Il Drago e la Falena

di Tide
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dance with the dragon ***
Capitolo 2: *** Trespasser ***
Capitolo 3: *** My beautiful enemy ***
Capitolo 4: *** Wheel ***



Capitolo 1
*** Dance with the dragon ***


~~PREMESSA: Consiglio vivamente di leggere la storia (Dark Sarah- The Crhonicles) e di ascoltare le canzoni. Tuttavia riassumendo la situazione è questa: Sarah è stata abbandonata sull'altare e si scopre decisa a vendicarsi; dopo aver dato l'anima per il potere di essere crudele se ne pente e infine riesce a rimediare pugnalando l'albero che era stato testimone del suo amore (ve l'ho detto che è meglio se leggete la storia : / ); così facendo però esilia Dark Sarah, la sua parte più oscura, in una sorta di regno dei morti, dal quale potrà uscire recuperando tre chiavi; la seconda è custodita da un drago e Dark sarah cerca di rubarla ...  Il confronto tra Dark Sarah e il Drago è descritto dalla canzone Dance with the Dragon nel secondo album, The Puzzle.

  
DANCE WITH THE DRAGON

Take my all, I surrender, surrender
Look at me and the way I ask for
Forgivness, kindness and help
Take my all, I surrender, surrender
We will die another day, another way
(Dance with the dragon; The puzzle; Dark Sarah)

 

