It had to be you - #Writober2018 di Lady Aquaria (/viewuser.php?uid=119162)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ottobre - #OTP & #Invito ***
Capitolo 2: *** 2 ottobre - #Nuvole ***
Capitolo 3: *** 3 ottobre - #Insonnia ***
Capitolo 4: *** 4 ottobre - #Segreti & #RatingVerde ***
Capitolo 5: *** 5 ottobre - #Futuro & #AU ***
Capitolo 6: *** 6 ottobre - #Colazione & #Missing Moment ***
Capitolo 7: *** 7 ottobre - #Vento ***
Capitolo 8: *** 8 ottobre - #Hurt/Comfort ***
Capitolo 9: *** 9 ottobre - #Lettere ***
Capitolo 10: *** 10 ottobre - #Diversità ***
Capitolo 11: *** 11 ottobre - #Caffetteria & Headcanon ***
Capitolo 12: *** 12 ottobre - #Viaggio ***
Capitolo 13: *** 13 ottobre - #Quadro ***
Capitolo 14: *** 14 ottobre - #Cucciolo ***
Capitolo 15: *** 15 ottobre - #Labbra ***
Capitolo 16: *** 16 ottobre - #POV Seconda Persona ***
Capitolo 17: *** 17 ottobre - #Promessa ***
Capitolo 18: *** 18 ottobre - Ago e Filo ***
Capitolo 19: *** 19 ottobre - #Rubare ***
Capitolo 20: *** 20 ottobre - #Selfie ***
Capitolo 21: *** 21 ottobre - #Chiave ***
Capitolo 22: *** 22 ottobre - #Ombre & #Angst ***
Capitolo 23: *** 23 ottobre - #Dormire ***
Capitolo 24: *** 24 ottobre - #Appunti ***
Capitolo 25: *** 25 ottobre - #Calze ***
Capitolo 26: *** 26 ottobre - #OC ***
Capitolo 27: *** 27 ottobre - #Paradiso ***
Capitolo 28: *** 28 ottobre - #Sciarpa ***
Capitolo 29: *** 29 ottobre - #Colla ***
Capitolo 30: *** 30 ottobre - #Matrimonio & #Fluff ***
Capitolo 31: *** 31 ottobre - #Halloween & #What if? ***
Capitolo 1 *** 1 ottobre - #OTP & #Invito ***
It had to be you
Questa
storia partecipa al #Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 1 ottobre:
Blue List: OTP
[John ed Helen,
ça va sans dire]
Red List: Invito
It
had to be
you
-I
didn't choose you. I
just took one look at you,
and
then- there was just no turning back-
Il cameriere
in livrea, impeccabile nell'uniforme d'ordinanza del locale d'alta
classe
dell'Upper East Side, posò con ossequiosa cerimonia l'old fashioned sul tavolino di
palissandro, protetto da un
sottobicchiere felpato.
Marcus guardò divertito John sollevare il bicchiere,
portarlo al naso, e
annusare con fare esperto il bourbon che aveva ordinato, decidendosi a
sorbirne
un sorso solo dopo attenta analisi.
Per lui non era che un alcolico come tanti -a
differenza di John, che con esperienza riusciva a distinguere colori e
note
aromatiche come e meglio di un sommelier, finendo spesso con l'esser
preso in
giro per questo-, e preferiva una corposa rossa irlandese ai
liquori invecchiati.
"Una Walther P99." commentò, indicando con un cenno del capo
la
fondina ascellare di uno degli uomini che stavano pedinando da giorni e
che si era
appena alzato da un tavolo a metà sala. "Non ne vedevo una
dai tempi di James
Bond."
John distolse lo sguardo dal libro che stava leggendo –o
fingendo di leggere,
secondo Marcus- per posarlo sul gruppetto: una mezza dozzina di uomini,
affiliati del clan che da qualche tempo stava mettendo i bastoni tra le
ruote a
Viggo, soffiandogli sotto il naso affari milionari. Inutile dire che
Viggo era
furibondo e aveva incaricato i migliori uomini che aveva –lui
e Marcus,
ovviamente- di eliminare il problema alla radice.
"A onor del vero, James Bond predilige una PPK." lo corresse.
"Anche se la P99 ha avuto il suo periodo di gloria nelle pellicole con
Pierce Brosnan e Daniel Craig, almeno, fino a Quantum
of Solace."
"Mi stupisce sapere che apprezzi film di quel genere. Io li trovo
assurdi
e pieni di luoghi comuni."
"Tu sottovaluti un po' troppe cose." replicò John, tornando
a dare
attenzione al suo interlocutore non appena i due SUV con a bordo gli
uomini che
avevano pedinato si furono allontanati a gran velocità, in
direzione East
Harlem.
Quando il
quintetto iniziò a suonare jazz, John chiuse il libro e lo
ripose con cura
maniacale in un fodero di stoffa, quindi nella ventiquattrore sistemata
accanto
alla poltrona, che Marcus non aveva notato.
"Ancora quei libri?"
"Che
c'è?
Mi rilassa restaurare libri antichi."
"Il
golf, fa rilassare. Il tennis. Il cricket. Che gusto ci trovi ad avere
a che
fare con pagine vecchie e maleodoranti..."
John scosse la testa, sorridendo appena. Con Marcus era inutile parlare
dell'effetto
che faceva vedere un libro malconcio tornare agli antichi splendori,
vedere una
rilegatura di pelle crepata tornare come nuova, gli intarsi dorati di
un dorso
tornare splendenti.
"Coraggio,
alza la tua vecchia carcassa, abbiamo da fa-..." iniziò a
rispondere John,
bloccandosi poco dopo, lo sguardo fisso su qualcuno appena entrato nel
locale.
Una brunetta, constatò Marcus, voltandosi con discrezione.
Alta, inguainata in
un tailleur pantalone chiaro, elegante. Una gallerista, a occhio e
croce, a
giudicare dal catalogo d'arte che reggeva sottobraccio.
"Shalimar." disse a bassa
voce.
"Scusami?" domandò John, mentre la donna si accomodava a un
tavolo in
fondo alla sala.
"È un profumo francese. Tra i migliori, oserei dire. Ben
poche donne sono
capaci di portare con eleganza una fragranza del genere." rispose
Marcus,
con un sorriso sornione dipinto sulle labbra sottili. "E... a quanto
pare,
non riesce a staccarti gli occhi di dosso."
Comprensibile, del resto non era la prima volta che John attirava gli
sguardi
femminili in un locale, o per strada. Di solito non se ne curava molto,
ma era
insolito e aveva un non-so-che di divertente vedere un uomo fatto e
finito,
tutto d'un pezzo come John Wick, arrossire imbarazzato di fronte alle
attenzioni di una donna.
