Elegance

di HikariRin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ragazzo della rosa bianca ***
Capitolo 2: *** Soffioni ***
Capitolo 3: *** Il fiore del paradiso ***



Capitolo 1
*** Il ragazzo della rosa bianca ***


AVVERTIMENTO 27/12/18: Questa storia ha come protagonisti Lauriam e Strelitzia. I due sono fratelli.
In questa storia, che è stata scritta prima della rivelazione di cui sopra, li si intende come una coppia.
E nemmeno si conoscevano.
Mi sono informata, la storia non viola il regolamento di EFP. Può benissimo essere letta come una 'What If?'.
("Se Lauriam e Strelitzia non fossero stati fratelli, ma lui l'avesse approcciata diversamente?")
Quindi ho deciso di non cancellarla; ho speso tempo e fatica su questa storia; in più, li shippavo tantissimo.
Sicuramente in seguito a questa rivelazione scriverò altro su di lui, e magari anche su di lei.
Ma questa, prendetela come viene. Grazie.





Nell’Era delle Fiabe, il Libro delle Profezie conteneva gli eventi destinati ad accadere.
Ai sei apprendisti del Maestro dei Maestri era stato affidato il compito di custodire quei segreti.

I custodi del Keyblade si dividevano in cinque Unioni, ma sarebbero presto scomparse.

La Maestra Ava aveva il compito di creare un’Unione sopra alle altre.

Diede ai suoi custodi il nome di Dandelions.
Sarebbero stati l’unica speranza per il futuro.

Avrebbero dovuto plasmare un nuovo mondo, libero dai ricordi dell’Oscurità.
Tra di essi, ci furono diversi che si interrogarono sulla verità che era stata loro nascosta.

C’era una ragazza, con la quale la natura era stata estremamente generosa.
Era aggraziata, umile e delicata. Portava il nome di un fiore.

E poi lui. Il ragazzo della rosa bianca.
La ragazza lo conobbe all’alba, mentre dall’alto dei tetti della città ammirava la torre dell’orologio.



Elegance

~1 Il ragazzo della rosa bianca


Quella notte era stata agitata per lei.
Si era svegliata di soprassalto, come se avesse avuto un incubo.

La ragazza aveva un sogno: desiderava essere più forte.
Avere il coraggio di dubitare della propria missione, come un custode che tanto ammirava.

Appartenevano a Unioni differenti, ma lei sperava di poterlo avvicinare, un giorno.
Lo ripeteva ogni sera, mentre i suoi occhi color smeraldo speravano sulla stella più distante.

Quella mattina, aveva indossato i suoi vestiti ed era uscita perché l’aria del mattino la rinvigorisse.
Osservava sempre la piazza da un punto molto alto, in attesa di scorgerlo in lontananza.

Ma quando i suoi passi la condussero di nuovo lassù, di fronte a lei c’era un’altra persona.
La ragazza portò le mani al petto, e si fermò a seguire lo sguardo di lui che si perdeva nel vuoto.

Aveva i capelli del colore dei ciliegi, e fra le dita stringeva una rosa candida come la neve.
Quando si volse verso di lei, poté scorgere le sue iridi intense come zaffiri, e il suo cuore sobbalzò.


“Buongiorno.”

Il ragazzo la salutò con un lieve sorriso, porgendole l’emblema del suo cuore vuoto.
Lei rimase immobile ad osservare prima lui, poi quel fiore.

Come se non si attendesse di trovarlo lì, ma nel contempo fosse una piacevole sorpresa.
Sorrise timidamente, ma non allungò la mano verso la rosa. Si ritrasse invece, un poco.


“Buongiorno...”

“Sono inopportuno? Ah, scusami. È la prima volta che capito qui.
Volevo ammirare la torre. È così bella…”

Disse lui, portando indietro i suoi capelli con un gesto della mano, voltandosi ancora verso di essa.
La ragazza allora gli si appressò, chinando il capo con curiosità. E la guardò con lui.