Era stata una pessima idea contare sul sonno di un drago per rubargli qualcosa.
Dark Sarah poteva sentire la piccola chiave, ancora fredda, contro il proprio petto. Ora era lei a dover stare attenta che nessuno gliela sfilasse dal collo pensò mentre le guardie la lasciavano in un ampia sala, ritirandosi di lato, sempre vigili. Una sala da ballo, avrebbe detto Dark Sarah: ampia, dal pavimento liscio e lucido, ornata da una larga scalinata.
“Bene, bene, bene.” Echeggiò una voce profonda, mentre l’ombra del drago si allungava verso la ragazza. Eppure la figura che comparve in cima alle scale ora era quella di un uomo. Era alto, aveva capelli castani che gli scendevano sulle spalle, accentuando l’ombra sotto i suoi zigomi; vestiva abiti scuri, di un’eleganza sinistra,  e un cappello a cilindro.
“Non cercare di fuggire, mia cara. So perché sei qui” continuò il drago, scendendo la scala con fare imponente e minaccioso,  fissando i proprio occhi chiari, quasi luminescenti, su Dark Sarah “Hai fatto la cattiva cercando di rubare qualcosa che mi appartiene.”
“Non so perché sono stata portata qui …” cercò di difendersi lei con la voce più sicura che le riuscì “ Né di cosa tu stia parlando …”
“Non mentire!” tuonò il drago, scendendo l’ultimo scalino. Dark Sarah sussultò, ma riprese subito:
“… E non c’è motivo di gridare …”
“Ne ho ogni diritto!”
“Ho visto la chiave, ma non ho rubato!”
“ Di certo hai provato …” il drago s’interruppe d’un tratto, lo sguardo penetrante attratto dalla catenella al collo della ragazza. Il ciondolo cadeva sul petto ed era nascosto dall’abito.
“Cosa abbiamo qui?” domandò retorico afferrando la collana e rivolgendo a Dark Sarah un sorriso minaccioso
“Cosa? … Nulla!”si affrettò a rispondere lei, ormai con un’espressione sgomenta. Il drago le strappò la catena dal collo e sollevò la piccola chiave che vi era attaccata all’altezza degli occhi della ragazza.
“Ora so davvero perché sei qui, ladra.”
Dark Sarah si sentì mancare il fiato e indietreggiò, incapace di distogliere lo sguardo dagli occhi del drago.
“Ma se vuoi la chiave” continuò lui avanzando “devi guadagnartela, mia cara: è così che facciamo con gli ospiti che cercano di imbrogliare.”
La ragazza cadde a terra, come stordita dallo sguardo penetrante del drago e dalla sua minacciosa imponenza. Ma le serviva la chiave: non restava che obbedire.
“Perciò sarai la mia marionetta questa sera al ballo.” Decretò lui. Poi tese la mano a Dark Sarah. Lei esitò un istante, poi accettò l’aiuto. In un attimo si ritrovò nella vigorosa stretta del drago, mentre da qualche parte qualcuno cominciava a suonare una musica da ballo. Quasi prima che la ragazza potesse realizzarlo, lei e il drago stavano danzando, soli nella sala.
Grazie al cielo Sarah aveva voluto prendere delle lezioni per poter ballare al proprio matrimonio, altrimenti Dark Sarah dubitava che sarebbe riuscita a stare al passo col drago che la guidava.
“Credo che possa bastare.” Disse la ragazza appena lui sembrò rallentare un poco
“Tu credi?” ribattè il drago con fare beffardo
“Devo andare!” insistette Dark Sarah
Il drago sorrise:
“Tu non adrai da nessuna parte.”
E subito la danza riprese ritmo e la guida del drago riprese fermezza.
“Perché devi rendere questa faccenda più complicata di quel che è?” protestò la ragazza
“Non capisci, mia cara?” rispose lui cupo
“Nemmeno ti serve quella chiave!” continuò Dark Sarah “Perché devi ostacolarmi?”
“Non sai com’è piangere da soli? Sono solo in questo posto: ecco il perché.”
Dark Sarah cercò di trattenere l’esasperazione: era stata abbandonata abbastanza volte da sapere cosa intendesse il drago.
“Mi dispiace dirlo …” tentò dopo un istante.
“Che c’è adesso?” sospirò lui seccato. La ragazza allora non si trattenne più
“Sposta la coda e levati di mezzo!”
Il drago scoppiò a ridere. Era una risata profonda e sempre un poco beffarda, ma Dark Sarah avrebbe giurato fosse sincera. In quel momento la tensione sembrò allentarsi e Dark Sarah potè per qualche istante quasi abbandonarsi alla danza e persino trovare stranamente confortevole la stretta del drago.
“Cos’è più forte della morte?” domandò lui d’un tratto
“Come?” fece sorpresa la ragazza. Il drago sorrise:
“ Rispondi e avrai la chiave.”
Dark Sarah tornò subito a sentirsi smarrita e sopraffatta.
“Allora?” incalzò il drago
“Io … Non so …Ti prego, mi serve la chiave!” implorò Dark Sarah “ Ti chiedo solo di perdonarmi e avere un po’ di pietà. Aiutami, ti prego.”
“E io non chiedo lo stesso?” rispose il drago tra i denti, con un tono che tuttavia risultava solo colmo di amarezza e dolore. La condusse ancora per qualche passo, poi sciolse l’abbraccio facendole fare una piroetta. Senza lasciarle la mano la fece accomodare sugli scalini, poi sedette al suo fianco.
Erano quasi alla stessa altezza adesso, Dark Sarah doveva sollevare appena gli occhi per vedere che lo sguardo del drago era lo stesso che doveva avere lei. Il drago ora non pareva più potente di quel che potesse sembrare la ragazza.
“Posso insegnarti molto.”disse lui “Perché non resti?”
Dark Sarah non potè fare a meno di allungare la mano e sfiorare il volto del drago, accarezzare la ciocca di capelli che gli scendeva sulla spalla. Oh, se capiva cosa lui provasse e quanto l’avrebbe ferito il suo rifiuto. E sarebbe persino stata tentata di accettare, se non fosse stato per Sarah, se non fosse stato altrove il suo mondo. Di certo lei e il drago avevano anime più affini di quanto non avessero avuto Sarah e il suo promesso.
“Mi serve solo la chiave. Devo andarmene da qui.” Mormorò Dark Sarah, lasciando scivolare la mano sul petto del drago, verso la tasca dove lui aveva messo la chiave. “So che è un cattivo affare per te. E che devi essere molto deluso … ma, ti prego, aiutami a fuggire.” Concluse cercando di raggiungere la chiave. Il drago si scosse e le afferrò la mano, la sollevò a forza dalla scalinata. Di nuovo Dark Sarah fu trascinata in un ultimo giro di danza , più concitato. La presa del drago era più stretta, come per trattenere la ragazza. Poi con un’ultima piroetta la gettò tra le braccia di due guardie e la guardò un istante, di nuovo imponente e minaccioso. Infine si voltò e risalì lo scalone, lasciando pendere la chiave dal pugno serrato, mentre Dark Sarah veniva trascinata via.

