Let go

di MonMon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Perdere il controllo ***
Capitolo 2: *** Complicare ***
Capitolo 3: *** Lui era uno Skater Boy, ''lei''aveva un viso carino ***
Capitolo 4: *** Sono con te ***
Capitolo 5: *** Mobile ***
Capitolo 6: *** Unwanted ***
Capitolo 7: *** Tomorrow ***
Capitolo 8: *** anything but ordinary ***
Capitolo 9: *** Things I'll Never Say ***
Capitolo 10: *** My World ***
Capitolo 11: *** Nobody Fool ***
Capitolo 12: *** Too Much To Ask ***
Capitolo 13: *** Naked ***



Capitolo 1
*** Perdere il controllo ***


Losing Grip – 3:53 (Avril Lavigne, Clifton Magness)
''Perché dovrei preoccuparmi? Perché tu non eri qui quando ero spaventata. Ero così sola… Tu, tu devi ascoltarmi... Sto andando fuori di testa, sto perdendo il controllo e sono sola in questa situazione.''
 
Pioggia. Bagnato. Umidiccio e freddo.
Era questo che avvertiva mentre se ne stava fuori, sulla  terrazza del loro attico mentre infinite gocce lo colpivano lungo tutto il corpo facendo penetrare il gelo nella sua carne, fini nelle ossa.
Eppure, non erano quelle le sensazioni peggiori nel tenere il viso viso alto, lo sguardo perso nel vuoto, rivolto verso l'orizzonte nebbioso tanto era forte la pioggia.
Chissà quanto tempo era passato stando in questa condizione.
Mezz'ora? Una..? Chuuya non sapeva dirlo ma neppure gli importava farlo.
Il suo partner era in ospedale, una delle tante volte, come sempre.
E come sempre, lui era preoccupato dal suo stato di salute.
Stavolta, più delle altre, ci era andato davvero vicino a morire e nonostante si fosse stabilizzato, chuuya continuava ad essere scosso e si sentiva completamente solo ad affrontare quella situazione, quel tipo di dolore.
Per un momento si chiese se anche Dazai si fosse mai sentito allo stesso modo nel saperlo ferito gravamente ma poi, un nuovo pensiero gli balenò in testa, nato dalla piena presa di coscienza dei suoi sentimenti
Da quando lo amo così tanto...?
Appena un sussurro, mentre si mordeva con violenza le labbra, sotto il battere della pioggia  incessante
Da quando m'importa...?
Si chiese. Nessuna risposta. Forse era troppo, in quel momento, averne una.
E adesso, se fosse successo il peggio, cosa sarebbe stato di lui senza il suo partner?
Non ci aveva MAI pensato seriamente, NON voleva farlo e decise che NON l'avrebbe fatto.
Nonostante tutti i litigi e le azzuffate ,le minacce di morte o le volte in cui uno dei due dormiva fuori a causa della furia e dei dispetti dell'altro, non ci aveva MAI pensato seriamente. Non voleva e scrollò la testa ma già lo spettro di quel pensiero lo atterrì.
Maledetto Dazai....
disse nuovamente con più rabbia e frustrazione, stringendo con violenza i pugni
Neppure le tre bottiglie di vino intero erano riuscite a dargli sollievo o conforto e ormai quell'acqua gelida, pareva essere la sola cosa che riuscisse a placare il suo malessere
Almeno così gli pareva finchè si accorse che le piante, le seggiole... insomma.. tutto lì intorno... aveva iniziato a galleggiare a causa della sua abilità.
Cazzo!
Fece un profondo respiro chiudendo gli occhi.
-CRACK-
E tutto tornò come prima o quasi, uno dei tanti vasi era caduto, distruggendosi. Morse le sue labbra talmente forte da sentire il sapore del sangue in bocca.
Anche questo è colpa tua, lo è sempre...
Pensò guardando i cocci sparsi, spuntare o mischiati alla terra.
E mi piaceva pure questa pianta.
Sibilò con sguardo basso e poi passandosi la mano tra i capelli zuppi, sospirò ancora mentre un brivido gelido gli attraversava la schiena.
Ti farò pagare pure questa quanto ti dimetteranno, brutto stronzo!
Ringhiò.
Era stanco persino di prendere acqua, stanco di guardare quell'orizzonte tetro.
Quindi fece un nuovo sospiro profondo e schioccando la lingua sotto il palato diede le spalle a quello scenario tornando in casa.

