What About Us?

di Happy_Ely
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1: Il primo incontro( Yuuka/ Atsuya pov’s) ***
Capitolo 2: *** #2: La prima gelosia (Atsuya pov’s) ***
Capitolo 3: *** #3: La prima cotta (Yuuka pov’s) ***
Capitolo 4: *** #4: La prima dichiarazione (Atsuya pov’s) ***
Capitolo 5: *** #5: Il primo appraccio (Yuuka pov’s) ***



Capitolo 1
*** #1: Il primo incontro( Yuuka/ Atsuya pov’s) ***


What About Us?
#1: Il primo incontro( Yuuka/ Atsuya pov’s)
 

(Atsuya and Yuuka Fanfiction!)



(Yuuka pov’s)
Erano circa le sette di sera e Yuuka osservava dalla sua sedia il suo fratellone, indaffarato e in preda all’ansia.

Ansia per cosa?

Yuuka se lo stava chiedendo da un buon quarto d’ora, aveva pensato di tutto: una delle prime ipotesi era stata l’incontro con qualche manager o agente sportivo molto importante, ma poi aveva scartato questa eventualità guardando com’era vestito il fratello, una camicia arancione con sopra un giubbotto color miele scuro, pantaloni color terra acceso e una sciarpa verde scuro intorno al collo.

Osservandolo bene dentro la testa di Yuuka si fece spazio una nuova ipotesi, che il suo fratellone dovesse uscire con i suoi compagni di squadra, ma questa venne scartata quasi subito, il suo fratellone non era mai in ansia prima di uscire con i suoi amici, anzi era sempre allegro in quei casi – eccetto quando il loro capitano Endou li obbligava ad allenarsi anche nei fine settimana.

Infine la piccola Gouenji non resistette più, voleva vederci chiaro in quella situazione e voleva anche che suo fratello smettesse di girare avanti e indietro per la stanza.

- Fratellone chi stai aspettando con tanta impazienza? – Disse senza giri di parole la minore dei Gouenji facendo, finalmente, fermare suo fratello in mezzo alla stanza.

Shuuya la guardò stupito, non si aspettava di certo che sua sorella gli facesse una domanda così diretta, ma in fondo doveva aspettarselo così decise di dire la verità alla sua sorellina: - Aspetto Shirou e il salmone. –

- Vengono a mangiare da noi? – Chiese la castana mentre posava i pastelli colorati sul tavolo, dentro la sua testa stava girando una nuova ipotesi.

- Io e Shirou usciamo per cena, mentre Mr. Salmon resterà ad occuparsi di te. – Rispose il biondo chiedendosi dentro di se come il suo compagno fosse riuscito a convincere il gemello a badare alla sua sorellina, glielo avrebbe chiesto durante la cena.

- Tu e Shirou-kun state assieme? – Fu la domanda immediata di Yuka non appena aveva sentito “ usciamo per cena ”. I suoi occhi si illuminarono, era felicissima per quello che aveva sentito.

Suo fratello arrossì vistosamente, aveva colto in pieno la sua sorellina, così si avvicinò al tavolo e si sedette, prima o poi avrebbe dovuto affrontare con lei quell’argomento molto delicato.

- Si, stiamo assieme, non ti da fastidio questo? – Shuuya temeva la reazione di sua sorella.

- No, anzi solo felice per voi due! – Disse ad alta voce la sorellina mentre esultava con le braccia.

Dentro di se Shuuya non poté che essere felice, abbracciò la sua sorellina e lei ricambiò la stretta, poi qualcuno bussò al campanello, dovevano essere i gemelli Fubuki.

- Vado ad aprire, tu resta qui. – Disse Shuuya con il cuore in gola.
In meno di cinque minuti suo fratello aveva aperto la porta, aveva rivolto uno dei suoi migliori sorrisi a Shirou e non aveva perso tempo ad insultarsi con il gemello di questo.

A prima vista Atsuya non le era sembrato un cattivo ragazzo, era solo molto protettivo nei confronti del suo gemello, era una cosa normale per lei.

Rispetto a Shirou, Atsuya aveva i capelli color salmone, sembravano molto morbidi, portava una maglioncino color rosso spento con le maniche arrotolate fin sopra il gomito e una sciarpa bianca un po’ vecchiotta.

Ma quello che più attrasse la piccola furono i suoi occhi, il loro tratto era più duro e marcato. Erano color ghiaccio acceso ed erano estremamente magnetici.

“ Sembra un diavoletto. ” Pensò dentro di se Yuuka mentre lo continuva a guardare per farsi una idea migliore.

- Allora il numero della pizzeria e sul frigorifero, i soldi sono nel portachiavi e i numeri più importanti sono sul tavolo e… - Shuuya continuava a girare vorticosamente per la stanza sotto lo sguardo sorridente di Shirou, quello nervoso di Atsuya.

- Fratellone sta tranquillo, ora andate o non troverete più posti nel locale. – Disse a quel punto Yuuka mentre spingeva suo fratello verso la porta e prendendo la mano di Shirou e la metteva in quella del fratello.

- Ora andate ci penso io a badare al salmone. – Disse buttandoli, letteralmente, fuori dalla porta.

- Grazie Yuuka-chan per occuparti di Atsuya. – Disse Shirou mentre le dava un bacio sulla guancia, facendola arrossire vistosamente.

- Io non sono un salmone. – Da dentro la casa era risuonata la voce arrabbiata di Atsuya per il commento dei due.

- Se il salmone rosa ti fa qualcosa non esitare a chiamarmi, sarò in un lampo da te. – Disse suo fratello accarezzandole a testa.

- Piuttosto tieni le mani al tuo posto porcospino. – Disse Atsuya emergendo da dietro Yuuka con uno sguardo molto duro rivolto al numero dieci della Inazuma.  

- Forza andiamo, fate i bravi! – Disse Shirou stanco di quella situazione di fuoco. Prese Shuuya sotto braccio ed entrambi scesero le scale.

- Divertitevi! – Disse Yuuka mentre chiudeva la porta, poi si girò verso Atsuya e tirò un profondo respiro.

(Atsuya pov’s)

- Sei troppo protettivo. – Un commento secco che colpi dritto allo stomaco Atsuya.
Il più grande si girò e squadrò la piccola di casa Gouenji, piccola ma pungente, non si aspettava un commento del genere da uno scricciolo rosa.

- Perché non sei gelosa che il porcospino esca con qualcuno? – Chiese lui mentre seguiva la piccola dentro la sala da pranzo.

- Al contrario, sono felice per lui. – Rispose con non curanza lo scricciolo mentre cercava di prendere qualcosa da sopra il lavello.

- Ferma prima che ti fai male, lo prendo io. – Disse Atsuya mentre prendeva il necessario per apparecchiare e lo posava sul tavolo.
Poi si allontanò dal tavolo e andò verso il frigo, prese il telefono di casa e compose velocemente il numero della pizzeria.

- Che pizza vuoi? – Chiese mentre con una spalla reggeva il telefono e con l’altra metteva la tovaglia.

- Margherita. – Rispose lei mentre toglieva i suoi colori e il suo disegno, stando attenta a non farlo vedere ad Atsuya, gesto che non passò inosservato a lui, voleva chiederle cosa stesse disegnando ma la voce del pizzaiolo lo distrasse appena in tempo.

- Salve una margherita e una diavola, prendiamo anche delle patatine e una coca grande, si… l’indirizzo qual è scricciolo? – Chiese rivolto alla piccola vestita di rosa.

- Via Hokusai 13, terzo piano, scala A. – Rispose la piccola a voce molto alta, forse voleva farsi sentire dal pizzaiolo.

Atsuya ripeté l’indirizzo e poi chiuse la telefonata, la pizza sarebbe arrivata a breve e il tavolo non era ancora pronto.

Così iniziò a sistemare i piatti e le posate, si girò per cercare i bicchieri ma Yuuka li aveva già presi e li stava posizionando al loro posto.

- Per avere otto anni sei molto taciturna. – Disse Atsuya per smorzare il silenzio che si era creato.

Già non gli andava l’idea che suo fratello uscisse con il porcospino, in più doveva fare da baby sitter alla sorella di quest’ ultimo – che per sua fortuna non aveva gli stessi capelli del
fratello – quindi tanto valeva andare – o almeno provare – ad andare d’accordo con lo
scricciolo.

- Che stavi disegnando? – Provò di nuovo ad attirare la sua attenzione ma non ci riuscì, lo scricciolo si era chiuso in un religioso silenzio, che durò anche durante la cena, eccetto che per qualche piccola richiesta, come farsi tagliare la pizza e farsi versa la coca.

Dopo che ebbero finito sparecchiarono velocemente e lei si mise a giocare con i suoi pupazzi nel salotto a prendere il thè.

Dentro di se Atsuya non riusciva a sopportare quella situazione, voleva essere notato e non ignorato.

Così prese una delle decisioni più ardue.

- Fubuki non si prende così il thè, il mignolo deve stare all’insù. – Disse la voce squillante della bambina mentre sul suo volto appariva una espressione da finta esasperazione, Atsuya sapeva che quello scricciolo stava ridendo sotto i baffi.

- Certo, non siamo mica dalla regina a prendere il thè. – Disse lui con finta voce annoiata per vedere la reazione della bambina.

- Zitto non dire così o la regina dei trifogli si arrabbierà! Lei è una persona molto suscettibile! – Disse lei alzandosi  dal suo posto per dirglielo a bassa voce all’orecchio.
Atsuya non resistette e prese la palla al balzo.

- A me il pony con gli occhiali ha detto che la regina è una impostora. – Disse ad alta voce facendo finta che al posto del pupazzo verde ci fosse una vera regina.

- Mr. Glossy dice tante cose, su non preoccupatevi maestà! – Disse Yuuka mentre si posizionava dietro la regina.

Atsuya si stava divertendo per quella situazione, prese la regina verde e utilizzando una voce più acuta disse: - Non sopporto una parola di più! Guardie rinchiudete il cavaliere Atsuya nelle segrete! –

Yuuka rise per poi riprendere una espressione molto preoccupata sul suo volto: - Maestà vi prego non ha fatto niente di che! – si mise in ginocchio a pregare il pupazzo della regina mentre Atsuya di era messo dietro una finta prigione improvvisata con le poltrone e una sedia del thè.

- È  colpevole di alto tradimento nei confronti della corona! Madamigella mi stupisce il fatto che voi lo difendiate! – Disse Atsuya continuando ad interpretare la voce della regina e muovendo il pupazzo per dare più enfasi al suo discorso.

- Verrà giustiziato all’alba! –

- No vi prego! Vi prego! – Disse Yuuka mentre si portava le mani sulla faccia facendo finta di piangere.

Atsuya fece andare via la regina, si mise a gambe incrociate e con le mani dietro la schiena.

- Madamigella Scricciolo solo voi potete salvarmi! – Disse assumendo un finto tono preoccupato.

- Come posso? Sono solo una madamigella io! Per giunta sono la preferita della regina! – Disse Yuuka mentre si posizionava davanti alla finta prigione e posava le sue manine sul volto di
Atsuya.

Per la prima volta i loro occhi si scontrarono in maniera diretta, occhi color cioccolato in occhi color ghiaccio.

Atsuya provò una strana sensazione dentro di se, quello scricciolo era interessante.

- Non perdetevi d’animo madamigella scricciolo! – Disse lui sorridendo in una maniere molto dolce, poi aggiunse: - Siete abbastanza piccola per passare dentro le sbarre e slegarmi, poi usciremo dalla prigione salperemo via da questo regno ostile nei nostri confronti! –

- Farò di tutto per salvarvi mio cavaliere! – Detto fatto, Yuuka entrò dentro la finta prigione
– Dannazione hanno usato delle catene troppo strette! – Disse mentre cercava di togliere le catene invisibili.

- Si! C’è l’ho fatta! Presto andiamo o le guardie ci troveranno! – Disse poco dopo mentre prendeva la mano di Atsuya.

Fecero finta di attraversare le segrete, piene di trappole e di trabocchetti, Atsuya si scontrò contro cavalieri invisibili per proteggere madamigella scricciolo e alla fine giunsero sulla nave – il divano – ed entrambi tirarono un sospiro di sollievo.

- Grazie per avermi salvato madamigella. – Disse Atsuya facendo un piccolo inchino e baciano la mano di Yuuka.

- Non potevo sopportare il fatto di perdervi mio cavaliere! – Disse lei abbracciandolo di slancio.

Rimasero così per un po’ finchè una voce non risuonò nel corridoio.

- Sono tornati il fratellone e Shirou! – Disse Yuuka scendendo dal salmone e fiondandosi verso i due interessati.

- Ma cosa è successo qui!? – Disse Shuuya mentre entrava nel salotto e vedeva quello che era successo.

- Non è colpa nostra! La regina dei quadrifogli è una impostora aveva fatto imprigionare Fubuki! Ma io l’ho liberato e ora stavamo fuggendo via dal regno perché eravamo dei ricercati, mentre scappavamo delle guardie mi avevano preso ma Fubuki mi ha protetto  e ci avete colto nel momento della fuga! – Disse Yuuka, era un vulcano di parole in braccio a Shirou che intanto sorrideva.

