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di Jewerly Bonney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Isola di Jaha ***
Capitolo 2: *** Vecchi Amici Vecchi Problemi ***
Capitolo 3: *** L'inizio e la Fine ***
Capitolo 4: *** ...così sia! ***
Capitolo 5: *** Andare Avanti ***
Capitolo 6: *** Il Piano ***



Capitolo 1
*** Isola di Jaha ***


Era passato quasi 1 anno da quando si era svegliata e da allora ne erano successe di cose.Quando si era svegliata quasi non era impazzita anche se per non farlo dovette uccidere, trovato il modo di salire su una nave e andarsene da quell'isola maledetta scoprì che era salita sulla nave di Eustass "Captain" Kidd, nascose la sua identità di donna e si travestì da uomo ma non durò molto, prima scoperta dal medico della ciurma Heat divenuto suo amico e alleato e poi da Killer che con sua grande sorpresa mantenne il segreto finchè no fu lei stessa a dirlo a Kidd dato che in quel periodo scoprì che era braccata dal pirata Barbanera ancora rancoroso verso lei e la vecchia Ciurma di Barbabianca. Senza sorpresa Kidd la cacciò dalla ciurma dando vita così al suo periodo in solitaria ed è in questo periodo che la nostra storia inizia.
Era da qualche minuto che non si muoveva da davanti una vetrina, non perchè fosse interessata a cosa ci fosse esposto ma stava fissando la sua immagine riflessa nel vetro. Si era vista poche volte, si e no 2 volte, da quando si era svegliata e solo ora si guardava bene. Era strano vedersi nei panni di un estraneo, anche perchè quella ragazza che vedeva riflessa era diversissima da lei.
Capelli neri lunghi, raccolti da un lato in delle treccine, ha voluto così per ricordarsi la rasata che aveva in passato da quel lato. Occhi azzurri truccati con una matita nera per risaltarne il colore. Look total black tranne per la maglietta bordeaux che ha sotto la giacca di pelle nera, pantaloni in jeans nero stretti che finiscono dentro a stivali di cuoio marroni. Non era scelto come look ma prendeva tutto ciò che riusciva per trovare riparo dal freddo, e solo una volta raccolto più possibile sceglieva cosa tenere o no.
Solo quando si accorse che la proprietaria della vetrina era uscita per fissarla in modo minaccioso, decise che era arrivato il momento di andarsene.
Era arrivata su quell'isola per caso senza uno scopo preciso, aveva chiesto al capitano di una nave un passaggio e la nave aveva attraccato li per fare rifornimento, nel porto vi era un gran mercato che si allungava verso il centro della cittadina. Stava percorrendo la via principale quando una figura si affianca alla ragazza senza farsi notare da questa, camminano assieme per qualche metro poi arrivati ad un punto in cui la strada si stringe la nuova figura prende per un braccio la ragazza e la porta tirandola a se, in un vicolo buio.
Non c'era nessuno tranne loro due.
...- Ma che diavolo!?!?
La ragazza venne presa alla sprovvista così non potè tirare fuori il coltello che tiene nella coscia. Era schiena a muro e davanti a lei vi è una figura coperta da una mantella stracciata e sporca color sabbia. Sembrava fosse sbucato da un qualche deserto di una qualche regione remota, troppo fuori luogo su quell'isola.
Il perchè non sguainava il coltello anche dopo essere stata portata li era semplice...aveva una lama seghettata puntata al petto.
...- Ok amico...cosa vuoi?
Una rapina, era logica come risposta del cosa stava succedendo e quindi cercò di trovare un dialogo senza farsi del male...o almeno così voleva far credere, almeno finchè il ladro non pensava di avere la situazione sotto al suo controllo fino a quando non gli avrebbe preso il braccio e spezzato, li la situazione si sarebbe ribaltata. Tutto questo era nella mente della ragazza, pronto per attuarsi fino a quando il ladro non parlò.
\- Ci avrei scommesso che sarei passata per un ladro...ma era l'unico modo per restare sole!
Voce femminile non riconosciuta dalla ragazza.
...- Cosa?!
\- Andrò subito al punto...Barbabianca è impazzito e mi serve il tuo aiuto....Sorellina!

Ed è allora come il più classico, ma sempre figo, colpo di scena la ragazza si toglie dal volto quegli stracci e fa svelare il volto un pò sporco ma che fa risaltare gli occhi grigi, capelli castani raccolti in una coda alta ed un ciuffo sulla fronte che va verso destra...la riconobbe era Tanuki
...- Ale...Tanu...sei tu???
Quiet- Esatto Sorellina ma mi faccio chiamare Quiet, inerente con il mio aspetto non trovi....oh!
La ragazzza abbraccia Tanuki o meglio Quiet quasi incredula se fosse una visione o la realtà la stringe a se come avesse paura che potesse svanire.
Quiet- Calma calma, sono io! 
Quiet con una mano accarezza la testa della ragazza ancora abbracciata a lei, che solo dopo qualche lungo secondo si stacca e sorride felice di vederla per intero.
...-Tan...Quiet che bello vederti!Da quando sei sveglia!?Come mai sei qua!?Ripeti quella cosa di BB!!
Quiet- Calmati Sorellina e respira! Ora ti spiegherò tutto...ma non qua...seguimi!

