Pokémon XYZ: Avventure a Kalos

di Spyro093
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Salvataggio nella foresta ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Un inizio movimentato ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Nuovi amici ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: La prima medaglia di Ash ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Robot e Pokémon: Problemi per Lem ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Come catturare un contrabbandiere di Pokémon ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: Misteri e Arti segrete ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Il mistero di Madame X ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: Il Castello Lotta ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: Alla conquista della vetta ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10: I legami dell'evoluzione ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11: Il legame della Megaevoluzione ***



Capitolo 1
*** Prologo: Salvataggio nella foresta ***


Prologo: Salvataggio nella foresta

Prologo: Salvataggio nella foresta

 

Campo di ricerca Pokémon, 10 anni fa

 

Era un giorno come tanti al Campo di ricerca Pokémon di Biancavilla, nella regione di Kanto. Il Professor Samuel Oak come tutte le mattine dopo aver fatto colazione, si mise il suo camice da laboratorio e si recò presso una sala vicino al suo laboratorio, dove ad attenderlo c’erano dei bambini, il quale stavano partecipando ad un campeggio organizzato dallo stesso professore.

“Buongiorno, bambini!” – disse il professore entrando in sala.

“Buongiorno, Prof. Oak!” – gridarono i bambini.

“Mi fa piacere vedervi con i volti così allegri.”

“Professore, l’altro giorno ha detto che avremo fatto qualcosa di speciale. Di cosa si tratta?”

“Giusto! Me ne stavo scordando: per la lezione di oggi, potete essere liberi di esplorare il Campo di ricerca. In questo modo, potete conoscere i vari Pokémon che ci sono qui in torno e di cui vi ho parlato nei giorni scorsi. Allora, siete contenti?”

“Sì, Professor Oak!”

“Molto bene! Adesso una mia assistente vi accompagnerà fuori dall’edificio. Voi aspettatemi lì, io devo fare una chiamata!”

 

Tutti i bambini corsero fuori dall’edificio, in attesa che Oak finisca la chiamata. Una volta finita, il Professore illustrò le varie aree esplorabili. Una volta terminato, i bambini erano liberi di esplorare. Tra di essi, ce n’era uno dai capelli neri, il quale era entusiasta di quest’esplorazione. Il suo nome era Ash Ketchum ed era originario proprio di Biancavilla. Era un ragazzino fuori dal comune che adorava i Pokémon e, questo lo metteva spesso nei guai. Però quel giorno era determinato a cercare più Pokémon possibile e, si diresse verso una foresta nella speranza di trovarli, ma il risultato fu un nulla di fatto.

 

“Uffa!” – esclamò Ash – “Ancora non riesco a trovare un Pokémon, eppure sono sicuro che qui li avrei trovati. Comunque non mi arrenderò così facilmente!”

Fortunatamente, la sua perseveranza venne premiata: davanti a lui, comparì un Poliwhirl, uno dei Pokémon che abitavano quella zona.

“Uao, un Poliwhirl! Non vedo l’ora di farci amicizia!”

Ma il Pokémon sentendo le urla di Ash corse via, venendo però seguito subito dal bambino.

“Ehi, fermati! Voglio solo che tu diventi mio amico!”

Purtroppo per Ash, Poliwhirl era già scappato nel folto della foresta facendo perdere le sue tracce. Quando sbucò fuori da un cespuglio, notò qualcos’altro al posto del Pokémon: si trattava di una bambina dai capelli lunghi, con il capello bianco e un vestitino rosa, il quale stava gridando che voleva tornare dalla mamma.

 

“Ciao! Va tutto bene?” – chiese Ash – “Cosa ci fai da sola nel bosco?”

“Sniff… stavo camminando nella foresta quando ad un certo punto mi sono persa, sniff. Stavo cercando l’uscita, ma all’improvviso è apparso un Pokémon dal nulla: mi sono spaventata e sono caduta, ed ora mi fa male gamba.”

“In effetti, ora che guardo meglio, hai una ferita sulla gamba. Aspetta un attimo che te la sistemo!”

Ash tirò fuori dalla tasca dei pantaloncini un fazzoletto e lo legò nel punto in cui la bambina aveva la ferita.

“Ecco fatto! Va meglio adesso?”

“Io… non so come si ringraziarti!”

“Non devi ringraziarmi! Se non ti avessi trovata, a quest’ora chissà che cosa ti sarebbe successo, eh eh…”

“Mi sa che hai ragione!” – disse la bambina che mostrò un timido sorriso sul suo volto.

“Dimmi, riesci a camminare?”

“Purtroppo no! Ci avevo provato prima, ma il dolore è troppo forte.”

“Dai, ora non piangere e appoggiati a me!” – aggiunse Ash che avvicinò la mano alla bambina, il quale si rialzò immediatamente, seppur a fatica. Con un gesto improvviso, Ash mise la bambina a cavalcioni sulla sua schiena, sorprendo la stessa.

“Ma… ma cosa fai?”

“Visto che non riesci a camminare, questo è il modo più rapido per portarti.”

“Ma tu… sei sempre così premuroso?”

“Certamente! Ha proposito il mio nome è Ash. Tu come ti chiami?”

“Io mi chiamo Serena!”

“Serena!? È davvero un bel nome!”

“Grazie! Anche il tuo nome non è male!”

“Ovvio! Però ora è meglio muoversi; tra poco sarà buio e gli altri al Campo saranno in pensiero per noi.”

 

Serena annuì affermativamente con la testa e, Ash si impegnò profondamente nel suo compito di portarla in salvo. Durante il viaggio di ritorno al Campo di ricerca, i due instaurarono un rapporto di amicizia e si fecero un promessa specifica: quando il campo sarà finito e ognuno tornerà a casa, i due si ritroveranno e viaggeranno insieme in compagnia dei loro amici Pokémon. Una volta raggiunto il Campo, i due si trovarono davanti ad un paesaggio completamente devastato: tutto intorno era completamente stravolto, persino la struttura principale aveva subito dei danni. Ash e Serena non fecero in tempo a chiedersi cosa fosse successo, che il Professor Oak li notò.

 

“Ash, Serena!” – gridò l’uomo – “State bene?”

“Stiamo bene professore!” – rispose Ash – “Ma cosa è successo?”

“Un gruppo di Pokémon ci attacchi all’improvviso e, non ne conosciamo la causa.”

“E gli altri bambini, stanno bene?” – domandò Serena.

“Fortunatamente, nessuno si è ferito. Ma Ash, perché stai trasportando Serena in spalla?”

Il bambino spiegò ad Oak la situazione e, lui capii subito la fortuna che Serena aveva avuto.

“Adesso capisco! Venite vi accompagno al Centro medico del Campo; in questo modo, Serena sarà curata!”

 

Ash e Serena furono d’accordo e, il Professor Oak li portò entrambi al Centro medico, dove la bambina venne curata dai medici. In seguito, Oak chiamò la Polizia denunciando l’accaduto a carico di ignoti e, in quel momento, una domanda è sorta spontanea: chi o cosa ha scatenato l’ira di tutti quei Pokémon al Campo di ricerca?

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Un inizio movimentato ***


Capitolo 1: Un inizio movimentato

Capitolo 1: Un inizio movimentato

 

Cieli della regione di Kalos, 10 anni dopo

 

“Buongiorno, signori passeggeri! Qui è il capitano del volo 279 della Air Pelipper che vi parla. Tra qualche minuto, atterreremo all’aeroporto di Luminopoli. Vi pregiamo di allacciarvi le cinture di sicurezza e di godervi il resto del viaggio.”

 

Una volta terminato di parlare ai passeggeri, il capitano dell’aereo spense l’altoparlante presente nella cabina di pilotaggio. Tutti a bordo eseguirono le istruzioni date dal capitano, compreso un giovane ragazzo di nostra conoscenza, il quale non vedeva l’ora di scendere per iniziare il suo viaggio nella regione di Kalos.

“Finalmente, ci siamo!” – disse il ragazzo – “Ancora poco e, il mio viaggio nella regione di Kalos potrà cominciare!”

“Devo ammetterlo, Ash: ho incontrato tante persone nella mia carriera da giornalista, ma nessuna era così piena di energie come te!”

“Cosa vuoi farci, Alexia! Dopotutto, questo è il mio carattere. Giusto, Pikachu?”

“Pikachu!” – rispose il Pokémon Topo.

“Comunque, non so come ringraziarti Ash. Le foto che ho fatto hai tuoi Pokémon sono perfette e, il mio editore sarà entusiasta nel riceverle.”

“He-Helioptile!”

“Si, ci sei anche tu mio adorato Helioptile. Senza di te, il mio lavoro sarebbe noioso.”

“Senti, Alexia: cosa sai dirmi di Luminopoli?”

“Vuoi sapere qualcosa sulla città prima di atterrare!? Beh, perché non dai un’occhiata tu stesso?” – disse la giornalista indicando il finestrino dell’aereo.

 

In effetti, anche Ash si sorprese molto nel vedere il panorama che si trovava davanti: Luminopoli era la città più grande della regione di Kalos. Essa attraversata da un fiume che la divideva metà e per la maggior parte, era composta da edifici. Tuttavia, la curiosità del ragazzo si rivolse verso una grande torre che costeggiava il centro della torre, così chiese ad Alexia cosa fosse.

“Alexia, cosa è quella torre?”

“Quella, dici!? Si tratta della Torre Prisma, il simbolo della città di Luminopoli. Di notte, quando si accendono le luci è spettacolare. Devi sapere anche che al suo interno c’è una palestra!

“Una palestra, hai detto?” – domandò Ash.

“So già cosa stai per dirmi: vorresti andare a sfidarla. Ho indovinato, giusto?”

“Giusto! Se sfido la palestra di Luminopoli, sarà il mio primo passo per entrare nella Lega Pokémon di Kalos! E allora, preparatevi cittadini di Kalos, perché Ash Ketchum vi dimostrerà di cosa è capace!”

 

Anche Pikachu fu d’accordo con le parole del suo allenatore, mentre Alexia e Heliolisk mostrarono un sorriso di felicità. Una volta che l’aereo atterrò all’aeroporto, Ash fu talmente preso dalla foga di andare alla palestra, che inciampò sulla scalinata posta al fianco del mezzo di trasporto. Fortunatamente, il ragazzo non si fece niente di serio e insieme ad Alexia andarono verso il terminal dell’aeroporto. Da lì, la giornalista fece una chiamata mentre Ash osservò con attenzione la mappa della città, cercando di capire quale fosse la strada migliore per raggiungere la Torre Prisma.

“Allora, Ash!” – esclamò Alexia – “Sei riuscito a comprendere la strada per la Torre Prisma?”

“Puoi scommetterci! Tu hai finito la chiamata?”

“Sì, l’ho finita! Avevo un appuntamento con mia sorella, ma ancora non si fa vedere. Mi ha detto che è impegnata e, non sa quando potrà venire.”

“Tua sorella deve essere una persona molto impegnata.”

“Questo è vero! Vedi, mia sorella Violetta è una fotografa molto famosa a Kalos. Ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali e, adesso, si sta occupando di un esposizione delle sue foto a Novartopoli.”

“Capisco! Beh, adesso ti saluto. Ho una medaglia da conquistare!”

 

In un attimo, Ash si dileguò da Alexia, con Pikachu che lo seguì subito dietro. Una volta per le strade di Luminopoli, il ragazzo notò numerosi negozi di abbigliamento: infatti, Luminopoli era conosciuta anche con il nome di Città della moda. Inoltre, il ragazzo insieme a Pikachu notò i vari Pokémon che non conosceva affatto, Pokémon che erano diversi da quelli conosciuti fino ad ora. Dopo un po’ di tempo a girovagare per la città, finalmente Ash raggiunse la sua destinazione: la Torre Prisma che vista dal basso verso l’alto, sembrava molto più immensa rispetto a quando era sopra l’aereo.

“Finalmente, eccola Pikachu: la Torre Prisma! È molto grande, non trovi?”

“Pika!” – disse il Pokémon Topo annuendo affermativamente con la testa.

“Ed è proprio qui che otterrò la mia prima medaglia di Kalos. Coraggio Pikachu, andiamo!”

 

Il duo procedette con passo molto calmo, sicuri di riuscire a vincere la medaglia della Palestra. Purtroppo il loro passo si interruppe di fronte ad un cartello posto alla porta di ingresso della Torre. Sul cartello c’era scritto: “Si comunica che la Torre Prisma sarà chiusa per lavori di manutenzione. Se siete turisti o sfidanti della Palestra, si prega di tornare più tardi!”

“Ah, dannazione!” – esclamò Ash – “Possibile che trovi sempre qualche ostacolo quando devo affrontare una palestra? E adesso cosa faccio?”

Il ragazzo non sapeva cosa fare: di certo non poteva restare lì in attesa che la Torre Prisma riaprisse. Osservando lo sguardo di Pikachu, il quale stava sbadigliando per la stanchezza, Ash decise di tornare indietro e di riposarsi nel Centro Pokémon di Luminopoli.

 

Una volta giunto al Centro Pokémon, il ragazzo andò verso uno dei telefoni e da lì chiamò il numero di sua madre Delia per avvisarlo del suo arrivo a Kalos.

“Ash, tesoro caro! Come stai?” – disse la madre.

“Sto bene, mamma! Non ti preoccupare!” – rispose il ragazzo.

“Lo sai che quando stai lontano da casa, mi preoccupo sempre per te. Dopotutto, io sono sempre tua madre, ricordartelo!”

“Sì, mamma! Non farai che ripetermi questa cosa un sacco di volte.”

“Ha proposito, come ti sembra la città di Luminopoli?”

“Luminopoli è davvero una città gigantesca. Ci sono un sacco di negozi e al centro della città si trova la Torre Prisma. Inoltre, devi sapere che al suo interno vi è situata una Palestra.”

“Ma è fantastico tesoro mio! Immagino che tu ci sia andato subito, giusto?”

“Proprio così, mamma! Purtroppo, però l’ho trovata chiusa!”

“Pazienza, Ash! L’importante è che tu ti goda il viaggio, mangi bene e, mi chiami ogni tanto.”

“D’accordo! Ora devo andare, mamma!”

“Va bene! A presto, tesoro!”

 

Il ragazzo dopo aver salutato la madre uscì dal Centro Pokémon e, insieme a Pikachu, andò alla ricerca di un posto dove mangiare. Luminopoli, oltre ad essere una Città della moda, era anche famosa per i suoi ristoranti. Ash, il quale aveva i soldi necessari per pagarsi la cena, girò per molto tempo senza avere scelto un luogo dove mangiare, considerando anche i prezzi dei ristoranti che erano abbastanza alti. All’improvviso, Pikachu udì qualcosa tramite le sue orecchie: così, saltò dalla spalla destra di Ash e si mise alla ricerca del rumore, con il ragazzo subito al suo inseguimento.

“Ehi, Pikachu!” – gridò Ash – “Ma dove stai andando?”

Il Pokémon Topo non sentì le parole del suo allenatore e continuò imperterrito la sua corsa verso il rumore percepito.

“Almeno rallenta un attimo, Pikachu. Altrimenti, rischio di perderti!”

 

Per fortuna di Ash, Pikachu girò l’angolo in un vicolo cieco e capì di cosa si trattava: a terra, vi era un Pokémon dall’aspetto di una raganella di color azzurro, con gli occhi gialli e una specie di pelliccia bianca posta sulla schiena e sul viso, quasi a formare una specie di barba.

“Finalmente ti sei fermato, Pikachu. Era lui che avevi sentito?”

“Pika-pi!” – disse il Pokémon Topo.

“Che strano, Pokémon! Ma cosa ci farà uno come lui in questo posto?”

Ma le domande di Ash si fermarono, quando notò sul corpo del Pokémon diverse ferite provocate da attacchi di altri Pokémon, anche se non ce n’era l’ombra.

“Sei messo davvero molto male, piccolo! Ma stai tranquillo, vedrai che ora ti porterò al Centro Pokémon per curarti. Ma dove si trova il Centro Pokémon?”

In effetti, Ash nell’inseguire Pikachu, aveva perso la strada e ora non sapeva dove si trovasse. Però non poteva lasciare quel Pokémon da solo, in mezzo a quel vicolo. Allora, prese il Pokémon con se e iniziò a correre lungo la città, ma alla fine si ritrovò al punto di prima.

“Dannazione! Non riuscivano venirne a capo e il Pokémon sta sempre male. Che cosa possiamo fare, per salvarlo?”

 

Il ragazzo era sul punto di arrendersi, ma mentre era in preda all’ansia, notò due ragazzi dai capelli biondi camminare lungo la strada. Senza pensarci due volte, Ash corse verso la loro direzione, il quale appena lo videro non sapevano come comportarsi.

“Ehi, fermatevi vi prego!”

“Buonasera! Tu chi sei?” – domandò la prima persona, una ragazzina dai capelli biondi.

“Non è il momento! Ho bisogno di aiuto!”

“Che cosa succede?” – disse la seconda persona, un ragazzo anche lui dai capelli biondi che indossava un paio di occhiali.

“Ho trovato questo Pokémon ferito in mezzo ad un vicolo. Bisogna curarlo al più presto, altrimenti non se la caverà!”

“Per caso, sei il suo allenatore?”

“No, non lo sono! Vi prego dovete aiutarmi!”

“Ehi, Lem! Cosa facciamo?”

“In effetti, il Pokémon è messo molto male, Clem. L’unica soluzione è portarlo al laboratorio del Professor Platan!”

“Il Professor Platan!?” – chiese Ash.

“Si tratta di uno studioso molto famoso a Kalos.” – disse Clem. “È l’unico che può aiutare questo Froakie!”

“Froakie!? Si chiama così questo Pokémon?”

“Sì, ma adesso andiamo! Non c’è tempo da perdere!” – rispose Lem.

 

I tre procedettero di corsa verso il laboratorio, con Ash che portava in braccio il Pokémon Schiumorana, mentre Pikachu li inseguiva da dietro. Non ci volle molto al gruppo per poter raggiungere la loro destinazione, il quale era una struttura composta da due piani, dove sul davanti vi era un disegno di una Pokéball con una L posta al centro di essa.

“Professor Platan, mi riceve?” – disse Lem, il quale stava sbattendo forte la porta.

“Calma, calma! Cosa è tutta questa confusione?” – domandò la voce di un uomo che si udì da oltre la porta.

“Professor Platan, sono io Lem. Apri subito la porta, è un’emergenza!”

“Che cosa è successo!?”

“Abbiamo trovato un Froakie ferito non molto lontano da qui. Ha bisogno di cure urgenti!”

Ad un tratto, la porta si spalancò di colpo e per poco Lem non cadeva, rischiando di travolgere Ash.

È davvero grave come dite?” – domandò Platan.

“Certamente!” – esclamò Ash – “La prego deve fare qualcosa!”

“Mmm… le sue condizione sono piuttosto critiche. Presto, portiamolo dentro!”

 

Il gruppo fu d’accordo con Platan e tutto in corsa entrò nel laboratorio. Una volta entrati, Ash consegnò il Pokémon Schiumorana ad un assistente del professore, che subito lo portò nella sala medica. Purtroppo, i nostri eroi dovettero aspettare in una sala al fianco, ma ad Ash gli brontolò la pancia; l’aver salvato Froakie da quel vicolo, l’aveva costretto a saltare la cena. Per sua fortuna, Platan stava preparando dei macarons e li offrì gentilmente sia ad Ash che a Lem e Clem, con Pikachu che ricevette del Cibo Pokémon.

“Gnam… gnam… sono proprio buoni!” – disse Ash con la bocca piena.

“Incredibile!” – esclamò Lem – “Non avevo mai visto nessuno mangiare come te!”

“Beh, è comprensibile, gnam… non ho praticamente fatto cena.”

“Ha proposito, in tutto questo trambusto, non ti chiesto come ti chiami.”

“Io sono Ash, mentre lui è il mio amico Pikachu!”

“Piacere di conoscerti, Ash! Io sono Lem e, lei è la mia sorellina Clem!”

“Mentre io sono il Professor Platan!”

È un piacere conoscervi!”

“Il piacere è tutto nostro!” – disse Clem – “Lo sai, il tuo Pikachu è così carino!”

“Dici sul serio!?”

“Certamente! Un giorno, anch’io viaggerò per il mondo insieme al mio Pokémon!”

“Mia sorella fa così perché è ha ancora troppo piccola per averne uno!”

“Ehi, guarda come parli! Io non sono piccola!”

 

Tutti nella sala si misero a ridere, con Pikachu impegnato a giocare con due Pokémon presenti nella stanza: uno era simile ad una piccola volpe, mentre l’altro sembrava un riccio.

“Ash, vedo che il tuo Pikachu sta giocando con Fennekin e Chespin.” – disse Platan.

“Pikachu è bravo nel fare amicizia con nuovi Pokémon. Comunque, spero che Froakie stia bene!”

“Tranquillo! Le ferite di Froakie non erano così gravi, vedrai che domani mattina starà di nuovo in forma!”

“Professore, di che cosa si occupa?”

“Mi occupo della Mega Evoluzione, Ash!”

“Mega… Evoluzione!?”

“Vedi, tutti i Pokémon nel corso della loro vita si evolvono e diventano più potenti. Tuttavia, durante le mie ricerche ho scoperto che alcuni Pokémon, in determinate condizioni, potevano evolversi un’ulteriore volta. Per questo motivo, ho chiamato questo processo Mega Evoluzione!”

“Uao, è una cosa fantastica!”

“Eh, già! D’altronde, devo ringraziare il Professor Rowan per avermi aiutato in questa scoperta!”

“Lei conosce il Professor Rowan!?” – chiese Ash.

“Ma certo! Ero un suo allievo, nonché uno dei migliori che avesse mai avuto!”

“Ma tu come fai a conoscere Rowan?” – domandò Lem.

“Io!? L’ho conosciuto durante il mio viaggio a…”

 

Non finì la frase, che un forte rumore proveniente da fuori fece tremare l’edificio. Sembrava una scossa di terremoto, però c’era qualcosa di strano nel rumore.

“Il rumore si è fermato. Voi ragazzi state bene?” – chiese Platan.

“Sì, stiamo bene!” – rispose Ash – “Ma cosa era quel rumore?”

“Non lo so! Però è stato bello forte.”

“Chissà cosa l’avrà causato!”

“Ehi, ragazzi!” – disse Clem – “Guardate quelle due persone che stanno la fuori. Non stanno combattendo?”

“Hai ragione!” – aggiunse Lem – “Ma perché stanno combattendo qui davanti? Non sanno che questo è un laboratorio?”

“Purtroppo no!”- disse il professore – “Osservate la televisione!”

“Gentile pubblico di Kalos! Qui è la vostra commentatrice Malva che vi parla e stiamo assistendo ad una lotta senza quartiere! All’improvviso, due bande di uomini hanno iniziato a lottare davanti al ristorante di fronte al laboratorio del Professor Platan causando diversi disagi. Noi li stiamo riprendendo al sicuro dietro ad un angolo della strada, però la situazione che si è creata fa temere il peggio. Ulteriori aggiornamenti seguiranno, non appena il combattimento avrà una svolta!”

“Dannazione, la situazione è molto più pericolosa di quanto immaginassimo!”

“Puoi dirlo forte, Lem!” – aggiunse Platan – “Se quelle due bande dovessero venire qua, non abbiamo altra scelta che combatterli!”

“E cosa stiamo aspettando?” – domandò Ash – “Dobbiamo fermarli immediatamente, altrimenti qualcuno si farà male!”

“Te l’ho già detto, è troppo pericoloso! Adesso è meglio che voi restiate qui al sicuro. Chiaro?”

“Mi dispiace per voi, ma io non sono il tipo di persona che sta ferma senza fare niente. Se non volete aiutarmi, lo farò da solo: forza Pikachu, andiamo!”

“Pikachu!”

 

Il duo corse fuori dalla stanza con Platan, Lem e Clem rimasti impressionanti di fronte a quel gesto. Nel frattempo, fuori dall’edificio, le due bande si erano separate e esattamente al centro vi erano i loro rispettivi capi: uno con un’acconciatura stile punk e, l’altro con un teschio stampato sulla giacca in pelle. I loro rispettivi scagnozzi li seguivano alle loro spalle, pronti ad intervenire in caso di necessità. Entrambi, stavano lottando con i loro rispettivi Pokémon: uno aveva l’aspetto di un barboncino, mentre l’altro aveva l’aspetto di un panda gigante.

“Bene, bene, bene! Sembra che la tua banda sia giunta al capolinea, Stefan!”

“Lo stesso si può dire per la tua, Mark! Non sono altro che un branco di codardi!”

“Ma sentilo, adesso ti metti a fare una battuta? Beh, io ne ho abbastanza di quest’atteggiamento. Questa città è troppo piccola per noi due, quindi questa sera ti farò vedere chi comanda, hahaha!”

“Ridi quanto ti pare, ma se ci sarà un gruppo dominante a Luminopoli, sarà quello del sottoscritto!”

“Ora ne ho abbastanza: Pangoro, vai con Sgranocchio!”

“Non pensare di farla franca: Furfrou, usa Riduttore!”

 

I due Pokémon stavano per scontrarsi con le loro mosse al centro dell’arena improvvisata, quando ad un tratto una sfera luminosa li colpì entrambi in pieno, causandogli abbastanza danni. La mossa era partita da Ash, il quale aveva ordinato al suo Pikachu di usarla. Subito dopo, il ragazzo si mise in mezzo alle due bande, generando la rabbia dei due capi.

“E tu da dove salti fuori?” – gridarono Stefan e Mark all’unisono.

“Io sono Ash Ketchum e, non posso permettervi di continuare questa lotta!”

“Ma sentilo il bamboccio: crede davvero che io abbia paura di te!?” – disse Mark con tono sarcastico.

“Perché non torni dalla tua mamma e lasci questa faccenda a due persone adulte come noi?” – aggiunse Stefan.

“Mi dispiace per voi, ma non sono il tipo di persona che si tira indietro da una lotta. E se la mettete così, allora darò il mio massimo: Pikachu, attacca quei due Pokémon con Fulmine!”

 

Il Pokémon Topo fece partire la sua mossa Elettro, il quale ebbe una potenza elevata che Pangoro e Furfrou finirono KO prima del previsto.

“Allora, volete continuare?” – domandò Ash.

“T-T-Tu non sei un normale allenatore! Uomini, ritirata!”

Le due bande di Mark e Stefan si dileguarono dopo aver visto la mossa di Pikachu, mentre Platan, Lem e Clem rimasti dentro, poterono uscire fuori.

“Incredibile, Ash!” – esclamò Lem – “Non pensavo fossi così forte!”

“Beh, il merito non è soltanto mio, ma anche di Pikachu!”

“Pikachu!”

“Sensazionale, meraviglioso, fantastico!” – disse Malva, il quale era ancora nascosta nel suo nascondiglio – “Gentile pubblico di Kalos, lo scontro tra le tue bande si è appena concluso. Un giovane venuto fuori dal nulla, insieme al suo Pikachu, ha fatto scappare i malviventi e ora la situazione è tornata alla normalità. E quindi, termina questo servizio da Luminopoli, a commentarlo la vostra commentatrice di fiducia, Malva!”

 

Mentre Ash veniva festeggiato dal resto del gruppo, da qualche altre parte di Kalos, una ragazza aveva appena osservato i fatti da Luminopoli e notando il nostro eroe, riconobbe in lui qualcosa… di familiare.

“Non… ci posso credere!” – disse la ragazza – “Quello… è lo stesso ragazzo di 10 anni fa?”

Ad un certo punto, il cameramen fece uno zoom più alto, mostrando il viso del ragazzo e, la ragazza non aveva più alcun un dubbio.

“Sì! Adesso ne sono sicura! Si tratta proprio di lui e io, Serena, lo voglio incontrare ancora!”