- Si non sapete quanto è stato difficile salvare madamigella scricciolo da quella banda di cavalieri. – Disse lui mentre le scompigliava i capelli.

Tutti quanti scoppiarono a ridere, poi Yuuka prese la parola e disse: - Dobbiamo continuare la storia! – Stava per scendere da Shirou ma sua fratello la bloccò dicendo: - Sorellina è l’una passata, Il salmone e Shirou devono andare a casa. –

- Ma… Uffa! – Disse lei mentre metteva il broncio.
Atsuya non resistette nel vedere quel visino imbronciato e così disse: - La prossima volta continueremo la storia, questo non significa che voi due avrete un appuntamento, intesi! –

Guardò Shuuya con aria di sfida e il biondo ricambiò lo sguardo.

- Ragazzi smettetela! – Disse Shirou esasperato mentre alzava gli occhi al cielo.

- E la prossima volta quando sarà? – Chiese invece Yuuka guardando Atsuya negli occhi e di nuovo i loro sguardi si scontrarono.

- Presto, lo prometto, ora fila a letto mia cara madamigella scricciolo! – Disse il salmone mentre si portava la mano davanti a forma di due sorrideva.

- Ma la storia non può finire così! Mi devi dare un bacio! – Disse Yuuka facendo prendere un infarto a suo fratello.

- NO! – Fu la risposta categorica di Shuuya infatti.

- E tu lo dai a Shirou-kun, così siamo pari! – Disse la piccola Yuuka mentre portava i pugni sui fianchi.

Il suo sguardo non ammetteva repliche, constatò ben presto Atsuya una volta che si era ritrovato davanti all’uscita. Suo fratello e il porcospino si era scambiati un lungo bacio smielato e lui aveva coperto gli occhi a Yuuka per risparmiarle quello spettacolo da diabete, con le proteste di lei, poi era venuto il loro turno, sotto lo sguardo vigile di Shuuya e quello tranquillo di Shirou.

Atsuya non sapeva cosa fare, era in imbarazzo, poi sentì qualcosa di morbido posarsi sulla sua guancia, spalancò gli occhi e si girò velocemente verso lo scricciolo.
Era una bimba molto carina, vivace, allegra e con una grandissima fantasia.

- Sai… Fubuki mi piaci! – Disse semplicemente lei sorridendo e arrossendo vistosamente.

- Anche tu scricciolo. – Disse lui mentre le lasciavo un bacio sulla fronte.
Yuuka arrossì ancora di più e si nascose dietro suo fratello, Atsuya si alzò e andò verso il suo gemello, e si incamminarono verso le scale, mentre dalla porta di casa Gouenji fratello e sorella li osservavano.

- Shirou-kun tu è il mio fratellone dovete uscire più spesso! – Disse Yuuka, rischiando di far cadere  dalle scale Atsuya, che non manco di dire: - Con calma per favore! –

Yuuka rise e chiudendo la porta disse: - Non vedo l’ora di rigiocare con Fubuki! – Mentre veniva portata da suo fratello Shuuya in camera sua.
***

- Shirou quand’è che devi uscire con il porcospino di nuovo? –

- Scusa non avevi appena gridato con calma? –

- Sta zitto e torniamo a casa, sento la presenza del porcospino dietro di me! – Atsuya aveva un
tono esasperato

-Non cambierai mai Atsuya. – Disse Shirou ridendo e guardando il suo telefono.



Angolo di una autrice che ritorna dopo tanto tanto tempo perchè è masochista nei suoi stessi confronti :
Si lo so, ho tante, ma tantissime storie in cosre e prima o poi dovrei finirne una, ma quando l'ispirazione chiamo non bisogna lasciarsela fuggire!
Per cui sarò molto veloce oggi, spero che questa piccola storia possa piacervi, Atsuya e Yuuka sono due dei mei personaggi preferiti e purtroppo c'è poco materiale su di loro, ho faticato a fareil banner per la storia ( aggiungendo che la mia tavolette eletronica non voelva collaborare e neanche il programma con cui disegno al computer!)
Detto questo, vi avviso che ci osareà minimamente plaggere o prendere senza chiedere le cover della storia verrà plaggiato e ucciso dalla sottoscritta ;) per vedere l'immagine cliccate dove c'è scritto Atsuya and Yuuka fanfiction  ( è il mio account di devian art sarò costretta a postare le cover della storia yeee ;) )
Ora vado che vedo di scrivere il secondo capitolo di questa storia XD
Aspetto con ansia le vostre recensione e non temente se non rispondo subito, se non rispondo o sono stata rapita o sono con il mio ragazzo XD

Ora scappo veramente, al prossimo capitolo o alla vostre recensioni!

Baci Happy<3

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Capitolo 2
*** #2: La prima gelosia (Atsuya pov’s) ***


#2: La prima gelosia (Atsuya pov’s)
 

(Atsuya and Yuuka Fanfiction! Second Chapter !)



( Atsuya Pov’s )

- Siamo arrivati finalmente al luna park! – Disse la voce squillante del capitano, poi aggiunse: - Non sto più nella pelle! Presto mettiamoci in fila per fare i biglietti. – Stava per fiondarsi verso la file di persone davanti al botteghino ma - per fortuna- la sua ragazza lo fermò in tempo.

- Endou non ci pensare nemmeno, dobbiamo prima di tutto aspettare gli altri, poi dopo aver preso i soldi di tutti andremo dal botteghino a prendere i biglietti! – Natsumi era intervenuta in tempo, prendendo per il colletto il suo ragazzo e facendolo sedere su di una delle panchine.

- Va bene, ma io voglio divertirmi e dimenticare per un po’ gli stress universitari! – Disse Endou mentre si passava le mani sulla faccia.

In fondo aveva ragione, per qualche strano e assurdo motivo, tutte le facoltà avevano – sadicamente – deciso di mettere tutti gli esami finali della sessione primaverile nello stesso periodo, costringendoci a rinchiuderci a casa per studiare tutto il necessario.

- Endou, ti prego, non ne parliamo più, oggi ci dobbiamo solo rilassare.
– Disse mio fratello mentre beveva un sorso d’acqua.

- Shirou-Kun ha ragione! Oggi al diavolo la nostra reputazione, ci divertiremo come bambini! – Disse Rika mentre saltellava sul posto, a quella ragazza mancava qualche rotella.

- Chi manca ancora all’appello? – Disse a quel punto Kido avvicinandosi a Fudou per vedere se arrivava qualcuno dal cancello principale.

- Ragazzi da questa parte! – Disse la voce di Fuyuka arrivando con il resto del nostro gruppo.

- Scusate il ritardo ma non trovavamo parcheggio. – Disse Genda mentre trascinava un borsone pesante.

- Non mi dire che hai un cadavere lì dentro. – Disse Midorikawa sparendo dietro Hiroto, il pistacchio era troppo suscettibile per i miei gusti, ma purtroppo era uno dei migliori amici di mio fratello.

- Sono le cose di Sakuma, viene a dormire da me sta notte. – Rispose l’interessato passandosi una mano sulla faccia, non sapevo dire se stesse sorridendo o se stesse facendo una faccia da esasperato.

Sapevo già quale battuta avrebbe fatto Fudou di lì a poco e sinceramente non m’interessava più di tanto, la mia attenzione era attirata da qualcos’altro, anzi per la precisione da qualcun altro.

- Fubuki dovresti tenere la bocca chiusa o le mosche ti entreranno in bocca. – Il suo atteggiamento non era cambiato in tutti questi anni, era sempre uno scricciolo impertinente.

- Mentre tu non dovresti essere a casa a fare i compiti, scricciolo? – Dissi io mentre mi avvicinavo a lei, sovrastandola – tanto per intimidirla un po’.

- Per tutta la prossima settimana abbiamo la disinfestazione a scuola Gne! – Disse lei mentre mi faceva la linguaccia.

- Secondo te perché si salutano sempre così quei due? Quando Yuuka-chan era più piccola, saltava sempre in braccio a mio fratello. – Disse il mio gemello al porcospino, mentre non mancava di abbracciarlo.

- Io non parlo e basta. – Disse il porcospino mentre ricambiava l’abbraccio e buttava gli occhi al cielo, facendo la parte del finto fratello esasperato a causa della sorella minore.

- Yuuka-chan che bello vederti sei cresciuta un sacco!- Gridarono le ragazze mentre correvano ad abbracciare lo scricciolo.

- Sei diventata altissima! – Disse Aki mentre la stringeva forte a se.

- Mi sembra solo ieri che eri ancora piccola e venivi a vedere gli allenamenti di tuo fratello… Ahhhh mi sento così vecchia! – Disse Rika scoppiando a piangere.

- Su Rika-san! Non fare così! Sei sempre la migliore! Adesso mi soffochi! – Disse lo scricciolo mentre tentava di liberarsi dalla presa – quasi da lottatrice di westling – dell’azzurra.

In fondo avevano ragione, lo scricciolo stava crescendo e anche troppo velocemente per i miei gusti, anche se aveva sedici anni, per me ne avrebbe sempre avuti otto.

Dopo tutti i saluti in generale, Natsumi ed Endou andarono a comprare i biglietti mentre Aki ed Ichinose andavano a riempire le bottigliette alla fontanella che c’era fuori dal luna park.

***

- Fudou se ti prendo sei morto! – Nagumo gridava come un pazzo, dentro una mini macchinina rossa fiammeggiante intento a seguire quella viola di Fudou per andargli addosso.

- Provaci tulipano! – Disse il punk mentre sgommava andando addosso alla macchinina telecomandata da Haruna e Aki.

Per poco le ragazze non finirono fuori pista, ma per fortuna stavano bene.

- Fubuki sta attento a dove guidi o finiremo addosso al fratellone e a Shirou-kun… - Disse lo scricciolo accanto a me, forse aveva intuito i miei propositi.

- Chi dei due è patentato? – Dissi io mentre davo una “ leggera ” botta alla macchinina del porcospino e di mio fratello.

- Chiunque ti abbia dato la patente si era fumato qualcosa. – Rispose lei mentre finiva addosso a me, per colpa di una mia virata per evitare Genda e Sakuma.

- Pirati della strada! – Gridai mentre li rincorrevo per prenderli da dietro.

- Senti chi parla! – Fu il commento dello scricciolo mentre scoppiava a ridere.

Non era più la risata di una bambina ma di una ragazzina, era acuta e squillante come tante piccole campanelle. Era bello sentir ridere lo scricciolo.

 
***

- Andiamo sulle montagne russe presto o ci fregano i posti. – Disse la voce di Hiroto mentre trascinava dietro di se Midorikawa, che si era attaccato come un koala a Fuyuka.

Per fortuna riuscimmo ad arrivare in tempo, prima che un altro gruppo ci occupasse i posti migliori.

- Scommettiamo su chi vomita per primo! – Fu il commento di Fudou mentre si allacciava le cinture di sicurezza, per tutta risposta Yuuto lo colpì con un pugno in testa per farlo stare zitto.

- Lei non può salire. – Una guardia aveva appena fermato lo scricciolo e non sembrava intenzionato a lasciarla salire per nessun motivo al mondo.

- Guardi che ho l’età giusta per salire su questa giostra! Ho sedici anni! – Disse la bruna mentre si portava i pugni sui fianchi. Il suo sguardo si fece più affilato ma la guardia sembrava non demordere, di lì a poco lo scricciolo lo avrebbe mangiato vivo.

- Stia tranquillo, la ragazzina non è sola, sono il suo accompagnatore. – Dissi a quel punto tirando fuori uno dei miei migliori sorrisi.
La guardia mi scrutò da cima a fondo e alla fine ci lasciò passare, sempre tenendoci d’occhio.

- Da quando in qua mi chiami ragazzina? E perché sei intervenuto?Poteva farlo benissimo Shuuya… - Iniziò la ragazzina mentre si sistemava le cinture di sicurezza.

- Tuo fratello era impegnato, purtroppo, con il mio e tra poco la giostra sarebbe partita, se fai due più due… - Dissi vago mentre stringevo la cintura di sicurezza.

- Non hai risposto alla mia prima domanda. – Disse per tutta risposta lei mentre posava i suoi occhi color cioccolato su di me.

- Credo che scricciolo non sia più adatto a te, ormai stai diventando una donna. – Dissi mentre guardavo davanti a me, non volevo guardarla negli occhi, ogni volta il suo sguardo mi confondeva e mi metteva a disaggio.

- Fubuki, guardami, preferisco che tu mi chiami scricciolo… Ahhhhh! –
Urlò di punto in bianco quando iniziamo la discesa e si strinse più forte a me.

Non riuscivo a credere alle sue parole, in un certo senso mi sentivo bene, così alzai le braccia e inizia a urlare durante la discesa.

- STUPIDO! RIMETTI LE MANI AL TUO POSTO… AHHHHHHH! – Gridò di nuovo lei mentre nascondeva il suo viso sul mio petto.

Avrei voluto vivere quella situazione per tutto il resto della mia vita.

***

“ Yuuka è crescita un sacco, si farà di sicuro una bella ragazze, il porcospino sarà costretto a minacciare tutti i ragazzi che le staranno intorno. "

Le parole di Nagumo mi risuonavano dentro la testa ed io non ero sicuro di quello che stavo provando in quel momento, solo per quel commento avevo preso Nagumo per i capelli e lui mi aveva quasi soffocato con la mia stessa sciarpa.

