The new adventures of Sg-1

di kloe2004
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ho trovato uno ZPM! ***
Capitolo 2: *** I Babilonesi ***
Capitolo 3: *** La Tragica storia di Babilonia ***
Capitolo 4: *** Le strade si dividono ***
Capitolo 5: *** Preparativi ***
Capitolo 6: *** Esplorando il pianeta ***



Capitolo 1
*** ho trovato uno ZPM! ***


1- ho trovato un DHD!

Salve a tutti! Questa fan fiction è dedicata a kae, Domaris, Jolinar e Nahid : che farei senza le fantastiche Gelatine Blu?!?! Prego inoltre tutti coloro che leggeranno di lasciare un commento, non tanto per far piacere a me, quanto perché con i vostri consigli posso migliorare il mio modo di scrivere. Indi per cui sono benvenuti i complimenti quanto le critiche!!

 

HO TROVATO UNO ZPM!


Il briefing era stato fissato in sala riunioni alle 16 ed erano ormai le 16:25 quando uno sfinito O’Neill dette l’ennesima occhiata alle persone al tavolo con lui. Il Generale Hammond aveva l’aria di una persona con così tante cose a cui pensare che, se anche fosse rimasto un paio d’ore, non avrebbe risolto nemmeno uno dei tanti problemi che gli assillavano la mente. Si voltò poi per trovare Teal’c, seduto alla sinistra del Generale, che guardava un punto indefinito davanti a sé. Cercare di capire quali erano i pensieri del Jaffa era facile quanto trovare Baal che faceva beneficenza vestito da angioletto!
Un sorriso si dipinse sulle labbra del colonnello immaginando la scena; sorriso che sparì altrettanto velocemente quando il suo sguardo si posò sulla sedia vuota accanto a Teal’c. Decise che l’avrebbe ucciso a frustate: tante quanti erano i minuti di ritardo che quella scimmia spaziale stava accumulando! Erano stati mandati in licenza per una settimana quando ieri, ossia il secondo giorno di vacanza, era stato richiamato alla base dal generale Hammond per la scoperta di Daniel, assieme a tutto il resto della squadra. Di conseguenza non aveva avuto il tempo di disfare la lenza che già era dovuto andare via. Infine posò lo sguardo su colei che occupava il posto accanto a lui. I suoi occhi azzurri stavano rileggendo per la milionesima volta gli appunti di Daniel per capire in cosa consisteva questa misteriosa ed al contempo importantissima scoperta che aveva spinto il generale a richiamare la sua migliore squadra alla base. A O’Neill sembrò di perdersi in quegli occhi; negli ultimi tempi aveva molto riflettuto sul suo rapporto con il maggiore. Era arrivato ad un punto di rottura: tutte le missioni si stavano facendo sentire sulle sue spalle da ex pensionato; si ripeteva che era solo una fase temporanea, una specie di crisi di mezza età, ma non riusciva a convincersi: qualcosa era cambiato. Le sue elucubrazioni mentali furono interrotte dalla voce bassa di Carter:
< Colonnello, si sente bene? >
Carter lo guardava con occhi preoccupati, dato che erano 5 minuti che il colonnello aveva gli occhi puntati su di lei e non sembrava intenzionato a smettere di fissarla.
< sto’ benissimo Maggiore! Mi stavo chiedendo se almeno tu sei riuscita a capire qualcosa 
tra tutti quegli scarabocchi! >

disse additando i fogli che lei aveva in mano e riuscendo ad apparire convincente.
< ben poco... dall’esame con l'UAV che Daniel mi ha chiesto di fare, risulta che lo stargate su P8C282 è circondato da un deserto perfettamente tondo di circa 2 Km di raggio e la temperatura varia tra i 33 e i 36°C. Da quello che ho visto, a circa 10 Km dallo stargate c’è una strana costruzione in pietra che emette un calore straordinario e costante, ma non abbiamo potuto vedere la costruzione da vicino perché l'UAV ha avuto problemi tecnici dovuti alla barriera energetica che circonda la costruzione. >

spiegò Carter lentamente e stando ben attenta a non usare troppi termini tecnici.
Visto che il Colonnello annuiva, Carter andò avanti:
< da quello che ho capito da questi appunti sembra che questo sia il pianeta dove si è rifugiata la “gente di Obeid”, una popolazione che ha avuto origine dalla Terra più di 2000 anni fa >.

Un fischio di stupore accompagnò la risposta del colonnello

< Daniel non ti ha spiegato perché ha voluto che tu esaminassi quel pianeta? >

< No Signore, ha detto che la spiegazione sarebbe stata lunga e che ancora non aveva tutti gli elementi per concluderla a dovere. Più che altro penso che volesse accertarsi che il pianeta in questione avesse uno Stargate funzionante prima di fare congetture su una eventuale missione >

< Il ragionamento non fa una piega, se non fosse per il fatto che, se la missione è tanto importante da fare tutte queste indagini preliminari, come mai LUI non è ancora qui? E, domanda ancora più importante, perché IO sono sempre qui ad aspettarlo quando potrei essere al mio laghetto a pescare! >

Carter scosse il capo mentre un leggero sorriso gli increspò le labbra mentre guardava il colonnello davanti a lei fare l’atto di lanciare la canna da pesca e girare il mulinello.

< Penso che Daniel avrà avuto un buon motivo per essere in ritardo in questo modo!>

< Lo spero per lui! A proposito Carter, se la missione non viene approvata, che ne dici di venire a pescare con me questo fine settimana? Dopotutto abbiamo ancora 3 giorni di licenza! >

< Non so Signore, devo ancora finire di scrivere i nuovi programmi di controllo per l’X303; e ci sarebbe da controllare il dispositivo portato dall’Sg-4 dal P9X547; per non parlare del >

< Carter! Devo prenderti un vocabolario per spiegarti che cosa vuol dire vacanza?! >

Carter stava per cedere, anche perché una parte di lei lo voleva disperatamente, quando lui, vedendola incerta per la prima volta in 7 anni, gli diede la stoccata finale

< d’altronde è da 7 anni che ti invito, e da 7 anni tu rifiuti... se ci pensi bene Baal mi ha torturato in maniera più leggera di te! E poi non c’è una qualche regola per la quale dopo un po’ di tempo tu sei costretta ad accettare il mio invito? >

Da parte sua O’Neill sapeva che ciò che aveva appena detto era un colpo basso, ma ci teneva veramente molto che lei andasse con lui e, dopo 7 anni, sperava che certe ripicche gli fossero permesse. Nel mentre notava come il volto del Maggiore cambiasse espressione mentre le idee nella sua mente si susseguivano per trovare una rapida soluzione al neonato problema.
Dall’altra parte Carter non sapeva più che dire per togliersi da quella situazione e, mentre sorrideva lentamente al colonnello, qualcuno le salvò la vita. Il tonfo di una porta che si spalancava velocemente seguita da una voce conosciuta ruppero il silenzio della sala, le speranze di O’Neill e la tensione di Sam con un'unica frase:

< ho trovato uno ZPM! >.

 

Spero che fino a qui la storia sia di vostro gradimento! Vi avverto fin d’ora che non so cosa succederà in futuro... ho una traccia della storia in generale nella mente ma... tutto può cambiare! Grazie a tutti, sia chi commenta che chi legge solamente!!

 

Al prossimo capitolo,

Kloe

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Capitolo 2
*** I Babilonesi ***


2 - I Babilonesi Il tonfo di una porta che si spalancava velocemente seguita da una voce conosciuta ruppero il silenzio della sala, le speranze di O’Neill e la tensione di Sam con un'unica frase:

< ho trovato uno ZPM! >.

 

I BABILONESI

 

Conoscendo il basso grado di sopportazione di Jack e notando lui stesso i suoi 40 minuti di ritardo Daniel pensò bene di iniziare subito la riunione con la notizia più succulenta, ben deciso a dribblare le varie battutine da parte di Jack. La reazione dei vari componenti della squadra non tradì le aspettative di Daniel: Hammond aveva un aria gioiosa e quasi di ribalta, immaginandosi davanti ai suoi superiori mentre portava l’ennesima prova dell’efficienza  del programma Stargate; Jack era un misto di incredulità e paura, decisamente giustificata, pensò Daniel, visto e considerato ciò che era successo l’ultima volta che erano andati a recuperare uno ZPM!. Anche se le dava le spalle poteva sentire gli ingranaggi del geniale cervello di Sam che si mettevano in moto per studiare tutti i vari esperimenti possibili per sfruttare al meglio quella nuova risorsa mentre Teal’c, in piedi di fronte a lui, rispose allo sguardo indagatore di Daniel con la sua già collaudata espressione di "sopracciglia inarcate"!

Con un cenno della mano verso di lui, il generale Hammond fece capire all’archeologo che poteva iniziare con le spiegazioni:

< Tempo fa, la squadra sg-8 riportò da P4X992 una tavola trovata in uno dei tanti covi dell’ormai defunto Baal > a questa affermazione seguì una piccola ola da parte di Jack seguita dal sorriso di Sam e dal cenno di approvazione di Teal'c. Hammond si schiarì leggermentela voce per riportare il silenzio e, contagiato forse dai modi di Teal'c, con un cenno di assenso del capo, fece riprendere a Daniel la spiegazione.

< La popolazione che l’sg-8 ha trovato sul pianeta si fa chiamare “gente di Obeid”, come scritto nei rapporti che vi ho dato. Inizialmente non avevo notato la familiarità del nome perché nessuno sulla terra chiama questa popolazione così anzi, fino ad oggi, non eravamo nemmeno sicuri che la traduzione fosse esatta! >

< Aspetti un momento dottore! > intervenne la voce del generale < lei sta cercando di dirci che questa popolazione è un’altra di quelle che vennero portate via dalla Terra dai Goa'uld? >

< Sì Generale, e se ho ragione e queste persone sono veramente gli antenati di chi penso io, avremmo risolto uno dei più grandi enigmi della storia terrestre! Vede loro... >

< Insomma Danny! Vuoi il rullo di tamburi oppure ci dici chi sono questi antenati VIP di cui parli? > 
La voce ironica del colonnello smorzò l'entusiasmo di Daniel: O’Neill non era un uomo che amava molto le spiegazioni, anzi, se avesse potuto, a quest’ora sarebbe stato sul suo divano intento a guardare le nuove puntate dei Simpson! Tanto poi per la missione gli avrebbe fatto un resoconto più che dettagliato Carter!

< Certo > riprese Daniel < stò parlando dei Babilonesi! >

A queste parole gli occhi di Carter si spalancarono dallo stupore

< Stiamo parlando di coloro che furono i primi grandi matematici? che riuscivano a risolvere equazioni algebriche di terzo grado e che impostarono il teorema di Talete? E che eseguivano molti calcoli complicati nel campo dell’ingegneria edile? Pensi Generale che tuttora non si riesce a capire come facessero senza l’utilizzo di macchine per il calcolo. > non riusciva più a stare ferma dall’emozione; se quelle persone fossero state veramente dei discendenti dei Babilonesi avrebbero finalmente potuto scoprire tutti i loro sistemi di calcolo, e chissà quante altre cose ancora!

< Interessante! > fu l’unico commento di O’Neill che aveva l’aria un po’ pensierosa a causa della recente rivelazione.

