City of stars

di books_violin_of_a_fangirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rapsodia della notte ***
Capitolo 2: *** Who wants to live forever ***



Capitolo 1
*** Rapsodia della notte ***


Emma finalmente era libera di stare con Julian. Era passato un anno da quando l'angelo Raziel aveva permesso loro di spezzare il legame parabatai. Tutto andava per il meglio: Ty e Kit stavano insieme, Livvy era al solito al settimo cielo e sclerava per tutte le coppie dell'istituto, Dru continuava a guardare horror e a vestire di nero, il piccolo Tavvy invece cresceva assomigliando sempre più a Julian. Mark si era messo con Kieran mentre Cristina, tornata in Messico, aveva perdonato i fratelli Rosales e si stava vedendo con Diego. Mancavano tanto però Helen e Aline: ogni tanto loro si sentivano su Skype con il resto dei Blackthorn. Quando avrebbe firmato la fine della Pace fredda il conclave? Emma stava a leggere sul davanzale della finestra nella camera di Julian, che nel frattempo dipingeva, o almeno provava a leggere... Non faceva altro che ammirare Julian: la sua indomanibile chioma di capelli scuri le faceva venire la voglia di immergere le mani tra i ricci del ragazzo, che era sporco in tutto il corpo di tempera blu, gialla e rossa. I suoi occhi verdi-blu brillavano intensamente nella penombra mentre con i denti si mordicchiava il labbro inferiore. Emma non poteva sopportare quel gesto: aveva paura che in quel modo Jules potesse rovinarsi le sue meravigliose labbra. Julian, il suo Julian. Soltanto adesso riusciva a capire di essere stata sempre innamorata di lui, pure quando non lo sapeva ancora. A soli 12 anni era diventato più un padre per i suoi fratelli piuttosto che un fratello maggiore; era diventato anche il capo dell'istituto e ne aveva tenuto il segreto a lungo. Sapeva essere il ragazzo più dolce del pianeta così come il più feroce se mai qualcuno gli avesse toccato la sua famiglia: aveva ucciso il suo stesso padre pur di proteggere ciò che amava. Per Emma essere una delle persone da proteggere era più che un onore, cosa aveva fatto lei per meritarsi un tale privilegio, amare ed essere amata? Continuava ad ammirare la figura: alto e magro, le sue spalle larghe, i muscoli che si intravedevano dalla leggera maglietta nera... Era bello da togliere il fiato. Julian si girò, la guardò per un attimo e poi parlò "Emma, c'è qualcosa che non va? È da tutto il tempo che mi guardi... Insomma, so di essere bello ma così mi sciupi tutto" scherzò. La faccia della ragazza andò a fuoco. Accennò un sorriso e dopo essersi alzata si diresse verso di lui. "Non sai nemmeno quanto tu sia bello" Si guardarono intensamente per qualche istante. Poi fu di nuovo lei a prendere parola "Julian, mi sono sempre chiesta una cosa" esitò un momento "Perchè proprio me? Voglio dire... Non che non mi faccia piacere, ma tu sei così speciale... Potresti avere qualsiasi altra eppure hai scelto proprio me, la tua ex-parabatai. Jules, Jules, Jules, non sono niente in confronto a te!" E si gettò sulle sue labbra. Divorò la bocca di lui con la sua, mentre affondava le dita tra i capelli. Lui la stringeva sempre di più, come se cercasse di imprimersela nel corpo. Julian si portò Emma tra le braccia e lei si aggrappò meglio a lui con le gambe strette attorno la sua vita. Il ragazzo la stese sul letto e a malincuore staccò la propria bocca da quelle della bionda. "Emma, ma cosa dici? Tu non sei nulla? La mia piccola Em... Se io sono riuscito ad andare avanti è stato solo grazie a te, è stato solo perché con me c'eri tu. Quale altra ragazza potrei volere? Non ne ho mai visto nessuno oltre te, perché tu sei unica! Tu sei la più bella tra tutte le ragazze! Sei la più intelligente, la più competitiva, sei la più spiritosa, sei la più luminosa! Solo i tuoi capelli possono avere questo colore, anzi, questi colori, biondo, giallo sabbia, ocra, e altre mille sfumature! Solo i tuoi occhi possono avere quel colore e solo i tuoi sono in grado di guardare me come io guardo te! Emma, tu sei la sola che potrei volere al mondo!" Parlava accarezzandole delicatamente il viso. Degli occhi le sfuggì una lacrima. Riprese a baciarlo ancora più ferocemente di prima. Avevano entrambi il fiatone. Emma si staccò da Julian soltanto per permettergli di togliersi la maglietta. Ammirava ogni cellula del dorso del ragazzo; conosceva ogni suo dettaglio... Gli toccava ogni muscolo, ogni briciolo di pelle. Si tolse anche lei la maglietta e Julian prese a baciarle la pancia. Sentiva sempre più caldo. Jules alzò lo sguardo in una tacita domanda e lei acconsentì con un rapido cenno del capo. Le slacciò il reggiseno e iniziò a succhiarle un capezzolo mentre con le dita stuzzicava l'altro. Lei ansimava silenziosamente. Cercò di allentare la cintura dei pantaloni di Jules e, riuscitaci, glieli sfilò. Oltre alle pupille dilatate, riusciva a vedere quanto lui la desiderasse. Si sfilò i jeans ed entrambi si tolsero gli ultimi indumenti che li coprivano. Poi, una volta applicata la runa, diventerano una cosa sola. Raggiunsero il culmine del piacere dopo diverse spinte. Lui non uscì subito da lei. Stettero uniti ed esausti anche dopo avere raggiunto la vetta. Quando si divisero, i due ragazzi erano in un groviglio di coperte e lenzuola. Si addormentarono stretti e accovacciati l'uno all'altra. Spero che la questa breve ff vi sia piaciuta e che non sia stata nè ridicola, nè troppo fluff. È la prima volta che scrivo questo genere di storia quindi fatemi sapere come sono andata. Love you♡

