The Prelude Of The New Sekiryutei

di blackjack0999
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Nuovo Arrivo all'Accademy Kouh ***
Capitolo 2: *** Un'Appuntamento Con Tragico Epilogo. ***
Capitolo 3: *** Una Vita Che Non T'Aspetti. ***
Capitolo 4: *** Una Sfida è l'incontro con un Drago. ***
Capitolo 5: *** Settimana Di Quiete ***
Capitolo 6: *** La Calma Apparente. ***
Capitolo 7: *** Contratto e Incontro con un'Esorcista ***
Capitolo 8: *** Prepararsi Per Una Dura Battaglia. ***
Capitolo 9: *** Battaglia nella Chiesa. ***
Capitolo 10: *** New Life: Rivelazioni. ***



Capitolo 1
*** Un Nuovo Arrivo all'Accademy Kouh ***


Un Nuovo Arrivo all'Accademy Kouh

[Mi senti ragazzo?]

Oh e che cazzo!. Ma è mai possibile che ogni volta che vado a dormire, puntualmente in un certo punto nel sonno. Sento sempre questa strana voce distante ogni volta?, Le prime volte mi svegliavo di soprassalto é mi guardavo intorno, credendo di essermelo immaginato e tornavo a dormire placidamente. Tuttavia ancora adesso dalla prima volta che l'avevo udita, un paio di mesi fa, sembrava un sussurro, di cui malapena riuscivo a udire qualcosa. Ora continuò a sentirla nuovamente, vicina e lontana allo stesso tempo.

Non ho mai compreso se sto sognando o è un bizzarro scherzo del subconscio, mi guardò intorno cercando di capire da dove proviene quella voce, rispetto alle altre volte, intravedevo a distanza, una luce rosso arancio, come il fuoco di un falò accesso da poco, ma ora l'intensità della voce era aumentata, persino la distanza l'aveva fatto, rispetto al falò distante di prima, adesso sembra di assistere in lontananza il formarsi di un incendio.

«Chi è che parla?». Ho chiesto.

[Uh. Uh. Uh. C'è ne voluto di tempo, finalmente riesci a sentirmi era da un bel po' che cercò di parlarti]

«Quando hai finalmente smesso di ridacchiare. Puoi dirmi chi sei e perché continuavi a parlarmi nel sonno?». Chiesi nuovamente guardandomi intorno con circospezione, da che parte sarà?.

[Io sono..]

*DDRRRIIINNNN*

Apri gli occhi e scoccai un'occhiata truce alla sveglia, mentre continuava con il suo irritante trillò, allungai la mano, tirò giù interruttore, ponendo finalmente fine al suo maledetto trillare. Mi sedetti sul materasso, massaggiandomi il ponte del naso, prima di prendere gli occhiali e indossarli.

Guardai nuovamente la sveglia. Le lancette segnavano le sette in punto.

Mi alzai dal letto è iniziai subito a rifarlo, di solito adesso iniziavo a fare degli esercizi mattutini per tenermi in forma, ma quando io e la mia famiglia, ci siamo trasferiti qui a Kouh per via del lavoro di mio padre due settimane fa, ho avuto qualche calò di esercizio e non è da me questo.

Già tre settimane e mezzo fa, mio padre gli fu offerta una possibilità di lavorare all'estero per gestione amministrativa di una nuova ala d'impresa dove lui lavorava in Italia. Subito dopo i preparativi per le questioni burocratiche. quali permesso, di visto e di nuova residenza, siamo partiti e tutta la tiriterà..

Certo, diciamoci la verità, il cambio di ambiente e lingua era notevole, consideriamo che lasciare l'Italia con la mia famiglia per il nuovo lavoro di mio padre, e arrivare in un'altro continente, in qualche ala del Giappone e tutto un'altro paio di maniche. Questione di tempo e riusciremo tutti ad adattarci, cosi mio padre aveva detto. Forse aveva ragione.

Studiare la lingua giapponese durante i preparativi per la partenza per lunghe sessioni di studio, non era una cosa da ridere, in confronto l'esame per la maturità sarebbe stata una passeggiata al confronto, per fortuna che so parlare piuttosto bene l'inglese e questo mi ha aiutato, nell' apprendere abbastanza bene la lingua giapponese, ma ancora adesso sto continuando a studiare la lingua, per migliorare l'apprendimento, giusto per essere sicuri.

Aprì il guardaroba, tirai fuori l'uniforme della mia nuova scuola, arrivata proprio il giorno prima, della mia taglia esatta aggiungerei e la posai sul letto e mi diressi in bagno. Mi feci una rapida doccia è mi vesti con quegli abiti. Un paio di pantaloni neri, una camicia bianca con righe verticali, un blezer nero dai bordi bianchi, ma lasciavo sbottonati i primi due bottoni del colletto.

'D'accordo. Saranno quel che saranno le regole tipiche degli istituti giapponesi, ma nemmeno se mi pagassero oro. Indosserò cravatte, nastri o simili, conforme al regolamento o meno'. Mormorai in tono basso guardandomi allo specchio.

Mi passai le mani sui capelli mossi, il loro colore biondo tendente al castano, leggermente lunghi non più del classico taglio a spazzola che continuò a mantenere e tenerli pettinati all'indietro. Passo le punta delle dita sul lato destro del volto, sino al mento, sentendo la barba di un giorno, come se avessi la carta vetrata, potevo anche lasciarla andare per un paio di giorni prima di radermi.

Accennai un lieve sorriso, guardando sul riflesso dello specchio i miei occhi, un particolare azzurro tendente al violetto con la giusta luminosità, dello stesso colore di quelli di mia madre, e gli occhiali da vista li fanno enfatizzare ancora di più.

Esco dal bagno e scendo al piano di sotto, in cucina. A quanto pare i miei genitori sono già andati a lavorare, mi preparò la colazione, consumata in fretta, afferro la cartella ed uscì di casa.

***

Mentre stavo camminando verso la Kouh Accademy, ripensò alla fortuna che ho avuto. Prima di partire frequentavo un liceo a Firenze, ma quando mio padre ci ha detto che ci saremmo trasferiti in un'altro continente, non ho potuto frequentare il secondo anno.

Con mia grande sorpresa, quando ho spedito la mia domanda di ammissione all'Istituto Kouh, essa fu accettata e finalmente posso iniziare gli studi in una classe assieme agli altri. Prendere nota personale: Sarà meglio che farò domanda ai docenti, se c'e la possibilità di partecipare a delle lezioni extra per imparare ulteriormente la lingua giapponese per perfezionarla con il tempo.

Da quanto mi sono informato. L'Accademy Kouh, un tempo era stato un'istituto rigorosamente femminile, almeno cosi era stato almeno fino ad un paio di anni fa, che è diventato una scuola mista, attualmente e diviso in numerose sezioni.

Inizio già a vedere l'Istituto Kuoh in lontananza, do una rapida occhiata all'orologio da polso, sono in anticipo di dieci minuti, ottimo, aumentai il passo per non perdere ulteriore tempo.

Improvvisamente mi fermai, guardandomi intorno con attenzione. Eppure non so perché, ho come la strana sensazione che qualcuno mi stia seguendo, diedi un'attenta occhiata intorno per poi proseguire e raggiungere la Kouh Accademy.

***

Quando arrivai finalmente alla mia nuova classe, dove per la cronaca sto iniziando il primo anno,presi un respiro profondo prima di entrare, a quanto pare la lezione doveva essere iniziata da poco, la professoressa infatti s'interruppe e si volto a guardarmi e sorrise, prima di fare cenno di avvicinarmi alla scrivania e di fermarsi al suo fianco. Ho solamente annuito e fatto come mi aveva chiesto.

La professoressa subito mi presentò agli altri studenti.

«Un'attimo di attenzione. Oggi abbiamo un nuovo studente. Proveniente dalla Città di Firenze in' Italia». Ha detto prima di guardarmi con un sorriso.

Accennai ad un sorriso, mentre osservavo la classe, contai una ventina di ragazze e sei ragazzi. Nonostante sia diventato una scuola mista. Sembra che la Kouh Accademy abbia ancora la maggioranza di studentesse. Degno di un ex-istituto femminile.
Secondo l'usanza giapponesse, m'inchinai e mi presentai.

«Piacere di conoscervi. Mi chiamo Isaac Celere. Per Favore abbiate cura di me».

Anche se 'Abbiate cura di me'. Onestamente seppur avevo imparato non ho mai compreso il senso di questa frase. Mah
La professoressa mi indicò il posto assegnatomi, annuì solamente e attraversai l'aula, mentre passavo notai l'espressione del resto degli studenti, tutti mi osservavano piuttosto incuriositi, come dargli torto. Probabilmente sono l'unico occidentale in questa classe, sarebbe stato il colmo se fossi unico occidentale in tutta la scuola.

Raggiunsi il posto assegnatomi, e andai a sedermi, era difficile non notare gli sguardi degli altri studenti, i ragazzi avevano solo uno sguardo alquanto curioso, d'altro canto le ragazze, invece mi guardavano con un certo interesse.

Senti un rumore alle mie spalle e mi voltai leggermente. Vidi un trio di ragazzi, dubito fossero miei coetanei di età, ma mi stavano guardando con lo sguardo verde d'invidia?.

L'ignorai e prestai attenzione alla lezione, ogni tanto spostavo lo guardo per guardare fuori dalla finestra, incrociando qualche volta, lo sguardo di qualcuna delle studentesse, che continuavano a guardarmi ancora con certo interesse.

Modestia a parte. Ho avuto un modesto successo con l'altro sesso.

Sospirai poggiando il gomito sul banco e mi sorreggevo la testa con il dorso della mano, continuavo a guardare fuori dalla finestra, devo ammetterlo, dovevo ancora abituarmi a quel nuovo ambiente scolastico.

***

Finalmente e arrivata la pausa pranzo, ma ho ho deciso di non mangiare con gli altri all'interno della classe, cosi decisi di uscire fuori dall'Istituto e trovarmi in cortile un posto tranquillo dove poter pranzare. Peccato che sarebbe stato una cosa più a farsi che a dirsi. Non appena mi metto in piedi, che un gruppetto di ragazze della mia classe, mi circondò iniziando a tempestarmi di domande con un entusiasmo a dir poco soffocante.

«Cosi vieni dall'Italia. Isaac-Kun. Raccontaci un po' di essa». Mi ha chiesto una di loro.

Per tutta risposta, ho soltanto accennato alle bellezze della città dov'ero nato Firenze e delle altre città che ho avuto il piacere di visitare come la bella Venezia. Milano.

Ma sarebbe meglio che mi tolga di torno, cosi potrò mangiare tranquillamente.

«Toglimi una curiosità. Hai le lenti al contatto colorate o e proprio il tuo colore naturale?. Perché ti donano, ti danno un'alone di mistero». Un'altra mi ha chiesto che sembrava avere un'aria più maliziosa delle altre. Sorrisi

«Sono proprio il mio colore naturale. Ora vogliate scusarmi signorine. Non posso rispondervi ad altre domande». Ho detto con un sorriso, prima di uscire dalla classe.

Oh finalmente libero. Non mi è mai piaciuto la calca delle persone, sopratutto quando diventano invadenti. Per loro sono una novità, questione di tempo e non saranno così appiccicosi. Almeno spero. La notorietà e proprio l'unica cosa che non desidero.

Ho iniziato a girare per un po' nell'Istituto, prima di trovarmi finalmente un posto tranquillo da qualche parte nel cortile. Devo ammettere che questo Istituto e abbastanza tranquillo, ben fornito con diversi club da quando ho avuto modo di notare. Gli insegnanti sono apparentemente capaci, gli studenti sono vivaci ma tranquilli.

Sento delle grida arrabbiate, girò lo sguardo, guardandomi intorno è vedo dall'altro lato del cortile, lo stesso trio di ragazzi della mia classe, inseguiti da un gruppo di ragazze furibonde, tutte armate con bokken, la tipica spada di legno usata nel Kendo. Se non erro, quei tre, sono quelli che li chiamano 'Perverted Trio'. Issei Hyodo. Matsuda e Motohama.

Scrollai le spalle con un ghigno, 'Sperò che l'infermiera dell'Istituto sia ben fornita. Ho il presentimento che assisterò sempre a queste scene'. Affari vostri se vi cambiano i connotati .

Sembrava allora troppo tranquillo come Istituto, i rompiscatole ci sono sempre in qualunque parte del mondo. Ma non sarà male studiare qui.

Apro la scatola del bento che mi sono preparato la sera prima e inizio a mangiare. Certo da una parte ho preparato piatti in stile Italiano e l'altro le specialità del Giappone. Almeno mi abituerò a quello che mangiò.

Proprio quando ho finito di mangiare il mio bento, sento ancora delle urla. Cos'è?. Di nuovo il 'Perverted Trio' inseguiti dalle altre ragazze?. No questa volta, sembravano grida estasiate come quelle di alcune fan-girl che vedono l'arrivo dei loro beniamini, spostai lo sguardo in quella direzione, vidi gruppetti di ragazze che fissavano ammirate due ragazze che stavano camminando attraverso il campo.

«Chi mai sono quelle due ragazze così popolali?». Chiesi

«Ma dai?. Ma com'è possibile che non sai chi sono loro due?». Mi ha detto una ragazza di passaggio, che doveva avermi sentito fare quella domanda, lo guardata era una delle mie compagne di classe.

«Ehm sono nuovo qui all' Accademy Kouh». Le ho fatto ricordare o farglielo notare se mi fossi sbagliato a considerarla una mia compagna di classe.

La ragazza si e grattata la nuca con espressione imbarazzata, prima di schiarirsi la voce e indicarmi con un cenno della testa che le due ragazze che stavano camminando.

«Oh capisco. Comprendo la tua confusione e sul perché non le conosci. Allora, quelle due sono le idol dell'Istituto Kouh. Quella con i capelli rossi e Rias Gremory, l'altra è Akeno Himejima, entrambe frequentano il terzo anno». Cosi lei mi ha detto.

Spostai nuovamente lo sguardo e le osservai, sistemandomi gli occhiali sul naso.Dunque sono loro, le ragazze di cui ho sentito nominare più volte dai gruppetti di ragazze e ragazzi, in ogni corridoio e che erano letteralmente persi per loro. Beh come dargli torno entrambe sono bellissime.

La prima aveva lunghi capelli cremisi, Rias Gremory, con un fisico mozzafiato che di certo sapeva attirare gli sguardi di chiunque, da come la ragazza mi stava parlando, ho annuito ogni tanto per farle capire che la stavo ascoltando, mi racconto che era la ragazza più popolare della scuola, non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua bravura negli sport e nello studio, dai suoi modi gentili e raffinati, qualcuno scherzando ipotizzava che potesse essere di famiglia benestante.

Mentre l'altra ragazza quella che ha chiamato Akeno, altrettanto bella e formosa, forse leggermente più più se paragonato a Rias. Venni a sapere sempre dalla compagna di classe, che era la seconda ragazza più popolare della scuola per gli stessi motivi. Infine questa compagna di classe, mi ha detto che Rias e Akeno erano rispettivamente la presidentessa e la vicepresidentessa del Club di Ricerca dell' Occulto.

Ho ringraziato la ragazza per la spiegazione, lei mi ha sorriso per poi raggiungere di corsa il gruppetto delle ragazze che salutavano ed ammiravano Rias e Akeno.

Dovrò informarmi sui vari Club che ci sono in questo Istituto. Ogni cosa a suo tempo però.

Prendo un libro che tenevo nella cartella e lo apro alla pagina dove avevo messo il segnalibro e continuo a leggere, cercando di ignorare le grida da Fan-girl delle ragazze e dei ragazzi, al passaggio di Rias e Akeno.

Sollevo lo sguardo quando le vedo passare, entrambe notandomi mi salutarono con un sorriso gentile, al quale risposi, con un sorriso accennato e un cenno della mano, per poi continuare a leggere tranquillamente, digrignai i denti quando senti la comitiva delle fan sfegatate. Prendere nota: Oltre alla continua visione del perverted Trio inseguite dalle ragazze. Vedrò sicuramente la comitiva di Fan Girl dietro alle due ragazze popolari della scuola. Davvero alla faccia della popolarità!

Un capitolo di lettura dopo, ho dato un'occhiata veloce all'orologio da polso, fra pochi minuti sarebbero ricominciate le lezioni, chiudo il libro e lo rimetto nella cartella, mi alzo in piedi pulendomi il retro dei pantaloni, ma quando sto riprendendo la cartella, quando notò con la coda dell'occhio, un paio di gambe snelle, scarpe basse e calzini avvicinarsi, sollevo lo sguardo e vedo a chi appartengono.

Un'altra ragazza si era avvicinata, e alta quanto me, con lunghi capelli corvini che le cavano lisci come una vera e propria cascata fino ai fianchi, un fisico snello ma formoso, l'uniforme femminile della scuola, non poteva nasconderle il fisico, gli occhi viola, proprio viola e non con la particolare sfumatura come i miei.

Lei mi stava fissando con un timido sorriso, giocherellando con una delle sue lunghe ciocche che l'arrivavano alle spalle, stata tremando un pochino era davvero molto nervosa.

«I-I-Isaac-Kun..».

«Si?.». Risposi mettendomi a cartella oltre la spalla, guardandola.

Lei continuò a giocherellare in modo carino con la ciocca di capelli, guardandomi arrossendo visibilmente.

«E-ecco I-Isaac-Kun.. S-sono una delle tue c-compagne di c-classe.. m-ma probabilmente non mi hai ancora n-notata... mi c-chiamo Yuuma Amano».

Metto una mano nella tasca del blazer, lei e una mia compagna di classe?. Beh in effetti forse non l'ho notata, quando mi stavo dirigendomi al mio posto in classe.

«E-ecco e imbarazzata v-venirtelo a dire cosi all'improvviso ma.. volevo dirti che mi... mi piaci davvero molto!». Mi ha detto

Ho sussultato, sgranavo gli occhi dallo stupore. Lei inspiro e s'inchino e con voce quasi supplichevole continuò.

«P-Per favore, vorresti u-uscire con me. M-magari q-questa sera?».

Okay. Una sorpresa dietro l'altra, prima questa ragazza, Yuuma si presenta e mi dice che gli piaccio tanto e ora mi chiede persino un'appuntamento, comprendo che sono in un'altro continente, ma una simile iniziativa mi ha non poco sorpreso.

Yuuma mi guardò inclinando la testa un po', visibilmente agitata.

«Qualcosa n-non va?. F-forse sono stata un po' precipitosa a dichiararmi cosi in p-punto in b-bianco».

La guardai con un accennato sorriso. 'Un po' tanto' scossi la testa.

«Niente Yuuma. La tua dichiarazione mi ha molto sorpreso ecco tutto. Ma non sono uno che crede al colpo di fulmine». Le ho detto.

Lei sembro agitarsi ancora di più, mordendosi leggermente il labbro inferiore. Le sorrisi in modo gentile e rassicurante.

«Non fraintendere quello che ho detto. Sei una ragazza molto carina, questa sera non posso uscire, ma che cosa ne dici?. Di uscire insieme domani sera, visto che è venerdì, avremmo modo di conoscerci meglio d'accordo?». Le ho chiesto.

Yuuma, che si era rabbuiata per un attimo, sfoggiò un sorriso raggiante. «Si! Si!. Va benissimo Isaac-Kun. Già non vedrò l'ora»

«Sarà meglio tornare in classe, non vorremo prenderci entrambi una nota di demerito».

Le dissi mentre tornavano in classe, lei si mise di fianco a me, sorridendo con le mani dietro alla schiena, spostai lo sguardo quando vidi che il 'Perverted Trio' era stato catturato dalle ragazze del Club di Kendo ed erano stati ben saccagnati. Quasi mi dispiace per loro

Beh ho detto quasi.

***

La giornata era trascorsa tranquillamente, considerando che Yuuma era davvero una ragazza molto dolce, gentile e disponibile ad aiutarmi nel caso rimanessi indietro a causa del problema della lingua giapponese ancora imperfetta, parlando di lingua a proposito, prima non ho avuto modo di notarlo bene a causa della dichiarazione improvvisa di Yuuma, lei parlava molto bene l'italiano e quando gli ho chiesto dove l'aveva imparato, lei era rimasta in silenzio per alcuni secondi, prima di dirmi timidamente che era andata in vacanza in Italia per diversi paio di mesi e voleva imparare la lingua per ambientarsi meglio.

Eppure non so, chiamatelo sesto senso o strano presentimento, paranoia, quando guardò Yuuma e come se in quello sguardo dolce, nei suoi occhi viola, vedessi lo stesso sguardo vitreo degli occhi di uno squalo bianco, in preda alla frenesia alimentare. Forse era solo una mia impressione.

Quando siamo usciti dall'Istituto Kouh, Yuuma mi sorrise e mentre si allontanava con un cenno della mano, al quale ricambiai, mi voltai per camminare, mi fermai dopo aver compiuto un passo, ricordandomi che non avevamo ancora nemmeno deciso quale sarebbe stato il luogo del nostro appuntamento di domani sera.

Ma quando mi voltai per chiamarla, credevo di vederla ancora in lontananza e di raggiungerla in un breve tratto di corsa. Yuuma era sparita. Si era allontanata rapidamente in cosi poco tempo?.

Scrollai le spalle e tornai a casa, ma ancora una volta sentivo quella strana sensazione che qualcuno mi stava osservando.

Giunto a casa, salutai i miei genitori e mia sorella minore diciassettenne Selina, parlai con entrambi riguardo a com'era andata al mio primo giorno di scuola, tralasciai ovviamente alcune situazioni come la dichiarazione di Yuuma è le batoste che Issei e i suoi amici si sono prese dalle ragazze del club di Kendo, ma gli avevo avvisati che la sera dopo sarei uscito per un'appuntamento con alcuni miei compagni di classe, ho preferito evitare.

Finito la breve conversazione, mio padre si e chiuso nel suo ufficio a lavorare, ma voleva organizzare un'uscita per questo weekend, per stare insieme, nonostante era preso sul lavoro, mio padre pensava prima alla famiglia, poi al resto.

Mia madre e mia sorella preparavano la cena, li avrei raggiunti fra poco, giusto il tempo di posare la cartella, togliermi quest'uniforme e mettermi qualcosa di può comodo e ritornare giù.

Salendo gli scalini due a due raggiunsi la mia stanza, lanciai la cartella, dritto al centro del letto, e mi sfilai il blazer e la camicia, li piegai con cura e li posai sullo schienale della sedia da ufficio, quando senti bussare e mi voltai verso la porta.

«Avanti». Dissi

La porta si apri e si fermo sulla soglia la mia sorellina, nonostante avesse un paio d'anni in meno di me, molti a vederla l'avrebbero pensato fosse mia coetanea, E' non e la prima volta che succedeva considerando il suo rapido sviluppo, oltre abbiamo la stessa altezza. Oltre alla statura abbiamo lo stesso colore azzurro con la sfumatura violetto degli occhi e il colore dei capelli, anche se lei sembravano più scuri da sembrare quasi neri, lunghi sino alle spalle, ma li lascia ricadere sulla spalla destra e pettinarli in modo da quasi coprirgli l'occhio destro, questa particolarità e nata da quando una volta, abbiamo fatto un cosplay per la fiera di Lucca, dove lei aveva fatto il cosplay di Cinder Fall e Io di Qrow Branwen, di cui avevamo entrambi vinto, il premio per miglior cosplay.

La guardai, indossava una maglietta lunga nera con disegno della luna in frantumi dell'anime Rwby e dei pantaloncini neri al ginocchio, ma notai la sua espressione. Seria e preoccupata.

«Fratello possiamo parlare?». Mi chiese e io ho annuito soltanto indicandole l'altra sedia libera alla scrivania.

Lei entrò chiudendosi la porta alle spalle e prese posto.

«Veramente sarebbe giusto usare 'Onii-Sama' quando parliamo cosi». Le dissi con un sorriso divertito.

Ma a quanto pare mia sorella non aveva cambiato espressione, anzi si era messa con le braccia conserte.

«Sto parlando seriamente Isaac». Ha esclamato seriamente.

Poche cose sono in grado di sorprendermi, ma quando mia sorella usava quel tono di voce, questo si che era davvero preoccupante.

«Per cominciare. Voglio darti una buona notizia. Non sarai l'unico che frequenterà la Kouh Accademy dal secondo anno. Ci sarò anche io. E' ho appena saputo che sono stata assegnata alla tua stessa classe.».Mi ha detto con un radioso sorriso.

Sorrisi felice che avrei trascorso gli anni alla Kouh Accademy assieme alla mia cara sorellina, ma perché ho l'impressione che sia la proverbiale 'Quiete prima della tempesta'.?

Non tardo ad arrivare la risposta.

«Oggi sono venuta un po' prima della pausa pranzo e ho notato che stavi parlando con una ragazza. Dimmi la verità Isaac, l'appuntamento di domani e con lei vero?». Mi chiese alzandosi in piedi e mettendosi di fronte a me guardandomi negli occhi.

Ho deglutito, Ahia!. Chissà perché avevo il presentimento che c'era qualcos'altro oltre alla bella notizia di prima.

«Non ti posso proprio nascondere niente eh Selina. Si questa ragazza mi ha chiesto di uscire con me questa sera, ma l'ho convinta che ci saremmo incontrati domani sera. Cosi ho accettato, non ci vedo nulla di male. Una semplice uscita, non preoccuparti».

Lo rassicurata, Selina sospirò prima di guardarmi preoccupata.

«Non fraintendermi Onii-Sama ma, quando ho visto quella ragazza. Non lo so, c'è qualcosa in lei che non mi convince. Ho un brutto presentimento per domani. Per favore promettimi che starai attento». Ha mormorato, per tutta risposta, sorrisi e le scompigliai con la mano la frangia che le copriva apparentemente l'occhio, lei fece un passo indietro e si passo le dita fra i capelli per rimettersi in ordine.

«Te lo prometto sorellina, ora però esci, devo finire di vestirmi e vengo a dare una mano a te e alla mamma». Le dissi, Selina con un sorriso uscì, ma prima.

«Se quella ragazza ti farà soffrire giurò che la prenderò a calci in culo, che non si siederà per un'anno». Ha detto con un sorriso chiudendo la porta.

Scossi la testa, come ho detto io e mia sorella siamo sempre stati legati fin da piccoli, sono protettivo nei suoi confronti e lei altre tanto, una delle poche persone che gli potrei confidare tutto.

Finisco di vestirmi e scendo di sotto a dare una mano a mia madre e Selina a preparare la cena.

Domani e un'altro giorno.

Nota dell'Autore: Salve a tutti ragazzi!.Eccomi di nuovo con una storia del tutto nuova. Una versione alquanto diversa di High school DxD. Un Reboot della serie, ma con un nuovo protagonista OC, inutile divulgarci ha rilevare la comparsa di Ddraig, perciò ho preferito farlo fin dall'inizio, seppur l'apparizione futura sarà nei prossimi capitoli. Spero che adesso il mio Oc Isaac non vi sembri noioso o irritante, dovevo trovare un modo equilibrato per farlo iniziare la sua avventura. Appena trasferito dall'Italia e vivere in un nuovo continente con la sua famiglia, frequentare l'Accademy Kouh. La personalità del mio può sembrare apatico e un po' lo e proprio a causa del suo carattere e del cambio di location. L'ho messo in parte moderna per cui noterete non pochi citazioni a location, come Lucca Comics in cui e citato in questo capitolo Preciso che l'anime mi piace molto ma e la questione del protagonista che talvolta e fasi alterne come una bilancia, poiché rallenta la storia o vengono aggiunte situazioni che rompono la fluidità. Adesso Isaac ha conosciuto Yuuma o Yuuma quale e giusto. Ha intravisto Rias e Akeno, ancora non sa che lui e il prossimo Sekiryuutei. Ringrazio molto Fenris per i suoi consigli utili e ci sentiamo al prossimo aggiornamento. Alla prossima!.

 

 
 

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Capitolo 2
*** Un'Appuntamento Con Tragico Epilogo. ***


Un'Appuntamento Con Tragico Epilogo.

Stavolta mi e capitato di svegliarmi addirittura in anticipo dalla sveglia, non è una cosa da meravigliarsi, dopotutto mi succedeva spesso, ma la cosa che mi sorprende e che questa notte, ho dormito placidamente, senza sentirmi quella strana voce a differenza delle notti precedenti.

Dopo aver rifatto il letto, questa volta mi siedo per terra, puntello le mani e distendo le gambe e inizio a fare le flessioni, ne feci una trentina, prima di girarmi sulla schiena e fare altrettanti addominali, giusto per mantenermi in forma. Conclusi gli esercizi, mi diressi in bagno e mi feci una rapida doccia calda e mi vesti con l'uniforme scolastica.

Quando scesi in cucina a preparare la colazione, poco dopo vidi arrivare mia sorella Selina, anche lei indossava l'uniforme dell'Accademy Kouh che, gli dona davvero molto, aggiungerei.

«Giorno Selina». Salutai con un sorriso.

Mi ha sorriso mettendosi le mani dietro alla schiena, inclinando la testa, prima di guardarsi nel piccolo specchio e sistemarsi la frangia e ridacchiare.

«Scommetto che molti mi chiameranno Selina 'Cinder' Celere, vedendomi» Ha detto con un sorriso divertito sul volto.

Sorrisi, conosco bene la mia sorellina, come me non gli piace la notorietà esattamente come me e ultima cosa che lei vorrebbe ed essere popolare.

«Beh dipenderà da; Se qualcuno dei nostri compagni di classe conosce l'anime di RWBY, sicuramente ti chiameranno cosi. Sennò apprezzeranno sicuramente la tua acconciatura».

La guardai con una scrollata di spalle e sogghignando, mentre Selina mi guardava sfoggiando il suo sorrisetto tipico, però di breve durata, prima di appoggiarsi al tavolo e incrociare le braccia al petto.

«Stasera uscirai con quella ragazza giusto?». Mi ha chiesto. Io per tutta risposta ho annuito mentre finivo di preparare la colazione.

«Si. E' ti ho ho promesso che starò attento. Mi conosci, mantengo sempre le promesse». Risposi prima di impugnare una presina e afferrare il manico della caffettiera e riempire due tazzine.

Selina aprì il frigorifero e prese la caraffa piena di succo d'arancia e il latte e mi porse quest'ultimo, lo presi, mentre mia sorella riempiva due bicchieri a meta di spremuta.

Dopo aver macchiato i caffè, presi le tazze e li poggiai sul tavolo, mia sorella mi aiutò, successivamente ho preso i due toast e abbiamo fatto colazione insieme, lavare i piatti, prendere le cartelle e incamminarci verso la Kouh Accademy.

***

L'intera giornata era trascorsa abbastanza in fretta, quando mia sorella Selina era stata presentata alla classe, dopodiché a preso posto a sedere nel banco vicino al mio, ma mi voltai e scoccai un'occhiata gelida ad uno dei 'Perverted Trio', Motohada, quando esso aveva mormorato le misure, - con grande precisione -, sul corpo di mia sorella. Issei ha deglutito e chinato lo sguardo, mentre gli altri due pensavano che fossi in cerca di grane, Issei li ha fermati entrambi, mormorando qualcosa che non ho avuto modo di sentire, ma i due si sono subito seduti e chinato lo sguardo.

Durante la pausa delle lezioni, esattamente com'era successo a me, anche lei fu bombardata di domande dal resto delle nostre compagne di classe, come la capisco, e una irritante situazione, sopratutto quando la gente diventata invadente. Però dovrò offrire un gelato a mia sorella, molte delle nostre compagne di classe l'hanno soprannominata Selina 'Cinder'-chan. E lei per tutta risposta ridendo mi ha guardato chiamandomi con il soprannome 'Qrow', proprio per ricordarci quella giornata a Lucca Comics.

Sorrisi, e mi accorsi che Yuuma era arrivata in ritardo a scuola, dopo essersi scusata con la professoressa, ha raggiunto il suo posto nel banco alla mia destra, ci siamo guardati e lei ha sfoggiato un sorriso radioso e abbiamo seguito la lezione.

Parlando di Yuuma è davvero una ragazza gentile, disponibile è me lo ha dimostrato più volte in tutta la giornata, informandomi sulla città stessa e su quante più cose possibili sull'Istituto. Sarò onesto Yuuma sta incominciando a piacermi, e davvero carina, nonostante quando la guardo negli occhi, ho nuovamente quella sensazione di osservare gli occhi di uno squalo bianco.

Al termine delle lezioni pomeridiane, una volta usciti dal cancello, Yuuma mi ha detto dove ci saremmo incontrati fra un paio d'ore ed a che ora, dopodiché ci siamo separati per tornare a casa.

Ancora un paio d'ore e avrei avuto il mio primo appuntamento con Yuuma.

*E' giunse finalmente l'ora stabilità dell'appuntamento. Prima di uscire d'anticipo, mi vestii con un paio di jeans neri, una maglietta blu scuro e sopra una giacca nera leggera che tenevo aperta, e un paio di scarpe da ginnastica nere e grigie.

Mi diressi al luogo dell’appuntamento, ma Yuuma non era ancora arrivata, diedi un'occhiata veloce all'orologio da polso. Mancavano cinque minuti all'ora stabilità, arriverà fra poco, nell'attesa mi appoggio al muretto basso dietro di me e mi guardo intorno, guardando il passaggio delle auto e dei passanti.

I minuti passavano e Yuuma non era ancora arrivata, diedi un'altra occhiata all'orologio da polso, sollevai un sopracciglio, sono passati dieci minuti dall'ultima volta che avevo controllato.

«Uhm. Yuuma è in ritardo, speriamo che non abbia avuto problemi». Mormorai guardando l'ora.

Ma proprio quando stavo abbassando il braccio, sento un'improvviso formicolio da esso, che partiva dalle punte delle mie dita, sino al gomito, lo sollevo e guardò, vedo un tenue alone rossastro, sgranò gli occhi e... l'alone era scomparso.

Ruotai il palmo in alto, successivamente in basso, aprii e chiusi le dita, dopodiché mi sfilai gli occhiali dal naso, chiusi gli occhi, e mi strofinai le palpebre con il pollice e l'indice, prima d'indossare gli occhiali e guardarmi intorno. Sarò stanco e la stanchezza ti va talvolta vedere cose strane. Come era successo prima.

Improvvisamente vedo una diafana mano che teneva un volantino ingiallito e me lo appoggia sul palmo della mano..

«Per favore, date un'occhiata». Ha detto una voce femminile cordiale.

Mi volto e vedo una graziosa ragazza con i capelli castani, con un'acconciatura ai lati della testa, in modo che i suoi capelli laccati fossero simili alle ali di pipistrello, esso assieme al vestito rosso con le spalline a forma di ala di pipistrello e l'orlo della gonna bianco, braccialetti dorati ai polsi e con una borsetta rosso tiziano piena di altri volantini, come quello che mi stava porgendo con un sorriso gentile.

«Ehm grazie ma Io..» Dissi, ma lei per tutta risposta sorrise inclinando la testa e si allontana.

«... Veramente non lo volevo» Mormorai, prima di scrollare le spalle e oservai il volantino.

Questo si che era uno strano volantino. I caratteri giapponesi in alto non riesco a tradurli come si deve, ma potrei ipotizzare che sia la pubblicità di qualche nuovo locale a tema dark. Ma la frase in inglese scritto in basso. 'We grant your wish?', boh sarà lo slogan ad effetto.

«Esaudiremo il tuo desiderio?». Lessi, prima di piegarlo e mettermelo nella tasca posteriore dei jeans.

«Isaac-Kun!». Senti improvvisamente, girai lo sguardo e vidi arrivare di corsa Yuuma. Indossava una maglietta bianca e una gonna corta nera.

«Ciao Yuuma-Chan». La salutai con un sorriso.

«Eccomi. Era da un po' che aspettavi?». Mi ha chiesto un po' imbarazzata, quanto e carina quando arrossisce.

«Nah. Sono arrivato da poco». Ho detto, quando mi abbracciò con un gridolino di gioia.

«Non vedevo l'ora di arrivare!. Non mi sembra vero che è il nostro primo appuntamento!». Ha detto.

Sorrisi ricambiai l'abbraccio. «Già. Sono sicuro che sarà indimenticabile Yuuma»

Staccatosi da me, si mise di fianco, gentilmente le porsi il braccio in un invito, lei sorrise e si mise a braccetto e c'incamminammo.

Per iniziare il nostro appuntamento. Visitammo diversi negozi vicini, parlando nel contempo per conoscerci meglio, sui i nostri hobby, mi dice che le piace suonare l'arpa e leggere libri d'avventura; mentre Io, le rilevo che mi piacciono come lei i libri d'avventura e che pratico alcuni sport, ogni tanto suonavo qualche strumento musicale, sopratutto la chitarra è il pianoforte, le ho detto che mi sarebbe piaciuto sentirla suonare un giorno, lei mi ha guardato senza dire una parola, per poi sorridere dolcemente e abbracciarmi il braccio, poggiandosi la testa sulla spalla.

In uno dei negozi che ho visitato, le ho regalato un braccialetto di velluto viola come i suoi occhi. Successivamente abbiamo preso in gelateria, due granite, era una giornata davvero calda, mentre beveva la granita, la scrutò in cerca di qualche segnale.

Sembra allegra e soddisfatta, ogni tanto si guardava il braccialetto con un sorriso, sfiorandolo, quando la guardò negli occhi, non ho più la strana sensazione delle altre volte, lei si stava davvero divertendo, come se fosse stata la prima volta, ci girammo per le stradine, guardando le vetrine e passando il tempo a parlare.

Più tardi ci spostammo in un parco lì vicino dove continuammo a passare il tempo a continuare a parlare, ridere e scherzare o dondolandoci sulle altalene, Yuuma ha davvero una risata carina, come lei del resto.

Giunse il tramonto, guardai Yuuma e la vidi che sembrava esserne accorta anche lei, mi ha guardato sorridendo e mi prese per mano, trascinandomi verso l'altra parte del parco.

«E' stato un'appuntamento fantastico Isaac-Kun. Mi sono divertita molto».

«Non sei la sola Yuuma-Chan».

«Questa parte del parco è meno frequentato nel parco, cosi tranquilla e nessuno potrà disturbarci», Ha detto con un sorriso e lo seguita.

Yuuma ha smesso di trascinarmi, si e messa al mio fianco a braccetto, sfiorò il dorso della sua mano, mi faccio coraggio è le prendo la mano intrecciando le dita con le sue. Ha ricambiato la presa, almeno fino a quando non siamo arrivati davanti ad una fontana al centro della piazzola rotonda del parco, fittamente alberato. Ha ragione e davvero un posto molto tranquillo.

Lì Yuuma ha aumentato il passo, lasciando la mia mano ed ha fatto una breve corsa di fronte alla fontana, si e voltata a guardarmi con le mani dietro alla schiena.

«Senti Isaac-Kun?»

«Si Yuuma-Chan»

«Per commemorare questo nostro primo appuntamento.. potrei chiederti un favore?»

Commemorare?. Oh Yuuma questo non me lo aspettavo, vuole chiudere in bellezza questo primo appuntamento?.

«Dimmi». Le ho detto.

«Potresti fare una cosa per me?»

Ho annuito con un sorriso. «Certo, qualsiasi cosa»

Yuuma ridacchiò. Poi aprì la bocca, guardandomi intensamente, il suo sguardo non era più dolce ma gelido senza emozioni, sadico.

«Potresti morire per me?»

Aspetta. Che cosa ha detto?.

«Aspetta..Cosa?.. Puoi ripetere?». Chiesi esitante, forse avrò sentito male.

Yuuma ha ridacchiato avvicinandosi a me, si mette sulle punte dei piedi, avvicinando il suo viso al mio orecchio, sento il suo respiro caldo e sussurra:

«Potresti morire per me?»

Sgranai gli occhi, arretrando di un paio di passi, guardandola, il suo volto divenne freddo e minaccioso e un sorriso sadico apparve, e dal suo corpo iniziò ad uscire un’aura scura. I suoi vestiti si trasformarono completamente, diventando un completo di pelle nero molto succinto, mentre dalla sua schiena spuntarono due ali ricoperte di piume nere.



Ali d'angelo nero?. Cosa cazzo?.

«Sai. Anche se è stato per breve durata. Non dimenticherò mai questo appuntamento. devo ammettere che mi dispiace un po’ ucciderti. Ragazzi premurosi e sensibili come te non ne esistono più, quindi senza rancore».

Disse prima di aprire la mano destra e creò una lancia color cremisi, pareva fatta d'energia o simile alla luce.

Non c'era tempo per pensare, compresi subito che cosa voleva fare, senza che lei lo avesse detto, e quando la vidi sollevare la mano, mi tuffai istantaneamente di lato. Ma sentì un'atroce fitta di dolore al fianco, sono riuscito ad evitare di finire trafitto, ma la lancia mi ha colpito al fianco, non devo guardarmi, dovevo scappare da Yuuma o cosa cosa cazzo, lei sia in realtà.

Con una mano premuta sul fianco, sento liquido caldo che so bene di cosa si trattava, non devo guardare la ferita, cosi istintivamente guardo Yuuma e sta ghignando, prima che ha aperto nuovamente la mano e ha creato un'altra lancia, stringo i denti e corro, sopportando per quanto possibile questo dolore, verso gli alberi.

Passai fra gli alberi fitti, dovrei riuscire a seminarla e al contempo, impedirle di prendere la mira, almeno questa è la teoria.

Non so quanti metri ho percorso, prima di mettere su qualcosa e improvvisamente un'altra scarica di dolore, stavolta dalla mia gamba, mi fa ruzzolare a terra, il dolore e aumentato e fra un gemito roco di dolore, mi guardò la gamba, ciò che vidi mi fece trasalire.

Il polpaccio destro sanguinante era stato lacerato, da un frammento luminoso come la lancia violacea che mi aveva scagliato Yuuma in precedenza, in quello che doveva essere stato una sorta di trappola, a parte uno strano cerchio dorato, per via della scarsa luminosità di dove sono, non vedo il meccanismo, sempre ammesso che ne fosse provvisto.

Merda!. Imprecai mentalmente mentre mi guardai attorno e strisciai verso l'albero, appoggiò le mani sul fusto d'albero come base d'appoggio e mi alzai lentamente in piedi, ho il respiro pesante, il cuore mi palpita come un treno merci e sto rischiando di svenire per il dolore.

Sento un frusciò e sollevai lo sguardo, faccio appena in tempo a mettermi dietro ad un'altro albero vicino, spiai cautamente, vidi atterrare Yuuma e guardarsi intorno con aria spazientita e divertita, sembra proprio che si stia divertendo a darmi la caccia quella.

«Non puoi scappare tutto il parco e disseminato di trappole. Con un potere come il tuo ho preso dovute precauzioni». ha detto a voce alta, continuando a guardarsi intorno, ho arretrato lentamente trascinandomi la gamba colpita, cercando di non fare alcun rumore, ero riuscito a guadagnare diversi metri, mi voltai e zoppicando, attraversai la macchia d'alberi.

Solo per ritrovarmi nuovamente di fronte alla fontana, la stessa di prima, quel parco ne aveva solo una ed era quella, eppure ero sicuro di non stare girando intorno.

Ma all'improvviso, un lampo cremisi balenò e un dolore atroce mi invade il petto, unico suono che mi uscì dalle labbra era un rantolo di dolore, le ginocchia mi cedono e crollai giù, abbassai gli occhi e la testa, vidi l'asta di una lancia violacea brillante piantata nell'addome. E' finita.

Vedo Yuuma atterrare e sedersi sul bordo della fontana e mi osservava, vuole godermi i miei ultimi attimi di vita. Maledetta..

Mentre la lancia svanisce e il sangue sgorga, nonostante il mio tentativo di tamponare la ferita con le mani, il sangue continua a fluire fuori, inizio a sentire la vita che sciama via.

«Scusami. Ma eri una minaccia per gli altri. Per cui ti ho dovuto eliminare, prima che altri potessero agire in modi differenti». Ha detto guardandosi il bracciale che le avevo regalato con tristezza.

«Se hai del rancore preditela con Dio. E' lui che ti ha donato un Sacred Gear pericoloso». Ha detto prima di chiudere gli occhi, poi non lo più vista, dovevo essere caduto sulla schiena perché ora stavo fissando il cielo al tramonto.

E' la mia vita finisce qui. Cosi?. Esalando quelli che sono i miei ultimi respiri sull'asfalto del parco?. Il destino ha volte ha un contorto senso dell'umorismo. Mi dispiace tanto Selina. Non ho mantenuto la promessa di fare attenzione. Tossisco sangue e chiudo gli occhi, espiro profondamente.

Desiderei solo aver potuto fare di più.

«Sei tu che mi hai chiamata?». Una voce di ragazza? E chi e?. ah mah non importa, sto morendo.

Un lungo attimo di silenzio, la voce di questa ragazza e cosi flebile ora che non la sento più, soltanto queste ultime parole ho udito:

«Dedica la tua vita a me. Vivi per me».

Nota dell'Autore: Salve a tutti ragazzi. Eccovi il secondo capitolo, ma l'avrete già immaginato che questo sarebbe accaduto. Forse è stato noioso come capitolo ma come nel precedente capitolo anche adesso dovevo valutare bene, ma dal prossimo le cose cambieranno. Ho reso Yuuma un po' più tattica, grazie al consiglio di Fenris il quale ringrazio ancora per l'aiuto, non agisce alla leggera e ha preso precauzioni ovvero delle trappole, anche se ne ne mostrata una e la confusione d'area. Ora Issac ha udito prima di morire una voce di ragazza. Avrete già capito di chi tratta. Voglio annunciarvi che il rapporto fra Isaac con il Gremory Team non sarà dei migliori, ma lo potrete vedere mentre, riguardo il rapporto con Ddraig sarà diverso e spero che vi piacerà. Riguardò alle ragazze ne parleremo in futuro. Chi volesse darmi consigli e suggerimenti per il prossimo capitolo. Mi faccia sapere per messaggio privato. Ringrazio i lettori silenziosi e ci sentiamo nel prossimo aggiornamento!. Alla prossima!.

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Capitolo 3
*** Una Vita Che Non T'Aspetti. ***


Una vita che non T'Aspetti.

Mi svegliai di soprassalto, sudato mentre mi guardavo intorno, ero. Ero nella mia stanza?. Ma com'era possibile. Ultima cosa che ricordo, era il mio appuntamento con Yuuma è che lei, gli si sono spuntare delle ali come quelle di un'angelo ma nere e ha cercato, riuscendoci di uccidermi.

Mi guardai e tastai l'addome e sollevai la maglietta grigia sbiadita che usavo come pigiama e fatta eccezione del mio addome piatto, non vi era alcuna traccia della ferita mortale che Yuuma mi aveva inflitto con quella specie di lancia, come anche, non vi era traccia sul fianco dov'ero stato colpito la prima volta, sollevai il risvolto dei pantaloni della vecchia tuta nera, che usavo anch'esso come pigiama, per controllare il polpaccio destro, anch'esso era normale.

Credevo di essere morto, ma sono vivo. Quindi come sono tornato a casa mia?. Che mi sia sognato tutto?. Di essere uscito con una ragazza che alla fine ella mi ha ucciso?.

Può essere così. Ma ha dire la verità, sono piuttosto scettico su questo mio pensiero. Tutto il dolore che ho patito allora, era reale come io che respiro. Sono morto ma ora sono vivo. Come era possibile?. E' questo mi chiedo.

Scesi dal letto, l'avrei rifatto più tardi, in questo momento sentivo il gran bisogno di farmi una doccia calda. Forse mi avrebbe schiarito le idee e avrei fatto meglio il quadro della situazione.
Successivamente dopo esseri rifatto accuratamente il letto ed essermi vestito, mi sono diretto verso la Kouh Accademy.

 

 
Quando entrai in classe. diverse cose attiravano la mia attenzione: Di solito quando rientravo in classe assieme a Yuuma Amano dopo l'intervallo e la pausa pranzo. Allora le ragazze e i ragazzi ci guardavano con mal celata invidia. Adesso sembrava che tutti si comportassero con me come se non fosse successo nulla, poiché le ragazze mi guardavano di nuovo bramose, lo si poteva notare da certi tipi di sguardi che mi lanciavano, alcuni ragazzi un po' invidiosi di come ero spesso circondato dalle ragazze che mi facevano domande, altri cortesi, e tutti. Docenti compresi. 

Quando mi diressi al mio banco e presi posto, mi appoggiai allo schienale e incrociai le braccia al petto, ripensando a quello che era successo durante il mio appuntamento con Yuuma e di come si era concluso. Eppure per quanto provassi a non pensarci, qualcosa dentro di me era alquanto scettico a riguardo, provai a fare un tentativo e chiesi ai miei compagni di classe se conoscessero una studentessa col suo nome, essi risposero negativamente.

Allora era davvero che mi ero sognato tutto. Sospirai e provai a non pensarci più, attesi che iniziassero le lezioni e le segui.

Quando trillò la campana dell'intervallo, tirai fuori dalla tasca del blazer, il mio Ipod, l'accessi e indossai le cuffie, feci partire la musica. 'Monster' degli Skillet, una delle canzoni che preferisco per il ritmo e il testo che mi si a dice alcune volte. Mentre sto ascoltando la musica. Riesco a sentire da sopra il volume alto della musica, le gride entusiastiche delle mie compagne di classe.

Metto in pausa la canzone e voltai lo sguardo verso nella medesima direzione in cui stavano guardando le mie compagne di classe.

Successivamente tutte le mie compagne di classe si sono spostate come una marea umana verso lo stipite della porta, dove stava entrando un ragazzo.




«Aww non ci credo!. Kiba-Kun qui nella nostra classe in visita. Che bello!»

Ah, cosi lui é il famoso Yuto Kiba, l'idol di tutte le ragazze della Kouh Accademy, quello che lo chiamano 'Il Principe Azzurro' della scuola e di conseguenza il nemico giurato di tutti i ragazzi, almeno cosi ho sentito vociferare dal resto dei ragazzi dell'Istituto a suo riguardo.

Lo osservai con circospezione, mentre si stava guardando intorno prima di guardare improvvisamente verso la mia direzione, per poi congedare educatamente le ragazze che lo stavano guardando con gli occhi luccicanti, e si stava avvicinandosi al mio banco. 

«Salve. Tu sei Isaac-Kun vero?» Mi salutò con un sorriso gentile prima di fermarsi ad un metro da me.

Guardandolo potevo constatare che il titolo di 'Principe Azzurro' non gli era stato affibbiatogli così a caso. 

Era certo un bel ragazzo: Biondo, occhi grigi con un piccolo neo sotto il sinistro, un fisico molto asciutto ma comunque tonico di chi si tiene in forma, molto garbato e rispettoso, esattamente com'erano i principi del passato.

Tuttavia, mi chiesi perché uno studente del secondo anno come lui viene nella mia classe a cercarmi, qui gatta ci cova.

«Dipende da chi mi cerca». Gli ho detto in modo glaciale e scoccandogli un'occhiata altrettanto seria.

Yuto mi ha guardato un po' sorpreso, ma non ha battuto ciglio da come mi sono rivolto a lui.

«Perdona il disturbo. Isaac-Kun. Ma sono qui a nome di Rias-Buchou. Vorrebbe parlarti e mi ha chiesto di accompagnarti. Vorresti seguirmi?». Mi ha chiesto mantenendo il suo sorriso gentile.

D'accordo, ora si la cosa si fa sempre più strana. Perché mai, Rias Gremory, una delle ragazze più popolare dell'Istituto, vorrebbe parlarmi?. E' ha chiesto a Kiba, anch'esso popolare a chiedermi di seguirlo?. E' una strana coincidenza e per la cronaca. Ha me non mi sono mai piaciute le coincidenze. Nulla accade per caso. Perciò qual'è il reale motivo di quella conversazione?. Starò al gioco e scopriamolo.

Accennai ad un sorriso: «Certamente Kiba-Kun. Mi piacerebbe sapere cosa vuole parlarmi Rias-Sempai»

Raccolsi la cartella e la misi oltre la spalla e lo seguì fuori dalla classe e lungo il corridoio, ignorai come le ragazze di passaggio salutavano Kiba e io accennai solamente ad un sorriso e un cenno di saluto alle ragazze. Ma quando siamo usciti dalla scuola, lo guardai seriamente.

«Dove stiamo andando esattamente?». Chiesi.seriamente.

«Alla Sede del Club di Ricerca Dell' Occulto. Rias-Buchou e lì che ci aspetta». Mi ha risposto continuando a camminare e continuai a seguirlo. 
Ho seguito Kiba sino davanti ad un vecchio edificio. Mi sono fermato ad osservarlo.

