You're a part of me

di Micchi_Chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio dell'incubo ***
Capitolo 2: *** Ora del rimorso ***
Capitolo 3: *** Ricordi Sopiti ***
Capitolo 4: *** Il primo giorno ***
Capitolo 5: *** Ti voglio come non dovrei volerti ***
Capitolo 6: *** Confessioni e sentimenti ***
Capitolo 7: *** Momento di stallo ***



Capitolo 1
*** L'inizio dell'incubo ***


You're a part of me                            

                                             Capitolo 1     L'inizio dell'incubo             

Due settimane.
Erano passate due settimane da quando Tamaki e Haruhi si erano fidanzati e Hikaru quel giorno era di pessimo umore.
Proprio quando si era abituato all'idea di Haruhi e Tono come coppia, proprio l'altro giorno quando era tornato dentro l'aula del club dopo le lezioni per riprendere la sua cartella che si era scordato sul divanetto, si ritrovò davanti i due giovani avvinghiati labbra contro labbra, in un bacio appassionato che cancellò per un attimo l'affetto che provava per i due facendo spazio all'odio e al rancore causato dal rifiuto ma, appunto, durò un attimo.

Con quanta più calma aveva in corpo si costrinse a fare marcia indietro e tornare da Kaoru che lo stava aspettando davanti al portone della scuola.

  " Hikaru-kun, buon giorno! "

Il maggiore dei fratelli Hitachiin si voltò incontrando con gli occhi un gruppo di ragazze delle superiori a cui si costrinse di fare un sorriso di circostanza e rispondere al saluto.

"Hi-Ka-Ru!" prima di girare la testa verso la persona che lo aveva afferrato per il braccio in modo affettuoso, Hikaru poteva già dire che si trattava di Kaoru, non rimase deluso, suo fratello era lì con un sorriso giocoso e allo stesso tempo dolce.

" Hei, Kaoru. Guarda che ci siamo visti quindici minuti fa. " 
" Infatti! Perché sei andato via subito dopo colazione? Volevo andare a scuola insieme a teee! " piagnucolò Kaoru facendo un broncio offeso.
" Scusa, hai ragione... ma volevo arrivare un po' prima oggi. "
"Cosa vuoi fare la mattina prima di scuola?"
"Umh, niente. Solo un giro in cortile." 

Kaoru cambiò improvvisamente espressione guardando il fratello con occhi tristi, sapeva che Hikaru non aveva ancora superato del tutto il fidanzamento di Haruhi.
Gli dispiaceva moltissimo non poter essere di alcun aiuto morale in quel momento per il fratello e allo stesso tempo si sentiva molto in colpa, il perché? Semplice, dopo aver saputo del fidanzamento dei due aveva provato molti sentimenti contrastanti ma uno in particolare prese il sopravvento: sollievo.
Ancora adesso, essendo totalmente onesto con sè stesso, può dire di essere sollevato all'idea di un impossibile relazione amorosa tra suo fratello e Haruhi, anche se non riusciva a spiegarsi bene il perché. 
Aveva rinunciato ad Haruhi, no? Non era geloso di Hikaru, vero? 

"Ooooohi, Hitachiin brothers! What are you doing?" 

A parlare fu una ragazza coi capelli rosso cremisi e gli occhi verdi. Al posto della divisa regolare indossava una giacca bianca con sopra un gilet nero di pelle, si distingueva subito per tutti i braccialetti e i ciondoli che indossava e i fratelli non ebbero dubbi su chi fosse la ragazza in questione, Roxy Harukari: nuova loro compagna di classe nonché figlia di uno dei più influenti uomo d'affari tra gli scambi di merce di America e Giappone.

"Solo parlando, Roxy. Piuttosto tu perché vai ancora in giro con quei vestiti? I soldi per la divisa ce li hai." rispose un po' seccato Hikaru, non che ce l'avesse con la ragazza, ma sentiva che in questo momento non poteva sopportare la vicinanza di nessuno vista la sua irritazione, eccetto Kaoru ovviamente.

"Hikaru, tu sei il figlio di una stilista! Dovresti saperlo bene che quegli abiti da ragazzina non mi si addicono... anzi, non si addicono a nessuna quindicenne sana di mente." rispose un po' altezzosa la giovane sorridendo mentre si avvicinava a lui.
"Sbaglierò, ma tu oggi mi sembri più scorbutico del solito, vero big brother?"
"Questi non sono affari tuo-"
"Buon giorno, Hikaru. Kaoru." 

Hikaru perse un battito, nel sentire la voce della ragazza di nome Haruhi Fujioka che era sulla soglia dell'aula sorridendo ai tre ragazzi, in quel momento Hikaru fu davvero grato a Roxy per aver attirato l'attenzione della ragazza verso di lei, lamentandosi del fatto di non essere stata salutata come i fratelli, perché sentiva di non poter sostenere lo sguardo di Haruhi per molto.
La lezione quel giorno fu terribilmente noiosa e Hikaru non vedeva l'ora di tornarsene a casa con Kaoru, voleva solo stare lontano da tutto e tutti ma purtroppo sapeva che quel giorno avrebbe dovuto recarsi al club.

"Vorrei solo starmene tranquillo per un po'"
Kaoru, come se si fosse accorto dei pensieri del fratello tirò fuori un pezzo di carta su cui scrisse velocemente qualcosa che passò subito, ma con discrezione, al fratello che senza farsi vedere dal professore di matematica, lesse il contenuto.

Ti va di saltare il club oggi?
 Potremmo passare in pasticceria e poi guardarci un film a casa oppure giocare un po' a carte come vuoi tu!^.^


Hikaru sorrise dolcemente fissando il suo fratellino che fingeva di seguire le lezioni ma con lo sguardo puntato su di lui aspettando una risposta, Kaoru sapeva come era fatto lui, sicuramente in pasticceria avrebbero preso del cheesecake ai lamponi, il suo dolce preferito, e il film sarebbe stato sicuramente Pirati dei Caraibi che lui guardava sempre quando era a casa malato.

Hikaru gli mimò un "Ok" vedendo il sorriso sul volto di Kaoru, era sicuro di stare sorridendo anche lui in quel momento.

"Hikaru? Kaoru? Ve ne andate?" chiese Roxy vedendo i due gemelli uscire dal portone dopo di lei.
"Si abbiamo altro da fare, scusa Roxy!" gli comunicò Kaoru.
"Hee?! E io che volevo richiedervi una volta al club!"
"Chiedi a Mori-senpai, no? Non capisco perché non lo richiedi mai se sei-"
"Kyaaaa! Non dirlo! NON DIRE NULLA!" lo fermò Roxy rossa quanto i suoi capelli prima di riprendere il controllo di sè stessa e aggiungere; "N-non voglio disturbare il senpai visto che è così impegnato con gli esami e le sfide a kendo da parte degli altri studenti"
"Haa, allora è per questo! Giuusto!" dissero all'unisono i gemelli con espressioni tutt'altro che rassicuranti facendo imbarazzare ancora di più la ragazza che in attimo si congedò, lasciando i due gemelli camminare per strada per andare in pasticceria.

"Kaoru, perché non usiamo la macchina?"
"Eddai, Hikaru! Non ti va di fare due passi ogni tanto?" rispose ridacchiando il minore prendendo per mano Hikaru che strinse la presa e sospirò divertito.

Kaoru era fatto così. Anche se a molti loro due sembravano uguali anche nel carattere, Hikaru sapeva che Kaoru era molto più calmo e maturo di lui, inoltre trovava sempre un modo per tirarlo su di morale, anche di poco.
E di questo Hikaru era grato. Se non fosse per suo fratello si sarebbe lasciato andare già da tempo, se non fosse per Kaoru, Hikaru non sarebbe neanche Hikaru.

"Hikaru! Hikaru! Qui hanno il cheesecake ai lamponi!" trillò felice il minore tirando dentro il negozio il fratello che non fece troppe storie.
"Signori, volete ordinare? Qui abbiamo degli ottimi dolci da gustare nel nostro giardino privato, c'è anche una banda musicale che suona su richiesta se lo desiderate."
Hikaru stava per rifiutare ma il gemello prese la parola e acconsentì con garbo, ordinando il cheesecake e del thé.
"Uffa, Kaoru volevo mangiare a casa!"
"Hikaru, non fare il bambino! Non posso mica farti stare in casa tutto il pomeriggio!"

Hikaru stava per ribattere scocciato quando una coppia alle spalle del fratello gli attirò l'attenzione, subito uno sguardo di incredulità e indignamento si dipinse sul volto del fratello maggiore che fece voltare Kaoru e intravedere Tamaki e Haruhi.
"Accidenti!" pensò Kaoru dopo che il fratello si alzò di scatto e fece per andarsene.

"Hikaru! Aspetta!" 
Il fratello maggiore non lo ascoltò e ignorando la cameriera che lo invitava e sedersi uscì dal locale in fretta, ma una mano lo fermò e gli fece digrignare i denti.
"Kaoru, lasciami." gli intimò con una calma che lo fece rabbrividire.
"Ti prego, aspetta. Ora vado a prendere la torta e-"
"STAI ZITTO!"
Kaoru strinse gli occhi preoccupato dal tono di voce dell'altro, ma non lasciò la presa.

Hikaru sentì la testa scoppiare e il respiro diventare sempre più irregolare, e la rabbia prese totamente il soppravvento.
"Hikaru, ti prego...voglio solo-"
"BASTA! Tu non  capisci, Kaoru. Siamo gemelli ma non riesci a capirmi, smettila di fare finta che sia così e lasciami stare. In questo momento non voglio parlarti." gli disse Hikaru, col solo scopo di fargli lasciare la presa e forse...sì, forse ferirlo un pò.
Ebbe totalmente effetto, infatti lasciò presto la presa permettendo a Hikaru di correre verso casa loro senza voltarsi un attimo, lasciando Kaoru immobile davanti alla pasticceria, ferito dalle parole del fratello, ma comunque preoccupato.
Sospirò tornando dentro a riprendere il dolce che ormai aveva ordinato ripensando alle parole del fratello. Era vero? Non riusciva a capirlo? E lui che pensava di poter fare almeno quello.
Prese un respiro profondo, trattenendo le lacrime di frustrazione, si diresse anche lui verso casa lentamente, ma Kaoru era sicuro che Hikaru non pensava davvero quelle cose, lui lo sapeva.
"Sono il suo gemello, dopotutto."

Pensò senza trattenersi di fare un sorriso, felice delle sue stesse parole.
Non si era neanche accorto di star attraversando la strada sulle strisce pedonali col rosso.
Non si era neanche accorto della macchina che gli stava venendo incontro.

                                               *          *            *  

Hikaru sospirò, affondando la testa nel cuscino pentendosi delle cose brutte dette a Kaoru: era stato un stupido.
Si era lasciato andare e aveva perso il controllo della propria rabbia, anche se era già successo, mai aveva diretto la sua rabbia su Kaoru. Mai.

