Obscuria

di Crystal 10
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** La ragazza senza ricordi ***
Capitolo 3: *** Il segreto di Airiss ***
Capitolo 4: *** L'inizio della rivolta ***
Capitolo 5: *** La prima battaglia di Airiss ***
Capitolo 6: *** La depressione di Airiss ***
Capitolo 7: *** L'arrivo del principe Alec ***
Capitolo 8: *** Il segreto rivelato ***
Capitolo 9: *** L'ora della verità ***
Capitolo 10: *** Un passato difficile ***
Capitolo 11: *** Un'eterna amicizia ***
Capitolo 12: *** Una tragica fine ***
Capitolo 13: *** La pergamena sacra ***
Capitolo 14: *** Addio miei cari amici ***
Capitolo 15: *** Il collare nero del tradimento ***
Capitolo 16: *** Una sfida per un'amica ***
Capitolo 17: *** Missione: salvare Airiss! ***
Capitolo 18: *** Il velo del tradimento ***
Capitolo 19: *** La decisione di Gray ***
Capitolo 20: *** L'ultimatum di Thalia ***
Capitolo 21: *** L'inizio della battaglia finale ***
Capitolo 22: *** La prima sfida ***
Capitolo 23: *** Thalia vs Hazel ***
Capitolo 24: *** Una dura lotta ***
Capitolo 25: *** Una vittoria a caro prezzo ***
Capitolo 26: *** Una questione d'onore ***
Capitolo 27: *** Isabel vs Xene ***
Capitolo 28: *** La prova di Xene ***
Capitolo 29: *** Scontro tra fratelli ***
Capitolo 30: *** Re Evan ***
Capitolo 31: *** Faccia a faccia ***
Capitolo 32: *** Resistenza, adunata! ***
Capitolo 33: *** Vittoria finale ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


La storia che state per leggere è ambientata in un era che ormai non c’è più. Nell’impero di Obscuria un re malvagio governa il regno con empietà e perfidia. Lui ed i suoi 7 figli sono conosciuti in tutto il continente per la loro crudeltà e la loro incapacità nel provare emozioni umane. Tuttavia da qualche parte nel continente un piccolo gruppo di persone si è riunito allo scopo di uccidere la famiglia reale e liberare Obscuria dalla loro presenza, loro sono la Resistenza.

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Capitolo 2
*** La ragazza senza ricordi ***


Xene, rinomato cavaliere, accompagnato dalla sorella Tess vagava per delle lande desolate, di ritorno da una missione, quando davanti a loro il corpo di una ragazza ferita e priva di sensi sbarrò loro la strada
“fratello guardate!” gridò Tess
“cosa le sarà successo?” continuò la ragazza
“non lo so, ma è ferita gravemente” rispose il fratello
“credi che sia…?”
“no, sorella. Respira ancora”
Un lamento di dolore impedì a Xene di continuare
“si sta svegliando” disse il ragazzo
“voi chi siete? E dove mi trovo?” chiese la ragazza misteriosa
“io sono Xene e lei è mia sorella Tess. Siamo cavalieri” rispose il ragazzo
“cavalieri? Combattete per il re?” chiese confusa la ragazza
“no. Noi siamo contro il re”
“il re ci ha portato via ogni cosa” intervenne Tess
“diteci di voi. Qual è il vostro nome?” continuò Xene
“io… non lo so. Non me lo ricordo” rispose
“fratello, ha perso la memoria”
“sembra di si. Non possiamo lasciarla qui, portiamola alla base”
“fratello guardate!” urlò Tess indicando con il dito un esercito che si stava avvicinando
“chi sono? Amici vostri?” chiese la ragazza
“no. Quelli sono i cavalieri de re. Stanno cercando noi, dobbiamo andarcene di qui” concluse Xene
I due fratelli aiutarono la ragazza a rimettersi in piedi e sostenendola si allontanarono velocemente .
I tre ragazzi dopo qualche ora arrivarono in un accampamento
“ecco. Questa è la nostra base”disse Xene
Era una specie di capanna, solo fatto di mattoni e decisamente molto più grande e accogliente.
“finalmente siete arrivati” disse un ragazzo uscendo dalla porta
“chi è la ragazza con voi?”
“non lo sappiamo. Ha perso la memoria” rispose Xene
“e l’avete portata qui? Ma siete impazziti? E se fosse un’alleata del regno?”
“non sto dalla parte del regno” rispose la ragazza
“e come fate a saperlo se non ricordate nemmeno il vostro nome? Non dovevate potarla qui” continuò il ragazzo “
Erik non avevamo scelta! Era ferita e i cavalieri del re ci erano alle costole! Non potevamo abbandonarla!” intervenne Tess
“si invece! Ed è esattamente quello che dovevate fare. Non possiamo portare alla base tutti i randagi che recuperate per strada”
“non possiamo abbandonare chi ha bisogno del nostro aiuto perché se lo facessimo non saremmo meglio di loro!” continuò Xene
“come volete, ma sarà una vostra responsabilità”

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Capitolo 3
*** Il segreto di Airiss ***


Una volta entrati alla base una ragazza molto bella dai lunghi capelli azzurri li accolse con un sorriso.
“bentornati ragazzi” disse gentilmente la ragazza
“Aria abbiamo bisogno del tuo aiuto” rispose Xene
“cosa le è accaduto?” chiese allarmata la ragazza
“non lo sappiamo. L’abbiamo trovata già così e dice di non ricordare nulla” rispose Tess
“se volete un consiglio non aiutatela. Potrebbe anche essere una spia del regno” intervenne Erik
“non posso farlo! Sono una curatrice! E come tale è mio dovere aiutare le persone amiche o nemiche che siano!” rispose bruscamente Aria
I due fratelli appoggiarono delicatamente la ragazza senza ricordi, che nel frattempo aveva riperso i sensi,  sul letto.
Aria fece uscire tutti dalla stanza dicendo che aveva bisogno di spazio e tranquillità. Quando cominciò a curarla Aria notò sul braccio sinistro della ragazza un tatuaggio.
“cosa? Ma questo è…?” balbettò Aria
“non dirlo a nessuno” rispose la ragazza aprendo gli occhi
“ma allora eri sveglia?”
“ti prego! Non dirlo a nessuno!” ripeté la ragazza
“manterrò il tuo segreto” la rassicurò Aria
“come faccio a sapere che non mi tradirai?”
“non lo sai, ma non lo farò. Hai la mia parola”
Prima che potessero finire la conversazione Tess entrò nella stanza e la ragazza nascose immediatamente il tatuaggio.
“Tess! Perché sei entrata? Non ho ancora finito” disse Aria
“lo so hai ragione. Ma ero preoccupata per la mia amica” rispose Tess allegramente
“amica?” chiese confusa la ragazza
“si! Noi siamo amiche Airiss!”
“chi è Airiss?” domando la ragazza ancora pi confusa
“sei tu sciocchina! Non ricordi il tuo nome vero? Beh tutti hanno un nome! Così ho deciso che fino a che non ricorderai il tuo vero nome ti chiamerai Airiss!” rispose Tess
“aspetta Tess, non credi che dovrebbe essere lei a scegliere il proprio nome?” s’intromise Aria
“no va bene. Airiss mi piace” intervenne la ragazza
“davvero? Sono molto felice di sentirlo! Era il nome di mia madre” disse Tess
“cosa le è successo?” chiese Airiss
“è morta. L’ha uccisa il re con i suoi figli. È successo 5 anni fa. Io avevo appena 3 anni, mio fratello si è sempre preso cura di me ed ora comanda la resistenza” spiegò la bambina
“esattamente qual è il vostro obiettivo? Spodestare il re?”
“no. Noi non vogliamo spodestare il re, vogliamo ucciderlo, lui ed i suoi figli! Sono la rovina del nostro regno, il mondo sarebbe un posto più felice se non fossero mai esistiti”
“capisco. Mi dispiace tanto” rispose Airiss
“non devi dispiacerti, non è colpa tua” continuò la bimba
“devi sapere che tutti i membri della Resistenza hanno perso qualcuno a causa della famiglia reale” intervenne Aria
“anche tu?” chiese Airiss
“si. Mio fratello”
“mi dispiace molto Aria”
“non preoccuparti. È successo tanto tempo fa”concluse Aria
Finita la conversazione Tess uscì di corsa per avvertire il fratello delle condizioni di Airiss
“grazie Aria” disse Airiss tutto a un tratto
“per cosa?” rispose la ragazza colpita
“per non aver detto nulla del mio segreto”
“ti ho dato la mia parola. Ma se accetti un consiglio dovresti proprio dirglielo prima che lo vengano a sapere da qualcun altro” rispose Aria
Quando Airiss uscì dall’infermeria vide Xene intento a raccogliere la legna per accendere il fuoco.
“scusa Xene?” domandò titubante Airiss
“si? Dimmi” rispose cordiale il ragazzo
“io… beh ecco… mi chiedevo se potessi raccontarmi della famiglia reale”
“certo. Allora partiamo dai piani alti. Al vertice ci sono il re Evan e la regina Seraphina, quest’ultima morì qualche anno fa in circostanze misteriose. Dopo di che ci sono i figli, il principe Vincent, primogenito e primo in linea di successione, poi c’è Gray, a parte il nome non sappiamo nulla su di lui, Thalia, prima figlia del re e terzogenita della famiglia, dopo abbiamo Alec, quartogenito, il quintogenito della famiglia è un mistero, nessuno l’ha mai visto, anzi, molti sostengono che non esista e sia soltanto una leggenda, il sestogenito si chiama Jesse e infine Isabel, la più piccola dei fratelli”
“capisco. E sono così pericolosi?”
“eccome se lo sono. Non hanno pietà per nessuno, ma non preoccuparti, se resteremo uniti li batteremo!” esclamò Xene
“si. Ne sono convinta” concluse Airiss
 
 
 

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Capitolo 4
*** L'inizio della rivolta ***


“ti senti meglio?” chiese Xene entrando in infermeria
“si. Molto meglio. Grazie ad Aria”rispose Airiss
“è stato un piacere” rispose a sua volta Aria
“ora basta coi convenevoli. Dicci chi sei” intervenne Erik
“te l’ho già detto. Non ricordo chi sono”
“io non ti credo! So che nascondi qualcosa!” rispose brusco il ragazzo avvicinandosi minaccioso
“ora basta Erik!” ordinò Xene frenando l’amico mettendogli una mano sulla spalla
“lei ci sta mentendo!” urlò Erik
“questo non lo sai!”
“ora basta! Smettetela tutti e due! Questa è un’infermeria non un ring! Se volete litigare fatelo fuori da qui!” gridò Aria
“volete piantarla di fare tutto questo baccano?” disse cinicamente una voce
Dalla porta entrarono due figure. Un maschio e una femmina, coetanei. Erano alti uguali, entrambi biondi con gli occhi azzurri. Il ragazzo aveva i capelli corti e vestiva come uno stimato cavaliere, la sua armatura brillava alla luce del sole e sulla schiena portava una grande spada. La ragazza invece aveva i capelli lunghissimi e lisci di un biondo dorato, anche lei era in armatura e sulla schiena portava arco e frecce
“ah siete voi. Vedo che avete finito il giro di ronda. Airiss ti presento i gemelli Henry ed Hazel”
“quindi tu sei la bella smemorata eh?” disse cinicamente Hazel
“perdona il tatto di mia sorella. Sono Henry, piacere di conoscerti” disse il ragazzo porgendogli la mano
“piacere mio” rispose Airiss ricambiando la stretta di mano
La conversazione venne interrotta da un forte boato
“che diavolo sta succedendo in città?!>> disse Erik
“andiamo a vedere” intervenne Xene
Appena uscirono dalla base videro un intenso fumo nero in direzione della città
“la città sta bruciando!” gridò Tess mettendosi le mani alla bocca
“la famiglia reale attacca ancora! Coraggio, è il nostro momento. Andiamo!” ordinò Xene ai membri della resistenza
“voglio venire anch’io” disse Airiss
“cosa? No. Non sei ancora guarita dalle ferite!” disse Aria
“no. Sto bene, davvero. Voglio lottare con voi!” insistette Airiss
“sai combattere?” chiese Xene
“si” rispose sicura la ragazza
“molto bene. Tieni” disse Xene porgendo ad Airiss una spada
“ora sei ufficialmente parte della Resistenza”

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Capitolo 5
*** La prima battaglia di Airiss ***


Xene, Erik, Henry, Hazel ed Airiss si diressero immediatamente in città mentre Aria rimase al campo a badare alla piccola Tess. Una volta arrivati, ad attenderli ci fu uno spettacolo riprovevole.  C’erano dolore e distruzione dappertutto. I soldati del re continuavano a infierire sulla povera gente. Uccidevano, ferivano, mutilavano chiunque gli capitasse a tiro
“è orribile!” disse Airiss indignata
“è una fortuna per te non ricordare nulla. Vorrei essere nei tuoi panni. Dimenticare che cosa sia capace di fare l’uomo per il potere” disse Hazel
“il re è malvagio, così come i suoi figli e i loro uomini non fanno eccezione. Li uccideremo tutti e salveremo questo Paese!” intervenne Xene
Così come delle furie i 5 ragazzi partirono all’attacco. Cominciarono a volare teste e sangue dappertutto. La città si trasformò in una vera e propria zona di guerra. I ragazzi cominciarono a combattere dividendosi tra uccidere i nemici e il proteggere i cittadini. Airiss sembrava molto portata per il combattimento, era veloce, abile con la spada e sembrava avesse gli occhi anche dietro la schiena e con grande stupore di tutti fu lei a fare fuori più nemici di tutti.
“complimenti Airiss. Ti sei comportata benissimo in battaglia” la elogiò Xene
“già, troppo bene. Per essere una ragazza senza memoria ti ricordi molto bene come si combatte. Chi ti ha insegnato a usare la spada?” domandò sospettoso Erik
“non lo so. Non me lo ricordo” rispose seccata Airiss
“smettila di mentire!”urlò Erik tutto a un tratto
“Erik ora basta! Smettila!” intervenne Xene
“già amico. Si può sapere perché la odi tanto?” domandò Henry
“ti sbagli. Io non la odio, è che non le credo”
“puoi anche non credermi, ma che ti piaccia o no vogliamo la stessa cosa: la caduta del re! Quindi perché non mettiamo da parte i rancori e combattiamo insieme per uno scopo comune?” disse Airiss
“bene. Così sia. Ma quando questa battaglia finirà tu mi dirai ciò che ostinatamente ci nascondi” concluse Erik prima di andarsene

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Capitolo 6
*** La depressione di Airiss ***


La battaglia combattuta in città fu la prima di Airiss come membro della Resistenza. I giorni successivi furono molto duri. Dopo la dura batosta da parte della Resistenza, il regno si sentì oltraggiato e raddoppiò gli attacchi
“uff! non ce la faccio più! Sono esausto!” si lamentò Henry
“sei il solito pigrone. Fare parte della Resistenza non è uno scherzo!” lo rimproverò Hazel
“Hazel ha ragione. Fare parte della Resistenza include responsabilità ed obblighi” intervenne Xene
“sisi lo so. Non fate altro che ricordarmelo” rispose Henry annoiato
I ragazzi si stavano rilassando quando il loro allarme delle emergenze si attivò. Era un suono assordante molto simile a quello dell’anti-incendio. L’allarme era direttamente collegato a dei monitor collegati a loro volta alle telecamere della città. Come Xene si collegò a una di esse i ragazzi videro un attacco in massa da parte delle guardie reali
“hanno aumentato il numero delle guardie” osservò Airiss
“beh visto che la qualità è bassa puntano sul numero. Fatica inutile, li annienteremo tutti!” rispose Erik
“ben detto Erik! Muoviamoci!” ordinò Xene
I ragazzi si diressero immediatamente verso il punto della città che era sotto attacco. Una volta arrivati cominciò lo scontro. Erik aveva ragione, sebbene erano superiori numericamente la loro qualità era comunque scarsa. I ragazzi non fecero molta fatica a sconfiggerli.
“Airiss! Cos’è successo?!” domandò allarmato Xene
“questa anziana è rimasta sotto le macerie. Devo aiutarla!” gridò Airiss con le lacrime che le rigavano il viso
“Airiss… Airiss! Airiss ferma!  È troppo tardi non puoi fare più niente ormai” disse Xene cercando di allontanarla
“no no no no! Lei fa parte delle persone che dobbiamo proteggere! Non possiamo abbandonarla!”
“no lo avete fatto… avete combattuto per salvarmi… e… lo state facendo… anche ora…” ansimò l’anziana
“vi prego… avvicinatevi…”
Airiss obbedì. Avvicinò il suo orecchio alla bocca dell’anziana e le sussurrò qualcosa, prima di esalare il suo ultimo respiro
“cosa ti ha detto?” chiese Xene
“salvate Obscuria. Soltanto questo” rispose Airiss tenendo lo sguardo fisso sul corpo sorridente e senza vita della donna.
Dopo aver ripulito tutto, i ragazzi tornarono al campo base. Airiss non proferì parola per tutto il viaggio e una volta tornati si esiliò in una collinetta lì vicino. Ad Airiss le piaceva quel posto, da lì si poteva vedere tutto il regno. Passarono le ore, ma Airiss non dava segno di volersene andare.
“voglio restare sola” disse Airiss senza nemmeno voltarsi
“lo so. Ma se c’è una cosa che devi sapere su quello che facciamo è che non puoi salvare tutti” rispose Xene
“no. Ma lo dovremmo fare. L’abbiamo lasciata morire”
“era troppo tardi. Non avremmo potuto fare nulla. Se anche Aria fosse stata con noi non avrebbe potuto salvarla”
“tu questo non lo puoi sapere!” disse Airiss alzando il tono di voce
“ti sbagli, invece, lo so. Tempo fa accadde una cosa simile. Aria era con noi eppure non riuscimmo a salvarla” rispose
“di chi parli?”> domandò Airiss
“si chiamava Sonya. Aveva l’età di mia sorella. So come ti senti, ci proviamo a salvare tutti, ma purtroppo non sempre questo è possibile. La gente ci venera perché li difendiamo dalle angherie del regno, ma siamo comunque esseri umani, non supereroi. Forza, è pronta la cena, sarà meglio affrettarsi o Hazel si arrabbierà”
“aspetta! Hazel cucina?!” chiese Airiss incredula
“beh… diciamo che ci prova. Ma se vuoi un consiglio dì che ti piace”

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Capitolo 7
*** L'arrivo del principe Alec ***