Il vecchio edificio scolastico era uno stabile della scuola staccato dal complesso principale, consisteva in una grande costruzione a tre piani, il cui terzo piano fungeva da torre dell’orologio, bianca con tetto nero e diversi rampicanti che ricoprivano le pareti fino al secondo piano. 

«Così, questo è il Club di Ricerca dell'Occulto?». Chiesi.

«Esattamente Isaac-Kun Parecchio tempo fa, era un dormitorio, Ma non fu mai usato ed e caduto in disuso e abbandonato. Sarebbe probabilmente andato incontro alla demolizione se non fosse stato per Rias-Sempai, la quale, dopo averne ottenuto la gestione dalle autorità scolastiche, lo rese nell'attuale Club di Ricerca dell'Occulto». Mi ha spiegato

Scossi la testa, che club alquanto stravagante e singolare, pensai continuando ad osservare l'edificio, quando scorsi un movimento alla finestra del secondo piano, una delle tende si era spostato, qualcuno all'interno ci aveva visto entrare. 

Sentì Kiba chiamarmi e lo guardai, mi stava aspettando davanti alla porta d'ingresso, lo raggiunsi a passo svelto.

Kiba aprì la porta d'ingresso e mi fece un galante, cordiale cenno di entrare, a cui risposi solamente con un brusco cenno del capo. Quando il 'principe azzurro' era entrato, entrai e mi spostai dalla porta, mentre lo chiudeva dietro di sé. E mi fece cenno di seguirlo.

L'illuminazione dell'ingresso era scarsa, sembrava come se l'esterno fosse diventato buio improvvisamente, posai la cartella nel ripiano dello scaffale vicino all'ingresso e lo seguì fino alla sala principale dell'edificio.

Essa era una grande stanza rettangolare, le pareti rivestite in legno di betulla con inserti romboidali di legno, il pavimento anch'esso rivestito in parquet di legno di mogano, un tappetto viola scuro, con divani stile vittoriano nero e un basso tavolo al centro con sopra un candelabro a tre bracci d'ottone. Spostai lo sguardo continuando ad osservare la stanza, alcune sedie e mobili lungo le mura, diversi quadri appesi e un’illuminazione data da molte candele accese su tutto il perimetro, sicuramente per enfatizzare sull'atmosfera della natura del Club di ricerca sull'Occulto.
All'altra estremità della sala vi era una grande scrivania di legno massiccio di quercia.

Vidi su uno dei divani centrali stava seduta una ragazzina minuta dai capelli bianchi con un fermaglio nero a forma di testa di gatto sul suo lato destro, gli occhi nocciola-ambrati che sgranocchiava tranquillamente dei dolcetti.
Restai fermo dov'ero, mentre Yuuto Kiba si avvicino ai divani guardando la ragazzina e fece le presentazioni:



«Koneko-Chan, questo e Isaac Celere. Celere-Sempai, lei e Koneko Toujou»

«Salve». Salutai in modo accennato ma educato. Lei rispose soltanto con un cenno del capo, continuando a sgranocchiare il dolcetto. Uhm. Ragazzina di poche parole o parecchio riservata a quanto pare.

Sento lo scatto della serratura e mi volto verso la porta alla destra della scrivania e vedo entrare un'altra ragazza, che avevo vista un paio di giorni fa, attraversare il campo, assieme a Rias Gremory. Akeno Hinejima.



«Ara ara. Tu sei il nuovo membro del club. Piacere di fare la tua conoscenza. Sono la vicepresidentessa del Club di Ricerca dell'Occulto. Akeno Hinejima» ha detto sfoggiando un sorriso radioso.

Arrossì osservandola. Valutarla solamente come 'bellissima' non renderebbe appropriata: i suoi lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo da un fiocco arancione, occhi viola come un'ametista, un fisico molto formoso e tonico, i lineamenti del suo viso delicati che nessun scultore o pittore artistico, sarebbe riuscito a replicarla alla perfezione. Non c'era da sorprendersi se lei era considerata una delle due ragazze più belle e popolari dell'intero Istituto.
Indossava l’uniforme femminile scolastica, che consisteva in una camicetta bianca con sopra una giacca nera chiusa sotto il seno, una minigonna fucsia e un nastro avvolto a fiocco sul petto, oltre a delle calze nere lunghe fino alle ginocchia e delle scarpe marroni. 

«Piacere mio Akeno-san» Ho detto con un sorriso accennato, con le guance arrossate.

Ma subito dopo, sbatto le palpebre, riguardo a quello che Akeno aveva detto 'nuovo membro del club'?, pensò che ci sia un grosso errore. Prima che potessi replicare. 

«Direi che ci siamo tutti»

Voltai lo sguardo in tempo per vedere colei alla quale apparteneva quella voce, entrare nella stanza e  venirmi incontro. Rias Gremory. Studentessa modello e la ragazza più popolare della Kouh Accademy. Presidentessa del Club di Ricerca dell' Occulto.



Se dovessi dare un voto fra la bellezza di Akeno Himejima e quella di Rias Gremory. Senza dubbio sarebbe stato alquanto difficile votare. 
Akeno- San senza dubbio era affascinante, ma lei..non avevo mai visto una ragazza più bella. I lunghi e fluenti capelli cremisi le arrivavano fino a poco sopra il bacino, gli occhi blu mare emanavano nobiltà e pacatezza, come l'oceano cambiava dall'essere calmo a diventare mosso in un secondo. Il suo corpo aveva le forme più seducenti che avessi mai visto. Indossava anche lei l’uniforme scolastica, ma questa non faceva che rafforzare ancora di più il suo fascino, esaltando il suo fisico formoso e perfetto e dandole nel contempo un tocco di semplicità. Il giusto equilibrio fra bellezza e formalità.

Guardandomi Rias, si sedette sul divano imitata da Yuuto Kiba, mentre Akeno Himejima, uscita e rientrata rapidamente da un’altra porta nella parte sinistra della sala, poggiava sul tavolino un vassoio con alcune tazze piene di tè fumante. Con un gesto, mi fece cenno di accomodarmi a mia volta, ho accennato un sorriso e presi a sedermi sull'altro divano libero, ringraziai Akeno-San per il tè. ma non lo presi, mi limitai a guardare i membri del club, curioso di sapere il motivo della mia presenza qui. Se volevano che io facessi parte del loro club di ricerca, beh la mia risposta era ovviamente: No.

«Allora Rias-sempai. Potrei sapere il motivo perché stranamente una delle ragazze più popolari della scuola voleva parlarmi cosi di punto in bianco?». Le chiesi con tono glaciale, incrociando le braccia al petto, osservai la sua e la reazione degli altri.

Esattamente com'era successo prima con Kiba, anche Rias sembrò sorpresa dal mio tono cosi serio. Veramente di solito sono più tranquillo ed educato a parlare con le ragazze o con le persone in generale. Fatta eccezione agli inizi e quando c'è qualcosa che non mi convince divento alquanto diffidente. 

Ma Rias prese e sorseggiò tranquillamente il suo tè, sollevando lo sguardo a guardarmi, prima di sorridere leggermente, ma mi accorsi che i suoi occhi, il riferimento mentale all'oceano, c'avevo azzeccato, infatti mi stava dando un'occhiata severa, ma di breve durata.

«Sei un tipo che non gli piace aspettare Issac». Disse con calma. 

Sorrisi in modo accennato, ma continuai a guardarla seriamente e gli dissi: «Non sempre, dipende dalle situazioni»

Rias-Buchou mi guardò chiudendo gli occhi per un secondo prima di aprirli e guardarmi.

«Benvenuto nel Club di Ricerca dell'Occulto Isaac. Taglierò subito corto: Tutti i membri qui presenti, sono tutti demoni». Ha detto.

La guardai di sorpresa, misto all'incredulità e allo scetticismo. Infine con serietà. Questa poi, i ragazzi più popolari dell'Istituto Kouh, si sono talmente rimbambiti dal loro club, da auto-considerarsi dei demoni. Così mi alzai dal divano e girai i tacchi e mi diressi verso la porta. Come se non avessi già il pensiero di Yuuma con quelle ali da angelo nero che continua a passarmi in testa, nonostante sto rivalutando l'idea di aver sognato. Ora cosa mi tocca sentire.

«Dove stai andando?» Ha detto la voce di Rias Gremory, mi voltai a guardare lei e i presenti, mettendomi le mani nelle tasche dei jeans.

«Che domande. Me ne vado, ho molto di meglio da fare, che starmene qui ad ascoltare assurdità. Grazie per invito, ma non ho intenzione di far parte del vostro Club. Con questo vi saluto». Dissi schietto scoccandogli un'occhiata a loro.

L'espressione sui loro volti era da immortalare. Erano sorpresi, ma Rias si alzò in piedi, mentre dalla sua schiena e di tutti i presenti si aprivano un paio di grandi ali nere da pipistrello. In un secondo pensai, guardandoli indifferente, che erano palesemente finte, ma quando vacillai a causa di un improvviso peso sulla mia schiena, mi guardai e sgranai gli occhi. 

Dalla mia schiena erano spuntate un paio di grandi ali nere da pipistrello, identiche a quelle dei presenti che avevo di fronte. Pensai che fosse impossibile ma quando mi accorsi che le stavo muovendo, emettendo un flebile gemito roco di sorpresa.

«Sorpreso?. Rinnovo il tuo benvenuto Isaac come demone». Disse Rias con un sorriso, incrociando le braccia sotto al suo formoso seno.

S-Sono un demone?, pensai continuando a guardarmi le ali, sfiorai la membrana, rabbrividì, prima di guardare Rias e i presenti che mi stavano sorridendo, eccetto Koneko che aveva ancora la sua espressione stoica.

«Come e quando sono diventato un demone?». Chiesi fra tensione e rabbia che non riuscì a celare, guardando seriamente i presenti, mentre serravo i pugni per celare che mi stavano tremando. 

Rias si avvicino, io arretrai per tutta risposta, ma lei tirò fuori dalla tasca una foto e me la mostrò.
Guardai la foto e sussultai. Era Yuuma chan con le ali da Angelo nere.

«Yuuma-Chan?». Esclamai dallo stupore stupore

Nella mia testa come in un film, ricordai il mio appuntamento con lei e la sua conclusione, quando le sono spuntare delle ali nere, che mi stavo cercando di fuggire, e che lei mi ha ucciso con una lancia di energia.

«Quella che tu chiami 'Yuuma-Chan' in realtà è: Un angelo caduto» 

«Gli Angeli Caduti. Un tempo erano servitori di Dio, ma sono sprofondati all'inferno Poiché nutrivano e provavano emozioni malvagi. Sin dall'antichità, noi demoni ci scontriamo con loro per il dominio assoluto degli inferi. Noi demoni stipuliamo contratti con gli esseri umani, esigiamo il pagamento di un prezzo, che ci consente di guadagnare potere. Dal canto loro, gli Angeli Caduti cercano di eliminare i demoni, servendosi degli esseri umani. Infine ci sono gli angeli veri e proprio che hanno ricevuto l'ordine per conto di dio di eliminare sia gli Angeli Caduti che i demoni. Cosi da tempo innemore si e verificata una questione di stallo fra le tre fazioni» Rias mi ha spiegato. Ma non era quello che volevo sentire in realtà.

«Non voglio sapere la storia. Voglio sapere il perché Yuma mi ha ucciso e come sono diventato un demone?» Domandai innervosito.

«Per il Sacred Gear in tuo possesso»

Sacred Gear?. Un momento.Poco prima che mi accasciai a terra. Yuuma aveva detto una cosa del genere.

«Che cos'è effettivamente questo Sacred Gear?

«I Sacred Gear. Oggetti dotati di abilità straordinarie creati dal Dio della Bibbia. Donati solo agli esseri umani possono usarli e li acquisiscono fin dalla nascita, ma solo col tempo apprendono della loro esistenza. Tra questi ve ne sono tredici molto più potenti degli altri chiamati Longinus, che sono una minaccia per le tre fazioni». 

Ha spiegato Akeno guardandomi dopo essersi rimessa seduta sul divano. Guardai lei e voltai lo sguardo verso Rias, essa ha annuito prima di continuare lei la spiegazione

«Ti ha considerato pericoloso e così ti ha ucciso, celando subito dopo ogni sua traccia, per questo sembrava che nessuno conoscesse questa Yuuma, perché aveva eliminato il suo ricordo di tutti con i suoi poteri».

Ecco spiegato perché non vi era più traccia di lei. Non mi ero sognato tutto allora. Era accaduto realmente. Questo risponde alla mia prima domanda, ma come sono diventato demone questo ancora voglio sapere.

«Potresti alzare il tuo braccio destro Isaac-Kun». Mi ha detto Rias.

Le scoccai un'occhiata ma soltanto perché spinto dalla curiosità, esitante sollevai la mano destra.

«Chiudi gli occhi e concentrarti in modo di liberare la tua energia interiore». 

Continuando ad essere spinto dalla curiosità più che altro, obbedì, chiusi gli occhi concentrandomi, serrai la mano a pugno, me lo senti formicolare. Sempre di più, quando vidi un flash rosso e aprì gli occhi. E sulla mia mano.. vi era ora una sorta di guanto rosso che sembrava fatto di squame d’acciaio e presentava un grosso gioiello verde incastonato sul dorso. «Wow. Ma Cosa?».



Osservai ammirato il guanto, esaminandolo con attenzione, sopratutto quel bel gioiello verde sul dorso della mano.

«Quello è il tuo Sacred Gear, per esso che quell'angelo caduto ti ha ucciso». Ha detto Rias avvicinandosi a me, ero cosi intento a guardare il Sacred Gear, che non mi accorsi che stava invadendo il mio spazio personale, arretrai di un paio di passi immediatamente.

«Ma ciò non spiega. Come sono vivo e diventato un demone però?» Le chiesi e lei non esitò a rispondermi.

«Un'istante prima di morire tu mi hai evocata, avevi uno dei nostri volantini in tasca come quello che ti mostrerà Akeno»

Akeno si alzò in piedi e mi mostrò il disegno del cerchio magico, quando lo vidi mi era molto famigliare e compresi. Il volantino che quella ragazza di ieri mi aveva dato.

«Tu in punto di morte hai desiderato di poter fare di più. Cosi mi hai invocata. Quando sono apparsa purtroppo eri moribondo, mi sono accorta della presenza del Sacred Gear cosi ti ho salvato la vita. Trasformandoti in un mio subordinato. Sei un demone servitore della Famiglia Gremory». Ha detto con un sorriso

Allora ecco com'era andata. Dopo che ero morto questa demone, che io stesso ho evocato per colpa di quel maledetto volantino, mi ha riportato in vita. Per giunta come suo servitore!. Oh no!. Non lo posso accettare, non lo voglio accettare. Io non sono il servo di nessuno!.

«Mi rifiuto». Dissi fra i denti guardando Rias.

La sua sorpresa e quella degli altri era ben evidente, scommetto che non si sarebbe mai aspettata che qualcuno si sarebbe rifiutato di essere il suo servitore. «Come hai detto?». Ha chiesto la maggior interessata sconvolta.

«Ho detto che mi rifiuto!. Non sono il tuo servo!. Perciò Statemi lontano!». Esclamai alzando la mano destra, dov'è avevo ancora il guanto in posizione di guardia.

[Boost]

Non ho guardato da dove proveniva quel suono, mi sono voltato verso la porta e lo raggiunta, quando. 

«Se uscirai dall'edificio, sarai alla merce degli Angeli Caduti, se scopriranno che sei vivo e reincarnato in demone. Non esiteranno ad ucciderti. Attaccherebbero anche chi e più vicino a te e attualmente non avresti alcuna possibilità di sopravvivere ad un loro attacco, in quanto non hai ancora abbastanza potere». Ha detto Rias a quelle parole mi fermai all'istante.

[Boost]

Se avesse ragione, Selina e la mia famiglia sarebbero in pericolo. Ma non voglio essere un suo servitore, nemmeno essere un demone che purtroppo sono, mi voltai a guardarla.

[Reset]

Ignorai ancora quel suono. Rias-Buchou era a meno di un metro da me, guardandomi con tutta l'aria di rimproverarmi, la guardai dritto negli occhi per dimostrarle chiaramente che non avrei chinato la testa davanti a lei.

«E' non solo. Se qualche demone ti vedesse. Saresti considerato un 'randagio' ed verresti eliminato senza esitazioni e mi dispiacerebbe se succedesse». Ha detto con cortesia, ma facendomi capire dal tono della sua voce, che sarei andato contro a orribili conseguenze e quindi, non avevo altra scelta. 
Ho chinato la testa, senza dire una parola.

«Mi ripresento: sono Rias Gremory. Fiera erede del Casato Gremory. Sono contenta di accoglierti tra noi. Isaac». Lei disse, la guardai e spostai lo sguardo sui presenti.

Essi sorrisero, persino Koneko che aveva abbozzato ad un leggero sorriso. Dopodiché Rias-Sempai mi prese la mano, con il palmo rivolto in su, ebbi l'impulso di ritrarla, ma dovetti lasciarla fare, la vidi disegnare uno strano simbolo sul palmo della mano, mentre notai Akeno-San, aprire le braccia e sul pavimento comparve lo stesso cerchio magico che ho visto e fare un cenno.

Successivamente Rias Gremory mi spiego che ora ero considerato a tutti gli effetti un suo servitore, con mio dispiacere aggiungerei e che l'Accademy Kouh era sotto la sua giurisdizione, il suo territorio. 

Volevo tornarmene a casa, così Rias ha acconsentito e sono uscito dalla Club di Ricerca dell'Occulto, prima di andare via però. Sempre la 'Buchou', mi disse di presentarmi domattina che mi avrebbe spiegato altro sui demoni e sul Sacred Gear. Ho soltanto annuito e me ne sono andato.

In che guaio mi sono cacciato, avrei voluto mandarli al diavolo si fa per dire e dimenticare tutto. Ma con il pericolo degli angeli caduti che avrebbero potuto attaccare me e la mia famiglia, ho dovuto accettare al mio malgrado di essere a tutti gli effetti il servitore di Rias. Per colpa loro e di Yuuma sono diventato un demone, una bestia.

Ritornai a casa quando era sera, limitandomi a dire che avevo fatto delle attività extra scolastiche, mi'inventai la scusa che avevo già cenato, ritornai in camera e mi misi subito a dormire. Volevo riposare, solo quello.

Nota dell'Autore: Salve a tutti ragazzi. Allora prima di cominciare ringrazio calorosamente Fenris per il suo consiglio e l'altro suo consiglio sarà usato nel futuro capitolo. Isaac ha incontrato di persona Rias Gremory e il resto del Club di Ricerca dell'Occulto. Scoperto con suo grande dispiacere di essere un demone reincarnato, reagendo in modo che personalmente ritengo piuttosto giusto, appunto non desiderato. E stato definito le tre fazioni. Ed infine scoperto il suo Sacred Gear. Ma per il nostro Isaac la sua nuova situazione e appena iniziata.  Ovviamente ci saranno spero e accetto consigli a riguardo, sul dietro le quinte, oppure sul capitoli futuri in generale. Come discorsi privati fra Rias e il resto del team. Fatemi sapere. Ringrazio i lettori silenziosi e ci sentiamo al prossimo aggiornamento. Alla prossima!.

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Capitolo 4
*** Una Sfida è l'incontro con un Drago. ***


Una Sfida è l'incontro con un Drago.

Che notte di merda!. Non ho chiuso per quasi tutta la notte, sono fortunato di aver fatto almeno quattro ore di sonno, tuttavia mi sento come se mi avesse investito un tir diverse volte. Come se non bastasse, scopro che sono stato reincarnato come demone e che i ragazzi più popolari dell'Accademy Kouh, sono altrettanto dei demoni. Lasciamo perdere. Devo andare a scuola per incontrare quella che si definisce la mia padrona Rias Gremory. Si come no, nei suoi sogni rossa.

Scendo dal letto, lo rifaccio alla belle e meglio, prima di dirigermi in bagno e farmi una corroborante doccia, questa volta fredda, magari mi farà stare un po' meglio del mio stato attuale.

Infatti sotto il getto d'acqua fredda, mi sto iniziando a sentirmi un po' meglio adesso, finita la doccia, mi asciugò, indossai scarpe da ginnastica nere e grigie, jeans neri e una camicia blu a maniche lunghe, i quali, li ho rivoltati sino ai gomiti e ho lasciato aperti i primi tre bottoni del colletto.

Durante la colazione, ho notato che mia sorella Selina, mi stava guardando perplessa, quando mi alzai per riporre il piatto e la tazza da caffè nel lavandino.

«Sei sicuro di stare bene Issac?». Lei mi chiese, era preoccupata lo si poteva capire lontano un miglio soltanto dal suo tono di voce, voltai lo sguardo a guardarla e sfoggiai un migliore sorriso rassicurante che potevo fare.

«Sto bene Selina. Ho soltanto dormito male. Ora scusami devo andare a scuola. Rias-Sempai ha bisogno di me per le attività extrascolastiche». Risposi prima di salutarla e uscì di casa e mi diressi a passo svelto verso la Kouh Accademy.

[***]

Appena raggiunsi ed attraversati i cancelli principali dell'Accademy Kouh, ho proseguito seguendo la stessa strada che avevo fatto con il 'Principe Azzurro' Yuuto Kiba per dirigermi verso il Club di Ricerca sull'Occulto.

Arrivai davanti al vecchio edificio e, senza neppure bussare, la porta d’ingresso mi venne aperta; dietro di essa, Yuuto Kiba e Akeno Himejima mi accolsero con un sorriso cordiale. Oh ma per l'amor... Risparmiatevi i vostri fasulli sorrisi di cortesia almeno.

«Ben arrivato Isaac-Kun. La Buchou ti stava aspettando». Mi disse il primo, spostandosi dalla porta.

Entrai guardando seriamente entrambi «Allora non perdiamo altro tempo inutile». Dissi con gelo nella mia voce, lasciando i due senza parole. Akeno mi osservava accigliata, mentre Yuuto ha solamente sospirato prima di farmi strada verso l'altra stanza.

Appena entrato, come sempre Koneko stava seduta su uno dei divani liberi, intenta a sgranocchiare un dolcetto, mi guardo e fece soltanto un lieve cenno di saluto, «Ehilà» salutai senza troppo entusiasmo, subito dopo ho distolto lo sguardo da lei e guardai la scrivania, dov'era il grande capo. Rias mi stava guardando con un sorriso cordiale sul volto, e ci mancava pure lei.

«Salve Issac-Kun. Come ti senti?». Mi chiese appoggiata alla scrivania, continuando a sorridere.

«Non credo che t'interessi». Risposi solamente, guardandola seriamente, e Rias aveva perso il sorriso e mi stava guardando severamente, ma con mia sorpresa non ci diede troppo peso.

«Cambiando argomento. Ieri mi hai detto che oggi avremmo parlato sui Sacred Gear e sui demoni se ben ricordo». Le dissi, visto che la mia vita per colpa loro, aveva preso un'altra strada, tanto valeva saperne qualcosa di più.

Rias ha sospirato rumorosamente, spostandosi dalla scrivania e camminare verso di me, la guardai seriamente, ma quando la guardai negli occhi, deglutì a mio malgrado.

Non era incazzata, ma sicuramente era irritata dal mio comportamento, sento qualcosa nell'aria, una percezione del tutto nuova, questo allora è il potere demoniaco?., la vidi avvolta da un sottile strato di aura cremisi.

«Sei un tipo alquanto scorbutico e insolente. Quindi non ti fa piacere essere un mio servitore?». Mi chiese facendo un'altro passo avanti guardandomi dritto negli occhi, ho arretrato di un passo intimorito, la sensazione nell'aria era indescrivibile, sentivo dentro di me che era meglio non prenderla alla leggera.

Tuttavia, lei aveva ragione. Non mi fa alcun piacere essere il suo servitore, diedi un'occhiata di sfuggita agli altri membri, anch'essi sembravano piuttosto nervosi.

Nonostante fossi intimorito e sentivo il sudore colarmi giù dalla fronte, sino alla punta del naso e giù lungo le tempie, la guardai dritto nei suoi occhi oltremare, che ora essi avevano una sfumatura rossastra, strinsi i denti e le dissi in tono glaciale: «Te l'avevo già detto questo l'altra volta. Io non sono il tuo servitore Rias Gremory!».

Improvvisamente la vedo sorridere, e la sua strana aura svanisce improvvisamente, fa un passo indietro, incrociando le braccia sotto al formoso seno, guardandomi con un sorrisetto divertito ed enigmatico.

«Molto bene allora. Voglio essere misericordiosa con te Issac-kun, nonostante la tua insolenza. Ti propongo una sfida. Un duello amichevole. Tu contro Kiba».

Sono sorpreso e guardai immediatamente guardai Kiba, il biondino ha annuito facendo un passo avanti, facendo intendere di essere pronto allo scontro, spostai lo sguardo su Rias ed essa ha continuato a parlare.

«Sarà una normalissima sfida alla pari. Se vincerai Tu Issac-kun. Sarai libero di andartene». Mi disse con calma, prima di poggiarsi le mani sui fianchi e guardarmi seriamente.

«Tuttavia. Se sarà Kiba a vincere. Continuerai a essere il mio servitore. Allora la tua decisione Issac-Kun?». Mi chiese con uno sguardo di sfida.

Sono rimasto in silenzio. Spostando lo sguardo da Rias a Kiba, valutando attentamente la situazione attuale: Sono un demone come loro, dovrei possedere abbastanza forza per potermela cavare. Se rifiutassi questa sfida, e scommetto che è proprio quello che la rossa vorrebbe. Cadrei in ridicolo e loro si farebbero beffe di me.

Non voglio tirarmi indietro. Se questa e la possibilità di andarmene e guadagnarmi la libertà, perché non provarci?.

Osservai l'espressione dei presenti, eccetto quella imperscrutabile di Koneko. E' il sorriso radioso di Akeno. Rias era visibilmente impaziente di sentire la mia risposta. D' altro canto Yuuto era tranquillo.

«Davvero sarà una normalissima sfida Rias Gremory?. uno contro uno. Niente trucchi?». Chiesi seriamente e Rias per tutta risposta ha annuito mantenendo la sua espressione seria, sorridendo subito dopo.

«Hai la mia parola. Nessun trucco. Soltanto un normale scontro uno contro uno. Allora la tua decisione?».

D'accordo allora. Non mi tirerò indietro, guardai loro in cagnesco. «Molto bene. Accetto la sfida».

Rias ha sorriso e ha annuito e mi ha fatto cenno di seguirlo, ma io aspettai che anche gli altri la seguissero, giusto per precauzione prima di seguirli. Uscimmo all'esterno, nel giardino vicino.

Guardai Yuuto che aveva appena preso una spada di legno Bokken, si volto a guardarmi é si mise nella tipica posizione di guardia del Kendo..

Mi misi in posizione di guardia, anche se era apparso il guanto rosso del mio Sacred Gear, potevo sempre usarlo come guanto da combattimento, guardai Yuuto e serrai i pugni. ero pronto.

[Boost]

Kiba con mio grande stupore svanì, per poi apparirmi di fronte con guardo determinato e il Bokken sollevato in un fendente. Sollevai prontamente il guanto ad altezza del volto, per parare il colpo, l'impatto fu davvero molto duro, sento tutto l'arto intorpidito dal colpo parato.

Istintivamente arretrai di un passo svelto, tenendo alta la guardia e sferrai subito un jab diretto al volto di Kiba, questo riuscì a schivarlo e sferrare un'altro fendente. Riuscì ad evitarlo tirando indietro il busto, ritornai in posizione di guardia.

[Boost]

Kiba svanì nuovamente, ma questa volta, sentì il sangue defluirmi verso il basso,sopratutto dalla faccia, quando sentii la punta del Bokken appoggiato sulla mia spalla.

«Il prossimo non sarà come se facessimo allenamento. Sei pronto?». Mi schernì il principino.

Ora ne avevo abbastanza. Ritornai in posizione di guardia alta, molleggiando sulle punta dei piedi, attaccai subito Kiba, il 'principe azzurro' stavolta si era messo sulla difensiva, schivando i miei colpi con movimenti del corpo, quando non colpivo con il Sacred Gear, e se colpivo con esso usava la spada per pararsi.

Piegai il braccio e feci un rapido montante, ma era i realtà stavo facevo una finta, quando Kiba tirò indietro il busto, gli sferrai un calcio al suo ginocchio destro, facendolo barcollare vistosamente e gli sferrai un montante dritto al volto con il guanto armato.

Kiba arretrò di un passo toccandosi il mento con aria sorpresa, un rivolo di sangue gli uscì dal labbro. Ghignai ma non mi facevo illusioni, era stato un colpo fortunato, non devo darmi per vinto, non essere avventato. Ripetei a me stesso.

[Boost]

Schivai e parai i suoi colpi per quanto potevo, ma alcuni ne avevo incassati, odio dirlo, ma Kiba non stava scherzando. I colpi che mi sono preso non erano certo leggeri, la mia spalla destra mi fa un male cane, come il fianco destro.

Ma quando guardo Kiba, beh eppur sono riuscito a colpirlo solo due volte al volto, devo dire che e un modesto passo avanti, il sopracciglio destro del biondo sanguinava ancora.

Per qualche ragione, mi sentivo che ora mi muovevo più agilmente i prima, mah, sarà l'effetto dell'adrenalina nel sangue, ma stavo iniziando ad essere affaticato,.slittai in avanti e mi spostai di lato, sferrai un pugno diretto al suo volto, ma anche Kiba era riuscito a schivare il mio pugno e con la coda dell'occhio lo vidi di fianco, pronto a colpire, ma non gli diedi il tempo, mi lanciai contro di lui, con una spallata, la mia azione deve averlo preso di sorpresa, perché ero riuscito a colpirlo facendolo arretrare e gli sferrai un pugno al torace con il guanto, lo senti gemere, gli sferrai un montante sinistro al mento con tutta la mia forza, facendogli sollevare i piedi da terra. Un colpo del genere sarebbe andato sicuramente in knock-out.

Mi resi conto troppo tardi di essermi sbagliato.

Con un movimento agile a mezz'aria Kiba, atterrò in piedi e scattò in avanti, fui troppo sorpreso e sono stato lento a reagire, mi ha colpito con tre colpì tanto rapidi e violenti, e li ho sentiti tutte e tre.

Il primo sull'addome, il successivo sulla parte alta della schiena e ultimo sulla testa.

Nonostante cercassi di resistere a non cadere a terra, barcollai mentre tutto si oscurava e crollai a terra.

Ultima cosa che senti era la voce di Rias che diceva: «Hai vinto Kiba».

[***]

Quando ripresi conoscenza, la mia testa mi pulsava come un nido di calabroni infuriati, gemetti mentre mi tirai su a sedermi con cautela, trattenendo un gemito di dolore proveniente dall'addome e dalla mia schiena, mi guardai intorno, ero all'interno del Club di Ricerca sull'Occulto, e pensavo che i divani fossero più comodi quando ci si stava seduti sopra, come sono sdraiato mi sembrava di aver dormito direttamente sul pavimento..

Ah già ora ricordo, sono stato sconfitto da Kiba. Di conseguenza ho perso la sfida, sospirai rassegnato.

«Ara, Ara. Ti sei svegliato Isaac-kun». Ha detto Akeno, voltai lo sguardo e vidi lei seduta sul divano, assieme a Kiba e sull'altro divano c'era Koneko-chan, tutti stavano sorseggiando tranquillamente il tè.

Guardai i presenti uno per uno. Akeno mi stava sorridendo con cordialità, sicuramente apparente. Subito dopo guardai Kiba, vederlo con le due abrasioni sul volto guariti, mi fece montare l'irritazione, non solo ho perso ma a vederlo sembrava che non l'avessi neppure colpito, peccato che con la rabbia in crescita, anche il mio mal di testa era aumentato. Gemetti toccandomi la testa e recuperai gli occhiali da vista sul tavolo basso.

«E' stata una sfida interessante Issac-Kun». Mi disse Kiba con un sorriso.

Vaffanculo 'principe azzurro'. Pensai guardando Kiba con veleno, chiusi gli occhi, massaggiandomi dov'ero stato colpito proprio da Kiba.

Koneko mi guardò con espressione imperscrutabile, accennando ad un lieve sorrisino.

«Come ti senti?». Chiese Rias Gremory entrando in quel momento, mentre si strofinava energicamente la sua folta chioma cremisi con un'asciugamano, doveva essere uscita dalla doccia da poco.

La guardai e abbassai lo sguardo, non voglio darle la soddisfazione di dirmi che avevo perso, l'avevo già capito all'istante.

«Come se avessi un nido di calabroni infuriati all'interno della testa. E' prima che tu me lo dica: ho già capito di aver perso la sfida. Accetto la mia sconfitta».Ammisi sospirando prima di prendere la tazza di tè ancora fumante davanti al mio posto e fissai la mia immagine riflessa sul liquido caldo, prima di sorseggiare, era davvero buono questo tè.

«Secondo le condizioni della sfida. Adesso sei ufficialmente a tutti gli effetti un mio servitore. Ma sono orgogliosa di come te la sei cavata, spero di vedere altro impegno simile in futuro». Mi ha detto, sollevai lo sguardo dalla tazza e la guardai. Lei stava sorridendo, ma non di quelli da arroganti che non sopporto, un sorriso genuino che mi lasciò sorpreso e anche meno umiliato.

Sarà genuino, ma non cambia il fatto che ora sono condannato ad essere suo servitore in eterno.

Sorriso di Rias-Sempai più, che ho fatto due abrasioni sul volto di Kiba e un bel livido, uguale: magra consolazione.

«E' il tuo modo di addolcirmi la pillola Rias Gremory». Risposi in tono pacato e sarcastico.

La vidi sbuffare, evidente sperava che avessi perso il mio atteggiamento, prima di sedersi sul divano vicino a Koneko, continuando a guardarmi

«Sarebbe meglio che mi chiami solamente Rias-Buchou o solamente Buchou, anche gli altri mi chiamano cosi.. Bene ora dobbiamo parlare dei tuoi doveri di Demone. Dovrai stringere contratti con gli esseri umani. Ti ricordi quando ti avevo parlato della distinzione fra le tre fazioni vero?». Mi chiese mentre sorseggiava il suo tè, ho solamente annuito, afferrando la mia tazza e bevendo un lungo sorso.

«Si me lo ricordo Buchou». Ho detto, anche se quando usai il suo appellativo di 'presidentessa' lo dissi come se avessi appena mangiato qualcosa di amaro. Lei ha annuito e ha continuato a parlare.

«Allora per cominciare dei conseguire dei risultati. Noi demoni stringiamo patti con gli esseri umani e otteniamo un compenso. E' questo a darci potere, continuando ad avere risultati potrai anche guadagnare un'ascesa sociale. Ma una cosa alla volta. Per questo vorrei che ti mettessi subito al lavoro. Per cominciare dovrai distribuire questi».

Dicendo questo Rias si era alzata in piedi e si mise vicino al divano dov'ero, indicando una decina di scatole di cartone impilate l'una sull'altra, subito dopo mi mostrò un volantino. Lo stesso che avevo in tasca, poco prima che arrivasse Yuuma al nostro appuntamento.

«Sul serio Volantini?» dissi fingendo sorpresa.

«Si ora mai più nessuno evoca un diavolo disegnando cerchi magici sul pavimento o muri. Perciò distribuiamo volantini soltanto ad una particolare cerchia di plausibili contraenti. Quando essi hanno un desiderio da esaudire, ci possono evocare con esso e noi appariamo, esaudiamo la loro richiesta ed elargiamo il compenso. Molte cose sono cambiate nell'inferno dopo la guerra che ti avevo citato l'altra volta. Ora però non perdiamo altro tempo. Su fila a distribuire questi!». Mi ordinò Rias, la guardai mentre mi alzai in piedi aprì una delle scatole presi una grossa risma di volantini, li misi in una sacca che Koneko-chan mi porse, e senza dire una parola uscì dal club, sbattendo con forza la porta alle mie spalle.

[***]

(Rias Gremory POV)

Sospirai quando Issac varcò la soglia senza dire una parola. Anche se non ha detto niente, ho visto nel suo sguardo, nonostante la sconfitta avuta contro Kiba, che ancora non vuole essere un mio servitore.

«Koneko-chan. Tienilo d'occhio. Potrebbe combinare qualcosa mentre è fuori». Dissi.

Koneko ha annuito e uscì dalla stanza, se Issac farà qualcosa di anormale, lo verrò a sapere da lei.

«Ara ara. Certo che Issac-kun ha proprio un bel caratterino» Ha detto Akeno, affiancandosi a me col suo solito sorrisetto.

La guardai sorridendo a mia volta. «Non posso dire di avergli perdonato la scontrosità e l’insolenza di oggi, ma ho il timore che Issac-kun, potrebbe prendere brutte decisioni. Lo ha dimostrato quando mi ha detto che non vuole essere un mio servitore, comprensibile. Per lui essere diventato demone è stato uno choc. Per questo come ho detto a Koneko-chan voglio chiedere a Te e ha Kiba, di tenerlo d'occhio per un paio di giorni almeno, giusto per precauzione. Sono sicura che con il tempo. Cambierà idea»

Guardai Yuuto, volevo sentire assolutamente la sua opinione sulla sfida fra lui e Issac. Veramente Issac non avrebbe ottenuto la libertà. Se fosse fuggito sarebbe stato etichettato come 'demone randagio' e sinceramente non vorrei che succedesse, quella della sfida era stata un'ottima idea per testare delle sue capacità.

«Allora Yuuto. Qual'è la tua impressione su Issac-kun durante la sfida?». Gli chiesi.

«Francamente sono sorpreso che sia riuscito a colpirmi ben tre volte. Si e difeso abbastanza bene per essere agli inizi, per i primi minuti dall'inizio della sfida, ho fatto come mi avevi chiesto; di non usare tutta la velocità innata del 'Cavaliere'. Per poi ho iniziato a fare sul serio. Penso che con il dovuto allenamento, potrà migliorare e tirare fuori le sue capacità»

Ho annuito. «Grazie per la tua impressione Yuuto. Onestamente sono rimasta sorpresa anch'io. Credevo che le sue capacità iniziali fossero alquanto scarse, che avrebbe dovuto sottoporsi ad intensi allenamenti per migliorare. Ha superato le mie aspettative. Ma ho notato che nonostante avesse attivato il suo Sacred Gear, non ha ancora appreso il potere del suo Longinus. Il Booster Gear. Per via del suo carattere non gli ho ancora ritenuto opportuno spiegargli bene il suo Sacred Gear., ma pensò con sicurezza che domani potrei già spiegarglielo».

Yuuto eAkeno annuirono e sono sicura che anche Koneko-chan sarebbe stata d'accordo con questa mia decisione, mi alzai e mi diressi alla finestra, scostai la tenda scura, guardai fuori dalla finestra, guardando ma senza guardare veramente l'orizzonte.

Ho provato un po' d'ammirazione quando Issac nonostante la sua insolenza, abbia avuto il coraggio di sfidare il mio sguardo e la mia aura demoniaca che avevo manifestato per metterlo in riga, odiavo farlo ma mi aveva costretto a farlo. Chiusi gli occhi.

«Dopotutto e un membro della mia famiglia, un caro servitore dei Gremory. Spero che riesca ad accettare la sua nuova vita che gli ho donato».

«Cambiando argomento Buchou. I nostri famigli non hanno più notato movimento nella vecchia chiesa in disuso, fuori ai confini di Kouh. Mi chiedo che cosa avranno in mente gli Angeli Caduti di preciso?».

Guardai Yuuto, mi stavo quasi per dimenticare della presenza degli Angeli Caduti. In effetti e strano. Quell'angelo Caduto che Issac ha chiamata Yuuma, l'aveva ucciso per via del suo Sacred Gear, se quella era stata la sua missione, perché allora sono ancora nei pressi del mio territorio?. Dubito che loro possano aver scoperto che Issac è ancora vivo e che sia diventato un demone. Ma non posso escluderlo per certo. Sicuramente avranno in mente qualcosa.

«Ottima domanda Yuuto. Per il momento, lasceremo i nostri famigli a sorvegliarli a distanza. Agiremo al momento opportuno, non possiamo violare il territorio degli Angeli Caduti, senza un valido pretesto». Dissi dopodiché mi diressi verso il bagno. Avevo il gran bisogno di farmi una doccia.

[***]

(Issac POV).

Infilai ultimo volantino nella cassetta della posta in una delle case scelte, sospirai. Ha dire la verità avevo pensato di allontanarmi quanto bastava e poi distruggere questi volantini, per rompere un po' le palle a loro, e le loro idee da demoni. Ma ho cambiato idea. Avevo sempre la strana sensazione che qualcuno mi stesse osservando. come tutt'ora. Forse qualcuno di Rias mi stava sorvegliando?. Forse no, ma era sempre meglio correre ai ripari. Per cui ho continuato il mio volantinaggio come se nulla fosse.

Guardai l'ora e decisi di tornare a casa, mentre m'incammino, fissai la mia mano destra, ora senza il mio Sacred Gear. Chissà perché questo Sacred Gear diceva spesso 'Boost'?. Mi piacerebbe saperne qualcosa di più in merito.

Raggiunsi casa mia, entrai salutando i miei genitori e salì su per le scale e raggiunsi la mia camera, dopodiché usci e andai subito in bagno a farmi una doccia e una volta finita, indossai una maglietta grigia e dei pantaloni di una tuta e andai a dare una mano a mia madre e mia sorella a preparare la cena, mentre mio padre era andato a farsi una doccia.

Durante la cena, mia madre ha detto che aveva trovato un negozio che importava e vendita di generi alimentale direttamente dall' Italia, confermati anche ad un esame visivo non era una bufala, per tanto avremmo avuto molte più possibilità di cucinare all' Italiana. Ottimo!

Quando tocco a me parlare i miei genitori volevano sapere qualcosa di più su queste attività extrascolastiche, ho parlato che facevo del volantinaggio a promozione di alcune attività extra scolastiche future e sui vari club della scuola. In breve ho dovuto inventarmi qualcosa di sana pianta. Per fortuna che i miei genitori l'hanno bevuta, mi dispiace mentire a loro ma è meglio per loro che non scoprano mai la verità.

Ha cena conclusa, andai in camera mia, mi diressi alla scrivania e finì di mettere a posto il resto delle mie cose ancora inscatolate. Ovvero la mia PS4 e i vari videogiochi impilandoli sulla mensola.

Dopodiché accessi il portatile e mi guardai la saga di RWBY sino al volume 3.

Successivamente mi sdraiai sul letto e mi misi a dormire, augurandomi di poter farmi una buona dormita.

[***]

Mi svegliai con una sensazione famigliare, guardandomi intorno, c'era soltanto oscurità, come se mi trovassi in uno spazio al buio, l'unica fonte di tenue luminosità ero io stesso. «Dov'è mi trovo?».

[Finalmente avremmo la possibilità di parlare ragazzo. L'altra volta, la nostra conversazione si era conclusa prima ancora di cominciare]

Ebbi un sussulto dallo spavento, ha causa di quella voce che mi stava parlando dal nulla, ma lo riconoscevo quella voce, la stessa che sentivo in quelli che pensavo o credessi fossero sogni quasi tutte le notti, fatta eccezione di due giorni prima, dov'ero riuscito a rispondere. Sorrisi. E' vero, l'altra volta il trillare della sveglia aveva bruscamente disturbato l'inizio della nostra conversazione. Ho chiuso gli occhi e sospirai, prima di aprirli nuovamente, vediamo finalmente di scoprire il nome e un viso a questa voce una volta per tutte.

Scrollai le spalle. «Si scusa. tutta colpa della sveglia. Quella ha una suoneria che sveglierebbe persino i morti. Adesso potresti farti finalmente vedere». Ho detto guardandomi intorno aspettando che il proprietario di quella voce si mostrasse. «Dove sei?».

[Qui... accanto a te] Ha detto

Immediatamente mi voltai ma fui accolto da un'improvviso flash di varie sfumature di rosso intenso, sollevai il braccio destro, distolsi lo sguardo per non restarne abbagliato, socchiudendo gli occhi, mi avvicinai un passo alla volta.

Quando ebbi l'impressione di stare fluttuando nell'aria, abbassai il braccio è ci mancò poco che non ebbi un'infarto. Al posto dell'oscurità, tutto l'immenso spazio adesso era dominato dalle fiamme ardenti e lingue di fuoco come se fossi all'interno di una fornace. Provai timore e stupore in equa misura. «Wow...»

Fu allora che intravidi una figura in mezzo a esse, si ergeva improvvisamente: un'immenso drago occidentale cremisi, con le ali spiegate altrettanto enormi quanto il suo corpo, il collo lungo lo rendeva ancora più imponente, denti e artigli affilati, mentre mi stava fissando con i suoi occhi verdi intensi come smeraldi con particolare interesse e sono quasi certo di averlo visto sogghignare.


 

Le mie gambe mi cedettero all'istante, non m'accorsi nemmeno di essere seduto a terra, guardandolo. Non sapevo se essere spaventato o sbalordito, entrambe le cose a dire la verità.

«S-Sei un drago?»

Da dove diamine era spuntata questa creatura mitologica?!

[Esatto. I tuoi occhi non t'ingannano ragazzo]

«C-Chi sei tu?»

[Sono uno dei due Draghi Celesti, Il Welsh Dragon o Drago Rosso Imperatore. Il mio nome e Ddraig]

«V-vuoi m-mangiarmi?» dissi in iperventilazione.

[Mangiarti?] Ha detto Ddraig prima di ridere rumorosamente, chiudendo le ali hai lati del suo corpo immenso.

[Non hai un'aria appetitosa... Ah, voi umani siete davvero esilaranti con il solito ridicolo preconcetto… Non preoccuparti: non posso e non ho alcuna intenzione] disse ridacchiando.

Tirai un profondo respiro di sollievo prima di alzarmi in piedi e guardarlo. Sono sollevato dal fatto che non abbia cattive intenzioni. Dunque era sua la voce che mi parlava ma ora devo scoprire il perché.

«A-Allora. C-che cosa vuoi da me Ddraig?» Gli chiesi.

[In realtà volevo fare un salutino e conoscere il guerriero al cui fianco combatterò d'innanzi. Hai finalmente evocato e usato il mio potere. Tuttavia ammetto che sono rimasto sorpreso che riuscivi a sentirmi ancora prima di riuscire ad usarlo. Di solito mi risveglio quando il mio possessore riesce a evocare la prima volta il mio potere, intenzionalmente o meno. Evidentemente non riuscivi a focalizzarlo ed attivarlo, fino ad ora almeno].

Mi guardai la mano destra, sicuramente si starà riferendo al mio Sacred Gear. Mi piacerebbe saperne qualcosa di più, ma prima vorrei sapere esattamente dove ci troviamo. Spostai lo sguardo su Ddraig e gli chiesi: «Dove ci troviamo esattamente?»

[Ci troviamo all'interno del Sacred Gear, il Booster Gear. Dove io risiedo, le nostre anime sono venute in contatto nel momento esatto che hai usato il mio potere]

Incredibile pensai, spostando lo sguardo nuovamente sulla mano destra, chiusi le dita a pugno e ora era apparso il Booster Gear, osservai a lungo non posso negare di essere affascinato e sembra che Ddraig se ne sia accorto.

[Da quando sei riuscito a evocarlo che ti ho osservato come lo guardavi affascinato. Ma non è lo sguardo tipico di chi brama il potere e scatenarlo. Ma il tuo è di quello, dì chi vuole comprenderlo bene a fondo prima di usarlo].

Lo guardai e annuì. «Parlarmi di più su questo Booster Gear.».

Ddraig ha annuito sfoggiando quello che credo sia una parvenza di sorriso.

[Mi piace il tuo interesse. Te la farò breve visto che sai già cosa è un Sacred Gear, vedi tra questi c'è ne sono tredici molto più potenti degli altri chiamati Longinus. E' il Booster Gear é uno di questi. Ogni dieci secondi del tempo umano, esso raddoppia la forza del suo possessore e ti informo che, se sviluppata al massimo. La mia forza è in grado di uccidere Dio e i Maou!]

Ero rimasto di stucco. Davvero incredibile pensai, guardai il Booster Gear fissandolo a lungo, un pensiero mi attraversò la mente. Chiusi la mano a pugno, facendo stridere le squame metalliche del guanto. Ci sarebbe voluto del tempo certo, ma sono paziente, voglio apprendere ogni oncia di questo potere, comprenderlo prima di usarlo. Guadagnerò la mia libertà per non essere più al servizio di Rias Gremory.. Ma proteggerò i miei cari. Non solo me stesso,da chi altri di queste creature sovrannaturali oseranno attaccarci.

Spostai lo sguardo verso Ddraig e sogghignai.

«Ddraig. Voglio imparare ad usare il tuo potere. Vorresti addestrarmi ad usarlo?». Gli chiesi.

Il drago inclinò la testa da un lato, assottigliando gli occhi verdi in espressione seria. [Stai pensando di vendicarti?]

Forse anzi, togliamo pure il 'forse', evidentemente Ddraig ha letto i miei pensieri, tramite la mia anima, sospirai ma continuai a guardarlo.

«Per quanto covo rancore nei confronti di Rias Gremory e la sua banda di leccapiedi. La sola cosa che voglio e guadagnarmi la mia libertà, non sono il servo di nessuno e nemmeno voglio esserlo, non ho scelto io di diventare un demone, se la mia vita e rovinata. pazienza vorrà dire che me ne farò una ragione d'ora in poi Ddraig. Ma vendicarmi certamente non mi farà tornare umano. Ti basta come spiegazione Ddraig?» Gli dissi dimenticando completamente, che lui era un drago e che avrebbe potuto farmi a strisce in un momento.

Lo vidi sogghignare e ridacchiare. [Ammirevole la tua determinazione ragazzo. Sei un tipo interessante fin da quando sei riuscito a sentirmi. La grinta non ti manca di certo e mi piace molto questo tratto nei miei possessori] ha detto.

[Tuttavia sappi che d'ora in avanti ti aspetteranno battaglie nel tuo cammino, ed essere pronto in qualsiasi momento. Perciò dunque sei pronto ad accettare anche quest'altra parte della tua vita attuale?. Per la cronaca t’informo che i possessori di Sacred Gear non hanno mai vissuto una vita particolarmente serena] Mi domandò allungando il collo, la sua testa era alla distanza giusta che se avessi allungato la mano, gli avrei sfiorato con la punta delle dita, l'estremità del suo muso dentato.

Capì che mi voleva mettere alla prova, sentire e valutare se la mia determinazione fosse reale o meno. Me ne rendevo conto. Fissai i suoi occhi verde smeraldo grandi come ruote di un tir, vedevo la mia immagine riflessa sulle sue iridi draconiane.

«Lo so che sarà dura ma sono pronto ad accettare la mia sorte e le conseguenze della mia scelta. Accetto Ddraig» dissi determinato, poggiando il palmo della mano guantata sulla punta del suo muso, il mio gesto lo lasciò sorpreso ma sogghignò. Aveva capito che facevo sul serio, la sua risposta fu soltanto di annuire.

[Mi hai sorpreso ragazzo. Per un secondo ho creduto davvero che ti saresti tirato indietro una volta appreso la vita di battaglie che ti si sarebbero parati davanti. Allora cosi sia. Da oggi siamo compagni. D'accordo allora, ti addestrerò per usare il mio potere e diventare forte. Tuttavia ti avverto: Non sarà affatto facile!. Perciò preparati, ragazzo!]

Sorrisi guardandolo, «Lo sarò puoi starne certo». Gli dissi, però incrociai le braccia al petto. «Diamoci pure del Tu Ddraig. Mi chiamo Issac, piacere di conoscerti e evitiamo di darci del 'Partner' o 'Socio' d'accordo?».

Ddraig annuì nonostante fosse rimasto sorpreso. [In tal caso piacere socio.. anzi... Issac]

La mia vita aveva appena preso una svolta interessante.

Nota dell'Autore: Salve a tutti ragazzi in questo nuovo aggiornamento. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Dunque Issac, potrà lo so sembrarvi alquanto noioso. Ma il suo comportamento nei confronti di Rias e company e quello che penso sarebbe giusto. Non quello di accettare fin da subito di essere un demone solo per esaudire i suoi desideri malsani come Issei ha fatto fin da subito. Avrete notato che Rias in questa storia, abbia escogitato nonostante il comportamento del protagonista un modo per valutare le sue capacità e ringrazio Fenris che mi ha dato l'idea in merito. Finalmente anche Ddraig ha fatto la sua apparizione effettiva e Issac una volta appreso le capacità del Booster Gear e determinato a imparare ad usarlo, per guardarsi spera una futura libertà e questo pensiero coincide con il pensiero sovrastante che ho scritto. Ma forse alcuni non potrà piacere e comprendo il vostro pensiero. Mi scuso inoltre se il combattimento contro Kiba sia stato un po' fiacco, ma volevo provare a descrivere un combattimento in prima persona, per vedere se girava bene, non ci sarebbero problemi se in quei casi passerei alla terza persona? Se qualcuno ha qualche consiglio in merito mi faccia sapere. Oppure per il futuro capitolo in generale di idee. Ci sentiamo al prossimo aggiornamento alla prossima!.

