Appuntamento bollente

di 33NaLu33
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo ***


Appuntamento bollente
 
Capitolo primo



 
 


 
Ebbene si, quel pettegolezzo è arrivato anche alle mie orecchie; alle orecchie del Master di Sabertooth. Mi passo le mani tra i capelli biondi e continuo a camminare in cerchio per tutto l'atrio della gilda.
-Sei sicuro Rogue? - chiedo per la centesima volta a mio fratello che è appoggiato a uno dei tavoli alla mia sinistra. Frosch e Lector gli sono seduti accanto.
-Si- dice esasperato, fissandomi con i sui imperterriti occhi neri. -Yukino ha un appuntamento- ripete. Ovviamente conoscevo già la risposta.
-Non è possibile- ribatto -con chi? - il mio nervosismo è arrivato alle stelle. Il che è abbastanza ironica come cosa.
-Per prima cosa calmati- risponde Lector -e per seconda, ti abbiamo già detto che non lo sappiamo- conclude Rogue.
-Anche Frosch la pensa così- concorda l'exceed alzando una zampetta per essere partecipe. Il fatto che l'uno finisca le frasi dell'altro mi innervosisce ancora di più.
 
Cala il silenzio nella sala; con nervosismo mi siedo sugli scalini di fronte a mio fratello e rimugino sull'argomento. Razionalmente so che non dovrebbe importarmi con chi esce o cosa fa Yukino al di fuori della gilda, non ho alcun diritto, pur essendo il master, e non ho alcuna pretesa nei suoi confronti, ma la verità è che mi importa; e anche tanto. 
-È palese- commenta Lector dopo poco.
-Cosa? - scatto, sperando in nuove informazioni.
-Lo sa tutta la gilda ormai-
-Sa, cosa? -
-Che a te piace quella ragazza- dice arricciando le labbra in un sorriso.
-Non è così- rispondo d'istinto distogliendo lo sguardo dal gatto che nel frattempo scoppia a ridere. -Non è assolutamente vero- insisto ma ormai non ne sono più molto sicuro nemmeno io.
-Quindi- prosegue Rogue -se fossi io quello che ha un appuntamento con Yukino e te andrebbe più che bene, no? - il suo sorrisetto sardonico mi irrita.
-Non osare- ribatto a denti stretti.
Mi fissa in segno di sfida e io, senza indugio, reggo il suo sguardo. Se pensa veramente di poterla avere vinta si sbaglia di grosso. Dopo un po’, facendo spallucce, lascia cadere l’argomento.
-Invece di stare qui a impazzire- inizia –perché non vai direttamente da lei a chiedere con chi esce? - conclude indicando la porta con la mano.
-Non me lo stai seriamente suggerendo, vero? – chiedo sollevando un sopracciglio.
-E già che ci sei- interviene Lector ignorando la mia domanda – perché non le dici anche quello che provi? –
-Voi siete pazzi- affermo alzandomi di scatto e ricominciando a camminare in tordo, non che mi aiuti particolarmente girare a vuoto.
 
-Guarda che se non lo fai tu, lo farà lui- continua Rogue riferendosi chiaramente al fantomatico ragazzo dell’appuntamento che sta per avere Yukino.
-Immaginatelo- insiste Lector portando le zampe in avanti –lui che a fine serata le dice i suoi sentimenti, lei che gli butta le braccia al collo e lo bacia- afferma sorridendo cupamente. Dopo un attimo di suspance prosegue: -un bacio appassionato. Molto… - scandisce ogni parola –molto, appassionato-
Subito centinaia di immagini mi esplodono davanti agli occhi. Ognuna peggiore della precedente. Su tutte c’è Yukino con ogni volta un “lui” diverso, ma in nessuna di queste ci sono io.
 
-Poi lei lo fa entrare in casa…- continua Rogue –lui la spinge verso la sua camera, poi sul suo letto…- la voce passa in sottofondo mentre nella mia testa le immagini cambiano seguendo la scena appena descritta.
-Inizia a spogliarla, lentamente e poi…-
“Ora basta”  
Prima che me ne renda conto sono alla fine del corridoio diretto verso la casa di Yukino non lontana dalla gilda. In lontananza sento Lector e Frosch ridere. Molto probabilmente Rogue sta scuotendo la testa.
 
Arrivando davanti al complesso in cui c’è il suo appartamento mi arrampico su per il balcone del primo piano, salendo senza tante cerimonie fino al suo, che è al secondo.
Senza alcun indugio spalanco la portafinestra, e sposto le tende azzurre che intralciano il mio cammino, entro.
-Senti Yukino- urlo per farmi sentire proseguendo per la stanza vuota verso il fascio di luce nel corridoio –sono io Sting, sono qui perché devo dirti una…-  mi blocco.
 