 

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Capitolo 2
*** Trespasser ***


~~
Premessa: Dark Sarah a questo punto ha recuperato tutte e tre le chiavi, ha potuto lasciare il Mondo di Sotto e l'Isola Nebbiosa e proseguire il suo viaggio nel Mondo di Sopra, patria degli dei. Si ritrova così in un deserto, dove incontra nuovamente il drago, che è riuscito a seguirla e ha i suoi motivi per voler essere nel mondo degli dei. Questo episodio è raccontato nella canzone Trespasser, nell'ultimo album (Golden Moth).
Di nuovo: aver letto la storia, visto i video e ascoltato le canzoni può essere molto utile.


TRESPASSER

DARK SARAH: Why you’re here it is hard to see
           I think what you need is something from me …
DRAGO: But there’s nowhere to run under the ardent sun …
INSIEME: You need me like I need you.
(Trespasser, Golden Moth; Dark Sarah)


Dopo l’Isola Nebbiosa, il deserto che si apriva davanti a lei era un drastico cambiamento. E non in meglio sotto diversi punti di vista: era una nuova terra altrettanto sconosciuta, nella quale arrivava altrettanto impreparata, armata solo di due bastoni e tre chiavi. Ma era un passo avanti verso il ritorno.
Dark Sarah strinse le chiavi nel pugno, come per darsi forza, poi le ripose nel borsellino al suo fianco. Sollevando lo sguardo sulla grande duna sotto cui sperava di trovare riparo, vi scorse in cima una figura alta, avvolta in abiti scuri che fluttuavano nel vento, il volto coperto dal mantello.
“Chi sei tu?” si chiese Dark Sarah aguzzando la vista.
L’uomo prese ad avanzare . Dark Sarah lo osservò finché non poté vedere i suoi occhi chiari e intensi. Era il drago.
“Perché mi segui?” gli gridò la ragazza.
Era stato chiaro, durante il loro primo incontro, che il drago desiderava lasciare il Mondo di Sotto quanto lei, ma questa faccenda non lo riguardava : ora lei era sulla sua via verso casa, ora lei aveva le chiavi e non le avrebbe cedute senza combattere.
“Vengo solo e vengo in pace, mia cara” rispose il drago “Ma tu mi hai dato modo di venire a cercare ciò che mi spetta.”
Dark Sarah stava già prendendo i suoi bastoni, quando d’un tratto il drago apparve alle sue spalle . Senza voltarsi ancora, la ragazza soppesò rapidamente la situazione , mentre l’altro si scopriva il volto e si preparava a reagire.
Poi Dark Sarah attaccò. Anche il drago era armato di bastoni e parò il colpo.
Dark Sarah fu piacevolmente sorpresa della propria abilità nel combattimento: era certa che Sarah non avesse mai fatto nulla del genere, eppure sembrava venirle naturale. A quanto pareva, c’erano molte cose che Sarah  non sapeva di sé stessa.
Per un po’ il duello proseguì a forza di attacchi, contrattacchi e difese, poi il drago lasciò andare uno dei bastoni , afferrò il polso di Dark Sarah e lo torse. Dark Sarah perse il bastone, ma riuscì a divincolarsi e a prendere l’estremità di quello rimasto al drago. Per qualche istante non poterono che girare sul posto e a Dark Sarah  balenò nella mente il ricordo della danza che avevano avuto. Chi sa ballare sa anche  duellare, pensò ruotando su sé stessa, proprio come in un passo di danza.
Il drago dovette lasciare l’arma per non rischiare di slogarsi le spalle.
La lotte continuò a mani nude, ma in breve Dark Sarah si ritrovò tra le braccia del drago, proprio come in un casqué  Il secondo dopo quelle stesse braccia la gettavano nella sabbia.
“Non sono qui per combattere.” Disse il drago, mentre lei si risollevava.
“Un tempo vivevo in questo posto e, credimi, nessuno sopravvive da solo. Non senza il permesso degli dei.”
Dark Sarah lo scrutò per qualche istante
“Deve esserci qualcosa che vuoi da me …” disse sospettosa.
“Nessuno di noi due è benvoluto qui. Hai bisogno di me quanto io di te.”
Dark Sarah continuò a guardarlo, tentando invano di leggere le sue intenzioni.
“Accetto.” Disse infine.
Il Drago annuì soltanto, senza distogliere lo sguardo. I suoi occhi erano ipnotici e vi si leggeva una singolare concentrazione.
