NUOVO IMPERO

di Horians
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** Akashi Seijuro ***
Capitolo 3: *** Kuroko Tetsuya ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


ANNO XXXX /XX/ XX

 

 

Durante la Grande Guerra Mondiale l’umanità si macchiò un’altra volta dello stesso orrore ed efferatezza che anni di storia avevano cercato inutilmente di evitare.

Gli stolti popoli in perenne competizione tra loro, riuscirono a sganciare per prima la nuova arma termonucleare sul continente che un tempo veniva chiamato America. Dopo appena 110 secondi dal tocco dell’arma sul terreno, una mostruosità di fumo, calore e radiazioni aveva già decimato un numero insostenibile di vite. L’energia termica rilasciata provocò la fusione delle centrali nucleari vicine, aggravando ancor di più la situazione e portando l’iniziò di quello che verrà definito Apocalisse.

I danni furono indelebili. Le particelle radioattive finirebbero per contaminare aria, suolo e falde acquifere di tutto il pianeta. Le persone vennero inesorabilmente schiacciati da nuovi tumori, dalla fame e dalle violenze come formiche in un campo da calcio.

Successivamente arrivò l’inverno nucleare. A causa dei gas e polveri deposti dal gigantesco fungo atomico nell’intera atmosfera del pianeta, i raggi solari non riuscirono più a raggiungere il suolo. La temperatura precipitò, le piante non riuscirono più ad operare la fotosintesi, l’aria diminuì, calò l’oscurità e la vita di molti organismi vegetali e animali vennero compromessi irrimediabilmente.

 A seguito le precipitazioni acide diedero man forte all’impietoso selezione naturale lasciando in vita quei pochi organismi viventi sopravvissuti grazie alle mutazioni evolutive.

 

 

Decine di secoli dopo, la vegetazione cresceva rigogliosa, una nuova popolazione dominante aveva colonizzato il grande continente rimasto al centro degli oceani. La vita aveva ripreso a insediarsi anche nei mari e finalmente le opprimenti nubi scure avevano lasciato spazio al cielo limpido non più violaceo.

La nuova umanità avanzava. Raccogliendo il passato e costruendo un nuovo futuro, dove le conoscenze accumulate potevano essere amalgamate con le nuove abilità acquisite.

Iniziò così l’era dei mutanti, chiamati anche come Esper.

 

 

 

 

 

 

 

ANNO 241 N.I.(Nuovo Impero)

 

Una donna dai lunghi capelli azzurro ghiaccio raccolti in una coda morbida, si fermò sull’uscio della porta che mostrava verso il grande giardino ben curato, dove un piccolo pargoletto era accovacciato di spalle strascicando per terra la sua tunica bianca.

-Tetsuya?- 

Il bambino non rispose continuando a dare di spalle intento ad osservare chissà quale oggetto avesse catturato la sua attenzione.

-Tesoro cosa stai facendo?- chiese la madre alzando un po’ la voce. Finalmente vide una reazione da parte del bimbo, che girò di scatto la testa nervosamente con gli occhi leggermente sgranati.

-Madre.-

-E’ successo qualcosa?- la donna si inginocchiò preoccupata sul tappeto all’entrata facendo segno al figlio di avvicinarsi.

-Nulla madre. Non è successo nulla.- rispose apatico il bambino, come suo solito, e obbedendo docilmente alla donna andò a rifugiarsi tra le sue braccia.

La madre lo osservò per bene e quando capì che il figlio non avrebbe detto altro, lo accarezzò pazientemente i capelli così simili ai suoi -Va bene, se succede qualcosa ricordati che puoi raccontarmi tutto in qualunque momento ok?- aspettò finché il bambino dopo un attimo di esitazione annuì -Ora, il mio piccolo omino ha fame? Perché potrei aver preparato qualcosa di assolutamente delizioso e cremoso che farebbe impazzire il golosone qui presente.- scherzò ben sapendo l’effetto che avrebbe ottenuto annunciando cosa stava nascondendo in cucina. Infatti, come da manuale, gli occhi chiari del bambino si illuminarono all’istante e un raro sorriso comparve sul suo pallido volto.

