Il tempo passa ma tu non passi mai

di GiadaRugiada
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La soluzione migliore ***
Capitolo 3: *** Preoccupazione ***
Capitolo 4: *** Verità ***
Capitolo 5: *** Chiamata ***
Capitolo 6: *** Paure dal passato ***
Capitolo 7: *** Dove sei Patty? ***
Capitolo 8: *** Confidenze ***
Capitolo 9: *** Domande ***
Capitolo 10: *** Serate differenti ***
Capitolo 11: *** Matias ***
Capitolo 12: *** Ben ***
Capitolo 13: *** Lucas ***
Capitolo 14: *** Un beso para mi ***
Capitolo 15: *** Tradimenti ***
Capitolo 16: *** Notte ***
Capitolo 17: *** Lametta ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


POV. PATTY

“Patty ho passato un bel fine settimana con te, ma è finita!” mi dice Matías.
“Cosa!? Perché Matías!?”
I miei occhi iniziano a riempirsi di lacrime.
“E non piangere come una bambina! Hai 18 anni!”
CRACK. Ed ecco il mio cuore che si frantuma in mille pezzetti come si frantuma un bicchiere di cristallo quando cade al suolo. Perché si comporta così? Cosa gli prende? Lo hai sentito anche te il mio cuore fare crack o no? Secondo me si, perché è stato fortissimo sia il rumore e sia il dolore che ha causato.
“Ma... Matías.. che ti prende?” Le mie parole sono rotte dai singhiozzi, ma mi impongo di continuare il mio discorso, devo capire che cosa gli è preso. “Sono due anni che... conviviamo... con questa situazione... e mi pare che... ce la siamo sempre cavata... benissimo... perché ora mi dici... queste cose?”
“Patty non lo capisci? Sono due anni che io gioco nel Barcellona e quindi sono anche due anni che te ti fai i tuoi tour per il mondo!”
“E... allora? Cosa.. è cambiato... ora?”
“In questi due anni che sono stato via credi veramente che non sia mai andato a divertirmi con nessuna?”
SECONDO CRACK. Cosa ne è rimasto ora del mio cuore? Sono morta? Sto per caso avendo un incubo? Voglio svegliarmi! Voglio tornare alla mia vita felice di sempre! Voglio il MIO Matías, quello che ho davanti ora non è lui.
Cerco di convincermi che tutto questo non è vero, ma invece era così. Le sue parole erano vere, lui era vero.
“No! Ti... prego... Non dirmi che...” Le lacrime ed i singhiozzi sono troppi per riuscire a reprimerli e lasciarmi finire la frase che volevo dirgli.
“Che io ti ho tradito? Sì, è così.”
TERZO CRACK. Ora non rimane davvero più nulla del mio cuore, al suo posto c’è solo un enorme buco nero che mi sta assorbendo e che mi sta facendo morire a poco a poco.
“Tu... Quando?... Perché?... Con chi!?”
“Beh, qualche volta è successo che uscivo e puoi immaginare quante belle ragazze si trovino a Barcellona e che possano farmi divertire.. Mi capisci no?”
“NO! IO NON TI CAPISCO!” Non so come ho fatto, ma ora non piango più, ho solo un dolore lacerante ed una rabbia altrettanto dolorosa.
“Beh allora prova ad accettare la cosa, perché è così e te non puoi farci nulla.”
“E quindi?”
“Quindi sono  venuto per dirti che è finita.”
“Bene. Io e te non abbiamo più nulla da dirci.”
“Addio Patty.”
“Per te non sono più Patty, ma Patrizia. Ora sparisci dalla mia vita per sempre e non farti più rivedere! Addio Matías Beltràn!”
“Addio Patrizia.”
E lui se ne va, lasciandomi sola.


Mi sveglio di soprassalto, balzando sul letto.
“Patty amore mio stai tranquilla, era solo il solito incubo.”
Io scoppio a piangere come tutte le notti e mi lascio abbracciare da quello che ormai da circa 8 anni è il mio ragazzo.
Intanto però sono anche passati 10 anni da quell’ultimo fine settimana passato assieme a Matías, da quell’ultima volta che l’ho visto, da quell’ultima volta che l’ho stretto a me e baciato, da quando lui se ne era andato e con lui se ne era andata anche una parte di me.
Quello appena fatto non era un semplice incubo, ma solo un ricordo che era uscito un’altra volta dal cassetto delle cose “da dimenticare” ed era tornato ogni notte, da mesi ormai, ad ossessionarmi. Possibile che dopo 10 anni non fossi ancora riuscita a metabolizzare il suo abbandono?

POV. ANTONELLA

Oggi è l’anniversario mio e di Bruno, sono 5 anni che siamo sposati e ora abbiamo anche due gemelline di 3 anni, Patrizia e Susanna Molina. Patrizia in onore della mia migliore amica Patty e Susanna in onore della mia adorata nonnina.
In questo momento io e Bruno siamo accoccolati sul divano e stiamo guardando un film, abbiamo appena messo a letto le bambine ed ora possiamo finalmente goderci un momento di intimità.
“Amore, che ne dici se domani io e te andassimo al mare per passare un weekend romantico, soli soletti?” mi chiede Bruno.
“Tesoro e le bambine? Ormai sai che non riusciamo a star più da soli, adesso ci sono anche loro e sono la nostra massima priorità!”
“E se io ti dicessi che ho già parlato con Patty e che lei e Lucas le vengono a prendere domani mattina presto, così poi noi possiamo partire tranquilli?”
“Oh my love! I can’t believe it! Mi stai dicendo che noi domani possiamo partire da soli?”
“Si, io e te e nessun altro. Per questo in questo periodo ti sfuggivo sempre, non volevo rovinarti la sorpresa!”
“Aww. Ti amo amore mio. Ma come farei senza di te?”
“Mah, alcune volte me lo chiedo anche io!”
Lui scoppia a ridere e io faccio lo stesso..
“Ma quanto sei scemo?”
“E’ per questo che mi ami!”
Lo bacio. Si ha ragione, lo amo proprio per tutti i suoi pregi e ancor di più per tutti i suoi difetti. Amo tutto di lui, se così non fosse non sarebbe il mio Bruno!
Da qualche anno a questa parte la mia vita è veramente perfetta. Lui è perfetto, le nostre bambine sono perfette, il mio lavoro è perfetto, tutto è perfetto.
Anche questo momento è perfetto, anche ora che io e lui siamo stesi sul divano e ci stiamo scambiando baci che ci spingono sempre più verso una travolgente passione e verso un grande desiderio dell’altro.

POV. GIUSY

Sono le 23.15, sono stata tutta la sera davanti al computer per scrivere un nuovo capitolo che la prossima settimana dovrei dare alla mia casa editrice. Sono veramente distrutta, Guido ha provato a rimanere sveglio e a farmi un po’  di compagnia ma è circa un’ora che è crollato dal sonno. Poveretto, sarà distrutto dopo tutto il lavoro che deve sorbirsi durante la giornata.
Appena vedo lo schermo del  computer spegnersi inizia a lampeggiare quello del  mio cellulare, lo guardo e vedo scritto “CHIAMATA IN ARRIVO: MATIAS”. Mio fratello mi chiama a quest’ora? Cosa sarà successo?
“Pronto? Matías?” gli rispondo preoccupata.
“Giusy! Sorellina come stai?” lui invece mi risponde tranquillissimo e quindi di conseguenza mi rilasso anche io.
“Io abbastanza bene, te come mai chiami alle 23.00?”
“Cavolo Giusy scusa! Mi sono scordato un’altra volta del fuso orario!”
“Questo succede perché non chiami mai!” faccio finta di arrabbiarmi, ma in parte sono arrabbiata sul serio con lui, si fa sentire molto di rado ed ogni volta le nostre conversazioni sono molto brevi.
“Già, non ho motivo per chiamare quasi più nessuno ormai..”
Il suo tono di voce si è rattristato. Povero Matías, alla fine anche lui ha sofferto molto per la chiusura della sua storia con Patty. Povero Matías? Josefina ma che ti prende! Lui l’ha mollata e in una maniera a dir poco spregevole! Chissà che si renda conto una buona volta del grandissimo errore che ha fatto! Mi do della stupida da sola e gli rispondo in maniera un po’ brusca.
“Se TE non avessi fatto la cavolata più grossa della TUA vita, probabilmente sarebbe tutto diverso, Matías! Alla fine TU hai mollato Patty e non ti immagini neanche quanto ce ne è voluto per farla uscire da quello stato pietoso in cui era entrata per colpa TUA!”
Marco molto su alcune parole, così da rendergli ancor più chiaro che tutta la colpa e solo ed esclusivamente sua!
“Giusy ma tu credi davvero che IO non abbia sofferto!? Sai quanto mi è costato raccontarle quella storia!?!?”
“QUALE  STORIA!! LE HAI DETTO DI AVERLA TRADITA RIPETUTAMENTE E CON PIU’ RAGAZZE PER GIUNTA!! MATIAS MA SENTI QUELLO CHE STAI DICENDO!?! ORA SEMBRA CHE QUELLO CHE LE HAI RACCONTATO 10 ANNI FA SIA STATA SOLO UNA BUGIA!!!”
Mi alzo dal divano spazientita e inizio a girare per il salotto. Ma che cavolo dice! Si è bevuto completamente il cervello!!
Guido ne frattempo viene svegliato dalle mie urla e dopo aver capito con chi sto parlando, mi da un bacio sulla guancia e mi fa segno che va a letto, io gli do un bacio a stampo e gli sussurro “buonanotte, ti raggiungo fra poco..”
Matías però nel frattempo non mi aveva ancora risposto e questo non fece altro che aumentare il mio nervosismo.
“MI RISPONDI!?”
“E’ COSI’ INFATTI GIUSY! NON LO HAI CAPITO!?”
Le sue parole mi colgono alla sprovvista, cosi cosa?? E’ vero che lui sta blaterando delle cazzate o è vero che quello che 10 anni fa ha raccontato a Patty è una bugia?
“Così cosa??” Cerco di darmi una calmata e di rispondergli in maniera più calma possibile.
“Le ho mentito. Non l’ho mai e ripeto MAI tradita.”

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Angolo autrice:
Ciao a tutti, come detto nell'introduzione questa è una fanfiction che racconta della storia dei personaggi de "Il Mondo di Patty" dopo 10 anni dall'ultima puntata della seconda serie. All'inizio avevo scritto solo dell' "incubo-ricordo" di Patty, ma ora ho pensato che sarebbe stato meglio parlare un po' anche degli altri personaggi e quindi ho aggiunto anche queste parti riguardanti i cambiamenti della vita di Antonella e la telefonata di Matias a Giusy. Per me sarebbe importante se lasciaste una recensione, sia positiva che negativa dove dite che ne pensate..
Ringrazio in anticipo chi recensirà o solamente leggerà questa mia fanfiction:)
Bagigia98

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Capitolo 2
*** La soluzione migliore ***


POV. PATTY

Sono le 06.30 ed io e Lucas ci siamo appena svegliati. Fra un'ora dobbiamo andare a casa di Antonella e Bruno per andar a prendere le loro gemelline, Patty e Susy.
Lucas si è appena offerto per andare a comprare la colazione nel bar vicino casa nostra ed io glielo ho lasciato fare. Da quando 5 mesi fa avevo risposto a quella maledetta telefonata erano tornati gli incubi ed io ho iniziato ad allontanarmi sempre più da Lucas.

INIZIO FLASHBACK

Ero a casa di Giusy, mi ero fermata a dormire lì con Antonella perché i nostri ragazzi erano andati a vedere una partita di calcio a Salta e sarebbero tornati il pomeriggio successivo. Antonella era andata in bagno e Giusy era andata un attimo al supermercato sotto casa sua per comprare qualcosa per cena, e quindi io ero da sola in salotto a far zapping fra i vari canali tv. Ad un certo momento il telefono di casa inizia a suonare ed io pensando che fossero i ragazzi andai a rispondere.
"Pronto?" dissi solamente.
"Patty? Sei tu?"
Quella voce, la SUA voce. No non poteva essere, erano 9 anni e mezzo circa che non lo sentivo e solamente con quelle 3 parole il mio cuore aveva preso il sopravvento? Cosa mi succedeva? Freddezza Patty, sii fredda.
"Si, sono PATRIZIA. Con chi parlo?"
Avevo detto apposta il mio nome completo e non il mio diminutivo perché ricordavo perfettamente che gli avevo detto che io per lui sarei stata Patrizia e non più Patty.
"Come? Non mi riconosci? Sono Matías!"
Mi sbaglio o la sua voce ha preso una nota di malinconia? Sembrava quasi che la mia frase di prima lo avesse ferito.. Ed ecco che i battiti del cuore acceleravano per l'ennesima volta. Calma Patty, respira.
"Ah. Giusy ora non c'è, devo dirle qualcosa?"

"No non serve, volevo solo sapere come stavano lei e Guido.."
"Mi dispiace non c'è nemmeno lui."
Antonella scese in quel momento e mi chiese chi era, io come risposta le feci segno di aspettare. Matías nel frattempo non aveva più risposto.
"Io ora dovrei andare. Le passo Antonella. Arrivederci."
Antonella era confusa, mi guardava cercando di capire chi fosse ed io non le risposi nemmeno, le diedi solamente la cornetta del telefono e tornai a far zapping alla tv.
"Pronto?"
Poveretta, un po' mi dispiaceva per lei, l'avevo messa in difficoltà e non mi ero neanche degnata di risponderle, chissà quante maledizioni mi stava mandando.
"Matías! Oddio ma come stai
darling?"
Beh almeno lei era felice di sentirlo, io nemmeno un po'! Bene, serata rovinata!
"Io tutto magnificamente, grazie!"
Lei continuava a parlare al telefono ed io fingevo di guardare la tv, ma sentivo lo sguardo di fuoco di Antonella che fra poco mi bruciava.
"Si si, Patty.."
Patty? Patty che? Cosa voleva quello lì da me?
"E Susy, esatto.. Ah, vedo che sei informato!"
Ah stavano parlando delle figlie di Antonella, ma io sono sicura che Antonella ha fatto apposta a fare quella pausa fra i due nomi, facendomi credere che stavano parlando di me..
Giusy tornò dal supermercato in quel momento e guardò Antonella interrogativamente.
"Beh darling, ti passo la tua sorellina.. Bye!"
In quel momento gli occhi di Giusy si posarono su di me che fingevo di non essere interessata alla conversazione di Anto e Matías e poi nuovamente su Antonella che mi guardò, sospirò, scosse la testa e poi guardò Giusy.


FINE FLASHBACK

"Patty, amore! Sono tornato, la colazione è in tavola."
Lucas mi distò dai miei ricordi ed io scesi per far colazione insieme e per poi dirigerci a casa Molina.

