La Morte Nell'Anima di Anonimo9987465 (/viewuser.php?uid=73351)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Quando arrivano i rinforzi? ***
Capitolo 3: *** A Qualcuno Piace Alieno ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Si sentì un esplosione. Il ragazzo, a terra e con un rivolo di sangue che li usciva dal foro che aveva nella pancia, ricominciò a strisciare, nonostante il forte dolore. << Cazzo, quanto fa male! >> pensò, mentre arrancava verso l'uscita.
Un'altra esplosione si sentì in lontananza. << Cavolo, meglio sbrigarsi! O senno faccio la fine del pollo! >>
Ironicamente, il pollo era il suo alimento preferito. << Già, mmmmm pollo! >> pensò alla Homer mentre si allontanava. Si sentì un ennesima esplosione, ma questa volta era molto più vicina. << Maledizione! >> esclamò urlando. << Perchè mi ha tradito, perchè? >> pensò allora, mentre scappava.
Mentre pensava al traditore, un altra esplosione lo prese, anche se solo di striscio. << Ahhhhhhhh! >> urlò mentre le sue ultime forze venivano quasi completamente prosciugate dall'esplosione. << Perchè, perchè? Perchè mi ha tradito, perchè? >> Disse a bassissima voce, mentre la sua vista si annebbiava.
<< Perchè, perchè? Così la perderò, ma non voglio, non voglio! Non quando è nel fiore degli anni! Perchè, PERCHE'?!? >> urlò con le ultime forze, poco prima di ricadere a terra. Il suo atto brusco fece cadere la sua Magnum a terra, facendole produrre un tonfo metallico sul pavimento d'acciaio.
<< Così ti perderò! Perchè, perchè mi ha tradito? Perchè? Perchè? Perchè? >> sillabbò con le labbra producendo suoni scarsamente udibili. Il timer dell'ultima bomba segnava 5 minuti all'esplosione. Mentre pensava alla sua amata, sentì un bruciore in gola e sputò immediatamente un grumo di sangue. Adesso non riusciva quasi più a vedere, ma riuscì comunque a sentire delle voci lontane che si avvicinavano, mentre un oggetto sibilante cadeva esplodendo accanto a lui, colpendolo nuovamente di striscio.
Dopo il dolore, iniziò a pensare: << Buffo, ancora di striscio. Oggi deve essere la mia giornata buona! Ma si sà, io sono quello fortunato del gruppo! Quello che vince sempre ai concorsi, o a tombola, o a UNO. E anche quello che ha trovato la dolce metà... >>
Un altra granata gli esplose vicino, facendolo urlare dal dolore. Ormai era prossimo alla morte, così mandò l'ultimo messaggio mentale alla sua amata con il suo Cerebro 9000: << Ah, Natsumi, mia dolce Natsumi, potrai mai perdonarmi? Lo so che non dovevo accettare questa missione, ma lo sai che sono cocciuto e patriottico, no? Perdonami, e, quando non ci sarò più, continua la nostra missione. Muoio, ma muoio da eroe, per la mia patria. So che la mia morte non sarà vana, e servirà da ispirazione ai cadetti. Ma sappi una cosa, prima che io muoia. Sappi che io ti amo, e che spero che tu non ti dimenticherai di me. Addio, per l'ultima volta e ciao. Il tuo Giacomo >>
Un ultima granata lo colpì facendolo riurlare. << Na... Na... Natsumi... >> sussurò per l'ultima volta, poco prima della perdita di conoscenza. Le ultime cose che vide furono due figure che si avvicinavano alla sua posizione, poi più nulla. Svenì.
Vi è piaciuta? Se sì mandatemi commenti, se no... mandatemeli lo stesso! Al prossimo capitolo! |
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Quando arrivano i rinforzi? ***
Quando arrivano i rinforzi?
