special investigation team

di Anima_Misteriosa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Vampira ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Lupa Mannara ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Entità ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Strega ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Cacciatore ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Sirena ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Elfo ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Umano ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Il primo caso per la vampira ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: La Cena ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: La Banda Sharks (Parte 1) ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: La Banda Sharks (Parte 2) ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: Una Piccola Vacanza (annullata) ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: Un Caso Importante ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15: Primo Incidente ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16: Indizio e Indagini ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17: Rivelazioni ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18: Una Situazione Pericolosa ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19: Cuore e Anima In Frantumi ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20: Andare Avanti ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21: Adozione e Un Caso Per Ted ***
Capitolo 22: *** Capitolo22: Sospetti e Sprpresa ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23: La Ripresa e Il Ritorno a Casa (Parte 1) ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24: Ritorno A Casa (Parte 2) ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25: Sorprese ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26: Rapimento ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27: Parole e Ritorno ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28: Scoperta Inaspettata ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29: Le Sorprese Continuano ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30: Ciò Che Non Può Essere Toccato Si Tocca ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31: Importante Rivelazione ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32: Indizzi Verso La Fine Di Tutto ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33: Casie Nei Guai E La Fine Di Katy ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34: L'Origine Di Robin ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35: La Scelta ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36: Il Matrimonio E Il Dopo... ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37: L'Evocazione ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38: Svolta E Ricerca ***
Capitolo 39: *** Capitolo 39: Ritrovati ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40: La Completa Cadute Delle Accuse ***
Capitolo 41: *** Capitolo 41: La Completa Cadute Delle Accuse 2 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 42: The End ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Vampira ***


CAPITOLO 1: Presentazione personaggio - Vampira - Coral Anderson
 


Ho pensato tanto prima di prendere la decisione di entrare a far parte di un'agenzia investigativa privata, molto particolare, ovvero la "SPECIAL INVESTIGATION". Si tratta di un'agenzia dove arrivano casi che nemmeno la polizia, gli esperti criminologi e i più bravi detective del mondo riescono a risolvere, quindi tocca a questa agenzia investigativa risolvere questi casi apparentemente irrisolvibili. In questa agenzia lavorano in pochissimi, se decido di entrare a farne parte dovrei abbandonare la mia vecchia vita, i miei amici, anche se ne ho solo due, e la mia famiglia.
 
Mi chiamo Coral Anderson, è sono una vampira, ho dei lunghi capelli neri in contrasto con la mia carnagione rosa pallida, come quelli della mia specie. Ho l'aspetto di una ragazza di 17 anni, ma ne ho molti di più. Quest’anno devo compiere 155 anni e i miei occhi sono azzurro intenso, che cambiano in base al mio umore e alla sete di sangue.
 
Sono sul tetto di casa mia che sto prendendo, o per meglio dire cercando di prendere, la decisione giusta. Entrare o non entrare nell'agenzia investigativa. Come so di questa agenzia? Semplice, per una casualità una notte ho incontrato il capo di quell'agenzia che stava risolvendo un caso di sparizione di una persona e mi aveva fatto la proposta.
 
- tutto bene Coral? - mi disse Peasy uno dei miei amici, alto 1.80 castano chiaro e occhi verde chiaro
- a te cosa sembra? - gli risposi io sarcastica
- eeehhhh Peasy Peasy tu sei un maschio, non puoi capire noi donne - disse Amber l'altra mia amica, bella, bionda e occhi azzurri
- cosa vorresti insinuare con tutto ciò, che io non riuscirei a capire la mia migliore amica? - disse Peasy
- esattamente, sei un maschio è voi maschi siete degli orsi in certe situazioni - disse Amber
- ragazzi per favore non litigate - dissi sbuffando
- allora dicci, perché sei cosi pensierosa? - disse Peasy
- ho ricevuto un'offerta di lavoro - dissi io
- wow e fantastico - disse Anber contenta
- non sono molto convinta d'accettare -
- perché no? - dissero insieme i miei due amici
- perché dovrei abbandonare tutto... E voi - dissi triste
- io accetterei, voglio dire, quando ti capita un'occasione del genere? - disse Peasy leggendo la mia mente
- lo sai che non sopporto quando mi leggi il pensiero, e poi ho paura di quello che mi aspetta accettando -
- tranquilla sappiamo entrambi che te la caverai benissimo, anche senza di noi - disse Amber sorridendo
 
 
Sorrisi ai miei amici ed entrai in casa per prepararmi, finalmente avevo preso la mia decisione, avrei sfruttato questa opportunità, come mi aveva suggerito Peasy e incoraggiata Amber. Ne parlai con i miei genitori, che anche loro furono contenti della mia decisione e del fatto che stavo iniziando a essere indipendente e che magari avrei creato una famiglia tutta mia o roba del genere. Mi dava l'impressione che mi volessero fuori di casa a tutti i costi, poi mi feci una valigia, volevo viaggiare leggera. Quando arrivai alla porta di casa vidi, oltre a mamma e papa, Dana la mia sorella maggiore. Per la verità ne ho due di fratelli maggiori, Dana e l'altro si chiama Erik. Erik se n'era andato per la sua strada 50 anni fa e lavora come medico/infermiere nel centro trasfusioni nella città dove ce la sede dell’agenzia investigativa, ma ci siamo sempre tenuti in contatto.
 
Dana ha 179 anni, ma ne dimostra 18, capelli biondi e occhi viola. Anche papà lavora nel centro trasfusioni del nostro paese, cosi abbiamo la possibilità di bere sangue umano senza far del male a nessuno.
Li guardo tutti e tre sulla soglia della porta, mamma e papa hanno una strana espressione, la cosa non mi quadra, che abbiano cambiato idea sulla loro approvazione che io vado a lavorare in città? So solo che quello che mi diranno non sarà una buona cosa, o almeno non per me.
 
- tesoro, abbiamo detto tutto a tuo fratello Erik - disse mamma
- volete farmi capire che io devo andare da mio fratello - dissi sconvolta per la loro mancanza di fiducia nei miei confronti
- ti prego non fare cosi, siamo solo preoccupati per te - disse papa
- non ho 10 anni, ma 154. Non sono più una bambina da diciamo... 136 anni? - dissi seccata
- lo sappiamo tesoro, ma questi sono i patti... Ti lasciamo andare se andrai ad abitare nell'appartamento di Erik. Tieni in questo foglietto c’è scritto il suo indirizzo - disse mamma è papa che annuiva per dargli ragione
 
Salutai a tutti e tre, è con il favore dell'oscurità della notte in meno di 40 minuti raggiunsi la città. Certo che la città è molto diversa dalla periferia, e chiunque incontro sulla mia strada mi guarda male o come a dire "che ci fa una ragazzina in giro a quest'ora di notte?" Non che avessi paura dei malviventi o altre cose del genere, anzi sono gli altri che devono aver paura di me.
 
Poco dopo in un vicolo ben nascosto e senza anima viva presi il volo... Ah dimenticavo il mio potere personale, oltre a quello della forza e velocità che hanno tutti i vampiri, è quello di saper volare, come? Semplice, dietro la mia schiena ho due tatuaggi di due ali da pipistrello che prendono forma quando voglio volare e quando non mi servono ritornano a essere semplici tatuaggi.
 
Quando arrivai all'appartamento di Erik suonai il campanello più volte, visto che ci stava mettendo una vita ad aprirmi. Poco dopo la porta si apri, cazzo finalmente, ma ero scioccata, non era Erik, ma una donna. Non era questo che mi aveva scioccata più di tutto, neppure per il suo abbigliamento, ovvero una maglietta a maniche corte che gli arrivava a meta coscia di mio fratello, oh no!!! Quello che mi aveva scioccata fu che quella donna e umana.
 
- chi cazzo sei? Ti rendi conto di che cazzo di ore sono? Ti sembra il modo di svegliare le persone? - disse la donna umana
- certo sono le 4.00 del mattino. Tu piuttosto chi sei? - dissi assottigliando gli occhi fino a farle diventare due fessure
- Donny chi e alla porta? - disse una voce a me famigliare
- non lo so, c’è una ragazzina –
- Coral, credevo venissi domani sera, dai entra - disse Erik
- se la tua "AMICHETTA" si sposta potrei anche entrare -
 
Ero ancora arrabbiata, e di più quando vidi Erik dopo 50 anni. Era a petto nudo, pantaloni di un pigiama, anche se di aspetto fisico non era cambiato proprio per nulla... Alto 1.88, corti capelli neri con la lunga frangia che gli ricadeva sulla fronte, orecchino circolare piccolo sull'orecchio sinistro e occhi verde intenso, per non parlare del fisico da statua greca, insomma un figo da panico, peccato che fosse mio fratello.
 
Erik mi presento alla sua nuova fiamma, se il mio cuore battesse ci scommetto che si sarebbe fermato per lo shock. Come poteva lui mettersi con un'umana? Soprattutto "lei" sa di noi? Sa cosa siamo e di cosa ci nutriamo? Scommetto di no, altrimenti sarebbe già scappata a gambe levate
 
- Donny vai a letto, tra qualche ora hai il turno di lavoro, a Coral ci penso io - disse Erik
- d'accordo, ma non metterci tanto - disse lei, e prima di sparire dietro a una porta mi diede un'occhiataccia che io ricambiai
- dimmi un po fratellino, "lei" sa di noi? - dissi io
- no, e non lo deve sapere per il momento -
- ma non era la tua fidanzata? - gli feci notare
- e il suo sangue che mi ha attirato come una calamita, nulla di più, poi e simpatica -
- certo come no!!! Tantissimo, come il leone sta simpatica a una gazzella -
- beh ci sono stati casi in cui una leonessa ha adottato un cucciolo di gazzella -
- questo non e il mio caso, io leone, mangio la gazzella -
- hai intenzione di fare un salto all'agenzia investigativa? Non hai molto tempo tra poco ci sarà l'alba -
- perché devo andarci a fare un salto quando posso volare -
 
Uscii dalla finestra e volai verso l'agenzia, mi piaceva volare soprattutto quelle poche ore che precedevano all'alba, l'aria è frizzante e fresca. Non appena arrivai davanti all'agenzia mi accolsero subito Aradia e Ted, ovvero il capo e vicecapo. Aradia e una bella donna dall'aria simpatica, lunghi capelli rosso sangue e occhi blu, lei e una strega. Mentre Ted e uno spirito, o come tutti gli esseri umani lo chiamano fantasma, ha corti capelli neri e occhi rossi simili ai miei quando ho sete o mi arrabbio molto.
 
Dissi loro la mia decisione di entrare a far parte della loro agenzia. Soddisfatti mi dettero appuntamento al tramonto di quello stesso giorno, per conoscere gli altri membri e iniziare il lavoro. Quando ritornai all'appartamento era quasi l'alba, andai nella mia nuova stanza e chiusi le ante della finestra in modo che non sarebbe entrato nessun raggio di sole. e cosi iniziava una nuova notte per me e tutti i vampiri, e un nuovo giorno per tutti gli esseri umani.
 
 
Continua...
 
 
FINE CAPITOLO 1


ecco a voi il primo capitolo della mia storia, spero che vi piaccia. Cercherò di pubblicare ogni settimana.
baci Anima_Misteriosa^^


 

 
Ecco a voi la prima immagine di Coral, questo è il personaggio che gli assomiglia di più, nel mio immaginario. alcuni personaggi come Coral avranno più immagini per i dettagli e la tipologia del personaggio.






 

questo è il tatuaggio simile che ha sulla schiena Coral, solo che anzichè essere pelle e ossa è completamente pieno






Erik è stato molto difficile da trovare, non avevo un vero e proprio modello, mi ero basata sulla mia fantasia, ma ho trovato qualcosa che potesse assomigliare a lui.








Donny


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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Lupa Mannara ***


CAPITOLO 2: PRESENTAZIONE PERSONAGGIO - LUPA MANNARA - ALLY MORRISON


I miei lunghissimi capelli argentati e occhi colore dell'oro mi fanno assomigliare a un'albina. Mi chiamo Ally Morrison e sono una lupa mannara. Vivo con la mia famiglia umana. In quanto mio padre (anch’egli era un lupo mannaro), molti anni dopo la morte di mia madre, si e risposato con un'umana, ma poi morendo anche lui in circostanze molto misteriose rimasi con loro, perché per la mia famiglia adottiva ho 16 anni. In realtà ho 167 anni.

La mia famiglia mortale e composta da Marion, ovvero la mia matrigna, alta, bionda e occhi azzurri. Devo dire che e proprio una bella persona per essere un essere umano, è l'unica della famiglia a sapere che papà e io siamo lupi mannari e non ha paura di me, sa che non farei mai e poi mai del male a lei e ai miei fratellastri. Parlando dei miei tre fratellastri. Gabrielle è bionda chiaro, ricci finti, grazie alla tecnologia chiamata piastra e occhi castano chiaro. Poi Todd, capelli e occhi castano chiaro. Infine Eddy, ma tutti lo chiamano Ed, lui e carino, capelli lunghetti biondi e occhi azzurro intenso.

Mi sveglio con un buon odorino di colazione, scendo giù dal mio letto a castello dove sotto dorme ancora Gabrielle. La scuoto un pochino, moderando molto la mia forza di lupa mannara, visto che deve andare a scuola, ma a quanto pare non ne vuole sapere di alzarsi. Mi fiondo nel bagno della stanza e mi faccio una doccia veloce, poi mi vesto con una semplice maglietta nera con il cappuccio e disegni tribali argentati, dei jeans scuri e scarpe da tennis nere.

Scesi a fare colazione e vidi già Todd ed Ed fare colazione, e fu lì che sentii un Invitatissimo odore di uova con la pancetta. Aahhh l'odore inconfondibile della pancetta, mi faceva venire l'acquolina, al ricordo del suo sapore che mi si scioglieva in bocca.

- sorellina come mai non vieni a scuola come facciamo noi? - disse Todd
- sono 5 mesi che continui con questa storia, non ho bisogno... Vado in una scuola privata - gli risposi io
- quale scuola vai? - disse Ed
- se vuoi ti do un passaggio con la mia macchina - disse Todd
- non serve, a lei l'accompagno io - disse Marion

I due ragazzi finirono di fare colazione e io ringraziai Marion per avermi salvata per l'ennesima volta da quei ficcanaso. Finito la colazione prendo la mia borsa e mi avvio verso la porta, dove poco prima di uscire vedo Gabrielle schizzare fuori di casa e raggiungere la macchina di Todd, dove Ed era già entrato. Io salii sulla macchina di Marion, cavolo ero emozionata ed eccitata. Oggi avrei conosciuto il nuovo membro della nostra agenzia che avrebbe fatto parte del mio gruppo. Speriamo sia simpatico o simpatica.

- tutto bene? - mi disse Marion
- si, oggi arriva un nuovo membro e abbiamo nuovi casi da risolvere -
- ahh, ecco perché sei cosi elettrizzata senza luna piena - disse sorridendo

Quando arrivai davanti all'agenzia salutai Marion con un bacio sulla guancia, scesi dalla macchina e mi avviai alla porta per poi prendere l'ascensore e andare all'ultimo piano. Entrai è già c'era l'ispettore di polizia principale Jill Truse con due poliziotti, Jill ha 40 anni, alto 1.80, capelli corti castani e occhi verde chiaro ed è l'unico a sapere la nostra vera Identità. Negli ultimi mesi viene sempre da noi a chiederci aiuto, come se la polizia normale fossero degli imbecilli incapaci di risolvere casi.

Mi avvicino a Ted, che essendo un'entità spiritica, è quindi nessuno, tranne a noi e chi vuole farsi vedere. Così mi faccio raccontare da lui i dettagli, visto che Jill sta parlando con Aradia, ovvero il nostro capo. Mi guardo intorno per vedere se c'era il nostro nuovo elemento, ma Ted mi disse che sarebbe arrivata al tramonto. Ahh allora era una ragazza, meglio cosi.

È ancora presto prima che gli altri membri del gruppo arrivino, io ero sempre in anticipo. Non mi piace stare molto a casa senza fare nulla, a parte i due giorni dopo la luna piena. Uno dei due poliziotti insieme a Jill guardava intorno come per studiare il posto, poi poso lo sguardo su di me, io lo guardavo come per dire " embeh!!! Cos'hai da guardare? Vuoi una mia foto?", poi disse qualcosa all'altro poliziotto e si avvicinò a me, ma per fortuna venni chiamata da Aradia dicendomi di portare un caffè a lei e a Jill. Io mi alzo e vado nella nostra piccola sala relax dove abbiamo la macchinetta per il caffè. Venni seguita pure li da quel poliziotto che si avvicino a me, si vedeva che era giovane e inesperto, alto forse 1.90 o giù di li, capelli neri e occhi verde/azzurro. Se voleva fare il figo con me, cascava malissimo, gli esseri umani non mi interessano.

- quanti anni hai? - mi disse lui mettendosi davanti
- bel modo di attaccare bottone con le persone che non conosci - dissi io prendendo i caffè
- dai su non tirartela troppo, e poi dovresti essere a scuola a studiare. Non a lavorare come segretaria -
- chi ti dice che sto lavorando come segretaria? -
- avrai 15 anni come minimo -
- "ne ho 167 idiota"... 16, ora lasciami in pace, odio i ragazzini - pensai, ma poi dissi la mia eta che dimostravo

Porto i caffè a Jill e Aradia che stanno leggendo una cartella con il caso che avremmo dovuto risolvere. Speriamo che ci sia da divertirsi, l'ultimo caso è stato di una noia mortale, ovvero un serial killer che da mesi la polizia e i detective più bravi del mondo non erano riusciti a beccarlo, in quanto non sapevano nemmeno chi fosse e come agiva, mentre noi in meno di una settimana avevamo già risolto il caso. Era un malato di schizofrenia che pensava di vedere demoni.

Guardai il grande orologio appeso sulla parete, mancava ancora 2 ore prima d'iniziare a lavorare eppure mi sembravano interminabili, poi mi venne vicino Jill, che come al solito era incuriosito da me, beh non tutti possono vantarsi di aver conosciuto una lupa mannara e andare in giro sulle proprie gambe per raccontarlo. Una volta mi disse che era affascinato dai lupi mannari e vampiri. Infatti credo che oggi è venuto per conoscere la vampira che avrebbe fatto squadra con me. Gli esseri umani sono troppo curiosi. É questa loro curiosità li rovinerà. Se pensassero più agli affari loro anziché quelli degli altri sarebbe meglio.

- allora il vostro ultimo elemento non si e ancora presentato? - mi disse vagamente Jill
- Jill dovresti sapere che i vampiri non girano quasi mai di giorno, soprattutto quando c'e sole. So che questa città è conosciuta per le sue nuvole quasi perenni per tutto l'anno, ma oggi c'e il sole, è non credo che si presenterà prima del tramonto - gli feci notare
- q quindi è vero che varrà un vampiro? -
- non dirmi che ti sei già stufato di me - dissi sorridendo per poi ridacchiare divertita
- no no per carità, e che non mi sembra vero che tu sia... Insomma quello che sei -
- tranquillo, sai che non mordo, se non in casi necessari -
- riuscirò mai a vederti in versione lupo? -
- non credo che ti convenga. Non si può sapere mai -

Cosi Jill se ne andò insieme a quei due cretini di poliziotti che non avevano fatto altro che provarci con me, ne trovo di ragazzini così nel mio cammino. Avvolte mi viene voglia di dire a tutto il mondo che sono una lupa mannara per essere lasciata in pace, ma poi penso che non sarebbe una buona idea. Avrei gli esseri umani alle calcagna per l'eternità, e io non voglio passare la mia esistenza a nascondermi più di come devo fare adesso.

Guardo per l'ennesima volta l'orologio, manca ancora mezz'ora prima di che qualcun'altro "collega" possa arrivare. Così mi avvio nella sala relax e mi prendo una bella tazza di latte. Si mi piace il latte quasi quanto la carne. Mi affaccio alla finestra e vedo uno spot pubblicitario di un insalata con lo sfondo una famiglia felice, poi penso a come sto vivendo la mia vita. Si mi serve un compagno, decisamente, è ora che metta su famiglia. Ma se gli esseri umani farebbero troppe domande vedendo me a 16 anni sposata e magari con un bambino? va beh ci sono molte ragazze madri, ma forse prima dovrei crescere un altro po, anche se mi piace la mia forma adolescenziale.


Continua...



FINE CAPITOLO 2






Ringrazio molto Lazysoul per il suo commento, mi fa piacere che la storia ti sia piaciuta, e ringrazio chiunque ha letto la mia storia^^
A venerdì prossimo
un saluto da Anima_Misteriosa






Ora è il turno di Ally, in versione umana, è molto simile all'originale che non trovo più la foto, la differenza è che gli occhi sono più dorati.



questo è il suo sguardo trasformata completamente in lupo



trasformazione completa



questa è la forma che assume quando deve stare a metà tra l'essere umano e il lupo completo






Bene ora passiamoalla famiglia di Ally...

lei è Marion



ora passiamo a Gabrielle



ora Todd



ed infine Eddy

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Entità ***


CAPITOLO 3: PRESENTAZIONE DEL PERSONAGGIO - ENTITÀ - TED PIMTON
 



 
Cosa si prova quando si muore? In realtà si provano tante di quelle emozioni tutte insieme che sembra di avere tanta di quella confusione che non ti accorgi che la tua vita è già finita. Tutti pensano che la morte sia la fine di tutto, che dopo non ce nulla, o ce il paradiso o l’inferno. In realtà non saprei dare una spiegazione. Perché io non avevo visto nessun cancello con San Pietro, i cancelli dell’inferno, o ancora angeli che erano venuti a prendermi. Dicono che quando accade è perché si è morti di una morte violenta che il tuo spirito rimane sulla terra finché non si trova la pace o la luce per passare oltre.
 
Mi chiamo Teddy Pimton, ma tutti mi chiamavano Ted. Ero uno psicologo, corti capelli neri, prima avevo gli occhi castano chiaro, ora sono azzurro ghiaccio. Sono morto il 13 maggio a 30 anni, per un incidente, ovvero stavo attraversando la strada e uno dei miei pazienti di cui seguivo mi ha investito uccidendo me sul colpo e lui dopo 3 giorni in ospedale per complicazioni. Resomi conto di essere morto vagai per il mondo in cerca di qualcuno che potesse aiutarmi a trapassare, non capivo perché io ero ancora qui e non ero da qualche altra parte. Non mi importa se fossi andato in paradiso magari o all'inferno, l'importante era che trovassi il mio posto.
 
Fortunatamente dopo poco tempo di vagabondare per il mondo. Scoprendo che il tempo scorreva in modo diverso, più velocemente rispetto a quello delle persone vive, trovai una donna, il suo nome è Aradia. Lei è una persona fantastica, mi ha aiutato tantissimo a controllare le mie emozioni trasformandole in forza energetica e quindi in poteri telecinetici. Cosi decisi di rimanere con lei, non era giusto che a soli 30 anni fui strappato a questo mondo ancora tutto da scoprire, no ero troppo giovane per andarmene chissà dove. No io volevo restare ed essere utile come entità. Solo ogni tanto andavo a vedere come stavano i miei parenti, per assicurarmi che stiano bene.
 
La mia vita prima della morte? Avevo una famiglia normale, forse con qualche soldo in più in tasca, infondo i miei genitori facevano un lavoro modesto, avevano un piccolo fast food dove i maggior clienti erano camionisti e poliziotti in pausa. Io ogni tanto gli andavo a dare una mano, quando ero all’università per studiare psicologia, cosi guadagnavo qualche soldo per i miei piccoli vizi e capricci. Non pensate male: io adoro le gomme da masticare e le caramelle. Tutti i tipi di caramelle, riviste di macchine e motori, e i libri.
 
Ho anche dei fratelli una maggiore e uno minore. Mia sorella maggiore Maggie, lunghi capelli neri e occhi castano verde. Poi c'e Lorence, chiamato anche Lory, il più piccolo, corti capelli neri e occhi verdi. Ci siamo sempre voluti bene ed eravamo dei fratelli molto uniti.
 
Il giorno del mio funerale c’ero e vidi la mia famiglia e i miei parenti. Non scorderò mai come piangevano per me. I miei fratelli erano quelli che piangevano più di tutti, persino di mamma e papa. Infondo avevamo un rapporto più forte con loro. Vedendo che oltre ai miei parenti non ci fosse nessun’altro mi fece credere che infondo la mia vita non era così perfetta come credevo una volta.
 
Insomma avevo 30 anni, ero un bel uomo a cui piacevo a molte donne e ragazze. Loro mi dicevano che ero il più bello, lo ero stato pure a scuola, invidiabile e desiderabile. A fine delle superiori mi ero pure trovata una ragazza. Si chiamava Eva Petens, bellissima, sembrava una bambola con quei suoi ricci neri come la notte e occhi come l'ebano, lei era la mia vita.
 
Almeno cosi credevo. Quando imparai da Aradia a gestire i miei poteri da entità tornai nella mia terra natia, alla casa dove io ed Eva stavamo convivendo da poco prima che io morissi. Per fargli vedere che in fondo non ero veramente morto. Che potevamo, in qualche modo stare ancora insieme.
 
Ero nei pressi della casa, mi aspettavo di sentire il suo pianto è invece sentii dei gemiti. Pensavo fossero gemiti di dolore, invece vidi una cosa che non mi sarei mai aspettato di vedere. Eva a letto con Pitt il mio migliore amico. Tramite i miei nuovi poteri scoprii che lei mi tradiva è che stavano già insieme a mia insaputa da tanto tempo. Eva mi aveva usato per conoscere Pitt, per poi lasciarmi è stare con lui.
 
Io ero davanti a loro pietrificato. Non sapevo cosa fare. Mi sembrava di fare il guardone anche se loro non potevano vedere me, poi percepii dei pensieri di entrambi, ovvero che era meglio che io ero morto così potevano stare insieme. Un altro pensiero diceva che anziché venire al mio funerale preferivano starsene a casa a fare l’amore. Fui talmente arrabbiato dai loro pensieri che ruppi tutte le lampadine di casa, far volare e rompere tutti gli oggetti che avrei potuto. Gli feci prendere un bello spavento, tanto che si vestirono in fretta e uscirono dalla casa.
 
Presi una decisione, ogni anno alla ricorrenza della mia morte sarei andato da loro per manifestare la mia presenza in modo che capiscano che sono io e che non li avrei mai perdonati. Forse l’avrei fatto con il tempo. Infatti negli gli anni avvenire ogni 13 maggio andavo nella mia casa e facevo qualche danno come rompere cornici di foto di loro due insieme o far volare dalle mensole oggetti. Era l’unico modo per vendicarmi della loro slealtà nei miei confronti.
 
Al quinto anno di ricorrenza della mia morte decisi di fare una cosa che non avevo mai provato, ovvero farmi vedere da loro. Aradia mi aveva spiegato che potevo farmi vedere solo a chi decidevo io. Così la sera verso il tramonto, non appena si stava facendo buio, e i due traditori si stavano per mettersi a dormire, iniziava la mia vendetta.  Iniziai a far tremolare la luce ed Eva iniziò ad avere paura e a stringersi contro Pitt.
 
- so che sei tu Ted, ormai l’abbiamo capito – disse Pitt con un briciolo di coraggio
- non chiamarmi Ted – la voce che mi uscì non era la mia solita voce, era quasi metallica
 
Pian piano mi mostrai a loro ed ebbero molta paura di vedermi, del resto non si aspettavano di avere una mia apparizione. Soprattutto visto che la mia espressione non era molto amichevole nei loro confronti, infatti le lampadine tremolarono ancora di più.
 
- so cosa avete fatto alle mie spalle – dissi facendo scoppiare una lampadina
- ti prego perdonami – disse Eva e io feci scoppiare un’altra lampadina vicino a lei
- smettila di tormentarci – disse Pitt supplichevole
- perché dovrei smettere? Infondo questa è la vostra condanna per quello che mi avete fatto – dissi facendo scoppiare l’ennesima lampadina
- ti prego faremo qualunque cosa, basta che ci lasci in pace – disse Eva
- qualunque cosa? – dissi guardandoli negli occhi
- si qualunque cosa – dissero tutti e due
- bene prendete solo le vostre cose e lasciate questa casa. Lasciate l’atto di proprietà sulla tavola, chiudete la porta principale è date le chiavi ai miei fratelli –
- ma noi dove andremo? – disse Eva
- non mi interessa, questa casa è mia – dissi facendo tremolare di nuovo la poca luce rimasta
- era tua, tu sei morto – disse Pitt
 
Questa volta non mi risparmiai, creai un Poltergeist, lanciando contro di loro oggetti addosso, tanto da fare quello che io chiesi. Presero solo i loro pochi averi, controllando che non prendessero cose che non gli appartenevano. Presero la macchina e sgommarono via. Io nel frattempo con la telecinesi rimisi a posto il casino che avevo combinato. Poi andai a prendere carta e penna e scrissi una lettera per i miei fratelli, avrei donato la casa a loro. E che se Eva e Pitt avessero provato a portargliela via o prendere degli oggetti avrebbero potuto evocarmi bastando anche solo pensando a me e mandandomi un messaggio telepatico e sarei apparso subito da loro.
 
Ora sono soddisfatto, non ho più avuto notizie di Pitt ed Eva dopo aver saputo che hanno cambiato città e i miei fratelli abitano nella mia casa. Adesso ogni 13 maggio vado nella mia casa non per tormentare i suoi abitanti, ma per fare visita ai miei fratelli.
 
 
 
Questa è stata la mia vita e non vita agli inizi…
 
 
 
Come ogni giorno e mattina aspetto gli altri membri del gruppo nell'ufficio, la prima persona che apre la porta è Aradia seguita da Jill con due giovani poliziotti. Jill è un pezzo grosso della polizia ed è l'unico che sa della nostra vera Identità. Riesce pure a vedermi, ma questo perché ho deciso io di farmi vedere da lui. Infatti non appena mi ha visto la prima volta si spavento molto, ci volle un po’ perché si abituasse a me. Ora non ha più paura. La sua più grande passione sono i lupi mannari e i vampiri, infatti ha un'interesse particolare per Ally che è una lupa mannara.
 
E parlando del diavolo spuntano le corna, Ally entra dalla porta come ogni mattina sempre in anticipo sull'orario di lavoro. Saluta tutti cordialmente come fa sempre, lei e una delle migliori della nostra agenzia e vanta molti anni di esperienza di vita, beh e normale visto che e una creatura immortale, ma continua a tenere quell'aspetto da perenne adolescente, ma tutto sommato non potrei vederla diversamente, ha avvolte un comportamento da teenager.
 
Le sorrido e si avvicina a me chiedendomi cosa sta succedendo. Infatti Jill non veniva mai qui accompagnato da altri poliziotti. Poi gli dissi che erano dei tirocinanti, ovvero futuri poliziotti in carriera. Quindi doveva portarseli dietro. Devo dire che mi davano molto fastidio, perché si comportavano in modo strano. Continuavano a guardarsi in giro come a trovare qualcosa di strano, e qui di roba strana c'e ne, a partire da suoi membri. Poi uno di loro si stava avvicinando ad Ally cosi dissi ad Aradia di mandare Ally a preparare due caffè
 
- Ally per favore vai a fare due caffè - disse Aradia
- certamente - disse Ally sorridendo, ma sapevo che dentro stava scoppiando
 
Ally spari nel corridoio per la sala relax e uno dei due poliziotti la segui, cosi feci pure io. Li seguii, infatti feci bene. Stavano importunando Ally, ma comunque non feci nulla se non che guardare, infondo Ally e capacissima di difendersi da sola. Fortunatamente non ci fu bisogno dell'intervento di nessuno o di violenza, cosi me ne ritorno vicino alla scrivania, dove Ally mi raggiunse
 
- non vedo l'ora di conoscere il nuovo elemento, spero sia simpatica - disse Ally contenta
- beh essendo un vampiro gli abbiamo dato appuntamento al tramonto, vista anche la giornata di sole che c'e oggi - gli dissi
- vero, hai ragione -
 
Ben presto sarebbero arrivati anche gli altri membri dell'agenzia e avremmo iniziato a lavorare su nuovi casi che Jill ci aveva portato quella mattina, avvolte mi chiedo se la polizia non se ne approfitti un po troppo di noi, ci danno casì semplicissimi che in pochi giorni risolviamo, mentre loro ci metterebbero mesi, si mettiamo in conto che noi siamo "speciali" e "diversi" dagli esseri umani e abbiamo più facoltà di loro, ma questa non e una giustificazione per sfruttarci cosi. Ci sono esseri umani nel mondo che sono molto intelligenti, prima di rivolgersi a noi dovrebbero contattare queste persone. Comunque non sono io che decido come va il mondo. Non mi resta che attendere il mio destino e il nuovo membro che stamattina presto ho conosciuto con Aradia.
 
 
 
Continua...
 
 
 
FINE CAPITOLO 3




Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, scusate se troverete qualche errore grammaticale.
Alla prossima settimana.
Anima_Misteriosa






spero che questo Ted vi piaccia, non è stato facile trovare un personaggio, visto che su google immagini mi è stato difficile. quindi ho preso l'immagine che gli assomigliava di più.









credo che ho scelto un Ted parecchio affascinante, anche se nella mia storia è leggermente più sorridente, ma per il suo carattere ironico credo sia perfetto.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Strega ***


CAPITOLO 4: PRESENTAZIONE DEL PERSONAGGIO - STREGA - ARADIA PEARS



Io sono il capo dell'agenzia "special investigation", mi chiamo Aradia Pears, ho 93 anni ma ne dimostro 33, come faccio? Semplice, sono una strega. Sono di origine italiana da parte di madre e inglese da parte di padre. Ho lunghi capelli rossi e occhi blu. Ho deciso di aprire una agenzia investigativa per mettere me e i miei futuri collaboratori al servizio dell'umanità. Lo so che sarebbe da ridere a sentire una cosa del genere, tutti lo farebbero, soprattutto se si tratta di creature diverse dall'essere umano.

Purtroppo l'essere umano ha molti difetti, come il fatto che non riesce a riconoscere una creatura che sia diversa da loro, vi assicuro e molto seccante, perché poi iniziano le chiacchiere e i pregiudizi, ne ho sentite e viste tante di storie del genere, per questo cerco collaboratori "speciali" in modo da farli sentire a loro agio, avere un posto in questa società di giudizi e cattiverie, perché è questo il mondo, una cattiveria continua dove vigila la legge del più forte o ricco, dove invece il più debole, povero, solo e viene schiacciato. Questo potrebbe essere un duro concetto, ma è la realtà dei fatti.

Nella mia infanzia non ho passato dei bei momenti, diciamo la verità. Ho avuto un'infanzia diversa dagli altri esseri umani. Perché oltre ad avere i capelli rossi, simbolo allora di malaugurio, come per gli albini, mia nonna era una strega potente è quindi ereditai i suoi poteri fin dalla nascita, cosa molto rara. I poteri di una strega si manifestano a 7 anni di vita. Mia madre non era mai stata una strega, non gli si erano mai attivati i poteri. Mia nonna mi disse che era una cosa che poteva succedere, ma il risultato era che la prima discendente acquisiva i poteri mancati dalla generazione saltata, quindi rendendo me ancora più potente e di questo mia madre ha sempre avuto invidia nei miei confronti. Infatti ho sempre voluto più bene a nonna Ginevra che a mamma Caterina, invece mio padre Jason era fiero di me e mi chiamava sempre "la mia piccola streghetta".

Mio padre invece era uno stregone di poco talento, che amava moltissimo le erbe. Lui era un ottimo erborista. Anche suo padre era un grande stregone, e per questo che si era trovato bene con mia madre, che aveva un passato simile al suo, nonostante lei non aveva poteri. Ma amava profondamente mia madre, di lui so alcune cose perché me li aveva raccontati nonna Ginevra.

Infatti di mio padre non ho molti ricordi, per colpa della guerra lui dovette andare a combattere, ma lui non era più ritornato, è questo era successo quando avevo 5 anni. Tutti mi dicevano che si era solo perso, e che sarebbe ritornato. Ma io sapevo già, sapevo tutto, avevo avuto una visione della sua morte, mi prendevano per stupida? La mia famiglia sapeva benissimo che io ero una strega eppure mi trattavano come una stupida essere umano che a 5 anni non capiva nulla. Ma io non ero una semplice essere umana io già a 5 anni capivo tutto meglio di un adulto, infatti nonna Ginevra mi trattava come tale, era l'unica a trattarmi come una persona a suo pari, nonostante lei avesse più di 100 anni dimostrava 40 anni, lunghi capelli castano rossiccio e occhi azzurro intenso, avvolte li vedevo cambiare colore, diventando verdi o addirittura una volta li ho visti viola scuro quando si era arrabbiata con un umano. Quando gli e lo feci notare lei mi disse che era una cosa comune nella nostra famiglia e che questa particolarità l'avrei presa anche io.

Di nonno Sigurd lo vedevo ogni tanto, perché anche se suo figlio minore non era molto dotato come stregone era sempre suo figlio, quindi sua nipote. Era simpatico e mi faceva ridere. Nonna Ginevra mi disse che in passato avevano lavorato spesso insieme, e quindi si conoscevano da decenni ed era grazie a loro che i miei genitori si erano conosciuti. Purtroppo alla morte di mio padre le sue visite si fecero sempre più rare fino a che smise di farmi visita, finché non lo rividi più. L’ultima volta lo vidi al mio dodicesimo compleanno, credo che la morte di mio padre lo avesse portato alla depressione e io magari gli e lo ricordavo in qualche modo. Lui era il suo figlio preferito proprio perché non aveva molti poteri magici, ma nel suo lavoro di erborista non lo batteva nessuno, nemmeno i suoi fratelli più dotati di magia di lui, e questa caratteristica l’ho ereditata da lui e studiata grazie al suo grimorio erbario.

Con il tempo mamma invecchiava come qualsiasi essere umano, io divenni adolescente è con il passare degli anni divenni una bella ragazza riuscendo ad ammaliare ragazzi e anche uomini, ma non lo facevo a posta. Nonna Ginevra disse che era la magia in noi a fare questo effetto sugli esseri uomini e alle persone, cosi dovetti imparare a convivere con anche questa cosa. Fortunatamente c'era sempre nonna Ginevra con me.

Quando un giorno tornata a casa trovai nel soggiorno mamma Caterina distesa a terra in una pozza di sangue. Quando ho visto mia madre iniziai a urlare. Lei anche se lei provava invidia nei miei confronti perché non aveva poteri era sempre mia madre. Colei che mi ha messa al mondo. A un tratto un uomo che non avevo mai visto stava uscendo da una stanza venendo verso di me minaccioso. Aveva ancora il coltello in mano dove il sangue di mia madre sgocciolava ancora dalla lama.

Io iniziai a piangere e mi accasciai a terra. Quell'essere umano venne verso di me per colpirmi, quando lo guardai terrorizzata i miei occhi cambiarono colore. Da blu divennero viola e lui si blocco come se non si potesse muovere e inizio a gridare, in pratica lo stavo uccidendo da dentro senza che me ne rendessi conto. Infatti iniziavo a sentire dei "crack". Questi rumori erano le sue ossa che si spezzarono una a una, poi si accascio a terra e in quel momento arrivo nonna Ginevra con la polizia e guardandomi venne verso di me e mi abbraccio forte e io piansi tanto tanto.

Fortunatamente con me c'era nonna Ginevra che si prendeva cura di me facendomi passare il trauma della morte di mia madre.per distrarmi iniziò a insegnarmi la stregoneria e io imparavo molto in fretta dicendomi che ero una delle sue allieve più brave e potenti.

Le streghe o gli stregoni non sono immortali come molte creature, abbiamo solo una vita più lunga rispetto agli esseri umani, arriviamo a massimo 200 anni. Quindi anche la nonna Ginevra nonostante sembrasse in salute, si ammalo di cuore e nel giro di pochi anni anche lei passo a miglior vita, lasciandomi in eredita il suo Grimorio, ovvero il libro delle streghe. Dove dentro ci sono gli incantesimi personali di ogni strega. Durante tutti gli anni che seguirono dopo la morte della nonna, applicai i suoi insegnamenti per aiutare gli altri. Purtroppo con l'eta moderna i rimedi naturali furono usati poco o sostituiti dalla scienza, cosi pian piano nessuno veniva a chiedermi aiuto con le mie pozioni o con un incantesimo, cosi lasciai la mia terra per viaggiare nel mondo.

Fu in uno dei miei viaggi che incontrai Ted Pimton. Un’entità che non aveva un posto dove stare, all'inizio non sapeva nemmeno di essere morto è questo mi fece una grande tristezza, cosi cercai di farlo trapassare, ma lui non voleva, lui voleva rimanere ancora qui sulla terra perché aveva una vendetta da attuare e perché voleva vedere le meraviglie del mondo. Cosi gli insegnai a controllare le sue emozioni e a incanalare la sua energia per usare la telecinesi. Ben presto diventammo amici inseparabili, cosi gli feci la mia proposta

- che ne dici se aprissimo un'agenzia investigativa privata? - gli e lo dissi buttandogli l'idea per caso
- direi che sembra divertente, ci sto - disse Ted

Fu da allora che i primi membri della "special investigation" fummo io e Ted. Andavamo in cerca di qualsiasi persona o creatura voleva unirsi a noi. finalmente dopo anni ce l'abbiamo fatta. abbiamo messo una bella squadra, la nostra sede e in America, in periferia di New York. Anche se la maggior parte dei membri sono stranieri non importa, l'importante e che riusciamo nell'impresa.

Dopo un anno che la nostra agenzia aveva preso forma ricevetti casi di tutti i tipi, noi veniamo chiamati quando la polizia normale non riesce a risolvere i propri casi, cosi chiamano noi che in pochissimo tempo li risolviamo, certo non diciamo a nessuno di cosa siamo capaci e che la maggior parte di noi sono creature che l'uomo ignora l'esistenza o crede che siano solo leggende metropolitane, ma un poliziotto che presto avrebbe fatto carriera c'aveva scoperti quando stavamo risolvendo lo stesso caso. Ci promise che avrebbe mantenuto il segreto. Questa persona si chiama Jill e da quel giorno oltre a diventare colleghi diventammo pure amici, scoprendo che ha una vera e propria passione per il soprannaturale.





************





Quando stamattina me ne ero andata via da casa, per andare al lavoro era una bella giornata di sole. Quindi era normale che oggi Coral la vampira, non si sarebbe presentata. Gli avevo dato appuntamento al tramonto, come capo dovevo essere comprensiva ed andare incontro alle esigenze dei miei collaboratori.

Bene oggi Jill mi ha portato nuovi casi da risolvere, guardiamo insieme la cartella con tutti i casi e ogni tanto do un'occhiata all'orologio. Aspettavo una persona molto importante, ovvero il mio uomo, il mio amore stava ancora dormendo quando ero uscita di casa. Fa parte anche lui della nostra agenzia. Diciamo che lui è il nostro "armaiolo", ovvero colui che si occupa delle armi, strategie tattiche e "militari". Lui è bello, forte e affascinante, il quale ha catturato il mio cuore, con un solo sguardo.





Continua…



FINE CAPITOLO 4

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, chiedo scusa se in questo ci possono essere degli errori grammaticali. Dopo la presentazione dei personaggi inizierà la storia vera e propria.
Alla prossima settimana.
Baci Anima_Misteriosa





le due foto che seguono sono state le vere (soprattutto la seconda) muse ispiratrici per creare Aradia la strega






e infine la sua magia che incanta tutti

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Cacciatore ***


CAPITOLO 5: PRESENTAZIONE DEL PERSONAGGIO - CACCIATORE - BREAD KEELS


 

Nella mia vita pensavo ci fossero solo alle armi, uccidere persone e creature pericolose. Quando conobbi Aradia, la mia bella e dolce Aradia, cominciai a vedere tutto sotto un'altro aspetto. Mi chiamo Bread Keels, sono di origine americana. Alto 1.90, corpo scolpito dai muscoli, lunghi capelli castano scuro, occhi verdi e una leggera barba copre il mio mento. La mia famiglia? Tutta la mia famiglia, antenati compresi, sono cacciatori, anche se al giorno d'oggi i cacciatori o comunemente chiamati mercenari. Veniamo consultati e reclutati per le guerre sparse nel mondo o per uccidere. Non importa chi, possono essere creature soprannaturali che magari non fanno del male a nessuno. Queste creature vengono cacciati anche solo per la loro esistenza. Secondo me tutto questo non ci fa onore, ma per quelli come noi l'importante è essere pagati profumatamente.

Sono sempre stato un uomo che piace. Non lo dico per vantarmi, ma lo vedevo da come le ragazze e le donne mi guardano. Noi cacciatori come i vampiri e i licantropi abbiamo un bell'aspetto per attirare queste creature per poterle eliminare. Questo facevano i cacciatori nei tempi passati e alcuni lo fanno anche oggi. Anche la mia famiglia lo fa, se capita l’occasione, siamo cacciatori completi. Sono rare le famiglie come la mia che sanno combattere ogni cosa, dai demoni, agli esseri umani e via dicendo con le altre creature soprannaturali.

Ricordo benissimo il giorno in cui ho incontrato la mia bellissima Aradia, stavo passeggiando con mia sorella gemella Tess. Stavamo andando a un pub dopo l'allenamento massacrante avuto con nostro padre. Appena seduti a un tavolo ordinammo da bere. Come sempre ci lamentavamo del trattamento di quel giorno di nostro padre particolarmente più duro del solito. Quando in un tavolo da sola vidi un angelo dai lunghi capelli rossi e un vestito gotico vittoriano di colore verde sorseggiare il suo coktel di un rosso sangue. Sembrava che bisbigliasse con il posto vuoto accanto a lei. Sapevo che non era cosi, lei stava parlando con uno spirito. Tess vedendo che non toglievo gli occhi da quella bellissima ragazza mi consiglio di andare da lei e fare "amicizia". Io gli risposi che aveva uno spirito accanto a lei, Tess si mise a ridere, lei non riusciva a vederlo.

In quel momento la ragazza dai magnifici capelli rossi mi guardò e mi sorrise. Fu quello il segnale. Mi avvicinai verso lei, è prima di allontanarmi dal posto dove ero con mia sorella lei mi disse

- fai l'uomo una volta tanto - e mi diede una pacca sulle spalle

Non è che sono un rammollito. Anzi nel contesto sono molto "uomo" ma non credo che con certe ragazze, soprattutto una come quella ragazza, fare "l'uomo delle montagne" funziona sempre, l'arma migliore è essere se stessi, senza gasarsi troppo. Altrimenti alla fine si finisce che dai a noia e questo è umiliante per noi uomini.

Gli andai vicino e iniziammo a parlare per conoscerci. Sono convinto che Aradia sia una donna speciale, oltre ad avere un bellissimo e dolcissimo nome. Cavolo da quando in qua sono cosi sdolcinato? Si credo che l'amore può fare brutte cose, ma anche belle. Mi accorsi poco dopo che lo spirito mi guardava. Così per istinto gli dissi il perché mi guardava. Aradia si stupi molto che io riuscissi a vedere Ted, infatti dopo si presentò è io dissi che ero un cacciatore, mentre Aradia mi disse che era una strega. Era strano che si fidassero di me, pensavo che mi avrebbero guardato male e se ne sarebbero andati, ma non fu così, anzi discutemmo molto quella sera.


Tra una cosa e l'altra mi dissero che volevano aprire un'agenzia investigativa privata. Erano nella mia città per un caso di omicidio, è anche in cerca di persone che volessero unirsi a loro, così mi proposi di entrare nella loro agenzia investigativa. Aradia e Ted furono entusiasti di aver un membro in più nella loro organizzazione cosi brindammo alla nascita della "special investigation".

Il giorno dopo avevo un appuntamento con Aradia per aiutarla con il caso di omicidio, ma prima di uscire trovai mio padre alla porta. Dal suo sguardo si capiva che non era per nulla contento, ma la cosa non mi interessava, non sarei più stato il suo burattino. Lui e mia madre addestravano me e mia sorella Tess non perché eravamo cacciatori da generazioni, ma per diventare come loro, senza preoccuparsi di sapere se anche noi lo volessimo. Eravamo obbligati. A mia sorella poteva andava bene cosi, ma a me no.

Fu allora che decidi di lasciare casa, infondo a quel tempo avevo 21 anni e potevo decidere benissimo della mia vita. Così una volta fuori da quella casa non ci rimisi più piede, l'unica persona che mi sarebbe mancata di quella famiglia sarebbe stata mia sorella Tess. L'unica che teneva a me e io a lei. Quando arrivai all'appuntamento con Aradia mi accolse con un splendido sorriso tanto che io arrossii lievemente, ma per fortuna non si vedeva molto da sotto i miei occhiali da sole

- mi spiace - mi disse dopo con una vena di tristezza
- di cosa? - non capivo a cosa si riferivano quelle scuse
- per colpa mia sei dovuto andare via di casa -
- tranquilla, era anche ora che prendessi in mano la mia vita per come la voglio io -

Detto questo mi rivolse un altro sorriso e mi dette un bacio sulla guancia, poi mi mise al corrente del caso di omicidio, mi fece vedere le fotografie che la scientifica ha fatto. In pratica una donna fu trovata morta accoltellata, con un colpo di proiettile alla testa, un coltello nella mano sinistra e nella mano destra una pistola, io esaminavo bene tutti i dettagli delle foto, e tutti gli elementi a mia disposizione.

- di sicuro non e un suicidio - dissi io
- fin qui siamo tutti e tre d'accordo - disse Ted
- non ci sono forzature nella porta quindi la vittima conosceva l'aggressore - disse Aradia
- sembra che la ragazza sia morta quando gli furono inferte le coltellate - dissi io
- come sei arrivato a questa conclusione? -
- sembra un delitto passionale, di solito questo tipo di omicidi uccidono la donna con un coltello, solo che in questo caso ha voluto anche spararle –
- sempre che l’assassino non abbia invece prima accoltellata la donna e poi sparato. Per assicurarsi che la donna fosse morta e non in fin di vita – disse Aradia
- sono due piste interessanti, basta seguirle e troveremmo la soluzione -

Nel giro di qualche giorno avevano risolto il caso, in pratica la donna era stata uccisa dall'ex marito perché dopo il divorzio si era già trovato un'altro compagno. L'assassino stava andando dall'amante della sua ex per eliminarlo, credendo che lui era la causa della rottura del loro ormai defunto matrimonio.

Devo ammetterlo, questo lavoro mi piace, e poi posso utilizzare tutte le mie conoscenze che mio padre mi ha insegnato in tutti questi anni, in modo giusto che mi soddisfa, per i vari casi, in questo caso devo proprio ringraziarlo per le sue lezioni.

Con il passare degli anni, nei quali io, Aradia e Ted ci spostavamo di città in città, mi accorgevo sempre di più quanto ero innamorato di Aradia. Avevo perso proprio la testa per lei, ma non sapevo se i miei sentimenti erano ricambiati. Da una parte sembra di si, ma dall'altra ci sono i dubbi, ma con i dubbi non vado da nessuna parte. Così chiedo consiglio a Ted, visto che lui la conosce meglio di me e lui sembra sorpreso di quello che gli dissi.

- come hai appena detto, con i dubbi non andrai da nessuna parte, parlagli e digli cosa provi per lei - disse Ted
- si hai ragione, stasera gli parlerò, almeno mi metto l'anima in pace, senza offesa Ted -
- figurati, senti perché non la inviti a cena -
- ottima idea... Grazie -

Quando proposi ad Aradia la cena fuori accetto con grande entusiasmo, e io mi sentivo l'uomo più felice del mondo, perché anche se dopo mi avrebbe respinto potevo ritenermi soddisfatto, almeno ci avevo provato e mi sarei tolto un masso pesante di dosso.

La cena fu bellissima, certo non ho potuto portarla nel ristorante più lussuoso del posto, ma credo che un ristorantino all'aperto ed in riva al mare con il cielo stellato in bella vista possa compensare quel piccolo dettaglio. Anche lei sembrava contenta del posto, infatti mi disse che non importava di quanto costoso o lussuoso fosse, l'importante era la compagnia e le cose semplici, poi arrivo la fine serata, ovvero il momento di dichiarare il mio amore per lei, cosi inizio e prendo fiato.

- Aradia, devo dirti una cosa, non e facile per me, quindi ascoltami senza interrompermi -
- stai tranquillo ti ascolto senza fiatare - disse lei con il suo splendido sorriso
- v vedi io... Da quando ti ho visto al pub la prima volta ho pensato che tu fossi un angelo caduto dal cielo, e l'ho pensato ancora di più quando ti ho conosciuta... É senza troppi giri di parole... Io ti amo -
- lo so... lo so che mi ami -
- l lo sai? -
- si, ricordati che sono una strega e ho certi poteri magici, come l'empatia -
- ah già e vero, me ne sono dimenticato, che stupido -
- affatto... Anche io ti amo -

Detto questo lei si sporge e mi da un bacio sulle labbra Cavolo i tempi sono cambiati, di solito erano gli uomini che baciano le donne e non il contrario. Comunque la cosa non mi tocca, anzi al contrario, sono molto contento e soprattutto felice che la persona che amo ricambi il mio amore. Si lo so, non sono situazioni o parole di un cacciatore, ma non sono nemmeno un camionista o uno scaricatore di porto.

Sono anni ora che io e Aradia stiamo felicemente insieme. Adesso chee abbiamo definitivamente una sede a New York, abbiamo comprato un appartamento vicino all'agenzia. Mi sveglio con un suo bacio, lei va sempre prima in ufficio, soprattutto quando deve venire Jill, un comune essere umano, fa parte della polizia, e lui che ci da i casi da risolvere. Mi faccio una doccia, mi vesto e sono pronto per un'altro giorno di lavoro insieme all’amore della mia vita e ai miei amici e compagni di lavoro.



Continua...







Allora per quanto riguarda Bread è esattamente lui, quando l'ho pensato per la mia storia già sapevo che volevo lui Hugh Jackman (Van Helsing) poi per immaginare il suo corpo ben scolpito da cacciatore ci sono molti esempi tipo Walverine (subito dopo)








niente male Bread^^

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Sirena ***


 

CAPITOLO 6: PRESENTAZIONE DEL PERSONAGGIO - SIRENA - MARIN CORALLO
 
 
 
 
 
Il mare e la mia vera casa, è di questo non ne potrei mai fare a meno. Mi chiamo Marin Corallo, è che ci crediate o no, sono una sirena. Non quelle delle macchine della polizia o delle ambulanze, una sirena vera, metà umana e metà pesce ed ho 20 anni, da 91 anni e vengo dal freddo oceano atlantico del Nord. Il mio corpo è snello, i miei lunghissimi capelli sono color blu, la mia carnagione è azzurrina. La coda è blu un po più chiara dei miei capelli e gli occhi sembrano due zaffiri. É come tutte le sirene profumo di mare, e una caratteristica che la nostra pelle produce quando noi siamo fuori dall'acqua.
 
Sono sempre stata attratta dal mondo in superficie. Cosi ogni tanto la notte andavo sugli scogli a cantare, ma dovevo stare attenta, o avrei potuto farmi scoprire. Il canto delle sirene se ascoltato direttamente può essere pericoloso per l'umano usando un certo tono, vanno in trance ed e facile che si buttino in acqua per raggiungerci e poi muoiono annegati. Con un altro tono invece li ammaliamo e basta. In pratica dipende tutto dal nostro tono di voce usato e facciamo fare qualsiasi creatura, ma non funziona su altri della nostra specie. Quando succede che decidiamo di andare sulla terra ferma, gli umani cadono lo stesso in trance e nessuno li può svegliare se non la sirena che li ha incantati. Basta uno schiocco delle dita per far uscire dal trance qualcuno, ma la cosa più pericolosa delle sirene sono le labbra, in quanto sono velenose, quindi baciare una sirena significa la morte. Tranne per le creature immortali.
 
Un giorno decisi di avventurarmi nella terra ferma. Cosi presi un pareo lunghissimo che nascondevo in una spiaggia, per coprirmi. Gli esseri umani sono sensibili con certe nudità, non è come noi del popolo del mare che non abbiamo bisogno di coprirci. Prima d'incamminarmi sul molo per andare a farmi un bel giretto dovevo trasformare la mia coda in due lunghe e snelle gambe. Poi mi sistemai il pareo in modo da coprirmi del tutto abbastanza decentemente e subito partii per la città che stava a poche strade da dove stavo io.
 
È cosi bella la città di notte, diversa dal mondo in cui vivo, non ci sono tutte queste luci che sembrano tante pietre preziose che brillano. Anche perché noi non abbiamo bisogno di luci come gli umani, io vedo benissimo al buio. Tutta la mia razza vede benissimo al buio. Quindi e come se ci fosse sempre giorno. Molti esseri umani mi guardavano stranamente, beh direi, non si vede tutti i giorni una sirena camminare per strada.
 
 
D'un tratto mi sentii una mano sulla spalla, io sobbalzai e stavo per girarmi per tirare un pugno a chi aveva osato tanto, ma mi fermai a mezz'aria, da una mano forte. Avevo difronte a me un bellissimo giovane dai lunghi capelli biondo grano e occhi di un verde innaturale, mi ricorda vagamente la menta. Era vestito strano, come tutti gli umani, ma di colore verde scuro e nero. Mi colpirono le sue orecchie a punta, nascoste dai lunghi capelli, ahhh quello doveva essere un elfo. Ma cosa voleva un elfo da me?
 
