Lamų, la ragazza dell spazio

di Sophietta88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Odio e amore ***
Capitolo 2: *** LA MOSTRA FOTOGRAFICA parte prima ***
Capitolo 3: *** LA MOSTRA FOTOGRAFICA 2° parte ***
Capitolo 4: *** Un tuffo nel passato ***
Capitolo 5: *** Il divorzio sullo spazio ***
Capitolo 6: *** L'ANTIDOTO ***
Capitolo 7: *** I PENSIERI DI ATARU ***
Capitolo 8: *** ALLA VILLA DEI MENDO ***
Capitolo 9: *** TUTTI ALLA RICERCA! ***
Capitolo 10: *** Primavera alle porte ***
Capitolo 11: *** QUANTO SEI BELLA LAMų ***



Capitolo 1
*** Odio e amore ***


(Narratore TEN)

"Cha faticaccia mamma mia quel testone di Ataru č proprio un moccioso...
Ah.. (imbarazzato) scusate non avevo visto che c'eravate voi.
Ehm... dicevo, cari lettori, l'ultima gara tra Lamų e Ataru č finita in un modo pietoso.
Ve lo dico eh.
Beh che dire con un soggetto simile cosa ne volete sperare.
Ma dico io come si puō essere innamorati di un tipo come lui mascalzone, farfallone e scansafatiche??!!!
Mia cugina dovrā essere proprio matta.
Tornando alla gara se vi ricordate, cari lettori, Lamų doveva liberare la terra dai funghi ma solo se Ataru avesse dichiarato a lei l'amore che prova.
Come al solito il nostro Moroboshi si č opposto fermamente dicendole che invece la detesta. I funghi stavano crescendo, figuratevi che anche io tremavo di paura.. erano sempre pių alti e di nuovo per colpa di Ataru non c'era riparo.
Ma la mia cuginetta Lamų decide di cambiare metodo come nella prima gara, se ricordate, Ataru deve riuscire a toccare le cornine di Lamų oppure dichiarare i suoi sentimenti.
Ataru si rifiuta di nuovo e ha inizio la gara.
Mio zio, che č anche il papā di Lamų, nel frattempo escogita un piano: se Ataru non si dichiara a lei attraverso un robot verranno cancellati dalla mente dei terrestri tutti i ricordi di Lamų compreso ad Ataru.
Ataru rincorre Lamų ma non riesce a prenderla, che pappamolle che č!!!
Lamų dice ad Ataru che se non dichiara il suo amore per lei i ricordi le verranno cancellati ma Ataru le risponde che sarā impossibile dimenticarla.
Alla fine, per non dilungarci troppo su questo sciagurato, lui inciampa e cade facendosi scivolare le cornine di Lamų che aveva conservato precedentemente.
Da qui Lamų si accorge che lui la ama e si fa catturare.
I due si abbracciano, Bleah che schifo beati voi che non avete assistito alla scena e termina la gara. I funghi sono spariti ma il loro romanticismo anche...
Stanno facendo un baccano da pių di un'ora quei due.

LAMU' (infuriata): "Adesso dimmelo che mi ami Tesoruccio!!!"
ATARU (scappando dalle grinfie di Lamų): MAI!!!

(Narratore TEN)

"Che vi dicevo? Non la smetteranno mai, mi sembra di stare all'asilo.
Ehi, Mendo??!!"
(riferito a Mendo che assiste a tutta la scena)
"Vieni qui, ci sono i lettori fai un saluto xD"
MENDO (guardando chi sta leggendo porta la mano sulla fronte e scuote la testa): Ne vedremo delle belle!


IN SOTTOFONDO si odono scariche elettriche
LAMU': Tesorucciooooo!!!!! Vieni qui!

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Capitolo 2
*** LA MOSTRA FOTOGRAFICA parte prima ***


NARRATORE TEN:

"Son passati 2 giorni, 3 ore, 25 minuti e 10 secondi dalla fine della gara, Lamų stanca del depravato Ataru si č rintanata sulla sua navicella spaziale intenta a tornare sullo spazio.
Ataru come sempre passa le sue giornate a non far nulla di buono...
Ma ecco andiamo proprio a casa Moroboshi"

MADRE DI ATARU: "Ataru hai letto sul giornale? Gli orchi hanno deciso di organizzare una mostra delle foto pių belle della terra. Chi riscontrerā maggior successo riceverā una somma in denaro... Ci farebbe davvero comodo vincere. Perchč non fai iscrivere a Lamų? Sarebbe stupendo posare per delle foto."

ATARU (mentre ingurgita avidamente la zuppa di miso con aria infastidita) : "Posare per una mostra? Cosa hai da mostrare tu? E poi, Lamų - infuriato - č andata via! Non mi scocciare mentre ceno."

SGURZ- SGURZ (inghiotte cibo velocemente)

MAMMA DI ATARU:"Ma come ti permetti? (poggiando il baraccio sulla tavola in modo da tenersi il viso sulla mano, con gli occhi al cielo e con aria sognante) ...sono ancora un bel bocconcino cosa credi?"
(torna alla realtā)
"In ogni caso penso che le foto debbano essere di paesaggi e non di soggetti... ma se (con modi civettuosi) casualmente comparissi io come sfondo in lontananza non sarebbe male. Cosa ne pensi figliolo?"

Il padre di Ataru č lė a tavola in silenzio mentre legge il solito quotidiano e non presta attenzione alle parole insensate della mogliettina.
Intanto nella mente di Ataru riaffiorano nostalgici ricordi.

(tintennio di campanelle che rimandano al passato)

Frammenti sparsi.

(scena con fumo che si espande per la stanza del bagno e la voce premusora di Lamų) LAMU': "Tesoruccio il bagno č pronto!"
 .....
(Scena di Ataru che esce di casa e la voce di Lamų in lontananza) LAMU': "Copriti Ataru che fa freddo."
 .....

Estate di un anno fa Lamų e Shinobu in bikini ed Ataru, come suo solito fare, fa il burlone con Shinobu.

LAMU'(infastidita, tirando Ataru col braccio) Tesoruccio mio vieni a fare il bagno con me!
ATARU: No, Lamų lasciami... (eccitato e con un'espressione da pervertito) Shinobuuu??!! (alza le braccia verso Shinobu correndole dietro) Dove scappi? Vieni dal tuo Ataru. (facendo le labbrucce come per dare baci)

E poi ZZZZZZHHH scosse elettriche di Lamų a go go su Ataru.

....

MAMMA DI ATARU (guardando il figlio perso nei suoi ricordi) : "Ataru? Ti sei rimbambito? Su aiutami coi piatti."
ATARU: "Eh? Non ci penso proprio fatteli tu. Sei tu la mamma e la moglie. Ti č dovuto."
MAMMA DI ATARU (rivolta al marito): Ma lo senti?

Il padre tace indifferente.

MAMMA DI ATARU: Ah che guaio questi uomini, a cosa serviranno mai? (fa spallucce e rassetta fischiando)

Ataru torna in stanza, apre il cassetto e sfoglia una delle sue riviste erotiche preferite.

ATARU: Ma... ma cosa mi succede? Queste bambole sul giornale... ma... (scaraventa furioso il giornaletto vizioso a terra)
Non mi fanno alcun effetto. Ma... COSA MI HAI FATTO LAMU'?????????? (gridando a squarciagola).

Si adagia cosė sul pavimento e si dispera.

NARRATORE TEN: Eh giā, anche un tipo come Ataru ha capito la sofferenza e il dolore che si puō provare per un amore. Si sarā innamorato sul serio di Lamų? Io penso di si. Ma ben gli sta, oh!

Il giorno seguente...

MAMMA DI ATARU (entrando in stanza): "Su, svegliati devi andare a scuola." (fra sč) "Ogni mattina sempre la stessa storia." "Svegliaaaaa!!!" (gridando)

Ataru apre a mal'appena gli occhi e scuote la testa. Poi si rigira e riprende a dormire.

MAMMA DI ATARU: "Allora cosa vogliamo fare? Scansafatiche!! Non basta tuo padre che non fa mai nulla vuoi intraprendere la sua strada? La strada della nullitā? Io devo andarmene da questa casa."
(sbatte la porta della camera di Ataru e torna alle sue faccende)

Ataru si sveglia e bisbiglia tra se...

ATARU: "Mhh che nottataccia ho passato. Ho sognato tutta la notte navicelle spaziali e guerre."

Intanto si alza lentamente e con aria goffa arriva alla porta del bagno.
Guardandosi allo specchio ridotto uno straccio lava il suo viso e attraverso il vetro dello specchio che ha di fronte a sč vede Lamų con occhi teneri che lo guarda innamorata.

Lui accenna un sorrisino poi scuote la testa come per svegliarsi e l'immagine di Lamų scompare.

ATARU: "Adesso basta, dove č finito l'Ataru di sempre? Quello che ama le donne, quello che insegue le pollastrelle e si lancia addosso. Sono sempre io. (guardandosi allo specchio) Questo sono io! (con tono pių alterato) e non sarā di certo un'aliena dello spazio a cambiare i miei connotati.
(Calmatosi) Io non cambio. Voglio vivere libero, libero di poter guardare sotto le gonne a chi mi pare e piace. Sono libero di immergere la mia testa nelle scollature delle ragazze e sono soprattutto libero di uscire con la mia Shinobu.
(di nuovo con tono alterato rivolto in alto come se stesse parlando a Lamų che č sullo spazio) Lamų mi volevi diverso da ciō che sono, ma io sono cosė. Non voglio catene, sono nato per essere libero e per passare di fiore in fiore senza alcun ritegno, senza pentimenti.
Non sarō mai il Tesoruccio che volevi tu, quel marito perfetto. (tremante dal nervoso poggia le mani sul lavandino) Io manco volevo sposarti (infuriato grida) HAI CAPITO LAMU'??!!!!"

Intanto la madre di Ataru al piano sottostante alza gli occhi al piano superiore con aria stufata

MAMMA DI ATARU (tra sč):"Speriamo torni presto Lamų cosė la smettiamo con queste sceneggiate mattutine."
(spazza il pavimento canticchiando una vecchia canzone)

ATARU:"Ciao mamma vado a scuola." (sbatte la porta di casa correndo)
MAMMA DI ATARU: "Ma non fai cola...zione?" (sorpresa della furia del figlio non riesce nemmeno a finire la domanda) "Bah strano, mio figlio che non mangia. Allora il problema č grosso." (rivolta al marito che ovviamente legge il quotidiano) "Ma lo hai visto? Non ha fatto colazione sono seriamente preoccupata. E' vero che se ce lo togliamo dai piedi non mi mancherā, anzi una sciagura in meno per noi ma mi preoccupa... Anzi pensandoci bene mi preoccupa anche il fatto di essermi preoccupata per lui, pensa un po'. Che ne pensi? Cosa avrā nostro figlio?

Il padre di Ataru abbassa il quotidiano e senza alzare lo sguardo a sua moglie afferra la pietanza davanti a se e ingurgita il riso. Si rimette a leggere.

MAMMA DI ATARU:"Cosa ho fatto per meritarmi questo???!!!" (rivolto ad un essere supremo in cielo)

TEN: "Il tragitto per la scuola č un altro viaggio nel passato.
La mattina Lamų si svegliava e preparava la colazione ad Ataru, gliela portava a letto e lo riempiva di attenzioni. Questi risvegli in solitudine gli pesano e non puō passarci che lei non č pių con lui. Ma tanto non lo ammetterā mai quel testone.
Il tragitto verso la scuola anche era un momento condiviso con lei.
Ataru cammina lentamente e con aria come se dovesse andare a morire. Scalcia una lattina di aranciata mentre si incammina verso i suoi compagni di classe che sono giā tutti fuori all'istituto."

Megane vede arrivare Artaru in lontananza e raggruppa i suoi seguaci, fans di Lamų come lui che č il leader, organizzando un'accoglienza grottesca al povero Ataru che giā di per sč si sente depresso.

MEGANE (rivolto ai compagni):"Eccolo Ataru Moroboshi, la nostra rovina pių grande. E' per causa sua che Lamų č sparita. Prepariamogli una bella accoglienza." (con il fuoco che arde negli occhi dalla sete di vendetta)
IL GRUPPO:"Si!" (unendo le loro mani come un complotto).
ATARU: (rivolto al gruppo con aria stanca) "Ciao ragazzi".

Megane blocca il nostro protagonista e cosė anche gli altri come una schiera dinanzi a lui. Ataru li guarda con indifferenza

ATARU:"Ragazzi ma che vi prende, fatemi passare sono giā in ritardo."
MEGANE: (nervoso) "Dicci dove hai messo la nostra Lamų."
ATARU:"Cosa vuoi che ne sappia io di quella. E' andata via chissā dove. Non č pių mio interesse, cercatela voi se volete."
MEGANE: (afferrandolo per la gola) "Non ti permetto di parlare di Lamų in questo modo. Sarai punito."
ATARU: (riesce a liberarsi) "Capirai le vostre punizioni..." (e sia avvia con aria gradassa ridendo di loro).

Megane si dispera piangendo mentre tutti entrano in classe.
Durante l'intervallo delle lezioni Shinobu si avvicina ad Ataru con aria seducente.

SHINOBU:"Allora quando usciamo insieme? E' da tanto che non passiamo del tempo insieme Ataru. Mi mancano i nostri momenti intimi, ora che quella strega č andata via siamo liberi amore mio.
ATARU: (apatico)"Si, va bene!"

Shinobu visto lo scarso entusiasmo di Ataru si offende e gli pesta un piede.
Ataru distrattamente rovescia il suo pranzo e fa un macello sul pavimento.

ATARU (serioso) : Shinobu, lo sai che aspettavo da anni questo momento, voglio uscire con te. Sei sempre stata l'unica per me, Lamų non contava.

Shinobu stizzata gira le spalle e se ne va.
Ataru con fare alquanto pietoso cerca di recuperare in extremis ma suona la campanella e l'intervallo si conclude lė.

Tornando da scuola Ataru cerca disperatamente un bar dove dissetarsi con una bella aranciata fresca e decide di sostare al bar vicino la biblioteca comunale.
Entrando si avvicina al bancone con lo sguardo basso e chiede un'aranciata.
Mentre Ataru pesca tra le tasche le monete la commessa posa la lattina sul bancone e continua le sue faccende per cavoli propri.
Un profumo particolare che lui conosce benissimo cattura la sua attenzione. Alza lo sguardo Ataru e cosa vede?

ATARU (inizia a sudare e con ansia):"Lamų??? Che ci fai qui."
COMMESSA:"Tesoruccio ma come ti stavo aspettando!" (sorridendo)

Ataru a terra senza fiato perde i sensi e si crea una sorta di folla intorno a lui.

Dopo 20 minuti si risveglia in infermeria dove lavora la bellissima e seducente Sakura.
Ataru che da anni sbava dietro di lei la guarda a mal'appena e senza aver preso completamente conoscenza chiede di Lamų.

SAKURA:"Ataru ti sei ritrovato svenuto al bar e la commessa ha chiamato la scuola. Infatti mi domandavo perchč quella stolta non ha chiamato l'ambulanza invece di darmi questo inetto a me che devo giā sopportare durante gli orari scolastici.
Ho avuto lo stesso pena per te e sono corsa in aiuto. Sei stato tutto il tempo a parlare nel sonno dicendo cose molto strane. Mi sono preoccupata seriamente.
Lamų? Dove la pesco ora a Lamų. Pensa a riprenderti piuttosto.
Non combinare guai torno subito."

Ataru si guarda intorno e pian piano prende conoscenza dell'accaduto.

ATARU (fra se)"Possibile che abbia avuto una visione? Era Lamų la donna del bar, sono certo. Non puō essere un'altra. Era lei, sentivo perfino il suo profumo. La voce era la sua, i capelli, gli occhi. Era proprio lei di fronte a me, era Lamų.
La mia Lamų."

Ripretosi ritorna al bar per vederci chiaro ma trova un anziano signore dietro al bancone.

ATARU:"Dove č la commessa?"
ANZIANO:"Cosa?"
ATARU:" La commessa? Dove č la commessa?"
ANZIANO:"Ah no, figliolo qui non vendiamo platesse. Siamo in un bar. C'č un pescivendolo a 200 metri da qui puoi trovare ciō che desideri.
ATARU:"COM-MES-SAAA!!!! Dove č la ragazza che era qui stamattina?"
ANZIANO:"Per favore parla piā piano giovanotto non sono mica sordo! La ragazza? Quale ragazza? Non ho visto nessuna ragazza. Comunque tu ce l'hai una ragazza? Non sei un granchč se posso permettermi. (canzondandolo)
ATARU: (arrabbiatissimo e impaziente) "Vecchio mi hai stufato. Vado via. E poi saresti bello tu vecchiaccio."

Esce dal bar e finalmente torna a casa.
 
MAMMA DI ATARU:"Figliolo dove sei stato? Devi avvisare quando resti fuori."
ATARU:"In realtā sono stato al bar per un'aranciata e sono svenuto...."
MAMMA DI ATARU:(interrompendolo) "Vabbč, basta con le chiacchiere spero avrai pranzato? Perchč non c'č pių il tuo pranzo."
ATARU:" Cosa? Ho una fame da lupi.
MAMMA DI ATARU:" Mi dispiace č tutto finito."
ATARU:" Ma come? Ed ora come faccio?"
MAMMA DI ATARU:" E' passata Lamų. Lo ha mangiato lei, sembrava brutto non offrirle nulla sai."
ATARU:" E scusa proprio il mio pranzo dovevi darle? Ma non voleva restare coi suoi simili quella rompiscatole deve dare fastidio anche dallo spazio."

TEN: "Ataru sale in camera ma non pių affamato. La notizia che qualche ora fa Lamų fosse stata in quella casa gli ha tolto l'appetito e per togliere l'appetito ad un tipo come Ataru ce ne vuole.
Trova sul letto una scatola grande. Apre la scatola velocemente con impazienza ma resta molto deluso del contenuto.
Era convinto fosse qualcosa lasciatogli da Lamų. Mentre apriva la scatola era cosė emozionato e sperava tanto fosse qualcosa di carino da parte dell'aliena, ma in realtā trova una busta della spazzatura con i suoi libri, uniformi scolastici e calzoncini per il football distrutti."

Improvvisamente si sente udire la voce della mamma dal primo piano.

MAMMA DI ATARU:"E' passato il tuo amico con gli occhiali e ha lasciato un pacco per te!"
ATARU: (fra sč)"Megane si č vendicato distruggendomi le cose a cui tenevo di pių, ma forse a cui tenevo di pių un tempo. Oggi nulla puō ferirmi di pių della sua assenza. Perchč č venuta qui? Perchč non mi ha aspettato? Ora dov'č? Se solo fossi meno cocciuto".

Squilla il telefono DRIIN DRIIN

MAMMA DI ATARU:"Pronto? ehm.. si Shinobu č qui Ataru te lo passo?
ok!" "Ataruuuuu???? C'č Shinobu a telefono, corri!"
ATARU:"Ciao Lamų, dimmi!"

La "delicata" manina di Shinobu sbuca attraverso la cornetta del telefono e graffia il volto di Ataru il quale si scusa per il lapsus
ATARU:"Dicevi di una mostra? Ah si, me lo aveva detto mia madre, certo andiamo."

Qualche ora pių tardi.

MAMMA DI ATARU:" Ma come siamo eleganti stasera quasi non sembri mio figlio!"
ATARU:" Andiamo alla mostra!"
MAMMA DI ATARU:" Ah bene, fammi sapere quindi come sono le foto scattate da Lamų"
ATARU:" Lamų?"
MAMMA DI ATARU:" Certo č venuta qui per scattare qualche foto e tra le varie cittā della terra ha scelto anche la nostra. Sai dopo anni di convivenza non poteva certo mancare la nostra cittā nella sua raccolta. Spero che vinca cosė magari coi soldi potrā risposarsi di nuovo e stavolta con la persona giusta. E' proprio una cara ragazza e tu sei un'idiota che non ha mai capito nulla della vita ma sei pur sempre mio figlio, purtroppo."

