Corsa delle 24 ore!

di Yuki002
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Succhiare ***
Capitolo 2: *** Mani che scivolano ***
Capitolo 3: *** Gemiti all'orecchio ***
Capitolo 4: *** La testiera che sbatte contro il muro ***
Capitolo 5: *** Un reggiseno trasparente ***
Capitolo 6: *** Uova strapazzate ***
Capitolo 7: *** Succo di more ***
Capitolo 8: *** Pancakes ***
Capitolo 9: *** Latte ***
Capitolo 10: *** Biscottini assortiti ***
Capitolo 11: *** Amore ***
Capitolo 12: *** Lutto ***
Capitolo 13: *** Indredulità ***
Capitolo 14: *** Arroganza ***
Capitolo 15: *** Timidezza ***
Capitolo 16: *** Comunicare sentimenti ***
Capitolo 17: *** Ripostiglio ***
Capitolo 18: *** Un gesto d'affetto ***
Capitolo 19: *** Interrompere la lettura, che sventura! ***



Capitolo 1
*** Succhiare ***


SUCCHIARE


Eravamo nella nostra stanza. Come sempre. Io di fronte a te, le nostre mani che stringevano i nostri visi per sentirci più vicini, per poter annullare quel vuoto di quasi due mesi di distanza.

Passi a stringermi le braccia delicatamente, la stessa pressione la applichi sulle mie labbra. Le lingue si intrecciano e non credo ci sia stato momento più emozionante. E solo quando si scalda l'atmosfera ti concedi uno sfizio: scendi lungo il mio collo e inizi a succhiare la mia pelle. Io ti concedo più spazio e mi godo questo momento, che trovo molto tenero.

Appena stacchi la tua bocca con uno schiocco mi guardi e mi sussurri: "Mia".

Non me ne sarei mai più andata via. Mai più...

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Capitolo 2
*** Mani che scivolano ***


MANI CHE SCIVOLANO
 

Mi spingi nel letto e ti appoggi delicatamente su di me iniziando una lenta danza tra le nostre bocche. Si toccano, si assaporano, si amano. Le mie mani scivolano lentamente sulla tua schiena sollevandoti un po' la maglietta e mi godo quel lembo di pelle libera mentre il tuo respiro si fa via via sempre più pesante.

Senza troppi preavvisi faccio scivolare entrambe le mani dentro i pantaloni e inizio ad accarezzare il tuo sedere. L'azione ti provoca un sussulto di piacere e inizi a far scivolare le tue mani sul mio seno, coccolandolo un po'. Una danza lenta e dolce. Come noi, del resto.

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Capitolo 3
*** Gemiti all'orecchio ***


GEMITI ALL'ORECCHIO


Era una tua caratteristica. Sempre. Tu la reputavi particolare e io invece l'amavo. Amavo quando mi mettevo sopra di te e potevo sentire benissimo ogni forma del tuo corpo. Ma soprattutto amavo quando cercavo di girare la tua testa da un lato per poter raggiungere l'orecchio. Tu sorridevi, girandoti sapendo quello che sarebbe successo poi.

"Ti piace, eh?" gemo vicinissima, talmente tanto che le mie labbra sfiorano il lobo e subito inizi a tremare, stringendomi più forte e ad avere il respiro affannato. Continuo con insistenza a coccolare il tuo udito, finché non vedo che ti manca il respiro. Avvicini le tue labbra a me ed espiri un gemito strozzato.

"Adori questa cosa, eh?"

Di tutta risposta annuisci e mi tiri uno schiaffetto sul sedere.

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Capitolo 4
*** La testiera che sbatte contro il muro ***



LA TESTIERA CHE SBATTE CONTRO IL MURO

È  quando decidi di assalirmi che mi stupisci veramente. Da dove veniva tutta quella passione?
Sono poggiata alla testiera del letto quando decidi di poggiare una mano su di essa mentre con l’altra mi sollevi prima il viso e poi, sotto la mia guida, la poggi sul seno e inizi a divertirti un po’.
Il bacio si fa sempre più  intenso, mi spingi verso il legno scuro della testiera e poi mi fai riprendere fiato a ritmo con le palpate al seno. Ogni volta la presa si fa sempre più  stretta, le labbra sempre più umide, i visi sempre più  vicini…
Non ci rendiamo subito conto del rumore della testiera che sbatte contro il muro e quando ce ne accorgiamo ridiamo come due scemi.

