We all scream for Vadaphra

di evil 65
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Make me dream ***
Capitolo 2: *** Let me go ***



Capitolo 1
*** Make me dream ***


Adoro la coppia Vader x Aphra, e dato che sono già impegnato con due long riguardanti questo dinamico duo, ho deciso di creare questa fan fiction per scrivere tutte quelle potenziali idee su di loro che, se sviluppate, un giorno potrebbero essere trasformate in storie da più capitoli.
Buona lettura, e spero davvero che lascerete qualche recensione. 
Se avete qualche idea in mente per una shot, non esistate a scriverlo nei commenti !




Make Me Dream


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AU : Darth Vader sopravvive agli eventi de Il Ritorno dello Jedi. Luke e Aphra si pongono l'obbiettivo di rendere la sua vita un po' più confortevole di quanto sia stata negli ultimi vent'anni passati a servire l'Imperatore...

<< Dunque, questo posto dovrebbe fornirti la privacy che non riuscirai mai a trovare nel centro medico >> disse Aphra, mentre camminava attraverso le porte scorrevoli della stanza. << Spero che saprà soddisfare i tuoi standard, io e Luke ci abbiamo lavorato molto. Ma non dirgli che te l’ho detto ! >>
Seguendola, Vader entrò nell'appartamento e ispezionò la sala da cima a fondo.
Non era molto grande, circa una ventina di metri quadrati. Piuttosto piccola, se paragonata alla sua ultima residenza, nelle lande di Mustafar.
Non che a lui importasse davvero. Da tempo, ormai, aveva superato il mero concetto di materialismo. 
C'era un piccola zona cottura, situata proprio nell'angolo più interno dell’ala, in cui spiccavano un tavolo in pietra nera e una coppia di sedie in legno pregiato. Sopra il mobile in ossidiana, stagliava l’immagine olografica di una nave spaziale classe lambada, la cui figura aerodinamica e lucente si rifletteva sulla parete opposta dell’edificio, percorrendola come un raggio di sole. 
Il muro adiacente aveva una piccola finestra circolare che rivelava le luci scintillanti dell'orizzonte di Coruscant, capitale della Nuova Repubblica.
Dopo aver sistemato il cibo nel conservatore posto vicino alla cucina, Aphra notò cosa stava facendo Vader. 
Si era avvicinato al banco da lavoro metallico presente lungo il centro della stanza e aveva preso a scrutare un assortimento di attrezzi medici sistemati ordinatamente sulla superficie del tavolo.
<< Quelli sono da parte di Luke >> disse allegramente la donna, spingendo Vader a girare la testa verso di lei con un'espressione illeggibile. 
<< Pensava che probabilmente avresti voluto modificare i tuoi nuovi arti di persona, anche se ha già speso una fortuna per procurarti la migliore tecnologia cibernetica dell'intero universo >> continuò la mora, le labbra arricciate in un sorriso genuino.
Dopo ciò, Aphra compì un passo verso l’uomo e indicò una coppia di porte situate a pochi metri da lei. 
<< C'è altro da vedere >> disse con tono cospiratorio.
Vader rispose solo con un brusco cenno del capo. 
Il cyborg seguì l’archeologa, mentre questa oltrepassava l’uscio che li avrebbe condotti nella prossima stanza dell’appartamento.
 La camera in questione, leggermente più piccola della sala, conteneva una doccia, un lavandino e un...
<< Come avrai senz’altro intuito, questo è un bagno. Una stanza importante per svolgere i tuoi affari, bhe…più importanti >> commentò la mora, con aria civettuola.
Alzò lo sguardo in direzione dell’ex Signore Oscuro e i suoi occhi si spostarono lungo il suo busto, verso il basso.
<< A proposito, non ti ho mai chiesto se pure tu hai bisogno di…>>
<< Aphra>> la interruppe bruscamente Vader con una voce severa e uno sguardo che la fece rabbrividire.
<< Okay, perché non ti faccio vedere l'altra stanza ?>> disse Aphra frettolosamente, oltrepassando Vader con passo rapido e marcato.
Una volta di fronte ad un’altra coppia di porte, si voltò e guardò verso il cyborg con un'espressione così tenera che, per quello che sembrò un tempo interminabile, l’ex Signore Oscuro dimenticò tutto il fastidio che aveva provato solo pochi secondi prima.
