Hogwarts!AU [Destiel]

di MooseLostHisShoe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettere e gufi ***
Capitolo 2: *** Ricordi ***
Capitolo 3: *** Qualcosa di inaspettato ***
Capitolo 4: *** Vischio ***
Capitolo 5: *** Ma non era illegale? ***
Capitolo 6: *** Expecto Patronum ***



Capitolo 1
*** Lettere e gufi ***


RatingVerde;
PersonaggiDean Winchester, Sam WinchesterMary Winchester, John Winchester, Castiel;
Parole: 594

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

Quando il bambino si era alzato nel bel mezzo della notte per prendere un bicchiere d'acqua, di certo non si sarebbe minimamente aspettato di ritrovarsi un grosso gufo sul davanzale della finestra. L'animale teneva incastrata nel becco quella che sembrava essere una lettera. 
Castiel si prese il tempo per osservare il pennuto davanti a sé, indeciso se avanzare o meno verso di lui. L'acqua poteva aspettare. 
Non sembra avere un'aria aggressiva, pensò il piccolo Castiel, così decise di fare un passo in avanti per prendere la lettera, ingoiando un po' di saliva. Era forse per i suoi genitori?
Rimase a bocca aperta e con il fiato sospeso non appena il gufo gli lasciò volontariamente la lettera tra le mani, per poi spiegare le ali e tornarsene da dove era venuto. 
Il bambino sollevò le sopracciglia, vedendo l'animale volare via. Dopo qualche secondo, spostò lo sguardo sulla lettera tra le sue mani, rigirandosela tra esse e si avvicinò di più alla finestra, venendo immediatamente illuminato dalla luce della luna. Quando lesse il destinatario della lettera, sollevò un sopracciglio, scettico.
Quella lettera era indirizzata a lui. La osservò ancora, quando lo sguardo gli cadde sul sigillo: Hogwarts. 
Per poco, il bambino non urlò.
Castiel Novak era stato ammesso alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

* * *

"Papà, c'è un dannato pennuto in camera mia!" 
Le urla di un piccolo Dean riempirono la casa e spezzarono la quiete che si era creata, come al solito. John, suo padre, si era addormentato sulla poltrona mentre guardava la partita e, non appena aveva sentito Dean, era scattato in piedi, andando nel panico più totale. 
Vide il bambino precipitarsi di corsa giù dalle scale, terrorizzato e irritato allo stesso tempo. 
"Come sarebbe a dire che c'è un pennuto?" 
"Non sto scherzando! L'ha fatta sul davanzale della mia finestra..." 
Disse l'ultima frase come se avesse voluto fare il pennuto in questione alla brace e John ridacchiò, abbassando la bacchetta che aveva sfilato con tanta velocità. 
"Non c'è nulla da ridere!"
"...su, tranquilla. Non avere paura" sentì Dean da sopra le scale. Da esse sbucò una piccola figura con un gufo posato sull'avambraccio. Il gufo era abbastanza piccolo, per cui Sam non ebbe problemi a portarlo con se in giro.
"È quello il pennuto, Dean?" 
Dean non rispose a suo padre, ma si limitò a guardare male il fratello minore, Sam. Quest'ultimo rispose "Che c'è? Sei tu che fai schifo con gli animali. L'hai spaventata, idiota" - "Io ho spaventato lei?!" Sam sorrise e non rispose, per poi prendere la lettera che aveva portato il gufo e porgendola al fratello maggiore "Comunque è per te, Dean" 
"Cosa è per Dean?" Domandò Mary Winchester, scendendo a sua volta dalle scale e raggiungendo il resto della famiglia in salotto, posando lo strofinaccio sulla cucina.
"Questa lettera" Rispose Dean e mostrò la busta alla madre, che si inginocchiò accanto a lui per vedere meglio. Non appena la donna notò lo stemma che sigillava la busta, un sorriso si fece strada sulle labbra di Mary, che però rimase in silenzio, aspettando la reazione del figlio.
Il bambino aprì la lettera con curiosità, tirandone subito fuori il foglio da essa contenuta. Cominciò a leggere, mentre la sua espressione pian piano passava da confusa, sorpresa e subito dopo si ritrovò ad urlare e saltellare per tutto il salotto e tra le braccia dei genitori. 
Dean Winchester era stato ammesso alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e, più tardi, sarebbe toccato anche a Sam.

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Capitolo 2
*** Ricordi ***


RatingVerde
PersonaggiCastielDean Winchester, Balthazar (menzionato), Gabriel (menzionato), Anna (menzionata), Gadreel (menzionato) Ollivander (menzionato); 
Parole: 653

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

Quando suo padre gli aveva detto che sarebbe andato tutto bene, si sbagliava di grosso. Lui era cresciuto fuori dal mondo magico, aveva a malapena visto le magie che faceva suo fratello Balthazar in casa, quando poteva ovviamente. Figurarsi andare a Diagon Alley (1) con quegli uragani dei suoi fratelli, in una di quelle giornate in cui quella via lunghissima era così piena di maghi e streghe da riuscire a malapena a respirare!

Castiel si girava a destra e a sinistra, nella speranza di trovare tra la folla un viso vagamente familiare, magari Anna, Gabriel o Gadreel, i suoi fratelli. Ma nessuno di loro si fece vedere, probabilmente troppo impegnati a comprare le varie cianfrusaglie che sarebbero servite a tutti loro durante l'anno scolastico ad Hogwarts. Tranne nel caso di Gabriel. Conoscendolo, era da qualche parte ad ingozzarsi di caramelle come faceva di solito.

Il bambino camminò e camminò, quando alla fine, sfinito, finì per posare la schiena su una porta, che si aprì improvvisamente e lui si ritrovò con il sedere per terra.

"Ouch!" mugugnò Castiel, con le mani sul pavimento. Il bambino aprì gli occhi, dato che li aveva chiusi per l'impatto, e guardò verso il soffitto, facendo poi saettare lo sguardo per tutta la stanza, alzandosi velocemente e pulendosi la divisa. La stanza sembrava piccola a prima vista, ma questo perché c'erano così tanti mobili cheCastiel ne era convinto, se fosse stata vuota sarebbe risultata molto più spaziosa. Ma i mobili in questione non erano pieni di libri, come penserebbe chiunque, no. Erano pieni di piccole scatole dalla forma allungata, messe in modo disordinato. Ce n'erano centinaia e centinaiaforse migliaia.

"C-C'è nessuno?"

Provò a domandare ingenuamente il piccolo inglese, notando solo dopo che, il negozio in cui era finito, vendeva solo e unicamente bacchette magiche. Nelle scatole, infatti, c'erano vari tipi di bacchette, una delle quali sarebbe sicuramente toccata a lui.