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Capitolo 2
*** Complicare ***


 
Complicated – 4:05 (Avril Lavigne, The Matrix) 

''Perché devi sempre complicare le cose?
 Vedo come ti comporti, come se fossi un altro, per me è frustrante.

La vita è così Si cade, si avanza lentamente, ci si rompe e si prendono le cose così come vengono, per trasformarle in onestà promettimi che non ti troverò mai a barare 
No, no, no..''


Questo tizio mi farà ammazzare. O sarò io ad ammazzare lui, per davvero!
Era stato questo uno dei primi pensieri a passare nella testa del rosso quando iniziò a lavorare a stretto contatto con dazai come partner ufficiale.
E mai come in quel momento, continuava a pensarlo mentre affogava le sue frustrazioni nel bicchiere di vino.
Intanto, direttamente seduto sul bancone di fronte a lui, Dazai stava facendo il cascamorto con una delle cameriere per avere lo sconto sul suo chilometrico conto finchè qualcosa non lo colpì dietro la testa
A-aahyo!!
Con un pigolio, prese a massaggiarsi la testa umidiccia di alcolico, passando le dita tra i capelli per togliere alcuni cocci di bicchiere
C-che modi sono?! Potevi farmi davvero male Chuu!!
Disse voltandosi verso di lui.
Taci stronzo. Con le tue manie suicide, sei abituato a cose ben peggiori!
Obiettò irritato
Mi spieghi perch--
Perchè mi fa incazzare vederti fare continuamente il damerino con le donnette!

Ribattè di getto, senza freno, sicuramente anche a causa di tutto il vino che aveva tracannato e  quando realizzò ciò che aveva detto, vedendo l'espressione del moro, subito se ne pentì.
Dazai, dal canto suo, dopo i primi attimi di smarrimento aveva iniziato a sorridere in maniera malefica e compiaciuta saltando giù dallo sgabello.
Ohh Chuuya, non pensavo fossi geloso di me! Che carino!
Commentò zompettandogli vicino.
Ma fottiti!
Ringhiò aggrottando la fronte.
A quel punto, con aria pensierosa e seria lo vide riprendere le distanze finchè non rispuntò lo stesso sorriso.
Preferirei fottere te!
Di nuovo, si vide qualcosa volare contro di lui(la bottiglia di vino), ma stavolta il colpo non andò a buon fine.
Mancato!
Gongolò il moro.
B-basta! Me ne vado, mi sono rotto delle tue puttanate! Ammazzati con qualche cameriera, non me ne frega un cazzo!
E alzandosi rapidamente, Chuuya prese giacca e cappello uscendo rapidamente da quel bar malfamato.

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Capitolo 3
*** Lui era uno Skater Boy, ''lei''aveva un viso carino ***


''Lui voleva lei, lei non l’avrebbe mai detto ma in segreto anche lei voleva lui.''

Sk8er Boi – 3:23 (Avril Lavigne, The Matrix)



