Falling stars

di Explore_Dream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Surprise! ***
Capitolo 10: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Eccomi.

A bordo di una bellissima e limpida piscina.

Muovo i piedi e osservo il mio riflesso nell'acqua.

Due braccia mi stringono il corpo caldo.

Delle morbide e fredde labbra si posano sulla mia fronte.

Alzo la testa e sopra di me riconosco quel viso dolce e familiare.

Le labbra di Kevin si curvano in un sorriso.

Hollie devi svegliarti. Hollie, i clienti aspettano.

Torno alla realtà.

Mi ritrovo nel bar dove lavoro, dietro al bancone con un bicchiere ormai asciutto in una mano e uno straccio nell'altra, ma soprattutto con i clienti che mi chiamano per avere i loro caffè .

"Si, mi scusi" dico cercando di rimediare alla mia distrazione e comincio a preparare i caffè che mi sono stati ordinati già 10 minuti fa.

Calma Hollie.

Va tutto bene.

Sono Hollie Cooper, ho 20 anni, vivo e lavoro a Cambridge da appena 2 settimane.

Tutto regolare.

Anche se la mia vita non è mai stata regolare.

"Lo sai che se continui ad avere la testa tra le nuvole poi perdi il lavoro?" si prende gioco di me con una risata una voce che ormai conosco troppo bene. Mi volto porgendo gli attesi caffè ai due anziani signori davanti a me e poi sposto lo sguardo sul sorrisetto di Dylan.

Mio fratello, 17 anni, occhi verdi, capelli castani e un caratterino che farebbe strappare i capelli dalla testa a chiunque.

"Non ti frullava nella testa quello che sto pensando vero?" mi rimprovera lui e io in risposta sbuffo una risata "Assolutamente no".

Come no Hollie, bella prova.

Fratellino hai fatto centro.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Vivo a Cambridge da solo 2 settimane, io e mio fratello Dylan ci siamo trasferirti quando i 
nostri genitori sono morti in un incidente stradale e la nostra casa a Londra è stata sequestrata per i troppi debiti di mio padre.

A Londra ero una semplice studentessa del college, mora, bassina, occhi marroni e sempre pronta a dare il massimo per il mio orgoglio personale, invece adesso mi ritrovo con tutte le responsabilità sulle spalle. Ho dovuto lasciare lo studio per lavorare e mantenere mio fratello che invece pare non andare d'accordo con l'argomento scuola.

A proposito, Dylan sta sempre lì a fissarmi e mi osserva con uno sguardo poco convinto.

"Fra poco stacco, andiamo a mangiare insieme?" chiedo per cambiare argomento e spezzare quel silenzio imbarazzante. Lui in risposta si gratta la testa con fare poco convinto.

"In realtà mi dispiace sorellina ma stasera esco" mi confessa lui facendo un sorriso innocente e da quello capisco che gatta ci cova.

"Dylan ti sei già fatto degli amici? E poi dove vai? Non fare cazzate di prego" dico tutta d'un fiato preoccupata per l'unico membro della famiglia che mi è rimasto e che ormai è famoso per fare amicizia sempre con le persone sbagliate.

"Dio Hollie rilassati. Esco con alcuni amici e so badare a me stesso" annuncia lui rubando una patatina rimasta lì sul bancone per coloro che fanno un aperitivo e facendomi un cenno con la mano mentre esce dal bar.

Fin da quando ha iniziato il liceo Dylan è sempre stato un ragazzo difficile ma, dopo la morte dei miei genitori, la situazione è andata ancora peggiorando: risse a scuola, rischio di bocciatura, sospensioni, amicizie sbagliate e chi più ne ha più ne metta.

Raccolgo dai tavoli gli ultimi spiccioli di mance e mi tolgo il grembiule da cameriera che sono costretta a portare per prepararmi a dare il cambio a Alex che sta entrando proprio adesso dalla porta.

Si toglie il cappello dalla testa e porta con una mano i lunghi capelli biondi dietro la schiena prima di avvicinarsi a me con il suo solito sorriso "Ciao bellissima, come è la giornata? Posso sopravvivere?".

Sbuffo una risata e scuoto leggermente la testa "Certo Alex, si sa che tu riesci sempre a tenere testa a qualsiasi cliente" gli schiaccio l'occhiolino e prendo la mia borsa dirigendomi verso la porta d'uscita.

"Chi mi conosce meglio di te Hollie Cooper?" mi sento urlare dietro mentre esco ridendo per quella ragazza che ormai sembra essere la mia prima vera amica in questa città.

Percorro a piedi le strade di Cambridge riflettendo sulla piega che ormai ha preso la mia vita e non riuscendo a non preoccuparmi di dove sarà e cosa starà facendo il mio fratellino, ma soprattutto se mi toccherà andarlo a recuperare, ovunque sia adesso.

                                                                                  ***

Dylan's pov

Non è stato facile trovare il posto che mi era stato indicato ma alla fine eccomi qui.

Sembra l'interno di una specie di industria abbandonata e quando entro mi ritrovo davanti uno scenario che mi lascia a bocca aperta.

L'immenso parcheggio della vecchia industria si è trasformato in una vera e propria pista per moto da corsa e centinaia di ragazzi e ragazze si trovano lì. Molti sono riuniti in gruppetti a chiacchierare seduti sulle loro moto, altri stanno limonando, altri ancora si esercitano sulla pista ripetendo più volte i vari giri.

Non appena riesco a intravederlo da lontano comincio ad avvicinarmi.

Dennis, 25 anni, occhi di un celeste talmente chiaro e limpido da potertici specchiare dentro e capelli neri acconciati in un ciuffo, se ne sta seduto sulla sua moto con una sigaretta tra le labbra, vicino ad altri amici e ad alcune ragazze. Tutti i ragazzi indossano più o meno gli stessi vestiti, Dennis ad esempio indossa un paio di jeans neri stracciati sulle ginocchia e abbastanza attillati, una t-shirt bianca semplice e sopra un giacchetto di pelle nero con alcune borchie.

"Ma guarda chi si vede" afferma un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi celesti vicino a Dennis.  Si chiama Luke e pare sia il suo migliore amico, ho sentito dire che sono inseparabili da molti anni e dove va uno va anche l'altro. Anche lui indossa un paio di jeans attillati e grigi scuri, con sopra una t-shirt nera e un giacchetto di pelle nero. Mi batte una mano sulla spalla e ridacchia guardando Dennis con sguardo di intendimento.

Osservandoli mi rendo conto che in confronto a loro sembro un pesce fuor d'acqua con i miei jeans neri, la mia felpa blu e bianca e le mie amate converse.

Dennis fa un tiro dalla sigaretta e poi la butta mentre soffia fuori il fumo e mi guarda "Non pensavo saresti venuto novellino, stasera vediamo di che pasta sei fatto. Gareggerai e non deludermi chiaro?".

Io annuisco e poi trovo il coraggio di rispondere "Non ti deluderò Dennis".

Mi dirigo verso la moto che Luke mi indica già pronta per me e la osservo accarezzandola leggermente. Si tratta di una Harley-Davinson nera e lucidissima, si vede che è stata pulita e sistemata per questo momento.

Afferro il casco e salgo in sella, guardo un'ultima volta Dennis e Luke e mi infilo il casco, metto la mano sul manubrio e accellero per dirigermi sulla linea di partenza insieme a tutti gli altri.

Cosa sto facendo?

                                                                                        ***

Hollie's pov

Quando finalmente raggiungo casa mia mi sembrano passate ore per tutte le cose che mi hanno frullato nella testa durante il tragitto, nonostante il mio piccolo appartamento disti solamente 10 minuti a piedi dal bar in cui lavoro.

Non faccio che pensare a quel maledetto 10 Gennaio di  esattamente un anno fa, quando mamma e papà si trovavano poco fuori Londra di rientro da un weekend romantico proprio qui, a Cambridge e un idiota non ha rispettato uno stop colpendoli in pieno, lo stesso idiota che è scappato senza chiamare l'ambulanza e lasciandoli lì a morire, mentre lui adesso probabilmente è vivo o forse no, ma è comunque sparito. Adoravano questa città e forse è proprio questo che mi ha spinto a trasferirmi proprio qui, volevo chiudere i ponti con tutti, dimenticare ogni cosa di Londra per ricominciare da capo e sopratutto non potevo vivere in quella casa passando ogni mattina davanti alla camera da letto dei miei o al salotto dove tante volte avevo giocato con papà e dove mamma ci osservava ridendo con il pancione mentre era incinta di mio fratello.

Infilo la chiave nella serratura nello stesso momento in cui sento la voce di Mary dietro di me "Tesoro, scusa il disturbo, ma oggi è passato il camion dei traslochi dicendo che si erano dimenticati un pacco che è tuo" sorride e mi porge il pacco con scritto sopra il mio nome e il mio indirizzo. "La ringrazio molto Mary" rispondo sorridendo alla mia vicina, una donna bassina sulla settantina molto simpatica prima di aprire la porta e entrare.

Il mio piccolo appartamento è esattamente come l'ho lasciato. Subito davanti l'entrata c'è il piccolo salotto collegato alla cucina, entrambi in stile moderno e sul bianco, poi un piccolo corridoio conduce alla mia stanza da letto, a quella di mio fratello e al nostro unico piccolo bagno che puntualmente ci litighiamo.

Poso il pacco sul divano con l'intento di aprilo più tardi e mi tolgo il giacchetto di jeans che indosso poggiandolo con cura sulla sedia della cucina, mi dirigo verso il bagno e, una volta dentro, accendo l'acqua della doccia perché raggiunga la giusta temperatura. Comincio togliendomi la maglietta e il reggiseno, poi le converse e infine i pantaloni della tuta lasciandoli scivolare al suolo. Mi sciolgo i lunghi capelli castani che erano legati in una coda alta e li lascio ricadere sulle spalle, entro nella doccia e appena la mia pelle entra a contatto con l'acqua calda, i miei muscoli subito si rilassano e chiudo gli occhi mentre afferro lo shampoo per insaponarmi i capelli.

Quando esco dovrei mandare un messaggio a Dylan? Tornerà? Sarà davvero uscito solo con degli amici di scuola? La risposta a quest'ultima domanda mi spaventa perché Dylan non è mai stato capace di farsi amici, con il suo carattere misterioso e anche un po' arrogante, nessuno ha mai voluto avvicinarsi troppo a lui, tranne chi voleva approfittarne. A volte penso di non essere una brava sorella perché non sono mai stata in grado di farlo cambiare, di aiutarlo a mettere la testa a posto.

Non appena il mio corpo e i miei capelli sono puliti chiudo l'acqua della doccia e allungo la mano all'esterno per afferrare l'asciugamano e avvolgermelo attorno al corpo. Esco dalla doccia e con il phon mi asciugo i capelli cercando di renderli più lisci possibile.

Non appena mi sono messa in pigiama, tornando il sala per riprendere la giacca di jeans e metterla al suo posto, mi ricordo del pacco e decido di sedermi ed aprirlo. Non appena la carta è strappata e caduta al suolo ecco i miei genitori davanti a me che mi sorridono nella cornice che io e Dylan gli avevamo fatto per l'anniversario. Passo i pollici delle dita sopra i loro visi sorridenti e sento le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi e una ci riesce cadendo sulla guancia lentamente.

Faccio un respiro e mi alzo asciugando con la mano la guancia bagnata e poggiando la cornice sul mobile di sala e sorridendo appena mentre la osservo. Mi chino a prende la carta e la butto prima di sedermi di nuovo e accendere la tv.

Mentre guardo le puntate di una serie tv su netflix le ore passano e si sono fatte le undici e trenta, con uno sguardo osservo la porta di casa sperando che Dylan torni sano e salvo ma presto mi rendo conto che il mio desiderio non sarà esaudito, così faccio un sospiro e mi alzo dal divano spegnendo la tv. Spengo la luce e mi dirigo in camera.

Una volta stesa a letto non riesco a prendere sonno perché il mio orecchio rimane teso nella speranza di sentirlo. Il tempo mi sembra non passare mentre fisso il soffitto, eppure a un certo punto sento la porta aprirsi e i passi di Dylan dirigersi piano verso la sua stanza. Do uno sguardo alla sveglia sul comodino e vedo che sono l'una e mezzo.

Non nego che avrei voglia di alzarmi ed andare di là per scoprire cosa cavolo abbia fatto, ma infondo sono stanca e per stasera è meglio lasciar perdere, domattina cercherò di scoprire qualcosa senza dare nell'occhio.

Finalmente posso chiudere gli occhi e lasciarmi andare al mondo dei sogni, dove tutto sembra andare bene e i problemi non esistono.

***
Salve a tutti!
Spero tanto che questo primo capitolo vi sia piaciuto, vi abbia sopratutto fatto capire qualcosa sulla nostra protagonista e che vi abbia incuriosite. Se tutto ciò è vero vi prego di commentare dicendomi i vostri pensieri, mi fa sempre piacere avere dei pareri che siano positivi o negativi.
Un bacio e ci vediamo al prossimo capitolo!
 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


La mattina seguente l'odore del caffè latte mi entra nelle narici costringendomi ad aprire gli occhi. Do subito un' occhiata alla sveglia e vedo che sono già le nove passate, per fortuna è Domenica e non devo andare a lavoro. Mi alzo lentamente dal letto ancora stordita e mi lego i capelli in una crocchia sbadigliando. Mentre guardo la mia figura allo specchio penso al
fatto che nessun essere umano sulla terra riuscirà mai a essere bello appena sveglio.

In quel momento un suono segna l'arrivo di un messaggio sul mio telefono, lo stacco dal caricabatterie e leggo.

"Ciao Hollie! Pensavo che entrambe abbiamo bisogno di rilassarci un po' quindi non ti chiedo ma ti obbligo a venire al mare con me. Ti passo a prendere più tardi e non dire di no. Un bacio, la tua Alex ".

Non posso fare a meno di accennare un sorriso di fronte a quel messaggio perché si, Alex ha un carattere un po' tutto suo, ma fino ad ora si è dimostrata sempre gentile e disposta ad aiutarmi nonostante tutto.

Decido di aspettare a rispondere e mi infilo le ciabatte ai piedi prima di uscire dalla stanza e dirigermi verso la cucina. Lì trovo mio fratello che ha già sistemato la tavola con il mio caffè latte e dei cornetti.

Un sorriso mi si disegna sulle labbra al pensiero che mio fratello dopo tanti anni abbia fatto questo per me e una parte di me non fa che chiedersi se non sia per farsi perdonare qualcosa, ma decido di non pensarci per ora e di godermi questa insolita tranquillità.

"Ma che odorino" esordisco entrando in cucina e fingendo di annusare l'aria. Dylan, che è seduto al tavolo, alza la testa e mi sorride addentando il suo cornetto.

"Questo ed altro per la mia sorellina preferita" dice con ancora la bocca piena e questo mi fa scoppiare in una risata. Mi siedo e afferrò il cornetto guardando Dylan con uno sguardo complice prima di addentarlo.

Entrambi siamo sempre andati pazzi per i cornetti, io cioccolato e lui crema, papà ce li portava sempre quando alla fabbrica faceva i turni di notte e tornava a casa alle 6. Eravamo i bambini più felici del mondo e il fatto di avere gusti diversi faceva si che non cedessimo mai a dei litigi inutili.

"Senti mi dispiace lasciarti sola di Domenica perché so che sei di festa a lavoro però io avrei un appuntamento" mi dice mio fratello rompendo il silenzio in cui ci gustavamo i cornetti.

Io lo guardo e alzo un sopracciglio "Un appuntamento?" chiedo cercando di investigare meglio sull'argomento.

"Si un appuntamento beh con una ragazza che ho conosciuto a scuola ma non ti dirò altro. Non cominciare" spiega e alza gli occhi al cielo in un modo buffo che mi fa ricordare di quanto spesso so essere impicciona.

"Non preoccuparti, tanto Alex mi ha chiesto di andare al mare quindi credo che a questo punto accetterò, dovrei non è vero?" chiedo titubante e lui fa un sospiro prima di allungare la mano e afferrare la mia che è sul tavolo.

"Hollie ascoltami, Kevin non c'è più e non andrai mai avanti se non te lo metti in testa. Ed è vero non è facile perché non c'è più lui e non ci sono più mamma e papà, ma se non ti metti in testa che è un capitolo chiuso e non vai avanti, non lo supererai mai. Vai al mare e fatti nuovi amici, incontra un nuovo ragazzo e dimentica Kevin." mi dice accarezzandomi delicatamente il dorso della mano con il pollice.

Non ho mai nominato Kevin, eppure Dylan ha capito tutto e so che ha ragione. Ha ragione su tutto. Continuo a vivere nel passato, continuo a pensare a Kevin, a tutto quello che è successo, ma vivere in mezzo ai ricordi sperando che qualcosa che è sparito per sempre possa tornare non serve a niente. Andando avanti così il dolore continuerà a divorarmi dentro e io dimenticherò cosa significa vivere, provare emozioni ed essere felice.

"Mando subito un messaggio ad Alex allora" dico sorridendo a mio fratello e lascio la sua mano per afferrare il telefono e scrivere il messaggio.

"È impossibile dirti di no sai? A che ore passi?"

La risposta di Alex non tarda ad arrivare.

"Sapevo che non mi avresti deluso! Passo da te fra un paio di ore"

"Ha detto che passa fra un paio di ore, devo farmi una doccia, scegliere il costume e cosa indossare e portare" annuncio più a me stessa che a mio fratello alzandomi dal tavolo. Sistemo le cose in tavola e mi dirigo quasi correndo verso il bagno per potermene appropriare per prima.

"Lo sai che ti odio?!" sento urlare dalla cucina e mi metto a ridere da sola mentre mi preparo a farmi una doccia.

Solo dopo un paio di ore precise sono pronta con il mio lungo vestito a righe bianche e azzurre, con due spacchi, uno ad ogni lato delle gambe, e sotto il mio costume. Prendendo la borsa con il necessario e dirigendomi in cucina noto che mio fratello è già uscito e mi ha lasciato un biglietto, devo essere stata parecchio tempo in bagno a prepararmi.

"Sorellina sono uscito con Emily e, visto che voi donne quando dovete prepararvi siete intoccabili, sono dovuto andare via. Ci vediamo stasera e stai attenta."

Questo recita il biglietto e mi solleva per un attimo il morale, magari anche ieri sera è tornato tardi perché era con lei, lo spero così tanto. In quel momento il campanello segna l'arrivo di Alex per cui mi sbrigo a scendere la rampa di scale e uscire.

Alex è dentro la sua Spider anni '50 che mi guarda con i suoi grandi occhiali da sole e un sorriso stampato sulle labbra. Subito mi dirigo verso la macchina e salgo a bordo, mi prendo un minuto per osservarla e non posso fare a meno di invidiarla per come riesce sempre ad essere bellissima anche solo per andare al mare. Indossa una salopette a pantaloncino corto con sotto un top bianco ed è stranamente truccata quel poco che serve a renderla davvero perfetta.