< Come sarebbe "Interessante"! Jack! non vedi quanto potrebbe essere importante questa scoperta?! I babilonesi non sono stati fondamentali solo nel campo della matematica ma anche dell’arte, della politica... >

< dell’astrologia: infatti inventarono un calendario che non si discosta molto da quello impiegato attualmente, individuarono tutte le costellazioni e identificarono la cometa di Halley! > tutti sbalorditi si girarono istintivamente verso di lui < Che c'è? è inutile che fate quelle facce; come disse un tempo Carter: "non crederete che il colonnello usi il telescopio per spiare i vicini!?" >

Teal'c guardò il colonnello attentamente ripensando alla risposta che Jack aveva dato anni prima a quella stessa domanda: "Inizialmente no!", mentre Daniel guardò Jack come se volesse capire se quello era veramente lui oppure un suo alter ego replicante che misteriosamente aveva preso il suo posto; Sam si sorprese di come il colonnello ricordasse bene le sue parole, d'altronde erano passati già sei anni da allora! e dire che più lo conosceva e più iniziava a pensare che veramente lui usasse il telescopio per spiare i vicini: sarebbe stato tremendamente da lui!. Eppure, come già in passato gli aveva illuminati con la spiegazione sul disco di accrescimento solare, adesso non era stato da meno.

Fu, come al solito, il generale a riprendere il filo della conversazione:

< Forse Dottor Jackson, sarà meglio che ci spieghi tutto dall’inizio >

< Certo Generale > dicendo questo andò ad accendere il proiettore mentre Teal’c prontamente si alzava per spegnere le luci. Sul telo prima bianco apparve la rappresentazione della tavola che l’Sg-8 aveva riportato dal pianeta.

....continua....

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito oppure letto la storia! Spero di cuore che questo secondo capitolo vi sia piaciuto e vi dò appuntamento per il terzo che non tarderà molto ad arrivare...

Ilaria8: certo che qualche volta anche a lui farebbe bene godersi le vacanze... ma ciò non giova alla mia storia indi per cui... lavoro, lavoro, lavoro!!!!

Najara: spero di non averti fatto aspettare troppo, anche se il capitolo è un pò corto e di transizione! Prima o poi Jack avrà una crisi di nervi della quale l'unico responsabile sarà Danny-boy... e allora ne vedremo delle belle!!! ^__^

Kae: mi fa molto piacere che la storia sia di tuo gradimento! Per i verbi... bè.... è sempre il solito problema no?!?! Stavolta ci sono stata un pò più attenta! Spero di essere arrivata prima della tua insanità mentale e che questo capitolo non deluda le tue aspettative!!

Nahid: Sono contenta che tu abbia potuto leggere la storia! Più che sul tavolo io l'ho immaginato che la usava per acchiappare Daniel... sai tipo i cow boy con il lazzo?!?! Sono contenta che ti sia piaciuta la storia... spero di non averla scelta troppo complicata!!


Ancora grazie a tutti quanti,
al prossimo capitolo
Claudia

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Capitolo 3
*** La Tragica storia di Babilonia ***


3 - la tragica storia di Babilonia < Certo Generale > dicendo questo andò ad accendere il proiettore mentre Teal’c prontamente si alzava per spegnere le luci. Sul telo prima bianco apparve la rappresentazione della tavola che l’Sg-8 aveva riportato dal pianeta.

LA TRAGICA STORIA DI BABILONIA

< Innanzitutto, occorre che vi spieghi i fondamentali della storia di Babilonia > disse Daniel mentre sostava davanti al proiettore facendo intendere al resto della squadra e al generale Hammond che sarebbe stata una lunga spiegazione.
< Babilonia, anche detta Babele, era una città della Mesopotamia antica. Fin dagli inizi passò sotto la dominazione di diverse civiltà come gli Ittiti e gli Assiri. Ma fu con Nabopolàssar che trovò stabilità e splendore; ed è alla morte di Nabopolàssar che inizia la parte interessante, ed in parte a noi finora sconosciuta, della storia. Infatti Nabopolàssar non regnò per molto tempo, ma diede come erede una persona che sarà ricordata dalla storia come uno dei più famosi capi di tutte le ere: Nabucodonosor II. >

< Oh sì! > esclamò O'Neill mettendosi di scatto a sedere, dopo aver trascorso buona parte del tempo sdraiato sulla sua poltrona < lui lo conosco anche io!! > e, fiero di se stesso, fece un cenno di approvazione verso Daniel per farlo continuare.

Teal'c, che fino a quel momento era stato in silenzio, guardò scettico verso Daniel < io non ho mai sentito di parlare di costui DanielJackson >

< Bé è più che giusto Teal'c; vedi Nabucodonosor II è stato un grande condottiero sulla Terra, quindi è per questo che tu non hai mai sentito parlare di lui. Non era un Goa'uld come Apophis. >

< Capisco > rispose cordialmente Teal'c

< Vedete, in questa tavola ci sono riportate informazioni sul periodo in cui regnò Nabucodonosor II sulla Terra. Mi è sembrato subito strano che su una tavola trovata in un mondo alieno si parlasse di lui. Quindi, prima di tutto, ho ipotizzato che anche Nabucodonosor II, come Ra e Apophis, fosse un Goa'uld, ma via via che procedevo con la traduzione, questa mia tesi veniva smontata. Di per sé Nabucodonosor II non è citato nella tavola come protagonista della storia, bensì per la sua particolare devozione a un Dio: Marduk, colui che divenne il principale Dio della Babilonia e al quale il Re attribuiva il merito di tutte le sue vittorie in battaglia. Marduk era il Dio della Natura e della Fertilità. Questo nome viene ritrovato in molti scritti della Terra, ma nessuno avrebbe mai immaginato che non si trattasse di una semplice divinità astratta quanto invece di un >

< Goa'uld!! > esclamò O'Neill interrompendo il discorso di Daniel sul più bello;

< No! E se mi facessi finire di parlare prima di interrompermi non dovrei rifare il discorso da capo cento volte! Così mi uccidi la suspance! >

< Ohhh scusa! Non pensavo fossi anche poeta! Ma quale "suspance"? Non è un racconto horror! è un briefing per decidere se vale la pena o no fare una spedizione esplorativa su P8C... eccetera eccetera! E poi così siamo pari: tu uccidi la vacanza a me, io uccido la suspance a te!! >

Mentre Teal'c e Carter si scambiavano un occhiata divertita, e Daniel e O'Neill si fulminavano con gli occhi pronti al secondo round, il Generale Hammond decise che era il momento di tornare alle cose serie.

< Dottor Jackson, Colonnello, devo ricordarvi che qui siamo in una base militare a decidere di una missione intergalattica e non tra i banchi di scuola a fare battutine, per quanto divertenti, al compagno di banco?! O per farvelo capire meglio devo scrivervi una nota sul diario?! >

< No Signore, mi scusi Signore > rispose O'Neill non volendo sfidare troppo la pazienza del Generale

< No Generale, mi scusi. > rispose Daniel abbassando la testa per l'imbarazzo. Qualche anno fa non si sarebbe mai sognato di comportarsi in quel modo, ma Jack... a volte lo faceva veramente imbufalire!!

< Bene. Dottor Jackson continui la sua spiegazione >

< Bene. Come stavo dicendo prima di essere interrotto > frecciatina velata a O'Neill che si trovò costretto a non rispondere per evitare altre ammonizioni del suo superiore < Marduk non era un goa'uld bensì un alieno che faceva parte di un antica razza che la tavoletta chiama "Ileri"; stando a quanto ho tradotto, gli Ileri erano una civiltà molto avanzata che proteggeva gli abitanti di diversi mondi... Parla pure Jack! >

O'Neill, per rendere pan per focaccia alla battutina di Daniel poco prima, aveva alzato la mano per chiedere la parola, e la stava sventolando in aria come fa un bambino quando conosce la risposta alla domanda della maestra; < Sarebbe ciò che fanno gli Asgard ora no? Proteggere i mondi dai Goa'uld >

< Sì, possiamo dire che è qualcosa del genere; però in questo caso i Goa'uld erano nel culmine del loro potere e non avevano alcuna intenzione di fare alleanze, perché la galassia era vasta e gli Ileri non erano molti. Ma torniamo a noi: abbiamo detto che Marduk era di una razza aliena tecnologicamente avanzata per l'epoca e che Nabucodonosor II lo credeva un Dio; Marduk, attraverso il Re, forniva ai babilonesi le conoscenze di base per far progredire la popolazione, lasciando però che fossero loro a scoprirne gli usi e i segreti. >

< Ma certo! > esclamò Carter < è come fornire ad una persona la definizione di protoni, elettroni e neutroni e lasciare che sia questa a dedurre in che modo interagiscono tra di loro e come fanno a formare la materia! >

< Vedo che hai capito benissimo > disse annuendo Daniel < in questo modo Marduk non interferiva troppo con lo sviluppo della società >

< Mi spieghi una cosa Dottor Jackson > il generale girò la sedia per guardare Daniel in viso < come fece questa popolazione, che comunque, a quello che ho capito, aveva un potenziale intellettuale molto alto, a non capire che Marduk non era un Dio bensì un essere alieno? >

< Semplice! Perché Marduk passava le conoscenze al Re tramite dei sogni, oppure faceva trovare agli archeologi di quel tempo fogli negli scavi... non parlava mai direttamente a nessuno della popolazione. Ora, come sapete bene, mentre in Babilonia c'era Nabucodonosor II e Marduk, in Egitto si trovava Ra > Daniel fece una pausa per lasciare il tempo a tutti di fare il collegamento con il nuovo protagonista della storia < Nel libro Enuma Elis  ossia il "poema della creazione", del quale Marduk è il protagonista, è descritta la sconfitta di Tiamat da parte di Marduk, che gli permise di ottenere il primato tra gli dei. Ora, sempre secondo il poema, questo Tiamat voleva il controllo di Babilonia e, per riuscire a sconfiggere Marduk, chiese l'aiuto del Sole. Fino al ritrovamento di questa tavoletta si era sempre pensato che con il Sole, lo scrittore avesse voluto intendere che Tiamat chiese l'aiuto di Samas, dio Babilonese del Sole; mentre qui sulla tavoletta viene chiaramente fatto sì il nome del Dio del Sole, ma di quello Egizio: Ra. >

< Ra?! > O'Neill si era già perso nel corso della spiegazione, ma fece due più due quando sentì il nome del Goa'uld < possibile che quelle teste di serpente devono essere sempre nel mezzo?! Peggio del giovedì! >

< O'Neill > la voce imperiosa di Teal'c risuonò appena in tempo per sormontare la risata malamente trattenuta di Carter < come mai odi tanto il giovedì? >

< Vedi Teal'c "essere sempre nel mezzo, come il Giovedì!" è un modo di dire di noi Terrestri. Se conti i giorni della settimana, il giovedì è quello che separa la settimana perfettamente in due parti: lunedì, martedì e mercoledì da una parte e venerdì, sabato e domenica dall'altra. Eventualmente il Giovedì ti piacesse così tanto da non poterlo usare puoi sempre ricorrere al prezzemolo! E' indicato anche quello! >

< Capisco, O'Neill. Certo che la gente di questo mondo ha veramente uno spiccato senso dell'ironia >

< E poi c'è il colonnello O'Neill che alza la media mondiale no?! > si lasciò scappare Carter troppo divertita per riuscire a nascondere ancora le risate, decidendo dare il suo contributo alla discussione.

< Questa volta devo proprio darle ragione Maggiore! > tutti quanti, nella stanza, si lasciarono andare ad una leggera risate, soprattutto per rilassare un po' i neuroni, che avevano appreso tante informazioni che richiedevano un alto grado di concentrazione.