-Andiamo a mangiare allora.- ridacchiò la donna prendendolo in braccio, ma prima di avviarsi lanciò un ultima occhiata al giardino, notando così una macchiolina rossa lì dove Tetsuya era rannicchiato prima -Oh! ma quello non è il fazzolettino al collo di Nigou? Dov’è finito? Non lo vedo scodinzolare per casa da questa mattina presto, non ci stavi giocando insieme?-

-Non lo so madre.- rispose atono il bambino portando le minute braccia al collo della donna.

Quando la madre non insistette oltre e si diresse verso la cucina, Kuroko lanciò un ultimo sguardo furtivo nel giardino, corrugando la fronte colpevole.

 

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Capitolo 2
*** Akashi Seijuro ***


ANNO 998 N.I. 

 

I lunghi capelli ondeggiavano ritmicamente insieme al passo incalzate con il quale un uomo, quasi sulla trentina, attraversava il corridoio dell’ultimo piano del palazzo amministrativo dell’Accademia. Osservò nervosamente l’orologio da polso mentre virava verso l’ala privata dell’edificio per poi rallentare cercando di riassumere un contegno di fronte a uno dei Maestri del Consiglio Maggiore.

La semplice postura dritta e piena di confidenza insieme alla batteria di energia che pendeva minacciosa con un gancio al fianco, toglieva ogni dubbio sullo status del Maestro di fronte, in più l’uomo trasudava potere da ogni capello e questo non aumentava che la voglia del Custode di prostrarsi per terra. Tuttavia si astenne poiché insieme all’uomo che ammirava tanto c’era anche un’altra presenza assolutamente poco gradita.

Uno spocchioso ragazzino, che tutti pretendevano di definire genio. Oh, ma Sanada conosceva la sua vera natura, il talentoso Akashi Seijuro altro non era che un maniaco del controllo con personalità bipolare e una leggera inclinazione al sadismo e peggio ancora era dotato di un potere Esper pericoloso quanto la sua instabilità mentale. Insomma un vero e proprio psicopatico che Sanada avrebbe volentieri sbattuto nelle buie camere di detenzione blindate dell’impero. Il fatto di averlo beccato più volte a gironzolare nei corridoi nell’ala privata del palazzo, non migliorava di certo l’immagine che aveva di lui, infatti avrebbe scommesso la mano sul fuoco che l’Esper fosse lì per raccogliere informazioni sui Supporter. E lo irritò non poco quando il raccapricciante ragazzino vedendolo invece di sembrare sorpreso per essere stato beccato, aveva solo ghignato in modo divertito per poi sparire dietro l’angolo, come se non gli importasse di essere stato colto sul fatto. O meglio di essere stato colto sul fatto da lui, un mero custode senza nessuna qualità eccezionale come l’unico e impareggiabile Akashi Seijuro.

Mai era stato più fiero del suo potere Esper. All’inizio quando gli avevano diagnosticato la capacità di essere immune ai poteri altrui si era sentito così deluso e inutile, ma mai si era sentito più fortunato da quando conobbe la mostruosità dei poteri che alcuni possedevano. 

-Sono mortificato per il ritardo Maestro.- si scusò il Custode inchinando lievemente busto.

-Non c’è problema Naoto, stavo giusto raccontando brevemente la mia esperienza al mio studente.- disse l’uomo anziano sollevando la mano con un gesto non curante per far alzare il custode -Credo che non vi conosciate, ti presento Akashi Seijuro, il primo della C.A.E. (corso di abilità Esper) avanzato e non solo, diciamo che eccelle in quasi tutte le discipline dell’Accademia tra cui anche l’arte alchemica. La sua bravura in quest’ultimo campo è stato approvato anche dal Consiglio Maggiore dell’Accademia, per questo ora, grazie a una riunione con opinioni unanime, stiamo per assegnare un Supporter a questo ragazzo.- al custode non mancò come il tono orgoglioso del Maestro Shirogane Eiji calcò i meriti del suo allievo.

