The White Dragon [HIJACK]

di flower_of_moon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 0. Light Egg ***
Capitolo 2: *** 1. First meeting ***
Capitolo 3: *** 2. Sky full of stars ***
Capitolo 4: *** 3. Prima della gara ***
Capitolo 5: *** 4. L'arena di sangue ***



Capitolo 1
*** 0. Light Egg ***


0. Light Egg

 

La luna brillava d'argento quella notte. Illuminava con i suoi raggi, tutta la città. Gli argentei fasci di luce percorrevano le stradine di quella piccola città. Schiarivano gli angoli e facevano brillare le vetrine dei negozi, sembrava quasi che da quello splendore ne stesse uscendo un uomo con lo scettro d'argendo e il mantello svolazzante. Sembrava che camminasse a passi cadenzati per la via principale e con la sua luce illuminasse tutto. Più la Luna sorgeva più quella cittadina veniva abbagliata dalla sua luce.
L'ansiana, a capo di quella città, stava guardando con estrema meraviglia quello spettacolo. Gli occhi chiari sgranati e le labbra aperte in un sorriso sdentato.
"Sta arrivando! Sta arrivando!" La si poteva sentire urlare dalla strada, ma nessuno si affacciò dalle finestre a dirle di star zitta. In quella notte era impossibile per la popolazione uscire, solo il capo della città poteva rimanere ad ammirare ciò che stava accadendo.
"Sta arrivando!" Urlò di nuovo l'anziana. Brandì il suo bastone e alzandolo al cielo prese a saltellare per la stanza. "Finalmente!" Esclamò, tornando subito dopo alla finestra. Ammirò ancora, estasiata, quella luce che piano piano risaliva la Grande Via arrancando per la collina su cui era costruita la città. 
"È quasi ora Mefisto!" La vecchia si voltò verso il suo gatto che, dall'inizio, l'aveva bellamente ignorata. Lo prese in collo e se lo portò sulla testa, recuperò il bastone ed una sacca piena d'oggetti ed uscì.
Il gatto arancione si sistemò meglio all'interno della strana acconciatura della vecchia e prese ad emettere delle sonore fusa.
"Con il suo arrivo la pace è assicurata ti dico!" Riprese a parlare verso Mefisto che intanto dormiva comodamente nel cespuglio di capelli bianchi. La vecchia zoppicò su per la collina. Le sue vecchie ossa ormai non la reggevano molto, ma per poter vedere uno spettacolo come quello avrebbe anche corso! Riuscì a raggiungere la cima della collina prima dei raggi lunari. Davantì a sé si stagliò un crepaccio roccioso che, con una vertiginosa scalinata in pietra, andava sotto terra. Si tirò su l'orlo della sottana e con la lingua tra le labbra scese le scale. Appena arrivò in fondo si trovò davanti un'immensa stanza di pietra alle cui pareti vi erano depositati degli enormi uovi, alcuni dei quali si muovevavo mentre altri erano immobili, l'uno accanto all'altro. Poco a poco i raggi argentei riuscirono a penetrare nella stanza grazie ad una strana apertura sul soffitto.
"Oh! Oh! Ci siamo Mefisto!" Riprese a strillare la vecchia. Il gatto sbadigliò non condividendo la sua eccitazione. "Eddai! Dovresti essere più contento mio caro micetto! Tra poco avverrà una nascita spettacolare!" Recuperò un libro dalla borsa che aveva a tracolla e con lo schiocco di due dita fece apparire una piccola fiammella sul pollice grinzoso. Sfogliò veloce le pagine trovando ciò che cercava all'istante. "Si dice siano millenni che non ne nasce una! E noi la vedremo! Vedremo la sua nascita Mefisto! Non ti senti tremare dalla testa ai piedi?!" Urlò contenta verso il gatto che di risposta prese a ronfare. Nel mentre che la vecchia riprese a leggere i raggi lunari, che ormai avevano illuminato la stanza di pietra, avevano preso a brillare ancor più di prima.
La vecchia spense la fiammella e gettò il libro e la borsa da parte. Raccolse un po' di paglia da sotto le altre uova e unendola con del muschio asciutto la posizionò direttamente sotto l'apertura sul soffitto.
"Oooh! Eccolo! Eccolo!" Ricominciò eccitata. Mentre l'anziana gongolava in un angolo della stanza, i raggi lunari si fecero sempre più forti e dall'apertura sul soffitto calò leggera una sfera di luce. Volteggiò un po' e poi ricadde dolcemente sul pagliericcio fatto dall'anziana. La sfera di luce esplose in un denso bagliore e la vecchia si schermì un attimo dalla luce. Quando riaprì gli occhi i raggi della luna se ne erano andati e al centro del pagliericcio c'era un enorme uovo bianco, sembrava quasi di marmo.
"Ah! Mefisto guarda! Guarda! L'uovo della Luna è qui!" I suoi occhi si sgranarono contenti anche Mefisto si svegliò dal suo pisolino per guardare svogliato l'uovo. Poi la vecchia lo toccò ed i suoi occhi da celesti divvenero bianchi. Sul viso le si formò un sorriso gioioso ed esclamò.
"Mai scelta fu più giusta!"