"Chi c'è?"

Castiel si voltò velocemente e subito spostò lo sguardo nel punto da cui proveniva la voce, in alto, sulle scale. Si ritrovò investito da un viso pieno di lentiggini e da due enormi occhi verdi che lo osservavano con curiosità e un pizzico di diffidenza. Non aveva tutti i torti. Dopotutto, non aveva idea di chi fosse. Il bambino indossava la divisa di Hogwartscome lui.

Lo sconosciuto alzò un sopracciglio, vedendo che Castiel non dava nessun segno di vita. Quest'ultimo deglutì un groppo di saliva che gli stava salendo pian piano nella gola, con una sensazione di panico che man mano si faceva sempre più intensa, credendo che sarebbe stato cacciato fuori dal negozio a calci nel sedere. 
Ma inveceil bambino disse:

"Sei qui per prendere una bacchettaimmaginoAvviso Ollivander."

E, improvvisamentela voce tornò in possesso di Castielche era stato zitto per tutto quell'arco di tempo.

"N-no, non sono qui per prendere una bacchettaCioènoA-anche per quelloma non orai-io mi sono perso...!"

Il bambino alzò le sopracciglia, non aspettandosi quel fiume di parole improvviso da parte di Castiel.

"PersoEri con i tuoi genitori?"

Il biondino iniziò a scendere le scale immediatamente, avendo tutta l'intenzione di aiutare il povero Castielche tremava come una fogliolina.

"Nocon i miei fratelli... Mi sono girato per un momento e non gli ho più ritrovati."

"D'accordoNon avere pauraquesto posto lo conosco abbastanza beneposso aiutartiil sorriso che gli rivolse il bambino, contagiò Castielche si sentì un pochino più al sicuro e smise di tremare istantaneamentecome se quel bambino sconosciuto avesse una specie di effetto calmante su di lui.

"Sono Dean Winchestera propositoTu sei...?"

"C-Castiel Novakpiacere di conoscerti." Abbozzò un sorriso Castieldistogliendo lo sguardo e tendendo la mano a Deanche gliela stava praticamente stritolandolo mastranamentenon gli dava alcun fastidio.

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

Note
(1) Diagon Alley: Lunghissima via in cui maghi e streghe fanno i loro acquisti per la scola, il lavoro o semplicemente per gli hobby.

 

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Capitolo 3
*** Qualcosa di inaspettato ***


Rating: Verde
CoppiaDean/CastielDean/Lisa 
PersonaggiDean Winchester, CastielLisa BraedenBenny LaFitteCharlie Bradbury (menzionata), Sam Winchester (menzionato), Bobby Singer (menzionato), Fergus Crowley (menzionato);
Parole: 1115

* * * * * * * * * * * *  * * * * * * * * * * * *

Quel che Castiel si aspettava, era che i Grifondoro vincessero la partita di Quidditch(1). Avevano iniziato a segnare sin dall'inizio della partita, con la gioia del pubblico che li seguiva.

Si aspettava che Charlie portasse delle bandierine con lo stemma di Grifondoro per tutti i tifosi della medesima casa, che Sam facesse il tifo per suo fratello maggiore, nonostante facesse parte di Corvonero, seguito dal Professor Singer, che ad ogni partita in cui giocavano i Grifondoro, si scontrava con il Professor Crowley, che tifava -per ovvie ragioni- la casa dei Serpeverde.

Quel che Castiel non si aspettava era che a fine partita, quando Dean gli aveva promesso di passare del tempo con lui, come facevano sempre, trovasse Dean, il suo migliore amico di cui era letteralmente innamorato perso, amore di cui metà Hogwarts era a conoscenza tranne il diretto interessato, fosse dietro gli spalti del campo di Quidditch con le mani avvinghiate sul corpo magro e slanciato di Lisa Braeden, una ragazza di Tassorosso, ex fidanzata di Dean. 

Lo stesso Winchester aveva ribadito più volte di non volerci più avere niente a che fare, eppure Castiel aveva davanti  a lui la prova vivente che Dean gli aveva spudoratamente mentito. Forse per non farlo preoccupare. I due avevano litigato tempo prima e Dean ci era rimasto più male del dovuto, così avevano deciso insieme di farla finita. 

Castiel ci aveva creduto, davvero.
Perché Dean gli aveva mentito? Il fatto che lui fosse innamorato di Dean, non c'entrava, insomma, ma gli aveva nascosto la cosa per quanto, settimane? Mesi?

Sentì le viscere attorcigliarsi, il respiro bloccarsi e frenò istantaneamente l'impulso di andare lì e strappare Dean dalle grinfie di Lisa, di urlare quanto fosse innamorato di Dean, di quanto avrebbe voluto essere al posto della ragazza, di poter abbracciare e toccare Dean liberamente come facevano i due quando erano ancora fidanzati, di poterlo baciare, tenergli la mano senza sprofondare nell'imbarazzo più totale. Ma non fece nulla di tutto ciò.

Come avrebbe potuto? Non aveva alcun diritto di intromettersi nella vita sentimentale del suo migliore amico. Già, migliore amico. 

Quel tipo di migliore amico a cui impedisci di fare cose stupide, ma che poi fai insieme a lui semplicemente perché non vuoi lasciarlo solo in mezzo ai guai.

Castiel si nascose immediatamente, quando li vide. Si stavano solo baciando -per fortuna. Avrebbe evitato volentieri di beccarli a fare altro- quando Dean si staccò improvvisamente dalla ragazza, che lo guardò con un'espressione di pura confusione. 

"No, Lisa... Non posso, scusa"

Lisa non rispose con un tipico 'perché no? Non sono abbastanza?' ma disse

"Ti piace qualcun altro"

"No, non mi piace nessuno!"

"Era un'affermazione, Dean, non una domanda"

Qui, a Castiel, cadde il mondo addosso. La ragazza raccolse la sua sciarpa, probabilmente le era caduta pochi minuti prima e continuò, senza dare la possibilità a Dean di risponderle.

"Senti, lascia perdere, okay? Se non ti piaccio più, vuol dire che ho fallito in partenza"

"Ma ti ho detto che non mi piace nessuno!" 

"Quindi nemmeno io. Perciò è inutile rimanere qui, non credi?" Lisa spostò lo sguardo su Dean, che prima era rimasto a fissare il prato sotto i suoi piedi. "Non sono stupida, Dean. Probabilmente non ti sei nemmeno reso conto che questa persona ti piace. E probabilmente sono la prima a dirtelo, a giudicare dalla tua espressione" inarcò un sopracciglio, osservando l'espressione confusa del suo ex.

Dean non spiccicò parola, semplicemente prese la sua scopa e fece per andare via.

"Dove vai?"

