sento sorridere, mentre tira su il suo bacino contro il mio, facendo strusciare le nostre intimità-

"Steven, portami in camera da letto, non possiamo farlo sul divano." -sussurra, sentendo una sua mano intrufolarsi tra i miei capelli e poco dopo li stringe lievemente tra le dita, mentre io alzo il mio sguardo nel suo- 

"Hai ragione!" -esclamo, alzandomi velocemente dal divano e subito dopo la prendo tra le mie braccia, come una sposa e lei sorride, portando ancora una volta una mano tra i miei capelli- 

"Ti amo tanto!" -sussurra al mio orecchio e poco dopo sfiora, in modo sensuale, il mio lobo con la sua lingua e questo suo gesto mi eccita ancora di più, mentre mi mordo il labbro inferiore-

"Anch'io, piccola." -quasi sussurro, chiudendo alle mie spalle la porta della sua camera da letto a chiave e poco dopo la butto sul suo materasso-

"Ti sembro un sacco di patate?" -sbotta nervosa e sconcertata, mentre mi abbasso velocemente i pantaloni, lasciandoli a terra-

"Shh, sta zitta e baciami!" -sussurro, adagiandomi in boxer sul suo corpo, in mezzo alle sue gambe, e lei non se lo fa ripetere due volte, si avventa con foga sulle mie labbra. E io riesco a toccare il cielo con un dito per quanto mi sento bene e felice!-

"Hai chiuso la porta a chiave?" -mi domanda affannata, mentre le sfilo via i pantaloni del suo pigiama- "Jaxon ogni tanto si sveglia e viene da me, non vorrei che si svegliasse e ci trovasse in strane posizioni!" -mi dice e io scoppio a ridere, mentre mi sfilo via i boxer e lei le sue mutandine-

"Strane posizioni?" -le domando ridendo, salendo con le ginocchia sul materasso e sono completamente privo di indumenti, mentre cammino sulle mie ginocchia verso di lei-

"Sai di cosa parlo." -mi risponde e poco dopo si morde il labbro inferiore, osservando ogni parte del mio corpo completamente nudo- 

"Oh, lo so eccome!" -sussurro con sorrisino malizioso, abbassandomi verso di lei e subito inizio a stamparle bacetti umidi sulla pancia, iniziando a scendere verso le sue fantastiche gambe-

"Non mi hai ancora risposto. È chiusa a chiave la porta?" -mi domanda, ansimando a causa dei miei eccitanti baci e io sorrido sulla sua pelle-

"Tranquilla, è chiusa. Nostro figlio non ci vedrà in strane posizioni." -le rispondo divertito e lei ridacchia, spintonandomi dalle spalle, facendomi finire sdraiato di schiena, e in men che non si dica me la ritrovo a cavalcioni sul mio bacino, mentre mi bacia e mordicchia il petto-

"Mi sei mancato così tanto!" -sussurra sulla mia pelle, continuando a baciarmi dolcemente e io sorrido, portando i suoi capelli biondo platino tutti da un lato e noto che sorride, mentre strofina, verso l'alto, il suo labbro inferiore sul mio petto, arrivando sul mio pomo d'Adamo, dove ci stampa un bacio e subito dopo ne stampa un altro sul mio mento, guardandoci dritto negli occhi- "Io non ti sono mancata?" -mi domanda con sguardo sensualissimo e io sorrido, lasciandole una carezza sul viso-

"Da pazzi, piccola." -le rispondo in un sussurro e lei sorride, posando un bacio sulle mie labbra e poco dopo fa in modo che io entri in lei, non distogliendo nemmeno per un secondo i suoi occhi verdi scintillanti nei miei-

"Ti amo, amore mio." -sussurra, posando le sue piccole mani sul mio petto, iniziando a spingere su di me lentamente-

"Anch'io." -sussurro, portando le mie mani su suoi fianchi e mordendomi il labbro inferiore, l'aiuto con le spinte su di me, iniziando ad ansimare entrambi. E ogni volta che mi unisco a lei, mi sento totalmente completo. Non mi manca niente, adesso che ho di nuovo lei nella mia vita. 
E mi sento l'uomo più felice del mondo. Potrei uscire fuori e urlarlo al mondo intero quanto io sia felice.
Al mio fianco ho di nuovo la donna che amo più di me stesso e ho intenzione di tenerla al mio fianco per il resto dei nostri giorni.
Non commetterò più nessuno sbaglio, non rinuncerò a lei per niente al mondo e lotterò sempre per il nostro amore e per la nostra famiglia.
Niente e nessuno ci separerà più!-

...POV STACIE...

Ancora non riesco a crederci che quella stronza di Meredith abbia mentito sulla gravidanza.
E io mi chiedo come si può essere così meschini ed egoisti? Invetarsi una gravidanza per tenerselo con sé, è da pazzi oltre che da stronzi!
E se ripenso al fatto che abbia rinunciato al mio unico e grande amore per quella, mi prederei a schiaffi!
Quando mi ha detto che Meredith non aspetta nessun bambino, non potevo crederci, ma il mio cuore ha iniziato a battere comunque fortissimo.
Non c'era più niente che potesse tenerci lontani e adesso siamo qui, sul mio letto, a fare l'amore come se non ci fosse un domani.
E mi sembra tutto un meraviglioso sogno, da cui non vorrei svegliarmi mai più!