- cosa vuoi da me elfo? -
- non e saggio che giri per la città sirena -
- volevo solo fare un giro per la città, poi all'alba sarei tornata a casa -
- non hai capito. Sarebbe meglio che non giri cosi per la città, vieni con me, ti presterò qualcosa -
 
Elfo e stato molto gentile, mi porto a casa sua dove notai che gli altri della sua "famiglia" erano tutti esseri umani. La sua "famiglia" era composta dai genitori e due sorelle più "grandi". Non appena mi videro diedero una gomitata al loro fratello e sua madre si stava quasi mettendo a piangere. Certo che questi esseri umani sono proprio strani, infatti li guardavo in modo strano
 
- tesoro finalmente porti a casa una ragazza, anche se un pò strana. ti senti bene cara, hai una strana carnagione - disse la donna
- non si preoccupi signora, e la mia normale carnagione - dissi sorridendo
- ohhh hai anche una bellissima voce, chissà come canti bene - disse una delle ragazze
- no Tryu, lei non canta - disse l'elfo
- perché no, mica si vergogna. Non rispondere al posto suo - disse l'altra ragazza
- come ho detto a Tryu, lei non canta, hai capito Dominique -
- ha ragione lui, non posso cantare -
 
Per non accendere altre discussioni l'elfo mi porto in una stanza, dove per un attimo usci rientrando poco dopo con dei vestiti femminili. Io lo guardai e lui mi disse che me li avrebbe prestati per quella notte che sarei rimasta in città
 
- non mi hai ancora detto il tuo nome - gli dissi io
- se per questo nemmeno tu... Io sono Nate Brom - disse con un lieve sorriso
- io sono Marin Corallo dell'Atlantico del nord - dissi ricambiando con un sorriso di gratitudine
 
Nate e stato gentile a stare con me tutta la notte per la città, facendomi visitare i monumenti e i posti più importanti, e belli della città. Almeno avrei avuto un bel ricordo del posto, prima di andare via, e a dire la verità mi dispiace. Cominciava a piacermi la vita di superficie e anche Nate, ma non credo che tra di noi possa funzionare. No per nulla, io sono una creatura marina, lui abita sulla terra.
 
- che lavoro fai? - gli chiesi
- lavoro in un'agenzia investigativa, naturalmente i miei non lo sanno -
- wow dev'essere divertente -
- perché non ti unisci a noi? -
- mi piacerebbe moltissimo, ma la terra ferma non fa al caso mio. Io sono una creatura marina, per non parlare che la mia famiglia non me lo permetterebbe mai, sai io sono una principessa. Anche se non mi piace avere quel ruolo, vorrei essere libera, per questo sono venuta sulla terra ferma. Volevo fare un giro, e vedere tutte quelle cose che ho  sentito parlare ai delfini. Almeno prima di prendere il mio posto - dissi triste
- beh in teoria se tu non tornassi più al mare tu potresti rimanere qui -
- ma sei impazzito? Sono una sirena, io non posso vivere senza l'acqua, anche se sarebbe meglio che vivere segregata nel mio palazzo a imparare le buone maniere e altre cose noiose del genere, pero non ho dove andare -
- ti ospito io se ti va -
- ti ringrazio - gli dissi regalandogli il mio primo sorriso
 
Quella sera stessa scrissi una lettera che avrei mandato alla mia famiglia, sperando che possano comprendere. Non volevo una vita fatta di costrizioni e doveri, io volevo vivere libera. Libera di agire, pensare e dire quello che volevo. Nate fu molto gentile a ospitarmi, ma un paio di cose non capivo. Come faceva un elfo a vivere in una famiglia di esseri umani? Come fanno a non accorgersi di nulla? Beh non sono la persona migliore a giudicare, quindi mi faccio gli affari miei, se ne vorrà parlare sarò felice di ascoltarlo.
 
La mattina dopo mi presento il loro capo, Aradia, una bellissima persona con un bellissimo sorriso, mi accolse calorosamente nella loro agenzia, non pensavo che certe creature fossero cosi gentili.
 
La prima cosa che feci, con la mia prima busta paga, fu quella di comprarmi dei vestiti. Non potevo continuare a usare i vestiti di Dominique, non era giusto nei suoi confronti. Cosi insieme ad Ally e Aradia andammo in giro per negozi. Ho legato molto tutte e due, poi Ally è una simpatica lupa mannara, come si fa a non volerla bene, si comporta come un'eterna adolescente. Non che mancano i momenti in cui fa la seria, ma tutto quello che la circonda la entusiasta e io non posso che essere d'accordo con lei. Ogni volta che mi vede o vede a qualcuno degli altri membri lei gli salta addosso abbracciandoli, lo fa anche con me, che tenera.
 
Pochi mesi dopo, io e Nate decidemmo di comprarci un appartamento da pagare con il mutuo. Mi sembra una cosa molto logica, così non avremmo problemi a mostrare le nostre vere nature. Senza la preoccupazione di avere persone in giro ci sento liberi. Così e posso cantare ogni volta che voglio in bagno, che abbiamo fatto insonorizzare.
 
 
 
Continua...
 
 
 
FINE CAPITOLO 6




Ecco a voi il nuovo capitolo, spero che vi piaccia^___^
a venerdì prossimo
baci Anima_Misteriosa^^

 
 
 
 

E ora tocca a Marin, iniziamo con la sua coda da sirena, che a parere mia è molto bella rispetto a tutte quelle che ho trovato in giro è il più simile del mio racconto, l'unica differenza è che doveva essere più scura, ma va bene.

eccola fuori dall'acqua, solo che ha i capelli più lisci





è un vero peccato che l'immagine originale che avevo non si trova più, ma anche queste sono molto belle e rispecchiano Marin

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Elfo ***


CAPITOLO 7: PRESENTAZIONE DEL PERSONAGGIO - ELFO - NATE BROM
 

 
 
 
Potrà sembrarvi strano che io, Nate Brom, principe elfico di una delle più antiche famiglie della mia razza, abiti in una famiglia completamente umana. Sembra impossibile ma e cosi. Gli elfi, oltre ad avere molti codici da seguire e l'Immortalità, cresciamo in maniera lenta, molto lenta, anche se non esistono elfi che dimostrando più di 50 anni d'aspetto. 
 
In pratica nella fase dell'infanzia ogni 10 anni per noi cresciamo di un solo anno, ovvero se un elfo ha 2 anni d'aspetto in realtà ne ha 20. Infatti io ho l'aspetto di un ragazzo di 18 anni, ma in realtà ne ho 180 anni. Di corporatura sono alto e magro, ma ho una forza inimmaginabile, molto di più di quella di un semplice essere umano, per non parlare che io posso usare la magia e altre cose da elfo. I miei lunghi capelli biondi con la frangia lunga un pochino sotto il naso ricordano il colore del grano e i miei occhi sembrano foglioline di menta al mattino con le gocce di rugiada.
 
La mia famiglia natale sono il re e la regina degli elfi, ce un re per ogni continente. Si ci sono anche gli elfi dei paesi del nord quelli della leggenda di Babbo Natale, infatti loro sono i più piccoli della razza degli elfi. 
 
Io sono l’erede al trono insieme a mia sorella Isinta, di qualche decennio meno di me. Noi elfi siamo in simbiosi con la natura che ci circonda, infatti adoro le foreste e gli alberi. Mi rilassa molto abbracciare gli alberi, non tutti sanno che loro assorbono i sentimenti negativi e donano pace a chi li abbraccia.
 
Come sono finito con questa famiglia di mortali? Beh diciamo che mi hanno adottato, a loro serviva un figlio, cosi avendo avuto solo due figlie femmine decisero di adottare un maschio. Non volevano rischiare di fare un'altro figlio che magari sarebbe nata un'altra femmina. 
 
Io moltissimi anni fa, degli esseri umani mi trovarono nel bosco che camminavo. In realtà stavo andando a cercare qualcosa da mangiare, noi elfi non uccidiamo gli animali, siamo considerati vegetariani. Noi prima di prendere qualsiasi tipo di pianta, foglia, radice, tubero o qualche altra cosa che si trova nei boschi, noi elfi chiediamo sempre il permesso alla natura. È perché prendiamo qualcosa che non e nostro, come forma di rispetto. 
 
Come dicevo prima degli esseri umani mi trovarono nel bosco e allora avevo 7 anni, ovvero 70 anni, cosi mi presero con loro e mi portarono in questo posto chiamato orfanotrofio, ma io continuavo a fuggire, usando la magia naturalmente. Cosi feci ogni volta che capitavano che mi prendessero, finché all'eta umana di 17 quasi 18 anni arrivò il momento che dovevamo stare tra gli umani.
 
Quando un elfo si sentiva pronto doveva passare un certo periodo tra gli umani. Una sorta di tirocinio per conoscere gli umani, il loro mondo e usanze, al di fuori del nostro. Così feci finta di essere un minorenne senza famiglia è mi portarono per l’ennesima volta in un orfanotrofio. Poco tempo dopo mi feci adottare dalla mia attuale famiglia adottiva.
 
Ora che ho 19 anni umani abito in un appartamento con Marin, una sirena conosciuta e aiutata qualche anno fa. Noi Elfi dobbiamo aiutare chiunque sia in difficoltà. Questo è il codice più importante che dobbiamo rispettare, e poi trovavo Marin estremamente carina. Mi ero accorto subito che era una sirena, oltre per la carnagione, il modo in cui si era presentata, ovvero in costume, nonostante era sera e quel profumo inconfondibile di salsedine. Con noi c'e Casie, un essere umano molto simpatico. Vado molto d'accordo con lui, ma anche con gli altri, siamo simili in quanto non cerchiamo mai di litigare con nessuno, anzi di solito siamo io e lui a dividere gli altri se nascono battibecchi, ma fortunatamente nella nostra agenzia i litigi sono più unici che rari.
 
- allora Nate, come va con la tua sirenetta? - disse Casie ridacchiando
- cosa stai dicendo - gli dissi con un leggero rossore in faccia
- dai fratello, si vede lontano un miglio che ti piace e lei piace te, siete perfetti -
- stai scherzando vero? Io e lei non siamo compatibili lei e una sirena, io sono un elfo, sveglia Casie, non abbiamo nulla in comune -
- siete immortali tutti e due - disse sorridendo soddisfatto
- a parte questo - dissi ricambiando il suo sorriso
 
Pero e vero, Marin mi piace moltissimo, se non fossimo delle creature cosi diverse, non e la stessa cosa di Aradia e Bread, loro sono creature terrestri, Marin e una creatura degli abissi, io invece sono terrestre... ahhh sto facendo troppi pensieri, non mi resta che aspettare e vedere come va a finire questa storia, per non parlare che non so nemmeno se Marin prova i miei stessi sentimenti. 
 
Nessuno dei miei conoscenti ha mai scoperto che io sono un elfo, anche se tutti si meravigliavano quando vedevano le mie orecchie leggermente a punta, ma poi non ci facevano caso più di tanto, visto che le coprivo con i miei lunghi capelli.
 
Quando andavo alle superiori ero, secondo le ragazze umane, il "ragazzo" più bello di tutta la scuola, anzi in circolazione, a me la cosa non interessava. A dire la verità non mi sono mai interessato alle umane, infatti i miei genitori adottivi mi dicevano che questo era molto preoccupate. Addirittura mi chiesero se avessi strani gusti sessuali o se avessi cambiato sponda. Cavolo, mica potevo raccontare loro la verità, e che forse preferivo un'elfa all'essere umano. Per non parlare che mi prenderebbero per pazzo, e poi se riuscissi a dimostrarlo mi metterebbero sotto torchio o in qualche specie di zoo.
 
Mi affaccio alla finestra del mio appartamento e vedo uno splendido sole a cui faccio un saluto per iniziare bene la giornata. Questo e un'altro dei codici che noi elfi dobbiamo obbedire, ovvero salutare il sole e la luna, bisogna ringraziarli per il lavoro che fanno. Mi avvio nella stanza di Marin e poi in quella di Casie. Busso alle loro porte dicendogli che dovevamo andare a lavoro, io ho una specie di orologio biologico, quindi mi sveglio senza usare quella che gli umani chiamano "sveglia".
 
Sento mugugnare Casie, lui vorrebbe stare sempre sotto le coperte a dormire, mentre Marin si alza dopo poco e va in uno dei due bagni per cambiarsi e prepararsi per la giornata di lavoro all’agenzia.
 
Preparo la colazione, metto a riscaldare del latte e prendo la scatola dei cereali. Devo proprio ammettere che gli esseri umani fanno qualcosa di utile nella loro vita, ogni tanto. Siamo ancora in orario prima d'iniziare un'altra giornata di lavoro. Nel giro di 10 minuti il tavolo della cucina era pronto per consumare la nostra colazione. Infatti loro arrivarono e si sedettero a tavola. Marin già vestita e sveglia mentre Casie è ancora mezzo addormentato. 
 
Nonostante che Marin sia una sirena, lei si e adattata benissimo alla vita sulla terra, mangia addirittura il cibo umano come me, ma io seguo una dieta vegetariana. Non amo uccidere gli animali è contro la nostra natura. È un altra delle nostre leggi. Noi capiamo il linguaggio di tutti gli animali quindi gli facciamo capire che non abbiamo brutte intenzioni. Di conseguenza non veniamo attaccati da nessun animale, nemmeno da quelli carnivori.
 
 
 
 
Continua…
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 7
 
 
 
 
 
Ciao a tutti, mi spiace che questo capitolo sia riuscito un po’ più corto degli altri, ma purtroppo quello precedente è stato perduto ed ho dovuto riscriverlo da capo, perdendo molte cose dal capitolo precedente.
 
Spero che vi sia piaciuto lo stesso.
 
A venerdì prossimo, se non ci sono festività vicine, perché questo mese potrebbe essere difficile che pubblichi regolarmente.
 
Baci Anima_Misteriosa.


 
 
 

Devo ammetterlo, il primo modello che ho pensato è stato Legolas del Sognore degli Anelli, ma quello dopo di Orlando Bloom c'è Nate




questo è Nate in definitiva, con gli occhi più verdi e le orecchie molto meno a punta.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: Umano ***


CAPITOLO 8: PRESENTAZIONE DEL PERSONAGGIO - UMANO - CASIE TRUE





Il mio nome è Casie True e rispetto ai miei colleghi, io sono un semplice essere umano. Ho 25 anni, sono alto 1.85, capelli castano scuro lunghetti fino alle spalle e occhi azzurri. Ho studiato all’università, informatica avanzata è sono “l'hacker” dell'agenzia investigativa. Per arrotondare insegno qualche ora d'informatica in una scuola superiore. 

All’inizio mi sentivo inferiore ai miei colleghi in quanto avevano tutti delle doti particolari, diciamo fuori della mia portata. Io invece niente artigli, niente zanne e niente arti magiche, avevo solo la mia intelligenza e la mia passione per il PC. Quando incontrai Aradia mi propose subito di entrare a far parte della loro agenzia investigativa. Mi disse che avevano bisogno di un "mago del PC". Io a quei tempi ero in cerca di un lavoro per pagare i miei studi all’università e quindi accettai subito la sua offerta, senza sapere a cosa andavo in contro. 

All'inizio non credevo che loro erano "esseri speciali", insomma da essere umano "normale" ero un po’ scettico. Avevo avuto un'educazione normale, ovvero non credevo ai fantasmi, mostri, vampiri, lupi mannari o roba del genere, ma poi conoscendo i miei colleghi, amici e miei nuovi inquilini dovetti ricredermi completamente.

Che ci crediate o no, vivo in un'appartamento, non lontano da casa mia con una sirena e un elfo. Se lo raccontassi a qualcuno mi prenderebbero per un pazzo e mi chiuderebbero in un centro psichiatrico. Io e Nate siamo diventati subito amici, in quanto non ci piace a nessuno dei due i litigi e amiamo la natura, mi ha insegnato un sacco di cose su di essa e come rispettarla al meglio.

Prima di entrare nella "special investigation" di Aradia conducevo una vita normale, con la mia famiglia. La mia famiglia è composta dai miei genitori, e i miei due fratelli più piccoli, Luke di 16 anni e Drew di 18, una bella villetta a schiera e il nostro pastore tedesco Zoe. Avevo persino una ragazza, si chiamava Katy Trike. Lei era bionda e occhi castano chiaro, dolce e premurosa per i primi mesi, ma poi era diventata anche troppo appiccicosa, possessiva in modo esagerato. Nessuna ragazza si doveva avvicinare ed era ossessionata da me. Infatti per colpa della sua ossessione e possessività che mi porto alla drastica decisione di troncare il mio rapporto con lei, anche se non l'ha presa molto bene e spera sempre che ci rimettiamo insieme. Ma non succederà mai.

È sera, sto andando con Marin a fare la spesa. C'avrei mandato Nate con lei, ma lui aveva da fare all'agenzia. Nate mi ha confessato di provare qualcosa di forte per Marin, e anche lei prova qualcosa per lui, ma su quel lato sono proprio ciechi con le fette di prosciutto sugli occhi spesse sette centimetri.

- lo sai che Aradia ha reclutato un'altro elemento per l'agenzia? - disse Marin prima di entrare nel negozio di alimentari
- sul serio? Sapete già chi e? - dissi curioso
- no, ne so quanto te, ma spero che sia un'essere simpatico -
- già, beh, ne sapremo di più domani -

Girammo per gli scaffali per prendere quello che ci serviva, doveva bastarci per una settimana per tutti e tre. Prendemmo delle verdure, delle scatolette di legumi, della frutta, latte e altre cose utili come delle fettine di carne bovina per me e del pesce per Marin. Anche se io non mangio spesso la carne lo facevo per Nate che lui la animali non li mangia, visto che è vegetariano.

Preso tutto quello che ci serviva andammo verso le casse per pagare e li vidi Katy che si stupi di vedermi con Marin, effettivamente era un anno che non la vedevo. Siccome era l'unica cassa aperta a quell'ora di sera ci dovevamo adeguare. Cosi iniziammo a mettere il cibo sul nastro, ma vedevo con la coda dell'occhio che continuava a fissare me e Marin.

- ciao Casie, e da un po che non ci vediamo - disse Katy sorridendomi
- Katy - gli dissi freddamente
- eddai, non sarai ancora arrabbiato con me... E questa chi e? - disse riferendosi a Marin in tono geloso
- si sono ancora arrabbiato, lei non è affare tuo -

Ero arrabbiato con Katy perché l'anno scorso con un tentativo, fallito, di ritornare insieme con me, ha fatto scappare a gambe levate una ragazza con cui mi stavo frequentando. Ero è sono ancora arrabbiato per quel fatto.

Dopo aver pagato uscimmo dal negozio senza dire nulla. Marin era contenta ogni volta che uscivamo, soprattutto in quella sera, visto che si era comprata dei sali da bagno profumati alla lavanda e muschio bianco. Tornati a casa lei si fiondo subito in bagno e disse che avrebbe cantato una canzone allegra. Quando Marin canta canzoni allegre tutti diventano più allegri. Il tuo tono e le parole che usa con le canzoni influenzano tutti gli esseri viventi, infatti mi piace quando canta canzoni allegre. Per mia fortuna non l’ho mai sentita cantare canzoni tristi o so che farebbe diventare triste anche me.

Il giorno dopo mi svegliai sentendo Nate bussare alla porta della mia stanza. Cosi vado a farmi una bella doccia ristoratrice e mi vesto, poi vado a fare colazione. Latte e cereali, non c'e colazione migliore di questa. "I LOVE YOU CEREALI" questo e il mio motto per iniziare la giornata nei migliore dei modi.

Finita la colazione prendo la macchina e ci dirigiamo all'agenzia. Con la macchina ci mettiamo 10 minuti. Parcheggio la macchina nel solito parcheggio ed entriamo nell'edificio alle 9.30 giusto per vedere Jill con due poliziotti nuovi uscire dall'edificio, infatti non appena ci vede Jill ci saluta e noi ricambiamo il saluto, sicuramente e venuto per proporci un nuovo caso.

Appena varchiamo la soglia per entrare nell'ufficio venimmo assaliti da Ally che abbracciò Marin, Nate e poi a me. Come dice sempre Marin, Ally è adorabile, non si può non volerle bene, nonostante abbia moltissimi anni più di me ed è una lupa mannara, sembra un cucciolo. A dire il vero tutti noi la trattiamo più come un cucciolo di lupo che una "bestia feroce" il quale lei è.

- Casie, lo sai che stasera conosceremo il nuovo membro - disse Ally tutta eccitata
- come mai stasera? Ha problemi a presentarsi qui? - chiesi curioso
- diciamo che ha un piccolo problemino con il sole - disse Tedd
- capisco, beh allora vorrà dire che attenderemo il tramonto -

Mi sedetti nella mia scrivania e andai nel sito internet della scuola superiore dove lavoro per vedere il programma e gli orari delle lezioni. Poco dopo notai che la nuova professoressa di storia era Katy, uffa quella ragazza sembra lo faccia a posta a non lasciarmi in pace.

Per tutto il giorno feci delle piccole ricerche per un vecchio caso d'omicidio. Infondo non avevamo nulla da fare, al momento. Visto che avremmo iniziato con i nuovi casi con l'arrivo del nuovo membro. Ero abbastanza nervoso, volevo il nuovo caso da risolvere. Invece dobbiamo aspettare i porci comodi di "attenzione la luce del sole mi da problemi"... ahhhh chi è il pazzo a cui non piace il sole.

Dopo ore e ore finalmente arrivo il tramonto è il mio umore era sotto le scarpe, spero che questo tizio abbia una scusa plausibile per non essere venuto questa mattina o gli lancio dietro la stampate più il fax. D'un tratto la porta si apre e vedo una ragazzina di circa 16 anni, carnagione pallida, capelli neri e occhi azzurro intenso, vestita con dei pantaloncini di jeans blu scuro, una maglietta aderente nera con cappuccio e scarpe da tennis bianche e nere. Devo dire che mi ha colpito molto. Non credevo che fosse lei il nuovo membro. È invece mi sbagliavo.

- ragazzi lei è il nostro ultimo membro, su presentati - disse Aradia mettendogli una mano sulla spalla
- buon giorno a tutti, mi chiamo Coral Anderson - disse con un lieve sorriso
- buon giorno? Non credi di aver sbagliato? Semmai dovresti dire buona sera e scusarti per il ritardo - dissi io
- scusa ragazzino, ma per me è buon giorno, mi sono appena svegliata -
- hai strane abitudini ragazzina -
- vedi tu, io sono una vampira -

Ero stupito dalle sue parole, tanto che rimasi zitto. Non avevo mai visto un vampiro. Certo ormai non dovevo più stupirmi di nulla. Avevo davanti una lupa mannara, una vampira, un’entità, una strega, un cacciatore, un elfo e una sirena. Direi che il quadro è al completo. Ally come al solito per dare il benvenuto a Coral gli salto addosso abbracciandola. Sembra che alla vampira non gli desse fastidio, anzi al contrario, sta sorridendo cavolo ha proprio un bel sorriso.



Continua...




FINE CAPITOLO 8




É con questo capitolo si conclude la presentazione dei personaggi principali della mia storia. Spero vi sia piaciuto questo capitolo.
I prissimi capitoli inizierò a pubblicarli dopo l'anno nuovo, sempre di venerdì. Quindi vi auguro a tutti un buon Yule, Natale e anno nuovo.
baci Anima_Misteriosa


 
 
 

Per chi non lo conoscesse è David Giuntoli, ed ha fatto il protagonista nel telefilm Grimm (forse ha fatto altri film non lo so). secondo me è perfetto, anche se ero indecisa tra lui e Jill, visto che nel telefilm è un poliziotto, ma era troppo somigliante a Casie che l'ho assegnato a lui.






è poi dai è figo XD
 
 
 
E ora è il turno di Katy


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Capitolo 9
*** Capitolo 9: Il primo caso per la vampira ***


CAPITOLO 9: P.D.V. - Coral
 


 
Quando entrai nell'agenzia ricevetti un benvenuto caloroso, soprattutto da parte di Ally, una lupa mannara, questo non me lo sarei mai aspettata. La cosa che mi ha sorpresa è stato l'essere umano, che mi aveva accusata del mio ritardo, e del fatto che per me è giorno anziché sera. Presto capii che non sapeva cosa fossi, cosi gli è lo dissi e lui si azzitti immediatamente.
 
Ho fatto subito la conoscenza con gli altri colleghi e devo dire che trovo tutti molto simpatici, anche se l'unico che mi metteva in soggezione era Bread, il cacciatore, fortunatamente Aradia mi disse che non mi avrebbe fatto alcun male, e io tirai un sospiro di sollievo. Poi Aradia attiro la nostra attenzione. Ci doveva dare subito un'incarico, io sarei stata in gruppo con Ally e Nate. Mente l'altro gruppo era formato da Ted, Marin e Casie. Che dovevano rimanere alla base operativa per lavorare con il PC. Infine l'ultimo gruppo formato da Bread e Aradia.
 
- ragazzi ecco il primo caso di stasera “erba a go go”, all'aeroporto principale senza che i cani della squadra cinofila sentisse qualcosa. Gruppo 1, Ted, Marin e Casie lavorate con i PC, dovete fare una ricerca sull'aeroporto principale. Gruppo 2, Coral, Ally e Nate, voi dovete andare direttamente all'aeroporto principale. Con il fiuto di Ally dovreste trovare qualcosa e con Coral troverete sicuramente delle traccie, mentre il gruppo 3, ovvero io e Bread ci occuperemo di eventuali personaggi sospetti e soggetti sorpresa - disse Aradia
 
Beh come primo incarico mi sembra abbastanza divertente, mi hanno addirittura dato una specie di distintivo con i miei dati anagrafici, falsi ovviamente, nome e cognome a parte. Nate prese la macchina di Casie e andammo all'aeroporto, certo che andare di notte in un'aeroporto e non e saggio perché potrebbero scambiarti per un attentatore o qualcosa di peggio.
 
Quando arrivammo all'aeroporto principale facemmo vedere i distintivi ai poliziotti che comandavano la missione di controllare i bagagli e le valige. Anche i cani si davano da fare, ma non trovarono nulla di sospetto, finché Ally disse a me e Nate che sentiva odore di erba. Avvertimmo i poliziotti che ci risero in faccia. Visto che i loro cani non avvertivano odore di erba
 
- siete stupidi? Io ho sentito l'odore di erba - disse infuriata Ally
- vuoi metterti in confronto con dei cani addestrati per questo lavoro? - disse uno dei poliziotti
- lei e veramente un'essere ottuso -
- e dove sarebbe nascosta l'erba? -
- in quell'enorme croce fatta di legno -
- tu sei fuori di testa, quella croce appartiene a quei frati cappuccini laggiù -
- allora non ha capito che se Ally dice che li c'e erba, allora c'e erba - dissi io in sua difesa
 
I poliziotti risero ancora, cosi ad Ally gli venne un'idea, mi prese per il braccio e mi porto nel bagno dell'aeroporto, poi lei si trasformo in una lupa mannara a livello 2. Era la prima volta che vedevo la sua forma originale dal vivo. Lei era stupenda, aveva il pelo argentato come i suoi capelli e gli occhi dorati. Lei mi guardo, chissà se in versione lupo riesce ad avere il controllo sulle sue azioni, non aspettai molto per saperlo
 
- bene ora possiamo andare - disse con voce alterata dalla trasformazione
- non pensi che spaventerai i poliziotti conciata cosi? - gli dissi io
- gli umani non capiscono altro che questa lingua -
- hai ragione -
 
Quando ritornai in compagnia di Ally in veste di lupo, i poliziotti si spaventarono, era ovvio, sembrava un cane alto più di un danese, questo era la trasformazione a livello 2. Quella al livello 1 era simile ad un essere umano, era ricoperta del lungo pelo argentato, orecchie a punta, muso allungato, zanne e artigli e per finire una folta coda. Attuammo il suo piano, ovvero aveva iniziato ad annusare l'aria e aveva iniziato a ringhiare, tanto che tutti i cani presenti si nascosero dietro le gambe dei loro padroni. Lei con movimenti mi fece capire di seguirla fino ad arrivare nel tappeto rotante dove venivano messe le valige dei viaggiatori, infatti c'erano tre frati cappuccini e Ally aveva ricominciato a ringhiare, facendo spaventare quei frati.
 
- buon Dio signorina faccia smettere quel suo strano cane - disse uno dei frati
- perché invece non aprite quel falso crocifisso - dissi io con gli occhi sottili
- santo cielo figliola smettila con queste assurdità - disse un'altro frate
- ma stranamente la mia Ally ha sentito odore d'erba provenire anche da voi, e sinceramente anche io ne sento l'odore su di voi -
- figliola, penso proprio che sei tu fumata d'erba - disse l'altro frate
- perché non li perquisite e basta? - disse Nate spuntando dietro ai frati
 
In pratica Nate stava pedinando quei tre frati. Che a lui risultavano persone sospette e aveva ragione. I poliziotti su "richiesta" di Ally "lupo" aprirono il crocifisso trovando molta erba e da quello che abbiamo capito i cani non sentivano l'odore in quanto dentro c'avevano messo una sostanza chimica che non rovinava la qualità purissima della droga, ma ne nascondevano l'odore, cosi era più facile trasportarla.
 
Direi che come primo caso risolto e stato molto divertente per me e per Ally. Quando tutti ritornammo al nostro ufficio dentro c'era un uomo con due poliziotti, Ally mi disse che era Jill ed era colui che ci dava i casi da risolvere e con lui due tirocinanti poliziotti. Questo Jill si accorse della mia presenza, infatti non mi toglieva gli occhi di dosso. Come lo stesso facevano i due giovani poliziotti, Ally mi disse che Jill aveva una particolare adorazione per i lupi mannari, i vampiri e le Entità, per questo continuava a guardarmi come per studiarmi.
 
Mi sedetti nella scrivania insieme ad Ally, che da quel momento sarebbe stato il mio posto nell'ufficio, per la felicità sua che desiderava tanto una compagna d'ufficio, io le sorrisi, sembrava una bambina piccola, anche se piccola non è l'espressione giusta. Presto ci raggiunse Jill e Ally lo salutò
 
- Jill lo sai che ti sei perso la mia trasformazione? - disse dimenticandosi dei due poliziotti vicino a lui
- nooo che peccato - disse lui dispiaciuto
- trasformazione??? - dissero i due poliziotti
- voleva dire travestimento, vero Ally - la corressi io
- si trasformazione era inteso come travestimento - rise Ally
 
Parlammo di altre cose poi venne Marin con del caffè. Tutti lo presero tranne me che lo rifiutai. come se al solo sentire l'odore mi fosse venuta la nausea, infatti era così. Di questo Jill e i due poliziotti non capirono il perché mi faceva quell'effetto il caffè.
 
- zuccherino perché non bevi il caffè? - disse uno dei giovani poliziotti
- non lo posso bere - dissi semplicemente
- su dai non dire queste cose, bevine un pochino è buono - disse l'altro giovane poliziotto
- ma siete sordi o no? Ho detto che non lo posso bere - dissi alterata che i miei occhi per un attimo divennero rossi
 
Jill si accorse del mio cambio di colori infatti li fece allontanare confermando le ipotesi che il vampiro di cui parlava ero io. Non capivo perché Quell'essere umano avesse così tanto interesse per le creature soprannaturali. Finalmente l'orario di lavoro era finito è tutti potemmo tornare a casa a riposarci, ma non per me, per me era appena iniziata la giornata, ma per quella sera decisi di tornare a casa presto, anche se non ne avevo voglia, sicuramente dentro ci sarà mio fratello con quella cretina della sua ragazza umana.
 
Entrò in casa è come avevo detto eccoli li sul divano a sbaciucchiarsi, blah!!! Che schifo. Quando mi videro Erik mi chiese come fosse andato il mio primo giorno di lavoro, cosi gli raccontai del primo caso e lui mi ascoltava con interesse, mentre Donny la ragazza umana di mio fratello continuava a sbuffare, come se li avessi interrotti sul più bello, è di questo ne ero più che contenta.
 
- Erik ho sete - gli dissi con gli occhi che diventarono rossi e la gola secca e la mia salivazione che aumentava
- nel frigo della cucina ci sono tutte le bevande che vuoi, ora lasciaci soli - disse Donny
- Donny aspettami un attimo do da bere a mia sorella è ritorno da te -
- ma lei non ha 5 anni ne ha 16 è grande abbastanza per bere da sola senza aiuto, non credi? - disse guardandomi male
- ma anche grande abbastanza per ucciderti - dissi tra i denti
- hai detto qualcosa? -
 
Erik dovette portarmi via da li o l'avrei uccisa sul serio. Andammo in cucina dove aprì il frigo, era un normale frigo di quelli che hanno pure la macchinetta per il ghiaccio incorporata, poi lui aprì uno scompartimento segreto, tipo un doppio fondo e mi passò una sacca da trasfusione. La bevvi tutto d'un sorso.
 
- va meglio ora? - mi disse lui mettendomi una mano sulla testa
- si fratellone - dissi con gli occhi che mi tornarono normali
- io vado di la, altrimenti Donny si arrabbia -
- io vado nella mia stanza, buon giorno - dissi triste
- buon giorno - e mi dette un bacio sulla fronte
 
 
 
 
Continua...
 
 
 
FINE CAPITOLO 9

 

Ecco il nuovo capitolo, scusate il ritardo nel pubblicare ma purtroppo ho avuto delle cose da fare ed in più ho avuto l'influenza con la febbre, e c'ho messo un pò per guarire. Spero che per venerdì riesco a pubblicare il prossimo capitolo.
A presto^__^
Baci Anima_Misteriosa

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: La Cena ***


CAPITOLO 10: P.D.V. - ALLY

 


Quando ero tornata a casa, era mattina. Ero un pò stanca per il fatto anche che mi sono dovuta trasformare. Per colpa di quei stupidi esseri umani che non mi hanno creduta in forma umana, ma in forma di lupo si, che rabbia. Non appena varco la soglia di casa trovo Marion intenta a mettere a posto la spesa, così ne approfitto e gli racconto la mia giornata di lavoro.
 
- chi viene a cena stasera? - dissi io
- non ti sfugge proprio nulla eh... Stasera viene la zia Tiffany, con zio Hugo e loro figlio Zane - disse Marion
- oh nooooo, lo sai che Zane e quel loro cane Bobo sono attratti da me -
- quella del cane non lo sapevo - disse ridendo divertita
- ridi ridi, ma ti ricordo che io sono una lupa mannara e i cani sentono il nostro odore e ci vedono come dei loro simili -
- hai ragione me ne ero dimenticata, ma comunque stasera Bobo non ci sarà -
- almeno una scocciatura in meno - dissi scocciata
- su tesoro non fare così, senti perché non inviti quella tua amica carina. Se non sbaglio si chiama Marin -
- posso chiamare anche un'altra amica oltre a Marin? -
- va bene, tanto non mi costa cucinare per due persone in più - disse lei sorridendo
- una persona in più, l'altra amica che invito non mangia -
 
Un pregio di Marion è che non fa tante domande, fa solo quelle necessarie. Prendo il mio telefonino e chiamo Marin che mi risponde assonnata gli spiego la situazione e lei accetta volentieri, a lei è sempre piaciuta Marion, la trova simpatica e anche lei trova molto simpatica e tenera a Marin. Chiamai a Coral. Devo dire che all'inizio credevo che non avrebbe accettato. Fortunatamente mi sono dovuta ricredere. Lei accettò il mio invito con gioia, a patto che gli avrei fatto mangiare nulla del cibo umano.
 
 
Dopo meno di mezz'ora Marin era a casa mia. Marion mi chiese come mai l'altra mia amica non fosse già arrivata. Io gli dissi che sarebbe venuta al tramonto. La prima cosa che fa Marin è abbracciare Marion. Le ore passarono chiacchierando è venne anche il tramonto, infatti puntualmente la porta di casa suonò il campanello, era Coral. Non appena entrò Marion si avvicinò a Coral e all'improvviso abbracciò anche lei.
 
- tesoro stai bene? Sei pallidissima e un pezzo di ghiaccio - disse Marion preoccupata
- non si preoccupi signora, sto bene -
- mamma lei è una vampira - dissi io
- Ally cosa dici... I vampiri non esistono - disse Coral
- tranquilla, lei sa tutto, si ci può fidare -
 
Non abbiamo il tempo di parlare bene per spiegare perché la porta suonò, Gabrielle andò ad aprire e salutò gli ospiti facendoli accomodare in soggiorno, dove c'erano Todd ed Eddy che parlavano con Zane. Quando in cucina entrò un bruttissimo cane che iniziò a guardarmi, sapevo già cosa voleva, poi guardai Marion. Un attimo dopo in cucina entrò zia Tiffany, la sorella maggiore di Marion. Lei ci disse che non poteva lasciare Bobo da solo a casa. Zia Tiffany si avvicinò è vide Marin e Coral, era incuriosita da quelle due ragazze, visto che avevano un aspetto un pò strano, soprattutto Marin che aveva una carnagione azzurrina.
 
- ti senti bene hai una stana cera - disse Tiffany
- si signora sto benissimo - sbuffò Marin
- tu mi sembri pallidissima, vuoi un fondotinta? Staresti benissimo con un pò di colorito -
- non c'è n'è bisogno signora, questa è la mia normale carnagione -
 
Il resto della serata andò bene, a parte quel cane Bobo che non mi si scrollava da dosso. In questo momento essere una lupa mannara ha i suoi svantaggi, non mi piaceva avere quel cane pronto a strusciarsi nella mia gamba. Perché mi prendeva come un suo simile che come un essere umano... Come biasimarlo sono un lupo io.
 
 
P.D.V. - CORAL
 
 
Quando fu pronto da mangiare io rimasi seduta sul divano. Essendo che io non mangio cibo umano era inutile che mi sedessi a tavola con il piatto vuoto. In quel momento mi suonò il cellulare, sul display lessi il nome di mio fratello Erik, mi avvertiva che usciva con Donny. Quando sentii quel nome mi venne una faccia schifata. Stare con un'umana che tra l’altro non era a conoscenza di cosa eravamo è che mi trattava malissimo non era il massimo.
 
Quando chiusi la chiamata vidi gli occhi di tutti su di me, io non ci feci molto caso, ma lo sguardo dei fratellastri umani di Ally e quel Zane non mi piacevano per nulla, mi guardavano come se fossi una divinità. Nulla mi dava più fastidio che essere paragonata a una divinità. Finita la cena tutti si misero a parlare del più e del meno, io stavo ad ascoltare senza parlare. Non perché non avessi qualcosa da dire, ma non era mia abitudine parlare con gli esseri umani. Già era tanto se scambiavo qualche parola con Casie.
 
Verso le 23 di sera io e Marin decidemmo di andare a casa, ma Zane, Todd ed Eddy vollero accompagnarci, dicendo che era pericoloso che delle ragazze uscissero con il buio. Io sapevo che volevano accompagnarci per stare da soli con noi. Non ci voleva un vampiro con le capacità telepatiche per arrivare a questa conclusione. Qualsiasi creatura l'avrebbe capito.
 
- non c'è bisogno, ma grazie lo stesso - disse Marin
- insistiamo, non è prudente mandarvi da sole al buio - disse Zane avvicinandosi a me
- la notte è mia, non mi succederà nulla - dissi io
 
Detto questo presi Marin a braccetto è uscimmo da quella casa ancor prima di avere altre rogne. Poco dopo fuori vidi Ally che ci volle accompagnare. Oltre per tenerci un pò di compagnia, un pò per togliersi dai piedi quel Bobo.
 
Accompagnammo Marin a casa sua è poi invitai Ally a casa mia, visto che per il momento non voleva tornare a casa sua, per rassicurare Marion gli mandò un SMS al suo cellulare. Ero convinta che Erik e quell'insulsa umana di Donny non ci fossero, ma quando aprii la porta di casa li vidi che si stavano togliendo la giacca, simbolo che erano appena tornati.
 
Quando ci videro Erik fece una strana faccia. Ally invece rimase affascinata da lui. Anche Donny se ne accorse è si stava avvicinando a noi un pò alterata per lo sguardo di Ally. Infatti lei da sguardo affascinata si tramutò in espressione seria. Aveva notato anche lei che era un essere umano.
 
- smettila di guardare il mio ragazzo così ragazzina - disse Donny
- io guardo chi mi pare, e a quanto pare il "tuo ragazzo" non ha detto nulla - gli fece presente Ally
- Ally posso offrirti qualcosa da bere, io ho "sete" - dissi con occhi che stavano diventando rossi è per cambiare discorso
- penso sia un'ottima idea Coral, offri da bere alla tua amica - disse Erik che prese per le spalle Donny allontanandola da noi
 
Presi Ally per il polso e la condussi in cucina dove gli chiesi se volesse un normale succo di frutta o "altro" è per "altro" s'intende il sangue. Non sto impazzendo, anche ai lupi mannari piace bere il sangue, infatti quando mangiano la carne c'è sempre una percentuale di sangue nelle carni. Questo è un aspetto dei lupi mannari che in pochi sanno.
 
- dammi l'altro mischiato con un pò di succo di frutta, così ti faccio un pò di compagnia - disse Ally ritornando sorridente
- ok - dissi versando il liquido della vita in due bicchieri, aggiungendo del succo di frutta nel suo e porgendoglielo
- certo che tuo fratello è proprio carino, ma che dico, bellissimo - disse con occhi sognanti
- guarda preferisco vederlo insieme a te che con quell'umana - dissi bevendo un sorso di sangue
- non potrà mai succedere che lui si metta con me, anche se mi piacerebbe moltissimo -
 - perché dici così, mai dire mai... Noi abbiamo la fortuna e sfortuna di essere immortali, prima o poi quella morirà -
- è se decidesse di tramutarla in vampiro per stare con lei per l'eternità? - sentendo questo il sangue mi andò di traverso
- spero di no, altrimenti li uccido entrambi - dissi con sguardo assassino
- no uccidi solo lei, è un peccato uccidere tuo fratello - disse lei ridendo
 
Bevuto e parlando per un altro pò Ally se ne andò a casa sua. Visto che domani doveva andare all'agenzia per lavorare. Ai lupi mannari bastano solo un paio di ore di sonno, rispetto agli esseri umani. Dopo che se ne fu andata io andai in soggiorno e accesi la TV per vedermi qualcosa, infondo la notte è giovane, giovane per noi vampiri. Ben presto mi raggiunse Erik che mi disse che Donny stava dormendo ed insieme ci guardammo la TV.
 
 
Continua...
 
 
FINE CAPITOLO 10
 
 
Ed ecco un altro capitolo pubblicato, spero vi sia piaciuto. Chiedo scusa se troverete qualche errore ortografico, ho cercato di fare più attenzione, ma non sempre riesco a correggere bene.
Chiedo scusa per il ritardo, ma purtroppo in questo periodo ho degli impegni, quindi farò del mio meglio per aggiornare la storia una volta a settimana.

A presto Anima_Misteriosa^__^

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Capitolo 11
*** Capitolo 11: La Banda Sharks (Parte 1) ***


CAPITOLO: 11
 
 

P.D.V. - Marin

 
 
 
La mattina mi svegliai con il bussare della porta della mia stanza, sicuramente era Casie, che come tutte le mattine ci svegliava. Aprii la porta e invece mi trovai faccia a faccia con Nate, le mie guance si colorarono di un leggero violetto. Notai che anche le sue si colorarono di un lievissimo rosa più scuro della sua carnagione. Feci un timido sorriso è richiusi la porta, andando a vestirmi, poi capii perché Nate era arrossito, io ero in pantaloncini aderenti e una canottiera blu.
 
Mi misi un paio di jeans blu scuro e una maglietta azzurra, con le mie scarpe da ginnastica nere. Vado in cucina dove trovo già Casie e Nate che chiacchierano allegramente. Stavano parlando di una mostra di botanica, a cui Nate era molto interessato.
 
- voglio venire anche io alla mostra di botanica - dissi entusiasta di vedere molti fiori
- certamente, ma prima dobbiamo parlarne con Aradia per farci dare un giorno libero - disse Casie
- mi sembra logico, quando arriviamo in ufficio ne parliamo subito - disse Nate
 
Finiamo di fare colazione e poi ci avviamo nel nostro posto di lavoro. Dove come al solito Ally ci salutò con il suo solito abbraccio caloroso. Salutammo gli altri e ci sedemmo nelle nostre scrivanie. Io avevo deciso di fare la segretaria visto che se necessario potevo incantare le persone dietro il telefono, con la giusto tono, era un potere molto utile quando devi parlare con certe persone che non vogliono ragionare o sono insistenti su certe cose, e poi mi diverto.
 
Poco dopo entrò Jill con i due poliziotti, sembrava molto agitato, infatti entrò da solo nell'ufficio privato di Aradia, è già questo non promette nulla di buono, dev'essere un caso urgente per comportarsi così.
 
 
 

P.D.V. - Aradia
 

 
 
- Jill calmati cosa succede? - dissi io calma facendogli segno di accomodarsi sulla sedia
- scusa Aradia, ma questa è un'emergenza, riguarda il caso di ieri, quello della droga all'aeroporto - disse Jill agitato
- cos'è che non va? -
- ti ricordi i due frati truffatori? -
- si quelli che nascondevano la droga nella croce di legno? -
- esatto, loro fanno parte di una banda mafiosa della città, gli Sharks -
- ahh, se non sbaglio gli Sharks sono sulla vostra lista dei ricercati più pericolosi della città -
- esatto, a quanto ci ha detto un nostro informatore, sanno che voi dell'agenzia avete mandato all'aria i loro affari -
- quindi vuoi dirci che si vendicheranno su di noi? -
- non è da escludere, ma ho sospetti che alcuni di loro sono nella polizia, per questo ne parlo con voi, perché mi fido solo di te e voi -
- capisco, avviserò gli altri, grazie per l'informazione, se scopri qualcosa telefonami in ufficio, manderò uno dei miei ragazzi nel tuo ufficio per farsi dare l'informazione, con i tempi che corrono meglio non parlare nel dettaglio al telefono -
- giusto... Ora mi sento più tranquillo, ci vediamo... Ah questo è un nuovo caso, ci si vede -
 
Certo che quella degli Sharks non ci voleva, già avevamo le nostre grane con gli altri casi, ora anche la mafia ci si mette, ma la cosa non mi preoccupa molto, sappiamo come difenderci contro loro, anzi scommetto che se dovessero farci visita e li catturiamo per Jill lui si prenderà una bella promozione. Cosa che gli farebbe veramente comodo, non se la passa molto bene a casa, lui è un uomo molto bravo, come direbbero gli umani, è un pezzo di pane. Tutti i soldi che prende li spende per saldare i debiti che sua moglie ha fatto prima di sparire, scappando ovviamente senza dire nulla a nessuno, lasciandolo con i suoi 3 figli e appunto i debiti.
 
Non appena mi assicuro che gli esseri umani sono andati via racconto agli altri quello che Jill mi ha detto e le sue preoccupazioni. Guardo tutti in faccia e vedo Ted ridersela, infondo lui non teme niente e nessuno. Invece vedo ridersela di brutto Ally, credo che lei questa faccenda l'abbia presa come un gioco. Nate e Marin sono perplessi, ma non preoccupati. Invece Casie è preoccupato, infondo lui è l'unico a essere in pericolo, poi volto il mio sguardo al mio uomo e lo vedo sghignazzare, è devo dire che la cosa mi preoccupa un pò.
 
- beh ragazzi, se si fanno vivi gli daremo il ben servito - disse il mio Bread
- ben detto, io ti darò una mano - disse Ally
- certo piccola - disse facendogli l'occhiolino
- ragazzi se possibile niente spargimenti di sangue, dobbiamo prenderli vivi - dissi alzando gli occhi al cielo esasperata
- io sono preoccupato per il fatto che potrebbero seguirci fino a casa è ucciderci - disse Casie
- tranquillo Casie, ti proteggo io, è poi con me c'è anche Nate - disse Marin abbracciandolo
 
 
 

P.D.V. - Bread

 
 
 
Ero eccitato per quello che la mia bellissima Aradia ci aveva comunicato. Quasi ci speravo che quelli della Sharks venissero in cerca di noi. Avevo giusto da utilizzare dei nuovi gioielli della tecnologia militare. Che naturalmente io posso avere essendo un cacciatore. Comunque anche la piccola Ally era entusiasta.
 
Me ne andai nel magazzino, situato nei sotterranei dell'edificio. Li abbiamo tutti gli armamentari e tutto quello che ci potrebbe servire, persino un piccolo poligono di tiro, che uso solo io.  Ultimamente voglio insegnare a Casie a utilizzare le armi e qualche mossa di combattimento corpo a corpo, tanto per difendersi. Devo dire che non se la cava male, se continua ad allenarsi potrebbe diventare un cecchino professionista, cosa che sinceramente sto cercando d'insegnargli.
 
Faccio qualche tiro al poligono, tanto per scaricare i nervi e rilassarmi. Adoro l'odore della polvere da sparo, il rumore della pistola quando premo il grilletto e la concentrazione per non sbagliare bersaglio... Si sono cose a cui non potrei fare a meno, oltre alla mia Aradia naturalmente.
 
Poco dopo mi raggiunge Casie è gli metto in mano la pistola dicendogli di sparare al bersaglio che sposto più in dietro. Non è facile colpirlo a 150 metri, ma sono convinto che lui c'è l'ha può fare, infatti su 10 colpi tre sono andati a vuoto, mentre gli altri sette un pò sparsi per il bersaglio. Deve ancora calcolare bene la distanza è tenere ferma l'arma, so che non è facile, ma usando le armi da fuoco non può permettersi di sbagliare.
 
- bene Casie, per oggi gli allenamenti finiscono qui - gli dissi
- beh non è andata così male -
- no, ma devi migliorare la tecnica e tenere la pistola il più fermo possibile -
 
Uscimmo dal magazzino, che lo chiusi a chiave. Salimmo nell'ufficio dove la mia splendida Aradia ci stava aspettando per illustrarci un semplice caso di rapina. Ultimamente sembra che la polizia si stia ammuffendo, visto che non riescono a risolvere un semplice caso di rapina. Si affidano troppo a noi, è questo non va bene per niente.
 
 
 
Continua...
 
 
 
FINE CAPITOLO 11
 
 
 
Scusate se questo capitolo è un po’ corto ma ho avuto impegni per questa settimana, spero che vi piaccia lo stesso.
Alla prossima settimana^__^
Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 12
*** Capitolo 12: La Banda Sharks (Parte 2) ***


CAPITOLO: 12
 
 
 
P.D.V. - Coral

 
 
Bene è il tramonto e io esco di casa per andare all'agenzia. Durante metà strada ho la sensazione di essere osservata e seguita. Cerco di non farci molto caso e arrivata a destinazione. Quando entro nell'ufficio dove Ally e Marin mi salutano con un "caloroso" abbraccio, poi vengo avvisata della possibile "visitina" degli Sharks.
 
- capisco, allora credo che non dovremmo aspettare molto, sicuramente in un paio di giorni riceveremo la loro visitina - dissi io
- perché non stasera? - disse Ted con fare sarcastico
- non credo siano tanto stupidi da farsi vedere oggi -
- no non hai capito, io intendevo che quelli della Sharks stanno già entrando nell'edificio - rispose lui con un sorrisino stampato sul viso, che per molti potrebbe essere preso come spettrale, ma per chi lo conosce bene, non è così
- Aradia come ci comportiamo? - disse Casie
- direi di vedere cosa vogliono è poi agiremo di conseguenza - disse lei con calma
- sono d'accordo - dissi io
- peccato preferivo il piano fuoco e fiamme - disse Bread
- sei impazzito, vuoi bruciare l'ufficio? – disse Ally
- è un modo di dire - disse Nate
- qualche centinaio di anni fa lo facevano sul serio, piuttosto di lasciare il castello ai nemici si bruciava - dissi io
 
Sentii chiaramente il rumore che i passi di quei esseri umani facevano sulle scale. Ascoltandoli si capisce quante persone sono, a occhio e croce sono in cinque. Ben presto li trovammo davanti alla nostra porta che venne spalancata con un calcio, come sospettavo, erano in cinque che ci guardavano come se non fossimo una minaccia, guardavano male solo a Bread, e infatti pensavano che fosse lui il capo di quell'agenzia, uno di quei tre uomini si avvicinò a lui con sguardo minaccioso.
 
- hei tu devi essere il capo di questi pappa molli - disse un uomo con la barba incolta e corti capelli castani come gli occhi
- veramente sono io il capo qui di tutti loro - disse Aradia
- ohhh abbiamo un capo donna, molto interessante -
- cosa posso fare per voi? -
- non ci piace quello che voi avete fatto al mio capo -
- beh noi collaboriamo con la polizia, è logico che facciamo di tutto per acciuffare i criminali -
- bene, allora che ne dite di fare un giretto con noi, ma solo voi fanciulle -
- dove le vuoi portare? Lurido bastardo - disse Bread
- questi non sono affari tuoi, forza fanciulle andiamo -
 
 
L'uomo puntò la sua pistola contro Casie che diventò bianco come me. Io andai davanti alla traiettoria e gli dissi che l'avrei seguito. Casie si meravigliò molto del mio gesto, infatti nonostante mi avesse inizialmente trattato male, io l'avevo appena salvato. Io, Marin, Ally e Aradia usciamo con quei tre uomini per salire sul loro furgoncino, dove dopo 5 minuti di tragitto ad alta velocità ci trovammo davanti ad un edificio, sicuramente il covo di questi mafiosi
 
 
 
 

P.D.V. - Ted

 
 
 
- dobbiamo fare qualcosa - dissero Casie Nate e Bread
- no ragazzi, state calmi - dissi io con il mio fare calmo
- cosa stai dicendo Ted? Come possiamo stare qui calmi? - disse Casie
- ricordatevi che loro non sono esseri umani come te, loro sanno badare a loro stesse, è poi li hanno seguiti a posta -
- spiegati meglio Ted - disse Nate
- ah forse ho capito, si sono fatte catturare apposta per scoprire il loro covo e arrestarli? - disse Bread
- esattamente, quindi stiamo qui ad aspettarle - disse Ted
- allora ragazzi vado a preparare un pò di caffè -
- io preferirei un pò di camomilla - disse Casie
- no mi sa che per te ci vorrebbe qualcosa di forte, un whisky -
 
Alla parola WHISKY Casie divenne pallido, lui non era abituato a bere alcolici forti, se potessi lo berrei io, ma ho perso quella capacità di bere, a parte il 31 ottobre, il giorno dei morti.
 
 
 
 

P.D.V. – Ally

 
 
 
Stavamo salendo molte scale e io facevo finta di aver paura, cosa che Coral e Marin capirono cosa volessi fare, quindi stettero anche loro al gioco. Quando entrammo in un appartamento all'ultimo piano di quell'edificio un fortissimo odore di droga, sesso e sangue. Tanto forte che io e Coral dovemmo tapparci il naso, ma senza successo, l'odore era forte, troppo pungente per il nostro naso sensibile.
 
Poco dopo uscì un uomo sui 40 anni dai lunghetti capelli neri e occhi marrone scuro, vestito con una camicia bianca con i primi tre bottoni aperti, pantaloni neri e scarpe classiche nere e bianche. l'uomo che sicuramente è il capo ci fissa con sguardo malizioso, io, Marin e Coral ripresimo la sceneggiata di ragazze spaventate
 
- benvenute signorine nel mio covo, oh ma che maleducato che sono, l'educazione anzi tutto, sono Kevin Styke, il capo degli Sharks -
- io sono Aradia, possiamo sapere che intenzioni avete con noi? Perché solo noi donne hai fatto venire fino qui è non tutta la squadra? -
- non so ancora cosa farò di voi, ma di certo non vi lascerò andare via di qui molto presto, ma come prima cosa parlerò con voi una alla volta, vieni tu -
 
Marin seguì Kevin in una stanza per uscire cinque minuti dopo con un sorriso smagliante. Penso che abbia cantato Lei ha sempre quel sorriso dopo aver cantato, lo avrà fatto per difendersi da quell'uomo. Poco dopo entrò Coral, che uscì con lo stesso sorrisino, poi fu il mio turno di entrare, mi accomodai su un divano e Kevin si avvicinò a me e mi mise una mano sulla mia coscia, io la pizzicai e la scansai, lui mi sedette vicino e rimise la sua mano sulla mia coscia, ma stavolta in modo possessivo e forte, anche se non per me.
 
- dai non fare la difficile. Ci divertiremo e se farai la brava bimba sarai premiata con tutto quello che vuoi - disse lui malizioso
- no grazie, è se lo vuoi sapere sono io che ho scoperto il carico di droga che i tuoi stupidi sottoposti stavano trasportando - dissi io
- come hai fatto tesoro? Nemmeno i cani hanno mai fiutato la mia droga - disse facendo salire la sua mano dalla mia coscia
- io non sono come qualsiasi donna che tu hai mai incontrato -
 
 
 

P.D.V. - Aradia

 
 
Dopo un urlo da parte di Kevin e un ringhio da parte di Ally dovetti intervenire è con un mio incantesimo, feci apparire delle catene d'energia con le quale incatenai Kevin al termosifone, mentre Ally, che aveva cambiato il colore degli occhi e allungato le zanne e gli artigli ritornò come prima e andammo a incatenare gli altri della banda, poi chiamai Jill, gli detti il numero d'indirizzo e di portare molte manette, visto che l'incantesimo delle catene d'energia non sarebbe durato a lungo.
 
 
Continua…
 
 
FINE CAPITOLO 12

 
 
 
Ecco a voi il nuovo capitolo spero vi piaccia. Con questo capitolo si chiude la serie Sharks, ma una nuova avventura aspetta la squadra della SPECIAL INVESTIGATION TEAM.
Alla prossima settimana^__^
Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 13
*** Capitolo 13: Una Piccola Vacanza (annullata) ***


CAPITOLO: 13
 
 
 
 
P.D.V. - Casie

 
 
Quando la vidi entrare, Coral, i nostri sguardi s’incrociarono è stranamente mi sentii accaldato, magari ero anche arrossito, l’avevo rivalutata, prima mi stava antipatica, ma da quando prima mi ha salvato la vita ne rimasi stupito, nessuno aveva fatto un gesto del genere per me. Gli rivolsi un sorriso di ringraziamento, lei ricambiò con uno tirato, come se non sorridesse da molto tempo, poi Aradia parlò.
 