Con voce sommessa, la donna ammise: << Ho dovuto pregare Luke, afiinchè me lo lasciasse comprare al posto suo. Voglio che questo sia il mio regalo per te. >>
Vader sentì una strana sensazione attraversargli lo stomaco, cosa che lo riempì di anticipazione. 
Aprì la porta ed entrò nella stanza, fermandosi proprio di fronte al regalo di Aphra. La mora si accostò a lui con un largo sorriso sul suo viso.
Il Sith fissò il dono con fare attonito.
<< Io …>> esitò per trovare le parole, forse per la prima volta da quando era solo un giovane padwan. 
Aphra non sembrò notarlo, mentre manteneva il suo intramontabile sorriso. << Avrai bisogno di molto tempo per guarire dagli interventi chirurgici, quindi sapevo che avrei dovuto procurarti il ​​letto più comodo che ci fosse sulla piazza. E ho dovuto comprarne uno abbastanza grande per tutti e due! >>
Detto questo, l’archeologa balzò in aria e atterrò sul grande e soffice letto bianco, mandando in disordine i cuscini e le lenzuola.
Vader rimase ai piedi del materasso, immobile come una statua. 
I suoi occhi erano fissi su una macchina posta accanto al letto. Una maschera dalla conformazione facciale simile alla sua, collegata a un tubo che poggiava direttamente sulla parte superiore del soffitto.
Aphra si sedette e guardò verso la macchina. 
Il suo viso si tramutò in un'espressione di dispiacere.
<< Sì, è nel caso tu abbia bisogno di aiuto per respirare nel sonno >> borbottò scontenta.
 Sospirò e si spostò per uscire dal letto.
<< Aspetta >> disse Vader all'improvviso.
La donna si bloccò , a causa della richiesta inaspettata, incerta su come avrebbe dovuto comportarsi. 
Il cyborg si avvicinò lentamente e si sedette sul materasso, proprio accanto a lei .
<< Grazie >> sussurrò attraverso la maschera,suscitando un forte rossore da parte dell’archeologa.
<< N-nessunn problema ! >> balbettò Aphra, cercando di mantenere un’aria di fiducia. 
L’uomo, nel mentre, spostò cautamente la mano metallica sul tessuto morbido delle lenzuola. << È passato così tanto tempo dall’ultima volta che ho provato il comfort di un letto…>>
L’arcehologa sentì i suoi occhi allargarsi, mentre sussurrava: << In che cosa dormivi, allora?>>
Gli arti di Vader si strinsero a i bordi del letto.
<< Non dormo da oltre vent’anni >> sibilò a denti stretti.
Al sentire tali parole, la donna si spostò, cosa che spinse il Sith a fissarla con fare allarmato. 
Sentì il suo corpo rilassarsi, mentre si rendeva conto che si stava semplicemente muovendo dall'altra parte del letto per fargli spazio.
La mora si mise sulla pancia e poggiò la testa sui gomiti, osservandolo con uno sguardo incuriosito, quasi come se stesse aspettando la sua prossima mossa. 
Alla fine, dopo che ebbe ottenuto familiarità con la sensazione dimenticata, ma non sgradita, di un comodo materasso a contatto col suo corpo, Vader si sdraiò accanto ad Aphra e prese ad osservare il soffitto che li sovrastava.
Era adornato da centinaia e centinaia di stelle. 
<< Com’è il letto ?>> mormorò la donna, inclinando la testa come un gatto.
 Vader rimase in silenzio per quasi un minuto buono.
Alla fine, con grande sorpresa dell’assistente, rispose: << È… morbido >>.
La donna dilatò le pupille e zampettò cautamente verso di lui, finche non si ritrovò a soli pochi centimetri dalla sua figura.
<< Questa è una buona cosa, giusto?>> domandò timidamente.
Vader chiuse gli occhi e spostò la mano destra su quella di lei. 
<< Sì >> sospirò con gratitudine.
Aphra osservò il suo petto alzarsi e abbassarsi ad un ritmo costante, mentre l’uomo più temuto della galassia si addormentava per la prima volta dopo due decenni. Si ritrovò paralizzata dalla vista, poiché Vader non le era mai sembrato così pacifico come in quel preciso istante.
Con un sonoro sbadiglio, Aphra si rese conto di quanto anche lei fosse stanca e presto si appisolò, appoggiando la testa sulla spalla dell’ex imperiale.
E fu così che, in quella notte apparentemente insignificante, un Sith e un’archeologa dormirono l'uno accanto all'altra fino alle prime luci del mattino.
 

 

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Capitolo 2
*** Let me go ***


Nuovo capitolo !
Vi auguro una buona lettura, e spero che lascerete un commento.




