Hilary

di Giorgia_Nichetti98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** La verità ***
Capitolo 5: *** Betha ***
Capitolo 6: *** Brothers? Twins ***
Capitolo 7: *** L' amore vince sempre ***
Capitolo 8: *** Please, Stay! ***
Capitolo 9: *** Before the party ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Mi chiamo Ilary Stilinski, ho 20 anni e abitavo a Manhattan, nella grande mela. "Abitavo" perché esattamente due minuti fa sono salita su un aereo per tornare nella mia città di origine: 'Beacon Hills'. Appena salita sull'aereo, inizio a cercare il mio posto, mi siedo in mezzo ad una ragazzina di circa 15 anni e ad un vecchietto che si era già addormentato. Così infilai le mie cuffiette per ascoltare la musica, avevo solo un'ora di viaggio e poi avrei potuto riabbracciare mio padre e mio fratello Stiles. Andai a ritirare la mia valigia, non avevo molto a Manhattan, le uniche cose che mi ero portata erano gli indumenti e la foto di mia madre. Quando mia madre morì io e Stiles avevamo 7 anni, fu un dolore insopportabile. Ad un certo punto vedo sbucare la mia valigia, ma qualcun altro la prese. Nel momento in cui stavo per fucilare il ragazzo che mi aveva "fottuto" la valigia, mi accorsi che quel ragazzo era Stiles... Gli saltai in braccio "Sorellina!" urlò mio fratello mentre mi stringeva tra le sue braccia. "Stiles" Non abbracciavo mio fratello da cinque anni, fu come se ritrovassi una parte di me. Quando mi lasciò si accorse che accanto a me c'era un piccolo cucciolo di cane. "Ti piace?" gli chiesi. "Perché lei può avere un cane e io no?" Stiles incrociò le braccia e mise il broncio, mi ricordò quando lo facevamo da piccoli, al pensiero sorrisi. Ma qualcuno interruppe il mio pensiero. "Perché lei è più responsabile di te" disse una voce dietro le mie spalle. "Papà!" gli corsi incontro. "Ciao tesoro" "Aspetta... tu sapevi che lei aveva un cane e non me lo hai detto?" "Certo, altrimenti ne avresti voluto uno anche tu." "Stiles, Betha è anche tua." Gli sorrisi gentilmente, ma vidi Stiles sgranare gli occhi e quasi strozzarsi. "Come l'hai chiamata? Chiese terrorizzato. "Perché?" chiesi confusa, non capendo dove volesse arrivare. "Questo nome è connesso a qualcosa?" mi chiede mio fratello torturandosi le dita. "No, semplicemente mi piaceva." Vidi mio fratello rilassarsi. "Comunque resto offeso del fatto che non ho saputo nulla per tutto questo tempo." "Oh dai Stiles." Lo spinsi scherzosamente. "Dai andiamo, che non voglio passare la giornata in aeroporto, comunque ora ho un jeep." Mi disse elettrizzato. "Lo so, ma ci credi che frequenteremo l'università insieme?" Io avrei frequentato l'indirizzo di lettere mentre lui era un indirizzo speciale, inserito da poco dall' FBI, era un università molto grande che conteneva diversi indirizzi. "Già, sai che anche Scott e Lydia la frequenteranno?" "Stiles, sono così felice di essere tornata, ma ora devi raccontarmi cosa avete fatto in questo periodo." "Emh ... Mah ... niente di che." Mi disse tentando di essere sincero. "Mi nascondi qualcosa?" lo guardai confusa. "Forse." Circa 15 minuti dopo arrivammo a casa. "Quando esci dovrai stare attenta, queste ultime settimane abbiamo avuto dei problemi con alcuni leoni di montagna." Guardai Stiles. "Si ci sono stati alcuni omicidi." Rimasi paralizzata. "OMICIDI? Il papà ha parlato di leoni di montagna non di qualche serial killer." "Omicidi? Chi ha detto omicidi? Uccisioni, si sono decisamente uccisioni." Disse Stiles cercando di convincermi. "Una volta mi dicevi la verità" sbuffai. "Prometto che ti spiegherò tutto" mi abbracciò e continuò "Ora dobbiamo andare, tra 20 minuti iniziano le lezione. Arrivati nel parcheggio della scuola, scesi dalla jeep e vidi Scott corrermi incontro. "Ilary, Ilary." Mi abbracciò "Scott" lo abbracciai. Vedo una ragazza mora e piuttosto alta, beh io ero un tappo quindi. "Ciao Scott, Stiles." Poi mi fa un sorriso. "Io sono Allison, tu dovresti essere Ilary?" "Si, piacere" le sorrido. "Oh cazzo devo correre la mia lezione inizia" controlla l'orologio "5 minuti fa... merda." Corre via. "è la ragazza di Scott" Stiles mi chiarisce le idee. Passai la mattinata tra lezioni e l'incontro di vecchi amici. Venni salutata anche da Lydia, la ragazza che mio fratello amava fin da piccolo, e ne rimasi scioccata perché lei non aveva mai salutato me e mio fratello. Alla fine delle lezioni ritrovai mio fratello che mi cinse la vita e Scott. "Allora, andiamo a casa?" mi chiese Stiles "Certo" Sorrisi. Vidi Stiles strizzare gli occhi e richiamare l'attenzione di Scott. "Ehy Scott ma quello non è Derek" vidi mio fratello salutare, ma appena mi girai vidi solo una macchina sfrecciare come un razzo. "Si, era Derek" "Chi è Derek?" chiesi confusa. Loro si guardarono in faccia e risposero all'unisono. "Un amico." Li guardai cercando di capire perché mi mentissero e perché quel ragazzo fosse fuggito così in fretta. Dal mio ritorno erano passate alcune ore e vidi immediatamente il cambiamento che c'era stato, ma a mio parere non positivo. _________________________________________________________ Ciao a tutti, volevo avvisarvi che la storia sarà un misto tra la mia fantasia e la vera serie televisiva.