“Sì. È davvero bella... Vengo sempre qui, per me ormai non è più uno spettacolo.”

Quando il ragazzo si voltò di nuovo e le sorrise con dolcezza, le sue gote si colorarono.
Tentò di dissimulare l’imbarazzo abbassando lo sguardo, ed esso cadde sui quei petali bianchi.


“Ah, come mai la rosa?”

Il ragazzo s’insinuò in lei con lo sguardo e si sollevò, andandole vicino.
Con delicatezza le fece annusare quel fiore, e la ragazza lo prese finalmente tra le mani.


“Amo i fiori. Sono sempre sinceri. La rosa bianca è il simbolo di un cuore che non conosce l’amore.
Ma è insieme pura ed innocente, come te. Per questo ho voluto donartela.”

La ragazza gli sorrise, mentre lui le sfiorava le mani con le sue.
Per un momento, la rosa parve tingersi del colore dei loro cuori.


“Come fai a dire che sono così? Non mi conosci.”

Il ragazzo rise, e per il cuore della ragazza fu un altro battito perduto.
Strinse le dita attorno allo stelo del suo fiore, ma lui non se ne avvide.


“Mentivo. Non è la prima volta che vengo qui; ti ho notata da diverso tempo.
Non ho mai avuto modo di parlarti, ma ti osservo sempre da un posto molto più alto.”

La ragazza portò una mano a coprire le sue labbra. Aveva agito esattamente come lei.
Ma infine aveva trovato il coraggio. Spalancò gli occhi, mentre il sole sorgeva in lontananza.


“Io sono Lauriam.”

Si presentò, porgendole la mano.
La ragazza si fece forza, imprimendo nella stretta tutto il suo ardimento.


“Strelitzia.”

“Come il fiore della magnificenza.”

Al dischiudersi delle sue labbra nel sorriso più dolce, gli occhi della ragazza brillarono;
mentre una brezza leggera le smuoveva i ciuffi del color del tramonto, divenivano come stelle al mattino.

 

 

Note dell’autrice:

Salve a tutti, e bentornati (o bentrovati!) sul mio profilo!

Questa è la storia di come Lauriam inganna e uccide Strelitzia. Oh, vi ho spoilerato il finale? In realtà non troppo. Mi serve che voi leggiate questa storia avendo in mente come finirà. Non illudetevi, lei non sopravvivrà. Purtroppo per adesso non posso svelarvi niente di più …

In realtà, io non credo sia stato davvero lui. Potrebbe essere, ma potrebbe anche non essere. Abbiamo troppi pochi elementi per capirlo allo stato attuale delle cose, ma anche Ventus e Brain sono alquanto sospetti. Ciò che abbiamo visto mi ha ispirato queste poche righe, comunque.

Per quei pochi attimi in cui l’abbiamo conosciuta, ho amato tanto Strelitzia… e allo stesso modo mi piace il personaggio di Lauriam. Sospetto, ma scaltro abbastanza da risultare intoccabile.

Questa storia non sarà molto lunga; prevedo tre capitoli più o meno di questa lunghezza, salvo idee dell’ultimo minuto tanto importanti da cambiare tutto. Per ora vi ringrazio di aver letto il primo.

Fatemi sapere qual è il vostro parere <3!

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Capitolo 2
*** Soffioni ***


Elegance
~2 - Soffioni


Il ragazzo era riuscito a far sua completamente l’attenzione della ragazza,
e in poco tempo i due divennero amici.

S’incontravano ogni mattina all’alba, prima che lei compisse il proprio dovere per la sua Unione,
sovrastando la piazza della fontana. Lei sperava ancora di poter rivedere quel giovane, ogni giorno.

Raccontò di lui al ragazzo che era con lei, e lui le suggerì di farsi avanti se riteneva di doverlo fare.
Un giorno i suoi occhi azzurri incontrarono il cielo, mentre abbracciava le sue ginocchia.


“Che cosa ti piace tanto di lui?”

