La figlia della Guerra

di Love_Fandom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. L'ultima figlia del Dio della guerra. ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


AVVISO:
Piccolo avviso prima di leggere il Prologo:
·Questa storia l'ho completamente inventata io, a parte alcuni personaggi e il luogo dove si trovano.
·Ci sono cose che non sono troppo esatte, rispetto ai libri, vi avviso.
·Per favore i commenti, vorrei tanto sapere se vi piace o no la storia, quindi viglio vedere tanti commenti.
·La storia sarà divisa per i "Pov", tranne il prologo, quello é in terza persona.
·Se a qualcuno non gli va a genio le parolacce o termini alquanto scurrili, meglio che non legga questa storia, oppure non commenta per questo tipo di cose, vi ho avvisato.

E niente vi lascio al Prologo!
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Sopra Jasmine.
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-quante volte ti devo dire di non rispondermi male! Tu mi devi tutto, se non fosse stato per me bambina ingrata, a quest'ora eri in un orfanotrofio, o morta- righiò l'uomo contro la bambina che aveva poco più di cinque/sei anni.

-chiedo scusa- disse la piccola abbassando lo sguardo a terra, non voleva fa arrabbiare il suo patrigno ancora di più.

-fila subito in camera tua, e non uscire finché non te lo dirò io- disse autoritario.

La bambina, corse subito al piano superiore, e si chiuse in camera, spaventata.

La piccola Jasmin, si rannicchiò nel letto, e cominciò a piangere, voleva che qualcuno la portasse via da quella casa, voleva ritornare dai suoi genitori.

Si addormentò, ormai esausta, stringendo tra le mani il ciondolo che portava da quando era nata.

Si svegliò nel cuore della notte, un continuo bussare alla porta l'aveva destata dal suo sonno.

Terrorizzata, Jasmin, aprì la finestra accanto a lei, una ventata di aria gelida la investì, facendola rabbrividire, ma non aveva tempo di prendersi un giacca, doveva muoversi.

Scavalcò la finestra, e si ritrovò sul tetto dell'abitazione.

Stando attenta a non scivolare sulle tegole malandate, continuò la sua fuga.

Un paio di volte rischiò di scivolare per la foga, e per la paura di essere trovata, ma riusciva a riprendere l'equilibrio all'ultimo minuto.

Arrivò alla fine del tetto, e si aggrappò ad un rampicante lì vicino.

Attenta a non scivolare, scese, non aveva paura, le altezze non la impressionavano più di tanto, é come se si fosse abituata prima, e per lei era molto strano.

Riuscì a raggiungere terra, senza farsi del male, e cominciò a correre, verso il bosco lì vicino.

Jasmin, non sapeva quanto aveva corso, ma non voleva fermarsi per saperlo per certo, aveva troppa paura che il patrigno l'avesse seguita fin lì.

La bimba crollò a terra stanca, un rumore alquanto sinistro attirò l'attenzione di Jasmin.

Due occhi gialli con la pupilla verticale la fissavano da dietro un cespuglio.

Jasmine presa dal panico si alzò in piedi, e corse nella direzione opposta.

Continuò a correre sapendo che quella cosa la inseguiva.

Il terreno sotto di lei andava sempre più in pendenza verso l'alto, facendo rallentare la sua corsa notevolmente.

La bambina, nel buio inciampò su una radice, e cadde a terra, facendosi del male alla caviglia.

Nel frattempo, il mostro l'aveva raggiunta, era enorme, sembrava un toro, aveva due lunghe corna appuntite, e tra le mani un'ascia a due lame ricoperte da una strana sostanza rossa, sangue.

Jasmin era troppo spaventata per muoversi, il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi, non poteva fare altro che fissare il mostro, e sperare di non venire uccisa.

La piccola cominciò a tremare di paura, no non aveva paura, era terrorizzata!

Poi nella mente di Jasmin si fece tutto confuso, si ricordava solamente una forte luce rossa comparsa all'improvviso, e una figura che avanzava coperta da quella luce, poi il nulla, doveva aver perso conoscenza.

