Come fiocchi di neve nel vento

di inzaghina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Sostituito ***
Capitolo 2: *** 2 - Futuro ***
Capitolo 3: *** 3 - Un caldo abbraccio ***
Capitolo 4: *** 4 - Benvenuto ufficiale ***
Capitolo 5: *** 5 - Litiganti al ballo ***
Capitolo 6: *** 6 - Vischio ***
Capitolo 7: *** 8 - Promesse nella notte ***
Capitolo 8: *** 7 - Regalo non richiesto ***
Capitolo 9: *** 9 - Cannella ***
Capitolo 10: *** 10 - Padri e figlie ***
Capitolo 11: *** 11 - Appartenenza ***
Capitolo 12: *** 12 - La gioia più grande ***



Capitolo 1
*** 1- Sostituito ***


Sostituito


 
 
Lo aveva detto, Sirius, che il Natale a Hogwarts non aveva nulla a che fare con l’atmosfera tetra di Grimmauld Place.
Regulus gli aveva creduto, perché, ai suoi occhi, lui aveva sempre ragione.
Così quel giorno, di ritorno dalla lezione di Erbologia, il giovane Serpeverde spalancò gli occhi, pieno di meraviglia, alla vista dei 12 maestosi abeti decorati riccamente.
Istintivamente si voltò verso l’estrema sinistra della Sala, cercando il fratello, riabbassando lo sguardo velocemente.
Deluso.
Passarono pochi minuti e, finalmente, intravide Sirius entrare di corsa, intento ad incantare un ramo di vischio perché inseguisse quello.
 
“Vedrai, Reg… James ti piacerà! È una delle persone più divertenti che conosco.”
Regulus aveva osservato dubbioso il fratello, ma aveva annuito.
“E poi se sarai Grifondoro anche tu, potremo stare insieme tutto il tempo.”
Il minore non aveva osato esprimere la sua paura di non essere Serpeverde; lui non era come Sirius, non lo sarebbe mai stato: non riusciva a fregarsene della famiglia. 

 
Abbassò la testa, concentrandosi sul pranzo, evitando di guardare il fratello ridere con James Potter e gli altri due.
Hogwarts a Natale era magica, ma per Regulus non cambiava nulla rispetto a casa.
Era solo anche lì.

Suo fratello l’aveva sostituito.

 
 
[Regulus Black + Sirius&James – 200 parole]
 


Nota dell’autrice:
Ebbene sì, lo ammetto, mi sono divertita decisamente troppo a scrivere le drabble per l’anniversario del 2 maggio, quindi mi sono buttata di nuovo e, avendo in corso di scrittura due storie per due contest natalizi, ho pensato di fare anche io un piccolo countdown al Natale.
Questa prima storia si è, letteralmente, scritta da sola, perché ultimamente sono un po’ in fissa per Regulus e per il rapporto che aveva con il fratello… amo Sirius e amo l’amicizia con James e con i Malandrini, ma non si può negare che ha sicuramente, in qualche modo, abbandonato il fratello e se ne sia pentito più avanti nel tempo, quando Regulus ha scelto la strada sbagliata.
Per essere una raccolta di Natale sono partita un po’ sul malinconico, ma spero comunque di ricevere un vostro parere, su questa piccola storiella.
Buona Santa Lucia e a domani,
Francy

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Capitolo 2
*** 2 - Futuro ***


 Futuro



 

La neve cadeva fitta, coprendo ogni centimetro del parco di Hogwarts, rendendolo ancora più fiabesco, ma il miglior regalo per Ted era poter passeggiare al suo fianco, senza nascondersi.
Le sue sorelle erano tornate a casa per le feste, ma Andromeda era rimasta.
Per lui.
Era passato poco più di un anno dal loro primo bacio — un anniversario che il Tassorosso aveva tutte le intenzioni di festeggiare.
“A che pensi?”
“L’anno prossimo non sarai più qui e i miei faranno di tutto per separarci...”
“Non farlo... godiamoci questi giorni di festa, pianificheremo il futuro a giugno.”
“Il futuro?”
“Certo,” le sorrise, “il nostro futuro insieme.”
“C’hai già pensato, Ted?” 
Lui annuì. “Potrai venire a stare da me, dopo che avrai finito la scuola...”
“Ah sì?!”
“Certo, ci vorrà un po’ prima che io possa permettermi un appartamento decente, ma potremmo stare dai miei... so che non è molto romantico, ma...”
La ragazza l’interruppe, zittendolo, posando le labbra sulle sue, “è perfetto, Ted!”
“Davvero?”
“Saremo felici insieme io e te, altro che Bella e Rod e il loro matrimonio combinato.”
Ted la strinse tra le braccia, inalando il profumo di lavanda dei suoi capelli morbidi, “spero di renderti così felice ogni giorno della tua vita.”
“Basta solo che continui così...”
“Buon Natale, Ted.”
“Buon Natale, Meda.”

Numerosi baci sotto la neve suggellarono la promessa di un futuro pieno di gioia.

 

 

[Andromeda&Ted - 210 parole] 

 

 

 

Nota dell’autrice:
Buonasera a tutti e benvenuti al secondo appuntamento con il mio countdown natalizio.
Amo Andromeda e Ted ed era da tempo che speravo di poter scrivere un pezzo su di loro, immagino che con Bellatrix in giro  i due dovessero nascondersi per evitare ritorsioni, per questo credo che avrebbero approfittato di ogni possibilità per passare del tempo insieme indisturbati. Esattamente come credo che, sin da subito, i due sapevano di aver trovato l’amore della propria vita.
Come sempre, spero che questa piccola drabble vi sia piaciuta e vi ringrazio per aver deciso di seguire questa raccolta.
Buona serata,
Francy 

 

 

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Capitolo 3
*** 3 - Un caldo abbraccio ***


Un caldo abbraccio
 
 
 
Osservando i ferri lavorare al maglione verde smeraldo, Molly sorrise.
“Credevo avessi finito con i maglioni, tesoro” le disse Arthur, sedendosi al suo fianco.
“Lo pensavo anch’io, poi Ron ha scritto…”
“E?”
“Secondo lui Harry non si aspetta nulla ed è orribile!”
Il marito annuì “non potevamo lasciare che accadesse.”
“Ha già perso così tanto nella sua vita… fare un maglione e dei dolci in più non mi costa nulla.”
“Sei straordinaria!”
Lei ricambiò il sorriso “spero che il verde gli piaccia.”
“Conoscendo Ron, penso che scopriremo molti dettagli su Harry.”
“Sono così contenta che siano diventati amici… quel ragazzino ha bisogno d’affetto.”
“Fortunatamente ha incontrato te!” concluse Arthur, abbracciandola.
 