"Da Castiel, gli ho promesso un'uscita dopo la partita"

Detto ciò si avviò dalla parte opposta degli spalti, probabilmente diretto nello spogliatoio.

Castiel, invece, aveva preceduto Dean e si era precipitato al castello, sotto gli sguardi straniti di studenti, professori e persino fantasmi. Si ritrovò nel dormitorio dei Tassorosso con il fiatone e si stese sul letto, nel tentativo di riposarsi un momento e rendersi presentabile agli occhi di Dean. 

Per Merlino, aveva origliato una conversazione che probabilmente non avrebbe mai dovuto sentire. Con quale coraggio l'avrebbe detto a Dean? Magari si erano entrambi accorti di lui, ma avevano preferito non dargli importanza. L'avrebbe saputo solo incontrandosi con il Grifondoro, ma non aveva nessuna voglia di vederlo, non dopo quello che aveva visto.

"Castiel, sei qui?" Sentì la voce alta e profonda di Benny Lafitte provenire dall'entrata del dormitorio, per poi vederlo venire incontro a lui.

"Oh, eccoti qui! Dean mi ha chiesto di cercarti, non riusciva a trovarti da nessuna parte"

"Sì, i-io... volevo solo... cambiarmi! Mi è finita della burrobirra sulla maglia" Disse Castiel, sperando che la scusa risultasse credibile. 

"Certo, tranquillo" sorrise Benny, genuino come al solito, ma poi aggiunse "Amico, tutto okay? Sinceramente mi sembri troppo sconvolto per un po' di burrobirra sulla maglia"

"Sto bene. Non preoccuparti" Castiel sorrise e gli diede le spalle, aprendo il suo baule e iniziando a frugarci dentro, prendendo un maglione grigio.

"Se lo dici tu. Vado ad avvisare Dean" E detto ciò, sparì così come era apparso. Castiel si voltò lievemente, giusto per assicurarsi che fosse andato via, per poi tirare un sospiro di sollievo e sedersi sulle lenzuola dorate, prendendosi la testa tra le mani e scompigliandosi ancor di più i capelli corvini, già disordinati di loro.

Si cambiò in fretta -anche se non ce n'era alcun bisogno- e si diresse all'uscita del dormitorio e della Sala Comune. Non appena uscì, vide Dean corrergli incontro con un enorme sorriso a trentadue denti che partiva da un orecchio e finiva all'altro. Probabilmente gli era tornato in mente che avevano fatto il culo ai Serpeverde e la questione 'Lisa' era magicamente evaporata nel nulla più totale. 

"Cas!" Il Grifondoro lo sorprese con un abbraccio del tutto inaspettato. 

"Dean, cosa- Tutto bene? Che fai?" Domandò Castiel, con un leggero rossore in viso e spalancando gli occhi blu.

"I ragazzi d'oggi lo chiamano abbraccio. Ti sto abbracciando, Cas"

A quanto pare la questione 'Lisa' abbandonò anche la mente di Castiel che, se fino a dieci minuti prima era in procinto di piangere, ora stava sorridendo come un idiota dato che Dean lo stava abbracciando come non faceva da tanto tempo.

 

  * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * 

 

Note: 

(1) Il Quidditch è uno sport magico che si gioca a cavallo di una scopa. È lo sport più popolare nel mondo della magia.

Meh, questo capitolo fa abbastanza schifo, chiedo scusa :(

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Capitolo 4
*** Vischio ***


[AdF
Questa OS doveva avere trecento paroleLa situazione mi è leggermente sfuggita di mano.

RatingVerde;
CoppiaDean/CastielSam/Gabriel
PersonaggiDean WinchesterCastielSam WinchesterGabrielBobby Singer (menzionato), Mary Winchester (menzionata), John Winchester (menzionato), Fergus Crowley (menzionato)Ruby (menzionata), Metatron (menzionato);
Parole2353(più le note iniziali e finali) :D