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Capitolo 2
*** 2 ***


POV DEREK Negli ultimi tempi erano successe tante cose nella vita di Derek Hale.
Era riuscito a scoprire chi aveva appiccato l’incendio a casa sua uccidendo tutta la sua famiglia, anche se l’unico in “vita” era suo zio, Peter Hale e sua sorella Laura Hale, anche se Scott la trovò morta.
Lei e la madre: Talia Hale erano le uniche vere lupe ovvero trasformarsi in un vero e proprio lupo.
Aveva raggiunto il suo scopo ovvero diventare un alpha, aveva un suo branco composto da due ragazzi e una ragazza: Boyd, Isaac e Erica.
Ma non aveva amici, certo c’era il suo branco, ma no non erano amici, forse compagni, forse conoscenti ma non amici.
Poi c’erano Scott e Stiles, con cui aveva risolto molti problemi li a Beacon Hills, ed era proprio loro che cercava fuori da scuola.
Nei dintorni c’era un nuovo branco composto da alpha e lui doveva preparare il suo branco e Scott e Stiles.
Quando arrivò a scuola vide Scott che stava parlando con una ragazza, ma non riusciva a vedere il suo viso dato che era di spalle, poi arrivò anche Stiles e vide che continuava a stuzzicarla.
Pensò che fosse la ragazza di Stiles, finalmente quel ragazzino logorroico più che mai aveva trovato qualcuno a cui rompere le scatole.
Quando la ragazza si girò, il giovane alpha rimase completamente paralizzato, quegli occhi verdi così magnetici, non riusciva a staccare lo sguardo, nonostante lei non riuscisse a vedere a causa dei vetri oscurati della sua auto.
Vide Stiles cingerle la vita, sentì una morsa al petto, come se volesse tutto d’un tratto staccargli la testa.
Che fosse una strega? Era l’unica scusa plausibile a quello che gli stava accadendo.
Eppure lui non l’aveva mai vista, ne era sicuro.
Quando vide che Stiles si accorse di lui se ne andò come un razzo.
Si sentiva il cuore battere come non mai ed era tutto sudato, così pensò di andare dal dottor Deaton, un veterinario che conosceva molte cose del sovrannaturale, era un druido, il consigliere della sua famiglia.
Quando entrai nello studio trovai Deaton intento a visitare un cane.
“Ciao Derek”
“Cos’ho?” chiesi cercando di calmare il mio battito e il mio respiro.
“sei sudato ma per il resto mi sembra che tu stia bene” Deaton mi guardò stupito.
“Sembra che ho corso per 5 ore fila, mi brucia il petto, mi tremano le mani.
“Cosa stavi facendo?” chiede il veterinario cercando di capire.
“Stavo cercando Scott”
“E poi..?”
“Ho visto una ragazza, quando l’ho guardata negli occhi mi è successo tutto questo e ho pensato che fosse una strega.” Pensavo che Deaton avesse trovato la risposta e invece si fece una grossa risata.
“non ridere” mi incazzai ringhiando e mostrando i denti.
“Calmati”
“Cos’ho?”
“I lupi nella loro vita hanno una sola vera compagna, certo molti divertimenti, ma una solo compagna e quando la trovano gli saranno fedeli per tutta la vita.”
“Cosa?” mi sarei aspettato tutto ma non quella risposta.
“Derek, semplicemente ti sei preso una cotta e non puoi farci niente.”
 
 
 
Derek ringhò, e poi mandò al diavolo il dottore andandosene dallo studio.
Figuriamoci se mi posso essere preso una cotta, non sono un adolescente, certo mi divertivo con qualche licantropa, ma prendermi una cotta dopo quello che era successo con Paige e Kate… un senso di rabbia lo pervase e diede un colpo al volante.
 
Eppure quegli occhi verdi continuavano ad essere il pensiero fisso del giovane alpha.

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Capitolo 3
*** 3 ***



 
 
POV DEREK
 
 
 
 
 
 
In quel momento molte cose mi mandavano in bestia.
Per prima cosa: sembrava che a nessuno importasse del branco di alpha che stava arrivando e che avrebbe potuto sterminare mezza città.
Seconda cosa: la città non sarebbe stata minacciata solo dal branco di alpha ma anche dai cacciatori che li seguivano.
Terzo ci si metteva pure quel veterinario del sovrannaturale, che mi aveva fatto incazzare con quella sua “diagnosi” di merda.
Sento la rabbia salirmi in corpo, i miei occhi si tingono di un rosso accesso e dalle mie dita escono degli artigli appuntiti.
Io mi reco da lui e gli dico che c’è qualcosa che non va in me e lui se ne esce con il discorso della compagna.
Ma vaffanculo!
E per ultimo: ci sono quei dannatissimi occhi che non lasciano in pace la mia testa, e anche il mio corpo.
Cercai di concentrarmi sull’ odore di Scott, sia per togliermi dalla testa quella ragazza, ma anche per il fatto che dovevo parlare assolutamente con Scott.
Lo cercai di nuovo a scuola, magari si era fermato per gli allenamenti di Lacrosse, ma non c’era.
Così mi diressi verso casa degli Argent, tenendomi sempre ad una certa distanza, ma nulla.
Tentai un ultimo tentativo e andai a casa di Stiles e iniziai a sentire il suo odore.
Ma quando mi avvicinai sentii che non erano soli, al primo momento pensavo fosse lo Sceriffo, ma poi sentii una voce femminile.
Bussai, sentendo dei passi che si avvicinavano alla porta.
Non mi sarei mai aspettato che ad aprirmi la porta ci sarebbe stata lei, la ragazza che mi aveva fritto il cervello era lì, era lì davanti a me.
Rimango in silenzio, ora che ce l’ho davanti, mi sembra sempre più bella e riesco a notare tutti i particolari: occhi grandi di un verde smeraldo, capelli castani con un delizioso profumo di mela, è abbastanza minuta e bassa.
Vidi la sua espressione cambiare, cercava di capire chi fossi e cosa volessi.
“Ciao” dissi cercando di non far tremare la voce.
La vidi rilassarsi e fare un mezzo sorriso.
“Ci conosciamo?” mi disse mentre cercava di ricordare dove mi avesse visto.
“No” dico mentre continuo a fissarla.
Devo capire perché il mio dannatissimo corpo reagisce così quando la vede, per non parlare della mia testa che sembra stia andando a farsi una passeggiata.
Intanto il suo cuore iniziò a battere più forte.
“Stai bene?” No cazzo, non sto bene, e non so il perché.
“Chi sei?” Le chiesi mentre cercavo di smettere di fissarla, alla fine era una normalissima ragazza, solo una ragazza.
Cercai di controllarmi ma senza alcun rimedio, continuavo a guardarla e a sudare.
“STILESSS!” urlò mentre si recava, quasi di corsa, in salotto.
Forse si era spaventava, d’altronde chi non si spaventerebbe a vedere uno che suda e che ti fissa come un pazzo?
Vidi Stiles scendere dalle scale.
“Ehy Derek, come mai sei qui?” chiese stupito.
Poi sentii ringhiare, solo in quel momento mi accorsi di un cane che mi abbaiava contro.
Mi bastò solo uno sguardo per farlo smettere. “Cercavo Scott.”
Vedevo la ragazza, accanto a Stiles, che mi scrutava.
“è di sopra.. Ehm ... posso presentarti mia sorella?” le cinse la vita.
Anche quel contatto tra di loro, riusciva a mandarmi in bestia.
“Sorella?”
“Già, non trovi nessuna somiglianza?” Stiles continuava a sorridere, ma lasciò la vita della ragazza.
“Per niente” gli feci un mezzo sorriso, mi sentì come se mi fossi tolto un peso dallo stomaco nel sapere che fosse solo sua sorella.
“Comunque lei è Hilary. Hilary lui è Derek.”
“Piacere” mi tese la mano, cercando di sorridere.
Probabilmente era ancora spaventata dalla scena di prima, sentivo il suo cuore battere a mille, non che il mio fosse da meno.
Non risposi, mi limitai a stringerle la mano, cosa che avrei preferito non fare, dato che se prima avevo ancora un briciolo di sanità mentale, ora l’avevo persa del tutto.
“Da quanto sei qui?” le chiesi.
“È tornata stamattina, è stata cinque anni a New York per frequentare il liceo di scrittura, comunque cercavi Scott?”
“Devo parlarvi.” Il mio sguardo si dirige verso il suo “in privato”.
Lei mi guardò sbalordita dalla mia sfacciataggine, mentre salivo le scale sentii il suo breve discorso con Stiles.
“Scusalo è un tipo strano, burbero e asociale.”
“Solo strano” la sentii sorridere e mi si sciolse il cuore.
DIAVOLO DEREK che stai facendo? Ti fai imbambolare da un ragazza? Mi passò per la testa il ricordo doloroso di Kate e quando diede fuoco alla mia casa con all’interno la mia famiglia.
Strinsi i pugni cercando di non farmi pervadere dalla rabbia e continuai a salire le scale.
 