Ataru ferito esce di casa sbattendo la porta come atto di protesta contro le dure parole della madre.

TEN: "Chissā cosa succederā alla mostra. Lamų sarā presente? E coma la prenderā Shinobu? Beh chissā."

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Capitolo 3
*** LA MOSTRA FOTOGRAFICA 2° parte ***


ALLA MOSTRA

Brusio di voci in sottofondo.

SHINOBU:(emozionata e con gli occhioni che le brillano) "Ataru, guarda questa foto ti ricordi in quel luogo cosa accadde???"
ATARU:(distratto) "Quale?"
SHINOBU:"Come quale? Ma mi ascolti o no?" (stizzita)

Ataru era con Shinobu, aspettava da tanto questo momento ma... la sua testa non era lė.

SHINOBU:"Ricordi č il nostro asilo dove ci siamo scambiati le prime parole io e te, ma come non ricordi?"
ATARU:"Si che mi ricordo. Eri cosė bella anche allora."
SHINOBU:"Quanti anni sono passati, ci conosciamo ormai da secoli e siamo ancora uniti. E' tutto cosė romantico."

Ataru continua ad essere distratto e a guardarsi intorno ovunque. Prende per il braccio Shinobu e iniziano a guardare tutte le foto della mostra in una velocitā impressionante.

SHINOBU:"Ehi, che ti prende cosė non vedo nulla..."
ATARU:"Sto cercando una foto specifica."
SHINOBU:"Quale?"

Brusio di voci in sottofondo

"Gli orchi hanno fotografato anche la casa di Ataru, guardate..."

Shinobu, che ha ascoltato il tutto, inizia a fare uno pių uno e con uno sguardo da istinto omicida...

SHINOBU:"Ora ho capito tutto! Andiamo via."

E con una forza sovrumana scaraventa Ataru al suolo e lo trascina fuori dalla struttura.
Ataru si ritrova con un bernoccolo in testa.

ATARU:"Shinobu cosa ho fatto ora? Ma che diavolo ti prende." (leccandosi i graffi sulle mani per l'incidente)
SHINOBU:"Lo sapevo che c'era qualcosa che non andava, lo zampino di quella odiosa Lamų. (gridando) COME LA ODIO!!!!"
ATARU:"Ma cosa dici, ma sai quanto me ne frega. Vieni qui Shinobu mi hai fatto tanto male."

Ataru rimasto al suolo si aggrappa alla gamba di Shinobu ma lei gli molla un calcio potente e lo scaraventa pių in lā.
Beh Shinobu č una ragazza dolcissima e romantica ma se si arrabbia č capace di sollevare anche un auto dal pavimento.

ATARU:"Torniamo alla mostra Shinobu..."
SHINOBU:"Vacci da solo. Non ci sono scuse per quello che hai fatto. Lei č stata a casa tua ed io ero all'oscuro di tutto.
Vuoi stare con lei e non con me. Stavi cercando la sua foto.
Lasciami in pace. Vai alla mostra e sparisci"

Ataru sapeva benissimo che se avesse lasciato lė Shinobu per tornare alla mostra avrebbe perso ogni piccola speranza anche la pių remota di riconquistare Shinobu.
Il nostro personaggio allora inizia a farsi una ragione che Lamų non si č presentata alla mostra e va via con Shinobu.
Durante la passeggiata raggiungono il parco e si siedono sulla panchina di fronte al grande orologio.
Erano le 22:00 e iniziava a tirare un bel venticello. Ataru da gentiluomo prende la sua giacca e copre le spalle di Shinobu.
Shinobu inizia a calmarsi e abbassa lo sguardo al pavimento rendendosi conto di aver esagerato un tantino.
Poggia la sua testa sul petto di Ataru e si stringe a lui.
Il tempo per Ataru sembra non passare pių.
Il calore del corpo di Shinobu non suscita in Ataru alcun pensiero impuro (cosa troppo strana).
Ataru si sente soffocare e fissa il grande orologio dinanzi a sč accusando le lancette di essere troppo lente.

SHINOBU:"Non pensavo potesse accadere di nuovo."
ATARU:"Cosa, a cosa ti riferisci Shinobu?"
SHINOBU:"Di ritrovarci di nuovo io e te. Sono felice."
ATARU: (inizia a sciogliersi e sorride) "Anche io."

Il tutto, come accade sempre, viene interrotto da un rumore molesto alla destra di Ataru. Si volta e vede rotolare un qualcosa di strano verso i suoi piedi.
Ataru non vuole rovinare l'atmosfera e continua a tenere Shinobu tra le sue braccia.
Poi di nuovo quel rumore ed un altro oggetto strano rotola ed arriva ai piedi di Ataru.
Incuriosito lascia Shinobu e raccoglie l'oggetto guardandolo incuriosito.
Riporta l'oggetto al naso per scoprirne l'odore ma č inodore, allora lo gira e rigira ma non capisce cosa porebbe essere e la sua utilitā.
L'oggetto ha una forma tonda ed č giallo e nero, esattamente i colori che indossa Lamų, tigrati.
Vista la poca scaltrezza del nostro amato Ataru inizia ad ispezionare per bene l'oggetto.. e gira e rigira ma niente.
Shinobu, che sta assistendo a tutta la scena, sospetta che sia un qualcosa inviato da Lamų per lanciare un messaggio e furba non si esprime.
Ataru lascia perdere la ricerca e riabbraccia Shinobu.

SHINOBU:"Ataru io ti amo!"
ATARU:"Oh, Shinobu." (intenerito)
SHINOBU:"Partiamo!"
ATARU:"Partiamo?" (perplesso)
SHINOBU:"Ataru, tu mi ami?"
ATARU:"Certo!"
SHINOBU:"Allora lasciamo questo posto e partiamo, lontano da tutti. Voglio viverti giorno per giorno, cucinarti tante cose buone, fare l'amore ogni momento della giornata...

Shinobu cerca di cogliere tutte le debolezze di Ataru CIBO e SESSO.

SHINOBU:"... essere finalmente tua. Solo tua. Ti farō sentire il padrone del mondo. Scappiamo, molliamo tutto."
ATARU:"Sarebbe magnifico ma con la scuola? Poi con i miei genitori? Hanno solo me!"
SHINOBU:"Non abbiamo bisogno del diploma oppure ci iscriveremo alla scuola di quel luogo dove staremo. I tuoi genitori poi, non ti hanno mai trattato come si deve.. Io potrei farti sentire finalmente amato."
ATARU:"Non lo so"
SHINOBU: (insistendo) "Pensi che non possa essere una buona moglie o una buona madre?"
ATARU:" Penso che saresti la miglior moglie e madre della terra."
SHINOBU:"Solo della terra non mi basta e tu hai capito a cosa alludo."
ATARU:"Del globo, dell'universo va bene ora?" (un po' infastidito)

Shinobu lo stringe a sč e gli da un bacino sul collo

SHINOBU:"Ora si, amore mio!"

Ed il solito rumore interrompe la scena... un'altra pallina tigrata rotola fino ad arrivare ai piedi di Ataru.

Pių tardi, dopo aver accompagnato Shinobu, Ataru fra sč

ATARU:"Perchč il mondo č cosė ingiusto cone me? Amavo Shinobu pių della mia stessa vita e sei arrivata tu (Rivolgendo lo sguardo al cielo) e mi hai reso la vita impossibile. Appena ti vidi cosė attraente persi la testa, volevo averti...
Ho fatto soffrire Shinobu per te, ti ho sempre difesa anche se non dimostravo alcun interesse per te. Non riuscivo ad ammettere a me stesso e a te di amarti. Eri la persona pių insopportabile che abbia mai conosciuto, con la tua gelosia e la possessivitā.
Spesso ti comportavi da bambina con quel corpo di donna, ...e che donna.
Quante notti mi sono perso nel guardarti dormire nonostante ti facessi dormire nell'armadio lontano da me.
Quella tua risata chiassosa e quel tuo profumo non potrō mai scordare... e l'odore dei tuoi capelli. Oh, Lamų...
Eri stramba forte, ti prendevi cura di me ma allo stesso tempo ci mettevi poco a distruggermi con quelle tue dannate scosse elettriche.
Mi hai costretto a sposarti quando ancora ero innamorato di Shinobu e non sopportavo la tua presenza. Controllavi ogni mio passo ed ogni qualvolta incontravo una bella pollastrella mi tenevi d'occhio. Chissā quanto avrai sofferto per me...
Mia madre ha ragione sono un inetto, non ho mai capito nulla per cui partirō."
Si, č la cosa migliore.
Shinobu vuole stare con me ed io cercherō di riprendermi la mia vita passata, quella vita che conducevo prima del tuo arrivo.

Rincasando a casa ritrova sua madre triste seduta sul divano.

ATARU:"Mamma son tornato!"
MAMMA DI ATARU:"Le disgrazie non arrivano mai da sole" (riferendosi al ritorno del figlio)
ATARU:"Che succede?"
MAMMA DI ATARU:"La foto di Lamų non ha vinto".
ATARU:"Tutto qui? Ma ti pare poteva mai vincere una foto che semplicemente rappresenta una casa???"
MAMMA DI ATARU:"Infatti la foto raffigurava anche me in lontananza quindi aveva pių valore" (sbuffando)


Ataru riporta una mano sulla fronte e scuote la testa

ATARU:"Mamma non sei fotogenica fattene una ragione." (prendendola in giro)

MAMMA DI ATARU: (nervosamente) Vado a letto"
ATARU:"Devo parlarti" (tono serioso)
MAMMA DI ATARU:"Ho giā avuto una brutta giornata... non infierire."
ATARU:"E' importante..." (abbassando il capo)
PAPA' DI ATARU: (abbassando il solito quotidiano) Stavolta cosa hai combinato? Sei tutto tua madre!"
MAMMA DI ATARU:"Cosaaaaa????!!!! (sbattendo le mani sul tavolo) Cosa vuoi insinuare? Che stai..... (vari insulti)

Ataru guarda la sceneggiata tra moglie e marito e attende il suo turno sbuffando.

ATARU: (gridando per sovrastare le loro voci) "IO PARTO!"
MAMMA DI ATARU: (mentre stava afferrando il marito per la gola, interrompe la lite) "Ripeti figliolo?" (sgranando gli occhi)
ATARU:"Andrō via di casa, parto. Non tornerō pių."

La mamma di Ataru con un balzo va in cucina ed afferra la bottiglia di prosecco e la stappa bevendo allegramente ed invitando il marito a brindare con lei il quale la segue e sorridendo fanno pace.
Inscenano un trenino brasiliano ballando per la casa.
Ataru li guarda scioccato e va a chiudersi in camera.

PEPEPEPEPEPEPEPEPEPEEE ed un'altra samba... i due coniugi festeggiano alla grande.
Fin quando la madre bussa alla porta di Ataru

Toc - toc
ATARU:"Mamma lasciami in pace." (infastidito)
MAMMA DI ATARU:"Fammi entrare dai." (con voce tenera)

Ataru fra sč: "Che dolce la mia mamma vuole impedirmi di partire."

Apre la porta e la madre entra e vivacemente raccoglie i panni del figlio e li colloca in una busta.

MAMMA DI ATARU:"Iniziamo a fare un po' di spazio figliolo."
ATARU:"Mamma, ma hai capito che non torno pių? Mai pių?"
MAMMA DI ATARU:"Eh, prima o poi i figli vanno via."

Dopo aver sistemato tutti i vestiti del povero Ataru, si siede sul lettino accanto al figlio

MAMMA DI ATARU:"Sei felice?"
ATARU:"Perchč me lo chiedi?"
MAMMA DI ATARU:"Perchč stai scappando?"
ATARU:"Io non sto scappando."
MAMMA DI ATARU:"Invece si, ti conosco figliolo da ben 18 anni ormai."
ATARU:"Ti stai sbagliando".
MAMMA DI ATARU:"Una madre non si sbaglia quasi mai."
ATARU:"Appunto ".
MMAMMA DI ATARU:"Dove andrai?" (accarenzando il capo del figlio)
ATARU:"Non mi toccare dai, mamma, smettila. (infastidito) Partirō con Shinobu."
MMAMMA DI ATARU:"Cosa ne sarā del vostro futuro, siete tropppo giovani per fare un passo simile. Cosa provi per lei?"
ATARU:"La amo e voglio partire punto."
MAMMA DI ATARU:"Sei sposato, non puoi."
ATARU:"Senza aver mai consumato il matrimonio č nullo".
MAMMA DI ATARU: (ridendo) "Devo assolutamente dirlo a tuo padre...

-tornando indietro col tempo-

(Scena dei genitori di Ataru a letto)
PAPA' DI ATARU:" Cara, li senti come si danno da fare loro... tu ti stai invecchiando hai sempre mal di testa... Beato te figliolo" (alzando gli occhi al piano superiore)
MAMMA DI ATARU:" Taci, tuo figlio sarā un imbranato come te, NON TI INVIDIO AFFATTO LAMU'!!!" (ridendo a crepapelle).
-

MAMMA DI ATARU:"...e questo succedeva tutte le notti. Ma caro io avevo capito che non stavate combinando roba... una mamma capisce il figlio in tutte le circostanze anche se i rumori erano molesti e davano a pensare."
ATARU:"Non l'ho mai sfiorata con un dito!"
MAMMA DI ATARU:"Non avevo dubbi!!!!" (ridendo)
ATARU:"Mamma smettila. voglio dormire posso???? (arrabbiato)
MAMMA DI ATARU:"Si, vado di lā a raccontare tutto a tuo padre." (e corre ridendo come una fossennata)

Pių tardi...

Sono le ore 3:00 Ataru non riesce a dormire...
ATARU: (fra sč) "Lamų era alla mostra, era due passi da me..."

Si alza dirigendosi in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
Apre il frigorifero e nota tutti i tipi di cibo che esso contiene facendo una lista mentale di cose che preferiva Lamų e cose che invece non amava mangiare.

-nei suoi ricordi-
(scena di Lamų in cucina che guarda un film d'amore mangiando i biscotti ai fiocchi d'avena)
LAMU':"Tesoruccio??? Vieni qui dai vicino a me. Guarda che teneri quei due del film siamo io e te fra qualche anno. Ora siamo sposati e possiamo avere anche dei piccoli tesorucci.
(parlando chiassosamente ed eccitata) Che bello, non vedo l'ora!!!!"
ATARU:"Smettila con questo entusiasmo, non penso che vorrō avere dei mocciosi da te. Non sarai di certo una buona madre."
LAMU': (Piagnucolando)"Non č vero...! Perchč dici questo Tesoruccio???"
ATARU:"Perchč č cosė!" (con toni freddi risponde Ataru sgranocchiando una pannocchia)
LAMU':"Immagino te come padre (ridendo) con questa cosa in bocca sei ridicolo proprio... ma come fa a piacerti???"
ATARU:"Zitta, non capisci niente mangia i tuoi stupidi biscotti".
-

Torna in camera da letto il nostro Ataru, nostalgico e amareggiato ma non ha sonno...
la sua mente viaggia...
e va sempre lė dalla sua Lamų.

ATARU: (fra sč)"Le scriverō una lettera... voglio dirle ciō che non le ho mai detto. Quando la leggerā ormai sarō lontano"

Si sente un rumore fuori alla finestra ed ecco scorgere un'altra pallina tigrata di quelle trovate al parco... la pallina avanza scorrendo sul davanzale. Lui l'afferra e la pone sulla scrivania.
Prende un foglio bianco e una penna e si siede con molta calma sulla sedia.
Resta a fissare quel foglio bianco poi il suo sguardo si sposta sulla sveglia del comodino che segna le 3:15, fa un respiro profondo ed inizia a scrivere.

-Il giorno seguente-

MAMMA DI ATARU:"Sveglia ragazzo forestiero che vuole emigrare (ridendo) la colazione č pronta!!!!"

Ataru quella notte era stato sveglio per tutto il tempo a scrivere e gettare fogli, a rileggere...
Aveva un gran sonno e non si alzō restando a casa.
Il sole splendeva sulla cittā e tutti i compagni di classe erano entrati giā da un pezzo a scuola.
Il padre di Ataru si era recato in ufficio e la mamma era indaffarata coi servizi in casa finchč esce per andare a fare compere.
Ataru russa come un trombone, dormendo supino e con la bocca spalancata.
La sorte vuole che arrivi Lamų proprio in quel preciso momento. La casa č vuota, a parte il dormiglione...
Entra in camera volando dalla finestra e guarda Ataru silenziosamente.
Non vuole svegliarlo e nota la pallina tigrata sulla scrivania.
Accanto ad essa dei fogli sparsi. Una sfera di sole che trafigge la camera compare attraverso il vetro della finestra ed illumina la lettera.
Lamų, curiosa e senza far rumore afferra la lettera.
Non ha il destinatario.
Ataru improvvisamente si gira, Lamų impaurita di essere stata scoperta posa la lettera, ma Ataru continua a dormire.
Lamų, allora riprende la lettera e suona il telefono di casa Moroboshi.
Riesce a leggere una frase a metā lettera poi scappa via piangendo dalla finestra.
Ataru si sveglia e corre a rispondere.
E' Shinobu che si stava chiedendo cosa fosse accaduto visto l'assenza a scuola.

LAMU':(fra sč) "Ecco perchč non č nemmeno venuto alla mostra fotografica. Era con Shinobu."

Lamų ha raggiunto la sua navicella ed č decisa a partire seriamente nel suo regno e di non tornare pių sulla terra.
Ormai la sua vita sulla terra non aveva pių alcun senso.
Non č riuscita a leggere la lettera dedicata a lei...
Aveva letto di fretta e furia una frase che diceva AMO SHINOBU E L'AMERO' PER SEMPRE.
Il cuore di Lamų č in frantumi e si sa che una donna ferita non torna sui suoi passi.



 

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Capitolo 4
*** Un tuffo nel passato ***


A telefono

SHINOBU:"Ataru cosa ti č successo? Perchč non c'eri in classe?"
ATARU:"Ah, sei tu Shinobu?.."
SHINOBU:"Chi volevi che fosse? Eh?"
ATARU:"Nessuno -sbadigliando- calmati. In veritā mi sento la febbre penso che resterō a casa per qualche giorno."
SHINOBU:"Oh, no. Povero amore mio. Che ne dici se oggi passo a trovarti?"
ATARU:"Meglio di no, mi sento molto abbattuto. Me ne starō a letto. Ci vediamo appena starō meglio."
SHINOBU:"Come vuoi!"

E si conclude qui la telefonata tra i due. Beh Ataru ha mentito a Shinobu riguardo la sua salute.
Era completamente in crisi: per Lamų e per la proposta di Shinobu.
Nulla da invidiare al nostro Ataru che si trova di nuovo nel bel mezzo di un bivio.
La scelta pių semplice č quella di partire e dimenticare tutto.

ATARU (fra sč):"Giā, dimenticare tutto. Dimenticare quel guaio!"

Preso un atto di forte coraggio e determinazione si convince che non ci sia pių tempo da perdere.
Raccata la maglietta e il pantalone dalla sedia e li indossa pensando a cosa dirā a Shinobu quando busserā alla sua porta.

ATARU: (fra sč)"Non c'č pių un minuto da perdere".