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Nuovi amici ***


Capitolo 2: Nuovi amici

Capitolo 2: Nuovi amici

 

Dopo essere riuscito a mettere fine alla lotta tra bande, Ash si era fermato per la notte al laboratorio del Professor Platan. La mattina, dopo essersi alzato e aver fatto colazione, si era messo i suoi vestiti, ma non riusciva a trovare il suo cappello. All’inizio, pensava l’avesse preso Pikachu per fargli uno scherzo, ma andando verso il piano terra, notò che era indossato da un altro Pokémon: si trattava di Froakie, il quale si era completamente ristabilito dalle ferite ed era più in forma che mai.

“Buongiorno, Ash!” – disse il Professor Platan.

“Professore, vedo che Froakie adesso sta bene!” – rispose Ash.

“Già! Fortunatamente, le sue ferite non erano così gravi.”

“Questo è un gran sollievo, ma… dove sono Lem e Clem?”

“Hanno detto che andavano a verificare se la Torre Prisma avesse riaperto, ma con i lavori temo sia difficile!”

“Peccato! Avevo così voglia di sfidare la palestra, Oggi!”

“Mi dispiace per te! Però se vuoi ti posso dare un consiglio: perché non vai a sfidare la palestra di Novartopoli?”

“La palestra di Novartopoli!?”

“Esattamente! Novartopoli è situata a sud rispetto a Luminopoli. Direi che se vuoi cominciare il tuo viaggio verso la Lega Pokémon, quella sarebbe l’ideale come prima tappa!”

“Uhm… se la mette così… per me, va bene! Sicuramente, sfiderò la palestra di Luminopoli una volta che sarà aperta!”

“Bravo!” – esclamò Platan – “Mi piace il tuo spirito! Se non ti dispiace, potresti aspettarmi qui un attimo?”

 

Il Professor Platan si allontanò da Ash per qualche istante e, al suo ritorno, aveva con se diversi oggetti.

“Professore, cosa sono tutti questi oggetti?” – chiese Ash.

“Sapendo del tuo viaggio nella regione di Kalos, ho pensato che questi accessori potessero tornarti utili!”

“Non so come ringraziarla!”

“Non devi ringraziarmi! Per cominciare, ti consegno questo Pokédex: oltre a registrare i dati sui Pokémon che incontri, ha anche una funzione smartphone. In questo modo, posso contattarti per sapere come stanno andando le cose!”

“Uao, ma è favoloso. Non è vero, Pikachu?”

“Pikachu!”

“E tieni anche questi: sono delle Pokéball e un distintivo da allenatore. Ogni volta che vincerai una medaglia, il distintivo la registrerà automaticamente. E non preoccuparti per l’iscrizione alla Lega Pokémon, a quella ci ho pensato io!”

“L’ha ringrazio! Adesso io vado, se non le dispiace!

 

Ash, una volta che Pikachu gli salì sulla spalla, si avviò verso la porta d’ingresso, pronto ad affrontare il suo viaggio. Ma prima di poter varcare la soglia venne fermato da Froakie, il quale con il muso faceva rotolare una Pokéball vicino alle gambe.

“Che cosa c’è, Froakie!?” – domandò Ash.

“Penso che Froakie voglia venire con te!” – rispose Platan.

“Dice sul serio?”

“Certamente! Froakie deve aver visto in te qualcosa e, dopo che l’hai salvato, l’unico modo che ha per ringraziarti è quello di poter essere un tuo compagno di viaggio!”

“Froakie, il Professor Platan sta dicendo la verità?”

Il Pokémon Schiumorana annuì con la testa e, Ash si convinse delle parole di Platan.

“D’accordo! Se è questo quello che vuoi, rimane una sola cosa da fare. Sei pronto?”

“Froa-Kie!”

“Molto bene! Vai Pokéball!”

 

La Pokéball colpì in pieno il Pokémon, il quale non oppose resistenza e venne preso immediatamente da Ash, felice nell’aver catturato il suo primo Pokémon di Kalos. Il ragazzo dopo aver fatto uscire Froakie, salutò Platan e uscendo dal laboratorio vide Lem e Clem, il quale erano appena tornati dalla Torre Prisma.

“Buongiorno, Ash!” – disse Lem.

“Buongiorno a voi, Lem e Clem!” – rispose il ragazzo – “Ditemi, ha riaperto la Torre Prisma?”

“Purtroppo no! I lavori sono ancora in corso e, temo ci vorranno ancora diversi giorni, prima che possa riaprire!”

“Dovevo aspettarmelo!”

“Ash, ma quello non è Froakie?” – chiese Clem puntando il dito sul Pokémon.

“Esatto! Si è completamente ristabilito e ha deciso di viaggiare insieme in me!”

“Viaggiare!? Vuoi dire che stai partendo?”

“Hai indovinato! Mi sto recando a Novartopoli, dove il professore mi ha detto che c’è una palestra.”

“E come pensi di raggiungerla?”

“A piedi! Ma perché me lo chiedi?”

“Vedi Ash, le città di Luminopoli e Novartopoli sono molto distanti. Se vai a piedi ci metterai diversi giorni.”

“Mia sorella ha ragione!” – aggiunse Lem – “Ti conviene cercare un mezzo di trasporto: è l’unico modo disponibile per arrivare lì.”

“E dove l’ho trovo un mezzo di trasporto con cui io possa muovermi?”

“Vediamo… se non sbaglio, c’è un negozio di biciclette di fronte alla Centrale di Polizia. Perché non provi ad andare lì?”

“Mi sembra un’ottima idea. Voi due, mi accompagnate?”

 

I due fratelli accettarono la proposta di Ash e, insieme, si diressero verso il negozio di biciclette. Ci misero poco tempo ad arrivare, ma prima di poter varcare la soglia del negozio li fermò l’Agente Jenny, il quale voleva parlargli.

“Chiedo scusa!” – esclamò l’Agente Jenny.

“Va tutto bene!?” – chiese Lem.

“Sto cercando un ragazzo di nome Ash Ketchum. L’avete visto per caso?”

“Sono io!” – rispose il ragazzo – “Come mai mi cercava?”

È appena arrivato qualcosa per te, da parte del governo della regione di Sinnoh. Penso sia qualcosa di molto importante!”

“Mmm… mi chiedo cosa possa essere!”

“Non lo so! Però dalla lettera che mi è arrivata sembra essere qualcosa di importante!”

“Una lettera!? Posso leggerla?”

“Certamente!”

 

La donna consegnò la lettera ad Ash e, il ragazzo, la lesse ad alta voce, curioso del suo contenuto.

“Caro Ash, per aver mostrato il tuo coraggio e per aver salvato la regione di Unima, spero tu possa apprezzare questo regalo che ti sarà molto utile durante i tuoi prossimi viaggi. Con affetto,

Il Presidente della regione di Unima”

“Uao, non sapevo ti avesse scritto una persona così importante!” – disse Clem – “Mi chiedo che cosa hai combinato a Unima?”

“Si tratta di una lunga storia! – rispose Ash.

“Allora, non vuoi andare a vedere di cosa si tratta?” – aggiunse Lem.

“D’accordo! Pikachu, Froakie, siete curiosi?”

“Pikachu!”

“Froakie!”

“Ottimo! Seguitemi, vi faccio strada!”

 

L’Agente Jenny fece strada al terzetto e raggiunsero il container situato vicino al garage delle auto della polizia. Subito dopo, la donna ordinò ai suoi uomini di aprire il container e quello che videro lì sbalordì: si trattava di una macchina di color nero brillante tende al blu notte , con i cerchi argento e una figura di Pikachu situata sul cofano a fare da stemma.

“Una macchina!?” – esclamò Ash – “E sarebbe tutta mia?”

“E non si tratta di una macchina qualsiasi: questa è una Dodge Pikachu Buffalo X300, ultimo modello!” – disse l’Agente Jenny.

“Non mi aspettavo un regalo del genere! Devo dire che il presidente si è superato.”

“Beh, in base al contenuto della lettera inviata, non ci sono dubbi.”

“Fantastico! Con questo gioiellino, potrò viaggiare per tutta Kalos senza problemi!”

“Perché non provi a salirci!” – chiese Lem, il quale non si accorse che Ash era già entrato nella vettura.

“Pikachu, Froakie, guardate: gli interni sono morbidissimi!”

“Pikachu!”

“Froakie!”

“E guarda: c’è anche una radio!

“Da quello che so su questo modello, posso dirti che la radio potrebbe comunicare con la Centrale di Polizia senza problemi. Quindi, se dovesse servire un aiuto, possiamo contattarti senza problemi.”

“L’ha ringrazio per l’informazione, Agente Jenny!”

“Ricordati solo una cosa Ash: rispetta i limiti di velocità, altrimenti non voglio dover farti una multa!”

“Lo farò!”

 

Il ragazzo si apprese a partire con la propria macchina, ma prima di poterlo fare, si rivolse a Lem e Clem, il quale erano rimasti ad osservare Ash godersi il suo nuovo gioiellino.

“Lem, Clem, vi ringrazio per avermi aiutato con Froakie!”

“Non devi ringraziarci! Non vogliamo che qualche Pokémon si faccia male, solo perché un allenatore non lo vuole!” – disse Lem.

“Mi è appena venuta un’idea: perché non viaggiate insieme a me?”

“Cosa!? Viaggiare insieme a te?”

“Certo, Lem! Voi siete originari di Kalos e conoscete la regione meglio di me. E poi, ci divertiremo un mondo, insieme!”

“Per favore, Lem! Accettiamo la proposta di Ash! Ti prego!” – chiese Clem, con lo sguardo da chi vuole partire per l’avventura.

“Tu vorresti partire, Clem?”

“Assolutamente! Non vedo l’ora di conoscere Pokémon nuovi, mai visti prima!”

“Beh, se proprio lo diseri… accetterò la proposta di Ash!”

“Perfetto!” – gridò la ragazzina.

“Molto bene! E ora di mettersi in viaggio!” – disse Ash.

“Mi raccomando, fate molta attenzione e, se vi serve aiuto, contattateci: arriveremo nel luogo dell’emergenza in men che non si dica!”

“Ci conti, Agente Jenny! E ora… pronti, partenza, via!”

 

Lo scatto della macchina fu abbastanza poderoso, tanto da far spingere contro i sedili tutti i suoi occupanti, impressionati dall’accelerazione raggiunta. Una volta presaci la mano, Ash si diresse verso la città di Novartopoli e, le sensazioni che provava erano indescrivibili.

“Allora, Ash! Come ti sembra la macchina?” – domandò Lem.

È favolosa!” – rispose il ragazzo – “Pensavo fosse più rumorosa e, invece all’intero è molto silenziosa. Inoltre, il volante è molto preciso e il cambio si muove in maniera ottimale. Posso dire  che questa macchina è fatta per me.”

“Ha proposito Ash, come mai vuoi sfidare la Lega Pokémon di Kalos?” – chiese Clem.

“Facile! Il mio sogno è quello di diventare il miglior Maestro Pokémon del mondo.”

“Però… è un obbiettivo molto ambizioso!”

“Sì, ma io non sono il tipo che si arrende facilmente.”

“E dimmi un po’: quante vittorie nella Lega Pokémon hai ottenuto?”

“Per adesso, solo una! Ma credetemi, anche se ho perso l’altre volte non mi sono mai demoralizzato.”

“Beh, in questo io e te siamo simili.”

“Che cosa intendi, Lem?”

“Vedi, io sono un inventore! Creo e costruisco oggetti che possono migliorare la vita delle persone, ma molte mie creazioni si rompono. Però spero un giorno di creare qualcosa di molto utile e, che possa dare a essere umani e Pokémon, qualcosa in cui credere.”

“Uao! Da quello che dici, la scienza è davvero strepitosa!”

“Già, già!” – disse Clem con tono sarcastico – “Mentre io, non posso ancora avere un Pokémon tutto mio, perché sono ancora troppo piccola!”

“Te l’ho già detto!” – esclamò Clem – “Tra poco, compirai 10 anni e, allora, potrai avere un Pokémon tutto tuo!”

“Uffa! Perché devo sempre rispettare cosa mi dicono i più grandi!”

“Abbi un po’ di pazienza: quando avrai il tuo Pokémon potrai partire all’avventura. Un po’ come lo siamo io e Pikachu. Giusto, amico mio?”

“Pikachu!”

 

Il viaggio proseguì con Ash e Lem che discutevano, mentre Clem rimase con il broncio. Ad un certo punto, dal nulla sbucarono due Pokémon intenti a lottare: uno era arancione con delle antenne sulle guancie e, l’altro era azzurro con la testa rossa. Per fortuna, Ash riuscì a fermare la macchina in tempo, ma i due Pokémon non si accorsero di nulla, visto la lotta che li convolgeva.

“E quelli che Pokémon sono?” – domandò Ash.

“Perché non provi a dare un’occhiata con il Pokédex?” – suggerì Lem.

“Giusto! Dunque… vediamo cosa dice!”

“Fletching: il Pokémon Pettirosso. Cinguetta in modo meraviglioso, ma diventa estremamente aggressivo se un nemico invade il suo territorio!”

“Dedenne: il Pokémon Antenna. I suoi baffi fungono da antenne che trasmettono e ricevono le onde radio. Se ne serve per comunicare con i suoi simili!”

“Ecco di chi si tratta!” – esclamò Clem – “Ma perché staranno combattendo?”

“Forse quel Dedenne è entrato nel territorio di Fletching e, vedendolo una minaccia, l’ha cominciato ad attaccare!”

“Ma non possiamo fare qualcosa, fratellone?”

“Purtroppo no! Si tratta di una questione che devono risolvere tra di loro e solo uno vincerà!”

“Lo so, ma guarda Dedenne: è ferito e non può continuare a subire attacchi!”

“Clem, ha ragione!” – urlò Ash – “Dobbiamo intervenire: non possiamo rimanere a guardare!”

“E come pensi di intervenire?” – domandò il ragazzo con gli occhiali.

“Semplice: io mi occuperò di Fletching, mentre tu e Clem vi occuperete di Dedenne!”

 

Lem, non era molto d’accordo con il piano di Ash, ma alla fine decise di accettare la proposta. Una volta scesi dalla macchina, il ragazzo di Biancavilla era pronto a lottare con i suoi Pokémon, ma all’improvviso Froakie senza aver ricevuto alcuna indicazione, lanciò delle cose bianche verso Fletching, il quale riuscì a schivarle in tempo.

“Froakie, ma cosa stai facendo?” – chiese Ash.

“Quelle sono fro-bolle!” – disse Lem – “Servono per poter diminuire i danni che ricevono. Inoltre, posso essere usati per distrarre il nemico o per intrappolare un nemico, visto che quella sostanza è altamente appiccicosa!”

“Interessante! E forse so come sfruttare questo fattore a mio vantaggio. Froakie, ascoltami bene: forse non sarai abituato a ricevere ordini, ma insieme riusciremo a sostenerci a vicenda. Allora, ci stai amico mio?”

Il Pokémon Schiumorana era indeciso sul da farsi, però osservando lo sguardo del suo allenatore si convinse e annuendo con la testa, aveva deciso di seguire le sue indicazioni.

“Molto bene! Froakie, fatti seguire da Fletching tra quelle rocce, poi usa Bolla non appena hai l’opportunità!”

 

Il Pokémon fece come da ordine e si fece inseguire dal Pokémon Pettirosso, in una sfida di velocità tra quelle rocce. L’inseguimento durò per diverso tempo, fino a quando Fletching non vide Froakie fermo e, pensando di sfruttare l’occasione, lo attaccò con un attacco Beccata. Sembrava fatta, ma il Pokémon volante non si accorse che in realtà quello era un Froakie fatto dalle fro-bolle, il quale lo intrappolarono non permettendogli di scappare. In seguito, il Pokémon Schiumorana attaccò con Bolla e, l’attacco fu sufficientemente potente, da mandare KO Fletching.

“Perfetto!” – esclamò Ash – “Ottimo lavoro, Froakie!”

“Ash, cosa pensi di fare con quel Fletching?” – chiese Clem.

“Penso di catturarlo! Dopotutto, mi sembra un Pokémon forte e molto tenace, visto che ha messo in difficoltà quel Dedenne.”

“Allora se devi catturarlo, prova ad usare le Poké Ball che ti ha dato il Professor Platan!”

“E quello che stavo per fare!”

Ash, prese una delle Poké Ball che aveva e, dopo aver girato il suo berretto, gridò: “Vai, Poké Ball!”

 

L’oggetto lanciato a gran velocità prese in pieno il Pokémon Pettirosso, il quale venne risucchiato al suo interno. Una volta richiusa, la Poké Ball cadde a terra e iniziò a fare il movimento suscitando apprensione nei confronti di Ash. Dopo un po’ di scuotimenti, la Poké Ball si fermò del tutto e uno schiocco luminoso ne sancì la sua effettiva chiusura: ormai, Ash aveva catturato Fletching e, questo lo fece scoppiare di felicità.

“Evvai! Ho catturato un Fletching!”

“Ottimo lavoro, Ash!” – disse Lem.

“Alla fine, il mio piano è funzionato. Piuttosto, come sta Dedenne?”

È ferito, ma non sta così male. Però servirebbe qualcosa per dargli energia!”

“Possiamo provare con il fulmine di Pikachu?”

“Sì, ma ti farai aiutare anche da questo!”

“Oh-oh! Conosco quello sguardo!” – pensò Clem, il quale sapeva benissimo cosa stava facendo il fratello.

“Oggi trionfa la scienza, il futuro è qui! Dispositivo lemnico attivato!”

 

Il ragazzo attivò il braccio a forma della coda di Aipom per prelevare qualcosa dal suo zaino e, una volta presa, si rivelò essere uno strano macchinario. Ma a cosa servirà mai quel macchinario?

“Ta-dah! Vi presento la mia ultima invenzione: il macchinario ricarica energia!”

“Uao, la scienza è davvero strepitosa!” – disse Ash – “E a che cosa serve?”

“Ora ti spiego, osserva mentre strofino sotto il braccio, questa tavoletta!” – disse Lem, il quale posando la tavoletta sulla testa della sorella gli fece sollevare i capelli, facendo diventare sorridente il suo volto.

“Ma cosa è?”

“Si tratta di energia statica!” – rispose il ragazzo con gli occhiali – “Il mio strofinamento di prima, serviva a caricare la tavoletta di una determinata energia elettrica. Questa macchina fa la stessa cosa: mettendo Dedenne vicino a quel tubo, la macchina accumulerà energia statica che gli arriverà dandogli energia per riprendersi!”

“Allora, cosa aspettiamo?” – domandò la sorella.

“OK! Metti Dedenne, lì!”

 

Clem fece come gli disse Lem e una volta posizionato Dedenne, il ragazzo avviò la macchina. L’effetto fu immediato, ma dopo un po’ la macchina andò a doppia velocità: Lem cercò di fermarla ma essa andava sempre più veloce e alla fine esplose, lasciando il terzetto ricoperti di fuliggine.

“Lo sapevo che andava finire così!” – disse Clem.

“Beh, ma almeno ha funzionato?” – domandò Ash.

“Dedenne!”

“Giudicando la sua reazione, direi di sì!” – rispose Lem.

“Meno male! E adesso cosa facciamo?”

Il Pokémon Antenna utilizzò i suoi baffi per comunicare con Pikachu e da come venivano prese le scariche elettriche, sembrava che volesse viaggiare con loro. Clem allora gli si avvicinò e disse: “Dimmi Dedenne, vorresti venire insieme a noi?”; il Pokémon rispose affermativamente e la ragazzina si girò verso il fratello.

“Ti prego, Lem! Posso tenere, Dedenne?”

“Cosa!? Vorresti prendertene cura?”

“Certamente!” – esclamò la sorella – “Poi quando avrò l’età giusta, Dedenne diventerà un mio Pokémon. Allora fratellone, posso?”

“Beh, non posso di certo deluderti, quindi va bene!”

“Ihihih! Grazie fratellone!”

 

Il ragazzo assecondò il desiderio della sorella e tirata fuori la Poké Ball, la lanciò su Dedenne, il quale si fece prendere senza problemi. Dopodiché fece uscire il Pokémon, che però crollo a terra per la fatica accomulata.

“Che cosa è successo?”

“Non è niente, Ash! Si tratta solo che Dedenne era troppo stanco e quindi stia dormendo per recuperare le forze!”

“Allora, ho il posto adatto per farlo riposare!” – disse Clem che mise il Pokémon Antenna dentro la sua borsetta a tracolla.

È stata una giornataccia! Cosa ne dite se riprendiamo il viaggio e andiamo verso Novartopoli?”

“Per me va bene, Ash!” – rispose Lem – “E per te, Clem?”

“Va bene anche per me!”

“Perfetto! E ora… in marcia!”

 

Mentre il terzetto ritornò alla macchina per ripartire alla volta della loro destinazione, a Luminopoli una Ford Noctowl 250 di color rosso vino si era appena fermata davanti al laboratorio del Professor Platan e, una volta aperta la portiera, vi uscì una ragazza dai capelli lunghi e con un capello rosa. Si trattava di Serena, il quale si era recata al laboratorio per ricevere il suo primo Pokémon.

“Scusate, è permesso?” – domandò la ragazza aprendo la porta.

“Prego, entra!” – rispose Platan.

È lei il Professor Platan?”

“Hai indovinato! Tu devi essere la ragazza venuta a prendere il suo Pokémon, dico bene?”

“Già! Senta… prima che me lo dia, volevo sapere una cosa!”

“Che cosa vuoi sapere?”

“L’altro giorno in televisione, ho visto un ragazzo dai capelli neri e con il capello sconfiggere quelle due bande di Pokémon.”

“Ti riferisci ad Ash, per caso!?”

“Lo sapevo! Adesso ho la certezza che si tratti di lui!”

“Se lo cerchi, adesso non si trova qui: è partito alla volta di Novartopoli!”

“Novartopoli, dice?”

“Esattamente! Se vuoi raggiungerlo, prima scegli il tuo Pokémon!”

“OK!”

 

Il Professore contattò i Pokémon e uno ad uno si presentavano davanti a Serena.

“Questi sono i Pokémon che puoi scegliere: questo è Chespin, un Pokémon di tipo Erba; questo è Froakie, un tipo Acqua; per finire, questo è Fennekin, un tipo Fuoco. Allora, hai già scelto chi sarà il tuo compagno di viaggio!”

“Ovviamente!” – esclamò Serena, il quale si inginocchiò davanti al Pokémon Volpe – “Piacere di conoscerti, Fennekin! Io sono Serena e da oggi sarò la tua nuova allenatrice!”

“Fennekin!”

“Bene; prendi anche questo Pokédex! Al suo interno vi è un sistema smartphone, così posso comunicare con te!”

“D’accordo! Adesso la saluto!”

“OK! E mi raccomando, fai buon viaggio!”

La ragazza salutato il professore, ritornò nella sua macchina accompagnata da Fennekin e, in testa, aveva soltanto un pensiero: “Aspettami, Ash! Sto arrivando!”

 

Tuttavia, il cielo stava diventando buio per via della notte e, Serena dovette accendere i fari della macchina per cercare di rimanere sulla strada.

“Peccato!” – esclamò la ragazza – “Volevo ad arrivare a Novartopoli, ma penso che non ce la faremo! Fortunatamente, secondo il mio GPS c’è un Centro Pokémon nelle vicinanze!”

Ad un certo punto, da un cespuglio sbucò fuori un Vespiquen, il quale spaventò Serena che dovette frenare bruscamente. La ragazza non sapeva cosa fare, ma Fennekin uscendo dalla macchina sfruttando il finestrino aperto, utilizzò Braciere e riuscì a far allontare il Pokémon Alveare.

“Ti ringrazio, Fennekin! Senza di te, non ce l’avremo fatta!”

“Fennekin!”

“Adesso, sarà meglio sbrigarsi se vogliamo dormine nel Centro Pokémon!”

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: La prima medaglia di Ash ***


Capitolo 3: La prima medaglia di Ash

Capitolo 3: La prima medaglia di Ash

 

I nostri eroi dopo essere riusciti ad interrompere la lotta tra Fletching e Dedenne e, avendo effettuato le catture su entrambi, a bordo della Dodge Pikachu Buffalo X300 sono finalmente arrivati a Novartopoli, dove Ash non vede l’ora di affrontare la sua prima lotta in Palestra nella regione di Kalos.

“Eccoci arrivati!” – esclamò Ash – “Finalmente, abbiamo raggiunto Novartopoli. Non vedo l’ora di affrontare la Palestra di questa città!”

“Vedo che sei molto carico, Ash!” – disse Lem.

“Eccome se sono carico: non potendo affrontare la Palestra di Luminopoli, questa sarà un ottimo modo per tenermi allenato. Non sei d’accordo, Pikachu?”

“Pikachu!”

“E dimmi, hai già scelto chi utilizzerai durante la lotta?” – domandò Clem.

“Non ancora! Purtroppo, non sapendo il tipo della Palestra, non posso pensare a una strategia ideale. Ma questo non mi farà rinunciare al desiderio di lottare!”

“Ti capisco! Se solo mio fratello fosse come te!”

“E-Ehi! Ma che discorsi sono?”

“Dai, stavo solo scherzando! Eheheh…”

 

Lem continuò a discutere con Clem, mentre Ash non poté far altro che ascoltare la discussione tra i due fratelli, ignorando cosa lo circondasse. Novartopoli era una città molto più piccola rispetto a Lunimopoli, ma aveva più o meno le stesse cose: negozi, centro commerciale, Centro Pokémon, la Palestra… aspetta, ma la Palestra… dove si trovava?

“Ehi, ragazzi! Voi avete idea di dove si trova la Palestra?”

“Non lo so, Ash!” – rispose Lem.

“Purtroppo, non riusciamo a trovare nessuna indicazione su dove si trovi!” – aggiunse Clem.

“Dannazione: perché deve esserci sempre un contrattempo quando vado in una Palestra?”

“Non te la prendere! Vedrai che riusciremo a trovarla!”

“Mia sorella ha ragione! Perché non ci fermiamo con la macchina e chiediamo qualche indicazione? Dopotutto, questa è l’unica soluzione possibile.”

“Avete ragione! Trovo un posto dove parcheggiare e chiediamo indicazioni!

 

Fortunatamente, il ragazzo di Biancavilla trovò un posto dove parcheggiare la macchina. Ma una volta scesi, vennero bloccati da una strana ragazza con la macchina fotografica, il quale iniziò a fotografare Pikachu. Essa sembrava entusiasta delle sue foto, un po’ meno invece lo era Ash.

“Scusa… si può sapere che stai facendo?” – domandò Ash.

“Fantastico! Sensazionale! Meraviglioso!” – esclamò la ragazza – “Non avevo mai visto un Pikachu qui a Kalos. Ed è la prima volta che ne fotografo uno!”

“Ehm… posso sapere come ti chiami?”

“Che sciocca, non mi sono ancora presentata: io sono Violetta e, come hai notato, sono una fotografa professionista.”

“Una fotografa professionista?”

“Certamente! Viaggio per tutta la regione alla ricerca di magnifiche foto da scattare. Una volta fatto questo, le invio ad alcune delle riviste più importanti di Kalos. Spesso aiuto anche mia sorella con il suo lavoro.”

“Tua sorella!? E chi sarebbe?” – chiese Lem.

“Si chiama Alexia ed è una famosa giornalista!”

“Aspetta, tu sei sua sorella?”

“Certamente!” – rispose Violetta – “Ma come fai a conoscerla?”

“L’ho incontrata durante il mio viaggio a Unima! Mi ha parlato di te sull’aereo che mi ha portato a Kalos!”

“Ora capisco! In effetti… avevo sentito da lei parlare di un ragazzo con un Pikachu.”

“Sono io quel ragazzo: mi chiamo Ash e sono venuto qui, per sfidare la Palestra di Novartopoli. Sai, mica dove si trova?”