 
POV HILARY




Quando aprì la porta rimasi impreparata, non mi sarei aspettata di certo un ragazzo.
Un ragazzo abbastanza strano, moro, alto, con occhi verdi e bellissimo.
Mi spaventai quando vidi la sua espressione dura e i suoi occhi scrutarmi, tanto da chiamare mio fratello.
Il mio cane, Betha, di solito è molto docile, ma con lui no, anzi gli abbaiava contro, gli bastò un solo sguardo e lo fece tacere.
Poi mi venne in mente chi fosse, era quel ragazzo che oggi era partito come un fulmine in macchina senza salutare nessuno.
Quel ragazzo che sembrava stare male, dato che avevo notato che gli tremavano le mani ed era tutto sudato.
Quel ragazzo che voleva parlare con Scott, il mio migliore amico, in privato, proprio come aveva sottolineato lui.
Ero seduta sul mio divano quando sentii dei passi, mi girai e lo vidi, era veramente alto e muscoloso.
Vidi che mi guardava, questa volta non distolsi lo sguardo sebbene le mie guance si tinsero di un colore rosato.
Aspettai che dicesse qualcosa ma ricevetti, in tono molto freddo, un ciao.
Così mi diressi verso la camera di Stiles ed entrai senza bussare.
“Voi due mi nascondete qualcosa.” Li guardai incrociando le braccia.
“Ci siamo sempre detti tutto, quindi sputate il rospo.”
Vidi Stiles alzarsi e posarmi una mano sulla spalla.
“È meglio che ti siedi, sorellina.”
Mi sedetti aspettando che mio fratello e Scott aprissero la bocca per dirmi che diavolo stava succedendo.

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Capitolo 4
*** La verità ***










POV DEREK
 
 
Quando salì in camera di Stiles, trovai Scott seduto alla scrivania, probabilmente mentre cercava di svolgere degli esercizi.
Appena varcai la soglia, si girò verso di me.
“Ciao” mi salutò e poi ritornò ai suoi compiti.
“Ciao Scott” dissi mentre tentavo di tornare normale.
Mi appoggiai al muro.
“Stai bene?” mi chiese Scott leggermente preoccupato.
“Me la cavo”
“A me non pare, sembra che stai per morire, sei sudato e tremi.” Rispose Stiles guadagnandosi da me un occhiataccia.
“Sapete qualcosa degli Alpha?”
“Quelli che vogliono ucciderci?” chiese Stiles.
Quanto diavolo è idiota?
“No quelli che sono qui in vacanza”
“Non abbiamo visto nulla.” Rispose Scott, salvando l’amico.
“Sono molto vicini, hanno lasciato il loro simbolo sulla mia porta e quello che hanno fatto a Boyd ed Erica era solo un avviso, state attenti.”
“Lo faremo.” Rispose Stiles.
“Ora posso chiamare mia sorella?” Stiles si lamentò.
Giusto Hilary, sentivo il suo battito da sotto.
“Non dirle nulla”.
“Perché non possiamo?” Chiese Scott.
“Volete davvero dirle che siete dei lupi mannari?” alzai un sopracciglio.
“Derek tra noi c’è un legame fortissimo, è mia sorella.” Mi disse gesticolando.
“Ti ricordo che anche io avevo delle sorelle.”
“Ha capito che le nascondiamo delle cose, non possiamo andare avanti così.” Mi disse speranzoso.
“E poi voglio proteggerla da qualsiasi lupo mannaro che voglia farle del male.”
La immaginai senza il suo sorriso, i suoi occhi erano spenti e freddi, era morta, uccisa da un lupo mannaro e io non riuscivo ad accettarlo.
“Va bene, ditele tutto, ora vado.” Me ne andai.
Quando arrivai in salotto la vidi, da quella sera mia avrebbe guardato con uno sguardo diverso.
Prima di perdere di nuovo il controllo di me stesso le rivolsi un saluto veloce e me ne andai.
 
 
 
POV HILARY
 
 
Quando mio fratello mi disse che Scott e Derek erano dei licantropi mi misi a ridere.
Ma poi vidi le loro espressioni e capì che erano seri e non mi stavano dicendo cavolate, così continuai ad ascoltarli.
Mi raccontarono tutto: la sera del morso, Peter Hale, ovvero lo zio di Derek, che era l’alpha e voleva uccidere tutti, Derek che uccide suo zio e diventa l’Alpha, Kate Argent la zia di Allison, i cacciatori, Lydia immune al morso e la scoperta del fatto che è una Banshee, Jackson che diventa il kanima, Derek che va in giro a trasformare gli adolescenti, l’arrivo di Gerard e per ultimo l’arrivo del branco di Alpha.
“Quindi i tuoi occhi di che colore sono?” Chiesi a Scott.
“Gialli, vuoi vederli?” Mi disse.
Io annui, non mi sembrava reale, ma quando vidi i suoi occhi diventare gialli, le zanne, le orecchie e i peli mi prese quasi un colpo.
“Oh mio dio” furono le uniche parole che riuscì a dire.
“Tranquilla sai che non ti farei mai del male.” Mi tranquillizzò Scott.
“Anche quel ragazzo diventa così?” chiesi curiosa.
“Si, ma lui ha gli occhi rossi ed è molto più forte.” Mi rispose mio fratello.
“All’inizio non voleva che te lo dicessimo ma poi ha cambiato idea, quando parlava di te, il suo cuore batteva più forte, un po’ come il tuo ora”.
Scott mi sorrise gentilmente.
Non sapevo che Derek Hale, stava ascoltando la nostra conversazione e che da lì a poco lo avrei incontrato di nuovo, però da sola.
 



#ANGOLO
Ciao ragazze/i fatemi sapre se vi piace la storia, lasciandomi un commento.
Mi scuso se il capitolo è corto, ma sto inziando a preparare degli esami e quindi non ho molto tempo.
Buona lettura.

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Capitolo 5
*** Betha ***







POV HILARY
 
 
 
 
Ero a casa da sola, dato che i ragazzi erano andati all’allenamento.

Penso che non mi abituerò mai all’ idea che quei due erano dei titolari.

Passai tutto il pomeriggio a studiare e a fare delle ricerche sui lupi mannari e sul sovrannaturale, anche se sapevo che se avessi avuto dubbi avrei potuto chiedere a Scott.


Ma volevo sapere tutto in quel momento.


Mentre continuavo a fare le mie ricerche qualcuno mi graffiò la gamba, abbassai lo sguardo scoprendo il colpevole.


Betha, molto probabilmente voleva uscire a farsi la sua passeggiata.
Di solito, mentre studiavo a New York, lui si metteva sempre ai miei piedi, era la mia unica compagnia.


“Ho capito, stai buono, dammi solo due minuti” Chiusi il portatile, mi misi le scarpe e il giubbotto, gli misi il guinzaglio e mandai un messaggio a Stiles nel caso fosse tornato.


Passeggiavo anche se non avevo una meta precisa, mi trovai davanti alla radura di Beacon Hills e scoprì che il mio cane la adorava, saltava, correva.


Dopo una manciata di minuti mi accorsi che il mio cane ringhiava verso di me, o meglio ringhiava a qualcuno dietro di me.


“Cosa c’è amore? Betha non è niente” Betha abbaio facendomi spaventare.


Quando mi girai trovai dietro di me quel ragazzo amico di mio fratello, Derek.


“Ti ho spaventata?” mi chiese avanzando verso di me.