- ragazzi!!! Dopo gli ultimi avvenimenti ho deciso che sarà meglio prendersi una vacanza -
- una vacanza in che senso? – disse Nate
- chiamala pure pausa, vi do due giorni di riposo, che sommati alla domenica fanno tre, ci vediamo qui lunedì –
- che bello una vacanza – disse contenta Ally
 
Sorrisi anche io alla piccola vacanza che Aradia ci aveva offerto. Per il piccolo spavento, che soprattutto io ho, preso per l’irruzione degli Sharks. Avrei utilizzato questi giorni per riposarmi sia fisicamente che mentalmente. Cosi potevo dedicarmi all’università in pace e tranquillità.
 
 
 
Presi le mie cose e andai a casa dove trovai la mia famiglia sul divano a guardarsi un film in TV. Mi avvicinai per vedere di che film si trattava. Mi accorsi subito che si trattava di Underword il primo film. Film molto carino, ma anche un po’ troppo inverosimile, rappresentano i vampiri e i licantropi troppo diversi. Diciamocela tutta licantropi e vampiri non si fanno la guerra. Io lo so bene visto che lavoro con un vampiro e un licantropo, posso dire benissimo che loro vanno molto d’accordo.
 
 
 
- ah tesoro ha chiamato Katy – disse mia madre
- mmmmhhh che vuole adesso? – dissi seccato
- tesoro non trattarla così, una volta era la tua ragazza -
- appunto una volta, gli ho detto mille volte di non cercarmi più -
- mi ha detto che non vede l’ora di rivederti domani a scuola –
- cavolo che scatole, mi fa venire voglia di lasciare l'università e il lavoro –
 
Detto questo vado in camera mia e apro il mio libro e inizio a studiare un po’ per la lezione di domani. Volevo stare tranquillo è pensare al domani il meno possibile o mi verrà il nervoso e l’esasperazione al pensiero che dovrò rivederla.
 
 
 

P.D.V. - Marin

 
 
Questa sera Casie è voluto andare a casa sua. Lo fa qualche volta quando vuole lasciare da soli me e Nate, o quando vuole stare un po’ tranquillo per i fatti suoi e rivedere la sua famiglia. Ora io e Nate stavamo cenando con del riso al pomodoro.
 
- che facciamo stasera? Di solito non finiamo così presto di lavorare – dissi io
- non saprei, tu cosa vuoi fare? – disse Nate
- ti va di andare al cinema? – proposi entusiasta
- perché no!!! Cosa vuoi andare a vedere? -
- ci sono due film interessanti -
- ok decidiamo li al momento –
- ok perfetto -
 
Detto questo ci alziamo e andiamo nelle nostre stanze a prepararci per uscire. Era da tanto che io e Nate non uscivamo di sera da soli.  Questo mi rendeva molto felice, che mi sarebbe piaciuto cantare. Non potevo per l’incolumità nostra e dei vicini di casa. Altrimenti ce il rischio di trovarmi tutti gli umani davanti alla porta di casa rimbambiti. Si mi sa che devo farmi la mia camera insonorizzata, così quando avrei voluto cantare potevo farlo in camera mia senza dare problemi agli umani.
 
 
 
Finito di prepararci uscimmo dall’appartamento e camminammo mano nella mano per la città piena di luci che rendono l’atmosfera stupenda di notte. Ancora oggi mi stupisco che gli esseri umani siano capaci di creare delle cose così belle, viste le guerre. La corruzione. Il potere. Il razzismo, e altre cose brutte. Per ora voglio solo pensare alla serata che passerò con Nate, sperando che stasera lui si da una mossa a dichiararmi il suo amore, o lo farò io.
 
 
 

P.D.V. - Aradia

 
 
Avevo fatto bene a dare quei giorni di riposo alla mia squadra. Si vedeva la loro contentezza nei loro occhi e nei loro gesti, e poi devo dire la verità, un po’ di riposo non può di certo farci male, almeno posso stare con Bread, io e lui da soli. Soprattutto stare di più a letto a coccolarci.
 
 
 
- tesoro è stupendo vederti a letto fino a mattina tardi senza preoccuparti del lavoro -
- Bread, non ho dato dei giorni di vacanza per parlare di lavoro, ma per riposarci – dissi io
- lo so amore, volevo solo farti notare quanto sei bella -
- che ruffiano, è per questo che ti amo -
- anche io ti amo -
- che facciamo oggi? -
- pensavo di stare a letto insieme tutta la mattina, è di pomeriggio una bella passeggiata per poi andare a cena in quel ristorantino in spiaggia che ti piace tanto -
- mmmmhhh ottima idea, mi piace – dissi con sorriso malizioso
 
Lo baciai per iniziare a dedicarci a qualcosa di più piacevole, che prevedeva di toglierci completamente i vestiti, toccarci, accarezzarci, stare pelle contro pelle, e portare Bread a spingersi dentro di me per fare l'amore. Niente di più sublime.
 
 
 

P.D.V. - Coral

 
 
- Ally cosa fai a casa mia? È notte per me – dissi come se fossi sonnambula
- scusami ma non avevo voglia di rimanere a casa mia e non sapevo dove andare, posso dormire qui con te se vuoi -
- ok se ti va… Dai entra –
 
Accompagnai Ally nella mia stanza, ma prima di entrare incontrammo Donny e mio fratello. Lui era mezzo addormentato come me. Ci guarda come fa anche Donny, solo che il suo sguardo è seccato rispetto a quello simile al mio di mio fratello. Io e Ally proseguiamo e insieme ci addormentiamo nel mio letto matrimoniale. Io mi addormentai subito, questo è l’effetto che ci da il sole, ovvero una sonnolenza automatica come se avessimo fatto dell'anestesia. Gli esseri umani potrebbero dire che magari è perché stiamo svegli di notte che di giorno dormiamo. Mi spiace ma non è così, anche se un vampiro dovesse dormire di notte, è posso assicurare che dorme anche male, di giorno dorme lo stesso.
 
 
 

P.D.V. – Ally

 
 
Verso pomeriggio tardi mi sveglio ed entro in cucina a bere qualcosa, decido di prendere un bicchiere di succo di frutta ma in frigo non c’è ne. Controllo la credenza e vedo i cartoni di succo di frutta in alto, cerco di allungarmi ma non riesco ad arrivare a prenderne uno. Una mano all'improvviso si allunga prendendo il cartone di succo di frutta. Mi volto di scatto per trovarmi faccia a faccia con il fratello di Coral. In quel momento divento rossa, lui bello come un dio, petto nudo, jeans e piedi scalzi. Avrei potuto scambiarlo per un mio simile.
 
- ecco tieni – disse lui sorridendomi
- g grazie – dissi con un timido sorriso
- sei l’ amica di mia sorella e se non ricordo male ti chiami Ally, giusto? Io sono Erik -
- si mi chiamo così, piacere di conoscerti – dissi prendendo un po’ di coraggio
- mia sorella sta ancora dormendo vero? – disse sorridendo ancora
- si non volevo disturbarla per avere un po’ da bere, dorme così bene –
- lei è una dormigliona, dorme finché il sole non è tramontato del tutto, io sono più vecchio sai vanto di avere 188 anni, riesco a svegliarmi prima, i raggi del tramonto non sono dannosi come quelli mattutini – disse prendendo un po’ di sangue dal frigorifero
- non sono molto più vecchia di te. Io ne ho 166, ma essendo una lupa mannara mi comporto avvolte come un cucciolo troppo coccolone con gli adulti di un branco. Ovvero la mia famiglia – dissi sorridendo dolce
- ora ho capito - disse facendo un piccolo sorriso
- uaaaaammmhh mi sono persa qualcosa? – disse Coral dietro di noi
- finalmente ti sei svegliata – dissi andandola ad abbracciare quasi saltandole addosso
 
Coral si stava grattando la testa, scompigliandosi i capelli. Se avessi avuto la coda avrei scodinzolato. A volte questo è un effetto dei lupi mannari. Ovvero essere troppo affezionate alle persone, o creature a cui ci sentiamo legate, o che semplicemente vogliamo bene, in pratica le sentiamo di nostra proprietà e si sa un lupo mannaro difende sempre le cose di sua proprietà come il proprio territorio. Coral ancora assonnata si dirige verso il bagno e si sistema, mentre io ritorno a bere il mio succo di frutta tutta contenta di aver salutato e augurato il buon giorno a lei come si deve alla mia amica
 
- hai un modo di salutare strano e tutto tuo – disse divertito Erik
- io saluto sempre tutti così a lavoro e a chi mi conosce – dissi sorridendo
- sei un tipa strana per essere una lupa mannara -
- oh, forse ti da fastidio che saluto Coral così – dissi smettendo di sorridere
- non ti preoccupare, anzi metti allegria con questo tipo di saluto, e a dirla tutta non mi dispiacerebbe avere qualcuno che mi saluti così – disse allargando il suo splendido sorriso
- q quindi s se anche io t ti salutassi c così non ti ad arrabbieresti – osai dire
- no, anzi sarebbe divertente e allegro – disse mettendomi una mano sulla testa come per accarezzare un cane, o nel mio caso un lupo
 
Quel tocco fu stupendo, mi piaceva tantissimo, mi rilassava molto, poi fatto da Erik tutto cambiava. Peccato che quel momento fu interrotto da Coral, che con calma parlava al cellulare. A quanto ho sentito c’era Ted dall’altra parte del telefono che diceva con urgenza di recarci all’agenzia.
 
vacanza finita ancora prima di iniziare.
 
 
 
Continua…
 
 
 
FINE CAPITOLO 13

 


Finito anche questo capitolo. Che ne pensate della coppia Marin e Nate?
Dal prossimo capitolo inizierà il vero è proprio caso dell’intera storia, cosa succederà? Quale caso urgente ha fatto in modo che Ted chiamasse tutti con urgenza? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.
Alla prossima settimana^__^
Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 14
*** Capitolo 14: Un Caso Importante ***


CAPITOLO: 14
 
 
 
 
  
P.D.V. – Coral

 
 
Ero al bagno per sistemarmi i capelli e farmi una bella doccia. Quando quel mostro della tecnologia chiamato cellulare iniziò a suonare, era il numero dell’agenzia dove io e Ally lavoriamo. Dall’altra parte del telefono c’è Ted che era successo una cosa grave che Jill aveva chiamato all’agenzia. Quando chiusi la chiamata guardai Ally ed Erik che a loro volta mi stavano guardando, io mi avvicinai a Erik e gli presi il bicchiere con il sangue e lo bevo, poi guardai Ally
 
- dobbiamo andare immediatamente all’agenzia. Finisci di bere il tuo succo e poi raggiungimi in camera mia. Andremo all’agenzia in volo, così facciamo prima -
- è addio giorni di vacanze – disse lei divertita
 
Poco dopo Ally mi raggiunse, salutò mio fratello con un cenno della mano, e ringraziandolo per l’ospitalità. Mio fratello gli sorrise in modo strano. Sembrava sereno. Lui che di solito è sempre vacuo, soprattutto in compagnia di quella serpe umana di Donny. Credo che indagherò al mio ritorno. Ma come ho detto preferisco vedere mio fratello insieme ad Ally che con quell’essere umana.
 
Quando arrivammo nell’ufficio oltre a Ted c’erano Marin e Nate, ma poi dopo poco anche gli altri ci raggiunsero. Jill non mi sembrava calmo, anzi non lo era per niente, sparì nell’ufficio insieme a Ted e Aradia.
 
Dopo circa 15 minuti Aradia, Ted e Jill uscirono dall’ufficio è le facce che avevano non dicevano nulla di buono. Non c’era bisogno di un sensitivo per avvertire l’atmosfera di tensione, che girava nell’aria è tutti tesi aspettavamo, che Aradia ci parlasse è ci dicesse cosa fosse successo.
 
 
 

P.D.V. – Aradia

 
 
Avevo ricevuto un incarico della massima urgenza. Mi è dispiaciuto richiamare tutti, per risolvere questo caso.sanno che questo tipo di lavoro comporta pericoli e situazioni come queste. Sospirando cercai di pensare a cosa dire per avvisare i miei collaboratori
 
- allora ragazzi, in anzi tutto mi spiace avervi richiamati, ma non ci sono buone notizie -
- per favore Aradia non tenerci in tensione, lo sentiamo che non ci sono buone notizie -
- va bene Marin… Allora la situazione è questa… Stamattina sono stati trovati 2 ragazzi morti dentro il liceo della città, nessuno ha visto niente, nessuno sa niente a scuola e Jill non ha nulla in mano, quindi giustamente ha chiesto aiuto a noi – dissi io
- avete detto il liceo della città? Ma è dove vado per fare delle lezioni di informatica ai ragazzi. Lo faccio per pagarmi gli studi all’università – disse Casie
- più che altro mi chiedo come facciamo a indagare? Non è una passeggiata – disse Nate
- pensavo d'infiltrare qualcuno di voi nel liceo, oltre a Casie, che ci lavora già – dissi io
- io non posso andare, è lo stesso vale per Nate – disse Ted
- Ted ha ragione, tu e Bread siete troppo "vecchi" per fare gli studenti. Io ho la pelle troppo azzurra per non parlare che la minima goccia d’acqua mi farebbe trasformare in una sirena. Nate è un elfo e Ted è uno spirito… - disse Marin che fu interrotta da me
- ci sono Ally e Coral. Loro sarebbero perfette – dissi io
- ma siamo impazziti? Mandare una vampira e una lupa mannara in mezzo a degli umani -
- non sono impazzita sono le uniche che potrei mandare -
- Aradia, l’unica è solo Ally, vi ricordo che io di giorno dormo – disse Coral
- ti farò un incantesimo per poter sopportare la luce del sole e non farti dormire –
- io non sono molto convinta – disse Marin a braccia conserte
- nemmeno io, anche se mi facessi l’incantesimo per sopportare la luce, non so se funzionerebbe su di me, non ho mai provato una cosa del genere, magari dormirei lo stesso, per non parlare che non puoi fare nulla per la sete di sangue -
- meglio, non daresti nell’occhio e sembreresti un essere umano normale –
 
 
 

P.D.V. – Casie

 
 
In effetti nemmeno io ero molto convinto a mandare Ally e Coral da sole. Fortuna ricordai che non lo sarebbero state del tutto. Visto che io un paio di giorni a settimana andavo al liceo come insegnante d'informatica. Quindi cercai di stare calmo
 
- adesso mi collego subito con il computer del liceo, per l’iscrizione di Ally e Coral. Così domani mattina potete già andare a scuola, vi metterò in classe insieme – dissi io
- ottima idea e una cosa l’abbiamo risolta – disse Aradia
- ci serve l’incantesimo per Coral – disse Bread
- mi metto subito al lavoro – disse sparendo nel suo ufficio
- Casie vieni con me, devo darti delle armi e delle micro spie che dovrai portarti, anche voi ragazze dovete portare le micro spie -
- arrivo Bread – disse Ally con il suo solito tono allegro
- eccomi – disse Coral
 
Scendemmo le scale per il sotterraneo. Aprendo la porta entrammo nel mondo di Bread. dove lui mi sta insegnando a tirare con le armi per diventare un cecchino è non me la cavo male. Entriamo dentro un’altra porta che fa da suo ufficio e dentro oltre alla scrivania, casse forti, valigie e armi varie di tutte le epoche ci sono dei monitor che tengono d’occhio l’entrata dell’edificio. Controllando l’entrata e dentro il sotterraneo, l’entrata del ripiano dell’agenzia e dentro l’agenzia.
 
Rimasi sbalordito da tutta quella tecnologia. Si vedeva che non era nulla in confronto a una valigetta che ci mise davanti. Quando l’aprì rimanemmo sorpresi, soprattutto le due ragazze.
 
- è queste cose cosa sono? – dissero in contemporanea Ally e Coral
- l’ultimo modello della tecnologia per lo spionaggio, arrivate proprio l’altro giorno -
- Bread sei un mostro della tecnologia militare – disse Ally prendendo un braccialetto di color oro
- tranquilla piccola puoi prendere anche quello di colore argento, non è fatto in argento -
- preferisco quello color oro – disse mettendoselo al polso sinistro
- bene allora quello in argento lo prendo io – disse Coral
- allora a me non mi resta che prendere l’ultimo braccialetto di colore verde smeraldo –
- ora vi illustro come utilizzare i braccialetti, sembrano normali braccialetti con l’orologio incorporato ma dentro c’è un piccolo registratore vocale digitale con più di 10 giga di memoria, basta premere il pulsantino Rec e inizia a registrare le voci fino a 150 metri di distanza. Avete domande? -
- no – dissimo tutti e tre
 
 
 

P.D.V. – Ted

 
 
- è prudente mandare le due ragazze in questa missione? – dissi ad Aradia nel suo ufficio
- si Ted, ma non ti preoccupare non saranno da sole, c’è Casie con loro, è poi ci siamo noi a sorvegliarle con gli oggetti tecnologici che Bread ha comprato -
- mmmhh io ho qualche dubbio, spero solo che il tuo incantesimo per Coral funzioni, non vorrei che l’umanità verrebbe a sapere dei vampiri -
- tranquillo ho quasi finito… Ecco fatto, con questi Coral è al sicuro -
- ma sono orecchini, che centra con l’incantesimo? –
- non sono orecchini qualsiasi, sono orecchini magici, se Coral li indossa potrà stare alla luce del sole senza problemi e senza sentire troppo il suo effetto -
 
 
 

P.D.V. – Nate

 
 
- Marin stai tranquilla, Aradia sa quello che fa – gli dissi
- lo so, ma sono preoccupata, non abbiamo mai affrontato una cosa del genere -
- c’è sempre una prima volta in tutto, è un modo per superare quello che madre natura ha in serbo per noi e per diventare forti fisicamente e mentalmente -
 
Dopo aver messo appunto i dettagli del caso di omicidio Aradia ci congedò e io, Marin e Casie potemmo tornare nel nostro appartamento. Quando entrammo in casa andai in cucina, quella sera toccava a me cucinare. Quindi decido di preparare un po’ di pane elfico. Che non è molto differente dal pane degli umani, un’insalata mista e zuppa di legumi. Ci mettemmo a tavola per cenare, ma l’atmosfera non era delle migliori, quella nuova missione dava da pensare è sinceramente da parte mia non vedevo l’ora di risolverla in fretta.
 
- Casie miracomando, tieni d’occhio le ragazze, non voglio che capiti qualcosa di brutto -
- tranquilla Marin, non gli succederà nulla, sono in gamba se la caveranno -
- su tesoro Casie ha ragione sono in gamba è delle ottime creature con autocontrollo, se la caveranno alla grande, è poi devono solo prendere delle informazioni –
 
Tentai di calmarla, ma non ci riuscii del tutto. Un po’ la capisco, è preoccupata che le due ragazze possano mettersi in pericolo. Per non parlare del putiferio che verrebbe fuori se gli esseri umani scoprissero l’esistenza di creature come noi.
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 14

 
 
 
 
Rieccomi con il nuovo capitolo.
Chiedo scusa per il ritardo, ma sono stata via per qualche giorno. Spero che questo capitolo vi piaccia. Con questo capitolo do inizio il caso dell’intera storia.
Alla prossima settimana^__^
Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 15
*** Capitolo 15: Primo Incidente ***


CAPITOLO: 15
 
 
 
 
P.D.V. - Coral

 
 
Non posso crederci che sto sveglia di mattina, anche se ho un po’ di sonnolenza. Ieri prima di andare via Aradia mi ha dato gli orecchini con l’incantesimo per sopportare la luce del sole. È una strana sensazione stare sotto il sole, io sono nata vampira è non ho mai avuto l’occasione di vedere il sole dal vivo, a parte quelli dei film. Ora addirittura ne sono immersa è la cosa fantastica è che non brucia. Sento un po’ di calore sopportabile, sarà così che sentono il sole gli esseri umani? Devo chiederlo a Casie quando lo vedo.
 
Ora io e Ally stiamo percorrendo la strada che ci porta nella scuola che per un certo periodo dovremmo frequentare, ma non mi sembra molto contenta, è non ha tutti i torti, i suoi fratellastri frequentano quella scuola. Da una parte è un vantaggio perché possiamo fargli le domande per capire quello che è successo. Dall’altra parte saranno delle scocciature.
 
- è stata una fortuna che nella macchina di Edd non ci fosse posto per noi – disse Ally
- si ti do ragione e poi non mi potrei godere un po’ di sole -
- beh approfittane perché non so se Aradia potrà farteli tenere quegli orecchini -
- già hai ragione –
 
Arrivati a scuola tutti si voltano a guardarci, non mi piace essere osservata, io che per mia natura devo essere inesistente e non farmi notare ora sono sotto gli occhi bavosi di tutti questi esseri umani. Ci guardiamo in giro è finalmente adocchiammo Casie che è circondato da ragazze umane di tutte le età, mi avvicino piano, mentre Ally parte alla carica è come al solito gli si butta letteralmente addosso abbracciandolo forte mentre le ragazze la guardano come per dire “chi è questa?", "Come si permette?", "C’eravamo prima noi", "Che fortunata” e altri pensieri del genere.
 
Devo dire la verità un po’ la invidio, Ally è sempre così spontanea è si fa volere bene da tutti, anche se è decisamente meglio non farla arrabbiare. I lupi mannari quando si arrabbiano perdono il controllo e possono, anzi diventano violenti se non li si calma subito, ma non credo che sia il caso di Ally, ma è meglio non rischiare, lei è pur sempre una lupa mannara.
 
Mi avvicino a Casie facendomi largo tra quelle ragazze umane e saluto Casie con un mezzo sorriso e un cenno della mano, lui mi sorride radioso e ricambia il mio saluto con un saluto allegro, non capirò mai gli umani di come facciano a essere così di primo mattino.
 
- allora ragazze pronte per il vostro primo giorno di scuola? – disse Casie
- non ne sono molto entusiasta, a quest’ora dovrei essere a dormire – gli risposi
- io si sono pronta – disse Ally allegra
- Casie chi sono queste due? – disse una ragazza bionda di circa 15 anni
- sono due nuove studentesse – rispose lui
- a quanto pare le conosci – disse un’altra ragazza castana di 18 anni con tono geloso
- si le conosco perché… - ma non sapeva come andare avanti con la spiegazione
- perché siamo vicini di casa – finii io per lui che mi ringrazio con un sorriso
 
Casie insistette perché ci accompagnasse nella nuova classe, anche qui tutti ci guardano, i ragazzi ci stavano mangiando con gli occhi, mentre le ragazze erano tutte invidiose, ma non capiscono che sono loro le vere fortunate. Andammo nei nostri posti dove l’insegnante ci disse di sederci. D'un tratto Ally inizia a starnutire soprattutto davanti a una bionda ossigenata, occhi azzurri e sicuramente siliconata. Puzzava di falsità e invidia da tutti i pori. Oltre che di profumo fortissimo, è credo che anche Ally se ne sia accorta, infatti è talmente profumata che lei iniziò a tossire e io trattenni il fiato. La sfortuna è che i nostri posti erano dietro a quella della ragazza e di una sua amica, mentre dietro di noi c’erano due ragazzi che ci guardavano come se ci volessero spogliare, io sbuffai irritata.
 
- Ally tutto a posto? – dissi preoccupata per lei, non la smetteva di tossire
- sto soffocando a furia di tossire – disse lei tra la tosse
- sai che ridere, saresti la prima lupa mannara che muore per il profumo di un’umana -
- ridi ridi, almeno tu puoi non respirare, non ne hai bisogno -
- in effetti – dissi sorridendo
 
 
 

P.D.V. - Ally

 
 
L’odore di quell’essere umano era insopportabile, non riuscivo a respirare, se non faccio qualcosa rischio sul serio di morire soffocata. Nemmeno 5 minuti che siamo entrati nella classe nuova è tutti mi guardavano stupiti. Io iniziai a tenermi il collo. Iniziavano a farmi male i polmoni. Stavo sul serio rischiando di rimanerci secca.
 
- non pensi di esagerare – disse la ragazza bionda da cui emanava il profumo soffocante
- prova a essere tu al mio posto… Coral fa qualcosa ti prego non respiro -
- non so che fare, posso portarti fuori di qui e farti prendere una boccata d’aria -
- qualunque cosa, fammi uscire di qui -
 
I polmoni non rispondevano più e io stavo soffocando, iniziai a urlare tenendomi di più la gola e svenni. Coral mi prese in braccio e senza il permesso dell’insegnante. Uscimmo dalla classe per cercare l'aula medica. Dove l’infermiera mi visitò e mi mise una mascherina con l’ossigeno. Dopo un paio di minuti ripresi conoscenza e a respirare normalmente stupendo l’infermiera della mia ripresa rapida.
 
- non male come primo giorno di scuola vero? – gli dissi sorridendo
- non male sul serio, credo che ora saremmo bollate da tutti -
- mi spiace, ma quell’umana aveva un odore di vaniglia troppo forte per me -
- non ti preoccupare, l’importante è che tu stai bene, del resto non conta –
 
L‘abbracciai contenta, per ringraziarla. Poco dopo dalla porta spuntò Casie che venne verso di noi per vedere come stavamo. Tirò un sospiro si sollievo vedendo che stavo meglio. Gli raccontai quello che era successo, è lui si mise a ridere.
 
- non c’era da scherzare stavo soffocando sul serio – dissi con il broncio
- non ridevo di te. Tipico di Anna mettersi tutto quel profumo di vaniglia. Pensa di fare colpo su di me, con tutto quel profumo, tra l’altro la vaniglia è un profumo che odio -
 
Ci mettemmo a ridere, poi dovette ritornare nella sua classe per finire le lezioni e pure noi ritornammo in classe, dove fortunatamente l’insegnante ci cambiò di posto. Durante la lezione di storia io e Coral non stavamo ascoltando una parola dell’insegnante e cercavamo di fare qualche ipotesi sul caso che dovevamo risolvere.
 
 
 

P.D.V. - Casie

 
 
Quando avevo sentito che Ally si era sentita male, mi ero precipitato subito nell'aula medica lasciato la mia classe. Quando le vidi tirai un sospiro di sollievo, so della loro guarigione “miracolosa”, è non c’è da stupirsi che Ally si sia ripresa in pochi minuti, con un po’ di ossigeno.
 
Inizio a capire perché Marin non voleva mandare le due ragazze nella scuola, è credo che avesse ragione. Sono creature che non appartengono al genere umano, è si troverebbero in difficoltà, come oggi. Spero solo che tutto vada bene, non potrei mai sopportare che Ally o Coral, venissero chiuse in gabbie da laboratorio. É solo per essere quello che sono. È soprattutto essere, quello che il mondo, non potrebbe accettare. Sono creature che devono rimanere nascoste. Troppo pericolose per il genere umano. Così direbbero tutti, ma non le conoscono come le conosco io. Loro sono tutto, tranne pericolose.
 
Ally mi racconta quello che è successo, ecco Anna lo ha fatto di nuovo. Si è messa tutto quel profumo per essere notata da me, ma a me non interessano le ragazzine. Tra l'altro sono il suo insegnante d’informatica, è la regola della scuola ci vieta di avere rapporti intimi, con gli studenti. A essendo sinceri, il profumo della vaniglia lo odio. è troppo dolciastro, non fa per me, a parte in certi cibi.
 
Dopo essermi assicurato che Ally stava bene, scompiglio i capelli alle due ragazze. Loro mi guardano e poi sorridono. Esco dall’aula per ritornare nella mia classe, tanto le avrei viste dopo le ultime due ore di scuola ed a pausa merenda così avremmo parlato con calma ed avremmo deciso come muoverci per le indagini.
 
Uscito dall’aula medica mi avvio alla mia classe. Passo dal corridoio dove per la pausa merenda sarebbero arrivati gli addetti alla vendita dei panini. D'un tratto mi blocco quando vidi chi erano a mettere su il banchetto dei panini.
 
- è voi che ci fate qui? – dissi stupito
- non guardare me – disse Marin imbronciata
- è un modo per non lasciarvi completamente soli in questa missione – disse Aradia
- allora Ted, Bread e Nate dove sono? – chiesi io
- Ted è all'agenzia che sta esaminando un altro caso "Speciale", Bread e Nate sono qui fuori. Abbiamo affittato l’officina è ci lavorano sotto copertura come meccanici -
- non ce lo vedo Nate fare il meccanico -
- è molto sexy invece con quella tuta sporca di grasso – disse Marin sorridendo
- anche Bread è sexy con quella tuta – disse Aradia
- sarebbero da vedere… Bene ci vediamo più tardi ora devo andare –
- a dopo – dissero Marin e Aradia
 
 
 

Continua…

 
 
 
 
 

FINE CAPITOLO 15

 
 
 
 
Rieccomi con un altro capitolo
Il primo incidente a scuola si è verificato per Ally. Che Aradia sapesse che ci sarebbero stati degli imprevisti e quindi si sono fatte assumere come addette ai panini per essere di supporto se dovesse succedere qualcosa? O forse sono li come supporto?
Lo scoprirete la settimana prossima^__^
Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 16
*** Capitolo 16: Indizio e Indagini ***


CAPITOLO 16
 
 
 
 
P.D.V. - Coral

 
 
In classe tutti ci guardavano in modo strano, e molte ragazzine ridevano. Soprattutto quell’Anna che mi guardava e ridacchiava, con la sua compagna di banco. Il loro comportamento non mi piaceva per nulla, è come se tramassero qualcosa contro di noi. Per il momento è solo un’ipotesi, non avevo prove che stesse tramando qualcosa alle nostre spalle, e poi non avevo tempo per occuparmi di quelle ragazzine.
 
La campanella della pausa merenda suonò devo dire che dovetti fare uno sforzo notevole di autocontrollo per non afferrare uno di quei ragazzi e berne il sangue, certo non quello di Anna, o sarebbe risultato indigesto pure per una vampira come me, fortuna che nella borsa avevo un piccolo termos con del sangue dentro, me lo sono riempito stamattina prima di uscire.
 
 - quando non ci vede nessuno me ne daresti un bicchiere – mi chiese Ally
- certo, posso dartelo anche adesso, gli esseri umani non sentono molto l’odore del sangue, quindi non si accorgeranno del contenuto del liquido -
 - hei ragazze che fate ancora qui – ci chiese Casie avvicinandosi
- stavamo facendo merenda – disse Ally allegra come sempre
- voi avete un modo tutto vostro per fare merenda, gli esseri umani normali mangiano panini, devono cioccolata, tè o caffè, ma voi bevete il sangue… A proposito di panini, in mensa ci sono Aradia e Marin che servono i panini, dovresti vederle -
- davvero!!! Vado a trovarle subito così le saluto – disse Ally prima di uscire dall’aula
- beh!!! Io non posso assumere nient’altro che sangue al massimo un po’ d’acqua – dissi io
- dev’essere dura per te non poter mangiare nient’altro – mi disse Casie un po’ triste
- per nulla, io ci sono nata così, quindi non mi pesa più di tanto -
- Casie è da molto che non ti vedo – disse l’insegnante di diritto sociale entrando dalla porta
- che vuoi Katy? Non vedi che sono occupato? – disse freddo, non lo avevo mai visto così
- con la nuova arrivata? Dai non trattarmi così, sono la tua ragazza -
- la tua ragazza? – dissi guardando Casie che stava esplodendo di rabbia
- tu non sei la mia ragazza, quella è storia passata… Io sto con lei – disse abbracciandomi
- ehhhhh!!! – dissimo insieme io e Katy
- si hai capito bene, e ora se non ti dispiace ho da fare con la mia ragazza, quindi addio –
- come puoi trattarmi così… In quanto a te, te ne pentirai di avermi rubato il ragazzo –
- ma io non… - ma Casie mi interruppe
- cresci un po’ Katy è non fare la vittima. È per una buona volta lasciami in pace -
 
Di nuovo quel tono freddo. Sentirlo così freddo e vederlo, con quell’espressione dura in viso lo fa sembrare carino. Anzi bello, non l’avevo mai notato prima, poi a stare nel suo abbraccio mi fa sentire come non mi sono mai sentita prima, sento il suo calore contro la mia pelle fredda, mi sento protetta… Ma che vado a pensare è un essere umano. Al massimo può essere il mio pasto o un amico e collega di lavoro. Sento l’odore della sua pelle è del suo sangue. Chiudo gli occhi, per assaporare quelle strane e nuove sensazioni. Ora capisco quando Erik mi diceva che il sangue di Donny lo attraeva. La stessa cosa lo sento su Casie. La differenza è, che Donny è una stronza di prima categoria, mentre Casie no.
 
Katy mi guarda con odio è poi se ne va infuriata urlando che me l’avrebbe fatta pagare per avergli rubato il suo fidanzato, io guardo Casie in modo che lui mi spiegasse i gesti è le parole di quella situazione, perché aveva detto a Katy di essere la sua fidanzata quando non era vero? Su questa cosa doveva darmi un’enorme spiegazione.
 
- mi dispiace, non sapevo più cosa dire per togliermela di mezzo – mi disse lui dispiaciuto
- non era la soluzione migliore dire una bugia del genere, ora me la troverò in mezzo ai piedi, per non parlare che si vendicherà su di me per farmela pagare -
- ci deve solo provare, non gli è lo permetterò sta tranquilla –
- Casie so difendermi, se ci avesse provato a farmi qualcosa gli avrei rotto il braccio –
- lo so, ma in quel momento non mi era venuto in mente nient'altro -
 
 
 

P.D.V. - ALLY

 
 
Dopo che Casie mi aveva detto che Marin e Aradia erano a distribuire panini, ero andata da loro. Non appena le raggiunsi, vidi una grande folla in attesa di ricevere i loro panini. Aspettai finché la folla non si fosse diradata, intanto osservavo tutti i ragazzi, anche per vedere qualche se ci fosse qualcuno collegato ai due omicidi. A un tratto due ragazzi si avvicinarono e li riconobbi subito, erano due dei miei tre fratellastri che erano stupiti di vedermi li.
 
- hei sorellina che ci vai qui? - disse Ed
- uno scambio scolastico - dissi normalmente
- questa si che è una sorpresa - disse Todd
- sentite ragazzi, voi conoscete bene questa scuola? - dissi venendomi un'idea
- certo sorellina -
- sapete dirmi qualcosa sull'omicidio avvenuto qui? -
- so che i due ragazzi si chiamavano Mary Spiner e Tayler Tomson, sono stati trovati morti negli spogliatori maschili dei giocatori di football - disse Ed
- chi li conosceva bene? Sapete come sono morti? -
- a me hanno detto che sono stati trovati con dei segni strani sul collo di Mary, come se fosse stata soffocata, mentre Tayler con un cacciavite della cassetta degli attrezzi conficcato alla schiena - disse Todd
- comunque se ne vuoi sapere di più dovresti chiedere a Gabrielle - disse Ed
- dove la posso trovare? - dissi io
- in classe sua, al secondo piano in 4b -
- bene, grazie ragazzi -
 
Mi avviai verso la classe di Gabrielle, è quando entrai la vidi che chiacchierava con alcuni ragazzi. Sorpassai la porta e mi avvicinai a lei, sembrava triste, forse lei conosceva quei ragazzi. Non appena mi vide tutti mi guardarono incuriositi, visto che non mi avevano mai visto. Gabrielle spiegò che ero la sua sorellastra. Io gli dissi che dovevo parlarle in privato, e che mi serviva un posto dove non ci avrebbero disturbato. Lei con un pò di malavoglia mi portò sul tetto della scuola dove con c'era nessuno. Cosi potemmo parlare liberamente.
  
- di cosa volevi parlarmi di così urgente? - disse Gabrielle
- Ed e Todd mi hanno detto che tu potevi sapere qualcosa su Mary e Taylor -
- si erano miei amici - disse lei con le lacrime agli occhi
- dimmi tutto quello che sai -
- perché? Non puoi riportarli in vita -
- no ma magari la polizia... - ma fui interrotta da Gabrielle
- la polizia non fa nulla... Voglio il loro assassino -
- conosco l'ispettore della polizia Jill Truse. È un bravo poliziotto, ha risolto molti casi, magari se mi dici qualcosa lo possiamo aiutare a trovare il loro assassino - dissi cercando di convincerla a collaborare
- v va bene... Mary e Tayler stavano insieme, qualche volta uscivo con loro per una pizza, Mary era la mia campagna di banco fin dalla prima superiore, era mia amica. Un giorno mi disse che si era innamorata di Tayler è che lui ricambiava i suoi sentimenti. Tayler invece era appena uscito da una storia complicata, lui stava insieme a una certa Robin Gilson, ma la storia era finita male, si diceva in giro che trattava Taylor come un trofeo, vantandosi di essere insieme con uno dei ragazzi più belli di tutta la scuola. Dopo che Tyler lasciò Robin per mettersi con Mary. Robin si arrabbiò molto è cercò in tutti i modi di dividerli. Dopodiché una mattina, il custode li trovò morti, nello spogliatoio. Tayler con un cacciavite sulla schiena e Mary sopra di lui, con segni sulla gola, e una mano che stringeva il cacciavite. Come se fosse stata lei a pugnalarlo, ma ti posso assicurare che non l'avrebbe mai fatto - disse Gabrielle in lacrime
- io ti credo Gabrielle - dissi seria
- sei la prima a credermi Ally, la polizia è convinta che Mary abbia ucciso Tayler e per difendersi lui abbia cercato di strangolarla -
- si ma non spiegherebbe come sia morta lei dopo che avrebbe ucciso Tyler -
- non lo so, so solo che sono convinta che siano stati uccisi da un'altra persona, ne sono sicura -
- stai tranquilla Gabrielle, parlerò di persona con l'ispettore Jill, oggi stesso, lui mi ascolterà, lui mi ascolta sempre - dissi cercando di rassicurarla
- grazie Ally -
- sai se si può entrare negli spogliatori per dare un'occhiata in giro? -
- non lo so, al momento lo spogliatori è chiuso per le indagini -
- va bene grazie Gabrielle e tranquilla prenderemo l'assassino -
 
Dopo aver riaccompagnato Gabrielle alla sua classe mi diressi verso la mia, dove Coral mi stava aspettando, gli raccontai tutto ciò che avevo scoperto e quindi decidemmo che dopo le lezioni saremmo andate a dare un'occhiata agli spogliatoi maschili in cerca di qualche indizio, anche se senza i corpi era difficile come si fosse svolto l'omicidio.
 
Le ore sembravano non finire mai, tra matematica e biologia mi stavo annoiando a morte, poi finalmente le ore d'informatica con Casie, dove lo informammo tramite una mail, e in fine la campanella. Finalmente potemmo uscire è seguendo le indicazioni che avevo ricevuto da Gabrielle. Trovammo la palestra con dei nastri sigillanti. Ci guardammo a torno è notando che non c'era nessuno entrammo di nascosto.
 
 
 

P.D.V. - CORAL

 
 
Non appena entrammo nello spogliatoio sentimmo molti odori, ma quello che spiccava più di tutti era quello del sangue, sangue umano, ah dolce sangue, lo riconoscerei tra mille odori. Iniziammo a guardare in giro e vidi Ally guardare e annusare da tutte le parti, lei ha l'olfatto più potente del mio, se a me dovesse sfuggire qualcosa, a lei non sfugge nulla.
 
- trovato qualcosa? - gli dissi io
- tante cose, questo posto è pieno di odori e di emozioni forti - disse Ally
- si le percepisco anche io, soprattutto un forte odio -
- già, quella persona dev'essere stata veramente arrabbiata -
- comunque qui ce un forte odore di sangue - dissi chinandomi in un punto del pavimento, dove c'era ancora residui di sangue -
- già comunque qui non possiamo fare più nulla hanno preso tutte le prove e a parte odori e emozioni non possiamo fare più nulla -
- già, che facciamo allora? -
- bisogna avvertire Aradia e Jill -
- bene allora tu vai a parlare con Jill visto che sei tu che hai parlato con i testimoni, io vado da Aradia -
- perfetto, per eventuali cose chiamami al cellulare, io farò lo stesso -
 
Detto questo ci separammo quando uscimmo dallo spogliatoio. Presi il cellulare e stavo per comporre il numero di Aradia quando il cellulare mi fu strappato dalle mani. Davanti a me vidi Katy che smanettava il mio cellulare in cerca di qualcosa. Non avrei avuto nulla da nascondere, ma dentro il mio cellulare avevo delle foto personali, che soprattutto un essere umano normale non dovrebbe vedere, così mi lancio contro di lei e mi riprendo il cellulare in tempo prima che aprisse la cartella con le immagini, e lo rimisi in tasca. Guardai Katy sotto di me con sguardo arrabbiato, molto arrabbiato è la cosa non andava bene.
 
- come ti permetti di prendere il mio cellulare - dissi io a denti stretti
- Casie è mio hai capito? Lui è il mio ragazzo - disse cercando di divincolarsi
- non mi interessa ciò che dici, lui ormai è mio. Sparisci dalla mia vista -
 
Detto questo mi alzo è mi allontano, chiamo Aradia che mi dice di essere in sala mensa ad aspettarmi. Durante il tragitto ripenso a ciò che ho detto. Casie non è mio, eppure l'ho detto senza pensarci.
 
Arrivata alla sala mensa entrai e c'erano rimasti pochi ragazzi a consumare il pranzo. In un tavolo c'erano Marin e Aradia, che stavano mangiando qualcosa, ma dai loro visi sembravano non gradire molto di ciò che avevano nel piatto. Marin fu la prima a vedermi che alzò il braccio per salutarmi e a invitarmi a unirmi a loro
 
- noto che adorate quello che state mangiando - dissi ironica
- è una vera schifezza - disse Aradia mangiando una patatina fritta
- allora perché mangi? -
- se si ha veramente fame mangeresti anche la suola delle scarpe -
- mi spiace ma non comprendo le tue parole - dissi cercando di capire
- nemmeno io - disse Marin
- è semplice quando si è veramente affamati si mangia la qualsiasi cosa -
- forse per gli umani, noi del popolo del mare il cibo non ci manca mai, nemmeno volendo - disse risoluta Marin
- io lo stesso, ho più di sette miliardi di cibo che cammina intorno a me -
 
- tornando all'argomento principale, al telefono mi hai detto che hai delle cose importanti da dirmi sul caso - disse Aradia facendosi seria
 
Iniziai a raccontare tutto, dalle testimonianze raccolte da Ally all'ispezione dello spogliatoio e alla decisione di separarci per avvisare Jill degli ultimi sviluppi. Le mie amiche rimasero silenzio per elaborare i dati raccolti, poi mi venne un'idea
 
- Aradia non puoi fare qualcosa con la tua magia? - dissi io
- che tipo di mangia? -
- non so qualcosa che faccia vedere il passato, o i corpi di come erano disposti, è difficile senza vedere come erano posizionati i corpi -
- si ha ragione, se tutti pensano che Tayler abbia strangolato Mary perché i corpi sono stati trovati in posizioni che non coinciderebbero con l'accaduto? -
- Marin non è una cosa cosi semplice... Coral hai detto che Ally è andata da Jill per aggiornarlo? Bene aspettiamo il suo ritorno e poi decideremo -
 
 
 

P.D.V. - ALLY

 
 
Sono davanti al centro di polizia, non ci sono mai entrata dentro, quindi ho un pò di timore, prendo un bel respiro ed entro. È da ridere una lupa mannara che ha paura. In questo posto ci sono tantissime persone sconosciute. Mi giro intorno spaesata, mi viene voglia di andarmene, ma non posso, così mi avvicino a un poliziotto che sta dietro a un vetro, questo mi guarda come per dire "è tu che ci fai qui? Ti sei persa? Sloggia ho cose più importanti da fare"
 
- mi scusi sto cercando Jill Truse - dissi seccata per la sua maleducazione
- chi sei? Senza un nome o un documento non posso chiamare nessuno -
- Jill mi conosce -
- nome o te ne vai - disse molto seccato e irritato
- Ally Morrison -
- bene... Documenti - disse segnandosi il mio nome
- COSAA? Le ho appena detto come mi chiamo -
- devo confrontare i tuoi dati con il nome che mi hai dato -
- voglio parlare con Jill Truse -
- documenti prego -
- le ho già ripetuto... -
- documenti prego -
- ma cos'è una macchina inceppata? - dissi irritata
- documenti prego -
 
Stavo per perdere la mia inesauribile calma, tanto che strinsi i pugni e per la frustrazione battei i pugni sul piccolo bancone di marmo prima del vetro, rompendolo come se fosse stato di cartone. Il poliziotto rimase per un attimo scioccato, ma poi osò di nuovo ripetermi "documenti prego" io non ci vidi più. Iniziai a ringhiare forte e a cambiare il colore dei miei occhi. Stavo per perdere il mio controllo. Il che non andava bene. Per mia fortuna Jill si era precipitato li sentendo del trambusto è si avvicinò a me.
 
- Ally... Ally guardami sono io Jill -
- Jill - dissi con voce alterata
- si si guardami sono Jill, su guardami, calmati... Respira... Piano... Si... Cosi -
 
Ben presto mi calmai. Ripresi il mio auto controllo. Quando mi resi conto di ciò che avevo fatto mi vergognai molto. Tanto che abbassai la testa, non volevo creare dei problemi a Jill o agli altri della Special Investigation. Loro sono il mio branco è un lupo senza il suo branco è perso... È morto.
 
Jill mi mette le sue mani sulle spalle è cerca di consolarmi, ma è inutile io non sento nemmeno quello che dice, poi con una mano mi fa alzare la testa, allora in quel momento lo vedo bene e lo riconosco, mi viene da piangere ancora di più e mi butto tra le sue braccia, lui mi abbraccia e guarda male il suo collega davanti al vetro, poi mi da un fazzoletto per asciugarmi le lacrime e gli dico che dovevo parlargli, lui annuisce e mi porta nel suo ufficio.
 
Non appena entriamo nel suo ufficio mi guardai attorno incuriosita. Era una stanza accogliente e molto calorosa, sulla sua scrivania c'erano un computer, oggetti di segreteria, una targhetta con il suo nome e un grande portafoto con una foto di tre bambini.
 
- quelli sono i miei figli, Darius, Valery e Tom - disse Jill
- sono adorabili - dissi io
- si lo sono... Posso offrirti qualcosa da bere? -
- del latte caldo mi andrà bene -
- mi dispiace per ciò che è successo prima -
- no dispiace a me, non avrei dovuto perdere il controllo -
- oh non preoccuparti l'agente Rugh fa perdere il controllo a tutti qui -
- non è una giustificazione per ciò che ho fatto, io di più dovrei saperlo -
- ora parliamo della tua visita qui, un attimo... Signora Kelly potrebbe portarmi un caffè e una tazza di latte? - disse schiacciando un pulsante del telefono
- si signor Truse - rispose una donna dal telefono
- bene, ora dimmi tutto, come mai mi cercavi?
- è per l'omicidio dei due ragazzi al liceo -
- avete trovato qualcosa? -
 
Dopo che una gentile signora sui 40 anni ci portò caffè e latte per noi. Feci dei bei respiri profondi è per l'ennesima volta raccontai ciò che avevo scoperto, e la piccola ispezione dentro lo spogliatoio. Jill mi guardò e poi mi chiese se conoscessi questa Robin Gilson. Io gli dissi di no, ma che avrei indagato e tenuto d'occhio quella ragazza. Magari poteva rilevare qualcosa che a qualcuno era sfuggito, odori, comportamenti strani.
 
- siamo già a un buon punto, abbiamo una sospettata - disse Jill
- si ma come ti ho detto la terrò d'occhio, qualcosa non mi convince - dissi io
- io farò qualche domande alla sua famiglia -
- bene credo che ora me ne andrò a casa - dissi posando la tazza sulla scrivania, lo salutai, lo ringraziai e uscendo dall'ufficio di Jill
 
 
 

P.D.V. - ARADIA

 
 
- da quello che mi ha detto Coral la stanza dell'omicidio è questa - dissi io
- a quanto pare si - disse Marin
 
Io e Marin sgattaioliamo dentro lo spogliatoio senza che nessuno ci vedesse, iniziammo a controllare in giro, ma sembrava tutto ripulito, come se non fosse successo nulla, come se quegli omicidi non fossero mai avvenuti. Coral, ma soprattutto Ally hanno trovato qualcosa, ma io non posso fare proprio nulla, un incantesimo qui dentro sarebbe inutile, ma forse potrei fare qualcosa in un altro modo.
 
- Marin sai dove sono gli oggetti delle vittime? -
- si, li ha presi la polizia, come sempre -
- bene, allora dovrò andare anche io da Jill -
- cosa vorresti fare? -
- se vuoi venire con me lo scoprirai... Prima dobbiamo passare dai ragazzi -
 
Usciamo dalla scuola e ci dirigiamo verso l'officina di fronte dove sembrava che dentro ci fosse un raduno di un concerto per ragazzini, soprattutto ragazze che guardavano sognanti i due meccanici, nella folla ho visto anche un paio d'Insegnanti e dei ragazzi, penso che quest'ultimi siano qui per riparare i loro mezzi o vedere come lavorano.
 
- qualcuno ha aperto le gabbie dei bambini - disse Marin
- ragazzini... Che ci vuoi fare - dissi facendo spallucce
- ragazzini eh? Eppure quella donna sta letteralmente mangiando con gli occhi il tuo Bread - disse lei indicandomi una donna
- oh io mi fido del mio Bread so che ama solo me - dissi con un sorriso
 
Io lo so che lui ama solo me, me lo dice molte volte al giorno. Anche se vedere quelle donne e ragazze che sbavano per avere ciò che è mio mi fa provare una profonda rabbia e gelosia. Riconosco subito la donna che Marin mi indicava. Si chiama Winny fa l'insegnante di matematica al liceo. Winny prende troppe libertà con Bread per i miei gusti. Cerca di attirare la sua attenzione. Iniziai ad avvicinarmi a loro facendomi spazio fra tutta quella massa di persone a forza di spintoni, cosa che faceva anche Marin.
 
Mentre mi stavo avvicinando vidi Winny posare una mano sul braccio di Bread e con un sorriso malizioso dire che aveva dei muscoli notevoli, lui sembrava un pò infastidito, quanto lo ero io di vedere quella donna fare la gatta morta con il mio uomo.
 
- Bread hai finito qui? - dissi quando mi ritrovai davanti a loro
- si possiamo andare, devo solo chiudere l'officina -
- hei tu non sei quella della mensa? - disse Winny
- si è tu stai facendo la gatta morta con il mio uomo -
- il tuo uomo? Non vedo il tuo nome scritto sopra - disse guardandomi bene
- non deve esserci scritto il mio nome per essere mio, lui lo è -
- hei Nate qui abbiamo finito, chiudiamo - disse Bread
- d'accordo, anche se mi stavo divertendo con questi congegni meccanici -
 
 
 

P.D.V. - BREAD 

 
 
Quella donna mi stava facendo saltare i nervi, ci provava spudoratamente in tutti i modi con me. Addirittura mi aveva messo una mano sul braccio, dicendomi che avevo dei muscoli notevoli. Non me ne sarei fatto nulla dei suoi complimenti, l'unica persona di cui avrei apprezzato i complimenti sulla mia anatomia, era la mia Aradia. Che si stava avvicinando a noi. Per mia fortuna il lavoro di copertura per oggi era finito, se siamo fortunati non dovremmo stare qui per molto.
 
Dopo aver detto a Nate che era ora di chiudere l'officina mi avvicino verso Aradia. Lei sembrava avere un'accesa discussione con la donna, che cercava di provarci a tutti i costi con me. Così per evidenziare che Aradia è la mia donna, ma soprattutto l'unica che potrei mai amare, la presi per un braccio e davanti a tutti la baciai sulla bocca. In un primo momento Aradia rimase stupita ma poi iniziò a ricambiare il bacio con molta passione.
 
- Bread ci stanno guardando tutti - disse Aradia
- lascia che guardano - dissi dandogli un altro bacio stampo sulle labbra
 
Lei sorrise e si avvicinò a Nate sussurrandogli qualcosa all'orecchio, lui annuì e iniziò a sistemare quello che stava facendo per chiudere l'officina. Quando fu tutto chiuso e ci avviammo verso la nostra sede per fare il riepilogo della situazione. Dentro trovammo già Ted, Casie e Coral, mancava solo Ally che era andata da Jill per aggiornarlo sulle ultime notizie scoperte, mentre Coral ci raccontava ciò che avevano scoperto.
 
- come dissi a Marin potrei fare qualcosa se potessi toccare un oggetto appartenuto alle vittime - disse Aradia
- è come faresti? - chiese Nate
- con la psicometria -
- cosa è? - disse Casie
- la psicometria, o chiamato anche la misurazione dell'anima delle cose. Si tratta di una facoltà che permette di avere percezioni ed emozioni durante lo specifico contatto con oggetti, persone e ambienti e altri elementi -
- si potrebbe fare al caso nostro - disse Marin
- l'hai già usata la psicometria? - chiese Nate
- si varie volte, ci vuole controllo per non avere poi sempre le immagini quando tocchi qualcosa o qualcuno, quindi mi sono fatta un auto incantesimo di blocco, altrimenti ogni volta che tocco qualcuno o qualcosa vedrei sempre delle immagini - disse Aradia
- penso sia una cosa che poi diventi frustrante - dissi io
- non solo, con l'andare del tempo se non ci si è abituati si diventa pazzi -
 
In quello stesso istante Ally entrò dalla porta, aveva gli occhi un pò arrossati come se avesse pianto e teneva la testa un pò bassa, e non era allegra come al suo solito, ma si teneva un pò in disparte, strinsi una mano sulla spalla di Aradia e feci cenno a Ally, poi mi avvicinai a lei e la portai nella nostra saletta relax, dalla macchinetta delle bevande feci una cioccolata al latte e un caffè e feci sedere vicino a me, anche se lei è molto più vecchia di me, ma in questo caso l'adulto sono io, così gli misi una mano sulla testa e lei si appoggiò alla mia spalla è mi raccontò quello che era successo nel distretto di polizia, io gli dissi che non era nulla. Povera piccola il mondo per quanto lo si possa conoscere riserva sempre delle sorprese inaspettate.
 
 
 

Continua...
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 16

 
 
 


Bene ecco il nuovo capitolo^^
Questa volta è più lungo, per questo c’ho messo molto a postarlo, spero che vi piaccia, sicuramente ci saranno qualche errore grammaticale, ma spero di aver fatto del mio meglio.
Le cose si stanno complicando per il gruppo, nuovi ostacoli e ficcanaso hanno gia iniziato ad apparire. Come gestiranno questi imprevisti?
Tutto alla prossima settimana^__^
Baci Anima_Misteriosa^^

 
 
 
 
 
 

ecco un volto al nostro caro Jill, molto affascinante anche lui, in effetti dovrei dare un taglio ai tipi affascinanti ha ha ha ha, scherzo. Quando ho visto questa immagine ho detto che era perfetta per fare Jill.



ora vengono i suoi figli, il primo è Darius



poi c'è Tom e infine Valery



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Capitolo 17
*** Capitolo 17: Rivelazioni ***


CAPITOLO 17
 
 
 
 
 
P.D.V - ALLY

 
 
 
Quando io e Bread uscimmo dalla sala relax mi sentivo molto meglio. La chiacchierata con Bread mi ha fatto bene, lui è come un fratello maggiore, come lo sono gli altri anche se dovrebbe essere il contrario. Non avevo ancora voglia di ritornare a casa, nonostante l'in domani ci sarebbe stata di nuovo scuola e le sue indagini da svolgere.
 
- dove vai? - mi chiese Coral
- pensavo di fare quattro passi per la città - dissi io
- vengo con te, ma prima devo passare da casa a posare queste cose -
- ok -
 
Durante il tragitto restammo in silenzio. Io non sapevo di cosa parlare, e Coral aveva capito che in quel momento era meglio stare in silenzio. Entrammo nell'appartamento, che sembrava deserto. Io aspettai nel soggiorno cucina mentre Coral andava a posare le sue cose e a cambiarsi. In quello stesso momento da un'altra porta uscirono il fratello di Coral insieme alla sua ragazza Donny, e si stavano baciando. Si fermarono accorgendosi, che c'ero io.
 
Erik mi sembrava un pò in imbarazzo, mentre Donny sorrideva maliziosa, io distolsi lo sguardo, facendo l'indifferente avvicinandomi alla finestra guardando fuori, non mi girai nemmeno quando sentii rumori di schiocchi di baci. Si devo trovarmi decisamente un compagno. A un tratto una mano si appoggiò sulla mia testa, non avevo bisogno di girarmi per sapere che era Erik, lo sento dal suo odore.
 
- che stai guardando d'interessante fuori dalla finestra? - mi chiese lui
- il tramonto, le giornate si stanno accorciando - dissi io
- si, meglio per me no? -
- penso di si - mi sentivo abbattuta nell'avere visto Erik con quella umana
- Erik ancora qui? Non lavori? - disse Coral uscendo dalla porta
- oggi ho il giorno libero - disse Erik
- capisco... Io e Ally usciamo -
- dove andate di bello? -
- facciamo un giro per la città e poi boh -
- vi dispiace se vengo con voi? Non ho voglia di rimanere in casa da solo -
- ma come non c'era Donny? -
- ha il turno di notte stasera -
- ok vieni -
- metto la giacca e le scarpe e arrivo - disse sparendo nella sua stanza
- sembra un pò stressato - dissi io
- già e colpa di quella Donny, ultimamente e più appiccicosa e gelosa del solito, odio gli esseri umani, sono solo buoni per rifornirci di cibo ed energia -
- però non odi Casie - gli feci notare
- lui è l'eccezione della regola -
- è già qualcosa non credi? - per mia sfortuna non seppi la risposta
- eccomi qui ragazze, possiamo andare - disse Erik uscendo
 
Facemmo un bel giretto in centro città guardando le vetrine dei negozi, già vendevano articoli per Halloween, nonostante mancassero alcune settimane prima di quel giorno magico. Iniziammo a entrare in vari negozi e ci provammo le maschere più assurde, facendoci delle belle risate. Addirittura provammo le maschere di vampiri e lupi mannari, e alla fine ci ritrovammo con io una maschera da vampiro orrenda è Coral ed Erik con le maschere di lupi mannari, per ironia della sorte ci mettemmo a fare ringhi, spaventando qualche cliente. Nel toglierci le maschere io e Erik incrociammo il nostro sguardo. Lui mi sorrise e io ricambiai un pò imbarazzata. Credo di essere arrossita.
 