"Ma questa macchina l'hai rubata?" ridacchio mentre lei ingrana la marcia e parte. 
"Si a mio padre" ride lei in risposta e si sistema gli occhiali da sole "Sono contenta che sei venuta" annuncia poi sorridendo felice.

Passo il resto del viaggio a osservare la città con la brezza del vento che mi accarezza i capelli a causa del fatto che la macchina sia aperta e quando arriviamo scendo insieme ad Alex. Ci sistemiamo con gli asciugamani sulla spiaggia e cominciamo a spogliarci.

Il mio costume è un due pezzi dove il pezzo di sopra è a fascia rosso e il pezzo di sotto è bianco e a brasiliana, mentre quello della mia amica è intero, tutto nero ma con una cerniera proprio in mezzo ai due seni che è aperta per metà , tanto da dare quel senso di sensualità ma senza scendere nel volgare.
Alex mi prende per mano e mi guida verso la riva dove ci godiamo l'acqua calda che ci bagna i piedi.

Tutto è tranquillo. 
Tutto è quieto.
Tutto sembra normale.
Almeno fino a quando la mia amica non spalanca gli occhi e sfodera un sorriso. Seguo il suo sguardo e il mio corpo si blocca per un attimo. Mi sembra di sentire in sottofondo la canzone "I'm too sexy" dei Right Said Fred.

A pochi passi da noi un ragazzo con il ciuffo biondo, un accenno di barba e occhiali da sole esce dall'acqua. Con il suo costume nero, il fisico mozzafiato, il petto pieno di tatuaggi e la camminata più sensuale che abbia mai visto.

Non appena Alex si accorge di come lo sto fissando mi da una spintarella e corre verso di lui saltandogli in braccio e, baciandolo?
Forse non vedo bene eppure si stanno baciando in modo molto passionale con le mani di lui strette sulle sue natiche.
Distolgo subito lo sguardo per non sembrare maleducata e fingo di guardare l'orizzonte. Li vedo con la coda dell'occhio avvicinarsi piano piano verso di me mano nella mano.

"Hollie, lui è il mio fidanzato Luke" sento annunciare ad Alex e subito alzo la testa verso il biondo che ora è davanti a me e mi sorride porgendomi la mano. 
"Piacere" sorrido e stringo la mano del fidanzato della mia unica amica.

"Fingerò che tu non stessi sbavando dietro di lui" mi dice Alex e il sangue mi si gela nelle vene. Rimango completamente bloccata per l'imbarazzo.

Non lo stavo guardando in quel modo.
Giuro no. Sono una ragazza, è una cosa normale. No?

È in quel momento che entrambi i ragazzi davanti a me scoppiano in una risata facendomi capire che mi stavano solo prendendo in giro, perciò mi unisco anche io fingendo di ridere con loro. Brava Hollie, viva le figure di merda.

Il resto della giornata passa in modo molto gradevole, Luke rimane con noi e ci presenta alcuni amici e devo dire che è davvero un bravo ragazzo, molto simpatico e socievole. Penso tutto questo si perché io, Hollie Cooper, come potevo anche solo immaginare cosa stava per significare questo momento? Come potevo sapere a cosa, da lì a poco, sarei andata incontro.

***

Salve gente! Questo capitolo è più corto di qualche pagina del primo ma non ho potuto farne a meno. Allora, stiamo entrando un po' di più nella vita della protagonista e piano piano entreremo anche in quella degli altri personaggi. Vorrei sapere cosa pensate di Hollie e se vi aspettavate che Luke fosse proprio il ragazzo di Alex, insomma ditemi tutto quello che vi passa per le testoline. Ci tengo a sottolineare che la cosa che più mi interessa sono i vostri commenti, sono quelli che davvero mi rendono felice.

Un bacio e ci vediamo al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Dennis's Pov
La fiamma che fuoriesce dall'accendino sfiora la punta della sigaretta che tengo in bocca fino ad accenderla. Lo poso e comincio a ispirare il fumo seduto sulla mia moto in una delle tante strade sterrate che si trovano poco fuori dalla città.

Da quando fumo? Ormai credo da quasi la maggior parte della mia vita. Ho cominciato a fumare all'età di 14 anni, più o meno poco prima di conoscere Luke e adesso ho 21 anni quindi sono esattamente 7 anni della mia vita che i miei polmoni sono contaminati dalla nicotina.

Mentre soffio fuori il fumo mi guardo intorno osservando il luogo intorno a me pieno di ragazzi e ragazze, alcuni dei quali ormai li conosco benissimo e altri di cui non conosco nemmeno il nome. Due mi colpiscono, due ragazzi che si stanno baciando e subito una scena mi torna in mente.

"Dennis!" quella voce che odio e che mi chiama da lontano. Non la sopporto più, così decido di rimanermene nascosto dietro il cespuglio nel giardino.
"Scusate è che lui è un bambino un po' particolare e ama nascondersi" sento dirle e alzo le sopracciglia. A chi sta parlando? 
"Dennis! Devi uscire fuori, coraggio!" continua lei. Decido di uscire.
Darlen è in piedi davanti a me vicino a due ragazzi che mi sorridono. Uno ha i capelli neri, gli occhi marroni e un piccolo accenno di barba, l'altro invece ha i capelli un po' più lunghi e di un castano chiaro, gli occhi verdi e nessun pelo sul volto.
Li guardo curioso cercando di capire che cosa ci facciano qui e cosa vogliano da me, non poteva essere quello che pensavo.
"Dennis voglio presentarti Jack e Zack" mi dice Darlen sorridendo e indicando prima quello con i capelli neri e poi quello con i capelli più chiari.
"Loro saranno i tuoi nuovi genitori" continua lei con quel sorriso stampato in faccia e io mi blocco per un attimo. Come è possibile che qualcuno davvero voglia portarmi via? Un bambino come me, strano, come mi dicono sempre gli altri, eppure adesso due persone sono qui pronte a prendersi cura di me e crescermi per tutta la vita.
Mi chiedo perché sono due papà, ma infondo osservando le loro mani che si stringono e i sorrisi che si scambiano sembra che si amino.

Circa un'ora dopo sono seduto sui sedili posteriori di una Land Rover metallizzata.
"Voi due quindi vi baciate? Come tutti gli altri?" chiedo curioso piegando la testa di lato. Zack ridacchia a quella mia domanda e Jack sorride mentre guida dando uno sguardo veloce al suo compagno.
"Certo piccolo, ci amiamo. Siamo come ogni altra coppia che hai visto, solo che siamo due maschi, ma questo non cambia niente" mi spiega dolcemente Zack guardandomi dallo specchietto della macchina.
Avevo ragione quindi, lo sapevo.
Dopo pochi minuti in macchina parcheggiamo davanti ad una piccola villetta in un quartiere residenziale di Londra.
Quando scendo Zack e Jack mi prendo le mani accompagnandomi all'interno per una visita dettagliata di tutta la casa che risulta essere davvero bella.
Non ho mai avuto una casa così e non pensavo di averla mai. 
Non appena sono nella mia cameretta, mi siedo sul letto e comincio a dondolare i piedi guardandomi intorno. Hanno comprato dei giocattoli per il mio arrivo.
Zack si siede vicino a me mentre Jack ci lascia soli.
"So che tutto questo ora ti sembra strano Dennis, ma tu sei un bambino eccezionale e l'ho capito appena ti ho visto. Hai degli occhi che parlano ed è come se attraverso quelli potessi vederti dentro. Io e Jack faremo di tutto per darti l'amore che purtroppo non hai mai avuto e per crescerti nel migliore dei modi. Staremo con te per sempre" mi dice accarezzandomi la testa e sul mio volto si disegna il primo vero sorriso che facevo da molto tempo.
Finalmente qualcuno che non mi lascerà mai.

"Hey Den" dice Luke battendomi una pacca sulla spalla e portandomi di nuovo alla vita reale.
"Oh ma finalmente eh, credevo ormai non venissi più" rispondo io passandogli una sigaretta e vedendo che lui non aspetta un secondo di più prima di accenderla.

"Scusami ma sono stato al mare con Alex, l'ho riportata a casa e poi sai" lascia la frase in sospeso e mi guarda.
Io lo spingo "E poi avete scopato" rido e faccio un altro tiro mentre lui mi segue.
"Ho conosciuto la sua collega di lavoro, si chiama Hollie e devo dire che è una bella ragazza, anche simpatica dai" mi spiega Luke tornando serio e io lo guardo alzando un sopracciglio. 
"Dove vuoi arrivare?" chiedo sapendo già la risposta. Luke tenta ormai da qualche mese di trovarmi una ragazza perché crede che debba mettere la testa a posto come, in parte, l'ha messa lui.

"Oh andiamo Den potresti uscire con noi una volta e conoscerla, credimi che ti piacerebbe" risponde infatti Luke e io alza gli occhi al cielo buttando la sigaretta e pestandola con il piede per spegnerla.
"Luke io non sono fatto per coccole, baci e cose romantiche. Io sono questo" mi indico "Io non riesco a dare amore, non riesco a trattare una ragazza come deve essere trattata e sopratutto, chi mai mi amerebbe?" sbuffo una risata e Luke si piazza davanti a me con sguardo serio.

"Se continui a pensarla così non troverai mai quella giusta, credimi non sai cosa ti perdi" mi dice lui con tono di rimprovero e io scuoto leggermente la testa.
"Cosa ne pensi del novellino?" chiedo nel tentativo di cambiare discorso e lui fa una smorfia capendo le mie intenzioni ma decide di reggermi il gioco.
"Dylan? Non è male, ha molto da imparare ma sa guidare bene. Credo sarà un buon investimento" mi risponde Luke poggiandosi alla sua moto.

Rimaniamo lì per quasi tutta la serata come abbiamo sempre fatto. 
Ho conosciuto Luke perché ci siamo ritrovati a scuola ed eravamo molto simili, entrambi misteriosi, entrambi asociali e convinti di essere migliori degli altri. Con il tempo ho imparato a conoscere la sua parte oscura e lui a conoscere la mia, abbiamo condiviso ogni cosa da allora, è l'unica persona certa della mia vita.
Ogni sera, quando non siamo impegnati in corse clandestine con le moto, ci ritroviamo sempre in questi luoghi isolati fuori dalla città.

Quando torno a casa quella sera sono le 2 passate e mi ci vogliono circa 5 minuti a spogliarmi e buttarmi sul letto. Vivo in un appartamento nella periferia, ci sono solo 4 stanze: la mia camera, la cucina, la sala  e il piccolo bagno. Può sembrare una topaia ma per vivere solo e con pochi soldi è perfetta.

Mentre sono sul letto a osservare il soffitto penso a tutto quello che Luke mi ha detto sull'amore e non ci posso credere  che mi sto convincendo a fare una cosa che non pensavo avrei mai fatto. Spero solo che domani mattina avrò cambiato idea.

***
Hollie's Pov 
La mattina dopo alle 6 la mia sveglia suona rovinando tutti i miei sogni e faccio molta fatica ad alzarmi perché il mio corpo è ancora stanco per l'intera giornata di ieri passata al mare.

Alla fine mi trascino in bagno e comincio a lavarmi e vestirmi. Decido di indossare un paio di pantaloni corti di jeans, con una semplice maglietta bianca e delle vans nere e bianche. 
Prima di uscire controllo piano la stanza di mio fratello e lo trovo a pancia sotto che russa rumorosamente, così richiudo la porta e esco di casa.

Arrivo a lavoro circa 10 minuti dopo, apro il bar, mi infilo il grembiule e comincio ad accendere le luci e sistemare tutto il necessario. Notando che ancora non ci sono clienti e che il mio stomaco brontola, afferro un cornetto e comincio a mangiare assicurandomi di mettere in cassa i soldi necessari.

Non appena ho finito di mangiare un campanello mi annuncia che qualcuno sta entrando dalla porta. Prima di voltarmi mi pulisco in fretta la bocca dallo zucchero e mi lavo velocemente le mani. Mi giro e sfodero il miglior sorriso che mi possa venire ma che presto svanisce non appena i miei occhi ne incontrano un altro paio color ghiaccio.

Davanti a me un ragazzo di una bellezza indescrivibile, con i capelli neri sistemati in un ciuffo, un accenno di barba, occhi così celesti che sembrano davvero fatti di ghiaccio e delle labbra carnose che sembrano chiamarmi e dire "Mordici".

"Allora puoi farmi un caffè o devi continuare a fissarmi?" dice il ragazzo stupendo davanti a me facendomi rendere conto che non sto sognando.
"Oh io...ehm...f-faccio subito" balbetto io come una scema e mi giro di spalle, faccio un profondo respiro e comincio a preparare il caffè.

Calma Hollie.
C-A-L-M-A.
Controlla gli ormoni e cerca di non fare altre figure di merda.

È una sensazione strana ma nonostante io sia di spalle è come se sentissi i suoi occhi su di me, ma è impossibile che mi stia fissando.
Andiamo Hollie, come minimo sta messaggiando con la sua ragazza e nemmeno ci fa caso a te.
Una fidanzata, giusto. Uno come lui non può essere single.

Mi volto con la tazza di caffè in mano e, con mia sorpresa, vedo che invece le mie sensazioni avevano ragione, mi sta proprio fissando.
"Ecco a lei" sorrido poggiando il caffè davanti a lui sul bancone.
Lui prende una bustina di zucchero e la apre per versarla nel caffè, mentre io afferro un bicchiere qualsiasi e fingo di pulirlo per cercare di non fissarlo.

"Sono il primo cliente che mette piede qui dentro questa mattina  e tu hai un bicchiere da pulire?" mi sorprende lui sbuffando una risata prima di bere il suo caffè.
Dio che altra figura di merda. Ha ragione.
"Ehm ci ho bevuto io prima e quindi lo stavo lavando" invento su due piedi e comincio ad asciugare il bicchiere che tengo in mano.

"Sei Hollie giusto?" chiede posando la tazza vuota sul bancone.
Alzo subito la testa e lo guardo "Come sai come mi chiamo?" chiedo intanto osservando come è vestito. Indossa una maglietta nera semplice a mezze maniche, un paio di pantaloni di tuta e delle Dr.Martens nere alte.
"Sono un amico di Luke e mi ha parlato di te. Mi chiamo Dennis comunque" mi risponde lui passando la lingua su quelle sue labbra carnose per bagnarle.

Luke gli ha parlato di me? Perché? E cosa gli avrà detto di me? E perché lui ha sentito il bisogno di venire qui? Okay calma.

"Sei qui perché studi?" chiede ancora guardandomi curioso.
"Oh no. Mi sono trasferita con mio fratello e lavoro, ho lasciato gli studi." rispondo io cominciando a lavare la tazza del suo caffè.
"Dove vivevi prima?" continua lui sempre fissandomi.
"A Londra, sono nata lì" affermo io.
"Anche io vengo da Londra, le coincidenze eh?" ridacchia lui in risposta e si alza.

"Beh Hollie, è stato un piacere. Immagino che ci rivedremo visto che il mio migliore amico è felicemente fidanzato con la tua amica" dice prendendo il portafoglio e frugando dentro alla ricerca dei soldi che mi deve.
"Ehm immagino di sì?" rispondo con un tono che sembra più una domanda che una affermazione ma lui non sembra farci molto caso, fa un sorrisetto che farebbe svenire chiunque e poggia gli spiccioli sul bancone.

Si dirige verso l'uscita e prima di aprire la porta si volta di nuovo verso di me.
"Oh e complimenti per il caffè" mi fa l'occhiolino e esce. 
Lo osservo salire sulla sua moto e non posso fare a meno di pensare a quanto sia stupendo.
Dio Hollie ma cosa è appena successo?
Sto tornando una 15enne con gli ormoni che impazziscono per un ragazzo dagli occhi celesti?
Sì, è proprio così.

***
Ciao a tutti!
Allora cosa ne pensate? Abbiamo scoperto qualcosina in più del nostro Dennis, come vi sembra? Cosa pensate di lui o di Hollie, insomma tutto quello che vi passa per le testoline scrivetelo.
Un bacio.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Jessica's Pov
"Non capisci Alex?! Luke gli ha parlato di me e lui è venuto al bar! È un suo amico ha detto!" quasi grido per strada esasperata mentre le persone che passano mi osservano con sguardi preoccupati probabilmente chiedendosi che strana malattia mi abbia colpito.
"Okay okay Jess calmati. Insomma sembri una adolescente in crisi ormonale" risponde lei ridendo mentre entrambe camminiamo.

Io e Alex abbiamo deciso, dato che abbiamo lavorato questa mattina, di fare una passeggiata insieme. Sono passati 3 giorni da quando quel Dennis è entrato nel bar, anzi direi nella mia testa. Non ho fatto altro che pensarlo ogni giorno, ma non per quello che pensa Alex, semplicemente perché non ho capito il suo scopo.

"Ma come si chiama? Conosco quasi tutti gli amici di Luke" dice Alex fermandosi e sedendosi sulla panchina di un parco pubblico.
"Dennis" rispondo con una velocità super sonica dal momento che ho pensato a quel ragazzo e ripetuto tante volte quel nome ormai che lo ricorderò fino a Natale prossimo.
Osservo la reazione di Alex e devo dire che non mi piace per niente. È come se avesse visto un fantasma e mi sta fissando in un modo inquietante sbattendo le ciglia più  volte.

"Alex, cominci a farmi paura" dico io sedendomi vicino a lei.
"Okay Jess devi dimenticarlo" annuncia infine lei come tornata alla realtà.
"Aspetta, perché mai scusa?" chiedo io voltandomi verso di lei.
"Jess, conosco Dennis, è il migliore amico di Luke ma non è il ragazzo che ti aspetti" risponde lei, eppure il suo tono misterioso non mi piace. Cosa vuol dire che non è il ragazzo che mi aspetto?

"Chi ti dice che mi aspetto qualcosa? E poi perché parli così di lui?" domando curiosa incrociando le braccia al petto e guardandola in attesa di una risposta che tarda alcuni minuti ad arrivare.
"Niente...niente andiamo" annuncia lei alzandosi e tirandomi per un braccio per far sì che la segua.

Odio quando non mi dice le cose ma infondo probabilmente non lo rivedrò mai quel Dennis ed è giusto che lo dimentichi, giusto?
***
Dylan's Pov
Quando entro nel solito parcheggio sterrato della vecchia industria questa volta sarebbe completamente deserto se non fosse per Dennis che mi aspetta seduto sulla sua moto.
Indossa un paio di jeans chiari strappati sulle ginocchia e una canottiera celeste che lascia trasparire i muscoli delle braccia quasi completamente tatuate.

"Ciao Den, perché mi hai fatto venire qui?" chiedo alzando un sopracciglio. Lui in risposta infila una mano dietro la schiena, dentro il jeans in modo lento e fissandomi.
Indietreggio lentamente fino a che non vedo che tira fuori una busta di carta e me la porge. Ammetto che per un attimo ho pensato al peggio.

Guardo prima lui e poi la busta e la afferro con molta cautela, poi la apro e dentro vedo un mucchietto di soldi.