"Oh Steven!" -quasi urlo gemendo, essendo arrivata al culmine del piacere e lo stringo forte tra le mie braccia, mentre lui, sopra di me e in mezzo alle mie gambe, continua a spingere in me e io stringo le mie labbra per evitare di urlare e svegliare sia mio figlio che tutto il condominio, conficcandogli le unghia nella schiena-

"Cazzo sì!" -geme lui stringendomi forte a sé, arrivando al culmine del piacere e dopo qualche istante rotola sul materasso, trascinandomi con sé, ritrovandomi a cavalcioni su di lui, mentre ci strigiamo tra le braccia dell'altro- "Cavolo se è stato pazzesco." -sussurra lui soddisfatto come non mai e io sorrido, guardandolo negli occhi-

"Tu sei stato pazzesco." -esclamo, accarezzandogli il petto e lui ride, prendendomi il viso tra le mani e poco dopo lo tira verso il suo, unendo subito le nostre labbra in un dolce bacio-

"Volevo dimostrarti tutto l'amore che provo per te." -sussurra sulle mie labbra e io sorrido, mordendogli il labbro inferiore-

"Dalla tua performance deduco che mi ami da pazzi." -esclamo divertita e lui scoppia a ridere, mentre io, ridacchiando, mi sdraio al suo fianco, appoggiandomi subito sul suo petto. Fare l'amore con Steven è stato davvero formidabile e lui ci sa fare proprio alla grande. È sempre stato così.
Tra noi, il sesso, è sempre stato pazzesco, anche ora che è diventato un po' più vecchietto!- "Amore.." -lo richiamo, giocherellando con la peluria corta del suo petto-

"Mi era mancato sentirmi chiamare così da te." -esclama lui, accarezzandomi la spalla e io sorrido, poggiando il mio mento sul suo petto e subito i nostri occhi si incontrano- "Che c'è?" -mi domanda, portando delicatamente una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio-

"Devo dirti una cosa importante." -gli rispondo, guardandolo negli occhi, mentre mi tiro un po' più su, tirando con me la coperta, per poterlo guardare meglio. Questo è il momento perfetto per potergli dire che sono incinta. Che aspettiamo un bambino.-

"Dimmi." -mi sorride dolcemente, lasciandomi una carezza sul viso e io sorrido un istante, mentre accarezzo il suo petto-

"Sono incinta." -gli dico, guardandolo dritto negli occhi e lui apre la bocca, visibilmente sorpreso-

"Tu, cosa?" -mi domanda sorpreso e io sorrido-

"Sono incinta, amore. Aspettiamo un bambino." -gli rispondo e lui sorride rimanendo immobile a fissarmi e non spiaccica una parola- "L'ho scoperto solo questa mattina e aspettavo il momento giusto per dirtelo e questo lo era." -gli dico, osservandolo-

"Ma sei.. Sei sicura? Non è uno scherzo o chissà cos'altro, sei davvero incinta?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Ti sembro per caso Meredith? Non ti mentirei mai su una cosa così importante, Steven." -gli dico serissima. Cosa crede? Che gli mentirei come ha fatto quella stronza? Io non sono lei!-

"No certo, lo so piccola." -mi dice, accarezzandomi il viso- "È solo che mi hai.. Mi hai sorpreso, tutto qua. Non mi aspettavo questa splendida notizia." -esclama con occhi lucidissimi e io faccio un piccolo sorriso, accarezzandogli il viso- "Sei incinta!" -sussurra, sorridendo emozionato e io annuisco, accarezzandogli di nuovo il viso- "È fantastico!" -esclama, mentre gli scivola una lacrima lungo il suo viso e io, sorridendo, lo bacio sulle labbra e lui si butta su di me, ritrovandoci sdraiati sul materasso a riempirci di dolci baci e di sorrisi. 
Sono davvero al settimo cielo.
Non credevo che avrebbe pianto per la notizia, che l'avrebbe reso così felice, ma dovevo immaginarlo. Steve ha sempre sognato di avere dei bambini, di crearsi la sua famiglia e per lui un figlio è una grande gioia!- 

...POV STEVEN...

Ancora non riesco a crederci. 
Non solo oggi è il giorno più bello della mia vita dato che io e Stacie siamo tornati insieme, ma come se non bastasse aspettiamo un bambino. 
Presto diventerò papà per la seconda volta ed è magnifico!
Presto diventeremo genitori di un altro frutto del nostro grande amore e questa è una grande notizia. Non poteva darmene di più bella.
E questa volta sarà diverso..
Diverso perché non mi perderò nulla. 
Non mi perderò la sua pancia crescere mese dopo mese.
Non mi perderò l'emozione di sentir scalciare nostro figlio.
Non mi perderò nessuna ecografia.
Non mi perderò la sua nascita.
Non mi perderò nulla, questa volta!