Inizia a correre e correre sempre pių forte, ormai col fiatone e sfinito si ferma accanto al bar dove giorni prima aveva visto Lamų.
Le sue intenzioni di correre da Shinobu per confermargli la sua risposta vanno in un batter d'occhio a farsi benedire.
Curiosa attraverso la vetrina del negozio, senza farsi notare dal negoziante o commessa che vi č all'interno.
Sbircia e sbircia ad un tratto spiaccicato sulla vetrina nel lato interno del negozio il volto dell'anziano.

ANZIANO:"BOOO! Entra ragazzo.!"

Ataru spaventatissimo sobbalza ed entra all'interno del locale. L'anziano lo fissa e aspetta le ordinazioni di Ataru con un block notes tra le mani ed una penna.
Ataru non calcola di striscio l'anziano e si guarda intorno con aria stonata.

ATARU:"Ehi vecchiaccio ma la commessa??? Dov'č ?"

Si ricorda della sorditā del vecchio e grida

ATARU:" La commessa, ci senti???"
ANZIANO:"La commessa non c'č. Ci sono io. E' da pių di 50 anni che ci sono soltanto io qui. Il bar č tramandato da genitore in genitore. Me lo lasciō il mio papā che a lui glielo lasciō mio nonno che a mio nonno glielo lasciō il mio bisnonno che..."
ATARU" -interrompendo il vecchio- "Ma cosa blateri? Chi c'era una ragazza con i capelli verdi che serviva dietro al bancone nemmeno due giorni fa."
ANZIANO:"AHHHHH, ma tu dici quella???"

Ataru proteso a sentire ciō che ha da dire l'anziano.
ATARU:"Finalmente!!!"
Dal retrobottega scorge un'anziana dai capelli verdi.
ANZIANA:"Ragazzo ti sei ripreso?"
ANZIANO:"Eccola! Kimoj vieni ti vuole questo ragazzo. E' mia moglie" - risponde il vecchio tutto contento.
Ataru furioso esce dal negozio mentre l'anziano col block notes tra le mani e la penna lo corre dietro gridando
ANZIANO:"Dove vaaaai?"

Ataru corre per dirigersi verso la casa di Shinobu
ATARU (fra sč):"Era solo una stupidissima allucinazione. Devo andare via da questo posto"
Continua a correre a pių non posso finchč il vecchio come un razzo lo raggiunge e lo supera e voltandosi indietro parla con Ataru con il block notes in mano e la penna continuando a correre avanti a lui ma girato di spalle
ANZIANO:"Allora? Ragazzo cosa desideri? Abbiamo molte pietanze interessanti e succulenti che potresti assaggiare e non te ne pentirai".
ATARU:"Basta vecchiaccio, inutile che mi segui, lasciami in pace non voglio nulla."
ANZIANO":Insisto ragazzo mio, tu devi comprare qualcosa sono 10 anni che non entra nessuno nel mio bar."
ATARU: -ormai senza fiato- "Ti ho det..to che non vo..glio nulla... SPARISCI!!"
Ataru aumenta il passo mentre l'anziano corre sempre pių veloce sembra una furia impazzita.
ANZIANO:"Stai andando in un posto dove non puoi pių tornare indietro."
Le parole dell'anziano, sebbene lui non sapesse dove Ataru si stesse dirigendo sembrano quasi azzeccare la strada che sta per intraprendere il nostro "eroe" (eroe tanto per dire)
Ataru si ferma di botto sfiancato e sudato. L'anziano che ha il passo pių veloce si ferma 100 metri dopo.
ATARU: - scioccato dalle parole dell'anziano che lo raggiunge come una furia-
ATARU:"Cosa hai detto?"
ANZIANO:"Compra qualcosa, dai ragazzo. Abbiamo degli ottimi budini al cioccolato..."
- interrompe Ataru-
ATARU:"Vecchio di cosa parlavi poco fa? Cosa sai della strada che sto percorrendo?"
ANZIANO:"Qualunque strada che non sia verso il mio locale non vale la pena percorrerla. Torna indietro ti regaliamo dolcini."
Ataru che era un ghiottone sgrana gli occhi.
ATARU:"Regaliamo in che senso? GRATIS???"
ANZIANO:"Certo!"
ATARU:"Andiamo!!"
Ataru ha di nuovo scordato il motivo per cui era uscito cosė di corsa di casa.
Entrano al locale e l'anziano offre ad Ataru dei biscottini a forma di cuore con gocce di cioccolato fondente.
ATARU: - assaporando il primo biscotto- "Sono buonissimi, grazie!"
ANZIANO:"Allora? Dimmi tutto su ragazzo..."
L'anziano e l'anziana incuriositi accerchiano Ataru attorno al tavolino dove il ragazzo sta consumando.
ANZIANA:"Caro, secondo me ha problemi d'amore."
ANZIANO:"Ma no, secondo me proprio d'amore no. Non penso che qualcuna possa interessarsi a lui non lo vedi come č strano" -ridendo di Ataru-
ANZIANA:"No io dico che la fidanzata lo ha lasciato."
ANZIANO:"Ma no ti dico. Cara tu leggi troppi fotoromanzi. Ragazzo ti č morto il cane? Cosa hai? Dicci ti possiamo consigliare."
La saggezza dell'anziano si offre cosė dinanzi ad Ataru insieme ai biscotti. Tutto gratis insomma.
ATARU:"Mi avete accolto qui per farmi raccontare le mie disavventure?"
"SIIII!" -in coro i due anziani sempre pių incuriositi avvicinandosi con le sedie per ascoltare meglio.
ATARU:"Bene, se avete tempo posso raccontarvi la mia storia com'č nata fino ad oggi! Ma vi avverto ci vuole molto tempo e pazienza ed esigo serietā assoluta."
Gli anziani annuiscono.
ATARU:"18 anni fa nacque un bambino, il figlio tanto voluto in casa Moroboshi. Ero una peste e ne combinavo sempre di tutti i colori. A scuola ero sempre sulle mie, non amavo fare amicizia finchč in classe arrivō una nuova alunna SHINOBU.
Era cosė carina con i capelli neri e una pettinatura tipo scodella in testa, due occhi grandi marroni e intensi. Era vivace e vispa, faceva amicizia con tutti, sempre giocosa e allegra.
- poi aggiunse - In realtā quella non fu la prima volta che vidi Shinobu. La prima volta fu quando mi trovavo nel giardino di mio zio e vidi di sfuggita un esserino vestito di rosa che scavalcava il cancello con una palla in mano.
Mi guardō, io ero lė a giocare con i piccioni e mi stizzō l'occhio invitandomi a star zitto con mio zio.
Io non feci la spia a mio zio in fin dei conti era soltanto una bambina che aveva ripreso la sua palla.
Comunque un giorno eravamo nel parco della scuola e cadendo mi sbucciai il ginocchio. Mi sedetti a terra cercando di tamponare la ferita ma mi bruciava tantissimo. Nel frattempo Shinobu vedendo la scena arrivō e mi porse la sua mano per farmi alzare ma notō la ferita.
Corse a bagnare il fazzoletto sotto l'acqua del cortile e mi pulė la ferita. Da quel momento divenne la mia migliore amica e col tempo siamo cresciuti insieme."
ANZIANO:"E vi siete innamorati, poi ti ha lasciato e tu ora stai male perchč... " - interrompe l'anziana-
ANZIANA:"Shhht, fai raccontare!" - con aria sempre pių interessata-.
ATARU:"Basta, vado a casa."
ANZIANA:"Noooo. Ti prego racconta. - rivolta al marito - tu zitto altrimenti ti chiudo in cantina stasera e niente cena"
ATARU: -sorrise- "Beh si, ci siamo innamorati. Perō non vi ho raccontato com'era la mia vita. Sempre in solitudine per conto mio e menefreghista tanto č vero che Shinobu stesso me lo faceva notare. A tratti ho cercato di migliorare ma ogni volta mi accadeva qualcosa di strano.
Sono sempre andato male in tutto ciō che decidevo di fare.
Non mi andava mai bene nulla e sarei caduto in depressione se non fosse per Shinobu che mi ha sempre sostenuto nonostante le strigliate che mi faceva."
ANZIANO: -interrompe di nuovo- "Giovanotto parli al passato perchč? Ora dove č questa Shinobu?"
ANZIANA:"Ok senza cena stasera!"
ANZIANO:"Ma io..." - interrompe l'anziana-
ANZIANA:"Ma tu niente. Zitto, mosca!"
ATARU:"Smettetela, parlo in passato perchč l'arrivo di un'altra donna ha cambiato l'andazzo degli eventi."
ANZIANO:"Ah, meglio cosė dai. Ti sei ripreso e ora stai con quest'altra donna. E dimmi č pių carina di Shinobu? Come si chiama?"
ATARU:"Si, altrochč č bellissima. Si chiama Lamų ma non poteva durare con lei. Lei non fa parte della terra."
ANZIANA:"Uhhh che essere sarā?" -rivolta al marito-
ANZIANO:"Zitta se no stasera a letto senza sesso."
ANZIANA:"Ahahahahah"
ATARU:"Dicevo - afferrando ormai l'ultimo biscotto del pacco da 500 gm- Shinobu č restata al mio fianco nel bene e nel male. Era la mia fidanzata ma io non l'ho saputa apprezzare.

Non vi ho raccontato un altro mio difetto, forse quello pių grande, sono un farfallone, un donnaiolo, ogni donna che vedo le sbavo dietro e vorrei conoscerla.
Sono cosė fin da quando ero bambino e non sono riuscito ad esserle fedele. Anche se con le donne non ci combinavo mai nulla continuavo a cercarle.
Pių cercavo le donne, le inseguivo e pių mi cacciavo nei guai.
Vi ricordate quando avvenne la sfida per salvare la terra dagli orchi? Il computer pescō a caso la persona pių sciagurata della terra, e quel ragazzo ero io.
Gli orchi volevano conquistare la terra precisamente gli Oni ed io dovevo battermi contro uno di loro. Se avessi vinto la terra sarebbe stata salva se invece avessi perduto beh, non voglio nemmeno immaginarlo.
Di certo non mi sarei trovato qui seduto."
ANZIANA:"Eri tu? Ci hai fatto fare quella figuraccia con il mondo dello spazio."
ATARU: -ferito- "Si, proprio cosė. Non riuscivo a sconfiggere quell'aliena. Appena la vidi pensai AMMAZZA CHE BAMBOLA e perso tra i pensieri pių sconci venivo sconfitto giorno per giorno. Finchč Shinobu mi promise di sposarmi se avessi vinto e cosė escogitai il piano del reggiseno."

ANZIANO:"Ah bel furbone. Gliele hai viste?" -con aria perversa e la lingua in fuori-
l'anziana diede al vecchio una scoppola dietro alla schiena e l'anziano protesta
ANZIANO:"Aglia!"
ATARU:"Si, vecchio erano proprio delle belle tettine. Ma come ti permetti di pensarle?" - geloso-
ANZIANA:"Non lo pensare non ne vede due dal 15-18".
ATARU:"Togliendole il reggiseno sono riuscito a toccarle le cornine e ho vinto."
ANZIANO:"E questo č tutto? Dovevi solo toccare le cornine? Ma sei proprio un rammollito allora!"
ATARU:"Lamų č un'aliena proveniente dallo spazio, lancia fulmini semplicemente con un gesto naturale e innocuo puntando il dito contro di te ed inoltre vola."

ANZIANO:"Ah, chiedo venia".
ATARU:"Nell'euforia gridai e l'aliena pensando che mi riferissi a lei mi strinse forte acconsentendo alla mia richiesta. Ma io parlavo di Shinobu. Tutti c'erano, giornalisti, la tv, tutti udirono quelle parole e Shinobu era su tutte le furie. Per un anno intero ho cercato di spiegarle come sono andate realmente le cose ma non mi ha mai creduto.
In classe arriva un giovane di nome Mendo il quale piace a tutte le ragazze e anche Shinobu se ne innamora.

Intanto Lamų viene ad abitare in casa mia e mi tortura con le sue scosse elettriche."
ANZIANA:"Povero ragazzo sfortunato."
ANZIANO:"Vabbč ma cara quella Lamų dovrā essere una gran figona c'era un guadagno di sicuro per lui."
ATARU:"Era bellissima quanto gelosa, possessiva e non avevo respiro. Mi stava col fiato sul collo."
ANZIANA:"Quindi hai cambiato totalmente vita sei passato ad essere un uomo fedele?"
ATARU:"No, macchč il vizio non l'ho perso. Continuavo a rincorrere le altre nonostante fossi sposato con Lamų e ci tenessi ancora a Shinobu di cui ero geloso."
ANZIANA:"Ma questa Shinobu ti ha dimenticato subito all'arrivo del giovane Mendo."
Ataru che non aveva ancora riflettuto su questo pensō che fosse proprio cosė. L'anziana aveva ragione.
ATARU:"Beh perō io ho sposato un'altra anche se costretto, perō come dice lei Shinobu mi ha subito rimpiazzato."
ANZIANO:"Ora basta questa storia sta durando troppo. Spero arrivi qualche cliente."
ANZIANA: -spostandosi verso Ataru- "Mhhh lui spera sempre. Teniamo il locale aperto solo perchč lui ne soffrirebbe se lo chiudessimo. Era di proprietā di suo padre che glielo lasciō suo nonno che a sua volta glielo lasciō il bisnonno..."
- interrompe Ataru- "SIIIII! Lo so!!!" - stufato della solfa-
ANZIANA:"Ehi ragazzo tu stai parlando da un bel po' di tempo ed io non posso dirti una cosa"
ATARU:"Me lo avete chiesto voi, mi avete trascinato qui con l'inganno dei biscotti per sapere i miei fatti."
ANZIANA:"Ok, continua."
Intanto l'anziano si č alzato per dirigersi alla cassa per fare la chiusura.
Si era fatto ora di pranzo e quel giorno era mezza giornata.
ATARU:"Le mie giornata trascorrevano con Lamų, le mie scappatelle e tra liti varie con Shinobu e Mendo. Finchč un giorno mi ritrovo a sfidarmi di nuovo con Lamų e lė č iniziato tutto."
Si ode un rumore vicino alla vetrina del negozio come un sassolino che č sbattuto.
ANZIANA:"Tutto cosa?"
L'anziano che non aveva sentito nulla da quando si era mosso dal tavolino osserva l'espressione di Ataru ed esclama
ANZIANO:"Come al solito hai sempre ragione, č innamorato."
Ataru non regge al discorso e va via frettolosamente inventando una scusa qualsiasi salutando gli anziani.
All'uscio del negozio trova di nuovo una di quelle palline tigrate e la raccoglie.

Vagando per la cittā...
ATARU:"Ma cosa credo di fare? Scappando non risolvo nulla. Lamų č viva dentro di me e non puō morire la sua immagine."
Intanto Megane scorge Ataru dall'altro lato del marciapiede e lo chiama
MEGANE:"Ataruuu? Dove te ne vai? Sai novitā di Lamų? Sai se tornerā mai sulla terra? Siamo tutti disperati!"
Ataru ha appena appreso che Lamų ha lasciato la terra ed č partita con la navicella sul serio.
ATARU:"Chi ti ha detto questo? PARLA!" - afferrando il compagno di classe per il colletto-
MEGANE:"Sakurambo, me lo ha detto lui. Lamų č andata a trovare Sakura prima di partire e lasciare per sempre la terra". - piagnucola-
ATARU:"Per sempre? -incredulo- dove posso trovare Sakurambo?"
MEGANE:"Nemmeno un quarto d'ora fa era nei pressi del tempio. Se vai ora forse lo trovi ancora lė".
Ataru si incammina verso il tempio per parlare con Sakurambo.
Sakurambo č un piccolo, un nano, un bassissimo vecchietto con la testa enorme ed č un monaco buddista. Lui ha una nipote stupenda di nome Sakura che č infermiera presso l'istituto di Ataru ed č esorcista.
Arrivato al tempio Ataru vede in lontananza del fumo.
Sakurambo aveva l'abitudine di cuocere il cibo in strada e con il suo solito ventaglio sventolava il fumo per far cuocere pių in fretta le prelibatezze che soltanto a lui piacevano.
Ataru si ferma dinanzi a lui tappandosi il naso dal fetore...
ATARU:"SAKURAMBO..."
SAKURAMBO:"Zitto, zitto, sento della negativitā su di te figliolo. Ti sei cacciato in qualche brutto guai. Vai da Sakura ti esorcizzerā lei."
Scuotendo il suo ventaglio energicamente e con aria soddisfatta annusa il suo intruglio in pentola.
ATARU:"Sono qui per chiederti di Lamų."
SAKURAMBO:"Torna domani. Disturbare un monaco affamato mentre si prepara da mangiare č un sacrilegio. Torna domani."
Sakurambo č un mangione di prima categoria e non vuole essere disturbato mentre si prepara per assaporare i suoi piatti.
ATARU:"Dimmi perchč č partita? Tornerā'"
SAKURAMBO -saggiamente- "Chi parte sa da che cosa fugge ma non sa che cosa cerca."
ATARU: nervoso scaraventa la pentola a terra e costringe il monaco a sputare il rospo- DIMMELO!!!"
SAKURAMBO:"Il silenzio č la miglior risposta."
Ataru afferra la pentola come per suonargliela sul grosso capo pelato del monaco e ripete :"DIMMELO ALTRIMENTI..."
SAKURAMBO:"Lamų č andata via e non tornerā."
ATARU: -mostrandogli la pallina tigrata- Pensi che abbia a che fare con Lamų questa pallina?"
Sakurambo riprende la sua pentola e tutto l'arsenale e va via.
Ataru non si arrende e segue il monaco il quale scompare dietro il tempio.
 

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Capitolo 5
*** Il divorzio sullo spazio ***


Lamų ormai č lontana, č tornata sul suo pianeta e non č intenzionata a tornare.
Sullo spazio tutto, ogni cosa ha un altro aspetto.
Gli alberi sono a forma di pesci, le case non esistono ma solo navicelle.
Perfino le nuvole sono fatte di legno e raramente piove.
Lamų si trova nella sua stanza e attraverso lo specchio spia ogni movimento di Ataru.

MAMMA DI LAMų:"Lamų, vieni ad aiutarmi a stendere i panni."
LAMų:"Arrivo mamma!"

Lamų indossa da sempre un costumino tigrato e degli stivali ugualmente tigrati. I capelli sciolti di colore verdi o blu a seconda della luce.
Sua madre č identica a Lamų, alta e magra con capelli corti del colore di Lamų e il vestito tigrato.
Suo padre grosso e grasso anche lui vestito col tema tigre.

LAMų:"Mamma adesso io sarei ancora sposata, giusto?"
MAMMA DI LAMų:"Certo e lo sarai per sempre."
LAMų:"Per sempre? Sulla terra esiste il divorzio."
MAMMA DI LAMų:"Sulla terra si, ma qui no. Per noi sei ormai legata ad Ataru per sempre."
LAMų:"Io non voglio averci pių a che fare." - maneggiando il bucato in modo nervoso-
MAMMA DI LAMų:"Che hai intenzione di fare? Se vuoi separarti da tuo marito devi bere una bevanda e farla bere a lui. Zio Fujioko, l'alchimista ne ha di diversi tipi. Solo cosė puoi ritenerti libera dal contratto."
LAMų: -amareggiata e ferita- "Lui non voleva nemmeno sposarmi continua a ripertelo anche ora che sono andata via. Non mi ha mai amata questa č la dura veritā ed io l'ho accettata. Incontrarlo di nuovo per fargli bere la bevanda non ci penso nemmeno."
MAMMA DI LAMų:"Puoi mandare qualcun altro a fargliela bere."
LAMų:"Giā, non ci avevo pensato. Magari una bella donna accetterebbe di sicuro senza batter ciglio."

Detto fatto Lamų si reca dallo zio Fujioko il quale si stava facendo una sauna.
Entra Lamų tossendo...