Dopo un paio di minuti la voce di Daniel risuono' nel silenzio < Ok! Penso che ora possiamo riprendere... A che punto ero rimasto? >


< Ra >

< Giusto, grazie Generale! Ra si alleò con Tiamat per il possesso di Babilonia; Tiamat era anche lui un componente della razza Ileri, ma credeva che il sapere dovesse venire trasmesso interamente alla popolazione in modo da essere la razza più progredita e ampliare così in poco tempo i possedimenti. Infatti il piano di Tiamat prevedeva l'unione di Babilonia con l'Egitto per espandere i propri possedimenti: in questo modo i Goa'uld avrebbero avuto più ospiti a disposizione e Tiamat avrebbe avuto un esercito maggiore per divertirsi a conquistare tutti i territori che voleva. > Daniel riprese fiato e poi continuò < Fortunatamente, nel 3600 a.C. quando tutto questo avvenne, Ra non era al culmine del suo potere e Tiamat non era in grado, con le poche persone del suo esercito, di battere Marduk. Fu così che Ra tornò in Egitto con meno di metà esercito e Tiamat morì nello scontro.
E qui entra anche in scena lo ZPM; come sappiamo veniva considerato un oggetto sacro e non una possibile fonte di energia. Quando Nabucodonosor II vide che stavano sì vincendo la guerra, ma che a causa di questa gran parte della città era andata distrutta, ordinò a venti tra i suoi uomini più fedeli e valorosi, di recarsi in Egitto e saccheggiare i templi di quel sovrano impudente che aveva osato sfidarlo. >

< Non capisco > Sam aveva un'espressione perplessa < se la tua città è distrutta, e la guerra è quasi finita, perché mandare altri uomini a compiere un simile viaggio solo per depredare un po' di templi? >

< Vedi Sam, a quei tempi la potenza di un Dio si misurava attraverso il numero dei doni che erano presenti nei suo templi. Tanti più erano i doni e tanto più era importante quel Dio. Mandando i suoi uomini a saccheggiare i templi era come se Nabucodonosor II avesse rubato il potere che prima apparteneva a Ra. Comunque la spedizione ebbe esito positivo. Gli uomini tornarono dopo aver distrutto e saccheggiato i templi; indovinate anche cosa riportarono dal templio di Ra? >

< lo ZPM > la voce di Teal'c, che dava la domanda per scontato e non capiva che senso avesse rispondere, fece ricordare a tutti quale poteva essere la posta in gioco per quella nuova missione.

< Esatto! > l'entusiasmo di Daniel era alle stelle quando riprese il racconto < Probabilmente, Marduk capì che quell'oggetto non era un semplice oggetto di culto; allora convinse il re a rinchiuderlo in una stanza segreta dentro la torre di Babele, che archeologicamente corrisponde alla ziqqurat Etemenanki, fatta costruire da Nabucodonosor II in onore di Marduk, e lì vi rimase fino al 2630 a.C. >

< perchè cosa accadde nel 2630? >

< Vedete, fino ad allora Nabucodonosor II e i babilonesi erano vissuti in pace, tralasciando la battaglia di Marduk con Ra e Tiamat. Ma nel 2630 a.C. gli egiziani assistettero alla rinascita del loro Dio Ra, che aveva avuto tutto questo tempo per rimettersi in forze. >

< Aspetta! Come faceva Nabucodonosor II ad essere ancora vivo? > una Carter sbalordita fece un rapido calcolo < dovrebbe aver avuto circa 490 anni!! Come fu possibile? >

< Sulla tavola non vi è scritto niente riguardo questo; presumo che dalla spedizione in Egitto gli uomini riportarono anche un sarcofago e che il potere di Marduk impedisse a Nabucodonosor II di perdere l'anima usandolo. Dove eravamo rimasti? >

< Ra è tornato più forte di prima e quindi presumo che per i nostri due amici siano guai... > riassunse velocemente O'Neill per il quale la storia, anche se non lo voleva ammettere, si stava facendo affascinante.

< Sì, e anche grossi... diciamo di dimensioni Apocalittiche. Per quello che ho trovato scritto nella tavoletta, Ra aveva due nuovi alleati questa volta: Atum, il dio che è all'origine di tutti gli Dei e Assur, il dio Babilonese della forza e della guerra. >

< Piano! Piano! Un'altro?? Daniel, poco fa hai detto che i componenti di questa popolazione non erano molti. Carter? >

< Sì, Signore? > rispose lei non del tutto sicura di dove il colonnello volesse andare a parare.

< Dimmi, tu hai mai visto tre Asgard nella stessa stanza? O su uno stesso mondo? Cioè hai mai visto tre asgard fisicamente nello stesso posto? >

< No Signore > soffocò al volo una risata mentre sentì arrivare lo sbuffo del generale Hammond dalla sedia vicino a lei

< Vedi, Daniel, gli Asgard possono essere considerati una razza costituita da pochi elementi! Non certo i Lilleri >

< Gli Ileri... >

< Come vuoi! Stavo dicendo... non potevano essere così pochi se, solo sul nostro pianete, ne erano presenti tre! >

< Vedi Jack, a questo c'è una spiegazione. I goa'uld a quell'epoca non avevano ancora iniziato a trasportare esseri umani su altri pianeti, almeno non molti come invece accadde in seguito. Suppongo che, dopo la sconfitta di Ra e grazie al loro avanzamento tecnologico e socio - culturale, i babilonesi avevano attratto un grande interesse su di loro, sia da parte di Dei buoni, come Marduk e altri della sua razza, sia esseri come Tiamat e Assur, che volevano solamente sfruttare la popolazione e la loro predisposizione a, diciamo, imparare velocemente. Bene, ora, quando nel 2630 a.C. Ra, Atum e Assur attaccarono Babilonia, Marduk capì che non avrebbero mai potuto vincere contro una così forte alleanza; fu allora che fece l'unica cosa in suo potere per salvare almeno quella parte di popolazione che non era stata colpita dai primi attacchi: riprese la sua vera forma e parlò con la popolazione. >

< E loro non si spaventarono? >

< Bè, è probabile, Sam. Ma vedi, la loro città stava venendo spazzata via, principalmente erano rimaste donne e bambini, i loro cari erano quasi tutti morti in guerra o comunque lo sarebbero stati tra poco. Diciamo che, quando videro che Nabucodonosor II, che aveva riconosciuto in quell'essere la grande divinità che appariva nei suoi sogni da quasi 500 anni, si fidava di lui, lo fecero anche loro. Marduk portò tutta la popolazione nella torre di Babele; fino ad oggi pensavamo che questa torre assumesse importanza in quel popolo proprio perchè fu costruita da Nabucodonosor II per Marduk, ma ci sbagliavamo! Babele significa "porta di Dio"; in poche parole quella torre era stata costruita per contenere la porta di Dio, meglio conosciuta con il nome di....>

< Stargate > sussurrò Teal'c cercando di tenere il filo della storia che stava narrando Daniel senza rischiare di perdere passaggi preziosi

< Bingo!! > Daniel era sempre più eccitato all'idea che anche gli altri trovassero interessante questa storia, e che ne stessero seguendo il percorso che lui stesso aveva seguito nei giorni passati nel suo studio. Fece una pausa per rispondere a eventuali domande e, quando constatò che non ve ne erano, riprese a parlare.

< La torre di Babele era stata costruita principalmente per nascondere agli occhi dei nemici e delle popolazioni erranti che occasionalmente passavano da quelle terre, lo stargate. Fin dal principio Marduk ne aveva fatto capire l'importanza alla popolazione, senza però spiegarne il funzionamento, perchè considerava le persone ancora troppo immature per intraprendere viaggi intergalattici. Quando Marduk si rese conto che non avrebbero mai vinto e che la popolazione su cui aveva vegliato per così tanto tempo era destinata all'estinzione, non si arrese e, radunati i sopravvissuti nella sala dello stargate, iniziò a mandare le persone su un altro pianeta. Era rimasto solo un piccolo bambino da mandare quando Atum fece il suo ingresso nella sala con un plotone di Jaffa. Marduk consegnò al piccolo lo ZPM e iniziò a combattere con Atum. I Jaffa videro lo stargate aperto e capirono che, se non avessero fatto qualcosa, i nemici sarebbero scappati attraverso il dispositivo. Il piccolo bambino stringeva a sé lo ZPM incapace di muovere un solo muscolo per entrare nello stargate, terrorizzato alla vista di ciò che stava accadendo di fronte a lui. Fu allora che Nabucodonosor II prese in braccio il piccolo e, facendo scudo con il proprio corpo per ripararlo dai colpi nemici, corse verso lo Stargate dove fece appena in tempo a far passare il piccolo con lo ZPM prima di morire per i troppi colpi ricevuti. Quel bambino si chiamava Obeid >.


... continua ...


Scusate tutti per il ritardo... il capitolo era già pronto ma non ho avuto tempo materiale per postarlo... ^__^ e ora le risposte!!!

Jolinar: per la dedica, tutto dovuto! Se ho riniziato a scrivere il merito (o la colpa, che dir si voglia) è interamente vostra, che mi avete fatto ritrovare la passione con il nostro progetto momentaneamente abbandonato!!! Spero di continuare su quella strada!

Nahid : spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto anche se più che altro è una lezione di storia!!! Non ne ho mai studiata tanta in cinque anni di superiori!! A presto

Najara : Allora ammetto che tu sei partita avvantaggiata rispetto a me!! La mia prof di storia penso abbia ritenuto i Babilonesi un argomento troppo raffinato per la mia classe e così gli ha solo nominati ogni tanto!!! Praticamente sono partita da zero... però devo dire che mi piace molto la loro storia!! spero che "questi" Babilonesi ti stiano un pò più simpatici!!! ^o^

Ciucchy
: Grazie tantissimo per la recensione! Spero che il continuo ti sia piaciuto!!



ALLA GENTILE ATTENZIONE DEI LETTORI...
Voglio ringraziare tutte le persone che leggono la mia fanfiction! Non sono mai arrivata a così tanti lettori e, anche se non lasciate recensioni, vi ringrazio tantissimo.
Però, visto che, come dice un mio amico, nella vita bisogna provare tutto, perchè non fate uno sforzo??? Magari poi ci prendete gusto! Non importa lasciare poemi, bastano poche parole per far piacere ad una persona! E penso di parlare a nome di tutte coloro che scrivono fanfiction!
Grazie ancora, al prossimo capitolo,

CLAUDIA

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Capitolo 4
*** Le strade si dividono ***


4 - L'inizio di una nuova vita Fu allora che Nabucodonosor II prese in braccio il piccolo e, facendo scudo con il proprio corpo per ripararlo dai colpi nemici, corse verso lo Stargate dove fece appena in tempo a far passare il piccolo con lo ZPM prima di morire per i troppi colpi ricevuti. Quel bambino si chiamava Obeid

LE STRADE SI DIVIDONO

Il silenzio faceva da padrone nella stanza permettendo ai vari componenti dell'Sg-1 e al generale Hammond di fare le proprie riflessioni. La storia come ognuno di loro la conosceva, tranne ovviamente Teal'c, era stata stravolta dalle parole di Daniel. Tutte quelle morti, l'estremo sacrificio di Nabucodonosor II, il bambino... l'ennesima popolazione spazzata via dalla sete di potere dei Goa'uld. O'Neill fu il primo a parlare:

< Quindi le persone che l'Sg-8 ha incontrato su P4X992 sono i discendenti degli unici Babilonesi riusciti a sfuggire dall'attacco di Ra? >

< Non proprio; C'è una parte di storia che ancora non vi ho raccontato >

< E scommetto che è quì che entra in scena il pianeta che mi hai chiesto di studiare, vero Daniel? >
il maggiore Carter stava cercando di tirare i fili di quella lunga storia.

< Ottimo intuito, come sempre! la storia continua con i sopravvissuti che si ritrovano su di un pianeta deserto, in pochi, senza una casa, senza alimenti ma sopratutto, senza una guida. Provate a immaginare cosa devono aver provato; nel giro di un paio di giorni tutto il loro mondo è andato distrutto > era talmente preso dalla storia che aveva iniziato a vagare per la stanza, riuscendo così a dare più enfasi al suo racconto < il loro Dio si è rivelato un alieno di una razza superiore, il loro Re è morto per salvare un bambino ed uno strano apparecchio, le loro famiglie sono state sterminate. Tra i sopravvissuti regnavano due sentimenti contrastanti tra loro; una parte delle persone vedeva l'atto di Nabucodonosor II come il tentativo di salvare le loro conoscenze per far rinascere Babilonia; l'altra parte di popolazione vedeva la morte del loro Re come un omicidio: erano state la scienza e la sete di potere ad aver causato tanto dolore e tante perdite, non i goa'uld. >

< Ma come facevano a pensare una cosa simile? > da scienziata brillante qual'era, a Sam rimaneva un pò difficile riuscire a credere che una popolazione avanzata come quella dei Babilonesi avesse dato la colpa alla scienza e non ai Goa'uld per lo sterminio della sua popolazione.