Se c'era una cosa che Dean Winchester amava fare, quella era passare del tempo con la sua famiglia. Natale, Pasqua, adorava passare le festività a casa, senza pensieri per la testa -come continuare a studiare Pozioni, maledetto Crowley che lo riempiva di compiti- mentre prendeva in giro la sua sorellina Samantha dalla folta e morbida chioma castana che aveva sulla testa. 
Ma, quell'anno, avrebbe dovuto rinunciare a tutto questo. I suoi genitori erano impegnati con il lavoro e non avrebbero passato molto tempo a casa e, di conseguenza, avrebbero lasciato Sam e Dean da soli. Il loro padre, John, aveva inviato un gufo a Bobby Singer, amico di famiglia e professore di Babbanologia (1) ad Hogwarts, chiedendogli di tenere d'occhio le sue due pesti. 
L'uomo aveva acconsentito senza problemi, dopotutto i due ragazzi lo consideravano più come uno zio che come un semplice amico di famiglia o un professore, così sia Dean che Sam avrebbero passato le vacanze di Natale ad Hogwarts. 
Ovviamente, neanche a dirlo, Sam si era letteralmente rintanato in biblioteca: infatti faceva avanti e indietro da essa, alla Sala Grande, al dormitorio e così via. Ogni tanto andava anche sulla torre di astronomia, per osservare le stelle. 
Dean, invece, oltre che passare del tempo con suo fratello, poteva gironzolare per il castello come meglio credeva, ovviamente evitando i posti in cui era proibito andare, anche se l'idea di fare un salto nelle viscere del castello o nella foresta proibita, lo stuzzicava e non poco. 
Il castello era letteralmente vuoto, c'erano giusto una ventina di studenti, forse di meno, persino i fantasmi del castello si facevano vedere poco. 
Era tutto così... tranquillo, sereno. Dean non aveva mai visto Hogwarts così silenziosa, si sentiva solo il rumore del vento che soffiava, gli uccellini che passavano ogni tanto e, di notte, lo sbattere dei rami degli alberi sui vetri. Il dormitorio dei Grifondoro, in inverno, diventava meravigliosamente accogliente. Il camino riscaldava tutta la sala comune, e quel calore poteva goderselo da solo -fatta eccezione di qualche altro Grifondoro come lui- in santa pace. 
Ma di certo non erano rimasti solo Grifondoro al castello. Dean andava spesso a trovare Castiel, ormai diventato il suo migliore amico sin da quando l'aveva trovato con il sedere per terra da Ollivander, al primo anno. Castiel -o Cas, come lo chiamava lui- andava spesso in biblioteca, come Sam: il bibliotecario, Metatron, che non si faceva mai gli affaracci suoi, diceva che quel ragazzo divorava i libri che leggeva come un cane affamato divorava una bistecca. Leggeva un libro, il giorno dopo lo riportava indietro, non importava quanto fosse grande. 
E, proprio in quel momento, Dean ebbe la fortuna di beccare Castiel in biblioteca, immerso in una delle sue letture. Il ragazzo fece il giro del tavolo e gli si avvicinò, con tutta l'intenzione di spaventarlo, sperando che non l'avesse visto.
Ma, andiamo, era Castiel. Non si faceva fregare da trucchetti simili, perché proprio nel momento in cui Dean avvicinò le mani ai fianchi del ragazzo, quest'ultimo disse, con voce seria:
"Devi solo osare Dean, e giuro che ti metto un'acromantula (2) nel letto."
Ovviamente, un classico. 
"Come se ne avessi il coraggio, Cas. Perché non lasci questa topaia e vieni a farti un giro con me ad Hogsmeade?(3)
Castiel alzò lo sguardo, stizzito, come se Dean avesse sparato la più grande cazzata dell'intero universo.
"Nel caso non te ne fossi accorto, Dean, sto studiando. Voglio migliorare, soprattutto in Difesa Contro le Arti Oscure (4)..." 
Dean sollevò un sopracciglio. Stavolta, la cazzata, l'aveva sparata Castiel. Incrociò le braccia, e disse: 
"Alza il culo da quella sedia, prima che diventi quadrato, e vieni con me ad Hogsmead, Cas. Nel caso non te ne fossi accorto -disse, imitando il suo tono usato pochi secondi prima- non hai nessun voto che va al di sotto della O (5). Cosa diavolo dovrebbe esserci da migliorare?" 
Castiel aprì la bocca con tutta l'intenzione di ribattere e di rinfacciargli quanto invece lui facesse schifo in circa metà delle materie, ma Dean lo zittì con un gesto dell'indice e continuò.
"Hai tutte le vacanze per studiare, Cas. Andiamo, hai passato tutto settembre, ottobre e novembre con la testa sui libri... non passiamo un po' di tempo insieme da tanto..."
Ed eccoli lì, gli occhioni da cane bastonato di Dean Winchester, a cui nessun essere vivente poteva resistere. Castiel, non riusciva davvero a dirgli di no quando faceva così. E Dean lo sapeva, eccome se lo sapeva. 
Anche se, dopotutto, non aveva tutti i torti. Aveva passato i mesi precedenti a studiare come se non ci fosse un domani, e solo ora si rendeva conto che non usciva con Dean da... Quanto? Settimane? Mesi? 
Il Grifondoro, nel frattempo, si era seduto accanto a lui, e lo guardava con gli occhi verdi supplicanti. 
"Ti sto odiando così tanto in questo momento, Dean." 
Alla fine Castiel sospirò e chiuse il libro con un tonfo che fece sobbalzare Metatron, che si era addormentato sulla sedia, con un libro in mano. 
Dean sfoderò il suo adorabile sorriso, avvicinandosi e ridendo.
"Davvero, Cas?
"No, Dean."
Non appena Dean si avvicinò eccessivamente, Castiel si allontanò e prese il mattone -sì, il libro- e lo rimise proprio posto, prendendo poi la sua borsa.
"Ti conviene prendere la sciarpa" disse il biondo, mentre gli passava la suddetta sciarpa gialla e nera della casa dei Tassorosso. 
"Lo so, non voglio mica raffreddarmi..." 
E così i due amici lasciarono la biblioteca, si coprirono dalla testa ai piedi e cominciarono ad incamminarsi verso Hogsmeade, godendosi la vista di Hogwarts completamente ricoperta di candida, soffice e pura neve bianca. 
Dean non aveva mai visto Hogwarts così, mentre Castiel invece sì, che rimaneva a scuola tutti gli anni a Natale per studiare e godersi la tranquillità momentanea del posto, nonostante le continue richieste dei suoi fratelli di tornare a casa per le feste. Ma lui si era sempre rifiutato. 
Quell'anno, però, Gabriel era rimasto ad Hogwarts con lui, solo che non aveva idea del perché fosse rimasto. 
"Era da un bel po' che non venivo qui"
"Da quando ci siamo andati per la prima volta al terzo anno (6), ho indovinato?"
Castiel accennò un sorriso e nascose metà del suo viso nella sciarpa calda, guardando Dean con la coda dell'occhio.
"Sì, hai indovinato, bravo."
Questa uscita era diversa dalle altre, lo percepivano tutti e due. Era forse colpa del fatto che erano entrambi consapevoli della cotta che avevano l'uno per l'altro, poco ma sicuro. 
Dean si sentiva terribilmente in imbarazzo al solo pensiero. Lui, che si era sempre definito eterosessuale ed era sempre stato con le ragazze, non per nulla aveva metà Hogwarts che gli correva dietro. 
Castiel, invece, in qualche modo, aveva sempre saputo di provare qualcosa di speciale per lui. Da quando l'aveva incontrato per la prima volta, da quando si era offerto di aiutarlo a ritrovare i suoi fratelli perché lui si era perso come un imbecille a Diagon Alley (7)... Da quando lo aveva guardato per la prima volta, quel bambino con un sorriso più luminoso del sole, gli occhi verde prato e il viso tempestato di lentiggini.
Castiel non era una persona molto chiacchierona, ma questo sembrava non importare minimamente al biondo. Erano diventati subito amici. Almeno, finché Castiel non si era reso conto dei sentimenti che aveva iniziato a provare per lui due anni prima. 
Non voleva rovinare il bellissimo rapporto che si era pian piano formato tra di loro, perciò aveva semplicemente deciso di lasciar correre, pensando che prima o poi la cotta gli sarebbe passata. 
Ma non fu così.
"Andiamo in un posto chiuso? Fa maledettamente freddo qui fuori..." 
Non se lo fece ripetere due volte, Dean prese Castiel per mano -che arrossì come una ragazzina- e lo trascinò ai Tre Manici di Scopa (8).
Il piccolo locale era più o meno vuoto, c'erano tre o quattro abitanti e qualche studente, di cui due tizi terribilmente sospettosi, un nano e un gigante. 
Sia Dean che Castiel decisero di non farci troppo caso e si accomodarono ad un tavolo, ordinando due burrobirre (9) e qualcosa da mettere sotto i denti. 
Senza che i due sentissero, i tizi sospettosi iniziarono a parlare sottovoce.
"Oh merda, se mi vede qui-"
"Zitto Sammy, non ti ha visto!"
"Mi ucciderà!"
"No, al massimo sarà orgoglioso di te"
"Non dovrei essere qui, Gabe, dannazione!"
"Hey, ho un'idea."
"Che tipo di idea?"
"Vedrai." 
Intanto, le ordinazioni di Dean e Castiel erano arrivate da un pezzo, ed entrambi se le stavano godendo. 
"... E poi mi ha fatto cadere dalla scopa. Mi ha fatto cadere, capisci? Quella stronza mi ha fatto cadere!"
"E poi? Hanno punito Ruby?" 
"Oh, sì che l'hanno fatto." 
Castiel gli sorrise genuino, ascoltando con attenzione il suo migliore amico. Era così concentrato a raccontagli come Ruby lo avesse fatto appositamente cadere dalla scopa durante un allenamento, che non si era accorto di avere la bocca sporca di burrobirra. 
Questo fece sfuggire a Castiel una leggera risata, che non sfuggì a Dean.
"Cosa? Ti sembra così divertente?"
Castiel scosse lentamente il capo, rivolgendogli poi un sorrisetto divertito.
"No, Dean. Assolutamente. Ma non riesco a prendere sul serio le tue minacce di morte con i baffi che hai!" 
"Baffi?" 
Dean aggrottò immediatamente le sopracciglia e assottigliò gli occhi, riducendoli a due fessure. Poi li chiuse, prese un tovagliolo e si pulì in silenzio, lanciando un'occhiataccia a Castiel, che continuava a fissarlo con un sorrisetto impertinente stampato sulla faccia. 
"Meglio?" 
"Sì, decisamente meglio."
"Facciamo un giro a Mielandia (10)?"
Chiede Dean, sperando con tutto il cuore che l'amico dicesse di sì.
"Hai deciso di farmi svuotare il portafogli oggi?" Castiel inarcò un sopracciglio, dando un'occhiata veloce al portafogli in questione. 
"Tranquillo, Cas. Ho dei galeoni (11) in più, se ti servono." 
Dopo qualche minuto si alzarono entrambi e si diressero verso il bancone per pagare ciò che avevano mangiato e bevuto poco prima.
Nel momento in cui si diressero verso la porta per andare a Mielandia, quando qualcosa spuntò sopra le loro teste: vischio. 
"Questo da dove è uscito?" 
Domandò Castiel, guardando in alto e tirando un leggero sospiro. 
"Beh, tanto vale..." 
Dean non seppe come fece, con quale coraggio riuscì ad avvicinarsi così tanto al suo migliore amico, ma lo fece. 
"Cosa-" 
Castiel non riuscì a dire più nulla. Beh, un po' difficile visto che le labbra di Dean erano sulle sue. Era un contatto leggero, le sue labbra erano morbide, come se le era sempre immaginate. Probabilmente, il viso di Castiel era diventato di tutte le tonalità del rosso, così come il viso di Dean che, nonostante fosse stato lui a prendere l'iniziativa, resosi conto del suo gesto, era diventato letteralmente un pomodoro dotato di gambe. 
In realtà non era stato un bacio lungo, anzi. Era stato breve e intenso, inaspettato. Quando Dean si staccò, lo fece lentamente, udendo inevitabilmente un leggero schiocco delle labbra che si separavano. 
Erano entrambi arrossiti, soprattutto Castiel, che aveva gli occhi blu spalancati per la sorpresa. 
Dean l'aveva baciato. 
Dean l'aveva baciato a causa di una stupida piantina spuntata da chissà dove e, per questo, l'inevitabile domanda uscì spontaneamente dalla bocca di Castiel. 
"Dean, io ti piaccio?" 
Domandò diretto, con il battito a mille, il viso in fiamme e il cuore che minacciava di spaccargli in due la gabbia toracica. 
Il biondo, semplicemente, decise di accettare finalmente quello che provava nei confronti del suo migliore amico e annuì, dicendo "Sì."
Castiel, nonostante cercasse con tutto sé stesso di rimanere inespressivo, dentro di sé stava letteralmente facendo festa.