Con gli occhi sgranati è davanti alla porta chiusa del bagno. Ha i capelli d’argento bagnati attaccati alle guance e un asciugamano cortissimo a coprirle il corpo. La situazione lascia veramente poco all’immaginazione.
Distogliendo lo sguardo fisso la carta da parati azzurra con stampe a fiorellini sulla parete.
-Sting- squittisce lei sorpresa arrossendo e cercando di coprirsi con le braccia.
-Tranquilla- provo a sdrammatizzare. So che dovrei dileguarmi, perché se qui c’è qualcuno di troppo quello sono decisamente io, ma accidenti, mi sento come se mi avessero attaccato i piedi sul pavimento. –Non è niente che non abbia già visto- dico la prima cosa che mi passa per la testa, e invece di alleggerire la situazione, la frase suscita la reazione opposta.
“Cazzo. Cazzo.” Urlo nella mia testa “non l’ho detto sul serio, vero?” ma l’ho detto. Oh, Rogue ha ragione, sono un vero idiota.
-Cioè…- provo a rimediare –non è quello che… cioè mi piacerebbe molto se… non…-
È un disastro. Un fottuto disastro di proporzioni epiche, e mi sto scavando la fossa da solo.
-Non fa niente- dice la maga sorridendo cordialmente. Senza guardarmi negli occhi mi passa accanto dirigendosi verso la sua stanza.
“Aiuto” penso prima di seguirla.
-Visto che sei qui- dice dopo aver chiuso la portafinestra e iniziando ad armeggiando nervosamente con i cassettoni vicino al letto –puoi aiutarmi con la cerniera del vestito- afferma cercando di cambiare argomento.
-È proprio per questo che sono venuto- rispondo ricordandomi la ragione.
-Sei venuto per aiutarmi con la cerniera? – chiede scettica.
-Si, cioè no- mi correggo –anche- decido alla fine –ma sono qui per parlarti dell’appuntamento-
-In che senso? – domanda sorpresa –Potresti andare di là? – indica il corridoio. È talmente tanto rossa in volto che mi imbarazzo anch’io. Voltandomi esco dalla stanza chiudendomi la porta alle spalle e appoggiandomici contro.
 
-Azzurro o rosa? – chiede dall’altra parte della soglia la sua voce ovattata.
-Azzurro- rispondo dopo un momento di esitazione. –Ti esalta gli occhi- continuo.
-Grazie- squittisce armeggiando col vestito. –Allora, di cosa mi volevi parlare? – mi incalza.
-Dell’appuntamento-
-E…? -
-Lui non ti merita- dico tutto d’un fiato nervosamente. “Come se io ti meritassi” penso tra me e me.
-Lui? – sembra confusa, ma non c’è veramente bisogno che finga, perché alla fine lo sono venuto a sapere anche io.
 
Non ho neanche il tempo di riordinare le idee per rispondere che con un tonfo sordo finisco culo a terra sul pavimento. Sopra di me Yukino tiene il pomello della porta in mano.
-Oddio- afferma preoccupata –ti sei fatto male? –
-No- dico alzandomi scompostamente.
-Come ti è venuto in mente di appoggiarti contro la porta? –
-Lo ammetto, non è stata una delle mie idee più brillanti- affermo massaggiandomi la parte dolente per fermarmi di scatto con le mani sul culo quando la vedo per bene, da tutt’altra angolazione. Davanti a me col vestito più aderente e più corto della storia, Yukino mi fissa con aria scettica.
Non credevo che avrebbe messo qualcosa di così provocante. “Maledizione.”
Senza altri indugi mi volta le spalle aspettando. Ha la schiena scoperta a causa della zip aperta, e accidenti, sono sicuro che mi verrà un colpo.
Con le mani tremanti e la gola secca prendo la zip tra le dita, e il più lentamente possibile, la alzo cercando di far il minor danno e casino possibile. Una volta chiusa si allontana da me andando verso il letto. Una volta seduta inizia a infilarsi i tacchi.
 
Col cervello completamente in poltiglia cerco di ricordarmi in vano come cavolo mi chiamo. Più volte mi schiarisco la voce senza riuscire a dire niente. “Che dio mi aiuti” penso, ma sinceramente neanche dio può aiutarmi a sbrogliare il casino che sto incasinando da solo.
 
-Oh no- urla tutto d’un tratto facendomi sobbalzare mentre con mani veloci prende la borsa e le chiavi dal comodino. Mettendosela in spalla mi supera andando verso l’uscita di casa sua.
-Cosa? – chiedo allarmato seguendola.
-Sono in ritardo! – afferma aprendo la porta –buonanotte- grida primo di sbattermela in faccia per poi chiuderla a chiave lasciandomi chiuso dentro.
 