Let me go

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AU : Questo capitolo si ricollega direttamente all'ultimo volume del fumetto di Darth Vader, quando questi si appresta a scaraventare Aphra nello spazio e a simulare la sua morte, dopo aver capito che l'Imperatore potrebbe utilizzare le informazioni che possiede a suo vantaggio. In questa mia versione, Vader non è consapevole del fatto che Aphra ha realizzato un piano di fuga, e le cose vanno diversamente...


Vader si fermò davanti al portellone della camera stagna e si voltò verso Aphra, con l'indice appoggiato sul pulsante di apertura. 
Non voleva che le cose finissero in questo modo. Ma lei lo aveva tradito. Sapeva quale destino l'aspettava, in caso di tradimento.
Non aveva bisogno della Forza per leggere i pensieri che intercorrevano nella mente della giovane donna. Poteva intuirli dal suo sorriso sbiadito, dal modo in cui lo guardava con occhi impauriti, mentre tutto il suo essere lo implorava di non gettarla nell’oscurità dello spazio.
Ricordò il primo giorno in cui si erano incontrati, quando credeva che sarebbe stata uccisa una volta completata la sua missione. 
“Nel caso avessi una scelta, potresti usare la spada laser ? Proprio alla base del collo. Nessun avvertimento, rapido e veloce” gli aveva detto con voce rassegnata.
Era più di quanto meritasse…eppure, nonostante le sue azioni, nonostante la sua rabbia, considerò la possibilità di indugiare una simile richiesta.
Concederle un'ultima pietà - forse un'ultima gentilezza? - prima dell’inevitabile.
La sua mano indugiò a lungo sopra la sua spada laser, per poi chiudersi attorno all'elsa. 
“Nessun avvertimento. Rapido e veloce”, la sua mente sommessa cominciò a ripetere . 
Quante esecuzioni aveva effettuato in quel modo? Non dovrebbe essere così difficile. Non dovrebbe essere affatto difficile. Era un Signore dei Sith. E lei lo aveva tradito. 
Sganciò la sciabola, preparandosi mentalmente. Sarebbe stato veloce, quasi indolore. Quasi. 
Il suo pollice - il suo duro pollice di metallo- ora tremolava vicino al pulsante di accensione dell’arma, qualcosa che fino a pochi secondi prima avrebbe ritenuto del tutto impossibile.
Era Darth Vader, il flagello della Galassia. Sterminatore di popoli, assassino di uomini, donne e bambini. In più di vent’anni dalla creazione dell’impero non aveva mai mostrato un briciolo di esitazione.
Lanciò un’ultima occhiata nei confronti della donna, preparandosi a colpire.
Abbassò l’elsa…E poi, come del nulla, sentì la sua presa vacillare e lasciò cadere l’arma, compiendo un passo all’indietro nel momento esatto in cui la spada colpiva il pavimento. 
<< Non voglio farlo >> disse stancamente.
Aphra sussultò e alzò lo sguardo.
Boccheggiò, mentre i suoi occhi si ritrovarono incapaci di nascondere la propria incredulità.  
Rimase lì a fissarlo, in silenzio,una miriade di emozioni che le passarono sul viso.
<< Perché?>> sussurrò con voce flebile.
Vader inclinò la testa.
Perché? Davvero. 
Perché scherzava con lui. Perché lo infastidiva. Perché continuava a fingere che fosse un essere umano. Perché stava cominciando a innamorarsi di ... NO. Non poteva. Non doveva.
Gli ci vollero alcuni secondi per rompere il silenzio, con la sua voce tonante che rimbombò violentemente contro le parati metalliche del corridoio.
<< Vattene. Adesso >> dichiarò freddamente.
Ripose la spada laser nella cintura e le voltò le spalle, osservando con attenzione la faccia dell’archeologa che indugiava riflessa sulla porta della camera stagna.
La vide chiudere gli occhi, il volto adornato da un’espressione sofferente. La vide allungare una mano per toccarlo…cosa che alla fine non fece.
Si ritrasse e, con la testa china, cominciò a incamminarsi verso gli hangar della nave.
Vader si voltò e rilasciò un sospiro sconfitto.
Era troppo sperare che le cose non sarebbero giunte a questo esito.
Con quei pensieri in mente, si girò verso la parete opposta del corridoio, osservando la vastità dello spazio che si stagliava oltre la vetrata dello Star Destroyer.
Non era questo il tempo dei rimpianti. Dopotutto…Presto si sarebbe riunito con suo figlio.

 

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