"A-anche tu... Mi piaci."

Un sorriso genuino spuntò sulle labbra di entrambi, che avevano iniziato a farsi gli occhi dolci da un po', sotto lo sguardo sbalordito di Sam e Gabriel dall'altra parte del locale. 
I due non avevano smesso un attimo di battibeccare sul fatto che Sam sarebbe finito sicuramente nei guai, ma si erano fermati nel momento in cui avevano visto i rispettivi fratelli baciarsi sotto il vischio che Gabriel aveva creato appositamente per i due piccioncini.
"...io te l'avevo detto, Sammy. Il vischio funziona sempre."
"Era ora che su baciassero, da quanto si piacciono? Cinque anni?"
"Praticamente da quando si conoscono."
Gabriel annuì, per poi inarcare un sopracciglio, con un sorrisetto furbo sulle labbra.
"Hey Sammy."
"Che c'è?"
"Andiamo anche noi sotto il vischio."

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Note
(1) Babbanologia: Questa materia consiste nello studiare le abitudini e gli oggetti usati dai babbani. Gli studenti del terzo anno possono sceglierla come materia facoltativa.
(2) Acromantula: Enorme ragno con otto occhi e coperto di peli nerissimi, lungo circa 4.5 m. L'ufficio di Regolazione e Controllo delle Creature Magiche ha classificato l'Acromantula come XXXXX (impossibile da addestrare/noto ammazzamaghi)
(3) Difesa Contro le Arti Oscure: Ha come scopo quello di preparare gli alunni ad affrontare Creature e Arti Oscure. A livello avanzato si studiano le maledizioni, comprese quelle Senza Perdono, e gli incantesimi non-verbali.
(4) Hogsmeade: Pittoresco e piccolo villaggio di cottage che si trova a nord-ovest del Castello di Hogwarts. Qui si trova anche la stazione dove fa capolinea l'Espresso per Hogwarts.
(5) O: Giudizio o voto. La 'O' sta per Oltre ogni previsione; praticamente è il nostro 8-9.
(6) "Da quando ci siamo andati per la prima volta al terzo anno": A volte gli studenti possono recarsi ad Hogsmeade per il fine settimana, ma solo dal terzo anno in poi e solo con un permesso scritto firmato dai genitori.
(7) Diagon Alley: Enorme via magica che si trova in Inghilterra, a Londra, dietro il Paiolo Magico. Qui si possono trovare negozi che vendono oggetti per scuola, lavoro e hobby. 
(8) Tre Manici di Scopa: Pub che si trova nel paesino di Hogsmeade.
(9) Burrobirra: Bevanda analcolica al gusto di butterscotch, una caramella inglese a base di zucchero e burro.
(10) MielandiaNegozio di dolciumi che si trova ad Hogsmeade. Qui, c'è anche un passaggio segreto nella cantina che porta al Castello di Hogwarts.
(11) Galeoni: La valuta del mondo magico britannico. In ordine di valore sono: Galeoni (oro), Falci (argento) e Zellini (bronzo). 