Quando si riprese, vide subito un soffitto bianco, la testa le faceva molto male, come la caviglia.

Era molto confusa e disorientata, non sapeva chi l'aveva portata lì, ricordava solo di essere svenuta nella foresta.

Jasmin sentì il rumore della porta che si apriva, e subito puntò gli occhi su di essa, e ne vide entrare un uomo di mezza età su una sedia a rotelle, aveva i capelli ricci alquanto lunghi e folti, la barba ben curata, e un paio di occhi castani, che la squadravano attenti.

-ciao, tranquilla, qui sei al sicuro- disse calmo vedendo che la bambina si stava agitando e avvicinandosi lentamente, mentre le ruote della sua sedia a rotelle facevano scricchiolare il legno del pavimento, sotto di lui.

-come ti chiami, piccola- chiese l'uomo.

-Jasmin- disse piano la bambina.

-benvenuta, Jasmin, al Campo Mezzosangue- disse l'uomo sorridendo.....

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Ciao a tutti!

Questo è il prologo di questa nuova storia.

Spero che la storia vi stia piacendo.

Vi posso dire che ci saranno molti colpi di scena, in questa storia.

Ho voluto provare a mettere insieme Percy Jackson e Assassin's Creed, e ho ideato questa storia.

Al prossimo capitolo....

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Capitolo 2
*** 1. L'ultima figlia del Dio della guerra. ***


Pov narratore esterno.

Era passato ormai un anno, Jasmine era stata riconosciuta quasi subito da Ares il Dio della guerra, cosa molto strana, visto che la bambina non aveva lo stesso comportamento dei suoi fratelli, era più calma, non le piaceva fare del male alle persone senza ragione, solo quando la facevano arrabbiare lei diventava ancora più cattiva dei fratelli.

Con i suoi fratelli non aveva legato più di tanto, solo con Clarisse aveva creato un rapporto abbastanza stabile, per lei era come la sorella maggiore che non aveva mai avuto.

Suo padre non lo vedeva quasi mai, solo quando veniva a complimentarsi con un suo fratello, ma Jasmin sapeva che spesso la guardava, e anche di notte, di solito si svegliava dopo un incubo, e lui era lì, e rimaneva con lei finché non si addormentava....
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Pov Ares.

Stavo guardando la mia piccola bambina, dormire tranquilla nel suo letto, era una di quelle rare volte che non aveva incubi.

Era così piccola, aveva solo 7 anni, eppure era così simile a me in certi momenti, per il resto era identica alla madre.

Ligeia, l'unica donna che ho amato veramente, era figlia di Ade il Dio dei morti, aveva i capelli neri come le tenebre, li teneva lunghi che arrivavano fino alla fine della schiena, e due occhi blu come la notte.

Jasmine era identica a lei, gli stessi occhi blu da cerbiatto, e gli stessi capelli, per non parlare di come si assomigliavano fisicamente, anche se era troppo piccola, si vedeva già la loro somiglianza.

Mi mancava moltissimo, avrei dato qualsiasi cosa per farla ritornare in vita, qualsiasi cosa, ma non me lo permisero.

Quando sarà più grande, di sicuro vorrà sapere che fine ha fatto sua madre, e io cosa avrei dovuto risponderle?

"Tua madre si é sacrificata per te, e io, un Dio, non sono riuscito a impedirlo, ne a fermarla"

Era una cosa troppo complicata, e lei era solo una bambina.

Cominciò ad agitarsi, provai a svegliarla, ma non lo fece.

-Jasmine, hey svegliati piccola- dissi scuotendola leggermente dalla spalla.

Jasmin si svegliò spaventata, piangendo e si rifugiò fra le mie braccia.

-shh... piccola, tranquilla- dissi cercando di calmarla.

Sembrava molto scossa, avrà sognato su qualcosa che l'aveva spaventata.

-Jasmine, hey piccola guardami...- dissi, facendole alzare lo sguardo.

Lei alzò il viso, e guardai i suoi occhi lucidi.

-....era solo un incubo- continuai.

Lei annuì, e le asciugai le guance.