Il mio cane sembrava una belva, abbaiava e ringhiava contro di lui fino a quando Derek gli lanciò un’occhiata e in un nano secondo Betha smise di abbaiare.


“EHY” Gli urlai arrabbiata.


Mi guardò cercando di capire perché gli avessi urlato contro.


“Smettila di manipolare il mio cane.”


“è il tuo cane che mi abbaia contro, cosa dovrei fare?” 


“Gli starai antipatico, devi conquistarla la sua fiducia non imporgliela.” Poi mi accorsi che era tutto sudato.
“Ma ti senti bene?” Indossava una maglietta nera e aderente che metteva in mostra i suoi muscoli, beh nonostante fosse antipatico era un bel ragazzo.


“Che ci fai qui?” Dicendomi senza rispondere alla mia domanda.


“Sto facendo una passeggiata con il mio cane.” Vedo che alza gli occhi al cielo.


“Questo lo avevo capito, intendevo in questo luogo.”


Poi aggiunse:
“Stiles e Scott non ti hanno raccontato nulla?”


“Se intendi dei lupi mannari, allora si.” Ripensai alla storia che mi avevano raccontato Stiles e Scott, provai uno stato di tristezza verso Derek, aveva perso i suoi genitori e la sorella in quell’ incendio e tutto per colpa di quella psicopatica della zia di Allison.


"Beh non ti hanno detto che venire qui rientra nella cose che non dovresti fare?"


"No..." questo non lo avevano detto.


"Certo, in città c’è un branco di Alpha assetati di sangue e loro non ti dicono i posti in cui non puoi andare, ottima scelta" disse ironicamente stringendo i pugni.


"Mi hanno solo accennato degli alpha."


"Beh tu non hai pensato che qui potrebbe essere pericoloso?"


"Ehy fino a ieri non sapevo nulla, per me è tutto nuovo, pensi che venga giù dal mondo delle lune?"
Gli dissi incrociando le braccia al petto.
Sbuffò e si girò per andarsene.


"Dai vieni."
COSA?


"E dove dovrei venire?" Gli chiesi mentre lui si addestrava nel bosco.


"A casa mia" mi disse con tranquillità.


"E perché dovrei?"


"Senti voglio riportare a casa te e il tuo cane"


"Il mio cane ha un nome: Betha." Fece un respiro profondo.


"Accompagnerò te e Betha a casa."


"Okay, grazie." gli rivolsi un sorriso.


Dopo una decina di minuti arrivammo davanti ad una casa.
Okay chiamarla casa era una parola enorme dato che era praticamente distrutta.


"T-tu abiti qui?" Dissi mentre guardavo meglio l'abitazione.


"Si"


Poi mi maledissi mentalmente, era sicuramente la casa dell'incendio, provai nuovamente dispiacere.
Saliamo in macchina e dopo una manciata di minuti imbarazzati cercai di rompere il ghiaccio.


"Quindi... tu saresti il capo?"


Vidi un sorrisetto spuntargli sul volto, ma durò pochi secondi.


"Più o meno."


"Scott mi ha detto che lui è stato morso da tuo zio Peter."


"Si prima era lui l'alpha."


"Tu da chi sei stato ... emh... morso?"


"Nessuno... sono sempre stato così." Vidi spuntare una seconda volta quel sorrisetto.


"Oh." Fu l'unica cosa che seppi dire, poi di nuovo silenzio..


In quei minuti approfittai della situazione per studiarlo.. era davvero un bel ragazzo, ed ero sicura che sotto quel caratteraccio c'era una persona gentile e amorevole.


"Sei a disagio?" Disse interrompendo i miei pensieri.


"È solo che devo ancora adattarmi a tutto ciò, ma per il resto no."


"I tuoi battiti sono accelerati."


Nel momento che finì la frase arrivammo davanti a casa mia.
Aprì la portiera facendo scendere anche il mio cane.


"Grazie mille, è stato gentile da parte tua."


I miei ringraziamenti lo lasciarono sorpreso, notai i sui muscoli irrigidirsi.


"Beh non voglio che ti accada qualcosa." Gli sorrisi.


"Ciao."
"Vai dentro Hilary" mi disse con tono protettivo.
 
 
Entrai in casa e solo quando la mia porta si chiuse, sentii il rumore del motore della sua macchina.
Andai in camera mia e mi sdraiai con Betha sul mio letto, accarezzandolo e ringraziandolo dell'ottima idea di essere andato alla radura e di avermi fatto incontrare di nuovo lui, Derek Hale.


#Angolo

Ciao ragazzi, spero vi stia piacendo la storia.
Lasciatemi una recensione :)

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Capitolo 6
*** Brothers? Twins ***









POV HILARY
 
 
 