Erano le 4 di notte quando suonò l’allarme. Quello fu il primo attacco dopo settimane di silenzio.
“la città è di nuovo sottoattacco! Forza ragazzi tocca noi! Aria rimani con Tess per favore” disse Xene
“si d’accordo. Sta ancora dormendo” rispose Aria
I ragazzi come da consuetudine si diressero immediatamente sul posto. Una volta giunti sul luogo lo scontro cominciò e come per le volte precedenti i 5 ragazzi riuscirono a prevalere suoi loro avversari. Credevano di aver vinto anche quella battaglia quando all’improvviso dalla polvere si intravide una figura maschile avvicinarsi. Era un ragazzo alto e magro. I capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, indossava un’armatura e alla cintura portava una grande spada.
“sapevo che eri tu. Quando i miei uomini mi hanno riferito di essere stai battuti tutti da una ragazza e che questa era il nuovo membro della Resistenza, sapevo che stavano parlando di te” disse il ragazzo
“I-il p-principe Alec?!” balbettò incredulo Xene
“non era mai accaduto che uno dei figli del re si scomodassero per affrontarci” intervenne una scettica Hazel
“tu conosci il principe?!” accusò Erik
“n-no. Non… so d-davvero chi sia” balbettò Airiss
“come come? Lilith ha perso la memoria?” disse Alec con una grassa risata
“Lilith?! Sarebbe questo il tuo vero nome?!” continuò Erik
“io… io non lo…”
“che siete venuto a fare qui “altezza”?” disse sarcastico Henry
“potrei ucciderti subito data la tua sfacciataggine, ma non lo farò. Oggi sono qui in visita. Speravo tanto di rivedere il volto della mia…”
Il principe non fece in tempo a finire la frase che Airiss partì all’attacco.
“Airiss no!” gridò Xene
I due cominciarono a lottare, ma dopo pochi secondi l’incontro finì a favore del principe
“Airiss stai bene?”chiese Xene preoccupato correndo verso di lei
“bene. Per il momento vi lascio. Ho voluto darvi una piccola dimostrazione del mio potere. Se fossi in voi non mi darei troppe arie per aver sconfitto i nostri uomini, sono soltanto delle pedine. È da noi che dovete guardarvi. Ci vediamo la prossima volta “Airiss”, sempre che ci sia”
Dopo che Alec scomparve così com’era apparso i ragazzi si ritirano. Airiss rifiutò le cure mediche di Aria e tornò sulla collina.
“sapevo di trovarti qui” disse Erik alle spalle della ragazza
“strano che proprio tu tra tutti mi sia venuto a cercare visto il tuo astio nei miei confronti” rispose la ragazza senza voltarsi
“io non sono cattivo Airiss. Voglio quello che vogliono tutti, giustizia… vendetta… voglio che i reali paghino per il male che hanno fatto!”
“lo voglio anch’io. Eppure continui a non volerti fidare di me. Perché?” domandò la ragazza ruotando leggermente la testa all’indietro in direzione di Erik
“perché sei una bugiarda. Ci hai mentito sin dal nostro primo incontro e lo stai facendo anche ora. Come faceva il principe Alec a conoscerti? Ah, giusto, tu non lo sai. Ma lui ti conosceva e sono sicuro che anche tu lo conosci. Non so se ci stai mentendo riguardo alla tua memoria perduta o riguardo a qualcosa di più oscuro, ma quale che sia la verità io la scoprirò, perché non smetterò mai di indagare sul tuo segreto!” rispose freddo il ragazzo
“perché sei così convinto che vi stia mentendo?” domandò Airiss
“perché tu non sei come noi, sei diversa. C’è qualcosa di malvagio in te. L’ho avvertito fin dal primo istante che ti ho vista. I nostri compagni ti guardano e vedono una ragazza innocente che ha perduto i suoi ricordi. Io no. Io ti guardo e vedo solo una profonda oscurità” rispose Erik dando le spalle ad Airiss pronto per tornare al campo base
 
 
 

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Capitolo 8
*** Il segreto rivelato ***


Nei giorni successivi Airiss rimase in disparte riducendo le conversazioni al minimo.
“Airiss. Davvero non ricordi chi sei?” domando tutto ad un tratto Xene
“Erik ti ha condizionato?” domandò irritata la ragazza
“no. Io voglio crederti, ma credo anche che tu ci stia nascondendo qualcosa. Siamo amici no? Eppure c’è una parte di te che ti ostini a tenere nascosta. Perché? Temi il nostro giudizio? Noi uccidiamo le persone, anche se colpevoli, è pur sempre omicidio. E non c’è giustizia in quello che facciamo. Qualunque cosa ci nascondi non può certo essere peggiore” rispose il ragazzo
“tu credi? È vero, hai ragione, nascondo una parte di me perché non voglio che la conosciate. Io non sono la brava ragazza che pensi Xene, non lo sono affatto” rispose la ragazza prima di andarsene
“Airiss aspetta!”
“lasciala andare” intervenne Aria
“ci penso io”
Aria raggiunse Airiss sopra la collina
“non ho voglia di parlare Aria” disse seccata la ragazza
“bene. Allora ascolterai. Airiss io conosco il tuo segreto, lo sai. E se non ho detto niente è perché voglio che lo faccia tu. Sai che prima o poi lo scopriranno. Noi siamo tuoi amici, abbiamo affrontato molte battaglie e se le abbiamo vinte è anche grazie a te, credi davvero che ti volteranno le spalle? Se pensi che Xene e gli altri siamo capaci di tanto non li conosci affatto” rispose Aria
“Erik non vede l’ora di tagliarmi la testa. E lo farà non appena gli dirò la verità”
“ma allora non hai capito? Erik tiene molto ai suoi compagni inclusa te. Lui non ti odia e non vuole ucciderti, vuole soltanto che tu sia sincera come noi abbiamo fatto con te”
“ora vorrei stare un po’ da sola” rispose Airiss
“certo. Ti lascio pensare in pace”
Il tempo di finire la frase che subito suonò l’allarme delle emergenze. I ragazzi si diressero immediatamente sul posto. Una volta arrivati trovarono il principe Alec ad aspettarli
“finalmente siete arrivati. Non ci speravo più” disse il ragazzo
“siamo qui! E questa volta ti uccideremo!” rispose Xene
“non ne sarei così certo se fossi in voi”
L’incontro iniziò più cruento che mai. Ma anche se superiori numericamente Alec era molto più forte. Con un solo colpo di spada li fece cadere tutti al tappeto.
“ma non può essere tanto potente…” balbettò Hazel
“e adesso che facciamo?!” intervenne Henry
“questa sarà la vostra fine. E inizierò proprio da te Lilith” disse Alec alzando la spada sopra la testa di Airiss
“no aspetta!” urlò Xene
“non farlo!” gridarono all’unisono i gemelli
“se solo riuscissi a muovermi…” intervenne seccato Erik
La spada di Alec stava per raggiungere la testa di Airiss sdraiata ai suoi piedi. Per Xene e gli altri fu un momento di vero terrore, la loro amica stava per essere decapitata davanti ai loro occhi senza che potessero fare nulla. Quando all’improvviso la spada dalle mani di Alec volò via per poi conficcarsi nel terreno a pochi metri di distanza da lui.
“che cosa è successo?” chiese Xene confuso
“chi diavolo è stato?!” domando irato Alec
“sono stato io” rispose un ragazzo presentatosi dinnanzi ad Alec
Era un ragazzo alto e magro, aveva i capelli corti color argento. Aveva un abito regale ed in mano impugnava la spada con la quale disarmò Alec.
“che mi venga un colpo. Sei proprio tu fratello” rispose Alec
“ha detto fratello?!” chiese Xene confuso
“se è così deve essere Gray. Ma perché ci ha salvati?” domandò Erik
”quindi le voci riguardo al tuo tradimento erano vere? Gray hai tradito la nostra famiglia!” urlò adirato Alec
“sbagli, fratello. Io sono l’unico ad esserne ancora fedele” rispose calmo Gray
“bene, come vuoi. Da questo momento smetterò di chiamarti fratello”
“Alec, non voglio combatterti, ma lo farò se non te ne andrai subito!” lo minacciò Gray
“bene. Me ne vado. Sarei pazzo se penserei di potercela fare contro due membri della nostra famiglia” rispose Alec prima di andarsene
“due? Che cosa intendeva dire?” domandò confuso Henry
“non lo so, ma l’importante ora è sgomberare il campo. Ci penseremo più tardi” rispose Hazel
“perché ci hai salvati?” domandò Xene sorreggendo Airiss
“non l’ho fatto per voi. Mio padre ha tradito la nostra famiglia e le sue stesse leggi e io non lo permetto. Ne va del nostro onore” rispose il ragazzo
“aspetta! Se combatti contro il re puoi unirti a noi” propose Xene
“mi spiace, ma io combatto da solo. Addio”
“dove stai andando?”
“nel punto in cui le campane non suonano mai” rispose vagamente guardando in direzione di Airiss
Dopo che Gray levò le tende i ragazzi tornarono alla base, malconci, ma felici di essere ancora tutti vivi. Quella che subirono fu una dura batosta, Alec era molto più forte di loro e sicuramente lo erano anche i fratelli e le sorelle.
“ragazzi avete visto Airiss?” domandò allarmata Aria
“ma non era in infermeria con te?” chiese Hazel
“lo era. Mi sono allontanata un attimo per prendere altre bende e quando sono tornata non c’era più” spiegò la ragazza
“che facciamo Xene? Credi che sia il caso di andarla a cercare?” domandò Henry
“aspettiamo ancora un po’, se non tornerà al calar della notte andremo a cercarla”
Airiss nel frattempo andò in città. Il palazzo reale si ergeva su una grande collina, accanto ad essa, a  qualche metro di distanza, c’era una rupe, veniva chiamata la rupe dell’eterna quiete, perché nonostante fosse vicina al centro abitato essa era circondata da una barriera che impediva ai suoni di raggiungerla, compreso il suono delle campane. Era lì che Airiss era diretta.
Airiss era appena arrivata quando sentì una presenza dietro di lei
“ti stavo aspettando. Sapevo che avresti capito”
“Gray. Perché mi hai voluto qui?” domandò la ragazza
“per rivangare i vecchi ricordi” rispose il ragazzo
“parlo seriamente. Perché mi hai salvata da Alec”
“per la stessa ragione che ho detto ai tuoi amici. Voglio quello che vuoi tu, uccidere il re!” esclamò il ragazzo
“vuoi diventare anche tu un ricercato?”
“non lo sono già? Qualunque cosa accada sarò al tuo fianco, sorella”
“perché non hai detto niente ai miei amici?” chiese Airiss
“perché tu non l’hai fatto, ho voluto rispettare la volontà della mia regina” rispose Gray
“non sono una regina”
“lo sarai. È il tuo destino. Non hai detto ai tuoi amici la verità per proteggerli vero? Ma non sapere per loro è più pericoloso, non lo credi anche tu?”

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Capitolo 9
*** L'ora della verità ***


La conversazione con Gray aprì ad Airiss gli occhi. Avrebbe detto loro la verità e l’avrebbe fatto subito
“Airiss! Dove sei stata?!” chiese allarmata Aria
“non scappare mai più così! Ci hai fatto preoccupare!” intervenne Henry
“va tutto bene?” domandò Xene
“no. C’è una verità che vi ho nascosto. Erik avevi ragione, vi ho mentito” cominciò Airiss
“tzè! Lo aspevo!” disse seccato Erik
“basta Erik, lascala parlare!” intervenne Hazel
“la verità è che io…”
Il suono dell’allarme interruppe la frase di Airiss
“pare proprio che dovremo rimandare la chiacchierata a dopo!” disse Xene
I ragazzi stavolta accompagnati anche da Aria e Tess si diressero immediatamente in città, nel punto in cui era sotto attacco
“Alec di nuovo tu?!” disse Xene più arrabbiato che mai
“preparatevi a morire insetti!”
Ancora una volta lo scontro iniziò e finì a favore di Alec
“siete così deboli!”
“questa volta ti sconfiggerò!” disse Airiss alzandosi a fatica
2credi di essere abbastanza forte?! Oh mia debole sorella”
“che cos’hai detto?!” chiese incredulo Xene
“l-l’ha chiamata sorella?!” balbettò Hazel
“sapevo che c’era qualcosa di oscuro in lei” sostenne Erik
“ma non può essere… conosciamo i figli del re” intervenne Henry
“no. Non tutti” rispose Erik
“il quintogenito!” esclamò Xene
“oh ma come? Non gliel’avevi ancora detto? Ops, che sbadato. Beh immagino che avrete molto di cui parlare, quindi me ne vado” concluse Alec
“sei una figlia del re?! Sapevo che eri malvagia! Cos’hai da dire ora eh?!” gridò adirato Erik
“basta Erik! Non qui, stiamo dando spettacolo, torniamo alla base e discutiamone con calma” intervenne Xene
Una volta tornati alla base Erik riprese a sbraitare
“sei una spia! L’avevo capito fin dal primo istante!” urlò Erik avvicinandosi minacciosamente ad Airiss
“fermo Erik cerca di calmarti adesso!” disse Henry
“siamo tutti sconvolti, ma non è questo il modo di affrontare la cosa!” intervenne Hazel mentre assieme al fratello allontanarono Erik da Airiss
“bene. Ora diamoci tutti una calmata. Airiss è nostra amica, ha sempre combattuto con noi contro il regno, quindi il minimo che possiamo fare è ascoltare ciò che ha da dire” disse Xene
“grazie Xene” rispose debolmente Airiss
“forza. Airiss, raccontaci la tua storia. Non ti giudicheremo promesso, se hai voluto combattere contro la tua stessa famiglia deve esserci un motivo2 intervenne Aria
“d’accordo. Questa è la mia storia…”

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Capitolo 10
*** Un passato difficile ***


Re Evan e la regina Seraphina erano dei sovrani empi e malvagi. Ebbero 7 figli e ognuno di essi era un assassino. Ogni figlio imparò a combattere e a uccidere ancora prima di imparare a parlare. Anche Airiss, il cui vero nome è Lilith, era così. Lei era la figlia perfetta, nonostante fosse soltanto la quinta figlia del re era la più dotata e spietata di tutti i figli. Tanto che il re proclamò lei sua legittima erede al trono anziché Vincent, suo primogenito.
“moglie! Ho preso una decisione importante! Proclamo Lilith mia successore al trono” disse re Evan
“cosa? E Vincent? È lui il tuo primogenito! Lui deve ereditare il tuo trono!” obiettò la regina Seraphina
“basta! Non voglio sentire obiezioni! Io sono Il re e questa mia decisione è irremovibile!”
La regina Seraphina non approvava per niente la decisione del marito. Lei amava Vincent più di tutti gli altri suoi figli. Lui era il suo primogenito e la sua unica fonte di vita. Voleva che suo figlio diventasse re e non si sarebbe mai fermata, così fece l’unica cosa che gli potesse garantire la salita al trono del suo amato figlio. Cercò di uccidere Lilith, allora bambina. La regina entrò di soppiatto nell’enorme stanza della figlia, si avvicinò piano al lettino della bambina quando tentò di decapitarla con la sua spada. Era quasi fatta quando qualcosa la fermò e con suo grande terrore re Evan era dietro di lei
“cosa stai facendo moglie?!” urlò adirato il re
“Vincent è il tuo primogenito! Lui deve essere re non questa mocciosa!” urlò a sua volta la regina
“quella che tu chiami mocciosa è 100 volte più dotata di Vincent. Lei non ha emozioni, non prova niente nell’uccidere il prossimo. L’ho vista con i miei occhi uccidere vecchi, donne e bambini senza lasciare la minima traccia di sé, senza provare rimorso o senso di colpa! Lei è il mio capolavoro, l’ho addestrata perché crescesse a mia immagine e somiglianza”
“sei tu avessi dato un decimo delle attenzioni che hai dato a Lilith a Vincent, saresti fiero anche di lui!”
“Lilith sarà regina! Ma non preoccuparti tu non sarai più qui per vederlo!” gridò re Evan
E così con un colpo di spada uccise a sangue freddo la regina Seraphina
“padre che succede?!” chiese la piccola Lilith svegliata dalle urla
“niente piccola mia”
“che cos’hai madre?” domandò Lilith rivolta verso il corpo senza vita della regina
“non ha niente. Sta solo dormendo. Cosa che dovresti fare anche tu”
“notte padre”
“notte piccola”
Nonostante il padre le avesse detto che la madre stava dormendo Lilith aveva capito che in realtà sua madre non si sarebbe svegliata mai più svegliata, ma pur sapendo questo non provò niente per lei. Lilith era davvero il capolavoro di re Evan e proprio per questo nessuno avrebbe mai potuto credere a un suo cambiamento.
Re Evan affidò a Lilith una missione importante, doveva dirigersi alla capitale, dove giravano voci di una rivolta, e dare loro l’esempio.
“Lilith. Dirigiti subito alla capitale e fai una strage. Così la prossima volta ci penseranno due volte prima di mettersi contro di me” ordinò re Evan
“agli ordini padre. Li ucciderò tutti”
Lilith si diresse alla capitale. Come arrivò cominciò a sguainare la sua spada e a mietere vittime. Non era mai accaduto che lei fallisse una missione proprio per il fatto che non provava emozioni. Uccideva chiunque le capitasse a tiro e si divertiva nel farlo. Si fece prendere troppo dall’entusiasmo e si distrasse, dietro di lei c’era un tizio armato di ascia intenzionato ad ucciderla. Se l’avesse colpita l’avrebbe certamente tagliata a metà.
“questo è per mia moglie e mio figlio!!” gridò l’uomo
Stava per colpirla quando la sua ascia si spezzò all’improvviso e l’uomo cadde a terra ferito, ma ancora vivo
“perché… l’hai fatto?!” sospirò l’uomo
“perché è soltanto una bambina. Non ti lascerò farle del male” rispose il ragazzo misterioso che salvò Lilith
“bambina?! Lei non è una bambina, è la figlia del demonio!”
“qui vedo soltanto una vittima e non sto parlando di te”
“chi sei tu?” domandò Lilith
“mi chiamo Hunter. Ma forse è meglio parlare altrove”
Il ragazzo prese sotto braccio Lilith e si allontanò da quell’inferno. Hunter porto la bambina sulla rupe dell’eterna quiete
“qui potremmo parlare in pace”
“perché mi hai salvato?”
“non hai sentito quello che ho detto prima? Sei soltanto una bambina” rispose tranquillo il ragazzo
“se qui che c’è qualcuno che non ascolta quello che sei tu. Io non sono una bambina, sono un’assassina e ora dovrò uccidere anche te!” esclamò Lilith
“beh provaci pure se vuoi”
Lilith non se lo fece ripetere due volte. Partì all’attacco sfoderando la sua spada. Hunter era incredibile, era velocissimo, schivò tutti gli attacchi di Lilith senza torcerle un capello
“sei già stanca?” domando il ragazzo senza alcun segno di affaticamento
“ma come hai fatto? Hai schivato tutti i miei attacchi a una velocità impressionante e non hai nemmeno il fiatone. Si può sapere chi sei?”
“te l’ho già detto, io sono Hunter e sono qui per aiutarti” rispose
“come? Non mi serve il tuo aiuto, me la cavo da sola”
“oh questo lo vedo. Ma io ti insegnerò a combattere senza uccidere”
“perché mai dovrei volerlo?” domandò scettica Lilith
“tu uccidi perche lo vuoi tu o perché lo vuole qualcun altro?”
“e questo che c’entra ora?!”
“io voglio salvarti, Lilith. Ho visto una persona come te farsi dominare dall’oscurità e le conseguenze furono terribili. Ho giurato che non avrei mai più permesso una cosa simile” spiegò Hunter
“di che diavolo parli?”
“i miei genitori vennero uccisi da dei mercenari. E vidi una persona a cui tenevo molto piombare nell’oscurità senza che io facessi niente. Se allora avessi fatto qualcosa forse mia sorella non sarebbe diventata il mostro che era. In un solo anno persi tutta la mia famiglia”
“tua sorella?” domandò confusa Lilith
“si. Si chiamava Faith. La morte dei nostri genitori l’ha distrutta, ha cominciato a bramare vendetta e questa l’ha portata alla morte. Tu me la ricordi”
“e allora? Io non sono lei!” esclamò Lilith
“no, è vero. Perché a te salverò! Incontriamoci domani. Stessa ora e stesso posto”
“cosa ti fa credere che verrò?” domandò Lilith
“lo farai. Perché vuoi essere salvata. È tutta la vita che aspetti qualcuno che ti salvi e sono arrivato io” concluse Hunter