“Certo! Basta seguire la strada e poi girare a destra!”

“Perfetto! Aspettami Palestra, sto arrivando!”

 

Il ragazzo corse immediatamente insieme a Pikachu, mentre Lem e Clem gridarono: “Aspetta Ash! E la macchina?”; ma il loro grido non ricevette alcuna risposta.

“Scusaci, Violetta!” – disse Lem – “Ma dobbiamo andare!”

“OK! E la sua macchina?”

“Ci penso io! Sono abituato a guidare questi mezzi!”

“D’Accordo!”

 

Nel frattempo, Ash ci mise poco ad arrivare al suo obbiettivo: un edificio di colore bianco, il quale sembrava più un museo che una Palestra. Infatti, di fronte alla scalinata d’ingresso, c’era un cartello con su scritto: “Museo d’Arte di Novartopoli: mostra fotografica curata ad opera di Violetta!”

“Una mostra fotografica!? Sarebbe questo il luogo dove è situata la Palestra?” - si domandò Ash – “Avevo sentito da Alexia che sua sorella si stava occupando di una mostra, ma non pensavo fosse qui. Comunque, non mi sorprende: la Palestra di Spighetto e i suoi fratelli sorgeva dentro ad un ristorante!”

“Spighetto!? Quel tuo amico vestito elegante!?” – disse la voce di una donna familiare.

“Alexia, sei tu!”

“Ciao, Ash! È da un po’ che non ci vediamo!”

“Puoi dirlo forte! Ciao anche a te, Helioptile!”

“Heli-Helioptile!”

“Anche Helioptile è felice di vederti!”

“Lo so!” – esclamò il ragazzo – “Comunque, cosa ci fai tu qui?”

“Sono venuta a portare del materiale fotografico a mia sorella. Tu, invece: hai già sfidato la Palestra di Luminopoli?”

“Purtroppo l’ho trovata chiusa e, non ho potuto sfidarla. Così sono venuto qua su consiglio del Professor Platan!”

“Capisco! Se vuoi posso darti qualche dritta!”

“Ti ringrazio, ma voglio scoprirlo da solo!”

“Come preferisci!” – rispose Alexia.

 

In quel momento, Lem alla guida della macchina di Ash, raggiunse il luogo dove si trovava e parcheggiò un po’ più avanti della scalinata. Una volta sceso, oltre alla sorella vi era anche Violetta, la quale aveva chiesto un passaggio al ragazzo con gli occhiali.

“Ciao, sorella! Finalmente sei arrivata!” – esclamò la ragazza.

“Ciao, Violetta! Ma cosa ci fai con una macchina del genere?”

“Ops… ha forza di correre, me la sono dimenticata!” – disse Ash.

“Già! Per fortuna ci ho pensato io!” – aggiunse Lem.

“Ash, chi sono queste persone?” – chiese Alexia.

“Loro sono i miei amici che ho conosciuto a Luminopoli.”

È un vero piacere conoscerla: io sono Lem!”

“Io invece sono Clem! E questo qui è il mio amico Dedenne!”

“Dedenne!”

“Il piacere è mio!” – rispose la giornalista – “Non pensavo che Ash, si fosse fatto degli amici in poco tempo!

“Scusami, Alexia: hai portato quello che ti ho chiesto?”

“Certamente, Violetta! Ma prima, non pensi di presentarti meglio?”

“A cosa ti riferisci?”

“Lo sai bene, a cosa mi riferisco!”

“Scusate, posso sapere di cosa state parlando?” – domandò Ash.

“Dimmi Ash: sei venuto qui per sfidare la Palestra di Novartopoli, giusto?”

“Sì! Ma perché mi fai questa domanda?”

“Lascia che mi presenti meglio!” – rispose Violetta – “Piacere di conoscerti, Ash! Io sono Violetta, fotografa professionista nonché Capopalestra di Novartopoli!”

 

Al sentire quelle parole, Ash rimase con la bocca spalancata: non si aspettava che la persona con cui aveva parlato poco fa, fosse il Capopalestra. Dopo aver fatto le presentazioni, Violetta condusse il gruppo dentro al Museo d’arte e quello che videro li sbalordì: Violetta spiegò come tutte le foto che erano state fissate sulle pareti, fossero state scattate da lei in persona e di come esse fossero accuratamente dettagliate per lasciar intendere ai visitatori la naturalezza di queste immagini.

“Allora, cosa ve ne pare?” – domandò Violetta.

“Devo ammetterlo, queste foto sono stupende!” – rispose Ash – “Ma come riesci ad ottenere risultati del genere?”

“Grazie alla mia fidatissima macchina fotografica: è una Kanon 360 Neo, il quale è in grado di fare foto facendo sembrare i colori molto nitidi e naturali!”

“Uao, che bello!” – esclamò Clem – “Posso fare qualche foto?”

“Mi dispiace, ma non posso! Questo dispositivo costa un sacco di soldi e, il minimo danno potrebbe portare la mia carriera in rovina!”

“Capisco! Ma tu per caso sei single?”

“Sì, lo sono! Ma come mai questa strana domanda?”

“Per favore: potresti prenderti cura di mio fratello?”

 

La ragazzina si mise in ginocchio e porgendo la mano, sperava di ricevere una risposta affermativa, ma il braccio meccanico che uscì dallo zaino di Lem, gli impedì nel suo compito.

“Clem, si può sapere cosa stai facendo?” – domandò il ragazzo con gli occhiali.

“Semplice: se riesco a trovarti una ragazza, essa si prenderà cura di te. E io, potrò finalmente essere libera da te!”

“C-C-Cosa!? Starai scherzando!”

“Vedi, sei già diventato rosso come un peperone! Dillo che ti piace Violetta!”

“Ehm… se qui abbiamo finito, vorrei portarvi nella sala dove si svolgerà la lotta!” – disse la ragazza.

 

La situazione che si era creata, aveva messo in imbarazzo tutti i presenti, ma ad Ash questi discorsi non gli interessavano. Lui era concentrato solo sulla sua lotta ed era pronto a tutto per vincere e, ottenere la sua prima medaglia di Kalos. Dopo aver percorso ancora un po’ il museo, finalmente raggiunsero il Campo Lotta del Museo d’Arte: esso era del tutto normale, ma hai suoi lati c’erano degli alberi ricoperti da verdi e lussureggianti foglie.

“Allora, questo è il posto dove ci affronteremo. Cosa te ne pare?”

È meraviglioso!” – esclamò Ash.

“Se per te va bene, possiamo cominciare anche subito!”

“Non vedo l’ora di batterti, Violetta!”

“Mi piace il tuo entusiamo!” – disse la Capopalestra – “Sorellona, potresti arbitrare tu il nostro incontro?”

“Con immenso piacere, sorellina!”

Detto questo, Violetta andò dalla parte opposta del Campo Lotta, con Lem e Clem che si sistemarono ai lati per assistere all’incontro, mentre Ash era concentrato: sapeva di contare sui suoi Pokémon e che niente, avrebbe potuto fermarlo. Nel frattempo, la porta dietro di Ash si aprì lentamente e una figura femminile fece capolino: era Serena, il quale aveva raggiunto Novartopoli poco fa. Essa si sentiva imbarazzata nel vedere il ragazzo di Biancavilla, ma non poteva dirgli che si trovava lì; così andò a sistemarsi vicino ai due fratelli.

“Ehm… salve! Posso unirmi a voi?” – domandò Serena con voce timida.

“Certamente!” – rispose Lem – “Ma chi sei?”

“Io!? Mi chiamo Serena!”

“Piacere di conoscerti, Serena! Io sono Lem e questa è la mia sorellina Clem!”

“Questo qui invece è il mio amico Dedenne!” – disse la ragazzina.

“Dedenne!”

“Anche per me, è un piacere conoscervi!”

“Anche tu sei venuta per assistere all’incontro?”

“All’incontro!? Non sapevo neanche che ci fosse un incontro!”

“Mia sorella ha ragione! Ma visto che sei qui, perché non fai il tifo per Ash?”

“Hai detto, Ash!?”

“Che c’è? Lo conosci?” – chiese Clem.

“Di questo ne parliamo dopo! L’incontro sta per iniziare!”

 

Gli sguardi di tutti e tre si spostarono verso il Campo, con Alexia che era pronta ad annunciare la sfida.

“La lotta tra la Capopalestra di Novartopoli Violetta e lo sfidante Ash Ketchum di Biancavilla, sta per avere inizio. Ogni allenatore utilizzerà due Pokémon e la lotta finirà quando i Pokémon di uno degli allenatori, non potranno più combattere. Inoltre, solo allo sfidante sono permesse delle sostituzioni!”

“Molto bene!” – esclamò Violetta – “Vai Surskit!”

“Dunque quello è un Surskit!” – disse Serena – “Se non sbaglio, si tratta di un Pokémon di Tipo Coleottero/Acqua. Mi chiedo come Ash reagirà a questa scelta!

“Un Surskit, eh!? Pikachu, scelgo te!”

“Pikachu!”

“E così utilizzi Pikachu, Ash! Una scelta interessante!”

“Vedrai Violetta, il mio amico Pikachu riuscirà a battere il tuo Pokémon!”

“Allenatori, che l’incontro abbia inizio!”

 

La lotta iniziò subito con Ash che ordinò a Pikachu di utilizzare Fulmine, il quale venne prontamente schivato dal Surskit di Violetta. In seguito, la ragazza ordina al suo Pokémon di utilizzare Geloraggio, con la quale congela il terreno di lotta. Questo mise in difficoltà Pikachu, il quale non riusciva ad avere la stabilità nelle sue zampe. Al contrario, il Pokémon Sfiorapozze si trovò a suo agio in quella condizione e in poco tempo con l’utilizzo di Rete Vischiosa e Geloraggio sconfisse il Pokémon Topo.

“Pikachu, va tutto bene?” – domandò Ash al suo Pokémon.

“Pika…chu!” – rispose il suo amico contrariato per la sconfitta.

“Non temere, adesso riposati un po’: hai combattuto molto bene!”

“Allora, Ash!” – esclamò Violetta – “Cosa te ne pare del mio Surskit? Pensi ancora di potermi sconfiggere?”

“Non cantare vittoria troppo presto!”

“Dimmi: chi utilizzerai adesso?”

“Se voglio evitare di perdere, devo in qualche modo evitare il campo ghiacciato!” – pensò il ragazzo – “Un attimo, ho trovato!”

“Allora, hai deciso?”

“Certamente! Vai, Fletching!”

“Fletching!”

“E bravo Ash! Ha avuto un’ottima idea!” – disse Lem.

“Cosa!? E per quale motivo?” – chiese Clem.

“Utilizzando Fletching, Ash potrà evitare il campo ghiacciato!”

“Ma chi sa, se questo basti a sconfiggere Surskit!” – aggiunse Serena.

 

Tuttavia, Ash sapeva benissimo che il Pokémon Pettirosso poteva farcela a battere Surskit. Infatti, dopo essere riuscito ad evitare un Geloraggio, utilizzano in combinazione Attacco d’Ala e Beccata riuscì a sconfiggere il Pokémon Sfiorapozze, riportando il risultato in perfetta parità.

“Evvai!” – gridò Ash – “Sei stato grande, Fletching!”

“Fletching!”

“Surskit, ritorna!” – disse Violetta, facendo rientrare il suo Pokémon nella Poké Ball – “Complimenti, hai lottato magnificamente!”

Allora, hai visto? Il mio Fletching è sensazionale!”

“Devo ammetterlo: sono pochi quelli in grado di tenermi testa. Però adesso inizierò a far sul serio: vai Vivillon!”

“Vivillon!”

“E quello che Pokémon è!?” – esclamò Ash – “Non avevo mai visto un Pokémon del genere!”

“Allora, sei sorpreso?”

“Puoi scommetterci! Tuttavia, non sarà di certo un Vivillon a fermarmi.”

“Ti sbagli, Ash! Il Vivillon di Violetta è molto più pericoloso di quanto immagini!” – pensò Alexia tra se e se.

“Vai, Fletching! Attacca Vivillon con Beccata!”

 

Il Pokémon Pettirosso attaccò il suo avversario a grande velocità, ma il Pokémon Farfascaglia fu abile ad evitare l’attacco. Tuttavia, Ash non si arrese e chiese a Fletching di continuare ad attaccarlo, ma il risultato fu un nulla di fatto. Ad un certo punto, Violetta ordinò al suo Pokémon di utilizzare Raffica e, il risultato era quello che la Capopalestra si aspettava: Fletching non riuscì a mantenere il suo assetto di volo e finì per rimanere bloccato in una delle reti vischiose lanciate in precedenza da Surskit. Subito dopo, una serie di mosse tra cui Solaraggio, misero fuorigioco il Pokémon Pettirosso.

“Fletching, non è più in grado di lottare, vince Vivillon. L’incontro se lo giudica la Capopalestra, Violetta!”

“Evvai! Sei stato grande, Vivillon!”

“Vi-Villon!”

“Fletching, ritorna!” – disse Ash, richiamando il suo Pokémon nella Poké Ball – “Bravissimo! Hai lottato magnificamente!”

“Dimmi, Ash: hai visto la potenza dei miei Pokémon?” – domandò Violetta.

“Devo ammettere che sono rimasto molto colpito. I tuoi Pokémon sono molto forti, ma io non sono il tipo che si arrende. Per questo, voglio che mi concedi una rivincita!”

“Certamente, Ash! Le porte della mia Palestra saranno sempre aperte per te!”

 

Dopo queste parole, Ash tornò da Lem e Clem e, insieme, tornarono verso la macchina, mentre Serena restò ferma nella sua posizione a pensare a cosa era appena successo. Poco dopo, il ragazzo di Biancavilla andò verso il Centro Pokémon e diede in cura Pikachu e Fletching, dopodiché raggiunse gli altri che lo attendevano nella sala d’aspetto.

“Allora, Ash!” – disse Lem – “Come stanno i tuoi Pokémon?”

“Per fortuna, stanno bene! Un po’ di riposo e torneranno come prima!”

“E adesso, dimmi: cosa pensi di fare per la tua rivincita?”

“Non saprei, l’attacco Raffica di Vivillon è molto potente. Inoltre, c’è da considerare che Surskit potrebbe ricongelare il campo!”

“Non ci avevo pensato. Però come farai a contrastare queste due condizioni, simultaneamente?”

“Ehm… scusate, posso?”

“Ehi, ma io ti conosco!” – esclamò Clem – “Tu sei la ragazza che ha assistito all’incontro. Cosa ci fai qui?”

“Ecco… mentre uscivo dalla Palestra, ho trovato questo zainetto per terra. Ho pensato che appartenesse ad uno di voi!”

“Ti ringrazio!” – rispose Ash – “Devo averlo dimenticato, mentre tornavo alla macchina!”

 

Serena riconsegnò al ragazzo il suo zainetto e, una volta alzato lo sguardo, notò qualcosa nell’aspetto della ragazza, ma non sapeva cosa. Il breve momento di empasse, venne interrotto da Alexia, il quale voleva parlare al nostro eroe.

“Eccoti, Ash!” – esclamò la giornalista – “Come stai?”

“Bene, ti ringrazio!”

“Mi è dispiaciuto che tu non sia riuscito a vincere.”

“Tranquilla! Mi è capito di perdere al primo tentativo in una Palestra, quindi non ne faccio un dramma.”

“E dimmi: hai già in mente come contrastare l’attacco Raffica del Vivillon di mia sorella?”

“La cosa migliore, sarebbe avere un altro Pokémon che conosca quella mossa. Ma purtroppo, non ce l’ho!”

“Se è per questo, ho la soluzione!”

“Che cosa intendi dire?”

“Nella mia squadra, ho un Noivern. Tra le sue mosse a disposizione c’è Raffica e, allora ho pensato: se riesci a resistere all’attacco del mio Pokémon, potrai farcela anche contro Vivillon.”

“E allora!? Cosa stiamo aspettando? Iniziamo subito l’allenamento!”

“Questo è lo spirito giusto!” – disse Lem – “Clem, vieni pure tu?”

“Certamente!” – rispose la ragazzina – “Serena, unisciti a noi!”

“Cosa!? Pure io?”

“Ovvio! Dovremo pur fare il tifo per Ash!”

“Allora… d’accordo!”

 

Dopo che Ash recuperò i suoi Pokémon guariti dalle feriti, i ragazzi uscirono dalla struttura e si deressero verso il Campo Lotta posto sul retro. Subito dopo, Alexia fece uscire il suo Noivern dalla Poké Ball e l’allenamento poté iniziare: l’attacco Raffica di Noivern era molto potente e sia Pikachu che Fletching fecero fatica a restare in posizione. Dopo un po’ di tentativi, Ash non riusciva a trovare un rimedio e cadde a terra, in preda ad una crisi. Inaspettatamente, Serena si avvicinò al ragazzo e gli chiese come stava.

“Ash, va tutto bene?” – domandò Serena.

“No, non va bene!” – fu la risposta – “Ancora non riesco a trovare la contromisura a quella mossa.”

“Capisco! Ma non puoi arrenderti, Ash: questo non è il ragazzo che ho conosciuto 10 anni fa a quel Campo di ricerca!”

“Cosa!? Tu mi hai conosciuto in quel Campo?”

“Certamente!”

“Un attimo, ora che ci penso bene… ho conosciuto una ragazza con il capello. Non vorrai dirmi, che…

“Esatto! E ti ricordi di questo?” – disse la ragazza tirando fuori un distintivo da una delle sue tasche – “Ce l’hanno dato alla fine di quel campo!”

“Quella medaglia!” – esclamò il ragazzo – “Aspetta, se non sbaglio dovrei avercela…”

“Allora, sei convinto adesso?”

 

Il ragazzo dopo aver controllato che le medaglie erano uguali, ebbe la conferma che quella ragazza era la stessa conosciuta in quell’occasione.

“Serena, sei tu?”

“In persona! Finalmente ti sei ricordato di me!”

“Che sorpresa rivederti dopo tutto questo tempo. Ma cosa ci fai tu, qui?”

“Ero venuta per cercarti: per fortuna, il Professor Platan mi ha detto dove eri diretto!”

“Il professore, dovrò ringraziarlo quando tornerò a Luminopoli!”

“Ehi, Ash! Sei pronto per riprendere gli allenamenti?” – chiese Alexia.

“Un attimo solo! Grazie a te, ora sono di nuovo in grado di proseguire.”

“Sono felice e, mi raccomando: dacci dentro!”

 

Dopo questa breve fase di stop, Ash riprese gli allenamenti più carico di prima e con Serena felice di aver ritrovato l’amico. Il mattino seguente, il ragazzo ritorno al Museo d’Arte di Novartopoli, pronto a riprendersi la rivincita contro Violetta, il quale attendeva il nostro eroe con molta attesa.

“Buongiorno, Ash!” – disse la Capopalestra – “Sei pronto per la nostra rivincita?”

“Buongiorno, Violetta! Certo che sono pronto e, questa volta, andrà diversamente.”

“Vedremo!”

“Coraggio, Ash! Puoi farcela!”

“Ce la farò, Serena! Stai tranquilla!”

“E ricordati la tua strategia!” – aggiunse Lem.

“Io e Dedenne, faremo il tifo per te!” – concluse Clem.

“Ci conto, amici!”

“Molto bene! Possiamo entrare?”

 

Dopo questa piccola premessa, il gruppo entrò nella Palestra e l’incontro poté disputarsi. Come la volta precedente, Violetta e Ash utilizzarono Surskit e Pikachu. Ad attaccare per primo fu il Pokémon Sfiorapozze, il quale utilizzò Rete Vischiosa prontamente schivata dal Pokémon Topo. In seguito, Surskit utilizzò Geloraggio cercando di ricongelare il campo, ma Pikachu cercò di fermarlo, senza riuscirci. Poco dopo, Surskit riutilizzò la stessa mossa: questa volta Pikachu conficcò la sua coda nel terreno e utilizzano Fulmine, riuscì ad avere la meglio sul Pokémon di Violetta, portando Ash in vantaggio.

“Evvai! La strategia ha funzionato!” – gridò Ash.

“Devo ammetterlo, Ash: mi ha colto totalmente alla sprovvista!” – disse Violetta – “Ma sarai in grado di contrastare il mio Vivillon?”

“Molto bene! Pikachu, riposati pure: utilizzerò Fletching adesso!”

“Vedo che Ash, ha una marcia in più rispetto a ieri!” – esclamò Clem.

“Già! Se riuscirà a contrastare l’attacco Raffica di Vivillon, la vittoria sarà sua!” – aggiunse Serena.

“Non ne sarei sicuro!” – disse Lem – “Osservando Violetta, sembra che anche lei abbia in servo qualcosa. Tuttavia, non saprei dire cosa!”

 

Le preoccupazioni di Lem potevano essere fondate, dopotutto Violetta è pur sempre una Capopalestra, quindi per forza deve avere un asso nella manica. All’inizio, Vivillon e Fletching cercarono di colpirsi a vicenda, ma senza successo. Poi, la ragazza ordinò al Pokémon Farfascaglia di utilizzare una mossa che sorprese tutti i presenti: Sonnifero. Con il Pokémon Pettirosso mezzo addormentato, a Vivillon gli bastò utilizzare Solaraggio per mandare KO il suo avversario e riportare il risultato in parità.

“Fletching, rientra!”

“Lo sospettavo!” – esclamò Lem – “Penso che Violetta abbia preventivato l’utilizzo di Sonnifero!”

“Quindi… se sonnifero ha effetto, Ash non potrà far nulla!” – aggiunse Serena.

“Esatto! E purtroppo, non c’è molto che possa fare!”

“Povero, Ash! Chissà cosa stara pensando adesso!”

“mmm… se voglio vincere questa lotta, dovrò pensare a qualcosa che possa evitare il sonno.” – pensò Ash – “Ora, cosa posso fare?”

“Ti vedo in difficoltà, Ash!” – disse Violetta – “Non ti aspettavi che il mio Vivillon potesse utilizzare Sonnifero?”

“Devo dire che sono rimasto sorpreso! E la mia vittoria sarà ancora più speciale!”

“E allora che aspetti? Perché non utilizzi Pikachu?”

 

Il ragazzo di Biancavilla non poté che far rientrare in campo il Pokémon Topo, anche se non si era ripreso dalla lotta contro Surskit. Violetta ordinò a Vivillon di utilizzare Sonnifero e, in quel momento, gli venne l’idea: chiese a Pikachu di utilizzare Energisfera su se stesso prima che la mossa facesse effetto. Il risultato fu quello che Ash aveva sperato: colpito dalla sua mossa, Pikachu riuscì ad annullare il sonno e, a poter continuare la lotta. Allora Vivillon utilizzò Solaraggio, il quale si scontrò con il Fulmine di Pikachu. Le due mosse erano alla pari, ma la mossa di Tipo Elettro fu molto più efficace e, questo mandò KO il Pokémon Farfascaglie.

“Vivillon non è più in grado di combattere, vince Pikachu. Dichiaro vincitore della lotta, Ash Ketchum.”

“Evvai! Ce l’abbiamo fatta, Pikachu!”

“Pikachu!”

“Complimenti, Ash! Una vittoria sensazionale!” – disse Serena.

“Serena ha ragione!” – aggiunse Lem – “L’idea di usare in quel modo Energisfera è stato incredibile!”

“Sono d’accordo!”

“Senti, Ash: come fai a conoscere Serena?” – chiese Clem.

 

I due ragazzi raccontarono la loro storia: da quando si erano conosciuti, a quando si erano promessi di ricontrarsi un giorno.

“Capisco! E così che sono andate le cose?”

“Esattamente, Lem!” – rispose Ash.

“E da allora sono passati dieci anni?”

“Proprio così, Clem!” – esclamò Serena.

“Durante il vostro racconto, ci avete parlato di un incidente che si era verificato. Sapete, qualcosa?”

“Soltanto che un gruppo di Pokémon ha iniziato a comportarsi strano e, ad attaccare il Campo. Per fortuna, nessuno si era fatto male!”

“E sapete chi è stato?” – chiese Lem.

“Purtroppo, no! Ma ora l’importante è festeggiare la vittoria di Ash!”

“Sono d’accordo!” – disse Violetta – “Ash, per essere riuscito a battere la Palestra di Novartopoli, ti concedo la Medaglia Insetto come simbolo per la tua vittoria!”

“Ti ringrazio, Violetta!”

“E non preoccuparti: ho già provveduto ad aggiornare la tua scheda allenatore. Adesso, quando verificherai i tuoi dati, ti verrà segnalata la medaglia ottenuta.”

“Questa è una splendida notizia!”

“Dimmi, Ash: dove pensi di andare adesso?” – domandò Alexia.

“Non saprei: pensavo di sfidare Luminopoli, ma se è ancora chiusa sarà un problema.”

“Beh, ti consiglio allora di andare a sfidare la Palestra di Altoripoli, se trovassi quella di Luminopoli chiusa.”

“Va bene! Seguirò il consiglio!”

 

Dopo aver salutato Violetta e Alexia, i nostri eroi uscirono dalla Palestra e tornarono alle rispettive macchine, ma in quel momento, la radio della Dodge di Ash iniziò a suonare.

“Pronto? Mi ricevete? È successo qualcosa?”

“Emergenza di categoria 1! Un camion si è scontrato con una macchina lungo la strada per Novartopoli. Ci sono feriti lievi e il luogo dell’incidente è pericolante. Occorre prestare assistenza immediata!”

“Ricevuto! Interveniamo immediatamente!” – disse il ragazzo, riattaccando la radio.

“Ash, sono io: l’Agente Jenny!”

“Salve, Agente Jenny! Come mai questa chiamata?”

 “Si tratta di qualcosa di serio?” – chiese Lem.

“Per fortuna, no! Ma è sempre meglio andare a controllare. Serena, vieni con noi?”

“OK! Conta pure su di me!” – rispose la ragazza.

 

Poco dopo, il gruppo di eroi partì alla volta del luogo dell’incidente, arrivandoci pochi minuti dopo. In effetti, i due mezzi erano messi male, ma per fortuna, gli occupanti erano riusciti ad usare da soli sulle loro gambe.

“State bene?” – chiese Ash.

“Noi sì!” – rispose uno degli uomini – “Ma il camion è in una posizione pericolosa e, non so se sarà possibile spostarlo!”

“Che cosa contiene il camion?”

“Prodotti indispensabili come medicine per il Centro Pokémon e prodotti di prima necessità. Vi prego, fate qualcosa!”

“Lo faremo! Serena, Clem, voi occupatevi di questi due!”

“D’accordo, Ash!” – disse Serena

“Io e Lem ci occuperemo del camion! Mi raccomando, massima attenzione!”

 

E così, mentre le due ragazze si occuparono dei due feriti; i ragazzi cercarono di stabilire cosa fare con il camion. Ad Ash, gli venne in mente di utilizzare le frobolle di Froakie per bloccare le ruote e impedirgli di scivolare. Lem, esaminato il mezzo, notò che esso non era così danneggiato e, decise di salire sul mezzo, però esso non riusciva a muoversi da quel punto. Così, il ragazzo con gli occhiali cercò di avviare il camion tramite il commando di accensione e, ci riuscì: in questo modo, lentamente, riportò il mezzo sulla strada. Una volta arrivata le auto della Polizia, l’Agente Jenny ringraziò Ash e i suoi amici e, dopo aver ricevuto i meriti anche dei due uomini, ripartono alla volta di Luminopoli, dove il ragazzo di Biancavilla sperava di vincere la sua seconda medaglia.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Robot e Pokémon: Problemi per Lem ***


Capitolo 4: Robot e Pokémon: Problemi per Lem

Capitolo 4: Robot e Pokémon: Problemi per Lem

 

Durante il viaggio di ritorno verso Luminopoli, i nostri eroi alla guida delle loro macchine erano carichi più che mai. Specialmente Ash, il quale sperava che la Palestra fosse aperta, per poter cercare di vincere la sua seconda medaglia di Kalos.