POV. ANTONELLA

Sono le 07.10, Patty dovrebbe essere qui a momenti. Io nel frattempo finisco le valigie per questo weekend al mare.
Bruno entrò in quel momento in camera nostra e quando vide tutte le cose che avevo preparato scoppiò a ridere.
"Che hai da ridere?" Io ero un po' nervosa, non lasciavamo mai le nostre bambine per più di mezza giornata da qualcuno ed ero un po' in ansia.
"Amore ma non saranno troppe? Una valigia, un trolley ed anche un borsone! Guarda che stiamo via solo 3 giorni!"
"Ma allora tu in tutti questi anni non hai capito nulla di me, my love. Devo essere pronta per ogni evenienza!"
"Si ok, non dico più nulla." disse alzando le mani in segno di resa e facendomi ridere.
"Vado dalle bambine, per favore chiudi te le valigie e portale giù."
"Si tranquilla, ci penso io."
"Grazie.." Gli diedi un bacio e poi scesi dalle mie piccole meraviglie.
"Patty, Susy! Tra poco arriva la zia Patty, mi raccomando! Fate le brave in questi 3 giorni, ascoltate sempre quello che vi dicono lei e lo zio Lucas e non fateli arrabbiare. Capito?"
"Si mamma."
"Ok mamma. Ma... mamma?"
"Si Susy? Dimmi.."
"Noi andiamo a casa di tia Patty?"
"Si amore.."
"Ok"
In quel momento suonò il campanello.
"Ecco la zia!"
Io vado ad aprire, ma al posto di Patty trovo un'altra persona..
"Cosa ci fai qui?"
"Scusami, ma non sapevo proprio dove andare!"
"Giusy stai calma, respira e dimmi che è successo di così grave alle 07.30 del mattino!"
"Matías.."
"Matías? Che è successo?"
"Tornerà qui per 6 mesi, ha avuto un infortunio mentre giocava ed ora deve rimanere fermo per questi benedetti 6 mesi!"
"E quindi torna qui? In Argentina? Da noi?"
"Si Antonella! Dove vivi te? In Argentina o in Cina?"
"Ehi calma! Ho trovato! Lo mandiamo dai tuoi!"
"Grazie Antonella, ma fino a qui c'ero arrivata anche io. Per un mese può anche reggere, ma pensi proprio che lui non vorrà fare una rimpatriata o una cosa così?"
"Semplice, non invitiamo Patty!"
"Antonella! Non abbiamo più 15 anni! Ne abbiamo quasi 30!"
"E quindi?"
"Io ho la soluzione!" disse Bruno mentre scendeva le scale con le nostre valige.
"E quale sarebbe darling?"
"Dire la verità a Patty!" rispose lui.
"Stai scherzando spero! Amore sai benissimo anche te che periodo ha passato dopo il suo abbandono! Noi vogliamo solo proteggerla!"
"Così non lo fate, anzi. Amore, proprio perché so cosa ha passato ti dico che dirglielo è la soluzione migliore. Pensateci un attimo, se lei lo venisse a sapere dopo, ci rimarrebbe male il doppio e magari perderebbe anche la fiducia in tutti noi. Volete rischiare di perderla? E poi magari la prende pure bene! Alla fine sono 8 anni che sta con Lucas!"
"Ok, glielo dirò io." si propose Giusy.
"Ecco brave!" ci incoraggiò Bruno.

POV GIUSY

Ieri sera dopo la discussione con Matías, lui mi ha confidato che nei prossimi giorni sarebbe tornato per restare 6 mesi perché si era infortunato e quindi sarebbe dovuto rimanere a riposo e conoscendosi sapeva che rimanendo in Spagna non ce l'avrebbe fatta, così ha deciso di tornare. Ora però il problema era Patty, come potevo dirle che quello scemo di mio fratello sarebbe tornato di li a pochi giorni? Così andai da Antonella a chiederle una mano e alla fine l'idea di Bruno era la migliore. Avrei detto a Patty tutta la verità e se l'avrebbe presa male le sarei rimasta accanto e l'avrei aiutata a superare di nuovo il dolore che questo ritorno le avrebbe causato.

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Capitolo 3
*** Preoccupazione ***


POV. PATTY

Appena arrivo da Antonella ci trovo anche Giusy, la quale appena mi vede mi sorride ma io riesco a capire che è successo qualcosa e che me lo deve dire..
"Ohi Giusy! Come mai qui?" le chiedo io con finta innocenza.
"Ehm, ma niente! Sono venuta a salutare Antonella!" mente lei.
Lei non sa mentire, quando mente inizia ad essere titubante e per nulla convincente; proprio come adesso.
"Però se dopo puoi venire un attimo con me sarebbe meglio.." continua lei.
Bingo! Lo sapevo che c'era qualcosa sotto e dall'occhiata un po' preoccupata che si sono scambiate lei e Antonella, non dev'essere nulla di buono! Bene, problemi in vista; ci mancavano solo quelli!
"Facciamo così, vieni te a casa nostra.. Noi dobbiamo andare per forza a casa perché fra mezzora Lucas deve andare al lavoro!" le rispondo.
"Ok, perfetto!"
Si si, sono sicurissima; mi deve dire qualcosa di brutto! Ed io ho il presentimento che non mi farà per niente piacere questa cosa, qualunque essa sia..
"Ma mi devo preoccupare?" le domando con già un po' di preoccupazione..
"Ma noo! Figurati!" mente ancora lei.
"Bah, sarà ma ho un brutto presentimento!" le confido io.
"Patty, non fare la paranoica, dai!" mi dice lei, lasciandosi scappare una risata nervosa.
"Va bene, ok!" le rispondo senza molta convinzione.
"Ma scusate un attimo, dov'è Lucas?" chiedo.
"E' andato ad aiutare Bruno a portare i bagagli alla macchina!" ci urla Antonella dalla cucina, dove era appena andata a prendersi un bicchiere d'acqua.
"Ma tanto due minuti e tornano, tranquilla!" continua a dirci mentre viene verso di noi.
"Ok.." le dico solamente. Non sono dell'umore adatto di iniziare una conversazione su me e Lucas, ora sono alquanto preoccupata per quello che a quanto pare verrò a sapere entro mezzora!

POV. ANTONELLA

"Patty?"
"Dimmi mamma.." mi risponde mia figlia, che stava giocando con sua sorella.
"No te amore, tua zia Patty!"
"Dimmi Anto!" mi dice la mia migliore amica.
"Mi raccomando, se fanno i capricci sgridale pure, non farti problemi. E se rompono o rovinano qualcosa non farti problemi a dirmelo che ti pago tutto!"
"Antonella, tranquilla! Respira e calmati! Le tue bambine sono due angeli! Sono sicura che non mi daranno nessun problema, ora te devi pensare solamente al tuo anniversario! Ok?"
"Va bene Patty, mi hai convinta!" le dico sorridendole.
In quel momento tornarono Bruno e Lucas, dopo aver finito di caricare le valige in auto.
"Anto, possiamo andare?" mi domanda mio marito.
"Si si amore, salutiamo le bambine e poi andiamo!"
"Patty, Susy! Venite a dare un bacione alla mamma ed al papà, che poi devono andare via!" dico alle mie piccole pesti che nel frattempo si erano messe a giocare con le Barbie.
"Ciaooo mamy!" e detto questo Patty si butta fra le mie braccia, mentre Susy saluta Bruno e si fa prendere in braccio da lui. Dopodiché io saluto Susy e lui Patty ed alla fine le salutiamo anche con la mano mentre le vediamo allontanarsi con Lucas, Patty e Giusy.
"Ed ora, possiamo partire anche noi!" dico a Bruno.
"Amore, cerchiamo di godercelo questo weekend, ok?" controbatte lui.
"Si darling!"
"Anche perché non ne avremmo più molti!"
"Eh già, dai metti in moto, che non vedo l'ora di arrivare in hotel e potermi rilassare alla SPA! Sono un po' nervosa!" affermo.
"Ogni suo desiderio è un ordine!" mi risponde lui facendomi un sorrisone di quelli che amo tanto.
"Che stupido che sei!" gli dico ridendo.
E mentre continuiamo a ridere e scherzare, ci dirigiamo verso l'autostrada.

POV. GIUSY

Dopo 5 minuti di camminata arrivammo a casa di Patty e Lucas, quest'ultimo appena arriva si scusa e scappa in camera loro per vestirsi per andare poi a lavorare. Susanna e Patrizia invece chiedono alla zia se posso andare a mangiare qualcosa in cucina ed io e Patty le seguiamo.
Quando le bambine hanno preso la loro tazza di latte e cereali, Patty gli popone di andare in salotto a vedere un po' di tv mentre lei sta in cucina a parlare con me e appena le bambine escono mi guarda in attesa che io inizi.
"Vedi Patty, è successa una cosa.." le dico.
"Fino a qui c'ero arrivata pure io, mi vuoi dire cosa o fingiamo che tu non sia così evasiva e che mi nascondi questa questione che a  quanto vedo ti preoccupa e non poco anche!" mi dice lei con ironia e nervosismo al tempo stesso.
"Ok, lo ammetto. Questa "questione" un po' mi preoccupa.." le confido io.
"Solo un po'? Giusy vuoi parlare per favore? Senò inizio ad agitarmi pure io!"
Si, sta iniziando davvero ad innervosirsi e che ancora non sa nulla!! ''Dai Giusy, con calma dille tutto!'' Ripeto a me stessa..
"Allora, ieri sera è successo che ho ricevuto una chiamata.." inizio a raccontarle.
In quel momento entra Lucas per salutarci e così mi interruppe.
"Amore mio io ora devo proprio andare!" dice a Patty.
"Si Lucas vai pure, tranquillo!"
Lui si avvicina per darle un bacio e lei a malapena gli sfiora le labbra. Cosa al quanto strana, quasi non si potrebbe definire bacio quello che si sono "scambiati"! E dopo 8 anni che stanno assieme un bacio a stampo dovrebbero anche darselo! Però io ed Antonella abbiamo notato che da quando lei ha risposto alla chiamata di Matías è cambiata e cerca in tutti i modi di allontanare Lucas.. Non è che dopo 10 anni dal suo abbandono non sia riuscita ad assimilare la cosa totalmente?
"Che hai tesoro, sei strana!" dice lui a Patty.
"Ma no nulla, solo un po' di nervosismo per il mio prossimo concerto; non ho ancora scelto la canzone per l'entrata!" gli mente lei. Si, perché sono totalmente sicura che lei gli abbia mentito per ben due motivi: il primo è che la canzone d'entrata l'abbiamo scelta un paio di giorni fa io e lei ed il secondo è che mentre diceva la parola "nervosismo" mi ha lanciato un'occhiata.
"Va bene amore, però cerca di rilassarti in queste due settimane!"
Merda mi ero dimenticata del viaggio di Lucas! Matías! Mannaggia a te! Non potevi tornare fra due settimane!!
"Si si. Buon viaggio Lucas!" gli dice Patty.
"Grazie e... Giusy?" mi chiama lui.
"Si?"
"Te l'affido! Mi raccomando, non divertitevi troppo in mia assenza! Ciao amore! Ciao Giusy" sento dire da Lucas prima di uscire dalla cucina e chiudere la porta.
"Ciao Lu!" gli rispondo io.
Ok, adesso nessuno mi potrà più salvare, è giunto il momento di affrontare questa conversazione! Speriamo che tutto vada per il verso giusto!

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Capitolo 4
*** Verità ***


POV. PATTY

"Giusy ora che grazie a dio nessuno può più interromperci, mi vuoi dire che cavolo è successo!?" Io non sono mai stata una ragazza che schizzava male, ma quella situazione per me era diventata insopportabile.
"Ok, ma te mi giuri che se quello che ti dico ti farà male o qualsiasi altra cosa, te me lo dirai ed insieme l'affronteremo?" mi domanda lei.
"Ma che domanda è questa!! Ovviamente, non ti dico sempre tutto?" le rispondo sempre più confusa e preoccupata.
"Si, hai ragione. Beh allora ieri sera mi ha chiamato Matías.." Quel nome fu come un fulmine a ciel sereno. Cosa voleva ancora lui?
"Ah. Continua.." la incitai con non so quale coraggio. Cercavo di mantenere un certo contegno, ma solo a risentire quel nome, il mio cuore aveva iniziato ad accelerare sempre più fino a farmi quasi male.
"Ecco, e dopo una piccola discussione mi ha detto che ha avuto un infortunio e che.. *deglutisce* ....beh ecco, lui tornerà qui e ci rimarrà per 6 mesi.."
Io non riuscivo a guardarla per la tormenta di emozioni che sentivo dentro di me: gioia, paura, dolore, rimorso, euforia, tristezza, angoscia, felicità, soddisfazione, malinconia, delusione e iniziavo davvero a non capirci più nulla.
"Ah" riuscì solo a dire.
"Io all'inizio non volevo dirtelo per non farti soffrire ancora, ma poi grazie a Bruno ho capito che dirti tutta la verità e starti accanto era invece la soluzione migliore."
"Hai fatto bene, se l'avessi saputo dopo o magari me lo fossi trovato davanti per strada, non saprei come avrei reagito. Guardiamo il lato positivo della cosa, mi potrò preparare psicologicamente per il suo arrivo!"
"Non hai molto tempo.." mi disse lei.
"Perché?"
"Sarà qui domani mezzogiorno!"
"Fantastico! Allora avrò 28 ore per prepararmi e poterlo affrontare  al meglio!"
"Mi vuoi spiegare come fai?"
"A fare che??" le domandi io confusa.
"Ad affrontare questa cosa con determinazione, io sicuramente non ci riuscirei. Come fai?" ripete lei.
"Sono fatta così, che ci vuoi fare.. E poi il mio carattere si è molto rafforzato negli ultimi anni, ora sono una donna e non più una ragazzina. Devo affrontare i fantasmi del passato per poter andare avanti con il mio presente e per prepararmi al futuro!"
Giusy mi sorride e poi ci abbracciamo. In fondo un suo abbraccio è quello di cui avevo bisogno in questo momento.

