Poesia

di vesta
(/viewuser.php?uid=349074)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Poesia ***
Capitolo 2: *** Delirio ***
Capitolo 3: *** Anima ***
Capitolo 4: *** Appiccicoso ***
Capitolo 5: *** Azzurro ***
Capitolo 6: *** Cicatrizzare ***
Capitolo 7: *** Ciò che meraviglia l'uomo ***
Capitolo 8: *** Dialogo tra bambini ***
Capitolo 9: *** Goccia ***
Capitolo 10: *** Grazie ***
Capitolo 11: *** I sensi ***



Capitolo 1
*** Poesia ***


Le parole scorrono
Si incidono nella mente
Tra le ossa sulla carne
Il bianco scuriscono
Ti riempiono di carte
In fine non sai che farne.

Sapendo che non c'è solo sangue
Ci si spinge lontano cercando risposte
Che gli occhi non ne colgono il suono
Ho sentito parlare molte lingue
Mai ho colto le parole giuste
In fine dentro sola la parola Sono.

Perchè al mondo non esiste speranza
Perchè nelle persone non c'è amore
Non si deve avere una falsa credenza
Non si deve avere un cuore
Si può fare per apparenza
Si può fare per convincere
Ma la verità è che posso trovare tutto ciò che voglio in una carezza.

Un pensiero vaga
Senza una meta
L'inizio si è perso
Tra la memoria
Il pensiero viaggia
Tra i ricordi
Li ordina
Li spezza
Li ricompone
Le emozioni
Reagiscono così
Come sanno fare
Gli occhi si chiudono
Ma non smettono
Di osservare
La bocca
Il naso inspira
Alla ricerca 
Di un respiro
Ma la fragranza
Glielo priva
Nelle orecchie
La confusione
Sentono il silenzio
Che le assorda
La lingua
Assalita
Da un sapore
Che non vuole riconoscere
Sulla pelle
Un brivido
E tutto il resto viene sommerso da quella lacrima pacata.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Delirio ***


La pioggia scrosciava.
La mia mente dilagava.
Ma le mie dita sono conscie,
Svicolano
Corrono,
S'arrestano,
Saltano,
Cadono.
 
Niente menzogne,
Solo montagne,
Arrampichi o Arranchi.
 
L'alba illumina
Nascono le ombre.
Chi ha una torcia s'illude,
Chi non si volta muore,
Chi alza lo sguardo spera.
Un raggio
Un tuono.
è così facile confondere la notte con giorno.
 
Chi parla non conosce,
Chi tace comprende.
Davanti ho tante persone,
ma neanche una mi vede.
Un fantasma vivo,
un vivo morto,
che differenza ci può essere?
 
Esiste solo chi vive
chi muore.
Non esistono altrnative.
Cosa pensi possa durare più a lungo,
per cosa scegli di vivere,
di morire?

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Anima ***


ATTENZIONE:
Questo è un testo introspettivo, non una poesia.
 
Volersi far conoscere per come si è da un’altra persona, un’altra anima, nella quale riconosci qualcosa che vagamente ti è familiare, anche se non riesci ad esprimere esattamente cosa, accende quel desiderio che nel profondo già brucia, di vivere intensamente facendo uscire, dove dovrebbe essere, la persona che si è e che non desidera altro che per la prima volta vivere alla luce del sole.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Appiccicoso ***


Il Sole era alto nel cielo
il caldo
il torrido
si fondeva con la mia pelle
rendendomi appiccicosa.
Soffiava il vento
portando con sé sollievo
pensieri nuovi su cui riversare le mille emozioni che in un secondo si susseguono incessantemente.
Un nuovo sollievo scorre lungo la mia guancia
ma questo è inatteso.
La curiosità spinge le mie dita ad indagare
le coglie una gradevole sensazione di umido.
Un nostalgico pensiero mi assale
i tormenti del passato mi attirano verso paesaggi dolorosi
il timore di quel gusto salato
troppo familiare
mi opprime.
Il mio sguardo sale
come se già sapesse che verso l’alto troverà la pace.
Non fanno in tempo a vedere il profondo grigio
il quale ricopre l’abbagliante luce del Sole
vengono subito chiusi a forza dalla pesantezza rinfrescante di milioni gocce d’acqua.





 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Azzurro ***


L’azzurrò cominciò ad apparire pacato
su quel volto
che fino a quel momento aveva conosciuto solo cupezza
tenebre.
 
La vivacità
di quel profondo azzurro
illuminò il viso
donandogli la vita
che prima aveva solo sperato.
 
La forza di quel colore
non conosceva ostacoli
impedimenti.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Cicatrizzare ***


Il dolore
Forte
Persistente
Un peso
Il cuore fatica a portare.
 