Un < stavo per chiederlo io! > ironico arrivò dalla destra di Sam che scagliò a O'Neill un occhiata a metà tra lo sfinito e il divertito.

< Tralasciando ciò che esce dalla bocca di Jack >

< Ehi! >

< Posso dirti che per quella parte di popolazione erano i sentimenti che importavano, non le conoscenze. Cerco di spiegarmi meglio: la rabbia è un sentimento che possono provare tutti, giusto? > Sam annuì < che differenza fa se, a causa di uno scoppio di ira, ad ucciderti sono io o un'altra qualsiasi persona? >

< ora capisco! Loro davano la colpa non tanto alle persone, quanto ai sentimenti che avevano spinto tali persone a comportarsi in quel modo. Anche se si trattava della distruzione del loro mondo! è incredibile... >

< Un pò assomiglia alla nostra distinzione tra il mandante di un omicidio e l'esecutore... > il silenzio calò dopo questa sua affermazione.

< La volete smettere di sorprendervi tutti ogni volta che dico qualcosa di intelligente? alla fine potrei anche offendermi! >

< Scusa Jack! Comunque è vero... così come la maggior parte delle volte all'esecutore viene condonata la pena per trovare il mandante così anche una parte dei sopravvissuti aveva condonato la colpa dei goa'uld per trovare il loro mandante: sete di potere e di conoscienza! > fece una pausa, poi riprese < comunque stiamo per arrivare alla fine della storia >

< meno dolore! > esclamò Teal'c, che ormai non sopportava più lo stare a sedere così a lungo.

< Si dice "meno male" Teal'c > lo corresse, come ormai d'abitudine, O'Neill

< Come stavo dicendo, la popolazione era spaccata a metà: da una parte i tradizionalisti, capeggiati da Elihir, che volevano ricostruire lo splendore di Babilonia così come era stata sulla Terra; contraria a questa iniziativa si trovava la parte di popolazione che pensava che ritornare a vivere in modo semplice e senza tecnologia fosse la scelta più giusta. Questi ultimi si facevano chiamare "gente di Obeid" e che, come avrete capito tutti, erano capeggiati proprio dal bambino per il quale Nabucodonosor II aveva dato la vita. Obeid, che all'epoca aveva all'incira dieci anni, e Elihir, una ragazza di dodici anni, si ritirarono a parlare in privato, poichè l'unica cosa su cui erano d'accordo entrambe le parti, era che non ci doveva assolutamente essere nessun tipo di lotta tra loro, per nessun motivo. >

< Ehm, non per sembrare maschilista, ma perchè proprio una ragazza di dodici anni per guidare una popolazione? Non c'era nessuno di più capace? >

< Questa volta devo risponderti con un "no" secco, amico mio. Non ci poteva essere nessuno più in grado di Elihir per guidare i Babilonesi; Nabucodonosor II aveva dedicato tutta la sua vita alla popolazione, senza mai sposarsi e, di conseguenza, senza avere figli. La famiglia di Elihir da molte generazioni serviva i re di Babilonia, occupandosi di loro e dei loro bisogni. Il padre di Elihir, Gleren, morì quando lei era ancora in fasce durante un attacco dei nemici al palazzo del re. Sua madre, Mindel, per molto tempo fu distrutta dal dolore; Nabucodonosor II, che si era accorto di quanto valoroso e fedele fosse Gleren, invitò Mindel e la piccola a vivere a palazzo, dove Mindel avrebbe ripreso a lavorare e la piccola avrebbe ricevuto tutte le attenzioni necessarie rimanendo sempre vicina a sua madre. >

< Wow! Non credevo che Nabucodonosor II fosse così... buono...I libri lo ritraggono in tutt'altro modo >

< Hai ragione Sam, ma, come saprai anche meglio di me, quando hai da combattere molte popolazioni nemiche e hai le sorti di così tante persone sulle spalle, l'ultima cosa che vorresti far sapere ai tuoi nemici è quanto sei buono! > fece una pausa per riorganizzare le idee < La bambina crebbe quindi nel palazzo: sarebbe stata l'unica bambina ad abitare lì. Nabucodonosor II la prese subito in simpatia, e la bambina ricambiava l'affetto: non ci volle molto affinchè l'uno vedesse nell'altro la parte di famiglia mancante; Gli anni passavano e Elihir veniva istruita in tutte le materie come se fosse la figlia del re; aveva anche preso il carattere da Nabucodonosor II: era dolce e cordiale con tutti, ma al contempo giusta e astuta. Il loro legame si fortificò ulteriormente alla morte di Mindel; Elihir aveva undici anni quando sua madre morì di una brutta infezione virale che colpì la popolazione. A quel punto al Re non restava che la bambina, e alla bambina non restava che il re. Si fecero forza l'un con l'altro, aiutandosi sempre: Nabucodonosor II insegnò personalmente alla bambina tutto quello che c'era da sapere sulle varie popolazioni del mondo, invitandola a riflettere ogni volta sulle leggi e sui modi di vivere. Tutto ciò purtroppo, durò solo un anno. Pochi giorni dopo il dodicesimo compleanno di Elihir, ci fu l'attacco dei Goa'uld che provocò la morte di Nabucodonosor II e Marduk e la fine di Babilonia. > Daniel guardò Jack negli occhi < Ora capisci come mai non c'era persona più adatta di lei? >

< Sì, era quanto di più vicino ci fosse ad una discendente diretta, ed inoltre aveva imparato dal migliore! >

< Proprio così. Obeid e Elihir stettero in riunione per due giorni e due notti per chiarire quali sarebbero state le sorti delle due parti di popolazione. Le discussioni furono lunghe e tediose, mentre ancora non si riusciva ad arrivare ad una soluzione: come potevano un popolo tecnologicamente avanzato convivere con un altro popolo che di tecnologia non voleva nemmeno sentirne parlare? Fu all'inizio del terzo giorno che una creatura comparve sul pianeta portando con se la soluzione: il suo nome era Enlil. >

< Inizio a perdere il conto dei nomi... non è che potresti farmi una tabella riassuntiva?? >

< ...no! Enlil era, nella mitologia babilonese, il Dio dell'aria, in verità era un'altro rappresentante della razza degli Ileri che presumo avesse la tecnologia per controllare questo elemento. Enlil raccontò ai superstiti di Babilonia che a lui era arrivato un messaggio di Marduk, il quale gli chiedeva di andare sul pianeta e di controllare che tutti stessero bene. Enlil aveva fatto ciò che Marduk gli aveva chiesto e, una volta arrivato sul pianeta, si era fatto raccontare quel che era successo sulla Terra. Quando Enlil sentì il problema propose a Obeid e Elihir una soluzione: se loro avessero voluto lui avrebbe trasportato una parte della popolazione attraverso lo Stargate su di un altro pianeta. > fece un momento di pausa e andò a bere un bicchiere di acqua fresca al tavolino; se continuava così gli sarebbe venuto il singhiozzo dal troppo parlare!
< Enlil disse loro che sarebbe tornato dopo due giorni per sapere quello che era stato deciso. Obeid e Elihir si ritirarono di nuovo per parlare della proposta di Enlil. Quando Enlil tornò sul pianeta trovò la parte di popolazione che seguiva Elihir pronta per partire, ognuno deciso ad affrontare un altro viaggio nella speranza di ritrovare almeno un pò di serenità. Dal canto suo Obeid, che non ne voleva più sapere di tecnologia e che aveva ancora incubi per l'immagine del re che moriva davanti ai suoi occhi, decise che ciò che noi chiamiamo ZPM sarebbe dovuto partire con loro. La storia finisce con una frase che Elihir disse ad Obeid prima di partire: Vi kommer alltid vara med dig: i stjärnorna, månen och solen, titta på en av dem och kommer att se ut som en av oss. Aldrig mer med ögonen, alltid med hjärtat. >

< Bello! Non avrei potuto trovare parole migliori, così commuoventi e piene di pathos... almeno immagino! >

< Bè penso che sia: noi saremo sempre con te: nelle stelle, nella luna e nel sole; guarda uno di loro e sarà come guardare uno di noi. Mai più con gli occhi, sempre con il cuore. Alla fine della tavoletta ci sono incisi sette simboli. >

< Che sono quelli che mi hai dato da studiare vero? >

< Sì. Presumo che siano le coordinate per arrivare al pianeta dove Enlil portò la gente di Elihir. >

< C'è qualcosa che non torna... >

< Dimmi pure Teal'c >

< Nella tavoletta c'è scritto che Elihir disse "mai più con gli occhi"... allora perchè lasciare le coordinate dello Stargate sul quale sarebbero andati? Era chiaro che la gente di Obeid non avrebbe più usato la tecnologia; anzi mi meraviglia che non abbiano sotterrato lo Stargate dopo la partenza di Elihir e gli altri. >

< Bè, a questo non sò rispondere. Penso che Elihir abbia sperato che prima o poi la gente di Obeid sarebbe stata pronta a riniziare ad usare la tecnologia. Suppongo che abbia lasciato le coordinate per... come dire... non perdere la speranza di poter rivedere prima o poi il resto della popolazione. Però, se veramente le coordinate portano alla popolazione di Elihir, allora c'è una speranza per poter trovare lo ZPM. >

< Bene, direi che la spiegazione di Daniel è stata convincente Generale. Con la sua approvazione, vorrei esplorare il P8D..>

< P8C282 colonnello >

< Grazie Maggiore! Con la sua approvazione vorrei esplorare il... il pianeta che ha detto il Maggiore, Generale. >

< Sì, la spiegazione ha convinto anche me, e comunque la posta in palio è troppo alta per non approvare la missione. Il Maggiore Carter ora vi spiegherà come è fatto il pianeta; partirete domani alle ore 15:00. A lei la parola Maggiore. >

Sam si alzò dalla sua sedia e camminò il più lentamente possibile verso lo schermo bianco, sul quale era apparsa l'immagine planimetrica del pianeta al posto della tavoletta. Tutto quel tempo seduta non aveva giovato alla sua circolazione e, ora che si trovava in piedi, sentiva le gambe cedergli e il familiare formicolio si stava già propagando dal piede fino al ginocchio. Pregò solo che svanisse in fretta, o non avrebbe potuto reggere molto senza fare qualcosa per farlo passare, cosa non al quanto consona per un ufficiale dell'areonautica.

< Sul pianeta non abbiamo potuto rilevare forme di vita, almeno per quanto riguarda un raggio di circa dieci chilometri dallo Stargate. Questo si trova al centro di un deserto perfettamente tondo di circa due chilometri di diametro nel quale la temperatura varia dai trentatrè ai trentasei gradi centigradi. A dieci chilometri dallo stargate si trova una costruzione in pietra che emette calore costante. Non abbiamo potuto studiarla da vicino perchè l'UAV si è abbattuto sulla sua barriera energetica uscendone distrutto. Abbiamo provato a mandare un secondo UAV per perlustrare i dintorni in un altra direzione ma sempre con lo stesso risultato. Sembra che la barriera di energia sia come una cupola di vetro che ricopre lo Stargate. >

< E quindi come faremo a esplorare il pianeta se questa barriera ci impedisce di andare più in là di ciò che ha visto l'UAV? >

< Vede Colonnello, l'energia che crea la cupola è immensa, quindi suppongo che la struttura che emana calore altro non sia che una grossa batteria che genera corrente a flusso stabile mantenendo uniforme la copertura della barriera. E questo coinciderebbe anche con il fatto che emetta calore; Quindi una volta sul pianeta posso bypassare i circuiti che alimentano la barriera >

< Ci risiamo, Maggiore! Riproviamoci... quindi come faremo ad esplorare il pianeta se questa barriera ci impedisce di andare più in là di ciò che ha visto l'UAV?? A domanda risponde... >

< Proverò a spengere la macchina e la barriera si dovrebbe spengere >

< Non ci voleva tanto, vero? Aspetta... come sarebbe a dire proverò > calcò bene sulla parola < e dovrebbe?! > disse con una punta di ironia nella voce.

