I belong to you.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Goodbye. ***
Capitolo 2: *** Certezze. ***
Capitolo 3: *** Sospetto. ***
Capitolo 4: *** Determinazione. ***
Capitolo 5: *** Credere. ***
Capitolo 6: *** Ti prometto... ***
Capitolo 7: *** Proud. ***
Capitolo 8: *** In volo... ***
Capitolo 9: *** A destinazione. ***
Capitolo 10: *** Attesa. ***
Capitolo 11: *** La prima notte di nozze. ***
Capitolo 12: *** Amore. ***
Capitolo 13: *** Un vecchio amico. ***
Capitolo 14: *** My genius. ***
Capitolo 15: *** Love and ice cream. ***
Capitolo 16: *** Intossicazione. ***
Capitolo 17: *** Pensieri condivisi. ***
Capitolo 18: *** Fireworks. ***
Capitolo 19: *** Gelosa. ***
Capitolo 20: *** Notizie in arrivo. ***
Capitolo 21: *** Una sorpresa è una sorpresa. ***
Capitolo 22: *** Priorità. ***
Capitolo 23: *** Revelations. ***
Capitolo 24: *** Orgogliosa. ***
Capitolo 25: *** Fermati. ***
Capitolo 26: *** Opportunità. ***
Capitolo 27: *** Desiderio. ***
Capitolo 28: *** Before work. ***
Capitolo 29: *** Invaghita. ***
Capitolo 30: *** Shock. ***
Capitolo 31: *** Celebrating. ***
Capitolo 32: *** Can't wait. ***
Capitolo 33: *** Stanchezza. ***
Capitolo 34: *** A un passo. ***
Capitolo 35: *** Al lavoro! ***
Capitolo 36: *** L'occasione. ***
Capitolo 37: *** I like... ***
Capitolo 38: *** Chi è? ***
Capitolo 39: *** Consigli. ***
Capitolo 40: *** Perdonata. ***
Capitolo 41: *** Il compleanno. ***
Capitolo 42: *** Dolcezza. ***
Capitolo 43: *** Felicità. ***
Capitolo 44: *** A good dinner. ***
Capitolo 45: *** Matura. ***
Capitolo 46: *** La mia forza. ***
Capitolo 47: *** Regali. ***
Capitolo 48: *** La visita. ***
Capitolo 49: *** Pronta a sorprendere 1. ***
Capitolo 50: *** Pronta a sorprendere 2. ***
Capitolo 51: *** Ottimo lavoro. ***
Capitolo 52: *** Tenderness. ***
Capitolo 53: *** Visita inattesa. ***
Capitolo 54: *** Feeling safe. ***
Capitolo 55: *** Protecting. ***
Capitolo 56: *** In good hands. ***
Capitolo 57: *** Smile. ***
Capitolo 58: *** Safe place. ***
Capitolo 59: *** Nomi... ***
Capitolo 60: *** Tensione... 1. ***
Capitolo 61: *** Tensione... 2. ***
Capitolo 62: *** Minaccia. ***
Capitolo 63: *** Tranquilla. ***
Capitolo 64: *** Cuore d'oro. ***
Capitolo 65: *** Gratitudine. ***
Capitolo 66: *** Solved. ***



Capitolo 1
*** Goodbye. ***


Era una serata tranquilla a National City e, nel suo appartamento, Kara Danvers stava preparando le ultime cose, prima di partire per il fronte.

Rimase stesa sul suo letto a guardare il soffitto e poi chiuse gli occhi. Le sarebbe mancata la sua casa, così come la sua famiglia, gli amici e... Lena.

Si, perché Lena Luthor era la sua migliore amica. Avevano la stessa età, erano nate lo stesso giorno, lo stesso mese e le loro madri erano nella stessa stanza, nell'ospedale di Metropolis.

Questo prima che i rispettivi genitori naturali morissero e Kara venne adottata dai Danvers, Lena da Lillian Luthor, essendo frutto dell'amore adultero tra Lionel Luthor e un'altra donna.

Kara si ritrovò ad avere una sorella, Alex, mentre Lena un fratello, Lex.

La sola differenza stava nel fatto che Kara frequentava le scuole pubbliche e Lena quelle private. Ma ciò non aveva impedito loro di incontrarsi, una volta che la rispettiva famiglia si trasferì a National City e di diventare amiche inseparabili.

E quando avevano scoperto tutte le similitudini sul giorno della loro nascita, si fecero un tatuaggio sul retro del collo. Una semplice scritta.

I belong to you.

Kara riaprì gli occhi quando il suono del campanello la riportò alla realtà ed andò ad aprire. Erano sua sorella Alex e Maggie Sawyer, la sua ragazza.

"Ehi... Pronta?"

"Si." Sorrise la ragazza "Andiamo."

Uscirono e Kara chiuse a chiave l'appartamento poi, assieme ad Alex e Maggie, salì sull'auto di quest'ultima, che guidò in direzione della spiaggia, ove si sarebbe tenuta la festa per salutare Kara.

Arrivate a destinazione, la mora parcheggiò poco distante dalla spiaggia e le tre la raggiunsero a piedi.

Erano le nove e la musica era alta. Dopotutto questa non poteva mai mancare in ogni festa che si rispettasse.

"Kara!" Avanzò Winn Schott Jr, abbracciandola.

"Winn... Come te la passi?"

"Bene! Posso dirti che mi mancherai tanto?"

La bionda sorrise e lo strinse a sé, poi passò a salutare J'onn, che era il suo istruttore all'Accademia, poi passò a Brainy, Nia, James Olsen e persino Clark, cugino di Kara, era arrivato da Metropolis con la sua Lois Lane.

Ovviamente vi erano anche i soliti imbucati. In tutto erano un centinaio di persone.

E poi la vide, mentre raggiungeva il tavolo col buffet. Lena era seduta su un tronco poco distante e guardava la sabbia.

Fu una mano tesa verso di lei a destarla dai suoi pensieri e, sollevato lo sguardo, si specchiò in quei bellissimi occhi azzurri dei quali era segretamente innamorata ed il sorriso di Kara dissolse ogni ombra che stava oscurando i suoi occhi verdi.

"Vorresti ballare con me?"

"Molto volentieri." Sorrise Lena, posando la mano destra su quella di Kara e, quando furono occhi negli occhi, si sorrisero, perdendosi nel rispettivo sguardo. Sembravano attrarsi come potenti magneti.

Lena le cinse il collo con le braccia e Kara i fianchi, mentre si muovevano perfettamente a tempo con la musica.

Da lontano, Alex le guardava, sorseggiando una birra "Stanno bene, insieme." Disse Lois.

"Si. Peccato che debbano separarsi..."

"Non si sa per quanto?"

"Ancora no. Non si sa mai per certo." Rispose Alex, che al fronte c'era stata per sei mesi.

"Soffriranno molto entrambe, soprattutto Lena... Sua madre ha programmato le sue nozze da tre mesi."

"Già... E se non si sposa, sarà diseredata."

"Lillian Luthor è una donna davvero spietata."

"È vero... Ma io credo che due che si promettono sempre di stare insieme e che si sono tatuate I belong to you sul collo, riserveranno molte sorprese."

Lois sorrise, sperando che Alex avesse ragione.

Nel mentre, Kara e Lena si erano allontanate dal gruppo festante per avere un po' di privacy ed avevano raggiunto un punto abbastanza isolato della spiaggia.

Si sedettero sulla sabbia a guardare le stelle "Sono bellissime... Con chi le guarderò, con te lontana?"

"Già... Ma basterà guardare il cielo per sentirsi vicine, anche se non sarà lo stesso." Accordò con una punta di tristezza Kara.

"Non sei ancora partita e già mi manchi."

Kara guardò quegli occhi verdi che tanto amava e sfiorò con la punta delle dita il viso di Lena "Mi mancherai anche tu."

Dagli occhi di entrambe scesero piccole lacrime, mentre si avvicinavano, sino a far incontrare le loro labbra in un bacio tenero.

Bacio che, in pochi secondi, smise di essere casto e, come se quel contatto avesse svegliato qualcosa nelle due diciottenni, Kara e Lena si scambiarono il loro primo bacio.

Primo in assoluto per entrambe e non poteva essere sia dolce che appassionato, pieno d'amore.

"Ti amo, Kara Danvers."

"Ti amo anch'io, Lena Luthor. E ti prometto che tornerò a casa e che ti porterò via da quella prigione che è la tua vita!"

Lena le prese il viso tra le mani e pianse "Aspetterò con ansia quel giorno. Ed aspetterò per sempre te."

"Aspettami sempre, mi raccomando."

Si alzarono e, mano nella mano, tornarono dagli altri per godersi la festa, finché l'autista dei Luthor non venne a prendere Lena su ordine della matrigna.

"È arrivato il momento..." Disse proprio Lena.

"Purtroppo..."

Le due ragazze erano l'una di fronte all'altra e si tenevano le mani "Torna."

"Sicuramente."

E, dopo un bacio dato reciprocamente all'angolo destro della bocca ed un abbraccio che voleva trasmettere tante cose, Lena se ne andò. Lei e Kara dovettero per il momento dirsi arrivederci.

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Capitolo 2
*** Certezze. ***


Il mattino seguente, erano tutti all'aeroporto per salutare Kara, che era stata accompagnata da sua madre Eliza "Mi raccomando, tesoro..."

"Si, mamma. Farò attenzione!"

Eliza la strinse a sé, poi fu il turno di Winn, che cercava di trattenere le lacrime, così come James, lì presente con la sua ragazza Lucy, sorella minore di Lois.

Proprio Lucy scansò i due per abbracciare Kara "Mi è spiaciuto non esserci, ieri sera. Ma sappi che ammiro e condivido la tua scelta... Di certo hai molto coraggio, al contrario di questi due!"

La ragazza aveva indicato Winn e James "Non ti stanchi mai di prenderli in giro?" Le chiese Clark.

"Sinceramente? No!"

Lasciò Kara al cugino, che la strinse forte e la baciò sul capo "Torna, capito? Non lasciare che l'orrore della guerra ti distrugga... Tu sei forte!"

"Farò del mio meglio, Clark! Grazie."

"Tieni, per il viaggio."

Kara prestò attenzione al pacchetto che Lois le stava porgendo e le si illuminarono gli occhi "Lois... Oddio... Questi..."

"Sono i miei biscotti al cioccolato! Goditeli."

"Senz'altro!" Sorrise la bionda, abbracciando Lois, che le scompigliò i capelli con affetto.

"Neanche il tempo del decollo e li avrà già finiti!"

"Non è vero!" Rivolse Kara ad Alex e tutti sorrisero, sapendo quanto la bionda amasse i dolci.

J'onn, Nia e Maggie le avevano dato una vigorosa stretta di mano ed un bacio sulle guance, Brainy si limitò a sorridere e alzare il pollice, mentre Alex stringeva Kara con forza "Sii forte, sorellina. La guerra ti spezza, ma tu dovrai essere d'acciaio!"

"Lo sarò. Non posso crollare, io devo ritornare a casa da voi... E da Lena."

Già, Lena. Lena che non era lì presente a salutarla perché, di certo, o sua madre glielo stava impedendo in ogni modo, oppure perché sapeva che quel saluto le avrebbe spezzato il cuore.

"Lei... Non è qui..." Tentò Winn.

"Non gliene faccio una colpa. Io... Io non so come reagirei, se la vedessi, a doverle dire addio... O arrivederci."

Nonostante quelle parole, tutti notarono che Kara, talvolta, guardava verso l'ingresso del terminal.

La stava aspettando. La aspettava e sapeva che sarebbe arrivata. Se lo sentiva, aveva come una sensazione.

Realizzò che mancavano venti minuti alla partenza e decise di recarsi verso il nastro, per posare il bagaglio. Non si accorse però che la porta scorrevole del terminal si era aperta...

"Kara!!"

La bionda e gli altri, oltre ad alcuni sconosciuti che erano atterrati o dovevano imbarcarsi, si voltarono verso quella voce.

E Kara sorrise, fermandosi subito. Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille, tra un milione.

"Lena... Sei arrivata... Sei qui..."

La mora aveva gli occhi lucidi e corse incontro a Kara, o meglio, si corsero incontro e si abbracciarono "Non potevo non salutarti. So... Che ci eravamo dette qualcosa ieri, ma volevo vederti ancora..."

"Anch'io. Sapevo che saresti venuta..."

"Volevo arrivare prima, ma mia madre..."

"So che... Che devi sposarti." Iniziò Kara, dapprima quasi con durezza, poi le prese le mani e si fece seria "Non sposarti, Lena. Non lo fare..."

Lena sgranò gli occhi chiarissimi. Quante volte, da quando sua madre le aveva detto che si sarebbe presto sposata, aveva sognato di sentirglielo dire! Ed ora Kara glielo stava dicendo.

"Non ne ho intenzione. Cercherò di resistere il più possibile!"

Kara le sorrise, muovendo un paio di passi, senza lasciarle le mani e Lena puntò i suoi occhi in quelli azzurri della bionda "Bene. Perché quando tornerò e fidati, lo farò, sarò io a sposarti! Io e nessun altro."

Lena era il ritratto della gioia "Non mi sposerò, lo prometto!"

"Non ho un anello, ma... Ho questa." Disse, togliendo la sua catenina e mettendola al collo di Lena "Aspettami, Lena Luthor. Aspettami davvero..."

"Ti aspetterò, Kara Danvers. Anche mille anni!"

"Spero non debba passare così tanto." Scherzò Kara, facendole l'occhiolino e Lena sorrise "Non voglio aspettare così tanto, per amarti e stare con te!"

"Posso dire lo stesso."

Dall'altoparlante vennero chiamati i passeggeri del volo di Kara, mentre costei e Lena si abbracciavano "Ti amo."

"Anch'io, Kara. Tantissimo!"

Si separarono giusto il tempo di guardarsi negli occhi, come a volerseli imprimere indelebilmente nella mente, poi si baciarono con dolcezza e passione "I belong to you, Lena."

"I belong to you, Kara."

Detto questo, un ultimo bacio, gli ultimi saluti a famiglia ed amici e poi Kara se ne andò.

Aveva il cuore colmo di mille e più pensieri, ma una certezza. Lena. E l'amore che provavano l'una per l'altra.

E poi sapeva che Alex, Maggie ed i suoi amici ci sarebbero stati, per Lena e che non l'avrebbero lasciata mai preda delle sue ombre.

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Capitolo 3
*** Sospetto. ***


Dopo diciannove ore di volo, l'aereo atterrò all'aeroporto di Baghdad e Kara, preso il bagaglio ed uscita dal terminal con altri giovani, vide un uomo avanzare, un altogradato.

"Io sono il Generale Lane! Non avrete molto tempo per socializzare, sappiatelo... Efficienza, lealtà ed obbedienza le tre parole che nsi dovrete dimenticare! Chiaro??"

"Sissignore!" Risposero tutti insieme.

"Salite su quel veicolo militare, muoversi!"

Kara non riusciva a crederci. Il suo diretto superiore era il Generale Lane, il padre di Lois e Lucy! Questa si che era una sorpresa.

"Ehi, non avrai paura?" Le chiese Mon-El, per tutti Mike, sorridendole.

"Paura io? Hai proprio capito male."

Il ragazzo sorrise. La guardava da quando l'aveva conosciuta, sull'aereo e le piaceva moltissimo.

"Speriamo che ci mettano nella stessa tenda, o comunque, insieme!"

Anche Kara gli sorrise "Non contarci, bello. Potrebbero anche metterci insieme, ma non mi interessi!"

"Ehi, voi due! Silenzio." Ringhiò Lane.

I due non riuscirono a capire come aveva potuto sentirli il Generale, visto che parlavano a voce bassa.

La strada si fece poi sconnessa ed il mezzo traballò non poco "Ouch!" Lamentò un cadetto, che aveva battuto la testa contro il suo stesso bagaglio, usato come cuscino.

Lane lo guardò in tralice e scosse il capo, sbuffando, mentre Mike toccò il gomito di Kara col proprio "Senti..."

"Che c'è??" Chiese seccata la bionda, guardandolo con occhi sgranati, senza gridare, tenendo la voce ad un livello poco più alto di un sussurro.

"Perché non ti interesso? Io ti trovo bellissima!"

"Grazie del complimento, ma la risposta alla tua domanda è molto semplice." Rispose Kara e lui corrugò la fronte, non capendo "Non mi interessi perché a casa, a Los Angeles, mi aspetta la ragazza più bella dell'intero Universo!"

La risposta certa, che aveva dipinto sul viso di Kara un sorriso meraviglioso, convinse Mike che lui, per quella giovane tanto bella, poteva essere solo un amico e nulla più.

Intanto, a Los Angeles, a casa Luthor, Lillian era appena entrata in camera della figlia "Lena!"

"Madre..." Disse fredda la giovane.

"Ho sentito sei stata da Morgan Edge, oggi... Come mai?"

"Gli ho detto che non ho intenzione di sposarmi."

La donna assunse un'espressione quasi terribile, per quanto tremenda, fredda ed arrabbiata fosse "Puoi ripetere?"

"Non voglio sposarmi, madre." Ribadì Lena, alzandosi e fissando con decisione la donna "O meglio, vorrei sposarmi, ma non ora. E non con quel viscido di Morgan Edge!"

Lillian incrociò le braccia "E chi vorresti sposare?" Domandò allora la donna, notando diverse foto sul comodino della figlia e sorrise malignamente "Forse... Quella biondina? La stessa che si crede un eroe?"

Lena voleva gridare, ma non poteva mostrarsi debole innanzi alla madre "Io la amo. E lei ama me."

"Disgustoso... Ma dopotutto cosa potevo aspettarmi, da te? Non sei una vera Luthor, non aspiri al potere!"

"Certo che no. Io ho altri interessi... E l'essere come te non è tra questi."

Lillian fissò la figlia, poi ricomparve sulle sue labbra il medesimo sorrisetto di poco prima "È partita due giorni fa per servire il Paese, vero? Che coraggio..." Ammise con ironia e disprezzo.

"Lei è coraggiosa."

"Sai, Lena, in guerra gli... Incidenti, capitano molto spesso." Disse, andandosene via, chiudendo la porta.

Lena cadde in ginocchio. La madre aveva in mente qualcosa di losco, né era certa, la conosceva fin troppo bene e, se poteva farle del male, lo faceva più che volentieri.

Il suo sguardo cadde sulle molte foto di lei e Kara, che teneva sul comodino, soprattutto sulla sua preferita, la stessa che aveva anche Kara e che si era portata al fronte.

Non lo aveva mai fatto, ma pregò. Pregò affinché Kara tornasse veramente da lei per stare insieme e portarla via dalla sua vita.

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Capitolo 4
*** Determinazione. ***


Passarono un paio di mesi e le cose, al fronte, erano più dure del previsto, visto che il Generale faceva allenare duramente i suoi sottoposti, quando non erano impegnati a combattere.

Kara e Lena si scrivevano delle lettere ma, purtroppo, ci mettevano troppo ad arrivare, sia ad una che all'altra.

"Ehi! Stai pensando alla tua ragazza?"

Dietro di lei, Mike e Samantha Arias, le si erano avvicinati. Erano i suoi amici, gli unici con cui aveva legato in quel luogo.

"Siete qui per prendermi in giro?" Chiese, con ironia.

"Vieni qui, al tramonto, da sola, ad allenarti..." Disse Sam, sedendosi sulla staccionata "Perché?"

"Perché voglio tornare da Lena, a Los Angeles." Ribadì sicura la bionda "E... Non so se l'avete notato, ma quando siamo in missione accade sempre qualcosa..."

"La gente muore, siamo in guerra!"

"Taci, idiota!" Ringhiò Sam "Si riferisce a quei tre tizi che hanno provato ad ucciderla. Giusto?"

Kara annuì "Si. Devo essere pronta, perché se perdo la vita e non mantengo la promessa fatta alla mia Lena... Non troverò mai la pace!"

Mike si sedette accanto a Sam "Io sono innamorato di te. Non so più come dirtelo e fartelo capire, ma tu non cedi, nemmeno per un bacetto... Cos'ha di speciale, questa ragazza?"

Sul viso di Kara si dipinse un sorriso bellissimo "Siamo nate lo stesso giorno, mese ed anno. Ed abbiamo in comune altre cose, legate alla nostra nascita... Ci siamo conosciute il primo anno di Liceo, anche se frequentavamo scuole diverse e... E mi sono subito innamorata, di lei. Ha lunghi capelli mori, le labbra rosse e deliziose e gli occhi... Wow, gli occhi... Sono smeraldi, prati sconfinati. Lena è perfetta. Non si ritiene tale, ma ai miei occhi lo è!"

I due rimasero a bocca aperta innanzi a tanto amore e devozione e Mike sorrise appena "Eh no, non posso proprio competere..."

"Credevi davvero di avere chance? Se stai per dirmi si, sei davvero un cretino!" Lo beccò Sam.

Kara non si lasciò scalfire più di tanto e continuò a fare le flessioni "Andate a riposare, qui sono al sicuro."

"Noi non..."

"Ritiratevi subito nella vostra tenda!"

I tre videro il Generale e Kara si mise in piedi, mentre Mike e Sam se ne andarono. L'uomo fissò Kara, la sua espressione immutata, impassibile.

"Generale, io..."

"Silenzio!" L'ammonì l'uomo "Mi ricordo di te, Danvers. In questi mesi mi sono venute in mente molte cose... Lucy e Lois parlavano spesso, di te, le rare volte che tornavo a casa."

"Sissignore."

"E... Stando a ciò che ho sentito, perché io ho occhi e orecchie ovunque, saresti legata sentimentalmente alla giovane Luthor."

"Sissignore. Lena è l'amore della mia vita!"

L'uomo scorse come una luce, un bagliore, una fiamma bellissima e potente che bruciava dietro quei cieli infiniti che erano gli occhi di Kara.

Sorrise soddisfatto "Da domani ti allenerai di più, darai di più all'Esercito, alla divisa che indossi e a te stessa!"

"Sissignore."

"Hai scelto di amare una discendente di una delle famiglie più terribili che esistano, hai scelto una guerra più grande di questa, perché Lillian Luthor è una donna senza scrupoli ed è di certo lei che ha ingaggiato quelle persone per ucciderti."

"Sissignore." Rispose Kara, serrando la mascella. Quella donna era peggio del diavolo, era il male puro.

"Ti allenerai di più per imparare a sopravvivere." Riprese lui, avvicinandosi un paio di passi "Io sono abituato alla guerra, al male, ma tu no. Tu vedi il bene. E questo mondo ha bisogno di veri eroi come te, Ragazza d'Acciaio! Se qualcuno può salvare la giovane Luthor dal suo destino, quella persona sei tu, Kara Danvers! Domani inizierà il tuo inferno. Sei pronta?"

Kara rimase colpita da quelle parole, che si piantarono in lei nel profondo. Certo, voleva salvare Lena, glielo aveva promesso. Così come le aveva promesso di tornare da lei e sposarla. Ed amarla.

"Sissignore!"

Nel mentre, a Los Angeles, era da poco sorto il sole e Lena si era svegliata presto. Stava riuscendo con successo a respingere la madre e quel maledetto matrimonio e, visto che era fuori città, ne avrebbe approfittato per fare un giro con Alex, Maggie e Lucy.

Uscì di casa ed optò per una passeggiata, tanto Alex le sarebbe andata incontro, come sempre. Era diventata quasi una sorella anche per lei, non la lasciava mai, quando era libera.

"Ciao!" La salutò proprio Alex "Tutto bene?"

"Si. Ma mia madre..." Si fermò, sbuffando "Per fortuna è fuori città."

"Capisco... Ieri è arrivata una lettera di Kara."

Il solo nome della bionda fece sorridere Lena, che si fece però seria "Come sta?? Hanno attentato ancora alla sua vita?"

"Si, purtroppo. Ma anche stavolta il sicario ha avuto la peggio!"

Lena voleva piangere e le vennero gli occhi lucidi "Mia madre..."

"Già. Ma non vincerà, vedrai. Kara è forte!"

La ragazza annuì col capo, poi arrivarono Maggie e Lucy in auto, Lena ed Alex salirono e la giovane Lane guidò verso il loro cafè preferito.

Ma non apprezzarono la vista di chi sbarrò loro la strada "Lena... I miei omaggi. Sei davvero incantevole."

A Lena si torsero le budella "Edge... Che vuoi?"

"Assicurarmi che la mia futura sposa stia bene."

"Io non ti sposerò mai! Non ti amo e non ti amerò mai."

Lui se la rise "Si si... Allora facciamo un patto. Se il tuo amore, o presunto tale, tornerà la primavera del prossimo anno lascerò perdere. Se passata la stagione non avrà fatto ritorno, mi sposerai."

"Non lo accetto. Lei tornerà prima! Kara tornerà da me."

Edge esibì il suo sorrisetto malefico, tipo quello di Lillian "Peccato... Ma aspetterò comunque con ansia la primavera. A presto." Disse, ritirandosi con un inchino assieme ai due bodyguard.

"Ditemi perché non l'ho massacrato..." Avanzò Alex.

Anche Maggie e Lucy avrebbero voluto riempirlo di botte, ma non volevano abbassarsi al suo livello "Lena... La prossima primavera..."

"Kara tornerà! Non ho accettato il patto, ma so che lui e mia madre combineranno qualcosa di losco... Io sono promessa a Kara e lei a me! L'abbiamo giurato sui nostri tatuaggi e su questo ciondolo. Lei tornerà!"

Le tre ragazze ammiravano molto quell'amore stupendo, quella fede incrollabile che animava Lena e che la faceva andare avanti.

"Miss Luthor!"

Lena si voltò verso il postino, che si fermò al suo fianco per lasciarle una lettera e poi ripartì, salutandola. Subito la mora sorrise. Era di Kara!

"Non la leggi?"

"Appena saremo sedute nel cafè e le risponderò subito." Disse, sorridendo e poi portava sempre con sé dei fogli, una penna ed un paio di buste, piegati nella borsa, così da rispondere subito al suo amore lontano.

E le avrebbe soprattutto scritto di quanto le aveva detto Edge, affinché tornasse per la prossima primavera.

Non voleva perderla e non voleva che qualche macchinazione della madre e di Edge rischiasse di portarle via per sempre quella felicità che tanto agognava e che aveva solo quando era con Kara o pensava a lei.

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Capitolo 5
*** Credere. ***


I giorni ed i mesi passarono, arrivò Dicembre e, con questo, il Natale, ovviamente, la più bella festa dell'anno.

Lena, temendo che i suoi auguri non arrivassero per tempo a Kara, li aveva scritti in risposta all'ultima lettera ricevuta, spedendola assieme al suo regalo, una catenina con l'iniziale del suo nome incisa.

Kara sorrise, nel riceverla, circa una settimana dopo, quella prima di Natale "Ehi! Che bella catenina!" Disse Sam.

"Già! Me la metteresti?"

Sam prese il gioiello e lo allacciò dietro il collo dell'amica "E il tuo regalo?"

"Glielo mando con questa lettera, le arriverà giusto in tempo. E... Non crederai mai a cosa le ho preso, ieri, quando siamo andate in città a ritirare i rifornimenti."

Kara prese un astuccio, lo aprì e l'altra ragazza sorrise. Era la medesima catenina ma, ovviamente, aveva una K incisa "Voi due... Non smetterete mai di sorprendermi. Sembra che vi leggiate nel pensiero e non vedo l'ora di conoscere la tua ragazza."

La bionda sorrise ed arrossì molto. La sua ragazza. Si, Lena lo era. Ed in città, non le aveva preso solo la catenina, ma anche qualcosa di più prezioso, da darle al suo ritorno. Col nuovo anno, infatti, sarebbe tornata a LA dal suo amore.

"Ehi." Le chiamò Mike, entrando nella tenda che i tre dividevano "Dobbiamo andare. È arrivata una richiesta di soccorso dal battaglione trentasei."

Kara terminò di scrivere l'indirizzo sulla busta, la chiuse e poi la imbucò nella cassetta ove venivano messe le lettere da spedire.

I tre salirono su un mezzo militare, che partì, con a bordo altri dieci soldati e un secondo veicolo li seguì.

Ma, in pieno deserto, qualcosa colpì il veicolo che stava dietro "Che succede??" Chiese il Capitano Evans.

"Ho sentito un sibilo... Un razzo o qualcosa del genere!" Disse Kara.

"A ore tre!" Gridò un soldato e tutti, una volta scesi dal mezzo, guardarono verso la direzione indicata.

Poi un razzo colpì il loro mezzo e l'esplosione li investì in pieno.

Chi aveva sparato prese un telefono "Missione compiuta. Si... Si, va bene. D'accordo... Vedremo se è rimasto qualcosa!"

Nel mentre, a Los Angeles, Lena, a cena da Alex e Maggie, a cui stavano partecipando anche Winn, James, Lucy, Brainy, Nia, Clark e Lois, ebbe una specie di sussulto.

Il suo respiro si fece affannoso e si portò istintivamente la mano sul ciondolo che aveva al collo "Lena..." Disse Alex, sedendosi accanto a lei "Stai bene? Cosa ti succede?"

La mora cercava di formulare un pensiero coerente, mentre cresceva la preoccupazione "Kara..."

"Kara?" Ripeté Lucy.

"Ho... Ho un terribile presentimento..."

"Perché mai? Tornerà a casa, col nuovo anno!" Tentò Winn.

Lena scosse il capo "Si, ma... Sento che è successo qualcosa. Me lo sento in ogni fibra del mio essere, fin dentro le ossa!"

L'attenzione di tutti fu per il suono del cellulare di Lois, che deglutì quando lesse sul display che era il padre. Sapevano, infatti, che Kara era nel suo plotone "Padre..." Iniziò la donna, accettando la chiamata.

Tutti videro Lois sgranare gli occhi, che si bagnarono presto di lacrime.

La ragazza guardò subito Lena, che era già in lacrime "No... N-Non dirlo... Non dirlo, ti prego."

"Mi dispiace."

Il dolore e la tristezza s'impadronirono dei presenti "Cos'è successo?" Chiese Alex, con tutto il coraggio di cui disponeva.

"Un agguato. Kara ed altri soldati stavano andando ad aiutare un loro distaccamento e qualcuno li ha attaccati. Non è rimasto nulla..."

Lena stava piangendo disperata, abbracciata a Maggie e Lucy. Non poteva e non voleva credere che sua madre ci fosse veramente riuscita.

Non poteva credere di aver appena perduto l'amore della sua vita.

"No... No! No. Kara tornerà, me l'ha promesso... Lei mantiene le promesse. Io la amo e lei ama me! E... E..."

Gli amici guardavano quasi con ammirazione Lena che, seppur davanti all'evidenza, non perdeva fiducia in Kara, nelle sue parole e nell'amore che provavano l'una per l'altra.

"Lena..." Disse solo Alex, prima di abbracciarla.

La mora corrispose quella stretta, sperando che alleviasse il rispettivo dolore, pur sapendo che non avrebbe funzionato.

Nonostante tutto, Lena non voleva smettere di credere che Kara fosse ancora viva.

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Capitolo 6
*** Ti prometto... ***


Passarono i mesi ed arrivò la primavera, una stagione che Lena avrebbe preferito che non arrivasse mai.

Ma non aveva smesso di sperare nel ritorno di Kara. Non aveva smesso anche se sua madre, per il puro gusto di farle del male, le aveva mostrato un dito mozzato, dicendole che era la prova della morte della bionda.

Lena, in presenza della perfida donna, non si era scomposta ma, quando era andata via, ricordò di aver riversato il poco contenuto del suo stomaco nel lavandino, dando libero sfogo alle lacrime.

E poi, assieme ad Alex e alle amiche, aveva iniziato a scegliere l'abito e il resto per il matrimonio con Edge.

Ed il giorno delle nozze arrivò, visto che non si poteva fermare il tempo.

"Sei bellissima." Le disse Alex, entrando nella stanza ove una Lena dagli occhi vuoti ed inespressivi si stava preparando.

"Avrei preferito farmi bella per Kara, non per Edge."

Alex sorrise appena "Immagino... Nemmeno io vorrei agghindarmi per un matrimonio con quel verme!"

Alla mora sfuggì un sorriso e si alzò dalla sedia innanzi allo specchio, per poter lasciare quella stanza ed andare incontro a quel Destino a cui non voleva appartenere. Da quella persona che mai avrebbe amato.

Clark l'avrebbe accompagnata all'altare, perché l'idea di farsi accompagnare da una delle bodyguard della madre non le andava proprio. Dopo ciò che le aveva portato via, non voleva pure questo.

