Fugaci pensieri nel mezzo del cammino di DominaNoctis (/viewuser.php?uid=1078915)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La verità non è una favola ***
Capitolo 2: *** Storia di un’emozione trascurata ***
Capitolo 3: *** Equilibrio ***
Capitolo 4: *** Pride ***
Capitolo 5: *** Nausea ***
Capitolo 6: *** Bianco ***
Capitolo 7: *** Nebbia ***
Capitolo 8: *** Scusa ***
Capitolo 9: *** Dobbiamo parlare ***
Capitolo 10: *** Sabbia ***
Capitolo 11: *** Estasi ***
Capitolo 12: *** Incubi ***
Capitolo 1 *** La verità non è una favola ***
Brilla sorridente un sole lontano;
la luna ci gioca ridendo innamorata
della terra figlia
sorella del mare.
Ma chi ammirando viene vicino
non è un sorriso quello che trova:
il sole non brilla, ma brucia la terra;
la luna gioca, sì,
ma muovendo le acque
a suo piacimento,
le scaglia contro le rocce
le scuote e ricatta.
Non è una favola la verità,
ma un romanzo dell'orrore
che diventa realtà.
La favola è fittizia
un velo che si spiega
per illudere i passanti.
La verità non è una favola,
ma una bugia dimenticata.
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Capitolo 2 *** Storia di un’emozione trascurata ***
Controllo costante
senza sosta
cerco e bramo.
Non chiudere occhio
non dormire!
Ti sfuggirà.
Spaventoso e proibito
istinto animale
ci ho poggiato le dita
e si sono incollate.
Stacca la mano!
Toglila, fa male!
Staccala a morsi
pur di fermarlo.
A qualunque costo
impedisci all'ustione
di bruciare carne e vita.
Contieni l'istinto
riversalo sulla tua pelle
o mai più cesserà
la distruzione.
Ma nel cuore ardo più forte,
ardo ancora
silenziosamente nascosta.
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Capitolo 3 *** Equilibrio ***
Equilibrista monco,
non ho gambe
non ho braccia né testa.
Viaggio su questo filo tagliente
senza equilibrio
senza attenzione.
Sono stanca
dentro il cuore.
Sono una ribelle rotta,
un cappone ignaro
che lotta contro se stesso.
Il mio cuore
l'ho stancato io,
la mia anima
l'ho divorata
senza ripensamenti.
La testa l'ho tagliata
per far spazio alle nuvole,
gambe e braccia
le ho distrutte.
Solo il filo mi rimane,
solo un equilibrio
che non c'è.
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Capitolo 4 *** Pride ***
Non conosco parole
per descrivere l'amore.
Non ci sono colori
per dipingere un momento.
Un istante infinito
di immense emozioni.
Luce negli occhi
urla di gioia
e Orgoglio
Orgoglio fiorente,
fiorente come noi
piccole fragili foglie calpestate
rinate come sempre
all'inizio di giugno.
Non conosco parole
per descrivere l'amore,
e se ne conosco
allora sei tu
mio timido sole.
Se ne conosco
sei tu
divina Elena
che scateni guerre
non in città
ma nel mio cuore.
Non ci sono colori
per dipingere un momento,
ma se ci sono
quelli sono arcobaleni fieri
sfoggiati sulle guance.
Sono petti nudi
e lacrime di gioia
e urla felici
e musica ribelle.
Se ci sono sono i baci tuoi
che sono il mio ossigeno
in un mare d'odio.
Non conosco parole né colori
ma il mio cuore
sussurra emozioni al vento
sperando di raggiungere
le tue dolci orecchie.
Orgoglio
Amore.
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Capitolo 5 *** Nausea ***
Nausea.
Brividi
ribrezzo.
Nausea
Pelle cadente
velenoso fiato.
Nausea.
Indesiderato piacere
paralisi totale
grida mancate.
Schifo
panico
terrore.
Basta
basta
basta.
Nausea.
Finisci adesso
smetti per sempre.
Le tue mani
non sono gradite,
la tua lingua
non è richiesta.
Nausea.
Nausea umana.
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Capitolo 6 *** Bianco ***
Come si riempie un vuoto?
La fisica lo studia
lo ricopre di formule,
lo circonda con cautela
sfiorandolo e accarezzandolo,
come il telo bianco
che nasconde un cadavere.
Ma il cadavere lì rimane
e così quel buco nero che lascia,
che tira tutto a sé.
Come si riempie un vuoto?
Qualcuno lo sa?
Forse si dimentica,
si lascia andare.
Ma non voglio l'oblio
non voglio seppellire il ricordo.
Voglio riportarlo in vita.
Voglio sentirlo, toccarlo, percepirlo.
Voglio viverlo.
Ancora e di nuovo come allora.
Ma non sono uno scienziato,
non sono una storia.
Non mi è possibile.
Come si riempie un vuoto?
Forse la risposta è
"Sostituzione".
Ma come si sostituisce
qualcosa di così unico?
È solo illusione,
è il telo del morto
che confonde la mente
che la fa sperare.
Ma sperare in cosa?
Basta alzare il velo
e puoi osservare la realtà
negli occhi.
Puoi richiuderli
ma quella ti rimane sulle spalle,
ti respira sul collo
finché non ti giri a guardarla
e le dici di conoscerla.
Allora forse è vero,
"Il tempo guarisce ogni ferita".
Quindi attendo impaziente,
aspetto l'impossibile.
Ma le ferite malvagie
sono sorde alle mie preghiere,
mi deridono incuranti
e perpetuamente sanguinano crudeli.
E allora come si riempie un vuoto
se non con l'attesa?
Come si riempie un vuoto?
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Capitolo 7 *** Nebbia ***
Giorno di nebbia
in questa stanca mente.