Decidendo di cambiare negozio mettemmo a posto le maschere, ma nello posare la mia mi graffiai con una graffetta e mi usci una goccia di sangue. D'istinto cercai un fazzoletto nella mia borsa, ma una mano mi prese la mia portandosi il mio dito nella sua bocca e succhiò il sangue, mi girai e vidi Erik succhiarmi il dito, sembrava piacergli molto, infatti non staccava gli occhi dai miei, e sembravano farsi più scuri. Guardai in giro. Coral sembrava sparita, spero non si sia arrabbiata purché sono rimasta con lui. Dopo un tempo che sembrava eterno Erik allontana la bocca dal mio dito e gli da un bacio prima di lasciarmi la mano
 
- il tuo sangue è il più buono che abbia mai assaggiato - mi disse guardarmi intensamente
 
Non sapevo cosa rispondere, è per mia fortuna spuntò Coral con un sacchetto in mano, dentro c'era la maschera da lupo mannaro che si era provata, disse che voleva usarla a casa contro Donny quando si comportava male, io ed Erik ridemmo per un'immaginaria scena. Uscimmo dal negozio e nella strada del ritorno trovammo una macchinetta per le fototessere e decidemmo di farci una foto ricordo della giornata, Erik si mise in mezzo tra me e Coral e prima che ci scattasse la foto Erik ci abbracciò entrambe avvicinandoci di più a lui. La foto era molto bella, la misi nel portafoglio per averla sempre con me. Per mia sfortuna al bivio dovevamo separarci per andare ognuno a casa propria, ringraziai per lo splendido pomeriggio e mi avviai a casa.
 
 
 

P.D.V. - CORAL
 

 
Vidi mio fratello comportarsi in modo strano da quando ci separammo da Ally, era sovrappensiero e un pò distratto, ma non ci feci caso più di tanto. Prima di ritornare a casa passammo dall'ospedale dove lavora per prendere delle sacche di trasfusione da mettere in frigorifero e da bere. Quando arrivammo a casa, mettemmo a posto la "spesa" e ci sedemmo sul divano a guardare la TV fino a quando Donny non tornò dal suo turno di lavoro. Lei prese la mano di Erik e lo trascinò nella loro stanza. Io spensi la TV e andai a riposarmi un pochino.
 
La mattina dopo mi trovai con Ally per andare a scuola, da quel giorno dovevamo tenere d'occhio Robin Gilson, la principale sospettata dell'omicidio dei due ragazzi. Arrivati a scuola trovammo Gabrielle, la sorellastra di Ally, e ci facemmo indicare chi fosse questa Robin. Era una ragazza alta, con capelli castani e occhi nocciola, da quello che ci disse Gabrielle era una delle ragazze più popolari della scuola, e faceva la cheerleader insieme alle sue amichette snob che stavano dietro ai ragazzi di football. Ally fece la foto di Robin e la inviò al cellulare di Marin e Aradia, cosi alla mensa potevano riconoscerla e tenerla d'occhio anche loro.
 
Poco distante avvertii qualcuno in lontananza, è voltandomi vidi un Casie nero di rabbia, che cercava di liberarsi da Katy. Casie vedendoci venne spedito da noi. Come al solito Ally gli saltò addosso liberandolo dalla pesante presenza di Katy che si spostò di qualche passo di lato. Casie sorrise ad Ally, mettendole una mano sulla testa, scompigliandole i capelli, poi mi avvicinai anche io per salutarlo, lui chinò la testa e mi sussurrò all'orecchio uno "scusami" poi mi diede un bacio sulla bocca, che durò solo pochi secondi, ma furono secondi in cui mi sembravano minuti. Non ero mai stata baciata da un essere umano. Quel bacio era diverso da tutti quelli ricevuti dalla mia specie.
 
Di fianco a noi Katy lanciò un grido e si avventò su di me cercando di colpirmi con le mani. Finimmo a terra e lei su di me colpendomi di continuo, io mi coprivo il viso con gli avambracci, non potevo colpirla o l'avrei uccisa e questo avrebbe solo peggiorato le cose, per non parlare che potrebbero darmi la colpa per gli omicidi dei due ragazzi, quindi non potei fare altro che cercare di difendermi e moderare la mia forza.
 
Fortunatamente Casie e Ally vennero in mio soccorso. Ally afferrò Katy dai capelli e la spostò da sopra di me. Spingendola via piano, ma tanto da farla cadere a terra, con un urlo di dolore, mentre Casie mi aiutava ad alzarmi in piedi.
 
- stai bene? - disse Casie preoccupato
- si, ci vuole ben altro per farmi male sul serio -
 
Un ringhio ci fece girare entrambi. Ally stava ringhiando verso Katy che si stava avvicinando di nuovo minacciosa, ma stavolta Casie si mise davanti ad Ally e con voce chiara e tonante disse a Kety di andarsene e di lasciarlo in pace. Io credo che quella donna non lo lascerà mai in pace, continuerà a tormentarlo, di sicuro ha bisogno di cure psichiatriche. Come al solito guarda male me e Ally e poi se ne va, si credo che sia ufficiale, siamo diventate nemiche di quella donna, ma non mi preoccupo di una stupida essere umana.
 
Verso metà mattina la classe venne portata fuori in un grande campo. Ci dissero che era l'ora di ginnastica. Quindi ci diedero pantaloncini, maglietta e scarpe da tennis. Uscendo dagli spogliatoi vidimo altre classi fare esercizi fisici, tra di essi c'era la nostra Robin, meglio l'avremmo tenuta d'occhio.
 
- bene ragazzi dopo aver fatto riscaldamento faremo delle gare di corsa lungo il perimetro da corsa, qualche volontario? - disse il professore
- noi, noi professore - disse Ally alzando la mia mano insieme alla sua
- ma sei impazzita? - gli sussurrai
- sai che adoro correre e poi possiamo vedere chi è la più veloce delle due -
- non possiamo usare tutta la nostra forza o ci scopriranno -
- uff va bene non userò tutta la mia forza - disse Ally mettendo il broncio
- bene, allora Coral, Ally, Anna, Troy, Andrew e Hank faranno il giro di corsa - disse il professore
- professore, io non sono fatta per correre - disse lamentandosi Anna
- signorina correrai come tutti quelli che ho chiamato -
 
 
 

P.D.V. - MARIN

 
 
Prima di andare alla scuola io e Aradia passammo dall'officina dove Bread e Nate stavano già lavorando. Vedere Aradia e Bread che si baciano a volte mi fa diventare triste. Ho lasciato il mare per vivere sulla terra, a volte sento la nostalgia del mare. Si ogni tanto ci ritorno per non dimenticarmi delle mie origini, ma non è la stessa cosa, non è per lamentarmi, sto bene con gli altri, ma a volte sento che mi manca qualcosa.
 
- a che stai pensando? - disse Nate
- scusa ero sovrappensiero, hai detto qualcosa? - dissi io
- ti ho chiesto se stasera avessi da fare? -
- non mi pare, perché? -
- potremmo andare al cinema, se vuoi -
- si perché no, cosa fanno vedere vedere? -
- ogni giovedì fanno dei film vecchi, stasera fanno il signore degli anelli primo episodio -
- certo va bene - gli dissi sorridendo
 
Nate è sempre carino con me, mi piace la sua compagnia, e il cuore mi batte sempre forte. Mi dispiace molto che per noi non possa esserci un futuro. Io appartengo al mare e lui alla terra ferma. Prima o poi io dovrò ritornare al mare a prendere il mio posto. Per ora non volevo pensarci. Ora sono qui, quando arriverà quel giorno allora ci penserò.
 
Arrivati al liceo andammo alle cucine delle mense, io e Aradia eravamo addette ai panini. I panini venivano serviti a chi non poteva permettersi di mangiare alla mensa perché i genitori non potevano pagare quell'extra, quindi io e Aradia prepariamo moltissimi panini con tanti gusti in modo da variare e far decidere ai ragazzi cosa volessero in base al menù del giorno.
 
Io e Aradia stavamo preparando i panini quando alcune delle cuoche parlò di un argomento che attirò la nostra attenzione. Stavano parlando dell'omicidio dei due ragazzi, avvenuto qualche giorno fa.
 
- chi credete sia stato? - disse una delle cuoche
- io ho sentito dire che è stata la ragazza a pugnalare il ragazzo e poi si è uccisa - disse un'altra cuoca
- no ti dico invece che io ho sentito che il ragazzo voleva violentarla, lei si è difesa e lo ha ucciso è per il rimorso si è uccisa - disse la terza cuoca
- scusate signore, posso sapere chi mette in giro queste voci? - disse Aradia
- gli alunni - disse la prima cuoca
- se ne sentono molte di voci sulla morte di quei ragazzi - disse l'altra cuoca
- scusate la curiosità, ma chi ha scoperto i corpi dei ragazzi? - dissi io
- il custode, si chiama Ben Culton - disse un'altra delle cuoche
- sareste cosi gentili da dirmi dove possiamo trovarlo? - disse Aradia
- in segreteria, ma ora non potete allontanarvi, dovete finire i panini per i ragazzi, la vostra curiosità sul caso dovrà aspettare - disse la capo cuoca
- accidenti e ora? - chiesi io quando ci fummo allontanate
- ce la fai a fare i panini? Io vado a parlare con il custode - disse Aradia
- si vai pure, ci penso io qui è speriamo che sappia dirti qualcosa -
 
 
 

P.D.V. - ARADIA

 
 
Lasciai Marin a fare i panini è mi diressi verso la segreteria. Dove una bidella mi disse che il custode stava facendo un giro d'ispezione, e che sarebbe ritornato presto. Quando il custode ritornò io mi avvicinai a lui. Era un uomo sui 65 anni, strano che un uomo della sua età faccia il custode
 
- è lei Ben Culton? - chiesi io
- si signorina cosa posso fare per lei? -
- sono Aradia Pears, un investigatrice privata. Sto indagando sull'omicidio di Mary e Tayler, vorrei farle qualche domanda - dissi piano per farmi sentire solo da Ben
- certo signorina -
 
Andammo in un punto isolato e iniziai a chiedere i dettagli del ritrovamento dei due ragazzi. Ben mi disse che i corpi erano uno sopra l'altro. A terra molto sangue. Un cacciavite piantato nel petto del ragazzo. La ragazza era sopra di lui con la mano sul manico del cacciavite e il collo segnato da dei lividi.
 
- pensi che sia stata la ragazza a uccidere il ragazzo? -
- non saprei conoscevo Mary, non avrebbe mai fatto una cosa del genere -
- non ha notato nulla di sospetto? - dissi io
- beh deve capire che ero molto sconvolto da ciò che ho visto, ma una cosa mi è tornata strano. La ragazza non era sporca di sangue -
- bene la ringrazio signor Culton mi è stato di grande aiuto -
 
Andai in un angolo nascosto per poter parlare con Bread e raccontargli quello che Ben mi aveva detto, avevo un sospetto e volevo parlarne prima con lui prima di contattare Jill
 
- dimmi amore hai scoperto qualcosa? - disse Bread
- ho parlato con il custode che mi ha raccontato ciò che ha visto entrando dentro lo spogliatoio, il ragazzo era tutto sporco di sangue, mentre la ragazza era senza sangue, ma con segni intorno al collo, cosa ti fa pensare? -
- che il ragazzo sia morto prima? -
- esattamente, io penso che il ragazzo sia morto prima, il sangue si è coagulato, poi la ragazza l'ha trovato ed è stata strangolata, e poi messa sul ragazzo in modo che pensassero che fosse stata lei a ucciderlo -
- ma però la polizia non ha trovato impronte digitali del colpevole -
- si, questo è il problema principale da risolvere -
 
 
 

P.D.V. - ALLY

 
 
Ci posizionammo sulla linea di partenza. e quando il professore diede il via tutti si misero a correre io invece camminavo, ma solo per dare vantaggio agli altri, mi girai e vidi Coral aver avuto la mia stessa idea. Il professore e gli altri della classe ci incitavano ad andare più veloci, e quelle urla attirarono l'attenzione delle altre classi. Poco a poco tutti ci stavano deridendo dicendo che non era mica una passeggiata, ma una corsa.
 
Aspettammo un altro poco poi vidi Coral iniziare a correre moderando la velocità ma raggiungendo in fretta gli altri. Io ovviamente dovevo fare l'esibizionista quindi aspettai un altro poco ed infine dopo l'ennesimo insulto misi il turbo alle mie gambe sorpassando in fretta tutti gli altri. L'unica davanti a me era Coral che stava per raggiungere il traguardo. Io che sono molto competitiva aumentai la velocità sorpassandola all'ultimo momento prima di arrivare al traguardo.
 
- hei non vale così - si lamentò Coral
- come no? - dissi facendogli la linguaccia
- hai accelerato all'ultimo -
- dai la prossima volta ti lascio vincere... Forse - dissi ridendo
 
Il professore venne a farci i complimenti e ci mandò a riprendere fiato. Visto che erano tutti affannati tranne io e Coral. Quando ci sedemmo molti ragazzi di altre classi vennero a farci i complimenti per la nostra velocità, strano comportamento delle persone che prima ti insultano poi vengono a complimentarsi, a un tratto si fece avanti un ragazzo biondo e occhi azzurro un pò muscoloso, non come uno della mia specie, o un vampiro o Bread.
 
- ottima performance - disse il ragazzo porgendomi la sua mano
- grazie... Chi sei? Non mi pare di conoscerti - dissi io stringendo la sua mano
- non mi conosci? Sono solo il ragazzo più popolare di tutta la scuola, mi chiamo Scott Duse -
- bene ora che ti sei presentato puoi tornare da dove sei venuto -
- hei dai non fare così, senti domani sera organizzo una festa a casa mia, perché non vieni. Sei invitata. Porta anche la tua amica se vuoi, siete molto carine e mi piacerebbe avervi alla mia festa -
- mi dispiace Ally ha un altro impegno - disse Coral
- davvero? - dissi io
- si non ricordi sei a cena a casa mia, poi serata tra noi -
- ah si vero, mi dispiace chiunque tu sia - dissi dimenticandomi il nome di proposito
- Scott, mi chiamo Scott - continuò il ragazzo
- si si va bene - dissi agitando la mano non curante, come se nulla fosse
 
Pessima mossa ignorarlo, ora me lo ritrovo da per tutto, non mi molla un secondo, anche quando tenevamo d'occhio Robin. Adirittura me lo ritrovai all'uscita da scuola che voleva darmi un passaggio sulla sua macchina, io rifiutai, anche perché dovevamo ritrovarci all'officina per fare il punto di oggi, ma lui insistiva così gli dissi che dovevamo andare all'officina vicino scuola. Lui appiccicoso come la colla ci volle accompagnare.
 
Come al solito l'entrata era piena di ragazzi, ma soprattutto ragazze che guardavano sognanti Bread e Nate. Aradia e Marin erano in un angolo che tenevano il broncio, mi dispiaceva per loro. Chissà quanta gelosia hanno in questo momento dentro di loro.
 
- non dirmi che ti piacciono quei tipi? - mi chiese Scott
- oh ma sei ancora qui? Pensavo fossi andato a casa - gli dissi io
- non hai risposto alla mia domanda -
- si mi piacciono, si dal caso che li conosco -
 
Detto questo mi giro verso Coral, ma vedo che si sta dirigendo verso Casie che sicuramente sarà appena arrivato, io mi faccio largo tra la folla e vado subito ad abbracciare Bread facendo allontanare una donna che sembrava provarci con lui.
 
- papà hai finito qui? - dissi scherzando
- certo piccola - disse lui sorridendomi e mettendo la mano sulla mia testa
- chi è questa Bread? - disse la donna che ci provava con lui
- chi è questa dovrei dirlo io vecchia prugna - dissi quasi scoprendo le zanne
- vecchia prugna a me? - disse arrabbiata
- solo una vecchia prugna farebbe la cascamorta con un uomo già impegnato -
- non vedo che è impegnato con nessuno - disse facendo mostra di mancanza di anelli
- oh quello? -
- si quello -
- oh beh non ce problema rimedio subito -
 
Mi staccai da Bread e iniziai a vagare per tutta l'officina fino a trovare ciò che cercavo. Iniziai a trafficare con degli oggetti e tutti si fermarono per vedere cosa stessi facendo. Qualche minuto dopo andai da Aradia e gli misi un rozzo anello in filo di rame con un piccolo frammento di metallo luccicoso all'anulare sinistro. In fine andai da Bread e gli e ne misi uno più semplice ma rozzo al suo anulare sinistro. Li guardai soddisfatta e mi girai verso quella donna
 
- ora come puoi vedere è un uomo impegnato... Ora per caso devo farne altri? - dissi soddisfatta per poi guardare Nate e Marin da una parte e poi anche Casie e Coral dall’altra parte. Arrossendo tutti tranne Coral.
 
La donna non sapendo cosa dire se ne andò senza una parola, è lo stesso fecero le ragazze che erano li attorno. Roba da pazzi, adesso bisognava avere uno di quei cosi per far capire determinate cose agli esseri umani, comunque sono soddisfatta del mio lavoro, anche se in maniera grezza. Aradia e Bread guardarono i loro "anelli" in maniera strana poi mi sorrisero. Io ricambiai annuendo ancora più soddisfatta.
 
 
 

P.D.V. - BREAD

 
 
Non immaginavo che per Aradia fosse importante avere un anello, lei non ne ha mai voluto uno, ma ora so che in realtà lo voleva, l'ho capito guardandola in questo momento, guardava quel rozzo anello fatto da Ally. Ho preso la mia decisione, non posso più aspettare. Mi avvicino a Nate e gli dico se poteva venire con me a fare un giro per la città, avrei chiesto anche a Casie di venire con noi, ho bisogno del loro aiuto per quello che ho in mente, e se sto troppo vicino ad Aradia rischio che scopra cosa voglio fare.
 
Dopo che Nate ha accettato vado da Casie e accetta anche lui, cosi inizio a chiudere il negozio mentre penso a cosa dire ad Aradia per convincerla ad andare a casa ad aspettarmi.
 
- Tesoro puoi andare a casa da sola? Io ho una cosa da fare - dissi ad Aradia
- ok va bene, ma non fare tardi - mi disse lei all'orecchio accarezzandomi il braccio, gli diedi un bacio sulla bocca
 
Dopo aver salutato Aradia mi avviai con Nate e Casie dissi a loro ciò che avevo deciso di fare, volevo comprare un anello di fidanzamento per Aradia e chiedergli di sposarmi. Ero pronto per quel passo e spero che lei mi dica di si. Sono nervoso perché se lei mi dicesse di no mi si spezzerebbe il cuore, meglio pensarci quando sarà il momento.
 
Girammo molti negozi fino a trovare ciò che cercavo, una semplice fascetta d'oro con un brillante per me e per la mia bellissima Aradia un anello con una piccola rosa fatta con rubini e le piccole foglie in smeraldi che si intonavano con i suoi capelli e i suoi occhi. Anche a Nate e Casie concordarono con la mia scelta.
 
Prima di tornare a casa volevo andare a bere qualcosa, ma Nate aveva un'altro impegno, doveva andare al cinema con Marin, così ci trovammo io e Casie al pub a berci una birra. Avevo bisogno di coraggio per fare la mia proposta a Aradia, e più ci pensavo più diventavo nervoso. A un tratto una mano si appoggiò sul mio braccio, mi girai e vidi quella donna di oggi. Winny se non ricordo male. Con uno strattone me la scrollai di dosso. Ero già nervoso per ciò che mi aspettava a casa, poi ci si mette questa qui come ciliegina sulla torta, rischio di esplodere. Dissi a Casie di andarcene e pagammo le nostre birre mentre Winny ci veniva dietro e continuava a seguirci finché non ne potei più, mi girai per dirgliene quattro.
 
- senti ora bast... - cercai di dire, ma preso alla sprovvista lei mi diede un bacio sulla bocca
 
Tentai di nuovo di scrollarmela di dosso e ci riuscii al secondo tentativo. Un ringhio fortissimo attirò l'attenzione. Davanti a noi c'era Ally infuriata, sul punto di trasformarsi. Gli occhi gli brillavano fosforescenti, e le zanne in vista. Era un bruttissimo segno. Anche Casie se ne accorse. Questo non sembrava fermare Winny che si aggrappò ancora a me cercando di baciarmi di nuovo.
 
 
 

P.D.V. - CASIE

 
 
Eravamo nei guai fino al collo, non avevo mai visto Ally così infuriata, di solito sono abituata a vederla gentile e allegra, facendomi dimenticare che è una macchina per uccidere. Non mi piace vederla così, sembra quasi di non conoscerla, lei che di solito ci salta addosso ogni volta che ci vede e si lascia coccolare da tutti.
 
Cercai di avvicinarmi a lei, ma il suo ringhiare minaccioso mi fa fare un passo indietro anziché in avanti verso di lei. Una volta ho letto su un libro i comportamenti dei lupi. Ally considera noi il suo "branco" e ogni lupo difende i membri del proprio branco, lei si identifica come un "beta" ovvero il poliziotto del branco. Colui che fa rispettare le leggi del lupo Alfa e difende gli altri membri del branco. in questo caso Winny è la minaccia del branco in quanto Bread e Aradia, secondo Ally, sono la coppia Alfa, ma difenderebbe qualsiasi membro che considera del suo branco, ovvero noi della special investigation.
 
 
 
 
 

Continua...
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 17

 
 
 
Rieccomi con un nuovo capitolo^^
Ringrazio molto Corvina300 che mi ha lasciato un commento.
Spero che il mio nuovo capitolo vi piaccia. A quanto pare Erik apprezza molto il sangue di Ally. So quello che alcuni di voi (o molti) pensano che è impossibile che un vampiro beva il sangue di un lupo mannaro, ma non è così. I vampiri possono bere il sangue di chiunque, ma per questione energetico prediligono quello degli esseri umani (che è più alto rispetto a quello degli animali). Poi diciamocelo mordereste un animale? Con tutti i peli e eventuali pulci, zecche e parassiti (cosa altamente probabile negli animali selvatici?). Spiacenti di deludervi fan di Twilight ^___^.
Spero di non aver offeso nessuno, ma questo è frutto di ricerche e altro. Quindi so quello che dico.
Alla prossima settimana^___^
Baci Anima_Misteriosa^^

 
 
 
 
 
Winny



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Capitolo 18
*** Capitolo 18: Una Situazione Pericolosa ***


CAPITOLO 18
 
 
 
 
 
P.D.V. - CASIE

 
 
 
Presi coraggio è mi avvicinai ad Ally che cercava di mantenere il controllo. Quella donna stava peggiorava solo le cose con l'ennesimo tentativo di baciare Bread. Bread non prestava molta attenzione a Winny in quanto in questo momento era Ally la più pericolosa, essendo un cacciatore il suo compito è anche quello d'impedire che Ally faccia qualcosa di cui poi potrebbe pentirsene, so benissimo che Ally non ucciderebbe mai volontariamente un'innocente, ma in quelle condizioni potrebbe perdere il controllo di se e la parte del lupo prendere il sopravvento su di lei.
 
- Ally guardami sono Casie, sta calma è tutto a posto - dissi cercando di calmarla, ma sembrare non funzionare, il suo sguardo era fisso su Winny
- vattene ragazzina ora ho un gran da fare con Bread - disse Winny
- STRONZA IO TI UCCIDOOO - urlò Ally con la bocca piena di denti aguzzi
- NOO ALLY FERMATIII - urlai tentando di fermarla
 
Per un attimo l'afferrai, ma con uno strattone mi fece cadere, cavolo non immaginavo che fosse così forte. Mi rialzai e la presi per le braccia usando tutta la mia forza, ma la tenevo a malapena
 
 
 

P.D.V. - ALLY

 
 
Stavo camminando per la città come facevo ogni volta che non volevo tornare subito a casa, mi piace camminare e poi stavo facendo lo stesso giro quando ieri ero andata con Erik e Coral per i negozi. A un tratto intravidi Bread, Nate e Casie girare per i negozi così decisi di fare loro uno scherzetto. Li avrei seguiti e poi sarei saltata addosso a Bread alle spalle. A volte faccio questo giochino e a lui va bene perché lo tengo in allenamento se dovesse avere attacchi a sorpresa alle spalle. Dopo che i ragazzi furono usciti dall'ennesimo negozio, è Bread sembrava soddisfatto, ma anche nervoso, continuai a pedinarli. Poco dopo Nate si allontanò, diceva di avere un appuntamento con Marin, quindi io continuai a seguire Bread e Casie. Subito si presentò la donna che oggi ci provava con lui, rendendo triste Aradia. Così la segui e aspettai per vedere cosa volesse ancora da Bread.
 
Persi completamente il controllo quando Bread si girò nero di rabbia perché quella donna continuava a seguirli, ma con sorpresa di tutti si attaccò alle labbra di Bread. Avevo talmente tanta rabbia mi avvicinai velocemente ringhiando molto forte. Casie e Bread si voltarono verso di me, mentre quella donna cercava ancora di baciarlo. Vidi rosso il mio istinto mi diceva di ucciderla, era la minaccia del mio branco, era mio dovere difendere e proteggere il mio branco.
 
Ero quasi trasformata al livello 1, mi stavo fiondando verso di loro e Casie cercò di fermarmi, ma lo scrollai di dosso facilmente, non volevo fargli male, poi lui mi afferrò di nuovo cercando di calmarmi, ma io non lo ascoltavo, guardavo solo la mia preda, la minaccia da eliminare. La donna sembrava ridere del mio comportamento, pessima mossa umana, non fai altro che aumentare la mia rabbia. Mi liberai di nuovo da Casie e mi avvicinai di più a Bread con le zanne e artigli in mostra. Finalmente quella donna sembrava avere un pò di paura.
 
Bread venne verso di me, bloccandomi a fatica. Anche se è un cacciatore ed ha una forza maggiore di quella di un comune essere umano, fa difficoltà a trattenermi, almeno non a lungo, soprattutto se ha a che fare on una lupa mannara molto, ma molto arrabbiata.
 
- stupida scappa - disse Bread rivolto a quella donna
- perché dovrei, mi stai proteggendo - disse lei adorante
- non la terrò a bada ancora per molto, vattene -
- oh non ci penso nemmeno, finalmente ti ho tutto per me, non ho paura di una ragazzina con gli ormoni impazziti - disse Winny beffandosi di me
- non hai capito, Ally ti ucciderà sul serio - disse Casie
- Casie porta quella decerebrata lontano, io cerco di trattenere Ally il più possibile. Se mi sarà possibile chiamerò qualcuno che possa aiutarmi, fa in fretta portala via - disse Bread
 
Vidi Casie trascinare via quella donna. Anche se lei non voleva allontanarsi da Bread che continuava a chiamarlo per nome. Facendomi infuriare ancora di più. Accelerando così il processo di trasformazione. Ben presto arrivai a livello 2 della mia trasformazione, un lupo completo. Bread non riuscì più a tenermi e io sgusciai via dalla sua stretta e iniziai ad annusare l'aria per sentire l'odore di quella donna, trovata la pista partii a tutta velocità al suo inseguimento, poco dopo vidi che Casie e quella donna erano sopra un motore che sfrecciavano a tutta velocità per la strada. Non me lo feci ripetere due volte e partii all'inseguimento correndo veloce, saltando sopra le macchine o schivandole, il mio obbiettivo era raggiungere quella donna e farla a pezzi. Non avevo altri pensieri nella mia testa.
 
 
 

P.D.V. - CORAL

 
 
Ero con mio fratello e Donny al centro commerciale, per fare spesa da umani. Donny non era contenta della mia presenza. Visto che voleva andare a fare spesa sola con mio fratello. Invece Erik ha insistito, che venissi anche io. Era da ieri che si comportava in modo strano. Era molto distratto, sempre pensieroso e con la testa sulle nuvole, anche Donny si era accorta di questo cambiamento e guarda caso a chi da la colpa? A me ovviamente. È non perde occasione per dirmelo.
 
Fare spesa con Donny è uno strazio, si ferma a leggere gli ingredienti di ogni singolo prodotto, perché dice che molti cibi fanno male e contengono chissà che alimenti che non fanno bene al corpo, a me non importa visto che io non mangio cibo umano, o forse dovrebbe importarmi? Infondo ciò che mangia una persona poi lo trasporta il sangue e di conseguenza finisce nel mio stomaco... naaaa io bevo solo sangue di trasfusione preso dall'ospedale, è si sa che in ospedale non ce sangue guasto.
 
- ne abbiamo ancora per molto? - dissi stufa di vedere Donny china su una scatola di cereali leggendo gli ingredienti
- shh ti ho detto che è importante leggere gli ingredienti -
- Erik ma fa sempre così quando uscite? -
- praticamente sempre - disse stufo anche lui
- congratulazioni per la scelta -
- te l'ho detto perché l'ho scelta -
- si si si il suo sangue è buono, ora capisco anche perché - dissi truce
 
Finalmente dopo un tempo che sembrava infinito andammo alla cassa per pagare Ora capisco perché diceva che il sangue di Donny era buono. Sta attenta a non mangiare schifezze che ho visto mangiare a molti esseri umani, forse quello è il suo unico pregio. Appena fuori dalle porte del super mercato vidimo una moto sfrecciare a tutta velocità con la sirena spiegata, non ci feci caso fino a quando non vidi qualcosa di grigio argento sfrecciare dietro alla moto, poco dopo il mio cellulare si mise a suonare, era Bread
 
- pronto Bread -
- Coral ho bisogno del tuo aiuto, Ally ha perso il controllo di se, sta correndo dietro a Casie, tu sei l'unica che può fermarla -
- l'ho appena vista sfrecciare dietro a una moto -
- è Ally, sta seguendo la moto di Casie -
- che ha combinato adesso? -
- la donna che mi importunava mi ha baciato a tradimento è Ally vuole farla a pezzi -
- beh non sarebbe male, io la lascerei fare -
- non capisci, se Ally la uccide davanti alle persone, non potremmo proteggerla dalla legge degli uomini, il che porterebbe a scoprire chi sia e peggio ancora cosa sia -
- capito capito, ora la inseguo e la fermo - dissi chiudendo la chiamata
- problemi? - disse Erik
- si, Ally ha perso il controllo di se, è vuole fare letteralmente a pezzi una donna -
- fare a pezzi una donna? Che razza di gente frequenti Coral - disse Donny
- devo andare a fermarla - dissi avviandomi verso la direzione che aveva preso la moto e Ally
- ti do una mano, avrai bisogno d'aiuto - disse Erik dando i sacchetti della spesa a Donny
- ma ma ma... Erik!!! - esclamò sorpresa Donny
- fidati è un'emergenza questa - disse serio Erik seguendomi
 
Lasciata Donny con i sacchetti della spesa io ed Erik iniziammo a correre veloci, schivando le macchine in strada. In pochi minuti avvistammo Ally che correva veloce. Sarà una bella sfida raggiungerla, ora non ci sono scuole e insegnanti a fermarci.
 
 
 

P.D.V. - CASIE

 
 
Feci salire in moto quella stupida di Winny e senza voltarmi indietro partii a tutto gas. Misi la sirena che Jill mi aveva dato per le emergenze, è questa era un'emergenza. Mentre sfrecciavo in mezzo alla strada le macchine davanti mi facevano passare, ogni tanto guardavo dietro per vedere se Ally ci stesse inseguendo. A un certo punto la vidi, era ormai al 2 livello di trasformazione ovvero un lupo completo che correva sulle sue quattro zampe, saltando ed evitando le macchine o altri ostacoli. Era molto agile e veloce. Se andava avanti così, mi avrebbe raggiunto in fretta.
 
Guardai per l'ennesima volta gli specchietti e vidi che dietro Ally, che si stava guadagnando terreno, c'era Coral e un altro ragazzo, sicuramente erano i rinforzi per fermare Ally. Comunque non avrei rallentato finché non fosse passato il pericolo. Intanto la donna sembrava divertirsi. Ignara della gravità della situazione. Mi incitava ad andare più veloce, e si muoveva con il corpo. Facendomi perdere il controllo della moto varie volte, è nonostante gli dicessi di non muoversi lei lo faceva di più.
 
Come ultima azione disperata presi il sentiero che passava in mezzo a un piccolo bosco, magari qui non noteranno molto Ally, Coral e l'altro ragazzo. A un certo punto ci fu una curva pericolosa, il che mi obbligava a rallentare, così iniziai la decelerazione, ma proprio in quel momento Winny si lamentò e si mosse di più, facendomi perdere il controllo della moto che si inclinò fino a farci cadere e rotolare per terra e la moto finì contro un albero sul ciglio della curva. Per mia fortuna avevo rallentato così non mi feci nulla se non che qualche graffio e un taglietto sulla fronte che iniziava a sanguinare molto copiosamente. Anche Winny non si fece nulla se non qualche graffio. Lei si alzo e iniziò a urlarmi che non sapevo guidare la moto, che sarebbe potuta morire e che mi avrebbe denunciato. Non capendo che in realtà, era colpa sua se siamo caduti dalla moto. Non avevo la forza per ribattere, le sue accuse ingiuste, le avevo salvato la vita, almeno per il momento. In quello stesso istante sbucò Ally che si avvicinò ringhiando forte e minacciosa.
 
- oh mio Dio un lupo - disse Winny finalmente terrorizzata
- Ally fermati - dissi con voce fiacca
 
ero stordito quindi non capii ciò che era successo, ma vidi Coral tenere ferma Ally e l'altro ragazzo con Coral avvicinarsi a Winny e dopo avere accertato che non aveva nulla di grave venne verso di me e inginocchiarsi e controllando ogni parte del mio corpo
 
- sta tranquillo sono un medico. Non hai ossa rotte, ma quel taglietto sulla fronte e meglio farlo curare - disse premendomi un fazzoletto sulla ferita
 
Dietro di noi sentimmo altri ringhi, ma molto più bassi fino a smettere. Per poi diventare uggiolii. Mi girai e vidi che Coral stava sussurrando qualcosa all'orecchio di Ally. Fortunatamente si era calmata, ma ora sembrava mortificata, teneva la testa e le orecchie basse, la coda era piegata in mezzo alle zampe posteriori. Era strano e allo stesso tempo straziante. Prima era una macchina pronta a uccidere ora era talmente mortificata che non guardava negli occhi a nessuno. Li teneva bassi a terra continuando a uggiolare, come se piangesse, anzi credo che stesse piangendo.
 
- A Ally non piangere - dissi con voce stanca allungando una mano verso di lei
- Erik hai chiamando un'ambulanza? - disse Coral allentando la presa su Ally
- si sta arrivando -
 
Ally piano piano tenendo sempre la testa e orecchie basse si avvicinò a me e sempre uggiolando mi leccò la faccia, poi appoggiò la sua testa sul mio petto, come per scusarsi, fuggendo via un attimo dopo.
 
- povera piccola - dissi triste
- Coral, puoi stare tu con il tuo amico? Io vado a cercarla - disse Erik
- certo, devo chiamare anche Bread, era molto preoccupato - disse Coral
- ti prego non farle del male, non è stata colpa sua - dissi io
- sta tranquillo non le farei mai del male - detto questo Erik corse via
 
 
 

P.D.V. - ALLY

 
 
Che cosa avevo fatto? Avevo fatto del male a Casie, avevo rischiato di ucciderlo per colpa del mio autocontrollo andato a farsi friggere per colpa di quell'essere umano. Mi vergogno così tanto di ciò che sono.
 
Sto correndo veloce in mezzo al bosco senza vedere dove andassi è non mi accorsi di essermi ferita alla zampa con una scheggia di legno di un albero che graffiai. Non mi importava, meritavo quel dolore, anzi meritavo di peggio per ciò che ho fatto a Casie. Alla fine mi fermai e mi accucciai vicino a un albero e continuai a piangere. A un certo punto sentii l'odore di Erik vicino a me. Deve aver seguito la scia di segni che ho lasciato sugli alberi. Non osavo guardarlo, non volevo che mi vedesse così. Non volevo che mi avesse vista nel pieno della mia rabbia, nascosi la testa sotto le mie zampe.
 
- hei piccola - disse Erik avvicinandosi a me
- stammi lontano - dissi con tono piangendo, ma usci solo un uggiolio
- non ti capisco se non ritorni normale - disse con voce dolce
 
Iniziai il processo di trasformazione fino a riprendere sembianze umane, osai guardare per un attimo il viso di Erik, poi abbassai di nuovo la testa, mi misi in posizione fetale per coprire la mia nudità. Erik mi si avvicinò e si inginocchiò vicino a me, poi mi prese la mano ferita controllando il taglio
 
- hai una scheggia di legno, devo togliertela - disse Erik, io invece non reagii, non avevo nemmeno la forza di parlare
 
In poco tempo mi tolse la scheggia dal palmo della mano, poi come fece qualche giorno fa portò la mia mano alle sue labbra e succhiò il mio sangue, sospirando di piacere, non immaginavo che gli piacesse così tanto il mio sangue. Dal canto mio provavo una strana piacevole sensazione. Erik dopo aver lasciato la mia mano mi attirò a se abbracciandomi. Ricambiai il suo abbraccio e iniziai a piangere. Lui mi accarezzava i capelli e mi sussurrava all'orecchio che era tutto a posto. Che Casie stava bene e che non ce l'aveva con me. Piano piano mi calmai, era così bello stare fra le sue braccia, mi sarebbe piaciuto rimanere così per sempre.
 
Stavo per addormentarmi quando sento qualcosa appoggiarsi sulle mie spalle e qualcuno che mi sollevava e un petto solido e muscoloso. Ero in braccio a Erik con la sua giacca intorno alle mie spalle, ci stavamo avviando dove erano rimasti Coral e Casie. Alzai la testa per guardarlo e lui mi sorrise, poi lui abbassò la testa e mi diede un bacio sulle labbra. Fu una bellissima sensazione, anche lui sembrava apprezzare il bacio tanto che quando si staccò per farmi respirare subito me ne diede un'altro.Dopo il secondo bacio mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla e mi addormentai per la stanchezza.
 
Quando ripresi i sensi mi trovai distesa in un letto matrimoniale, girai la testa dall'altro lato del letto e vidi Erik che mi guardava e mi sorrideva, era bello già di suo, ma diventava bellissimo quando sorrideva.
 
- come ti senti? - mi chiese Erik
- stordita, dove mi trovo? - dissi guardandomi attorno
- in camera mia -
- ma la tua ragazza non approverà che io sono nel vostro letto -
- adesso è a lavoro, ma fammi stare così almeno un pochino. Prima che tu vada via - disse mettendosi più vicino a me e abbracciandomi
- perché fai così? - dissi io a un tratto
- non chiedermelo, non posso provare queste emozioni per te, ma voglio ricordarmi questo momento per l'eternità -
- perché non puoi provare queste emozioni? -
- lo sai benissimo, apparteniamo a due mondi diversi e io non voglio entrarci e rovinarmi la vita con questa cosa, che non ci porterà da nessuna parte - disse sospirando e allentando un pochino la sua presa
 
Ha appena fatto la sua scelta. E con il cuore pesante ora fui io a sospirare e sgusciai via dal suo abbraccio e mi portai al bordo del letto. Quando mi alzai mi accorsi che ero ancora nuda. Non mi preoccupavo, visto che in casa non c'era nessun'altro. Mi avvicinai alla porta per uscire, ma Erik mi abbracciò da dietro facendo, aderire la mia schiena al suo petto.
 
- ti prego non andare via ora, rimaniamo cosi un altro pò - disse lui
- hai fatto la tua scelta, attieniti a essa - dissi in tono rassegnato
- non voglio che te ne vai adesso, rimani un altro pò prima di ritornare alla vita di tutti i giorni - disse rafforzando il suo abbraccio
 
Stavo per rispondergli quando la porta dell'appartamento si aprì e un "Erik sono tornata prima" ci fece irrigidire, è questo mi diede l'opportunità di sciogliermi dal suo abbraccio e trasformarmi a livello 2, non volevo metterlo nei guai, ma non volevo nemmeno restare li. Così almeno la sua ragazza non avrebbe avuto nulla da ridire se avesse visto un animale anziché me e per giunta nuda. Quando Erik aprì la porta per dire alla donna che era in stanza da letto, io sfrecciai via e uscii dall'appartamento e andai a casa a prendere dei vestiti. Volevo andare a trovare Casie in ospedale. Scusarmi ancora per averlo messo in pericolo.
 
 
 

P.D.V. - CORAL

 
 
Quando l'ambulanza arrivò a prendere Casie e quella maledetta essere umano, che non faceva altro che scrutare Casie per i suoi graffi, andai con loro in ospedale. Per fortuna non era nulla che con un paio di punti non si poteva risolvere, ma per la perdita di sangue decisero di tenerlo in osservazione almeno due giorni e siccome era venerdì, lo avrebbero dimesso lunedì mattina, mentre quell'essere umano poteva andarsene via subito visto i lievissimi graffi.
 
- contento di restare qui dentro? - dissi scherzando
- si guarda è un posto che pagherei per restarci - disse lui ridendo
- beh hai una stanza tutta per te, cibo, assistenza e medicine assicurate -
- si guarda mi sento coccolato - disse lui continuando a scherzare
- hai rischiato molto aiutando quell'essere umano -
- anche se è snervante, non potevamo lasciare che Ally uccidesse quella donna -
- lo capisco... Più o meno -
- grazie per essere rimasta con me - disse prendendomi la mano e tenendomela stretta
 
Io gli sorrisi ed aspettai che si addormentasse, il che avvenne molto presto, visto che l'infermiera che l'aveva visto ha detto che gli aveva fatto un farmaco per farlo riposare. Rimasi a vegliare Casie e chiamai gli altri per informarli sulle condizioni di Casie, l'unica che non trovai reperibile era Ally, ma non mi preoccupai visto che nemmeno mezz'ora dopo era davanti a noi.
 
All'inizio Ally indugiava sulla soglia della stanza, poi piano piano si avvicinò, Casie che si era appena svegliato, le sorrise come per rassicurarla che andava tutto bene, lei con le lacrime agli occhi gli si buttò tra le braccia
 
- Casie mi dispiace così tanto - disse continuando a piangere
- su dai non è successo nulla - disse Casie rassicurandola
- ti prometto che cercherò di non perdere più il controllo di me stessa -
 
Casie gli sorrise di nuovo e Ally riprese un pò della sua solita allegria. Restammo a parlare fino a sera dove poi arrivarono anche gli altri. Ally vedendoli ritornò mortificata, nessuno le disse nulla, non serviva, ma tutti le misero una mano sulla testa per dire che andava bene. Infine Bread e Aradia l'abbracciarono e lei ritornò a piangere e a scusarsi per il suo comportamento. Aradia la prese in disparte e gli disse qualcosa, io ovviamente avendo un udito acuto le ascoltai. Aradia diceva ad Ally che non doveva preoccuparsi, lei si fidava di Bread e che quel bacio a tradimento dato da quella donna non contava nulla. Non si sarebbero lasciati per una cosa da nulla come quella, anzi sapendo di cosa era capace, quella donna, Bread sarebbe stato doppiamente attento e non avrebbe fatto avvicinare quella donna a meno di cinquecento metri se l'avrebbe incontrata di nuovo. Ally sembrava rassicurata e come disse a Casie, assicurò che avrebbe cercato di non per dare più il controllo.
 
Con mia somma sorpresa Erik entrò nella stanza è per un attimo incontrò lo sguardo di Ally che sembrava evitarlo, visto che distolse lo sguardo e si mise dietro Bread come per nascondersi. Non l'aveva mai fatto. Sapevo che gli piaceva mio fratello, ma ora lo evitava? Dev'essere successo qualcosa. Mio fratello si presentò e disse che era stato lui ad aver prestato il primo soccorso a Casie ed era venuto a vedere come stava.
 
Qualche ora dopo restammo solo io, Ally e mio fratello, che tenemmo compagnia a Casie. Ben presto arrivarono la famiglia di Casie quindi noi tre uscimmo promettendogli di ritornare dopo. Ally decise di andare al bar dell'ospedale a comprarsi qualcosa da mangiare così io ed Erik rimanemmo da soli, ottima occasione per chiedergli cosa stava succedendo
 
- perché Ally ti evita? - dissi senza girare attorno al discorso
- te ne sei accorta anche tu - disse sospirando
- cosa le hai fatto? -
- nulla -
- questo non mi sembra nulla -
- senti Coral, io sto con Donny, ma Ally... Lei mi attira come una calamita -
- allora è semplice, molla Donny e sta con Ally -
- non è semplice -
- non dirmi che ti sei innamorato di Donny!!! -
- no non sono innamorato di Donny. Non lo sono mai stato, solo del suo sangue -
- allora non è complicato -
- Coral, lei è una lupa mannara, io un vampiro... Se Ally fosse un essere umano sarebbe più semplice perché potrei sempre trasformarla in una di noi e il problema sarebbe risolto, ma così come stanno le cose è complicato -
- anche zia Dora ha sposato un maschio di lupo mannaro -
- si è vedi come sono finiti, sono emarginati da entrambe le famiglie -
- è questo che ti preoccupa? -
- Coral tu non capisci... - disse sospirando amareggiato
- io capisco solo che ti comporti da vigliacco - dissi voltandomi
- dove vai? -
- da Ally. Lei almeno non si farebbe questi problemi -
 
Quando mi girai per vedere l'espressione di mio fratello, lui era già sparito. Erik è proprio uno stupido se pensa che Ally non potrebbe mai renderlo felice. Ho visto zia Dora con suo marito. Sono al massimo della felicità, è non gli importano se le loro famiglie li evitano. Si compensano l'un l'altra e non hanno bisogno di nessuno, se non di loro stessi. Io non ho mai evitato zia Dora e zio Antony, li vado a trovare ogni tanto e vedo che anche a mia madre gli manca la sua sorellina. Sto cercando di convincerla a riallacciare i loro rapporti, anche perché Zio Antony è un bravo lupo, magari potrei presentargli Ally.
 
 
 

Continua...
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 18

 
 
 
 
Bene bene, sembra che le cose si stanno complicando per Ally, mentre fortunatamente Casie se l’è cavata con poco. Come si comporterà Erik nei confronti di Ally ora che è uscita fuori un’attrazione che per lui è malsana, ma che questa situazione lo è solo per lui. Sembra che gli animi si siano scaldando molto.
Come finirà questa storia?,
continuerà la prossima settimana^___^
P.S.: vorrei mettere delle immagini per farvi vedere a chi mi sono ispirata ai miei personaggi, qualcuno sa come si fa?^^
baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 19
*** Capitolo 19: Cuore e Anima In Frantumi ***


CAPITOLO 19





P.D.V. - BREAD

 
 

Dopo che io, Aradia, Marin e Nate lasciammo l'ospedale ci separammo. Nate e Marin ritornarono nel loro appartamento, mentre io e Aradia decidemmo di andare in un fast food a mangiare qualcosa, non era il caso quella sera fare una proposta di matrimonio. Avrei organizzato qualcosa per domani. Così avrei organizzato qualcosa d'indimenticabile, sperando che bastasse a convincere Aradia a dirmi si.
 
- ce qualcosa che non va? - disse Aradia percependo la mia rigidità
- sono solo un pò nervoso, oggi non è stata una bella giornata - dissi io
- ti capisco, ci vorrebbe un massaggio rilassante - disse lei con tono malizioso
- si sarebbe fantastico - dissi rilassandomi un pochino
- bene allora dopo aver finito di mangiare ed essere passati da Ted per informarlo su quello che è successo oggi andremo a casa e ci rilasseremo -
- approvo il programma - dissi baciandola sulla guancia
 
So benissimo che Aradia se lo volesse potrebbe leggere nella mia mente. Mi disse che non l'avrebbe fatto, non avrebbe usato quel potere se non per emergenza, anche perché se iniziasse a sentire i pensieri di tutti nel giro di una giornata impazzirebbe, e credo che l'abbia già sperimentato, quindi ha sigillato quel potere in uno dei vari oggetti che indossa.
 
Quando arrivammo a casa nostra lei andò a preparare degli olii profumati mentre io andai a farmi una doccia. Volevo lavarmi via gli ultimi eventi di quella giornata e mi strofinai energicamente la pelle. Dovevo togliermi l'odore di quella stupida donna che aveva osato baciarmi. Continuavo a sentirmi come se avessi tradito il mio unico amore, Aradia. Lei mi aveva detto che quel bacio non contava, ma secondo me sotto sotto avrebbe ringraziato Ally se l'avesse fatta a pezzi. Continuavo a strofinarmi con la spugna la pelle, facendola quasi diventare rossa per l'irritazione. Senza accorgermene Aradia apri la porta del box doccia e fermò la mia mano che continuava a strofinare la mia pelle, io la guardai e sospirai.
 
- smettila di darti la colpa per ciò che è successo - disse dolcemente Aradia
- non posso, avrei dovuto rendermi conto di... - ma non riuscii a finire
- non avresti potuto sapere ciò che aveva in mente quella donna -
- sento continuamente il suo odore addosso, e io non lo sopporto, l'unico odore che voglio avere è solo il tuo -
- a questo rimediamo subito - disse con voce maliziosa
 
Un attimo dopo chiuse il rubinetto dell'acqua. Mi fece uscire dalla doccia. Mi mise un asciugamano sui fianchi e con un altro iniziò a tamponare la mia pelle irritata. Passò ad asciugarmi i capelli. Era molto premurosa con me, e questo è un altro aspetto che amo di lei. Sa sempre cosa fare in ogni situazione, sarei perso senza di lei, non so come ho fatto a vivere prima e non voglio nemmeno pensarci.
 
Sono immerso nei miei pensieri che non mi accorsi che Aradia mi aveva fatto distendere sul letto in posizione prona, mentre lei saliva sul letto vicino a me con una camicia da notte corta fino a metà coscia e spalline fine in pizzo e seta color blu cobalto, prese un pò di olio profumato ai fiori di loto, il suo profumo, e iniziò a passarmelo sulla schiena e le spalle. Questo mi fece rilassare molto che sospirai di piacere, se non sapessi che Aradia fosse una strega direi che le sue mani stavano facendo una magia, ma so che non è magia ciò che stava facendo su di me, lo so perché anni fa avevamo concordato di non usare la magia di alcun tipo su di me se non in casi gravi.
 
Le mani di Aradia stavano compiendo la loro "magia", non sentivo più l'odore di quella donna, ma solo quello della mia donna, oltre a sentire le sue mani su di me è la cosa mi eccitava moltissimo. Questo lei lo sapeva, in quel momento non stava operando la sua "magia" per sedurmi, ma per farmi rilassare, per farmi stare bene dopo una così brutta giornata.
 
l'unico problema è che poi quando lei arrivò a massaggiarmi certe parti basse, il mio corpo si risvegliò persi il mio controllo, dovevo assolutamente farla mia, volevo amarla tutta la notte per dimenticare quella giornata infernale. La feci rotolare sotto di me e iniziai a baciarla con passione. Lei ricambiò ogni mio bacio con uguale passione. Le tolsi la camicia da notte, in un solo movimento in modo da rimanere nudi tutti e due. La toccai, la baciai, la venerai. Ne godetti di ogni attimo. L’amai e la possedetti per tutta la notte sfogando la mia tensione e frustrazione. A lei andava bene, gli piaceva di più quando sfogavo i miei istinti animaleschi su e dentro di lei.
 
 
 

P.D.V. - NATE

 
 
Dopo una giornata da dimenticare io e Marin finalmente eravamo sul divano con la TV accesa, anche se eravamo impegnati con un caso di duplice omicidio, non voleva dire che non potevamo staccare la spina per qualche ora per riposarci e rilassarci è una delle cose che ho imparato. È su consiglio di Jill, è non mischiare mai il lavoro con la vita privata, e ora sono in fase vita privata, quindi il resto rimane fuori.
 
Io e Marin stavamo vedendo il vecchio film del Signore degli Anelli il primo capitolo, adoro la trilogia di questo film, perché gli elfi sono molto realistici alla realtà. Ad un certo punto Marin si avvicina è mi sussurra all'orecchio
 
- sei sicuro di non aver partecipato a questo film? - disse scherzando
- in che senso? - gli chiedo io
- l'elfo biondo non sei tu? - disse ridacchiando
- no te lo assicuro -
- gli assomigli quasi come una goccia d'acqua -
- dici davvero o stai scherzando? -
- dico sul serio, gli assomigli molto -
- io sono biondo naturale, l'attore che se non ricordo male si chiama Orlando Bloom ha i capelli scuri, per non parlare degli occhi -
- beh li è molto rassomigliante a te, anche se i tuoi occhi sono più belli -
- è normale che abbiamo gli occhi diversi -
- ma per il resto siete uguali - disse sorridendo
- sarà - dissi non molto convinto
 
Dopo aver visto il film guardai l'orologio. Che era ancora presto, cosi proposi a Marin di andare a bere qualcosa in un pub, lei accettò. Il pub dove avevamo deciso di andare era gestito da irlandesi quindi era un pub tipico irlandese, con musica e atmosfera uguali. Dei ragazzi sicuramente ubriachi si avvicinarono e fecero avance pesanti su Marin. Io mi stavo arrabbiando quando lei si avvicinò a loro ancheggiando poi inizio a cantare una melodia rivolta a loro. Con tono di comando che diceva di fare un bel bagno al mare, per poi tornare a casa. Finita la canzone loro fecero quello che Marin aveva cantato. È stato divertente vedere che il loro corpo si muovevano come fantocci senza che la loro mente poteva fare qualcosa.
 
Quando uscimmo dal pub. Notai che era una bella serata e sinceramente non avevo tanta voglia di tornare subito a casa. Anche perché saremmo rimasti solo io e Marin. Casie sarebbe stato in ospedale un paio di giorni, non che la cosa ci preoccupi, ogni tanto Casie torna a casa sua per un paio di giorni. Ora siccome non volevamo tornare subito a casa andammo all'agenzia a trovare Ted che non so come facesse a rimanere li da solo senza stancarsi, va bene che era un fantasma, ma anche credo si annoino.
 
 
 

P.D.V. - ALLY

 
 
Non riuscivo a stare nella stessa stanza dove si trovava Erik. Così appena possibile dissi a Coral che andavo al bar a prendermi qualcosa da bere. Visto che c'ero avrei preso qualcosa per Casie. Tanto per farmi perdonare, almeno un pochino del guaio che gli avevo causato.
 
Arrivata al bancone del bar mi ritrovai davanti a quel ragazzo che veniva a scuola con me e Coral. Se non ricordo male si chiamava Skitto, o era Skatto o Scotty? Non ricordo, ma lui a quanto pare si ricordava, infatti era in compagnia del suo amico, a quanto pare lavoravano part-time li.
 
- ciao bellezza cosa ti posso portare? - disse il ragazzo
- vorrei una tazza di latte e un cappuccino da portare via - dissi io
- allora sei qui per quello che è successo al professore di informatica? -
- la notizia si è sparsa in fretta - dissi esasperata
- qui dentro si viene a sapere tutto di tutti, la gente chiacchiera troppo, ecco a te il latte, non credevo che a te piacesse -
- ma la tua amica non ce con te? - disse l'amico del ragazzo
- se hai qualcosa da dirmi puoi dirmelo - disse Coral arrivando e sedendosi vicino a me
- volevo solo presentarmi, visto che oggi non ci siamo presentati, lui e Scott il mio migliore amico e io sono Marc - disse cercando di far colpo
- ah-ha ok ragazzo... Ally non prendertela per quello che ha detto mio fratello, lui è un idiota, ha ancora la mentalità degli antichi -
- non mi importa, lui è adulto e fa le sue scelte, io non posso pretendere nulla, non ho diritti in questo caso - dissi triste
- beh se hai la serata libera voglio portarti in un posto - disse lei facendomi l'occhiolino
- possiamo venire con voi ragazze, noi siamo liberi - chiese Scott
- no è una serata tra donne... Coral devo passare un attimo da Casie - dissi prima di pagare le ordinazioni
 
Presi il cappuccino mi avviai verso la stanza di Casie dove c'era dentro ancora la sua famiglia che vedendo me e Coral ci guardarono stranamente, come se per caso avessimo sbagliato stanza, ma ancora più stranamente era quella Katy che era appiccicata a Casie che aveva un'espressione nera, anzi nera era a dire nulla. So quanto a Casie odia certi atteggiamenti che portano a stress. Ne ha passate fin troppo nelle ultime ore, soprattutto per causa mia.
 
Senza timore mi avvicinai a Casie, seguita a ruota da Coral, che arrivate vicino al letto di Casie ci sedemmo sul letto, e con un piccolo colpo di fianchi feci spostare quella ragazza scocciatrice e misi davanti agli occhi di Casie il cappuccino.
 