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Capitolo 5
*** Settimana Di Quiete ***


Settimana di Quiete.

Era trascorsa una settimana, puntuale come un'orologio svizzero, al termine delle lezioni, invece di recarmi al Club di Ricerca sull'Occulto, me ne tornavo tranquillamente a casa, per poter proseguire il mio addestramento con Ddraig.

Ha proposito del mio partner, anche se personalmente preferisco chiamarlo rispettivamente per nome, l'avevo capito fin da subito, dal suo tono di voce, quando mi aveva ammonito che il mio addestramento non sarebbe stato facile. Eccome se aveva ragione, passavo dall'evitare i suoi attacchi per migliorare le schivate e i miei riflessi, anche se penso per quest'ultimo dovrò fare qualche prova sul campo in campo fisico, comunque l'altra sessione dell'addestramento era riguardo al controllo della mia aura demoniaca, manipolarla per trasformarla in magia.

La mia e la sorpresa di Ddraig sarebbe stata da immortalare, quando ero riuscito in due giorni a creare una sfera magica e creare un fascio d'energia 'Dragon Shot', come Ddraig stesso mi confermò, sempre sotto la sua guida, mi furono spiegate l'abilità del Booster Gear, di quanto ad ogni 'Boost', il mio potere raddoppiava ogni volta, tornando alla spiegazione della magia, sto perfezionando ad usarla, qualcosa sono riuscito a fare e vedere l'espressione fiera di Ddraig, mi ha dato una grande soddisfazione, certo sarà senza mezze misure, severo ma ammiravo la sua pazienza e la sua determinazione a farmi diventare forte e gli sono e sarò grato sempre..

Ora che sto guadagnando tempo allontanandomi da Rias e dai suoi compari.

Ma so bene che non avrò così maggior tempo, recentemente, venivo fin troppo spesso cercato da Kiba, per quanto provassi una piccola soddisfazione nell'immaginarmi di quanto sicuramente la rossa si stesse rodendo il fegato dalla rabbia dal mio comportamento, non sono uno sprovveduto, conosco i miei limiti, non posso continuarla ad evitarla in eterno e farla innervosire più del dovuto, sarebbe controproducente per me.

Per tanto oggi di mia spontanea volontà senza che Kiba venisse a cercarmi per l'ennesima volta ad informarmi che Miss chioma rossa, mi stava aspettando, mi diressi verso la sede del Club.

[***]

«Noto con piacere che ti sei deciso a rifarti vivo, stavo iniziando a pensare di venirti a parlare di persona Issac!».

Chissà perché me l'immaginavo questo benvenuto- Pensa all' appena ricevuta accoglienza 'calorosa' da parte di Rias. E' decisamente arrabbiata, più di quanto credessi. Pensai.

Mi misi le mani nelle tasche del blazer, guardandola seriamente, «Ho anche le mie faccende di quando ero umano, ancora da sbrigare Bouchou. Che la cosa t'importi o meno, francamente non m'interessa» le dissi con una scrollata di spalle, appoggiandomi con la schiena alla parete e incrociando le braccia al petto, guardando lei e i demoni presenti nella stanza.

Rias sospiro e si alzo in piedi, si diresse verso di me, fermandosi ad un metro scarso di fronte a me, il suo sguardo era pieno di delusione e frustrazione, guardandomi dritto negli occhi. E mi disse:

«Issac. Il tuo comportamento scontroso, insolente e irritante ed è davvero difficile da sopportare, lo è stato fin da quando ti abbia rilevato la nostra reale identità e la tua nuova esistenza. Sei un mio servitore non dimenticartelo».

Serrai i denti dalla rabbia ed i pugni dalla collera, la guardai con freddezza 'Ti stai divertendo a rinfacciarmi la mia maledetta situazione eh Rias?' pensai assottigliando gli occhi.

Kiba doveva aver visto la mia espressione e si era alzato in piedi, si era mosso al fianco destro di Rias, mentre Koneko ha fatto lo stesso dall'altro lato,entrambi mi guardarono con serietà e pronti a reagire se nel remoto caso decisi di fare qualcosa a Rias, spostai lo sguardo dall'uno all'altra e infine su Chioma rossa.

«Issac». Mi chiamò con un tono che mi lasciò alquanto sorpreso, la sua voce era preoccupata, esattamente come il suo sguardo, mentre incrociava le braccia al petto.

Mi costrinsi a calmarmi sospirai lievemente e continuai a guardarla.

«Nonostante il tuo comportamento, penso solo che ti ci vorrà del tempo per conoscerci meglio, tuttavia nonostante tu faccia di tutto per nasconderlo, sto iniziando a pensare su cosa ti affligge perciò vorrei che più tardi, Tu ed Io ne parlassimo in privato d'accordo?. E' se lo stai pensando, la nostra conversazione futura, Non sarà come tua padrona e tu il mio servo, sarà da demone a demone».

La guardai sorpreso, mi aspettavo che mi parlasse duramente, rinfacciarmi che lei era la mia padrona e che io dovevo obbedirgli senza lamentarmi, ma che mi parlasse con questo tono preoccupato, mi aveva lasciato davvero senza parole.

'Davvero sarà una conversazione o mi starai nascondendo qualcosa Rias. Va bene. Starò al gioco'. Pensai, mentre distolsi lo sguardo dai suoi occhi blu oltremare per un attimo prima di vedere entrare Akeno, sulle prime la mora ci guardò con espressione preoccupata ma poi mostro nuovamente i suoi soliti sorrisi, mentre iniziava a posizionava le tazze fumanti di tè sul tavolo basso.

«E' finità la ramanzina Buchou?». Ha detto Akeno.

Rias prese posto a sedersi, seguita da Kiba e Koneko, mi sedetti ringraziando in tono basso Akeno per il tè e afferrai la tazza, continuando a guardare Rias e la mora.

«Era già finità. In verità ho soltanto chiesto a Issac che voleva parlarmi del suo problema». Le ha detto prima di guardarmi, sicuramente stava ancora aspettando la mia risposta.

«In tal proposito devo prendere questo tuo silenzio Issac come un si per caso?». Mi disse con un sorrisetto, la guardai e bevvi un sorso di tè davvero buono prima di guardarla nuovamente e le dissi: «Va bene.. Buchou»

Rias mi ha sorriso prima di andare verso la scrivania e sedersi, chinarsi per prendere da uno dei cassetti una piccola risma di fogli.

«Molto bene. Kiba c'è una richiesta d'evocazione per te. Anche per te Koneko-chan».

Detto questo Rias ha consegnato i due un foglio di carta, subito dopo essersi congedati, Kiba e Koneko sono andati in due cerchi magici separati e sono svaniti nel nulla.

Subito dopo Rias mi ha guardato, mentre Akeno raccoglieva le tazze rimaste sul tavolo basso ed uscì.

«Volevamo farti fare il tuo debutto ufficiale come demone, ed fare un contratto con un essere umano, ma ci vorrà del tempo anche per quello Issac». Mi disse Rias. La guardai mentre prendevo posto su uno dei divani.

Nonostante la mia perplessità riguardante e le le posi delle domande su questi contratti. Rias inizio a spiegarmi tutto.

Dunque oramai nessun umano sa fare un cerchio magico d'evocazione sul pavimento o sul muro, per questo venivano usati dei volantini. La risposta alla mia prossima mossa, mi faceva sentire un po' meglio, i clienti erano affidabili e non avrebbero fatto richieste strane e insolite, anche se l'espressione di Rias quando gli avevo posto quella domanda, sembrava che l'avessi insultata in qualche modo riguardo alla sua famiglia, parole sue ovviamente.

L'ultima domanda che le feci. Era riguardante il compenso del contratto, quando mi rispose, Rias sembrava un po' vaga, ma mi ha detto che un tempo, i demoni prendevano l'anime ma ormai il contratto era più una tradizione ed erano i risultati che contavano.

«Meglio cosi, valuterò la possibilità di fare contratti o meno» le dissi una volta che ho finito di farle domande.

Rias annuì prima di poggiare i gomiti sulla scrivania e appoggiare il mento sopra alle mani giunte davanti a sé, facendo un accenno di sorriso

«Felice di sentirtelo dire Issac. Allora vorresti dirmi quale il tuo problema. L'avevi promesso e ora siamo da soli in privato» disse con un sorriso malizioso.

Rimasi in silenzio, da come mi sorrise, ma preferì ignorarlo e sospirai.

«Si l'avevo detto, anche se non l'avevo promesso. D'accordo Buchou. Sarò onesto con te: Non mi piace la mia nuova esistenza di demone. Ti sono grato comunque che mi hai salvato la pellaccia, ma l'idea di essere tuo servitore, non mi rende felice come tutta la mia situazione ecco tutto». Le dissi ammettendo il mio pensiero sulla mia situazione.

Rias ha sgranato gli occhi, ero pronto a qualsiasi sua reazione, che sicuramente sarebbe stata tipo o manifestazione della sua aura demoniaca oppure che facesse tipo pentola a pressione, infuriandosi.

Invece si limito a sospirare, mentre stava giocherellando nervosamente con un pezzo degli scacchi vicino, distogliendo lo guardo altrove.

«L'avevo immaginato. Sarebbe stato troppo assurdo che avresti accettato alla leggera la tua nuova vita da demone. La tua reazione e comprensibile. Ho avuto modo in passato una situazione simile, ma come allora, ho dato a quella persona del tempo e l'aiutato ad accettare il suo stato di servitore nonostante la sua iniziale diffidenza in me e nei miei simili. Issac ciò che ti chiedo adesso e provare a fare uno sforzo di iniziare a conoscerci meglio, d'accordo?» mi disse mentre guardava il pezzo degli scacchi che aveva in mano, rigirandolo fra le dita, come se stesse pensando a qualcosa.

Ammetto che la sua spiegazione mi abbia sorpreso, almeno mi ha ascoltato e la sua reazione mi era parsa sopratutto comprensiva, senza mostrarmi la sua autorità. Forse l'ho giudicata male.. forse dico ma valuterò bene se ciò che ha appena detto sarà vero o meno.

«D'accordo ci proverò Buchou. Ha proposito, spero che non te la prenderai se preferirò alcune volte starmene per conto mio, ma se aveste bisogno di qualcosa, chiamami pure». Le dissi

La vidi sorridere, non un sorriso di trionfo ma di gratitudine, cordiale, di quelle che scaldano il cuore.

«Molto bene Issac-Kun, si e fatto tardi puoi andare e spero che riuscirai ad accettare cosa sei adesso. Buona serata». Mi disse.

«Buona serata Buchou». Le dissi di rimando ed uscì dalla stanza subito dopo fuori dalla sede del club. Me ne tornai a casa.

Nota dell'Autore: Salve a tutti ragazzi!. Eccovi un nuovo aggiornamento. Mi scuso se il capitolo potrebbe risultarvi e pensò proprio che lo sia alquanto noioso. Ma sarà soltanto intermezzo per il prossimo da lì la storia prenderà un'altro ritmo. L'unica cosa che sapete e che Issac e stato distante dal resto del Club per tutta la settimana cosi da potersi allenare con Ddraig, e ora ha detto a Rias sul come realmente si sente, nel essere diventato un demone subordinato della rossa.

Forse avrete notato nella frase di Rias un particolare mentre parlava con Issac un riferimento futuro non dico altro. Ci sentiamo nel prossimo aggiornamento ringrazio inoltre un nuovo recensore Xephil, il quale lo ringrazio e spero che nonostante la noiosità di questo capitolo vi sia piaciuto lo stesso. Ringrazio anche per l'aiuto e consigli lo stesso Xephil e Fenris. Alla prossima!

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Capitolo 6
*** La Calma Apparente. ***


La Calma Apparente.

Oramai svegliarmi presto, persino di Domenica, il giorno dedicato unicamente per riposare e fare poco e quasi niente, ci avevo fatto l'abitudine, quindi era inutile che  avrei provato a riprendere sonno, ero ben sveglio scesi e ho rifatto alla perfezione, subito dopo ho guardato fuori dalla finestra e costatai che era un'altra bella giornata di sole. Perché sprecare una bella giornata come questa e non approfittarne invece.

M'infilai i pantaloni di una tuta e una maglia termica con una fascia sul braccio destro per infilarci il mio Ipod, avvolgo il cavo degli auricolari sotto la fascia, li avrei indossati soltanto quando sarei uscito di casa, usci' dalla mia camera e scesi di sotto.

L'aroma di caffè caldo appena fatto e delle brioche mi accolse subito, mi diressi in cucina e vedo mia sorella Selina, anch'ella era mattiniera come me e quanto vedo anch'essa forse aveva avuto la mia stessa idea, c'era anche la possibilità che  indossava soltanto la canottiera giallo ocra e i pantaloni della tuta anche solo per stare in casa.
Selina stava riempiendo le tazze da caffè, canticchiando a bocca chiusa, questa volta a optato per la caffettiera alla americana, ottimo modo di essere ben svegli al mattino presto come adesso.

«Giorno Selina». Salutai mentre sollevai ed allungai le braccia per sgranchirle. 

«Giorno anche a te, Issac». Ha ricambiato il sorriso, posando la caffettiera e preso dal frigorifero il cartone del latte e macchiato i caffè. Nel frattempo mi ero già servito prendendo una delle brioche e stavo già mangiarlo.

«Issac posso farti una domanda». Mi ha chiesto porgendomi la tazza di caffè, la guardai e la sua espressione m'inizio a farmi preoccupare, sembrava alquanto turbata. Afferrai la tazza, continuando a guardarla.

«Falla pure Selina. Dimmi»..le risposi mentre appoggiai il bordo della tazza alle labbra.

«E da un po' di tempo che ho notato una cosa. Da una settimana e mezza per essere precisi, un particolare cambiamento in te, dai di quelli del tipo che non t'aspetteresti», mi disse con un accennato sorriso, ma notai una sfumatura di evidente preoccupazione nella sua voce e nei suoi occhi azzurri viola, mi scoccava un'occhiata penetrante come se volesse leggermi in profondità.

Quando mi disse questo, stavo sorseggiando il caffè e mi andò di traverso, tossi pesantemente e più volte, mentre lei mi colpì al centro della schiena con vigorose pacche per aiutarmi, la guardai alquanto perplesso, mentre mi schiarì la voce, un brutto pensiero m'attraverso la mente. 

Che se ne sia accorta in qualche modo?. Che abbia capito che sono un demone?. No. No è assurdo, non posso crederci, sono talmente preoccupato per nascondere a loro questa dura verità da esserselo immaginato. 
 
«Non ho proprio idea di cosa tu stia parlando Selina. Sentiamo quale cambiamento avresti notato in me?”. Le chiesi cercando di celare meglio che potevo la mia inquietudine, speravo di sbagliarmi.

Lei mi sorrise dopo un breve momento di pausa.

«Oh beh. Che da quando sei diventato un membro del Club di Ricerca sull'Occulto, sembra che tu sia diventato molto più popolare. Pensa che  alcune  ragazze già ti stanno iniziando a considerare come: il secondo “Principe della Kouh” dopo di Kiba ovviamente». Mi rispose con un'accennato sorriso.

Ho tirato mentalmente un sospiro di sollievo, mi sono fatto suggestionare troppo dalle parole di mia sorella, sarò sembrato un'idiota, scossi la testa e la guardai con un sorriso.

«Non dovresti credere alle voci di corridoio Selina. In verità sono soltanto temporaneamente membro, per Rias sono in prova e onestamente anche se mi buttasse fuori, non m'importerebbe». Le dissi.

Anche se se voglio ottenere la mia libertà e non essere mai più servo di Rias Gremory non è anzi mi correggo non sarà cosi facile, magari lo fosse come ho detto a mia sorella, dovrò soltanto aspettare e fare buon viso a cattivo gioco. Per quanto quella chioma rossa ha capito che non mi piace essere il suo servitore e secondo lei mi ci vorrà del tempo. Se pensa che mi abbia ammansito come un cagnolino. Oh se si sbaglierà di grosso!.

Sentii dei passi e mi voltai. Mia madre era arrivata ad aggiungersi a colazione, evidentemente papà deve essere andato alla riunione straordinaria che c'aveva detto ieri a cena. A guardare mia madre, chiunque avrebbe detto che io e mia sorella abbiamo preso tutto da lei. Dal colore dei capelli hai lineamenti del volto e il colore dei suoi occhi, non c'era da sorprendesi che certe volte la gente errore mente pensava che io e Selina fossimo gemelli.Ho perso il conto di quante volte sia successo. Incluso quando siamo entrati a scuola.

Ho fatto una veloce colazione e sono uscito dopo averle salutate uscii e m'infilai gli auricolari e feci partire la musica sull' ipod, una compilation delle mie musiche preferite e iniziai a correre.

Di solito passo dallo sforzo fisico prendendo piccole pause per calmare la respirazione durante i miei allenamenti, ora prendevo il ritmo giusto di corsa. concentrandomi per mantenere una velocità costante e un respiro controllato, ma guardandomi intorno per osservare meglio la città, che era diventata per me e la mia famiglia la nostra nuova casa. 

Già casa, non lo negò ma molte volte provò nostalgia di Firenze, dei miei amici che ho dovuto abbandonare per venire qui, fortunatamente  li sentivo ancora tramite video-chat e social network ogni tanto, ma mio padre ci ha promessi ed era da crederci quando li manteneva le promesse, riusciva a mantenerle. Ogni vacanze saremmo tornati in Italia e l'avremmo trascorse lì dai nostri parenti. 

Persi la cognizione del tempo ed ora mi trovavo nel parco, la brezza fresca mattutina sembrava aver mandato via parte dello smog presente nell'aria sopratutto ad alcune ore del giorno, una buona boccata d'ossigeno, aumentai l'andatura della corsa, passai nei pressi della grande fontana circolare centrale.

Mantenni la corsa e pensai  ad altro. Al mio addestramento con Ddraig stava procedendo bene, sentirmi dire da lui stesso che sto migliorando, mi spronava a continuare a migliorare per diventare più forte e sentivo bene che stava diventando fiero del suo discepolo se cosi possiamo dire.

Seppur fare sparring partner con un drago Celeste, sotto forma di scontri suonava strano, ma ripagava in fatto d'esperienza fisica e mentale.

Uno dei miglioramenti e nell'usare la mia aura e uso della magia, e i miei riflessi sono migliorati, ma dovevo seguire alla lettera il consiglio di Ddraig sul continuare a migliorare le mie capacità fisiche.

Ero cosi sovrappensiero riguardo all'addestramento, che non mi accorsi della figura minuta che aveva appena svoltato l’angolo davanti a me e mi veniva incontro. 

In un'istante mi ritrovai con la schiena per terra a fissare il cielo azzurro, ma ho sentito chiaramente nello scontro, un gridolino acuto mentre cadeva, un po' troppo e dubito che potesse appartenere ad un ragazzo.

Mi tirai su a sedere per vedere contro chi ero andato a sbattere, ero davanti ad una ragazza seduta per terra nella mia stessa posizione, a vederla sembrava avere un paio d'anni in meno di me, si stava sistemando il velo, che l'era scivolato più in basso dalla fronte coprendole quasi del tutto gli occhi, ed ha sollevato lo sguardo, vidi i suoi occhi verdi che mi guardavano con un'espressione spaesata e sorpresa, come se si stesse ancora chiedendo cos'era successo da sotto orlo del velo. 

Se fosse così non sarebbe stata l'unica a chiederselo, fu allora che notai accanto a lei una valigia semiaperta e parte del suo contenuto si era rovesciato sul marciapiede, di sicuro a causa dell'incidente.

Mi alzai rapidamente in piedi e le porsi la mano per aiutarla a rialzarsi. «Mi scusi tanto, sono mortificato, non ti sei fatta male vero?». Le chiesi.

«N-no.. n-non preoccuparti». Rispose lei accettando il mio aiuto, sollevando lo sguardo verso di me,  mentre si alzava in piedi, i suoi occhi verdi emotivi, trasparivano di un'innocenza, quasi come quelli di una bambina, forse perché era ancora una ragazzina. 

«Sono io che dovrei chiederti scusa. M'ero distratta a cercare delle indicazioni e non ti ho proprio visto». Lei mi disse mentre si rimise in piedi, la sua presa sulla mia mano era delicata.

«No, ho sbagliato Io signorina. Mi scuso tanto per esservi venuto contro, ero così sovrappensiero che non l'ho proprio vista». Le dissi scusandomi mentre lei si sistemava il velo.

Fu allora che notai il suo abbigliamento,indossava una veste nera lunga fino alle caviglie con maniche molto lunghe e larghe con gli orli bianchi, il velo bianco dai bordi azzurri che si stava rimettendo in testa, sfidando la brezza che ancora soffiava questo momento, mostrava il disegno di una croce sul davanti e ai piedi aveva un paio di scarponi marroni. Al collo un crocifisso. 




Una suora?. E' cosi giovane persino.

Improvvisamente la brezza d'aria aumentò che le fece volare via il velo, ma glielo presi al volo e glielo consegnai.

«Grazie di cuore!». Mi ringrazio ancora rimettendosi e sistemandosi questa volta bene il velo sulla testa con un gran sorriso radioso. E davvero bene educata e mite, e la sua voce era tranquilla e dolce, cordiale.

Sarò sarcastico o ironico; Se qualcuno volesse descrivere come potrebbero essere l'aspetto degli Angeli, beh ho proprio di fronte una che potrebbe esserne l'esempio migliore.

Subito dopo l'aiutai a mettere a posto la sua valigia, era il minimo che potessi fare visto che l’incidente era stato colpa mia dopotutto.

Chissà se questa giovane suora è venuta qui solo per una tranquilla vacanza, ma pensò sia qui perché era stata trasferita, azzarderei a colpo sicuro quest'ultima ipotesi, una cosa di questa ragazza che ho notato, si sentiva molto il suo accento italiano anche se mi aveva ringraziato parlando in giapponese.

«Grazie infinite!». Disse sorridendo ancora afferrando la maniglia della valigia e l'appoggio in terra accanto a sé.

«Di niente figurati. Mi scusi ancora per averti fatto cadere». Le dissi con un sorriso prima di voltarmi e iniziare a camminare quando.

«Uhh. A-aspetta un attimo!». Mi disse, mi fermai e mi voltai a guardarla: «Sì, che cosa c’è signorina?». Le dissi.



Lei giochicchiò con gli indici, distogliendo lo sguardo mentre un leggero rossore le si diffondeva sulle guance, prima di guardarmi timidamente. «T-Temo proprio che mi sono persa e ho bisogno di aiuto. Sono stata appena trasferita qui per la nuova chiesa, ma non conosco molto bene la lingua ho avuto qualche difficoltà. S-Sapresti indicarmi cortesemente la direzione giusta per arrivare alla chiesa della città per favore?». Mi chiese con voce flebile massaggiandosi la nuca con la mano.

Avevo indovinato allora, e qui perché e stata trasferita, strano però che sia sola, beh forse era talmente emozionata di trovarsi in una città totalmente nuova che ha perso di vista il gruppo forse.

La chiesa, pensò di aver capito a quale si stava riferendo: quella attualmente in costruzione, poco distante dalla vecchia, semidistrutta da un bombardamento aereo americano durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti era stata considerata pericolante ed e abbandonata da anni. La mia famiglia ed Io, c'eravamo passati davanti con l'auto per puro caso quando siamo arrivati e stavamo andando nella nostra nuova casa.

Dovevano essere allora a buon punto per chiamarla per svolgere il suo lavoro, o forse soltanto agli inizi.

«Penso proprio di sapere a quale ti riferisci, se vuoi t'accompagno io volentieri, ma se non ti fidi di me, posso darti le indicazioni per raggiungerla». Le dissi offrendomi d' accompagnarla. Dapprima lei sembro alquanto agitata ma poi ha sorriso in modo radioso, stringendo con la mano sottile il crocifisso che portava al collo.

«Dici davvero? Grazie tantissimo di cuore!. Sono felice di aver incontrato una persona gentile come te. Dev'essere stato Dio a guidarci». Esclamò lei.

Improvvisamente sentì un tremendo dolore alla testa e giù per tutta la spina dorsale, come se mi avesse colpito in pieno un fulmine, altro che emicrania o i postumi di una sbornia, il dolore mi aveva fatto mancare il fiato e le gambe per poco non mi cedettero. Cosa cazzo e stato?!.

«V-Va tutto bene? Che cosa ti succede?». Mi chiese preoccupata, per fortuna che il dolore era passato seppur era durato solo un secondo, ma mi sembrava fosse trascorsa un'eternità, la guardai inspirando lentamente e profondamente, cercando di non darlo a vedere.

«S-Si va tutto bene!. Non è niente!. Non preoccuparti, allora vogliamo andare?». Le dissi con un sorriso cercando di rassicurarla.

Ma la sua risposta non arrivò, entrambi sentimmo il pianto di un bambino e ci siamo voltati, vedemmo un ragazzino, probabilmente uno studente delle elementari a giudicare dalla sua giovane età e dalla cartella che portava sulle spalle, che piangeva seduto sul marciapiede; sul suo ginocchio era visibile una piccola abrasione.
Senza esitazione la suora si avvicinò al piccolo inginocchiandosi accanto a lui e accarezzandogli la testa per calmarlo. 

«Su, Su va tutto bene. Un ometto non dovrebbe piangere per un piccolo graffio come questo» disse con dolcezza. Poi mise le sue mani sopra la ferita del bambino. Ho inclinato la testa e sollevato un sopracciglio chiedendomi che cosa stava facendo

Ciò che accadde dopo, mi lasciò esterrefatto: sui entrambi gli indici della ragazza apparvero degli anelli dalla forma particolare e un’aura verde prese a espandersi da essi. L’abrasione iniziò subito a rimarginarsi fino a scomparire del tutto nel giro di qualche secondo.

Nel mentre lei guariva la ferita di quel bambino, ho avvertito una strana sensazione e sentii chiaramente la mia mano destra pulsare. Ho subito messo in pratica, uno dei primi insegnamenti di Ddraig: percepire le auree, ci mancava solo che questa suora sia un'altra Yuuma. Un'angelo caduto.

La mia preoccupazione sciamò via quando mi sono concentrato sulla sua aura, quella ragazza era umana sicuramente, ma questa sensazione e il pulsare nel mio braccio, mi venne un'altra ipotesi, ho un presentimento, c'era un solo modo per avere conferma.

«Ddraig, questa sensazione che sento. Questa ragazza ha una Sacred Gear?». Gli chiesi mentalmente continuando a guardare la suora.

[Si Issac è esatto. Quella ragazzina ha una Sacred Gear, con grandi poteri curativi da quanto vedo] ha detto a conferma del mio presentimento, mi chiedo se.

«Quel dolore atroce che prima ho provato, cos'erano?. Poteri sacri per caso?». Gli domandai seppur mi senti uno stupido a chiederglielo.

[Si, chiunque lavori per la fede anche senza usarli li possiede. I poteri sacri sono pericolosi sia per i Demoni che per gli Angeli Caduti, ne hai ancora di strada davanti a te, non solo di combattimento, ma anche altre cose da sapere Isaac. Comunque ti consiglierei vivamente d'ora in poi di girare al largo dalle chiese e santuari]. Mi rispose, prima che se tornasse a riposare.

«Tranquillo Ddraig. Accompagno nelle vicinanze questa ragazza e poi m'allontanerò in fretta, promesso». Gli dissi mentalmente ma la sua sola risposta che senti era il suo russare, sorrisi. 
«Sogni d'oro Amico»

«Ecco fatto!. La ferita e guarita. Adesso va tutto bene!» ha detto dolcemente alzandosi in piedi, guardando il bambino, quest'ultimo era più sconvolto di me da quel fenomeno, ha sorriso ringraziando calorosamente la suora, con la coda dell'occhio notai che la madre del bambino stava arrivando chiamando il bambino, di nome Yoshi, cercai di celare il sorriso, mi ricordava il nome di un personaggio del videogioco Super Mario.

Fortunatamente il bambino ha detto alla madre che la suora l'aveva aiutato quando era caduto e la madre l'ha ringraziata prima di andare via con il bambino. Chissà magari quel bambino avrà pensato che la suora avesse fatto una chissà qualche magia, non che era vicino alla realtà in un certo senso. Meglio così.

«E' strano che mi ringraziano, non mi e più capitato dall'ultima volta». L'ho sentita mormorare e non ho potuto fare a meno di notare la sua espressione rattristata, come se stesse pensando a qualcosa successa chissà quanto tempo fa. Le dissi d'andare e lei ha annuito e tornammo a camminare.

«Quella luce che hai generato?». Le chiesi sistemandomi gli occhiali sul naso, lei notò il modo in cui la stavo fissando era leggermente cambiato.

«Ho la capacità di guarire. E' un potere meraviglioso datomi dal Signore. Devo averti sorpreso prima, mi dispiace ma e l'istinto, e... vedere  altri che stanno male, sento che devo aiutarli e più forte di me». Mi rispose ma c'era qualcosa nel suo sguardo che mi lasciò in qualche modo perplesso, come se seppur fosse convinta di ciò che diceva, allo stesso tempo la turbava e continuammo a camminare.


«Wow». dissi.

Uscimmo dal parco incamminandoci per la strada, spostai un'attimo lo sguardo a guardarla prima di tornare a guardare di fronte a me. Chissà da quanto tempo lei aveva questo potere?. Forse e stata trasferita qui per qualche motivo?. Non pensiamoci più, speriamo che lei non si metta nei guai.

Un brontolio rumoroso attirò la mia attenzione e spostai lo sguardo verso di lei, la sua espressione imbarazzata, il brontolio del suo stomaco, si sentii nuovamente.

Sorrisi, «Qualcuna non ha fatto colazione a quanto pare», dissi per costatare l'ovvietà e lei divento ancora più imbarazzata, giochicchiò con gli indici. «Ehm si ma non ho potuto far cambiare la valuta dei soldi che avevo con me, volevo far colazione quando sarei arrivata alla chiesa». Mi disse.

Sorrisi guardandomi intorno e vidi un bar aperto, poco distante davanti a noi. «Là c'è un Bar aperto. Di solito quando finisco di fare jogging mi fermavo sempre  in un bar a bere qualcosa. Che cosa ne dici di farmi compagnia e ci prendiamo qualcosa?. Offro io ovviamente. Sempre se non hai fretta di raggiungere la chiesa ovviamente». Le chiesi. Ed aggiunsi: «Sempre se non vuoi raggiungere subito la chiesa, basta solo dirmelo». 

La sua risposta non tardo ad arrivare, seppur fu il suo stomaco a rispondermi, ridacchiai, lei si massaggiò la nuca con espressione imbarazzata. «Non v-vorrei ecco arrecarti troppo disturbo né approfittare cosi della tua g-gentilezza, anche se non sono perché, ma m-mi inspiri fiducia anche se non ti conosco. D'accordo ti ringrazio per la tua offerta». Disse annuendo con un timido sorriso.

Scrollai le spalle con un sorriso, «E' vero non ci conosciamo ancora. Non abbiamo avuto modo di presentarci!», feci secondo usanze giapponesi, un piccolo inchino. «Mi chiamo Issac Celere. Chiamami pure Issac». Mi presentai.

Lei ricambiò l’inchino. «Piacere, Issac-san. Mi chiamo Asia Argento. Chiamami pure Asia!»

«Il piacere è tutto mio, Asia-chan! Su andiamo» ho detto.

Siamo entrati nel bar, l'interno del locale non era male, variopinto di colori e con una varietà diversa di tavoli e sedie, fra cui sedili a divano, abbiamo preso posto ad uno dei tavoli e abbiamo ordinato entrambi due cappuccini e due brioche. Mentre aspettavamo l'arrivo della nostra ordinazione. Guardai Asia e iniziai una conversazione, cosi da farla sentire a suo agio e farla sentire tranquilla, probabilmente per lei era la prima volta stare dentro ad un bar in compagnia di un ragazzo.

«Allora, Asia-chan, dimmi: dove sei nata? Da dove vieni?». Le chiesi anche se avevo subito capito dall'accento che era italiana come me, chissà da quale parte dell'italia..

«Provengo da una piccola città dell’Italia, situata vicino a Firenze». Mi rispose. Guarda un po' vicino alla mia città natale. Sorrisi.

«Ti sorprenderà. Anch'io provengo dall'Italia. Sono di Firenze». Dissi e lei mi guardo sorpresa, i suoi occhi verdi sembravano più grandi d'illuminazione.

«Veramente?. Avevo immaginato dal tuo accento che eri anche tu italiano come me. Sono rimasta s-sorpresa quando ho sentito il tuo tono di voce. Ho sempre desiderato visitare Firenze, la città dell'arte, spero un giorno di tornare e di andarci almeno una volta. Chissà magari il signore c'avrebbe fatto incontrare allora». Lei disse, io sorseggiai il cappuccino feci una smorfia, diavolo se il barista l'aveva fatto estremamente bollente, l'ho sentito fino all'ultima budella. 

«Già chissà. Il mondo e piccolo». Dissi in tono basso, posando la tazza ancora mezza piena sul piattino.

«Sei qui da molto Issac?. V-voglio dire, e da molto tempo che sei qui a Kouh Town?». Mi chiese sorreggendo con entrambe le sue piccole mani la tazza, guardandomi.

«Da quasi due settimane. Mi sono trasferito da poco, ambientarsi e sempre dura all'inizio ma poi ci si riesce con il suo tempo ovviamente».le risposi  prendendo un'altro sorso dalla tazza.

Guardai Asia, lei stava guardando la tazza con espressione pensierosa, «T'invidio un pochino sai. Sembravi che tu sia vissuto qui da più tempo». Mi disse, potevo capirla, se non fossi qui insieme alla mia famiglia, mi sentirei solo in una città straniera di un altro continente. Le sorrisi e scrollai le spalle.

«Ti ambienterai tranquillamente Asia-chan devi solo provarci. Vedrai sarà tutto più facile, puoi credermi». Le dissi con tono rassicurante e lei sorrise, con una sfumatura rossa sulle guance. «G-Grazie Issac-san». Disse.

«Non c'è di ché Asia. Dimmi, se posso chiederti. Come mai ti hanno trasferita?». Le ho chiesto, anche se era meglio non parlarne più, però mi chiedevo se non fosse stato per via del suo potere che l'avessero trasferita, magari per proteggerla ed evitare d'attirare l'attenzione dei demoni o degli Angeli Caduti.

La sua reazione mi lasciò nuovamente perplesso, non mi sfuggì che le stavano tremando le mani, lei de v'esserne resa conto ed aveva entrambe attorno alla tazza, come se volesse farmi sembrare che avesse solo apparentemente freddo alle sue piccole mani, mi distolse lo sguardo con espressione scura.

«E-Ecco. Mi hanno trasferita qui.. p-perché... avevano davvero bisogno di una mano nella chiesa di questa città e... hanno deciso di mandarmi qui. uhh; Scusami Issac non mi va di parlarne scusami» Mentre parlava sollevo lo sguardo e vidi nei suoi occhi verdi un'evidente tristezza.

«Colpa mia non avrei dovuto essere invadente  scusami» Mi scusai, prontamente presi dal dispensatore dei tovaglioli e glielo porsi, quando avevo visto il formarsi delle lacrime nei suoi occhi, lei mi ringrazio con un accennato sorriso e la nostra conversazione si fermò cosi.

Consumammo la colazione da tranquilli, mi alzai e andai a pagare il conto, quando ritornai al tavolo. Asia era già in piedi e uscimmo dal bar incamminandoci per raggiungere la Chiesa.

La chiesa era in vista, nonostante la grande distanza, ho tenuto a mente l'ammonimento di Ddraig, ma anche se me ne fossi scordato, fu il mio corpo mi ha dato un chiaro segnale d'avvertimento: improvvisamente  mi sento addosso un freddo bestiale, non stavo smettendo un'attimo di tremare, espirai lentamente per cercando di sopportarlo e celare questo mio stato ad Asia. 

Ha proposito di Asia, spostai lo sguardo su di lei, dire poco che era estasiata nel vedere la chiesa in lontananza, ma la sua sorpresa era diventata confusione, quando ha intravisto l'impalcatura di supporto e i ponteggi, all'esterno della chiesa e alcune parti dell'edificio erano ancora da ultimare.
Spostai lo sguardo e notai o meglio intravidi la struttura della chiesa abbandonata, ormai decadente, l'avranno tenuta ancora in piedi come monumento alla tragedia della guerra. 

«La chiesa e bellissima!». Lei ha detto, attirando la mia attenzione, la guardai stringendomi nelle spalle, sentendo il freddo dentro di me farmi sempre più intenso, devo andarmene in fretta da qui.

«Già staranno per finire la costruzione, cosi che possa iniziare ad accogliere i fedeli appena sarà ultimata». Ho detto, posai la valigia di Asia che l'ho portata con me  accanto a lei e mi voltai.devo allontanarmi in fretta da qui, avrò per precauzione celato la mia aura, ma sto rischiando grosso qui.

«Beh siamo arrivati. Io devo andare». Dissi incamminandomi.

«Di Già?!. A-Aspetta un attimo Issac. L-lascia almeno che ti ringrazi per avermi accompagnata fin a qui» lei disse afferrandomi il braccio, la guardai e liberai con cortesia il braccio dalla sua presa.

«Veramente vado di fretta». Sollevai la mano guardando l'ora, erano le undici in punto. «Sono in ritardo e ho ancora un paio di commissioni da fare. Alla prossima Asia. Oh pardon. Sorella Asia». La salutai, lei ha ricambiato il sorriso, mentre mi stavo allontanando a passo svelto

«Spero di rivederti Issac!». Lei mi saluto, la guardai sollevando la mano in cenno di saluto e svoltai l'angolo, e proseguì.

Ormai ero abbastanza lontano e la sensazione di freddo che provavo era svanita con la stessa velocità di cui era comparsa. Sospirai di sollievo e rallentai il passo, guardandomi attorno, tutto tranquillo, cosi cominciare a passeggiare per tornare a casa. Ma. Che cosa vedono i miei occhi?. Seduto ad un tavolo esterno di un bar, in compagnia con una bella ragazza occhialuta dai capelli lunghi neri?. Issei Hyodo in persona!. Uno dei Perverted Trio?!. Questa poi, che uno di quei tre scemi abbia finalmente deciso di mettere la testa sulle spalle e di usarla come si deve? Spero di si.

Proseguì lungo il marciapiede, m'infilai le mani nella tasca della tuta e camminai verso casa, speriamo solo che Asia non finisca nei guai.

Ripensai alle parole di Asia:.- Spero di rivederti.-.... Forse...Chissà .
[***] 

«Guai a te se t'avvicini un'altra volta ad una chiesa!» Ha esclamato con tono fermo Rias guardandomi seriamente con le braccia incrociate sotto al seno.

D'accordo. Devo proprio chiedermelo... Ma come cazzo ha fatto a saperlo?. Già avevo trovato strano che lei stessa mi aveva telefonato e  vorrei sapere come ha fatto ad ottenere il mio numero di cellulare e mi ha chiesto di venire urgentemente al Club di Ricerca sull'Occulto, per una necessità che dovevo essere partecipe, quando ero entrato nel club, ho visto Kiba e Koneko uscire dalla stanza e lasciarmi solo con lei. Ma non mi era sfuggito la loro espressione di rimprovero. Lei continuò a parlare:

«Per noi demoni sono territorio nemico!. Il solo fatto di mettervi piede, può scatenare un'incidente diplomatico tra il mondo demoniaco e quello divino. Non ci avrebbe nulla di strano se, di punto in bianco, piovessero lance di luce dal cielo!»

Grazie Chioma rossa. L'avevo già capito dall'ammonimento di Ddraig e sul fatto di aver provato sulla mia pelle su quanto i poteri sacri siano pericolosi e di tenermi a debita distanza dalle Chiese e Santuari, visto che “qualcuna” poteva avvertirmi prima, anche se  ammetto che ho la mia parte di responsabilità di non ascoltarla completamente, anche se lei ha capito che la mia nuova vita da demone, continua a non piacermi. Io sono determinato ad ottenere la mia libertà e di non essere il suo servitore.
Sarà meglio adesso concludere la sua ramanzina, ho capito la situazione. Gli dirò soltanto che ho sbagliato strada, se sapesse che ho accompagnato quella giovane suora Asia

Rias sbatte le mani sulla scrivania guardandomi ancora più seriamente, facendomi sussultare visto che ero ancora sovrappensiero. «Inoltre non devi mai avvicinarti a persone che hanno a che fare con la chiesa, come quella suora che hai accompagnato!». Esclamò. 

Cazzo!. Anche questa sai!. Continuava a sorvegliarmi allora, sospirai incrociando le braccia al petto.

«Ho fatto cadere per errore quella ragazza. E' le ho dato indicazioni per raggiungere la chiesa solo quello. Ho capito che ho sbagliato Bouchou. Sono stato gentile d'accompagnarla, dopotutto anche se ora sono un demone, ho ancora una buona educazione tanto per la cronaca». Le dissi. non volevo citare l'ammonimento di Ddraig, poiché preferisco non coinvolgere il mio unico amico sovrannaturale di cui mi fidavo, almeno Lui mi ha dato preziose informazioni che lei, non mi ha dato. Ha proposito dovrò chiedergli, non appena abbiamo un momento tranquillo, se può darmi qualche altra informazione in più sul sovrannaturale. Vorrei evitarmi altre ramanzine come queste in futuro.

«Sei stato fortunato che quella suora non era una esorcista. Essi sono i nostri nemici più pericolosi, avendo ricevuto la benedizione divina, sono dotati di poteri in grado d'annientarci. Qualunque demone subisca uno dei loro attacchi, potrebbe essere distrutto senza possibilità di scampo. Hai capito la gravita della cosa Issac?!». Ha esclamato, vidi nei suoi occhi blu mare la rabbia e la sua preoccupazione.

Esorcisti. Almeno una buona informazione ho ottenuto da chi devo mettermi in guardia e non di scoprirlo a mie spese. Guardai Rias seriamente e le dissi solamente:

«L'ho capito Rias Gremory è non capiterà più». 

Rias ha sospirato di sollievo, sistemandosi una ciocca dei suoi capelli cremisi dietro l'orecchio, guardandomi non più con rabbia, ma sollevata.

«Ne sono lieta Issac. E scusami se mi sono scaldata  troppo cosi. Sei nuovo nel sovrannaturale e non sei ancora consapevole dei nemici di noi demoni, a parte gli Angeli Caduti. In ogni caso la prossima volta fai attenzione». Mi disse.

La sua ramanzina era solo per farmi capire la gravità della situazione e questo l'avevo già capito. Si e scusata del suo comportamento, mi ha alquanto sorpreso, ed io che pensavo pensasse solo alla sua situazione, invece pensava anche alla mia, si e comportata come una madre che rimprovera il figlio quando ha commesso qualcosa di grave.

«Oh! E finita la ramanzina?». Chiese Akeno improvvisamente alle mie spalle, sussultai voltandomi di scatto, facendo perno e la guardai. Quando era entrata, non l'ho proprio sentita, forse era entrata ma ero cosi sorbito dalla ramanzina di Rias da sentirla arrivare.

«Che c'è Akeno?». Le domandò Rias mi fermai a guardare entrambe e il tipico sorrisetto di Akeno era svanito, e guardava la sua amica con serietà.

«L'arciduca ci ha affidato un'incarico di soppressione». Ha detto solamente Akeno, il suo tipico sorriso era tornato, c'era qualcosa in quel sorriso che  mi fece accapponare la pelle, m'era in qualche modo famigliare, un sorriso simile era apparso per un secondo solo sul volto di Yuuma, il giorno che  mi uccise e la mia vita cambiò.

Senza che nemmeno furono chiamati. Entrarono Kiba e Koneko. Rias annuì e sorpasso la scrivania passandomi di fronte e si fermo fra me e Akeno.
Akeno ha parlato di soppressione, conosco troppo bene il significato di quella parola. Ma di cosa dovevamo sopprimere?.

«Ragazzi. Abbiamo un'ordine di eliminazione di un Demone Randagio. Preparatevi allo scontro. Akeno prepara il cerchio magico». Lei ha detto guardando i suoi compagni, essi annuirono mentre la mora ha iniziato a creare con un la magia, sotto-forma di luce, che dovetti distogliere lo sguardo perché era accecante a causa della scarsa illuminazione dovuta alle candele, ma vidi lo stesso cerchio magico presente sui volantini che alcuni giorni fa ho distribuito per tutta la città.

«Ti ho fatto chiamare Issac affinché tu assista. Presto o tardi sarà anche un tuo compito partecipare a questa: Caccia al Randagio». Ha continuato a parlare, mentre si posizionava sul cerchio magico creato, seguita dal resto del gruppo. Lì raggiunsi ma volevo saperne di più su questa cosa.

«Perdona la mia ignoranza Rias. Cos'è un demone randagio?. Stiamo eliminando un nostro simile?!». Dissi alquanto riluttante a nominare simile, su cosa sono adesso. 

Lei mi ha guardato, mentre sentivo un'energia enorme alquanto impressionante proveniente dal cerchio magico sotto ai miei piedi. E ha iniziato a spiegarmi.

«I Demoni Randagio Issac-san. Si trattano di demoni che hanno rinnegato o peggio ucciso il proprio padrone diavolo e si è dato alla macchia; molto spesso, a causa del loro tradimento/ribellione, la loro natura diviene più selvaggia e brutale e, di conseguenza, i loro corpi assumono sembianze mostruose e anche il loro comportamento diviene più bestiale. Il nostro compito e eliminarlo»

Rimasi in silenzio, mentalmente mi ricordai l'avvertimento di Rias quando ho saputo che ero diventato un demone che se fossi fuggito sarei stato etichettato come un 'Possibile Demone Randagio', dopo ciò che ho appena sentito, meglio restare con loro e trovare un'altro modo per ottenere la mia libertà.

«Capisco». Dissi per farle capire che avevo ascoltato le sue parole. L'energia intanto aumento e un flash d'energia ci avvolse, ci siamo teletrasportati.
[***] 

Quando il flash si affievolì, mi sentivo scombussolato e lo stomaco contrarsi, corsi rapidamente fuori dal cerchio magico con una mano sulla bocca, ignorando il richiamo di Rias, sentii la bile risalirmi alla bocca, andai dietro ad un cespuglio vicino, e rigettai il pranzo. Tossì. 

In tutta la mia vita. Non ho mai avuto, né mal d'auto, mal di nave o il mal d' aereo ed ora entrò in un cerchio magico e mi sento da schifo. Ho appena creato un nuovo malessere: Il mal di portale.

Rias mi chiese se stavo bene, ho annuito solamente, anche se mi sentivo uno schifo, Akeno aveva creato con la magia dell'acqua che sembrare sfidare le leggi della fisica, simile ad un bizzarro Blob, infilai le mani e mi sciacquai la faccia. Mentre Koneko mi porse delle caramelle alla menta, scoccandole un'occhiata quando a detto che avevo l'alito pesante, ma va' l'avevo capito da solo grazie. E' masticai le caramelle guardandomi intorno con circospezione.

Eravamo ai limiti di un quartiere della città, in mezzo ad una zona aperta isolata dal resto della città, l'unico edificio solitario, sembrava un vecchio magazzino o una casa con evidenti tracce d'abbandono e recava semi illuminati dai vari fari ai led, cartelli di futura demolizione.
Rias aprì la porta che emise un lamento di protesta, se il piano di Rias, prevedeva per caso che volevamo prendere di sorpresa questo demone randagio, temo che l'effetto sorpresa sarà sicuramente andato a farsi benedire.

«Issac-kun, approfitta della situazione per osservare attentamente come  combattono i demoni e già che ci siamo ti spieghiamo quali sono le caratteristiche particolari di ciascun servitore». Lei parlò e la guardai. Che cosa voleva dire?. Con l'addestramento di Ddraig ho appreso ad manipolare la mia aura e usare il mio potere magico.

«Caratteristiche particolari?». Chiesi.

«Ricorderai che ti ho parlato quali sono le relazioni fra le tre fazioni. In passato ci fu stata una grande guerra fra essi, dalla quale tutti uscirono stremati senza un vero e proprio vincitore?. I Demoni persero parecchi clan puro sangue e diversi clan. Fu così che adottammo un nuovo sistema ristretto gli Evil Piece». Lei continuò a spiegarmi in tono basso, mentre Akeno, Kiba e Koneko aprirono le varie porte e davano un'occhiata all'interno per cercare il Demone Randagio.

«Immagino che tu conosca gli scacchi vero?». Mi chiese.

«Li conosco. Seppur qualche volta mi era capitato di giocare con alcuni amici di mia madre,  sarò alquanto arrugginito su alcune mosse, ma cosa centra con i servitori e le caratteristiche particolari e questi Evil Piece che hai appena nominato?». Le ho chiesto di rimando.

«Sono inspirati da essi. Come gli scacchi anche i demoni servitori sono composti dai simili pezzi ed essi hanno capacità particolari, consentendo loro di sprigionare poteri enormi». Mi spiegò Rias, interrompendo la sua conversazione per indicare ad Akeno ed agli altri di proseguire le ricerche più avanti.

Questo si che si sta facendo interessante. Con Demoni servitori si starà riferendo probabilmente a chi come me e stato incarnato in demone, chissà quali sono queste capacità particolari, potrebbero tornarmi utili con il mio addestramento con Ddraig. 

«Di recente e in voga una competizione basata sull'utilizzo di queste pedine demoniache..il Rating....» Lei disse ma l'interruppi bruscamente.

«Data l'attuale situazione. Questa spiegazione sulle competizioni. Potresti rimandarla ad un'altro momento. Stavi parlando delle potenzialità prima». Le dissi tagliando corto. Rias mi ha lanciato un'occhiata ma poi ha annuito, capendo che il resto della spiegazione meno importante o se lo fosse stata, non sarebbe stata pertinente al momento.

«Quindi se ho capito bene, io sarei un pezzo di questi “Evil Piece” allora?. E tutti i presenti, anche Kiba, Koneko e Akeno lo sono?». Le chiesi e Rias ha annuito.

«Si Issac. Io sono il “Re” che e il titolo principale dei demoni d'alta classe. Akeno e la mia “Regina”, mentre Kiba e il mio “Cavallo/Cavaliere”. Koneko-Chan e la mia “Torre” e tu Issac sei...”. Mi disse, la guardai continuando ad ascoltarla, mentre spostavo lo sguardo sui presenti, la mia curiosità era forte ma volevo sapere che pezzo ero esattamente.

«...Il mio pedone» lei mi disse. 

La guardai, sollevando un sopracciglio. «Praticamente sarei in prima linea, dunque e quale sarebbe la mia caratteristica principale?». Le domandai.

Ma la risposta di Rias non arrivo, poiché senza accorgermene eravamo arrivati nei pressi di un'ingresso senza porte, ma il fetore di ruggine mi costrinse a coprirmi il naso ed respirare con la bocca, spostai lo sguardo e notai dei cadaveri semi nascosti alla vista. M'aveva avvertito prima Rias che questo Demone Randagio si nutriva di umani. E questa era la prova, sento il sangue defluirmi dal volto in basso.
Il fetore metallico del sangue, nutrirà i miei futuri incubi per il resto della vita.

«Demone Randagio Viser.!. Siamo qui per sopprimerti!». Esclamò Rias guardando nell'oscurità che  regnava nell'ampia sala che doveva essere stata una sorta di hall di qualche vecchio hotel.

Con la coda dell'occhio notai l'espressione di tutti i presenti, tutti determinati e guardavano di fronte a loro.

Improvvisamente sentì dei passi cosi pesanti da far tremare il pavimento, il suono del legno marcio del pavimento che si spezzava ad intervalli regolari, echeggiava nella sala, fu allora che vidi: Una vera e propria bestia.

Dunque. “Quello”. Era l'aspetto di un demone randagio?.

Abominevole, era la parola più giusta che mi venne solamente in questo momento in testa per descriverla: sembrava una parodia di una chimera alta quattro metri. Con grosse gambe feline grosse come tronchi, coperte come il corpo di una peluria marrone, un busto umano soprastante muscoloso, con una sorta di gemma azzurra opaca sullo sterno, non so se aveva la coda poiché non la vedevo. Ma al posto della “testa” c'era il corpo femminile nudo di una donna formosa con lunghi capelli neri, ma il suo volto se quella mostruosità si poteva descrivere cosi lo era.
La bocca aperta irta di zanne enormi e  aguzzi, e due occhi completamente neri con eccezione di due puntini azzurri come iridi o pupille difficile dirlo.