"È la tua quota per le gare che hai fatto. Sei stato bravo ad arrivare quarto, se fai ancora di meglio prenderai molto di più" mi dice Dennis facendo un sorrisetto.
Lo guardo e infilo di nuovo i soldi nella busta mettendola in tasca.
"Stasera non posso esserci" trovo il coraggio di dire guardandomi i piedi per evitare il suo sguardo.

"Che cosa vuol dire che non puoi esserci?" risponde lui e, alzando la testa, vedo che ha un sopracciglio alzato e un'aria poco contenta.
"Beh io ehm ho un appuntamento con una ragazza" balbetto impaurito senza sapere quale precisamente sarà la sua reazione.
Lo vedo fare un respiro come per cercare di mantenere la calma "Stasera devi gareggiare Dylan, non puoi iniziare facendo quello che ti pare. Abbiamo un impegno e le ragazze non devono permetterci di distrarci" dice tutto d'un fiato.

Io sospiro e mi mordicchio le labbra prima di avere il coraggio di ribattere "Lo so Dennis e so anche che sono appena arrivato e non posso fare quello che mi pare, però credimi non ho mai trovato una ragazza così. È la prima volta in tutta la mia vita che mi piace davvero e che voglio provarci seriamente, non voglio perderla".
Lui mi osserva ed è come se le mie parole lo abbiano portato a riflettere, infatti rimane qualche minuto in silenzio.

"Va bene" dice spiazzandomi completamente "Hai il permesso di andare stasera, faremo a meno di te, ma solo per stasera" continua con tono di avvertimento.
Senza nemmeno rendermene conto, un sorriso mi si disegna sul volto. Non avrei mai pensato che Dennis mi avrebbe dato il permesso e per la prima volta in vita mia sento che Emily possa essere quella giusta.

"Grazie Dennis io non lo dimenticherò" gli sorrido e mi volto dirigendomi a passo spedito verso la mia moto. Ma a un certo punto la sua voce mi costringe a fermarmi "Non fidarti di cose come l'amore. Non porta mai a niente di buono" lo sento dire e penso se voltarmi o no.
Alla fine decido di non farlo e monto in sella alla moto. Mentre me ne vado sento i suoi occhi addosso che mi guardano.
***
Emily's pov 
Mi infilo la maglietta color crema  sopra ai jeans neri attillati che sto indossando e abbasso le spalle per sistemarlo mentre osservo come sto allo specchio. Sono le 20 e Dylan passerà a prendetemi fra poco.
"Stai benissimo tesoro" mi dice mia madre osservandomi da dietro, appoggiata allo stipite della porta.
Sorrido al suo riflesso nello specchio e afferro il mascara dalla busta dei trucchi per passarmelo con cura sulle ciglia rendendole più lunghe.

"Perché non hai indossato il vestito?" chiede mia madre avvicinandosi e afferrando la spazzola per pettinarmi i capelli  biondi che mi arrivano più o meno all'altezza delle spalle.
"Oh dai mamma è troppo il vestito, infondo mi porta solo a fare un giro credo, non è niente di galante" rispondo io alzando gli occhi al cielo e staccandomi da lei per sedermi sul letto e infilarmi le scarpe.

"Quando me lo presenterai?" continua lei incrociando le braccia al petto e io mi alzo subito afferrando la borsa.
"Mamma! È la nostra prima uscita!" rido e sento il telefono che segna l'arrivo di un messaggio. Lo prende e leggo sorridendo.
"È qua sotto, vado" annuncio afferrando la borsa e dando un bacio sulla guancia a mia madre prima di precipitarmi di sotto per affrontare finalmente la serata che aspetto da tutto il giorno o forse da quando ho visto Dylan per la prima volta.
***
Jessica's pov
Quando arrivo a casa di Luke sono circa le 21:30, Alex mi ha dato il suo indirizzo perché io e lei dobbiamo uscire insieme quindi l'ho raggiunta a casa del suo ragazzo.
Davanti alla porta mi sistemo la gonna di jeans e controllo i capelli e la maglietta perché sia presentabile prima di suonare il campanello.

Ma quando la porta si apre la mia mascella quasi tocca il suolo. Dennis. A petto nudo davanti a me.
Indossa un paio di pantaloni della tuta neri che lasciando intravedere la "V" all'altezza del bacino, sul petto nudo un grosso tatuaggio di un'aquila, altri sulle braccia e il viso di una donna sul fianco. Il fisico non è così allenato come quello di Luke, che ha una stazza molto più grande, Dennis è più magro ma la tartaruga è comunque lì a distrarmi.

Mentre sono lì impalata a fissarlo con  la bocca spalancata uno schiocco di dita mi riporta alla realtà. Alzo la testa e Dennis mi sta fissando perplesso mentre io mi rendo conto di aver fatto di nuovo una figura di merda davanti a lui. Incontro subito i suoi occhi ghiaccio e noto solo adesso che ha anche un piercing al naso, ma sono le sue labbra carnose a distrarmi di nuovo. Ma che mi prende con questo ragazzo?

"Sai Jessica, ogni volta che ci vediamo mi sciupi un po' troppo, so che sono bello ma cerca di trattenerti" ridacchia lui e si tira indietro il ciuffo aprendomi la porta per farmi entrare. Aspetta cosa? Lui scherza vero?

Okay che sei bello da far svenire ma non sopporto le persone che si credono Dio sceso in terra. Lo sento ridere ancora e lo osservo mentre si lascia cadere in modo del tutto tranquillo sul divano. Ma non è che ho sbagliato l'indirizzo? Lui sembra leggermi nel pensiero e mi spiega "Luke e Alex sono di sopra, prima hanno scopato e ora credo che Alex si stia vestendo". Rimango sbigottita, hanno fatto le loro cose con Dennis al piano di sotto?

"Non sconvolgerti per me, so tutto sul sesso e non mi scandalizzo" dice Dennis come se mi avesse di nuovo letto nel pensiero e prima di proseguire mi fa una radiografia veloce costringendomi per un attimo a distogliere lo sguardo per l'imbarazzo.
 "Oh non arrossire piccola, non ti toccherei nemmeno con un dito" mi spiazza lui. Ma chi si crede di essere per dirmi una cosa del genere? Oh ma adesso mi sente.

"Senti ma chi ti credi di essere? Solo perché hai un bel visetto e qualche addominale credi di essere chissà chi? Sai cosa? Non me ne frega niente se non mi toccheresti nemmeno con un dito perché sono io che non voglio avere a che fare con un pallone gonfiato come te" sputo tutta d'un fiato e con un teno assolutamente incazzato. Eppure la sua reazione mi spiazza quando vedo i suoi occhi brillare e un sorrisetto dipingergli volto. Che stronzo.

Fortunatamente in quel momento Alex scende con il suo completo formato da una gonna nera corta che è aperta a lato della gamba sinistra e un top che lascia intravedere il piercing all'ombelico, dietro di lei c'è Luke che invece indossa un paio di pantaloni corti e niente maglietta, proprio come Dennis.                                                                                                                  "Che succede qui?" chiede subito Alex alternando lo sguardo tra me e lo stronzo. "Non succede niente, andiamo" mi affretto subito a rispondere io prima che lo faccia Dennis e la tiro fuori con l'intento di allontanarmi il più possibile da quel pezzo di merda.

*** 
La mattina seguente mi sveglio per andare a lavoro come di consueto e vedo che mio fratello è già uscito per andare a scuola, ma che non pensi di scapparmi per molto, voglio sapere tutto della sua serata romantica. Non appena ho fatto colazione con un misero caffè latte e qualche biscotto corro a vestirmi per non tardare e mi rendo conto troppo tardi che il mio telefono è scarico, così mi intrufolo in camera di Dylan per rubargli il suo carica batterie portatile.

Comincio a rufolare nei cassetti in fretta e furia quando una busta cade a terra, la afferro per rimetterla al suo posto ma la curiosità ha la meglio. Apro la busta bianca e dentro ci trovo un pacco di soldi che a occhio e croce saranno 300 o 400 sterline. Dove ha preso mio fratello quei soldi? E perché sono nascosti nel cassetto della sua scrivania? Mi siedo sconsolata sul letto e improvvisamente persino il fatto che debba andare a lavoro sembra non avere importanza.

Non può essersi cacciato in qualche guaio. Semplicemente non può. Ditemi che non è come penso.

***
Ciao a tutti!
Capitolo un po' di passaggio ma spero che comunque vi piaccia e non vedo l'ora di sapere cosa vi passa per le testa quindi commentate sempre! Ah, volevo dirvi che ho deciso di cambiare il nome della protagonista in "Jessica" perché era quello che inizialmente avevo pensato! Grazie per il supporto e ci vediamo al prossimo capitolo!
Un bacio!

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


 

Quella mattina a lavoro non ero molto concentrata, avevo rotto due tazze e fatto tre caffè sbagliati, tutto questo perché non facevo che pensare a quei soldi che avevo trovato in camera di mio fratello.

Non ero ancora riuscita a vedere Dylan perché dopo scuola era andato a casa della sua misteriosa Emily e ora io mi ritrovavo sul  divano a scorrere i canali in attesa del suo ritorno per fare un bel discorsetto.

Erano le 17:30 di un Giovedì pomeriggio dove non si intravedeva nemmeno una nuvola e il sole splendeva alto in cielo, eppure io ero su un divano, da sola a non fare niente di interessante. E proprio con quel pensiero in testa un'idea mi balenó in mente e afferrai il cellulare, cercai nella rubrica il nome di Alex e feci partire la chiamata.

La sua voce rispose squillante dall'altra parte del telefono «Jess! Che bello sentirti, come stai?» chiese tutta euforica e ci avrei scommesso qualsiasi cosa che fosse con Luke e che lui fosse il responsabile di quella eccitazione. «Beh bene, un po' annoiata» rispondo io ridacchiando e lei subito ribatte «Dovevi chiamarmi prima! Vieni stasera con me, vado ad una festa di un amico di Luke che ha una super villa fuori città. Vive solo, ci sarà la piscina, la musica e tanto tanto alcol. Dai ci divertiremo dimmi di sì!» mi prega e io mi prendo un momento per riflettere.

Una festa? Cosa può esserci di male? E se c'è Dennis? Ma che mi importa? Infondo basta ignorarlo, lui non è nessuno.
«Certo, vengo volentieri» mi trovo ad annunciare con un briciolo di gioia e ansia nella voce.
«Dio è fantastico! Ah e portati il pigiama perché dormiamo tutti lá» mi comunica spiazzandomi e costringendomi a sgranare gli occhi.
«Ma Alex... e il lavoro domani?» le faccio subito notare io e la sento ridere dall'altra parte e scambiarsi qualche sussurro probabilmente con Luke.
«Jess domani è giorno di chiusura del Bar ricordi? È venerdì!» dice lei tutta fiera sapendo che adesso non ho nessuna scusa per rifiutare.
Così alla fine della chiamata mi ritrovo a dover per forza accettare di andare ad una festa dove non conosco nessuno, dove ci saranno un sacco di ubriachi maniaci e dove dovrò perfino dormire da sola. Ricordatemi un attimo perché l'ho chiamata?
***

Alle 21:30, di Dylan non si vede neanche l'ombra, così decido di mandargli un messaggio per sapere almeno come sta e per comunicargli che non ci sarò stasera perché vado ad una festa e dormirò fuori.

"Tutto okay Jess, rimango a cena con Emily. Se tu esci non ci sono problemi! Divertiti e ci rivediamo domani!😘"

Questa è la sua risposta chiara e coincisa.
So che avrei dovuto costringerlo a tornare per parlare di quei soldi ma infondo io chi sono per pensare subito male? Magari non sarà  niente di sconvolgente. E comunque, almeno per stasera, voglio fingere che tutto vada bene, dimenticarmi i soldi, Dennis, i miei genitori, Kevin e tutto il resto.

Così decido di mandargli un ultimo messaggio per fargli le solite raccomandazioni da sorella maggiore e poi mi dedico totalmente a me stessa. Cosa si indossa esattamente per una festa in una super villa per ricconi?
Continuando a ripetermi la domanda nella testa, apro l'armadio e comincio ad estrarre tutto quello che trovo per poi puntualmente scaraventarlo sul letto fino a che non si forma un'alta montagna e l'armadio davanti a me risulta vuoto. Possibile che sia così complicato? Vorrei essere come Alex, scommetto che lei non ha di questi problemi.

Per cercare di non perdere tempo, lascio i vestiti sul letto e vado intanto in bagno a lavarmi i capelli con tutta calma sperando che mi venga un lampo di genio.
Un'ora dopo i miei capelli sono perfettamente puliti e arricciati leggermente, mentre il mio viso è truccato. Resta solo da vestirsi.

Alla fine decido di mettermi una gonna bianca che mi arriva poco sotto il sedere, un top color crema abbinato, un paio di sandali senza tacco e ovviamente preparo uno zaino pieno di tutto l'occorrente per passare la notte. Avrei voluto mettermi il costume dato che Alex ha accennato a una piscina, ma purtroppo il ciclo ha deciso di venire a farmi visita due giorni fa per cui il sogno è infranto.

Alle 23 circa Alex finalmente mi manda un messaggio dicendomi che è sotto casa e io mi metto in spalla lo zaino per raggiungerla subito.
***

In seguito a un tragitto in macchina di un'altra mezz'ora arriviamo a parcheggiare davanti a una bellissima villa fuori città. Dal parcheggio già si vedono le luci a intermittenza provenire dal giardino e dall'interno si sente la musica altissima delle casse.

Non appena entriamo già ci sono centinaia di persone che girano per le stanze, ma quando arriviamo poi all'immenso giardino, lo spettacolo che mi si para davanti è impressionante.
Persone che ballano, persone che bevono, persone che si tuffano in piscina, persone che si toccano...aspetta che?
La mascella mi tocca terra quando vedo una coppia che si sta toccando senza problemi davanti a tutti. Lui ha una mano nelle mutande di lei e lei in quelle di lui, la mia espressione di stupore presto si trasforma in una di disgusto.

«Hey! Certe cose si fanno in privato! Trovatevi un posto!» sento Alex urlargli contro e questi subito si voltano verso di lei scocciati per essere stati interrotti. La ragazza le fa il dito medio e poi viene tirata via dal suo compagno, mentre Alex scuote la testa sconsolata e si avvia verso l'interno della casa. Io la seguo senza obbiettare e ci dirigiamo alla ricerca di una stanza libera da accaparrarci per poter dormire in pace.

Quella che troviamo non è molto grande ma c'è un letto matrimoniale dove possiamo dormire insieme, un piccolo armadio e una scrivania con un bel computer nuovo di zecca che, a sentire Alex, possiamo anche usare dato che se dovesse anche solo rovinarsi i proprietari avrebbero sicuramente i soldi per ricomprarlo nuovo.

«Dai metti il costume, andiamo a farci un tuffo in piscina» annuncia Alex entusiasta spogliandosi e rimanendo con il suo due pezzi nero prima di legarsi i capelli in una treccia.
«Oh io passo. Mi è venuto due giorni fa il ciclo quindi» sbuffo roteando gli occhi al cielo.
Lei subito comincia a rufolare nella sua borsa «Non preoccuparti ti presto un assorbente interno ed è fatta ».
«Oh beh io non... » lascio la frase in sospeso e sento le guance andarmi a fuoco mentre abbasso la testa fissandomi i piedi per l'imbarazzo. Poco dopo sento la sua mano afferrare la mia e costringermi a guardarla negli occhi, sul suo volto è dipinto un dolce sorriso.
«Pazienza, sarà per la prossima volta» mi dice strizzandomi l'occhio.

Sono così sollevata che Alex non mi abbia giudicata, so di avere 20 anni ma ho avuto poche relazioni importanti. Con Kevin non c'è stata occasione, non ho avuto modo di interagire con altri ragazzi e, prendetemi per una ingenua, ma credo che certe cose intime vadano fatte con una persona speciale di cui ti fidi ciecamente.

Quando scendiamo al piano di sotto sorrido nel vedere Alex che saltella felice e spensierata come una bambina, sopratutto quando vede Luke uscire dalla piscina e comincia a corrergli incontro al settimo cielo. Una volta che gli è saltata in braccio, lui la stringe al suo petto e si baciano in modo passionale.

«Ecco la mia barista preferita » il sangue mi si gela nelle vene al sentire quella voce alle mie spalle. Quando mi giro, Dennis è lì poggiato al muro che mi fissa con quel suo sguardo profondo e allo stesso tempo così sexy mentre si lecca le labbra e mi squadra da capo a piedi.
Indossa come sempre un paio di jeans neri e attillati e sopra una maglietta nera che è bucherellata e permette di vedere il suo stupendo petto tatuato. Improvvisamente mi sembra di dovermi appoggiate al muro anche io per non cadere e non so davvero che cosa dirgli, sopratutto visto come è stato antipatico con me l'ultima volta che ci siamo visti.

Per fortuna è lui il primo a continuare «Dai vieni, facciamo il bagno» mi dice avvicinandosi e cominciando a tirarmi verso la piscina mentre io cerco di opporre resistenza.
«Non posso ho il ciclo» dico nella speranza di bloccarlo dal buttarmi in acqua e in effetti lui si ferma e mi guarda con fare interrogativo.
«Voi ragazze non avete quei tappi o come si chiamano da mettere in acqua?» chiede e io sposto d'istinto lo sguardo dai suoi occhi. Poi mi strattono dalla sua presa e comincio ad allontanarmi per trovare un posto dove stare in pace, ma sento i suoi passi dietro di me che mi seguono.

Quando raggiungo una panchina proprio al limite del giardino mi ci siedo e sbuffo vedendo che Dennis si siede proprio vicino a me.
«Ma mi spieghi che succede? Stavo solo scherzando» annuncia irritato.
«Non è per lo scherzo! Cioè io non posso usare quei cosi che dici tu okay?!» rispondo adirata sperando che capisca da solo cosa intendo, invece lui alza un sopracciglio.
«Oddio Dennis sono vergine! Ti è più chiaro?!» dico infine incrociando le braccia al petto e guardando davanti a me per evitare di guardare lui.

« E scusami, il problema quale sarebbe? Bastava dirlo» mi spiazza lui in tono totalmente calmo e quando mi volto lo vedo guardarmi.
«No cioè... di solito mi prendono in giro per questo insomma ho 20 anni» dico io calmando improvvisamente il mio tono che diventa anche un po' imbarazzato adesso.
«Io mi chiedo solo come sia possibile che qualcuno non abbia messo le mani su questo ben di Dio» si affretta a dire lui continuando a guardarmi con uno sguardo quasi desideroso di me.

Era da tempo che qualcuno non mi guardava in questo modo e sicuramente, tra tutti, non mi aspettavo che proprio Dennis fosse così comprensivo verso una cosa che lui invece è solito fare praticamente un giorno sì e l'altro pure.
Senza che lui mi dica niente, la mia bocca comincia a parlare senza che io possa fermarla «Ero fidanzata un anno fa con un ragazzo che mi avrebbe resa davvero felice. Si chiamava Kevin e mi amava davvero, mi amava come si ama nelle favole, senza chiedere niente in cambio.» Sorrido al solo ricordare quei momenti con lui.