Appena il fratello sarebbe tornato a casa gli avrebbe fatto le sue scuse, conoscendo Kaoru era tornato a prendere il dolce e quella sera lo avrebbero mangiato insieme a letto, guardandosi un film.
Poi il telefono squillò.
Kaoru non aveva nessuna colpa, per scusarsi gli avrebbe lasciato la fetta più grossa, magari aggiungendoci un abbraccio.
Le cameriere gemelle corsero verso la camera dei fratelli Hitachiin.
Hikaru sorrise dolcemente, attendendo con ansia entrare Kaoru da quella porta, non si aspettava invece di vedere entrare le camerire gemelle sudate e con aria preoccupata.
"S-signorino Hikaru! Deve andare subito all'ospedale! Il signorino Kaoru..."

Fu allora che ebbe inizio l'incubo di Hikaru.

Fine cap 1





Angolino di Nora e Micchi

Salvee siamo Dark_Nora e Micchi_Chan, entrambe fan dei fratelli Hitachiin. Abbiamo deciso di fare questa fanfiction perchè il finale del manga non ci ha soddisfatte, e i nostri teneri cuori volevano altre scene incestuose. *Risata malefica* :D

 Vi avvertiamo che in questa fanfiction ci saranno due nuovi personaggi che compariranno molto spesso, ma tranquilli non abbiamo intenzione di mettere i fratelli insieme alle nuove arrivate, perchè non lo sopporteremmo. I fratelli devono stare insieme ù.ù *^*

Tuttavia ci saranno altre coppie etero e yaoi, ma la principale sarà sempre HikaruXKaoru. Fateci sapere se questo capitolo vi è piaciuto!
Questo cap. è stato realizzato da Micchi_Chan, il prossimo da Dark_Nora.
Bye bye :3



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Capitolo 2
*** Ora del rimorso ***


Capitolo  2                                       Ora del rimorso


Hikaru non poteva credere che fosse tutto reale.
Kaoru? Un incidente...?
Impossibile. Per lui era impossibile.
Suo fratello non l'avrebbe mai abbandonato.

  " Infatti sei stato tu ad averlo abbandonato... "


Hikaru corse vero la stanza in cui il gemello riposava. Un medico lo fermò. Avrà avuto una quarantina d'anni. 
" Signore, mi dispiace. Al momento il paziente è in condizioni instabili, non può entrare ".

Preso dallo sconforto, si sedette davanti alla porta con le lacrime agli occhi.
Questa era la cosa peggiore che gli sarebbe potuta accadere: non poter vedere il fratello.
I suoi amici arrivarono poco dopo: Mori,Honey, Haruhi, Tamaki e Kyouya corsero verso di lui.
Erano tutti molto preoccupati per Kaoru, e anche per lo stesso Hikaru. Tuttavia lui non amava ricevere tutte quelle attenzioni. Anzi, era infastidito. 

"Senti...Hikaru..." Tamaki si avvicinò al ragazzo, pronto a confortarlo. 
" Lasciami solo. E' tutta colpa tua! ".

Avrebbe anche continuato, dicendo cose peggiori, se una persona a lui familiare non gli fosse passata davanti.

"... Roxy? "
La ragazza lo guardò, sorpresa. " Ehy, Hikaru! Cos'è successo? Perchè stai piangendo? "
Lui la abbracciò senza dire nulla, aggrappandosi a lei. Trattenendo i singhiozzi.
"... Kaoru... " sussurrò soltanto.
La ragazza lo lasciò fare, accarezzandogli la schiena.
Mori le spiegò cos'era successo.
" Non preoccuparti! La mia migliore amica lavora qui, ci aiuterà ".
Così, tutti quanti aspettavano impazientemente.


Hikaru non riusciva ancora a crederci. La persona a cui teneva di più stava male. E lui non poteva vederla.
E come se non bastasse, si sentiva la causa di tutto questo. Lui l'aveva ferito.
" E' tutta colpa mia" pensava, " Sono stato uno stupido".

Un improvviso botto riportò il ragazzo alla realtà.
Kyouya si era scontrato con una bella ragazza dai lunghi capelli castani e dagli occhi scuri e profondi.
Aveva un lungo camice bianco, un camice da infermiera.
La ragazza se ne stava a terra, confusa, mentre il bel moro le porse subito la mano per aiutarla.
" Mi scusi, signorina. Lasci che la aiuti "
Imbarazzata, si rialzò e entrambi si avvicinarono ai ragazzi.
" Meiko! " disse la ragazza dai capelli scarlatti, sollevata nel vedere la sua migliore amica.

L'infermiera si presentò: era la migliore amica di Roxy, si chiamava  Meiko Yukihara.
All'apparenza sembrava una ragazza piuttosto gentile e dolce, le due davano l'impressione di conoscersi  da parecchio tempo.
I ragazzi le spiegarono brevemente l'accaduto cercando di trattenere il groppo in gola e non mettersi a piangere.

"Mi dispiace molto per quello che è successo. Immagino che sia dura per voi.
In ogni caso, vi assicuro che il vostro amico si rimetterà presto. Ho appena parlato con il medico. Mi assicurerò che tutto vada per il meglio...sono quasi convinta che se fosse grave, lo avrebbero portato in sala operatoria."

Hikaru non si sentiva per nulla sollevato dalle parole della ragazza. 
Si sentiva distrutto dopo tutto quello che era successo. 
Ormai la storia di Haruhi e Tamaki non gli importava minimamente.
Solo una cosa gli interessava davvero: poter rivedere Kaoru presto. Potergli dire che gli dispiaceva per tutto ciò che era successo. Dirgli che gli voleva davvero bene.


Tamaki fissava Hikaru, scioccato. Ora lui sembrava come un bambino che aveva perso la madre.
Si rese conto che, fino a quel momento, non aveva mai capito realmente quanto Hikaru tenesse al fratello.
Si guardò attorno, per vedere come l'avevano presa gli altri.

Haruhi aveva le lacrime agli occhi, e un espressione piuttosto preoccupata.

Honey-senpai era aggrappato alla camicia del cugino e singhiozzava. 

Mori aveva lo sguardo basso, in un espressione di preoccupazione e dolore.

Kyouya aveva le braccia conserte. Le sue unghie affondavano nella pelle, un chiaro segnale di nervosismo.

Tamaki sospirò rassegnato: non sapeva cosa fare in quella situazione. Inoltre, Hikaru era arrabbiato con lui e non riusciva ancora a capirne il motivo.


A un certo punto Hikaru non riuscii a reggere più la tensione che regnava in quel corridoio.
Si staccò da Roxy e si allontanò, sotto gli occhi preoccupati di tutti. In particolar modo, di Morinozuka, che accarezzò la testa del cugino e corse dietro Hikaru.

Il ragazzo arrivò nel cortile dell'ospedale, con il respiro pesante e un mal di testa atroce. 
Sentii dei passi dietro di lui, e poi la voce di Mori che lo chiamava. Si girò di scatto.
" Mori-senpai... "  
" Hikaru... "
Cadde il silenzio.

Poi, Hikaru si rivolse al suo senpai.
" Per favore, lasciami solo. Non voglio litigare con te " supplicò il ragazzo.
Morinozuka non era tipo da lasciarlo così. Così si avvicinò e lo abbracciò , senza dire niente.

La sua maglia si bagnava sempre di più delle calde lacrime di Hikaru.
" Devi credere in Kaoru. Lui è forte, ce la farà "
Poche parole, che lo sollevarono molto più di quelle dell'infermiera, Mori-senpai aveva ragione.

Restarono abbracciati per un pò, senza rendersi neanche conto di Meiko che gli si era avvicinata con cautela ma anche un insolita fretta.
"Hikaru-kun, Morinozuka-san, venite! Kaoru-kun si è svegliato! ".
I due senza esitare un attimo, superarono l'infermiera e corsero verso la camera.

Hikaru, Mori, Roxy e Meiko entrarono nella stanza, gli altri (incluso l'inseparabile cugino di Mori, che era troppo scosso per seguirli) aspettarono fuori.
Erano tutti molto nervosi: ancora non conoscevano le condizioni del ragazzo.
In particolar modo il fratello era molto ansioso e agitato.
Nonostante ciò, era felice di poterlo rivedere.

Una volta entrati, rimasero scioccati. Non avevano mai visto Kaoru in quelle condizioni.


Il suo volto era pallido, inespressivo, stanco. Era davvero sciupato.
La testa era fasciata, il braccio ingessato e un lungo graffio superficiale gli attraversava la guancia.

Hikaru, senza pensarci due volte gli si avvicinò con le lacrime agli occhi e lo abbracciò in modo delicato, ma protettivo.
Gli altri gli stavano accanto, sforzando un sorriso, un pò sollevati.
Tuttavia Kaoru pronunciò con fatica una frase. Una frase che li lasciò a bocca aperta.



" Ma voi...chi siete? "










Angolino di Nora 

Salve a tutti, sono Dark_Nora  :3
In questo capitolo entra in scena Meiko, l'OC di Micchi. (Roxy è il mio )

Ammetto di essere stata piuttosto malvagia, è stata una sofferenza anche per me u.u

Hikaru&Kaoru: Come hai potuto!?
Nora: Mi farò perdonare, lo prometto! T^T *Nel frattempo sta sbavando senza farsi notare*

Comunque, io adoro Mori-kun. Si, è un figo :'3

Recensite e fateci sapere cosa  pensate di questa storia :D


Questo cap. è stato realizzato da Dark_Nora , il prossimo da Micchi_Chan.
A presto! <3

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Capitolo 3
*** Ricordi Sopiti ***


Capitolo 3                                                            Ricordi sopiti

"Voi chi siete?"
Quella frase rimbombava ancora nella testa di Hikaru.


Non ricordava molto di ciò che successe dopo, ricordava solo la mano rassicurante di Mori-senpai, le domande sommesse di Roxy e le risposte balbettanti di Meiko, prima di averli mandati fuori.
"Takashi! Kao-chan! Che è successo?" gli arrivò la voce di Honey.
"Kaoru sta bene?" si unì quella di Tamaki.
Prima che qualcuno potesse proferire parola, la voce di un anziano uomo in camice bianco li raggiunse. Si rivolgeva al ragazzo.
"Signorino Hitachiin"

Hikaru era ancora sotto shock, teneva la testa bassa. L'alzò leggermente verso il dottore, tanto per far vedere che aveva sentito e gli rivolse uno sguardo disperato, prima di chiedergli con voce rotta dal groppo in gola: "Kaoru mi ha dimenticato?".
Tutti i presenti rimasero in silenzio per un tempo che a Hikaru parve interminabile finchè l'uomo rispose con un cenno affermativo, facendo scoppiare in lacrime Hominozuka e Haruhi.
"Vi prego calmatevi. Non è detto che sia qualcosa di permanente" cercò di spiegare il medico, attirando l'attenzione di nuovo.
"Il signorino Hitachiin non è stato preso in pieno dall'auto, fortunatamente il pilota ha cercato di deviare un secondo prima dell'impatto. Il ragazzo però ha entrambi i piedi fratturati, da questo si può presumere che nel tentativo di schivarla abbia più cercato di-"
"Mi dica soltanto come cazzo ha fatto a perdere la memoria!" sbottò irato Hikaru facendo sussultare il medico e Tamaki che gli si avvicinò cercando di calmarlo, sentendosi sollevato quando il ragazzo non lo respinse.