POV. GIUSY

Rimasi con Patty tutto ieri e sta mattina ero ancora qui da lei, mi ero presa un paio di giorni per starle vicino e per sostenerla nel caso in cui avesse un crollo, cosa che non successe. Ha una così grande forza di volontà che ammiro!
Alle 11.30 ricevetti una telefonata da Guido.
"Amore ciao!" mi salutò.
"Guido, tesoro. Dimmi!"
"Ricordi la sorpresa per Matías? Noi siamo già qui in aeroporto, ma voi dove siete?"
"Arriviamo!"
Chiusi di fretta la chiamata e corsi da Patty, le ricordai della sorpresa che avevamo organizzato a Matías in aeroporto e la convinsi ad unirsi ed ovviamente portammo con noi le due figlie di Antonella.
Correvo come una pazza per le strade di Buenos Aires e riuscimmo a raggiungere l'aeroporto in soli 13 minuti, quando solitamente ci voleva circa mezzora.
"Piccole, venite con noi che vi presenteremo un nuovo zio." dice Patty alle bambine.
"Va bene..."
E così tutte e quattro andammo verso gli "ARRIVI".

POV. MATIAS

Alle 11.58 scesi dall'aereo, ero in perfetto orario, ora dovevo solo trovare qualcuno che mi potesse aiutare con le valigie, mentre io "saltellavo" per l'aeroporto con queste maledette stampelle! L'ultima volta che avevo messo piede in qui fu un giorno di circa 10 anni prima, quando mollai Patty. Chissà se ora lei si era rifatta una vita ed una famiglia o se invece era rimasta legata anche lei al passato, come ho fatto io.. Dopo la nostra rottura mi concentrai solo sulla mia carriera e per due anni ce la feci, poi iniziarono le uscite occasionali con ragazze sempre diverse, perché devo ammetterlo, io amavo e amo ancora lei e non voglio andar avanti.
Chiesi aiuto ad una guardia, che mi prese le valigie e mi seguì mentre andavo verso l'uscita, ma ad un certo momento mi bloccai perché mi ritrovai i miei amici davanti e fra loro c'era pure LEI!! Ma al suo fianco, una per gamba, c'erano due testoline che la osservavano un po' intimorite e solo dopo un paio di secondi mi resi conto che erano due bambine! Ma certo lei aveva sempre amato i bambini ed era ovvio che in questi 10 anni si fosse fatta una famiglia!
Cercai di nascondere il dolore che la vista di quelle due bambine mi creò e solo allora mi accorsi dello striscione che tenevano i ragazzi.
"BENTORNATO MATIAS!!!" lessi.
Sorrisi e appena feci un altro passo tutti mi corsero incontro, tranne Patty e Gonzalo, che ci raggiunsero solo dopo aver preso per mano le due piccole, perché  si rifiutavano di venire avanti.
CHE COSA!? PATTY E GONZALO!?!? NO, NON POSSO CREDERCI!!
Avevo la testa che quasi pulsava dalla rabbia e dallo sforzo di reprimerla.
Dopo tutti i saluti e molti abbracci giunse il turno di Gonzalo, che non teneva più per mano una delle piccole, ma l'aveva lasciata con sua sorella e con Patty.
"Ehi mito! Quanto tempo! Non sai quante cose ti sei perso!!" mi disse tirandomi una pacca sulla spalla destra ed io risposi solamente con un sorriso.
Ed ora mancava solo lei, che per tutto il tempo aveva tenuto per mano quelle due scricciole e le aveva fatte ridere.
"Ciao Matías, bentornato.." disse solamente, mentre mi rimenava a tre passi di distanza e mi guardava con una strana luce negli occhi.
"Grazie Patty.."
E la nostra "conversazione" finì così. Non si poteva definire proprio conversazione, ma almeno aveva lascito che la chiamassi Patty, forse perché era davanti alle figlie..
"Tutti a casa nostra adesso! Si farà un barbecue di benvenuto!!" urlò mia sorella.
Ognuno salì sulla propria macchina, ma io invece ebbi la sfortuna o fortuna di capitare proprio su quella di Patty, ma non guidò lei, anzi giudò Giusy perché lei preferiva star dietro con le bambine. Si, sono proprio sicuro che dev'essere una madre fantastica!

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ANGOLO AUTRICE:
Questo capitolo non mi convincie poi molto, ma lo pubblico comunque..
Per favore fatemi  sapere cosa pensate e non fatevi problemi a far critiche negative, anzi così mi aiuteranno a migliorare!
E comunque un grazie a tutti quelli che hanno recensito, a chi la legge silenziosamente e soprattutto a fashionfruit e _vivalavida_91 che l'hanno messa tra le storie seguite!:)
Giada

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Capitolo 5
*** Chiamata ***


POV. PATTY

Bene, adesso mi devo sorbire anche il viaggio insieme a Beltràn! Vederlo mi ha fatto uno strano effetto, sentivo felicità ed odio assieme, e non era una sensazione piacevole, perché io so che dovrei provare solamente odio per quel ragazzo che mi ha solamente usata..
“Tia, chi è lui?” mi chiede sottovoce Susy.
“Chiedilo alla zia Giusy tesoro..” le rispondo io con tono di voce normale..
“Cosa vuoi sapere amore di zia?” le chiede la mia migliore amica, che aveva sentito la mia risposta e aveva smesso di parlare con suo fratello.
“Chi è lui?” chiesero in contemporanea Susy e Patty.
“Io sono il fratello della zia Giusy e un vecchio amico della vostra mamma e del vostro papà” gli rispose Matias..
“E sai se la mamma apetta un fratellino?” gli chiede Susy.
“Cosa stai dicendo? Incinta? No tesoro, stai tranquilla.. La tua mamma non è incinta..” le rispondo io.. Chissà come le è venuto in mente che Antonella possa essere nuovamente incinta!
Matias appena sente quella domanda si volta verso di me ed i nostri sguardi si incatenano. Nei suoi occhi posso leggere dolore, timore, tristezza, rassegnazione e malinconia. Ma dovrei essere io quella che sta male, cosa vuole lui? Così mi giro di scatto a guardare Patty giocare con la Barbie che si era portata da casa.
“Signori e signore benvenuti a casa Leinez-Beltràn!” dice Giusy con molto entusiasmo.
Perfetto, almeno adesso non dovrò più averlo vicino.
Eravamo appena scesi dalla macchina quando mi inizia a suonare il telefono e vedo che era Antonella. Quella ragazza da quando aveva scoperto di essere incinta ha fatto uscire il lato più materno e protettivo di questo sè, ma non è una madre apprensiva, solo che ci tiene molto alle sue bambine e a me emoziona ogni volta vedere la luce di amore nel suo sguardo quando guarda Patty e Susy..
“Pronto? Antonella?” rispondo io dopo essermi allontanata dagli altri e aver visto Patty e Susy seguirmi.
“Patty! Best, allora come va?”
“Mamma! Mamma!” iniziano ad urlare Patty e Susy tirandomi una per braccio..
“Amori adesso vi passo la mamma, solo un secondo..” cerco di calmarle a bassa voce, ma non ce la faccio da sola, quindi con lo sguardo cerco aiuto. Il primo sguardo che incontro è quello di Matias che mi sta fissando con una strana luce nello sguardo, la stessa di prima, come se lui soffrisse nel vedermi con le bambine. In questo momento però non mi interessa e cerco aiuto in qualcun altro, così il mio sguardo si posa su un’altra figura di spalle, quella che stavo cercando.
“GONZ!” urlo cercando di farmi sentire e grazie al cielo ci riesco e Gonzalo si gira e appena gli indico le bambine, si mette a ridere e viene verso di noi.
“Patty che succede?” mi chiede Antonella..
“Niente Anto, tranquilla, solo che le tue bambine mi stanno distruggendo le braccia perché vi vogliono salutare, sono proprio figlie di Antonella the best!” le rispondo io e poi scoppiamo a ridere assieme.
“Patty, Susy lasciate stare la zia Patty, venite qui dallo zio!” gli dice Gonzalo alle bambine, che subito si fiondano fra le sue braccia e mollano le mie..
“Grazie” mimo con la bocca e come risposta ottengo solo un sorriso ed un occhiolino.
“Anto, posso farti una domanda?” le chiedo dopo essermi allontanata ulteriormente.
“Certamente, dimmi darling!” mi risponde lei.
“Sei incinta?”
“Cosa? Perché?”
“Susy lo ha chiesto a Matias..”
“A Matias? Oddio tesoro, te come stai?”
“Bene, ma non cambiare discorso, stavamo parlando di te..”
“Non lo so.. Qualche giorno fa ne ho parlato con Bruno e forse Susy ha sentito..”
“Hai fatto il test?”
“No, voglio farlo quando torniamo..”
“Ok tesoro, ora ti passo le piccoline! Per qualsiasi cosa, io sono sempre qui! Buon weekend!”
“Certo, lo so. Bye darling!”
Così tornai dalle bambine e dopo avergli passato il telefono, le lasciai parlare in pace con Antonella.

POV. ANTONELLA

Appena finii di parlare con Patty, lei passò il cellulare a Susy.
“Amore di mamma, ciao!” le dissi.
“Mamma! Come tai?” mi chiede lei, mangiandosi qualche lettera, visto che aveva imparato a parlare da poco.
“Bene tesoro, te?”
“Benittimo!”
“Ti diverti con gli zii?”
“Ti, tanto!”
“Mi fa piacere amore, vuoi parlare con papà?”
“Tiii!”
“Bene, ciao amore mio e mi raccomando fai la brava!”
“Ti.. Ciao mamy!”
Passo il cellulare a Bruno e poi torno a prendere il sole..
“Susy! Ciao tesoro!” le dice Bruno..
Non so cosa lei gli abbia risposto, ma lui ha fatto un enorme sorriso e questo mi sciolse. Parlò un po’ con Susy e poi sentì che le chiese di passagli sua sorella e così parlò anche un po’ con Patty e poi mi fa segno di avvicinarmi, così io mi avvicino sorridendo e lui mi passa il cellulare..
“Patty!”
“Mammaaa!!” dice con entusiasmo la mia bambina.
“Amore mio! State facendo le brave?”
“Tiii.. Lo sai che abbiamo conotiuto un tio nuovo?” mi racconta lei.
“Matias?” le chiedo io anche se sapevo già la risposta..
“Ti. Ha detto che è amico tuo e di papà..”
“E’ vero amore.. E la zia Patty come sta?”
“Bene, lo tio Gon sta qui con lei..”
“Meglio così, salutalo da parte nostra allora amore..”
“Ora devo andare a giocare con lo tio e la tia, ciao!”
“Ciao piccola mia!”
Così chiuse la chiamata ed io tornai a prendere il sole un po’ più tranquilla..

POV. MATIAS

Appena arrivammo a casa di Guido e Giusy, Patty scese di corsa dalla macchina, come se stare lì dentro le toglieva l’aria e sono sicuro che è per colpa mia, ed ovviamente le bambine la seguirono.. Ogni volta che la vedo con le bambine, è come se mi tirassero un pugno fortissimo allo stomaco. Perché so che ora, magari, quelle piccole creature potrebbero essere figlie mie e non di Gonzalo! Ed ecco una cosa che davvero non capisco, lei e Gonzalo assieme. Hanno preso due macchine diverse, li ho sentiti parlare solo delle piccole o di Antonella e Bruno e mai di loro come famiglia; forse starò diventando paranoico, ma chiederò meglio a Guido stasera..
“Mamma, mamma!!” urlano le bambine e intanto tirano le braccia a Patty. E’ una scena molto tenera, ma a me fa male comunque, e difatti ecco la morsa allo stomaco. Ma in quel momento incontro lo sguardo di Patty che chiede aiuto silenziosamente, una parte di me vorrebbe avvicinarsi ed aiutarla, mentre l’altra, quella che mi ha fatto separare da lei anche 10 anni fa mi dice di starle lontano; perché se ami una persona devi lasciarla libera ed è proprio quella la motivazione che mi ha portato ad allontanarmi da lei anni fa.
“GONZ!”
Vengo distratto così dai miei pensieri, con lei chiama il marito, che appena vede cosa sta succedendo si avvicina alle sue donne ridendo. Poi dice qualcosa alle bambine, qualcosa che io non posso sentire a causa della distanza e della musica appena iniziata, e così Patty si allontana ancora di più ed inizia a parlare al telefono; lasciando le bambine con Gonzalo. Seguo incantato ogni gesto che compie mentre parla, il muoversi delicato delle labbra ad ogni parola, il suo arrotolare e srotolare una ciocca di capelli su un dito mentre aspetta una risposta, il suo guardarsi le unghie mentre riprende la conversazione, che a quanto pare un po’ la preoccupa, lo capisco da come si atteggia e da ciò che fa mentre parla..
“Matias!!”
Mi giro di scatto verso il suono della voce che mi ha chiamato e vedo Guido e Giusy venirmi incontro.
“Vieni a divertirti si o no? Alla fine è la tua festa di bentornato!” mi dice mia sorella.
“Certamente!” mi volto un’ultima volta verso Patty e la sua famiglia e vedo che ora lei non sta più parlando al telefono, ma lo ha passato ad una delle bambine.
“Ohi! Ti sei incantato?” mi chiede Guido. E solo in quel momento mi accorgo che mia sorella non è più al nostro fianco, ma che si sta dirigendo verso Patty.
“Posso farti una domanda?” chiedo a mio cognato, non rispondendo alla sua.
“Ovvio!”
“Da quanto è sposata?”
“Chi?”
“Come chi Guido! Patty, e chi sennò!!”
“Ah Patty.. Da mai”
“Cosa? Come da mai?”
“Non si è mai sposata, è fidanzata si, ma non sposata..”
“Ah ok.. E le bambine quanto hanno?”
“Le nostre Mascotte!” dice ridendo. Chissà a cosa si riferisce..
“Beh loro hanno 3 anni..” dice riprendendo il discorso e rispondendo alla mia domanda.
“Sono proprio belle, avranno preso dalla madre!” mi lascio sfuggire involontariamente..
“Se ti sentisse Bruno!”
“Bruno? Perché?”
“Lui è convinto che siano le sue fotocopie!” mi dice Guido ridendo.
Forse un po’ assomigliano anche a Bruno, ma sarà per il legame di parentela con Gonzalo, anche se io noto una grande somiglianza anche con Antonella.. Si, sto impazzendo sul serio!