Se il detto “Ogni scarrafone e bello a mamma sua”. Dubito molto che varrebbe lo stesso per questa bestia.

Ad un ordine di Rias, Kiba svani velocemente, esattamente durante la mia sfida contro di lui, fu allora che lo vidi davanti al Demone Randagio, che brandiva con entrambe le mani, delle spade e con balzo agile salto in alto ad altezza del busto dell'abominio, con un doppio fendente rapido gli mozzò entrambe le braccia ad altezza delle spalle..

Ero sconcertato non solo per ciò che avevo appena assistito davanti ai miei occhi, ma anche per l'agilità impressionante di Kiba. 
Ma prima che potessi anche solo pensare a fare una domanda. Rias mi spiego che l'abilità del “Cavallo/Cavaliere” era l'agilità ed era una combinazione imbattibile con l'arte della scherma di cui Kiba n'era l'esempio.

Eppure mi ritorno alla mente la mia sfida contro Kiba, allora lui era alquanto veloce, pensavo fosse solo le capacità sovrumani tipiche dei demoni, in realtà era perché  Lui aveva quel Evil Piece. Serrai i pugni dalla rabbia e senza che nemmeno l'avessi evocato, apparve il Booster Gear.

Mi costrinsi a calmarmi e continuai ad osservare lo scontro, la situazione per il Demone Randagio non era delle più rosee,  Koneko-chan aveva bloccato a mani nude il tentativo di Viser di schiacciare Kiba con una delle sue enormi zampe leonine, ed ora la lolita, dopo aver fatto sbilanciare Viser, essa l'aveva colpito con un pugno al corpo leonino del immondo demone sbalzandolo contro la parete, l'impatto fu cosi forte da far vibrare il pavimento.

Nota personale: Mai e ripeto mai, per nessun motivo far arrabbiare Koneko chan.

Dunque, come Rias mi spiego subito: Koneko-Chan “la Torre” possiede resistenza, forza e potenza sovrumani, adesso era il turno della “Regina” Akeno, da quanto mi ha spiegato Rias lei e il pezzo più forte ed equilibrato in quanto possiede l'abilità della Torre, del Cavaliere e dell'alfiere tutti insieme. Anche se Akeno la sua specialità erano gli attacchi magici sopratutto i fulmini.

[Issac. Perché non ti aggiungi alla lotta e non metti alla prova i frutti del tuo addestramento]. Mi chiese un'alquanto impaziente Ddraig nella mia testa.

Continuai a guardare la lotta ed adesso Akeno stava ripetutamente fulminando con attacchi magici il Demone Randagio, sfoggiando nuovamente lo stesso sorriso che poco prima m'aveva fatto venire i brividi e ancora tutt'ora avevo. Rias mi disse che mi ci sarei abituato, dato che Akeno era alquanto sadica. E' si vedeva e si sentiva da come stava ridendo. Okay. proprio il tipo di persona dalla quale sarà meglio mettermi a distanza da lei, d'ora in avanti e da tenere cautamente d'occhio,  ci mancava soltanto una demone sadica e inquietante come lei, oltre  alla scassa zebedei come Rias. Di bene in meglio

«No Ddraig. Anch'io voglio mettere  alla prova ciò che  ho imparato durante l'addestramento con te, ma per questa volta meglio, non voglio mostrare i nostri progressi davanti a Rias. Almeno per il momento s'intende e poi sembra che lo scontro sia per giungere alla sua conclusione». Dissi al Welsh Dragon e lo sentito chiaramente sbuffare di delusione. Sorrisi.

Ma il mio sorriso non durò a lungo, perché  improvvisamente abbiamo sentito uno strano rumore proveniente dall'alto e non trascorse nemmeno un secondo, sentimmo qualcosa schiantarsi ad una certa distanza alla nostra destra, ci siamo voltati e vidi che cosa era stato. Uno di quei grossi antichi lampadari di metallo, di cui la grossa catena doveva aver iniziato a cedere a causa, oltre per usura del passare del tempo, ma più per le vibrazioni dovute allo scontro fra il gruppo di Rias contro il Demone Randagio.

Ma un urlo ci fece ricordare che il nostro lavoro di soppressione non era ancora terminato. Voltandomi, vidi il Diavolo Randagio, che aveva approfittato di quel momento di distrazione per riprendersi e allontanare Akeno con un rapido colpo di coda, rialzarsi sulle zampe e con un agile balzo superare i suoi avversari, ansimante e ringhiante per la rabbia e per le ferite riportate, ci guardava con cosi tanta collera ed odio, che i le sue pupille erano diventate brillanti. Non aveva alcuna intenzione di morire senza combattere.

Ma purtroppo Viser doveva essersi accorta della mia presenza, infatti si volto e capì subito che mi aveva puntato. «Tu sarai il primo a crepare insetto!». Ha urlato ma alle mie orecchie pareva più un ruggito.

Mentalmente attivai il Boosted Gear [Boost!]

La voce di Rias Gremory mi giunse alle orecchie, sinceramente preoccupata: «Scappa di lì! Presto!».

Io obbedì e corsi rapidamente verso destra, dove avevo intravisto le rampe di scale, non mi voltai ma sentì che il Demone Randagio mi stava inseguendo, il pavimento scricchiolava paurosamente e i listelli di legno marcito dagli anni, si stava spezzando sotto al suo peso. 

[Boost!] 

Udì dal Boosted Gear mentre correvo senza voltarmi e raggiunsi le scale e iniziai a salire al piano superiore, ma la mia vera intenzione non era quella di scappare, ma di poter affrontare questo Demone Randagio e mettere alla prova i frutti del mio addestramento con Ddraig.

Se questo demone Randagio, pensa che sarò una preda facile, si troverà una bella sorpresa. [Boost!]

Raggiunto il piano superiore, corsi attraversando l'ampia sala, fermandomi e voltarmi per vederlo risalire, distruggendo le scale e issarsi con difficoltà sull'entrata e entrò nella sala, il pavimento scricciolo paurosamente, ho visto il pavimento incurvarsi sotto al suo peso.

«Fine della corsa! Sei in trappola!». Ha detto Viser.

Sollevai la mano destra, chiudendo le dita a pugno, richiamai la mia aura, la guardai ghignando. «Quella che e in trappola sei tu!». 

L'abominio scatto in un'improvvisa carica verso di me, abbassando il busto in modo che fosse la sua “testa” se chiamare cosi il tronco di donna del diavolo che sovrastava in cima del collo.

Tsk. Mi stai dando solo un grande bersaglio da colpire.

Manipolai il mio potere magico trasformandolo nell'elemento d'aria e infine vento, con un movimento fluido, ruotai il busto sferrando un pugno diretto, rilasciando il potere incanalato in esso e generai un getto d'aria concentrata dalle nocche metalliche del guanto.

“Air Cannon!”

L'abominio fu colpito in pieno dall'onda d'urto, dritto sul tronco di donna e parte della grottesca bocca che era sbucata sul busto sottostante, le zampe anteriori persero la presa sul pavimento e inciampo per inerzia, le zampe posteriori si sono sollevate e rotolo in avanti. Prontamente usando le mie ali da demone, mi gettai di lato evitandolo la caduta del Demone Randagio.
Il tonfo dell'abominio fu altrettanto forte e il pavimento si stava spaccando ancora di più e gli scriccioli stavano aumentando.
Meglio farla finita ora, prima che Rias e il suo gruppo arrivino. [Boost!] Senti dal mio Sacred Gear.

«Facciamola finita!». Dissi sollevando il guanto e serrando le dita creando una piccola sfera sul palmo.

[Explosion!]

Il Demone Randagio si era nuovamente rialzato ma stavolta si sollevo sulle zampe posteriori e tendendo le anteriori per attaccarmi facendo calare le zampe anteriori, usai nuovamente le mie ali per darmi uno slancio all'indietro per evitare l'attacco, mentre nel palmo della mia mano destra avevo formato otto piccole sfere scarlatte delle dimensioni di biglie, serrai appena le dita e tesi la mano davanti a me.  E' piegai appena le punta delle dita.

“Dragon Shot!: Buckshot Crimson!”

Le sfere generate, esplosero davanti a me, avevo incanalato la magia in modo che le sfere si frammentassero solidificandosi e diventando come se fossero pallettoni sparati da un fucile a canna liscia, provai quasi pena per il Demone Randagio che aveva la sfortuna di prendersi la scarica addosso. Quasi.

Parte del busto, del volto e del fianco del Demone Randagio, erano stati maciullati e coperti di ustioni annerite, bruciature presenti anche sul busto inferiore, i danni erano ben visibili e il corpo leonino, le zampe d'esso le cedettero e ricade pesantemente di fianco sul pavimento, il quale non resse più e si fracasso del tutto, facendolo precipitare al piano sottostante.e sollevare un polverone.

[Sono davvero sorpreso Issac. Seppur sono ancora da migliorare, le tue magie sono davvero buone, per essere agli inizi. M'Aspetterò nuove sorprese dal tuo futuro di Sekiryutei]. Mi disse  mentalmente Ddraig.

Inarcai un sopracciglio, aspetta?.. Che cosa ha detto? Seki-cosa?.. «Sekiyu- Cosa?».

[Sekiryutei significa: Imperatore del Drago Rosso. E il titolo che possiede ogni mio possessore, tu incluso, un guerriero che in te ha il potere di un drago]. Lui mi spiego.

Scossi la testa, sono solo agli inizi, non sono cosi presuntuoso d'avere un titolo senza far nulla per ottenerlo.

«Attualmente sono soltanto uno che ha ancora molto da imparare prima di poter ambire a quel titolo di cui hai appena detto Ddraig».gli dissi mentalmente, prima di guardare dall'orlo del pavimento distrutto e ho visto Rias e il suo gruppo che mi stavano guardando sorpresi e felici che stavo bene.

Mentre il Demone Randagio era riverso a terra agonizzante, aprì le mie ali da demone e scesi giù.

«Te la sei cavata benissimo. Stavamo arrivando ma ha quanto pare Viser aveva un'asso nella manica: la sua coda ha generato una coltre nera di nebbia fitta. S'e diradata soltanto adesso. Piuttosto come hai fatto a ridurla cosi Issac?». Mi ha chiesto Rias, ora avevo i loro sguardi su di me.

Ho sollevato le spalle guardandomi il Boosted Gear con una finta espressione di sorpresa e dissi: «Ah, non lo so. Ho provato a fare qualcosa ed e comparsa una sfera cremisi. Sarò stato fortunato, molto fortunato a non fare una brutta fine contro di lei» 

Non so s'è se la saranno bevuta la mia finta sorpresa di aver fatto un'attacco magico per un colpo di fortuna, meglio che pensano che io sia troppo modesto o che mi sottovaluto, così potrò continuare ad addestrarmi e diventare più forte a loro insaputa. Tenere un basso profilo e la mia priorità adesso, sarà comunque meglio che mi guarderò le spalle anche da loro, non si sa mai.

Rias inarcò un sopracciglio, prima d'avanzare e fermarsi di fronte al Demone Randagio moribondo, sembrava che lo stesse osservando, prima di poggiare una mano sul fianco.

«Ultime parole prima di morire?».Le chiese Rias.

Viser rantolo guardandola sofferente. «F-Finiscimi..». Ha detto.

Okay. Ero quasi sicuro che ci avrebbe mandato all'inferno per cosi dire., ma almeno ci ha chiesto di porre fine rapidamente alle sue sofferenze.

Quel che accade dopo. Mi fece rizzare i peli della nuca, gli occhi blu mare di Rias diventarono rossi, con la pupilla verticale, mentre sollevava la mano, creando sul palmo una sfera violacea con sottostante il cerchio magico o simile ad esso. «D'accordo allora!. Sparisci dalla faccia della terra!. Checkmate!» lei ha detto prima di colpirla con  la sfera e la disintegrata in un secondo, lasciando ciò che restava del Demone Randagio soltanto la cenere.

«Qui abbiamo finito. Possiamo tornare al Club». Rias ha detto con tono tranquillo guardando me e gli altri.

Akeno ha subito creato il cerchio magico e ci stava aspettando. La raggiungemmo e nuovamente apparve il flash per tornare al Club di Ricerca sull'Occulto.

Nota dell'Autore: Salve a tutti ragazzi. Eccovi qua un nuovo aggiornamento. Del quale vorrei ringraziare per cominciare Xephil per il suo aiuto per la parte dello scontro fra Issac contro il Demone Randagio e gli utili consigli che mi ha dato a riguardo, oltre per le sue precedenti recensioni.. Torniamo al capitolo. Issac ha incontrato per la prima volta Asia Argento e ancora non sa che non sarà l'ultima volta che la incontrerà, mentre abbiamo visto le sue nuove magie che ha sviluppato dal suo addestramento con Ddraig. Il comportamento del protagonista spero che riesca a piacervi ma il suo sviluppo e il rapporto con Rias e gli altri procederà a passi lenti. Sono stato breve in queste note autore e rinnovo i saluti e ci sentiamo al prossimo aggiornamento! Alla prossima!.

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Capitolo 7
*** Contratto e Incontro con un'Esorcista ***


Contratto e Un'Esorcista.

Sono trascorsi tre giorni dalla Caccia al Randagio. Per qualche strana ragione, Rias non mi ha più spiegato nulla degli Evil Piece o di quant'altro e, sinceramente, ho preferito rimandare la mia domanda sulla caratteristica principale del pedone che sono io e su questi Rating Game di cui m'aveva iniziato a spiegare l'altro giorno..

In questi giorni, su ordine di Rias a cui stavolta non avevo potuto dire di no, avevo fatto un contratto con un'essere umano. Certo, l'altra volta Rias aveva chiuso un'occhio intuendo che, essendo stato reincarnato da poco tempo, non ero ancora pronto a obbedire, ma questa volta mi aveva anticipato e, poiché ero un suo servo e dovevo obbedire ai suoi ordini, avevo dovuto abbassare la testa e ingoiare il boccone amaro della sconfitta ed ero andato a fare il mio primo contratto.

Tuttavia era ufficiale: ero il primo demone reincarnato a soffrire di "mal di portale". Per fortuna che m'ero ripromesso di non mangiare nulla prima d'andare anche se il senso di nausea m'era rimasto all'arrivo.

La contraente che mi aveva evocato era una ragazzina della stessa età di Asia e la sua richiesta mi aveva lasciato con un sopracciglio sollevato: Aiutarla a preparare una cena speciale per i suoi genitori. Ero rimasto senza parole per una richiesta cosi insolita, ma avevo scrollato le spalle e aiutata, le avevo mostrato le mie capacità in cucina, insegnandole e dandole utili consigli, e lei mi aveva raccontato che voleva preparare quella cena per festeggiare il loro anniversario di matrimonio.

Ho portato a termine il contratto e per la paga ho rifiutato beni materiali, ma non ho disdegnato la torta che lei aveva preparato. Sempre meglio dell'anima, anche se, per usare le stesse parole di Chioma Rossa, non si usava più l'usanza di prendere l'anima del contraente e il contratto era diventato soltanto una tradizione per formare i giovani demoni e far aumentare il loro prestigio. Per me, l'importante era che lei fosse felice e tutto andasse bene.

Da quel giorno fino ad ora, ho completato un altro paio di contratti e, se non fosse stato che la faccenda di essere un servo di Rias non mi piaceva tutt'ora, avrei potuto apprezzare i complimenti di Kiba e degli altri. Tuttavia, preferivo di gran lunga quelli rari di Ddraig durante i miei progressi d'allenamento.

La giornata trascorse veloce, nonostante le lezioni di oggi fossero davvero noiose, eccetto per la lezione di ginnastica e il divertimento di vedere due del Pervert Trio malmenati dal Club di Kendo. Per quanto ripetitivo, era sempre uno spettacolo divertente. Allora era vero che sembrava che Issei Hyodo stesse cambiando un pochino almeno, ma sono voci non confermate. Mah, non che la cosa m'importi ovviamente...

Dopo aver salutato mia sorella Selina, dicendole che sarei tornato verso le dieci, mi diressi subito verso il Club di Ricerca sull'Occulto.

Appena entrato, Kiba mi ha salutato con i suoi modi cordiali, Akeno non c'era, ma ero pronto a scommettere che era andata a preparare del tè, mentre Koneko-chan era come suo solito seduta sul divano, intenta a sgranocchiare una tavoletta di cioccolato.
Spostai lo sguardo e vidi Rias alla scrivania, che stava raccogliendo diversi fogli. Mi guardò e sorrise.

«Bentornato Isaac. In questi giorni hai completato diversi contratti in tempi molto brevi rispetto alle tempistiche di altri demoni di Bassa Classe. Sono sorpresa, sei uno che impara davvero in fretta» ha detto.

“Non sei la prima che me lo dice Rias. Me lo dicono spesso”. Pensai.

«Me lo dicono spesso» Le dissi.

Detto questo mi porse uno dei fogli, lo presi e lo guardai, leggendo il nome sul documento, quello che veniva usato durante l'evocazione per formalizzare il contratto con il contraente.

«Un nuovo contratto?» le chiesi, anche se avevo già capito da solo la risposta.

«Esatto Issac-kun. Scusa se ti affido subito quest' incarico. Ti dispiacerebbe?» Mi chiese.

Mi sistemai gli occhiali sul naso e la guardai; alla fine, ripiegai il documento e me lo misi nella tasca interna del blazer, accennando un sorriso e le dissi:

«Va bene». 

Mi voltai verso Akeno, a cui stava facendo i preparativi per la mia partenza, visto che era un momento tranquillo, perfetto per chiedergli ulteriori informazioni riguardo agli Evil Piece e su questi Rating Game, su cosa fossero e su come funzionavano esattamente. Riportai lo sguardo su Rias. 

«A proposito Buchou Prima che io vada via, ci sono ancora un paio di cose che vorrei sapere, spero non ti crei problemi se ne parliamo adesso, mentre Akeno ultima gli ultimi preparativi al cerchio magico per la mia partenza. Ti va?».  Le chiesi.

Rias si sistemò una ciocca dietro l'orecchio e mi guardava abbozzando un sorriso.

«Certamente Issac, se hai qualche dubbio o vuoi sapere qualcosa, non hai che da chiedermelo». Mi disse e io annuii.e arrivai subito al nocciolo della questione.

«L'altro giorno, mentre stavamo dando la caccia a quel demone randagio Viser, mi stavi spiegando le caratteristiche principale di chi possiede un Evil Piece e su cos'erano i Rating Game, ma poiché avevamo cose ben più importanti da fare e successivi problemi vari, l' abbiamo rimandato» Le dissi e incrociai le braccia al petto e dissi:.

«Pensò proprio che  adesso sia il momento giusto per parlarne»

Rias annuii e mi sorrise in modo intrigante, ma l'ignorai completamente.
 
«Esattamente quale sarebbe la mia caratteristica principale di preciso, essendo un pedone?» Le chiesi.

Rias per tutta risposta si avviò verso la scrivania, sopra essa vi era una scacchiera con tutte le pedine posizionate, in quella che era stata una partita lasciata interrotta, ha preso il pedone nero e lo fece scorrere verso l'altra parte della scacchiera.

«Il pedone seppur è  il pezzo più debole degli scacchi, non deve essere mai sottovalutato; Infatti loro possiedono un'abilità speciale che nessun altro pezzo possiede. La “Promotion”!». Lei mi rispose, posizionando il pedone nella fila dov'erano il Re e la Regina Bianca nemica.

Nonostante fossi visibilmente sorpreso, assottigliai gli occhi, cosi, questa promozione sarebbe la mia caratteristica principale, inclinai leggermente la testa e la guardai, volevo sapere di più in merito.

«La “Promotion”?». Le chiesi

«Già. Devi sapere Isaac esattamente come avviene nel gioco degli scacchi, anche tra gli Evil Piece il pedone ha la capacità, qualora riesca ad inoltrarsi fin nel cuore del territorio nemico, di trasformarsi in uno qualunque degli altri pezzi, eccetto per ovvi motivi il Re». 

“Trasformarsi in altri Pezzi. Quindi la 'Promotion' altro non è;  esattamente come un soldato in prima linea, in questo il pedone, viene premiato per il suo coraggio nel avere  attraversato con ardore fino al cuore del territorio nemico, guadagno cosi la possibilità per il suo coraggio, di diventare a sua scelta una delle altre pedine presenti nella scacchiera” Pensai

«In poche parole: Vorresti dirmi che potrei acquisire le capacità di qualunque altra pedina con la 'Promotion'?». Le chiesi, per trovare conferma della mia ipotesi. Rias annuii.

«Esattamente Isaac. Se raggiungessi il cuore di un qualunque territorio nemico, puoi ottenere la 'Promotion'». Mi disse.

«Quindi se ottenessi la “Promotion”, potrei ottenere i poteri di una Regina come Akeno?». Le chiesi prima di spostare lo sguardo alla mora, che ha quanto pare a quasi i preparativi, guardai Rias che mi stava guardando con le mani sui fianchi.

«In teoria si. Ma la Regina è il pezzo più forte di tutti e nel tuo stato attuale, sarebbe troppo gravoso sostenere il peso di una simile promozione».Mi disse incrociando le braccia sotto al seno e prendendosi il mento con espressione riflessiva.

“Continuando con l'addestramento di Ddraig e se continuò a non mostrarti le mie capacità. Potrei anche riuscirci, prima ancora di quanto tu creda Rias. Ma hai ragione. Parliamo per 'Se' e di non dare niente per scontato. Vediamo le altre opzioni di Promotion”. Pensai.

«Se invece si trattasse di un Cavallo/Cavaliere come Kiba o di una Torre come Koneko?». Le chiesi non celando la mia curiosità picchiettando sia l'indice che il dito medio sulle pedine nominate..

«Penso sarebbe possibile acquisire tali promozioni». Mi disse lei con tono abbastanza convincente.

“Bene direi che e tutto quello che volevo sapere per il momento, ora vediamo di ottenere informazioni su questi Rating Game, chissà forse troverò qualcosa che mi potrà aiutarmi ad ottenere la mia libertà, almeno in teoria, ma anche per imparare qualcosa di più”. Pensai. 

«Grazie per la spiegazione sulla mia caratteristica principale Rias. Ora, l'altra volta hai parlato di una competizione con gli Evil Piece, i Rating Game giusto? Che cosa sarebbero esattamente?». Le chiesi.

«E' come se fosse una partita a scacchi solo in grande scala, in cui i servitori fungono da pezzi della scacchiera, ovviamente inclusi i rispettivi “Re”. Il vincitore esattamente come negli scacchi e chi fa Checkmate, sconfiggendo il Re nemico. Tuttavia, questo gioco, riveste una tale importanza da influenzare persino lo Status sociale e il rango nobiliare di un demone e per valutare le sue capacità di Re, dimostrando la forza che riesce a trarre dai suoi servitori». Mi ha spiegato.

“Così questi Rating Game, valutano le capacità strategiche dei due 'Re' durante la competizione, che potrebbero tornare utili nel caso di una reale battaglia, mentre lo status sociale e il rango nobiliare e più per questione di prestigio, confermando se lo meriti o meno. Una sorta di test probabilmente”. Pensai con particolare interesse.

«Quindi dovrò parteciparvi un giorno anch'io un giorno?». Le chiesi.

«Veramente, dal momento che non ho ancora raggiunto la maturità, non posso ancora partecipare ufficialmente ai tornei». Lei mi disse.

«Nemmeno noi vi abbiamo mai preso parte», c'interruppe cortesemente Kiba guardandomi.

«E' inoltre, sono richiesti diversi requisiti, per disputarne uno. Ciò significa che ancora per un po' non vi prenderemo parte». Mi disse Rias.

«Tutto e pronto Buchou» c'interruppe Akeno, 

«Direi che la nostra conversazione e finita Isaac, e ora che tu vada. Buon viaggio!». Mi disse Rias guardandomi con un sorriso.

Mi avviai verso i cerchio magico e mi fermai proprio al centro e la guardai

«Possiamo fare, però, come le altre volte, che mi fate apparire nei pressi della casa del contraente? Così appena arrivò non gli dovrò chiedere dov'è il bagno...» Chiesi ricordandole quanto io odiassi i cerchi magici. Rias ha guardato Akeno che si stava allontanando dal cerchio magico.

«Non ci vedo alcun problema. D'accordo, Isaac, puoi partire subito» rispose infine.

Andai al centro del cerchio magico e guardai Rias e gli altri: loro mi stavano augurando buon viaggio. Io sollevai solamente la mano con un piccolo cenno di sorriso.

«Vado e torno» dissi. Prima di partire, però, chiusi gli occhi coprendoli con una mano. «Odio i cerchi magici». Sussurrai.

Chissà se questo contratto sarà qualcosa di semplice come le prime volte? 
[***] 

Sarò ripetitivo ma: Odio i Cerchi magici, mi scombussolano lo stomaco ogni volta oltre a lasciarmi un retrogusto indescrivibile nella bocca.
Combattei il senso di nausea per qualche istante prima che mi passasse, inspirai profondamente e mi guardai intorno.
Il cerchio di teletrasporto mi ha lasciato esattamente dove volevo, sarò ad una ventina di metri dall'abitazione del mio contraente. Meglio che mi avvii subito, non voglio farlo aspettare.

Uscii dal vicolo dov'ero apparso e mi avviai lungo la strada cittadina verso l'abitazione del contraente. La guardai a distanza, identica come il resto degli edifici adiacenti, eppure c'era qualcosa che stonava parecchio. Con uno sguardo più attento notai che il lampione non illuminava l'area di fronte al cancello d'ingresso, che circondava sicuramente un piccolo giardino, ma non ci diedi peso. Dopotutto, in qualunque città poteva capitare di trovare dei lampioni guasti o con la lampadina da cambiare...

Mi avviai verso la porta, ma quando stavo per suonare il campanello, notai qualcosa di ovviamente preoccupante: la porta era semi aperta. Voltai lo sguardo sulla strada: con i muretti alti e il lampione rotto, nessun passante l'avrebbe notato.

Ma la vera domanda era: quale sano di mente, lascerebbe la porta aperta a quest'ora? Ovviamente nessuno.

Ritornai a guardare la porta, sfiorai con la punta delle dita lo stipite e sentii una spaccatura all'altezza della maniglia, chiaro segno di effrazione. C'era qualcuno in casa, oltre al contraente.

Sarà meglio andare a controllare, pensai. Rimasi in ascolto, mentre facevo capolino dall'insenatura della porta, poi attraversai lo spazio, prestando attenzione a non far aprire più di così la porta. C'era un silenzio inquietante. 

Continuai a fissare l'ingresso con tutti i miei sensi all'erta, ma riuscii a sentire soltanto il suono statico dell'effetto neve di un televisore, con molta probabilità proveniva dal salotto davanti a me.

Feci cautamente un passo avanti, facendo in modo da non fare nessun rumore, quando ebbi un brutto presentimento. Chiamatelo istinto o paranoia, ma ero sicuro di aver sentito lo stesso suono di quando qualcuno si sedeva di peso su una sedia; ho poi notato che i tatami del pavimento d'ingresso erano sporchi: l'intruso era entrato senza togliersi le scarpe.

Sono pronto a qualsiasi cosa stia succedendo qui dentro.

Così feci altrettanto e non mi tolsi le scarpe -fortuna che avevo indossato delle scarpe da ginnastica-, mentre mentalmente richiamavo il Boosted Gear, ma non l'attivai. Con la schiena contro la parete, avanzai di alcuni passi verso l'unica stanza illuminata da una luce tenue, continuando sempre a guardarmi intorno. La prudenza non era mai troppa.

Sentii qualcuno sbuffare come d'impazienza, quindi mi fermai e accovacciai leggermente, prestando attenzione a distribuire il peso. Intravidi l'ombra di qualcuno seduto sul divano, ma quando poi guardai il pavimento accanto ad esso, trasalii nel vedere una pozzanghera di liquido scuro; in quello stesso momento, un'aroma ferroso mi invase le narici. Un'odore che avevo già sentito durante la caccia al demone randagio: l'odore del sangue.

Attivai il Boosted Gear e allo stesso tempo balzai nel salotto.

[Boost!]

Voltai lo sguardo e vidi un corpo parzialmente nascosto nell'oscurità riverso nell'enorme pozza di sangue, ma fu l'altra figura presente nella stanza a lasciarmi sorpreso. E non ero l'unico.

L'altro era un ragazzo, un giovane umano più o meno della mia età, o forse più giovane, dai capelli bianchi e gli occhi rossi, probabilmente affetto da albinismo. Indossava degli abiti clericali bianchi e un lungo cappotto blu coi bordi grigi, dal collo gli pendeva un crocifisso dorato e anche lui aveva un'evidente espressione sorpresa.

Il suo abbigliamento e il crocifisso non lasciavano dubbi sulla sua identità e immediatamente mi ritornò in testa l'ammonimento di Rias sugli esorcisti. Constaterò l'ovvio, ma avevo l'orribile sensazione che questo fosse sicuramente un'esorcista!

«Da dove sei apparso diavolo?!» mi chiese lui, scoppiando poi in una risata sguaiata e maniacale. «Oh, cielo! Ma dove ho messo le mie buone maniere? Non sono certo come voi immondi demoni che entrate senza nemmeno presentarvi! Ce ne hai messo di tempo per arrivare. Non sono uno a cui piace aspettare» disse prima di fare un inchino tutto svolazzi, ma chiaramente lo stava facendo per una semplice presa in giro. «Il mio nome è Freed Seelzen e sono un giovane prete gregario che ama esorcizzare i diavoli per l’umanità e per mio diletto s'intende!»



Lo fissai mentre si metteva a saltellare durante la sua presentazione con voce cantilenante. Ma questo è un coglione o un pazzo!, non potei non pensare, ma la seconda ipotesi mi dava l'impressione che fosse quella giusta.

[Boost!] 

Il suono del guanto doveva aver attirato la sua attenzione perché rise ancora. «Oho! Questo sì che è interessante, davvero demoniaco! Voi demoni reincarnati siete feccia pure peggiore dei demoni ordinari! Per questo siete ancora più divertenti da esorcizzare!» E scoppiò in un'altra risata folle.

Anche se avevo il vantaggio di due Boost e guadagnato l'effetto sorpresa, avevo bisogno di guadagnare ancora un po' di tempo in qualche modo.

Mi allontanai dal divano di un passo, continuando a fissarlo, quando sentii di aver colpito con il tallone qualcosa; con la coda dell'occhio, vidi un vaso di porcellana su un tavolino accanto al mio fianco. Ottimo!. pensai.

Indicai con la mano sinistra il corpo parzialmente nascosto dall'altro lato della stanza, mentre sollevavo il guanto all'altezza del ventre.

«Disse quello che ha brutalmente ucciso quel tizio. Quello non era un demone di certo» Dissi abbassando il braccio sinistro e sollevando il Boosted Gear ad altezza del petto; forse era una mossa stupida, ma speravo di fargli attirare l'attenzione sul guanto, anche solo per un paio di secondi.

Freed mi fissò sorpreso per un istante, poi scoppiò in una risata divertita e sguaiata. Quando ebbe finito, sospirò e il suo viso si deformò nella smorfia più orribile che avessi mai visto, da vero e proprio pazzo psicopatico.


«Questa è bella! Un sudicio demone che fa la predica a me! Okay, ascolta bene, feccia che non sei altro: non sei più umano una volta che inizi a dipendere dai demoni. Fine della tua esistenza! Per tanto, io l'ho ucciso come mio gesto di compassione, facendolo soffrire lentamente per lenire i suoi peccati. Chiaro, no?» Disse prima d'infilare una delle mani sotto al cappotto ed estrarne...un'impugnatura dorata?!

[Boost!]

Premette un pulsante e l'oggetto proiettò un fascio di luce dall'aspetto del tutto simile a quello di una spada lunga.

Mi puntò contro l'arma. «Ora basta discutere con te, insulso demone! Ho un compito da portare a termine. Sei-».

Non gli diedi il tempo di finire di parlare: afferrai l'orlo del vaso, torsi il busto e lo scagliai verso Freed, ma lui lo colpì al volo con un rapido fendente, mandandolo in frantumi.

[Boost!]

Ora o mai più!

[Explosion!!]

«Sono d'accordo. Ho cose migliori da fare che farmi ammazzare da uno psicopatico sotto l'aspetto della parodia di un prete» Gli dissi, mentre mi guardavo rapidamente attorno in cerca di un'altra arma da usare contro di lui.

Il mio insulto doveva averlo fatto arrabbiare sul serio: il suo volto si deformò nuovamente nell'orribile smorfia di prima e scattò tentando un fendente diagonale discendente da sinistra. Tentai l'azzardo e, d'istinto, sollevai il Boosted Gear, usandolo come scudo per parare il colpo; ci riuscii, ma sentii il gomito vibrarmi dalla forza del colpo e il sibilo della spada di luce ad una spanna di distanza dall'orecchio.

Lo spinsi subito indietro e, caricando tutto il mio peso sulla gamba destra, inclinai indietro il busto e lo colpì con un rapido calcio sinistro al ventre, poco sotto il costato. Il prete barcollò e si allontanò tenendosi una mano alla pancia, il suo viso era una smorfia di dolore. Tossì e bestemmiò per poi ringhiare: «Cazzo che male! Ehi, vuoi proprio che m'incazzi sul serio? Eh, maledetto demonietto!»

Io arretrai prontamente per mantenere una debita distanza da lui e dalla sua arma. Sollevai il braccio e diedi una veloce occhiata al punto dove la lama di luce aveva colpito il Boosted Gear: non c'era nemmeno un graffio. Quasi mi ero dimenticato che era fatto di scaglie di un drago, -non devo più azzardare così-.

Subito Freed scattò in avanti urlando di rabbia e tentò un affondo al mio petto che evitai prontamente, buttandomi di lato per poi rimettermi in piedi con una rapida capriola. L'altro non si fermò e tentò un altro affondo, che deviai con il dorso del Boosted Gear prima di colpirlo con un rapido uppercut al mento. Approfittai del suo stordimento per allontanarmi e afferrai per il collo una lampada in metallo sopra al tavolino, posizionandolo con la base verso il basso.

Avevo capito un paio di cose: primo, se non avessi fatto questi quattro Boost, adesso avrei avuto molte più difficoltà a restare incolume; secondo, questo tipo è decisamente forte e veloce, ma è pur sempre un umano e dunque pieno di punti deboli. Devo solo rimanere concentrato, non posso usare la mia magia e di questo maledico me stesso per non aver pensato a queste possibilità, ma almeno adesso posso proteggermi e contrattaccare.

Certo, non è proprio come se avessi una spada e uno scudo, ma sempre meglio di niente. Spero che Rias venga a controllare perché non sono ancora tornato. Non so per quanto ancora potrò reggere contro questo bastardo.

Parlando del bastardo citato, Freed mi guardò con rabbia massaggiandosi il mento con il dorso della mano, dove, con mia grande soddisfazione, vidi che s'era formato un livido. Ghignai, ma il mio sorriso ebbe breve durata quando lo vidi scoppiare a ridere.

«E va bene. Ti sei guadagnato il mio trattamento speciale. Dovresti essere contento. Grazie a te stabilirò un nuovo record!»
"Trattamento speciale?!"

Freed scattò ancora, sollevando la spada ed eseguendo un fendente diagonale discendente seguito da uno ascendente; evitai il primo, ma mi parve che il secondo fosse più lento. Capì subito il perché: era arretrato e aveva infilato subito dopo la mano libera sotto il cappotto, da dove estrasse...una pistola?!

OH Shit!

La canna dell’arma si sollevò verso verso la mia testa. «Crepa!» urlò lui.




Feci appena in tempo ad alzare il Boosted Gear davanti al mio volto che uno sparo risuonò nell'aria e sentii qualcosa centrarmi con forza il polso. Abbassai il braccio per osservarlo e vidi un leggero fumo che si alzava dal punto colpito, ma non c’era nemmeno un graffio. "Le scaglie di drago sono meglio di un giubbotto antiproiettile di Kevlar e ceramica balistica", pensai.

Freed mi guardò sorpreso. «Ma che cazzo! Quel tuo guanto non solo fa show di luci insulse, ma resiste sia alla mia spada di luce che ai miei proiettili da esorcist-AHH!»

Non gli diedi il tempo di finire di parlare dato che lo colpii con la base della lampada dritto sui suoi attributi; lui s'allontanò con un gemito roco, ma sollevò la canna dell'arma verso di me. Mi spostai e lo colpii ancora con la lampada al polso, ma questa finì per sfuggirmi di mano insieme alla sua pistola ed entrambe caddero alla stessa distanza.

M'allontanai da lui con un balzo e, con la coda dell'occhio, vidi un'arma vicino al cadavere martoriato di colui che avrebbe dovuto essere il contraente: una sciabola italiana del XIX secolo. Andai verso il corpo e raccolsi l'arma; era parzialmente sfoderata, evidentemente quel poveretto era riuscito appena a rimuoverla dalla parete per proteggersi, ma Freed non gli aveva dato il tempo di usarla. Requiestat in pace.

Sfoderai la sciabola e, voltandomi, vidi Freed scattare verso di me con un fendente discendente; bloccai il colpo con la sciabola e lo colpii poi con il Boosted Gear al volto, usandolo come se fosse stato guanto da combattimento, costringendolo ad arretrare.

«Ora questo è uno scontro alla pari, stronzo!» gli gridai.

L'altro cercò ancora di colpirmi, ma continuai a usare il Boosted Gear come scudo -non potevo usare i suoi pieni poteri e le magie che avevo creato in uno spazio così piccolo, ma rimaneva anche così un'efficace arma di difesa e offesa-, mentre per deviare i colpi e contrattaccare mi servivo della sciabola.

E ripeto: ma quando cazzo arrivano Rias e gli altri?! Stanno giocando a Bingo o cosa?!

Alla fine riuscii a sbilanciarlo con una stoccata improvvisa, ma lui contrattaccò con un fendente che bloccai a fatica, così come quello successivo, per poi però osservare con mio orrore la lama della sciabola spezzarsi a metà a causa della violenza degli impatti.

Certo, era un'arma antica e, quando l'avevo raccolta, avevo visto che aveva la lama usurata dal tempo, ma era durata comunque più a lungo di quanto immaginassi.

M'abbassai subito, evitando il nuovo fendente dell'altro, e lo colpii al volto con l'elsa della spada, usandola come se fosse stata un tirapugni, mandandolo al tappeto davanti a me.

Ansimavo dalla fatica e non sapevo quanto ancora sarebbero durati i Boost del Boosted Gear. Dovevo metterlo fuori combattimento in fretta.
Anche se significava...ucciderlo...

Fu in quel momento che sentii quella voce: «Padre Freed, va tutto bene q... KYAAAAH!!!»

Quella voce... La conoscevo bene. Non dirmi che...?

Mi voltai. E ferma sulla soglia della porta ancora aperta...c'era Asia!

«A-Asia-chan?!. Ma che?.. Che cosa...?!»

Con la coda dell'occhio, m'accorsi troppo tardi che Freed aveva recuperato la sua spada approfittando della mia distrazione per via dell'arrivo inaspettato di Asia. M'allontanai da lui con un balzo, ma mi accorsi troppo tardi che quel maledetto prete non solo aveva raccolto anche la sua pistola, ma doveva anche essersi aspettato la mia mossa perché, mentre toccavo terra, sentii il rumore di uno sparo e, subito dopo, un dolore lancinante che trafiggeva la mia gamba. Il mio balzo si trasformò in una rovinosa caduta di schiena e, pur riuscendo a non far sbattere anche la testa, non potei celare un gemito.

Guardai di fronte e vidi Freed rimettersi in piedi e sputare a terra un grumo di sangue e forse anche un dente. Oltre al vistoso livido sul mento, adesso aveva anche l'angolo destro del labbro spaccato, probabilmente da quando l'avevo colpito prima con l'elsa della sciabola. Lo osservai poi sollevare la canna dell'arma e la spada di luce, fissandomi come un predatore pronto a finire la preda...

In quel momento sentii Asia gridare: «Padre Freed, cosa sta facendo?!».

Il prete si voltò a fissarla con un sorriso inquietante, anche se pure lui gemette a causa del vistoso livido e del labbro spaccato. «Oh, mia assistente Asia-Chan! Sei arrivata proprio al momento giusto! Me la stavo vedendo davvero brutta!»

Mentre Freed stava parlando con Asia, mi misi lentamente seduto e spostai lo sguardo sulla gamba ferita. Un buco perfetto spiccava al centro della coscia e sanguinava copiosamente. Il dolore era atroce! Come se mi avessero trafitto completamente la coscia con un'oggetto arroventato.

«Perché è il nostro lavoro, Asia-Chan! A proposito hai finito con la barriera?» chiese Freed con tono alquanto impaziente, picchiettando la canna dell'arma contro la coscia.

“Aspetta?! Una barriera ha detto?! Adesso capisco perché Rias e gli altri non stanno arrivano e soltanto adesso percepisco l'aura di Asia e di quel bastardo di Freed... Tuttavia, se Asia è qui, vuol dire che la barriera non è più attiva! O almeno lo spero” pensai.
Ma la vera domanda era: che diavolo -si fa per dire- ci faceva lei con un pazzo come quello li?!

«Issac-San tu... tu sei un..demone?» mi chiese Asia sconvolta.

Seppur dispiaciuto che lei l'avesse scoperto in queste circostanze, abbassai lo sguardo per un secondo, poi annuii rispondendo: «Sì... Mi dispiace, Asia-chan».

«Cosa? Voi due vi conoscete? Ahahah! Pensa che coincidenza! Questa è proprio da ridere! Mi sembra un film stupido di una love-story fra un demone e una suora. Comunque è proprio così, Asia-chan! Quello è un demone e presto anche lui raggiungerà la pace eterna come quel umano recidivo là in terra» disse Freed scoppiando a ridere, prima di indicare con un movimento del braccio il cadavere del mio supposto contraente.

Esitante, Asia si voltò nella direzione indicatole dal prete folle e si coprì la bocca con la mano, non riuscendo a soffocare un gridolino acuto. «Noo! I-Il Signore non permetterebbe mai una cosa simile!» disse distogliendo lo sguardo e guardando Freed. Questi si asciugò il sangue che gli colava dal labbro spaccato con la manica.

«Si vede che sei proprio un'iniziata, Asia-Chan. Ricordatelo: quella è la fine che fanno i peccatori. Ora scusami, ma abbiamo ancora un lavoro da fare: eliminare questo demone!» Con quelle parole, Freed si voltò a guardarmi e fece ruotare a piccoli cerchi la punta della spada, prima di guardare ancora Asia e dirle: «Quindi, se hai finito di piagnucolare, perché non te ne torni al tuo posto e non pensi a innalzare quella benedetta barriera? Siamo allo scoperto adesso!»

Lei si voltò e mi guardò con le lacrime agli occhi, poi, di colpo, si portò tra Freed e me a braccia aperte, chiaro segno che voleva fermarlo. A giudicare dall'espressione del prete, questo non pareva averlo apprezzarlo: «Ehi, tu...che stai facendo adesso?»

«Asia?» sussurrai. Ero davvero colpito che lei mi stesse proteggendo da quel pazzo.

«La prego, Padre, lo risparmi! Lo lasci andare! La supplico!» lo pregò Asia.

«Cosa? Hai la benché minima idea di quello che stai dicendo?» chiese Freed con uno sguardo che non prometteva nulla di buono.

«Anche se è un demone, Issac è una brava persona. Se avesse voluto farmi del male, l'avrebbe già fatto quando ci siamo incontrati. Lui è un uomo buono e sincero! E sono sicura anche che Dio non approverebbe i suoi metodi, Padre! Perciò, la prego, lo risparmi! La imploro!» 
 

Fissai Asia incredulo. C'eravamo conosciuti solo un paio di giorni prima e trascorso insieme appena tre ore, eppure lei si fidava di me al punto da rischiare la vita per salvare la mia. Ero commosso e sorpreso dal suo coraggio, mi rendevano davvero felice.

Purtroppo qualcun altro non lo era affatto.

«Non dire stronzate!» Gridò Freed furioso, menando un fendente che squarciò l’abito di Asia in due, lasciandola seminuda.

La ragazza gridò coprendosi il petto, ma il bastardo non aveva ancora finito, visto che la prese malamente per il viso e le mani sbattendola poi contro il muro. «Sai cosa vuol dire disobbedire agli ordini?» le chiese fissandola dritto negli occhi con uno sguardo ancor più folle di prima. «Mi hanno ordinato di non farti del male per non far incazzare Lei... Ma, a parte quello, posso farti quel che mi pare e piace... E direi che è a te che serve una punizione!»
Son of-!

"Non glie l'avrei mai permesso!"

«Asia! Fermo!» Gridai alzandomi in piedi, ma la gamba malandata cedette e rischiai di ricadere a terra. Strinsi i denti fino a sentirli stridere e, respirando pesantemente per lo sforzo, riuscii a sopportare il dolore e riprendere l'equilibrio.

Nel frattempo, Freed aveva impalato le maniche delle braccia di Asia al muro con la sua spada in modo da tenerla ferma e stava stringendo brutalmente uno dei suoi seni, mentre con la canna della pistola le sollevava la gonna. Il suo viso ora mostrava un ghigno perverso.

«NOOOOO!!!» urlava Asia dimenandosi in lacrime.

"Brutto figlio di puttana! Col cazzo che te lo lascerò fare!"

Non so come ho fatto ma ho rilasciato la mia aura, era diventata rovente come le stesse fiamme del luogo in cui ho incontrato Ddraig. Abbandonai ogni traccia di buon senso e, con un balzo ferino, mi lanciai contro di lui. L’espressione di Freed divenne sorpresa, poi sgomenta e si staccò da Asia riprendendo la spada e puntandomi la pistola contro.

Alzai il Boosted Gear in modo da avere il petto e il volto abbastanza protetti per quando mi avrebbe sparato, mentre mi scagliavo contro di lui. Non mi ero fatto alcuna illusione di potermela cavare, ma non gli avrei comunque mai permesso di fare del male ad Asia.

Risuonarono due spari. La mia collera, il mio odio e il mio disprezzo per lui mi permisero d'ignorare l'impatto dei due proiettili di luce che mi penetrarono le carni e gli atroci dolori che scaturirono subito dopo da addome e fianco insieme a quello dalla gamba...

M'accovacciai abbassando il Boosted Gear quando gli fui abbastanza vicino e poi, usando anche le mie ali da demone per darmi uno slancio ancora maggiore, lo placcai afferrandogli le gambe e sollevandolo da terra, mentre la mia spalla si scontrava contro il suo ventre. Sentii il suono secco di ossa rotte e il suo grido selvaggio di dolore, ma questo non mi suscitò alcuna compassione, anzi, mi sorpresi quando capii che stavo invece ghignando.

Sfruttando tutto il mio peso, la mia forza raddoppiata dai vari Boost acquisiti finora e il suo stesso peso, lo schiantai pesantemente sul tavolino alle sue spalle con tale violenza da mandare il vetro in frantumi e piegare il metallo. 

Ci fu un breve attimo di silenzio, prima che mi sollevassi sulle braccia e guardassi duramente Freed: questi aveva la testa inarcata all'indietro, rivoli di sangue che gli uscivano dagli angoli della bocca e il respiro lento. Ripensando al suono di prima, mi augurai con tutto il cuore che quel rumore di ossa rotte fosse stato causato dalle sue costole, mentre notavo anche che la sua spalla destra era ora più in basso del normale e la sua pistola era a terra. Era privo di conoscenza.

Mi rimisi lentamente in piedi, con il braccio premuto sull'addome, sputai a terra una boccata di sangue, mentre per precauzione, ho calciato la pistola mandandola più lontano da lui, medesima cosa ho fatto anche con la spada, mi augurai con tutto il cuore che questo bastardo restasse giù e mi sono voltai a guardare Asia.

Lei, ancora accasciata a terra tremante e con le mani strette intorno al petto a cercare di coprirsi, gli occhi smarriti e piangenti. Povera piccola. Sembrava un cucciolo terrorizzato.

Avanzai zoppicante verso di lei e, con difficoltà mentre strinsi i denti per il dolore, mi sfilai lentamente il blazer e glielo misi sulle spalle, così da potersi coprire.
Fu in quel momento che un flash rosso scarlatto invase l'intera stanza, mi voltai e ho sollevato il Boosted Gear, quando vidi che sul pavimento era comparso il cerchio magico dei Gremory, da esso uscirono Kiba, Akeno e Koneko.

«Siamo venuti a salvarti Celere-Kun». Ha detto il biondino.

M'appoggiai al muro per non cadere di nuovo, respirando con fatica, ho soltanto sollevato la mano in cenno di saluto.
«Ragazzi».gli dissi a mezza voce.

Ho sentito dei passi e mi voltai e vidi Rias camminare verso di me, con l'espressione più preoccupata che abbia mai visto, come quella che aveva anche Asia vicino a me.

«Isaac, perdonami non avevo previsto che il cliente fosse stato raggiunto da un'esorcista. Appena abbiamo percepito un pericolo siamo subito venuti ad aiutarti. Come ti senti?». Lei mi chiese abbassando lo sguardo ed esaminò le mie ferite.

«Stavo molto meglio prima» le dissi. 

Fu in quel momento che sentii  Koneko parlare: «Buchou. Stanno arrivando degli Angeli Caduti»

Angeli Caduti?”. Pensai e mi venne subito alla mente il volto di Yuuma, con le ali piumate nere, quel nefasto giorno.

«Portiamo via da qui Isaac e la nostra massima priorità». Ha detto Rias e si e voltata verso Akeno e le disse: «Prepara il cerchio magico». E la mora ha annuito e iniziò i preparativi.

Ma in quel momento sentii la sgradevole voce di Freed gridare con rabbia: «Voi. Non ve ne andrete da nessuna parte!».

Mi voltai e con mio stupore, lo vidi che stava cercando di stare in piedi e il braccio destro lungo il fianco, doveva essere riuscito a recuperare solo la spada e, ora la stava impugnando, sputando una boccata di sangue, ci stava guardando con espressione più folle di prima. Mi sorpresi ancora quando capii che stavo ghignando nel vederlo in quelle condizioni.

Certo che ne hai di resistenza brutto bastardo, come lo schifoso scarafaggio quale sei!”. Pensai.

Koneko con mio stupore, la vidi sollevare come fosse stato un giocattolo il divano e glielo lanciò addosso, un secondo dopo Freed era a terra con addosso il peso del divano.

Ma c'era una cosa che dovevo fare, mi voltai a guardare Asia e, poi guardai Rias.

«Buchou, portiamo questa ragazza con noi». Le dissi.

«Impossibile. Questo cerchio magico funziona solo con i demoni». Lei mi disse guardandomi seriamente.

Eh no, non me ne frega un cazzo!. Non abbandonerò Asia!. Pensai e proprio quando Kiba mi sorresse, mi divincolai e guardai duramente Rias da sopra le lenti degli occhiali.

«Non posso abbandonarla e non lo farò. Ha rischiato la vita per me, anche se sono un demone!». Risposi a denti stretti, sfidando il suo sguardo, cercando di non cadere di nuovo per il dolore.

«Ascoltami Isaac, non preoccuparti per lei, gli angeli caduti non hanno alcun motivo per ucciderla. Per il momento la cosa migliore da fare e ritirarsi e occuparci al più presto delle tue ferite». Mi disse guardandomi negli occhi.

Ho abbassato lo sguardo, serrando la mano sinistra fino a far stridere gli artigli di metallo del guanto, la guardai negli occhi in modo gelido. «D'accordo Rias». Dissi con tono duro e gelido. Ma ammisi la mia sconfitta e mi sono voltato a guardare Asia, che mi sorrise in modo rassicurante e la senti dire: «Isaac spero di rivederti».

«Asia.. ti prometto che verrò a prenderti....perciò aspettami». Le dissi.

Poco dopo vidi solo il flash del cerchio di teletrasporto, poi persi i sensi.

Nota dell'Autore: Salve a tutti ragazzi. Eccovi un nuovo aggiornamento e prima di tutto. Voglio ringraziare di cuore Xephil per avermi aiutato con lo sviluppo sul combattimento fra Isaac e Freed. Questo capitolo e dedicato a Lui. Dunque il nostro Isaac ha fatto alcuni passi avanti. Ha iniziato a fare il suo dovere di diavolo, cominciando a fare contratti. Sfortunatamente il suo nuovo incarico di diavolo, quello che per lui sembrava un'altro tranquillo stipulare il contratto. Ha incontrato Freed e dopo un lungo e duro scontro, che molti di voi giustamente potrebbero pensare che nonostante i quattro Boost Isaac avrebbe avuto facilmente la meglio sul prete folle. La loro differenza d'esperienza di combattimento era evidente. Il vero stupore per il nostro Neo-Sekiryutei. E stato di rivedere Asia, e dopo aver salvato quest'ultima, come si vuol dire la cavalleria arriva sempre quando tutto e finito XD. Adesso cosa accadrà?. Scopritelo nel prossimo aggiornamento. Ringrazio Fenris e Xelphi per le loro recensioni e sul seguire la storia. Alla prossima!.Indovinate da cosa e inspirato la frase in latino detta da Issac?. 

