Fire meet gasoline

di AThousandSuns
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Notte stellata ***
Capitolo 2: *** Neve ***
Capitolo 3: *** Rimpianti ***
Capitolo 4: *** In guerra ***
Capitolo 5: *** Pace ***
Capitolo 6: *** Civil war what if ***
Capitolo 7: *** Addestramento ***
Capitolo 8: *** Western!AU ***



Capitolo 1
*** Notte stellata ***


Prompt: dopo una missione bevono sempre sotto le stelle.
Sono seduti sul tetto di un palazzo a San Pietroburgo, le gambe sospese nel vuoto. Natasha è più silenziosa del solito: tornare in Russia è sempre motivo di sentimenti contrastanti per lei. James ama il fatto che tra di loro non ci sia bisogno di parole: le basta guardarla negli occhi per avere un assaggio dei suoi pensieri. Però, dopo questa missione, vorrebbe trovare le parole giuste per confortarla, vorrebbe stringerla al petto e sentire i loro cuori battere all'unisono, vorrebbe baciarla in quella notte gelida e stellata, annegare in lei e urlarle che sono insieme, vivi, e si appartengono: si fotta tutto il resto. Invece, come sempre, si limita a tirare fuori dal suo borsone due bottiglie.
Natasha si scuote di dosso i suoi pensieri:-Quello è il liquore asgardiano di Thor?
-Volevi sbronzarti o no?
Lei si lascia scappare una risata leggera, i suoi occhi ora brillano quasi più delle stelle, James non può fare a meno di notarlo.
Natasha afferra la bottiglia e poggia la testa sulla spalla buona di Bucky, alla ricerca di contatto e calore, chiudendo gli occhi. Lui pensa che potrebbe rimanere così per sempre.

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Capitolo 2
*** Neve ***


Prompt: a Natasha piace la neve, a Bucky molto meno. Specie quando gli viene infilata a tradimento sotto i vestiti.
 
L'ha trascinato a Central Park nel bel mezzo di una nevicata. Bucky odia il freddo: gli ricorda la camera criogenica dove lo teneva l'Hydra tra una missione e l'altra. Ma ora che vede Natasha saltellare e piroettare come una bambina, con la bocca aperta e la lingua di fuori ad assaggiare la neve, è felice di aver accettato.
La osserva, un sorriso sulle labbra, assaporando la spontaneità di quel raro momento: Nat per un po' ritorna Natalia, la bambina russa dagli occhi verde foresta, fragile e libera.
Bucky si volta per aiutare una ragazzina a recuperare il suo slittino: quell'istante permette a Natasha di arrivargli alle spalle e infilargli neve fresca nel colletto della maglia. Bucky si irrigidisce e lei cerca di scappare, ridendo, ma lui la afferra per un braccio e la trattiene.
Rotolano nella neve, mentre lui attua la sua vendetta: infila la mano - quella di metallo - sotto la maglietta di Nat, sfiorandole il fianco. Lei rabbrividisce ma non si ritrae al suo tocco, e il modo in cui lo fissa gli fa perdere la concentrazione.
-Sai, dovremmo chiedere a Stark di impiantare nel braccio qualcosa che lo scaldi: odio questa sensazione.
-Per essere una spia, menti davvero male- prima che lei possa ribattere la zittisce con un bacio, mentre la neve continua a cadere.

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Capitolo 3
*** Rimpianti ***


Prompt: "rimpianti"
 
Bucky non era riuscito a chiudere occhio quella notte: il rumore dei macchinari rischiava di farlo impazzire. Abbassò lo sguardo su Natasha: aveva una mascherina per l'ossigeno e varie flebo nel braccio. Sarebbe dovuta essere una missione semplice, ma era bastato un secondo a far precipitare tutto. Bucky sospirò, il cuore pesante: avrebbe voluto prendersi a calci, era colpa sua se Natasha si trovava in un letto d'ospedale. In bocca, il sapore amaro di tutte le cose che non le aveva mai detto. Perché aveva paura: paura di esporsi e rendersi vulnerabile, paura di definire i loro sentimenti, paura di perderla. Ed era esattamente quello che stava succedendo. Non parlavano, loro due: erano i gesti a farlo per loro. Nat non gli aveva mai detto "ti amo", eppure il giorno prima non aveva esitato a fargli da scudo in un'esplosione. Bucky pregò un Dio in cui aveva smesso di credere da decenni perché lei si svegliasse, giurando che mai più avrebbe permesso alla paura di frenare ciò che rimaneva del suo cuore.
Il giorno dopo Nat si svegliò dal coma: Bucky fece scivolare la mano sotto quella della spia, intrecciando le loro dita.
Sospirò:- Ti amo.
Lei sorrise appena, gracchiando con voce incerta:-Credi che non lo sappia?