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Capitolo 11
*** Un'eterna amicizia ***


Era appena passata la mezzanotte quando Airiss si alzò dal letto per vedersi di nascosto con Hunter. Fortunatamente uno degli innumerevoli passaggi segreti del castello portava dritto alla rupe dell’eterna quiete. Lilith non poteva certo uscire dall’entrata principale, se suo padre avesse scoperto quello che stava succedendo non avrebbe esitato a uccidere Hunter.
“Ti stavo aspettando” disse Hunter
“prova tu a sgattaiolare via dal castello in piena notte” rispose Lilith sarcastica
“quindi? Qual è il tuo infallibile metodo per farmi provare emozioni?” domandò scettica Lilith
“nessuno” rispose francamente il ragazzo
“come? Non volevi salvarmi da me stessa? Beh hai resistito più di quanto pensassi”
“lo voglio. Ma non posso insegnarti ad essere umana, lo devi fare tu. Dai sediamoci”
Hunter e Lilith si sedettero intorno al fuoco mentre su di esso stava cuocendo un enorme cosciotto
“allora parlami un po’ della tua famiglia” disse Hunter
“parla tu della tua” ribatté la ragazzina
“ok, dunque. Ho 17 anni, i miei genitori sono morti quando ne avevo 8 e mia sorella è morta quando ne aveva 14. Non ho nessun’altro parente. Direi che è tutto. Ora tocca a te”
“ho 8 anni. Mia madre è stata uccisa da mio padre. Ho 4 fratelli maggiori e due minori e sono tutti spietati assassini”
“d’accordo hai vinto. Sai, ricordo che una volta stavo giocando con mia sorella in salotto, quando all’improvviso abbiamo rotto un vaso a cui la mamma teneva moltissimo. Per nascondere ciò che avevamo fatto raccogliemmo tutti i cocci e li nascondemmo nel congelatore. E sai come andò a finire? A mia madre venne voglia di mangiare del gelato, dovevi vedere la sua faccia quando ha visto i frammenti del vaso sopra la confezione. Non ti dico le urla” ridacchiò Hunter
Lilith non fece una piega se non per un minimo sorrisino
“e quello cos’era?” domandò Hunter soddisfatto
“cosa?” chiese Lilith voltandosi dall’altra parte
“è inutile che ti nascondi, so che era un sorriso” rispose il ragazzo spostandosi in modo da guardarla in faccia
“non è vero!” continuò a negare Lilith cercando di nascondere il viso
Hunter continuò a spostarsi intorno a Lilith nel tentativo di vedere il suo sorriso, tanto che la bambina si alzò e cominciò a correre. Passarono tutta la notte a rincorrersi. Lilith era felice e questa volta non riuscì a nasconderlo. Quella fu una notte magica. Per la prima volta Lilith si era divertita. Hunter fu la prima persona capace di farla ridere, di farla sentire viva, capace di farla sentire umana. Hunter era diverso da chiunque altro Lilith avesse mai incontrato. Non ha mai avuto paura di lei. Hunter riuscì a guardare al dì la dell’apparenza. Vide in Lilith una bambina che aveva bisogno di aiuto, di qualcuno che l’amasse.
Lilith ed Hunter si incontrarono ogni notte per 3 mesi. Quest’ultimo le insegnò a combattere senza uccidere, le insegnò la pietà e risparmiare il suo avversario.
“Lilith. Hai fatto davvero molti progressi da quando ti ho incontrato. Sono fiero di te. Il mio compito finisce qui, domani riprenderò il mio viaggio” disse il ragazzo
“cosa? Te ne vai? No!” esclamò Lilith sconvolta da quelle parole
“vedi piccola, ci sono altri bambini nelle tue stesse condizioni. Devo aiutare anche loro”
“portami con te! Ti prego!” implorò la bambina
“non posso. Il mio viaggio è lungo e faticoso ed è colmo di pericoli! Non posso permetterti di accompagnarmi”
“quindi alla fine mi abbandoni anche tu?”
“cosa? No! Io non ti sto abbandonando, ma c’è qualcuno là fuori che ha bisogno del mio aiuto come l’hai avuto bisogno tu” spiegò il ragazzo
“non è vero! Mi stai abbandonando! Mi stai tradendo anche tu!” urlò piangendo Lilith
“cosa?! Noi! Io… d’accordo! Ti permetterò di venire con me>” acconsentì Hunter
“davvero? Si! Che bello non vedo l’ora!”
“bene. Ci vediamo domani alla stessa ora, e porta l’essenziale per il viaggio” concluse
Hunter acconsentì al capriccio di Lilith a malincuore, ma sapeva che se non l’avesse fatto sarebbe sprofondata nell’oscurità un’altra volta e stavolta non sarebbe riuscito a salvarla. Hunter sapeva che questa sua decisione avrebbe potuto mettere in pericolo Lilith, per questo giurò sulla sua stessa vita di proteggerla anche dalla sua famiglia. Non avrebbe mai permesso alla famiglia reale di riprendersela. L’avrebbe portata in un posto lontano, un posto dove sarebbero stati al sicuro, dove non l’avrebbero mai trovata. Ma, purtroppo non tutti i desideri si avverano…

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Capitolo 12
*** Una tragica fine ***


Era mezzanotte inoltrata quando Lilith cominciò a preparare le sue cose per il viaggio, ma qualcosa non andava. Lilith era presa da uno strano senso di angoscia, aveva un bruttissimo presentimento riguardo la loro partenza. Ad ogni modo si affrettò a raggiungere la rupe.
Finalmente dopo una decina di minuti raggiunse la rupe dove avrebbe trovato Hunter ad aspettarla. Lilith era eccitatissima, si sarebbe allontanata finalmente dalla sua famiglia una volta per tutte e non vedeva l’ora. Quando arrivò vide Hunter in piedi davanti a lei ad aspettarla, ma c’era qualcosa che non andava. Hunter era immobile, silenzioso. Lilith era sul punto di dire qualcosa quando Hunter cadde a terra e subito dopo alle sue spalle comparve re Evan
“HUNTER!!!!!!” gridò Lilith disperata correndo verso di lui
“che cos’hai fatto?! Che cos’hai fatto?!?!”
“ho eliminato l’insetto che ti ha messo in testa tutte quelle sciocchezze sui sentimenti” rispose freddo re Evan
“come hai potuto?!” disse piangendo Lilith
“ma vedi come ti sei ridotta?! Tu eri il mio capolavoro, ed ora sei soltanto una debole!”
Re Evan prese con sé Lilith, che continuava a gridare il nome di Hunter, e la riportò al castello. Una volta tornati a palazzo rinchiuse la figlia nelle segrete.
“allora figlia. Le 3 settimane di prigionia ti hanno fatta rinsavire?” disse re Evan al dì la delle sbarre
“va al diavolo vecchio! Giuro che ti ucciderò” esclamò Lilith piena di rancore
“come preferisci” rispose il padre andandosene
In prigione il tempo sembrava non passare mai. Lilith continuava a pensare al tempo passato assieme ad Hunter. I 3 mesi più belli della sua vita, avrebbe fatto qualunque cosa per riaverlo al suo fianco anche solo per un istante, il tempo necessario per chiedergli scusa.
“principessa. Svegliatevi principessa” bisbigliò una voce oltre le sbarre
“uh? Lucian? Che cosa ci fai qui?! Se mio padre ti vedesse…” rispose Lilith
“non vi preoccupate per me. Sono qui per salvarvi”
Lucian era l’attendente di Lilith. Era un ragazzo abbastanza alto e magro, aveva i capelli biondi lunghi fino alle spalle. Aveva la stessa età di Lilith e le sue vestigia ricordavano molto quelle degli antichi ninja. Fortunatamente Lucian era molto abile nell’arte dello scasso e non ci mise molto ad aprire la cella di Lilith.
“principessa ce la fate?” domandò Lucian reggendo Lilith
“si, non ti preoccupare. Grazie Lucian, sono in debito” rispose Lilith
“ah non lo dire neanche. Forza andiamocene di qui!”
I due ragazzi si allontanarono il più velocemente possibile fino a raggiungere un passaggio segreto che portava fuori dalla città.
“il re ha fatto murare tutti i passaggi segreti,. Questo è l’ultimo rimasto. Porta direttamente fuori dalla città” spiegò Lucian
“Lucian! Hai sentito anche tu?!” domandò allarmata Lilith
“è il re! Dovete sbrigarvi! Andate!” si affrettò a dire Lucian
“Lucian vieni anche tu!”
“non vi preoccupate per me. Dovete andare ora!” esclamò il ragazzo
“non senza di te! Ti prego” lo supplicò Lilith
“vi ringrazio principessa. Io vi ringrazio per ogni singolo giorno. E poi qualcuno deve pur tenere impegnato il re mentre voi scappate no?” rispose il ragazzo
“Lucian io…” balbettò Lilith
“perdonatemi per questo!” disse Lucian prima di spingere Lilith nel passaggio segreto.
Da allora passarono 9 anni.
Lilith passò gli ultimi 9 anni della sua vita a scappare dalla sua famiglia. Aveva perso ogni cosa, il suo migliore amico, il suo attendente. L’unica cosa che la manteneva in vita era l’odio.
Lilith seppur desiderosa di vendetta sapeva di non avere alcuna speranza contro suo padre o i suoi fratelli. Così cominciò a sottoporsi ad allenamenti massacranti nascondendosi dalla sua famiglia, ma fu tutto inutile. Il principe Alec fu mandato da suo padre ad uccidere la sorella, tuttavia fallì. Lilith, ferita, nel tentativo di sfuggire dalle grinfie del fratello volò giù dalla scogliera dove perse i sensi. Al suo risveglio incontrò Xene e Tess.

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Capitolo 13
*** La pergamena sacra ***


“ora conoscete la mia storia” disse Airiss
“credi che ora che sappiamo la verità ti compatiremo? Io non mi fido di te e non mi fiderò mai!” rispose Erik gelido
“Airiss mostra a tutti il tuo braccio sinistro” intervenne Aria
“e questo cosa c’entra ora?!”
“zitto Erik. Airiss, fallo”
La ragazza sollevò la manica sinistra e mostrò a tutti il suo tatuaggio.
“il corvo dalle ali nere! L’emblema della famiglia reale! E questo dovrebbe farmi sentire meglio?!” gridò Erik
“cos’è quell’enorme cicatrice in mezzo al tatuaggio?!” domandò Xene
“l’ho fatta io” rispose Airiss
“cosa? Ti sei ferita da sola?” domandò stupita la piccola Tess
”perché l’hai fatto?” domandò Henry
“questo non è un tatuaggio, è un marchio. A tutti i membri della famiglia al compimento del loro settimo anno di vita viene marchiato a fuoco lo stemma della famiglia reale. Questo marchio è il simbolo del mio dolore, così presa dall’odio presi un coltello e mi pugnalai più e più volte nel tentativo di cancellare questo stemma maledetto!” rispose la ragazza
“si, è tutto chiaro. Ma c’è una cosa che ancora non capisco. Tu hai voltato le spalle alla tua famiglia e loro ti odiano per questo, ma allora perché tuo fratello Gray ti avrebbe salvato?” domandò Hazel
“posso spiegartelo io” rispose una voce alle loro spalle
“Gray? Che ci fai qui?” chiese Airiss
“sono qui per raccontare la seconda parte della storia” rispose il ragazzo
“nostro padre elesse mia sorella Lilith sua erede al trono al posto di mio fratello Vincent, suo primogenito. Dopo il tentato omicidio da parte di nostra madre nei confronti di Lilith, mio padre fece un voto sulla pergamena sacra della nostra famiglia” spiegò il ragazzo
“cos’è la pergamena sacra?” domandò Henry
“è un antico manufatto che appartiene alla nostra famiglia da secoli” rispose Airiss
“secondo la nostra tradizione. Il re in carica una volta scelto il suo successore scrive col proprio sangue il nome del figlio che lo succederà. Questo è un vincolo sacro, un vincolo che una volta siglato neppure lo stesso re può cancellare. E nostro padre ha fatto questo con Lilith. Lei sarà la nostra regina, questo fu il volere di nostro padre allora, e anche se adesso avesse cambiato idea è troppo tardi. L’unico modo per spezzare il vincolo è che Lilith muoia. In quel caso nostro padre dovrà scegliere un nuovo erede che di sicuro sarà Vincent. Sta attenta sorella, nostro fratello desidera il trono più di qualunque cosa al mondo. Non smetterà mai di darti la caccia, anche se così facendo dovesse andare contro il volere di nostro padre” concluse Gray
“non preoccuparti. non morirò. Non prima di aver ucciso nostro padre” rispose Airiss
“e noi ti daremo una mano!” disse Xene
“cosa? Dici davvero?” domandò Lilith sorpresa
“certo! Noi siamo una squadra!” rispose entusiasta Tess
“ora sei una di noi! Il passato è passato, ora conta solo il presente!” intervenne Henry
“Henry ha ragione! Siamo una famiglia!” esclamò Hazel
“tzé! Io avrei ancora qualche dubbio” disse scontrosamente Erik
“quello che Erik voleva dire è che ti perdoniamo” intervenne Aria
“grazie a tutti ragazzi” disse Airiss commossa
“bene ora devo andare. Ci vediamo Lilith” intervenne Gray mentre si allontanava
“perché non rimani non noi?” chiese speranzosa Airiss
“mi conosci Lilith, non sono uno che fa gioco di squadra”
“bene, non insisterò. Gray un’ultima cosa. Io non sono più Lilith, ora sono Airiss. Lilith è morta con Hunter 9 anni fa” disse risoluta la ragazza
“come vuoi, Airiss” rispose il fratello
Hai trovato degli ottimi amici, sono felice per te sorella pensò Gray andandosene via

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Capitolo 14
*** Addio miei cari amici ***


Con la rivelazione delle sue origini Airiss si tolse un peso, anzi, ora che i suoi amici erano a conoscenza del suo segreto diventarono ancora più uniti, tuttavia questo non impedì al regno di attaccare nuovamente la città. I ragazzi, dopo aver sentito l’allarme, si diressero immediatamente in città.
Coma da routine lo scontro finì a favore della Resistenza. I ragazzi si sarebbero aspettati di rivedere Alec, ma con grande sorpresa dinnanzi a loro non comparve Alec, bensì suo fratello, il principe Vincent
“non ci credo…” balbettò Xene
“se il re ha mandato addirittura il suo primogenito vuol dire che finalmente siamo degni di attenzione” intervenne Erik
“V-Vincent” disse Airiss con voce tremolante
Vincent era un ragazzo alto e magro, con lunghi capelli color argento. Portava un’armatura dello stesso colore dei capelli e alla cintola aveva una grande spada
“sorella. Sai perché sono qui?” domandò freddo Vincent
“sei qui per uccidermi” rispose tremante Airiss
“vorrei tanto farlo, ma purtroppo nostro padre ha altri progetti per te. Mi ha mandato qui per portarti da lui”
“vedo che nostro padre non ha perso il suo tocco. Fra tutti i nostri fratelli ha deciso di mandare proprio te che brami dalla voglia di uccidermi” rispose Airiss arrogante
“non provocarmi sorella! Potrei anche cambiare idea” rispose Vincent irritato
“sappiamo entrambi che non lo farai. Se mi uccidi te la vedrai con il vecchio e sappiamo bene che non hai il fegato di affrontarlo”
“sei soltanto una mocciosa! Ti scorticherò viva! Hai tradito la nostra famiglia! Non ti permetto di parlarmi così!!” gridò adirato Vincent partendo all’attacco
“Io avrò anche tradito la nostra famiglia, ma non ho mai dimenticato gli insegnamenti del vecchio, cosa che non si può dire di te. Lezione numero 1, non mostrare mai emozioni in battaglia! Sei arrabbiato fratello, la rabbia annebbia la vista!” rispose Airiss rispondendo all’attacco
“ingenua! Credi davvero di essere abbastanza forte da sconfiggermi?!” urlò Vincent ad Airiss ormai faccia a faccia
“devo farlo se voglio proteggere i miei amici!”
Lo scontro tra Vincent ed Airiss non durò molto. Il principe era molto più forte e alla fine la mise al tappeto. Una volta sconfitta la sorella, sconfisse tutti i membri della Resistenza senza alcuna fatica. I 5 amici erano tutti a terra, Vincent si avvicinò ad Henry e mise il piede sulla gola del ragazzo
“HENRY!!!” gridò Hazel
“No! Fermo!!” intervenne Xene
“ti prego!! Lascialo andare! Lo stai soffocando!” lo supplicò Hazel
“Vincent! Lascialo subito!” ordinò Airiss
“e perché dovrei farlo? Solo perché me lo chiedi tu?” domandò cinico Vincent
“ti prego! Farò tutto quello che vuoi! Ma lascialo andare! Lui è mio amico!”
“bene sorella, d’accordo. Se verrai con me, li lascerò vivere” rispose Vincent allentando la pressione sulla gola di Henry
“non farlo… se te ne vai… non sarai mai libera…” farneticò Henry da sotto il piede di Vincent
“zitto!” urlò Vincent rimettendo il peso sul piede
“fermo! D’accordo! Verrò via con te” acconsentì Airiss
“saggia decisione. In fondo sai anche tu che è meglio così. Continuando a stare con loro li avresti portati certamente alla morte”
“Airiss non farlo!” urlò Xene da terra
“aspetta! Possiamo trovare una soluzione insieme” intervenne Hazel
“hanno ragione. Tu non mi piaci, ma lui mi piace ancora meno! Non ti permetterò di andartene via con lui!” esclamò Erik
“grazie ragazzi, grazie a tutti, ma Vincent ha ragione, è meglio per voi. Dovunque vada, morte e sciagura mi seguono. Non voglio che questo accada anche a voi. Mi dispiace di avervi coinvolto in questa storia, ma dopo oggi non sarò più un vostro problema… addio miei cari amici” concluse Airiss prima di andarsene con Vincent
“AIRISS NO!!!!!!” urlò Xene

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Capitolo 15
*** Il collare nero del tradimento ***


