The Regretful Life and Times of Wei WuXian

di Ellie_x3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** [#Famiglia] Fantasmi ***
Capitolo 2: *** [#Matrimonio] - I Think It's a Love Story ***



Capitolo 1
*** [#Famiglia] Fantasmi ***



Coppia: Nessuna
Genere: Angst; Hurt No Comfort; Bros Being Bros 
Avvertimenti: Leggeri Spoiler I Guess (misti a puro guessing quindi IDK); PTSD
Note: Yanli è un fiore prezioso e va protetto (e soprattutto ha sfamato questi due scemi per vent'anni)





Jiang YanLi era la donna più bella del mondo agli occhi dei suoi fratelli.
Era un fiore adagiato sulla superficie quieta d’uno specchio d’acqua, placido ed elegante nei suoi petali viola pallido; meno spigolosa di sua madre, più aggraziata di suo padre. Poteva essere — no, avrebbe potuto essere una creatura perfetta. 
Jiang Cheng si chiedeva spesso che tipo di madre sarebbe stata, se solo ne avesse avuto l’occasione.

 

#1

Famiglia - [Fantasmi]

 


Well Mother what the war did to my legs and to my tongue

You should have raised a baby girl
I should've been a better son

If you could coddle the infection
They can amputate at once

You should've been — I could have been a better son



“Perché hai dovuto ucciderla?”
Nei suoi sogni, Jiang Cheng lo afferrava per il bavero della veste, le nocche bianche e sporgenti per la forza con cui stringeva la stoffa, e lo scrollava violentemente. Wei WuXian lo lasciava fare; era il suo incubo, ma era giusto lasciarlo sfogare.
Si lasciava sballottare dalle mani tremanti di Jiang Cheng fino a che uno strisciante senso di nausea non gli risaliva lungo la gola e la vista non gli si riempiva di stelle bianche. Allora, tutto quello che rimaneva del mondo attorno a lui scompariva nel bianco bruciato, e tutto ciò che restava era la voce di Jiang Cheng.
“Perchè è dovuta morire? Wei WuXian!” aveva la voce roca, Jiang Cheng, e Wei WuXian si era morso le labbra nel ricordare come era stata limpida un tempo.
Perchè.
Non era mai una buona idea domandare qualcosa ad un bugiardo. Shijie era stata l’unica creatura in grado di farlo sentire al sicuro quando era solo, al riparo anche sotto la pioggia battente, completo quando avrebbe voluto scappare dal modo in cui Lady Yu lo faceva sentire. Quando persino Jiang Cheng vacillava, Shijie era un bellissimo porto in cui tornare.
Allora perchè.
Nel sogno, ogni notte, Wei WuXian sorrideva prima di parlare, sentendo una risata raschiargli la gola; priva di gioia, ma più forte di lui. Era lo stesso sorriso feroce che gli aveva piegato le labbra tredici anni prima.

Xian-Xian, siediti. É un po’ che non parliamo.”
Ricordava di aver preso posto e accettato la tazza di tè che lei gli porgeva senza fare tante storie. Certo, avrebbe potuto essere liquore, ma finché veniva dalle mani di Jiang YanLi andava bene lo stesso.
Erano stati giorni più limpidi; Shijie aveva del loto appuntato fra i capelli, lucidi e neri come legno laccato, ma Wei WuXian la superava già di una testa.
“Di cosa, Shijie?”
“Di Xian-Xian.” gli aveva sorriso. “Mi mancheranno A-Xian e A-Cheng, mentre studieranno lontano da casa.”


“Perchè è dovuta morire anche lei?”
La voce di Jiang Cheng insisteva. Nelle sue parole risuonavano gli echi di Jin ZiXuan, il tono aspro e altezzoso della carpa dorata, e allora Wei WuXian si diceva che non era possibile, che la sua mente doveva aver deciso di prendersi gioco di lui: Jin ZiXuan non avrebbe difeso la sua promessa sposa come faceva suo fratello.
Semplicemente, non ne era degno e non ne era in grado. 