Mentre percorreva il tappeto rosso, gli invitati si mangiavano con gli occhi tutta quella bellezza.

Il moro ragazzo la lasciò ad un metro da Edge e lui nemmeno si scomodò ad andarle incontro. Restava lì a guardarla col sorriso tipico di chi aveva vinto un gran bel premio.

"Sei bella, dolcezza." Le sussurrò l'uomo, ma lei non rispose e non lo degnò di uno sguardo, tenendo gli occhi fissi sul prete.

Proprio il celebrante iniziò la cerimonia ma, dopo diversi minuti, il rombo di un motore attirò l'attenzione generale.

Vi erano ben tre jeep ed un mezzo corazzato, fermi fuori dal cortile sul retro della cattedrale, inagibile all'interno per dei lavori.

Da una scese un uomo che tutti conoscevano. Il Generale Lane.

"Fermate subito la cerimonia!" Ordinò, col solito tono austero.

"Come osate??" Ringhiò Lillian, alzandosi in piedi.

"Non sarà quel viscido a sposare vostra figlia."

Alex, Clark, Winn, James, Brainy, persino Eliza e Jeremiah Danvers e le altre ragazze iniziarono a sperare, quasi, in un miracolo. E Lena ci sperava più di tutti loro.

"E chi allora? Sentiamo... Sono curioso!" Intervenne Edge.

"Io sposerò Lena. Io sola, perché gliel'ho promesso... Non lascerò a nessuno l'amore della mia vita!" Avanzò decisa una voce famigliare.

Una voce che fece piangere chi ben la conosceva. Chi mai l'aveva dimenticata, tenendola stretta nel cuore, insieme a tanti ricordi.

"Kara..." Sussurrò Alex, andando ad abbracciarla con le altre amiche ed amici, tutti commossi.

"Dopo, se non vi dispiace... Devo fare altro, prima." Rispose, puntando i suoi occhi azzurri su Lena, che faceva altrettanto.

Kara tolse il mantello e la spada che teneva al fianco, passandoli a Mike e, quando passò l'arco circondato dalle rose che segnava il percorso e mise piede sul tappeto rosso, Lena corse verso di lei, perdendo addirittura una scarpa. Ma non le importava. Voleva solo abbracciare Kara, lasciarsi stringere da quelle braccia forti e perdersi in quei cieli che erano i suoi occhi. Nulla glielo avrebbe impedito.

E Kara, con indosso l'alta uniforme, le corse incontro a sua volta, stringendola forte a sé, compiendo un giro su sé stessa e tenendola poi per i fianchi, sollevata, perdendosi l'una negli occhi dell'altra, sorridendosi.

"Scusate..." Le interruppe Sam "La scarpa..."

Kara prese la semplice calzatura bianca, col tacco, ringraziò Sam, che andò a sedersi con Mike, Lane e gli altri soldati del plotone e poi s'inginocchiò e gliela mise al piede sinistro.

Ma non si alzò, rimase in ginocchio e prese una scatolina di velluto rosso dalla tasca della giacca e l'aprì "Lena Kieran Luthor, amore della mia vita, vorresti rendermi la persona più felice dell'universo accettando di sposarmi?" Chiese, senza lasciare i suoi occhi.

Lena sorrise felice e le porse la mano "Assolutamente si! Sempre si!"

Kara sorrise, le mise l'anello di diamanti all'anulare, lo baciò e poi si mise in piedi, cingendo con le braccia la vita di Lena, che le buttò le braccia al collo, si sorrisero e, finalmente, dopo tanto tempo, si unirono in un bacio tanto dolce quanto passionale.

"Questo è oltraggioso!" Gridò Lillian.

"Lena, vieni subito qui!" Chiamò invece Edge, come se stesse impartendo l'ordine ad un animale o ad un suo collaboratore.

La mora era ancora unita a Kara e, quando si staccarono, la bionda alzò la mano per attirare l'attenzione del prete "Mi scusi, buon uomo... Ci unirebbe in matrimonio?"

"Sono qui per questo, signorina." Rispose il prelato, mentre Lillian, Edge ed I vari tirapiedi e amici dei due se ne andarono, disgustati.

"Grazie mille!"

Kara porse il braccetto a Lena, che lo accettò e poi raggiunsero insieme la pedana innanzi a quella su cui stava il prete.

Il celebrante riprese la cerimonia dall'inizio, dopo che Kara gli ebbe detto nome e cognome e gli invitati rimasti, ora, erano più felici.

Si arrivò allo scambio delle fedi, portate loro da Sam, che tornò al suo posto e le due ragazze ripeterono ciò che diceva il prete.

"Avete delle promesse da scambiarvi?" Chiese il prete, mentre le due ragazze si voltavano, così da essere una di fronte all'altra, tenendosi le mani. Guardandosi con amore.

"No... Lei sa. Sa ogni cosa, sa cos'ho dentro... Non devo dire niente a chi è in grado di leggermi come un libro aperto." Sorrise Lena.

"Anch'io potrei dire lo stesso, ma c'è qualcosa che voglio prometterti." Disse invece Kara "Voglio ringraziarti per aver sempre creduto nel mio ritorno, per non avermi mai dimenticata. Ti chiedo perdono per averti fatta soffrire, passerò tutta la mia vita cercando di renderti felice e... Non posso prometterti ricchezza o chissà cosa, ma ti prometto fedeltà, amore e rispetto. Ti prometto il mio cuore e la mia anima. Ti prometto me stessa. Ti amo, Lena."

Alla mora e agli invitati vennero gli occhi lucidi ed il prete, notato che le due ragazze non aspettavano altro che suggellare il tutto, le accontentò "Col potere concessomi, vi dichiaro moglie e moglie. Potete baciarvi."

E le due non se lo fecero ripetere due volte, abbracciandosi ed unendosi poi in un bacio languido e passionale, pieno d'amore.

"Ti amo tantissimo, Kara!"

"Ti amo tantissimo anch'io, Lena."

Si sorrisero, felici ed incredule di essere insieme, sposate e si baciarono ancora, prima di voltarsi verso gli invitati.

Era il momento del buffet.

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Capitolo 7
*** Proud. ***


Kara e Lena raggiunsero la zona del cortile in cui era stato allestito un grande gazebo, sotto il quale si trovavano ben tavoli pieni di cose deliziose da mangiare e da bere, inoltre c'era anche l'orchestra.

Le due ragazze, mano nella mano, s'avvicinarono al tavolo su cui stava la torta nuziale e, insieme, presero il coltello per il primo taglio, poi una fetta a testa ed incrociarono il braccio la cui mano reggeva il dolce, in modo tale che una mangiasse quella dell'altra.

Poi, prima di allontanarsi un po' per avere un minimo di privacy, Kara prese un piattino sul quale mise un paio di fette di pizza e quattro stuzzichini, Lena versò la Cola in due bicchieri e li prese.

Andarono a sedersi su una panca poco distante dal gazebo e Mike le guardava "Cavolo... Adesso capisco perché non sono mai riuscito a far cedere Kara... Lena è stupenda!"

"Sei davvero ottuso... Avresti dovuto capirlo subito!"

Mike sospirò sconsolato, decidendo di far compagnia a James accanto al contenitore del punch.

"Io vorrei anche ballare..." Disse Maggie.

"Sono state separate per poco più di un anno... Non me la sento di interrompere il loro momento di privacy..." Rispose Alex.

"Lui non si fa molti problemi." Intervenne Jeremiah, facendo cenno col capo verso il Generale Lane.

L'uomo si avvicinò alle due neo spose, che si sorridevano e scambiavano dolci bacetti "Danvers!" Tuonò e la bionda balzò in piedi, sull'attenti.

"Sissignore?"

"Avrete molto tempo, per amoreggiare! Adesso gli invitati vorrebbero ballare e, se ben ricordo, è tradizione che siano gli sposi ad aprire le danze!"

"Sissignore, ha ragione!" Rispose, voltandosi poi verso Lena con un tenero sorriso, tendendole la mano "Vuoi ballare con me, amore?"

Lena le sorrise a sua volta e posò la propria mano su quella della compagna "Certo! Molto volentieri."

Raggiunsero la pista da ballo e l'orchestra iniziò a suonare un lento. Kara e Lena si abbracciarono, chiudendo la distanza tra i loro corpi, con la bionda che carezzava la nuda schiena della mora e costei intrecciò le dita in quelle ciocche color del grano che mai le erano sembrate tanto soffici.

Non si separavano mai, se non per pochi secondi, giusto il tempo di specchiarsi nei rispettivi occhi e sorridersi, scambiarsi un tenero bacio e tornare poi alla posizione iniziale.

Quando il lento finì, tra gli applausi di tutti, Lena si voltò e lanciò il bouquet, preso al volo da Maggie, che lo mostrò trionfante ed Alex sorrise. Aveva comunque già deciso da un po' che, dopo Kara, si sarebbe sposata lei. Doveva solo fare la proposta alla fidanzata.

Gli altri invitati andarono a ballare a loro volta, col Generale che si prese le sue figlie. Era burbero, certo, ma le amava ed era fiero di entrambe.

Terminato il ballo, lasciò Lois a Clark e andò verso uno dei tavoli per bere qualcosa, notando che Sam si era avvicinata a Lucy "Arias!" La chiamò e la mora lo raggiunse, mettendosi sull'attenti.

"Signore?"

"Se ti vedo avvinghiata come un polpo a Lucy, ti taglio le mani! Mi sono spiegato?" Sussurrò e l'altra deglutì "Ti tengo d'occhio, Arias!"

Sam tornò da Lucy "Fammi indovinare... Ti ha minacciata?"

"Conosci davvero bene tuo padre..." Rispose e l'altra sorrise. Avrebbe dovuto essere abituata, all'iperprotettività del padre, ma non ci riusciva.

La festa finì attorno alle cinque per Kara e Lena, con grande disappunto da parte della bionda "Perché per noi finisce?"

"Il viaggio di nozze." Rispose Eliza.

Lena le si avvicinò "Quindici giorni alle Seychelles..." Sussurrò all'orecchio destro del suo amore.

Kara sgranò gli occhi azzurri, al solo pensiero di trascorrere quindici giorni in quell'angolo di paradiso nell'oceano Indiano "Ok! Allora andiamo a prepararci. Non vorrei perdere il volo..."

Lena sorrise soddisfatta, sapendo di aver tentato la ragazza, ma Lane si avvicinò loro "Danvers."

Kara si mise sull'attenti "Generale?"

"Sono fiero di te." Iniziò l'uomo "Hai lottato, hai sofferto, ma non hai mai smesso di amare. Questo ti fa onore! L'amore ha sempre impedito che molte cose ti spezzassero e sei tornata dalla tua amata... Apprezzo chi fa di tutto per mantenere le promesse."

"Grazie, Signore." Sorrise la bionda.

"Fai attenzione. Lillian Luthor e Morgan Edge non staranno a guardare..." Disse, tendendole la mano, subito stretta.

"Non batterò ciglio! Adesso sono responsabile anche per la mia Lena."

Anche Lane sorrise, poi strinse anche la mano di Lena, prima che le due ragazze se ne andassero verso la cappella con Eliza.

Infatti Lena si sarebbe cambiata ed Alex andò a casa con Kara, affinché si cambiasse e preparasse il suo bagaglio, senza scordare di prendere la sacca con un paio di pantaloni, maglietta e scarpe che aveva preso al fronte tanto per avere un cambio d'abito nelle rarissime serate libere.

Un bellissimo viaggio di nozze le aspettava.

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Capitolo 8
*** In volo... ***


Alex riaccompagnò Kara alla Cattedrale e la bionda vide la sua Lena ad attenderla davanti alla limousine che J'onn avrebbe guidato per portarle all'aeroporto.

"Wow..." Sussurrò Kara, avvicinandosi alla mora "Sei incantevole!"

Lena sorrise a sua volta, cingendo il collo della bionda con le braccia "Lo sei anche tu! Sai... Credevo lo dicessi alla macchina..."

"Scherzi? Perché dovrei complimentarmi con una macchina quando ho la moglie più bella dell'universo?"

La mora arrossì appena e la baciò sulle labbra, ma J'onn le riportò alla realtà con un colpo di tosse "Andiamo o rischiate di perdere il volo!"

Le due misero il rispettivo borsone e trolley nel bagagliaio e salutarono rapidamente amici e parenti, ma Kara si fermò un po' a lungo con Alex "Diglielo... Non farla aspettare ancora."

"Lo farò!" Rispose la rossa "Adesso vai!"

Kara le sorrise ed aprì la portiera per Lena, salendo dopo la compagna e J'onn partì alla volta dell'aeroporto.

Il tragitto durò una ventina di minuti e, una volta a destinazione, le due spose ringraziarono e salutarono J'onn, che le abbracciò entrambe, presero i bagagli, con Kara che portò anche quelli di Lena, passando alla compagna il suo passaporto, affinché facesse il check-in.

La bionda lasciò i loro bagagli sul nastro e, finiti i controlli, tutti positivi, visto che Maggie aveva chiamato per cambiare il nome di Edge con quello di Kara, le due ragazze recuperarono i bagagli e salirono sull'aereo.

"I nostri posti?"

"Prima classe!" Sorrise Lena "Ove altrimenti?"

Anche Kara sorrise "Domanda stupida, la mia!" Scherzò, mentre raggiungevano i loro posti e si sedettero, allacciando la cintura.

"I tuoi commilitoni dove andranno?"

"Torneranno ciascuno nella propria città... Il Generale resterà a casa qualche giorno e poi ripartirà."

"Capisco..."

"Mike e Sam so che resteranno a LA."

"Sam l'ho vista molto presa da Lucy." Ricordò la mora, che aveva visto il Generale riprenderla, per questo "E Mike... Ho notato che continuava a guardarti. Lo sa, che sono gelosa del mio amore?"

Kara le sorrise e la guardò "Ci ha provato con me sin da quando siamo arrivati al fronte, ma non ho mai ceduto. A casa mi aspettava una ragazza meravigliosa... Perché cedere? Io sono contro il tradimento."

Lena si morse il labbro inferiore e Kara la baciò "Quando arriveremo, Kara Danvers... Quando arriveremo non hai idea di cosa ti farò..."

"Credo lo stesso che vorrei farti io..."

Le due ragazze si scambiarono un tenero bacio "Ehm... Scusate, signorine." Le interruppe una hostess "Desiderate qualcosa per cena? Un cuscino per stare più comode?"

"Io un bicchiere d'acqua, grazie."

"Io qualsiasi cosa ci sia per cena."

"Bene! Torno subito."

Lena fissò la sua amata "Con tutto quello che hai mangiato hai ancora fame?"

"Certo! Però... Credo che, per il dolce, aspetterò..."

La mora avrebbe tanto voluto baciare Kara e fregarsene delle altre persone, ma sapeva di dover resistere.

Dopotutto, al loro arrivo, ci sarebbe stato un comodo letto ad attenderle.

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Capitolo 9
*** A destinazione. ***


Dopo le consuete ore di volo, il boeing con a bordo Kara e Lena atterrò all'aeroporto delle Seychelles.

Come taxi vi erano dei pullmini anni Ottanta e la receptioner ne chiamò uno per loro. Arrivò un uomo, che le salutò e prese i loro bagagli.

Li caricò nel vano e si mise al volante, mentre Kara apriva galantemente la portiera per Lena, che le diede un bacio sulla guancia.

"Dove vi porto, ragazze?"

"Al Blue Resort." Rispose Lena.

Il tassista le guardò "All'albergo per coppiette?" Chiese, leggermente confuso, corrugando la fronte "Non ditemi che voi..."

"Si." Rispose Kara, mentre lui metteva in moto per raggiungere il posto "Ci siamo sposate ieri!"

"Ieri per il vostro fuso orario... Qui è quasi mezzogiorno."

Le due ragazze sorrisero all'uomo e poi si guardarono. Lo sapevano, infatti non vedevano l'ora che arrivasse la sera per la prima notte di nozze.

Il tragitto durò una ventina di minuti, durante i quali Kara e Lena si guardarono intorno, ammirando il paesaggio.

Si divisero la spesa della corsa e l'uomo le aiutò a scaricare i bagagli e se ne andò dopo aver fatto loro i migliori auguri.

Il Resort era signorile, molto bello e dal tipico arredo di un hotel locato sulle isole più gettonate dai turisti.

"Buongiorno! Posso aiutarvi?" Chiese la gentile ragazza alla reception.

"Si... Abbiamo una prenotazione a nome Luthor-Danvers." Avanzò la mora, passando alla giovane i suoi documenti e quelli di Kara.

La ragazza guardò al computer "Ecco qui! Secondo piano, camera dodici!" Sorrise, dando a Lena la chiave magnetica, restituì i documenti e poi fece cenno ad uno dei facchini di avvicinarsi.

Kara scosse il capo "Tranquilla, ci penso io."

"Come preferisce!" Sorrise la ragazza, che arrossì quando la bionda esibì il suo bellissimo sorriso.

La soldatessa mise in spalla i borsoni e prese i trolley, entrando in ascensore con la sua amata, che non le tolse gli occhi di dosso.

Kara lo notò "Vedi qualcosa che ti piace?"

Lena si morse il labbro inferiore "Tante cose, per essere onesta." Rispose, mentre arrivavano al secondo piano.

Percorsero il corridoio, arrivarono alla loro camera e Lena inserì la chiave magnetica nell'apposita fessura.

Entrarono e persino Lena, abituata alla ricchezza, rimase meravigliata. Lo spazio era ampio e luminoso, vi era un gran bel divano ed un televisore al plasma ultimo modello appeso al muro, un tavolo con quattro sedie in centro alla stanza, un balcone con dei fiori tropicali ad adornare l'inferriata ed un minibar con spazio cottura.

Nel bagno vi era una vasca idromassaggio e la camera aveva un letto a due piazze e due comodini, sui quali vi era un abat-jour.

Kara posò i bagagli a terra e, velocissima, prese Lena per il polso e l'attirò a sé, posandole le mani sui fianchi e catturando le sue labbra in un bacio appassionato, che la mora corrispose subito.

Sciolta la passionale effusione, le due spose fecero toccare la rispettiva fronte, cercando di regolarizzare il respiro "Dimmi..." Sussurrò Kara, sfiorando le braccia dell'amata con la punta delle dita "Cosa guardavi, prima, che tanto ti piaceva?"

Nuovamente Lena si morse il labbro inferiore "Avevi i muscoli in tensione..." Disse, facendo vagare le dita e lo sguardo sui bicipiti della bionda.

"Allora che ne diresti di cambiarci, mangiare qualcosa e poi andare in piscina?" Propose Kara.

"Ci sto. Anche perché poi ci aspetta la nostra prima notte di nozze..."

Stavolta fu Kara a mordersi il labbro inferiore "Non vedo l'ora..."

"A chi lo dici!" Ribadì Lena.

Si lasciarono solo per smontare i bagagli e sistemare il tutto, scegliendo ciò che avrebbero indossato per il loro primo giorno alle Seychelles.

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Capitolo 10
*** Attesa. ***


Le due ragazze si cambiarono separatamente, mangiandosi con lo sguardo non appena Lena uscì dal bagno.

"Wow... Accidenti..." Biascicò la bionda.

Lena, col suo bikini rosso ed il pareo verde come le infradito, stava benissimo "Anche tu non scherzi..." Sussurrò la giovane Luthor, sfiorando l'addome di Kara "Sono gelosa..."

Anch'io. Ma non ne hai motivo, credimi."

Lena si morse il labbro inferiore "Chissà le altre ragazze in piscina... Ti mangeranno con lo sguardo!"

"Farò capire loro che sono felicemente impegnata." Rispose, baciando le nocche di Lena, per poi passare al suo collo e alle sue labbra.

Presero la crema solare e il doposole, lasciarono la stanza, la cui porta si chiudeva automaticamente e presero l'ascensore per scendere.

Una volta giù, Kara si allontanò un attimo da Lena per parlare col ragazzo alla reception e la mora lo vide sorridere ed annuire. Chissà cosa stava combinando la bionda.

"Qualche problema?" Chiese Lena.

"No no. Dovevo solo chiedere al receptioner se qualcuno poteva fare una certa cosa per me..." Rispose vaga la bionda.

Una volta raggiunta la piscina, le due spose presero posto all'unico sdraio doppio rimasto libero, sotto l'ombrellone.

Kara tolse la camicetta e Lena sollevò un poco gli occhiali da sole, leccandosi le labbra "Che visione..."

La bionda arrossì appena, sorridendo poi soddisfatta quando vide la sua amata lanciare un'occhiata evidente alla ragazza sullo sdraio accanto al loro, troppo presa a guardare il fondoschiena di Kara.

"Le metterai paura, se continui a guardarla così..."

"È il mio scopo! Insomma... Ti sta guardando il sedere." Rispose piano, controllando il tono di voce.

Kara si sedette davanti a lei, le prese le mani tra le proprie e se le portò sugli addominali scolpiti "Questi... E tutto il resto del corpo, sono solo tuoi. Che guardino pure, le altre! È la sola cosa che potranno fare."

Lena si sedette in braccio a Kara, lasciando che una gamba cingesse la vita della bionda e l'altra rimanesse stesa sullo sdraio "Ti amo."

"Ti amo anch'io. Immensamente!" Ammise Kara, baciandola con dolcezza "Che ne diresti di fare un tuffo?"

Tolsero pareo ed infradito, lasciando tutto sullo sdraio e, mano nella mano, si tuffarono insieme in piscina.

Riemersero e si passarono le mani sul viso per togliersi l'acqua, ridendo felici "Bellissimo... Non avevo mai provato."

"Non sei mai andata in piscina? Non ci credo!"

"Si si, ci sono andata, da bambina, forse tre volte... Ma non potevo tuffarmi. Dovevo entrare o dalla scaletta o sedendomi sul bordo."

Kara non credette alle sue orecchie "Incredibile... Beh, ti prometto che andremo tante volte, in piscina e che faremo parecchi tuffi."

Lena le sorrise, ma notò un gruppettino di ragazze, alle spalle di Kara, che stavano giocando a palla e che, chissà come mai, questa finiva sempre accanto alla bionda.

"Adesso gliene dico quattro... Mi sentiranno fino in America!"

Kara la prese per il polso, la tirò a sé e la baciò "Lasciale perdere. Vieni, notiamo da quella parte..."

Si allontanarono e Lena le guardò in cagnesco, godendosi poi la compagnia della sua amata che, per scherzare, iniziò a schizzarla.

"Se ti prendo..."

La bionda, divertita, si allontanò, schizzandola coi piedi, rallentando solo per farsi prendere da Lena, che le saltò in spalla "Adesso che mi hai presa?"

"Adesso questo." Sussurrò, cingendole il collo, baciandola, con la bionda che le carezzava i fianchi.

"Quanto ti voglio..."

"Io ti voglio di più!"

"Andiamo a prendere il sole... Mancano solo pochissime ore..."

"Cinque ore al tramonto..."

Kara annuì col capo "E poi vedrai, cosa ti farò." Ribadì la bionda, schioccandole un bacio tenero.

Raggiunsero insieme il loro sdraio e Kara spalmò la crema solare alla sua amata, che fece altrettanto.

Ma entrambe le ragazze aspettavano la sera e Kara sperava che, ciò che aveva chiesto al receptioner di far preparare, piacesse a Lena.

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Capitolo 11
*** La prima notte di nozze. ***


Kara e Lena rimasero a bordo piscina fino alle sei e mezza, poi presero le loro cose e rientrarono nel resort, per tornare in camera. E la bionda fece un cenno al ragazzo della reception, che rispose con un Ok col pollice.

Una volta nella stanza, Lena rimase a guardare Kara togliersi la canottiera e il reggiseno per avvolgersi l'asciugamano attorno al petto. Aveva ancora delle goccioline che le imperlavano la pelle.

"Ho ancora i muscoli in tensione?" Chiese dolce la bionda, riportandola alla realtà e Lena, infatti, parve cadere dalle nuvole.

"No. Ma... Mi perdo volentieri, a guardarti." Rispose la mora "Vieni a fare un bel bagno rilassante con me, prima di andare a cena?"

"No... Non ancora, almeno. Ma non metterti elegante, ho intenzione di restare qui a cenare."

Lena si avvicinò e le diede un bacio sulle labbra "Perché sei così vaga?"

"Perché voglio che la nostra prima volta sia indimenticabile."

Allora la mora, dopo un ultimo bacio, andò a cercare qualcosa di adatto da indossare e poi entrò in bagno per lavarsi. La bionda si cambiò alla veloce, con un paio di jeans ed una maglietta.

Kara prese il telefono per chiamare la reception e riattaccò dopo un paio di minuti. Stavano arrivando due fattorini con ciò che aveva chiesto prima che uscisse per il bagno in piscina. E sentì bussare alla porta.

"Buonasera!" La salutarono i due, insieme e la bionda rispose.

Kara e i due ragazzi iniziarono a portare dentro ciò che gli inservienti avevano portato su sua richiesta.

Prepararono la tavola, con una tovaglia elegante, due candele e la cena, sistemata negli appositi piatti, poi una bottiglia di champagne. A concludere il tutto, un mazzo di cento rose rosse.

Kara diede la mancia ai due, ringraziandoli, quindi se ne andarono.

Lena uscì dopo pochi minuti e rimase a bocca aperta dalla meraviglia e all'atmosfera che i raggi del sole che tramontava dava al loro momento "Kara... Hai... Hai fatto tutto questo per me?"

"Certo." Disse la bionda, avanzando con le rose in mano "Per te, amore mio. Queste rose rappresentano tutti i baci che vorrei darti e parecchie altre cose... Ma soprattutto voglio che ti dicano quanto ti amo."

Lena le prese e inspirò il loro profumo "Sono bellissime e... E tutto questo è perfetto. Tu sei perfetta!"

Lena posò le rose e la bionda la strinse a sé "Lo sei anche tu. Adesso ceniamo..." Disse la bionda, spostandole la sedia.

La mora si sedette ed iniziarono a cenare, apprezzando la rispettiva compagnia e brindando al loro amore "Torta con fragole e cioccolato per dessert... Afrodisiaca..."

Kara le sorrise "Sera speciale, cena speciale."

"Sono d'accordo."

Finito di cenare, lasciarono il tutto così e Kara si alzò per andare ad accendere lo stereo. Lo aveva notato al loro arrivo in stanza e, mentre aspettava i fattorini, aveva guardato i dischi sullo scaffale accanto.

Scelse un lento e s'avvicinò a Lena "Mi concedi l'onore di questo ballo?"

"Assolutamente si!" Rispose quasi in un sussurro la mora, posando la propria mano su quella del suo amore.

Lena lasciò che Kara la guidasse su quelle dolci note e la mora si stupì, perché mai avrebbe pensato che sapesse ballare.

Kara carezzava i fianchi della sua amata e, talvolta, la schiena, mentre Lena le affondò le dita tra quelle trecce color del grano maturo, stringendole appena quando Kara le baciò il collo.

"Sei buona... Hai un ottimo sapore, amore mio."

Lena mugugnò lievemente e catturò le labbra di Kara con le proprie "Anche tu sei molto buona..."

Pochi minuti e lo stereo si spense in automatico, con le due innamorate prese dal vortice della loro passione, perse nel bacio che le stava unendo.

Pian piano iniziarono a spogliarsi, mentre si dirigevano verso il letto e Lena vi cadde sopra, seguita subito da Kara, che si stese sopra di lei, cercando di non farle male in alcun modo.

Lena allungò la mano verso l'antina del comodino, sotto il cassetto "Cosa c'è? Ti ho fatto male?"

"No no, ma... Guarda cosa c'è dentro. Io l'ho scoperto prima..."

Kara aprì l'antina e non credette ai suoi occhi. Vi era un giocattolo erotico  nuovo.

"Beh, dopotutto è una delle tre suite luna di miele..."

Lena le diede ragione e la bionda lo prese, scostò le lenzuola da sé un poco per poterlo indossare, rubando alla compagna un bacio appassionato "Non pensavo che l'avresti messo..."

"Voglio che sia bello per entrambe. Voglio essere unita a te in ogni modo possibile e voglio che tu senta tutto l'amore che provo per te!"

Lena, per tutta risposta, si strinse a lei "Allora prendimi. Fammi tua!"

La bionda non se lo fece ripetere due volte e, pian piano, con delicatezza ed un minimo di forza, penetrò la sua amata, che inarcò la schiena, strinse le spalle di Kara e gemette di piacere.

Piacere che aumentò quando la bionda iniziò a spingere, dapprima piano poi, una volta trovato il ritmo, sempre più forte, raggiungendo l'apice del piacere assieme a Lena, continuando a spingere e facendo arrivare la mora al suo apice per altre due volte consecutive.

Kara e Lena, unite nel modo più intimo possibile, si baciarono con passione, gemendo di piacere, accarezzandosi e beandosi di ciò che il corpo dell'altra offriva, rotolandosi tra le lenzuola umide e macchiate del loro amore.

Quando ebbero finito, stanche e parecchio soddisfatte, Lena era stesa sopra Kara, che le carezzava i mori capelli con tenerezza "È stato bellissimo..." Sussurrò la bionda.

"È stato stupendo!" Sorrise Lena, appagata, cercando di regolarizzare il respiro, baciando il petto di Kara.

Kara sorrise e la baciò sulla fronte "Adesso dormiamo... Domani ci faremo un bel giro... In attesa della sera!"

"Non ti facevo così vogliosa, Kara Danvers-Luthor..."

"Beh, Lena Luthor-Danvers... È colpa tua. Sei così bella che non ti resisto."

Si baciarono con passione e poi si addormentarono, felici e soddisfatte, tra le braccia di Morfeo.

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Capitolo 12
*** Amore. ***


Il mattino seguente, Lena fu la prima a svegliarsi e rammentò all'istante la bellissima notte appena trascorsa.

Sorrise nel vedere Kara ancora addormentata, erano solo le sette. Le sfiorò il petto con dei bacetti soffici, sentendo presto le sapienti dita della bionda carezzarle i capelli e le spalle "Buongiorno..." Sussurrò Kara.

"Buongiorno a te!" Sorrise Lena ma, quando fece per muoversi e raggiungere le labbra di Kara, si immobilizzò, gemendo. Erano ancora unite dal giocattolo erotico.

Anche Kara gemette lievemente "Il nostro giro può aspettare qualche minuto, non credi?"

"Sono pienamente d'accordo con te."

Si sorrisero e Kara iniziò a muovere il bacino contro quello della mora, che buttò la testa all'indietro ed inarcò la schiena, pervasa dal piacere che la bionda le provocava.

Kara si mise seduta di scatto e si baciarono, carezzandosi, raggiungendo insieme l'apice del piacere. E rimasero così, strette l'una all'altra.

"Ti amo. Ti amo tantissimo!"

"Anch'io ti amo, Kara!" Ribadì Lena, baciandola ancora con passione "Ma adesso sarà meglio andare a farci un bel bagno rilassante..."

"Certo. Vado a prepararlo." Sorrise la bionda, uscendo dalla sua amata e togliendo il giocattolo erotico ed andò in bagno.

Lena la guardava e si morse il labbro inferiore. Kara aveva un fisico tonico e scultoreo e, se avesse potuto, avrebbe passato ogni secondo a toccare quei muscoli che, sia la scorsa notte che poco prima, si erano contratti e rilassati sotto il suo tocco, oltre che per darle piacere.

La mora prese il giocattolo ed entrò a sua volta in bagno, trovando Kara intenta a mettere qualche petalo di rosa nella vasca, assieme a sali profumati e bagnoschiuma "Quelli vengono dalle rose che mi hai regalato?"

"No, ci sono molti sacchetti, in quel mobile." Indicò Kara "E... Il bagno è pronto." Sorrise, notando poi cosa tenesse in mano la mora.

Entrarono nella vasca idromassaggio e s'immersero tra acqua e schiuma "Ti va di provare?"

"Con te posso provare tutto!"

Lena sorrise e si buttò al collo della bionda, stringendola e baciandola, sperimentando anche il piacere derivante dal fare l'amore in acqua.

Solo verso le nove le due innamorate lasciarono il bagno, così da potersi vestire e andare a farsi un bel giro e scoprire cos'avessero da offrire le Seychelles, panorami mozzafiato a parte.

Si vestirono, ammirandosi a vicenda e, per la gioia di Lena, Kara indossò una camicetta hawaiana sbracciata sopra al reggiseno sportivo, abbinandovi calzoncini corti di jeans e sneakers bianche "Approvo la camicia perché posso vedere i tuoi muscoli, ma..."

"Saranno sotto gli occhi di chi mi guarderà, giusto?"

"Esatto." Sorrise Lena, quasi divertita per l'ovvia risposta.