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Capitolo 4
*** In guerra ***


Prompt: "Ti amo, e questo mi spaventa a morte"
Spoiler schieramenti in Civil War
 
Sono in una camera di motel di terza categoria, i corpi intrecciati e il respiro affannato.
Quella guerra tra Steve e Tony li sta distruggendo: non hanno fatto in tempo a ritrovarsi e riappropriarsi, che si si sono ritrovati a combattere l'uno contro l'altra, di nuovo. Un circolo vizioso particolarmente irritante, ma nessuno dei due può permettersi di cedere, ognuno fisso nella sua posizione.
E così si accontentano di incontri furtivi e veloci, il tempo di amarsi e crogiolarsi l'una nel calore dell'altro, fino all'alba, quando devono rivestirsi e tornare a farsi la guerra.
Sono bravi a combattersi almeno quanto lo sono a fare l'amore, e questa cosa ha sempre affascinato James. Si volta verso la donna, i capelli rossi sparsi sul suo petto spiccano anche nella penombra della stanza.
«Che succede?» Natalia, come insiste a chiamarla lui, alza lo sguardo su James incrociando i suoi occhi «il tuo cuore. Batte più veloce».
James stringe le labbra: è più bravo con i gesti, le parole non sono mai state il suo forte, anche prima che diventasse il Soldato d'Inverno.
«Pensavo a noi».
«Paura che Steve ci scopra?» la conosce abbastanza da sapere che usa il sarcasmo come difesa. In realtà ha capito benissimo a cosa si riferisce James: la donna si muove sinuosa, poggiando il mento sulle mani incrociate e adagiate sul petto di James:«Nessuna guerra è mai riuscita a mettersi tra di noi. Presto la smetteranno di giocare a chi ce l'ha più lungo, e tutto tornerà come prima: non dovremo più nasconderci».
Lui aggrotta la fronte:«Non mi riferivo a questo».
Incrocia gli occhi perplessi di Natalia, così continua:«Non ho paura di questa guerra - ne ho viste troppe in vita mia - nè di uscire allo scoperto, o di combattere per noi» sospira «io ti amo, e questo sì che mi spaventa a morte».
Lei rimane immobile per un istante, abbastanza da farlo pentire di aver parlato; ma poi lei gli si avvicina, sfiorandogli il viso con le dita sottili, prima di catturare la sua bocca in un bacio disperato e famelico, pieno di parole mai dette e discorsi lasciati in sospeso.
Lei lo capisce; quelli come loro non sono fatti per amare: sono mostri, assassini, eppure questo non ha impedito loro di cadere in quella trappola. Di aggrapparsi all'unica cosa che li rende ancora umani e che impedisce loro di impazzire. Cosa succederebbe se perdessero anche questo?
James la stringe a sè, lasciando che i loro corpi danzino di nuovo.
Seppur riluttante, lei si separa da lui:«Il sesso ti fa straparlare».
Lui accenna ad una risata e la abbraccia.
«Anche io ti amo» sussurra Natalia contro il suo petto.
Fuori, il sole sta sorgendo in un nuovo giorno.

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Capitolo 5
*** Pace ***


Prompt: Post Civil War. La guerra è finita. e dopo tanto tempo Bucky e Natasha possono riabbracciarsi alla luce del sole.
 