Io ero rimasto davanti alla pista da ballo per riflettere sui miei pensieri mentre i ragazzi erano divisi per la sala giochi - eccetto Genda che aveva accompagnato Sakuma in bagno perché si sentiva poco bene o era una mossa per potersi baciare senza che nessuno li disturbasse?

Il punto non era quello, era quello che stavo provando dentro di me – e non era una cosa del tutto buona – nei confronti dello scricciolo, mentre lei ballava con le altre ragazze al ritmo della musica da discoteca che il quel momento avevano messo nella sala giochi.

Ogni volta che posavo lo sguardo su di lei qualcosa, si muoveva in me – e nemmeno questo era una cosa positiva, anzi era una cosa orribile, peggio spregevole.  

Non era più la bambina vestita tutta di rosa che si fiondava verso di me quando mi vedeva o che mi chiedeva di essere il suo cavaliere. Le cose stavano cambiando ed io non volevo accettarlo, lei ormai stava crescendo e il suo fascino mi stava mandando in confusione – per non dire che mi stava quasi distruggendo.

Nagumo aveva ragione, presto molti ragazzi le avrebbero messo lo sguardo e le mani addosso ed io non potevo sopportarlo.

Non l’avrei mai e poi mai accettato una cosa del genere, ma allo stesso tempo mi sentivo sporco, perché anche la mia testa andava a creare certe
immagini che non mi aiutavano per niente e che mi facevano sentire un pedofilo. Insomma lei aveva solo sedici anni ed io, di otto anni più grandi, mi ero preso una sonora sbandata per lei.

“ Io sono solo il suo grande amico, che giocava con lei a prendere il thè, che le faceva da baby sitter …  io ero solo il suo cavaliere… che ora altro non è che uno stupido pedofilo. ”

Dentro di me giravano troppi pensieri e intanto non mi ero accorto che qualcun altro oltre a me stava osservando lo scricciolo.

- Certo che la brunetta non è per niente male! – Disse una voce alle mie spalle, il mio corpo s’irrigidì per quel commento.

- Peccato che le sue tette siano così piccole! – Un’altra voce si era aggiunta alla prima e non manco di aggiungere: - Però sembra che abbia un bel culo. –

Strinsi i pugni, nel tentativo di trattenermi dall’uccidere quei pervertiti. Sperai che lo scricciolo rimanesse con le ragazze, quelli la non si sarebbero avvicinati al loro gruppo – purtroppo – non erano così stupidi.

Restai fermo e in silenzio, sperando che quel gruppetto di ragazzi se ne andasse – ma come sempre i kami non esaudirono questo mio desiderio.

Lo scricciolo si era allontanato dalle ragazze per andare al bancone per prendere qualcosa da bere e in un batter d’occhio un ragazzo di quel
gruppo si stava avvicinando - minacciosamente - a lei.

Il mio corpo si mosse da solo, raggiunsi velocemente il ragazzo e lo spinsi rovesciandogli la mia birra addosso.

- Guarda, dove cavolo vai coglione! – Disse quello rialzandosi, poi aggiunse – Scansati, devo andare a conquistare quella pupa, ha un culo niente male. –

Non ci vidi più dalla rabbia e gli mollai un pugno sul naso, facendolo cadere a terra davanti ai suoi amici.

- Capo stai bene?! – Disse uno dei suoi sottoposti mentre lo rialzava.

- Prova a fare un altro commento del genere e giuro che non ti rialzerai più da terra. – Dissi stringendo i denti e assumendo il mio sguardo più truce.

- Fatelo secco! – Ordinò quel maniaco puntandomi il dito contro.

Finalmente la giornata si faceva interessante.

***

- Mi spieghi cosa cavolo ti è preso?! – Era arrabbiata, e anche tanto.

- Senti non sono obbligato a darti spiegazioni scricciolo. – Risposi mentre le posavo una mano fra i capelli scompigliandoglieli, cercavo – inutilmente - di calmarla.

- Ti sei fatto cacciare dal luna park! Sei uno stupido! – Disse dandomi un pugno al braccio, questo si che faceva male.

- Dammi pure dello stupido scricciolo, ma quei tizi mi stavano sui cosiddetti. – Risposi mentre continuavo a massaggiarmi il punto dove mi aveva colpito, ma in generale non ero messo tanto male.

Un altro colpo però mi fece quasi mancare l’aria ai polmoni, forse un tantino male ero messo.

- Sei uno stupido! Potevano ucciderti, erano in dieci e tu eri uno solo! Devi smetterla di farmi da cavaliere! – Disse lei mentre si buttava tra
le mie braccia stringendomi il torace, sentii le sue lacrime bagnarmi la maglietta e istintivamente l’abbracciai per consolarla – anche se il mio corpo mi mandava segnali di dolore, non l’avrei mai scacciata.

- Madamigella scricciolo ho giurato di difendermi anche a costo della mia vita e non dovete preoccuparvi per me, ho la pelle dura non morirò così facilmente. – Risposi io mentre la stringevo più forte a me.

Quello che provavo per lo scricciolo non era solo una sbandata, era qualcosa di più forte che mi rendeva geloso – marcio – di lei.

Non avrei permesso a nessuno di rubarmela.

 
***

- Tesoro guarda che Yuuka-chan è in buone mani. – Disse la voce di Shirou mentre teneva per mano il suo ragazzo.

- Non mi rassicura per niente il tuo commento dopo quello che è successo. – Rispose l’interessato mentre si girava intorno.

- Saranno alle moto e presto li raggiungeremo anche noi, ricordati che abbiamo prenotato da Hibiki sta sera. – Rispose l’albino mentre dava un bacio al suo ragazzo.

Aveva assistito a tutta la scena e aveva sentito i commenti poco carini di quel gruppo di maniaci e non biasimava di certo il suo gemello per il suo comportamento, Shirou avrebbe fatto di peggio.

Avrebbe spiegato tutto ai suoi amici mentre andavano alle moto, ma doveva aspettare che le ragazze finissero di medicarli. Non erano più abituati alle risse da quando avevano finito il liceo, erano un po’ tutti fuori forma.







Angolo di una autrice che aggiorna in un tempo accettabile(?):
Salve belle gente! Eccoci qua con il secondo capitolo!
Posso dire di esserne abbastanza fiera,forse avrei potuto approfondire qualcosa in più ma a quel punto la suspance sarebbe del tutto sparita.
Prime gelosie, prime risse, primi strani pensieri poco casti da parte del nostro salmone preferito, yuppi!
Ora mettendo da parte le chiaccere, spero che qeusto secondo capitolo possa piavervi, e spero che anche il banner creato da me vi piacce ( per una volta il programma che uso si è comportato bene XD)
Ora scappo, devo andare a preparare una torta per il mio ragazzo, oggi facciamo un anno e quattro mesi e io sono troppo,ma troppo, felice!
Ultima cosa ma non meno importante, ringrazio ROW99 per aver recensito il primo capitolo, spero che anche questo ti piaccia cara!
Ci vediamo al prossimo capitolo che spero di scrivere in un tempo assai accettabile, ma so già che non ci riuscirò XD

Buon ano nuovo a tutti!

Baci Happy<3

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Capitolo 3
*** #3: La prima cotta (Yuuka pov’s) ***


#3: La prima cotta (Yuuka pov’s)

Atsuya and Yuuka Fanfiction! Third Chapter!

 
In fondo è normale no?

Provare così di punto in bianco uno strano senso d’impotenza, rabbia, frustrazione, delusione solo perché alcune ragazze si sono messe a parlare con Fubuki?

Quelle sottospecie di ragazze – i capelli sparati in alto e tenuti fermi da immense quantità di chili di lacca andavano contro le leggi di gravitazione universale di Newton, il trucco sparato e troppo acceso e i vestiti che non coprivano niente – erano pur sempre più carine di me.

“ Più belle, più disinvolte, più tutto…” mi portai le mani sugli occhi e me li strofinai con forza, cercavo in ogni modo di scacciare quella sensazione sgradevole che si stava sviluppando dentro di lei.

- Forza Yuuka, non è nulla! – Mi dissi guardandomi allo specchio cercando anche di sorridere un po’.

Più mi guardava più il mio sguardo si rattristava.

Non ero bella.

Il mio fisico non era nulla di che, possedevo una seconda scarsa, i miei fianchi erano troppo larghi e la mia pelle era troppo chiara. Per non parlare poi del colore – troppo comune – dei miei occhi e dei miei capelli, marrone scuro come la terra più profonda.

“ Mi odio… Mi odio!”

- NON MI AMERAI MAI! – Il mio tono di voce era troppo alto, avevo gridato con tutto il fiato che possedevo nei polmoni, avevo battuto i pugni sul lavello e dentro di me una strana sensazione si stava facendo largo.

Era una sensazione di consapevolezza, perché quelle strane emozioni che stavano provando potevano essere benissimo riassunte in una parola: gelosia.

***

- Fubuki quei bambini mi hanno distrutto il mio castello di sabbia! – Piangevo ed ero pure tutta sporca di sabbia, non avevo avuto il coraggio, di dirgli che mi avevano pure fatto male.

Poi lui si era girato verso di me, sorrise e poi mi prese in braccio.

- Ora ti porto da Shirou, così ti dai una ripulita e poi insieme costruiamo un altro castello di sabbia okay? – Era stranamente calmo però, a quel tempo ero ancora molto piccola e non ci diedi peso.

Solo in seguito scoprii che Fubuki aveva conciato per le feste quei bambini cattivi, da quel giorno non mi diedero più problemi.

***

Lui c’era sempre stato per me, anche quando al ballo delle medie nessuno mi aveva invitato.
Per quel motivo non ci volevo andare e mi ero rinchiusa nella mia stanza ad ascoltare musica, ero abituata alle delusioni ormai.

Poi di punto in bianco era arrivato lui, come un fulmine a ciel sereno – color rosa salmone -  era piombato nella mia stanza, con tanto di vestiti eleganti per entrambi, e dopo avermi fatto preparare mi aveva, letteralmente, trascinato alla festa.

Tutte i miei compagni provarono una tale invidia, mi lanciavano continuamente sguardi di fuoco e battutine poco carine, ma io non ci davo più peso.

Ero con lui e questo mi bastava.
***

Mi guardai di nuovo allo specchio, sorridevo come una scema disperata.

- Non posso farci niente, io ti amo. –

E in quel momento iniziai a ridere come una pazza isterica.

L’avevo sempre amato, sin da quando ero bambina! Anzi, forse è meglio dire che sin da bambina avevo provato qualcosa per Fubuki, ma era un sentimento infantile, puro e semplice.

Col tempo poi era cambiato tutto, avevo provato in ogni modo ad illudermi che fosse solo qualcosa di passeggero.

Provavo ad innamorarmi di altri ragazzi, solo per illudermi che quello che provavo per lui non fosse nulla di che.

Ma più mi illudevo più la consapevolezza di amarlo continuava a crescere.
L’amore è qualcosa che non si può comandare. È stravolgente, ti da la vita e te la toglie, ma ti fa comunque vivere.

- Mi hai sempre protetto. – Dissi mentre mi sciacquavo la faccia e respiravo profondamente per calmare i battiti del mio cuore.

- Mi hai sempre sostenuto. – Mi asciugai velocemente e presi poi la pochette dalla mia borsa.

- Mi sei sempre stato vicino. – Estrassi quei pochi trucchi che avevo con me e mi iniziai a truccare.
***

- Come stai scricciolo? – Il tuo sguardo è preoccupato questa volta.

- Bene, ho solo dei forti crampi allo stomaco e al basso ventre. – Rispondo mentre stringo a me la borsa dell’acqua calda che Shirou mi ha preparato prima.

- Il porcospino torna tra poco, è sceso giù in farmacia. – Dici mentre ti siedi a terra accanto al mio letto con le spalle poggiate.

Eri diventato tutto rosso, ne ero certa e anche io lo ero.

- Dici che è una cosa normale questo… - Noto subito che ti irrigidisci, poi ti calmi e tiri un lungo sospiro. Quello era uno di quei discorsi che non avresti mai voluto affrontare  forse perché volevi che, ancora per un po’, restassi ancora bambina.

- Il ciclo? Si, viene a tutte le donne, indica che puoi avere bambini. – Dici senza voltarti, sei ancora rigido.

- E le donne che non lo hanno? – Noti la mia curiosità, dovrei essere imbarazzata ma non ci riesco, si nota che mi è mancata una presenza femminile per molto tempo.

- In genere sono sterili, ma credo che sia qualcosa di molto raro, sai oggi con le nuove medicine non c’è più questo problema. – sembra che ti stai rilassando.

- Sarà sempre così… imprevedibile il ciclo? –

Sussulti, ti giri e questa volta lo vedo, sei rosso come un pomodoro.
Respiri per calmarti di nuovo. Poi mi guardi e il tuo sguardo per un attimo si fa dolce.