‘Ovviamente il fatto che il padre del ragazzo fosse un membro del governo oligarchico non avesse influito in alcun modo sulla decisione del Consiglio.’ aggiunse sarcasticamente nella propria mente.

Nonostante la sua immensa stima verso gli attuali 13 Maestri del Consiglio Maggiore vigente, Sanada non poteva far altro che dubitare fortemente questa loro decisione di affidare un incanalatore di energia vivente a un uomo che già di per sé è una mina vagante -Lui invece è Naoto Sanada, il nostro custode della Stanza Criogenica. Ora non indulgiamo oltre, che è il momento della tua scelta.- concluse sbrigativamente l’uomo facendo un cenno al custode verso la porta.

Il ragazzo che aveva semplicemente curvato un angolo della bocca durante le presentazioni, perse definitivamente l’interesse verso il Custode girandosi verso l’intimidatorio portone nero con due ante.

Il custode superò frettolosamente i due, andando a posizionarsi di fronte al portone. Prese la chiave che consisteva un medaglione dalla grandezza del suo palmo, con un cristallo sottoposto all’azione di un campo magico, con un codice di lettura e di traduzione per la tastiera di immissione della password. Posizionò il medaglione nell’incavo al centro, facendo apparire immediatamente una schermata virtuale, dove il custode appoggio la mano destra per il riconoscimento del palmo e delle impronte. Dopodiché passò al riconoscimento dell’iride e all’immissione della password scritta. Quando tutti vari di livelli di accertamenti vennero completatati, la porta si aprì automaticamente senza l’aiuto di una maniglia, condensando l’aria fredda che uscì fuori dalla stanza, creando un effetto scenico abbastanza drammatico.

La stanza era grande abbastanza per farci abitare comodamente almeno una trentina di persone, ma gli unici mobili presenti, oltre alle pareti di marmo bianco, erano sei file di capsule criogeniche posizionate verticalmente ed ordinatamente.

Dopo che i tre oltrepassarono l’entrata, il portone automaticamente si richiuse dietro. Il Maestro cominciò a dirigersi alla prima capsula della prima fila mentre il Custode andò all’angolo dell’entrata per ritirare un display sottile cominciando a maneggiarlo in modo esperto. 

-Abbiamo l’orgoglio di avere 36 capsule che accolgono un Supporter su 200. Il loro numero si è drasticamente ridotto negli ultimi tempi per colpa del contrabbando degli alchimisti illegali e di certo la tensione sempre in crescita con le tribù confinanti non giova alla situazione. E’ da considerare anche quelli che vengono spediti insieme ai loro Master nelle missioni o sui campi e delle volte non tornano.- Shirogane sospirò amareggiato per poi continuare con un tono più severo lanciando uno sguardo all’allievo -Per questo motivo la competizione tra gli alchimisti è sempre più aggressiva e il numero di Suppoter che possiede l’Accademia deve essere tenuto necessariamente segreto.- 

Akashi annuì cogliendo l’avvertimento nell’uomo -Certo Maestro.-

Il volto di Shirogane si rilassò un poco -Ma ovviamente già sai tutto ciò quindi non starò qui a rispiegarti e rubarti altro tempo, comincia pure a scegliere il tuo compagno.-

Akashi annuì e si diresse verso la prima fila di capsule, dando di sfuggita uno sguardo allo schermo in basso con il nome e la breve descrizione del Supporter. 

La scelta del Supporter è un processo molto delicato, non sempre le affinità tra i due compagni sono ottimali finendo con l’ibernazione di uno e un lungo periodo di attesa burocratica per l’altro per riottenere un nuovo permesso di Supporter.

