Loving Cosmo 2018

di They are almost Canon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Coinquilino Pasticcione (Hyoga e Shun - serie classica) ***
Capitolo 2: *** Il Ragazzo coi pallini - AU (Harbinger e Kiki + Mykaene - Saint Seiya Omega) ***
Capitolo 3: *** Cantante in erba (Shura - serie classica) ***
Capitolo 4: *** Sogno o son desto? ( Death Mask e Aphrodite - serie classica ) ***
Capitolo 5: *** Un inaspettato regalo di Natale (AU) - (Degel e Kardia - Lost Canvas) ***
Capitolo 6: *** Un improbabile travestimento (nessuna coppia) - (Aldebaran e Mur, Serie Classica ) ***
Capitolo 7: *** la magia della neve (Shaka e Mur - serie classica) ***
Capitolo 8: *** come ti rovino Natale ( Hades +Hyoga e Shun - serie classica) ***
Capitolo 9: *** una magia TROPPO reale (Bronze Saint + Tatzumi - Serie Classica) ***
Capitolo 10: *** Gelosia immotivata (Seiya e Saori , serie classica) ***



Capitolo 1
*** Coinquilino Pasticcione (Hyoga e Shun - serie classica) ***


Questa One Shot è da considersi sequel di Vento e Neve (https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3110206&i=1) [rating 18+] perciò valgono le stesse note anagrafiche della stessa, ma è possibile leggerla come storia a se e partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

1) A vorrebbe fare l’albero di Natale, ma il gatto di B continua a saltare sui rami e a far cadere le palline

nota prestoria: onde evitare possibili polemiche legate a netflix, questa storia è stata scritta prima del trailer, e la sua pubblicazione già programmata, essendo questo il primo prompt della suddetta challange. Detto questo, #ShunIsARealMan. Essere gentile, pacato generoso, pacifico, avere tratti androgini e una grande sensibilità , così come l'essere shippato con un ragazzo non lo rende meno uomo di suo fratello, Aiolos, Minos, Saga, Julian, Tatzumi o chicchessia.... lo rendono solo SHUN, UN RAGAZZO che incarna queste caratteristiche.

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Questo sarebbe stato il primo Natale che io e Shun passammo nel nostro appartamento in centro.

La nostra vita di coppia dal giorno del suo compleanno, quand'è cominciata, è trascorsa serena e quella scolastica – tra un impegno di Saint e l'altro – procede nel migliore dei modi: io mi sono iscritto a lingue e Shun sta terminando il liceo linguistico.

 

Mancavano poche settimane alle festività, la bimba che abitava nel terzo appartamento – oltre a quello della signora Athena* - del nostro pianerottolo passò davanti a noi con il papà che teneva fra le braccia un enorme abete in vaso.

 

<< Hyoga, e se facessimo anche noi l'albero? >> mi propose il mio ragazzo << Ehh?? A casa nostra? Con il nostro Filos**? >> chiesi sorpreso << Certo, il nostro micio sarà bravo vedrai >> tentò di rassicurarmi, anche se non ci credeva nemmeno lui.

Insistette per un pò, sta di fatto che non so bene cosa fece ma mi convinse ed il giorno stesso, poche ore dopo stavo facendo le esatte cose del mio vicino mentre Shun era carico di borse contenenti palline ed addobbi.

 

Entrammo in casa, Filos dormiva beato sopra la cloth di Virgo*** e noi ne aprofitammo per apoggiare tutto e cominciare a ragionare su dove posizionare il grande albero.

Decidemmo per il centro del salone quadrato su cui si affacciavano tutte le stanze, li avrebbe fatto bella mostra di se – gatto permettendo – così spostammo tutti i mobili e posizionammo definitivamente il vaso.

Avevamo comprato anche un piccolo generatore a batteria, che nascondemmo sotto il piedistallo, e vi collegammo una fila di luci, facendo in modo che il gatto non rischiasse di impigliarvici.

 

Accendemmo lo stereo, inserendo una playlist di canzoni natalizie, e ci mettemmo ad addobbare l'albero quando – poco dopo aver posizionato i fili e preso le prime palline il nostro adorabile gatto si svegliò e rubò una pallina che era appena caduta a Shun.

 

Ogni volta che ne cadeva una diveniva proprietà del gatto che ci giocava un pò per poi schiacciarla con le zampine e dopo un pò la schiacciava tra le zampette anteriori infrangendola in mille pezzi.

Dopo un oretta sull'albero c'erano si e no quattro palline, le altre, o perchè cadute o perchè raggiunte da Filos, erano a terra in frantumi.

 

Shun si ritrovò costretto ad uscire e andare nella cartoleria sotto casa a comprare delle palline nuove. Quando rientrò la piccola peste era nuovamente accoccolata sulla cloth, stavolta Acquarius***, e dormiva beato.

Ne aprofitammo per finire gli addobbi, l'albero era maestosoe decidemmo di farlo proteggere col Chrystal Wall dal nostro amico Kiki dell'Ariete***.

A quel punto Shun mise una cuccetta sotto l'albero, dove il nostro Filos avrebbe potuto riposare, senza distruggere l'albero soprastante.