"Sta solo consultando il menù." replicò
quest'ultimo, dopo aver
fugacemente controllato la situazione.
"Tu sarai anche un esperto di bourbon, pistole e film di spionaggio, ma
io, mio caro amico, io conosco le
donne. E le conosco più di te." ridacchiò Marcus.
"Le occhiate che
continua a lanciarti, fidati, sono molto eloquenti. Fossi in te le
offrirei un
drink e le chiederei il numero di telefono. E, perché no,
sfrutterei una delle
camere del Plaza."
"...che classe, Marcus." borbottò John.
"Suvvia, non si vive di solo lavoro." Marcus estrasse il cellulare
dalla tasca interna della giacca, sbuffando poco dopo aver letto un
sms. "Rientro
alla base. Viggo vorrà un resoconto prima dell'operazione
finale. Ti serve un
passaggio?"
"Ho parcheggiato nei dintorni, ma credo che rimarrò qui
ancora un po'."
John abbozzò un sorriso. "Stanno suonando John Coltrane."
Marcus annuì.
"Oh, certo. Il jazz. Naturalmente."
"My favorite things è uno
dei
miei pezzi preferiti." replicò John, convinto.
"Certo. Ma credo che la tua ragione principale sia una certa brunetta e
le
sue belle gambe."
Brunetta che in quel momento, alle spalle di John, stava indicando
l'amico al
cameriere, consegnandogli poco dopo quello che doveva essere un
biglietto da
visita.
"Beh, sì. E non te la prendere, Marcus, ma è una
ragione decisamente più
bella di te."
Stavolta Marcus proruppe in una sonora risata, prima di lasciarlo solo,
con il
suo jazz e i suoi libri.
Quando la pendola accanto al bar suonò dieci rintocchi,
capì di aver fatto
tardi. Dopotutto, aveva da fare a casa.
"Il suo bourbon, signore."
"Non ho
ordinato nulla." osservò John.
Il cameriere posò un bicchiere pieno e ritirò
quello vuoto, lasciando anche il
biglietto da visita accanto al drink.
Un biglietto da visita di cartoncino pregiato, bianco, che recava una
margherita nell'angolo in alto a sinistra. In caratteri semplici, senza
troppe
frivolezze, l'indirizzo di una galleria d'arte e il nome della
mittente: Helen Williams. In basso,
una freccia lo
invitava a voltare il biglietto.
"Posso offrirti un caffè?"
"Da
parte della signora seduta a quel tavolo." rispose il cameriere, prima
di
tornare al bancone.
Ma
voltandosi
si accorse che della donna non c'era più traccia.
Beh, a quanto pareva, era proprio ora di interessarsi anche all'arte.
***
Lady
Aquaria's corner
-Il titolo
riprende una canzone di Frank Sinatra.
-L' Old
Fashioned è un tipo di bicchiere, utilizzato soprattutto per
i liquori tipo
whisky o, in questo caso, bourbon.
-Marcus, che vediamo nel primo film della saga, salva più
volte la vita a John
e si dimostra essere un amico di quest'ultimo, soprattutto nella scena
del
funerale di Helen. Consultando la "John
Wick-ipedia"
ho avuto modo di scoprire che il rapporto d'amicizia (seppur strano,
dato
l'ambiente nel quale lavorano) tra John e Marcus è
più profondo di quanto
sembra.
-Walther PPK
e P99 sono due armi da fuoco semi automatiche, al cinema utilizzate
soprattutto
dall'agente inglese più famoso del mondo.
-L'hobby di
John non è di mia invenzione, quello di restaurare libri
è un passatempo che si
può intuire dalle sequenze in cui John rompe il pavimento
della stanza in cui
tiene le armi e le monete d'oro che gli servono al Continental: lo
studio è
rivestito di attrezzi e libri che, verosimilmente, John restaura.
Peccato che
le scene girate a riguardo siano state eliminate nella pellicola, ma qui
il restauratore che ha
curato questo aspetto del film, spiega questa curiosità
riguardo John.
-Shalimar
è
un favoloso profumo da donna di Guerlain.
-Helen Williams: è il cognome che ho dato a Helen Wick da
nubile, dato che nel
film non viene mai menzionato.
Se siete
arrivati fin qui, vi ringrazio e alla prossima.
Lady
Aquaria
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Capitolo 2 *** 2 ottobre - #Nuvole ***
prompt 2 ottobre
Prompt
del 2 ottobre: Nuvole,
dalla lista rossa del
#Writober2018 di Fanwriter.it
Note: frammenti di vita quotidiana di Helen e John, lontano dagli
avvenimenti
della saga.
***
Erano
giornate come quelle, in cui il rigido freddo invernale
era un ricordo, ma il caldo torrido era solo un lontano miraggio, che
facevano
sentire John in pace con sé stesso.
Certo,
Central Park era diventato troppo turistico, pensò con
rammarico guardandosi intorno fugacemente tra una pagina e l'altra del
romanzo
che stava tentando, senza successo, di leggere. Chissà
perché Helen continuava
a insistere nel voler trascorrere interi pomeriggi al parco pubblico,
quando
avrebbero potuto godersi la pace –e beh, qualcos'altro-
nell'intimità del loro
giardino.
Troppi
schiamazzi, troppo rumore. E, dal momento che la vecchia
mentalità era
dura a morire, trovarsi all'aperto lo faceva sentire troppo esposto. Ma
una
risposta, a dire la verità, la trovava sempre.
Lo
faceva per lei.
Sorrideva
come una bambina ogni volta in cui, dopo il lavoro, riusciva a
togliersi le scarpe dai tacchi alti e passeggiare a piedi nudi
sull'erba,
finendo con lo sdraiarsi e guardare il cielo, e le nuvole, anche per
ore, a
volte. Quel sorriso era la cosa più bella che gli fosse
capitata negli ultimi
anni, e non voleva sciuparlo per nessun motivo.
"Chissà
se le nuvole ci guardano cercando di immaginare a cosa somigliamo."
proruppe Helen, d'improvviso, strappandolo ai suoi pensieri.
"Mh?"
"Le
nuvole. Noi le guardiamo tutti i giorni, immaginando qualunque cosa
nelle loro forme. Ma loro? Cosa immaginano guardando noi?"
"Bella
domanda. Probabilmente vedono bersagli da colpire con un bel
temporale. Da bambino pensavo alle nuvole come giganteschi gavettoni
pronti a
scoppiarci addosso al primo fulmine."
Helen
parve riflettere sulla risposta.
"Molto
poetico, Mister Wick." convenne. "Cosa stai
leggendo?" continuò, sbirciando la sovracopertina che John
aveva sistemato
accanto a sé.
"It."
"It?
Il pagliaccio di King? Da ragazzina ne avevo una paura matta."