<< Signore, abbiamo perso il contatto! >> esclamò l'addetto ai computer
<< Cosa?!? >> urlò il caporale e subito si
avvicinò al computer, per guardare meglio << Ne siete
sicuro? >> << Sissignore! E' mezz'ora che il sistema di
rilevamento nella sua pistola non manda più messaggi di alcun
tipo! >> concluse l'addetto.
<< Fanculo! >> urlò ancora più forte il
caporale << Devo avvertire subito il generale! E tu continua a
controllare, chissà, potrebbe non essere ancora morto! >>
disse trafelato correndo verso l'aula magna, dove il generale si
trovava in quel momento.
<< Signori >> esclamò il generale parlando ai suoi
subordinati << Siamo in una situazione critica. I nemici ci
stanno assediando da più di un mese, e le provviste finiranno
presto. Ma la cosa peggiore >> disse alzandosi con un espressione
tutt'altro che tranquilla << E' CHE QUEI COGLIONI DEI RINFORZI
NON SI DECIDONO AD ARRIVARE, NONOSTANTE SIANO PASSATE TRE
SETTIMANE DA QUANDO LI ABBIAMO CHIAMATI!!! >> urlò,
incazzato nero.
<< Generale!!! >> esclamò trafelato il caporale.
<< SI COSA...>> urlò il generale prima di
correggersi << Volevo dire: Si, cosa c'è? E, * fa una
faccia tranquilla e rilassata* per piacere, non potresti tornare
alla fine della riunione? >> << No, anf anf, signora!
>> esclamò, stanco morto << E', anf anf, una
questione, anf anf di importanza, anf anf, A1! Anf anf! >>
Alla parola "A1" il generale trasalì. Importanza A1 significava
una cosa seria, maledettamente seria. Così esclamò:
<< Se è cosi... Subordinati! >> << Sissignora!
>> escalamarono << Ritornate ai vostri ranghi! >>
<< Sissignora! >> risposero per poi andarsene.
<< Grazie, anf anf, signora, anf anf! >> << Non
c'è di che! Comunque, perchè non vieni nella mia camera,
ti siedi, ti riposi, e mi dici di quale emergenza stai parlando,
possibbilmente senza dire continuamente "anf anf"? >> <<
Ok! Anf anf! >>
Dopo essersi seduti nelle comodissime poltrone della camera della
generalessa, il caporale iniziò a parlare: << Ecco, anf
anf, adesso, anf anf, inizio, anf anf. >> << Inizia pure
dopo, mi sembri stanco, almeno aspetta finchè non finisci di
dire "Anf anf"! >> disse, molto rilassata, la generalessa
<< Ok, anf anf, no problem! Anf anf! >> esclamò il
caporale, distendendo la schiena sulla poltrona. Mentre lo faceva, lo
sguardo non potè fare altro che posarsi sulla generalessa.
Guardandola, il caporale sentì una bella sensazione. Sembrava
come se si fosse infatuato della generalessa. E non poteva essere
altrimenti. Come non innamorarsi del suo carattere gentile e severo
allo stesso tempo? Come non innamorarsi dei suoi occhi blu come l'acqua
marina? Come non innamorarsi del suo corpo tutto curve? Per di
più lei era ancora piu valorizzata dalla luce del sole
autunnale. Tanto più che il suo nome significava Autunno in
giapponese... Ma comunque lui, come tutti gli altri, non aveva
speranza. Non perchè fosse brutto e stupido, tutt'altro. Anzi il
caporale era un bel giovane aitante di quelli che potrebbe benissimo
fare il Playboy. Ma non ci sarebbe riuscito, visto che lei non era
single. Ma neanche sposata. Infatti in quel momento lei era "libera",
ma il suo cuore batteva per un altro. Suo marito. Avrebbe voluto tanto
abbracciarlo. Ma non poteva. Perchè non erano più uniti
in matrimonio. Ma non perchè non si amavano. Anzi, il loro amore
era uguale se non maggiore al giorno in cui si erano sposati, e quello
stesso amore aveva procurato loro due figli, una femmina e un maschio.