-forza, ritorna a dormire- dissi, facendola sdraiare di nuovo sul letto.

La coprii di nuovo con le coperte, sorridendole.

-rimarrai con me?- chiese Jasmine.

Quella domanda, mi rimase impressa nella mente, non mi sarei mai aspettato una cosa del genere.

-sempre piccola, ora dormi- dissi.

-lo prometti?- domandò di nuovo.

-si, lo prometto, ma ora devi dormire- dissi, per poi darle un bacio sulla fronte.

Ma non sapevo quanto poco sarebbe durata questa promessa......
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Pov Jasmine (ha 7 anni)

~sogno~

Ero in un boschetto, era notte, la luce della luna filtrava tra i rami degli alberi illuminando con aria tetra la scena che mi si presentava davanti.

Una donna credo, le immagini erano sfuocate, stava lottando con degli uomini.

E li stava tenendo alla larga da un angolo dove giaceva un neonato avvolto in una copertina nera.

La donna stava per essere colpita, quando un'ombra  si mise in mezzo, deviando l'attacco.

Mi avvicinai per vederli da vicino, quando tutto divenne nero.....
~fine sogno~

Venni svegliata da qualcuno che mi scuoteva dalla spalla, spalancai subito gli occhi, e mi rifugiai tra le braccia di papà, piangendo.

-shh... piccola, tranquilla- disse cercando di calmarmi, ma non ci riuscivo.

Ogni volta lo stesso sogno, e ogni volta più spaventoso del precedente.

-Jasmine, hey piccola guardami...- disse, facendomi alzare lo sguardo sul suo.

-....era solo un incubo- continuò asciugandomi le guance.

-forza, ritorna a dormire- disse, facendomi sdraiare di nuovo sul letto, e coprendomi con la coperta, facendomi un sorriso.

-rimarrai con me?- chiesi.

Lui rimasi per qualche secondo zitto, poi mi sorrise.

-sempre piccola, ora dormi- disse.

-lo prometti?- domandai di nuovo.

-si, lo prometto, ma ora devi dormire- disse, per poi darmi un bacio sulla fronte.

Chiusi gli occhi, e mi lasciai cadere fra le braccia di Morfeo.....

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Ciao a tutti!

Questo é il primo capito (un po' corto) di questa nuova storia.

Ditemi se vi piace, o se devo cambiare qualcosa.

Scusatemi, non sono riuscita a pubblicare prima per colpa della scuola.

Un bacio, e al prossimo capitolo......

CIAO!!!!!!

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Le parole con l'asterisco vicino metto la definizione dopo il capitolo.
Buona lettura.
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Pov Ares.

Appena ritornai sull'Olimpo, venni subito convocato da mio padre, Zeus.

-volevi vedermi padre?- chiesi.

-si, sono stato informato che passi molto tempo al Campo Mezzosangue....-cominciò a parlare, mentre io cominciavo già a preoccuparmi.

-....con i tuoi figli,o con una in particolare....-

Lì mi ghiacciai.

-....comunque, sta di fatto che è proibito a noi Dei di frequentare la nostra progenie mortale, quindi ti proibisco di andare ancora da tua figlia- concluse.

Da sbalordito, arrivai ad essere decisamente arrabbiato.

-non puoi farlo!- righiai.

-come ho detto prima, non potrai più rivedere tua figlia, non vuoi che le succeda qualcosa, no?- ripeté, prima di andarsene dalla stanza.

No, non potevo non vedere Jasmin, era mia figlia, oltretutto la più piccola, non capirà il motivo del mio gesto, e non posso neanche dirglielo, perché non mi è permesso.

Cosa dovevo fare?!
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Pov Jasmin.

La notte era arrivata anche al Campo, ero nella mia stanza, seduta su una poltrona accanto alla finestra.

Fuori pioveva, il cielo era passato in poco tempo da un azzurro limpido, a un grigio scuro e la pioggia aveva cominciato a scendere fitta.

Continuavo a guardare fuori, ero molto tesa, ma non sapevo il perché, di solito non mi succedeva mai di sentirmi così.