LAMų:"Ciao zio, scusami se ti disturbo come stai? Non ci si vede da un bel po'." -tono solare-

Lamų era sempre allegra e socievole con le persone, l'opposto di Ataru.

FUJIOKO:"Ehi, Lamų tutto bene. Vuoi rilassarti con me?"
LAMų:"In veritā zio vado di fretta. Mi servirebbe un favore."

Lo zio l'afferra per un braccio e la tira insieme a lui.
Mentre si stanno facendo la sauna allo zio torna in mente la richiesta di Lamų.

FUJIOKO:"Dicevi Lamų? Hai bisogno di me? Che bevanda ti devo dare? Ne ho di tutte le speci."
LAMų:"Mi serve quella per separarmi dall'unione matrimoniale."

Lo zio la guarda sorpreso e scuotendo la testa le risponde:"Non posso!"

LAMų:"Zietto perchč?" -con aria propositamente triste-
Fujioko che era un tipo dalla facile commozione...
FUJIOKO:"Mmmh, non fare cosė cara mia nipotina. Perchč vuoi separarti? Guarda che č una decisione importante che implica delle conseguenze."
LAMų:"Dimmi tutto zio."
FUJIOKO:"Devi bere prima tu la bevanda e poi farla bere a lui. Ma attenzione se anche l'altro non la beve chi ha bevuto si tramunta in un qualcosa di mostruoso."
LAMų:"Cioč? Quindi se io bevo la bevanda e lui non la beve io mi trasformerō?"
FUJIOKO:"Si, ti trasformerai se lui non berrā e cosė viceversa. Ha una scadenza di tempo. Se dopo un giorno tu o lui non avrete contraccambiato l'azione vi trasformerete, non so in cosa anche perchč nessuno ha mai provato a separarsi."
LAMų:"Quindi saremmo i primi?"
FUJIOKO:"Proprio cosė, ma stai tranquilla nel caso ti dovessi trasformare ho la pozione che ti fa ritornare la Lamų di sempre."
LAMų:"Bene allora la prendo."
FUJIOKO:"Non ti ho detto perō un'altra cosa."
LAMų:"Ancora? Cosa c'č?" -scocciata-
FUJIOKO:"Un'altra piccola conseguenza."
LAMų:-asciugandosi la fronte di sudore- "Sentiamo!"
FUJIOKO:"Uno verrā trasformato ma in automatico l'altro avrā perso i ricordi."
LAMų:"Penso li abbia giā persi." -il tono adesso era seriamente triste-
FUJIOKO:"Sta a te la scelta!"

Lamų esita prima di dare una risposta.

LAMų: (fra sč)"Se mi trasformerō e lui mi avrā dimenticata per sempre sarā pių facile superare il mio dolore. Potremmo ricominciare da zero. Io prenderō l'antidoto per ritornare me stessa e lui potrā vivere la sua vita come giā sta facendo. Sapendo che lui abbia dimenticato la mia esistenza mi sarā pių facile ricominciare da zero."
LAMų:"La prendo!"

Lo zio Fujioko si alza ed esce. Arriva dopo 2 minuti con un cocktail chiamato lo HARD SPACE e inizia a sorseggiare.
Lamų lo guarda, si aspettava che arrivasse con la pozione.

LAMų:"Zio ma cosa fai? Ti metti a bere?"
FUJIOKO:"Eh, devo tirarmi su prima di mettermi in azione. Ne vuoi un po' piccola?"
LAMų:"Si, fammi assaggiare zio."

Lamų dopo un piccolo sorso esclama disgustata

LAMų:"Ma che roba č? Sa di sciroppo."
FUJIOKO:"Ma non capisci niente di cocktail." -prendendola in giro manda un altro sorso gių.
FUJIOKO:"Bene, allora veniamo a noi. La pozione si trova sulla mensola dietro di te e si chiama 'NEVER AGAIN WITH YOU'."

Lamų legge le varie etichette e burlandosi dello zio...

LAMų:"A che serve questa pozione -indicandone una- 'LOVE PUSSIES'?

Lo zio imbarazzato le risponde in modo poetico:"Per gli amatori di donne che non hanno una donna. Lė c'č l'essenza femminile."

LAMų: -interessata- Ma dai? Sul serio? Wow."

L'ingenua Lamų non ha capito cosa contiene la boccetta.

LAMų:"Ah eccola. Trovata!"

Lamų stappa la boccetta 'NEVER AGAIN WITH YOU' e chiede a suo zio

LAMų:"Devo berla tutta?"
FJIOKO:"Ma che stupidina e all'altro che gli fai bere eh?" -sorseggiando l'ultimo goccio del suo cocktail-

Lamų beve un po' della pozione chiudendo gli occhioni blu come per mandare gių non solo la pozione ma la rabbia, la desolazione, lo sconforto che si porta dentro.
Ora non resta che escogitare il suo piano.
Avrebbe dovuto bere la pozione una volta trovata l'esca ma lei č sempre cosė impulsiva.
Torna a casa e si mette alla ricerca della donna che potrebbe fare da esca ad Ataru. Fa delle ricerche sul suo pc e fuoriesce la sua amica Oyuki la regina del pianeta Nettuno.

Oyuki č in grado di controllare il freddo, la neve e il ghiaccio. Ha il potere di aprire portali per passare dalla terra allo spazio e si presenta in kimono bianco.
Lamų pensa che sia la persona giusta giacchč sia anche una donna molto affascinante.
Sullo spazio hanno un modo tutto loro di contatto, attraverso un maxi schermo riescono a mettersi in contatto e a parlare uno di fronte all'altro. Difatti Lamų entra in contatto con Oyuki e le chiede di bersi un thč insieme.
Oyuki che č amica di Lamų praticamente da sempre accetta molto volentieri.
Sono le ore 17:00 ed Oyuki č con Lamų a sorseggiare un bel thč caldo.

OYUKI:"Ne avevo proprio bisogno sebbene abitassi su un pianeta gelido e fossi quindi abituata al freddo mi ci voleva un thč bollente."
LAMų:"Oyuki ho bisogno del tuo aiuto."
OYUKI:"Certo, dimmi."
LAMų:"Dovresti far bere questa pozione -e presenta la pozione ad Oyuki- ad Ataru. Devi trarlo in inganno spacciandoti per terreste e persuaderlo a bere almeno un sorso di questa pozione avvalendoti del tuo fascino."
OYUKI:"Quindi una trappola per tuo marito. Ma come mai questa decisione?"
LAMų: -alzando i toni- "Non c'č tempo per le chiacchiere i minuti scorrono, ho fretta!"

Oyuki sobbalza alle urla improvvise di Lamų.

OYUKI:"Ehi, calmati Lamų. La prossima volta facciamoci una camomilla forse č meglio."

Lamų va in camera e prende dal guardaroba il vestito pių succinto che ha e con una scollatura profondissima.
In fretta e furia mostra l'abito a Oyuki che sta ancora sorseggiando thč.

LAMų:"Basta bere. -le ruba di mano la tazza- provati questo abito."

Oyuki indossa l'abito, le sta da Dio. Le sue curve sono in risalto e con un gesto si scioglie i capelli che aveva raccolti.
Lamų le porge un rossetto rosso da farle mettere. Oyuki esegue ogni cosa nel miglior dei modi.

OYUKI:"Come dovrei chiamarmi?"
LAMų:"E' irrilevante scegli un nome qualunque l'essenziale č fargli bere con l'inganno la pozione senza far scadere il tempo. C'č pericolo di vita." -Lamų mente alla sua amica per ingigantire la cosa e farla svolgere al pių presto-
OYUKI:"Mi chiamerō Celine. Mi č sempre piaciuto questo nome poi č grazie a me che il Titanic affondō quell'icerberg ce lo misi io.
Devi sapere che sulla nave c'era quel pezzo di escremento del mio ex che mi aveva picchiata e tradita varie volte. Eh lo so, ho esagerato sono morte tante persone... e come se non bastasse lui si č salvato con la scialuppa. MAI UNA GIOIA!
Adoro Celine Dion quando canta 'Everynight in my dreams I see you, I feel you...' -cantando attraversa il portale-

LAMų: (fra sč)  "Speriamo bene" - preoccupata-

Per Oyuki catapultarsi tra i terresti č un gioco da ragazzi e le piace questa situazione stramba.
Lamų le ha confessato che Ataru si trova in un locale per una festa scolastica ed Oyuki deve recarsi lė.

OYUKI:"Pessima idea quella di mettere i tacchi, Lamų".

Lamų č in contatto con lei attraverso una borsetta speciale ideata da Lamų che le ha consegnato per svolgere il piano.

LAMų:"Dai che poi ti ricompenserō. Passerō pių tempo con te amica mia, grazie per quello che stai facendo."

Oyuki č sempre stata una cara amica di Lamų e spesso si organizzavano serate tra donne e si parlava dei propri problemi. Avevano tanto in comune soprattutto la bontā d'animo.
Si dirige verso il locale.

OYUKI:(fra sč) "L'orgoglio di quel ragazzo ha fatto si che Lamų si allontanasse per sempre da lui. Ogni volta che lei andava via lui diventava geloso di lei ma appena Lamų gli andava di nuovo dietro lui diventava freddo. E tutto questo per un anno intero. Ma come si puō essere cosė stupidi."

Arrivata, dopo una mezz'oretta o pių di cammino, dinanzi al locale i compagni di classe di Ataru iniziano a fissarla come se si fosse presentata di fronte a loro la donna pių sexy che abbiano mai visto nella loro misera vita.
Iniziano a darsi spintoni tra loro per avvicinarsi e parlarle ma lei li ignora completamente... la sua preda era un'altra.
Oyuki teneva stretta la sua borsetta contenente la boccetta della pozione che da lė a poco avrebbe fatto bere al povero Ataru ignaro.
Ataru come al solito si trova accanto al banchetto del cibo ed č lė ad assaporare le pietanze in enormi bocconi, come suo solito fare.

SHINOBU:"Amore ma non ti sembra di esagerare?"
ATARU: -con la bocca piena- "Shinobu devo parlarti"
SHINOBU:"Dimmi caro."
ATARU:"Cosa provi per Mendo?"
Shinobu, preoccupata dell'argomento deglutisce la sua saliva.

Nel frattempo Oyuki si perde tra la folla e non riesce ancora ad individuare Ataru.
Sono le ore 21:40 ed il tempo sta scorrendo molto velocemente.
Lamų attraverso lo specchio osserva tutto e incrocia le dita che tutto vada a buon fine.

LAMų:"Oyuki, lo vedi? E' vicino al banchetto con Shinobu"

Ma la musica č troppo alta ed Oyuki non ha sentito le indicazioni di Lamų e continua a cercare.

SHINOBU:"Ataru quando tu hai sposato Lamų io ho perso ogni speranza e l'arrivo di Mendo mi ha fatta rinascere. Mi sono innamorata di lui, cosė diverso da te, elegante, affascinante, ricco, gentiluomo. E ho ceduto alle mie emozioni."
ATARU:"Come posso partire con te? Spiegamelo?"
SHINOBU:"Mentre c'era Lamų io pensavo ti fossi innamorato di lei. Spesso capitava che la cercavi quando lei andava via e ne eri geloso se gli altri la toccavano. Io ho creduto che... -inizia a piangere-
ATARU:"Io non ti credo pių."

Ataru sembra cercare dei pretesti per rinviare la partenza.

Nel frattempo Oyuki ha avvistato Ataru ma non puō intervenire finchč c'č Shinobu alle calcagne.
I due nel frattempo continuano a discutere ed infine litigano.

OYUNI: (fra sč) "Finalmente posso agire! Quella stupida č andata via."

Ataru č seduto sulla poltrona da solo, come uno sfigato e asociale mentre tutti gli altri ballano e si divertono.

ATARU: (fra sč) "Me ne vado a casa, un altro bicchiere e vado via."

Oyuki passa dinanzi a lui con charme fa cadere il suo fazzoletto profumato. Ataru nel suo grigiore vede questo fazzoletto volteggiare e cadere ma senza alcun interesse non muove un solo dito.
Oyuki ripassa furtivamente e riprende il suo fazzoletto.

OYUKI: (fra sč) "Ma che fa dorme???"

Riprova a passare davanti a lui sculettando un pochino e tirandosi su il seno per destare la sua attenzione ma Ataru guarda in basso ai suoi piedi e sorseggia il suo ultimo drink.
Oyuki passa all'azione e si siede accanto ad Ataru.

OYUKI:"Ehi ciao che ci fai qui tutto solo? Non ti diverti?"
ATARU:"Ciao chi sei?" - guardandola dalla testa ai piedi-
OYUKI: -con un sorriso- "Piacere sono Celine."
ATARU:"Celine?Che nome."

Oyuki si offende per la scelta del nome ma fingendo continua...

OYUKI:"Mi inviteresti a bere qualcosa?"
ATARU:"Certo. Alzati vai vicino al banchetto ci sono dei drink sceglitelo e torna qui." -con aria fredda sorseggia fino all'ultima goccia il drink-

Oyuki di nuovo offesa..

OYUKI:"Perchč non ci beviamo qualcosa insieme?"

Ataru assente sembra non sentire nulla di ciō che Oyuki dice.
Ne approfitta della poca galanteria di Ataru per avvicinarsi al banchetto ed immergere in un bicchiere la pozione data da Lamų.
Torna da Ataru e gli consegna il bicchiere.

OYUKI:"Parlami un po' di te."

Shinobu decide di lasciare la festa e si avvicina ad Ataru per riferirglielo.
Nota Oyuki accanto ad Ataru che sorseggia insieme a lui e furiosa...

SHINOBU:"Parli di me con Mendo e tu continui ancora a fare il cascamorto con le altre..."

Presa dalla furia prende il bicchiere da mano ad Ataru e glielo versa addosso.
Oyuki capisce che c'č un problema e non piccolo.
Lamų che assiste alla scena si sente giā ormai un mostriciattolo.

 

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Capitolo 6
*** L'ANTIDOTO ***


Ataru inzuppato di pozione esce dal locale e torna a casa.
Lamų disperata č sul letto a piangere per ciō che le succederā e tra un lamento ed un altro il sonno sopraggiunge.

Il mattino seguente...
CASA MOROBOSHI

ATARU:"Ah, che bella dormita e che bella giornata di sole. Oggi mi sento un leone."
MAMMA DI ATARU:"Figlio scendi c'č la colazione."
ATARU:"Si mammina, arrivo."

La mamma odendo quelle parole di Ataru, che dette da lui sembrano del tutto nuove alza gli occhi al piano di sopra con aria stupita e un po' schifata.
Ataru scende le scale e raggiunge sua madre tutto felice e l'afferra con un braccio facendola volteggiare come se stessero ballando un valzer ed infine le da un bacio sulla guancia.

MAMMA DI ATARU: -superscossa- Ma che diavolo ti prende?"

Avvicina la mano alla fronte del figlio per sentire se fosse accaldata.

MAMMA DI ATARU:"Ti senti bene? Cos'č tutto questo affetto?"
ATARU:"Nulla mamma. Mi sono svegliato felice e ho un senso di leggerezza, non lo so spiegare."

Intanto sullo spazio


MAMMA DI LAMų:"Lamų ma dove sei?"

Cerca Lamų ma in camera sua non c'č.
La mamma che č sempre molto apprensiva cerca dappertutto Lamų e chiede alla vigilanza spaziale di aiutarla nella ricerca.
Ten, che fin ad oggi era solo un narratore della storia ma da ora in poi č divenuto personaggio, si trova nella stanza di Lamų e guardandosi intorno gli viene un lampo di genio.
Guarda lo specchio e chiede di vedere Lamų.
Ed ecco l'immagine di Lamų č sconvolgente.
Non č un lupo, non č un topo, non č un mostro ma... un'umana.
Lamų si trova spaesata sulla terra divenuta umana e senza i suoi poteri girovaga senza meta e impaurita non sa cosa fare.
La mamma saputo dell'affaraccio si reca presso suo fratello Fujioko per saperne di pių.

MAMMA DI LAMų:"Ehi senti un po' ma cosa č successo? Avevi detto che sarebbe divenuta un mostro e non un'umana. Avrei preferito diventasse un mostro dello spazio ma mai un'umana."
FUJIOKO: -preoccupato- "Mai sentito una cosa simile. Non so proprio come sia accaduto."
MAMMA DI LAMų:"Dammi l'antidoto, svelto."
FUJIOKO:"Io ho l'antidoto se diventi un animale, un mostro del cielo, un mostro dello spazio, un mostro marino ma umano no. Perchč non tenti da nostro zio Chinji? Lui ne saprā pių di me ha ormai 102 anni."
LA MAMMA DI LAMų: -furiosa- "Sei un buono a nulla".

Ataru si dirige verso l'istituto ed incontra durante il tragitto una bambina graziosa che cerca, non si sa cosa, tra i cespugli della cittā.

ATARU:"Ehi, bambina cercavi qualcosa?"
BAMBINA:"Non trovo pių il mio pupazzo" -piagnucolando-
ATARU:"Com'era fatto?" -le sorride-
BAMBINA:"Era una bambola con i capelli verdi e il costume tigrato".
ATARU:"Strano mi sembra di aver giā visto una cosa simile."

Ataru che ha dimenticato tutto ciō che appartenesse a Lamų riesce lo stesso a captare lontani ricordi senza riuscire a dargli una connessione precisa.
Trovata la bambolina la consegna alla bambina.

BAMBINA:"Grazie sei stato molto gentile. Tieni ti do questa."

La bambina come segno di gratitudine regala ad Ataru un lecca lecca tutto colorato.
Ataru ringrazia e prosegue verso la sua strada.

Lamų si trova catapultata senza poteri sulla terra e non ha la minima idea di dove si trova.
Da che parte del mondo?
Non ha pių i canini aguzzi e perdute le sue cornine meravigliose ha perso il potere di volare e dell'elettro schok.

Intanto la mamma di Lamų si dispera e scaglia verso sua figlia una pallina tigrata.
Lamų la raccoglie.
LAMų:"Oh, mamma non piangere."

Le palline tigrate sono le lacrime che versano gli orchi dello spazio e ricadono sulla persona che ne ha causato la caduta.

LAMų:"Riuscirō a tornare da te... Ma non so dove mi trovo. Ho tanta paura ed ho freddo."

Ora Lamų come tutti gli umani sente il freddo, conosce lo smarrimento del non poter avere pių nulla sotto controllo, nč il tempo, nč le emozioni.

La mamma della nostra amata Lamų ha raggiunto suo zio Chinji per saperne di pių e per togliere sua figlia da questo grosso guaio.

CHINJI:"Chi c'č lė?"
MAMMA DI LAMų:"Zio sono io Ramu no Haha."
CHINJI:"Ehi nipotina. Scusami ormai la mia vista fa brutti scherzi. Ma dimmi quale onore la tua visita?"
MMAMMA DI LAMų:"Sono qui per Lamų. č stata trasformata per via della pozione 'NEVER AGAIN WITH ME' che gli ha fatto bere Fujioko ma il marito di Lamų non l'ha bevuta e il tempo č scaduto. Mi aveva detto Fujioko che si sarebbe trasformata in mostro, o in animali invece č accaduto una cosa orribile.
Si č trasformata in umana. Com'č possibile?"
CHINJI:"In realtā č un mostro."
MAMMA DI LAMų:"Che vuoi dire?"
CHINJI:"Pensa a Stanlin, a Hitler, a Erode, alle guerre, gli incendi, i virus. Lamų si č trasformata nel peggior mostro esistente L'UMANO"
MAMMA DI LAMų:"Mi serve l'antidoto" -angustiata.
CHINJI:"Purtroppo č il primo caso sullo spazio per cui non č mai stato realizzato un antidoto per questo problema."
LA MAMMA DI LAMų:"Oh povera Lamų, ormai č perduta." -volando via-

Per gli esseri dello spazio divenire un umano č gravissimo come un umano che diventa un astrolopiteco.