 
[Molly&Arthur + Harry – 110 parole]
 
 

 
Nota dell’autrice:
Buonasera e buona domenica, mi dispiace di non aver aggiornato ieri, ma hanno operato mia nonna ed ho preferito andare a trovarla. Fortunatamente sembra che stia meglio e che abbiano trovato cosa non andasse, quindi possiamo sperare che torni a casa per Natale.
Pensando agli abbracci della nonna, non potevo che ricollegarmi a Molly ed al suo affetto sincero per i suoi figli, per i loro amici e per Harry in particolare. Ho sempre amato la famiglia Weasley e ho sempre creduto che Ron fosse stato un amico fantastico, a chiedere a sua madre di fare un regalo anche al suo amico, che mai nella vita aveva ricevuto qualcosa per Natale, questa storiella è partita da qui, senza molte pretese. Spero di avervi fatto sorridere e vi do appuntamento a domani con la prossima storia.

 
 
 

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Capitolo 4
*** 4 - Benvenuto ufficiale ***


Benvenuto ufficiale
 
 
 

Il reparto Janus Thickey sembrava sempre radioso durante le feste.
 
“Prendilo, Neville qualunque cosa sia.”
 
Seduto su una scomoda sedia al capezzale dei suoi genitori, il giovane professore sorrise.
“Sono sicuro che vi piacerà” sussurrò, osservando i volti inespressivi dei due, mentre sua madre canticchiava tra sé.
La porta si aprì, prima che dei passi affrettati raggiungessero la famigliola.
“Scusami per il ritardo!”
“Non preoccuparti…” Neville si alzò per abbracciare Hannah “mamma e papà non se ne sono resi conto.”
La bionda si avvicinò ai letti, stringendo la mano di Neville nella propria.
“Mi spiace di non poterteli presentare più ufficialmente di così” ammise l’ex Grifondoro.
“A me spiace solo che loro non sappiano che figlio coraggioso hanno” rispose la ragazza, sorridendogli.
Neville sorrise, sentendosi arrossire, ripensando all’incontro con Harry e gli altri anni prima, quando sua nonna l’aveva accusato, sbagliando, di vergognarsi di loro.
“Spero di assomigliargli almeno un pochino” dichiarò.
“Da quello che mi hai raccontato direi di si…”
“Ti va se stiamo un po’ con loro?”
La ragazza annuì, prendendo posto al suo fianco.
 
Augusta Paciock li trovò intenti a raccontare i dettagli della Battaglia di Hogwarts al figlio ed alla nuora. S’avvicinò silenziosa, pensando che Neville dovesse tenere davvero ad Hannah, se l’aveva portata a conoscerli.
 

[Neville&Hannah + Augusta – 210 parole]


 

Nota dell’autrice:
Buonasera a tutti, miei cari lettori, ringrazio coloro che hanno recensito le storie precedenti, prometto che risponderò alle vostre recensioni quanto prima. Mia nonna sta meglio e sarà a casa per Natale, direi che un regalo più bello per la mia famiglia non c’è… per questo motivo ho pensato ad una formidabile nonna della saga potteriana e non potevo che includere Augusta Paciock in questa drabble.
Adoro Hannah e Neville, penso che siano davvero fatti l’una per l’altro e ho sempre immaginato che Neville avesse presentato la ragazza ai suoi genitori, pur consapevole che loro non avrebbero potuto accoglierla ufficialmente in famiglia, a quello ci avrebbe pensato sicuramente Augusta.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
A domani!
Francy

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Capitolo 5
*** 5 - Litiganti al ballo ***


Litiganti al ballo
 
 


Lee rimase immobile, fissando l’avanzata del gemello lungo il corridoio.
George aveva estratto il bastoncino più corto, quindi s’avvicinava baldanzoso alla donna.
Il giovane sorrise all’interlocutrice, che lo fissava, in attesa.
“Dimmi, Weasley.”
“Mi chiedevo se voleva venire al Ballo del Ceppo con me,” rispose — un sorriso sfacciato gl’incurvava le labbra.
“Come, prego?”
“Ha già un accompagnatore?”
Prima che la McGranitt potesse rispondere, Fred li raggiunse, sfoggiando un’espressione rabbuiata, “come hai potuto?! Sapevi che avrei voluto invitarla io!” esclamò adirato.
La donna puntò lo sguardo sui due litiganti, inarcando le sopracciglia, “sparite!”
“Non mi merito nemmeno una risposta?” si lamentò George.
“Meglio di no, Weasley!” ribatté, nascondendo un sorriso divertito.
 

[Fred&George + Minerva – 110 parole]
 
 

Nota dell’autrice:
Buonasera a tutti, parto dicendo che ho scritto questa drabble di getto, colta dall’ispirazione improvvisa. Tempo fa ho visto un post su pinterest in cui si parlava dell’idea di Sirius e James che si litigavano le attenzioni della McGranitt in occasione di qualche evento mondano. Questo mi ha portato a pensare che i gemelli Weasley avrebbero, decisamente, potuto fare una scommessa, che portasse uno dei due ad invitare la Vicepreside al Ballo del Ceppo. E’ un mio personalissimo headcanon, che spero vi piacerà e sia credibile. Come sempre, quando si tratta dei gemelli Weasley, non posso che dedicarlo alla mia adorata Bri, che non sta vivendo un bel momento, ti mando un grandissimo abbraccio!
A domani,
Francy

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Capitolo 6
*** 6 - Vischio ***


Vischio
 


 


Grimmauld Place non era mai stata così.
 
Viva.
Luminosa.
Pulsante.
 
Sirius sorrise pensando all’orrore che avrebbe provato Walburga, vedendo la sua preziosa dimora piena di risate, voci concitate e traditori del loro sangue.
Arthur si sarebbe rimesso presto e la sua famiglia, Harry, Hermione e parte dell’Ordine, avrebbe riempito quella casa troppo silenziosa.
 
Dopo più di 10 anni, Sirius era felice e aveva appeso vischio in giro per le stanze solitamente cupe.
 
Quando il suo migliore amico si ritrovò sotto ad uno di quei rametti, Sirius ghignò divertito e, per un attimo, il suo viso non mostrava i tormenti di una prigionia troppo lunga. Era tornato l’adolescente affascinante di Hogwarts, con il sorriso malandrino sempre pronto ad increspargli le labbra.
 
“Che c’è?”
Sirius rimase in silenzio, continuando a sorridere, osservando Tonks avvicinarsi velocemente.
La giovane indossava un chiassoso maglione natalizio che faceva a pugni con i capelli fucsia “volete dell’eggnog?”
Sirius mantenne il silenzio, fissando ostentatamente il rametto verde sopra le teste degli altri due, spingendo Remus a sollevare il proprio sguardo.
 
Il licantropo deglutì, lanciando uno sguardo di fuoco all’amico, tentando di spostarsi.
“Non così in fretta!” lo redarguì Sirius.
Anche Tonks alzò gli occhi, alternando occhiate ai due.
“É la tradizione, ragazzi...”
Tonks sorrise e Remus pensò che aveva un sorriso splendido.
Fu lei a prendere l’iniziativa, posando un bacio sulla guancia di Remus.
 
“Buon Natale...”
 