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*da "vento e neve" è la vicina dei ragazzi, un'arzilla vecchietta, non Saori

** parola greca che significa "Amico", il micio compare già in "vento e neve"
*** eh si, in "vento e neve" i ragazzi sono promossi gold

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Capitolo 2
*** Il Ragazzo coi pallini - AU (Harbinger e Kiki + Mykaene - Saint Seiya Omega) ***


Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

2) In un freddo pomeriggio di dicembre, A incontra B in un bar, grazie a una cioccolata calda

la trama della storia è liberamente ispirata alla canzone "il bandito e il campione" ( https://www.youtube.com/watch?v=oXOZBjcECPo) di Francessco Guccini


Boston, primi di dicembre

 

in città girava un ladro, era chiamato "il ragazzo coi pallini" per via della strana forma delle sue sopraciglia ed aveva raziato parecchi negozi.

Nessuno sapeva come prenderlo, risultava ai poliziotti molto sfuggevole, erano stati interpellati tutti: FBI, CIA, Servizi Segreti, NCIS e altri ma nessuno aveva una minima traccia.

Sembrava davvero imprendibile, le effrazioni sua opera non lasciavano segni, ogni porta scassinata sembrava intatta.

Solo un genere di attività no era stata colpita: i bar e nessuno capiva il motivo.

Ogni furto che accadeva aveva sempre meno indizi, l'uomo coi pallini era sempre più scaltro e cedrcava di non lasciar traccia di se.

Si arrivò a chiamare l'interpool, che mandò un certo Mykaene, famoso per aver arrestato criminali in tutto il mondo.

Anche lui brancolava nel buoi più totale, passarono mesi e l'uomo non sapeva più come fare.

 

Nel frattempo nel bar più malfamato della città, dove la gente era già sbronza alle otto del mattino, c'era un ragazzo che sonnecchiava seduto al bancone << Hei Kiki... >> lo scosse il barista, un omaccione tutto muscoli << dimmi Harbinger... >> .

L'uomo si guardò tutto attorno, erano solo loro due << fino a che ora sei stato in giro a rubare, ragazzo coi pallini... >> << cosa? >> chiese il ragazzo parlando nella sua lingua madre << non nasconderti dietro il dialetto tibetano... sai che ti ho chiesto, amore mio >> ribattè l'americano.

Il ladro si alzò leggermente << tre del mattino... >> rispose con voce flebile, mentre il barista gli porgeva una cioccolata bollente << bevi questa, poi va nel retro a riposare >>

 

la scena si ripetè per qualche mattina, finchè non si resero conto che nel locale c'era un altro avventore, che senza farsi vedere dai due – più per paura che per altro – corse a dire tutto a Mykaene ed i suoi uomini.

 

Prepararono la retata per la mattina dopo, il barista non venne informato ma nel retro era pieno di poliziotti.

La scena si ripetè uguale, Kiki sorseggiò la sua cioccolata, baciò il fidanzato e andò nel retro, dove lo attendeva la polizia.

Fu così che la mattina di Natale Kiki – il ragazzo coi pallini – e Harbinger – il suo barista di fiducia nonchè amante – vennero arrestati ponendo fine alla misteriosa catena di furti.

 

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Capitolo 3
*** Cantante in erba (Shura - serie classica) ***


Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

3) X fa le prove per la recita di Natale, ma non sa proprio cantare…

 

Scuola elementare di Madrid*, anno scolastico 1973/74**

 

i bimbi dell'istituto erano tutti in fermento per l'imminente recita.

Tra loro uno in particolare, il piccolo Shura di sei anni, sperava in una parte, anche piccola perchè tanti ragazzini lo cacciavano dai provini a causa delle numerose assenze dovute all'addestramento da futuro cavaliere di Athena.

 

<< Tu vai via che non ci sei mai! >> gli urlavano spintonandolo.

Lui non reagiva per paura di far male agli altri bimbi col suo cosmo, si rifugiava in un'angolo della palestra a piangere.

Quella mattina una delle maestre se ne rese conto e si avvicinò << Shura, tesoro. Cosa succede? >> chiese << Non mi vogliono nella recita >> piagnucolò l'aspirante Cavaliere << Tutta colpa di questa >> urlò lanciando la sacca che conteneva la sua tenuta da addestramento che si aprì facendo volare ovunque il suo contenuto.

 

La donna, con fare molto materno, lo abbracciò << tranquillo piccolino, troverò io una parte per te >> lo rassicurò << grazie... >> sussurrò il bimbo per poi mettersi a raccogliere tutto.

L'insegnate raggiunse il collega che stava assegnando le parti e lo chiamò in disparte << che succede? >> chiese l'uomo << questi bimbi stanno estromettendo il loro compagno, vorrei che tu gli dessi una possibilità >> spiegò << certo, fallo venire qui >>.

La docente andò a prendere Shura ed al suo arrivo l'altro insegnante, sorridendo, lo invitò a provare una canzone.