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Capitolo 8
*** Prepararsi Per Una Dura Battaglia. ***


Prepararsi Per Una Dura Battaglia.

Fu la voce di Ddraig a svegliarmi: [Isaac svegliati!] 

Aprii gli occhi e lentamente mi guardai intorno, riconosciuto subito dove mi trovato: All'interno del Boosted Gear, scossi la testa che mi faceva un male cane mentre mi tirai su a sedere, faceva uno strano effetto essere seduto praticamente a mezz'aria con le fiamme ardenti sottostante. 

[Certo che te la sei vista brutta Isaac. Tuttavia te la sei cavata lo stesso egregiamente]. La voce di Ddraig attirò la mia attenzione e mi girai a guardarlo.

«Già, per fortuna sono vivo». Gli dissi osservandolo. 

[Lo sei anche grazie a Rias Gremory, che mentre stiamo parlando. T'informo che vicino a te sul tuo letto proprio accanto a te]. Ha detto con una bassa risata e quella che era un ghigno sul suo muso dentato.

“Aspetta cosa?!”.pensai. Rias Gremory.?! Che ci fa nel mio letto?!.

«Che cosa?!. Rias come?! Cosa?!». Gli ho detto alquanto stranito. Il ghigno sul muso di Ddraig svani e divento serio, accovacciandosi chiudendo le ali sul dorso.

[Lei sta semplicemente dormendo accanto a te e usare i suoi poteri demoniaci per aiutarti a guarire più velocemente dalle ferite che avevi subito e a recuperare tutte le energie perdute. Devo ammettere che mi hai molto sorpreso d'essertela cavata contro quell'esorcista, nonostante i quattro 'Boost' acquisiti e il vantaggio iniziale. Contrastato dalla tua impossibilità di usare le tue magie, l'hai affrontato sfruttando le tue abilità e improvvisazione Isaac]. Ha detto con quella che mi pareva una parvenza di sorriso.

“Già Freed, ricordo bene quel bastardo di un prete, spero che Asia stia bene e ben lontano da lui. Seppur Rias Gremory mi ha garantito che lei non correrà alcun pericolo. Non posso dar nulla per scontato. Devo andare subito a cercarla e salvarla”. Pensai. 

Si ma è più facile a dirsi che a farsi.

«Sono stato decisamente molto fortunato Ddraig. E' spero che Asia stia bene. Ma se c'è una cosa che ho imparato da quello scontro e che devo imparare a cavarmela anche senza usare la magia». Gli dissi guardandolo con determinazione e non nascosi che ero preoccupato per Asia, lei ha rischiato la vita per salvarmi da quel bastardo di Freed.

La voce di Ddraig era più seria che mai: [Sono d'accordo. Se avessi avuto la possibilità di usare le tue magie, quell'esorcista sarebbe stato spazzato via. Dovremmo incrementare il tuo allenamento in futuro, affinché tu possa combattere senza usare la magia oppure, dovresti fare in modo di usarla anche in situazioni sfavorevoli. Sei già un passo avanti se hai già valutato quali sono i tuoi punti deboli]

Accigliai lo sguardo, osservando il Welsh Dragon e gli dissi fra i denti: «Stai pur certo Ddraig. Il mio scontro contro Freed mi ha aperto gli occhi e più ci penso, più sono convinto che: Dovrò essere equilibrato in combattimento. Saper usare e creare magie come ho già fatto e stato un passo avanti e se userò a combattere senza essa o adeguarmi ad usare armi. Anche solo adeguare le mie attuali magie in situazioni avversi, crearne di nuove. Più maggiori saranno le possibilità di cavarmela in ogni situazione»

Potevo sembrargli molto presuntuoso, stupido o semplicemente arrogante. Ma ero molto convinto sulle mie parole. Dovevo essere pronto a tutto, qualunque sia la situazione. Le mie esperienze di sport di combattimento e sulla scherma, mi sono state sufficienti contro Freed, ma fino a quando?!. Guardiamo in faccia la realtà: Avevo rischiato davvero grosso e, se non fosse stato per l'intervento di Asia e non dovrà più capitare una cosa simile.

[La tua grinta mi colpisce ogni volta Isaac, la tua volontà di non arrenderti è la prova. Tuttavia,  le tue ferite erano gravi, essendo e chiedo venia per costatare l'ovvietà, il tuo stato di demone di bassa classe, ti rende piuttosto sensibile maggiormente ai poteri sacri. Seppur comprendo la tua antipatia per Rias, è stato grazie a lei, se sei riuscito a recuperare così bene in una sola notte.Anche se vuoi liberarti dal tuo status di 'Schiavitù Demone Servitore', mi sono preso la libertà di dirtelo io al suo posto]. Mi parlò.

Sospirai, nonostante fossi colpito che Rias si sia presa cura di me, nelle mie condizioni. “Beh, sono il suo servitore dopotutto. E' nonostante non mi piace essere il suo servitore, le sono riconoscente a patto che lei non me lo rinfacci alla prima occasione. Ora ho un debito oltre con Asia, anche con Rias per avermi salvato la pelle e le scaglie di Ddraig”. Pensai. 

«Ti sono grato per avermi informato Ddraig, Sei l'unica entità sovrannaturale di cui realmente mi fido e che ti considero un caro amico e farò tutto il possibile per non deluderti». Gli dissi con un sorriso allungando la mano facendogli cenno di avvicinarsi.

Sono quasi sicuro d'aver visto Ddraig fare un sussulto impressionato dalle mie parole, ma ha allungato il muso davanti a me e gli diedi, un'amichevole pacca sulla punta del suo muso dentato.

[Sono lusingato Isaac]. Mi ha detto prima di sollevare la testa,  Ma adesso la voce di Ddraig era più seria che mai e i suoi occhi verdi come pneumatici di tir, mi fissavano. [C'è un'altra cosa di cui dovremmo parlare].

Inghiottì, guardandolo preoccupato e feci soltanto un cenno con la testa, come a dirgli di continuare a parlare.

[Durante il tuo scontro contro quell'esorcista Freed, in un certo punto ho percepito chiaramente la tua riluttanza alla possibilità d'ucciderlo. Quella breve esitazione ti ha indebolito e ti e costata cara, lo sai?]. Mi disse con voce estremamente seria.

Si ammetto che nonostante Freed avrebbe meritato di morire, specialmente dopo quello che avrebbe potuto fare ad Asia. Ddraig ha ragione: un'attimo prima che potessi metterlo fuori combattimento ma fui distratto dal suo inaspettato arrivo. Ero stato riluttante a quella possibilità.

Scoccai un'occhiata dura a Ddraig. Se voleva farmi un'accusa, dirmi che secondo lui ero un debole, meglio che me lo diceva subito, senza temporeggiarci su e gli dissi tra i denti: «Se quello è il tuo modo di accusarmi che, secondo te sono un debole Ddraig.-». Gli dissi con rabbia.

[Non fraintendere le mie parole!] M'interruppe bruscamente, sollevandosi in tutta la sua altezza con voce possente, a cui ho dovuto tapparmi le orecchie, l'unica che sicuramente Ddraig mi stava uccidendo sono i miei timpani.

Poi lo sentì sospirare per poi accovacciarsi e poggiare una zampa artigliata sopra l'altro arto incrociando essi ed abbasso il suo muso dentato per guardarmi dritto negli occhi. Mi sarei aspettato il suo sguardo di collera, delusione, invece mi stava soltanto osservando con serietà, come faceva spesso durante il mio allenamento.

[Non sei né il primo e nemmeno ultimo mio possessore che agli inizi era stato riluttante nell'uccidere un'altro essere umano. Tuttavia ho anche avuto possessori passati che erano dei valorosi guerrieri, abituati ad uccidere per sopravvivere, tenendo da parte e non provando emozioni nel farlo, come se per loro fosse facile come respirare. Ma, come allora dissi ai miei possessori più riluttanti e, come sto dicendo adesso a te Isaac: Tieni presente che possiedi un Longinus, un Sacred Gear molto potente, ma questo vale anche per chiunque altro possieda un Sacred gear, i tuoi giorni di tranquillità potrebbero essere pochi e assai apparenti. Dovrai guardarti continuamente le spalle ed essere pronto ad affrontare nemici che, non avranno alcuna esitazione a farti la pelle senza alcuna pietà. Ho visto molte guerre, così tante di cui ho perso il conto, attraverso gli occhi dei miei possessori, ho percepito la loro euforia in battaglia in alcuni, altri ho sentito il loro crollo mentale, nello stesso istante in cui si sono resi conto di aver posto fine  alla vita di un loro simile, anche s'era un loro nemico. Non oserei dare del debole o del codardo ad un mio possessore, e se lo facessi, m'offenderei persino, sentendomi ipocrita, di non comprenderne nemmeno lontanamente ciò che loro stanno provando. Tuttavia Isaac. Tieni a mente questa semplice regola fondamentale che vale in tutte le guerre e nelle battaglie che non potrai evitare in futuro: Uccidi o vieni ucciso. Pensa alla tua sopravvivenza per vivere un altro giorno e spera che ne avrai altrettanti futuri]. Mi ha spiegato.

Abbassai lo sguardo, fissando le lingue di fuoco e le fiamme sottostanti, chiusi gli occhi, sentendomi un vero imbecille per avergli parlato in quel modo, li riaprì e esitante lo guardai, ma riflettendo le sue parole, aveva ragione. Sono consapevole di possedere un Sacred Gear molto potente, capace di uccidere se sviluppato al massimo il suo potere, persino Dio e i Re Dei Demoni. Il mio scontro contro Reed e stato solo l'inizio. Molti altri combattimenti, assai più feroci e più pericolosi di adesso, mi si pareranno davanti e se dovrò sopravvivere, dovrò uccidere quando e strettamente necessario.

«Ddraig.. Grazie. Hai pienamente ragione. Pensavo che volessi insinuare che dovrei diventare una sorta di mostro, quando invece stavi parlando di sopravvivenza. Terrò a mente quella regola, anche se non ti nascondo che sarà difficile, ma ho compreso perfettamente quello che mi hai appena detto. Ho ancora molto da imparare e mi dispiace rubarti le parole dal muso: La mia strada e ancora lunga e questo e solo i primi passi di Sekiryutei». Gli dissi.

Ddraig ha annuito e disse: [Non è mai facile Isaac credimi, la tua strada e solamente agli inizi e, con il tempo te ne renderai conto che potrai tenere da parte le tue emozioni, quando è in gioco la tua vita] 

L'osservai a annuì imprimendo bene  le sue parole in testa. 

[Che cosa farai ora?]. Mi chiese ma a giudicare dal suo sguardo, Ddraig sapeva già quale sarebbe stata la mia  risposta.

“Mi piace quando pensiamo entrambi alla stessa cosa Ddraig”. Pensai con un accenno sorriso ma che fu di breve durata.

«Semplice Ddraig. Andrò dritto alla chiesa e salvare Asia. Lo so che non sarà affatto facile e non oso pensare a cosa troverò. Ma sono in debito con Asia e io, pago sempre i miei debiti e non lascio indietro nessuno, correrò il rischio, fosse ultima cosa che faccio». Gli risposi con molta serietà.

Poi mi venne in mente che potevo -anche se sarebbe stato molto difficile farlo- convincere Rias ad aiutarmi, se lei pensa di potermi rinfacciare che mi ha salvato, io farò altrettanto con lei facendole ricordare che se sono ancora qui e grazie ad Asia che si e messa in mia difesa contro quel bastardo di Freed.

[Sii prudente Isaac. Credo che la nostra chiacchierata sia giunta alla fine]. Mi disse e lo guardai con un cenno della testa, quando sentì che mi stavo per risvegliare nel mio corpo, udì un'altra cosa che mi disse Ddraig:

[Tuttavia aspettati una bella sorpresa quando ti sveglierai]. Rispose Ddraig con una bassa risatina 

Ma prima che potessi chiedergli cosa. Tutto oscurò e ormai ero tornato al mio corpo.

 

[***] 


Spalancai gli occhi di colpo ritrovandomi a fissare il bianco soffitto della mia camera. 

Mi ricordai quello che Ddraig mi aveva detto di Rias e uno strano peso sulla mia spalla e fianco destro, mi diede la conferma delle sue parole. Girai la testa e la vidi distesa sotto le coperte accanto a me e immersa nel placido sonno.

Ho accennato ad un lieve sorriso. “Se Ddraig non mi avesse avvertito. Adesso sarei alquanto sorpreso di vedere Rias Gremory nel mio letto, accanto a me. Beh meglio alzarsi. E' andare subito alla chiesa, Asia ha bisogno di aiuto.. Aspetta un secondo.. Cos'è questa sensazione soffice sul mio braccio?. Non dirmi che.”. Pensai.

Scostai le coperte e i miei sospetti ebbero conferma: era completamente NUDA! Dormiva tranquillamente appoggiata a me, coi suoi seni che spingevano sul mio braccio.
Preso dalla sorpresa, mi allontanai da lei con uno scatto, in direzione della testata del letto  ma, così facendo, finii per sbattere la nuca contro la parete. “Cazzo che male!” 
Ecco spiegato a che cosa si riferiva Ddraig con una bella sorpresa. A proposito di Ddraig, sono sicuro di averlo sentito ridacchiare. “Oltre il danno anche la beffa”, pensai stringendo i denti.

Woah... Certo avevo notato -non che fosse difficile da notarlo- che era formosa, ma non credevo che fossero così grandi e morbide..  Ma che?!. Ma che vado a pensare adesso?. Isaac ripigliati e cala i tuoi dannati ormoni!. 

Mi sono seduto sul bordo del letto, massaggiandomi la nuca, distogliendo lo sguardo da lei, l'ultima cosa che dovrei fare e fissarla come un coglione pervertito. Beh, sono pur sempre un maschio in fondo, ma devo muovermi subito.. 
Mi alzai in piedi e aspetta.. ora che guardò meglio. Sono NUDO pure io!.

Portai le mani al cavallo per coprirmi di sotto, ma notai che le ferite d'arma da fuoco che m'ero preso contro Freed erano guarite completamente, seppur avrei visto sempre le due cicatrici a forma di rombo sull'addome, e lo stesso che avevo sulla gamba, Rias mi ha guarito e ripeto che gli sono grato, mi chiedo però se non volesse farmi un tiro mancino essere nuda con me.

«Hmm ti sei svegliato Isaac». Ha detto la voce diretta interessata alle mie spalle.

Mi girai di scatto talmente avvolto nei miei pensieri da dimenticarmi che lei era ancora nuda. E vidi Rias che si strofinava gli occhi con aria assonnata

«Si può sapere perché ci troviamo in questa situazione imbarazzante!» Le dissi distogliendo lo sguardo da lei, notai che era ancora buio, chissà per quanto tempo sono rimasto privo di sensi?.

Rias per tutta risposta si mise seduta, mostrandosi senza pudore a me in tutto il suo splendore. Il suo sorrisetto si allargò mentre si stiracchiava e tirava indietro i lunghi capelli cremisi mettendo così ancora più in vista le sue nudità e, scatenarono una reazione istantanea nei miei “Paesi bassi”, che ho tenuto sempre coperto il mio 'amichetto'. 

«Sei sicuro di volerlo sapere?. Ho ti stai godendo solo la vista? » mi disse allargando di più l suo sorrisetto.

“Okay. Facciamola finita con quest'insulsa commedia Rias Gremory. Ho cose migliori da fare”

«Molto spiritosa Rias. Ho notato che le mie ferite sono guarite, quindi evita fin da subito di creare fraintendimenti chiaro?» le dissi tra i denti, mentre recuperai i miei occhiali e li indossai dandole un'occhiata truce.

Sembra proprio che Rias non l'abbia presa bene, perché ha sussultato, poi sbuffato e incrociò le braccia sotto al seno, premendo essi insieme, se l'avesse fatto di proposito per farmi sentire a disagio o meno, questo non m' andava di scoprirlo.

«Te la mai detto nessuno che sei uno stronzo. Volevo farti agitare ancora un po', sei divertente da vedere quando sei agitato o imbarazzato». Lei mi disse ed io per tutta risposta roteai gli occhi, non volevo perdere altro tempo con lei.

«Allora ti consiglierei caldamente di lasciare perdere, ora rivestiti e non provare nemmeno a fare storie!». Le dissi con tono piatto e, lei si alzò e andò a recuperare i suoi vestiti adagiati vicino al letto. Mentre io mi dirigevo all'armadio posto nell'angolo sinistro della stanza al suo interno alla ricerca di qualche abito da indossare a mia volta.

Mentre m'infilai i boxer e dei jeans grigio scuro e scarpe da ginnastica, sospirai e senza voltarmi le dissi: «A proposito ti ringrazio per avermi curato Rias»

Beh, non ho dimenticato che lei mi ha guarito e l'ho ringraziata, non sono così stronzo come lei mi ha chiamato dopotutto.

«Ci tengo ai miei servitori per il mio casato come per me , sono parte della famiglia. Eri conciato davvero male, non mi aspettavo che ti saresti risvegliato cosi presto. Comunque dovresti riposarti ancora per riprenderti completamente Isaac-Kun». Lei rispose senza guardarmi, seppur Io non mi sono voltato, involontariamente la stavo guardato dal riflesso dello specchio interno del guardaroba, mentre mentre si infilava la biancheria intima. 

“Perfino mentre si riveste è terribilmente sensuale.. Deve essere proprio nella natura dei demoni”. Pensai.

Tuttavia quelle parole mi avevano abbastanza colpito, seppur sono un suo servitore, mi considera come parte della sua famiglia e di questo, sono sorpreso ma anche in qualche modo mi sento preso per i fondelli.
Ma assottigliai gli occhi voltandomi a guardarla male.

«Non ho tempo per riposarmi. Devo andare alla chiesa a salvare Asia» dissi mentre m'infilai la T-Shirt termica e una maglia grigia scura a maniche lunghe.

«No». Lei mi disse, io ho sussultato a quelle parole.

Lei si volto a guardarmi duramente negli occhi e quello che mi disse, mi fece innervosire: «Dimenticati di Lei!. Potresti causare gravi ripercussioni sulle relazioni fra Demoni e Angeli Caduti. Invadendo senza le dovute cautele il loro territorio-». Lei ribatte chiaramente infastidita, parlandomi con una risolutezza che finora non avevo mai sentito nel suo tono, ma compresi che stavo solamente perdendo tempo con lei.

Era il momento che io porrà fine alle sue parole e l'intruppi bruscamente. 

«Ascoltami tu, Rias! Sarò franco: Non me ne frega un cazzo delle questioni burocratiche fra voi Demoni e gli Angeli Caduti! Vorrei ricordarti che, se non fosse stato per Asia, io ora non sarei qui a perdere tempo con te, Demone! Vero, lo sono anch'io, ma a differenza vostra, io restituisco il favore. Asia mi ha salvato la vita e io voglio fare altrettanto. Che ti piaccia o no!» le dissi con un'occhiata tagliente e con un tono di voce di quelli che non ammettevano repliche.

Sfortunatamente, Rias volle avere l'ultima parola perché, quando finii di parlare, in quelli che furono tre secondi di silenzio, in qualche modo lei si avvicinò a me e mi colpì in faccia con uno schiaffo così forte che mi girò la testa di lato e i miei occhiali, attraversarono la stanza colpendo in pieno la parete, rimbalzando a terra a pochi metri di distanza da me.

«Adesso basta Isaac!» mi urlò contro. Lentamente, rigirai la testa verso di lei, ignorando il dolore alla mia guancia destra, ma deglutii mentalmente e arretrai istintivamente di un passo nel vedere il suo volto indurito dalla collera; i suoi occhi cerulei adesso erano rosso brillante.

«Non tollererò più oltre questo tuo atteggiamento! Finora sono stata fin troppo paziente con te! Ma ora non più. Quelle questioni burocratiche ti dovranno importare lo stesso. Se tu invadessi il territorio degli Angeli Caduti senza la dovuta cautela, potresti scatenare una guerra e tutto solo per colpa della tua impulsività!». Rias continuò ad avvicinarsi, avvolta da un sottile strato di aura cremisi.

Tutto il mio corpo venne scosso da un brivido di paura e dovetti fare appello ad ogni oncia della mia volontà per mantenere il mio sguardo sul suo, ma quando fui sul punto di ribattere, Rias non me ne diede la possibilità:

«Inoltre, dici che se non fosse stato per quella ragazzina, Asia, tu ora non saresti qui. È qui che ti sbagli. Le tue condizioni erano davvero critiche e, se io non ti avessi curato le ferite con il mio potere magico, ora saresti morto con o senza il suo aiuto, ricordatelo bene!» Mi poggiò un dito sul petto e percepii la sua aura farsi più intensa mentre mi parlava, dimostrandomi che era molto più forte di me come potere magico.

Potevo sentire gocce del mio sudore colarmi dalle tempie sino agli zigomi e infine lungo il collo. Con riluttanza, dovetti abbassare lo sguardo. Diavolo – si fa per dire- se aveva ragione, eppure me lo sentivo che mi avrebbe rinfacciato la cosa: non tanto che mi aveva salvato la mia vita, quanto il fatto che le condizioni erano così critiche che, se non fosse stato per lei, sarei morto una seconda volta.

«Nessuno, ripeto, NESSUNO dei miei servitori si è mai permesso di essermi cosi irrispettoso e insultarmi fino a tal punto. Neppure i servitori della mia illustre famiglia si sono mai permessi. Ed è il mio dovere di buona padrona impartirti un po' di disciplina» mi disse e appoggiando il suo palmo sul mio petto, ma prima che potessi agire per togliermi la sua mano, gemetti mentre sentivo qualcosa che non riuscii a capire cosa fosse entrare da qualche parte dentro di me e provocarmi un dolore tale da farmi crollare in ginocchio. Mi tenni il petto, boccheggiando grandi boccate d'ossigeno per riprendermi.

"C-Che cosa mi sta succedendo? Perché mi sento cosi?" pensai mentre, dopo lunghi secondi che mi erano parsi un'eternità, riuscivo a rimettermi in piedi a fatica. Sollevai lo sguardo per guardarla con rabbia, sofferenza e una grande confusione.

«C-Che cosa mi hai fatto, Rias?» chiesi. La sensazione di malessere era rimasta, ma si stava lentamente attenuando; non avrei saputo come esattamente descrivere quello che avevo appena provato, ma non l'avrei augurato a nessuno.

Rias incrociò le braccia sotto al seno, la sua aura demoniaca sembrava essere diventata più sottile, ma era comunque ancora costante, e notai che la sua mano destra era avvolta dalla stessa aura solo più brillante. I suoi occhi erano tornati al loro colore ceruleo, ma era chiaro che era ancora arrabbiata con me.

«È la tua punizione. Di solito userei mille sculacciate, ma con te servirà qualcosa di più drastico. Quello che hai provato, era la mia energia inviata direttamente hai tuoi Evil Piece» mi disse in tono serio.

“..Dannata stronza.. chissà da quanto tempo volevi avere l'occasione per farlo...” Pensai prima di chiederle: «Allora cosa dovrei fare con Asia? Abbandonarla a sé stessa?!»  

«Purtroppo non puoi fare altrimenti. Se ci andrai, morirai e io questo non lo voglio. Sei troppo impulsivo e non posso permettere che rischi la tua vita. Non ci andare, questo è un ordine come tuo 'Re'» mi rispose.

Assottigliai gli occhi per il nervosismo, quando notai il suo sguardo. Onestamente mi sarei aspettato di vedere sul suo bel viso un sorrisetto divertito per avermi punito, invece pareva piuttosto addolorata per quel gesto e questo, mi sorprese e non poco.

«Sappi che è una punizione che non mi piace impartire hai miei adorati servitori a cuor leggero, Isaac. La mia famiglia ha sempre trattato i propri servitori con il dovuto rispetto, a differenza della maggior parte dei demoni d'Alta Classe, tuttavia, non potevo lasciare che continuassi a comportarti in questo modo. Avevi bisogno di imparare una cosa importante: le tue azioni potrebbero portare soltanto a gravissime conseguenze, perciò rifletti bene sulla tua situazione» mi disse Rias guardandomi con tristezza prima di allontanarsi e finire di rivestirsi.

Mi diressi verso il punto dov'erano finiti i miei occhiali, li raccolsi e li indossai, fortunatamente le lenti erano molto resistenti agli urti e non s'erano graffiate. Sospirai pesantemente mentre serravo i pugni, ma li rilassai poco dopo, riflettendo sulle sue parole. Compresi che lei aveva ragione, ero stato troppo impulsivo e avrebbero potuto esserci gravi conseguenze. La sua punizione serviva soltanto per farmelo capire. Se i nostri ruoli fossero stati invertirti, probabilmente anch'io avrei fatto lo stesso.

Mi girai verso Rias che aveva finito di rivestirsi e si stava tirando indietro i capelli cremisi. «Non mi rimane altra scelta allora. D'accordo Rias hai vinto... Resterò qui» le dissi mentre mi dirigevo alla mia scrivania e mi sedevo sulla sedia, per poi poggiare i gomiti sulle ginocchia e guardarla.

Rias mi guardò e annuì con una parvenza di sorriso. «Mi fa piacere che tu abbia capito. Ascolta, Isaac: io e Akeno dovremo assentarci per un po' per una faccenda importante. Sappi che da adesso ho dichiarato la Chiesa abbandonata come territorio nemico e un'altra cosa: i Sacred Gear funzionano in base alla forza dei sentimenti del possessore, maggiori sono questi, più forti saranno i loro poteri». Detto questo, raggiunse il centro della mia stanza e creò un cerchio magico sotto ai suoi piedi per poi svanire.

[Per quanto Rias avesse ragione riguardo a quello che ti ha detto. Non ti facevo cosi arrendevole, Issac] disse Ddraig e mi parve di sentire una nota di delusione nella sua voce. Ghignai.

«Oh, Ddraig, e chi ti ha detto che io non abbia voluto apposta sembrare 'arrendevole'? Anche se ho compreso che la punizione di Rias serviva per farmi comprendere quale fosse la gravità della situazione, voglio davvero salvare Asia e, visto che ora la Chiesa è considerata usando le sue stesse parole 'Territorio Nemico', non c'è bisogno di dirti che cosa farò» gli risposi continuando a ghignare, mentre mi alzavo in piedi e raccoglievo la giacca infilandola.

[Questa poi. Un mio possessore che è riuscito a farmi credere d'essere uno che si arrende facilmente. C'ero cascato.] Mi ha detto Ddraig.

Uscì dalla mia stanza, attraversando il corridoio, mi fermai soltanto a guardare la porta della stanza di mia sorella Selina, certo che lei ha un sonno davvero pesante, tanto meglio, chissà cosa sarebbe successo se si fosse svegliata. Sapevo che i miei genitori sarebbero rimasti  in ufficio sino a tardi per quel progetto di un recupero marittimo ancora in corso. 

Scesi le scale e uscì di casa chiudendo a doppia mandata la porta. Con molta probabilità Rias avrebbe mangiato la foglia a breve ma, avrei raggiunto la Chiesa il prima possibile.
E' per raggiungere la Chiesa, so già come raggiungerla in poco tempo. “Ho ancora qualche asso nella mia manica”. Pensai osservando il palo e vidi che era alto abbastanza da permettermi di raggiungere il tetto. 

Ghignai e lo raggiunsi, saltai e  afferrai con forza il palo e puntellai le gambe alla parete e iniziai la salita, raggiunsi agilmente il tetto. Mi guardai intorno. devo dirlo: Kouh Town di notte e un panorama splendido, ma non devo perdere altro tempo cosi, iniziai a correre, saltando agilmente da un tetto all'altro.

[Proprio un possessore praticante di Parkour dovevo beccarmi, beh non devo lamentarmi] parlò Ddraig da qualche parte nella mia testa, ho sorriso al commento del mio amico, continuando a correre, in pochi minuti iniziavo a vedere in lontananza la Chiesa. Ci siamo!. Asia aspettami sto venendo a prenderti.

Com'ero salito per raggiungere la via dei tetti, per scendere, ho sfruttato la pendenza di alcuni tetti e saltare sui tetti più bassi, eseguendo appena toccavo terra una capriola in avanti per attutire la caduta, infine usai la scala antincendio più vicina per arrivare in strada, osservai la Chiesa in lontananza.

Ora però c'era la parte più difficile ovvero: Entrare, salvare Asia e uscire insieme dalla Chiesa, il tutto senza lasciarci la pelle ovviamente.

Facciamo in fretta una riflessione sulla situazione: Una volta entrato e sicuramente all'interno ci saranno altri esorcisti, in allerta che potrebbero essere peggiori o meno di Freed, comunque altrettanto pericolosi. Diamo per scontato se quel bastardo sia ancora in grado di combattere, dopo il nostro incontro. Aggiungiamoci una presenza alquanto imprecisata di Angeli Caduti, tra cui Yuuma. Per quanto potrei usare le mie magie all'interno dell'edificio, la chiesa e abbastanza ampia all'interno e potrei usarli senza problemi, in teoria almeno. Non sarà facile. Rias mi ha detto che ora la Chiesa e Territorio Nemico, anche se usassi la 'Promotion', una scelta sbagliata della mia 'Promotion' potrebbe rilevarsi fatale.

Se avessi con me un'arma per combattere, ”Posso usare il Boosted Gear come guanto da combattimento e scudo come ho già fatto, ma voglio risparmiare energie”, o fossi più forte, non ci sarebbero problemi, anche se usassi la 'Promotion'. Dannazione!.

[Hai fatto una buona riflessione sulla situazione Isaac e condividilo il tuo pensiero. Se vuoi possiamo fare uno scambio] mi disse Ddraig così all'improvviso che mi ha fatto per poco sussultare dallo spavento. Ma non mi sfuggi la sua parola 'scambio'. Che cosa voleva dire e che cosa voleva in cambio di ciò?.

«Scambio?» gli chiesi sollevando un sopracciglio mentre continuavo ad osservare la chiesa.

[Spartirò il mio potere con te, ma dovrai dare qualcosa in cambio, hai la possibilità di sacrificare a me parti del tuo corpo che essi tramuterebbero la loro natura in draconica e un'accesso limitato al mio potere. Oltre energie e resistenza extra e abilità superiori, ma avrai modo di apprenderle. Tuttavia devi sapere che la trasformazione è irreversibile e, dovrai tenere nascoste le parti draconiche ai normali esseri umani per tutta la vita. La scelta e tua, ma per ciò che stai per fare, potrebbe tornarti utile saperlo]. Mi ha spiegato.

Sono sbalordito dalla possibilità che Ddraig mi ha offerto, tuttavia ho ben inteso che il prezzo da pagare avrebbe cambiato ancora una volta la mia vita, il classico scambio equivalente. Ma ha ragione. Se voglio salvare Asia, almeno tentare, ma non do mai nulla per scontato. Potrebbe essere una buona idea. 
Ho riflettuto in fretta sul dal farsi e con un ghigno soddisfatto, ho subito trovato, quali parti del mio corpo gli avrei dato in cambio e che l'avrei ben nascosti, considerando che quelle che ho già le tengo nascoste naturalmente: Le mie ali.

Sarò onesto. Quel giorno in cui Rias e gli altri membri del Club di Ricerca sull'Occulto, si rilevarono essere dei demoni e ho visto per la prima volta le mie ali, da quel giorno in poi, provai una sorta di disgusto nel vederle, seppur m'erano servite bene, come durante il combattimento contro il Demone Randagio Viser e contro Freed per effettuare schivate e per prendere slancio maggiore, ma al solo vederle, mi facevano tremendamente ricordare che ero un demone servitore e mi demoralizzavano, era la scelta più giusta.

«Accetto lo scambio Ddraig. Prendi le mie ali». Dissi senza alcuna esitazione.

[Normalmente ci vorrebbe un'ora. Ma grazie al tuo allenamento e l'aumento della tua aura, dovrei riuscire a velocizzare la cosa. Stringi i denti, Isaac, non sarà piacevole]. Mi disse con tono preoccupato, subito quando me lo ha detto, ho sfilato dalla tasca interna della giacca il portafoglio e me l'infilai in bocca, serrando più forte i denti su esso, prendendo respiri profondo.

Con la coda dell'occhio vidi un bagliore rosso cremisi avvolge le mie ali, quello che provai un secondo dopo, mi fece sfuggire un gemito atroce, che fortunatamente fu soffocato grazie al portafoglio e m'appoggiai alla parete per evitare di cadere in terra. E come se qualcuno mi stesse spezzando le ali più e più volte e li plasmasse subito dopo, il dolore che stavo provando era una vera e propria tortura!

Dopo alcuni minuti che mi parevano ore, il dolore svanì, ansimavo pesantemente, con mano tremante mi tolsi il portafoglio, c'avevo lasciato sopra, oltre saliva e rivoli di sangue, anche l'impronta dentale lo pulì sui miei jeans prima d'infilarlo nella tasca interna della giacca.

Lentamente ho girato la testa e guardai le mie nuove ali e ne rimasi sbalordito l'apertura alare era maggiore rispetto alle mie vecchie ali da demone, le scaglie più spesse sulle articolazioni, indicavano oltre alla loro leggerezza, un'ottima resistenza, medesima cosa valeva anche per le membrane. Il bello che le muovevo come volevo io, con piena mobilità e non mi sfuggirono alcune scaglie che potrei solo ipotizzare che potrebbero essere taglienti. Al solo pensiero delle loro molteplici possibilità d'utilizzo, mi sorpresi a ghignare.

«Sai Ddraig. Mi sono sempre piaciuti i Draghi, considerandole animali fiere e potenti, avere queste ali al posto di quelle di demone, mi fa dimenticare il mio status di Demone Servitore. Sono davvero magnifiche». Gli ho detto continuando a sorridere.

[Sono lusingato. Sei pronto Isaac?]. Mi chiese e per tutta risposta dopo aver fatto rientrare le ali, annuì con un cenno della testa e gli dissi in tono estremamente serio: «Sono pronto»

Ma quando uscii dal vicolo, sentii qualcuno che mi chiamava alle mie spalle, mi voltai di scatto, sollevando al contempo il braccio destro, pronto a richiamare il Boosted Gear. con mia grande sorpresa, erano appena arrivati Yuuto Kiba e Koneko Toujo.

"Oh Shit non adesso" pensai prima di guardarli entrambi con serietà.

«Non vi chiedo nemmeno perché siete qui. Fatemi indovinare: Rias Gremory vi ha mandati a sorvegliarmi per caso fossi arrivato qui, vi avreste riportato alla sede del club?». chiesi infastidito.

«Veramente no Issac-Sempai. Buchou ci ha ordinati a supportarti. l'aveva capito subito che saresti venuto lo stesso qui e ci ha dato la sua autorizzazione». rispose Yuuto guardandomi, mentre tirava fuori dalla giacca un pezzo di carta ripiegato, e ha fatto comparire dal nulla, una spada rifoderata legata alla cintura.

Ho sbattuto le palpebre, Rias l'aveva capito comunque che sarei venuto lo stesso a salvare Asia anche se gli ho detto che sarei rimasto. per un momento ho seriamente temuto che Yuto e Koneko fossero venuti a portarmi via. sono rimasto molto sorpreso l'ammetto.

«Mentre parliamo Rias e Akeno stanno attaccando gli altri Angeli Caduti. Se non vuoi veramente perdere tempo Isaac-Sempai, questo e il momento di andare». Disse Koneko-chan con voce piatta. 

Mi voltai a guardare per un secondo la chiesa e in quel momento e vidi diversi fasci luminosi nel boschetto vicino all'edificio e nonostante fossi a distanza percepì l'aura demoniaca di Rias. Dunque quello era la cosa importante che dovevi fare Rias allora. Guardai Kiba e Koneko e accennai un lieve sorriso.

«Forse vi ho giudicati male.. forse. vi ringrazio per volermi aiutare a salvare Asia, anche se non sarà una passeggiata». Gli chiesi, Kiba si e avvicinato a me dandomi una pacca sulla mia spalla al quale gli diedi un'occhiata dura. «Dopotutto siamo compagni di squadra Isaac-Sempai». mi disse prima che la sua espressione diventasse di colpo più cupa e disse con rabbia mal celata:  «Inoltre, io odio i preti»

Lo guardai serio.non mi sfuggi il suo cipiglio,  chi l'avrebbe mai detto che il 'principe' dell'Accademy Kouh, potesse sfoggiare un'espressione cosi cupa,  forse non solo perché è un demone, magari ha qualche rancore con la Chiesa? Mah chissà. Pensai. Tuttavia, potevo sentire la sua mano che era ancora sulla mia spalla tremare e stava iniziando a stringermi la spalla come se avesse voluto avere qualcuno fra le mani, mi scostai prontamente la sua mano dalla mia spalla e guardai Chiesa e dissi ad entrambi senza voltarmi: «Sarà meglio andare».

Nota dell'autore: Salve a tutti ragazzi!. Dopo un lungo periodo, eccovi un nuovo aggiornamento della storia. Vorrei ringraziare per l'aiuto e consigli. Xelphi. Che segue anche la storia e Fenris. Parliamo della storia. Isaac dopo una conversazione fra lui e Ddraig inizierà a apprendere l'importanza sul fatto che dovrà uccidere in futuro per sopravvivere, una lezione di vita alquanto importante che dovrà iniziare ad apprenderla d'ora in avanti. 
L'accesa discussione fra Isaac e Rias Gremory e la successiva punizione sul nostro protagonista e servita non solo come monito ma per fargli comprendere la gravità della situazione, mentre la punizione, sarò onesto con voi. Le mille sculacciate per quanto potrebbero essere utili, mi sembravano alquanto stupide, cosi ho pensato e inventato una punizione migliore più intensa ma che Rias a malincuore ha voluto usare e mi sembra anche più giusta.
Avete avuto una traccia di 'assi nella manica' di Isaac e in futuro ne vedrete altri. Oltre alla sua creatività in fatto di magie. Come nuovo sekiryutei la sua strada sta iniziando a rilento ma inizierà a prendere ritmo.
Molti mi avranno odiato al finale di questo capitolo, lo so. Non e bello lasciarvi con un cliffhanger così succoso, ma nel prossimo capitolo avrete l'azione tanto attesa di Isaac per andare a salvare Asia e affrontare Raynare.
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento e nel remoto caso non dovessi aggiornare. Auguro a tutti voi in anticipo un Buon Anno e un felice anno nuovo. 

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Capitolo 9
*** Battaglia nella Chiesa. ***


Battaglia nella Chiesa 

Osservai la Chiesa e dissi ad entrambi senza voltarmi: «Sarà meglio andare». 

«Qualunque cosa avranno in mente di fare gli Angeli Caduti alla tua amica, personalmente sospetto che avverrà all'interno della Chiesa» Disse Kiba, mi voltai a guardarlo.

«Che cosa ti da quest'idea?». Gli chiesi mentre gli scoccavo un'occhiata in tralice da sopra le lenti degli occhiali

«Normalmente gli Esorcisti Randagi e gli Angeli Caduti profanano i luoghi sacri. Per loro; Commettere atti blasfemi verso lo stesso Dio che li ha cacciati, li esalta». Mi rispose con tono estremamente serio.

Le parole di Kiba, non hanno fatto altro che aumentare maggiormente la mia preoccupazione per Asia, ma mi risultava estremamente difficile, collegare la questione che Asia; una ragazzina così dolce e innocente, stia insieme ad un branco di esaltati fuori di testa come Freed e gli Angeli Caduti. 

“Mi chiedo, perché mai Asia s'è unita a gente del genere?”. Non potei fare  a meno di domandarmelo più e più volte,  scossi la testa e mi concentrai soltanto su ciò che dovevo fare: Salvarla.

«Allora come procediamo?» Chiesi in tono piatto.

«La chiesa non è molto distante dall'ingresso principale, per cui dovremmo arrivarci in un attimo, il problema più grande semmai...» Rispose Yuuto Kiba.

«E' che una volta là dentro, troveremo sicuramente degli esorcisti e non ci lasceranno accedere tanto facilmente a quello che staranno facendo». Concluse Koneko con voce piatta.

«Inoltre, l'attacco a sorpresa della Bouchu e di Akeno-San ha infranto la barriera anti-rilevazione eretta dagli angeli caduti». Parlò Kiba mentre si metteva di fianco a me e alla mia sinistra Koneko stava facendo lo stesso, «Quindi oltrepasseremo la barriera e andremmo dritti senza fermarci alla chiesa, avremmo un buon vantaggio tattico, sei pronto?» Chiese  Kiba.

«Si sono pronto»  Risposi

«Via!», Esclamò Kiba prima di mettersi a correre, insieme a Koneko..

Lì seguì di corsa, approfittando che l’attenzione degli angeli caduti fosse momentaneamente rivolta alle due ragazze, anziché che ha noi, arrivai rapido al cancello dove Kiba sfoderò la spada e con un rapido fendente, tagliò di netto il lucchetto che cadde ad un paio di centimetri dal mio piede destro, spalancò e attraverso il cancello nello stesso momento, proseguendo rapidi verso l'ingresso principale.

Arrivammo al portone della chiesa, che Koneko lo aprii con un calcio, spalancando -per non dire che quasi scardinò-  entrambe le porte. per essere poco più di una ragazza Koneko-chan ne possiede di forza, beh e una 'Torre' dopotutto e una delle sue qualità e proprio una grande forza.

Comunque mi ritrovai in un ampio spazio gremito di vecchie panche disposte in file ordinate e illuminato debolmente dalla luce lunare che penetrava dalle vetrate impolverate. In fondo alla chiesa vi era un altare sormontato da un grande crocifisso, o quello che ne restava almeno, perché ad esso, però, era stata distrutta la parte superiore.

Diedi una veloce occhiata all'interno e notai come il crocifisso, anche le file di statue su entrambi i lati di chissà quali santi fossero stati un tempo a questi ultimi era stata distrutta la parte superiore lasciandoli decapitati e rovinati persino brandelli di cellophane per proteggerli erano stati strappati, alcuni lembi erano ancora sulle statue ed ai loro piedi, degli attrezzi da lavoro. Ironico pensare che quegli attrezzi che sarebbero dovuti essere usati per ristrutturare la nuova casa di futuri fedeli, fossero stati usati per vandalizzare tutto.

Kiba aveva ragione sul dire che gli Angeli Caduti e gli Esorcisti Randagi fossero fuori di testa. Questa né era la prova inconfutabile, oltre alla follia di Freed ovviamente.

Non avevo fatto che pochi passi all'interno che un applauso seguito da una risata folle risuonò nell'aria. «Guarda!. Guarda un po' chi si rivede! Di nuovo Tu demonio e vedo che hai portato compagnia, sono quasi commosso da questa tua generosità, mi stavo annoiando da morire perché Raynare non mi ha fatto partecipare alla festa»

Aspetta.. Ma questa...?. Riconosco questa odiosa voce! Voltai la testa verso la destra dell’altare e vidi il prete rinnegato, Freed Seelzen, emergere da dietro la colonna vicina ad esso. «Freed Seelzen» dissi con tono sia sorpreso che gelido, guardando con disprezzo, ricordai molto bene gli effetti dell'altra sera.

Ma non potei fare a meno di pensare: “Ma chi cazzo era questa Raynare?”.

Quasi come se Kiba m'avesse letto nel pensiero, senza voltarsi a guardarmi mi disse. «Se te lo stai domandando di chi parla questo prete: Raynare e il vero nome dell' angelo caduto di cui Bouchu ti ha mostrato al Club».

Serrai i pugni, facendo stridere gli artigli affilati del Boosted Gear. La foto di Yuuma che Rias mi fece vedere quella volta al club, certo, ora tutto mi e chiaro!: Raynare era il suo vero nome Yuuma, era solo un nome di fantasia, ora che mi ricordo, nei Kanji. Yu significa appunto 'Sera', guarda caso ironia della sorte -cosa che dubito fortemente- quella stronza mi ha ammazzato proprio al tramonto!. Mi ha mentito praticamente su tutto!, ed Io ci sono cascato come un merlo!, poi aggiungiamo il danno alla beffa, quando mi sono risvegliato ero diventato un demone reincarnato e servitore di Rias Gremory.!. 

Beh, questo risponde alla domanda. Ma la cosa che mi sorprese di più, era che quel bastardo di Freed, mi sembrava essere tornato in perfetta salute. Cosa che trovai molto improbabile, ultima volta che l'avevo visto alcune ore fa, stava su in piedi per miracolo e aveva la spalla sinistra fuori uso, -aggiungiamo che Koneko gli ha gettato addosso un divano-. Quindi come.. 

Capì. “Oh... sono uno stupido, avrei dovuto pensarci subito”, pensai. Arrivando subito alla conclusione: Il merito era del potere curativo di Asia, se il suo potere aveva curato una ferita piccola a quel bambino, questo spiegava perché quello stronzo e in buona salute.

E' il pensiero che gli Angeli Caduti possano, sicuramente aver costretto Asia a curarlo, mi fece incazzare ancora di più..

«Dimmi subito dov'è Asia?!» Gli urlai.

«Chissà perché l'immaginavo che eravate venuti a salvare quella puttanella di suora fallita?. Mhmph. Lei si trova nel sotterraneo sotto quest' altare, dove tra poco avverrà la cerimonia!» Detto questo, infilò le mani sotto il cappotto e estrasse la pistola ed un impugnatura da cui si generò una lama di luce.

Ha sollevato la pistola con la canna vicina alla sua faccia, guardandoci con la stessa espressione folle che avevo già visto il giorno prima e disse:  «Ma se vuoi arrivare a lei, prima dovrai superare me!, preparatevi a morire esseri immondi!» prima di dare una leccata rivoltante alla canna dell'arma.

Una cerimonia?!. E' questo che vogliono fare ad Asia?!. Non glielo permetterò!. Lo guardai da sopra le lenti dei miei occhiali. «Cosi sia allora!». Dissi stringendo il pugno facendo stridere gli artigli metallici del Boosted Gear e l'attivai subito.

[Boost!]

Scorsi un movimento con la coda dell'occhio, girai la testa e vidi Koneko sollevare una delle panche e scagliarla contro Freed, che lo ha tagliato in due con un rapido fendente, prima di correre di lato, sollevando la pistola sparando diverse volte contro di noi, mentre evitava di farsi colpire dalle altre panche che Koneko gli stava lanciando contro.

Mi tuffai prontamente tra le file delle panche prima ancora che il prete folle sparasse, con la coda dell'occhio ho visto Kiba balzare in alto, mentre Koneko-chan aveva sollevato un'altra panca e, mentre lo lanciava con un balzo s'era riparata dietro alla panca situata alle mie spalle. [Boost!]

Subito dopo il suono del Boosted Gear, ho sentito il clangore del metallo, mi sono rapidamente voltato e ho visto Kiba a debita distanza di sicurezza da Freed che subito a sollevato la canna dell'arma ed ha sparato diversi colpi contro Kiba. Che  il 'Cavaliere' e riuscito riuscì ad evitarli oltre con movimenti del corpo, spostandosi rapidamente di lato, ma al contempo contrattacco scagliandosi contro Freed, quando gli si presentava l'occasione, tuttavia il prete folle parava e deviava i suoi attacchi, incrociando più volte le loro lame. 

Avevo fin da subito deciso di non nascondere più le mie capacità adesso. Certo, non posso usare le mie magie qui dentro, correrei il forte rischio di colpire Koneko e Kiba, ho bisogno del loro aiuto per salvare Asia, tuttavia non volevo restare con le mani in mano, devo solo aspettare il momento opportuno per agire.
Mentre osservai lo scontro, sono rimasto molto sorpreso dall'innata agilità di Kiba del suo tratto di 'Cavaliere', la sua velocità unita alla sua prontezza di riflessi si stavano rilevando essenziali per affrontare Freed all' arma bianca.

Continuai a guardare lo scontro in corso con interesse, mentre valutai la situazione. Quasi mi era passato di mente che potevo usare la 'Promotion', se usavo l'abilità della 'Torre' come Koneko, potevo contare su una grande forza e resistenza maggiore.

La mia riflessione, fu interrotta quando vidi che Kiba s'era messo a distanza di sicurezza dal folle prete, ma poi, sono rimasto sorpreso nel vedere la sua spada diventare improvvisamente scura e ho chiaramente sentito qualcosa di simile ad un verso di qualche bestia infernale provenire dalla lama stessa.

“Come ha fatto a fare una cosa simile?” pensai allibito

Adesso sono quasi sicuro che Kiba potrebbe sconfiggere da solo Freed, ha proposito del prete folle si scagliò contro di lui, le loro lame s'incrociarono, quando quella scura di Kiba, generò filamenti attorno alla lama di luce facendone perdere l'intensità luminosa e il fasciò si affievolì sino a svanire del tutto

«Che cazzo succede?!. Che roba e mai questa?!» Urlò il prete sconvolto mentre Kiba lo guardò con un cipiglio cupo e con un sorrisetto gli disse: «E' la Holy Erase, una spada demoniaca divoratrice di luce». 

Freed s'allontanò con un balzo da Kiba, imprecò in modo alquanto colorito, prima di gettare a terra l'impugnatura ormai inutile.

Era la mia occasione!. Ora o mai più!. 

[Boost!]

Adesso!.

[Explosion!!].

Puntai le gambe e, con un balzo ferino, mi lanciai contro di lui. Spero di aver fatto la scelta giusta di Promotion, beh devo pur provarlo no; «'Promotion: Rook!'» Esclamai.. 

Sentii un' improvvisa infusione d'energia fluire in ogni fibra del mio corpo, come lo sentii diventare più forte e robusto, ma tuttavia anche un po' più lento, temo che sia l'effetto collaterale della 'Promotion Rook', tuttavia avevo già guadagnato alcuni metri di vantaggio dal prete.

Freed si giro verso di me sollevando la canna della pistola, ma vidi la sua espressione sorpresa quando ero davanti a lui, spostandomi poi di lato, afferrai con la mano sinistra il suo polso e lo colpì al volto con un rapido gancio destro, con mia grande soddisfazione nel vederlo rotolare nella polvere a tre metri di distanza, ho guardato il Boosted Gear e ho visto del sangue e piccoli brandelli di epidermide su di esso.

“Questo e per aver osato fare del male ad Asia sporco bastardo!” pensai soddisfatto guardando dove era e con mio stupore, lo vidi che stava cercando di stare in piedi, ghignai nel vedere che la sua guancia era lacerata sanguinante e un grosso lembo di pelle gli penzolava vicino alla bocca,oltre che mi sembrava che la narice destra fosse anch'essa lacerata. Ma la sua espressione era diventata più folle di prima e con le ferite che aveva lo rendeva ancora più inquietante e folle.

«Tu Bastardo!» Urlò sputando un flotto di sangue, poi, infilò le mani sotto il cappotto e estrasse due impugnature dorate da cui si generarono due lame di luce. 

“Oh Merda!.Questo stronzo e ben organizzato” pensai alquanto preoccupato.

Subito Freed si scagliò contro di me, con un rapido affondo, che evitai facendo la tecnica del perno, per poi senza fermarmi, mi abbassai buttandomi contemporaneamente di lato, mentre la lama di luce passava sopra la mia testa, rotolai e mi misi subito in piedi. Ma il prete folle con un ringhio di rabbia balzò quando.

«Isaac-san giù!». Urlò la voce di Koneko alle mie spalle, senza esitare obbedì e vidi passare sopra di me una panca e colpire in pieno Freed, facendogli attraversare l'intera sala fino ai gradini davanti all'altare.

Mi girai a guardare Koneko che s'era messa di fianco a me e con la coda dell'occhio vidi alla mia destra Kiba aveva fatto lo stesso. «Grazie per l'aiuto Koneko» la ringraziai.

Ma quel bastardo di Freed s'era rialzato con un ringhiò di rabbia, subito Kiba gli si scagliò contro con un rapido fendente, ma il prete riuscì a schivarlo con un balzo, indietreggiò è saltò sull'altare alle sue spalle, ci guardò con un'espressione più folle che mai in volto e urlò, seppur dovette premersi la guancia ancora sanguinante con la mano che gli si coprì di sangue fresco, colandogli giù dal polso sino alla manica della giacca.

«Ricordatevi bene le mie parole merdosi diavoli!. Nessuno di voi mi ucciderà!. Io tornerò per farvi tutti a pezzi e una promessa!». Mentre gettava a terra qualcosa estratto dal cappotto . «ADDIO!» 