No, il fatto che non erano più marito e moglie dipendeva da una
frase. Una parte di frase, per essere precisi: << finche
morte non vi separi... >>
<< Stai bene? >> chiese la generalessa << Sei
imbambolato là da qualche dieci secondi! >> Lui allora se
ne accorse e, imbarazzato, esclamò: << No no, non ho
niente! >> Dopo avere proferito tutta la frase si accorse di non
aver detto "Anf anf". Allora è vero che l'amore fa miracoli!
<< Ah, ok... Cos'era la cosa di cui volevi parlarmi?
>> chiese dolcemente la generalessa. << Ah sì! La
questione di massima importanza riguarda la nostra migliore spia,
Giacomo! >>
L'espressione della generalessa cambiò da tranquilla a molto
preoccupata. << Abbiamo perso il suo contatto poco prima che io
venissi nell'aula magna, signora! >> << Imbecille...
>> disse a volume basso la generalessa << Prego? >>
<< IMBECILLE! >> gli urlò in faccia << Ma...
>> << Perchè non me l'hai detto prima, BRUTTA TESTA
DI CAZZO!!! >> urlò ancora più forte <<
L'importante non è quando, ma che gliel'ho detto, signora!
>> << Scusa, hai ragione. Ma sei sicuro? >> <<
Si, è mezz'ora che la sua pistola non viene toccata da
nessuno... >> << Ma ciò non significa che sia morto!
>> << Si, lo so, infatti ho lasciato l'addetto a
controllare! >> << Ok... Ma tu lo sai cosa succede se
è davvero morto? >> disse con una strana ansia <<
Penso di sì... Succede che abbiamo perso la nostra migliore
spia! >> << Non solo quello, non solo quello! >>
esclamò, per poi guardare alla finestra, malinconica.
<< Intende sua figlia Natsumi, signora? >> chiese il
caporale. << Si, intendo proprio lei. >> disse <<
Sono fidanzati, in fondo, anche se da poco, e se lui morisse, lei
sprofonderebbe sicuramente nella depressione più profonda. E da
qui manca poco al suicidio... >> << E così
perderemmo la nostra combattente più brava. >> <<
Giusto. Ma sopratutto io perderei mia figlia >> esclamò.
Delle gocciolone scendevano dai suoi occhi bagnando la sua divisa
neanche piovesse. << Non si preoccupi! >> esclamò il
caporale per rassicurarla << Non è morto. Lo so che
è vivo. In fondo, la nostra migliore spia non può morire
così, no? >> << Hai ragione, come sempre. >>
disse la generalessa, asciugandosi gli occhi << Il problema,
adesso è come faremo a dire a mia figlia che il suo fidanzato
potrebbe essere morto! >> << Già... proprio una
bella domanda! >>
Proprio in quel momento la suoneria del cellulare della Generalessa
suonò: Ta.... Ta ta ta.............ta ta ta....... ta ta
taaaaaaaaa... Lei allora prese il cellulare e guardò chi l'aveva
chiamata. Poi rispose: << Pronto? >> chiese lei <<
Ciao, Ma! >> rispose una giovane donna al telefono <<
Natsumi, sei tu? >> << Si, mamma, sono io! >>
Trasalì. Natsumi era al telefono. Doveva diglierlo o no?
<< Ma, Ma, ci sei? >> <> << Come sempre... >> << Ehi,
cosa vorresti dire! >> rispose con una voce arrabbiata, ma
scherzosamente << Niente, Ma, scherzavo! >> Non poteva
interrompere la sua felicità. Glielo avrebbe detto più
tardi. << Comunque... Dove sei? Perchè sento degli spari
da qui! >> << Non ti preoccupare, Ma! Sono solo alcuni
alieni del cazzo che stanno cercando di ammazzarmi... Si vede che non
mi hanno vista in azione! >> Rumore di sparo e di successivo
headshot << Ah, Ok! >> << Ma, stai bene? >>
chiese Natsumi << Perchè me lo chiedi? >> <<
Perchè sembri triste dal tono di voce, è successo
qualcosa? >> Lei allora, imbarazzata, rispose: << No no,
non ho niente! >> << Sarà... Comunque ti ho chiamato
come mi hai chiesto tu, e quindi adesso posso, anzi, DEVO
staccare. Ci vediamo più tardi, Ok? Ciao! >> <<
Ciao! >> Rispose la madre prima che la figlia staccasse la
chiamata.