"Ti avverto: in gravidanza posso essere molto più nervosa e intrattabile del solito." -esclama lei, accarezzandomi i capelli e io scoppio a ridere-

"Posso solo immaginare cosa possa aver passato tuo fratello." -dico ridendo e lei mi tira un colpetto sulla nuca-

"Idiota!" -sbotta e io, non smettendo di ridere, le riempio le labbra di piccoli bacetti, mentre le accarezzo la sua pancia nuda, da sotto il lenzuolo- "Che bello!" -sussurra sulle mie labbra e io aggrotto le sopracciglia-

"Cosa?" -le domando perplesso, allontanandomi dalle sue fantastiche e carnose labbra-

"Sentirti accarezzare la mia pancia. Mi sarebbe sempre piaciuto." -mi risponde con un piccolo sorriso dolce e io sorrido pure, lasciandole un bacio sulle labbra e poco dopo mi immergo sotto la corperta- "Dove vai?" -mi domanda ridendo, tirando su la coperta per potermi guardare e io sorridendo inizio a stamparle bacetti umidi sulla pancia-

"Ehi piccolo, mi senti? Vorrei presentarmi, sono il tuo papà e non vedo l'ora di tenerti tra le braccia." -parlo alla sua pancia con dolcezza e non smetto di sorridere come un idiota-

"Steven.." -mi richiama lei in un sussurro e appena alzo il mio sguardo su di lei, noto i suoi occhioni verdi con dei lacrimoni enormi-

"Ehi, non piangere." -sussurro dolcemente, tirandomi su verso il suo viso e subito premo le mie labbra sulle sue per qualche breve istante-

"È ancora troppo piccolo, non può sentirti." -mi dice, mentre le scivola una lacrima lungo la sua guancia e io gliela asciugo immediatamente con una tenera carezza-

"Lo so." -le sorrido dolcemente e lei tira su col naso-

"Sono così felice, amore mio." -sussurra, abbracciandomi forte e io la stringo subito a me, mentre inizia a piangere sulla mia spalla- "Sono solo lacrime di gioia, non preoccuparti." -mi tranquillizza lei tra le lacrime e io sorrido, stringendola maggiormente-

"Lo so, piccola. Anch'io sono felicissimo." -le dico e lei, tirando su col naso, si allontana da me, proiettando i suoi splendidi occhi nei miei- "E lo sai chi sarà felice quanto noi?" -le domando sorridendo, asciugandole il viso e lei sorride pure-

"Jaxon." -mi risponde e io annuisco-

"Già. Quando saprà tutto questo, ne sarà terribilmente felice." -esclamo e lei annuisce d'accordo con me, prendendomi il viso tra le mani e subito mi stampa un bacio dietro l'altro sulle labbra- "Ti amo immensamente." -sussurro tra un bacio e l'altro-

"Anch'io. Tanto." -sussurra sulle mie labbra e io sorrido, baciandola a fior di labbra- "Dormiamo adesso? Sono stanca." -esclama, sistemandosi sotto le coperte e dandomi le spalle, mentre io la stringo subito da dietro-

"Notte piccola." -sussurro, lasciandole un bacio sulla spalla nuda e lei sorride, avvicinandosi maggiormente a me, venendo indietro con il suo corpo-

"Notte." -sussurra lei, chiudendo gli occhi e io, non smettendo di sorridere, la osservo dormire, fin quando non cado anche io tra le braccia di Morfeo. Felice come non mai!-

Spazio autrice:
 
Buongiorno a tutte ^^
Dopo una lunga attesa, ecco tutto per voi il penultimo capitolo! 
Già, avete capito bene. Siamo quasi giunti al termine di questa storia!

 
Allora, ditemi.. Vi è piaciuto questo capitolo?
Finalmente tra Steven e Stacie è tornato il sereno ed è scoppiata la passione! E Meredith? È stata davvero pessima e cattiva, ma poverina non voleva perdere Steve e rimanere da sola.
Ditemi cosa ne pensate lasciandomi qualche recensione, mi farebbe davvero piacere conoscere le vostre opinioni ^^
 
Adesso vi saluto.
Alla prossima, un bacio.
-Elisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Piccola, mi vuoi sposare? ***



 
Capitolo trentaquattro) Piccola, mi vuoi sposare?

...POV STACIE...

I raggi solari che penetrano dalla finestra mi svegliano e di conseguenza sbuffo..
"Maledetto sole." -borbotto con voce impastata dal sonno, sentendo una risatina a me troppo familiare e di conseguenza sorrido, aprendo lentamente gli occhi e lo vedo. Bello come il sole, con i capelli spettinati che vanno dritti in tutte le direzioni, mentre mi osserva con quei suoi occhi color cioccolato pieni d'amore e con quel sorriso affascinante e divertito. Ed è bello aprire gli occhi e vedere come prima cosa lui, il mio Steven!- "Che fai?" -gli domando, osservandolo con occhi ancora assonnati e lui sorride-

"Ti guardavo dormire." -mi risponde, allungando la sua mano verso il mio viso e subito mi lascia una dolce carezza-

"Beh smettila subito allora. Non sono un bello spettacolo." -esclamo, nascondendo il mio viso sotto le coperte. Appena sveglia non sono per niente un bel vedere. Capelli spettinati, occhi gonfi e a panda. Ieri sera non mi sono struccata e sicuramente avrò tutto il trucco spiaccicato su tutta la faccia.
Devo essere un vero mostro!-

"Ma che dici? Sei bellissima!" -esclama lui dolcemente, sentendo la sua fronte appoggiarsi sulla mia, ancora sotto le coperte-

