Appuntamento bollente ~ La vendetta

di 33NaLu33
(/viewuser.php?uid=1090566)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** Extra! ***



Capitolo 1
*** I ***


Appuntamento bollente ~ La vendetta
 
 
I






 
-Molto divertente- dico con voce piatta e annoiata guardando mio fratello che ha appena fatto irruzione nella nostra stanza, interrompendo la mia ora di meditazione. “Di solito a quest’ora è ad allenarsi” penso contrariato.
-Non sto scherzando! – esclama Sting con aria offesa incrociando le braccia al petto –Lady Minerva ha veramente un appuntamento- ripete deciso.
-Ceeerto- affermo enfatizzando il termine il più possibile nel vano tentativo di fargli capire che tanto non gli credo. –La settimana scorsa io, Lector e Frosch ti abbiamo “imbrogliato” - dico virgolettando in aria l’ultima parola con le dita –se così si può dire, ovviamente, per fare in modo che tu- continuo indicandolo –zuccone e cocciuto quale sei, ti dichiari a quella povera ragazza che ti fa il filo dai tempi dei grandi giochi magici, e adesso tu pensi che…-
-Yukino non mi fa il filo dai tempi dei grandi giochi della magia – dice interrompendomi e mettendosi sulla difensiva.
Alzando gli occhi al cielo proseguo ignorando il suo patetico commento: -e adesso tu pensi – affermo indicandomi –che io sia tanto sciocco da cadere nel tuo al quanto patetico e poco originale scherzo? –
Lanciandomi uno sguardo di sfida avanza nella stanza.
-Fattelo dire fratello- proseguo – se è questo il tuo tentativo di vendicarti è alquanto fallimentare-
-Non sto scherzando e non sto nemmeno cercando di vendicarmi – ripete freddamente. Devo ammettere che forse a furia di stare con me qualcosa l’ha imparata.
 
Se io sono il buio, lui è decisamente la luce. Diversi in tutto riusciamo a bilanciarci alla perfezione, ed è per questo che quando combattiamo insieme siamo quasi del tutto imbattibili.
Ma questo non è un combattimento e io non sono in vena di scherzi.
-E di grazia- dico alzandomi dal pavimento raccogliendo il mio tappetino da meditazione –con chi ha questo fantomatico appuntamento? –
Corrugando la fronte mi guarda come se quello tra i due ad essere stupido sia io.
-E io come faccio a saperlo? – chiede stizzito.
“Come ha fatto a diventare il master?” penso a mia volta sconsolato. Fin quando si tratta di leadership, e carisma non c’è alcun dubbio che lui sia il migliore in tutta la gilda, ma se parliamo di relazioni e interazioni interpersonali devo ammettere che non è esattamente un asso.
-Nello stesso modo in cui sai dell’appuntamento- ribatto tranquillamente andando a riporre l’oggetto che tengo in mano vicino al mio letto, dalla mia parte della stanza.
Condivido la stanza con Sting da tanti anni ormai. Quando è diventato il master ha continuato a stare qui; non che la cosa mi dispiaccia ovviamente, solo che ci sono alcune volte, in particolar modo questa, in cui mi viene veramente tanta voglia: o di prendermi una camera solo mia, o di prenderlo a pugni, ma infondo tutte e due le opzioni sono ben accette, meglio se applicate entrambe.
-Me l’ha detto Yukino- dice buttandosi sul suo letto disfatto ricoperto da lenzuola blu stropicciate e cuscini gialli lanciati da tutte le parti alla rinfusa.
-Come va con lei? – chiedo sedendomi a mia volta sul mio letto che si trova di fronte al suo. Le lenzuola nere sono ben sistemate e senza una grinza, i cuscini rossi adagiati in ordine sotto la testiera.
-Va- afferma evasivo.
-Tradotto in: non ho ancora avuto il coraggio di dirle i miei sentimenti- sogghigno.
-Glieli dirò domani-
-Buffo- lo schernisco –è una settimana che “glielo dici domani” –
-I domani non finiscono – ribatte infastidito.
-Le occasioni invece si- lo stuzzico a mia volta.
-Perché siamo finiti a parlare di me? –
-Tu hai iniziato con questa farsa- affermo.
Guardandomi storto mi lancia un cuscino che prontamente paro.
-Se non vuoi credermi è un problema tuo, ma Lady Minerva ha veramente un appuntamento-
-Sei pronto a scommetterci? – dico sfidandolo. Conoscendolo non si tirerà di sicuro indietro.
-Ovvio- afferma prontamente alzandosi. –cosa mettiamo in palio? –
-Se ho ragione io, e Minerva non esce con un uomo, ti avverto che le uscite tra ragazzi non valgono, dovrai dichiararti a Yukino davanti a tutta la gilda-
-E se invece ho ragione io e la lady ha un appuntamento, dovrai essere tu quello che si dichiara davanti a tutta la gilda-
–Ci sto! – esclamo sicuro di me alzandomi a mia volta e dirigendomi verso la porta. –Andiamo a scoprire che ha vinto-
 