[Sirius + Remus&Tonks – 210 parole]
 
 


Nota dell’autrice:
Buonasera a tutti dal Polo Nord, non so da voi ma qui in zona Milano il tempo é uggioso, freddo e super umido... stamattina nevischiava.
So di aver già usato Sirius, ma é uno dei miei personaggi preferiti e non potevo non approfittare nuovamente di lui, per scrivere di una coppia che amo alla follia. Nel mio headcanon, Remus e Tonks si sono baciati verso la fine del 5 anno di Harry, quindi qui sotto al vischio c’è stato solo un casto bacio sulla guancia, ma già si capiva che sarebbe diventato qualcosa di più, non credete?
Spero che la drabble vi sia piaciuta quanto a me piacciono questi due adorabili testoni.
A domani,
Francy 
 

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Capitolo 7
*** 8 - Promesse nella notte ***


Promesse nella notte
 
 
 
C’erano notti in cui Draco era tormentato dagli incubi, notti in cui si svegliava, bisognoso di tastarsi l’avambraccio, dove l’ombra del tatuaggio impallidiva sempre più.
Astoria l’aveva portato alla redenzione.
L’aveva salvato, quasi senza sforzo.
 
Quando udì il pianto sommesso, Draco scivolò fuori dalle coperte, raggiungendo la camera del figlio.
Prese Scorpius tra le braccia e lo cullò, affacciandosi alla finestra che dava sul giardino, dove la neve scendeva soffice e silenziosa.
“T’abbiamo svegliata?”
Astoria l’abbracciò da dietro “sentivo la tua mancanza…”
“S’è tranquillizzato.”
“Ti somiglia tantissimo…” sussurrò la donna.
“M’auguro che non commetterà i miei errori…”
“Non glielo permetteremo” promise lei.
 
“Buon Natale, amore mio…” mormorò, baciandola.
“Buon Natale…”
 
[Draco&Astoria – 110 parole]

 
 


Nota dell’autrice:
Buonasera carissimi lettori, da oggi sono ufficialmente in ferie!! Ammetto che avevo un immenso bisogno di staccare e penso proprio che mi godrò ogni singolo giorno di vacanza.
Detto questo, spero proprio che questa mia drabble vi sia piaciuta. Sono convinta che Astoria abbia avuto un ruolo fondamentale per la salvezza di Draco dopo la fine della guerra, nel mio headcanon la piccola Greengrass è entrata nella vita di Draco in punta di piedi, riuscendo a lasciare una traccia indelebile. Sono inoltre convinta che Draco sia diventato un ottimo padre, me lo immagino molto affettuoso con Scorpius e questa storia sul primo Natale della famiglia Malfoy è nata praticamente di getto.
Spero che vi sia piaciuta; vi do appuntamento a domani.
Francy

 
 

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Capitolo 8
*** 7 - Regalo non richiesto ***


Regalo non richiesto
 

 
 
Sdraiati davanti al fuoco scoppiettante, Teddy e Victoire coloravano.
“Dici che gli piacerà?”
Lei scrollò le spalle. “Non importa”, sbuffò, concentrandosi su una stella, colorandola d’un verde acceso.
Teddy cambiò pennarello e si rimise all’opera, a quasi sette anni non aveva molte esperienze col sesso femminile, ma intuiva che Vic non fosse dell’umore giusto.
 
Per qualche minuto i due continuarono a disegnare parlottando, finché Molly non li raggiunse. “Il tuo papà ha avvertito che stanno tornando” trillò.
A sentir nominare il padre, la bambina s’illuminò. “Hai sentito, Teddy?” chiese, un sorriso fece capolino sul visetto angelico.
Lui annuì, prima d’esclamare: “abbiamo finito!”, passando il cartellone a Molly.
“Ottimo lavoro, bambini!”
 
Poco dopo, le fiamme s’illuminarono, lasciando uscire elegantemente Fleur, seguita da suocero e marito, che stringeva a sé un fagottino.
“Chéri, vieni a conoscere ta petite soeur…”
Vic fece una smorfia, scambiandosi un’occhiata con Teddy, che la prese per mano, conducendola dai genitori.
 
Fleur sorrideva radiosa alla suocera, che fissava rapita Dominique, a Bill invece non sfuggì l’espressione imbronciata della primogenita.
“Che c’è Principessa?”
“Questo regalo non l’avevo chiesto…”
“Regalo?”
“Si… quello!” esclamò, indicando la neonata.
“Avrai una sorellina con cui giocare, un’amica per la vita” le spiegò il padre.
“Ho già Teddy!”
 
Bill scoppiò a ridere e Teddy l’abbracciò.
 

 
 
[Teddy&Victoire + Il clan Weasley – 210 parole]


 
 
Nota dell’autrice:
Buonasera a tutti, come i miei lettori più affezionati sanno, io adoro Teddy&Victoire e qui mi sono divertita troppo a scrivere di loro da bambini. Nel mio headcanon Vic è stata figlia unica per quattro anni e questo l’ha resa un po’ restia all’idea di una sorellina, visto che tanto aveva già Teddy, come ha fatto notare al padre. Teddy, d’altra parte, me lo immagino tranquillo come Remus, ma anche pronto a fare di tutto per gli amici e soprattutto disposto a fare tutto per le persone a cui vuole bene.
Spero che questa piccola storia vi abbia fatto sorridere.
Un abbraccio e a domani,
Francy 

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Capitolo 9
*** 9 - Cannella ***


Cannella
 
 
 
Dopo aver chiuso la porta, Tonks percepì profumo di cannella e seguì Moody all’interno.
Come sempre, inciampò in quel dannato portaombrelli, scatenando le grida del quadro e richiamando i presenti.
“Stai più attenta, Ninfadora!”
“Non chiamarmi così, Sirius!” ribatté, mentre lui e Malocchio chiudevano le pesanti tende.
 
I tre raggiunsero la cucina, dove Remus, Kinglsey, Molly ed Arthur bevevano the e mangiavano biscotti.
“Che profumino delizioso, Molly” dichiarò la ragazza, avvicinandosi.
“Non devi ringraziare me…”
“Ah no?”
“Li ho fatti io” ammise Kingsley, sorridendo “ricetta di famiglia…”
“Sei pieno di sorprese, Shacklebolt!” borbottò Moody, ispezionando un dolcetto.
“Sono deliziosi!” aggiunse Tonks, inciampando e finendo addosso a Remus, facendo ridere Sirius.
 