**

Jack quella mattina, quando si svegliò credette che fosse una mattina come le altre. Scese dal letto, fece colazione, preparò la cartella e uscì all'ultimo di casa, quasi non perse l'autobus, ma invece riuscì a prenderlo, salutò alcuni ragazzi sul bus ed aspettò di arrivare a scuola. Però fu lì, su quell'autobus mezzo sgangherato, che girava per la città alla ricerca di poveri bambini da traumatizzare alle otto di mattina, che la sua mattinata cambiò drasticamente. Si grattò il collo e sbadigliò. Ad un certo punto sul mezzo iniziò ad espandersi il bip acuto e persistente di un Rintracciatore. Jack non ci fece caso, dopotutto ormai era normale sentire quel rumore, nella sua città si diventava Cavalieri intorno agli otto o nove anni, era la prassi, ma non per lui. A dieci anni inoltrati, quasi undici, ancora non gli era suonato il suo Rintracciatore, ancora non era nato il suo Drago. Però quando si voltò a cercare a chi fosse suonato, il maledetto oggetto che ancora non era stato chetato, notò che tutti lo fissavano. Chi curiosi, chi divertiti e chi sconvolti. Solo in quel momento capì. Era il suo Rintracciatore che stava suonando! Aprì lo zaino in fetta e tirò fuori l'oggetto metallico simile ad una carta. Questa cominciò a vibrare e davanti a lui apparve l'ologramma della vecchia Capo-città.
"Jack Frost, oggi ti invito a salire sulla Collina del Fuoco, il tuo Drago è nato ieri notte!" Dopo che l'ologramma finì apparve una schermata piena di dati relativi al suo drago, in cima capeggiavano in stampatello scritte in rosso due lettere che gli fecero sgranare gli occhi.

LIGHT FURY.

Jack, appunto, sgranò gli occhi stupito, era mai possibile qualcosa del genere?
Non era che la vecchia lo stesse prendendo in giro? Le Light Fury erano estinte da secoli! Come poteva lui averne ricevuta una? Solo dopo aver assimilato, in parte, lo shock avvertì i bisbigli degli altri ragazzi.

"Hai visto? Non è incedibile?!"
"Non ci credo una Light Fury! Che fortunato!"

"Come se potesse essere vero! Il capello bianco ci sta prendendo in giro!"

"Sì, hai ragione. Non può aver ricevuto una Light Fury!"

Ingoiò a vuoto.
La sua vita era cambiata proprio lì.

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Capitolo 2
*** 1. First meeting ***


1. First Meeting

-16 anni dopo-

Hiccup si stiracchiò.
La neve scendeva lenta e l'aria fredda lo aveva risvegliato. A breve lui e Toothless avrebbero avuto la loro prima gara ufficiale dopo la Gara Millenaria. Lo guardò saltellare nella neve. Toothless ai alzò su due zampe e prese ad inseguire i fiocchi di neve. Gli ricordava troppo di quando era cucciolo e si metteva a giocare con le lucciole d'estate.
"Anche te già sveglio?"
Si voltò. Astrid gli sorrise, addosso aveva il suo giaccone blu e teneva le mani sui fianchi.
"Ho messo la sveglia presto così non avrei fatto tardi." Ridacchiò cercando di convincerla ma la ragazza alzò gli occhi al cielo e prendendolo sotto braccio cominciò a seguire la Night Fury nel bosco. "Tanto lo so che non hai chiuso occhio." Esordì con uno strano ghigno. Hic sospirò. Ormai non poteva più fargliela. Da quando Astrid era diventata la sua migliore amica non c'era segreto che riuscisse a tenerle nascosto.
"Sì ok, non ho chiuso occhio. Ma non è colpa mia, è che il mio cervello a preso a pensare."
Cercò di chiarirsi.
"A pensare a cosa?" Chiese, le mani che sistringevano il braccio del migliore amico. Hic non rispose. Sapeva che se avesse detto quella cosa, Astrid lo avrebbe di nuovo rimproverato.
"Siamo ancora a quel punto?!" Esclamò esasperata. Si separò dall'amico. Erano in mezzo al bosco e poco più avanti Tooth stava inseguendo uno scoiattolo.
"Hic lo capisci che non puoi aiutare tutti?" La bionda si massaggiò l'arcata nasale e prese un bel respiro.
"Non ti sto dicendo che è sbagliato. -mise una mano a pugno sul fianco e si voltò a guardare il drago- Ma guardalo... lui non ha bisogno di nient'altro, ha te e questo gli basta! Perché sei ancora ostinato a cercare altre Night Fury?" Lo chiese con dolcezza ed un pizzico di esasperazione. Hiccup incrociò le braccia al petto e guardò il suo migliore amico. Lo stava facendo perché... perché sapeva cosa significasse essere uno sugli altri, essere diverso e sapere che nessuno sarà mai come te. Non voleva che Toothless si sentisse così. Voleva potergli trovare qualcuno della sua specie con cui sentirsi parte di qualcosa. Sospirò.
"Io... credo di sapere come si sente." Sentenziò. Astrid lo guardò ed un dolce sorriso le spuntò sulle labbra. "Ho capito." Scompigliò i capelli del ragazzo e ridacchiò. "Chissà, forse ne troverai una alla gara!" Hiccup rise. Era da lei fare così, iniziava un discorso e poi per stemperare la situazione faceva qualche battuta.
"Sì certo e io sono un Gronkio." Ribatté. Le risate dei due ragazzi furono interrotte da Toothless che non avendoli più visti dietro di sé era tornato indietro a cercarli e ora si era intrufolato tra di loro per ricevere delle coccole. I tre ripresero la loro camminata. Astrid e Hiccup parlarono dell'imminente gara e della partecioazione di tutti e sei i regni, parlarono di Draghi, dei loro amici, di ciò che avrebbero voluto fare dopo quella gara. Insomma, chiacchierarono allegri finché Toothless non si bloccò. Gli occhi verdi sgranti e le vibrisse che si muovevano, quasi stessero percependo l'arrivo di qualcosa.
"Hey amico tutto bene?" Chiese Hic preoccupato. Il Drago non diede segno di risposta ed anche Astrid si preoccupò. "Hey Tooth... cosa c'è?" Fece per sfiorarlo ma la Night Fury mosse il capo e prese a correre attraverso gli alberi.
"Toothless aspetta!" Gridò Hic ma l'amico non si fermò, allora lui e Astrid lo seguirono. Per un po' schivarono rami e saltarono radici, ogni tanto il Drago si fermava come se stesse cercando qualcosa e poi ripartiva. Lo videro sparire dietro ad un albero cavo caduto e si precipitarono a vedere.
Astrid portò le mani alla bocca e Hic sgranò gli occhi sconvolto.