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Capitolo 2
*** Who wants to live forever ***


-OS n. 2 -Genere: Angst, Fluff (Leggete il commento finale per favore!) Who wants to live forever È buffo quanto a volte la vita possa sembrare una presa in giro... Emma era seduta sulla spiaggia, col sole che le scaldava la pelle e l'oceano di fronte a lei. Era sola.. Non poteva sopportare la vista di Julian, le faceva troppo male. Amare il proprio parabatai, cercare di farsi odiare fingendo di amare suo fratello, confessargli la verità e scoprire di essere ricambiata era troppo: come faceva a vivere con la sensazione di fare tutto in modo sbagliato? "Who wants to live forever?" Le sembrava tanto di sentire i Queen, uno dei suoi gruppi preferiti, cantarle nelle orecchie... E il vento intanto continuava a soffiare e a muoverle i capelli... Era terrorizzata dall'oceano eppure la spiaggia aveva il grande potere di rasserenarla, il rumore delle onde lo avevano... Che grande presa in giro... E intanto continuava a fissare l'immensità. E soffriva. La perdita di Livvy aveva lasciato un vuoto in tutta la famiglia; inutile dire quanto a soffrire di più fosse proprio il piccolo Ty (anche se piccolo ormai non era più). E continuava a fissare l'oceano... E poi le venne una tra le idee più stupide di sempre... Poco tempo prima era stato un errore: era in missione quando stava per annegare. Fu in quella occasione che capì realmente per la prima volta cosa provava per Julian. Era stato davvero un errore: se non fosse stato per quella sera, probabilmente lei non avrebbe realizzato ciò che sentiva per il suo parabatai e magari si sarebbe rimessa con Cameron... Rabbrividì al pensiero e si sentí subito in colpa: come le era venuto in mente una cosa del genere? Avrebbe capito un po' più tardi quanto fosse importante Julian per lei e quanto la sua vita avrebbe fatto ancora più schifo se non ci fosse stato il suo amore per lui. E poi provó di nuovo rimorso per i suoi pensieri: la sua vita non poteva fare schifo. Con lei c'erano i Blackthorn, la sua famiglia, e c'era Cristina... E se il pensiero di lei e Julian legati per la vita come parabatai da un lato la divorava, dall'altro le faceva provare una gioia infinita nel pensare che Jules, il suo Jules, era e sarebbe stato per sempre il suo Jules perché sarebbe stato per sempre la parte migliore di lei. E mentre pensava queste cose, Emma entrò in mare. Nonostante l'afa estivo, l'acqua le sembrava ghiacciata. Era terrorizzata eppure provava una sorta di soddisfazione in quello stupido gesto. In fin dei conti era ancora la sua vita, ne era lei l'artefice. E continuava a camminare e ad ogni passo, sprofondava sempre di più. Quando l'acqua le arrivó al collo si immobilizzó: che stava facendo? Julian avrebbe sofferto ancora di più, aveva bisogno di lei, non poteva perdere anche lei. Amarla era tanto un dono quanto una maledizione. Già, una maledizione... E si immerse... La shadowhunter stette qualche secondo senza provare nulla. C'era solo il silenzio. E poi lo avvertì: un tremendo bruciore ai polmoni che le gridavano di respirare, di dare loro ossigeno. Ed Emma pensó che lei era più forte persino di se stessa e rimase