Natsumi allora si girò, e, rivolta agli alieni che stavano
combattendo contro i suoi compagni, urlò: << Ehi, teste di
cazzo! Venite a prendermi! Sono qui! >> I suddetti alieni,
allora, si girarono. Il capo degli alieni urlò qualcosa in una
lingua incomprensibile, almeno per lei, ai suoi subordinati, i quali,
insieme al capo, la attaccarono.
<< Perfetto... >> disse Natsumi a bassa voce con un ghigno stampato sulla faccia...
CONTINUA...
Ehi, Ragazzi, sono io! Perchè non avete commentato? Non mordo
mica eh! Comunque, questo capitolo è stato più lungo
dell'altro, no? Beh, in fondo quello era il Prologo! Comunque, se vi
chiedete perchè l'ho messo tra quelli di azione, aspettate il
prossimo capitolo... Ci sarà moltissima azione!
Bene, ci vediamo nel prossimo Episodio! (Ops, volevo dire Capitolo! XD)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** A Qualcuno Piace Alieno ***
A qualcuno piace Alieno
Il Primo Alieno tra essi si avventò sulla giovane donna,
cercando di schiantarla a terra. Purtroppo per lui, non era così
facile.
Lei, con un'agile piroetta evitò l'alieno, facendo schiantare quest'ultimo sul muro, tanto era lo slancio.
<< Ehi, lo so che mi vuoi, però è maleducazione
buttarsi sulle donne senza preavviso! >> scherzò
Il Secondo Alieno, invece, fu più previdente, e si limitò a usare la sua pistola contro la "Dolce" donzella.
Lei ovviamente evitò il colpo, ma, invece di evitarlo
completamente, si mosse solo del poco spazio necessario per non venire
colpita.
<< Ehi, perchè non ti metti le lenti a contatto? Almeno mi vedresti meglio, brutto coglione idrofobo! >>
Gli Alieni allora si fermarono ad un'ordine del loro comandante, si
consultarono con lui e poi spararono con le loro pistole tutti assieme
verso Natsumi.
Lei, allora, aspettò che i colpi passassero a pochi centimetri
dalla sua testa, poi li evitò schivando alla Matrix, in modo
così sorprendente che il comandante degli Alieni stesso si
chiese se quella lì non fosse la reincarnazione di Neo.
Lei, vista la faccia degli Alieni increduli cercò di trattenere
le risate, ma fallì miseramente, incominciando a ridere
selvaggiamente: << AH AH AH!!! CHE FACCIA DEL CAZZO!!! AH AH AH!
... >> Poi, dopo un po' di risate, si riprese e, guardando gli
alieni con un ghigno spettrale, quasi malefico esclamò: <<
Bene, mi piace ridere, ma credo che per ora sia abbastanza. Avete
attaccato voi per ora, ora vediamo cosa succede quando è il
turno... * Prende Due Pistole, una per mano * DELLA GRANDE NATSUMI
HINATA!!! >>
Gli Alieni non sapevano che pesci pigliare, almeno finchè uno di
loro, quello che per primo aveva tentato di sparare a Natsumi non cadde
a terra esanime con un buco in testa, facendo subito uscire un laghetto
di sangue. Si accorsero troppo tardi di chi era la colpa, e a quel
punto la battaglia era appena cominciata...