Una fiamma
Divampa
Il peso
Dolce
Caro
Al cuore
Martoriato da mille sofferenze
mai rimarginate
Spesso allargate.
 
Il muscolo vitale
non batte
si abbandona
tra le braccia della fiamma
Può far luce
su di lui
Bruciare tutto ciò che lo perseguita
Dona calore
Capace di sciogliere i dubbi
Risvegliare un amore
Dolce all’idea di averlo perso
Per la gioia che il trovarlo.







 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Ciò che meraviglia l'uomo ***


AVVERTIMENTO:
Questa non è una poesia, ma un testo introspettivo.
 
Una cosa che non smetterà mai di meravigliare l’essere umano, nel bene o nel male, è capire cosa esso ha dentro di sé e rendersi conto che oltre a questo non vi nient’altro da capire, perché una volta che ci si è guardati nel profondo è difficile non voler scegliere di emergere e scoprire cosa può presentare il mondo fuori dal pozzo in cui si è caduti.
La volontà di vivere ciò di cui si è degni è l’unico passo che si è chiamati a fare da soli, il restante, diciamo, è una dolce salita, al cui panorama finale si rimpiangerà di non aver fatto più fatica, perché solo chi avrà gli occhi limpidi di sudore e lacrime potrà davvero goderselo a pieno.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Dialogo tra bambini ***


Questa che segue non è una poesia, ma solo un breve “racconto”, se così si può definire, che è molto rappresentativo di ciò che vivo.
 
Due bambini parlano.

Il più grande dei due, per far sentire l’altro stupido, gli pone una domanda:
“Sai perché esiste la luna?”

“Certo” rispose il piccolo con tranquillità e serenità, diversamente dal tono acido ed altezzoso del primo.

“Davvero?” Beh allora sentiamo dai…” sfidò il bambino grande.

“Perché Dio voleva la luce anche nel buio”

“E perché Dio vorrebbe la luce anche di notte?”

“In modo che noi potessimo vedere le cose anche quando le tenebre ce lo impediscono”

“Ma noi perché dovremmo volerle vedere?”

“Perché quando intorno a noi le tenebre ci impediscono di vedere non sappiamo dove stiamo camminando, questo ci mette molta paura”

“E allora perché la luna alcune notti non c’è?”

“Così che noi possiamo desiderarla e Dio ce la possa donare” questo lo disse l’ultimo, il bambino più piccolo.
 
 
“Non vedo l’ora che arrivi la notte…”

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Goccia ***




Le gocce d’acqua parevano giocare
prima piano
poi veloci
cadevano sulla superficie d’acqua
prima imperturbabile
serena.
 
Si inseguivano gioconde.
 
Una dopo l’altra.
 
Lo scrosciare si fece più persistente
Ma
non minacciava un temporale.
 
Il clima primaverile
cornice dell’atmosfera incalzante
di brillanti gocce ambrate.
 
Inducevano il sorriso
non gli importava di nulla
non c’erano nubi
all’improvviso
da ovest
vento
cupo
raggelò
la goccia tremò.
 
Cecarono di farsi forza
l’un l’altra
d’improvviso tutto si arrestò.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Grazie ***


Spezzi il cuore
Lo riempi
Lo inondi.
 
Lo riempi talmente tanto
Fa male sentirlo così gonfio
Batte persino a fatica.
 
Col cuore pesante
D’Amore
L’anima leggera
Sembra sollevarsi
Al tuo fianco
Presa per mano.
 
Il calore d’un focolare
Tutto ciò che rimane
 
Percepibile.
 
Come si può non lodare chi compie in me tali prodigi irripetibili?
 
Come sfuggire ad un Amore che ti cerca?
 
Volgere le spalle a ciò in cui si è immersi
Impossibile.
 
Perché nient’altro è degno di tale lode
Nulla può essere ringraziato
Al di fuori dei tuoi occhi senza ombra alcuna.





 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** I sensi ***


Una nuvola cominciò a passarmi davanti agli occhi.
 
I pensieri in quell’istante scoppiarono
come una bolla di sapone.
 
Il mondo
prima ovattato
Opaco
appariva adesso
Reale
Vivo.
 
L’emozioni mi esplosero dentro
Come fuochi d’artificio
I miei occhi non poterono far altro che testimoniare quest’incanto
donandomi sul viso
la sensazione di una lacrima fatta
D’acqua di vita
e
Gioia infinita.
 
Il paesaggio circostante iniziò a scuotere i miei sensi
Finalmente dopo molto tempo
I miei occhi si spalancarono
Le mie orecchie sentirono
La pelle rabbrividiva
L’olfatto si risvegliava
Il gusto bramava di assaggiare i vari sapori della vita.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3702564