- Per un po’ si, stai crescendo cambieranno molte cose d’ora in poi, per primo il tuo corpo e dovremmo iniziare a fare discorsi più seri. – Ore il tuo sguardo è triste, da piccola non sapevo il perché poi con il tempo l’ho capito.

- Fubuki... non dico sempre, però ogni tanto potremo giocare al… -

- Cavaliere e a madamigella scricciolo, si, ogni volta che vorrai. – Rispondi tu sorridendo e posandomi una mano sui capelli.

In quel momento credo di aver camminato dieci metri sopra il cielo.
***

Osservo il mio lavoro, non sono mai stata brava a truccarmi. Ho seguito le indicazioni che una volta mi aveva dato Rika.
Non ho messo chi sa quali colori,solo un po’ di matita nera, fondotinta e mascara per allungare le ciglia.

Mi guardo allo specchio e poi con calma e stando attenta sistemo il lucido sulle labbra.
Sembrano più carnose e più grandi, però non sono troppo eccessive.
Mi guardo ancora e inizio a sistemare il mio look.

Sciolgo le trecce e lascio i miei capelli sciolti, tolgo la giacca di pelle e sistemo meglio la camicetta arrotolo le maniche, mi sistemo i pantaloni e poi mi guardo allo specchio.

Sono semplice nel complesso però mi va bene così, non riesco a vedermi vestita e truccata come una di quelle ragazze là.

Mi guardo ancora per un po’ e per una volta mi trovo carina, non bella, ma carina sì.
Sorrido tra me e me, ripongo tutta la mia roba nella borsa e poi esco dal bagno.

Ti cerco con lo sguardo, vedo che quelle due sono ancora con te e tu le guardi esasperato; poi ad un tratto mi noti, strabuzzi gli occhi,credo di sapere cosa gira per la tua testa in questo momento.

Ti alzi velocemente e mi raggiungi sorridendo, sorrido a mia volta.

Mi porgi la mano e sempre sorridendo mi dici: - Vieni a ballare con me? Raggiungiamo poi gli altri. –

Annuisco e sorrido a mia volta, ti conosco non sei tipo da complimenti, non sei mai stato una persona spontanea. Prendo la tua mano e andiamo a ballare nella mischia.

La musica che mettono è così alta che a poco non ti sento quando parli solo in rarissimi momenti – quando si cambia base – sento quello che dici.

- Sei bellissima sta sera! –

Una sola frase e il mio cuore inizia a battere più forte, forse pensi che non ti ho sentito ma ormai quelle parole sono scolpite nella mia mente.

La musica è di nuovo alta, mi fai segno di raggiungere gli altri e così facciamo, mi prendi di nuovo per mano e portandomi vicino a te attraversiamo la sala da ballo.

E solo in quel momento, mentre tu cerchi gli altri e mi tieni stretta a te e con la musica che ci sovrasta totalmente urlo nella sala, conscia che tu non mi puoi sentire:

- ATSUYA TI AMO! -
 
***

Sono quasi le sei del mattino, la serata è appena finita e tutti quanti ci siamo fermati in un bar che ha appena aperto per prendere un caffè.

- VOGLIO… - Fudou sta per urlare qualcosa ma crolla quasi subito a dormire sulla spalla di Yuuto, ha bevuto troppo.

- Ei scricciolo ma oggi tu hai scuola? – Ti stropicci gli occhi e sbadigli senza coprirti la bocca.

- Si, e tra un po’ mi devo pure preparare, mi accompagni a casa? – Rispondo mentre lego i capelli in una treccia morbida sulla spalla.

- Va bene, ma sei pazza a volerci andare con neanche un ora di sonno. – Rispondi mentre prendi il casco e me lo porgi, il suo tono è un po’ incazzato forse per la mancanza totale
di sonno.

- Posso resistere, fratellone io Fubuki precediamo te e Shirou per andare a casa. – Dico mentre lo saluto con la mano. Una volta uscita dal locale un brivido di freddo mi percorre tutta la schiena.

- Mettitelo o assidererai in moto scricciolo. –
Sei sempre così, impulsivo e poco cortese, ma ormai quello è il tuo marchio e dietro ogni tuo gesto c’è una gentilezza che nessuno immagina.

- Grazie, ma tu non senti freddo? – Lo guardo attentamente mentre toglie la catena dalla sua moto per poi riporla dentro il sedile.

- No, tranquilla, sono abituato a temperature ben peggiori. – Sembri essere troppo teso e no riesco a capire il perché, prima mentre ballavano con gli altri eri felice, spensierato e ora di punto in bianco sei cambiato improvvisamente, forse è per la mancanza di sonno.

- Tieniti forte ok! – Dicci e poco dopo partiamo come una saetta. Hai sempre amanto andare in moto sin da quando ho memoria, e ho smepre notato che ti rilassa, lo riesco a percepire anche se mi dai le spalle.

Ami la velocità ma al tempo stesso sei un eterno pigrone mio caro Fubuki.

In poco tempo raggiungiamo casa, aspetto che tu parcheggi e metta catena alla moto e poi andiamo entriamo dentro casa.

- Di un po’ ho il trucco rovinato? – Ti giri sorpreso verso di me, non ti aspettavi di certo una simile domanda.

- Forse devi passarti un po’ di… come si chiama, quella cosa color carne sotto gli occhi, hai delle occhiaie spaventose. – Rispondi mentre ti abassi a guardare il mio trucco poi aggiungi: - Perché non resti qui a dormire?  Non perdi nessuna lezione importate oggi. –

- Non posso fare tante assenze lo sai, già basti tu che mi vieni a rapire ogni mercoledì dopo la ricreazione. – Rispondo mentre le porte dell’ascensore si aprono.

- Lo faccio solo per salvarti, non puoi pulire tu la classe ogno volta e poi tronare a casa tardi! – Dici mentre ti passi una mano sugli occhi come per cercare di svegliarti.

Non rispondo, pigio il mumero del piano e mi appoggio su di te mentre aspettiamo di salire, tra di noi cala il silenzio, ma nessuno di noi due c’è abituato.

- Ti sei divertita alla serata? –

- Si, la musica era bella e stranamente tu non ti sei fatto cacciare fuori. – Rispondo sorridendo, ripendsando alle innumerevoli volte che ci buttavano entrambi fuori per una tua rissa con qualcuno.

- Sta sera non ti ho visto bere tanto, non ti piacevano i drink? – Chiedo poi mentre guardo il numero dei piani cambiare.

- Dovevo guidare la moto, e avevto te dietro non potevo rischiare di essere ubriaco. – Rispondi secco, ti sei improvvisamente irrigidito e forse capisco il motivo.

- Lo sai che ormai è acqua passata vero?  - Aggiungo mentre ti stringo il braccio.

- Scricciolo, sei dolce a dire così ma non mi perdonerò mai per lo spavento che ti ho fatto prendere quella sera, non dimenticherò mai i tuoi occhi. – Dici mentre fissi il vuoto.

Mi stringo più forte a te, so benissimo che quella sera avevi esagerto con l’alcool per un qualcosa che non  mi vuoi ancora spiegare, ma allo stesso tempo so benissimo che da quella volta in poi non sei più riuscito a dormire sereno.

- Siamo arrivati, dai forza corri a metterti la divisa. – Sorridi beffardo, mentre apro la porta come a voler scacciare qualche brutto pensiero.

Vado in camera mia e cerco la mia divisa mentre tu entri così all’improvviso e ti butti a dormire sul mio letto.

- FUBUKI! – Cerco di svegliarti e di farti alzare ma tu per tutta risposta mi prendi e mi butti sul letto insieme a te e mi stringi forte.

- Madamigella scricciolo abbiamo fatto una lunga cavalcata sta notte, la prego di rinunciare ai suoi impegni verso la regina di trifogli e restate a dormire con me, ve ne prego. – Il suo sguardo era quello di un cucciolo di lupo e io non riusci a resistervi.

- Va bene mio prode cavaliere… - Notai che tu ti eri già addormentato e costi ti strinsi più forte a me e aggiunsi: - Per una volta sarò io a vegliare su di te Atsuya. – E con il cuore che batteva a mille mi addormentai con lui.

***

- Tesoro stanno solo dormento assieme e vorrei farti notare che sono entrambi vestiti. – Shirou cercava vanamente di trattenere il suo fidanzato dall’urlare.

- Shirou lasciami andare o… -

- Shuya a letto ora! Per una volta approfittiamone! – Shirou l’aveva letteralmente trascinat nella loro stanza da letto e aveva chisuo la porta chiave.

- E se si svegliano… devo andare a fare una ramanzina a quei due! – L’istinto del fratello maggiore non voeva demordere.

- Dormono come due orsi in letargo non si svegliaranno neanche con le bombe. – Detto ciò Shirou lo baciò con passione e mettendosi a cavalcioni su di lui.

- Da quando siamo così intrapendenti? – Rispose il numero dieci dell’inazuma mentre contiunva a baciarlo.

- Tesoro sta zitto e lasciati amare! -




Angolo autrice che finisce sempre nello scrigno di Davin Jones(?)
Lo so, non mi facevo viva da un po' eh?
Tranquilli che io non dimentico le mie storie, e lo so mi spiace non aver aggiornato prima ma che vi debvo dire?
Ho passato un brutto periodo rischiando di perdere una persona a me molto cara e non riuscivo a distrami in nessun modo, ve lo dico ho passato l'inferno.
sono risciuta ad uscirne e ora sto meglio, molto meglio e voglio scrivere per liberamri da tutti i miei pensieri.
Ma tornando ad essere più allegri e positivi!
Spero che il capitolo vi piaccia! Spero di averlo reso interessante e sopratutto spero di aver caratterizzato sia Yuuka che Atsuya al meglio! E spero che la cover vi piaccia un sacco ci ho penato per farla bene!
Siamo ormai a metà storia e vi giuro sono stra mega felice di questo! 
Detto questo vado ai ringraziamenti:
 Per aver messo la storia tra le seguite:
1 - Lila May
2 - sugamama
Per aver recesito la storia ringrazione specialemte, spero con tutto il cuore che questo capitolo ti piaccia!
 
 
 

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Capitolo 4
*** #4: La prima dichiarazione (Atsuya pov’s) ***


#4: La prima dichiarazione (Atsuya pov’s)
(Atsuya and Yuuka Fanfiction! Fourth Chapter!)

“ Cosa cazzo ho fatto?! ”
In quel momento volevo solo morire, da solo dentro quelle dannate quattro mura.
Ero stato uno stupido, un coglione in ogni senso e chi ci aveva rimesso di più di tutti?

Molto probabilmente lassù avevano creato un girone dell’inferno dedicato solo a me e lo meritavo a tutti gli effetti. Avevo cercato in tutti i modi di contenermi con lei, allontanadola, andado a scopare con altre ragazze tornando tardi la mattina e stando fuori tutta la notte pur di non incrociare il suo sguardo.

E poi?

Quella maledetta serata ero crollato, mi ero buttato – trascinando con me lo scricciolo – sul suo letto e in quel momento l’avevo illusa.

L’avevo puramente illusa che io avessi accettato questi dannati sentimenti che provavo e che ancora continuo a provare per lei e questi stupidi, egoistici e perversi sentimenti che ogni volta mi portavano allo sfinimento: quando sentivo la sua voce pronunciare il mio nome o quando improvvisamente mi abbracciava e tutto di me -compresa anche quella dannata parte la sotto – frememva a causa sua.

Pur di mettere a tacere quelle dannate visioni una sera mi ero anche ubriacato e il risultato?

L’ennessimo disatro, invece di risolvere qualcosa l’avevo terrorizzata, mettendola spalle contro il muro e iniziando a muovere le mani sui suoi vestiti.

La stavo quasi per stuprare a causa delle mie azioni, della mia irresponsabilità.

Il suo sgaurdo timoroso, spaventato… i suoi occhi pieni di lacrime e la sua voce spezzata dal pianto che continuava a implorare di fermearmi mentre lei cercava di opporsi e poi quel grido strozzato, gli occhi spalancati.

- Ti prego Atsuya…Fermati… -

Ringrazio ancora i kami per aver fatto intervenire mio fratello e i miei amici.
Mi odiavo con tutto me stesso e volevo solo uccidermi per quelle che le avrei potuto fare. Perché non era stato solo colpa dell’alcool, no la colpa era solo ed esclusivamente mia perché ogni sacrosanta volta in cui cercavo di distrarmi da lei, ogni volta che andavo a letto con altre donne pur di cancellare dalla mente i miei pensieri il suo viso angelico appariva davanti a me.

La notte non riuscivo a dormire, perché in ogni mio sogno la vedevo, e puntualmente finiva sempre con un doloroso risveglio e un desiderio impellente che non riusciva a stare fermo tra le mie gambe.

- Yuuka io ti vorrei amare, ma… -

E dietro quel ma si nascondevano tutte le ragioni del mondo, la nostra differenza di età, i precedenti che avevamo avuto e molti altri ancora.
Guardai l’orologio, era pomeriggio inoltrato ed era mercoledì, da un po’ di tempo avevo anche smesso di andare a rapire lo scricciolo per salvarla dalle faccende della classe.

Non volevo incontrare i suoi occhi, non volevo incontrarla perché in fondo il grande Atsuya Fubuki era un coniglio altro che lupo dei ghiacci.