Chiusi gli occhi, cercando di allontanare tutti i pensieri dalla mia testa, e rimanendo ad ascoltare il suono rilassante della pioggia, che mi aveva sempre tranquillizzato.

Mi svegliai di colpo per colpa di tuono, da sempre avevo questa paura del temporale.

Mi trovavo ancora sulla poltrona, e di papà nessuna traccia.

Guardai l'orologio che avevo sul comodino, segnava 03:00, avrà avuto da fare.

Scesi dalla poltrona, e mi rintanai sotto le coperte calde del mio letto.

Avrei tanto voluto che mio padre ci fosse stato....
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Pov Ares.

Ero nella mia camera, sull'Olimpo, stavo guardando dallo Specchio* mia figlia, ero consapevole che le mancavo e mentirei se dicessi che in quel momento non mi mancava anche lei.

-bambina mia....- sospirai....
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Pov Jasmin.

Mi svegliai per colpa di un fastidioso raggio di sole.

Mi girai sul fianco, dando le spalle alla luce e cercai di riaddormentarmi, ma non ci riuscivo.

Continuavo a rigirarmi nel letto, avevo una brutta sensazione, e non volevo sapere di cosa si trattasse.

Alla fine ci rinunciai.

Uscii dal mio letto caldo, ero ancora molto stanca, ma non sapevo il perché, non mi era mai successo.

Mi tolsi il pigiama e mi misi un paio di jeans, una maglia con le maniche lunghe e una felpa calda nera.

Abbandonai la mia camera e cominciai a vagare per i corridoi della mia cabina, rossi e neri, le pareti erano abbellite da lance, scudi e altre armi (parecchio inquietanti).

Riuscii ad arrivare all'ingresso, e uscii.

In poco tempo arrivai alla mensa.

Come al solito mi sedetti al mio tavolo e mi misi un po' distante dai miei fratelli, non mi piaceva stare troppo in compagnia, preferivo la solitudine.

Mangiai in fretta la mia colazione e senza aspettare nessuno mi diressi alla spiaggia.

Era il posto più tranquillo dove stare quando volevo stare sola.....

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Pov Ares.

Stavo guardando mia figlia dallo Specchio*, sapevo che era triste, si vedeva ad un miglio di distanza, e mi faceva male sapere che era colpa mia.

Il rumore della porta che si apriva, mi fece distogliere l'attenzione da quello che stavo vedendo.

-che vuoi Atena- chiesi infastidito non appena vidi la Dea.

-Zeus mi ha detto di prendere una cosa- disse quasi dispiaciuta, cosa che mi fece insospettire e non poco.

-mi dispiace- disse, e con un schiocco delle dita fece scomparire il mio Specchio*.

In quel momento volevo ucciderla, ma mi limitai a prenderla per il collo e sbatterla contro il muro.

Non bastava tenermi lontano da lei, in quel momento volevano che non la vedessi più, e quello non lo potevo sopportare.

Mollai la presa sulla gola della Dea, avevo un altro obbiettivo....

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Pov Jasmin.

[un mese dopo]

Ormai era passato un mese, papà non si era fatto ancora vedere, e i miei fratelli cominciavano a prendersela con me, non tutti, solo il solito quartetto; Mark, Peter, Lucas e Mike, gli altri rimanevano indifferenti, ed era anche peggio.

Perfino Clarisse non protestava, ero di nuovo sola.

Quando riuscivo a scappare, mi andavo a nascondere in un posto segreto vicino alla spiaggia.

Tutti mi avevano abbandonato, ero sola contro tutti......

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Specchio: oggetto magico simile ad uno specchio dove gli Dei controllano le azioni dei propri figli.
(Oggetto di pura invenzione)
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Ciao a tutti!

Questo è il secondo capitolo di questa nuova storia.

Abbiate pazienza non sono ancora arrivati gli Assassini ma li metterò molto presto, forse già del prossimo capitolo.

Scusate per il corto capitolo ma ho poco tempo per scrivere.

Al prossimo capitolo....

Un bacio....

Love Fandom.....

CIAO!!!!!

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