Umidità soffocante
colori soffusi
visi confusi.
Giorno di nebbia dietro i miei occhi,
cosa succede? cosa è realtà?
Mi abbracciano voci di nebbia
divorano la vista
rubano il ricordo.
Di nebbia le mani
che toccano e colpiscono
picchiano e osano.
Mani violente e lingua che mente
bocca bugiarda e avide dita,
cosa succede? cosa è realtà?
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Capitolo 8 *** Scusa ***
È così semplice sentirsi in colpa,
chiedere scusa non lo sarà mai.
Eppure lo faccio continuamente
ma non davvero.
Lo ripeto come un mantra,
così come
quando mi chiedono
come sto
cosa voglio
come va
io rispondo non lo so.
So come sto
so cosa voglio
so come va.
So quando sbaglio,
so quando ho ragione,
so il perché.
Ma fammi una domanda,
chiedimi chi sono
ti dirò non lo so, scusa.
Chiedimi che giorno è
ti dirò non lo so, scusa.
Fammi una domanda
la risposta sarà
non lo so, scusa, non lo so, scusa.
Un incontrollabile disco rotto.
Non lo so, scusa, non lo so, scusa.
Attiro ciò che fuggo,
sono consapevole preda
di una belva insaziabile.
Non lo so, scusa.
Mi chiudo nella mia familiare bolla
invisible prigione,
urlo nella mia testa.
Non lo so, scusa.
Tutto è finito, tutto è finito.
Non lo so, scusa.
Tutto è sbagliato.
Non lo so, scusa.
Perché lo faccio?
Non lo so, scusa.
Perché sono così? Perché, perché, perché?
Non lo so, scusa, non lo so, scusa
non lo so... scusa.
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Capitolo 9 *** Dobbiamo parlare ***
Sai, quando respiro
dedico ogni respiro
a te
che sei la mia musa più grande.
Quando sento il mio cuore
battere
so che batte per te,
amando ogni centimetro
della tua anima
ogni brezza del tuo corpo.
Amandoti e temendoti
pregando
di non dover mai sentire
“Dobbiamo parlare”.
Dobbiamo parlare è un fucile
che punta al mio cuore
tenuto in mano dal tuo.
I suoi proiettili sono le schegge
che hai portato via da me
che ti ho ceduto
per eccesso di entusiasmo.
Dobbiamo parlare
è l’arco teso sulla mia testa
che ignoro baciandoti.
Dobbiamo parlare
è la tristezza che nascondo
dopo aver fatto l’amore,
è il tuo nettare avvelenato
che bevo per averti con me.
Dobbiamo parlare
è il mio segreto
che ti ho rivelato
accarezzandoti i capelli.
Sulle mia cicatrici
c’è scritto dobbiamo parlare
perché dobbiamo parlare
quando sbaglio.
Cosa ho sbagliato stavolta?
Dobbiamo parlare
perché me lo chiedo senza sosta
e devo chiederlo a te.
Dobbiamo parlare
perché devo dirti per l’ultima volta
che sei perfetta
che i tuoi colori
sono il mio arcobaleno.
Dobbiamo parlare
prima che anche tu
ti accorga di chi sono
prima che anche tu
smetta di amarmi.
Prima di lasciarmi
dobbiamo parlare perché
non ho mai amato qualcuno
come amo te.
Dobbiamo parlare
dobbiamo lasciarci.
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Capitolo 10 *** Sabbia ***
Dove vai, sabbia,
quando fuggi via dalle mie mani?
Un tempo mi sommergevi,
forse perché il vento
pietoso del mio sguardo perso
ti conduceva alla mia porta.
Ma non esiste essere
che non conosce
la tua irrequieta natura.
Questa crudele
non conosce catene d’amore
e ti porta via da me.
Che cosa vana
rincorrerti!
Ma con fare coatto
non posso smettere
o anche la speranza sarà persa.
E quel vento
che un tempo era benigno
adesso ti fa scivolare
tra le mie dita disperate
ruba il mio cuore
ruba il mio amore
e con esso
il sole che riscaldandoti
mi teneva al caldo.
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Capitolo 11 *** Estasi ***
E le nubi sono fragili veli
spazzati via dal vento
con un delicato soffio spezzati
squarciati per far posto al sole
che mai così forte
ha brillato su di me.
Momenti di estasi,
momenti nubi che durano un istante
poi trascinate ancora via
e ancora tornano
in un eterno ciclo
che mai si spezzerà.
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Capitolo 12 *** Incubi ***
Fa caldo in questo buco nero
fa caldo e si gela.
Brucia la paura nella gola
si congela il corpo
in una isterica paralisi
in un terrore voluto
cercato
bramato.
Non voglio godere.
Perseguitata in vita e nella morte
in veglia e nel sonno.
Cosa è la mia vita
se non una folle ricerca della follia?
Cerco il mostro
che mi ha fatto nascere
che mi tiene appesa
su questo filo sottile
in bilico tra il tutto e il niente.
Un incubo che mi spinge giù
e mi riprende al volo,
un giocoliere sadico
che mi guarda cadere in pezzi.
Tortura la mente
non mi lascia respiri.
Ti cerco anche io
negli uomini che passano
nei segni sul mio corpo
negli sporchi muri
che insieme abbiamo eretto
nella mia mente.
Lavo via lo sporco dalle mie gambe
per insozzarmi la faccia.
Faccio il tuo lavoro
mi carico il peso
delle pietre tue sulle mie spalle
e me le lancio addosso
lapidandomi con rabbia,
mi flagello con le tue corde
con le tue parole
con i tuoi sguardi
i tuoi velenosi respiri.
Mi graffio con le tue unghie
e ti perdono.
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