[Kingsley + Ordine della Fenice – 110 parole]

 
 
 


Nota dell’autrice:
Buon pomeriggio miei cari!
Oggi oltre ad aver pulito casa ho anche preparato l’impasto per dei biscotti che la mia famiglia adora e questo mi ha portato a pensare al mio personalissimo headcanon, secondo cui Kingsley è un gran pasticcere, i miei lettori più fidati già lo sanno, ahah!
Da lì è stato un attimo, anche questa drabble si è praticamente scritta da sola, aggiungendo qualche membro dell’’Ordine e la casa più tetra del mondo, che in questo periodo tanto tetra poi non era.
Spero proprio che la storia vi sia piaciuta.
Vi do appuntamento a domani e attendo, spero, le vostre recensioni.
Francy

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Capitolo 10
*** 10 - Padri e figlie ***


 
 
Padri e figlie  
 
 
 
“Ti rendi conto che non hai alcun motivo di essere nervoso, vero?” la voce di Rose avrebbe dovuto servire a calmarlo, ma Scopius era concentrato sull’impressionante numero di zii che la ragazza aveva e sulla gelosia del padre provava nei confronti della sua bambina.
“Facile per te a dirsi” biascicò infine.
Albus sghignazzò, fissando il suo migliore amico, “andrà tutto bene, in fondo è Natale... dovremmo essere tutti più buoni!” 
Scorpius lo fulminò con lo sguardo, facendo scoppiare a ridere il resto dei presenti.


Quando il gruppo raggiunse la Tana, Scorpius poté finalmente tirare un sospiro di sollievo, scoprendo che Ron sarebbe arrivato per cena; il pomeriggio scorse veloce tra una battaglia a palle di neve ed una tazza di cioccolata calda con biscotti.  


Erano quasi le 7, quando Ron e Hermione uscirono dal camino, subito seguiti da George e Angelina, causando un coro di saluti. 
Rose afferrò la mano di Scorpius, sorridendogli e trascinandolo con sé verso i genitori, impegnati in quel momento con Hugo.
Hermione, vedendo i due ragazzi approcciarsi si girò verso il marito “cerca di comportarti bene” gl’intimò, puntandogli l’indice contro.
Lui roteò gli occhi, infastidito, “con tutti i ragazzi che ci sono, proprio un Malfoy?!”
“Rose lo ama e lui ricambia...non essere immaturo! Eri nella stessa posizione qualche anno fa...”


Ron non credeva che una semplice cena potesse agitarlo in quel modo.
“Chi voglio prendere in giro? Non è una semplice cena” bofonchiò a se stesso, prima di suonare il campanello dell’elegante villetta. 
Fu Hermione ad aprirgli la porta, con quel suo sorriso timido, capace di tranquillizzarlo in ogni situazione.
“Buona vigilia” sussurrò, baciandola sulle labbra.
“Buona vigilia... sono così contenta che tu sia qui.”
“Non vorrei essere da nessun’altra parte...”
Lo condusse in salotto dove li attendevano i Granger, Kathleen gli sorrise, abbracciandolo e facendogli gli auguri, mentre Paul lo fissava in modo tutt'altro che amichevole “sarai anche un mago, ma se farai soffrire la mia bambina te la dovrai vedere con me” dichiarò, prima di stringergli la mano, decisamente più forte del dovuto. 
Ron sentì la punta delle orecchie andargli a fuoco, prima d’incontrare lo sguardo incoraggiante di Hermione, che lo spinse a dichiarare, “dovrà mettersi in fila, temo. Harry m’ha detto la stessa cosa e così tutti i miei fratelli...” 
Paul annuì, intercettando lo sguardo ammonitore della moglie, prima di concludere con un: “siamo felici di averti qui, Ronald.”


Quando gli occhi azzurri di Ron incontrarono quelli grigi di Scorpius, l’uomo lesse gli stessi sentimenti che aveva provato lui stesso all'incontro col padre di Hermione.
“Mi sei mancato, papino!” esclamò Rose, abbracciandolo e cercando di rabbonirlo. 
“Anche tu, Rosie” le rispose, stringendola a sè.
“Ti ricordi di Scorpius?” continuò la ragazza.
“Certo” ribattè il padre, stringendo la mano del giovane Serpeverde.
“È un piacere rivederti, Scorpius” dichiarò, stringendogli la mano più del necessario. Hermione lo fulminò con lo sguardo, intenta ad abbracciare Rose.
“È un piacere anche per me” rispose Scorpius, ricambiando come poteva la stretta “grazie di avermi permesso di passare le vacanze di Natale con Rose.”
“È un piacere, Scorpius” rispose Hermione, sorridendogli e strizzando l’occhio alla figlia. “Non fartelo sfuggire” le sussurrò.
"Non ci tengo affatto!” ribatté Rose, osservando orgogliosa Scorpius chiedere al padre come andasse l’attività in negozio.


Più tardi, alla finestra della vecchia camera di Ron, i due ragazzi stavano seduti insieme sul davanzale.
“Mi spiace che mio padre abbia tentato di spezzarti le ossa della mano che usi per giocare...”
“Ne è valsa la pena” le rispose, chiudendo la distanza che li separava e baciandola.
“Buon Natale, Scorp...”
“Buon Natale, Rosie...”








 
[Rose & Scorpius + Ron & Hermione]
 
 
 
  Nota dell’autrice:
Buona serata a tutti, le ultime tre storie di questa raccolta saranno le più importanti per me, quelle a cui tenevo in modo più particolare, per questo non saranno drabble ma vere e proprie one shot.
Spero che la prima vi sia piaciuta, ci tenevo a mettere in luce delle similitudini tra due coppie che amo. Penso che Ron sia un padre fantastico, che adora Rose, ma non me lo immagino proprio ad accogliere Scorpius senza remore... adoro metterlo in difficoltà.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Un abbraccio e a domani (anzi più tardi perché è già la Vigilia in realtà),
Francy 
 

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Capitolo 11
*** 11 - Appartenenza ***


Questa storia si è classificata seconda al Contest " Sotto L'albero di Natale " indetto da MrMoony-94 sul forum di Efp.
 
Appartenenza
 
 
 
Quando alle 15 di giovedì 24 dicembre 1998, Hestia Jones annunciò finalmente che il gruppo di reclute del primo anno era libero di andarsene, raccomandando loro di non farsi vedere per i successivi tre giorni, Harry incrociò lo sguardo del suo migliore amico e fece un grande sorriso. Dopo mesi di allenamento e di studio davvero intensi, entrambi si sentivano pronti per la tanto agognata pausa natalizia, impazienti di rilassarsi e di rivedere le loro ragazze.
“Credevo che questo giorno non sarebbe mai arrivato” sbuffò Ron, stiracchiandosi.
“Puoi ben dirlo” ribatté il suo migliore amico, seguendolo nello spogliatoio.
I due si cambiarono con il resto dei compagni, parlottando dei piani per le vacanze, fino a che non giunse il momento di salutare tutti, dandosi appuntamento per il lunedì successivo.
“Amico, noi ci vediamo domani allora?” disse Ron, mentre erano in coda per i camini.
Harry annuì “così mi aggiornerai sulla cena a casa Granger…”
“Speriamo bene” borbottò, grattandosi la nuca.
“I genitori di Hermione ti conoscono da anni…”
“Si, ma ora che ci siamo messi insieme, non sono più solo uno degli amici della loro preziosa figlia…”
“Basta che tu gli ricordi che io sarò pronto a farti il culo se farai soffrire Herm” ghignò Harry.
“Sempre che tu ce la faccia, rachitico come sei!” sbuffò Ron, prima di colpirlo scherzosamente, roteando gli occhi, “salutami Andromeda” gli disse, prima di prendere una manciata di polvere per raggiungere la Tana.
Harry annuì. “E tu saluta i tuoi” ribatté, raggiungendo invece Grimmauld Place.
 