- e voilà, visto cosa ti ho portato? Non sono stata brava? - dissi sorridendo
- grazie piccola, ne avevo proprio di bisogno - disse Casie prendendo il cappuccino e guardando con gratitudine me e Coral, anche se lui guardava Coral in modo strano, con sguardo intenso. Pieno d'emozioni
- hei fratello chi sono queste belle ragazze? - chiese un ragazzo di 18 anni
- già Casie è la prima volta che ti vediamo con ragazze nuove - disse sicuramente il padre di Casie
- sono ragazzine del liceo che non lo lasciano mai in pace - disse Katy
- è tu sei una rompi pal... - dissi ma venni interrotta da Casie
- papà, mamma e fratelli vi presento la mia carissima amica Ally Morrison e la mia nuova ragazza Coral Anderson - disse indicandoci
- non sei un pò troppo piccola per stare insieme a mio figlio? - disse una signora che doveva essere la madre di Casie
- giusta osservazione signora True - disse Katy annuendo compiaciuta
 
Dovetti trattenermi dalle risate cosi come Coral. Stava sorridendo per il fatto che gli avevano dato della "piccola". Lei era più grande di tutti gli umani messi insieme altro che piccola per Casie, se mai era il contrario, e anche di molti decenni.
 
- mamma non mi interessa quello che dici su Coral, lei è la mia nuova ragazza. O l'accettate o credo che avremmo tutti un bel problema - disse Casie con voce che sembrava esasperato, arrabbiato e frustrato
- Casie non ti agitare, devi riposare se lunedì vuoi uscire. Dirò a mio fratello di venire a darti un'occhiata ogni tanto al turno di notte ok? - disse Coral accarezzandogli la guancia e facendogli un piccolo sorriso
- va bene, ma solo perché me lo dici tu - disse Casie ricambiando il sorriso
- tuo fratello lavora come infermiere qui dentro? - chiese il padre
- no sono un dottore che lavora al centro trasfusioni. Ho soccorso vostro figlio - disse Erik entrando in stanza e guardandomi negli occhi
 
Erik è sempre stato bellissimo, anche con il camice, ma adesso stare in sua presenza mi mette molto a disagio, dopo quello che era successo tra di noi ero sicura che lui provasse qualcosa per me, ma a quanto pare mi sbagliavo, era troppo bello per essere vero, come lui d’altronde.
 
Appena entrato sia la madre di Casie, che Katy andarono in brodo di giuggiole, e chi poteva biasimarle. Erik era... Erik e basta. Credo che tutte le donne cadrebbero ai suoi piedi. Io non volevo guardarlo negli occhi o avrei potuto fare qualcosa che non avrei voluto fare, ero ancora indecisa se prenderlo a schiaffi per la sua codardia o baciarlo fino a fargli ammettere che era me che voleva e non quella stupida umana. Per il momento, visto che Erik stava parlando con i genitori di Casie e ogni tanto dava un'occhiata a me, decisi di andarmene dalla stanza. Salutai Casie con un bacio sulla guancia e sulla fronte e dissi a Coral che aspettavo fuori alla macchinetta per prendermi un'altro bicchiere di latte, di solito il latte mi calmava, meglio se c'era cacao dolce e il miele. Mi stavo rilassando a bere il mio bicchiere di latte, quando un'ombra si mostrò davanti a me.
 
- Coral possiamo andare ora? - dissi finendo di bere il mio latte per buttare il bicchiere nel cestino, solo che una mano forte mi afferrò
- non sono Coral, lei è ancora dentro con Casie - disse Erik a un orecchio
- bene l'aspetterò qui... Puoi andare - dissi con voce fredda
- guardami Ally - disse lui con voce decisa
- ti sto guardando - dissi voltandomi, avevo ancora la mano nella sua
- no negli occhi - disse più insistente
 
Non appena lo feci lui si avvicinò e mi baciò sulla bocca, non era un bacio normale, ma uno profondo come se lo desiderasse da molto tempo, sembrava come un assetato che si dissetava bevendo la più buona delle acque di sorgente.
 
Io non riuscii a non contraccambiare, io lo desideravo da molto tempo questo tipo di bacio e anche altro. Ovviamente questo momento non poteva durare per molto. Finito il bacio Erik appoggio la fronte alla mia guardandomi negli occhi e sospirò... già da li immaginai che quello che stava per dirmi non mi sarebbe piaciuto affatto, ma non distolsi lo sguardo.
 
- l'avrai capito che provo qualcosa di forte per te, vero? -
- mmh - mugugnai d'assenso, non riuscivo a parlare, già mi preparavo al peggio
- ma tra noi due non può esserci nulla, nonostante vorrei da matti baciarti ancora, a lungo e con passione fino a che non mi supplicherai di strapparti i vestiti di dosso, possederti forte sulla parete e subito dopo fare l'amore con te su un tavolo… Ma non accadrà mai, devi dimenticarmi -
- perché mi stai dicendo queste cose sapendo che mi spezzerai non solo il cuore ma anche la mia anima - dissi con le lacrime agli occhi
- perché, se sono ora qui che ti bacio un ultima volta è proprio per dirti questo... Io farò del mio meglio per non vederti più, vedi di fare lo stesso - disse freddo allontanandosi da me, ma tenendo le sue mani sulle mie spalle, come se il suo corpo volesse fare il contrario di quello che le parole mi avevano appena detto
- ah Erik eri qui, che stai facendo? - disse Donny dietro di lui
- niente stavo facendo capire a questa ragazzina insignificante che sono già impegnato con la più bella donna che abbia mai avuto - disse andandogli a dare un bacio sulla bocca
- ben fatto amore, e come dici tu, è una ragazzina insignificante - disse lei guardandomi con un ghigno allontanandosi con Erik
- BEH SAI CHE TI DICO STRONZO PIPISTRELLO BASTARDO? VAI A FANCULO, NON HO BISOGNO DI TE... Donny puoi anche tenertelo, io non lo voglio... Di lui non me ne faccio nulla - dissi trattenendo le lacrime e i miei sentimenti.
 
Girai i tacchi e lentamente mi diressi all'uscita dell'ospedale. Mai è poi mai avrei dato l'impressione di essermela presa se mi fossi messa a correre subito dopo aver urlato quelle parole a quel bastardo codardo di Erik.
 
Avrei mandato un messaggio a Coral appena possibile dicendo che non sarei andata con lei quella sera. Appena fui fuori dall'ospedale iniziai a piangere e senza volerlo. Senza rendermene conto, mi trasformai in lupo completo, guaendo e piangendo forte senza riuscire a fermarmi, ne a muovermi.
 
 
 

P.D.V. - CORAL

 
 
 
Ero rimasta accanto a Casie tutto il tempo. Da quando i genitori seppero che mio fratello era un dottore dell'ospedale e che aveva soccorso Casie mi trattarono meglio di come facevano prima, Katy invece voleva uccidermi, visto il suo sguardo assassino verso di me, e io ricambiavo il suo sguardo. A un tratto percepii, il pianto/guaito, di Ally. Infatti mi guardai con Casie che mi guardava a sua volta. Persino i familiari di Casie e Katy si erano accorti di lei.
 
- deve essere successo qualcosa di gravissimo per farla piangere così - disse Casie molto preoccupato, visto che la conosceva da più tempo di me
- dev'essere stato quell'idiota di mio fratello - dissi esasperata
- cosa c'entra tuo fratello? -
- a mio fratello piace Ally e viceversa, ma si fa fregare dalle vecchie tradizioni -
- intendi quelle che lupi mannari e vampiri non possono stare insieme perché sono nemici? -
- esatto, molti, soprattutto le vecchie casate, si sono fatti influenzare, è tutt'oggi quei casati insegnano alle nuove generazioni a fare lo stesso. Sono cavolate. Puoi vedere come io e Ally andiamo molto d'accordo -
- può essere un'eccezione Ally, a parte suo padre non ha mai conosciuto altri lupi mannari -
- io ne conosco un'altra coppia così, è ti posso assicurare che è un bravo lupo, infatti vado a portare Ally da lui -
- bene, sono contento per lei -
 
Detti un bacio stampo a Casie per farmi vedere dalla famiglia e soprattutto da Katy. Mi precipitai fuori dove vidi mio fratello e Donny, ma era strano, Donny gongolava e sghignazzava. Mio fratello invece, era di umore più nero della pece. Infatti in un secondo lo vidi baciare Donny selvaggiamente. Se non lo fermo, gli avrebbe fatto del male. Così gli detti un pugno sulla guancia, facendolo allontanare da Donny che mi urlava dietro perché avevo interrotto il bacio più bello e appassionante mai ricevuto.
 
- spero tu sia soddisfatto stupido idiota, sentila… Sentila piangere, sentila bene - dissi strattonando mio fratello con Ally che ancora piangeva in sottofondo.
 
Non avevo tempo per pensare a quello stupido di mio fratello, dovevo correre da Ally che sentivo sempre più chiaramente. Appena arrivai fuori la vidi che piangeva ancora. Era trasformata in lupo completo e che iniziava ad andarsene ma barcollava pesantemente fino a cadere per terra come se avesse perso i sensi. Smettendo di piangere all'improvviso e ritrasformarsi in forma umana. Brutto segno.
 
Mi avvicinai a lei e raccolsi il vestiti e la sua borsa, presi il cellulare e chiamai la sua matrigna Marion dicendo che era un caso di emergenza e che doveva venire con la macchina all'ingresso dell'ospedale.
Dovetti attendere 20 minuti prima che Marion arrivasse, fortunatamente mio fratello non si fece vedere.
 
- che e successo? Ally sembra in uno stato vegetativo - disse Marion
- ascolti signora Marion deve darmi il permesso di stare con Ally in un posto per tempo indeterminato - dissi seriamente
- Ally è un'adulta non ha bisogno del mio permesso, ma e come se fosse mia figlia e mi preoccupo. Che genere di posto si tratta? - disse lei
- una mia parente, mia zia ha sposato un lupo mannaro e credo che possa aiutare molto Ally che non ha mai conosciuto la sua specie, credo che stare per un pò con un lupo come lei possa farle bene -
- certo hai ragione, va bene, ma a patto che vi accompagno io e che parli con i tuoi zii -
- d'accordo -
 
Presi il cellulare e scrivendo un messaggio vago dissi a mio fratello che per un pò sarei stata a casa di zia Dora e che al momento aveva tutta la casa libera e di non preoccuparsi per me. Mandai un messaggio sia a Casie che agli altri spiegando un pò la situazione.
 
 
 
 
 

Continua...
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 19

 
 
 
 
Un bel disastro, che stava pensando Erik quando ha ferito e spezzato l’anima e il cuore di Ally?
Questa settimana sono stata un po’ drammatica, ma la storia deve andare così. Mentre una scena piccante è stata aggiunta tra Bread e Aradia (XP)
 
Se vi state chiedendo dove sono finite le immagini dei personaggi che avevo postato dopo il capitolo 18, le ho messe nei capitoli dei personaggi, mi sembrava giusto così.

Ringrazio molto Corvina300 per il suo commento, spero che questo capitolo ti sia piaciuto. E spero che anche a chi legge sia piaciuto questo capitolo^___^

Alla prossima settimana^__^
Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 20
*** Capitolo 20: Andare Avanti ***


CAPITOLO 20
 
 
 
 
 
P.D.V. - CORAL

 
 
Dopo quasi due ore di macchina arrivammo a casa dei miei zii, era una villetta bellissima e carinissima circondata da un bosco e un orto coltivato e un piccolo parco giochi per bambini. Essendo di specie diverse non possono avere figli ma possono adottarli nell'ambito vampirico e lupi mannari. Molti vampiri e lupi mannari adulti muoiono o abbandonano i figli, lasciando i piccoli alla comunità che vengono adottati da chi li vuole, cosi i miei zii hanno adottato 3 bambini, una coppia di gemelle di vampire che conosco già, e un maschietto di lupo mannaro che devo ancora conoscere, visto che è l'ultimo arrivato.
 
Appena arrivammo scesi dalla macchina, era notte fonda quindi avrei trovato mia zia sveglia, infatti nel piccolo parco giochi c'erano le due gemelle Maria e Madlen che giocavano con una palla e il più piccolo, era in disparte da solo. Non appena le gemelle mi videro mi vennero in contro e mi saltarono in braccio, mentre il piccolino, che doveva avere circa 3 anni si avvicinò cauto e rimase a fissarmi un pò intimorito, io gli sorrisi e lui ricambiò timidamente. Non capisco perché gli stupidi anziani pensano che siano nostri nemici. Io ho l'esempio di Ally, di zio Antony e questo piccolino.
 
Ovviamente con tutto quel baccano i miei zii uscirono e vennero a salutarmi calorosamente. Per un attimo rimasero in allerta vedendo Marion a pochi metri da noi, io dissi che era tutto a posto. Marion si avvicinò ai miei zii e si presentò.
 
- vedo che conosce il nostro mondo signora Morrison - disse zio Antony
- sono stata sposata un anno con un lupo mannaro - disse con orgoglio
- beh caro visto che non siamo gli unici - ammiccò zia Dora sorridendo
- cosa posso fare per voi? - disse zio Antony
- abbiamo un problema grave, in macchina ce una mia amica, è una lupa mannara in stato apparentemente vegetativo, non conosco altri lupi a cui rivolgermi oltre te - dissi seriamente
 
Raccontai a grandi linee quello che era successo, anche se Marion sapeva dell'esistenza dei lupi mannari e forse dei vampiri era pur sempre un essere umano e in questo caso la sicurezza prima di tutto.
 
Zio Antony si avvicinò alla macchina e osservò Ally, poi la prese in braccio e la portò in casa dove la fece accomodare su una poltrona singola e zia Dora ci fece accomodare vicino a lei, poi zio Antony si accovaccio davanti ad Ally che sembrava avere uno sguardo vuoto.
 
- Ally, sai chi sono io? - disse lo zio Antony, ma non ricevette risposta
- Ally guardami, io sono un lupo come te - riprovò mio zio e sembrò esserci una piccola reazione perché lei lo guardò negli occhi
- lupo - disse Ally solamente e con voce flebile
- si Ally sono come te e guarda anche il piccolo Joe lo è -
 
Quando Ally e Joe si guardarono Ally fece un piccolo sorriso. Joe gli si avvicinò e gli si sedette in braccio rannicchiandosi felice. Questo sorprese sia zio Antony che Zia Dora. Li guardai perplessa.
 
- Joe viene da una famiglia di puro sangue. I genitori sono morti, uccisi dai cacciatori, nessuno lo voleva per paura che quei cacciatori venissero a cercarlo e uccidessero tutti, e siccome nessuno voleva prendersene cura l'hanno dato a me, visto che volevo adottare un cucciolo. ma Joe nonostante non stia male è sempre taciturno e non ha mai mostrato emozioni, a parte stasera con Ally, il che potrebbe aiutarla molto con il suo stato attuale - disse zio Antony
- Ally è una purosangue adulta - dissi io
- ecco spiegato il motivo del loro imprinting... Beh non preoccupatevi si rimetterà in sesto molto presto -
- bene allora posso ritornare a casa -
- Marion non appena Ally si sarà ripresa torneremo a casa -
- va bene, mi fido di te, e poi Ally e grande sa cavarsela da sola -
 
Marion mi diede un bacio sulla guancia e uno sulla fronte ad Ally prima di andarsene. Una volta da soli raccontai meglio la storia stando attenta a non turbare Ally, anche perché non potevo raccontare la sua versione visto che io non c'ero e non so cosa sia successo tra mio fratello e lei.
 
- si è un tipico comportamento da lupi mannari restare in stato quasi vegetativo quando si hanno emozioni così forti, soprattutto in ambito sentimentale, l'ho sperimentato anche io con la mia adorata Dora, ricordi? - disse zio Antony prendendole una mano e stringendogliela con amore, lei ricambio la stretta sorridendogli felice.
 
Mi rilassai sapendo che era un comportamento da licantropo. Il fatto di essere in stato quasi vegetativo, ma sembra che Joe stia facendo un piccolo miracolo. Ally lo tiene stretto e il piccolo sembra contento di stare li dov'è.
 
 
 

P.D.V. - BREAD

 
 
Ricevetti un messaggio da Coral. Diceva che Ally stia male e per curarla si assenteranno circa una settimana. Spero non sia nulla di grave, gli ho fatto promettere che mi avrebbe richiamata al più presto. Aradia sta dormendo vicino a me, bella come sempre e io sono sveglio a guardare l'anello che comprai per farle la mia proposta. Oggi preparerò tutto per stasera, voglio che sia una serata perfetta e indimenticabile.
 
Visto che non riuscivo a dormire mi alzai e andai in bagno per una doccia. Dopo essermi vestita uscii di casa lasciando Aradia ancora a dormire. Durante il tempo che rimasi sveglio feci un elenco di cosa dovevo fare, come prima cosa andai dal fioraio è comprai una dozzina di rose rosse dove nascosi la scatolina dell’anello all’interno, e una blu con un fiocco dello stesso colore legato sullo stelo, che gli avrei regalato appena sarei tornato a casa. Dopo andai nel nostro ristorante preferito è prenotai un posto appartato concordandomi già con il proprietario, che ci conosceva. Per un menù e qualcosa di speciale per quella sera, consegnandogli le rose con l’anello.
 
Più passava il tempo e più diventavo nervoso, avevo sempre l’impressione che avevo dimenticato qualcosa, ma non sapevo cosa. Visto che non veniva nulla in mente decisi di andare in una pasticceria per comprare dei dolcetti per colazione, Aradia adora i crafen alla crema.
 
- Bread? Tu sei Bread? – mi sentii chiamare da dietro
 
La voce mi sembrava familiare. Non ci feci caso perché altre persone si potevano chiamare come me. Cosi rimasi in fila per il mio turno. Una mano si appoggiò sulla mia spalla e allora capii che si stava rivolgendo a me, mi girai un po’ infastidito, ma sbarrai gli occhi non appena vidi di chi si trattava.
 
- Tess? – dissi sorpreso di vedere mia sorella gemella
- come stai fratello? Sono anni che non ti vedo – disse lei sorridendomi
- sto bene grazie e tu come stai? –
- bene, mi sono trasferita da poco in questa città e ora sono in cerca di lavoro -
- strano che i nostri genitori ti abbiano lasciato andare – dissi serioso
- sono andata via, volevano farmi sposare un cacciatore di una famiglia importante che è un vero idiota. Pensavano di unire le nostre famiglie e far nascere eredi super forti –
- non cambieranno mai, pensano solo ai loro interessi –
- già anche perché di recente la famiglia di cui volevano imparentarsi grazie al mio matrimonio si vantavano di aver ucciso una coppia di lupi mannari – disse disgustata
 
Appena sentii questo feci una faccia spaventata e disgustata, mi ero dimenticata per un attimo che mia sorella faceva parte della famiglia di cacciatori di cui facevo parte, e se sapesse che io lavoravo con creature sovrannaturali non so come avrebbe potuto reagire, magari avrebbe avvertito i nostri genitori o li avrebbe sterminati lei stessa, è questo non potevo permetterglielo.
 
 
 

P.D.V. - ARADIA

 
 
Quando mi svegliai non vidi Bread vicino e nemmeno in casa, sarà andato a fare una corsa, come tutte le mattine. Mi alzai e dopo essermi fatta una bella doccia, usai la magia per asciugarmi e vestirmi, come se avessi una cameriera personale. Era un modo per tenere in allenamento i miei poteri magici. Con la magia preparai la tavola per la colazione è nel momento che stavo per appoggiando le ultime stoviglie sul tavolo vidi entrare Bread con una confezione della pasticceria e aveva un’espressione terrorizzata. Non capivo così finii di poggiare le tazze sul tavolo e mi accorsi che dietro di lui c’era una donna che mi guardava scioccata. Ops credo di aver appena combinato qualcosa di cui potrei pentirmi amaramente per il resto della mia esistenza.
 
- caro potevi dirmi che avevamo ospiti – dissi cercando di essere il più naturale possibile
- lei è mia sorella gemella Tessa – disse cercando di fare finta di nulla
- è un vero piacere conoscerti – dissi porgendogli la mano
 
Lei guardava la mia mano come se fosse stata un cobra reale, pronta a morderla e iniettare il suo veleno mortale. Il che questa sua mancanza di educazione mi fece capire che forse non le sarei mai andata a genio. Quindi amareggiata ritirai la mano mettendola al mio fianco. Si prospettava una bella giornata.
 
- immagino abbiate molte cose da dirvi, io esco vado a lavoro – dissi senza fare capire quanto sia ferita da questo comportamento da parte della sorella di Bread
- va bene, tra poco inizio anche io con Nate, ci vediamo più tardi – disse dandomi un bacio stampo sulle labbra
 
Mentre uscivo e salutavo per educazione. Che non deve mai mancare. Vidi il suo volto fare un’espressione disgustata. Quando si pensa di aver capito come ragionano gli umani impari anche che sbagli, non li si conosce mai fino in fondo.
 
Mi incontrai con Marin che era pronta anche lei per andare a lavorare. Gli raccontai l’assenza di Coral e Ally per qualche tempo. Spiegando quello che so di questa storia. Quando avrei avuto tempo mi sarei fatta spiegare anche da Casie, sperando che lui sapesse qualcosa. La mancanza di Ally si sentiva. Mancava la sua energica allegria. Quel lato quasi infantile dentro a una macchina pericolosa. Che se volesse potrebbe fare stragi, come stava per succedere pochi giorni fa.
 
Arrivate nell’edificio scolastico controlliamo che sia tutto a posto, io non ero del mio solito umore, ma un po’ triste, per quello che era successo quella mattina.
 
 
 

P.D.V. – Marin

 
 
Aradia non era del suo solito umore, lo si vedeva benissimo, forse era per quello che era successo ieri sera con quella donna che aveva baciato il suo fidanzato. Io non posso criticare molto gli esseri umani perché non è di mia competenza, ma se fosse successa una cosa simile nel mio mondo, ci sarebbero state conseguenze diverse. Nel nostro mondo se un maschio o una femmina prende la donna o l’uomo di un altro la parte lesa poteva farsi giustizia da sola come meglio crede, ma solo quando ha prove certe. Infatti è capitato che molti siano finiti in esilio o peggio morti, per errori di valutazione.
 
Lascio da sola Aradia per fare un giretto per la scuola, è anche se non siamo ancora in pausa merenda, credo che abbiamo perso troppo tempo con questo caso. Purtroppo Ted ultimamente si sta occupando da solo di un caso esterno. Se ci fosse stato lui avremmo accelerato di molto la risoluzione del caso, credo che lui sia la creatura più potente tra di noi. Insomma Ted è morto, ha poteri psichici paranormali, forse l’unica che lo potrebbe fermare è Aradia con i suoi poteri magici. Nemmeno il mio canto avrebbe effetto su di lui.
 
I corridoi sono deserti, tutti gli alunni sono in classe, quindi ritorno indietro da Aradia che vedo sospirare. Mi avvicino a lei e le metto una mano sulla spalla, lei si volta e mi sorride debolmente.
 
- allora cosa c’è? Non dirmi che stai pensando a quell’umana che voleva fregarti Bread –
- no Marin, stamattina Bread si è presentato senza preavviso con sua sorella, è lei mi ha visto usare i miei poteri. Non credo che l’abbia presa bene – disse Aradia triste
- capisco, ma ricordati una cosa… Bread non permetterà a nessuno di interferire tra di voi, nemmeno sua sorella – dissi facendogli l’occhiolino
- si hai ragione, io mi fido del mio uomo – disse sorridendo di più
- bene allora mettiamoci a lavoro –
- va bene -
 
 
 

 
P.D.V. – Bread

 
 
Guardai mia sorella che stava ancora fissando la porta dove Aradia era uscita. Eppure ricordo che quando ho conosciuto Aradia e Ted in quel pub c’era anche lei. È sempre lei mi ha spinto a provarci con Aradia, quindi da un certo punto di vista è grazie a lei che ho conosciuto l’amore della mia vita. Non permetterò a nessuno di rovinarmi la mia felicità con lei, nemmeno se si tratta di mia sorella gemella.
 
La cosa poi è strana, a volte i cacciatori si rivolgono alle streghe e stregoni, perché ha tutti questi risentimenti verso Aradia? Questa è una cosa che voglio risolvere subito.
 
- cosa c’è che non va, Tess? – chiesi molto serio
- stai insieme a una strega –
- è allora? –
- allora? Sei impazzito per caso, noi siamo nemici di queste creature, come di tutte le altre – disse stringendo i pugni come se fossi diventato un traditore
- i cacciatori hanno un rapporto pacifico con le streghe e i stregoni, tant’è che spesso collaborano tra di loro contro certe creature, te ne sei dimenticata? –
- non mi fido –
- perché sei qui Tessa? – sa che quando la chiamo con il suo nome completo non sto più scherzando e la cosa si fa molto seria
- volevo trovarti per aprire in questa città un’agenzia di cacciatori –
- ah ecco allora il motivo. Ti hanno mandato i nostri genitori vero? Era una bugia quella che sei scappata. Volevate tenermi sotto controllo – dissi arrabbiato
- scusa non volevo ingannarti – disse lei mortificata
- beh la cosa non cambia, io non farò mai quello che mi dicono di fare i nostri genitori. È te lo dico ora, se non accetti la mia donna avremmo parecchi problemi –
- ti prego Bread non dire così, io sono tua sorella –
- Aradia è la mia vita, il mio presente e il mio futuro. Futuro molto vicino visto che stasera le chiederò di sposarmi. Se tu e i nostri genitori volete venire al nostro matrimonio vi consiglio di accettare lei e i miei colleghi e amici –
 
Questo discorso sembrava aver scioccato mia sorella che rimase per un momento in silenzio. Purtroppo da un lato la posso capire. I nostri genitori hanno inculcato nella nostra testa fin da bambini che tutte le creature a cui diamo la caccia siano pericolose per gli esseri umani è che a prescindere andavano eliminati tutti a vista. Io non sono d’accordo è ne ho l’esempio dei miei amici e colleghi di lavoro, oltre che alla mia donna.
 
- Tessa tu credi sul serio a tutto quello che ci hanno raccontato i nostri genitori? –
- non lo so, non ho mai incontrato creature pericolose – disse distogliendo lo sguardo dal mio
 
- fidati se ti dico che non tutte le creature a cui i nostri genitori hanno dato la caccia sono cattivi, anzi ti stupirebbe del contrario – dissi sorridendo
- che vorresti dire? – disse confusa
- ho un’amica che è una lupa mannara… -
- DOVE ABITA, DOBBIAMO UCCIDERE QUEL MOSTRO – urlò Tessa prima che mi facesse finire la frase
- tu non uccidi nessuno ok? È una mia amica –
- è una macchina assassina –
- si lo è, ma fidati quando mi vede mi salta addosso e sembra più un cucciolo che un mostro, non chiamarla più così – dissi di nuovo serio
- ti rendi conto di cosa mi stai dicendo? Stai fraternizzando con il nemico –
- ti sto solo dicendo che non è vero tutto ciò che ci hanno fatto credere i nostri genitori. Come gli esseri umani sono buoni e cattivi, anche le creature a cui ci hanno detto di dare la caccia sono così… Alcuni di loro anzi si sono messi al servizio degli umani –
- non ti credo, ti hanno fatto il lavaggio del cervello –
- te ne accorgerai parlando con loro e con Jill – dissi seccato
- chi è Jill? Un vampiro? –
- no quella è un’altra mia amica… Jill è il capo della polizia di questa città, ed è un umano. Ah posso farti parlare anche con Casie, anche lui è un mio amico e umano –
 
Guardai l’ora ed ero in ritardo per il lavoro in officina, Tessa volle venire a dare un’occhiata a dove lavoro e stare un po’ con me, mandai un messaggio a Nate dicendo di comportarsi in maniera normale in quanto c’era mia sorella, non volevo che succedesse qualcosa come quella mattina con Aradia.
 
 
 

Continua…
 
 



FINE CAITOLO 20

 
 
 


Rieccomi qui con il nuovo capitolo^^
Anche questa settimana rischiavo di non pubblicare, ma ne ho approfittato per pubblicare (non so quanto Ted possa lasciarmi in pace prima di un altro party a casa mia e nella mia stanza)…
 
Come avete potuto leggere ci sono nuovi personaggi, la storia s’infittisce. Tess sarà un ostacolo per Brad e Aradia? O riusciranno a coronare il loro sogno d’amore? Ally si riprenderà dal suo shock?...
Spero che anche questo capitolo vi piaccia^^
Alla prossima settimana^___^

Baci Anima_Misteriosa^^

 







Ecco le immagini dei nuovi personaggi... Iniziamo con le gemelle Maria e Madlen



Ora è il turno di Dora, la zia di Coral...




Adesso ce Antony in versione umana e trasformata in lupo mannaro






E infine il piccolo Joe


 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21: Adozione e Un Caso Per Ted ***


Capitolo 21
 
 
 
 
 
P.D.V. – Coral

 
 
Zia Dora ci portò nella stanza degli ospiti. Zio Antony portò Ally in braccio seguito dal piccolo Joe e dalle gemelline. Loro erano curiose. Guardavano Ally da quando l’hanno vista. Loro a parte lo zio Antony e il piccolo Joe non hanno mai visto un altro lupo mannaro, quindi Ally è una vera novità per loro.
 
Appena zio Antony poggiò Ally sul letto Joe si sistemo nel suo grembo intenzionato a restarci, io guardo i miei zii, ma non vedo preoccupazione nei loro volti, ma piuttosto rassegnazione. A quanto pare sembra impossibile separare il piccolo Joe da Ally. Lei a sua volta lo abbraccia. In quel momento ho visto un frammento di quello che era prima, che quell’idiota, di mio fratello gli aveva fatto.
 
- credo che andrò a chiamare l’A.L.M. – disse Zio Antony grattandosi la testa
- l’A.L.M? – chiesi confusa
- l’associazione di adozione lupi mannari. Si occupano delle adozioni dei lupi, un po’ come la nostra A.V. l’Adozione Vampiri – disse zia Dora
- a quanto pare la tua amica Ally dovrà adottare il piccolo Joe. È una fortuna che abbia passato l’età per adottarlo, altrimenti sarebbe stato un bel problema –
- cosa vuol dire che Ally deve adottare Joe? – chiesi confusa
- quando un cucciolo, a cui sono stati uccisi, morti o abbandonati dai genitori, per sopravvivere deve legarsi a un altro lupo, come se fosse un genitore sostitutivo. Lui ha scelto Ally e lei ha accettato questo legame… Questo si chiama “imprinting” – disse zio Antony scendendo al piano di sotto
- ma può farlo? – chiesi a zia Dora
- si, come ha detto Antony, Ally ha superato i 100 anni quindi può adottare un cucciolo –
- ma allora lo zio… - dissi un po’ triste
- non ti preoccupare cara, gli daranno un altro cucciolo. Si assicurerà di avere l’imprinting, come Ally e Joe – disse lei sorridendo
 
Guardai Ally che con sguardo assente e gesti meccanici accarezzava la testa di Joe che si era addormentato contento. Spero sul serio che quel cucciolo possa aiutare Ally a tornare come prima, mi sembra strano non avere più la sua allegria contagiosa. Ora capisco perché zia Dora si è innamorata perdutamente di zio Antony. I lupi mannari sono molto carismatici e forse fin troppo allegri.
 
Decido di togliermi gli orecchini per stare al sole e metterli via, qui a casa dei miei zii posso essere me stessa. Infatti ora sono nel letto accanto con le gemelle che mi stanno facendo vedere i loro giochi nuovi.
 
- zia Coral, la tua amica è come papà Antony? – mi chiede Madlen
- si è come lui –
- quindi può diventare un cane grande? Proprio come papà Antony? – chiese Maria
- certo, anche Joe lo diventerà quando sarà più grande –
 
- a me non piace molto Joe, sta sempre per conto suo e non gioca mai con noi –
- anche a me non piace, è strano – disse Madlen
- ragazze non dovreste dire queste cose. Joe è solo triste perché non ha la mamma e il papà, non siete come voi che avete mamma Dora e papà Antony –
 
Le due bambine sembrarono pensare alle mie parole e poi annuirono triste, nel pensare che Joe non avesse una mamma o un papà.
 
 
 

P.D.V. – Ted

 
 
Mi capita che ogni tanto mi venga affidata una missione diversa da quella dei miei compagni, diciamo più alle mie capacità di entità. In quanto a entità posso andare ovunque senza essere visto, a meno che non sono io a voler essere visto. Quindi sono perfetto come spia o per mettermi in contatto con le vittime di omicidi se fosse necessario, a meno che questi non si sono reincarnati o passati alla luce.
 
Mi stavo occupando del caso di morte di una bambina. Era rimasta bloccata nella casa dei loro genitori, visto che si lamentavano con la polizia di sparizioni di oggetti, oltre la strana morte della loro bambina. Nella cartella che Jill c’aveva dato c’era scritto che la bambina era morta per un improvviso malessere. Il caso stranamente fu chiuso in fretta senza colpevoli, ma la madre era convinta che si trattasse di omicidio, così decisi di prendere io il caso e risolverlo.
 
Quando arrivai alla casa capii che forse non è stato un incidente la morte della bambina. La casa era situata in un quartiere di lusso e ovviamente anche la casa lo era. Percepii subito l’entità della bambina, era molto triste, non solo lo si capiva dalla sua espressione, ma anche dalla difficoltà nell’avere un contatto con lei. Passava dalla tristezza alla rabbia, si capiva che il suo spirito non era in pace.
 
- cosa vuoi da me? La mamma mi dice di non parlare con gli estranei –
- ha ragione ma io sono un tuo amico. Io sono Ted, mentre tu sei Amy, giusto? -
- si sono io, come fai a sapere come mi chiamo? – disse un po’ preoccupata
- sono qui per aiutarti -
- nessuno può aiutarmi, mamma e papà non mi vedono, nemmeno se piango -
- no non possono, neanche loro mi vedono –
- davvero nemmeno a te vedono –
- guarda –
 
Dicendo questo andai davanti ai genitori di Amy e feci le boccacce, il che la fece ridere, è come dissi loro non mi videro, convincendo la piccola. A quel punto fu contenta di avere qualcuno come lei che potesse parlare. Mi fece vedere tutti i suoi giocattoli nella stanza, così ne approfittai per prendere informazioni.
 
- sai cosa ti è successo? – dissi alla bambina
- ricordo mio zio che mi diceva che voleva darmi della cioccolata calda, io adoro la cioccolata calda, ma poi stranamente mi fece male lo stomaco e non respiravo. Poi tutto buio e mi sono ritrovata così –
- capisco, ma sta tranquilla io sono qui per aiutarti. Ti piace fare gli scherzi? –
- si mi piace molto. Visto che mamma e papà non mi vedono. Sposto degli oggetti. Mi fa ridere tanto le loro facce – disse Amy ridacchiando
- ti va di fare uno scherzo a tuo zio? –
- NO LUI È CATTIVO – disse arrabbiata
- perché dici che è cattivo? – avevo già capito che era stato lui ad uccidere Amy
- l’ho visto fare cose cattive quando l’ho seguito Ho sentito dire che mi aveva ucciso senza finire in prigione –
- vedrai che lo scherzo che gli faremo ti piacerà –
- perché? –
- fidati ti piacerà –
 
Il tempo per noi entità passa in modo diverso, quindi credo che ci vollero molto tempo per gli umani prima che lo zio di Amy si presentasse a casa dei suoi genitori. Quando accadde iniziò lo spettacolo.
 
Iniziai con i miei poteri a far tremare le luci non appena lo zio di Amy entrò in casa.Al momento nessuno diede molto peso a questo. Era solo l’inizio di quello che avevo in mente. Appena si sedettero tutti sul divano lo zio di Amy consolava i genitori per la perdita di loro figlia così feci tremolare ancora le luci fino a far esplodere la lampadina vicino a quella dello zio, Amy ridacchiava. Ora era tempo di fare sul serio, così inizia i far cadere qualche oggetto significativo, come un paio di foto di Amy. A quel punto riuscimmo ad attirare l’attenzione delle persone che iniziarono ad avere brividi.
 
- Amy pensa a una forte emozione poi con la mente lancia il tuo l’orsacchiotto addosso a tuo zio – dissi indicando l’orsacchiotto messo su un tavolino con le foto di Amy e una candela bianca accesa
 
Lei si concentrò e all’inizio fece solo tremare l’orsacchiotto per poi riuscire a scagliarlo contro suo zio, che stupito si guardò in giro per capire chi gli e lo aveva lanciato. Amy si divertì talmente tanto che iniziò a lanciargli addosso molti oggetti, persino una fotografia dove c’erano Amy e quell’uomo insieme. I genitori di Amy presero la cornice e io con i miei poteri. Sotto ai loro occhi ruppi il vetro della foto nella parte dell’uomo. I genitori di Amy buttarono atterra la cornice come se fosse stata incandescente. A un tratto dall’alto dell’uomo un liquido trasparente lo bagnò tutto.
 
Fu in quell’attimo che Amy si fece vedere ai suoi genitori indicando lo zio, per poi scomparire. Lui gridò terrorizzato e cercava di scappare dalla casa, ma io lo fermai facendo esplodere parecchi oggetti di vetro. Si diciamolo adoro far esplodere le lampadine, questo fa spaventare molto le persone vive.
 
- SI SI LO AMMETTO SONO STATO IO A UCCIDERE AMY – urlò l’uomo che sembrava impazzito
 
Dopo quell’ammissione i fenomeni di poltergeist cessarono. I genitori chiamarono la polizia, che in poco tempo furono in casa per arrestare lo zio di Amy. Non appena Jill entrò vide l’uomo con un occhio nero e pieno di botte da parte del padre di Amy.
 
- grazie per l’aiuto Ted – disse Jill senza farsi sentire da nessuno
- figurati, è il mio lavoro – dissi ridacchiando
- ora lo interrogheremo è finalmente quella bambina avrà pace –
- si, ma non fidarti delle parole dell’uomo, ha ucciso Amy per impadronirsi dell’eredità del fratello, se ti servono le prove chiedile al suo amico Truble, convincilo con qualche occhio chiuso sui suoi traffici e lui ti darà tutto ciò che ti serve per incastrare quel mostro –
- va bene grazie, è salutami quella piccola peste di Ally e tutti gli altri –
- potresti venire ogni tanto all’agenzia, non ti mangiamo mica –
 
Questa battuta fece ridere Jill che i suoi colleghi si stupirono che ridesse da solo visto che il caso non era divertente per nulla. Come scusa disse di aver ricevuto un messaggio al cellulare che lo ha fatto ridere e si scusò ancora.
 
Mi voltai per cercare Amy e la vidi con un sorriso di gratitudine, si vede che ora era in pace e che il suo spirito poteva andare al posto che le spettava, ma stranamente non si mosse, spero che ora non voglia rimanere come me.
 
- cosa farai ora? Non vai alla luce? – dissi un po’ preoccupato
- no, resterò qui. I miei genitori ancora non lo sanno, ma aspettano un altro figlio. Sarà una bambina, e io resterò per vegliare su di lei come spirito guida – disse Amy
- bene scommetto che sarai un’ottima guida per la tua sorellina –
- ho ancora molto da imparare sui miei nuovi poteri –
- verro a trovarti ogni tanto per aiutarti, basta che mi chiami ed io verrò –
- va bene grazie, a presto –
 
 Finalmente potevo tornare dagli altri a dare una mano con il loro caso. Il mio intuito di entità mi diceva che avevano bisogno di me, non era un caso semplice da risolvere. Purtroppo Aradia ha dovuto bloccare parte dei suoi poteri con un talismano che ha nel suo anello, altrimenti i suoi poteri troppo forti potrebbero distruggerla.
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 21

 
 
 
 
 
Salve a tutti^^
Ed eccoci son un nuovo capitolo. Ally sta per adottare Joe e piccola storiella con protagonista Ted. Per quanto sembrino facili i suoi casi non è così. Le entità hanno bisogno di moltissima energia per una manifestazione di ciò che ho scritto. Spesso la prendono dalle persone stesse o da oggetti contenenti batterie, come anche i cellulari o altri apparecchi con batterie cambiabili.
 
Chiedo scusa per il ritardo, ma ho potuto pubblicare solo adesso. In questo mese ho parecchi impegni e addirittura verso fine mese dovrò saltare due pubblicazioni ( 18 e 25). Mi scuso già in anticipo.
Alla prossima settimana^___^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 22
*** Capitolo22: Sospetti e Sprpresa ***


Capitolo 22
 
 
 
 
P.D.V. – Bread

 
 
Arrivo all’officina dove vedo Nate già al lavoro, credo che se fosse stato un essere umano avrebbe fatto questo mestiere come lavoro, ma lui è solo affascinato dalla meccanica, visto che lui è esperto di natura e tutto quello che ne collega a essa.
 
Presento mia sorella a Nate che rimase stupita, non aveva mai visto un elfo, è per fortuna non aveva pregiudizi su di lui, in quanto gli elfi non hanno mai fatto del male agli umani. Infatti gli elfi sono una delle poche creature che i cacciatori non danno la caccia, anzi li rispettano perché proteggono la terra dove tutti noi viviamo.
 
Per tutta la mattina penso a ciò che ho preparato questa sera per me e Aradia. Sono più agitato di prima, visto che è apparsa mia sorella è questo potrebbe comportare qualche imprevisto, o almeno spero che non ce ne siano. Stasera sarà una delle più importanti della mia vita, voglio che sia tutto perfetto.
 
Verso metà pomeriggio io e Nate abbiamo deciso di fare una pausa. In quel momento ricevemmo una visita strana. Jill con tre bambini. Era la prima volta che lo vedevo con i suoi figli. Lui si avvicinò a noi, sicuramente voleva chiedere aggiornamenti per il caso, è per non destare sospetti aveva portato i figli. 
 
- ciao Jill – lo salutò Nate che si stava pulendo le mani su un panno di stoffa
- salve ragazzi, ero a fare due passi con i miei figli e ho pensato di passare – disse Jill
- quindi questi tre bambini sono i tuoi figli, finalmente li conosciamo – dissi io con un sorriso
- io non sono un bambino – disse il più grande con il broncio
- fratello come puoi dare del bambino a questo ragazzo – disse mia sorella dandomi un pugno leggero sulla spalla e il ragazzo fece cenno di affermazione con la testa con orgoglio
- Jill ti presento mia sorella gemella Tessa –
- piacere di conoscerti io sono Jill Truse, mentre i miei figli sono dal più grande Darius, Tom e la più piccola Valery -
 
Mentre i figli di Jill guardavano con interesse Nate che armeggiava con oggetti meccanici, io, mia sorella e Jill parlammo e notai l’interesse reciproco tra mia sorella e Jill, soprattutto per le armi di cui era il nostro argomento principale, scoprendo che un antenato di Jill era un cacciatore. Questa si che era una sorpresa e sembrerebbe che i suoi figli abbiano le caratteristiche dei cacciatori bambini, soprattutto la piccola Valery, il quale già dimostrava una forza superiore per la sua età. Jill era molto preoccupato, perché non sapeva come gestirli, lui aveva impiegato le sue forze diventando un poliziotto, ma i suoi figli erano troppo giovani e approcciarsi con le persone comuni alla loro età non era facile. Io e Tess lo sappiamo benissimo.
 
- non preoccuparti Jill, io e Bread saremo a disposizione dei tuoi figli se dovesse servire –
- grazie Tessa – disse con un sorriso di gratitudine
- a proposito Tess, non mi hai detto dove sei alloggiata – dissi io rivolta a lei
- al momento sono in albergo, in attesa di trovare un lavoro e un appartamento –
- ce un bel monolocale arredato nell’edificio della nostra sede di lavoro –
- mi va bene, se puoi farmici stare –
- sempre che non ti diano fastidio le entità – disse ridendo Jill
- entità? – disse Tessa confusa
- diciamo che è il monolocale di Ted, ma siccome non lo usa mai –
- io non credo nei fantasmi – disse lei incrociando le spalle
- fai male ragazza, è fantasma per noi è una parola dispregiativa, preferiamo essere chiamate anime o entità. Meglio ancora con il nostro nome – disse una voce dietro di lei
 
Ted si manifestò dietro di Tess, che fece un salto dalla sedia appena lo vide. Ted poteva manifestarsi solo a chi voleva lui è da quel momento in poi la persona poteva vederlo sempre, a meno che Ted decidesse di non farsi più vedere da quella persona allora, la persona in questione non l’avrebbe più visto.
 
- ciao Ted, sei riuscito a far passare la piccola? – disse Jill
– non era ancora la sua ora. È diventata uno spirito guida per la sua futura sorellina che ancora non sanno che nascerà – disse Ted con un lieve sorriso
- mi rallegra, non è finita bene questa storia, ma un lieve lieto fine c’è stato -
 
Mia sorella rimase ad ascoltare tutta la conversazione, credo che sia molto confusa delle persone che frequento e lavoro, cosi gli spiego che con la mia fidanzata Aradia, Nate e altre persone lavoriamo in collaborazione della polizia per risolvere i casi e aiutare le persone in difficoltà. Tessa sembrava incuriosita e un po’ scettica sul fatto che molte creature a cui avevamo dato la caccia. E che la nostra famiglia lo fa ancora. Siano al servizio di persone come se fossero buoni.
 
- posso assicurarti che non è come credi – disse Jill
- il fatto è che io e Tessa siamo cresciuti con genitori che ci hanno insegnato cose sbagliate, me ne sono accorto quando ho conosciuto Aradia, fidati per una volta –
- mi ci vorrà tempo – disse lei guardando Ted che calmo ascoltava le nostre conversazioni
 
Tess sa che le entità non possono essere uccise. In quanto sono già morte. Per questo che è un po’ agitata. Fortunatamente noto che con il passare dei minuti ci sta facendo l’abitudine. D’un tratto la piccola Valery e Tom che Jill ci ha detto che hanno 4 e 8 anni si avvicinano verso Ted indicandolo. Ted sembra tranquillo, come se sapesse quello che stava succedendo.
 
- i bambini hanno una forza spirituale maggiore degli adulti, non è un caso che la maggior parte dei bambini ci vedano. Solo che con il passare del tempo molti smettono di vederci, mentre altri continuano fino alla loro morte. A meno che noi decidiamo di farci vedere – ci spiegò Ted
- quindi tu hai deciso di farti vedere da me? – chiese Tessa che ora sembrava incuriosita da lui
- certo, se devi vivere nel mio monolocale mi sembra giusto. Sta tranquilla non sono un guardone, so a cosa pensi. Ti posso assicurare che so bussare alle porte. Prima di passarci attraverso – disse Ted scherzando e io e Jill ridemmo a quella battuta
 
A un certo punto guardai l’orologio e iniziai a mettere via le mie cose, avevo da prepararmi per stasera. Diedi una lettera a Ted, chiedendogli di consegnarla ad Aradia tra un’ora. Lui mi guardò e annuì, sparendo subito dopo.
 
- prima di andare via, hai qualche informazioni sul caso dei due ragazzi? – disse Jill
- ma come? Non ti aveva avvertito Ally? – dissi stupito
- si è venuta in centrale a parlarmi, anche se uno dei miei collaboratori l’ha fatta arrabbiare, per fortuna l’ho fermata prima che distruggesse tutta la centrale di polizia –
- capisco. Le ultime informazioni sono che stavano seguendo la sospettata –
- bene, allora io vado… È stato un piacere conoscerti Tessa, arrivederci ragazzi –
 
Jill fece l’occhiolino a Tess prima di riprendere i suoi figli e andarsene. Mi rigirai verso mia sorella che sembrò avere le guance rosse, forse essere venuta qui da me non è stata una cattiva idea. Ora posso andare a prepararmi, so che Nate è al sicuro con mia sorella e poi gli ho chiesto di fargli vedere il monolocale di Ted.
 
Passo dall’appartamento mio e di Aradia, dove mi faccio una doccia e mi vesto bene per la serata, sono molto agitato. Amo Aradia più di qualsiasi altra cosa abbia mai avuto, più di qualsiasi donna con cui sono stato, e comprese. Dopo essermi preparato mi avvio al ristorante in attesa che arrivi la mia “speriamo” futura moglie.
 
 
 

P.D.V. – Aradia

 
 
Ho ricevuto il messaggio da Ted che lo ringrazio, guardo l’orologio, qui ho quasi finito, la giornata è volata, ho pensato tutto il giorno a Bread e a sua sorella, non vorrei che lui vuole portarmi a cena per parlarmi di questo problema… É se volesse lasciarmi perché non vado d’accordo con sua sorella? No Bread non farebbe mai una cosa simile. Lui mi ama, me lo dice sempre e io amo lui, quindi dev’essere un’altra cosa.
 
Impaziente di aspettare oltre dico a Marin se posso andare via un po’ prima. Lei vede che sono un po’ agitata, così le racconto del messaggio, dell’improvvisa apparsa della sorella di Bread e del suo comportamento, non proprio amichevole. Marin mi tranquillizza così riesco ad andare a casa per prepararmi per quella sera.
 
All’ora stabilita arrivo davanti al ristorante e subito un giovane cameriere mi guarda affascinato. Ah se sapesse che potrei essere la sua bisnonna mi viene da ridere. Mi faccio accompagnare al tavolo dove Bread sembra un po’ teso. Questo mi riporta ai miei pensieri sul fatto che forse mi vuole lasciare, ma non sa come dirmelo. Appena mi vede si alza e viene verso di me, noto che non è come di solito si comporta con me, ma mi bacia lo stesso in modo passionale, almeno da quel lato posso stare tranquilla.
 
- amore mi dispiace per stamattina – mi dice lui un po’ triste
- non preoccuparti caro – dissi trovando interessanti le mie unghie
- lo so che Tess ti ha ferito con il suo comportamento, ma è solo che deve abituarsi nel capire che non tutte le creature a cui la nostra famiglia caccia da secoli e secoli sono cattivi –
- lo so, Ted mi ha detto che per un po’ starà nel suo monolocale, forse non è un male, magari cambierà idea su di noi – dissi guardandolo
- è quello che spero, per questo che gli ho proposto il monolocale di Ted –
- hai fatto bene… -
 
Per fortuna venne il cameriere a portarci dei piatti. Sbaglio o non avevamo ordinato nulla, com’era possibile che Bread non se ne fosse accorto, lui è molto attento. Se non avessi il mio anello che limita i miei poteri avrei già saputo tutto. È raro che mi tolgo l’anello, ma ogni tanto devo farlo o non riuscirei ad abituarmi ai miei poteri. Devo abituarmi a stare con i poteri limitati e con i miei poteri. Odio trovarmi impreparata. Mi sento invulnerabile così.
 
Noto che la serata passa in maniera strana. Sembriamo tutti e due tesi. è la prima volta che vorrei trovarmi da un’altra parte che con Bread qui davanti a me. Ora sono stanca, non resisto più con quest’atmosfera.
 
- Bread? Che sta succedendo? – dissi irritata
- cara non sta succedendo nulla – disse lui teso
- Bread non costringermi a togliermi l’anello, non mi piace minacciare le persone in questo modo, specie te, ma lo sento che ce qualcosa che mi stai nascondendo – dissi ora arrabbiata
 
Vedo Bread irrigidirsi, per poi fare un cenno al proprietario del ristorante, poi mi guarda negli occhi, come la prima volta che voleva chiedermi di essere la sua donna. Non vorrei che questa volta mi volesse chiedermi…
 
- Aradia, amore della mia vita… Vuoi sposarmi? – disse lui
 
Lo guardo spostarsi al mio fianco. Teneva un meraviglioso mazzo di rose con una scatolina. Esitante prendo la scatolina e dentro vedo un meraviglioso anello. Quando lui mi tolse l’anello con l’incantesimo fui investita da visioni di lui e delle sue emozioni. Metto l’anello nell’altra mano poi lo guardo con le lacrime agli occhi. Mollo le rose sul tavolo e mi butto tra le sue braccia
 
- certo che ti sposo amore mio – dissi piangendo dall’emozione
 
Credo che un po’ della mia magia ci sta avvolgendo perché da me si irradia una leggera luce violetto azzurro simile all’indaco. Per nostra fortuna nessuno l’ha visto e nessuno ci sta vedendo mentre ci baciamo con molta passione. Il resto penso che concluderemo a casa nostra. Credo che sarà una notte lunga piena di passione, amore e sesso sfrenato.
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 22

 
 
 
 
Rieccomi in anticipo rispetto a venerdi^^
Dopo molti giorni di assenza ho deciso di pubblicare prima.
Bread ha finalmente chiesto ad Aradia di sposarlo e lei ha accettato… basterà per allontanare Winny dalle grinfie di Bread o non gli importerà che ora lui è fidanzato ufficialmente con Aradia?
Come finirà la vicenda di Ally? Riuscirà a riprendersi? E soprattutto riuscirà ad andare avanti nonostante ciò che gli ha fatto Erik? Quali sono i suoi veri sentimenti?
Tutto questo la prossima settimana^__^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 23
*** Capitolo 23: La Ripresa e Il Ritorno a Casa (Parte 1) ***


CAPITOLO 23
 
 
 
 
 
 
P.D.V. – Coral

 
 
Sono passati qualche giorno e ho visto alcuni progressi da parte di Ally, pian piano sta tornando a quella di prima, è questo grazie all’aiuto di Joè, di zio Antony e di tutti noi. Erik mi ha chiamato una sola volta per sapere dove fossi, gli ho risposto che ero per un paio di giorni dalla zia Dora. Nonostante cercasse di scusarsi, gli dissi che doveva venire lui da zia Dora a scusarsi con Ally, poi misi giù. Chiamai anche mia mamma e gli chiesi se volesse parlare con zia Dora, lei esitò un attimo come se lo volesse fare, ma poi mi salutò e mise giù.
 
Zia Dora era triste, aveva sentito la conversazione, ma era anche sollevata perché sentiva che mia madre le mancava e voleva, ma il suo stupido orgoglio gli e lo impediva, io l’andai ad abbracciare.
 
- non devi preoccuparti, vedrai che questa storia si sistemerà –
- ormai sono abituata a questa indifferenza, anche Antony lo è, non possiamo cambiare la testa delle nostre famiglie. Sai sempre più lupi mannari e vampiri fanno amicizia, o anche qualcosa di più, solo che io non lo nascondo, come fanno molti –
- sai anche Ally si era innamorata di Erik e sembrava che anche lui non gli fosse indifferente ma… -
- forse ha bisogno di tempo cara. Erik è solo molto confuso, non sa come comportarsi. Ho passato le sue stesse emozioni quando dovevo prendere la decisione se scegliere la famiglia o l’amore della mia vita – disse sorridendomi
 
Lascio andare zia Dora che è stata sequestrata dalle gemelle. Mi chiedo che stiano facendo gli altri, un po’ mi mancano. Provai a chiamare Bread, ma non mi rispose. All’improvviso mi venne un’idea. Mi concentrai e chiamai Ted. Come pensavo lui in pochi secondi apparve davanti alla porta di casa. Ovviamente dopo avergli detto l’indirizzo.
 
- ciao Coral, ho saputo da Bread che Ally non è stata bene – disse lui
- si ha avuto un piccolo shock, dovrebbe riprendersi a breve – dissi io
- sai Bread e Aradia si sposeranno – disse con un sorriso raggiante
- che magnifica notizia, ci vogliono notizie simili… Perché non vieni a dare la notizia con me ad Ally, magari si riprende un po’ –
 
Maria e Madlen videro Ted davanti alla porta e si avvicinarono incuriosite. Tentarono di toccarlo, più volte, ma non ci riuscirono. Infastidite se ne andarono mentre io e Ted ridevamo.
 
Saliamo le scale dove ce Ally seduta sul letto che tiene abbracciato Joe, il piccolo non si allontana mai da Ally e la segue ogni volta che fa un passo, che tenero. Ted rimase stupito nel vederla. Immagino che anche per lui sia un po’ strano vedere Ally così calma. Guardo Ted che si avvicina ad Ally.
 
 
 

P.D.V. – Ted

 
 
Mi avvicino ad Ally, la vedo in compagnia di un bambino piccolo che non la lascia. Vedo e sento che ce un forte legame tra loro, un imprinting. Mi metto davanti ad Ally per guardarla negli occhi, vedo che qualcosa si è spezzato, ma qualcos’altro si sta riparando. Credo che abbia bisogno di aiuto e tempo per riprendersi.
 
- ciao piccola – dissi accarezzandogli la testa
- ciao Ted – disse con voce flebile, ma già era qualcosa
- come stai? – lo so che è una domanda stupida, ma è essenziale per farla parlare
- non lo so – disse in un sussurro
- vuoi notizie degli altri? – chiesi guardando Coral avvicinarsi a noi
- si – disse con un accenno di sorriso accarezzando la testa del bambino
- ho una notizia bomba… Aradia e Bread si sposano –
- davvero? Sono contenta per loro – disse contenta, ma con un velo di tristezza
- un paio di giorni fa Bread ha chiesto ad Aradia di sposarlo e lei ha detto sì. Quindi sbrigati a guarire per ritornare, aspettiamo tutti il tuo ritorno – disse Ted facendogli l’occhiolino
- magari tra qualche giorno tornerò –
- va bene, io allora ti aspetterò all’agenzia, ok? –
- si, grazie –
 
Saluto tutti anche il piccolo Joe che mi guarda in modo strano, un po’ intimidito, forse ha paura che gli porto via Ally e li separi, ma non potrei mai farlo, ora loro due hanno bisogno l’uno dell’altro.
 
 
 

*****

 
 
Appena entro nel mio monolocale vedo la sorella di Bread che sta sistemando le ultime cose dei suoi scatoloni, gli chiedo se vuole una mano, ma lei gentilmente declina il mio aiuto. Io sorrido, forse è ancora in soggezione nei miei confronti, sicuramente non sa cosa aspettarsi da me. Da una parte mi manca essere vivo, vorrei anche io trovarmi una bella ragazza, diversa dalla mia ex che si faceva alle mie spalle il mio miglior amico.
 