Dark Sarah si rese conto di starlo fissando troppo a lungo e abbassò a terra lo sguardo scostandosi una ciocca di capelli dal volto con imbarazzo e si avviò, giusto per fare qualcosa.
Il Drago la seguì e superò subito, prendendo la guida. Di tanto in tanto si voltava con discrezione a darle uno sguardo. Aveva qualcosa di speciale di questa ragazza abbastanza determinata da affrontarlo e tenergli testa e da trovare la strada che lui forse non aveva mai davvero avuto la forza di cercare; aveva qualcosa che nel breve volgere di un giro di danza aveva potuto ridargli abbastanza vita da riprendere il viaggio.
Dark Sarah faceva lo stesso: sollevava lo sguardo sul drago e se incontrava i suoi occhi corrugava un poco la fronte, come per chiedere cosa c’era da guardare. Lui allora sorrideva con il suo fare sempre vagamente irrisorio e tornava a indicarle la strada.
Aveva qualcosa di davvero speciale avere un compagno di viaggio come il drago, pericoloso e per diversi aspetti simile a lei. Certo, doveva stare attenta, pronta a una probabile pugnalata alle spalle, ma questo la distraeva dalla miseria propria e di Sarah, le impediva di cadere nell’autocommiserazione e nell’inerzia. E, da un punto di vista più pratico, di perdersi nel deserto.
Il sole stava calando, quando il drago scelse un posto per accamparsi e accese un fuoco, e appena fu tramontato la temperatura cominciò a scendere. Dark Sarah si avvicinò al fuoco, ma presto non fu più sufficiente, allora cercò di scaldarsi un po’facendosi piccola piccola e sfregando le mani sulle braccia nude. Il drago la osservò un istante, poi scosse la testa, allargò il mantello e le fece cenno di avvicinarsi. Dark Sarah lo guardò sorpresa
“Vieni.” Le spiegò il drago con tono seccato. Lei sgranò ancora gli occhi.
Eh no: aveva ballato con lui, aveva provato compassione per lui, s’era persino fidata di lui e questo era decisamente abbastanza. Non erano certo tanto in confidenza da dormire abbracciati.
“No, sto bene.” Gli rispose con una punta d’imbarazzo. Il drago sbuffò
“Stai tremando.” Le fece notare. La ragazza fece per protestare, ma proprio in quel momento un brivido le percorse la schiena. Stava congelando, negarlo sarebbe stato ridicolo. Intanto il drago continuava a mostrare il mantello aperto, in attesa. Finalmente Dark Sarah si accostò con cautela e lui le cinse le spalle.
La ragazza si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo al tepore del corpo del drago e al senso di protezione che dava il mantello. Il drago la trasse piano a sé perchè potesse appoggiarsi a lui e dormire. Lei sollevò per un momento uno sguardo quasi allarmato, ma di nuovo, come quando il drago l’aveva guidata nel ballo, dovette rendersi conto di quanto sorprendentemente confortevole fosse il modo in cui la cingeva. Era una sensazione pericolosa, lo sapeva: Sarah l’aveva provata ed era stata delusa ogni volta. Dark Sarah si addormentò pregando che non dovesse succedere di nuovo.
Il drago non riusciva a dormire. Non volle muovere un muscolo finchè non fu certo che la ragazza dormisse profondamente. Era una meraviglia da guardare: pareva così innocente e fiduciosa, mentre dormiva col capo in grembo a un drago. Era qualcosa che lui sapeva di non meritare.
Con la mano libera prese l’orologio che portava sempre con sé , lo aprì e lo osservò a lungo. C’era molto da vedere in quell’orologio: racchiudeva tutto il passato e il rimpianto e l’unica possibilità di cancellare un errore fatale e tornare a un’antica innocenza, di riavere una parte ormai perduta di sé. Bastavano quelle tre chiavi che Dark Sarah era riuscita a ottenere per azionarlo e riavvolgere il tempo.
La mano che abbracciava la ragazza scese cauta sul fianco di lei e si arrestò sul borsellino che custodiva le chiavi. Sarebbe stato così semplice … Ma Dark Sarah riposava serena, appoggiata su di lui. E il drago volle, anche solo per una notte, meritarsi tanta fiducia. Ritirò la mano e chiuse l’orologio.