Il giorno seguente Oyuki va a trovare la madre di Lamų.

OYUKI:"Signora mi dispiace tantissimo per l'accaduto. Ce l'ho messa tutta per aiutare Lamų e sarō io a salvarla da questo guaio."
MAMMA DI LAMų:"Io non riesco ad andare avanti penso a lei che si trova in questo pasticcio e non riesco a dormire."
OYUKI:"Si deve fare forza. Lamų č in gamba riuscirā a sopravvivere".

Oyuki avvalendosi dello specchio di Lamų nota alcune insegne di negozi dove appunto Lamų sta passeggiando.

LA MAMMA DI LAMų:"Povera cara, non sa dove andare e gli umani hanno bisogno di cose materiali per sopravvivere. Morirā!"
OYUKI:"Andrō da lei e l'aiuterō a cercarsi un lavoro onesto per potersi pagare da mangiare. Non si preoccupi signora. Nel frattempo cercheremo l'antidoto."
LA MAMMA DI LAMų:"Non esiste l'antidoto." -disperatissima ormai-
OYUKI:"Con l'aiuto di qualcuno proveremo a crearlo."

Oyuki sembra aver donato una piccola fiammella di speranza alla povera mamma di Lamų, la quale piange notte e giorno.
Si alza e va nella sala dei computer, digita sul grande schermo i nomi delle insegne dei negozi vari per riuscire a captare il luogo.
In quale posto del mondo Lamų si trovava?
Dopo varie ricerche sullo schermo riguarda lo specchio e nota un grande muro gigante con tante finestrelle.

OYUKI:"Cosa sarā mai questo enorme muro gigante nella cittā? Poi ci sono delle finestrelle, come se avesse tanti buchi questo muro ed č un semicerchio."

Scopre cosė il colosseo. Lamų č stata catapultata da umana nella capitale dell'Italia.

LA MAMMA DI LAMų:"In Italia???" -sgrana gli occhi preoccupatissima-
OYUKI:"Roma con precisione."

La mamma di Lamų sviene.

Lamų č stanca di camminare e non sa cosa fare.
Inoltre tutti la guardano giacchč č ancora inverno e lei si trova in bikini.
Un vigile l'ha fermata poco fa credendola matta per via dell'abbigliamento poco consono ma ha chiuso un occhio data la bellezza stratosferica di Lamų e l'ha invitata a cambiarsi al pių presto.
Si siede su degli scalini e inizia a piangere disperata poggiando il capo sulle ginocchia.

LAMų:"Che ne sarā di me? Non posso acquistare nulla." -crolla in lacrime-

Un ragazzo che passava di lė facendo Jogging nota Lamų e si ferma chiedendole se fosse tutto apposto.
Lamų alza il capo, si asciuga le lacrime e gli risponde che č tutto ok.
Il ragazzo insiste vedendola in lacrime.

LAMų:"Non ho un posto dove andare." -singhiozzando-

Il ragazzo si siede accanto a lei e dopo un po' di chiacchiere le offre gentilmente ospitalitā a casa sua.
Lamų accetta subito, impulsiva com'č e si dirige con il ragazzo verso l'appartamento.
Il ragazzo ha 26 anni, č alto 1.80 cm, moro, occhi verdi e due labbra carnose.
Ama tanto lo sport e adora cucinare.
Lavora in un centro per anziani e nel tempo libero ama giocare a giochi di societā e ai videogiochi.
Il suo nome č Arturo.
Arturo abita a 300 metri dal colosseo, in un palazzo di 8 piani.
Una volta saliti su Arturo chiede a Lamų se le piacesse la casa.
Lamų annuisce e chiede di potersi fare un bagno caldo.

Arturo esce di casa lasciando Lamų in bagno e torna dopo 15 minuti.
Lamų si trovava seduta in cucina con solo l'asciugamano che avvolgeva il suo corpicino.
Il ragazzo le porge una busta contenente degli indumenti.

ARTURO:"Per il momento puoi arrangiarti cosė."

Lamų imbarazzata lo ringrazia.

Nel frattempo dallo spazio la mamma ed Oyuki stanno pensando a chi potrebbe aiutarle nel creare l'antidoto.
Cercano sull'elenco degli alchimisti spaziali e i nomi che escono fuori sono di persone o morte, o malvage, o poco affidabili.
Il dito di Oyuki su quell'elenco scorre sui nomi ma si ferma esclamando:"Rei l'ex di Lamų."

OYUKI:"Rei, signora... lo abbiamo trovato. Lui ha una ragione in pių per aiutarci č da sempre innamorato di Lamų. A lui conviene che Lamų torni sullo spazio e diventi un'aliena."
LA MAMMA DI LAMų:"Si, -stufata- ma non č un'alchimista."
OYUKI:"Non centra nulla, non ne abbiamo bisogno. Col nostro ingegno e la sua forza di volontā nel rivolere Lamų aliena riusciremo anche meglio di un'alchimista."
LA MAMMA DI LAMų:"Non mi sembra un'ottima idea. Ma tentare non nuoce."

Oyuki chiama attraversa il maxi schermo REI l'ex fidanzato di Lamų, quello storico.

Lui č un uomo affscinante tanto che tutte le donne gli corrono dietro.
Durante l'infanzia di Lamų la sua migliore amica RAN era cotta di REI.
Ma Lamų si fidanzō con Rei distruggendo cosė un'amicizia durata fin dall'infanzia.
Giā all'epoca Lamų aveva il vizio di "rubarsi" i ragazzi.
Ran da quel momento ha iniziato a covare tanto odio verso Lamų che ogni occasione era buona per vendicarsi.
Rei non ha mai smesso di amare Lamų nonostante fosse stato lasciato da un giorno all'altro senza motivo.
Lamų, in realtā, non sopporta REI perchč malgrado fosse un ragazzo strafigo e buono č anche tanto stupido e il suo unico interesse č il cibo.
Mangia quantitā industriali di cibo ed č l'unica cosa che riesce a calmarlo quando č arrabbiato.
Inoltre quando si arrabbia si trasforma in uno strano essere incrocio tra un toro e una tigre.

Rei accetta di aiutare Oyuki e la signora.

Intanto Ataru ha passato una giornata esemplare a scuola e tutto va per il meglio.
Ha cercato di parlare con Shinobu riguardo il viaggio che devono intraprendere e hanno deciso entrambi di far finire l'anno scolastico e di partire. Resta solo da scegliere il luogo.

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Capitolo 7
*** I PENSIERI DI ATARU ***


Dopo qualche giorno...
Ormai Lamú stabilitasi presso la casa di Arturo sembra che tra i due stia nascendo una bellissima amicizia.

ARTURO:"Lamú e questo č il foro romano."

Lamú guarda estasiata e interessata ogni cosa, le stava piacendo fare la turista nella capitale italiana e magicamente ha accantonato tutto il dolore che portava dentro.
Il Giappone era fin troppo lontano ed Ataru non ricordava piú nulla di lei e questo la rincuorava.

LAMÚ:" Ti ringrazio per tutto il tempo che mi stai dedicando."
ARTURO: -che aveva sempre la risposta ad ogni cosa- č il minimo che potessi fare. Sei una cara ragazza."

I due dopo aver girato vari monumenti storici di Roma, sfiancati, trovano ristoro presso un'osteria.
Il cameriere si avvicina al tavolo dei due e credendoli fidanzatini propone ai ragazzi di assaggiare il menú 'Due cuori con la panna'.
Si trattava di un piatto che davano ai fidanzati ed erano due ravioli giganti a forma di cuore con la panna da cucina.
Arturo arrossisce e spiega al cameriere che sono solo coinquilini.
Il cameriere osserva Lamú in silenzio, poi dopo un po' esclama
"Che bella ragazza!" -folgorato-
Il cameriere era un don giovanni e appena sentito che i due non era fidanzati ha iniziato a farci un pensiero.

"Cosa vuole ordinare, splendore?"

Arturo guarda il cameriere con aria disturbata.
Lamú ordina dal menų la sua pietanza e Arturo la segue nella scelta.
Il cameriere va in cucina e i due sono di nuovo soli.

ARTURO:"Ma anvedi a questo oh.!"
LAMŲ:"Sul mio pianeta, sai, ci hanno insegnato l'italiano, l'aramaico, il giapponese, cinese, inglese, francese e russo. Ma non ho capito stavolta."
ARTURO:"Era romano! Il nostro dialetto qui a Roma."
LAMŲ:"Ah ecco. Ma quando arriva il pranzo ho una fame."
ARTURO:"Un po' di pazienza. Dagli il tempo di cucinarla."

Arturo osservava i comportamenti di Lamų, le sue euforie, la sua capacitā di trovare del buono in ogni cosa.
Aveva un'animo molto sensibile ma allo stesso tempo un coraggio da invidiare.
Si era ritrovata sulla terra, cosa per lei non nuova ma da umana ha tutto un'altro aspetto.
Non ha alcuna notizia dei suoi genitori, nč di Ataru e dei suoi amici, aveva perso tutto e nonostante ció era lí grintosa come sempre.
Arturo trovava Lamų adorabile e osservava minuziosamente ogni suo passo.
Studiava le sue mosse interessato, in effetti aveva incontrato un'aliena divenuta umana quindi caso raro.


Sullo spazio

REI:"Dopo varie ricerche sono venuto al corrente di un liquore dal nome Cointreau. Č un liquore che bevono i terresti. Č necessario realizzare palline di Cointreau e scioglierle con l'idrogeno.
Se beve questa miscela Lamú puó tornare aliena. Unica pecca che č una trasformazione solo temporanea."

OYUKI:"Stupido e a che ci serve solo temporanea?"
LA MAMMA DI LAMŲ:"Perō si potrebbe poi farle assumere qualche pozione per restare aliena da Fujioko. A patto che esista una pozione del genere."

Oyuki poggiando la sua mano in fronte pensa di avere a che fare con due incapaci e scarta la pazza idea di Rei e della mamma di Lamų.

OYUKI:"Non abbiamo alcuna certezza che ci possa essere una pozione per rendere la trasformazione dell'intruglio di Rei definitiva sempre se la miscela di Rei funzioni.
Non possiamo giocare con la vita di Lamų."

Rei che giā aveva realizzato un po' dell'intruglio senza indugiare mostra alla Oyuki diffidente cosa accade ad un umano se beve la miscela.
Attraverso lo schermo Oyuki e la mamma di Lamų osservano Rei all'azione.

Entra in un ristorante di soppiatto versa l'intruglio nel bicchiere di un cliente che stava pranzando per cavoli suoi con la moglie.
Ignari di tutto ciō e persi nei loro discorsi il marito afferra il bicchiere e beve la miscela.
Rei nascosto dietro la pianta del ristorante osserva la sua opera.
Appena ingerito la bevanda il signore con le labbra infuocate inizia ad emanare fumo dappertutto. Il viso č rosso e gonfio e corre per tutta la sala.

REI: (fra sč) "Ops, forse č un po' forte..."

Oyuki guarda la mamma di Lamų come per dire te lo avevo detto.

Nel frattempo in Giappone

Shinobu e tutti gli altri hanno organizzato una grigliata nella villa di Mendo.
Mendo č molto ricco e possiede tante case sparse per il mondo.
La villa dove si troveranno tutti insieme č enorme.
Ha un parco divertimenti all'esterno e per girare tutto il giardino si ha bisogno del quad.
Una volta all'anno lí si organizzano tornei di golf, lo sport che venera il papā di Mendo.
Possiede una grande piscina con tanto di scivoli, piante ornamentali, fenicotteri rosa gonfiabili e un trampolino altissimo di 70 metri.

Casa Moroboshi

ATARU:"Che idea assurda una grigliata in inverno." -guardando fuori dalla finestra
SHINOBU:"Il solito asociale."
MAMMA DI ATARU: -versando della cioccolata calda ai due ragazzi "Cosí avete deciso di partire?" -rammaricata-
SHINOBU: -eccitata- "Si, signora. Andremo via di qui."
MAMMA DI ATARU:"Spero che siate felici. Una mamma che vede il suo unico figlio partire e andare lontano non č facile." -zuccherando le tazze di cioccolata-
ATARU:"Me la sapró cavare".
SHINOBU:"Troveremo entrambi un lavoro e camperemo di amore."

La mamma di Ataru sembra ormai non ascoltare i due giovani e si perde nella nostalgia piú assoluta.
Il padre di Ataru č il classico padre che lavora e torna a casa, mangia, dorme e lavora.
Non si esprime quasi mai ed č sempre assente, sembra non ascoltare niente e nessuno.
Legge il suo giornale senza curarsi degli altri ma in questo caso anche lui di certo sarā in ansia per suo figlio.

SHINOBU:"Affronteremo ogni ostacolo, insieme ce la faremo. Vero amore?" -domanda con una vocina delicata mentre assapora la cioccolata-

ATARU:"Puoi scommetterci. -determinato- Dobbiamo prima raccimolare un bel gruzzoletto e potremmo partire".
SHINOBU:"Che diresti di andare in Europa? In Francia sarebbe fantastique." -con aria sognante-

ATARU:"Preferirei andare in America. Č sempre stato il mio sogno. In ogni caso dobbiamo stare molto attenti ci vogliono troppi soldi sia per l'Europa che per l'America. Dobbiamo scegliere un luogo piú fattibile e vicino." -con le labbra sporche di cioccolato-
SHINOBU:"Amore, andiamo dove ti pare l'importante che ci siamo io e te e che sia lontano da qui... il luogo č irrilevante." -pulisce le labbra di Ataru sporche con un bacio-

Ataru arrossisce.
Strano che i due siano fidanzati da sempre ma non abbiano mai avuto un contatto fisico tantomeno il fatidico primo bacio.
Guardando il fondo della tazza riflette.
ATARU: (fra sč) "pur conoscendo da sempre Shinobu non ho alcuna intimitā per cui č una follia andare via insieme."

Malgrado ció l'euforia di Shinobu blocca l'istinto di Ataru a rinunciare al viaggio e cosí questi ultimi mesi cercherā di instaurare con lei un rapporto piú intimo, da veri fidanzati.

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Capitolo 8
*** ALLA VILLA DEI MENDO ***


Nella sfavillante villa dei Mendo


Entrati nella villa Ataru e Shinobu stupidi si guardano intorno davanti a quella magnificenza.
Mobili sfarzosi, camerieri, tavole imbandite di ogni ben di Dio.

ATARU:"Ma non era un grigliata? Questi hanno giā grigliato e messo in tavola."
MENDO:-udendo le parole di Ataru- "Sei proprio uno sciocco ti pare che ai miei ospiti li facevo lavorare accanto al barbecue con questo freddo poi? Abbiamo giā grigliato bisogna solo assaggiare.
-tono tenero- Buon appetito Shinobu."

Mendo č il cognome del giovane, il suo nome č Shutaro ed č destinato a diventare il presidente della mega azienda familiare. Da sempre innamorato di Lamų la quale lo rifiuta categoricamente poichč innamorata di Ataru.
Per Shutaro Ataru diviene subito il suo peggior nemico giacchč invidioso dell'amore che Lamų prova.
Inoltre, Shutaro, soffre di claustrofobia ed ha terrore del buio difatti va in crisi di panico a meno che non lo guardi una bellissima ragazza.
E' un samurai ed č molto abile con la katana. Va in depressione quando viene battuto in bellezza o popolaritā.
In genere č molto gentile con tutte le ragazze ma vedrete che in fondo ha solo i modi signorili ma č molto simile ad Ataru.

Ataru guarda Mendo infastidito e tira a sč Shinobu che sta sbavando dietro a Mendo.

ATARU:"ORA BASTA! Ne ho abbastanza!" -grida Ataru nel silenzio della sofisticata festa-
SHINOBU: -bisbigliando- "Ci guardano tutti... shhht!"
ATARU:"NON MI INTERESSA! -rivolto a Mendo- "Adesso una volta per tutte voglio sapere se tra voi due sia mai successo qualcosa. Ne ho il diritto. Non mi piace che mi si pigli in giro in questo modo. Shinobu č la mia ragazza e devo sapere, ripeto DEVO sapere la veritā. Cosa provi per Shinobu?"
MENDO: -imbarazzato per la confusione che sta creando Ataru- "Smettila di gridare non siamo al mercato. Forse a casa tua funziona cosė ma qui ci troviamo nella mia villa."
ATARU:"Non ho mai sopportato questo tuo ostentare. Non č importante avere ville, soldi e tutto ciō che č materiale quando non si ha la veritā. Chi vive di menzogna vive male. Non pensare che io sia stupido, vedo come ti guarda Shinobu -voltandosi verso di lei fulminandola con gli occhi- E tu hai il coraggio di dirmi che non č vero?" -prendendo per il colletto il samurai.

La squadra speciale militare che č sempre ai servizi della famiglia dei Mendo entra subito in azione in difesa del giovane Shutaro.
Ma il rampollo li ferma.

MENDO:"Grazie ragazzi ma non ho bisogno di voi, so difendermi."
ATARU:"Smettila con queste pagliacciate e dimmi la veritā se sei un uomo."

Gli amici di classe guardano tutta la scenetta in silenzio e partono delle scommesse tra di loro.
-bisbigliando- "Io punto su Ataru che lascia Shinobu". "Secondo me Shinobu va via dalla festa". "Io dico che Mendo gliene suona ad Ataru".

Ma nessuno di questi cercava di far calmare la situazione.
Ataru prende Shinobu e le impone di sedersi al centro della sala insieme a Mendo.
I due eseguono ed Ataru chiede loro:"Ho bisogno di sapere."

SHINOBU:"Che imbarazzo."

I riflettori della festa sono puntati sui due come in commissariato ed Ataru  in quel preciso istante si sente potente anche pių di Shutaro.

ATARU:"Non avere imbarazzo sei la mia fidanzata, la persona che vuole condividere con me i suoi giorni, hai deciso di partire con me ed andare lontano da qui."

Tutti meravigliati a quella notizia che subito fa scalpore tra la folla e anche stesso Mendo rimane scioccato.
Guarda Shinobu con occhi tristi.

ATARU:"Dillo, dillo che andremo via insieme!"

Shinobu abbassa il capo ed annuisce.
La gente inizia a scalpitare e a parlare ad alta voce fra di loro criticando questa scelta.

MENDO: -alzandosi in piedi- Shinobu vuoi davvero partire con lui?" -Tenendo il viso della bella Shinobu tra le sue mani-
SHINOBU:"Si, Mendo. Nessuno potrā fermarmi e neanche tu." -senza guardarlo negli occhi-
MENDO:"Ne sei sicura?" -insiste avvicinando il suo viso a quello di Shinobu-
SHINOBU:"Si!" -una risposta secca e fredda-

Ataru interrompe questa scena nostalgica afferra Shutaro con tutta la sua forza e lo scaraventa contro il tavolo centrale della sala.
Polli, riso, pasticcini, carne, salsicce ecc... tutto al pavimento.
Shutaro non si arrende e sfodera la sua katana contro Ataru.
Shinobu preoccupata cerca di distrarre Shutaro nel suo tentativo, ma nulla riesce a fermare il rampollo giovanotto che determinato pių che mai invita ad Ataru a battersi in un duello.
La squadra speciale militare ai servizi della nobile famiglia viene convocata in sala e Shutaro chiede loro di porgere ad Ataru una katana.
Ataru sembra inferocito pių del solito e sventola la katana in modo irregolare e con le mani sudate e tremanti sferra lui il primo colpo.
Gli allenamenti di Mendo hanno la vinta e il colpo di Ataru va a vuoto.
Shutaro aveva i riflessi pronti e sapeva gestire i movimenti della katana in modo regolare e preciso.
Shutaro aspetta il secondo colpo di Ataru che non tarda ad arrivare.
E ancora una volta la mira di Ataru fa cilecca e il colpo va a vuoto.
Ormai Shutaro č intenzionato a far fare brutta figura davanti a tutti al povero Ataru che si impegna a colpire una terza volta Shutaro.
Stufo della pessima mira che ha, Ataru getta via la katana e si getta su Shutaro a mani nude.
Shutaro che non si aspettava un cambio di modalitā subisce pių di un colpo.
Ataru in quel momento si sente di averla vinta su di lui e continua a scagliare pugni su di lui.
Mendo getta via la katana e risponde ai colpi di Ataru ma con meno prontezza.
Ataru era abituato fin da piccolo a difendersi azzuffandosi nel suo quartiere e sembra che gli altri intorno non stiano pių prendendo in giro ad Ataru ma all'incapacitā di Shutaro nel contrabbattere i colpi a mano libera.
Il tutto viene interrotto dal padre di Shutaro.
Un uomo con le identiche sembianze del figlio ma con folti baffi.