- che hai entità? – disse lei guardandomi
- hei!!! Ho un nome, ed è Ted – dissi un po’ infastidito che facendo tremolare un pochino la luce nelle lampadine
- non volevo farti arrabbiare, ma ti ho visto triste – disse scusandosi
- una mia amica non sta bene, gli è successo qualcosa di spiacevole –
- beh mi dispiace, a tutti succede qualcosa di spiacevole –
- non per una lupa mannara – dissi con un sorrisetto
- adesso anche i lupi mannari hanno momenti spiacevoli? – disse sarcastica
- certo, sei mai stata con il cuore spezzato per colpa di un uomo? –
- si… Capisco bene la sensazione – disse rattristandosi
- sai dovevi conoscerla prima di questa brutta faccenda… Sembrava quasi un cucciolo che fa le feste ai suoi padroni, tranne a me ovviamente, non può toccarmi –
- non è pericolosa? – disse allarmata
- no ci abbracciava quando ci vedeva… Spero solo che si riprenda –
 
Detto questo la lascio sola per schiarirsi le idee. Vado in ufficio dove ci sono gli altri è do notizie di Ally e Coral. Sembrano un po’ preoccupati. Li rassicuro del fatto che torneranno tra qualche giorno.
 
 
 

P.D.V. – Ally

 
 
Mi ha fatto piacere la visita di Ted, e sapere che finalmente Aradia e Bread hanno deciso di sposarsi, è tutto perché ho dovuto fare quei stupidi anelli con i materiali dell’officina. Guardo Joe che non mi lascia nemmeno un minuto. Lo adoro, non so cosa farei se non ci fosse stato lui e tutti gli altri, anche quelle due piccole pesti di Maria e Madlen. Solo che non posso continuare a piangermi per ciò che è successo con Erik. Se lui ha scelto di non vedermi più, che così sia. Mi occuperò di Joe, non ho bisogno di un compagno come lui.
 
- che ce Joe? – gli chiesi visto che era un pochino turbato da quando era andato via Ted
- no mamma via – disse stringendosi a me
- no Joe, non vado via senza di te – dissi dandogli un bacio sulla fronte
- quindi sei sicura di portarlo via con noi quando torniamo? – chiese Coral
- si me lo porterò via con me – dissi decisa a non lasciarlo qui
- come faremo per il caso? -
- troverò una soluzione a tempo debito –
 
Non avevo ancora chiamato Marion per dirgli che presto sarei tornata a casa, è non da sola. Lei non credo che farà storie se porto il piccolo Joe, anzi sarà felice di avere un bambino in casa, poi Coral ha ragione. Dobbiamo finire il caso dell’omicidio, non posso attardarmi ancora. Basta piangersi addosso. Faccio qualche respiro profondo, poi il mio sguardo cambia.
 
- Coral domani torniamo a casa, ho perso fin troppo tempo – dissi decisa
- molto bene – disse sorridendomi contenta
 
La signora Dora e il signor Antony si meravigliarono della mia ripresa. E come ultima notte li ho voglia di correre nei boschi nella mia forma di lupa. Antony mi propose di andare insieme, visto che non gli capitava spesso di correre con altri come noi. Joe purtroppo non poteva venire a correre con noi, in quanto ancora piccolo per trasformarsi in lupo. Quindi quando gli chiesi se poteva stare con la mia amica Coral. Lei accettò con un cenno ma sembrava molto agitato e triste. Forse era così che erano morti i suoi genitori.
 
Correre con un altro della mia specie mi era mancato moltissimo, ma soprattutto correre in una foresta. Mi sentivo rinascere, come se fossero passati secoli e non all’incirca una settimana. Ero troppo felice che non mi accorsi di un branco di lupi che mi guardavano in modo strano, mi fermai aspettando il signor Antony, che vedendo i lupi, mi disse che sono quelli della zona e che noi avevamo appena messo piede nel loro territorio.
 
Salutammo con un cenno della testa e tornammo indietro. Quando Joe mi vide in forma di lupa ritornare mi venne in contro abbracciandomi e spingendo il suo visino sulla mia pelliccia argentea. Anche Maria e Madlen si avvicinarono al signor Antony per abbracciarlo e fare le stesse cose che faceva Joe con me. Ovviamente ridemmo a quella imitazione tra bambini.
 
Quella notte nella stanza dove dormivo con Coral raccontai a Joe di dove andremo a vivere e che gli avrei presentato altri amici simpatici come Ted e Coral. Infatti in quei giorni Joe chiamava Coral “zia”, facendola sorridere.
 
- sei davvero pronta per tornare a casa? – chiese Coral un po’ preoccupata
- si non m’importa più di ciò che pensa o fa Erik. Hai ragione, dobbiamo pensare al caso a cui stiamo lavorando, e poi mi occuperò di Joe –
 
Si farò così, non mi importa del restò. Se sarà destino che incontri un compagno sarà uno come me, così non deve preoccuparsi delle apparenze, famiglia o reputazione. E magari avrò dei figli miei. Si questo mi renderebbe felice.
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 23

 
 


 
Rieccomi ritornata con un nuovo capitolo, spero che vi piaccia^^
Ally si è ripresa, quindi riprenderà anche l’indagine dell’omicidio. Ho previsto dei colpi di scena riguardante questo caso, ma non vi anticipo nulla XP
Come al solito aggiornerò la prossima settimana^^
Baci Anima_Misteriosa

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Capitolo 24
*** Capitolo 24: Ritorno A Casa (Parte 2) ***


CAPITOLO 24
 
 
 
 
 
P.D.V. – Ally

 
 
È mattina. Coral si è messa gli orecchini per sopportare il sole. Lei ha salutato la signora Dora e le gemelle la sera prima. Ora il signor Antony ci sta accompagnando alla stazione dei treni li vicino per tornare a casa. Ottima cosa così so come venire se ho bisogno di stare con qualcuno come me. Ovviamente mi ha lasciato il suo numero di cellulare in modo da poterlo contattare per qualsiasi cosa “da lupi” e tenerlo aggiornato sulle condizioni di Joe, che lo chiama anche lui “zio”.
 
Dopo un’ora arrivammo in città. La prima cosa che decidemmo di fare era andare all’agenzia. Volevamo fare una sorpresa a tutti loro, e soprattutto rassicurarli che stavo bene. Che potevo riprendere il mio lavoro.
 
- siamo a casa? – chiese Joe
- no tesoro, oggi ti presento ai tuoi zii – dissi sorridendogli
- vado avanti io – disse Coral
 
Io e Joe salimmo le scale dopo Coral. Già sentivo le voci di Jill e degli altri dietro la porta dell’entrata. Quando entrammo tutti si girarono a vederci. Restarono in silenzio per qualche secondo poi tutti si precipitarono verso di noi. Joe per lo spavento si mise dietro di me.
 
- Ally, Coral state bene? – chiese Nate
- si mi sono ripresa – dissi guardando Ted con un sorriso che lui ricambiò
- io ho solo assistito Ally, per il resto io sto bene – dissi io
- la mia piccola lupa – disse Bread venendomi ad abbracciare e li si accorsero di Joe
- Ally chi è questo bambino? – chiese Marin
- questo è il mio cucciolo, se sono tornata in pista è grazie a lui. Si chiama Joe –
- ma quanto è carino – disse Aradia facendo una carezza a Joe
- Ally sono contento che sei ritornata – disse Jill mettendomi una mano in testa
 
Lasciai per un attimo Joe a Coral e Aradia. Andai a salutare tutti come sempre, saltando quasi addosso a tutti. Ero felice di essere ritornata. Solo allora mi resi conto che c’era un’altra persona che mi guardava stranamente. Io la fissai incuriosita, vedevo una vaga somiglianza con Bread.
 
- Ally ti presento Tessa, mia sorella gemella – disse Bread
- piacere di conoscerti – disse porgendogli la mano, ma lei non la prese
- ok capisco. Niente contatti fisici – dissi senza prendermela, infondo lei non faceva parte del “mio branco” quindi ignorarla non mi risultava difficile, anche se era sorella di Bread.
 
Joe mi si avvicinò e rimase sempre con me, così iniziai a presentargli a tutti con zio di qui e zia di là. Facendogli capire che erano il nostro branco. Così facendo non avrebbe avuto timore di loro se dovessi lasciarlo lì per qualche ora se sono in servizio.
 
Ovviamente dopo aver finito con me, tutti andarono da Coral, che imbarazzata da tanta attenzione sembrava aver perso la parola. Mi guardai intorno, ma non vidi Casie. Nate mi disse che era all’università, così guardai Coral, come per dire “andiamo a trovarlo?”. Lei accettò. Credo che a lei Casie sia mancato un pochino.
 
- ora Joe andiamo a conoscere lo zio Casie e poi andiamo a casa – dissi a Joe che annuì
- sei sicura di voler ricominciare a lavorare? – mi chiese Marin
- si riprenderò domani –
- abbiamo un caso di omicidio da risolvere – disse Coral
 
 
 

P.D.V. – Coral

 
 
Seguii Ally e Joe. Lei sapeva dove fosse l’università dove andava Casie. Ora che ci penso un po’ mi è mancata la sua presenza. Non l’avrei mai detto che un essere umano mi avrebbe fatto questo effetto. Per non pensare guardo Joe che cammina contento tenendo per mano Ally, guardandosi ovunque. Credo che non sia abituato a vedere una città così grande, quindi tutto lo affascina.
 
- eccoci arrivati Coral… Questa è l’università di Casie – disse Ally voltandosi verso di me
- ci sei venuta altre volte qui? – chiesi guardando l’enorme edificio
- si, qui studiano parecchie facoltà, tra cui anche quella di Katy -
- ma perché quella vuole a tutti i costi Casie? Non ci sono altri umani da infastidire? –
- Coral, certi esseri umani hanno le ossessioni peggio delle nostre specie quando si tratta dei loro compagni/sposi… solo che negli umani porta a un’ossessione malata che può finire in tragedia –
 
Decidemmo di aspettare Casie fuori giocando con Joe, che si divertiva come un matto. Molto diverso da quando eravamo arrivate nella casa di Zia Dora e zio Antony. Ora sembrava un bambino felice.
 
- ma che belle ragazze… A chi aspettate? – disse un ragazzo insieme al suo gruppetto
- stiamo aspettando il suo ragazzo – disse Ally indicandomi
- è tu bella albina? – disse un altro ragazzo di quel gruppetto
- io mordo – disse lei facendo ridere tutto il gruppetto per poi andarsene
 
In quel momento vidi Casie con l’umore nero e con Katy attaccata al suo braccio. Io e Ally lo chiamiamo e lui ci fece cenno di saluto. Stranamente Joe corse nella sua direzione abbracciando le sue gambe. Casie rimase sorpreso, mentre Katy era molto seccata sia per la presenza di Joe e sia la nostra, visto che questo significava rompergli le uova nel paniere.
 
In un attimo di ulteriore irritazione Katy prese Joe dalle braccia per spostarlo da Casie facendolo cadere e di conseguenza si era messo a piangere. Ally era già partita per fare a pezzi quella stupida, quando Casie la spinse, tanto da farla cadere e prendere il piccolo Joe in braccio. Io invece con tutta calma mi avvicinai a loro. Guardai Katy con sguardo assassino. Credo che si sia messa paura, visto che lei in un attimo scappò via quasi urlando.
 
Casie aveva fatto smettere di piangere il piccolo Joe quando l’aveva preso in braccio, sembra che lui ci sappia fare con i bambini. Mi avvicino ancora di più, mentre Ally tiene in braccio il piccino e Casie gli accarezza la testa. Appena mi vede mi fa un sorriso, poi senza pensarci lui mi abbraccia.
 
- mi sei mancata – disse Casie sussurrandolo al mio orecchio
- non ce bisogno di fingere ora, Katy non c'è più – dissi un po’ turbata
- mi sei mancata veramente – disse lui sciogliendo l’abbraccio e distogliendo il suo sguardo dal mio imbarazzato
 
Che carino ha anche le guance rosse. Forse da parte sua ce un’attrazione. Devo stare attenta. Non so se questa attrazione che ha nei miei confronti è per il mio magnetismo vampirico o lo è sul serio.
 
- fratellone – disse il piccolo indicando Casie
- lui è lo zio Casie – disse Ally a Joe
- no no… fratellone – disse mettendo il broncio, e noi scoppiammo a ridere
- da dove salta fuori questo “fratellino”, Ally? – chiese Casie
- era lì quando sono stata a casa dei parenti di Coral, abbiamo avuto l’imprinting. Ora me ne occuperò io. Sono una mamma ora – disse tenendo in braccio il piccolo che sbadigliava
- capisco… L’età ce l’hai. Sono contento che ti sei ripresa -
- ragazzi, posso lasciarvi da soli? Vorrei portare il piccolo a casa –
- si non preoccuparti Ally. Ci vediamo domani per andare a scuola –
- va bene a domani… ciaoooo –
 
- ciao ciao… Domani – salutò Joe
 
 
 

P.D.V. – Casie

 
 
Come al solito Ally non finirà mai di sorprendermi. Ma ora che sono solo con Coral mi sento un po’ teso. Mi è venuto d’istinto abbracciarla quando l’ho vista, anzi avrei anche voluto baciarla.
 
- ti va di fare due passi? – gli chiesi io
- si, tanto non ho ancora voglia di ritornare a casa e vedere mio fratello – disse lei
- quindi è grazie al piccolo che Ally si è ripresa? –
- si. Ho fatto bene a portarla dai miei zii –
- non sapevo avessi degli zii qui vicino –
- sono fuori città, se non ci fossero stati i mezzi pubblici saremmo venuti qui volando –
 
Le sorrido, non posso farne a meno, credo che lei mi piaccia sul serio molto, voglio conoscerla meglio. So che ai suoi occhi posso sembrare inferiore, non solo per età, ma anche perché io sono un essere umano e lei è una vampira. Devo trovare un modo, vorrei chiederle un appuntamento serio, ma non so dove portarla, lei non mangia e non beve, se non sangue. Quindi non posso portarla fuori a cena. Devo approfittarne ora che siamo soli per parlare. Anche di cose semplici.
 
Prendo coraggio e inizio con il chiedere cosa fosse successo ad Ally dopo averla sentita piangere e che Coral se n’era andata dall’ospedale. Lei mi raccontò tutta la storia tra Erik e Ally, o almeno quello che lei sapeva. Poi passammo ad altri argomenti e devo dire che la sua compagnia mi piace molto. 
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 24

 
 
 
 
Salve a tutti^^
Scusate il ritardo e il mancato aggiornamento di venerdì, ma purtroppo Ted mi ha trascinata in un’altra avventura notturna in un castello quasi vicino a Milano.
Ecco finalmente Ally si è abbastanza ripresa ed è pronta a riprendere l’indagine in sospeso. La scorsa settimana ho parlato di colpi di scena. Ci saranno solo che ho dovuto allungare un po’ il brodo perché c’erano ancora alcune cose in sospeso.
Aggiornerò settimana prossima^__^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 25
*** Capitolo 25: Sorprese ***


CAPITOLO 25
 
 
 
 
 
P.D.V. – Ally

 
 
Appena arrivai a casa notai che Joe si era addormentato sulla mia spalla. Povero piccolo era molto stanco. Presi le chiavi dalla mia borsa e aprì a casa. Dentro trovai tutta la famiglia indaffarata, come se a breve ci fosse una cena. L’unica eccezione era Gabrielle che stava sul divano con lo sguardo triste, sicuramente non si era ripresa dall’omicidio della sua amica. Ho fatto bene a tornare. Appena chiusi la porta di casa Ed, Todd e Gabrielle si girarono a guardarmi.
 
- dove sei stata? Di chi è quel bambino? – mi chiese Todd
- lui, da oggi vivrà con me – dissi calma
- lo sai che non puoi tenere un bambino non tuo – disse Ed
- io posso, ho tutte le carte in regola – dissi senza dare altre spiegazioni
 
Stranamente Gabrielle non disse nulla, mi guardava solamente. Poi entrò Marion che, richiamata dai commenti di Ed e Todd si avvicinò a me. Joe si svegliò subito nascondendo il suo volto sul mio petto. Io guardo Marion che capisce che ne avremmo parlato una volta che eravamo da sole.
 
- se Ally dice che è autorizzata a tenere questo bambino, vuol dire che può – disse Marion
- lui è Joe. Lei e la nonna Marion, lui e Zio Ed, poi zio Todd e zia Gabrielle – dissi indicando a Joe tutti in famiglia e presentandolo.
 
Gabrielle fece un bel sorriso quando dissi “zia Gabrielle”, mentre erano imbarazzati Ed e Todd. Marion mi chiese se andavamo in cucina. Credo che non voglia aspettare a parlare, cosi acconsentii. Prima ne parlavo è meglio era.
 
- raccontami tutto – disse Marion
- abbiamo avuto un imprinting, ora Joe è il mio cucciolo. Non so se papà ti raccontò di queste cose quando stavate insieme – dissi guardandola
- si mi ha raccontato molte cose di voi lupi mannari, e del vostro mondo. Voleva essere sicuro che potessi capirti e aiutarti se gli fosse successo qualcosa – disse con espressione triste, credo che senta la mancanza di mio padre e la posso capire
- alla fine non potevo lasciare Joe dal signor Antony o il cucciolo sarebbe potuto morire –
- si lo capisco, ma non hai avuto problemi ad adottarlo vero? –
- no, per mia fortuna avendo superato la soglia dei 100 anni ho potuto adottarlo, anche perché l’imprinting funziona con adulti di una certa età, per questo hanno dato la soglia dei 100 anni – dissi accarezzandogli la testa
- quindi riprenderai il caso di cui ti stai occupando? – disse Marion preoccupata
- si non posso più indugiare, ho visto l’espressione di Gabrielle, era una sua amica. Per fortuna grazie a lei abbiamo una pista, e teniamo d’occhio tutti i sospettati… Prenderemo il loro assassino –
- quindi finalmente avete una pista? –
- si, ho già informato l’ispettore Jill che faranno anche loro delle ricerche –
- bene, sono sicura che con le tue, e le capacità degli altri troverete in fretta l’assassino di quei poveri ragazzi –
- ma dimmi che sta succedendo? Chi viene a cena? –
- non indovini? – disse cadendomi un’espressione sarcastica
- zia Tiffany e famigliola bella? –
- brava hai vinto una tazza di latte come piace a te -
 
Risi a quella battuta, per un attimo mi ero quasi ritrovata davanti a Ted. Lui è quello che fa le battute più divertenti e fa ridere. Presi la tazza di latte e ne feci bere un po’ a Joe e poi io. Mi aspettava una serata da brividi.
 
Decisi di mettere a dormire Joe nel mio letto e aiutare Marion e poi stasera dopo cena avrei portato, il piccolo, al parco vicino casa.
 
Appena ritorno nella stanza principale vedo già i nostri ospiti entrare dalla porta di casa. Sicuramente ci vorrà ancora qualche ora prima che la cena sia servita, è siccome Marion non sapeva di Joe, non sa cosa dargli da mangiare. La tranquillizzo dicendo che sarei andata al supermercato a comprare qualcosa per lui.
 
- tesoro potresti comprare due bottiglie di vino? – mi chiese Marion
- certo… Gabrielle, per favore se Joe dovesse svegliarsi puoi tenerlo d’occhio? –
- si certo – disse con un piccolo sorriso strano
 
La ringraziai e uscii di casa. Da quando è successo della morte dei suoi amici, il suo comportamento è totalmente cambiato. Prima non ci parlavamo molto, anzi se ci evitavamo era meglio. Forse spera che io, come le avevo detto, trovi i colpevoli della morte dei suoi amici o forse sono stata l’unica ad averla ascoltata e creduta.
 
Arrivo in fretta al supermercato e vado subito al reparto carne, sono indecisa se prendere una fetta spessa di carne di manzo, o carne di coniglio. Le prendo entrambe, deciderò a casa con più calma, poi compro anche una piccola palla per giocare e altri piccoli oggetti che potrebbero essere utili per bambini piccoli.
 
Chissà che staranno facendo Coral e Casie. Li ho lasciati soli usando la scusa che Joe era stanco, anche se era vero. Quei due hanno bisogno di stare da soli per un po’.
 
 
 

P.D.V. – Casie

 
 
Il pomeriggio passato con Coral è stato bello. È raro che mi trovi così bene con una persona. Mi ha fatto quasi dimenticare che lei è una vampira, se lo dicessi a qualcuno non mi crederebbero.
 
- so che non mangi, ma mi faresti compagnia mentre ceno in un fast food? – chiesi io
- se ti fa piacere, tanto posso tornare a casa tardi – disse lei facendo spallucce
- mi dispiace che hai avuto questa discussione con tuo fratello –
- si vanta dei suoi anni, ma per queste cose è peggio dei bambini umani –
- forse è un po’ confuso… Tu cosa faresti, se fossi al suo posto? –
- se amassi davvero una persona non la farei soffrire, o almeno non volontariamente –
- se fosse un umano o un lupo mannaro a innamorarsi di te? –
- per logica l’essere umano sarebbe più facile perché lo si può sempre trasformare, un lupo mannaro rischi l’esilio, come è successo a mia zia Dora e zio Antony –
- se ti dicessi che mi sto innamorando di te? – dissi un po’ imbarazzato ma era ora di uscire fuori
- ti direi di pensarci bene, perché è facile innamorarsi di un vampiro, soprattutto se si tratta di un essere umano. Prima devi capire se sei innamorato di me come persona o di me come vampira – disse calma come se quel discorso l’avesse ripetuto molte volte
- ti è già capitato vero? – dissi guardando avanti
- beh, in più di 100 anni di vita se ne vedono di cose e di dichiarazioni – disse sorridendo
- beh ti posso già rispondere –
 
 
 

P.D.V. – Coral

 
 
Immagino già cosa vuole dirmi, lo sento ora che lui prova sul serio qualcosa per me. Da una parte mi lusinga, ma da una parte non vorrei fargli del male. Devo vedere come si evolvono le cose.
 
- io credo di essermi innamorato di te – disse Casie con le guance rosse
- credi? Devi esserne sicuro – dissi seria
- ok, ne sono sicuro. Ho iniziato a provare qualcosa da quando hai cercato di salvarmi quando la banda degli Sharks, mi ha puntato la pistola addosso -
- oh capisco – non sapevo cosa altro dire
- almeno proviamoci a stare insieme sul serio e non per finta –
- potrei ma come la metteresti con il fatto che sono una vampira –
- non m’importa –
- lo sai di cosa mi nutro vero? -
- si – disse con un po’ di coraggio
- mio fratello usa l’ipnosi prende il sangue dalla sua ragazza umana, oltre al sangue che si procura dal centro trasfusioni. Per nostra fortuna i fori guariscono in poche ore grazie a un coagulante sulla punta della lingua, mentre la nostra saliva è un’anticoagulante –
 
Casie sembra pensarci, poi mi guarda in maniera decisa, è accetta di offrirmi il suo sangue per stare insieme ufficialmente. Io gli dico che la prenderemo come prova di 2 settimane, poi se vuole continuare, allora sarà ufficiale. Casie accetta anche questa condizione.
 
- ascolta, al momento meglio tenerci la storia solo per noi. Visto quello che è successo tra Ally e mio fratello, magari potrebbe intristirsi – dissi io
- ok va bene – disse Casie
 
D’un tratto scorgiamo Ally uscire da un supermercato. Gli andammo incontro e, ci spiegò che era andata a comprare della carne per lei e il piccolo Joe. Casie gli propose se quella sera andavamo tutti al fast food per un paio di hamburger. Lei ci pensa e poi dice di sì.
 
- chiamo anche Nate e Marin – disse Casie
 
Purtroppo Marin e Nate declinarono l’invito approfittando di passare una serata da soli. Passammo dalla casa di Ally per prendere il piccolo Joe. Era in compagnia di della sorellastra di Ally, Gabrielle. Casie mi disse che lei era una delle sue alunne. Infatti lo riconosce, fa un cenno, poi si gira verso Joe che gli stava facendo vedere un programma in TV per bambini. C’era anche il brutto cane. Guardava Joe in maniera non proprio rassicurante. Se quel brutto cane gli ha fatto qualcosa sono sicura che Ally lo uccide seduta stante, incurante di chi è presente in casa.
 
Marion venne a salutarmi con un abbraccio caloroso e poi salutò Casie, mentre Joe andò ad abbracciare Ally e lei ringraziò Gabrielle, che di rimando gli fece un cenno.
 
- Ally non gli metti una giacchetta al piccolo Joe? – chiese preoccupata Gabrielle
- non ti preoccupare, lui è molto più resistente alle temperature fredde. Più di quello che immagini, ma dovrò comprargli qualche vestito – disse con un sorriso di gratitudine
 
 
 

P.D.V. – Casie

 
 
Andammo a mangiare qualche hamburger, che piacquero molto a Joe. Se n’è mangiati 5 di fila, credo che avesse molta fame. Anche Ally non scherza, lei ne ha mangiati 12, mentre io a malapena due. Ovviamente Coral non ha toccato cibo, anzi appena Ally ha finito il suo primo bicchiere di polistirolo di tè al limone gli e lo passo in modo da far finta che abbia bevuto, lo stesso per qualche carta di hamburger. Questa è un’ottima soluzione per quando si va a mangiare fuori.
 
Finito di mangiare andammo al parco per far giocare un po’ il piccolo Joe che mi teneva per mano sinistra. Mentre dalla parte destra avevo Coral che mi camminava vicino. Ally invece stava vicino a Joe. Adoro queste atmosfere tranquille e piacevoli.
 
In un attimo Ally si nascose in un cespuglio e ne uscì la sua versione lupa completa. Mentre io e Coral stavamo sulla panchina a vedere Joe che gli lanciava la palla e Ally che gli e la riportava, mi fece ridere. Sembravamo una famigliola felice con il cane. Sarebbe stato bello se Coral fosse stata mia moglie, Joe nostro figlio e Ally il nostro cane, anche se lupa mannara non era uguale al cane ha ha ha. Ero perso nei miei pensieri quando mi accorsi che Ally si era fermata e messa sull’attenti e Coral si era alzata di scatto, verso una direzione. Quando voltai il mio sguardo vidi…
 
- è tu che ci fai qui? – disse Coral preoccupata
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 25

 
 
 

Ciao a tutti^^

Ed ecco il nuovo capitolo? Chi avranno incontrato al parco? Spero che anche questo capitolo vi piaccia. La storia procede bene e siccome nel mio pc sono a qualche capitolo più avanti. Ci saranno parecchi colpi di scena a cui sto lavorando.
Alla prossima settimana^___^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 26
*** Capitolo 26: Rapimento ***


CAPITOLO 26
 
 
 
 
 
P.D.V. – Ally

 
 
- cosa ci fai qui? – disse Coral preoccupata sicuramente per me
 
Avvertii subito il suo odore, la cosa non doveva stupirmi. Prima o poi avrei dovuto incontrarlo, anche se in questo contesto avrei preferito poi, che prima. Erik era davanti a me, con Donny. La teneva abbracciata, per la vita. Appena lui mi vide, sciolse in un attimo l’abbraccio, come se si fosse scottato. Io indietreggiavo un pochino con orecchie e coda abbassate.
 
- oh ma quello non era il cane lupo che c’era nel nostro appartamento qualche tempo fa? – chiese Donny guardandomi con un bel sorriso, senza cattiveria, la odiai in quel momento.
- si lei… - iniziò a dire Erik ma non sapeva come concludere
- è mia, gli avevo chiesto a Coral se me la poteva tenere per qualche ora – disse Casie
 
Non mi sentivo ancora pronta, né a parlare con lui, né a vederlo. La cosa era troppo recente, visto poi come loro due si sono accaniti su di me. Purtroppo non avevo calcolato Joe che si attaccava alla mia pelliccia chiamandomi “mamma”. Io gli leccai il viso per calmarlo, poi vidi Erik che mi guardava, quasi infastidito, forse irritato e Donny che non capiva perché quel bambino mi chiamava mamma.
 
- il mio cane si chiama Mamma, mentre Joe è il mio fratellino – disse Casie semplicemente indicando me e il bambino
 
Questo bastò a calmare Donny, ma non Erik che aveva capito benissimo che quel bambino era un cucciolo di lupo mannaro. Lui si avvicinava sempre di più e io ero spaventata, e cercavo d'indietreggiare, per mantenere una certa distanza tra noi. Per fortuna Coral si è messa davanti a me, impedendo a Erik di avvicinarsi di più.
 
- Erik non credo sia il caso, è dovresti saperlo bene – disse Coral infuriata
 
Erik mi guardò e poi fece un passo indietro, ma la sua espressione irritata rimase. Non capivo cosa stava pensando. Perché è arrabbiato? Dovrei essere io quella arrabbiata. Lui mi ha detto delle cose orribili, lui mi ha cacciato in malo modo, spezzandomi il cuore e la mia l’anima.
 
Guardo negli occhi Erik che in un attimo sembrano passare molte emozioni nel suo sguardo. Una rimase. Era la determinazione. Determinazione di cosa? Cosa aveva in mente di fare? Ero quasi distratta quando in un lampo me lo trovai di fronte a pochi passi, io feci un balzo indietro e approfittando che mi ero allontanata da Joe mi prese, è non so come sparimmo nel nulla.
 
 
 

P.D.V. – Coral

 
 
Cavolo questa non ci voleva, mio fratello aveva usato il potere del teletrasporto. Donny e Casie sono rimasti scioccati. In effetti Donny non è abituata a vedere queste cose, mentre Casie sì, ma non credo così direttamente. La prima cosa che faccio e andare da Joe che lo passo a Casie, poi vado da Donny è con l’ipnosi le faccio cancellare il ricordo sostituendolo con il fatto che aveva ricevuto una chiamata dall’ospedale e lei aveva deciso di andare in un pub a bere qualcosa e poi andare a casa.
 
- mamma è sparitaaa – pianse il piccolo Joe attaccato a Casie
- tranquillo Joe, la mamma è andata a parlare con quel signore, sai è mio fratello – dissi a Joe per farlo calmare, ma senza successo
- ora che si fa? Ally ha lasciato i vestiti, e le sue cose dietro alla siepe – disse Casie
- andiamo nel tuo appartamento e chiediamogli a Marin di usare la sua voce per calmarlo –
- va bene –
 
 
 

P.D.V.- Casie

 
 
Quando arrivammo all’appartamento che condividevo con Marin e Nate, quest’ultimi si stupirono che avessi il piccolo Joe che piangeva, e senza Ally con noi. Gli raccontammo in fretta quello che era successo poi Nate sparì per ritornare con dei tappi per le orecchie fatte di cera e Marin iniziò una canzone per far addormentare Joe. A fine canzone dormiva tranquillo.
 
 
- Coral, dove avrà portato Ally tuo fratello? – chiese Nate
- non lo so. Potrebbe essere ovunque nel mondo, il suo teletrasporto gli permette di andare in ogni parte del mondo che vuole. Potrebbe essere anche in Giappone o in Norvegia per quel che lo riguarda – dissi preoccupata per Ally
- forse è meglio cosi Coral. Magari si daranno tempo per chiarirsi, e chiudere definitivamente questa storia – disse Marin
- Coral se vuoi stanotte stai qui da noi con Joe – dissi io
 
Lei mi guarda e annuisce. Non volevo che se ne andasse a casa, volevo stare con lei il più possibile. Da quando ho scoperto questi sentimenti verso di lei non vorrei mai lasciarla andare via. Preparo nella mia stanza un letto in più dove avrei dormito, lasciando il mio letto più grande a Coral e Joe.
 
Spero solo che Ally stia bene, non che non mi fido del fratello di Coral, visto che mi ha aiutato per quell’incidente avuto tempo fa. Ho solo paura che gli spezzerà di nuovo il cuore. Ho visto come la guardava, ma era anche molto confuso e non sapeva cosa fare.
 
 
 

P.D.V. – Ally

 
 
Credo di essere svenuta perché mi ritrovo trasformata in forma umana e sopra un letto. Mi gira la testa. D’un tratto mi ricordo cos’era successo. Non faccio in tempo a reagire. Un corpo si posiziona sopra di me, bloccandomi i polsi ai lati della testa. Guardo davanti a me e vedo Erik con sguardo non proprio rassicurante.
  
- ora siamo soli, non puoi scappare – disse Erik con un ghigno
- non mi fai paura, lasciami andare, dove siamo? – ero ancora un po’ stordita 
- io ho il potere del teletrasporto. Siamo in una delle mie case, in cima ad una montagna, non puoi scappare se non con il mio teletrasporto –
- non ho nulla da dirti, riportarmi a casa – dissi arrabbiata 
- chi ti ha dato quel cucciolo? Con chi ti sei messa insieme? Chi ha osato toccarti e farti sua? – disse più arrabbiato, stringendomi forte i polsi 
- non ti devo nessuna spiegazione – dissi ringhiandogli
- TU SEI MIAAAA – mi urlò mostrandomi le sue zanne 
- IO NON SONO TUAAA… TU MI HAI CACCIATO VIAA – urlandogli contro mostrandogli le mie di zanne
 
Quello che gli ho urlato sembrava averlo quasi risvegliato, visto che ho visto del rimorso e tristezza passargli nel suo bel viso, come se avermi detto quelle cose l’avesse fatto soffrire anche lui. Di certo questo non è un ottimo comportamento da adottare, non con me.
  
- non voglio diventare emarginato come mia Zia Dora e il suo compagno – disse sprezzante
- allora perché non odi anche me visto che ci sei? Il signor Antony è come me – dissi io
- oh fidati, ti ho odiata, ti ho ferita apposta per toglierti dalla mia vita –
- bene allora farò in modo di togliermi dalla tua vita e non… -
 
Non ho finito quello che volevo dirgli. La sua bocca era già sulla mia che mi baciava con forza selvaggia, come per punirmi di quello che stavo dicendo, come se fosse un assetato nel deserto, che beveva acqua dopo molto tempo. Cercai di liberarmi da quella situazione, non volevo cascarci di nuovo, ed essere ferita ancora, ma lui mi bloccò i polsi. Quindi feci l’unica cosa che sapevo fare bene.
 
- AII. Mi hai morso – disse Erik tirando indietro la testa e leccandosi il sangue sul labbro
- così impari, ora lasciami andare… SUBITO – dissi ora arrabbiata
- no finché non mi dirai che sei solo mia e di chi è quel cucciolo –
- non risponderò alle tue domande, non ne hai il diritto –
- certo che ce l’ho… se non mi dici chi è, vado la è uccido quel cucciolo, e chi si trova con lui, nessuno ti deve toccare, se non io –
- giuro che se tocchi quel cucciolo sarai tu a morire e di atroci sofferenze… e non fare l’inutile geloso… Hai già la tua bellissima donna. Torna da lei – dissi usando le sue parole di quella volta
 
Detto questo si irrita ancora di più, e in un attimo mi morde il collo. Io urlai di dolore. Lo sento bere il mio sangue, gemere come se stesse gustando la cosa più buona del mondo. Io cerco di liberarmi ma non ci riesco. Inizio a sentirmi un po’ stordita, mi sta prendendo troppo sangue.
 
- basta smettila, rischi di uccidermi – dissi con voce flebile
- dimmi chi è il tuo compagno –
- non ce l’ho – dissi con un sussurro arrendendomi, ero esausta
- se non hai un compagno allora perché hai un cucciolo? – disse a un soffio da me
- l’ho adottato sei contento? È grazie a lui se sono ritornata in me, altrimenti grazie a te sarei ancora in stato vegetale o peggio… Morta – dissi guardandolo sull’orlo dello svenimento
- m mi dispiace – disse lui distogliendo lo sguardo
 
Ero troppo debole per alzarmi e lui nascose il viso sul mio collo, leccandomi il sangue residuo prima che si richiudessero le ferite. In un attimo persi i sensi e tutto divenne buio. Credo di essere rimasta incosciente per poche ore. Visto che quando ripresi i sensi fuori, era ancora buio. Sentivo un corpo muoversi su di me, con carezze leggere. Un bacio sul collo mi fece svegliare del tutto. Vidi Erik guardarmi intensamente, mentre una sua mano si posava su un mio seno. Solo allora mi accorgo che era nudo e addosso a me.
  
Santo cielo era perfetto, non ho mai visto nessun altro perfetto come lui, ma so già dove porterà questa cosa. Ovvero a nulla di buono. Erik si accorse che ero totalmente cosciente, quindi mise una sua coscia muscolosa tra le mie. Non l’avevo mai visto in questo stato. Era diverso dal ragazzo che avevo conosciuto all’inizio. Ora sembrava più determinato nel raggiungere il suo obbiettivo. Ovvero farmi sua, come mi aveva detto in ospedale.
 
- Erik che stai facendo? – dissi un po’ spaventata, non ero mai stata con un maschio in modo così intimo
- tu sarai solo mia – disse lui con respiro pesante per poi baciarmi sulla bocca
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 26

 
 
 
 
Eccomi con un nuovo capitolo^^

 
AVVISO: è probabile che la prossima settimana non riesco a pubblicare il capitolo. Ho da fare un viaggetto con Ted… Si mi porta in un castello a fare festa con i suoi amici entità.

 
Erik ha rapito Ally, e ora lei non sa cosa fare, chissà come finirà questa storia? Se riusciranno a fare pace o combatteranno questa battaglia inutile? E il piccolo Joe come si comporterà?
A presto^_^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 27
*** Capitolo 27: Parole e Ritorno ***


CAPITOLO 27
 
 
 
 
 
P.D.V. – Ally

 
 
Le sue parole mi lasciavano in confusione. Prima mi diceva che non voleva avere nulla a che fare con me, e un attimo dopo ero sotto di lui che stava per farmi sua. È un maschio molto confuso. Non esistono psichiatri tra i vampiri per i loro comportamenti strani?
 
- se non hai intenzione di essere il mio compagno, per la tua codardia allora finiscila qui – dissi io
- le tue parole non m’interessano – disse lui tra un bacio bollente e un altro
- anch’io ho il diritto ad avere un compagno, di avere dei figli, una vita ed essere felice. Sei cattivo e crudele. A me non ci pensi… Ti odio – dissi in lacrime per poi piangere
 
Non m’importava se mi vedeva piangere. Ero stufa di sentirmi usata e di avere il cuore in mille pezzi per colpa sua. Volevo stare con qualcuno che mi dia felicità. A quanto pare questo non era possibile con Erik. A lui non importava nulla di me.
 
Non mi ero nemmeno accorta che Erik si era fermato, e mi stava guardando a disagio. Forse aveva capito di avermi veramente ferita con il suo comportamento. 
 
Dopo un silenzio che sembrava durare un’eternità, dove si sentivano solo i miei singhiozzi, lui mi abbracciò. Rilasciando un sospiro esasperato.
 
- dai basta piangere. Ti riporto a casa – disse Erik mettendomi una mano sulla testa come ad accarezzarmi. Quello sembrava il vecchio Erik.
 
Riaprii gli occhi per asciugarmi le lacrime. Vidi che il suo pene era ancora dritto e credo molto dolorante. Bene allora questa sarà una fastidiosa punizione per avermi trattata male stasera. Spero che questa condizione duri più a lungo. Ma sicuramente si sfogherà sulla sua donna umana. Il pensiero mi rese molto triste. Era un’umana fortunata.
 
- non credere che questa storia sia finita qui… Non lascio mai la mia preda finché non sarà mia – disse sghignazzando
- non sono una preda, sono io che caccio –
- non con me tesoro mio… Per ora ti lascio andare, ma la prossima volta non mi fermerò per qualche lacrimuccia – disse più serio
- sei tu che mi fai piangere – dissi asciugandomi ancora le lacrime
- sei la mia femmina e non ti cederò a nessuno. Accetterò il cucciolo, ma sappi, ti starò sempre attorno in ogni mio momento libero, e ti cercherò sempre ovunque tu sia. Non ti libererai facilmente di me – disse con un sorrisino da cattivo ragazzo e dandomi un bacio stampo sulle labbra, per poi vestirsi in un lampo e teletrasportarci via.
 
 
 

P.D.V. – Nate

 
 
Quel povero piccolo era molto disperato, per fortuna Marin gli ha cantato una dolce ninnananna che l’ha fatto addormentare. Magari al suo risveglio si sentirà meglio. Passammo il resto della notte abbastanza tranquillamente. Coral e il piccolo dormirono insieme a Marin. Mentre io e Casie dormimmo nelle nostre stanze.
 
La mattina come sempre mi sveglio con i primi raggi del sole. Dopo essermi preparato vado a curare il piccolo orto d’appartamento sul piccolo terrazzo. Sta andando molto di moda tra gli esseri umani e i vicini sono invidiosi del mio successo con le piante e animali.
 
A un certo punto qualcuno bussò alla porta di casa. Casie si è svegliato da poco infatti è ancora in pigiama e si sta grattando la testa con i suoi capelli spettinati. Vado ad aprire la porta e mi accorgo che è la vicina d’appartamento, Alice Vikar. Abita nell’appartamento di fronte al nostro. Ha 28 anni, capelli neri lunghi tinti, e occhi castani, alta come un nano da giardino e abbondante come un barile, o almeno è quello che ha detto Marin di lei. Vive insieme a suo fratello David e alla sua amica Anna Papite.
 
- salve ragazzi, ho finito lo zucchero, ne avete un po’? – disse Alice facendomi le fusa
- si aspetta un attimo – dissi io aprendo un cassetto e prendendo un pacchetto di zucchero
- ciao Casie, nottataccia? – disse facendo le fusa anche a lui
- non delle migliori – disse Casie sbadigliando
- se vuoi rimedio io – disse lei mettendo una mano sulla coscia di Casie
- ti conviene mettere le tue mani a posto, sono già impegnato – disse lui guardandola male
- non mi ferma questo insignificante dettaglio – con un sorriso a parere suo seducente
 
In quello stesso momento una porta si aprì e Joe venne verso Casie, lui lo prese in braccio così facendo Alice è costretta a fare un passo indietro e togliere le mani da Casie. Credo che l’arrivo di Alice complicherà un po’ la vita di tutti noi… Lei e i suoi inquilini sono dei seduttori e amanti del sesso, basta che respirino è per loro vanno bene chiunque. Questo comportamento non lo sopporto.
 
 
 

P.D.V. – Casie

 
 
Questi nuovi inquilini sono qui da una settimana è puntualmente quasi ogni mattina, da quando si sono presentati, non fanno altro che usare scuse per entrare nel nostro appartamento e provarci con me, Nate e Marin.
 
- chi è questo bambino? – chiese Alice infastidita
- perché hai lasciato la porta d’entrata aperta? – chiesi infastidito
- dettagli… Allora? Chi è questo bambino? – disse con lo stesso tono
- fratellone fame – disse Joe indicando il pancino che brontolava
- ora ti preparo qualcosa… Ora che ci penso non so cosa mangiano i cuccioli a colazione – disse Nate impensierito guardando Joe
- latte!!! – esclamò Joe contento
 
Per un attimo guardai il corridoio come se mi aspettassi che apparisse qualcuno, in effetti gli altri coinquilini di Alice entrarono in casa nostra. Io non ero molto felice di tutte queste persone estranee in casa nostra.
 
- ma che strano bambino – disse David
- sarà, ma non ha detto ancora chi è? – disse Alice infastidita
- se ti da così fastidio basta farlo scendere – disse semplicemente Anna ad Alice
- non azzardatevi a toccarlo, solo noi possiamo in assenza di sua madre – dissi io
- ecco portalo a sua madre, non mi piacciono i bambini – disse Alice
- siete fortunati che non è qui – dissi seriamente al trio
- dov’è mamma? – chiese Joe con le lacrime
 
In quel momento sentimmo di nuovo la porta bussare. Appena Nate aprì la porta entrarono Erik e Ally in versione lupa completa. In effetti i suoi abiti e Joe li avevamo noi. Appena Alice e Anna videro Erik andarono in brodo di giuggiole. Invece Joe scese subito dalle mie ginocchia e corse da Ally.
 
Ally faceva degli uggiolii di contentezza e lecco la faccia a Joe che se la teneva stretta. Sia Marin che Coral uscirono dalle stanze. Sicuramente per il troppo casino. Non appena David le vide divenne un imbecille. Che situazione ridicola e snervante.
 
- cos’è questa confusione? Oh!!! Sono gli idioti – disse Marin
- chi sono queste persone? E tu non azzardarti ad andartene… Dobbiamo fare un bel discorsetto fratello – chiese Coral guardando Erik
- non mi muovo sorellina – disse alzando le mani come per arrendersi ma sorridendo
- loro sono vicini di casa – disse Nate rispondendo alla domanda di Coral
- che se ne stavano per andare – disse Casie
- perché non facciamo colazione tutti insieme? – propose Anna
- NOOOO – urlammo quasi tutti insieme tranne Ally che non poteva parlare, io e mio fratello che non conoscevamo la situazione.
 
 

 
P.D.V. – Ally

 
 
Ero troppo contenta di aver ritrovato il mio piccolo Joe. Non mi ero resa conto di due donne che si strusciavano addosso Erik. Iniziai a ringhiare contro quelle persone che finalmente si erano accorti di me. L’unico ragazzo mi si avvicinò pensando di fare il carino ma io iniziai a mostrare i denti. Ovviamente il morso è l’ultima risorsa che uso, a meno che non si tratta del mio piccolo o del mio branco. Fu Nate a fermarlo, dicendo che io mordevo gli estranei.
 
- ma è al sicuro quel bambino con quel cane rabbioso? – chiese l’uomo castano, e io a quelle parole diventai ancora più minacciosa, per far capire che avevo sentito tutto
- puoi stare tranquillo, il bambino è l’ultima creatura che morderebbe – disse Marin
- Ally vieni di là ho le tue cose – disse Coral
 
Seguii Coral che mi portò nella stanza di Casie e Joe mi stava dietro come un’ombra. Il mio adorato cucciolo.
 
Appena ebbi finito con la mia trasformazione inversa, mi rivestii e raccontai intanto quello che era successo con Erik. Ovvero una posizione non ben definita. Mente Coral mi raccontò come Joe fosse disperato.
 
Tornati nella sala quei tre idioti mi guardavano stranamente. Io per rimando feci una occhiataccia. Non amavo essere fissata così da dei sconosciuti. Coral si avvicinò a Casie mettendogli una mano sulla spalla per rassicurarlo, poi guardò suo fratello come per dire che il loro discorso non sarebbe finito li. Anche se era meno arrabbiata con lui.
 
- bene Ally qui ce un bel bicchiere di latte per te e il piccolo Joe – disse Nate
- grazie Nate… Avete avuto qualche problema con questo birbantello – dissi riempiendo di baci il mio piccolino e lui rideva felice
- beh ce voluta una mia melodia per farlo calmare – disse Marin
- bellezza sai cantare? – chiese l’uomo che venne bellamente ignorato
- mi dispiace – dissi stringendomi Joe ancora di più
 
Ignoravo a posta i tre estranei, speravo che se ne andassero ma non sembravano intenzionati ad andarsene o a lasciare Erik, così mi rivolsi a lui, che vedevo un po’ infastidito. Eppure lui ci vive in mezzo a loro. Per giunta sta con una di loro non dovrebbero infastidirlo tanto.
 
- caro, sei in ritardo per il… hei un momento è giorno e stai alla luce del sole? –
- ho una certa età amore mio, finché non mi espongo al sole diretto sono salvo, ma credo che ora andrò a lavoro – disse lui stando al mio gioco
 
- ok allora nostro figlio lo porto a casa io –
 
In un attimo mi diede un bacio stampo, cosa che mi stupì molto e poi uscì dall’appartamento e sicuramente in un lampo se ne sarebbe andato. Comodo il teletrasporto.
 
- stai insieme con quel figo? – mi chiesero i tre idioti
- si è qui sono tutti occupati… La mia amica Coral è la ragazza di Casie… Mentre Marin è la ragazza di Nate… Il che vuol dire che non ce carne per voi – dissi ritornando al mio bicchiere di latte
- mi piace questa ragazza – disse l’uomo
- non mi piace – disse Anna
- è una stronza – disse Alice
 - altrettanto rompi pall… - dissi ma venni interrotta
- dai sbrigati dobbiamo andare – disse Coral
- ok porto il cucciolo a casa, mi cambio e poi andiamo –
- bene ci troviamo davanti alla scuola –
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 27
 
 
 
 
Salve a tutti^^

Eccomi ritornata con il nuovo capitolo. Purtroppo questo è un periodo un po’ brutto per pubblicare in quanto salterò un altro aggiornamento il 3 e 10 agosto perché sono in vacanza.
 
A quanto pare Erik forse si è deciso ad ascoltare il suo freddo cuore per stare con Ally.
Piccolo spoiler… Dal capitolo successivo si riprenderà con il caso di omicidio a cui stavano seguendo, ci saranno colpi di scena come avevo già preannunciato in capitoli precedenti.
 
i nuovi personaggi che ho appena inserito (altri personaggi fastidio secondari) sono presi da persone veramente esistite che hanno fatto parte della mia vita, per poco tempo. Per questo non vedrete mai una loro foto, quindi lascio a voi l’immaginazione dei personaggi.
 
Alla prossima settimana^_^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 28
*** Capitolo 28: Scoperta Inaspettata ***


Capitolo 28
 
 
 
 
 
 
P.D.V. – Coral

 
 
Povero Casie, non gli bastava Katy, ora ci si mettono pure queste due umane, anche se lui ha scelto me. Spero che un giorno non rimpianga la sua scelta. Per fortuna sia io che gli altri dovevamo andare via per riprendere il nostro caso di omicidio. Abbiamo perso tutti troppo tempo.
 
Casie e io siamo i primi a uscire. Mano nella mano per far vedere che abbiamo una relazione. Anche se so che non servirà a nulla con quelle persone. Appena fuori di casa tiriamo un sospiro di sollievo. All’improvviso Casie mi prese per il braccio facendomi avvicinare contro di se e dandomi un bacio sulle labbra.
 
- Casie? – chiesi un po’ confusa
- volevo farlo dal primo momento che ti ho visto stamattina… Sappi che quelle non mi interessano. Solo tu – disse guardandomi negli occhi e io gli credo
- lo so… Ora andiamo o faremo tardi – dissi posandogli una mano sulla sua guancia
 
Trovammo Ally che ci aspettava davanti scuola con espressione imbronciata, sicuramente perché ha dovuto lasciare Joe a casa da Marion. Dopo un ultimo bacio stampo con Casie la raggiunsi.
 
- pronta a ricominciare? – chiesi io
- si. Basta cazzeg… – disse Ally determinata venendo sempre interrotta
- ci sono anche io con voi – disse la voce di Ted alle nostre spalle
- hai novità? – chiesi io
- ho pedinato quella ragazza di nome Robin, la vostra sospettata… C'è qualcosa che non quadra –
- che vorresti dire? –
- che non credo sia lei l’assassina –
- come può essere? Gabrielle mi ha fornito tutte le informazioni e prove – disse Ally
- si è sono tutte vere, ma sono convinto che lei non abbia ucciso i due ragazzi –
- questo complica le cose –
- non è tutto – disse Ted pensieroso
- ecco questo inizia a farmi paura – disse Ally
- RAGAZZEEEE… Di che state parlando? – disse la voce di un ragazzo dietro di noi, era uno di quelli che erano nella mensa dell’ospedale quando Casie era stato ricoverato
- per tutti gli spettri che rottura questi umani –
- Ted lo eri anche tu – disse Ally ridacchiando
- ora non più –
 
Appena ci girammo i due ragazzi umani si stavano avvicinando verso di noi, cosi Ted entrò dentro la scuola dicendo che ci avrebbe informato meglio dopo. Ally di questo non mi sembrava molto contenta. Non le do torto, noi siamo qui per lavoro non per fare gli adolescenti. Prima che i due ragazzi ci raggiunsero Ally prese a chiamare Ted e a fermarlo per farsi dire il resto, a costo di nascondersi con lui.
 
- che ne dite di andare al bagno delle ragazze? Così nessuno ci può disturbare – disse Ted
- perfetto – dissi io
 
Guardai l’orologio e prima dell’inizio delle lezioni avevamo tempo per parlare con Ted. Arrivati a uno dei bagni delle ragazze della scuola controllammo che non ci fosse nessuno dentro.
 
- bene Ted, qui non verremo disturbati – dissi io
- mi sto mettendo in contatto con il ragazzo. A quanto pare non sembra essere passato oltre e sento una leggera presenza nella scuola – disse Ted
- quindi se riesci a contattarlo possiamo sapere chi li ha uccisi? – disse Ally
- si esattamente –
- ma allora che ne facciamo della sospettata iniziale? – dissi io
- tenete gli occhi aperti per qualsiasi eventualità. Se l’anima del ragazzo sta davvero qui, vuol dire che o l’assassino sta in questa scuola, o perché cerca le persone a lui care –
- vado a dirlo a Casie – dissi io
- va bene io mi do una sciacquata alla faccia. Credo che questa notizia mi ha scioccato un pochino – disse Ally
- ok ci vediamo in classe – dissi io
- io vado a parlare con Aradia – disse Ted
 
 
 

P.D.V. – Ally

 
 
Rimasi sola in bagno per un attimo. Quello che ci ha detto Ted cambiava tutto. Avrei dovuto avvertire anche Jill di questa notizia. O avrebbero continuato a indagare su una persona che non c’entrava nulla.
 
A un tratto un rumore da uno dei cunicoli del bagno mi fece capire che dentro c’era una persona e che probabilmente aveva sentito tutto. Se così fosse avrei dovuto chiedere ad Aradia di fargli un incantesimo della memoria. Per il bene di quella ragazza. Aspettai che uscisse per vedere chi era. Con mia grande sorpresa vidi che si trattava di Gabrielle. Teneva lo sguardo basso, come se avesse paura di guardarmi o di chiedermi qualcosa. Alla fine si fece coraggio e mi guardò in faccia.
 
- avevo sempre capito che tu e tuo padre eravate diversi – disse lei tutto d’un tratto
- cos’hai sentito – le dissi calma
- vi ho sentito per caso ieri sera tu e mamma parlare, anche se ora è stato un caso –
- capisco, sappi che non devi temere nulla da me e nemmeno da Joe –
- lo so ti credo, se avessi voluto ci avresti Lia fatto già male… Credo –
- non lo farei mai, siete la mia famiglia –
- davvero hai più di 100 anni? – chiese lei incuriosita
- ne ho 167 – dissi con un certo orgoglio
- non immaginavo che ci sono creature che vivono così a lungo –
- gli esseri umani sanno veramente poco di ciò che li circonda –
- credo sia così… Ora vado in classe le lezioni stanno per iniziare –
 
La vidi uscire dal bagno, e io feci lo stesso subito dopo. Avevo la testa piena di pensieri, ma poi pensai, è se andassi direttamente da Robin a farmi dire le cose? Se non è stata lei allora non ha nessun motivo per non aiutarci a trovare l’assassino.
 
Andai in classe dove trovai Coral ad aspettarmi. Anche lei sembrava molto pensierosa. Per tutta le lezioni abbiamo fatto finta di seguirle, e invece di prendere appunti ci parlavamo scrivendo così non avremmo dato nell’occhio. Gli raccontai di Gabrielle che aveva sentito i nostri discorsi e lei mi aveva detto che se voleva poteva ipnotizzarla. Ci pensai un po’ su. Forse era meglio per le essere ipnotizzata, ma poi le dissi di aspettare è che se ci fosse stato bisogno lo avrebbe fatto.
 
Per l’ora del pranzo Coral andò da Casie, mentre io cercai Robin. La trovai che mangiava un panino da sola mentre molte persone la guardavano male e sparlavano alle sue spalle chiamandola “assassina” e altre parole brutte. Lei sembrava non sentirle, anzi sembrava più essere in uno stato catatonico. Mi avvicinai a lei.
 
 
- ciao, perché sei tutta sola qui? – gli chiesi per attaccare bottone
- cosa te ne importa? Chi sei tu? – disse lei guardandomi negli occhi
- sono nuova, non è facile farsi amicizie qui – dissi alzando le spalle
- meglio se non mi stai vicina, hai sentito le voci che girano su di me – disse un po’ triste
- non mi interessa cosa dice la gente, è facile parlare di cose che non si sanno ingigantendo la cosa – so bene come vanno queste cose
- beh sei la prima che me lo dice – disse con un accenno di un sorriso
- allora perché non ti sei difesa? –
- non mi crede nessuno –
- a chi crede non servono prove… Mentre a chi non crede le prove non sono mai abbastanza –
- è proprio vero –
 
Lo capii che lei non poteva essere l’assassina dei due ragazzi, perché non odorava di morte, gelosia o di eccitazione. Di solito un’assassina può odorare di eccitazione e morte se gli piace uccidere le persone. Ma di solito chi uccide anche solo per errore, per gelosia, per qualsiasi altro sentimento o per sbaglio, ce traccia nel suo odore. Questa ragazza odorava invece di tristezza, paura, rimpianto, rimorso e qualcosa che non so decifrare ma non è un’assassina. Oltre ad aver pianto molto.
 
- hei ragazza sta lontana da quella assassina o ucciderà anche a te – disse una ragazza che passava di lì con una divisa da cheerleader insieme alle sue amichette che risero
- anche io sono un’assassina, stiamo bene insieme non credi? – dissi con tono allegro
 
Quest’affermazione stupì le persone li presente. Non capivano se era una battuta o era una cosa vera. Di certo a loro non avrei spiegato la verità. Guardai Robin facendo un piccolo sorriso. Anche lei fece un piccolo sorriso.
 