Erano rimasti soli al luogo del ritrovo post missione ad aspettare gli altri.
Fuori diluviava.
Chuchu! Che facciamo? Mi sto annoiando!
Borbottò stiracchiandosi, standosene seduto sul tavolo verde da biliardo.
Che ne so? Vedi tu...
Rispose prendendo un pacchetto di sigarette dalla tasca del cappotto.
NON sai MAI niente tu?
Ed ecco che il rosso inarcava un sopracciglio, segno evidente della sua imminente irritazione e Dazai la colse per cui, soddisfatto del proprio operato, proseguì in quella direzione.
Daaaaiiiii proponi qualcosa... che si fa...? Strip poker mentre tracanniamo alcolici
Continuò dondolando la testa.
Lo vide sospirare seccato.
...Prego...
Rispose incrociando le braccia al petto.
Il moro rimase in silenzio: Ora era stato lui ad inarcare un sopracciglio.
Prego...che cosa?
Chiese nuovamente, anche per aumentare la sua irritazione: Cosa che riuscì a fare naturalmente e lo fece sorridere.
Infatti iniziò a battere una piccola venetta sul quella fronte che amava tanto mentre lo sentiva schioccare la lingua sotto il palato.
Se proprio ci tieni, accomodati. Tanto non me ne frega una sega...
Rispose fissandolo male nel vedere spuntare quel suo solito sorriso malizioso.
Magari,  ma sai Chuu? Non mi è mai piaciuto infierire su avversari più deboli di me.
Vide la confusione e l'irritazione del suo partner farsi palpabile.
Cosa c'entra la debolezza scusa?
Domandò nuovamente
Oh..ma sei proprio tonto eh? Beh... traduzione automatica per nanerottoli: Non mi diverte giocare con avversari che lascerei subito senza mutande!
Gli diede di nuovo una rispostaccia e quello rimase per qualche istante in silenzio, quasi sembrava stesse contando fino a 10 per restare calmo.Dazai si chiese se non fosse una qualche scommessa interiore con se stessi e la cosa lo divertì ancora di più: L'avrebbe fatto infuriare, come sempre.
Ah...certo, non so chi ti dia tutte queste sicurezze ma... ok. Al diavolo...
Fece sibilino.
Il sorriso del moro si allargò ed  alzandosi dalla sua postazione, raggiunse quella del suo partner sedendosi sul divanetto di fronte a lui.
Si sa che NON sei un asso a questo gioco, del resto è Odasaku a poter vedere nel futuro, non tu.
Cinghuettò pizzicandogli la guancia.
Chuuya gli allontanò la mano con uno schiaffetto assottigliando lo sguardo, quello gli rubò il cappello mettendoselo in testa incassando uno sguardo puramente omicida.
Non vedo che cazzo c'entri quello adesso e ridammi il mio fottuto cappello, stronzo!
dal sibilo era passato a ringhiare e dazai ridacchiò senendo di aver fatto c'entro.
Beh... che avresti una possibilità SOLO con la sua abilità ma se proprio vuoi tentare, poi non lamentarti con me se non ti lascerò neppure le mutande!
Disse gongolando
Iniziamo con lo scommettere questa robaccia qui, ci stai..?
aggiunse indicandosi la propria testa dov'era ancora il povero oggetto del rosso.
Di nuovo, lo sentì schioccare la lingua sotto il palato mentre si accendeva la sigaretta.
Andata. Inizia a mischiare le carte, io sgraffigno da bere.
Disse sicuro, rimettendosi in piedi per poi dargli le spalle e allontanarsi verso il bancone degli alcolici.
Dazai ridacchiò compiaciuto cacciando il vecchio mazzo che portava sempre nella tasca interna della giacca, iniziand a mischiare.
Continuò  piovere a lungo e loro a giocare, bere, fumare ma niente...
Quella notte, Chuuya scoprì che era impossibile battere Dazai al suo stesso gioco, sopratutto quando barava 80 volte su 100, e rimase solo con le mutande, gentilmente concesse in cambio dell'ultima bottiglia di pregiato vino rimasta in quella bettola.

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Capitolo 4
*** Sono con te ***


E’ una notte maledettamente fredda.

Oh, perché è tutto così confuso? Forse sono solo pazza.

I'm With You – 3:44 (Avril Lavigne, The Matrix)