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Capitolo 6
*** Paure dal passato ***


POV PATTY

Sento Patty salutare Antonella perché vuole giocare con me e Gonz e poi mi ridà il cellulare.
Da quando sono nate le bambine io e Gonzalo abbiamo iniziato ad instaurare un ottimo rapporto, ormai è come se facessi parte anch’io della sua famiglia, visto che frequento molto spesso Bruno ed Antonella. Ad un certo punto mi sento abbracciare da dietro, mentre continuo ad osservare Gonzalo con le bambine, mi girò di scatto e mi ritrovo faccia a faccia con Giusy che intanto se la rideva di gusto.
“Josefina!” le urlo contro ridendo.
Le fa il gesto di tapparsi le orecchie e poi scoppia a ridere assieme a me.
“Patrizia Castro è pregata di aiutarmi!”
Mi sento chiamare da Gonzalo che ora è steso a terra con le bambine sopra di lui che cercano di fargli il solletico. La scena è davvero comica e così Giusy gli fece una foto e poi assieme ci incamminiamo verso di lui.
“ALT! Carabinieri! Che succede qui?” chiedo cercando di fare un’espressione autoritaria, ma senza abbandonare il sorriso.
“Stiamo facendo il soleticico!” mi risponde Susy ridendo.
“Solletico amore, si dice solletico; non soleticico!” le risponde Giusy accarezzandole i capelli.
“Grazie tia!”
In quel momento si avvicina a noi Guido con Matías.
“Bambine lasciate stare la zia Patty e lo zio Gonzalo, ora è arrivato lo zio Guido!” urla il mio amico mentre corre verso le bambine, le quali si buttano a capofitto fra le sue braccia.
Matías intanto mi fissava sconcertato ed io non capivo il perché. Ma che cosa vuole? Una parte di me, quella che ancora soffre per il suo abbandono, vorrebbe andarsene e lasciarlo lì; mentre l’altra parte di me, quella che lo odia, vorrebbe tanto sapere che cavolo vuole da me.
Giusy e Guido si sono allontanati verso l’impianto del DJ con le bambine, mentre Gonzalo è andato dai ragazzi che stanno provando a cucinare le salsicce e gli spiedini sul barbecue; quindi siamo rimasti solo io e Matías. Lui continua a fissarmi ed io alterno lo sguardo da lui agli altri.
“Si può sapere che vuoi?” gli chiedo ormai al limite della sopportazione.
“Quindi non sono tue..” mi dice. Ma mie cosa? A questo ragazzo è davvero andato di volta il cervello!
“Mie?? A cosa ti riferisci Beltràn!?” dico il suo cognome quasi con disprezzo per metterlo alla prova e vedere la sua reazione e al contrario di come pensavo lui abbassa lo sguardo ed inizia ad osservare l’erba sotto ai suoi piedi.
“Le bambine.” Mi risponde dopo circa mezzo minuto di silenzio.
“No, ovvio che no!” Gli dico ridendo. Come può aver pensato che fossero figlie mie!
“E allora di chi sono?” mi chiede lui alzando la testa e fissandomi nuovamente.
“Di Antonella e Bruno! Loro al momento sono via per il loro anniversario e quindi mi devo prendere cura io di loro..”
“Scusa, sono uno stupido.”
“Beh, questo si sapeva.”
“Non mi riferivo solo alla grandissima gaffe che ho fatto con le bambine, ma anche a come ti ho trattata 10 anni fa”
“Matías ti prego, non voglio parlarne. Ora devo andare.”
E così mi allontano da lui e torno dai miei amici, nessuno sembra essersi accorto della mia assenza, a parte Giusy; la quale ora mi sta osservando con una domanda muta nello sguardo: “Che cosa è successo?” ed io rispondo a quella domanda sorridendole, ma lei scuote la testa e con le mani fa il segno che ne avremmo riparlato dopo ed io sospirai ed annuii.

POV. ANTONELLA

E’ primo pomeriggio ed io e Bruno siamo nella nostra camera d’albergo, abbiamo appena finito di pranzare ed ora ci stiamo preparando per andare a fare una passeggiata.
Ad un certo momento sento un forte crampo alla pancia e il terrore mi assale.
“BRUNO!” urlo dal bagno e delle lacrime iniziano a rigarmi il viso.
Dopo nemmeno 30 secondi lui è davanti a me e appena si accorge che mi sto tenendo la pancia, mi prende in braccio e mi lascia solo quando arriviamo alla macchina. Dopo essermi seduta sul sedile iniziamo a sfrecciare per le strade di Mar del Plata, in direzione dell’ospedale.
Arrivati lì, Bruno corre subito da un medico a chiedergli aiuto e in neanche 5 minuti mi ritrovo in un ambulatorio, stesa su un lettino. Credo che Bruno abbia detto al medico della mia presunta gravidanza, perché ora sta preparando il macchinario per le ecografie.
Guardo Bruno con le lacrime agli occhi e lui mi stringe forte la mano continuando a guardarmi intensamente negli occhi. Solitamente lui riesce sempre a rassicurarmi con un solo sguardo, ma questa volta non ce la fa, questa non è come le altre volte che sono in ansia, ora sono davvero terrorizzata  e se fosse successo qualcosa al mio bambino io non lo sopporterei; non di nuovo. Ho già perso un bambino quattro anni e mezzo fa circa, non voglio perderne un altro e rivivere quel dolore. Cinque anni fa, appena tornati dalla luna di miele, ho scoperto di essere incinta di una settimana. Ero felicissima, poi quando ero in due mesi e mezzo ebbi un aborto spontaneo. La mia ginecologa mi disse che succede speso che con il primo figlio ci può essere un aborto spontaneo, ma io ero distrutta, mio figlio non sarebbe mai nato e per un paio di mesi non volli più essere toccata da Bruno. Avevo una costante paura che se fossi rimasta incinta ancora, avrei potuto perdere anche quel bambino e così cercai in tutti i modi di evitare contatti fisici con lui, fino a quando una sera non parlai di questa mia paura con Bruno e lui mi disse che era convinto che non sarebbe più successo, perché come aveva detto la ginecologa solitamente capita con la prima gravidanza e così ci riprovammo, non rimasi incinta subito, ci misi un altro paio di mesi e poi finalmente la grande notizia, ero incinta. I primi tre mesi lì affrontai con un po’ di paura, Bruno non mi faceva fare sforzi di nessun tipo e mi viziava in tutto e per tutto; così i mesi passarono e poi nacquero i miei due angeli: Patrizia e Susanna.
Venni distratta dai ricordi perché sentì qualcosa di freddo posarsi sul mio ventre, era il gel  per l’ecografia. Appena ritornai alla realtà strinsi ancora più forte la mano di Bruno e i nostri sguardi si incontrarono ancora una volta. L’ecografo inizia a muoversi sul mio ventre e delle immagini iniziano a comparire sul piccolo schermo, il dottore continua a rimanere in silenzio e analizza attentamente le immagini.
“Bene signorina, lei è incinta di tre settimane. Il bambino è sano come un pesce, stia tranquilla..” mi disse il medico sorridendomi.
“E’ allora cosa mi è successo prima? Perché quella fitta?” chiesi ancora timorosa.
“Ci posso essere più motivi, qualcosa che ha mangiato che le ha fatto male ad esempio..”
“Forse..”
“Ma l’importante è che il bambino stia bene, no?” chiede il mio Bruno.
“Certamente, sano come un pesce!” gli risponde il dottore.
“Bene, grazie mille dottore!” mi intrometto io.
“Arrivederci signori Molina, e congratulazioni per la lieta notizia..”
“Grazie, arrivederci”
“Arrivederci”
Usciamo dall’ospedale per mano, il malessere mi è passato ed ora ho la conferma al 100% che sono nuovamente incinta. Grazie al cielo il mio bambino sta benissimo! Sia io che Bruno avevamo molta paura, ma ora è tutto passato. Adesso devo solo concentrarmi su questo nuovo piccolino che arriverà e devo dare la notizia ai miei amici. La famiglia Molina si ingrandirà ancor più nel giro di 8 mesi  e mezzo circa, non vedo già l'ora di poter stringere fra le mie braccia questo bambino!

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Capitolo 7
*** Dove sei Patty? ***


POV. PATTY

Erano passati 3 giorni dalla festa di benvenuto per Matías, e grazie al cielo io non l’avevo più incontrato, visto che aveva la gamba ingessata e non poteva spostasi. Antonella e Bruno erano tornati dal loro weekend romantico e adesso mi sto preparando perché hanno organizzato una cena per dare a tutti i nostri amici il grandioso annuncio della gravidanza. Sono le 19.00, fra quindici minuti devo essere a casa loro. All’improvviso sento il mio cellulare iniziare a suonare. “Lucas”. Ecco, e tanti saluti alla tranquillità, ogni volta che lo sento mi innervosisco; però devo ancora capire per quale motivo.
“Pronto??” risposi.
“Amore mio! Come stai??”
“Bene grazie. Te?”
“Mi manchi tantissimo!”
“Ci vediamo fra dodici giorni..”
“Amore ma sei sicura di star bene?
“Ovvio! Cosa dovrebbe andar male!?”
“Ma si può sapere che cavolo ti prende!? E’ da qualche mese che sei sempre distante, poi da quando sono partito, non ne parliamo! Sei aggressiva, nervosa! Che succede Patty, vuoi dirmelo una buona volta!?”
“Che vuoi che sia successo Lucas! Non è successo nulla, NULLA! Non mi assillare, come fai sempre!!”
“Ah, io ti assillo sempre!? IO TI ASSILLO!?”
“SI!”
“Ascolta Patrizia, non provare a dare la colpa a me sai! Non ci provare!!”

Patrizia. Quando mi chiama con il nome intero vuol dire che è proprio arrabbiato, ma in questo momento non mi interessa proprio per niente.
“LUCAS,COSA VUOI!?”
Urlo. Non mi resta altro, sono stanca di tutta questa situazione, forse dovrei sparire per un po’ e tornare solo quando le cose si saranno calmate, ma so che sono troppo codarda per riuscirci.
“Voglio la MIA Patty!”
Lucas quando capirai che “la tua Patty” non esiste più?
“La tua Patty!?”
“La mia fidanzata? Ho sbagliato numero o sei te per caso?”

Ah beh ci mancava l’ironia, complimenti per la maturità, un applauso.
“No, si, cioè no, sono io la tua fidanzata, si..”
Sono così confusa, non so nemmeno più cosa dire.
“E allora cerca di ricordartelo più spesso! Adesso devo andare.”
Ma si vai va là, ciao!
Ma prima che io possa controbattere mi chiude il telefono in faccia.
Appena chiusi la chiamata andai in bagno e mi lavai la faccia e solo allora notai le lacrime che scendevano sul mio viso lasciando il segno del mascara, così con tutta la poca forza di volontà che mi rimaneva, mi struccai e poi mi ritruccai.
Tornai in salotto, presi il cellulare, che avevo appoggiato sopra il divano e guardai l’orario sullo schermo: “19.45”.
“PORCA VACCA!”
“10 MESSAGGI NON LETTI. 30 MESSAGGI NON LETTI SU WHATSAPP.”
I 10 messaggi erano 4 di Antonella, 3 di Giusy, 2 di Tamara ed 1 di Matías.
Matías?? Ed ora che cosa vuole lui?
“Patty dove sei? Ti stanno cercando tutti. Ti prego, siamo preoccupatissimi, non arrivi mai in ritardo! Fatti sentire, ti prego.”
Lui preoccupato?? Poteva preoccuparsi prima di andarsene e tornare dopo 10 anni!
Anche i messaggi delle ragazze mi chiedevano dov’ero e mi dicevano che erano tutti molto preoccupati.
Su Whatsapp nemmeno entro, adesso non ho assolutamente nessuna voglia di uscire e vedere gente, preferisco stare a casa, con il cellulare spento, a guardarmi un film e rimpinzarmi di gelato e popcorn.
E così feci, spensi il telefono, andai a prendermi il contenitore di gelato, bacio e nocciola, i miei gusti preferiti! Poi andai verso la libreria, per cercare un film da guardare e nel frattempo mi ritornarono in mente le parole di Lucas: “E’ da qualche mese che sei sempre distante, poi da quando sono partito, non ne parliamo! Sei aggressiva, nervosa! Che succede Patty, vuoi dirmelo una buona volta!?” Io aggressiva? Non lo sono mai stata in vita mia! Ok, forse lo sono stata alcune volte.. Ma non con Lucas! Lui è stato colui che mi ha salvata da quel maledetto buco nero in cui ero caduta per colpa di Matías! E Matías pensa davvero di risolvere tutto con uno sguardo ed un messaggio dove dice  di essere preoccupato!? Ma che scherziamo!? Mi tocco una guancia e solo allora noto che sto piangendo un’altra volta.
*DLIN DLON!*
Ed ora chi è!? Mai tranquilli in questa casa, mai tranquilli!
Mi asciugo velocemente le lacrime, mi specchio un secondo e poi mi dirigo verso la porta.

POV. ANTONELLA

Sono le 19.15 di questo meraviglioso Mercoledì sera, dove finalmente tutti i miei amici sapranno la lieta notizia! Non sto più nella pelle! Adesso dovrebbero arrivare Patty e gli altri.
“Bruno!! Tutto pronto di là!?” Gli chiedo dal salotto.
“Ovviamente! Sono o non sono il marito di Anto the best?” Mi risponde lui dalla cucina.
“Dai scemo!”
Rido. Dio mio quanto lo amo.
*DLIN DLON!*
“Eccoli! Bruno, vado io ad aprire!”
“Ok amore!”