Domandò, come se si sentisse in qualche modo in difetto.
La ragazza teneva gli occhi fissi sulla fontana, ed essi mostravano una fermezza insolita in lei.


“È risoluto. Non ha timore di lottare per ciò che ritiene giusto. È andato contro persino ad uno dei Maestri.
Noi non dubitiamo mai delle loro parole, giustificandole come provenienti da una fonte autorevole.
Ma forse dovremmo fermarci a porci delle domande sulla nostra missione.”

“Io sono convinto che la verità stia sempre nel punto di vista della persona che osserva.
Quel ragazzo fa bene a cercare la sua, se non è convinto di ciò per cui combatte.
Se possiamo accertarci di qualcosa da soli, non abbiamo bisogno dei Maestri.”

La ragazza lo osservò per un attimo ammirata, poi strinse i pugni al petto.
La sua voce si fece più calda ed entusiasta, e seguitò a scrutare la piazza con un dolce sorriso.


“Credo che lui la pensi allo stesso modo.
Ah, e poi ho scoperto che vuole evitare la guerra. Come noi Dandelions.”

“Dandelions?”

Il ragazzo si volse verso di lei, e il suo sguardo profondo tradiva una reale curiosità.
La ragazza serrò le labbra con le mani e strinse gli occhi, chiaramente impacciata.


“Ah, fai finta che non abbia detto niente, n-non avrei dovuto …”

“Tranquilla, so mantenere un segreto.”

Il giovane le sorrise, lei avvampò. Esitò un altro momento, prima di parlare.
Si strinse in se stessa, serrando le mani. La sua voce era flebile, come i raggi del sole che s’alzavano pian piano.


“Quella dei Dandelions è un’Unione speciale; comprende solo pochi custodi scelti.
Sappiamo che ci sarà una guerra, ma noi vogliamo che tutti rimangano uniti.”

“Una guerra di che natura?”

“Non lo so.”

“I Maestri non faranno niente per impedire che accada?”

“La Maestra Ava è stata molto vaga al riguardo.
Però, so che se si potesse evitare non esisteremmo noi.”

Il ragazzo era rimasto stupito dalle parole di lei, come se avesse trovato qualcosa su cui indagare.
Portò una mano al mento, e mentre rimuginava sul segreto che aveva udito comparve alle sue spalle una creatura dell’oscurità.

Prima ancora che potesse accorgersene, la ragazza lo aveva già dissolto.
Quando lui si voltò indietro, lei brandiva coraggiosamente la sua arma, illuminata dal sole.

La ragazza aveva le lacrime agli occhi. S’era mossa ancora prima di potervi pensare.
Allora lui si sollevò e la strinse a sé, premendole il viso sul suo petto, chiamando dolcemente il suo nome.

L’arma di lei si dissolse avvolta in fasci di luce, mentre la ragazza tremava avvolta in quell’abbraccio caldo più del sole.
Intorno a loro, la lana dei soffioni saliva al cielo sospinta dal vento.


“Sei stata avventata. Se ti fosse accaduto qualcosa, non me lo sarei mai perdonato.”

Le lacrime rigarono ancora più a fondo il volto della giovane.
Strinse il ragazzo a sua volta, mentre lui si perdeva con lo sguardo nel volo di quei petali tanto leggeri.


“Scusami … Ho pensato la stessa cosa ...”

All’udire le sue parole, il ragazzo parve in qualche modo rincuorato.
Si separò da lei e si chinò lievemente, sollevando il suo viso con dolcezza.


“Non ho niente in meno di lui, allora.”

Sussurrò, prima di sfiorare le sue labbra col dolce sapore della primavera.
La ragazza ne fu sorpresa, e nel suo cuore desiderò che ciò che sarebbe accaduto non lo portasse via da lei.

Il sole prendeva ad illuminare quella nuova giornata, e lei s’allontanò senza guardarlo in viso.
Prima di lasciare quel luogo si volse verso la torre, lasciando al destino le sue speranze con un sospiro.