<< Maestro, no! >> << Quello non c'è mai! >> blontolarono simultaneamente alcuni bimbi << il giorno della recita ci sarà >> replicarono gli insegnanti per poi far salire il futuro saint sul palco.

 

Shura – con scarsi risultati – cominciò a cantare il ritornello di una canzone natalizia:

 

I wanna wish you a merry Christmas
I wanna wish you a merry Christmas
I wanna wish you a merry Christmas
From the bottom of my heart

 

aveva la voce talmente tremante per l'emozione da non risultare molto intonato.

 

<< Mamma mia! >> << Stai zitto!! >> gli intimarono alcuni compagni, altri con voce cantilenante gli dicevano << stonato! Stonato! >>.

Shura, che era scoppiato a piangere, senza rendersene conto scagliò Excalibur distruggendo parte della scenografia.

I suoi compagni erano spaventati ma l'insegnante, coinvolgendoli tutti – Shura compreso - nella riparazione degli sfondi riuscì a calmarli.

 

Una delle bimbe vedendo che aveva sistemato da solo la cometasi avvicinò e gli porse un pezzo della sua merendina << scusa... >> disse piano << vuoi fare la recita con noi? >> chiese << si, mi piacerebbe >> rispose Shura.

La bimba sorrise << vieni con me dal maestro... ho un idea! >> disse trascinandolo con se << Ines, Shura! Che succede? >> chiese il maestro << so cosa far fare a lui!! >> esclamò la bimba << vedi Maestro lui ci racconta tante belle storie sui Cavalieri e a tutti piacciono. Perchè non gli fai fare il narratore? >>

Il docente sorrise, ed accettò la proposta della bimba.

 

Due settimane dopo tutti i bimbi della scuola, preoccupati per la lunga assenza dell'amicetto, si scagliarono sulla ragazzina << Ines! Dov'è il nostro narratore? >> << ci hai rovinato la recita con la tua idea! >> la attaccavano.

 

Da dietro una colonna, in braccio ad un uomo con folti capelli verdi e una tunica, Shura intervenne << perchè? Io sono qui! >> esclamò << lui chi è? >> chiese la maestra << lui è Shion dell'Ariete , il Gran Sacerdote >> lo presentò.

<< Woww!! Lo hai portato con te >> tutti erano entusiasti << si e non ho solo questa sorpresa. Da dopo le vacanze sarò più presente >> disse, mentre Shion lo poggiava a terra, rivelando a tutti che il bimbo indossava l'armatura del Capricorno.

Gli amichetti lo abbracciarono festanti, felici per lui , e dopo che tutti i familiari si sistemarono corsero sul palco.

Uno di loro arrivata la canzone che Shura aveva provato lo trascinò a cantare con loro e Ines gli diede un dolce bacio sulla guancia.



*<< ehi papà, dimmi la prima città spagnola che ti viene in mente >>
<< Madrid >>
.... e fu così che Shura è madrileno
** Shura nella storia originale – 1990 – ha 23 anni, facendo i conti in quell'anno scolastico è in prima elementare

 

 

 

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Capitolo 4
*** Sogno o son desto? ( Death Mask e Aphrodite - serie classica ) ***


Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

7)A vede la slitta di Babbo Natale volare in cielo, ma non sa se sia solo un’allucinazione dovuta a quanto appena accaduto con B…

 

*il liquore è questo http://www.bazardelmiele.com/index.php?main_page=product_info&cPath=83&products_id=370&zenid=kpga01r7i0megoj021kjep7l06 dato che è un pò fortino "don't try this at home EVERYWHERE" riferito a ciò che faranno i due personaggi il prodotto, con le dovute cautele si...

 

DeathMask era appena tornato da una missione nella sua terra natia, dove aveva avuto l'occasione di far provviste per se e per tutti gli amici.

Era tornato con cinque o sei casse piene di ogni ben degli dei ed aveva passato ilp omeriggio a ditribuire il tutto.

Aveva però nascosto una cassa più piccola nella sua cloth, in modo che gli altri non potessero vederne il contenuto e appena possibile la nascose alla quarta casa prima di andare a far rapporto.

 

La sera della vigiglia, mentre tutti erano indaffarati con i preparativi per l'indomani prese per un braccio Aphrodite << vieni via da sta bolgia con me >> gli disse trascinandolo verso la sesta casa.

<< D-dove vuoi... >> tentennò il greco << Shhh, quell'imbecille di Shaka ha lasciato il portone del giardino aperto.... >> disse, afferrando una borsa.

 

Riuscì a convincere l'amato e una volta arrivati sotto i due maestosi alberi, ora imbiancati dalla nevicata, e si distesero a godersi il totale relax.

<< Bisognerebbe scaldarsi un pò >> disse il siciliano tirando fuori due bottiglie di fuoco del vulcano* e un cavatappi, per poi porgerne una all'amato.

<< E questo? Che è? >> chiese il custode della dodicesima casa << è un liquore delle mie parti, molto gustoso. Brindiamo a noi >> disse il suo collega della quarta.

Sbatterono le bottigliette aperte una con l'altra, DeathMask bevve tutto d'un sorso e vedendo che non ne aveva conseguenze apparenti Aphrodite fece lo stesso.