 
Mezz’ora dopo siamo di fronte alla sfarzosa villetta di Minerva.
-Che fai? – chiedo vedendo Sting che senza tante cerimonie sta scavalcando la recinzione in ferro battuto nero che percorre tutta la proprietà. Evitando le punte acuminate in cima si butta dall’altra parte.
-Entro- dice tranquillamente facendomi segno di seguirlo.
Sospirando lo imito.
-Non potevamo semplicemente suonare invece di irrompere di soppiatto come dei ladri? –
-E aspettare che ci apra? – chiede con aria indignata incamminandosi verso la casa.
“Bello avere pazienza” penso seguendolo per tutto il vialetto. Se la maga ci farà diventare cibo per cani so a chi dare la colpa.
 
La viletta a due piani di colore bianco ha uno stile molto moderno che nessuno assocerebbe mai a Minerva, non perché lei non sia una donna di classe dai gusti raffinati, ma piuttosto perché i colori accesi non le si addicono per niente.
Dopo aver salito i pochi gradini davanti all’ingresso, prendo mio fratello per la spalla, impedendogli così di commettere eventuali altre azioni di effrazione. Trascinandolo con me davanti alla porta suono il campanello.
-Sei impossibile- sibila scostandosi da me –ora dobbiamo aspettare- afferma sconsolato.
-Sopravviverai – dico tranquillamente.
 
Sting non ha nemmeno il tempo di mettersi a saltellare in giro a causa dell’impazienza che il portone di ingresso si spalanca. Davanti a noi, in un bellissimo abito da sera rosso con spacco laterale, appare Minerva. I lunghi capelli neri le scendono morbidi sulla schiena.
-Finalmente sei arr…- la frase le muore in gola quando ci vede. Accigliandoci ci scruta, con i suoi magnetici occhi verdi, da capo a piedi. –Che ci fate voi qui? – chiede guardinga.
-Io e Rogue abbiamo scom…-
D’istinto tiro un pugno a mio fratello che interrompendosi mi guarda male.
-Ahi- esclama massaggiandosi la parte colpita –Si può sapere perché cazzo l’hai fatto? –
-Molto bella – affermo ignorando Sting e rivolgendomi alla maga. Lei per niente sorpresa del mio complimento sbuffa. “Sicura di se in tutto” penso. Dai combattimenti, al vestire non c’è assolutamente niente che Minerva non faccia con sicurezza. –Dove vai di bello? – proseguo senza darle il tempo di farci domande compromettenti.
-Ho un appuntamento – dice tranquillamente prendendo una borsetta del medesimo colore del vestito dall’attaccapanni vicino alla porta.
-Con chi? – chiedo a mia volta con lo stesso tono di voce rilassato, prima che il mago accanto a me urli “te l’avevo detto”.
Guardandoci Sting sposta lo sguardo da me a lei, e come se stesse guardando una partita di tennis si tiene in disparte.
-Non sono affari tuoi- afferma. Affermazione che non mi piace per niente, perché non ho decisamente passato gli ultimi mesi nel suo letto solo per poi sentirmi dire “Non sono affari tuoi”.
“Sono eccome affari miei” penso prima di prenderla di getto per il braccio e trascinarla dentro casa.
 
L’ultima cosa che faccio è sbattere la porta in faccia a mio fratello.
 
 



 
Nel prossimo capitolo:
-Che stai facendo? – chiede pronta a spingermi via se non direttamente a riempirmi di botte.
-Ti rinfresco la memoria- affermo trascinandola verso di me –del perché: “sono affari miei” – concludo, e senza lasciarle il tempo di ribattere, la bacio.
 