Dall’ incontro con Derek era trascorsa una settimana.
Era come se fosse tornata la solita noiosa routine, passavo le mie giornate tra Scott, mio fratello e Lydia, ovvero una delle mie più care amiche.
In quella settimana Lydia mi aveva fatto il resoconto su quello che era successo in tema sovrannaturale, mi raccontò di come Jackson fosse diventato il Kanima e poi un licantropo, che solo grazie all’ amore che provavano lei riuscì a non farsi ammazzare.
Sapevo dell’interesse di mio fratello per Lydia, aveva una cotta praticamente da sempre, ma vedevo che Lydia era ancora innamorata di Jackson.
Poi mi raccontò di Allison e di come sua zia e suo nonno la manipolarono, poi mi raccontò del suo morso, del “rapporto” che aveva con Peter e della sua “immunità”.
In questa settimana andai anche agli allenamenti di Lacrosse e conobbi altri membri del branco di Derek come Isaac e Boyd, conobbi anche Erica e ne rimasi veramente colpita dato che la ricordavo come una ragazzina insicura, timida e impacciata, sicuramente Derek aveva fatto un ottimo lavoro.
Ed ovviamente i giorni in cui non ero impegnata li passai pensando al grande lupo: Derek.
Ero arrivata persino a sognarlo…
Non lo vedevo da giorni, magari aveva una compagna.
Decisi di non portare più Betha a spasso dove c’è la radura ma mi limitai ai suoi confini, ovviamente con suo grande dispiacere.
Non volevo che Derek pensasse che fossi lì per vedere lui, anche se avrei voluto vederlo ancora.
Ma stamattina, durante una noiosissima lezione di storia, dalla porta entrarono tre persone, uno lo riconobbi subito dato che era il vicepreside mentre gli altri due erano due ragazzi, gemelli per la precisione.
Due ragazzi, alti, con capelli castani e gli occhi marroni, avevano le spalle enormi ed erano belli, molto belli.
Ovviamente i ragazzi li ignorarono, cosa altrettanto diversa da quella che fecero tutte le altre ragazze.
“Buongiorno ragazzi, vi presento due nuovi studenti: Aiden e Ethan.”
Vidi i gemelli sorridere e sedersi.
Io, Stiles e Scott ci guardammo e Stiles chiese: “Scott credi che…” ma Scott lo zittì, poi mi ricordai che i licantropi avevano un udito finissimo.
Sicuramente pensavano che fossero due dei componenti del branco degli Alpha, quindi presi il telefono e mandai un messaggio a Scott.
“Credi che siano loro?”
“Non lo so ho già avvertito Derek di venire a scuola, magari lui può riconoscerli.”
Perfetto…
Qualche minuto dopo ricevetti un altro messaggio da Scott:
“Derek mi ha detto di non fare nulla, potrebbero essere due ragazzi normali, anche se ho una brutta sensazione”
Durante la lezione iniziai a pensare a Derek ed al fatto che dopo lo avrei rivisto.
Il suono della campanella mi riportò alla realtà così raccolsi le mie cose e vidi i gemelli uscire dalla classe.
Volevo essere d’aiuto ma ovviamente non potevo stalkerarli.
Ebbi altre lezioni nella mattinata, lezioni non in comune con i gemelli e a quel punto aveva perso la “speranza” di ritrovarli per tenerli d’occhio.
Ma quando suonò l’ultima campanella, per avvisarci dell’ora di pranzo, io uscii dalla classe e mi diressi verso la mensa, afferrai il vassoio e una bottiglietta di acqua e cercai di trovare il tavolo dei miei amici ma appena mi girai mi ritrovai davanti uno dei gemelli.
Mi spaventai e feci volare letteralmente la bottiglietta che prontamente fu presa dal ragazzo davanti a me.
“Ehy ti ho spaventato?” mi chiese sorridendomi.
“Un pochino, non ti avevo visto, scusami.” Gli dissi sorridendogli.
Al primo momento pensai di mentirgli, poi mi ricordai che se fosse stato un lupo, sicuramente avrebbe sentito il mio battito aumentare.
“Scusami tu, non volevo spaventarti.” Mi sorrise e senza darmi il tempo di rispondere mi chiese:
“Tu eri a lezione di Storia vero?”
“Già, benvenuto comunque.”
“Grazie mille, comunque dato che sono solo vuoi mangiare con me?”
“umh c-certo.” Lo seguii cercando di evitare le facce sconcertate di Scott e Stiles.
Cercai di comportarmi “normalmente”.
“Comunque io sono Aiden”
“Hilary” mi tese la mano.
“Sei di qui?” mi chiese curioso.
“Si, anche se sono appena tornata da New York.”
“Hai frequentato la scuola a New York?”
“Si, mi sono specializzata nell’ambito della scrittura.”
“Uhh Scrivi?”
Annuisco con un certo imbarazzo, Aiden era un ragazzo molto carino, si interessava veramente a me e alla mia vita non come un certo ragazzo di nome Derek che non si sarebbe nemmeno sognato di farmi delle domande come le sue.
“Allora qualche volta mi farai leggere qualcosa di tuo”
“Certamente.”
Restammo qualche minuto in silenzio.
“Hilary?”
Alzai il viso dal vassoio:
“SI?”
“Ho sentito che sabato c’è una festa, ti va di andarci con me?”
Quasi mi strozzai con il cibo, lanciai un’occhiata dietro Aiden e notai Stiles che quasi cadde dalla sedia e Scott che tentava di farmi dei segni strani, ma io nella sua domanda vedevo solo una possibilità di uscire con un ragazzo carino e anche nel caso di tenere d’occhio lui e suo fratello.
“Va bene.”
“Ora devo raggiungere mio fratello, passo io a prenderti. “Si alzò dalla sedia e si allungò verso di me lasciandomi un bacio sulla guancia, poi si avvicinò all’ mio orecchio e mi sussurrò:
“Comunque sei molto carina.”
Poi se ne andò, fortunatamente non si girò, dato che il mio viso si era acceso di una tonalità di bordeaux, ma avevo intuito che sul suo viso si era formato un sorriso sfacciato.
Non passarono nemmeno due secondi che Scott e Stiles si catapultarono al mio tavolo.
“OH MIO DIO CHE DIAVOLO HAI IN QUEL CERVELLO? MA TI RENDI CONTO CHE POTREBBE ESSERE UNO DEGLI ALPHA?” mi urlò mio fratello.
“Oh mio dio abbassa la voce vuoi farti sentire da tutti? E comunque si ci esco insieme, almeno lo tengo d’occhio e se nel caso non fosse l’Alpha vorrà dire che sono uscita con un bel ragazzo, semplice.”
“Effettivamente è una buona idea, fuori di testa, ma una buona idea anche se Derek non ne sarà molto felice.” Mi disse Scott.
“E quando mai MR. MORTE è felice?” disse mio fratello.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
POV DEREK
 
 
 
Ero all’entrata della scuola e nonostante quasi tutti fossero usciti, non avevo ancora visto né i gemelli e né Hilary.
Dopo 10 minuti vidi uscire Scott, Stiles e Hilary, indossa un vestito blu con degli stivaletti e ha i capelli raccolti, anche se la preferisco con i capelli sciolti…
MA CHE DIAVOLO MI PASSA PER LA TESTA?
Scott si avvicina:
“Li hai visti?”
“No.”
Aspettammo in silenzio finché Scott non mi indicò due ragazzi.
“Beh potrebbero essere due licantropi, ma finché non si trasformano almeno un po', non si può avere una certezza.”  Gli dissi.
“E il loro odore?” mi chiese Stiles.
“Quando sono umani il loro odore può essere totalmente diverso, qualcuno di voi ci ha parlato insieme?”
“Hilary si.”
Spostai il mio sguardo su di lei, la guardai nei suoi occhi verdi.
 “Cosa ti hanno detto?”
“In realtà ho parlato con uno di loro, e mi ha chiesto se volevo mangiare con lui, poi mi ha chiesto se avessi voluto andare alla festa di Lydia e gli ho detto di si e..”
“TU COSA?” ringhiai talmente forte che lei sussultò, iniziai a sentire la rabbia crescere in me.
“Cosa avrei dovuto fare?” Intervenne Stiles.
“Ovviamente ha omesso il commentino che ha fatto e il bacio sull.. AHHH” vidi Hilary pestargli il piede.
“DAVVERO? MA COME FAI AD ESSERE COSì INGENUA? TI RENDI CONTO DI CHI è?” Dissi mentre stringevo sempre di più i pugni per evitare di trasformarmi e di strangolarla.
“Ehi, hai detto di non esserne sicuro, e poi almeno possiamo conoscerlo e..”
“Certo così si trasforma e ti apre la gola con i denti, bella idea.” Dissi con ironia.
Lei mi guardò con un’aria di sfida.
“Saremo li a controllare.” Dissi e poi me ne andai.
Mi accorsi che stavo iniziando di nuovo a sudare, dannazione quella ragazza mi aveva talmente fatto incazzare, ma infondo non doveva interessarmi, lei non era nessuno.
 

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Capitolo 7
*** L' amore vince sempre ***










POV. HILARY






Il giorno dopo incontrai Aiden solo nella lezione di Spagnolo.

Mi salutò e mi sorrise mentre si sedeva vicino a me, ma non mi rivolse parola. 

Durante quella lezione mi sentivo osservata, al primo momento pensai ad Aiden, ma lui continuava ad ascoltare la lezione, guardai fuori dalla finestra e vidi scorgere da dietro degli alberi due puntini rossi, qualcuno mi stava fissando.

Il colore rosso era riservato agli Alpha, avrei potuto pensare a tante persone, ma ovviamente, il mio pensiero ricadde all'unica persona che occupava la mia mente: Derek.

Cercai di pensare ad altro, dato che prima di tutto dovevo stare attenta alla lezione e secondo, l'ultima volta che avevo incontrato Derek, non era andata molto bene.

Quando la lezione finì, Aiden mi sorrise, mi lasciò un bigliettino sul banco e poi se ne andò.

Lo aprì e trovai il suo numero di telefono, con un invito di scrivergli un messaggio così che lui potesse salvare il mio numero, e ovviamente, il tutto finiva con una faccina sorridente.