"Dico la verità, sono orrenda di prima mattina." -gli rispondo e lui, senza dire una parola, mi strappa la coperta dalle mani, scoprendomi la testa- "Tu, piuttosto, come fai ad essere così bello già di prima mattina?" -gli domando, osservandolo ed è davvero bello. La cosa più bella che i miei occhi abbiano mai visto in vita mia. E lui sorride-

"Beh la natura è stata davvero generosa con me." -mi risponde, atteggiandosi da figo, fingendo di alzare il colletto della camicia e io alzo gli occhi al cielo-

"Il solito presuntuoso!" -esclamo sconcertata e lui ride, posando la sua fronte contro la mia e io non perdo tempo a unire le nostre labbra in un dolce e lento bacio, che mi fa battere sempre più forte il cuore-

"Comunque buongiorno, piccola." -sussurra dolcemente sulle mie labbra e io sorrido, sfiorando quella incolta barbetta-

"Buongiorno." -sussurro con un sorriso da vera stupida, ma è questo l'effetto che mi fa Steven Walker. Mi fa diventare una vera sciocca, una vera ebete. Ma non posso farci niente, sono troppo innamorata di lui. Davvero troppissimo!-

"Stavo pensando ad una cosa.." -dice, sdraiandosi sulla schiena, continuando a tenere i suoi meravigliosi occhi fissi su di me-

"Mh, a cosa stavi pensando?" -gli domando curiosa, mentre mi alzo leggermente dal materasso e subito mi metto sdraiata in pangia in giù sul suo corpo ancora completamente nudo, facendo finire le mie gambe dritte in mezzo alle sue divaricate e facendo schiacciare il mio seno contro il suo busto-

"Che potremmo organizzare una cena, per questa sera." -mi risponde, iniziando a giocherellare con i miei capelli e io lo fulmino immediatamente-

"Che tipo di cena?" -gli domando per saperne di più- "E smettila di giocare con i miei capelli." -sbotto, scacciando di malo modo la sua mano e lui sospira leggermente, alzando gli occhi al cielo-

"Potremmo invitare le persone più care a noi e annunciare che siamo tornati insieme e che presto avremo un bambino." -mi risponde, sfiorandomi le spalle e io sorrido, rabbrividendo al suo tocco-

"Sarebbe bello!" -esclamo entusiasta e lui sorride, afferrandomi dai bicipiti e con forza mi tira verso di sé e io, goffamente, inizio a gattonare fin quando non mi ritrovo a cavalcioni su di lui- 

"Tutti devono sapere che siamo di nuovo una coppia e che presto diventeremo genitori per la seconda volta. Uscirei qui fuori e lo urlerei al mondo intero!" -esclama, guardandomi dritto negli occhi e io sorrido, baciandolo immediatamente sulle labbra, mentre mi porto i capelli dietro le orecchie e lui stringe tra le mani il mio sedere. E ci baciamo con davvero tanta passione, tanto da iniziare ad ansimare, mentre ci tocchiamo e accarezziamo reciprocamente dappertutto-

"Calma i bollenti spiriti, signor Walker! Jaxon potrebbe svegliarsi a minuti." -sussurro con davvero troppo affanno, mentre chiudo gli occhi, godendomi al massino i suoi baci e i suoi morsi sul mio collo-

"Dobbiamo recuperare il tempo perduto!" -esclama lui rocamente sulla mia pelle e io rido, portando la mia mano tra i suoi capelli-

"Mammina!" -sento richiamarmi dalla dolce vocetta di nostro figlio, che abbassa ripetutamente la maniglia dato che non si apre, essendo la porta chiusa a chiave-

"Che ti avevo detto?" -gli domando, guardandoci dritto negli occhi e lui sbuffa, portandosi le mani sul viso- "Piccolo mio, arrivo. Aspetta un minuto." -dico a mio figlio, alzandomi velocemente dal letto- "Dai alzati." -lo sprono, infilandomi velocemente le mie mutandine-

"Che cavolo! Non poteva dormire altri dieci minuti?" -borbotta lui, mentre si alza dal letto per poter infilarsi i boxer e io sorrido, osservandolo-

"Dai, non fare così." -lo ammonisco, cercando la sua camicia per tutta la camera- "Dov'è la tua camicia?" -gli domando, non trovandola da nessuna parte-

"Sarà rimasta in soggiorno. Ti ricordo che ieri sera ci siamo mezzi spogliati di là." -mi ricorda lui e io sbuffo, voltandomi a guardarlo, notando che si stia sistemando l'elastico dei boxer-

"Cavolo, volevo indossare la tua camicia." -sbotto, raggiungendo il mio armadio e lo sento sorridere, mentre recupero una vecchia felpa di mio fratello che non indossava più e che gli ho rubato. 
Ricordo che adoravo indossare le sue camice, soprattutto se erano imbrattate dal suo profumo. Mi piaceva sentire il suo odore addosso, era come se fosse con me!-
Appena apriamo la porta della mia camera da letto, ci ritroviamo davanti nostro figlio, in piedi che ci osserva a bocca aperta appena ci vede insieme..