Il medico guardò la scena per nulla arrabbiato o intimorito, quando Meiko gli si avvicinò incitandolo a continuare.
"... La perdita di memoria non fa parte di una conseguenza fisica".
Kyouya sbattè le palpebre un paio di volte preparandosi a chiedere all'uomo ulteriori informazioni quando parlò invece Meiko.
"Vuole dire che è un problema psicologico?" domandò portandosi una mano sotto il mento con aria pensierosa.
"Se fosse così è probabile  che non sia dovuto allo shock di pre-morte" continuò seguita da Kyouya.
"State dicendo che Kaoru lo ha voluto?" domandò il giovane Ootori.
"Forse. Di sicuro non consciamente, è probabile che il suo fosse una specie di ultimo desiderio, che il suo subconscio ha esaudito" rispose seria Meiko arrossendo, accortasi del contatto visivo che aveva instaurato involotariamente con Kyouya.
"Kaoru l'avrebbe desiderato? Che sciocchezza!" subentrò la voce di Hikaru ancora tenuto da Morinozuka e Tamaki.
"Kaoru non avrebbe mai voluto dimenticarmi! Non parlate di lui come se lo conosceste da una vita. Solo io lo conosco, solo io... " finì in un sussurro lasciando, senza parole gli "esperti".
"Per questo dovresti sapere cosa voleva dimenticare, Hikaru" prese parola Roxy, che era stata in silenzio fino a quel momento.
"Cosa vorresti dire?" serrò la mascella Hikaru, stizzito.
"Quello che ho detto. Anche i gemelli più uniti del mondo nascondono dei segreti. Forse è il primo che avete, ma c'è" continuò imperterrita la ragazza con le braccia conserte.
Hikaru la fissò senza parlare, avrebbe voluto ribattere ma non ne aveva la forza.
"Io voglio solo sapere se si ricorderà ancora di me... "

                                   *                                                          *                                                    *

"Hohayo, Kaoru-kun!"
Kaoru si voltò verso la porta e scorse una ragazza dai capelli lunghi, castani e gli occhi scuri ma brillanti, e sorrise.
"Ciao Meiko!"
"Come ti senti oggi?" chiese la giovane infermiera continuando a sorridere.
"Meglio, credo... non ho avuto attacchi stanotte, vero?"
Meiko annuì dolcemente mentre preparava i farmaci con una mano e il pranzo con l'altra.
"Sei stato molto bravo. Tra poco sarà l'ora delle visite, mangia e poi fatti una doccia, mi raccomando" disse prima di lasciare Kaoru da solo, con i suoi pensieri.
"Quel ragazzo identico a me verrà anche oggi?"

                  *                                                             *                                                               *

Era passata una settimana dall'incidente di Kaoru, e Hikaru non aveva saltato un giorno di visita. A volte andava da lui di mattina presto prima della scuola e tornava di pomeriggio, lasciando l'ospedale solo una volta terminate le ore di visita concesse.
Kaoru ancora non ricordava nulla, furono Hikaru e gli altri membri dell'Host Club a spiegargli il suo nome, la sua famiglia, il suo carattere e persino in quali materie era più portato.
"Kao-chan!" trillò felice Honinozuka entrando nella stanza, seguito dal cugino.
"Honinozuka-senpai! Morinozuka-senpai!" urlò altrettanto felice Kaoru accettando con piacere l'abbraccio del più grande.
In quei giorni Kaoru aveva imparato a conoscere meglio le persone che in passato erano sue amiche, e che tutt'oggi gli piaceva definire tali. Scoprì anche che per ogni persona il suo cuore e i suoi sentimenti mutavano.
Quando vedeva Mitsukuni Honinozuka provava solo felicità e affetto, ma quel ragazzo che si comportava da bambino riusciva anche a trasmettergli un senso di protezione assoluto, come se fosse impossibile farsi male al suo fianco.
Takashi Morinozuka, invece, era quello di cui aveva avuto più paura all'inizio: era cupo e silenzioso e la sua stazza non era certo rassicurante.
Ma tutte le sue prime impressioni svanirono nel nulla quando vide per la prima volta il sorriso di Takashi. Era caldo e rassicurante.
Dopo averlo conosciuto meglio e averlo visto comportarsi quasi da mamma con Mitsukuni, era sicuro che sarebbero diventati amici.

"Uffa, Kao-chan! Non essere formale, chiamami Honey, dai!" mise il broncio il biondino, facendo ridacchiare Kaoru.
"Scusa Honey-senpai prometto che non lo farò più"
"Awa! Kao-chan non posso arrabbiarmi con te" sospirò teatralmente Honey porgendo il suo Usa-chan al convalescente.

"Kaoru, sono qui!"
I tre si voltarono verso l'ingresso, per trovare il maggiore dei fratelli Hitachiin col fiatone e un pacchetto in mano. 

"Eccolo..."

"Hika-chan! Che ci fai qui a quest'ora?"
"Dovrei farti la stessa domanda, senpai"
"Io e Mitsukuni abbiamo solo lezioni pomeridiane oggi"

"... Mio fratello..."

"Io ho saltato la scuola oggi" alzò le spalle Hikaru.
"Waa! Hika-chan non puoi!" lo ammonì il maggiore.

"... Perchè mi fa male chiamarlo così?"

"Kaoru, come stai? Ti sei sentito male? Hai bisogno di qualcosa?" gli chiese dolcemente Hikaru chinandosi alla sua altezza e mettedogli una mano sulla schiena.
"Sto bene" mormorò imbarazzato dal comportamento protettivo del gemello. Anche se Honey gli aveva detto che era sempre stato così, non ci era ancora abituato.

Hikaru sussultò un po' alla reazione del fratello, dall'incidente il comportamento di Kaoru era diverso nei suoi confronti.
Più distante, prudente e chiuso, come se non fossero neanche più fratelli.
Ma Hikaru non si diede per vinto, facendo sempre sentire a proprio agio il fratello, in ogni modo. Quel giorno non faceva eccezione.
"Guarda qui, Kaoru! Ti ho portato i biscotti alla ciliegia di Misuzu-san" disse sorridendo e mostrando il pacchetto al gemello, che era invece un po' confuso.
"Misuzu-san?"
"Sì, la signora per cui abbiamo lavorato la scorsa estate, provali!" lo incitò agguantando un biscotto e mettendoglielo direttamente davanti al volto, facendo arrossire Kaoru che però non protestò facendosi imboccare.
"Mh! Che buono!" trillò felice facendo sorridere Hikaru e gli altri due.
"Kao-chan quando torni a scuola?" chiese Honey, allegro.
"I medici hanno detto che da domani potrà già tornare a frequentare" rispose Hikaru.
"Però, Kaoru se non ti senti pronto puoi aspettare ancora un po'" lo rassicurò subito, ma l'altro scosse la testa.
"No! Voglio andarci, sembra divertente! Ti prego Hikaru!"
"Evvai! Kao-chan domani torna a scuola!" esultò Honinozuka.
"Come?! Di già?" chiese stupita Meiko, appena entrata.
"Uff, Kaoru-kun! Non sarà più divertente qui, senza di te" piagnucolò la mora facendo ridacchiare Kaoru e stizzire Hikaru, infastidito da tutta quella confidenza tra la ragazza e il suo fratellino.
Prima che se ne rendesse conto, Kaoru si ritrovò stretto al petto di Hikaru, sentendosi ancora più imbarazzato e rosso in volto.
"Mi spiace ma neanche io mi diverto senza Kaoru, quindi me lo riprendo" sogghignò Hikaru aspettandosi una segnata, invece rimase metà deluso quando la mora brillò di luce propria guardandoli teneramente.
"Awaa! Che amore fraterno! E quanta possessività!" esultò estasiata.
"Haha! Mei-chan non sapevo fossi una fan girl!" ridacchiò Honey.
"Bando alle ciance, ora tutti fuori! Devo fare un ultima flebo a Kaoru!"
Al che, Meiko mandò tutti in area relax, restando sola con Kaoru che era ancora rosso e caldo.

"Forse, ho un po' di febbre?"





Angolino di Micchi e Nora:3

Ciao! Sono Micchi e questo era il terzo capitolo della fanfic sui gemelli Hitachiin!
Kaoru ha perso la memoria, e Hikaru non riesce a sopportare l'idea u.u
Comunque, ringrazio asia0901, super elisa e Giuly-san( la nostra MAPS!<3<3) per aver recensito, io e Nora-chan ne siamo state molto contente!^^
 Il prossimo capitolo è tutto suo, non posso farvi anticipazioni perchè non ho idea di cosa abbia in mente!XD Ma sicuramente, tante scene pucciose *O* A presto!<3

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Capitolo 4
*** Il primo giorno ***


Capitolo 4                    Il primo giorno

Era il primo giorno di scuola per Kaoru, dopo essersi rimesso. Per gli altri studenti del prestigioso istituto era un giovedi come tanti altri, mentre lui non ricordava nulla dei giorni trascorsi precedentemente, neppure quelli scolastici. Si sentiva piuttosto nervoso, soprattutto dopo aver visto un gruppo di ragazze circondarlo.

"Kaoru-kun! Ci sei mancato!❤   "

Ovviamente il ragazzo non poteva riconoscerle, per questo si sentiva a disagio. Non ebbe il tempo di rispondergli, perchè Hikaru si mise davanti a lui, irritato. Tuttavia,  non riuscì a essere sgarbato con le ragazze.

"Scusate, abbiamo molta fretta" disse Hikaru con una certa nota di stizza.

Il ragazzo afferrò il braccio del fratello e lo trascinò all'interno dell'aula. Kaoru, arrossito, guardò Hikaru mentre si avvicinava al proprio banco, invaso da un profondo imbarazzo.
Non riusciva a capire il suo comportamento , ne rimase perplesso, quindi cominciò a prepararsi per la lezione. Nel frattempo, sentì una voce che conosceva bene chiamarlo.

"Hikaru-kun! Kaoru-kun!"

Una ragazza che riconobbero subito, corse verso i gemelli con entusiasmo. Kaoru notò, con sua grande sorpresa, che anche Meiko era entrata in classe.

"Ah... Kaoru mi ero dimenticato di dirti che da qualche giorno anche Meiko frequenta l'Ouran" disse Hikaru.
La ragazza dai capelli neri, come sempre, rivolse a Kaoru un sorriso amichevole.

"Ti sei rimesso?"gli chiese Roxy.

"Sì, sto molto meglio ora"

"Very good. Allora noi torniamo ai nostri posti, le lezioni stanno per cominciare".
In effetti, poco dopo entrò la prof d'inglese: era una donna sulla quarantina, aveva un espressione piuttosto severa.

"Limitati a prestare attenzione, oggi la prof spiega" sussurrò Hikaru al fratello, accennando un sorriso.

"Andate a pagina 96".

Distrattamente, il "nuovo" arrivato aprì il libro e cominciò a sfogliarlo. Un bigliettino scivolò fuori dalle pagine.
Leggendo le righe pensò che quelle parole gli erano molto familiari. Nonostante fosse solo il primo giorno di scuola per Kaoru, i suoi pensieri erano altrove.
Frammenti di memoria che aveva già vissuto riaffioravano,gli facevano scoppiare la testa e lo turbavano. Il ragazzo, confuso, si alzò in piedi e uscì di fretta dall'aula.

"Kaoru Hitachiin torna subito qui!"
La professoressa si era già alzata in piedi, furiosa, quando Roxy lo giustificò:
"Prof, dobbiamo ancora spiegargli le regole. Non sa come comportarsi".
La donna, perplessa, si risedette. Non sembrava molto convinta da quelle parole.