"Anch'io sarò gelosa, di chi guarderà la tua schiena nuda. Ed il sedere. E gli occhi stupendi... E tutto il resto."

Lena la baciò dolcemente, arrossendo "Andiamo, prima che mi venga voglia di restare chiusa in camera!"

Anche Kara sorrise e, mano nella mano, se ne andarono, dopo aver chiuso la porta della loro stanza.

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Capitolo 13
*** Un vecchio amico. ***


Kara e Lena lasciarono il resort, incamminandosi lungo la strada principale, incrociando abitanti del luogo e turisti.

C'era il mercato e molti profumi diversi arrivarono alle narici delle due ragazze "Questo profumino... Lo conosco!"

Kara condusse Lena verso una bancarella e non credette ai suoi occhi "Se hai così fame, potevi dirlo..." Disse la mora.

"Scotti!" Se ne uscì Kara ed un biondo ragazzo la fissò.

"Capitano Danvers... Incredibile!"

Il giovane fece il giro del banchetto per stringere la mano di Kara ed abbracciarla, sotto lo sguardo scioccato di Lena. Chi era quello?

"Non ci posso credere... Saranno passati cinque mesi dal congedo..."

"Si. E la gamba mi fa male... O meglio, la protesi spesso fa male."

Kara, ed anche Lena, notarono la protesi "Ti dà fastidio?"

"Credo abbia qualche problema..." Disse il giovane "Però forse sei qui per mangiare le mie crespelle."

"Si... Voglio che Lena le assaggi!"

Solo dopo tali parole il ragazzo notò la mora "Lena? La stessa Lena di cui continuavi a parlare al forte?"

"Si, è lei." Sorrise la bionda "Lena, lui è Scotti Truman. Era il nostro cuoco al forte... Poi è stato ferito e l'hanno congedato. Devi provare le sue crespelle!"

"Lena Luthor." Si presentò la mora, stringendo la mano tesa del giovane, di due anni più grande di loro.

"Cavolo, non avrei mai pensato di conoscerti!" Le disse Scotti "Kara ci parlava sempre, di te, ed aveva una tua foto, che penso abbia consumato con lo sguardo..."

Lena fissò la sua amata, rossissima "Scotti!!" Lo rimproverò lei.

"Davvero? Parlavi ai tuoi commilitoni di me?"

"Certo. Facevo sapere a tutti quanto ti amo!" Rispose, baciandola dolcemente, subito corrisposta.

"E... Capitano, quello che avete al dito..."

"Si! Ci siamo sposate tre giorni fa. Il giorno del mio ritorno a casa!"

Scotti sorrise felice "Allora prego, sedetevi! Offre la casa."

Le due presero posto ed il ragazzo, in pochi minuti, servì loro le sue famose crespelle "Accidenti, sono sempre fantastiche!"

"Concordo. Sono ottime, complimenti!" Ammise Lena e lui le sorrise con gratitudine "Senti, se hai gli strumenti posso guardarti io la protesi. Non sono solo laureata in Chimica, ma anche in Ingegneria alla MIT."

Il ragazzo la fissò a bocca aperta "È vero... Sei un genio! Come ha sempre detto Kara. Sono davvero fortunato."

"Quando finisci, vieni all'albergo dove alloggiamo e porta gli strumenti."

"C'è solo un resort per coppie sposate... So dove trovarvi! Finisco alle cinque." Disse Scotti.

Lena annuì col capo e, finite le crespelle, Kara ne prese un secondo piatto, che finì a tempo di record. Poi lo ringraziarono e se ne andarono, dandosi appuntamento per dopo.

Le due innamorate continuarono il loro giro tra i banchetti del mercato, comprando vestiti ed un braccialetto d'argento ciascuna, con le iniziali del rispettivo nome "Che ne dici se andassimo in un negozio a cercare dei souvenir?" Propose Kara.

"Ok, ma... Io non ho nessuno, a cui portare un regalo..."

"Se vuoi, puoi prendere qualcosa per Alex, Maggie, Eliza, Mike, Sam, Kal, Lois, Jess, Winn, James... Cavolo, hai Jess! Lei è tua amica. E la mia famiglia adesso è anche la tua. Non è vero che non hai nessuno!"

Lena l'abbracciò e baciò dolcemente, trasmettendole tutto ciò che voleva dirle con un semplice bacio, subito corrisposta.

"Ti amo tanto, Kara. Non lasciarmi mai!"

"Come potrei? Ti amo più della mia stessa vita, Lena. Sei tutto, per me!"

Alla mora vennero gli occhi lucidi "Allora andiamo, prima che mi metta a piangere per la felicità..."

Kara la prese per mano, le baciò le nocche e si diressero verso alcuni negozietti che sembravano molto carini.

Finché non suonò il cellulare della bionda "Un messaggio di Alex..."

"È successo qualcosa? Va tutto bene?"

Kara lesse il messaggio e sorrise "Ha chiesto a Maggie di sposarla. E ha accettato! Sono felice, per loro... Era ora."

"Allora presto ci sarà un altro matrimonio, in casa Danvers."

La bionda sorrise divertita "A quanto pare si! Beh, il nostro è stato improvviso, questo no."

"Su questo hai ragione!" Sorrise Lena e Kara la baciò ancora, prima di andare verso i negozi di souvenir.

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Capitolo 14
*** My genius. ***


Finito il giro per i vari negozi di souvenir, Kara e Lena, mano nella mano, tornarono verso il mercato, ove la bionda comprò una frittella dolce ed un cono gelato tre gusti.

"Sai... Vedendo quanto mangi, mi sento stupida con in mano una coppetta bigusto crema e panna..." Disse ironica Lena.

Kara la fissò e Lena la trovò a dir poco adorabile "Non posso farne a meno, ho molto appetito!"

La mora sorrise, sporgendosi ed avvicinando il suo viso a quello di Kara, sfiorandole l'angolo destro della bocca con la punta della lingua. Kara si sentì avvampare "Avevi un po' di gelato..."

"L'hai tolto tutto?"

Lena, prima di rispondere, si guardò attorno, per vedere se ci fossero occhi indiscreti, poi le si avvicinò, mordendosi il labbro inferiore "Credo di sì, ma posso sempre controllare meglio..."

"Si, ti prego!" Sussurrò Kara e la mora fu ben felice di accontentarla.

Le due innamorate si scambiarono un bacio dolce, languido e passionale, con la bionda che infilò la mano sotto la camicetta di Lena "Hai davvero delle mani intraprendenti..."

"Tu mi tenti, amore."

Lena le sfiorò le labbra con la punta della lingua, schioccandole un bacetto "Andiamo al resort, tra poco dovrebbe arrivare Scotti..."

Finito il rispettivo gelato, le due amanti s'incamminarono per tornare al resort. Un quarto d'ora e furono a destinazione. Il ragazzo le stava già aspettando e le salutò con un cenno della mano.

Kara teneva in mano i sacchetti coi regali che entrambe avevano preso, oltre agli acquisti per loro e gli sorrise "Porto questi di sopra e sono subito da voi!" Disse la bionda, prendendo l'ascensore.

Scotti era seduto su una delle seggiole nella hall e Lena controllò gli strumenti che il ragazzo aveva portato e guardò la protesi "Scusa." Rivolse Lena ad uno dei fattorini.

"Mi dica, signorina."

"Avete un paio di guanti in lattice?"

"Si, signorina. Vado a prenderli!" Rispose il ragazzo e Lena ringraziò.

Tornò Kara e, con lei, arrivò il fattorino coi guanti per Lena, che iniziò a guardare la protesi e toccò il moncone dell'arto "Hai trovato il problema?

"Si. È stretta e il moncone è infiammato!"

"Puoi sistemarlo?" Chiese Scotti.

"Si... Basta ribasare la protesi. Ma ti consiglio di andare dal tuo protesista e dirgli che è un idiota!"

Scotti e Kara sorrisero divertiti e guardarono Lena all'opera, concentrata e, diversi minuti dopo, la posizionò, stringendola al moncone "È apposto?"

"Come la senti?" Chiese Lena.

Il giovane si mise in piedi, muovendo qualche passo poi, felice e sorridente, abbracciò Lena "Grazie! È perfetta!"

"Soldato!" Lo richiamò Kara, con un colpo di tosse.

"Chiedo scusa... Mi dispiace."

Lena lo perdonò e Scotti lasciò loro due porzioni di crespelle calde, andando via dopo averle ringraziate.

La mora tolse i guanti e li buttò, con Kara che l'abbracciò subito "Ho sposato un genio... Il mio genio!"

Anche Lena la strinse "E io ho sposato una Dea!"

Si sorrisero e si baciarono, salendo in camera per sistemare gli acquisti e prepararsi per la cena.

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Capitolo 15
*** Love and ice cream. ***


In camera, Kara e Lena si erano preparate per la cena e scesero nella sala in cui si pranzava e cenava.

La bionda spostò galantemente la sedia per Lena, che le diede un dolce bacio, poi arrivò uno dei camerieri "Buonasera! Cosa vi porto?"

"Il menù della serata va benissimo..."

"Il menù consiste in granchi, calamari e spigola con insalata e pomodori."

Kara annuì col capo, facendo l'ok col pollice "Io preferisco solo l'insalata ed i pomodori con la polenta."

Il cameriere se ne andò, portando loro dell'acqua da bere. Non volevano il vino, per evitare di essere troppo brille e rischiare di addormentarsi.

La cena venne servita qualche minuto dopo e Kara prese ben due piatti di insalata "È ottima, vero?"

"Si! Buonissima." Disse Lena.

Le due ragazze cenarono tranquillamente, sorridendosi di tanto in tanto, optando poi per una romantica passeggiata sulla spiaggia.

Kara la prese per mano e Lena la strinse, camminando fianco a fianco "È bellissimo, non trovi?"

"Si... C'è la luna piena. Ci sei tu... È perfetto."

"Tu sei perfetta!"

Lena si fermò, voltandosi tra le braccia di Kara, abbracciandola "Vorrei stare qui per sempre..."

"Abbiamo ancora dieci giorni. E poi, durante le vacanze, viaggeremo!"

A Lena l'idea piacque parecchio "Sarebbe bellissimo!"

"Troverò un lavoro e farò l'impossibile, per renderti felice."

"Sai che non serve, che trovi un lavoro..."

"Invece si. Così potrò organizzare tante cose per renderti felice!"

La mora l'abbracciò e baciò "Ok. Allora... Che dici se tornassimo in camera?"

"Sono d'accordo. C'è una sorpresa che ci aspetta..."

La curiosità di Lena aumentò e lasciò che Kara la prendesse in braccio, tornarono nel resort, baciandosi con passione in ascensore.

Raggiunta la loro stanza, vi entrarono e la chiusero alle loro spalle "Dove sarebbe la sorpresa?"

Kara la stese sul letto, andò in cucina e prese una vaschetta di gelato, tornando da Lena, che sgranò gli occhi "Che ne dici?"

"Che sarebbe bello provare!"

La bionda sorrise e raggiunse la mora, baciandola con passione e prese la vaschetta, togliendo poi il vestito a Lena, spalmandole un po' di gelato sul collo e lo leccò, piano "Rao... Sei buonissima!"

Lena le spalmò un po' di panna sulle labbra, assaggiandola e baciandola "Anche tu! Sei... Squisita!"

Le due si spogliarono, spalmandosi il gelato e leccandoselo via, tra baci e carezze, apprezzando tutte quelle nuove e molteplici sensazioni.

"Sei così buona, Lena... Così bella e perfetta..."

"Lo sei anche tu!" Sorrise la mora "Ti amo tanto!"

"Ti amo anch'io." Sorrise a sua volta anche Kara, baciando la sua amata, finché la bionda non sentì un tormento allo stomaco.

"Tutto bene?"

"Si. Finché sono con te, va tutto bene!"

Le due ripresero a fare l'amore, raggiungendo insieme il culmine del piacere più di una volta.

Ma il tormento allo stomaco non abbandonò Kara.

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Capitolo 16
*** Intossicazione. ***


Il mattino seguente, Lena aprì gli occhi e s'accorse, per la prima volta, di essere sola, nel letto. 

La mora si mise seduta e indossò un accappatoio, sentendo dei rumori provenire dal bagno. La bionda era inginocchiata innanzi alla tavoletta e stava dando di stomaco "Kara!"

La bionda sollevò appena lo sguardo "Lena..."

Senza farle dire altro, Lena lasciò il bagno per raggiungere il telefono è chiamare la reception "Si, sono Lena Luthor-Danvers. Chiamate un medico, per favore, mia moglie sta male!"

Un paio di minuti e Lena riattaccò, tornando in bagno da Kara "Rao... Sto malissimo... Eppure non ho mangiato nulla..."

Lena la guardò, inarcando un sopracciglio "Nulla?" Ripetè, quasi con ironia "A parte la doppia porzione della cena e il gelato mentre facevamo l'amore?" Precisò e la bionda sospirò.

"Credevo di... Avere lo stomaco a prova di bomba..."

"Benvenuta tra i comuni mortali." Ironizzò Lena e Kara le sorrise, alzandosi in piedi, poggiandosi al muro, tornando a stendersi sul letto.

"Non mangerò più pesce in vita mia... Solo pizza!"

La mora sorrise, divertita, optando per una doccia veloce e indossò poi una camicetta a mezza manica ed un paio di calzoncini bianchi.

Suonarono poi alla porta e Lena aprì "Buongiorno, signorina! Sono il dottor Philmore. Chi si sente male?"

Lena indicò Kara al medico sui sessant'anni "Si sente male da stamattina."

"Il pesce servito ieri a cena era avariato. Altri ospiti del resort stanno male!"

"Quindi?" Chiese piano Kara.

"La visito, ma credo che i suoi sintomi siano uguali a quelli degli altri!"

Il medico iniziò a visitarla con scrupolo "Ebbene?"

"Ha lo stomaco un po' rigido a causa dell'intossicazione alimentare... Le lascio queste compresse da prendere due volte al giorno e beva molta acqua per reintegrare i liquidi!"

"Certo... Grazie..."

"Posso farle una domanda?" Chiese e Kara annuì col capo "Lei è un soldato? Sa, mio figlio si è appena arruolato..."

"Si. Sono stata via due anni e, finita la missione, sono tornata... Sono a casa da una settimana."

"Com'è la vita?"

"Dura... Ma io ce l'ho fatta perché avevo un buon motivo per tornare!" Rispose, incrociando lo sguardo di Lena, che le sorrise.

"Capisco." Sorrise l'uomo "Si riguardi e, se dovesse peggiorare, mi faccia chiamare dalla reception!"

Entrambe annuirono e lo ringraziarono, così l'uomo andò.

Lena si sedette accanto a Kara "E così... Avevi un buon motivo per tornare a casa..." Sussurrò, con una punta di malizia.

"Certo. Non potevo rischiare di perdere il mio amore!"

La mora sorrise, baciandole la guancia "Non mi avresti mai persa."

Kara le sorrise a sua volta, prima che il suo stomaco la costringesse a correre nuovamente al bagno.

Quella dannata intossicazione avrebbe rovinato gli ultimi giorni del viaggio di nozze. Ma si sarebbe fatta perdonare da Lena.

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Capitolo 17
*** Pensieri condivisi. ***


Passarono un paio di giorni e, grazie alle cure del dottor Philmore, Kara iniziava a migliorare, sempre amorevolmente seguita da Lena.

"Ehi... Come ti senti oggi?"

"Decisamente meglio." Sorrise la bionda, baciando la sua amata "Tutto grazie a te!"

Lena sorrise a sua volta e le diede un tenero bacio sulle labbra, subito corrisposto, finché non suonò il cellulare della bionda, che gemette con disappunto, al lasciare le labbra della mora.

"Rispondi... Tanto sono qui, non scappo!"

Kara le fece l'occhiolino e rispose "Alex... È successo qualcosa?"

"No no, volevo solo dirti che... Ecco... Che Maggie mi ha fatto la proposta, ieri sera!" Disse, chiaramente felice, la rossa.

"Davvero?? Allora quando torniamo dobbiamo festeggiare!"

"Certo, Maggie me lo ha giusto detto dopo che ho accettato! E... Non pensavo lo facesse, sai?"

"Io si. Lei ti ha sempre amata, era solo questione di tempo..."

Alex, dall'altro capo del telefono, sorrise "Non vedo l'ora che sia il giorno delle nozze. Tu sarai la mia damigella, Lena di Maggie."

"Ok, glielo chiederò!"

"Voi tutto bene?"

"Si... Anche se io, tre giorni fa, mi sono sentita male per un'intossicazione alimentare..."

"Che?? E non mi hai detto nulla?"

"Non era grave, infatti sto già meglio!" Sorrise la bionda "Adesso ti lascio, lì sarà sera... Ma ti do un consiglio. Attenta al pesce!"

Non solo Alex, ma anche Lena se la rise divertita. Kara, spesso, sembrava davvero una bambina, tanto la trovava adorabile.

E la sua mente, nuovamente, vagò in un territorio che mai avrebbe pensato di poter considerare. Avere una famiglia col suo amore.

"Wow..." Sussurrò la mora, senza rendersene conto.

"Una moneta per i tuoi pensieri?" Chiese Kara, abbracciandola da dietro, baciandole il collo, inspirando il suo profumo.

"Un pensiero... Beh, è troppo presto."

"Perché non me ne parli?"

Lena prese un respiro profondo, poggiandosi al petto della bionda, esponendo maggiormente il collo per altri bacetti, che Kara le diede molto volentieri "Io... Ecco... Continuo a pensare a noi due e... Bambini."

Kara sgranò gli occhi, certa di aver capito male "Come?"

"Ho detto che era presto e... Stupido..."

"No no, non lo è!" Se ne uscì Kara, sorridendo e facendo voltare Lena, affinché si sedesse sulle sue ginocchia "Sai... Al fronte ci ho pensato anch'io. Tante volte!"

Gli occhi di Lena brillarono "Davvero?"

Kara sorrise e carezzò il ventre della mora "Tu, io, qualche bambino... Eccome se ci ho pensato! Renderebbe il tutto ancora più perfetto!"

Lena cinse il collo della bionda con le braccia e la vita con le gambe, stringendosi a lei "Allora... Avremo dei bambini?"

"Quando i tempi saranno maturi... Si! Assolutamente. Certo che voglio dei figli con te, amore mio!"

"Ti amo tanto, Kara!"

"Anch'io ti amo tantissimo, Lena." Ammise, sorridendo poi "Chissà cosa dirà Alex quando saprà che vogliamo farla diventare zia..."

"Credo che ne sarà felice! Ma dimmi, cosa voleva prima?"

"Mi ha detto che Maggie le ha fatto la proposta e lei ha accettato. Vuole che io sia la sua damigella e tu quella di Maggie."

"Mi farebbe molto piacere!"

Kara sorrise e baciò la sua compagna, che la corrispose col cuore pieno di felicità. Infatti Lena non vedeva l'ora di dare degli eredi a Kara, per suggellare e rendere maggiormente perfetto il loro matrimonio.

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Capitolo 18
*** Fireworks. ***


Passarono un paio di giorni ed arrivò l'ultimo della loro luna di miele e Kara voleva che fosse speciale.

Quella sera ci sarebbero stati i fuochi d'artificio e la bionda era intenzionata a portarci la sua amata "Domattina alle nove abbiamo l'aereo..."

"Già... Non ricordarmelo. Preferirei stare qui un'altra settimana con te!"

Lena sorrise ed abbracciò Kara, baciandole la mandibola "Alla fine, poi, dovremmo sempre tornare a casa..."

Kara strinse a sé il suo amore "Però, poi, abiteremo insieme! E... Ti avrò comunque tutta per me. Anche se dovrò dividerti con il lavoro. E ne troverò uno a mia volta, per poterti dare tutto quello che meriti!"

"Mi ami, siamo sposate. Ho già tutto, Kara."

"Per me non è mai abbastanza. Io voglio darti tutto..."

Nuovamente Lena la baciò, chiedendosi cos'avesse fatto di così buono, nella sua vita, per aver trovato una persona come Kara, che l'amava per chi realmente era, al di là del suo cognome.

Una lacrima sfuggì al suo controllo "Ti amo."

"Ti amo anch'io, tanto! Ma dimmi... Che vestito metti?"

La mora si morse appena il labbro inferiore "Sorpresa! Vedrai quando uscirò dal bagno..." Rispose, con malizia.

Detto questo, Lena entrò in bagno seguita da Kara per la consueta doccia insieme. Dopo qualche bacio e coccola, la mora cacciò la bionda dal bagno o si sarebbe rovinata la sorpresa.

La bionda si preparò in camera, scegliendo dei jeans bianchi, snickers blu ed una camicetta nera, sotto la quale si intravedeva un reggiseno dello stesso colore e legò in vita un maglioncino rosa, infine raccolse i capelli in un'alta coda di cavallo.

Uscì dalla camera nell'attimo stesso in cui Lena lasciò il bagno e Kara si perse a guardarla, visto che indossava il vestito nero che le lasciava la schiena nuda e sembrava non avere il reggiseno. Completavano il tutto un paio di scarpe eleganti col tacco a spillo e i capelli raccolti in uno chignon.

"Sei così bella... Da togliere il fiato..."

Lena la scrutò, visto che aveva la camicetta aperta "Sei bellissima anche tu, ma... Chissà a quanti e quante scapperà l'occhio..."

Kara rise appena, divertita "A me basta che ci scappi il tuo."

"Tranquilla. Il mio ci farà una capatina molto spesso!" Ammise e la bionda la baciò, visto che non si era ancora truccata.

Una volta messo un lieve trucco, le due innamorate uscirono dalla camera e poi dal resort, incamminandosi verso la spiaggia.

Kara si era occupata di tutto. Aveva chiesto, di mattina, alla reception di consigliarle un buon ristorante e prenotare per due, poi avrebbe portato Lena a vedere a fuochi.

Per fortuna il ristorante era a pochi metri dalla spiaggia.

Entrarono e Kara diede al ragazzo all'ingresso i loro nomi, vennero accompagnate al tavolo, ove Kara spostò la sedia per Lena e ordinarono il menù del giorno. Per fortuna non vi era pesce, per la gioia della bionda.

Quando vennero servite, diversi minuti dopo, entrambe apprezzarono le lasagne "Accidenti, sono ottime!"

"Puoi dirlo... Hai fatto un'ottima scelta."

Kara sorrise e ordinò il secondo piatto di lasagne "Se tutto è così buono, farò il bis di ogni portata!"

Anche Lena sorrise divertita "Quando saremo a casa, dovrai iscriverti in palestra per smaltire tutto ciò che mangi e... Per mantenere quegli addominali pazzeschi!" Sussurrò, sfiorandole la gamba destra col piede.

La bionda rispose a quel tocco col suo piede, mentre arrivava il cameriere a portare via i piatti ed un altro che portava il delicato petto d'anatra con insalata e purè "Avevo già una mezza idea di iscrivermi in palestra... So quanto ti piacciono i miei muscoli..."

Lena si morse il labbro "Sarà meglio cenare o giuro che possiamo chiudere qui la serata e tornare in camera..."

Allora le due pensarono a cenare e gustare il dolce, ovvero una fetta di torta con panna e crema di fragola, assieme a tre pezzi di mango. Una vera delizia, di rara bontà.

Fu Kara a pagare poi il conto, nonostante Lena volesse dividere a metà, ma la bionda fu irremovibile. Lei aveva organizzato, lei avrebbe pagato.

Lasciato il ristorante, si diressero verso la vicina spiaggia mano nella mano e Kara si sforzò a non ridere innanzi alle occhiatacce che Lena aveva riservato ad un paio di ragazzi e ad un gruppetto di turiste ubriache che, in preda all'alcool, si riferivano a Kara credendola un modello strafico.

"Sei ancora più sexy, quando sei gelosa..." Sussurrò Kara, sedendosi sulla sabbia, in un punto in cui non c'era quasi nessuno, baciando il lobo dell'orecchio destro del suo amore.

"Se ti guardano in modo ovvio la scollatura, ci tengo a far capire chi comanda! O meglio, a far capire che tutto questo è privato." Rispose, sedendosi tra le gambe della bionda, di lato, toccandole il petto e gli addominali "Certo che sono gelosa del mio bel soldato!"

Si baciarono dolcemente, poi un sibilo attirò la loro attenzione e le due innamorate guardarono lo spettacolo di luci e colori che si presentò ai loro occhi, strette nel loro abbraccio.

Kara osservò rapita l'espressione di Lena "Che ne dici? Ti piacciono?"

"Sono bellissimi... Grazie per avermi portata qui!"

"Vedrai... Ci divertiremo molto, insieme, Lena Luthor-Danvers. Lo prometto!"

Lena sorrise, poggiando la testa sulla spalla destra di Kara, voltandosi per guardarla "Non ne dubito! Sarà stupendo vivere e scoprire il mondo e le sue cose belle assieme a te, Kara Danvers-Luthor!"

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Capitolo 19
*** Gelosa. ***


Il mattino seguente, nonostante l'intensa notte d'amore appena trascorsa, Kara e Lena si svegliarono presto per preparare i bagagli.

Avevano il volo alle dieci ed entrambe lasciavano quel paradiso a malincuore. Avrebbero voluto restare più a lungo.

Presero tutto e controllarono di non aver lasciato niente, poi lasciarono la stanza e, raggiunto il pianterreno, salutarono il ragazzo alla reception ed i tre fattorini "Il vostro taxi è arrivato! Speriamo di rivedervi."

Le due lo salutarono e Kara portò fuori i bagagli, caricandoli sul taxi, che era un piccolo pullmino "Chi di rivede!"

Entrambe le ragazze riconobbero il medesimo tassista che le aveva accompagnate lì al loro arrivo "Salve!" Salutò Kara.

"Fatemi indovinare... Devo portarvi all'aeroporto?"

"Precisamente." Rispose Lena, quando la bionda le ebbe aperto galatemente la portiera.

Una volta che anche Kara fu a bordo, l'uomo partì verso l'aeroporto e, una volta lì, Lena pagò la corsa e lo salutò, prima di entrare nel terminal e Kara scaricò i bagagli, portandoli dentro, salutando poi il tipo.

Nel terminal, Kara, che trascinava due trolley ed aveva in spalla due borsoni, venne raggiunta da Lena, che prese i suoi bagagli "Tutto apposto?"

"Si!" Sorrise la mora "Dobbiamo andare al gate trenta!"

Kara annuì e insieme lo raggiunsero, affidando i loro bagagli al personale addetto, che li avrebbe caricati nell'apposito vano.

Mostrarono il biglietto alla ragazza all'ingresso dell'imbarco, che sorrise loro, augurando ad entrambe buon viaggio.

Si sedettero ai loro posti in turistica "Pensavo fossimo di nuovo in prima classe..." Disse Kara, mettendo via il suo passaporto.

"Ieri sono andata online e ho cambiato la classe." Rispose Lena "Volevi restare in prima classe?"

"A me ogni posto sta bene. Quello più importante è l'essere accanto a te!"

Lena si morse il labbro inferiore e si sporse verso la bionda, baciandola dolcemente "Ti amo."

"Anch'io! E quando abbasseranno le luci, ti bacerò come si deve." Sussurrò Kara, sfiorando le labbra della sua amata con la punta della lingua.

"Ci conto." Rispose Lena, accettando la cuffietta dell'I-Pod che Kara le stava porgendo e si rilassò, dopo aver allacciato la cintura di sicurezza, lasciando che la mano destra della bionda si posasse sulla sua.

Dall'altoparlante venne annunciato che il volo era pronto a decollare e che tutti i passeggeri dovevano avere le cinture allacciate.

"Scusate." Avanzò pochi minuti dopo una delle tre hostess "Volete qualcosa per colazione? Oppure una rivista da leggere?"

"Io vorrei un paio di croissant ed un succo alla pera." Disse Kara.

"Io una croissant ed un caffè con due zollette di zucchero."

"Bene! Torno subito."

La ragazza se ne andò e Kara notò che il bambino seduto sul sedile della fila alla loro le osservava "Ciao!" Sorrise il piccolo.

"Ciao, ometto!"

"Guarda." Rivolse il bimbo a Kara, mostrandole dei soldatini e la bionda li prese per guardarli.

"Sono davvero belli, sai? Li collezioni?"

"Si!" Sorrise felice il piccolo "A casa ne ho tanti!"

"Sai tenere un segreto?" Chiese Kara, togliendo la cuffietta, mentre Lena sorrideva, alla dolce interazione, vedendo il piccolo annuire e poi sorridere, con gli occhi che brillavano "Anch'io ero un soldato!"

Il piccolo si sporse per toccare le piastrine che Kara aveva al collo "Daniel, non dare fastidio alla signorina!" Disse la madre "Mi scusi, ma ha una passione incredibile per tutto ciò che è militare."

"Non si preoccupi! E poi, sono signora... Mi sono sposata venti giorni fa!"

"Così giovane?? Beh, è una bellissima ragazza... Lo capisco."

Sentito il chiaro riferimento alla sua amata, Lena si sporse a sua volta e regalò una delle sue occhiate a quella tizia che ci stava provando.

"Lei è la mia bellissima moglie!" Disse con orgoglio Kara.

Lena le sorrise, falsamente "Piacere."

La donna rimase a bocca aperta e pareva dispiaciuta "Piacere mio... Mi scusi, non volevo."

"Si figuri!" Rispose Lena, mentre la donna chiese al figlio di stare composto.

L'hostess portò alle due quanto richiesto e Kara si avvicinò molto a Lena "Perché quella donna si è scusata?"

"Ci stava provando, Kara. Spudoratamente!" Spiegò Lena, tenendo il tono basso "L'ho guardata... A modo mio."

Kara sorrise divertita e le diede un bacio sull'angolo sinistro della bocca "Adoro quando dai la gelosa, ma... Non ne hai motivo."

Anche Lena sorrise "Invece si. Sei troppo sexy."

"Lo sei anche tu! Quindi... Dovrò essere gelosa anch'io?"

"Mi piacerebbe vedere il tuo lato geloso..."

"Potrei sorprenderti..."

Lena le schioccò un bacio sulle labbra "Sorprendimi!"

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Capitolo 20
*** Notizie in arrivo. ***


Atterrarono dopo undici ore di volo e, all'aeroporto di Los Angeles, trovarono Alex e Maggie ad aspettarle.

"Ehi! Chi si vede!" Scherzò la Latina.

La bionda, mollati un attimo i bagagli, corse ad abbracciare la sorella "Alex!"

Anche la rossa strinse a se la sorella "Allora? Com'è andata?"

"Vogliamo i dettagli." Aggiunse Maggie.

Kara tornò a raccogliere i bagagli e prese Lena per mano, che venne abbracciata dalle due ragazze "È andato tutto bene?"

"Benissimo." Sorrise la mora, baciando Kara.

"Abbiamo scoperto di essere gelose l'una dell'altra." Rivelò la bionda, mentre uscivano dal terminal e sistemavano i bagagli sull'auto della Latina.

"Dove andiamo?" Chiese Lena.

"Sai... Due anni fa, prima di partire, avevo comprato un appartamento coi miei risparmi. Questo è l'indirizzo..."

Maggie guidò in direzione dell'appartamento "Allora, ditemi... Cos'avete combinato, in viaggio di nozze?"

Kara e Lena si guardarono, arrossendo un po' e scambiandosi un dolce bacio, prima di raccontare loro quanto accaduto.

E le due fidanzate rimasero scioccate.

Arrivate a destinazione, Kara scaricò i bagagli ed entrò nello stabile con la sua amata, ma Alex e Maggie dovevano andare al lavoro.

Quella sera, ci sarebbe stata una festa di bentornato per le due ragazze.

Nell'appartamento, Lena si guardò intorno "Che ne dici? Ti piace? Va ancora arredato, possiamo farlo insieme..."

"Certo! E... Mi piace. Mi piace molto... Sarà divertente, arredarlo."

"Bene... Allora lasciamo tutto qui e andiamo."

"D'accordo." Sorrise Lena, abbracciando e baciando Kara, che corrispose la tenera effusione. Poi uscirono di casa.

In auto, Alex era ancora colpita da ciò che le due spose avevano raccontato "Le hai sentite? Intossicazione a parte, si sono divertite molto..."

"Parecchio, direi!" Rise divertita la Latina "Chi avrebbe mai pensato che la tua timida ed ingenua sorellina fosse una tale tigre, sotto le lenzuola?"

"Guarda, io non ci avrei scommesso! Forse l'avrei potuto pensare di Lena, ma di Kara..."