Un idiota del genere — un pugno non gli era bastato, evidentemente, e lui avrebbe voluto poter tornare indietro nel tempo ed essere più veemente su cosa Jin ZiXuan avesse o non avesse il diritto di dire su Shijie.
Eppure, ogni notte, ogni incubo, lo spettro di Jin ZiXuan aleggiava negli echi di Jiang Cheng.
“Jiang Cheng, sei più fastidioso di un fantasma vendicativo — tormentarmi ogni notte non è carino.” 
Eppure, ogni notte, la sua mente produceva un nuovo Jiang Cheng, carico di risentimento e con gli occhi illuminati dalle scintille di Zidian.
“Dimmi perchè.”
C’erano mille motivi per uccidere una donna come Shijie. Per vendetta, per passione, per crudeltà, perchè quella era una guerra e il sangue già scorreva a fiumi tra le vie che separavano i clan. Perchè la battaglia aveva portato via tutto — la sua casa, stracciando i gonfaloni dal loto ricamato, la casa di Lan Zhan - che la sua mente si rifiutava ostinatamente di mostrargli negli incubi - insieme a Gusu e alle sue stupide regole, persino risucchiando l’inferno che era Bú Yè Tiānchéng.

É stato un incidente.

Era tutto quello che voleva dire davvero, ma le parole che uscirono dalle sue labbra erano molto diverse.
“Che importa, adesso?”
Puntuali, ogni notte, le unghie di Jiang Cheng gli affondavano con più forza nel colletto, tremanti di rabbia, e il suo volto era deformato da una smorfia. Anche se dopo Mo Xuanyu aveva ripreso a sognare, il volto di Jiang Cheng rimaneva quello di un ragazzo — gli occhi grigi, stretti dall’indignazione, e quel familiare senso di debolezza serpeggiante sotto il mantello di furia e sotto le scintille viola di Zidian. Lo stesso ragazzo dal brutto carattere che lo chiamava Wei Ying, che aveva sempre conosciuto e che era tutta la famiglia che gli era rimasta; lui e Shijie. Eppure li aveva traditi entrambi.
“Era nost— era mia sorella.
“Me lo ricordo bene.”
“Sei un bastardo.”
Era solo uno degli insulti, ma era quello che faceva ridere Wei Wuxian. Bizzaro che proprio Jiang Cheng lo definisse così, dopo tutte le dicerie e la sofferenza e l’invidia.
“È tardi per pentirsi.”

Lo diceva a sé stesso, lo diceva alla sua mente addormentata, lo diceva al Wei WuXian che non era riuscito a fermare Wen Ning, eppure Jiang Cheng non lasciava la presa.


La realtà era che Jiang YanLi non sarebbe dovuta morire.






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Note:
Ho iniziato una nuova raccolta dopo millenni e I'm not even sorry.
Edit: ...Avevo sbagliato sezione perchè sono deficiente, yay me.

 

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Capitolo 2
*** [#Matrimonio] - I Think It's a Love Story ***


Coppia: Canon, Slash 
Genere: Romantico; Angst; Sentimentale; Hurt/Comfort
Avvertimenti: Post-Canon; What If (perchè seriamente non so come vadano avanti le cose boh); Mention of Trauma
Note: WiFi è pieno di brutti ricordi, ma Wangji sa come essere un bravo bae <3 

(XiChen e Cheng sono dorkissimi e Jiang Cheng è in Must Protect WiFi mode 24/7; siamo tutti un po' Cheng)

 

#2

Matrimonio - [I think It’s a Love Story]

 

I'm giving up on doing this alone now

'Cause I've failed and I'm ready to be shown how
He's told me the way and I'm trying to get there

And this life sentence that I'm serving
I admit that I'm every bit deserving
But the beauty of grace is that it makes life not fair

 

 

 