“Unisciti ai Dandelions.”

Lo pregò prima di correre via, e lui non poteva distogliere lo sguardo.
Quando lei scomparve al di là delle scale, lui abbassò gli occhi. Rispose sommessamente che non avrebbe mancato di farlo.

Quando mi voltai indietro, vidi che la rosa nelle sue mani aveva acquistato colore.
Era la tinta rosea del cielo all’alba, i cui petali simboleggiavano la grazia e l’eleganza.



Quella sera, la Maestra Ava discusse con la ragazza.
Lei rimase profondamente turbata dalla sua verità. E capì che, se non avesse fatto qualcosa, l’incanto sarebbe svanito.



Note dell’autrice:

Salve a tutti e bentornati su queste righe!!! Come forse avevate già intuito, la voce narrante di questa storia è Chirithy <3.
E, che dire … Conoscete come andrà a finire la storia, quindi a voi giudicare se tutto questo abbia un senso o se la stia semplicemente ingannando.
Secondo il mio modesto parere lui è davvero attratto da lei, e c’è qualcosa di vero nei suoi sentimenti.
Se avesse potuto, si sarebbe unito ai Dandelions senza dovere arrivare a tanto.
Nella mia storia, insomma, lui apprende delle verità nascoste tramite lei.

A proposito, il frutto del tarassaco (il soffione) ha tanti significati positivi, nel linguaggio dei fiori.
Simboleggia la giovinezza, la speranza, il viaggio, il raccogliere le proprie forze per guardare con coraggio al futuro.
Simboleggia la rinascita, ma allo stesso tempo è oggetto di tante superstizioni ed è l’emblema della brevità della vita.
Guarda caso, nell’ultimo artwork illustrato per Union X, Lauriam tiene in mano un soffione. Nomura, vecchio volpone.

Il prossimo sarà, come annunciato, l’ultimo capitolo. Spero seguirete questa storia fino alla fine <3.
E vi ringrazio tanto di essere arrivati fin qui.

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Capitolo 3
*** Il fiore del paradiso ***


Elegance
~3 – Il fiore del paradiso


La ragazza tornò indietro a cercarlo; corse nel luogo in cui lo aveva lasciato quella mattina,
ma lui non era lì. Allora setacciò tutta la città, e dopo poco lo vide nella piazza del faro.

Alle volte, si chiedeva cos’avesse da guardare lontano. Conosceva il destino del mondo,
era certa che l’orizzonte che lui contemplava non avrebbe avuto un avvenire.

Allora si avvicinò a lui, mentre i suoi occhi piangevano qualche lacrima di malinconia
per tutto ciò che le era davanti e che sarebbe presto stato distrutto.


“La Maestra Ava mi ha appena dato questo.”

Gli disse, porgendogli il libro che conteneva la verità della nuova realtà.
Il ragazzo trasalì quando la vide piangere, prese il libro e lesse attentamente qualche passaggio.


“Ora sappiamo quale guerra avverrà, e che questo mondo sarà assorbito dall’Oscurità.”

La ragazza gli si avvicinò, e vide i suoi zaffiri adombrarsi quando lesse
che tutti coloro che avrebbero combattuto avrebbero perduto la vita a causa del contrasto.


“Hai fatto domanda di reclutamento?”

Chiese lei, portando una mano al petto.
Il ragazzo scosse la testa, mentre i suoi occhi non potevano scostarsi da quelle righe.


“Non ancora.”

“Allora, devi fare in fretta …”

Disse la ragazza, carezzandogli con delicatezza il viso.
Finalmente il ragazzo alzò gli occhi su di lei.


“… Non voglio non vederti più.”

Lo sguardo del ragazzo si allontanò di nuovo, e lei rimase immobile.
Tra loro si udiva solo il tonfo del libro che si chiudeva e che tornava nelle mani di lei.


“Strelitzia, è impensabile che Ava mi ammetta fra i Dandelions.”

