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di hinata93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Buongiorno, questo è il mio secondo esperimento riguardante una A/B/O. Per chi non sappia cos'è...beh veda su internet. (non mi va di scrivere millemila parole di spiegazione quando su internet ci sono già ottimi riferimenti a cui fare affidamento e, fidatevi, lo faccio per voi dato che ho tartassato un'amica con 17 minuti di vocale sulle abo. Nel caso vogliate qualche delucidazione al massimo scrivetemi su telegram, sotto il nome @katie_mcmuffin.)

Detto questo... questa storia non è betata, ergo non mi prendo alcuna responsabilità anzi CERCASI BETA DISPERATAMENTE. Con questo concludo e vi lascio alla storia. Enjoy.





“Oh avanti Kara!” Maggie saltellò eccitata sul posto.
Kara scosse la testa, indecisa sul da farsi. “Non lo so, Maggie. Devo essere a casa per le cinque.” Le disse sospirando. “Lo sai che devo accompagnare mia sorella agli allenamenti di Aikido”

Maggie sorrise “Saremo a casa per le quattro, te lo prometto.” Esclamò. “Ma poi...” Disse vaga “Perché tua sorella fa Aikido?” Chiese.

Kara sollevò un sopracciglio. “E' una giovane omega illibata Mags. Deve sapersi difendere. Non posso sempre stare dietro di lei.” Le disse.

“Quando potrò conoscerla?” Chiese allora Maggie. “Parli sempre di tua sorella ma non sono mai riuscita a conoscerla da...” Fece un leggero calcolo mentale “Tre anni. Si, siamo amiche da tre anni e non ho ancora conosciuto nessuno della tua famiglia.” Le disse.

Kara sorrise. “E' proprio per difendersi da Alpha come te che va a lezione di Aikido tre volte a settimana”
Maggie fece una faccia sconvolta. “Vuoi forse dire che sono una minaccia per tua sorella?” Domandò allora la ragazza.

Kara rise. “Non proprio, ma non sei proprio un alpha serio. Ti ho visto saltellare da un letto all'altro. Ricordi? Siamo amiche da tre anni” Sottolineò la bionda.

Maggie si portò le mani al petto offesa. “Magari chissà, con tua sorella potrei sistemarmi.”

Kara rise.



“Allora io vado” Annunciò Kara prendendo le chiavi di casa.

Alex fece capolino alla porta. “Dove vai?” Le domandò curiosa.

“Devo fare un servizio con una mia amica” Rispose vaga Kara.

“Ricordi che alle cinque ho gli allenamenti?” Le chiese allora Alex.

Kara sorrise aprendo la porta di casa. “Alle cinque sarò a casa.” Le disse chiudendo la porta dietro di se.


Non poteva sapere che quel viaggio le avrebbe cambiato la vita.




Erano in macchina da ormai mezz'ora quando Kara iniziò a spazientirsi.

“Dimmi che non manca molto, ti prego” Esclamò esausta dal lungo viaggio. Odiava restare ferma nello stesso posto per molto tempo.

Maggie svoltò lungo la strada. “Ci siamo!” Esclamò parcheggiando. “Benvenuta nella capitale.”

Kara osservò il posto estasiata.

Era completamente diverso da casa. Non c'erano animali o fattorie nelle vicinanze ma solo un'enorme quantità di palazzi e negozi. Non le sembrava di essere neanche nello stesso pianeta.

“Ripetimi perché siamo dovute venire nella capitale.” Chiese a Maggie mentre quest'ultima parcheggiava l'auto prima di scendere.

Maggie sorrise. “Devo fare rifornimento. Il clan ha bisogno di viveri e di legna per costruire le case.” Le disse semplicemente cominciando a camminare, seguita da Kara.

Kara sorrise alla generosità di Maggie.

Era unica. Mai nella vita aveva conosciuto qualcuno capace di creare un clan dal nulla.

“Perché hai deciso di creare un clan tuo Mags?” Le domandò curiosa. Aveva sempre voluto farle una domanda simile ma non aveva mai trovato il momento giusto.

Maggie scrollò le spalle. “Ricordi che sono stata cacciata dal mio perché non ho voluto accettare il matrimonio combinato con il rampollo omega della famiglia Graves?” Kara annuì “Ebbene, mio padre non l'ha presa bene e ha bonariamente deciso di cacciarmi di casa. Da allora ho cercato tutte quelle povere persone cacciate dalle proprie famiglie.” Disse semplicemente.

“Non è giusto perdere la propria famiglia solo perché si hanno vedute diverse” Ammise Maggie. “Ma, dato che non posso dar loro la loro famiglia originale beh...” Sospirò “cerco almeno di dargliene una che li apprezzi per come sono non per come dovrebbero essere.” Disse.

“Sei diversa da ogni Alpha che abbia mai incontrato Mags.” Ammise Kara.

“Vedi che non sono poi così malvagia? Ora che ne pensi di farmi incontrare tua sorella?” Maggie sorrise mostrando le sue fossette.

Kara le diede una gomitata.
“Ouch, quello ha fatto male.” Disse Maggie.

“Muoviamoci, le provviste non si caricheranno da sole.” Disse Kara ridacchiando.



“Penso che questo vada bene, che dici?” Domandò Maggie porgendo a Kara un pezzo di stoffa di grosse dimensioni.

“E' perfetto per una cuccia. Credo.” Ammise Kara.

“Beh, considerando che ci sono un po' di omega incinta nel clan penso che vada bene.” Le disse Maggie.

Kara si voltò a guardare un pupazzo. Era un piccolo orsacchiotto che teneva un cuore. All'interno del cuore c'era una piccola frase scritta 'Vuoi essere il mio omega?' recitava il cuore. Kara rise, chi mai potrebbe regalare una cosa tanto stupida come quella?


“...e quindi pensavo di fare così, che dici?”
Kara sobbalzò spaventata, emise un po' dei suoi ormoni da battaglia ma, quando vide tutti i presenti voltarsi verso di lei arrossì.

“Con calma, Danvers. Che succede?” Le chiese Maggie.

Kara sorrise, ancora tutta rossa in viso. “Mi sono un attimo distratta e mi hai spaventata. Il resto è stata una risposta automatica.”

Maggie rise. “Sei più irrequieta del solito. Non è che ti stai avvicinando al periodo del tuo calore?” Le domandò sinceramente preoccupata.

Kara sobbalzò “Non è possibile.” Le disse. “Il primo ciclo di calore non si manifesta prima dei ventidue anni. E io ne ho solo venti”

Maggie scrollò le spalle. “Beh, non è così per tutti. Io sono entrata in calore a vent'anni per la prima volta. Fu quando conobbi Sam e mi innamorai di lei”

Kara ricordò Sam, era dolce e aveva un buon odore.

“Mi ricordo di lei!” Esclamò. “Perché poi non è continuata?” Chiese sinceramente.

Maggie sollevò gli occhi “Volevamo cose diverse. Lei voleva mettere su famiglia e io non ero pronta. Ero ancora una ragazzina.” Disse.

“Perché ora sei grande, no?” Disse bonariamente.

“Ho ventisette anni, Kara. Forse sono pronta per allevare dei cuccioli se trovassi la compagna giusta.” Ammise.

Kara sorrise.

“Forza mamma Mags. Vediamo di finire questi ordini.” Le disse.





Camminarono per le viuzze della città per altre due ore prima di fermarsi a mangiare qualcosa di veloce lungo la strada. Tra una chiacchiera e l'altra finirono il pranzo e si diressero verso il negozio di legname.

Iniziarono a girovagare per il negozio intente a cercare il legno migliore.

Si soffermarono a studiare un lotto di legno di abete.

“Penso che questo vada più che bene.” Esclamò Maggie soddisfatta.

Kara annuì e guardò il prezzo sgranando gli occhi sorpresa.
“Mags...” Disse sottovoce. “Costa un occhio della testa. Come farai a permettertelo?”

Maggie scrollò le spalle “Ho un bel gruzzoletto da parte e le persone del clan mi aiutano come possono.” Disse solo.

“Non riuscirebbero mai a coprire così tante spese.”
Maggie le fece l'occhiolino. “Fidati di me.” Le disse.

Kara scosse la testa.



Avevano appena finito di fare le compere quando si diressero verso l'automobile di Maggie. Il legno le sarebbe stato recapitato direttamente al suo clan da li a tre giorni e quindi dovevano portare solo le buste piene di cibo.

Kara si sentiva ingolfata da tanto peso ma riuscì a destreggiarsi tra i vicoli della città. Era soddisfatta delle compere e stava per tornare a casa contenta quando si voltò di scatto.

Annusò l'aria con ingordigia, non soddisfatta della prima annusata e si ritrovò ad odorare uno degli odori più dolci che avesse mai sentito.

“Tienimele un secondo” Disse a Maggie. Le lasciò tutte le buste e corse verso l'odore. Non era molto lontano. Annusò l'aria ancora una volta, non accorgendosi di aver rilasciato un po' dei suoi feromoni da accoppiamento.

Si sentì osservata e voltò lo sguardo sino ad incrociare gli occhi più belli che avesse mai visto.

Verdi. No, non solo verdi. Erano smeraldi, bellissimi.

Trattenne il respiro e si accorse che l'odore che aveva sentito apparteneva a quella giovane donna. La scrutò meglio. Camminava con fare nobiliare circondata da una serie di guardie del corpo. Beta, si disse annusando l'aria.