"E
adesso?" John richiuse il libro, infilando un segnalibro tra le
pagine.
"Adesso
sono al sicuro, con te It avrebbe vita molto breve." replicò
Helen, convinta, facendolo scoppiare a ridere.
"Gli
farei il terzo occhio con un proiettile e via, pronto per tornare
all'inferno." le rispose, facendosi poi serio. "Con me non hai
più
nulla da temere, te lo prometto. Nulla potrà mai farti del
male."
La
sua vecchia vita ogni tanto tornava a tormentarlo, e
quando succedeva, John diventava ombroso, come in quel momento. Odiava
vederlo
in quello stato, vedere le ombre del passato oscurare la luce nei suoi
occhi.
"No,
John. Sono io che lo prometto a te."
***
Lady
Aquaria's corner
Sto seriamente pensando di dedicare il writober a John,
perchè, cavolo, il fandom qui su EFP è un pochino
sguarnito e ho deciso di popolarlo un po'. John lo merita, dai.
Ad ogni modo, è un
prompt che mi ha messa un po' in crisi, insieme a quello della lista blu, che però non avevo idea di come trattare. Alla
prossima!
Lady
Aquaria
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Capitolo 3 *** 3 ottobre - #Insonnia ***
Questa
storia partecipa al #Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 3 ottobre:
Red list: Insonnia
Note: una drabble leggera, lontana dalle atmosfere dark di JW.
***
New York
esercitava un fascino particolare, soprattutto di notte.
Alle tre di mattina.
Quando non importava quanta stanchezza avesse addosso, il suo cervello
traditore era più sveglio e pimpante che mai, come la sua
Mustang spinta al limite,
all'autodromo.
"Non so più cosa proporti, credimi. La valeriana no, la
camomilla nemmeno..."
Gettò la bustina nel lavello e fece una smorfia, dovuta al
retrogusto di camomilla
che ancora sentiva in bocca: che robaccia
disgustosa, pensò, mentre un brivido lo
attraversava lungo la spina
dorsale.
"Una botta in testa?"
"Ma dai." sbadigliò Helen. "Puoi provare con le televendite:
con
mio padre funzionano."
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Capitolo 4 *** 4 ottobre - #Segreti & #RatingVerde ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 4 ottobre:
Red list: Segreti e Blue list: Rating Verde
Note: una flash lontana dalle atmosfere dark dei due film, quando
ancora John non
è sposato con Helen.
***
Esistono
segreti che non si possono rivelare: lo dice la parola stessa, secretus, ciò che è in
disparte.
Ma altri, semplicemente, non si possono mantenere in eterno.
In fondo non si tratta di mantenere segreta una sciocchezza di poco
conto, si
tratta del suo passato, qualcosa che ha sepolto nel seminterrato
insieme al suo
arsenale e alle monete, ma che potrebbe sempre riemergere nel momento
meno
opportuno, raccontato da lingue avvelenate.
Deve parlare con Helen prima che la loro relazione raggiunga il punto
di non
ritorno, darle la possibilità di fuggire a gambe levate il
più possibile
lontana da lui, anche se sa già che farà un male
cane.
Confessarle che in realtà non vive restaurando libri, ma
facendo il sicario.
Ammettere che quelle voci, quelle che ha sentito quella volta al
ristorante,
erano indirizzate davvero a lui, che Baba
Yaga non è solo una favoletta raccontata ai
bambini discoli che non
vogliono dormire.
Spiegare che non tutti i suoi tatuaggi hanno significati che
può eviscerare
alla luce del sole, e che le cicatrici che lo costellano non sono
dovute agli
sport estremi praticati da ragazzo.
Rivelare che le sue mani, le stesse con le quali la stringe e la
accarezza
durante la notte, sono capaci di strangolare, sparare, e trasformare in
arma
mortale qualunque cosa, persino una matita.
Deve far crollare quello stesso castello di carte che ha costruito per
nascondere la verità: ha studiato, ha servito il Paese, paga
le tasse ed è un
cittadino rispettabile, ma in fondo non è poi tanto meglio
dei Tarasov. Alla
fine, dietro l'apparenza impeccabile, rimane sempre un assassino.
"Buongiorno" mormora Helen,
abbracciandolo e strappandolo ai suoi pensieri. È una
visione, senza trucco e con
la sua camicia blu, sotto la quale, lo intuisce da come le cade
addosso, non
porta nulla: in altri momenti, lascerebbe stare la colazione per
riportarla in
camera, ma ha deciso. Ora o mai più.
Si concede
ancora qualche istante, la stringe tra le braccia, e aspira il suo
profumo con
la stessa urgenza di uno che riemerge dopo aver quasi sfiorato la morte.
"Siediti, Helen. Ho bisogno di
parlarti."
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Capitolo 5 *** 5 ottobre - #Futuro & #AU ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 5 ottobre:
Red list: Futuro e Blue list: AU
Note: mi piace sfociare nell'angst, e John si presta fin troppo bene a
questo
ù_ù
***
In
un'altra
vita sarebbe stato un uomo come tanti.
Qualcuno alle prese con il lavoro –uno normale-,
il traffico denso delle ore di punta, un nuovo ristorante da provare, i
dolci francesi
preferiti dalla moglie.
Una vita in cui non esisteva la malattia di Helen e dove niente
riusciva a
scalfirli, dove i Tarasov non erano che un ricordo lontano.
Loro due, felici, a immaginare un futuro popolato da bambini –almeno due!- e allegre feste di Natale,
viaggi esotici e nipoti, tanti
nipoti.
Quando riaccende la luce, si scopre solo, nel grande letto freddo.
Dio, quanto detesta il suo subconscio e quei dannati sogni.
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Capitolo 6 *** 6 ottobre - #Colazione & #Missing Moment ***
sesto prompt
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 6 ottobre:
Red list: Colazione e Blue list: Missing Moment
Note: drabble post-Helen, appena prima della saga cinematografica.
***
È
nelle
piccole cose che avverte di più la sua mancanza.
La tazza con la margherita è lì, accanto alla
sua. I cereali al miele sono
nella credenza, in attesa di essere consumati.
Mancano quei piccoli momenti, in cui Helen parlava degli impegni del
giorno,
delle nuove collezioni, di opere di rara bellezza pronte a essere
esposte.
Gli manca il suo bacio prima di uscire, il lieve sentore del suo
profumo, il
suo sorriso radioso mentre gli augura buona giornata e gli da'
appuntamento per
cena.
Si siede consumando il suo caffè nel silenzio della cucina,
interrotto solo dal
ticchettio dell'orologio.
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Capitolo 7 *** 7 ottobre - #Vento ***
prompt 7 ottobre
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 7 ottobre:
Red list: Vento
Note:
lo so. Ho una certa predisposizione a farlo soffrire come pochi
possono fare. Prima o poi uscirà dal film per finirmi, me lo
sento.
