Dangerous.

di Claire_Elen
(/viewuser.php?uid=480014)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** [Introduzione] ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1- Rettilofona. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2- Play with fire. ***



Capitolo 1
*** [Introduzione] ***


<< Te lo ripeto, non ti dirò nulla. Potrai anche torturarmi per ore ma non ti dirò mai dove si trova l’Obscurus. >>
<< Temo tu abbia troppa poca considerazione di Credence per tenerlo nascosto così a lungo. A chi stai facendo il favore di proteggerlo? >>
<< Non mi aspetto certo che un codardo come te possa capire cosa sia la lealtà. >>
<< Mia cara, tu scherzi col fuoco. Sono stato io a fondare quest’ordine e tutte le persone che ne fanno parte mi sono estremamente devote. >>
Disse l’uomo dai capelli biondi mentre si sporgeva verso la cella e teneva le braccia saldamente incrociate dietro la schiena, con un ghigno sulle labbra sottili e la bacchetta dietro di sé, pronta in caso di necessità ma al tempo stesso non vicina abbastanza perché lei riuscisse a raggiungerla.
<< Non ho detto che la paura non sia una buona causa. Ma tu non rendi conto a nessuno. >>
L’uomo si sporse ancora di più verso la ragazza coi polsi incatenati e le alzò il mento che era accanto alle sbarre perché lo guardasse in viso.
<< Un giorno capirai, bambolina. Fin tanto se non vuoi finire come l’amico accanto a te ti conviene collaborare prima che le cose prendano una brutta piega.>>
E detto questo calciò un osso umano che rotolò al suo fianco e si scontrò con i resti della persona accanto a sé.
Claire si scosse con un tremolio e si scostò da lì, facendo tintinnare le catene e scostando il viso da quello del suo rapitore.
Il silenzio di quelle parole venne interrotto solo da quelle di lei che ruppero l’aria umida della cella.
<< Perché ti importa così tanto di Credence? Che valore ha per te un obscurus? >>
Grindelwald si girò verso di lei e le diede solo un ultimo, gelido sguardo prima di salire le scale e tornare al piano superiore.
Claire portava i segni delle manette che da tempo erano state intorno ai suoi polsi pallidi e che avevano provocato delle cicatrici. 
Non mangiava da giorni e chissà dio dove fosse nascosta la sua bacchetta.
Con la punta del piede tentò di arrivare alla sedia che era appoggiata lì fuori e che era rimasta dalla guardia che ora era salita di sopra insieme a Grindelwald.
<< Merda, se non contassi così tanto sul mio ottimismo sarei già cibo per vermi. >>
Fermò la battuta e girò il viso verso il cadavere ormai ridotto ad un cumulo di brandelli avvolti su poche ossa.
<< Non è vero, Jerry? >>
Domandò sarcasticamente, prima di appoggiare la schiena al muro della cella e alzò lo sguardo verso la lampadina che ciondolava dal soffitto. 
<< Credo di aver avuto un’ idea. >>
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1- Rettilofona. ***