 

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Capitolo 5
*** Ma non era illegale? ***


Rating: Verde
PersonaggiSam Winchester, Fergus CrowleyKevin TranCharlie Bradbury, GabrielCastielDean WinchesterSarah Blake (menzionata), Bobby Singer (menzionato);
CoppiaSam/Gabrielaccenni di Dean/Castiel
Parole: 1505

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"Ambarabà-ciccì-coccò. Winchester, testone, come ti chiami, annusa"

Fergus Crowley, il professore di pozioni più irritante che Hogwarts abbia mai avuto, fece cenno a Sam Winchester di avvicinarsi al calderone contenente la pozione che avrebbero studiato quel giorno: l'amortentia(1). Ora, tecnicamente, l'amortentia era illegale. Perché diavolo avrebbe dovuto far studiare ai suoi studenti qualcosa di illegale?

La vittima, in questo caso Sam, si avvicinò lentamente al calderone in questione, stringendosi il mantello nella mano sinistra, sinceramente spaventato. Sapeva che la pozione assumeva un odore diverso per ogni persona, ovvero l'odore della persona da cui era attratta quella con cui entrava in contatto la pozione. Aveva paura di annusare quell'intruglio. Non sapeva davvero cosa pensare: aveva rotto da poco con Sarah Blake, quindi non avrebbe dovuto sentire nessun odore collegato alla ragazza.
Credeva. Supponeva.

Sam ricevette una piccola spintarella da Charlie Bradbury, che lo guardava con un sorrisetto divertito, quasi come se sapesse già tutto.

"Forza, non ho tutto il giorno!" Disse Crowley spazientito, quindi Sam sospirò e avvicinò il naso all'intruglio: sentiva odore di... caramelle? Questo era strano, non sapeva nemmeno lui a chi appartenesse quel tipo di odore.

"Allora, Winchester. cosa senti?"
"I-io, uhm... caramelle, credo?"

Sam inarcò un sopracciglio, sforzandosi di pensare perché aveva sentito proprio quell'odore. Lui neanche mangiava spesso le caramelle.

"Benissimo, puoi tornare al tuo posto. Ora, chi sa dirmi il nome della pozione che stava annusando Testone?"

Al nomignolo, Sam gli lanciò un'occhiataccia scocciata e arrabbiata allo stesso tempo, ma a quanto pare fu bellamente ignorato, perché qualcuno rispose alla domanda posta dal professore.

"Si tratta di Amortentia, suppongo" Kevin Tran, il piccolo genio, ovvio.

"Ottimo, Tran. Sì, si tratta di Amortentia ed è il filtro d'amore più potente che esista, nonostante crei solo un'ossessione romantica e non il vero amore, che a quanto pare è impossibile da ricreare artificialmente più la si fa invecchiare, più diventa potente.
Ma nessuno la berrà, qui. L'unica cosa che dobbiamo fare è studiarla"

"Ma non è illegale?"

"Proprio per questo ho detto che non la berrà nessuno. Al lavoro!"

Quando Sam uscì dalla classe, era sfinito. Quel professore aveva qualche rotella fuori posto, se lo ripeteva da circa sei anni. Quella mattina aveva ricevuto un gufo da suo fratello Dean, che lo avvertiva che sarebbe passato da Hogwarts per delle questioni e che, di conseguenza, sarebbe passato anche a trovare lui, insieme a Castiel.

Dean ormai aveva finito la scuola da un po' e, incredibile ma vero, era uscito da Hogwarts con il massimo dei voti e con tutta l'intenzione di diventare un Auror(2), cosa che stava facendo.

"Allora, caramelle, eh?" Charlie gli camminò intorno con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, non vedendo l'ora di far sputare il rospo a Sam.

"Charlie--"

"Chi è la fortunata? O il fortunato, se preferisci"

"Non c'è nessun fortunato, Charlie" Il ragazzo fece per fare un passo in avanti, ma la Grifondoro non lo avrebbe fatto scappare così facilmente. Charlie era testarda.

"Quindi è un lui!"

Sam si morse la lingua. Perché non stava mai zitto?

"Sai, forse un'idea su chi potrebbe essere ce l'avrei..."

"Oh, ma davvero? Sentiamo, dai"

"Sammy!" Charlie fu bruscamente interrotta da un felicissimo Dean, che non perse tempo e corse incontro al fratellino, che lo stritolò in un abbraccio spacca-ossa dei loro.

"Come stai, fratellino?" Domandò Dean, staccandosi da Sam solo per abbracciare successivamente Charlie, con un po' più di delicatezza.

"Sto bene, grazie. Tu? Che ci fai qui?"

"Avevo bisogno di parlare con Bobby di una faccenda e volevo passare a salutare anche te. Il problema è che Cas si è portato appresso quell'impiastro di suo fratello"
"Specifica quale fratello"

Parli del diavolo e spuntano le corna, no? Castiel si presentò con un'altra persona, che Sam non vedeva da un bel po' di tempo. E fu lì che il viso del più piccolo iniziò a prendere fuoco.

"Oh, Dean, è così che mi definisci davanti a tuo fratello?"

Gabriel Novak si avvicinò con nonchalance al gruppo, tenendo un lecca-lecca nella mano destra, probabilmente alla fragola. Si era fatto crescere i capelli, Sam l'aveva notato subito e, notò anche, che non era cresciuto neanche un po' in altezza.

Caramelle...

"Hey, Sasquatch!" Gabriel sorrideva mentre si avvicinava a Sam, che pian piano capiva e si rendeva conto che il tentativo di aver cercato di dimenticare la cotta che aveva preso per Gabriel, era miseramente fallito. 
Questa consapevolezza lo colpì come un pugno nello stomaco, mentre il diretto interessato lo abbracciava affettuosamente, non vedendolo da tanto tempo. 
Sam ricambiò l'abbraccio, facendo un sorriso che era una via di mezzo tra l'essere forzato e l'essere sinceramente contento di vederlo. I due avevano avuto una minuscola storia tempo addietro, ma non era finita bene.

"Ciao Gabriel..." 
"Gabe"
"D'accordo, ciao Gabe"

I due si staccarono dall'abbraccio, probabilmente con il cuore che batteva all'impazzata nella gabbia toracica di entrambi. Gabriel era stato uno dei primi amici che Sam aveva avuto ad Hogwarts, nonostante fosse la sua vittima preferita per quanto riguardava gli scherzi. Come dimenticare quando aveva scambiato la sua bacchetta con una bacchetta trabocchetto (3) o quando aveva messo un piccolo detonatore abbindolante (4) sul suo tavolo mentre studiava in biblioteca. Poi però gli aveva regalato una Puffola Pigmea (5). Quell'affare cantava a Natale, ma non era fastidioso, anzi.