Una volta tornati a palazzo Airiss venne rinchiusa nuovamente nelle segrete.
“p-principessa… s-siete v-voi?” balbettò un voce proveniente dalla cella di fianco
“Lucian? O mio Dio sei vivo! Lucian…?”
Non appena Lucian si mostrò alla luce Airiss notò che il suo corpo era pino zeppo di ferite nonché visibilmente disidratato
“oh mio… Lucian, ma che cosa ti hanno fatto?!” chiese Airiss traumatizzata
“non vi preoccupate per me, l’importante è che voi state bene”
Lo sbattere del portone delle segrete interruppe la loro conversazione
“ma guarda un po’ chi ha deciso di tornare a casa” disse acidamente una voce femminile
“è proprio vero il detto, chi non muore si rivede” disse un’altra voce più giovane
“Jesse! Thalia!” esclamò Airiss con un certo disgusto
I due ragazzi erano Jesse e Thalia, rispettivamente il fratello minore e la sorella maggiore di Airiss. Thalia era una bella ragazza dai lunghi capelli argento come quelli di Vincent, Jesse, invece, era un ragazzino poco più basso di Airiss, aveva i capelli corti di un viola scuro.
“siete venuti qui per uccidermi?”
“oh povera sorellina. Se nostro padre l’avesse voluto saresti già morta! Ha altri piani per te” rispose freddamente Thalia
“che piani?! Di che diavolo stai parlando?!” urlò Airiss da dietro le sbarre
“ma dai sorellona! Noi non vorremmo mai rovinarti la sorpresa!” intervenne Jesse
“nostro padre ha detto che Vincent verrà a prenderti più tardi, fino ad allora starai qui a riflettere su tutto ciò che hai fatto e ai problemi che ci hai causato!” la sgridò Thalia
“Jesse! Non vieni?”
“arrivo sorella. Comincia ad andare, ti raggiungo subito” rispose il ragazzo
Jesse si sedette per terra di fronte ad Airiss e all’improvviso si tolse quel sorriso sadico sulla faccia e divenne totalmente serio
“perché l’hai fatto sorella?” domandò tutto a un tratto
“fatto cosa?” chiese Airiss
“perché ci hai tradito?”
“tradito? Nostro padre ha distrutto le nostre vite e ucciso l’unica persona che abbia mai amato!”
“sai,, io da piccolo ti ammiravo. Volevo diventare come te. C’è stato un periodo in cui avrei fatto qualunque cosa per te, tu eri il mio eroe. Eri forte, coraggiosa, impavida ed ora…” Spiegò Jesse
“ora sono migliore, Jesse!”
“no! Non è vero! Tu mi hai tradito! Sarà bello riaverti con me al mio fianco”
“di cosa stai parlando? Io non combatterò mai più per nostro padre!” urlò Airiss
“si, invece, lo farai”
“Jesse apri gli occhi! Usciti a me! Nostro padre non è un eroe, nessuno di noi lo è!”
“sta zitta! Perché mai dovrei ascoltare le parole di una traditrice!” gridò Jesse ancora più forte
“ma come fai a non capire quanto sia sbagliato ciò che fa nostro padre?! Lui ci ha reso degli assassini, ci ha privato della possibilità di vivere una vita nostra, una vita felice! Non lo desideri forse anche tu?! Se ti unirai a me staremo insieme per sempre!”
“per sempre?”
“si” lo rassicurò
“ora basta! Scorretto da parte tua cercare di manipolare la mente del tuo fartellino” disse Vincent entrando nelle segrete
“Vincent!” disse Airiss dicendo il suo nome tra i denti
“ora và fratello. Da qui in poi ci penso io”
Jesse senza dire nulla si avviò verso l’uscita. Vincent, dopo che Jesse uscì, aprì la cella di Airiss e la portò via.
Il ragazzo portò la sorella nell’ala ovest del castello. Davanti a loro si presentò un enorme portone. La stanza al suo interno era immensa piena di macchinari strani e capsule per la convalescenza.
“cos’è questa stanza? Non l’ho mai vista” domandò sorpresa Airiss
“mi sembra ovvio. Nostro padre la fece costruire dopo la tua fuga 9 anni fa” spiegò Vincent
“e cosa sarebbe? Cosa sono tutti questi macchinari?!”
“quando sei scappata nostro padre ha cercato in ogni maniera un modo per riportarti a casa”
“esatto. Voleva riaverti con lui. voleva che tornassi ad essere la Lilith di un tempo” intervenne una voce alle spalle dei due ragazzi
“Alec! Che ci fai qui?” domandò Vincent irritato
“mi manda nostro padre” rispose il ragazzo
“non si fida di me?”
“vuole soltanto assicurarsi che tu non uccida il suo prezioso capolavoro. In fondo sappiamo bene quanto vorresti tagliarle la gola” spiegò Alec
“tzé, sciocchezze! Se avessi voluto ucciderla, l’avrei già fatto” rispose Vincent trascinando Airiss al centro della sala
In mezzo alla stanza c’era un supporto al cui vertice vi era un collare nero come la pece
“cosa diavolo è quell’affare?!” domandò Airiss spaventata
“nostro padre lo chiama Betrayal” rispose Vincent
tradimento? Che diavolo significa?!”
“lo scoprirai molto presto” disse Vincent prendendo in mano il collare e avvicinandosi ad Airiss per metterglielo al collo

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Capitolo 16
*** Una sfida per un'amica ***


“dobbiamo salvarla!” esclamò Henry
“Henry calmati! Non possiamo agire di un impulso” rispose Erik calmo
“calmarmi?! Airiss si è sacrificata per salvarmi! Per salvare tutti noi! Per te è facile parlare, tu l’hai sempre odiata!”
“Henry basta! Erik ha ragione, devi calmarti!” intervenne Hazel
“Erik ha ragione, ma ha ragione anche Henry. Airiss è nostra amica ed è una di noi. Abbandonarla è fuori discussione! È vero che non possiamo agire di impulso, ma elaborare un piano ci vorrebbe troppo tempo e non sono sicuro che Airiss ne abbia abbastanza”
“bene. Allora perché non mettiamo la decisine ai voti?” propose Henry
“no, non siamo come il re, siamo una squadra e come tale la decisione deve essere unanime. Allora, chi come me vuole salvare Airiss seduta stante?” chiese Xene a tutti i presenti
“io!” rispose prontamente Henry
“si, anch’io” intervenne Hazel
“io! Io!” disse la piccola Tess
“sono dei vostri” rispose Aria
Tutti i presenti fissarono Erik attendendo una sua risposta
“d’accordo, ci sto!” acconsentì il ragazzo
“siete veramente degli sciocchi!” disse una voce dall’alto
In cima ad una grande roccia apparve Gray, che con un balzo piombò al fianco di Xene
“come scusa?” domandò Xene irritato
“ho detto che siete davvero degli sciocchi” ripeté il ragazzo
“volete davvero intrufolarvi a palazzo?”
“e cosa dovremmo fare? Abbandonare la nostra amica?!”
“voi non avete idea in cosa vi state immischiando. Credevate che Alec fosse forte? Beh, mi spiace deludervi, ma lui è il più debole tra tutti noi, e non siete riusciti a sconfiggerlo nemmeno una volta! A palazzo ci saranno tutti i miei fratelli come potete sperare di batterli?! Lasciate perdere, me ne occupo io” rispose freddo Gray
“no, grazie! Non ci serve il tuo aiuto! Airiss è nostra amica e noi la salveremo!” obiettò Xene
“ne sei davvero così convinto? Bene, come volete. Facciamo così, se mi batterete mi farò da parte, ma se non lo farete allora sarete voi a levarvi dai piedi!”
“non abbiamo tempo per queste sciocchezze!” intervenne Henry
“mio fratello ha ragione! Ogni secondo che passa potrebbe essere l’ultimo per Airiss!” esclamò Hazel
“allora sarà meglio cominciare. Prendere o lasciare”
“bene Gray, come vuoi! Se questo è l’unico modo per salvare Airiss, ti batteremo!”
Così lo scontro cominciò. Gray aveva ragione, era 10 volte più forte di Alec. Era velocissimo, impossibile da vedere a occhio nudo e in meno di un secondo erano tutti a terra.
“tutto qui? Vi credevo più forti” disse calmo il ragazzo con le mani in tasca
“ma è incredibile… ci ha sconfitto tutti senza nemmeno togliere le mani dalle tasche” disse Henry incredulo ancora a terra
Gray vedendo che nessuno dava segno di volersi rialzare fece per andarsene
“aspetta!” urlò Xene da terra
“non è ancora finita! Forza ragazzi alzatevi, non ci ha ancora battuti!>”
I ragazzi si rialzarono tutti come se nessuno di loro fosse ferito, perfino la piccola Tess
“il fratellone ha ragione. Non possiamo arrenderci! Lo dobbiamo ad Airiss!” disse Tess
“quando la più piccola del gruppo si dimostra più saggia di noi... ” intervenne scherzosamente Henry
“non mi sono mai tirato indietro davanti a una sfida e non lo farò nemmeno ora!” esclamò Erik
“forza Aria! Abbiamo una missione da compiere” intervenne Hazel
“si! La missione più importante. Non possiamo fallire, Airiss ci sta aspettando!” rispose Aria
Gray si rivoltò verso i suoi avversari, accennò un sorriso e ripartì all’attacco. Ancora una volta li rimise al tappeto e ancora una volta si rialzarono. Ancora ed ancora. Fino a quando Gray non diede loro le spalle
“stai forse scappando?!” gridò Xene
“vado a salvare mia sorella. E voi? Volete restarvene lì impalati o venite con me?”
I ragazzi rimasero scioccanti dalle parole di Gray. Si rialzarono in fretta e raggiunsero il ragazzo. Così Xene, Erik, Tess, Hazel, Henry ed Aria accompagnati da Gray si diressero al palazzo reale.
Ora ho capito. Gray ci ha messi alla prova, voleva vedere fino a che punto saremmo arrivati per salvare sua sorella. Airiss, non preoccuparti, stiamo venendo a salvarti! Resiti ancora un po’! pensò Xene

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Capitolo 17
*** Missione: salvare Airiss! ***


Xene e compagni continuarono il loro viaggio verso il palazzo reale.
“ehm… Gray?” domandò esitante Xene
“cosa?” chiese a sua volta Gray continuando a camminare
“volevo chiedervi una cosa. Ora conosco la storia della vostra famiglia, ma c’è ancora una cosa che non capisco. Se voi siete fedele alla famiglia allora perché prendete le difese di Airiss? Andandosene via non è come se vi avesse traditi?”
“tu dai troppo retta alle chiacchiere di Vincent. Airiss non ha tradito la famiglia, l’ha fatto nostro padre. La pergamena è un vincolo sacro che neppure nostro padre può spezzare. Lei sarà la nuova regina del regno e come tale le sarò fedele fino alla fine. Airiss ha già preso la sua decisione e ha deciso di non uccidere più nessuno. Lo stesso giorno in cui nostro padre ha stretto il giuramento con la pergamena, io ne ho stretto un altro. Ho giurato di proteggere il fratello o la sorella il cui nome sarebbe stato scritto su quella pergamena” rispose Gray
“quindi se al posto di Airiss, vostro padre avesse eletto Vincent…” tentennò Xene
“l’avrei uccisa se solo Vincent me l’avesse ordinato” disse calmo Gray finendo la frase di Xene
Una volta arrivati nei pressi del palazzo reali i ragazzi cercarono subito un modo per entrare indisturbati. Dopo aver individuato un’apertura nel secondo piano si prepararono all’azione, quando Gray li fermò sostenendo che se volevano avere una minima speranza di sopravvivere avrebbero dovuto agire col favore delle tenebre.
Qualche ora più tardi il sole tramontò e i ragazzi entrarono in azione. Una volta entrati Gray scortò immediatamente il gruppo di amici nei sotterranei presumendo che la sorella fosse lì. Purtroppo con grande delusione da parte dei ragazzi Airiss non c’era più.
“p-principe Gray?” domandò titubante una voce nell’ombra
“Lucian? Sei tu?” domandò a sua volta il principe
“che bello… rivedervi…”
Gray scassinò immediatamente la cella del ragazzo e gli corse incontro sorreggendolo
“ti senti bene?”
“sto bene, non preoccupatevi. La principessa… vi prego… salvatela…”
“tu sai dove si trova Airiss?” domandò Xene
“l’hanno presa2 rispose Lucian annaspando
“chi l’ha presa?” chiese Hazel
“il principe Vincent”
“non preoccuparti. Salveremo noi Airiss. Tu resta qui e riposati un po’” disse Gray
“io rimango con lui” s’intromise Aria
“resterò anch’io! Se uno di quei bastardi si farà vivo qualcuno deve pur rimanere qui a difendervi! E chi meglio di me?!” intervenne Henry
“sei il solito idiota!” lo rimproverò Hazel
“aaaah! Hazel sei sempre cattiva! Ma non potevo avere un fratello?!”
“tzé il solito piagnucolone! Vedi di non farti ammazzare! O farai i conti con me!”
“Tess. Rimani qui anche tu” disse Xene cambiando argomento
“cosa?! Ma voglio venire anch’io!!” protestò la bambina
“non questa volta. È un ordine!” esclamò il fratello maggiore
“No! No! No!” urlò Tess piangendo
Xene esasperato e sapendo di non avere molto tempo colpì la sorella dietro al collo col taglio della mano, facendola svenire
“Aria. Prenditi cura anche di lei, per favore”
Finita la conversazione i ragazzi cominciarono a cercare Airiss per tutto il palazzo.
“hey Xene! Non avrai esagerato con Tess?” domandò Hazel
“non avevo altra scelta. Era l’unico modo per tenerla al sicuro” rispose il ragazzo
Cercarono in ogni stanza, in ogni passaggio segreto, in ogni angolo del castello, ma di Airiss nemmeno l’ombra. Così Xene, Hazel ed Erik guidati da Gray si diressero verso l’enorme giardino del palazzo reale, l’unico posto che non controllarono. Quando uscirono la videro. C’era una figura femminile a qualche metro da loro che li stava fissando. Era immobile sotto la pioggia, ma anche così i ragazzi la riconobbero immediatamente. Non c’erano dubbi, quella ragazza era proprio Airiss.

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Capitolo 18
*** Il velo del tradimento ***


“Airiss! Sei proprio tu?” domandò Xene entusiasta quasi incredulo
La ragazza senza proferire parola sfoderò la sua spada e si scagliò su Xene, che prontamente si difese con la sua di spada
“Airiss! Ma che ti prende?!”
La ragazza ancora una volta non rispose, ma continuò ad attaccare l’amico, fino a che non si creò una breccia. Airiss senza indugiare un minuto puntò la sua spada verso il volto scoperto del suo avversario. Xene era impotente, Airiss riuscì a spezzare la sua difesa, non sarebbe mai riuscito a parare quel colpo. Il ragazzo sgranò gli occhi pensando che fosse arrivata la sua fine, prima di chiuderli istintivamente. Ma quando Xene li riaprì vide Gray davanti a lui che con la propria spada parò il colpo della sorella.
“G-Gray? Mi avete salvato la vita…” disse Xene tirando un sospiro di sollievo
“lei non è più la Airiss che conosci” rispose Gray prima di scagliare via la sorella con un colpo della sua katana
“c-che vorresti dire con questo?” balbettò incredulo il ragazzo
“guarda cos’ha al collo” rispose Gray dando le spalle a Xene
“cosa? Il suo collo…?”
“oh? Cos’è quel collare?”
“nostro padre lo chiama ironicamente Betrayal”
“Betrayal?” ripeté Xene
“si. In inglese vuol dire tradimento. Quel collare è in grado di annullare la volontà di chiunque lo indossi. In questo momento Airiss non è in grado di intendere e di volere. Anche se ci riconosce non può fare a meno di combatterci” spiegò Gray
“come facciamo a salvarla?” domandò Erik
“non abbiamo scelta. Dobbiamo distruggere il collare!” esclamò Gray
“ma non è troppo pericoloso? Se non stiamo attenti potremo ferire Airiss!” obiettò Xene
“questo è l’unico modo!”
“tranquilli ragazzi! Lasciate fare a me!” intervenne Hazel
“se si tratta di mirare, questo è un compito perfetto per me!”
“sei sicura Hazel? Ne va della vita di Airiss” rispose Xene
“non puoi permetterti di sbagliare” intervenne Erik
“così mi offendete. Dovreste sapere che io non sbaglio mai!” li rassicurò la ragazza
“voi distraetela. Io cerco la postazione migliore per tirare” concluse Hazel prima di arrampicarsi sull’albero più alto
Erik, Gray e Xene cominciarono ad attaccare Airiss simultaneamente, ma anche così la ragazza era superiore. A differenza loro infatti, Airiss non aveva nessuno scrupolo nel ferirli o addirittura ucciderli, cosa che non si poteva dire degli amici.
“Hazel! Cerca di sbrigarti! Non so fino a quanto riusciremo a resistere!” gridò Xene
“non ci sono ancora. Dovete cercare di fermarla!” rispose la ragazza
”fermarla? Parli bene tu. Perché non scendi e ci provi tu” intervenne Erik
I ragazzi provarono a fare come diceva Hazel. Così accerchiarono l’amica e mentre Xene combatteva un testa a testa con lei, Erik e Gray erano alle sue spalle impedendole una possibile fuga
“Airiss! Sono io! Come puoi non riconoscermi?! Torna in te! Fai uno sforzo, svegliati!!” gridò Xene a perdifiato
Ma le sue parole erano come vento che soffiava in cielo. Non sortirono alcun effetto sulla ragazza. Al contrario, sfruttando la debolezza di Xene, Airiss lo disarmò. Il ragazzo cadde a terra con Airiss sopra di lui che puntava la sua spada alla gola dell’amico
“HAZEL!!”urlò forte Erik
“non ancora… non ancora…” disse Hazel tra sé e sé
“Airiss! Fermati! Tu non sei così! È tuo padre che ti dice di agire così, ma tu non sei lui giusto?! Sei scappata proprio per dimostrarlo! Per dimostrare a tutti che eri cambiata. E lo hai fatto! Ce lo hai dimostrato tante volte. Hai combattuto per noi. Ci hai salvato. Ora tocca a noi salvarti! Torna in te! Ti prego!” gridò Xene strizzando forte gli occhi
Questa volta le parole di Xene riuscirono a raggiungere Airiss. Le mani nelle quali impugnava la sua spada cominciarono a tremare, come se stesse combattendo contro se stessa per non uccidere Xene, e dai suoi occhi cominciarono a scendere delle calde lacrime che le rigarono tutto il viso.
“X-Xene… perdonami…” disse la ragazza a fatica
“Hazel adesso! Fallo adesso! Non c’è più tempo!” urlò Erik
“non ancora… non ancora… ORA!!” urlò la ragazza scoccando la freccia
Il collare trafitto dalla freccia scoccata da Hazel si disintegrò avvolgendo il corpo di Airiss di scariche elettriche, che cadde a terra svenuta.
“Airiss!” gridò Xene preoccupato prendendola al volo
“non preoccuparti. Ha soltanto perso i sensi” lo rassicurò Gray
“principe!” gridò una voce
Lucian, Henry, Aria e Tess raggiunsero finalmente gli amici
“Lucian. Come ti senti?” domandò Gray con la sorella sulle spalle ancora svenuta
“sto bene. Principessa? Riuscite a sentirmi?” domandò a sua volta Lucian preoccupato
“L-Lucian…?” rispose debolmente Airiss
“non sforzarti sorella. Questa era la parte facile, ora dobbiamo andarcene da qui. Reggiti forte” intervenne Gray
Così il gruppo di amici cominciò a mettersi in marcia per tornare alla base, quando qualcuno sbarrò loro la strada

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Capitolo 19
*** La decisione di Gray ***