C'erano solo loro in cima a quel tetto e il paesaggio che avevano davanti era ricoperto di neve.
Poteva quasi sembrare qualcosa di romantico se non fosse che stava albeggiando ed erano in attesa di  un carico di armi illegali.
Chuuya sospirò stringendosi nel suo cappotto, poteva sentire il vento gelido tra i capelli, tra i vestiti e poi notò il moro poggiarsi con le mani alla ringhiera gelida: Si chiese come potesse sfiofarla senza alcuna protezione.
Neeh Chuu? Secondo te quale sarebbe il modo migliore di buttarsi di sotto?
Cinguettò con un sorriso allegro facendogli storcere il narso e inarcare un sopracciglio.
Non iniziare....
Ringhiò seccato, schioccando la lingua sotto il palato.
Uh... che cattivo...
Pigolò dispiaciuto l'altro, con lo sguardo mogio.
Nehh nehh.. Chuchu? Che faresti invece se morissi davvero?!
Chiese poco dopo
Aprirei il miglior champagne della città...
Ringhiò cinicamente mentre un brivido freddo percorreva il suo corpo: In realtà era un pensiero talmente terribile che neppure voleva pensarci, neppure voleva parlarne ma per sua  sfortuna, Dazai non pareva della stessa opinione.
Oh... davvero? Mi viene voglia di farlo per vedere se sei sincero o piangeresti come una femminuccia!
Cinguettò divertito, dondolando la testa.
Anzi, sai cosa? Magari mi butterò da qui o mi taglierò le vene rubando il tuo pugnale. Che ne dici? Quale morte ti semba meno indolore?!
Continuò con tono sempre più gongolante mentre lo sgomento di Chuuya e la sua irritazione non facevano che aumentare.
Vaffanculo Dazai! NON intendo proseguire questa cazzo di conversazione e neppure ascoltare le tue merdate, ok?!
Sbottò fulminandolo con lo sguardo mentre quello del moro, si faceva compiaciuto.
...Mpf... però se sei così carino quando t'incazzi m'istighi a farlo appost--
ZITTO CAZZO!!

Lo interruppe tirandogli un pugno che lo fece finire per terra: Il rosso chiuse per un momento gli occhi facendo un cenno di diniego col capo voltandosi poco dopo.
Lo vide ridacchiare mentre rialzandosi, si massaggiava piano la guancia colpita.
Sicuramente aveva borbottato qualcosa ma lui aveva deciso d'ignorarlo.
E ora scendiamo. Saranno qui a momenti. 
Concluse bruscamente mettendo fine a quella conversazione per poi allontanarsi.


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Capitolo 5
*** Mobile ***


La vita è mutevole
Gira con un miscuglio di sentimenti
Pazza e selvaggia
A volte voglio gridare forte

Mobile – 3:31 (Avril Lavigne, Clifton Magness)


Per qualche fortuito miracolo Chuuya aveva vinto la scommessa contro Dazai. Era una delle rare volte che succedeva e ora avrebbe riscosso il premio: Una cena gratis. Per sua sfortuna, il moro riusciva a tramutare persino una sconfitta a suo favore quindi aveva dovuto rinunciare all'idea di fargli spendere un capitale nel miglior ristorante italiano di Yokohama.
Ed ora erano soli lì, col rosso che fissava scettico il suo partner trotterellare per la cucina.
Non sapevo sapessi cucinare..
 Disse ad un tratto, perplesso.
Quello rise scrollando le spalle.
 Ah... non ho mai provato infatti!
Ammise ingenuo facendogli inarcare un sopracciglio poi prima che potesse ribattere, magari per insultarlo, lo sentì ridacchiare
 Ma se sanno farlo le donnine come te, che vuoi che sia?!
Aveva aggiunto dondolando un cucchiaio di legno davanti il viso
Sulla tempia di Chuuya iniziò a battere di furia omicida una piccola vena tutta via non aveva voglia di cedere a quelle provocazioni quindi sospirò molto sconsolato dandogli le spalle.
 ...Fai un pò tu.. 
Borbottò poco convinto allontanandosi verso il salotto.
Naturalmente finì alla solita maniera, o quasi....


Qualche ora dopo erano entrambi in ospedale per una lavanda gastrica a causa di una squisita intossicazione alimentare. Quella notte, fissando il soffitto della sua camera ospedaliera, ancora molto sofferente e spossato il rosso giurò a se stesso che NON avrebbe più mangiato nulla che fosse stato creato dalle mani del suo partner aspirante suicida!

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Capitolo 6
*** Unwanted ***


"Cercherò di fare con calma
Non sembrava essere sbagliato
Mi fa male la testa"

Unwanted – 3:40 (Avril Lavigne, Clifton Magness)