Vado ad aprire e vedo mio cognato seguito da.. Luciana??
“Gonzalo!! Luciana?? Non eri partita per gli Stati Uniti per sfondare nel mondo della moda??”
“Cognata! Diventi sempre più bella!”
mi disse Gonzalo.
“Cognatuccio caro, non prendermi in giro, comunque ora voglio parlare con la tua divina accompagnatrice, baciiii!” gli risposi io ridendo.
“Ciao Antonella! Comunque si, infatti, è tutto merito del mio lavoro se mi sono rincontrata con Gonzalo, quando Lunedì si è presentato nel mio atelier a Santa Barbara..” disse Luciana ridendo anche lei.
“Santa Barbara!?” Le chiedo con sguardo sognante.
“Si, ora vivo lì..”
“Beh, beata te..”
Le dico lasciandomi scappare un sospiro.
In quel momento iniziarono ad arrivare i nostri amici ed io e Bruno andammo a parlare con loro. Verso le 19.30 la porta si aprì di nuovo ed entrò Giusy, seguita da Guido e Matías; quest’ultimo inizia a guardarsi attorno e poi abbassa lo sguardo, credo proprio che stia cercando Patty. A proposito dove cavolo si è cacciata quella ragazza??
“Anto!”
Mi sento chiamare, così mi volto verso quella voce.
“Ehi Giusy!”
Eh si, chi lo avrebbe mai detto che io e Josefina Beltràn saremmo diventate amiche.
“Bella festa! Dico davvero!”
“Grazie mille!”
“Di nulla, è la verità! Comunque quale sarebbe il motivo di questa mega-festa?”
“Tutto a tempo debito cara Josefina, tutto a tempo debito..”
“Da dove ti escono queste perle di saggezza? Non possono essere frutto della tua mente!”
controbatté lei ridendo.
“Ovvio, gliele insegno io!” disse Bruno intromettendosi nella nostra conversazione.
“Abbiamo scoperto il tuo segreto Anto the best ahahah!” disse Guido ridendo, seguito a ruota da mio marito, sua moglie e suo cognato.
“Bruno tappati quella benedetta boccaccia che ti ritrovi! E voi non ridete!” gli dissi io fulminandoli uno ad uno con lo sguardo.
“Ehi amore tranquilla, comunque, sono arrivati tutti quanti??” mi chiede Bruno.
“Si amore! Anzi, no! Manca Patty!” gli risposi.
“Dove può essere? Dovrebbe essere già qui da mezzora..” disse Giusy.
Matías sembrò rianimarsi in quel momento.
“Scrivetele, magari le è successo qualcosa.” Disse preoccupato.
“Si, subito.”
E così io, Giusy e Tamara iniziammo a mandarle messaggi e i ragazzi iniziarono anche a scriverle su Whatsapp, ma il suo ultimo accesso era alle 18.00. Ad un certo momento Matías mi chiese il permesso di scriverle ed io glielo diedi, alla fine come potevo negarglielo, si vedeva lontano un chilometro che era molto preoccupato.
Ore 20.00. Patty non si era ancora fatta vedere e tutti eravamo molto preoccupati.
“UN MOMENTO DI ATTENZIONE!” urlai ad un tratto.
Un silenzio di tomba mi circondò ed io iniziai a dire ciò che volevo dire già da un paio di minuti.
“Allora, come bene sapete, al momento la nostra cara amica Patty sembra sparita nel nulla. Io senza di lei non voglio darvi la grande notizia che volevo annunciarvi stasera, e Bruno condivide a pieno il mio punto di vista; quindi vi chiedo scusa, ma la festa è rinviata. Non so bene quando si farà, ma credo sia Sabato. Con l’occasione vi ringrazio per essere venuti qui e mi scuso per questo spiacevole inconveniente.”
Un coro di “non preoccuparti” e “stai tranquilla” provenì dai miei amici e poi uno ad uno iniziarono ad andare verso la propria casa, dicendomi che appena avevo notizie di Patty dovevo avvisarli immediatamente.
“Giusy accompagnami da Patty, ho una brutta sensazione.” Le dissi quando se ne furono andati tutti tranne lei, Guido e Matías.
“Ovvio, stavo per proporti la stessa cosa.” Mi rispose.
“Matías, Guido, rimanete qui con Bruno.. Noi cercheremo di tornare il prima possibile, con Patty.” Proseguì poi verso suo fratello e suo marito.
“No, voglio andare io!” rispose Matías con un tono di voce che non ammetteva repliche.
"Anto veniamo anche noi." disse Bruno indicando se stesso, Giudo e Matias.
"Va bene, tanto le bambine sono dai miei." acconsento io.

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Capitolo 8
*** Confidenze ***


POV. PATTY

Apro la porta e mi ritrovo davanti Juan, uno dei ballerini che mi aiuta durante i miei concerti.
“Juan ciao, che ci fai qui?”
“Non lo so Patty, so solo che stavo passeggiando e quando mi sono ritrovato qui davanti ho deciso di passare da te.”
“E’ successo qualcosa?”
“Si, hai presente Macarena?”
“La tua fidanzata?”
“Si. Ecco lei mi ha detto che è incinta. Però io ho paura! Ho 26 anni, una vita davanti e credo di non essere pronto a fare da padre a questo bambino..”
“Juan calmati, sono sicura che te sarai un padre fantastico! Non dubitare delle tue capacità.”
“Non è così facile Patty, sono un ballerino, fra gli allenamenti e i vari concerti a cui devo partecipare non avrei molto tempo da dedicargli alla mia famiglia e non voglio questo per loro!”
“Ehi, se Antonella è riuscita a mettere al mondo due figlie e a crescerle nella maniera esemplare che sta facendo con tutti gli impegni che ha, vuoi non farcela te? Prova a pensarci su, il tempo lo trovi sicuramente, basta dare meno disponibilità per i concerti o magari solo per quelli in Latino America; così sei più vicino a casa..”
“Si, è vero anche questo..”
“Vedi? Le soluzioni le trovi, basta volerlo.”
“Grazie Patty sei il massimo davvero, buona serata!”
“Anche a te Juan..”
Lo accompagno alla porta e appena la apro mi ritrovo davanti Matiàs.

POV. ANTONELLA

Alla fine abbiamo deciso di lasciar passare un altro po’ e se lei non si fosse fatta sentire saremmo andati a cercarla. Matías però non era del nostro stesso parere e ha deciso di andare a fare una passeggiata per schiarirsi le idee; ma sono sicura che finirà per andare da lei.
“Però ragazzi adesso non è cattiveria, ma Matías non lo capisco.” Dice Guido così di punto in bianco mentre eravamo seduti io, lui, Giusy e Bruno sul divano.
“Perché?” Gli domanda la sua fidanzata.
“Perché sappiamo benissimo tutti che dopo aver lasciato Patty è più o meno sparito, mentre ora torna e sembra tornato tutto come prima, lui che nonostante tutto le corre ancora dietro. L’ho notato solo io?”
“Guido non era sparito. Lo sentivamo per telefono.”
“Giusy si realista! In 10 anni quante volte lo avrai sentito? Per Natale, Pasqua e Compleanni vari.. E poi?”
“Beh Giusy non puoi negare che Guido abbia ragione qui..” Si intromette mio marito.
“Si è vero, però lui non voleva farla soffrire.” Ribatte la mia amica.
“Giusy ma ti senti cosa stai dicendo? Ti prego! Sappiamo tutti del modo ignobile con cui l’ha mollata!” Mi intromisi io.
“Si ma ragazzi adesso è un po’ diverso. C’è lui non voleva..”
“Giusy! Cosa sai che noi non sappiamo?” Le domanda Guido
“Ho parlato con Matías ieri e mi ha confidato che non è vero che ha tradito Patty, 10 anni fa, però non mi ha voluto dire il vero motivo.”
“E tu non hai insistito? Giusy! Patty è la tua migliore amica!!” la sgrida Guido.
“Ragazzi, se in 10 anni non ce lo ha voluto dire pensate davvero che lo farà ora?” domando.
“Ce lo dirà che lo voglia o meno perché Patty è la nostra migliore amica ed è stata anche l’amore della sua vita! Non si merita di essere stata lasciata così e ancor meno se questo è tutta una grandissima bugia!!” esclama Bruno.
“Bruno ha ragione!” lo sostiene Guido.
“Ragazzi facciamo così, ora manteniamo la calma e poi domani mattina diamo appuntamento a Matías al bar del centro commerciale e gli parliamo. Ok?” propongo.
“Ok.” rispondono Giusy, Guido e Bruno.

POV. MATÍAS

Ero andato a fare una passeggiata e continuavo a pensare allo strano comportamento di Patty, lei non lo avrebbe mai fatto sapendo che Antonella e Bruno dovevano dare un’importante notizia. Cosa le aveva impedito di venire? E perché non rispondeva a nessuna chiamata e nessun messaggio? Se erano i miei la potevo anche capire, ma almeno poteva rispondere a quelli di mia sorella o di Antonella!
Senza accorgermene ero arrivato davanti casa sua, era una casa abbastanza grande, sicuramente ci viveva con il suo fidanzato, quello che mi aveva detto Guido.. potevamo vivere io e lei assieme e invece no. Perché?? A si per colpa mia.. anche se non è esattamente colpa mia.. Dio quanto mi odio!
Pensando questo ero arrivato davanti alla porta di casa sua e sento delle voci avvicinarsi, non faccio in tempo a far nulla che apre la porta e me la ritrovo davanti con affianco un ragazzo che avrà più o meno la sua età con i capelli castano chiaro e gli occhi di un verde intenso.
“Grazie ancora Patty, sei sempre la migliore..”
“Di nulla Juan, salutami Macarena. In bocca al lupo.”
“Crepi.”
Questo Juan esce da casa sua e mentre mi passa affianco mi saluta.
Io intanto non ho fatto altro che fissarla.
“Cosa ci fai qui te?” mi domanda.
“Volevo sapere perché non sei venuta da Antonella stasera... eravamo.. tutti preoccupati..”
“E a te cosa importa? Gli unici a cui devo delle spiegazioni sono Antonella e Bruno!”
“Lo so, solo che io.. io ero preoccupato quando ero qui non c’era una volta che arrivavi in ritardo, anzi di solito arrivavi anche in anticipo..”
“Hai detto bene quando ERI qui. Sono cambiate tante cose. Ora entra prima che ti ammali te e mi ammali anche io.”
“Grazie.”
Entro dentro casa e mi scappa un sorriso, saranno cambiate anche tante cose ma lei si vede che continua ad essere legata al passato, il corridoio che porta al salotto e il salotto stesso sono pieni di foto.
“Patty, noi dobbiamo parlare..”
“Ahn si e di cosa?”
Mi ha davvero lasciato che la chiamassi Patty? Matías calmati, non ci avrà neanche fatto caso, ormai la chiamano tutti così! Ora respira e rispondile..
“Beh, mi pare abbastanza  ovvio.. di noi”
 
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Angolo Autrice:

So di non aggiornare da tanto tempo, ma avevo notato che la storia stava perdendo interesse; infatti ero intenzionata a smettere di scrivere ed eliminarla.. Invece ho deciso di aggiornare un'altra volta per vedere se questo capitolo riusciva a ridonare interesse alla storia o meno..
Quindi cari lettori, lasciate un commento o una recensione così so se la storia vi piace o no e se ha senso continuarla o meno:)
GiadaRugiada

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Capitolo 9
*** Domande ***



POV. PATTY

"Parlare di noi? Ma sei serio?" gli domandai.
"Certo.."
"Matías smettila."
"Perché dovrei? Te non hai nulla da dirmi?"
"No, tutto quello che dovevo dirti te l'ho detto 10 anni fa e tutto quello che avrei potuto dire e non ho detto è morto assieme a quelle tue maledette parole. Le tue amichette come stanno invece!?"
"Smettila te ora  Patty!" mi disse deciso.
"IO DEVO SMETTERLA!? MATIAS, IO POSSO DIRTI QUELLO CHE VOGLIO!!"
"E NON URLARE!!" mi urlò contro in risposta.
"URLO QUANTO MI PARE!! E' CASA MIA!!"
"Ok come vuoi." mi rispose smettendo di urlare.
Quello che successe dopo mi scioccò ancora di più..
Lui si mise a sedere sul divano senza chiedere niente e senza dire più nulla, come fingendo che non esistessi.
Ma questo ragazzo ha qualche rotella fuori posto!!
"ALZATI IMMEDIATAMENTE!!" gli urlai.
Nessuna risposta.
"Matías Beltràn!"
Niente cambiò.
"Son las 3 de la mañana,
Y estoy en tu ventana,
Buscándote amor,
Escucha por favor
Y tu qué estas pensando
Llegando aquí tomando
Vete ya de aquí
Déjame dormir
Pero yo no puedo irme sin un beso.."
Questa canzone partì e ruppe il silenzio che si era creato.
Senza esitare un attimo prese il cellulare e rispose senza degnarmi di un minimo sguardo.
"Pronto?" rispose.
Furiosa! Ecco come mi sento. FURIOSA.
"Tranquillo, ero andato a camminare per schiarirmi le idee e poi sono capitato davanti casa di Patty." continuò lui tranquillo.
"Patrizia.." sibilai così piano che pensai non mi sentì, ma invece, dopo circa 5 minuti incontrai nuovamente i suoi occhi e questa volta mi guardarono con un'espressione diversa dal solito, malinconia..
E in quel momento sentì qualcosa cambiare dentro di me.. Cosa mi stava succedendo??
 
POV. GIUSY
 
"Matías dove ti sei cacciato!"
Era la decima volta che Guido imprecava mentalmente, credo che quando mio fratello tornerà lo potrebbe ammazzare.
"Basta, io lo chiamo." disse Bruno estraendo il suo Iphone 6 dalla tasca dei jeans.
"Bravo Bruno!" lo incoraggiò mio marito.
"Allora?" chiese Antonella.
"Squilla.." le rispose il marito.

"Matías! Finalmente! Dove sei?" gli chiese il ragazzo appena Matías rispose.
La sua risposta deve essere stata quella che tutti noi ci aspettavamo,  perché Bruno guardò ognuno di noi e annuì..
Lui era da Patty.
"Adesso rispondi solo SI o NO. Sta bene?"
Un semplice si riecheggiò per il salotto di casa Molina, visto che Anto aveva avuto la prontezza di mettere in vivavoce.
"Adesso torni?" chiese Antonella.
"No"
"Vuoi rimanere ancora da lei!?" domandò Guido un po' alterato.
"Si."
"Sai quello che stai facendo, vero?" ora ad intervenire era stato di nuovo Bruno.
"Si."
"Non provare a farla soffrire di nuovo "Campione" sennò dovrai vedertela con noi. Sono stato chiaro?" chiese Guido."
"Si, ovvio!" gli rispose mio fratello innervosito."
"Va bene Matías, salutacela e dille che domani pomeriggio vorremmo incontrarla.. Puoi per favore??" mi intromisi io per la prima volta.
"Certo.."
"Bene, ah, e una cosa.. Domattina alle 11.30 al bar del Centro Commerciale "DulceAgua". disse Antonella.
"Va bene, buonanotte."
"Notte, io e Guido ci fermiamo a dormire qui stanotte, te hai le chiavi vero?" gli domandai.
"Si tranquilla.."
"Bene, a domani fratellino."
"Notte Giusy." mi rispose.
 