Dennis continua a fissarmi in silenzio e interessato a quello che gli sto raccontando.
«Era tutto perfetto fino a che una mattina non si è sentito male. L'ho accompagnato all'ospedale e hanno scoperto che aveva un tumore al pancreas che ormai però si era dilagato e aveva attaccato anche tutti gli altri organi. Hanno tentato una operazione ma non c'era niente da fare, era solo questione di tempo. È morto dopo 4 settimane passate in agonia in ospedale »continuo mentre le lacrime minacciano di uscire dai miei occhi.

Sospiro e fisso il cielo senza sapere che altro dire a riguardo. Dennis rimane ancora in silenzio, probabilmente spiazzato da quella confessione e a disagio perché non sa bene cosa fare.
«Non conosco l'amore o almeno non quello che conosci e in cui credi tu, ma so cosa significa soffrire per qualcuno che nella tua vita era fondamentale» sputa fuori infine e io mi volto per guardarlo. I nostri occhi si fissano per alcuni secondi che a me sembrano durare un'infinità di tempo.

È lui a tossire e spostare lo sguardo costringendo me a fare lo stesso per non rimanere come una ebete a fissarlo. In quel momento vedo che allunga una mano sulla sua gamba e la apre mettendo il palmo rivolto verso il cielo per poi guardarmi di nuovo come a incitarmi. Lo fisso anche io sorridendo e faccio scivolare la mia mano sulla sua portando le nostre dita a incastrarsi l'una nell'altra.

«Hai bisogno di tornare a vivere Jessica. Hai bisogno di bere, ballare e divertiti davvero. Hai bisogno di quelle risate che ti fanno venire il mal di pancia. » dice alzandosi e portandomi ad alzarmi con lui. Nel sentire quelle parole un sorriso sincero mi curva le labbra e ben presto mi ritrovo trascinata da Dennis tra la calca delle persone che ballano spensierate.

Ha ragione.
Dennis ha completamente ragione.
Ho bisogno di tutto questo.
Devo tornare a vivere.
Basta sofferenze.
Da oggi solo felicità e spensieratezza.
***

Ciao a tutti!
Prima di tutto oggi vorrei ringraziare una mia amica che è stata fondamentale nello sviluppo del mio modo di scrivere, nello sviluppo dei personaggi, della storia stessa e tutto quello a cui è collegata ed è insieme a lei che è nata l'idea dei nomi e dei volti dei personaggi a cui sono molto molto affezionata. Quindi se mai leggerà questa storia lei saprà che tutto questo è dedicato a lei e a lei va il mio più grande ringraziamento.

In seguito volevo dire che, come avete notato non ho un giorno preciso per aggiornare, lo faccio quando il capitolo è pronto. Non voglio darmi limiti, anche perché ci sono momenti in cui scrivo più veloce perché sono ispirata e altri invece che scrivo più lentamente.
In questo capitolo Dennis e Jess si sono un minimo avvicinati, cosa ne pensate? Fatemi sapere qualsiasi cosa, ricordate che io amo interagire con voi!
Grazie a chi mi supporta!
Un bacio e al prossimo capitolo 😘

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


 

Tutto sembra diverso.
Tutto sembra leggero e in armonia mentre ballo insieme a Dennis sulla pista.
All'inizio sembravo un manico di scopa per quanto tesa e imbranata io fossi, mentre grazie a lui adesso mi sono sciolta.
Le sue mani mi cingono i fianchi e le mie sono intorno al suo collo mentre muovo i miei fianchi e ritmo di musica e lui mi osserva tutto il tempo senza staccare gli occhi da me.
Ad un certo punto mi costringe a girarmi e poggiare la mia schiena sul suo petto, i nostri bacini sono uniti ora e si muovono insieme, non posso fare a meno di sentirlo sul mio sedere e ammetto che questa cosa è molto eccitante, ma sopratutto mi sento veramente libera e spensierata come non mi sentivo da un pezzo.

Mentre stiamo ballando però improvvisamente tutto viene interrotto quando parte la canzone "Hula Hoop" e sento la mano di Alex afferrarmi il polso per tirarmi sopra a un tavolo insieme a lei e cominciare a ballare.
Prima che me ne accorga mi ritrovo a scatenarmi e strusciarmi su Alex mentre ridiamo come matte e tutti ci stanno intorno guardandoci, probabilmente anche perché la mia gonna si è leggermente alzata e Alex sta sempre in costume.

«Scendi immediatamente Alex!» sento Luke gridare per sovrastare la musica prima di afferrare Alex e caricarsela in spalla così  da lasciarmi sola là sopra a ballare. Succede tutto così in fretta che non capisco bene il motivo per cui Luke si stia allontanando con Alex sulla spalla che muove i piedi per cercare di divincolarsi e, altrettanto in fretta, qualcuno mi trascina giù dal tavolo.

Dennis mi tira al suo petto e poggia la sua fronte sulla mia mentre mi guarda e mi accarezza con il pollice il labbro inferiore. Io continuo a fissare i suoi occhi mentre sento la gola secca e il mio cuore comincia a battere a un ritmo più forte contro il suo petto.
Prima che me ne renda conto ci ritroviamo dentro ad una stanza e Dennis si avvicina tanto da farmi indietreggiare contro il muro. Sento il suo respiro affannato, segno che è eccitato almeno quanto lo sono io.

Comincia lentamente a lasciarmi dei baci sul collo per poi salire verso l'orecchio e mordicchiarlo fino a farmi impazzire. Successivamente mi prende in braccio tenendomi per le cosce ormai quasi nude per quanto la gonna si sia alza e poi si avvia verso il bordo del letto per poggiarmici a sedere. Mi costringe con le mani ad aprire le gambe una volta che mi ha sfilato la gonna e per un attimo ho il timore che voglia fare sesso con me. Invece lui mi afferra prima da una parte e poi dall'altra gli slip con i denti per farli scendere in modo eccitante e infine si aiuta con le mani per toglierli definitivamente.
Rimane per qualche secondo a fissare la mia intimità e io non posso fare a meno di arrossire fino a che non vedo i suoi occhi brillare per l'eccitazione e la sua bocca finisce dritta in quel punto. Comincia con dei lenti baci prima di aggiungere la lingua con cui lavora in un modo così straordinario e perfetto da portarmi a tirargli il ciuffo con il pugno della mia mano.
Quando poi alterna la lingua alle sue dita davvero non resisto e in poco tempo mi porta a raggiungere l'orgasmo.

Respiro affannosamente e cerco di aprire gli occhi per tornare lucida, quando ci riesco lo trovo sempre lì a guardarmi mentre si lecca quelle labbra carnose. Allungo la mano per ricambiare il favore ma lui mi sorprende bloccandomi il braccio «Per stasera va bene così».
Si alza e comincia a disfare il letto mentre io, totalmente a disagio, mi alzo e mi tiro su i pantaloni e la gonna prima di alzarmi dal letto per andarmene nella mia stanza.

«Credo che tu debba rimanere qui, anche perché Alex penso stia dormendo con Luke. Lui era molto arrabbiato e geloso quindi sono sicuramente insieme, spero che abbiano risolto» dice Dennis cominciando a spogliarsi fino a rimanere in boxer e per poi stendersi a letto.
«Litigano molto?» chiedo cercando di mandare avanti la conversazione per non rimanere in un silenzio ulteriormente imbarazzante e nel frattempo comincio a cercare nei cassetti per vedere se trovo anche solo una maglietta grande da mettermi sopra l'intimo.

«Non direi sempre, sono molto gelosi l'uno dell'altro ma questo è normale. Comunque non hanno mai litigato in maniera pesante» lo sento rispondere mentre io tiro fuori una maglietta e la osservo. Mugolo in segno di risposta perché sono troppo concentrata e mi nascondo dietro l'anta dell'armadio prima di togliermi maglietta e gonna.

«Tu scherzi? Dopo quello che ti ho appena fatto ti vergogni di farti vedere in reggiseno e mutande?» lo sento ridere e io gli urlo in risposta «Zitto!». Ma non risulta l'effetto desiderato dal momento che sto per scoppiare a ridere anche io. Alla fine mi infilo la maglietta e esco chiudendo l'armadio. Mi avvicino piano al letto e mi stendo a fianco di Dennis cercando però di mantenere la giusta distanza perché immagino che lui non voglia certo dormire abbracciati come una coppia.

«Allora notte Jessica» dice lui allungandosi a spegnere la luce mentre io mi giro su un fianco dandogli le spalle «Buonanotte Dennis».
***
Dylan's pov
«Io adoro tua madre!» dico non sapendo più come trattenere le risate mentre Emily sale le scale per guidarmi verso la sua stanza.
«Ma no! È imbarazzantissima. Mi dispiace, pensavo che non fosse a casa, altrimenti non ti avrei portato qui» mi risponde lei invece rammaricata entrando nella stanza.

«Ma non devi chiedere scusa. Tua madre è davvero simpatica» sorrido io seguendola all'interno e osservando intorno a me. La sua camera è proprio come me la aspettavo, le pareti sono bianche ma piene di poster e varie foto di Emily con le amiche o Emily con la madre o da piccola, il letto si trova più o meno a metà della stanza ed è ad una piazza e mezzo. Di fronte a questo c'è un piccolo armadio vecchio stile e accanto uno specchio che prende quasi tutta la parete. È piccola ma davvero molto carina e anche molto ordinata rispetto alla mia devo dire.

Se c'è una cosa che ho notato però, nonostante siano pochi giorni che io e Emily ci frequentiamo, è che non mi parla mai del padre e non sembra avere niente in questa casa legato a lui. Nessuna foto, nessun oggetto particolare.
«Em posso farti una domanda?» chiedo un po' titubante sedendomi sul letto e torturandomi le unghie delle dita.
«Certo Dylan, chiedi pure. Dopo tutte le domande che ti ha rifilato mia madre mi sento di dover ricambiare il favore» risponde lei ridendo e poggiandosi al muro davanti a me.

«Ma tuo padre?» sputo fuori e vedo che il suo sorriso svanisce piano piano.
Cazzo Dylan sei un fottuto idiota. Non potevi farti i cazzi tuoi? Ora rovini tutto.
«Scusami io non avrei dovuto chiedertelo. Non sei obbligata a parlarne e penserai che sono un impiccione ma sono solo un idiota» cerco di affrettarmi a rimediare al mio errore ma lei mi interrompe improvvisamente «Non l'ho mai conosciuto. Mi ricordo che da piccola chiedevo spesso alla mamma dove fosse papà e lei si inventava sempre delle scuse per non farmi soffrire, poi crescendo un giorno ho voluto delle risposte vere e mi ha spiegato tutto. Quando mia madre è rimasta incinta lei era molto innamorata di mio padre, invece lui se l'è fatta sotto.» si interrompe e la sento sospirare e abbassare la testa prima di continuare «Una mattina è sparito così dal nulla e senza dire niente. Mia madre non sa più dove sia da anni ormai però ha sofferto molto. Mi ha cresciuta da sola e con il cuore distrutto dall'uomo che credeva essere il suo grande amore. Ma io la adoro, lei è e sarà sempre tutta la mia vita».

Non riesco a crederci, non mi sarei mai aspettato una risposta del genere. Come si può essere così bastardi da abbandonare una donna dopo averla messa incinta? Senza interessarti per 17 anni di una figlia che probabilmente ti sta aspettando e si chiede dove sei o che faccia tu abbia? Su una cosa Emily ha ragione, parlando anche solo poche ore con sua madre ho capito che è una donna meravigliosa. Ha una forza immensa, è allegra, comprensiva e sopratutto ama da impazzire sua figlia.

«Vieni qui » gli sorrido io stendendomi da un lato del letto e facendogli segno vicino a me.
Lei, senza dire una parola, si avvicina e si stende di fianco a me. Entrambi giriamo la faccia l'uno verso l'altro nello stesso momento e iniziamo a fissarci negli occhi.
È davvero così bella. Non avevo mai conosciuto una ragazza bella come lei, sempre piena di vita, felice, divertente. Ha tutte le qualità che ho sempre cercato in una ragazza senza nemmeno saperlo.

«Lo sai che sei la prima ragazza che non frequento con lo scopo di portarmi a letto?» ridacchio io afferrando la sua mano e cominciando a giocare con le sue dita mentre lei gioca con le mie e continua a tenere gli occhi fissi nei miei.
« Mi spieghi perché voi ragazzi pensate sempre al sesso?» alza gli occhi al cielo lei in un modo che mi fa ridere.
«Hey! Guarda che il sesso è molto importante, ma tu non puoi saperlo ovviamente» replico io cercando di difendermi.
«Guarda che io lo so» mi sorprende lei fissandomi in modo serio.

Aspettate fermi.
Stop.
Non è vergine?
Oddio calma Dylan. Non fare il coglione.
Frena gli istinti animali.

Mentre faccio tutti questi ragionamenti contorti nella mia testolina la sento scoppiare a ridere e improvvisamente torno alla realtà per poi fissarla con una faccia attonita in volto.
«Ma dovevi vedere la tua faccia!» continua a ridere tenendosi la pancia.
«Ma che stronza che sei! » comincio ad afferrarle i fianchi per farle il solletico e lei si divincola implorandomi più volte di smettere.

É una scena bellissima che si prolunga per gran parte della notte. Ridiamo, scherziamo, mangiamo, parliamo e guardiamo film finché sua madre non decide che ora del coprifuoco e sono costretto a tornare a casa.

Una volta salito sulla moto però il mio istinto non mi porta a guidare verso casa, ma mi porta a guidare verso l'unico posto che ormai riconosco davvero come familiare.
Non appena entro nel luogo di cui ormai faccio parte, un odore di fumo, un rumore di motore e un sacco di persone mi accolgono come ogni volta.

Io sono questo. E nemmeno l'amore lo potrà cambiare.
***
Hola a todos!
Vi chiedo scusa se ci metterò un pochino di più ad aggiornare ma ho iniziato l'università, sto prendendo la patente e il tempo a disposizione non è davvero molto.
Anyway, questo capitolo è un po' di passaggio ma comunque abbiamo una cosa importante che succede tra Jess e Dennis e una rivelazione sulla vita di Emily. Vi posso solo anticipare che il prossimo capitolo sarà un pov che non ho ancora mai fatto. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e aspetto di sapere cosa ne pensate!
Un bacio e al prossimo capitolo!

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Luke's pov
É così bello osservarla così. Con la schiena nuda, la pancia appoggiata al materasso, le gambe piegate e con le piante dei piedi rivolte al soffitto, i capelli arruffati e le guance rosse per quello che abbiamo appena fatto e rifatto non so per quante volte. È così bella ed è così mia.
Adoro vedere l'effetto che gli fa ogni volta fare l'amore con me e l'effetto che le mie mani gli provocano mentre accarezzano la sua schiena, ormai piena di brividi.
Alex gira la testa e mi sorride guardandomi «Continuo a pensare che tu sia troppo geloso».

Alzo gli occhi al cielo a quella sua affermazione «Sono geloso esattamente quanto basta». E sono sicuro di questo. Quando prima l'ho tirata giù da quel tavolo è perché era in costume, con quel suo culo sodo completamente scoperto e migliaia di ragazzi che la fissavano. Vado matto per lei, non sono il ragazzo che le vieta di uscire o di avere amici perché la vita è la sua e lei è libera di fare quello che vuole, però in certe situazioni devo marcare il mio territorio. Ed é proprio per questo che su una delle sue natiche si vede ancora il segno che gli hanno lasciato i miei denti e che a lei ha fatto impazzire.

Passo le dita sopra a quel punto e la sento sussultare così sorrido spontaneamente. «È venuto troppo bene» annuncio soddisfatto e la sento sbuffare una risata.
Lei mi guarda negli occhi «Ti amo Luke» mi dice e mi viene un tuffo al cuore. Ovviamente ce lo siamo già detti ma ogni volta mi fa lo stesso effetto e sono talmente imbambolato che nemmeno trovo la forza di rispondergli ma semplicemente mi avvicino e poso le mie labbra sulle sue, che subito si schiudono per fare spazio alla mia lingua. Ci baciamo per qualche minuto e quando finalmente mi stacco, gli sposto una ciocca di capelli dietro le orecchie «Ti amo» rispondo e sorrido beandomi ancora della vista di questa stupenda ragazza.

«Allora adesso tu mi devi parlare di Dennis» mi dice lei guardandomi e poggiando le mani sotto il mento a sorreggersi il viso.
«Di Dennis?» chiedo alzando un sopracciglio e lei ridacchia rispondendomi «Voglio essere sicura che non abbia intenzione di fare cazzate con Jess».
«Ma magari invece la facesse. Lo sai quanto spero che metta la testa a posto e trovi qualcuna» ribatto io in disaccordo.
«Oh andiamo Alex, conosciamo Dennis e lui usa le ragazze. Non vuole relazioni ma solo divertirsi e Jess è una brava ragazza» mi dice la mia ragazza con tono serio e protettivo verso la sua prima vera amica.

A quella affermazione mi alzo a sedere poggiando la testa allo schienale del letto e continuo a osservarla con uno sguardo più duro «Alex anche io ero come lui prima ma le persone cambiano. Ho conosciuto te e ho scoperto di amarti, per questo sono quello che sono ora».
«Si ma ricordi cosa ho passato? Jess ne ha già passate tante e non ha la forza di affrontare quello che ho affrontato io. Ho dovuto accettare di te molte cose: le gare clandestine, i tradimenti, le canne e altre cose» mi risponde lei rinfacciandomi tutto quello che ho fatto nella mia miserabile vita o almeno quello che lei sa che io abbia fatto.

Tutto quello che ha detto è vero, so che ha ragione ma sentirselo ripetere così mi fa una rabbia tale che mi ritrovo a stringere forte i pugni per stare tranquillo.
«Amore non era un modo per rinfacciartelo, io volevo solo...» comincia a dire lei ma io la blocco subito «Sono le 3, credimi è meglio dormire» ribatto e mi allungo per spegnere la luce. Mi giro di spalle e cerco di fare di tutto per mantenere la calma e ci riesco completamente quando la sento lasciarmi dei leggeri baci sulla schiena che mi fanno rilassare subito i muscoli e un "Scusa" sussurrato all'orecchio.
Forse dovrei chiedere io scusa a te amore mio.
***
Jessica's pov
Stringo forte il braccio di Dennis e sorrido automaticamente sentendo nel naso il suo adorabile profumo. Apro gli occhi lentamente e scopro che quello che sto abbracciando è solo il cuscino e di Dennis non c'è più nessuna traccia.
Ma come ha potuto andare via così?

Mi alzo lentamente a sedere e sento un leggero fastidio alla testa, così me la tocco e poi mi alzo dal letto. Cerco di ritrovare i miei vestiti nella stanza e li infilo facendo una smorfia perché odio rimettermi i vestiti del giorno prima e come ho fatto ad essere così idiota da non portarmi un cambio?
Osservandomi con la telecamera interna del telefono vedo la mia faccia completamente inguardabile e cerco di sistemare i capelli meglio che posso, poi mi faccio coraggio e scendo alla ricerca di una aspirina per combattere questo fastidio alla testa.