*
 
Quella sera, a cena a casa Tonks insieme a Ginny, Harry e la ragazza giocavano con Teddy, che sfoggiava un ciuffo di capelli fucsia identici in tutto e per tutto a quelli che era solita sfoggiare sua madre.
“Grazie ancora di essere venuti, ragazzi” disse la padrona di casa, raggiungendoli con the e biscotti.
“Non dirlo nemmeno per scherzo…” rispose Ginny, conscia che il ragazzo non sarebbe stato capace di esprimere a parole quanto significasse per lui essere il padrino di Teddy, rimanendo stupita quando Harry aggiunse “ho promesso che mi sarei preso cura di lui quando ho accettato di essere il suo padrino.”
“Dora e Remus non avrebbero mai potuto compiere una scelta migliore” sorrise Andromeda, guardandoli con gli occhi lucidi.
“Mamma vi vuole con noi almeno per il dolce domani” aggiunse Ginny “lo sai che non accetterà un no come risposta…”
“Ho accettato di pranzare da mia sorella Narcissa domani, pare che la guerra cambi davvero la gente…” Andromeda sembrava stesse riflettendo ad alta voce, riuscendo a sorridere all’idea di rivedere la sorella minore, “ma verremo sicuramente a salutare la tua famiglia più tardi, vero Teddy?!”
Il piccolo fece un sorriso, che commosse tutti i presenti.
 
*
 
Le stelle brillavano nel cielo freddo di dicembre, illuminando la distesa di neve che si stagliava di fronte alla Tana. All’interno, davanti al camino acceso, con l’ennesima porzione di dolce nei piatti, tutti i presenti coccolavano a turno Teddy Lupin.
“È très adorable, Williàm” tubò Fleur, mentre lei ed il marito facevano giocare il piccolo Metamorfomagus.
Molly guardò il figlio e la nuora con un’espressione indecifrabile negli occhi, da una parte la gioia di vedere tutta la sua famiglia unita per Natale la rendeva felice, dall’altra la perdita di Fred e la consapevolezza che il piccolo Teddy fosse rimasto tragicamente orfano la rendevano estremamente addolorata.
Stava osservando George con particolare attenzione, pronta a cogliere un qualsiasi sintomo di malessere del gemello sopravvissuto, quando Andromeda s’avvicinò alla donna, sorridendole mesta “dicono che passerà prima o poi…”
Molly annuì, asciugandosi le lacrime “l’hanno detto anche a me… ma è difficile non pensare a lui in una giornata così.”
“Penso che non smetteremo mai di farlo…”
“Ho paura di scordarmi i dettagli che lo riguardano, sai?”
“A volte lo temo anche io, ma poi guardo Teddy e lo vedo arricciare il naso nello stesso modo in cui lo faceva Dora, assumere l’espressione seria di Remus, quando leggeva un libro che adorava e ridere esattamente come Ted, quando eravamo a scuola…”
“Anche io rivedo Fred in George e in tutti i suoi fratelli e spero di non dimenticarmelo mai… mi manca così tanto” sussurrò.
“Così come loro mancano a me, ma devo andare avanti, lo faccio per Teddy. Lui ha solo me…”
“Per niente!” esclamò Molly “Lui ha anche tutti noi” le ricordò, prima di abbracciarla.
Dopo essersi riprese, le due donne tornarono in salotto, con un altro vassoio di dolci.
“Direi che è il momento dello scambio dei regali, che ne dite?” propose la padrona di casa, scatenando un coro di rispose affermative.
 
Ginny era particolarmente ansiosa di dare il proprio regalo a Harry, dopo averci riflettuto a lungo, aveva capito che nulla che si potesse comprare avrebbe reso Harry più felice di quel piccolo pacchetto allungato che stringeva tra le mani.
La cacciatrice s’avvicinò al Bambino Sopravvissuto con un sorriso che le increspava le labbra e gli porse la scatolina, sentendo il cuore batterle all’impazzata “buon Natale, Harry” dichiarò, accettando il pacchetto del ragazzo.
“Vogliamo aprirlo insieme?” propose lui.
“In realtà preferirei che andassi prima tu…” rispose la rossa, sedendosi al suo fianco.
Harry annuì “va bene…” ribatté, strappando la carta rossa decorata a fantasia di boccini dorati, trovando una scatolina bianca.
Quando sollevò il coperchio, Harry rimase perplesso per un attimo, osservando l’oggetto lungo e dorato.
“È una lancetta d’orologio” spiegò la ragazza, intercettando lo sguardo dubbioso del fidanzato, “sai per…”
Harry la interruppe, voltandosi a fissare l’orologio della signora Weasley, per poi tornare ad incrociare le iridi nocciola di Ginny.
“Per aggiungermi all’orologio della tua famiglia?” le chiese infine, visibilmente emozionato.
“Si, solo se ti va, ovviamente… in fondo sono anni che fai parte della famiglia, ma pensavo che ci volesse qualcosa di più ufficiale, ecco…”
Harry la fissava in silenzio, con gli occhi lucidi.
“Scusami, forse è stata un’idea stupida…”
“Scherzi?!” ribatté Harry “Questo è il regalo più bello che mi sia mai stato fatto!” esclamò, abbracciandola forte, per poi baciarla con trasporto.
Tutti i presenti stavano guardando i due innamorati, chi cercando di non farsi notare e chi in modo decisamente evidente.
“Il mio regalo purtroppo non regge il confronto” borbottò Harry, con la fronte posata su quella di Ginny.
“Il regalo più bello è sapere che non rischierò di perderti per colpa di un pazzo suprematista.”
Harry la baciò di nuovo, incurante degli sguardi e dei commenti che serpeggiavano nella stanza.
“Che ne pensi di attaccarla?” chiese Ginny, dopo aver liberato le labbra del ragazzo.
“Mi pare un’idea magnifica…” i due ragazzi raggiunsero l’orologio dove, aiutati da Arthur, aggiunsero la nuova lancetta.
“Direi che ci vuole un brindisi” propose subito dopo Molly.
Bill appellò una bottiglia di vino elfico e Charlie dei bicchieri, che planarono elegantemente di fronte ad ogni presente.
“Buon Natale, Harry” sussurrò Ginny, stringendo la mano del ragazzo nella sua.
“Buon Natale, amore mio…” rispose Harry, prima che i calici tintinnassero l’uno contro l’altro.
 