Con fare guardingo Quiet si nasconde il volto e rientra nella folla della via principale questa volta assieme alla ragazza, passano attraverso vie con molta gente forse per depistare qualcuno. Non chiese nulla, lo avrebbe fatto dopo così la seguì fino ad arrivare ad un molo nascosto alle grandi navi. Li ad attenderle vi era una piccola imbarcazione che poteva contenere si e no 4 persone. Quiet vi ci saltò dentro e la ragazza la seguì anche li. 
Salparono andando verso il mare aperto ed è allora che la discussione tra le due ricominciò.
Quiet- Allora Sorellina come ti fai chiamare? Da come vedo saresti Artemisia....o Bonney o ne hai inventato uno nuovo?
...- Bonnei senza y...almeno mi differenzio da quella vera!
Quiet- Giusto! 
Bon- Raccontami di te! Da quanto sei sveglia?
Quiet- Da 6 mesi, dopo aver girovagato un pò sono finita alle Sabaody e li ho incontrato alcuni di noi!
Bon- Davvero!?Chi c'è Zoro? Ryuma!?Califa?!!?
Quiet- Non ti rovino la sorpresa tra poco vedrai!

Un sorriso divertito appare sul volto di Quiet al vedere Bonnei così ansiosa di sapere e soprattutto di farla rimanere sulle spine!
Bon- Ed ora raccontami di Barbabianca!
Quiet- Ecco la nota dolente....
Bon- Rompe le balle anche qua!?!?!?
Quiet- Già...ma in modo differente e pericoloso!

Ed è allora che la ragazza capì le parole che la sorella le disse nel vicolo.
Il Risveglio di Barbabianca non è andato come doveva andare ed è impazzito. 
Impazzendo la sua forza ed io suoi poteri non sono controllati così da essere potenzialmente mortali se qualcuno cerca di calmarlo o di affrontarlo.
Bon- Avete provato a fermarlo?
Quiet- Si...
Bon- Quanti morti?

L'espressione di Quiet dice tutto, qualcuno ci aveva provato ed era morto.
Quiet- Erano partiti in 3 e solo uno è tornato...aveva ferite in tutto il corpo, è sopravvissuto per miracolo!
Bonnei non voleva sapere chi fosse, aveva paura di chiederlo ma il non sapere era peggio.
Quiet- Bon...
Bon- Ora come sta?
Quiet- E' stabile, quando sono partita stava dormendo.
Bon- Quanto ci vuole per arrivare dove sono gli altri?
Quiet- Siamo accampati su un isola a 2 giorni di navigazione da qua, ma con me ho questo...

Da un aborsa tira fuori un Breath Dial, una grande conchiglia che se rilascia l'aria al suo interno riesce a far muovere grandi oggetti come quella nave così da avvelocizzare la navigazione.
Quiet- Con questo li raggiungeremo in un giorno solo!
Senza dire nulla Quiet posiziona sulla poppa della barca il Dial che una volta azionato da un enorme spinta tanto da far aggrappare le due all'albero maestro per non rischiare di finire in acqua. In un giorno sarebbero arrivate e solo allora la situazione sarà chiara agli occhi di Bonnei.
To Be Continued...

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Capitolo 2
*** Vecchi Amici Vecchi Problemi ***


Dopo un intero giorno e una notte di viaggio passata in bianco le due ragazze arrivano a destinazione.
L'isola è disabitata, il porto dove attraccarono è con solo una passerelle e un capannone è la prima che si incontra scesi a terra. Doveva essere un magazzino per pescatori o carpentieri, non lo saprà mai perchè con passo deciso Quiet la fa entrare nella foresta portandola fino nel suo centro. Un percorso di terriccio delineava la strada da seguire e dopo qualche minuto le due sbucarono fuori incontrando una strada più grande. 
Questa entrava in una città stile far west visibilmente in abbandono, solo una persona si vedeva ed era posta fuori da quello che era il vecchio Saloon, faceva la guardia impugnando un grande fucile a doppie canne e quando si accorse delle due figure che si stavano avvicinando lo puntò dritto su di loro.
Quiet urlò il suo nome e il nome della persona sconosciuto a Bonnei, così abbassò il fucile e le lasciò passare all'interno della struttura.
Quando entrò notò che il posto era pieno di gente, cercò con gli occhi di scorgere qualche figura a lei conosciuta ma non trovò nessuno, così da far affievolire le poche speranze che aveva.
Quiet- Seguimi!
Quiet la portò attraverso la folla che ora aveva occhi puntati sulla nuova arrivata, salì le scale poste da un lato della stanza e salì al piano superiore dove vi erano 6 porte per 6 stanze.
Una di queste si aprì e da li uscì fuori un ragazzo dai capelli corvini che si strofinava le mani come per asciugarle.
Bonnei- Lou?
Il ragazzo si voltò verso colei che l'aveva chiamata e spalancò gli occhi stento a credere a ciò che aveva di fronte.
Lou- Bon?!Sei tu!?
Con passi veloci si avvicinò alla ragazza e la abbraccio mettendoci anche un pò di forza. Bonnei ricambiò ed un sorriso divertito le apparve sul volto lasciando andare anche un pò di ansia e preoccupazione che aveva accumulato fino ad ora.
Bon-E dire che scansavi sempre i miei abbracci!
Lou- Già...che stupido che ero!