"Non è l'unico." Sospirò, Astrid gli si avvicinò e si sporse un po' per vedere.
"Lei è una Light Fury." Rispose a se stessa.

Toothless era rimasto immobile. La Light Fury lo guardava curiosa, aveva inclinato il capo e i suoi occhi blu avevano luccicato di curiosità, il Drago nero fece lo stesso e vide qualcosa riflesso negli occhi dell'altra. Si voltò. Proprio davanti a lui c'era uno strano ragazzo. I suoi capelli erano bianchi quasi più della neve e i suoi occhi rispecchiano la profindità del cielo e del mare.
"Ma guarda chi hai trovato." Sospirò il rgazzo. Si avvicinò a passo lento e la Light Fury gli andò in contro strusciandosi su un suo fianco. "Lady non vuoi presentarmi il tuo amico?" Chiese gentile e Toothelss capì. Si voltò verso il suo Hiccup e gli fece un cenno con la testa, lì ci doveva essere anche lui! Il ragazzo voltò lo sguardo nella direzione del Drago e vide due ragazzi spuntare da lì. Li invitò con un sorriso ad avvicinarsi. Toothless saltellò verso Hic e si strusciò allo stesso modo di come la Light Fury aveva fatto sul ragazzo.
Poi l'aveva guardata, come a dirle "Lui è il mio amico, il mio cavaliere!"

Hiccup si avvicinò con calma, quasi quella visione gli potesse scomparire sotto gli occhi. Il ragazzo che aveva davanti era davvero bello.
I suoi occhi rispecchiavano la gentilezza e i suoi capelli sembravano incredibilemnte morbidi, per non parlare delle labbra e delle guance leggermente arrossate dal freddo. In oltre in mano teneva uno strano bastone e la tuta che aveva addosso non sembrava molto pesante. Si riscosse quando Toothless gli si strusciò contro e quasi lo fece cadere. Fece perno sulla protesi e si rimise in equilibrio. Poi con più calma raggiunse il ragazzo e l'altro Drago.

"Ciao" disse il bianco sorridendo e Hiccup credette di svenire, il suo sorriso era così bello che, se non fosse stato per la gomitata di Astrid, non avrebbe ricambiato il saluto, svenendo lì sulla neve.
"C-cia ...ciao." la voce gli uscì a frammenti e si maledì. Cosa avrebbe detto suo padre nel vederlo in quel modo?!
"Ciao! Io sono Astrid, lui è Hiccup e questo qui è Toothless." Rispose-per fortuna- la bionda per lui.
Hiccup vide negli occhi del ragazzo uno strano barlume di consapevolezza che però sparì veloce.
"Piacere io sono Jack e lei è Lady, la mia Light Fury, vedo che Toothless è un bel Night Fury eh?" La sua voce fu dolce. "Posso?" Chiese avvicinandosi a Toothless che non si tirò indietro. Al Drago sembrava proprio un tipo simpatico!
"S-sì!" Rispose con un sussulto Hic.
Quando Jack grattò la testa al Drago e con gesti gentili, passò sul mento, senza accorgersene la Night Fury, si ritrovò ad emettere le fusa tra le mani di quel ragazzo.

Lady emise un borbottio compiaciuto e guardò i tre nuovi arrivati curiosa.
Astrid sorrise a quella scena e guardò di sottecchi Hic.

"Dì qualcosa invece di rimanere lì imbambolato!" Gli sussurrò prima che lei si avvicinasse al Drago bianco per fare amicizia. "I-io... io non pensavo che esistessero ancora Light Fury." Riuscì finalmente a parlare. Guardò il migliore amico accasciarsi al suolo mostrando la pancia, aspettando le coccole proprio lì. "Infatti, lei è l'ultima della sua specie." Rispose Jack passando la mano sullo stomaco del Drago. "A-anche Toothless." Si ritrovò di nuovo a balbettare quando Jack lo guardò dritto negli occhi.
"Ti va di volare?"

"Va bene..."
Quella fu la risposta, sussurrata, di Hic.

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Capitolo 3
*** 2. Sky full of stars ***


2. Sky full of stars

 

Astrid si strinse nel piumone e si avvicinò ai due ragazzi, Lady raggiunse Jack contenta.
"Io vado, tra poco inizia la Gara, Hic vedi di non fare tardi." Li salutò sventolando una mano.
"Okay a dopo!" Le rispose Hiccup e lei si voltò andandosene. 

Jack montò su Lady come fosse un movimento naturale ed effettivamente lo era, le accarezzò la testa e infilò i guanti da corsa.
"Pronto?" Si voltò verso Hiccup e il ragazzo annuì. Irrigidì i muscoli delle gambe e Lady capì. La Light Fury si preparò a spiccare il volo e con uno scatto si staccò dal suolo. Hiccup lo affiancò subito e Jack si voltò a guardarlo.

Quella notte era bellissima, tranquilla e piacevole.
I loro occhi si incontrarono ancora. 
Le stelle erano riflesse nelle loro iridi e la luna sembra avesse iniziato a suonare una dolce melodia.
Toothless e Lady mossero veloci le ali e i loro sguardi si separarono. I Draghi girarono larghi, a spirale, salendo dolcemente, quasi stessero scalando le stelle con le zampe. Jack aprì le braccia e chiuse gli occhi assaporando il vento sulla pelle e tra i capelli. L'euforia lo pervase e si sentì di nuovo a casa, il freddo dell'inverno era ciò che lo riportava indietro nel tempo.
Riaprì gli occhi e vide le stelle girargli intorno. Lady e Toothless volteggiarono ancora, questa volta girando l'uno intorno all'altra e Jack riuscì a scorgere di nuovo Hiccup e in quel momento lo vide sorridere, con gli occhi aperti, ad ammirare il cielo ora albeggiante, tutto in lui, dalla sua espressione ai suoi movimenti esprimevano serenità e Jack capì che si sentiva libero. Libero di viversi, di sentire la vita scorrergli tra le vene e percepire quel calore benefico scorrergli addosso e riscuoterlo dal torpore del mondo e dal suo dolore. Quando furono sopra le nuvole si permise di ridere. Libertà, euforia, vita, inverno, stelle e luna di questo sapeva la sua risata e finalmente la notte se ne andò con dolcezza dalle sue membra, dimenticando il sapore del passato. Si voltò e Hiccup era lì a sorridergli. "Non è..." inziò l'albino.
"...bellissimo?" Finì il moro. I due ragazzi risero. "Questa è vita." Sospirò il bianco guardando dritto davanti a sé.
"È bellissimo guardare avanti e accorgersi che non c'è fine all'orizzonte, che dovunque vada, il sole sorgerà sempre..." Jack si sdraiò sul dorso di Lady, la testa rivolta a destra e lo sguardo su Hiccup. "...e la notte oscurerà il suo passaggio al tramonto e le stelle brilleranno comunque perché dovunque possa andare ci sarà sempre il cielo ad aspettarmi." Le parole riempirono le labbra del moro con gentilezza, quasi portate dalla sua anima all'udito dell'altro ragazzo.