- non mi hai ancora detto come ti chiami – mi disse Robin
- mi chiamo… – dissi ma venni interrotta
- Ally, che ci fai qui? – disse Casie vedendomi con Robin
- stavo facendo due chiacchiere con la mia nuova amica – dissi tranquillamente
- davvero sono tua amica? – mi chiese lei stupita
- certo che si – dissi annuendo
- conosci il professor True? – mi chiese sbalordita Robin
- si lui è mio amico… A proposito dov’è Coral? Volevo presentagli Robin – dissi prima a Robin e poi a Casie
- è da Aradia –
- Casie lei è una brava ragazza – gli dissi facendomi capire che era innocente
- ti credo Ally –
- sembra che siete gli unici a credermi – disse un po’ triste
 
Robin sembrava imbarazzata. Sembrava strano, per lei, essere creduti da qualcuno. In quel momento mi sembrava che lei fosse da sola contro l’intero mondo che la giudicava l’assassina di quei due poveri ragazzi.
 
- Robin, se avessi bisogno di parlare di qualsiasi cosa puoi parlarne con me o con Ally, fidati non siamo come gli altri. Noi possiamo aiutarti davvero – disse Casie serio
 
Robin annuì, poi Casie dovette andare via perché un collega l’aveva chiamato e prima di andare diede a me una carezza sulla testa dicendomi di non combinare guai e a Robin un sorriso rassicurante. Questo sembrava rassicurarla
 
- è vero quello che hai detto prima? Che sei un’assassina? – disse d’un tratto
- secondo te lo sono? – gli dissi io
- credo che tu l’hai detto per aiutarmi e ti sono grata per questo –
 
A un tratto lei sembrò sbiancare, come se avesse visto qualcosa dietro le mie spalle che gli facesse paura. Mi giro e vidi Ted che stava venendo verso di me. Mi rigiro a guardarla e lei cercò di fare finta di nulla. Credo che lei sia riuscita a vedere Ted, anche se poi ha fatto finta di nulla. Questo sembra una cosa strana, è Ted a decidere da chi farsi vedere è essendo che Robin era un’indiziata non avrebbe avuto senso farsi vedere.
 
 
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 28
 
 
 
 
Eccoci di nuovo qui^^

Questa volta ho pubblicato di sabato visto che ieri sera c’era lo straordinario evento della luna di sangue, che purtroppo hai me non ho visto in quanto il cielo era coperto. Peccato T___T.
Allora avete capito di che scoperta inaspettata si tratta?

La cosa si sta facendo interessante, più avanti si va è più si ci avvicina alla fine, vedremo come si comporteranno i nostri protagonisti… come gia annunciato per le prossime due settimane non pubblicherò in quanto andrò in vacanza, ma non temete il prossimo capitolo è gia pronto, quindi appena ritorno dalle vacanze lo pubblicherò.

Buone vacanze e a presto^___^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 29
*** Capitolo 29: Le Sorprese Continuano ***


 CAPITOLO 29
 
 
 
 
 
P.D.V. – Ted

 
 
Mi stavo avvicinando ad Ally per dirgli che non riuscivo a trovare l’entità di Mary. Notai che la ragazza vicino ad Ally mi vide e poi cercò d'ignorarmi. Era strano che riuscisse a vedermi, non avevo nessunissima intenzione di farmi vedere da lei, come per la maggior parte degli esseri umani. Dovevo immediatamente avverti re Aradia forse lei sapeva cosa stava succedendo.
 
- Aradia la ragazza che dovevamo tenere d’occhio riesce a vedermi senza il mio permesso – dissi un po’ agitato e si vedeva perché facevo tremolare un pochino le lampadine
- mmmh molto interessante, vorrei conoscerla – disse Aradia pensierosa
- cos’è interessante? È non ci tengo a conoscerti – disse la donna che ha creato problemi a Aradia e Bread
- interessante che il mio futuro marito mi abbia regalato un anello e io ho detto si –
- questi sono dettagli, un uomo se vuole tradire lo fa anche se è sposato –
- ma guarda una cosa su cui andiamo d’accordo… Ma non è il caso di Bread –
 
Sono parecchi giorni che quelle due si fanno guerra verbale e io mi sto innervosendo perché fa perdere tempo con il nostro caso. Decido di lasciare quelle due a farsi la guerra. Anche se non capisco perché Aradia non la spazza via con un colpo di magia. Io fortunatamente posso fare ciò che voglio, non sono perseguibile dalla legge umana.
 
 
 

P.D.V. – Coral

 
 
Vado a cercare Ally e la trovo con la sospettata d’omicidio dei ragazzi che ride con lei. Appena mi vede mi fa segno di avvicinarmi a loro. Io incuriosita mi avvicino con cautela e Ally se ne esce con una frase che non mi sarei mai aspettata.
 
- anche lei è un’assassina – disse Ally alla ragazza
- ok Ally ora non credi di esagerare? – dissi io con calma
- no no… Dai facciamo un club? Il club degli assassini – disse come se fosse un gioco
- scusala credo che abbia bevuto qualcosa che le ha fatto male – la giustifico
- no no tranquilla è divertente – disse la ragazza sorridendo
- Coral quanti esseri umani hai ucciso? –
- ho perso il conto – dissi alzando le spalle come se fosse una cosa insignificante
- siete molto divertenti, vorrei scherzarci anche io come voi… Mia mamma crede che abbia veramente ucciso Tayler e Mary – disse Robin
- è facile per le persone parlare e dare aria inutilmente al cervello – dissi io
- il problema è che Tayler era… Lui era… Mio cugino – disse prima di mettersi a piangere
 
Guardai Ally, qualcosa non quadrava. Dalle informazioni che Ally ci aveva dato Robin e Tayler stavano insieme. Era impossibile che stavano insieme se sono cugini.
 
Per gli esseri umani è pericoloso avere rapporti incestuosi. Non perché sia impossibile. È per via delle malattie genetiche che le persone si portano dietro da generazioni. È più facile trasmettere malattie genetiche se si fa parte della stessa famiglia che rispetto a unirsi a persone diverse con probabilità più alta di nascite di bambini sani.
 
Questa regola non vale per le persone immortali che si possono sposare tra consanguinei, l’importante sono i sentimenti d’amore che legano due creature. Infatti per mia zia Dora e zio Antony non si sa se effettivamente possano avere figli. La genetica è per gli immortali può essere diversa quanto uguale a quella degli esseri umani.
 
- ti va di andare a parlare con Casie, di questa storia? - dissi io
- no ho paura – disse Robin molto spaventata
- dimmi non sei stanca di questa situazione? – disse Ally con gentilezza
- si tanto, ma non cambierà nulla, anche se solo voi mi credete –
- ti sbagli… È se non sarà così, ti prometto che noi rimarremo sempre tue amiche –
- me lo promettete? Non voglio più stare da sola. Tayler mi manca, era l’unico vero amico che avevo prima di questa brutta storia –
- fidati di noi – dissi io
- ho bisogno di tempo per pensare, vi darò al più presto una risposta –
- ok allora tieni questo… È il mio numero se hai bisogno di parlare con qualcuno. Anche solo sfogarti – disse Ally passandogli un bigliettino
- ti ringrazio lo userò –
- ci conto è non farti problemi con l’orario, sono sempre disponibile –
 
La ragazza dopo aver preso il fogliettino e salutate si allontanò. Guardai Ally come se fosse impazzita e lei brevemente mi ha raccontato la loro conversazione prima che arrivassi. Decidemmo di raggiungere Aradia visto che Ally aveva fame.
 
 
 

P.D.V. – Bread

 
 
Ho appena ricevuto un messaggio da Ally dove ha confermato la teoria di Ted. Ovvero che la nostra principale sospettata è innocente ed era la cugina di una delle vittime. Ora siamo quasi punto e a capo. Per distrarmi un momento da questa notizia frustrante aggiusto il motore di una macchina. La cosa irritante è che questa macchina appartiene a quella stronza malata di Winny. Purtroppo non potevo rifiutarmi di aggiustargliela, altrimenti rischiavamo di far saltare la copertura.
 
Aveva un guasto al motore e il cofano un po’ ammaccato come se quest’auto avesse investito un grosso animale. Chiamai Nate forse lui poteva aiutarmi a capire. Lui osservò la macchina a lungo. Prima con fare curioso, poi sempre più sospettoso.
 
- allora secondo te, che animale poteva essere? – dissi io
- sempre che sia stato un animale – rispose lui dubbioso
- pensi che… -
- io non penso a nulla. Non ci sono tracce di sangue sul parabrezza, hai aperto il cofano? –
- no lo stavo facendo ora –
 
Aprii il cofano. Un leggero odore metallico saltò fuori, ma era normale. O così sembra. Nate controllò nel bagagliaio è…
 
- tombola – disse lui
- cosa hai trovato? – dissi io raggiungendolo
- minuscole macchie di sangue –
- sapresti dire di chi sia? –
- ho un super udito e super vista, ma non un super olfatto –
- Ally? –
- Ally -
 
 
 

P.D.V. - Aradia

 
 
Quella donna è ancora davanti a me che sta dicendo parole senza senso su come rubarmi il mio Bread, anche se dovessimo sposarci. Credo che ora sto perdendo la pazienza. Non mi capita spesso di arrivare a questi livelli di sopportazione quasi a zero.
 
- lo sai che posso denunciarti se non la finisci? – dissi io esasperata
- oh vorrei sapere chi ti prenderebbe in considerazione? – disse lei
- beh si da il caso che io conosco parecchia gente – non volevo fare nomi
- hahahahaha non farmi ridere, che bugiarda che sei –
- pensala come vuoi, ma non stupirti se riceverai una diffida dalla polizia da parte mia e di Bread –
 
Fortunatamente Winny non poteva fare nulla, ma la sua faccia diceva che voleva farmi qualcosa di brutto, molto brutto. Era in un luogo pubblico, ma anche perché arrivarono in quel momento Ally e Coral che la guardarono malissimo. Non che non sapessi difendermi da sola, è solo che nelle condizioni di nervosismo ed esasperazione potrei fare “io” qualcosa di molto brutto. Anche per questo motivo che ho dovuto sigillare parte dei miei poteri.
 
- Aradia ti è rimasto qualcosa da mangiare? Ho fame – disse Ally
- si tieni mi sono rimasti solo 3 panini al prosciutto crudo – dissi dandoglieli
- uff, questi non mi bastano nemmeno per un assaggino –
- accontentati, non siamo al fast food che puoi mangiare anche 30 panini –
- cercherò di accontentarmi fino a cena – disse Ally rassegnata
- se continui a mangiare così ragazza finirai per diventare obesa – disse Winny
- chiudi quella fogna ruba maschi – disse Ally finendo il primo panino in due morsi
 
In quello stesso momento ricevemmo tutti e tre un messaggio. Era di Bread. Chiedeva di mandare Ally all’officina. Ci guardammo ed infine lei annuì e si diresse verso l’uscita seguita da Coral.
 
Quando mi girai per vedere che fine aveva fatto Winny mi accorsi che lei era sparita nel nulla.
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 29

 
 
 
 

Rieccomi ritornata^^

Chiedo scusa per questo enorme ritardo, ma la mia vacanza è durata più del dovuto.
Sembrerebbe che la cara ruba uomini di Winny nasconde qualcosa di grosso. È abbiamo iniziato a conoscere qualcosa di Robin che a quanto pare ha qualche collegamento con Tayler e Mary. Vedremo come andrà avanti questa storia.
Alla prossima settimana^__^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 30
*** Capitolo 30: Ciò Che Non Può Essere Toccato Si Tocca ***


CAPITOLO 30
 
 
 
 
 
P.D.V. – Ally

 
 
 
Lessi il messaggio di Bread. Seguita da Coral ci dirigemmo verso l’officina. Arrivati li, vidi che erano vicini a una macchina un po’ ammaccata, ma mi accorsi subito di una cosa. Odore chiaro di sangue. Mi bloccai subito, non era sangue qualunque, ma soprattutto…
 
- Ally? – disse Bread intuendo qualcosa
- è sangue umano – disse Coral
- no – parlai subito
- come no? Io lo sento chiaramente –
- no perché non è uno, ma più di uno – dissi ancora annusando
- che vuoi dire? – disse Nate
- vuol dire che ci sono tracce di sangue di più di una persona e animale –
- sapresti dirci che tipo di animale potrebbe essere? – chiese Bread
- un carnivoro di sicuro… Non può essere – dissi continuando ad annusare
- Ally che c’è? – chiese Coral preoccupata
- questo odore… È di mio padre – dissi sconvolta
 
Come può essere che l’odore è il sangue di mio padre sia dentro il bagagliaio della macchina? Magari c’è una spiegazione logica. Sarebbe impossibile che un lupo mannaro vecchio e forte come mio padre potesse morire così facilmente.
 
- ora vado a scuola è la faccio parlare e se non parla gli stacco un pezzo di carne alla volta – dissi io facendo cambiare il colore degli occhi
- fermati non puoi uccidere gli esseri umani – disse Bread
- ci sono delle eccezioni per cui abbiamo l’autorizzazione per farlo. È questa è una di queste – dissi arrabbiata
- ascolta sarebbe meglio se Robin parlasse prima di fare qualcosa – disse Coral
- Coral ha ragione, così avremmo delle prove concrete
- allora ti conviene chiamare Jill e far mettere sotto sequestro l’auto – dissi io
 
 
 

P.D.V. – Ted

 
 
Seguo a distanza per tutta la scuola quella ragazza di nome Robin. Ora ho la certezza che lei si è accorta di me, visto che continua a girarsi e quando mi vede sbianca di paura. Sembra che non sia la prima volta che vede un’entità. La cosa mi infastidisce un po’, il non potermi nascondere come faccio di solito mi fa sentire invulnerabile.
 
- perché continui a seguirmi anima in pena – disse lei quando fu da sola
- ti da fastidio? – gli dissi, ero sicuro che mi avrebbe sentito
- si mi infastidisce, non ti ho fatto nulla –
- come riesci a vedermi? Io non volevo farmi vedere da te – dissi deciso a sapere
- non lo so… Vi vedo e basta – disse lei indicando un punto dove c’era un’entità di un vecchio, forse un vecchio preside della scuola, ancora affezionato a questo posto
- beh ma io sono molto più bello di quel vecchio… Scusa collega – dissi indicando il vecchio che sembrava essersela presa per poi andarsene infastidito
 
Questo sembrava far calmare un po’ la ragazza. Tanto che mi permette di avvicinarmi un pochino. La guardo negli occhi e lei cerca di fare lo stesso. Caspita quello che ho visto dentro di essi è particolare. Ha un potere nascosto speciale, si dovrebbe parlare con Aradia, potrebbe aiutarla a trovare il suo potere.
 
- cos’hai da guardare anima? – chiese lei imbarazzata
- mi chiamo Ted è non anima… Beh almeno non mi chiami fantasma – dissi disgustato dalla parola
- beh la parola fantasma viene da greco, che vuol dire “io appaio” –
- sembri molto informata –
- ho trovato vecchi libri a casa. Appartengono a mia nonna, credo sia molto appassionata di queste cose fin da quando era giovane –
- io farei una bella chiacchierata con tua nonna sull’argomento se fossi in te – dissi tranquillamente
- tu invece fai strane domande – disse lei sospettosa
- in vita ero uno psicologo – dissi orgoglioso della mia professione
- beh sei un pessimo psicologo – disse lei con cenno di sorriso
- io sono un amico di Ally, Coral e del professor Casie. Vorrei presentarti una persona che può aiutarti –
 
Per sbaglio la sfiorai è mi resi conto che potevo toccarla come se fosse un oggetto solido. Anche lei se ne accorse e rimanemmo per parecchi secondi a guardarci come a capire cosa fosse appena successo.
 
- era una mia impressione è sono riuscito a toccarti? – dissi io stupito
- no ti ho sentito anche io, anche se il tuo tocco è un po’ freddo – disse lei
 
In quel stesso momento sbucò Aradia un po’ preoccupata, ma subito si accorse di noi e che c’era qualcosa che non va.
 
 
 

P.D.V. – Aradia

 
 
Quando Ally se n’era andata chiamata da Bread, e Winny sparita nel nulla, andai a cercare Ted per quel suo problema. Quando lo trovai, mi accorsi che la ragazza in sua compagnia aveva qualcosa di strano. Anche Ted sembrava un po’ turbato. Sapevo che era successo qualcosa.
 
Mi avvicinai a loro e la ragazza sembrava un po’ impaurita. Io le sorrisi. Volevo che si sentisse a suo agio, senza che io dovessi usare la magia per farlo. Sembrava una ragazzina impaurita e fragile. Ha una forza interiore fuori dal comune.
 
- Ted, stai facendo amicizia – dissi a lui
- perché no? – rispose semplicemente
- tu… Tu lo vedi? – disse lei stupita
- certo cara, lo conosco bene –
- Aradia, lei è Robin – disse Ted
- piacere di conoscerti Robin. Volevo venire prima a conoscerti, ma la tua insegnante Winny mi ha trattenuta. Più di quanto avrei voluto –
- WINNY – urlò lei spaventata
- hai paura di lei? Stai tranquilla, a meno che hai un ragazzo –
- lei è pericolosa – disse questa volta nervosa
- non quanto lo posso essere io… Ma dimmi, come fai a vedere Ted? – dissi incuriosita
- Aradia è riuscita anche a toccarmi, come se fossi solido – disse Ted
- molto interessante… Ted prova di nuovo a toccarla –
 
Si toccarono di nuovo e vidi che si potevano toccare. A parte me, Ted non può essere toccato da nessuno. Robin non è un essere umano qualsiasi, ma non è nemmeno una strega. Allora come può essere che può vederlo e toccarlo? Mi avvicinai ulteriormente a loro, volevo vederci chiaro su questa faccenda. Forse potrebbe essere l’anello mancante che ci potrà fare risolvere questo caso.
 
- avvicinati bambina – le dissi con voce tranquilla
- non è che sei una vecchia – disse Robin imbarazzata
- oh cara!!! Ho molti più anni di quello che sembra –
- potrei anche crederci, visto che davanti a me ho un’Anima –
- hei ti ho detto che mi chiamo Ted, non anima – disse lui un po’ infastidito
 
Feci una piccola risata. Ben presto si unì a me Robin. Almeno siamo riusciti a farla ridere. Mi raccontò di sua nonna e la sua passione per i libri sui “fantasmi”. Mi raccontò anche di sua mamma, e delle discriminazioni che ha in casa da parte della stessa madre e di sua zia, ovvero la madre di Tyler. Non tirò mai fuori il discorso di Winny e del perché ne fosse così terrorizzata. Anche se a un certo punto spuntò il nome a noi noto di Katy, ovvero l’ex di Casie. A quanto pare Katy è la nipote di Winny. Infatti da li si capisce che sono parenti per l’ossessione che hanno per gli uomini.
 
Convinsi Robin a farmi conoscere sua nonna, potrebbe essere utile per capire chi lei sia. Sapendo questo sarebbe stato più facile aiutare lei e finire le indagini. Appena arrivai a casa di Robin ci aprì una donna che doveva essere sua madre. All’inizio non sembrava molto contenta di vederla. Vedendo me, la sua espressione cambiò.
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 30





 

Rieccoci qui^^

A quanto pare le cose si complicano, i misteri aumentano. A quanto pare c’è una connessione con la morte del padre di Ally e la macchina di Winny. Anche il mistero di Robin s’infittisce, perché lei riesce a toccare Ted quando solo chi possiede abilità particolari può farlo?... Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima settinama^_^

Baci Anima_Misteriosa^^


 

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Capitolo 31
*** Capitolo 31: Importante Rivelazione ***


CAPITOLO 31
 
 
 
 
 
P.D.V. – Aradia

 
 
La signora Susan, così si presentò lei, mi credeva un’insegnate nuova e io non feci nulla per smentire, lo stesso valeva per Robin. Più curiosa che altro di vedere come si svolgevano i fatti.
 
Entrati in casa, ci fece accomodare in salotto. Ovviamente Ted non lo poteva vedere e infatti si sedette di fianco a me e Robin. Difronte a noi c’era una signora anziana, che guardava Robin con infinito affetto, ma poi i suoi occhi si posarono dove c’era Ted e gli sorrise.
 
- ma che bel giovanotto – rispose sorridendo a Ted
- mamma non ci sono ragazzi qui a parte Robin… Scusate mia madre, purtroppo la sua testa non funziona più bene – disse la signora Susan
- cento non si preoccupi –
- vado a preparare un po’ di caffè e torno subito –
- volentieri la ringrazio –
 
Sapevo che la nonna di Robin non era malata di mente, anche lei vedeva Ted. Quindi mi dava la conferma che la nonna di Robin vedeva e sua madre no. Aspetto che la signora Susan non ascoltasse ciò che ho da dire.
 
- signora lo so che lei non ha nessuna demenza senile, sono qui per lei –
- lo so mia cara, chiamami Rosa –
- io sono Aradia, mentre lui è il mio amico Ted –
- molto piacere, scommetto che siete qui per Robin –
- si volevo sapere perché lei riesce a vedermi, ma soprattutto a toccarmi – disse Ted
- molto semplice, mio caro ragazzo… Io e Robin siamo delle medium – disse la signora Rosa con un sorriso
- una medium? – disse Robin sconvolta
- ora si spiega tutto – dissi capendo ogni cosa
- lei invece è? ... Sento qualcosa di “magico” – disse guardandomi intensamente
- sono una strega – risposi tranquillamente
- una strega? Perchè esistono? – disse Robin
- si mia cara… Diciamo che noi medium siamo una specie di sotto categoria di streghe, ma con poteri differenti… Le streghe operano più con la magia della natura o vari poteri. Noi medium operiamo nel campo delle entità e spiriti, ma non ci mancano doti di chiaroveggenza – spiegò la signora Rosa
- precisamente, ma dal poco che ho notato sua figlia non è una medium – disse Ted
- no mia figlia non è una medium, e nemmeno le sue sorelle –
- eccomi qui con il caffè… Spero che mia madre non vi abbia raccontato le sue assurde storie di fantasmi – disse la signora Susan infastidendo Ted alla parola fantasma
- no signora, anzi le sue storie sono molto interessanti, è con una certa logica – dissi io
- che materia insegna? –
- cultura antica –
- potresti davvero insegnare quella materia – disse tranquillamente Ted, tanto nessuno l’avrebbe sentito e io sorrisi
 
Per i successivi 20 minuti che parlai con la signora Susan, mi accorsi di quanto superficiale fosse. Non si curava di Robin, come se non facesse parte della sua famiglia. Invece la signora Rosa al contrario gli dava tutte le attenzioni che dovrebbe dare una madre, questo infastidì molto la signora Susan. Bastava guardarla in faccia per capirlo senza usare la magia.
 
Prima di andarmene feci scivolare un biglietto sia alla signora Rosa che a Robin. Li c’era scritto il mio numero di telefono, volevo parlare con loro in tutta calma. Credo che alcune cose non vanno.
 
Come per le streghe anche le medium nascono per discendenza diretta da madre a figlia. Rispetto alle streghe le medium sono rare, in quanto non nascono in maniera semplice e non saltano generazioni come è successo a me. Per quanto raro sia. Le medium nascono tra l’unione di una medium donna con un’entità maschio e solo determinati giorni. Questi giorni sono pochi all’anno. I più importanti sono il 31 ottobre e il 21 giugno. In quanto il mondo degli spiriti e quello viventi diventa più sottile, quindi le entità possono diventare fertili, ma questo non vuol dire che la medium sia nel periodo fertile, quindi per questo prima che nasca un’altra medium possono passare moltissimi anni, mentre per il resto dell’anno possono solo fare sesso senza procreare. 
 
 
 

P.D.V. – Bread

 
 
Ho appena ricevuto una chiamata dalla mia Aradia. Mi ha raccontato tutto del suo incontro con la signora Rosa e di sua nipote Robin. Purtroppo io e Nate non siamo riuscite a trattenere Ally nell’andare a cercare Winny per delle spiegazioni. Spero solo che Coral possa fermarla nell’eventualità che possa combinare qualcosa come è successo poco tempo fa.
 
- Nate prendi tutti i campioni possibili, io chiamo un attimo Jill – di dico io prendendo il mio cellulare per chiamare Jill
- certo, raccoglierò tutto ciò che mi sembra sospetto – disse Nate
- grazie… Pronto Jill, abbiamo un piccolo problema che potrebbe essere collegato all’omicidio dei due ragazzi… Si ti aspettiamo – dissi e chiusi la chiamata
- che ha detto? –
- sarà qui a momenti –
 
In poco tempo Jill arrivò e non era solo. Con lui c’era pure mia sorella. Non capivo cosa ci facesse con lui. C’era qualcosa che mi sfuggiva. Tess mi disse che ora lavorava con Jill visto che la sua collaboratrice era andata in pensione. Si capiva che quei due avessero un’ottima intesa, ma io guardai mia sorella in modo inequivocabile.
 
- bene dimmi degli aggiornamenti – disse Jill
- prima di questo… Tess lo sai che Jill collabora con noi? – dissi seriamente a mia sorella
- lo so, me l’ha detto – disse come se nulla fosse
- lo sai di cosa è composta la nostra agenzia investigativa. Sei pronta a collaborare con una strega, una lupa mannara e una vampira per non parlare di Ted? Anche se lo conosci già – dissi ancora in tono serio
- ci sto facendo l’abitudine – disse perdendo la calma per diventare un po’ imbarazzata
- scusate se vi interrompo fratelli Keels, ma io sono qui principalmente per gli aggiornamenti. Se vogliamo berci una birra e parlare possiamo farlo dopo l’orario di lavoro – disse stavolta Jill seriamente
- io ci sto alla birra dopo lavoro – disse subito Nate
- si scusa Jill… Mi è stata consegnata questa macchina dove Ally ha rivelato tracce di sangue - dissi marcando sul nome di Ally guardando mia sorella e facendo vedere il bagagliaio
- si vede che ci sono tracce di sangue – disse Tess indicando un punto
- in realtà Ally ne ha individuate più di un tipo… In pratica sangue di più di una persona –
- siete riusciti a prendere campioni? – disse Jill
- si, ma potresti portare via la macchina per farla esaminare ai tuoi uomini, credo che le sorprese non siano finite –
- si certo, così magari ho prove più concrete, con tutto il rispetto per Ally –
- certo –
 
Poco dopo Jill se ne andò via con mia sorella e un carro attrezzi si portò via la macchina, non prima di aver fatto delle foto a tutta la macchina e tenuto dei campioni extra. Non si sapeva mai cosa potessero alterare quegli uomini che lavorano con Jill.
 
 
 

Continua…

 


 


FINE CAPITOLO 31 
 
 
 


Riecomi tornata^^

Chiedo scusa per il ritardo spaventoso, ma ho preso un bel raffreddore con tosse e nasco colante che ho ancora adesso. Questo è un capitolo importante, in quanto tutti i pezzi del puzzle si stanno mettendo al loro posto e facendo chiarezza su chi fosse veramente Robin, ma il suo mistero non è ancora del tutto stato svelato. Ciò che ho scritto sulle festività sono vere, Samhain (31 ottobre) e a quanto pare anche Litha (21 giugno) sarebbero collegate al velo che collega mondo dei viventi ai mondo dei morti, ma ci sarebbero altre festività come Yule (21 dicembre), Ostera (21 marzo), quella appena passata di Mabon (21 settembre) e altre (Imbolc, Beltane, Lughnasadh) che potrebbero essere qualcosa di simile ma non sono sicura visto che sono festività di tutt’altra cosa (queste festività sono del calendario Wicca o altri culti pagani).
Dopo questa piccola e breve spiegazione spero che il capitolo vi sia piaciuto è spero di non saltare tutto questo tempo per pubblicare un nuovo capitolo, ma purtroppo mi ammalo facilmente.
Alla prossima settimana (spero)^__^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 32
*** Capitolo 32: Indizzi Verso La Fine Di Tutto ***


 CAPITOLO 32
 
 
 
 
 
P.D.V. – Ally

 
 
Purtroppo alla scuola non trovai traccia di Winny. Iniziai a usare il mio fiuto per trovarla, ma Coral mi disse per l’ennesima volta di aspettare la conversazione di Robin. Io non ero molto contenta, ma d’altro canto non potevo farci nulla. Coral se ne andò a casa sua per un pisolino. Io invece decisi di tornare a casa dove Joe mi saltò addosso, contento di vedermi.
 
- hai fatto il bravo cucciolo – dissi prendendolo in braccio
- si bravo bravo – disse lui contento
- Ally doppiamo parlare – disse Todd e sembrava serio
- che è successo? –
- quel bambino è strano – disse un po’ imbarazzato
 
- ti ha morso per caso? – dissi seria
 
- cosa? No no, o almeno non me… E solo che stavamo giocando a palla si comportava in modo un po’ strano tutto qui e con un morso ha bucato una palla di cuoio, nemmeno fosse un cane… Anzi si comportava quasi da cane –
- beh credo che sia perché è un bambino piccolo… Scusa per il pallone –
- si forse hai ragione… Però è stato divertente – disse sorridendo
 
Per fortuna che Joe non l’ha morso. Non che potesse trasformare Todd in un lupo mannaro, ma il suo morso poteva essere molto doloroso. Basta vedere per appunto come ha ridotto il pallone di cuoio di Todd. I lupi mannari piccoli non possono trasformare gli esseri umani in lupi mannari. Lo possono fare quando diventano adulti. Per fortuna questa età fino all’adolescenza imparano a non mordere le persone.
 
Decisi di andare a fare un giretto con Joe, ma prima dovevamo andare a mettere qualcosa sotto i denti. Al primo fast food che trovai entrammo. Dentro trovai a Robin che mangiava da sola, tutti la evitavano. Purtroppo la voce dell’omicidio di suo cugino non era passata inosservata. Io e Joe prendemmo tanti hamburger e dello yogurt da bere alla banana come bibita e ci sedemmo vicino a Robin.
 
- ciao Robin – dissi sorridendo e sistemando Joe vicino a me
- ciao Ally, è il tuo fratellino? –
- no è il mio cucciolo – dissi dandogli un bacio sulla testa
- così giovane e già mamma? – disse lei sorpresa
- non sono così giovane come pensi… Su presentati alla mia amica – dissi a Joe
- sono Joe ho 3 anni e sono un bravo cucciolo – disse con la stessa timidezza dei bambini
- ma che bel nome Joe – disse lei sorridendo
- hei ragazza allontanati o ti farai male, quella è un’assassina – disse qualcuno dietro di me
- anche tu potresti farti male se non te ne vai, sappi che sono più pericolosa io di lei – dissi minacciosa e il ragazzo se ne andò via di corsa
- grazie – disse lei triste
 
Credo che non abbia superato ancora questa storia dell’assassina, ma non capisco perché non si difende. Se mi accusassero ingiustamente di un crimine mi difenderei.
 
- perché non ti difendi? Non sei stata tu a uccidere quelle persone –
- non mi crederebbero mai –
- ce una mia amica di nome Aradia che ti può aiutare –
- conosci Aradia? – disse stupita Robin
- certo che si, come fai a conoscerla? –
- è quella strega simpatica… è venuta oggi a casa mia a parlare con me e mia nonna –
- bene, se ti ha detto che è una strega allora sono più tranquilla. Non rivela a chiunque chi è davvero – gli dissi mentre pulivo il viso di Joe dallo yogurt
- sono rimasta sorpresa, infatti sono uscita anche per questo, a schiarirmi le idee. È uscito fuori che io come mia nonna sarei una medium –
- medum? Cos’è medum mamma? – disse Joe
- medium tesoro mio… Si ora capisco perché puoi vedere Ted e sentivo qualcosa di strano in te – dissi mettendomi Joe in braccio e rispondendo a Robin
- sei una strega anche tu? -
- no io o per meglio dire io e Joe, siamo qualcosa di più letale -
- si vede, basta guardare quanti hamburger avete mangiato –
- ha ha ha ha si noi abbiamo molto appetito –
- forse potresti salvarmi – disse Robin in un sussurro che io capii bene
- se posso lo faccio – dissi e lei sorpresa che mi avesse sentito
- si tratta di Winny, è molto pericolosa, un mostro – disse con le lacrime agli occhi
- lo sai che non molto tempo fa volevo farla a pezzi e ci stavo per riuscire – dissi seriamente
- davvero? Cosa ti ha impedito di farlo? – disse quasi speranzosa
- i miei compagni, se l’avessi uccisa, sarebbe stato un problema per la legge degli uomini, ma comunque ho una bella chiacchierata da fare con quella donna, credimi non sarà una conversazione pacifica –
- fa attenzione, può trasformarsi in un mostro, l’ho vista io – disse lei tremando
- non quanto posso esserlo io… Se Aradia si fida di te da dirti cos’è allora posso farlo anche io… Io e Joe siamo lupi mannari –
 
La sua espressione cambiò totalmente, sembrava ancora più terrorizzata di ciò che era prima, come se volesse fuggire e urlare. Il che non capivo questa sua reazione… forse ho fatto male a rivelare la mia vera identità? Non faccio in tempo a fare qualcosa che Ted si presenta a noi con una faccia preoccupata. Il che non è un buon segno.
 
 
 

P.D.V. Coral

 
 
Tornai a casa per un pisolino, ero veramente stanca. Mi tolgo gli orecchini e caddi subito in un sonno profondo. Quando mi risvegliai feci una doccia e mi vestii. In cucina vidi qualcosa che non mi sarei mai immaginato. Donny e mio fratello che stavano litigando. Da un lato il povero Casie che era molto imbarazzato, lo raggiungo subito.
 
- meno male che sei qui – disse lui imbarazzato
- che è successo? – dissi indicando Donny e Erik
- subito dopo che sono entrato Erik mi ha chiesto come stava Ally e la sua ragazza si è arrabbiata molto –
 
- CHE TE NE IMPORTA DI COME STA? – urlò Donny
- per l’ennesima volta la cosa non ti interessa – disse Erik molto alterato
- SONO IO LA TUA RAGAZZA NON LEI –
- quindi io non posso preoccuparmi di una mia amica? – disse con tono strano
- NO NON PUOI, IO SONO LA TUA PRIORITÀ, SOLO IO DEVO ESSERCI NELLA TUA VITA -
- piantala, il mondo non gira tutto e solo in torno a te - disse Erik esasperato
- COSAAAAAA??? - urlò di nuovo Donny
 
Ero stufa di sentire quei due litigare, anche se il motivo del litigio mi interessa. Presi Casie e uscimmo di casa. Almeno saremmo stati solo noi due. Decidemmo di andare a fare una passeggiata, la notte era bellissima, come sempre. Decidemmo di sederci in una panchina di un parco. Casie iniziò a baciarmi, ma poco dopo dovetti interrompere il bacio. Purtroppo non avevo bevuto sangue e iniziavo ad avere sete, e non è saggio che un umano mi sta troppo vicino, soprattutto se mi sta baciando.
 
- qualcosa non va? Sei preoccupata per tuo fratello? – chiese Casie
- no, mi fido di mio fratello, è solo che non ho bevuto sangue e… - dissi ma venni interrotta
- non ce problema, prendi il mio –
- no Casie non voglio – dissi io voltando la testa
- ti prego, tanto prima o poi avremmo provato –
- d d’accordo… Rilasssatiiiiiii –
 
Usai questa parola per inebriare i suoi sensi in modo che lui non sentisse molto dolore. Poggiai le mie labbra sul suo collo, lo bacio e lo lecco, infine strofino le mie zanne su un punto ben preciso prima di affondare i miei canini. Casie fece un gemito tra il piacere e il dolore, ma non sembrava dispiacergli, tanto che appoggiò le sue mani sui miei fianchi.
 
 
 
Non mi aspettavo una reazione di questo tipo con lui. Tanto che ci prendo gusto. Sento che si sta eccitando, il suo sangue è così buono che mi eccito anche io. Ho voglia di avere di più, non nel senso di sangue ma qualcosa di più intimo. Sembra capire anche lui questo bisogno tanto che inizia a toccarmi ovunque, sui seni e in mezzo alla mie gambe. Io lo voglio…
 
- ti voglio – disse Casie in un gemito
- lo so… Anche io ti voglio – dissi in un sussurro
 
Mi stacco definitivamente dalla sua gola e lecco la sua ferita, così la chiudo subito. Lui traffica con la cerniera dei suoi pantaloni. Fa uscire il suo membro e io mi ci siedo sopra. Non immaginavo che Casie fosse così focoso, non mi era mai capitato di stare e farlo con un essere umano, e a quanto pare a lui piace fin troppo. Ben presto raggiungemmo l’orgasmo che tanto avevamo desiderato.
 
Si sta rimettendo a posto i pantaloni e mi tiene stretta a se, mi piace questa sensazione, mi fa sentire amata veramente come mai mi sono sentita prima.
Questo magico momento finì troppo poco, perché dei colpi di pistola si abbattono su di noi. D’istinto li evito tutti, sorridendo a chi ho davanti.
 
- MOSTRO – l’urlo di una persona viene da un gruppo di alberi difronte a noi
- tu, sei un fastidio – dissi rivolta alla voce, sapevo benissimo chi era
- ti ucciderò –
- non credo proprio –
- aaahh – un gemito forte di dolore a fianco mi fece girare
- CASIEEEE - urlo nel vederlo piegato su se stesso a terra
 
 
 
 
 
Continua…
 
 
 
 
 

FINE CAPITOLO 32
 
 
 
 
Rieccomi^_^

Oggi con un capitolo un po’ più piccantino… come mai Robin ha fatto quell’espressione dopo aver saputo che Ally e Joe erano lupi mannari? E cosa si riferiva che Winny si trasforma in un mostro? E soprattutto cosa sarà successo a Casie? Fate le vostre supposizioni, spero che questo capitolo vi sia piaciuto
Alla prossima settimana^___^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 33
*** Capitolo 33: Casie Nei Guai E La Fine Di Katy ***


CAPITOLO 33
 
 
 
 
 
P.D.V. – Ted

 
 
Vedo Robin fare una faccia terrorizzata appena entro nel fast food. Non avevo tempo per capire cosa stesse succedendo così in un lampo sono da loro. Purtroppo quando faccio il nome di Winny, Robin sembra terrorizzata, mentre Ally sembra incazzata. L’unico a non comprendere cosa sta succedendo è il piccolo Joe che sta continuando a mangiare come se nulla fosse.
 
- cos’è successo Ted? – mi chiese Ally seria
- Winny sta attaccando di nuovo Aradia per via di Bread – dissi io seccato
- m ma se Aradia è è una strega non può sconfiggere Winny? – disse Robin spaventata
- a quanto pare sembra che ne lei e ne Bread ci riescono –
- ma non posso lasciare solo a Joe – disse Ally
- puoi lasciarlo in officina da Nate e Marin – dissi con un sorrisino
- bene… Tu cosa fai non vieni? – disse Ally a Robin
 
Non rispose ma accettò di venire con noi. Arriviamo in officina in fretta, dove trovammo Marin e Nate che si stavano baciando. Infatti appena ci hanno visto si staccarono subito imbarazzati, forse non era una bella idea aver proposto di lasciare Joe da loro, non hanno mai la possibilità di stare da soli a lungo.
 
- scusate il disturbo, ma Winny sta dando di nuovo fastidio. Questa volta ho delle chiacchiere da fare con quella donna – disse Ally con sguardo diverso dal solito
 
- fa quasi paura – disse Robin vicino a me
- beh lei sarebbe una macchina da uccidere perfetta, ma non farti ingannare. Ally è un Beta, se conosci la gerarchia dei lupi… Fa ciò che Aradia e Bread dicono, in quanto li considera la coppia Alpha, ma può trasgredire le regole se si tratta di leggi del suo “mondo” da lupi mannari, hanno delle regole ben precise a cui devono attenersi –
 
- non ce problema, anche se vorremmo dare una mano anche noi - disse Marin
- a quanto pare qui ci devo pensare io – disse Ally
- ho capito, cerca di non fare troppi danni – l’avvertì Nate
- non prometto nulla questa volta se ci vorrà un mio intervento serio… Tesoro, ti va di stare con gli zii, Marin può cantarti tante canzoni che ti piacciono tanto –
- ma certo, sarò felice di cantare per il piccolino – disse Marin sempre contenta di cantare
- a Marin piace molto cantare, lei è una sirena – dissi io
- ormai mancano gli elfi, draghi, cacciatori e vampiri – disse Robin sarcastica
- no i draghi non li abbiamo, ma Nate è un elfo, Bread è un Cacciatore e Coral è una vampira – dissi io ridendo della faccia di Robin
- cosa credevi? Che quando dicessi che io e Coral eravamo assassine scherzavamo? – disse Ally con un sorrisino
- ditemi che almeno avete un essere umano nel vostro gruppo – disse Robin speranzosa
- Casie – dicemmo io e Ally ridendo
 
 
 

P.D.V. – Coral

 
 
Mi chino vicino a Casie che sta sudando freddo è un forte odore di sangue impregna l’aria. Lo vedo tenersi lo stomaco di cui vedo una macchia di sangue espandersi velocemente. Sono davvero spaventata. Mi giro e vedo che esce dagli alberi Katy con una pistola e si avvicina a me. Io ho la testa più a Casie che a quella pazza. Dovevo fare subito qualcosa. Casie è un mortale, è credo che la sua ferita non sia uno scherzo.
 
- guarda cosa hai fatto stupida umana – dissi facendo diventare i miei occhi rossi come una corniola
- lo curerò io dopo averti uccisa, così mi ringrazierà di averlo liberato da un mostro e ritorneremo insieme – disse lei con un sorriso sognatrice
- il problema è che non starò qui a sentire le tue chiacchiere… Casie, riesci a resistere – dissi prima a lei e poi a lui
- fa quello che devi… Ti amo – disse prima di perdere i sensi
 
Questo mi ha fatto perdere la pazienza. Gli diedi un bacio sulla bocca e gli sussurro che lo amo anche io. Mi giro verso Katy che si sta avvicinando ma io con velocità la raggiungo e gli so un pugno allo stomaco. Lei perde il controllo della pistola che nel cadere fa partire un colpo che mi ferisce a una guancia. Sotto i suoi occhi vide la mia ferita rimarginarsi in pochi secondi.
 
La prendo dalla maglietta e grazie alle mie ali che da tatuaggio diventano vere la porto in cima a un albero. Katy si dimena così facendo cadrà. Questi umani non impareranno mai, ma non posso perdere tempo, ho Casie da salvare, devo portarlo da Nate, lui è l’unico a poterlo curare e salvare.
 
- FAMMI SCENDERE O TI UCCIDERO’ COME HO FATTO CON QUELLA RAGAZZINA – urlò Katy
- quale ragazzina? – dissi minacciosa facendo vedere le mie zanne
- sei una vampira, ti uccidooo –
 La morsi e mi accorsi che il suo sangue era marcio, lo sputai subito. Anche noi vampiri sappiamo riconoscere le persone buone da quelle cattive e il sangue non fa eccezione. Anche da esso possiamo sapere i fatti degli esseri umani e le loro emozioni.
 
- pure il tuo sangue è marcio, proprio come te – dissi guardandola
- la ucciderò così Casie sarà solo mio –
- quale ragazza hai ucciso? –
- quella della scuola dove mia zia Winny lavora –
- Mary… Perché hai ucciso quella ragazza e come hai fatto? –
- quella ragazzina girava attorno al mio Casie, nonostante avesse già un ragazzo che a Winny piaceva… Quindi dovevano morire – disse Katy agitandosi per liberarsi
- sarà un piacere consegnarti all’ispettore Jill – dissi sorridendo
 
Avevo ciò che mi interessava, una confessione dalla colpevole anche se sembrava mancare qualcosa. Quindi feci scendere Katy dall’albero e mi avvicinai a Casie che respirava a fatica. Non avevo altro tempo da perdere, la sua vita ora è nelle mie mani. Sto prendendo Casie in braccio quando Katy prese un coltello e mi accoltellò alla schiena. Feci un gemito di dolore che mi fece girare e con i miei artigli squarciai la gola di Katy.
 
Katy cadde in ginocchio e un lago di sangue usciva dalla sua gola, emettendo l’ultimo respiro in un rantolo di dolore e sangue che usciva pure dalla sua bocca. Si accasciò completamente senza vita.
 
- resisti, ora ti porto da Nate – dissi ma Casie non mi rispondeva
 
Nel tragitto che mi portava all'officina volavo chiamai Jill. Gli raccontandogli tutta la vicenda di Katy, lui disse che sarebbe andato immediatamente al parco con i suoi uomini.
 
- NATEEEEEE – urlai appena atterrata nell’ officina
- che succede? – chiese lui raggiungendomi
- Casie è stato ferito gravemente –
 
Mentre Nate controllava le condizioni di Casie, all’interno dell’officina sentii Marin cantare, cosi vado un attimo a vedere e vedo Joe che ascoltava incantato le canzoni. Marin mi vide e vedendomi piena di sangue mi indicò il retro dell’officina dove potei farmi una doccia e cambiarmi con dei vestiti li. Certo i vestiti non sono quelli che io mi metterei di solito, jeans blu e maglietta azzurra, sicuramente appartengono a Marin. Appena cambiata corro subito da Nate per vedere come sta Casie. Dalla faccia di Nate deduco che qualcosa non va.
 
- Nate? – chiesi preoccupata
- sono riuscito a togliere i proiettili, ma la ferita è più grave di quello che credevo… Non so come dirtelo, ma io non posso fare nulla… Potrebbe morire da un momento all’altro –
 
Con quella notizia il mio mondo è crollato, sembrava che il mio cuore fosse pronto a distruggersi. Non pensavo facesse così male sapere che una persona appena incontrata e di cui mi sono innamorata potesse morire. Potevo trasformarlo, ma la legge dei vampiri ci impedisce di trasformare le persone umane contro la loro volontà.
 
 
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 33

 
 
 
 

Rieccomi^___^

Scusate per il ritardo, ma non ho potuto pubblicare il capitolo prima… Tutti i nodi stanno arrivando al pettine. Katy ha confessato l’omicidio di Mary ma qualcosa non quadra. Molto altro sarà svelato nel prossimo capitolo… sto pensando di fare uno spin off sulla coppia di Dora e Antony, se la cosa vi interessa fatemelo sapere.
Alla prossima settimana^_^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 34
*** Capitolo 34: L'Origine Di Robin ***


CAPITOLO 34
 
 
 
 
 
P.D.V. – Aradia

 
 
Ero con Bread che stavamo passando una serata romantica. Siamo prima andati a mangiare al nostro ristorante e poi a fare una passeggiata. Era bello stare noi due da soli, come una “quasi” normale coppia. Ci siamo fermati in una panchina dove abbiamo iniziato a baciarci. Mentre lo facevo una piacevole brezza ci avvolse. Stavo per lasciarmi andare quando una presenza mi fece staccare subito da Bread. Lo guardo, e vedo che il suo sguardo si era fatto molto più serio.Mmi girai e vidi Winny con sguardo assassino.
 
- ci lascerà mai in pace? – chiesi esasperata
- credo che qui la storia sia più seria di quello che credevamo – disse lui
- Bread caro, oggi resteremo insieme per sempre – disse Winny contenta
- non credo proprio, sono già con la mia futura moglie – disse Bread serio e freddo
- non sarà più d’intralcio dopo che l’avrò uccisa – disse con un sorrisino di chi la sa lunga
- hai ragione, qui la storia si sta facendo più seria del solito… Ora lo sento, ce qualcosa di diverso in quella donna…… Ted va a chiamare Ally e avverti tutti gli altri – dissi io
- si vado subito – disse Ted apparendo all’improvviso e sparendo un attimo dopo
 
Detto questo io e Bread scappammo rincorsi da Winny che sembrava essere molto veloce. Così usai la mia magia per fermarla, chiedendo alla madre terra di creare delle radici dagli alberi per fermarla. L’unico risultato era quello di averla rallentata un pochino. Visto che ci inseguiva ancora andammo verso l’officina dove sapevo che ci sarebbero stati tutti gli altri.
 
Infatti appena arrivammo c’erano tutti, ma la situazione era più grave di ciò che sembrava. Casie era a terra ferito gravemente circondato da Coral e Nate, mentre Ally era con Ted, Robin, Marin e il piccolo Joe.
 
- EMERGENZA STA ARRIVANDO WINNY – urlai a tutti quanti
 
Bread corse verso il retro dell’officina, in cui sicuramente aveva delle armi. Lui senza le armi non sa stare. Io creai l’ultimo incantesimo, ovvero isolare la zona con una barriera. In pratica tutto ciò che succede in questa barriera non danneggia il mondo reale, in modo che se qualcuno come Ally, Coral e Bread fanno dei danni per il loro lavoro, appena tolta la barriera ritornerà tutto al loro posto.
 
- m ma quella è è Winny – disse Robin terrorizzata nascondendosi dietro a Bread
- Robin, quanto tempo – disse Winny sghignazzando
- è stata lei a ordinarmi di trattare male Tayler, a lei piaceva Tayler… È una pazza –
- Robin tu sei l’ultima a dire una cosa del genere, hai ucciso il tuo ex ragazzo – disse ridendo
- no non sono stata io – disse Robin accasciandosi a terra
- se ti interessa io ho appena ucciso tua nipote Katy… Dovevi vedere come si contorceva mentre la sgozzavo – disse Coral avvicinandosi con sguardo rosso di rabbia
- quella donna era solo una pedina, ha ucciso lei Mary – disse Winny come se non fosse successo nulla
- lo so me l’ha detto, ma non esiste più il problema, visto che non esiste più lei –
- Aradia crea delle manette di energia che gli esseri umani forti non possono spezzare – disse Marin
- si lo farò subito, tu chiama l’ispettore Jill – dissi io
- certo –
- se chiamate la polizia sarete morti in pochi minuti… Ovviamente tranne tu caro Bread –
- provaci e finirai a pezzi come non ho fatto l’altra volta – disse Ally minacciosa
- hahahahhahaha io a pezzi… Sarai tu a fare una brutta fine – rise con arroganza Winny
 
 
 

P.D.V. – Ally

 
 
Ora iniziavo a innervosirmi davvero, tanto che sentivo le mie ossa iniziare a modificarsi, e mi stavo trattenendo molto per non trasformarmi. Mi avvicinai a Winny che spavalda c’aveva appena minacciato a tutti di morte, quando sapevo che sarebbe stata lei a fare una brutta fine. Proprio come Katy con Coral.
 
- perché hai fatto fare delle cose brutte a Robin, per poi accusarla di omicidio? – chiese Aradia
- era facile raggirarla e minacciarla di ucciderla… Spesso la vedevo guardare o avere paura senza un motivo, cosi pensavo che fosse pazza – disse tranquillamente Winny
- se proprio vuoi saperlo Robin è una medium, può vedere e “lavorare” con ciò che è invisibile con voi esseri umani –
- buffonate –
- mia cara vuoi darle una dimostrazione – disse Aradia prendendole la mano con dolcezza
- c come – disse Robin ancora spaventata
- hahahahahahahaha – scoppiò a ridere Winny
- prova a chiedere a Ted qualcosa e dagli solo un pizzico della tua energia – disse Aradia
- ok… Ted falla cadere a terra – disse Robin con un po’ di decisione
- ai tuoi ordini – disse Ted facendo un inchino divertito
 
In un secondo una forza invisibile fece cadere a terra Winny, graffiandogli la guancia e una mano. Lei non poteva vedere Ted che la faceva cadere a terra. Winny si stupì, per poi guardarsi le ferite. Si stava irritando molto, lo si vedeva e lo si sentiva nell’aria.
 
- tu maledetta ragazzina, lo dirò a tua madre, dirò che hai tentato di uccidermi e che per difesa ti ho ucciso – disse sghignazzando
- non credo proprio – dissi io e Ted mettendoci davanti a lei
- vedi anche se tu andassi a casa di Robin, non troveresti la sua vera madre… Visto che quella che consideravate sua madre in realtà è sua sorella – disse Aradia
- cosa? Che storia è mai questa? – dissero Winny e Robin
- vedi una medium nasce tra l’unione di un’entità e di un’altra medium, non può mai nascere una medium tra essa e un essere umano. L’unione di una medium con un essere umano può solo far nascere altri esseri umani – disse Aradia
- allora come sono nata io? E chi sono i miei genitori? – chiese Robin
- la donna che consideri tua nonna, in realtà è tua madre… Sembra impossibile ma è così. Quando tuo nonno, o per meglio dire tuo padre, morì divenne un’entità che rimase al fianco di tua vera madre, amandola ancora e dalla loro unione nascesti tu. Siccome per la tua famiglia era qualcosa di inconcepibile, perché pensavano che tua madre avesse avuto una relazione con un uomo sconosciuto, decisero di affidarti alla tua attuale madre, ovvero tua sorella –
- ma loro non mi hanno mai amato, a parte la nonna – disse Robin
- certo, perché lei è la tua vera madre –
- basta con le chiacchiere – disse Winny
- sono d’accordo ma toglimi una curiosità? L’uomo che hai investito con la macchina circa un anno fa? L’hai ucciso tu? – dissi io
- come fai a sapere che ho investito un uomo? –
- rispondi alla domanda – dissi iniziando ad arrabbiarmi
- era un uomo molto bello e forte, volevo stare con lui, ma aveva già una moglie… Così una notte l’ho investito con la macchina, ecco tutto –
- l’ispettore Jill sta arrivando, arrenditi subito – disse Bread
- SIETE UFFICIALMENTE MORTI – urlò Winny
 
Vidi il corpo di Winny cambiare, le ossa modificarsi, allungarsi e modificarsi fino a diventare una lupa mannara. La cosa divertente era che nessuno si stupì di vedere una lupa mannara, a parte Robin. Il che la mandò in confusione Winny. Sicuramente si aspettava urla di paura, invece eravamo tutti calmi.
 
- ragazzi… Da ora in poi non è più affare degli esseri umani, ma mio – dissi io
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 34
 
 
 
 
Ciao a tutti^^

 
Chiedo scusa per il mio ritardo, ma ho avuto degli impegni, e le solite questioni di salute, oltre ala festività di Samhain… devo chiarire un punto, visto che qualcuno mi ha fatto notare che faccio molti errori, dicendo che da quello che scrivo poteva più o meno paragonarmi a una bambina… io uso un correttore su internet e cerco sempre di correggere i miei errori (è normale che alcuni scappano anche se li si rilegge più volte). Sinceramente ho visto errori peggio dei miei in giro… detto questo, vi svelo qualcosa di cui non mi vergogno minimamente… sono una disabile, e nonostante leggo tantissimi libri, non sono mai stata brava in grammatica(molte cose non le capivo, ho sempre fatto fatica), quindi spero che chi legga, questo e futuri racconti, possa sorpassare ai miei errori ortografici e strutturali, perché io faccio del mio meglio per non farli.
 
Detto questo passiamo alla storia… abbiamo scoperto finalmente le origini di Robin e che Winny, oltre a essere una pluriomicida psicopatica è anche una lupa mannara… la fine della storia si sta avvicinando, come si comporteranno i nostri eroi? Lo sapremo al più presto.

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 35
*** Capitolo 35: La Scelta ***


CAPITOLO 35
 
 
 
 
 
P.D.V. – Ally

 
 
Winny ci stava osservando tutti, sapevo che anche in quella forma poteva parlare, questa era la differenza di un lupo normale e un lupo mannaro, ma a quanto pare lei si poteva trasformare solo a livello 1, il livello 2, quello completo è impossibile arrivare per una neonata come lei. Ci vogliono decenni per raggiungere quella forma.
 
- proteggete il piccolo Joe – dissi io prima d'iniziare a trasformarmi
 
Winny stava per attaccare tutti, quando io mi misi in sovrapposizione tra loro. Ero più grossa di lei, il che si stupì facendosi indietro. Io la guardavo minacciosa. Era la fine per lei. Era arrivato il momento dei conti, e di pagare per ciò che aveva fatto a tante persone, incluso mio padre.
 
- come sei diventata una lupa mannara – dissi con tono di comando
- l’uomo che ho investito prima di morire accidentalmente mi ha morso – rispose semplicemente
- quell’uomo era mio padre, e ora preparati… Perché ti ucciderò –
- non puoi, la legge ti impedisce di uccidermi – disse beffarda
- tecnicamente no visto che tu hai ucciso – disse Aradia
- non è più giurisprudenza degli esseri umani, ora è dei lupi mannari – dissi io
 
Winny si stava avvicinando. Io andavo avanti e indietro come una tigre in gabbia. Stavo attenta che non attaccasse all’improvviso. Difatti cercò di balzare in avanti, ma era inutile. Io la fermai e la morsi al collo, ma lei era riuscita a divincolarsi. Ora lei sembrava più arrabbiata, e ringhiando forte venne di nuovo verso di me, ma all’ultimo deviò il suo percorso e si stava dirigendo verso i miei amici e Joe. Io vidi rosso. Per istinto di difendere il mio cucciolo la morsi di nuovo con estrema potenza, ma questa folta non la lasciai andare.
 
Winny cercò di divincolarsi ma io le bloccavo il respiro, volevo farla soffrire prima di spezzarle l’osso del collo. Con gli artigli Winny mi graffiò una spalla, ma io non mollai la presa. Lei continuava a cercare di divincolarsi, non capendo che era impossibile liberarsi di me. In fine i miei artigli la agganciai per bene e in un attimo le spezzai l’osso del collo.
 
- Bread, per sicurezza tagliale la testa con un’ascia d’acciaio rivestita con polvere di diamante – dissi tornando alla mia forma normale
- non in argento? – chiese Robin stupita che io non li avessi attaccati
- no, la storia dell’argento sono solo miti, come anche il fatto di trasformarsi solo in presenza della luna piena – disse Aradia mettendole una mano sulla spalla
- già stupide credenze medievali cristiane – dissi io abbracciando Joe
- CASIEEEEE – urlò Coral
 
Mi girai è vidi Nate, Coral ed Erik accanto a un incosciente Casie. Non so quando Erik sia arrivato, sta di fatto che stava controllando Casie che era bianco come un cadavere. Mi spaventai tantissimo che insieme a Bread, Aradia, Ted e Robin ci avvicinammo.
 