 

L'aria intorno a lui si fece strana, non sentiva più il freddo pungente della neve ma un caldo intenso che lo spinse ad allentare la camicetta, in cielo le nuvole apparivano con forme strane, ad un certo punto, dove vi era la luna vide una slitta rossa trainata da delle renne << ohohohoh ! Buon natale ragazzo! >> lo salutò l'uomo a bordo, buttando giù qualcosa.

 

Passarono alcuni interminabili minuti, DeathMask faceva fatica a svegliarlo e decise di portarlo all'interno della sesta casa, dovve avrebbe acceso il caminetto.

Con l'aiuto del tepore del fuoco Aphrodite si svegliò << Babbo Natale.. dov'è... >> chiese ancora in satato confusionale << amore... hai bevuto troppo velocemente e avuto delle allucinazioni... sei alla sesta casa >> tentò di spiegare il Siciliano.

 

<< ma.. babbo natale.. il regalo >> borbottò Aphrodite, deluso e allora DeathMask tirò fuori una scatolina e la porse all'amato che la aprì e rivelando una catenina con due pendenti raffiguranti le loro due costellazioni.

<< è bellissima Death.... >> Aphrodite dalla gioia non pensò più a Babbo Natale e dopo essersi fatto mettere la catenina sorprese il compagno con un focoso bacio.

 

 

 

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Capitolo 5
*** Un inaspettato regalo di Natale (AU) - (Degel e Kardia - Lost Canvas) ***


Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

8) X deve addobbare la vetrina di un negozio, ma quel criticone di Y gli sta con il fiato sul collo

 

Questa storia è da considerarsi seqel di Loving Cosmo, Cap. 3: Tra rabbia e passione (Degel & Kardia / Sisifo & Sasha - Lost Canvas) https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3728545&i=1 ,e si può leggere come storia a se

 

 

Gli affari nella libreria di Kardia* andavano a gonfie vele, ormai tutti i debiti erano stati pagati ed il commerciaslista aveva comunicato a lui e Degel che il bilancio sarebbe sato in attivo.

A casa Degel era al lavoro sulle ultime pagine del nuovo libro – che come sempre sarebbe stato pubblicato con lo pseudonimo di Rudolph – e spesso faceva tardi.

 

Una sera chiuse il portatile prima del solito e raggiunse Kardia << amore ... >> sussurrò il giovane greco << sono qui... ho finito! Domattina vado dall'editore e ti raggiungo in libreria >> disse il Francese.

<< giusto in tempo per le consegne, menomale >> ghignò.

Lo scrittore a quell'affermazione si preoccupò: consegna voleva dire caos e a saeconda del collega che aveva pubblicato il suo compagno avebbe sbottato tutto il tempo.

 

La mattina dopo i due uscirono di buon mattino, fecero colazione al bar accanto alla libreria e dopo un leggero bacio i due si diedero appuntamento al ritorno di Degel.

 

Davanti alla libreria intanto si era formata già una piccola fila di ragazzi in spasmodica attesa di Degel che avrebbe annunciato quel giorno la data dell'uscita del libro.

<< Calma ragazzi. Rudolph sarà qui a breve e ci dirà tutto >> cercava di placarli Kardia che ora aprezzava il loro entusiasmo.

 

Poco dopo le undici lo scriuttore tornò al negozio, i ragazzi lo cirdondarono senza nemmeno lasciarlo entrare << ciao ragazzi >> disse lui << lasciatelo entrare >> li redarguì Kardia.

Una volta in negozio posò sul banbcone paste e pasticcini per tutti dopo aver preso un gessetto scrisse a caratteri cubitali due date sulla parete di ardesia alle palle del bancone.

 

<< Sedici e Venti dicembre? Che succederà? >> chiese uno dei ragazzini << il 20 esce il mio libro, me l'hanno comunicato oggi >> rispose il francese << il sedici, invece? >> chiese Kardia.

<< Quello è per tutti voi amore, ti consegneranno duecento copie e farò una piccola conferenza stampa, qui... quei volumi potrai venderli quel giorno, perchè ci sarà un firmacopie >> spiegò Degel.

Kardia, da tanto era felice, gli saltò in braccio facendolo cadere a terra e provocando le risate di tutti i giovani lettori.

 

Passarono i giorni arrivò il sedici quando, entrando in libreria, Kardia guardò Degel << qui c'è una vetrina da fare , magari con un presepe.. i tuoi fan lo meritano >>
<< allora dammi tutto, ci penso io >> disse entusiasta il francese, mentre Kardia tirava fuori statuine e scenografie.

 

Fare la vetrina con l'amato si rivelò impresa ardua. Kardia si rivelò una persona pignola, che a ogni millimetro fuori posto interveniva << metti di là quella pallina >> << la capanna sulla sinistra... >> << il menestrello sul libro >> << appallottola di più quella c*** di montagna >> brontolava, mentre Degel pazientemente lavorava, finchè il francese non sbottò, proprio mentre Kardia muoveva l'ennesima pallina.