“quanto tempo fratello” disse freddamente una voce
“Vincent. Sapevo che eri tu” rispose Gray avendo la sorella sempre sule spalle
“non c’è soltanto Vincent. Ci siamo anche noi” intervenne una voce femminile
“Alec, Thalia, Jesse”
“il fratellone è tornato a casa” disse Jesse
“questa si che è una bella rimpatriata di famiglia!” intervenne Alec
“che cosa volete?!” domandò Gray
“non vogliamo te, vogliamo lei” rispose Thalia
“beh è un vero peccato. Perché se volete Airiss prima dovrete uccidermi!” esclamò Gray
“e così sia!” rispose Vincent
Gray appoggiò delicatamente la sorella sul prato e partì all’attacco. Gray e Vincent cominciarono a scontrarsi. I due fratelli sembravano alla pari. Erano talmente veloci che era quasi impossibile vederli a occhio nudo. Nel frattempo Thalia si scagliò contro Hazel
“io mi prendo questa biondina!” disse Thalia raggiungendo Hazel alla velocità della luce
“HAZEL!” gridò Henry
Alec si scagliò contro Xene, mentre Jesse attaccò Henry. Mentre i fratelli erano impegnati in battaglia i soldati attaccarono il resto dei ragazzi circondandoli. Thalia, come i suoi fratelli, era molto veloce, in più era anche molto flessibile ed acrobatica ed Hazel si trovò in difficoltà a fronteggiare un avversario simile. Jesse era un ragazzino di 11 anni eppure era tanto forte quanto spietato. Xene, invece, riusciva a tenere testa al suo avversario. In fondo aveva combattuto con Alec parecchie volte prima di allora, senza contare che Gray sosteneva che lui fosse il più debole fra tutti. Vincent era sicuramente il più forte tra i presenti, forse ancora più forte di Gray.
“Airiss non è in grado di combattere! Dobbiamo proteggerla” esclamò Erik
Così Erik, Tess ed Aria circondarono Airiss per proteggerla dall’attacco dei soldati. Gli scontri continuarono. Hazel era in difficoltà, Thalia era decisamente più forte di lei.
“non potrai mai vincere contro di me! Gli esperti nel combattimento a distanza come te sono svantaggiati con me che ho uno stile ravvicinato. Sei spacciata ragazzina!” disse Thalia trafiggendo a un fianco Hazel con la sua lama che cadde a terra
“SORELLA!!” gridò Henry
“hey “fratellino” non dovresti distrarti!” disse Jesse colpendo Henry in pieno petto
“ragazzi!” gridò a sua volta Xene
“dovete essere molto sicuri di voi se vi prendete il lusso di distrarvi!” disse Alec continuando ad attaccare Xene
Henry ed Hazel erano a terra, coscienti, ma incapaci di rialzarsi, d’altra parte Thalia e Jesse erano nel pieno delle forze. I due fratelli si avvicinarono minacciosamente ai gemelli pronti per dare a loro il colpo di grazia
“siete gemelli non è vero?” chiese Thalia con un sorriso sadico sul volto
“e allora?!” domandò a sua volta Henry
“dovreste ringraziarci. Siete stati insieme per tutta la vita e ora, grazie a noi, starete insieme anche nella morte!” rispose Thalia mentre lei e Jesse abbassarono le loro spade sulle teste di Henry e Hazel
“NOOOO!!!!!” gridò Airiss
“basta così!” urlò una voce
Re Evan uscì in giardino dove i suoi figli stavano combattendo
“padre” disse Vincent sorpreso
“perché il vecchio è uscito?” si chiese Airiss mentre cercava di rimettersi in piedi
“figli. Vi prego di non sporcare il mio giardino col loro sangue impuro”
I figli si fermarono immediatamente e si fecero da parte ascoltando ciò che il padre aveva da dire
“ti è andata bene, biondina” disse Thalia a Hazel prima di allontanarsi
I due gemelli si fecero forza l’un l’altro e insieme si rialzarono
“perché sei qui vecchio? Ti sei stancato di far fare il lavoro sporco agli altri?” domandò Airiss strafottente
“mpf! La tua arroganza non ti salverà stavolta! Ti volevo dalla mia parte, Airiss. Ho fatto tutto questo per te! Ho ucciso quell’Hunter, ho cercato di uccidere quelli che tu chiami amici, solo per poterti riavere. Sono arrivato perfino ad usare il Betrayal, ma niente! Ho capito che qualunque cosa faccia o dica non starai mai dalla mia parte. Così ho deciso di farla finita una volta per tutte! In questa dimora in cui sei nata e nella quale sei cresciuta si estinguerà la tua vita! Tu sei l’unica che da oggi non chiamerò più figlia!” rispose freddo re Evan
“non puoi! Hai stretto il contratto con la pergamena sacra! Non puoi spezzare il vincolo! Sarebbe un disonore!” urlò Gray
“figlio mio, tu mi sottovaluti. Davvero credi che io non abbia trovato un modo per riscrivere la pergamena?”
“cosa? È impossibile…” disse Gray scioccato
“no, non lo è. Ho stretto un altro patto e grazie a questo ho potuto riscrivere il nome sulla pergamena sacra e ho messo quello di Vincent!” spiegò il re
“un altro patto? E con chi?!” domandò Gray
si potrebbe definire un vero e proprio patto col diavolo. In ogni caso, Gray, tu che tieni tanto all’onore. Guarda la pergamena coi tuoi occhi!” disse re Evan mostrando al figlio la pergamena
“si, non ci sono dubbi. È autentica” confermò il ragazzo
“bene. Ora che hai visto che non ho violato nessuna regola della nostra famiglia, che ne dici di tornare alla mia parte e prendere la testa di tua sorella?!” chiese il re ridendo sotto i baffi
“mi spiace padre, ma non lo farò!” esclamò Gray sotto lo stupore di tutti
“come ha detto?! Non eri tu quello che era fedele al volere della nostra famiglia?! Che avresti protetto il futuro sovrano del regno?! Vincent sarà il prossimo re ed ora ti ordiniamo di eliminare i ribelli!” urlò re Evan
“ho detto di no! Quello che dite è vero, ho sempre messo la famiglia al primo posto, ma adesso credo sia arrivata l’ora di cambiare. Stando con Airiss ed i suoi amici ho imparato che c’è qualcosa di più importante del volere della famiglia! Ed è il mio! Il mio volere!! Ho sempre protetto Airiss per ordine della famiglia, ma ora basta! Proteggerò mia sorella perché lo voglio! E non permetterò né a te né a nessun’altro di toccarla!” urlò Gray
“fratello…” disse Airiss commossa
“MALEDETTO!!!  FIGLI, UCCIDETELI TUTTI!!!”
I figli del re partirono tutti all’attacco, ma Gray prontamente gettò delle bombolette di fumo, grazie alle quali i ragazzi riuscirono a scappare utilizzando uno dei passaggi segreti

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Capitolo 20
*** L'ultimatum di Thalia ***


I ragazzi arrivarono tutti salvi alla base, tuttavia Henry ed Hazel rimasero feriti gravemente, così Aria aiutata dalla piccola Tess, si adoperò per curare gli amici.
“mi dispiace ragazzi” disse Airiss demoralizzata
“non dispiacerti Airiss. Non è stata colpa tua” rispose Xene
“si ma… Henry ed Hazel…” balbettò Airiss
”si riprenderanno. Sono vivi, è questo l’importante” la rassicurò Xene
“Xene ha ragione. Abbiamo perso contro il re, ma siamo ancora tutti vivi, non la definirei proprio una sconfitta” intervenne Erik
“cavolo Erik che pensiero profondo!” disse scherzosamente Xene
Airiss, mentre Erik e Xene si stavano battibeccando si allontanò e raggiunse il fratello a pochi metri da loro
“come stanno le tue ferite?” domandò Gray avvertendo la presenza della sorella dietro di lui
“sto bene. Gray, io… ti volevo ringraziare” rispose Airiss
“non ce n’è bisogno. D’ora in avanti combatterò per te”
“potete contare anche su di me principessa!” intervenne Lucian
“e su di noi!2 s’intromise Xene aggiungendosi al gruppo
“ragazzi… grazie! Però voglio che sia chiara una cosa! Io non sono come mio padre! Voi non siete i miei soldati. Voi non combattete per me! Ma combattete con me! E questo vale anche per te, Lucian” spiegò la ragazza
Tutti i presenti rimasero commossi dalle parole di Airiss, tanto che perfino Hazel ed Henry sostenendosi a vicenda raggiunsero l’amica accompagnati da Aria e Tess.
“e non scordatevi di noi!” disse Hazel
“Hazel! Henry! Come state?!” domandò Airiss preoccupata
“stiamo bene, lo sai che siamo delle rocce!” rispose Henry con una smorfia di dolore a fine frase
I ragazzi scoppiarono tutti a ridere spensierati contenti di essere ancora tutti insieme. Tuttavia la battaglia persa contro il re aveva segnato tutti profondamente, così i ragazzi decisero di cominciare ad allenarsi seriamente tutti insieme per sconfiggere il tiranno una volta per tutte.
Nelle settimane successive i ragazzi non fecero altro che allenarsi, fino a quando l’allarme delle emergenze non suonò di nuovo.
I 9 ragazzi come da routine si adoperarono per intervenire.
Al loro arrivo trovarono la principessa Thalia a seminare il panico.
“Thalia!” urlò Gray
“Gray. Come mai non mi chiami più sorella?” rispose la ragazza accennando a un sorriso
“fermati Thalia! Distruggerai l’intera città!” gridò Airiss
“e cosa credi che voglia fare? Queste insulse persone appoggiano la resistenza! È mio compito, in quanto figlia del re, mettere fine a tutto questo!”
Thalia cominciò a sfoderare la sua spada da tutte le parti, distruggendo ogni cosa. I ragazzi riuscirono a schivare tutti i suoi attacchi, quando il terreno sotto i piedi di Tess si sgretolò facendo precipitare la bambina, ma fortunatamente Airiss riuscì ad afferrarle il braccio
“Tess!!” gridò Xene troppo lontano per aiutare la sorella
Ariss salvò Tess per tempo, tuttavia Thalia vedendo la sorella impegnata a salvare l’amica scagliò un secondo attacco rivolto proprio a lei, sapendo di non potersi difendere. La stessa Airiss era convinta che fosse arrivata la sua fine, quando Gray con uno scatto felino piombò davanti alla sorella e deviò l’attacco di Thalia
“Lilith, sei davvero patetica. Tempo fa avresti lasciato la presa pur di salvarti e tu, fratello, non ti saresti mai esposto così. Siete davvero patetici!” gridò inorridita Thalia
“vorrei restare qui a giocare ancora un po’, ma purtroppo di voi se ne vuole occupare nostro padre in persona. Tuttavia prima di andarmene ho un ultimo regalo per voi” disse la ragazza lanciando un dardo in direzione di Tess.
Il dardo colpì la bambina in pieno petto che cadde a terra sanguinante e priva di sensi.
“SORELLA!!!” gridò Xene correndo verso la bambina
“maledetta! Che cosa le hai fatto?!” continuò il ragazzo
“è solo il mio biglietto da visita per assicurarmi che ci vedremo ancora” rispose calma la ragazza
“Thalia! Cosa hai fatto a Tess?!” intervenne Airiss
“sorella dovresti conoscermi ormai. L’ho avvelenata, è ovvio, ad occhio e croce direi che le restano più o meno 48 ore. Ma non temete ho io l’antidoto. Vi aspetterò a palazzo, ma se volete un consiglio, fareste meglio a sbrigarvi. Il tempo passa inesorabile” rispose Thalia con una risata malefica lasciando i ragazzi spiazzati e alla sua mercé.
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 21
*** L'inizio della battaglia finale ***


I ragazzi tornarono tutti al campo base frustrati e sconfitti. Xene appoggiò delicatamente la sorellina sul letto, ancora priva di sensi. Aria si mese subito al lavoro per aiutare Tess.
“Tess, come sta?” domandò Xene quando vide Aria uscire dall’infermeria
“non bene. Ha la febbre molto alta e non posso fare nulla per lei. Non ho l’antidoto che potrebbe salvarla. L’unica cosa che posso fare  alleviarle un po’ il dolore. Mi dispiace” singhiozzò Aria coprendosi gli occhi con le mani
“la salveremo!” esclamò Airiss
“ma che dici Airiss?” domandò sempre Xene
“glielo dobbiamo! Thalia ha detto che le restano 48 ore. Bene! Allora abbiamo due giorni di tempo per recuperare l’antidoto”
“si, ma questo vuol dire anche affrontare il re in una vera e propria guerra e visto com’è andata l’ultima volta…” intervenne Henry
“è vero. L’ultima volta abbiamo perso, ma ora abbiamo un motivo in più per vincere! Abbiamo sempre saputo che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato… ebbene questo giorno è oggi!!”
“cominci a parlare come una vera regina, sorella” disse Gray
“principessa, qualunque cosa decidiate di fare, io vi seguirò” esclamò Lucian
“anche noi!” dissero Hazel ed Henry in coro
“sono dei vostri” acconsentì Erik
“Farei di tutto per salvare la vita di mia sorella” concluse Xene
I ragazzi si prepararono così per la battaglia finale contro il re. Xene andò in infermeria a salutare la sorella, i gemelli prepararono le loro armi per la battaglia, Erik andò a prendere i cavalli con i quali avrebbero raggiunto il castello e Airiss andò sulla collina dove tanto le piaceva stare.
“principessa. Finalmente vi ho trovata” disse Lucian raggiungendo Airiss
“cosa ci fate qui?”
“questa potrebbe essere la nostra ultima battaglia. Volevo rivedere questo panorama ancora una volta” rispose Airiss
“io non credo che questa sarà l’ultima volta. Perché io vi proteggerò a costo della vita” rispose il ragazzo sedendosi di fianco ad Airiss
“comunque la si guardi, questa è la battaglia finale! Sei con me?” chiese la ragazza guardando Lucian dritto negli occhi
“fino alla morte!” rispose il ragazzo ricambiando lo sguardo
Più tardi quando tutti finirono le loro cose, si riunirono tutti davanti all’infermeria
“ragazzi. C’è una cosa che vi devo dire, prima di andare. Questa sarà la battaglia più dura di tutte. Ci scontreremo con i miei fratelli, ma soprattutto con mio padre. L’obiettivo della nostra missione è il re! Quindi, se potete non uccidete né i soldati né i suoi figli. I miei fratelli sono soltanto delle vittime. Siamo cresciuti credendo che uccidere fosse giusto, non abbiamo conosciuto nessun’altra educazione se non questa. Anch’io ero come loro una volta, e lo sarei ancora se non fosse stato per Hunter. Il mio obiettivo è soltanto quello di assassinare il re, non i miei fratelli. Ma li conosco bene, e so che non lo tradirebbero mai, perciò… se cercheranno di proteggerlo… non abbiamo scelta! Dovremo ucciderli!” disse Airiss
“io ed Henry siamo sempre stati insieme fin dalla nascita. Sappiamo quanto possa essere grande il legame che unisce due fratelli. Faremo tutto il possibile per impedire che una cosa del genere possa accadere” rispose Hazel
“mia sorella ha ragione. Il nostro scopo è quello di uccidere il re perché così facendo potremo rendere il regno un posto migliore e fare giustizia per le nostre famiglie, ma se così facendo dobbiamo decimare la tua, allora non ci sto più!” intervenne Henry
“tua sorella ha avvelenato la mia” s’intromise Xene più serio che mai
“questa spada… è stata la mia fedele compagna per tutti questi anni. Abbiamo combattuto moltissime battaglie insieme, ha visto morte e violenza troppe volte e si è bagnata del sangue dei miei nemici. Oggi questa lama si bagnerà di sangue un’ultima volta! Il sangue versato dal re!” esclamò Xene

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Capitolo 22
*** La prima sfida ***


Così Gray, Airiss, Lucian, Hazel, Henry, Erik e Xene a cavallo dei loro destrieri si diressero a palazzo per la battaglia finale contro l’impero. Come arrivarono videro che il portone principale era spalancato
“ci stanno aspettando” osservò Erik
“stiamo in guardia!” esclamò Xene
Così i ragazzi entrarono a palazzo. Una volta dentro si incamminarono verso un lunghissimo corridoio, alla fine del quale vi era una porta. Quando entrarono nella stanza trovarono Thalia ad attenderli.
“finalmente. Vi stavo aspettando, ce ne avete messo di tempo eh?” commentò Thalia alzandosi dalla sedia
“molto bene chi è il primo?”
“ti sfiderò io! E prenderò l’antidoto per curare mia sorella!” esclamò Xene quando Hazel alzò il braccio davanti a lui
“no. Xene. Lei lasciala a me. Ho un conto in sospeso da regolare!” intervenne Hazel avanzando
“e sia! Sarai tu la mia avversaria, biondina!”
“ragazzi. Voi andate avanti. Di lei posso occuparmene da sola” disse Hazel volgendo lo sguardo agli amici
“sei sicura? Avremo più possibilità se restiamo insieme” chiese Airiss
“no. Non abbiamo tempo per questo! Andate senza guardarvi indietro!” esclamò la ragazza
“ma noi…” balbettò Airiss
“Airiss, l’hai sentita no? Lei non vuole il nostro aiuto. Non preoccuparti se la caverà alla grande!” intervenne Henry
“principessa. Io vorrei restare se per voi non è un problema” s’intromise Lucian
Airiss dopo aver avuto il consenso di Hazel diede a Lucian il permesso di rimanere. Così Gray, Erik, Henry ed Airiss uscirono la stanza per dirigersi a quella successiva
Farai meglio a tornare sana e salva da me, sorella pensò Henry volgendo un ultimo sguardo alla sorella che si preparava a combattere.