Una luce  abbagliante si sprigionò dal punto in cui l’oggetto misterioso aveva toccato il terreno, accecandoci tutti e tre per alcuni secondi. Quando riaprimmo gli occhi, quel bastardo d’un prete era sparito.

Mi sollevai le lenti degli occhiali, mi strofinai le palpebre con il pollice e l'indice, «Una Flashbang. Quel bastardo aveva un' asso nella manica» sbottai e sbattei più volte le palpebre per far svanire le macchie rosse che mi offuscavano la vista.

«Dimenticalo!. Dobbiamo darci una mossa!» mi disse Kiba, lo guardai e annuì, aveva ragione, Asia e molto più importante che pensare a quel bastardo. «Hai ragione, andiamo a salvare Asia».

Koneko si avvicinò all'altare e con un pugno lo ha mandato letteralmente in frantumi, sollevando un polverone.  «Di qua!». Disse. 

Guardai il Boosted Gear e gli feci disperdere l'energia che avevo ancora con il “Reset”, ultima cosa che voglio e che arrivo al mio limite in un momento peggiore. [Reset], sentii l'energia che fino a poco prima fluiva in me svanì.  

Poi, raggiunsi Koneko e attraverso il polverone, vidi una botola con una lunga serie di scale che conducevano verso il basso.

Scesi le scale di corsa seguendo Kiba, mentre sentivo Koneko dietro di me, spero di non arrivare troppo tardi!. Asia cerca di resistere sto arrivando!.

Riattivai il Boosted Gear. [Boost!] continuai a correre scendendo la scala alla velocità che mi consentivano le gambe e, alla fine, le scale terminarono in un breve corridoio dove in fondo c'erano delle doppie porte di legno marcio, guardai le doppie porte con ansia.

«Troveremo sicuramente degli esorcisti e degli Angeli Caduti. Sei pronto Isaac-Kun?». Chiese Kiba.

Sollevai il Boosted Gear e serrai le dita a pugno, «Si lo sono andiamo!». 

[Boost!]

Kiba spalancò le porte che emisero un lamento di protesta, mi ritrovai in un’ampia sala illuminata da file di candele disposte sulle mura ai lati, al termine della quale vi era una folta folla di persone vestite con mantelli e cappucci neri che stavano ai piedi di un’alta breve scalinata diretta stavolta verso l’alto. 

E' In cima alla scalina c'era una grossa croce nera attraversata da venature verdastre che la rendevano più simile a un enorme circuito elettrico, davanti ad essa scorsi la figura di Raynare
Ma la vera domanda era: Dov'era Asia?!.

«Benvenuti Demoni siete arrivati fin qui. I miei complimenti» disse l'angelo caduto con un sorriso beffardo.

Mentre la guardai, Raynare si era scostata e vidi Asia!. Incatenata alla croce e la poverina indossava solo una vestaglia bianca.

«ASIA!». Urlai.

«Peccato che siate arrivati troppo tardi. Il rituale è ormai completo! E' lei ascenderà!». Disse Raynare aprendo le braccia e spiegò le sue ali con fare d'enfasi.

Ascensione?!. Ma che diamine... NO! Non glielo permetterò!.

In quel momento le venature della croce presero a pulsare diventando di colore viola, diventando più intense e la luce viola sprigionata avvolgeva il corpo di Asia.

«Funziona!. Lo sapevo! Sta funzionando!». Esclamò l'angelo caduto.

Vidi la testa di Asia sollevarsi un poco «I-Isaac sei venuto..» sentì la voce di Asia. 

«Resisti Asia sto venendo a salvarti!». Dissi alzando la voce.

Ma proprio quando stavo per correre verso di lei, la luce viola cambiò improvvisamente colore, diventando verde e risplendeva più forte rispetto a prima e Asia iniziò a urlare di dolore. 

Inorridì. Non poteva essere vero!. Era troppo tardi!. «ASIA NOO!»

Corsi verso di lei, ma i tizi incappucciati, sicuramente si trattavano di altri esorcisti randagi servi di Raynare, si frapposero bloccandomi. Ora ne avevo davvero abbastanza.

Strinsi le dita del Boosted Gear. [Boost!], sentì mentre gridai guardando con rabbia quei tizi: «Fuori dai piedi! Toglietevi subito di mezzo!!»

Gli incappucciati la maggior parte di loro, sfoderarono delle spade di luce, quando Kiba e Koneko si fecero avanti e iniziarono a fronteggiare gli incappucciati, alcuni di quest'ultimi giacevano morti o fuori combattimento a terra, loro due mi avevano aperto un varco per poter raggiungere la scalinata e al contempo, tenevano impegnati gli incappucciati.

«Grazie  ragazzi!»  Dissi ad entrambi e corsi verso la scalinata, “Resisti Asia sto arrivando!” Pensai.
[Boost!]

Mancavano pochi metri quando si fecero avanti tre  incappucciati, molto determinati a impedirmi di raggiungere Asia, oltre a volermi fare la pelle. Non mi rimane altra scelta che affrontarli.

Il primo dei tre incappucciati si fece avanti brandendo come gli altri due, delle spade di luce identiche a quelle di Freed, mi concentrai subito sul primo che, arrivò a portata cercando di colpirmi con un fendente, d'istinto sollevai il Boosted Gear deviando così il suo attacco, poi con una torsione del busto lo colpì con una rapida gomitata alla mandibola, udendo il secco scrocchiò d'ossa e un grugnito di dolore. Con la coda dell'occhio scorsi uno degli altri due che mi aveva raggiunto e ha sollevato la spada con entrambe le mani. Afferrai il primo e lo usai come scudo, il suo urlo di terrore, seguito dal un'altro disumano di dolore e la sensazione di sentirlo afflosciarsi sotto le mie mani non l'avrei mai dimenticato. Spinsi il cadavere del primo contro il secondo e mi preparai ad affrontare il terzo che preferì gettarsi in un'affondo, schivai il suo attaccò, sentii il suono di uno strappo, come la mia giacca tendersi a causa dell'arma dell'esorcista che aveva trapassato la parte aperta della mia giacca: Subito gli afferrai il braccio armato e lo colpì con un colpo di taglio della mano al collo, un'improvviso schizzò di sangue m'arrivo al volto, tingendo di rosso l'angolo sinistro dei miei occhiali e la tempia, sentii un clangore metallico fra i tanti nella lotta oltre alla mia, guardai l'esorcista che s'accasciava in terra con entrambe le mani alla gola, il sangue che gli colava copioso fra le dita ed emise un gorgoglio soffocato che avrebbe nutrito i miei incubi sino alla fine dei miei giorni.
Ho sollevato il guanto e vidi gli artigli affilati come sciabole sporche di sangue sino alle nocche, l'avevo colpito al collo e gli artigli gli avevano tagliato la gola.
Feci un traballante passo indietro, sconvolto mentre osservai sconvolto il cadavere dell'esorcista che ho appena ucciso. L'ho ucciso. 

Improvvisamente sentii la voce di Ddraig echeggiarmi in testa. [Lo so che sei sconvolto Isaac ma ricordati quello che ti ho detto riguardo alla prima regola della sopravvivenza: Uccidi o vieni ucciso!. Quell'esorcista non avrebbe avuto alcuna esitazione a ucciderti senza pietà ricordatelo!. Attento all'ultimo!] e m'avvertì.

Scrollai la testa, ripetendomi come un mantra le parole di Ddraig, dopo che ebbi fatto qualche passo barcollante, mi ripresi quanto possibile, girai la testa e vidi l'altro tizio che era riuscito a togliersi il cadavere del compagno di dosso, ma invece di rialzarsi, lo vidi mettere la mano sotto alla giacca, non gli diedi il tempo di farlo, poiché gli sferrai un calcio al volto, sentii l'osso spezzarsi -quasi sicuramente era stato il suo naso- e s'accasciò in terra fuori combattimento e il calcio della grossa pistola da esorcista che gli sporgeva da sotto la giacca.

“Grazie per avermi avvisato del pericolo Ddraig e  anche, per avermi fatto ricordare la prima regola della sopravvivenza” Gli dissi mentre mi diressi ai piedi della scalinata e salì rapidamente le scale.

[Siamo partner dopotutto, ma non potrai sempre contare che Io t'avverta sempre del pericolo, giusto per fartelo sapere. Come ti dissi allora, questa non sarà la prima e nemmeno l'ultima volta che dovrai togliere la vita a qualcuno, forza!, hai ancora quella ragazzina da salvare ricordi] 

Ma quando giunsi finalmente ai piedi della scalinata, vidi la luce sprigionata dalla croce divenire abbagliante per pochi istanti. E le urla di dolore di Asia cessarono improvvisamente.

Quando la luce stessa si esaurì, una, una sfera verde lasciò il petto di Asia e si posò tra le mani di Raynare.. nel contempo, vidi gli occhi di Asia divenire vitrei e chiudersi.

Oh... no!..NO!.  

«ASIA!. NO!» Urlai a squarciagola, mentre più veloce che potevo giunsi la cima.

Raynare emanava una strana aura verde mentre si voltava a guardarmi, rimase a fissarmi in silenzio, l'osservai nonostante Asia era a pochi metri da me, poi l'angelo caduto si fece da parte e con la mano destra sul fianco, mentre con la sinistra -dove notai che portava ancora il braccialetto di velluto che l'avevo fatto come regalo al nostro primo e ultimo appuntamento- indico Asia.

«Va' pure a dirle addio, andrà in pace se ti vedrà per ultima volta» 

Schioccò le dita e le catene che tenevano il corpo della mia amica svanirono, scattai ad afferrare  al volo prima che toccasse terra, quel corpo così leggero, eppure così pesante per il dolore nel momento che dovetti arretrare di un passo per non cadere. Con uno sforzo disumano rimasi in piedi e la fissai attentamente in volto.

«Mi chiedo che cosa sia andato storto, non capisco...Non sarebbe dovuta finire cosi. Ci penserò una volta finito qui», sentì mormorare Raynare dietro di me ma l'ignorai e mi concentrai solo su Asia, tuttavia tenni costantemente d'occhio l'angelo caduto

«Asia!». La chiamai sperai con tutto me stesso che non fosse troppo tardi, poi, con una coppia di dita, le tastai il lato del collo, per sentire il polso carotideo: con mio enorme sollievo, sentì il suo battito, tuttavia molto debole, come sentii ancora un lieve respirare provenire dalle sue labbra, le palpebre tremarono e si schiusero lentamente, rivelandomi due occhi smeraldini che luccicavano di lacrime, ma che mi fissavano ancora con immensa dolcezza e  affetto. 

«Isaac-San?» Sussurrò 

Sorrisi in modo accennato, sperando di rassicurala «T'ho fatto aspettare lo so, sono venuto a portarti via da qui»

La voce di Raynare mi riscosse . «E inutile..» 

Mi voltai verso l'angelo Caduto che ci fissava. «... Sai a cosa succede a chi viene privato del proprio Sacred Gear?»
“Avevano privato ad Asia della sua Sacred Gear?!. Questa cerimonia serviva a questo?!”. Pensai incredulo. 

L'espressione di Raynare si fece più cupa. «Muore.» 

Sentii uno spasmo nello stomaco e il cuore perdere un battito, alle sue parole. Vuol dire che Asia potrebbe.. “Non può essere?. Ditemi che non è vero!” Pensai sconvolto. 

[Purtroppo è così Isaac, una Sacred Gear è parte integrante del suo possessore. non è semplicemente uno strumento di potere per solamente gli umani possano attingere, ma funziona come un vero e proprio organo, legato indissolubilmente al proprio possessore come essi. Ma quando una Sacred Gear, viene estratta con la forza, la stessa anima del possessore viene come spezzata e il suo intero corpo subisce così uno sconvolgimento tale che i sistemi vitali vengono danneggiati in modo irreparabile e la morte è così inevitabile]. 

La voce di Ddraig confermarono su quello che Raynare aveva detto, fissai con rabbia l'angelo caduto, serrai il pugno da far stridere gli artigli metallici del Boosted Gear, ma sentii la voce di Yuuto Kiba che mi chiamava

«Isaac-Kun, vattene da qui e portala via da qui!. Siamo in svantaggio se restiamo qui a proteggere te e quella ragazza!»  Mi grido quest'ultimo.

Emisi un gemito di rabbia tra i denti, ma non me lo feci ripetere due volte e sollevando Asia fra le braccia, tenendola ben salda, saltai giù dalla scalinata a quattro metri più in basso e una volta toccato il suolo, mi misi a correre via da quel luogo maledetto, ma gli esorcisti superstiti di Raynare si erano radunati davanti al'entrata.

“Volete il gioco duro eh!. D'accordo adesso siete soltanto un semplice bersaglio per me!” Pensai con rabbia guardando gli incappucciati. Ma prima che mi fermassi per usare uno dei miei incantesimi -augurandomi che il soffitto non ci crollasse sulla testa-, però, furono Koneko-Chan e Kiba a fermarli.

«Ora Isaac! Vai!. Li tratteniamo noi!». Mi grido quest'ultimo.

Non me lo feci ripetere e corsi più veloce che potevo, diedi una veloce occhiata ad entrambi, “Cercate soltanto di non farvi ammazzare voi due” Pensai, risalendo le scale e ritornando alla sala principale della chiesa; una volta lì, adagiai  Asia su una delle panche rimanenti e la guardai; respirava a fatica e il suo viso era rosso e bollente.

«Resisti Asia ti porteremo via da qui» le dissi sforzandomi di cercare di rassicurarla, ma sentii che la mia voce era roca dal dolore.

Lei  mi guardo con dolcezza. «Isaac- san... Sei... Sei venuto a salvarmi.. Sei venuto davvero»

Le sorrisi, «Ehi non dirmi che pensavi il contrario?. Certo che sono venuto! Te lo promesso ricordi?. Io mantengo sempre la parola data, sopratutto verso con i miei amici»

Una delle sue piccole mani si levò debolmente e mi prese la mano sinistra, la strinse  dolcemente, ricambiai la stretta, come se volessi impedire a chiunque altro di portamela via. Il suo sorriso s'allargo ancora di più.  «Sono.. Sono felice di.. di averti conosciuto.. di essere riuscita... a diventare tua amica... anche se... per così... poco tempo»

«No, Asia, non dire così!. Puoi ancora farcela» ormai anch'io faticavo a trattenere le lacrime. «Cerca solo di resistere ancora un po'. Riuscirò..»

Il lieve scuotere della sua testolina mi bloccò. «Se rinascerò... Isaac-San...Sarai di nuovo... mio amico?» mi chiese  malgrado le lacrime che le calavano sulle guance e la sua voce divenire più debole, che dovetti chinarmi un po' di più per riuscire a sentirla, chiusi le palpebre, sentii le mie lacrime colarmi lungo le guance e sul naso. Sentii che mi accarezzò il viso, riaprii le palpebre e la guardai. «Grazie per aver pianto per me...grazie.. grazie per essere stato.. mio amico.. Issac-san.. grazie.. di tutto.. non ho più bisogno... di altro...»

Attraverso la mano che le stringevo, sentii la sua presa allentarsi e l'altra che mi stava accarezzando il viso ricadde sul suo ventre, poi i suoi occhi si chiusero.

«Asia, mi dispiace tanto» mormorai trattenendo a fatica le lacrime, mentre le accarezzavo delicatamente la fronte così liscia e delicata come seta. La sua espressione era serena e rilassata, come immersa in un sonno profondo, dal quale però non si sarebbe mai più svegliata, le giunsi le mani al ventre, «Ci ho provato a salvarti e non ci sono riuscito. Requiestat in pace» 

«Povera ragazza».

Mi voltai e vidi Raynare. Era seduta su una panca vicina e mi fissava con le braccia incrociate sotto al seno e la gamba destra sopra l'altra.

«Raynare!» Esclamai.

«Se solo il mio piano fosse andato come avevo speravo, l'esistenza di quella ragazza sarebbe migliorata» disse l'angelo caduto distogliendo lo sguardo da me su Asia e chiuse le palpebre, serrando di più le braccia incrociate al petto. «C'avevo sperato».

La osservai con rabbia, feci riapparire il Boosted Gear,  prima l'avevo fatto svanire dopo aver aver usato un'altro 'Reset', serrai i pugni facendo stridere gli artigli metallici del guanto. «Piantala con queste stronzate!. L'hai privata della sua Sacred Gear!. L'hai uccisa! Non ti e mai importata nulla dell'esistenza di Asia!» le gridai contro.

Raynare riaprì le palpebre, alzandosi di scatto in piedi e la sua espressione divento furente: «La sua esistenza mi importava eccome Isaac! Lei avrebbe donato una nuova speranza a noi Angeli Caduti con la sua 'ascensione'!»

«Falla finita di parlare per enigmi dannazione!. Cose esattamente questa ascensione di cui tanto blateri?!». Chiesi mentre serrai i denti.

«Ti facevo più intelligente Issac» schernì con una smorfia beffarda, prima di tornare calma e guardare con empatia Asia.

“Lo so che significa la parola 'Ascensione' stronza piumata. Si indica in generale un processo di elevazione, non solo di natura spirituale, etico ma anche fisico. Ma cosa centrerà questo con quello che hai fatto ad Asia?!”. Pensai facendo un passo avanti, con mia soddisfazione notai che Raynare aveva arretrato di un passo.

«Prima che cosa intendevi esattamente con l'ascensione di Asia?. Parli come se davvero volessi elevarla a qualcosa di più» replicai.

Raynare fece un sorrisetto annuendo, la mia intuizione era esatta allora. 

«Esatto» lei mi confermo, ma prima che potessi replicare lei prosegui; «La vita di quella ragazzina, tutta la sua vita da umana e stata soltanto piena di tristezza e dolore. Io le ho offerto una possibilità di una nuova vita assai più migliore. La sua ascensione ad essere la prima umana reincarnata in un'Angelo Caduto» allargò le braccia e le ali per dare maggiore enfasi alle sue parole.

Dire che ero allibito e un eufemismo. Asia.. Raynare voleva farla reincarnare come angelo caduto?!. Rimasi talmente sconvolto che dovetti arretrare di un passo, guardai il corpo di Asia, “Tutta la sua sofferenza.. che dolore e tristezza hai patito prima di conoscermi Asia?. Purtroppo non lo potrò mai sapere per colpa...” pensai spostando lo sguardo sulla donna Angelo caduto “Sua”.

«Direi che la tua idea non e stata cosi brillante come tanto credevi Raynare. Hai praticamente usato Asia come una cavia!» dissi avanzando di alcuni passi verso di lei, ma le mie parole l'avevano fatta incazzare, poiché mi guardò con un'espressione furiosa che m'era persino parso d'aver visto che i suoi denti erano diventati come zanne.

Poi, la sua espressione divento più calma e sollevo il braccio destro indicando un taglio sanguinante sul braccio con la mano sinistra. Notai che aveva su entrambi le sulle dita medio, due anelli.avvolti da un'aura verde, la stessa che sviluppava la Sacred Gear di Asia, quando aveva curato il ginocchio di quel bambino subito dopo che ci siamo incontrati. Dunque quegli anelli ...e la sua Sacred Gear.

«Guarda questa ferita, me l'ha fatta il tuo amico Cavaliere, poco fa, mentre  parliamo lui e la ragazzina Torre staranno ancora combattendo contro gli altri esorcisti». Disse spostando lo sguardo dalla ferita a me e poi, nuovamente sul taglio. 

«Non è un potere meraviglioso?!» disse Raynare estasiata, mentre portava una mano su un taglio sul braccio; la luce dell’anello s’intensificò e la ferita svanì.

Rimasi esterrefatto, il Sacred Gear di Asia; Ha guarito la sua ferita, anche se lei e un angelo caduto?. Non solo può guarire gli umani, può guarire  anche gli Angeli Caduti?., “Si lo e, ma non ti farò congolare se te lo dicessi stronza!” pensai con rabbia.

 «Twilight Healing. Una Sacred Gear tanto rara quanto potente. Permette di guarire da qualsiasi lesione non importa quanto possa essere grave, grazie ad essa guarisce sempre. Per noi angeli caduti che abbiamo perso la Benedizione di Dio, questo è un dono stupendo» disse ancora più estasiata.

«Si. Ma a quale costo?!. La vita di una povera ragazza alla quale voi, le avete rovinato la vita!» lo interrotta con tono gelido e sprezzante.

«Non posso darti torto Isaac». Mi disse Raynare, lasciandomi esterrefatto, mi sarei aspettato una sua risata beffarda o qualche sua reazione di scherno, invece, sembrava essere d'accordo con me.
 
L'angelo caduto sollevo le mani davanti a sé mi mostrava le dita delle mani, gli anelli di Asia, brillarono leggermente e vidi la sua espressione divento cupa e gli occhi acquosi, prima di chiudere le palpebre, «Per quanto sia un dono stupendo, questa Sacred Gear e un misero premio di consolazione. Mi era stata assicurata una maggiore promozione di rango di angelo caduto se avessi mostrato ai sommi Azazel-Sama e Shemhaza-Sama il frutto delle mie ricerche, invece ho fallito». Continuò in tono cosi basso che dovetti chinarmi leggermente in avanti per poterla sentire bene.

Poi, unì le mani come se fosse stata in preghiera, riapri le palpebre e guardò il soffitto, senza osservarlo realmente e la sua voce divenne carica di adorazione. «Renderò omaggio a quella ragazzina come segno di una nuova speranza, offrirò ai sommi Azazel-Sama e Shemhaza-Sama questo potere quando tornerò!»

“Costaterò l'ovvio che quei due nomi che ha appena detto appartengono ad altri Angeli Caduti, ma da come li ha nominati, devono trattarsi di individui molto importanti. Ddraig, li hai mai sentiti nominare?. Sapresti dirmi chi sono?”. Chiesi al mio unico amico sovrannaturale.

[Si. Sono i due leader principali della fazione degli Angeli Caduti. Curioso, che Azazel e Shemahaza abbiano dato a quest'angelo caduto ordini simili, non sarebbero da loro, sempre se le cose non sono cambiate. Pensò che se usi un certo 'tatto' potresti ottenere qualche informazione utile da lei]. Egli mi rispose

«Direi proprio che la tua promozione sia appena andata letteralmente a farsi benedire. Dubito che quei due che hai appena citato sarebbero realmente felici di vedere che non hai tenuto fede alla tua parola o semmai hai loro ordini». Dissi sarcastico e sprezzante, vediamo se lei abbocca all'esca.

La donna angelo caduto sghignazzò ma solo per pochi secondi, prima di scrollare le spalle. «Nessuno di loro due me l'ha ordinato. E' stato tutto una mia idea fin dall'inizio, ero sicura che le mie ricerche avrebbero funzionato, mio pa...Ehm Azazel-Sama e Shemahaza-Sama saranno così fieri di me!»

Approfittai del momento in cui aveva abbassato la guardia per avanzare lentamente per un paio di passi, tenendola d'occhio, le informazioni che ho appena sentito sono poche, ma ormai ne avevo proprio abbastanza di sentirla parlare. Mi riprenderò la Sacred Gear di Asia con le buone o con le cattive.

Strinsi gli occhi osservandola da sopra le lenti dei miei occhiali, un'altro passo, «Se vuoi ritornare sulle tue gambe dai tuoi signori Raynare; Restituiscimi la Sacred Gear di Asia e sparisci per sempre dalla mia vita o..» le dissi estremamente serio, mentre concentrai la mia aura nel guanto, ed ero pronto a colpirla con gli artigli alla prima occasione. «...Me lo riprenderò con la forza!»

Raynare mi guardo ghignando «Non penserai davvero che io sia un'avversaria facile come quel demone randagio che avevi affrontato qualche giorno fa, Isaac?»

Mi irrigidì; “Porc. Come cazzo lo sa?!” pensai sorpreso.

[Potrebbe essere stata nei paraggi del palazzo abbandonato mentre faceva un giro di ronda, dopotutto era nel territorio di Rias Gremory, vi avrà visto durante la caccia a quel demone randagio. Se non vi ha attaccati e per due buoni motivi: Sarebbe stata in inferiorità numerica e inoltre; i Demoni Randagi. Nemmeno gli angeli caduti più stupidi osano mettersi in mezzo alla caccia, forse non lo sai questa Isaac ma i demoni randagi se percepiscono altre specie diventano ancora più ferali e pericolosi oltre che implacabili come se non fossero già instabili di loro]

“Grazie per dritta Ddraig questo spiega molte cose. Diamine, questo complica un po' di più le cose. Si, ma quando mai sono state facili eh?!”.  

[Non lo sono mai. Stai in campana Isaac] mi disse serio Ddraig,  “Lo farò amico” replicai.

«Lo prenderò per un semplice no.»

Avanzai di un altro passo, poi scattai di colpo in avanti, pronto a colpirla con una rapida artigliata con il guanto armato, ma Raynare seppur colta di sorpresa si allontanò alzandosi in volo con un battito d’ali e rimase sospesa a mezz’aria, con la coda dell'occhio notai che una ciocca corta dei suoi capelli era stata tagliata dagli artigli ed ora stavano ricadendo a terra lentamente come una foglia autunnale.

La guardai posizionando il Boosted Gear davanti a me come scudo, mentre Raynare mi si rivolse rimanendo sospesa a mezz’aria: «Devo ammetterlo Issac, sei davvero pieno di risorse, durante il nostro appuntamento sei riuscito a schivare il mio attacco e se non fosse stata per la barriera che avevo eretta, mi avresti seminata ed ora ci sei andato molto vicino ad attaccarmi, e devo dire che, non mi secca ammetterlo» s'interruppe per dare una veloce occhiata al braccialetto di velluto che portava al polso e appoggiò la mano al petto come una sorta di inchino elegante, fissandomi.

«Mi sarebbe davvero piaciuto diventare la tua ragazza, mi sono sentita come una normale umana con te... Ah bè, ormai è irrilevante!. Prima di portare questa Sacred Gear ad Azazel-Sama e, in memoria al bel momento trascorso insieme seppur breve, farò che la tua fine sia il più veloce ed indolore possibile. Hai la mia parola» 

Detto ciò aprì la mano e fece apparire una lancia di luce e la scagliò contro di me, che io mi scansai con un rapido passo indietro, la lancia si pianto vibrando nel pavimento prima di svanire. Attivai il Boosted Gear. [Boost!]

Manipolai il mio potere magico incanalata nel guanto, trasformandolo nell'elemento d'Aria, poi con un movimento fluido, ruotai il busto sferrando un pugno diretto, rilasciando il potere incanalato in esso. 

“Air Cannon!” 

Dalle nocche metalliche del guanto si generò un getto d'aria concentrata contro Raynare, ma sfortunatamente a differenza del mio scontro contro il Demone Randagio Viser, che allora era stato più vicino e l'area d'impatto era assai maggiore ed efficace, come temevo l'angelo Caduto con un rapido battito d'ali s'alzo ancora di più in aria, mentre il mio getto d'aria, infranse la vetrata della chiesa, ma anche Raynare fu colpita dall'onda d'urto e si sbilanciò, per poco, poiché prima che potessi reagire la donna angelo caduto recuperò stabilità e s'alzo di più in aria. 

Raynare generò e scagliò altre due lance di luce, seguite subito da un' altrettanta, che io scansai con un rapido passo indietro e un movimento laterale del busto, l'ultima lancia di luce arrivo così vicino da colpirmi di strisciò al braccio destro e non tratteni un sibilo di dolore a causa del contatto incandescente della luce, come se avessi fatto passare sulla mia pelle e le carni un coltello arroventato.

Raynare cambiò approcciò, svolazzo intorno alla sala passando vicina alle pareti portanti e alle strutture più importanti della chiesa, astuta odio ammetterlo. Se avessi usato ancora le mie magie avrei potuto danneggiare la chiesa e farcela crollare in testa. E mentre ella svolazzava, scagliava altre lance di luce costringendomi maggiormente a schivare e quando lo facevo, si gettava verso di me brandendo una lancia di luce in quelli che vengono considerati dei colpi; 'mordi e fuggi' che riuscì a deviare o parare a seconda dei suoi attacchi che talvolta si trattavano anche delle semplici finte, sicuramente con l'intenzione di sfinirmi, prima di finirmi.

Ma avevo un'altro problema; potevo ancora sopportare altri tre Boost, nonostante lo scambio che ho fatto con Ddraig, il mio corpo non avrebbe potuto reggere ancora, potevo resistere normalmente grazie all'allenamento fino a dieci Boost consecutivi prima di essere esausto. Ora ero arrivato al mio sesto o settimo Boost. Ho usato troppa energia e perso altrettanta con i tre “Reset” che avevo usato. Devo passare all'offensiva prima che sia troppo tardi!.

D'accordo giochiamo il tutto e per tutto!  [Boost!]

Raynare cambiò nuovamente approcciò poiché si getto in picchiata brandendo una lancia di luce. Ghignai e 
mi alzai in volo con un rapido battito delle mie ali, spostai il Boosted Gear per proteggermi il viso e il petto dalla sua lancia di luce, deviandola e la colpi con l'avambraccio sull'addome, lo stesso con l'avambraccio protetto dal guanto colpendola al viso.

La donna angelo caduto doveva essere rimasta stordita da mio attacco che si era schiantata su alcune panche, chiusi le ali a mezz'aria lasciandomi cadere e atterrai in sicurezza, a debita distanza, mentre lei si stava rialzando con la parte sinistra del volto paonazza dal colpo che l'avevo inflitto, la sua espressione diventò furente.

Con un urlò di rabbia, scagliò una lancia di luce che scansai con un movimento laterale, quando la vidi scagliarmi una lancia di luce più intensa e due volte più grande di quelle di prima, incrociai e braccia davanti a me, concentrai la mia aura e sperai che il Boosted Gear m'avrebbe abbastanza protetto e che questa volta, la barriera protettiva avrebbe retto l'impatto. 

Durante l'allenamento con Ddraig, agli inizi avevo creato una barriera d'energia per proteggermi dagli attacchi frontali, purtroppo  non ho avuto molto tempo per continuare a sperimentarla ed era meno efficace quando mi allenavo mentalmente con il mio compagno d'armi.-Poiché non resisteva, figuratevi all'impatto con la punta della sua coda, ed era per questo che non l'ho mai pensato d'usare contro Freed nei precedenti scontri-, ma questa volta dovevo tentare l'azzardo.

L'impatto della lancia contro la barriera protettiva, fu tanto violento da farmi slittare i piedi all'indietro di un paio di metri, ma essa aveva resistito quel che bastava, ma il polverone sollevatosi dall'impatto mi oscurò la vista.

Fu allora che intravidi la figura di Raynare che si gettò contro di me brandendo una lancia di luce, richiamai la mia aura ed accovacciandomi rapidamente, schivai ed con la mano sinistra, afferrai la lancia di luce vicino alla sua mano.

Avete mai provato a toccare una lampadina rovente per errore quando era da poco tempo fulminata?, con il vetro che brucia ancora?. Ecco, quello e ciò che provai ma molto più intensa e dolorosa, sarebbe stato molto più dolorosa se non avessi usato la mia aura per proteggermi la mano.

La guardai con un ghigno, vidi mentre il polverone si diradava, l'espressione sconvolta di Raynare, cercai per quanto possibile -molto difficile- di sopportare il dolore del palmo della mia mano sinistra che ancora stavo afferrando strettamente la lancia di luce, dovevo ringraziare l'aura che avevo richiamato e usato l'effetto fisico della Calefazione o conosciuto come; l'effetto Leidenfrost. Lo stesso effetto d'immergere un dito bagnato nel piombo fuso, in questo caso, la mia aura concentrata nella mia mano sinistra mi aveva protetto temporaneamente il palmo della mano dal calore della lancia di luce.

«Gotcha Bitch. Game Over!» le dissi gelido con un ghigno.

Lasciai la presa sulla lancia di luce e subito dopo l'afferrai saldamente per il polso. Serrai le dita del Boosted Gear a pugno. 

[Boost!] 

[Explosion!]

Feci un passo indietro strattonandola verso di me con l'altra mano, facendole perdere l'equilibrio e la colpì con un pugno con tutta la mia forza dritto nell'addome, il suo urlò di dolore non mi impietosì, mi sorpresi a ghignare, ancora di più quando vidi la donna angelo caduto, schiantarsi contro il confessionale posto a ridosso della parete che cedette all'impatto con il suo corpo crollandogli addosso. 

“Fammi un favore stronza e. Resta. Giu!” pensai. Prima che mi diressi verso il confessionale e vidi la donna angelo caduto priva di conoscenza sul pavimento, con rivoli di sangue che gli colavano dall'angolo destro della bocca e alcune delle sue piume svolazzanti cadevano in terra come foglie d'autunno.

Per quanto fosse stata una stronza presuntuosa, odio ammetterlo; ma Raynare era un'ossa dura, mi avvicinai e 
tenendola costantemente d'occhio le sfilai entrambi gli anelli dalle due dita, i quali brillarono a loro volta di luce verde tenue come la luce di una lucciola.

Diedi un veloce occhiata a Raynare era ancora priva di conoscenza, m'alzai in piedi e mi diressi verso dov'era il corpo di Asia, mi misi su un ginocchio e, estrassi dalla tasca i due anelli che erano la sua Sacred Gear e glieli infilai ad entrambe le dita medio. Nella vita o nella morte, era giusto che il Twilight Healing ritornasse a lei e lei soltanto. Gli anelli scintillarono leggermente quando li infilai, come se fossero contenti di tornare dalla loro legittima proprietaria. Meglio cosi; Se Raynare fosse riuscita a fuggire con il Sacred Gear di Asia, sarebbe come se l'avessi uccisa anche io.

[Purtroppo non puoi salvarli tutti Isaac] mi disse in tono basso Ddraig, prima che potessi dire qualsiasi cosa, la voce del mio amico proseguì. [Come ti dissi quando ci siamo incontrati. Tutti coloro che possiedono una Sacred Gear di qualunque tipo, inclusi i Longinus, essi sono destinati ad avere o un passato particolarmente tragico, all' avere tutt'ora una vita tormentata, afflitta, difficile. Alcuni si possono salvare ma altri come mi è capitato di vedere attraverso i miei possessori non si possono salvare e potrei farti altri esempi per farti comprendere meglio la situazione, ma ho capito fin da quando ci siamo incontrati che sei un ragazzo sveglio è che ti sei già fatto un'idea precisa su ciò che ti ho appena detto]. 

Emisi un profondo sospirò; “Me lo ricordo come se fosse stato ieri Ddraig. Hai ragione seppur posso soltanto lontanamente immaginare, quali sofferenze e dolore possa aver sofferto Asia e di chiunque altro che possieda una Sacred Gear nella loro vita e per quanto siano meravigliosi come il Boosted Gear sono una benedizione ma anche una maledizione. In sintesi con le tue parole Ddraig, mi stai dicendo di iniziare ad accettare il peso di eventuali fallimenti giusto?”.

[Esattamente. E' giusto che tu inizi a saperlo ed ha comprenderlo fin da subito Isaac] le sue parole furono la mia conferma alla mia intuizione.

Chiusi gli occhi, sospirando profondamente. “Ti ringrazio per il supporto morale Ddraig e, non per rubarti le parole di bocca; ho ancora molta strada da fare e non sarà ne la prima, né l'ultima volta che assisterò a ingiustizie del genere”.

[Lo dicevo che sei un ragazzo sveglio e, mi limiterò a dirti che ti sei risposto da solo, puoi sempre contare sul mio supporto Isaac] replicò Ddraig.

Mi sentii toccare la spalla, aprì le palpebre e mi voltai trovandomi davanti il volto afflitto di Yuuto Kiba. «Mi dispiace Isaac-san per la perdita della tua amica».

Mi tirai in piedi, scrollando la spalla per levarmi di dosso la sua mano e lo guardai. «Grazie, abbiamo fatto tutto il possibile per salvarla».
In quel momento mi accorsi che con lui c'era anche anche Koneko. Con la coda dell'occhio vidi entrare nella chiesa Akeno e, da dietro quest’ultima Rias.

«Io e Akeno abbiamo eliminato gli angeli caduti alleati di Raynare. Sono felice che stiate tutti bene» ci disse essa. Poi si girò a guardare me e Asia, la sua espressione i rattristo. «Mi dispiace molto per la tua amica Isaac».

Osservai Rias e i suoi compagni, che sono stati anche i miei che hanno combattuto con me per tentare di salvare Asia, nonostante non sia riuscito a salvarla, sono comunque grato per avermi dato il loro supporto, hanno rischiato la loro vita per me e per lei, nonostante li abbia trattati duramente con il astio nei loro confronti, forse li ho veramente giudicati male. Sarebbe molto scortese per loro se non li ringraziasi per avermi aiutato.

Afferrai la stanghetta dei miei occhiali, me li sfilai reggendoli con il pollice e l'indice, piegai leggermente il corpo in avanti, «Bouchu, ragazzi..», presi un paio di secondi di pausa per poi continuare; «Io vi sono davvero grato per ciò che avete fatto. Non vi nascondo la mia sorpresa quando Kiba e Koneko mi avevano detto che erano venuti a fornirmi il loro supporto oltre al tuo Bouchu e a quello di Akeno, Rias. Nonostante il mio comportamento impulsivo e astioso nei vostri confronti, siete stati gentili da aiutarmi, avete rischiato la vostra vita per tentare di salvare Asia, nonostante sia stato tutto vano, sappiate che non covo rancore nei vostri confronti»

Non mi sfuggì la loro espressione di stupore sui loro volti, non si sarebbero aspettati il mio ringraziamento, Rias si fece avanti con  un sorrisetto accennato, «Non per niente sei al mio servizio Isaac, me lo sentivo che nonostante ti fossi 'arreso' non avresti realmente abbandonato la tua amica e, noi non ti avremmo mai abbandonato, sei un caro membro della nostra famiglia, nonostante il tuo comportamento impulsivo..» mi disse.

«Te l'ho portata Bouchu», s'intromise Koneko avvicinandosi verso di noi, trascinando Raynare per una delle cinghie del suo succinto completo, nemmeno fosse stata un sacco di patate e la lasciò cadere di peso davanti alla rossa.

Rias sospirò, poi si girò verso la sua 'Regina; «Svegliala Akeno»

«Subito Bouchu» le rispose sfoggiando il suo solito sorrisetto. Prima di sollevare una mano e far apparire da un cerchio magico un globo d'acqua che sembrava un blob e lo lasciò ricadere sulla testa dell'angelo caduto.

La donna angelo caduto si risvegliò annaspando, tossendo alcune volte, sbattendo le palpebre e i suoi occhi viola sgranarono quando ci vide, sussulto dalla paura. “Ora non fai più tanto la coraggiosa eh Raynare?” pensai con un ghigno divertito.

«Piacere di rivederti, Angelo Caduto Raynare» la saluto Rias con tono tutto altro che cordiale. 

«Se siete tutti qui. Questo vuol dire che; Milten, Kalawarner e Dohnaseek sono?..». L'espressione di Raynare divenne incredula, poi sconvolta, mettendosi lentamente a sedere dove notai che sull'addome aveva un grosso livido delle stesse dimensioni del pugno del Boosted Gear,.

Per tutta risposta Rias lasciò cadere tre piume, di cui una sembra più scolorita delle altre due che svolazzarono lentamente davanti al volto sconvolto della donna angelo caduto. «Sono già andati».

«Da un po' di tempo, mi stavo chiedendo per quale motivo ci facevate nel mio territorio, ma poi, dopo la morte di Isaac; ho iniziato a sospettare che stavate complottando qualcosa. Sono andata a fare una chiacchierata con i tuoi compagni». Parlò Rias incrociando le braccia al petto.

Osservai l'intera scena in silenzio. Dunque Raynare e gli altri angeli caduti erano già da un po' di tempo qui nel territorio di Rias, evidentemente la stessa Rias, non poteva considerarli come suoi nemici appunto per la questione diplomatica fra i demoni e gli angeli caduti, esattamente come lei mi aveva messo in guardia alcune ore prima se fossi venuto qui alla chiesa da solo, prima che lei considerasse questa chiesa come territorio nemico. Almeno questa e la mia teoria che mi sto facendo ora.

«E bastato un 'salutino' per farli parlare. Hanno subito confessato che tutto era stata una tua stupida insensata iniziativa personale» s'intromise Akeno con la sua solita risatina. Maledizione a Te e al tuo lato sadico inquietante.

Raynare sbatte il pugno destro sul terreno, le sue ali piumate fremettero dalla rabbia, «Bastardi mentitori!. Loro mi avevano seguita volontariamente, sicuri che la mia ricerca avrebbe funzionato, scommetto che mi avrebbero abbandonata se gli aveste dato la possibilità, quei maledetti!»

Tuttavia notai che Rias sembrava non averla proprio sentita, poiché disse al di sopra della frustrazione della donna angelo caduto. «Dovrai restituire quella Sacred Gear..»

Capì subito che si riferiva alla Sacred Gear di Asia, «Me ne sono già occupato io Rias. Ho già recuperato la Sacred Gear di Asia», dissi facendo cenno con la mano indicando il corpo di Asia.

Sentendo le mie parole, Raynare si guardò istintivamente le mani e vidi la sua espressione diventare sconvolta, per poi, spostare lo sguardo su di me. Vidi i suoi occhi viola pieni di terrore e rassegnazione, rimase con le braccia lungo i fianchi e le ali basse contro il terreno.

«Sei stata sconfitta perché hai sottovalutato il Sacred Gear di Isaac». Parlò Rias concentrando lo sguardo sulla donna angelo caduto.

Raynare però spostò lo sguardo da Rias a me per poi, tornare a guardare Rias. «Ho sottovalutato entrambi, il suo Sacred Gear non poteva trattarsi del Twince Critical, non sarebbe dovuto essere cosi potente. A meno che..?.» poi sbarrò gli occhi viola e concentrò lo sguardo su di me, la sua espressione divenne incredula e più sconvolta come se avesse avuto un'improvvisa illuminazione.

Un sorriso divertito apparve sul volto di Rias Gremory, «Questo perché Isaac e...».

«Sono una stupida!. Avrei dovuto rendermene conto subito!. Che Isaac è il detentore del Boosted Gear!» concluse al suo posto la donna angelo caduto ancora più sconvolta.

«Direi che è giunto il momento per te di sparire Angelo Caduto Raynare». Parlò Rias iniziando ad emanare la propria aura demoniaca, ma per tutta risposta la donna angelo caduto sghignazzò spostando lo sguardo su di lei.
E le chiese; «Da come ne parli con tanto orgoglio Rias Gremory. Dimmi; Sei stata attratta proprio dal suo Sacred Gear? Per quanto tempo l'hai tenuto d'occhio o vuoi forse negarlo?»

Mi si ghiacciò il sangue. Non avevo mai completamente capito cosa significasse quel modo di dire. Adesso mi era chiaro. Percepii il sudore colarmi dalla fronte. Sentii i muscoli delle spalle irrigidirsi a quelle parole. Mi voltai d'istinto verso Rias e vidi la sua espressione passare alla sorpresa poi, incupirsi di colpo ed emesse ancora di più la sua aura. Mi resi conto che Raynare ha toccato un nervo scoperto.

Ma se è cosi?. Questo spiegherebbe molte cose; Quando andavo e tornavo da scuola, anche in compagnia di mia sorella Selina, avevo sempre la sensazione di sentirmi osservato al punto di continuare a guardarmi intorno, aggiungiamoci poi, la stessa sensazione quando facevo il volantinaggio dei contratti, lo stesso volantino che avevo  messo in tasca quando quella ragazza me lo aveva consegnato poco prima del mio appuntamento con 'Yuuma' alias Raynare, l'inquietante pensiero che la mia 'morte' non sia stata una semplice coincidenza (che non ho mai creduto alle coincidenze, perché nulla accade per caso) che fui riportato in vita e reincarnato in un demone da parte di Rias. Più mi concentrai su questa riflessione, più quest'inquietante teoria si faceva sempre più plausibile.

Senti la rabbia bruciarmi dentro. Sentii i pugni chiudersi e sentii gli artigli metallici del guanto stridere come unghie sulla lavagna.. Quella stronza.. Forse lo sapeva già?. Forse già sapeva che possedevo una Sacred Gear è ha lasciato che Raynare mi facesse fuori per poter fare la 'buona samaritana' facendomi così reincarnare nel suo nuovo demone servitore?.

«Come osi insinuare che io possa aver fatto una cosa simile?!. Isaac è uno dei miei servitori ma non mi permetterei mai di fare una cosa del genere?!. Lui mi ha evocata prima di morire e l'ho riportato in vita». Urlò furiosa Rias verso la donna angelo caduto la quale arretrò di alcuni passi spaventata ma ritornò a fissarla con espressione sprezzante.

«Che cos'è questa storia Rias Gremory?». Le chiesi con tono gelido fissandola. 

Lei si volto a guardarmi, la sua espressione preoccupata «Non le devi credere Isaac, sta soltanto cercando di confonderti. Ricordati che lei ti ha ucciso e ha ucciso anche la tua amica Asia» mi disse ma non mi sfuggì il suo tono di voce era saturo di tensione. “Nessuno ti ha mai messo in una situazione di stallo prima d'ora, eh Rias?”

«E' difficile non crederle Rias. Chi mi dà la garanzia che tu non l'abbia fatto?. Sapevi che possedevo una Sacred Gear?. Chi mi assicura che tu non l'abbia lasciata fare di uccidermi, cosi da potermi farmi resuscitare in seguito, facendomi diventare il tuo demone servitore!» le chiesi e la fissai in cagnesco, avanzando di un passo.

Lei mi guardò sorpresa e come lei anche gli altri suoi servi avevano la stessa espressione, con la coda dell'occhio vidi Raynare che stava sogghignando mentre lentamente si stava rimettendo barcollante in piedi, stringendosi con il braccio destro l'addome. Tuttavia era sempre tenuta sotto controllo da Kiba e gli altri, oltre a tenere d'occhio anche me.

Tuttavia, pochi secondi dopo, Rias Gremory s'incupì guardandomi con delusione mi diede una risposta inaspettata: «Pensi davvero Isaac che per soddisfare un mio capriccio, se fossi anche consapevole che tu possedessi una Sacred Gear, sarei così caduta in basso di lasciarti uccidere da quest'angelo caduto solo per poterti farti diventare un mio servitore?. E' questo che pensi?. O ragioni su ciò che quest'angelo caduto ti sta facendo credere?»

Strinsi i pugni e i denti, ma le sue parole mi lasciarono senza parole, continuai a fissarla, ma m'accorsi del tono della sua voce, era delusa sicuramente dal mio comportamento, ma non aveva esitato a dirmi quelle parole, nemmeno per un'istante. “L'aveva realmente fatto?.. Non l'ha fatto?.. Che mi sono fatto suggestionare dalle parole di Raynare come un fesso?. Tutte e tre le ipotesi sono plausibili, come anche la mia teoria. Ora ero Io ad essere in una situazione di stallo. Forse entrambe mi stavano mentendo, oppure una di loro lo stava facendo e l'altra mi diceva la verità. Chi poteva dirlo con certezza?” pensai.

«Forse» le dissi.

Prima che io o Rias potessimo parlare ancora, improvvisamente un cerchio di teletrasporto color ottone si formò sotto i piedi di Raynare, vidi la sua espressione divento sorpresa ed era impallidita e poi, svanì in un lampo di luce dorata.
 
«Se ne andata. Ha approfittato del momento per fuggire». Disse Akeno e il suo sorrisetto era scomparso, prima di ricomparire e si era voltata a guardarci.

«Tanto meglio. Spero di non vedere mai più in giro quella stronza piumata» Dissi con tono gelido fissando dove fino a pochi secondi prima c'era Raynare, m'accorsi che l'espressione di Akeno farsi improvvisamente cupa e stringersi nelle spalle come se avesse preso un'improvviso colpo di freddo.

«Isaac» la voce di Rias che mi chiamava attirò la mia attenzione, mi voltai a guardarla, la sua espressione delusa era ancora presente

«La tua ingiusta insinuazione mi ha molto delusa, non sto parlando solo di me, di tutti noi» allungo la mano per indicare Akeno, Koneko e Kiba, senza mai allontanare lo sguardo dal mio.

«E' sulla mia illustre famiglia Gremory. Tuttavia e comprensibile la tua diffidenza, non ci conosci bene, ha dire la verità non ci provi nemmeno a fidarti di noi. La mia famiglia; i Gremory, non tratta i suoi sudditi come schiavi da maltrattare e umiliare, come fanno altre tante famiglie demoniache. Qualunque servo, diavolo purosangue o reincarnato che sia, per noi è un prezioso e caro membro della nostra famiglia e, in cambio dei suoi servigi e della sua fedeltà, noi gli garantiamo sempre protezione, asilo, cibo, sicurezza, rispetto e affetto. Davvero Isaac penseresti che Io per un futile capriccio del quale hai insinuato macchierei il nome della mia famiglia?. Una volta Tu stesso mi hai detto che ci avresti provato a darci fiducia? E' poco prima ci hai detto tu stesso che ci eri grato per averti dato il nostro supporto e aiuto per aiutarti a tentare di salvare la tua amica oppure mi sbaglio?.. Anche quello era stato una verità o stavi mentendo a noi e anche a tè stesso? Non ti ho chiesto nulla in cambio, nulla che ci avremmo guadagnato, salvo la difesa del mio territorio» 

Aveva parlato sicura di sé e senza tentennamenti, non ha mai distolto lo sguardo dal mio, non ha mostrato segnali che mi facessero capire che stava cercando di prendermi per il culo, le sue parole mi spiazzarono. Non mi aspettavo una risposta simile. Mi crollarono le braccia mentre riflettei sulle sue parole, e vero: nonostante il mio comportamento impulsivo, diffidente, astioso nei loro confronti. Loro non hanno esitato a darmi il loro supporto e non mi hanno chiesto nulla in cambiò.. E io che cosa ho fatto?. Mi sono fatto prendere per il culo dalle parole di Raynare -oltre dalle mie teorie che iniziavano adesso a sciamare via, restandone alcuni barlumi-.

M'accorsi che Yuuto Kiba avanzò di un passo verso di me, braccia aperte e in posizione da farmi capire che non aveva intenzioni bellicose,  «Puoi credere alle parole di Buchou Isaac-Sempai. Noi tutti possiamo garantirlo che lei è una persona straordinaria e unica. Sono fiero di essere stato reincarnato in un membro della sua famiglia, dandomi una seconda possibilità» lui disse.

«Rias-Buchou non è solo la mia signora Isaac-San, ma anche la mia migliore amica. Lo è sempre stata, perfino prima ancora che mi reincarnasse», aggiunse Akeno sorridendo sincera, un sorriso che mi sorprese persino per quanto fosse realmente sincero.

Nel mio campo visivo, alla sinistra di Kiba vidi Koneko che avanzo di un passo «Buchou è una brava persona, sono molto onorata e felice di essere una sua serva»

Tutti loro erano stati chiaramente reincarnati, eppure non avevano esitato un secondo ad affermare la loro gioia nell'essere diventati suoi servi. La ammiravano davvero.. no, non solo.. le volevano sinceramente bene. I loro sguardi e i loro sorrisi erano veramente sinceri, non forzati o falsi.

Scossi lentamente la testa e fissai la diavola. «No... non stavo mentendo, lo stavo dicendo sul serio»

«Se è dunque così Isaac. Forse, questa potrebbe essere la tua prova definitiva sulla veridicità della tua affermazione. Se ti dicessi che potrei fare io qualcosa per la tua amica?»

Vidi che tirava qualcosa fuori dalla tasca destra del blazer, reggeva tra il pollice e l’indice quello che sembrava un pezzo degli scacchi rosso cremisi, un alfiere per la precisione. 
Fissai quel pezzo degli scacchi e mi ritornò immediatamente all'ultima conversazione che ho avuto con Rias Gremory, riguardante gli Evil Piece. Quello era uno di essi.

«Vuoi reincarnare Asia?. Se questa è una tua possibile prova per dimostrarmi che io possa iniziare a fidarmi di te. La trovo di cattivo gusto» le dissi anche se avevo già intuito le sue intenzioni, fissandola in cagnesco.

Lei mi guardo e annuì: «La vita della tua amica è stata troppo breve e non è giusto che finisca così, in un modo tanto ingiusto. Tuttavia non voglio che un potere incredibile come il suo vada sprecato, e, prima che tu possa insinuarlo, non ti sto chiedendo e nemmeno esigo il tuo consenso di reincarnarla ma, voglio farti considerare questa possibilità che lei ritorni in vita, che possa godersi una nuova vita come una seconda possibilità. Anche se vi conoscevate da così poco tempo, non hai esitato un momento nel decidere di venirla a salvare, non ti piacerebbe vederla?. Potrai di nuovo starle accanto, no?» mi disse convinta, non distolse mai il suo sguardo dal mio.