 
 



Angolo autrice!
Nuovo anno, nuova storia! Con toni decisamente più seri, come d’altronde lo sono i personaggi principali, eccomi qui con una Rogue x Minerva!
Di porte sbattute in faccia le mie storie, avrete notato, sono piene, e al povero Sting toccano tutte. Chissà perché!
Con questo si conclude il primo capitolo di questa mini long, che penso conterrà in tutto due capitoli principali e un piccolo extra: su chi avrà perso, tra due maghi, la scommessa!
Grazie per essere arrivati fino a qui!
Auguro un buon anno a tutti!!
Baci 33NaLu33

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** II ***


II
 
 



-Che stai facendo? – chiede pronta a spingermi via se non direttamente a riempirmi di botte.
-Ti rinfresco la memoria- affermo trascinandola verso di me –del perché: “sono affari miei” – concludo, e senza lasciarle il tempo di ribattere, la bacio.
Con mia grande sorpresa, forse per un’azione automatica, ricambia il bacio approfondendolo e facendo incontrare le nostre lingue, che senza staccarsi fremono per avere la supremazia.
 
Non sono mai stato così avventato, men che meno così geloso nei suoi confronti, ma per la prima volta da quando, un po’ per caso mesi prima, durante una missione, questa specie di relazione tra noi due ha avuto inizio sono assolutamente fuori di me.
In tutto questi mesi che andiamo a letto insieme non ci sono mai state promesse, tantomeno dichiarazione d’amore. Non di certo da parte mia, anche perché di base non so nemmeno io se quello che provo nei suoi confronti si può definire amore; ma se una cosa la so è che: così come io non vado a letto con altre, lei non ha il diritto di farlo con altri.
 
Continuando a baciarla la spingo verso la parete alle sue spalle, ma non appena la sua schiena tocca il freddo muro, con un gemito strozzato, mi spinge via.
Guardandomi sconvolta si passa una mano tra i capelli perfetti cercando, molto probabilmente, di ricomporsi, perché se per me non è il massimo finire al centro dell’attenzione per lei non lo è perdere il controllo di una situazione.
-Come ti permetti? – chiede facendo un passo avanti minacciosa. Se pensa veramente che l’avrà vinta come tutte le volte si sbaglia di grosso.
-Io come mi permetto? – ribatto andandole incontro indicandola –sei tu quella che esce con uno e sono io quello che si permette? –
-Come prego? – domanda, e la sua intonazione è talmente tanto sarcastica che mi innervosisce.
-Hai sentito benissimo- le faccio il verso.
Siamo l’uno di fronte all’altra, e lei sui suoi vertiginosi tacchi alti è letteralmente alla mia stessa altezza. Scrutandomi da capo a piedi cerca molto probabilmente di prendere le misure per la mia futura bara, e che dio me la scampi ma questa volta si fa come dico io.
 
-Non hai alcun diritto di dirmi cosa posso o non posso fare- dice soffiando sulle mie labbra –tanto meno con chi posso o non posso uscire- conclude inchiodandomi con i suoi magnetici occhi verdi.
-È qui che ti sbagli- affermo il più possibile sicuro di me, ma è tutta apparenza, perché se c’è una cosa che so è che lo sguardo arrabbiato di Minerva è capace di far tremare persino le montagne. –Posso dirti con chi puoi o non puoi uscire nel momento esatto in cui tu- proseguo squadrandola a mia volta –sei entrata nel mio letto-
 
Sgrana gli occhi ed è evidente che non si aspettava che la sfidassi apertamente. “oh, si sbaglia” penso soddisfatto di me stesso “e si sbaglia pure di grosso”.
 
In un attimo finisco dall’altra parte della stanza scaraventato contro la parete mentre una valanga di oggetti dalle pareti e dai mobili iniziano a piovermi addosso. Davanti a me Minerva con la faccia rossa per la rabbia mi sta maledicendo continuando con l’ausilio della sua magia a lanciarmi soprammobili addosso.
Tramutandomi in ombra le appaio alle spalle.
-Se il tuo intento è quello di distruggerti casa ci stai riuscendo alla grande- commento tranquillamente. Voltandosi lentamente prende respiri profondi nel vano tentativo di recuperare la calma ormai perduta.  
-Sono stata io- ribatte a denti stretti –a concederti la possibilità di entrare nel mio, di letto- specifica, come se questo argomento abbia importanza.
 
-Non starò qui a perdere tempo a discutere su chi ha fatto entrare nel proprio letto chi- dico dopo una breve pausa alzando gli occhi al cielo –ma tu stanotte non usci proprio con nessuno- concludo pronto per il secondo round a chi “le prenderò di più”, che tanto so di star per perdere io.
 