Sconsolato sbatto la fronte contro il legno dell’uscio.
“È stato. Un vero. Disastro”
 
 
 
 


Nel prossimo e ultimo capitolo:
-Sting? – chiede sorpresa Yukino vedendomi.
-Era della gilda? – scatto alzando dal suo letto –Era Rogue? …-
 






Angolo autrice!
Salve, quest’oggi sono qui con una mini storia su Sting e Yukino, che personalmente adoro!
All’inizio l’idea era di una OS ma poi ho optato per una long di due capitoli!
Spero possa strapparvi un sorriso!
33NaLu33

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Capitolo 2
*** Capitolo secondo ***


Capitolo secondo
 
 




-Dov’è? – chiedo, praticamente a me stesso, visto e considerato che non c’è nessun altro a parte me in questa casa. Per l’ennesima volta, o meglio, la millesima volta in, letteralmente, tre ore guardo di nuovo l’orologio appeso alla parete della camera di Yukino.
Segna le undici e cinque minuti e fuori è già notte inoltrata. So benissimo che è in grado di difendersi e proteggersi da sola ma il non sapere dove sia, o meglio, con chi sia, mi sta facendo andare fuori di testa.
Milioni di domande mi vorticano nella testa, milioni di idee e pensieri, talmente assurdi e impossibili da essere veri, non mi lasciano in pace.
 
“E se fossero andati a casa sua?” penso innervosendomi e passandomi, ancora e ancora, le mani tra i capelli, capelli che sono stati tirati, sistemati e spettinati dalla frustrazione così tanto volte nelle ultime ore, che sarà un vero miracolo se non mi cadranno tutti.
Sono talmente tanto preso a rimuginare che non sento la porta della camera aprirsi.
-Sting? – chiede sorpresa Yukino vedendomi.
-Era della gilda? – scatto alzandomi dal suo letto –Era Rogue? Lo sapevo che era lui- dico senza lasciarle il tempo di parlare -Appena lo vedo giuro che lo ammazzo a quel piccolo…-
-Aspetta- urla zittendo il fiume di parole che mi esce dalla bocca –di che stai parlando? Ma soprattutto, che cosa ci fai ancora qui? – chiede guardandomi di traverso mentre lascia cadere la borsa e le chiavi sul pavimento.  
-Mi hai chiuso dentro- puntualizzo sperando che se la beva.
-La portafinestra è aperta- ribatte senza esitazione. “Apposto, non se l’è bevuta” –allora? – mi esorta.
Cerco di trovare una qualsiasi scusa, perché dire la verità è fuori discussione. Se le dicessi che sono rimasto qui, così da impedire qualsiasi “effusione” e “scambio di liquidi”, tra lei e il tizio dell’appuntamento, penso che: non solo mi butterebbe fuori di casa, ma peggio, mi chiederebbe anche spiegazioni. Spiegazioni che non ho il coraggio di darle, ed è ironico, visto che di solito, di coraggio ne ho pensino da vendere.
-Quindi? – chiede facendomi agitare ancora di più. Se non trovo qualcosa alla svelta sono fregato.
 
Senza staccare gli occhi da me, si piega in avanti per togliersi i tacchi alti. E che dio onnipotente mi aiuti, ma il mio cervello si spegne.
Il suo seno prosperoso è in bella vista facendomi iniziare a sudare freddo, penso che, se la mia mascella non fosse attaccata alla faccia sarebbe sul pavimento, e se la saliva non mi fosse rimasta incastrata in gola molto probabilmente adesso starei sbavando.
 
Mi schiarisco la voce cercando di riprendere il controllo sul mio corpo.
-Com’è andata? – domando con voce stridula provando a sviare il discorso. –Che avete fatto? -
-Benissimo- dice allegramente rimettendosi dritta dopo aver calciato via le scarpe. “Che dio sia lodato” rifletto, perché se fosse rimasta piegata altri trenta secondi mi sarei buttato fuori dalla portafinestra per poi correre a casa mia a farmi la doccia più gelata della storia. –Siamo stati alle terme-
“Cazzo” penso, e questo si, che mi ha raffreddato.
-Alle terme? – ripeto come un idiota.
-Si- sorride –è stato molto divertente, dovremmo andarci più spesso-
-E avete fatto il bagno separati? – indago nervosamente. “Ti prego dì di si!”
-No- afferma guardandomi in modo strano –e perché mai? –
“Il primo appuntamento e l’ha vista nuda”. Sto per sentirmi male. Mi passo le mani tra i capelli.  Sto per sentirmi decisamente male.
-E poi? – chiedo anche se sinceramente non so se voglio sapere.
-Poi abbiamo festeggiato- dice battendo le mani al ricordo. Si deve essere divertita proprio tanto accidenti.
-Festeggiato? –
-Il suo compleanno- sorride di nuovo contenta.
-Quanti anni ha fatto? –
-Quindici-
“Cosa?”
-Cosa? – chiedo ad alta voce allibito. Devo aver capito male.
-Perché? – domanda –pensavi che fosse più grande? -
-Beh, accidenti – inizio –non mi aspettavo un vecchio tutto rugoso e raggrinzito, ma quindici anni non ti sembrano un po’ pochi? –
-Lo so che ne dimostra di più, ma definirla un “vecchietto” è molto cattivo da parte tua- dice sulla difensiva, e accidenti, sembra veramente offesa.
-Definirla? – chiedo a mia volta –con la a finale? –
-Si ovvio- ribatte incrociando le braccia al petto –l’ultima volta che l’ho vista, cioè sta sera, era ancora una ragazza-
 