<< non rompere le palle!! >> inveì lo scrittore << .... quali? >> chiese – prendendolo in giro – il suo compagno, provocando il lancio in testa di un rotolo fiscale da 80 cm** e la nasciata di un bernoccolo gigante sul malcapitato Kardia,. Prontamente celato dai capelli.

 

Dopo altre due ore di addobbi e dispetti finalmente la vetrina con le copie prenotate da Regulus e Sasha in bella vista fu terminata e si organizzò l'evento.

I giornalisti ed i suoi fan arrivarono nel primo pomeriggio, un conduttore radiofonico propose di mischiare le consuete domande con quelle dei fan, ne venne fuori uno speciale di due ore, con tutti felici.

 

A fine evento erano rimaste che quattro copie << io prendo quelle da portare a Sasha e Regulus, metti in magazzino le altre due >> disse lo scrittore.

Mentre chiudevano il negozio video arrivare un ragazzino che notando la serranda abbassata si piantò lì davanti in lacrime << che succede? >> chiese Kardia << io... volevo venire oggi.... >> .

 

Mentre parlavano un uomo adirato lo strattonò via << ti avevo detto di no! Non puoi aver tutto se continui a prendere insufficienze a scuola >> urlò << torniamo a casa senza far storie >> tuonò, assestando un ceffone al ragazzino << non mi interessa chi è! Non si alzano le mani sui ragazzini! >> urlò Kardia << e non si impedisce loro di avere qualcosa a cui tengono >> sottolineò Degel << mio amato, dammi un momento le chiavi >> disse.

 

Rientrò in negozio, andò in magazzino a prendere uno dei suoi libri e uscì con in mano un pennarello << come ti chiami? >> chiese << Pakia*** >> rispose il ragazzino, che ricevette il tanto sperato libro in dono da Degel, che porgendoglielo disse << la prossima volta che ti incontro voglio sapere che hai tutti ottimi voti, me lo prometti? >>

Il ragazzino lo abbracciò felice << te lo prometto >> disse felice, per poi tornare a casa col padre, mentre Degel e Kardia si diressero verso casa dell'amico Sisifo.

 




*è l'attività già presente in Loving Cosmo, Cap. 3: Tra rabbia e passione (Degel & Kardia / Sisifo & Sasha - Lost Canvas)

**il più largo, che pesa un accidenti e fa malissimo

*** è l'allievo di El Cid che fuggì la notte prima dell'investitura
 

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Capitolo 6
*** Un improbabile travestimento (nessuna coppia) - (Aldebaran e Mur, Serie Classica ) ***


Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

11) X cucina biscotti per una gara di Natale di cui Y è il giudice


A Rodorio tutti gli anni era usanza fare un mercatino natalizio ed al suo interno organizzare giochi e spettacoli.

Uno di questi era l'annuale concorso di pasticceria, a cui quest'anno l'organizzazione aveva invitato Aldebaran del toro in qualità di giudice.

Appena ciò si seppe Mur fece di tutto per cercare di iscriversi noonstante il veto dell'amico.

 

Alla fine – vedendo che era tutto inutile – finì per farlo sotto falso nome, quello di una donna, e con l'aiuto di Aphrodite che lo avrebbe aiutato a celare il suo aspetto.

 

I giorni tra l'iscrizione e la gara dovette inventarsi di tutto per non destar sospetti nell'amico, venne anche aiutato dal Gran Sacerdote che "casualmente" mandò in missione il Cavaliere del Toro, permettendo al suo allievo, nei giorni a ridosso della gara, di preparare due tipi di pasticcini e la mattina stessa una crostata e una torta multistrato.

 

Quella mattina Aphrodite si presentò da Mur di buon mattino con parrucca, un pancione finto, un abito ed i cosmetici della sua ancella.

Si mise al lavoro per circa tre ore, quel che ne venne fuori fu una splendida futura mamma dai tratti africani e una folta chioma corvina.

<< Mi raccomando: non tradirti col cosmo >> lo sbeffeggiò il greco, mentre Mur prendeva tutte le cose da portare alla gara.

 

Arrivato alla piazza centrale di Rodorio consegò i dolci alla giuria. Aldebaran – ancora contrariato per la missione estenuante – lo fissava, la giovane donna che aveva davanti sembrava non convincerlo e Mur lo capì.

Decise di fingere che nulla fosse accaduto, e di continuare la sua messinscena ancora per un pò.

 

Si arrivò a fine gara. Mur inaspettatamente era arrivato in finale.

Più passava il tempo più pensava alla raccomandazione sul premio in denaro e generi alimentari << se vinci dona tutto >> era stato perentorio Shion.

La sua rivale era circondata dai suoi figli, lui percepiva che questi avevano fame, e non potè far altro che capire qual'era l'unica cosa da fare.

Finse i dolori del travaglio, avendo cura di far percepire il suo cosmo ad Aldebaran che – furioso – si avvicinò dando seguito alla sua messinscena.

"Che cavolo ci fai qui? " gli chiese col cosmo "scusami... piuttosto, io mi svelo. Ho deciso di cedere la vittoria a quella donna." disse.

