Pensieri e monologhi.

di Vanilla World
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amore. ***
Capitolo 2: *** Palpitazioni. ***
Capitolo 3: *** Perdita. ***



Capitolo 1
*** Amore. ***


Amore.

Uno studente che arriva dopo l’inizio della scuola è sempre misterioso.
Ti sei trasferito un mese più tardi e già mi stai antipatico per questo.
La tua risata rumorosa, il tuo essere logorroico, il tuo essere spigliato e vivace.
Tutto di te mi irrita.
Sei seduto proprio davanti a me, il tuo banco davanti al mio.
Come faccio a sopportarti per tutta la durata delle lezioni per tutto l’anno?
Giorno dopo giorno mi tocca parlarti ed interagire con te.
Giorno dopo giorno il mio odio nei tuoi confronti diminuisce ed infine sparisce.
Iniziamo a parlare molto, ma questa volta rido e mi sento bene in tua compagnia.
Una calda giornata di novembre, il sole splendeva nel cielo e lezioni non erano ancora iniziare, in classe ci siamo solo noi due e nessun altro.
Non mi importa se arriveranno gli altri, io sono felice anche solo con te.
Mi sono fatto male, le scarpe nuove mi hanno creato le fiacche dietro la caviglia e camminare è una sofferenza.
Esci dall’aula senza dirmi niente e pochi minuti eccoti tornare con dei cerotti per me.
Mi innamoro.
Mi innamoro del tuo sorriso, dei tuoi occhi e della tua odiosa risata rumorosa.
Mi innamoro ti te proprio in questo istante.
Giorno dopo giorno mi innamoro sempre di più.
Inizio a sedermi al tuo fianco, arrivo presto solo per occupare il posto alla tua destra.
Se potessi ci inciderei il mio nome, ma mi basta vederti arrivare e prendere posto accanto a me.
Felice più che mai ti guardo.
Ti guardo e allungo una mano verso di te, accarezzandoti i capelli.
Tu socchiudi gli occhi e sorridi.
E’ possibile innamorarsi due volte della stessa persona?
Evidentemente sì.
Ti guardo e mi innamoro ogni volta.
Ti odiavo, ora ti amo.

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Capitolo 2
*** Palpitazioni. ***


 
Palpitazioni.

Volevo vederlo.
Avevo già programmato di chiedergli di vederci perché lo volevo vedere davvero, desideravo stare in sua compagnia.
Sono arrivato in stazione la sera tardi, a caso ho preso un treno per una qualsiasi direzione solo perché dovevo ricaricare il cellulare e quasi giunto a capolinea mi ha chiamato; la sua voce era tranquilla, come sempre, rassicurante e dolce.
Ci siamo accordati di vederci alla terza fermata, dato che da dove ero in quel momento il treno sarebbe passato da lì e saremmo andati in centro insieme.
Giunto alla fermata fremevo dalla voglia di vederlo.
E poi eccolo arrivare, bello come sempre, ma in aggiunta la giacca di jeans che gli dava un tocco più swag.
L'ho afferrato per il braccio per chiamarlo e subito ci siamo scambiati un sorriso.
Saliti di nuovo sul treno siamo andati al McDonald's in centro, io dovevo assolutamente fare pipì perché la trattenevo dalla mattina quando sono uscito di casa per andare all’appuntamento, così lui si è preso un hamburger e se l'è mangiato mentre io facevo le mie cose in bagno: pipì per prima cosa, poi mi sono improfumato un po', mi sono sciacquato la faccia, una veloce sistemata ai capelli e via.
I bagni si trovavano al piano superiore e lui era salito per aspettarmi, ma io uscito dal bagno non l'ho visto e sono sceso a cercarlo, per fortuna lui mi aveva visto uscire e mi ha seguito.
Accanto al McDonald's c'era una gelateria e ha voluto offrirmi il gelato, l'ho trovato un gesto molto carino.
Penso che l'abbia fatto per  "distrarmi ", la giornata era stata un po' stressante per me ed avevo proprio bisogno di svagarmi.
Ho preso il frappè cioccolato fondente e cocco, mentre lui ha preso il cono yogurt e frutti di bosco; gli piacciono molto i frutti di bosco, me lo devo ricordare.
Abbiamo camminato fino alla fontana ed era divertente osservarlo leccare quel gelato con gusto, devo dire che avrebbe un talento naturale per i lavoretti di bocca.
Proprio quando siamo entrati nel parco è iniziato il diluvio universale, la pioggia era fittissima e ci siamo bagnati quasi tutti, volevamo andare a ripararci dentro la stazione del treno, ma abbiamo sbagliato strada mentre la raggiungevamo ed abbiamo preso ancora più acqua.
Prima di riprendere la retta via ci siamo fermati all'angolo di una strada, sperando che smettesse un po', ma non è servito a niente.
Io ero aggrappato al suo braccio, un po' perché così saremmo stati più vicini ed avremmo avuto più spazio sotto l'ombrello, un po' perché volevo avere un contatto con lui.
Finalmente arriviamo in stazione e, bagnati fradici, troviamo riparo sulle panchine di attesa.
Mi appoggio un po' con la testa alla sua spalla e parliamo per mezz'oretta del più e del meno, come al solito, finché poi è giunta l'ora di andare.

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Capitolo 3
*** Perdita. ***


Perdita.

Vorrei che tu mi guardassi nello stesso modo in cui guardi lui.
Ti osservo, ho gli occhi sempre su di te, difficile distogliere lo sguardo quando sei seduto davanti a me.
Mi fa male.
Sei seduto proprio davanti a me, il tuo banco davanti al mio, ma al tuo fianco c’è lui.
Prima il posto alla tua destra era riservato a me.
Quando ho smesso di sedermi al tuo fianco?
Io ti cercavo sempre, volevo sempre tenerti il posto riservato al mio fianco, perché io volevo solo te al mio fianco e nessun altro, ma qualcuno te lo ha rubato e non glielo perdono.
Già, che stupido che sono stato, la colpa è mia che non ti ho mai tenuto veramente il posto.
Perché non ti ho tenuto il posto? Ancora non so darmi una risposta.
Forse perché volevo che fossi tu a cercarmi.
Come fai ora con lui.
Sposti il banco per lui, per averla al tuo fianco.
Lui ti tocca i capelli, gli stessi capelli che toccavo io.
Il suo tocco è gentile, vero? Certo che lo è, lo posso capire dai tuoi occhi.
I tuoi occhi sono così innamorati.
Anche io ti guardo con gli stessi occhi, perché non ti sei mai accorto di me?
I tuoi occhi, la tua risata, la tua voce, mi fanno perdere il controllo.
Vorrei averli solo per me, ma non mi appartieni più.
Ho sbagliato io? Ho detto o fatto qualcosa di male nei tuoi confronti?
No. No, io ho fatto tutto ciò che mi era possibile.
Quando è arrivato, l’ho odiato dal primo istante.
“Mi ha rubato la scena.” Pensavo cose di questo tipo.
Ma è successo di peggio.
Mi ha rubato te.
Poteva prendersi tutto ciò che voleva, ma mi ha rubato l’unica cosa che avevo. Te.
Vorrei che mi guardassi come guardi lui.

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