Il Quinjet su cui viaggia Natasha atterra per primo sulla pista della Stark Tower - ora di nuovo Avengers Tower, a quanto pare. Steve e Tony sono stati costretti a mettere da parte le loro differenze per fermare il Barone Zemo ed evitare una catastrofe mondiale. Al solito, insomma. Ma Bucky riesce a pensare ad una cosa sola.
La guerra è finita.
È un vero evento per lui: dall'ultima non era tornato.
Adesso è libero, se stesso; non deve più scappare, o nascondersi.
Quella consapevolezza si irradia in ogni cellula del suo corpo e lo spinge ad agire senza pensare: scende dal secondo Quinjet e quasi vola da lei. 
Natasha è appena dietro Tony, che sta scortando uno Zemo in manette all'interno nell'attesa che qualcuno del Governo venga a prelevarlo, ma si ferma e si volta, come se potesse sentire la presenza di Bucky.
Le cinge la vita con il braccio di metallo mentre l'altra mano scorre fino alla sua nuca; le loro bocche si incontrano e lei geme appena. Bucky sorride appena mentre la bacia: Natalia non perde mai il controllo, perciò considera ogni sua più piccola reazione una personale conquista.
Quell'abbraccio, quei baci, sono così diversi da quelli clandestini che si sono scambiati negli ultimi mesi, mentre Steve e Tony erano impegnati a farsi la guerra. Quando si incontravano in edifici abbandonati e motel da due soldi per fare l'amore, frenetici e disperati, perdendosi l'una nell'altro e separandosi prima che il Sole sorgesse scoprendoli insieme, con la passione di chi è stato costretto a separarsi per troppo, troppo tempo, e la paura di essere trovati.
Quel semplice contatto segna la fine di anni di separazione, a causa del KGB prima, dell'Hydra poi, e infine di quella stupida guerra: la braccia di Natalia sono l'unico posto in cui Bucky riesce a sentirsi umano, felice, completo. E sa che per lei è lo stesso.
Le loro bocche si cercano con passione come ogni volta, ma c'è uno strano entusiasmo ad animarli: ora sanno di avere un futuro davanti a loro, e non permetteranno a nessuna guerra di mettersi in mezzo, non di nuovo.
Quando si staccano, ci sono diversi Vendicatori a fissarli stupefatti: Steve si limita a scuotere la testa e a scortare Zemo all'interno, seguito da Wanda - la telepate ha passato troppo tempo al fianco di Bucky, a quanto pare i suoi pensieri sono talmente rumorosi che è difficile ignorarli.
Tony invece dà di matto:-E questo cosa dovrebbe significare?
-Stark, non cominciare- dice Natasha seccata, il suo sguardo rimane fisso su Bucky che le sorride divertito.
-Oh, invece comincio eccome! Voi due? Perchè? Da quando...
-Arrivi tardi per le ramanzine.
Tony rimane impietrito per qualche secondo prima di trovare le parole:-Volete dire che ve la siete spassata sotto i nostri nasi per tutto questo tempo? Ehi!
Natalia chiude gli occhi e ride, così Bucky ne approfitta per stringerla a sè un po' di più; posa un bacio delicato sul suo capo e inspira il suo profumo: il resto del mondo può aspettare.
 

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Capitolo 6
*** Civil war what if ***


Prompt: il mondo non si faceva mai i cavoli suoi. Più erano destinati e più li separavano.

Natasha aveva passato le ultime tre ore a fissare una porta chiusa: si trattava di un piano azzardato, ma se c’era anche una sola possibilità che Wanda liberasse la mente di James dai condizionamenti di KGB e Hydra dovevano tentare.
Cosa temeva di più? Che Wanda fallisse, o che riuscisse a resuscitare il vero James Barnes?
L’uomo che anni prima aveva amato con una passione e una tenerezza a lungo sopite, l’uomo che le aveva ricordato cosa significasse essere umana, l’unico barlume di felicità in una vita di sangue e violenza.
Dopo la Stanza Rossa non credeva che l’avrebbe più rivisto, così ne aveva relegato il ricordo in un angolo del suo cuore ed era andata avanti, o ci aveva provato, e poi il destino aveva esaudito i suoi desideri nel modo più crudele: le loro vite si erano incrociate di nuovo, ma ogni traccia di lei nei suoi ricordi era svanita.
Non aveva esitato a spararle sotto il sole cocente di Odessa.
Aveva premuto di nuovo il grilletto a Washington.
Le sue mani si erano strette intorno al collo di lei a Berlino in una morsa gelida e inesorabile.
L’unica magra consolazione era che nessuno nella storia era mai sfuggito tante volte al Soldato d’Inverno.
Qualcuno più ingenuo avrebbe potuto pensare che fosse destino: la Vedova Nera era tante cose, ma di certo non una sognatrice: aveva smesso di credere nelle favole molto tempo prima. Forse non ci aveva mai creduto.
La porta si aprì piano e Natasha scattò come una molla; Wanda uscì per prima, sorridente.
Si voltò verso James, ancora dentro: “Vado a chiamare Steve.”
Natasha fece un respiro profondo mentre la ragazza voltava l’angolo del corridoio e bussò piano prima di entrare.
La luce era soffusa, la donna scorse James seduto su un lettino, lo sguardo vacuo.
L’uomo si rese conto della  presenza di Natasha e sgranò gli occhi alla sua vista prima di sussurrare, dolcemente, un’unica parola:”Natalia.”

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Capitolo 7
*** Addestramento ***


Prompt: What if in cui Bucky è uno degli insegnati di Nat.