**

Aprì di scatto la porta di camera sua e corse alla scrivania, recuperò il pc e cominciò a cercare.
Astrid finì di leggere con gli occhi sgranati. "...non ci credo..." il nome del ragazzo le aveva portato alla mente un pensiero frivolo e divertito sulla somiglianza a quello del famoso Dragon Beast ma non ci aveva dato peso.
Non poteva crederci, quel ragazzo era quel Jack! Era Jack Frost!
Deglutì.
Il bussare alla sua porta la spaventò.
"Astrid muoviti! Farai tardi!" La ragazza riconobbe la voce della madre e si calmò.
"Arrivo!" Si alzò e prese lo zaino che preventivamente aveva già preparato.
"Okay ti aspetto giù." I passi della donna sparirono nel corridoio e la bionda si ritrovò di nuovo da sola con i suoi pensieri. Nella biografia che aveva letto non si accenava che Jack avesse una Light Fury, ma un drago particolarmente raro. Inoltre, non ricordava dove, ma aveva letto che il ragazzo era sparito dopo la Gara Millenaria, si pensava che lo avesse fatto per non peggiorare la guerra, dopotutto avere un Dragon Beast come lui tra le fila avrebbe raddoppiato la forza del Kingdom Ice e gli altri regni ne sarebbero stati spaventati. Passò una mano tra i capelli e scese le scale. Continuava a creare ipotesi sul perché Jack fosse lì, ma forse non c'era un motivo. Raggiunse Stormfly nella stalla e la salutò. Si sarebbe dovuta preparare, la sua prima Gara sarebbe stata tra poche ore. Eliminò dal cervello quelle informazioni e si concentrò sul sellare Stormfly.

**

Si riscosse quando Toothless lo guardò di striscio, quasi a dirgli "guarda che siamo in ritardo". Sgranò gli occhi, che ore erano?
Guardò il telefono e sbiancò. Erano le nove, la Gara sarebbe iniziata tra meno di mezz'ora!
"Ehm... Jack..." gli occhi azzurri di Jack lo guardarono. "Sì?" 
Ingoiò a vuoto, gli dispiaceva andarsene, ma doveva.
"E-ecco io... de-devo andare però... è stato bello. Grazie." Si grattò la nuca nervoso, poi lo guardò in faccia e si calmò. "È stato bello anche per me, spero ci rivedremo." Lo vide alzarsi sulla groppa della Light Fury e camminò sulla sua ala destra e saltò prima di raggiungere la fine. Si aggrappò alla sella di Toothless con il suo bastone e si sporse verso Hic.
"Grazie Hiccup."
Gli porse la mano.
Hic la strinse, cosa aveva apena fatto quel ragazzo?
"Ciao." Dissero all'unisono.
Quando la stretta di mano finì Jack lasciò andare la sella della Night Fury e si lasciò cadere nel vuoto, sparendo tra le nuvole. Hiccup si spaventò, che cosa aveva in mente quel tipo? Era per caso un suicida? Quando stava ad andare a vedere se si fosse spiaccicato o no al suolo, lo rivide apparire in sella a Lady.
Tirò un sospiro di sollievo.
"Dai amico, andiamo."
Fece girare Toothless e si tuffò tra le nuvole.

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Capitolo 4
*** 3. Prima della gara ***


3. Prima della gara



Era mattina inoltrata, ma l'oscurità regnava sovrana in quella stanza. Si alzò e passò la mano sulla veste. Sbadigliò annoiato ed uscì. Non si fece problemi nel corridoio buio e imboccò la prima diramazione che lo fece entrare in un altrò corridoio, fece così per un altro po' destreggiandosi in quello che sembrava un lugubre labirinto, poi si fermò davanti ad una porta. Quando l'aprì un poderoso soffio di vento lo travolse facendogli svolazzare la veste.
"Ehi ehi... vedo che qui qualcuno è desidoroso di uscire eh?" Disse con voce malevola ed entrò nella stanza sorridendo, il suo sguardo si fece malignamente divertito mentre guardava l'enorme creatura davanti a lui. Un ruggito seguì il chiudersi della porta, quasi quell'essere fosse stanco di aspettare.

**

La corsa rocambolesca di Hiccup -che lo aveva portato a schivare all'ultimo una vecchietta, a distruggere quasi diverse bancarelle del mercato e fargli saltare all'ultimo il camion pieno di rifornimenti di un negozio alimentare- terminò con l'atterraggio sul tetto delle stalle. Il ragazzo si ritrovò a soffiare soddisfatto, poi si accorse dov'era.
Si avvicinò lento al bordo per vedere se potesse scendere senza l'aiuto del suo drago. Sentì un po' di frastuono da dentro la stalla e poco dopo vide uscire FishLegs con Meatlug.
Nel mentre Toothless aveva incominciato a pulirsi le squame della schiena.