Quando finirono le lezioni tornai a casa a fare compagnia a Betha, dato che Scott e Stiles avevano gli allenamenti di lacrosse.

Passai tutto il fine pomeriggio sul divano con Betha, poi mi ricordai che avrei dovuto fare da babysitter alla figlia dei vicini, così sistemai un po' il salotto. 

Solo il suono del campanello mi riportò alla realtà, aprii la porta e mi trovai davanti la signora Finners, dopo avermi detto della merenda mi disse che sarebbe tornata per le 7 pm.

Per far passare il tempo le feci vedere il suo cartone preferito, mi misi sul divano insieme a lei e ovviamente ai nostri piedi si era posizionato Betha.

Dopo neanche 10 minuti dall'inizio del cartone, Betha iniziò a ringhiare verso la porta, e in seguito sentii bussare.

Le mie mani iniziarono a sudare e tremare, Betha si comportava in quel modo solo con una persona, così cercai di riprendermi. 
Nel momento in cui aprii la porta dissi:
"Ciao Derek" Trovai un Derek abbastanza confuso.


"Come hai f.." mi spostai facendo intravedere Betha, che stava ancora ringhiando.


"Ah capito" Derek guardò Betha ma senza fare il suo giochetto.


Lo guardai un po' sorpresa.


Lui mi capì al volo: "Mi avevi detto che dovevo conquistarmi la sua fiducia..." ci fu un breve silenzio "ma se vuoi.." lo interruppi.
"No no va bene così, comunque Stiles e Scott non ci sono li puoi trovare agli allenamenti."


"Lo so, infatti non sono qui per loro" Poi continuò "sono qui per te." 


Rimasi di sasso.


"Ah... beh entra comunque."
Mi feci da parte per lasciarlo passare, appena notò la bambina sul divano si irrigidì.


"Sto facendo la babysitter" cercai di spiegargli.


Vidi la bambina seduta sul divano, era innamorata di quel cartone e del principe.


Poi si girò verso Derek "chi è lui?"
"È Derek, starà qui un po' con noi, tu continua pure a vedere la tv" le accarezzai la piccola testolina.


"Il principe è venuto qui per te? " vidi Derek irrigidirsi.


"Il principe?" Mi guardò stranito.


"No tesoro, è un altro Derek" risposi alla bambina.


Mi volta verso Derek che mi fissava con diversi dubbi.


"Il principe del cartone si chiama Derek" Cercai di spiegargli.


"Non sono qui per dei cartoni" mi disse duramente.


"Solo che è più gentile ed educato di te." Dissi sbuffando, lui si sedette sulla poltrona accanto al divano, solo in quel momento di silenzio mi accorsi che Betha gli ringhiava ancora.


"Quando smetterà?" Mi chiese sbuffando.


"Beh se continui a stare sulle tue, mai... prova ad accarezzarlo."


"Se dovessi farlo mi morderebbe" 


"Hai paura?" Gli dissi con aria di sfida, ricevendo un ringhio di risposta da parte di Derek.
Derek provò ad allungare la mano e Betha gli ringhiò così mi avvicinai al cane: "Buono Betha, Derek é buono... beh più o meno.. non ci farà del male." Mentre parlavo lo accarezzavo.

"Provaci di nuovo"
Derek allungò di nuovo la mano, sbuffando un po', stavolta con mia sorpresa, Betha si fece accarezzare.
Non so come successe, forse furono solo delle circostanze, la sua mano finì sulla mia, era calda e grande quasi il doppio della mia.
Vidi Derek fissarmi, sembrava che nessuno dei due volesse allontanare le mani.


Stavo per parlare quando la testa della bambina mi toccò la spalla.


"Hilary, vero che Odette tornerà dal suo principe?" Mi chiese la bimba con speranza.


"Ma certo, l'amore vince sempre." Le sorrisi accarezzandole la testa.


Derek fece un mezzo sorriso, quasi come se fosse divertito dalla mia frase.

Io lo guardai, aspettando una risposta.

"Ti sbagli, l'amore non vince sempre e poi fa male" Dalla sua risposta mi uscii una risatina.

"Beh Derek, sembra che non sei molto esperto, ma non è l'amore che fa male...La solitudine, la delusione e il rifiuto fanno male, non l'amore, perché forse è proprio quella punta di emozione che possiamo provare, che ci fa sentire talmente vivi da non farci sentire alcun dolore" Feci un silenzio e poi ripresi: " la mia favola preferita è la bella e la bestia, perché è un delle poche favole che ti fanno capire la sensazione e il significato della parola amore." 


Dopo tutto il mio 'piccolo' discorso pensavo che Derek avesse almeno qualcosa da ridire. 


"Hilary..." alzai il viso, incontrando i suoi occhi.
"La bambina si è addormentata..."


Lanciai un'occhiata alla bambina e la feci sdraiare sul divano, coprendola con una coperta.


"Posso parlarti?" 


"Certo" gli feci cenno di seguirmi in cucina.


Ma prima che potesse iniziare a parlare, il mio telefono vibrò, segno dell'arrivo di un messaggio.
"Ciao Hilary, sono Aiden, non vedo l'ora che arrivi il giorno della festa. Un bacio A.x"
Sussultai e vidi Derek con una faccia dubbiosa.


"Chi è?"


"Aiden"


"GLI HAI DATO IL TUO NUMERO?" Mi chiese spalancano gli occhi.


"Si, me lo ha chiesto oggi."


"Ma voi non avete parlato."


"Si lo s... aspetta come diavolo fai a saperlo?...." ci fu un secondo di silenzio mentre io lo guardai con gli occhi leggermente socchiusi. 
Poi un lampo di idea.
Era lui, gli occhi rossi erano i suoi.


"Aspetta eri tu, gli occhi rossi erano i tuoi?"


"Si ero io." Mi disse senza preoccupazione.


"Beh che non ti fidassi lo sapevo...dato che non ti fidi di nessuno, ma che mi spii..." 


Derek mi guardò con occhi sorpresi.


"Non spiavo te, ma loro." Poi continuò: "Cosa ti ha detto?"


Esitai a dirgli il contenuto del messaggio.


"Hilary..." mi rimproverò.


"Mi ha detto che… non vede l'ora che arrivi sabato e che mi sta pensando." Gli confessai.


Lui chiuse gli occhi e strinse i pugni.


"È una cosa carina" cercai di convincerlo.


"Una cosa carina? Sei seria?" 


"Derek è solo un messaggio"


"Si certo, magari solo per conquistarti per poi farti chissà che cosa" Sbuffò.


"Scommetto che sei venuto qui solo per parlare di lui. " gli disse con un pizzico di delusione.


"NON SOLO DI LUI MA DI LORO, HILARY, LORO, SONO IN DUE. " mi disse quasi urlando. 


"Quindi è così..." dico abbassando la testa.


"Si è così, non voglio che tu vada alla festa con lui, perché devi essere così ingenua".


"Non mi sembra di essere ingenua, e poi cerco di aiutarti a capire se è un licantropo."


"Sai che rischierai la vita?" 


"Se ci sarai tu non sarò in pericolo... tu ci sarai vero?"Gli chiesi sperando in una risposta positiva.


"Ovvio che sarò lì" Derek si accorse subito delle sue parole e si corresse.


"Ci saremo tutti."


Ci guardammo negli occhi per qualche secondo fino a quando il campanello suonò.


Io stavo apparecchiando la tavola e vidi Derek andare alla porta a consegnare la bambina alla madre.