La casa è silenziosa, segno che dopo la serata tutti si stanno riposando e infondo sono solo le 9 di mattina per cui non mi stupisco.
Quando arrivo in cucina vedo Alex in piedi e intenta a sorseggiare un caffè mentre guarda il telefono. « Buongiorno» annuncio entrando e lei alza subito la testa sorridendo « Ben sveglia dormigliona, come stai?» mi chiede infilando il telefono in tasca e io mugolo cercando negli sportelli qualsiasi medicina possibile.
Come leggendomi nel pensiero, Alex mi allunga la scatola delle pasticche «Avevo il mal di testa anche io» dice semplicemente e io la ringrazio prima di ingoiare la pasticca con un po' d'acqua.

«Senti Jess devo chiedertelo, tu e Dennis...? Cioè cosa è successo stanotte?» sputa fuori lei guardandomi.
«Non quello che pensi credimi. Lui mi ha fatto qualcosa e poi abbiamo dormito» rispondo imbarazzata e lei mi fissa con uno sguardo che non riesco a decifrare.
«Ma dove sono andati lui e Luke a proposito?» chiedo cercando di cambiare discorso.
«Sono andati a lavorare, ti porto a casa» risponde lei e prende le chiavi della macchina.

Io salgo a prendere lo zaino e poi la raggiungo in macchina. Dopo un viaggio molto silenzioso arriviamo al mio appartamento, ringrazio Alex e poi entrò in casa. Spero di trovarci mio fratello perché è arrivato il momento di parlare di quei soldi che ho trovato.

Quando entro vedo le chiavi di Dylan sul tavolo e capisco che è a casa, così faccio un respiro e mi tolgo il giacchetto poggiando lo zaino sul divano. Non mi sento pronta a litigare con lui, perché so già che litigheremo purtroppo.

Mi avvio a seguire il rumore dell'acqua del rubinetto che scorre e arriva dal bagno. Busso lentamente alla porta «Dylan?» chiedo aprendo la porta e rimango bloccata da quello che vedo. Mio fratello è in boxer seduto sul water con una gamba poggiata sul mobile di fronte che cerca di disinfettarsi dei lividi e delle ferite sulle gambe e sulle ginocchia.
«Oh mio dio Dylan cosa hai fatto?!» dico spaventata avvicinandomi a lui e lui alza subito la testa come sorpreso, segno che non mi aveva sentito bussare.

«Non è niente Jess, vai via» mi risponde lui tornando ad ignorare il mio sguardo.
«No Dylan! Non me ne vado! Stiamo tornando al passato?! Dio esci sempre non so dove vai! Nascondi mucchi di soldi nel cassetto delle mutande e torni con dei lividi a casa! Non dovevi essere da Emily?!» urlo perché ormai sono arrivata all'esasperazione.
La sua reazione non mi sorprende per niente «Hai frugato nella mia stanza!» tuona lui guardandomi in cagnesco.

«Lo so che non avrei dovuto ma l'ho fatto! Tu mi nascondi qualcosa! Parlami!» lo sprono io sempre con la voce alzata.
«Cazzo Jess! Ero da Emily ma poi sono tornato a casa e sono caduto dalla moto! Sei contenta?!» mi urla contro e lancia il cotone nel lavandino infuriato.
Non me lo aspettavo per niente.
«Eh beh i soldi?» chiedo abbassando il tono e calmandolo.
Lo vedo sospirare e passa qualche secondo prima che mi dia la sua risposta «Sono di un mio amico a scuola, mi ha chiesto di nasconderglieli perché li ha guadagnati senza dire niente a sua madre».

Dio mi sento così sollevata che mi abbia confessato tutto questo, mi aspettavo di molto peggio, allora mio fratello non mi mente.
Mi avvicino e verso il disinfettante sul cotone per poi passarlo delicatamente su tutti i lividi e le ferite e vedendolo fare delle smorfie di tanto in tanto. Poi applico sulle ferite più gravi dei cerotti e rimetto tutto in ordine.
«Grazie » lo sento dire e mi volto a guardarlo.
«Non mi menti vero? Non hai segreti?» chiedo impaurita della risposta.
Lui rimane in silenzio e semplicemente apre le braccia invitandomi a rifugiarmici. Lo abbraccio forte e non so se debba preoccuparmi del fatto che non ha risposto alla mia domanda, ma voglio fidarmi di lui.

«Ti voglio bene» mi sorride staccandosi.
«Anche io fratellino» sorrido e gli scompiglio il ciuffo anche se so che lo odia, infatti lo vedo alzare gli occhi al cielo e poi sbuffare una risata mentre se lo sistema allo specchio.
«Tu ti sei divertita?» mi chiede seguendomi fuori dal bagno e io sorrido al ricordo di ieri notte e di quello che ho provato con Dennis, direi grazie a Dennis.
«Mmm e quel sorrisetto?» continua lui facendo una faccia maliziosa che mi fa scoppiare a ridere.

«Sono muta come una tomba su questo» rispondo fingendo di cucermi la bocca.
«Oh ma dai!» dice lui prendendo a rincorrermi per tutta la casa e io cerco di sfuggire alla mia "punizione". Ma alla fine la meglio la ha lui e quando riesce ad afferrarmi prende a farmi solletico ovunque fino a farmi perdere il fiato.
Me lo sento che questa volta può andare bene, eppure perché sento qualcosa di strano? Come se dovesse succedere qualcosa ma non so ancora cosa.

Inevitabilmente il mio pensiero va a Dennis, cosa starà facendo? Lo rivedrò mai? Per lui ha significato qualcosa quello che è successo?
E non potevo immaginare minimamente che anche lui stesse pensando proprio a me.
***
Dennis's pov
«...e quindi abbiamo diciamo discusso credo» sento Luke finire di raccontarmi mentre ci fumiamo una sigaretta nella pausa tra un turno e l'altro. Vivere solo con le gare delle moto non basta, per cui io e Luke lavoriamo in una palestra come personal trainers.
Ammetto che stavo pensando a tutt'altro ma infondo ho ascoltato quello che mi ha detto Luke, più o meno.

«Beh Luke forse non dovresti mentirgli tanto per cominciare » sputo fuori soffiando il fumo della sigaretta e vedo il suo sguardo farsi più cupo.
«Lo faccio perché la amo e non posso fare altrimenti. Sai che dobbiamo mantenere il segreto Dennis» mi risponde lui poggiandosi al balcone della palestra.
«Lo so, hai la mia parola » rispondo sospirando e buttando la sigaretta.

Mentire non è mai la soluzione ai problemi, questo mi hanno insegnato. Eppure io e Luke abbiamo mentito tante volte, su migliaia di cose, ma lo abbiamo fatto sempre insieme e per proteggerci. Luke è mio fratello e nessuno è più importante di lui.
Nemmeno una ragazza dai lunghi capelli castani e il sorriso sincero, non è così?
***
Sera a tutti!
Come state?
In questo capitolo sono successe un pochino di cosette e ci sono anche dei misteri, che dite?
Fatemi sapere cosa ne pensate come sempre e ne approfitto per ricordarvi di dare uno sguardo anche al trailer della storia che ho caricato oggi.
Un bacio e al prossimo capitolo!

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Capitolo 9
*** Surprise! ***


Hola a tutti! Scusate tanto se questo non è il capitolo ma volevo annunciarvi che è finalmente pronto il trailer della mia storia creato gentilmente dalla bravissima Serendipity__27 . Non la ringrazierò mai abbastanza per il lavoro che ha fatto! Spero davvero che abbiate un secondo per guardarlo e mi facciate sapere cosa ne pensate! Vi lascio il link qua! Un bacio!  

https://youtu.be/cDIhQfQPhCk

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Capitolo 10
*** Capitolo 8 ***


 

DUE SETTIMANE DOPO
Alex's pov
Sono passate due settimane dalla festa, due settimana da quella specie di discussione che ho avuto con Luke e le cose sono rimaste le stesse.
Il mio lavoro continua normalmente, il mio rapporto con il mio ragazzo va avanti e anche quello con Jess, che ormai non vede ne sente Dennis dalla sera della festa. Mi ha fatto per i primi giorni una testa enorme perché continuava a parlarmi di lui e a non capire il suo comportamento. Alla fine se n'è fatta una ragione e spero per sempre perché sono sempre convinta che lui non faccia per lei e non voglio che soffra ancora.

Jess mi ha raccontato tutto del suo passato, dei suoi genitori, di Londra, di Kevin e di suo fratello Dylan che non ho ancora avuto l'onore di conoscere. Mi dispiace davvero tanto stasera averle dato buca, ma ho promesso a Luke che lo avrei raggiunto al solito posto per vedere la gara delle 23. 
Purtroppo Luke e Dennis partecipano da qualche anno a queste gare clandestine, in pratica loro hanno la loro squadra e un sacco di persone con i soldi vanno a scommettere su di loro, se vincono hanno un guadagno in base alla posizione con cui tagliano il traguardo. É una cosa senza senso e pericolosa, ma fa parte della vita di Luke e dato che lui ha fatto davvero molti cambiamenti per me, ho deciso di scendere a patti con questa cosa.

Quando entro nel parcheggio pieno di persone ogni volta un brivido mi percorre la schiena, c'è gente poco affidabile lì dentro e cammino sempre a passo spedito perché tutti mi fissano, in particolare perché indosso spesso mini gonne ma d'altronde è come amo vestirmi io.
Finalmente dopo pochi passi vedo il sorriso del mio ragazzo brillare in lontananza e affretto il passo per raggiungerlo, ma ben presto sono costretta a fermarmi.

Che cosa diavolo ci fa una troia vicino a Luke?
Sopratutto perché stanno ridendo?
E perché le mani di lui sono sui suoi fianchi? Aspetta, cosa?!
Li osservo meglio per capire se è uno scherzo della mia testa e vedo la ragazza che parla in modo molto allegro con Luke mentre con una mano tiene una birra e lui che la tira per i fianchi come per farla ridere. Sto per vomitare.

Mi avvicino pronta a fare una scenata e sfoderando il sorriso più falso che riesca a fare.
«Buonasera» annuncio costringendoli entrambi a voltarsi e vedendo il viso di Luke farsi improvvisamente serio. Lo vedo togliere le mani dai fianchi di lei e questa fare un passo indietro.
«Tu devi essere Alex, la ragazza di Luke. Io sono Jenna» mi sorride la troia davanti a me e io subito ribatto pronta «Oh si e visto che sono la sua ragazza gradirei che tu non facessi la gallina con lui».

Vedo la faccia della ragazza trasformarsi in un misto di stupore e di irritazione probabilmente per i miei modi poco garbati, ma infondo ne ho tutto il diritto.
«Bene io vado Luke, ci vediamo» dice al mio ragazzo prima di girare i tacchi e allontanarsi sculettando per mettere in mostra quel sedere che sto odiando. Ed è in quel momento che mi volto verso Luke per osservarlo mentre lui sputa fuori una cosa che non mi sarei aspettata mai «Potevi essere un po' più gentile, l'hai trattata di merda».

«No tu ora mi spieghi perché te la stavi tenendo per i fianchi! Ma sei diventato scemo?! Ma ti pare che vai in giro a fare l'idiota con una ragazza in questo modo?! Se sono cornuta dimmelo subito che facciamo prima!» sbotto infuriata muovendo le mani in aria per il nervoso.
«Cosa?! Alex Dio come puoi pensarlo? Siamo solo amici, tra me e lei non è successo niente, o almeno non ora» risponde lui altrettanto irritato buttando la sigaretta a terra per spegnerla.
«Ah ecco quindi qualcosa c'è stato!» alzo la voce ormai fuori di me per la rabbia e la gelosia.

É in quel momento che Luke mi prende per i fianchi e mi costringe ad avvicinarmi, poi avvicina la bocca al mio orecchio «Sta calma amore» sussurra piano mentre mi accarezza i fianchi con le dita morbide. Subito sento i miei muscoli rilassarsi e, nonostante sia ancora furiosa, il mio ragazzo ormai è troppo bravo in certe situazioni e sa benissimo come prendermi. Lo guardo con sguardo severo aspettandomi una spiegazione e lui alza gli occhi al cielo prima di cominciare «Siamo amici. E si siamo stati insieme molte volte ma prima che nascesse qualcosa con te ovviamente, sai che non ti tradirei e non so come hai potuto pensarlo. Lo so che forse nei modi non mi controllo ancora, non sono mai stato abituato ad avere relazioni e certe cose mi vengono naturali. Ti chiedo scusa».

Dentro di me so che Luke non mi tradirebbe perché mi ama come io amo lui, però purtroppo la gelosia mi divora e non riesco a controllarla quando si tratta di lui.
«Non farlo più okay?» mugolo come una bambina imbronciata e a lui scappa un sorriso.
«Va bene amore» risponde prima di avventare la sua bocca sulla mia e prendendo a baciarmi con passione.

Il nostro momento purtroppo viene interrotto da Dennis che arriva seguito da un ragazzo che non conosco. Sembra più piccolo di loro, ha i capelli castani e gli occhi marroni, a occhio e croce dovrebbe avere 17 anni ed è molto bello.
Luke e Dennis si salutano con una pacca sulla spalla e poi si passa alle presentazioni.
«Amore lui è Dylan, un nuovo membro della squadra. Dylan lei è la mia ragazza Alex» annuncia Luke e sto quasi per strozzarmi con la mia stessa saliva.
Non può essere quel Dylan.
Non può.
Eppure i suoi occhi e il suo sorriso.
Io li conosco.
***
Dennis's pov
Non la vedo ne la sento da due settimane.
Da dopo ciò che è successo alla festa io non l'ho più cercata e se da me si aspettava il principe azzurro si sbaglia di grosso. A me non interessa niente avere una relazione felice e spensierata con lei. E allora perché sono sotto casa sua e sto suonando al campanello?

«Mmm chi è?» sento la voce di Jess assonnata dal citofono e in effetti sono 2 di notte per cui posso capirla.
«Mettiti qualcosa e scendi» ordino senza troppi giri di parole.
«Cosa? Dennis? Tu sei pazzo, mi hai svegliato. Vattene via » la sento ribattere con la sua solita voce quando cerca di fare la dura.
«Se non fai come ti ho detto mi arrampico dalla finestra e credimi ne sono capace» la minaccio io. «Dio tu sei matto» risponde e poi attacca il citofono.

Dopo circa dieci minuti esce dal portone con indosso una tuta molto più larga di lei e un broncio disegnato sul viso. Cavolo, sembra proprio una bambina ma adoro quando fa così.
Salgo a cavallo della moto e mi infilo il casco prima di allungare la mano per porgergliene un altro. Senza troppi giri di parole lei lo afferra e se lo infila prima di salire dietro di me e stringermi le braccia intorno alla vita per tenersi forte.

Faccio un sorrisetto soddisfatto sapendo che tanto non può vedermi perché altrimenti la irriterebbe ancora di più e poi do gas alla moto  per farla partire. La porto in giro per l'intera città che di notte risulta essere stupenda immersa nel silenzio e nella tranquillità.
«Lascia la presa e apri le braccia» le dico cercando di sovrastare il rumore della moto.
«Che?!» chiede subito lei stringendomi di più.
«Fidati di me» le dico e la vedo lentamente lasciare la presa per poi aprire le braccia e chiudere gli occhi mentre il vento le sfiora i capelli. Inevitabilmente sorrido al vederla così spensierata perché so che è quello di cui ha davvero bisogno.

Purtroppo non so tutto di lei, non so di preciso cosa abbia passato a parte quello che è successo con il suo ex, ma sento dentro di me che lei ha bisogno di tutto questo.
Non so se sono io a poterglielo dare, ma intanto posso provarci.

Dopo un giretto dell'intera città che è durato circa un quarto d'ora, decido che è meglio fermarci con i piedi per terra su una panchina di un parco da cui si vede l'intera città illuminata.
«È stato bello il giro, grazie» mi dice senza staccare gli occhi dal paesaggio, mentre io non stacco gli occhi da lei che per me è un spettacolo 100 volte più bello.
«Volevo che tu avessi quella libertà di cui hai bisogno e che so che meriti» rispondo io sempre guardandola finché i suoi occhi non incontrano i miei perché si è voltata a guardarmi.

Non so cosa mi sta succedendo. Forse è l'atmosfera, forse sono i suoi occhi, forse è la sua innocenza, eppure mi ritrovo a premere le mie labbra sopra le sue. Le nostre lingue presto si toccano e cominciano a muoversi insieme.
Sento le sue braccia intorno al mio collo e io la tiro leggermente per i fianchi obbligandola a sedersi a cavalcioni su di me, il tutto senza staccarci neanche un secondo l'uno dall'altra.

Non ci crederete e sembrerà strano ma non ho mai baciato tante ragazze. È come se per me il bacio fosse qualcosa di importante, molto più del sesso. Il bacio è qualcosa che per me simbolizza che c'è qualcosa di più dietro, eppure con lei mi è venuto spontaneo, quasi naturale come bere un bicchiere d'acqua. C'è qualcosa in questa ragazza mora dagli occhi grandi che mi sta facendo impazzire, é qualcosa che mi attira e mi spaventa allo stesso tempo.
In questo momento la mia domanda è una sola: mi pentirò di questo bacio?
***
Ciao a tutti!
Ecco a voi il nuovo capitolo che non è molto lungo però nel quale succedono due cose molto importanti. Alex ha scoperto qualcosa che la metterà in una posizione scomoda con la sua amica e poi questo bacio così naturale tra Dennis e Jess. Cosa vi aspettate che succederà? Come vi è sembrato il capitolo?
Fatemi sapere!
Un bacio e al prossimo 

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Capitolo 11
*** Capitolo 9 ***


 

Alex's pov
Non può essere il Dylan che penso.
Jess non mi ha mai parlato tanto di suo fratello e non l'ho mai visto in faccia però non può che essere lui. E ora che faccio?

«Amore tutto bene?» la voce di Luke mi riporta improvvisamente alla realtà e cerco subito di forzare un sorriso verso il giovane ragazzo davanti a me.
«Te la sei scelta bene Luke » ride quest'ultimo guardandomi e io mi sforzo di fingere una risata lasciando però tutti e due perplessi.

«Luke mi sono ricordata che devo andare a casa perché mio padre rompe, scusami» rispondo io baciando a stampo il mio ragazzo prima di dirigermi a passo spedito verso la mia macchina parcheggiata fuori.
Mi dispiace aver trattato così Luke ma devo assolutamente correre da Jess.
Non può immaginare cosa sia appena successo.
***
Jess's pov
Dopo il bacio stupendo con Dennis mi sento veramente libera. Adesso siamo qui seduti a guardare il panorama, la mia testa poggiata sulla sua spalle e il suo braccio che mi stringe a se.