 

Nome: Chihiro Mayuzumi

Anno di immatricolazione: 880 N.I.

Anno di nascita: 862 N.I.

Descrizione: calmo, schivo, disciplinato con una leggera intolleranza nell’ubbidienza degli ordini. Capacità di magazzinazione energetica elevata* 

Numero di scongelamento: 1

 

-Se le interessa un Supporter particolare posso fornirle la scheda informativa più dettagliata.- si offrì il Custode vedendo il ragazzo fermarsi davanti all’incubatore 7.

-Non serve.- disse Akashi dando un ultimo sguardo al cartellino, passando oltre. Fece avanti ed indietro per altre due colonne, senza mai soffermarsi più del dovuto a nessuno dei Supporter.

-Hanno anche un test di affinità sviluppato in passato, ma è solo un test affine alla compatibilità di trasmissione energetica e non affidabile a livello di interazione sociale. Poco pratico. Tuttavia se ti serve una via indirizzatore nella scelta possiamo tentare.- propose Shirogane mentre seguiva con interesse le reazioni del suo studente ad ogni incubatore. Erano arrivati ormai a metà.

-Si penso che risparmierebbe del tempo.- valutò il ragazzo spostando gli occhi eterocromatici sul suo mentore, seguendolo poi insieme al Custode verso il fondo della stanza dove erano disposti due macchinari con cavità per inserire le mani. Solo a metà percorso che il Custode si schiarì la gola attirando l’attenzione del maestro sul suo studente che non li stava più seguendo ma si era fermata ad osservare, quasi ipnotizzato, senza battere nemmeno le ciglia una capsula tra la fila.

 -Oh, capsula 31? Non ricordo di averlo mai notato, sarà forse un arrivo da poco.- il Custode prese il suo display cercando la scheda della capsula 31.

 

Nome: Kuroko Tetsuya

Anno di immatricolazione: 248 N.I.

Anno di nascita: 235 N.I.

Descrizione: Soggetto silenzioso e poco docile nell’eseguire gli ordini. Grande capacità nell’usufruire del flusso energetico, ma poco collaborativo.

Capacità di magazzinazione energetica non classificabile

numero di scongelamento: 197

 