Ma dalla porta apparse anche Stiles che sembrò sorpreso nel vedere Derek a casa sua.


"Derek?"


"Voleva parlare con me." Gli dissi.
"Ordiniamo una pizza? Papà tornerà tardi"


"Oh sì, ma ti prego fallo tu." Vidi mio fratello gettarsi letteralmente sul divano facendogli promesse d'amore.


Nel frattempo vidi Derek dirigersi verso la porta.


"Ehy dove fuggi?" Gli chiesi.
"Vado a casa" mi disse come se fosse un risposta ovvia.


"Resta con me." Poi mi corressi.

"C-con noi." Abbassai lo sguardo arrossendo leggermente.

"Perché?"


"Beh ordiniamo una pizza e chiamo anche gli altri... dai ci divertiremo." Cercai di convincerlo.


Derek sospirò, forse cercando un modo gentile per declinare l'invito.

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Capitolo 8
*** Please, Stay! ***








POV. DEREK 
 
 
 
 
“Resta” a quella frase mi girai verso di lei, verso i suoi bellissimi occhi che mi chiedevano di restare.
 
“Perché?” Le chiesi.
 
Perché voleva che uno come me restasse a casa sua?
 
“Ci mangiamo una pizza, ti va?” ci fu un momento di silenzio poi continuò: “Poi guardiamo anche un film e chiamo anche gli altri, dai ci divertiremo.” Disse tentando di convincermi.
 
Non mi sarei mai aspettato un invito del genere, attualmente avrei dovuto pensare al branco di alpha e lei, sicuramente non aiutava.
 
Tentai in ogni modo di cercare un modo gentile per declinare l’invito, ma ormai il mio corpo e la mia testa fremevano per stare ogni minuto con lei, mi accorsi che i suoi battiti accelerarono, ma mai quanto i miei.
 
Alla fine mi arresi: “Va bene” dissi sospirando.
 
Lei spalanco gli occhi con sorpresa, come se fosse incredula per quello che aveva sentito: “Davvero?”
 
“Si.” Le confermai, sentii i suoi battiti aumentare.
 
Lei era felice che io rimanessi a casa sua.
 
“Vieni” La seguii in salotto e notai che Stiles era ancora stravaccato sul divano.
 
“Accomodati pure sulla poltrona, io chiamo Lydia e Scott.” Mi sorrise e poi sparì in cucina.
 
Mi sedetti sulla poltrona e tentai di calmarmi, vidi Stiles girarsi verso di me.
“Stai bene? Sei tutto sudato”
 
“Sto bene” dissi cercando di evitare il suo sguardo.
 
“Ne sei sicuro? Forse hai caldo, puoi togliertela la giacca.”
 
Per farlo smettere di parlare tolsi la giacca: “va bene?” dissi scocciato, poi continuai: “a me sembra che tu non stia bene”
 
“Mi hanno distrutto agli allenamenti di lacrosse, c’era l’altro gemello: Ethan.” Mi spiegò mentre si metteva seduto.
 
“Ha fatto qualcosa?”
 
“No, ma è molto bravo, è riuscito ad entrare in squadra, ma era un ragazzo perfettamente normale”
 
“O semplicemente sono molto bravi a nasconderlo” Avevo una certa sensazione, quella sensazione di quando si ha ragione.
 
Avrei voluto risolvere tutto prima di sabato, prima della festa, così che Hilary non debba andare con quel cretino.
 
Mentre pensavo Stiles mi interruppe: “Voi cosa avete fatto?”
 
"Cosa?"


"Tu e mia sorella"
 
"Oh, abbiamo solo parlato" anche se non ero venuto per quello...
Ripensai alla mia mano sulla sua.


Non lo avevo programmato, era successo all'improvviso.


Mi sentivo felice.. Beh forse un po' troppo visto la mia reazione, quando ho alzato lo sguardo e si è incrociato con il suo, con i suoi occhi leggermente impauriti.


Ma perché non si era spostata? O perché non mi sono spostato?


"Pensi ai gemelli?" Il mio pensiero fu interrotto da Stiles.


Poi continuò: "hai stretto i pugni e sei tutto teso"
"Si" risposi mentendo spudoratamente, intanto Stiles non poteva capirlo.


Hilary arrivò in salotto: "Scott e Lydia stanno arrivando, voi che pizza volete?"
Dopo averle detto le pizze che volevamo ritornò in cucina.


Poco dopo suonò il campanello e io guardai Stiles: "Ti prego vai tu, non vedi che sono morto?" Sbuffai e mi alzai per andare ad aprire.


Mi trovai davanti Scott e Lydia.


"Che ci fai qui?" Dissero contemporaneamente Lydia e Scott.


"Ciao anche a voi" dissi con ironia.


"L'ho invitato io." Si intromise Hilary.


Mi spostai per farli entrare e si sedettero sul divano, dato che quando Stiles vide Lydia si alzò immediatamente.


Mentre tornavo a sedermi sentii il discorso tra Hilary e Lydia.


"Che ci fa qui?" Chiese Lydia.


"Era venuto a parlarmi e poi gli ho chiesto se voleva rimanere a mangiare una pizza, non mi piaceva l’idea di farlo restare solo in quella casa."


Arrivai in salotto e Hilary chiese: "Ma voi non avete mai passato del tempo insieme?"


"Solo per situazioni sovrannaturali" rispose Stiles


"Comunque ho portato un film" disse Lydia tutta eccitata estraendo dalla borsa un film con il nome di Twilight.
 
“OH NO, VI PREGO TUTTO MA QUELLO NO!” Rispose Stiles.
 
“Taci” Hilary e Lydia gli versarono uno sguardo truce.
 
"Magari Derek lo ha già visto” chiese speranzoso Scott.
 
“In realtà non so nemmeno di che state parlando” ammisi.
 
“Non lo hai mai visto?” mi chiese Hilary stupita, poi continuò “parla anche di licantropi.”
 
Così iniziò il film, fin dall’ inizio pensai che fosse un film stupido e che solo alle ragazze come Hilary, ovvero ragazze sognatrici, poteva piacere.
 
Durante il film arrivò anche la pizza.
 
Dopo un periodo che mi sembrò un’eternità il film terminò.
 
“Beh io sto dalla parte di Edward, non mi piace Jacob e non mi piacciono nemmeno i lupi.” Disse mettendo il muso.
 
Io le rivolsi un sorrisetto, forse non si ricordava che nella sua stessa stanza c’erano due lupi.
 
Poi sentii un telefono suonare, era il mio.
 
Quando risposi sentii dall’altra parte una persona affaticata, era mio zio Peter.
 
“Che vuoi?” Gli chiesi scazzato.
 
“Ho bisogno di te, qui ci sono dei cacciatori.” Dopo quella risposta, saltai in piedi.
 
“Arrivo subito.” Guardai Scott che aveva sentito tutta la telefonata.
“Vengo pure io” si alzò e insieme andammo verso la porta, in un secondo momento mi accorsi che Hilary mi stava seguendo, così mi voltai verso di lei: “Tu stai insieme a loro, non stare da sola, per favore.”
Le strinsi le braccia con le mie mani, lei annui confusa, poi mi voltai e uscii da quella casa, prima di salire in macchina sentii Hilary sussurrare: “Stai attento” così mi girai verso di lei e le feci un sorrisetto: “Io sono sempre attento.”  Le risposi partendo verso casa mia insieme a Scott.
 

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Capitolo 9
*** Before the party ***






Pov Derek
 
 
 
 
I cacciatori ci avevano lasciato un "avviso".