Quel momento meraviglioso viene interrotto dal mio telefono che vibra nella tasca. Faccio un sorriso di scuse a Dennis e spostandomi leggermente dal suo petto infilo la mano nei pantaloni. Afferro il telefono e leggo mentalmente il messaggio di Alex:
"Scusami Jess ma devo assolutamente parlarti, è urgente. Ci vediamo a casa tua tra 10 minuti".

Okay in questo momento sto odiando Alex perché il suo tempismo mi sta irritando, però se mi ha scritto in questo modo probabilmente è perché è davvero importante.
«Ehm Dennis mi ha scritto Alex» tossisco guardandolo e lui alza un sopracciglio probabilmente senza capire.
«E vuole vedermi. Dice che è importante sai e beh...passa da casa mia fra 10 minuti» continuo mordendomi il labbro perché mi sento in colpa verso di lui per liquidarlo così e in più perché non voglio che questo momento finisca.

«Oh va bene» mi risponde lui e nella sua voce riconosco un pizzico di dispiacere. Poi mi sorride per tranquillizzarmi e si alza porgendoli la mano per aiutare anche me. Saliamo in silenzio sulla moto e mentre Dennis guida verso casa mia io stringo le braccia intorno alla sua schiena e ci poggio sopra la testa chiudendo gli occhi per gustarmi il suo profumo.

Sto così bene che il tragitto sembra essere durato 2 minuti e quando arrivo la mia voglia di staccarmi è pari a 0.
«Sono stata davvero bene, mi dispiace essere dovuti andare via ma grazie» dico tutta d'un fiato una volta scesa e sorrido sinceramente al ragazzo stupendo davanti a me.
«Non dispiacerti e beh... non pensavo lo avrei mai detto ma sono stato bene anche io» mi risponde lui alzando una mano a spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. È un gesto così semplice eppure così dolce.

«Buonanotte Jess» mi dice infine prima di guardarmi e poi sgommare via. Non mi da nemmeno il tempo di rispondere che è già sparito e non so se sono un po' delusa che non mi abbia salutato con un bacio ma non devo correre, anche perché non so nemmeno se domani sarà cambiato qualcosa tra noi oppure se lui tornerà ad ignorarmi.

In quel momento Alex arriva camminando a passo svelto e con il fiatone «Hey ma da dove vieni? E poi che hai fatto? Hai corso?» chiedo io aggrottando le sopracciglia per la confusione che ho in testa in questo momento.
«Beh si cioè no...senti devo parlarti, possiamo entrare?» mi dice lei cercando di respirare per riprendere fiato, così io annuisco e apro la porta di casa per farla entrare.

Una volta entrate mi tolgo il giacchetto e mi siedo vicino a lei sul divano aspettando che sia pronta a parlare perché sono troppo impaziente di capirci qualcosa in tutta questa storia. «Alex mi dici che succede per favore?» chiedo dopo qualche minuto vedendo che non inizia il discorso e lei fa un un ultimo respiro prima di parlare «Jess tu devi parlare con tuo fratello quando torna, ti sta nascondendo qualcosa ».
La osservo con un'espressione stupita e ancora più confusa di quanto lo ero prima. Ma cosa sta dicendo? Cosa mi nasconde? Ha a che fare con i soldi? Non ci capisco più niente.

«Alex cosa vuoi dire? Cosa mi nasconde? Tu lo sai dimmelo» dico tutta d'un fiato avvicinandomi a lei e la vedo mordersi il labbro e spostare lo sguardo sulle sue mani.
«Alex Dio parla!» dico alzando la voce senza volerlo e lei alza subito la testa a guardarmi.
«Stasera l'ho visto in un posto... faceva gare clandestine con le moto e Dio io non so da quanto ci è dentro ne perché ma devi parlarci. È una cosa pericolosa, un brutto giro e lui ha solo 17 anni.» mi spiega lei e io rimango per qualche minuto a fissarla per metabolizzare la cosa. Gare clandestine con le moto?

«M-ma tu cosa ci facevi li?» balbetto io incapace di dire altro in questo momento.
«Jess non è importante perché ero lì ma ti devi fidare di me» dice prendendomi le mani prima di continuare «Appena viene qui tu parlagli e vedrai che si risolverà tutto, fagli capire che deve mandare tutto al diavolo va bene?». Io la guardo ancora sconvolta e annuisco in silenzio.
***
Un'ora dopo Alex è andata via e io sono seduta sul divano a torturarmi le unghie e guardare l'orologio che ormai segna mezzanotte e un quarto. Mi sono preparata un discorso e mi sono immaginata quello che ci saremmo detti, sicuramente andrà tutto bene in questo modo.

Eccolo il suono delle chiavi nella serratura che mi incitano ad alzarmi subito. Improvvisamente tutto quello che avevo pensato di dire, tutti i film che mi ero fatta in testa sembrano spariti completamente e mi chiedo se sarò in grado di parlare.

«Oh Jess, come mai sei ancora sveglia?» chiede Dylan entrano e richiudendosi la porta alle spalle. «Ti stavo aspettando» rispondo io impassibile e stringendomi le maniche del pigiama per evitare di distruggermi le unghie dal nervoso. Lui sembra notare quel gesto e il suo sguardo si fa preoccupato e dubbioso allo stesso tempo.
«È successo qualcosa?» chiede preoccupato avvicinandosi a me con passo svelto, ma io lo schivo e lo sorpasso andando a posizionarmi dietro di lui. Lo vedo voltarsi e guardarmi «Jess. Cosa sta succedendo?».

Faccio un respiro e lo guardo negli occhi sperando che questo lo faccia cedere e confessarmi finalmente la verità. «Dylan mi dici da dove vengono quei soldi e come ti sei fatto male?» chiedo e lo vedo fissarmi alzando un sopracciglio «Te l'ho già detto Jess o sbaglio?» risponde e io non gli lascio quasi nemmeno il tempo di finire «La verità Dylan!» adesso il mio tono è molto più alterato e alto.

Dylan sospira e si siede sul divano «Cosa stai insinuando?».
«Alex ti ha visto a delle gare clandestine con le moto, ti ha riconosciuto» spiego stringendo i denti per la rabbia e evitando il suo sguardo.
«Jess io l'ho fatto beh...sono stati degli amici a costringermi a provare ma è successo solo questa volta te lo giuro e non ho intenzione di continuare» mi risponde lui avvicinandosi e afferrando la mia mano. Comincia ad accarezzarmi il dorso con il pollice e con l'altra mano mi costringe ad alzare il mento e guardarlo.

Non resisto a guardarlo. Gli voglio troppo bene.
È la mia famiglia e non posso pensare che mi stia mentendo a tal punto. Non lo farebbe mai.

Scoppio a piangere e lo stringo più forte che posso «Giurami che stai dicendo la verità ti prego» lo prego con la voce spezzata. Lui mi accarezza la schiena «Te lo giuro sorellina» mi promette e mi bacia la fronte.
***
Dylan's pov
Sono uno stronzo. Ho mentito a mia sorella che mi ha pregato di essere sincero. Perché sono così?

Dylan sei a casa? Come sei stato con i tuoi amici?

Il messaggio di Emily è ancora sullo schermo e lo sto fissando da mezz'ora senza sapere cosa fare, o forse lo so benissimo.

Ci siamo divertiti davvero! Mi sei mancata❤️

Invio.
Nessuno deve mai sapere delle gare.
Sopratutto Emily e Jess.
Spero che Alex non si presenti più, dovrò stare davvero attento adesso perché ormai ci sono dentro e se questa storia viene fuori io perdo veramente tutto.
***
Hey! Come state?
Allora questo capitolo è stato molto incentrato su Dylan e Jess. Abbiamo visto un Dylan che continua a mentire alle persone che ama, come andrà a finire secondo voi? E Jess è forse troppo ingenua? Fatemi sapere cosa vi passa per le testoline come sempre.
Un bacio!

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Capitolo 12
*** Capitolo 10 ***


 

Alex's pov
Il sabato pomeriggio di quella settimana mi ero svegliata come di consueto grazie a mio padre che era pronto per andare a lavoro e, anche se cercava di non fare confusione, puntualmente usava i suoi modi poco garbati di afferrare o spostare oggetti costringendomi ad aprire gli occhi. Non pensavo certo che quel Sabato sarebbe stato diverso dagli altri, invece Luke si era presentato a casa mia e mi aveva praticamente obbligato a preparami e seguirlo senza controbattere.

Così avevo fatto e adesso ci trovavamo esattamente sulle sponde del fiume Cam, che attraversava la città di Cambridge e nel quale spesso si svolgevano gare di canottaggio.
Luke aveva preparato un vero e proprio pic-nic con il telo steso a terra e un cesto pieno sicuramente di cose da mangiare che mi avrebbero fatto ingrassare di 10 kg solo a guardarle.

«Che bella giornata per un pic nic no?» chiede Luke sorridendo e cominciando a tirare fuori il cibo dal cesto. «Mmm si stupenda» rispondo stendendo i piedi sul telo e poggiando le mani dietro la schiena per sorreggermi e poi alzare la testa verso il cielo con gli occhi chiusi per godermi i caldi raggi del sole che mi accarezzano il viso. Sento il mio ragazzo continuare a tirare fuori roba dal cesto e a un certo punto mi volto per osservarlo con un sopracciglio alzato «Pensavi di dare da mangiare a un esercito?» rido e lui alza gli occhi al cielo.

«Lo sai che tu mangi più di un intero esercito?» ribatte lui facendo un sorrisetto da impertinente e io in tutta risposta gli faccio il dito medio. «E poi non vorrai farmi credere che sei stato tu a cucinare tutto questo» osservo io e lui si finge offeso mettendosi la mano sul cuore. Prendo la ciabatta perché è la prima cosa che trovo e gliela lancio dietro ridendo.
«So riconoscere la cucina di tua mamma ormai, mio padre me ne ha parlato così bene tante volte» dico io alzando gli occhi al cielo.

La mamma di Luke si chiamava Karen ed è una donna sui 40 con una gran passione per la cucina, é diventata grande amica di mio padre, che invece si chiama Jack ed ha circa 10 anni più di Karen. Io e Luke per un attimo avevamo temuto che tra loro potesse nascere qualcosa essendo entrambi divorziati, ma per fortuna, almeno per adesso, c'era solo una grande amicizia. Non che ci fosse qualcosa di male, insomma sapevo che sia mio padre che sua madre avevano bisogno di qualcuno da amare ancora, però sarebbe stato troppo strano per me e per il mio ragazzo.

In quel momento Luke stappa due bottiglie di birra e me ne porge una che io subito comincio a bere. Si può dire che ci siamo immediatamente fiondati sul buon cibo che Karen ci ha cucinato, mangiando un primo, due secondi, la macedonia e il dolce. Alla fine mi metto una mano sulla pancia e tiro un sospiro di sollievo perché credo che se dovessi adesso mangiare qualcos'altro scoppierei e questa immagine buffa di me fa scoppiare a ridere il bellissimo ragazzo biondo che non ha smesso per un secondo di guardarmi sorridendo.

«Ho una sorpresa per te» sputa fuori ad un certo punto Luke sorridendomi e comincia a rufolare nel suo zaino alla ricerca di qualcosa che non vedo l'ora di scoprire.
Dopo qualche secondo tira fuori una busta che riconosco essere proprio quello che penso.
«Tadaaaan!» urla con una vocetta idiota sfoggiando la sua bellissima vecchia Polaroid e io scoppio a ridere prima di allungarmi e rubargliela subito dalle mani.

«Hey hey quanta confidenza» dice lui e cerca di sporgersi per riprendersela ma io lo schivo.
«Dai lo sai che l'ho sempre adorata, fatti fare una foto » rispondo io posizionando la macchina fotografica davanti alla faccia e guardando l'obbiettivo per scattargli una foto.
Lui non se lo fa ripetere due volte e comincia a fare una faccia buffa tirando fuori la lingua e facendomi scoppiare a ridere prima di premere per scattare la foto che subito esce fuori dalla macchina stampata. La afferro e comincio ad agitarla per aspettare che si sviluppi e poi la guardo.

«Come è venuta?» chiede impaziente Luke scrutando la mia faccia per capire probabilmente dalla mia espressione quale sia la risposta e io decido di fargli uno scherzo facendo una smorfia di disgusto.
Lui parte subito in quarta sgranando gli occhi e praticamente sdraiandosi su di me per afferrarla. Io scoppio a ridere e la volto per mostrargliela «Guarda come sei tenero!» esclamo facendo una vocina scema e lui mi guarda male prendendo a farmi il solletico in ogni parte del corpo.

Mi ritrovo a rotolarmi e dimenarmi sul telo per il troppo ridere e perdo perfino dalla mano la foto appena scattata «Luke ti uccido! Basta!» urlo e lui alza un sopracciglio continuando «Come scusa? Non ho capito bene. Hai detto che mi ami?».
Non riesco a smettere di ridere e non vorrei dargliela vinta ma non riesco più a resistere «Si, si come vuoi! Ti amo!» sputo fuori infine e finalmente le sue mani si fermano per darmi modo di respirare e riprendere fiato.

«Io ti odio sai?» lo guardo male e lui ridacchia in risposta avvicinandosi a me e baciandomi a stampo sulle labbra prima di separarsi con uno schiocco rumoroso. Sorrido automaticamente e raccolgo la foto da terra per riporla accuratamente nella busta della macchina fotografica, facendo questo però mi ritrovo tra le mani una foto che mi riporta improvvisamente al passato. In questa foto ci siamo io e Luke 9 mesi fa, quando ci siamo conosciuti e ci troviamo proprio in questo lago, siamo in costume da bagno e io lo stringo da dietro con le mie braccia.

Quel pomeriggio il sole splendeva alto nel cielo di Cambridge e io, Luke e Dennis abbiamo deciso di venire al fiume per passare una giornata, o meglio, Luke mi ha praticamente obbligata. Non li conosco da tanto questi due ragazzi però mi trovo bene con loro, in particolare con il biondo che sembra provarci con me ogni volta.
«Dai muoviti! Spogliati e buttati che l'acqua è stupenda!» sento urlare Luke da dentro il fiume. È così bello anche oggi con quel costume semplice e i muscoli bagnati che guizzano e brillando a causa del sole che ci riflette sopra. Devo ammettere che anche Dennis è un bel ragazzo ma Luke è tutta un'altra cosa.
«Muoviti vai» ride Dennis spingendomi e io lo guardo male prima di cominciare a spogliarmi e poi correre verso il fiume per buttarmi in acqua e schizzare Luke.
Dennis rimane ad osservarci sul prato per cui lo guardo e alzo un sopracciglio «Non vieni tu?!» lo invito io e lui scuote automaticamente la testa.
«Grazie ma non mi interessa vedere voi piccioncini che amoreggiate davanti a me quindi rimarrò qui!» lo sento urlare in risposta e vedo Luke alzare il dito medio verso di lui. Sono veramente adorabili insieme, nonostante il poco tempo mi sono subito resa conto di quanto siano uniti e di quanto si vogliano bene questi due ragazzi nel modo più puro possibile. Luke mi ha raccontato un giorno che si sono conosciuti quando entrambi vivevano a Londra ed erano solo adolescenti e che poi sono stati costretti ad andarsene senza però volersi separare. È una cosa adorabile.
In quel momento immersa nei miei pensieri mi rendo conto che non sto sentendo più Luke e non capisco dove sia, così mi giro e lo trovo fermo in piedi in acqua ad osservare la città in silenzio.
Mi avvicino piano piano e porto le mie braccia a stringerlo forte da dietro, mentre lui poggia la sua mano sopra le mie e sorride. È lì che sento un rumore strano e mi giro per vedere Dennis con una vecchia Polaroid in mano e la foto appena scattata che esce fuori. I suoi occhi incrociano il mio sguardo e mi fa un sorriso seguito da un occhiolino, che io subito ricambio. Dennis ha capito tutto.

Quel momento stupendo mi è passato davanti come un fulmine solo osservando quella foto che ora ci ritrae e sotto la quale Luke ha scritto "Two airplanes flying". Due aereoplani che volano, questo siamo. Siamo liberi di volare sopra al mondo come più ci piace ma vogliamo farlo sempre insieme. Quella foto è in bianco e nero eppure quando io e lui stiamo insieme è il mondo a sembrare in bianco e nero mentre io e lui siamo una arcobaleno di colori scintillanti che farebbe invidia a chiunque.

«Tutto bene Alex?» mi chiede il mio bellissimo ragazzo risvegliandomi dai miei ricordi.
«Si, certo» sorrido mettendomi sulle sue gambe e mostrandogli la foto.
«Non mi hai mai raccontato in questi nove mesi il motivo che ha spinto te e Dennis a trasferirvi qui» sputo fuori temendo la reazione di Luke a quella sottospecie di domanda. Lo sento sospirare e comincia ad accarezzarmi le braccia facendomi venire i brividi.
«Il nostro passato è orrendo Alex, abbiamo fatto molte cose brutte. C'è un evento in particolare nella nostra vita che ci ha segnati e ci siamo trasferiti per dimenticare tutto» risponde lui e non sono pienamente soddisfatta perché non mi ha detto niente in più di quello che già sapevo.
«Non mi hai detto niente Luke» ribatto acida e me ne pento subito perché vedo il mio ragazzo irrigidirsi e so che forse ho toccato un tasto dolente.
«Puoi semplicemente capirmi? Puoi semplicemente darmi il tempo e quando sarò pronto te lo dirò ?» mi risponde lui a denti stretti per trattenere la rabbia e la voglia di urlarmi contro che so in questo momento stia provando.

Per cercare di rimediare mi alzo e comincio a spogliarmi mentre i suoi occhi mi squadrano senza capire le mie intenzioni. Quando arrivo a essere rimasta solo in intimo vedo i suoi occhi scintillare e gli faccio un sorrisetto cominciando a camminare verso il fiume.
***
Luke's pov
Merda. M.E.R.D.A.
Ero così incazzato con lei due secondi fa, eppure mi è bastato vederla spogliarsi per andare fuori di testa. Mi sta sbattendo il suo fottuto culo da 100 e lode davanti alla faccia e solo a guardarlo sento già qualcuno in basso svegliarsi.
Da quando l'ho conosciuta Alex è stata la prima a farmi alzare il pene solo con uno sguardo. Amo tutto di lei, dagli occhi, ai lunghi capelli biondi, alla sua bocca (con cui devo dire sa lavorare bene) per poi passare al suo bellissimo fisico. Non è una tipa sportiva eppure ha un culo sodo e così stupendo da far impazzire chiunque. Per quanto riguarda le tette diciamo che non ha chissà cosa ma a me bastano quelle che ha. Per me tutto di lei è perfetto.
E cazzo adesso che è in acqua mi sta guardando con il suo sorrisetto furbo muovendo un dito per invitarmi a raggiungerla. Non me lo faccio ripetere due volte dal momento che mi stanno esplodendo i boxer e comincio a spogliarmi.