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Capitolo 3
*** My beautiful enemy ***


~~
Premessa: Dark Sarah e il drago hanno deciso di collaborare; vengono avvistati dai fantasmi del deserto, che, racconta il drago, stanno di guardia alle navi volanti, così decidono di viaggiare di notte; mentre stanno al riparo, Dark Sarah racconta di come è finita a fare quel viaggio e il drago spiega  che un tempo viveva lì, nel mondo degli dei e aveva un bel paio di ali, ma non s'era comportato bene e per punizione gli avevano tagliato le ali perchè non potesse tornare alla città degli dei; allora s'era rifugiato nel luogo più oscuro e lontano e ne aveva fatto il proprio regno; ora è deciso a recuperare le sue ali. Inoltre il drago ha un piano: sa dove trovare un automobile per raggiungere il luogo dove i fantasmi tengono alcune navi; una volta lì, ruberanno una nave e raggiungeranno la città degli dei.
La canzone My Beautiful Enemy non ha un video e non descrive una situazione precisa, perciò sono andata di fantasia e ho immaginato un piccolo episodio tra Once I Had Wings e Wheel
.

MY BEAUTIFUL ENEMY

My beautiful enemy, trust in me
Endlessly until we are free
And we’ll meet all the demons we seek
And who seek us
(My Beautiful Enemy, Golden Moth; Dark Sarah)

Il fatto che stessero andando a rubare un’automobile sarebbe stato di per sé elettrizzante, se poi la prospettiva era quella di sequestrare anche una nave volante entro l’alba … Dark Sarah ancora stentava a crederci.
Il drago si limitò a levare gli occhi al cielo, quando la ragazza gli chiese per l’ennesima volta se la stesse prendendo in giro. Dopo tutto aveva già dimostrato di conoscere il posto e ne aveva già spiegato  il perché: non c’era motivo di dubitare.
Dark Sarah sorrise a quel paradosso e sollevò lo sguardo verso il drago, che procedeva col suo fare corrucciato.
“Sai, dicevo sul serio.” Gli disse d’un tratto
“Cosa?” sbuffò lui
“Che ti aiuterò a riavere le tue ali.”
Il drago le rivolse uno sguardo strano, un po’ sorpreso, un po’sospettoso, come se la cosa lo turbasse, e continuò a camminare.
“Non ci credi?” domandò Dark Sarah, offesa
Lui scosse la testa
“Sei sicura?” chiese, come per darle modo di ritrattare
Dark Sarah quasi rise:
“Sarò folle, Drago, ma sei l’unico di cui posso fidarmi qui. Sei l’unico con cui ho qualcosa in comune, capisci?”
Il drago la scrutò un istante, poi annuì piano
“Sì, capisco.”
La ragazza sorrise, poi si mordicchiò le labbra con imbarazzo
“E tu?” chiese
Il drago la guardò con aria interrogativa
“Tu me lo prometti?” spiegò Dark Sarah “Che mi aiuterai …”
Il drago si fermò, apparentemente per osservare l’orizzonte
“Drago …?” lo richiamò incerta Dark Sarah
“Non credevo che sarei mai tornato in questo posto.” Disse lui in tono assorto “Non sarebbe mai stato possibile senza di te.”
La ragazza per qualche secondo cercò di interpretare la risposta, ma il drago riprese il cammino
“Allora … nemici del cuore?” concluse Dark Sarah, un po’ insicura
Lui la guardò perplesso
“Cosa?”
“Beh, intendo … alleati fino alla fine di questa storia. Insieme contro i nostri nemici e contro i nostri demoni … Sai, come amici del cuore, ma … più adatto alla situazione. Più adatto a noi.”
Il drago sospirò scuotendo il capo. Dark Sarh si morse il labbro per non mettersi a ridere.