Hikaru, invece, aveva un bruttissimo presentimento.
Cercò una scusa per uscire, ma il permesso gli venne negato.

Nel frattempo, il fratello si trovava nel corridoio. La sua mente era confusa, non si era nemmeno accorto della presenza di un biondo ragazzo che si ricordò essere Tamaki Sou, un altro dei suoi amici di cui non ricordava granchè.
Kaoru non aveva un bell'aspetto, e l'amico se ne accorse subito.

"Ehy... stai bene? Vuoi che ti accompagni in infermeria?"
Lui rimase a fissarlo... ma in verità non stava guardando Tamaki.
Rivedeva pezzi di quelle dolorose scene immutabili. Non ne comprendeva il significato. 

La pasticceria. Tamaki e Haruhi. Hikaru che si allontanava a passi svelti, intrisi di disperazione.
Più la distanza tra i fratelli aumentava, più il vuoto nel cuore di Kaoru si faceva profondo. Incolmabile. Mentre ci pensava, una lacrima gli scese sul viso.

Cosa significa tutto questo? Perchè è cosi doloroso?

Kaoru si accasciò sul pavimento, sotto gli occhi increduli di Tamaki. Dopo pochi secondi, il ragazzo comprese la situazione e cominciò a urlare chiedendo aiuto.
Hikaru si precipitò immediatamente fuori dalla classe seguito da Meiko, e subito si avvicinò al fratello.

"Kaoru... Kaoru! Resisti!"
Hikaru non sopportava di vedere il fratello in quelle condizioni. Quella visione lo faceva cadere nella disperazione più totale. Sapeva di non poter fare nulla per lui, si sentiva quasi inutile.

Nel frattempo Meiko somministrò dei tranquillanti a Kaoru. Roxy, preoccupata, le passava il necessario.

"Da quando ti porti tutta questa roba a scuola?"

"Per sicurezza. Kaoru non si è ancora rimesso del tutto, meglio essere preparati. Sapevo che gli sarebbe potuto venire un altro attacco di panico" rispose Meiko, indaffarata.
Il ragazzo pareva stare meglio: tuttavia era molto confuso, gli faceva terribilmente male la testa e non riusciva a respirare bene.
Con fatica riaprì gli occhi, e riuscì a percepire l'immagine di Hikaru. Nonostante il dolore e la confusione che lo invadevano, Kaoru si sforzò di sorridere al fratello.
Anche in quel frangente, la cosa che più lo faceva soffrire  era vedere quell'espressione addolorata sul volto di Hikaru.
Perchè? Non lo sapeva. Eppure c'era qualcosa che gli urlava dentro, una voce che gli imponeva di proteggere suo fratello maggiore, anche da sè stesso.

La mano di Hikaru era calda, l'aria pesante e insufficiente divenne soffice  e quel freddo pavimento gli sembrò improvvisamente confortevole. A poco a poco, il suo cuore smise di galoppare e i suoi occhi si appesantirono.
La mano morbida di Meiko che lo accarezzava e quella di Hikaru che lo rassicurava erano le uniche cose che sentiva.
Le voci  che lo circoncavano si fecero lontane, scomparirono.
Poi si addormentò.







Angolino di Nora e Micchi

Salve a tutti/e! :3 
Sono Nora, sono ritornata dopo una lunga (?) assenza causata da esami e scuola, chiedo  perdono u.u e mi scuso anche con Kaoru per averlo torturato a tali livelli T^T Kaoru, ho dovuto farlo!
Voce dalla regia e Kaoru: Sei assolta :D
Grazie u.u Leggete questo capitolo e gioite per il loro stupendissimo amore fraterno °^° *Momento commovente* Buona lettura da Micchi e Nora !<3 A presto!

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Capitolo 5
*** Ti voglio come non dovrei volerti ***


cap. 5  
Ti voglio come non dovrei volerti



“Kaoru! Kaoru!” annaspò il fratello maggiore dopo che Kaou gli svenì tra le braccia.
“Hikaru, sta calmo.”
“Roxy ha ragione, si è addormentato per il tranquillanti, sta bene.”
Hikaru le fissò in cagnesco, sapeva che avevano ragione, ma il suo fratellino, il suo Kaoru gli era appena svenuto tra le braccia, come poteva calmarsi se quelle immagini gli ricordavano incredibilmente bene l’incidente che gli rovinò la vita?
“Non posso calmarmi! Chiamate un’ambulanza, un dottore! Meiko chiama qualcuno del tuo reparto, ce l’hai no? Un numero basta devi so-“
“Hikaru!!!” urlò improvvisamente Roxy con fermezza e sguardo serio, fermando Hikaru da quel delirio, la ragazza addolcì poi lo sguardo nel vedere lo spavento negli occhi dell’Hitachiin.
“Calmati. Va tutto bene, Hikaru…Kaoru stà bene, ok?”
Hikaru inghiottì le lacrime, trovando conforto.
“Sta bene, sta bene, sta bene.”
Si ripeté in testa e pian piano si calmò, Meiko poi intervenì.
“Portiamo Kaoru in infermeria, ok?” chiese dolcemente al che Hikaru annuì e prese piano il fratello in braccio, trovandolo più leggero di quel che ricordava.
In effetti non ha mangiato molto in ospedale

Si ricordò il ragazzo mentre avanzava con in braccio il fratello verso l’infermeria, che per fortuna non era per niente distante, quando la raggiunse insieme a Tamaki, appoggiò il fratello sul lettino.
“Dove cavolo è l’infermiera della scuola?” chiese Hikaru guardandosi intorno e non trovando nessuno a sorvegliare la stanza.
“Hem…sono io.” Rispose piano Meiko facendo rimanere Tamaki e Hikaru senza parole.
“Ma…Yukimura-hime lei non è iscritta qui come studentessa?”
La ragazza abbassò la testa imbarazzata dalla domanda, ma prima che potesse rispondere una voce fece voltare l’intero gruppo verso la porta d’ingresso.
“L’infermiera è in vacanza, Yukimura-san si è offerta di sostituirla gratis e tuo padre ha accettato. Cosa c’è di strano?” chiese alzando un sopracciglio con fare eloquente  Ootori  Kyoya.
“Kyouya! Che ci fai qui?”
“Ovviamente ero preoccupato per Kaoru, Tamaki. Kasugazaki-san lo ha visto perdere i sensi e mi ha avvertito” rispose il moro avvicinandosi al gruppo.
“Come sta?”
“Tutto bene Kyouya-san, sta solo dormendo.” Rispose Roxy.
“Mi fa piacere…allora direi che possiamo rientrare in classe, Tamaki, Harukari-san.”
I due annuirono, allontanandosi dalla stanza insieme a Kyouya e lasciando soli Meiko e Hikaru.
Hikaru fino a quel momento non aveva lasciato per un solo istante la mano di Kaoru, la ragazza corvina se ne accorse e sorrise al comportamento protettivo del gemello.
“Tu vuoi molto bene a tuo fratello.”
Non era una domanda, Hikaru lo sapeva, perciò si limitò a rispondere:
“Non dovrei? In fondo è mio fratello.”
La ragazza scosse piano la testa e prese posto di fianco al letto, di fronte a Hikaru che la fissò impassibile.
“In realtà è la prima volta in vita mia che mi capita di vedere due fratelli così uniti, sembrate una coppia.”
Disse senza un minimo di malizia o derisione, era solo un osservazione, eppure Hikaru allargò gli occhi incredulo e arrossì come pochi prima di rispondere: “Sei matta?! Ti ripeto che è mio fratello!”
Meiko rimase interdetta dalla reazione del fratellone e rispose semplicemente:
“Lo so, non ho mica detto che lo siete…”
Hikaru arrossì ancora di più sentendosi uno stupido e un interdetto ad aver reagito in quel modo.
“E poi scusa…” continuò poi la ragazza inclinando la testa curiosa.
“Perché ti dà tanto fastidio? Roxy mi ha detto che voi nell’host club avete il ruolo di gemelli incestuosi, pensavo fossi abituato a questi discorsi…”
Hikaru allargò gli occhi alle parole innocenti ma vere della ragazza, aveva ragione.
Perché si è alterato così tanto? Era abituato a discorsi molto più ambigui nell’host club.
In effetti il suo comportamento era anomalo da quando Kaoru ad avuto l’incidente trattava suo fratello come se fosse una ragazza.
La sua ragazza.
Meiko vedendo che Hikaru non sapeva che rispondere decise di lasciarlo solo con i suoi pensieri, così si alzò e arrivata alla porta della stanza gli disse un ultima cosa: “Vado a cercare qualcosa da bere per Kaoru, aspettami qui.”
Hikaru fissò la porta appena stata chiusa dalla ragazza per poi portare gli occhi sulla scrivania davanti a lui dove vi erano due bottigliette d’acqua a temperatura ambiente.
Sospirò, sentendosi ancora più stupido ma anche grato alla giovane infermiera per averlo lasciato solo col fratello che ancora dormiva.
“Kaoru…” sussurrò dolcemente il fratello maggiore portando teneramente una mano sul viso identico al suo e accarezzandolo, sentendo una sensazione di disagio farsi largo nello stomaco.
“Kaoru…non può essere vero?” continuò accarezzandogli pure le labbra col pollice e sentendole incredibilmente morbide deglutì, sentendosi sempre più a disagio ma sempre più tentato da loro.
Senza più pensare, senza neanche accorgersi cosa stava facendo, posò lentamente e dolcemente le labbra su quelle del gemello trovando il contatto estremamente paradisiaco e naturale, tanto che si sentiva quasi in connessione con lui, sentiva il suo cuore battere forte e la lingua avere vita propria su quelle dolcissime labbra.
Un mugolio lo fece scattare e allontanare da quelle labbra e dalla figura, ancora per poco dormiente, del fratello.
Agitatissimo fissò Kaoru aprire gli occhi e sollevarsi piano mettendosi seduto, per poi stropicciarsi gli occhi con il palmo della mano e sbadigliare, trovandolo carino da morire.
“Hikaru?” chiese assonnato il fratellino dopo aver visto suo fratello che ancora scosso e confuso lo guardava preoccupato, Kaoru ovviamente se ne accorse.
“Hikaru? Va tutto bene?” chiese quindi preoccupato per il colorito del gemello che ancora non accennava a rispondere, quando ormai era sicuro che non avrebbe proprio più parlato Hikaru arrossì e distogliendo lo sguardo mormorò.
“Scu…scusa, mi hai solo spaventato…sono felice che stai bene.” Disse l’Hitachiin ancora annaspando.
“Mi sono svegliato troppo in fretta…?” chiese allora l’altro non capendo il perché dello spavento di cui parlava suo fratello.
“Più o meno…” rispose vagamente Hikaru avvicinandosi di nuovo al letto di Kaoru e porgendogli una di quelle bottigliette che erano sopra la scrivania.
“Ti senti bene, Kaoru?”
“Hum…si ma…non ricordo bene cosa è successo.” Rispose confuso facendo quindi sospirare il gemello.
“Capisco…”
Kaoru sussultò al volto triste e stanco di Hikaru, ovviamente cosa poteva pretendere? Gli era di peso, lo sapeva.
“Mi dispiace…” mormorò dunque sentendosi in colpa per non essere di alcun aiuto a Hikaru che se ne rese conto dal tono di voce e si diede per l’ennesima volta quel giorno, dell’idiota.
“Kao, non è colpa tua, scusami. Solo che…mi dispiace…io vorrei tanto…”
Disse inghiottendo un groppo in gola ma non poté riuscire a trattenere anche le lacrime sta volta, che gli si formarono all’angolo degli occhi.
“Vorrei tanto…poterti aiutare a ricordare…ma non ci riesco…” continuò facendo sbarrare gli occhi al minore, non aveva mai visto Hikaru piangere prima d’ora.
O meglio non ricordava di averlo visto.
Perciò lo sconvolse ancora di più vederlo singhiozzare e affondare il viso nelle coperte del suo letto, faceva male, troppo male.
“Ti prego non piangere, non è colpa tua…” provò a confortarlo Kaoru mettendogli una mano sulla testa.
“So-no completamente inutile!!! Pure ora, sono davvero debole, non ti meriti un fratello come me…Kaoru…m-mi dispiace…” continuò singhiozzando sempre più forte sotto gli occhi ora allagati di lacrime.
“No…non è vero! Sei il fratello migliore che possa desiderare! Non mi hai mai lasciato un solo momento, sei troppo buono con me, anche se non me lo merito…vorrei tanto ricordarmi di te ma allo stesso tempo…ho…ho così t-tanta pa-paura che non riesco…non riesco a…” si fermò troppo scosso dai a singhiozzi, le sue parole gli erano morte in bocca ma Hikaru aveva capito comunque.
Kaoru lo amava così tanto…e lui…lo stava facendo preoccupare…
“Ka-Kaoru…” disse guardandolo con le lacrime agli occhi, sentendosi compreso e ferito al tempo stesso.
“Siamo uguali anche mentre piangiamo”
Pensò Hikaru tirando in un forte abbraccio il suo Kaoru, entrambi singhiozzavano ma Hikaru si costrinse a far smettere almeno le sue lacrime tenendo poi tra le mani il viso del fratellino e asciugandogli le lacrime, mentre tirava su col naso.
“Kaoru, non piangere…sistemeremo tutto, ok? Lo faremo insieme, va bene?”
Kaoru annuì ancora rosso in volto e senza pensarci due volte abbracciò Hikaru affondando il viso nel suo petto e tremando leggermente sussurrò.
“Prometto che mi ricorderò di te…te lo prometto…Hikaru.”
Hikaru sorrise stringendo ancora tra le braccia il suo gemello, con le guance ancora bagnate dalle lacrime annuì rafforzando l’abbraccio.
“Si…grazie, Kaoru.”
 