< Colonnello dobbiamo tenere conto che, se veramente quello è il pianeta, e visto il livello di calcolo che avevano raggiunto gli antichi Babilonesi, è probabile che la nuova civiltà che hanno fondato sia anni luce avanti a noi, scientificamente. E' anche vero che, se pensavano veramente che un giorno la popolazione di Obeid gli avrebbe raggiunti su quel pianeta, non possono aver complicato tanto il meccanismo. Tutto stà nel capire il meccanismo di funzionamento. >

< Signori, il breafing è sciolto. Domani alle 15 in punto partirete per P8C282. Qualcuno ha qualche domanda? Bene, potete andare >

Detto questo il Generale Hammond si alzò e si recò nel suo ufficio, dove avrebbe telefonato per dare gli ultimi dettagli della missione e riferire che era stata approvata. O'Neill si alzò dalla sedia e la sua reazione fu uguale a quella di Sam, che in quel momento stava passeggiando su e giù per la sala cercando di far riattivare la circolazione, ma ricevendo in cambio solo le classiche e fastidiose scosse sotto il piede. Presto Colonnello e Maggiore marciavano nella sala tentando di riprendersi, mentre un, ormai senza voce, Jackson aveva già fatto fuori due litri di acqua cercando di far reidratare la sua gola secca. L'unico che era rimasto immobile era Teal'c.

< Andiamo a fare due scambi a pinng - pong in palestra Teal'c?... Teal'c??... Teal'c! >

O'Neill aveva preso a scuotere dapprima delicatamente, poi più rudemente, il Jaffa sulla sedia, che ancora non si muoveva. Dopo una ventina di secondi gli occhi di Teal'c sbatterono per la prima volta almeno da quando O'Neill aveva preso a chiamarlo e scuoterlo.

< Scusatemi, questa situazione ha stremato il mio simbionte e io non ho potuto non ascoltare le sue richieste. >

< Fammi capire bene: noi ci stavamo ammazzando le gambe per ascoltare, e tu ti crogiolavi beatamente nel tuo Kelnoreem?? E dici che è a causa di Junior? > non credeva ad una parola di quelle dette dal Jaffa; secondo lui, Teal'c aveva acquistato troppe caratteristiche degli esseri umani passandoci sette anni a stretto contatto!

< Sì O'Neill > irremovibile nella sua condizione, sfidò mutamente O'Neill a dimostrare il contrario... già si immaginava la discussione che avrebbero potuto intraprendere Jack e Junior! se si escludeva il piccolo particolare che O'Neill non poteva sopportare la vista del suo simbionte, ne sarebbe venuto fuori una bellissima scenetta comica!

< E và bene, come vuoi! Io vado a mangiare qualcosa in mensa! Stare tutto quel tempo a sedere mi ha messo appetito! >

< O'Neill! E il ping - pong? >

< Mi è passata la voglia... e poi non vorrei rischiare di stancare troppo Junior! Sai, domani abbiamo una missione importante... > ridacchiando tra sè e sè lasciò la stanza diretto in mensa, seguito da Carter e Jackson, quest'ultimo sempre con la bottiglietta di acqua in mano.

Rimasto solo, Teal'c guardò la sua pancia, con l'indice puntato verso essa.

< Te guarda che figure mi fai fare... Stasera a letto presto! e non ti azzardare a protestare> detto questo, si avviò anche lui verso la mensa.

Il Generale Hammond, che aveva visto tutta la scena dall'inizio, sorrise scuotendo il capo e, mentre decideva che non avrebbe mai messo in dubbio le parole di Teal'c tornò al telefono rosso, per finire di organizzare la missione.

... continua ...

Salve a tutte/i! Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento! Questa volta è toccato a Teal'c essere preso di mira... ma non ho resistito! è una vita che lo immagino parlare con Junior quindi... siate così gentili da perdonare il colpo di testa di una pazza! Detto questo via con le risposte!

momy_r:  grazie, sono contenta che ti piaccia! ^__^

Jolinar: ^///^ così mi fai diventare rossa! Grazie per i complimenti... Veramente lusingata! Pensa che io storia non l'ho mai studiata volentieri! è una delle materie che mi piaceva di meno... eh eh eh!

Thia: ecco il seguito! Spero di non averti fatto aspettare troppo!!

Nahid: Ecco il seguito "assatanata"!  Poi mi fai sapere cosa risponde il tuo prof?? Sarei troppo curiosa ^__^'' secondo me poi mi viene a cercare a casa per sentire chi è che ha avuto il coraggio di spararle così grosse!!!

mippippippi: Grazie! Mi fa piacere che la storia ti piaccia! E ancora non è iniziata l'avventura... vedrai che seguito!!!

Najara: Troppi complimenti, davvero! La nota sul diario è la parte che mi è venuta subito quando ho iniziato a scrivere il capitolo! E poi, con Jack come soggetto, come fanno a non venire in mente cose del genere?? Ogni volta che guardo i Simpson me lo immagino che si sbellica dalle risate sul tappeto!!!

Come sempre grazie anche a tutti coloro che leggono la mia storia senza lasciare recensioni!

Un bacio a tutti, al prossimo capitolo!
Claudia 

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Capitolo 5
*** Preparativi ***


5 - Titolo da trovare Il Generale Hammond, che aveva visto tutta la scena dall'inizio, sorrise scuotendo il capo e, mentre decideva che non avrebbe mai messo in dubbio le parole di Teal'c tornò al telefono rosso, per finire di organizzare la missione.

PRAPARATIVI


"Ad ogni sorpresa siamo preparati. Solo le cose quotidiane ci cascano addosso come calamità naturali."
Stanislaw J. Lec


La mattina di Teal'c

Quando la sveglia suonò, come da programma, alle sette e trenta, la rapidissima mano di Teal'c colpì dolcemente quell'ormai familiare tasto. Il suono cessò e lui, con un grande e sonoro sbadiglio, si concesse cinque minuti nel suo comodo letto, non sapendo dopo quanto tempo vi avrebbe fatto ritorno. Il suo sguardo si concentrò proprio sulla sveglia che aveva sul comodino: era stato il primo regalo ricevuto da O'Neill mentre festeggiavano Natale. La sveglia aveva il rivestimento celeste mentre sul rotondo quadrante, circondata dai numeri, stava l'immagine di una famiglia per Teal'c alquanto strana: O'Neill gli chiamava Simpson, ma Teal'c, per quanto gli trovasse divertenti, non riusciva proprio a capire quale strana malattia rendesse la loro pelle così gialla... Teal'c si dedicò al suo Kelnoreem mattutino, fatto non tanto per il suo simbionte, quanto per la meditazione: in questo modo aveva ben chiaro il programma della giornata evitando inutili corse e ritardi. Finito che ebbe di vestirsi andò tranquillamente in sala mensa dove fece una leggera colazione: gira voce che chiunque fosse presente quella mattina abbia ridefinito il suo concetto di leggero! Cosa non può mancare in una normale mattina di ogni buon Jaffa? l'allenamento. Fu per questo motivo che, quando finì la colazione, Teal'c si diresse senza indugi in palestra dove vi restò per il resto della mattina. Verso le undici e mezzo, sudato ma contento, andò nello spogliatoio per una doccia veloce, deciso a raggiungere il resto della squadra per il pranzo, quotidianamente fissato per mezzogiorno e mezzo.

La mattina di Daniel
Interrogati successivamente, tutti coloro che dalle otto alle nove avevano transitato nel corridoio otto,  avrebbero di per certo pensato che il brillante Dottor Jackson era infine impazzito. Alcuni si aspettavano che sarebbe successo in una delle tante missioni, magari davanti ad un improbabile quanto spassosa stele con inciso tutta la verità su Stargate & Co. che finiva con un esilarante: "scherzo!". La parte più maligna della base vedeva nel colonnello O'Neill la più probabile delle cause della pazzia del Dottor Jackson; ma la maggior parte scommetteva che la pazzia sarebbe arrivata per colpa dello scherzo della stele... messo in atto da O'Neill!! Ma nessuno, e sottolineo nessuno, si sarebbe aspettato che capitasse per una sveglia. Alle nove di mattina un Daniel in pigiama e pantofole si aggirava per il corridoio otto urlando a squarciagola, maledicendo tutti gli dei di tutte le religioni (quindi gli spunti non mancavano di certo!) che se avesse trovato chi gli aveva tirato quel tiro mancino, lo avrebbe ucciso con le proprie mani! Ciò che aveva rovinato il risveglio del nostro Daniel era, incredibilmente, l'aver dormito troppo! Aveva programmato la sveglia alle sette e trenta per poter andare con calma in laboratorio a scegliere i libri da portare per la missione; Daniel si era destato con calma, si era stiracchiato, aveva guardato l'orologio e... aveva tirato un urlo disumano, ed aveva continuato per una buona mezz'ora imprecando contro tutti i passanti. Nel momento in cui si fu calmato, tornò in camera a prepararsi e si diresse direttamente nel suo laboratorio. Si fece portare al laboratorio la colazione e, quasi alla fine del suo lavoro, una voce provenì dalle sue spalle:
< Mi hanno detto che questa mattina hai dato di matto in sottoveste e pantofole con il pelo! >
< Non ero in sottoveste e pantofole! > la frase venne fuori con un tono altamente incredulo
< Bhè sai... le voci girano... mai provato a giocare al telefono senza fili?! Si può sapere che ti è preso?? >
< Avevo programmato la sveglia per le sette e mezzo questa mattina per decidere quali libri portare; sai, è una missione delicata, non voglio ritrovarmi laggiù senza avere il libro esatto per le traduzioni, per esempio, meglio portare la guida di Mc Landus o quella di Otto Buick? perchè Landus copre meglio gli aspetti del linguaggio però Buick >
< Daniel? DANIEL! Vogliamo tornare all'argomento principale? avevi messo la sveglia per le sette e mezzo e...? >
< E niente. >
< Ah, ora capisco qual'è il problema! Anche io sarei nervosetto se mi svegliassi alle sette e mezzo di mattina! >
< No! Non hai capito! Il problema è che la sveglia non è suonata e mi sono svegliato tardissimo! Quindi o la sveglia non ha funzionato, cosa di cui dubito, perchè ho controllato stamani e funziona bene, oppure qualcuno è entrato in camera mia e mi ha spento la sveglia! E se trovo quel qualcuno lo ammazzo! per colpa sua non ho ancora finito di scegliere i libri da portare in missione! >
< Daniel, ascoltami attentamente, è possibile che forse, e dico forse, sia stato TU a spengere la sveglia? Considerando anche il fatto che tu ti chiudi a chiave in camera per la notte? >
Daniel stava per aprire bocca per rispondere quando si accorse che Jack aveva ragione: lui si chiudeva a chiave in camera per la notte! Il suo viso diventò via via sempre più rosso andando di paripasso con i ricordi di quella mattina, e cercando di immaginare quali saranno stati i commenti di tutte le persone che l'avevano visto urlare quella mattina.
< Che figura di m >
< Dai Dannyboy! Non è successo niente di catastrofico! Al rientro da questa missione vedrai che tutti avranno già dimenticato! Ohhh... guarda che ore sono! Andiamo! >
< Dove? >
< In mensa! dove Teal'c ci starà già aspettando da una decina di minuti! Ero venuto giusto a chiamarti per andare a pranzo! >
< Ma io devo ancora finire di preparare i >
< I tuoi libri possono aspettare! Cibo, cibo, cibo!!! Forza > dicendo ciò iniziò a spingere Daniel verso l'ascensore.
< Và bene, vengo con te! ma smettila di spingere  altrimenti...>
Un boato rimbombò alla fine del corridoio otto, e, durante il silenzio che seguì, tutto ciò che si udì, fu:
< ...cadiamo! >
< gufo della malora! >