Non era sicuro di vedere e capire.
Sentiva o avvertiva qualcosa?
Forse.
Era nascosto così profondamente in quella oscurità fatta di fango e sangue che non era neppure sicuro di essere mai stato vivo, di esserlo ancora.
Che importava?
Era piacevole farsi trascinare sempre più a fondo, come se un torpore, una dolce anestesia lo riempiesse sollevandolo da ogni turbamento o dolore terreno.
Se era la morte quella, quel maledetto Dazai aveva ragione a voler mettere fine alla sua esistenza.
Avrebbe continuato in quello stato febbrile se una voce non l'avesse riportato bruscamente alla realtà.
Ed ecco il suo corpo far male in punti che neppure aveva mai immaginato possedere finché non crollò, piegato sulle ginocchia.
Qualcuno gridava mentre nel mettere a fuoco, vide uno scenario fatto di morte,polvere,fumo,sangue e distruzione.
C-cough cough.. p-piantala di fare la troia isterica...Dazai di merda...
 Ringhiò con voce bassa tossendo un pò di sangue, incrociando lo sguardo del moro.
Stava per aggiungere qualcosa ma si zittì aggrottando la fronte:Era terrore quello sulla faccia dell'altro
Ma credevo fossi impazzito davvero!
 ribatté imbronciandosi, cercando di assumere il suo solito tono da ragazzino capriccioso.
Chuuya sbuffò quando lo vide abbassarsi verso di lui ma non potè trattenere un leggero sorriso a metà tra lo sfrontato e il compiaciuto
 C-così capirai che cazzo si prova quando tenti di ammazzarti, stronzo! 
Sibilò tremante con una leggera risatina mentre la vista gli si appannava e le palpebre ormai erano così pesanti da doverle chiuderle.
Inconsciamente sapeva che il moro aveva ribattuto qualcosa ma non era riuscito a sentirlo mentre si abbandonava all'oblio di un riposo sano che risanasse il suo corpo.

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Capitolo 7
*** Tomorrow ***


"E voglio crederti quando mi dici che andrà tutto bene.
Si, provo a crederti... ma non posso
Quando dici che andrà bene finisce sempre in modo diverso.
Provo a crederti..
Non oggi, oggi, oggi, oggi, oggi
Domani potrebbe cambiare"

Tomorrow – 3:48 (Avril Lavigne, Curtis Frasca, Harriet Breer)

Dazai stava assecondando quel povero diavolo cercando di capire se fosse uno di quegli infiltrati del governo, il rosso lo sapeva bene così come sapeva che quando iniziavano quel tipo di risposte con quel particolare tono voce voleva dire che aveva iniziato a prenderlo come un giochetto al massacro.
Sospirando, provò un briciolo di pena per quella persona ma non intervenne finché non vide il moro cacciare la pistola e metterla sul tavolo
Facciamo un giochino? Una domanda a testa se alla fine di ogni turno non ci salta con questa bella signorina qui~
  disse con tono dolce e un sorrisino sadico stampato in faccia
Ci stai?
 Aggiunse. l'altro sembrava scettico e Chuuya aggrottò la fronte.
Ci risiamo con quella roulette russa del cazzo! 
 Pensò e prima che arrivasse risposta tirò un destro così violento da scaraventare quel tizio contro il muro di fronte a loro
. lo vide tossire e sputare sangue mentre sofferente,si piegava in due.
Dazai sbuffò seccato tamburellando con le dita sul tavolo poi caricò l'arma con tanti proiettili mentre il rosso si piazzava di faccia allo sventurato
Abbiamo capito che sei tu l'infame quindi desso sputi tutto o col prossimo pugno ti spaccherò quella testa di merda che ti ritrovi! 
 Ringhiò minaccioso scuotendolo per la giacca.
Spaventato, quello alzò le mani in segno di resta per poi consegnargli una chiavetta USB
Tutti i file sono qui ma per favore risparmiat--ugh! 
 Venne sparato alla tempia, interrompendosi e schizzò molto sangue che costrinse il rosso a fare un salto indietro sangue e voltarsi verso Dazai.
Ti starai chiedendo perché, giusto..? 
 fece calmo, ancora con l'arma in mano.
..Qualcosa del genere...
 Borbottò allontanandosi dal corpo.
Sapeva troppo.  
 Rispose secco con sguardo cupo e perso nel vuoto 
 Sarà... ma la prossima volta che vuoi ficcare un proiettile in testa a qualcuno dimmelo così non m'imbratto di sangue! 
 Commentò sospirando profondamente, fissandolo davvero male.
 E sappi che non ho voglia di disfarmi del cadavere!
Borbottò.
Ed ecco che lo vide sorridere ingenuo e malizioso.  
 Traaanquillo Chuu~ farò fare il lavoro sporco al piccolo Akutachan~~ 
Cinguettuò dondolando la testa digitando qualcosa sul cellulare.
Il rosso si limitò a sospirare profondamente, alzando gli occhi al cielo provando seriamente pena per quel novellino.