"Buongiorno, piccolo mio." -lo saluto dolcemente, mentre mi chino alla sua altezza e lui non dice niente, osserva solo il padre con occhi luccicanti-

"Papà tu.. Tu hai dormito con la mamma?" -gli domanda e si vede dai suoi occhietti luccicanti che spera che i suoi genitori siano tornati insieme-

"Sì, ho dormito con la mamma." -gli risponde Steve, chinandosi pure lui alla sua altezza e nostro figlio sorride ed è davvero contento di questo-

"Questo.. Questo vuol dire che avete fatto pace?" -ci domanda, guardandoci  entrambi e noi sorridiamo, mentre ci guardiamo dritto negli occhi-

"Sì amore mio. Io e papà abbiamo fatto pace." -gli rispondo con il sorriso e poco dopo Steven mi stampa un piccolo bacio sulle labbra, mentre nostro figlio scoppia a piangere, non riuscendo a trattenere la sua felicità- "No, piccolo mio. Non piangere!" -esclamo dolcemente, attirandolo a me e subito lo stringo tra le mie braccia-

"Ehi campione." -lo richiama intenerito il papà, accarezzandogli la testolina e lui continua a piangere sul mio seno. 
Ci sperava così tanto che io e il suo papà facessimo pace, che adesso si è perfino messo a piangere per la felicità.
Era il suo piccolo sogno di vederci di nuovo insieme e adesso lo abbiamo reso tremendamente felice!-

"Papà quindi adesso vivrai qui con noi?" -gli domanda Jaxon, seduto a tavola e sia io che Steven ci voltiamo a guardarci negli occhi-

"Se la mamma è d'accordo, mi trasferisco oggi stesso." -gli risponde lui, fissandomi dritto negli occhi sorridendo e io sorrido pure-

"Sei d'accordo mammina?" -mi domanda il mio bambino e io sorrido, voltandomi a guardarlo-

"Certo che sono d'accordo." -gli rispondo, posando la sua tazza di Spiederman sotto al naso-

"Siii, che bello!" -esclama lui al settimo cielo e sia io che Steve ridacchiamo, mentre sento le sue forzute braccia avvolgermi la vita-

"Fai colazione, su." -lo sprono, versandogli nel latte i sui Kellogg's Coco Pops e lui, non smettendo di sorridere, afferra il cucchiaio-

"Tu cosa vuoi per colazione?" -mi domanda in un sussurro il mio Steven, strofinando teneramente il suo naso contro la mia guancia e io sorrido, sfiorando le sue braccia che mi tengono stretta contro il suo corpo mezzo nudo-

"Del thè caldo." -gli rispondo, voltando la testa di poco verso di lui, per poterlo guardare negli occhi e lui sorride, ricambiando il mio sguardo-

"Te lo preparo subito, ma prima un bacio.." -sussurra e io, non smettendo di sorridere, lo bacio a fior di labbra, portando la mia mano destra sulla sua guancia- "Dovremmo dirgli del bambino." -continua a sussurrare, vicinissimo alle mie labbra e io annuisco-

"Dovremmo, sì." -gli rispondo e lui sorride, stampandomi un bacio all'angolo delle mie labbra e poco dopo si allontana per potermi preparare il thè caldo. Sono sicura che Jaxon prenderà benissimo la notizia che presto avrà un fratellino o una sorellina. Ne sarà felicissimo. E poi da quando è nata la cuginetta Alicia, è geloso di Garret e vorrebbe anche lui un fratellino da coccolare!-

"Jaxon vieni qui, io e la mamma dobbiamo dirti una cosa importante." -esclama Steven, mettendosi seduto sul divano e nostro figlio gli corre subito incontro-

"Cosa?" -gli domanda lui curioso, infilandosi tra le gambe del papà e lui sorride, accarezzandogli i capelli spettinati-

"Sono sicura che questa notizia ti renderà felicissimo." -gli dico convinta, mettendomi seduta accanto a Steven-

"Conoscerò Spiderman?" -mi domanda lui a bocca aperta e noi ridacchiamo-

"No, amore." -gli rispondo, accarezzandogli il visetto e lui mette su il broncio-

"Presto io e la mamma ti daremo un fratellino." -gli dice Steven, osservandolo e lui spalanca la bocca-

"Vuoi.. Vuoi dire che hai tolto il semino dalla pancia della strega e l'hai messo nella pancia della mamma?" -gli domanda lui ingenuamente, guardandolo dritto negli occhi-

"Più o meno è andata così." -gli risponde il papà, sorridendogli-

"SIIII!" -urla felice, battendo le manine e noi ridiamo, mentre Steven lo stringe tra le sue braccia. Sapevo che l'avremmo reso ancora più felice. E mio figlio non è l'unico ad esserlo. Anch'io sono felicissima. 
Al mio fianco ho l'uomo e il papà migliore del mondo, e presto diventeremo genitori per la seconda volta. Cosa potrei chiedere di meglio?-

...POV STEVEN...