Subito cercarono di contrattaccare, sparando all'impazzata verso la
minaccia, ma lei era più veloce, agile e Forte. Inoltre loro non
sapevano proprio cosa aspettarsi, essendo appena stati assunti nel
Esercito. In una parola? Erano Fottuti. Beh, forse sono 2 Parole.
Vaboh, andiamo avanti...
La leggiadra killer evitò i colpi uno ad uno, saltando o
abbassandosi quando necessario. << Dehiouh, questi qua non
colpirebbero neanche un elefante a 5 cm di distanza da loro! E poi
questi sarebbero soldati, TSE! >> Disse, mentre, saltando,
sorvolava i poveri alieni, che si aspettavano tutto meno che la loro
nemica potesse fare queste acrobazie.
E non era finita! Infatti, in aria, prese le pistole e sparò 4
colpi che raggiunsero tutti il bersaglio: Le Teste degli Alieni,
facendo precipitare il numero dei suoi nemici a 5.
Allora il Comandante si infuriò ancora di più e
urlò qualcosa ai suoi soldati, che attivarono tutti il loro
scudo al plasma.
<< Patetico... Credono forse che degli scudi possano fermarmi? Poveri illusi! >>
Infatti lei, subito dopo essere atterrata, sparò un colpo verso
uno scudo al plasma, ma beccando l'unica parte scoperta dell'Alieno: La
mano.
Il Colpo fece cadere lo scudo all'Alieno, così Natsumi se ne
approfittò, sparando un colpo in testa all'alieno, che subito si
accasciò a terra con il solito lago di sangue.
Gli altri Alieni cercarono di approfittarsi di questo momento in cui
lei era più vulnerabile, ma lei non ne aveva proprio intenzone!
Così fece una ruota, evitando i colpi, e al contempo
avvicinandosi a un'altro di quei Schifosi Alieni.
Subito quello, allarmato, cerco di sbatterle la pistola in testa, ma
lei era molto più veloce e, quando mosse la sua arma verso la
nemica, lei la prese, gliela rivoltò e fece fuoco, inzuppando il
muro dietro di rosso.
I nemici erano solo 3, e loro lo sapevano benissimo. Il Comandante
evidentemente, capì la situazione e ordinò la ritirata,
però non sapeva che chi si batte contro Natsumi Hinata o Muore,
o la uccide. Quindi il suo destino era segnato.
<< Dove credete di andare? Non ho ancora finito con voi! >>
urlò, sparando vari colpi di pistola in rapida successione,
però colpendo solo due degli alieni, e lasciando il Comandante
vivo.
Lei allora, volendolo morto, cercò di sparare con la pistola di
destra, che però emise solo un CLACK, essendo scarica. Subito
controllò l'altra Pistola, e vide che le era rimasto solo un
proiettile. Quindi o sparava bene, o quello sopravivveva.
<< Accidenti, nella furia della battaglia ho sparato troppo
proiettili! Me ne rimane solo uno, speriamo almeno che possa ammazzare
quel figlio di puttana! >> Pensò. Subito dopo prese la
mira e sparò, ma il colpo passò vicino al Comandante non
prendendolo.
Allora questi, capito che ormai era impossibile che lei lo potesse
prendere, si girò e cominciò a mostrargli un particolare
dito della mano destra... Ma, quando vide il ghigno della nemica,
nonostante non avesse possibilità di ucciderlo, si
insospettì.
<< Eh eh, non è detta l'ultima parola... Guardati dietro! >>
Lui allora, impaurito si girò e vide... Beh, non vide niente,
visto che immediatamente il proiettile di prima, che aveva cominciato a
rimbalzare da tutte le parti, li aveva trapassato il cranio,
uccidendolo sul colpo.
Il Proiettile, però, continuò il suo cammino,
finchè le mani della "Dolce" donzella, non strinsero il
proiettile.
Dopodichè lei prese il suddetto proiettile e se lo mise in
tasca, come se fosse stato un souvenir. Poi iniziò a camminare
dicendo: << Beh... Non sono poi così male... Non
così male per essere dei coglioni senza cervello, ovvio!