Vide la giovane fermarsi ad annusare l'aria prima di arrossire ferocemente. Notò come una delle guardie la spinse in avanti costringendola a camminare.

“E' Lena Luthor”
Kara sobbalzò.

“La ragazza, quell'omega. È Lena Luthor” Disse di nuovo.

Kara annuì, ancora troppo persa nell'osservare la ragazza, Lena, ripetè nella sua mente.

“Ti piace?” Le chiese allora Maggie.

Kara arrossì. “Che dici?! Non la conosco nemmeno!” Esclamò.

Maggie le sorrise. “Eppure stai appestando l'aria con i tuoi feromoni da accoppiamento. Hanno un cattivo odore per la cronaca. O forse è perché sono un'alpha anche io” Disse.

Kara si guardò in giro, notando una serie di occhi incollati su di lei. Alcuni erano bramosi altri invece erano aggressivi.

Si schiarì la gola, smettendo di emanare gli odori. “Non stavo facendo niente del genere.” Disse. “Ora ti prego andiamo via.” Prese le sue buste e cominciò ad andare.

Maggie rise e le corse dietro.



Il viaggio di ritorno fu più silenzioso rispetto a quello dell'andata.

Kara continuava a pensare a quegli occhi verdi e alla postura regale che accompagnavano la ragazza. Lena Luthor. Si stampò il nome nella mente e lo ripeté quasi come un mantra.

“Non avvicinarti a lei, Kara.” Le disse Maggie tranquilla mentre guidava.

“E' una Luthor. Niente di buono viene da quella famiglia.” Continuò. “Probabilmente è già promessa a qualcuno.”

Kara sospirò “Non sto pensando assolutamente a nessuno.” Disse.

Maggie la guardò sollevando un sopracciglio. “Certo.” Disse.

Non si scambiarono più alcuna parola per tutto il viaggio.



Quel pomeriggio, quando accompagnò Alex alla sua consueta lezione di Aikido, Kara si sorprese a pensare ancora una volta a Lena ed al suo odore così dolciastro e perfetto.

Tutto sommato, forse, aveva trovato qualcuno a cui regalare il pupazzo.







Allooooora? Che ve ne pare? Vi piace? Non vi piace? Devo continuarla o no? Aspetto recensioni.

Ps. Ne voglio almeno 5 prima di postare il secondo capitolo

Pps. Cercasi beta disperatamente grazie.

Ppps. Ricordate che se volete delucidazioni sul mondo abo potete contattarmi su telegram.

Detto questo... beh aspetto le vostre recensioni. Ciaooo.


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Capitolo 2
*** 2 ***


Non riusciva a togliersi quegli occhi dalla mente.

Ci aveva provato, era uscita con sua sorella, si era impegnata nello studio, aveva fatto jogging ma, ancora, non riusciva a non pensare all'odore di Lena.

Era l'odore più buono con cui fosse venuta a contatto. Era dolce, intenso e fruttato.

L'attirava a se come se fosse una calamita.

Le aveva provate tutte ma, alla fine, il suo cervello non faceva altro che riportarle alla mente il volto e la figura di quel giovane omega che camminava fiero lungo le strade della capitale.

Doveva rivederla.


“Kara? Mi stai ascoltando?”
Si ridestò dai suoi pensieri. Vide Eliza fissarla con sguardo attento.

“Scusa Eliza. Ero sovrappensiero.” Disse giocherellando con il pranzo.

“Cosa ti preoccupa?” Le chiese allora la donna.

Kara ponderò le scelte. Dire tutto a sua madre o fingere che nulla fosse successo?

“Come hai capito che Geremia sarebbe stato il tuo compagno?” Domandò curiosa.

Eliza sorrise bevendo un sorso di vino.

“L'odore.” Disse la donna.

Kara sollevò il capo. “L'odore?” Chiese.

Eliza annuì. “La prima volta che ho sentito l'odore di Geremia tutti i miei sensi si sono attivati.” Rispose.

Kara sembrò non capire.

“Oh tesoro” Eliza si alzò per andare a preparare una tazza di the per entrambe. “Il suo odore era forte, muschiato e deciso. Tutto quello che avevo sempre desiderato nel mio compagno.” Disse. “Mi approcciò fuori scuola chiedendomi di andare a bere un caffé con lui ed io non potetti fare altro che accettare” Mise la tazza davanti Kara. “Non ti preoccupare, non usò i suoi feromoni per costringermi ad accettare, fu una mia scelta.” La donna sorrise bevendo un sorso. “E non sono mai stata più contenta di quella scelta. Geremia era dolce, simpatico e gentile. Ti ho mai detto che era un autentico imbranato? Si versò il caffé addosso quel giorno. E io ero persa. Ero già innamorata di lui.”

Kara sospirò. Adorava sentire i discorsi di come Eliza e Geremia si fossero conosciuti.

“Perché mi fai questa domanda?” Domandò allora la donna.

Kara arrossì. Bevve un sorso di the ponderando ancora la risposta quando decise di essere sincera.

“Ho incontrato una ragazza...” Iniziò. “Un'omega che beh...” Sospirò in estasi al ricordo di Lena. “Ha l'odore migliore che potessi mai aver sentito. E' dolce, fruttato... quasi come se fosse una fragola.” Disse.

Eliza sorrise. “Sembra proprio che ti piaccia.” Le disse.

Kara arrossì.

“Ma non so quasi niente di lei se non il nome.” Asserì allora Kara sconsolata.

Eliza le fece un sorrisetto.

“Allora perché non ti fai avanti e non vai a conoscerla?” Le disse allora.

Kara ci pensò su, finendo il suo the.



“Allora io vado!” Kara afferrò le chiavi dell'auto di Eliza.

La donna annuì. “Non metterti nei guai.” Le disse semplicemente.

Kara sorrise e uscì di casa.

Si diresse verso la capitale impaziente di incontrare di nuovo Lena.




Stava camminando ormai da tre ore quando iniziò a spazientirsi. Non riusciva a trovare la ragazza da nessuna parte. Aveva visitato l'intera capitale gironzolando per ogni viuzza della città.

Non riusciva a sentire l'odore di Lena da nessuna parte.

Era quasi pronta a rinunciare alla sua ricerca, forse Lena non era uscita quel giorno, quando lo sentì.

Era flebile e mascherato ma ancora percepibile.

Lena era nelle vicinanze!

Annusò l'aria con più insistenza, beccandosi degli sguardi dalle persone che camminavano sul marciapiedi con lei, alla ricerca della fonte dell'odore e riuscì ad individuarlo.

Si diresse diretta verso il locale da cui proveniva l'odore e, quando entrò, si accorse di essere in una biblioteca.

Fu li che la vide. Seduta su una delle sedie, Lena stava studiando su un libro enorme.

Era contenta. Odorò ancora l'aria sorprendendosi quando non sentì alcun odore se non quello dell'omega.

Scrutò meglio la ragazza e vide che, accanto a se, c'era una delle guardie del corpo che aveva visto qualche giorno prima. Era un uomo grosso, alto e potente. Si focalizzò su di lui e si accorse che era un beta intento a mascherare l'odore di Lena.

Non sapendo bene cosa fare prese un libro dagli scaffali, si sedette in maniera tale da avere l'omega nel suo raggio visivo e finse di leggere.


Poco più tardi vide Lena sollevare il volto e guardare verso di lei. Le sorrise, emanando senza accorgersi, un po' dei suoi feromoni d'accoppiamento. La vide ricambiare il sorriso prima di arrossire e di focalizzarsi sul libro.

Era al settimo cielo.





Passarono due ore prima che Lena si alzò dal suo posto. La vide dirigersi verso il bagno e decise di seguirla. Non poteva lasciarsi scappare questa occasione.

Si sentiva una stalker ma non si preoccupò di quello che poteva sembrare. Doveva conoscere questa ragazza. In qualsiasi maniera.


Chiuse le porte del bagno dietro di se, assicurandosi che non ci fosse nessuno nella stanza.

Quando l'omega uscì dal bagno, Kara la vide sussultare sorpresa.

“Ciao!” Le disse mostrando il suo sorriso migliore.

Lena la guardò sconcertata. “Mi scusi?” Le disse, allontanandosi dalla sconosciuta.

Kara rimase sorpresa dalla freddezza della ragazza.

“Oddio scusa.” Emise un po' dei feromoni calmanti.

Lena aggrottò le sopracciglia.

Kara arrossì, si sistemò gli occhiali e sorrise. “Il mio nome è Kara Danvers.” Le disse sperando di impressionarla.

“Lena Luthor.” Le rispose statica lei.

Kara non sapeva che dire. Era riuscita ad incontrarla ma, adesso, non sapeva cosa fare.

“Lo so, sembra strano che ti abbia seguito fino in bagno per...” Iniziò.

“Mi hai seguita?” Vide un lampo di terrore negli occhi di Lena.

“Oddio no. Aspetta!” Le disse continuando ad emettere i suoi feromoni calmanti.

“Smettila! Non voglio i tuoi feromoni. Cosa vuoi da me?” Le urlò.

Kara sperò con tutto il cuore che la guardia del corpo di Lena non l'avesse sentita.

“Io-io...” Iniziò a balbettare.