La mattina di Sam
Mentre alle otto, nella sua stanza, Teal'c si dedicava al Kelnoreem, e la sveglia galeotta veniva spenta, il trillo del cellulare irruppe nella stanza da letto di Sam; una mano sbucò dalle coperte per spengere quella sveglia assai poco familiare per lei; purtroppo solo la sera prima si era accorta che le pile della sua sveglia erano ormai agli sgoccioli, ma era troppo stanca per procurarsene delle nuove quindi aveva optato per programmare la sveglia del cellulare. Scelse una delle tante tute fornite dalla base e si diresse in mensa a fare colazione. Fece appena in tempo ad entrare e prendere un plumcake che Siler la venne a chiamare per risolvere un problema tecnico sorto con lo Stargate. Finì quindi il suo pasto mentre saliva le scale della sala di controllo, seguita da Siler che cercava di spiegarle cosa era successo. A quanto riportato dai tecnici,  durante il ritorno di una squadra da una missione, era stata registrato un alto flusso di onde elettromagnetiche che aveva disturbato i computer nelle immediate vicinanze dell'iride. Dopo un'ora di lavoro Sam capì che il problema stava nel fatto che, essendo la sabbia del pianeta visitato altamente magnetica, quando si era aperto il tunnel la vicinanza di questa sabbia con la scala di ferro e l'iride stesso aveva provocato un sovraccarico: sarebbe bastato resettare il computer centrale e tutto sarebbe tornato alla normalità. Mentre usciva dalla sala di controllo guardò l'orologio: era tardissimo. Si diresse velocemente verso il suo laboratorio iniziando a fare una lista mentale di quali apparecchiature sarebbe stato utile portare in missione. Appena giunta alla sua meta lanciò uno sguardo rassegnato verso l'orologio: si sarebbe fatta portare il pranzo in laboratorio da qualche addetto alla mensa o non avrebbe finito di vagliare l'attrezzatura in tempo per fare una doccia e cambiarsi. Quando guardò nuovamente l'orologio, avrebbe giurato che fosse passata al massimo un'oretta; rimase sbalordita quando si accorse dell'ora... gli altri dovevano già essere a pranzo da mezz'ora! Guardò un ultima volta il vassoio della mensa e lo zaino pronto posati sul mobile al centro dello studio. Decise quindi di approfittare di quel tempo per una tranquilla e lunga doccia rilassante, cosa assai rara per chiunque lavorasse in quella base... specialmente se facevi parte della famosissima Sg-1!! Tutti i pensieri che affollavano la sua mente si diradarono come nebbia al vento appena la sua pelle entrò in contatto con la calda pioggerella prodotta dalla doccia, e in un attimo l'attrezzatura e la missione furono sostituiti da ben altri pensieri... Si immaginò come sarebbe stato se al posto dell'acqua e del vapore che scorrevano lungo il suo corpo ci fossero stati le sue mani e il suo respiro; Pensò a come sarebbe stato chiamarlo quotidianamente per nome, dopo così tanti anni di "Colonnello!" e una leggera risata gli sfuggì dalle labbra. Ad un tratto sentì la porta dello spogliatoio aprirsi e una persona entrare borbottando; attraverso il vetro trasparente ma opaco la vide sedersi su di una panca e iniziare a togliersi le scarpe. Guardò l'orologio e si rese conto che tra meno di venti minuti quello sarebbe diventato lo spogliatoio maschile: stava così bene al caldo sotto l'acqua da aver perso la cognizione del tempo! Si avvolse delicatamente l'asciugamano intorno al corpo e uscì dalla doccia trovandosi davanti alla persona che aveva visto entrare poco prima, con solo un asciugamano avvolto intorno ai fianchi. L'altra persona la squadrò da capo a piedi e, quando tornò a guardarla in viso, a Sam sfuggì un sospiro tra lo sconvolto e il divertito...
< Colonnello... >

La mattina di O'Neill
Jack aprì spontaneamente gli occhi quella mattina alle nove e mezzo; tutte le volte che doveva partire per una missione, andava a casa e dormiva a diritto finchè non si svegliava: niente sveglie e nessuna sirena d'allarme gli avrebbero interrotto il sonno prima del dovuto. Si alzò in tutta tranquillità e si vestì. Uscì di casa e andò a correre per il quartiere: non c'era niente di meglio di una bella corsa per riordinare le idee; l'aria fresca che arrivava sul corpo e sul viso faceva volare via con se la fatica, il suono delle suole sull'asfalto era la miglior musica che potesse desiderare. E fu su quella musica che si concentrò. Uno. Due. Uno. Due. Ma i suoi pensieri traditori aggiunsero altri due battiti ai suoi, come a volergli ricordare la cosa che più voleva al mondo. Dopo aver combattuto fianco a fianco con lei, riso e pianto, aver visto passare la gioia dettata da una nuova scoperta e la disperazione per una situazione in alcuni casi sembrata insolvibile, solo uno era il suo desiderio: vivere la Carter di tutti i giorni... la SAM di tutti i giorni. Alzarsi e vederla accanto a lui, con quel suo splendido sorriso, cucinare insieme, correre insieme, vivere la vita insieme; ma tutti i suoi sogni sarebbero potuti diventare realta? O'Neill decise che quello non era certamente il momento adatto per pensare a queste cose, perchè tra poche ore, sarebbe iniziata la missione, e con essa tutti i pericoli che sapeva avrebbe comportato; non poteva permettersi di pensare a lei in "quel senso" altrimenti non si sarebbe concentrato sul suo lavoro e avrebbe potuto farsi male o, peggio, sarebbe potuto accadere del male a lei. Tornato a casa si fece una veloce quanto urgente doccia ghiacciata per poi dirigersi verso la base per pranzare, come sempre, con il resto della sua squadra. Arrivò alla base con un pò di anticipo e, mentre era diretto alla mensa, sentì un interessante quanto bizzarra conversazione di due avieri che passavano di lì riguardante Daniel con sottoveste e ciabatte pelose che urlava di prima mattina a proposito di una sveglia; maledicendosi per essere andato a dormire a casa si diresse verso il laboratorio di Daniel, convinto di trovarlo ancora lì in preda ad uno dei suo deliri pre - missione. Fu infatti così che lo trovò: teneva in mano due libri e fissava il terzo poggiato sulla sua scrivania; ma quando Jack parlò, l'archeologo posò i libri, conscio che ormai il suo tempo di pace a disposizione per quella mattina era definitivamente finito.
< Mi hanno detto che questa mattina hai dato di matto in sottoveste e pantofole con il pelo! > un sorriso sornione lasciò le sue labbra
< Non ero in sottoveste e pantofole! > 
< Bhè sai... le voci girano... mai provato a giocare al telefono senza fili?! Si può sapere che ti è preso?? >
< Avevo programmato la sveglia per le sette e mezzo questa mattina per decidere quali libri portare; sai, è una missione delicata, non voglio ritrovarmi laggiù senza avere il libro esatto per le traduzioni, per esempio, meglio portare la guida di Mc Landus o quella di Otto Buick? perchè Landus copre meglio gli aspetti del linguaggio però Buick >
< Daniel? DANIEL! Vogliamo tornare all'argomento principale? avevi messo la sveglia per le sette e mezzo e...? >
< E niente. >
< Ah, ora capisco qual'è il problema! Anche io sarei nervosetto se mi svegliassi alle sette e mezzo di mattina! > già mi sveglio prestissimo o non dormo per niente quando siamo in missione, almeno per quei quattro giorni all'anno voglio dormire come una persona normale!!
< No! Non hai capito! Il problema è che la sveglia non è suonata e mi sono svegliato tardissimo! Quindi o la sveglia non ha funzionato, cosa di cui dubito, perchè ho controllato stamani e funziona bene, oppure qualcuno è entrato in camera mia e mi ha spento la sveglia! E se trovo quel qualcuno lo ammazzo! per colpa sua non ho ancora finito di scegliere i libri da portare in missione! >
< Daniel, ascoltami attentamente, è possibile che forse, e dico forse, sia stato TU a spengere la sveglia? Considerando anche il fatto che tu ti chiudi a chiave in camera per la notte? > possibile che non ci fosse arrivato prima??
Jack vide il volto di Daniel farsi sempre più rosso con un espressione veramente divertente sul viso: doveva aver fatto proprio una scenata con i fiocchi...
< Che figura di m >
< Dai Dannyboy! Non è successo niente di catastrofico! Al rientro da questa missione vedrai che tutti avranno già dimenticato! Ohhh... guarda che ore sono! Andiamo! > altro che niente, mio caro Daniel, questa finirà neglia annali!!
< Dove? >
< In mensa! dove Teal'c ci starà già aspettando da una decina di minuti! Ero venuto giusto a chiamarti per andare a pranzo! >
< Ma io devo ancora finire di preparare i >
< I tuoi libri possono aspettare! Cibo, cibo, cibo!!! Forza > dicendo ciò iniziò a spingere Daniel verso l'ascensore.
< Và bene, vengo con te! ma smettila di spingere  altrimenti...>
A due passi dall'ascensore, il piede di Daniel, si incastrò in uno dei tanti enormi cavi che percorrevano i corridoi della base provocando un effetto domino, solo al contrario. Daniel cadde in avanti e O'Neill, che ancora lo stava spingendo, si ritrovò in un attimo sopra di lui.
< ...cadiamo! >
< gufo della malora! >

In mensa
Teal'c se ne stava seduto in mensa già da una decina di minuti quando Daniel e O'Neill fecero il loro ingresso in mensa.
< Ciao Teal'c! > salutò allegramente O'Neill accompagnando il tutto con una amichevole pacca sulla spalla
< Ciao Teal'c >
Daniel si mise a sedere di fronte a Teal'c che ricambiò entrambi i saluti con un lieve inchino del capo. Nel mentre un addetto della mensa si era avvicinato al loro tavolo e aspettava di ottenere un pò di attenzione dai tre. Il primo a notarlo fu O'Neill che chiese all'uomo se potevano essergli utili per qualcosa.
< Il Maggiore Carter mi ha chiesto di riferirvi che oggi non sarà presente a pranzo perchè deve finire di sistemare le attrezzature... sà stamattina c'è stato un problema allo stargate ed ha fatto tardi.. >
< Sì, ho capito. Grazie del messaggio! >
< Prego Signore>
Una volta che l'uomo si fu allontanato dal tavolo i tre si misero a chiaccherare e mangiare tranquillamente. In particolare Daniel si stava godendo un hot dog farcito con ketchup e maionese, il che non sarebbe stato un problema, se Teal'c non gli avesse chiesto come fosse andata la scelta dei libri.
< Vedi, è come dicevo prima a Jack! Non è facile scegliere i libri per questa missione > e dicendo ciò iniziò a far gesti con le mani per sottolineare l'importanza di quello che stava dicendo < se sbaglio libro potrei non riuscire a tradurre eventuali simboli che > ma non finì la frase...
< DANIEL > l'urlo di un Jack con la testa coperta di rosso e giallo pallido echeggiò per la stanza.
< Oh! scusami Jack non era mia intenzione..>
< .. E vorrei ben vedere fosse stataa tua intenzione! Bene, ora, se volete scusarmi, vado a farmi una doccia >
< Ma.. >
< Niente "ma" Daniel! Mi sà che per oggi hai parlato fin troppo! > e, detto questo, uscì dalla stanza.
Teal'c e Daniel restarono in silenzio osservando il colonnello che usciva; fu il Jaffa il primo a parlare.
< DanielJackson? >
< Sì Teal'c? >
< Ma lo spogliatoio non è per le donne ancora per mezz'ora? >
< E' quello che volevo dirgli io! Và bhè! Comunque sia non dovrebbe esserci nessuna donna nello spogliatoio in questo momento. Sul nostro piano ci sono solo due donne: Janet e Sam. Janet è in gita con Cassandra e, come abbiamo sentito poco fa, Sam sarà ancora rinchiusa nel suo laboratorio; quindi niente di preoccupante! >
< Sarà, DanielJackson, ma ho uno strano presentimento! >