"Hic muoviti! Manchi solo te!"
La voce di FishLegs lo raggiunse dal basso. Hiccup si sporse un poco dal tetto. "Credo sia un po' alto."
Mormorò tra sé. "Amico puoi darmi una mano?" Si voltò verso Toothless che in quel preciso momento si stava mordendo la coda. Il Drago si voltò a guardarlo con la coda ancora in bocca e gli occhi verdi aperti dalla curiosità. 
Hic ridacchiò e gli tornò vicino.
"Dobbiamo scendere da qua." La Night Fury capì al volo e lasciata lerdere la pulizia spiccò un balzo e planando dolcemente ad ali spalancate raggiunse il suolo difronte alla stalla. "Bravo bello." Hic gli accarezzò il collo e l'altro emise fusa contente. "Dai Hiccup muoviti! Spero non ci farai fare ritardo, io e Meatlug ci stiamo preparando per questa corsa da tantissimo tempo!" Esclamò FishLegs abbracciando l'animale accanto a lui che addolcì lo sguardo ricambiando l'affettuosità del padrone con una leccata sulla guancia. "Ovvio che no FishLegs, un minuto e ho fatto."

Ridacchiò Hic scendendo dal dorso del suo drago. Toothless lo precedette entrando a balzi nella stalla contento di poter incontrare Stormfly. Il ragazzo lo seguì a ruota e raggiunto il box di Toothless -anche se il drago non ci stava mai perché rimaneva sempre con Hiccup- controllò un attimo che la tuta fosse a posto, sistemò alcuni dei suoi marchingegni che aveva lasciato lì e uscì con il suo elmetto sotto braccio. "Hiccup! Devo dirti una cosa!" Astrid gli corse incontro, Stormfly era poco più lontana che giocava con Toothless.
"Astrid! Buongiorno anche a te." Rispose titubante Hic mentre si avvicinava al suo Drago. "Cosa c'è di così importante che non puoi aspettare dopo la gara?" 
Accarezzò il muso della Deadly Nadder di Astrid e ricevette in cambio una leccatta alla mano.
I gemelli gli passarono davanti, Ruffnut aveva raccolto qualcosa di schifoso e Tuffnut cercava di non farselo spiacciacare a dosso alla tuta pulita.
"È a proposito di Jack."

Hic, -superati i gemelli e raggiunto il suo Drago- mentre stava sistemando la sella di Toothless che, imperterrito, continuava a giocare con Stormfly e quindi non stava fermo, sussultò e guardò la ragazza accanto a lui. "Jack? Ti prego non riniziare con la storia che non si devono avvicinare persone sconosciute perché potrebbero tradirti e ucciderti, perché non so se ti reggo questa volta!" Disse tutto d'un fiato e vide la risposta di Astrid nel suo sguardo saccente. "E non dire che avevi ragione con Heather perché ora è cambiata!" Esclamò tirando una cinghia della sella. "Sì, avevo ragione e non importa se lei è cambiata! Comunque non è questo quello che ti volevo dire!"

Ruffnut stava ancora inseguendo Tuffnut e nella loro corsa rocambolesca stavano spaventando i Draghi che stavano riposando.
"Tuffnut Ruffnut smettetela!" Urlò Hic poi si rivolse ad Astrid mentre controllava dei fili metallici della sella. "Allora di cosa volevi mettermi in guardia?" 
Testò un attimo la staffa salendoci sopra e scendendo.
Tuffnut e RuffNut corsero, facendo volare via un gruppo di cuccioli.
Hiccup sbuffò e fermò i due.
"Ragazzi vi avverto, montate in sella che tra poco si parte." Non ascoltò le loro risposte perché Astrid lo voltò nella sua direzione.

"Haddock vuoi ascoltarmi?! Ho scoperto chi è Jack! Non ci crederai mai!" Hiccup alzò un sopracciglio. "In che senso hai scoperto chi è Jack?" La bionda alzò gli occhi al cielo e sbuffò. "Pensavo fossi più intelligente! Non ti sei accorto che non ci ha detto il suo cognome? E non ti pare strano che lui abbia con sé una Light Fury ultima della sua specie? Oppure che Toothless si è avvicinato a lui senza alcuna paura?" Chiese con fare saputo alzando le sopracciglia bionde.

"Ehm... ecco... io veramente.... cioé non è che non asvoltassi però..."
Cercò di divagare un attimo ma all'occhiata di Astrid si schiarì la voce e ammise. "No, non me ne sono accoro." La ragazza roteò gli occhi e lo lasciò andare. "Ti credevo più intelligebte Haddock! Per tua fortuna ero lì con te! Comunque Jack è Jack Frost, quel Jack Frost!" Hoccup si immobilizzò e sgranò gli occhi. "Intendi dire quel ragazzo di cui nessuno dei sei regni è a conoscenza della sua identità o della razza del suo drago? Quel fantomatico Dragon Beast che è così bravo con i draghi che è un arma micidiale per l'Ice Kingdom? Quel Jack Frost?!"

Astrid annuì con un sorriso smagliante sul volto e Hiccup sgranò ancor di più gli occhi. "Ma si dice che Pitch lo abbia rapito! Che ci fa qui nel regno di Berk?" La ragazza posò una mano sulla testa di Toothless e sospirò. "Non lo so Hic, sicuramente non è stato rapito. Però, mi chiedo perché l'Ice Master abbia affermato il contrario."

Il moro si passò una mano tra i capelli e sbatté un attimo le palpebre. "In effetti è strano."
Mentre il ragazzo stava rimuginando, un grosso braccio lo aveva stretto al collo e un pugno aveva incominciato a sfregargli la testa.
"Papà!" Esclamò Hic tra la sorpresa e l'esasperazione. "Vedo che siete tutti pronti!" Stoik pronunciò quelle parole con tono possente. "Allora andate e rendete onore alle vostre famiglie!" 
Hiccup scivolò via dal braccio del padre e dopo che Astrid gli ebbe dato una pacca di saluto saltò su Toothless e si sistemò.