***
C'è un
silenzio quasi rilassante in quel cimitero. Le lapidi ordinate, i
lunghi rami
frondosi dei sempreverde, la ghiaia dei viali che scrocchia
ritmicamente sotto
le scarpe, il sentore dei fiori lasciati sulle tombe da mani amorevoli
ai loro
amati. Il sole che accarezza le fotografie di chi non c'è
più.
Si siede su
una panchina, sospirando stanco: in grembo, le gerbere che ha
acquistato per Helen.
La sua
Helen, alla quale bastava un alito di vento per avere la pelle d'oca,
che si stringeva addosso a lui, sotto il piumone.
Gli riesce
difficile immaginarla al freddo, la' sotto, nella sua bara nera. Non
riesce ancora a scendere a patti con la malattia e il destino avverso,
e forse
non ci riuscirà mai.
Pensa che
per tutto ciò che ha fatto dovrebbe esserci lui, in quella
bara,
invece gli è toccata la sorte peggiore: sopravvivere.
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Capitolo 8 *** 8 ottobre - #Hurt/Comfort ***
prompt 8 ottobre
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 8 ottobre:
Blue list: Hurt/Comfort
***
"Non mi
piace doverlo dire, ma... te l'avevo detto." sospira Helen, sbirciando
il
display del termometro sul quale lampeggiava la temperatura appena
rilevata: trentanove. "Ha
telefonato Marcus,
se possibile è messo peggio di te. Ma io dico, avete
vent'anni per gamba, cosa
vi è saltato in mente di comportarvi da irresponsabili con
la tempesta di neve
che c'è fuori?"
Dal canto suo, John tira il piumino fino al naso, guardandola in
tralice con uno
sguardo che a Helen ricorda quello del Gatto con gli Stivali.
È la stessa
espressione che le indirizza la domenica mattina, quando ha voglia di
fare
l'amore o, semplicemente, sta per chiederle di scendere da Starbucks
per
comprargli un cinnamon roll e un
caffè-latte.
"No." lo
redarguisce Helen. "Non te la caverai così facilmente,
soprattutto non con quello sguardo."
Allora perché mezz'ora più tardi è in
fila in caffetteria, nonostante la
temperatura glaciale?
"Altro che uomini. Eterni bambini." sbuffa, attendendo paziente il
suo turno.
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Capitolo 9 *** 9 ottobre - #Lettere ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 9 ottobre:
Red list: Lettere
Note:
lo so. Continuo ad avere una certa predisposizione a farlo
soffrire. Mi sento il suo fiato sul collo, pronto a darmi il colpo di
grazia.
***
Non riesce a
mettere via le sue cose, qualcosa in lui gli impedisce di inscatolare
parte
della sua vita e chiuderla in soffitta. In fondo, sono trascorsi pochi
giorni,
non può pretendere così tanto da sé
stesso.
I vestiti, i
profumi, i suoi libri. Ha deciso che tutto rimarrà
esattamente
dove si trova, non sposterà nemmeno un granello di polvere.
Ma quando
arriva alla scatola in cui Helen conservava la corrispondenza
importante, gli riesce difficile far finta di niente. Di fronte alla
carta
intestata, alla margherita e alla calligrafia elegante e leggera, al
suo "Caro John", è
costretto a
sedersi, riprendere la lettera e rileggerla, sentendosi morire come la
prima
volta.
|
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Capitolo 10 *** 10 ottobre - #Diversità ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 10 ottobre:
Red list: Diversità
***
Rientrare in
quel mondo, dopo tutto quel tempo, lo fa sentire quasi a disagio.
Al Continental tutti lo conoscono e lo rispettano, anche se, adesso,
seguono i
suoi passi con malcelata curiosità: sai,
sua moglie... Josef s'è
ficcato in un
guaio enorme... chissà come avrà vissuto
dall'altra parte...
Bene, risponderebbe, se solo non
fosse così introverso.
Ha saggiato la diversità del mondo esterno e si è
abituato al punto da provare
fastidio per quello, fatto di taciti accordi, regole inviolabili,
monete d'oro
e fragili equilibri tra famiglie rivali.
Sedendo di fronte a Winston, legge nei suoi occhi gli stessi pensieri.
|
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Capitolo 11 *** 11 ottobre - #Caffetteria & Headcanon ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 11 ottobre:
Red list: Caffetteria &
Blue
List: Headcanon
***
Non
è mai
stato attratto dai dolci troppo elaborati. Quando al supermercato vede
quei
preparati troppo cioccolatosi, troppo zuccherosi, troppo carichi di
qualunque
schifezza e dai colori troppo surreali, spinge via il carrello con la
stessa
velocità con la quale guida la sua Mustang.
Si concede un solo sgarro –un cinnamon roll-, solo una volta
a settimana,
quando cioè riesce a convincere Helen a scendere in
caffetteria la domenica
mattina.
È tanto tempo che delega la moglie. Conoscendosi, finirebbe
per vanificare gli
sforzi di anni abbandonandosi al sontuoso sentore del caffè
e dei dolci alla
cannella –il suo punto debole-.
|
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Capitolo 12 *** 12 ottobre - #Viaggio ***
prompt 12 ottobre
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 12 ottobre:
Red list: Viaggio
***
Spesso a
Helen bastava poco per essere felice; niente gioielli, niente fiori. Le
regali un
biglietto per una mostra? Tanto basta per farla saltellare allegra.
La tappa
veneziana del loro viaggio si era prolungata più del
previsto proprio
a causa dell'arte: mentre lui già pregustava la serata jazz,
lei, lo sguardo posato
su uno dei tanti palazzi antichi, gli aveva mostrato un manifesto,
l'aria
radiosa di una bambina la mattina di Natale.
È una rassegna sul Tiziano!
aveva
esclamato, promettendogli poi una nottata di fuoco per quel piccolo
contrattempo.
Seduto sul
divano a fare zapping, John sorride suo malgrado, mentre Helen dorme
alla grande abbracciata all'ennesimo catalogo.
|
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Capitolo 13 *** 13 ottobre - #Quadro ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it,
prompts del giorno 13
ottobre:
Red list: Quadro
***
Quando
entra
nella grande chiesa ortodossa dove sa di trovare uno dei punti deboli
di Viggo,
il suo sguardo cade per un attimo su un quadro, un'icona sacra. Un
volto femminile
che lo fissa quasi inespressiva, abbracciandolo con lo sguardo insieme
ai pochi
fedeli in preghiera.
Perdonami Padre, perché ho peccato sogghigna
ironico.