Mi alzai dal divano per prendere la giacca di pelle e uscire di casa, avrei vagato per tutta la notte o sarei andato da una mia vecchia fiamma  pur di non vederla.

Shirou non approvava questo mio comportamento, diceva sempre che faceva stare male lo scricciolo, lui e anche il porcospino – anche se di lui dubitavo un pochino -.

Più volte il mio gemello aveva provato a convincermi a parlare almeno con lo scricciolo usando sia le buone che le cattive maniere, ma io non volevo, non volevo affrontarla in nessun modo perché non mi sarei riuscito a trattenere.

Guardai l’orologgio dovevo affrettarmi o rischiavo di incontrarla.
Presi le chiavi della moto e usci dalla porta chiudendo troppo forte la porta dietro di me.

Scesi le scale tenendo lo sguardo basso.

Lo sapevo che lei stava soffrendo, ma la conoscevo troppo bene, era testarda e non avrebbe mollato tanto facilmente.

Una prova a suo favore erano le ciocche rosa che si era fatta qualche tempo fa, il colore era molto simile a quello dei miei capelli l’aveva semplicemente fatto per attirare la mia attenzione.

Aveva cercato in ogni modo di farmi restare a casa nei primi tempi dopo quella nottataccia, e aveva continuato anche dopo le mie male risposte.
Altro che cavaliere, io ero solo un demone.

L’aria fredda di settembre mi aveva preso di sorpresa, quasi ridestandomi per un attimo dai miei pensieri.

Prima o poi avrei dovuto dirle qualcosa anche se speravo che lei la smettesse di provarci e che mi dimenticasse come una semplice delusione.

Girai l’angolo per raggiungere la mia moto poi una vaco troppo familiare mi
ridestò.

- Lasciatemi stare brutti… -

Il mio corpo si arrestò al momento, diventando come di pietra, perché si doveva sempre cacciare nei guai lo scricciolo?

Era spalle al muro, teneva la cartella stretta a se ed era circodnata da dei ragazzi della sua scuola.

- Su confettino, non essere così difensiva, dai vieni con noi ci divertiremo. – Disse uno di quei ragazzi mentre le prendeva una ciocca color rosa.

Strinsi i pugni e digrignai i denti.

- Scusa ma sono già impegnata, il mio ragazzo mi sta aspettando! – Yuuka aveva sempre avuto la risposta pronta e riusciva sempre ad avere la meglio in ogni tipo di situazione.

- Chi? Quel tizio con i capelli di Goku rosa confetto marcio? Tanto lo sa tutta la scuola che vi siete lasciati! Non viene più a prenderti il mercoledì. – Sul volto del ragazzo era apparso un sorrisetto sadico, come se si divertisse della situazione, era come se cercasse di farla piangere.

Strinsi ancora più forte i pugni, non dovevo far salire la rabbia.

- Non sai niente della mia vita privata idiota! – Lo scricciolo aveva gridato quella frase e nello stesso tempo aveva appena stampato un cinque sulla faccia di quel coglione.

- Hai appena firmato la tua condanna a morte! Ora vieni con noi che lo vuoi o no! – Le aveva appena afferato il braccio portandoglielo dietro la schiena.

Poi la spinse verso uno dei suoi amici e lo steso fece quello, la stavano usando come un qualsiasi oggetto senza valore e a quel punto non mi trattenni più.

- LASCIATE STARE LA MIA RAGAZZA!- Gridai dando un pugno al ragazzo che teneva ferma Yuuka.

- Fubuki… - Nella sua voce colsi una nota di sorpresa.

Ma non c’era tempo per rispondere, la pressi per un braccio e iniziammo a correre, li avrei potuti stendere in un colpo ma in quel momento il mio pensierio principale era mettere al sicuro lo scricciolo poi li avrei affrontati.

- Mi spieghi perché ti devi mettere nei guai sempre? –

- Forse non è il momento giusto per parlarne! Idiota, potevo benissimo cavermela da sola perché sei intervenuto! – Disse lei, il suo tono era incazzato ora e forse sapevo anche il perché.

- Perché sono passati da tre a dieci? – Ad ogni svincolo o incrocio il loro numero aumentava sempre, come le teste dell’idra.

- Perché forse hai appena picchiato il loro capo e  lo devono vendicare! Non dovevi dargli quel pungno scemo! – Rispose lei dandomi un colpo al fianco.

- E perché loro ti seguivano? – Dissi mentre svoltavamo l’angolo a sinistra per poi girare subito dopo a destra.

- Non sono cose che ti riguardano. – Il suo tono era improvvisamente diventato freddo e il suo sguardo cupo.

E dentro iniziava a crescere una rabbia che forse era repressa da troppo tempo.
Svoltai di nuovo a sinitra e più correvamo più quelli guadagnavano terreno. Era ben la seconda volta che ci tagliavano la strada e ormai le alternative stavano finendo.

- ATSUYA FERMO! SIAMO IN UN VICOLO CIECO! – Yuuka era terrorizzata, il suo tono di voce era troppo alto e non sapeva che fare.

Mi guardai in torno cercando un qualsiasi nascondiglio che andasse bene per lei o quelche via di uscita ma eravamo circondati.

- Resta dietro di me, appena vedi un varco scappa, corri finchè non incontri un bar, poi ti verrò io a cercare. – Dissi menttendomi dentro di lei.

- Vorrei scherzare ti faranno a pezzi. – Disse lei guardandomi dritto negli occhi.

- E a te potrebbero fare di peggio. – Risposi mentre ricambiavo il suo sguardo.
Sembrava una gara a chi reggeva di più, ma in fondo dentro di me sapevo che avrebbe vinto lei,nei suoi occhi vedevo la rabbia repressa di un drago che stava per sputare fuoco per distruggere un regno intero.

- Perché ti stavano seguendo? – Chiesi poi posizionandomi davanti a lei, anche se sapevo benissimo che l’espressione sul suo viso non era cambiata, anzi forse era diventata ancora più paurosa.

- Non sono cose che ti riguardano. – Rispose mentre il suo tono si alterava, dal tono stridulo capii che di li a poco si sarebbe messa a piangere.

- Credo invece di si, vorrei saperlo prima di stenderli tutti. – Dissi io mentre mi posizionavo per affrontarli tutti uno ad uno.

- PERCHE’ SEI UN COGLIONE! – E in quel momento lo scricciolo scoppiò a piangere appoggiandosi alla mia schiena.

- Sei…Sei uno stupido Atsuya perché tu lo sai perché… TI ODIO! – Aggiunse subito dopo mentre cercava di asciugarsi le lacrime.
Quelle parole mi fecero male e anche tanto, non avevo la forza di voltarmi per guardarla anche solo negli occhi, in quel momento il mio mondo era crollato a pezzi.

- Fallo pure, odiami, dimenticami e ricordami solo come una semplice delusione, ma ora resta accanto a me cercherò di protegerti a qualunque costo. – Risposi serrando i pugni, i nostri avversari erano appena arrivati.

Ero il solito idiota,stavamo soffrendo entrambi e io riuscivo sempre a complicare tutto.

- Stupido… - La sua voce si era fatta sottile e ancora più acuta, ma allo stesso tempo riuscivo a percepire che era piena di rabbia.

- I piccioncini stanno litigando! –

- Si sarà stancata del confetto! –

- Forza prendiamo la ragazza e andiamocene via!-

Tutte quelle dannate voci mi stavano facendo perdere la calma, ma non potevo fare io la prima mossa, eravamo circondati e facendo anche solo un passo falso avremmo rischiato grosso.

- Mi divertirò un mondo con quella puttanella. – Era la voce del loro capo che con tanta arroganza si era messo davanti a me per sfidarmi.

Non ci vidi più dalla rabbia e lo colpii, in quel momento scatto il putiferio, ricordo solotanto la sensazione che lo scricciolo mi stesse trattenendo per evitare di cadere nella trappola di quel cretino.

***

- Cazzo… - Esclamai mentre cercavo di alzarmi, ma anche il èiù piccolo movimento mi procurava fitte tremende.

Quella dannata banda di bastardi mi aveva conciato alla grande, sperai solo di non avere qualche costola incrinata o lo scricciolo mi avrebbe ucciso.
Solo in quel momento realizai cosa era successo realmente: Il capo della gang mi aveva provocato volontariamente in quel modo i suoi scagnozzi erano risciuti ad immobilizzarmi e lui aveva iniziato a colpirmi.

Yuuka aveva provato ad aiutarmi ma io le avevo ordinato di scappare e di nascondersi.

Mi alzai di scatto, e quel movimento mi mozzò il fiato ma non ci diedi peso, dovevo trovare Yuuka e dentro di me speravo che non le avessero fatto niente.

Mentre provavo a mattermi in piedi ebbi un capogiro e rischiai di cadere di
nuovo a terra ma per fortuna riuscii a mettere la mani davanti a me, attutendo un minimo la caduta.

Il mio corpo continuava a mandarmi fitte su fitte, quasi gridava di fermarsi, ma non potevo il solo pensiero che Yuuka fosse ancora in pericolo mi stava lacerando l’animo.

Presi un respiro profondo e mi sollevai, la tetsa girava ma mi imposi di restare fermo sulle mie gambe.

- YUUKAA! DOVE SEI? – Gridai con tutto il fiato che avevo in gola e questo mi causo un colpo di tosse troppo forte che mi fece piegare su me stesso.

- YUU..KA… RISPONTI TI PREGO!- Continuai a grdiare mentre con un braccio cercavo di sorreggermi alla parete e con l’altro coprivo il torece.

Il dolore era tremendo, ma non mi importava, dovevo a tutti i costi trovarla.
Appoggiandomi alla parete andai verso l’uscita del vicolo, la chiamavo usando tutto il fiato residuo nei miei polmoni e allo stesso tempo sentivo gli occhi
pungere.

Era una sensazione bastarda che percorreva ogni singolo millimetro del mio corpo lasciandomi un freddo che penetrava dentro le ossa come se le volesse divorare.

- DIO…YUUKA RISPONDI! DANNAZIONE DOVE  SEI FINITA!? – Gridai mentre mi arrestavao davanti ad un muretto.

Ma nessuna voce rispondeva ai miei continui appelli e quella dannata sensazione continuava a crescere come se volesse diventare una fottuta certezza.

Di sicuro era la mia punizione per come mi ero comportato negli ultimi tempi. Avevo cercato in ogni modo di farmi dimenticare e di allontanarla da me, ma solo ora capivo quanto tenessi a lei.

Dentro di la mia testa apparve il suo volto sorridente, i suoi occhi cioccolato così dolci come quelli di una fata ma battaglieri come quelli di un drago.

Avevo provato ad allontanarla in ogni modo possibile ed immaginabile ma per qualche assurdo scherzo del destino solo ora avevo completamente realizzato che senza di lei io non riuscivo ad esistere.

Continuavo a guardare in ogni angolo cercando un qualsiasi suo segno, ma la strada era deserta e il dolore dentro di me iniziò ad aumentare così come il pizzicore agli occhi.

Ero riuscito a rovinare tutto per colpa delle mie stupide paranoie e del mio carattere di merda, l’avevo maltratta e bistratta e nonostante ciò lei continuava, con così tanta insistenza, a cercarmi in ogni singola occassione e in ogni singolo luogo.

- YUUKA… ti prego torna da me… perché io… io… t…– E in quel momento crollai a terra, le mie gambe avevano ceduto e io stavo per cadere dentro l’oscurità più nera.

Forse cadere dentro quell’oscurità mi avrebbe impedito di farle ancora del male, l’avrei protetta in quel modo sparendo dalla sua vita.

- O MIO DIO ATSUYA! SVEGLIATI TI PREGO! – Come per magia era apparsa, prendedomi prima che io cadessi e stringendomi a se.

Stava piangendo ma nonostante tutto continuava a stringermi a lei così forte che mi sentivo bene.

- Resisti ti prego, ti prego resisti! – Disse mentre mi prendeva il viso tra le mani.

I suoi occhi erano due pozze di cioccolato sciolto e in silezio piangeva cercava
di non piangere ma non ci riusciva, in fondo lei era ancora uno scricciolo.

- Sei continui così rischi di farti venire le occhiaie scricciolo. – Dissi mentre le posavo una mano sul viso, cerco di fermare le lacrime ma continuavano a scendere.

-Ho avuto così paura di perderti Atsuya! Ti prego non farlo mai più! – La sua voce era resa acuto e stridula dal pianto e mentre diceva questo si scaravento tra le mie braccia stringendo forte il mio giubotto di pelle ormai mal ridotto.

Mandai a quel paese il dolore e la strinsi forte a me, ma non potevo continuare a farla soffrire.

- Yuuka ascoltami… io…io… non voglio farti ancora soffrire… ti prego… - Ma non riuscii a finire la frase.

- NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO! ATSUYA FUBUKI IO HO BISOGNO DI TE!- Gridò con tutto il fiato che aveva in gola mentre continuava a stringere il giubbotto.
Quelle parole furono le gocce che fecero traboccare il vaso. Iniziai a piangere lacrime pieni di rabbia, stupore, odio, paura.