A quel punto Ataru si avvicina a Shinobu e la bacia in modo passionale.
Tutti guardano la scena con stupore.

IL PADRE DI MENDO:"LA FESTA CONTINUA!!!" -gridando ai musicisti invitandoli a suonare-

Tutti sapevano benissimo che se avesse continuato Ataru con le domande sarebbe finita molto male.

Shinobu imbarazzata per quel bacio cosė plateale confessa ad Ataru di essere stata innamorata di Mendo

ed ogni volta che lo rivede un po' le batte ancora il cuore.
Udendo quelle parole che fanno male al cuore Ataru, orgoglioso com'č,  lascia Shinobu e non vuole mai pių rivederla.

SHINOBU: (fra sč)"Ho sbagliato non avrei dovuto dirgli tutto in questo modo. L'ho ferito."

Ataru si incammina verso casa e ormai pensa che il suo destino sia maledetto.
Con il capo abbassato e le mani nelle tasche dei jeans calcia un sassolino con rabbia come se quel gesto potesse scacciare via tutto il marcio della sua vita.
Non avrebbe mai accettato di essere il secondo per la persona amata.
Era realmente geloso di Shinobu, nutriva per lei dei sentimenti molto vicini all'amore. Lui confondeva questi sentimenti per amore.
Alza gli occhi al cielo, c'č una grande luna piena bianco latte.
Si siede su una panchina ed osserva il cielo senza pensare a nulla, poi chiude gli occhi come per rilassarsi.

Ataru ha cercato di approcciare con Shinobu ma non per la voglia di avvicinarsi a lei ma per sfregio. Quel bacio non era altro che un marchio di appartenenza come quando i cani maschi marchiano il proprio territorio.
Era un bacio senza sentimenti. Il loro primo bacio.

Stende il suo corpo sulla panchina e tiene il capo poggiato sulle braccia incrociate.
Il vento passava tra i capelli di Ataru scompigliando anche i suoi pensieri.
Qualcosa gli mancava, un vuoto dentro che non riusciva a colmare.
Quel vuoto non poteva che chiamarsi Lamų.

Ma... Nella capitale italiana.

Lamų dopo la cena con Arturo decide di fare una passeggiata a piedi in solitudine. Le mancavano i suoi cari e non sapeva come raggiungerli e come contattarli.

LAMų: (fra sč)"Possibile che mi abbiano dimenticato? Mamma perchč non vieni a cercarmi?"

Il vento del Giappone arrivō fino a Roma e lo stesso vento che ha scacciato via i pensieri ad Ataru a Lamų ha dato loro vita.
Pensava alla scuola, ai suoi compagni di classe, ad Ataru, Shinobu, Mendo, Sakurambo.

LAMų: (fra sč)"Ataru non ricorda pių nulla di me ed io sto morendo di dolore. Vorrei che lui potesse vedere dentro di me cosa sento per lui. Vorrei che lui entrasse nel mio corpo e si guardasse con i miei stessi occhi, soltanto cosė capirebbe quanto conta lui per me."

Arturo preoccupato per Lamų le ha mentito dicendole che sarebbe tornato a casa ma in realtā č dietro di lei e la segue in lontananza per paura che si perda.
Arturo nutriva per Lamų una simpatia ed ormai era entrato nel vivo della sua storia che trovava molto affascinante.

ARTURO: (fra sč)"Povera ragazza catapultata in un mondo che non le appartiene. Cercherō di farla sentire a casa sua ed il modo per farla tornare coi suoi."

Arturo non sopporta le ingiustizie, non sopporta vedere la gente soffrire ecco perchč lavora in un centro per anziani.
Gli anziani che vengono abbandonati nelle case di cura soffrono tantissimo la solitudine ed Arturo riesce a donare un sorriso al pių disgraziato e solo esserino della terra.
Ha davvero un cuore d'oro.

Lamų ignara della sua presenza prende la macchina fotografica ed inizia a fare degli scatti al centro di Roma.
Arturo guarda le stranezze di quella donna e sorride.

LAMų:"Quando riuscirō a ritornare tra i miei porterō con me queste foto. Voglio mostrare cosa ho vissuto e cosa ho visto." -fiera di sč-

Lamų era sempre in grado di passare ad attimi di depressione ad attimi di pace in un lampo.
Mentre continua a scattare foto si addentra in un vico poco affidabile.
Arturo la segue senza mai fermarsi e distrarsi.
Due figure si avvicinano a Lamų con forza prendendo la macchina fotografica che aveva al collo.
Arturo inizia a correre e in una frazione di secondi si trova addosso ai due ladruncoli.
Con la sua agilitā e grazie allo sport ha steso i due in un niente. Recupera la macchina fotografica.
Soccorre Lamų che sembra non essere impaurita per niente.

ARTURO:"Tutto bene?"

Lamų aggiustandosi il vestito sgualcito per lo scontro:"Certo!"

Appena i due si sono ripresi Arturo sbircia per conoscere l'identitā dei due furfanti.
Con molto rammarico si accorge che quei due erano suoi compagni di universitā che avevano preso una brutta strada.
Li aiuta a rialzarsi e li invita a bere qualcosa.

Anche Arturo aveva dei modi tutti suoi nel comportarsi con le persone.

I 4 entrano al bar pių vicino e iniziano a chiacchierare.
Angelo e Gabriele erano i due rapinatori che conosceva Arturo da anni ormai.
Ai tempi dell'universitā erano molto uniti ma qualcosa ha cambiato la loro vita.

ARTURO:"Io sapevo che ve la passavate male ma non cosė. Siete persino arrivati a derubare le povere ragazze in strada?"
ALESSIO:"Tu sai perchč. Abbiamo perso il lavoro, le nostre donne ci hanno lasciato e i nostri genitori c'hanno sbattuto fuori di casa."
ARTURO:"Avete bisogno di aiuto voi due. Non posso ospitarvi a casa mia perchč non ho alcuna fiducia in voi e poi c'č giā lei." -prendendo la mano di Lamų teneramente-
GABRIELE:"Mi dispiace se abbiamo assalito alla tua ragazza. Ma tu che ci facevi dietro di lei in lontananza?"
LAMų:"Infatti, che ci facevi?"
ARTURO:"Non č la mia ragazza..." -raccontando tutta la storia di Lamų-.

I due ascoltano con interesse ma ad un tratto Gabriele si sente male.

ARTURO:"Ehi, che hai?"
ALESSIO:"Ha bisogno di una dose."

Gabriele sta avendo un attacco di astinenza.

ALESSIO:"Era per questo che stavamo rubando la macchina fotografica, abbiamo bisogno della roba."

Lamų guarda divertita tutta la scena e parla ad alta voce:"CHE ROBA?"

Arturo mette una mano davanti alla bocca di Lamų.

ARTURO:"Ehi piccola non č una cosa che si sbandiera cosė ad alta voce. La droga, la conosci?"
LAMų:"Si, certo. Ma perchč sono dei drogati?" -all'orecchio di Arturo-
ARTURO:"SI!"

Lamų sconvolta li guarda, finalmente ha capito che sono persone poco affidabili.
Arturo chiede il conto e va via insieme a Lamų.
Si incamminano verso la macchina e durante il tragitto nessuno fiata.
Entrano in auto.

LAMų:"Perchč non hai aiutato i tuoi amici?"
ARTURO:"Li ho aiutati giā una volta in passato ma ormai le loro vite sono perdute."
LAMų:"Non č possibile che ti arrendi cosė facilmente. Aiutiamoli!"
ARTURO:"Tu non capisci! Qui non funziona come da te, qui esiste la fame, la disperazione. C'č chi non ha i soldi nemmeno per comprarsi l'acqua e quei due rubano per distruggersi la vita. Come potremmo aiutarli? Secondo te io mi tiro indietro? Ho cercato di salvarli in passato ma mi hanno solo portato altri grossi guai."

Arturo sembra molto infastidito.

LAMų:"Perchč alzi la voce, non hai mai alzato la voce con me."

Arturo frena bruscamente.

ARTURO:"Mio fratello č morto! Per overdose, per colpa loro."

Lamų lo guarda e vede in lui una rabbia sovrumana.

LAMų:"Perchč non li hai picchiati quando hai visto che erano proprio quei due."
ARTURO:"Perchč erano i miei migliori amici."

Lamų non fiata per tutto il tragitto fino arrivati in casa augura la Buonanotte ad Arturo e si mette a letto.

LAMų: (fra sč)"Povero Arturo!"

Chiude gli occhi e si addormenta.

SULLO SPAZIO

Rei ha provato il 13esimo intruglio e sulla terra ci sono persone con ustioni alle labbra, persone senza pių un polmone e altro.
Oyuki ormai stufa dei tentativi falliti di Rei giunge ad una conclusione.

OYUKI:"Signora vada sulla terra a tranquillizzare sua figlia!"
MAMMA DI LAMų:"Non mi sembra il caso."

La mamma di Lamų considera i terrestri feccia e non ha intenzione di giungere fino a lė. Cerca tutt'altri modi per aiutarla a meno che non ha lei a che fare con gli umani in prima persona.

REI:"Vado io!"
OYUKI:"No, no. -bloccandolo subito- tu ci servi qui!" (fra sč) Sulla terra chissā quanti altri guai farebbe"

E mentre cercano svariate soluzioni per tirare Lamų da questo grosso guaio Oyuki ha una visione.

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Capitolo 9
*** TUTTI ALLA RICERCA! ***


Petali di fiori di pesco cadono al suolo, distese di prati rosa sulle colline si intravedono.
Un'aria fresca e primaverile e al centro l'immagine di una ragazza dai capelli color lavanda lunghi ed un kimono bianco e rosso.
Sorride e passa la sua mano tra le lunghe ciocche di capelli che le scendono lungo la schiena.
Tanti, tanti petali di fiori di pesco come turbini danzano a passo di vento ed un profumo sempre pių intenso si espande.. l'odore del pesco in fiore.
Oyuki sta avendo una visione e non ne comprende la provenienza e il motivo.
Qualche messaggio dovrā avere e di sicuro ha a che fare con Lamų e Ataru.

MAMMA DI LAMų:"Ho deciso, andrō sulla terra. Mia figlia non puō restare lė, lontano dai suoi cari. Farō questo sacrificio." -lamentandosi-
OYUKI:"Cosė si fa. Determinazione per la nostra Lamų. Non abbiamo altro tempo da perdere."

CASA MOROBOSHI

MAMMA DI ATARU:"Caro, vorrei tanto sapere che fine abbia fatto Lamų. Il nostro Ataru, quello sciagurato, ha deciso di andare via con Shinobu e di sicuro Lamų sarā tornata sullo spazio. Ma non ti sembra tutto al quanto surreale?
Com'č possibile non sentire pių parlare di lei dalla bocca di Ataru. Io lo trovo molto strano. Era pur sempre sua moglie."
PAPā DI ATARU:"Penso che si sia innamorato di Shinobu e abbia dimenticato in fretta l'aliena. Anche se detto fra noi anche io avrei fatto la stessa scelta. Ti ricordi le scosse elettriche che subiva il nostro figliolo? Era giā abbastanza scemo di suo, le scosse di Lamų lo avranno rincitrullito ancora di pių". -scherzando-
MAMMA DI ATARU:"MA COSA DICI! -gridando- Lamų era perfetta per lui. Ataru č sempre stato un Don Giovanni e a lei non stava bene. Cosa doveva fare? Mandarlo chissā dove e con chi senza mai replicare? Questo piace a voi uomini la donna zerbino... SI, PADRONE! Eh no, ci voleva Lamų accanto a nostro figlio era la nostra unica speranza di salvezza... -interrompendosi-
...Ma parlando proprio di Ataru sta ancora dormendo? Deve andare a scuola.
ATARU???????SVEGLIA!!!"

Ma Ataru non risponde.
La mamma continua a chiamarlo pių volte ma nessuna traccia del Moroboshi junior.
Sale le scale e bussa alla camera di Ataru.
Nessuno risponde.
La stanza č vuota ed il letto non č stato minimamente toccato.
Scende di corsa la signora Moroboshi e si reca in cucina dal marito che era lė a leggere il solito quotidiano.

MAMMA DI ATARU:"Ataru non c'č, non ha dormito qui. Cosa sarā successo...????!" -un tocco interrompe la domanda-

TOC-TOC

MAMMA DI ATARU:"Sarā lui?"

Corre ad aprire e si ritrova davanti Sakurambo.

SAKURAMBO:"Sono in ritardo per la colazione???" -con un grande sorriso-
PAPā DI ATARU:"Entra, vieni pure Sakurambo. Come va la vita? E' rimasto qualcosa cara???"

La madre di Ataru č rimasta all'uscio della porta basita mentre Sakurambo in un baleno č giā a tavola aspettando la pietanza con la bava.

PAPā DI ATARU:"Cara? Ma mi ascolti? Che fai lė impalata?"
MAMMA DI ATARU: -chiudendo la porta di casa afferra suo marito per il collo- Stupido pensi a mangiare e a questo brutto nano scroccone TUO FIGLIO E' SPARITO!!!!!" -scuotendo energicamente il marito-

Sakurambo chiude gli occhi e filosofo com'č da la sua sentenza.

SAKURAMBO:"Si sa, quel ragazzo č la causa delle sue stesse disgrazie".
MAMMA DI ATARU: -ficcando la testa di Sakurambo nella ciotola vuota- ZITTO TU! Dobbiamo cercarlo."

Esce di casa in cerca di Ataru trascinando per i capelli il marito il quale ha attaccato alla sua gamba Sakurambo che insistentemente non lo molla e richiede ancora cibo.

Intanto Oyuki cerca informazioni su quella donna della sua visione mentre REI cazzeggia con il suo schermo pc.

OYUKI:"Smettila, Rei. Stiamo cercando di salvare Lamų. Non ti interessa? L-A-M-ų." -facendo lo spelling-
REI:" LAMų!!!" -con gli occhi a cuoricino ipnotizzato-
OYUKI: -schioccando le dita- Oi! Rei, sveglia... rivuoi la tua Lamų? Quindi alza il deretano dalla poltrona e mettiamoci all'opera.
Dobbiamo escogitare un piano."

La mamma di Lamų si trova nello spazio tra le galassie guida la sua navicella verso la terra.

POOO POOO
Un pulmino spaziale suona dietro di lei e sfreccia sorpassando alla sua destra.
Sorpassando la navicella il conducente borbotta contro di lei.
La mamma di Lamų inizia ad accellerare e raggiungere il pulmino e si difende alle offese.

MAMMA DI LAMų:"Io ero per conto mio, non si sorpassa sulla destra."

Il conducente ride di lei e si affianca molto vicino alla navicella strisciandogli accanto di proposito.
La mamma di Lamų imbestialita dimentica il motivo del perchč sta viaggiando e sballottandosi a vicenda in questo infinito conflitto si ritrovano dal lato opposto dello spazio.
E fu cosė che dopo vari scontri ed offese il conducente va via come un razzo e la mamma di Lamų si trova dispersa nel globo.

MAMMA DI LAMų:"Oyuki? Mi senti? Non funziona il monitor del navigatore non riesco a capire dove mi trovo."
OYUKI:"Cosa???? In che senso? La terra č il pianeta pių vicino come č possibile perdersi?"
MAMMA DI LAMų:"Ho avuto un contrattempo. Dove cavolo mi trovo". -disperata-
OYUKI:"E' mai possibile che appena mando uno di voi due fate guai e non portate a termine i vostri semplici compiti."
MAMMA DI LAMų:"Hai ragione scusami. Sono desolata."
OYUKI:"Non riesco a vedere il segnale. Questo macchinario riesce ad invdividuare il segnale entro determinati raggi. Si vede che lei si č ALLONTANATA TROPPO". -furiosa-
MAMMA DI LAMų:"Non ti preoccupare, sono piena di risorse riuscirō a trovare la strada." - in realtā non sapeva nemmeno lei come fare-

Mamma di Lamų fra sč:"Quella saputella sa sempre tutto. Mi sono solo distratta."

E mentre la signora aliena girovaga per i pianeti sconosciuti rientra il padre di Lamų da un viaggio per affari ignaro di tutta la questione.

Rientrando nota che la navicella manca e chiede ad Oyuki cosa fosse successo.

OYUKI:"Salve, signore. Beh sua moglie č andata a cercare Lamų sulla terra."
PAPā DI LAMų:"Ah, va bene."
OYUKI:"Ma non č tutto...." spiegando la situazione di Lamų, della pozione, di Lamų umana a Roma, ecc...

Il padre furioso parte senza dir nulla con la sua navicella per cercare Ataru e suonargliene.

OYUKI:"Ma dove va???? Non ho avuto nemmeno tempo di dirgli che invece sua moglie si č persa. Che casino...!!!!" -rivolta a Rei-
REI:"Oh, Lamų". -mezzo rimbambito-.

Sono tutti in cerca di qualcuno o di qualcosa: i Moroboschi, Sakurambo incluso, alla ricerca di Ataru, il padre di Lamų anche cerca Ataru, la mamma di Lamų cerca la strada per poter poi trovare Lamų e Oyuki e Rei cercano soluzioni.

E cosa rende felice l'essere umano? Di cosa abbiamo bisogno tutti noi? Di rapporti umani! Di essere cercati.
L'amicizia, l'amore, la famiglia queste sono le cose di cui un uomo deve andarne fiero. Si č ricchi solo quando c'č qualcuno che ci cerca, che realmente cerca in tutti i modi di aiutarci.
Questo discorso cosė vero e sdolcinato non vale perō per il papā di Lamų che č in cerca di Ataru per spezzargli le gambine ma anche in questo caso c'č l'amore di un padre verso la figlia, una figlia delusa.

Lamų continua a passare le sue giornate in compagnia del mitico Arturo che le fa da cicerone per la cittā.
Roma l'antica cittā, l'affascinante ed immensa cittā che ha ispirato tanti poeti, cantautori, e Lamų non era da meno.
Ormai aveva giā riempito la fotocamera di immagini e aveva scritto su un diario tutte le sue impressioni.
Sembra quasi che si fosse dimenticata di tutto il resto o forse soltanto non voleva pensarci.
La sera quando si coricava la mente viaggiava sempre lė, alla sua mamma, alla sua casa, ai suoi amici, ad Ataru...
Era un anno pieno pieno che aveva passato affianco ad Ataru e non poteva cancellarlo cosė.
Scriveva per buttar fuori tutto ciō che sentiva.