Il Cavaliere del toro a quel punto lo aiutò a portare avanti la recita e lo accompagnò verso lo studio del medico, che conosceva tutti loro.

 

Li Mur riprese il suo consueto aspetto << avvisa un altro giudice, e scusatemi ancora >> disse.

L'uomo li raggiunse e Mur comunicò la decisione anche a lui.

I tre andarono al palco della giuria, dove venne annunciato il ritiro di Mur, e alla donna vennero assegnati sia il primo che il secondo premio.

 

Quando la sera i due Saint tornarono al tempio, poco prima di congedarsi dopo la cena Aldebaran si decise a rivelare a Mur una cosa << amico, io non volevo che tu partecipassi perchè sapevo che avresti vinto facilmente, e per me avevo ragione >> disse sorridendo all'amico.

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Capitolo 7
*** la magia della neve (Shaka e Mur - serie classica) ***


Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

13) A ama la neve senza conoscerla. B lo invita in una baita innevata. A cambierà idea?

India, Dicembre 1987


Shaka era tornatoda pochi giorni a Nuova Dehli, dove di consuetudine passava gli inverni a meditare nel Tempio in cui era cresciuto.

Aveva avvisato – come di consuetudine – Arles poco prima di partire ed ora, lontano dal cosmo del tiranno, si mise in comunicazione telepatica col Jamir dove risiedeva e si nascondeva Mur, saint dell'Ariete e suo fidanzato.

 

"Mur ci sei?"* chiese "Sono arrivato ora" gli disse, sconquassandogli le sinapsi per la quantità di cosmo usata.

"Shaka finalmente! Ho temuto che Arles non ti avesse lasciato partire" gli disse "ci sono andato vicino, in effetti" replicò sussurrando l'indiano, sperando di non essere sentito.

"Cosa?" sbuffò il tibetano "Ero in missione con Milo sino ad ieri" replicò rassicurandolo.

 

Passarono i giorni e i due trascorrevano le giornate a parlare del più e del meno, ognuno chiuso nella propria residenza.

Un pomeriggio, mentre Shaka era sceso al fiume Gange, in prossimità del quale vi era un mercato, ricevette un'immagine mentale dall'amato "ohhh , meraviglia".

Shaka è stupito, ama la neve pur non avendola mai vista di persona in vita sua.

"Sapevo che avresti gradito" gli disse felice Mur "ma tu, l'hai mai vista dal vivo?"chiese "Hem... no..." rispose Shaka, mentre acquistava alcune spezie.
"Allora vieni qui! Fa in modo che Arles non ti noti e vieni! Devi finalmente vederla!" lo incitò il tibetano.

 

Shaka non rispose, ma approntò subito qualcosa per celare il suo spostamento poi partì in direzione
Tibet.

Col treno ed altri mezzi di fortuna che non richiedessero cosmo giunse in Jamir il giorno dopo e subito si diresse verso la residenza dell'amato.

La strada era impervia e nell'ultima parte pericolosa – sopratutto percorsa senza cosmo – in più le temperature si fecero più basse, la leggera pioggia si fece nevischio.

Arrivato al sentiero sul precipizio, che ormai era un'unica – sterminata – lastra di ghiaccio << non cadrò, dall'altra parte c'è Mur >> si diceva.

Prese coraggio e s'incamminò, pian piano – mentre la nevicata si faceva fitta – fino ad arrivare a metà strada.

 

Lì si fece tutto più complicato, davanti a se vedeva la sagoma dell'amato, sotto di lui il cimitero delle armature con le sue stalagmiti.

Fu un'attimo, un'esitazione, un piede in fallo e scivolò << Mur! >> urlò temendo però che non lo sentisse.

Cadde al suolo innevato prima del previsto, sentì che sotto di lui tutto era uniforme per quel luogo.

Riusì ad alzarsi e pian piano ad incamminarsi lungo quella superficie liscia.

D'un tratto Mur balzò giù e si avvicinò a lui << perchè non hai chiuso gli occhi ed usando il sonar? Con questo tempo è più sicuro >> lo rimproverò l'Ariete << per proteggerti, se chiudo gli occhi ed emetto cosmo arles ti trova.... >> rispose.

 

A quelle parole il tibetano lo strinse a se e prese a baciarlo ed abrccciarlo, stettero li in mezzo alla nevicata per circa un'ora poi Mur lo aiutò a risalire e raggiunsero la residenza dell'Ariete << sono felice che tu sia venuto >> gli disse << mi manchi tanto al tempio, non potevo non venire >> disase Mur << e finalmente hai visto la neve, spero che ti piaccia ancora >> sottolineò << veramente... la amo ancora di più, grazie a te >> replicò il Cavaliere di Virgo, che decise di fermarsi dall'amato fino all'anno nuovo.

 



*i dialoghi "così" avvengono via cosmo

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Capitolo 8
*** come ti rovino Natale ( Hades +Hyoga e Shun - serie classica) ***


Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

14) X odia il Natale e cerca di rovinarlo a chi lo circonda

Inferi, giorni a ridosso di Natale

 

Hades in questi giorni è particolarmente nervoso, qualcosa altera il suo stato d'animo, ma nessuno riesce a capire la ragione.