"Ciao Hic." Il padre gli si avvicinò e mentre il ragazzo stava sistemando qualcosa accarrezzò il Drago. "Ciao Papà." Rispose lui voltandosi verso l'uomo. "Lo sai, sono contento che hai trovato qualcosa da fare oltre ad addestrare i draghi, però sai... non credo sia il momento per te di fare questi giochi..." Tentò Stoik, Hiccup gli posò una mano sulla spalla, come a rassicurarlo. "Tranquillo papà, non mi succederà niente finché Toothless sarà con me." Lo disse guardando l'uomo negli occhi, eppure Stoik non ne era sicuro, qualcosa in lui lo stava facendo agitare. "Non metto in discussione che sia un Drago fantastico, però Hic ricordati che là fuori c'è una guerra... e non importa quanto forti siate, se ti succedesse qualcosa... se vi succedesse qualcosa... cosa potrei fare io?" Il ragazzo sorrise gentile al padre. "Papà, lo so che può essere spaventoso, ma è meglio del restare rinchiuso a casa no? Quello che succederà non possiamo prevederlo e lo so che hai paura, ma sono o non sono tuo figlio?"
L'uomo dalla folta barba rossa ridacchiò rincuorato almeno un poco.
"Come non detto! Però fai attenzione va bene?"
Hiccup annuì e messosi l'elmetto fece spiccare il volo a Toothless e di conseguenza gli altri lo seguirono.

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Capitolo 5
*** 4. L'arena di sangue ***


4. L'arena di sangue

Le urla esaltate della folla rieccheggiavano nella conca e riuscivano a sentirle a distanza. Gli spalti in pietra esano pieni e le colonne si ergevano bianche fuori dall'enorme edificio. Il mare si abbetteva addosso al pendio roccioso emanando grossi sbuffi salati. L'Arena Rocciosa, al confine tra Berk e Dunbroch, era la seconda più grande dei sei regni. La prima si trovava all'interno dell'Ice Kigdom dove, dall'inizio dell'età Bianca, si svolgeva la Gara Millenaria. Un sospiro divertito gli uscì dalle labbra al ricordo della sua Gara Millenaria. Erano passati già nove anni... l'incredulità lo colpi. Era stato così veloce, semplice... quasi fosse stato già deciso, eppure lui non aveva deciso niente nove anni fa. Anzi, l'unica cosa a cui pensava quella mattina era di poter superare la prova, non pensava di potercela fare da solo, poi aveva incrociato lo sguardo con quello del suo Drago. Lui non era solo, non più, c'era Toothless con lui. Il suo Drago non lo aveva mai abbandonato da quel giorno. Inspirò l'odore del male sotto di lui, abbracciò il rumore delle onde che s'infrangevano contro gli scoglio e udì le voci dei suoi amici e della folla, ormai poco distante, che parlavano. Che fosse pericoloso o meno, finché avesse avuto al suo finaco Toothless, niente di quella vita lo avrebbe potuto spaventare.
O almeno così credeva in quel momento.

**

Il mantello nero gli ondeggiava dietro la schiena e ogni tanto sfiorava le squame del collo del suo Drago. Gli occhi della gigantesca bestia guardavano avanti per capire l'odore che il naso aveva captato. Un sorriso sbilenco gli arriccio le labbra quando, con uno scatto fulmineo, gli occhi gialli del Drago si spalancarono. Lo aveva trovato.
Il ruggito dell'enorme bestia fece tremare la sporgenza rocciosa accanto a loro. L'animale spalancò le ali, enormi e scure più della notte senza luna. Un suo passo avrebbe potuto distruggere la sporgenza rocciosa su cui era in bilico, era appolaiata come il più torvo dei corvi, con gli occhi ai lati che guardavano solerti in avanti in cerca della preda non troppo lontana. Voleva muoversi, l'ebbrezza della caccia imminente la rendeva instabile, ma non osò fare niente. Il suo padrone non gliel'aveva ancora permesso.
"Vai Hella*" Sbatté le ali un paio di volte, poi saltò e planò, nonostante fosse enorme fu incredibilmente aggraziata nei suoi movimenti. Sbatté le alì e si alzò un poco più in alto per seguire meglio la traccia trovata, era pronta a cacciare.