Spogliatoio

O'Neill entrò nello spogliatoio imprecando sotto voce contro Daniel, le sue gufate e tutti gli hot-dog del mondo! Totalmente sovrapensiero non si curò di controllare l'orologio, dimentico dei turni per l'uso degli spogliatoi, né si accorse della figura in un angolo dietro di lui che nel mentre stava facendo la doccia. Si sedette su di una panchina dando la schiena alle cabine e, aperto il proprio armadietto, vi ripose dapprima le scarpe e poi il resto dei vestiti, mettendosi sui fianchi scolpiti, e che per niente ricalcavano l'età non proprio giovanile, un asciugamano bianco. Prese bagnoschiuma e shampoo, richiuse l'armadietto e si diresse verso la sua cabina preferita, quella più vicina al muro, sperando solo di poter fare una doccia in tranquillità, dimenticandosi dell'inizio disastroso di quella giornata e sperando che si concludesse in modo migliore di come era iniziata. Solo quando fu vicino e alzò la testa, si accorse che la cabina era già occupata, ma non fece a tempo a chiedersi da chi, o che "ci mancava solo questa" che la porta si aprì, rivelando così l'identità della persona che vi era dentro. O'Neill dapprima seguì la sua figura snella dai piedi fino ad arrivare al volto, mentre la persona davanti a lui rimaneva pietrificata a guardarlo in viso. Fu solo dopo pochi secondi, in cui l'imbarazzo fece da padrone, che lei, con una voce... incredula? divertita? sconvolta?... disse
< Colonnello... >
< Carter! > la sua voce risultò più stridula di quanto non avesse programmato; certo era che vederla in quelle condizioni gli aveva fatto uno strano effetto... e magari entrare in doccia e scomparire alla sua vista il prima possibile era una delle migliori idee che aveva avuto in tutta la sua vita.
< Signore... mi-mi scusi io... sono già le due? >
< Eh? Cosa? Ehm.. penso di no. Non ti scusare, sono io che mi sono completamente scordato dei turni; ma vedi, è successo un incidente con Daniel durante il pranzo e... ho pensato di venire subito a rimediare > disse indicandosi i capelli ancora rossi e gialli.
< Vedo... > una piccola risata lasciò le sue labbra; poi ricordandosi con chi era e, sopratutto, come erano vestiti (o non vestiti), decise che sarebbe stato meglio uscire, psicologicamente e fisicamente, da quella situazione ed andare a vestirsi;
< Ehm, colonnello, io adesso... > e con un cenno del capo indicò gli armadietti, cercando di far capire le sue intenzioni all'altro, che bloccava con il suo corpo la sua unica via di "fuga".
< Certo... scusami Carter! Prego... > accompagnando le sue parole con un gesto della mano.
Quando Sam gli passò accanto cercò in tutti i modi di non sfiorare l'uomo accanto a lei, perchè un gesto simile avrebbe portato entrambi a conseguenze che ancora non erano in grado di affrontare. O'Neill, dal canto suo, cercò di assaporare ogni millesimo di secondo che passò quando lei gli sfilò davanti, diretta verso gli armadietti, e registrò tutte le informazioni che ottenne nel più profondo e prezioso cassetto della sua mente: il profumo della sua pelle, il suo portamento e si ritrovò a pensare che, uscita dalla doccia e così imbarazzata, era ancora più bella del solito: si ripromise, perciò, di farla imbarazzare più spesso!
Sam, arrivata davanti al suo armadietto, si girò giusto in tempo per vedere O'Neill entrare nel box, e, dopo aver reso grazie a tutte le divinità che conosceva per lo spettacolo appena visto, si complimentò con se stessa per aver resistito a sfiorarlo anche solo per sbaglio, perchè non era sicura che si sarebbe fermata in tempo... e, forse, non lo avrebbe nemmeno voluto.

 Ore 15:00 - sala d'imbarco
Davanti alla rampa quattro persone aspettavano la formazione del tunnel interplanetario per iniziare una nuova missione. Il colonnello O'Neill era intento a sistemarsi la visiera del cappello mentre Daniel e Sam si consolavano a vicenda per quella che era stata la selezione degli attrezzi del mestiere e Teal'c guardava semplicemente avanti, ascoltando il tutto in silenzio.
< Certo! è quello che cercavo di spiegare a Jack! Non è una scelta che si può prendere sottogamba; >
< Eh già >
< Danny! ti rendi conto che sarà l'ottantesima volta che fai questo discorso?! Giuro che se ti risento aprire bocca su questo argomento ti faccio morire io per la terza volta... chissà che non sia quella buona! >
< Ok... magari per tenere la bocca occupata vado a prendermi un hot - dog eh?! Che ne pensi Jack? >
< Che prima o poi ti ucciderò... ricordati che ti ho già sparato una volta, e posso farlo ancora... >
< Tanto ascenderei e verrei a perseguitarti! Già mi immagino gli argomenti da trattare mentre ti seguo per tutto il giorno: hai presente quanto è lungo l'elenco dei libri che ho letto?? immagina un dibattito tra pro e contro di ognuno di essi... potrei durare in eterno! >
< E io ti ignorerei in eterno! l'ho fatto fino ad ora... perchè smettere?!?! >
Proprio in quel momento si resero conto della voce di Siler che confermava l'inserimento del settimo simbolo e, con quell'ormai familiare rumore, il vortice prese vita e il passaggio si aprì davanti ai loro occhi. Sam e Teal'c erano già in posizione ai piedi della rampa così ognuno dei due litiganti andò al proprio posto: Jack alla destra di Sam e Daniel tra Sam e Teal'c.
< Sg-1 vi ricordo che questa potrebbe essere una delle più importanti missioni che siano mai state approvate dal comando Stargate. Colonnello, contatto radio all'arrivo poi ogni 6 ore fino a quando la situazione non è tranquilla. Sg-1 partite! e buona fortuna! >
Un "grazie generale" risuonò nella sala d'imbarco prima che la squadra scomparisse dalla vista di tutti oltrepassando lo Stargate.
< Arrivo sul pianeta previsto tra sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno; sono arrivati Signore >
<Bene, aspettiamo il collegamento >
< Sì Signore >

... to be continued...

Scusate tutti quanti per l'immenso ritardo, ma questo non è un periodo proprio roseo! Fortunatamente ci sono i nostri eroi a tirarci sù di morale! Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento!! ^_^ Spero di riuscire a continuare la storia al più presto; detto questo,

Najara: ho sempre pensato che, visto che io abito sulla terra da 23 anni, e ancora non ho imparato tutti i modi di dire che esistono, anche Teal'c avesse potuto avere i suoi problemi!! VIsto? alla fine ce l'hanno fatta a partire!! grazie dei complimenti! ^_^

Undomiel: mi dispiace, non mi sono rifatta a nessuno in particolare: ho scelto i Babilonesi perchè è una civiltà che mi piaceva (quando l'ho studiata alle elementari) e che nessuno (almeno per quello che ho letto io) aveva usato nelle fanfiction. La lingua, hai ragione, è lo svedese; più che altro, le scelte che ho fatto nel testo, sono dovute ad una musicalità lessicale... Non ti preoccupare, accetto volentieri ogni genere di domanda!! Sono contenta che la storia ti sia piaciuta! A presto;

Jolinar: Grazie!!!! Non pensavo di essere arrivata a tanto! Temevo che fosse troppo lungo da poter sopportare!! Spero di piaccia anche il seguito!! Alla prossima!!

23jo: nemmeno a me la storia ha mai appassionato tanto; devo dire che a lezione ero peggio di Jack... se trovavo un modo per interrompere lo facevo al volo! Grazie di tutti i complimenti, sono molto felice che la storia ti abbia preso! Che ne pensi del continuo?? A presto, e grazie ancora!

Nahid: La batteria ancora non l'ha spenta ma io dico che il cervello di Jack qualche neurone in meno ce l'ha, eh?! Che ne dici?? Grazie di tutto!

Come sempre ringrazio anche coloro che leggono la mia storia senza lasciare recensioni!! Grazie a tutti ^_^!!!

Un saluto a tutti e al prossimo capitolo,
Claudia 

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Capitolo 6
*** Esplorando il pianeta ***


6 - Esplorando il pianeta < Arrivo sul pianeta previsto tra sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno; sono arrivati Signore >