                                                   *                                         *                                                *
 
Meiko era in corridoio da almeno venti minuti, e ancora non aveva trova la sua aula.
Perché sebbene sia un ottima infermiera-tirocinante con prospettive ottime per il futuro, qualche difetto ce l’aveva anche lei, uno di quelli era proprio il suo pessimo senso dell’orientamento che la faceva perdere anche nel supermercato e a volte pure in clinica.
Sospirò rassegnata quando si accorse nuovamente di aver sbagliato ala, ma in sua discolpa, quella scuola era il doppio dell’ospedale in cui lavorava!
Stava per perdere le speranze, quando girando un angolo si scontrò con una persona che ormai incontrava spesso, Kyouya come l’altra volta sorrise e l’aiutò ad alzarsi dal pavimento e arrossire come un peperone.
“Ci incontriamo spesso in questo modo, he?” chiese divertito il ragazzo dal colorito innaturale della giovane.
“Hehe, già. Scusa per il disagio Ootori-san”
“Non fa nulla, piuttosto, non ti avevo detto di tornare in classe?” chiese incuriosito Kyouya.
“Volevo ma…ecco…mi sono persa.” Ammise la corvina facendo sbarrare gli occhi al re oscuro che incredulo trattenne una risatina.
“Cosa c’è di divertente?” mise il broncio Meiko, indispettita.
“Chiedo scusa, è che non mi sembravate il tipo da perdersi il primo giorno di scuola, Yukimura-san”
Rispose trattenendosi ancora di più dal ridere, sapeva bene chi era Meiko Yukimura.
Era soprannominata il genio della medicina, poiché pur avendo letto solo libri e non essere mai andata a scuola per problemi finanziari, era riuscita ad essere scelta già a quindicianni, come una delle fortunate tirocinanti nell’ospedale degli Ootorii, che prendeva solo i migliori del Giappone, sia studenti che primari erano sempre presi con la pinza.
E il fatto che una ragazzina che non ha mai frequentato la scuola in vita sua avesse sbaragliato i sui avversari usciti dal liceo o dall’università era a dir poco assurdo.
Per questo Kyouya s’immaginava un tipo di persona chiusa e precisa che non commetteva mai errori grossolani, figuriamoci questo!
“Mi scusi Ootori-san se non sono il tipo che lei pensava, ma se mi permette non lo è neanche lei.” Rispose candidamente Meiko.
“Come pensava che fossi?” chiese alzando un sopracciglio il ragazzo.
“Non il tipo da coprire i miei problemi finanziari.” Rispose semplicemente ma sentendosi comunque un po’ a disagio nel parlarne.
“Touché. Comunque non sono così cattivo da metterla in imbarazzo rivelando che sta lavorando per mantenere il posto a scuola.” Rispose seriamente per poi chiedere:
“Come ha fatto a convincere il preside ad assumerla come infermiera?”
“Non sono stata io. Roxy ha voluto che entrassi in questa scuola e lo ha chiesto al preside Souh”
Kyouya annuì, capendo più cose di prima. Infatti non era dal padre di Tamaki assumere una studentessa solo perché è un genio della medicina.
“Sei qui solo perché lo ha voluto Harukari-san?”
Meiko sbarrò gli occhi, facendo per rispondere ma si bloccò. Voleva dirgli una bugia, ma i suoi occhi erano così seri e decisi…curiosi pure, che non poté che rispondere sinceramente.
“No…io…volevo provare almeno una volta a stare in una scuola come tutti gli altri.” Rispose abbassando lo sguardo e Kyouya si sentì improvvisamente colpevole.
“Ma ora sei qui, tu sei come gli altri.” Gli disse sperando di confortarla e ci riuscì, anche se all’inizio lei sbarrò gli occhi, poi sorrise dolcemente facendo perdere un battito al ragazzo.
“Grazie, Kyouya-senpai.” Disse prima di voltarsi per andare ancora una volta alla ricerca dell’aula, ma Kyouya la fermò prendendola per un braccio.
“Aspetta!” esclamò facendo voltare la ragazza.
“Ti accompagno.” Decise senza dire nient’altro, lasciò la presa e si diresse velocemente verso l’aula della ragazza che lo seguì docilmente ancora un po’ rossa.


                                                                                               *                                                            *                                                       *
 Hikaru si stava velocemente lavando il viso con l'acqua fredda, sentendo il getto sulla pelle ancora rossa e calda dal pianto, non aveva più detto nulla da quando Kaoru si era calmato e ora lo guardava con aria assente, forse ancora stordito da prima.
"Hikaru..." 
Il fratello si girò piano guardando teneramente Kaoru e sorridendo rassicurante verso di lui.
"Si, Kaoru?"
"Scusami se prima ho pianto...ti ho bagnato l'uniforme..." disse esitante.
Al che Hikaru si addolcì ancora di più e avvicinandosi al letto, prese nuovamente Kaoru tra le braccia.
"Cosa vuoi che m'importi? Stupido..." lo sgridò piano, facendo ridacchiare il gemello.
"Sei troppo buono con me..." gli disse quindi Kaoru, che senza saperlo, fece venire alla mente di Hikaru quello che si disse poco prima con Meiko.
"Perché ti dà tanto fastidio?"
Non lo so.
"Pensavo fossi abituato a certe cose..."

Lo pensavo anch'io.
Hikaru si staccò sentendosi nuovamente in disagio, aiutandolo ad alzarsi dal lettino, nonostante sapesse benissimo che riusciva ad alzarsi anche da solo, ma nonostante ciò, Kaoru sorrise e accettò con gioia la mano del fratello.
"Perché ti dà tanto fastidio?"
Inutile far finta di niente.
"Perché?"

Perché io amo Kaoru.
Perché lo amo veramente, come un fratello non dovrebbe fare.
Ecco, perché.

fine-cap 5





Angolino di Micchi e Nora:
Hey, girls!!*^* Sono tornata, finalmente! Ringrazio come sempre le persone che anno recensito il 4 capitolo, cioé: Pinky_Neko (che ha un resistenza super XD), Giuly-san (ovvio, è la nostra moglia.ù-ù) e
Luce_Phantomhive_18 (grazie per i complimenti cara!*^*) 
Questo capitolo è mio,(Micchi) e ovviamente è fatto da dio.ùWù

Nora: Peccato che ci hai messo 100 anni a farlo...
Micchi: Se tu avessi completato il 4 prima, il 5 lo avrei fatto subito!=__=
Nora: Non è vero!!! E comunque erano cause di forza maggiore.ù-ù
Micchi: Detta pigrizia.ù-ù
Nora:*lancia-fiamme*
Micchi:*Lancia-razzi* 
*Distruzione della terra in corso*
Micchi e Nora: *mezze morte* Gra-Grazie per aver letto il capitolo e Buon natale..*inchino forzato*

Tamaki: Non è presto?
Nora e Micchi: NO!*sguardo incazzoso*
Tamaki: ç___ç
Kaoru e Hikaru: Recensite!

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Capitolo 6
*** Confessioni e sentimenti ***