'CARO DIARIO,
OGGI SONO STATA DAVVERO BENE, HO VISITATO LO ZOO CON ARTURO E SONO ANDATA DOVE LUI LAVORA.
CHE BELLO OCCUPARSI DELLE PERSONE. ARTURO E' MOLTO UMILE, GENEROSO, SEMPRE DISPOSTO A DARTI UNA MANO.
MI DISPIACE PER SUO FRATELLO. VORREI TANTO SAPERNE DI PIU' SU QUESTA STORIA MA SO BENE CHE E' UN ARGOMENTO TROPPO DELICATO E HO PAURA DI CHIEDERE.
STO MOLTO BENE QUI MA MI MANCANO TROPPO I MIEI GENITORI.
MI MANCANO I MIEI SUOCERI, LE GRIDA DELLA MAMMA DI ATARU LA MATTINA QUANDO QUEL TESTONE NON SI VOLEVA ALZARE.
MI MANCANO LE PASSEGGIATE DOPO LA SCUOLA INSIEME A SHINOBU E SHUTARO.
MI MANCA IL GIAPPONE, MI MANCA ATARU.
SONO CERTA CHE E' FELICE ACCANTO ALLA SUA RAGAZZA DI SEMPRE.
IN FONDO IO CHI SONO STATA PER LUI? CHI SONO? HO SOLO STRAVOLTO LA SUA VITA DA UN GIORNO ALL'ALTRO.
DOVEVO CAPIRLO UN ANNO FA CHE LUI NON MI AVREBBE MAI AMATA, CHE LUI NON SI FOSSE MAI REALMENTE INTERESSATO A ME.
NON VOLEVO CAPIRLO!
LO VEDEVO CORRERE APPRESSO ALLE GONNELLE E CONTINUAVO A TEMPESTARLO CON LE MIE SCOSSE ELETTRICHE, FURIOSA E GELOSA.
PENSAVO REALMENTE DI POTER CAMBIARE L'ALTRO?! UN UOMO POI?
GLI UOMINI, SIA SULLA TERRA CHE SULLO SPAZIO, NON CAMBIANO.
NOI DONNE SIAMO SOLTANTO DELLE STUPIDE, NON E' GIUSTO.
SIAMO Lė A PREOCCUPARCI PER LA CENA, PER LA SPESA, CI PREOCCUPIAMO SE FA FREDDO, OFFRIAMO IL NOSTRO AIUTO, LI SOSTENIAMO.
SIAMO LE ADORATRICI DELL'UOMO E LORO SI SENTONO IN DIRITTO DI TRATTARCI IN QUESTO MODO.
CARO DIARIO, MI SONO RISVEGLIATA UN PO' TARDI SU QUESTO ASPETTO E CHISSA' SE MAI CAMBIERO' IL MIO MODO DI FARE.
SIAMO LE SOLITE CROCEROSSINE, DOBBIAMO A TUTTI I COSTI PRENDERCI CURA DI LORO COME SE FOSSERO DEI BAMBINI.
A LORO QUESTO FA PIACERE FIN QUANDO NON SI STUFERANNO E CI TRATTERANNO A CALCI IN FACCIA.
MA COME POTREI AMARE QUALCUNO SENZA PRENDERMENE CURA?
ALLORA NON SONO DESTINATA AD AMARE NESSUNO!
MI SENTO COSI TRISTE E PESSIMISTA, NON MI E' MAI CAPITATO.
SARA' CHE STO SOFFRENDO SUL SERIO PER LA PRIMA VOLTA, BAH CHISSA', E HO SOLTANTO 18 ANNI.
COM' E' TRISTE ED AMARA A VOLTE LA REALTA'.
POI VEDERE TUTTE QUESTE COSE CHE ACCADONO SULLA TERRA MI RATTRISTA ANCORA DI PIU.
LA CORRUZIONE, LA DROGA, LA SOLITUDINE... VOGLIO TORNARE DALLA MIA FAMIGLIA.'

Una lacrima bagna la pagina del foglio mentre poggia il capo sulla scrivania.
Arturo dal suo letto, nella stanza affianco, si rigira dall'altro lato.

ARTURO (fra sč)"Anche stanotte non riesce a dormire. Povera ragazza".

Arturo aveva promesso a Lamų di trovare delle soluzioni ma tra il lavoro e le escursioni varie, che durante le giornate fanno, ha proprio accantonato il problema.

In Giappone il padre di Lamų č arrivato fuori all'istituto ma Ataru non c'č.

PAPā DI LAMų:"Bell'affare! Ed ora? Dove si č cacciato quel mascalzone."

Anche i genitori di Ataru non tardano ad arrivare fuori scuola e delusi scoprono che Ataru non č mai entrato in classe.
Dove si sarā cacciato tutti pensano.
In realtā Ataru dopo la festa in villa ha camminato davvero tanto ed č arrivato al bar degli anziani che lo hanno accolto in casa.
La casa dei due si trovava proprio sopra al bar ed era possibile scendere al bar dalla casa con delle scale interne.
L'anziana signora era affacciata alla finestra, non riusciva a dormire a causa dell'insonnia e aveva visto arrivare Ataru sotto al bar ridotto uno straccio.
Aveva talmente bevuto da non reggersi in piedi.
Data la brutta serata che aveva passato Ataru era esausto ed č stato ospitato a passare la notte a casa dei vecchietti.
Gli anziani erano una coppia cosė unita e molto affiatata malgrado gli annetti passati.
Questa mattina la vecchia signora ha preparato ad Ataru un bel thč caldo e due pasticcini fatti da lei a mano.

ANZIANA:"Ha passato una brutta serata e ha dormito come un ghiro". -rivolgendosi al marito-

L'anziana entra in camera e porta ad Ataru la colazione il quale la ringrazia e guardando fuori dalla finestra sorseggia il suo thč.

ATARU:"Mi staranno cercando. Posso telefonare a casa?"

L'anziana dā il permesso ad Ataru di telefonare una volta finita tutta la colazione.
E cosė fu. Dopo aver bevuto e mangiato afferra la cornetta del telefono ma guarda un po' a casa non risponde nessuno.
Preoccupato si alza e ringrazia per l'ospitalitā andando via.
Il bar si trovava precisamente tra il liceo e casa sua, difatti non riesce ad incontrare i suoi genitori e si reca a casa.

Continuano le ricerche su Ataru...
La madre impaurita e preoccupata decide di ricorrere alle forze dell'ordine ma il marito la ferma.

PAPā DI ATARU:"Devono passare delle ore prima di dichiarare lo smarrimento di una persona".

Il padre di Lamų decide di mollare la ricerca in strada e si reca a casa Moroboshi.

PAPā DI LAMų: (fra sč) "Aspetterō a casa quando torna".

Detto fatto si reca a casa e trova Ataru.
Ataru, non riconoscendolo, si ritrova in casa un enorme orco, grasso, proveniente dallo spazio ed inizia a gridare come un fossennato.

PAPā DI LAMų:"Ragazzo, inutile che fai la scena, sai benissimo chi sono. Non gridare!"
ATARU:"AIUTOOOOO!!!" -correndo per la casa-
PAPā DI LAMų:"E' TUTTA COLPA TUA! -gridando- LAMų, LA MIA UNICA FIGLIA... E' COLPA TUA!!! VIENI QUI". -rincorrendo goffamente il ragazzo-

Ataru esile com'č riesce a scappare ma l'orco con la sua potenza riesce ad afferrarlo con la mano.
Prende Ataru sulla sua mano tanto che č grosso e avvicina il corpicino dello sfortunato accanto al suo viso.

PAPA DI LAMų:"Smettila di fare il bambino e parliamo da uomo a uomo".

Ataru sentendo queste parole, offeso, inizia a fare il gradasso e risponde

ATARU:"Certo, dimmi." -incrociando le gambe seduto sulla mano dell'orco-
PAPā DI LAMų:"Lamų si trova sulla terra a causa tua ed č stata trasformata in umana".
ATARU:"Lamų chi?" -mostrando poco interesse al racconto-
PAPā DI LAMų:"Ti ho detto SMETTILA!!!! Smettila di far finta di niente. Come ti permetti tu, essere umano di prendermi in giro in questo modo?"

Nel frattempo si sente la porta aprirsi, sono i genitori di Ataru che stanno rincasando.
L'orco afferra Ataru e lo porta via con sč.

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Capitolo 10
*** Primavera alle porte ***


L'orco scappa dalla finestra e vola verso lo spazio mentre i Moroboshi hanno rincasato ma non hanno visto nulla.
Disperati non sanno dove cercare Ataru.

Oyuki durante le sue ricerche č riuscita ad individuare la figura della visione. Una donna alta, slanciata con un kimono rosso e bianco e i capelli color lavanda lunghissimi che si adagiano fino al fondoschiena.
E' una visione paradisiaca avvolta tra tanti petali di fiori di pesco. Rei stesso guardando quella donna sullo schermo resta estasiato.
Oyuki legge a voce alta la storia di questa fanciulla molto interessata.

"Erika la dea del fiore di pesco, colei che č nata molti secoli fa in un'epoca ignota.
Porta con se la primavera ovunque ella passa ed č nata su uno scoglio.
Un gabbiano la sollevō in groppa e la portō nel mondo.
E' la dea vagabonda e passa di cittā in cittā a portare la primavera."

Oyuki pensa, si bella storia, bla bla bla... ma che senso aveva in quel momento?
Mai possibile che la visione le stava solo avvisando l'arrivo del cambiamento climatico?
Oyuki ormai č da giorni che non torna su sul pianeta e i suoi sudditi stanno prendendo il sopravvento.

OYUKI:"Mi dispiace per Lamų ma io governo un pianeta, non posso lasciarlo incustodito per tanto tempo. Devo tornare!"
REI:"Non ti preoccupare -divorando un piatto di chissa cosa- ci penso io qui".

OYUKI:"Appunto!" -molto preoccupata-

La mamma di Lamų si trova ad attraversare uno dei pianeti pių gelidi, proprio Nettuno il pianeta di Oyuki.

MAMMA DI LAMų:"Oyuki? Mi senti? Mi trovo al tuo pianeta. Ma perchč non mettete dei riscaldamenti qui? Si congela".
OYUKI:"Signora?? Finalmente abbiamo sue notizie. Come va lė a Nettuno? C'č pace?"
MAMMA DI LAMų: -che si trova nel bel mezzo di una rivolta- "Siiiii, tutto bene. Regna la pace assoluta. Hai notizie di Lamų?"
OYUKI:"AH, meno male avevo timore. Comunque no, ma abbiamo un altro problema. Suo marito venendo a conoscenza di tutto si č precipitato sulla terra per dargliene 4 ad Ataru. Si č molto offeso perchč a causa di Ataru Lamų si trova in questa situazione.
E ho dimenticato di avvisarlo che perō Ataru non ricorda pių nulla dello spazio. Non ricorda di Lamų".
MAMMA DI LAMų:"EHIIII!!! ANDATECI PIANO. -gridando alla gente che intasa il traffico- Ah, ok Oyuki. Io prima o poi raggiungerō la terra. Quanto dista da qui?"
OYUKI:"Cosa sono queste grida? -preoccupata- Comunque deve prima passare per gli ONI quindi di nuovo per di qui e dirigersi per la strada che AVREBBE DOVUTO PERCORRERE GIA' PRIMA DEL CONTRATTEMPO CHE VI HA FATTO SBAGLIARE STRADA". -gridando per la confusione che sente dall'altro lato della cornetta-

Oyuki č ancora pių preoccupata per il suo pianeta e decide di ripartire non appena la mamma di Lamų si sia trovata sulla terra.
Ma chi vede arrivare in lontananza?
Il padre di Lamų e non č solo.

OYUKI:"ATARU???" -sgranando gli occhi-
ATARU:"Ehi, ciao bella fanciulla mi ricordo di te alla festa in quel locale che mi offristi da bere. Come stai?"

Oyuki sconvolta per il ricordo di Ataru si imbarazza tantissimo.
Il padre di Lamų guarda Oyuki con occhi malvagi.

OYUKI:"Non č come crede. Sono andata lė per fargli bere la pozione".
ATARU:"Pozione? Quale pozione?"
OYUKI:"Signore io le ho riferito solo il fatto ma non i retroscena del come, e cosa ha causato tutto questo. Sa solo che Lamų č diventata umana perchč Ataru non ha bevuto. Non sa che pure Ataru ha subito una conseguenza.

PAPā DI LAMų:"Ovvero???"
ATARU:"Ma che storia č questa?..."
OYUKI:"Ataru avrebbe dimenticato Lamų e quindi anche tutti quelli dello spazio. Ma non riesco a capire come si ricordi di me. Si ero sulla terra in sembianze umane ma lui mi ha riconosciuta".
ATARU:"Aspetta, aspetta? Voi siete degli alieni?"

Ataru indietreggia.

ATARU:"Siamo davvero nello spazio?"
OYUKI:"Ma questo č davvero uno scimunito. Ma non hai visto che ti ha portato fin qui? Per strada non ti sei minimamente reso conto che non fossi sulla tua stupida terra ma ti trovavi tra le galassie???"
ATARU:"Io ho fatto questo viaggio????"
PAPā DI LAMų:"L'ho stordito, non era cosciente durante il viaggio".
OYUKI:"Ah, volevo ben dire".
ATARU:"AHHHHHHHH!!!!!" -grida-

Cerca di scappare ma aprendo la porta della navicella un fortissimo vento, come un uragano lo scaraventa nell'universo. Viene cosė risucchiato dalla potenza del turbine.

Il padre di Lamų per fortuna riesce a riprenderlo e a riportarlo sulla navicella.
Il volto di Ataru č totalmente bianco.
Il viso bagnato di sudore.

PAPā DI LAMų:"Ti senti bene, ragazzo?"

Ataru non risponde ed ha uno sguardo perso.

REI:"Soffrirā il mal di navicella?"
PAPā DI LAMų:"Questa č la prima volta che lo sento".
OYUKI:"Cosa dite? E' sconvolto. E' umano e si trova improvvisamente nello spazio. Vorrei vedere voi".

Ataru trema e sente freddo.

PAPā DI LAMų:"C'č stato tante volte. Al mio compleanno, alla festa degli ONI, si č addirittura sposato qui".

Alla frase 'SI E' SPOSATO QUI' Ataru sviene.

In Giappone

Mamma Moroboshi ha iniziato a riempire la cittā di manifesti col volto di Ataru.

MAMMA DI ATARU:"Avete visto questo ragazzo?"
FOLLA:"No, mai." "Con quella faccia me lo ricorderei" "Mamma che brutto" "No, non l'ho visto. Questo č quello che ci fece fare una figura pessima con gli alieni"

Una madre per un figlio cosa non farebbe vero? Decide di recarsi in tutti i luoghi che frequenta il ragazzo.
Il parco comunale, ristoranti, scuola e nei bar.
Quando arriva al bar degli anziani finalmente riesce ad avere qualche info.

ANZIANO:"E cosė lei č la madre del nostro Ataru? Cara...???Vieni c'č la mamma di Ataru".
ANZIANA: -sorridendo abbraccia la signora Moroboshi- "Che piacere! Che bello conoscerla signora".
MAMMA DI ATARU:"Voi conoscete mio figlio Ataru?"
ANZIANA:"Certo che lo conosciamo. E' stato qui proprio ieri notte".
MAMMA DI ATARU: -fa un sospiro- "Cosė č rimasto a dormire qui, nel bar???" -sconvolta-
ANZIANO:"No, che dice su da noi. Abitiamo qui su".
MAMMA DI ATARU:"Ma non č mai tornato a casa".
ANZIANA:"Ah no? Forse si č preso una pausa da tutti e tutto. Vostro figlio č molto depresso in questo periodo". -con non chalance-
MAMMA DI ATARU:"Depresso? Ma come?".
ANZIANA: -amava raccontare i fatti- "Si segga signora. Ataru venne qui per la prima volta, non ricordo quando con precisione, forse quasi un mesetto fa. Entrō al bar chiedendomi una bibita io gliela diedi lui al momento del pagamento svenė".
MAMMA DI ATARU:"Ah, si mi ricordo. Non diedi peso a questa cosa".
ANZIANA:"Ora capisco anche perchč č depresso. Ma come suo figlio gli dice che sviene non gli da peso? Madre snaturata lei".
MAMMA DI ATARU: -si sente molto colpita- "Ha ragione, sono stata troppo presa da me stessa e dalle faccende quotidiane. Mi preoccupavo solo se lui avesse mangiato, studiato e se si fosse svegliato".
ANZIANA:"Su non faccia cosė puō sempre recuperare!"

L'anziano si avvicina alle due donne. Osserva sua moglie e pensa che non abbia mai visto una donna cosė bella.
Porge alla moglie il solito caffč fatto con amore che ogni giorno gli prepara con tanta accortenza perchč la donna soffre di una patologia rara per cui non puō prendere il solito caffč che prendono tutti.
E' questo il vero motivo del perchč l'anziano non ha ancora chiuso il bar. E' l'unico bar rimasto in commercio che realizza questo tipo di caffč e non vuole togliere lo sfizio del gustoso caffč a sua moglie.

ANZIANA:"Ne vuole un po'?"
MAMMA DI ATARU:"NO. Continui, la ringrazio."

L'anziana beve il suo caffč e sorride al marito.

ANZIANA:"Poi vostro figlio č ritornato qui dopo un paio di giorni o uno, mi scusi ma io non ricordo bene con precisione il tempo. A volte dimentico quanto tempo passa perō le assicuro che le cose me le ricordo bene".
MAMMA DI ATARU:"Non si preoccupi. Continui la prego".
ANZIANA:"Tornato qui cercava una certa ragazza dai capelli verdi..."
MAMMA DI ATARU: -interrompendola- Lamų?"
ANZIANA:"Si, esatto!" -felicissima applaude come se fosse un quiz e la mamma ha indovinato-
ANZIANO:"Quel ragazzo č un pazzo. E' innamorato di Lamų ma non vuole dimostrare i suoi sentimenti. Venne qui e svenne perchč mia moglie di spalle avendo gli stessi capelli di Lamų lo aveva confuso".
ANZIANA:"Giā, proprio cosė. E ci raccontō di Shinobu che era stata la sua fidanzata ma Lamų č entrata a far parte improvvisamente della sua vita e gliel'ha stravolta totalmente".
ANZIANO:"Gli mancava da morire Lamų, era triste".
MAMMA DI ATARU:"Ataru soffriva per amore e non me ne sono mai accorta? Shinobu era diventata di nuovo la sua ragazza e dovevano partire insieme. Io sono rimasta con questa versione. Cosa č accaduto?"
ANZIANA:"E' accaduto che Shinobu ha confessato che provava ancora QUALCOSA per Mendo e lui per orgoglio l'ha lasciata".
ANZIANO:"Noi uomini, siamo cosė. Orgoglio maschile!"
ANZIANA:"Ma quale orgoglio... Lui questo voleva perchč ama Lamų".
ANZIANO:"Si ma...." -discutono sulla questione-
MAMMA DI ATARU:"Perchč č arrivato di nuovo qui l'altra sera?" -interrompendoli-
ANZIANA:"Scoprendo il fattaccio di Shinobu aveva bevuto tantissimo, era sfinito ed ubriaco lo abbiamo ospitato qui a passare la notte. Il giorno seguente ha fatto colazione e ha telefonato voi ma non ha risposto nessuno. Non eravate in casa?"
MAMMA DI ATARU:"Oh, no. Stavamo cercando lui per la cittā".
ANZIANA:"Non sappiamo nient' altro. Io so che lui sarebbe tornato a casa poi".
MAMMA DI ATARU:"Cosa gli sarā successo". -smarrita posa le sue mani sulle guance-

Intanto il viaggio della signora aliena continua e riesce a trovare la strada verso ONI.
Passando di lė decide di fare una piccola sosta da suo marito.