La strisi forte a me, avevo paura che qualcosa o qualcuno potesse portarla via da me. E mentre la stringevo forte capii che per me Yuuka era come la luce, era troppo importatante e io avevo bisogno di lei.

- Ti prego Atsuya… non allontanarmi di nuovo io… - La sua voce era così sottile e così preoccupata e non resistetti la strinsi ancora più forte a  me: - Non ti lascerò più. –

Yuuka sembrò paralizzarsi, mi guardò negli occhi e per l’ennesima volta mi rapirono, il suo sguardo era sbaloridito ma preoccupato.

- Sarai per sempre il mio cavaliere? – La sua voce si era addolcita ma era ancora intrisa di paura.

- Si, sarò per sempre il vostro cavaliere a patto che voi siate per sempre la mia madamigella scricciolo. – Risposi mentre la fissavo negli occhi, poi l’abbraccia di nuovo facendo sprofondare il mio viso tra la spalla e il suo collo beandomi del suo profumo.

Sentivo il suo battito cardiaco andare a mille, e percepicolo il suo seno alzarsi e abbassarsi a causa del respiro irregolare mentre tremava.

La strinsi ancora più forte alla vita.

- Ti prego… continua a toccarmi ancora… - Fu un sussurro ma dopo essersene accorta Yuuka diventò rossa: - Non…non volevo dire in quel senso… Insomma mi piace la sensazione delle tue mani sulla mia pelle… Ahhhh non pensare male… -

Era diventata rossa in viso tanto da portarsi le mani per coprirsi le guance.
Io risi, era fantastica: - Yuuka… - La chiamami, ma lei non accennava a muoversi, così le presi i polsi e li scostai dal suo viso.

- Atsuya… - Era ancora rossa per quello che mi aveva detto ma era bellissima la sua espressione.

- Siete troppo pudica madamigella scricciolo. – Risposi semplicemente mentre la guardavo negli occhi, ignorando tutte le fitte di dolore che provenivano dal mio corpo.

- Mentre voi non avete un minimo di pudore, fare certe oscenità davanti a tutta la corte… ci darebbbero in pasto ai draghi. – Rispose lei mentre mi stringeva il viso fra le mani, asciugandolo dalle lacrime.

- Non temete, ci sono io a protege… - Non riuscii a finire la frase che una fitta tremenda mi percosse tutto il torace.

- Prima bisogna rimettervi in sesto mio caro. – Disse lo scricciolo mentre continuava a sorreggermi, poi aggiunse: - Non provare mai più a fare una cosa del genere, non sei più un ragazzino! Ti potevano uccidere! –

Risi, non mi importava nulla, io l’avrei sempre protetta.

- Yuuka… -

- Che c’è ancora? Non dirmi che… -
 
- Ti amo. –

Dissi semplicemente prendendole il volto tra le mani e guardandola fissa negli occhi. Tutto ormai si era risolto, i demoni che sentivo dentro di me erano totalmente scomparsi e finalmente lei era mia. Nonostante tutto i Kami mi avevano graziato con il loro angelo più bello.

***
- Fudou aiutami a trattenere Shuuya… - Nella voce di Hiroto era presente un velo di preocupazione.

- Lasciatemi andare cosi gli spacco la faccia… - Shuuya era incazzato nero, il salmone aveva messo in pericolo la vita di sua sorella.

- Tesoro non è il momento di farlo. – Anche Shirou cercava di trattenere il suo ragazzo, ma sapeva che era ardua l’impresa.

- Si sono dichiarati! Non ti importa della felicità di Yuuka? – Disse Endo mentre guardava da dietro l’angolo e vedere i suoi amici abbracciarsi.

- Lo voglio uccidere lo stesso! – Grido il numero dieci dell’inazuma.

- Mi sa che Shuuya ti renderà presto orfano di fratello Shirou, mentre Yuuka diventerà vedova molto probabilmente. – Il commento di Midorikawa era sempre azzeccato ma detto nel momento sbagliato.

Shiuro rise lo stesso, sapeva benissmo che il suo ragazzo era felice per sua sorella ma non l’avrebbe mai ammesso essendo il fratello maggiore.

- Lo ucciderai dopo che li avremo soccorsi. – Disse Shirou mentre gli dava un bacio a fior di labbra.

Shuuya si calmò, il suo ragazzo lo riusciva sempre a calmare in ogni situazione, era felice per sua sorella ma il suo essere da fratello maggiore non l'aveva ancora presa bene sapeva che da li in poi gli sarebbe toccata una lunga convivenza con il salmone, ma di questo non si preocupò più di tanto e poi il suo ragazzoaveva ragione avrebbe ucciso dopo il salmone, gli attentati non sarebbero mancati.

 
 
 
Angolo autrice che ormai ha l’abbonamento allo scrigno di David Jones (?)
Si lo so, non sono un gran che con gli aggiornamenti, ho fatto aspettare molte di voi e questo mi dispiace.
Ma io vi giuro che avrei voluto aggiornare prima, solo che il mio caro computer mi ha mandato a quel paese cancellado il finale del capitolo e rovinando la fan art!
Isomma cosa deve fare una povera disegnatrice/scrittrice in questo caso?
Mi sono rimboccata le mani e ho rifatto tutto da capo, e dovo dire che il risultato misoddisfa molto.
Finalmente si solo dichiarati! Si! Ammettiamolo quando ad inizio capitolo Atsuya si "dichiara" ognuna di noi ha ripreso a respirere!
Spero che nessuna di voi mi voglia ammazzare, l'ho ridotto veramente male il nostro caro salmone, ma non posso farci nulla eh, senza sofferenza come sarebbe la storia?
Spero di non aver reso Atsuya troppo oc sapete immedesimarsi in un ragazzo è davvero difficile in più capirne la mente è devastante, mi sono spesso chiesta ma va bene quello che ho appena scritto o lo rendo troppo femminile?
Per cui voglio sentire i vostri pareri! Sono curiosa eh!
Intanto ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite: angel_of_shadows,  Annapis , Icedragon14Lila May, sugamama
Chi tra le preferite: Hyorinchan
E chi le ha anche recentiste:  AnnapisROW99
Siete fantastiche!
Ora scappo, dovrei essere a dormire da un pezzo ma non importa, spero di essere più costante negli aggiornamenti e non temete, per le atre storie sul fondom di inazuma come Atlantis e Love or Hate ( che verrà presto pubblicata) sono a buon punto!
Ci vediamo al prossimo capitolo
Un bacio
Happy

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Capitolo 5
*** #5: Il primo appraccio (Yuuka pov’s) ***


#5: Il primo appraccio
(Atsuya and Yuuka Fanfiction! Fifth Chapter!)
(Yuuka pov’s)

Era strano, molto strano, non avevo mai provato una sensazione del genere, non riuscivo nemmeno a spiegarmela.

Guardai l’orologio e dopo poco iniziai a camminare avanti e indietro per la cucina mentre mi sfregavo continuamente le mani per avitare di morderle.

- Non avrei mai dovuto ascoltare le mie compagne. – Dissi ad alta voce mentre continuavo a guardare l’orologio.

- Yuuka-chan qualcosa non va? – La voce di Shiuro mi fece sobbalzare e per poco non cadde qualcosa dalla credenza, era arrivato improvvisamente alla porta della cucina e il suo tono era preoccupato, non avrei dovuto parlare ad alta voce.

- Sì, tutto apposto Shi-kun! – Risposi diventando paonazza mentre cercavo di prendere uno straccio caduto a terra.

- Mi sembra il contrario, Yuuka è successo qualcosa? Sai che con me puoi parlare e tuo fratello non c’è, approffintane sono un ottimo consulente in questioni amorese, e sono anche gratis. – Disse lui mentre si abbassava alla mia altezza e mi sorrideva.

Shirou aveva un sorriso fantastico da farti sciogliere il cuore ed era stato uno dei tanti motivi che aveva fatto innamorare mio fratello di lui.

- Non so, forse sembrerà qualcosa di banale, forse… -Risposi io mentre guardova fisso il pavimento di sicuro, avrebbe riso di me.

- Da come ci stai rimuginando, sembra il contrario, ti ha fatto disperare Atsuya? – Chiese mentre si sedeva davanti a me appoggiando la schiena alla parete.

Lo guardai fisso negli occhi, dovevo dirglierlo o no?

- Mi sa che la questione richiede l’uso del gelato. – Disse di punto in bianco mentre apriva il frigo poco distante da lui.

Lo guardai di nuovo cercando di trattenere le risate: - Ma ci sono sei gradi fuori! Come fai a mangiarlo? – Mi sedetti accanto a lui e iniziai a ridere.

- Devo riccordarti, dove sono cresciuto? E poi il gelato auita sempre, forza affonda il cucchiaino, dove vuoi!- Disse mentre mi porgeva l’arma del dellitto.

- Non era stato preso per le emergenze delle sessioni universitarie? – Chiesi mentre affondavo il cucchiaino nella vaniglia.

- Sì ma facciamo finta che questa è una di quelle, in caso nasconderemo il misfatto. – Rispose Shirou mentre addentava il cucchiaio ricolmo di gelato alla fragola.

Il gusto freddo e dolce del gelato mi pervase il palato, chiusi gli occhi per assaporare il momento al meglio delle mie capacità.

Shirou aveva ragione, il gelato aiutava sempre.

Restammo così per un po’, ognuno a gustarsi il proprio gusto preferito.

 
- Quindi? –

Lo guardai di nuovo negli occhi, poi presi un respiro profondo: - Com’è darsi un bacio vero? - Dissi buttando fuori tutto il fiato che avevo nei polmoni.

Shirou resto perplesso dalla mia domanda, lo vidi battere le ciglia un paio di volta.

Forse stava cercando di non ridere per quella sciocca e stupida domanda da ragazzina di terza media. Abbassai lo sguardo verso il pavimento pronta ad ogni sua reazione.


- Il mio fratellino non riesce a spingersi oltre? – Disse invece lui mentre mi posava il braccio intorno alle spalle.

Restai per un attimo basita, non riusicvo a crederci finalmente qualcuno che non mi rideva in faccia per quella dannata domanda.

Annui con la testa mentre mandavo giù dell’altro gelato.

- E tutto ciò da dove nasce? – Chiese lui mentre riponeva il cucchiaino sul tavolo.

- Non lo so, ma quando ci penso una strana sensazione mi pervade l’anima. – Risposi mentre mi appoggiavo su di lui.

- Vedi, non è che lui non mi bacia, anzi lo fa spesso… - Dissi io mentre ripensavo alla mattina quando Atsuya mi aveva svegliato ricoprendmi di baci sulle guace.

- Shuuya vi vorrebbe uccidere ogni tanto. – Commentò Shirou ridendo sotto i baffi.

- Io invece v’invidio, perché Fubuki non è come te, tu sei più… più disinvolto!- Sbottai io mentre diventavo rossa.

Dentro di me desideravo con tutta me stessa che il salmone mi bacciasse come si dovrebbe fare di solito.

Shirou intato stava ridendo per il mio commento: - In realtà è tuo fratello a essere più disinvolto, io lo sono diventato con il tempo, avanti continua, sputa il rospo. –

- Vorrei solo che ci provasse, insomma ogni sacrosanta volta in cui provo ad alzare un po’ di più la situazione lui s’irrigidisce, ogni suo singolo muscolo diventa duro come il marmo e interrompe tutto quanto con una dannata battuta. – Dissi mentre continuavo a sfregarmi i polpastrelli.

Ripensai a qualche giorno prima, quando finalmente ero riuscita a farlo andare un po’ oltre, ero riuscita ad approfondire iil nostro contatto,  ma lui si era improvvisamente bloccato, i suoi occhi mi fissavano con un’espressione strana, erano sgranati e  io non riuscivo a capire il perché.

- Il problema, però, è che io non riesco ad affrontare l’argomento con lui, ho sempre paura di esagerare, proprio quando l’esagerazione manca a lui! Sono stanca di vedere le altre coppie scambiarsi effusioni da far venire il voltastomaco quando anch’io vorrei provare quelle emozioni e far venire il voltastomaco agli altri. –

Mi morsi il labbro, erano dei pensieri stupidi i miei, stavo orchestrando un’inutile tragedia per una sciocchezza di capriccio.

- Spesso ho pensato che i miei baci non gli piacessero tanto, poi però lui mi dice il contrario e poi mi coccola, mi fa sentire di nuovo bene ma ogni volta ho questa sensazione che io non sia abbastanza e… - Mi morsi più forte il labbro mentre cercavo di mantenere un tono di voce calmo, anche se i miei tentativi erano vani, stavo tremando.
- Non lo pensara mai Yuuka, tu per lui sei una vera e propria benedizione. – Disse Shirou mentre mi stringeva a lui, il suo corpo era caldo ed emanava sicurezza.

- Credo di aver capito perché lui non si spinge oltre con te: ha paura di farti male, terrorizzarti o peggio ancora di farti soffrire, vorrei ricordarti che state assieme ufficialmente da meno di un mese, e ne avete passate  di tutti i colori assieme. Atsuya vuole solo protegerti, da tutti, dalla vostra differenza di età – hai solo sedici anni e ai suoi occhi sei ancora la bambina piccola alla quale faceva da baby sitter – e soprattutto da lui. – Disse mentre mi accarezzava i capelli per cercare di calmare il mio tremolio, alludendo a tutte le volte che avevo sofferto per Atsuya quando lui si metteva nei guai, e anche a come c’eravamo dichiariti.