Lo sguardo di Claire scorse dalla lampadina antica e arrugginita che ciondolava dal soffitto al sottile serpente nero che vi era intrecciato sopra.
Socchiuse gli occhi perché la fioca luce si spostava dal proprio viso al muro in un ritmo quasi nauseante, illuminandone le iridi castane scure e poi tornava indietro, spostata dal ritmo di quell’oggetto penzolante.
<< Salazar. >>
Mormorò lentamente, e come se lui riuscisse a capirla, si srotolò e scivolò fino ai suoi piedi, intrecciandosi lungo la gamba e salendo sullo stivale di pelle scura.
Claire era una rettilofona e quasi nessuno sapeva che lei possedeva un tale animale e un tale dono.
Pensava che Salazar le fosse scivolato fuori mentre la catturavano, ma a quanto pare era riuscito a scappare già molto prima di essere rinchiusa in quelle segrete.
Sibilò tre volte e il serpente aprì la mascella, facendo colare un po’ di saliva sulle catene legate alle sue mani che, in circa dieci secondi, si arrugginirono e si spaccarono a metà come una conchiglia.
Claire procedette a liberare anche i piedi e quando vi riuscì, raccolse il serpente che le si attorcigliò fedelmente intorno all’ambraccio scoperto dalla manica della giacca strappata e rimase immobile, come se si trattasse di una finta.
Aveva trovato quel serpente..o meglio, aveva salvato quel serpente il suo primo anno di scuola ad Hogwarts mentre stava venendo picchiato da dei bambini e l’aveva curato, scoprendo solo dopo di possedere lo strumento necessario per potergli parlare.
Così l’aveva chiamato come il fondatore della sua casata, un serpentello sottile lungo di circa un metro con degl’occhi gialli e neri e un veleno molto potente che sarebbe stato in grado di stendere e uccidere un essere umano in poche ore.
<< Dobbiamo trovare una via d’uscita. >>
L’animale annuì leggermente col muso e Claire si sfilò una molletta dai capelli corti e di un viola acceso e iniziò a scassinare la serratura della cella.
Per essere dei maghi potenti e molto cauti, erano di certo parecchio stupidi per non aver fatto un incantesimo sulla serratura, ma anche quella poteva essere tutta una tattica di Grindelwald.
Salì lentamente i gradini di pietra dai quali il proprio rapitore era sparito mezz’ora prima e lasciato la porta accostata, così Claire l’aprì lentamente e si guardò intorno, trovandosi nel mezzo di due lunghi corridoi dai muri rosso sangue e dalle tende nere che portavano chissà dove.
Girò a destra e percorse i propri passi con estrema lentezza, stando attenta ad ogni passo che faceva per non provocare alcun rumore, in uno scontro aperto sarebbe stata inerme senza la propria bacchetta.
Posò il piede destro su un asse scricchiolante e chiuse gli occhi per qualche secondo, pregando il cielo che  nessuno l’avesse sentita e infatti quando li riaprì, scoprì di essere inaspettatamente ancora sola.
Solo quando arrivò alla fine del corridoio iniziò a sentire delle voci provenire da una stanza, così rimase in silenzio a spiare dalla fessura che produceva l’unica fonte di luce nella stanza, apparte due candele che volteggiavano in mezzo ad essa, sospese nell’aria.
Seduto su una poltrona con lo schienale alto vi era Grindelwald e, poco distante da lui, una donna con capelli corvini e il cappello che le copriva metà viso già parzialmente nascosto dalle tenebre.
<< Cosa dobbiamo farne della ragazza? >>
<< E’ inerme se è tenuta chiusa e senza bacchetta. E’ una strega particolarmente forte se usa i giusti mezzi. >>
<< A me è sembrata solo una ragazzina con dei dubbi gusti sul modo di vestire. >>
Lo provocò la donna, senza aspettarsi che Claire proprio in quel momento la stava fissando con uno sguardo inceneritore dallo stipite della porta.
<< Se fossi sveglia almeno la metà di quanto sei bella, capiresti il peso delle mie parole. Ma a quanto pare sei più stupida di quel che pensassi. >>
La donna stirò le labbra in una linea sottile senza proferire nient’altro, come se fosse stata una bambina sgridata dal padre.