“Siamo quasi arrivati!” – disse Serena – “Ancora pochi chilometri e, saremo a Luminopoli.”

“Ottimo!” – esclamò Ash – “Non vedo l’ora di vincere la mia seconda medaglia!”

“Lo spero per te! Ma dimmi: cosa ne pensi del sistema di comunicazione tra le due macchine?”

“Devo dire che mi ha sorpreso molto: pensavo di dover parlare solo con Lem per tutto il viaggio, ma questo sistema di auricolari è più sofisticato del previsto.”

“Lo credo bene! Immagino i produttori delle auto: quanto lavoro ci sarà voluto per realizzare un sistema del genere!”

“Penso parecchio tempo!” – aggiunse Lem, il quale poteva ascoltare la conversazione tramite un altoparlante posto sulla macchina – “Questo sistema monitora lo spazio che intercorre tra le due macchine: più la distanza è vicina e, migliore sarà il suono della voce!”

“Non capisco molto, ma penso di aver capito il concetto!”

“Ehi fratellone, ti dispiace se sono in viaggio con Serena?”

“Tranquilla, Clem!” – rispose il ragazzo con gli occhiali – “Puoi viaggiare tranquillamente con Serena, a patto di non creare troppi problemi!”

“E con questo cosa vuoi dire?”

“Non volevo dire niente! E solo che…”

“Lo sapevo: sei il solito prepotente!” – disse la ragazzina con tono arrabbiato.

 

Per il resto del viaggio, i due fratelli continuarono a discutere animatamente, con le orecchie di Ash e Serena tramortite dalle loro voci. Fortunatamente, il gruppo raggiunse presto Luminopoli e, presero la strada che andava nella direzione della Torre Prisma, sede della Palestra della città. Tuttavia, Lem suggerì ad Ash e Serena di parcheggiare nei paraggi, poiché era vietato attraversare con le auto la Piazza Centrale dove sorgeva la torre. I due ragazzi ascoltando le parole di Lem, decisero di parcheggiare davanti ad uno dei tanti bar di Luminopoli. Ma mentre tutto il gruppo scendeva dalle due macchine, notarono uno strano uomo con i capelli rossi e vestito con abbigliamento a righe, il quale stava osservando i ragazzi con molta attenzione, cosa che li portò ad una situazione di disagio.

“Mi scusi signore, è forse successo qualcosa?” – domandò Ash.

“Ditemi ragazzi: queste auto sono vostre?” – chiese il signore.

“Sì, lo sono!” – rispose il ragazzo – “Ma perché questa domanda?”

“Sai, nel mio lavoro l’osservazione è qualcosa di fondamentale. Inoltre, le vostre auto sono una vera bellezza. Non pensavo che al giorno d’oggi, lasciassero guidare questi mezzi da dei ragazzi così giovani.”

“L’ha ringrazio per il complimento, ma… lei chi è?”

“Perdonatemi, non mi sono ancora presentato!” – disse l’uomo – “Il mio nome è Elisio! Sono il proprietario di questo bar, dove avete appena parcheggiato i vostri mezzi.”

“Ci dispiace tanto! Vuole che ci spostiamo?”

“Tranquillo, ragazzo!” – rispose Elisio – “La cosa non mi crea problemi, ma dimmi: posso sapere il tuo nome?”

“Io mi chiamo Ash e questo è il mio amico Pikachu!”

“Pikachu!”

“Piacere di conoscerti, Ash! Questi sono i tuoi amici, giusto?”

“Piacere di conoscerla: io sono Serena!”

“Io invece sono Lem! Mentre lei è la mia sorellina Clem!”

“Ti ho già detto di non chiamarmi sorellina!” – disse la ragazzina – “Comunque, io sono Clem e, lui è il mio amico Dedenne! Forza, non essere timido, saluta anche tu!”

“De-Dedenne!”

È un piacere conoscervi ragazzi! E per festeggiare il nostro incontro, cosa ne dite se vi offro un caffè?”

“Accettiamo molto volentieri!” – rispose Ash.

“E per me non c’è niente?” – chiese Clem.

“Stai tranquilla, signorina: per te, ho del succo di baccarancia! È realizzato utilizzando bacche accuratamente selezionate! Allora, cosa ne dici?”

“Dico di entrare! Non vedo l’ora di assaggiare il suo succo!”

 

E così, i nostri ragazzi entrarono nel bar, dove Elisio chiese ad uno dei suoi camerieri di preparare quattro caffè e il succo di baccarancia per Clem. Una volta ricevute le rispettive bevande, si misero su un tavolo e continuarono la discussione di poco fa.

“Dimmi Ash, da dove provieni?” – chiese Elisio.

“Vengo da Biancavilla, nella regione di Kanto.”

È molto lontana la regione di Kanto. E cosa ti ha portato fino a qui, nella regione di Kalos?”

“Semplice: il mio sogno è quello di diventare un Maestro Pokémon e, per farlo, parteciperò alla Lega Pokémon di Kalos.”

“Un obbiettivo molto onorevole.”Finora quante medaglie hai ottenuto?”

“Per il momento, ho ottenuto solo una medaglia. E Oggi, spero di riuscire ad ottenere la seconda medaglia sfidando la Palestra di Luminopoli!”

“Capisco!” – esclamò l’uomo mentre volse lo sguardo in direzione di Serena – “Dimmi ragazza: cosa ti ha spinto ad intraprendere il viaggio per Kalos?”

“E lei come lo sa?”

“Me ne ha parlato, Platan! Io e lui siamo amici di vecchia data!”

“Ho capito! Beh, il mio obbiettivo era quello di ritrovare Ash. Adesso che ho raggiunto questo traguardo, ho deciso di seguirlo per la sua avventura. Per me, invece, non ho ancora deciso nulla!”

“Non avere fretta! Sei ancora giovane e, hai tutta la tua vita davanti a te!”

“L’ha ringrazio! È molto gentile da parte sua!”

“Non c’è di che! Voi due siete fratelli, giusto?”

“Esattamente!” – rispose Lem – “Siamo entrambi originari di Luminopoli!”

“Davvero!? E di cosa vi occupate?”

“Io mi occupo di invenzioni! Il mio obbiettivo è quello di rendere felici le persone che mi stanno attorno!”

“Ho capito! E per te, signorina?”

“Semplice: voglio trovare una ragazza per mio fratello. In questo modo, potrò essere io la padrona di casa, eheheh!”

“Clem, ti ho già detto cosa ne penso su questo argomento.”

“Stai calmo, Lem! Io non ho mai avuto fratelli o sorelle, per cui è normale avere qualcuno con cui poter parlare liberamente.”

“Penso che lei abbia ragione!” – disse il ragazzo con gli occhiali.

“Signor Elisio!? Qual è il suo sogno?” – chiese Ash.

“Il mio sogno, dici!? Il mio scopo è quello di avere un mondo dove la bellezza sia un aspetto molto importante per la società. Mi piacerebbe fare qualcosa, per rendere Kalos molto più bella rispetto a come si presenta, oggi!”

“Spero che raggiunga anche lei il suo obbiettivo.”

“Ti ringrazio, Ash!” – rispose l’uomo.

 

Dopo aver finito la chiacchierata, i nostri eroi salutarono Elisio e uscirono dal bar. Ma mentre stavano per andare verso la Piazza Centrale, vennero fermati da un uomo di circa 50 anni, vestito da elettricista. L’uomo era in compagnia del suo Pokémon Ampharos e, il suo sguardo, era diretto verso Lem e Clem, con Ash e Serena che vennero totalmente ignorati.

“Ma tu guarda: mi ritrovo a camminare per le vie del centro e chi ho il piacere di incontrare?”

“Papà!? Cosa ci fai qui!?” – chiese Lem.

“Ho appena finito la manutenzione della rete elettrica del museo. Ma ditemi: non eravate partiti in viaggio?”

“Certo che siamo partiti: soltanto che Luminopoli è il punto di congiunzione di tutte le strade di Kalos. È normale passare di qui, se vogliamo andare da qualche altre parte!”

“Lo so! Però ogni tanto mi piacerebbe che voi tornaste a casa, per trascorrere un po’ di tempo con il vostro vecchio.”

“Tranquillo, lo faremo il prima possibile!”

“Ci conto!” – rispose l’uomo – “Ma dimmi: chi sono questi due ragazzi insieme a te?”

“Piacere di conoscerla, signore! Io sono Ash Ketchum e vengo da Biancavilla!”

“Io sono Serena! Molto piacere!”

“Il piacere è tutto mio! Io mi chiamo Meyer, elettricista professionista, nonché padre di Lem e Clem! Ditemi, siete già stati alla Torre Prisma?”

“Non ancora!” – disse Ash – “Ci ero andato qualche giorno fa, ma l’ho trovata chiusa!”

“L’hai trovata chiusa!? Lem, ci sono ancora problemi con ‘tu sai cosa’?”

“N-N-No papà! Non c’è nessun problema!”

“Ormai ti conosco fin troppo bene figliolo. Quando arriverà il giorno in cui ti prenderai cura delle tue responsabilità?”

“Lo sta facendo, papà!” – rispose Clem – “Guarda, ha catturato questo Dedenne per me.”

“De-Dedenne!”

“Lo vedo, ma io mi riferivo al tuo compito alla Torre Prisma.”

“Ti riferisci a…”

“Dovresti saperlo anche tu, Clem: tuo fratello ha un dovere, in qualità di Capopalestra di Luminopoli. Non può pensare solo alle sue invenzioni!”

“Lem… è un Capopalestra?” – gridarono Ash e Serena all’unisono.

“Esattamente! Ora vogliate scusarmi, ma ritorno a casa!”

 

Dopo aver salutato tutto il gruppo, Meyer se ne tornò a casa con il suo Ampharos. Lem e Clem restarono per un attimo in silenzio, ma girando le loro teste con molta calma, videro i volti di Ash e Serena diventare un tantino… arrabbiati.

“Penso che qualcuno mi deve una spiegazione!” – disse Ash - “Perché non mi hai detto subito di essere il Capopalestra di Luminopoli?”

“Ecco… vedi… per me è… un po’ imbarazzante!” – rispose Lem.

“Imbarazzante!? E allora dimmi: come mai la Torre Prisma era chiusa quando sono arrivato?”

“Per manutenzione! Lo dovresti sapere anche tu, Ash!”

“Però io comincio a sospettare che ci sia qualcos’altro. Ho indovinato?”

“Hai ragione, Ash! In effetti, c’è una cosa che non ti abbiamo detto.”

“Clem, ma che fai! Questa è una faccenda che dobbiamo risolvere da soli!”

“Ma non hai pensato al fatto che Ash e Serena potrebbero aiutarci?”

“Aiutarvi, in che cosa!?” – chiese la ragazza.

“Avanti fratellone, diglielo! Altrimenti, lo farò io!”

 

A quell’affermazione, il ragazzo non poté sottrarsi e, dopo essersi preso un attimo di riflessione, iniziò il racconto.

“Quello che ha detto mio padre è vero: io, Lem, sono il Capopalestra di Luminopoli, specializzato nei Pokémon di Tipo Elettro!”

“E fin qua ci siamo!” – disse Ash – “Cosa è successo?”

“Dopo aver ottenuto il titolo, iniziarono ad arrivare sfidanti da ogni città di Kalos. All’inizio, ero felice di adempiere al mio ruolo, ma da quel momento iniziarono i miei problemi.”

“Che cosa intendi?”

“Gli sfidanti aumentarono sempre di più: questo portava via del tempo prezioso alle mie invenzioni e, la situazione, era diventata insostenibile. Così, un giorno, decisi di realizzare un robot in grado di prendere il mio posto come Capopalestra.”

“Fammi indovinare: in questo modo, avresti ottenuto lavorare di più alle tue invenzioni!”

“L’intento era quello, ma purtroppo feci un errore durante la programmazione di Lembot: per sbaglio, era diventato severo e, poco dopo, prese il mio posto come Capopalestra, facendo scappare me e mia sorella dalla torre!”

“In seguito, abbiamo cercato di rientrare all’interno.” – disse Clem – “Ma ora, Lembot fa entrare soltanto gli allenatori che hanno ottenuto almeno 4 medaglie!”

“Mi dispiace profondamente, Ash! Avrei voluto lottare contro di te, ma con Lembot alla guida della Palestra, non possiamo far niente.”

 

Una volta finito il discorso, tutto il gruppo restò in silenzio per qualche momento. Certo, il fatto che Lem non abbia raccontato ad Ash di essere il Capopalestra di Luminopoli, aveva lasciato il ragazzo giù di morale, ma adesso il problema era diventato Lembot, una delle sue creazioni. Come avrebbero fatto ad entrare nella Torre Prisma, anche se nessuno di loro aveva le medaglie richieste?

“Lem, posso chiederti una cosa?” – domandò Ash.

“Certo, Ash! Che cosa vuoi chiedermi?”

“Per entrare nella Torre Prisma, si deve andare verso la porta d’ingresso situata a Nord, giusto?”

“Esatto!”

“Non c’è un altro modo per entrare nella torre, senza passare per la porta principale?”

“Ash, non vorrai cercare di infiltrarti!” – chiese Serena.

“Purtroppo non abbiamo altra scelta: se vogliamo che la Torre Prisma diventi operativa, l’unico modo è quello di sconfiggere Lembot. Siccome l’ingresso principale è inaccessibile, l’unica alternativa è quella di cercare  un’entrata alternativa.”

“Ma in questo modo, non rischiamo la nostra pelle?”

“Ash ha ragione!” – disse Lem – “In effetti, ci sarebbe un altro modo per entrare nella Torre Prisma!”

“Fratellone, non intenderai…”

“Hai capito bene, Clem! L’entrata degli addetti al servizio manutenzione: è chiusa elettricamente, ma con le mie conoscenze posso hackerare il sistema, consentendoci di entrare.”

È davvero un ottimo piano!”

“Grazie, Ash! Sono state le tue parole a darmi il coraggio per tentare questa impresa. Ho capito che se voglio tornare in possesso della mia Palestra, non devo starmene qui a piangermi adosso.”

“Molto bene!” – esclamò Ash – “Agiremo questa notte, quando la piazza sarà vuota!”

 

Tutti quanti furono d’accordo con il piano di Ash, così non appena calò l’oscurità, il piano ebbe inizio. Avvicinandosi con molta discrezione, riuscirono a raggiungere l’ingresso per gli addetti al servizio manutenzione, il quale aveva una serratura Lock-Block 6-5000, che si poteva aprire solo con una card data agli addetti. Subito dopo, Lem iniziò l’hackeraggio e grazie all’aiuto del braccio Aipom del suo zaino, riuscì a penetrare il sistema di sicurezza in meno di 5 minuti. Una volta entrati, il gruppo iniziò a salire la rampa di scale e, raggiunsero un corridoio interno, il quale venne percorso fino ad una porta. Essa venne aperta da Ash e Lem, però la stanza era molto buia e non si riusciva a capire dove fossero. All’improvviso, le luci si accesero di colpo e una figura fece capolino sul fondo della stanza: era Lembot, il quale era dall’altra parte di quello che era il Campo Lotta.

“Intrusi! Intrusi!” – disse Lembot con la sua voce robotica.

“Oh-Oh! A quanto pare siamo stati scoperti!” – disse Serena.

“E adesso cosa facciamo?” – chiese Clem.

“Inserire il codice vocale per l’attivazione della modalità battaglia! Se non lo fate: contatterò immediatamente le forze dell’ordine!”

“Forza, Lem!” – esclamò Ash – “Soltanto tu, puoi ricordati quella parola!”

“Va bene, Ash!” – rispose il ragazzo con gli occhiali, il quale pensò alla frase per un istante – “Ci sono: Oggi trionfa la scienza, il futuro è qui!”

“Codice vocale, riconosciuto! Molto bene sfidante, sei pronto alla sfida?”

“Certamente! Vai, Bunnelby!”

“Bun-Bun!”

“Vai, Heliolisk!” – disse il robot.

“Heliolisk!”

“Quello è uno dei Pokémon di Lem, qui alla Palestra?”

“Certamente, Serena!” – rispose Clem – “Heliolisk è uno dei suoi Pokémon migliori, ma Bunnelby saprà come cavarsela!”

“Speriamo!”

“Molto bene, che la lotta abbia inizio!”

 

Il primo ad attaccare fu il Bunnelby di Lem, il quale utilizzò Doppiasberla per colpire Heliolisk, causando danni non molto significativi. In seguito, utilizzò Fossa per fare un attacco dal basso, ma Lembot ordinò al Pokémon Generatore di utilizzare Battiterra: in questo modo, Fossa risultò inutile.

“Aspetta un attimo!” – disse Lem – “Io non ho mai insegnato a Heliolisk quella mossa!”

“Se non è stato Lem, questo vuol dire che…”

“…è stato Lembot a farlo?” – dissero Ash e Clem, all’unisono.

“Questa non ci voleva!” – aggiunse Serena – “Come farà Lem a uscire da questa situazione?”

“OK, Bunnelby: usa Doppioteam, poi colpisci con Fangosberla!”

 

Il Pokémon Scavabuche eseguì gli ordini del suo allenatore, ma prima che potesse utilizzare Fangosberla, Lembot ordinò ad Heliolisk di utilizzare Caricaparabola. La mossa colpì tutte le copie di Bunnelby, compreso lo stesso Pokémon, il quale seppur a fatica riuscì a rialzarsi. Allora, Lem pensò ad una strategia alternativa: chiese a Bunnelby di usare Fossa, con Heliolisk che utilizzò Battiterra. Ma Lem, chiese al suo Pokémon di utilizzare Doppioteam sottoterra: in questo modo, la mossa del Pokémon Generatore fece uscire tutte le copie. Allora, Heliolisk riutilizzò Caricaparabola, ma nessuna delle copie era il vero Bunnelby, il quale con Fossa colpì in pieno il Pokémon, per poi terminare l’incontro con Fangosberla.

 

“Evvai!” – gridò Clem – “Il mio fratellone ce l’ha fatta!”

“Ottima strategia, Lem!” – disse Ash.

“Ti ringrazio, Ash! Ma non ce l’avrei fatta senza l’aiuto di Bunnelby!”

“Bun-Bun!”

“Quella voce… finalmente ti ho riconosciuto mio inventore!”

“Lembot! Allora sei tornato in te!”

“Mi dispiace per i guai che ti ho causato, spero tu possa perdonarmi.”

“Non devi scusarti!” – rispose Lem – “La causa di quanto è accaduto è solo mia! Adesso, penso sia arrivato il momento di farti qualche aggiornamento.”

“D’accordo!” – esclamò il robot.

“Ash, Serena, Clem: cosa ne dite di darmi una mano?”

“OK, puoi contare su di noi fratellone!”

 

E così, tutto il gruppo andò verso il laboratorio di Lem, da dove iniziarono ad apportare le modifiche a Lembot. Il ragazzo con gli occhiali riprogrammò il suo robot, tenendo in considerazione le esperienze avute fino a quel momento con Ash e, gli inserì le qualità necessarie per essere un Capopalestra. Terminati i lavori, i ragazzi andarono verso la casa di Lem dove parlarono di quanto accaduto con Meyer.

“Ottimo lavoro, figliolo! Sapevo che ce l’avresti fatta a riprenderti la Palestra!”

“Beh, se non forse stato per i miei amici che mi hanno incoraggiato, forse non ce l’avrei fatta!”

“Che dire, vi ringrazio profondamente per averlo aiutato.”

“Ehi, guarda che ci sono anch’io papà!”

“Lo so, Clem! Lo so!” – disse Meyer.

“Papà, vorrei chiederti una cosa!”

“Sì, Lem! Cosa c’è?”

“Mi stavo chiedendo… io e Clem possiamo continuare il mio viaggio con Ash?”

“Cosa!? Non vuoi tornare alla Palestra?”

“Ora che ho sistemato Lembot, voglio continuare il mio viaggio con Ash! Ci sono ancora tante cose che non so e, magari, potrei trovare qualcosa di utile per le mie invenzioni!”

“L’ha pensi anche tu così, Clem?”

“Certamente!” – esclamò la ragazzina – “Ash e Serena sono simpatici! Non voglio separarmi da loro!”

“Capisco! E tu Lembot, cosa hai da dire?”

“Ascolti le parole dei suoi figli, signor Meyer! Ora so esattamente cosa fare, come Capopalestra. Inoltre, potrei aiutarla con le varie faccende domestiche!”

“mmm… se è così, per me va bene! Potete continuare il vostro viaggio!”

“Ti ringrazio, papà!” – disse il ragazzo.

“Ash, Serena, mi potete controllare che i miei figli non si caccino nei guai?”

“D’accordo! – esclamarono i due ragazzi all’unisono.

 

Verso sera, il gruppo scese nel garage sotterraneo della casa, dove Lem mostrò a loro la sua macchina: un SUV Ford Mamoswine J-50, avuto in una svendita da un concessionario di Luminopoli. Essa era di colore verde smeraldo tendente al nero e Lem, l’aveva modificata in modo che trasportasse materiale per le emergenze. Inoltre, al suo interno vi era un piccolo Centro Medico, utile nel caso in cui non fossero abbastanza vicini ad un Centro Pokémon. Finita di esplorare la macchina, ad Ash iniziò a squillare il Pokédex: una volta aperto, vide che si trattava del Professor Platan, il quale era felice di rivedere il ragazzo.

“Ciao, Ash! È un piacere risentirti!”

“Buonasera, Professor Platan! Va tutto bene?”

“Sì, sto bene! Qui al laboratorio abbiamo sempre molto da fare e le mie ricerche mi tengono occupato.”

“Posso capirla! Mi dica, come mai mi ha contattato?”

“Ecco… avrei un piccolo problema da risolvere. Potresti venire al laboratorio domani?”

“Certamente! Di cosa si tratta?”

“Ultimamente, le scorte di cibo del laboratorio stanno diminuendo. Sospetto si tratti di uno dei Pokémon che stanno qua e, mi piacerebbe avere un aiuto per scoprire il colpevole.”

“Può contare su di noi!”

“Va bene! Adesso vi saluto, ci sentiamo domani!”

“Strano… un furto di cibo al laboratorio.” – disse Serena – “Chissà di cosa si tratta!”

“Beh, lo scopriremo domani! Per adesso mangiamo e andiamo a dormire!”

 

Il mattino seguente, il gruppo si mosse con le rispettive macchine e, in breve tempo, raggiunsero il laboratorio attesi da Platan.

“Buongiorno, ragazzi!” – disse il professore – “È un piacere vedervi!”

“Il piacere è nostro!” – rispose Ash.

“Bene! Se volete seguirmi, vi mostro il luogo dei furti!”

“Mi dica: da quanto tempo sta subendo questi furti?” – domandò Lem.

“Circa una settimana fa! Per fortuna, ho scorte in abbondanza: ma temo che con questo ritmo, possano finire rapidamente.”

“Ieri al telefono diceva di sospettare uno dei Pokémon del laboratorio. Saprebbe dirci chi?”

“Purtroppo no!”

“Non si preoccupi: cercheremo il malvivente e lo cattureremo!”

“Grazie, Ash! Io ci spero molto!”

 

Una volta raggiunta la stanza dei furti, iniziarono ad ispezionarla senza trovare nessun indizio. Tuttavia, a Lem gli venne l’idea di piazzare del cibo al centro: in questo modo, il ladro ne avrebbe approfittato, attratto dalla fragranza. Dopo qualche minuto, in cui si misero appostati fuori dalla stanza, videro un Pokémon di colore verde entrarci approfittando della porta lasciata aperta da Lem. Platan spiegò che il Pokémon in questione era un Chespin, il quale aveva l’abitudine di mangiare molto. Rientrati nella stanza, il Pokémon si spaventò e questo gli causò un boccone di traverso. Lem corse subito ad aiutare il Pokémon Castanriccio, riuscendo a salvarlo dal quasi soffocamento.

“Fiu… per fortuna sei salvo! Va meglio, ora?” – chiese Lem.

“Che-Chespin!”

“Chissà cosa fosse successo, se non fossimo stati qui vicino!” – disse Ash.

“Ma ora, cosa facciamo di Chespin?” – chiese Serena.

“Mmm… Lem, cosa ne dici se ti prendessi cura di questo piccolo?”

“Cosa dice sul serio!?”

“Certamente! Inoltre, dall’espressione sul suo volto, sembra che tu piaccia molto!”

“Dimmi Chespin: le cose sono come dice il professore?”

“Che-Chespin!”

“Per favore, fratellone! Prendiamo Chespin, con noi?”

“Beh… se proprio insistete…”

“Evvai, sei il migliore!”

 

E così, tirata fuori la Poké Ball, Lem catturo Chespin senza fare alcuna fatica. Tutti erano felici, soprattutto il ragazzo con gli occhiali, il quale in due giorni aveva recuperato Lembot, ma aveva ottenuto un nuovo amico.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: Come catturare un contrabbandiere di Pokémon ***


Capitolo 5: Come catturare un contrabbandiere di Pokémon

Capitolo 5: Come catturare un contrabbandiere di Pokémon

 

Strada per Altoripoli, 24/05/2016, ore 10:00

 

Dopo essere riusciti a sistemare Lembot e aver risolto il problema del furto di cibo nel laboratorio del Professor Platan, i nostri eroi erano ripartiti con i loro mezzi alla volta di Altoripoli, dove Ash sperava di vincere la sua seconda medaglia e, compiere un ulteriore passo verso la Lega Pokémon di Kalos.

“Dimmi, Serena: manca molto per arrivare ad Altoripoli?”

“Abbastanza, Ash!” – rispose la ragazza – “La città è molto distante rispetto a Novartopoli, per cui ci vorrà un po’ di tempo prima di raggiungere la destinazione!”

“Ho capito!” – esclamò il ragazzo.

“Ash, posso chiederti una cosa? Come mai non hai voluto sfidare Lembot?”

“Semplice: quando era fuori controllo, aveva come richiesta di sfida di possedere almeno 4 medaglie. Il mio scopo, è quello di ottenere le altre medaglie e, dopo di sfidare la Palestra di Luminopoli!”

“Sono d’accordo!” – disse Lem, il quale era bordo del suo SUV e, anche lui poteva comunicare con Ash e Serena, tramite l’auricolare installato sul mezzo – “Inoltre, c’è una cosa che mi ha incuriosito molto.”

“E cosa sarebbe?” – chiese Clem.

“L’altra notte prima di andare a dormire, mi ha detto che vuole affrontare me nella sua sfida alla Palestra e non Lembot!”

È naturale: dopotutto, sei tu il Capopalestra di Luminopoli!”

“Ti ringrazio, Ash! Lo accetto come complimento!”

 

Il viaggio continuò allegramente e, il gruppo poteva notare l’enorme pianura che stavano attraversando in quel momento. Ad un certo punto, gli occhi di Serena si rivolsero verso un furgone che procedeva nella direzione opposta. Esso stava andando molto veloce, per quel tratto di strada e la ragazza, fece in tempo ad avvertire Ash e Lem, il quale si spostarono prontamente riuscendo ad evitare un grosso incidente. Poco dopo, transitò il sidecar della Polizia con alla guida l’Agente Jenny in compagnia del suo Pokémon Manectric. I due erano talmente concentrati, da non accorgersi dei nostri eroi fermi: forse, il proprietario del furgone era un ladro?

“Ash, Lem, state tutti bene?” – chiese Serena.

“Sì, stiamo bene!” – rispose Lem – “E mia sorella come sta?”

“Tranquillo, fratellone! Non mi sono fatta niente!

“Accidenti, ma cosa è successo?” – domandò Ash.

“Un furgone stava venendo a tutta velocità verso di noi. Per fortuna che vi ho avvisati in tempo da riuscire a schivarlo!”