- Yuuka, Atsuya è un ragazzo di ventiquattro anni: grande e vaccinato e con le sue esperienze alle spalle, mentre tu sei ancora innocente ai suoi occhi, sa che per te lui è il primo tutto di ogni cosa, non vuole rovinarti niente, per questo si trattiene. –
E in quell’istante mi chiesi con quante donne fosse andato a letto o con quante si fosse baciato, perché con loro ci riusciva e con me no?

La sensazione che provavo continuava a crescere ed io non capivo come avrei potuto placcarla.

- Perché con le altre si e con me no? – Chiesi ad alta voce stringendo forte le mani sulla maglietta per tenerle ferme.

- Io mi sento pronta… -

Continuavo a tremare e a sfregarmi i polpastrelli delle mani, non riuscivo a stare ferma, e i miei pensieri non facevano altro che correre dentro la mai testa come se fossero impazziti.

- Yuuka non è una cosa che decidi tu. –

- Come farò a capirlo allora? –

- Lo sentirai come una morsa allo stomaco, il tuo cervello ti dirà di non farlo mentre
il cuore e ogni tuo singolo muscolo invece faranno il contrario e nonostante la paura ti butterai per cercare di fare tua questa sensazione. – Rispose Shirou mentre sorrideva
dolcemente.


- Come faccio ad affrontarlo senza che lui mi prenda per una sedicenne pazza? – Chiesi osservando l’orologio, il tempo sembrava non volersi fermare.

- Fidati, anche lui sarà ben lieto di togliersi questo macigno dallo stomaco. – Anche Shirou guardava l’orologio e dentro di me pesai a quanto fossi fortunanta ad avere qualcuno come lui come migliore amico e consulente. Non avrei mai potuto affrontare questo discorso con qualche mio compagna di classe o con Aki o Nastumi.

- Ancora non hai risposto alla mia prima domanda, cosa mi dici…? – Lasciai la frase in sospeso per vedere la sua reazione, gli occhi grigi si Shirou s’illuminarono per un secodo di una strana luce, si morse il labbro, rise tra se e se e poi si girò verso di
me.


- È come una droga, non ne puoi fare a meno. È uno scontro vero e proprio che però sei ben accetto a perdere, non importa se ti toglie il fiato o se ti senti svenire, ne vuoi sempre di più fino alla nausea. E posso assicurarti che in ogni sua forma, rude, dolce, appassionato, veloce, profondo, superficiale, lento, umido, tu ne desideri sempre di più. Quasi vuoi svenire dal piacere di quel semplice contatto, anche se poi ti senti totalmente svuotato dentro, ma se già pronto per una nuova dose. – I suoi occhi brillavano di una luce quasi accecante, era ovvio che stesse pensando a tutti i baci che si era dato con il mio fratellone, e più lui mi descriveva le sue sensazioni più io volevo provarle sulla mia pelle, quasi volevo che si marchiassero a fuoco.

- Siamo qui! Shirou forza che tra poco dobbiamo andare o perdiamo il pulman. – La voce di mio fratello mi ricordò che io e Atsuya saremmo stati soli per quella notte e per tutto il giorno dopo.

- Ei scricciolo dove sei finita? Ho preso i film che volevamo vedere, sta sera più tutto il necessario per allestire un cinema clandestino.-

Io e Shirou scoppiamo a ridere e dopo poco uscimmo dal nostro nascondigloio.

- Si ho già fatto le borse, vado a prenderle, smettetela di guardarvi male! – Disse Shirou mentre posava il gelato.

Ancora quei due non riuscivano a convivere pacificamente, erano anche arrivati a minacciarsi con i cuscini del salotto un giorno, riducendlo in condizioni pietose.

Shirou poi li aveva messi entrambi in punizione ma nonostante tutto si continuavano a guardare in cagnesco.


- Che è successo? Il gelato non era per le emergenze universitarie? – Chiese mio fratello notando il corpo del delitto.

Io e Shirou ci guardammo e poi scoppiammo nuovamente a ridere.

- Questione di organizzare gli studi, per riusciere a finire il tirocineo. – Risposi mentre prendevo i sacchi della spesa da Atsuya che non mancò si scoccarmi un bacio sulla guancia e di stringermi forte a lui.

Li posai sul tavolo mentre Shirou posava il gelato e metteva i cucchiai nel lavello, poi approfittanro della distrazione dei nostri reciproci partener, si avvicinò a me.

- Ti dico solo questo… - E la sua voce di Shirou divenne un sussuro che solo io riuscii a sentire, divenni rossa per l’imbarazzo ma avevo tutte le intenzioni di seguire il suo consiglio alla lettera.

Avrei voluto chiedergli altro ma in quel momento i nostri rispettivi fratelli e partener erano appena rientrati in cucina.

 
***

- Ei scricciolo lascia mettiamo i piatti nella lavastoviglie. – Disse Atsuya mentre mi aiutava a sparecchiare.

- Non era rotta? – Chiesi mentre gli porgevo il tutto, poi presi la tovaglia e apri la finestra.

- Sì, ma con il porcospino abbiamo trovato il guasto. – Rispose mentre caricava il tutto.

- Una faticaccia? – Chiesi mentre riponevo la tovaglia, dopo averla scotolata, dentro l’armadio.

- Sì, qualcuno ci aveva fatto finiri dei confetti rosa… o una cosa simile dentro e il tubo si era otturato alla grande. – Atsuya aveva appena finito di caricare la lavastoviglie e ora si stava passando le mani sugli occhi.

- Guarda il lato positivo…- Dissi mentre lo abbracciavo da dietro e mi stringevo forte a lui: - Se Super Mario fallisce, possone sempre usare te come nuovo idraulico per salvare la pricipessa Peach! – Risi mentre nascondevo il volto nella sua maglietta, già immaginamo il mio ragazzo con il completo del personaggio più famoso della nintendo in versione rosa salmone, con tanto di frase e posa: “ It’s me! Atsuya”.

- Basta sfottermi! – Disse mentre si girava verso di me, sul suo volto era comporso il solito ghigno, quello che mi faceva sempre perdere un battito al mio cuore per quanto era bello.

- Mi hai dato tu l’assist perfetto!-

- Non iniziare con i termini calcistici ora scricciolo! –

- Vivo con tre ragazzi che giocano a calcio! –

Stavamo morendo dal ridere tanto che mi dovetti agrappare a lui per non cadere, era bello sentirlo ridere, Atsuya appariva più rilasato.

- Su forza, va a torglierti la divisa, così poi ci possiamo vedere insieme i film che abbiamo scelto. – Disse dopo un po’ mentre cercava di regolare il fiato, aveva riso troppo.

- Sistemi tutto tu? –

- Si vai, e per la cronaca, io salverei soltanto le madamigelle scricciole che hanno come rapitori i loro fratelli porcospino! – Doveva sempre averla vinta lui, ma non riuscii a ribattere che una nuova ondata di risate ci pervase.

 
Era fantastico.

***
- NOOOOOOOO! DEKU FORZA RESISTI! - Gridai mentre ci guardavamo il nuovo film di boku no Hero academia.

- Non muore è il protagonista, lo sai meglio di me. – Aggiunse Atsuya mentre mi passava i popcorn.

- Lo so ma… ma… non possono farmi prendere questi colpi! – Dissi mentre addentavo i popcorn dalla sua mano.

Continuammo a guardare il film in silenzio, solo piccole esclamazioni uscivano dalla nostra bocca quando succedeva qualcosa di brutto o qualche scena comica.

Verso metà film mi voltai verso Atsuya per chiedergli altri popcorn e in quel momento mi paralizai, non mi ero accorta che indossava solo una canotta leggere bianca e i pantaloni del pigiama larghi, tutto metteva in risalto il suo corpo perfetto ed io mi ritrovai a deglutire pesantemente.

- Tutto bene scricciolo? – Chiese in quel momento, forse si era accorto che lo stavo fissando troppo.

- Si! – Risposi diventando rossa e girandomi a guardare il film – per il quale avevo perso ogni interesse – speravo soltanto che lui non se ne accorgesse.

Di tanto in tanto lanciavo sguardi fugaci al mio ragazzo, non volevo farmi nontare mentre lo guardavo come una perfetta pervertita e inoltre la sensazione di questo pomerggio era ritornanta ed io avevo ripreso a sfregarmi i polpastrelli per il
nervosismo.


Perché non riuscivamo ad usicre da quella situazione di stallo che si era creata, non riuscivo a trovare una risposta e questo mi dava fastidio.

Poi ad un tratto le parole di Shiuro mi risuonarono in testa: “ mettilo all’angolo,affrontalo guardandolo dritto neglio occhi e fai qualcosa che lui non si aspetta. ”

“ Come lo potevo mettere all’anogolo se poi lui ribaltava la sensazione a suo favore? Che cosa avrei dovuto fare in quel momento? ” pensai dentro di me mentre guardavo le scene susseguirsi senza rimanerne realmente interessata, perché era tutto così fottutamente difficile?

- Scricciolo stai bene? Sei tutta rossa….- La voce di Atsuya mi ridestò dai miei pensieri, il suo volto era molto vicino al mio, quasi i nostri nasi si sfioravano ed io rimasi ipnotizzata dai suoi occhi, color ghiaccio ma che allo stesso tempo trasmettevano un colare intenso.

- Sto…sto…bene… - Risposi balbettando, sentivo il cuore battere a mille, la mia testa diceva di non farlo, che era qualcosa di troppo avventato ma io non volevo più farmi guidare dalla ragione.

- Non mi sembra, sei calda e hai le guance… - Non gli lasciai il tempo di finire la frase e lo baciai.

I popcorn caddero a terra, mentre io facevo appoggiare Atsuya sul divano - in una maniera poco delicata.

Lo guardai dritto negli occhi e dopo poco lo ripresi a baciare, cercando di approfondire in ogni modo il nostro contatto.

Nello stesso istante lui mi prese per le braccia e mi sollevò leggermente, gli occhi erano spalancati per la sorpresa, ma qualcosa aveva iniziato a brillare.

- Che ti prende?! – Disse mentre cercava di riprendere fiato, il suo tono era roccoe sgraziato e mi mandò ancora più in imbarazzo, perché era così dannatamente attraente in quelle condizioni.

- Che prende a te invece! – Dissi mentre mi sistemavo a cavalcioni su di lui, cercando di riprendere un po’ di lucidità, il dado era stato lanciato e ora dovevo affrontarne le conseguenze.

- Mi sei saltata addosso, senza nessun apparente motivo. – Rispose lui mentre continuava a stringermi per le braccia.

Mi morsi il labbro e dentro di me sperai di non rovinare tutto, forse non avrei dovuto affrettare i tempi.

- Perché non mi baci mai? – Chiesi con un filo di voce mentre abbassavo lo sguardo.

- Ma noi due ci baciamo sempre Yuuka. – Rispose Atsuya mentre si avvicinava di più a me, il suo tono era legermente esasperato ma era anche strano, era come se già sapesse dove volessi andare a parare.

- Non in quel modo, nell’altro…cioè…perché non riesci mai ad andare… a fondo?- Alzai lo sguardo, cercando di essere la più sicura possibile ma il mio rossore e il mio tremolio tradivano il mio intento.

- Yuuka…io… - Chiuse gli occhi mentre prendeva un respiro profondo, per poi riaprili e piantarli nei miei, mi metteva sempre in sogezione il suo sguardo.

- Ogni volta che ci provo tu diventi… statico,immobile come una statua di Michelangelo… e poi ti allontani usando una mezza battuto e io… io ogni volta penso di sbagliare qualcosa o di non essere brava… o… abbastanza e…- Mi morsi di nuovo il labbro, poi presi un respiro profondo e continuai: - Insomma… hai avuto tante altre ragazze prima di me, forse erano anche più brave di me in certe cose… ma io non capisco perché…non ti… vuoi spingere… non dico tanto… ma un pochino oltre… - Più che un discorso era una supplica.
Sentii le sue mani lasciarmi le braccia e posarsi sul mio viso, ora non potevo più sfugirgli.

- Yuuka non pensarlo mai che tu non sia abbastanza per me, tu sei la raagzza che tutti desiderebbero… Ti amo Yuuka - S’interruppe mordendosi anche lui il labbro, Astuya preferiva dimostrare con i fatti il suo amore per me, ma quando diceva quelle semplici parole sentivo che qualcosa di strano accadeva dentro di me, come se avessi improvvisamente bisogno di una boccata d’ossigno o di qualcosa per bloccare il mio batticouore. Prese un respiro e continuò a parlare: - Io non voglio solo farti del male, ho… dannazione… ho paura di mandare tutto a puttane. –

E in quel momento sentii il macigno che avevo sullo stomaco farsi più leggero. Non m’importava l’espressione colorita che aveva utilizzato, finalmente stavo iniziando a capire perché Atsuya si comportava in quel modo.

Entambi evavamo puara, una tremenda paura di sbagliare e di rovinare tutto.