POV. MATIAS
 
"Patty.. Patrizia, erano Giusy, Guido, Bruno ed Antonella.. Ti salutano e domani pomeriggio vorrebbero vederti.." le dissi senza scompormi minimamente.
"Ok.. Grazie." mi rispose andando verso la cucina.
Io rimasi lì, senza muovermi..
La conoscevo troppo bene e so che se avrei continuato con questa "commedia" sarebbe venuta lei da me..
Anche per urlarmi contro.. Sempre meglio di nulla, no??
Difatti, tempo 10 minuti e lei tornò con una tazza di the fumante..  L'appoggiò sul tavolino ai piedi del divano e poi si girò verso di me.
"Hai intenzione di giocare ancora per molto alla bella statuina sul mio divano?" mi domandò irritata.
"Si, fino a quando te non mi ascolterai."
E fu in quel momento che la vidi.
Quella foto.
Lei e lui.
Quel "Principino" da quattro soldi che ogni volta che me ne vado corre da Patty.
Lucas.
Dio solo sa quanto lo odio.
"Stiamo assieme da 8 anni quasi.." sussurrò lei vedendo cosa stavo guardando.
"Felicitazioni.. Sei felice?" le chiesi.
Non mi rispose, solo vidi una strana luce nel suo sguardo, un qualcosa di puro ma allo stesso tempo molto profondo..
"Sei felice?" ripetei.
Ancora silenzio..
"Ti prego rispondimi.." continuai io senza tentennare un secondo, tenendo il mio sguardo fisso su di lei, che però lo teneva ancora basso.
Ed ecco un semplice sussurro.
"Non lo sono da molto tempo ormai.."
Un paio di parole per farmi crollare.
Da quando ero tornato si era mascherata dietro quella facciata da supereroina senza cuore che sembrava fregarsene di me e di tutte le emozioni, ma ora era tornata la mia Patty.
"Io.. io ti chiedo perdono per quanto questo possa contare.." le dissi sinceramente.
"Non importa più ormai. Sono passati 10 anni."
Ed eccola ritornare la maschera.
"Non volevo farti soffrire, te lo posso giurare, se solo avessi potuto avrei evitato tutto questo.."
"Non ci voleva mica molto, bastava frenare un attimo gli ormoni!" mi rispose acida.
Ed ora come posso spiegarle la verità?
"Le cose non sono andate esattamente così Patty.."
Il suo sguardo disse più di molte parole.
"...Patrizia.. scusa." mi corressi.
"Non mi interessa, ora come ora, ho costruito una nuova vita, ho trovato una persona che mi ama davvero e sto proseguendo con la mia carriera.. Non mi serve rivivere quel tremendo passato.." mi interruppe lei senza guardarmi.
"Tremendo passato? Con Lucas non vanno bene le cose?"
"Ma te cosa sai di me da quando te ne sei andato?" mi domandò guardandomi dritta negli occhi.
E BAM!!
Cosa le rispondevo ora?
Che non sapevo nulla? Vero.
Che le uniche cose che sapevo le conoscevo grazie ai media, perché mia sorella non mi ha mai voluto dire nulla? Vero.
Che sono stato un coglione!? Estremamente vero.
"Sinceramente non so quasi nulla se non quello che i media dicevano di te.." le risposi tentennando.
Avevo paura di porle quella domanda che da anni mi tormentava.
Avevo paura di allontanarla da me per quel micromillesimo che si era appena avvicinata.
Ma dovevo chiederglielo.
"E' vero che.. che tu.. ecco, che.. eri.." non sapevo come domandarglielo.
Come potevo!?
"Che ero entrata in depressione e che tentai il suicidio?"
Aveva completato lei la frase.
Quella fatidica domanda, che mi ossessionava,  era stata detta.

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Capitolo 10
*** Serate differenti ***


POV. PATTY

Non so per quale motivo avevo dato voce a quella domanda, mi ero ripromessa di non pensarci nemmeno più ed ora lui torna e tutto cambia..
“Ee..ecco.. e quindi te.. è vero?” mi chiese Matías tentennante.
“Come lo sai?” non mi serviva rispondergli, sapeva che era successo davvero.
“Io,ecco.. beh diciamo.. lo so..” mi rispose.
“Come lo sai?” ripetei.
“Giornali.” Mi disse semplicemente.
“Ah quindi le notizie dell’Argentina arrivano fino in Spagna.. bene..”
“Si beh arrivano se sei una persona di un certo prestigio e posso assicurartelo, te lo sei!”
Dopo quella frase mi guardò negli occhi e non vidi nulla tranne sincerità, mischiata però ad una vena di preoccupazione..
“Perché?” mi domandò dopo un paio di minuti di silenzio.
“Perché? Davvero? Beh, la persona che avevo da sempre amato e alla quale ho sempre perdonato tutto, mi aveva lasciata poco prima di partire e sparire dalla mia vita per la bellezza di 10 anni.. Poi non vedevo altro che un baratro nero davanti a me, fino a quando non mi ci sono fatta avvolgere sul serio e sono crollata. Addio amore, addio lavoro, addio carriera, addio felicità, addio obbiettivi, addio vita..”
Il silenzio regnava sovrano, così decisi di prendere fiato e finire con le confessioni.
“E lì è quindi arrivato il lampo di genio, se così possiamo chiamarlo.
Ho preso una bella dose di tranquillanti, ho riempito la vasca con molta schiuma come piace a me e mi sono lasciata andare.. Non prima di aver fatto questo però..”
Alzai la manica della mia maglietta di cotone e gli mostrai una M incisa sul mio polso.
“Quello è stato il colpo di grazia, ma tanto con tutti i tranquillanti che avevo preso non ho sentito nulla e poi comunque ero vuota e non sentivo più nulla..
Però il mio “piano” non funzionò, infatti per pura sfortuna o fortuna, dipende da come la si vuole vedere, Antonella doveva passare a prendere dei trucchi che aveva dimenticato qui la sera prima, quando era stata qui a dormire per consolarmi. E così mi trovò, immersa in un bagno di acqua, schiuma e sangue.. Chiamò mio papà subito, che con il suo team e un’ambulanza arrivarono  in una decina di minuti più o meno, ma io oramai avevo perso conoscenza e mi stavo lasciando sempre più andare verso quella luce bianca e calda che mi prometteva serenità” continuai.
“E poi? Come ti sei salvata?” mi domandò un secondo dopo che avevo finito di raccontare.
“Come ti ho detto mi stavo lasciando andare ma poi, uno sprazzo di lucidità si impossessò di me e sentì un collega di mio papà dirgli di lasciarmi andare, ma lui gli rispose che non lo avrebbe mai fatto, perché io e lui siamo stati insieme troppo  poco, ma anche perché fuori dalla sala operatoria c’erano tante persone che mi volevano bene e mi aspettavano. Quelle parole hanno risvegliato una parte di me coraggiosa, che decise di riprendere le redini del gioco in mano e di tornare dagli altri; e così è stato, ho ricominciato a lottare per tornare più forte di prima.”
“Sono senza parole..” mi disse sbigottito.
“Ormai è passato, non c’è molto da dire..” gli risposi io.
Pensavo davvero che parlarne sarebbe stato molto difficile ma invece le parole sono uscite da sole e non sono sopraggiunte le lacrime come invece succedeva le volte precedenti con gli altri; ma forse perché ormai sono passati parecchi anni e tutto è più facile.

POV. ANTONELLA

Non ero tranquilla, proprio per niente.
Patty e Matías da soli, assieme, a parlare del passato.
Ho paura, molta, che lei possa cadere un’altra volta.
“Anto!” sentì urlare.
“Ehh!? Che succede!?” mi domandò Bruno.
Giusy e Guido se ne erano andati a riposare nella camera degli ospiti da una decina di minuti..
“Stavo pensando..” risposi
“Fammi indovinare.. Patty e Matías!”
“Esattamente.. io ho paura, davvero. Mi è bastata quella volta! Non voglio altre sorprese..”
“Amore ce lo ha promesso e cosa ancora più importante lo ha promesso a sé stessa, non farà più cavolate perché ha capito che non ne vale la pena!”
“Hai ragione amore mio, però sai bene quanto io ci tenga a lei..” gli dissi.
“Lo so, ma non puoi continuare a farla vivere in una campana di vetro.. Ha 28 anni e Matías 30! Sono grandi abbastanza, non trovi?” mi chiese guardandomi fisso negli occhi.
“Si, è vero.. Comunque.. Cosa facciamo ora? Ti va di guardare un film?”
“Certo piccola! Facciamo così, te scegli il film ed io vado a preparare i pop corn?”
“SII POP CORN!!” esclamai entusiasta come una bambina il giorno di Natale.
Ma poi l’idea di mangiare i pop corn non mi entusiasmava più tanto.
“ASPETTAAA!! Ora ho voglia di qualcosa di dolceee Bruno!” mugugnai.
“Allora preparo delle crepes con Dulce de Leche?” mi domandò sorridendo.
“Si grazie amore!”
“Anzi!” lo interruppi un’altra volta nel suo “viaggio” verso la cucina.
“Cosa preferisci Anto ora?” mi chiese ridendo.
Come facesse a non odiarmi non lo so. Mi sarei odiata da sola!
“E se prepari entrambi?” gli chiesi guardandolo con gli occhi da cucciolo.
“Come faccio a resistere a quegli occhioni. Lo sai che non posso!!” mi rispose sorridendo e facendomi una linguaccia.
“TI AMO!” gli urlai dal salotto.
“ANCHE IO!” mi urlò in risposta dalla cucina.
Ed ora dedichiamoci all’ardua scelta del film.
Romantico o non romantico?
Azione o non azione?
Musical o non musical?
Cavolo che scelgo?
-Il diavolo veste Prada-
-Fast&Furious-
-Twilight-
-Grease-
-Taxi Driver-
-Asso nella manica-
-Ocean’s Eleven-
-Inside Out-
No ok Antonella, deciditi..
DECISO!
Ocean’s Eleven.
Amo quel film fin da quando ero una bambina.
“Ecco qui i pop corn e le crepes amore.” Mi disse Bruno portando un vassoio con sopra una bottiglia di Coca Cola e due bicchieri.
“Ed  io ho scelto il film.. sono sicura che ti piacerà!” gli risposi.
“Cos’è?”
“Ocean’s Eleven!”
E detto questo mi accoccolai sul suo petto con un piattino con due crepes sulle gambe e una ciotola piena di pop corn appoggiata sulle gambe di Bruno.

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Capitolo 11
*** Matias ***


POV. MATÍAS

Patty non ci credo che l'abbia fatto sul serio..
"Cosa ti aspettavi? È sempre stata fragile!" mi rimproverò la mia coscienza.
"Lo so! Ma la colpa è mia!" le risposi e dopodiché lei sparì.
"Patty, io, per quanto questo possa servire o ti possa importare.. io beh, ti chiedo scusa. Scusa per essermene andato e averti lasciata, scusa per le innumerevoli volte che ti ho ferita, scusa per averti mentito." le dissi dopo non so quanti minuti di silenzio.
"Matias anche se mi hai ferita e mi hai mentito mentre stavamo assieme, ora non preoccuparti, non ha più importanza, ti avevo già perdonato da tempo." mi rispose lei.
"Non mi riferivo solo a quando io e te eravamo ancora fidanzati, ma anche a quando ti ho lasciata.."
"Ho superato anche quello, devi stare tranquillo, io non ti porto rancore."
"No, te non capisci! Io non ti ho mai tradita Patty! Io ti ho lasciata perché ti conosco, per le persone che ami metti tutta te stessa e spesso rinunci anche ai tuoi sogni e alle tue ambizioni! E io lo sapevo che a lungo andare questa relazione a distanza ti avrebbe allontanata dalla carriera che sognavi!" le dissi senza mai alzare lo sguardo dalle mie mani che nervosamente si muovevano.
"Tu.." disse solamente e poi si fermò.
Io non avevo il coraggio di guardarla e lei penso che non avesse ancora trovato le parole adatte da dire.
"Tu.. tu non mi hai mai tradita!?" esclamò alzando leggermente la voce alla parola "tradita".
"No, solo non volevo che rinunciassi alla tua carriera, alla tua famiglia, ai tuoi amici e a tutto il tuo mondo per seguirmi in Spagna.."
"E NON PENSI CHE FORSE AVREMMO DOVUTO PARLARNE INVECE DI MENTIRE!?" mi urlò contro e io non mossi un muscolo.
Sinceramente non mi aspettavo questa reazione, forse era davvero cambiata in questi anni.
"MATIAS CAVOLO TI AMAVO COSI' TANTO CHE TI AVREI SEGUITO ANCHE IN ANTARTIDE! E' VERO! PERO' DOVEVI PARLARMENE, NON ABBANDONARMI!"
"Lo so.. Ma all'epoca mi sembrava la soluzione migliore.." provai a difendermi.
"MA SOLUZIONE MIGLIORE COSA!"
"Ero un ragazzino, ok?" le chiesi iniziando anche io ad innervosirmi..
"Esatto, un ragazzino immaturo!" mi disse più calma.
"Ma quel ragazzino lo ha fatto perché era follemente innamorato di te! E voleva solamente vedere che tutti i tuoi sogni si realizzassero, come era successo a lui!" le dissi.
Ora quella senza parole era lei.
Avevo ragione.
"Comunque mentire non è mai la soluzione! Matias, prova a capire anche me! Non hai pensato a quanto io fossi fragile?" mi domandò con fermezza.
"Si, non facevo che pensare a te e quando ho letto i giornali avrei voluto prendere il primo aereo e tornare qui per dirti che ti amavo e che non dovevi lasciarmi!" le risposi guardandola negli occhi.
"E.. e.. perché non lo hai fatto?" mi domandò tentennando un po' all'inizio.
"Perché me lo ero ripromesso, non sarei più tornato per non farti ulteriore male. Solo che ora sono dovuto tornare per forza.."
"E chi lo dice che è un male. Io ora sono più forte, il passato è passato, sono andata avanti e penso che lo hai fatto anche te, quindi io penso che potremmo tranquillamente tornare amici!" mi disse lei sorridendomi.
Dio mio, quel sorriso!
"Amici.. certo.." le risposi forzando un po' il mio sorriso.
E poi successe che mi abbracciò e in quel momento mi ricordai di quella frase che avevo letto online un paio di giorni fa: "Da qualche parte dentro di me esisteranno per sempre le volte in cui un tuo abbraccio è stato il luogo migliore dove ho scelto di vivere."

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Capitolo 12
*** Ben ***


POV. PATTY

Io e Matías abbiamo deciso di restare amici e sinceramente ne sono sollevata, anche se la parte razionale di me continuava a dirmi di stargli lontana per non avere altri guai e non starci ancora più male quando sarebbe ritornato in Spagna.
"Quando torni in Spagna?" gli domandai il giorno seguente quando mi passò a prendere per accompagnarmi da Antonella e Bruno.
"Per il momento spero il più tardi possibile.." mi rispose continuando a guardare davanti a sé.
"Perché? Stai male?" gli domandai.
"No, perché non voglio abbandonare tutto, ora che lo sto riconquistando.." disse guardandomi negli occhi.
"Non avevi mai perso nulla Mati, mai." gli dissi sorridendo e abbracciandolo.
"Non è vero. Avevo perso te."
Mi staccai dall'abbraccio e lo guardai.
Spiazzata. Non c'è parola migliore per descrivere il mio stato d'animo.
Spiazzata e con il cuore a mille.
"Calma Patty, calma. Te ami Lucas, Matías è il passato." continuavo a ripetermi fra me e me.
Passò un minuto dove nessuno dei due parlò.
"Non mi perderai più ora che siamo ritornati amici!" gli dissi.
"Lo so Patty."
 