Sembra vecchio come modello.- osservò il Maestro leggendo il cartello - Con un numero sorprendente alto di tentativi di sincronizzazione.-
Affascinante.- commentò il rosso senza distogliere lo sguardo dal volto efebico del Supporter - Sembra così giovane e gracile eppure qui dice che è cosi potente.-
Capsula 31: Ricongelato 151 volte per rifiuto di collaborazione con il Master, 37 volte per decesso del Master e 9 volte per decisione del Consiglio Maggiore dopo incidenti considerati pericolo di terza categoria.**- il Custode lesse ad alta voce la scheda informativa sul suo display attonito, alzando sempre di più il sopracciglio desto, formando un arco perfetto - Decisamente un curriculum non persuadente. Difficoltà nelle relazioni sociali e fisiche. Problematica nell’interagire con la società e nell’integrazione. Capacità fisiche discrete. Quoziente intellettivo elevato. Abbiamo anche una serie di rapporti dei Master precedenti che...-
Kuroko Tetsuya...- pronunciò Akashi accogliendo le informazione più che sufficienti per lui.
Non credo che sia una buona idea Seijuro.- intervenne il Maestro notando l’interesse del rosso - Non sprecare la tua occasione con decisioni avventate. Ci sono molti Supporter promettenti e sicuramente più inclini alla disciplina e agli ordini. Proviamo a fare il test per vedere con chi sei più compatibile eh.
Non mi servono Supporter promettenti mi serve il meglio.-
Shirogane sospirò, ben sapendo quanto era testardo il rosso e quanto poco contasse l’opinione altrui per lui. Dovette quindi assecondarlo come tutte le altre volte voltandosi verso il Custode dandogli il permesso di risvegliare il Supporter.
Sanada avrebbe volentieri rifiutato di scongelare il giovane nella capsula, solo per provare la soddisfazione di contraddire Akashi Seijuro, tuttavia anche l’idea di vedere la prima e forse l’unica possibilità dell’Esper nel richiedere un Supporter sfumare era un’alternativa molto allettante. Ma alla fine le voci che girano sulla sua indole aggressiva e violenta e la capacità di farti soffrire anche senza i poteri Esper erano ragioni più che sufficienti a far immettere al Custode il codice sul display e avviare il processo di scongelo. 
All’inizio ci fu solo una nube di condensazione che usciva dai bordi del vetro leggermente rialzato della capsula, che andò a circondare tutto l’apparecchio ed impedendo ai tre di vedere oltre il proprio naso.
Quando la nebbiolina cominciò a sfaldarsi, il custode si avvicinò cominciando a staccare le flebo contenenti le soluzioni anticongelanti, sostituendo con un’apparecchio di ossigeno artificiale.
-Tempo di risveglio due minuti a partire da ora.- annunciò annotando qualcosa sul suo display mentre gli altri due presenti nella stanza non staccavano gli occhi dal volto cereo del giovane.
Akashi lo osservò bene, poiché dal spesso vetro verde della capsula, non aveva notato i capelli chiari, tendenti al colore del cielo estivo e il pallore della sua pelle, forse dovuta alla temperatura indotta dal congelamento. Aveva i lineamenti delicati di un giovane che si affacciava appena all’adolescenza, così innocenti e morbidi, con il nasino elegante leggermente all’insù e le ciglia che avrebbero fatto invidiare molte donne. Nessuno avrebbe mai creduto che portava dietro le spalle già parecchi secoli.
-Un minuto.-
Le palpebre del Supporter tremarono leggermente, innalzando le aspettative e l’impazienza dei tre.
-Ci siamo quasi.- 




*capacità di magazzinazione enrgetica: bassa -> discreta -> buona -> elevata -> eccelente -> non classificabile.
**Prima categoria: Danni lievi alle infrastrutture. Pochi feriti
Seconda categoria: Danni gravi alle infrastrutture, molti feriti.
Terza categoria: Danni gravi alle infrastrutture. Morti.

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Capitolo 3
*** Kuroko Tetsuya ***


Il primo respiro di Kuroko fu doloroso. I polmoni irrigiditi si espansero. Gli arti e le palpebre erano intorbidite. Quando riuscì a focalizzare il soffitto della sala, sentì gli occhi pizzicare e inumidirsi per la variazione di temperatura a cui era sottoposto.

Fece una serie di piccoli respiri cercando di sciogliere tutti i cristallini di ghiaccio che sentiva ancora nella sia via respiratoria.

Era stato risvegliato. Ancora una volta.

Chiuse gli occhi stancamente consapevole. Sapeva bene che fingere di dormire non era un buon metodo di affrontare la situazione, ma sapeva anche come sarebbe finito questa volta. Come tutte le altre volte. 

Kuroko sentì una gola schiarirsi. Aprì gli occhi e puntò le orbite chiare su dove proveniva il rumore fastidioso. 

-Kuroko Tetsuya. Matricola: 0131. Confermi?-

Kuroko annuì lievemente.

-Akashi Seijuro.- disse una voce alla sua sinistra, nonostante fosse meno profondo rispetto a quello dell’uomo che l’aveva appena interpellato, era molto più autoritario e intrigante.

Kuroko si girò con curiosità. A differenza della sua stazza, la sua aura era così opprimente, che il Supporter dovette costringersi per non distogliere lo sguardo e mostrare segni di debolezza.