Non appena la raggiungo in acqua Alex sembra subito notare l'enorme rigonfiamento che ho e si trattiene dal ridere. «Mmm qualcuno si è svegliato» commenta con un sorrisetto e io la guardo male. «È colpa tua sai se sto soffrendo» rispondo io sbuffando, ma il respiro mi si mozza in gola e quando la sua mano afferra da fuori il mio pene eretto e comincia ad accarezzarlo. Mi ritrovo a boccheggiare in una improvvisa ricerca di aria e infilo subito la mia lingua nella sua bocca. Lei non smette di accarezzarmi e insieme ricambia il bacio, io subito le afferrò il sotto del costume e glielo abbasso lentamente. Mentre gli mordo il collo cercando di trattenere i gemiti che mi provoca solo accarezzandomi con la sua mano, gli slaccio anche il reggiseno e vado a portare la lingua a sfiorare il suo capezzolo. È in quel momento che la sento emettere un verso strozzato provenire dalla gola e smette di accarezzarmi per abbassarmi i boxer e liberare finalmente "Luke junior" dalla sua trappola infernale.
Non aspetto un secondo di più e la afferro per le cosce mentre mi spingo dentro di lei e la alzo. Lei si aggrappa alla mia schiena con le unghie e geme tirando indietro la testa in estasi per ogni spinta violenta che faccio.
Mentre continuo i miei movimenti veloci e sicuri lei affonda sempre di più le unghie nella mia schiena facendomi eccitare ancora di più e portandomi a lavorare anche con la bocca sul suo seno. In poco tempo arriviamo entrambi al limite gemendo l'uno nell'orecchio dell'altro e Alex mi graffia la schiena.

«Oh mio dio scusami. Cazzo ti ho fatto male?» chiede subito lei preoccupata e io gli tappo la bocca «Non dirlo nemmeno, adoro che tu mi lasci dei segni» rispondo sorridendo e lei mi segue. «Più che altro spero che tu abbia preso la pillola come sempre» dico ridendo, ma la mia risata va scemando quando vedo la faccia preoccupata di Alex che fissa l'acqua.
«Alex» la richiamo io deglutendo e lei alza la testa «Io...mi dispiace» sussurra con la voce strozzata e improvvisamente mi sento morire. Cosa cazzo significa? Non ha preso la pillola porca puttana.

Il mio momento di panico viene interrotto dalla sua risata che mi rimbomba nelle orecchie «Oddio dovevi vedere la tua faccia!» dice tra le risate e io la fulmino con lo sguardo «Sei proprio una stronza» sbuffo.
«Oh ma dai amore era solo un piccolo scherzetto» sorride lei baciandomi più volte a stampo e poggiando poi la testa sulla mia spalla. La stringo con le braccia e gli lascio un bacio tra i capelli.
Non posso fare a meno di pensare che questo momento in cui io e lei siamo qui da soli e i nostri corpi sono nudi e l'uno a contatto con l'altro sia uno dei momenti più belli della mia vita. Alex che è entrata a farne parte 9 mesi fa e questo é in assoluto il regalo migliore che la vita mi abbia fatto, anche se so che non lo merito e non merito lei, ma sono troppo egoista per ammetterlo e so che non posso e non voglio perderla. È come se fossimo una cosa sola, due corpi che non possono stare se non uniti. Quando i miei occhi vanno di nuovo sulla  Polaroid sorrido e non posso fare a meno di chiedermi "Dove cazzo é Dennis quando serve?"
***
Hola a todos!
Devo ammettere che sono parecchio soddisfatta di questo capitolo (menomale me lo dico da sola LOL). Anyway ho deciso che voglio farvi entrare meglio e farvi conoscere meglio le nostre coppie. Questa volta è stato il turno di Alex e Luke, spero di avervi fatto capire un po' come sono. Di chi sarà la volta nel prossimo capitolo?
Lascio a voi tutti i commenti per sapere cosa ne pensate!
Un bacio e al prossimo capitolo!

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Capitolo 13
*** Capitolo 11 ***


 

Jessica's pov
Il sole splende in modo sorprendente su Cambridge questa mattina, ho risolto con mio fratello, Alex è fuori con Luke e posso dire che anche io sono quasi felice e tranquilla, sembra finalmente andare tutto per il verso giusto.
Sono sul divano a bere la mia tazza di latte con i biscotti e con il cartone "Coco" al televisore davanti a me (sì, adoro i cartoni come una bambina) quando qualcuno comincia a suonare insistentemente al campanello facendomi innervosire. Sbuffo irritata e poso la tazza sul tavolo prima di alzarmi e andare alla porta.

Non appena apro mi ritrovo Dennis davanti a me appoggiato allo stipite della porta. Il ciuffo nero è perfettamente pettinato, indossa i suoi soliti jeans neri ma che questa volta non sono strappati sulle ginocchia e una maglia sempre nera con sopra un giacchetto di Jeans, mentre io ovviamente ho una coda arruffata in testa, un paio di leggings e una maglietta più grande di me di almeno due taglie.
Come sempre mi ritrovo a fissare i suoi occhi quasi come mi stregassero e risulto una ebete perché rimango zitta senza che le parole mi escano dalla bocca.

«Buongiorno Jessica» comincia lui con un sorriso smagliante prima di farsi spazio e entrare senza che nemmeno io gli dia il permesso. «Ma dai non ci credo! Stai seriamente guardando Coco?» ridacchia sedendosi comodamente sul divano.
«Beh sai mi stavo rilassando da sola, non aspettavo visite e poi Coco è un cartone stupendo» rispondo cercando di difendere il mio cartone preferito e chiudendo la porta di casa. «Ah e comunque prego accomodati pure» dico sarcastica avvicinandomi al divano e di conseguenza anche a lui. «Grazie, lo avevo già fatto come vedi» ribatte lui con un sorriso beffardo sulle labbra portandomi ad alzare gli occhi al cielo.

Questo ragazzo è veramente un mistero. È così lunatico che mi fa venire il mal di testa, quando l'ho conosciuto poco tempo fa sembrava la persona più antipatica del mondo, poi quello che è successo tra noi dopo, il modo in cui ne sembrava indifferente, e invece ora me lo ritrovo in casa mia e mi ha pure baciato!
«Allora mi spieghi perché sei qui?» chiedo incrociando le braccia al petto e lui fa scorrere i suoi occhi su tutto il mio  corpo prima di fare uno dei suoi soliti sorrisetti e rispondermi «Sono venuto a prenderti. Vestiti dai che ti aspetto».

Sbatto le ciglia più volte e rimanendo in silenzio perché davvero non mi aspettavo una risposta del genere. «Cosa? E dove? Io non posso» mi affretto a dire ma lui mi interrompe «Dio Jessica, tu pensi troppo. Fidati e basta. Nella vita bisogna buttarsi nelle cose perché se non rischi non sai cosa potresti perderti.».
Rimango ancora per qualche secondo a fissarlo e poi abbasso le braccia lungo i fianchi «Aspettami qui» annuncio e faccio dietro front per avviarmi in camera a cambiarmi immaginando già che sul suo viso ci sia il solito sorrisetto che fa quando ottiene quello che vuole.
***
Dopo un'oretta siamo entrambi diretti chissà dove dato che Dennis non ha voluto dirmi niente. Ho deciso di indossare un paio di skinny jeans neri, con sopra una camicetta a maniche lunghe verde e un semplice paio di Adidas. Mi sono ovviamente portata un giacchetto dietro per le evenienze dato che non so cosa mi aspetterà. «Oh andiamo Dennis dimmi dove stiamo andando» prego come una bambina facendo il labbruccio e lui scoppia a ridere mentre guida scuotendo leggermente la testa «Sembri una bambina e se non stessi guidando non sai quanto ti morderei quel labbro» risponde spiazzandomi completamente.

Tra noi regna per qualche secondo il silenzio e noto come dalla faccia nemmeno lui creda a quello che è ha detto. Quando leggo sul cartello stradale dove siamo diretti però cambiare argomento diventa inevitabile e comincio a sentire un nodo allo stomaco, mi sembra di non riuscire più a respirare. Sul cartello a caratteri enormi è scritto "Londra" con una freccia che indica la direzione. Non può portarmi lì. Non è possibile. Non posso andarci.

«Io non posso venire a Londra» mi affretto a dire subito con la voce affannata e vedo Dennis aggrottare le sopracciglia «E perché no?» chiede continuando a fissare la strada e a non cambiare direzione. «Perché no Dennis. Sono venuta via da Londra per un motivo e ora non voglio tornarci» dico esasperata cercando di convincerlo, eppure la sua voce rimane pacata e non da' cenni di voler cambiare idea «Pensi che per me sia facile tornarci? Ci ho vissuto e ci ho lasciato delle cose brutte anche io, ma ignorare il passato non te lo farà dimenticare. Devi superare le cose e questo è il modo migliore, anche perché Londra è una città bellissima e se non trovi il coraggio di tornarci non supererai mai quello che ti tormenta».
Non trovo il coraggio per rispondere, perché so che ha totalmente ragione, per cui mi appoggio allo schienale della macchina e per tutto il tragitto nessuno dei due spiccica più parola.
***
Dennis's pov
Non credevo veramente che sarebbe venuta, eppure dopo due ore siamo qui, a camminare sulle sponde del Tamigi con due cioccolate calde. «Come fai a non amare una città del genere? Nonostante tutto intendo» sputo fuori per rompere il silenzio mentre osservo il London Eye a cui ci stiamo avvicinando sempre di più. Jess sospira e beve un'altro sorso della sua cioccolata prima di parlare «Si lo so, è stupenda» sussurra.

In poco tempo ci ritroviamo su Tower Bridge «Facciamoci una foto dai» annuncio entusiasta buttando le nostre cioccolate ormai finite nella pattumiera «Cosa? No dai» piagnucola Jess in risposta, ma io sto già fermando una coppia. Gli chiedo cortesemente di scattarci una foto e loro acconsentono, così faccio sedere Jess sul muretto e mi metto tra le sue gambe. «Okay se dobbiamo farlo facciamolo bene» mi sussurra all'orecchio provocandomi i brividi e poi mi stringe le braccia intorno al collo mentre la signora ci scatta la foto. Li ringraziamo entrambi e poi io infilo subito il telefono in tasca «Hey che fai?! Voglio vederla» protesta subito lei e io mi volto sempre rimanendo in mezzo alle sue gambe e poggiando i gomiti sulle sue cosce. «No. Altrimenti poi se non ti piace vuoi che la cancelli, invece io voglio tenerla» rispondo io tranquillo osservandola e lei incrocia le braccia al petto e sbuffa come una bambina portandomi a ridere.

«Ti chiedo scusa se non volevi venire qui. Volevo solo cercare di aiutarti e passare una giornata diversa ma ora che ci penso io non so cosa hai passato per cui...» sospiro io tornando improvvisamente serio. La vedo sciogliere le braccia e accarezzarmi il ciuffo dolcemente prima di rispondermi «In realtà hai ragione, hai fatto bene a portarmi qui. È solo che questa città mi ricorda tante cose che vorrei solo fingere non fossero mai successe».
Cerco di non farmi distrarre dalle sue mani che mi stanno ancora accarezzando il ciuffo e che mi portano a rilassare tutti i muscoli. Ma cosa mi succede? Una ragazza non mi ha mai fatto questo effetto. Sto diventando pazzo?

«Quali cose?» riesco a sussurrare alla fine in risposta mentre prendo ad accarezzarle le cosce da sopra i jeans. La sento subito rilassarsi al mio tocco e cerco di nascondere un sorriso che mi curva le labbra nel sapere che le faccio questo effetto. Sì, sono impazzito.
La osservo sospirare e prendere coraggio per raccontarmi finalmente cosa le è successo e svelare i misteri che si porta dentro «Ho perso molte persone a me care purtroppo. Ho perso il mio ex ragazzo e i miei genitori e...» non riesce a proseguire e vedo una lacrima scendere a bagnare la sua guancia. Subito la tolgo delicatamente con il mio pollice e gli prendo la mano facendo intrecciare le nostre dita per farle capire che io ci sono. Sono qui per lei. Sono pronto a sentire ogni cosa e ad abbracciarla o farla sfogare per ore se è quello di cui ha bisogno.
***
*Song "Whisper of Hope" *
Jess's pov
Sento gli occhi che pizzicano per le lacrime che hanno voglia di sgorgare fuori e per continuare il mio racconto devo prima buttare giù il groppo che mi sento in gola.
«Il mio ex ragazzo si chiamava Kevin ed era il ragazzo che avevo sempre sognato. Era dolce, premuroso, mi dimostrava sempre di tenere a me e io ero così presa da lui. Ma poi un giorno ho scoperto che era malato di cancro al pancreas» faccio una pausa per prendere aria come se fino ad allora avessi trattenuto il respiro e sento la mano di Dennis stringermi di più, così chiudo gli occhi per un attimo e continuo «Quando me lo ha detto ormai era troppo tardi per fare qualsiasi cosa. Dopo la sua morte io ero distrutta e non potevo immaginare che poco dopo sarebbe toccato anche i miei genitori. Tornavano da un weekend romantico a Cambridge e una macchina li ha travolti. Il guidatore è fuggito e non sappiamo nemmeno chi sia, li ha lasciati lì a morire. Forse se avesse chiamato l'ambulanza non lo so, avrebbero fatto qualcosa, ma invece no.» termino con una nota di disprezzo in bocca e non riuscendo più a trattenere le lacrime che ora vagano libere sul mio volto. Dennis subito si siede vicino a me sul muretto e mi stringe forte tra le sue calde braccia accarezzandomi la schiena senza dire una parola per farmi sfogare tutta la rabbia e la sofferenza che ho dentro.

Solo dopo qualche minuto passato così, a stringerci e basta, Dennis mi sorprende cominciando a parlare «Nemmeno io me la sono passata bene in questa città» sbuffa una risata, che però capisco benissimo essere forzata, e poi continua «Sono cresciuto fino a 7 anni in un orfanotrofio. I miei genitori mi hanno abbandonato quando ero appena nato e sono spariti nel nulla, o almeno così mi hanno detto all'orfanotrofio. Poi un giorno due persone sono venute e mi hanno adottato, Zack e Jack erano due omosessuali ma sono stati la famiglia più bella che abbia mai avuto. Dicevano che non mi avrebbero mai lasciato andare e invece poi lo hanno fatto. Zack è morto qualche anno fa per un infarto e Jack beh lui è come se mi avesse abbandonato anche lui» termina abbassando la testa e torturandosi le mani.

Non mi sarei mai aspettata questa confessione da lui e nemmeno che, come me, avesse avuto un passato altrettanto difficile, adesso mi sembra di capirlo un po' di più.
«Cosa è successo a Jack?» trovo il coraggio di chiedergli continuando a guardarlo mentre fatica per lasciarsi andare per la prima volta in vita sua con una ragazza molto probabilmente.
«É malato di Alzaimer. Non si ricorda neanche chi sono, non si ricorda di Zack, di quanto si amavano, di quanto mi hanno amato» risponde in un sussurro e capisco dalla voce strozzata che sta cercando di non piangere.
«Sei mai andato a trovarlo?» stavolta sono io a prendergli la mano costringendo il suo sguardo ad alzarsi su di me prima di rispondermi «È in una casa di cura e ci vado pochissimo. Mi fa male vederlo così capisci? Non riconosce il mio volto! Cazzo non Dio non sa più niente! Lui e Zack erano tutto per me! Nessuno mi aveva mai amato come loro!» comincia a gridare e so che non lo fa per cattiveria ma perché non è abituato a farsi vedere debole davanti alle persone.

Deciso di porre fine a tutto e zittirlo baciandolo. La sua bocca subito si apre e la sua lingua si fa spazio nella mia mentre gli allungo le braccia intorno al collo e lui mi stringe i fianchi. Rimaniamo a baciarci per qualche minuto in questo modo senza dirci più una parola perché so che è di quello che abbiamo bisogno. È stata dura per entrambi tornare al passato in questo modo e direi che per oggi può bastare.

«Vieni con me» annuncio sorridendo sulle sue labbra e con un salto scendo dal muretto allungandogli poi la mano. Lui la guarda poco convinto e alzando un sopracciglio.
«Oh andiamo io ti ho seguito fino a qui senza obbiettare e adesso tocca a te» rido io guardandolo con uno sguardo di sfida.
«Mi stai sfidando Jessica?» risponde lui con un sorrisetto facendomi alzare gli occhi al cielo e sbuffare «Quando la smetterai di chiamarmi Jessica?». Il suo sorriso si allarga ancora di più e finalmente mi afferra la mano per scendere anche lui dal muretto «Mai Jessica» mi sussurra all'orecchio con una voce che quasi mi fa svenire prima di tirarmi e iniziare a correre.

Corriamo mano nella mano come due perfetti idioti verso London Eye pronti a passare una giornata che non dimenticheremo mai.
Siamo due idioti si, siamo due ragazzi complicati con un passato difficile alle spalle ed è vero anche che Dennis è uno stronzo lunatico e che forse domani tutto sarà di nuovo cambiato, ma ora siamo qui. Siamo noi. Solo io, lui e una marea di spensieratezza. E per adesso questo mi sembra tutto quello di cui ho sempre avuto bisogno.
Dennis's pov
Sono proprio uno stronzo.
Perché non ho parlato?
Non posso esserne sicuro ma ci sono troppe coincidenze in questa storia.
Dovrei parlare e invece rimango zitto e i suoi occhi che mi guardano sorridendomi mentre saliamo sulla ruota panoramica mi convincono che infondo posso rimanere zitto ancora per un po' e vedere come va.
***

Heilà gente!
Ci ho messo un pochino di più ad aggiornare del solito ma sapete che ho una vita e ho pure cominciato l'università quindi abbiate pietà di me. Devo dire che personalmente sono soddisfatta di questo capitolo perché vengono fuori molti aspetti interessanti dei nostri protagonisti. Che ne dite? Vi è piaciuto? Fatemi sapere tutto e ovviamente immaginate già di quale coppia tratterà il prossimo capitolo 🙊
Mi dileguo! Grazie mille a tutte!
Un bacio e al prossimo capitolo!😘

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Capitolo 14
*** Capitolo 12 ***


Jessica's pov
Il lunedì mattina seguente la mia testa è completamente fra le nuvole solo al pensiero della bellissima giornata che ieri ho trascorso con Dennis. Dopo esserci aperti entrambi come non avevamo mai fatto con nessuno, siamo andati sulla ruota panoramica di Londra e poi abbiamo girato l'intera città insieme. Non c'era tristezza dentro di me al pensiero di tornare in quel posto, non quando lui mi ha distratto la mente e mi ha fatto passare veramente una giornata meravigliosa all'insegna della spensieratezza e del divertimento.

«Jess hey! Sveglia!» mi batte le mani davanti mio fratello riportandomi alla realtà e facendomi cadere il biscotto dentro la tazza del latte davanti a me. «Oddio ma che ti fa questo ragazzo?» ridacchia lui osservandomi in piedi davanti a me.
«Ma chi ti ha detto che c'è un ragazzo?!» ribatto subito io andando a cercare con il cucchiaio il biscotto dentro la tazza del latte.
«Oh andiamo non ci provare con me» afferma lui con fare convinto e io non rispondo ma mi porto il biscotto in bocca e lo mastico in silenzio.