“Vuoi dei soldi? Sei qui per rapinarmi? Rapirmi? Vuoi...” Si portò la mano al viso. “Vuoi violentarmi?” Le domandò la bruna terrorizzata.

Kara sgranò gli occhi sorpresa.

“Cos-No!”
Lena non sembrò nemmeno ascoltarla. “Sappi che so difendermi da sola. Mi hanno insegnato a rispondere ad alpha famelici come te. E posso sempre chiamare James.”
Kara andò nel panico. “Il tuo odore!” praticamente urlò.

Lena la fissò sconcertata. “Come scusa?”

Kara arrossì e si soffermò a guardare i suoi piedi. “Il tuo odore. Mi piace molto.” Le disse.

Lena sbatté le ciglia sorpresa.

“Non capisco.” Le disse, leggermente più calma.

“Ieri ho sentito il tuo odore per strada e, l'unica cosa a cui sono riuscita a pensare per tutta la giornata, era il tuo odore e i tuoi occhi.” Le disse.

Fu il turno di Lena ad arrossire.

“Continuo a non capire.” Le rispose.

“Hai un odore magnifico. Non so per quale motivo ma ne sono attratta. Ho girovagato per tutta la città prima di risentirlo e, l'unica cosa che volevo fare era conoscerti. E ora ho parlato troppo. Sono ridicola.”
Lena rise.

E il cuore di Kara si sciolse.

“Aspetta. Vuoi dirmi che mi hai seguita perché ti piace il mio odore?” Chiese la bruna.

Kara annuì.

“E mi hai cercato per tutta la città.” Continuò.

Kara annuì per la seconda volta.

“Tutto perché ti piace il mio odore.”
Kara si morse il labbro e annuì ancora.

“E vuoi accoppiarti con me.”

Kara annuì per poi fermarsi di botto, completamente rossa. “Cosa?”
Lena rise ancora. “Stai continuando ad emanare dei feromoni per l'accoppiamento, Kara... dico bene?”
Kara si accorse solo allora di quello che stava facendo.

“Oddio, voglio morire.” Bisbigliò completamente imbarazzata.

Lena rise per la seconda volta a distanza di pochi minuti.

“I-io... Ho ancora qualche problema con i miei odori. Ma non volevo mancarti di rispetto, volevo solo conoscerti e magari invitarti a prendere un caffé con me.” Le disse sinceramente.

Lena scosse la testa.

“Mi piacerebbe, ma non posso allontanarmi. C'è James fuori che aspetta.” Le disse.

Kara annuì sconsolata.

“Giusto... la guardia.” Disse. “Ma posso... voglio davvero conoscerti.” Disse con impeto.

“Lo so, è strano. Una si presenta a te, dicendoti che ama il tuo odore e ti chiede di uscire. Non è proprio il massimo, ne sono consapevole, ma non so che altro fare. Non mi è mai capitato di essere attratta da qualcuno.” Disse sinceramente la bionda.

Lena la guardò. “Scrivi qui il tuo numero di telefono, Kara Danvers” Le disse.

Kara fece come le era stato detto. Prese il cellulare di Lena e ci scrisse il suo numero, riconsegnando il telefono alla bruna.

Lena sorrise, riprendendosi il suo telefono. “Ora devo andare, James potrebbe insospettirsi.” Le disse.

Kara annuì facendole spazio. Quando la porta si chiuse alle spalle di Lena emise un sospiro. Si era resa ridicola e probabilmente aveva spaventato Lena con il suo approccio.
“Stupida stupida stupida.” Si disse guardandosi allo specchio.



Quando tornò a casa, quella sera, si buttò sul suo letto disperata. Aveva rovinato tutto con Lena e, probabilmente, la ragazza non avrebbe più voluto vederla.

Sospirò ancora quando sentì il cellulare ronzare.

Aveva ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto.

Lo aprì nervosamente, forse era uno di quei messaggi pubblicitari.


Ciao Kara,

ci ho pensato parecchio e accetto la tua proposta di un caffè insieme.

Domani alle due, fuori la facoltà di ingegneria di Metropolis.

-L.


Kara rilesse il messaggio almeno quattro volte prima di urlare contenta.

Lena le aveva risposto. Lena le aveva dato una possibilità.

Contenta iniziò a digitare ferocemente sul suo telefono.


Ci sarò sicuramente!
Grazie!


Inviò il messaggio sorridendo a più non posso.

Si accorse di non essersi firmata.


Sono Kara comunque.


Scrisse.

Sentì vibrare poco dopo il telefono e lo accese con foga.


So chi sei, ho il tuo numero.

Comunque, per la cronaca, hai un buon odore anche tu.

-L.


Per poco non svenne. Lena le aveva detto che aveva un buon odore.

La vita era bella.








Fine cap due.

Ciao a tutti :D due capitoli i due giorni? Vi starete chiedendo.

Ebbene... Ho mantenuto la promessa. Mi sono arrivate 5 recensioni e ho pubblicato (Bugia avevo del tempo libero a causa raffreddore e quindi niente xD)

Anche questa storia non è betata perché non trovo nessuno che mi faccia da beta.

Ehy tu, se ci sei batti un colpo!!!


Che dire. Kara è un'idiota. E Lena è una cucciola di omega che sa come difendersi.

Come continuerà la storia?

Lo saprete tra 5 recensioni :D Byeee

Ricordate che se volete una qualche delucidazione sul mondo abo, potete contattarmi su telegram al nome @katie_mcmuffin.



Cya Hinata93.

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Capitolo 3
*** 3 ***


Kara era esuberante.

Sin da quando si era svegliata non riusciva a smettere di sorridere.

“Cosa ti rende così felice?” Le chiese Alex mentre camminavano.

Kara quasi saltellò sul posto. Non voleva dir nulla a sua sorella, non perché non si fidasse di lei, semplicemente perché voleva prima vedere cosa avrebbe portato questo appuntamento con l'omega col miglior odore del mondo.

“E' una bellissima giornata e sto in compagnia della mia persona preferita, perché non dovrei essere felice?” Sentenziò.

Alex sembrò bersi questa mezza bugia.

“Non lo so, mi sembri più esuberante del solito.” Le disse.

Kara sorrise. “Non è niente, davvero.” Continuò a camminare. “Tu, piuttosto, hai impegni oggi?” Le chiese.

Alex annuì. “Vado a casa di Klaryssia più tardi, vuoi venire con me?” Le domandò.

Kara si grattò il naso. “Non posso, mi vedo con Maggie, una mia amica.” Provò a svicolare.

“Maggie mmh” Alex sembrò pensarci su. “Parli spesso di lei. Perché non me la presenti?” Disse.

Kara sudò freddo. “Magari un'altra volta ok? Oggi abbiamo delle commissioni da fare, cose noiose.” Le disse.

Alex annuì un po' sconsolata. “Sembra quasi che tu non voglia presentarmi nessuno dei tuoi amici.” Sospirò. “Ti vergogni di me perché sono un'omega?” Le chiese.

Kara si fermò di colpo. “Alex!” Disse grave. “Non pensare nemmeno una cosa del genere. Non mi vergognerei mai di te. Sei mia sorella e a nulla importa che sei un'omega. Per me potresti essere anche una beta, non che abbia nulla contro i beta sia chiaro. Volevo solo dire che non mi interessa cosa sei. Sei mia sorella, basta questo.” Continuò seria. “E poi...” Abbassò la voce. “Io sono un'aliena, non posso proprio discriminare le altre persone, non pensi?”

Alex annuì “Hai ragione, è stata una domanda stupida.” Le disse.

Kara posò un braccio sulla spalla della sorella.

“Non potrei mai, ripeto mai vergognarmi di te.” Le disse. “Prometto che ti presenterò i miei amici se proprio ci tieni ok?”
Alex le sorrise e Kara fu contenta.



Alle due, quel pomeriggio, prese la macchina di Eliza e si diresse verso la capitale. Aveva chiesto alla madre di poter volare ma Eliza era stata perentoria. Non potevano rischiare.


Fu un viaggio interminabile, forse perché non vedeva l'ora di incontrare Lena o forse perché il traffico era ingorgato. Sbuffò un paio di volte ma, alla fine, arrivò fuori la facoltà di ingegneria alle due e quarantacinque.

Decise di aspettare l'ultimo quarto d'ora giocherellando col telefono.

Alle due e cinquantasette ripose il telefono nella tasca e attese, emozionata.


Lena uscì dalla facoltà alle tre in punto.

Kara individuò il suo odore subito, come riusciva a sentirlo così distintamente non riusciva a capirlo. Sembrava quasi che l'odore di Lena fosse l'unico che potesse sentire.

Lena si avvicinò alla bionda e le sorrise. Il cuore di Kara fece una capriola.

“Ciao!” Eslcamò la bionda.

Lena fu molto più pacata e alzò la mano in segno di saluto.

“Ehm- vogliamo andare?” Le disse Kara aprendo la porta della macchina per Lena.

Lena parve pensarci su.

“Ti spiace se camminiamo?” Le disse. “Preferirei non salire nella tua auto. Non ti conosco abbastanza per farlo.”

Kara annuì. “Assolutamente. Anzi scusami, hai ragione a non fidarti.” Le disse leggermente delusa dalla freddezza della ragazza.

Poteva capirla, senza alcun dubbio, era una giovane omega che preferiva non rischiare.