Nessuno sembrava voler romper il silenzio che si era creato, per cui il Custode si intromise -Dobbiamo compilare alcuni moduli, spedirlo per una visita completa all’infermeria e poi potrete trattare con calma del vostro contratto.- disse sbrigativo -Prego, seguitemi.-

 

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Akashi arrivò all’infermeria finendo le infinite pratiche di registrazione del nuovo Supporter in circolazione. Vide che per l’ora tarda che si era fatta quasi tutti i medici e infermieri erano probabilmente andati alla mensa lasciando due addetti per le emergenze.

Quasi tutti i letti erano vuoti, tranne tre quattro studenti appisolati qua e là con qualche malore lieve.

Trovò il suo Supporter seduto su un lettino in fondo alla stanza che osservava fuori dalla grande vetrata mentre dondolava distrattamente le gambe. Si avvicinò in silenzio e si prese qualche minuto per osservarlo meglio.

Era veramente esile. Indossava la semplice tunica bianca dell’infermeria, alla quale poteva benissimo fare concorrenza su chi fosse più bianco.

-Dovresti mangiare o non avrai nemmeno la forza di uscire da questa stanza.- disse il rosso notando il vassoio intoccato poggiato sul comodino vicino al letto.

Quando Kuroko si voltò provò un certo piacere vedendo la sorpresa passare sul volto del Supporter per poi tornare imperscrutabile.

-Non ho bisogno di un peso. Mangia.- il suo tono era come sempre un comando.

Kuroko lo fissò per un istante e tornò ad ignorarlo osservando i gruppetti di studenti in divisa che passavano per il giardino sottostante.

Akashi alzò un sopracciglio perplesso. Il suo Supporter aveva appena ignorato un suo ordine? Interessante ma seccante.

Fece un giro al lato del letto e si posizionò davanti al ragazzo, prese la forchetta e inforcò una fetta di carne. Ridusse ancora di più lo spazio che li separava, poggiando la mano sul letto, al fianco del Supporter.

-Forza di ahh...- disse divertito vedendo l’occhiata ammonitorio lanciato dal giovane -Credevo che volessi essere imboccato.- continuò con una leggera nota canzonatoria.

Il Supporter cercò di allontanarsi, invano. Akashi continuava ad accorciare le distanze, finché non si trovò quasi all’altro bordo del letto con il rosso che lo sovrastava e la maledetta forchetta ancora vicino alla sua bocca.

-Posso mangiare da solo.- si arrese Kuroko.

-Allora non sei muto.- punzecchiò il rosso scendendo elegantemente dal letto. Osservò divertito come il Supporter si risistemasse seduto sul letto con un broncio adorabile in volto.

Gli avvicinò la forchetta aspettando pazientemente l’azzurrino, che dopo aver osservato dubbioso il pezzetto di carne, prese la posata e con circospezione lo portò alla bocca.

Akashi spostò il divanetto delle visite che era lì vicino, davanti al letto del paziente prevedendo che ci sarebbe ancora voluto molto e studiò senza pudore ogni gesto del ragazzo, dal lento masticare al lieve rossore imbarazzato sulle guance nivee. 

-Smettila.- 

-Di fare cosa?-

-Di fissarmi. Sei inquietante.- Akashi ridacchiò. Poche persone hanno il coraggio di dirgli cose del genere così apertamente in faccia. Persino i suoi amici più stretti hanno paura ad esprimergli in faccia un qualunque opinione che possa considerarsi vagamente offensiva.

-Kuroko Testuya. Ho letto che sei stato rifiutato molte volte.- disse lui andando dritto al punto. Vide Kuroko irrigidire le spalle - O hai rifiutato molte volte i tuoi Master. Dipende dal punto di vista di chi riporta le informazioni penso.- 

Kuroko non disse niente, ma riprese a masticare lentamente al gesto ammonitorio del rosso.

-Finché adempierai ai tuoi doveri, non credo che avremo problemi. Non sei un tipo molto loquace e questo è un’ottima qualità.-

Kuroko gli lanciò un’occhiata perplesso continuando a masticare con poco gusto il boccone. 