Stringe le mani sul fucile e in un secondo gli sembra di vedere Helen
in quel
volto. Non inespressiva, ma seria. Si sente giudicato, vulnerabile,
sotto il
suo sguardo. Sa che non approva: Helen dopotutto era un'anima buona.
Spiacente, non posso ascoltarti,
pensa. Perdonami Helen, perché sto
per
peccare.
|
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Capitolo 14 *** 14 ottobre - #Cucciolo ***
prompt 14 ottobre
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 14 ottobre:
Red list: Cucciolo
Note: il pov
è di Helen, qui John è solo menzionato.
***
Si
muove con
fatica tra i corridoi del canile: di tanto in tanto incespica e ha
bisogno di aiuto,
ma è decisa ad andare fino in fondo nonostante gli sguardi
di disapprovazione
della sua più cara amica.
"Siamo davvero qui per tuo
marito?"
"Avrà bisogno di qualcuno cui aggrapparsi quando non ci
sarò più."
spiega, paziente. I medici, del resto, erano stati molto chiari sulle
sue
condizioni. Può sembrare strano, regalare un cucciolo
proprio a un tipo come
John, ma amare un'auto, per quanto possa esserle affezionato, non
è la stessa
cosa.
Quando si ferma davanti a una Beagle, capisce di aver trovato quel che
stava
cercando.
"Ciao, Daisy."
|
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Capitolo 15 *** 15 ottobre - #Labbra ***
prompt 15 ottobre
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 15 ottobre:
Red list: Labbra
***
Quando
riprende conoscenza non è più sul retro della
chiesa, ma all'interno di quello
che ha tutta l'aria di essere un solaio. I polsi bruciano dove le corde
strusciano sulla pelle, e i nervi vibrano nella posizione innaturale
delle
braccia.
Viggo
è seduto di fronte a lui. Ha perso la sua aria beffarda,
negli occhi
socchiusi uno sguardo di brace, il che significa che il suo lavoretto
nel
caveau non dev'essergli piaciuto affatto.
Piega le
labbra in un sogghigno compiaciuto, catturando la sua attenzione e
aumentando la sua insofferenza.
"Tutto
ciò ti diverte?" soffia Viggo, furioso.
Non ha idea
di quanto si è divertito e di quanto ancora si
divertirà. Non ha
ancora visto nulla.
|
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Capitolo 16 *** 16 ottobre - #POV Seconda Persona ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 16 ottobre:
Blue list: POV in seconda persona
Note:
un DNR (Da Non Rianimare / Do Not Resuscitate order)è un
documento
firmato da un malato (terminale, solitamente) che impedisce, in caso di
arresto
cardiaco, qualunque forma di rianimazione e accanimento terapeutico.
***
Non
si può prendere una decisione come quella senza parlarne.
Ancora non
ti capaciti di come Helen abbia potuto farti questo, non dopo averle
parlato come hai fatto anni fa. Ti sei esposto al punto da confessarle
tutto, i
Marines, Viggo, i Tarasov. Della paura che suscita il tuo cognome.
Una
staffilata alla schiena ti costringe a cambiare posizione sulla sedia,
mentre negli occhi hai solo lei, in quel letto, inerme e incosciente.
"Perché non me l'hai detto?"
sibili, anche se sai che la risposta non arriverà mai. "Perché non mi lasci altra scelta?"
È
buffo. L'hai attesa per anni, e in diciotto mesi il Destino te l'ha
portata
via, lasciandoti solo, con un DNR in mano. È atroce dover
staccare le macchine
alla donna che hai amato più di chiunque altro al mondo.
Senti che in
qualche modo è lei che ha pagato al posto tuo: le vite di
quanti
mariti, fratelli, figli, padri, hai preso? Non ne hai mai tenuto il
conto.
Eppure, è lei che l'ha saldato.
Quando il
medico entra nella stanza, pur non dicendo una sola parola ti mette
addosso un magone insopportabile: è arrivato il momento.
Così voleva Helen ed è
così che dev'essere.
Ti concedi
ancora un istante, fronte contro fronte. Ogni speranza è
vana, è stata
spazzata via.
Il sibilo
continuo dell'ECG ti ricorda che c'è una realtà
da affrontare. È lì.
E non puoi
fare nulla, solo arrenderti.
|
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Capitolo 17 *** 17 ottobre - #Promessa ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 17 ottobre:
Red
list: Promessa
***
L'appuntamento
con Josef è al Red Circle.
Certo, per un evento del genere ci vuole il giusto dress
code: completo scuro, camicia inamidata, gemelli e orologio.
Manca qualcosa.
L'invito, forse, ma quello non è un problema: la rivoltella
alla caviglia, i
caricatori e la sua HK gli assicureranno di sicuro l'ingresso.
Nello specchio, il riflesso di ciò che era e ciò
che non avrebbe mai più dovuto
essere.
Te lo prometto, aveva detto a Helen, d'ora
in poi farà parte del mio passato.
Curioso come ancora una volta non riesca a mantenere la parola data.
Delle
promesse fatte, non restano che i cocci.
|
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Capitolo 18 *** 18 ottobre - Ago e Filo ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 18 ottobre:
Red list: Ago e Filo
***
Ha
imparato a
ignorare il fastidio, il disagio, il dolore persino.
Ha sopportato proiettili, calci, pugni. Anche la lama del serramanico
di Kirill
sull'addome, nonostante il bruciore dell'ago che il medico sta usando
per
rattopparlo e il filo da sutura che struscia nelle sue carni.
Il ghigno di Josef, no.
Nella sua mente la faccia di quel ragazzino è come
impressa a fuoco, non riesce a ignorarlo. Non può sorvolare
sull'ignobile
bastardo che ha dato il colpo di grazia alla sua esistenza.
La sua sete di vendetta aumenta a ogni punto: sono tanti i sorsi che
dovrà
bere per placarla.
|
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Capitolo 19 *** 19 ottobre - #Rubare ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 19 ottobre.
Red
list: Rubare
Note:
riferimenti danteschi per ladri e assassini
***
Sa di avere
tanti difetti, ma fare lo sciacallo non rientra tra questi.
Mentre
Kirill e i suoi tirapiedi amano fare piazza pulita di qualunque oggetto
si possa ricettare, lui resta in disparte: non è un ladro.
"Finiremo
all'inferno in ogni caso, quindi godiamocela finché siamo
vivi." dice Kirill, ammirando un orologio d'oro.
Rubare è un atto vile, Jonathan. Non
farlo mai, guai se dovessi scoprirlo.
"Può
darsi." gli concede, mentre il ricordo delle parole di suo padre
si dissolve come il fumo della sua sigaretta. "Ma preferisco
trascorrere
l'eternità immerso nel sangue, piuttosto che legato e
circondato da
serpenti."
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Capitolo 20 *** 20 ottobre - #Selfie ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 20 ottobre.