Corrugo la fronte. “Ma. Che. Cazzo?”
Possibile che… le piacciano le ragazze? Cioè non l’ho mai vista veramente interessata a un uomo, ma le donne? Davvero?
-oh- dico guardandomi intorno come un pesce fuor d’acqua –io…- mi schiarisco la voce –non pensavo-
Finché si trattava di un uomo potevo competere con lui, potevo vincere. Ma adesso? Se a lei non piacciono i ragazzi, non potrei mai piacerle nemmeno io. Passandomi la mano tra i capelli biondi ormai tirati al limite provo a riordinare le idee.
-Dai, tranquillo – dice avvicinandosi –Wendy non ti ha mica sentito, ma non è bello parlare della gente che non è presente-
“Di nuovo, cosa?”
-Wendy? La Wendy di Fairy Tail? –
-Ovvio, chi altri senno? – La situazione si fa ancora più strana e medito che ci deve per forza essere qualcosa che mi sfugge. “Ma cosa?”
 
-Quindi è andata bene? – chiedo nervosamente avvicinandomi alla portafinestra. È decisamente ora che io tolga le tende.
-Si- annuisce –la miglior uscita tra ragazze di sempre! – esclama contenta.  
“Uscita… tra ragazze?”
-Aspetta- mi fermo. Nella mia testa ogni tassello sta andando al suo posto. –non era un appuntamento- urlo scattando verso di lei e prendendola per le spalle.
Sorpresa fa un passo indietro ma la tengo troppo stretta e non riesce a liberarsi. Sgranando gli occhi mi guarda.
Un sorriso mi si apre sulla faccia, e il mio cuore si alleggerisce di dieci tonnellate. Come ho potuto fraintendere tutto a questo modo?
-Che stai facendo? – chiede arrossendo fino alla punta dei capelli. Forse, rido di cuore, per me c’è ancora speranza.
 
-Devo andare- dico precipitandomi verso il balcone.
-Cosa? – domanda allibita –Che significa? – mi segue fuori.
-Niente- urlo buttandomi letteralmente oltre il parapetto.
-Non puoi comportarti come un lunatico e dopo andartene- mi grida contro mentre mi rimetto in piedi e, a gambe levate, scappo verso la gilda.
 
 
-Hai perso una grande occasione- dice Lector che insieme a Frosch guardano Rogue allenarsi.
-Anche Frosch la pensa così- concorda l’ecxeed portando una zampetta sulla testa coperta dal suo solito costume.
-Lo sapevate? – chiedo ignorandoli.
-Che avresti fatto un casino come tuo solito? – domanda Rogue fermandosi e voltandosi verso di me –o che non era un appuntamento? –
-La seconda- dico digrignando i denti –che poi chi ve lo dice che è stato un disastro? -
-Se fosse andata bene, adesso non saresti qui- dice mio fratello con un sorriso sghembo sulle labbra. –te lo abbiamo detto solo per spingerti a dirle la verità-
-Glielo dirò quando voglio io- affermo stizzito
-Tradotto, in mai- ride Lector facendomi irritare.
-Ricorda fratello- prosegue Rogue –la prossima volta sarà un vero appuntamento, con un ragazzo vero, e più aspetti a dirglielo e più probabilità avrai di non essere tu quel ragazzo-
-Lo so- affermo voltandomi e incamminandomi verso la mia stanza –è per questo che domani glielo dirò! Perché nessun’altro e ripeto, nessun’altro prenderà il mio posto accanto a lei-
 
 






Angolo autrice!
Buona sera! Con questo capitolo al quanto bizzarro si conclude questa mini long!
Spero di avervi strappato una risata e di aver mantenuto intatti i caratteri dei vari personaggi!
Alla prossima 33NaLu33

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