 
 
 
[Harry&Ginny]

 
 
 
Nota dell’autrice:
Buongiorno a tutti, eccomi qui con la penultima storia di questa raccolta, che, a differenza delle precedenti, partecipa ad un contest natalizio con un pacchetto a cui mi dovevo attenere; ringrazio MrMoony-94 per avermi permesso di mettere giù su carta un headcanon che avevo da tempo.
Ho sempre pensato che, dopo la guerra, anche Harry avrebbe avuto la sua lancetta sull’orologio Weasley e sono convinta che sia stata proprio Ginny ad avergliela regalata… del resto il nostro eroe non aveva più nessun membro della famiglia e tutti sappiamo che i Weasley già lo consideravano tale da anni.
Spero che la storia vi sia piaciuta e, come sempre, aspetto le vostre opinioni.
Un abbraccio e buona Vigilia a tutti!
Francy

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Capitolo 12
*** 12 - La gioia più grande ***


Storia partecipante al "All I want for Christmas is... Storie" contest, indetto da Arianna.1992 sul forum di efp
 
 
 
La gioia più grande
 
 
 
“La gioia più grande è quella che non era attesa.”
Sofocle
 

 
Lily Evans prendeva il suo ruolo di Caposcuola molto sul serio, come del resto faceva con ogni altro compito scolastico, per questo motivo, dopo che il Preside Silente aveva affidato a lei e al suo ragazzo collega il compito di occuparsi di addobbare la Sala Grande, la giovane Grifondoro aveva proceduto ad organizzare tutto nei minimi dettagli. Grazie alla sua attenta pianificazione in quel momento più di 20 Prefetti, Serpeverde compresi, stavano dando il meglio di loro destreggiandosi tra lucine fatate, addobbi scintillanti, sculture ghiacciate ed incantesimi di ogni genere. Tutti collaboravano e si davano da fare, o meglio, tutti lo facevano ad eccezione di James Fleamont Potter, che era presente e avrebbe dovuto aiutare la ragazza a presiedere all’addobbo dei maestosi abeti che Hagrid aveva portato in Sala Grande, ma si limitava ad osservarla con sguardo ebete, reggendo una scatola ricolma di addobbi tra le mani, stazionato nei pressi dei Prefetti Tassorosso del quinto anno. Lily in quel momento sorrideva insieme alla sua migliore amica, Alexandra Ashworth, mentre Remus incantava delle pigne per fare in modo che la neve che le ricopriva non si sciogliesse, e Lexie posizionava le lucine fatate nell’abete che si stagliava di fronte ai tre Grifondoro.
“Continuate così… state facendo davvero un ottimo lavoro!” esclamò la ragazza dai capelli ramati, accomiatandosi dai due Prefetti del settimo anno.
“James! Mi spieghi che cosa staresti facendo?” domandò poi, puntando gli occhi verdi sul ragazzo dai capelli arruffati, che era assolutamente immobile, preda di un inspiegabile mutismo.
“Sto controllando che a Smith e a MacMillan non servano altre stelle argentate” borbottò infine, sorridendole affabile.
Lily assottigliò gli occhi minacciosamente, alternando occhiate tra l’albero che i Tassorosso stavano decorando ed il ragazzo con la scatola tra le braccia “sei per caso daltonico?” gli chiese, laconicamente.
“Affatto, perché?”
“Todd e Daisy stanno usando le sfere dorate, quelle trasparenti ed i festoni rossi su questo abete. Cosa c’entrerebbe l’argento?!”
James spalancò la bocca, arrovellandosi alla ricerca della cosa giusta da dire “in effetti avrei dovuto andare da Pandora e da Edward” dichiarò infine, notando che i due Corvonero del settimo anno stavano addobbando un albero con stelle argentate, fiocchi di neve e festoni blu.
Lily lo fissò sospettosa, ma annuì, dando una spintarella al ragazzo “allora vai a vedere se hanno bisogno, dai!”
“Quando gli altri avranno finito quindi ci vediamo per controllare che tutti gli alberi siano addobbati degnamente?” 
La Caposcuola annuì, prima di avviarsi verso l’albero che due Tassorosso del sesto anno tentavano invano di addobbare con dei fiocchi rossi e delle candele, Evan Rosier si stava infatti divertendo a far prendere fuoco a tutti i fiocchi che i due sedicenni posizionavano sull’abete.
James si era avvicinato per davvero alla fidanzata di Xeno Lovegood e a Goldstein, con tutte le migliori intenzioni per giunta, il problema era che i suoi occhi continuavano ad essere attirati dalla figura minuta dai fiammeggianti capelli rossi e dagli occhi color smeraldo, che in quel momento stava cacciando Evan Rosier dalla sala.
“Non mi pare che tu sia un Prefetto, Rosier!” dichiarò freddamente, avvicinandosi ai due.
“Mi ero offerto per sostituire Piton, che è malato...” ribatté quello in risposta.
“Non mi sembrava sofferente oggi pomeriggio a Pozioni” disse quindi James, anche se quello che avrebbe voluto dichiarare era che quello stupido codardo era geloso marcio, perché Lily aveva dato una chance a lui e non alla sua untuosa persona. L’argomento Piton, anche dopo quasi due anni dal litigio tra i due, era decisamente troppo delicato per scherzarci sopra e James questo lo aveva imparato a spese di Sirius. 
“Faremo a meno del tuo aiuto, Rosier!” sibilò Lily, ritrovando il caratteristico tono imperativo che riservava agli studenti indisciplinati.
Il biondo fece spallucce “come volete...” ridacchiò, prima di voltarsi ed urlare “Parkinson, mi accompagni in dormitorio?”
La studentessa del quinto anno sorrise, facendo cadere sui piedi di un seccato Regulus Black la scatola contenente tutte le riproduzioni di piccoli pacchetti regalo che stavano appendendo all’albero e raggiunse subito lo studente più grande.
“Mi fai proprio schifo, Rosier!” sbuffò Lily, lanciandogli un’occhiataccia.
“A te forse, ma non alla deliziosa Jemima…” le rispose l’altro, posando un braccio sulla spalla della quindicenne.
“Dovremo segnalare al Preside che te ne sei andata prima” disse la Caposcuola.
“Un giro con Evan val bene una punizione” rispose la moretta, facendo spallucce.
“Ho grandi piani per te, tesoro” sussurrò l’affascinante Serpeverde, incamminandosi su per le scale, ben lontano dai dormitori di Serpeverde.
“Quanto lo detesto!” esclamò Lily, dando le spalle all’ingresso e dirigendosi a passo di marcia verso l’abete a cui Hazel Greeengrass stava agganciando delle sfere argentate.
“Hazel, vai ad aiutare Black… a quest’albero penseremo più tardi io e James” disse la rossa e la Serpeverde annuì, posando le decorazioni e raggiungendo il suo compagno di casa.
“Continuiamo a fare il giro e ci ritroviamo qui una volta che gli altri alberi saranno ultimati?” propose James.
La ragazza annuì, venendo subito attirata dai Prefetti Grifondoro del quinto anno, che avevano appena rovesciato una scatola ricolma di delicatissime sfere dorate. James la seguì con lo sguardo, prima di tornare da Edward e Pandora, che stavano incantando i fiocchi di neve posizionati sull’albero.
 