< Sì Signore >

6 - ESPLORANDO IL PIANETA

Quando i componenti dell'Sg-1 arrivarono sul pianeta, tutti si resero conto che qualcosa non andava, o meglio, quasi tutti.
< Bhé, che avete tutti da guardare? > O'Neill aveva notato l'espressione di incredulità mista a stupore presente sui volti dei membri della sua squadra, non riuscendo però a capirne il perchè.
< Carter, stabilisci il contatto con la base e riferisci che il viaggio è andato bene. Non ci sono ostili in vista e che stabiliremo il prossimo contatto radio tra tre ore >
< Colonnello... è sicuro? > Carter non sapeva cosa pensare; possibile che davvero non si fosse accorto di niente?!
< Sì, Carter, sicurissimo; perchè non dovrei? >
< Jack! Non mi dire che davvero non ti sei accorto di niente! >
< Ha picchiato la testa colonnello O'Neill? >
< Ma cosa avete tutti? > Jack veramente non capiva cosa stava succedendo ai propri compagni...
Un dubbio si insinuò in Daniel, che pose la domanda rivelatrice a Jack coordinata all'espressione che di solito usano i genitori con i figli che hanno appena commesso l'ennesima marachella.
< Jack... quanto hai ascoltato della spiegazione di Sam durante il breefing? >
< tutto quanto!! >
< A sì eh?! Bene... quindi dovresti sapermi dire cosa c'è di strano nel paesaggio che stiamo vedendo! >
< Sì! > esclamò convinto < TU non dovresti essere quì per rompere le scatole a ME! Ed ora sputate il rospo: cosa c'è che non và in quello che stò vedendo?! >
A questo punto si intromisero Carter e la sua buona dose di pazienza, onde evitare che i due iniziassero a litigare come purtroppo spesso accadeva.
< Signore... vede quel bosco che ci circonda? >
< Certo che lo vedo... solo un cieco non riuscirebbe a vederlo! è immenso! >
< Bene... non ci dovrebbe essere... >
< Come non ci dovrebbe essere? A quanto mi risulta i boschi non nascono in una notte! >
< Nemmeno a me risulta Signore, ma è questo che è successo. All'ultima ricognizione che abbiamo fatto con l'UAV, e come ho riferito anche durante il breefing > frecciatina < lo Stargate doveva essere al centro di un deserto con un raggio di due chilometri esatti, e nessun tipo di bosco, nemmeno un singolo albero, è stato trovato da quì a dieci chilometri, che è il limite della barriera energetica che circonda la costruzione che dobbiamo raggiungere. Ciò che è certo è che questo bosco di sicuro non è lontano più di dieci chilometri. >
< Quindi mi stai dicendo che questa foresta è cresciuta veramente in una notte? Pazzesco! >
< Più che essere pazzesco Signore, è inspiegabile! >
< Comunque sia, la prima cosa da fare è contattare il comando Stargate e raccontare al generale quello che abbiamo scoperto. Daniel digita casa. >
< Ok >
Daniel si diresse al DHD e digitò l'ormai familiare indirizzo di casa. Il tunnel si materializzò sotto i loro occhi. Dalla sonda emerse una voce meccanica.
< Quì generale Hammond, avanti Sg-1 >
< Generale Hammond > solitamente era O'Neill che parlava con il generale, ma in questo caso Sam era la più adatta per spiegare a Hammond il loro problema < il viaggio è andato a buon fine, tutte le apparecchiature funzionano e nella zona non ci sono ostili ma quì abbiamo un cambio di programma che non saprei se definire un problema >
< Che intende Maggiore? >
< Vede, dalle immagini date dall'UAV dovevamo atterrare in un pianeta arido, e lo stargate doveva trovarsi al centro di un deserto. Il "problema", se così lo vogliamo chiamare, è che non c'è più nessun deserto, o quasi. E' rimasta solo una piccola porzione di deserto, ma non più di cento metri; tutto intorno a noi c'è un bosco rigoglioso, e non saprei dirle per quanto si estende. >
< Un bosco? Maggiore, come fa un bosco a crescere in una notte? > da dietro di lei Sam udì un "umpf ": inutile chiedersi chi fosse; il generale riprese a parlare < siete sicuri di essere sul pianeta giusto? Forse il tunnel si è spostato mentre viaggiavate, non sarebbe la prima volta che succede >
< Non c'è alcun dubbio Signore, siamo sul pianeta giusto > rispose Carter con fermezza < riconosco i simboli sulle pietre che circondano lo Stargate; e se ci fosse stato una deviazione del tunnel ce ne saremmo accorti... in quesi casi gli atterraggi sui pianeti non erano di certo dei migliori >
< Dì pure che il mio fondoschiena deve ancora riprendersi dall'ultima volta! > sussurrò O'Neill nell'orecchio di Carter, ben attento a non farsi sentire dal Generale.
Sam riuscì a stento a reprimere una risata quando la voce del Generale uscì nuovamente dalla sonda.
< O'Neill? >
< Sì Signore? >
< Rimetto a lei la scelta, colonnello. Potete tornare a casa, e fare nuove esplorazioni con l'UAV sul pianeta prima di ripartire, o rimanere ad esplorare il pianeta ora. Se non mi ricordo male avete detto che non ci sono ostili no? e anche l'UAV non aveva dato segno di alcuna presenza vivente su quel pianeta. >
O'Neill ci mise un paio di minuti a connettere: stava ancora sudando freddo pensando che il generale Hammond avesse sentito la sua battuta mentre parlava con Sam. Guardò in viso uno per uno i componenti della sua squadra: come leader la decisione spettava ufficialmente a lui, ma tutti loro sapevano che anche le missioni più semplici a volte potevano risultare fatali, e quindi non avrebbe mai dato il suo consenso senza prima sentire il resto della squadra. Teal'c non disse niente, appoggiato com'era alla sua asta fece un cenno di assenso con la testa nel momento in cui O'Neill lo guardò. Jack passò il suo sguardo da Teal'c a Daniel. Se anche quest'ultimo non avesse detto una parola, Jack aveva già intuito tutto dalla sua espressione.
< Per me non ci sono problemi > e O'Neill esultò internamente per come ormai riusciva a decifrare anche una singola smorfia sul viso dell'archeologo.
Infine il suo sguardo si volse verso Sam, sempre in piedi accanto a lui. Non disse niente per un paio di secondi, poi annuì, decisa, come tante volte l'aveva vista fare nel corso delle missioni.
< Generale Hammond, è ancora lì Signore? >
< Sì, colonnello O'Neill >
< Se per lei và bene noi cominciamo l'esplorazione del pianeta. >
< Và bene colonnello. Contatto tra 3 ore. Buona fortuna Sg-1. Passo e chiudo. >
< Grazie Generale. O'Neill chiudo. >
Ricevute queste parole, il vortice si chiuse immediatamente, increspandosi e svanendo come se qualcuno vi avesse gettato dentro un sasso.
< Allora.... direi di iniziare dall'esplorare il bosco. La costuzione rimane a Nord, ma a quella penseremo dopo. Ci dirigeremo tutti verso Sud poi andremo verso nord costeggiando la barriera da ambo i lati; Teal'c e Daniel passando per il lato Est, io e Carter passando per il lato Ovest. Una volta arrivati al confine con la barriera energetica a Nord torneremo al centro verso lo Stargate; tutto chiaro? >

Partirono tutti e quattro e in un poco più di mezz'ora raggiunsero il confine Sud con la barriera, quasi in assoluto silenzio, cercando di captare anche il minimo movimento in mezzo a tutti quegli alberi. Si divisero come O'Neill aveva concordato e ripresero il cammino in direzione opposta, ognuno augurando agli altri buona fortuna.

Teal'c e Daniel seguirono le indicazioni di O'Neill, dirigendosi verso Est sempre seguendo la barriera. Daniel stava chiedendo a Teal'c come andasse la vita coniugale di suo figlio Ry'Ac quando improvvisamente la temperatura scesce bruscamente e si alzò un fortissimo vento. Entrambi videro in cielo formarsi una specie di tornado fatto di sabbia, che cresceva rapidamente e si allargava nella loro direzione. In quel preciso momento, dalle radio che portavano attaccate al giubbotto, sentirono la voce di Hammond.
< Sg-1, quì generale Hammond; gli scienziati della base hanno scoperto qualcosa riguardo allo strano fenomeno che è accaduto analizzando le onde in entrata e uscita durante il vostro viaggio. Comparando queste con le onde analizzate durante le precedenti ricognizioni sul pianeta, hanno scoperto che >
Ma le ultime parole di Hammond furono soltanto un sussurro nel vento. Teal'c fu più rapido di Daniel e si aggrappò saldamente al tronco di un albero non riuscendo però a trattenere la radio che andò a finire contro un albero disintegrandosi in mille pezzi; Daniel cercò invano di aggrapparsi ad un albero, ma il vento era troppo forte e così fu trascinato via in cielo dalla tromba d'aria mentre Teal'c gridava invano il suo nome.

Carter e O'Neill stavano seguendo la barriera in silenzio, concentrati sulla missione, quando Sam si accorse che O'Neill la stava insistentemente fissando da un bel pò di tempo. Smise di camminare e si fermò anche lei a guardarlo; lui restò immobile e in silenzio nella sua posizione, tanto che Sam temette che si stesse sentendo male.
< Signore?>
< dimmi Carter >
< posso gentilmente sapere perchè mi stà fissando? >
< uhm... no! >
e detto questo, e nient'altro, il colonnello O'Neill riprese a camminare tranquillamente nella direzione stabilita, lasciando una esterefatta quanto perplessa Carter, immobile nel bosco. Con una corsa Carter raggiunse O'Neill.
< Colonnello... senza offesa... ma la mia domanda era retorica! è logico che voglio sapere perchè mi stava fissando >
< Certo Carter che è logico.... ma almeno la prossima volta impari a non chiederlo, se è tanto logico, no?! >
< Ma io >  il flusso delle sue parole andò a diminuire quando entrambi si accorsero della tremenda colonna di vento e sabbia che si stava alzando dal punto in cui doveva essere lo Stargate. Entrambi rimasero ancor più senza parole quando, prese in mano le loro radio per chiamare Teal'c e Daniel, ne sentirono uscire la voce di Hammond.
< Sg-1, quì generale Hammond; gli scienziati della base hanno scoperto qualcosa riguardo allo strano fenomeno che è accaduto analizzando le onde in entrata e uscita durante il vostro viaggio. Comparando queste con le onde > ma non riuscirono a finire di sentire niente. L'immensa colonna era ormai arrivata verso di loro e il vento sofiava così forte che portava via con sè le parole prima che queste potessero arrivare all'orecchio dei due. O'Neill si voltò verso Carter, vedendola al contempo rapita e spaventata da quell'esempio terribile di forza della natura. Istintivamente corse verso di lei, le prese la mano e cercò riparo dietro ad un albero. Sapeva però di non poterla trattenere per molto; il vento era fortissimo, e per quanto avrebbe preferito mille volte salvare lei e morire lui, era consapevole che non ce l'avrebbe mai fatta a tenerla stretta a sè. Fu in un secondo che trovò la soluzione: prese dallo zaino una corda e la passò intorno alla vita di Carter, per prima, e alla sua, per seconda, in modo che Sam restasse incastrata tra l'albero e il suo corpo. E mentre il tornado con la sua furia si avvicinava, Carter lentamente si risvegliò dal suo stato di trance, alzando gli occhi sulla persona di fronte a lei, cercando di capire la situazione e lanciando al contempo una muta richiesta di soccorso. O'Neill guardò la donna davanti a lui, e nei suoi occhi vide la paura, il terrore, e l'estremo bisogno di sentirlo accanto a lei. Fu perdendosi in quegli occhi spaventati che Jack, semplicemente Jack, abbassò il viso su quello di Sam, facendo coincidere le loro labbra solo per qualche secondo, ma mettendo in quell'attimo tutto l'amore che provava per lei, dopo di che si abbassò e sussurrò al suo orecchio
< Tranquilla Samantha, sono quì con te > stringendola di più contro il suo corpo.

E vennero travolti dal tornado.


... to be continued...

Lo sò, stavolta il ritardo è molto più del previsto, ma purtroppo l'ispirazione non sempre è compagna. La prossima volta spero di aggiornare prima, al massimo tra un paio di settimane, anche perchè la storia è già più definita nella mia mente dal punto di vista della trama. Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento!! Devo dire che la scena finale è una di quelle che ho fatto più fatica a scrivere. Mi dicevo "com'è possibile che Sam abbia paura dei tornadi?" però poi ho pensato che tutti hanno un punto debole e, alla fine, la mia più grande paura è quella del buio, quando a 6 anni guardavo tranquillamente film horror come fossere cartoni animati!! quindi, perchè no?!?!

Ed eccoci a noi:

Nahid: quella puntata piace a molte persone... me compresa!! ^_^ grazie per i complimenti, e ricambio gli auguri... anche se con un bel pò di ritardo! Piaciuto cosa hanno trovato sul pianeta?? mi è venuta l'idea ripensando al soprannome di Danny "scimmia spaziale"... così mi sono detta "e facciamola volare questa scimmia!". Un bacione XD grazie di tutto

Najara: grazie! Spero ti sia piaciuta anche QUESTA di scena! Devo ammettere che quei due offrono degli ottimi spunti!! Grazie ancora della recensione! A presto!

23jo: scusami per averti fatto aspettare tanto! scommetto che stavolta le speranze erano andate a farsi una vacanza moooooolto lunga eh?! Sono contenta che ti sia piaciuta quella scena, anche io delle volte mi fermo a pensare a come sarebbe vederli fare... che sò? la spesa, per esempio! E immaginandoli mi faccio tantissime risate!! Spero che ti sia piaciuto questo capitolo: in questo caso ti quoto... "non tutti i mali vengono per nuocere" eh?!?!

Vi lascio, momentaneamente, e vi PROMETTO che questa volta non vi faccio aspettare più di due settimane!!
Un grazie a tutti coloro che prendono del tempo per recensire ma anche a coloro che leggono la storia senza commentare: spero sia di vostro gradimento;
Infine ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite:

-    23jo
-    Jolinar
-    Kae
-    momy_r

e a chi l'ha messa tra le seguite

-    Ketax
-    Nahid

 

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