Un accurato modo di farci sapere di stare attenti, perché loro erano in città e ci avrebbero ucciso.

Quando io e Scott arrivammo a casa, loro erano appena andati via, lasciando Peter con una freccia conficcata nella gamba.

Mi accorsi che cercavano qualcosa perché trovai la casa più distrutta di quello che era già, ma probabilmente non avevano trovato quello che cercavano.

All' inizio pensai agli Argent, ma mio zio affermò che non erano stati loro a minacciarci.

Avvisai subito i miei beta, Isaac Boyd ed Erica, del pericolo e poi dissi anche a Scott di dire a Stiles e Hilary di stare attenti, soprattutto loro, dato che erano umani.

Non parlai più insieme a Hilary da quel giorno a casa sua, anche se tutte le mattine la vedevo a scuola mentre io cercavo di notare qualcosa nei gemelli, qualcosa per placare il mio sesto senso, il quale diceva che erano degli Alpha.

Ma non notai nulla.

Ma ovviamente non mi arresi.

Guardavo Hilary insieme al gemello comportarsi come due adolescenti alla loro stupida prima cotta.

La lasciai in pace, dato che era libera di fare quello che voleva, anche se, soprattutto quando la toccava, avrei voluto entrare e spaccare la faccia a quel ragazzino.
 
Era arrivato il giorno della festa, purtroppo.

Ovviamente c'era anche la partita di lacrosse, che riuscii a guardarla di nascosto tra gli alberi, ma il gemello non aveva fatto nulla di male.

Notai che Boyd, Isaac, Scott e Stiles erano più concentrati sui gemelli che sulla partita, mentre Hilary e Lydia facevano il tifo dagli spalti e il gemello non le toglieva gli occhi di dosso.

Alla fine della partita sentii lui dire ad Hilary:
"Dopo passo a prenderti?"
"Certo" vidi Hilary sorridergli.

Ma la cosa che mi fece andare fuori di testa fu quando vidi il gemello avvicinarsi a Hilary e darle un bacio sulla guancia.

Non so come feci a trattenermi dallo strappargli la gola con i denti.

Dannazione dovevo restare calmo, sentivo il colore dei miei occhi diventare rossi, rosso come il sangue che bolliva per la rabbia, tutto per uno stupido bacio.

Mi promisi di non andare a casa sua, ma fu tutto inutile, dopo neanche un'ora ero davanti a casa di Stiles, con un dito su quel maledetto campanello.

Ad aprirmi arrivò Stiles, tutto profumato e vestito bene.

"Ciao, Derek?" Era sorpreso di trovarmi lì, dato che avevo detto a Scott che sarei andato direttamente alla festa.

"Hai messo Anche il profumo?" Dico a Stiles.

Lui alza gli occhi al cielo e mi rimprovera.

"È una festa.. ti devo spiegare come ci si veste?"
"Non mi interessa, sono qui per parlare con Hilary."
"Mmh è di sopra, HILARYYYY" urlò verso le scale.

"Arrivo un attimo." 

E dopo due minuti la vedo scendere nel suo meraviglioso abito verde acqua, proprio come i suoi occhi, aveva anche i tacchi ma non troppo alti, i suoi capelli non erano più lisci ma mossi.

Era bellissima, sentivo il mio cuore impazzire.

"Ciao Derek" 
"Ciao".
"Vi piace il mio vestito?" Disse mentre girava su se stessa. 

"Sei bellissima" disse Stiles come se stesse leggendo nella mia mente.

Poi la vidi girarsi verso di me come se stesse aspettando un mio parere.

"Stai bene" vedi il suo sguardo dispiacersi.

"E tu devi andare a cambiarti?" Ma perché tutti pensano che ad una festa bisogna vestirsi eleganti?
"In realtà no, e scordatevelo"
"Oh cavolo, devo mettere un po' più di profumo, vado" vedo Stiles correre in camera.

"Hilary dobbiamo parlare" 
"Proprio adesso?" Alzo gli occhi al cielo.

"Okay dimmi"
"Se noti qualcosa di strano come zanne, artig..."
Hilary mi interrompe.

"Si te lo devo dire." Le sorrido.

"Cercherò di tenervi d'occhio."
"Cerca ... solo di non stare da sola con lui."
La vedo arrossire.

"Oh mio dio, sembri mio padre."
"Hilary" la rimprovero.

"Sembri decisamente mio padre." Stavo per rimproverata di nuovo quando la sua frase mi lascia di stucco.

"Tranquillo non ho intenzione di perdere la verginità ad una festa." Hilary vide il mio sguardo. 

"Beh che c’è?"
Mi presi due secondi per rispondere.

"Solo.. Mi sembri più piccola ora." Ed ovviamente con tutte le frasi che potevo tirare fuori, le ho detto che dato che non faceva sesso era piccola, fantastico.

Vedo Hilary incrociare le braccia come se volesse aggredirmi.

"Beh non ho intenzione di darla via come il vento, quindi si, preferisco essere piccola." 
"Non intendevo questo"
"Lo so cosa intendevi" mi disse urlando.

Stavo per replicare, ma ad interromperci arrivò Stiles.

"Perché diavolo state urlando?"
"Nulla" disse Hilary senza guardarmi.

Stiles stava per replicare ma sentimmo una macchina arrivare. 

"Beh io vado" la prendo per il polso ma lei scacciò in malo modo la mia mano.
"Non toccarmi" mi urla.

Lascio il suo polso: "volevo solo dirti di stare attenta."
"Lo so, a dopo" mi disse senza guardarmi, mentre i suoi battiti aumentavano.

Uscì dalla porta senza dire altro.
 
“Si può sapere che diavolo le hai detto?” mi chiese Stiles con un’ aria sospetta.
“Taci.” Gli dissi cercando di capire cosa si stessero dicendo Hilary e i due gemelli.
“cosa si stanno dicendo? Eh?”
Presi con violenza il colletto della camicia di Stiles e lo sbattei contro la parete.
“Se non taci, ti apro in due la testa con un pugno.”
Lo lasciai e mi ri-concentrai sul discorso al di fuori della casa, purtroppo sentii poco e nulla dato che se ne stavano andando.
“Allora?” mi chiese Stiles battendo il piede a terra.
“Niente di importante.”
“Non era quello che volevo sapere.” Fece una pausa “Devi averle detto qualcosa?”
“Sta zitto e fatti gli affari tuoi.”
Mi fa incazzare il fatto che è una persona molto curiosa e che non si fa gli affaracci suoi, gli diedi uno spintone facendolo sbattere contro la parete di prima.
“Ahia, okay sto zitto, sto zitto” esclama Stiles impaurito.
Dopo averlo lasciato mi accorsi che i miei artigli stavano crescendo.
“Posso farti un ultima domanda?” mi chiese
Sentii i miei occhi cambiare colore.
“Oh perfetto, i tuoi occhi sono diventati rossi.”
“E ti ritroverai i miei canini nella tua gola.” Gli lanciai uno sguardo omicida.
“Va bene non parleremo più di Hilary.” Deglutì.
Poi continuò: “Dobbiamo andare a prendere Scott, andiamo con la tua macchina?”
“Va bene, andiamo con la mia e il più velocemente possibile, perché se nel momento che entrerò a quella festa vedrò quel cretino avvinghiato a tua sorella, prima ammazzo lui e poi passo a te.” Gli dico mentre gli regalo un sorrisetto.
“okay, okay muoviamoci.”

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