Per una buona mezz’ora, James riuscì a concentrarsi su quanto stava facendo. Certo, non poteva negare di aver lanciato qualche occhiatina alla sua ragazza, ma del resto tutto questo era comprensibile, visto che Lily era assolutamente irresistibile, con quello sguardo concentrato, i capelli che riflettevano le luci che illuminavano la Sala Grande, le guance lievemente arrossate e quelle labbra così invitanti.
“Terra chiama James…” Remus gli stava passando una mano davanti al viso, ma l’amico pareva decisamente in uno stato di trance.
“Oh per Godric!” esclamò Lexie, tirando una gomitata al suo capitano, trattenendo a stento una risata.
Il moro puntò gli occhi nocciola sui due amici, spingendosi gli occhiali nuovamente al loro posto “avete detto qualcosa, ragazzi?”
I due ridacchiarono, scuotendo la testa, prima che Remus aggiungesse “ci serve il vischio, Lily vuole appenderlo sopra ogni tavolata e anche alla porta d’ingresso, però a parte quello che stanno usando Edward e Pandora ce ne dovrebbe essere altro e ci ha detto che lo avevi tu…”
James si passò la mano tra i capelli scarmigliati, dando una veloce occhiata alle scatole di cartone ammassate lungo la parete “si, in effetti c’era del vischio…” rispose “ed era in quella scatola laggiù, vicino al fratello di Sirius” concluse, indicando il Cercatore verde-argento.
I tre Grifondoro si avvicinarono quindi a Regulus e Hazel, che stavano ultimando i ritocchi al loro abete, addobbato in grande stile.
“Avete visto del vischio?” domandò Lexie, una volta raggiunti i due.
Il più giovane dei fratelli Black le riservò un’occhiataccia, possibilmente a causa della grave sconfitta subita dalla squadra rosso-oro a Quidditch, oppure per via del fatto che la madre di Lexie fosse babbana; la sua collega invece sorrise ai tre ed indicò una delle scatole vicine a loro “è proprio laggiù…”
“Grazie, Hazel” rispose Remus, facendole un sorriso ed afferrando ciò che cercavano.
“Ottimo lavoro” aggiunse James, prima di accomiatarsi.
 
Per qualche minuto i tre amici appesero rametti di vischio decorati da fiocchi rossi, argentati, dorati e blu, finché Lily non li raggiunse.
“Penso che sia il caso di liberare i Prefetti…” disse al suo collega.
“Di già?” rispose lui, meravigliato.
“Beh, gli abeti sono tutti decorati a parte quello di cui ci dovremo occupare noi; non ha senso farli rimanere qui, visto che al vischio stanno pensando Lex, Remus, Edward e Pandora e alle lucine fatate stanno pensando MacMillan e Diggory…” rispose, indicando i Prefetti di Corvonero e Tassorosso del settimo anno.
“Si, hai ragione… dì pure ai più giovani che possono andare e noi potremo metterci all’opera con l’abete mancante” rispose il ragazzo.
Lily annuì, facendo ondeggiare i capelli in maniera ipnotica, e James la seguì con lo sguardo, mentre si avvicinava ai gruppetti di Prefetti più giovani.
“Non ti converrebbe avvicinarti all’abete da decorare?” gli ricordò Remus, scuotendo la testa sconsolato.
“Come? Oh, sì… certo! Hai ragione, Lunastorta…” bofonchiò il Cacciatore, incamminandosi.
“Sei davvero senza speranze, James” ridacchiò Lexie, osservandolo inciampare in un ammasso di festoni argentati e rischiare di cadere, tirandosi addosso l’albero che i due Prefetti Grifondoro del quinto anno avevano appena finito di addobbare.
Lily lo raggiunse davanti all’albero decorato solo in minima parte, sorridendogli “pronto?”
“Sono nato pronto” ribatté senza indugio, sfoggiando il suo sorriso migliore.
La ragazza roteò gli occhi, sorridendo, ed abbassandosi per recuperare le sfere argentate che Hazel aveva lasciato nelle vicinanze.
James la imitò, trovando una scatola di sfere trasparenti e mostrandogliela“possono andare?”
Lei annuì “potremmo inserire al loro interno le lucine fatate, abbinare i festoni rossi e magari un po’ di neve…”
James la osservò parlare, con quel sorriso entusiasta e coinvolgente, i suoi occhi erano attirati in maniera incredibile dalla sua bocca, annuì distrattamente ed afferrò qualche pallina, giusto per avere qualcosa da fare. Da quando aveva assaporato quelle labbra delicate, che sapevano di vaniglia, non riusciva a pensare ad altro; era passato poco più di un mese dalla loro prima uscita e dal primo bacio e James si ritrovava a volerne sempre di più. Aveva posato le labbra su quelle di Lily di ritorno dall’uscita ad Hogsmeade, lei aveva ricambiato entusiasta e lo aveva preso in giro per il fatto che utilizzasse il burrocacao, ma James non se ne vergognava affatto. Incantò una lucina perché s’inserisse in una delle sfere trasparenti che teneva tra le mani, ma si distrasse nuovamente, ritrovandosi a fissare la bocca di Lily, che sollevò lo sguardo su di lui, inarcando un sopracciglio.
“Che hai?”
“Nulla” s’affrettò a rispondere, lasciando cadere le sfere, che presero a rotolare sul pavimento.
Lily mosse la bacchetta, arrestando la corsa delle sei palline, facendole tornare tra le braccia del ragazzo.
“Grazie” sorrise lui, incredibilmente impacciato.
“Sicuro di stare bene? È tutto il pomeriggio che sei strano…” insistette lei “più strano del solito, devo aggiungere…”
James stirò le labbra in un sorriso che sperava fosse convincente “sto benissimo, Lily” la rassicurò “come ogni momento in cui sono con te…”
La rossa roteò gli occhi, lievemente spazientita “sai bene che queste moine non funzionano con me” gli ricordò.
Il Cacciatore scrollò le spalle “è solo la verità” le disse, tentando di incantare un’altra pallina.
Lily arrossì, concentrandosi di nuovo sulle sfere argentate, facendole volare ordinatamente sull’albero, prima di essere richiamata da Lexie “dici che serve altro vischio?” chiese la bionda. La ragazza si voltò verso l’altra zona della Sala Grande, dove erano riuniti i Prefetti che stavano posizionando vischio e lucine fatate “forse potreste aggiungere delle lucine in alcuni dei rametti” propose, dopo aver dato un’occhiata.
James stava approfittando della distrazione della sua collega, nonostante stesse facendo del suo meglio infatti, non riusciva a smettere di fissare la bocca di Lily, che in quel momento sorrideva divertita. La sua mente venne pervasa dai ricordi di quella prima uscita insieme, di come anche allora la ragazza avesse riso e della sensazione stupenda di sentire quel sorriso premuto contro il proprio, del sapore vanigliato che permeava le sue labbra vermiglie. La gioia che vedeva nei suoi occhi, mentre osservava la Sala Grande addobbata divinamente, lo spinse ad avvicinarsi a lei, lasciando perdere ogni cautela, guardando smanioso quelle labbra delicate, desiderando di poter chiudere la distanza che li separava, posandoci sopra le proprie, facendole scordare l’albero da decorare ed i suoi doveri di Caposcuola.
“James!” lo richiamò lei, fissandolo torva “Possibile che tu abbia appeso solo quattro misere palline? Io ho praticamente finito con quelle argentate…”
“Scusami, mi sono distratto a guardare com’è strabiliante il resto della stanza” si giustificò.
Lily inclinò la testa dubbiosa, prima di annuire “dai, finiamo con le sfere trasparenti e poi andiamo a cercare i festoni rossi…” gli disse, avvicinandosi a lui, inebriandolo con il suo profumo di mughetto.
Il Capitano fece del suo meglio per concentrarsi, lanciando solo occhiatine di sottecchi alla bocca di Lily, ricordando a se stesso che, prima avrebbero finito, prima avrebbe potuto trascinarla in qualche angolino tranquillo per baciarla in santa pace.
 