 Capitolo 6

                        Confessioni e sentimenti
 

All'Ouran era un giorno speciale: era appena arrivata la primavera e i ragazzi avevano organizzato una festa per il ritorno di Kaoru, che sembrava essersi finalmente ripreso. Non gli restava che recuperare i ricordi perduti, cosa che per lui era molto importante, era ciò che desiderava di più e inizialmente non riusciva a pensare ad altro.
Ora, grazie alla vicinanza del fratello, riusciva ad essere più spensierato e tranquillo.
Gli studenti della prestigiosa scuola approfittarono dell'occasione per organizzare una giornata di svago e divertimento per tutti, organizzando tornei e varie iniziative.
Kaoru non ne sapeva nulla, e una volta arrivato rimase davvero stupito dell'impegno che gli amici avevano messo per dargli il bentornato. Hikaru, invece, era già al corrente di tutto  e vedendo l'espressione sorpresa di Kaoru, sorrise divertito.
Appena arrivati, una ragazza che ben conoscevano gli corse incontro: era Meiko  indossava un vestitino nero  con la gonna corta a balze,  aveva inoltre,  i capelli raccolti in una coda alta, e indossava dei tacchi fasciati a stringhe, anche essi neri.
La giovane si fermò  di fronte a loro sorridendo furbescamente prima di prenderli entrambi per mano.
"Hikaru! Kaoru! Dovete venire a vedere una cosa!"
“Che cos-“
I due gemelli non ebbero nemmeno il tempo di ribattere, furono trascinati dalla ragazza, che sorda delle loro proteste, li portò  in una parte inutilizzata, e ormai abbandonata, della scuola: lei e Roxy erano riuscite ad ottenerla per poterci allestire una casa degli orrori, sicure che i gemelli avrebbero apprezzato.
Infatti, Hikaru adorava questo genere di cose e in passato anche Kaoru ne andava matto, era uno dei tanti interessi che condividevano, Roxy lo sapeva bene e ne aveva parlato con Meiko, che ebbe l’idea.
Hikaru sembrava già elettrizzato all’idea, mentre Kaoru ne rimase un po’ spiazzato, sebbene gli avessero detto che effettivamente, adorava questo genere di cose, non sapeva comunque come comportarsi.
Hikaru, che aveva visto il viso turbato di suo fratello, gli accostò una mano sulla fronte, credendo che stesse di nuovo male.
“Che-che stai facendo?” chiese arrossendo il più giovane.
“Sembri star di nuovo male, va tutto bene? Vuoi che ti porti a casa?”
“No! No…stò bene davvero…”
“Sei sicuro?” insistette il maggiore avvicinando ulteriormente il viso a quello del fratellino che arrossì nuovamente, accortosi anche Hikaru della vicinanza, si scostò bruscamente balbettando delle scuse rimembrando del contatto con le sue labbra e quelle di Kaoru.
I due non si erano minimamente resi conto che la mora li stava fissando con un luccichio preoccupante negli occhi e una foschia di fiori rosa che l’avvolgeva  sussurrando ammaliata: “Che dolci!”
 “Tamaki, non ingozzarti con quella roba che poi starai male.”
“Non mi stò ingozzando! Stò mangiando come un vero signore!”
Non fu difficile riconoscere le voci di Kyouya e Tamaki che nonostante le apparenze, si stavano divertendo, il biondo stava mangiando una mela caramellata e l'amico si guardava attorno con un lieve sorriso. Appena adocchiati i gemelli e la ragazza, li salutarono calorosamente, in seguito Kyouya andò da Kaoru .
“Kaoru, ti stai divertendo?” chiese dolcemente il più grande al che Kaoru annuì.
“Mi sento un po’ in imbarazzo visto che l’oggetto dei festeggiamenti sono io, ma mi fa anche molto piacere.” Rispose il più piccolo.
“E poi…” continuò Kaoru volgendo lo sguardo verso suo fratello.
“…non mi posso certo annoiare con una compagnia simile.” Ridacchiò.
Hikaru invece, si ritrovò insieme a Tamaki, entrambi i ragazzi erano imbarazzati: quest'ultimo non sapeva ancora come mai il più piccolo si fosse arrabbiato con lui pochi giorni prima, e Hikaru sapeva di essersi comportato in modo stupido, forse poteva sentirsi giustificato dai fatti accaduti in precedenza, ma sentiva di avere qualcosa da dire all'amico.
"Tamaki...devo parlarti…posso?"
Tamaki rimase innanzitutto sorpreso, poi si limitò ad annuire facendogli segno di andare un po’ più lontano dal gruppo, non troppo da non vederli più, ma abbastanza da non far sentire la loro conversazione.
" Dimmi pure." Lo spronò Tamaki, giacché Hikaru non aveva ancora proferito parola, troppo imbarazzato e un po’ timoroso della reazione del biondo, ma alla fine si decise.
"Ecco...mi dispiace per le parole che ti ho rivolto giorni fa. La verità è che…ero innamorato di Haruhi. Quando vi siete messi insieme non riuscivo ad accettarlo. Ma adesso, voglio solo dirti una cosa…vi auguro davvero di essere felici."
Così dicendo, gli rivolse un sorriso e se ne andò, felice di essersi levato un peso dal cuore.
Tamaki rimase sorpreso perchè non si era mai reso conto che Hikaru fosse innamorato di Haruhi, e allo stesso tempo sapeva di aver ferito un suo caro amico.
 Come aveva potuto non accorgersi dei suoi sentimenti?
 
. . . . . . . . .
 
Nel frattempo, era iniziato il torneo di kendo. Tra tutti i partecipanti, due di essi arrivarono in finale: erano Takashi Morinozuka e Roxy Harukari.
Quando venne annunciato agli studenti dell'imminente finale, i due erano lì in attesa dei risultati, e istintivamente si guardarono. Entrambi erano un po' imbarazzati dalla situazione,  la ragazza gli rivolse un sorriso e se ne andò velocemente, non riuscendo a reggere la sua presenza.
Quando arrivò il momento della finale, molti degli studenti si recarono a vederla. Lo scontro fu avvincente,   e durò molto più dei precedenti, in quanto entrami gli sfidanti erano degni l’uno dell’altro.
Un'altra cosa che Roxy aveva nel suo DNA, era la passione per il Kendo, infatti la sua famiglia si era sempre contesa il posto con i Morinozuka  nel kendo anche se alla fine, erano sempre secondi a quest’ultimi.
Per questo molti rimasero sorpresi quando alla fine fu Roxy a vincere.
Dopo un po' tutti si allontanarono dal luogo chiacchierando, compresi i due sfidanti. La ragazza lo vide allontanarsi, e gli corse incontro per parlargli.
"Ehy, Mori-senpai!"
Il moro si girò per vedere chi fosse a chiamarlo, anche se in fondo già lo sapeva.
" Roxy, congratulazioni per il torneo. Devi dirmi qualcosa?" gli disse con cortesia.
"Volevo parlarti proprio a proposito di questo! Ecco...", la ragazza distolse lo sguardo con un po' di imbarazzo.
"Come mai hai deciso di perdere la finale?"
Con sua grande sorpresa, Roxy notò che il viso imperturbabile di Mori era lievemente arrossito.
"In verità.. ti sbagli, non ho perso di mia volontà"
La ragazza sorrise perchè capì che, proprio come immaginava, Mori era davvero un ragazzo gentile, più di quello che si potesse pensare guardandolo. Per non metterlo a disagio, decise di cambiare argomento.
"Uhm...ora che ci penso, dovresti dare un'occhiata dalla casa stregata che abbiamo allestito. Come on!"
Gli prese la mano portandolo alla casa e lui, dato l'imbarazzo, non disse nulla, consapevole del fatto che la ragazza aveva capito tutto.
 
. . . . . . . .
 
Intanto, i due gemelli stavano per entrare nella casa. Hikaru si era riavvicinato al fratello dopo aver parlato con Tamaki, e con un sorriso lo prese per mano dirigendosi verso il portone d'entrata. Inizialmente Kaoru esitò: non era certo di volerci entrare, guardava il lavoro fatto dalle ragazze con insicurezza.
 L'allestimento era davvero ben fatto: essendo in una parte inutilizzata da molto tempo i muri non erano stati ripitturati e, come la porta e il bancone appena di fianco, apparivano vecchi e trascurati.
L'atmosfera inquietante era resa efficacemente, anche grazie al vecchio lampadario appeso al soffitto, che emanava una luce debole, ma sufficiente ad illuminare la stanza.
Hikaru si accorse dell'esitazione del fratello e lo rassicurò con un sorriso.
"Non preoccuparti Kaoru, fino a non molto tempo fa ti piacevano molto questo genere di cose, inoltre non ci sono pericoli. Sono sicuro che lo troverai divertente!"
Vedendo l'entusiasmo di Hikaru, il fratello non poté rifiutare.
Entrarono nella casa, la porta gli si chiuse da sola alle spalle e cominciarono ad addentrarsi nell'oscurità, mentre il pavimento scricchiolava sotto ai loro passi.
Kaoru si sentiva disorientato e teneva stretta la mano del fratello, mentre quest'ultimo avanzava alla cieca.
Ad un certo punto i due gemelli sentirono dei passi: all'inizio pensarono che fosse solo la suggestione, ma dopo un po' capirono che c'era davvero qualcuno oltre a loro, e solo dopo averlo compreso Kaoru prese coraggio e gli sussurrò delle parole.
"Hikaru... hai sentito anche tu?"
Il maggiore dei due avanzò lentamente, camminando davanti al fratello e stringendogli la mano per non perderlo, mentre protendeva l'altro braccio in avanti. Dopo un po' toccò qualcosa di fronte a sé: sembrava di legno, era un oggetto vecchio, pesante, pieno di polvere. Doveva essere un armadio o qualcosa di simile. Ed era proprio dall'angolo nascosto dal fianco dell'armadio che i due fratelli sentivano provenire passi, movimenti, voci sommesse.
Hikaru decise di prendere coraggio e accese l'accendino che aveva in tasca e che a volte utilizzava per mettere in atto i suoi soliti scherzi. Una volta acceso, si trovò di fronte a qualcuno che riconobbe subito: era Nekozawa. Invece Kaoru si sorprese alla vista del ragazzo e indietreggiò velocemente di qualche passo, urtando con forza una tavola di legno difettosa :crollò una parte del pavimento e il maggiore dei due fratelli si lanciò per mettere in salvo l'altro, fallendo. I due precipitarono nel piano inferiore, al buio poiché, nell'impatto la fiamma si era spenta.
"Ehy Kaoru! Stai bene?"
"Sì sto bene...scusami, non so cosa sia successo. E tu piuttosto, ti sei fatto male?" Così dicendo, cominciò a cercare il fratello nel buio, era preoccupato che gli fosse successo qualcosa.
Sentendo le voci dei due ragazzi un po' in lontananza, Nekozawa capì l'accaduto e si rivolse a Beelzenef.
"Beh...almeno sono vivi." e così si preparò per spaventare gli altri visitatori.
Intanto, mentre i ragazzi rimasti fuori si congratulavano con Roxy della vittoria, o cercavano di consolare Mori del secondo posto (che comunque non sembrava dispiaciuto a detta di Honey.), sentirono un botto nell’abitazione usata come casa spettrale.
"Avete sentito questo frastuono?" chiese Tamaki un po' preoccupato per i gemelli.
Meiko afferrò dalla borsa una piccola valigetta bianca. "Andrò io a soccorrerli!", disse con entusiasmo.
"Ehy! Meiko! Non ti sembra di esagerare ora?!" le disse Roxy con una leggera ironia.
Invece la ragazza dai capelli neri era serissima e alla fine andò con Kyouya a controllare che fosse tutto apposto, mentre Roxy, Honey ( che aveva da poco raggiunto gli amici), Mori e Tamaki rimasero fuori. Appena entrata, la ragazza fece qualche passo e si fermò: aveva dimenticato di portare una fonte di luce con sè, troppo impegnata a pensare alla sua valigetta per il primo soccorso. Intanto la porta si era chiusa dietro di sè, e lei sapeva bene che poteva aprirsi solo dall'esterno. Subito Kyouya si avvicinò, estrasse dalla tasca una torcia e prese la mano della ragazza, che rimase piuttosto sorpresa e imbarazzata ma non disse nulla. Dopodiché, incominciarono a cercare la causa di quel rumore.
Dopo un po' videro la rottura sul pavimento e si avvicinarono ad essa allarmati.
"Kaoru! Hikaru! Siete li dentro?" chiese prontamente la ragazza mentre Kyouya illuminava il piano inferiore.
"Meiko! Siamo qui! Il pavimento è crollato all’improvviso e…” gli arrivò la voce di Hikaru.
“Ho grazie al cielo, state bene? Siete feriti?”
“Stiamo bene! Ma vogliamo uscire di qui!”
"Tra poco torniamo a prendervi, non muovetevi da là." Li rassicurò Kyouya tenendo più stretta la mano della ragazza mentre si allontanarono.
La luce emanata dalla torcia scomparve, e tornò il silenzio.
“Hi-Hikaru?”
Chiese Kaoru  che cercò di avvicinarsi al fratello nel buio, ed egli lo abbracciò per rassicurarlo: si sentiva un po' in colpa per averlo messo in pericolo.
“Va tutto bene, sono qui.”
 Mentre lo stringeva a sé, poteva sentire il suo respiro colpirgli il petto delicatamente.
Accese l'accendino e lo appoggiò sul pavimento con attenzione, per fare un po' di luce.
Ormai Hikaru era completamente consapevole dei sentimenti che provava per lui, e non riusciva più a tenerseli dentro. Non poteva semplicemente fare finta di nulla. Erano lì soli, abbracciati nel silenzio e Hikaru guardava la labbra leggermente illuminate del fratello, assalito dalla tentazione di baciarlo. Quella tentazione che fino a quel giorno aveva represso dentro di sé.
Nonostante fosse turbato dall'amore che provava per lui, era davvero, finalmente felice.
Ricambierai mai ciò che provo per te?
"A cosa stai pensando Hikaru?"
Egli, tornato alla realtà, guardò il fratello con stupore.
"Ah...ecco...stavo pensando che Meiko e Kyouya ci stanno davvero mettendo molto."
"Già, hai ragione" gli rispose lui, con quel sorriso innocente sulle labbra che lo faceva impazzire.
Ci fu qualche secondo di silenzio, interrotto dalle parole del maggiore dei due.
"No...in verità non è questo ciò a cui stavo pensando".
Kaoru  gli lanciò un occhiata confusa, non capendo ovviamente  cosa stesse pensando Hikaru che rimase ancora per un po’ in silenzio mettendolo a disagio.
“Allora, a cosa stavi pensando?”
Hikaru si rifiutò nuovamente di rispondere, continuando a fissare il pavimento, sembrava come assorto in un dissidio interiore.
Cos’è bene? Cos’è male? Come poteva lui considerare male questi sentimenti tanto inebrianti, tanto sinceri, tanto puri che provava per l’unica persona per cui sarebbe morto col sorriso sulle labbra?
Eppure per gli altri sarebbe rimasto il male.
“Hikaru…?”
Non se ne stava rendendo conto.
Non era lucido in quel momento.
Non è stata colpa sua.
Tutte scuse.
Hikaru stava cercando di giustificarsi, ma rimane il fatto che prese il viso di suo fratello che non reagì, preso troppo alla sprovvista, e premette le sue labbra su quelle del gemello.
Kaoru non riusciva a connettere, non riusciva a pensare, eppure Hikaru ne approfittò e lo intrappolò contro il muro  col suo corpo.
“Hikaru!?” chiese Kaoru disorientato quando finalmente il fratello si staccò da lui.
“Si-siamo fratelli!”  disse con un filo di voce il più piccolo intimorito dallo sguardo del più vecchio.
“Lo so.” Rispose il più grande, ma prima che Kaoru potesse ribattere si ritrovò immerso in quegli occhi, così simili ai suoi, che lo fissavano con così tanto amore e dolcezza da riuscire a spiazzarlo.
“Kaoru…io…ti amo molto di più di un fratello, molto di più di un fidanzato, ti amo più della mia stessa vita.”
Il cuore di Kaoru sobbalzò e iniziò a correre più veloce che in una maratona, come poteva una persona sentirsi  disgustata da tali parole?
 Anche se provenivano dal tuo stesso fratello.
“Kaoru…” lo riscosse la voce del suo fratellone.
“Ti prego…concedimi…di amarti.”