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Capitolo 23
*** Thalia vs Hazel ***


Il duello tra Thalia ed Hazel cominciò e come per l’ultima volta Thalia fu subito in vantaggio.
Sebbene Hazel fosse svantaggiata fin dall’inizio Thalia non mostrò nessun segno di pietà
“sei troppo debole, biondina. Quando avrò finito con te andrò a cercare Airiss e la farò fuori!” disse Thalia
“perché la odi tanto?! È tua sorella!” esclamò Hazel
“no, non lo è più. Non da quando ha tradito la nostra causa!”
Thalia continuò a infierire su una Hazel incapace di difendersi dagli attacchi della sua avversaria
“io ti sconfiggerò!” disse la ragazza rimettendosi in piedi
“tu mi sconfiggerai?! E come pensi di fare?” domandò incredula Thalia
“non lo so. Ma non ti permetterò di fare del male ai miei amici!”
“bene. Allora mettiamo alla prova la tua determinazione che ne dici?”
“che intendi dire?” chiese Hazel confusa
“se non mi sconfiggerai andrò a cercare i tuoi amici e li ucciderò uno per uno. E il primo che farò fuori sarà il tuo amato fratello” rispose cinica Thalia
“che cosa hai detto?!” domandò Thalia col viso oscurato
Un’aura piena di odio e disprezzo circondò Hazel che partì all’attacco più forte che mai
“non ti permetterò di fargli del male!!” gridò la ragazza
Era come se Hazel fosse rinata. Era molto più forte, più veloce, più abile di quanto non lo sia mai stata. Era come se fosse un’altra persona. Anche Thalia si accorse del suo cambiamento
Ma cosa le prende? Prima non era così forte! Pensò Thalia sconvolta
Quella fu la prima volta in cui Thalia temette una sua sconfitta, la prima volta in cui ebbe paura
“NON MI SCONFIGGERAI MAI MOCCIOSA!!” gridò disperata la principessa
“invece lo farò! E sai perché?! Perché tu combatti da sola mentre io ho i miei compagni dalla mia parte! Loro credono in me e io non li deluderò perdendo contro una come te!” esclamò Hazel
L’attacco di Hazel ferì Thalia, ma sebbene la ferita non fosse grave l’impatto tra le due fece cadere l’antidoto nella tasca di Thalia.
“maledizione!” commentarono Hazel e Thalia in coro non riuscendo a recuperare la fiala
Ma fortunatamente Lucian riuscì a recuperare al volo l’antidoto prima che cadesse al suolo
“bella presa Lucian! Ora và! Porta l’antidoto a Tess ed Aria!” esclamò Hazel
“fermo! Non ti lascerò andare!” urlò Thalia rialzatosi
La principessa scagliò un attacco diretto a Lucian, ma prontamente Hazel si mise davanti al ragazzo deviando l’attacco. Così Lucian riuscì a fuggire.
“hai lasciato scappare il tuo amico. Ma tu non sarai tanto fortunata!”
Thalia ed Hazel continuarono a scontrarsi. Erano in perfetta parità, quando Thalia sfoderò la sua arma più potente; era una normalissima katana giapponese, ma la lama era intrisa di veleno di scorpione. Thalia partì all’attacco, ma Hazel riuscì a difendersi se non per un taglietto sulla guancia sinistra, la ferita era minima, ma sufficiente per far entrare il veleno in circolo. Hazel cominciò ad avere la vista annebbiata e a stento si reggeva in piedi quando non ce la fece più e alla fine cadde in ginocchio.
“che… che cosa… mi hai… fatto…?!” domandò Hazel ansimando
“ti ho avvelenato. I veleni sono la  mia specialità, non a caso sono conosciuta come la regina dei veleni” rispose calma Thalia
“è con… questo che… hai avvelenato Tess?” chiese la ragazza ancora a terra agonizzante
“oh no, non uso mai lo stesso veleno due volte. A lei le ho somministrato il veleno di tarantola, mentre quello che hai in circolo tu è veleno di scorpione. È molto più velenoso. Direi che ti rimangono soltanto poche ore” spiegò la ragazza
“poche ore? Bene. Mi bastano… per sconfiggerti!” esclamò la ragazza alzandosi in piedi a fatica
Hazel partì nuovamente all’attacco, più motivata che mai. Sebbene fosse avvelenata riusciva a tenere ancora testa a Thalia e non solo, durante lo scontro, infatti, Thalia cominciò a risentire le ferite provocatele da Hazel, cosa che permise alla ragazza di scagliare il colpo decisivo. La freccia lanciata da Hazel colpì Thalia in pieno petto, tuttavia la ragazza mantenne la promessa fatta ad Airiss e mancò gli organi vitali. Thalia cadde a terra priva di sensi seguita da Hazel.
 
 
 
 

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Capitolo 24
*** Una dura lotta ***


Dopo una decina di minuti i ragazzi si trovarono davanti un altro portone. Quando l’aprirono trovarono Jesse ad attenderli
“questa volta lasciate fare a me!” disse Henry
“ne sei sicuro?” chiese Airiss
“non potrei chiedere di meglio. In fondo abbiamo un duello in sospeso” intervenne Jesse
“è come ha detto lui. Questa sarà la volta buona per vedere chi dei due è più forte!” esclamò Henry
Così Airiss, Gray, Xene ed Erik come fecero con Hazel lasciarono Henry a combattere mentre loro proseguirono la salita verso le stanze di re Evan.
Nel frattempo…
“Aria!” gridò Lucian correndo verso l’infermeria del campo base
“Lucian! Che ci fai qui? Dove sono gli altri?” domandò apprensiva Aria uscendo dalla stanza
“sono riuscito a prendere l’antidoto. Gli altri sono ancora a palazzo” spiegò il ragazzo porgendo ad Aria la fiala
Così Aria si avvicinò alla piccola Tess e le porse l’antidoto e subito dopo la bambina riprese un po’ di colore
“sta funzionando!” esclamò Lucian
“meno male” aggiunse Aria tirando un sospiro di sollievo
“bene. Ora che so che qui è tutto a posto. Torno a palazzo” disse il ragazzo
“cosa? Vuoi tornare là?” rispose Aria sorpresa
“La principessa sta combattendo una dura guerra. Non posso abbandonarla”
“le sei molto affezionato non è vero?”
“c-c-cosa? Ma… ma che v-v-vai dicendo…?” balbettò Lucian imbarazzato
“Airiss ha un potere immenso” disse improvvisamente Aria
“che vuoi dire?” domandò Lucian
“pensaci. Secondo il punto di vista della famiglia reale lei ha tradito il regno. La sua famiglia ed i soldati le hanno voltato le spalle, ma tu no. Nonostante tutto continui ad esserle fedele. Ed Airiss ha convinto anche noi, che fino a qualche mese fa eravamo dei perfetti sconosciuti, ad allearci a lei e a rischiare le nostre vite per la sua causa. Ovunque vada riesce sempre a trovare degli alleati pronti a rischiare la vit per lei. È un grande potere. Ed è questo potere che farà di lei una grande regina” spiegò Aria
“è vero… non ci avevo mai pensato prima…”osservò il ragazzo
“ora devo andare. Prenditi cura di Tess”
“lo farò senz’altro. Sta attento”
Così Lucian si voltò e tornò verso il palazzo
Al palazzo reale
Il combattimento tra Jesse ed Henry iniziò e il primo fu subito in vantaggio, infatti Jesse non solo aveva avuto un addestramento differente rispetto a quello del suo avversario, ma essendo anche più giovane era molto più veloce. Talmente veloce che era quasi impossibile vederlo a occhio nudo e per quanto Henry fosse abile con la spada non riusciva minimamente a colpirlo.
“non puoi colpire un avversario se non riesci a vederlo!” esclamò Jesse mentre correva qua e la per la stanza
“è tutto inutile! Non sai dove sono. Non mi colpirai ma…!”
Henry riuscì a ferire Jesse in corsa
“come… come hai fatto… a sapere dov’ero?” domandò Jesse tenendosi la spalla ferita
“sarai anche un assassino, ma non sei molto abile, vero? Un suggerimento, quando combatti non parlare. I miei occhi sono inutili con te, ma le mie orecchie sentono benissimo. È così che ti ho scoperto” spiegò Henry
“si, ora è tutto chiaro. Ma non ti illudere. Vincerò io! Dopo averti ucciso, andrò da mia sorella e la riporterò con noi”
“allora non hai capito?”
“capito cosa?” domandò Jesse confuso
“tu sei l’unico che non vuole uccidere Airiss. Tuo padre, i tuoi fratelli la vogliono tutti morta! Ma tu no, eppure ti ostini a combattere per loro. Perché?” chiese Henry
“io sono nato per servire mio padre! E comunque nessuno farà del male alla sorellona!”
“sei un ragazzino, ma ormai dovresti aver capito come vanno le cose. Io non voglio che tua sorella muoia e non lo vuoi nemmeno tu, eppure continui a combattermi! Dovremmo essere dalla stessa parte!”
“ora basta! Vuoi confondermi! Io non sono un traditore! Quando mio padre vedrà che Lilith è ancora una di noi, la riprenderà! E cancellerà il nome di Vincent dalla pergamena e rimetterà il suo! L’ha già fatto una volta no? Lo farà ancora!” esclamò Jesse
È tutto inutile. Qualunque cosa dica non gli farò cambiare idea. Non volevo combattere contro di lui. In fondo non è cattivo, l’ho capito fin dal nostro primo incontro. È per questo che ho voluto a tutti i costi affrontarlo io. Ma non mi lascia scelta. Come vuoi Jesse, combatterò contro di te. Forse le mie azioni avranno più effetto delle mie parole pensò Henry

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Capitolo 25
*** Una vittoria a caro prezzo ***


Lo scontrò tra Jesse ed Henry proseguì più cruento che mai. Entrambi i contendenti non volevano cedere
“vogliamo la stessa cosa! Aiutaci a sconfiggere il re!” gridò invano Henry
“non tradirò mai la mia famiglia!” gridò Jesse ancora più forte
Questo era uno vero e proprio scontro tra spadaccini. Entrambe le parti erano alla pari. Sia Jesse che Henry erano feriti, stanchi e senza più un briciolo di energia. L’unica cosa che li manteneva ancora in piedi era la loro forza di volontà. Henry partì all’attacco più carico che mai, Jesse era ancora in ginocchio e non accennava a muoversi. Sembrava che la vittoria andasse al ragazzo quando all’ultimo momento Jesse scagliò un fendente con la sua lama che si colorò di rosso sangue. Henry cadde in ginocchio con la mano che si teneva la spalla destra dalla quale il sangue continuava a fuoriuscire e il braccio a pochi metri da lui.
“il… il mio braccio…” ansimò Henry
“adesso taglierò anche l’altro e dopo ti ucciderò!” esclamò Jesse scagliando un nuovo attacco
Fortunatamente Henry riuscì a schivare quest’ultimo colpo, ma era ancora disarmato. Il braccio con in mano l’arma era pochi passi di distanza. Jesse non si risparmiò nemmeno per un attimo, sebbene il suo avversario fosse in condizioni nettamente svantaggiate, infatti, il principe continuava ad attaccarlo senza dargli tregua, ma per fortuna Henry, dopo l’ultimo attacco, riuscì con una capriola a raggiungere la mano armata e a impugnarla con la sinistra.
“vuoi combattere con la sinistra?” domandò arrogante Jesse 
”un vero guerriero sa combattere usando entrambe le mani! E comunque non mi hai ancora sconfitto!” esclamò Henry
Perché continua a lottare?! Anche così. Perché non si arrende?! Pensò Jesse
“Perché?! Perché non vuoi arrenderti?!” gridò Jesse
“per la libertà” ispose Henry
“cosa?!” domandò Jesse sorpreso
”il regno tortura, umilia e uccide gli uomini. Credevo che anche Airiss fosse così, ma mi sbagliavo. Lei ci ha dimostrato che le persone possono cambiare. Che anche dei mostri come voi possono cambiare”
“sciocchezze. Lilith non sa cosa vuole. Voi le avete fatto il lavaggio del cervello con questa storia della rivoluzione! Voi l’avete portata via da me! Non vi perdonerò mai!”
“il suo nome è AIRISS!!” gridò Henry
I due ragazzi partirono nuovamente all’attacco. Entrambi erano esausti, questo sarebbe stato l’ultimo attacco da ambe due le parti, l’ultima possibilità per ciascuno per dimostrare quale delle due volontà fosse la più forte. L’attacco si concluse, i ragazzi si guardarono dritto negli occhi prima di cadere a terra
“congratulazioni… hai vinto tu…” ansimò Jesse mentre cadde a terra privo di sensi seguito da Henry

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Capitolo 26
*** Una questione d'onore ***


Il prossimo combattimento fu quello di Erik e Alec. Come per gli scontri precedenti Gray, Airiss e Xene proseguirono.
“chi non muore si rivede eh?” disse Alec
“si. Ma questa sarà l’ultima volta!” rispose freddo Erik
Lo scontro cominciò immediatamente. I due ragazzi erano perfettamente alla pari. Erik aveva avuto modo di osservare Alec durante gli scontri precedenti e oramai conosceva alla perfezione tutte le mosse del suo avversario. Senza contare che a detta di Gray, Alec era considerato il più debole tra i fratelli. Nonostante tali dicerie, tuttavia, il principe diede parecchio filo da torciere ad Erik. Evidentemente nei giorni precedenti la battaglia doveva essersi allenato parecchio, infatti era molto più forte rispetto all’ultima volta che i due si scontrarono
“vedo che sei diventato più forte, ma sarà tutto inutile!”  osservò Erik
“questo lo dici tu! Non siete mai riusciti a battermi quando eravate in gruppo cosa ti fa pensare che ci riuscirai tu che sei qui da solo?” domandò Alec arrogantemente
“ti batterò! La posta in gioco è troppo alta!” esclamò Erik
“ti riferisci a Lilith?”
“cosa ti fa pensare che io combatta per lei?” chiese Erik irritato
“non è così?” domandò Alec a sua volta
“no. Io non combatto per nessuno!”
“e per cosa combatti allora”
“onore” rispose secco il ragazzo
“combatto solo per onore e lealtà”
“hai appena detto che non combatti per mia sorella” osservò Alec
“non lealtà nei suoi confronti. Non mi importa nulla di lei! Ma a Xene si. Xene è un ragazzo eccezionale, combatte per i più deboli e sottomette i potenti! Io non combatto per lui, ma appoggio la sua causa. Perdere contro di te sarebbe un disonore troppo grande. Per questo ti sconfiggerò!” gridò Erik
Lo scontro riprese. Nessuno dei due accennava ad arrendersi. Alec ed Erik erano molto simili. Entrambi combattevano per sé stessi, entrambi ritenevano la sconfitta un disonore.
“sono d’accordo con te. Perdere sarebbe un disonore e io preferisco morire. Questa sarà una sfida all’ultimo sangue. Chi dei due vincerà lo scontro prenderà la vita del suo avversario! Ci stai?” propose Alec
“sembra interessante. Ci sto!” acconsentì Erik
Da quel momento i due ragazzi si impegnarono ancora di più. Alec continuava a scagliare un attacco dopo l’altro, ma Erik prontamente riuscì a parare tutte le offese del suo avversario.
“non riesco a capire” disse Erik improvvisamente
“che intendi?” domandò confuso Alec
“perché un ragazzo che tiene così tanto all’onore come te è diventato uno spietato assassino?”
“credi che abbia avuto scelta? No, nessuno di noi l’ha avuta. Con un padre come il nostro non puoi che crescere così. Ma non sarò un assassino per sempre. Diventerò più forte, sempre di più, sempre di più e alla fine spedirò quel bastardo all’inferno!" esclamò Alec
“ma se lo odi così tanto perché lo assecondi? Unisciti a noi e chiuderemo questa storia per sempre!”
“no. Sarò io e nessun’altro ad uccidere il vecchio. Non permetterò a nessuno di scavalcarmi in questo modo! Ne va del mio onore!!!!!” urlò Alec ripartendo all’attacco
Alec era accecato dall’ira. I suoi attacchi divennero sempre più imprecisi. Erik riuscì a parare facilmente tutti i suoi colpi quando finalmente ci fu l’attacco finale. Entrambi i ragazzi partirono all’attacco, ma al termine dell’azione solo un rimase in piedi.
“non… ci posso… credere… alla fine sei… riuscito a battermi…” ansimò Alec a terra
“uccidimi… ti prego… non posso vivere… con questo disonore…”
“non lo farò” rispose il ragazzo
“ti prego… poni fine… a tutto questo…”
“non ti ucciderò. Quando mi sono unito a Xene e agli altri ho capito una cosa. Ho capito che al mondo c’è qualcosa di molto più importante dell’onore”
“e… cosa…?” domandò Alec
“la famiglia. La Resistenza è composta da ragazzi che condividono lo stesso dolore. Quel dolore che si prova quando si perde una persona cara, questo ci ha resi una famiglia, pur non avendo nessun legame di sangue. Ma tu, una famiglia tua ce l’hai ancora no?” spiegò Erik
“ti sbagli… non ho più niente…” disse Alec prima di perdere i sensi
“sei tu quello che si sbaglia. Quando avrai gli occhi per vedere ti accorgerai che non sei solo” rispose Erik rivolto al corpo privo di sensi di Alec
“Xene… perdonami, ma credo che non riuscirò a raggiungerti molto presto. Ho bisogno… di un po’ di riposo…” disse il ragazzo cadendo a terra svenuto

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Capitolo 27
*** Isabel vs Xene ***


Quando Gray, Xene ed Airiss entrarono nella stanza successiva trovarono una scena che fece stare tutti a bocca aperta. Ad attenderli vi era una bambina seduta su una sedia che stava pettinando una bambola. La bimba aveva un volto sereno con lunghi capelli rosa, gli occhi erano gialli come quelli dei fratelli. Indossava una maglietta nera come la pece, e alla cintura aveva un piccolo pugnale.
“vi stavo aspettando” disse la bambina ruotando la testa nella loro direzione
“sorella” disse istintivamente Airiss
“cosa? Anche lei è una figlia del re? Allora deve essere la figlia minore. Non l’avevo mai vista” rispose sorpreso Xene
“non posso crederci… nostro padre ha coinvolto anche te?” domandò incredula Airiss
“che vuoi dire?” domandò Xene a sua volta
“quando abbiamo lasciato la famiglia, Isabel era piccola. Allora non aveva ancora ucciso nessuno, a differenza di Jesse” rispose Gray
“Jesse?”
“si. Anche lui era piccolo quando ce ne andammo, ma aveva già mietuto la sua prima vittima”
“che intenzioni hai Isabel?” domandò freddo Gray
“sono qui per un solo scopo. Uccidere i traditori del re” rispose la bambina cupa
“chi sarà il mio avversario?”
“sarò io!” esclamò Xene
“cosa?!” domandarono all’unisono i due fratelli
“no Xene… non sei obbligato…” intervenne Airiss
“lo so, ma non abbiamo scelta. Airiss tu devi assolutamente arrivare alla fine. E all’appello manca ancora Vincent” rispose il ragazzo dai capelli rossi
“ha ragione. Lasciate Vincent a me!” esclamò deciso Gray
Così i due fratelli lasciarono Xene alle prese con la piccola Isabel. La bambina prima di cominciare lo scontro prese il pugnale e lo scagliò lontano
“ha gettato via la tua unica arma” osservò Xene
“non mi piacciono le armi, quel pugnale è un ricordo di mia madre. Lo porto solo per questo, ma se devo combattere preferisco il corpo a corpo” spiegò Isabel
“ricevuto”rispose Xene gettando via la sua spada
“e tu hai appena gettato via l’unico vantaggio che avevi. Non mi starai sottovalutando solo perché sono piccola?”
“un guerriero non ha età. Non ti sto sottovalutando, ma il mio onore mi impone di combattere ad armi pari. Tu sei disarmata… e adesso anch’io” spiegò il ragazzo
“mi piacciono i ragazzi come te che hanno un codice d’onore. Non fossi costretta ad ucciderti ti sposerei” disse Isabel sorridente
Finita la frase il volto sereno e sorridente di Isabel scomparve e al suo posto comparve il viso di un’assassina. Sebbene fosse solo una bambina era molto veloce ed abile nelle arti marziali. Xene, sebbene in vantaggio, fece molta fatica a tener testa alla ragazzina.
Isabel era incredibilmente forte, combatteva con forza e violenza, mentre Xene, confinato alla promessa fatta ad Airiss, era in netto svantaggio.
“è tutto qui quello che sai fare? Dici di voler proteggere mia sorella, ma sei troppo debole” disse Isabel ai piedi di Xene steso a terra
“con una forza come questa non sarai mai in grado di proteggere nessuno!”
“ora basta! Io posso essere forte e te lo dimostrerò!” esclamò il ragazzo rialzandosi
Xene partì all’attacco, ma accecato dall’ira finì col dare a Isabel un vantaggio, che non si fece sfuggire e riatterò Xene
“mai farsi dominare dalle emozioni in battaglia. Sei un guerriero, dovresti saperlo” disse Isabel
“sta zitta!!!” esclamò Xene
“sei arrabbiato. È comprensibile. Ira, rabbia, dolore sono sentimenti pericolosi che possono farti perdere una guerra, oppure possono fartela vincere. Dipende dall’uso che ne fai. Usa questi sentimenti contro di me, trasformali in armi e prova sconfiggermi!”
Xene si rialzò e partì nuovamente all’attacco. Tuttavia lo scontro continuò ad essere a senso unico. Il ragazzo continuava ad attaccare, ma Isabel era più veloce e riuscì a schivare ogni offesa del suo avversario
“ancora non va. Ammetto che sei migliorato da prima, ma ancora non basta. Continuando così finirai con l’uccidere Airiss!” esclamò Isabel
È strano. Anche se continua ad attaccarmi non ha mai colpito nessun punto vitale, che non sia un’assassina così brava come vuole farmi credere? O sotto c’è qualcos’altro? Inoltre non avverto alcuna ostilità in lei pensò Xene
Xene si distrasse dal combattimento pensando a quali potessero essere le reali intenzioni della ragazzina. Isabel non si fece sfuggire l’occasione e colpì Xene con un calcio talmente forte da disintegrargli le ossa
“devi essere molto sicuro di te se ti prendi il lusso di distrarti durante una battaglia” disse Isabel riabbassando la gamba con la quale scaraventò via Xene
Mi rimangio tutto. Questa mocciosa sta davvero cercando di uccidermi pensò Xene tenendosi lo stomaco con la mano destra