“Ti ringrazio, Serena! Forse sarà il caso di controllare le auto prima di proseguire!”

“Come mai?”

“In questo modo, possiamo controllare se ci sono danni. Se non è successo niente, possiamo continuare il viaggio!”

 

I ragazzi scesi dalla macchina, iniziarono a perlustrarle e fortunatamente, non ci fu alcun danno importante. Ma mentre stavano per risalire, Clem notò qualcosa di metallico posto lungo la collinetta che costeggiava la strada.

“OK! Il controllo non ha evidenziato problemi!” – disse Lem – “Possiamo ripartire!”

“Ehi, Clem! Cosa stai guardando?”

“Serena, vedi anche tu qualcosa di metallico laggiù?”

“In effetti, ora che guardo meglio, è vero!”

“Secondo te, di cosa si tratta?”

“Non lo so, ma è sempre meglio dare un’occhiata!”

“Ehi, Ash! Hai idea di dove stanno andando quelle due?”

“Non lo so, Lem! Però devono aver notato qualcosa di strano!”

 

In effetti, quando le due ragazze tornarono indietro, avevano con se un Pokémon molto piccolo e dalla testa molto larga rispetto al suo corpo. Le due dissero che l’oggetto metallico notato, era una gabbia, dove al suo interno vi era questo Pokémon.

“Abbiamo capito!” – esclamò Ash – “Quindi dentro a quella gabbia, c’era lui?”

“Esatto!” – rispose Serena – “Ho controllato il Pokédex: si tratta di uno Scatterbug!”

“Uno Scatterbug!? E cosa ci faceva dentro a quella gabbia?”

“Probabilmente deve essere caduta al furgone di prima!” – aggiunse Lem – “Forse il suo conducente era un ladro che cercava di scappare!”

“Un ladro!? Ma questo è un fatto molto grave!”

“Hai ragione, Clem! Ma più che un ladro, io penso possa essere un contrabbandiere di Pokémon.”

“Un contrabbandiere!? Vuoi dire che…”

“…il suo scopo era quello di guadagnare un mucchio di soldi, vendendolo al mercato nero.”

“Beh, adesso cosa facciamo con lui?” – domandò Ash.

“A prima vista, sta bene! Però è meglio portarlo in un Centro Pokémon!”

“Ora che ci penso, il mio GPS dovrebbe essere in grado di individuare quale sia il più vicino!”

“Perfetto! Allora, facci strada Serena!”

“D’accordo, Ash!”

 

Ognuno dei ragazzi ritornò alle rispettive macchine, ma mentre stavano per accendere i motori, sentirono una chiamata radio da parte del centro di controllo della Polizia: “Attenzione, a tutte le unità! Un veicolo non identificato sta procedendo ad alta velocità sulla strada che collega Altoripoli a Luminopoli. Dalle informazioni sappiamo che si tratta di un furgone per il trasporto. C’è bisogno di supporto immediato per l’inseguimento!”; i ragazzi capirono subito a quale veicolo si riferiva, ma prima di procedere con l’inseguimento, avevano bisogno di curare Scatterbug. Per loro fortuna, il Centro Pokémon era a pochi minuti di distanza e, una volta entrati, videro l’Agente Jenny avvicinarsi a loro. Credevano che volesse salutarli, invece prese le manette e ne mise una sul polso di Ash, il quale rimase stupito dalla cosa.

“Ehi, cosa succede?” – chiese Ash.

“Ragazzo, ti dichiaro in arresto per complicità nel rapimento di Scatterbug!” – rispose la donna.

“Rapimento!? Ma di che cosa sta parlando!”

“Non fare il finto tonto con me: quello che hai in mano, è uno dei tanti Scatterbug rubati in questa zona. Vuoi forse farmi credere che non ne sapevi nulla?”

“Agente Jenny, c’è stato un errore!” – disse Lem.

“Vede, abbiamo trovato questo Pokémon lungo la strada e, l’abbiamo portato qui al Centro Pokémon per curarlo.” – aggiunse Serena – “Non siamo di certo dei ladri noi!”

“State dicendo la verità?”

“Certamente!” – esclamò Clem – “Noi non commettiamo una cosa del genere!”

“mmm… se è così, allora vi credo!”

“Davvero!?”

“Certo! E vi chiedo scusa: ora che vi guardo meglio, siete i ragazzi che hanno risolto il problema dell’incidente di 2 settimane fa! I miei colleghi non parlavo altro che di questa impresa!”

“Perfetto! Adesso cosa ne dice di liberarmi?”

“Lo faccio subito!”

 

L’Agente Jenny liberò Ash dalle manette e, lui poté consegnare il Pokémon Tirascaglie all’Infermiera Joey, il quale curò rapidamente il Pokémon. Una volta riconsegnato, i nostri eroi si sedettero vicino ad un tavolo con delle bevande fatte preparare dall’Agente Jenny e, in questo modo, poterono parlare di quanto era accaduto questa mattina.

“Immagino che abbiate sentito la richiesta di aiuto, da parte della Centrale di Polizia!” – disse la donna.

“Si, l’abbiamo sentita!” – rispose Ash – “Può dirci qualcosa in più sul suo proprietario?”

“Il suo nome è Dolan: si tratta di un Contrabbandiere di Pokémon, specializzato nelle catture di Scatterbug, Spewpa e Vivillon!”

“Sono tanti Pokémon!” – esclamò Serena – “Ma perché li cattura?”

“Vedete, i Vivillon sono dei Pokémon molto particolari: le loro ali posso avere diversi colori e motivi, in base al luogo da dove provengono. Questo Pokémon è molto ricercato dai collezionisti e, Dolan ne approfitta per guadagnare più soldi possibile!”

“Ora è chiaro!” – disse Lem – “Il suo metodo è semplice: prende il Pokémon quando è ancora uno Scatterbug, aspetta che si evolva in Vivillon e, poi li vende guadagnandoci un mucchio di quattrini!”

“Un riassunto eccellente, ragazzo!”

“Quel Dolan è un essere spregevole!” – gridò Clem – “Bisogna fare qualcosa, ci deve essere pur un modo per catturarlo!”

“Dalle nostre informazioni, sembra che Dolan abbia il suo rifugio non molto lontano da qui. Però queste strade sono piene di vie, per cui è impossibile sapere dove si trova!”

 

Tutto il gruppo iniziò a pensare ad uno stratagemma per catturare il Contrabbandiere, quando all’improvviso Scatterbug iniziò a muoversi in maniera piuttosto agitata. Ad un certo punto, il Pokémon Tirascaglie venne avvolto da una luce luminescente: quando essa scomparve, uscì fuori un Pokémon diverso e, tutti capirono che si trattava di uno Spewpa. Lem capì quindi, che l’agitazione del Pokémon Tirascaglie era dovuta per via della sua imminente evoluzione.

“Uao! Scatterbug si è appena evoluto!” – disse Clem con il volto emozionato.

“Non avevo mai assistito ad un’evoluzione! – aggiunse Serena – “È un emozione davvero unica!”

“Me lo posso immaginare: avevo la vostra stessa espressione quando il mio fedele Manectric, si era evoluto da Electrike!” – rispose l’Agente Jenny.

“Potere assistere ad un’evoluzione è qualcosa di unico!” – disse Lem – “In questo modo, si può comprendere meglio come… eh, strano!”

“Cosa c’è, Lem!?” – chiese Ash.

“Ho notato una cosa luccicare! Prendo un attimo la mia lente d’ingrandimento e… fatto!”

“Di che cosa si tratta?”

È un localizzatore! Chissà cosa ci fa una cosa del genere!”

“Fratellone! E se fosse così che Dolan controlla i Pokémon catturati?”

“Hai ragione, Clem! Potrebbe essere, come dici tu!”

“Già! Ma ora che facciamo?” – domandò Serena.

“La ragazza ha ragione, probabilmente Dolan avrà notato la scomparsa del Pokémon e, adesso lo starà cercando!”

“Ci sono!” – esclamò Lem – “E se usassimo questo dispositivo, per farci condurre direttamente nel suo covo?”

“Geniale! In questo modo, potremmo liberare tutti gli altri Pokémon catturati!”

“Spewpa!”

“Visto!? Anche Spewpa è d’accordo!”

“Perfetto! Adesso, dobbiamo trovare un Pokémon che faccia da esca per Dolan!”

“Ma come lo travestiamo?” – chiese Clem.

“Lasciate fare a me!” – rispose Serena.

 

La ragazza di Borgo Bozzetto spiegò a tutto il gruppo il suo piano per liberare i Pokémon rapiti da Dolan e, la cosa venne accettata da tutti. Nel frattempo, un furgone arrivò in quello che era un capannone molto isolato rispetto alla strada principale. Il furgone era quello di Dolan, il quale dopo aver seminato l’Agente Jenny, era corso verso il suo rifugio dove teneva tutti i Pokémon catturati: essi erano circa un centinaio e, alla vista del Contrabbandiere, si misero a tremare tutti di paura.

“Fiuuuu! Devo dire che ci è mancato poco!” – esclamò Dolan – “Sapevo che la Polizia era sulle mie tracce, ma non immaginavo che ci mettessero poco tempo per trovarmi. Fortunatamente, ancora non sono riusciti a scoprire il mio nascondiglio e, finché questo non accadde, posso continuare a guadagnare un mucchio di soldi dalla vendita dei Vivillon, ahahah!”

 

Dopo essersi fatto una grossa risata, il Contrabbandiere andò sul retro del furgone per scaricare tutti i Pokémon catturati. Ma contando le gabbie, si accorse di averne persa una durante la fuga. Di questo fatto, Dolan non se ne preoccupò molto: sapeva che quelli a sua disposizione, gli avrebbero consentito di guadagnare parecchio. Ad un certo punto, l’uomo sentì uno strano rumore e si girò per capire cosa fosse: si trattava di una macchina, il quale parcheggiò vicino al furgone. Da essa, scese fuori una donna vestita in modo elegante, il quale camminò in maniera aggraziata verso l’uomo.

“Chiedo scusa!” – esclamò la donna – “Sto cercando un uomo di nome Dolan!”

“Sono io!” – rispose l’uomo – “E lei chi sarebbe?”

“Mi presento: il mio nome è Serene. Sono una top model molto famosa a Kalos!”

“Serene!? Mai sentita nominare!”

“Vede, è da poco che sono diventata famosa. Quindi è logico, che lei ancora non mi conosca!”

“Ho capito! E comunque: come ha fatto a trovarmi? Nessuno conosce il luogo dove mi conosco!”

È per caso suo questo Pokémon?” – chiese Serene, mostrando una gabbia con all’interno un Pokémon.

“Ma quello… è lo Spewpa che ho perso! Dove l’ha trovato?”

“Lo trovato per strada e ho notato il microchip che aveva sul corpo. Mi è stato facile tracciare il segnale e arrivare fino a lei!”

“Io… non so come ringraziarla!” – disse Dolan, il quale si mostrò molto felice.

“Beh, visto che sono qui, cosa ne direbbe di vendermi questo Pokémon?”

“Sarò felice di accontentarla! Normalmente, vendo questi Pokémon a 100'000 Poké, ma per lei farò uno sconto del 50% sull’acquisto.”

“Mmm… un uomo come lei, si merita molto di più. Cosa ne dice, se la pago ben 200'000 Poké?”

“Uao! Lei è davvero molto generosa!”

 

I due si strinsero la mano in segnò di intesa e la ragazza poté rimettere il Pokémon nella macchina, mentre prese un blocco degli assegni scrivendo la cifra pattuita. Quando la donna consegnò il foglio a Dolan, all’improvviso sbucarono fuori membri della Polizia, il quale cerchiarono l’uomo che non riusciva a capire la situazione. In realtà, la donna in questione era Serena, che si era travestita per non dare l’occhio al Contrabbandiere, consentendo all’Agente Jenny e ai suoi amici, di accerchiare il rifugio senza problemi.

“Signor Dolan!” – esclamò l’Agente Jenny – “La dichiaro in arresto per furto di Pokémon!”

“Dannazione! Sono stato incastrato da un branco di mocciosi!”

“Ottimo lavoro, Serena!” – disse Ash – “Il tuo piano ha avuto successo!”

“Ti ringrazio, Ash!”

“Sai, non sapevamo che fossi un’appassionata di moda!” – aggiunse Lem.

“Non è niente di che!”

“Serena, sei stata fenomenale!

“Grazie, Clem! Accetto i tuoi complimenti!”

“Bene, ragazzi: cosa ne dite di liberare tutti questi Pokémon?”

 

Tutto il gruppo fu d’accordo con l’Agente Jenny e, iniziarono a liberare tutti gli Spewpa nelle gabbie, compreso quello di Serena, che altri non era se non quello salvato da loro. Una volta che furono tutti liberati, i Pokémon Tirascaglie iniziarono ad agitarsi simultaneamente e, uno ad uno, vennero avvolti dalla luce luminescente: era palese, che quei Pokémon si stavano evolvendo tutti nello stesso momento. Infatti, svanita la luce, tutti gli Spewpa erano diventati dei Vivillon, il quale avevano le ali colorate con diversi motivi. Tutti furono felici di quello spettacolo, ad eccezione di Dolan, che salito sul furgone della Polizia, non poté far altro che assistere alla perdita di tutto il suo guadagno.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: Misteri e Arti segrete ***


Capitolo 6: Misteri e Arti segrete

Capitolo 6: Misteri e Arti segrete

 

Strada per Altoripoli, 27/05/2016, ore 18:00

 

Dopo essere riusciti a catturare il Contrabbandiere di Pokémon Dolan e, aver ricevuto una lauta ricompensa dall’Agente Jenny, i nostri eroi erano ripartiti la mattina presto verso Altoripoli. Tuttavia, durante il viaggio, il cielo sopra le loro macchine minacciava pioggia e, tutti speravano di arrivare al Centro Pokémon più vicino, ma un messaggio arrivato ai loro auricolari, gli fece cambiare idea.

“Attenzione! Avviso a tutti quelli che sono in viaggio verso Altoripoli: l’abbondante pioggia che sta cadendo sulla città, ha causato una frana lungo la strada principale con notevoli disagi per la popolazione. Vi consigliamo di non venire assolutamente e, di cercare un posto al sicuro!”

“Dannazione: possibile che ci sono sempre problemi?” – disse Ash, con voce amareggiata.

“Non possiamo farci niente!” – rispose Lem – “Dopotutto, questa è una zona di Kalos molto piovosa e, i giorni di sole sono veramente pochi.

“Ho capito! Ma ora dove cerchiamo un posto per la notte?”

“Sto cercando con il mio GPS un posto adatto, ma ci vorrà un po’.” – aggiunse Serena.

“Va bene! Avvisami quando trovi qualcosa!”

 

I chilometri passarono, ma la ragazza di Borgo Bozzetto non riusciva a trovare un luogo dove passare la notte, con Ash che continuava a disperarsi. Ad un certo punto, il GPS della Ford di Serena, segnalò la presenza di un’abitazione non molto lontana da dove si trovarono. La ragazza diede subito la notizia a Ash e Lem, con il primo felice per la riuscita di questa ricerca. Dopo qualche minuto, il gruppo arrivò in quella che era una villa dall’aspetto molto antico, con una grande fontana posta vicino all’ingresso. Una volta scesi dalle auto, i ragazzi corsero subito verso il suo interno e, per loro fortuna, la porta era aperta. In questo modo, iniziarono ad asciugare i vestiti, mentre pensavano a cosa fare.

“Fortuna, che ho trovato questa villa!” – disse Serena.

“Puoi dirlo forte! – aggiunse Ash – “Spero solo che la pioggia smetta di cessare al più presto!”

“Piuttosto… dove si trova la luce?” – chiese Clem – “Non riesco a vedere niente!”

“Sto cercando l’interruttore, ma non lo trovo!” – rispose Lem.

 

Poco dopo, la luce arrivò e illuminò il salone d’ingresso. Clem ringraziò il fratello, ma esso diceva di non essere stato lui. Serena pensò allora che fosse quella villa era stregata: la cosa spaventò Lem, il quale ammise che la villa poteva essere dotata di sensori di attivazione. Ad Ash, queste cose non interessavo e convinse gli altri, a cercare le stanze da letto, dove potersi riposare.

“Devo dire che questa casa è molto grande!” – disse Serena.

“Forse, in origine apparteneva a qualche nobile dell’antica Kalos!” – aggiunse Lem.

“Tu dici!?”

“Certamente! Dopotutto, Kalos visse il suo massimo splendore circa 500 anni fa, grazie ad un inventore di nome Nikolaus!”

“Nikolaus!? E chi sarebbe!?” – chiese Clem.

“Nikolaus era un grande scienziato, il quale fu il primo a capire che i Pokémon potevano essere utilizzati nella vita di tutti i giorni. Durante le sue ricerche, egli costruì macchinari usando l’energia dei Pokémon, allo scopo di aiutare il suo popolo a crescere e a prosperare!”

“E questa tecnologia, ha un nome?”

“Ovvio! Nikolaus coniò il termine di scienza magica! Una leggenda racconta di come, durante la guerra avvenuta durante la sua epoca, egli nascose una delle sue creazioni in modo da non poter essere trovata!”

“Ma perché fece una cosa del genere?

“Nessuno lo sa! Però io, che sono un suo grande fan, riuscirò a scoprirlo!”

“Sembra interessante, ma è meglio se troviamo le stanze da letto!” – disse Ash – “Inoltre, inizio a sentire freddo!”

 

I nostri eroi continuarono a vagare per la villa, ma delle stanze da letto non c’era traccia. Ad un tratto, i loro occhi vennero indirizzati verso una strana figura dagli occhi luminosi, il quale fece scappare Ash, Serena e Lem. Clem, il quale era rimasta da sola, era incuriosita dalla sua presenza e decise di seguire il Pokémon, fino ad arrivare ad una stanza. Essa aveva dei giocattoli di ogni tipo: forse era la stanza di qualche bambino che abitava quella villa.

“Scusami, posso sapere perché mi hai portato qui?” – chiese Clem al Pokémon, il quale prese una palla facendola fluttuare verso di lei.

“Vuoi che te la rimando indietro?”

La figura annuì positivamente con la testa e i due, insieme a Dedenne, iniziarono a giocare. Il trio sembrò divertirsi molto, anche utilizzando gli altri vari giochi presenti nella stanza. In seguito, il Pokémon fece in modo di farsi seguire da Clem e Dedenne e, una volta superata la stanza, si ritrovarono in quella che era un’enorme sala con un gigantesco tavolo al centro. Ma il Pokémon fece segno alla ragazzina sul suo ciondolo e, di osservare, il ritratto raffigurante un’anziana signora.

 

“Cosa c’è!? Conosci forse questa signora?” – chiese Clem, il quale prima di ricevere risposta venne raggiunta dal resto del gruppo, preoccupati dall’averla persa di vista poco fa.

“Eccoti, Clem!” – esclamò Lem – “Dove eri finita?”

“Scusami, fratellone! Ho seguito questo Pokémon e, mi ha condotto in una stanza dove abbiamo iniziato a giocare. Solo adesso mi ha portato qui!”

“Dunque… dal Pokédex si tratta di Espurr, un Pokémon dotato di grandi poteri psichici!” – disse Serena.

“Un Espurr, hai detto!? E cosa ci fa in un posto come questo?” – chiese Ash.

“Se vuoi, posso dirlo io!”

 

I ragazzi si girarono in direzione della voce e videro una giovane donna dai capelli lunghi entrare nella sala.

“Mi scusi, ma lei chi è?”

“Mi chiamo Elise! Sono la proprietaria di questa villa! Ma voi chi siete?”

“Io sono Ash! Ci scusi per l’intrusione, ma abbiamo cercato riparo da questa pioggia!”

“Ho capito! Tu devi essere Espurr, giusto?”

“Es!?”

“Signora Elise: come ha conoscere questo Pokémon?” – domandò Clem.

“Vedi piccola, quel ritratto raffigura mia nonna Lisa! Un giorno mi ha raccontato di questo Espurr uscito dal bosco e di avergli dato del cibo. Da allora, mia nonna si era presa cura di lui ogni giorno e, per ringraziarlo, gli regalò quel ciondolo!”

“E poi cosa accadde?”

“Purtroppo, mia nonna si era ammalata e sono passati 6 mesi, da quando mi ha lasciato!”

“Mi dispiace!” – esclamò Ash – “Deve essere stata dura per lei!”

“Tranquillo! Ora sto meglio!”

“Quindi… Espurr è rimasto da solo, tutto questo tempo, per ridarle quel ciondolo?”

“Es-Espurr!”

“Sapete, inizialmente avevo deciso di demolire la villa. Ma ora che ho conosciuto Espurr, penso di iniziare a restaurarla e a riportarla al suo antico splendore!”

“E di Espurr?” – disse Serena – “Che cosa ne sarà?”

“Pensavo che se lui fosse d’accordo, lo avrei ospitato a casa mia! Che cosa ne dici: ti va di venire con me?”

 

Il Pokémon Moderazione accettò la proposta di Elise e fu felice nell’aver trovato una nuova amica. Il mattino seguente, i nostri amici salutati Elise e Espurr, ripartirono con le loro macchine alla volta di Altoripoli. Tuttavia, quando si erano ormai fatte le 11:00, la Dodge di Ash iniziò ad avere dei problemi: il ragazzo non riusciva a capire cosa fosse, per questo si dovette fermare lungo la strada.

“Ash, c’è qualche problema?” – chiese Lem.

“Non lo so! La macchina ha iniziato a rallentare, nonostante avessi il piede sull’acceleratore!”

“Forse è finita la benzina!?”

“No, Serena! L’indicatore non era neanche a metà!”

“Uhm… forse potrebbe essere la batteria!”

“La batteria!? Ne sei sicuro, fratellone?”

“Abbastanza! Forse la macchina ha bisogno di essere ricaricata!”

“Non c’è problema!” – disse Ash – “Un fulmine di Pikachu basterà per risolvere la situazione!”

“Pikachu!”

“Meglio di no! Se Pikachu usasse la sua mossa, finirebbe per danneggiare ulteriormente l’auto. Se me lo consenti, lascia che ci pensi io!”

“Sicuro!? Se è così, allora lascio la macchina nelle tue mani!”

“Tranquillo! Te la ridarò come nuova!”

“OK, Pikachu! Mentre Lem è al lavoro, cosa ne dici di fare un po’ di allenamento?”

“Pikachu!”

“Ash, ti dispiace se io e Clem facciamo un po’ di tifo?”

“Certo, Serena! Un po’ di incoraggiamento non guasta mai!”

 

E così, mentre Lem prova a sistemare la Dodge di Ash, il ragazzo di Biancavilla tirò fuori dalle Poké Ball Fletching e Froakie per iniziare l’allenamento, che consisteva in una lotta. Ma prima che i tre Pokémon potessero iniziare, il Pokémon di Tipo Acqua avvertì una strana presenza e, senza pensarci due volte lanciò le sue frobolle, facendo uscire allo scoperto un Pokémon simile a lui ma più alto. Quando Ash vide il Pokédex, scoprì che il Pokémon in questione era un Frogadier, la forma evoluta di Froakie. Ma prima che potesse capire cosa stava accadendo, comparì un ragazzo vestito con abiti diversi rispetto hai suoi.

“Come va Frogadier, tutto bene?” – chiese il ragazzo al Pokémon Schiumorana.

“Frogadier!”

“Ti chiedo scusa!” – disse Ash – “Il mio Froakie deve aver percepito la presenza del tuo Pokémon e deve averlo spaventato.”

“Nessun problema! Il mio Pokémon non si spaventa davanti a niente!”

“Ti ringrazio! Comunque, io sono Ash e vengo da Biancavilla! E tu chi sei?”

“Il mio nome è Sanpei e, sono un ninja proveniente dal Villaggio Ninja!

“Che forza!” – gridò Clem – “Non avevo mai visto un ninja prima d’ora!”

“Sono felice per te!”

“Senti Sanpei: cosa ne dici di fare una lotta?”

“Una lotta!? Sei sicuro Ash? Il mio Frogadier non deve essere preso alla leggera!”

“Tranquillo! Froakie saprebbe cavarsela anche con avversari più forti!”

“Molto bene! Possiamo iniziare subito se ti va!”

 

I due ragazzi si misero dalla parte opposta rispetto all’altro, con Serena chiamata da Ash a fare l’arbitro. L’inizio della lotta, vide Froakie attaccare la sua evoluzione con le sue frobolle, ma il Frogadier di Sanpei riuscì ad evitare l’attacco. Allora Froakie cercò di attaccarlo con Taglio, ma la mossa venne evitata. Poco dopo, Sanpei ordinò al suo Pokémon di usare Attacco Rapido: la mossa fu così veloce, da mandare KO Froakie, il quale non ebbe la possibilità di difendersi.

“Oh, no! Froakie stai bene?” – chiese Ash.

“Devo dire che il tuo Pokémon se la cava bene, ma il mio Frogadier è di ben altro livello!”

“Frogadier!”

“L’ho notato! Ammetto che il suo Attacco Rapido è talmente veloce, da non riuscire a vederlo!

“Sono contento che apprezzi la mia mossa!” – disse Sanpei.

“Senti, Sanpei: cosa ne dici di insegnare la mossa al mio Froakie?”

“Perché questa richiesta?”

“Pensò che un attacco del genere mi potrà tornare utile nella prossima palestra. Inoltre, Froakie può migliorare le sue abilità. Allora cosa ne dici?”

“Non saprei, per apprendere Attacco Rapido bisogna avere conoscenze dell’arte ninja. Non so se posso insegnare ad una persona come te!”

“Tranquillo! Non c’è problema!”

“Che intendi, Ash?” – domandò Serena.

“Quando ero piccolo, ho conosciuto una shinobi di nome Asuka. È stata lei, ad aiutarmi a conoscere le arti ninja: non saprò usarle, ma ho le conoscenze necessarie.”

“Davvero!? Se è così… va bene! Allora accetto di allenare il tuo Froakie!”

“Ti ringrazio, Sanpei!”

 

In questo modo, l’allenamento ebbe inizio: lo scopo era quello di far inseguire Frogadier da Froakie, nella speranza che la sua velocità aumenti. Tuttavia, la questione si rivelò più difficile del previsto: il Pokémon Schiumorana continuava a ripetere errori, ma Ash continuò ad incoraggiarlo. Spronato da questa fiducia, Froakie proseguì con l’esercizio e in breve, la velocità raggiunta fu tale da imitare i movimenti di Frogadier. Così, Ash chiese al suo Pokémon di usare Attacco Rapido, ma in maniera del tutto inaspettata, il Pokémon Schiumorana si moltiplicò fino ad arrivare a creare tante copie di se stesso.

“Aspetta, questo non è Attacco Rapido!” – gridò Ash.

“Infatti, non lo è!” – disse Sanpei – “Questo è Doppioteam!”

“Doppioteam!? Ma è… fantastico!”

“Perché è fantastico?” – chiese Clem – “Froakie non doveva imparare Attacco Rapido?”

“Non importa! Sono comunque contento per lui. Giusto, Pikachu?”

“Pikachu!”

“Ash, il tuo Froakie ha un potenziale enorme! Se mai un giorno dovessimo ricontrarci, ti sfiderò di nuovo!”

“Puoi scommetterci! E quando avverrà, saremo io e Froakie ad uscirne vincitori!”

“Froakie!”

 

Dopo aver salutato Sanpei, i nostri eroi tornarono alle macchine. Per loro fortuna, Lem riuscì a sistemare l’auto di Ash e pronti a rimettersi in viaggio verso nuove avventure.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: Il mistero di Madame X ***


Capitolo 7: Il mistero di Madame X

Capitolo 7: Il mistero di Madame X

 

Strada per Altoripoli, 29/05/2016, ore 15:00

 

Il viaggio dei nostri eroi verso la città di Altoripoli, sta proseguendo regolarmente. Gli intoppi, che li avevano bloccati i giorni seguenti, non erano più un problema e, le macchine viaggiavano senza problemi. Ad un certo punto, mentre stavano discutendo tra di loro con gli auricolari, una chiamata dal Commando della Centrale della Polizia, li prese alla sprovvista. Chissà quale sarà l’emergenza questa volta!