 
 

P.D.V. – Coral

 
 
Mentre Ally stava combattendo contro Winny io ero concentrata su Casie che si era risvegliato una colta per guardarmi negli occhi. Con un sussurro mi disse che mi amava, poi perse i sensi è non si era più svegliato. Un attimo dopo ero terrorizzata. Non riuscivo a svegliare Casie, e l’attimo dopo vidi mio fratello accanto a noi che lo controllava.
 
- ha perso molto sangue, se non si fa qualcosa in fretta in meno di 2 minuti lui morirà – disse mio fratello
- CASIEEEEE – urlai quasi piangendo
- che è successo? – disse Aradia
- il vostro amico sta per morire, ha un’emorragia – disse mio fratello schietto
- posso rallentare il processo di fuoriuscita del sangue in maniera di trovare una soluzione in fretta, ma è solo temporanea – disse Aradia posando le sue mani sulla ferita
- abbiamo solo aumentato la sua vita di poco, ma è comunque in pericolo di vita –
- chiamare un’ambulanza? – chiese Robin
- no ci metterebbe troppo tempo – disse mio fratello
- la soluzione ce l’abbiamo davanti – disse Marin
- davanti? – chiese Nate
- si… Coral sei la sua ragazza, trasformalo –
- no non posso – dissi io
- si che puoi – disse Ally sollevata
- non posso condannarlo a una vita dannata, non potrebbe più stare con la sua famiglia… Dovrebbe lasciare tutto per una vita di buio e sangue… Non posso farlo –
- beh devi decidere in fretta, o lui morirà – disse mio fratello
- sono d’accordo anche io – disse Bread
- non posso – dissi più disperata
- beh vedi di deciderti alla svelta… Perchè se non lo fai tu… Lo farò io – disse Ally seriamente
 
Ally si stava avvicinando a Casie con fare serio. Voleva mordere Casie per farlo diventare un lupo mannaro. Non sapevo che fare. So che Ally mi ha detto questo perché non vuole che Casie muore, ma non possono chiedermi di scegliere.
 
- hai deciso? Perché veramente se non lo fai tu… Lo faccio io – disse Ally di nuovo seriamente
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 35

 
 
 
 

Eccomi ^__^

Scusate l’enorme ritardo e per il capitolo corto, ma è stato un miracolo che sia riuscita a pubblicare questo capitolo, ma purtroppo non sto molto bene. Chiedo scusa se mi è scappato qualche errore più grave del solito. Cercherò di correggere appena mi sentirò meglio. Quindi chiedo scusa.
È molto probabile che per altre 2 settimane o qualcosa di più non pubblicherò. Questo perché non solo per la mia salute ma anche perché ho due fiere dove ho intenzione di andare (salute permettendo).
 

Bene ora siamo arrivati a un bivio… Cosa farà Coral? Casie sta per morire, e lei deve fare una scelta… Trasformare Casie o lasciare che a farlo sia Ally? Voi cosa preferirete? Mi piacerebbe sapere la vostra opinione a proposito.

A presto^^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 36
*** Capitolo 36: Il Matrimonio E Il Dopo... ***


CAPITOLO 36





 

P.D.V. – Coral

 
 
 
Sto uscendo da casa, fuori c’è Casie che mi stava aspettando, sorridente. Da quando è stato ferito a morte devo vederlo tutti i giorni, non sto bene se non lo vedo. Ho rischiato di perderlo è la cosa mi ha segnato tantissimo. Si avvicina è mi da un bacio lunghissimo, lui lo fa sempre da quel giorno, credo si sia spaventato molto anche lui. Mio fratello sta ancora litigando con Donny perché ritiene Ally responsabile del cambiamento di carattere di Erik. Insinuando addirittura che il figlio di Ally sia suo, hahahahahhaha, che donna stupida e patetica.
 
- com’è andata ieri sera? – gli chiedo accarezzandogli il segno del morso sulla spalla
- mi devo ancora abituare – disse lui grattandosi la testa imbarazzato
- sei stato un essere umano, diventare un lupo mannaro non è semplice come nascerci, vedrai che ci farai l’abitudine –
- Ally e il signor Antony mi stanno aiutando molto, e poi c’è anche il piccolo Joe – disse sorridendo
 
Si, alla fine Ally ha trasformato Casie in un lupo mannaro. Stavamo perdendo troppo tempo e io non volevo decidermi. Alla fine lei mi ha spostato di forza. L’ha morso un attimo prima che Casie morisse. Non la ringrazierò mai abbastanza.
 
Stiamo andando in un bosco, dove Aradia e Bread, si stanno per sposare. Corremmo veloci, a quanto pare gli piace molto correre, come tutti i lupi mannari. Credo che lui si troverà bene in questa forma. L’unica cosa triste e che ho notato, è il suo rapporto con la sua famiglia. Sa che pian piano dovrà allontanarsi. Casie d’ora in poi non invecchierà più. Mentre tutta la sua famiglia si e morirà. Se non vuole soffrire di più si deve allontanare il più presto possibile.
 
Arriviamo nei pressi del posto. Una piccola radura, ma ci sono tutti… Tutti quelli che contano. Ci sono Ally e Joe, Marin e Nate che si tengono per mano. Ted ha portato Robin e la signora Rose, la vera madre di Robin. È un momento molto commuovente, tutti noi siamo commossi. Aradia e Bread, sono dentro a un cerchio di pietre. All’interno del cerchio ce disegnata sulla terra, una stella a cinque punte e loro ci sono sopra. Si tengono per mano, e si guardano negli occhi, e sorridendo dicono insieme a voce alta.
 
 
 

- UNITÀ ED EQUILIBRIO… UNITI PER SEMPRE NELL’AMOREUNITI PER SEMPRE NEL CORPOUNITI PER SEMPRE NELLA MENTE… UNITI PER SEMPRE NELL’ANIMA… NOI CI UNIAMO PER SEMPRE E NESSUNO CI SEPARERÀNEMMENO LA MORTE… INSIEME IN ETERNO
 

 
 
Detto questo loro si baciano per suggellare il rituale e delle luci colorate di colore, gialle, verde, rosse, azzurro scuro e viola li avvolgono come un abbraccio. Uno spettacolo stupendo a cui ho assistito abbracciata a Casie.
 
 
 

P.D.V. – Ally

 
 
Joe sta guardando lo spettacolo di tutte queste luci, tanto che a un certo punto l’ho preso in braccio perché voleva andare a prendere una di quelle luci. Io risi e gli detti un bacio sulla guancia. Volto lo sguardo e incontro quello di Casie e Coral che mi sorridono, io ricambio il loro sorriso. So che mi sono grati per aver salvato la vita a Casie è non solo loro, ma tutto il gruppo. 
 
La cerimonia privata tra Bread e Aradia è stata spettacolare, soprattutto con quelle luci. Finalmente sono sposati e so che Nate e Marin stanno pensando di sposarsi anche loro. Io invece non so come finirà la mia storia con Erik. Si abbiamo chiarito qualcosa, ma non è sufficiente. Coral mi dice che ultimamente Erik e Donny litigano a causa mia, è da una parte mi sento in colpa, ma dall’altra sono arrabbiata perché non ho fatto nulla per meritarmi tutto questo.
 
Nella radura a fianco Aradia, con la sua magia, fece apparire un tavolo di legno con tanto cibo sopra. Ovviamente Casie era seduto vicino a me e Joe, mentre dall’altro lato c’era Coral. Loro si che hanno le idee chiare, anche se sono di specie diverse, come il signor Antony e sua moglie Dora.
 
- stai tranquilla, vedrai che anche Erik cambierà idea – mi disse Coral
- di cosa stai parlando? – dissi un po’ confusa
- ho visto come ci guardi – disse lei sorridendo facendomi vedere le mani intrecciate con Casie
- oh quello… Preferisco non pensarci, tutto qui –
 
Volto il mio sguardo prima su Joe che ha il musetto tutto sporco di cibo, e ridendo gli e lo pulisco. Poi mi giro verso Robin che parla animatamente con Ted. Ted sembra ancora sorpreso nel poter toccare qualcuno, probabilmente era rassegnato a non poterlo più fare. Tutti sono felici, quindi perché non posso esserlo anche io oggi?
 
 
 

***************

 
 
 
Ero per strada con Joe in braccio, stavo per tornare a casa, ma qualcuno attrae la mia attenzione. Davanti la porta di casa vidi Erik. Non sapevo del perché fosse li, ma mi avvicinai.
 
Appena Erik mi vide venne subito verso di me, e mi diede un bacio sulle labbra. Io sono molto confusa, mentre Joe ci guarda in silenzio, ma con intensità e attenzione. Probabilmente aveva paura che Erik mi rapisse di nuovo, lasciandolo di nuovo solo.
 
- dove siete stati? – mi chiese Erik
- al matrimonio di Aradia. Cera anche tua sorella, strano che non te l’abbia detto – dissi io
- probabilmente io ero troppo impegnato a litigare con Donny per accorgermene –
- ma che bravo fratello maggiore – dissi io sarcastica
- forse dovrei essere più bravo –
- perché sei qui? – gli chiesi diretta
- vieni a casa mia – disse anche lui diretto
- ci sono già stata, e non è stata una bella esperienza –
- non quella dove abito qui, ma sopra alla montagna, li ce una camera anche per il piccolo, e potremmo parlare in tranquillità –
- si forse è meglio che parliamo una volta per tutte, abbiamo tante cose da chiarire –
- si ne abbiamo –
 
Detto questo si avvicina e ci abbraccia per poi teletrasportarci nella sua casa. Al nostro arrivo Joe dorme, probabilmente per l’effetto del teletrasporto. Messo il piccolo a letto mi diressi nel salotto, Erik era sul divano che mi stava guardando intensamente
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 36



 

Salve a tutti^^

Chiedo scusa per la mia enorme assenza, ma purtroppo oltre a problemi di salute sono stata mesi senza internet, quindi non avevo modo di pubblicare..
Ecco finalmente un nuovo capitolo... Chissà di cosa vorrà parlare Erik con Ally? La storia è agli sgoccioli o ci saranno colpi di scena?

alla prossima (spero settimana)^_^

 

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 37
*** Capitolo 37: L'Evocazione ***


CAPITOLO 37
 
 
 
 
 
P.D.V. – ARADIA

 

 
 
Arrivati a casa, ancora non riesco a credere che sono sposata con Bread. Ora sono la signora Keels, scoppio di felicità, tanto che devo trattenere la mia magia che vuole uscire fuori.
 
- sei felice signora Keels – di disse Bread all’orecchio prima di baciarmi il collo
- si moltissimo – dissi prendendogli con le mani le sue guance e baciandolo
 
Iniziò a spogliarmi e io feci lo stesso. Mi fece distendere sul letto e a baciarmi ovunque, ma a un tratto si fermò.
 
- che succede? Hai sentito qualcosa? – dissi un po’ allarmata
- no – disse semplicemente Bread
- allora perché ti sei fermato di colpo? – chiesi confusa
- stavo pensando… Ora che siamo sposati, abbiamo ancora bisogno del tuo incantesimo anticoncezionale? – disse serio
- oh, quello – ero rimasta un po’ stupita
- non vuoi figli nostri? – chiese lui guardandomi negli occhi un po’ preoccupato
- ma certo, è che non me l’aspettavo che me lo dicessi proprio stanotte, tutto qui –
- beh ne abbiamo sempre parlato, pensavo che da dopo sposati fosse palese che fosse cosi –
- ahhhhh capisco, io pensavo che volevi aspettare qualche mese per goderti il nostro matrimonio –
- vedi per me eravamo sposati da quando abbiamo iniziato a vivere insieme. Il matrimonio di oggi per me è si una cosa importante ma solo una festa tutto qui –
 
Lo baciai e sciolsi l’incantesimo di anticoncepimento, che avevo messo quando abbiamo fatto l’amore per la prima volta, anche se per me ogni volta è come se fosse la prima.
 
Ricominciò a baciarmi e stavolta non si fermo nel toccarmi, leccarmi, baciarmi e venerarmi. Si mise sopra di me è si spinse dentro di me, i suoi affondi erano così vigorosi che alla fine non ce la feci più e urlai il mio piacere. Cosa che fece anche lui subito dopo, poi insieme, abbracciati e soddisfatti ci addormentammo.
 
 
 

P.D.V. – ROBIN

 
 
Dopo aver salutato tutti, io e nonna ci avviammo verso casa, mentre Ted ha insistito nell’accompagnarci. È stato strano partecipare al matrimonio di una strega, ma è stato bellissimo. Si vedeva che Aradia e Bread sono innamorati da tantissimo tempo, è come l’amore delle fiabe. Guardo Ted e penso all’assurdità nel poter fare amicizia con lui.
 
Sono ancora confusa per quello che è successo nell’ultima settimana. Dall’essere una medium alla scoperta che quella che credevo mia nonna era in realtà mia madre, è quella che credevo mia madre è mia sorella, ora ho capito molte cose. Ciò che mi dispiace più di tutto è stata la morte Tayler con la sua ragazza. Si mi manca molto non poter parlare più con lui.
 
- tutto bene cara? – chiese mia nonna, faccio ancora fatica a chiamarla mamma
- stavo pensando a Tayler – dissi un po’ triste
- si lui era un bravo ragazzo – disse lei
- se ti manca tanto perché non lo evochi – disse Ted semplicemente
- si può fare? – chiesi io confusa
- certo che puoi, io ancora oggi di notte evoco sempre lo spirito di tuo padre e a volte dei miei fratelli. È lo farò finché le mie forze me lo permetteranno – disse sorridendo
 
- spiegami come fare –
 
- rispetto alle streghe che il loro massimo potere lo ricevono dalla luna piena, oltre dalle loro capacità, noi medium possiamo evocare le persone a noi care defunte quando vogliamo. Meglio di notte perché la notte i nostri poteri si ampliano, o in altri casi in un determinato luogo dove ce ancora dell’energia forte delle persone che sono decedute… Tutto è energia, soprattutto le emozioni violente come la consapevolezza di stare per morire… Per evocare uno spirito devi semplicemente pensarlo intensamente, visualizzarlo nella tua mente e chiamarlo per nome, cosi eviti di richiamare eventuali anonimi o persone estranee –
- tutto qui? – chiesi
- tutto qui – rispose nonna
 
Appena arrivammo a casa, mia madre, ovvero mia sorella, ci stava guardando un po’ male. Io chinai la testa, mi sento in soggezione di quello sguardo, che sicuramente è gelosia. Ted mi sussurrò che era proprio gelosia ciò che trasmetteva mia madre.
 
- è durata molto questa pizza al ristorante – disse mia madre con le braccia incrociate
- abbiamo perso un po’ di tempo in chiacchiere, non ce nulla di male – disse la nonna
- mamma hai degli orari e delle medicine da prendere –
- me le sono portata dietro, Robin è una brava infermiera – disse guardandomi con un sorriso
- sciocchezze come le storie che racconti, ora entrate –
- te l’ho mai detto che odio quella donna – disse Ted facendo ridere me e mia nonna
 
Mia madre ci rivolse uno sguardo arrabbiato, quindi ci sbrigammo a entrare, con Ted che ci seguiva. Purtroppo la stanza di mia nonna è lontano dalla mia, ma la cosa positiva e che la mia stanza era la più lontano dalle altre, cosi iniziai a pensare a mio cugino e a chiamarlo.
 
Iniziai, ma non successe nulla. Probabilmente non usavo l’intensità giusta, ma d’altronde non avevo mai provato a usare i miei poteri da medium. Stavo per perdere la speranza, e provare un altro giorno, quando Ted mi mise una mano sulla spalla, e mi disse di riprovarci. Così feci è una flebile luce bianca, come una porta si aprì, e da li usci Tayler, vestito con un elegante vestito bianco, era quello del suo funerale. Questo mi fece rattristare di più.
 
- Rob, sei tu? – chiese lui
- ciao Ty come stai? Ah scusami domanda stupida –
- beh dove sto ora non si sta male, ma non so dove sia la mia ragazza – disse un po’ triste
- non è con te? – chiesi stupita
- no, lei dev’essere ancora qui –
- lo sai che abbiamo trovato la colpevole della tua morte? – disse Ted
- ahhh quella donna, era malata fin dalla prima volta che l’ho vista – disse Tayler
- ora non farà più del male a nessuno – dissi io
- questa è una consolazione, ma io voglio ritrovare Mary. Solo allora sarò davvero felice –
- se posso ti aiuto a cercarla – dissi io volendolo a tutti i costi farlo felice
- te ne sarei grato se ci riuscissi… Tu devi essere il partner di Rob – disse Tayler rivolgendosi prima a me e poi a Ted
- si, lo sono – disse Ted semplicemente
- sono contento che lei non sia sola, tutti l’hanno sempre trattata male, è con quella pazza le cose sono peggiorate –
- tu non sai che cosa mi ha fatto fare contro di te davanti gli altri, non potevo dirti nulla, perché minacciava non solo di uccidermi, ma di uccidere anche te, cosa che poi ha fatto…. Avevo tanta paura – dissi io mettendomi a piangere
- lo so, sono rimasto a scuola dopo la mia morte per cercare Mary. Ho visto come ti ha trattato. Non potevo fare nulla, scusami –
- no, non potevi. Non tutte le entità riescono ad avere energia sufficienza, hanno bisogno di una fonte di energia per ricaricarsi… Scordatevi i video sui ”fantasmi” che muovono altalene o palloni, che guardavate su internet, sono tutti fake – disse Ted
- davvero? – rispondemmo io e Tayler insieme
- ma lo sapete quanta energia abbiamo bisogno per fare una cosa del genere… Tantissima –
 
Parlammo quasi tutta la notte divertendoci e parlando di tutto, soprattutto di quello che era successo dopo la sua morte, e presentando Ted ufficialmente a Tayler. Per me ritrovare mio cugino è stato qualcosa che non avrei mai creduto possibile.
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 37

 
 
 
 
Rieccomi con un nuovo capitolo^^
Che ne pensate? Ho voluto mettere una piccola missione prima della conclusione, visto che qualcosa mancava, spero non vi dispiaccia a meno che non volete un piccolo spin-off… fatemi sapere.
 

Alla prossima settimana^^

Baci Anima misteriosa^^

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Capitolo 38
*** Capitolo 38: Svolta E Ricerca ***


CAPITOLO 38
 
 
 
 
 
P.D.V. – ALLY

 
 
 
Erik mi sta guardando intensamente e mi fa cenno di sedermi vicino a lui. Mi siedo a una distanza sufficientemente lontano da essere abbastanza vicina a lui. Ci guardiamo e alla fine allunga le mani, afferrandomi per farmi sedere sul sue cosce.
 
- non ce motivo di sederti così lontana da me – disse Erik annusandomi il collo
- era per questo motivo che volevo sedermi in quel preciso punto. Siamo qui per parlare ricordi? – dissi seccata
- shh non è detto che non possiamo fare entrambe le cose – disse infine baciandomi il collo
- no prima si parla, chiaro? – dissi seria, allontanando il suo viso dal mio collo
- d’accordo – disse alzando le mani
- bene, allora spiegami innanzitutto cos’è questa storia che continui a litigare con Donny per causa mia? Non l’ho chiesto io di litigare –
- ho riflettuto molto, il suo comportamento iniziava a infastidirmi parecchio, nemmeno io gli ho chiesto d'iniziare a litigare con lei. Aveva sempre il tuo nome in bocca, pensava che ogni volta che ero sovrappensiero io stessi pensando a te -
- ed era vero? – dissi guardandolo negli occhi
- si potrebbe dire di si –
- quindi non aveva tutti i torti per litigare con te – dissi sorridendo sarcastica
- non è questo il punto… La convivenza era diventata insopportabile. Così oggi pomeriggio, la mia pazienza ha raggiunto il limite con l’ennesima litigata. Gli ho fatto l’ipnosi e gli ho indotto il pensiero che il suo amore per me era finito perché amava un altro uomo –
- vuoi dire che… É chi? Come? – ero confusa
- sapevo di un suo collega che era innamorato di lei da molto tempo, così ora ama lui… Finito l’ipnosi, lei mi guarda e mi dice che amava un’altra persona e che con me non voleva più starci, ha preso le sue cose e ha lasciato il mio appartamento proprio prima che venissi davanti casa tua per aspettarti –
- è questo cosa vorrebbe dire, quindi? –
- che ho finalmente preso la mia decisione… Voglio te e nessun’altra – disse abbracciandomi
- è la nostra condizione di specie diversa che ti preoccupava tanto? – dissi seria
- in questo periodo ho osservato bene mia sorella e Casie. Non ho mai visto Coral, così felice e Casie non è un cattivo ragazzo, anzi lui difenderebbe mia sorella con la sua stessa vita, come lei farebbe lo stesso per lui… Sono le stesse cose che ho provato per te… Non voglio più mentire a me stesso o a te... Se vengo bandito, tanto meglio, non sarò più solo, perché a essere banditi ora siamo in sei, o forse di più –
- beh se ti preoccupa così tanto, possiamo cercare altri come noi –
- si almeno molti altri che pensano di essere soli non lo sono, e potremmo mettere tutti in contatto, in modo da fare una comunità… Prima o poi anche i “Vecchi” si renderanno conto che non è tutta questa vergogna –
 
Detto questo iniziò a baciarmi. Per non svegliare Joe mi portò nella sua stanza, dove finalmente potemmo fare l’amore per la prima volta. Erik mi ha confessato prima di entrare dentro di me, che stava in erezione dalla volta in cui eravamo qui. Gli dissi che se lo meritava per tutto il dolore che mi aveva fatto provare. Lui sorridendo malignamente spinse più forte facendomi urlare. Non è stato per nulla gentile, ma è stato meglio così. Infine mi ha morso il collo. Estasi pura.
 
 

* * * * *

 
 
Ore dopo lui si stava assopendo probabilmente era già mattina e Joe entrò nella stanza, arrampicandosi e mettendosi in mezzo a me ed Erik. Lui prima di addormentarsi mi disse che mentre dormiva potevamo fare quello che volevamo in casa sua. Che ci avrebbe riportati indietro al tramonto.
 
Io e Joe dormimmo qualche ora prima di andare a farci un bagno e a esplorare la casa. Quella casa era grandissima, ci potevano abitare dieci persone se non di più. Addirittura a un certo punto persi di vista Joe. Se non fosse stato per il mio fiuto credo che non l’avrei mai trovato. Era nascosto dietro un divano.
 
- chissà dov’è finito quel furfantello – dissi a voce alta e sentii delle risatine
- mamma non mi trova – disse piano, ma lo sentivo benissimo
- dovrò cercarlo in un’altra stanza – feci per andarmene
 
Joe spuntò fuori e mi saltò alle spalle. Iniziava già con gli agguati. Non invidio affatto Erik e Bread, che si ritroveranno due lupi a fargli agguati.
 
Io è Joe ci divertimmo fino al tramonto, promettendogli che quella sera saremmo andati a mangiare gli hamburger in un fast food. Infatti quando Erik si è svegliato venne a cercarci per poi darmi un bacio sulla bocca.
 
- avrei preferito svegliarmi con te per fare di nuovo l’amore – disse lui ancora assonnato
- non potevo lasciare Joe da solo –
- quando tempo fa ti dissi che ti avrei posseduta sul tavolo e in altre parti di una casa non stavo scherzando –
- beh ti ricordo che se vuoi me, devi volere anche il mio cucciolo –
- stai tranquilla, te l’avevo già promesso –
 
Detto questo andò a vestirsi. Ci portò tutti al fast food dove trovai Robin mangiare da sola. Così ci sedemmo vicino a lei. Presentandogli Erik, dicendo che era non solo un dottore, ma anche il fratello di Coral. Come con Coral usai lo stesso metodo per dare l’impressione che Erik mangiasse.
 
- come mai sola? Non c’è Ted con te? – dissi io
- Ted è con mio cucino, stanno cercando Mary –
- ah, quindi la missione non è totalmente finita? – dissi tra un morso e un altro al panino
- beh questi sono dettagli, per gli esseri umani il caso sarebbe concluso, a nessuno interessa ritrovare entità – disse Erik
- già, ma mio cugino non avrà pace finché non ritroveremo la sua Mary -
 
 
 
 

P.D.V.: Robin

 
 
Guardavo quei tre, sembravano quasi una vera famiglia. Orma non mi da più fastidio vedere famiglie felici, perché adesso ho persone che credono in me, è questi nuovi amici stanno diventando la mia nuova famiglia, oltre a nonna.
 
A fine cena Erik tornò a casa sua, non prima di aver baciato Ally, e salutato me e Joe. Ora noi tre stavamo andando verso casa mia che era di passaggio a casa sua, infatti mi indicò dove abitava è li ho avvertito qualcosa.
 
- che hai Robin? –
- ho avvertito qualcuno dentro casa tua –
- qualcuno? Ci sta la mia famiglia – dissi confusa
- no, no, qualcuno tipo entità –
- ma certo… Perché non ci ho pensato prima, era cosi logico – dissi sbattendo una mano in faccia
- cosa era logico? –
- la mia sorellastra era la migliore amica di Mary, ma io non essendo una medium, non la posso vedere se non decide lei di farsi vedere…. TED VIENI QUI CON IL CUGINO DI ROBIN – disse Ally per poi alzare la voce e chiamare Ted e mio cugino
 
Ora ero curiosa di sapere come sarebbe finita questa storia e se le loro anime potevano essere finalmente libere di andarsene e rimanere insieme per sempre, senza più soffrire.
 
 
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 38

 
 
Rieccomi dopo molto tempo, chiedo scusa ma non sono stata bene e ho delle cose da studiare che posso utilizzare per una prossima storia e purtroppo pubblico quando posso, anche se è praticamente quasi finito. Spero vi sia piaciuto questo capitolo. Penserò più avanti se fare uno spin-off di questa storia.

Per il momento vi saluto^_^
ALLA PROSSIMA VOLTA^__^

Baci Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 39
*** Capitolo 39: Ritrovati ***


CAPITOLO 39
 
 
 
 
P.D.V. – TED

 
 
Sentii subito Ally che mi chiamava e diceva di andare da lei con il cugino di Robin. Appena siamo apparsi davanti a lei ci avviciniamo per ascoltare quello che aveva da dire con molta urgenza.
 
- cosa c’è? È successo qualcosa? – dissi guardando prima Robin e poi Ally
- forse so dove si trova Mary – disse Ally
- davvero? – disse Tayler
- si, tu conoscevi la sua migliore amica Gabrielle? –
- certo era anche diventata amica mia –
- Gabrielle è la mia sorellastra, Robin ha avvertito un’entità in casa mia –
- che aspettiamo, andiamo a controllare –
- aspettate, ma così su due piedi? Senza avvisare? – disse Robin un po’ intimidita
- sta tranquilla, non disturberai – disse Ally prendendole una mano e Joe la imitò con l’altra
- maaa – disse ancora titubante
- tranquilla verremo anche noi - dissi io indicando anche suo cugino
 
Solo allora lei si decise a entrare. Ally aprì la porta di casa e tutta la sua famiglia era lì che ci guardavano, anzi per la precisazione tutti guardavano Robin, soprattutto Gabrielle, che aveva uno sguardo scioccato.
 
- che ci fa lei qui? – disse la ragazza di nome Gabrielle arrabbiata
- stai calma, è una mia amica – disse Ally con dietro Robin che aveva paura
- lei… Lei… Lei ha ucciso Mary e Tyler – disse la ragazza e tutti gli altri abbassarono lo sguardo restando in silenzio
- Gabrielle, vieni con me in cucina – disse Ally con voce seria
 
Gabrielle non disse nulla e andò in cucina. Tutti noi la seguimmo. Vidi che questo gesto non rimase inosservato ai due ragazzi rimasti in salotto. Sembravano stupiti del fatto che loro sorella ubbidisse a un comando da parte di Ally. In effetti, è raro vedere Ally dare ordini con quel tono. Entrati in cucina Ally iniziò a parlare ma Robin fermò tutti.
 
- è qui – disse semplicemente Robin
- chi è qui? – chiedemmo tutti
- Mary, è sempre stata qui – disse Robin guardando dietro Gabrielle
- che sta succedendo? Spiegami perché quest’assassina è ancora qui –
- non è stata lei a uccidere i tuoi amici – disse Ally
- come lo sai? – disse Gabrielle
- perché ho ucciso io la una dei loro assassini… Si erano in due – disse di nuovo con quel tono serio da comando
- cosa? – disse Gabrielle
- è vero te lo posso giurare, è anche Mary e Tyler te lo possono dire –
 
Detto questo Robin chiamò il nome di Mary e di Tayler. Non appena si videro si abbracciarono tutti e due, contenti di essersi ritrovati e di stare insieme. Io vado vicino ad Ally guardandola
 
- come pensi di spiegare tutto questo a tua sorella? – dissi io
- in effetti sto cercando qualcosa da dire – disse Ally grattandosi la testa
- con chi stai parlando? – disse Gabrielle
- eeemmmh… Se ti dicessi che sono amica di un’entità? – disse Ally imbarazzata
- ormai non mi stupirei se mi dicessi che sai volare – disse quella ragazza mettendo le braccia incrociate
- senti per fargli capire la situazione posso toccarla e farle dimenticare questa storia di vedere entità – dissi semplicemente
- ora vediamo cosa dice… Gabrielle, vuoi vedere la tua amica un’ultima volta? In modo da spiegarti lei stessa i fatti? –
- si – disse Gabrielle intimorita ma emozionata al tempo stesso
 
Con un piccolo tocco sfiorai la spalla di quella ragazza che si girò a vedermi. All’inizio sembrava spaventata, ma poi le indicai la coppia di ragazzi che ancora si abbracciavano. Pian piano raccontarono come fossero andate le cose e che l’unica a poterli vedere senza il nonsenso delle entità era Robin. Gabrielle si voltò verso Robin e si scusò con lei per averla trattata male, disposta non solo a dire in giro che non era lei l’assassina, ma che era felice se fossero diventate amiche. Probabilmente per avere un tramite tra la sua amica Mary e Tyler.
 
A un tratto Gabrielle, guardò nella mia direzione e arrossì. So di essere un bel ragazzo, ma peccato che la cosa non funzionerebbe tra noi due, è poi a me piace di più Robin. Con lei posso fare quello che ora non posso fare con nessun’altra persona.
 
- è un vero peccato che tu sei un… - Gabrielle lasciò la frase incompiuta apposta
- entità? Hai i suoi vantaggi e svantaggi, come in tutte le cose – dissi facendo l’occhiolino
 
Lei arrossì ancora più violentemente… Era ora di rimettere le cose a posto, ci avrebbe pensato poi Robin a farle vedere la sua amica, con i suoi poteri. Era meglio che non andasse in giro a vedere entità ovunque o sarebbe impazzita.
 
Alla fine Tyler e Mary andarono via, con la promessa di ritornare non appena Robin li avesse chiamati per una chiacchierata. Tutto era tornato alla normalità, anche se per poco. Altri casi sicuramente ci aspettano, è altr Mentre accompagnavo Robin a casa la osservavo. Non credevo che lei riuscisse a smuovermi dentro con così facilità. Nemmeno l’ultima ragazza che ho avuto prima di morire mi ha scatenato ciò che sento in questo istante.
 
- cosa pensi di fare dopo che hai finito la scuola? – gli chiesi
- non saprei. Dopo questa storia dove tutti mi davano dell’assassina ho smesso di pensare al mio futuro. Pensavo che avrei passato in prigione tanti anni – disse lei tristemente
- potresti lavorare all’agenzia, dove lavoro io e fare squadra con me – dissi semplicemente
- non saprei, è se anche posso, cosa farei? – chiese Robin un po’ intimidita
- come ho detto lavoreresti con me, e poi potresti esserci utile come medium –
- va bene mi hai convinto – disse sorridendo
- sei più bella quando sorridi – mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla bocca
 
Avevo i brividi su tutto il corpo e credo che la cosa sia stara reciproca. Non pensavo di poterlo rifare di nuovo. Baciare una ragazza. Lei sembrava stupita, ma anche un misto tra l’imbarazzo e il felice.
 
- non dirmi che questo era il tuo primo bacio? – dissi sogghignando
- si – disse ancora rossa in viso
- non ci credo, non credo che tu non hai mai avuto un ragazzo – dissi stupito
- è così, non ho ricevuto baci – disse distogliendo lo sguardo
- se lo vorrai, ne avrai altri –
- perché vuoi darmi altri baci – disse ancora più rossa e imbarazzata
- perché mi piaci – dissi seriamente avvicinandomi ancora a lei
- a anche tu mi piaci –
 
Sentite quelle parole, l’abbracciai e la baciai di nuovo. Ero troppo eccitato per il fatto di poter fare le stesse cose che potevo fare in vita. Questa volta non mi sarei lasciato scappare questa ragazza. Sarebbe e sarà mia per l’eternità.
 
Passammo tutta la notte a casa sua abbracciati a parlare di un sacco di cose, soprattutto del futuro. Argomento mai affrontato con nessuna ragazza avuta prima di Robin. Stranamente non mi metteva a disagio, anzi, non vedevo che si avverassero. Vedere Robin addormentata tra le mie braccia è stato meglio di un’ottima nottata di sesso, per quello che ricordo. Sorrisi a questo pensiero, perché ora potevo farlo con Robin. Avrei aspettato che lei si sentisse pronta, non le avrei messo pressione. Le avrei dato tutti i baci che voleva e che io voglio darle, ma sarà lei a dirmi quando vorrà andare oltre.
 
Con questi pensieri guardai l’alba entrare dalla finestra, sembravano passati solo cinque minuti. Troppi poco mi sembravano, non volevo lasciarla andare a scuola, non ora che avrebbe dovuto affrontare tutta la scuola contro. Fino a prova contraria lei per tutti era ancora un’assassina. Avrei chiesto aiuto a Coral e Ally tra poche ore.
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 39

 
 
 
 

Ciao a tutti^_^

Rieccomi con un altro capitolo, chiedo scusa per questi lunghi intervalli con gli aggiornamenti, ma ho molte cose da fare, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, probabilmente questo è il penultimo, siamo agli sgoccioli.
ALLA PROSSIMA^^

BACI Anima_Misteriosa^^

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Capitolo 40
*** Capitolo 40: La Completa Cadute Delle Accuse ***


CAPITOLO 40
 
 
 
 
 
P.D.V. – CORAL

 
 
Stamattina presto Ted ha chiamato me e Ally chiedendogli se per qualche altro giorno potevamo andare a scuola. A quanto pare voleva che proteggessimo Robin, finchè Jill non avrebbe reso pubblica la chiusura del caso. Prosciogliendo di tutte le accuse Robin. Sembra che tra quei due ci sia del tenero, il che mi rende felice per loro.
 
A metà strada incontro Ally con il piccolo Joe. Mi disse che l’avrebbe lasciato ad Aradia, un po’ come “allenamento”. Lo disse con un sorrisino malizioso. Beh in effetti ora sono sposati e possono avere figli.
 
- come va con mio fratello? – chiesi incuriosita
- va bene, ci siamo chiariti una volta per tutte e ha accettato la nostra relazione e Joe, non potrei chiedere altro – disse lei tutta felice
- meglio così, ho visto che le cose di Donny sono sparite da casa sua –
- si mi ha spiegato anche quello, meglio che stia con uno della sua specie –
- non pensi di essere un po’ razzista? – dissi ridendo
- no, credo che ci sono quei rari casi in cui specie diverse dove uno dei due è umano vadano benissimo, ma in casi come quello di Donny no –
- sai che ci sono notizie e un altro matrimono in vista – dissi con noncuranza
- davvero? – disse lei stupita e curiosa
- ieri sera Nate ha chiesto a Marin di sposarla, e anche Jill sembra essersi innamorato della sorella di Bread –
- magnifico – disse solamente
- magnifico? – chiesi confusa
- altri soldi per regali di fidanzamento e matrimonio… finirò al verde, c’è altro? –
- si Robin si aggiungerà nella nostra squadra e farà coppia con Ted –
- questa si che mi piace come notizia –
 
Lasciammo il piccolo Joe ad Aradia che contento gli chiese delle luci colorate. Probabilmente si riferiva alla magia del suo matrimonio, quelle che a lui piacevano. Aradia sorrise e gli fece vedere una piccola lucina verde che usciva dalle sue mani. Joe rimase a guardare incantato e a cercare di prendere la lucina. Credo che Aradia diventerà un’ottima madre.
 
Poco prima di scuola incontrammo a Robin. Ci raccontò che stava benissimo e che ora faceva coppia fissa con Ted, non solo per lavoro, ma anche nella vita. Ally era contentissima, tanto da abbracciarla con cautela. Ormai anche lei fa parte di noi, quindi ormai doveva abituarsi a quel trattamento che Ally riserva a tutti noi, tranne Ted ovviamente.
 
- ci farai presto l’abitudine vedrai – le dissi facendogli l’occhiolino
- Ted mi aveva avvertito stamattina – disse con un accenno di sorriso
- faccio così con tutti quelli dell’agenzia, perché sono il mio branco – disse Ally
 
Arrivate a scuola tutti si girarono a guardarci, anzi a guardare soprattutto Robin. La cosa iniziava a infastidirmi. Così decisi di distogliere l’attenzione degli altri e incentrarla su altro. Vidi Casie, circondato come sempre da ragazzine. Mi avvicinai, facendomi largo tra le ragazze e lo baciai davanti a tutti.
 
- hei tu, come ti permetti di baciarlo – disse una delle ragazze
- posso perché lui è il mio ragazzo – dissi con voce maliziosa
- com’è possibile che questa ragazzina sia la tua ragazza prof. Casie? – disse un’altra ragazza quasi piagnucolando
- eh si, lei è la mia ragazza – disse lui abbracciandomi
 
In quel momento vedemmo Ally avvicinarsi a noi con il cellulare all’orecchio, seguita da Robin. Stava parlando con qualcuno di qualcosa di importante, visto la sua espressione seria.
 
 
 

P.D.V. – ALLY

 
 
Mentre io e Robin stavamo per raggiungere Coral e Casie, mi squillò il cellulare. Era Jill che mi diceva di farmi trovare a scuola insieme a Robin, Coral e Casie, perché sarebbe venuto a parlare con il direttore della scuola per prosciogliere Robin di tutte le accuse. Io ero felice, così la gente la finiva di chiamare assassina una persona innocente. Se l’avessero detto a me, non me la sarei presa perché è vero, anche se non uccido mai senza un motivo o contravvenendo alle regole universali imposte dalla mia specie, è così vale per tutte le altre specie.
 
- è successo qualcosa? – chiese Coral
- aaaahhhhh ce l’assassina – urlarono le ragazze vicino a noi
- O LA PIANTATE O LO DIVENTO IO CON VOI – urlai arrabbiata
- calmati Ally presto la finiranno – disse Robin
- già e dopo so che ci sarà da divertirsi, soprattutto dopo oggi – dissi calmandomi
- oggi? – dissero Casie, Coral e Robin
- AL TELEFONO ERA L’ISPETTORE DELLA POLIZIA, CHE VERRÀ QUI – dissi a voce alta in modo da farmi sentire dalla persone qui attorno
- quindi dobbiamo aspettarlo? – chiese Casie
- si, è allora si che se Robin vorrà partiranno le denunce per calunnia – dissi io
 
Le persone vicino a noi magicamente scomparvero. Finalmente si poteva respirare un po’ di aria. Aspettammo l’arrivo di Jill, che era in compagnia di Tess, a quanto pare è diventata una sua aiutante, in molte cose. Andai subito ad abbracciare Jill, come facevo sempre pure con lui. Lui ovviamente mi sorrise e mi accarezzò la testa, contento di vedermi. Tess non lo era per nulla, come se fosse gelosa o altro. Non mi piaceva molto quella donna, più per i pregiudizi che aveva nei confronti delle creature non umane, ma essendo sorella di Bread me la dovevo far andare giù.
 
- bene ragazzi ci siamo – disse Jill che ancora mi accarezzava la testa
- cosa devo fare io? – disse timidamente Robin
- nulla cara, solo venire con noi dal preside della scuola a cui spiegheremo ogni cosa e tu sarai libera di ogni accusa – disse Tess in tono gentile, stronza
- sei soggetta ai tuoi antenati – disse Robin d’un tratto
- cosa? – chiese sorpresa
- sei facilmente influenzabile da familiari –
- come lo sai? –
- me l’ha appena detto la tua nonna Tara -
- ma mia nonna Tara è morta 10 anni fa –
- dice che se continui così perderai tanto e persone importanti -
- è una medium – dissi a Tess che sembrava confusa
- capisco – disse intimidita
- sei sicura di essere sorella gemella di Bread… – disse Coral un po’ irritata
- basta con questi convenevoli, abbiamo del lavoro da fare – disse Jill come a mettere pace
- ok andiamo – dissi io per velocizzare le cose
 
Ci avviamo in fretta verso l’ufficio del preside, prima avremmo finito questa faccenda e prima saremmo tornati tutti alle mostre vite di sempre, ero stufa di tutto, volevo prendermi una bella vacanza con Erik e Joe.
 
Bussammo alla porta del preside, cerano li anche i genitori dei ragazzi uccisi e la madre/sorella di Robin. Era giusto che anche loro sapessero la verità. Erano stupiti di vederci tutti li, insieme all’ispettore di polizia di cui si era occupato il caso. Jill raccontò che la colpevole degli omicidi dei due ragazzi e l’aver incastrato Robin, era opera della professoressa Winny e della sua parente, la professoressa Katie, che purtroppo erano decedute a causa di animali feroci, in quanto quando scapparono nel bosco si ritrovarono fra un branco i lupi. Ovviamente questa era la versione che avrebbero dato a tutti, solo noi sapevamo come erano davvero andate le cose.
 
Chiarito le cose, vidi il sollievo dei genitori delle vittime che quando seppero della morte dei loro assassini sembravano sodisfatti, tanto che il padre di Mary disse che voleva donare una piccola somma all’associazione per la salvaguardia dei lupi. Io e Coral ovviamente ridacchiamo, era meglio che non gli dire che siamo state noi a uccidere i loro assassini.
 
- perché avete ridacchiato prima? – ci chiese Tess
- se avessimo detto che quelle assassine l’avessimo uccise noi, non so se ci avrebbero fatto delle statue o altro – dissi ridacchiando
- ne dubito – disse Tess contrariata
- forse per la prima volta ti do ragione – disse Coral
- beh ti ringrazio – disse
- beh Jill, grazie per averci coperto come sempre – dissi tornando seria
- di nulla, per questo reputo valido l’aiuto che ci date, io risolvo casi e faccio carriera e voi siete al sicuro –
- ce qualcosa che possiamo fare per te? –
- in effetti – disse lui distogliendo lo sguardo come un bambino
- dai sentiamo – disse Coral
- venite oggi pomeriggio a casa mia –
- Jill cosa vuoi fare? – chiese Tess spaventata
- meglio che non vieni tu, conoscendo la tua avversione per le creature non umane –
- d’accordo ma prima devo andare a prendere Joe – dissi
- devo venire anche io? – chiese Casie che è rimasto in silenzio fino a ora
- si –
 
 
 

Continua…
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 40

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Capitolo 41
*** Capitolo 41: La Completa Cadute Delle Accuse 2 ***


CAPITOLO 41
 
 
 
 
 
P.D.V. – CASIE

 
 
La mattina passò abbastanza in fretta, visto che un’ora dopo il presi de fece un annuncio al microfono in cui poteva ascoltare tutta la scuola. Rivelava che la polizia era stata li è aveva trovato il vero colpevole, è che Robin era innocente e prosciolta di tutte le accuse, con le scuse della scuola e della polizia. Ho visto molti ragazzi andare da Robin a scusarsi delle cattiverie dette su di lei. Meno male che le cose sono finite bene.
 
Trovai Coral ad aspettarmi dietro la porta dell’aula vuota, chiuse la porta a chiave prima di avvicinarsi e baciarmi. Io ricambiai con trasporto, non mi sembrava vero che ora non avrei più avuto il problema di Katy. Se ripenso che mi aveva quasi ucciso, mi vengono i brividi.
 
- qualcosa non va? – chiese Coral
- pensavo – risposi
- a cosa? –
- a Katy che mi ha quasi ucciso e poi anche al fatto che essendo diventato un lupo mannaro, forse mi capiterà di uccidere –
- si ti può capitare, verrà quasi istintivo. Ally e Antony ti insegneranno, non sarai solo –
- lo so è questo è l’unico conforto –
- ed io no? – disse dandomi un bacio stampo
- tu sei sottointesa – dissi afferrandola e baciandola
 
L’istinto prevalse su di me, in un attimo l’avevo gia appoggiata sulla cattedra e senza rendermene conto stavamo facendo sesso, non m’importava se qualcuno sarebbe entrato nell’aula, ma la volevo subito in quel momento. Più tardi avrei fatto l’amore con lei con più calma.
 
 
 

P.D.V. – ALLY

 
 
Ero davanti alla porta dell’aula di Casie e intuendo che era dentro con Coral, non avevo voglia di disturbarli, così mi allontano e mando un messaggio al cellulare di Coral dicendo che andavo a prendere Joe e che ci saremmo visti tutti a casa di Jill.
 
Arrivata all’agenzia vidi Aradia e Bread che giocavano con Joe. Lui appena mi vide mi saltò addosso, stringendomi forte e strofinando il viso su di me. Raccontai di Jill che aveva definitivamente chiuso il caso e come la sorella di Bread restasse ancora antipatica.
 
- ci vorrà un po’ di tempo, la nostra famiglia è una delle più radicate, il che significa avere una convinzione forte sul nostro lavoro, senza pensare al male che si fa –
- i veri genitori di Joe sono stati uccidi dai cacciatori – dissi io triste
- mi dispiace molto, ma come puoi vedere non tutti i cacciatori sono cattivi –
- lo so Bread – dissi dandogli una pacca sulle spalle
 
Uscii dall’agenzia e andai verso casa di Jill, dove trovammo gia Casie e Coral ad aspettarci. Joe dopo aver salutato il suo “fratellone” salutò la “zia” Coral, poi suonammo il campanello. Venne ad aprirci il figlio più grande di Jill, Darius. Era la prima volta che entravo a casa di Jill, era molto spaziosa. Naturale visto che doveva occuparsi di tre figli.
 
- ce anche il piccolo Joe – disse Jill
- si a quest’età non può allontanarsi troppo dalla figura materna – dissi io
- fate come se foste a casa vostra –
 
Ad un tratto spuntò da un angolo la figlia più piccola Valery, che vedendo il piccolo Joe si avvicinò incuriosita, anche Joe era incuriosito dalla bambina.
- se ti faccio scendere ti comporti bene? – gli dissi a Joe
- si bravissimo – disse Joe
- e niente…? – dissi lasciando la domanda in sospeso
- no morsi, no fare il cattivo lupo –
- e i graffi? –
- no no –
- bravo cucciolo – dissi dandogli un bacio e lasciandolo andare a giocare con Valery
- sicura che si comporterà bene? – disse Casie
- tranquillo lo tengo d’occhio –
- tranquilli Valery è più forte visto che a quanto pare Bread, vuole addestrarla come cacciatrice – disse guardando i due bambini giocare tranquilli
- bene ora dimmi cosa possiamo fare per sdebitarci – disse Coral
- vorrei vedere le vostre vere forme – disse un po’ imbarazzato
- tutto qui? – dissimo io e Coral
- tutto qui – confermò Jill
 
Sapevo che Jill prima o poi me l’avrebbe chiesto, lui è sempre stato appassionato delle creature non umane, o per meglio dire non completamente umane. Questo perché lui ha sangue cacciatore nelle vene, come i suoi figli. Quindi davanti a tutti loro, con la promessa di mantenere il segreto, ci mostrammo, la prima fu Coral che si fece diventare
gli occhi rossi, allungare le zanne e artigli. Stranamente i figli di Jill non furono spaventati, ma più che altro incuriositi. Poi toccò a me. Per evitare di strappare i vestiti dovetti chiedere a Jill un asciugamano. Mi tolsi tutti i vestiti, piegandoli su una sedia, Darius mi guardava rosso in volto e allo stesso tempo incuriosito, mentre suo fratello sembrava impaziente di vedermi. Iniziai la trasformazione, facendo crescere la mia pelliccia, spostando, allungando o accorciando alcune delle mie ossa. Appena finii tutti erano sorpresi a parte ovviamente chi conosceva la mia forma. Joe venne ad abbracciarmi dicendomi “no via, no via” io di tutta risposta con una zampata gentile lo atterrai e lui si liberò per attaccarmi al collo giocando, nel mentre guardai Jill.
 
- piccolo mostriciattolo – dissi con voce alterata a Joe
- beh Ally non sapevo che potessi parlare –
- so farlo ancora in questa forma parziale, ma quella totale del lupo non posso –
- posso toccarti? – disse Darius con vicino suo fratello
- certo, anche se penso che vostra sorella sia partita prima di voi – dissi guardando Valery grattarmi la schiena
- tu Casie? – chiese Jill
- io non mi so ancora trasformare a comando – disse lui imbarazzato
- tranquillo è solo questione di allenamento e tempo – disse Coral
 
Passammo così il pomeriggio, cavolo un pomeriggio così normale mi mancava da un po’ di tempo. Jill ci invitò anche per la cena, quindi tutto sommato la giornata è andata molto meglio di ciò che credevo. Questo vale anche per gli altri.
 
Dopo cena Erik mi stava aspettando a casa sua, mi aveva detto che doveva parlarmi, così Coral prese il piccolo Joe e insieme a Casie andarono al parco li vicino. Apprna siamo rimasti soli si avvicinò e mi baciò con passione.
 
- dimmi cosa volevi parlarmi? – gli chiesi quasi preoccupata
- vorrei che tu e il piccolo Joe venite ad abitare con me, proprio come se fossimo una vera famiglia
- davvero? – dissi con occhi che brillavano
- si, Casie vorrebbe fare la stessa cosa con Coral… lei ha deciso di comprarsi una casa sua qui a qualche piano sopra, visto che ce un appartamento in vendita –
- mi sembra un’ottima idea –
- già, tra qualche giorno andrà a firmare il contratto di vendita –
- ma i tuoi genitori cosa penseranno di tutta questa storia? – dissi un po’ preoccupata
- non mi importa più… è ora vieni qui –
 
Mi prese tra le braccia e riprese a baciarmi per poi finire sul divano a fare sesso sfrenato, come se non l’avesse fatto per centinaia di anni.
 
- domani andremo a parlare con la tua famiglia, sperando in un si – disse Erik
- certo che sarà un si – dissi contenta
- come lo puoi dire? – chiese un po’ perplesso
- Marion è umana, i miei veri genitori sono tutti e due morti… Marion è come se fosse una mia seconda mamma, sa di me, quindi ne sarà felice davvero –
 
Quella notte io e Joe passammo la notte a casa di Erik tutti abbracciati. La mattina trovammo Coral e Casie che facevano colazione, così ci aggregammo a loro.
 
- Casie, visto che devi passare da casa ti accompagno che faccio gli auguri a Marin per il suo matrimonio con Nate – dissi io
- ok, va bene –
- vengo anche io – disse Coral
- ora non siete più obbligate ad andare a scuola – disse Erik
- esatto, ma Aradia mi ha gentilmente lasciato tenere gli orecchini, anche perché potrebbero tornarmi utili per altri casi da risolvere –
- almeno non muoio più soffocata da quella puzza di profumo che le umane si mettono – dissi io
- ora ti capisco pure io – disse Casie
- Ally di pomeriggio aspettami, che parlo con Marion – disse Erik –
- ok –
 
Il pomeriggio come promesso arrivò Erik, a casa c’erano tutti, erano curiosi di vedere chi era questo Erik. Credo che tutti non erano preparati a “lui”. Risi quando Todd ed Ed si erano quasi strozzati mentre bevevano il loro integratore di vitamine e proteine, mente Gabrielle con una sua amica erano a bocca aperta e non gli toglievano gli occhi di dosso. L’unica che era calma, ovviamente, era Marion.
 
- prego accomodati, gradisci qualcosa da bere? – chiese Marion
- no grazie signora Marion – disse educato Erik
- Marion, lui è il fratello maggiore di Coral – dissi facendogli capire che era un vampiro
- oh, certo –
 
Parlammo per più di un’ora, non solo del più e del meno, ma anche di cose serie. Alla fine con la promessa di pranzi, cene e visite ogni tanto feci i bagagli miei e di Joe, è salutando tutti quanti mene andai per iniziare finalmente la mia vita con le persone che più amo.
 
 

Continua…
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 41

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Capitolo 42
*** Capitolo 42: The End ***


CAPITOLO 42
 
 
 
 
 
P.D.V. – Marin
 

 
Io è Nate ci siamo appena sposati, ci sono tutti, ma proprio tutti quelli che per noi contano. Sono cambiate moltissime cose. Io e Nate abbiamo lasciato l’appartamento dove stavamo prima in quanto i vicini i casa erano diventati insopportabili e abbiamo comprato quell’officina vicino alla scuola con sopra l’appartamento. A quanto pare a Nate ci ha preso gusto a fare il meccanico e coltivare quel pezzetto di giardino e balcone. Bread e Aradia ci hanno annunciato che aspettano un bambino e sono felicissimi. Coral e Casie abitano nello stesso condominio di Erik, Ally e il piccolo Joe. Per quello che riguarda la nuova arrivata Robin ha avuto un brutto periodo. Quella che pensava essere sua nonna che in realtà era sua madre è venuta a mancare il mese scorso e visto che lei era diventata maggiorenne da poco sua madre/sorella l’ha cacciata di casa con tutte le sue cose e quelle di sua madre. Non so cosa sia successo, ma per fortuna Ted ha un monolocale in agenzia, quindi Robin si è trasferita li al momento insieme alla sorella di Bread.
 
Ma ora voglio pensare solo a me e a Nate, che finalmente ci sposeremo, ovviamente Aradia sarà la nostra sacerdotessa. Conosce i rituali per sposarci in modo legale. Nate sembra un po’ nervoso, ma io gli tengo la mano rassicurandolo, che dolce.
 
 
 

P.D.V. – Ted

 
 
Sono calmo perché sono alla cerimonia di matrimonio di Marin e Nate, ma dopo farò una capatina alla vecchia casa di Robin. Susanna non la passerà liscia per aver buttato fuori di casa la mia Robin, lei è fortunata perché ha me, ma se fosse stata un’altra persona sarebbe finita in mezzo a una strada e diventare senza tetto, questo mi fa incazzare ancora di più. Inizio a pensare a qualcosa di più piacevole in modo da calmarmi. Ho deciso di utilizzare l’appartamento al piano sotto l’agenzia, usato al momento come magazzino per ricavarci un appartamento per me e Robin e usare il mio vecchio monolocale come magazzino insieme a un’altra stanza difronte. Anche perché non si sa mai quando e se io e Robin avremo bambini, ma soprattutto far vedere alla sua famiglia che lei vive meglio di loro. Si sarà la migliore vendetta per loro e tutti quelli che l’hanno trattata male.
 
 
 

P.D.V. – Bread

 
 
Guardo la mia bellissima moglie che sta sposando Marin e Nate, presto mi darà il nostro primo figlio, sono così felice che salterei in ogni parte ad abbracciare tutti e tutto. Per quanto riguarda me io spesso vado nell’officina di Nate per aiutarlo, questo nostro “lavoretto” extra lo teniamo quando non abbiamo un caso da risolvere e tiene me occupato dallo stare sempre in iper apprensione per mia moglie, so che è molto forte e può usare la magia per tutto, ma non ci posso fare nulla. La amo da morire.
 
 
 

P.D.V. – Casie

 
 
Ieri sera ho chiesto io a Coral di sposarmi e lei mi ha detto si. Sto tenendo la sua mano intanto che vediamo la cerimonia dei nostri amici concludersi. Sono molto soddisfatto della mia nuova vita da lupo mannaro. Soprattutto perché Ally e il piccolo Joe mi chiamano fratello, e io mi sento davvero loro fratello. Non che i miei veri fratelli non lo siano, ma so anche che io vivrò molto più tempo di quello che credevo, e avere altri fratelli che vivranno quanto me mi rende meno solo.
 
 
 

P.D.V. – Ally

 
 
Finalmente anche quei due si sono sposati, almeno adesso ci penseranno le rispettive mogli ai loro mariti. Guardo Erik che tiene in braccio il piccolo Joe, che lo chiama ormai papà. Erik di questo è molto contento e si comporta come un padre, ma mi ha fatto promettere che avremmo adottato anche un piccolo di vampiro. Lo sa bene che io non ho nulla in contrario, anche perché solo così avremmo dei figli. Sono molto felice, e mi guardo in giro vedendo tutti gli ospiti arrivati per assistere a questo matrimonio. Tra la folla ho notato Jill con i suoi figli, ma non solo. Dopo che Tess la sorella gemella con cui Jill sembrava avere un certo feeling ha lasciato la città perché non riusciva a stare a contatto con noi ha iniziato a interessarsi a Marion. Jill ha conosciuto Marion quando ha dovuto fare una denuncia per smarrimento del suo portafoglio così l’ho accompagnata io da lui, è da quel momento sono rimasti in contatto. Anche Marion sembra interessata a Jill.
 
Credo che questa storia finalmente si possa concludere qui, in un bellissimo giorno di festa e allegria… aspettano nuovi casi e nuove avventure.
 
 
 
 

FINE

 
 
 
 
Ecco a voi la fine di questa storia.
Spero che vi sia piaciuta… Ci sarebbero parecchi spunti per dei spin-off di questa storia, se siete interessati fatemelo sapere… Altrimenti vado avanti con altre storie^^
 

ALLA PROSSIMA STORIA^0^
Baci Anima_Misteriosa

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