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Capitolo 8
*** anything but ordinary ***


"È abbastanza?
È abbastanza?
È abbastanza per amare?
È abbastanza per vivere?
Qualcuno lacera il mio cuore  e mi lascia qui a sanguinare
È abbastanza per morire?
Qualcuno mi salva la vita
Vorrei essere qualsiasi cosa tranne l'ordinario, per favore" Anything But Ordinary – 4:12 (Avril Lavigne, The Matrix)


Dazai si chiese più volte perché Mori lo avesse mandato a una contrattazione di pace con Chuuya come supporto.
Insomma... CHE supporto utile poteva essere uno volubile e irascibile come il rosso in questioni tanto delicate?
Mah.... Dazai continuava a non spiegarselo ora più che mai dato che lo aveva trascinato fuori la camera con una scusa banale.
Naturalmente il motivo era semplice, gli avevano dato del "nanetto" e quello voleva spaccare la faccia a tutti, insultandoli.
Conta fino a 10. Che ci risolveresti...? 
 Chiese annoiato. Lo vide assottigliare lo sguardo.
 Mi toglierei la soddisfazione di mandarli a farsi fottere spaccandogli tutte le ossa?!
Rispose cinico Il moro alzò gli occhi al cielo: Per quanto amava la sua irruenza a volte era davvero una seccatura unica!
 Certo e poi? 
Continuò  
 Poi che? non ho pensato a un "dopo"..
Ammise confuso
 ..Anf...lo sapevo
Concluse demoralizzato l'altro, prendendolo per le spalle
 Andiamo a bere...? 
Proposte sperando di calmarlo.
Il rosso inarcò un sopracciglio incrociando il suo sguardo.
 Offri tu.. e nel miglior bar di Yokohama?  
Chiese perplesso
 Si limitò ad annuire col capo ed ecco che lo scetticismo sul viso di Chuuya sitramutava in pura e genuina gioia.
 Allora aspettami giù al palazzo. Finisco qui e andiamo. 
Disse come se parlasse a un bimbo piccolo
 Uh...però fà presto..
Borbottò con un piccolo broncio annoiato sul viso.
Dazai alzò gli occhi al cielo limitandosi nuovamente a rispondergli con un cenno di assenso col capo.

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Capitolo 9
*** Things I'll Never Say ***


"Se non esce fuori non andremo da nessuno parte.
Quindi perché non posso semplicemente dirti che ci tengo?"

Things I'll Never Say – 3:44 (Avril Lavigne, The Matrix)

Quando Chuuya aprì gli occhi era steso sui sedili posteriori della sua auto con la testa poggiata sulle cosce di Dazai e ma mano del moro sulla fronte.
 C-che hai combinato..?perché la tua mano è così fredda?! 
Chiese scettico con gli occhi socchiusi, si accorse solo in quel momento che faticava a tenerli aperti.
 Un nuovo tentativo di suicido naturalmente! 
Rispose prontamente con un sorriso idiota stampato sulla faccia.
 Il rosso aggrottò la fronte seccato.
 O-ovvero?! cosa cazzo hai tentato stavolta?!
Chiese cercando di celare la sua preoccupazione.
Non ci riuscì e Dazai sorrise malevolo
Mentivo~
Gongolò dondolando la testa
Tsk brutto figlio di-- Mah! in realtà non è la miamano ad essere troppo fredda
Lo interruppe poi.
 Cosa mi è successo? 
Chiese sospirando  
 Non lo ricordi proprio? hai bevuto troppo e ti sei messo a malmenare gente ma poi sei crollato a terra svenuto. 
Rispose e incrociando lo sguardo al suo
 Credo tu abbia la febbre, ho chiamato qualcuno.Non c'ho voglia di portarti in spalla...inizi a pesare.. 
Spiegò sospirando depresso per tutta risposta il rosso gli pizzicò così forte la mano da farlo mugolare,lasciandogli un vistoso livido
 Dovresti prendere la patente 
Sussurrò stanco. Quello ridacchiò ancora.
 Oh? e credi sia saggio?
Chiese divertito  
 Col cazzo ma almeno ti renderesti utile!
Ribatté cinissimo  
 Chuuya! sei sempre così rude, mi spezzi il cuore~ Io tu amo così tanto! 
Pigolò languido e carino
 Ma stà zitto... inizia a scoppiarmi la testa.. 
Concluse con un ringhio basso e poi, mentre la pioggia iniziava a ticchettare sui vetri, il moro
gli rubò un piccolo bacetto dalle labbra.