Non immaginavo che Jaxon avrebbe reagito in quel modo alla notizia che io e la sua mamma avessimo fatto pace. 
Era il suo piccolo sogno quello di vederci di nuovo insieme e questa mattina gliel'abbiamo realizzato. Poi è anche contento di diventare il fratello maggiore, di avere presto un fratellino o una sorellina da coccolare. 
Ha iniziato a fantasticare su come potrebbe essere ad avere un fratellino e ci ha detto chiaramente che dovrà essere lui a scegliere il suo nome. Ha optato anche di chiamarlo Spiderman, ma noi l'abbiamo bocciato immediatamente, così ha detto che si sarebbe anche accontentato di chiamarlo Peter, il nome di Spiederman quando non indossa la maschera. Non pensa minimamente che potrebbe avere una sorellina, dice di volere un fratellino, ma ha aggiunto che più avanti penserà a dei nomi da femmina, testuali parole ha usato.

"Jaxon non fa altro che parlare del fratellino!" -esclamo, raggiungendo Stacie in camera da letto-

"Lo so, lo sentivo." -mi risponde lei sorridendo, mentre si passa il mascara sulle sue ciglia lunghe, davanti allo specchio con solo addosso il suo accappatoio- "Lo hai già vestito?" -mi domanda, voltandosi a guardarmi e io annuisco-

"Sì, addesso sta giocando nella sua cameretta." -le rispondo, togliendomi l'asciugamani dalla vita-

"Mh!" -si morde il labbro inferiore, guardandomi da testa a piedi e io rido, dandole le spalle e subito muovo le mie chiappette a destra e a sinistra, afferrando i miei boxer dal cassetto- "Che culetto sexy!" -commenta lei maliziosamente e io rido, voltandomi verso di lei- 

"E sul davanti non commenti?" -le domando divertito, riferendomi al mio amichetto dei paesi bassi, mentre mi avvicino a lei e il suo sguardo si posa proprio lì in basso-

"Niente di meno!" -mi risponde maliziosamente e io rido di gusto, afferradola dal braccio e poco dopo la sbatto sul materasso, adagiandomi immediatamente sopra di lei, in mezzo alle sue gambe-

"Anch'io vorrei lasciare qualche commentino sul tuo corpo." -esclamo maliziosamente, slacciandole il nodo dell'accappatoio e lei ride, spintonandomi dalle spalle, facendomi finire sdraiato sul materasso-

"Non ci provare! So cosa ti passa in quella testa perversa, ma ti ricordo che abbiamo una cena." -esclama lei, alzandosi dal letto e io sbuffo, osservandola raggiungere l'armadio, mentre fa scivolare a terra l'accappatoio in modo sensuale, osservandomi con la coda dell'occhio-

"Questo è un colpo basso!" -le dico serissimo, indossando i miei boxer bianchi e lei ridacchia, recuperando le sue mutandine dal cassetto. Ho sempre addosso questa gran voglia di lei. L'ho sempre desiderata ardentemente e il desiderio che ho di lei non è passato nemmeno dopo tutti questi anni.
Ha un corpo così sexy, così formoso che mi fa sbavare come un cane. E poi sono dell'idea che dobbiamo recuperare tutto il tempo perduto, tutto il tempo che siamo stati lontani e c'è tanto da recuperare, ben cinque lunghissimi anni!- "Davvero sexy la mia piccola." -esclamo, osservandola con in dosso quel vestitino aderente color bordeaux, ricoperto da delle borchiette nere e la gonna del vestito è ricorperta da delle simpatiche frange. Davvero spettacolare!-

"Davvero? Mi sta bene?" -mi domanda, voltandosi a guardarmi e io annuisco-

"Stai benissimo, però.." -mi avvicino a lei e lei alza un sopracciglio-

"Però?" -mi domanda, osservandomi-

"Non trovi che sia troppo scollato?" -le domando, osservando lo scollo a U, che mostra un po' troppo il suo seno prosperoso-

"Steven non iniziare con questa gelosia insensata!" -mi ammonisce serissima, voltandosi a infilarsi ai piedi le sue scarpe con tacco a spillo in velluto bordeaux, con la punta nera e lucida-

"La mia non è gelosia, ma hai gran parte delle tette di fuori." -le faccio notare e lei alza gli occhi al cielo-

"Non sono di fuori, smettila!" -mi ammonisce e si sta pure innervosendo, mentre osserva la sua figura allo specchio-

"Non puoi metterti una sciarpa? O uno scialle, credo che ti starebbe davvero benissimo." -le dico e lei mi fulmina dal riflesso dello specchio, mentre lega i suoi capelli biondo platino in una coda bassa, lasciando dei ciuffetti morbidi che le ricadano sul viso, incorniciandoglielo-

"Non indosserò niente del genere!" -sbotta, continuando a fulminarmi e io sospiro rassegnato, voltandomi verso lo specchio per poter sistemare la mia camicia azzurrina con i primi tre bottoni aperti, infilata dentro ad un paio di jeans strappati sulle ginocchia e ai piedi, invece, un paio di mocassini beige e legato alla vita un maglioncino bianco. 
Ammetto che si tratti di gelosia... Insomma, non mi va di vedere uomini arrappati che fissano la scollatura della mia donna. So cosa passa per la testa di un uomo, lo so bene e non voglio che certi uomini abbiano pensieri perversi sulla mia donna.
Ma Stacie è testarda e non si fa comandare da nessuno. Non si cambierà mai quel vestito se solo glielo chiedessi e non indosserrà mai una sciarpa per poter coprire la scollatura, quindi l'unica cosa che mi rimane da fare è rassegnarmi!-