<< Mi dispiace, non intendevo- >>
<< La ragazza ci sarà utile per trovare Credence. Se la uccidiamo non capiremo mai le ragioni che l’hanno spinto ad andare a Parigi. Ha bisogno di risposte, e sono certo che quei due siano collegati l’uno con l’altro. >>
Claire fece per tirarsi indietro e cercare una via di uscita, ma proprio quando fece per fare un passo indietro andò a sbattere contro una persona, o meglio, contro un uomo che era arrivato giusto in quel momento davanti alla porta.
Cacciò un urlo e poco dopo si ritrovarono entrambi all’interno della stanza, con la bacchetta dell’uomo che premeva contro la gola pallida di Claire, sollevata dalla sua mano.
La donna accanto a Grindelwald sussultò e fece un salto sul posto per lo stupore, mentre lui girò solo lo sguardo da lei alla porta e passò lo sguardo su Claire, alzandosi piano dalla poltrona.
<< Bene bene. A quanto pare il topo ha trovato il modo di uscire dalla trappola. >>
<< Lasciami andare, maledetto. >>
<< Non ho alcuna intenzione di farlo, dolcezza. Al contrario! Credo sia tempo di risposte. >>
E con un solo strattone la gettò sul divano e sfilò la bacchetta di Sambuco dalla tasca, puntandogliela al petto.
<< Sei stata lì sotto troppo a lungo, ancora un altro po’ e avresti perso lucidità. Quindi, anche se non so come diavolo tu abbia fatto ad uscire senza bacchetta e armi, devo ringraziarti. Ci sei più utile così che da morta. >>
Claire strinse i denti e rimase immobile a fissarlo, con quegl’occhi così diversi l’uno dall’altro e d’istinto scostò lo sguardo, era così intenso da rendere l’aria della stanza pesante e tutti se n’erano accorti, erano tesi come una corda di violino.
<< Dimmi dov’è diretto Credence. E perché. >>
<< Te l’ho già detto le prime ore. Non so dove sia diretto Credence, e anche se lo sapessi non te lo direi comunque.  Non sto proteggendo lui, ma me. >>
<< Sei una pessima bugiarda tanto quanto sei pessima a scegliere le parole giuste con cui scalfirmi. >>
<< Può darsi, ma so che stai usando Credence perché vuoi uccidere Silente. Perché non puoi farlo tu stesso… già, perché non puoi? >>
Lo sguardo di Grindelwald ebbe un tremito di stupore per quella domanda e per pochi millesimi di secondo la sua sicurezza vacillò, per poi stringere nuovamente le dita pallide sul materiale della bacchetta, e alzarle il mento con la punta di essa.
<< Non posso entrare ad Hogwarts. Le difese sono troppo potenti e non ho.. i mezzi per poterlo compiere. >>
<< So anche questo. Hai stretto un patto di sangue con Silente, e pare che lui sia l’unico a sapere come scioglierlo. Perché hai stretto un patto del genere? >>
Ora la sfrontatezza di Claire stava mutando in curiosità, c’era un fondo di curiosità che la spingeva ad osare tanto.
Grindelwald strinse i denti e con la mano destra le tirò uno schiaffo che le colpì la guancia e le fece girare la testa, con le ciocche viola sul viso arrossato dal freddo e dall’impatto della sua mano.
<< Non deve riguardarti nulla di ciò che faccio, è chiaro? >>
Nuovamente, strinse il viso della ragazza con le dita e lo portò accanto al proprio, Claire era quasi certa che l’avrebbe uccisa lì e sul posto se avesse posto altre domande.
Poi, inaspettatamente, riprese la sua calma e la sua compostezza e la lasciò, lisciandosi i capelli biondi all’indietro.
<< Non lo sai. >>
<< Come scusa? >>
<< Non sai dov’è diretto Credence, ma hai troppa paura che io ti uccida ora per la tua inutilità piuttosto che darmi un’ informazione sbagliata. Tieni così  tanto alla tua vita? >>
<< Puoi farne ciò che vuoi, Gellert. >>
L’uomo la studiò per qualche istante e poi la fece rimettere composta, sorridendo sotto i baffi a spazzola.
<< Io credo che il tuo utilizzo non abbia ancora raggiunto il suo termine.
State pronti a partire per Parigi, inizieremo da lì….>>
<< Parigi, signore? >>
<< ….Credence verrà da noi per cercarla, e cercare le risposte che tanto brama. Preparate la carrozza con i Thestral. >>
 