Lo dovetti fare io, tenendola nel mio campo visivo con la coda dell'occhio, guardai il corpo di Asia. 

Intuì subito che Rias fosse interessata al suo Twilight Healing, sia lei che Raynare avevano in comune di farla reincarnare e darle una seconda possibilità, solo che la donna angelo caduto c'aveva provato e ho davanti ai miei occhi il suo nefasto risultato, tuttavia, Rias voleva davvero dare una seconda possibilità di vita ad Asia.. e la scelta finale l'aveva affidata a me.

La rossa prese il mio silenzio come se la stessi ascoltando, continuò sempre più convinta, «Si lo so che sarà una mia servitrice ma come ti ho detto prima e posso garantirtelo: Questa ragazza troverà una vera famiglia in noi. Diventerà parte della mia famiglia, la stessa di cui tu, nonostante tutto ne fai parte Isaac»

Quest'ultima frase mi spiazzò completamente, facendomi ritornare in mente quello che mi aveva detto prima riguardo alla fiducia, nonostante il mio comportamento, loro non hanno esitato ad fornirmi supporto e aiuto per tentare di salvare Asia. Non è una decisione che bisogna prendere con il proverbiale lancio della moneta. 
Potrei accettare e sperare tutto il meglio per Asia e nel remoto caso assumermi ogni responsabilità sulle mie spalle se qualcosa andasse male. Ma se rifiutassi, sarebbe come se l'avessi uccisa io stesso.

Mi ritornò in testa la voce di Rias.

«...Una volta Tu stesso mi hai detto che ci avresti provato a darci fiducia?.»

Gia è vero l'ho detto.

Ma c'era una voce nella mia testa, quella di Asia.
«...Se rinascerò... Isaac-San...Sarai di nuovo... mio amico?»

E tempo di prendere la decisione.

Non c'era bisogno, l'avevo già presa, l'istinto a volte aiuta la ragione e la riflessione e poi; mantengo sempre le mie promesse.

Inspirai ed sospirai, poi, mi voltai a guardare Rias. 

«Va bene Bouchu. Voglio darti fiducia. D'accordo.»

Rias mi rivolse un ampio sorriso alle mie parole, «Sapevo che avresti preso la decisione giusta Isaac»

Vidi Kiba e Koneko chan avvicinarsi alla panca ma, prima che entrambi sollevassero il corpo Asia, li fermai, loro e la rossa mi guardarono perplessi, quasi temessero che avessi cambiato idea, invece mi sfilai la giacca e la misi su di lei lasciandole esposte soltanto la testa e gli arti.
 
«Almeno quando si risveglierà avrà qualcosa di più caldo di una vestaglietta» mormorai e arretrai di due passi, lasciandoli trasportare il corpo di Asia, Kiba le sorreggeva sia la testa che la schiena, e la lolita faceva altrettanto ma sostenendole sempre la schiena, e dietro alle ginocchia, Akeno aveva creato sul pavimento; lo stesso cerchio di evocazione presente sui volantini che distribuivo in giro.

«Forse è un po' tardì per questo genere di spiegazioni Isaac, ma devi sapere che, in qualità di 'Re' posseggono dei servitori, hanno un numero limitato di pedine a disposizione. Ovvero i pezzi degli scacchi e considerando che li conosci non c'è bisogno che te li elenchi nuovamente. Ma per quanto riguarda gli Alfieri, una l'ho già usata, ma me ne resta ancora una» mi disse Rias osservandomi prima di voltarsi e dirigersi verso il corpo di Asia supino sul pavimento, s'inginocchio al suo fianco e posiziono l'Evil Piece Alfiere in piedi sul petto.

Lo stesso Evil Piece iniziò a brillare tenuemente di un vivido colore scarlatto ed emettere un'aura sottile, infuso del potere demoniaco di Rias. Osservai la scena allibito e ammirato, ma rimasi in silenzio, tuttavia, le sue parole mi fecero sollevare un sopracciglio. Ha detto che ha già usato una pedina Alfiere e sta usando l'altra su Asia, perciò dovrebbe essere presente anche un'altro Alfiere, ma allora dove?.

«Il ruolo dell'Alfiere e il suo potere consiste di prendersi cura della propria casata di appartenenza, per cui potrei servirmi delle capacità curative di questa ragazza affidandole questo ruolo» disse alzandosi in piedi e facendo un passo indietro.

«Certo è una cosa senza precedenti, ma proverò a far reincarnare questa suora in un demone». Continuò prima di aprire le braccia, le sue mani s'avvolsero dall'aura del suo potere demoniaco.

«.Io Rias Gremory ordino a te Asia Argento di tornare con la tua anima in questa terra in veste di mia servitrice, tramutandoti in demone. Ritorna gioiosa a nuova vita come mio Alfiere!» ella esclamò incanalando il suo potere demoniaco nel Evil Piece, esso brillò di un vivido bagliore scarlatto e l'intero cerchio magico reagì emanando a sua volta un'aura e un bagliore così intenso che dovetti socchiudere le palpebre. E schermarmi gli occhi con la mano per non restare abbagliato.

Vidi che l'Evil Piece fu letteralmente assorbito dal corpo di Asia e il bagliore svanì, il silenzio regnava soltanto, e la tensione che sentivo era che se potessi, avrei potuto tagliarlo con un coltello.

Dopo alcuni secondi che mi parvero un eternità, sentì un flebile gemito provenire dalla stessa Asia che mi fece mancare il fiato dalla sorpresa, la vidi aprire lentamente gli occhi e altrettanta lentezza si mise seduta, poi, si guardò intorno e la sua espressione iniziale di confusione e smarrimento, diventò di sorpresa, di più quando mi guardò.

«I-Isaac-San!» lei esclamò.

Lei si alzò veloce e mi venne incontro in lacrime, perdendo la giacca, che le avevo messo prima, nella corsa e mi abbracciò e strinse forte singhiozzando contro il mio petto, felice come una pasqua solo per il fatto di potermi rivedere di nuovo. «Sono così felice di rivederti di nuovo», le sue parole confermarono il suo gesto.
Mi sentii lusingato dal suo candore. E davvero una ragazza dal cuore d'oro. 

«Lo sono anche io Asia, su andiamocene da qui» le dissi e lei annui d'accordo. «Si»

Poi, Koneko chan e Yuuto Kiba, su richiesta di Rias, andarono a prendere gli effetti personali di Asia, e, a proposito di Asia, era seduta sulla panca con la mia giacca sulle spalle, poi sbarrò gli occhi osservandomi.

«Isaac-san la tua mano». Disse.

Abbassai lo sguardo verso la mia mano sinistra e il dolore che credevo mi fosse passato dal palmo, si fece sentire, poiché nonostante avessi usato un sottile strato di aura per proteggermi la mano, quando avevo afferrato la lancia di Raynare, il calore della luce mi aveva ustionato l'epidermide di quasi tutto il palmo e le dita.

«Non è niente non preoccuparti Asia». Le dissi ma lei sembro ignorarmi e per tutta risposta mi prese la mano fra le sue piccole diafane mani. Come aveva fatto quella volta con quel bambino del parco, e prima, quando la sua Sacred Gear era stata usata da Raynare, emise un bagliore verde e il dolore e la mia ferita guarì rapidamente con mia sorpresa.

Non soltanto la sua Sacred Gear, può guarire gli umani e gli Angeli Caduti, guarisce anche i Demoni?. Diamine, ora inizio a capire perché Raynare e Rias la desiderassero tanto.

Apri e chiusi più volte le dita, il dolore e la ferita erano sparite, osservai Asia e la ringraziai con un sorriso e lei sorrise a sua volta.
Sentii dei passi dietro di me, mi voltai e vidi che Kiba e Koneko-chan erano tornati, la lolita teneva dietro alla spalla il borsone di Asia e la sua espressione stoica aveva una nota di fastidio, fu allora che notai che sulla punta della spada di Kiba penzolava un crocefisso d'argento, lo stesso che avevo già notato quando incontrai Asia e lo fece scivolare sul taglio dell'arma fino ad una scatolina delle dimensioni di un portalenti che gli porse Akeno. 
Ovviamente i demoni non possono toccare nessun oggetto di natura sacra, Ddraig mi aveva avvertito anche di questo oltre di stare ben lontano da Santuari e Chiese e sui pericoli delle armi sacre.

«E' ora di andare. Ritorniamo alla sede del Club e dobbiamo parlare di una cosa importante Asia» disse Rias prima di voltarsi con un sorriso gentile verso la mia amica, che annuì, dietro alla rossa, Akeno creò un cerchio magico di teletrasporto e la raggiungemmo e un secondo dopo ci siamo teletrasportati.
[***]

E puntualmente che cosa mi succede ogni volta che ci teletrasportiamo a destinazione?. Mi viene un senso di nausea. Odio i cerchi magici!.

Una volta che il senso di nausea decise finalmente di abbandonarmi e mi sono dato una sistemata in bagno, per togliere le tracce di sangue dall'angolo dei miei occhiali e dal collo con un po' d'acqua fresca, le altre tracce di sangue s'erano seccate su qualche parte della giacca ma non era visibile per fortuna. 

Rientrai nella stanza centrale, Asia era tornata dalla stanza accanto con indosso una tuta da ginnastica che tirai a indovinare fosse una di ricambio di Koneko-chan ma onestamente , sarebbe stato più confortevole della vestaglietta che indossava la mia amica fino a poco fa.

Poi l’abbiamo informata della sua attuale condizione demoniaca, Rias infatti si presentò nuovamente ad Asia come sua signora e padrona e ci presento come i suoi cari servitori con un sorriso carino che mi piacque molto, devo ammetterlo.

Tuttavia ero pieno di timore, m'irrigidì, pronto ad assumermi ogni responsabilità sulle mie spalle, l'idea che la mia amica potesse odiarmi per aver permesso che venisse reincarnata in una demone, dopotutto lei era prima una suora   ma, mi augurai che come ella mi aveva protetto da Freed alcune ore prima, forse Asia avrebbe compreso almeno cosi sperai.

Invece, pur essendo stata inizialmente stupita e confusa a riguardo, e l'avevamo spiegato i motivi per cui l'avevamo reincarnata e che sarebbe stata da quel momento in poi, una servitrice di Rias Gremory.
Con mia somma sorpresa, lei si era limitata a scuotere la testa e a dire con un sorriso più ampio che abbia mai visto: 

«Ha me non m'importa se ora sono una diavola o una servitrice di una diavola che sia, a me mi basta tare a fianco di Isaac per essere felice!. Ho avuto una seconda possibilità di vita e vi ringrazio tutti!»

Rias si avvicino a lei con le labbra piegate nello stesso sorriso carino che ho visto prima, «Sono felice di sentirtelo dire Asia, ti prometto anche a nome dei miei cari servitori e amici che starai bene con noi, benvenuta nella mia famiglia Asia-chan». Le disse prima di abbracciarla e un sorrisetto divertito mi comparve, nel vedendo la mia amica sussultare e ricambiare subito dopo il gesto affettivo. Devo ammetterlo: Asia è più forte di quanto credessimo.

Ma poco dopo che Rias aveva sciolto l'abbraccio, successe qualcosa che per poco non mi venne un'infarto e non soltanto a me. L'espressione sconvolta e di stupore di Rias e gli altri presenti sarebbe stato in un'altro momento più roseo da immortalare, ma non questo.

Infatti le ali che spuntavano dalla schiena di Asia. Ovvero: l'ala destra era la tipica da demone, come quelle che possedevo prima di fare lo scambio con Ddraig. Ma a lasciarmi sconvolto maggiormente era la sua ala sinistra che quella quella di un angelo caduto.

Ero allibito e d'un tratto. Le parole di Raynare mi erano rimaste in testa. «..La vita di quella ragazzina, tutta la sua vita da umana e stata soltanto piena di tristezza e dolore. Io le ho offerto una possibilità di una nuova vita assai più migliore. La sua ascensione ad essere la prima umana reincarnata in un'Angelo Caduto...»

“C'era riuscita allora!. Raynare non aveva fallito!. Lei Ha veramente reincarnato Asia in un'Angelo Caduto!” 

«Come e possibile?. Isaac-san mi avevi detto che Asia era umana prima?». Mi chiese Rias vicino a me in tono abbastanza basso ed era così vicina a me che potevo sentire il profumo dei suoi capelli. Cose?. Rosa? Diamine non pensarci ora Isaac idiota!

La fissai negli occhi per qualche secondo, voleva delle risposte, ed ero quasi tentato di non riferirle quali erano le reali intenzioni di Raynare nei confronti di Asia riguardo alla cerimonia, molto probabilmente Koneko e Kiba glielo avrebbero detto, anche se loro non sapevano ciò che io sapevo sulla 'ascensione' della mia amica, ma considerata che ho dato un po' di fiducia a Rias, glielo avrei detto. 

«Infatti lo era Rias, semplicemente per farti una sintesi: Le reali intenzioni di Raynare non erano quelle di privarla della sua sacred Gear bensì: Reincarnarla in un'Angelo Caduto, Come hai fatto tu stessa, e c'é riuscita infatti». Le dissi in tono basso.

La sua espressione cambiò in un cipiglio cupo, prima di voltarsi a guardare Asia, ella si guardò sorpresa e confusa l'ala da angelo caduto.

«Informerò mio fratello di questa cosa. Per quanto sembri assurda a dirsi e ha vederla mi chiedo come gli angeli caduti ci siano riusciti a fare una cosa simile». Lei disse.
 
Scossi la testa. «Sono sicuro che Raynare non lo sappia. Lei credeva di aver fallito nel farla 'Ascendere' per usare le sue stesse parole» dissi serio e Rias annuì ma non mi sembrava del tutto convinta.

Poi mi chiedo. Chi sarà mai suo fratello?. Da come ne parla sembra che possa essere un pezzo grosso?. Bah, rimanderò questo pensiero ad un'altro momento, vorrei soltanto andare a casa a riposare e dovrebbe riposare anche Asia. E' a proposito di Asia.

«Bouchu avrei un piccolo favore da chiederti. Potresti ospitarla per stanotte e trovarle una sistemazione?». Le chiesi, e la diavola si volto a osservarmi.

«Può stare qui per stanotte e il club e grande abbastanza per ospitarla non preoccuparti. Tuttavia mi chiedo se potresti ospitarla a casa tua Isaac?» Lei mi chiese.

Scossi la testa al solo pensiero di ospitarla, non che non volessi sia chiaro, semplicemente non saprei come giustificare la sua presenza ai miei genitori e a mia sorella Selina se d'un tratto vedessero che ospitavo una mia conoscente in casa, avrei avuto non poche seccature.

«Sarebbe difficile spiegarlo ai miei genitori e l'ultima cosa che vorrei e farli pensare male». Dissi senza troppi termini.

«E' in tal proposito, torno a casa. Domani potremmo parlarne più tranquillamente e pensare a come aiutarla d'accordo». Continuai e Rias annuì con un sorriso.

Con la coda dell'occhio vidi Akeno che si diresse verso di noi, il suo sorrisetto classico era svanito, ma spostava lo sguardo da noi ad Asia e viceversa, «Lascia che ci pensi io ad occuparmi di Asia-chan. Bouchu» s'intromise improvvisamente la mora.

Osservai perplesso la mora, ma notai l'espressione rassicurante di Rias come a dirmi di darle fiducia, mentre Akeno si diresse verso Asia, mi parve di sentirla mormorare qualcosa come:  «Non è la prima volta che mi occupo di occultare un'ala»

sollevai un sopracciglio a quelle parole, osservai Akeno dire ad Asia di seguirla, la mia amica annuì con un sorriso alzandosi in piedi, continuai ad osservarle mentre mi diressi verso la porta, la vidi voltarsi a guardarmi con aria perplessa.

«Isaac?». Mi chiamo e la osservai, sorrisi.

«Tranquilla Asia sto solo andando a casa. Ci vediamo domani promesso, buona notte e riposati. Abbiamo avuto entrambi una giornata che faremmo meglio a dimenticare» 

Lei annuì con un sorriso. «Buona notte Isaac-san» mi saluto.

Sorrisi e mi voltai aprì e attraversai la soglia e mi chiusi la porta alle spalle, sistemai il colletto della giacca e m'incamminai lungo il sentiero in direzione dell'ingresso della scuola e superati i cancelli, mi avviai verso casa.

Percorsi la strada a memoria, la stessa che percorrevo sovente per andare e tornare dalla Kouh Accademy,  mi fermai presso la sopraelevata e appoggiai i gomiti sulla ringhiera, incrociai le braccia e osservai l'orizzonte con un profondo sospiro.

Ripensai all'aiuto che Rias e i suoi servi mi avevano dato, dandomi il loro supporto per salvare Asia, e la successiva prova di fiducia che la diavola mi ha offerto di reincarnare Asia. Forse ti ho giudicato male Rias Gremory. Sia lei che gli altri.
Potrei dare loro un po' di fiducia d'ora in poi. Almeno un po' ovviamente. Ho ancora il mio obbiettivo di ottenere la mia libertà un giorno.

Altre domande mi tormentavano. In particolar modo riguardo al passato di Asia. Che cosa l'è successo prima che ci conoscessimo esattamente?. Un'altra e riguardo i servi di Rias. Lei ha detto di avere già usato un'alfiere Evil Piece prima di usare quello che ha reincarnato la mia amica. Quindi perché non è con loro?. Infine c'è quella cosa che ha detto di suo fratello, da come ne parla, sembra che si tratti di un pezzo grosso? Ma chi mai potrà essere?.

[Ha questa domanda posso risponderti io Isaac. C'è una cosa che dovresti sapere e posso dirti che non ti piacerà] mi disse improvvisamente la voce di Ddraig nella mia testa.

Assottigliai gli occhi e arretrai dalla ringhiera, continuai a camminare con le mani dentro alle tasche. “Dilla pure Ddraig ti ascolto”.

[Come Rias Gremory ti ha detto la sua famiglia, una delle famiglie più importanti e nobili degli inferi! Uno dei 72 Pilastri!. E' una delle famiglie più influenti dei diavoli. Sopratutto questa famiglia].

“Ddraig in sintesi.I Gremory sono così importanti, sono di famiglia benestante questo lo già intuito grazie, ma perché lo sono?”.

[Il primogenito della famiglia Gremory. Sirzechs Gremory oltre ad essere il fratello maggiore di Rias Gremory E uno dei Quattro Grandi Satana attuali. Sirzechs Lucifer]

M'irrigidì alle sue parole, senza parole, esterrefatto. Gli chiesi di ripetere per accertarmi di aver sentito bene e Ddraig lo ripete. 

Strinsi i denti ed espirai profondamente tra essi, più volte per farmi passare l'arrabbiatura. “Merda!. Merda!. Merda!”.

[Te l'avevo detto che non ti piaceva Isaac] parlò in solidarietà.

Sospirai per l'ennesima volta, «Se già prima le mie possibilità di ottenere un giorno la libertà erano scarse, adesso sono ridotte quasi allo zero. Hai fatto bene lo stesso ad dirmelo Ddraig. Meglio saperlo da te che da altri» gli dissi.

[Ti ringrazio per la fiducia Isaac. Comunque devo ammettere che il tuo pensiero su quello che hai detto su Rias mi ha fatto rizzare le scaglie della coda. La sola idea che un demone possa aver lasciato morire apposta qualcuno per poter ottenere un servitore, servito su un piatto d'argento mi ha stomacato. Anche se non avresti prove fisiche per dimostrarlo, tuttavia posso confermarti che quello che Rias a detto sulla sua famiglia e veritiera, cosi non dovresti preoccuparti per Asia, stara bene] mi parlò con tono che passo dall'arrabbiatura alla calma che ne rimasi sorpreso, ma mi senti comunque più sollevato dalle sue parole.

Continuai a camminare, dovevo essere vicino a casa. Ma c'era ancora un'ultima cosa di cui volevo parlare.

«Stasera non riuscirei nemmeno ad allenarmi con te Ddraig. Ma da domani, sarà molto meglio che mi alleno come mai prima d'ora» dissi gelido.

[L'ho intuito dal tuo tono e dalle tue riflessioni. Sono d'accordo. Ora riposati. Hai combattuto bene Isaac, seppur e stata solo la prima di tantissime battaglie future].

Ghignai solamente alle sue parole. Totalmente d'accordo.

Nota dell'autore: Salve a tutti ragazzi!. Dopo un lungo periodo, davvero lungo aggiungerei, eccovi un nuovo aggiornamento della storia. Vorrei ringraziare per l'aiuto e consigli. Xelphi. Che mi ha aiutato molto in alcune parti del capitolo. Ventuno pagine davvero non mi aspettavo sarebbe diventato cosi lungo XD. Parliamo della storia. Isaac dopo una battaglia alla quale esattamente come Ddraig gli aveva detto sulla legge sulla sopravvivenza, in un momento in cui e rimasto sconvolto dall'aver terminato la vita di un'altro essere umano suo nemico, Ddraig ha fornito supporto morale al nostro futuro Sekiryutei.
Suppongo che molti di voi siano sorpresi, eccetto Xephil a cui gli avevo anticipato questo, che Raynare anziché morta, sarebbe fuggita, nonostante il suo personaggio non sia proprio nei miei preferiti, mi era venuta un'idea particolare di cambiare il suo stile e ambizioni, sarà stato in canon la cosa della Sacred Gear di Asia ma sembrava per me più un capriccio banale. Mia opinione ovviamente. Per tanto l'idea di questa 'ascensione' di Asia ad un'angelo caduto e nata così come cambiamento rispetto al canon ma anche come idea innovativa, di cui rinnovo il ringraziamento a Xephil e aggiungerei Fenris per la loro pazienza e contributo.
Tuttavia la donna angelo caduto ha saputo mettere abilmente in una situazione di stallo Isaac e Rias Gremory, riguardo alla possibilità che Rias possa averlo lasciato morire per mano della stessa angelo caduto per reincarnarlo, sarà stata in insinuazione ingiusta lo so ma comprensibile considerando che Isaac non si fida di Rias, inoltre parlando di fiducia Isaac ha diciamo fatto un passo avanti, accettando con un minimo di fiducia la possibilità di Rias di reincarnare Asia, e con il colpo di scena finale che ella e diventata una sorta di ibrido Angelo Caduto demone. Non temete di Raynare ne sentirete parlare ancora in futuro e anche su a chi possa appartenere quel cerchio magico. Non posso aggiungere altro per non fare spoiler anche se conoscete la serie. Ma avrete colto i riferimenti nel capitolo anche riguardo a questione future.
Infine oltre alla determinazione di Isaac di allenarsi intensamente, ha saputo da Ddraig chi fosse il fratello di Rias, Sircherzs l'attuale Lucifero. Penso di aver fatto una buona scelta anche per fargli ottenere buone informazioni. Spero di aggiornare con tempi un po' più brevi il prossimo capitolo ma, non so e per favore non prendetelo per oro colato se sarà o meno ultimo capitolo di questo volume. Dipenderà da quello che ho in mente.
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento!. Ringrazio i lettori per la vostra visione, inclusi anche quelli silenziosi e spero che il capitolo vi sia piaciuto! Alla prossima!.

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Capitolo 10
*** New Life: Rivelazioni. ***


New Life: Rivelazioni.

DRRRRIIIIIIIIIINNN!.

Sbuffai decisamente irritato.

E' già ora di svegliarsi... Quanto avrò dormito più o meno?.... Tre ore e mezza!.. Fuck!.

Apri gli occhi e scoccai un'occhiata truce alla sveglia, mentre continuava con il suo irritante trillò, allungai la mano, tirai giù interruttore, ponendo così fine al suo maledetto trillare. Mi sedetti sul materasso, massaggiandomi il ponte del naso, prima di prendere gli occhiali sul comodino e indossarli.
Guardai nuovamente la sveglia. Le lancette segnavano le sei in punto

Oh già!. Avevo impostato la suoneria ad un'ora prima del solito. Avevo bisogno di andare al Club, per parlare con Rias a proposito della mia amica Asia e pensare insieme come poterla aiutare.

Scesi dal letto, lo rifaccio alla perfezione, lasciai la stanza dopo aver indossato l'uniforme della Kouh Accademy.

Preparai il caffè e inserì nel microonde delle brioche, così quando si sarebbe svegliata Selina, avrebbe trovato la colazione già pronta. Senti uno scalpiccio di passi alle mie spalle e voltandomi, vidi mia sorella ancora in pigiama, -pigiama per così dire poiché indossava sempre canottiera giallo ocra e degli shorts neri-, ella incrociò le braccia al petto e si appoggiò allo stipite della porta con un sorriso. 

«Oggi sei molto mattiniero Isaac.», ella mi disse. 

«Si prima dell'inizio delle lezioni, volevo passare alla sede del Club.»

Il suo sorriso svanì nello stesso istante in cui lo dissi ed il suo sguardo divento un cipiglio molto duro, «Riguardo alle attività extrascolastiche?.». Ella mi chiese con tono incolore.

Scossi lentamente la testa «Più o meno così.»

Il brontolare della caffettiera pose fine alla nostra conversazione, chiusi il fornello, tirai fuori le brioche dal microonde un secondo prima che suonasse il timer, e servì la colazione.

Selina mi chiamo, mi voltai a guardarla, ella si avvicino e mi disse; «Ascolta quando termineranno le lezioni questo pomeriggio, torna a casa, c'è qualcosa di cui dovremmo parlare.»

La osservai, senza toccare la mia tazzina, chiedendomi riguardo a che cosa dovevamo parlare?. «Se è molto importante, possiamo parlarne adesso Selina.»

Ma lei m'interruppe bruscamente con un tono di voce molto pacato, «E' molto meglio che ne parliamo stasera da tranquilli Isaac d'accordo?» Me lo chiese mantenendo sempre il suo contatto visivo con il mio, come a farmi capire che era molto seria sulla questione e che non ammetteva repliche.

Annuii. «Ricevuto. Vorrà dire che mi turberò per tutta la giornata, domandandomi su che cosa dovremmo parlare, spero che  quest'attesa, non mi turbi l'andamento scolastico.» dissi con tono fintamente offeso e sarcastico, seppur sono realmente perplesso a riguardo e, per tutta risposta Selina mi servi un pugno sul braccio sinistro, «Ow.» mormorai massaggiandomi la spalla dolorante.

Il suo sorriso ritorno «Scemo.» 

Sorrisi a mia volta, «Me lo sono meritato, mi cospargerò il capo con la cenere.», replicai e ridacchiammo insieme, andiamo cosi d'accordo che e difficile nascondere quando vogliamo prenderci in giro.

Selina scostò la sedia e si sedette a tavola, continuando a guardarmi mentre prendeva una brioche con il tovagliolo. 
«Grazie per la colazione» disse prima di prendere la tazza e di portarsela alle labbra, prendersi un breve sorso, «Con la scusa che fai parte del club di Ricerca sull'Occulto, facciamo raramente colazione insieme, sarebbe veramente il colmo se in un momento come adesso, se quella diavola di Rias Gremory decidesse di chiamarti per dirti di non fare tardi.»

Il sorriso sparì, poi scossi lentamente la testa, scrollai le spalle facemmo colazione, sicuro che mia sorella avesse soltanto voluto fare una presa in giro al club dell'Occulto di Rias.
[***] 

«Avanti.» disse quella che riconobbi come la voce di Rias quando sono arrivato al Club.

Entrai. Fu allora che notai solo Bouchu presente nella sala comune. Era seduta su uno dei due divani, intenta a bere il tè verde. Ruotai gli occhi verso l'orologio a parete, vidi che mancava ancora un quarto d'ora dall'inizio delle lezioni. Quindi avremmo potuto parlare tranquillamente, tuttavia mi chiesi dove fosse Asia adesso.

«Buongiorno Isaac, ti stavo giusto aspettando!» saluto. Poi guardò la mia mano sinistra, «Come va la mano?» mi chiese.

«E' guarita completamente, grazie al potere di Asia.» risposi mentre con la stessa mano posai la cartella sul pavimento vicino all'altro divano e mi sedetti al centro di esso, notai sul tavolino centrale c'era un'altra tazza di te verde ancora fumante, e Rias me lo stava indicando, come se fosse stato fatto per me. Rifiutai dicendole che avevo, ed era vero, già fatto colazione.

Rias sospirò poggiando piattino e la tazzina sul tavolo, «Già la sua Sacred Gear non è una cosa che può essere ignorata, visto il suo potere di guarigione è molto impressionante. Non mi stupisce che gli angeli caduto la desiderassero tanto, oltre alle intenzioni di quella donna angelo caduto ovviamente.».

Già Raynare e la sua reale intenzione -incredibilmente, come scoprimmo in seguito e con nostra grande stupore ci era riuscita- quella di far reincarnare Asia in un'angelo Caduto, prima che Rias Gremory la reincarnasse in seguito in una demone. 

«Ha proposito di Asia. Lei dov'é?.» Chiesi, volevo cambiare argomento per il momento.

La vidi sorridermi con dolcezza. «Lei in questo momento e con Yuuto Kiba e Koneko-chan a fare il giro turistico della scuola. Ho chiesto ad Asia d'inscriversi alla Kuoh Accademy e lei ha accettato subito!. Frequenterà il Secondo Anno con loro, oltre insieme a te ovviamente.» 

Ero sbigottito dalle sue parole e, seppur volevo parlarne con Rias appunto sulla situazione di Asia, mi sentivo tuttavia molto sollevato e felice, per la mia amica, frequentando la scuola sarebbe stata insieme con Rias e gli altri, oltre con me. Tuttavia volevo avere una garanzia, giusto per essere sicuro, e poi, c'era ancora la questione da risolvere, sul trovarle una, se possibile nuova sistemazione.

Non potei fare a meno di sorridere «Sono molto felice per Asia!.» dissi. Poi il sorriso sparì, la guardai da sopra le lenti dei miei occhiali, «Tuttavia. Sei sicura che non ci sarà alcun problema?. Potrà frequentare tranquillamente l'anno scolastico anche se è già iniziato da diverse settimane?!.»

Lei assunse la sua solita aria composta, rilassata, con le labbra piegate in un sorrisetto, che non negai di trovarlo davvero grazioso.

«Posso garantirti che non ci saranno problemi è vero che l'anno scolastico e già iniziato, ma non devi affatto preoccuparti di questo. Anche Asia mi ha posta la stessa cosa, dopo che aveva accettato d'inscriversi. E' tutti noi della Famiglia Gremory l'abbiamo rassicurata a riguardo che faremo del nostro meglio per aiutarla non solo sia da dentro che fuori dalla scuola. E poi, lei stessa si e mostrata molto desiderosa di andare. Ci ha detto testuali parole -Di cui non ti nascondo che sono rimasta non poco sorpresa- sul fatto, che non l'ha mai frequentata prima, ma è proprio per questo dice che ha sempre voluto provare ad essere una studentessa almeno una volta!. Anche lei potrà confermartelo.»

“Non sei l'unica Rias, strano, credevo che anche le giovani suore avessero un minimo di istruzione, sempre se loro, non si dedicano ventiquattro ore su ventiquattro. Sette giorni su sette soltanto alla Fede ed alla Chiesa”. Non potei fare a meno di pensare.

«Adesso non sei la sola ad esserlo Bouchu.» le dissi e non celai la mia sincera sorpresa. Abbassai gli occhi e presi con il pollice e l'indice della mano destra la tazza di tè, presi un sorso, era ancora tiepido, ma molto buono, al punto che mi dispiacque un po' di non averlo bevuto prima.

Sorrisi. «Tuttavia... credo che prenderò sul serio le tue parole. Sono felice per Asia.».

Rias Gremory annuì e bevve a sua volta e, si limitò a prendere un dolcetto dal piatto appoggiato sul tavolino in mezzo a noi e a mangiarlo con un certo gusto prima di spingere gli altri verso di me. «Prendine pure. Posso assicurarti che Akeno è davvero brava a farli.»

Scossi lentamente la testa, rifiutando così la sua offerta. «Quando inizierà a frequentare le lezioni?.»

«Inizierà da domani. Per lei sarà il suo primo giorno di scuola, frequenterà il secondo anno come te.» mi rispose Rias prendendo un'altro sorso.

Annuì, una era fatta, ma c'era ancora la questione della sua sistemazione da risolvere, oltre all'altra domanda che volevo farle riguardante il suo altro Alfiere, ma una cosa alla volta. Presi un lungo sorso di te, «E' riguardo alla sua attuale sistemazione?. Non ci saranno problemi se l'ha ospiterai qui alla sede del Club?.». Chiesi, poggiai la tazza vuota sul tavolino, mantenendo sempre il contatto visivo con i suoi occhi.

Lei annuì «La sua stanza è grande e sembra stare bene, ti farò sapere se ci saranno eventuali cambiamenti futuri.» mi rispose,  prendendo un altro sorso.

Mi senti rassicurato dalle sue parole, almeno se ci fossero stati futuri cambiamenti mi avrebbe informato. Buono a sapersi. Bene, direi che ora e il momento giusto per farle quell'altra importante domanda. «Veramente. Ci sarebbe ora, un'altra cosa che vorrei sapere Rias.»

Rias appoggiò anche la sua tazza sul tavolino e si mise composta, «Che cosa vuoi sapere Isaac?.»

Mi chinai leggermente verso di lei e la fissai con uno sguardo indagatore, volevo vedere quale sarebbe stata la sua reazione quando le chiesi a bruciapelo. «Ieri. Poco prima di resuscitare Asia, tu stessa hai detto di aver già usato l'altro Alfiere o sbaglio?. Cosi... Dov'è finito?. Missione a lungo termine o simili?».

Quando vidi Rias trasalire e il fondo della tazza da tè colpire con un suono sordo la superficie del tavolino, compresi che l'avevo spiazzata. Sollevò le sopracciglia per poi abbassare leggermente lo sguardo.
La sua espressione tuttavia, mi sembrava come se avessi chiesto qualcosa che non avrei dovuto chiedere.
Ero perplesso e confuso.

«E' complicato Isaac. L'altro Alfiere si chiama Gasper, e ha una situazione molto... complicata. Te ne parlerò in futuro!. Promesso.»

Me lo disse senza guardarmi negli occhi, con un tono di voce così basso che mi pareva un mormorio. Sembra che su questo argomento ci sia qualcosa di complicato, ancora più di quanto lasciasse intendere. Ciò tuttavia fece tornare la mia diffidenza nei suoi confronti.

Lasciai che il silenzio si mettesse fra noi mentre continuavo a fissarla, capì che non aveva senso continuare a insistere, se lei avesse voluto dirmi altro su l'altro Alfiere Gasper, l'avrebbe detto. Mi impressi bene a mente questa breve conversazione, e nel remoto caso lei se lo 'casualmente' dimenticasse, glielo avrei fatto ricordare.

«Ci conto. Spero di poterlo incontrare un giorno, almeno per fare le dovute presentazioni di persona.», le dissi con un sorrisetto, quello più falso che riservavo alle persone di cui nutrivo scarsa fiducia, ma in questo caso era ambiguo, veramente sperai che un giorno avrei incontrato questo altro Alfiere.

Rias non disse nulla, annuii abbozzando un sorriso. «L'ho già informato sul tuo e dell' arrivo di Asia ed e stato felice, voi siete i miei cari servitori e membri della famiglia, nessun escluso.» ella mi disse.

La fissai interdetto, ma poi involontariamente, mi fece ricordare quello che mi aveva detto ieri, sul nonostante il mio comportamento diffidente, astioso nei suoi confronti, mi considerava come un membro della sua famiglia, anche se ero un suo servitore.

A proposito di servitori. Ricordo bene che Rias oltre a dire che aveva già usato l'altro Alfiere, aveva detto che ogni 'Re' possiedono un numero limitato dei pezzi degli scacchi, quindi forse in futuro, potrebbero esserci altri nuovi servitori. E altri pedoni come me. Meglio chiederglielo, non si sa mai potrebbe e succede e chissà potrò valutare quali saranno le sue intenzioni e nel contempo soddisfare questa mia curiosità.

«Avrei un'ultima domanda da farti Rias.». Le chiesi.

Rias mi fissò e lentamente annuii. «Che cos'altro vuoi sapere Isaac.»

Mi misi composto sul divano, «Hai anche detto che un 'Re' possiede un numero limitato degli Evil Piece. Esattamente come i reali pezzi degli Scacchi. Quindi e possibile che oltre ad un'altra Torre, un'altro Cavaliere, un giorno potrebbero esserci come Me altri sette pedoni, come nuovi servitori giusto?.» le chiesi.

Lei scosse la testa. «No Isaac.» rispose, sorprendendomi, «Riguardo agli altri pezzi che hai elencato, hai indovinato quali tutt'ora possiedo, ma Tu sei il mio unico Pedone!.».

Le sue parole mi sorpresero un'altra volta. Ero il suo unico Pedone?. Ma come può essere possibile?!.

La rossa si accorse del mio stupore e continuò, conosceva già cosa le avrei chiesto: «Mi hai detto Isaac che conosci gli scacchi giusto?. Quindi sai bene di quanto sia il loro valore?.»

Annuii lentamente, capì subito a cosa ella si riferiva, al detto riguardo al valore dei pezzi degli scacchi: Le Regine hanno un valore di 9 pedoni. Le Torri hanno un valore di 5 Pedoni. I Cavalieri ed Alfieri hanno un valore pari di 3 pedoni ciascuno. La lasciai continuare, Rias stava stuzzicando la mia curiosità e inoltre volevo sapere sul perché ero il suo unico pedone.

«Lo stesso valore vale anche nelle persone reincarnate. Per effettuare la reincarnazione di un'essere umano in un demone, occorre servirsi degli Evil Piece ma allo stesso modo, a seconda della qualità della persona da reincarnare, può essere necessario consumare più pezzi per poterlo farlo reincarnare.Ci sono stati casi in cui un 'Re' ha dovuto usare 2 Alfieri per far reincarnare un umano nel suo servitore, lo stesso vale nel caso del Cavaliere, della Torre e.» continuò poi: «Come nel tuo caso. Perché per resuscitarti ho dovuto usare tutti i miei Pedoni, altrimenti non sarebbe stato possibile!.»

Ero esterrefatto dalle sue parole. Davvero?. Io valgo per otto Pedoni!. «Incredibile!.» dissi guardandomi la mano destra, possibile che sia per via della mia Gear, il Longinus Boosted Gear. Chiusi le dita a pugno.

D’un tratto senti il rumore di passi e un vociare provenire dalla porta alle mie spalle,e decisi che era meglio chiudere lì la conversazione, se avessi chiesto altre informazioni avrei potuto destare sospetti. Era meglio porre fine alla nostra conversazione.

«Ha quanto pare il Tour scolastico di Asia e finito.» mi rivolsi a Rias.

Ella annuì, per poi rivolgere un largo sorriso alla persona che era appena entrata dalla porta sulla parete alle mie spalle. «Buon giorno, Asia.».

Mi alzai voltandomi a mia volta. «Ciao, Asia!. Bouchu mi ha appena detto che..»

Mi bloccai quando la vidi venire verso di noi indossando una versione leggermente modificata dell’uniforme scolastica della Kuoh Academy, consistente in una gonna corta fucsia, una camicia a maniche lunghe bianca e un maglione nero senza maniche, oltre a un fiocco nero intorno al colletto, calzini bianchi e scarpe marroni.  

“Wow. Rias mi aveva detto che doveva iniziare domani, ma non credevo che si fosse già messa l'uniforme scolastica e che le stava così dannatamente bene, è come se glielo avessero cucita addosso. Diamine già non vedeva l'ora di essere una studentessa... Chissà magari è proprio questo che voleva dentro di sé, a parte essere una suora.”

«I-Isaac-san? Q-qualcosa non va?.» mi chiese Asia notando il mio stupore.

Mi ripresi in fretta. Incrociai le braccia al petto «Ah, non preoccuparti Asia va tutto bene! E' solo che... l'uniforme ti dona davvero molto.»

Il suo volto si accese di un sorriso estasiato e fece una giravolta su se stessa per farsi vedere meglio, mentre chiedeva con un leggero rossore le si diffondeva sulle guance: «D-Davvero? M-Mi dona?.»

«Moltissimo. Sembri già pronta per andare a lezione!.» le risposi sincero ricambiando il sorriso.

«Sono così felice!. Non vedo l'ora di poter venire a scuola con te!.»

Mi avvicinai a lei e le diedi un buffetto in testa. «Anch'io non vedo l'ora.»
D'un tratto sentì lo scatto e la successiva apertura della porta scorrevole alle mie spalle, uhm dovrei far loro notare che avrebbe bisogno di un po' d'olio?, cigola tantissimo. Nah. 

«Buongiorno, Asia-san, Celere-kun.»

«Asia-senpai, Celere-senpai. Buongiorno.»

Mi voltai e mi accorsi che erano entrati anche Kiba e Koneko; il primo mi sorrideva come sempre, mentre la seconda mi guardava con la sua solita inespressività.

Ricambiai il saluto: «Giorno Kiba-san, Koneko-chan.»

In quel momento, Akeno entrò da un’altra porta spingendo un carrello con sopra un’enorme torta di panna e fragole, al centro della quale un sottile rettangolo di zucchero recava la scritta con la glassa al cioccolato: 'Benvenuta, Asia Argento'.

«Ara ara, ci siete già tutti?.» disse la vice di Rias. «Che ne dite di fare una festa di benvenuto per la nostra nuova compagna?.» 

Incrociai le braccia al petto e mi appoggiai alla parete, osservai la scena e non celai un sorriso, rammento bene quello che Rias mi aveva detto ieri. Che Asia avrebbe trovato una vera famiglia con loro. Da quello che vidi, direi che aveva ragione.

Spostai lo sguardo su Asia e vidi il suo sorriso diventare ancora più luminoso, di quelli che scaldano il cuore e mi fece allargare di più il mio sorriso. E poi, si meritava una bella festa solo per lei, dopo quello che aveva passato nelle ultime ore. Oltre a quello che potrebbe aver passato ancora prima di conoscermi, la sua vita passata e sul perché si sia unita agli angeli caduti.

Osservai Asia che tremava d'eccitazione, dovrò rimandare ad un'altro momento per fargli queste delicate domande. Lasciamo che si diverta alla sua festa.

«N-Non avevo mai ricevuto niente di simile.. N-niente di così bello... N-nemmeno alla chiesa. Non so che cosa dire.» Sentii mormorare Asia con la voce piena d'emozione e lacrime di gioia, mentre si avvicinava alla torta e al gruppo Gremory... Un istante prima che trasalisse e scuotesse la testa esclamando: «Oh no! Che irrispettosa! Non dovrei dire cose del genere, non davanti a loro che sono stati così gentili con me!.» Unì le mani in preghiera chiudendo nel contempo gli occhi. «Oh ti prego, Signore, perdonami per come mi sono comportata... yaaaah...Ahia!.»

Non potei non sussultare quando la vidi crollare in ginocchio, tenendosi la testa fra le mani e versando alcune lacrime. «Che male... mi fa male la testa..» 

Capì subito che cosa l'era successo, l'ho già provato. “Ci sono già passato anche io Asia, quando ci siamo incontrati e dove provai sulla mia pelle quanto facevano male i poteri sacri anche solo quando aveva nominato Dio davanti a me.” pensai.

«Ovvio..  a un demone non può far certo bene pregare o lodare Dio. Ormai sei una diavola.» le disse Rias con un sorriso gentile.

«Si, giusto.. ora sono una diavola.» ripeté Asia con una lieve nota di rammarico.

«Sei pentita?» le chiese Rias.

Asia si asciugò rapidamente gli occhi prima di sorridere di nuovo, scosse la testa. «No, anzi.. vi sono grata per avermi ridato la vita!. Finché posso stare al fianco di Isaac-San per stare felice, non m'importa di quale sia la mia natura!.» 

Ero lusingato dalle sue parole, seppur non potei fare a meno di chiedermi se fosse realmente così, glielo avrei chiesto forse prima o dopo alle altre domande che volevo farle. Osservai la scena mentre il gruppo avanzava verso alla torta, Akeno chiamò Asia affinché sia lei la prima a tagliare la prima fetta della torta. 

La mia nuova amica era decisamente ansiosa ma sorrise felicissima, osservai gli sguardi di Rias e gli altri, erano realmente felici di avere un nuovo membro della loro famiglia, una loro nuova amica. Parte di un gruppo a cui però tutt'ora adesso io, seppur avrei dato loro un minimo di fiducia, non riuscivo a sentirmi come se ne fossi stato parte. Abbassai gli occhi verso il pavimento e serrai di più le braccia incrociate, sospirai.

Vidi un paio di scarpe marroni e calzini bianchi apparire nel mio campo visivo, sollevai lo sguardo solo per incrociare gli occhi di Asia e lei mi sta porgendo con la mano sinistra, un piattino di ceramica con sopra un pezzo di torta. 

«Isaac-San. Qualcosa non va?. T-ti ho preso una fetta di torta anche per te!.» mi disse, chiaramente preoccupata.

Le rivolsi il sorriso più rassicurante che potevo fare,  prima di delicatamente prendere il piattino dalle sue esili mani, «Oh. Niente.. ero solo sovrappensiero, grazie Asia.».

Lei sorrise prima di mettersi vicino a me e iniziare a mangiare la torta, sbarrò gli occhi, «E' buonissima!.» lei disse continuando a mangiarla con più gusto. Ricambiai il sorriso e con il cucchiaino tagliai un piccolo pezzo me lo mangiai. Niente male, le fragole erano veramente dolci come l'era la panna, ironicamente parlando questa dolcezza mi aveva addolcito i miei pensieri.
[***] 

Al termine della festa di Asia, e poco prima di andare a lezione, le chiesi se le avrebbe fatto piacere venire con me a pranzare fuori. Lei annuì e mi disse che le piacerebbe molto.
Cosi feci, al termine delle lezioni mattutine decisi di saltare quelle pomeridiane, avrei trovato in qualche modo una buona giustificazione a riguardo, tuttavia questo mi avrebbe dato un notevole lasso di tempo da passare con la mia amica Asia e passare insieme il resto della giornata e, se tutto sarebbe andato bene, avrei avuto risposte alle mie domande. 

Tuttavia, prima di uscire dall'aula, giustificai agli insegnanti una scusa qualsiasi che suonasse più sincera plausibile, subito dopo avvertì mia sorella tramite messaggio sul cellulare di non preoccuparsi se non mi vedeva in classe questo pomeriggio, gli avrei spiegato tutto stasera dopo che ci saremmo parlati.
Anche se trovare una buona spiegazione da dire a mia sorella quella credo sarà molto, molto più difficile.

Mi diressi ai cancelli d'entrata della scuola e trovai Asia che già mi aspettava. Indossava ancora l'uniforme della Academy Kouh

Appena mi vide, mi corse incontro ma, inciampò praticamente sull'unica pietra presente nel raggio di due metri fra me e lei. Lasciai velocemente la presa sulla cartella e nel contempo protesi entrambe le braccia e l'afferrai, il suo volto affondo in mezzo al mio petto.

Abbassai lo sguardo sui suoi capelli biondi, solo per trovarmi il suo volto ora rosso come un pomodoro maturo, non potei non sorridere nel vedere la sua espressione imbarazzata.

«S-sono inciampata. S-scusami tanto Isaac-san.» disse lei con un broncio che trovai grazioso mentre giochicchiò con gli indici 

«Tranquilla Asia per fortuna non sei caduta, altrimenti ti saresti sporcata l'uniforme.» La ringraziai, recuperai la mia cartella e le porsi un braccio invitandola a seguirmi e le chiesi con un sorriso. «Allora vogliamo andare?.»

«S-Si.». Mi rispose timidamente prima di far scivolare il suo braccio intrecciandolo con il mio. 

La portai a un bar-ristorante ad una decina di minuti di distanza dalla scuola. Ero andato a prenderci un caffè o mangiare qualcosa nel tragitto di ritorno verso casa insieme a Selina, oltre ad averci già pranzato alcune volte in famiglia e mi era piaciuto molto: non era un locale molto grande, ma gli interni erano stati fatti artigianalmente, giurai di sentire ancora il profumo del legno tagliato, con sedili a divano in pelle nera e tavoli di legno artigianale. Lunghe bacheche in vetro erano ricolme di diversi Sandwich, piatti. Il tutto aveva un'atmosfera tranquilla e accogliente, ti sembrava di essere di casa e la cucina era pulita e servivano solo piatti fatti in casa e tre giorni a settimana faceva cucina etnica, gli farei ottima pubblicità e il passaparola e il modo migliore.

Il locale era pieno per un quarto circa. Soprattutto di studenti con le loro uniformi che discutevano fra loro, alcuni di essi appartenevano dalla Kouh Academy. Ci sedemmo di fronte  alla vetrina principale e la cameriera arrivò quasi all'istante. Prendemmo entrambi due panini e delle bibite. 

Appena la cameriera fu fuori portata d'orecchio, fintanto che aspettavamo, decisi di cominciare la conversazione con qualche domanda, tenendo comunque un basso profilo per non farci sentire dagli altri clienti presenti.

«Asia posso farti una domanda e ti chiederei di rispondermi sinceramente?.»

«S-sicuro Isaac-san. Che cosa vuoi chiedermi?». Mi chiese a sua volta.

Il quel momento arrivò il nostro ordine, ringraziammo il cameriere, che se ne andò e mi sfilai il blazer e lo lasciai appeso sulla sedia libera, «Prima alla Sede del Club. Quando Rias ti ha chiesto se eri pentita sai.. del tuo cambiamento...», mi sporsi in avanti e in tono basso aggiunsi, «Sai... passare da suora a demone.. davvero sei realmente felice solo perché avrai me al tuo fianco?.. »

Mi bloccai quando lei mi afferrò con la sua mano il mio avambraccio destro, mano che la spostò delicatamente sul dorso della mia mano afferrandolo dolcemente.

«Non ho mentito quando l'ho detto Isaac. Ero stata come lo sono ora assolutamente sincera!. Sono davvero grata a Rias-buchou per avermi resuscitata, come lo sono anche a te. Ci siamo conosciuto da pochissimo tempo, ma mi hai protetta e sei arrivato a rischiare la tua stessa vita pur di salvarmi. E' di questo te ne sarò grata in eterno. Inoltre, in questo modo ho potuto conoscere anche Rias-Buchou, Kiba-sempai, Koneko-chan, Akeno-sempai e, anche se siete diavoli, siete sempre stati gentili e buoni con me e sento che siete delle brave persone. Mi sono sentita accettata come mai prima. Il mio 'grazie' era assolutamente sincero per avermi salvata.». Mi disse fissandomi negli occhi, dovetti leggermente abbassare lo sguardo in modo da fissarla da sopra le lenti dei miei occhiali.

«Certo non posso più rivolgermi al Signore anche se sono triste, non mi pento di essere diventata una diavola. Perché potrò rimanere per sempre con te.», poi sorrise con affetto. «Ti ringraziò per avermi salvata Isaac.»

Ero esterrefatto, ma felice e molto sollevato dalle sue parole. Non sapevo proprio come rispondere, ma le rivolsi il sorriso più largo che potevo e posai la mia mano sinistra sulla sua. Lei sbarrò gli occhi e le sue guance diventarono leggere rosse, «Sono molto felice di sentirtelo dire Asia.», le dissi, scostai delicatamente le mie mani dalle sue e mi appoggiai allo schienale imbottino di velluto nero.

Asia mi guardò sconvolta. Ma sembrava che mi stesse fissando il braccio, capì subito dove lei mi stava guardando, abbassai comunque lo sguardo e mi diedi mentalmente del deficiente. Quando stamattina ho indossato la camicia, avevo rivoltato le maniche vicino ai gomiti prima di indossare sopra il blazer e ora la manica destra s'era spostata un po' più su ed ora si vedevano i segni cicatrizzati dei denti di una volpe che trovai ferita, un vecchio ricordo di cinque anni fa.

«C-Che cosa ti sei fatto al braccio Isaac-san?.» mi disse non distogliendo lo sguardo.

Abbassai gli occhi sulle cicatrici «Oh questi?..  fui morso da un canide ferito mentre lo stavo soccorrendo.»  tirai giù la manica e feci lo stesso con l'altra. 

Il ricordo di quel giorno di cinque anni fa, mi si ripresentò dopo cosi tanto tempo. Ero stato in vacanza in Giappone vicina alla città di Kyoto. Mancava un'ora circa a cenare e decisi di uscire e farmi una tranquilla passeggiata fino al Tempio Shintoista vicino a dove alloggiavamo. E' una volta entrato nel tempio. La trovai: Quella volpe argentata-nera, coperta di graffi, ferite e segni sanguinanti, giaceva sotto ad un folto cespuglio e, proprio quando avevo cercato di coprirgli la testa con la mia giacca per renderla più tranquilla e docile, e rendere meno problematico per me di aiutarla, invece era riuscita ad mordermi all'avambraccio, i segni del morso si fecero sentire al ricordo, come un senso di formicolare -anche se in realtà quel morso me lo ricordavo fin troppo bene di quanto fu doloroso- ma l'ignorai, era solo il mio cervello che rammendava l'evento, comunque riuscito in qualche modo a calmarla e l'avevo presa in braccio avvolta nella giacca e me n'ero tornato a casa, non prima di essermi nascosto alla vista dei sacerdoti armati di bastoni che ipotizzai allora, erano alla ricerca di quella volpe e con intenzioni non benevoli.