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"Ora Toothless!" La Night Fury fece fuoco immediatamente centrando le zammpe di un Gronkio pronte a prendere due pecore, anzi una l'aveva già tra le zampe. Hiccup esultò internamente e aumentò la velocità del suo Drago. Prese al volo la pecora che l'altro aveva lasciato e Toothless afferrò quella ancora al suolo. Con uno scatto il Drago tornò in alto e superato il ponte in legno, dov'erano le sacche per i punti, fece un giro della morte e vi volò sopra facendo cadere nella sacca del cavaliere la sua pecora che fu subito raggiunta da quella di Hic. "Bravo bello."
Lo congratulò il ragazzo accarezzandogli la testa. "Ora siamo in vantaggio. Astrid non potrà recuperare facilmente tanti punti, sopratutto non ora che sono quasi finite le pecore." Parlò al Drago e si mise a guardare tra gli spalti. Non sapeva perché, ma aveva la strana sensazione che qualcuno lo stesse guardando. C'erto, tutto lo stadio lo stava fissando perché stava chiaramente vincendo e perché era figlio di Stoik, ma ciò che sentiva, ciò che quello sguardo gli faceva provare era qualcosa di orribile. Ogni volta che distoglieva lo sguardo dalla folla avvertiva l'interesse di quell'essere intensificarsi e gli sembrava quasi di avere il suo fiato ad alotargli sul collo. I brividi che lo scuotevano non erano per l'eccitazione e ne era sicuro, nemmeno il suo battito accelerato era per quello. Lui era terrorizzato e sentiva che anche Toothless lo percepiva, quello sguardo, quelle sensazioni. Che suo padre avesse ragione? Che qualcuno stesse pensando veramente di attacarlo in un luogo pubblico? Cosa ne sarebbe stata della gente che era lì? Sarebbe stata risparmiata se si fosse arreso? O semplicemente li avrebbe uccisi per puro divertimento?
Un brivido lo riscosse da quei pensieri. Un tuono stava minacciando pioggia, forse proprio per quel motivo gli organizzatori della gara la stavano velocizzando, li vedeva indaffarati a far sparire qualche pecora, a sistemare le cose per il rilascio della pecora nera, insomma si era accorto che non restava molto tempo alla fine della gara. Lasciò perdere gli spalti e posò lo sguardo sugli altri partecipanti. Un altro brivido lo scosse talmente tanto che dovette stringersi alla sella per calmarsi. L'essere stava arrivando. Un altro tuono, questa volta più vicino, scosse i rami degli alberi, messi nella conca per rendere la competizione più difficile. Ingoiò a vuoto, anche Toothless sembrò rabbrividire. Fece fermare il Drago su una delle colonne di partenza. Qualcosa decisamente non andava. Il cielo sembrava rannuvolarsi troppo velocemente e la folla si era ormai spenta, preoccupata per qualcosa. Altri tuoni seguirono, uno dietro l'altro e gli alberi si mossero più del dovuto. Astrid si fermò sulla colonna accanto alla sua.
"Lo hai notato anche te?" Chiese con enfasi, la preoccupazione era palese nel suo sguardo. "Sì, tutto questo non è normale." Hiccup ricambiò il suo sguardo e la ragazza si alzò in volo per vedere oltre le mura dell'arena. Hiccup prestò attenzione all'espressione della ragazza, anche se ad un certo punto dovette strizzare un po' gli occhi, era salita davvero in alto, ma nonostante tutto vide lo stesso il suo volto sbiancare e le sue labbra spalancarsi inorridite. Bastò un attimo e capì. Un altro tuono scosse l'arena, potente e forte, caldo, freddo e arrabbiato. Non era un tuono, era il ruggito di una bestia lasciata libera dopo giorni di reclusione. Era il ruggito che faceva scappare le persone appena lo si udiva. Era il ruggito che solo la morte poteva portare.
"SCAPPATE! SIETE IN PERICOLO!" L'urlo di Astrid lo fece inorridire ancor di più. Niente l'avrebbe potuta far disperare a quel modo, qualcosa di davvero pericoloso era arrivato. Qualcosa fece tremare l'arena e Hiccup voltò subito lo sguardo in direzione della causa. Delle enormi zampe nere e munite di lunghi artigli avvevano afferrato la parte più alta e sporgente dell'arena cosicché il suo proprietario ci si potesse appollaiare per bene. Vide le ali immense che bloccarono gli ultimi raggi di sole e subito dopo le altre due zampe davanti si afferrarono alla sporgenza rompendo la roccia sotto la sua presa e facendo scivolare polvere e detriti sulla folla.
La paura di Hiccup si era avverata. Quell'essere li avrebbe uccisi senza nessuna preoccupazione.

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Tutto era tranquillo. Si tirò il cappuccio, della mantella bianca che indossava, sulla testa. La terra era immacolata sotto i suo piedi e la neve cadeva placida intorno a lui. Doveva muoversi, più tempo perdeva più c'era la possibilità che lui potesse uccidere Hiccup. Montò su Lady e strinse una mano su uan delle maniglie della sella, l'altra stringeva il suo bastone. Non c'era tempo da perdere. Lady scattò in volo con un balzo e superati gli alberi emise una palla di fuoco sparendoci dentro.

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Ghiaccio e fuoco esplodevano in torno a lui. C'erano grida che si sovrastavano e urla che gli perforavano la testa. Non riusciva ad aprire le ali, troppo stanche. Il peso della sella, di solito leggero, sembrava esser divenuto il quadruplo. Ceddette di nuovo sulle zampe e la polvere si mosse intorno a lui. Il fuoco crepitava e le urla aumentavano, il ghiaccio esplodeva, c'era solamente il caos.
Doveva raggiungerlo. Non poteva lasciarlo lì, da solo, nel sangue e nel fango attorniato da fuoco, ghiaccio e persone che non lo guardavano, lo lasciavano lì urlando via. Non poteva. Respirava a tentoni, ma s'issò di nuovo sulle zampe. Fece un passo e la coda gli mandò una stilettata dolorosa su per la spina dorsale. Voltò lo sguardo trovandola schiacciata da una di quelle enormi basi su cui si posavano i Draghi. Strinse i denti e tirò. La sentì muoversi lentamente. Del ghiaccio congelò qualcosa accanto a lui. Tirò ancora e avvertì qualcosa cedere con un rumore fragoroso. Non guardò e tiro di nuovo più forte che poteva. Qualcosa si ruppe, ma era finalmente libero. Dondolando si avvicinò al corpo inerme, steso in una pozza di sangue. Strusciò la testa contro la sua mano, ma il ragazzo non reagì, mugolò per fargli capire che era lui, era Toothless. Erano di nuovo insieme e questa volta non si sarebbe più allontanato, quindi doveva aprire gli occhi, perché da quel momento sarebbe stato un Drago migliore, sarebbe stato l'amico perfetto, ma questo solo se avesse aperto gli occhi. Eppure Hiccup rimase immobile, il sangue che continuava ad espandersi e la sua pelle che diveniva pian piano sempre più bianca. Toothless allora gli mosse il volto posando la sua fronte su quella dell'amico. Mugolò di nuovo, in cerca di qualcosa, qualsiasi cosa che potesse svegliare Hic, ma lui, di nuovo, rimase immobile. Allora il dolore e la paura lo invasero e i suoi mugoli divennero a mano a mano più disperati e impauriti. Non capiva perché Hiccup non si svegliasse, non lo comprendeva e ne aveva paura, tanta paura. Una risata agghicciante gli fece alzare il muso. Davanti a lui, con un ghigno divertito e gli occhi gialli luminescenti di gioia, stava l'uomo a capo del Drago che li aveva attaccati. "È inutile che tu lo chiami." Lo sentì cantilenare, ma non lo volle ascoltare, avrebbe chiamato Hiccup finché avesse avuto abbastanza forza da rimanere sveglio. "Oh! Che Draghetto tenace! Sai, mi piacciono i Draghetti tenaci." L'uomo si accovacciò alla sua altezza e portò un dito sulla guancia parlando con tono affabile e gelido. "Mi piace quando devo sottomettere quelli come te. Oh! Quanto mi piace! Mi diverto davvero molto a guardare i vostri occhi pieni di speranza e amore spegnersi nel dolore e nella paura..."
Toothless non capì cosa stesse dicendo, ma posò una zampa oltre il corpo di Hiccup e ringhiò in direzione dell'uomo. Non avrebbe più ferito il suo amico! "Quando si perde ciò che si ama, quando si perde tutto ciò che costituisce il tuo mondo... è in quel momento che soffri, ed è divertente constatare come voi, poveri Draghetti tenaci, siate i primi ad impazzire per il dolore, è in quel momento che vi spezzate e tornate ad essere ciò che siete..." Il suo ghigno si spense e si rialzò, spazzolò la veste nera e puntò un dito verso Toothless. Il Drago ringhiò di nuovo e questa volta mostrò chiaramente i denti. Quell'uomo non gli piaceva per niente!
"Mostri. Ritornate ad essere delle bestie assetate di sangue e ci godete! Sieto solo mostri!" I suoi occhi brillarono alla luce delle fiamme, il ghiaggio scricchiolò e le urla aumentarono, qualcuno era arrivato. Qualcosa colpi la faccia dell'uomo che cadde per terra tra snague e fango. "Non ti avvicinare di un altro passo!" Toothless quella voce la conosceva! Era la voce del gentile ragazzo dai capelli bianchi! All'improvviso davanti a lui apparve la Light Fury che si avvicinò verso Hic, forse preoccupata per la sua salute.