Se ne sta seduto sul trono in Giudicca a leggere i registri del tribunale silenzioso che periodicamente gli porta Lune ma nemmeno quelli sembrano interessarlo davvero.

 

<< Fratello che ti prende? >> gli chiede – preoccupata – Pandora << sono fatti miei >> replica l'irascibile divinità.

La sacerdotessa, adirata, osa tirare un ceffone al fratello minore << guarda che non sono uno dei tuoi specter! Prendi il corpo di quel Shun e vattene a fare un giro sulla terra a rovinargli il Natale >> suggerisce lei.

Il Dio lo guarda stupito << è quel che vorrei, odio sta festa del cavolo >> sbotta lui << allora vai! >> urla lei.

 

Hades – convinto dalla sorella e dal fatto che in questo momento Shun è solo ne prende il controllo.

È in un parco, imbiancato dalla nevicata in corso ed addobbato per l'imminente – odiosa – festa di paese.

 

Il suo ricettacolo si trova lì in armatura, lui infonde in essa tutto il suo potere e attiva le catene, facendole roteare a velocità sovrumana distruggendo tutto.

Rimane lì a contemplare il disastro e la disperazione degli umani che acorrono disperati e danno la colpa di tutto a Shun, chiedendosi se sia impazzito.

Li vede che non sanno come reagire e con l'animo trionfante di chi ha ottenuto ciò che vuole si allontana, dirigendosi verso il parapetto poco distante.

 

Ha deciso di uccidere Shun, ma prima vuole compiere un ultima neffandezza, alza la sua spada sacra, il cosmo al limite, le catene che tentano di fermarlo, ma lui scatena un fulmine, che in un istante fa precipitare Rodorio nell'oscurità.

Fa un passo, ora è col corpo del suo ricettacolo che ha più di metà dei piedi sospesi nel vuoto, è la sua forza a tenerlo in equilibrio, ma è un istante... lo abbandona, torna nel suo regno e le spoglie inermi del ragazzo sembrano precipitare nel vuoto.

 

<< Koliso >> si sente urlare, per fortuna il ragazzo non è solo, ma è stato raggiunto dal suo ragazzo, che riesce a fermarlo, poco prima che lui torni in se. Anelli di ghiaccio avvolgono il cavaliere di Andromeda, ora in salvo.

Riconoscente ora stringe a se il russo, in preda allo shock gli racconta della possessione ed assieme tornano nel parco a tranquilizzare le persone e ricorstruire tutto, in tempo.

 

 

 

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Capitolo 9
*** una magia TROPPO reale (Bronze Saint + Tatzumi - Serie Classica) ***


Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

16) X sta mandando messaggi natalizi quando si rompe il cellulare. E lui è in una casa isolata

Vigilia di Natale, ore 23:30


Jabu era a letto da giorni con la febbre molto alta e mentre tutti – a villa Kido – erano andati al ricevimento natalizio dei Solo, lui aveva deciso di guardare alcuni DVD.

Incuriosito ne prese uno "Harry Potter e la Pietra Filosofale" lesse, decidendo di provare a vederlo.

Mise il disco nel lettore e tornò a letto.

 

Mentre il film iniziava prese il telefonino e cominciò a mandare fastidiosi messaggini con unicorni glitterati ed aghhiaccianti a tutti i contatti.

I primi arrivarono correttamente a destinazione poi iniziarono a rimanere in attesa, uno dopo l'altro.

Si accorse che non c'era campo ne segnale wifi ed incurante della febbre – e del fatto che fuori nevicava copiosamente da ore, isolando la magione – si alzò e tentò di uscire.

 

Mentre camminava aveva una sensazione strana e sentì una voce in lontananza – proveniva sicuramente dal DVD – era la voce di Percy , il prefetto di Grifondoro nel film, che avvisava gli studenti "fate attenzione alle scale, a loro piace cambiare".

Lui ora si trovava vicino ad una grande scala di marmo, quelle che gli sembravano allucinazioni, fecero si che sceso il primo gradino vide le scale della magione muoversi ed i quadri prendere vita proprio come nei film.

 

Spaventato tentò un passo nella direzione presa salle scale ma on si rese conto di sporgersi dal parapetto cadendo – abbastanza fortuitamente – sui divani verdi con dettagli argentati sottostanti.

Non comprendeva, qui divani solitamente erano di un candido color avorio, stava forse delirando?

 

Senza rendersene conto vi ci si addormentò e – dopo ore, quando ormai non nevicava più – fu svegliato dal vociare degli amici che rientravano accompagnati da Tatzumi che lo prese in braccio e lo riportò in camera << le scale... si movono >> diceva – credendo di vaneggiare – il ragazzo.

 

 

<< le scale si sono sempre mosse e tu sembra che abbia apppena visto un'agromantula >> lo prese in giro Shun.