Red
list: Selfie
***
Le
fotografie
sono le armi più pericolose e affilate che ha in casa: gli
scavano l'anima come
nient'altro perché Helen è in gran parte di esse.
È lì, viva ed
eternamente bella, e non può toccarla.
Ricordi di
viaggi,
gite, pomeriggi al mare, momenti privati soltanto loro.
Un autoscatto particolare gli lascia l'amaro in bocca: loro due, a
letto,
sorridenti. Uno scatto preso tendendo l'obiettivo verso di loro, in cui
è
riuscita a strappargli una risata incontrollata grazie a un buffo
pigiama.
Gli
manca da
morire quell'intimità, il loro legame, ciò che
è stato e non sarà mai più.
|
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Capitolo 21 *** 21 ottobre - #Chiave ***
prompt 21 ottobre
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 21 ottobre.
Red
list: Chiave
***
La notte che
precede il funerale la trascorre sveglio, senza toccare nemmeno il
divano.
Passeggia su e giù per tutta la casa senza trovare pace,
come un animale in
gabbia ferito a tradimento, continuando a pensare, pensare, pensare. A come abbia potuto non
accorgersi di quei piccoli segnali, di quella malattia subdola che in
pochi
mesi si è presa tutto.
Avrebbe
potuto fare qualcosa, avrebbe potuto salvarla.
Sente
che la
corazza che ha lasciato cadere anni prima si sta riformando scaglia
dopo
scaglia: un pezzo alla volta, mentre chiude il cuore in un cassetto
segreto del
quale solo Helen ha la chiave.
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Capitolo 22 *** 22 ottobre - #Ombre & #Angst ***
prompt 22 ottobre
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 22 ottobre.
Red list: Ombre &
Blue list: Angst
***
Il suo sonno
è spesso scosso e irrequieto.
Helen si sveglia nel cuore della notte, quando lo sente agitato e
ansante,
preda di quel genere di sogni che non le racconta mai e che lo lasciano
impensierito al mattino. Le ombre di un passato che non le ha mai
spiegato nei
dettagli, ma che è ancora fin troppo presente in lui.
Sogni di morte, di vecchi rancori, di conti mai del tutto saldati.
"Non è niente, stai
tranquilla." le ripete ogni volta, sfoggiando una calma solo
apparente. "Non è niente,
è tutto
passato."
Lo ripete spesso, ma quanto sarà vero?
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Capitolo 23 *** 23 ottobre - #Dormire ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 23 ottobre.
Red list: Dormire
***
Il
letto è diventato improvvisamente enorme e freddo,
inospitale.
Siede sul bordo, le gambe allungate davanti a sé mentre
fuori dalle ampie
vetrate, New York è piena di vita: chi festeggia, chi balla,
chi aspetta l'alba
del giorno dopo e chi tira le somme di quello che sta terminando.
E lui? Cosa aspetta?
Tutto e niente, forse aspetta solo il suo turno: vivere o morire, non
c'è più
differenza.
"Cosa stai facendo, John?"
"Ti sto guardando."
Scivola in un sonno senza sogni senza quasi accorgersene. Non
sa, Helen, che
gli piacerebbe raggiungerla. Chiudere gli occhi, dormire, e non
svegliarsi più.
"Vieni qui."
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Capitolo 24 *** 24 ottobre - #Appunti ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompt del giorno 24 ottobre.
Red list: Appunti
***
Dopo
l'esplosione è rimasto ben poco della loro casa.
Le
fondamenta, dove ha nascosto le cose essenziali e gli oggetti di Helen,
sono
però intatte: mentre cerca di rimettere insieme i pezzi
della sua vita, cerca
conforto nei libri antichi e nei diari di sua moglie, che non ha mai
osato
aprire prima di allora.
Qualche
fotografia, ritagli di giornale, appuntamenti di lavoro, vecchi
scontrini e appunti personali.
Li richiude
di scatto, prendendosi il volto tra le mani: dovrebbe smettere.
Chiudere le sue cose in un paio di scatole e dimenticarle in cantina,
dove non
possono più fargli del male.
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Capitolo 25 *** 25 ottobre - #Calze ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it,
prompt del giorno 25 ottobre.
Red
list: Calze
***
"Devi per forza
andare? È sabato
mattina."
Helen
s'infila la bralette,
sorridendo.
"Ho un cliente
importante oggi, ma potremmo
vederci per pranzo, che dici?"
John
sospira,
allungandosi sul letto e incrociando le braccia dietro la testa.
"Va bene." mugugna. Sta per
aggiungere qualcosa,
ma ogni ulteriore parola gli muore in gola, guardandola armeggiare con
le calze.
Il modo in cui le svolge sulle gambe, per poi agganciarle al
reggicalze, gli
fa ribollire il sangue nelle vene.
Si sporge quel tanto che basta per afferrarla e trascinarla sotto di
sé.
"Mi farai far
tardi..." sussurra
Helen, poco convinta.
"Vorrà dire che verrò
personalmente
a porgere le mie scuse al tuo capo."
|
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Capitolo 26 *** 26 ottobre - #OC ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompt del giorno 26 ottobre.
Blue
list: OC
***
Era nascosto
in quell'angolo cieco da un paio d'ore, dopo aver raggiunto midtown a
fatica e
costantemente sull'attenti. In quell'androne, stanco e bagnato fino
alle ossa
grazie alla pioggia battente che aveva iniziato a flagellare New York,
John stava
aspettando una certa persona, l'unica con la quale, in quel momento,
sentiva
che poteva essere al sicuro.
Le ventuno e
trenta: un orario piuttosto critico per una donna sola, anche in un
quartiere
come quello, solitamente tranquillo sotto il versante
criminalità.
La
guardò
dirigersi all'ascensore, i tacchi che battevano ritmicamente sul marmo
dell'ingresso, impegnata in una telefonata piuttosto accesa.
"...allora vorrà dire che
rimetterai
il tuo paziente in lista, contatta la UNOS e aspetta il tuo turno, il
mio
paziente è più grave... beh, prova a scavalcarmi
e sai cosa ti aspetta. Andrew,
va a finire che ti infilo una mano in gola e ti strappo il cuore,
parola mia.
Mi hai sentito benissimo. Ci sentiamo."
Controllò rapido la situazione e
s'infilò nel secondo ascensore, diretto al
ventesimo piano.
"Tess, tienimi
aggiornata costantemente
e non preoccuparti di disturbarmi: se quell'idiota prova a fregare il
cuore del
signor Samuelson, chiama la sicurezza. No che non scherzo, ti pare?"
Attese
qualche minuto
dopo averla vista trafficare con la serratura, quindi le fu rapidamente
dietro
e la spinse in casa, riuscendo anche a intercettare le sue mosse di
autodifesa.