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Capitolo 5
*** Un reggiseno trasparente ***


UN REGGISENO TRASPARENTE


“Ho un regalo per te” mi dici nel bel mezzo di un bacio, proprio mentre stavi per poggiare la mano sul mio petto: la mia parte preferita.
Nascondo la faccia delusa, mentre vai a prendere un pacchetto.
“Chiudi gli occhi” me lo sussurri con con lo sguardo pieno di desiderio.
Appena sento il familiare gancetto capisco che si tratta di un reggiseno e quando mi concedi di aprire gli occhi noto che l’intimo è praticamente trasparente: si intravedono leggermente i capezzoli per via della stoffa opaca.
“Sei bellissima…” sussurri su di essi, provocandomi un brivido.
Senza troppe cerimonie inizi a succhiare attraverso la stoffa: i miei gemiti divennero un ringraziamento per avermi non solo donato queste sensazioni, ma anche autostima in me.

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Capitolo 6
*** Uova strapazzate ***


UOVA STRAPAZZATE
 
Albert si alzò dal letto facendo molta attenzione a non toccare Damian. Era doloroso, ma non poteva. Sarebbe scomparso. Perchè il mondo doveva essere così  crudele con loro? Perchè non poteva semplicemente avere il dono dell’acqua? Così avrebbe potuto toccare il suo amato quando lo voleva.
Perchè era nato con quell dannato potere?
“Merda…” imprecò  quando vide che le mani iniziavano a produrre fiamme dalla rabbia: erano sul punto di sforgarsi e infiammare qualcosa.
Damian si svegliò per via di un rumore brusco proveniente dalla cucina.
“Albert?” mugugnò componendo le sue gambe con l’acqua dentro una borraccia. Appena entrò  in cucina vide il rosso con i capelli sporchi in su e un piatto in mano semi-bruciacchiato.
“U-Uova strapazzate?”

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Capitolo 7
*** Succo di more ***


[AVVISO!!!

Questa drabble è la continuazione del capitolo precedente!]

 

SUCCO DI MORE


"Nahhh, non mi vanno..." Damian fece un'espressione un po' disgustata alla vista del cibo mezzo cotto e mezzo bruciato "Tutte tue"

Albert sbuffò sedendosi a tavola e mangiucchiando quella colazione rivoltante: e dire che si era impegnato così tanto per evitare un incendio in casa. Almeno le uova erano bollenti e lui amava i cibi caldi. Chissà come sarebbe stato il corpo di Damian se fosse stato caldo...

Il ragazzo d'acqua aprì il frigo, tirò fuori il succo di more e lo trangugiò tutto d'un fiato. Porto poi l'attenzione sul viso imbronciato di Albert e pensò bene di rubargli un bacio sapendo benissimo che le bevande fresche non le sopporta. Infatti gli imprecò contro lanciando pezzi di uova bruciati contro.

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Capitolo 8
*** Pancakes ***


PANCAKES



"Pensi che vada bene così?" ti chiedo cercando di capire se il pancake era cotto o meno: non riuscivo a farne uno giusto e in quel momento sei tornato a casa vedendomi all'opera.

"Penso di sì" ti avvicini stringendomi i fianchi e osservando il cruciale momento in cui bisognava  girare il pancake dall'altra parte.

"Ok..." espiro "1, 2, 3..."

Gira!

Il cerchio di pasta venne perfetto senza volare in giro, come era già successo.

"Yeeee..." esulto scherzosamente con le mani in alto e la paletta ancora in mano.

Ti abbassi un po' alla mia altezza e mi dai un bacio prendendomi il collo come piace a me: "Brava"

Scherzosamente ti sculaccio piano con la paletta "Fila a tavola che la mamma ha cucinato degli squisiti pancakes!"

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Capitolo 9
*** Latte ***


[AVVISO!!

Questa drabble è il continuo del capitolo 7]

 

LATTE


 

La faccia era l'unica cosa che Albert poteva toccare di Damian, perché era l'unica parte del suo corpo che fosse tangibile. 

Gli prese il mento e lo posizionò meglio per poter assaporare quel bacio: non si baciavano spesso, era troppo pericoloso.

Il ragazzo d'acqua azzardò ad inserire la lingua e con suo stupore il compagno accettò ben volentieri.

Albert stava iniziando a farsi coinvolgere sempre di più  dal momento:stava iniziando a scaldarsi ovunque, il cavallo dei pantaloni bruciava.

Tutto svanì quando Damian fece sbucare dal nulla un bicchiere di latte e lo porse al rosso.

"Che ne dici per sbollire un po'?"