“Attenzione! A tutte le unità vicino alla Centrale!”

“Qui, Ash Ketchum ad unità Centrale! Quale è l’emergenza!”

È stata segnalata un’attività sospetta nella zona. L’Agente Jenny si trova già sul posto, ma non riusciamo a metterci in contatto con lei. Vorrei che andassi ad investigare e a controllare la situazione!”

“Ricevuto! Andiamo subito!”

“Molto bene! La zona in questione è situata ad est della foresta che state attraversando! Mi raccomando, fate molta attenzione!”

 

Una volta chiusa la comunicazione, i nostri eroi spinsero subito sull’acceleratore, raggiungendo in pochi minuti il luogo della segnalazione. Quando scesero dalle auto, notarono immediatamente la moto dell’Agente Jenny, il quale era parcheggiata là vicino. Purtroppo, della donna non c’era traccia, il che gli convinse a perlustrare la zona, ma senza risultato.

“Allora, ragazzi: avete trovato qualcosa?” – chiese Ash.

“Purtroppo, niente!” – rispose Serena.

“Anche da me e Clem, nulla da segnalare!” – aggiunse Lem.

“Mi domando cosa sia successo!”

“Forse ha notato qualcosa di sospetto ed è andata a controllare cosa fosse! Tu cosa ne pensi, Ash?”

“Sono d’accordo con te, Lem! Però non è da lei lasciare per così tanto tempo la sua moto!”

“Quindi, cosa facciamo?” – domandò Clem.

“Penso che la cosa migliore da fare, sia continuare le ricerche. Inoltre, proverò ad utilizzare Fletching per avere una visuale dall’alto!”

“Ottima idea, Ash!”

“Ti ringrazio, Serena!”

“Bisogna far presto: tra poco inizierà a far buio e, questo non è il luogo più adatto per rimanerci!” – disse Lem.

 

I quattro continuarono a perlustrare la foresta, ma dell’Agente Jenny non vi era la minima traccia. Ad un certo punto, Clem udì un rumore provenire dal cespuglio e, senza pensarci due volte, avvisò gli altri. Quando si erano riuniti, dal cespuglio fuoriuscì un Pokémon di colore bianco e con un Monetamuleto in testa. Esso aveva diverse ferite, ma non sembravano essere così gravi. Così Lem decise di curare il Pokémon e, quando vide il suo volto, Ash lo riconobbe subito.

“Ash, cosa c’è che non va?” – domandò Serena.

“Ma questo è Meowth!” – gridò il ragazzo di Biancavilla.

“Meowth!? E così che si chiama?”

“Ma allora se c’è lui, vuol dire che mi hanno inseguito fino a qui?”

“Di chi stai parlando?” – chiese Lem.

“Del Team Rocket: una banda di criminali che ruba i Pokémon degli altri, per i loro scopi!”

“Ma questo cosa c’entra con lui?”

“Questo Meowth fa parte di una banda composta da Jessy e James, due ladri con cui ho avuto spesso a che fare!”

“Quindi, è cattivo?”

“Non esattamente, Clem! A volte lo sono, ma in qualche caso mi hanno dato una mano!”

“E allora, perché Meowth si ritrova in questo stato?”

“Glielo chiederemo quando l’avremo curato!”

“Sono d’accordo: è meglio curarlo, che lasciarlo così!” – aggiunse il ragazzo con gli occhiali.

 

E così, Lem portò il Pokémon Graffimiao sulla sua Jeep, dove poté ricevere le cure necessarie. Una volta terminato di fasciarlo, Meowth sembrò stare molto meglio di prima e lentamente, riaprì gli occhi.

“Ahia, che male!” – disse il Pokémon.

“Ma tu… tu parli?” – domandò Clem.

“Certo! Con chi credi tu stia parla… aspetta, cosa ci faccio qui?”

“Finalmente ci rincontriamo, Meowth! È da un bel pezzo che non vi fate vedere!”

“Non è possibile! Questa voce… lo sapevo, sei tu bamboccio!” – gridò Meowth.

“Ehi, questo non è un bel modo per parlare con chi ti appena salvato!” – aggiunse Serena.

“Cosa!? Voi mi avete salvato?”

“Esattamente! Eri tutto ferito e, se non ci fossimo stati noi, a questa ora non ci avresti parlato!”

“Io… io… non so come ringraziarvi! Mi avete salvato da una terribile minaccia!”

“Una minaccia!? Che sia la stessa della comunicazione radio?”

“Allora, l’hai sentita anche tu, bamboccio!”

“Smettila di chiamarmi, bamboccio! E visto che sei qui, cosa ne dici di raccontare come ti sei fatto male?”

“Ash ha ragione! Se c’è davvero una minaccia per la sicurezza, dobbiamo sapere più informazioni possibili!”

“Il ragazzo con gli occhiali ha ragione! Vi dirò tutto quello che so!”

 

Dopo una breve pausa per riprendere il fiato, Meowth iniziò a raccontare tutta la sua disavventura e, di come insieme a lui, non ci siano ne Jessy ne James.

“Tutto ha avuto inizio qualche tempo fa, noi del Team Rocket ci trovavamo in un rifugio non lontano da qui e, stavamo discutendo di come catturare Pikachu!”

“Me lo immaginavo: sempre a mettermi i bastoni tra le ruote!” – disse Ash.

“Pikachu!”

“Comunque, mentre architettavamo un piano, sono apparsi dal nulla due strani individui: una donna incappucciata e un Pokémon. La donna si fa chiamare Madame X, mentre il Pokémon che l’accompagnava, era un Malamar!”

“Un Malamar!?” – disse Lem, sorpreso dal nome – “Se ricordo bene, è un Pokémon dai poteri ipnotici molto potenti.”

“Davvero!?” – chiese Clem.

“Già! Non bisognerebbe mai trovarsi davanti un Malamar!”

“Il ragazzo ha ragione!” – aggiunse Meowth – “In poco tempo, Jessy e James sono stati ipnotizzati da quel Pokémon. Io, per paura di essere preso, sono scappato il più velocemente possibile e, alla fine, vi ho incontrati qui!”

“E pensi che quel Malamar ti stia inseguendo?”

“Non saprei!”

“E ora, cosa facciamo?” – domandò Serena.

“Se quel Malamar è davvero potente, dobbiamo prepararci ad affrontarlo!” – rispose Ash – “Soprattutto, non dobbiamo scodarci di Madame X: è lei il nostro obbiettivo principale!”

 

Una volta terminato il discorso, il gruppo iniziò a pensare ad una strategia per catturare Madame X, senza dimenticare Malamar: il Pokémon Giravolta venne raccontato da Meowth come un Pokémon al cui basta un solo sguardo, per soggiogare le sue ignare prede e fece l’esempio di Jessie e James, i quali si arresero dopo nemmeno un secondo. Tuttavia, mentre stavano pensando ad una soluzione, dai cespugli sbucarono Madame X e il suo Malamar, i quali avevano seguito Meowth per tutto il tempo, senza che lui se ne accorgesse. Subito dietro, vi era il duo del Team Rocket, il quale sembrava non essere pienamente coscenti.

“Oh, no! Sono loro!” – gridò Meowth spaventato.

“Finalmente, vi abbiamo trovati!” – disse Madame X – “Alla fine, è stato utile inseguire quel Meowth. Dico bene, mio adorato Malamar?”

“Malamar!”

“Saresti tu, Madame X?” – domandò Ash.

“In persona! E tu, dovresti essere il ragazzo di cui stavano parlando questi due!”

“Sì, mia signora!” – rispose James – “Si tratta proprio di lui!”

“Cosa volete che facciamo, mia signora?” – chiese Jessie.

“Rispondete alla mia domanda: il Pikachu di quel ragazzo, è davvero forte come dite?”

“Certamente! Ha una potenza davvero fenomenale e, sarebbe l’ideale, per il vostro piano!”

“Piano!? Di cosa state parlando?”

“Lo capirai, immediatamente: Malamar, usa Psichico!”

 

Il Pokémon Giravolta illuminò i suoi occhi, il quale si diressero verso Pikachu, che venne sollevato in aria. Ash tentò di riprendere il suo Pokémon, ma Madame X si dileguò velocemente da loro, seguita ovviamente da Jessie e James.

“Oh, no! E ora cosa facciamo?” – chiese Serena preoccupata.

“Che domande sono!” – disse il ragazzo di Biancavilla – “Andrò a riprendermi, Pikachu!”

“Aspetta, bamboccio! Se vai da solo, rischi di non uscirne vivo. Meglio lasciar perdere!”

“E secondo te Meowth, dovrei lasciar perdere? Non sono il tipo che si arrende facilmente!”

“Però non ha tutti torti!” – aggiunse Clem – “Dobbiamo cercare di avvicinarci al loro covo, senza che loro si insospettiscano!”

“E come possiamo fare, secondo te?”

“Finalmente! È arrivato il momento!”

“Il momento!? Di cosa stai parlando, fratellone!”

“Immaginavo che prima o poi, qualcuno di noi sarebbe stato rapito. Perciò lasciate che vi presenti la mia ultima creazione!”

“Aspetta, non mi dirai che…”

“Esatto! Oggi trionfa la scienza, il futuro è qui! Dispositivo lemnico attivato!”

 

Lem aiutato dal Braccio Aipom dello zaino, tirò fuori la sua ultima creazione: si trattava di un robot, il quale aveva le fattezze di Pikachu e con un’antenna posta sulla sua testa.

“Ammirate la mia ultima creazione!” – disse il ragazzo con gli occhiali – “Vi presento, Pikabot!”

“Uao, la scienza è davvero strepitosa!” – esclamò Ash.

“Ma come funziona esattamente, questo affare?” – chiese Serena.

“Ottima domanda! Questo robot di mia creazione, è in grado di rilevare l’energia di ogni Pokémon e, dato che ha le sembianze di Pikachu, l’ho programmato in modo che riesca a percepire la sua energia.”

“Vuoi dire che questo affare, può portarci nel covo di Madame X?” – domandò Clem.

“Certamente!”

“Molto bene! Allora attiviamolo e vediamo dove ci conduce. Meowth, vieni con noi?”

“Secondo te, ho qualche scelta bamboccio? Io voglio solo riavere Jessie e James!”

 

Dopo questa frase del Pokémon Graffimiao, Lem attivò immediatamente il suo robot, che dopo una breve fase di stallo, iniziò a percepire l’energia di Pikachu. Subito dopo, esso iniziò a muoversi verso la foresta, con il gruppo che lo seguì subito dietro. Dopo una breve camminata verso la foresta, il robot condusse i ragazzi verso quello che era un osservatorio, il cui stato evidenziava il suo completo abbandono.

“Eccoci arrivati!” – esclamò Lem.

“Dunque, secondo il tuo robot, Pikachu dovrebbe trovarsi qui dentro?”

“Esattamente, Ash! E insieme a lui, ci dovrebbero essere Madame X e Malamar!”

“Allora… come facciamo a riprendere Pikachu?” – chiese Clem.

“Da quel che vedo, non c’è nessuno spazio dove poter passare!”

“Però deve esserci un modo!”

“E lo troveremo, Serena!” – disse Ash – “Se solo osano ferire il mio amico, se l’ha dovranno vedere con me!”

“Ehi, bamboccio!”

“Cosa c’è, Meowth?”

“Conta pure sul mio aiuto! Però ricordati: io e te non saremo mai amici!”

 

Il gruppo cercò di organizzare un piano per entrare nell’osservatorio, ma Serena fece notare a Lem lo strano comportamento di Pikabot. Il robot continuava a percepire l’energia di Pikachu e cercò di passare per la recinzione, rimanendo incastrato. Lem cercò di liberarlo, ma il robot iniziò a surriscaldarsi e, in poco tempo, esplose. Questa esplosione, fece aprire un varco nella recinzione: ora, i nostri eroi avevano un accesso diretto all’osservatorio.

“Lo sapevo che andava a finire così!” – disse Clem.

“Il mio robot ha bisogno di una piccola aggiustata!” – aggiunse Lem, frastornato dal rumore dell’esplosione.

“Non importa!” – esclamò Ash – “L’importante è avere un punto di accesso alla struttura!”

“Sì, ma senza Pikabot non sapremo dove andare!”

“Lo so, Serena! Per questo dobbiamo andare in perlustrazione!”

“E una volta dentro, cosa facciamo?” – chiese Meowth.

“Non abbiamo altra scelta che lottare! Solo così, potremmo ottenere quello che vogliamo!”

“Se allora siete d’accordo, io resterò qui a sistemare Pikabot. Vi raggiungerò non appena ho finito!”

“D’accordo, Lem! E ora, andiamo!”

 

Dopo essere entrati dal buco della recinzione, il gruppo riuscì ad entrare nell’osservatorio e, iniziarono ad esplorarlo dall’interno. Nonostante all’esterno l’edificio era completamente rovinato, l’interno era comunque piuttosto ordinato, segno che gli occupanti lo tenevano ben pulito. Dopo aver girovagato per un po’, i ragazzi raggiunsero un enorme salone e, una volta che vi erano entrati, vi trovarono Madame X e Malamar insieme a Pikachu, il quale era sotto il controllo ipnotico del Pokémon Giravolta.

“Ma guarda, vedo che siete riusciti a trovare il mio nascondiglio!” – disse la donna.

“Madame X, ti ordino immediatamente di liberare Pikachu. Altrimenti, non mi lasci altra scelta che sfidarti ad una lotta!”

“Tu… sfidare me? Ma fammi il piacere: non c’è nessun Pokémon, in grado di fermare il mio Malamar.”

“Malamar!”

“E va bene, ma non dirmi che ti avevo avvisato!”

“Mi dispiace tanto, ragazzo mio! Mi piacerebbe poter divertirmi con te, ma ho degli affari da sbrigare e, anche i tuoi amici sono d’accordo.”

 

Girandosi per controllare la situazione, Ash notò che i suoi amici erano sotto l’effetto ipnotico di Malamar, il quale deve averne approfittato durante il discorso. Tra gli altri vi era anche Lem, il quale era entrato nell’osservatorio non vedendoli ritornare. Purtroppo anche lui era caduto vittima di Malamar e, il ragazzo di Biancavilla, si ritrovò da solo contro tutti.

“Ragazzi, per favore svegliatevi!” – gridò Ash.

“È inutile, ragazzo: il mio Malamar è troppo potente per te!” – disse la donna.

“Maledetta, questa me la pagherai cara!”

“Davvero!? Beh, se vuoi stare ancora con i tuoi amici, lascia che il mio adorato Pokémon prenda il tuo controllo!”

“Te lo puoi scordare! Non mi lascerò mai controllare da una persona con te!”

“Mi dispiace per te, ragazzo mio. Purtroppo, non hai altra scelta: Malamar, sai cosa devi fare!”

 

Il Pokémon Giravolta illuminò i suoi occhi e li rivolse in direzione di Ash. Il ragazzo di Biancavilla non aveva dei ripari in cui nascondersi e, i suoi amici sotto ipnosi, gli bloccarono la via di fuga. Tuttavia, prima che Malamar potesse colpire, Meowth sbucò da dietro le gambe di Ash. Visto che il Pokémon Graffimiao non era sotto il suo controllo, utilizzò Graffio ferendo il ragazzo: in questo modo, Ash riuscì a mantenere il controllo di se e a non cadere vittima di Malamar. Allora, Madame X chiese a Pikachu di attaccare il ragazzo, ma Ash strinse Pikachu intorno a se, nonostante il Pokémon Topo stesse utilizzando Fulmine. Tuttavia, Ash parlando con il suo amico, riuscì a spezzare l’ipnosi del Pokémon Giravolta.

“Pikachu, finalmente sei tornato normale!”

“Pikachu!”

“Meno male, come sono felice di ritrovarti amico mio!”

“Pika-Pika!”

“Maledetto moccioso! Speri di cavartela solo per aver recuperato il tuo Pikachu?”

“Ascoltami attentamente: il legame tra me e Pikachu va aldilà delle tue aspettative. Noi abbiamo un nostro sogno e nessuno, dovrà metterci il bastone tra le ruote!”

“Molto bene!” – esclamò Madame X – “Se hai deciso di morire, ti accontenterò! Malamar, attacca!”

 

Il Pokémon Giravolta era pronto per scatenare i suoi attacchi, ma ad un certo punto entrò nella stanza Pikabot: a quanto pare, Lem era riuscito a ripararlo ed era tornato ad essere operativo. Il robot si stava muovendo a tutta velocità e, in questo modo, riuscì a colpire Malamar talmente forte, da mandare il Pokémon KO. Poco dopo, gli amici di Ash e Jessie e James del Team Rocket, ripresero il controllo delle loro funzioni. Tuttavia, lo sguardo di Ash era rivolto verso Madame X, che si stava riprendendo anche lei. In verità, Ash capì che sotto il mantello c’era il volto dell’Agente Jenny, il quale riprendendosi, sentiva la sua testa molto stanca.

“Agente Jenny, si sente bene?” – chiese il ragazzo.

“Ash… sei tu?”

“Sì, sono io! Che cosa è successo?”

“Non lo so… non ricordo bene! Stavo controllando la foresta… poi è apparso quel Malamar, e…”

“Anche lei deve essere stata vittima dei suoi poteri ipnotici!”

“Sono stata una sua vittima!? E in che modo?”

“È una lunga storia! Ma adesso, penso che qualcuno ci deva una spiegazione!”

“Mi sa che hai ragione!”

“Non ho fosse ragione, Malamar?”

 

Il Pokémon Giravolta si stava lentamente riprendendo e, quando lo fece, utilizzò Psichico per prendere Meowth e, rivolgendogli il suo sguardo micidiale, gli chiese di aiutarlo a comunicare con tutto il gruppo.

“I miei complimenti: non pensavo che qualcuno potesse battermi con un robot!”

“Rispondimi alla mia domanda: perché hai rapito l’Agente Jenny?” – chiese Ash.

“Quella donna era solo il primo passo, verso il mio obbiettivo!”

“Il tuo obbiettivo!? E quale sarebbe?”

“Vedete, la macchina che ho di fianco? Questa macchina, ha un’energia sufficiente per poter dominare il mondo!”

“Cosa!? Dominare il mondo?” – esclamò Serena.

“Esattamente, mia cara! Ma ora che avete scoperto il mio piano, non posso lasciarvi andar via tanto facilmente!”

“E questo cosa significa!”

 “Facile: distruggerò la mia opera e voi, non uscirete vivi da qui!”

 

Malamar attivò un pulsante sul macchinario, facendo partire il sistema di autodistruzione. Tutti corsero al di fuori dell’edificio prima dell’esplosione, compreso il Pokémon Giravolta, il quale era soddisfatto del suo operato. Dopo essere tornati alle macchine, il Team Rocket ringraziò Ash per averli salvati e, il ragazzo si fece promettere dal trio di non dargli alcun tipo di problema. Ma ora che tutto si era risolto per il meglio, una domanda sorgeva spontanea: cosa ne sarà di Malamar e, dei suoi piani di conquista del mondo?

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: Il Castello Lotta ***


Capitolo 8: Il Castello Lotta

Capitolo 8: Il Castello Lotta

 

Strada per Altoripoli, 01/06/2016, ore 11:00

 

Dopo essere riusciti a sventare il piano di Malamar impedendogli di dominare il mondo, i nostri eroi proseguirono il loro viaggio verso Altoripoli, dove Ash era agitato ancora più del solito. Infatti, il ragazzo voleva a tutti i costi andare a sfidare la Palestra, ma i vari imprevisti durante il percorso, l’avevano fatto attardare.

“Ehi, Ash!” – esclamò Serena – “Va tutto bene?”

“Non proprio! Ormai sono diversi giorni che siamo in viaggio, ma tutti questi imprevisti mi stanno scocciando!”

“Ti capisco Ash, ma cerca di avere pazienza!” – disse Lem – “Vedrai che una volta raggiunta Altoripoli, potrai dar sfogo a tutte le tue abilità!”

“Lo so! Però tutto questo viaggiare, mi sta creando non pochi problemi!”

“Senti Ash: cosa ne dici se affronti Lem durante la prossima sosta?” – chiese Clem – “In questo modo, potresti tenerti in allenamento!”

“Penso che mia sorella abbia ragione! Dopotutto, prima o poi dovrai affrontarmi in una lotta in Palestra. Quindi Ash, cosa ne pensi? Accetti la mia proposta?”

“Mmm… devo dire che non hai tutti i torti! Dimmi Pikachu: cosa ne dici se affrontiamo Lem, in questa lotta d’allenamento?”

 

Il Pokémon Topo annuì affermativamente con la testa e, Ash accettò la proposta del Capopalestra di Luminopoli. Poco dopo, mentre stavano attraversando una piccola cittadina conosciuta come Castel Vanità, Serena comunicò agli altri che nelle vicinanze era situato il Castello Lotta, una struttura famosa in tutta la regione di Kalos. Secondo la ragazza di Borgo Bozzetto, tutti i più famosi allenatori del pianeta, si recarono in quella struttura per sfidarsi nelle lotte tra Pokémon. In quell’istante, ad Ash gli venne il desiderio di andarci: se davvero c’erano allenatori di tutto il mondo, quello era il posto ideale per allenarsi, in vista della sfida alla Palestra di Altoripoli. Una volta giunti sul posto, il gruppo venne accolto da un signore vestito in abiti molto eleganti, il quale si inchinò di fronte a loro.

“Salve ragazzi!” – esclamò l’uomo – “Vi do un caloroso benvenuto al Castello Lotta. Mi presento: io sono il Duca Guidobaldo, il proprietario di questa magnifica struttura!”

“È un piacere conoscerla: il mio nome è Ash Ketchum e, lui è il mio amico Pikachu!”

“Pikachu!”

“Io sono Serena! Molto piacere!”

“Io invece sono Lem e, lei è la mia sorellina Clem!”

“Salve signore! Invece, lui è Dedenne!”

“Dedenne!”

“Mi fa piacere conoscervi ragazzi! Se siete qui, immagino che uno di voi voglia affrontare il Castello Lotta!”

“Esattamente! E quel qualcuno, sono io!” – disse Ash.

“Molto bene, ragazzo!” – aggiunse Guidobaldo – “Ti prego di seguirmi, ti faccio strada!”

 

Tutto il gruppo entrò nel Castello Lotta e, i loro occhi rimasero affascinati, di fronte a quanto stavano vedendo. Infatti, l’esterno dell’edificio era circondato da meravigliose piante, il cui odore metteva i Pokémon che li annusavano, di buon umore. Inoltre, vi era una meravigliosa fontana costellata di statue a forma di Magikarp e dalla quale, fuoriusciva un’acqua limpida e pulita. Ma il vero fascino era l’interno dell’edificio, con il pavimento fatto di marmo proveniente da Sinnoh, su cui vi era un delicato tappeto di colore rosso, che ben si intonava con esso. Alle pareti, vi erano anche dei quadri provenienti da Unima e Ash, riconobbe subito il suo autore: si trattava di Artemisio, il Capopalestra di Austropoli.

“Allora… vi piace il Castello Lotta?” – chiese Guidobaldo.

“È bellissimo!” – esclamò Serena – “Non mi aspettavo che ci fosse un luogo del genere a Kalos!”

“Lo so, signorina! Dovete sapere, che in qualità di proprietario di questo castello, ci tengo molto alla cura dell’ospitalità. Perciò, faccio in modo che i vari allenatori di tutto il mondo, si sentano come se fossero a casa loro!”

“E si vede!” – disse Clem, con gli occhi sognanti – “Sarebbe bello poterci vivere!”

“Allora spero che il tuo sogno si avveri!”

“Ci può contare, eheheh!”

“Bene, tra poco arriveremo verso il Campo Lotta del Castello. Ma prima è meglio che vi spieghi alcune regole!”

“Va bene!” – rispose Ash – “Che cosa devo fare?”

“Nel Castello Lotta, le lotte si svolgono nella modalità 1 contro 1 e si vince sconfiggendo l’avversario.”

“Tutto qua!?” – chiese Lem.

“Ovviamente, no! Nelle lotte puoi sfidare un altro allenatore, che appartiene al tuo stesso rango!”

“Stesso rango!? Si spieghi meglio!”

“Nella mia struttura, in base al numero di vittorie ottenute, si ottiene un titolo nobiliare che identifica ogni allenatore. Nell’ordine, i titoli nobiliari sono: Barone, Visconte, Conte, Marchese e Duca!”

“Quindi… se ottengono una vittoria, quale titolo ottengo?”

“Visto che è la tua prima volta mio caro Ash, se riuscirai a vincere il tuo incontro, otterrai il titolo di Barone!”

“E mi dica: c’è un titolo che va oltre il grado di Duca?”

“Ma certamente: se due allenatori che hanno quel titolo nobiliare si affrontano, si ottiene il titolo di Granduca, la massima onorificenza che si può ottenere!”

“Molto bene! Sono pronto per lottare!”

“Come desideri, Ash!”

 

Il gruppo raggiunse la fine della stanza, dove vi era situato una porta gigante fatta di legno molto ben rifinita. Una volta entrati, notarono che nella stanza c’erano vari allenatori pronti a sfidarsi e, ognuno di loro, aveva una specie di toga con colori diversi tra i vari allenatori. Guidobaldo spiegò che quelle toghe rappresentavano il titolo nobiliare di ciascun allenatore ed esso, era anche un modo per riconoscerli. Poco dopo, la porta d’ingresso si aprì e fecero la loro apparizione due ragazzi: uno di loro, aveva una toga di colore bianco; mentre l’altro, era vestito in abiti normali.

“Buongiorno, Barone Nicholas!” – disse Guidobaldo – “È un piacere rivederla!”

“Il piacere è mio, Duca Guidobaldo!” – rispose il ragazzo.

“Mi dica, a cosa dobbiamo l’onore di questa visita?”

“Sono venuto qui, perché oggi ho intenzione di conquistare il titolo di Visconte.”

“Mentre io non vedo l’ora di diventare un Barone!” – aggiunse l’altro ragazzo.

“Vedo che entrambi siete belli carichi, lei e il signorino Creanzio!”

“Allora, c’è un avversario per me?” – chiese Creanzio.

“Certamente! E quello sono io!” – rispose Ash.

“E lui chi sarebbe?”

“Barone Nicholas, le permetto di presentarle Ash Ketchum! È un allenatore che spira a conquistare anche lui il titolo di Barone!”

“Piacere di conoscerti, Nicholas!”

“Anche per me, Ash! Dunque, sarai tu ad affrontare mio fratello Creanzio?”

“Puoi scommetterci!” – disse il ragazzo di Biancavilla – “Stavo giusto cercando un avversario da affrontare!”

“Molto bene!” – aggiunse il ragazzo – “Non sarai di certo tu a fermarmi!”

“Questo lo vedremo!”

“Benissimo! Se i signori hanno deciso, vi prego di seguirmi al Campo Lotta!”

 

Il gruppo di allenatori ascoltò l’ordine di Guidobaldo e andarono nel Campo Lotta situato all’esterno della sala dove erano situati. Una volta giunti, il Duca contattò una delle sue cameriere Molly e, gli assegnò il compito di fare da arbitro nei due match in programma. Il primo fu tra Nicholas e il Barone Flaviano, con in palio il titolo di Visconte. I due tirarono fuori rispettivamente Fletchinder e Dusknoir e, la lotta poté iniziare. I due allenatori chiesero di usare ai loro Pokémon Nitrocarica e Tuonopugno e, il più lesto fu Dusknoir, il quale colpì il Pokémon Sfavillante. Tuttavia, Nicholas non si arrese e chiese al suo Pokémon di usare ancora Nitrocarica. Questa volta, la mossa andò a segno e il Pokémon Pinza di Flaviano andò KO, consentendo a Nicholas di vincere l’incontro e aggiudicarsi il titolo di Visconte.