Il rosso era un tipo strano. Generalmente pochi consideravano il suo carattere schivo una qualità e non sembrava che stesse mentendo per aggraziarlo.

Kuroko mandò giù il boccone e storse deliziosamente il naso quando sentì lo sguardo insistente del ragazzo di fronte. Si portò a forza un altra forchettata alla bocca.

Sentì l’altro schiarirsi la gola. Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi monocromatici divertiti che lo osservavano.

Corrugò la fronte per replicare quando venne interrotto dall’arrivo di un infermiera con display in mano mentre scorreva con il dito sulla pagina.

-Kuroko Tetsuya giusto?- chiese conferma controllando i dati. L’azzurrino annuì.

-Allora le sue analisi sono positive. Pressione, ematocrito, flusso sanguigno sono tutte nella norma. Per il primo periodo dopo il risveglio sconsigliamo qualunque tipo di attività pesante o stressante che le possano affaticare. Mangi equilibrato e non salti i pasti. Per sicurezza il primo mese passi settimanalmente a fare i controlli. Metta una firma così finisco le procedure di dimissione, grazie.- disse professionalmente la donna.

Kuroko prese la penna che gli stava allungando l’infermiera e fissò la linea retta della schermata luminosa. 

-C’è qualche problema?- chiese la donna dopo qualche secondo di esitazione.

Kuroko non rispose, ma rimase come paralizzato. Si mosse solo quando sentì Akashi avvicinarsi -Firmo io. E’ ancora troppo debole.- Kuroko lo fissò leggermente sorpreso ma non lo contraddisse.

-Bene....se si sente male forse sarebbe meglio rimanere per questa notte...- 

-Non c’è ne bisogno.- la interruppe il rosso -Sta bene, l’infermeria non lo mette molto a suo agio.- aggiunse con un sorriso convincente.

L’infermiera annuì e borbottò un ‘va bene, come preferite’ prima di andarsene e lasciare i due. 

Akashi aspettò che fossero di nuovo soli e tornò a fissare il suo Supporter.

-Finisci di mangiare e andiamo.-

-Non ho più fame Akashi.- rifiutò il ragazzo risoluto, incontrando i suoi occhi eterocromatici senza timore. Kuroko non era sicuro se fosse sorpresa o compiacimento ciò che vide passare sul volto del rosso, ma quando parlò di nuovo, il tono usato era molto più condiscende.

-Andiamo nel dormitorio allora, Tetsuya.- 

Tese la mano verso il Supporter aspettando che scendesse dal letto. Ma Kuroko testardamente non si sostenne all’altro e scese con calma aggrappandosi alla sponda del letto.

Akashi non si mostrò né offeso né seccato, aspettò che il ragazzo riottenesse l’equilibrio in piedi prima di dirigersi verso l’uscita.

 

 

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 Midorima fu investito da un tornato giallo mentre con il vassoio in mano mantenne miracolosamente la sua cena.

-Ne Midorimacchi, Akashicchi ha già scelto il suo Supporter? E’ un tipo interessante? L’hai visto? Ormai dovrebbe essere tornato, si presenteranno per...-

-Sei fastidioso.- lo interruppe Midorima andando a sedersi al posto libero e sistemandosi abitualmente gli occhiali in volto.

Kise mise il broncio RIPRENDENDO il posto tra i suoi compagni -Sei cattivo Midorimacchi.-

-Chiedi a Momoi è lei che ha più informazioni.-

-Ma Momoicchi non si vede da stamattina.-

-Kise-chin è rumoroso.- si lamentò un ragazzo seduto accanto al nuovo arrivo mentre si portava alla bocca un pagnotta mezza divorata.

-Ma non siete per niente curiosi?!-

-Essere curiosi degli affari di Akashi è come suicidarsi.- rispose brusco un ragazzo abbronzato seduto alla sua destra.