Kara avrebbe fatto la stessa cosa.

“Fammi solo...” Si piegò nella macchina e prese una rosa rossa. “Per te.” Le disse consegnandogliela.
Lena arrossì e l'accettò con un grazie sommesso.

“Lo so che è presto ma volevo scusarmi per i modi di ieri. Ammetto di non essere stata molto carina e ti ho spaventato. Scusami.” Le disse. “Ma prometto che non voglio farti del male.” Continuò. “Sono solo molto inesperta su queste cose. Da quando sono arrivata sulla t-” Si schiarì la gola “Nella mia città non mi sono mai, come dire, interessata a nessuno quindi non so bene come comportarmi.” Disse. “E sto di nuovo sparlando. Scusami, lo faccio quando divento nervosa e ora sono molto nervosa. Quindi la smetterò di parlare ora. Si ora.” Concluse facendo segno di chiudersi la bocca con una cerniera.

Lena rise all'idiozia di Kara.

“Ti rendo nervosa?” Le domandò.

Kara annuì.

“Puoi parlare, sai?” Le disse allora Lena portandosi al naso la rosa.

Kara emise un respiro. “Ok... allora, dove vuoi andare?” Le chiese disorientata.

“Sei tu che hai voluto questo appuntamento.” Iniziò la bruna.

Kara si aggiustò gli occhiali. “Non... non sono proprio di qui. Abito a Midvale, un paesino a quaranta chilometri da qui.” Le disse.

Lena la guardò sconcertata. “E hai fatto quaranta chilometri solo per incontrarmi?” Le chiese.

Kara annuì facendo le spallucce. “Ne valevi la pena.” Le disse semplicemente.

Lena arrossì.

“Va bene, ti porto io in un posticino carino.” Le disse iniziando a camminare. Kara la seguì a ruota.

“Parlami di te.” Le chiese Lena mentre percorrevano la strada.

“Io- uhm... che dire.” Iniziò. “Sono Kara Danvers, ho vent'anni, alpha fiero” Gonfiò il petto e alzò il mento strappando a Lena l'ennesima risata della giornata. “Giornalista in erba per il Midvale memorial.” Continuò per poi fermarsi. “E non so cos'altro dire. Suggerimenti?” Chiese.

Lena rise ancora. “Sei qualcosa di unico, Kara Danvers.” Le disse e Kara arrossì. “Hai degli hobby?” Le chiese allora.

Kara annuì “Hobby, giusto! Allora, amo disegnare e scrivere e...” Parve pensarci. “E mangiare. Adooooro mangiare.”

Lena la guardò sorpresa. “Non si direbbe.” Le disse.

“E' grazie al mio metabolismo al-” Finse una tosse. “Alternativo. Ho un metabolismo molto veloce.” Le disse.

Lena annuì. “Vieni, siamo arrivati.” Le fece strada.

Kara si premurò di aprirle la porta facendola passare. “Grazie” Mormorò Lena.


Non si accorsero che un uomo andò addosso la ragazza.

“Spostati, omega.” Le disse praticamente abbaiandole.

Kara strinse gli occhi adirata. Lo prese per la spalla e lo fronteggiò. Era molto più grosso di lei ma non si fece scoraggiare. Iniziò ad emettere feromoni da battaglia e vide l'uomo sgranare gli occhi.

Lena osservò la scena catturata.

“Chiedile scusa.” Le disse Kara.

“Altrimenti?” Rispose l'uomo che iniziò ad emettere anche lui feromoni da battaglia.

Kara non si fece scoraggiare. Emise ancora altri feromoni riempiendo l'aria.
Lena vide una piccola folla che si accalcava fra i due. “Non ti conviene sfidarmi, novellina.” Le disse l'uomo e Kara sorrise.

Lena mise una mano sulla spalla di Kara.
“Non c'è bisogno.” Le disse semplicemente.

“Ma ti ha mancato di rispetto.” Le rispose allora Kara. “E questa cosa che gli alpha trattano male gli omega solo perché sono omega non mi piace quindi chiedile scusa e la finiamo qui.” Le disse emettendo un tipo diverso di feromoni.
Vide l'uomo abbassare il capo e mostrarle il collo in segno di resa.

Non si accorse degli occhi leggermente scuri di Lena e del suo sguardo scioccato.

“Mi dispiace.” Le disse l'uomo.

Lena accettò le scuse e poggiò di nuovo la mano sulla spalla di Kara.

I feromoni sparirono di colpo.

“Bene.” Disse la bionda non degnando di uno sguardo l'uomo e rivolgendosi a Lena con un sorriso radioso, come se non fosse arrivata a picchiare un perfetto sconosciuto dal nulla.

“Vogliamo sederci?” Le chiese allora.

Lena annuì pensierosa.


Si sedettero in un angolo appartato del locale.

Kara ordinò due ciambelle e un caffè latte mentre Lena ordinò solo un caffè.

“Due ciambelle?” Le chiese la bruna quando gli ordini arrivarono.

“L'ho già detto che amo mangiare?” Le rispose la bionda. “Vuoi?” Ne offrì una a Lena che declinò.

“Non tutte abbiamo il metabolismo alternativo” Rise e Kara arrossì alla sua gaffe.

“Come mai prima ti sei infervorata così tanto?” Le chiese Lena sospettosa.

Kara quasi si strozzò con la sua ciambella.

“Quello... beh...” Si sistemò gli occhiali. “Mia sorella è un'omega. Ho visto come molti Alpha la trattano con sufficienza. Ho visto come altri invece la vorrebbero solo come sforna cuccioli” Disse. “Ma è mia sorella. E so che può dare molto a questo mondo. Non è solo un'omega sforna cuccioli, vuole diventare dottore e so che potrà farcela. E' tipo un genio del male.” Le disse. “Quindi non sopporto quando gli alpha si credono superiori agli omega solo perché sono alpha.” Le disse.

“Io non mi sento superiore a te, anzi, mi piace vedermi come tuo pari.” Concluse.

Lena annuì, apparentemente soddisfatta della sua risposta.

“Mi piace come la pensi Kara.”
Kara sorrise.

“Ma parlami di te, io ti ho praticamente detto tutto di me.” Le chiese la bionda azzannando la sua ciambella con gusto.

Lena parve pensarci qualche secondo, ponderando le risposte che voleva dare alla giovane.

“Oh, non c'è molto da dire. Sono Lena Luthor, l'unica omega della famiglia Luthor.” Disse. “Ho diciannove anni e sono all'ultimo anno di ingegneria.”
Kara aggrottò le sopracciglia. “Ultimo anno?” Le chiese.

Lena annuì “Ho iniziato l'università a quindici anni.” Le disse.

Kara inclinò la testa di lato e a Lena sembrò davvero un lupacchiotto.

“Allora sei un genio o cosa?” Le chiese infatti.

Lena rise. “Non mi piace la parola genio. Diciamo che ho un intelletto sopra la media.” Disse.

Kara sbiancò. “Oddio sono uscita con un genio. Mi sento leggermente imbarazzata ora, con la mia carriera da giornalista in erba.” Le disse.

Lena rise. “Imbarazzata di cosa” Sorrise. “Sei diversa Kara.” Le disse.

Kara arrossì. “Un diversa buono o un diversa cattivo?” Chiese con una vocina piccola.

Lena bevve un sorso del suo caffè. “Un diversa buono. Mi piace come la pensi.” Le disse.

Kara sorrise gongolando.

“Ti va di uscire di qui?” Le chiese di punto in bianco la bruna.

“Uhm... si? Dove vuoi andare?” Le rispose Kara.

“Mi piacerebbe fare due passi con te, se a te sta bene.”

“Quindi vuol dire che mi stai dando una possibilità?” Le domandò speranzosa la bionda.

Lena rise. “Sei buffa, ma mi piace. Si, Kara ti sto dando una possibilità.” Le disse.

Kara quasi saltò dalla sedia. Corse verso il bar e lasciò venti dollari dicendo di tenere il resto e tornò da Lena.

“Pronta a partire!” Le disse con entusiasmo.

Lena rise ancora. “Davvero buffa.”




Camminarono nel parco parlando del più e del meno. Kara raccontò i suoi anni a Midvale, svicolando sul suo essere un'aliena e Lena le raccontò di ciò che stava studiando.

“Voglio diventare una scienziata un domani.” Le disse. “Voglio avere un laboratorio tutto mio, e magari cercare una cura contro il cancro.” Ammise sognante.

“Wow, è... impressionante.” Rispose Kara. “Ma sono certa che ce la farai. Sei un mezzo genio no?” Le disse.

Lena arrossì.


Parlarono di altro finché il sole non iniziò a calare.

“Sono stata davvero bene con te, Kara. Ma devo tornare. Ho detto alla mia famiglia che sarei rimasta a studiare da un'amica oggi.” Ammise Lena.

“Oh, capisco.” Le rispose Kara. “Posso chiederti perché hai mentito?”

Lena scosse la testa. “Non potevo mica dirgli 'mamma, papà, esco con un'alpha che ho conosciuto ieri' ti pare?”

Kara annuì. Effettivamente aveva ragione.

“Giusto. Ha perfettamente senso.” Le disse.

Si diressero verso la macchina di Kara. “So che probabilmente rifiuterai e non mi sento offesa per questo, ma vuoi un passaggio a casa?” Le chiese.