"Ma vaffanculo!" prese il bicchiere con cautela, lo lanciò e riprese possesso di quelle labbra. Damian ridacchiò mentalmente. 

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Capitolo 10
*** Biscottini assortiti ***


BISCOTTINI ASSORTITI
 

"Guarda cos'ho qui per te!" gongolo felice mostrandoti una scatola in alluminio.

"Cos'hai combinato?" mi rivolgi quell'espressione che a me intenerisce. Prendi la scatola e quando sollevi il coperchio una serie di biscottini al limone di varie forme ti fa sorridere.

Sapevo che i dolci non ti piacevano, ma che i biscotti al limone non li disdegnavi.

Mi baci la guancia: "Grazie, ma lo sa che non mi va che spendi soldi per me"

A quel punto gonfio le guance: "Testone!"

"Che c'è?" mi fissi un po' preoccupato, un po' curioso e un po' divertito. Dio, se i tuoi occhi raccontano così tante cose di te.

"Li ho fatti io!" mi avvicino "I-O" ne prendo uno e te lo ficco in bocca.

Il broncio mi scompare quando mi baci piano: "Sono buonissimi"

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Capitolo 11
*** Amore ***


AMORE


Ho capito che si trattava di amore quando mi sono resa conto che senza di te la mia vita non sarebbe più stata la stessa. E non intendo dire che senza di te non posso vivere. Ho capito che si trattava di amore quando non mi importava chi ti rendesse felice, l'importante era che lo fossi. Non mi importa se stare con te mi sta causando anche tanti dubbi, sono stati tutti risolti con baci dolci, carezze delicate, rispetto e una fiducia che non credo ancora di meritare. Non mi fido di me stessa, ma prometto che, non importa in che relazione saremo in futuro, io voglio vederti sereno.

Oggi ti amo, spero che sarà così anche in futuro.

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Capitolo 12
*** Lutto ***


LUTTO


"Vivere qua è come stare in uno stato di perenne lutto"

"Perchè?" chiese Damian mentre stava riordinando alcuni libri di medicina nello scaffale.

"Piove sempre!" sbuffò aprendo stizzito le tende per mostrare al compagno i goccioloni che si stavano scontrando violentemente sul terreno o contro qualche povero passante che aveva dimenticato l'ombrello.

Damian non lo biasimò: come lui non sopportava il calore eccessivo lo stesso era per Albert con l'acqua. In più suo padre era scomparso proprio in un giorno di pioggia, quindi non lo condannava per lamentarsi ogni volta che pioveva a Volendam.

"Dai..." si sedette accanto a lui "Pensala così: più tempo per stare insieme!"

Il malumore di Albert scomparve appena ricevette una dolce carezza sulla sua mano.

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Capitolo 13
*** Indredulità ***


INCREDULA


Mi lasci incredula quando mi fai vedere una scatola di cartone in mezzo al soggiorno.

"Che cos'è?" la afferro e sento che non pesa molto.

"Perchè non lo scopri?" me lo dici con uno sguardo divertito e ricco di affetto.

Ma non servì aprire la scatola: un miagolio attirò la mia attenzione e, con un piccolo urletto, tiro fuori la più bella delle creaturine. Un gattino dal pelo rossiccio e striato si aggrappa con le sue unghiette a me. Non so per quale motivo, ma mi metto a piangere e ti siedi vicino baciandomi la guancia: "È tuo, se lo vuoi"

"No"

"Mh?"

"È nostro..." ti bacio, mentre il micio inizia  a fare le fusa "Grazie..."

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Capitolo 14
*** Arroganza ***


ARROGANZA


"Insomma Albert! Ti ho detto basta!" Damian imprecò mentalmente nel vedere il ragazzo importunare dei bambini facendo evaporare le gocce d'acqua che faticosamente facevano comparire dalle loro manine.

"Ma ti pare il modo di comportarti??" corse verso i piccoli ricomponendo le gocce di vapore nell'aria per poi darle a loro "Perché sei sempre così arrogante?"

"Perché?" sorrise e per poco non sfiorò quelle dannate fiamme "Sono portatori dell'acqua e, come tali, sono inferiori. Le fiamme fanno evaporare le goccioline in natura. Perché andare contro di ess-"

Un'onda lo travolse spegnendo completamente i suoi poteri: "Cazzo, ma che schifo!! Ti pare il modo?!"

"L'acqua spegne il fuoco in natura. Perché andare contro di essa?"