-Ma ottenere un Supporter è un grande evento, dovremmo festeggiare!-

-Non credo che Akashi lo apprezzerebbe.-

Kise sbuffò allungandosi sul tavolo combattuto. Era estremamente curioso della scelta del rosso, ma era anche decisamente intimorito da un capitano irritato.

-E se passassimo per caso dopo cena in camera di Akashi.-

-Fallo da solo.

-No.-

-Nooope.- risposero in coro i tre compagni, continuando a consumare la loro cena.

-Ma perché?~ Non avete altro da fare tanto.-

-Non sono uno sfaticato come te. Ho del materiale da ripassare.- rispose stizzito Midorima.

-Io ho gli allenamenti.-

-Ma li hai sempre saltati Aominecchi.-

-Tsk, ci sarà il Torne tra poco, per quanto siano seccanti gli allenamenti, devo fare presenza per poter partecipare.-

-Murasakibaracchi?- si rivolse alla fine con occhi imploranti il biondo.

-Eh~, Kise-chin, ho promesso a Muro-chin di andare ad assaggiare delle torte.

-Crudeli! Volete mandarmi al patibolo da solo!- si lamentò drammatico Kise.

-Nessuno ti costringe ad andarci.-

-Oi Kise, sta buono e domani lo vedrai.- disse alla fine Aomine esasperato prima di alzarsi e portare via il suo vassoio ormai vuoto.

-Ma io voglio vederlo adesso...-

 

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Kuroko osservò bene per tutto il tragitto dall’infermeria ai dormitori. Il pavimento freddo sotto i suoi piedi nudi, gli portarono a galla tantissimi ricordi spezzatati. Ricorda ancora molti di quei motivi a mosaico lungo le pareti del corridoio, le piastrelle fredde color grigiastro, le colonne adornate che sostengono i piani... non era cambiato molto, ma allo stesso tempo era tutto così diverso. Nuove tecnologie, nuove porte, nuove facce.

Quando, una volta arrivati nel dormitorio ed entrati nella loro stanza al terzo piano, Akashi cominciò a parlare da solo e la parete gli rispose, Kuroko quasi saltò dalla sorpresa, costringendosi a non cedere all’istinto di afferrare il vaso all’entrata.

- Sia, Accendi la luce del salotto e della cucina.-

-Accensione luci salotto e cucina confermato - rispose una voce meccanica.

-Siediti.- disse rivolto al più piccolo che era rimasto immobile all’entrata, facendo un cenno al divano. Intanto, lui entrò in cucina prendendo un barattolo con foglie di tè e mettendo a riscaldare dell’acqua. Portò poi tutto sul tavolino al centro del salotto, dove vide che il Supporter gironzolava in torno mentre osservava spaesato i mobili e aggeggi tecnologici vari.

-Siediti.- ripetè l’ordine il rosso, accomodandosi a sua volta sulla poltrona adiacente. Questa volta Kuroko obbedì andando a sistemarsi su un lato del divano nero.

-Sarò breve e chiaro Tetsuya. Non ho bisogno di persone difettive, imperfetti e che sopratutto non ascoltino i miei ordini.- disse sorseggiando il tè ancora bollente -Io sono assoluto.- marcò fissando negli occhi il giovane, che per un secondo si sentì trafitto da centinaia di piccoli aghi in testa.

-Finché farai bene il tuo compito, potrai scegliere personalmente su come investire il resto del tuo tempo libero. Ma se mi opporrai resistenza verrai punito e se mi risulterai inutile, allora non avrò nessun motivo per tenerti. Sono stato chiaro?-

Tetsuya si sentiva il viso paralizzato. Nessuno dei suoi precedenti Master gli avevano mai trasmesso tanta pressione, nonostante avessero detto o fatto cose ben peggiori. Akashi era stato anche più che giusto a scoprire subito le carte in tavolo, con le sue richieste e le sue condizioni. Quindi forse questa volta, questo contratto poteva funzionare. 

Kuroko voleva sperarci.

Annuì. 

-Chiaro.-

 

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