"Ehi, ragazzi! Finalmente siete arrivati!" -esclama Lance, appena ci vede varcare l'entrata della pizzeria, dove abbiamo dato appuntamento a tutti i nostri amici-

"Non stiamo più nella pelle! Vogliamo sapere il motivo di questa cena!" -dice Rosie, tenendo tra le braccia la piccola Alicia, che si guarda intorno con quegli occhietti curiosi-

"Salutare no?" -sbotta Stacie sconcertata, mentre l'aiuto a togliersi il cappottino-

"Beh scusate, ma siamo impazzienti di sapere la grande notizia!" -esclama Theo, al fianco della sua futura sposa-

"Vi diremo tutto, ma prima ordiniamo le pizze." -dico, chiamando con un gesto della mano il cameriere, che subito si affretta a raggiungerci-

"Buonasera signori!" -ci saluta lui cordialmente e noi ricambiamo subito il saluta con un collettivo 'buonasera'- "Che pizza ordinate?" -ci domanda, pronto ad annotare le pizze di ognuno di noi-

"Una pizza alla diavola per me." -gli rispondo e lui lo annota- "Tu, campione?" -domando a mio figlio, mentre gli altri ordinano al cameriere la pizza che desiderano-

"Mh, voglio la margherita." -mi risponde lui e io sorrido-

"Margherita per mio figlio e per la mia piccola?" -domando alla mia Stacie, guardandola negli occhi e lei sorride-

"Prosciutto cotto." -mi risponde con quel sorriso meraviglioso che riempirei di baci-

"Anch'io al prosciutto cotto, ho cambiato idea!" -esclama Jaxon e io sorrido-

"Va bene." -gli dico, accarezzandogli la testolina-

"Wrustel e patatine!" -dice Mitch al cameriere, che lo annota immediatamente-

"Due pizze al prosciutto cotto." -aggiungo io, osservando il cameriere che annota anche queste due pizze-

"Perfetto e da bere?" -domanda lui, osservando un po' tutti-

"Beh potremmo prendere la birra per gli adulti e la Coca-Cola per i bambini, che ne dite?" -propone Theo, osservando tutti-

"Io sono d'accordo!" -gli risponde mio padre-

"Sì, anch'io!" -accetta Lance, annuendo-

"Stacie, tu non puoi bere alcolici!" -sento sussurrare queste parole da Olivia e io mi volto subito a guardarla. Non sapevo che Olivia sapesse della gravidanza. Stacie non me l'aveva detto.-

"Lo so e poi non mi piace nemmeno la birra." -le risponde la mia donna, alzando le spalle- "Io prendo un thè alla pesca, amore." -mi dice, voltandosi a guardarmi negli occhi e io annuisco-

"Ok." -le sorrido e poco dopo mi volto a guardare gli altri- "Allora siamo tutti d'accordo?" -domando, osservando un po' tutti e tutti rispondo affermativamente, così mi volto a guardare il camerire- "Ci porti nove bottiglie di birra, due lattine di Coca-Cola e un thè alla pesca." -dico al cameriere e lui annota tutto quanto-

"Perfetto, arrivano subito!" -esclama lui e poco dopo si allontana-

"Allora ragazzi, la bella notizia?" -ci domanda Lance, impaziente di sapere ogni cosa e io sorrido-

"Bambino mio, per me è molto evidente!" -esclama mia madre, seduta al mio fianco e io mi volto a guardarla-

"Cosa è evidente?" -le domando, guardandola negli occhi-

"Che siete tornati insieme!" -mi risponde lei ovvia e sorridente, e io sorrido pure-

"Dai ragazzi, eccome se è evidente! Siete arrivati insieme e prima di entrare in pizzeria, ho notato che vi tenevate per mano." -esclama Mitch, osservando sia me che Stacie, che non fa altro che sorridere-

"Avete ragione, siamo tornati insieme e presto.." -sto per dire che presto avremo un altro bambino, ma..-

"Presto avrò un fratellino!" -quasi urla Jaxon interrompendomi ed è entusiasta e felice-

"Che cosa? Sei incinta sorellina?" -domanda Lance alla sorella e lei annuisce-

"Già, proprio così!" -gli risponde Stacie, sorridendo-

"Ma è una notizia fantastica!" -esclama Leah, entusiasta-

"Tanti auguri figliolo, nuora!" -ci sorride mio padre e noi gli sorridiamo pure, mentre gli do una leggera pacca sulla spalla-

"Beh, anche noi abbiamo un motivo in più per festeggiare!" -esclama Mitch, alzandosi in piedi e Leah fa lo stesso, prendendo la mano del suo uomo- "Lo vuoi annunciare tu, piccola?" -le domanda lui sorridendo e lei sorride pure-

"Aspettiamo anche noi un bambino!" -annuncia Leah, con le labbra stese in un enorme sorriso-

"Yuhuuu!" -quasi urla Mitch al settimo cielo e noi ridiamo-

"Tanti auguri ragazzi!" -esclama Lance. Che bella notizia. Non me l'aspettavo e sono tanto felice per loro.-

"Piccola, alzati un momento." -dico all'improvviso, alzandomi da tavola sotto gli sguardi di tutti i nostri cari-