POV. MATÍAS

"Ma perché non me ne sto zitto una buona volta!?" mi urlavo dentro la testa.
Rischiavo solamente di allontanarla con le mie parole ed il mio comportamento, ma grazie a Dio lei non è più la stessa piccola e fragile ragazza che conoscevo, anzi.. è una donna, una donna forte e bellissima.
"Secondo te sono arrabbiati con me?" mi domandò interrompendo il corso dei miei pensieri.
"Ma figurati! Nessuno può essere arrabbiato con te! Erano solamente preoccupati! Stai tranquilla, e poi ci sono io a proteggerti!" le dissi facendole l'occhiolino e abbracciandola.
Ad un certo punto si fermò e guardò verso la nostra vecchia scuola.
"Scusami un secondo, vado da una persona e torno." mi disse staccandosi dal mio abbraccio e correndo verso un ragazzo alto, magro e castano, che era girato di spalle.
"Ben!" la sentì urlare.
Il ragazzo si girò e in quel momento lo riconobbi. Era Benjamin Rojas, un attore argentino o meglio dire uno fra gli attori preferiti di Patty!
Da quando erano così in confidenza se quando io ero qui lei non lo aveva neanche mai visto!?
"Pequeña!" le disse lui mentre lei prendeva lo slancio e gli saltava in braccio!
MA STIAMO SCHERZANDO!? CHE NOVITÀ È MAI QUESTA!? SE IO VEDESSI MEGAN FOX MICA LE SALTEREI IN BRACCIO!!
Abbastanza innervosito mi avvicino ai due e noto che "Ben", come lo aveva chiamato Patty, non era solo, infatti seduti sulle panchine vicino alla fontana c'erano 2 ragazze e un altro ragazzo.
"Da quanto tempo!" sentì dire da Patty ancora abbracciata a Koala a "Ben".
"Lo so pequeña, lo so." disse lui stringendola ancora più forte, se possibile.
Matías mantieni la calma.
Matías la calma.
MA LA CALMA UN CORNO!
Finsi un colpo di tosse per attirare l'attenzione dei presenti e quando Patty si rese conto della mia presenza arrossì e scese.
"Ben, ragazzi, lui è.." stava per presentarmi quando venne interrotta da una ragazza bionda e magra.
"Matías Beltràn. Giusto Pat?" chiese lei verso Patty.
"Esattamente." risposi io.
"Il famoso Matías! Cosa ci fai da queste parti?" mi domandò l'altro ragazzo.
"Sono ritornato a causa di un infortunio.. Comunque voi sareste? Sono sicuro di avervi già visto da qualche parte.." risposi.
"Io sono Benjamin Rojas." mi disse "Ben".
"Io sono Luisana Lopilato." si presentò la bionda.
"Io sono Camila Bordonaba." si presentò l'altra ragazza, rossa e magra, che fino ad ora non aveva ancora parlato.
"Ed infine io sono Felipe Colombo." disse il ragazzo moro.
ORA RICORDO CHI SONO E DOVE LI HO GIÀ VISTI!
"Oddio! Ora ricordo! Voi siete gli ERREWAY!" dissi sorridendo e vidi che Patty annuì e sorrise.
"Esattamente calciatore!" mi disse Camila ridendo.
"Che onore ragazzi, vi seguivo sempre, guardavo Rebelde Way e sono venuto anche a dei vostri concerti anni fa!" dissi emozionato.
"L'onore è nostro! Io e Felipe abbiamo seguito gran parte delle tue partite! Sei davvero un fenomeno!" mi elogiò Benjamin.
"Ma cosa ci fate qui?" domandò Patty rivolta agli Erreway.
"Pedro, mi ha contattata l'altro ieri dicendomi che ci saremmo dovuti presentare qui oggi per riuscire a rilanciare gli Erreway!" le rispose Luisana emozionata.
"Che bello!!" disse Patty applaudendo e sorridendo come una bambina.
"Ma non è finita qui.. abbiamo una sorpresa per te pequeña!" le disse Ben facendole l'occhiolino.
Sarà bravo e simpatico quanto vuole ma quando ci prova così con Patty mi fa salire un nervoso!!
"UNA SORPRESAAA! ....Per me!?" continuò lei sorridendo ancora di più, se possibile.
"Si Patty, più che una sorpresa è una richiesta.. Vuoi aprire i nostri concerti?" le domandò Camila.
"Apr...Apri..Aprire i vostri concerti?" chiese Patty balbettando.
"Hai una voce stupenda, un mondo di fans che ti adorano e poi sei una persona strepitosa! Ti vogliamo nel team Patty! Ci stai?" le domandò Felipe.
Io guardai Patty, era emozionata.. si vedeva. Aveva i suoi meravigliosi occhi che brillavano e le labbra carnose dischiuse in un sorriso enorme che sembrava volesse illuminare tutta Buenos Aires; era semplicemente magnifica!
"Patty? Ti prego non lasciarci sulle spine! Accetti... per brillare con noi?" le chiese Luisana.
Quella ragazza mi ricordava vagamente Antonella..
"Certo che accetto!!" grida Patty emozionata.
E così fu abbracciata da "Ben" e subito dopo si unirono anche gli altri 3.
"Non te ne pentirai pequeña, te lo prometto!" le dice Benjamin.
"Lo so Ben!" le risponde lei sorridendo.
E lui le risponde sorridendo e facendole l'occhiolino per l'ennesima volta.
"Matías la calma." continuavo a ripetermi fra me e me.

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Capitolo 13
*** Lucas ***


POV. PATTY
Era passata una settimana da quando avevo accettato la proposta di Ben ed oggi, primo giorno di prove, stavo morendo dalla paura.
Nonostante le prove iniziassero alle 10.30, io fremevo dall'ansia e continuavo a camminare da una parte all'altra del salone.
"Smettila. Mi irrita e mi fai venire male alla testa! Manca ancora un'ora e mezza alle prove, relax darling!" mi disse Antonella.
"Non ci riesco, in così poco tempo sono successe così tante cose, che io ora sento che sto per esplodere. Sono nervosa, poi il secondo dopo sono felice ed entusiasta, poi subito ansiosa.. So andando via di testa Anto!" le rispondo.
"Si, hai ragione. Sono successe tante cose. Il ritorno di Matias, la partenza di Lucas, la possibilità di aprire i concerti dei tuoi idoli.. Tutte cose pessime direi." controbatte lei.
"Smettila con il sarcasmo. Sappiamo tutti che Lucas non ti è mai andato a genio, ma almeno cerca di mascherarlo per favore. Stiamo assieme da quasi 10 anni, è ora che tu accetti la sua presenza nella mia vita."
Ok, forse sono stata un po' troppo cattiva..
"para lo que sienten soledad
los que creen que perdido estas
para los que estan al borde del abismo
para los que ya tocaron fondo"

"E' il tuo." mi dice Antonella.
"Lucas." leggo sullo schermo.
Anto alza gli occhi al cielo e mi fa cenno di rispondere.
"Hola Lucas!" rispondo.
Metto il vivavoce, così poi potrò risparmiarmi l'interrogatorio.
"Amore mio buongiorno." mi dice lui.
"Come va? Fra qualche giorno dovresti tornare.. Giusto?"
"Ti chiamo proprio per questo. Sono sorti dei problemi con dei fornitori in Messico e domani devo partire subito per andare lì a risolverli. Probabilmente starò via un po'."
"Cosa significa "un po'"??" chiedo.
"Tre settimane minimo. Forse addirittura di più. Probabilmente non rimarrò nemmeno solo in Messico e dovrò spostarmi anche negli Stati Uniti."
"E per quale motivo devi fare solo te questi lunghi viaggi, Manuel non li fa mai." gli dico innervosita.
Manuel è un suo collega da circa 7 anni e molto spesso usciamo assieme a lui e sua moglie Delfina.
"Manuel non è direttore commerciale Patrizia, ne abbiamo già parlato. Questo è il mio lavor. E' come se io ti chiedessi di non fare i tuoi tour." controbatte Lucas.
"Ok ok, ho capito. Beh buon viaggio. Io ora devo andare, perchè ho le prove con gli Erreway, sai che ti avevoi detto? Comunque allora, ti auguro buon viaggio e ci sentiamo preso. Va bene?"
"Certo, magari prima di chiamare scrivimi un messaggio perchè fra fuso orario e impegni lavorativi, non so quando potremmo sentirci. Va bene?"
"Ok. Ciao"
E butto subito giù.
"La cosa mi puzza." dice subito Antonella.
"Anto ti prego, hai sentito anche te, è il suo lavoro." le rispoondo.
"Bah, comunque io non mi fido di lui. Vedremo, solo il tempo ci dirà chi ha ragione. Una sola cosa ti chiedo, stai attenta."

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Capitolo 14
*** Un beso para mi ***


POV. ANTONELLA

Guardo la mia migliore amica mentre canta a squarciagola le proprie canzoni sul palco del famoso Teatro Gran Rex di Buenos Aires e ammetto che è emozionante vederla così, con quei due occhioni che brillano esaltati e gioiosi!
Al termine della sua nuova canzone, giunge sul palco Camila Bordonaba, la rossa e pazza cantante degli Erreway, accompagnata dall'affascinante Benjamin Rojas, grande amico di Patty e sento che le chiedono di cantare una sua vecchia canzone "Un beso para mi".
Quella canzone!!
Fra tutte le sue vecchie hit, dovevano farle cantare proprio quella!?
Fisso intensamente la mia amica attendendo una qualche reazione, ma lei guarda Camila e Benjamin, poi sposta lo sguardo su di me, mi sorride e si dirige verso il centro del palco per prendere il microfono e iniziare a cantare quella canzone.

"Quiero que me lleves de la mano
Donde pueda ver atardecer
Siento que me estoy enamorando
Por primera vez, por primera vez

Es hermoso lo que esta pasando
Tengo miedo y yo se por qué
Tanto tiempo te estuve esperando
y hoy me besarás, por primera vez"


E mentre la mia migliore amica cantava proprio quella canzone, non so esattamente da dove, ma nel fondo della platea sbucò Matias con le sue inseparabili stampelle e quando Patty se ne accorse fece un sorriso che non vedevo da tanto tempo, anzi direi troppo tempo, un tempo lungo 10 anni.
Perciò decisi di raccogliere la mia bellissima borsa di Prada e sparire verso il dietro delle quinte, perchè mi sentivo leggermente fuoriposto in quel momento, come se la mia presenza fosse di troppo.
Forse non è esattamente tutto perduto per quei due testoni!

POV. PATTY

Un beso para mi?
Oddio.. Una delle canzoni che anni fa composi per Matias!
Una canzone che negli ultimi 10 anni non ho più voluto sentire e soprattutto cantare, a causa del dolore che sentivo al suono di ogni parola.
Ma ora sono pronta, oggi posso cantarla nuovamente, perchè Matias non è più un fantasma del passato, ora è nuovamente nella mia vita, è nuovamente al mio fianco.. come amico, ovviamente!
Ora posso sopportare i ricordi ed il dolore, perchè sono più forte e sono riuscita ad andare avanti e superarli.
Perciò guardo Camila, Ben ed infine la preoccupatissima Anto the best, che fino a prima, dalla platea, ascoltava la mia esibizione e cantava a squarciagola come una fan sfegatata, le sorrisi per cercare di tranquillizzarla e mi diressi verso il microfono al centro del palco.
Un respiro profondo e poi partì la base e le parole uscirono da sole, senza problemi.

"Quiero que me lleves de la mano
Donde pueda ver atardecer
Siento que me estoy enamorando
Por primera vez, por primera vez

Es hermoso lo que esta pasando
Tengo miedo y yo se por qué
Tanto tiempo te estuve esperando
y hoy me besarás, por primera vez"

E mentre cantavo, ritornarono anche i ricordi della mia storia con Matias.
Il nostro primo incontro.
Quando lui si dichiarò.
Il nostro primo bacio.
Tutte le nostre litigate.
Tutti i nostri baci.
Tutti i nostri sorrisi.
Ed in quel momento guardai verso il fondo della platea e lo trovai lì a guardarmi.
E fu involontaria la nascita di quel sorriso che tanto gli piaceva mentre stavamo assieme ed in risposta anche lui fece quel suo sorriso che tanto amavo.
Poi fra sguardi e sorrisi continuai a guardarlo e cantare a squarciagola quella nostra canzone, come se volessi sfogarmi, cercando di trasmettergli tutto quello che provavo in quel momento e tutti quei ricordi che mi stavano travolgendo la testa e credo di esserci riuscita, perchè il suo sguardo intenso non abbandonò mai il mio, come se anche lui volesse trasmettermi le emozioni che stava provando in quel magico momento.

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Capitolo 15
*** Tradimenti ***


POV LUCAS

Squilla, squilla e squilla.
La terza chiamata senza risposta.
Sicuramente è con lui, quella sottospecie di calciatore montato, Matias.
"Lucas!"
Sentire la voce di quella ragazza è un toccasana per me, soprattutto nelle ultime settimane..
Mi giro verso il suono di quella voce e la guardo.
Brenda, la mia bellissima collega che mi osserva incuriosita dal mio sguardo e dal mio sorriso da ebete.
"Brenda, ciao!"
"La stavi ancora chiamando vero?" E subito dopo mi guarda per qualche secondo con un'espressione triste, che velocemente com'è comparsa, sparisce.
"Per quale motivo dovrei dedicare il mio tempo ad altre se ci sei tu a tenermi compagnia?"
Ed eccolo, il suo sorriso mi abbaglia e di rimando sorrido anche io.
"Sei un bugiardo, ma faccio finta di crederti!"
Un altro sorriso e qualcosa inizia a svolazzare nel mio stomaco.
Cosa mi prende? Io dovrei amare Patrizia!
E perso fra i miei pensieri, non mi rendo conto che nel frattempo la mia bella collega si è pericolosamente avvicinata a me.
Occhi negli occhi.
E l'unica cosa che riesco a pensare in questo è che è meravigliosa.
Cosa mi stai facendo Brenda?
"Brenda, io non.."
"Shhh" e mentre lo dice, mi posa anche un dito sulla bocca.
"Lo so che anche tu lo vuoi Lucas, lasciati andare!" prosegue.
Ed in quel momento il mio cervello va in blackout tecnico ed iniziamo a baciarci, sempre più appassionatamente e diamo sfogo alla nostra voglia dell'altro.
Per un momento mi attraversa per la mente lo sguardo di Patty e senza rendermene conto, il mio cervello pensa immediatamente "Patrizia chi?"
E quindi continuai a godermi le carezze e la passione di Brenda, senza pensare più a nessun'altro esclusa questa meravigliosa creatura fra le mie braccia.