Lena sembrò pensarci su. “Va bene, non mi sembri una minaccia.” Le disse.
Kara sorrise contenta.

Aprì la portella per Lena e la fece accomodare sul sedile del passeggero prima di sedersi sul posto di guida.

“Devi guidarmi tu. Io non so minimamente dove siamo.” Ammise.

Lena la guardò con sconcerto.

“Non-” Si fermò un secondo. “Non conosci la mia famiglia, Kara?” Le chiese.

Kara aggrottò le sopracciglia. “Dovrei?” Chiese candidamente.

Lena parve sconcertata. “I Luthor sono... uno dei clan più sanguinari della valle.” Le disse.

“Oh...” Disse semplicemente Kara, non sapendo bene come continuare.

“Capirei se non volessi più avere nulla a che fare con me, non saresti nemmeno la prima.” Le ammise allora Lena.

Kara si voltò di scatto verso la bruna, quasi offesa dalle sue parole.

“Non penso che tu sia come loro. Sono un buon giudice di caratteri, Lena e tu non mi sembri cattiva.” Le disse. “Quindi se vorrai conoscermi, sarò molto lieta di fare lo stesso.” Le disse.

Lena rimase colpita dalla risposta e annuì.


Finalmente Kara mise in moto l'auto.

Sotto la guida di Lena arrivarono nei pressi della villa della ragazza.
Lena la fece parcheggiare poco lontano.
“Quella è casa mia” Le disse.
Kara sgranò la faccia sorpresa. “Cazzo.” Disse semplicemente.

Lena rise.
“Non avevo capito che fossi così ricca. Insomma le guardie dovevano allarmarmi.” Ammise.

Lena si mise una mano sulla bocca nel tentativo di trattenere le risate.

“Sei davvero unica.” Le disse.

Kara arrossì. “L'ho detto ad alta voce vero?”
Lena annuì e Kara volle sotterrarsi. “Dannata lingua.” Disse.

Lena scosse la testa bonariamente e si allungò verso la ragazza dandole un leggero bacio sulla guancia.

Kara arrossì al contatto.

“Mandami un messaggio quando arrivi a casa.” Le disse e Kara annuì imbambolata.

“Alla prossima.” Le disse allora Lena.

“Si...” Disse la bionda ancora sotto shock.

Lena rise ancora e scese dall'auto dirigendosi a casa sua.


Kara la vide ancheggiare e si ritrovò rapita dal movimento della bruna.

La seguì con lo sguardo finché non entrò in casa e poi ripartì contenta.

Era stato un appuntamento con i fiocchi.







Lena entrò in casa soddisfatta.

Le piaceva la genuinità di Kara. Era dolce, sensibile e simpatica. Non ricordò di aver riso così tanto da parecchio tempo.

Ripensò a tutto il pomeriggio e, inconsciamente, rimembrò l'odore che Kara aveva spruzzato contro quell'uomo. Era forte, deciso e... l'aveva fatta bagnare.

Non si era mai sentita così con nessuno ma, quell'odore. Dio. Quell'odore era la cosa più erotica che avesse sentito in tutta la sua vita.

Si stese a letto aspettando l'ora di cena quando sentì il telefono vibrare.


Come promesso sono arrivata!


Il telefono vibrò ancora.


Sono sempre Kara.


Sorrise e iniziò a digitare sul cellulare.


Sono contenta.


Le rispose.


Oggi è stato davvero super. Grazie per essere uscita con me.


Lesse. Arrossì ancora una volta e rispose al suo messaggio.



Non si accorse che aveva continuato a messaggiare con la bionda fino a notte inoltrata.





Alllors. Ciao. 3 capitoli in tre giorni? :D

Ok lo ammetto, ho del tempo libero e non so che fare.

E poi sta storia mi sta piacendo un saccaccio quindi niente :D


Al solito non è betata e l'ho scritta tutta di getto quindi... che dire... ciao :D

Ah vorrei solo dire a Najara che volevo far avere un'erezione a Kara ma ho cancellato il tutto perché so che a te non piace e perché mi sembrava troppo presto ahahaha.


Ancora, cercasi Beta :D


Alla prossima.

H93


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Capitolo 4
*** 4 ***


Stavano facendo colazione tranquillamente quel sabato mattina quando a Kara venne un'idea.

“Alex.” Iniziò mangiando una brioche. “Hai da fare oggi?” Le domandò.

Alex, che nel frattempo si stava spalmando un po' di crema sul suo bagel, la guardò sorpresa. “Mh penso di no. Dovrei studiare ma ho fatto già il novanta per cento del lavoro quindi posso prendermi la giornata libera, perché?” Le chiese portandosi la brioche in bocca.

Kara sorrise. “Va a prepararti allora. Oggi ti presenterò una mia amica.” Le disse.

Alex scattò sorpresa. “Davvero?” Le chiese.

Kara fece le spallucce. “Un paio di giorni fa mi avevi detto che volevi conoscere i miei amici.” Disse con non-calanche .

Alex le sorrise. “Sei la migliore sorella del mondo!” Esultò correndo al piano di sopra per prepararsi.

Kara la guardò correre. “Potevi almeno finire il bagel.” Sussurrò. “E va beh.” Disse prima di portarselo alle labbra e mangiandolo con gusto.

Non poteva mica andare sprecato no?


Quella stessa mattina, qualche ora più tardi, uscì con Alex.

Camminarono lungo la foresta adiacente alla fattoria dei Danvers sino ad arrivare in una piccola radura.

Alex notò un sacco di case di legno sparse qua e la. “Dove siamo?” Le domandò.

Kara sorrise. “Questo...” Aprì le braccia indicando il luogo. “E' il clan di Maggie!” Le disse.

“Un clan? Dal nulla?” Domandò Alex.
Non era insolito che, sparsi nel mondo, ci fossero piccoli clan. Un'associazione di persone che decidevano di stabilirsi in un luogo specifico lontano dagli altri clan.

La sua famiglia non faceva parte di alcun clan, sulla carta, ma Alex sapeva che era grazie ad Eliza.

“E questa Maggie è la capobranco?” Domandò.

Kara annuì.

“E' stata cacciata dalla famiglia e ha deciso di creare un piccolo clan con gente cacciata dalla propria famiglia. Non è molto grande, ci saranno un centinaio di persone, ma è come entrare in una grande famiglia allargata.”

Alex annuì alle informazioni. Questa Maggie sembrava in tipo apposto.


Camminarono tra le case e Alex vide sua sorella salutare un po' tutte le persone di quel bizzarro clan. Riconobbe un paio di ragazzi di Midvale e persino Frank, un suo amico delle elementari.

“Ehy!” La abbracciò il ragazzo.

“Frank come va?” Le disse Alex ricambiando l'effusione. “Cosa ci fai qui?” Chiese la ragazza.

Frank sorrise aspramente. “Le cose con la mia famiglia non...” Si fermò un secondo, attento a soppesare le parole. “Non andavano più bene quindi sono scappato di casa e Maggie mi ha accolto nel suo branco.” Le disse. Alex annuì.

“Ma tu, piuttosto, cosa ci fai qui?” Chiese.

Alex fece segno a sua sorella. “Siamo venute a fare un giro.” Disse.

Kara salutò il ragazzo che ricambiò.

Pochi istanti dopo sentirono il nome della bionda urlato da qualche parte e si voltarono.

Alex vide una piccola ragazza avvicinarsi a loro in compagnia di una donna.

“Maggie!” Urlò Kara avvicinandosi alle due ragazze.

Alex invece non si mosse per niente. Era stata colpita dall'odore forte della ragazza.

Era deciso, unico e speciale. Sembrava fosse l'unico odore sulla faccia della terra.
Arrossì di colpo. Cosa le stava succedendo?

Si ritrovò a fissare imbambolata la ragazza, estraniata dal mondo. Non riusciva a pensare ad altro che alla bellezza di questa Maggie e di come il suo odore fosse unico e inimitabile.

“E quindi ho deciso di presentartela. Lei è Alex.” Sentì dire da Kara.

“Alex? Tutto ok?” Le chiese la bionda spodestandola da quei pensieri che, Alex si accorse, non erano più molto casti.

A cosa stava pensando? Perché voleva disperatamente baciare questa ragazza? Perché, tutto d'un colpo si sentiva così strana.

Scosse la testa cercando di cacciare quei pensieri.

“Ciao, piacere sono Alex. La sorella di Kara.” Allungò la mano verso la ragazza.

Maggie le sorrise. “E' un immenso piacere conoscerti, finalmente.” Le rispose Maggie con uno sguardo che Kara non aveva mai visto.

Osservò sua sorella e poi Maggie quando capì cosa stava accadendo.

Odorò meglio l'aria sentendo una puzza incredibile proveniente da Maggie. Stava emanando i suoi feromoni da accoppiamento.

Kara fece una faccia schifata.

“Posso parlarti un secondo?” Così dicendo prese Maggie e la portò lontana da Alex.

“Maggie no!” Le intimò Kara.

Maggie parve non capire.
“Ho sentito i tuoi feromoni. Non ci provare con mia sorella, non è uno dei tuoi trofei e poi hai...” Indicò con lo sguardo la bruna che era venuta con Maggie.
Maggie sorrise “Lei è Jane, è solo una nuova aggiunta al clan. Le stavo mostrando il posto.” Le disse.