“… Perché?”

Il ragazzo si curvò su di lei. Mentre i suoi capelli color dei ciliegi la sfioravano, la ragazza rabbrividì.
Come se lui le stesse dicendo che quella era la fine, e nel nuovo mondo non si sarebbero incontrati.


“Perché il mio cuore non è mai stato di pura luce.”

“Nessuno dei nostri cuori lo è. I Maestri combattono tra di loro.
E alla fine, tutti noi abbiamo sempre abusato del potere dell’Oscurità.”

La voce le tremava, come se per dire quelle parole si stesse facendo forza.
Aveva compreso che per poter guidare una delle nuove Unioni avrebbe dovuto essere coraggiosa.


“Una volta mi hai detto che i Dandelions sono custodi scelti.
Nessuno è mai venuto a reclutarmi. Tu, invece, hai fra le mani qualcosa di prezioso.”

La ragazza strinse il libro al cuore, e capì che il tesoro di cui stava parlando era la sua vita stessa.
Il ragazzo si appoggiò alla ringhiera, e prese nuovamente a guardare lontano.

Lei non poteva accettare che lui facesse cadere così la conversazione.
Non poteva credere che non avesse paura, o che non volesse continuare a vivere.


“Fuggiamo, allora. Andiamo nell’altro mondo prima della guerra.
Il mio ruolo è solo essere lì quando tutto sarà finito. Nel frattempo ci penseranno gli altri.”

“Smettila. Non dire idiozie.
Non c’è nessuna garanzia che mi accettino, e tu potresti compromettere la tua posizione.”

Il ragazzo non s’era voltato di nuovo verso di lei. Le dava le spalle.
Ma lei s’era accorta che anche la sua voce, sebbene fosse stizzita, tremava.


“Non capisci? È così che le cose devono andare.
Il tuo desiderio non sarà mai abbastanza da cambiare il mondo.”

“Sei tu che non capisci! I Dandelions sono nati per accettare tutti, per dare a tutti una speranza!
Luce, Oscurità, sono concetti relativi. Anche se a modo mio … Io cambierò le cose!”

Il ragazzo strinse una mano sulla ringhiera, e le rivolse il suo sguardo di ghiaccio.
Oltrepassando l’ardimento di lei, i sentimenti di entrambi, le lacrime che versava per lui.


“Non accetto che mi parli in questo modo. Perché voi siete privilegiati.”

“Su questo libro non c’è il mio nome scritto sopra! Io … Non mi sento privilegiata affatto!
Se è così che la pensi, allora il nuovo mondo non è per te.”

La ragazza parlava di tutte le esistenze che non sarebbero arrivate tanto lontano quanto la sua.
Certo, avrebbe fatto il possibile per adempiere alle sue responsabilità.

Tuttavia, l’avrebbe sempre accompagnata il rimpianto di tutte le vite che non avrebbe contribuito
a salvare. Si limitò a fuggire via da lui, mentre il suo sguardo s’era crucciato un poco.


“C’è solo un modo per cui io possa sopravvivere a questa guerra …”

Disse sommessamente nell’ombra.
Ma lei non poté udirlo, perché era già lontana.

Quella stessa sera le dissi che aveva fatto tutto ciò che era in suo potere,
che non doveva più preoccuparsi; ma lei non smetteva di pensare al futuro, ai suoi amici.

Disse che tutti avevamo dato per scontato che Ava dicesse il vero.
Forse non era vero niente. Forse avrebbero potuto salvarsi. Ma io mi fidavo di Ava, e anche lei.

Si ricordò di quel ragazzo che tempo addietro aveva catturato la sua attenzione.
Non era uno dei custodi scelti, ma era sicura che per quanto si interrogava avrebbe voluto vivere.

Decise che l’indomani gli avrebbe parlato. Avrebbe cercato di reclutarlo nei Dandelions,
di dargli la speranza che era stata tradita dal ragazzo che aveva amato.