Maggie sorrise "Già. Però... Sai, un resort con giocattoli erotici nei comodini della camera da letto e sacchetti di petali di rose nei mobili del bagno... È interessante, non trovi?"

"Stai programmando il viaggio di nozze?"

"Beh, ci sposiamo il mese prossimo, visto che qui potrebbe crescere un piccolo o piccola Danvers..."

Alex sorrise, posando le mani su quella di Maggie, che le carezzava il ventre "Stasera, alla festa, avremo un po' di cose da dire a Kara e Lena..."

"Eh si. Chissà come la prenderanno..."

"Già... Sono curiosa!"

Le due sorrisero, ma non sapevano che anche Kara e Lena avevano iniziato a parlare di avere dei bambini.

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Capitolo 21
*** Una sorpresa è una sorpresa. ***


Kara e Lena erano in giro per negozi, con la mora che aveva portato la bionda in centro, in quello ove comprò i mobili per il suo ufficio alla L-Corp.

"Hai già qualche idea, su come arredare la casa?"

"Si... In realtà si." Sorrise Lena, sempre mano nella mano con la sua amata "Le pareti sono bianche... Quindi direi legno di noce! Che ne dici?"

Kara parve pensarci "Direi che va bene."

Entrate nel negozio in questione, un uomo s'avvicinò loro "Miss Luthor! Che piacere rivederla... Come posso aiutarla?"

"Io e mia moglie vorremmo vedere dei mobili per appartamento in legno di noce." Rispose la mora, che aveva stretto la mano del tipo, così come Kara.

"Oh, non lo sapevo... Congratulazioni!" Sorrise il tale, David "Ma prego, seguitemi. Ho molte cose nell'ala Est."

Le due seguirono il tipo e, arrivate nell'ala Est, David mostrò loto ciò che aveva in legno di noce "Belli!" Disse Kara.

"C'è tutto... Cucina, mobili da soggiorno e da bagno... Quante camere?"

"Due." Rispose Kara.

L'uomo annuì "Allora abbiamo tutto, in magazzino..."

"Bene! Prendiamo tutto... Consegnate a domicilio e montate il tutto." Avanzò Lena, prendendo la carta di credito.

"Certo! Come abbiamo fatto col suo ufficio."

La mora sorrise "Bene, perfetto." Se ne uscì, poi raggiunsero la cassa e Lena pagò il conto, poi se ne andarono, dopo aver detto al tipo ove fossero le chiavi di scorta.

"Potevamo fare metà..."

"Kara... Non ti devi preoccupare."

La bionda sospirò "Si, certo." Disse, poco convinta e Lena la notò "Almeno... Lasciami comprare gli oggetti da arredo. Posso permettermelo."

Lena si fermò e guardò la sua amata, quasi dispiaciuta "Kara..."

"Andiamo." Tagliò corto Kara, tendendo la mano a Lena, che la strinse ed entrarono assieme nei grandi magazzini.

Videro, dalla mappa del centro commerciale, che al terzo piano vi erano dei mobili ed oggetti d'arredo, così le due entrarono in ascensore.

"Non volevo offenderti..."

"Tranquilla. Devo solo farci l'abitudine..."

Lena le sorrise appena "Mi dispiace lo stesso... Io..."

"Va tutto bene." Rispose la bionda, abbracciando e baciando la mora, finché le porte dell'ascensore non si aprirono.

Uscirono e si guardarono intorno "Cos'hai intenzione di comprare?"

"Vediamo... Direi tende, cuscini, coperte, stoviglie e accessori vari..."

"Sono curiosa..." Sorrise leggermente Lena e Kara con lei.

"Voglio provare a sorprenderti..."

La mora prese Kara per mano e la portò in un reparto ove non c'era nessuno, poi le cinse il collo "Tu mi sorprendi sempre." Soffiò contro le sue labbra e la bionda le morse il labbro inferiore.

"Fidati, non hai ancora visto nulla..."

"Non vedo l'ora di scoprire tutte le sorprese che hai in mente."

Kara sorrise e la baciò dolcemente "Vedrai... Dai, andiamo. Fra cinque ore mia madre, Alex, Maggie e gli amici verranno a casa nostra per la festa..."

"Non vuoi anticiparmi niente?"

"No... Una sorpresa è una sorpresa." Sorrise, facendole l'occhiolino e Lena la seguì, prendendola a braccetto.

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Capitolo 22
*** Priorità. ***


Kara e Lena comprarono diverse cose ed anche la bionda richiese, una volta alla cassa, che venisse consegnato tutto a domicilio.

Lasciato il terzo piano, le due ragazze scesero in ascensore al pianterreno per fare un po' di spesa e Kara spinse il carrello "Dove stai andando?"

"Beh, per prima cosa bisogna prendere il gelato!"

"Come prima cosa?" Ripetè Lena, inarcando un sopracciglio, tra l'incredulo e il divertito "È la tua priorità?"

"Quando si fa la spesa si!" Ribadì decisa la bionda, iniziando a prendere una vaschetta per ogni gusto "Invece, nella vita, il gelato è la mia priorità dopo di te!" Ammise, guardando intensamente la mora.

Lena, commossa, baciò d'istinto Kara "Ti amo."

"Anch'io." Sorrise la bionda, ricambiando il bacio "E poi... Ricordi quanto ci siamo divertite, col gelato?"

L'occhiolino malizioso fece arrossire Lena, che si morse il labbro inferiore "Eccome se lo ricordo... Sono passati solo cinque giorni, da quando abbiamo usato il gelato in viaggio di nozze..."

Fatta una bella scorta di gelato, le due ragazze passarono alle bibite, la carne, molta frutta e verdura e molto altro, concludendo coi detersivi vari.

Fu Kara, a pagare e prendere i sacchetti "Ragazze!"

Le due si voltarono e videro Winn "Ciao!" Sorrise Kara, abbracciandolo, mentre Lena lo salutò semplicemente.

"Avete... Tutti quei sacchetti? Vi do un passaggio."

Kara e Lena lo ringraziarono, con la bionda ed il ragazzo che presero quelli più pesanti, anche aiutati da una delle guardie di sicurezza, mentre Lena prese i due più leggeri.

Arrivati all'auto di Winn, sistemarono il tutto nel bagagliaio e ringraziarono la guardia per l'aiuto, quindi le due ragazze salirono sul sedile posteriore e Winn si mise alla guida, partendo a tutta velocità verso il loro appartamento. Kara gli diede l'indirizzo una volta salita in auto.

"Grazie per il passaggio." Disse Lena, quando furono a destinazione, prendendo i due sacchetti leggeri.

"Figurati!" Sorrise Winn, aiutando Kara a scaricare i sacchetti ed a portarli innanzi alla porta del loro appartamento. Per fortuna c'era l'ascensore.

"Grazie per l'aiuto." Disse Kara "Ci vediamo stasera alle otto!"

"Non mancherò! Ciao."

Il ragazzo se ne andò e Kara portò in casa la spesa, notando che i mobili erano stati montati. Ed in sole tre ore.

E, davanti al divano, vi erano le buste con gli accessori d'arredo.

"Wow... Sono stati rapidi!"

"Quando ebbi bisogno dei mobili per il mio ufficio, dissi a David che, se non fossero stati rapidi ad assemblarli, non sarei più stata loro cliente!"

Kara sorrise, a quelle parole e sistemò la spesa, assieme a Lena, che era più presa a guardare la sua amata.

Le si avvicinò, alle spalle, carezzandole e dandole un bacetto sul collo e la bionda si voltò, accettando il bacio che la mora le stava offrendo.

"Io finisco di sistemare... Tu perché non prepari un bel bagno caldo?"

Lena capì ove Kara volesse andare a parare e le sorrise con malizia "Va bene... Ma tu fai presto."

"Assolutamente! Sai che detesto aspettare e farti aspettare..." Sussurrò la bionda, baciando Lena.

E la guardò sparire dietro la porta del bagno. Kara sperò che l'imminente serata e la festa si concludessero in fretta, affinché potesse amare Lena.

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Capitolo 23
*** Revelations. ***


Alle otto precise, gli amici iniziarono ad arrivare a casa di Kara e Lena, in primis Alex e Maggie, seguite poi da Winn, J'onn, Mike, Imra, James, Sam, Lucy, Brainy, Nia e Jess. Persino Kal e Lois erano presenti.

A sorpresa, era arrivata anche Eliza, che voleva riabbracciare Kara, visto che non la vedeva dal matrimonio.

Tra risate e divertimento, suonò il campanello "Saranno le pizze! Vado io." Disse Kara, passandole a James, così che potesse pagare.

Alex era in cucina e fu raggiunta da Maggie "Ehi... Tutto bene?"

"Si... Sono solo un po' tesa per l'annuncio."

"Andrà bene." Sorrise la Latina, abbracciando e baciando la compagna.

"Tutto bene?" Chiese Lucy, entrando per prendere un bicchiere d'acqua.

"Si si... Adesso arriviamo."

Ritornate in soggiorno, Winn notò il loro sguardo serio "Dovete dirci qualcosa, ragazze?" Domandò il giovane.

"Noi... Dobbiamo dirvi una cosa." Disse Maggie.

Alex chiuse gli occhi, prese un respiro profondo e poi fissò la madre, la sorella e gli amici "Io... I-Io sono incinta... Di quattro settimane..."

Lo shock si manifestò sui volti dei presenti "Congratulazioni!" Avanzò Kara, felice, abbracciando e baciando la sorella.

"Grazie!" Sorrise la rossa, rilassandosi tra le braccia di Kara ed anche gli altri fecero i migliori auguri alle future madri.

"E... Le ho chiesto di sposarmi. Inutile dire che ha accettato!" Rivelò Maggie.

"C'è parecchio da festeggiare, qui!" Disse Mike "Io mi sono fidanzato con Imra, Sam con Lucy, voi ci avete dato questa doppia notizia... Festa!!"

La festa entrò nel vivo ed Alex si sedette accanto a Kara e Lena, che erano andate sul balcone per avere un momento di privacy "Ehi..."

"Ehi!" Sorrise Kara, così come fece anche Lena.

"Tutto bene?" Chiese Lena.

"Si... Volevo chiedervi se volete essere le mie damigelle."

"Certo che si!"

"Volentieri." Sorrise Lena.

Verso le undici la festa finì e tutti se ne andarono, tranne Kal e Lois, che sarebbero rimasti lì per la notte, così da ripartire il mattino seguente.

Kara e Lena lasciarono il bagno ai loro ospiti, poi andarono loro a farsi la doccia e, in camera loro, finalmente si baciarono con passione e trasporto. Si erano trattenute, durante la festa, per evitare di perdere il controllo.

"Finalmente..."

Lena strinse a sé Kara "Si... Non vedevo l'ora, sai? Ma non abbiamo detto loro che anche noi stiamo parlando di figli..."

Kara sorrise "Già... Ma c'è tempo. Adesso voglio fare altro."

"Anch'io. E... Non scordare che Clark e Lois dormono qui accanto."

"Non posso prometterti nulla." Ammise la bionda, facendole l'occhiolino e Lena sorrise, prima di concedersi alla sua amata e concludere al meglio la serata.

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Capitolo 24
*** Orgogliosa. ***


Il giorno dopo, Kara e Lena si stavano baciando e coccolando, finché alla mora non cadde lo sguardo sulla sveglia "Accidenti... Sono le sette!"

"E allora? Che problema c'è?"

"Devo tornare a lavorare, Kara." Sorrise Lena, passandole le dita tra i capelli, mentre la bionda le lasciava dolci baci sul collo.

Kara la lasciò andare "Certo... È vero. Scusami, vai pure."

Lena sospirò "Kara..."

"Scusami davvero... Vai. Io scendo in cucina, ci sono Clark e Lois, voglio salutarli prima che vadano."

La mora non ebbe possibilità di parlare, visto che Kara mise un accappatoio e lasciò la camera.

Di sotto trovò Lois "Ehi! Buongiorno."

"Ciao." Sorrise la bionda, sedendosi, visto che la ragazza aveva già preparato la colazione per tutti.

"È successo qualcosa?"

"No... Sto bene."

Arrivò anche Clark, che carezzò le spalle della cugina, notando a sua volta che era strana. Lois si sedette di fronte a lei "Non me la dai a bere! Su, dimmi cosa c'è..."

"Con noi puoi parlare." Offrì Clark.

Kara prese un respiro profondo "Lena ha... Un lavoro. Un lavoro che le permette di guadagnare parecchio e forse pochissime persone al mondo possono eguagliare certe cifre... Ed io non ho niente."

"Come niente?" Chiese Lois.

"Non ho un lavoro! Non voglio vivere sulle sue spalle... E... E mi sento un fallimento." Rivelò la bionda, sorridendo amaramente "Se volessi portarla a pranzo, a cena o al cinema, non potrei farlo..."

Clark abbracciò la cugina "Vedrai che troverai qualcosa... Resterò ancora un giorno, così ti aiuto."

"Rimango io, tu devi tornare a Washington o... Chi lo sente, il capo redattore?" Gli ricordò Lois.

"Cavolo... Mi dispiace."

Kara gli sorrise e lo baciò sulla guancia, poi il ragazzo se ne andò e Lois notò Lena sul ciglio della porta "Vado a prepararmi... Credo che dobbiate parlare..." Disse la ragazza e Kara vide la sua amata.

Chiuse gli occhi quando sentì Lena avvicinarsi e sedersi accanto a lei "Guardami, Kara... Ti prego."

La bionda si specchiò in quegli occhi che tanto amava "Farai tardi."

"Perché non le dici a me, queste cose? Anch'io posso aiutarti..."

"Ma io non voglio pesare su di te!" Ammise la bionda "Dovrebbe essere il contrario, dovrei essere io, a prendermi cura di te!"

Lena le carezzò il viso "E già lo fai, rendendomi felice!"

"Voglio essere di più... Voglio darti di più. So che posso farlo e lo farò, così sarai fiera di me!"

"Io lo sono e lo sarò sempre!"

Kara accettò il tenero bacio che Lena le offrì "Adesso vai."

La guardò andare via e ritornò preda dei suoi pensieri. Era molto testarda, oltre che orgogliosa, quindi avrebbe fatto di tutto per trovare un lavoro che potesse permetterle di avere un suo guadagno, così che potesse rendere felice la sua amata Lena.

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Capitolo 25
*** Fermati. ***


Kara e Lois uscirono di casa un'ora dopo Lena, che aveva chiamato il suo autista "Allora? Dove vuoi andare?"

"Non so... Non ne ho idea."

"Alex non conosce qualcuno che abbia bisogno di personale?"

"No, altrimenti me lo avrebbe detto."

Lois fece una piccola smorfia "Allora andiamo per negozi! Chissà che qualcuno cerchi personale..."

La bionda accettò e, prima che potesse dire qualcosa, sentì delle grida "Al ladro!!" Sentì un uomo gridare.

Kara e Lois videro un tizio con indosso un passamontagna correre nella direzione opposta alla loro "Non mi scappi." Sussurrò la bionda.

"Kara! Kara, dove vai??"

La bionda non la sentì nemmeno, presa com'era dall'inseguire il tipo e lo raggiunse, placcandolo letteralmente, facendolo cadere "Lasciami, stronza!" Ringhiò lui, alzandosi e prendendo un coltello.

"Come vuoi... Ma sarai tu, a farti male!"

Il tipo l'attaccò, riuscendo a ferirla al fianco destro, ma Kara non battè ciglio e, con due pugni fatti bene, lo stese e recuperò la borsetta, tra gli applausi di qualche passante, con alcune persone che avevano filmato la scena.

"Kara... Oddio, sei ferita!" Disse Lois, mentre due poliziotti portavano via il malcapitato, ancora svenuto.

"Non è niente..."

Arrivò di corsa l'uomo che aveva gridato "Ho chiamato l'ambulanza, signorina e grazie per il suo aiuto!"

Kara si limitò a sorridere, mentre arrivava l'ambulanza e l'uomo venne affiancato da una donna bionda, dall'aspetto autorevole "Hai preso il ladro e recuperato la mia borsa. Grazie."

La bionda sorrise ed annuì col capo, mentre i Paramedici si avvicinavano a Kara "Non sembra essere grave, ma è leggermente profonda..." Disse uno di loro "La portiamo in ospedale per accertamenti."

Kara non voleva, ma lo sguardo severo di Lois le fece cambiare idea. Avrebbero dovuto rimandare la ricerca di un lavoro.

"Chiamo Lena..."

"No... È al lavoro, non disturbarla... Non è grave."

"Sicura?" Chiese Lois "Non è che questa storia del lavoro vi farà allontanare? Smettila, prima che sia tardi."

Kara sapeva che Lois aveva ragione "Si... Le chiederò scusa."

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Capitolo 26
*** Opportunità. ***


Dopo una decina di minuti, Lena varcò le porte del Pronto Soccorso e s'avvicinò ad un'infermiera "Mi scusi, cerco Kara Danvers-Luthor!"

"Camera tre... La stanno ancora visitando."

La mora ringraziò e raggiunse la stanza "Lena!"

"Lois! Ti avevo detto di non chiamarla." Disse la bionda, sollevandosi un po' col busto "Cavolo..."

"Stia ferma o non riuscirò ad applicarle i punti!"

"Perché l'hai chiamata?"

Lena non riusciva a credere alle sue orecchie "Come sarebbe a dire? Sono tua moglie, siamo sposate... Ha fatto bene, a chiamarmi!"

Kara distolse lo sguardo ed il medico si alzò "Fatto! Dovrà tenere la medicazione per tre giorni, non è una ferita profonda... Si riguardi. Torni Giovedì per togliere i punti."

"Certo. Grazie!"

Il medico se ne andò con Lois, per darle la prescrizione della pomata che avrebbe dovuto mettere. Quelle due dovevano parlare.

Lena rimase a guardare il suo amore mentre si metteva seduta, pian piano e le posò una mano sulla ferita, carezzandola e sfiorandole gli addominali "Perché non volevi che Lois mi chiamasse?"

"Eri al lavoro. So quanto tu ci tenga e so che avevi molti impegni, quindi..."

"Non sai quanto mi sono preoccupata, quando Lois ha chiamato." Disse la mora, baciando sulla guancia destra Kara "Mi sarei preoccupata maggiormente se l'avessi saputo a casa, non credi?"

"Si... Scusa. Mi dispiace."

"Kara..."

"Sto bene, non devi preoccuparti. Sono coriacea!" Sorrise la bionda, cercando di rendere meno tesa l'atmosfera "Devo tornare a cercare un lavoro... Ci vediamo a casa."

Lena accettò il bacio che la compagna le stava regalando "Ti amo tanto."

"Ti amo anch'io. Tantissimo!"

Arrivò poi Lois "Scusate... Kara, c'è il tipo che era con la donna alla quale era stata rubata la borsetta."

Kara e Lena si guardarono, poi l'uomo entrò "Salve, signorina Danvers."

"Lei mi conosce... Io no."

"Sono Curtis, il detective privato che lavora per Cat Grant... L'ho trovata per conto suo. Vorrebbe vederla!"

Lena era incredula "Hai aiutato Cat Grant?"

"La fai sembrare una cosa straordinaria... Io non so nemmeno chi sia!"

"È la proprietaria della CatCo!" Disse Lena, spiegando alla moglie chi fosse la donna di cui si stava parlando.

"Precisamente, Miss Luthor." Sorrise l'uomo.

"Va bene... Mi faccia rivestire."

Pochi minuti dopo, Lena salì sulla sua auto e disse all'autista di portarla alla L-Corp, mentre Kara, Lois e Curtis salirono sull'auto di costui.

La CatCo era un grande palazzo, un edificio molto moderno. Lois, lavorando in una redazione con Clark, lo conosceva molto bene.

Arrivati a destinazione, presero l'ascensore per raggiungere l'ultimo piano e, una volta lì, Curtis bussò ed entrò nell'ufficio di Cat, che era con un'altra ragazza bionda.

La donna in carriera uscì e fece un piccolo sorriso di circostanza a Lois e squadrò da capo a piedi Kara "Mi hai aiutata, non eri tenuta a farlo e non è da tutti." Iniziò la donna "Apprezzo ed ammiro il coraggio e so che sei stata nell'Esercito. Non so se lavori, ma se ne hai uno, mollalo! Sarai una delle stagiste qui alla CatCo."

Kara era incredula "Lei... Lei mi sta offrendo un lavoro??"

"Non fare quella faccia da pesce lesso, Keira."

"Kara." Puntualizzò la bionda.

Cat fece un cenno con la mano "Inizierai domani, alle nove precise. Io odio il ritardo! Sempre puntuale."

"Certo... C-Certo. E grazie! Io non ho un lavoro, sto cercando..."

"Nessuno ha dato lavoro ad una persona che ha servito il Paese? Domani uscirà un articolo... Che scandalo!"

"Grazie... Grazie. Non se ne pentirà!"

"Basta che ti piaccia scrivere e indagare... Dare sempre il massimo!"

"Certo! Sempre."

Cat sorrise appena e tornò nel suo ufficio, mentre l'altra bionda che era con lei si mangiava letteralmente Kara con gli occhi.

Nell'ascensore, Kara era ancora incredula "Non sei felice?"

"Lo sono! Lo sono... Solo che... È incredibile."

Lois sorrise "Già! Lo dico a Clark."

"Dobbiamo andare al supermercato..."

"Perché?"

"Voglio preparare una cena romantica per Lena, per darle la notizia!" Ammise Kara "Scrivo ad Alex, se lei e Maggie possono aiutarci... Tu, purtroppo, hai il volo tra due ore..."

"Già..." Sospirò Lois "Ma tu mi racconterai tutto!"

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Capitolo 27
*** Desiderio. ***


Alex e Maggie accettarono di aiutare Kara così, a fine turno, verso le sei, la raggiunsero al supermercato.

"Quindi... La donna che hai salvato è nientemeno che Cat Grant..."

"E ti ha offerto un lavoro... Wow!"

"Io non sapevo nemmeno chi fosse, prima di stamattina." Ammise sinceramente Kara e le due sospirarono, entrando con la bionda nel supermercato per fare la spesa.

"Cosa vuoi preparare?"

"Non so... Pensavo alle lasagne con verdure, insalata di frutta e una Red Velvet Cake come dolce."

"Molto romantico, come menù!"

Girarono per i reparti per comprare ciò che serviva, poi Kara pagò ed infine sistemarono le buste sull'auto di Maggie, che guidò verso casa Danvers-Luthor. Non era molto distante.

In casa, dopo aver sistemato gli acquisti, fu Alex a mettersi ai fornelli e Kara l'avrebbe aiutata, visto che la bionda era un danno, in cucina.

Verso le sei e mezza, le sorelle erano a buon punto, il tutto era quasi pronto, così Kara andò a farsi una bella doccia "Tu vai a prendere Lena?"

"Si... Vado io, a prendere la Principessa!" Ironizzò Maggie, prendendo le chiavi ed andandosene dopo aver baciato Alex.

Kara era molto veloce, a fare la doccia, anche per via dei punti, in questo caso e, quando finì, andò in camera per scegliere cosa indossare e la raggiunse Alex "Sotto è tutto pronto."

"Grazie." Sorrise Kara, dando un bacio sulla guancia destra alla sorella "Ma dimmi... Cosa metto?"

Alex sospirò "Qualcosa di attillato e comodo. Vediamo..." Disse, guardando nell'armadio "Questi jeans e questa maglietta, che mettono in risalto forme e muscoli! Credo che la ragazza voglia vedere qualcosa di bello... E poi toccare..." Sorrise la rossa, facendole l'occhiolino e Kara arrossì.

Anche Alex se ne andò e, poco dopo le sette, arrivò Lena "Sono a..." Iniziò, interrompendosi, fissando sorpresa la tavola ben apparecchiata, sulla quale vi erano due candele e le luci erano soffuse. L'atmosfera fantastica.

"Amore mio... Bentornata!"

"Kara, ma... Questo..."

"È solo per te! Per farmi perdonare... E per festeggiare! Sperando che lo stage alla CatCo mi frutti poi un lavoro fisso."

Lena tolse la giacca e la lasciò sul divano, per avvicinarsi poi a Kara e baciarla con passione, notando poi la maglietta attillata "Andrà bene, vedrai!" Sorrise, baciandola ancora "Ma adesso ceniamo. Non vedo l'ora di toglierti questi vestiti..."

"Anch'io voglio spogliarti."

La mora si morse il labbro inferiore, accettando un altro bacio, poi Kara le spostò galantemente la sedia ed iniziarono a cenare.

Chiacchierarono di ciò che capitava, dalla giornata lavorativa di Lena ai giri per LA fatti da Kara e Lois prima del fortuito incontro con Cat Grant.

Finalmente la cena finì e Kara insistette per sparecchiare e lavare i piatti, mentre Lena andò a farsi la doccia.

Quando la mora ridiscese, entrò in cucina e cinse da dietro la vita di Kara, stando attenta a dove aveva i punti e le baciò il collo.

Kara depose l'ultimo piatto e, quando si voltò, sgranò gli occhi e sentì la salivazione aumentare. Lena era lì, in intimo e la guardava con malizia "Dobbiamo festeggiare... Sei pronta?"

"Quando si tratta di fare l'amore con te, sono sempre pronta!"

Lena sorrise soddisfatta e Kara la prese in braccio, sollevandola per le natiche e facendole avvolgere le gambe intorno alla vita.

Ma, una volta in camera da letto, prima di fare l'amore, Lena medicò la ferita al fianco della sua amata e solo dopo si concesse totalmente a Kara.

E le due innamorate si amarono senza risparmiarsi, amandosi più volte, con passione. Finché Lena non prese tra le mani il viso di Kara, guardandola intensamente, seria e con dolcezza, ricambiando lo sguardo devoto e pieno d'amore della bionda.

"Kara..."

"Ti ho... Fatto male?"

"No no... Voglio solo dirti una cosa... Chiedere, in realtà."

"Dimmi."

"Kara... Facciamo un bambino!"

La bionda sgranò gli occhi "Un... Bambino? Davvero?"

"Si!" Sorrise Lena, ansimando, carezzando Kara.

Kara le regalò un sorriso stupendo "Si... Si! Non so se sarò in grado di fare la madre, ma voglio avere un figlio con te, amore!"

Lena sorrise felice ed abbracciò la sua amata, baciandola dove capitava "Quindi... Avremo un bambino?"

"Avremo un bambino!" Ribadì la bionda, baciando con passione Lena, pronte ad iniziare l'ennesimo round amoroso.

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Capitolo 28
*** Before work. ***


Il mattino seguente, Kara si svegliò presto e, notato che Lena dormiva ancora, prese il cellulare per scrivere ad Alex.

La ragazza la chiamò quasi subito e la bionda s'alzò, per andare di sotto a preparare la colazione. Sapeva fare il minimo indispensabile.

"Alex!"

"Che succede? Racconta."

"Ieri sera... Ecco... Lena mi ha detto di volere un bambino!"

La rossa, dall'altro capo del telefono, si mise seduta "Come?"

"Vuole un figlio, Alex! Con me."

"Siete sposate, Kara. Con chi pensavi lo volesse, il figlio?"

Kara rimase a bocca aperta innanzi all'ovvio "Certo... Ehm... Ma io... Non penso di saper fare la madre..."

"Sono quasi le sette, Kara! Ci vediamo a pranzo e ne parliamo, ok?"

"Devo iniziare alla CatCo tra un po'... Se sarò libera, ti chiamerò."

"Bene. Forza e coraggio!" Disse Alex e Kara sorrise, poi si salutarono e riattaccarono.

La bionda prese le tazze di caffè e tornò di sopra, le posò sul comodino dalla sua parte e poi si mise in ginocchio sul materasso, scostò i capelli da un lato e posò un bacio sulla guancia sinistra di Lena.

"Buongiorno..." Disse la mora, stiracchiandosi un po'.

"Buongiorno! Ho fatto il caffè."

Lena si mise seduta e Kara fece lo stesso, accogliendo la mora tra le braccia e si scambiarono un bacio molto dolce.

Kara si stese, lasciando che Lena si stendesse sopra di lei, così da poterle carezzare la nuda schiena "Ti amo."

"Ti amo tantissimo anch'io!"

La bionda la portò oltre l'apice del piacere, con Lena che si rilassò, tra le carezze di Kara ed il battito del suo cuore.

Si misero sedute e sorseggiarono il caffè "Facciamo la doccia insieme?"

"Certo!" Rispose Kara, prendendo in braccio la moglie, dirigendosi verso il bagno e lì la mise a terra, aprì l'acqua della doccia e s'infilarono sotto il caldo getto, chiudendo la porticina.

Tra un bacio e l'altro, l'una insaponò l'altra e Lena sentì la tensione, nei muscoli di Kara "Qualcosa ti preoccupa?"

"Lo stage... Non voglio fallire..."

"Non fallirai! Io ho fiducia in te." Ammise Lena, massaggiandole le spalle "Tieni sempre a mente che vogliamo avere un bambino, se senti che stai per cedere... Non c'è motivazione più grande."

Kara sorrise "Terrò tutto a mente."

"Durerà venti giorni... Sappi che Cat è molto esigente!"

"Fantastico..." Sussurrò la bionda.

"Se sarai troppo stressata, a casa ci sarò io..."

La bionda la prese decisa per i fianchi e la tirò a sé, facendola gemere "Questo mi piace... Mi piace molto."

Si baciarono, pronte ad amarsi nuovamente, prima che entrambe andassero al lavoro.

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Capitolo 29
*** Invaghita. ***


Kara arrivó alla CatCo in anticipo e, salita in ascensore all'ultimo piano, attese l'arrivo di Cat Grant fuori dal suo ufficio.

Aveva dieci minuti d'anticipo, così si sedette e cercó di pensare a qualcosa che le facesse passare un po' il nervosismo.

Il pensiero andó, ovviamente, a Lena ed alla conversazione avuta poco prima a proposito dell'avere figli.

Sorrise, d'istinto e non si accorse di qualcuno che si era fermato innanzi a lei "Keira! Perché sorridi in quel modo così... Ebete?"

La bionda parve cadere dalle nuvole e sgranó gli occhi, alzandosi di scatto "S-Signora Grant! Mi scusi, mi... Mi pedoni! Io..."

"Poche chiacchiere e mettiti subito al lavoro!" Disse autorevole la donna "La mia assistente Siobhan ti mostrerà la tua scrivania e poi ti farò chiamare per firmare il contratto di apprendistato!"

"Si si, certo!" Sorrise la bionda "Grazie!"

Cat la guardó da testa a piedi, poi entrò nel suo ufficio e la sua assistente le si avvicinò "Ciao, sono Siobhan Smythe. Seguimi."

Kara seguì l'altra bionda sino ad una scrivania vuota "Starò qui?"

"Si, questa è la tua scrivania!" Sorrise Siobhan, sfiorando poi il braccio destro di Kara "Ti andrebbe di pranzare con me?"

"Sei molto gentile, ma ho un impegno con mia sorella! E poi sono felicemente sposata... Mi spiace."

"Non mi arrendo!"

Uscì poi Cat, che fece cenno a Kara, la quale scattó verso l'ufficio del boss e chiuse la porta alle sue spalle.

Cat si sedette e mise gli occhiali da vista, poi porse a Kara, che si era seduta, il contratto da firmare.

Mentre Kara firmava, la donna la fissava "Sei veloce, sei scattante, Keira e credo che, se ti impegnerai e se darai sempre il massimo, potrai fare carriera, qui alla CatCo."

"Lo spero, signora Grant! Io e mia moglie vorremmo un bambino e... Lei è molto, molto ricca, ma io non voglio gravare sulle sue spalle, così ho iniziato a cercare lavoro per essere indipendente!"

"Vedo dai tuoi documenti che hai diciotto anni, quasi diciannove..."

Kara sorrise "Sissignora. Li compirò il prossimo mese!"

Cat sorrise appena "Si vede che sei una brava ragazza, Keira. E adesso vai, al lavoro... Veloce!"

"Signora, solo una cosa... La sua assistente ci ha provato con me! Quando le ho detto di essere sposata ha risposto che non si sarebbe arresa, ma... Non vorrei che si fosse offesa..."

"Non è il tipo. Ma spero per entrambe che vi impegnerete nel lavoro, tenendo fuori di qui le vostre questioni personali!"

"Certamente!"

"Perfetto... Adesso vai, Keira! Voglio un cappuccino con latte di soia e due cucchiaini di zucchero."

Kara lasciò l'ufficio della donna per andare a prenderle quanto richiesto e non fu la sola corsa per conto di Cat.

A mezzogiorno, finalmente ora della pausa pranzo, Kara raggiunse Alex nella pizzeria di fronte alla CatCo "Eccoti!" Salutó la rossa "Stai bene?"