“Wei WuXian!”
“Lan Wangji!”
Il nome di Lan Zhan aveva un sapore amaro sulla punta della sua lingua. Aveva il sapore della cenere e della putrefazione che li circondavano, ma aveva anche il gusto acido del tradimento. 
Non ti sono mai andato a genio, vero? 
A dispetto di tutto, Wei WuXian aveva sempre sperato che Lan Zhan lo apprezzasse, che lo trovasse divertente, che lo considerasse un amico con il quale aveva affrontato la morte; era ovvio che si era sbagliato mentre Jiang Cheng aveva ragione. Non c’era più motivo per usare il nome che aveva sempre usato.
“Pensi che questo sia terrificante?” Gli urlò contro, sperando che ogni parola avesse la stessa potenza di un terremoto. Lingue di fuoco verdi danzavano attorno a loro e, per un istante, il bagliore sembrò tingere il volto di Lan Wangji dello stesso colore cadaverico degli Wen aizzati dal flauto. “Con che coraggio? Cosa c’è di più terribile degli Wen? Cosa? E non meritano forse la morte, quei cani bastardi—”
“Wei Ying.”
Mi hai sempre odiato, e adesso mi chiami come se fossimo amici.
“Ritorna a Gusu con me.”
Wei WuXian sentì le parole colpirlo come un pugno allo stomaco — dolorose e precise, così com’era doloroso vedere il volto solitamente imperscrutabile di Lan Wangji leggermente contratto dal dolore e dal disgusto. Chissà che grande delusione doveva essere, per uno come lui, vedere qualcuno abbracciare un cammino impuro.
Vide Lan Wangji esitare, ma Wei WuXian non si permise di fare lo stesso.
Non c’era mai stato posto per lui, a Gusu, dove tutti l’avrebbero guardato con lo stesso misto di disgusto e pietà che vedeva nelle iridi chiare di Lan Zhan — strinse il flauto, con mano tremante, ma sostenne lo sguardo. Chissà quanti minuti ci avrebbero messo prima di sbatterlo in una segreta e lasciarlo a marcire, o quante frustrate gli avrebbero dato per costringerlo a piegarsi. 

Tornare a Gusu con lui.

Che stupidaggine.
Wei WuXian stava per replicare, quando la figura di Jiang Cheng si mise davanti a lui, un’espressione di fiera sicurezza sul volto.
In quel momento, anche nei ricordi, si permetteva di tirare un silenzioso sospiro di sollievo.

 