“Allora, cosa ne pensate?” – chiese Creanzio rivolgendosi ai nostri ragazzi.

“Sorprendente!” – esclamò Lem – “Non avrei mai pensato, che Fletchinder potesse reggere una mossa superefficace!”

“Eheh! Il merito è tutto dell’allenamento speciale fatto appositamente per reggere le mosse Elettro!”

“Beh, tuo fratello è forte!” – disse Clem – “Se affrontasse Lem, potrebbe metterlo in seria difficoltà!”

“Questo è poco, ma sicuro!” – aggiunse il ragazzo con gli occhiali.

“Non importa!” – rispose Ash – “Quando avrò raggiunto il suo stesso titolo, lo sfiderò!”

“Non ti dimenticare che prima devi battermi!”

“Tranquillo, Creanzio! Non mi sono certo dimenticato di te!”

“Signori e signori, tra poco avrà inizio l’incontro tra gli sfidanti Ash Ketchum e Creanzio, per il titolo di Barone. Prego i due allenatori di presentarsi sul Campo Lotta!” – annunciò Guidobaldo.

“È arrivato il tuo momento, Ash! Buona fortuna!”

“Ti ringrazio, Serena!”

 

Una volta scesi in campo, i due ragazzi si sistemarono dalle parti opposte e Molly poté annunciare l’incontro. Ash decise di affidarsi al suo Pikachu, mentre Creanzio tirò fuori un Fletching dalla sua Poké Ball. Quando la lotta cominciò, Ash ordinò a Pikachu di usare Attacco Rapido, ma Fletching riuscì a schivare l’attacco con Agilità. In seguito, Creanzio fece utillizare al suo Pokémon Danzadipiume, con la quale riuscì a calare l’attacco di Pikachu. Ash non si arrese e, chiese a Pikachu di usare Codacciaio: la mossa era abbastanza indebolita da Danzadipiume, ma dopo un po’ di tentativi, il Pokémon Topo spezzò la difesa di Fletching. Alla fine, Pikachu chiuse l’incontro con Fulmine, consentendo ad Ash di vincere l’incontro e di aggiudicarsi il titolo di Barone.

“Complimenti, Ash! Il tuo Pikachu è davvero molto forte!”

“Ti ringrazio, Creanzio! Ma anche il tuo Fletching non era niente male!”

“Sei gentile! Te ne sono grato!”

“Ehi fratellino, va tutto bene?” – chiese Nicholas.

“Mi dispiace, fratello! Avrei voluto vincere, ma non ci sono riuscito!”

“Tranquillo! La prossima volta ci alleneremo intensamente e vedrai, che batterai Ash!”

“Hai ragione! Non mi devo scoraggiare così facilmente!”

“Ben detto!” – esclamò Ash.

“Signori, un attimo di attenzione per favore: tra poco, il mio staff servirà il pranzo!” – disse Guidobaldo – “Prego, tutti i presenti di recarsi al salone dove si terrà la consumazione!”

 

Una volta rientrati dal Campo Lotta, i nostri eroi videro ai lati del salone tutti i tavoli ripieni dei vari prodotti, che lo staff del Duca Guidobaldo aveva preparato. Subito dopo, l’uomo annunciò hai presenti che potevano servirsi e, tutti potevano iniziare a mangiare. Dopo aver raccolto tutti un po’ di cibo, Ash e gli altri si misero in una parte della stanza insieme a Nicholas e Creanzio. I due fratelli chiesero al ragazzo di Biancavilla di poter raccontare delle sue avventure insieme a Pikachu, ma prima che Ash potesse farlo, il gruppo venne avvicinato da due ragazze, una con i capelli color porpora e l’altra con un capello su cui si intravedevano i sui capelli rossi. Ad uno sguardo più attento, Ash riconobbe le due ragazze: si trattavano di Burgundy e Georgia, conosciute durante il suo viaggio a Unima.

“Che sorpresa, Ash!” – disse Burgundy – “È da un po’ che non ci vediamo!”

“Voi due!? Che cosa ci fate qui?”

“Stavo per domandarti la stessa cosa!” – rispose Georgia – “Cosa sei venuto a fare qui?”

“Ovvio!” – esclamò il ragazzo – “Sto viaggiando per Kalos, per coronare il mio sogno di maestro Pokémon!”

“Come sospettavo! Voi uomini non fate altro che pensare a questo!”

“Ti consiglio di non provocarmi, Georgia!”

“Tranquillo! Non ho la minima intenzione di farlo!”

“E comunque: cosa ci fate al Castello Lotta?”

“Abbiamo saputo da quel damerino di Spighetto di questo posto e ci siamo venute subito.”

“Venute!? Ma se mi hai obbligato a seguirti!” – urlò Georgia.

“Beh, non potevo di certo viaggiare da sola in una regione che non conoscevo!” – controbatte Burgundy.

“Sì, come no! Con il tuo modo di parlare, anche il più incallito dei ladri scapperebbe da te!”

“Come ti permetti!”

“Che c’è, vuoi sfidarmi? Se non ricordo male, tu sei hai ancora una Contessa, mentre io sono Viscontessa!”

“Qui dentro no, ma appena usciti da qui, ti dimostrerò di cosa sono capace!

 

Le due ragazze continuarono a discutere animatamente, ignorando il fatto che Ash le stesse ascoltando. Serena chiese al ragazzo di come le abbia conosciute e lui, disse che Burgundy aspira a diventare un’intenditrice di Pokémon, mentre Georgia voleva sconfiggere tutti gli allenatori di Tipo Drago del mondo. Finito di mangiare, i ragazzi portarono i piatti nei tavoli e, proprio in quel momento, uno scatto abbagliò momentaneamente Ash. Cercando di capire cosa fosse successo, il ragazzo vide Violetta, la Capopalestra di Novartopoli, con la sua inseparabile macchina fotografica.

“È un piacere rivederti, Ash!” – disse la Capopalestra.

“Violetta!? Cosa ci fai qui?” – chiese il ragazzo.

“Deve sapere che sono una frequentatrice del Castello Lotta.”

“Dice sul serio?” – domandò Clem.

“Certamente! Ormai sono diventata un’esperta di questo posto!”

“Se è diventata un’esperta, vuol dire che anche lei ha un titolo nobiliare!”

“Hai indovinato, Serena! Quando sono qui, vengo chiamata Duchessa Violetta!”

“Davvero!? Questo vuol dire che le manca poco per raggiungere il titolo di Granduchessa!”

“Eh, già! Però non ci sono molte persone che posseggono il titolo di Duca!”

“Non importa!” – esclamò Ash – “Quando avrò raggiunto anch’io quel titolo, ti prometto di sfidarti!”

“Devi prima battere diversi allenatori, se lo vuoi fare!”

“Quindi hai visto il mio contro di prima?”

“Certo! Ed è per questo motivo, che ti ho scattato la foto. Volevo immortalare questo momento di felicità!”

 

A quelle parole, Ash non poté che arrossire per l’emozione, con i suoi amici che si misero a ridere vedendo la sua espressione. Ma proprio in quell’esatto momento, sulla spalla di Violetta arrivò un guanto bianco. La donna spiegò che quel gesto, significava una sfida lanciata da qualcuno appartenente al suo stesso titolo nobiliare. Infatti, girandosi alle spalle vide il suo sfidante: un uomo della sua stessa età, il quale aveva lanciato il guanto dalla cima della colonna, lasciando a bocca aperta tutti i presenti.

Lino, scendi giù!” – disse Violetta – “Lo sai che rischi di farti male!”

“Scusami, Violetta! Ma ho visto queste colonne e non ho saputo resistere nell’arrampicarmi!”

“Sei sempre il solito: qualunque cosa vedi, per te è da scalare!”

“Violetta, chi sarebbe quell’uomo?” – chiese Lem.

“Ragazzi, vi presento Lino!” – rispose la ragazza – “Un uomo che quando non è impegnato a fare l’allenatore, si diverte a scalare ogni oggetto che trova!”

“Cosa c’è di male! Quando mi arrampico, tutti i miei pensieri svaniscono ed io, posso assaporare la libertà!”

“D’accordo! Ma torniamo a noi: finalmente, ti sei deciso di sfidarmi!”

“Sai come sono: ci penso un po’ prima di decidermi! E finalmente, posso dirti che oggi otterrò il titolo di Granduca!”

“Non ci contare troppo! Sarò io a vincere!”

 

Pochi minuti dopo, i due ragazzi si ritrovarono sul Campo Lotta, con Ash e gli altri intenti ad osservare la situazione. Violetta decise di schierare Surskit, mentre Lino mandò in campo un Onix. Ad inizio dell’incontro, Surskit congelò immediatamente il terreno: Violetta sapeva della forza di Onix e, decise di arginare la sua forza. Allora, il Pokémon Sfiorapozze lanciò una serie di attacchi Geloraggio, ma l’Onix di Lino riuscì a reggere i colpi. Quando Surskit tornò all’attacco, Lino ordinò al suo Pokémon di utilizzare Rocciotomba per intrappolarlo. Surskit cercò in ogni maniera di evitare l’attacco, ma venne circondato dalle rocce della mossa, una delle quali lo colpì in pieno, mandandolo KO. Questo decretò la fine dell’incontro e Lino, venne insignito del titolo di Granduca.

“Allora, Violetta! Cosa te ne pare?” – chiese Lino.

“Devo ammettere che il tuo Onix è fenomale!” – rispose la ragazza.

“Sono contento che tu l’ammetta!”

“È incredibile!” – esclamò Ash, avvicinandosi ai due – “Non avevo mai visto usare Rocciotomba in quel modo!”

“Te l’avevo detto, Ash! Lino è un allenatore eccezionale!”

“Sì, lo so Violetta! Ma quando salirò di rango, vedrai che riuscirò a batterlo!”

“E così tu vorresti sfidarmi?”

“Certamente!”

“Beh, allora penso che non dovrai aspettare molto!”

“Che intendi dire?”

“Io Lino, Granduca del Castello Lotta, sono il Capopalestra di Altoripoli!”

“Cosa!?” – gridò Ash – “Tu sei il Capopalestra?”

“Esattamente! Violetta mi aveva già detto del tuo viaggio per sfidarmi e così, ti ho osservato. Sei un allenatore in gamba, ma riuscirai a battere la mia Palestra e a contrastare Rocciotomba?”

 

La sfida era lanciata: Lino, Capopalestra di Altoripoli, non vedeva l’ora di sfidare Ash e la sua squadra di Pokémon in una lotta. Sarebbe riuscito il ragazzo di Biancavilla a prevalere, oppure sarà Lino con il suo Rocciotomba, a sconfiggere il nostro eroe?

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Capitolo 10
*** Capitolo 9: Alla conquista della vetta ***


Capitolo 9: Alla conquista della vetta

Capitolo 9: Alla conquista della vetta

 

Altoripoli, 04/06/2016, ore 14:00

 

Dopo un viaggio che sembrava interminabile, Ash e i suoi amici raggiungono la città di Altoripoli, da dove il ragazzo di Biancavilla sperava di ottenere la sua seconda medaglia di Kalos. Altoripoli era una città prevalentemente costiera, la cui pista ciclabile era famosa per ospitare il Giro di Altoripoli. Inoltre, l’hotel e la boutique li presenti, la rendevano una città di vacanze e di shopping.

“Finalmente!” – esclamò Ash – “Non vedevo l’ora di raggiungere, Altoripoli!”

“Sono contenta per te!” – aggiunse Serena – “In questo modo, la tua seconda medaglia sarà tua!”

“Hai ragione! Fremo dall’idea di sfidare Lino e di battere il Rocciotomba di Onix!”

“E dimmi, hai già deciso la strategia da utilizzare?” – chiese Lem.

“Certamente! Dopo aver visto all’opera la mossa sul Surskit di Violetta, ho trovato il modo per contrastarlo!”

“E secondo te, funzionerà?”

“Certamente! Sei d’accordo, Pikachu?”

“Pikachu!”

“Quel che certo, è che io e Dedenne faremo il tifo per te!”

“Dedenne!”

“Ti ringrazio, Clem! Un po’ di incoraggiamento serve sempre!”

“Bene! Allora andiamo: secondo il GPS, la Palestra si trova in cima a quel dirupo!”

“Molto bene, allora andiamo!”

 

I ragazzi percorsero la città con le loro macchine, ma vennero fermati dall’Agente Jenny. La donna, gli disse che per poter viaggiare in città, occorrevano delle biciclette e l’accesso alle macchine, era acconsentito solo ai mezzi di pronto intervento. Ash spiegò che i loro mezzi erano da pronto intervento, ma Jenny disse che i loro non avevano una certificazione per poter circolare. Allora, il gruppo lasciò le macchine vicine alla stazione di Polizia e andarono al negozio delle biciclette, dove il proprietario gliele diede una a ciascuno. Una volta usciti, essi si diressero verso la pista ciclabile e dopo un breve tratto in salita, raggiunsero l’ingresso della Palestra di Altoripoli, dove Lino stava sicuramente attendendo il nostro eroe.

“Eccoci arrivati!” – esclamò il ragazzo – “Sono carico di fronte a questa lotta!”

“In bocca al lupo, Ash!” – disse Serena – “Dai il massimo!”

“Lo farò! Grazie, Serena! E ora… entriamo dentro!”

 

Una volta entrati, i ragazzi notarono un’enorme colonna posta al centro della struttura. Dalle informazioni in loro possesso, essa era dedicata a tutti gli appassionati dell’arrampicata, il quale potevano cimentarsi in un ambiente lontano dalle condizioni all’esterno. Altrimenti, per chi era alle prime armi, c’erano tante strutture più piccole poste ai lati di quella principale. Lo sguardo dei ragazzi era sorprendente, ma osservando la struttura gigantesca, Ash notò una figura intenta a scalare e osservando con più attenzione, notò che si trattava del Capopalestra Lino, l’amante dell’arrampicate.

“Ehi, Lino!” – gridò Ash – “Puoi sentirmi?”

“Certo che ti sento!” – rispose il Capopalestra – “Sono felice che tu sia arrivato!”

“Ti ringrazio! Non vedo l’ora di batterti per conquistare la medaglia!”

“Mi piace il tuo spirito! Sono pronto ad accettare la tua sfida!”

“Fantastico!” – esclamò il ragazzo – “Cosa ne dici di scendere, così iniziamo subito?”

“Non è possibile!”

“Perché non è possibile?” – chiese Lem.

“Vedete ragazzi, il Campo Lotta è situato in cima a questa parete che sto scalando!”

“Dice sul serio?”

“Certamente! Se Ash vuole sfidarmi, deve riuscire a scalarla senza usare i suoi Pokémon!”

“Ma sembra impegnativa!” – disse Serena – “Può farcela secondo te?”

“Questo dipende da lui! E un’ultima cosa: per voi altri, c’è un ascensore che vi conduce in cima! Io adesso vado, ti aspetto sopra Ash!”

 

Salutato il gruppo, Lino continuò la sua scalata alla vetta, mentre Ash non ci mise molto a decidere di scalare la parete, dopotutto i suoi vecchi compagni di viaggio lo definirono un Mankey, per come riusciva a scalare. Così, si fece mettere una corda di sicurezza da uno degli adetti e iniziò la scalata alla parete, con gli altri che presero l’ascensore tra il dispiacere di Clem, il quale voleva anche lei fare la scalata, ma era troppo piccola per farlo. Nel frattempo, Ash impiegò circa 15 minuti ad arrivare in cima e oltre a vedere il Campo Lotta, vide Lino che già lo attendeva dall’altra parte.

“Le mie congratulazioni, Ash!” – disse Lino – “Sei riuscito ad arrivare in cima!”

“Ti ringrazio!” – rispose il ragazzo.

“Dimmi, come ti sei sentito a scalare la parete?”

“Come mi sono sentito!? Diciamo che ho pensato ad arrivare in vetta, senza pensare alla lotta!”

“Mi piace il tuo ragionamento! Anch’io mi sento così, quando scalo una parete!”

“Sono felice per te! Ma ora basta parlare, iniziamo la lotta!”

“D’accordo! Ti avverto subito che sarà una lotta 2 contro 3!”

“Ti senti sicuro, per usare un Pokémon in meno!”

“Tranquillo! I miei Pokémon sono molto forti e voglio vedere come se la caveranno i tuoi!”

 

Fortunatamente, Serena, Lem e Clem arrivano giusto un attimo prima che l’incontro cominci, con uno degli assistenti di Lino chiamato per fare l’arbitro.

“L’incontro tra il Capopalestra di Altoripoli Lino e lo sfidante Ash Ketchum di Biancavilla, sta per avere inizio. Questa sarà una lotta 2 contro 3 e l’incontro terminerà, quando uno degli allenatori non può più combattere. Inoltre, solo allo sfidante sarà permesso sostituire i Pokémon!”

“Una lotta 2 contro 3!? Questa sì che è una cosa inaspettata!” – disse Serena.

“Evidentemente, Lino è fiducioso di vincere questo incontro!” – pensò Lem.

“Ma pensi che Ash possa vincere con la sua strategia di lotta?” – chiese Clem.

“Lo spero per lui!” – rispose il ragazzo con gli occhiali.

“Non dobbiamo preoccuparci! Ash è in grado sicuramente di vincere questo incontro!”

“Molto bene! Vai, Onix!” – gridò Lino.

“Onix!”

“E così hai scelto Onix: me l’aspettavo!” – esclamò Ash – “E questa è la mia contromisura: vai, Froakie!”

“Froakie!”

“Ma guarda, un Froakie! Pensi davvero di sfruttare il vantaggio del tipo?”

“Tranquillo! So che hai in servo per me, ma vedrai di cosa sono capace!”

 

Dopo queste parole, l’assistente di Lino dichiarò il via dell’incontro. La prima mossa fu di Froakie, il quale utilizzò le sue Fro-bolle ne cercare di bloccare Onix, ma esse vennero schivate prontamente dal Pokémon Serpesasso, che nonostante la sua enorme stazza era veloce. Allora, Ash chiese al suo Pokémon di usare Doppioteam per confonderlo, ma ad Onix bastò un movimento della coda per poter eliminare tutte le copie e colpire l’originale. Subito dopo, Lino chiese al suo Pokémon di usare Rocciotomba ed è proprio in quel momento che Ash attivò la sua strategia: disse a Froakie di saltare da un sasso all’altro nel momento giusto per avvicinarsi ad Onix. Questa strategia si rivela vincente: Froakie fu talmente vicino a Onix, da colpirlo con un bell’Idropulsar riuscendo a mandare KO il Pokémon Serpesasso.

“Onix, non può più combattere! Vince, Froakie!”

“Evvai!” – esclamò Ash – “Sono contento per te, Froakie!”

“Froakie!”

“Devo ammettere che non mi aspettavo una strategia del genere!” – disse Lino, mentre richiamò Onix dalla Poké Ball.

“Hai visto, Lino? Questa è la mia mossa speciale: l’ho chiamata Scalata del Rocciotomba!”

“È davvero notevole! Sei riuscito ad architettare una contro misura efficacce!”

“Ti ringrazio!”

“Ma ora, è arrivato il momento di svelarti il mio prossimo Pokémon: vai, Tyrunt!”

“Tyrunt… è un Pokémon di Tipo Roccia e Drago!” – disse Lem.

“Ed è pericoloso?”

“Hai indovinato, Serena! Tyrunt non è un Pokémon da prendere alla leggera!”

“Vedete, Ash saprà farcela anche contro di lui!” – aggiunse Clem.

“Froakie, pensi di riuscire a continuare la lotta?”

 

Il Pokémon Schiumorana annuì affermativamente con la testa e, l’incontro poté riprendere. Ash chiese al suo Pokémon di usare Doppioteam per avvicinarsi e colpire con Idropulsar, ma Lino si aspettava una cosa del genere: infatti, ordinò al suo Tyrunt di usare Rocciotomba e visto che Froakie aveva subito dei danni in precedenza, andò immediatamente KO. Allora Ash decise di mandare Fletching: in questo modo, sperava di riuscire ad avere il vantaggio del volo. Fletching iniziò ad attaccare con Ventagliente, ma Tyrunt resiste bene alla mossa. Subito dopo, andò all’attacco con Beccata, ma il Pokémon Principino bloccò la mossa con Pestone. Allora, Fletching si preparò ad attaccare con un altro Ventagliente, ma tra lo stupore generale, Tyrunt spiccò un grosso balzo e con Rocciotomba colpì duramente Fletching, il quale termino fuori combattimento.

“Allora Ash, cosa te ne pare?” – chiese Lino – “Il mio Pokémon è in grado di fronteggiare qualunque tipo di minaccia!”

“Fletching, ritorna!” – disse Ash – “Complimenti per la lotta, ti sei meritato un bel riposo!”

“Che c’è: non dici niente?”

“Devo ammettere che Tyrunt mi ha sorpreso: non pensavo riuscisse a saltare così in alto!”

“Questo è merito di uno speciale allenamento ideato da me, il quale gli consente di colpire i Pokémon Volante!”

“Comunque, non sono tipo da tirarmi indietro! Pikachu, scelgo te!”

“Pikachu!”

“Mmm… Ash dovrà fare molta attenzione!” – pensò Lem.

“Come mai?” – domandò Serena.

“Da quel che vedo, Tyrunt può usare diversi attacchi. Se Ash vorrà vincere, dovrà escogitare qualcosa di nuovo!”

“Speriamo bene!”

 

Lem sapeva benissimo che se Ash avesse usato Scalata del Rocciotomba con Pikachu, il Tyrunt di Lino l’avrebbe contrastato con le sue capacità di salto. Il ragazzo di Biancavilla doveva escogitare una nuova strategia alla svelta, altrimenti avrebbe perso l’incontro. Pikachu attaccò il Pokémon Principino con Codacciaio, ma esso lo bloccò con il suo morso per poi lanciarlo sul Campo Lotta. Lino allora chiese di usare Rocciotomba e in quel momento, ad Ash gli venne un’idea: chiese a Pikachu di saltare le rocce e di rimandargliele indietro con Codacciaio. L’idea del ragazzo ebbe successo: una di esse, si bloccò tra le fauci di Tyrunt, il quale non riuscì più a richiuderle. Alla fine, Pikachu lanciò il suo Fulmine, che colpì in pieno il Pokémon di Lino mandandolo KO e consentendo ad Ash di aggiudicarsi l’incontro.

“Evvai!” – gridò Ash – “Ce l’abbiamo fatta, Pikachu!”

“Pikachu!”

“Complimenti, Ash! È stata una bellissima lotta!”

“Ti ringrazio, Lino!”

“Sai, non mi aspettavo che Pikachu potesse respingere Rocciotomba usando Codacciaio. Devo dire che la tua trovata è stata geniale!”

“Lino ha ragione!” – disse Lem – “Usare una delle rocce per bloccare le fauci di Tyrunt, è stata una magia!”

“Sono contento di sentirtelo dire!”

“Bene, Ash! Come prova per aver battuto la Palestra di Altoripoli, ti consegno la Medaglia Rupe! Inoltre, ho già aggiornato la tua scheda allenatore con la medaglia ottenuta!”

“OK! Grazie, Lino!”

“Di niente! Adesso, dove pensi di andare?” – chiese Lino.

“Non ho ancora deciso! Hai qualche suggerimento?”

“Certo! Perché non vai ad affrontare la Palestra di Yantaropoli? Una leggenda racconta che in quel luogo, sia avvenuta la prima Mega Evoluzione!”

“Davvero!? Allora, ci vado subito!”

 

Dopo aver salutato Lino, i nostri eroi tornarono nelle rispettive macchine, ma prima di poterci salire Ash ricevette una chiamata dal Professor Platan.

“Ciao, Ash! È da un po’ che non ci sentiamo!” – disse Platan.

“Professor Platan, che sorpresa!” – rispose Ash – “Non mi aspettavo una sua chiamata!”

“Lo so avrei dovuto avvisarti, ma non ho trovo il tempo!”

“Comunque, come mai mi ha chiamato?”

“Ho ricevuto un invito per assistere ad una lotta. Ho pensato che la cosa potesse interessarti!”

“Una lotta!?”

“Esatto! E più precisamente una lotta di Diantha!”

“Diantha!? La famosa star del cinema!?” – chiese Serena.

“Proprio lei! Siamo amici fin da piccoli e tra pochi giorni, viene a Luminopoli per questa esibizione, oltre a farmi una visita!”

“Ho capito! Ma perché dovrebbe venire una persona così importante?”

“Ma come, non lo sapete? Diantha non è solo una star del cinema, ma è anche la Campionessa di Kalos!”

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Capitolo 11
*** Capitolo 10: I legami dell'evoluzione ***


Capitolo 10: I legami dell'evoluzione

Capitolo 10: I legami dell’evoluzione

 

Salmastrovilla, 06/06/2016, ore 14:00

 

Dopo essere riuscito a sconfiggere Lino e riuscendo ad ottenere la Medaglia Rupe, Ash e i suoi amici sono diretti verso la città di Salmastrovilla. Situata tra Altoripoli e Cromleburgo, essa sarà teatro della lotta dimostrativa di Diantha, la Campionessa della regione di Kalos e, i nostri eroi non vedono l’ora di assistere a quell’incontro. Durante il viaggio verso la città, gli occhi di Ash erano brillanti e se da una parte Serena e Lem erano felici per lui, Clem non riusciva a comprendere tutto questo entusiasmo.

“Io non capisco!” – disse la ragazzina – “Che cosa ci trova Ash di così entusiasmante nell’incontrare una donna?”

“Clem, non dire così!” – rispose Lem – “Diantha è la Campionessa di Kalos, la persona più importante per noi abitanti!”

“Inoltre, è anche una stella del cinema internazionale!” – aggiunse Serena.

“Davvero?” – chiese Ash.

“Certamente! È diventata famosa per aver interpretato “Diamond Lady”, una ladra di gioielli che insieme alla sua Gardevoir, cerca di risolvere un mistero legato alla scomparsa dei suoi genitori avvenuta 15 anni prima e il cui unico indizio, è un anello di rubino e zaffiro ritrovato vicino al camino della casa in cui abitava!”

“Ed è per questo motivo che è diventata una ladra?”

“Esatto! In seguito, scoprì che quell’anello era stato rubato da una nota gioielleria e da quel momento, decise di diventare una ladra per poter incontrare l’uomo che le ha portato via i suoi genitori e poterlo far arrestare!”

“Uao, sai un sacco di cose sui film!” – esclamò Clem.

“Posso dire di essere un’esperta e un giorno, vorrei essere esattamente come lei!”

“Spero che il tuo sogno si avveri, ma io sono interessato al suo ruolo da Campionessa. Se è forte, mi piacerebbe affrontarla in una lotta!”

“Dimmi Ash, durante i tuoi viaggi hai avuto modo di incontrare i vari campioni delle altre regioni?” – chiese Lem.

“Certamente! Ed è stato grazie a loro, che ho avuto modo di imparare un sacco di cose diverse!”

“E hai incontrato un sacco di Pokémon?”

“Ovvio! Tuttavia, c’è ne sta uno in particolare che vorrei rincontrare!”

“Davvero!? E chi sarebbe?”

“Scusate se mi intrometto: ma il mio GPS segnala che siamo arrivati!”

“Ricevuto, Serena!” – esclamò il ragazzo di Biancavilla – “Beh, ve lo dirò un’altra volta!”

“D’accordo!”