MAMMA DI LAMų:"Amoruccio???? Sono qui".
PAPā DI LAMų:"Finalmente, vedi chi abbiamo qui? Nostro genero".
MAMMA DI LAMų:"Ma cosa fa dorme?"
REI:"E' sveuto non regge il mal di navicella".
MAMMA DI LAMų:"Mal di navicella?"
OYUKI: -dando una scazzottata a Rei- E' svenuto perchč č venuto a conoscenza di essere stato sposato con Lamų".
MAMMA DI LAMų:"OH!!! Ma come mai si trova qui?"
PAPā DI LAMų:"L'ho acciuffato io dalla terra. Avevo intenzione di dargliene ma sono rincasati i suoi genitori e non mi andava di affrontare la questione anche con loro. Cosė sono sgattaiolato per la finestra".
MAMMA DI LAMų: -ridendo- "Tu sgattoiolato?" -alludendo alla grossezza del marito-
PAPā DI LAMų:"Beh, perō ti piace cocca questa grossezza in altri ambiti". -ammiccando-
MAMMA DI LAMų:"Beh, non ci lamentiamo". -accarenzando il marito con aria da civetta-

Oyuki si tappa le orecchie e Rei li guarda disgustato.

OYUKI:"Cosa abbiamo intenzione di fare?"
MAMMA DI LAMų:"Voglio che Lamų torni da noi". -piagnucola-
PAPā DI LAMų:"Qualcosa ci inventeremo. -accarezzando i capelli di sua moglie- Di questo che ne facciamo? Mi fa troppo pena malmenarlo ridotto in questo stato".
OYUKI:"Sta di fatto che io devo tornare sul mio pianeta".
REI:"Ti ho detto VAIII!"
MAMMA DI LAMų:"Oyuki, vai non preoccuparti ti faremo sapere se ci sono degli sviluppi".
OYUKI:"Mi raccomando, ci tengo ad essere super aggiornata in ogni passo. Non vi disperate, troveremo insieme un modo. Lamų č una delle mie migliori amiche e voglio aiutarla in tutti i modi".

Detto questo Oyuki lascia il pianeta degli Oni per raggiungere Nettuno.
Lė trova il pianeta in subbuglio, risse, traffico intenso, scuole chiuse...

OYUKI: (fra sč)"Ho molto da lavorare, devo riprendere il comando altrimenti il pianeta va in rovina. Povera Lamų".


Intanto a Roma Lamų si č svegliata un po' tardi.

LAMų:"AH, che bella dormita. Ma che ora sono? COOOSA??? Cosė tardi?"

Si alza di scatto, si da una sistemata in bagno e prende i vestiti che Arturo le comprō. Scende al piano di sotto e trova un biglietto di Arturo che dice
'Dormivi cosė bene che non ti ho voluta svegliare. Oggi pranzo fuori, in frigo troverai ciō che ti serve. A stasera.'
Lamų era un disastro in cucina...

LAMų: (fra sč)"Se fosse stato Ataru non mi avrebbe mai dato il permesso di cucinare, sa che sono una frana. Mmmh... -aprendo il frigo- vediamo un po' cosa preparare oggi! Abbiamo della pancetta, 3 uova, del pesto, la bresaola, della lattuga. -aprendo uno stipetto- Ci sono delle scatolette di tonno, di mais, c'č anche del riso... -portando l'indice sul mento- Mmmh... cosa posso preparare???"

Prende una ciotola e inizia ad aprire un uovo e poi un altro.

"Che consistenza strana l'uovo... una pallina rossa con del giallo appiccicoso... Bleah!"

Inizia a sbattere le due uova poi ne aggiunge un'altra.

"Proviamo a fare la frittata che faceva la mamma di Ataru. Ci vuole del formaggio e del sale. Mettiamo anche un po' di pepe. Si ecco!"

La padella era purtroppo non aderente e la frittata si era tutta appiccicata alla padella.

"Uffa, eppure era venuta buona." -scrostando la frittata dalla padella-

"Mi sembra anche un po' bruciacchiata..." -disperandosi- "Buttiamo le prove, penserā che sono un incapace".

Apre una scatoletta di tonno e una di mais e inizia a lavare la lattuga.

"Perchč ci sono degli animaletti strani nella lattuga???? Ci sono anche foglie bucate... No questa la butto!"

Demolarizzata ormai decide di mangiare tonno e mais.
Inizia ad avvertire un senso di colpa nei confronti di Arturo per essersi accasata lė senza un contributo.
Decide cosė di uscire e di andare in cerca di un lavoro ma non sapeva da dove iniziare.
Il tempo sta iniziando a cambiare e il freddo pungente dell'inverno viene spazzato via, la primavera era ormai alle porte.
I vestiti che le aveva comprato Arturo erano troppo caldi ma non poteva di certo chiedere ad Arturo vestiti nuovi.
Si sentiva un peso per lui.
Mangiare ciō che comprava lui, vestirsi coi suoi vestiti, consumare prodotti della casa acquistati da lui.
Lungo strada osserva le varie vetrine dei negozi con la speranza di trovare qualche insegna in cerca di commesse.
Tutta la giornata di Lamų č passata cosė.
Quando Arturo rientra trova la cucina sottosopra.

ARTURO: (fra sč)"Che casino!!!"

Arturo aveva intuito il problema di Lamų. Era sempre stata servita e non aveva idea di come si cucinasse.
Aveva messo alla prova quella ragazza per non farla sentire inutile ma in realtā č successo il contrario.
Queste sono tutte esperienze che servono, pensō un momento dopo Arturo.
Si spogliō della sua divisa e si preparō un bagno caldo.
Il piede di Arturo tocca l'acqua che scorge dalla fontana...

ARTURO: (fra sč)"Forse ho esagerato".

Era troppo calda.
Lo specchio di fronte a lui si era appannato completamente.
Apre l'acqua fredda e inizia a mescolarsi a quella calda rendendola tiepida.
Immerge di nuovo la punta del piede.

ARTURO: (fra sč)"AH, ora si!"

La temperatura era di suo gradimento.
Si tuffa in quella vasca come una liberazione dalla giornata pesante appena trascorsa e resta lė a mollo per un bel po'.
Il capo immerso in quell'acqua lo massaggiava e rilassa la sua mente.
Alcune immagini appaiono nella mente del giovane, immagini che raffigurano Lamų ed il famoso Ataru di cui lei gli ha tanto parlato.
Inizia ad immaginare il volto di Ataru.

ARTURO: (fra sč)"Chissā che tipo č? Sarā alto? Robusto? Biondo?".

Di tanto in tanto fra i suoi pensieri si sente una goccia colare dal rubinetto e fiondarsi nell'acqua della vasca.
Quel gocciolare rende ansioso il giovane che inizia a tappare con la mano il rubinetto.

ARTURO: (fra sč)"Cosa ha quello Ataru di cosė speciale?"

Apre il rubinetto e si alza dalla vasca. Lo specchio ormai spannato riflette il corpo nudo del giovane che si ammira con spavalderia i muscoli.
Cantando una canzone un po' infantile prende il bagnoschiuma e inizia ad insaponarsi tutto dal petto, alle gambe...

BLAM!
La porta d'ingresso si apre.
Lamų č tornata e poggia la sua borsa sul tavolo.
Sente Arturo cantare come una campana, stonato, e lo va a cercare.
Il canto proviene dal bagno.

LAMų:"Ehi, cosa stai cantando?"
ARTURO:"Lamų, non entrare...!!!"

Ma troppo tardi Lamų era entrata in bagno ma Arturo č riuscito a coprirsi prima che lei lo vedesse.
Imbarazatissima Lamų chiude la porta e continua a parlargli alla soglia.

LAMų:"Scusami, non pensavo. Sono sempre troppo impulsiva. Sono uscita stamattina alla ricerca di un lavoro, ma non ho trovato nulla".

Arturo risciacqua via il sapone velocemente e pensa fra sč "Sta cercando di mantenersi da sola, che brava".

ARTURO:"Ah, riprovi domani semmai. Comunque non preoccuparti non sei un peso per me".

Lamų va in camera sua e pensa "Si, che lo sono".

Arturo si asciuga e riflette sull'accaduto.
E' rimasto colpito dalla voglia di crearsi un qualcosa da sola e di andare a lavorare.

ARTURO: (fra sč)"E' proprio una brava ragazza, oltre che bella".

Eh si, Lamų č davvero bella e non passa mai inosservata in strada.
L'imbarazzo di poco prima ha suscitato in Arturo dei pensieri "particolari" che perō reprime.

ARTURO: (fra sč) "Sono uomo e sono fatto di carne ma non posso!"

Lamų, nonostante avesse una fame da lupi, cerca di risparmiare il pių possibile. Si mette a letto e chiude i suoi occhioni blu.


Un'altra notte stava trascorrendo lontana dal suo Terosuccio.
 

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Capitolo 11
*** QUANTO SEI BELLA LAMų ***


Ormai era giunta la primavera ed il sole irradiava la finestra della dolce Lamų, la quale aveva passato la notte in bianco e da poco si era appisolata.
Arturo si prepara per dirigersi a lavoro ed un tratto, passando davanti alla porta dell'aliena, la guarda e ne resta folgorato.
La ragazza aveva tutti i suoi meravigliosi capelli sparsi sul cuscino, tutta quella massa folta di capelli verdi facevano venir voglia di affondarci le dita.
Arturo trattenne il suo istinto e osservava il respiro di Lamų, un respiro regolare. Dormiva sempre di fianco lei e con indosso il suo costumino succinto tigrato.
In quel momento Arturo ha scostato il suo sguardo verso la finestra.

ARTURO (fra sč)"E' davvero una bellissima giornata, oggi".

Una piccola brezza spostava le tende bianche che svolazzavano in balia del venticello.
Lamų si gira sull'altro fianco ed ecco che con imbarazzo Arturo nota una piccola parte di pelle del fondoschiena.
Guardando l'orario esce dalla stanza per recarsi al centro per anziani.

In quel centro vi era un giardino immenso con tantissimi alberi di pino.
Parecchi colleghi di Arturo erano lė non per vocazione ma soltanto per essere retribuiti.
Arturo fin da bambino č sempre stato magnanimo, si prendeva cura dei pių deboli ed aveva sempre il sorriso stampato sul viso.
Qualcosa in lui cambiō radicalmente dalla morte del fratello.
Fu qualcosa di davvero terribile per lui.

ARTURO:"Signora Gallo, come andiamo questa mattina? E' sempre pių bella sa!"
SIGNORA GALLO: -arrancando- "Ehi, ma c'hai sempe voglia de scherzā???"
ARTURO:"Mai scherzare su queste cose. Dico sul serio. Mi faccia vedere il braccio."

L'anziana aveva dei lividi sul corpo ed il braccio era fasciato.

ARTURO:"Bene, vedo che la ferita si sta rimarginando cosė portā tornare a ballare in discoteca."
SIGNORA GALLO: -permalosa- "Ah raga spero non ce vai tu in discoteca".
ARTURO:"Perchč signora?"

Arturo ormai conosce l'anziana e il suo punzecchiare ed č per questo che adorava scherzarci.

SIGNORA GALLO:"Te po venė n'infarto. Pensa a te che io me la cavo!"

Arturo sorrise ed adagiō la signora sul suo lettino.

ARTURO:"Ha fatto colazione?"
SIGNORA GALLO:"Quei burini m'hanno dato due biscottini che facevano cagā er ca**".
ARTURO:"Signora??? Si contenga. Non si dimentichi che qui siamo tra nobili e reali potrebbero scandalizzarsi". -facendo riferimento alla signora nel lettino affianco la quale ha sempre la puzza sotto al naso-
SIGNORA GALLO:"Ah, capirai!!!E' ribambita".
SIGNORA CALABRESE:"Guardi che la sento e non sono rimbambita. Giovanotto anche lei faccia meno lo spiritoso altrimenti la segnalo al direttore della clinica".

La signora Calabrese era l'opposto della signora Gallo. Era sempre sgorbutica e sulle sue ma in fondo anche lei aveva un cuore.

ARTURO:"D'accordo, belle signore voi lo sapete che vi amo. Ma ora devo lasciarvi ci sono altre belle signore da controllare. I signori li faccio controllare ad altri, io amo le donne".
SIGNORA GALLO:"Hai capito. Furbetto il nostro Arturo".

La signora Calabrese si gira sull'altro lato e si nasconde tra le lenzuola per non sentire e non vedere nessuno.

SIGNORA GALLO:"Sempe allegra a Calabrč".

Gli anziani uomini erano sempre tutti uniti, invece, e giocavano spesso a carte.
Iniziava a fare caldo anche all'interno della clinica per cui bisognava togliere la biancheria invernale.
Arturo tra un controllo ed un altro ripensa al corpo sinuoso della bella Lamų, non riesce a togliersela dalla testa.

ARTURO: (fra sč)"Voglio aiutarla a ritrovare i suoi genitori. Devo impegnarmi al pių presto prima che sia troppo tardi. Non posso...
Non devo..."

Su Nettuno la situazione sta degenerando.
Oyuki si trova in balia del popolo che reclama libertā e giustizia.
Hanno deciso di comune accordo tutti di agire da soli senza alcun sovrano.
Oyuki č disperata e sa bene che a lungo andrā in rovina il pianeta con tutto questo caos.
Dal suo trono di ghiaccio raduna i capi, i sacerdoti, i politici per poter discutere sul da farsi.

OYUKI:"Cari miei sudditi, io vi ho accolti nel mio regno oggi per potervi parlare di una questione importante per la sopravvivenza del pianeta. Non č possibile accontentare la popolazione nel far di testa loro, hanno bisogno di una figura suprema che dia ordine".

La folla di sacerdoti, politici si affanna a rispondere alla regina creando tanta confusione. Le voci si disperdono e si accavallano.

OYUKI:"SENTITE FINO A QUALCHE GIORNO FA SUL MIO PIANETA, GESTITO DA ME, REGNAVA LA PACE. COME POTETE PENSARE CHE POSSA ANDARE BENE COSė NELLA PIų TOTALE CONFUSIONE???"

Ma la gente non voleva ascoltare, era decisa a voler restare per conto proprio.
Fu cosė che la regina decide di lasciarli liberi di scegliere le loro vite e di potersi giustiziare da soli.

RAMIKO:"Ma regina cosa fa? Si arrende?" -chiede la sua spalla destra-
OYUKI:"Ho tutto sotto controllo. Verranno loro da me ad implorarmi di essere la loro regina".
RAMIKO:"So che č arrivata Erika ad est del pianeta e sta prendendo lei il sopravvento".
OYUKI:"Erika???? Chi č e come si permette di voler rubare il mio posto".
RAMIKO:"La dea del pesco".
OYUKI:"E' impensabile che la dea del pesco venga qui sul pianeta pių gelido del globo per impossessarsi del mio potere. Come potrebbero sopravvivere? Sono tutti abituati al gelido".
RAMIKO:"L'adorano per questo. Sono stanchi del freddo ma non hanno compreso che su Nettuno il caldo potrebbe portare soltanto grossi guai".

Oyuki ora comprende il significato di quella visione. Il pianeta č in forte pericolo e con esso anche lei.

Ma sullo spazio...

PAPā DI LAMų:"Ragazzo ora basta... riprendi conoscenza, su!"

Il giovane Ataru č svenuto ed č ancora lė al suolo privo di sensi.
Fulmini, scariche elettriche, capelli di donna che ondeggiano al vento.
Sono le immagini che sta vivendo Ataru in questo suo stato di delirio poi all'improvviso... inizia a muovere le sue labbra.

PAPā DI LAMų:"Si sta muovendo... Forza, coraggio Ataru". -schiaffeggiandolo-

Ataru inizia ad agitarsi. La mamma di Lamų gli accarezza il volto e lo chiama dolcemente.
Ataru riapre i suoi occhi e non riesce a mettere a fuoco le immagini.

ATARU:"Basta scariche elettriche, basta!".

Si agita mentre blatera frasi a caso.
I genitori di Lamų si guardano negli occhi e riguardano ad Ataru.
Dallo specchio di Lamų la mamma mostra ad Ataru sua moglie.

LA MAMMA DI LAMų:"Eccola, tua moglie."

Ataru osserva i movimenti della bella Lamų che sta sistemando la casa di Arturo.

MAMMA DI LAMų:"E' un'aliena e fa parte degli Oni. E' nostra figlia e noi vorremmo che tornasse qui. Purtroppo siete ancora sposati".
ATARU:"Io non ricordo nulla".
PAPā DI LAMų:"Non ti ricordi di nostra figlia? Guardala attentamente".

Ataru apre bene i suoi occhioni color nocciola, scruta i movimenti e i lineamenti di Lamų, le sue espressioni ma non riesce a ricordare nulla.

ATARU:"Come faccio a credere alle vostre parole? Non ricordo nulla".

La mamma di Lamų invita Ataru ad entrare nella camera di Lamų.

La stanza di Lamų era tutta blu, era piena di disegni e foto alle pareti.
Tra le varie foto c'erano quelle di classe.

ATARU:"Megane, Shutaro, Shinobu ci sono tutti i miei compagni di classe".

In fondo alla fila sulla destra c'č Ataru con uno sguardo perso e rivolto verso destra. Lui non guardava dritto nell'obiettivo perchč c'era Lamų attaccata al suo braccio che gli sta mollando un bacio sulla guancia.
Ataru chiude gli occhi a fessura su quella parte della foto, come per focalizzare solo quella piccola parte.

ATARU:"Quello sono io".
MAMMA DI LAMų:"Si, caro e quella č nostra figlia".

Ataru non crede ai suoi occhi. Sbatte le palpebre velocemente.

ATARU:"Perchč mi sono sposato?"
PAPā DI LAMų:"Ora non c'č tempo. Dobbiamo aiutare Lamų."
ATARU:"Si trova a Roma in Italia da come vedo. Ho sentito nominare questa cittā sui libri di scuola".
MAMMA DI LAMų:-entusiasta- "Mandiamoci lui."
PAPā DI LAMų:"Proprio lui? La colpa č sua se stiamo in questo pasticcio".
MAMMA DI LAMų: -bisbigliando- "Guarda che č stata nostra figlia che ha insistito per sposarlo".
ATARU:"Io? Non so se me la sento. In fondo non conosco nulla di lei".
PAPā DI LAMų:"Ragazzo caro -poggiando la mano sulla spalla e magicamente con tono dolce- conosci l'italiano???"
ATARU:"Ehm... NO!"
PAPā DI LAMų:"Comprerai un dizionario. Voi terrestri siete pigri, noi maschi qui conosciamo tutte le lingue per poter decifrare tutti gli attacchi nemici."
ATARU:"Mia mamma sarā in pensiero, almeno spero".
MAMMA DI LAMų:"E' vero! Povera donna, ci parlerō io. Ora vai!"

Un tunnel dinanzi ad Ataru si forma com una luce abbagliante. Senza pensarci troppo su Ataru entra in quel tunnel che lo manderā dritto dritto alla capitale italiana.

MAMMA DI LAMų:"Pronto, signora Moroboshi??? Sono la mamma di Lamų, vostro figlio č stato rapito da mio marito ieri mattina e ora č diretto per Roma in Italia. Buona giornata!"

La signora Moroboshi non ha avuto nemmeno il tempo di replicare e sviene.

Roma una nuova cittā, nuova cultura per Ataru era del tutto nuovo.
Le ragazze italiane, molto pių spudorate di quelle giapponesi, gironzolano seminude per la cittā e ad Ataru non puō che far piacere incontrare tipe cosė.

ATARU:"Ciao, dolcezza...".

Il nostro Ataru ha aperto il dizionario per cercare le parole pių inutili che ci siano, soltanto per abbordare le ragazze.
Era complicato per lui comunicare ed orientarsi.
Senza un soldo in tasca e senza un' abitazione ma incosciente com'č ancora non ha pensato a tutto questo.


 

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