Kara annuì. “Quello che vuoi ma non provarci con mia sorella.”

Maggie la guardò strafottente. “Come vuoi.” Le disse. “Niente sorella di Kara.” Esclamò.

Kara parve soddisfatta alle parole della bruna e, insieme ritornarono da Alex che, nel frattempo, si era messa a parlare con Jane.

“Scusateci. Dovevo dirle una cosa importante.” Annunciò Kara.

Entrambe le donne annuirono. Alex aggrottò le sopracciglia.

Odorò l'aria e, il profumo che tanto le piaceva, era scomparso. Cosa si erano dette poco lontano le due ragazze?

“Va bene ragazze, io vi lascio. Grazie per il tour Maggie.” Disse Jane andando via poco dopo.


Maggie sorrise alla ragazza e voltò la sua attenzione alla coppia di sorelle, guardando Alex più intensamente.

“Venite a casa mia, vi offro una tazza di caffè” Disse loro la brunetta iniziando a camminare. Kara e Alex la seguirono.

Alex si fece avanti e sconfisse la sua paura. “Quindi tu sei il capobranco?” Domandò.

Maggie sorrise e il cuore di Alex si strinse.

“Mi piace definirmi più sindaco che capobranco.” Le disse. “Non voglio essere il capo di nessuno. Siamo tutte persone sfuggite da una vita che non ci piaceva, meritiamo solo un po' di pace.”

Alex la osservò rapita. “Capisco.” Le disse.

Maggie sorrise. “Tu invece, cosa fai nella vita?” Le domandò.

“Sono una tirocinante. Lavoro al Midvale Hospital.” Disse.

“Oh, un dottore. Non si vedono molti omega come dottori di questi tempi.” Ammise Maggie.

Alex fece le spallucce. “Ho lavorato molto per arrivare fin qui. Mi manca solo l'esame di abilitazione e sarò dottore a tutti gli effetti.” Disse fiera.

“Wow, sei un'omega tosto.” Le disse e Alex arrossì.

Dietro di loro Kara osservava la scena preoccupata.


Arrivarono a casa di Maggie in pochi minuti.

“Prego...” Disse la ragazza aprendo la porta. “Fate come se foste a casa vostra.” Continuò facendole entrare.

Alex odorò la casa sentendo l'odore di Maggie ovunque. Dio, era l'odore più buono del mondo.

Si diressero in cucina e Maggie si premurò di preparar loro un caffè, accompagnandolo a qualche biscotto.

Chiacchierarono del più e del meno finché il telefono di Kara non iniziò a suonare.
Lesse il nome di Lena e inconsciamente sorrise.

“Scusate, devo prendere la chiamata.” Disse allontanandosi e lasciando le due sole.


Corse fuori di casa e rispose alla chiamata.

“Hey” Disse affettuosamente.

Ciao Kara.” Sentì dall'altro capo del telefono.

La sola voce di Lena la fece sentire contenta.

Come stai?” Le domandò.

Non era passato molto tempo dalla loro prima uscita ma Kara sapeva di provare qualcosa per l'altra ragazza.

Tutto bene.” Iniziò Lena. “Tu?”

Ora che ti sento meglio.” Le rispose senza pensarci.

Sentì Lena ridere dall'altro capo del telefono e diventò rossa.

Ehm... dicevo... come mai mi hai chiamata?” Domandò imbarazzata.

Volevo sentirti.” Le rispose Lena.

Kara sorrise. “Volevo sentirti anch'io.” Le disse.

Prese un po' del suo coraggio. “Ti va di vederci questo pomeriggio?” Le chiese.

Lena ci pensò su qualche secondo. “Si. Posso inventare qualche scusa.”

Kara sorrise alle parole di Lena.

Allora ci vediamo più tardi.” Le disse.

A più tardi.” Le rispose Lena chiudendo la chiamata.

Kara sorrise a se stessa. Contenta ritornò in casa e si ghiacciò quando vide Maggie, inclinata verso Alex, mentre la odorava.


Hai un'ottimo odore” Le disse l'ispanica.

Alex arrossì. “Anche il tuo è buonissimo.” Rispose.

Kara odorò la stanza. Maggie stava di nuovo emanando i suoi feromoni di accoppiamento con suo sommo disgusto.

Notò che anche l'odore di Alex fosse diverso. Sua sorella stava rispondendo ai suoi feromoni?

Cosa stava succedendo?

Si schiarì la gola e vide le due donne sobbalzare sorprese.

L'odore di Maggie cessò di colpo.

Kara fissò Maggie con disapprovazione. La bruna le fece le spallucce.

Si soffermò a guardare Alex e vide uno sguardo diverso nei suoi occhi.

Alex era interessata a Maggie?


Si congedarono da casa di Maggie poco dopo e si diressero verso casa.

Allora...” Iniziò Kara. “Che te ne pare?”
Alex arrossì. “Mi piace.” Disse. “Il suo odore, Kara. E' qualcosa di inimitabile. Mi sembra di non sentire niente oltre al suo odore quando è vicina.” Le confessò la bruna.

Kara ebbe l'illuminazione. Alex aveva una cotta per Maggie. Sentiva le stesse cose che lei sentiva per Lena.

Capisco...” Ammise. “Ti piace.”
Alex arrossì ancora. “N-non mi piace... credo.”

Kara rise. “Oh si ti piace, sembri quasi me quando gua-” Si bloccò.

Alex la guardò con sospetto. “Quando guardi chi?” Le chiese.

C'è qualcuno che ti piace? Voglio sapere tutto.” Le disse la bruna seriamente.

Kara si morse la lingua. Non doveva dirle nulla così presto.

Ehm...” Iniziò. “C'è questa ragazza... abita nella capitale.” Disse. “Ha un odore buonissimo e, come te, quando sono vicina a lei non sento altri odori.” Si aggiustò gli occhiali imbarazzata. “Ecco perché dico che ti piace Maggie” Concluse.

Alex saltellò contenta. “Oooh sei innamorata!” Esclamò.

Kara rise nervosamente. “Innamorata è un parolone. Diciamo che mi piace.” Ammise.

Quando me la presenterai?” Le domandò curiosa.

Kara tossì. “Pre-presentartela? No Alex, è troppo presto. La conosco da troppo poco tempo.” Le disse.

Alex annuì. “Mi sembra giusto. Sono contenta per te, Kara.” Le disse sinceramente e Kara le mise una mano sulla spalla tirandola a se.

Camminarono per poco prima che Alex riprese la parola. “A te sta bene se rivedo Maggie?” Le chiese.

Kara si bloccò di colpo. “Non devi chiedermi il permesso, Alex.” Le disse. “Ma voglio avvisarti. Maggie non è proprio...” Si fermò un secondo. “Seria come ragazza. È il classico alpha che salta da un letto all'altro. Non voglio che ti ferisca.” Le disse.

Alex assimilò le informazioni ed annuì.

Ma se vuoi vederla io non posso che supportarti, solo... fai attenzione.”

Alex annuì alla bionda. “Sarò attenta.” Le disse.




Quel pomeriggio Kara era diretta verso la capitale.

Era impaziente di incontrare Lena e, inconsciamente, sorrise quando la vide uscire di casa.

Aveva parcheggiato poco lontano, sotto direttive della stessa Lena, e l'aveva attesa.

Ciao!” Disse entusiasta. Lena le sorrise.

Entrarono in auto e Lena le spiegò la strada da percorrere.

La fece parcheggiare nelle vicinanze del mare.

Scesero e camminarono presso il lungomare. Kara voleva disperatamente prendere la mano di Lena nella sua ma era troppo imbarazzata per farlo.

Sobbalzò quando fu la stessa bruna che, completamente rossa, afferrò la mano nella sua.

Si guardarono per un secondo e Kara le sorrise.

Lena rispose al suo sorriso imbarazzata.

Pensavo...” Iniziò Lena. Kara la guardò curiosa. “Ti va di andare al cinema?” Le chiese ancora rossa in viso.

Kara annuì. “Certamente!” Le disse entusiasta. “C'è qualche film in particolare che vuoi vedere?” Le chiese.

Lena scosse il capo. “No. La verità è che non sono mai andata al cinema e volevo provare.” Ammise.

Kara la guardò sorpresa. “Non sei mai andata al cinema?” Le chiese.

Lena annuì. “Non... ho molti amici con cui fare le cose.” Le disse Lena.

Molti hanno paura del mio cognome” Ammise.

Stupidi.” Disse solo Kara. “Sei molto di più di un cognome, Lena. Sei una ragazza dolce e gentile e...” Alzò le loro mani ancora strette una nell'altra. “Molto più coraggiosa di me” Rise. “Volevo farlo anch'io ma avevo paura.” Disse.

Lena la guardò imbarazzata dai tanti complimenti. “Grazie” Sussurrò.

Kara strinse la mano di Lena nella sua e la guardò con affetto.

Dico solo la verità” Fece le spallucce.


Arrivarono al cinema pochi minuti dopo e presero i biglietti per l'unico film ancora disponibile.

Si sedettero tranquillamente ai loro posti e attesero l'inizio del film.

Di tanto in tanto Lena volgeva lo sguardo a Kara, osservando la sua contentezza mentre mangiava dalla sua ciotola di pop-corn.

Ovviamente aveva preso la ciotola extra large.

Kara si girò verso Lena. “Vuoi?” Le chiese indicando la ciotola con le guance piene.