sott'acqua, avvolta dall'oscurità e dalla profondità dell'oceano. "Emma, svegliati, ti prego" Julian, continuando a gridare, cercava di liberare i polmoni della parabatai dall'acqua... Piangeva... Emma riusciva a sentirlo, era morta? Capì di essere viva quando, sulla spiaggia di Los Angeles, a qualche passo dall'istituto, iniziò a sputare acqua salata tra le braccia di Julian. Aprì lentamente gli occhi: le sembrava di avere l'inferno nel petto. "Ma si può sapere che ti è passato per la mente? Che cosa volevi fare, ah? Emma, cavolo, ora che sei viva tu ucciderei con le mie mani!" Stava morendo di vergogna... Julian era molto arrabbiato, riusciva a vedere la preoccupazione nei suoi occhi, e non a torto..." Volevo solo fare un bagno, scusami" "Ma sei seria o mi prendi in giro? Tu, che odi l'oceano, volevi farti un bagno... Tu che non sai nuotare... Vestita poi... Emma, non sono in vena di giocare in questo momento! Ho vissuto un deja-vu: io che nel mio studio, da un momento all'altro, inizio a sputare acqua." "Appunto... Volevo superare le mie paure e imparare a nuotare" Dove trovava la faccia tosta per mentirgli non lo sapeva nemmeno lei. "Per favore Ems - mise da parte la rabbia e le accarezzó il viso- dimmi che succede? Che cosa ti è successo?" Gli buttò le braccia al collo e scoppiò a piangere "Jules, ti chiedo scusa, non volevo ferirti, sono stata tremendamente stupida! Ed egoista! Non riesco a sopportare ciò che è successo a Livvy e quello che provo per te mi sta distruggendo! Mi sento morire dentro! Ti vedo soffrire e io non posso fare niente per aiutarti! E sento che la maledizione si sta avverando... E ho paura! Oh Julian, sono disperata! Il pensiero di te in futuro con un'altra donna e una famiglia mi perseguita. Ti chiedo scusa!" Sputó le parole tutte ad un fiato, con i polmoni che ancora imploravano pietà e il corpo che le tremava per il freddo. L'oceano continuava a terrorizzarla... " Emma, piccola Emma, io non potrei mai avere un'altra ragazza, perché io vedo solo te! Preferisco andare all'inferno distrutto da una stupida maledizione piuttosto che smettere di amarti e farti soffrire! Emma, tutti piangiamo Livvy, ma lei non vorrebbe mai questo! Non vorrebbe vederci rovinare le nostre stesse vite! Emma, sì, sei stata egoista, perché non hai pensato che, se tu fossi morta, io sarei morto con te, e che i ragazzi sarebbero rimasti orfani per la seconda volta. Emma, io ti amo più di ogni altra cosa, e per questo motivo ti prometto che in un modo o nell'altro riusciremo a spezzare il nostro legame parabatai e mi dispiace per te, perché allora non ti rimarrà che passare la tua vita legata a me in un altro modo" E detto questo si baciarono, fregandosene che qualcuno potesse vederli... Ora c'erano soltanto loro. E dopo attimi eterni Julian le prese la mano e la fece alzare: "Dai, adesso andiamo a lavarti che sei inzuppata" . Hello 👋 Vi é piaciuta la storia? Spero di sì :) Spero di non essere stata troppo banale o noiosa... Vi ringrazio per le recensioni <3 Volevo chiedervi una cosa... Che ne direste se pubblicassi la storia anche su Wattpad? Fatemi sapere :) Segnalatemi eventuali errori, un bacio 💋

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