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Capitolo 10
*** My World ***


"Sai che sto sempre sveglia  e penso a quale posto apparterrò per sempre In quali braccia, l'ora e il luogo?
Non posso fare a meno di fantasticare."

My World – 3:27 (Avril Lavigne, Clifton Magness)

Era la notte di Halloween e nonostante ne avessero trascorse tante insieme, questa volta non stava volando via facendo strani riti occulti o caccia agli spettri in cui veniva trascinato dal moro.
Chissà per quale miracolo, a questo giro se ne stavano semplicemente lì, a fare un picnic notturno a lume di candele.
Se non fosse stato che erano sulla radura più alta di quel cimitero abbandonato, Chuuya avrebbe quasi potuto gridare al "romantico".
Naturalmente l'idea era stata di Dazai e lui si era lasciato trascinare senza neppure troppo impegno nel dissentire.
Del resto non l'aveva fatto per tutte le trovate bizzarre in passato perché farlo con una più normale e tranquilla?!
E così se ne stavano lì da soli, in silenzio col cibo consumato e il vino quasi finito con una luna piena di un colore arancio acceso che illuminava abbastanza chiaramente il paesaggio attorno a loro. Il rosso osservava tutto questo con aria seria e pensierosa finché non sentì l'altro ridacchiare.
 Che c'è Chuu? Temi di diventare un lupo mannaro?
Commentò ironico, sgomitandolo. Anche lui lo sgomitò ma nello stomaco
 Non dire cazzate, mica sono il tuo cucciolo dei detective sfigati! 
Ribatté sbuffando  
 Sei sempre così rude, che cattivo.. 
pigolò fingendosi triste
 Sei sempre così stronzo, perché non crepi davvero?! 
gli fece il verso dietro 
 È perennemente nelle cose da fare~
Cinguettò dandogli un bacino sulla guancia.
Chuuya alzò gli occhi al cielo.  
 Grazie per aver rovinato l'atmosfera quasi piacevole che si era creata!
Sbottò irritato e afferrando la bottiglia di vino ci si attaccò senza neppure usando il bicchiere finendola del tutto sotto lo sguardo divertito di Dazai che appena vide le sue labbra libere vi si fiondò baciandole con trasporto.

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Capitolo 11
*** Nobody Fool ***


"Se stai provando a trasformarmi in qualcun altro 
È facile capire che io non ci sto
Non sono la zimbella di nessuno"

Nobody's Fool – 3:57 (Avril Lavigne, Peter Zizzo)

Era notte fonda ormai.
Chuuya e Dazai se ne stavano in quel cantiere del porto per visionare che gli "sporchi traffici" dell'organizzazione andassero a buon fine.
Nonostante non ci fossero stati particolari intoppi nel lavoro, c'era qualcos'altro che non stava prendendo una buona piega.
Per fortuna di tutti, situazioni come quelle non erano certo una novità per chi lavorava sotto di loro e così, nel menefreghismo generale si era dato via al solito teatrino. Dopo una mezz'ora di tale sceneggiata, il rosso gettò con violenza la sigaretta per terra schiacciandola col piede fino ad affossare mezzo asfalto.
Il suo partner non gli diede troppo peso e la cosa non fece che alimentare la furia di Chuuya: Alla fine bastava sempre una o due parole puntate tra loro o pochi gesti per farli arrivare a simili estremi.
 Guarda, te lo ripeto... posso sopportare quasi tutto ma NON che mi si pigli per il culo! 
 Sbottò furioso
Dazai inarcò un sopracciglio  
 Uh? prenderti per il culo..? Ma che tentazione sublime Chuu~ 
Ammiccò voltando pagina al libro che stava (ri)leggendo    
 E non fare insinuazioni sconce leggendo libri di merda mentre m'incazzo!!
 Ribatté tirandogli un calcio che venne facilmente evitato
Dal di fuori, il solo che ancora li fissava quando davano spettacolo era Akutagawa che sospirando prese le giuste distanze cercando di non farsi coinvolgere in ulteriori guai finché qualcosa gli volò con violenza contro la nuca facendolo finire per terra con un mugolio roco.