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Capitolo 28
*** La prova di Xene ***


“hai intenzione di restartene lì impalato ancora per molto?” domandò seccata Isabel
Xene sentendo le parole provocatorie della principessina cominciò a rialzarsi. Aveva un dolore fortissimo all’addome. Il calcio datole da Isabel doveva avergli rotto come minimo due costole, ma nonostante tutto di rialzò senza problemi.
“ascoltami bene! Per tutto questo tempo non hai fatto altro che sottolineare la mia debolezza. Per questo non sai quanto possa essere temibile la mia forza. Mi sono trattenuto fino ad ora, avevo promesso ad Airiss che non avrei ucciso i suoi fratelli, ma no ho detto che non avrei combattuto. Ammetto di aver avuto pietà di una bambina come te, ma ora so che non ce n’è bisogno. Io ti sconfiggerò! A costo di romperti le gambe, io raggiungerò Airiss e l’aiuterò a sconfiggere il Re! Una volta che il Re morirà Airiss ed anche tutti voi potrete finalmente essere liberi dalla sua influenza!” gridò Xene
“che cuore nobile. Fai tutto questo per noi? Che sciocchezze! Tu morirai qui e mio padre ucciderà quella traditrice!”
“no. Io non morirò! Non lascerò mai Airiss a combattere da sola!”
“bene. Allora mettiamo alla prova la tua determinazione. Rendiamo lo scontro ancora più interessante” disse Isabel raccogliendo il pugnale che aveva gettato all’inizio della battaglia
“raccogli la tua spada, ora si fa sul serio. Questo scontro deciderà quale delle due emozioni prevarrà. Se il mio odio o il tuo amore!”
“e sia! Fatti sotto!” esclamò Xene partendo all’attacco
Il pugnale di Isabel e la spada di Xene entrarono in contatto. Entrambi erano molto forti e determinati a vincere. Sebbene Isabel avesse solo un pugnale riusciva a tenere testa alla spada di Xene. Tuttavia il ragazzo mosso dai suoi sentimenti per Airiss superò la forza di Isabel riuscendo a ferirla superficialmente al volto.
“sei riuscito a colpirmi. I miei complimenti sei stato il primo a riuscire a tanto” disse Isabel toccandosi la ferita
“ma comunque non è ancora abbastanza!”
Isabel tornò ad attaccare Xene con più accanimento di prima
“mi hai ferito, lo riconosco. Ma hai esitato. Con quell’attacco avresti potuto ferirmi seriamente, forse addirittura uccidermi, ma hai avuto pietà. In certe situazioni se esiti perdi, se alle tue spalle ci fosse stata Airiss a quest’ora sarebbe morta, tutto per la tua debolezza! Xene ti avverto, sconfiggimi ora. Se non lo farai io uscirò da quella porta, taglierò la testa di Airiss per offrirla su un piatto d’argento a mio padre e poi brinderò col suo sangue!” esclamò Isabel
“che cos’hai detto?!” chiese Xene col volto oscurato
“non ti lascerò fare del male ad Airiss. Per proteggerla sono disposto anche ad ucciderti! Anche se così finirò col farmi odiare da lei io… io… NON PERMETTERÒ A NESSUNO DI TOCCARLA!!!” gridò Xene attaccando Isabel come una furia
Gli attacchi di Xene divennero più veloci e precisi, ma la ragazza non si fece impressionare e rispose agli attacchi dell’avversario. Il ragazzo dai capelli rossi scagliò contro Isabel la sua spada, ma la principessa con uno scatto felino riuscì a disarmare Xene che cadde a terra sconfitto
“è finita… ho perso…” balbettò Xene incredulo
“ti sbagli, hai vinto la battaglia più importante di tutte. Quella contro te stesso” rispose la ragazza ai suoi piedi
“che cosa?” chiese Xene confuso
“eri troppo debole, troppo gentile. La gentilezza non è un male, ma è incoerente col cuore di un guerriero. Tu sei un leader Xene, lo sei per i tuoi amici, per la Resistenza. Un capo deve essere gentile, ma anche crudele quando serve o i tuoi uomini perderanno fiducia in te, ma oggi hai dimostrato di essere un vero soldato. Per amore di mia sorella hai quasi perso te stesso, ma è stato proprio il tuo amore per lei a impedire che ciò accadesse. Ora so di potermi fidare di te. Posso affidarti Airiss perché so che la proteggerai” spiegò Isabel
“quindi erano queste le tue vere intenzioni?” chiese Xene rialzandosi
“io amo mia sorella. Non le avrei mai fatto del male. Se ho detto quelle cose è stato solo perché volevo provocarti, ma ti posso assicurare che quelle parole hanno fatto più male a me che a te. Io voglio uccidere mio padre e vedere mia sorella sul trono di Obscuria!”
“io non sono forte. Mi hai battuto. Tu che hai solo 10 anni sei riuscita a sconfiggermi” disse Xene demoralizzato
“non è così. Ti ho sconfitto perché hai esitato. Io combattevo per ucciderti e l’avrei fatto se non ti fossi dimostrato degno di regnare al fianco di mia sorella. Ma tu non hai mai avuto intenzione di scontrarti con me” rispose la ragazza
“per colpa della mia debolezza”
“non debolezza, ma onore. Non hai combattuto seriamente per mantener fede alla promessa fatta ad Airiss. E un uomo che non mantiene la parola data non è altro che un vigliacco. Allora vogliamo porre fine a questa storia?” domandò infine Isabel
“sicuro! Raggiungiamo Airiss!” esclamò Xene dando il pugno a Isabel siglando così la loro alleanza

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Capitolo 29
*** Scontro tra fratelli ***


Finalmente arrivò il fatidico scontro tra i fratelli Gray e Vincent.
“va sorella. Di Vincent mi occupo io” disse Gray
La sorella senza obbiettare superò Vincent ed uscì dalla stanza
“non hai cercato di fermarla. Questo da te non me l’aspettavo” disse Gray estraendo la sua spada
“nostro padre ucciderà sicuramente quella mocciosa. Ora a me preme di più uccidere te! Mi spiace fratello, ma ti sei schierato dalla parte sbagliata” rispose Vincent estraendo a sua volta la sua lama
“lo vedremo!” esclamò Gray partendo all’attacco
 I due fratelli erano perfettamente alla pari. La potenza dei loro attacchi era talmente alta da creare onde d’urto ad ogni contatto
“sei senza onore, fratello. Hai giurato di proteggere il successore di nostro padre. Io Vincent, sarò il nuovo re e tu cosa fai? Attenti alla mia vita? Davvero disonorevole” disse Vincent
“e tu credi di essere migliore di me? Quanto onore pensi ci sia in un uomo che cerca di uccidere il sangue del proprio sangue? Il nome originale su quella pergamena era quello di Airiss! Ed io ho scelto di proteggerla! Lei è l’erede al trono non tu, dimostrerà al vecchio la sua forza, sconfiggendolo e tu tornerai a strisciare nella polvere! Nessuno più di lei è degna di ereditare il trono. Né io né tanto meno tu!” esclamò Gray
Vincent fu molto offeso dalle parole del fratello. Voleva a tutti i costi dimostrare il suo valore, di essere degno del titolo di “re”,  e per questo avrebbe calpestato il suo stesso sangue. Vincent bramava il potere più di chiunque altro al mondo, vederlo sul trono era il sogno di sua madre che amava moltissimo e che le fu portata via. Voleva essere re soprattutto per renderle onore
“sai, fratello. Ho sempre voluto sfidarti. Hai ucciso nostra madre e poi hai lasciato il palazzo come un vigliacco!” gridò Vincent irato
“che cosa? E questo chi te l’ha detto? Scommetto che è stato il vecchio vero?” domandò Gray sospettoso
“e con questo?”
“credi davvero che abbia ucciso nostra madre?!”
“si. Lei cercò di uccidere Airiss, allora bambina, e tu per rendere onore al tuo stupido voto l’hai ammazzata! E poi hai abbandonato il regno! Cos’è avevi paura di affrontarmi?!” domandò Vincent sempre più in collera
“sei davvero uno stolto, fratello. Ti facevo più intelligente, ma evidentemente ti ho sempre sopravvalutato” rispose freddo Gray
“taci! Ti ucciderò Gray! Per nostra madre!” gridò il ragazzo
“però… per essere un bastardo senza sentimenti te la sei presa piuttosto a cuore”
“il tempo delle parole è finito” concluse Vincent
Così i due fratelli ripartirono all’attacco. Gray preferì non raccontare a Vincent la verità. Se anche l’avesse lui non gli avrebbe creduto. I movimenti di Gray erano notevolmente diminuiti dopo che il fratello l’aveva accusato dell’omicidio della madre
“che ti succede fratello? Non hai più voglia di combattere? Così sarà fin troppo facile sconfiggerti!” esclamò Vincent
“e se ti dicessi che ad uccidere nostra madre non sono stato io, mi crederesti?” domandò ingenuamente Gray
“che domande, ovvio che no!”
“lo immaginavo. Bene fratello, vuoi che mi batta? Allora mi batterò, ma non piangere quando ti avrò sconfitto!” esclamò deciso Gray
Lo scontro riprese. I movimenti di Gray tornarono alla loro velocità normale. Qualunque cosa assillasse il ragazzo, ora era passata. Voleva che il fratello conoscesse la verità sulla morte della regina Seraphina, ovvero che fu il padre ad ucciderla, ma come poteva spiegare a Vincent ciò che accadde quel giorno? L’unico modo perché il ragazzo dai capelli argentati ascoltasse il fratello era che Gray lo sconfiggesse.
“sai, fratello. Mi dispiace che tu abbia sofferto, mi dispiace veramente. E so di darti un ulteriore dolore, ma non sono stato io ad uccidere nostra madre. Ti farò aprire gli occhi, preparati!” esclamò Gray
“credi davvero di riuscire a battermi?! E sia! Questo è il colpo finale!” gridò Vincent
I due fratelli scagliarono entrambi l’attacco finale, al termine del quale Vincent cadde a terra, sconfitto e Gray si inginocchiò ferito anch’esso.
“i miei complimenti fratello… mi hai battuto…” balbettò Vincent da terra
“non ho ucciso io nostra madre. Fu nostro padre a farlo. Voleva che Airiss diventasse regina, nostra madre non approvava la sua decisione, voleva che fossi tu a ereditare il trono, così la uccise a sangue freddo. Io ero lì. Assistetti alla scena da dietro la porta, allora capì che non potevo più rimanere a palazzo, così me ne andai” spiegò il ragazzo
“eheh… quel vecchio… immagino di averlo sempre saputo… ma era più facile… dare la colpa a te… ho sempre creduto che chi fosse forte… fosse nel giusto, come nostro padre…” rispose Vincent
“nostra madre ti amava moltissimo. Probabilmente sei l’unica persona al mondo ad essere stato amato da quella donna. “Vincent” fu la sua ultima parola. Anche nella morte il suo ultimo pensiero fu rivolto a te, fratello”
“madre… perdonatemi…” ansimò Vincent
In quel momento Vincent, poco prima di perdere i sensi, vide nuovamente il volto di sua madre che gli sorrise. Non parlò, un sorriso fu l’unica cosa che ella offrì al figlio. Ma quel singolo sorriso fu per Vincent la gioia più grande che potesse ricevere. Nel frattempo Gray si rimise in piedi ancora dolorante
“ormai lo scontro tra Airiss e il vecchio sarà cominciato. Perdonami sorella, se non mi precipito da te ad aiutarti, ma prima c’è una cosa che devo fare” disse Gray pensando ad alta voce

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Capitolo 30
*** Re Evan ***


Airiss continuò a correre senza sosta fino quando non si trovò il grande portone regale che portava direttamente nelle stanze del Re. Quando aprì la porta vide il padre seduto comodamente sul suo trono, in attesa.
“finalmente. Ce ne hai messo di tempo per arrivare” disse il re alzando lo sguardo
“assapora questi ultimi momenti sul tuo trono perché non ce ne saranno altri!” esclamò Airiss
All’udire di tali parole re Evan scese dal trono, impugnò la sua spada e la agitò contro la figlia fermandosi a pochi centimetri dalla sua gola. La ragazza rimase immobile, totalmente indifferente.
“vedo che hai ancora il tuo sangue freddo. Dote indispensabile per un assassino” disse il padre abbassando la spada
“è vero. E oggi ucciderò per l’ultima volta!” rispose Airiss sfoderando la sua spada contro il padre.
Lo scontro iniziò. Re Evan impugnava la sua lama con una sola mano, e nonostante ciò era nettamente superiore alla figlia che non poteva far altro che indietreggiare fino a quando non si trovò letteralmente con le spalle al muro. Se Airiss avesse tardato a scansarsi anche solo di un secondo, il re l’avrebbe sicuramente tranciata in due.
“ottimi riflessi, come sempre” la elogiò il re
Airiss ignorò totalmente il complimento del padre e continuò a combattere più ardita che mai.
Re Evan era molto forte, sebbene non combattesse mai, infatti,  avrebbe potuto sconfiggere tutti i suoi figli in una volta sola, i suoi attacchi erano molto veloci e nel giro di pochi secondi riuscì a ferire Airiss per ben due volte. La prima fu una superflua ferita al viso e la seconda fu una micidiale stoccata che la ferì alla spalla destra.
“ti ho ferita alla destra. Ora come pensi di impugnare la tua spada?”  domandò soddisfatto re Evan
“io sono una guerriera! Serve ben altro per fermarmi!” esclamò la ragazza impugnando nuovamente la sua lama
I due contendenti continuarono darsi battaglia quando Airiss ebbe una fitta di dolore alla spalla ferita che la costrinse ad abbassare la sua spada. Il padre vedendo un’occasione così propizia caricò la sua lama pronto a lanciare un’altra stoccata.

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Capitolo 31
*** Faccia a faccia ***


Airiss con uno scatto felino riuscì ad evitare il micidiale attacco del padre, tuttavia era molto stanca e il dolore alla spalla non le dava tregua
“i miei complimenti Airiss, hai evitato il mio attacco, ma i tuoi movimenti sono notevolmente rallentanti. Allora, ti vuoi arrendere?” domandò re Evan pieno di sé
“mai!” gridò la ragazza
“non mi abbasserò mai a uno come te! Io ti ucciderò e libererò questo Paese dalla tu presenza una volta per tutte!”
Lo sconto riprese. Era un combattimento a senso unico, il re era troppo forte e continuava a scaraventare la figlia a destra e a manca per tutta la stanza senza che lei potesse reagire
“te l’ho detto Airiss, se troppo debole e come ti ho sempre insegnato i deboli non sono degni di vivere!” urlò re Evan lanciando la figlia contro la parete
“tutti hanno una debolezza, anche tu. Per essere forti le persone devono unirsi, ma tu che credi di essere perfetto non sarai mai forte! Tu sei solo! Ma io ho dei compagni che lottano per me e anche se ora non li possiamo vedere loro sono tutti qui! Per questa ragione tu non mi batterai mai!” esclamò Airiss scagliando la propria lama contro il genitore
Airiss era convinta di aver finalmente sconfitto il padre una volta per tutte, ma non fu così. Qualcosa fermò l’attacco di Airiss, o per meglio dire, qualcuno. Quando la polvere si diradò la ragazza vide Thalia a terra ai piedi del padre. La sorella maggiore protesse il padre dall’attacco di Airiss con il proprio corpo.
“T-THALIA!!!!!” urlò Airiss
Il re si inginocchiò e sollevò piano la testa della figlia
“padre… perdonatemi… ho perso contro quella… biondina… ma ora… ho potuto redimermi… spero che siate fiero di me… vi amo padre…” ansimò Thalia prima di esalare il suo ultimo respiro
Dopo aver sentito quelle parole re Evan prese la figlia e la gettò si piedi di Airiss come fosse spazzatura
“come puoi trattarla così dopo tutto quello che ha fatto?” singhiozzò Airiss ancora in ginocchio e con le lacrime che le rigavano il viso
“la tratto come merita di essere trattata! Ha fallito la sua missione! Se non l’avessi uccisa tu, l’avrei fatto io! Tu ed i tuoi fratelli non siete altro che pedoni sulla mia scacchiera” ridacchiò malignamente re Evan
Airiss era inorridita da quelle sue parole, avrebbe voluto reagire, ma le parole non le uscivano. Era come se avesse un nodo in gola che le impediva di parlare. Il solo pensiero di aver ucciso la sorella le dilaniava il cuore. Quella fu la seconda volta che Airiss provò un dolore simile, la prima fu quando perse Hunter.