"Si... Ma la signora Grant è molto esigente! Lena aveva ragione..."

"A proposito di Lena... Volete farmi diventare davvero zia?"

"Certo!" Sorrise Kara, gli occhi che brillavano "Vorrei davvero avere un bambino o due con lei... Poi il tutto sarebbe più perfetto!"

Alex sorrise a sua volta "Sono molto felice, per voi!"

"Anch'io voglio diventare zia!"

La rossa nuovamente sorrise "Certo!" Disse, mentre arrivava il cameriere, così entrambe ordinarono.

E continuarono a parlare ignare della presenza di Siobhan, che aveva seguito Kara, visto che si era presa una cotta per lei.

Ed era decisa a conquistarla. Ad ogni costo.

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Capitolo 30
*** Shock. ***


Tornata alla CatCo, Kara si sedette alla sua scrivania, finché non venne chiamata da Cat "Mi dica, signora Grant!"

"Keira, vorrei un caffè nero. Senza zucchero... Ed un paio di quelle paste della pasticceria qui all'angolo!"

"Certo! Vado subito."

La bionda scattó verso l'ascensore e, una volta al pianterreno, incontró Siobhan "Ehi... Dove vai di bello?"

"Una commissione per la signora Grant..."

"Vengo con te."

"No no. Sono di fretta!" Disse, correndo fuori dal palazzo, raggiungendo la pasticceria all'angolo, la preferita di Cat.

Lì, una volta detto che voleva due paste per Cat Grant, il pasticcere non ebbe alcun dubbio, su quali darle. Cat era una sua affezionata cliente da anni e conosceva i suoi gusti.

La bionda, prese le paste, entró poi nel locale innanzi alla CatCo per prendere il caffè. E, ovviamente, c'era la solita fila.

Rimase in fila dieci minuti, poi venne servita e tornó di corsa nel palazzo di fronte. E ringrazió chi aveva inventato gli ascensori.

"Eccoti, Keira! Alla buon'ora." Disse la donna, quando Kara le porse ciò era andata a comprarle.

"Kara." La chiamò uno dei reporter, Douglas.

"Dimmi, Douglas."

"C'è sua moglie... È venuta per portarle qualcosa."

Cat e Siobhan guardarono fuori dall'ufficio "Non vaneggiare, Douglas! Quella è Lena Luthor. È potente quanto me!"

Kara sorrise "Certo! È lei, mia moglie." Dichiaró, lasciando l'ufficio e le due donne scioccate, così da raggiungere Lena.

Proprio la mora sorrise, quando vide la bionda e la bació dolcemente, tra qualche sguardo malizioso e fischi d'apprezzamento "Ciao! Vedo che hai già fatto amicizie..."

"Si si, sono tutti simpatici! Anche se la segretaria di Cat ci prova con me..."

"Come??"

"Tranquilla, io ho occhi solo per te!"

"Buono a sapersi."

Kara le fece l'occhiolino "Ma dimmi... Perché sei qui?"

"Stasera, alle nove, abbiamo una prenotazione... A casa ci sono degli abiti che ti aspettano. Dobbiamo festeggiare il tuo primo giorno!"

"Perfetto... A dopo, allora. Ti amo!"

Lena le cinse il collo con le braccia "Ti amo anch'io."

Si baciarono ancora e poi la mora se ne andò, lasciando Kara al suo lavoro e, soprattutto, agli applausi ed ai fischi dei colleghi.

"Keira!"

"Si, signora Grant?"

La donna le si avvicinó, braccia incrociate "Keira, tua moglie... È Lena Luthor? Veramente?"

"Sissignora. È un problema?"

"No, affatto! Sono solo molto sorpresa..."

Cat tornó nel suo ufficio e fu Siobhan ad avvicinarsi a Kara "Ehm... Non volevo provarci con te. Scusa!"

"Ok, va bene... Tanto non avresti avuto successo." Precisó e l'altra bionda se la rise. Come avrebbe potuto pensare, anche lontanamente, di conquistare la moglie di Lena Luthor? 

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Capitolo 31
*** Celebrating. ***


Kara finì il turno alle sette precise e prese l'ultimo autobus per tornare a casa e, una volta lì, trovó Lena.

"Ciao! Eccomi."

"Ciao..." Disse la mora, abbracciandola e baciandola.

"Facciamo la doccia insieme?"

"No. Vorrei anch'io la mia dose di dolce, ma prima dobbiamo andare a cena!" Sussurró Lena, baciandole il lobo destro.

La bionda gemette e sussultó "Ok... Allora vado a fare la doccia!"

Lena annuì ed andó in camera a prendere gli abiti che le aveva comprato, mentre Kara entró in bagno.

Si rilassó completamente sotto l'acqua calda, lasciando che la stanchezza del primo giorno l'abbandonasse pian piano.

Dopo una decina di minuti uscì dalla doccia, mise l'accappatoio ed entró in camera, ove potè giurare di aver avuto un infarto. Lena era lì, con indosso un abito nero dalla scollatura non troppo volgare, che metteva in mostra il suo bellissimo collo e le fasciava perfettamente il fondoschiena.

Kara le si avvicinó e le sfioró il sedere con una delicata carezza, baciandole il collo "Dopo... Se inizi a baciarmi così..."

"Sei pazzesca... Non vedo l'ora di fare l'amore con te!"

Lena sorrise poi, quando Kara inizió a vestirsi, rimase a guardarla, rimanendo presto a bocca aperta. Aveva scelto bene. Quei jeans stretti e la camicetta rendevano onore alle forme della bionda ed il gillet la rendeva più sexy del solito.

Kara andò in bagno ad asciugarsi i capelli e raccoglierli in un'alta coda di cavallo poi, finalmente, uscirono dopo aver chiuso tutto.

Salirono in auto e Frank, l'autista di Lena, le accompagnó a destinazione, ovvero il nuovo ristorante Italiano in centro.

Entrarono e Lena diede il suo nome ed un cameriere le accompagnó al loro tavolo, prendendo le ordinazioni. Lasagne, filetto aromatizzato con patate al forno, insalata di frutta ed una fetta di tiramisù come dolce.

Lena notó quanto Kara apprezzasse ogni pietanza "Ti piacciono proprio..."

"Ho fatto il bis di lasagne e del filetto con le patate!" Disse la bionda, riponendo poi il cucchiaino "Ed ho appena finito quello della frutta!"

"Non capiró mai come fai... Dove metti tutto ciò che mangi!"

La bionda ridacchió "Beh... Sono sempre stata molto attiva! Poi mi sono arruolata e, quando si poteva, non ho mai smesso di mangiare... Una volta a casa, ho avuto, e ho ancora, la mia dose di moto!"

La mora le fece l'occhiolino "Quindi il segreto è... L'esercizio fisico..."

"Esatto." Sussurró Kara "Ogni tipo, di esercizio fisico!" Precisó, con malizia e Lena si leccó le labbra, proprio nell'attimo in cui venne servito loro il dolce.

"Guai a te se prendi il bis!"

Kara notó subito lo sguardo della compagna "Tranquilla. Mangio questo e... Dopo mangerò quello che voglio realmente!"

Lena sorrise e si gustarono il dolce, poi la mora chiese il conto e lo pagó, nonostante Kara volesse fare a metà.

La mora chiamó Frank e, quando arrivó, le due amanti salirono in auto e fecero piuttosto fatica a trattenersi dal baciarsi.

Fortuna che il tragitto non era lungo così, una volta arrivate ed entrate in ascensore, Kara posó le mani sui fianchi di Lena "Amore..."

Lena si voltó di scatto, le prese il viso tra le mani e la bació con passione, spingendola contro la parete "Finalmente!"

Kara sorrise ma, purtroppo, l'ascensore arrivò al piano, così le due uscirono e Lena aprì la porta, subito richiusa quando furono nel loro appartamento.

E stavolta fu la bionda a nettere spalle al muro la moglie, issandola tra le proprie braccia, con Lena che le tolse il gillet e le aprì la camicetta, facendo saltare tutti i bottoni "Ehi... Non credevo mi volessi così tanto!"

"Io ti voglio sempre!"

"Penso di capirti..." Sorrise Kara, mentre la portava in camera, ove entrambe si spogliarono, riprendendo poi a baciarsi e coccolarsi, con la bionda che prese il giocattolo erotico dal cassetto del comodino, lo indossó e prese Lena, che si strinse alla compagna.

La mora, nell'estasi del piacere, morse il collo e la spalla sinistra di Kara e le graffió più volte la schiena "Ti amo... Ti amo tanto!"

"Ti amo tantissimo anch'io, Lena!"

Si amarono ancora finché, stanche e soddisfatte, non si addormentarono.

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Capitolo 32
*** Can't wait. ***


Il mattino seguente, Lena si svegliò prima di Kara, così da spegnere la sveglia e stendersi nuovamente sopra la sua bionda preferita.

Proprio Kara le carezzó la schiena "Buongiorno!"

"Buongiorno..." Sorrise Lena, baciandole il petto.

I loro occhi si incontrarono e le due amanti si baciarono dolcemente, finché Kara non sibiló di dolore "Ahi..."

La bionda si mise seduta e Lena con lei, che notó lievi tracce di sangue sul lenzuolo "Accidenti... Mi dispiace..."

"No no, tranquilla! Sono graffi d'amore... Li porto con orgoglio!"

Lena sorrise appena, con Kara che la strinse a sé e le diede un dolce bacio, carezzandole i capelli "Oggi, a pranzo, sono libera..."

"Bene! Possiamo pranzare insieme."

"Certo! Ma... Pensavo ad altro..."

Kara la fissó "Dimmi."

Lena la guardó con dolcezza "Pensavo di andare alla clinica della fertilità... Sai, per avere informazioni..."

"Va bene! Sono pronta a donare tutto il sangue che serve."

La mora sorrise "Ti amo!"

"Ti amo anch'io! Ma ora sarà meglio fare la doccia... Non vorrei fare tardi o non oso immaginare cosa potrebbe farmi fare Cat!"

Lena sorrise appena "A proposito di Cat Grant... La sua assistente?"

"Siobhan?"

"Non ho dimenticato, quando mi hai detto che ci stava provando con te."

Anche Kara sorrise, baciando Lena sulla fronte "Sei gelosa!"

"No! E... E se anche lo fossi, per te ne vale la pena."

"Comunque, quando sei venuta alla CatCo ha rinunciato a provarci con me!"

"Bene... Meglio per lei."

"Non avrebbe lo stesso avuto successo... Io ho occhi solo per te!"

Lena la bació "Anch'io."

Kara la prese poi in braccio "Andiamo, mia Dea, il bagno ci aspetta!" Disse la bionda, mentre la mora sorrideva, stretta al collo del suo amore.

"Non vedo l'ora di diventare madre..."

"Posso dire lo stesso..." 

"E... Voglio vederti alle prese con biberon e pannolini!"

"Ecco... Ora sono agitata!" Riveló la bionda, aprendo l'acqua nella doccia, mentre Lena sorrideva divertita, all'idea di Kara mentre si destreggiava tra biberon, pannolini ed alzate notturne.

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Capitolo 33
*** Stanchezza. ***


Kara arrivó alla CatCo puntuale come sempre, sedendosi alla sua scrivania e controlló le mail "Keira!"

La bionda scattó in piedi ed entró nell'ufficio di Cat "Mi dica, signora Grant!"

"Portami un latte caldo... Latte scremato. Un paio di ciambelle ed un succo... Il proprietario di Noonas sa tutto!"

"Corro!" Rispose la bionda, fermandosi sul ciglio della porta.

"Problemi, Keira?"

"Ecco... Oggi, a mezzogiorno, mi servirebbe un breve permesso..."

La donna in carriera tolse gli occhiali da vista "Un permesso?"

"Si! Io e Lena vorremmo andare alla clinica della fertilità..."

"Volete essere madri?"

La bionda annuì col capo "Non vedo l'ora di diventarlo!"

Anche se non lo avrebbe mai ammesso, a Cat piaceva l'entusiasmo di Kara, per quanto la conoscesse solo da due giorni "Concesso."

"Grazie!" Sorrise la bionda, uscendo poi di corsa per andare da Noonas a prendere quanto richiesto dal suo boss.

Fuori dalla CatCo, Kara incroció Maggie "Ehi!" Salutó la Latina.

"Maggie! Come mai da queste parti?"

"Un arresto... Indagando, abbiamo scoperto che un tipo aveva evaso il fisco per trentamila Dollari!"

"Cavolo... Beh, se ha sbagliato è giusto che paghi."

La mora sorrise "E tu? Corri per Cat Grant?"

"Esatto! Anzi, meglio se vado... A mezzogiorno ho chiesto un permesso per andare con Lena alla clinica della fertilità!"

Maggie sorrise "Wow! Grandioso. Spero vada tutto bene..."

"Oggi andiamo solo a sentire... Ma, in caso, sono pronta a donare tutto il sangue che serve!"

"Poi passate le informazioni a me ed Alex... Così, quando tua sorella vorrà..."

"Basta che gliene parli, dirà subito di si."

"Allora glielo dico e, se riusciamo a liberarci, verremo con voi!"

Kara le fece l'ok coi pollici, poi la salutó e corse dentro da Noonas, rimase un quarto d'ora in fila e poi ordinó quanto richiesto da Cat.

Ritornata alla CatCo, la povera Kara dovette farsi di corsa le scale degli ultimi dieci piani, essendosi guastato il sistema elettrico degli ascensori.

La bionda posó gli acquisti su un mobile e cadde stremata in ginocchio "Alla buon'ora!"

Kara mostró un piccolo sorriso a Cat, continuando ad ansimare "Si... Signora... Ho messo tutto sul mobile..."

Cat prese la sua colazione "Voi due!"

Due reporter si fermarono subito, al richiamo della donna "Signora?"

"Aiutate Keira a mettersi seduta! Dieci piani di scale l'hanno giustamente messa ko... E poi chiamate l'assistenza! Li voglio qui in dieci minuti e voglio che risolvano il problema oggi!"

Allora uno dei reporter aiutó Kara e l'altro chiamó l'assistenza, affinché mandassero qualcuno a riparare il guasto elettrico.

E Kara, mentre riprendeva fiato, ricevette un messaggio da Alex. Lei e Maggie sarebbero state libere, a mezzogiorno, per andare alla clinica e la bionda lo scrisse a Lena.

Se tutto sarebbe andato bene, Lena ed Alex sarebbero rimaste incinta nello stesso periodo.

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Capitolo 34
*** A un passo. ***


Arrivato il mezzogiorno, Cat chiamó Kara nel suo ufficio e la bionda corse dalla donna, rischiando di travolgere un collega "Mi dica, signora Grant!"

"È mezzogiorno... Hai un appuntamento, no? Sbrigati, non è educato far aspettare le persone, specie se questa è tua moglie!"

"Grazie, signora Grant!" Sorrise felice la bionda.

Kara entrò in ascensore, che era stato riparato a tempo di record, come richiesto da Cat e, fuori dalla CatCo, trovó Alex.

"Ciao!" Salutó la rossa.

"Ehi... Come mai da queste parti?"

"Per darti un passaggio, ovvio."

"E Maggie?"

"Lena ci ha dato l'indirizzo della clinica e Maggie, visto che era in zona col suo partner per un caso, ci aspetta là con Lena!"

La bionda sorrise e, per tutto il tragitto, le due sorelle chiacchierarono del più e del meno, soprattutto di come non vedessero l'ora di diventare madri.

Arrivate alla clinica, le due sorelle trovarono la rispettiva compagna fuori da essa ad aspettarle e, quando Alex ebbe parcheggiato, le due coppie si congiunsero "Entriamo?" Chiese una nervosa Maggie.

"Stai tranquilla... Andrà tutto bene!"

"Esatto... Oggi siamo solo qui per informarci." Cercó di calmarla Kara mentre, una volta dentro, Lena andò alla reception.

La ragazza all'accoglienza le fece accomodare in sala d'attesa e, diversi minuti dopo, arrivò la dottoressa Tillmann "Buongiorno! Voi siete le coppie che vogliono sottoporsi al trattamento per la fertilità?"

"Esatto!" Rispose Alex, stringendo per prima la mano tesa della donna.

"Bene... Quando Miss Luthor mi ha chiamata e spiegato la situazione, ho capito ciò che possiamo fare. Seguitemi!"

Entrarono nel suo studio e la donna diede alle due coppie i medesimi opuscoli informativi da leggere e spiegò loro, nel dettaglio, tutti i rischi che si correvano e la dieta da seguire, per chi avrebbe portato in grembo i figli.

Lena, invece, le illustró la sua idea, ovvero quella di usare il DNA di Kara per sé e quello di Maggie per Alex ed incorporarli nel campione di sperma che sarebbe stato scelto, una volta ripulito, si poteva dire, dal DNA del donatore.

"Si può fare...?" Chiese titubante Kara.

"Non abbiamo strumenti così sofisticati, ma... Faremo il possibile per soddisfare i vostri desideri."

"Io, alla L-Corp, ho tutti i macchinari che servono. Si può lavorare da lì, se vuole..." Offrì Lena.

"Perfetto!" Sorrise la donna "Potete scegliere già ora il campione di sperma e, se alla L-Corp avete un posto sterile, possiamo fare il prelievo di sangue a queste due ragazze e iniziare lì il procedimento."

"Mi dica lei quando ha tempo." Disse Lena.

"Vediamo... Domani pomeriggio, alle tre."

"Perfetto!" Risposero tutte e quattro insieme.

"Bene... A domani, allora!" Le congedó la donna, stringendo loro la mano.

Fuori dalla clinica, Alex e Maggie si abbracciarono felici, mentre Kara e Lena si scambiarono un bacio molto dolce.

Il loro desiderio più grande era vicino a compiere il primo passo verso la sua realizzazione.

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Capitolo 35
*** Al lavoro! ***


Il giorno dopo, alle tre precise, la dottoressa Tillmann arrivó alla L-Corp e salì in ascensore sino all'attico, ove vi era l'ufficio di Lena.

"Sono la dottoressa Tillmann, ho un appuntamento con Miss Luthor."

"L'annuncio subito." Rispose Jess, entrando nell'ufficio di Lena, uscendo un paio di minuti dopo "Prego!"

La donna entró e Lena riattaccó la chiamata "Buongiorno!"

"Salve." Rispose, stringendo la mano tesa "La sua compagna e le altre due ragazze non ci sono?"

"Imprevisti al lavoro." Ribadì Lena, prendendo cellulare e borsetta "Stanno arrivando, comunque. Intanto mi segua!"

Entrarono in ascensore e scesero sino al pianoterra, trovando Kara, Alex e Maggie, arrivate insieme "Ciao, amore!"

Lena sorrise e strinse a se Kara, accettando il tenero bacio, poi scesero nel seminterrato, ove vi erano i laboratori "Ecco, qui potrà trovare tutto ciò di cui ha bisogno." Indicò Lena.

La Tillmann si guardó intorno "Credo proprio di si!"

"Io... Non ho fretta, per farmi togliere il sangue!" Avanzó Maggie.

"Paura degli aghi o del sangue?"

"La prima!" Rispose la Latina.

"Allora venga... Faccia subito il prelievo, così si toglie il pensiero!"

La dottoressa mise i guanti in lattice e preparó il necessario per fare il prelievo, mentre Maggie si sedeva.

La Latina chiuse gli occhi quando la dottoressa le mise l'ago "Fatto?"

"Fatto! Tenga il cotone premuto sul forellino."

Maggie si alzó, mentre la dottoressa scriveva il suo nome sui campioni, ma lo sguardo della poliziotta cadde su un mobile vicino a lei "Q-Quegli aghi... Li usate o... O no? Perché sono... Enormi..."

"Dipende da..." Inizió Lena, ma senza finire, visto che Maggie svenne.

"Non ci credo... È svenuta davvero!" Se ne uscì scioccata Alex.

"Spero lei sarà più coraggiosa!"

Kara risvoltó la manica sinistra "Assolutamente!"

La bionda si sedette e, infatti, il prelievo le venne fatto senza alcun problema "Quando inizierà il processo di pulizia del DNA originale dai campioni di sperma e l'aggiunta del loro?" Chiese Alex.

"Presto." Rispose qualcuno alle loro spalle e, voltatesi, le sorelle Danvers non credettero ai loro occhi.

"Mamma!" Dissero insieme e la donna le abbracció.

"L'ho chiamata ieri pomeriggio, quando sono ritornata alla L-Corp." Riveló Lena "Così la dottoressa avrà un aiuto in più. E anche tutti i tecnici di laboratorio sono a sua disposizione!"

"Allora mettiamoci al lavoro!" Esordì la dottoressa.

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Capitolo 36
*** L'occasione. ***


Lena, Kara, Alex e Maggie, che si era ripresa, lasciarono i laboratori della L-Corp affinché Eliza e la Timmerman potessero lavorare.

"Ehm... Vorrei che la mia questione restasse... Segreta..."

"Beh, in centrale lo sanno tutti!" Riveló Alex.

Maggie era scioccata "Almeno voi..."

"Tranquilla." Sorrise Kara e Lena fece lo stesso.

Le due fidanzate se ne andarono, mentre Kara rimase a fissare Lena, che la prese per mano e la portó nello sgabuzzino, ove non vi erano telecamere né guardie "Finalmente sole..."

"Già! Volevo baciarti... Non resistevo più!"

"Purtroppo stai per finire il tempo della tua pausa pranzo..."

"Non m'importa. C'è sempre tempo, per un bacio... Per baciare te!"

Lena sorrise e si morse il labbro inferiore, lasciando che Kara le rubasse un bacio molto dolce "Cos'ho fatto per meritarti?"

"Mi faccio spesso anch'io, questa domanda. Sei il mio mondo, Lena e non vedo l'ora di avere un figlio con te!"

"Anch'io." Rispose Lena, baciandola ancora.

Si separarono con riluttanza, quando il cellulare della bionda suonó "È la signora Grant..." Sospiró Kara.

"Rispondi..."

Kara rispose "Signora Grant, mi dica! Come? Veramente? Arrivo!"

"È successo qualcosa?"

"Una mia collega si è licenziata perché si è rifiutata di scrivere un articolo sull'inquinamento di LA... E tocca a me, farlo!"

Lena sorrise "Ti sta dando un'occasione... E, se vuoi la mia opinione, credo che tu possa diventare una grande reporter!"

Kara le regaló il suo sorriso più bello e la bació, felice "Chiederò a Winn di aiutarmi e... Stasera ti porto fuori a cena!"

"Va bene! Accetto il tuo invito, Miss Danvers."

"A stasera, Miss Luthor." Rispose la bionda, baciandola e poi uscendo dallo sgabuzzino ed infine dalla L-Corp.

La bionda raggiunse la CatCo di corsa, rilassandosi solo quando fu in ascensore, ma era nervosa all'idea di dover scrivere il suo primo articolo.

Arrivata al piano, entró nell'ufficio di Cat "Eccoti!"

"Si... Sono pronta a scrivere! E... Un po' tesa..."

Cat tolse gli occhiali e la fissó "Devi scrivere un articolo sull'inquinamento di LA, senza tralasciare nulla. Dati, statistiche... Tutto!"

"Sarà un articolo piuttosto lungo..."

"È la tua occasione! Ho fiducia, in te... Non farmene pentire!"

"Non se ne pentirà!" Rispose felice la bionda, andando alla sua scrivania e scrisse a Winn, affinché la aiutasse con dati e statistiche, pensando poi a come iniziare l'articolo.

E le venne l'illuminazione e, quando Winn rispose, inizió a scrivere, anche perché di sera aveva una cena romantica in vista.

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Capitolo 37
*** I like... ***


Kara non alzó gli occhi dallo schermo del computer per tutto il pomeriggio, tanto che Cat se ne stupì.

"Ammiro la tua perseveranza, Keira." Disse, con le braccia incrociate, avvicinandosi alla sua scrivania "Scommetto che c'è un motivo particolare, vero?" Tentó.

La bionda colse l'allusione e sorrise "Si... Devo uscire a cena con Lena! E, per fortuna, sono a buon punto."

"Molto bene." Sorrise la donna in carriera "E... Cerca di non stancarti troppo! Domani mattina dovrai andare nei sobborghi e scrivere del tasso di degrado dei bassifondi di LA."

"Ok... Ok, farò del mio meglio!"

"Ne sono certa." Sorrise appena, andandosene nel suo ufficio.

Kara terminó una decina di minuti dopo e invió l'articolo via mail proprio a Cat, che le fece cenno di andare con la mano.

Erano le sei e la bionda salì sulla sua auto, guidando verso il palazzo nel quale era ubicato il suo appartamento.

Parcheggió, entrò e salutò il portiere, poi prese l'ascensore per raggiungere il suo appartamento. Una volta dentro, si spoglió in fretta e furia, andando a farsi subito la doccia.

Doveva passare a prendere Lena per le otto, ma il suo dramma iniziava quando doveva scegliere cosa indossare.

La giovane, infatti, si fermó poi a contemplare i suoi vestiti e decise di chiamare Alex "Kara! Dimmi... È successo qualcosa?"

"No, ma devo uscire a cena con Lena e... Cosa metto??"

Alex era scioccata "Anch'io stavo per uscire a cena! E... Senti, visto che sono in ritardo, posso solo dirti di mettere qualcosa di aderente. Sai meglio di me che a Lena piacciono i tuoi muscoli..."

Kara sorrise "Ok, grazie! E scusa il disturbo. Ciao!" Riattaccó ed Alex fece lo stesso, dopo averla salutata.

La bionda scelse gli abiti, sperando di fare colpo su Lena.

Uscì poi di casa, salì in auto e si diresse alla L-Corp e, una volta lì, scrisse a Lena. Non voleva salire, stavolta era decisa a lasciarla a bocca aperta.

Invece fu solo lei, a restare colpita, quando Lena uscì dall'ascensore con indosso un abito lungo nero, con uno spacco sul lato destro, scarpe col tacco ed i capelli raccolti in un elegante chignon.

"Ciao." Sorrise la mora, felice di vedere che aveva raggiunto il suo scopo "Tutto bene?"

"Ciao! E... S-Si, sto benone! Ho solo visto qualcosa che mi piace tanto..."

Lena sorrise, avvicinandosi e cingendole il collo con le braccia, carezzandole le ciocche bionde "Anch'io ho visto qualcosa che mi piace davvero tanto..." Ammise, sfiorando i muscoli messi in risalto dalla maglietta blu attillata.

Si scambiarono un dolce bacio "Sarà meglio andare... Altrimenti le telecamere della L-Corp e le guardie di sicurezza vedranno qualcosa che non vorrei mai vedessero."

"Non si scandalizzerebbe nessuno..."

"Ma io sarei molto gelosa, all'idea che qualcuno possa vederti nuda!"

"Oh, questo anch'io!" Accordó Lena "Hai ragione, meglio andare a cena!"

Kara sorrise e prese in braccio la compagna, cogliendola di sororesa, ma ricevendo un bacio per tanta galanteria.

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Capitolo 38
*** Chi è? ***


Il mattino seguente, Kara si sveglió presto e scoprì di essere sola, nel letto, così mise slip e maglietta per vedere se Lena fosse in bagno.

Non trovandola, decise di fare la doccia per conto suo e poi di vestirsi. Magari Lena aveva già fatto tutto perché doveva andare a lavorare presto a sua volta.

Ma, quando scese di sotto, si fermó, quando sentì Lena sorridere e la vide al tefono, mentre preparava la colazione "Si si, anch'io non vedo l'ora! Va bene, ci vediamo dopo... Ciao."

Kara serró la mascella. Con chi stava parlando la sua ragazza, per essere così felice? Sembrava quasi un'adolescente.

La mora la notó e le si avvicinó per abbracciarla e baciarla, ma la bionda si irrigidì "Scusa, ma devo andare a lavoro!"

Lena la prese per il polso "Kara..."

"Lasciami andare! Dopotutto sembra che anche tu abbia un impegno." Sibiló, lasciando la casa senza neanche mangiare.

Prese la sua auto per farsi un giro nei sobborghi e vedere in che stato versavano, così da poter scrivere un buon articolo.

Ciò che vide la lasciò a bocca aperta, tanto era il degrado di quelle zone, tra sporcizia ed altro. Kara capì subito cosa doveva scrivere.

Guidó in direzione della CatCo e lì Cat notó il modo piuttosto burrascoso con cui era entrata "Keira!"

"Signora Grant!" Disse la ragazza "Sono appena tornata dai sobborghi, inizio a scrivere l'articolo!"

"Il fatto che tu sia stata nei sobborghi non spiega il tuo passo pieno di rabbia! Se avessi la forza per fare dei buchi camminando, adesso si potrebbe giocare a golf sul pavimento."

Kara sospiró e si sedette alla sua scrivania "Prima, quando mi sono svegliata, Lena non era nel letto con me e... Era in cucina, al telefono con qualcuno e sorrideva! Sembrava una di quegli adolescenti innamorati..."

Cat l'ascoltó, con le braccia incrociate "Nel mio ufficio c'è un'altra scrivania. Prendi le tue cose ed il pc... Starai lì!"

"Nel suo ufficio? Davvero?"

"L'ho appena detto, Keira! Su, sbrigati."

La bionda obbedì e seguì il boss, nonostante qualche occhiata di pura invidia "Leccapiedi." Sussurró uno dei colleghi.

Cat si fermó "Se hai qualche problema, Joshua, quella è la porta! Ma sappi... Anzi, sappiate tutti, che quando un mio dipendente ha un problema, io cerco sempre di dare una mano. Perciò chiudete la bocca, se ci tenete al posto."

Tutti si misero al lavoro. Infatti, sul piano dell'aiutare, nessuno poteva lamentarsi di Cat che, come aveva detto, cercava di aiutare tutti.

Kara sistemó le sue cose sulla scrivania nell'ufficio di Cat e la donna chiamó Siobhan "Eccomi, signora Grant!"

"Nessuno... E ripeto, nessuno, dovrà disturbare Keira! Mi sono spiegata?"

"Certo! Come sempre."

La donna fissó poi Kara "Adesso puoi lavorare in pace."

Kara sorrise al suo boss "Grazie." Disse, prima di iniziare a battere l'articolo, affinché potesse andare in pubblicazione il giorno dopo.

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Capitolo 39
*** Consigli. ***


Kara iniziò a scrivere l'articolo a computer e, con l'aiuto di Winn, ebbe a disposizione anche qualche statistica circa lo stato di degrado, povertà e cose simili. Doveva solo inserirle nel modo giusto.

Cat, di tanto in tanto, la teneva d'occhio e notò subito quanto la ragazza s'irrigidì non appena vide Lena uscire dall'ascensore.

"Tranquilla, Keira. Siobhan sa cosa dirle e, in caso insista, esco io."

Kara non voleva essere così blindata, si poteva dire, ma era arrabbiata e, per il momento, non voleva parlare con Lena.

Siobhan, vista Lena, la raggiunse "Buongiorno! Posso aiutarla, Miss Luthor?" Chiese, facendo finta di nulla.

"Si... Io vorrei parlare con Kara..."

"Spiacente, ma Kara sta lavorando ad un articolo. È impegnata!"

"Non le ruberò molto tempo... È importante. Per favore!"

Siobhan era irremovibile ma, vista la sua assistente in difficoltà, Cat stessa uscì dall'ufficio "Miss Luthor... Posso aiutarla?"

"Signora Grant... Vorrei parlare con Kara... Per favore..."

Cat incrociò le braccia "Keira è impegnata e non vuole parlare con lei. Stamattina è arrivata piuttosto alterata e... Sappia che ho intenzione di preservare quella ragazza perché sono certa che diventerà una grande reporter e non voglio che si stressi!"

"Lei ha frainteso... Stamattina, a casa... La prego."

"No. Mi dispiace, ma è Keira in primis a non volerle parlare! Fosse per me..."

Lena guardò verso l'ufficio della donna con gli occhi lucidi e chinò poi il capo "Va bene... Allora le dia questo..."

Porse un figlio a Cat, di certo un messaggio "Va bene. Glielo consegno... Buona giornata, Miss Luthor."

"Anche a lei! E... Le dica che l'amo."

Cat annuì col capo ed entrò nel suo ufficio, mentre Lena se ne andò con occhi tristi.

"Per te." Disse Cat, dandole il biglietto lasciatole da Lena.

"Grazie."

Kara lo prese e lo lesse. Lena le aveva scritto che l'amava e le voleva bene e che non c'era nessuno all'infuori di lei, concludendo con I belong to You.

"Non sai fare l'arrabbiata, Keira."

"Come?"