Quando le chiesi cosa le piaceva tanto di lui, mentre guardavamo le stelle,
rispose che lui l’aveva definita pura e innocente. Ma lei non si sentiva affatto così.

Contò gli astri che riuscì a scorgere nel manto scuro del cielo, e poi mi disse
che se ognuno di essi rappresentava una persona, era come se lei le stesse abbandonando tutte.


La mattina dopo si diede ancora tanto pensiero per quel ragazzo che non conosceva.
Raggiunse anche il luogo dal quale soleva osservarlo ogni giorno, ma non vi trovò nessuno.

Avevo un brutto presentimento, perciò dirottai le ricerche altrove.
La ragazza si addentrò in un luogo buio, ed io con lei.

Era una stanza vuota; v’aleggiava solo la memoria d’un avvenimento importante.
Accadde tutto in un attimo; mi parve di sentire il fendente d’una lama maneggiata con destrezza.

La ragazza s’accasciò sul pavimento, il suo libro scomparve nell’Oscurità.
Quando lei si guardò indietro e chiese perché, il respiro quasi assente, lui venne alla luce.

Aveva fra le mani il libro che le aveva sottratto e una rosa scarlatta.
Ancora una volta ignorò le sue lacrime, e si fece strada fino a che lei potesse vederlo.


“È colpa tua, Strelitzia. Sei stata tu a dire che avresti cambiato le cose.
Non ti dispiacerà, allora, che io prenda il tuo posto; non è così?”

Realizzai di non poter fare più nulla per lei, mentre mi prendeva fra le braccia.
Il ragazzo raggiunse l’uscio e aprì le braccia alla sua libertà, e al vento che l’avrebbe portata via.


“Non preoccuparti; ti prometto che farò dei Dandelions il mio più grande orgoglio.
Li guiderò verso un futuro radioso, come avresti fatto tu … Dopotutto, io amo i fiori.”

Mentre pronunciava quelle ultime parole si era voltato verso di noi. Piangeva.
La sua rosa sfioriva, i suoi petali venivano trascinati via dalla brezza di quella mattina.

Come la bellezza inconsapevole della ragazza alla quale aveva sottratto la vita.
Strelitzia lottò fino alla fine, mi protesse fino alla fine.


“Se solo avessi avuto il coraggio …”

Mormorò, prima di scomparire per sempre.
Non capivo perché stesse andando via con un dolce sorriso.

Poi, mentre il suo cuore veniva portato via, capii
che lei non si sarebbe mai difesa.

Che se per lui quello fosse stato l’unico modo di continuare a vivere,
avrebbe sperato che raccogliesse la sua eredità e gli avrebbe donato la sua vita di proposito.

Allora ricordai che la sua rosa aveva preso colore con lei,
e sperai che il futuro aiutasse quel ragazzo.

Il mio ultimo regalo per lei
come suo spirito guida

fu una lacrima per la sua innocenza.

 



Note dell’autrice:

Ciao a tutti e ben trovati nel capitolo finale di questa storia.
Alla fine Lauriam amava Strelitzia, ma ha amato molto di più se stesso.

Curiosità: la rosa scarlatta di cui parla Chirithy simboleggia appunto la bellezza inconsapevole, quella che Strelitzia non sapeva o non credeva di avere. La rosa sfiorisce quando sfiorisce anche lei, ed in effetti tutte le fasi della colorazione della rosa di Lauriam sono avvenute in concomitanza con eventi legati a lei, o importanti per lei.

Alla fine la rosa poteva rappresentare perfettamente il cuore di entrambi.

Quando Strelitzia parla del potere dell’oscurità si riferisce ai bracciali, ho supposto che dovendole affidare un ruolo tanto importante Ava non le abbia trattenuto tutta la verità.

Concludo dicendo che, per quel poco che l’abbiamo conosciuta, io ho adorato quella ragazza ;w; e spero di averle reso omaggio nel modo migliore. Vi ringrazio di essere arrivati fino alla fine <3.

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