Lena rise alla scena ma accettò di buon grado.


Il film era quasi a metà quando Kara sentì la testa di Lena sulla sua spalla.

Si voltò a guardarla e rimase quasi sopraffatta dalla sua bellezza. Il suo cuore batteva più velocemente per il nervosismo decise di prendere un po' del suo coraggio da alpha tra le mani.

Lena...” Sussurrò per non disturbare nella sala.

La bruna alzò il capo dalla sua spalla ed, immediatamente, a Kara mancò il suo calore.

Kara avvicinò il viso a quello della bruna. “Voglio davvero baciarti” Le disse, le labbra sempre più vicine a quelle di Lena.

Credevo non me l'avresti mai chiesto” Rispose Lena sollevando il sopracciglio e Kara attinse a tutto il suo coraggio e chiuse la distanza tra le sue labbra e quelle di Lena.


Fu un bacio con i fiocchi. Il cuore di Kara batteva all'impazzata. La mano volò direttamente sulla guancia della bruna accarezzandola.

Inconsciamente si sposto sulla sedia avvicinandosi verso Lena e le leccò le labbra.

La sentì sussultare ma, con sua somma sorpresa, Lena aprì le labbra e le loro lingue si incontrarono.

E fu tutto diverso.

Dietro le sue palpebre Kara vide i fuochi d'artificio e sorrise nel bacio. Rao, era il suo primo bacio ed era perfetto.

Si sentì strana, diversa.

Si allontanò dopo poco fissando la bruna rossa in volto. Anche Lena era rossa ma le sorrise. Il cuore di Kara batteva forte, talmente forte che pensava sarebbe scoppiato da un momento all'altro.

Prese la mano di Lena e la strinse nella sua.

Wow” Sussurrò e Lena sorrise.

Wow anche per me” Le disse la bruna.

Kara intrecciò le dita di Lena con le sue e le diede un altro bacio sulle labbra contenta.

Lena scosse la testa e poggiò di nuovo il capo sulla spalla di Kara.



Rimasero in quella posizione sino alla fine del film. Le mani strette tra loro e i cuori che battevano all'unisono.

Quando le luci si riaccesero Kara diede un leggero bacio sul capo di Lena.


Uscirono pochi minuti dopo dal cinema.

Quel bacio...” Iniziò Kara. “Era il mio primo bacio.” Ammise imbarazzata.

Anche il mio.” Rispose Lena.

La bionda la guardò sorpresa. “Quindi neanche tu...” Lasciò il discorso in sospeso.

Lena negò con la testa. “No Kara, non sono mai stata con nessuno.” Le disse.

L'alpha di Kara ululò di gioia.

Lena era vergine, come lei.

Si schiarì la gola, imbarazzata dai suoi stessi pensieri. “E' stato perfetto.” Sentenziò. “Credo.” Disse poco dopo. “Non ho proprio un metro di confronto” Ammise.

Lena rise dandole un buffetto sul naso. “E' piaciuto molto anche a me” Le disse e Kara esultò.
“Sono il dio dei baci!” Esclamò contenta.

Sei un'idiota” Le rispose Lena invece.

Kara rise tirandola a sé.

Ma a te piace quest'idiota.” Le disse, avvicinando il suo volto a quello di Lena.

Mi piace è una parola grossa” Le rispose invece Lena. “Diciamo che non mi dispiace.” Disse allora.

Kara la guardò triste.

Lena scosse la testa, un sorrisino furbo sulle labbra. “Sto scherzando.” Le disse tirando il colletto di Kara e chiudendo le distanze.

Se possibile questo bacio fu anche migliore del primo.




Ehy Lena...” Pochi minuti dopo Kara si voltò verso la ragazza.

Si?” Le rispose la bruna.

Questo...” Indicò prima Lena, poi se stessa ed infine le loro mani giunte. “Significa che stiamo insieme?” Domandò nervosamente.

Lena sollevò il sopracciglio. “Mi sembra di essere stata chiara con quel bacio.” Le rispose Lena.

Kara sorrise a più non posso. Sollevò Lena senza alcuna fatica, non calibrando bene la forza.

Ouf” Disse la bruna sorpresa.

Kara la fece scendere. “Scusa.” Le disse imbarazzata.

Lena la squadrò sorpresa. “Però ne hai di forza” Le disse e Kara arrossì.

Faccio... molto allenamento.” Le confessò.

Si vede.” Le rispose Lena squadrando i suoi bicipiti.

Kara arrossì.





Kara parcheggiò poco lontano da casa di Lena, in una viuzza.

Sono stata davvero bene con te.” Le disse.

Anch'io.” Rispose Lena.

Kara sorrise e si avvicinò alla bruna dandole un leggero bacio sulle labbra. “Ti va di vederci anche domani?” Le chiese allora.

Lena scosse il capo. “Domani non posso. La domenica è l'unico giorno della settimana in cui mio fratello non lavora.” Le disse. “Sto con lui praticamente tutto il giorno.”

Kara capì. “Oh no, tranquilla. E' più che giusto, anzi!” Le disse.
“Lunedì però va benissimo.” Le rispose allora Lena. “Dovrò solo dire che mi fermo dalla mia amica per studiare e..”

Kara la guardò. “Non puoi dir loro che esci con me?” Le chiese.

Lena scosse la testa per la seconda volta in pochi minuti. “Non credo la prenderebbero bene.” Disse. “E'... complicato” Disse e Kara non se la sentì di indagare senza essere troppo ficcanaso.

Ok...” Disse allora.

Lena la guardò poggiandole una mano sulla guancia. “Non preoccuparti.” Le disse “Lascia fare a me.”

Kara annuì e si gustò la carezza sulla guancia chiudendo gli occhi.

Gli aprì solo quando sentì Lena ridere.

Cosa?” Domandò sorpresa.

Non sai proprio gestire gli odori, vero?” Chiese la bruna.

Kara si guardò attorno disorientata odorando l'aria nella macchina.

Stai emanando due feromoni diversi Kara” Iniziò la bruna. “Uno è il feromone da rilassamento mentre l'altro...” Arrossì “E' quello d'accoppiamento.”

Kara la guardò sorpresa. “Io n-non. Ommiodio.” Arrossì di colpo. “Non so come gestirli.” Ammise.

Lena sorrise e Kara sentì l'odore attorno a lei cambiare.

La vide arrossire e capì. Questi erano i feromoni di Lena.

Questi sono i miei” Le confermò la bruna.

Kara prese un lungo respiro sentendosi strana. Sentì un leggero fastidio tra le gambe, qualcosa stava diventando...

Sgranò gli occhi sorpresa. Il suo pene si stava indurendo.

Si mosse nervosamente sul posto. Perché stava avendo un'erezione?

Lena, ignara del dibattito mentale di Kara le sorrise prima di prendere la borsa.

Devo andare.” Le disse la bruna. Kara annuì e Lena la baciò ancora una volta.

Fu un bacio molto più sensuale dei precedenti e Kara continuò a sentirsi molto più eccitata di prima.

Voleva fare più di un bacio con Lena ma si costrinse a tenere a posto i suoi pensieri.

Lena non si meritava di essere trattata così.

Con questa linea di pensiero la baciò con calma e senza la fame che il suo alpha interiore le premeva. Rao, era difficile, ancora di più quando sentì l'odore di Lena così vicino a lei.

Era così buono, sarebbe bastato così poco.

NO! Sentì urlare nella sua testa. Calmò i suoi pensieri e si concentrò solo sulla bruna davanti a se.




Pochi minuti dopo Lena uscì dall'auto dirigendosi verso la propria casa.

Kara attese che la bionda entrasse prima di guardare tra le sue gambe.

Il pene, ormai completamente eretto, spingeva sul jeans causandole un leggero fastidio.

Torna giù” Lo minacciò. “Perché ti sei alzato senza motivo?” Gli chiese.

Ripensò all'odore di Lena. “Possibile che il solo sentire i suoi feromoni mi faccia sentire così?” Domandò a se stessa.

Attese qualche minuto finché il suo amichetto non ritornò al suo stato iniziale prima di poter ripartire.



Nella sua stanza Lena era sdraiata sul letto con gli stessi pensieri di Kara nella mente.

Era eccitata e completamente bagnata. Perché si sentiva così strana nei confronti della bionda?
Era questa l'attrazione fisica di cui aveva tanto sentito parlare?







Fine 4 capitolo.

Questo è un capitolo leggermente più lungo dei precedenti perché mi avete richiesto Alex e quindi volevo darle dello spazio.

Che ne pensate? Vi piace o no?!

Fatemi sapere:D

Vi aspetto tra 5 recensioni!



Ps Kara ha l'alza bandiera perché ha sentito l'odore di Lena. Che verginella <3

E niente, volevo scrivere sta cosa dell'alza bandiera. Era più forte di me xD scusa Najy xD


Beh Cyaaaaao~

H93


pps se mi volete insultare mi trovate sempre su telegram! @katie_mcmuffin!

Ciaooo

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Capitolo 5
*** 5 ***


Ciao a tutti! Sono tornata! No, non mi sono dimenticata di voi. Ho ripreso a pieno regime lo studio e… non ho avuto un momento libero quindi… ciao! Eccovi il capitolo 5 pronto per voi. Spero vi piaccia.