Anche se non sono sicuro che quello che provo sia amore so che tra noi due non è solo sesso, medito aspettando la prossima mossa di Minerva che non tarda ad arrivare. Con rabbia mi tira l’intoro attaccapanni addosso, che prontamente schivo.
-Che ti importa? – chiede furibonda.
-Che mi importa? – le domando ironico alzando i toni anch’io. “Possibile che non ci arrivi?”
-Si- ribatte innervosita –io esco con chi mi pare-
-No- sbotto -tu non esci con chi ti pare- la ammonisco schivando l’ennesimo oggetto, che questa volta ha avuto la decenza di lanciare con le sue mani.  
-Non sono affari tuoi- urla.
-Invece lo sono- grido a mia volta avvicinandomi a lei.
-Perché? – strilla, e i nostri toni di voce sono talmente tanto alti che penso tutto il vicinato ci senta –e la vuoi smettere una buona volta di ripetere quello che dico io? -
-Perché noi stiamo insieme- sbraito rendendomi conto troppo tardi di quello che ho detto.
 
Il silenzio scende nella stanza mentre Minerva, questa volta con occhi sorpresi mi guarda mentre con la mano ancora alzata tiene l’oggetto che fino a due secondi prima era in procinto di lanciarmi contro.  
-Senti- dico passandomi la mano tra i capelli neri–lo so che non stiamo insieme ma…-
-Sei geloso- afferma interrompendomi.
-Io non…- provo a dire corrugando la fronte, ma la verità è proprio questa. Sono geloso, e anche tanto. Facendo un sospiro cerco di raggruppare le idee.
-Sono un paio di mesi che tra noi va avanti questa specie di relazione- affermo prima che lei possa prendere la parola –e anche se io devo ancora capire cos’è o cosa c’è tra noi, forse per te è solo sesso, ma va bene, non hai mai preteso niente quindi non te ne posso fare una colpa ma se esci con un altro almeno abbi la decenza di chiudere con me-
 
Con la bocca aperta mi fissa e penso che forse è indecisa tra il rispondermi o il lanciarmi la cornice che tiene, ma non ha il tempo di fare nessuna delle due cose perché un bussare attira la nostra attenzione.
Senza lasciarle fare una mossa mi precipito verso la porta d’entrata. “Chiunque sia riceverà una brutta sorpresa” medito spalancandola e trovandomi davanti Sting. Dietro di lui con un elegantissimo abito bianco una rossissima Yukino sposta lo sguardo da me a Minerva che nel frattempo mi si è affiancata.
 
“Cosa?”
-Che ci fai qui? – le chiedo dopo un momento di totale smarrimento.
-Io sono qui per…- inizia a dire, ma si interrompe non riuscendo più a guardarmi in faccia, e abbassando la vista inizia ad ammirare le sue scarpe.
-È qui perché noi due dovevamo uscire insieme – conclude Minerva appoggiandosi con le braccia incrociate contro lo stipite della porta d’ingresso.
-Vestite così? – domando scettico.
-Andavamo a teatro – squittisce Yukino.
 
Realizzando il significato delle loro parole prendo Sting per la spalla e trascinandomelo dietro, scendiamo i pochi scalini d’ingresso allontanandoci dalle due maghe.
-Mi avevi detto, che Yukino ti aveva detto, che Minerva le aveva detto, che lei aveva un appuntamento con uno- bisbiglio a mio fratello.
-Eh? – chiede guardandomi storto.
-Avevi detto che Minerva aveva un appuntamento con uno- ripeto semplificandogli il discorso.
-Voi lo sapete che noi vi sentiamo, vero? – domanda quest’ultima tranquillamente.
 
-Me l’aveva detto Yukino- risponde Sting ignorandola –e non avevo esattamente capito che era lei che sarebbe uscita con la lady- conclude azzardandosi a lanciare un’occhiata alle nostre spalle.
Ancora con la mano sulla sua spalla lo trascino lontano per impedire che ci sentano ulteriormente.
-Beh fratello- inizio –se io ho delle spiegazioni da dare, tu hai decisamente perso una scommessa- sogghigno
Corrucciando la faccia mi guarda: -Non me lo ricordare- sussurra sconsolato.
 