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Capitolo 32
*** Resistenza, adunata! ***


“Hazel! Hazel! Svegliati!!” gridò Lucian strattonando la ragazza
“uh? Lucian? Sei tu?” rispose la ragazza riaprendo gli occhi
“sono felice che stai bene” disse Lucian sollevato aiutando la ragazza  a mettersi seduta
“che ci fai qui? E Tess?! Come sta Tess?!” domandò la ragazza preoccupata
“non preoccuparti, sta bene. L’antidoto ha funzionato”
“meno male2
“forza dobbiamo andare. Dobbiamo assolutamente raggiungere gli altri” disse Lucian sorreggendo la ragazza
I due ragazzi così, si misero in marcia. Dopo qualche minuto giunsero nella stanza dove Henry aveva combattuto contro Jesse. La scena che si parò davanti ai loro occhi fu orribile. Alla vista del fratello Hazel lanciò un grido così forte da far crollare l’intero palazzo
“HENRY!!!!!!!”gridò Hazel correndo incontro al fratello ancora privo di sensi
“Henry! Henry stai bene?! Il… il tuo braccio…” balbettò la ragazza
“Hazel… sei… sei tu…?” ansimò il fratello riprendendo conoscenza
“si, sono io. Fratello, resisti! Presto starai bene”
“Henry come stai?” domandò Lucian inginocchiandosi davanti ad Henry
“come se avessi appena perso un braccio” rispose sorridendo Henry
“non scherzare!” lo rimproverò la sorella
“sei sempre il solito” rispose Lucian ricambiando il sorriso
“io ed Hazel siamo diretti alle stanze del re. La battaglia finale è ormai iniziata. Ed Airiss ha bisogno del nostro aiuto per vincere. Ma tu non sei nelle condizioni di muoverti. Te la senti di aspettare qui?” chiese Lucian
“andate. Airiss è più importante, io me la caverò” rispose Henry
“bene. Hazel andiamo”
“io resto qui” rispose seria la ragazza
“cosa?” domandò Lucian voltandosi verso la ragazza
“non lascio da solo mio fratello! Tu va Lucian. Quando Henry si sentirà meglio vi raggiungeremo anche noi”
“d’accordo, come vuoi. Ci vediamo dopo2 disse Lucian prima di proseguire
Successivamente Lucian soccorse Erik
“Erik! Riesci sentirmi?”
“L-Lucian…” ansimò Erik alzandosi
“no aspetta! Non puoi ancora alzarti, sei ferito gravemente!” esclamò Lucian
“no sto bene. Raggiungiamo Xene ed Airiss”
Così Lucian riprese la sua corsa accompagnato da Erik fino a raggiungere Xene ed Isabel, anch’essi diretti nelle stanze del re
“Xene!” gridò Lucian
“uh? Lucian! Come sta Tess?” domandò Xene voltandosi in direzione dell’amico
“tranquillo. Sta bene. Aria è con lei ora” rispose Lucian raggiungendo il ragazzo
“meno male. Ma un momento! Dove sono Hazel ed Henry?” chiese Xene guardandosi intorno
“Henry è rimasto ferito gravemente ed Hazel è rimasta con lui. ci raggiungeranno non appena Henry starà meglio” spiegò Lucian
“chi è questa ragazzina?” domandò Erik
“oh giusto! Lei è Isabel, è la sorellina di Airiss, ma non preoccupatevi, è dalla nostra parte”
“capisco. Beh ora sarà meglio sbrigarsi”
Così i ragazzi si rimisero in marcia e dopo una lunga e stancante corsa finalmente arrivarono a destinazione. Quando aprirono il portone uno scenario terrificante li accolse, il corpo senza vita di Thalia, Airiss in ginocchio, a pochi metri di distanza, con le lacrime agli occhi e il re che se la rideva ai suoi piedi. Quella scena fece inorridire tutti i presenti che presi dall’ira partirono tutti all’attacco.

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Capitolo 33
*** Vittoria finale ***


I ragazzi circondarono Airiss per proteggerla dalle grinfie del re.
“Airiss! Stai bene?” domandò preoccupato Xene chinandosi per aiutare la ragazza
“r-ragazzi… siete voi… allora state bene?” rispose debolmente la ragazza alzando lo sguardo verso i suoi amici
Airiss, dopo l’aver rivisto gli amici, si prese coraggio e si rialzò
“ragazzi. Sono felice che stiate tutti bene, ma per favore, ora fatevi da parte. Lui è il mio avversario! L’affronterò da sola!” esclamò decisa la ragazza
“cosa? Ma non puoi… è troppo forte!” disse Xene
“Xene ha ragione! Lascia che ti aiutiamo anche noi!” intervenne Isabel
“lasciatela fare!” disse una voce alle loro spalle
“Gray?!” domandarono all’unisono i ragazzi sorpresi
“dov’eri finito? Non ti abbiamo incrociato lungo la strada” disse Erik
“non ha importanza. Sorella, nostro padre è la tua nemesi, è giusto che sia tu a batterlo!” esclamò Gray
Così Airiss, come rinata a nuova vita, riafferrò la propria spada e partì all’attacco. La ragazza era molto più motivata ora, alle sue spalle c’erano i suoi amici che facevano il tifo per lei. Perdere significava deluderli ed Airiss non l’avrebbe mai permesso. Ma anche così re Evan era invulnerabile, i colpi della figlia non lo sfioravano minimamente.
“sei debole figlia mia, così debole che non perderei nemmeno se mi addormentassi” disse re Evan
“io non perderò! I miei amici mi danno forza! E io giuro sul mio onore e sulla mia vita che ti ucciderò!” gridò Airiss
“ah è così? Bene allora vediamo quanta forza possono darti i tuoi amici da morti! Spiriti oscuri, servitori dell’Ade risorgete!
ma questa è…? Magia nera?! pensò Airiss
La terra cominciò a tremare e degli essere informi cominciarono a prendere vita dal pavimento
“che diavolo… sta succedendo?!” domandò allarmato Xene
“sono spiriti malvagi che nascono dall’oscurità! Fate attenzione! Non si possono uccidere!” esclamò Lucian
“cosa? Spero che tu stia scherzando!” intervenne Erik
“Lucian ha ragione. Purtroppo non è uno scherzo. Questa è la magia nera di mio padre! Questi esseri non sono vivi e di conseguenza non possono essere uccisi!” s’intromise Isabel
“maledizione! E allora come facciamo a sconfiggerli?!” chiese Xene cominciando a difendersi dagli orribili esseri
“l’unico modo perché scompaiano è che il loro creatore muoia! In poche parole dobbiamo resistere fino a quando Airiss non uccida nostro padre!” rispose Isabel
“no! Vecchio, fermali!” gridò Airiss
“è inutile. Una volta evocati, nemmeno io sono più in grado di fermarli. Continueranno fino a quando non finiranno ciò per cui sono venuti! Li vuoi salvare figlia?! Allora prova ad uccidermi! Sappiamo bene entrambi che non hai la forza!” esclamò re Evan
“Airiss non preoccuparti per noi! Ce la caveremo!” urlò Xene
“Xene sta attento!” strillò Erik
Uno di quegli esseri immondi era comparso alle spalle di Xene e stava per mettere a segno il suo attacco quando una freccia fermò l’offesa del nemico
“colpire il nemico alle spalle? Che mossa da codardi!” disse una voce femminile all’ingresso della stanza
“Non dimenticatevi che ci siamo anche noi!” 
Henry ed Hazel erano arrivati ad aiutare i loro compagni nell’ultima battaglia. Hazel impugnava il suo arco nella mano sinistra e con l’altra sorreggeva il fratello
“ragazzi! Che bello rivedervi!” gridò Xene sollevato nel rivede gli amici
Gli scontri continuarono. Da un lato la Resistenza contro quegli esseri informi e dall’atro Airiss contro suo padre
L’impatto dell’ultimo attacco provocò un contraccolpo che fece allontanare padre e figlia di parecchi metri. Airiss e re Evan stavano per partire all’attacco quando qualcuno si intromise nello scontro
“ma cosa?! Uh? Ma quello è… Alec?!” domandò Airss incredula alla vista del fratello
“Alec! Che diavolo ci fai qui?! Togliti dai piedi!” ordinò re Evan
“mi spiace, padre. Ma questo è il primo ordine che non posso seguire. Ucciderò Airiss con le mie mani!” esclamò Alec
“cosa? Ma allora il nostro scontro non ti ha insegnato nulla?! Fermati!” gridò Erik in lontananza
”taci! Come ti ho già detto è una questione d’onore. L’avere una traditrice tra noi non giova certo alla nostra reputazione per questo io, Alec, ti spedirò all’inferno!” urlò Alec partendo all’attacco
Airiss prontamente si difese dall’offesa del fratello che continuò ad attaccare senza sosta. La ragazza, dopo quanto accaduto alla povera Thalia, era riluttante all’idea di scontrarsi con un altro fratello, così si chiuse in difesa, non rispondendo agli attacchi del ragazzo.
“che ti succede sorella! Hai paura?! Sei soltanto una…!” balbettò Alec
“uh…?!” ansimò Airiss
I due fratelli vennero entrambi trafitti dalla spada che il re scagliò contro di loro
“p-padre… perché…?!” ansimò Alec cadendo a terra, ancora cosciente, seguito dalla sorella
“perché? Hai fatto un ottimo lavoro Alec, hai tenuto tua sorella impegnata mentre io ho potuto prendere la mira e colpirla. Tu beh… diciamo che eri soltanto un effetto collaterale” rispose malignamente il re
“come hai… potuto… bastardo…!” balbettò Airiss strisciando verso il corpo di Alec
“sorella… perdonami… ma io sono fatto così… è stato tutto per onore… che sciocco vero?... ti prego… sorella… uccidi… quel figlio di…” ansimò Alec prima di esalare il suo ultimo respiro
“lo farò!” promise Airiss rialzandosi e asciugandosi le lacrime
Airiss era più arrabbiata che mai. Dominata dall’ira attaccò suo padre che la respinse con un attacco micidiale all’addome. Airiss cadde a terra esanime, coperta di sangue e non accennava a muoversi.
“AIRISS!!!!” gridarono all’unisono gli amici
“ahahaha ora che è morta la vostra beniamina cosa pensate di fare pidocchi!” domandò compiaciuto re Evan
“ti sbagli! Lei non s’è andata! È ancora con noi! E  anche se fosse come dici tu, e non lo è, noi continueremo a combattere anche per lei!” esclamò Xene
“si, Xene ha ragione! Posso ancora sentire la sua insopportabile voce. Airiss farai meglio a svegliarti se non vuoi che ci pensi io” gridò Erik
“noi abbiamo fiducia in Airiss! Lei ci salverà tutti!” intervenne Henry
“hai superato molte prove per arrivare fin qui, amica mia, questa è la prova più dura di tutte e supererai brillantemente anche questa! Noi siamo con te!” esclamò Hazel
“principessa ho passato una vita a servirvi, ma se doveste perdere contro vostro padre non ve lo perdonerò mai e vi darò le mie dimissioni! Quindi vi prego! Alzatevi! Alzatevi e combattete!>> urlò Lucian
“sorellona… nella nostra famiglia sei sempre stata quella che apprezzavo di più! Non puoi morire così! Ti prego svegliati!!!” strillò Isabel con le lacrime agli occhi
“sorella… ti conosco da quando sei nata e so che non sei il tipo che si arrende facilmente, ma se ora non ti svegli la darai vinta a nostro padre! È davvero questo quello che vuoi?!” esclamò Gray
Alla base operativa
“ti prego… Airiss. Sconfiggi il re. Solo tu ci puoi riuscire... salva questo Paese. Ti prego!” pregò Aria in cima alla collina dove ad Airiss piaceva stare
“sorellona Aria? Che cosa fai?” domandò innocente Tess
“sto pregando affinché Airiss possa vincere questa guerra” rispose la ragazza
“oh? Allora anch’io! Ti prego sorellona! Batti il re! Fallo per noi! Tu sei fortissima! Sono sicura che gli darai una bella lezione!” esclamò la piccola Tess
Al palazzo reale
Ma cosa? Dove sono? Di chi sono queste voci? Xene! E ci sono anche tutti gli altri! Non posso deluderli, devo alzarmi! La battaglia non è ancora finita. Non permetterò a mio padre di vincere! Questa sarà lo scontro finale! Disse Airiss immersa nel suo subconscio
“AIRISS!!” gridarono all’unisono gli amici vedendo l’amica finalmente in piedi
“non è possibile!!” esclamò incredulo re Evan
“si che è possibile! Vi ho sentiti, ho sentito le vostre voci che mi chiamavano, perfino quelle di Aria e Tess che non sono presenti. Vi giuro, che non perderò!”
Airiss ripartì all’attacco, molto più forte di prima. Re Evan non poteva fare nulla contro la nuova forza della figlia, e questa volta fu lui a chiudersi in difesa.
“guarda padre! Questo è il potere della Resistenza!” gridò Airiss scagliando contro il re l’attacco finale
Airiss stava per scagliare l’attacco che avrebbe scritto la parola fine al regno di terrore di re Evan, quando il re notò che alle spalle della ragazza vi erano tutte le anime dei suoi amici
“non è possibile… lei è sola a combattere eppure… i suoi amici sono con lei! Com’è possibile?! Non me lo spiego! Come diavolo è possibile?!” gridò re Evan in preda alla disperazione
“anche se te lo spiegassi non capiresti! Noi siamo una cosa sola! I nostri cuori battono all’unisono. Per questo non mi hai battuto e non mi batterai mai!” esclamò la ragazza scagliando l’attacco finale
Re Evan cadde a terra. Era finita, Airiss aveva finalmente sconfitto il tiranno. Con la morte del re, le anime dell’Ade scomparvero così come erano venute. I ragazzi cominciarono a esultare e festeggiare la loro vittoria, quando qualcosa li interruppe. Ad un certo punto notarono che dal corpo senza vita del re uscì fuori un ombra nera che prese il volo fino a scomparire
Era posseduto?! Pensò Airiss
“che diavolo era quel coso?” domandò Henry
“credi che sia pericoloso?” domandò Xene voltandosi verso Airiss
“non lo so, ma è inutile preoccuparsene ora, se n’è andato” rispose Airiss
Quello fu il primo errore di Airiss. Poiché ben presto quell’essere avrebbe portato morte e distruzione in tutto il regno
“sorella, tieni” disse Gray porgendo ad Airiss la pergamena sacra
“il re è morto, Vincent se n’è andato. Questo contratto non ha più valore. Ora sei tu la regina, puoi farne ciò che vuoi” continuò il ragazzo
“ecco dov’eri andato. Stavi cercando la pergamena non è così?” domandò Xene
“esatto” rispose secco Gray
Airiss prese in mano la pergamena e la disintegrò in mille pezzi
“nel regno che ho intenzione di costruire non ci saranno né tiranni né pergamene sacre, ma solo pace e serenità” rispose Airiss
“un’ultima cosa. Lucian?” chiamò la ragazza
“si?” rispose il ragazzo voltandosi
Airiss tirò a Lucian un pugno che si fermò a pochi centimetri dal suo volto
“guai a te se ti risento parlare di dimissioni. Non ti permetto di licenziarti è chiaro?! Ho bisogno di te per governare questo regno!” esclamò Airiss
“s-si…” balbettò Lucian spaventato, ma anche grato per quelle parole
Una settimana dopo
“sorella sei pronta?” domandò Gray entrando nella stanza di Airiss
“sono un po’ nervosa” ammise la ragazza
“è normale essere nervosi. Parlerai con il tuo popolo per la prima volta”
“e se non mi volessero come loro regina?” domandò preoccupata Airiss
“si è re o regina indipendentemente dalla volontà del popolo. Ma se parlerai con il cuore allora ti ascolteranno2 la rassicurò il ragazzo
“forza, è ora”
Airiss uscì e si affacciò all’enorme davanzale della sua camera. Ai piedi del castello c’era tutto il popolo e in prima fila vi era la resistenza al completo
“ecco a voi la regina!” annunciò il consigliere
Airiss venne accolta da applausi da parte di tutti i presenti
“una volta il mio nome era Lilith. Fu mio padre a darmi quel nome. Il nome Lilith proviene dall’ebraico e significa strega della notte, un nome azzeccato per un’assassina. Ma ora mio padre non c’è più e nemmeno due dei miei fratelli. Io no ho parole per ciò che mio padre ha fatto, ha commesso crimini efferati. Molti di voi hanno perso la loro famiglia o la propria casa. Nulla di ciò che vi dirò potrà mai restituirvi ciò che avete perso, ma mi impegno affinché una cosa del genere non ricapiti più! Questo sarà per noi l’inizio della nostra nuova vita, affrontiamola insieme!” esclamò Airiss
Le parole di Airiss toccarono profondamente il cuore del popolo che la applaudirono animatamente. Airiss sarebbe stata per il regno di Obscuria una regina degna di questo nome.
 
Qualche mese dopo
“noi dobbiamo andare!” disse Hazel
“già. I nostri genitori saranno molto preoccupati per noi” intervenne Henry
“come?! Avete detto i vostri genitori? Credevo che foste orfani come tutti noi” disse Airiss sbigottita
“noi non l’abbiamo mai detto questo, siete voi che siete giunti a conclusioni affrettate” rispose Hazel
“e si può sapere perché non ce l’avete detto prima?!” domandò Erik irritato
“beh voi non ce l’avete chiesto…” rispose Hazel in tono provocatorio
“in ogni modo sono felice che i vostri genitori stiano bene” intervenne Airiss
“già. Il nostro villaggio fu attaccato da re e dalle sue truppe. La nostra famiglia riuscì a salvarsi, ma molti di noi non furono altrettanto fortunati. Molti bambini persero i loro genitori quel giorno, altri la loro casa. È per loro che siamo entrati a far parte della Resistenza” spiegò Henry
“si, capisco. Fate buon viaggio!” esclamò Airiss mentre i gemelli s’incamminarono verso il loro villaggio
“anch’io vado” disse Xene tutto a un tratto
“cosa? Xene! Anche tu? Ma perché?!” domandò Airiss delusa e sorpresa allo stesso tempo
“credevo che stessi bene con me”
< “tempo fa Hunter mi disse le stesse parole” disse Airiss triste
“hei, questo non è un addio” rispose Xene alzando la testa di Airiss con la mano
“tornerò. Te lo prometto. Tess, vogliamo andare?”
“io non vengo fratello” rispose decisa la bambina
“cosa?” domandò sorpreso Xene
“voglio restare qui con Airiss. Mi allenerò e diventerò forte. Voglio diventare un cavaliere del re!” esclamò decisa la bambina
“ma… ne sei sicura?” chiese stupito il fratello
“hai detto che aiutare i bisognosi è la tua strada. Questa è la mia. Non sono stata d’aiuto in questa guerra, non sarà più così!”
“l’allenerò io!” intervenne Jesse
“tu Jesse?” domandò Airiss scettica
“si perché? Credi forse che non ne sia in grado?!” domandò Jesse irritato
“affatto. Sarai perfetto. Da adesso in avanti Tess sarà la tua allieva, ciò significa che sarai responsabile dei suoi successi, ma anche dei suoi fallimenti, te la senti comunque?” chiese Airiss
“certo!” esclamò Jesse
“sorella. Sono fiero di te. Sono sicuro che diventerai un cavaliere molto forte. Abbia cura di Airiss” disse Xene
“lo farò! Quando tornerai ti darò prova dei miei progressi fratellone!” esclamò Tess
“ci rincontreremo ancora, Airiss” concluse Xene
I due ragazzi si scambiarono un bacio d’addio. E fu così che anche Xene lasciò il regno. Per Airiss fu molto doloroso veder andar via Xene, ma qualcosa strappò Airiss dal suo dolore
“Erik!” esclamò Aria
“Erik cos’hai?” domandò preoccupata Airiss
“tranquille, sto bene. Sono solo un po’ affaticato” ansimò il ragazzo ancora in ginocchio
“le ferite che ha riportato nel combattimento contro Alec si sono rivelate più gravi del previsto. Airiss aiutami lo portiamo a casa mia” rispose Aria
Aria, dopo la sconfitta del re, si trasferì alla capitale per stare più vicina ad Airiss e darle supporto. Le due ragazze portarono Erik a casa di Aria e lo appoggiarono delicatamente sul letto
“tranquilla Airiss, di lui mi occupo io. Tu va pure”
Così Airiss si voltò e se ne andò lasciando Erik alle cure di Aria. Fuori dalla porta l’aspettavano Tess, Jesse ed Isabel
“sono una bella coppia non trovi sorellona?” domandò Isabel
“si, è vero. Stanno bene insieme” rispose  Airiss sorridendo
E fu così che la pace tornò nel regno di Obscuria, ma come per qualsiasi altra storia la pace non durò per sempre, infatti, in un regno lontano una nuova forza oscura stava prendendo vita, una forza che avrebbe per sempre segnato la vita della povera Airiss.

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