“Ti senti bene?”
Distolto dai propri pensieri, Wei WuXian sollevò pigramente gli occhi.
Lan Zhan riposava appoggiato al muro, con il mento posato sul capo di Wei WuXian, che gli si era accoccolato contro. Solitamente il corpo di Mo XuanYu era una seccatura, essendo di una testa più basso di quanto il patriarca Yiling non fosse stato in vita, ma in quella situazione non se ne dispiaceva completamente.
Con lentezza, l’uomo annuí.
“Stavo pensando.” Si morse le labbra, con una domanda che già spingeva con insistenza per uscire; perché non riusciva a stare zitto? “Lan Zhan, ti posso chiedere una cosa? Quel giorno, quando Wen Chao, quando sono…quel giorno, cos’hai pensato di me?”
Poteva sembrare una domanda arrogante, ma Lan Wangji abbassò lo sguardo con la fronte corrugata e, istintivamente, strinse di più il braccio attorno alla vita dell’altro.
“Pensavamo fossi morto.” Rispose, con semplicità.
Non aggiunse che era stato il primo vero passo di Wei Ying verso la morte, quello compiuto quel giorno, ma il silenzio spettrale che ne seguì era più che eloquente.
Senza pensarci a lungo, dal momento che la propria morte era un argomento troppo deprimente, Wei WuXian scosse la testa.
“Se fossi tornato a Gusu con te...”
Non ci voleva davvero pensare; non l’avrebbe mai fatto. Nemmeno se fosse potuto tornare indietro nel tempo e far andare le cose in maniera diversa avrebbe accettato di seguire i Lan a Gusu: le circostanze erano cambiate e Wei WuXian era felice di sottostare a quattromila stupide regole se il premio era dormire ogni notte accanto a Lan Zhan, poterlo spingere negli angoli bui quando nessuno passava, poterlo toccare e vedere ogni giorno, ma all’epoca sarebbe stato diverso.
All’epoca sarebbe stato un suicidio; questo Lan Zhan lo sapeva.
Doveva almeno averlo immaginato.
“Non ci pensare.”
“Non l’avrei mai fatto.” si sentì in dovere di chiarificare Wei WuXian, l’ombra del sogghigno che gli danzava solitamente sulle labbra spazzata via da un’espressione di pura serietà.
Mhn.”
“Lan Zhan?”
“Ti avrei dovuto trascinare.” mormorò Lan Wangji, scrollando leggermente il capo.
Immediatamente, Wei WuXian scoppiò in una sonora risata.
“Ah! Ti avrei proprio voluto vedere! Se ripenso ora alla tua faccia, era terrificante.” l’uomo gonfiò le guance, le spalle scosse leggermente dalle ultime risa “Cosí solenne! Più terrificante di qualsiasi cosa io abbia mai visto.”
Imperturbabile, Lan Wangji non gli riservò più di un sopracciglio sollevato.
“Più di un cane?”
Sentendo un brivido gelido corrergli lungo la schiena, Wei Ying si strinse istintivamente contro il proprio compagno come se potesse nasconderlo.
“Ora non esageriamo.”
“Allora non dire stupidaggini.” Replicó Lan Wangji, posando una mano sugli occhi dell’altro, coprendoli completamente. Wei WuXian rabbrividì, istintivamente, pensando che Lan Wangji l’avrebbe fatto stare zitto e fermo per i successivi trenta minuti con quel semplice gesto, ma tutto quello che sentì furono le sue dita fresche sulle proprie palpebre bollenti. Le sue ciglia sfioravano delicatamente la pelle di Lan Zhan, ed era un contatto più intimo di quanto Wei Wuxian si sarebbe mai aspettato.
Non l’aveva mai detto a Lan Wangji — che motivo ci sarebbe stato? — ma, dal giorno in cui le fiamme verdi avevano inghiottito Wen Chao in poi, il petto gli si era stretto ad ogni respiro e il mondo si era richiuso su di lui in una nebbia nera, separandolo dal tutto ciò che aveva conosciuto.
Era stato solo, aveva ferito ed era stato ferito, e il mondo era stato svelto a voltargli le spalle. La solitudine a volte gli bloccava il respiro, di notte, quando la sua mente lo riportava ai giorni della guerra.
Tuttavia, con la mano gentile di Lan Wangji a coprirgli gli occhi, si sentiva sereno anche nell’oscurità.
“Lan Zhan, Lan Zhan, non arrabbiarti per quello che ti sto per dire. Ricorda che so che ti metterà in imbarazzo, ma credo che ormai sia giusto che io te lo dica.”
"...Cosa?"
Sentì le labbra di Lan Wangji sfiorargli le tempie, quasi distrattamente. Con gli occhi ancora coperti, Wei WuXian sorrise.
“Grazie.”
“Wei Ying.” Lan Zhan prese un lungo sospiro, tirandosi indietro. Un secondo dopo, lo sguardo perplesso di Wei WuXian lo aveva seguito, e l’uomo aveva inclinato il viso di lato come se non capisse il motivo di tutta quella serietà. Con un sogghigno, Wei WuXian si rese conto che i lobi delle orecchie e le guance di Lan Wangji si erano tinte di scarlatto — il che era un ottimo segnale.
Ma rimase leggermente stordito quando, invece di una replica piccata o uno dei suoi tiepidi insulti, dalle labbra di Lan Wangji uscirono le parole più solenni, sincere e terribili che Wei Ying potesse immaginare: 

“Rimani a Gusu con me, Wei Ying.” 

 

Eh!? Zewu-jun, era una proposta di matrimonio quella?”
“A-Cheng, se continui ad agitarti così ci scopriranno.”
Ma non so neanche perchè ci stiamo nascondendo!







 

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