Grazie a tutti per la pazienza e spero di ricevere molte recensioni.

Grazie mille, ciaaaaaaaaao

H93

 

 

“Quindi cosa fa la grande Lena Luthor nel suo tempo libero?” 

Kara mangiucchiò un pezzo del suo panino osservando Lena appoggiata al tronco di un albero.

Lena si portò una mano al mento pensierosa.

“Amo leggere.” Disse. “E inventare. A volte mi diletto nella mia stanza con aggeggi elettronici.”

Kara la guardò attentamente, non sorpresa della sua risposta.
“Dovevo immaginarmelo” Le disse allungandole il panino. “Vuoi?” Le chiese.

Lena rifiutò con garbo. “Sembro così tanto una pazzoide?” Chiese tra le risate.

Kara rise portandole un braccio sulla spalla. “Nah.” Disse per poi darle un bacio sulla tempia. “Ma mi piace questo lato di te.” Ammise “Adoro come non ti arrendi.”

Lena arrossì al complimento. “Grazie.” Le disse.

Kara le alzò il mento portando le sue labbra su quelle di Lena. “Sei stupenda.” Le disse.

Lena non poté che arrossire ancora una volta imbarazzata da tanti complimenti.

Sorrise sotto i baffi.

“Perché ridi?” Le domandò Kara curiosamente.

Lena si morse il labbro. “I tuoi feromoni Kara. Ancora non riesci a controllarli?”

Fu il turno di Kara di arrossire. Si schiarì la gola imbarazzata.

“Ho… difficoltà” Ammise.

Lena le diede un buffetto sul naso. “Sei dolce.” Le disse.

 

“Voglio mostrarti una cosa.” Le disse di punto in bianco Kara, un paio di ore dopo.

Lena sollevò il sopracciglio.

“Oh, dannazione Lena. Non sollevare il sopracciglio così. Mi uccidi.” Le disse tra le risate Kara.

Lena scosse la testa.

“Vieni.” Le disse la bionda prendendola per mano e portandola nel fitto della foresta.

Lena si guardò intorno spaventata.

“Non spaventarti.” Le disse Kara emettendo un po’ dei suoi feromoni calmanti. “Ti ho promesso che non ti avrei mai fatto del male e mai lo farò” Le disse.

Lena parve calmarsi alle sue parole e si rilassò continuando a seguire la bionda nella foresta.

Si fermarono in una radura, protetta da alberi.

Fu il turno di Kara ad innervosirsi.

“Come sai…” Iniziò la bionda saltellando da un piede all’altro. Lena la osservò curiosa.

Kara si schiarì la gola, visibilmente agitata.

Lena decise di emanare un po’ dei suoi feromoni calmanti e vide Kara acquetarsi subito.

“Oh wow, hanno un buono odore” Ammise la bionda e Lena continuò nella sua opera.

Kara sospirò nervosamente. “Ok Lena… può bastare, grazie.” Le disse e Lena smise ciò che stava facendo.

“Grazie…” Le sussurrò di nuovo Kara.

Ehy?” Iniziò la bruna. “Tutto ok?” Le chiese.

Kara annuì nervosamente. “Non…” Rise istericamente. “Non so proprio da dove iniziare” Ammise.

“Fai un bel respiro…” Kara seguì il consiglio ed espirò a lungo.

Lena si stava preoccupando, Kara non si era mai comportata così stranamente da quando si erano ufficialmente messe insieme.

“Ok sono pronta.” Le disse la bionda.

Lena si sedette sull’erba facendo segno a Kara di fare lo stesso che eseguì senza battere ciglio.

“Come sai…” Ridisse, questa volta più sicura. “Sono tre mesi che usciamo insieme.” Le disse.

Lena la guardò con sconcerto. “Vuoi lasciarmi?” Le chiese improvvisamente seria.

Kara sgranò gli occhi. “Cosa? NO!” Esclamò. “Ma non sono sicura che tu vorrai restare con me dopo che ti avrò detto questa cosa.” Ammise.

Lena le prese le mani portandole alle labbra. Baciò una e poi l’altra e sorrise alla bionda. “Kara, tesoro. Non penso che la cosa che mi dirai mi farà cambiare l’idea che ho  di te.”

Kara sospirò. “Sono un’aliena.” Disse di botto.

Lena la guardò senza emettere un fiato. L’unico movimento visibile erano le sue sopracciglia che sbattevano all’impazzata.

“Mi stai prendendo in giro?” Le disse la bruna.

Kara scosse la testa in segno di diniego.

“Io… non vengo da questo pianeta. Sono originaria di Krypton, un pianeta ormai distrutto.” Le disse.

Lena la guardò ancora sorpresa prima di scoppiare a ridere.

“Oh, mi hai fatto preoccupare. Pensavo volessi lasciarmi e invece volevi solo prendermi in giro.” Le disse. “Non farlo mai più” Continuò improvvisamente seria. “Odio essere presa in giro.”

Kara sospirò “Sapevo che non sarebbe stato facile.” Borbottò. Lasciò le mani di Lena e si alzò in piedi davanti a lei.

“Solo… non dare di matto.” Le disse prima di librarsi di pochi metri rispetto al terreno.

Lena sgranò gli occhi sorpresa.

“No-non stavi mentendo.” Disse a mezza voce.

“Ti prego non odiarmi” Le rispose Kara tornando con i piedi per terra e avvicinandosi alla ragazza.

Lena si alzò di scatto allontanandosi dalla bionda.

“Lena io…”

“Non avvicinarti!” Esclamò la bruna.

“Lo sapevo che l’avresti presa male.” Ammise Kara.

“Oh no. Tu non hai capito niente.” Le disse Lena, visibilmente adirata.

Kara inclinò il capo.
“Perché non me l’hai detto prima?” Le urlò la bruna.

Kara fece per proferire parola ma venne bloccata da Lena.

E’ perché sono una Luthor? Non ti fidi abbastanza di me?” Le disse.

“Lena io…” Kara si sedette a terra.

“Non potevo dirtelo prima. Non mi fidavo.” Le disse.

Osservò il volto di Lena e vide uno sguardo ferito. “Ma lo faccio… ora.” Si corresse subito.

“Capiscimi. Non posso dire queste cose a chiunque.” Le disse.

Lena parve capire e si avvicinò alla bionda sedendosi accanto a lei. “Ti fidi di me?” Le chiese.

Kara annuì “Non ti avrei detto chi sono se non mi fidassi di te.” Le disse.

 

Entrambe guardarono l’immensa foresta davanti a loro in silenzio.

“Hai paura di me?” Domandò Kara di punto in bianco.

Lena si voltò a guardarla. “Oh Kara…” Le mise un braccio sulla spalla e la tirò a se. “Non potrei mai avere paura di te.” Le disse abbracciandola.

“Grazie” Sussurrò Kara, stretta tra le braccia della sua omega.

 

 

Rimasero qualche ora a parlare, strette una con l’altra, all’interno della radura. Lena, dopo la sorpresa iniziale, si era rivelata molto curiosa nel conoscere poteri e abilità di Kara.

Kara gliele mostrò tutte, ben felice di accontentare la sua sete di conoscenza.

“Sai…” Iniziò Kara quando le stelle si fecero visibili. Si sdraiò sull’erba portando Lena con se. “E’ per questo che non controllo i miei odori. Sono leggermente più forti di quelli degli umani e… a volte, sfuggono al mio controllo. Succede soprattutto quando sono nervosa o agitata” Ammise.

Lena annuì. “Ora capisco.” Disse. “Quella volta, credo fosse la nostra prima uscita.” Iniziò. “Quando hai affrontato quel tipo al bar”

Kara aggrottò le sopracciglia. “Ricordo che hai emanato un odore molto più pungente e forte. Mi piacque molto” Disse leggermente rossa.

Kara parve ricordare la scena e si infervorò di nuovo. “Quel cretino.” Disse.

Lena si strinse a lei. “Si… il tuo odore quel giorno…” Ebbe un brivido al ricordo. “Era molto… wow.” Le disse.

Kara rise. “Wow… un bel aggettivo.”

Lena le diede uno schiaffo sul braccio. “Smettila di prendermi in giro.” Le disse ridacchiando.

 

“Sei proprio sicura che posso lasciarti qui?” Le domandò Kara.

Lena annuì. “Tranquilla, in pochi minuti sarò a casa.” Le disse dandole un bacio a stampo sulle labbra.

“Allora ci vediamo?” Le chiese la bionda.

“Come sempre.” Le disse Lena.

 

 

 

Kara tornò a casa saltellando. Corse in camera sua pronta a raccontare ad Alex dell’enorme svolta che aveva preso la situazione ma, quando entrò, i suoi pensieri si congelarono.

Non era pronta a vedere sua sorella, la sua sorellona, seduta sulle gambe di Maggie mentre era intenta a controllarle le tonsille con la lingua.

Si tirò indietro con una faccia schifatissima e corse via di casa.

Magari una passeggiata le sarebbe servita.

 

 

Fine.

Ciao e benvenuti all’h93 talk. Che ne pensate della storia?
Come sempre non è betata quindi gli errori…. Non ci sono errori chiaro?   è.é ahahahaha no scherzo xD

Comunque che dire… capitolo piuttosto… filler ma avevo bisogno di inserire la rivelazione per scopi futuri quindi… enjoy.

Alla prossima, Anna.

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