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Jack era in piedi, il suo bastone che puntava, di nuovo, dritto alla faccia di Pitch. "Sei pazzo se non credevi che sarei intervenuto! Credi forse che mi arrenda così facilmente?" La sua voce era furiosa, lo sguardo era inniettato di rabbia e furia. Pitch sorrise in direzione dell'altro. "Non puoi vincere, lo sai." Jack strinse i denti e sollevò il bastone pronto a colpirlo di nuovo, però Lady attirò la sua attenzione mugolando, la vide accanto a Toothless che stava vegliando il figlio del Re Stoik. Hiccup non stava affatto bene. Si voltò di nuovo verso Pitch, ma l'uomo era sparito. Lasciò perdere e si avvicinò verso il ragazzo. "Okay, lo devo stabilizzare." Sganciò l'armatura di Hic lasciandolo a petto nudo. Si tolse la mantella bianca e la strappò, con gran parte di essa fasciò il petto del ragazzo gravemente ferito e con la restante fasciò il capo da cui proveniva la più ingente quantità di sangue. Prese una boccetta da una delle sacche della sella di Lady e versò tutto il liquido nella bocca di Hic, tenendo ferma la sua testa. "Ti devo portare via." Posò Hiccup sulla sella di Lady e si preparò per montare anche lui, ma qualcosa gli afferrò la maglia che indossava. Si voltò e incintro Toothles che gli tirava la maglia con i denti. Il terrore era dipinto nel suo sguardo, era davvero preoccupato per Hiccup. Doveva andare, ma lo sguardo del Drago non lo faceva muovere, non poteva allontanarlo da Hiccup, ne sarebbe stato distrutto. Gli accarezzò il muso e guardò la sua coda, forse poteva cavalcarlo lui, ma tutte le sue speranze sparirono, la coda meccanica del Drago era distrutta, tutto ciò che ne rimaneva erano dei fili metallici e qualche legaccio che la teneva ciondolante alla coda. Se non poteva cavalcarlo, allora lo avrebbe fatto volare in un altro modo.
Si guardò intorno. Una Deadly Whispers stava cervando di allontanarsi dai getti di ghiaccio che l'enorme Drago stava ancora spuntando. Magari se lei e qualche altro Drago l'avessero aiutato, acrebbe potuto portare con sé Toothless. Strinse il bastone tra le dita e la Night Fury lo lasciò andare, aveva capito che non l'avrebbe lasciato indietro. Si messe sulla traiettoria del Drago e di due Gronki. La Deadly Whispers ringhiò sporgendo la prima fila di denti verso Jack, ma lui non si mosse. Fece muovere lentamente il suo bastone dall'alto verso il basso e gli animali ne rimasero affascinati. Fece un cerchio con la parte inferiore e i tre si guardarono confusi, poi indicò con la punta Toothless e i tre si mossero veloci verso di lui. Un Gronkio lo afferrò per la coda, mentre l'altro aspettò che la Night Fury si attaccasse alla coda della Deadly Whispers. Appena si sollevò un poco da terra il Gronkio rimanete si mise sotto di lui, alzando la parte centrale del suo corpo, che stava cadendo. Jack sospirò. Ora era meglio andarsene. Montò su Lady e partì con gli altri quattro draghi al seguito.


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Hella* anche chiamata Hel, nella mitologia norrena è la figlia di Loki sorella del serpente gigante Jormungard, il lupo Fenrir e il cavallo a otto zampe. Si narra che quando nacque il mondo conobbe per la prima volta la pestilenza. Per quetso motivo Odino, avendo paura del suo potere, le diede il regno di Hellheim, il luogo dove vanno le persone morte senza combattere (cioè senza onore). Si dice anche che quando visita la terra porta con se malattie e carestie, ma se camminando per i villaggi ha in mano un rastrello, ci saranno sopravvisuti, se invece ha una scopa moriranno tutti. Fu lei ha regalare ad Odino i due corvi chiamati Huginn e Muninn, inoltre sta creando la Naglfar (Nave di unghie) con le unghie delle anime di assassini e traditori, con cui i morti torneranno sulla terra durante il Ragnarok.

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