 



Nel prossimo e ultimo capitolo extra!
-Master- mi richiama Rufus impaziente destandomi dai miei pensieri –perché ci hai riuniti tutti? – chiede. Tutt’intorno a me, chi seduto, chi in piedi tutti i membri della gilda aspettano di sapere perché li ho convocati.
-Yukino- dico finalmente facendo spostare ogni singolo paio di occhi nella sua direzione. Lei guardandomi a disagio mi fa un sorriso. –Devo dirti una cosa- proseguo, e non so veramente se la cosa sta facendo andare più in ansia, me, lei, o tutti gli altri.
“Diglielo e basta” le parole di Rogue mi rimbombano nella testa facendomi prendere un respiro profondo.
 
-Yukino, tu mi piaci- dico tutto d’un fiato, quasi urlando.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Extra! ***


Extra!
 




 
-Non posso farcela- dico per l’ennesima volta guardando mio fratello che se ne sta comodamente stravaccato sul suo letto tutto monocromato, che come al solito è dannatamente in ordine. “Maledetto perfezionista” penso irritato.
“Come ho fatto a finire in questa situazione?” medito continuando ad agitarmi come un’anima in pena, ma accidenti a me so perfettamente come ci sono finito in questa situazione, ovviamente con le mie stesse mani.
-Si che puoi- sbadiglia rasentando l’annoiato.
-E se mi dice che non prova lo stesso? -
-Allora io e il resto dei ragazzi ci faremo una bella risata-
Lanciandogli un’occhiataccia mi appresto a cercare in tutta la camera un’arma, preferibilmente molto appuntita da lanciargli contro: -Tu che ridi? Attento fratello –lo ammonisco –ti si potrebbe deformare la faccia-
-Spiritoso- ribatte sarcastico lanciandomi contro uno dei suoi cuscini con le fodere rosse.
Persino quando dorme non è normale accidenti a lui, perché solo Rogue riesce ad addormentarsi su quella pietra che chiama materasso. Per non parlare dei suoi dannati cuscini, che farebbero venire un torcicollo anche a chi un collo non c’è l’ha nemmeno.
Schivando il Cuscino Pietra inizio a passarmi furiosamente le mani tra i capelli biondi.
-Diglielo e basta- afferma tranquillamente alzandosi in piedi e venendomi incontro. –Sono sicuro che prova le stesse cose-
Fissandolo di sbieco me ne sto zitto a contemplare la sua faccia mentre i suoi occhi neri mi esortano a fare qualcosa.
-Ho qualcosa tra i denti? – chiede dopo un po’ iniziando a portarsi una mano al viso.
-No- dico –ma sono sempre più convinto che tu non sia Rogue- concludo assottigliando gli occhi e sporgendomi verso di lui. Alzando un sopracciglio ora è lui quello che mi guarda storto.
-Prima mi spiazzi dicendo che riderai, o che meglio, sai ridere e dopo mi dai consigli in amore? – ribatto elencando i punti a suo sfavore –chi sei tu e che ne hai fatto di mio fratello? – domando sarcastico.
Facendo una smorfia mi spinge via: -molto spiritoso- afferma scuotendo la testa.
 
Un bussare alla porta attira la nostra attenzione ma non abbiamo neanche il tempo di dire avanti che Lector fa capolino nella camera subito seguito a ruota da Frosch.
-Sono tutti presenti – annuncia pronto a tornare di là.
Prendendo un respiro profondo mi incammino superandoli e facendo strada verso l’atrio della gilda. “Sono in master accidenti” penso “non posso avere paura di una semplice dichiarazione” medito, ma invece c’è l’ho e anche tanta.
Dietro di me il Trio Malefico, così soprannominato dal sottoscritto, mi segue in silenzio, ma so già che se per caso mi dovessi voltare a guardarli avrebbero tutti e tre un sorriso stampato in faccia, anche se, nel caso si Rogue sarebbe molto probabilmente una smorfia.
 
Arrivato alla grande sala della gilda mi posiziono al centro di essa così che tutti possano vedermi. Sinceramente mi stupisco del fatto che mi ricordo ancora come mi chiamo, ed è ridicolo perché ho affrontato così tante battaglie nel corso degli anni che non si possono neanche lontanamente contare sulle dite di entrambe le mani senza avere un attimo di esitazione, e adesso di fronte al momento cruciale sto boccheggiando come un maledetto pesce fuor d’acqua.
 
-Master- mi richiama Rufus impaziente destandomi dai miei pensieri –perché ci hai riuniti tutti? – chiede. Tutt’intorno a me, chi seduto, chi in piedi tutti i membri della gilda aspettano di sapere perché li ho convocati.
-Yukino- dico finalmente facendo spostare ogni singolo paio di occhi nella sua direzione. Lei guardandomi a disagio mi fa un sorriso. –Devo dirti una cosa- proseguo, e non so veramente se la cosa sta facendo andare più in ansia, me, lei, o tutti gli altri.
“Diglielo e basta” le parole di Rogue mi rimbombano nella testa facendomi prendere un respiro profondo.
 