Comunque... Dove cazzo sono gli altri? Bah... Se la saranno filata
mentre io macinavo Headshot! Comunque, adesso me ne vò a casa
per una buona tazza di caffè... >> Esclamò, non
notando l'imminente pericolo subito dietro di sè.
Ma lei aveva i sensi troppo sofisticati per non accorgersi del nemic
dietro a lei, così, supponendo che un nemico potesse essersi
salvato alla sua furia assasina si girò, e vide... Beh, avete
presente il nemico che subito all'inizio si era schiantato al muro?
Beh, era ancora vivo, e per di più con una motosega in mano
e una maschera da Hockey che gli copriva la faccia.
<< Ecchecazzo, non di nuovo un coglione alla Vhoores! >>
L'alieno alzò la motosega con tutte le intenzioni di fare un massacro, quando di colpo si fermò.
<< Eh? >> chiese lei notando che si era fermato <<
Che cazzo ha questo che si è fermato, i crampi alle ginocchia?!?
>>
No, in realtà aveva QUALCOS'ALTRO. Infatti si accasciò
subito a terra con un bel foro in testa e un piccolo Po di sangue che
gli usciva dal suddetto Buco.
<< Ehi, ma che? >>
<< Sorpresa, eh? >> disse una voce proveniente dall'alto.
<< Abbastanza. Comunque, tu chi cazzo sei? >> pronunciò lei.
<< Ma come? Non riconosci più neanche tuo fratello? Che cazzo di sorellona sei, allora? >>
<< Fuyuki! Ma... Sei tu? >>
<< No, sono Spiderman. COGLIONA, OVVIO CHE SONO IO!!! >>
<< Ehi, coglione sarai tu! E comunque, visto che ci conosciamo,
perchè non muovi le chiappe e scendi da lì? >>
<< Perchè un bravo cecchino non lo fa mai. >>
<< Ma tu non sei un bravo cecchino. >>
<< Vaffanculo. Comunque, sì, scendo, prima che fai una delle tue solite scenate. >> disse scendendo
<< E' meglio se le chiami: Incazzature nere. >>
Il giovane uomo dai capelli Blu-turchesi allora rispose: << Io le chiamo scenate. >>
<< Vaboh, comunque... Che cazzo ci fai qui? >>
<< Sai, dopo un po' di missioni troppo facili ti stufi
facilmente, e così ho pensato di fare una piccola passeggiata...
E ho fatto anche bene, senno ora tu saresti Kaputt! >>
<< Se se, se aspettavi lo mazzavo da solo! >>
<< Senza Proiettili? E contro una motosega? Sai, ci credo... >>
<< Ah ah, che ridere! Comunque, non dovresti andare a casa, ora? >>
<< E tu no? Io senza di te non vengo. >>
<< Cielo, e va bene... Verrò con te. Anche se non so il perchè. >>
E così si avviarono, mentre Fuyuki pensava al modo di ottenere
informazioni più utili su quegli alieni. Già, per un
appassionato di occulto come lui che incontra, e che deve anche
combattere, degli alieni questa situazione era una vera e propria manna
dal cielo!
La Generalessa continuava a girare e a girare e a girare nella stanza
chiedendosi compulsivamente dove fossero i suoi adorati figlioli,
quando la porta della sua stanza si aprì e una voce
annunciò: << I suoi... >> << Ehi, sappiamo
parlare da soli! Comunque, ciao Ma! >>
<< Ciao... >> disse allora Fuyuki, annoiato.
<< ERA ORA!!! DOVE ERAVATE FINITI?!? >>
<< Io stavo combattendo gli alieni, lui cazzeggiava. >> disse altrettanto annoiata Natsumi
<< E NON E' UN PO' TARDI?!? >>
<< Senti Ma, adesso siamo grandi, perciò non stare a
rompere il cazzo, e dicci piuttosto cos'è successo mentre
eravamo via! >>
La Generalessa sentì una fitta al cuore.