Natalia sa che non dovrebbero farlo, che se venissero scoperti li punirebbero in modi atroci, che non esiterebbero a farli fuori. Probabilmente costringerebbero uno di loro ad uccidere l’altro. Per insegnare una lezione.
Ma la bocca di James è così calda contro la sua e la pelle di Natalia scotta contro la mano metallica che la tocca ovunque senza esitazione o pudore. Non che a lei importi, le hanno fatto dimenticare cosa sia il pudore molti anni prima.
James la stringe quasi fino a farle male e lei vorrebbe urlargli di non lasciare la presa, le ricorda le prime volte che si sono toccati: come due animali feriti che cercano rifugio l’una nel calore dell’altro.
Tra loro, anche il sesso è una lotta, però i ruoli si ribaltano: lei conduce quella danza.
Con quanti uomini ha fatto ciò che fa con James? Eppure è tutto nuovo, tutto diverso: è lei che sceglie, è il primo uomo che desidera. Non come la Vedova, ma come Natalia. Non un obiettivo, non una missione, semplicemente un amante. Per un attimo il sesso smette di essere uno strumento e loro smettono di essere armi: per un attimo, sono ancora umani.

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Capitolo 8
*** Western!AU ***


Prompt: "Prima le donne." "Quante moine per uno che sta per assaltare una diligenza." (Western!AU)

 

La spessa falda del cappello non riesce a proteggerlo molto dal sole battente, ma Bucky è abituato a quel calore intenso. Natasha, al suo fianco,  soffre molto di più, non che l’ammetterebbe mai.

«Scommetto che ti manca il gelo russo, uh?»

In risposta riceve un grugnito e il fuorilegge ridacchia.

La compagna gli scrocca uno di quegli sguardi in grado di uccidere un uomo, ma non è la paura a percorrergli con un brivido la spina dorsale.

«Lo sai che il caldo mi rende insofferente» gli sussurra.

«Più del solito, vorrai dire.»

Nat sbuffa per scostarsi una ciocca di capelli dal viso. «Oggi vuoi proprio rimanerci secco, Barnes.»

Lo chiama Barnes quand’è offesa e Bucky la trova adorabile, ma non può dirlo ad alta voce, a meno che non voglia rimetterci le penne. «Quando metteremo le mani su quell’oro ti sentirai meglio.»

La compagna l’osserva perplessa. «Credevo dovessimo far secco Pierce.»

«Infatti. E poi ci prenderemo il suo oro, come risarcimento.»

Natasha ruota gli occhi al cielo. «Steve vorrà donarlo agli orfanelli.»

«Tengo a bada io Rogers, quell’oro ci farà comodo.»

«Non ne dubito. Scommetto che anche Sharon vuole metterci le mani sopra.» Il suo sguardo si assottiglia. Devono ancora rubare quel carico e già si arrovella su come lo spenderanno.

«Visto? Il Capitano è in minoranza.» Sam, mimando il verso di un falco, dà il segnale che aspettavano. «Prima le signore» mormora Bucky.

«Quante moine per uno che sta per assaltare una diligenza» ridacchia la russa prima di lanciare il suo pezzato all’inseguimento, il suo uomo alle calcagna.

 

Si riuniscono alle spalle di una montagna per festeggiare il colpo che ha pareggiato i conti con Pierce.

Lo sceriffo corrotto è morto da codardo, ora possono tornare a Triskelion da eroi, non da ricercati.

Anche Rumlow è morto, grazie ad un proiettile di Sharon.

Nessun fantasma potrà più tormentare Bucky, che si è rintanato in una grotta male illuminata per starsene tranquillo. Ha tanto da metabolizzare.

Si accorge di Natasha solo quando gli sfiora la spalla. Indossa una vestaglia bianca… e una collana di diamanti. Brillano nonostante la fioca luce delle braci, guizzano e catturano lo sguardo.

Bucky la fissa interdetto. «E quella da dove spunta?»

Nat fa spallucce e gli si mette cavalcioni senza troppe cerimonie. «Era nella diligenza, forse un regalo per un’amante, chi può dirlo.»

«Sei bellissima.»

Natasha non ci casca. «Cosa ti turba?»

Che senso ha nasconderle la verità? Non l’ha mai fatto e non ha intenzione d’iniziare ora. «Mi sento come se non fosse finita. So che è una sensazione stupida, ma non riesco a farne a meno. Sembra quasi un’illusione, questa calma.»

Natasha lo guarda dritto negli occhi e gli accarezza il viso con mani gentili. «Te la do io la vera calma, James» gli sussurra prima di mordergli le labbra, affamata.

Lo chiama James quando fanno l’amore e Bucky a ogni respiro affannato, a ogni carezza e bacio, ritrova un po’ di pace nella sua anima.

 

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