 

Una volta scesi dalle macchine, i ragazzi entrarono nella struttura dove sarebbe stato previsto l’incontro dimostrato. Quando furono entrati, ad accoglierli c’era il professor Platan, il quale era riuscito a farsi riservare cinque biglietti per i posti riservati solitamente a personaggi importanti. L’uomo spiegò che era stata Diantha a fornirgli i biglietti e che dopo l’incontro, avrebbero potuto parlare della Mega Evoluzione. A tal proposito, mentre si stavano dirigendo sulle tribune, Ash chiese a Platan di raccontargli qualcosa su Diantha: per uno che sogna di diventare Maestro Pokémon, raccogliere informazioni era essenziale per la riuscita dei suoi scopi.

“Professor Platan!” – esclamò Ash – “Al telefono aveva detto di conoscere Diantha fin da piccola. Può spiegarmi esattamente, come?”

“Certamente, Ash! Sarò ben felice di risponderti!” – disse l’uomo.

“L’ha ringrazio!”

“Dunque: tutto ebbe inizio alle elementari, quando io avevo solo 9 anni. A quei tempi, mi ero già interessato alla scienza e passavo i pomeriggi ad aiutare mio padre nel suo laboratorio.”

“Anche suo padre era uno scienziato?” – chiese Serena.

“Esattamente! Un giorno, mi stavo prendendo cura del giardino della scuola, insieme a dei miei compagni. Ad un certo punto, avevo difficoltà a raccogliere della frutta da un albero e nel tentativo di prenderla, sono caduto. In quel momento, avrei pensato di farmi molto male, ma ad un tratto…”

 

“Ralts, vai con Confusione!”

“Eh, ma cos…”

“Ehi tu, tutto bene?”

“Io… ti ringrazio! Non so come avrei fatto senza il tuo aiuto!”

“Tranquillo! È normale aiutare chi si trova in difficoltà!”

“Hai ragione! Comunque, piacere di conoscerti: io mi chiamo Platan!”

“Ed io sono Diantha! Anche per me, è un piacere conoscerti!” – disse la bambina sorridendo – “Vuoi che ti aiuti a raccogliere la frutta?”

“Davvero!? Sei gentile!”

 

“In quella giornata, riuscimmo a raccogliere un bel po’ di frutta. Come ringraziamento, gli diedi il frutto che avevo preso prima della caduta!”

“È una storia molto commovente!” – disse Clem.

“Ti ringrazio! Da quel giorno, io e lei stavamo sempre insieme e un giorno, discutemmo sui nostri sogni!”

 

“Dimmi, Diantha! Cosa vuoi fare da grande?”

“Io!? Il mio sogno è diventare un’allenatrice di Pokémon! Tu, invece?”

“Io voglio essere un famoso ricercatore Pokémon!”

“Davvero!? E in che cosa vuoi specializzarti?”

“Ancora non ho deciso! Ma credimi: niente mi fermerà da realizzare il mio obbiettivo!”

“Uao! Sei incredibile, Platan!”

“Ti ringrazio, Diantha! Sai, ora che ti guardo meglio… potresti essere perfetta per il cinema!”

“Il cinema!?”

“Immaginati la scena: Diantha, Campionessa di Kalos e star del cinema internazionale! Suona bene?”

“Io… non sono sicura di essere adatta!”

“Beh, se non ci provi non potrai mai scoprirlo. Giusto?”

 

“E da quel giorno, io e Diantha coronammo i nostri sogni, mantenendo comunque dei rapporti di amicizia!”

“Sembra di vivere una favola!”

“Sono felice per te, Serena! Ma ora eccoci arrivati: preparati ad assistere alla lotta!”

“OK!” – gridarono i ragazzi all’unisono.

 

Giunti ai loro posti, i ragazzi notarono l’immensa cornice di pubblico presente allo stadio: evidentemente una lotta di Diantha è seguita da moltissima gente, specialmente da chi la conosce per via dei suoi film. Subito dopo, lo speaker dello stadio fece l’annunciò che tutti quanti attendevano.

“Signori e signore, tra poco avrà inizio l’incontro che stavate aspettando. Ma prima, annunciamo i contendenti: alla vostra sinistra, sta per fare il suo ingresso il Campione della città di Salmastrovilla, Magnus!”

“Salve a tutti, gente! Vedrete che riuscirò a sconfiggere chiunque si trovi sulla mia strada!”

“E alla vostra destra, sta per entrare la diva del cinema preferita da tutto il mondo, ma oggi è qui in veste di Campionessa di Kalos. Fate un applauso per Diantha!”

 

Al suo ingresso, il boato della folla era impressionante, tanto far da stordire i nostri amici seduti sugli spalti.

“Come va, ragazzi: tutto bene?” – chiese Platan.

“S-Sì! Solo che non ci aspettavamo questa reazione!” – rispose Ash.

“Non mi sorprende: i tifosi di Diantha sono numerosissimi e a volte, è difficile contenerli!”

“Comunque, quel Magnus sembra sapere il fatto suo!” – disse Serena – “Mi chiedo come intenda battere Diantha!”

“Aspetta e vedrai Serena!” – aggiunse il professore.

“Prima di incominciare, vi ricordo le regole: sarà una lotta 1 contro 1 e finirà quando uno dei Pokémon non potrà più lottare. Bene: adesso vediamo quali saranno le scelte di Diantha e Magnus!”

“Vai, Absol! Pronto a lottare!” – esclamò Magnus.

“Absol!”

“Vai, Gardevoir! Scendi in campo e risplendi con la tua eleganza!”

“Gardevoir!”

“Come ci aspettavamo, Diantha ha schierato la sua Gardevoir, mentre Magnus userà il suo Absol. Allenatori, che la lotta abbia inizio!”

 

Il primo ad attaccare fu Magnus, il quale chiese ad Absol di usare Morso. Tuttavia, il Gardevoir di Diantha fu velocissima a schivare la mossa. Allora Magnus, chiese al Pokémon Catastrofe di utilizzare Attacco Rapido, ma il Pokémon Abbraccio schivò la mossa sfruttando anche tutto il Campo Lotta.

“Dannazione!” – esclamò Magnus – “Come è possibile che le mie mosse non riescono ad andare a segno?”

“Rassegnati: non potrai mai battermi con il tuo Absol!” – disse Diantha.

“Non ti permetto di parlare in questo modo! Sconfiggerò il tuo Pokémon e poi mi prenderò il tuo titolo!”

“Povero illuso, non sa cosa l’aspetta! Che ne dici, Gardevoir: mostriamo perché insieme siamo inarrestabili!”

 

Gardevoir annuì positivamente con la testa e sotto gli occhi di tutti, il ciondolo di Diantha si illuminò in contemporanea con quello del suo Pokémon. Platan capì subito quello che stava succedendo: infatti, Gardevoir venne illuminata da una luce splendente e quando scomparve, il suo aspetto era totalmente cambiato.

“Professor Platan!” – esclamò Clem – “Abbiamo visto quel che penso?”

“Esattamente, ragazzi! Avete assistito ad una Mega Evoluzione!”

“Uao, è incredibile!” – disse Ash.

“Eh, già! La Mega Evoluzione è davvero incredibile!”

“Avrai anche fatto mega evolvere il tuo Pokémon, ma questo non cambia le carte in tavola!” – gridò Magnus – “Vai, Absol: usa Psicotaglio!”

“Gardevoir, contrasta la sua mossa con Palla Ombra!”

 

Le due mosse vennero a contatto e ad avere la meglio fu il Pokémon di Diantha, il quale colpì in pieno Absol mandandolo quasi KO. Magnus, messo con le spalle al muro, ordinò al suo Pokémon di usare Ultimocanto: in questo modo, sperava di concludere la lotta con un pareggio. Ma Gardevoir non si scompose e utilizzano Forza Lunare, colpì con forza il Pokémon Catastrofe facendo finire l’incontro.

“Signori e signore, l’incontro è finito! Ad aggiudicarsi l’incontro, è la Campionessa di Kalos: Diantha!”

“Vi ringrazio tutti quanti per il vostro sostegno! Spero di vedervi ancora numerosi nelle mie prossime lotte!” – disse la donna.

“Allora, ragazzi: cosa ne pensate?” – domandò Platan.

“Diantha è molto forte!” – rispose Ash – “Ha sconfitto Magnus, in pochissimi minuti! Batterla non sarà facile!”

“Tranquillo! Vedrai che quando sarà il momento, saprai dargli filo da torcere!”

“Scusi, professore! Ma perché Gardevoir è tornata normale?” – disse Lem, notando l’aspetto del Pokémon.

“Giusta osservazione!” – esclamò l’uomo – “Vedete, la Mega Evoluzione ti permette di diventare più forte, ma essa consuma molte energie del Pokémon. Ecco perché a lotta conclusa, Gardevoir è tornata normale!”

“Ho capito!”

“Molto bene! Adesso andiamo: Diantha mi ha promesso di incontrarmi nel suo camerino e desidero farvela conoscere!”

“Ma è fantastico!” – aggiunse Serena con gli occhi sognanti.

 

Dopo aver lasciato la tribuna, i ragazzi seguirono il Professor Platan verso il camerino di Diantha, desiderosi come non mai di conoscerla. Fra tutti, Ash è quello più emozionato: probabilmente, nella sua testa stava già pensando di chiedere un match con Diantha, seppur in maniera non ufficiale. Raggiunto la zona dove era posizionato il camerino, il gruppo venne accolto da una donna vestita con pantaloni e giacca verdi e una camicia bianca. Inoltre, indossava un paio di occhiali firmati Luccico, delle scarpe con il tacco e aveva un fiocco che le legava i capelli.

“Salve, Professor Platan!” – disse la donna sorridendo alla vista dell’uomo.

“Salve a lei, Kathi Lee! È un piacere rincontrala!”

“Il piacere è tutto mio! Immagino che sia qui, perché vuole parlare con Diantha!”

“Esattamente! Ma prima voglio farti conoscere questi ragazzi!”

“Piacere! Io sono Ash e lui è il mio amico Pikachu!”

“Pikachu!”

“Io sono Serena! Sono una grandissima fan di Diantha!”

“Io invece sono Lem e questa è la mia sorellina Clem!”

“Signorina, Kathi Lee! Mi farebbe il piacere di prendersi cura di mio fratello?”

 

A quella frase, Lem non poté far altro che prendere Clem con il Braccio Aipom dello zaino, lasciando tutti gli altri presenti di stucco.

“Ma è un comportamento normale?” – chiese Kathi Lee.

“Diciamo che Clem… è un po’ energica!” – rispose Serena.

“Sarà! Comunque, io sono Kathi Lee e sono la manager di Diantha! Qualunque cosa fa Diantha  viene tutto gestito da me, anche se le lascio in libertà per non stressarla troppo!”

“Immagino che fare l’attrice e l’allenatrice, non deve essere una passeggiata!”

“Hai indovinato, ragazza! Però mi dispiace comunicarvi che Diantha ha lasciato lo stadio da pochi minuti!”

“Dice sul serio!?” – disse Ash.

“Aveva detto che aveva un impegno, ma non mi ha specificato quale!”

“Peccato! Avrei tanto voluto parlare con lei della sua Pietrachiave!”

“Mi dispiace per lei, Platan! Ma le prometto che la prossima volta potrà parlare con lei!”

 

Salutata Kathi Lee, il gruppo non sapeva che cosa fare. Per fortuna, Serena propose di andare in una pasticceria che aveva visto mentre era in macchina: Salmastrovilla era conosciuta anche per le sue famose torte, esportate in tutta Kalos. E così, lasciati lo stadio, si diressero verso la pasticceria, ma essa aveva una coda lunghissima di gente. Alla fine, dopo quasi un’ora di coda, Serena era riuscita a prendere la torta: purtroppo, si tratto di una sola fetta. Tuttavia la loro attenzione si rivolse verso una donna, il quale seppe da un cuoco della pasticceria, che le torte erano finite. Questo la lasciò nello sconforto, ma appena vide i ragazzi con la fetta acquistata da Serena, si avvicinò a loro e Platan, capì immediatamente chi era la donna misteriosa.

“Mi pareva strano trovarti qui!” – disse Platan, mentre era seduto su un tavolino al di fuori del locale.

“Ti chiedo scusa, Platan!” – rispose Diantha – “Ma dopo l’incontro, avevo voglia di mangiare un dolce. Lo sai che fare l’attrice comporta dei sacrifici da questo punto!”

“Immagino! Comunque, sei stata strepitosa oggi nell’incontro!”

“Sono fiera di sentirtelo dire! Quindi sono loro, i ragazzi di cui mi parlavi?”

“Aspetta… vuoi dire che già ci conoscevi?” – chiese Ash.

“Certamente! Platan mi tiene sempre informata se ha delle novità ed è così che mi ha parlato di voi!”

“Sorprendente!” – esclamò Clem.

“Dimmi Ash: immagino che vedendomi, ti è venuta voglia di sfidarmi. Dico bene?”

“Puoi scommetterci!” – esclamò il ragazzo – “So che non ho ancora ottenuto tutte le medaglie, ma se ti sfidassi, potrei capire ancora quanta strada ho da fare!”

“Il tuo ragionamento non fa una piega!”

“Cosa ne dici, accetti la mia sfida?”

“Ovviamente! Dopotutto, in quanto Campionessa di Kalos, non posso rifiutare chi mi lancia una sfida!”

 

Prima di poterlo fare, il gruppo decise di mangiare quell’unica fetta di torta presa da Serena e, che Lem aveva diviso in parti uguali usando una delle sue invenzioni. Dopo aver mangiato, i ragazzi seguirono Diantha e Platan fino alla foresta situata nelle vicinanze. Non ci misero molto, prima di arrivare ad una radura molto larga: un luogo perfetto, se volevano lottare senza essere visti da qualcuno!

“Allora, Ash! Sei pronto per lottare?” – chiese Diantha.

“Puoi scommetterci!” – rispose il ragazzo di Biancavilla.

“Bene! Cosa ne dici di fare una lotta 1 contro 1?”

“D’accordo!”

“Finalmente!” – esclamò Serena – “Ash non vedeva l’ora di fare questa lotta!”

“Ma ricordiamoci che non affronta un avversario qualsiasi!” – aggiunse Lem.

“Tranquilli! Ash saprà cavarsela benissimo!” – disse Clem – “Non è d’accordo, professore?”

“Sono d’accordo! Ma come ha detto adesso Lem, Ash affronta la Campionessa e dovrà impegnarsi parecchio se vorrà vincere!”

 

Poco dopo, la lotta ebbe inizio: Diantha schierò ovviamente la sua Gardevoir, mentre Ash utilizzò Pikachu. Il primo ad attaccare fu il Pokémon Topo con Attacco Rapido, schivato ovviamente dal Pokémon Abbraccio. Ash non demorde e chiese a Pikachu di usare Codacciaio, il quale venne ribattuto da Palla Ombra e causando al Pokémon molti danni. Tuttavia, Pikachu si rialzò e sferò un Energisfera molto potente, ma Gardevoir schivò anche questa mossa e con un Forza Lunare chiuse l’incontro.

“Molto bene! Direi che sono la vincitrice!” – disse Diantha.

“Eh, già!” – esclamò Ash.

“Devo ammetterlo, il tuo Pikachu è molto forte e ben allenato. Si vedi che sei uno a cui tieni hai tuoi Pokémon!”

“Ti ringrazio! E la prossima volta, giuro che riuscirò a battere Gardevoir!”

“Non vedo l’ora che arrivi quel giorno!”

 

Dopo essere tornati in città, i nostri eroi salutarono Diantha e Platan, il quale doveva parlargli delle sue ultime ricerche sulla Mega Evoluzione. Il mattino dopo, i nostri eroi ripresero le macchine e si diressero verso Yantaropoli, sede della prossima lotta in palestra di Ash.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11: Il legame della Megaevoluzione ***


Capitolo 11: Il legame della Megaevoluzione

Capitolo 11: Il legame della Megaevoluzione

 

Strada per Cromleburgo, 07/06/2016, ore 11:00

 

Dopo aver conosciuto la Campionessa di Kalos Diantha e, aver salutato il Professor Platan, Ash e i suoi amici si dirigono alla volta di Yantaropoli, sede della prossima sfida in Palestra del ragazzo. Lungo la strada che portava a Cromleburgo, la prossima città, Ash ripensò alla sua lotta con Diantha del giorno precedente, dove Pikachu venne sconfitto dal Gardevoir della donna.

“Incredibile!” – esclamò Ash – “Non riesco a smettere di pensare alla mia lotta di ieri!”

“Vedo che sei di buon umore, nonostante la sconfitta subita!” – disse Serena.

“Puoi scommetterci! Ora che conosco il livello di Diantha, devo darmi da fare se voglio riuscire a batterla!”

“E dimmi: hai già deciso cosa fare?”

“Certo! Per prima cosa, conquisterò tutte le medaglie rimanenti; poi vincerò la Lega Pokémon e alla fine, sconfiggerò Diantha!”

“È per questo che sei voluto partire così presto?” – domandò Lem.

“Indovinato! Prima sconfiggo la Palestra di Yantaropoli e prima mi avvicinerò al mio obbiettivo!”

“Devo ammettere che sei molto carico!” – aggiunse Clem.

“Sì, lo sono! Ma ora… andiamo!”

 

Le parole dette ai suoi amici, diedero ad Ash moltissima energia. Persino Pikachu si senti carico, di fronte alle parole del suo allenatore. Il viaggio proseguì senza problemi, fino ad arrivare ad un Centro Pokémon situato nella foresta, dove i ragazzi decisero di fermarsi per mangiare. Una volta scesi dalle macchine, vennero avvicinati da una ragazza vestita di bianco e con i pattini a rotelle, la quale puntò il dito contro Ash.

“Ehi, tu!” – disse la ragazza.

“Dici a me?”

“Sì, dico a te! Il mio nome è Ornella e, sono alla ricerca di allenatori da sfidare!”

“OK! Quindi… cosa vuoi da me!?” – chiese Ash, un po’ incuriosito.

“Dal tuo aspetto, direi che sei un allenatore molto in gamba. Appena ti ho visto, ho capito subito che eri un avversario degno per il mio Lucario. Giusto, amico mio?”

“Lucario!”

“Ho capito: vuoi una sfida contro di me?”

“Esatto! Cosa ne dici, accetti?”

“Per me, va bene! E tu Pikachu, sei pronto?”

“Pikachu!”

 

I due ragazzi si diressero verso il Campo Lotta del Centro Pokémon, con Serena, Lem e Clem che li seguirono subito dietro. Una volta arrivati, la lotta poté cominciare con Lem a fare da arbitro. L’incontro cominciò con Pikachu che utilizzò Attacco Rapido prontamente schivato da Lucario. Allora, il Pokémon Topo utilizzò Codacciaio per attaccare il Pokémon Aura, ma quest’ultimo utilizzò Ossoraffica per contrastare la mossa, riuscendo anche a fare diversi danni. Ornella vedendo la scena decise di approfittarne: prima, facendo usare a Lucario Danzaspada; poi, con l’utilizzo di Crescipugno, il Pokémon colpì Pikachu in pieno, tanto da mandarlo KO.

“Evviva!” – gridò Ornella – “Ce l’abbiamo fatta, Lucario!”

“Lucario!”

“Pikachu, stai bene?” – chiese Ash al suo Pokémon.

“Pika-pi!”

“Devo ammetterlo, Ash! Il tuo Pikachu non è niente male, ma nulla ha potuto contro il mio Lucario!”

“È vero: Lucario è un Pokémon molto forte!”

“Ti ringrazio!” – disse la ragazza – “Devi sapere che noi due siamo cresciuti insieme fin da piccoli e, abbiamo un legame così forte, da poterci considerare fratelli d’anima!”

“Fratelli d’anima!?”

“Esattamente! Ma ora dimmi: stai per caso andando a sfidare la Palestra di Yantaropoli?”

“Sì, ma come lo sai?”

“Semplice: perché la Capopalestra di quella città, sono io!”

“Dici sul serio?” – urlò Ash.

“Certamente! Ma è meglio se ti racconto tutto, mentre mangiamo qualcosa!”

 

Entrati nel Centro Pokémon e dopo aver curato Pikachu, i ragazzi presero da mangiare e in quel momento, Ornella raccontò loro la storia. La ragazza spiegò di essere in viaggio per recuperare la Lucarite, la Megapietra necessaria per far Megaevolvere Lucario, considerando che lei aveva in una specie di polsino la Pietrachiave. Allora, Ash si offrì di aiutare Ornella insieme ai suoi amici e lei accettò subito la proposta, dicendo che la Lucarite dovrebbe situarsi in una grotta a nord di Cromleburgo. Una volta che tutto il gruppo finì di mangiare, tornarono immediatamente alle macchine e in breve tempo raggiunsero la città, costituita da rocce di forma particolare la quale dovrebbero contenere uno strano potere.

“Siamo arrivati!” – disse Ornella – “Questa qui è la città di Cromleburgo!”

“È una città piuttosto piccola!” – aggiunse Ash – “Siamo sicuri che la Megapietra si trovi in questo posto?”

“Certamente! Se non fosse stato per mio nonno, non sarei mai venuta fino a qui!”

“Davvero!? Tuo nonno deve saperne molto di queste Megaevoluzioni!”

“Puoi scommetterci! Devi sapere Ash, che mio nonno è conosciuto come il sapiente delle Megaevoluzioni: ha passato la sua vita a studiare questo fenomeno ed è riuscito a raccogliere tantissime informazioni!”

“Che forza!” – esclamò il ragazzo – “Quanto mi piacerebbe conoscerlo!

“Una volta che saremo arrivati a Yantaropoli, avrai modo di parlarci! Ma ora dirigiamoci verso la grotta: da quanto ho capito, dovrebbe essere situata a Nord-Est della città!”

“Hai ragione! Sarà meglio sbrigarci!”

 

Una volta imboccata la strada per la grotta, Ornella non vedeva l’ora di far Megaevolvere il suo Lucario, con il Pokémon Aura che condivideva le sue stesse emozioni. Ash e i suoi amici erano curiosi di vedere un’altra Megaevoluzione dopo il Gardevoir di Diantha, specialmente il ragazzo di Biancavilla era curioso: dentro di se, sapeva di dover affrontare una Capopalestra molto combattiva, ma la sua determinazione sarebbe bastata!?

 

Giunti alla grotta, i ragazzi entrarono dentro e dopo aver percorso un lungo tunnel, raggiunsero un’ampia stanza circolare, con al centro una sfera molto luminosa. Ornella sapeva che si trattava della Lucarite e senza esitare un istante, corse immediatamente in sua direzione riuscendo ad ottenere l’oggetto tanto desiderato. Tutti erano felici per lei, con la ragazza che non la smetteva di gioire per l’emozione.

“A quanto pare, devo essere arrivato al momento giusto!”

“Ma questa voce…”; girandosi alle sue spalle, Ornella vide un uomo anziano avvicinarsi a lei, ma ci mise poco a capire chi era.

“Nonno, sei tu?”

“Ciao, bambina mia!” – esclamò l’uomo – “È da un bel po’ che non ci vediamo!”

“Devi scusarmi per quello: avrei dovuto lasciarti un messaggio, ma il mio desiderio di prendere la Megapietra ha preso il sopravvento!”

“Guarda che non devi scusarti! L’importante è che tu sia riuscita a raggiungere il tuo traguardo!”

“Ti ringrazio, nonno!”

“Ma dimmi Ornella, chi sono queste persone?”

“Loro sono le persone che mi hanno accompagnato fino a qui!”

“È un piacere conoscerla, signore! Io sono Ash e lui è il mio amico Pikachu!”

“Pikachu!”

“Io invece sono Serena e provengo dalla città di Borgo Bozzetto!”

“Io mi chiamo Lem e sono il Capopalestra di Luminopoli, mentre lei è la mia sorellina Clem!”

“E lei come si chiama?” – domandò Clem.

“Il mio nome è Cetrillo!” – rispose l’uomo – “Sono il nonno di Ornella ed ex Capopalestra di Yantaropoli!”

“Davvero!? Lei è l’ex Capopalestra?”

“Esatto, mio caro Ash! E come penso vi abbia già spiegato mia nipote, sono conosciuto anche coN il nome di  sapiente delle Megaevoluzioni!”

“Perfetto!” – esclamò il ragazzo – “Può dirci qualcosa sull’argomento?”

“Con molto piacere! Ma prima, cosa ne dite se usciamo dalla grotta e tornassimo in città?”

 

Una volta ritornati a Cromleburgo, Cetrillo spiegò ai nostri eroi tutto quella che sapeva sulla Megaevoluzione. L’uomo disse che per riuscire a controllare questo potere, è necessario un profondo legame tra l’allenatore in possesso del Megacerchio e il Pokémon in possesso della Megapietra. A queste parole, gli occhi di Ash si illuminarono come se avvolti da tante piccole stelle luminose e notando tutto ciò, Ornella fece una proposta al ragazzo.

“Senti, Ash! Vorrei chiederti una cosa!”

“Dimmi Ornella, cosa vuoi?”

“Immagino che adesso, tu desideri venire a Yantaropoli per sfidarmi!”

“Esattamente! E stai certa che riuscirò a batterti!”

“A questo proposito, cosa ne dici se ci sfidassimo adesso?”

“Co-Cosa!? Sei sicura?” – chiese Ash.

“Certo che sono sicura! Nella mia tasca porto sempre qualche medaglia e visto che intendi sfidarmi, voglio concederti questa opportunità. Allora, accetti la mia proposta?”

“Beh, visto che ormai siamo qui… ci sto!”

“Aspetta Ash: sei convinto di questa scelta?” – chiese Serena.

“Sono convinto al 100%! E visto che hai gettato il guanto di sfida, cosa ne dici di fare la rivincita tra Pikachu e Lucario?”

“Per me, va bene!” – rispose Ornella – “Nonno, cosa ne dici di fare da arbitro?”

“Non vedo l’ora di vedere una lotta entusiasmante!” – disse Cetrillo.

“Se è così, allora buona fortuna Ash!” – aggiunse Lem.

“Già! Buona fortuna!” – concluse Clem.

 

Usciti dal Centro Pokémon dove erano situati dal ritorno della grotta, Ash e Ornella erano pronti per lottare tra di loro, con gli altri pronti a sostenerli. Ovviamente, i Pokémon utilizzati furono Pikachu e Lucario, con la ragazza che fece subito Megaevolvere il suo Pokémon. Quando Cetrillo diede il via al combattimento, all’inizio fu Mega Lucario in vantaggio: oltre alle mosse che conosceva, era riuscito ad apprendere Forzasfera e questo fu un ulteriore dimostrazione della potenza del Pokémon Aura. Ma Ash non si arrese così facilmente e con Pikachu diede fondo a tutte le sue energie. Alla fine, dopo una lotta durata diversi minuti i due Pokémon usarono rispettivamente Forzasfera e Fulmine, ma quest’ultima fu più efficace e l’incontro si concluse a favore di Ash.

“Lucario non può più combattere! La vittoria dell’incontro va ad Ash e Pikachu!”

“Evviva! Ce l’abbiamo fatta!” – gridò Ash insieme a Pikachu.

“Complimenti, Lucario! Hai lottato splendidamente!”

“…ario!”

“Hai visto, Ornella? Alla fine, ti ho battuto!”

“Ti faccio i miei complimenti, Ash! Nonostante avessi una Megaevoluzione, la tua forza e quella di Pikachu è stata superiore! Per questo motivo, ti conferisco la Medaglia Lotta!”

“Ti ringrazio! E con questa sono tre medaglie in mio possesso!”

“Sono felice per te! E visto che ci sei, ti consiglio di sfidare la Palestra di Temperopoli!”

“D’accordo, lo farò!”

 

E così, Ash dopo aver aiutato Ornella ad ottenere la Megapietra, riesce a batterla in una lotta ottenendo la Medaglia Lotta. Ma ora la sua testa è rivolta a Temperopoli, dove cercherà di prendere la sua quarta medaglia.

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