"La ami troppo, per essere veramente arrabbiata con lei... Se vuoi un consiglio, parlale! Non fasciarti la testa prima di essertela rotta!"

Kara sorrise. I consigli di Cat erano sempre preziosi "Lo farò!"

"Quando finisci, vai a casa. È un ordine!"

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Capitolo 40
*** Perdonata. ***


Finito di scrivere l'articolo, Kara lo inviò via mail a Cat e, proprio costei, la mandò a casa.

La ragazza aveva bisogno di parlare con Lena.

Si fermò da un fioraio, tornando verso casa, per prendere un regalo per Lena, raggiungendo poi il suo appartamento.

Prese l'ascensore e, arrivata al piano, entrò in casa "Sono tornata!" Disse, notando Lena seduta al tavolo con in mano un calice con del vino rosso.

La mora si voltò e, posato il bicchiere, si alzò per raggiungere Kara ed abbracciarla "Sei... Sei tornata..."

"Certo! Non avrei dovuto?" Chiese la bionda "Io... Voglio chiederti scusa. Non sono capace di essere arrabbiata col mio amore e... Questi sono per te!" Disse, porgendole il mazzo di rose rosse.

Lena le prese "Che profumo..."

"Ti piacciono?"

"Molto!" Rispose la mora, riponendole in un vaso, con cura, mettendo l'acqua, ritornando poi dalla sua compagna.

"Perdonami. Io... Ero gelosa. Sono gelosa. Ma non ti ho nemmeno fatta parlare e quindi ti chiedo scusa."

"Io non ho nessuno, perché non saprei amare qualcuno che non sia tu. E... Posso solo dirti che ero al telefono con Alex!"

"Con Alex?" Ripeté la bionda "Perché?"

"Non te lo dico. Ma lo scoprirai presto!"

Lena le cinse il collo con le braccia, accettando il bacio che Kara le regalò "Allora mi perdoni?"

"Certo!" Sorrise la mora, rubandole un altro bacetto "Vieni a fare la doccia con me?" Tentò.

Kara si morse il labbro inferiore e prese in braccio la moglie "Assolutamente!" Sussurrò e salì le scale, entrando in bagno.

Una volta in bagno, le due ragazze si spogliarono, accarezzandosi, senza mai stancarsi di ammirare l'una il corpo dell'altra.

Sotto il caldo getto d'acqua, le due amanti si baciarono e Kara issò tra le proprie braccia Lena.

Si baciarono ed insaponarono, poi uscirono dalla doccia e si asciugarono, ma Kara prese nuovamente in braccio Lena per portarla a letto.

"Dobbiamo cenare... Io ho fame..."

Kara sorrise, scendendo a baciare il ventre di Lena "Anch'io, ma... Che tu ci creda o meno, non voglio cibo. Voglio te!"

"E dopo mi avrai, te lo prometto, perché ti voglio anch'io! Ma... Ho davvero fame." Sorrise Lena, carezzando i capelli di Kara.

La bionda si mise seduta e la mora con lei "Allora... Che ne dici se ti portassi fuori a cena? Offro io, per farmi perdonare la mia stupidità."

"Va bene e... In fondo mi fa piacere sapere che sei gelosa! Vuol dire che tieni a me e, se vuoi la verità, io sono gelosa di te."

Kara le diede un bacio a stampo "Anche a me fa piacere il saperti gelosa di me... Ma adesso sarà meglio prepararsi o non usciamo più dal letto!"

Lena sorrise divertita "Hai ragione."

Si prepararono e, quando furono pronte, lasciarono l'appartamento, pronte a godersi la loro serata.

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Capitolo 41
*** Il compleanno. ***


Passarono un paio di giorni ed arrivò il compleanno di Kara, la quale aveva la giornata più piena del solito, al lavoro.

Infatti Cat la mandò in giro per LA non solo per lavoro, ma anche per delle sue commissioni personali.

Nemmeno la sua pizza preferita al Noonas le diede abbastanza forza e, già a metà pomeriggio, era stanca, vicina al KO.

Nel mentre, a casa loro, Lena aprì la porta ad Alex, Maggie ed i loro amici, oltre che ad Eliza, la quale abbracciò subito la mora.

"Sono felice! Il vostro sogno sta per realizzarsi..."

Lena sorrise e corrispose l'abbraccio "Si! Ed è anche merito tuo."

Gli altri amici sapevano già tutto, perché lo aveva rivelato anche Alex il giorno prima e, ovviamente, Lena avrebbe detto tutto a Kara in privato. Erano tutti lì per festeggiare il compleanno della loro amica.

Gli ultimi due ad arrivare furono Clark e Lois, la quale era quasi all'ottavo mese di gravidanza.

Ognuno aiutò a preparare e, verso le otto, spensero tutte le luci della casa.

Quando Kara arrivò, aprì la porta "Amore, sono a casa... Sono distrutta."

"Sorpresa!!" Gridarono insieme tutti i presenti, accendendo le luci.

Kara sorrise "Ragazzi... Grazie! Vi siete ricordati."

"Non lo avremmo mai dimenticato."

"Eliza..." Sorrise Kara, abbracciando la madre adottiva, che la baciò sulla fronte, poi furono Clark e Lois ad abbracciarla, infine gli altri.

"Abbiamo preso molte potstickers e sei differenti tipi di pizze!" Esordì felice Winn "Divertiti!"

Kara abbracciò l'amico "Grazie..."

Si sedettero a tavola, mentre Mike metteva un po' di musica e la bionda andò da Lena "La sorpresa è riuscita... È per questo che, l'altro giorno, ero al telefono con Alex!"

"È tutto stupendo, grazie!" Sussurrò, baciandola dolcemente.

Alex si prese Kara in disparte e andarono sul balcone "Devo dirti una cosa..." Iniziò la rossa.

"Dimmi! E... Grazie per la festa."

"Di nulla." Rispose la ragazza, prendendo un respiro profondo "Kara... Sono incinta! L'inseminazione ha funzionato."

"Evviva!! Questo si che è un regalo... Quando l'hai fatta?"

"Lo stesso giorno in cui la dottoressa Tillmann e la mamma hanno iniziato a lavorare sui campioni di sperma e DNA..."

"Volevi farlo con Lena..."

"Lei ha preferito aspettare... Vuole farlo con te."

"Capisco... Intanto sono contenta per te!"

Le sorelle si abbracciarono poi, visto che l'indomani tutti avevano il lavoro, verso le dieci tutti se ne andarono.

Kara e Lena fecero separatamente la doccia e, quando la bionda entrò in camera in reggiseno e calzoncini, trovò la sua amata in piedi, con un pacchettino in mano.

E sembrava piuttosto tesa "Questo... È il mio regalo per te..."

"Grazie! Posso aprirlo?"

"Ovviamente." Sorrise appena Lena.

Kara sciolse il nodo e scartò il pacchettino, aprì la scatolina, prese il contenuto e... Non credette ai suoi occhi.

"L-Lena... M-Ma... Ma Alex mi ha detto..."

"Sai com'è... Volevo essere io, a dirtelo..."

Piccole lacrime scesero dagli occhi di Kara, mentre un sorriso stupendo si fece largo sul suo viso "Sei... Sei incinta..."

"Si! L'ho fatta insieme ad Alex. E anche lei l'aveva tenuto segreto a Maggie..."

Kara abbracciò la sua amata e compì due giri su sé stessa "Dio, quanto ti amo... Ti amo." Sorrise, baciandola e mettendosi in ginocchio per baciarle il ventre con affetto.

La mora le carezzava i capelli "Ti amo anch'io."

La bionda si alzò e prese in braccio la sua amata, la stese sul letto e si amarono, felici per la bella notizia.

Senza contare che Lena, sotto l'accappatoio, indossava della biancheria intima molto sexy e questo piccolo particolare a Kara non sfuggì.

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Capitolo 42
*** Dolcezza. ***


Il giorno dopo, quando Lena si svegliò, trovò Kara già sveglia, intenta a carezzarle il ventre con affetto.

"Buongiorno."

"Ciao..." Sorrise Kara, sporgendosi per darle un bacio "Tutto bene?"

"Benissimo." Rispose Lena, carezzandole i morbidi capelli biondi.

Kara incontrò i bellissimi occhi del suo amore e vi colse tutto ciò che provava per lei.

Si stese sopra di lei e Lena l'accolse, stringendola a sé mentre le loro labbra si incontrarono, unendosi in un bacio dapprima tenero, poi sempre più languido ed appassionato.

Kara le sfiorò il collo con le labbra, baciandolo, scendendo sempre più in basso con dolce lentezza, mentre il respiro di Lena si faceva affannoso.

"Sei stupenda. E buonissima..." Sussurrò la bionda, provocandole brividi lungo la pelle, che baciava e leccava, continuando a scendere.

Sparì sotto le lenzuola e, quando baciò Lena ove più la desiderava, costei inarcò la schiena e gemette. Presto raggiunse l'apice del piacere.

Kara risalì e le carpì il respiro con un bacio appassionato e Lena trovò la forza per ribaltare le posizioni e stare sopra la sua amata.

"Ti amo. Ti amo tanto!"

"Anch'io ti amo! E amo il nostro piccolo o piccola." Sorrise, carezzandole il ventre e Lena si strinse al suo amore.

"Io non ti merito..."

"Si invece! E mi renderai madre... Dio solo sa quanto ti amo, Lena! Non dire queste cose e non pensarle."

Lena sorrise appena, sfiorando le labbra di Kara con la punta della lingua "Anche tu sei buona... Molto buona."

"Grazie. Allora farai il bagno con me?"

"Certo!" Sussurrò Lena e Kara si mise seduta, tirandola con sé e la mora le cinse il collo con le braccia e la vita con le gambe.

"Vado a prepararlo... Rimani qui."

Lena annuì e Kara uscì dal letto, mise un accappatoio ed andò in bagno per aprire l'acqua nella vasca. Versò dentro un po' di bagnoschiuma e mise i sali profumati, poi tornò dalla sua amata.

La prese in braccio e la portò in bagno, mettendola giù "A cosa devo questa galanteria?" Chiese Lena.

"Mi piace tenerti stretta a me. Mi piace sentirti, fare l'amore con te..."

Quando l'acqua fu al giusto livello, Kara la chiuse e vi entrò, seguita da Lena.

La bionda si sedette con la schiena contro il bordo e fece cenno a Lena di sedersi sulle sue gambe. La mora obbedì e si strinse a Kara.

"Nella vasca non abbiamo mai provato..."

Kara si morse il labbro inferiore mentre carezzava la schiena di Lena "Hai ragione... Possiamo toglierlo alla lista delle cose da fare!"

Lena sorrise e tirò appena il labbro di Kara coi denti, dando poi vita ad un bacio languido e pieno di passione.

Era ancora presto per andare a lavorare ed avevano tutto il tempo per iniziare il secondo round.

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Capitolo 43
*** Felicità. ***


Kara e Lena erano andate a lavorare dopo aver iniziato al meglio la giornata, tra baci e coccole.

Alla CatCo, la gioia estremamente contagiosa di Kara era sotto gli occhi di tutti, come al solito e questo le valse una chiamata da Cat Grant.

La donna, prima di parlare con Kara, aveva bevuto il solito cappuccino e letto il giornale. Solo dopo fissò la bionda.

"Keira... Stamattina sei più gioiosa del solito."

"Si, signora Grant. C'è un motivo se..."

"Lo voglio ben sperare!" Se ne uscì la donna in carriera "Che è successo? Hai fatto una colazione più abbondante del solito?"

"No, signora. Ho bevuto il cappuccino e mangiato tre croissant come sempre..." Rispose, senza smettere di sorridere.

Cat si alzò e le si avvicinò, cercando un minimo indizio di quel sorriso bellissimo ma, non trovando risposte positive, pensò al peggio.

"Senti... Se hai fatto uso di droghe, ti consiglio di andare al Pronto Soccorso e chiedere di disintossicarti!"

"Lena è incinta." Rivelò Kara, con emozione nella voce.

Cat sbattè un paio di volte le palpebre, non sapendo cosa dire e questo era strano, per lei, visto che le parole non le mancavano mai.

"Oh... Oh! Congratulazioni."

"Grazie!" Rispose felice la ragazza.

"Adesso vai a lavorare! Su su, muoversi."

Kara uscì dall'ufficio del boss, che la guardò andare alla sua scrivania con un sorrisetto compiaciuto e soddisfatto.

Quella ragazza capace di illuminare la giornata di chiunque col suo sorriso sarebbe diventata madre. Non c'era gioia più bella.

Kara rispose ai messaggi di Alex, Maggie e degli amici più stretti, poi si mise al lavoro, scrivendo il suo articolo sull'apertura e l'inaugurazione del nuovo centro commerciale.

A mezzogiorno voleva sfruttare la pausa pranzo per andare da Lena a portarle qualcosa da mangiare.

Sapeva che era molto impegnata, ragion per cui le avrebbe portato lei il pranzo. Non doveva saltarlo, visto che ora aveva un piccolo o piccola che cresceva nel suo ventre.

Kara finì l'articolo poco dopo mezzogiorno, lo inviò a Cat e poi se ne andò in pausa pranzo.

Entrò in ascensore ed uscì poi dall'edificio per andare da Noonas ove, appena il proprietario la vide, chiese al commesso di prepararle il menù numero due "A te, come al solito! Quindici Dollari."

"Grazie! Ma oggi devo prendere da mangiare anche per mia moglie..."

Il proprietario le concesse la totale attenzione "Bene! Cosa ti do?"

"Allora... Un menù numero quattro, l'insalata mista ed una vaschetta di gelato con quattro gusti a tua scelta."

L'uomo servì la ragazza e, quando ebbe tutto, Kara gli lasciò cinquanta Dollari e con essi il resto.

Kara prese tutto ed uscì, incrociando Maggie "Piccola Danvers!"

"Maggie! Come mai da queste parti?"

"Un caso... Una rapina in appartamento, il terzo in altrettanti giorni."

"Sarà un seriale..."

"Però! Te ne intendi..." Sorrise la Latina, mentre raggiungevano la sua auto "Ti serve un passaggio?"

"Magari! Sto andando da Lena."

Maggie sorrise "Dai, salta su."

Kara sorrise a sua volta e la mora mise in moto, arrivando poi a destinazione in dieci minuti. La bionda la ringraziò, prese tutto e scese dall'auto, così la poliziotta se ne andò.

La bionda entrò nella L-Corp, prese l'ascensore e scese all'ultimo piano "Buongiorno." La salutò Jess.

"Buongiorno! Lena è libera?"

"Si, prego." Disse e Kara, un po' a fatica, aprì la porta dell'ufficio di Lena, che era in videoconferenza, chiudendola piano alle sue spalle.

Lena finì in pochi minuti e, chiuso il pc, raggiunse subito Kara "Ciao! A cosa devo la visita?"

"Ti ho portato il pranzo! Adesso che dividi il corpo con nostro figlio o figlia, non devi saltare i pasti."

La mora guardava Kara sistemare sulla scrivania ciò che aveva comprato da Noonas "Kara... Non dovevi... Avrei mandato Jess..."

"Ho preferito pensarci io. Ho anche il mio, di pranzo..."

Lena sorrise ed abbracciò Kara, baciandola dolcemente e fu ben felice di pranzare con la sua amata.

Solo quando assaggiò il primo boccone sentì quanta fame realmente avesse "Delizioso... È tutto ottimo!"

"Sono contenta di vedere che ti piace!" Ammise la bionda, mangiando come sempre faceva "E stasera ti preparerò una bella cenetta."

"Penso di finire per le otto..."

"Perfetto." Rispose Kara, che già stava pensando a cosa cucinare per la sua amata ed il loro erede.

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Capitolo 44
*** A good dinner. ***


Finito di lavorare, Kara prese la sua auto per andare a fare la spesa, visto che voleva preparare una cena speciale per Lena.

Passò a prendere Alex al lavoro e costei notò quanto tesa fosse la sorella "Ehi... Devi solo fare la spesa, ok? Rilassati."

"Si, ma... Se poi a Lena non dovesse piacere? Se il piccolo o piccola sviluppasse allergie a causa di ciò che cucinerò?"

"Entrambe le cose sono improbabili, specie l'ultima!"

Kara non pareva convinta "Dici davvero? No perché io non me lo perdonerei mai e... E i sensi di colpa... E poi..."

"Kara, stop! Spegni il cervello. Smetti di pensare." L'ammonì Alex "Se inizi a farti problemi ora, figurati quando nascerà il bimbo o bimba!"

La bionda parve calmarsi "Hai ragione! Vedremo quando sarà il momento."

"Ecco, brava." Sorrise la rossa, mentre parcheggiavano.

Ma Alex era fiera, di Kara, perché mai avrebbe pensato di diventare zia, quindi il vedere la sorella già preoccupata, nonostante la gravidanza fosse all'inizio, dimostrava che Kara era maturata parecchio.

E, soprattutto, era pronta per diventare madre. E zia, ovviamente, visto che lei stessa era in dolce attesa.

Le due sorelle presero un carrello a testa ed entrarono nel supermercato, girando tra i vari reparti "Oddio, Alex, guarda! Che carine."

La rossa vide che Kara teneva in mano due tutine da neonato e sorrise "Si, sono davvero carine! Prendile se ti piacciono."

"Ci puoi scommettere." Sorrise a sua volta la bionda.

Kara le mise nel carrello, poi entrambe iniziarono a comprare ciò di cui avevano bisogno.

Dopo un'oretta buona s'avviarono alle casse per pagare ed infine uscirono, raggiunsero la macchina di Kara, che aprì il bagagliaio e vi misero dentro le buste della spesa. Alex portò via i due carrelli.

La bionda accompagnò a casa la sorella, che scrisse a Maggie di uscire ad aiutarla con le buste "Allora buona fortuna con la cena!"

"Grazie..." Rispose Kara, stringendo a sé la sorella e salutando Maggie, che le fece cenno col capo, avendo le mani impegnate.

Kara ripartì ed arrivò a casa in cinque minuti, parcheggiò e prese le buste, portandole nel suo appartamento grazie all'aiuto del portiere dello stabile, scese a chiudere l'auto e risalì in casa, sistemando il tutto.

Si lavò le mani ed iniziò ad armeggiare con pentole, padelle e posate, decisa più che mai a preparare pasta con formaggio, prosciutto e funghi, lasagne ed una crostata con la marmellata di pesche.

Voleva preparare anche l'insalata, ma quella l'avrebbe lasciata per ultima, essendo la cosa più semplice e veloce.

Dopo un'ora, più o meno, mentre pasta, lasagne e crostata cuocevano, Kara andò in camera a prendere qualcosa da indossare ed entrò in bagno, buttandosi sotto la doccia.

Fu piuttosto rapida, visto che Lena sarebbe tornata a minuti, così si asciugò e si vestì, tornando in soggiorno per preparare la tavola.

Quando fu tutto pronto spense la luce ed attese il suo amore.

Lena arrivò puntuale "Amore, sono a casa!" Disse, trovando strano il fatto che fosse tutto buio "Kara, dove..."

S'interruppe, notando le due candele accese al centro della tavola "Sono qui, amore mio."

La mora accese la luce, piena di stupore "Kara, ma..."

"Ho detto che ti avrei preparato qualcosa di speciale, per cena..."

Kara l'abbracciò, baciandola dolcemente e Lena si lasciò coccolare "Si, ma pensavo solo riguardo al cibo..."

"Non mi piacciono le cose fatte a metà." Sussurrò la bionda, cercando e trovando ancora le labbra di Lena.

La bionda si mise in ginocchio, sollevando appena la camicetta della mora per poterle baciare il ventre "Diventerà un amante delle coccole."

"Lo spero!" Sorrise Kara, tra un bacetto e l'altro "A me piace fare le coccole, oltre che riceverle..."

Lena tolse la giacca "Dopo cena ne riceverai molte, per tutto questo."

Kara si morse il labbro inferiore "Non vedo l'ora." Rispose, mentre entrava in cucina per portare in tavola la pasta e le lasagne.

La mora si deliziò con tutto, trovandosi a mangiare più del solito e Kara osservava la compagna compiaciuta e felice.

La sua cena era stata più che apprezzata.

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Capitolo 45
*** Matura. ***


Il mattino seguente, Kara si svegliò presto e strinse a sé Lena, carezzandole la schiena. Fuori vi era un lieve vento e si era premunita di coprire bene la mora e la teneva stretta a sé.

Lena si svegliò nel caldo abbraccio, carezzando il petto di Kara "Buongiorno..." Disse piano, posando un delicato bacio all'altezza del cuore della bionda.

"Buongiorno! Come ti senti?"

"Non troppo bene..."

Infatti Lena, dopo cena, aveva dato di stomaco un paio di volte prima di coricarsi e si era alzata anche di notte.

Kara le carezzava piano la schiena "Quindi rimarrai a casa?"

"Si... Chiamo la ginecologa amica di Eliza e le chiedo se può visitarmi."

"Ok. Io scrivo a Nia, le dico di riferire a Cat che starò a casa per aiutarti."

Lena sorrise "Dovevi scrivere un articolo importante sulle forze di Polizia..."

"L'articolo posso scriverlo anche da casa. Tu e il nostro piccolo o piccola siete più importanti!"

La mora si sollevò un poco, si morse il labbro inferiore e si sporse verso Kara, rubandole un bacio molto dolce "Cos'ho fatto per meritarti?"

La bionda le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Potrei farti la stessa domanda. Io so solo che ti amo!"

"Ti amo anch'io!"

Si abbracciarono e baciarono ma, quando furono sul punto di andare oltre, Lena si staccò con riluttanza e corse in bagno.

Kara prese il cellulare e scrisse a Nia, poi andò dalla compagna, che pareva essere sul punto di vomitare anche l'anima.

Le carezzava le spalle e la schiena, sperando di darle sollievo e, qualche minuto dopo, la mora tirò lo sciacquone e si poggiò con la schiena al petto della sua amata.

"Va un po' meglio?"

"Insomma..."

Kara si mise in piedi ed aiutò la compagna ad alzarsi, così Lena si bagnò un po' il viso e la bionda aprì l'acqua della doccia.

Si spogliarono e s'infilarono sotto il caldo getto, chiudendo la porticina e Kara insaponò il suo amore, massaggiandola.

Lena si voltò nell'abbraccio di Kara e la baciò dolcemente, poi la bionda chiuse l'acqua ed entrambe si asciugarono.

La mora indossò l'intimo e la sua camicia da notte e Kara la prese in braccio "Ti porto in soggiorno e ti preparo la colazione."

"Sai che posso camminare, vero?"

"Certo, ma io amo prenderti in braccio!" Rispose Kara, facendole l'occhiolino e Lena decise di farsi viziare.

Kara si vestì e la portò di sotto, lasciando che si sedette a tavola, mentre lei entrò in cucina ed armeggiò con pentole e posate.

Pochi minuti e Lena si ritrovò davanti due pancakes, uno con sciroppo d'acero ed uno con quello al cioccolato, le fette biscottate con la marmellata di pesche, un tazzone di latte caldo ed una lista di biscotti.

"Amore, ma... Questa colazione basta per un plotone di soldati!"

"Non è mai abbastanza! Voglio che a te ed al nostro erede non manchino mai i nutrienti necessari."

Lena sorrise, sporgendosi verso di lei, guardandola con fare seducente "O sei così carina anche perché vuoi le coccole?"

"Ma quelle le avrò di sicuro." Sorrise a sua volta Kara, facendole l'occhiolino "Vado a prendere il mio cellulare e vedo se Nia mi ha risposto..."

"Ok. Io chiamo la dottoressa Wyatt per fissare un appuntamento."

Kara annuì e salì le scale con una ciambella in bocca, mentre Lena faceva la telefonata, piacevolmente sorpresa da quanto Kara fosse maturata.

Matura lo era sempre stata, ma il sapere di diventare madri aumentava quella consapevolezza che portava la maggior parte delle donne a diventare adulte.

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Capitolo 46
*** La mia forza. ***


Per tutta la giornata, Kara si prese amorevolmente cura di Lena preparandole colazione, pranzo ed un paio di spuntini.

"Kara, vado a fare la doccia... Ho caldo."

"Ok... Io finisco di sistemare qui e ti raggiungo."

Lena sorrise ed entrò in bagno, spogliandosi ed infilandosi sotto il caldo getto d'acqua. Si preoccupò però quando quando, dopo diversi minuti, Kara non l'aveva ancora raggiunta.

Uscì dalla doccia, si asciugò, si lavò i denti e tornò in soggiorno con indosso accappatoio e ciabatte, sorridendo quando vide la bionda addormentata sul divano. Doveva essere decisamente stanca.

Si sedette sul tappeto innanzi al divano, guardandola dormire e si sentì davvero fortunata ad averla nella sua vita.

Aveva avuto paura di perderla quando era andata al fronte e sua madre le mentì spudoratamente dicendole che era morta per farle sposare Morgan Edge. Ma lei sapeva che era viva. Lo sentiva.

Era tornata da lei e si erano sposate ed ora, tempo sette mesetti, più o meno, sarebbero diventate madri. La sua vita era completa.

"Ti amo." Le sussurrò, avvicinandosi, rubandole un dolce bacio a fior di labbra "Ti amo tantissimo."

"Lena..." Biascicò la bionda, svegliandosi "Cavolo, scusami! Mi sono addormentata... Mi dispiace..."

"Non dispiacerti. Oggi hai fatto tanto, per me."

Kara si sedette accanto a lei sul tappeto "Perché sei seduta qui?"

"Non volevo disturbarti..."

"Tranquilla." Sorrise Kara, carezzandole il viso "Hai bisogno di qualcosa? Oppure volevi dirmi qualcosa?"

Anche Lena sorrise "Volevo solo ringraziarti per essere al mio fianco e rendermi tanto felice."

"Tu fai altrettanto. Non devi ringraziarmi!"

"E poi volevo dirti che ti amo. Ti amo tantissimo!"

"Ti amo anch'io." Rispose Kara, baciandola dolcemente "Mi dai la forza di andare avanti, sei tutto per me!"

"Posso dire lo stesso."

"Quando ero al fronte, l'idea di tornare a casa da te mi ha tenuta in vita e mi ha fatta andare avanti... È grazie a te se sono riuscita a tornare."

"Sei tornata perché sei forte. Io ero semplicemente qui ad aspettarti."

Kara la strinse a sé "Tu sei una parte fondamentale, di me. Lo sei sempre stata e ora siamo una famiglia... E avremo un bambino. O due... O anche più di uno, chi può dirlo?"

Lena rise di gusto, come mai aveva fatto prima "Piano piano! Andiamoci piano... Iniziamo con uno!"

La bionda strinse a sé Lena, abbracciandola da dietro e carezzandole il ventre mentre le baciava il collo "Ok."

"Ti va di fare una passeggiata?"

"Certo! Sei sicura di stare bene?"

"Assolutamente."

Le due amanti si scambiarono un dolce bacio, poi Kara aiutò Lena ad alzarsi in piedi, si prepararono ed uscirono dopo aver chiuso tutto.

Optarono per una passeggiata ed un giro per negozi "La nuova gelateria! Nia mi ha detto che fanno dei frappè fantastici. Ne vuoi uno?"

"Volentieri! Uno alla fragola." Rispose Lena, sedendosi sulla panchina fuori dalla gelateria e Kara entrò.

La mora scrisse un messaggio ad Alex perché, visto che di lì a dieci giorni sarebbe stato il compleanno di Kara, voleva organizzarle qualcosa di speciale, proprio come lo era lei.

"Ti vedo piuttosto felice, Lena."

Lena sgranò gli occhi, deglutendo e si voltò "Mamma... Che ci fai qui?"

"Un giro in città per affari e ti trovo qui. Che casualità..."

"Con te non ci sono casualità. Perché sei qui?"

"Te l'ho detto. Affari!" Rispose Lillian "E... Ti trovo in uno stato interessante... Che vergogna."

"Nessuna vergogna."

Lillian ghignò "Che peccato. Non sei affatto una Luthor!"

"Se dovevo crescere ed essere come te, allora sono fiera di non esserlo."

"Dov'è il soldatino? Quella mocciosa che ha rovinato le tue nozze."

"Mia moglie. Che ho sposato perché l'amavo, anzi, perché la amo. Le tue nozze sono state rovinate, non le mie!"

"Come credi. Ci vediamo!"

"Spero proprio di no."

Lillian se ne andò e tornò Kara "Eccomi! Scusa, c'era la fila." Disse la bionda, porgendole il frappè "Stai bene?"

"Prima c'era qui mia madre."

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Capitolo 47
*** Regali. ***


Kara, dopo la rivelazione di Lena, teneva gli occhi ben aperti e non lasciava mai la mano della sua amata.

"Kara, sto bene... Mia madre era in città per affari..."

"Me l'hai detto, ma io non mi fido, di lei!"

Lena le carezzò il dorso della mano col pollice "Lo so, ma godiamoci la passeggiata... D'accordo?"

La bionda si fermò e carezzò il ventre di Lena "D'accordo." Sussurrò, dandole un bacio molto dolce "Lo stress non fa bene, al bambino..."

Lena prese il viso del suo amore tra le mani, poi le cinse il collo, premendosi contro di lei "Infatti. Ed il parlare di Lillian non aiuta..."

"OK, aggiudicato!" Sorrise la bionda e Lena con lei "A proposito... Qui vicino c'è un negozio di articoli per neonati. Entriamo?"

"Certo!"

Raggiunsero il negozio ed entrarono "Buongiorno!" Le salutò il commesso, avvicinandosi "Posso aiutarvi?"

"Vogliamo dare un'occhiata."

"Bene, fate pure."

Le due guardarono gli espositori con tutine e vestitini vari "Guarda che carina!" Disse Kara, prendendo una tutina azzurra.

"Si, è molto bella." 

La mora non riusciva a contenere l'entusiasmo di Kara "Facciamo qualche acquisto?" Chiese speranzosa.

"Certo, ma ricorda che siamo a piedi..."

"Tranquilla! Ci penso io." Affermò, battendosi sul petto con fierezza "Mi scusi, voi fate consegne a domicilio?"

"Si! Posso aiutarla?"

"Beh, vorrei comprare quella culla! E quel fasciatoio. E tante tutine!"

Il commesso le raggiunse e Kara gli indicò tutto ciò che voleva comprare, compreso un lettino con annesso carillon col suo infisso, da attaccare proprio al lettino.

Alla fine Kara pagò tutto e lasciò il negozio col suo amore, dopo aver salutato il commesso, a cui lasciarono l'indirizzo per la consegna.

"Hai comprato un sacco di cose... Non me l'aspettavo."

"Tutto, per il nostro bambino o bambina!" Sorrise Kara "Ma questo è per te."

La bionda porse a Lena il peluche che aveva comprato, ovvero un orsacchiotto che teneva in mano un cuore con scritto - TI AMO-.

Anche Lena sorrise "È molto bello! Grazie."

Le diede un bacio sulla guancia, poi la prese a braccetto "Stasera ti preparo una cenetta coi fiocchi! Vedrai."

"Non vedo l'ora! Tu mi vizi."

"Chi ti dice che non sia il mio obiettivo?" Chiese la bionda, in tono seducente, tirando la moglie in un vicolo.

"Adesso mi incuriosisci..."

"Vedrai..." Disse piano Kara, tirandola a sé "Dio quanto ti amo!"

"Anch'io!" Rispose la mora, baciandola con passione "Dai, andiamo a casa."

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Capitolo 48
*** La visita. ***


Passò una settimana e Kara si prendeva amorevolmente cura di Lena e dl loro erede, andando a portarle il pranzo tutti i giorni e preparandole deliziose cenette ogni sera.

"Oggi è un giorno speciale..."

Kara baciò Lena sulla fronte e la mora si accoccolò contro di lei "Davvero?" Chiese la bionda "Perché?"

"Tra un'oretta e mezza ho l'appuntamento dalla ginecologa per la prima ecografia!" Rivelò Lena.

La bionda si mise rapidamente sul fianco, guardando il suo amore "Non era domani pomeriggio?"

"Si, ma la dottoressa Harper mi ha chiamata ieri e ha spostato l'appuntamento a oggi."

"Non me l'hai detto..."

"Beh, finché mi vizi..." Iniziò, con malizia "Non riesco a formulare pensieri coerenti!" Disse, carezzandole il viso ed il petto.

Kara le sorrise "Scusami." Sussurrò, schioccandole dolci bacetti sul collo, sulla mandibola e sulle labbra.

Lena si strinse a lei "Non devi scusarti... Amo quando lo fai. Vuol dire che mi ami, che ci vuoi bene... E questo mi piace molto. Ti amo tanto!"