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Capitolo 15
*** Timidezza ***


TIMIDEZZA


"Sei sempre così timido, forza, non devi avere paura"

Per qualche strano motivo Damian sentiva caldo e, no, non era pericoloso e, sì, era dannatamente piacevole.
Albert aveva una mano sul suo viso, lo sguardo bicromatico fisso nei suoi occhi e un forte desiderio di baciarlo. Lo sentiva, percepiva l'incendio che stava trattenendo dentro di sé.

Bacialo. Si era sempre chiesto come sarebbe stato questo momento. Bacialo. Pensava che avrebbe trovato una bella portatrice dell'acqua che lo amasse e l'idea non gli dispiaceva. Bacialo. Ma ora che Albert era davanti a lui...
Era così cambiato dalla prima volta che si erano visti...

"Dannazione, baciami!!"

E si baciarono.

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Capitolo 16
*** Comunicare sentimenti ***


COMUNICARE SENTIMENTI


"Tu..." mi umetto le labbra "In che relazione pensi che siamo?"

Ci stringiamo gli avambracci come siamo soliti fare da poco dopo che ci siamo conosciuti.

"Beh, amici"

Mi si spezza il cuore.

"Ah..." volto la testa trattenendo il respiro. Quando dannatamente difficile era comunicare i propri sentimenti? Mi sentivo schiacciare dentro, non sapevo che dire.

"No, perché..." respira, con calma "A me non sembra solo un'amicizia"

"E cosa ti sembra allora?" me lo dici con un'espressione così genuina e calma che mi sento l'unica stupida qui.

"Tu come la vorresti?"

"Non so..." esiti, ti giri, inspiri, espiri "Forse come due 'morosi"

Non c'era bisogno di dire altro, per me era come se lo fossimo stati da tanto tempo.

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Capitolo 17
*** Ripostiglio ***


RIPOSTIGLIO


Ma come ci siamo finiti lì? Ricordo solo che stavamo girando in un grande negozio, quando abbiamo scambiato un ripostiglio per un camerino e siamo entrati. Ridevamo silenziosamente, mentre iniziavi a baciarmi con foga.

"Dovevo solo provare qualche vestito" ti stuzzico con un sorrisetto.

"Ma infatti l'hai provato..." mostrandomi un cumulo di stoffa colorata per terra che, però, faceva capire che era stato prima messo e poi tolto "Solo che eri troppo bella e non ho saputo resistere"

"Mmmmh..." sospiro piacevolmente quando le tue mani iniziano ad accarezzare la mia pelle "Che ne dici se scaldiamo un po' l'atmosfera?"

"Molto volentieri" me lo sussurri all'orecchio mentre io scendo piano piano con la mano verso il basso.

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Capitolo 18
*** Un gesto d'affetto ***


[AVVISO!!

Questa drabble è un continuo del capitolo 14]

 

UN GESTO D'AFFETTO


La prima volta che Albert si aprì a Damian fu dopo quella litigata dove il rosso aveva importunato dei bambini. Stavano seduti entrambi di fronte alla finestra ad ammirare il cielo stellato, dato che a Volendam di luci ce ne erano poche e, di conseguenza, le stelle erano più visibili.

Accadde tutto in un attimo, come una goccia di pioggia che si infrange sui vetri di una finestra e poi lentamente scivola: la mano bollente di Albert si posò sui capelli chiari del ragazzo d'acqua: "Scusa, forse... avevi ragione tu"

La goccia si è schiantata.

"Scusami tu, sono stato forse troppo severo" le dita iniziano a muoversi, prima lentamente poi prendono un ritmo costante e continuano finché Albert ha voglia.

La goccia sta scivolando.

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Capitolo 19
*** Interrompere la lettura, che sventura! ***



INTERROMPERE LA LETTURA, CHE SVENTURA!


"Ma che cazzo, Damian! Potresti almeno reagire in maniera un po' più gentile?!" Albert imprecò altre tre-quattro volte, mentre il suo corpo emanava vapore dappertutto per via dell'acqua che Damian gli aveva volutamente lanciato in faccia.

Il motivo non era difficile da immaginare: il rosso aveva osato interrompere il momento magico della lettura del ragazzo d'acqua e questi non era molto amichevole se succedeva ciò. Specialmente se stava studiando intensamente libri di Anatomia e Magia degli Elementi.

"Lo sai perché sono stato brusco"

"Ma perché stai sempre a studiare 'ste cose? A che ti servono se non puoi lavo-"

"Perchè IO voglio avere un corpo MIO, fatto di carne e lotterò fino all'ultima goccia del mio essere per raggiungere il mio sogno!"

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