Fine capitolo 6

 

 
Angolino di Micchi e Nora:
Nora:  Sì, lo so, siamo in assoluto ritardo…
Micchi: Siamo? -_-
Nora: Ok, ok, sono…ù-ù
Micchi:  Spero che ci perdoniate, ma entrambe eravamo piene di verifiche (anche se io, le mie storie lo ho aggiornate ù-ù), ma ora che è riiniziata l’estate aggiorneremo più spesso, forse entro la fine dell’estate riusciremo anche a finirla.^^
Nora: Siiii! *^* Poi ne faremo una rossa?*ç*
Micchi: Non si può, efp è contro l’incesto. è –è
Nora: Bastardi!!! Ò-ò Comunque Hikaru si è finalmente confessato, e Kaoru come reagirà?
Micchi: Chissà…comunque se vi è piaciuto il capitolo commentate e insultate pure Nora quanto volete, vi do il permesso io. ^^
Nora: Non sei carina per niente Micchi T_T
Micchi: Lo so! Mhuhahahaha! ^W^
Micchi e Nora: Recensite ! <3

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Capitolo 7
*** Momento di stallo ***


Capitolo 7
                     
 Momento di stallo

 
Hikaru sentiva che stava per svenire.
Aveva appena confessato a suo fratello gemello, che ha inoltre perso la memoria, di essere innamorato di lui, non sarebbe stato strano a quel punto se questo lo avesse scaraventato via infuriato o disgustato dal suo comportamento.
Kaoru era rosso in volto, talmente confuso e disorientato  da sembrare quasi comico. 
Mille pensieri gli occupavano la mente ormai, cercava di trovare un senso alle parole del fratello e si sentiva morire nel costatare che per quanto si sforzasse non sapeva cosa rispondere a quella confessione.
Perché non sapeva neanche lui cosa provava.
Era disgustato da quel bacio? Stranamente no. Odiava quelle parole? Neanche lontanamente.
Però, chissà se anche il se stesso del passato la pensava così.
Il ragazzo che tutti amavano, che suo fratello amava, non era lui, ma l'altro.
Non sapeva ciò che provava, perché non sapeva neanche chi era.
"Kaoru..."
Il minore si rianimò nel sentire il sussurro preoccupato del fratello che continuava a fissare senza proferir parola, qualcosa doveva pur dirla ma in quel momento la dolce mano di Hikaru appoggiata contro la sua guancia era l'unica cosa che riusciva a sentire,finché essa non si staccò velocemente appena Hikaru sentì dei passi.
Kaoru si voltò verso il frastuono che li travolse, esattamente in quel momento infatti Kyoya buttò giù la porta di legno quasi nascosta che vi era dietro di loro.
"Kyoya!" esclamò Hikaru quando vide il suo senpai far irruzione con al seguito Meiko, la ragazza non perse tempo e superò l'altro andando ad esaminare i gemelli che però sembravano non aver riportato nessun danno.
"Stiamo bene, tutto bene!" affermò Hikaru ridacchiando nervosamente e alzandosi dal pavimento, stava per protendere una mano verso il fratello, ma si bloccò.
Improvvisamente, aveva paura di toccarlo.
Rimase congelato per un tempo indefinito, costringendo Kyoya ad avvicinarsi  per sostituire la mano del fratello con la propria.
Kaoru accettò timidamente l'aiuto del più grande, Meiko guardò incuriosita i due gemelli uscire dalla stanza insieme a loro nel più completo silenzio.
"Hika! Kao!" arrivò la voce dolce di Haninozuka che li accolse appena fuori dall'edificio.
"Come state? Volete un pò di torta?" parlò porgendo un'enorme plumcake al cioccolato tirato fuori da chissà dove.
"Io passo, Honey-senpai!" ridacchiò Kaoru divertito dalle stramberie del suo senpai.
Hikaru provò ad avvicinarsi al fratello una volta che tutti sembravano distratti dalla proprio conversazione, Kaoru lo notò e in attimo si affiancò a Mitsukuni accellerando il passo.
"Honey-senpai, ti dispiace se oggi dormo a casa tua?" domandò casualmente il più giovane al che il suo senpai sbarrò gli occhi guardandosi indietro e notando Hikaru dietro di loro che li seguiva come un cucciolo bastonato.
Honey lanciò un'occhiata d'intesa a Kyoya che si limitò ad alzare un soppraciglio confuso.
"Certo, Kao-chan! Ci divertiremo tantissimo!" trillò felicemente Honey facendo finta di non vedere la tensione tra i gemelli.
Meiko si avvicinò a Kyoya e Hikaru con un'espressione confusa.
"Beh, ma che è successo laggiù?"
Hikaru sospirò.
"Meglio che tu non lo sappia."
 
                                                                                *                                              *                                               *
 
Due giorni dopo, Kaoru era nuovamente ospite da Haninozuka, Hikaru lo vedeva solamente a scuola e per tutto il tempo non faceva altro che evitarlo.
Hikaru sapeva bene perché, probabilmente era disgustato da lui, forse Kaoru lo odiava e non poteva dire di non comprenderlo.
Chiunque si sentirebbe male al pensiero del proprio fratello avere pensieri perversi su di te.
Hikaru sospirò per la quindicesima volta accasciandosi sul divanetto della sala del club guardando gli altri ragazzi lavorare per allietare le clienti, lui e Kaoru non potevano più recitare la parte dei fratelli incestuosi dal momento che si evitavano a vicenda,
"Hikaru, se ti vedo così giù di morale il dolcetto che ho mangiato prima mi rimane incastrato in gola caro!"
Hikaru sobbalzò al tocco improvviso di due mani fresche sul collo, si girò immediatamente scoprendo il volto malizioso e fresco di Roxy, dietro di lei Meiko che sembrava un po' provata in quel momento.
"Come va caro?" continuò Roxy facendo l'occhiolino al gemello il quale gemette di dissenso.
"Da schifo, ecco come. Kaoru non mi parla, sta sempre insieme ad Honey-senpai! Il resto dell'host club mi guarda come se fossi un cucciolo ferito, inoltre voi due siete scomparse da giorni, ecco come sto: da schifo."
Roxy e Meiko spalancarono gli occhi scambiandosi uno sguardo curioso.
"Ok, ok, calma boy...siamo andate a Londra per una conferenza medica a cui Meiko voleva assistere, l'ho accompagnata per fare un po' di shopping e ci siamo fermate un po' lì." spiegò pazientemente Roxy.
Il ragazzo le fissò per un po' senza dire niente, poi si scusò piano abbassando la testa.
"Hikaru-kun, cos'è successo con Kaoru-kun?" chiese Meiko sedendosi di fianco a Roxy.
"Io...ho, ehm...ho detto a Kaoru qualcosa che non avrei dovuto dire..."
Meiko lo fissò comprensiva, capendo che non aveva intenzione di svelare cosa fosse questa "cosa", così cambiò rapidamente argomento.
"Honey-kun è un grande senpai, si prenderà sicuramente cura del tuo fratellino, non preoccuparti!" affermò la mora stringendo leggermente il braccio al'Hitachiin.
"Lo so, questa è l'unica cosa che un po' mi rincuora..." 
Roxy notò il luccichio malinconico nei suoi occhi, così si mise in mezzo ai due afferrando la mano del ragazzo la poggiò sul suo grembo.
"Hikaru! Se c'è una cosa che so è che non ci sarà mai nessuno che capisca Kaoru quanto te! Con o senza memoria, voi siete fratelli...e lo sarete sempre, capito?" 
Il maggiore degli Hitachiin iniziò a sentirsi gli occhi più umidi, grato e con un sorriso dolce si lasciò trasportare dal momento, abbracciando di getto la ragazza la quale un po' sopresa, ricambiò immediatamente.
"Grazie, Roxy..."
"Ehehe, figurati!" ridacchiò la rossa ancora attaccata al braccio dell'altro.
Meiko sorrise alla scena davanti a lei, indietreggiò verso uno dei tavoli cercando di lasciare un po' di privacy ai due amici.
Da lontano aveva un'ottima visuale della sala del club, subito la ragazza notò il fratello minore degli Hitachiin guardare accigliato verso i due ragazzi abbracciati, i suoi occhi mostravano tutta la sua insicurezza e la bocca semi-aperta sembrerebbe quasi comica se non fosse per la situazione.
Kaoru notò improvvisamente che lo stava fissando e subito distolse lo sguardo rosso in volto che nascose dietro le piccole spalle di Honey il quale smise subito di mangiare la sua torta.
"Che c'è, Kao-chan? Stai male?" chiese innocentemente il senpai accarezzando la testa del più giovane.
"No...senpai solo...ho un po' di sonno..." cercò di giustificarsi affondando sempre più dietro al più grande il quale si guardò intorno, notando i due ragazzi abbracciati.
"Capisco, capisco, Kao-chan. Vuoi fare un pisolino con me dopo il club?" finì sorridendo il piccolo senpai.
Entrambi non rimasero sorpresi quando due dozzine di ragazze strillarono in estasi urlando "moe!" in tutta la loro gloria, sapevano di essere diventati parecchio popolari come "coppia" da quando Kaoru cercava di evitare Hikaru e Honey lo aveva preso sotto la sua ala.
Meiko continuò a fiassare la scena con le braccia incrociate, ignara di avere dietro di sé qualcun'altro nella stessa identica posizione che studiava lo scenario esattamente come lei.
"Hai notato anche tu?"
Meiko sobbalzò girandosi velocemente, allarmata dalla voce arrivatagli da dietro.
"Kyoya-senpai..." sussurrò lei con le mani ancora strette al petto.
Il ragazzo sorrise leggermente alla divertente reazione della ragazza, ma subitò tornò serio ripetendo con voce liscia: "Hai notato, l'atmosfera del club?"
Ella annuì.
"Non mi pare un semplice litigio tra fratelli, inoltre c'è qualcosa che non mi torna..."
Kyoya alzò un soppracciglio.
"Che cosa?" 
"Mhh...non può essere ma...non ti sembra che entrambi siano un po'...gelosi?"
Kyoya continuò a fissare la ragazza senza capire cosa intendesse.
"Penso sia normale, loro sono fatti così. Non hanno mai avuto un rapporto proprio normale...sai?"
Meiko annuì, ma non sembrava convinta.
"Quindi è per questo che non ve ne siete accorti..." sussurrò alla fine guardando il soffitto.
"Cosa intendi dire?" 
"Niente!" sorrise la ragazza cambiando subito argomento.
Kyoya non capiva, non capiva né quella frase né quella ragazza.
Le domande erano troppe da ignorare però.
 