"Perché? Sto mangiando Steven!" -mi fa notare lei, fulminandomi-

"Fa come ti dico! Per favore.." -la prego, guardandola dritto negli occhi e lei, sbuffando, si alza da tavola, mentre tutti quanti smettono di mangiare, troppo curiosi di quello che sta per accadere- 

"Che c'è, si può sapere?" -mi domanda lei, osservandomi e io sorrido, con il cuore a mille-

"Lo so che sarebbe meglio con un anello, ma al momento non ce l'ho e non posso più aspettare.." -dico, inginocchiandomi davanti a lei e lei si porta immediatamente una mano alla bocca, troppo sorpresa per quello che le sto per chiedere- "Piccola, mi vuoi sposare?" -le domando, guardandola dritto negli occhi-

"Oh mio Dio, sì." -mi risponde lei felicissima e io sorrido, tornando in piedi- "Mille volte sì, amore mio!" -esclama tra le lacrime, mentre ci stringiamo in un fortissimo abbraccio e tutto il locale scoppia in un generale applauso, e c'è chi fischia e chi urla 'auguri'-

"Ti amo, piccola." -sussurro, nascondendo il mio viso nell'incavo del suo collo e la sento sorridere, mentre mi stringe tra le sue braccia-

"Anch'io, vita mia." -sussurra lei e io sorrido, stampandole un bacio sul collo. Non potevo più aspettare. Sentivo la necessità di chiederle la mano. Volevo comprare prima un anello degno di stare al suo dito, ma non ho resistito. Era il momento giusto e l'ho fatto. Le ho chiesto di sposarmi davanti a tutti i nostri amici e parenti.
Questo è un altro giorno più bello della mia vita e sono sicuro che ce ne saranno degli altri se lei mi è affianco!-

...POV STACIE...

Ancora non ci credo!
Questa proprio non me l'aspettavo.
Mi ha chiesto di sposarlo e io non potevo di certo dire di no.
Lo amo così tanto che lo sposerei e diventerei la signora Walker mille volte.
Ho sempre sognato che il mio principe azzurro mi chiedesse la mano e me lo sono sognato in tantissimi modi diversi, ma mai così, senza un anello, ma non importa. Con o senza l'anello è stato comunque speciale!

"Un lento per i futuri sposini!" -esclama il proprietario di questa pizzeria e subito dopo inizia a echeggiare per tutto il locale una dolce e lenta melodia-

"Andiamo a ballare, piccola!" -mi sorride dolcemente il mio futuro marito, prendendomi per mano e io, sorridendo come una stupida, lo seguo al centro del locale, dove subito ci stringiamo, iniziando a muoverci lentamente sulle note di questa dolce canzone, sotto gli sguardi di tutti i presenti-

"Mi hai sorpresa così tanto, amore. Non me l'aspettavo." -gli dico, portando la mia mano sulla sua nuca e lo sento sorridere vicino al mio orecchio-

"Non potevo più aspettare, piccola. E ti prometto che domani avrai il tuo anello, adremo insieme a sceglierlo." -mi dice e io mi allontano di poco, per poterlo guardare negli occhi-

"Davvero? Lo sceglieremo insieme?" -gli domando sorridendo e lui annuisce, lasciandomi un piccolo bacio a stampo sulle labbra- "Sono così felice." -esclamo non riuscendo a smettere di sorridere e lui sorride pure, stringendomi maggiormente contro il suo corpo-

"Anch'io lo sono. Tanto." -sussurra lui, vicinissimo alle mie labbra e io lo bacio subito a fior di labbra-

"Promettimi che dureremo per sempre!" -gli chiedo, guardandolo dritto negli occhi e lui sorride-

"Te lo prometto piccola. Questa volta non ti lascerò più andare. Ti terrò con me per il resto della mia vita." -mi risponde e io, sorridendo con occhi lucidi, lo stringo forte a me e lui ricambia subito. Anche io prometto che non lo lascerò più andare, che lo terrò con me per il resto dei miei giorni.
Questo è il lieto fine che ci meritiamo!-
                 
                                                   -FINE-
 
Spazio autrice:

Buongiorno carissime ^^
Eh già.. Sono ancora viva! XD
Innanzitutto voglio chiedere perdono! Lo so, non pubblico da un sacco di tempo, ma eccomi qui con uno nuovo capitolo tutto per voi.
Siamo giunti al termine di questa avventura! Com'è che si dice? Tutto è bene quel che finisce bene! 
Cosa ne pensate di questo finale? Spero non sia stata una delusione. Fatemi sapere le vostre opinioni lasciandomi qualche commentino ^_^
Prima di salutarvi voglio dirvi un'ultima cosa.. Ho in serbo per voi una nuova storia, dal titolo 'QUATTRO CUORI, DUE STORIE D'AMORE'. I protagonisti saranno i figli di Steven e Stacie e di tutta la combriccola, e ovviamente ci saranno nuovi personaggi ^^ La storia parlerà d'amore, ovviamente, e ci sarà anche un po' d'azione. Fatemi sapere se vi incuriosisce, in ogni caso la troverete presto sul mio account EFP ^^
Bene, credo di avervi detto tutto..
Vi mando un grosso bacio, alla prossima storia. 
-Elisa.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3612083