"Mentre voi due piccioncini fate le vostre cose, io rubo Sammy per un po'. Non vi dispiace, vero?" 

Gabriel si voltò verso Dean e Castiel, cercando inutilmente di non risultare un nanerottolo accanto a Sam. 
Lo sguardo di quest'ultimo si addolcì non appena notò come l'altro gli stesse dolcemente stringendo il braccio destro. Forse Dean faceva bene a chiamarlo femminuccia o addirittura Samantha. A volte, quand'era accanto a Gabriel, se ne andava in brodo di giuggiole e diventava di pasta frolla.

"Basta che me lo riporti tutto intero"

Dean circondò il fianco di Castiel con un braccio e lo tirò a se, mentre quest'ultimo gli lanciava un'occhiata di rimprovero, che venne subito rimpiazzata da un leggero sorriso e un po' di adorabile rossore sulle guance. Già, quei due stavano insieme da qualche anno: Sam stava solo aspettando il matrimonio e, sinceramente, non vedeva l'ora.

"Ci proverò, Dean-O"

I due piccioncini si allontanarono, diretti probabilmente verso l'ufficio di Bobby.
Dopo qualche secondo, Sam domandò:

"Gabe, tu sai perché Dean e Cas sono qui?"
"Tuo fratello non te l'ha detto? Cassie vorrebbe insegnare ad Hogwarts!"

Le sopracciglia di Sam si alzarono così tanto che raggiunsero l'attaccatura dei capelli.

"Come? E cosa vuole insegnare?" 
"Storia della Magia, bleah. Non è cambiato per niente, è ancora un secchione ossessionato dai libri"

Sam aggrottò le sopracciglia.

"Storia della Magia è interessante, Gabe"
"Punti di vista, dolcezza"

In quel momento, Sam non seppe, esattamente, cosa lo spinse a fare una tale confessione. Forse l'improvviso coraggio uscito da chissà dove. Solo, si limitò a camminare a fianco del suo ex-ragazzo e gli strinse prima il braccio e poi la mano, intrecciando le loro dita.

"L'amortentia sa di caramelle, lo sai?"

Inutile dire di come Gabriel gli si avventò sulle labbra e come gli saltò letteralmente in braccio, preso dalla felicità del momento. 
Forse l'amortentia non creava il vero amore, se bevuta, ma a quanto pare faceva riemergere dei sentimenti che, evidentemente, Sam aveva creduto di aver completamente dimenticato. 
Non era mai stato così contento di aver annusato una pozione.

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Note
La mia prima Sabrielyaay~
Okayvorrei solo dire che sono super contento di aver ricevuto delle recensioni positivecome sono contento che questa raccolta di one-shots stia piacendonon me l'aspettavo davvero çwç
Grazie mille e al prossimo capitolo, buon Natale!💕

(1) AmortentiaCome detto da Crowleyè il filtro d'amore più potente del mondo ed è molto pericolosoper questo il Ministero della Magia ne ha vietato severamente la produzione.
(2) AurorMembri del Ministero della Magia che combattono le Arti Oscure e i suoi sostenitoriHanno il permesso di usare le maledizioni Senza Perdono grazie a Barty Crouch Sr
Per diventare Aurorgli allievi devono allenarsi a lungo e duramente in combattimenti magici avanzati e avere ottimi voti scolastici per poter essere ammessi al corsoche solitamente dura tre anni
(3) Bacchetta Trabocchetto: False bacchette magiche chese agitatesi trasformano in polli o mutandeÈ un oggetto venduto ai Tiri Vispi Weasley.
(4) Detonatore Abbindolante: I Detonatori Abbindolanti sono piccoli oggetti simili a clacson dotati di gambe che, se lasciati cadere a terra, scappano via velocemente moltiplicandosi emettendo un botto, un forte fracasso e la fuoruscita di fumo neroAnche questo è un oggetto dei Tiri Vispi Weasley.
(5) Puffola PigmeaPiccoli e graziosi animaletti a batuffolo col pelo colorato di tutte le gradazioni del rosa e del viola.

 

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Capitolo 6
*** Expecto Patronum ***


RatingGiallo
CoppiaDean/Castiel
PersonaggiDean WinchesterCastielJack Kline (menzionato);
Parole1297;

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Castiel tese la bacchetta, mettendosi in posizione e chiudendo gli occhi.
Respirò a fondo.
Gli venne in mente quando prese in braccio il suo gatto per la prima volta, quando era ancora un piccolo batuffolo di pelo nero e scompigliato con un paio di occhioni azzurri curiosi e allegri.
Il gattino era un regalo dei suoi fratelli, Balthazar e Michael, che avevano già finito la scuola, per la sua ammissione ad Hogwarts. Infatti, aveva ancora l'animale con sé.
Quando un minuscolo fascio di luce argentea cominciò a spuntare fuori dalla bacchetta magica, Castiel sorrise spontaneamente.

"Expecto Patronum!"

Il problema fu che il suo sorriso si spense subito dopo, così come il fascio di luce. Abbassò la bacchetta, lamentandosi internamente e maledicendosi.
Concentrazione, ecco cosa gli serviva in quel momento.
Era nell'aula di difesa contro le arti oscure da oree ancora non era riuscito a combinare nulla di buono. L'incanto patronus(1) era più difficile di quanto pensasse.
Il professore aveva spiegato che, per evocare il proprio patronus, bisognava pensare ad un ricordo felice. 
Eppure lui ne aveva a bizzeffe di ricordi felici. 
Giusto?
Come dimenticare quando aveva visto Hogwarts per la prima volta, quando era riuscito a fare il suo primo incantesimo -ovvero wingardium leviosa(2)- oppure quando aveva completato la sua prima pozione?
Stava seriamente iniziando ad andare in paranoia. 
Tre piccolissimi colpi sulla porta di legno lo fecero tornare con i piedi per terra.

"Heilà?"

Un sorriso a trentadue denti si fece strada sulle labbra di Castiel e si voltò, trovandosi Dean, il suo Dean, davanti.

"Ciao, Dean"

Il Grifondoro sorrise a sua volta, andando prima di tutto a posare la borsa su uno dei tanti banchi presenti nell'aula, per poi avvicinarsi a Castiel e stampargli un bacio del tutto innocente sulle labbra.

"Hey, dolcezza. Stai ancora studiando?"

Castiel annuì la domanda del ragazzo, tirando un lieve sospiro, evidentemente esausto.

"Con cosa ti stai torturando, stavolta?"
"L'incanto patronus"

Dean incaricò un sopracciglio, avvolgendo le braccia attorno ai fianchi di Castiel e fregandosene altamente degli studenti che passavano davanti all'aula, osservando la coppia.