-Yukino, tu mi piaci- dico tutto d’un fiato, quasi urlando.
Dopo un attimo di incertezza in cui penso di essere assolutamente pronto per sotterrarmi, il suo sorriso si amplia e facendo un forte sospiro di sollievo mi si avvicina. Completamente allibito cerco di capire cosa è appena successo, mentre un forte presentimento di felicità ed euforia mi avvolge. “Possibile che…?”
-Anche tu mi piaci- afferma tranquillamente incrociando le mani al petto, e accidenti, ma non mi aspettavo minimamente che avrebbe reagito in questo modo, sennò lo avrei fatto molto, ma molto prima. Sulla mia faccia si allarga, a sua volta, un grandissimo sorriso mentre la gioia mi pervade completamente.
-Mi piacete tutti- dice voltandosi verso gli altri.
“Cosa?”
-Cosa? – chiedo mentre il sorriso mi si affievolisce sulle labbra.
-Hai detto che ti piaccio- inizia tranquillamente –e anche tu mi piaci, tutti voi mi piacete- afferma raggiante descrivendo un cerchio con la meno –altrimenti non farei parte di sabertooth- conclude contenta.
Tutti si voltano a guardarmi aspettando la mia prossima mossa, ma sono talmente in loop che non riesco a fare altro se non fissarla.
-No? – insiste dolcemente.
 
Schiarendomi la voce sono indeciso se chiedere a dio: di sotterrarmi, fare in modo di uscire vivo da questa conversazione, o trovarmi la via di fuga più vicina. Oppinabile visto e considerato che essendo il master e conoscendo l’edificio a memoria so perfettamente da solo dove trovare la via di fuga più vicina e veloce.
Voltandomi lancio un’occhiata a Rogue, che appoggiato alla parete coi due exceed intorno mi esorta a continuare. “Te la farò pagare maledetto” penso digrignando i denti e riportando la mia concentrazione su Yukino, che nel frattempo si è avvicinata ulteriormente.
-No – ribatto tranquillamente –tu mi piaci in quel senso- ripeto questa volta più diretto –non solo come amica-
Sgranando gli occhi mi guarda come se mi fosse spuntata una seconda testa all’improvviso. Tutti i presenti invece passano lo sguardo da me a lei ansiosi di sapere cosa risponderà Yukino, e accidenti ma la tensione si più tagliare veramente con un coltello.
-Oh- dice alla fine evitando di guardarmi. A quanto pare l’architettura della gilda la attira di più.
 
-Quindi? – si intromette Rufus sistemandosi sulla fronte il suo rossissimo cappello piumato –lui ti piace o no? -
E sinceramente sarei tanto ansioso di avere una risposta anch’io. Passandomi nervosamente la mano tra i capelli scruto Yukino che ha le guance talmente rosse che sono sicuro sverrà da un momento all’altro.
Deglutendo rumorosamente a vuoto passa finalmente il suo sguardo su di me.
-Sting- inizia cautamente facendo sporgere in avanti tutti i presenti così che possano sentire meglio.
-Si? – la esorto speranzoso mentre un rivolo di sudore mi scendo giù per la fronte. “Mantieni la calma” penso iniziando invece a passare il peso da un piede all’altro incapace di stare fermo.
-Si… cioè- ripete in maniera confusionaria –anche tu mi piaci- squittisce alla fine.
“Grazie Dio” penso tirando, questa volta per davvero, un sospiro di sollievo mentre lo stato di felicità mi avvolge di nuovo. “Se dichiararsi è cosi” penso “non lo farò mai più” sorrido alla fin fine compiaciuto di me stesso.
-Quindi- esordisco –ti andrebbe di uscire con me? Per un appuntamento vero? Senza missioni-
-Si- dice sorridendo.
 
L’ultima cosa che sento prima di venir preso a pugni e pacche sulla spalla è un sonoro: -Finalmente- urlato in coro da parte di tutti i membri della gilda.
Maledetti pettegoli.
 





Angolo autrice:
Hola! Eccomi qui con la fine di questa mini long! Come sempre spero che vi abbia strappato un sorriso e che vi sia piaciuta! Grazie infinito a tutti per averla letta e/o recensita.
Come sempre alla prossima! 33NaLu33

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3814560