Dopo aver finalmente appeso tutte le palline e Lily si mise ad incantare la neve “vai a cercare tu i festoni?” gli chiese la ragazza, sentendo gli occhi di James nuovamente fissi su di lei.
Lui si passò la mano tra i capelli, prima di annuire, lanciando occhiate tutt’intorno; stava per appellare una serie di scatoloni ammassati poco lontano da loro, quando i due vennero raggiunti da un grosso cane nero ed arruffato, che stringeva in bocca proprio dei festoni rossi. James sbarrò gli occhi, sbalordito, Lily invece non se n’era ancora accorta, dando il tempo al ragazzo di voltarsi verso i loro amici, che tentavano di trattenere le risate.
“Ma che ci fa un cane con Lily e James?” stava chiedendo Albert MacMillan a Remus e Lexie.
La bionda scosse la testa “credimi, Albert… non lo vuoi sapere!”
Lily, che aveva finito di aggiungere neve incantata ai rami, si voltò verso James trovandolo a mani vuote e sbuffò spazientita “e i festoni?!”
Lui aprì e chiuse la bocca, indicandole poi il cane alle sue spalle.
La rossa si voltò, ritrovandosi faccia a faccia con un quadrupede che conosceva molto bene, che teneva tra le fauci una serie di festoni rossi e che la fissava in modo decisamente affascinante.
“E lui che ci fa qui?” bofonchiò, alternando occhiate al cane ed al ragazzo.
James fece spallucce “non ne ho idea” ammise infine “probabilmente si stava annoiando, conoscendolo…”
La ragazza afferrò i festoni, mentre il cane si avviava a recuperarne altri “se ci becca la McGranitt io non ne voglio sapere nulla” dichiarò.
“In fondo è Natale…” le ricordò James.
“E quindi?”
“Sarà più buona anche lei…” cercò di convincerla.
“Se lo dici tu” ribatté la ragazza, mentre il cane li raggiungeva con altri festoni, facendo ridere entrambi.
“Avrei dovuto aspettarmelo” ammise infine la Caposcuola.
“Che cosa?”
“Che sarei finita in qualche situazione assurda!”
“E perché mai?” insistette James.
“Perché ho accettato il tuo invito ad uscire, come amici, ti ho baciato a fine giornata e sono diventata la tua ragazza…”
Lui le sorrise, lo sguardo illuminato dalla caratteristica luce malandrina “preferiresti forse annoiarti?”
Lily scosse la testa “con te so già che non capiterà mai, visto che mi ritrovo ad addobbare un albero aiutato dalla versione animale del tuo migliore amico…” rispose, afferrando altri festoni dalla bocca del cane, per poi aggiungere “credi che Sirius si renda conto che preferisco Felpato a lui?!”
James osservò il servizievole cane nero, prima di scoppiare a ridere “potrebbe averlo intuito” riuscì poi a dirle, tra una risata e l’altra, mentre il cane si sollevava sulle zampe posteriori per leccare la faccia di Lily.
“Comportati bene” lo ammonì la ragazza, senza riuscire ad essere severa.
“Saresti più credibile se non stessi ridendo” le sussurrò James.
“Mi sta facendo il solletico…” si difese lei, con gli occhi lucidi per le risate.
“Grazie per non esserti arrabbiata” disse lui, avvicinandosi.
“Devo dire che è stato un ottimo aiutante, certo, ammetto che la sua audacia mi ha sorpreso…”
“Dopo tutti questi anni io con Sirius non mi sorprendo più” le rispose, osservandolo trotterellare verso Remus, Lexie e gli altri.
“Io ancora mi ci devo abituare a questo genere di avvenimenti…”
“Stai certa che ti ci vorrà poco” le promise il ragazzo.
“Dici?”
“Certo, da una relazione con me puoi aspettarti questo ed altro…”
“Altro?” domandò Lily allarmata.
“Beh, si… non lo sai anche tu che l’amore deve essere proprio come il Natale: allegro, magico, pieno di luce, piccoli gesti e grandi sorprese?”
“E questa perla da dove proviene, James? Dal Settimanale delle Streghe?”
Lui scosse la testa “è una massima di mia madre” le rispose, prima di sollevare gli occhi nocciola su un rametto di vischio che si era posizionato proprio sopra le loro teste.
Lily lanciò un’occhiata ai loro amici, che ridevano con gli altri, mentre Pandora e la Diggory accarezzavano la versione canina di Sirius.
“Dovremmo seguire la tradizione…” le sussurrò, prima che i loro nasi si sfiorassero e James baciasse le labbra ridenti di Lily.
“Buon Natale, James!”
“Buon Natale, Lily!”
 
 

 
Nota dell’autrice:
Buonasera a tutti, con estremo ritardo, concludo la mia raccolta di drabble e one shot natalizie.
Ringrazio tutti quelli che l’hanno seguita, è stato divertente scrivere di così tanti personaggi e coppie in un tempo così breve, tra l’altro posso finalmente affermare di sentirmi a mio agio con le drabble, quasi.
Non potevo che concludere con un’altra delle mie coppie preferite, Lily & James, ringraziando il contest indetto da Arianna.1992, che mi ha permesso di scrivere una storia dolce e senza pretese sui genitori di Harry. I miei lettori più fidati, come sempre, riconosceranno la mia OC, Lexie, che proprio non posso esimermi dall’includere nelle storie riguardati il periodo dei Malandrini, chi fosse interessato a scoprirne di più troverà la sua storia in “Promesse da mantenere” e nel suo seguito “Legami indissolubili”.
Colgo l’occasione di ringraziare tantissimo: Bri, Jess e Gatty che hanno recensito con costanza, oltre a tutti quelli che mi hanno lasciato un pensiero nei vari capitoli.
Dedico la storia alla carissima Moni,_apefrizzola_, che è una delle più grandi fan di James e Lily e che scrive storie stupende su di loro.
Un abbraccio a tutti e buon 2019!
Francy

 
 
 
 
 

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