POV. PATTY

Mi sveglio di soprassalto, ho una brutta sensazione.
Mi giro fra le lenzuola e guardo la sveglia: 04.45.
Troppo presto per alzarsi ed iniziare la giornata.
Prendo il mio cellulare per ascoltare un po' di musica e cercare di tranquillizzarmi, cosicché possa dormire un altro paio di ore, ma quello che vedo mi preoccupa.
Tre chiamate di Lucas senza risposta!
Tutte di circa due ore fa.
Cosa sarà mai successo?
Ed i battiti del mio cuore aumentano esponenzialmente.
Devo provare a chiamarlo!
..
Una chiamata senza risposta.
..
Due chiamate senza risposta.
..
Stavo per chiudere la terza chiamata quando sento una voce rispondere.
"Pronto?"
Una voce acuta, che involontariamente associai ad una di quelle oche che lavorano con Lucas.
"Si salve, chi parla?" rispondo.
"Cara presentati tu, sei tu quella che ha chiamato!"
Un nuovo giudizio si fa spazio nella mia mente: oca e maleducata!
Respira Patty, respira!
"Sono Patrizia Castro, sto cercando Lucas Vetarani, me lo può passare gentilmente?" rispondo io cercando di mantenere un certo livello di educazione nel tono della voce.
"Non so chi lei sia e cosa voglia dal mio Lucas, ma mi spiace informala che attualmente è in doccia, sa è stata un'intensa nottata e spero che continuerà ad esserlo! Quindi mi spiace, ma arrivederci!"
E dopo queste parole, il nulla.
Quella mi aveva già chiuso il cellulare in faccia, prima ancora che il mio cervello potesse formulare una risposta.
Guardo lo schermo del mio cellulare.
Una foto mia, di Antonella e di Jose.
Ora avrei bisogno proprio di loro, ma sicuramente non le chiamerò alle 05.00 del mattino.
Lucas mi ha tradita.
La consapevolezza di quetso fatto iniziava a farsi strada nella mia testa e nel mio cuore.
Un altra volta sono stata tradita.
Un'altra ferita.
Un altro abbandono.
Cos ho di sbagliato?
Ahh si, sono io quella sbagliata!
E presa da una rabbia violenta inizio a rovesciare tutte le cose di Lucas per terra, disintegrando i suoi amati profumi, strappando i suoi vestiti e continuando a piangere.
Di nuovo il vuoto.
Ne uscirò viva questa volta?
Voglio sul serio continuare questa vita dove ogni persona che sembra amarmi, alla fine si fa imbambolare da qualche altra ragazza e finisce per tradirmi e spezzarmi il cuore?

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Capitolo 16
*** Notte ***


POV.ANTONELLA

Mi svegliò di soprassalto,sentendo dei singhiozzi provenire dalla camera delle gemelline.
Mi giro e Bruno non è al mio fianco.
"Cosa sta succedendo?" penso.
Scendo dal letto, esco in corridoio e non sento più piangere, ma unleggero vociferare che si fa sempre più alto e definito man mano che miavvicino, così arrivata vicino alla porta della camera di Susy e Patty, mifermo ad ascoltare.
"Ma quando arriva voi volete bene solo a lui?" dice Susy.
"Amori del papà lo sapete, queste cose non dovete nemmeno pensarle! Io ela mamma continuiamo ad amarvi moltissimo, siete le nostre meraviglie! Sarà unpo' strano all'inizio, perché dovremo tutti abituarci, ma noi non smetteremomai di volervi bene! E poi quando arriverà questo bimbo, voi dovrete aiutare mee la mamma a prendercene cura.. Va bene?" dice Bruno.
"No! Bimbo cattivo, perché fa male a mamma!" risponde Patty.
"Si, mamma sempre tanca per colpadel bimbo!" dice Susy.
"Ma no piccole! Il bambino non è cattivo e lui sono sicuro che non vuolefare male alla mamma, state tranquille! E' una cosa normale, lui ha bisogno dimolto spazio per muoversi e crescere bene e questo stanca la mamma, però anchese ogni tanto ha qualche dolore, non preoccupatevi, lui non vuole farlemale." risponde Bruno.
Dopo questa risposta segue un piccolo momento di silenzio, dove conoscendo lemie gemelline, si staranno guardando.
"Va bene amori miei? Vi siete calmate? Torniamo a fare la nanna?"dice Bruno.
"Si!" rispondono assieme le piccole.
Così dalla fessura della porta, mi fermo ad osservare la scena: mio maritoprende per mano le gemelline e le accompagna ognuna nel proprio lettino, poirimbocca le coperte prima a Susy e poi a Patty dando un bacio sulla fronte adentrambe ed infine si avvicina alla porta, spegne la luce, augura la buonanotteed esce.
"Amore ti ho svegliato?" mi chiede appena si accorge della miapresenza.
"No tranquillo, comunque sei stato magnifico!" gli rispondo dandogliun leggero bacio sulle labbra.
"Da quanto sei qui?" mi domanda.
"Il tempo necessario per rendermi conto, ancora una volta, che personamigliore di te non potevo scegliere! Ti amo!" gli rispondo.
"Anche io amore mio! Ora torniamo a letto però, perché rischi di prenderefreddo!"
E così tornati in camera nostra, ci addormentiamo abbracciati.

POV. PATTY

Non ce la posso fare!
Cos ho di sbagliato?
Perchè tutti mi tradiscono?
Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?
Inizio a versare lacrime su lacrime.
So bene che piangere non risolve nulla, ma al momento mi sento così confusa,così fragile, così rotta!
Mi guardo allo specchio di camera mia: sono un mostro!
Ho delle occhiaie terribile, due occhi rossi come due estintori e le labbra chetremano.
Chi può amarmi?
Sono così piena di difetti!
E senza rendermene conto finisco in bagno.
Ogni volta che sto male finisco sempre qui!
Devo farla finita?
Apro il mobiletto bianco e cerco la lametta, quella stessa lametta che ho usatoper incidermi la "M" sul polso destro, quando Matias mi abbandonò.
La guardo.
Lentamente l'avvicino al polso sinistro e continuoa fissarla.
Sento la lama fredda che tocca la mia pelle.
Ma la mia mano trema sempre di più, non è decisa come l'altra volta.
Cosa devo fare?
E senza volerlo inizio a pensare alla mia famiglia, mia madre, mio padre, miofratello, la ragazza di mio fratello, Jose, Antonella, Bruno, Guido e tutti iragazzi, i corpo di ballo dei miei tour, mia nonna Ines, Pedro ed infine lui..Matias.
Ho il coraggio di ferirli di nuovo?
Lucas, meglio non considerarlo nemmeno.
Davvero voglio farla finita per colpa sua?
Voglio davvero rinunciare a tutte le cose che in questi dieci anni sonoriuscita ad ottenere?
E così faccio quello che avrei dovuto fare ancora dieci anni fa, prendo ilcellulare e faccio partire una chiamata, mentre fisso ancora la lametta che hoin mano.

POV.MATIAS

Sento il mio cellulare vibraresul comodino.
Chi può essere in piena notte?
Apro gli occhi e leggo l'ora: 05.30.
Assonnato prendo il cellulare e appena leggo il nome di Patty, il sonnosparisce.
"Pronto Patty? Cos è successo?" rispondo subito.
"Matias" mi dice.
E poi silenzio.
Il mio cuore sta battendo fortissimo.
Ha una voce così strana!
"Si sono qui! Dimmi!" continuo.
E nel frattempo mi alzo dal divano ed inizio a vestirmi con le prime cose chetrovo.
Maledette stampelle! Senza di esse, sarei sicuramente molto più veloce!
"Patty? Rispondimi!" la prego.
"Matias io.. Tu... E' colpa tua!" e dopo avermi detto queste pocheparole inizia a scoppiare in un pianto disperato.
Colpa mia? Oddio cos ho fatto ora?
"Patty spiegati meglio per favore, colpa mia per cosa?"
Dopo essermi vestito, prendo le chiavi di casa ed esco in strada, pronto a"correre" da lei.
"Io... Io... Volevo farla finita..." mi risponde lei.
NO! Ti prego no!
"Amore ti prego non farlo!" le dico senza pensarci.
Silenzio.
"Patty per favore, non farlo! Sistemiamo tutto! Se vuoi me ne vado via,vado a vivere dai miei e non mi vedrai più! Ma ti prego, non farlo!" laimploro.
Silenzio.
Mancano circa 100 metri e sono a casa sua.
"PATTY! Mi senti!?" chiedo sempre più agitato.
"Si" mi dice lei.
"Facciamo così, se vuoi apri la porta, così ne parliamo meglio, tiva?"
Silenzio.
"Patty? Ti prego rispondimi!" le domando, arrivato davanti casa sua.
Silenzio.
Nel frattempo sento che dentro casa ci sono dei rumori di passi, come sequalcuno stesse scendendo le scale.
Speranzoso resto in attesa e soprattutto in silenzio.
"Patty?" chiedo ancora una volta.
In quel momento sento la porta aprirsi leggermente, cerco di aprirla ancora dipiù per entrare e proprio mentre entro, la trovo davanti a me con il voltorigato dalle lacrime, pallidissima e tremolante, ma appena mi vede, sussurra ilmio nome.
La fisso negli occhi.
Lei continua a guardarmi.
Ed in quel momento... il peggio.
Un tonfo sordo ed il rumore della lametta che cade per terra.

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Capitolo 17
*** Lametta ***


POV. MATIAS

Guardo per terra terrorizzato.
“PATTY!” urlo.
Il cuore accelera i battiti.
La guardo restando immobile: lei è stesa a terra con la lametta di fianco e fissa il soffitto, ma fortunatamente non vedo sangue da nessuna parte.
Lentamente mi abbasso, le alzo la testa, la poggio sulle mie gambe e lei mi guarda.
“Mi hai spaventato” le dico, guardandola, mentre una lacrima solitaria cerca di uscire dai miei occhi.
“Non ho più il coraggio di farmi del male” sussurra lei.
“Questo è un bene piccola, non sai quante persone ne soffrirebbero se dovessi fare qualche pazzia”
“E’ proprio per loro che stavolta ho avuto il coraggio di fermarmi” e, detto questo, inizia a singhiozzare.
“Shhh non piangere Patty, ci sono io con te” le dico accarezzandole i capelli e respirando il suo profumo.
In quel momento si alza di scatto, quasi spaventandomi e asciugandosi le lacrime che le scorrevano sulle guance.
Mi guarda fisso negli occhi.
“Non so perché ti ho chiamato, scusami” mi dice, guardando verso il pavimento
Mi alzo anche io, le prendo il mento e le alzo la testa, cosicché possa guardarla negli occhi.
“Non dirlo nemmeno per scherzo, abbiamo detto che siamo “amici” no?” le dico seriamente, anche se la voce mi si è leggermente incrinata alla parola “amici”.
Lei fa un passo indietro e mi guarda fisso negli occhi.
“Si direi di si, possiamo… provare… ad essere amici”
Sorrido.
Un altro piccolo passo.

POV. PATTY

Lo vedo sorridere e devo dire che mi era mancato quel sorriso.
Abbasso lo sguardo e vedo la lametta ancora per terra, mi piego e la raccolgo fissandola.
Noto con la coda dell’occhio che Matías continua a fissarmi, forse per paura che presa da qualche strano raptus, io possa farmi del male, ma sono certa che non posso e soprattutto NON VOGLIO.
“Sai, questa è la stessa lametta con la quale mi sono incisa la “M” sul polso destro quando mi hai lasciato” gli confesso sottovoce.
Silenzio.
Poi mi prende la lametta dalle mani e mi accarezza il viso.
“Ora sono qua e giuro che cercherò di riguadagnare la tua fiducia, non ti farò più soffrire”
Lo guardo e sorrido.
Lui si gira e va ad appoggiare la lametta sul tavolino dell’ingresso, quello stesso tavolino dove ho una foto di me e Lucas al matrimonio di Antonella e Bruno.
Deglutisco e inizio a tremare.
“Patty tutto bene? Hai freddo?” mi chiede.
“Leggermente, ma tranquillo in camera ho la vestaglia, vado a prenderla” gli rispondo.
Mi giro e mi dirigo verso le scale, ma vengo fermata dalla voce di Matías.
“Ehi, visto che ormai sono le 6.00 e che io non ho più sonno, che ne dici, mi fai fare un Tour della casa?” mi propone sorridendo.
“Certamente!” rispondo sorridendo di rimando.
E così gli mostro tutto il piano terra: salotto, cucina, lavanderia e garage.
Nel frattempo continuiamo a parlare del più e del meno e, spesso, si complimenta per l’arredamento.
Saliamo le scale ed inizio a mostragli le camere del primo piano: bagno padronale, camera degli ospiti, il mio bagno, la biblioteca (che Lucas ha fatto diventare il suo ufficio), la camera degli ospiti ed infine la camera mia e di Lucas.
“E questa è l’ultima stanza: camera mia” dico aprendo la porta.
In quel momento mi rendo conto che la camera è ancora totalmente sottosopra: le cose di Lucas distrutte a terra, i vestiti strappati giacciono a brandelli sul pavimento, il letto sfatto e le nostre foto distrutte, circondate da parecchi pezzi di vetro.
Silenzio.
“Patty? Cos’hai combinato?” mi chiede perplesso, continuando a fissare la camera devastata dalla mia ira.
Silenzio.
Mi fa voltare verso di lui e mi fissa.
“Patty?”
Lo guardo e contino a rimanere muta.
Lui alterna lo sguardo dalla camera a me.
“Cos’è successo? Insiste lui.
Io sospiro e mi volto verso la camera.
“Niente” sussurro.
“E tu questo casino lo chiami “niente”, dai non scherzare, inizio a preoccuparmi” mi dice.
Silenzio.
“Se hai ucciso Lucas posso aiutarti a liberarti del corpo e sarà il nostro piccolo segreto” mi dice facendomi l’occhiolino.
Lo guardo e sorrido, lui è sempre stato capace di confortarmi, anche dicendo delle assurdità, solamente per farmi tornare il sorriso.
Sospiro nuovamente.
“Ho scoperto che Lucas mi ha tradita” dico.
“Per questo volevi tagliarti le vene? Perché un cretino che non sa quanto vali e ti ha tradita?” dice lui.
In quel momento alzo lo sguardo e lo fisso dritto negli occhi.
“Guarda che tu sei il primo cretino che mi ha tradita!”
Le mie parole escono più pungenti di quanto volessi.
Lui mi fissa in silenzio e vedo che cambia espressione: da freddo e alterato a ferito e deluso.
Silenzio.
“E qui sbagli, io non ti ho mai tradito” mi dice prendendomi totalmente in contropiede.
Le gambe mi tremano per un secondo.
Il cuore perde un battito.
“Spiegati” rispondo freddamente.

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