"Ti amo anch'io!"

Le due ragazze si baciarono con dolcezza e fecero l'amore, rimanendo poi strette l'una all'altra.

"Sarà meglio andare a fare la doccia o scommetto che faremo tardi!"

Kara sorrise "Sono d'accordo. Io non mi stanco mai, di fare l'amore con te!"

Insieme andarono in bagno e fecero la doccia, apprezzando tutta la tenerezza dei loro momenti insieme. Solo dopo una mezz'oretta circa si prepararono per andare.

Salirono in auto e Kara guidò verso lo studio medico, arrivandovi in una ventina di minuti, parcheggiando nel posteggio riservato ai parenti ed ai pazienti della clinica.

Una volta dentro, la segretaria le annunciò alla dottoressa Harper, che le fece accomodare "Buongiorno! Come sta?"

"Bene." Rispose Lena "La nausea non mi da tregua qualche volta, ma sono amorevolmente seguita da mia moglie."

Kara le fece l'occhiolino e la donna sui quarant'anni sorrise loro "È bello vedere due ragazze giovani così innamorate."

"Succede, quando stai con l'amore della tua vita e puoi passare tutta la vita con lei!" Disse Kara.

La dottoressa sorrise, annuendo col capo "Ti ammiro molto!"

"Grazie." Rispose semplicemente Kara, sedendosi sulla sedia accanto al lettino sul quale Lena si era stesa, dopo aver tolto la camicetta.

La donna iniziò la visita, mentre le due ragazze seguivano le immagini sul monitor "Vedete? Questo è il vostro bambino." Indicò.

"Si sa già se è maschio o femmina?"

"No, è ancora presto. Ma lo saprete tra un paio di mesetti."

"Ok... Sa, dovendo dipingere la cameretta..."

"Io non voglio sapere il sesso." Disse Lena "Mi interessa solo che stia bene."

Kara le carezzò la mano destra, poi Lena si ripulì dal gel e la dottoressa Harper le diede le immagini stampate.

Lena pagò la visita, poi salutarono la donna e se ne andarono "Allora non vuoi sapere se sarà maschio o femmina?"

"No." Sorrise Lena.

"Allora sarà un'impresa dipingere la cameretta..."

"Ce la farai, ne sono certa!" Ammise la mora "Sorprendimi."

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Capitolo 49
*** Pronta a sorprendere 1. ***


Il giorno dopo, Kara si svegliò presto per andare in ferramenta e nel colorificio per comprare ciò di cui aveva bisogno per dipingere la cameretta del suo bimbo o bimba.

"Sono le sette... Ti sei già svegliata?"

"Si. Ti preparo la colazione, faccio la doccia e poi vado a comprare il necessario per dipingere la cameretta!"

Lena sorrise "Davvero?" Chiese, carezzando il viso della bionda.

Kara sorrise a sua volta, mettendosi sul fianco per guardare negli occhi il suo amore "Davvero! Anche se non so da dove iniziare..."

"Sono sicura che farai un ottimo lavoro!"

"Ho promesso di sorprenderti e lo farò."

Lena abbracciò Kara e la mora la strinse a sé, baciandola e lasciandosi coccolare, poi la bionda la prese in braccio e la portò in bagno.

Dopo diversi minuti di baci e coccole insaponate, le due amanti tornarono in camera per prepararsi e Lena chiamò il suo autista per farsi accompagnare al lavoro.

Invece Kara era libera. Cat era partita per Washington per un'intervista con un'importante emittente televisiva, lasciando la CatCo in mano a James.

La bionda, presa l'auto, chiamò Alex, la quale aveva preso una settimana di malattia, visto che la nausea non le dava tregua.

Alex aspettò la sorella fuori da casa sua "Ciao!"

"Ciao! Grazie per la tua compagnia... Mi servono dei buoni consigli."

La rossa sorrise "Ok. Sai, anche Maggie sta dipingendo la cameretta... Però noi sappiamo che sarà un maschietto."

"Esatto! Invece Lena non ha voluto sapere il sesso e sono in crisi! Non ho ancora iniziato a dipingere e già impazzisco."

"Già ti immagino in piena crisi di nervi." Ironizzò la rossa.

Kara parcheggiò poi fuori dalla ferramenta e vi entrò con la sorella "Salve!"

"Buongiorno! Dove trovo il necessario per dipingere? Teli, tute, pennelli, vernice..." Rispose la bionda.

"Guardi, ho solo vernice bianca. Se vuole altri colori torni domani... Per il resto, trova tutto nel reparto tre!"

Le due ringraziarono e, nel reparto, Kara trovò tutto "Dici che dovrei prendere altro?"

"A meno che tu non voglia svaligiare la ferramenta... No."

Kara prese tutto e pagò il conto, salutarono il proprietario e tornarono alla macchina, mettendo tutto nel bagagliaio.

Il colorificio era lì vicino e vi andarono a piedi "Che bel negozio!"

"Grazie." Disse il proprietario "Posso aiutarvi?"

"Devo dipingere la cameretta del mio futuro bambino o bambina, mi serve della vernice e... Non so se ci sono quei cosi da mettere sulle pareti..."

"Gli stencil?"

"Può essere... Si."

"Guardi, io le consiglio una vernice atossica ed antimuffa. Trova tutto laggiù e ci sono anche gli stencil."

Kara ed Alex andarono verso il reparto indicato e la bionda optò per una cosa particolare.

"Sono curiosa di vedere cosa combinerai..."

La bionda sorrise "Vedrai... Ho promesso a Lena che l'avrei sorpresa. Voglio mantenere la mia parola."

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Capitolo 50
*** Pronta a sorprendere 2. ***


Kara riaccompagnò a casa Alex e poi tornò a casa sua per mettersi all'opera e dipingere la cameretta.

Lena era al lavoro e lei aveva tutto il tempo per fare un buon lavoro e sorprendere la sua amata, come le aveva promesso.

Prese i teli e li stese per terra, poi sui mobili, che spostò al centro della stanza, mise tuta e cappellino, nascondendo i capelli sotto di esso, aprì la latta di vernice, si armò di pennello e si mise all'opera.

La bionda si fermò solo alle undici e mezza, quando tolse tuta e cappellino, andò a fare una doccia veloce e si mise poi ai fornelli per preparare il pranzo da portare a Lena.

Ci teneva a portarle il pranzo, soprattutto ora che era incinta.

Cucinò pasta con sugo al prosciutto e formaggio, poi degli spinaci al burro ed infine una bella insalata fresca, con carote, pomodori e succo di limone. In un altro contenitore mise spicchi di tre mele ed altrettante pere, in un altro due pesche e due albicocche e nell'ultimo fragole, ciliegie e frutti rossi.

Mise tutti i contenitori in due sacchetti assieme a due bottiglie d'acqua ed una di succo d'arancia ed uscì di casa.

Salì in auto e guidò verso la L-Corp, parcheggiò ed entrò, salutando la guardia all'ingresso e, in ascensore, ricevette un messaggio con foto da Maggie, che ritraeva la Latina coperta di vernice.

Kara sorrise di gusto, avendo capito che Maggie aveva avuto un piccolo incidente con la latta di vernice.

Arrivò all'ultimo piano e Jess la notò "Ciao, buongiorno!"

"Ciao! Lena è libera?"

"Si si, il meeting è appena finito. Prego!"

La bionda la ringraziò ed entrò nell'ufficio di Lena, trovandola al computer, intenta a guardare dei fogli e poi a digitare.

"Non dovresti lavorare troppo, amore..."

Lena sollevò lo sguardo e subito sorrise "Kara! Hai già terminato la cameretta?" Chiese, alzandosi e raggiungendola.

Kara, avendo le mani impegnate, si limitò a sporgersi verso di lei per baciarla e la mora non aspettava altro.

"Ancora no, ma ho fatto una pausa per portarti il pranzo!"

La bionda posò i due sacchetti sulla scrivania di Lena, che tirò fuori i contenitori "Hai preparato da mangiare per un'esercito!"

"Per mia moglie ed i nostri piccoli non è mai abbastanza! Farò sempre tutto ciò che posso ed anche oltre, per voi."

Lena la baciò con passione e Kara l'accarezzò "Grazie."

"Di nulla... Adesso torno a casa, devo finire il lavoro. Ci vediamo stasera... Ti amo." Disse, rubandole un bacio molto tenero, subito corrisposto.

Kara, sapendo quanto lavoro avesse da fare Lena, la salutò e se ne andò.

Una volta ritornata a casa, mangiò un paio di albicocche, poi rimise tuta e cappellino, pronta a rimettersi al lavoro.

Ma anche lei ebbe una piccola disavventura con la vernice e mandò una foto a Maggie con scritto -siamo pari- ed un'emoticon sorridente.

Tuttavia il piccolo incidente non la fermò e, a pomeriggio inoltrato, potè ammirare il suo lavoro con soddisfazione.

Ora doveva solo pulire ed attendere l'arrivo di Lena. Scrisse però a lei ed agli amici che aveva finito la cameretta.

Era soddisfatta del suo operato e non vedeva l'ora che Lena tornasse per mostrarle quanto fatto.

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Capitolo 51
*** Ottimo lavoro. ***


Lena sorprese Kara, tornando prima a casa, accompagnata dal suo fidato autista "Sono a casa!"

"Amore! Sei arrivata così presto?"

"Si, ma se disturbo me ne vado..." Scherzò.

Kara sorrise e l'abbracciò da dietro, sollevandola poi per prenderla come se fosse una sposa "Non pensarci neanche!"

Anche Lena sorrise e cinse il collo della bionda con le braccia, baciandola dolcemente "Sono curiosa di vedere la cameretta..."

La bionda la portò di sopra e si fermò fuori dalla porta chiusa, con Kara che la mise giù "Chiudi gli occhi!"

Lena obbedì e Kara aprì la porta, circondò la vita della sua amata con un braccio e la condusse dentro.

"Posso aprirli?"

"Si... Aprili!"

La mora aprì gli occhi e rimase a bocca aperta, guardandosi intorno "Kara... È... È... Non so cosa dire..."

"Non ti piace?"

"No no, è bellissima!"

Le pareti erano bianche e vi erano dei disegni fatti sul muro, degli stencil azzurri e rosa raffiguranti nuvole, animali, lune, soli e stelle.

L'arredo era semplice ed essenziale, ma non mancava nulla.

"Davvero ti piace? A me sembra molto semplice..."

"E va bene così." Sorrise Lena, carezzandole il viso "Mi piace tanto ed i nostri bambini l'adoreranno!"

Kara le carezzò i fianchi ed il ventre, ripetendo i dolci movimenti "Non sai quanto ti amo..."

"Anch'io ti amo!" Sussurrò Lena, soffiando sulle sue labbra "Ti amo ogni giorno di più, Kara Danvers."

"Ti amo tantissimo Lena Luthor."

Lena le cinse il collo con le braccia e baciò Kara, che la prese in braccio e la portò nella loro stanza, ove la stese sul letto.

Si baciarono con intensità e passione, finché Lena non si staccò "Kara..."

"Dimmi, amore mio."

"Ho fame..."

Kara sorrise e scese sul corpo di Lena, arrivando a baciarle il ventre "Cosa vuoi che ti prepari? O ordiniamo?"

"Fai come vuoi... Ma adesso voglio del gelato alla menta. E della panna montata." Disse e Kara si sedette.

"Vado a prenderti tutto! Poi ordino una pizza."

"Ti ringrazio!" Rispose e la bionda scese di sotto, mentre lei tornò a vedere la cameretta.

Kara aveva fatto un ottimo lavoro.

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Capitolo 52
*** Tenderness. ***


Passò una settimana e Lena iniziava ad essere vittima delle nausee mattutine, che la tormentavano poi per tutto il giorno.

E, come accadeva da un paio di mattine, uscì di corsa dal letto per andare in bagno a riversare il contenuto del suo stomaco.

"Amore..." Sussurrò Kara, raggiungendola "Ti senti meglio?"

"N-No..." Rispose la mora, poggiata alla tavoletta del water.

Kara si sedette alle sue spalle, carezzandole la schiena per cercare di darle un po' di sollievo "Vado a prenderti un bicchiere d'acqua e le vitamine."

"Grazie..."

La bionda la baciò sulla guancia destra e poi lasciò il bagno per andare in cucina a prendere il bicchiere d'acqua e le vitamine prenatali che la ginecologa aveva prescritto a Lena dopo la prima visita.

Ritornata in bagno, Kara trovò Lena poggiata con la schiena alla vasca da bagno e si sedette accanto a lei "Ecco, tieni."

Lena mise in bocca le tre compresse e le ingoiò con l'acqua, posò il bicchiere sul mobiletto accanto al lavandino e si poggiò a Kara.

"Ti amo."

Kara sorrise dolcemente "Ti amo anch'io. Tantissimo!" Rispose, baciando la sua mora preferita "Che ne dici se preparassi un bel bagno caldo e lo facessimo insieme?"

"Ne sarei molto felice."

Allora la bionda s'alzò ed aprì l'acqua della vasca, mettendovi dentro bagnoschiuma e sali profumati.

Dopo una decina di minuti abbondanti, il bagno fu pronto e Kara aiutò la sua amata ad alzarsi e la spogliò piano, baciandole la pelle candida "Quanto sei bella..." Sussurrò, carezzandole i fianchi "Perfetta."

Lena chiuse gli occhi e poggiò la testa sulla spalla di Kara, sfiorandole il petto con la punta delle dita "Anche tu sei bellissima."

Kara la issò tra le braccia e la baciò dolcemente, lasciando poi che la mora entrasse nella vasca, mentre la bionda si sedette alle sue spalle.

"Te la senti di andare al lavoro?"

"Si... Ho una riunione col personale... Domani coi tecnici di laboratorio per ascoltare i progetti vari."

"Capisco. Allora verrò tutte le volte a portarti il pranzo..."

Lena sorrise e voltò appena il capo verso sinistra, per incontrare gli occhi ed il sorriso che Kara riservava solo a lei "Ed io ti aspetterò con ansia."

Kara la baciò ancora, poi entrambe si insaponarono, con la bionda che non mancò di massaggiare la moglie e di carezzarle il ventre, cosa che sapeva rilassarla parecchio.

Poi uscirono della vasca, si asciugarono ed andarono in camera a prepararsi ed infine in cucina per la colazione.

Entrambe erano attese da una giornata di lavoro più o meno pesante.

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Capitolo 53
*** Visita inattesa. ***


Lena terminò la prima riunione col personale poco dopo mezzogiorno e si rilassò completamente quando fu sola.

Si carezzò il ventre, aveva fame e sete, ma prima fece una nuova visita al suo bagno privato per dare di stomaco e poi prese le vitamine.

"Ciao, amore!" Salutò Kara, entrando nell'ufficio della sua amata con delle buste in mano.

"Ehi..." Rispose Lena, sorridendole ed alzandosi, la raggiunse e le cinse il collo, baciandola dolcemente.

Kara accettò e ricambiò il bacio "Ti ho portato il pranzo."

"Ho appena dato di stomaco... Ma ho davvero fame! Confesso che lo trovo quasi strano..."

"Allora vieni, siediti."

Le due si sedettero sul divano e Kara sistemò ciò che aveva preparato e portato sul tavolino "Accidenti, hai portato da mangiare per dieci persone!"

"Per voi non è mai abbastanza."

Lena le regalò un bacio molto tenero, poi prese le posate e si dedicò alla pasta con prosciutto, funghi e formaggio, uno dei suoi piatti preferiti. E non vi era solo quella.

Kara aveva preparato anche tre bistecche di pollo, una delicata insalata con rapanelli, mozzarella, crescenza, una macedonia e diversi tipi di frutta, ra cui pesche, albicocche, fragole, ciliegie, mirtilli e frutti di bosco.

Senza contare le due bottigliette di succo d'uva e le due di acqua.

La bionda aveva solo due panini ed una bottiglia d'acqua e pranzò con la sua amata, parlando di com'era stata la loro mattina.

Però Kara dovette andarsene verso l'una e mezza per tornare alla CatCo e scrivere così il suo articolo, che era piuttosto lungo.

Ma Lena, mentre stava controllando i bilanci, ricevette un'altra visita, decisamente inattesa.

"Ciao, Lena."

La mora sollevò subito lo sguardo "Perché sei qui?"

"Quando ti ho vista la scorsa settimana avevo azzardato l'ipotesi, ma ora posso dire che i miri sospetti trovano conferma... Sei incinta."

Lena si portò subito le mani sul ventre, senza alzarsi "Allora?"

"Allora... Porti in grembo mio o mia nipote!"

"E con ciò? Dove vuoi arrivare?"

"Lo vedrai... Sono pur sempre la nonna!"

"Hanno già dei nonni fantastici."

"Non puoi escludermi dalla sua vita! Ho il diritto di vedere il piccolo o piccola che nascerà."

"Per fare con loro ciò che hai fatto con me? No, grazie!"

"Loro... Gemelli?" Chiese la donna, con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono "Interessante."

"Vattene e lasciami in pace!"

"Vado vado... Ma farò parte delle loro vite. Costi quel che costi! Non finirà bene, se me lo impedisci..."

"È una minaccia?"

"Prendila come vuoi. A presto!"

La donna se ne andò e Lena corse in bagno a dare di stomaco. La visita di sua madre l'aveva piuttosto agitata e, in gravidanza era sempre consigliabile la tranquillità.

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Capitolo 54
*** Feeling safe. ***


Una volta finito di lavorare, Kara andò a prendere Lena, la quale le aveva telefonato per chiederle di farlo.

Arrivata alla L-Corp, Kara prese l'ascensore per salire all'ultimo piano e poi entrò nell'ufficio di Lena "Amore mio, eccomi!"

"Kara..." Disse la mora, correndo tra le sue braccia e la bionda la strinse a sé, visto che la ragazza tremava.

"Lena, ti senti bene? Tremi... È successo qualcosa?"

"Oggi... È passata mia madre, dopo che sei andata via. E... E mi ha minacciata, dicendomi che può succedere qualcosa di brutto se non farà parte della vita dei bambini!"

La bionda serrò con rabbia la mascella e cercò di calmare la compagna "Andrà tutto bene... Ci sono io! Adesso chiamo Alex e le raccontiamo tutto, ok? Vi proteggerò, lo prometto."

Lena annuì col capo e Kara prese il cellulare, scrisse ad Alex e poi si sedette sul divano con la mora tra le braccia.

La rossa arrivò dopo una ventina di minuti con Maggie "Ragazze!"

Le due l'abbracciarono "Alex... Dobbiamo proteggerli! Io di quella donna non mi fido... Ne sa una più del diavolo!"

"J'onn e gli altri ci aspettano a casa vostra. Una volta lì, penseremo ad un piano... Andiamo!"

Kara teneva Lena per mano e, lasciato l'ufficio, entrarono tutte e quattro in ascensore, infine sull'auto di Maggie.

Il tragitto fu tranquillo e Kara carezzava Lena, cercava di farla stare calma e non farle pensare a sua madre.

Una volta a casa loro, le ragazze trovarono gli altri amici "Prima mangiamo e poi pianifichiamo, d'accordo?" Propose Lucy.

I presenti annuirono e Kara salì di sopra con Lena "Ti preparo un bel bagno caldo e ti porto un po' di succo, ok?" Chiese, aprendo l'acqua della vasca.

"Grazie mille." Sorrise la mora, sporgendosi per baciare Kara.

Aveva bisogno, di quel contatto. La presenza di Kara aveva il potere di tranquillizzarla e di farla sentire protetta.

"Rilassati... Vado a prendere il succo, poi ti porto il pigiama..."

"Kara... Posso andarci anche da sola, in camera a vestirmi."

La bionda sorrise e la baciò ancora, poi chiuse l'acqua "Lo so. Ma a me piace viziarti e coccolarti..."

"Le coccole le preferisco soprattutto sotto le lenzuola..."

"Oh si, anch'io. Sono le mie preferite!"

"Scendi dagli altri o giuro che non ti faccio uscire dal bagno!"

Kara colse la malizia e si morse il labbro inferiore e baciò Lena "Vado subito a prenderti il succo!"

La bionda lasciò il bagno, così Lena si spogliò ed entrò nella vasca, decisa a rilassarsi e tenere sua madre fuori dai suoi pensieri.

Aveva fiducia in Kara, Alex e tutti gli altri. Con loro si sentiva al sicuro.

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Capitolo 55
*** Protecting. ***


Mentre cenavano, i nostri decisero che avrebbero fatto turni di sorveglianza di otto ore ciascuno per proteggere Lena ed i bambini.

Sam si era offerta di stare sempre con Lena assieme a Lucy, vivendo proprio con lei e Kara.

Sia Sam che Alex erano in dolce attesa e dovevano stare attente.

"Mon-El ed Imra, voi farete il primo turno."

"Bene!" Risposero assieme i due.

"Fate attenzione ai miei nipotini... Se Lillian li tocca..."

"Perdonami, amore, ma ucciderò personalmente tua madre, se dovesse fare del male a te o ai piccoli!" Disse decisa Kara.

"Tranquilla... Si farà ciò che andrà fatto."

Kara carezzò le spalle di Lena e le baciò la tempia destra "Io non ho dimenticato che mi ha quasi fatta uccidere, al fronte... Per colpa sua ho quasi rischiato di non tornare più da te."

Lena baciò la moglie, che la strinse a sé "Non ci separerà mai."

"Adesso vi lasciamo sole." Disse J'onn.

"Noi staremo con voi da domani." Avanzò Sam, abbracciando Lena e Kara, che la ringraziò, poi se ne andarono.

Rimaste sole, le due innamorate sparecchiarono la tavola e Kara accese la lavastoviglie ed andò poi di sopra a preparare un bel bagno caldo.

Lena entrò in bagno poco prima che Kara chiudesse l'acqua e si spogliò, sotto lo sguardo ammaliato della bionda.

Kara si alzò e carezzò i fianchi nudi del suo amore, baciandole collo e spalle, facendo gemere la mora "Kara..."

"Non dire niente." La interruppe la bionda, baciandole con passione, prendendola in braccio.

Lena sorrise contro il collo della sua amata "Non puoi entrare nella vasca... Sei troppo vestita."

Anche Kara sorrise e depose piano la compagna nella vasca, tra la schiuma, quindi si spogliò e Lena se la mangiò letteralmente con gli occhi.

Poi anche la bionda entrò nella vasca, sedendosi alle spalle della mora, continuando a carezzarla e baciarla "Adesso il mio obiettivo è farti rilassare, poi ti porterò a letto."

Lena si morse il labbro inferiore "Non vedo l'ora."

Le due innamorate si insaponarono, poi uscirono dalla vasca per asciugarsi, ma Kara prese in braccio Lena e la portò in camera, ove la stese delicatamente sul letto.

Kara le lasciò una scia di baci sul petto, sul seno e sul ventre, poi scese e la lambì ove più la desiderava, assaggiandola. E Lena impazzì di piacere.

"Sei così bella..." Sussurrò la bionda.

"Anche tu. Ti amo." Disse Lena, tra gli ansiti.

"Ti amo tantissimo anch'io."

La bionda indossò un giocattolo erotico e prese la mora, che si strinse alle forti spalle del suo amore, lasciandole un succhiotto.

Kara la portò oltre l'apice del piacere due volte, poi Lena le prese il viso tra le mani e la baciò con passione.

"Mi piace stare tra le tue braccia."

"Ci starai sempre! Tu ed i bambini." Disse la bionda, carezzando il ventre della compagna "Vi proteggerò anche a costo della vita!"

Lena sorrise "Con te mi sento al sicuro. Grazie!"

"Sempre!"

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Capitolo 56
*** In good hands. ***


Il mattino seguente, qualcuno suonò il campanello molto presto, svegliando Kara e Lena, che dormivano abbracciate.

"Ma chi sarà?" Chiese la mora, stropicciandosi gli occhi.

"Vado io, tu riposa." Sorrise Kara, baciandola sulla fronte "La scorsa notte ci abbiamo dato molto dentro..."

Lena arrossì e la baciò "D'accordo."

Kara mise un accappatoio preso da un cassetto, mise le pantofole e scese di sotto, aprendo la porta "Ehilà!" Disse tutto sorridente Mon-El "Buongiorno! Ho portato delle croissant per te e Lena..."

"Grazie, sei stato molto gentile. Imra?"

"Sta chiamando J'onn... Ha chiesto che venga aggiornato ogni quattro ore, anche se non succede nulla."

"Capisco..." Rispose la bionda, facendolo entrare e, dopo un paio di minuti, arrivò anche Imra.

"Ciao! Tutto bene? Lena?"

"Io sto bene e Lena è di sopra... Spero si sia riaddormentata."

"Dai, confessa... Ci avete dato dentro, vero?" Chiese il ragazzo, dando dei colpetti col gomito alla bionda amica.

Kara arrossì ma, prima che potesse rispondere, Imra gli mollò uno scapellotto "Tu... Impiccione!"

"Ahio... Perché??"

"Perché devi imparare a farti gli affari tuoi."

La bionda sorrise alle loro dolci, e spesso comiche, interazioni, perché erano davvero carini insieme. E sapeva quanto Mon l'amasse.

Kara indicò si due amici ove fosse la camera degli ospiti, poi entrò in cucina per preparare la colazione per sé stessa e Lena.

Preparò caffè, pancakes, fette biscottate con marmellata di pesche, un bicchiere di succo d'arancia per la mora e mise tutto su un vassoio assieme alle croissant prese da Mon-El e salì di sopra.

Posò il vassoio sul comodino e s'inginocchiò sul letto, avvicinandosi a Lena e la baciò sul collo "Amore, ho preparato la colazione."

Lena si voltò e si perse nei suoi occhi azzurri preferiti e la baciò con trasporto, abbracciandola "Ti amo. Ti amo tanto!"

"Anch'io! Ma... Mi ami solo per la colazione?"

La mora le diede un colpetto sulla spalla sinistra, fingendosi offesa "Ehi! Non è vero, non ti amo solo per la colazione."

Kara sorrise divertita "Scherzavo! So che mi ami tanto quanto ti amo io."

Si baciarono ancora, poi Lena si mise seduta per mangiare "È tutto buonissimo. Ti ringrazio!"

"Non devi ringraziarmi... E come stanno i miei amori?" Chiese la bionda, posandole una mano sul ventre.

"Stanno bene." Sorrise Lena, poggiando la mano su quella della sua amata "Sono io che... C-Che..."

La mora non finì, in quanto corse fuori dalla stanza ed entrò in bagno e s'inginocchiò davanti alla tavoletta, dando di stomaco.

"Ma che...??" Biascicò Mon, entrando in bagno, notando solo in quel momento che Lena era nuda "O-Oddio..."

"Tu! Fuori." Ringhiò Imra, spingendolo fuori e chiudendogli la porta in faccia, avvicinandosi poi alla mora "Ehi... Le nausee?"

Lena annuì appena col capo, poi arrivò Kara "Amore..."

"Le nausee l'hanno colpita."

Kara s'inginocchiò accanto a Lena e le carezzò piano la schiena "Ci sono io... Tranquilla. Respira e rilassati."

Imra le lasciò sole ed uscì dal bagno, tanto Lena era in buone mani.

Lei e Mon dovevano controllare con circospezione il perimetro. Lillian Luthor non andava mai sottovalutata.

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Capitolo 57
*** Smile. ***


Prima di pranzo, Lena mangiò solo un pacchetto di cracker e andò a dare di stomaco "Mamma mia... Sono contento di essere nato maschio!"

"Cafone e sessista!" Lo beccò Imra.

"Perché te la prendi sempre con me?"

"Fatti un po' due domande." Ribadì, mentre preparava il pranzo.

Kara lo lasciò a bisticciare da soli e salì di sopra per andare in bagno e stare accanto a Lena "Amore..."

La mora era in ginocchio, con le mani poggiate al bordo della tavoletta e sembrava stare davvero male "Kara..."

"Sono qui." Sussurrò la bionda, carezzandole la schiena e baciandole il collo "Vuoi che chiami la ginecologa?"

"Si..." Rispose piano la mora, prendendo la compagna per mano "Rimani qui con me?"

"Ma certo!"

Kara aveva con sé il cellulare, così chiamò la ginecologa, che diede appuntamento a Lena per le tre del pomeriggio.

Rimasero sedute per diversi minuti, finché Lena non fece per alzarsi, ma si fermò "Cavolo..."

"Tutto bene?"

"Si... Solo un capogiro."

"Ti aiuto io. Appoggiati a me."

E Lena trovò sostegno tra le braccia della moglie che, pian piano, l'accompagnò di sotto "Eccovi! Stai meglio?"

"Si, grazie... Va un po' meglio." Sorrise Lena e Mon fece lo stesso.

Kara spostò la sedia per Lena, che si sedette "Ho preparato un po' di riso in bianco con mozzarella e crescenza!"

"Ti ringrazio..."

"Le cotolette con crocchette di patate le ho fatte io."

"Tu?" Chiese Kara, fissando Mon "Non vuoi avvelenarci, vero?"

"Assolutamente no! E poi guardate che qualcosa so fare!"

Le ragazze sorrisero "Lo so. Ti prendevo in giro."

"Ti prego, non diventare come lei e Sam!"

Kara sorrise e scosse il capo "Lo prometto."

La bionda fissò poi la compagna e, quando vide un piccolo sorriso sul suo viso, si rilassò.

Voleva farla ridere e divertire, affinché non pensasse troppo alle nausee.

Sperava però che la ginecologa le avrebbe dato qualcosa da prendere, così da farla almeno dormire per più di tre ore a notte.

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Capitolo 58
*** Safe place. ***


Alle tre del pomeriggio, Kara e Lena, assieme a Mon ed Imra, andarono dalla ginecologa e la bionda diede il nominativo alla segretaria della donna.

"Accomodatevi, appena la dottoressa si libera vi avviso!"

"Grazie." Disse la bionda, tornando a sedersi accanto alla compagna.

Rimasero ad aspettare per un quarto d'ora, poi uscì la dottoressa in persona "Signore Danvers! Prego."

"Posso entrare anch'io?" Chiese Imra.

La ginecologa annuì e la castana fece cenno a Mon di stare lì, quindi le tre entrarono nello studio della donna.

"Mi dica, Lena... Qual è il problema?"

"Ho le nausee... Sono frequenti e intense, inoltre stamattina ho avuto un capogiro." Spiegò la mora.

"È incinta di dieci settimane, è piuttosto normale... Venga, le faccio un'ecografia e poi le prescrivo delle vitamine prenatali."

Lena annuì e si stese sul lettino, togliendo la camicetta e Kara si sedette sulla seggiola alla destra del letto, tenendo la mora per mano. Imra era in piedi dietro di lei.

La dottoressa indicò sul monitor "Stanno bene?" Domandò Kara.

"Benone!" Sorrise la donna "Eccoli... Stanno crescendo bene. È tutto nella norma! Deve stare molto a riposo e cercare di stressarsi il meno possibile."

"È una parola... Ma ci proverò."

La donna prese poi il ricettario e prescrisse delle vitamine prenatali a Lena, che pagò la visita e poi se ne andò con Kara ed Imra, quindi con Mon.

"Ha chiamato Lucy." Disse proprio Mon-El "Lei e Sam ci aspettano a casa vostra. Tutto bene?"

"Si. Dobbiamo fermarci in farmacia."

Fuori dallo studio medico, i quattro salirono in auto e Mon guidò verso la farmacia più vicina e fu Kara a scendere per comprare le vitamine.

Una volta uscita e tornata in auto, i quattro raggiunsero la casa e lì trovarono Lucy e Sam, con costei che abbracciò Lena "Ciao! Come stai?"

"Sto meglio... E tu?"

"Sono quattro mesi d'amore!" Sorrise Lucy, carezzando il ventre della compagna "Ancora cinque mesetti, più o meno e conosceremo la nostra piccola! Non vedo l'ora."

Sam la baciò, poi entrarono in casa, con Lucy e Mon che portarono dentro il borsone ed il trolley "Tra mezz'ora arriveranno Alex e Maggie a darci il cambio." Disse Imra.

"Si..." Sorrise Lena "Grazie di tutto."

Imra le carezzò le spalle, poi Kara s'avvicinò alla sua ragazza "Vuoi qualcosa da mangiare? Così ti do le vitamine."

"Un sorbetto al limone."

Kara aprì i freezer e prese un sorbetto e lo portò a Lena con un cucchiaino e le diede anche un bicchiere d'acqua con una compressa di vitamine.

Lena la ringraziò con un bacio sulle labbra, poi la bionda tagliò una fetta di crostata con la marmellata di pesche per tutti.