<< Hei.... Shun... ce n'è una dietro di te! E non sto scherzando >> puntualizzò terrorizzato Seiya al tredicenne che per tutta risposta saltò adosso ad Hyoga, in abiti Corvonero << e tu saresti in Grifondoro? >> lo prese in giro l'adolescente, rannicchiatosi in un'angolo <<< molro coraggioso il Tassorosso, vedo.. >> ribattè Jabu mentre dalla tasca della sua vestaglia di Serpeverde prese la sua bacchetta – di ciliegio con il nucleo in crine di unicorno – puntandola verso l'animale ed urlando << avada kedavra >> in quel momento – con la morte dell'agromantula – tutto a villa Kido tornò normale.*

 

I presenti erano spiazzati, non comprendevano ciò che accadde e Shun – notando il dvd – prese bonariamente in giro Jabu << tu quando stai male non guardi più film >>.

*gli abbinamenti tra i ragazzi e le case sono opera della mia amica Jessica (che non sta su EFP) e la bacchetta è stata fatta basandosi sul proprietario, perciò la coincidenza con quella di Neville (personaggio canonico di HP) è casuale

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Capitolo 10
*** Gelosia immotivata (Seiya e Saori , serie classica) ***


Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

25) A e B vogliono passare l'ultimo giorno dell'anno insieme, ma sono lontanissimi l'uno dall'altro

 

Settimana di Capodanno, giorni nostri*

Shion aveva mandato Seiya in missione ricognitiva con Aiolia, chiedendogli di tenerlo informato.

Nel frattempo Saori – come rede della famiglia Kido – era stata invitata ad un gala benefico presso la casa bianca** ed il gran sacerdote aveva deciso che Saga*** sarebbe andato con lei.

Il giorno della festa, mentre la Dea ed il Cavaliere di Gemini erano al ricevimento mandarono un loro selfie con la coppia presidenziale a Seiya.

Lui, vedendo Saga – in smoking – avvinghiato , a suo parere troppo, alla sua ragazza**** prese a mandargli messaggini su Whazzapp << staccati da lei >> << lascia andare la mia ragazza >> << ma tu non avresti altre preferenze? >> gli scriveva ripetutamente.

 

Questo per un pò cercò di ignorare la cosa, lasciando che le notifiche arrivassero << è Seiya vero? >> gli chiese a un certo punto la ragazza << si, Shion l'ha mandato chissà dove con Aiolia, e sembra non fidarsi di me. >>

Saori sorrise, cercando di tranquillizzarlo << macchè, quello è solo geloso, farebbe così con chiunque >> gli disse.

<< S... seicento messaggi?? >> chiese stupito << poi di te, non so perchè è ESTREMAMENTE geloso >> specificò la ragazza << ma... se sono omosessuale! >> si stupì il guerriero << eh... faglielo capire >>

 

Nel frattempo Aiolia, stufo di vedere il ragazzo armeggiare col telefono glielo sfila di mano e apre il vano batteria, per poi estrarre la simcard e metterla nel proprio portamonete << QUESTA la tengo io fino a missione conclusa. Non ne posso più di te e di mio cognato! >>

<< Non puoi ! È l'unico modo che ho per sentirla... sai... chi tr*** a capodanno ... >> ribattè il ragazzo << appunto TR*** non MESSAGGIA con la gurdia del corpo, che ti ricordo essere omossesssuale ed essere il ragazzo di MIO fratello >> ribadì Aiolia << ecco! Proprio perchè sta con Aiolos dovresti sapere che quello ci porverebbe pure con le rose di Aphrodite... >>

Aiolia scoppiò in una fragorosa risata << si... e se ci prova con la tua ragazza è la volta che Aiolos prima lo mena poi lo molla >> precisò.

Seiya, cercando di rimanere serio , rispose << e si... se Aiolos molla Saga io mi faccio monaco***** >>

 

alla Casa Bianca intanto Saga era stupito del fatto che Seiya avesse smesso di rispondere.

Saori lo guardava ridacchiando e il Presidente Americano che sembrava aver capito disse << probabilmente gli hanno tolto il telefono per i troppi messaggi >>

Il Cavaliere dei Gemelli stupito capì e urlando nei timpani al cognato via cosmo disse << di a quel cretino di Seiya di Pegaso che l'ho solo abbracciata PER LA FOTO. Io sto con tuo fratello, la Dea non la tocco >> Aiolia, una volta ripresosi ribattè << ecco sarà meglio, non so quanto ci conviene un Sagittario adirato >>

 

Il ricevimento e la missione si concludero il giorno sucessivo e i quattro tornarono al tempio, dove finalmente Seiya riebbe la sim e si quietò, dopo aver stretto a se la sua amata.



* storia traslata nel presente per esigenze tecnologiche (AKA nel 1990 Whazzapp nnon esisteva)
** no cari lettori, il presidente NON è quel (inserire tutti gli insulti noti) di Trump, al massimo se volete trattasi di Obama
***intendesi Saga Buono
****si SeiyaXSaori
***** sarebbe "mi faccio prete" ma non essendo Seiya cristiano....

questaq è l'ultima, la prossima della challange, dopodomani sarà in NEVERENDING LOVE

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