 
 
 
 
AHIAAA!
E anche il primissimo capitolo della mia fanfiction è giunto al termine~
Sto diventando veloce a scrivere e ciò mi piace.
Sono molto curiosa e questa storia mi sta piacendo veramente tanto per come sta uscendo, il legame
Di Grindelwald con Silente è molto chiaro, ma è anche chiaro che Grindelwald non vuole ancora uccidere Claire..chissà come mai? Forse ha visto qualcosa in lei che gli servirà in futuro.
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! <3
Grazie a chi seguirà questa storia
 
-Claire
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2- Play with fire. ***


I Thestral erano delle creature alate che potevano essere viste solo da coloro che avevano a loro volta visto la morte, per questo Claire poteva distinguerne chiaramente cinque trainare la carrozza che era parcheggiata sullo spiazzo sul terrazzo.
Grindelwald non le toglieva gli occhi di dosso, forse per pura curiosità o forse per capire cosa farne di lei, sta di fatto che il suo sguardo gelido, non reso meno crudele dal fatto che avesse le iridi di colore diverso, faceva gelare il sangue nelle vene a Claire.
Lo temeva, ma al tempo stesso non temeva di affrontarlo in uno scontro aperto se avesse avuto la bacchetta.
Forse era veramente molto coraggiosa, o forse solo molto stupida.
Fece segno a tutti i seguaci di entrare o di sistemarsi fra la carrozza e il sedile che sarebbe servito a chi guidava i Thestral, mentre lui indugiò appena con Claire e, nuovamente, tornò a lisciarsi i capelli all’indietro.
<< Chiedo scusa per il mio comportamento di prima. Non intendevo farti del male. >>
Mormorò vicino al suo orecchio prima di sistemarsi davanti insieme a lei, decidendo che sarebbe stato lui stesso a condurre la carrozza.
Bastò quel comportamento così diverso a far aggrottare la fronte a Claire, la quale ignorò l’imbarazzo che aveva provato appena lui le si era avvicinato.
 
‘’Se cercassi di scappare sa per certo che sarebbe lui a dovermi uccidere. Vuole svolgere il lavoro sporco da sé invece di premurarsi di chiedere a qualcuno di inseguirmi. Sempre ammesso che la caduta non mi uccida prima.’’
 