«Sei davvero un ragazzo di buon cuore Isaac-san.» mi disse Asia facendomi ritornare al presente.

Sorrisi e cambiai argomento. «Piuttosto Asia. Bouchu mi ha detto che da domani frequentai la Kuoh Academy. Dimmi sei nervosa?.». Le chiesi.

Lei scosse la testa e mi rivolse un sorriso luminoso, «Affatto!. Non vedrò l'ora di iniziare!.»

Non potei non sorridere all'entusiasmo di Asia, già non vedeva l'ora di diventare una studentessa, tuttavia sperai che andasse tutto bene. Dopotutto la mia amica frequenterà il primo giorno di scuola di tutta la sua vita!.  Anche se Rias e gli altri hanno garantito che l'avrebbero aiutata sia dentro che fuori dalla scuola,  voglio dare a lei tutto il mio supporto.

«E' si vede!. Tuttavia Asia promettimi una cosa.. Se mai trovassi delle difficoltà o eventuali problemi vari,  parlarne tranquillamente con me e Io ti aiuterò!. Come Rias Gremory e gli altri faranno lo stesso.». 

Mentre pulivo il bordo della lattina con un tovagliolo di carta preso dal dispenser vicino, la vidi annuire, ma poi mi fissò come se volesse dirmi qualcosa e non dovetti attendere molto.

«Isaac-san, posso farti una domanda?.»

«Oh ma certo chiedi pure.» dissi aprendo la linguetta a strappo della lattina e iniziai a riempire il bicchiere per meta.

«C'è qualcosa che non va con Rias- Buchou e con i nostri amici?.» Lei mi chiese improvvisamente.
Rimasi spiazzato. La fissai al di sopra delle lenti degli occhiali, appoggiai la lattina sul tavolo.

«N-non fraintendere: Non ti sto giudicando. Ecco, vedi n-non ho potuto fare a meno di notare una cosa Isaac-san. Voglio dire, f-forse e solo una mia i-impressione, ma m-mi sembri un po' troppo come dire: Distaccato forse, ma solamente quando ti rivolgi a Rias-Buchou e con i nostri amici?. C'è qualcosa che non va con loro?.»

Mi accigliai. “E' così evidente Asia?. Sei più sveglia di quanto pensassi.”. Non potei fare a meno di pensare.

«Che cosa te lo fa pensare?.»

«Dal tuo tono di voce...» si fermò e mi fissò dritto negli occhi. «...e dai tuoi occhi, non sono capaci di mentire. L'ho notata la differenza di quando ti rivolgi a me. La tua voce è molto calma, rassicurante che crea sicurezza e i tuoi occhi sono caldi.» continuò, sorprendendomi un'altra volta. «Tuttavia, quando ti rivolgi a Rias-Bouchu e con i nostri amici. Sia la tua voce come i tuoi occhi, sembrano freddi come il metallo e sei distaccato.»

Rimasi spiazzato. E' l'aveva capito solo da questo?. Sei sicuramente più sveglia di quanto pensassi Asia!.

Ma quelle sue parole, mi fecero ritornare in mente. Una persona che anch'ella come Asia. Aveva fatto quest'interessante riflessione sui miei occhi. Anche se Lei aveva usato il paragone con il fascino dell'ossidiana e la durezza dello zircone.

Miriam.

So che clinicamente e impossibile, ma nel ripensare al suo nome il mio cuore s'era fermato per un secondo. Abbassai gli occhi sulla cola. Chiusi per un secondo gli occhi e repressi il ricordo nei recessi del mio cuore e dell'anima.

«Isaac-san. Che cosa c'é?.»

Riaprì gli occhi, mi accigliai. Posai il bicchiere sul tavolo e la fissai, dovevo pur darle una risposta e valutare bene sul che cosa dirle. L'ultima cosa che volevo era di turbarla dalle mie parole. Tuttavia non credo che Asia potesse lasciarsi sfuggire per errore quello che potrei dire a breve ad Rias o agli altri membri del club, la prudenza non è mai troppa, non importa quale sia la situazione.
La pelle del sedile stava cominciando a farmi sudare il sedere.

«Non esattamente.» Mi misi più comodo mentre la fissai da sopra le lenti. «Vedi, posso dirti che le circostanze in cui incontrai Rias Gremory sono state diciamo all'incirca simili alle tue, come la responsabile piumata che conosciamo entrambi. Nonostante gli sono riconoscente sia per avermi salvato la pellaccia...» - Avrei voluto dire: di salvarmi il culo, ma preferì trattenermi -, «.. E' che  nonostante il mio comportamento nei suoi e nei confronti di Kiba-san, Akeno-sempai e di Koneko-chan. Loro non hanno esitato a darmi tutto il loro supporto per aiutarmi a salvarti e gli sono grato per questo.» lasciai che Asia assorbisse quello che le stavo dicendo.

Lei sbarrò gli occhi poi si accigliò.

Presi un sorso della cola, tenni il bicchiere che tra l’indice e il pollice della mano destra. «Tuttavia, nonostante gli sono riconoscente per avermi aiutato, malgrado come mi sono comportato nei loro confronti, resto comunque alquanto diffidente nei loro confronti.» 

D'accordo non è stato un gran discorsone, ma preferivo di gran lunga averle detto queste parole che sono 'soltanto' alquanto diffidente nei loro confronti, anziché dirle la verità: che non voglio essere il servitore di Rias e quale sia il mio obbiettivo, ovvero avere un giorno la mia libertà dal mio status di servitore. E' comunque un buon risultato. Odio mentirle così ma più ci ragionai, sapevo di aver fatto una scelta giusta. Almeno spero.

«I-io penso Isaac-san che d-dovresti fare un tentativo, di p-provare ad conoscere un po' meglio i nostri amici.»

Non battei ciglio, la lasciai continuare.ma le rivolsi uno sguardo scettico.

«Come ti ho d-detto prima, quando ho conosciuto Rias-bouchu, Kiba-sempai, Koneko-chan, Akeno-sempai sento che sono delle brave persone, come lo sei anche tu Isaac. M-mi dispiacerebbe molto vedervi andare apparentemente d'accordo quando così non è, soltanto perché ci sono io presente. L'avevo notato ieri ma ora che mi hai detto q-questo, ma s-secondo me i nostri amici ci tengono a te, anche se tu potresti non pensarlo.» i suoi occhi tornarono a fissare i miei. «Sono più che s-sicura che li conoscessi un po' meglio, la penseresti come me,devi solo provarci.Nessuno vuole sentirsi solo.»

Ero incredulo, ma anche colpito dalle sue parole. Tuttavia non potevo certo darle torto, anche se ho deciso di dare un minimo di fiducia a Rias d'ora in poi, sto tenendo le distanze da loro proprio per mia mancanza di sfiducia e diffidenza, anche se lo faccio per lo più per continuare il mio addestramento con Ddraig, ma se continuassi così, dovrei tenere le distanze anche da Asia e non voglio farlo. Non voglio farla soffrire per causa mia.
E' poi anche dare un minimo di fiducia ai membri del Club dell'occulto, include persino conoscersi. Faccio parte del Club dopotutto e come a detto Rias parte della sua famiglia, che mi piaccia o meno. Sia Asia che Rias hanno ragione. 

Osservai Asia e vidi i suoi occhi verdi luccicanti di speranza di una mia risposta positiva.

«Va bene Asia, ci proverò te lo prometto è te lo già detto. Io mantengo sempre le promesse.»

Asia mi rivolse il sorriso più luminoso che abbia mai visto e cominciò a mangiare il suo sandwich, Presi un’altra sorsata di Cola e cominciai a mangiare.

Mangiammo e per passare il tempo cominciammo a parlare del più e del meno. Parlammo per lo più riguardo alla Kouh Academy per informarla sulle lezioni e delle varie attività sportive e Asia dimostrò di essere molto entusiasta e non vedeva l'ora di provarci, non potei fare a meno di sorridere al suo entusiasmo e sembrò apprezzare molto la cucina del posto, mi rese felice di vederla perfettamente a suo agio.

Ma alcune delle sue parole mi erano rimaste impresse in testa: 'Nessun vuole sentirsi solo'.

Presi un boccone del mio sandwich e masticando, finsi di guardare qualcosa fuori dalla vetrata, per non mostrare la mia espressione meditabonda ad Asia. Non mi sfuggì con che tono di voce l'aveva detto. Parlava per esperienza.

Come le parole di Raynare mi tornarono alla mente. 'La vita di quella ragazzina, tutta la sua vita da umana e stata soltanto piena di tristezza e dolore'. Questo, aggiungendo quello che Asia mi aveva appena detto, trovava conferma alle sue parole. 

Tristezza. Dolore e Solitudine. Queste sono state le sensazioni che lei aveva provato. Ebbi l'impressione che quando le avrei chiesto al momento giusto del perché era stata cacciata dalla chiesa e come ha incontrata Raynare e quando me l'avrebbe detto, non mi sarebbe piaciuto affatto.

Ruotai gli occhi verso la mia amica, che stava finendo di mangiare il suo secondo sandwich e mi rivolse un'occhiata confusa. «C'è q-qualcosa non va Isaac-san?.»

Fortuna volle che non s'era accorta di avere una piccola macchia di maionese sulla sua guancia sinistra, sorrisi mi picchiettai con il dito sulla mia guancia rispettiva, «Ti è rimasta un po' di maionese qui.» le dissi e mi voltai a guardarla.

Lei sbatte le palpebre poi, si pulì la guancia con un tovagliolo che prese dal dispenser vicino e finì ultimo Sandwich. Finì poco anche il mio e ci alzammo, indossai il blazer, andai alla cassa e pagai la nostra consumazione.

Quando uscimmo dal locale, passeggiammo lungo il marciapiede fianco a fianco, continuammo a parlare. Le raccontai di come la gente passasse il tempo da queste parti, giusto per cambiare argomento. In realtà mi volevo ritagliare ancora un po' di tempo per riflettere, anche se mi faceva molto piacere parlare con Asia. 

In lontananza scorsi alcune giostre che spuntavano da sopra le case a pochi isolati di distanza. 

Beh, quando ho raccontato ad Asia di come la gente passasse il tempo, l'occasione si e presentata da sola. Visto che ci siamo perché non approfittarne?. Sorrisi e mi voltai verso Asia.

«Asia.»

«Ah, si.»

«Che cosa ne dici se andiamo a divertirci un po' adesso in quel Luna Park?.» dissi e nello stesso tempo indicai con il dito la ruota panoramica di cui sommità turchese e bianca era visibile dalla cima degli alberi.

Lei mi guardo confusa, «Un.. cosa?.» 

Sicuramente per lei è la prima volta che mette piede in un Luna Park. Oh beh, meglio cosi!. 

«Un posto con tante attrazioni, per far divertire la gente qualunque sia la loro età.» le dissi e le porsi la mano. La fissai negli occhi mentre le rivolsi un sorriso «Fidati di me! Asia-chan!.Non te ne pentirai!.»

Lei mi guardò per un attimo, poi mi rivolse un sorriso raggiante e prese la mia mano. «Si!.» e ci addentrammo nel Luna Park, il suo sguardo di meraviglia nel vedere le attrazioni, mi rese felice e iniziammo il giro.
[***] 

Nonostante una piccola parte delle giostre sarebbero state agibili nei prossimi giorni, le restanti furono fonte di divertimento non solo per me anche per Asia, era addirittura entusiasta!. Non solo ci eravamo divertiti un mondo mentre passavano da una giostra all'altra!. Devo dire che Asia ha una risata davvero graziosa, quando siamo andati sulla ruota panoramica e abbiamo visto il paesaggio urbano di Kouh City, sembrava davvero un paesaggio da cartolina.

Avevo anche vinto al tiro a bersaglio un peluche che poi le avevo regalato e mi ero commosso al sentirla che l'avrebbe tenuto per sempre come il ricordo prezioso della bella giornata che stavamo passando insieme.  Avevo vinto anche un'altro peluche che so che Selina apprezzerà.
Quando ce ne andammo era quasi il tramonto, mentre la accompagnavo alla Kouh Academy, passammo per il parco.

«Mi sa che c'è la siamo spassata un po' troppo.» dissi e vidi una panchina libera poco più avanti sotto ad un lampione acceso. «Ci riposiamo un secondo?.»

Lei annuì e replicò. «In effetti sono un po' stanca.»

Ci sedemmo e c'era una bella brezza fresca nell'aria, sentii l'odore della pioggia, molto probabilmente stanotte o domattina avrebbe piovuto.

«Grazie Isaac-san. Mi sono davvero divertita con te oggi! » Lei mi disse con un sorriso raggiante.

Le sorrisi. «Ci siamo divertiti entrambi Asia-chan, possiamo rifarlo quando vorrai.» 

Lei abbracciò il suo peluche di Pikachu, che emise il suo verso canonico 'Pikachu!',  «Sai Isaac-san. Avevo un sogno che.. grazie a te, mi si è avverato.»

Sollevai un sopracciglio appoggiai il gomito destro sullo schienale della panchina e la guardai.«Un sogno?. Posso sapere qual'è?.» Le domandai, ero sinceramente molto incuriosito.

«Avere tanti amici.» mi disse e prima che potessi dire qualcosa, Asia continuò. «Da uscire a divertirci tutti insieme, conversare normalmente.» disse e le lacrime di commozione le rigarono le guance, ma il suo sorriso non scomparve mai.

Fissai il suo volto per un paio di secondi, poi allungai la mano destra e le toccai la spalla. «Non c'è affatto bisogno di ringraziarmi Asia-chan. Me lo hai detto tu stessa. Ci sono Io. E' ci sono i nostri amici del club di ricerca dell'Occulto e come su di loro!. Potrai contare su di me!. Farei di tutto per aiutarti te lo prometto.»

Asia mi fisso in silenzio poi m'abbracciò e m'affondo il viso contro il mio petto, prima che le potessi dire qualcosa, sentii la mia camicia che andava inumidendosi. «Grazie Isaac-san... Grazie.» mormorò soffocata tra i singhiozzi.

Le accarezzai la testa, mi guardai intorno sperando che nessuno stesse vedendo la scena, sarebbe stato davvero imbarazzante. «Su, Su dai Asia-chan non fare così!.»

Lei annuì e sciolse l'abbraccio, mi guardò e si asciugò le lacrime, «Scusa, ma sono così felice Isaac-san grazie davvero!.» mi rivolse il sorriso più bello che avesse mai fatto.

La guardai di sbieco, «E' di che?. Gli amici servono a questo.» Sorrisi, mi misi comodo sulla panchina e mi guardai intorno.

Il sogno di Asia, per quanto sia meraviglioso è sono molto contento che gli sia avverato. Tuttavia, mi ha dato un'ulteriore conferma a sulla mia precedente riflessione di quando eravamo al Bar. Desiderava uscire da quella solitudine e stare con gli altri.

Si, questo è il momento giusto per porle quelle domande a cui ho lungo rimandato. Ma, se non s'è la sentirà di risponderle. Aspetterò quando si deciderà di dirmelo quando se ne sentirà.

Afferrai con il dito indice ed il pollice della mia mano destra la stanghetta dei miei occhiali e me li sfilai, pulì le lenti con il panno che sfilai dall'interno del taschino interno del blazer.

Sospirai mestamente, mi voltai verso di lei. «Asia ascolta. C'è una cosa che volevo sapere, ma prima di chiedertelo. Vorrei chiarire una cosa, che se non te la sentissi di parlarne, non insisterò.»

Lei mi fissò, si acciglio e annuì lentamente. «C-che cosa vuoi sapere Isaac-san?.» mi chiese.

La fissai negli occhi. «Come mai ti sei unita con Raynare?.»

La sua espressione diventò più triste, si morse il labbro inferiore. Poco dopo scese una goccia di lacrima dai suoi occhi, si asciugò le lacrime con la manica. L'avevo già capito che le avevo fatto una domanda scomoda e chissà quali abbietti ricordi le avevo fatto tornare alla mente, seppur volevo sapere la sua storia, attesi la sua risposta e l'avrei accettata e non avrei insistito. Avrei aspettato quando lei vorrà dirmelo.
Non dovetti attendere molto. Asia dopo aver abbassato per un'attimo lo sguardo, si voltò a guardarmi.

«Vedi Isaac-san. Appena nata sono stata trovata abbandonata davanti alla chiesa dove ho vissuto, questo è da quanto mi hanno detto.Sono cresciuta come una figlia di Dio.»

Mi stava raccontando la sua vita e mi incupì. Era stata abbandonata appena nata?. Non ha mai ricevuto il calore di una famiglia, non ha avuto figure di genitori che si prendevano cura di lei.?. cresciuta dalla chiesa. Da come ne parla sembrerebbe che sia vissuta in un'orfanotrofio o una casa famiglia gestita dalla chiesa.
Annuì per farle capire che la stavo continuando ad ascoltare.

«All'età di otto anni. Iniziai a manifestare il mio potere e scoprì che avevo una Sacred Gear. Quando trovai un cucciolo di cane ferito che vagava vicino alla Chiesa. L'avevo toccato pregando Dio che guarisse e avvenne!. Il cucciolo tornò sano e in piena forma, e una persona della chiesa, un vescovo, mi aveva vista per caso, che mi disse che avevo compiuto un vero miracolo é fu la prima volta che sentì parlare delle 'Sacred Gear'. Da lì, fui accolta dalla Chiesa Cattolica principale, quando scoprirono le mie capacità, iniziarono a trattarmi in modo diverso, come fossi una 'Santa fanciulla', fui portata in una grande chiesa, dove mi ordinarono di usare il mio potere per guarire le ferite e i mali della gente credente che accorrevano a frotte, venivano da tutto il mondo da me, mi piaceva aiutare la gente, avevo sempre desiderato di aiutare le persone, di poter guarire i loro mali. Così cercai di metterlo a disposizione di più persone possibili, a volte ero così stanca da averlo usato che mi addormentavo durante le funzioni o mi risvegliavo all'interno della mia camera senza sapere come ci ero arrivata. Ero e lo sono tutt'ora grata a Dio di avermi dato questo potere meraviglioso di aiutare gli altri.»

Asia strinse di più il peluche di Pikachu, lo teneva così stretto al petto che riuscì a malapena a sentire il 'Pika!', ma la mia attenzione era rivolta soltanto su di lei.

Mi accigliai. Distolsi lo sguardo ma non tentai nemmeno di nascondere il mio fastidio, riguardo a quelli della chiesa, non appena hanno scoperto il suo potere, se ne sono subito approfittati. Bastardi ipocriti!.

E' poi, Asia ha detto che le hanno: Ordinato!. Non chiesto, di curare i fedeli.Chissà quanti ne sono aumentati mentre lei curava i feriti fino allo sfinimento. Non mi era sfuggito quando ha detto: che si risvegliava nella sua camera senza sapere come ci era arrivata, sarà stata sfinita dalla stanchezza.

Mi tornò in mente quando Asia quando ha visto la mia mano ferita subito dopo essere stata resuscitata, anche se l'avessi detto che non c'era bisogno di preoccuparsi, lei non ha esitato a curandomela con il suo potere, come non ha esitato ad andare ad aiutare quel bambino il giorno in cui ci siamo incontrati la prima volta. L'ho capito che le piaceva aiutare la gente, ma il solo pensiero che quelli della chiesa si siano approfittati della sua indole caricatevole e benevola, mi fa girare le palle e parecchio!.

La guardai e annuì per fargli vedere che pendevo dalle sue labbra. «Non equivocare quello che ti sto dicendo Asia-chan. Ma da come mi stai raccontando. Sembra che la chiesa, pur consapevole che volessi aiutare volentieri i fedeli a curare dai loro mali, ti trattasse come se fossi una sacra reliquia da mettere sotto ad una campana di vetro.»

Asia mi guardò con un misto di sorpresa e di preoccupazione, scosse lentamente la testa.

«I fedeli vedevano in me una santa Isaac-san. Ma non devi pensare che non mi trattassero bene. Al contrario, tutti mi trattavano bene, con riverenza, gentilezza e adorazione con me, ma erano conoscenti non amici, e questo mi faceva sentire sempre sola.»

L'avevo intuito. Dagli atteggiamenti di quelli della chiesa che mi a appena raccontato, come ho detto. La tenevano sotto ad una campana di vetro, non la vedevano come un essere umano come gli altri, era qualcosa d'irregolare agli occhi degli altri, come una creatura in grado di guarire gli esseri umani. Intendiamoci persino io sono sempre stato scettico riguardo ai presunti 'miracoli' della chiesa, ma m'incupì al pensiero di chissà quali pregiudizi si sia attirata involontariamente Asia a sua insaputa.
Annuii e la lasciai continuare.

«Ma un giorno tutto cambiò.. quel giorno.» la sua voce si spezzò per un'attimo, «Stavo passeggiando per il cortile interno della chiesa quando mi imbattei in un uomo gravemente ferito caduto a terra. Preoccupata per la sua sorte lo curai senza esitare.. ma purtroppo quell'uomo non era umano. Era.» disse.

«Chi? Chi era?.».

«Un diavolo. Doveva essere stato ferito da degli esorcisti ed essere riuscito a scappare, avrei dovuto dare l'allarme ma era ferito così gravemente.. che non esitai ad aiutarlo.»

M'irrigidì e mi accigliai a quella parola. La lasciai continuare a parlare, ma intuii già che cosa fosse successo dopo. Sentìì la rabbia infiammarmi il petto, non verso Asia. Non ha tutta la colpa. Certo lei seppur avrebbe dovuto informare la chiesa della presenza di quel Diavolo, ma aveva fatto il gesto della 'buona samaritana', cosa da ammirare poiché la fede imporrebbe quello a rigor di logica, purtroppo quel semplice atto di gentilezza, l'aveva segnata per tutta la vita.

«Le stesse persone che prima mi riverivano come una santa. Iniziarono a considerarmi come una strega. Così fui scomunicata ed esiliata come eretica dalla chiesa cattolica perché il mio potere poteva curare i diavoli cosa che era immorale agli occhi di Dio mi dissero. Per questo sono stata costretta ad andarmene.»

Rinnovo ciò che ho detto prima. Ipocriti bastardi!. Predicano amore e Fede soltanto quando gli fa comodo loro. Ma quando loro si sono approfittati del potere di Asia soltanto per loro tornaconto personale a quello non ci hanno pensato?! Nemmeno per sogno!. Per loro era tutto dovuto!. Asia ha soltanto fare la buona samaritana con il prossimo che è così, anche se era stato un diavolo.

Asia infine mi disse che aveva incontrata Raynare nei pressi di una stazione e l'aveva presa con sé, dicendole a parole sue: che sarebbe stata al sicuro sotto la sua protezione e che la sua incredibile Sacred Gear e lei sarebbero state una nuova speranza. 

Ha quanto pare quando Raynare ha incontrato Asia, sapeva già qualcosa della sua vita, forse soltanto che era stata scomunicata ma aveva già in mente il suo progetto di reincarnarla come un'angelo caduto, con i risultati positivi visto che la mia amica e un ibrido demone-angelo caduto. 

«Mi dispiace per averti fatto tornare alla mente dolorosi ricordi Asia-chan.» le dissi e poggiai la schiena sullo schienale della panchina. «Tuttavia ora hai persone e amici a cui tengono veramente a te e non parlo solo di me. Parlò di Rias e gli altri membri del Club. Oltre di loro potrai sempre contare su di me Asia-chan.»

Lei mi fisso poi mi rivolse il sorriso più luminoso, si asciugò le lacrime stavolta di commozione. «Grazie Isaac-san.Grazie davvero!.»

Mi infilai gli occhiali sul naso. Le diedi una leggera pacca sulla sua spalla sinistra, le sorrisi.  «Non c'è ne bisogno. Gli amici servono anche a questo no.»

Ci alzammo dalla panchina e l'accompagnai al vecchio edificio scolastico, dove salutai lei e gli altri membri del Club di Ricerca sull'Occulto, uscì e mi diressi a passi svelti verso i cancelli della Kouh Accademy, da lì proseguì verso casa.
[***] 

Mentre camminavo lungo la via per tornare a casa, diedi una veloce occhiata all'orologio che portavo al polso sinistro. Sarei tornato a casa prima della cena, avevo già pensato a cosa spiegare a Selina, ovvero che stavo aiutando ed era vero dopotutto, una nuova studentessa che si era trasferita ed inscritta alla Kouh Academy di nome Asia Argento, con un po' di fortuna non avrei avuto problemi o così sperai. Beh l'altro peluche che ho vinto che era un Vulpix, di sicuro le avrebbe fatto comparire un largo sorriso.

I lampioni a led illuminavano a giorno la strada davanti a me, nonostante l'ora vidi pochissima gente che passeggiava per le strade, raramente vedevo dei ragazzi più o meno della mia età o all'incirca come quella di Asia passare, rispetto a quando vivevo ancora Firenze, fosse stato vicino al Weekend probabilmente ci sarebbe stata molta più gente rispetto ad un'altro giorno normale.

Mi fermai ad un semaforo, attesi che scattasse il verde.

Una piccola parte di me, si chiese se quello che mi aveva detto Asia, riguardo che io dovevo provare a conoscere meglio Rias Gremory e gli altri, non fosse stata suggerita dalla stessa rossa, ma scartai l'idea, Asia mi era sembrava molto sincera a riguardo e ha ragione, posso si provare a dar loro un po' di fiducia, ma se continuerò ad essere distaccato da loro, non servirebbe a nulla. Chissà Asia potrebbe avere ragione che sono brave persone nonostante tutto, ma ho anche il mio obbiettivo da raggiungere un giorno all'altro.

Ha proposito di Rias, la sua reazione quando gli ho chiesto del suo altro Alfiere, Gasper. Ci sarà pur una valida ragione, se dire che e una situazione molto complicata e mi augurai che lei manterrà la sua promessa di parlarcene un giorno, o glielo avrei fatto ricordare io.

Scattò il verde, guardai entrambi i lati della strada e attraversai, dove proseguì verso la sopraelevata, proseguì.
Ho finalmente saputo la storia di Asia e del perché s'era unita con gli esorcisti Esiliati, tuttavia sembrava che la mia amica si fosse sentita un po' meglio parlarne con un amico, uno vero che abbia mai avuto. 

Eppure cera qualcosa nel suo racconto che continua a farmi pensare. Il demone che lei ha incontrato è che stato tuttavia, responsabile della sua futura scomunica dalla Chiesa. Non posso fare a meno di chiedermi. Che cazzo ci faceva lì?. Anche se temo che Asia si sia soltanto trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, qualcosa mi sfugge. 
Mi tornò in mente quando Rias Gremory mi aveva proibito di andare alla chiesa, prima che lei l'ho dichiarasse come territorio nemico altrimenti avrei creato un incidente diplomatico tra i diavoli e la chiesa. Questo giustificherebbe la reazione di Rias di allora.

Scossi la testa e cercai di non pensarci più. Ormai apparteneva al passato di Asia, ora contava solo il suo presente e si troverà bene. Almeno così con tutto il mio cuore mi augurai.

Quando arrivai davanti a casa, diedi una veloce occhiata alle finestre, le luci del soggiorno erano accese e le tende scostate, sicuramente Selina mi stara ancora aspettando e molto probabilmente vorrà sapere perché avevo saltato le lezioni pomeridiane. 

Mi avviai verso casa. Entrai e mi chiusi la porta alle spalle. «Sono a casa!»

Non appena entrai nel soggiorno, come avevo immaginato Selina mi stava aspettando seduta al centro del divano con le braccia conserte.

«Bentornato Isaac ti stavo aspettando. C'era un particolare motivo per farti saltare le lezioni pomeridiane?.» mi scoccò un'occhiata penetrante, quelle che ti mettono a disagio perché ti fanno credere che possano leggerti nelle profondità della tua anima, o di quelle capaci di tagliarti le palle meglio di un bisturi.

Me l'aspettavo comunque che me lo chiedesse, replicai. «Si l'avevo. Stavo aiutando per conto del Club di Ricerca dell'Occulto all'introduzione della Kouh Academy ad una nuova studentessa appena trasferitasi ed iscrittasi recentemente. Te la presenterò si chiama Asia Argento.»

Selina si alzò dal divano, sentì tintinnare i piccoli cristalli neri che ornavano la sua cavigliera che aveva sulla caviglia destra che sovente indossava. «Oh, Isaac. Dimmi anche andare insieme al luna park, faceva parte della tua commissione?.»

M'irrigidì, come ha fatto a saperlo che ero andato al Luna park con Asia?. Non potei fare a meno di pensare, mentre appoggiai in bilico il Pelouche di Vulpix sullo schienale del divano, poi la sentì ridere, cristallina, «Dovresti vedere la faccia che hai fatto Isaac, non ha prezzo!» ridacchiò ancora mentre mi si avvicinava, carezzo il pupazzo di Vulpix prima di prenderlo e abbracciarlo al petto, sentii il 'Vulpix- pix' del pupazzo.

«Te lo dirò dopo perché lo so, grazie per il regalo Isaac.» disse per poi poggiarlo con cura sul tavolo vicino, mi osservo, «Ma, abbiamo ancora una cosa i molto importante di cui dobbiamo parlare ricordi?.»

Annui, il tono di quando me l'aveva detto stamattina mi aveva lasciato perplesso, «Si, e da stamattina che continuavo a pensarci.», eccome tra le altre cose che avevo da pensare, non solo ad Asia, alla questione dell'altro Alfiere che ho chiesto ad Rias e che finalmente ho trovato risposte.

«Allora, di cosa volevamo parlare Selina.?»

Lei mi appoggio la sua mano destra sulla mia rispettiva guancia, la fissai negli occhi. «Oh, Io so la verità Isaac. L'avevo già capito che ora sei un diavolo reincarnato.» mi disse.

Sentii il mio cuore perdere un battito, poi aumentare subito dopo i battiti e il mio respiro accelerare. L'aveva già capito?!?. No, l'altra volta mi ero solo suggestionato, mi stara prendendo in giro ancora, per via che faccio 'parte' del Club di Ricerca sull'Occulto.

Arretrai di un passo e la superai, facendo appello ad ogni oncia di resistenza di non apparire sconvolto, «Dai Selina non scherzare!. Te lo detto sono solo un temporaneo membro del loro club del...» dissi e mi bloccai.,

L'intero soggiorno era svanito, le pareti erano diventate una landa cupa con aloni dorati vorticanti come fossero state brezze, persino i tatami del pavimento in alcune parti sembravano svaniti, poi l'avvertii, un'aura sconosciuta ed era alle mie spalle!.

«L'hai percepita Isaac. La mia aura, ho eretto uno spazio dimensionale, senza che Rias Gremory e i nostri 'compagni di scuola' la possano avvertire e venire qui, così possiamo continuare a parlare.»

Mi voltai e mi bloccai un'altra volta, sorprendendomi. Da dietro la schiena di Selina, erano spuntate disposte come un ventaglio: nove folte code di volpe, oltre ad un paio di orecchie animali sulla sommità della sua testa. Percepì la sua aura ed era diversa rispetto a quella che avevo percepito degli angeli caduti come Raynare o l'aura demoniaca di Rias e gli altri. O le normali aure umane.

[Isaac...Lei e una Yokai.. Una Kyuùbi!.] Disse improvvisamente Ddraig e dal suo tono era sorpreso come me.

Un momento. Se mi ricordo bene.. Kyùubi no kitsune.. Una volpe a nove code!.

«Sei. Sei veramente tu Selina?.»

Lei annui. «Si Isaac, sono una Youkai. Una Kyùubi.» lei confermò.

Ero scioccato, confuso fin oltre la mia immaginazione, ma volevo accertarmi che fosse realmente lei. «Se sei veramente Selina allora rispondimi: nel dettaglio, una cosa che mi sono confidato con te!.» mi accigliai.

Le sue orecchie da volpe si abbassarono un'attimo, la sua espressione s'incupì non sapeva dove guardare. Ma solo per un secondo prima di osservarmi. «I segni che hai sull'avambraccio destro, mi hai confidato che non era stato un cane a farteli, ma una volpe nera-argentata che hai trovato all'interno cortile del tempio Shintoista, sotto ad un cespuglio. Mi hai detto che volevi spaccare la faccia ai quei due sacerdoti armati di bastoni che si aggiravano per il tempio ma, hai pensato soltanto a portare via la volpe, persino ti ha leccato le ferite come se capisse che volevi aiutarla.»

Ha detto sorprendendomi un'altra volta, si era proprio Selina, mi ero quasi dimenticato di quel particolare, quella volpe mi aveva leccato le ferite in un momento. Ma se è mia sorella e una Kyùubi, ma io e i miei genitori siamo umani. Tralasciando per il momento che sono un demone reincarnato, come e possibile allora?!.

«Ma i nostri genitori sono..»

«I tuoi genitori sono umani Isaac. Esattamente come lo eri anche tu. Vedi quella volpe che hai portato a casa... Ero Io.» disse sorprendendomi ancora una volta, si morse il labbro inferiore leggermente e distolse lo sguardo, gli occhi lucidi.

«Io...ho alterato i tuoi ricordi e quelli dei tuoi genitori, dopo che mi hai portata in casa.» disse esitante con un filo di voce.

Mi accigliai, sentii come se un maglio da fabbro mi avesse colpito il torace, sentii infiammarmi il petto di rabbia, ci aveva manipolati, ha manipolato i nostri ricordi. Tutto, tutto era stata una menzogna!. «Tu hai fatto.»

Lei sussultò poi chiuse gli occhi, li riaprì «Si. Mi dispiace e credimi, non è facile per me ammetterlo che vi ho ingannato cosi. Avevo delle buone ragioni all'inizio. Volevo stare solo per poco tempo con voi, cosi da riprendermi dalle mie ferite e recuperare le forze in sicurezza, al sicuro. Ma poi..», disse e sorrise dolcemente.

Mi accigliai. Prima lei voleva restare con noi per poco tempo al sicuro e dopo?. Che cosa le ha fatto cambiare idea d'un tratto. «Ma poi cosa?.» replicai in tono gelido.

«Mi sono affezionata a voi ed a te. Ti sei preso cura di me quando avevo l'aspetto di una normale volpe, sono rimasta colpita dal tuo gesto di buon cuore, pochissimi l'avrebbero fatto.Quando sentii per caso i tuoi genitori dire che ti saresti occupato così se avessero avuto un'altro figlio o una figlia e l'idea mi e venuta cosi all'improvviso. Così manipolai i loro ricordi e vivendo con voi, seppur con l'inganno. Mi sono sentita parte della famiglia, una famiglia sincera e amorevole. E' vero, vi ho ingannati e mi dispiace, ma siamo stati felici insieme. Ho nascosto la mia identità bene per la nostra stessa sicurezza, non volevo che vi facessero del male per avermi aiutata.»

«Come posso essere certo che tu oltre ai nostri ricordi, le nostre memorie non ci hai manipolati anche i nostri sentimenti? Come se fossimo stati dei burattini nelle tue grinfie?» 

«Si possono manipolare i ricordi Isaac, ma non si possono manipolare i sentimenti, il loro calore. Come ti ho detto, le mie intenzioni iniziali, erano quelle di restare per poco tempo, per poco tempo e recuperare le forze, ma durante la mia permanenza, il calore della tua famiglia mi ha conquistata e l'idea di andarmene e di dover cancellare i vostri ricordi della mia presenza del tempo trascorso con voi, mi straziava l'anima, non potevo farlo, i vostri reali sentimenti d'affetto e di calore sincero non volevo perderli per sempre, li ho persi una volta, non volevo perdere ancora e soffrirne ancora, con mia sorpresa mi resi conto che desideravo, desideravo con tutta me stessa restare con voi per sempre. Una famiglia.»

Tutto d'un tratto,tutta la rabbia che mi infiammava il petto, aveva preso posto ad una morsa atroce, gelida come l'artico e penetrante come un coltello e per quanto cercassi di arrabbiarmi con lei, per averci ingannati, non ci riuscivo.

La fissai, dovrei essere arrabbiato con lei, eppure la mia rabbia sciamò via. Sono stato si arrabbiato perché ci aveva ingannati tuttavia, l'ammetto che siamo stati felici, non deve essere facile da dirmi la verità.

Selina s'avvolse con alcune delle sue code, altre le lasciava come strascico sul tatami, singhiozzò asciugandosi le lacrime, esitò a osservarmi. «Hai tutte le ragioni per arrabbiarti con me e di odiarmi..»

«Non ne ho...» La interruppi,.

Lei mi guardò sorpresa, drizzando le orecchie.

«Non ti nascondo che mi sono arrabbiato quando hai detto che ci hai ingannato, tuttavia mi hai detto la verità ed e stata molto dura per te di dirla, avresti potuto fare qualsiasi cosa pur di farmi credere il contrario invece non l'hai fatto. E' poi, cavolo non riesco ad arrabbiarmi con te.»

Un ampio sorriso le apparve «Vuoi dire che mi perdoni?. Che non devo andarmene?!.»

«Non devi. Ti perdono. Selina.»

Lei scattò in avanti, mi abbracciò con tanta foga che mi ritrovai con la schiena sul pavimento, con il suo viso premuto contro il mio petto, sentì la maglietta iniziare ad inumidirsi. «Grazie Isaac. Grazie!. Ho davvero temuto che mi avresti odiata.» disse con voce ovattata dalla mia maglietta, sollevai la mano sinistra e gli carezzai la testa, le sue orecchie da volpe, si drizzarono e non potei trattenermi dal ridere quando vidi - e come faceva era un mistero di non attorcigliarsele come un pretzel-  le sue nove code scodinzolare..

Abbassai lo sguardo sui suoi capelli neri, solo per trovarmi il suo volto e mi rivolse il sorriso più caloroso, fu in quel momento, notai che anche i suoi occhi lucidi per le lacrime, non erano del mio stesso colore azzurro tendente al violetto, ma di un'affascinante colore dorato.

«Te l'ho detto prima. Non riesco ad arrabbiarmi con te, e nemmeno odiarti. Ammettere tutta la verità non è stato facile per te. Tuttavia c'è ancora una cosa che devi fare Selina.»

Lei si puntellò sulle braccia tese, si sollevò in piedi e mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi, gliela presi e mi alzai.

«Che cosa?.»  

Mi accigliai poi, fissandola negli occhi, «Devi promettermi solennemente Selina di non mentirmi mai più e di non provare a manipolare più la mia memoria e i miei ricordi con i tuoi poteri.»

Lei mi fissò negli occhi, sollevò la mano destra e mi afferrò la mia sinistra, mentre con la mano sinistra se la portò ad altezza del cuore, mi sorrise ma il suo sguardo era determinato. «Te lo prometto sulla mia stessa vita Isaac.»

Annuì soddisfatto. Mi sarebbe bastato che mi desse la sua parola, ma volevo che fosse ferrea e veritiera, lasciai la sua mano. Tuttavia avevo molte domande, molte di più se le paragono a quelle che ho posto a Rias Gremory e Asia-chan oggi. 

«Da quando hai capito che sono stato reincarnato in un demone?.» le chiesi.

Il suo sorriso svanì, la sua espressione diventò un cipiglio molto cupo. «La stessa sera in cui eri uscito con quella ragazza.ti ho trovato in camera sul letto. Anche se i tuoi abiti sembravano normali, ho sentito che doveva esserti successo qualcosa e ho percepito la tua aura. Ho creduto veramente di averti perso... Ma eri vivo e questo importava.. ero felice che stavi bene ma arrabbiata con chi ti aveva ucciso, reincarnato e... con me stessa.» 

Selina serrò tanto le nocche che erano sbiancate, le sue nove code si dimenavano come serpenti desiderosi di mordere qualcuno, poi si riscosse, si strinse nelle braccia, esitò a guardarmi.Si morse il labbro inferiore.

Mi accigliai. Questo spiegava una cosa. Come ho fatto a ritornare a casa dopo al termine dell'appuntamento di Raynare. Molto probabilmente subito dopo avermi reincarnato, Rias mi ha teletrasportato o riportato a casa, come se avessi avuto solo un brutto sogno.

«Con tè stessa?. Selina tu non hai alcuna colpa.»

Lei mi fissò come se fossi uscito di testa. Le sue code s'allargarono a ventaglio di colpo. «Si invece!. Avevo una brutta sensazione a riguardo il tuo appuntamento. Avrei dovuto seguirti a distanza... avrei potuto intervenire..»

feci un passo avanti e l'afferrai per le spalle e la spinsi verso di me e le cinsi le braccia dietro alla schiena. «Non darti tutta la colpa. Anche io ho sbagliato. Non ho mantenuto la mia promessa di fare attenzione. Entrambi non possiamo tornare indietro per impedirlo. Come hai tu stessa. Sono qui con te. Con la nostra....mia famiglia. Questo importa.»

La sentì rilassarsi nell'abbraccio, mi cinse le braccia dietro alla schiena e strinse forte. Restammo in silenzio, entrambi stavamo assimilando quello che ci siamo detti, passarono pochi secondi che mi sembravano ore. «Si...hai ragione.» lei disse con un tono di voce che pareva un sussurro.

Mi misi a fissare lo spazio dimensionale intorno a noi. Selina ha avuto coraggio di raccontarmi tutta la verità, come me, anche lei. Ha nascosto la verità per non metterci in pericolo. Io sto facendo lo stesso. Volevo nascondere la verità che sono diventato un demone reincarnato. Sospirai. Ora toccava a me fare lo stesso!. Selina deve sapere. Del perché Raynare mi aveva ucciso. Della mia reale situazione di demone servitore - anche se intuii che quest'ultimo lo avesse già capito- e di Asia. E' del mio obbiettivo che voglio ottenere la libertà, in qualche modo, che non ci metta tutti in pericolo.

[ Dunque intendi davvero dirle tutto?.]

“Si Ddraig. Selina mi ha detto la verità. Anche lei si e trovata coinvolta in questa storia. Ha avuto un bel coraggio, consapevolezza del rischio di dirmi la verità. L'hai sentita anche tu, no?. Aveva paura che avrei potuto odiarla. Forse sarai contrario alla mia decisione Ddraig, non ti biasimerò. Ti chiedo solo di darmi fiducia, solo questo, potrai rinfacciamelo se vorrai.”

Lo senti ridacchiare. [ L'ho sentita eccome. Anche se eri giustamente arrabbiato con lei, ma solo quando ti ha detto la verità. Sinceramente sono d'accordo. E poi, oltre me avresti anche qualcun'altro di cui fidarti. E Selina è molto sveglia, siete molto simili se posso dire la mia. Hai il mio supporto. Ora vi lascio continuare la vostra chiacchierata. Sono di troppo] . Disse con tono serio.

“Grazie per la fiducia Ddraig”. Replicai, ma non ottenni risposta.

Poi, la senti allentare la presa e Selina fece un passo indietro, ma mi carezzava l'avambraccio dove avevo i segni cicatrizzati del morso di volpe. Meglio dire del suo morso.

La fissai. «Selina ci sono molte che devo spiegarti. Allora, da dove posso cominciare...»
[***]

Per oltre mezz'ora, le spiegai le motivazioni di Raynare di avermi ucciso, per via della mia Sacred Gear. Aggiunsi il mio status di Demone Servitore di Rias Gremory, del mio iniziare rifiuto di essere il servitore di Rias Gremory ma subito dopo ho dovuto accettare per evitare di venire etichettato come un 'Demone Randagio'. Del mio incontro con il Drago Celeste Ddraig e che mi stavo tutt'ora allenando grazie a lui. Del mio incontro con Asia. Le avevo spiegato anche dello scontri che ho fatto, a cominciare del Demone Randagio Viser.  E i successivi contro quel bastardo di Freed, con il successivo supporto di Rias e degli altri e della sorte di Asia. Preferì non trapelare nulla riguardo al passato di Asia e la sua attuale situazione.
Selina per tutta la mia spiegazione e restata in silenzio, concentrata ad ascoltare tutto quello che le ho raccontato, era rimasta molto sorpresa dal fatto che la mia Gear fosse il Boosted Gear e non celò un sorriso orgoglioso sul volto, era rimasta anche curiosa e Ddraig s'era intromesso spiegando, dopo le opportune presentazioni che l'avevo risvegliato anche senza usare il suo potere.
Ma quando citavo Rias, dovetti spostare lo sguardo da Selina, non perché mi vergognavo o ero a disagio, affatto, l'espressione e una strana sensazione che percepì da lei. Mi faceva e tutt'ora mi fece rizzare i peli della nuca.
Infine, le parlai del mio obbiettivo, di ottenere la libertà.

«Quando ti avevo incontrato quel giorno. Ho percepito che possedevi una sacred Gear. Ti ho tenuto d'occhio quando Yuuto Kiba ti aveva chiesto di seguirlo fino alla sede del Club. E' dalla distanza e per merito di questi.» disse battendo la punta del piede sul pavimento, facendo tintinnare i cristalli che ornavano la sua cavigliera. «Ho celato la mia presenza e la mia aura, ho potuto spiarvi e ho visto che hai materializzato il tuo Boosted Gear.» aggiunse.

Ancora una volta, Selina mi aveva sorpreso. «Quindi mi hai sempre tenuto d'occhio, tutte le volte?.»

Selina annuì, con evidente disagio. «Soltanto quando hai affrontato quel Demone Randagio di nome Viser e quando sei andato alla chiesa a salvare la tua amica, dopo la tua conversazione che avevi avuto con Rias Gremory in camera tua. Sono rimasta all'esterno, pronta ad intervenire in caso d'emergenza e con modestia devo complimentarmi con te Isaac, hai combattuto bene.» disse con un sorriso orgoglioso.

Mi ricordai – e le mie cicatrici delle ferite inflittami da Freed me lo fecero ricordare – di quando ho affrontato quel maledetto esorcista della barriera. «La barriera alla casa del mio sventurato contraente non ti ha fatto percepire che ero nei guai e non hai potuto sentire la presenza di quello stronzo.» dissi serio.

Selina annuì nuovamente, accigliandosi. «Si quella barriera ha impedito anche ma me come a Rias e gli altri di sentire che eri in pericolo.»

Mi accigliai. «Tuttavia, se c'è una cosa che ben ho imparato sia da quello scontro e con il supporto di Kiba e di Koneko, nel salvare Asia. E' che devo migliorare ed dovrò essere equilibrato in combattimento. Devo imparare e migliorarmi, adeguare se possibile le mie capacità. Saper usare e creare magie come ho già fatto e stato un passo avanti e se userò a combattere senza essa o adeguarmi ad usare armi. Anche solo adeguare le mie attuali magie in situazioni avversi, crearne di nuove. Più maggiori saranno le possibilità di cavarmela in ogni situazione. Continuerò ad allenarmi intensamente come mai prima d'ora»

Selina strinse gli occhi, ma mi rivolse un sorriso sornione, «Da quello che ho visto, di sicuro hai molta grinta da vendere cosa che apprezzo e rispetto questa tua determinazione.»

Poi il suo sorriso svani. «Tuttavia finora hai affrontato avversari che per quanto pericolosi...» 

Intuì quello che stava per dirmi e  l'anticipai. «Non bisogna mai abbassare la guardia. Molti altri combattimenti  assai più feroci, più pericolosi di adesso, mi si pareranno davanti. Ne sono più che consapevole. Ed e per questo sono molto determinato ad impegnarmi. Non so cosa mi aspetterà la mia strada, ma se avverrà. Non mi farò cogliere impreparato. Ddraig mi ha insegnato bene e gli sono grato per sempre per questo, e un ottimo maestro. Oltre ad un caro amico.» dissi molto serio.

Lei mi fissò prima di incrociare le braccia al petto e mi sorrise nuovamente, orgogliosa. «E' non sarà il solo.»

Inarcai le sopracciglia, mostrandole tutto il mio interesse.

Selina iniziò a girarmi intorno guardandomi, le sue nove code ondeggiavano lentamente, una di essere mi passo sotto al mento, la seguì con lo sguardo, prima di girare la testa e seguirla di nuovo. 

«Non soltanto ti aiuterò a perfezionare le tue capacità Isaac. Oltre ad aiutarti nelle future battaglie. Ti addestrerò a sviluppare ed perfezionare nuove abilità. E' cosa più importante. Potrai contare su di me, come tua compagna di squadra.» mi disse fermandosi di fronte a me.

La fissai esterrefatto dalle sue parole. Ma poi sorrisi, colpito dalle sue parole, annuii.

«Grazie Selina. Non ti deluderò.» le dissi.

Lei sorrise, prima di far svanire le sue nove code e le orecchie da volpe, chiuse le palpebre e si passò la mano sugli occhi, quando li riaprì vidi che le sue iridi avevano preso lo stesso colore dei miei. Subito dopo, tutto lo spazio dimensionale svanì ed eravamo nuovamente nel nostro soggiorno.

«Tuttavia Isaac inizieremo domani il tuo addestramento.» lei mi disse.

La guardai inarcando un sopracciglio, «Perché non adesso?.»

Lei per tutta risposta, mi servì un bacio sulla guancia, vicino alle labbra, che mi lasciò sorpreso. 

«Perché oggi è un giorno speciale. Non voglio farti affaticare, ci sarà tempo domani. E' credimi non sarà un'addestramento facile.»

Sorrisi forzato. Un po' come il mio addestramento con Ddraig, non vedrò l'ora di sapere che cosa mi insegnerà Selina. E' poi, essendo una Kyuùbi potrei scoprire qualcosa di più sugli Youkai. Non si sa mai, sono sempre informazioni che mi possono tornare utili.
Ma oggi e un giorno speciale?.

«Un giorno speciale?.. Scusa che giorno e oggi di preciso?.» le chiesi.

Selina mi sorrise. «Davvero Isaac non ti ricordi che giorno è oggi?.Pensaci un po'.»

Ci pensai e mentalmente mi diedi del deficiente. Mi ero talmente concentrato preoccupato, sulla situazione di Asia. E alle domande che dovevo fare a Rias Gremory, da dimenticarmi completamente che oggi.
Era il mio compleanno.

«Me lo stavo per dimenticare oggi è il mio compleanno!» Dissi facendo un facepalm e sentì il rossore sulle guance quando sentì Selina ridere. 

«Buon compleanno Isaac.» mi disse.

Nota dell'Autore: Salve a tutti ragazzi!. Prima di parlare del capitolo devo fare un ringraziamento speciale a Xephil per il suo aiuto per le parti riguardanti Isaac e Selina, dei suoi utili consigli..Grazie di cuore amico!. Un'altro ringraziamento e ad Fenris riguardante la parte di Isaac che parlava ad Rias riguardò Gasper.
Parliamo della storia. Siamo finalmente arrivati alla Newlife, ovvero alla finale di questo primo volume. Infatti o intenzione di suddividere la storia delle avventure di Isaac come nelle Light Novel canoniche di High School DxD.
Come vi e sembrato questo finale di volume?. Ho unito le parti canoniche della storia. Come riguardante la storia di Asia e del perché lei sia stata scomunicata dalla chiesa, ed ho voluto fare riflettere su questo punto ad Isaac in un modo più a parere mio realistico. Come anche fargli porre le domande giuste di sapere se c'era un motivo particolare della mancata presenza dell'altro Alfiere Gasper.   
Infine come colpo di scena finale. Scopriamo la vera identità di Selina, non è realmente sorella di Isaac. Ma in realtà è una Kyuùbi. Questo spiegava anche alcune domande ambigue che lei ha posto al nostro Sekiryuutei nei precedenti capitoli. Potrebbe essere curioso per voi il suo personaggio e prima che vogliate correggimi su alcune cose. Scoprirete qualcosa di più riguardo la storia di Selina nei prossimi volumi. 
Selina sarà inoltre un'alleata molto potente per il nostro Sekiryuutei, oltre sua mentore per alcune tecniche che scoprirete nel prossimo volume e nei successivi.
Come all'assistere di Isaac al suo iniziare a legarsi al gruppo Gremory. Anche se gli ci vorrà un po'.
Ringrazio per aver seguito fino alla fine di questo volume e per le loro recensioni: Xephil. Fenris.
Con questo vi Saluto per il momento ovviamente. Ci sentiamo al prossimo Volume. Sarò onesto si sarà il titolo Phoenix ma... difficile abbinare qualcosa che fra Arrogante e superba possa starci con il titolo. Se qualcuno vuole darmi un consiglio o un loro parere. Mi piacerebbe molto sentirlo!.
Alla prossima!. 

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