                                                                              *                                                        *                                                         *
 
Kaoru era stanco morto, niente era più allettante in quel momento di un bel pisolino a casa di Honey, purtroppo oggi era anche il suo turno di rimanere a mettere a posto la sala del club, per quanto gli sarebbe piaciuto cercare una scusa e andare via, era troppo tempo che mancava al club e Hikaru prendeva i suoi turni di pulizia.
Perciò oggi non aveva scelta, inoltre il suo senpai era impegnato a fare lezioni supplementari a quelli delle medie e sarebbe dovuto andare a casa Haninozuka da solo, la sola idea lo faceva sentire più che a disagio, visto che ancora non si era abituato al suo stile di vita, sebbene venisse lui stesso da una famiglia ricca, per lui era tutto nuovo.
"Kaoru, questo mettilo nello stanzino dietro l'angolo." chiamò Kyoya porgendo una tovaglia rossa al ragazzo che si mise subito all'opera.
Kyoya quel giorno non aveva il turno di  pulizia, lo aveva scambiato con quello di Tamaki poco prima della fine delle attività, perché doveva assolutamente parlare con Kaoru.
Era strano da parte sua, ma in fondo tutti al club si comportavano in maniera piuttosto inusuale nell'ultimo periodo.
Tamaki ne era un'esempio, Kyoya era sicuro al cento per cento che il biondo lo avrebbe tempestato di domande a seguito di una richesta così strana come il cambio turni; invece il ragazzo di limitò ad annuire per poi tornare dalle clienti.
Kyoya non lo ammetterebbe mai, ma Tamaki era il suo migliore amico ed era molto preoccupato per lui, così come lo era per Kaoru.
Il moro sospirò stancamente, pensando a quanto fosse faticoso avere dei veri amici, ma se le preoccupazioni e il senso di angoscia erano il prezzo da pagare per riavere la felicità che gli donavano i suoi amici, ne avrebbe ripagato ogni singolo centesimo.
"Kyoya-senpai?"
Il nominato si rese conto in quel momento di aver fissato per tutto quel tempo il più giovane, il quale era giustamente confuso.
"Scusa ero sovrappensiero...piuttosto come ti trovi a casa di Honey-senpai?" chiese il moro cercando di cambiare discorso.
"Beh, apparte quando mi sveglia la notte per un "torta party" e i peluche che circondano la camera degli ospiti...direi che è piuttosto divertente." ridacchiò il più giovane pensando alle buffonate del suo senpai.
Kyoya annuì, sorridendo leggermente.
"Credo che tu sia l'unico che riesca a divertirsi tanto con le stranezze di Honey-senpai, apparte Mori-senpai, ovviamente."
Kaoru si voltò totalmente verso il moro.
"Davvero?"
Kyoya inclinò la testa di lato.
"Sorpreso?" 
Kaoru scosse piano la testa.
"No...solo che non lo sapevo."
Il moro si rabbuiò, sentendosi male per il suo povero kohai, non riusciva ad immaginare cosa stesse provando in questo momento.
"...sai, non dirlo a Hikaru, ma sei sempre stato il mio preferito tra i due."
Kaoru sbarrò leggermente gli occhi.
"...è una confessione o...?"
"Stà zitto." lo interruppe Kyoya rosso in volto.
Kaoru cominciò a ridere di gusto alla faccia imbarazzata del suo senpai, che sembrava felice di vedere l'altro così spensierato, anche se non lo ammetterà mai.
"Voi gemelli mi manderete al manicomio."
"Voi maledetti gemelli mi manderete al manicomio!"
Kaoru smise immediatamente di ridere, un dolore acuto alla testa lo fece accasciare piano a terra con un sussulto udibile.
Kyoya stava parlando, diceva qualcosa che in parte non riusciva a sentire, e in parte gli era impossibile capire, come se non bastasse il mondo in torno a lui che poco prima gli era sembrato così normale, pareva caotico e sinistro.
Non capiva cosa gli stava succedendo, era completamente diverso dai soliti attacchi di panico di cui era vittima.
Neanche se ne rese conto, quando delle immagini sconnesse gli attraversarono la mente, finché iniziarono ad avere un senso.
 
"Tamaki-senpai...è strano oggi."
Kaoru e Hikaru si girarono all'unisono verso Haruhi che non distolse mai gli occhi dal figlio dei Souh, intento invece a leggere tranquillamente un libro, che notarono i ragazzi, essere in francese.
"Dici? Per me è solo più tranquillo." rispose con disinteresse Hikaru al che Haruhi gli restituì lo sguardo un po' accigliata.
"E questo ti sembra normale?" gli disse un po' seccata.
"...non c'è bisogno di arrabbiarsi così." 
  "Non sono arrabbiata!" si difese la ragazza contraddicendosi alzando il tono della voce.
"Haruhi." la ammonì tranquillamente il più giovane degli Hitachiin in difesa di suo fratello, vedendola poi tranquillizzarsi.
"Scusate, non dovevo alzare la voce...è che..."
Hikaru le fece segno di continuare.
"...oggi, ho saputo dal presidente Souh che è il compleanno della madre di Tamaki." spiegò dolcemente lei.
Kaoru annuì, guardando il biondo e rendendosi conto solo in quel momento del velo di tristezza che mostravano i suoi occhi, ancora fissi su quel libro.
"...lo capisco, ma non possiamo farci niente..." disse lentamente Hikaru fissando ancora la rgazza che non accennava a spostare i suoi occhi da Tamaki.
Ad un certo punto, il biondo sembrò notarlo, poiché alzò lo sguardo verso di loro, mandando un sorriso ai tre.
Haruhi arrossì immediatamente, salutando timidamente con la mano.
"Nonostante tutto, non riesco a lasciarlo solo." sussurrò la giovane, dirigendosi poi verso il suo senpai con determinazione negli occhi, Kaoru sapeva che qualunque fossero le sue intenzioni in quel momento, Haruhi avrebbe fatto sempre la cosa giusta.
Solo che Hikaru non lo pensava.
Kaoru notò gli occhi di suo fratello oscurarsi e la mascella irrigidirsi, esattamente come accadde quell'estate con l'amico delle medie di Haruhi, Arai.
Il gemello maggiore prese quindi la propria giacca dal tavolo di fronte a loro, facendo cadere nell'atto due tazze di thé di cui sembrava non importargli mentre usciva furiosamente dalla sala dicendo al fratello di raggiungerlo.
Kyoya si avvicinò a Kaoru chiedendogli spiegazioni, ma il più giovane si limitò a ridacchiare nervosamente dicendo che avrebbe ripulito lui.
Il suo senpai alzò gli occhi al cielo.
"Voi maledetti gemelli mi manderete al manicomio!" mormorò prima di allontanarsi.
Kaoru aveva appena avuto il tempo di elaborarlo prima che la stessa cosa successe a lui.
Hikaru era geloso.
Anche Kaoru era geloso.
La domanda era, di chi?
 
Kaoru trasse un respiro tremante, stringendo disperatamente la mano destra contro il suo petto mentre tornava lentamente alla realtà.
Davanti a lui, vi erano Honey-senpai e Kyoya che lo guardavano preoccupati, dietro di loro intanto spuntava Meiko che con respiro affannoso lo raggiunse.
Kaoru si sentiva ancora stordito, ma stava bene.
Inoltre aveva capito una cosa importante, gli stava tornando la memoria.

Fine capitolo 7.






Angolino di Micchi e Nora:
Micchi:....
Nora:......
......
Micchi: Scusate il ritardo?
Nora: SONO 3 ANNI CHE ASPETTANO!
Micchi: Ghiiiiii! Mi dispiace!!! T__T
Nora: LA MAGGIOR PARTE DI LORO MAGARI SONO SPOSATI!
Micchi: Mi dispiaceeeeeee!!!ç____ç
Seriamente, scusatemi tanto....non è che avessi intenzione di abbandonare questa fic, è che negli anni ho avuto molto da fare...ora sono diplomata da un pò, ho un lavoro e la mia vita stava andando avanti senza che me ne rendessi conto...ma non abbiamo intenzione di abbandonare questa fic! Anche se ci volessero anni, la completeremo!
Nora:...dillo che eri impegnata a guardare altri anime...
Micchi:....MI DISPIACE!!! ç_____ç
Il prossimo capitolo sarà scritto da Nora, a presto!
....lo spero....
Nora: HEY!!
Micchi: Scusa! ç_ç

 

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