Claire portò lo sguardo al di sotto del terrazzo quando i Thestral spiccarono il volo e valutò che, se si fossero alzati abbastanza in alto, una caduta le avrebbe provocato morte certa.
Grindelwald era di certo molto persuasivo e sapeva esattamente come ottenere le informazioni nel modo giusto. Al confronto dell’uomo che gli sarebbe susseguito, era molto più furbo e meno spietato.
Si accontentava di torturare e uccidere solo le persone giuste per la sua causa, mentre come avrebbero scoperto molto tempo dopo, Voldemort inseguiva metodi molto più violenti ed estremisti.
Claire strinse le dita sulla panca in legno sotto di sé per la velocità e si ritrovò con la schiena incollata contro la vetrata della carrozza nella quale c’erano ancora tre persone armate.
Il vento le scompigliava i capelli e mandava le ciocche davanti al viso in modo tale da renderle impossibile riconoscere la strada che stavano percorrendo, volando ben oltre lo sguardo indiscreto dei Babbani e molto più in alto rispetto a dove sarebbero dovuti volare per stare in sicurezza.
In tutta la durata del viaggio, Claire ebbe tutto il tempo di pensare a ciò che le era capitato e di pensare a come muoversi di conseguenza. Era alla mercè di uno dei maghi più potenti di tutti i tempi e non sapeva come fare per sfuggirgli.
Quello fù uno dei viaggi più lunghi che fece in tutta la sua vita, durò circa sei ore di vento continuo che le sferzava il viso e quando arrivarono a Parigi la prima cosa che vide fù la Torre Eiffel che si stagliava su tutta la città, come il Big Ben che si erano lasciati alle spalle ore or sono.
L’occhio color del ghiaccio di Grindelwald si girò a guardarla quando furono sul tetto di un palazzo e poi l’aiutò a scendere, quasi come se non si trattasse più di una prigioniera o come se stesse iniziando a trattarla da pari.
Posò la mano sulla sua e poi la tirò all’interno della casa, lasciando che lei camminasse ed entrasse in quello che era un salottino accogliente e per nulla simile al covo dei maghi oscuri, alle pareti erano appesi quadri d’epoca e le tende erano state tirate del tutto per far entrare la luce; all’angolo, una teiera si alzò dal tavolino in marmo e si avvicinò a loro per servire il tè dal set appoggiato accanto al divano.
<< Vedi, Claire?  Se inizi a collaborare potresti ritenere questo posto come casa tua. >>
La donna che aveva visto parlargli e il ragazzo che l’aveva afferrata arrivarono alle loro spalle e, ridacchiando per quella frase, se ne andarono lasciandoli soli.
Claire si massaggiò i polsi sui quali erano ancora incavati i segni delle manette  e alzò lo sguardo su Grindelwald, il quale aveva cambiato totalmente tono e modo di porsi con lei, ma probabilmente, pensò Claire, lo stava facendo solo per persuaderla ad unirsi alla loro causa e quindi rivelare dov’era Credence.
Peccato che su una cosa Grindelwald avesse piena ragione; non sapeva la posizione esatta di Credence da mesi, per cui stava solo guadagnando tempo nell’attesa di rimpadronirsi nuovamente della propria bacchetta.
<< Dico solo che è un peccato che tanto potere vada sprecato. Infondo sei una purosangue, no? >>
Disse, valutando attentamente prima di parlare e di interrompere il silenzio che Claire aveva creato fra di loro.
<< Dovresti smetterla e farla finita, se non ho quello che desideri, no? >>
Il sorriso che gli aveva già visto sfoggiare nelle segrete si aprì sulle labbra sottili e pallide di lui, che liberò una risatina sforzata e poi si sedette sul divano.
<< Sono colpito da tanta forza e coraggio, dico davvero. Ma sei molto, molto lontana da casa e da tutto ciò che ami e che ti fa stare bene. Non hai più protezione.. apparte la mia, s’intende. >>
<< Quindi cosa mi consiglieresti? Di unirmi alla tua causa e di aiutarti a sterminare tutti i babbani del mondo? >>
<< Temo tu mi stia sopravvalutando. Non ho alcun interesse nell’uccidere metà popolazione mondiale, no. Ambisco ad un progetto più grande e anzi, voglio porre fine alla guerra che da secoli imperversa fra noi e il mondo non magico.
<< Non so nemmeno se vuoi Credence morto. Credi di potermi convincere con tante belle parole e..questo? Tè caldo? >>
Con uno sguardo sprezzante Claire allontanò la teiera che le si era avvicinata e che stava tentando di versare del tè nella tazza di porcellana che le era vicino.
<< Credo ai fini che giustificano i mezzi. Non voglio Credence morto, lui verrà da me quando lo riterrà più opportuno e troverà una vecchia amica ad aspettarlo.
Questo aumentano le mie chance di prenderlo con noi..nel frattempo, dovresti considerare di fare altrettanto. >>
Claire lo vide alzarsi e arrivarle davanti, poi, con suo sommo stupore, le prese i polsi in modo delicato e sfilò la bacchetta di Sambuco dalla tasca della giacca, facendole alzare un sopracciglio.
<< Cosa stai facendo? >>
<< Deve farti molto male. >>
Lasciò vagare lo sguardo sui lividi delle fratture ai polsi e poi sfiorò la punta della bacchetta su di esse.
<< Epismendo. >>
Pronunciò, liberando un fascio di luce e in quel momento Claire sentì i polsi dolerle da morire, tant’è che fù solo la stretta di Grindelwald sui gomiti a non farla cadere sul tappeto.
Ma, dopo circa mezzo minuto di dolore acuto, i segni sui polsi erano scomparsi e le fratture risanate.
<< Perché stai facendo questo? >>
<< Te l’ho detto. Non ho intenzione di farti del male. >>
Claire si sedette e non disse più nulla per tutta la sera, perché la testa le doleva e aveva davvero troppi pensieri che affollavano la sua mente.
Si ritrovò ad addormentarsi con la testa sullo schienale del divano e non sentì nemmeno le dita fredde che le sfiorarono le ciocche di capelli per metterle apposto e che, poco dopo, si separarono per abbandonarla al sonno.
 
  Beh, che dire!...non so che dire. Sono stata super velocissima a creare questo capitolo,
..Fra l'altro dopo aver visto animali fantastici per la terza volta in un mese, sigh. Quanto amo questo film.
La chimica fra Claire e Grindelwald mi intriga fin troppo per tenere ferme le mie ditine!
Sinceramente è uno dei personaggi che amo di più interpretato dal mio attore preferito, potrei fare tutto ciò che mi chiede senza nemmeno battere ciglio!!! Grazie per chi seguirà la storia, alla prossima!
-Claire

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3806440