"John?!"
"Hai la
faccia di una che ha appena visto un fantasma."
Tina
controllò
rapida il corridoio e chiuse immediatamente la porta.
"Oddio, potevo farti male, che ti è saltato in mente?"
"Peggio di così non avresti potuto farmi nulla."
"Ti sta cercando mezza nazione, perché non sei al
Continental?"
"Hai perso
una puntata, a quanto pare: la taglia sulla mia testa l'ha messa
Winston in
persona." le rispose, facendola adombrare di colpo. "Beh, non sono
ancora morto, per loro somma disgrazia." aggiunse poi, con uno sguardo
sofferente.
"Non
scherzare." lo ammonì preoccupata, chiudendo a doppia
mandata la porta
blindata e inserendo l'allarme perimetrale.
"Ti
assicuro che non era mia intenzione."
Fradicio e
barcollante, John aveva l'aria di uno sul punto di crollare a terra da
un
momento all'altro; l'aiutò a sfilarsi la giacca e lo
ispezionò.
"Qui basteranno due punti..." decise, guardando il taglio sullo
zigomo. Gli sfilò dai pantaloni camicia e maglietta,
entrambe macchiate di
sangue, e valutò la ferita al fianco, in un punto lasciato
scoperto dal
giubbotto antiproiettile, che a prima vista risultò
più profonda. "Qui ne
occorrerà qualcuno in più... vai a farti una
doccia, dopo penseremo a queste
ferite."
"Un
bicchiere di bourbon dovrebbe bastare." biascicò lui.
"Tu
adesso ti spogli ed entri in quel bagno, hai capito? Non farmelo
ripetere o
potrei venire io stessa a darti una strigliata."
John
trovò
ancora la forza di sghignazzare.
"Ah, voglio proprio vedere."
"Come
vuoi." si arrotolò le maniche della camicia, inarcando un
sopracciglio.
"Non sei poi tanto diverso da tutti i miei pazienti, sai."
"No no,
ferma... tu saresti capace di farlo davvero." si arrese. "Sai, Clementine, assomigli sempre di
più alla
mamma."
Tina
sgranò
gli occhi.
"Jonathan, ritira immediatamente quel che
hai detto!" protestò, sentendolo ridere mentre si chiudeva
in bagno. "Quanto
ti odio, John Wick!"
"Non
è
vero. Mi ami e lo sai."
Mezz'ora
più
tardi, vestito con la maglietta e i pantaloni di una tuta che Tina gli
aveva fatto
trovare fuori dal bagno, tornò in cucina, dove
trovò la sorella alle prese con
una voluminosa borsa marrone.
Sul tavolo aveva disteso un lenzuolo usa e getta e una traversa, su un
carrello
portaoggetti, alcuni strumenti del mestiere sui quali
preferì non indagare.
"Distenditi,
ci metterò pochi minuti."
Lo sguardo
corse alla siringa che Tina aveva in mano.
"Te l'ho
già detto che non mi piacciono gli aghi?"
"È solo lidocaina, rilassati. Oddio, e tu dovresti essere il
maggiore eh?
Sei più infantile del bambino che dovrò operare
dopodomani."
John
ripensò
alla telefonata che aveva ascoltato.
"Ti infilo una mano in gola e ti
strappo il cuore. Uhm. Bella. Mi hai reso fiero, sorellina."
"Finiscila." sorrise Tina, medicandolo.
Ignorò
il
sottile fastidio del filo che strusciava nelle ferite, pensando a un
modo per
uscire dalla situazione in cui Santino l'aveva infilato.
"Perché Winston ha emesso la taglia?" domandò
Tina, di punto in
bianco.
Scosse la
testa, sospirando stanco.
"Meno cose sai, meglio è."
"Ti ho
fatto una domanda, e voglio una risposta. Ho già a che fare
con quello stronzo
in ospedale, non ti ci mettere pure tu." sbottò Tina.
"Ancora
il tuo ex? Non ti avevo detto che era un errore, mischiare lavoro e
vita
privata? Non mi è mai piaciuto quello."
"John,
non cambiare discorso."
"Potrei sistemarlo, sai. Mi basterebbe una sola parola."
"Basta." lo ammonì. "Sto ancora
aspettando una risposta."
"Ho violato le regole del Continental." ammise, dopo qualche minuto,
mettendosi a sedere. "Ho regolato un conto sul sacro
suolo dell'albergo e Winston non l'ha presa bene."
"Così
adesso sei ricercato." mormorò Tina.
"Esattamente.
Tina, ho bisogno di un posto dove trascorrere la notte, giuro che
domani ti
lascerò in pace. L'ultima cosa che voglio è
metterti in pericolo." le
rispose. "Spero solo di non averlo già fatto. Oddio, non
piangere, non devi
preoccuparti per me, io..."
Rispose al suo abbraccio soffocante, avvertendo un filo di dolore ai
punti
appena messi, quando allungò le braccia per stringere la
sorella a sé.
"Sei il
solo fratello che ho, per chi dovrei preoccuparmi, razza di stupido?"
Ridacchiò sommesso, cercando di tranquillizzarla.
"Sì, ti voglio bene anche io."
***
Non amo
tantissimo scrivere delle note, ma per stavolta mi tocca scrivere due
righe.
Dunque, tra i prompt di oggi ho scelto questo, l'Original Character,
creando
una sorella a John: su Tumblr circolano tanti account dove si scrivono
di
ipotetiche ex fidanzate, nuove mogli, nuove compagne di John
(soprattutto nel
periodo post-Helen), ma io ho preferito creare una figura familiare,
della
quale si fida ciecamente e che non sia troppo marysuosa. Per inciso, la
UNOS è l'organizzazione, negli USA, preposto al controllo
della donazione degli organi e al loro ricollocamento in base a una
lista computerizzata..
Detto ciò, alla prossima.
John Wick ©
Derek Kolstad / Clementine
"Tina" Wick © Lady Aquaria
|
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Capitolo 27 *** 27 ottobre - #Paradiso ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompt del giorno 27 ottobre.
Red
list: Paradiso
***
"Credi nella vita dopo la
morte?"
La sua visione del dopo
era ben
diversa dall'idea che aveva Helen.
Il suo dopo
era il nulla, il vuoto, il buio. Diventiamo
cibo per i vermi. Stop.
"Sì." le
risponde, mettendo a tacere il sarcasmo.
"Che bugiardo."
Non credeva
in
niente, a voler essere sincero. Non con quella malattia che
è peggiore di un
castigo infernale, segno che il Male esiste, il Bene non sempre.
"Io
credo nel paradiso, John, perché un giorno ci ritroveremo,
tu e
io. Certo, non tra nuvolette e angeli, ma staremo di nuovo insieme.