<< Beh... Intanto hanno assegnato un'altra Missione a Fuyuki! >> disse, cercando di sviare il discorso.
<< Come sempre... Vado a farla, ciao. >> Esclamò mentre usciva dalla stanza
<< E per me? >> chiese Natsumi
<< Beh... Per te... Niente! >> Disse esitando un pochino
<< Ma non dire cazzate, è ovvio che c'è qualcosa per me!
<< No... Non c'è niente, davvero! >> Esclamò imbarazzata
<< Ma che cazzo stai a dire? Si capisce da come hai esitato! Dai,
su, dimmelo, così me ne posso andare a cena! >>
La Generalessa subì un'altra fitta al cuore. Era bloccata, e la
sua "Dolcissima" Figlia non le avrebbe permesso di andarsene
finchè lei non avesse confessato. Così, per sveltire la
faccenda, lo disse chiaro e tondo: << Vuoi sapere cosa
c'è? >> urlò esasperata << C'è che il
tuo fidanzato Giacomo, che era in missione, è stato dichiarato
come disperso, essendo non stata toccata la sua pistola per
più di mezz'ora! E per di più c'è anche un'alta
probabilità che sia Morto! Ecco cosa c'era, contenta?!? >>
L'espressione annoiata e sadica di Natsumi cambiò rapidamente
verso la Incredula, poi passò alla preoccupata per arrivare alla
piangente con un sacco di lacrime.
<< E QUANDO CAZZO AVEVI INTENZIONE DI DIRMELO, BRUTTA COGLIONA?!?
>> urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
<< Non insultare tua madre, signorinella! >>
<< E DOVREI CONSIDERARE MIA MADRE UNA CHE NON MI DICE NEANCHE CHE
IL MIO FIDANZATO POTREBBE ANCHE ESSERE MORTO?!? MA VAFFANCULO, IO ME NE
VADO!!! >> Urlò uscendo e sbattendo pericolosamente forte
la porta.
La Generalessa allora si soffermò sulle parole che aveva detto
sua Figlia. Che madre era una che non avvertiva la figlia neanche delle
cose più importanti?
Il Caporale entrò proprio in quel momento, interrompendo la
sequela di pensieri della Generalessa. << Signora, ho sentito un
rumore, che è successo? >>
Lei prima sussultò, poi, avendo capito che era solo il Caporale,
rispose: << No, niente, solo Natsumi si è incazzata
perchè non l'ho informata prima di Giacomo. >>
<< Beh, non si dovrebbe preoccupare così tanto! In fondo... >> disse posando la
sua mano sulla spalla della Generalessa << Sua Figlia è
forte! Le passerà! >>
<< Speriamo, Caporale. >> rispose la Generalessa << Speriamo >>
Natsumi si buttò sopra la poltrona della sala
dell'intrattenimento, sgualcendo la suddetta poltrona, anche se a lei
non è che gli importasse molto. Il suo Cuore infatti, seppur non
spezzato, era ancora molto scosso dalla tremenda notizia. Non saqpeva
che pensare. Era Morto? Era Vivo? Per cercare di distrarre un po'
i suoi pensieri prese il telecomando e accese la TV.
Continua...
E Finalmente, dopo tanto, ecco a voi un'altro capitolo di questa
storia! Per un po' avevo pensato di lasciarla incompleta, ma la
recensione di Squarciecicatrici, che ha anche aggiunto la mia storia
tra le seguite e ShessomaruJunior, che l'ha messa tra i preferiti, mi
hanno convinto a continuare questa Storia! Certo, c'ho sempre l'altra
mia storia, con la quale sono già al Capitolo 16, ma, quando
avrò tempo, continuerò anche questa! Ok, adesso vado,
ricordate di continuare a commentare questa storia e di dare
un'occhiata anche alle altre mie storie, ciao!
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=360186
|