"Non riesci ad evocarlo?"
"No..."
"Come mai?"
"Non ne ho idea, credo di non avere ricordi, non lo so, abbastanza... felici?"
"Devo ritenermi offeso?"

Il Tassorosso alzò gli occhi al cielo.
Il Grifondoro gli sorrise, posando un bacio sulla guancia di Castiel, che si ritrovò a sorridere come l'ebete che diventava quando Dean faceva un gesto dolce per lui. Si scioglieva. Letteralmente.

"A cos'hai pensato fin'ora?"
"La mia prima volta ad Hogwarts, la mia prima pozione, il mio primo incantesimo, quando abbiamo sparato nelle orecchie di Balthazar My Heart Will Go On a tutto volume..."

Entrambi si fecero sfuggire una risata al ricordo, quando Dean aggiunse "Mentre dormiva"
"Dovremmo ringraziare Gabe per questo"

Il biondo posò il mento sulla spalla del suo ragazzo, strofinando appena la punta del naso nell'incavo del collo di Castiel, facendo rabbrividire quest'ultimo.

"Senti, io lo so evocare... Posso aiutarti?" 
"Scommetto che vuoi essere pagato, ho indovinato?"
"Beh, di certo non con dei soldi. Facciamo così, ogni volta che sbagli mi fai un... -Castiel iniziò a tirargli l'orecchio con decisamente poca delicatezza, sollevando l'angolo delle labbra- una crostata, una costata!"
"Una crostata è perfetta, dolcezza"

Gli lasciò l'orecchio, diventato tutto rosso, e si permise una piccola risata, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Dean.

"Stronzo"
"Ti amo anch'io" 
"Allora, accetti?" 
"Assolutamente sì"

Si staccarono entrambi dall'abbraccio e Dean si avvicinò nuovamente alla sua borsa, estraendone la bacchetta.

"Comunque, stavo scherzando"
"Riguardo la crostata?"
"Anche, idiota"

Castiel scosse il capo e alzò gli occhi al cielo per l'ennesima volta, osservando il fidanzato avvicinarsi. 

"Allora, Cas. Ti serve un ricordo felice. Spremi le meningi, su"
"La fai facile..."
"Hey, più il ricordo è felice, più l'incantesimo è potente. Tieni a mente che non deve essere per forza un ricordo: puoi anche immaginartelo, l'importante è che sia facile da tenere a mente, in modo che te ne ricordi automaticamente quando invocherai il patronus"

Mentre Dean gli spiegava nel dettaglio l'incantesimo, Castiel si era incantato a guardare il Grifondoro davanti a sé, che camminava lentamente avanti e indietro, agitando anche la bacchetta, ogni tanto. 
Si lasciò sfuggire un sorriso.

"Allora, hai capito?"
"Saresti un ottimo insegnante, Dean"
"Hai ascoltato almeno una parola di quello che ho detto o eri troppo occupato a fissarmi il culo?"
"Quella è una cosa che fai tu mentre io parlo. E poi non ti stavo guardando il culo."

Dean alzò le spalle, mentre un sorrisetto strafottente si faceva strada sul suo viso. Castiel aveva ragione, non poteva mica dire il contrario.
Il Grifondoro abbracciò da dietro Castiel e guidò la sua bacchetta magica verso l'alto, facendogli tendere il braccio in orizzontale, mentre l'altra mano era posata sul fianco magro di Castiel e man mano scendeva.

"Dean..."
"Sì?"
"Non ho bisogno di una mano nei pantaloni per concentrarmi"
"D'accordo, d'accordo"

Quest'ultimo lanciò un'occhiataccia a Dean, iniziando però a pensare ad un possibile ricordo, nonostante avesse pensato a metà della sua vita per ore intere. Non aveva mai provato della felicità vera e propria, non importava a quali ricordi si aggrappasse, l'incantesimo non funzionava. 
Così, decise di seguire il consiglio di Dean: immaginarsi un possibile ricordo, qualcosa che avrebbe voluto fare, che l'avrebbe reso il ragazzo più felice sul pianeta terra. Qualcosa legato ad una persona per lui preziosa. 
E fu in quel momento che gli venne in mente.
Un mucchio di immagini, inizialmente confuse, gli invasero la mente e, la maggior parte, conteneva l'immagine di se stesso e Dean, entrambi molto più alti e sicuramente più vecchi, in una casa tutta loro, in un paesino piccolo e tranquillo, probabilmente in Inghilterra. 
Entrambi avevano una fede al dito.
Vide Dean indaffarato in cucina, mentre un bambino, probabilmente di quattro o cinque anni, corse verso di lui e si aggrappò alla maglietta degli AC/DC. Castiel ci pensò un secondo: Dean non aveva quella maglietta. 
Il bambino era biondo e aveva due enormi occhi azzurri, con un sorriso così luminoso da far invidia al sole stesso. Castiel pensò che fosse davvero, davvero adorabile. 
Dean aveva chiamato il bambino 'Jack'. 
Di colpo, Castiel aprì gli occhi -non si era nemmeno accorto di averli tenuti chiusi- e alzò la bacchetta, pronunciando subito:

"Expecto Patronum!"

Quello che successe colpì entrambi, in particolar modo Dean, che rimase letteralmente a bocca aperta. 
Dalla bacchetta uscì un fascio di luce argentata, come quella precedente, ma stavolta prese la forma di una tigre. Una tigre decisamente grande. 
L'animale rimase giusto qualche secondo, poi svanì nel nulla improvvisamente, così come si era manifestato.

"Cas..."
"Cosa? Che c'è? Ho sbagliato qualcosa?"

Dean scosse la testa e strinse il corpo del ragazzo al suo, mentre l'espressione scioccata lasciava il suo viso per fare spazio ad una decisamente più felice.

"Il tuo patronus è uguale al mio, lo sai?(3)"

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Quell'anno, per il suo compleanno, Dean ricevette una maglietta degli AC/DC da Castiel.

Note
(1) Incanto PatronusIncantesimo che che invoca un patronoun'energia positiva che catalizza dei ricordi felici del mago che lo utilizzaPer evocare il patronobisogna concentrasi sulla sensazione di felicità che trasmette il ricordo ocome nel caso di Castielsu una scena immaginataanche improbabileL'importante è la sensazione di felicità che trasmette.
(2) Wingardium LeviosaIncantesimo che permette agli oggetti di levitare.
(3) "Il tuo patronus è uguale al miolo sai?": La forma di un patronusvaria da mago a mago e cambia in base ai sentimentiQuello di una persona profondamente innamorata può essere molto simile a quello della persona amata (esQuello di Severus Piton era uguale a quello di Lily Potter e quello di Lily era uguale a quello di suo marito James Potter
È la dimostrazione dell'amore sincero di qualcuno.

 

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