Credo che
quello sarà il vero paradiso. Noi due, solo noi due,
nient'altro che noi."
|
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Capitolo 28 *** 28 ottobre - #Sciarpa ***
prompt 28 ottobre
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompt del giorno 28 ottobre.
Red
list: Sciarpa
***
Durante le
lunghe ore della chemio, mentre lui discorreva fingendo di essere
ovunque fuorché
nel reparto di oncologia, Helen impiegava il tempo sferruzzando. Un
hobby che
aveva assunto da poco, spinta dal gruppo di sostegno che aveva iniziato
a
frequentare.
"Ti piace?" gli aveva
domandato, dispiegando parte del lavoro.
"Bel maglione." le aveva
risposto. "Ricordati però che non
amo le maglie a collo alto."
"Ma... è una sciarpa!"
"Stavo scherzando,
tesoro."
Ed
eccola lì, in mezzo
alle sue cose.
La tirò fuori dal sacchetto in cui l'aveva riposta e la
portò al viso,
aspirando il profumo di Helen, ancora latente.
|
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Capitolo 29 *** 29 ottobre - #Colla ***
prompt 29 ottobre
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompt del giorno 29 ottobre.
Red
list: Colla
***
L'autocontrollo
non era mai stato un problema per lui.
Poteva stare seduto in silenzio, al buio e senza muovere un muscolo
anche per
ore, in attesa della sua preda.
Ed eccolo lì, Josef.
Attraverso
l'obiettivo del kalashnikov, a decine di metri di distanza, lo vide
inveire
contro uno degli sprovveduti posti a sua protezione, impegnato con un
videogame.
Doveva
essere nervoso come mai in vita sua, riusciva a percepire il puzzo
della
sua paura persino dalla sua posizione.
Stai tranquillo, amico, presto tutto
questo sarà finito.
Cosa credeva, quell'idiota? Che bastava
un velo di colla a riparare quanto
aveva rotto?
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Capitolo 30 *** 30 ottobre - #Matrimonio & #Fluff ***
#Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 30 ottobre.
Red list: Matrimonio & Blue
List: Fluff
Note:
un minimo di fluff e serenità ogni tanto ci sta, che dite?
Stralci di Ouat e Grey's Anatomy inseriti nei voti nuziali: erano
troppo,
troppo belli.
***
Non era
stata
una festa in pompa magna, non c'erano state damigelle in colori
pastello, né testimoni
pronti a fare scherzi assurdi.
Il giardino botanico illuminato da infinite lanterne, quattro soli
invitati, e
l'aria tiepida di una sera d'estate.
"Potrei prometterti di amarti, di onorarti, di restare accanto a te in
salute e in malattia, finché morte non ci separi. Ma non lo
dirò. Perché quelle
promesse sono per le persone ottimiste e speranzose, e oggi, io, non
sono
ottimista né speranzoso."
Tina, la
sera
prima, aveva corrugato la fronte, interrompendolo.
"Ehm. John, penso che dovremmo
rivedere il concetto di voti nuziali, prima di dire certe co-..."
"Io
sono
sicuro." proseguì, con
una certa
fermezza, stringendo la presa sulle mani di Helen. "Sono sicuro che ti
amerò, onorerò e che ti resterò
accanto qualunque cosa accada. Nel giorno del
nostro matrimonio ti prometto questo. Ti prometto di mettere il mio
cuore nelle
tue mani, perché da quando ti conosco, ho sempre ricevuto
più di quanto merito.
Conosci ogni cosa di me, e mi hai affidato il tuo cuore nonostante
tutto: ti
affido il mio, perché so che ne avrai cura. Da oggi e per
sempre sarà tuo, e di
nessun'altra al mondo."
La sera prima, quando aveva provato il discorso con sua sorella, le
parole erano
fluite senza intoppi, con voce sicura. Gli era bastato vedere Helen
avanzare
verso di lui nel suo bellissimo tubino di pizzo bianco per ridurlo
quasi a una
gelatina: solo il suo autocontrollo gli aveva impedito di farfugliare.
"Mio Dio, sei bella da togliere il
fiato."
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Capitolo 31 *** 31 ottobre - #Halloween & #What if? ***
prompt 31 ottobre
#Writober2018 di
Fanwriter.it,
prompt del giorno 31 ottobre.
Red list: Halloween
& Blue List: What
If?
Note:
beh,
qui John è uscito un tantino OOC, ma del resto è
una What if, no?
James e Catherine sono miei OC.
***
Quando
Marcus
avvertì il ronzio del campanello, sapeva già chi
avrebbe trovato sulla soglia.
Sorridendo, prese il cestino dei dolci e aprì la porta.
"Dolcetto o scherzetto?" gridarono
i due bambini, in coro.
James, un pirata. Catherine, una strega dai capelli bianchi e arruffati.
"Capitan Jack Sparrow! Quale onore!" disse, con un saluto
esageratamente pomposo.
"Sono Davy Jones!" lo corresse il bambino, mostrandogli il peluche a
forma di polipo che si portava appresso. "Ho anche il Kraken, vedi?"
"Oh." Marcus corrugò la fronte, facendo mente locale. Davy
Jones, il
capitano dell'Olandese Volante dei Pirati dei Caraibi, quello che
evocava il
Kraken contro Jack. "Vi chiedo perdono, capitano, non vi avevo
riconosciuto. E voi, madamigella?"
"Io sono Baba Yaga."
"Che...?!"
Istintivamente
cercò
John: lo trovò più in là, mentre
frugava nel cestino a forma di zucca con il
bottino dei due figli sotto lo sguardo incredulo di Helen.
"Non sarai un po' troppo cresciuto
per le gelatine di Harry Potter?"
"Shh!!"
"Davy
Jones e Baba Yaga?" domandò, mentre i due bambini prendevano
manciate di
dolcetti dal cestino che aveva porto loro.
John deglutì la manciata di caramelle che si era ficcato in
bocca in tutta
fretta e guardò l'amico.
"È una lunga storia." spiegò, nascondendo il
pacchetto nella tasca
della giacca. Catherine aveva scovato un libro di mitologia slava tra i
libri
che aveva restaurato e l'aveva letteralmente divorato in una notte,
rimanendo
affascinata dalle creature del folklore dell'est europeo.
"Si
vede che sono figli tuoi." ridacchiò Marcus. "Morticia,
sei magnifica stasera. Come sempre, del resto."
Helen rise, sorreggendosi il pancione prominente.
"Una magnifica balenottera che ha bisogno di un bagno, direi."
Marcus la invitò a entrare in casa, osservando poi John e il
suo sguardo
felice, carico d'amore.
"Entra, Gomez, c'è una
bottiglia
di bourbon che aspetta solo di essere inaugurata."
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