Con la coda dell'occhio lo vedo dondolarsi sui talloni e tossire prima di chiedermi «Senti, oggi volevo invitare Emily a pranzo qui se per te va bene. Volevamo stare insieme dopo e le piacerebbe conoscerti». Salto subito in piedi e sorrido abbracciandolo «Oddio che bello si! Uscirò prima da lavoro e andrò a comprare qualcosa, cosa le piace?!» chiedo elettrizzata e lui mi scosta delicatamente. «Jess piano piano. Viene solo a pranzo qui, non serve fare niente di troppo eclatante okay? Non entusiasmarti come tuo solito» mi dice rimproverandomi e io gli rispondo con un sorriso innocente.
«Lascia fare a me» gli faccio l'occhiolino e prende la borsa prima di uscire per andare a lavoro e lasciarlo lì.
***
Emily's pov
Non appena esco da scuola mi sento leggermente in ansia. So che ho chiesto io di conoscere sua sorella ma adesso non lo so, mi sento in imbarazzo e non faccio che pensare al momento in cui dovrà conoscere mia madre.
Eccolo il mio bellissimo ragazzo che esce da scuola con lo zaino in spalla, il sorriso smagliante e l'andatura perfetta. Okay, ho detto ragazzo? Andiamoci piano Emily.

«Hey eccomi scusa» mi sorride lui avvicinandosi e dandomi un veloce bacio a stampo. Io rispondo con un sorriso e lui mi prende per mano per guidarmi nel parcheggio dove tiene la moto.
«Non mi hai mai detto dove hai preso questa moto» osservo io curiosa scrutando il veicolo.
«Ehm era usata e me la sono presa con alcuni risparmi che avevo» risponde lui quasi, titubante?
«E questi graffi? Ieri non c'erano» dico accarezzando il fianco della moto dove si vedono alcuni graffi freschi. «No sai, parcheggiando ho un po' strusciato la moto» risponde lui e sale sulla sopra «Dai andiamo che mia sorella ci aspetta» continua e, senza chiedere niente, salgo dietro di lui e lo stringo.
***
Dopo circa 20 minuti stiamo entrando nella piccola casetta di Dylan e viene subito ad accoglierci sua sorella con un sorriso dolcissimo. Indossa un semplice vestito lungo blu che risalta perfettamente il suo bel fisico e porta i capelli castani sciolti che ricadono sulle spalle, a differenza di suo fratello però i suoi occhi sono scuri e non verdi come quelli di Dylan.

«Ciao Emily, io sono Jessica ma puoi chiamarmi Jess. È un piacere conoscerti» mi sorride abbracciandomi e cogliendomi alla sprovvista e un po' titubante ricambio il suo abbraccio.
«Si beh anche per me è un piacere e grazie mille dell'invito» sorrido io in risposta e lei mi prende per mano trascinandomi in cucina dove ha apparecchiato la tavola di tutto punto. Mentre mi trascina, mi giro a osservare Dylan e lo vedo alzare gli occhi al cielo, così mi mordo il labbro per trattenermi dal ridere.

Passiamo il resto del tempo a mangiare allegramente e Jess mi fa un sacco di domande su di me, sulla mia vita e qualcuno potrebbe pensare che sia una impicciona ma l'entusiasmo con cui mi domanda le cose e l'attenzione con cui ascolta le mie risposte mi fa capire che è davvero interessata. È una ragazza davvero dolce e gentile, in alcuni aspetti somiglia molto a suo fratello mentre in altri sono completamente diversi.
Appena finito di gustare il suo delizioso pranzetto io e Dylan ringraziamo Jess, anzi direi che solo io la ringrazio e poi ci chiudiamo in camera sua.

«Scusami per mia sorella, a volte è diciamo un po' esagerata» ridacchia Dylan togliendosi le scarpe e stendendosi sul letto. Io rido in risposta e lui mi fa segno di raggiungerlo.
Mi siedo vicino a lui e gli do un bacetto a stampo «Ma dai è stata carinissima tua sorella. È una brava ragazza» dico io accarezzandogli il ciuffo e lui subito si rilassa al mio tocco.
«Mi è dispiaciuto averla turbata quando ho chiesto della foto sul mobile di sala»borbotto poi ricordato il fatto avvenuto pochi minuti fa. 
«Ma no figurati è solo un discorso delicato» mormora lui e mi si stringe il cuore.

Non so la storia dei suoi genitori o cosa abbia passato Jess ma so che non ci sono più e che se si sono trasferiti da Londra vuol dire che qualcosa di terribile distrugge questa famiglia ogni giorno. Mi mordo il labbro incerta su cosa dire in questa situazione e lui nota subito il mio nervosismo così si affretta a parlare senza che io gli abbia chiesto niente, come se mi avesse letto nel pensiero «I nostri genitori sono morti in un incidente stradale e il fidanzato di Jess è morto perché aveva un tumore quindi per lei e per me non è facile parlare di quel periodo».
Senza rendermene conto sgrano gli occhi presa alla sprovvista perché sapevo dei loro genitori ma non sapevo del fidanzato di Jess e improvvisamente provo un sacco di compassione per quella ragazza così gentile.

«Dio Dylan io non lo sapevo, mi dispiace così tanto » sussurro io dispiaciuta e lui subito mi risponde «Non voglio parlarne davvero» così mi ritrovo ad annuirgli perché non voglio certo infierire e farlo stare peggio.
«Vieni qui» dice allargando le braccia e io mi ci fiondo subito dentro per lasciarlo stringermi forte, ma stasera voglio di più con lui.
Alzo la testa e unisco le mie labbra alle sue, che subito permettono l'ingresso della mia lingua nella sua bocca. Rimaniamo a baciarci per un po' prima che Dylan si metta sopra di me e scenda con la sua bocca sul mio collo.

Mi lascia dei baci lungo tutto il collo e poi infila una mano nella mia maglietta alla ricerca del mio seno. Appena lo trova comincia con le dita a stuzzicare i miei capezzoli portandomi a mordere il labbro per non emettere alcun suono. Quando comincia lentamente a sganciarmi e poi abbassarmi i pantaloni io sento un leggero formicolio tra le gambe. Lui si lecca le labbra e mi osserva prima di lasciarmi scivolare via le mutandine.
«Può darsi che ti dia un po' fastidio all'inizio okay? Tu rilassati» mi rassicura lui e io annuisco perché no, non ho proprio paura.
Ma le mie idee cambiano non appena infila lentamente un dito dentro di me. Sento un fastidioso dolore e stringo gli occhi per sopportare, Dylan vedendomi si ferma subito e lascia che il mio corpo si abitui. Successivamente comincia a muovere lentamente il dito dentro e fuori da me mentre con una mano mi palpa il seno e mi porta a genere di piacere. Quando si rende conto che ormai mi sto abituando alla situazione e mi sta piacendo, inserisce un altro dito e comincia ad aumentare il ritmo del movimento.
Dio non riesco a spiegare quanto sto adorando tutte le sensazioni che le sue mani mi stanno provocando e continuo a gemere e mugolare fino a che non raggiunto il limite e sento le sue dita scivolare fuori da me.

Mi ritrovo a respirare affannosamente per riprendere la lucidità «Dormi qui» mi implora Dylan e a quegli occhi verdi che mi fissano così intensamente non riesco a dire di no.
***

Passiamo il resto del pomeriggio a guardare qualche serie tv su Netflix e poi usciamo per andare a prendere a casa mia il necessario per la notte. Quella sera Jess prepara di nuovo una cenetta magnifica intrattenuta dalle sue numerose chiacchiere che però cominciano a farmi davvero piacere. Non sembra darle fastidio o toccarla particolarmente il fatto che dorma insieme a suo fratello, ma forse ci è abituata perché spesso si ritrovava ragazze a caso in casa.
Dopo cena io mi ritrovo già stesa a letto con il mio pigiama con gli orsetti, mentre Dylan è andato in bagno. La mia attenzione si focalizza sul suo telefono che segna l'arrivo di un messaggio, così volto la testa e lo osservo.

Non devo prenderlo.
Non è giusto.
Sono cose private e non posso farlo.
Eppure il mio corpo agisce da solo e la mia mano si allunga per afferrarlo.
Faccio un respiro e mi metto a leggere il messaggio che arriva da un certo « Master ».

"Va bene, per stasera facciamo a meno di te. Ma domani sera non puoi mancare perché tocca a te chiaro?"

Cosa cavolo significa? Dove doveva andare ieri? E dove deve andare domani sera?
La mia mente sta pensando al peggio ma sono costretta a fermare i pensieri quando sento i passi di Dylan che si avvicinano. Subito metto il telefono al suo posto e torno stesa a letto. Dylan entra nella stanza sorridendo e si stende accanto a me per poi stringermi tra le sue braccia. Rimango in silenzio e mi appoggio al suo petto «Notte piccola» lo sento sussurra e lasciarmi un dolce bacio tra i capelli.
Nella mia testa però continua ad apparire quel messaggio e continuerà ad apparire per tutta la notte e per sempre finché non scoprirò cosa nasconde il bellissimo ragazzo steso affianco a me.

***
Hola gente! Come avrete notato mi ritrovo quasi sempre ad aggiornare la sera, perché è il momento diciamo che ho più libero per dedicarmi alla scrittura. Vi chiedo scusa se aggiorno più raramente ma sono davvero impegnata e spero mi perdonerete.
Allora Dylan caro prima o poi i segreti vengono fuori sai? Oops.
Fatemi sapere cosa ne pensate! Come avete visto questo capitolo era dedicato alla coppia Emily/Dylan e ora posso chiedervelo finalmente. Quale coppia è la vostra preferita e perché? 
Un bacio e al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 13 ***


Jessica's pov
Il sabato sera della settimana seguente avevamo deciso di uscire a 4. O meglio, Alex mi aveva chiesto di andare a ballare con lei e Luke e alla fine Dennis, per non farmi fare il palo probabilmente, aveva deciso di unirsi a noi. 
Io e Dennis avevamo passato qualche giorno insieme per conoscerci e devo dire che ci trovavamo davvero bene. C'era stato qualche bacio ma niente di più e non ci consideravamo un "coppia" a tutti gli effetti, però spesso capitava che mi passava a prendere a lavoro o andavamo a fare una passeggiata insieme o guardavamo semplicemente un film sul divano.
Ci è mancato davvero poco una volta che mio fratello Dylan ci vedesse, non voglio che si faccia strane idee perché ancora non so neanche io cosa succederà.

«Non mi piace questo vestito dai Alex, è troppo» sbuffo guardandomi allo specchio. Tra 20 minuti ci vengono a prendere e non ho ancora deciso cosa indossare, mentre Alex con il suo vestito bianco a tubino e i capelli legati in una treccia è semplicemente perfetta, come sempre.
«Dio Jess sei stupenda. Questo tubino nero risalta tutte le tue stupende forme» sorride Alex soddisfatta mentre mi pettina i lunghi capelli castani. «Ma non eri tu che volevi che stessi lontana da Dennis?» chiedo io alzano un sopracciglio e lei in risposta alza gli occhi al cielo. «Non mi va ancora a genio che tu stia con lui ma infondo sembra che ti faccia bene. Ecco sei pronta!» annuncia entusiasta battendo le mani e facendomi ridere.

Entrambe veniamo distratte dal campanello che suona e che segna l'arrivo dei due ragazzi che stavamo aspettando. Alex prende la borsa e mi trascina letteralmente fuori.
Luke sta al posto del guidatore, mentre Dennis sta vicino a lui. Nonostante io sia fuori e loro dentro, riesco a vedere quanto sono stupendi, sopratutto Dennis che, come sempre, mi lascia letteralmente a bocca aperta. Io e Alex saliamo in macchina e questa stampa subito un bacio sulle labbra del fidanzato, mentre Dennis mi rivolge un sorriso prima che Luke ingrani la marcia e parta.

Da quello che ho capito andremo in un locale ed infatti poco dopo la macchina è parcheggiata e stiamo facendo la fila per entrare. Sembra una specie di locale privato ma nessuno dei due ragazzi pare preoccupato per questo. Luke sembra dire qualcosa alla guardia e questa ci lascia passare tutti e quattro senza fare nessun tipo di domanda.

Emily's pov
In tutta la mia vita mai avrei creduto di ritrovarmi così, a seguire il mio ragazzo per capire cosa cavolo stava combinando alle mie spalle. Date tutte le cose che in quel periodo non mi tornavano sul suo conto avevo deciso di fingere di dover studiare per riuscire a non insospettirlo. Con mia sorpresa Dylan ci era caduto in pieno anche se seguirlo tutto il giorno non aveva portato a niente di così eclatante. Era stato in palestra, poi da alcuni amici e ora era a casa sul letto che si faceva gli affari suoi in modo molto tranquillo.
Stavo ormai per andarmene perché avevo convinto me stessa di essere troppo paranoica quando lo vidi uscire da casa e guardarsi intorno prima di salire sulla sua moto. Non sapevo come avrei fatto a seguirlo ma avrei dovuto riuscirci per forza.

Dopo non pochi minuti di corsa per stare al suo passo i miei polmoni chiedevano pietà, così mi fermai un attimo per riprendere fiato e con gioia lo vidi fermarsi proprio lì vicino. Lo seguii curandomi di stare ben nascosta e rimasti sconvolta da ciò che i miei occhi si trovarono davanti. Un luogo che mi sembrava immenso, pieno di gente, pieno di moto, con un insopportabile odore di fumo, un rumore assordante di motori e una pista da corsa.
Molte cose in quel momento mi tornarono in mente, i tasselli di un puzzle si stavano unendo nella mia testa e capii che il ragazzo con cui credevo di star vivendo un sogno viveva in realtà in un incubo. Un incubo nel quale presto mi sarei trovata catapultata anche io.

Jessica's pov 
Dopo quasi un'ora che eravamo entrati, bere anche solo qualche cocktail analcolico mi aveva portato a un impellente bisogno di andare di corsa in bagno. Non vi dico lo schifo che ci trovai: ragazza palline che aspettavano di vomitare anche l'anima, niente carta igienica e bagni schifosi. Quando finalmente uscii di lì mi guardai intorno e notai subito Luke e Alex che ballavano insieme, la schiena di lei era appoggiata al petto di lui. O forse sarebbe meglio dire che io culo di lei era appoggiato al pene di lui, ma da quando sono così volgare?

Cercai Dennis con gli occhi e lo ritrovai seduto al bancone a parlare con quella che sembrava una ragazza. Mi avvicinai lentamente per riuscire a captare più cose possibili del loro comportamento e quando arrivai Dennis mi rivolse un ampio sorriso.
«Hey, ce ne andiamo?» mi chiede guardandomi, mentre io non faccio che fissare la ragazza che poco fa parlava con lui e che ora beve tranquillamente senza degnarmi di uno sguardo. Le mani di Dennis mi portano a girare la faccia e guardarlo e perdermi di nuovo nei suoi occhi. «Si certo, andiamo » rispondo e afferro il giacchetto prima di avviarmi verso l'uscita, la sua mano mi sorprende e afferra la mia prima di fare incrociare le Notre dita.

Dopo nemmeno mezz'ora siamo a casa mia e, dato che non vedo la moto di mio fratello segno che non è in casa, invito Dennis ad entrare.
Da quella volta che lui mi procurò il mio primo orgasmo con la sua bocca tra di noi non è più successo niente di intimo a parte qualche bacio e non posso fare a meno di pensare che se è così tranquillo vuol dire che si è consolato con altre. Cacciando per il momento quel pensiero dalla testa lo conduco in camera mia e mi tolgo finalmente le scarpe, ma prima che me ne accorga mi ritrovo Dennis davanti a me che mi prende la faccia con le mani e comincia a baciarmi. Ricambio subito il bacio e sento il suo corpo avvicinarsi a me per costringermi ad indietreggiare fino a farmi cadere di schiena sul letto.

Dennis si mette sopra di me e riprende a baciarmi mentre le sue mani si fanno strada sotto al vestito fino ad arrivare ai miei fianchi e accarezzarli lentamente provocandomi la pelle d'oca. Mi rendo conto di staccare le mie labbra dalle sue solo per permettergli di togliersi la maglietta e mostrarmi quel petto tatuato che comincio ad accarezzare lentamente. Sento subito i suoi muscoli rilassarsi al mio tocco e le sue mani cominciano ad alzarmi il vestito mentre la sua bocca mi lascia dei baci sulla pancia che mi costringono ad alzare il bacino eccitata. Sento il fiato mancarmi e la gola diventare secca quando Dennis mi toglie completamente il vestito e anche il reggiseno, lo vedo leccarsi le labbra osservando i miei seni e prendo a sganciargli i pantaloni prima di abbassarli del tutto. Noto con una punta di malizia la sua erezione già ben visibile dai boxer e capisco che in questo momento mi desidera tanto quanto io desidero lui.

In poco tempo ci ritroviamo entrambi nudi l'uno sopra l'altro e vedo degli occhi celesti fissarmi intensamente prima che la sua voce si faccia sentire bassa e soave «Sei sicura di volerlo fare?» mi chiede e io sorrido annuendo perché sí, voglio farlo adesso e con lui. 
Dennis mi alza leggermente le cosce e le apre bene per sistemarsi in mezzo. Mi guarda di nuovo come a chiedermi un ulteriore conferma e poi si spinge lentamente dentro di me. È una sensazione davvero dolorosa, sento un fastidio che sembra quasi insopportabile e mi ritrovo a stringere i denti nel tentativo di mascherarlo. Lui subito si ferma e mi sposta i capelli dalla faccia «Va tutto bene fidati, adesso piano piano che ti abitui si attenua il dolore». Queste furono le sue parole e così fu, dopo un po' il dolore si attenuò, rimase un leggero fastidio che però non era niente in confronto al mix di emozioni che mi facevano sentire le farfalle nello stomaco. Ad ogni spinta di Dennis dentro di me lo sentivo come se fossimo uniti e come se tutto improvvisamente intorno a noi fosse sparito. Senza dubbio quella fu la notte più bella di tutta la mia vita, l'avrei ricordata per sempre.

Mi trovavo in un momento della mia vita a cui avevo sempre voluto arrivare, un momento di pace, di serenità, un momento in cui potevo tornare a respirare e a vivere davvero finalmente. Ma dentro di me non potevo minimamente immaginare che quella era solo la quiete prima della tempesta e che Dennis da essere il mio sogno di una vita, si sarebbe trasformato nel mio peggior incubo.
***

Ciao a tutti!
Lo so, lo so che mi odiate però cercate di capirmi. Come già ho detto e ripetuto, sono molto impegnata con l'università e tutto il resto e in più quando passo periodi in cui non ho ispirazione non riesco a forzarmi a scrivere. Spero comunque che mi perdoniate e che il capitolo vi piaccia.
Un bacio e al prossimo!

 

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