  Ah-ah! mancato brutto stronzo!
  Ringhiò il rosso alzandogli il dito medio  
 Non vale usare la propria abilità nano! 
Commentò imbronciato 
 N-nano un paio di palle!! 
Ed ecco che si stava per superare il punto di non ritorno mentre presi com'erano, ignoravano bellamente il loro sottoposto che lentamente si alzava massaggiandosi i punti dolenti e quando uno dei carichi in mare saltò in aria quasi quasi sentì sollievo, forse gratitudine che di fronte un "male maggiore" i suoi superiori avrebbero smesso con quelle liti infantili.

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Capitolo 12
*** Too Much To Ask ***


"Ma ogni volta che provo a farti sorridere, ti senti sempre più dispiaciuto per te stesso
Ogni volta che provo a farti ridere, rimani immobile come una pietra
Solo nel tuo spazio
E’ troppo quello che sto chiedendo?"

Too Much To Ask – 3:46 (Avril Lavigne, Clifton Magness)

Per Dazai era e restava un tormento svegliarsi, rendersi conto di essere ancora vivo e Chuuya lo sapeva bene per questo cercava di rendere quel momento di "atroce lucidità" meno terribile per il suo compagno.
Per questo ora indossava quel grembiule da sguattera e gli cucinava la colazione mentre lui guardava con  occhi persi nel vuoto il bicchiere di spremuta.
E nonostante questo, avvertiva così pesantemente la disperazione dell'altro nel dover vivere ancora un giorno che quasi non riusciva a respirare.
Decise di porvi rimedio e scrollò la testa: Sarebbe bastata una qualsiasi scemenza!
 Senti un pò... ma perché non t'incazzi mai?
Chiese scettico incrociando per un momento lo sguardo di Dazai nel quale passò prima incredulità poi noia,infine sospirò 
 mh? sbagli. È che la vita mi pesa già così e non ho voglia di sprecare energie verso cose o persone insignificanti.
rispose atono ma fece uno dei suoi sorrisi gelidi e inquietanti che fecero scorrere un leggero brivido dietro la schiena del rosso
 Forse se cercassi di prendere le cose con più leggerezza-- 
Forse se morissi a breve potrei anche riuscirci!
 
 Lo interruppe facendogli il verso dietro con un tono ancora più mesto, cupo al punto da far capire solo in quel momento al rosso che forse era meglio tenersi il silenzio del cercare d'intavolare un qualsiasi tipo di conversazione con Dazai.

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Capitolo 13
*** Naked ***


"Poi sei arrivato tu...
I muri sono semplicemente spariti"

Naked – 3:27 (Avril Lavigne, Curtis Frasca, Harriet Breer)

Nonostante fuori diluviasse al rosso non importava particolarmente, ancor meno a Dazai anche se ogni tanto guardava le goccioline formarsi sul vetro.
 Dovrei fotografarti in versione casalinga e poi organizzare una proiezione alla port mafia~
Sghignazzò malizioso.
Per tutta risposta gli finì una violenta cuscinata in faccia seguita da diverse imprecazioni che neppure riuscì a cogliere tanto era concitato il tono del compagno.
In effetti, Chuuya amava il suo pigiama di paille con le zampine da gatto azzurre e nonostante non fosse per niente indicato per un pezzo grosso della mafia, nonostante le prese in giro dell'altro continuava imperterrito ad indossarlo quando c'erano giornate fredde come quella.
Improvvisamente si accorse che forse, il vero "problema" era che ormai non gli importava più di mostrare tutti i lati di sé stesso a quello stupido, aspirante suicida.

-END-
(Per la gioia di tutti imao ♡)

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