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Capitolo 4
*** Wheel ***


~~
WHEEL

Take a bow for yesterday
That led u sto today
Take a bow for yesterday
And dream away!
(Wheel; Golden Moth- Dark Sarah)

 

C’era un motivo se i fantasmi non usavano più quell’automobile, pensò Dark Sarah quando il drago sollevò il telo insabbiato che copriva il veicolo. Sembrava che il vento le avesse levato la carrozzeria. Motore, volante e sedili: in pratica non c’era altro.
Il drago le fece cenno di accomodarsi al posto del passeggero, poi si mise al volante. Dark Sarah stava ancora osservando la macchina, quando lui le passò un paio di grossi occhiali rotondi come ne aveva visti solo in un museo dell’auto d’epoca.
“Per la sabbia.” Spiegò il drago, davanti all’espressione sorpresa della ragazza.
“Oh.” Fece lei prendendoli e infilandoli.
Era un peccato che non ci fossero specchietti retrovisori: Dark Sarah era curiosa di sapere come le stessero quegli occhialoni. Si voltò per chiedere il parere del drago e d’un tratto le si parò davanti la visione dei tratti decisi dell’uomo dominati da queste gigantesche lenti nere: in pratica, il Drago con gli occhi di una mosca. Lui sembrò pensare lo stesso della ragazza, d’altra parte. Passò un istante di sorpresa, poi scoppiarono a ridere come a nessuno dei due capitava da molto tempo.
 Dark Sarah stava ancora riprendendo fiato quando il drago accese il motore e l’automobile partì con sorprendente prontezza. Era incredibile quanto potesse andare veloce un simile rottame.
Dark Sarah chiuse gli occhi gustando il vento tra i capelli e persino i granelli di sabbia che le pizzicavano il viso e ticchettavano contro le lenti degli occhialoni. L’aria che scorreva intorno a lei sembrava portarsi via tutta la paura del futuro e tutto il risentimento del passato. La ragazza si sentiva, contro ogni buon senso, felice e fiduciosa; sentiva di poter fare pace col passato che l’aveva portata – anzi: li aveva portati, lei e il drago- a quel presente, a quella corsa notturna nel deserto verso la loro ultima sfida.
Dark Sarah si alzò dal sedile e allargò le braccia al vento, con un grido di vittoria.
Il drago la guardò e la ragazza gli parve una meraviglia coi capelli al vento, sorridente, con le braccia aperte come ali: l’immagine della libertà. Doveva a lei se non era più esiliato nel Mondo di Sotto, se aveva un’occasione di tornare tra gli dei, doveva a lei se ora sentiva quasi di poter scordare l’oscurità e l’amarezza del passato. Avrebbe fermato il tempo in quell’istante, se fosse stato possibile.
“Lo prometto.” Le disse d’un tratto
“Come?” chiese Dark Sarah cercando di superare il ruggito del motore
“Te lo prometto!” ripetè il drago, di modo che lei sentisse chiaramente “Ti aiuterò a tornare a casa. Ti aiuterò per tutto.”
Dark Sarah gli sorrise felice e sincera, ormai senza alcuna riserva, poi diede un altro grido esultante.
Il Drago rise e contemplò la ragazza ancora per un attimo. Era sincero: sperava davvero che quella promessa bastasse a impedirgli di tradirla.  

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