Mi diedi della stupida per non averlo voluto ammettere prima, Atsuya si stava dando un freno – molto doloroso – solo per potermi permettere di vivere tutto quel turbine di emozioni in tranquillità senza correro o costringermi a fare qualcosa. Mentre io al contrario sembravo un treno impazzito, ero veramente una ragazzina ingenua ma ostinata a portare a termine ciò che aveva iniziato.

- Perché non ci proviamo? – Chiesi timidamente mentre appoggiavo la mia fronte alla sua, avevo abassato lo sguardo, non mi sentivo ancora pronta a guardarlo in faccia, qualcosa dentro di me mi stringeva la bocca dello stomaco e mi faceva tremare ancora di più.

- Sei sicura di volerlo fare? Madamigella le ricordo che noi cavalieri siamo tipo poco…
- Aveva notato quanto tremassi e subito aveva iniziato ad accarezzarmi la schiena conmovimenti lenti per calmarmi.


- E lei cavaliere sa che le madamigelle scricciolo sono più testarde che mai.-  

Ridemmo entrambi ed io chiusi per un secondo gli occhi, cercai dentro di me la forza per continuare e per evitare di mandare tutto quanto in fumo, poi li riaprì per incastonare il mio sguardo nel suo di ghiaccio, che di freddo aveva ben poco.

 - Atsuya proviamoci… - Non era un sussurro, era un ordine.

- Sai che potrei non fermarmi scricciolo? – Il suo tono era serio, possibile che avesse ancora più paura di me, era come se non volesse andare oltre.

- Chi ha detto che ti devi fermare. – Tremai mentre sentivo le sue mani inchiodarsi ai miei fianchi e i suo sguardo non lasciarmi per un attimo.

Il tempo sembrava infinito, e il silezio che si era creato non aiutava per neinte.
A cosa stava pensando? Avrei dovuto fare qualcosa? Ma cosa?

Mi baciò all’improvviso, piano quasi come se stesse per tornare sui suoi passi e mentre poggiavo le miei mani sulle sue spalle mi incominciò a mordere il labbro inferiore e a stringere forte per i fianchi.

Sussultai per quella improvvissia irueza e strinsi più forte la mani sulle sue spalle mentre chiudevo gli occhi.

Sentii il mio seno premere contro il suo petto mentre i nostri cuori battevano insieme crendo una melodia impercettibile ma bellissima.

Atsuya continuava a mordermi il labbro inferiore, mugugnai quelche gemito mentre stringevo la sua conottiera, era come se mi volesse martoriare il labbro per lasciarvi un segno  e solo dopo qualche minuto premette la sua lingua contro le mie labbra.

Le dischiusi di poco, e lui entrò dentro di me con irruenza e prepotenza da farmi gemere forte.

Sussultai per il contatto ma non mi ritrassi indietro, cercai di ancorarmi saldamente a lui per evitare che si allontanasse e continuai a baciarlo.

Le nostre lingue si incrociarono per la prima volta ed io sussultai, quella sensazione di calore e appicicosità mi annnebiarono per un momento la vista mentre all’altezza del basso ventre sentivo una strana fitta accompagnata da uno strano calore.
Che cosa mi stava succedendo?

Era strano, sentivo pulsare ogni centimentro della mia pelle mentre il cuore mi batteva forte nel petto, avevo paura che potesse esplodere da un momento all’altro. Però allo stesso tempo ero felice, quasi euforica.

Le sue mani stringevano spadosticamente i miei fianchi, come un cacciatore stringe forte la sua preda, non li lasciava mai anzi con i pollici compiva movimenti lenti e circolari che mi facecvano perdere ancora di più la ragione.

Non riuscivo a capire più nulla.

Uno spostamento d’aria mi riscosse dalla mia trans e improvvisamente mi ritrovai schiacciata tra il divano e Atsuya.

Un gemito più acuto uscì dalla mia bocca che io riuscii ben poco a celare, invertendo in quel modo le posizioni e i nostri bacini si scontrarono e quel contatto mi causò un
brivido intenso alla schiena, era stato così duro e frettoloso che volevo riprovarlo.


Atsuya si era fermato per guardarmi fissa negli occhi e solo in quell’istante setii qualcosa di duro premere contro di me.

E in quel momento il mio cervello ricollegò tutti i miei neuroni e se possibbile divenni ancora più rossa, quasi flourescente.

Si sorreggeva su un braccio per evitare di pesare su di me, i suoi occhi erano due pozze disciolte e carichi di una strana luce, e quella luce mi faceva arrossire ancora di più e ansimare senza controllo.

- Forse… dovremmo… - Il suo respiro era affannato, ma il suo ghigno non accennava a sparire, era come soddisfatto ma sembrva che volesse qualcos’altro.

- Non ci… pensare…neanche per scher..zo… - Dissi mentre lo baciavo di nuovo, strusciando involontariamente – o no? – le nostre intimità.

Avvinghiai le miei gambe al suo bacino e lo ritrasportai in quella danza strana, calda e viscida.

Quello strano calore al basso ventre era diventato più intenso, non capivo cosa mi stesse succeddendo ma avevo ancora bisogno di quel contatto tra di noi.

Era lui a condurre il gioco, forse un giorno avrei imparato a condurlo io. Era possessivo e gli piaceva cercare di soffocare i miei gemiti, quasi osceni ma allo stesso tempo gli piaceva anche provocarli.

Non volevo capire più nulla di quello che ci circondava, era come se ci trovassimo in una realtà completamente nostra e volevo solo che quel bacio continuasse all’infinito.

Un altro spostamento d’aria e ci ritrovammo in un’altra posizione e poi ancora in un’altra. Una volta ero sopra, l’altra era invece Atsuya a dominarmi completamente stringendomi così forte da fare male ma bene allo stesso tempo.

Ci staccavamo per poco tempo per poi rifiondarci a baciarci di nuovo, ogni tanto mi mordeva le labbra e io glielo lasciavo fare, stringeva i miei fianchi all’altezza del bacino in un punto che mi faceva impazzire.

Io gli tiravo i capelli e gli graffiavo la schiena e mi inarcavo solo per sentirlo più vicino a me.

Tremamo sempre di più a ogni nostro contatto e quello strano calore che sentivo al basso ventre continuava crescere tocco dopo tocco. Non mi volevo fermare, desideravo sempre di più.

L’enesimo cambio di posizione mi stravolse completamente, e questa volta il mio gemito non riuscì a soffocarlo, si sentii in tutta la stanza mi sentii mancare.

Atsuya se ne accorse e mi strinse ancora più forte a se mentre il nostro bacio diventava più lento, quasi dolce rispetto alla bataglia che avevamo scatenato prima. Per un momento tutto sembrò fermarsi mentre il mio respiro diventava più affannoso e mi sentivo in qualche modo appicicicosa in un determinato punto.

La presa sui miei fianchi non era più così possessiva si stava allentando per diventare una carezza.

- Cosa… - Appogiai la testa sulla sua spalla nel tentativo di sorregermi, la testa aveva preso a girarmi vorticosamente.

- Shhh… tranquilla scricciolo… - Mi riassicurò mentre sospirava leggermente, avrei dato non so cosa per capire cosa gli passasse per la testa.

Mi alzai piano, quasi avevo paura di aver sbagliato qualcosa, cercavo di trattenere le lacrime, mi sentivo completamente svuotata, frostornata, debole e paurosa. Cosa mi stava succedendo?

- Io…ho…sba… - Provai ad articolare una frase, ma venni interotta.

- Non hai sbagliato nulla, sei stata fantastica… - Mi disse guardandomi negli occhi, era ancora presente quella strana luce.

- Cosa… - Volevo capire la situazione, avevo bisogno di risposte.

- Non vorrei rovinare il momento… - Disse semplicemente Atsuya mentre mi stringeva forte al suo petto e mi dava tanti piccoli baci sul viso.

Solo in quel momento cappi cosa era successo: ero venuta a causa dei suoi baci.
Nessuno dei due sapeva cosa dire, io non sapevo che fare e non riuscivo a controllare gli spasmi del mio corpo, sentivo tutte le pulsazioni, centimentre per centimetro.

Atsuya respirava piano, quasi cercasse di far calmare i nostri battiti, i suoi occhi erano leggermente socchiusi e sul suo volto era appena apparso un sorriso disteso e non il solit ghigno.

- Sono venuta vero? – Chiesi con un filo di voce mentre mi accarezzava i capelli.

- Si, come ti senti? – Chiese continuando ad acarezzarmi i capelli, forse aveva capito che era la prima volta che venivo, prima di allora non ci avevo mai provato su me stessa e dentro di me speravo di non aver rovinato tutto.

- Non lo riesco a capire, è come se fossi stanca e disorientata …ma allo stesso tempo voglio rifare tutto dall’inizio… come se ne avessi bisogno…Siamo venuti entrambi? –
Rispoi mentre mi appoggiavo di nuovo sul suo petto, il suo cuore continuava a battere all’impazzata.


- È stata la tua prima… – La sua voce era stranamente più profonda e calda, si stava preoccupando di qualcosa.

- Si… - Risposi con un filo di voce mentre i nostri sguardi si incontravano.

 
- Atsuya sei il mio primo tutto…-

Lui sorrise semplicemente e continuò a cullarmi tra le sue braccia.
- Tu sei… insomma… cioè come ti senti? –

- Non ti preoccupare, io sto bene… ho solo paura di averti terrorizzato. – Atsuya aveva un tono strano, tra il sarcastico e l’esasperato.

Mi alzai di scatto e lo fissai negli occhi, sopresa per quella affermazione, perché si era trattenuto per me?

- Diciamo che poi risolverò la situazione da solo. –Aggiunse mentre fissava il soffitto.

- Ma….- Provai a ribattere io sporgendomi verso di lui, e di nuovo le preoccupazioni mi assalivano.

- Yuuka…tranquilla… penso che per sta sera abbiamo già dato abbastanza. – Rispose mentre rideva e baciava la mia fronte.

- Ora però voglio scoprire tutto il resto… - Dissi mentre gli occhi si facevano pesanti, ma allo stesso tempo ero felice.

- Come desidera madamigella, ma la prego non mi metta così all’angolo la prossima volta… non potrei tratternermi dal saltardi a dosso….– Rispose Atsuya mentre prendendomi in
braccio mi portava verso la mia stanza, mi sentii adagiare sul letto, poi i suoi passsi tornare indietro, il rumore delle luci che si spegnevano e dopo una manciata abbondante di minuti – quasi interminabili-  Atsuya tornò nella mia stanza e si coricò accanto a me, potevo intuire cosa avesse fatto in quel lasso di tempo, ma ero troppo stanca per domandarglielo.


Mi rannicchiai su di lui, crollando definitivamente tra le braccia di morfeo mentre il mio cuore era leggero.

Atsuya mi strinse a se e io lo abbracciai, tutto stava finalmente iniziando a prendere una piega diversa.
 
***

Shirou guardò il telefono erano le quattro del mattino, aveva sonno, ma non poteva fare a meno di leggere e rileggere più volte il messaggio di suo fratello.
 
“ Prendetevi più tempo tu e il porcospino . ”

Sorrise tra se e se, finalmente quei due si erano sbloccati, forse doveva dire ad Atsuya di non correre con Yuuka, ma si fidava si suo fratello, non le avrebbe fatto del male.
Ripensò alla chiaccherata con Yuuka e sorrise di nuovo, sapeva come si sentiva la sua cognatina, le stesse identiche emozioni le stava provando lui in quel momento.

Poi uno spostamento d’arai e un improvviso cambio di posizione riportarono Shirou alla realtà.

- Ti sei già ripreso? – Chiese Shuuya mentre gli dava un leggero bacio sulla fronte.

- Tu no? – Rispose provocatorio mentre si posiziovano sopra il suo fidanzato.
Non ci fu bisogno di altre parole, Shuuya riprese a baciare Shirou portandolo sotti di
se ed iniziando di nuovo quella danza peccaminosa che tanto li mandava in estasi ad entrambi.


Prolungare il loro soggiorno non era una cattiva idea, e sapeva come ottonere tutto ciò.



Angolo Autrice che finalmente si decide ad aggiornare anche se domani ha una prova di fisica da sostenere(?)

Lo ammetto, mi voglio molto male, ma che devo dire? Amo questa storia e sono felice di averla quasi finita anche se un po' mi sento svuotata.
Certo partorire questa creatura non è tanto semplice. Ho cancellato quattro volte questo capitolo, riscrivendolo e maneggiandolo non so quante volte: ho tagliato, aggiunto, moltipiclato tutto il possibile per cercare di rendere più verosimili Yuuka e Atsuya.
Mi sono chiesta  e richiesta  se quello  che ho scritto andasse bene, mi sono basata molto sulle mie esperienze e parlando con il mio ragazzo beh...sono usciti tanti discorsi belli XD.
Quindi non mi dilungo molto con le chicchere, speso che il capitolo vi piaccia e se non è così ditemelo attraverso una recensione!
Sono couriosa dei vostro pareri.
Ora scappo
Un bacio

Happy_Ely

P.s.
Nel prossimo e Aihme ultimo capitolo ci saranno i ringraziamenti per tutti!

 

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