La mora era sempre tra le braccia di Kara, perché tra di esse si sentiva protetta, si sentiva bene.

Quelle braccia erano il suo posto sicuro.

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Capitolo 59
*** Nomi... ***


Passò una settimana e le vitamine aiutavano un poco Lena, che riusciva a dormire un po' di più durante la notte.

Aveva poi indetto una riunione con tutte le persone che lavoravano alla L-Corp, dicendo loro che sarebbe andata lì solo se necessario, poi avrebbe fatto tutto da casa.

Non voleva stressarsi, aveva preso alla lettera le istruzioni della ginecologa.

Sam e Lucy avevano portato un sacco di gioia, più di quella che già c'era in casa. Mon, Imra, Alex e Maggie la proteggevano in modo impeccabile.

E poi, ovviamente, c'era la sua Kara.

Kara che si prendeva cura di lei con amore e dedizione. Kara che la faceva sentire amata e protetta. Kara che aveva chiesto ad Eliza, quando era venuta a trovarle nel weekend con Jeremiah, di insegnarle le ninne nanne che conosceva.

Nel corso del pomeriggio, mentre Alex e Maggie facevano un giro attorno alla casa con la scusa di una passeggiata, Kara aveva preparato un bagno rilassante per Lena e Lucy massaggiava il ventre di Sam.

"Tu non entri con me?" Chiese maliziosa Lena.

"Lo vorrei tanto, ma devo accendere la lavatrice e la lavastoviglie..."

"Puoi farlo dopo..."

La bionda si perse negli occhi verdi del suo amore "Ok."

Kara si spogliò lentamente, sapendo che Lena la stava guardando e, quando fu senza veli, incontrò lo sguardo pieno di desiderio della compagna "Dio... Sei stata scolpita nel marmo, vero?"

La bionda sorrise appena "Chissà... Io so cosa c'è scolpito nel mio cuore."

"Cioè?" Chiese Lena, mentre Kara entrava nella vasca e si sedeva alle sue spalle, baciandole il collo.

"Il tuo nome. La tua bellezza. E i nostri figli."

Lena arrossì e si voltò nell'abbraccio della compagna "Dio, quanto ti amo..."

"Anch'io ti amo. Tantissimo!"

Kara le sorrise e Lena la baciò con dolcezza, mandando la testa all'indietro quando la bionda posò le labbra sul suo collo niveo.

Le due ragazze fecero l'amore nel silenzio e nell'intimità della vasca da bagno, uno dei loro posti preferiti, si poteva dire.

Rimasero abbracciate a riprendersi dall'orgasmo da poco raggiunto, poi si scambiarono un bacio dolcissimo.

"Sai... Dovremo iniziare a pensare ai nomi dei bambini..."

"Si. Dobbiamo pensarne due da maschietto e due da femminuccia, visto che non vogliamo sapere il loro sesso..."

"Esatto... Allora, a me da maschio piacciono Leroy e Lewis. Da bambina Luna e Lauren."

"Uno avrà sicuramente il nome con la L."

Lena sorrise "Possiamo sempre cambiare."

"No no, per me non è un problema. Poi sono belli i nomi che hai scelto!"

"Grazie. I tuoi?"

"Vediamo... Dana e Chelsea per le femmine, Daley e Daryl per i maschi!"

"Anche i tuoi sono molto belli..."

"Non ci resta che aspettare e vedere il loro sesso."

Lena la baciò, poi uscirono dalla vasca e Kara aprì l'acqua, si asciugarono e, accappatoio indosso, andarono in camera a vestirsi.

Scesero poi di sotto "Eccovi!" Disse Maggie, con un sorrisetto malizioso, di chi la sapeva lunga.

"Sapete, abbiamo scelto il nome per la bambina!" Avanzò Sam.

"Davvero?" Chiese Kara.

"Si! La chiameremo Ruby." Rispose Lucy, carezzando il ventre della sua amata, che le diede un dolce bacio.

"E voi? Scelto il nome?"

Alex e Maggie annuirono "Se è maschio Kenneth, se è femmina Mimì."

Kara e Lena condivisero i nomi che piacevano ad entrambe per i loro eredi, scambiandosi opinioni e idee.

Era certo che tutte non vedevano l'ora di diventare madri.

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Capitolo 60
*** Tensione... 1. ***


Passò un mesetto e, mentre Lena era entrata nel quinto mese, Sam sembrava piuttosto dolorante e gridava.

"Cosa succede??" Chiese Maggie, arrivando di corsa.

"M-Mi si sono rotte le acque e... AAAAAHHH!!"

Lucy e Maggie sgranarono gli occhi, con la prima che si alzò in piedi "Vado a chiamare l'ambulanza!"

"Seguila, prima che..." Tentò Lena, sentendo poi dei rumori sordi e poi un tonfo e la mora sospirò.

"Cada dalle scale?" Concluse Kara per la compagna, che annuì, quindi la bionda lasciò la camera degli ospiti e scese di sotto, trovando Lucy a terra, che si teneva la spalla "Tutto bene?"

"S-Si... Ho solo male alla spalla..."

Kara chiamò i soccorsi anche per Lucy "Saranno qui a minuti."

La bionda aiutò Lucy ad alzarsi e costei si sedette sul divano "Che succede?" Chiese Alex, che era fuori a chiamare J'onn per aggiornarlo.

"A Sam si sono rotte le acque e Lucy, nello scendere per chiamare i soccorsi, è caduta dalle scale."

"Devi essere più tranquilla, Lane!" La canzonò Maggie e la bruna la guardò malissimo, ma cercò di rilassarsi.

I soccorsi arrivarono in cinque minuti o poco più e Kara aprì la porta "La ragazza che deve partorire è di sopra, invece lei è quella che si è fatta male alla spalla." Disse proprio la bionda.

Allora il Paramedico rimase lì a controllare Lucy, mentre Kara accompagnò di sopra la dottoressa "Eccomi." Disse la donna, inginocchiandosi davanti a Sam "Da quanto ha le doglie?"

"M-Mezz'ora più o meno..."

La dottoressa mise i guanti per controllare la dilatazione di Sam, che gridava e faceva smorfie di dolore "Riesce a camminare per salire in ambulanza e andare al Pronto Soccorso?"

"S-Si... Si, credo..."

"Ti porto io giù." Offrì Kara, prendendola in braccio e scendendo piano di sotto, ove Sam notò Lucy.

"L-Lucy... A-Andiamo..."

Il Paramedico aiutò la bruna, mentre Kara uscì e adagiò Sam sulla lettiga "Vi raggiungiamo al Pronto Soccorso."

L'ambulanza partì a sirene spiegate "Dove ha la borsa?"

"Nella camera degli ospiti..."

Mentre Kara andava di sopra, Lena notò qualcosa "Amore, credo tu debba prepararla anche per Alex..."

"Perché?" Chiese la bionda, fermandosi.

"Anche a lei si sono rotte le acque!"

Kara e Maggie sgranarono gli occhi, mentre Alex si guardò ai piedi "Cavolo..." Sussurrò.

"Oggi avremo due parti..." Sorrise Lena.

"Chiamo subito mamma e papà." Disse Alex, poggiandosi al tavolo "E devo dirlo anche a J'onn."

"E io... Ehm... Cosa faccio?" Chiese Maggie.

"Metti sul sedile posteriore dell'auto quel lenzuolo che tieni nel bagagliaio o si sporcheranno i sedili..."

"Oh... Si. Si. Ok. Volo!" Farfugliò Maggie.

La tensione stava per prendere possesso anche di lei.

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Capitolo 61
*** Tensione... 2. ***


Al Pronto Soccorso, Kara andò subito a chiamare qualcuno che potesse aiutare Alex e ritornò all'auto pochi minuti dopo con due infermieri, uno dei quali portava una sedia a rotelle.

"Si sieda qui, signorina."

"Sono signora e... AAH!!" Gridò la rossa.

I due infermieri, Kara e Lena entrarono nel Pronto Soccorso, mentre Maggie, una volta presa la borsa di Alex, inciampò stupidamente in un tombino e cadde rovinosamente "Sta bene?" Chiese un medico.

"La mia compagna deve partorire e... E io sono inciampata!"

"La capisco, io ho quattro figli ed ero teso ogni volta." Ricoddò l'uomo sui quarant'anni "Ma lei deve essersi slogata la caviglia."

L'uomo fece cenno ad un infermiere, che accorse ad aiutarlo ed il nuovo arrivato ebbe l'incarico di portare Maggie in Radiologia ed il medico avrebbe portato la borsa ad Alex.

Fuori dalla Radiologia, Maggie trovò Lucy "Ehi... Che ci fai qui?"

"Ehm... Mi sono slogata la caviglia. Anche Alex sta per partorire... Correvo e... Mi sono trovata per terra."

"Ma non mi dire!" Ribadì ironica la bruna e Maggie colse il sarcasmo.

"Per fortuna che, con loro, ci sono Kara e Lena... O almeno, sono con Alex. E stanno per arrivare Eliza e Jeremiah."

"Bene... Almeno non saranno sole!"

La porta della Radiologia si aprì ed il radiologo chiamò Lucy, che non vedeva l'ora di essere accanto a Sam.

In un'oretta, più o meno, entrambe erano sistemate ed accanto alla rispettiva compagna. Prima di mettere la fasciatura rigida, volevano vedere il rispettivo primo erede.

Kara, Lena e gli appena sopraggiunti coniugi Danvers attesero fuori.

Fu Sam, la prima a dare alla luce la sua bambina "Eccola. È bellissima e perfettamente sana." Disse la ginecologa.

Sam, commossa e stanca, sorrise non appena ebbe il fagottino tra le braccia, mentre Lucy, che cercava di tenere a freno le lacrime, le carezzò delicatamente il capo, lasciandole lievi bacetti sulle guancette.

"Ruby..." Sussurrò Sam.

"Ruby Arias-Lane." Concluse Lucy, baciando la compagna.

L'infermiera scrisse il nome della piccola su un braccialettino di carta e lo mise al polso destro della piccola, poi la prese "La porto in Neonatologia. Quando sarà sistemata in una stanza, gliela riporto."

Sam annuì e cercò di rilassarsi "Signora Lane, venga a farsi fasciare la spalla." Disse l'infermiere.

"Fammi sapere dove ti portano."

Sam annuì e baciò dolcemente Lucy, che seguì poi l'infermiere.

Intanto, nella stanza accanto, anche Alex aveva dato alla luce il suo primo erede, un maschietto "È... È stupendo..." Sussurrò Maggie.

"È perfetto." Accordò Alex, tra un respiro profondo e l'altro.

"Eccolo! È perfettamente sano."

"Scott Danvers-Sawyer." Dissero assieme le due neo mamme.

Un'infermiera uscì a chiamare Kara, Lena ed i Danvers "Prego."

I quattro entrarono e sorrisero quando videro il piccolo "Il mio primo nipotino..." Disse felice Eliza.

"E spero non sarà il primo!" Avanzò Jeremiah, fissando Alex e Kara.

"Noi ne avremo due... E spero anch'io che saranno molti."

Lena la guardò in tralice "Prego?? La fatica la faccio io."

"Ho mai detto quanto ti amo?"

"Kara, sei sempre una ruffiana!" La beccò Eliza e tutti sorrisero.

"Io ho appena partorito... Voglio tirare un po' il fiato."

Poi anche a lei venne preso il piccolo, dopo che l'infermiera gli ebbe messo il braccialetto col nome.

Adesso mancavano all'appello solo i piccoli di Kara e Lena.

E chissà, magari sarebbero arrivati poi altri bambini.

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Capitolo 62
*** Minaccia. ***


Le due ragazze vennero dimesse il giorno dopo, visto che, sia loro che il rispettivo primo erede, stavano bene.

Eliza e Jeremiah dovettero tornare a casa per via del lavoro, ma si coccolarono sia il piccolo Scott che la piccola Ruby.

Invece Kara e Lena erano dalla loro ginecologa per l'ecografia del quinto mese "Prego!" Sorrise la donna.

Le due ragazze, mano nella mano, entrarono nello studio della dottoressa, che indicò a Lena di stendersi sul lettino e scoprirsi il ventre.

"Noi... Non vogliamo sapere il sesso." Disse Kara.

"Va bene." Sorrise la donna, mettendo il gel sul ventre di Lena, che sibilò "Do che è freddo, mi spiace..."

"Nessun problema."

Iniziò la visita e la dottoressa indicò alle due ragazze i loro gemellini, evitando di dire il sesso, come da richiesta "Stanno entrambi bene?" Chiese subito Kara, incapace di staccare gli occhi dallo schermo.

"Si, stanno benissimo! E crescono nel modo giusto."

Entrambe sorrisero, poi la dottoressa passò un paio di figli di carta a Lena per ripulirsi dal gel e stampò le immagini.

Invece Kara accarezzò il ventre appena rigonfio della compagna con amore e devozione, regalandole un bacio dolcissimo.

"Allora... La prossima visita quando sarà?"

"All'ottavo mese. Ad Aprile... Ci sentiremo prima di allora e fisseremo l'appuntamento a metà mese."

Le due pagarono la visita e se ne andarono, salutando la donna.

Fuori dall'ospedale, le due ragazze si abbracciarono ed unirono in un bacio dolcissimo "Ti amo! Ti amo tantissimo."

"Anch'io ti amo tanto!" Rispose Lena, sorridendo contro le labbra dell'altra.

"Che vergogna... Cosa mi tocca vedere!"

Le due giovani videro nientemeno che Lillian, Lex ed i loro due bodyguard e Kara si parò davanti a Lena "Lasciateci in pace, per favore."

"Come osi metterti tra me e mia figlia? Non ti basta l'aver gettato più vergogna sulla nostra famiglia sposandovi?"

"Non rimpiango nulla! Lo rifarei ancora." Ribadì Lena.

"Avresti avuto un futuro solido, al fianco di Edge. E invece..."

"Non le manca nulla. E non mancherà nulla nemmeno ai nostri bambini!" Avanzò decisa Kara "Farò l'impossibile, per renderli felici!"

La donna scorse il fuoco, negli occhi di Kara "L'impossibile... Tu sogni ad occhi aperti e vaneggi."

"Sono tornata dalla guerra solo per Lena e l'amore che provo per lei."

"Non ti andrà sempre bene... Lo sai, vero?"

"Non ti stanchi mai di fare minacce?" Chiese Lena.

"Dovresti conoscermi, Lena..."

"Ok." Se ne uscì Kara "Lei mi odia. Sono io, il problema. Quindi se la prenda con me e lasci in pace Lena, i nostri figli e la nostra famiglia!"

La donna sorrise perfidamente, come solo lei sapeva fare e, mentre gli altri tre le passavano, lei si affiancò a Kara "Stai attenta... Ogni tuo giorno potrebbe essere l'ultimo."

E detto questo entrò in ospedale.

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Capitolo 63
*** Tranquilla. ***


Passò una settimana e Lena sembrava tesa e preoccupata, dopo aver incontrato sua madre fuori dall'ospedale.

Cercava di lavorare di più per tenersi impegnata, anche in vista dell'imminente maternità. Aveva infatti deciso che avrebbe lavorato fino a fine Marzo, poi sarebbe stata a casa.

"Ciao!" Disse Lucy "Sono venuta a prenderti per portarti a casa..."

"Grazie... Arrivo subito."

Lena prese la sua borsetta ed il cellulare, poi raggiunse Lucy e se ne andò con lei, uscendo dalla L-Corp e salendo in auto, ove le aspettava Mon "Ciao! Tutto bene?"

"Si, grazie. E Kara come sta?"

"Maggie è andata a prenderla."

Lena annuì e sospirò. Anche per questo era nervosa, ultimamente, visto che Kara aveva rischiato di finire sotto un'insegna caduta dal tetto di un palazzo vicino alla CatCo, un vaso le era quasi caduto in testa ed infine era inciampata in un tombino lasciato mezzo scoperto.

Maggie ed Alex l'accompagnavano a turno a lavoro, visto che aveva la caviglia ingessata, data la frattura e Lena aveva paura.

Paura che sua madre cercasse veramente di uccidere Kara.

Arrivate a casa, Mon parcheggiò ed entrarono "Bentornata, amore mio!" Sorrise Kara, uscendo dalla cucina con le stampelle "Stavo preparando la cena." Disse, avvicinandosi e baciò la compagna, che si strinse a lei.

"Stai bene, vero?" Chiese la mora, preoccupata.

"Certo! Ed ora che sei qui, sto meglio."

La bionda baciò la sua compagna, che l'abbracciò "Ho... Avuto paura che anche oggi... Io..."

"Sto bene, non devi preoccuparti per me. Lo stress non va bene ai bambini."

Kara la prese per mano e la condusse sul divano, con Lucy che si occupò della cena, mentre Sam scese le scale con Ruby in braccio "Amore dello zio!" Disse Mon, prendendola in braccio.

"Non farla cadere, mi raccomando."

"Tranquilla... Imra mi ha fatto imparare."

"Ti conviene!" Ribadì Lucy, uscendo dalla cucina per baciare la compagna, che fu ben lieta di corrispondere il bacio.

Kara, seduta sul divano con Lena, carezzò il ventre della compagna per cercare di calmarla "Non devi preoccuparti di nulla, ok? Devi stare tranquilla." Disse, sorridendole dolcemente.

"Non ci riesco! Mia madre sta cercando di..."

"Posso sopportarlo."

"Io no, Kara! Se... Se ti accadesse veramente qualcosa..."

"Non mi accadrà nulla, lo prometto. Farò sempre la massima attenzione."

Lena sospirò "E se..."

"Nessun se. Tu devi solo pensare al benessere dei nostri cuccioli!"

La mora abbracciò la sua amata, che le carezzò la schiena "Va bene."

Kara le prese il viso tra le mani e specchiò i suoi occhi bellissimi in quelli altrettanto stupendi della compagna "Qualsiasi cosa succeda, pensa solo e soltanto a stare bene ed al benessere dei nostri bambini."

"Te lo prometto. Ma anche tu devi promettere..."

"Ciò che vuoi."

"Prometti che starai sempre attenta! Non voglio restare vedova."

La bionda sbattè le palpebre, poi sorrise "Te lo prometto. Eccome se te lo prometto... Non voglio lasciare te ed i nostri bambini. Abbiamo così tante cose da fare, insieme..."

"Posso stare davvero tranquilla."

"Assolutamente."

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Capitolo 64
*** Cuore d'oro. ***


Il giorno dopo, Kara venne accompagnata in ospedale da Alex e Imra per una visita alla caviglia dal momento in cui, dopo una settimana, avrebbe dovuto togliere il gesso.

"Speriamo che te lo tolgano." Disse Imra.

"Lo spero anch'io!" Sorrise la bionda.

Il cellulare di Alex squillò e la rossa rispose "Si? Oh, J'onn... Si, Imra è qui."

La bruna si fermò accanto a lei e Kara fece loro cenno con la mano, lasciando intendere che sarebbe andata da sola dall'Ortopedico.

La bionda, usando ovviamente le stampelle, raggiunse l'ascensore "Guarda chi di vede..."

Kara si voltò e vide Lillian e Lex "Non è mai bello vedersi in ospedale."

"Per me non è mai bello vederti, a prescindere dal luogo!"

La ragazza non si stupì più di tanto della risposta "Come vuole." Rispose, avvicinandosi ai bottoni "A che piano andate?"

"Al terzo."

Kara premette il bottone col tre e quello col sei, deglutendo, perché ben sapeva cosa ci fosse al terzo piano.

I due Luthor guardavano Kara con la coda dell'occhio, tentando poi di capire cosa stesse cercando in tasca e la videro prendere il portafoglio, dal quale tirò fuori qualcosa "Ecco."

"Cosa sarebbe?" Chiese Lillian, senza guardare, con una punta di acidità.

"L'ultima ecografia di Lena." Sorrise appena la bionda "Volevo farle vedere che i suoi nipotini stanno crescendo bene e sono sani."

La donna diede un rapido sguardo, poi tornò a guardare innanzi a sé "Mi fa piacere. Non avrei sopportato l'idea che, dopo il matrimonio con te, ci sarebbe stato qualcosa che non andava nei miei nipoti."

"Ancora un mese e nasceranno."

Il ding dell'ascensore le riportò alla realtà "Vieni, Lex."

L'uomo, rimasto in silenzio, guardò Kara con gratitudine, prima di seguire la madre "Signora Luthor!" Disse la bionda, fermando le porte con le stampelle "Io non le serbo rancore. E... La porta è sempre aperta."

La donna le regalò uno sguardo strano, prima di andarsene con Lex, così Kara fece ripartire l'ascensore.

Arrivata al piano desiderato, Kara trovò Alex ed Imra "Eccoti!" Fisse la rossa "Stavo per chiamarti..."

"Scusa..."

"Tutto bene?"

"Si... Ecco... In ascensore c'erano Lillian e Lex."

Le due la fissarono "Come??"

"Sono scesi al terzo piano..."

Alex ed Imra la fissarono "Lo... Dirai a Lena?"

"Certo, perché riguarda sua madre. Prima glielo chiederò e, se vorrà, gliene parlerò..." Disse, dirigendosi verso la sala tre.

"Tu stai bene?"

"Si... Le ho mostrato l'ultima ecografia di Lena e le ho detto che non le serbo rancore e che la porta è sempre aperta."

"Kara." La chiamò Alex e la bionda si fermò "Hai davvero un cuore d'oro."

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Capitolo 65
*** Gratitudine. ***


Arrivate a casa, Alex ed Imra lasciarono Kara, a cui era stato tolto il gesso ed applicata una fasciatura rigida, sul ciglio della porta.

Loro due sarebbero andate a fare la spesa.

Lena si svegliò dal riposino e sorrise quando vide la compagna "Ehi... Bentornata. Com'è andata la visita?" Chiese, stropicciandosi gli occhi.

"Bene. Mi hanno tolto il gesso e messo la fasciatura rigida."

"Mi fa piacere."

Kara si sedette accanto a lei sul divano e la fissò, seria "Devo dirti una cosa..." Iniziò.

Lena deglutì "È successo qualcosa? Non farmi preoccupare..."

"Mentre ero in ospedale... In ascensore ho visto Lillian e Lex."

La mora sgranò gli occhi "Come?? Stai bene? Ti hanno fatto o detto qualcosa? Hanno..."

"No no, tranquilla." La calmò la bionda, prendendole le mani tra le sue "Ho mostrato a tua madre la copia della tua ultima ecografia..."

"Capisco... Ma credo ci sia altro."

"Loro... Sono scesi al terzo piano."

Lena fissò Kara "Cosa? Al... Terzo piano? Lì c'è..."

"L'Oncologia." Concluse per lei Kara.

La mora sentì gli occhi lucidi, ma cercò di essere forte "Già... Quindi credi... Credi che sia malata? Che abbia un cancro?"

"Non saprei cosa dirti. Io ti dico ciò che ho visto, perché credo che sia giusto che tu lo sappia, nonostante tutto ciò che è successo... Alla fine è pur sempre tua madre."

"Grazie per avermelo detto..."

Kara la fissò con occhi pieni d'amore, l'abbracciò e, solo quando fu tra le braccia forti e sicure di Kara, si lasciò andare e pianse.

"Andrà tutto bene, amore... Tranquilla. Ci sono io..." Ripeteva come un mantra la bionda, carezzando la schiena ed i capelli del suo amore, baciandole la fronte.

Quando tornarono Alex ed Imra, entrambe capirono che Kara aveva detto a Lena ciò che aveva visto in ospedale.

"Noi prepariamo la cena..." Disse Imra.

"Più tardi verranno anche Maggie, Mon, Sam e Lucy con la piccola Ruby."

Lena sorrise appena, stringendosi a Kara "Saliamo a farci un bel bagno?"

La mora annuì e, assieme a Kara, raggiunse il piano superiore e, mentre la bionda entrò in bagno per aprire l'acqua nella vasca, Lena andò in camera a prendere l'intimo, una maglietta larga, pantaloni del pigiama e calzini.

E si sedette poi sul letto, persa nei suoi pensieri, finché non decise di alzarsi e, al suo fianco, vide Kara. Era lì ad osservarla, ad aiutarla ed infonderle coraggio in caso di bisogno.

Non poteva desiderare una compagna migliore. Kara era perfetta sotto ogni punto di vista. Potendo, l'avrebbe sposata tutti i giorni.

"Ti amo." Sussurrò la mora, regalando un bacio languido a Kara, che le sorrise e carezzò la guancia destra.

"Anch'io ti amo! Ti amo oggi come ti amavo ieri e come ti amerò tutti i giorni della mia vita."

Lena si commosse e strinse forte a sé Kara, baciandola ancora, poi andarono in bagno coi vestiti in mano, posati sulla lavatrice, si spogliarono ed entrarono in acqua.

E Lena si rilassò subito tra la schiuma, anche grazie alle carezze di Kara.

Dopo diversi minuti passati ad insaponarsi e scambiarsi tenerezze, le due innamorate uscirono dalla vasca, si asciugarono, si vestirono e scesero di sotto, trovando i loro amici, compresi J'onn e la sua ragazza M'gann.

Quando furono seduti a tavola, Lena alzò il suo bicchiere d'acqua "Si che non si brinda con l'acqua, ma volevo ringraziarvi tutti. Kara perché è una moglie fantastica e voi siete amici stupendi... Grazie. Grazie di tutto. Grazie per ciò che avete fatto e che fate... Vi considero la mia famiglia!"

Tutti, più o meno commossi, alzarono il rispettivo bicchiere e brindarono all'amicizia e a tutte le altre cose belle della vita.

Questo faceva una vera famiglia. Condivide gioie e dolori e, tutti insieme, uniti, si prova a superarli, senza mai arrendersi. A testa alta.

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Capitolo 66
*** Solved. ***


Passò un mese ed arrivò il termine della gravidanza per Lena, anche se i piccoli avevano deciso di nascere con una settimana di anticipo.

Motivo per cui Kara stava guidando a tutta velocità verso l'ospedale con Lena in preda alle contrazioni che faceva tutti gli esercizi di respirazione.

Kara parcheggiò l'auto nel posteggio apposito ed aprì la portiera posteriore destra, prese in braccio Lena e chiuse la macchina "Mi serve aiuto!" Gridò, entrando nel Pronto Soccorso "Mia moglie sta per partorire!"

"La stenda qui." Disse un'infermiera, indicando una barella "Portiamola su al quinto piano, il Pronto Soccorso è pieno!"

La donna ed un collega spinsero la barella in ascensore e vi entrarono, assieme a Kara, che premette il bottone del piano desiderato.

Quando vi arrivarono, l'infermiere andò a cercare una ginecologa e la donna portò Lena in sala parto "Voglio entrare anch'io!" Avanzò la bionda.

"Sono la dottoressa McNeill." Se ne uscì la donna che arrivava con l'infermiere "Sono la ginecologa. Si faccia consegnare camice, cuffietta e mascherina, poi verrà accompagnata in sala parto."

Fu l'infermiere a dare a Kara ciò di cui necessitava e, prima di indossare il tutto, prese il telefono e chiamò Alex. Per fortuna lei, il resto della famiglia e gli amici erano fuori dalla struttura.

"È in travaglio, non è ancora abbastanza dilatata..." Rivolse l'infermiera alla bionda "Ma ci siamo quasi!"

"Allora aspetto i miei genitori... La mia famiglia e gli amici."

"Bene, poi entri in sala tre."

Kara annuì e, pochi minuti dopo, venne raggiunta dai suoi cari e scorse Lex e Lillian, dietro di loro "Ci hanno visti in massa e hanno capito..." Disse piano Lucy, avvicinandosi all'amica.

"Va bene così. È giusto che ci siano..."

La bionda s'avvicinò loro. Lex spingeva la sedia a rotelle su cui Lillian era seduta, con un foulard in testa "I miei nipoti?" Chiese la donna.

"Lena è in travaglio. Adesso vado a vedere..."

"Kara? Kara Danvers?" Chiamò l'infermiera di poco prima.

"Eccomi!" Rispose la bionda.

"Venga! Si sbrighi."

Kara si congedò dai due Luthor e corse dall'infermiera, entrando nella stanza di Lena "A-Amore..."

"Lena! Sono qui, non ti lascio." Sussurrò, prendendole la mano, subito stretta e fissando poi la ginecologa "Ma non doveva mancare un po'?"

"I travagli non sono tutti uguali..."

Il discorso venne interrotto dalle grida di Lena, che strinse forte la mano di Kara "Aaaagh! Fa male!"

"Resisti, amore! Respira... Respira. E spingi!"

"Esatto. Spinga appena sente la contrazione!"

Lena fece quanto richiesto e, presto, venne alla luce un maschietto che gridava al mondo la sua voglia di vivere e venne preso da un'altra infermiera.

Quella che aveva accompagnato Lena e Kara fin dal Pronto Soccorso mise la mascherina dell'ossigeno alla mora, che già sembrava affaticata "Bravissima amore! È stupendo... Ancora uno sforzo."

La mora strinse i denti e spinse con tutte le sue forze "Vedo la testa!"

"Coraggio, amore mio. Coraggio!"

Lena spinse e gridò, ma stavolta anche Kara strinse i denti, data la forte stretta che la compagna stava riservando alla sua mano.

E venne alla luce una bambina.

Kara sorrise, con le lacrime agli occhi e Lena con lei "S-Sono bellissimi..."

"Sono perfetti e stupendi, proprio come te!" Sussurrò la bionda, regalando un bacio dolcissimo alla mora.

"La tua mano..."

"Sopravviverò, tranquilla."

"Eccoli." Disse l'infermiera, che aveva finito di lavare e vestire il maschietto "Quattro chili di pura salute! Avete deciso il nome?"

Le due le sorrisero "Kenneth e Luna." Avanzò Kara e l'infermiera scrisse il nome sul braccialetto messo poi al polso del piccolo e venne fatta la stessa cosa anche alla bambina.

Poi vennero passati a Lena "Faremo preparare una camera e poi verrà accompagnata lì coi piccoli. Tanti auguri!"

Le neo madri ringraziarono la ginecologa "Possono entrare parenti ed amici?" Chiese Kara e la dottoressa annuì.

I coniugi Danvers ed Alex furono i primi ad entrare, seguiti dagli altri "Oddio, sono bellissimi..." Disse Alex.

"Posso tenerli in braccio?"

Lena annuì ed Eliza, aiutata da Jeremiah, li prese in braccio con tutta la delicatezza di cui disponeva.

Kara notò Lillian e Lex sul ciglio della porta "Entrate, venite."

I presenti si misero un po' in disparte e Lex spinse la carrozzina con la madre nella stanza "Ciao, Lena."

"Mamma..." Rispose la mora, deglutendo. Non credeva che Lillian fosse in certe condizioni "Come stai?"

"Meglio."

"Sono i nostri nipoti?" Tentò Lex.

"Kenneth e Luna."

"Nomi originali... Carini." Sorrise appena l'uomo e Lena con lui.

"Volete tenerli in braccio?"

"Non voglio rischiare di farli cadere..."

Lex li prese, a turno e sorrise appena "Hanno il tuo profilo."

Lena sorrise "Trovi?" Chiese e lui annuì.

"Dobbiamo andare... Tra mezz'ora ho il ciclo di chemio."

Lex tornò dalla madre "Aspetta... Mi daresti il tuo cellulare?" Chiese Kara e lui, non capendo che volesse fare la ragazza, glielo passò.

Kara scattò qualche foto ai due neonati e poi ridiede il telefono a Lex "Perché lo fai?" Domandò Lillian "Dopo ciò che ho fatto..."

"Perché so perdonare. Perché siete la famiglia di Lena ed io la amo. Siete la nonna e lo zio dei nostri figli, quindi la porta è sempre aperta... E poi, se uno dei miei genitori fosse malato, o se avessi avuto una brutta litigata con loro, li vorrei sempre e comunque nella vita dei miei piccoli."

Lillian la fissò "Sei una strana ragazza."

"Sono solo incapace di odiare e portare rancore, signora Luthor."

"Capisco." Disse, con un piccolo sorriso, andando via con Lex.

Eliza e tutti gli altri, in primis Lena, erano sorpresi da ciò a cui avevano appena assistito.

Arrivò l'infermiera di poco prima, per accompagnare Lena ed i bambini nella stanza preparata e le due ragazze rimasero sole coi loro figlioletti, pronti per la loro prima poppata "Sei stata fantastica, prima."

"Non ho fatto nulla di speciale..."

"Ti amo."

"Ti amo anch'io, tantissimo!" Sorrise Kara, baciando la sua compagna.

E rimasero così, abbracciate, a godersi i loro piccoli ed a scambiarsi tenere effusioni come prova del loro grande amore.

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