Lou si staccò ed ora la ragazza potè vedere meglio la fisionomia del suo vecchio amico.
Occhi neri contornati da occhiaie dovute a notti insonne, porta una felpa gialla e bianca con sopra lo stemma di Law, pantaloni bianchi e scarponi neri, niente cappello.
Lou- Sta dormendo...ma se vuoi entrare fai pure!
Bonnei lo ringrazia con lo sguardo ed entra nella stanza, lasciando fuori i due accompagnatori.
La stanza è semplice con pareti color verde opaco, vi è una finestra con tendine mezze strappate, il letto posto al fianco di questa e su questo vi è il corpo dormiente di Zoro.
Sapeva dall'inizio che se mai si fosse svegliato missioni come aiutare un suo amico anche se pericolose, non lo avrebbero fermato. 
Aveva pensato spesso a come si sarebbero rivisti e quella non era una delle mille fantasie che si era fatta.
Si sedette sopra ad uno sgabello che vi era vicino al letto e iniziò a guardarlo attentamente.
Aveva preso le sembianze di Roronoa Zoro, anche se con qualche piccola differenza. Non aveva la cicatrice all'occhio e i capelli non erano verdi ma neri. Aveva più cicatrici rispetto al proprietario del corpo, ma quella grossa c'era sempre. Le bende ricoprivano il basso addome e una striscia rossa delineava una grande ferita orizzontale che gli cinge il fianco, in più aveva lividi su tutto il corpo comprese sullo sterno segno che qualche costola si era rotta ad un impatto violento contro qualcosa di duro. Il Vecchio era talmente fuori da non riconoscere i suoi amici...se quello che vedeva non poteva essere fermato in alcun modo, avrebbe pensato a qualsiasi cosa per fermarlo...compresa la morte stessa di Barbabianca. Fu quella la promessa che fece davanti al capezzale del ragazzo stringendogli la mano e non avendo nessuna risposta.
Era già sera quando la ragazza uscì dalla stanza e si diresse al Bar al piano terra dove trovò sia Quiet che Lou seduti al bancone a bersi qualcosa. 
Quiet alzò la mano ed ordinò lo stesso per Bonnei che si sedette al loro fianco.
Lou- Non posso credere che tu sia qua!
Bon- Lo stesso per me...quando ho visto Quiet pensavo di avere le visioni!
Lou- Ma come hai fatto a trovarla!?!?

Si riferì a Quiet ed anche Bonnei era curiosa di sapere come fece a trovarla.
Quiet- E' stato difficile e lungo!
Bon- Sai che mi piace quando racconti qualcosa...

Quiet sorride e bevendo un sorso iniziò a raccontare di come trovò i primi indizi su dove fosse Bonnei. Era sua abitudine leggere i giornali di quel mondo e dopo mesi di letture finalmente saltò fuori qualcosa di interessante. Un articolo parlava della ciurma di Kidd e di come aveva assalito una postazione della Marina, ma l'articolo in se non fece scalpore quanto la foto che accompagnava l'articolo. Nella foto vi erano tre soggetti principali e nello sfondo la distruzione del campo, i tre soggetti erano Kidd, Killer ed una donna che subito riconobbe come il personaggio usato da Bonnei nel gioco di ruolo a loro conosciuto.
Viaggiò da sola fino all'accampamento distrutto e si fece dire dove si diressero Kidd e i suoi, fece diverse tappe in diverse isole sapendo anche della cacciata della ragazza dalla ciurma, il difficile arrivò proprio li. Non sapendo dove fosse andata andò direttamente a interpellare Esustass Kidd che con diverse difficoltà gli seppe dire la direzione da seguire.
Al sentire il nome del suo ex Comandante la ragazza trattenne il fiato, e il pensiero andò a lui ed agli altri...gli mancavano. Ma fu veloce come pensiero e finito il racconto bevve per sete e per affrontare un nuovo discorso.
Lou- Dovresti fare un libro su questa storia!
Quiet- Non sei il solo ad avermelo detto!
Bon- Veniamo a noi ora...Barbabianca...dov'è?
Quiet- Dall'altra parte dell'isola c'è una chiesa semi distrutta, lui è li...credo sia un luogo dove riesca a trovare pace.
Bon- Ha svegliato tutti i suoi poteri?
Lou- Il suo frutto è attivo...ma  non si è vista traccia di Haki.
Bon- Giusto per renderci la cosa semplice...
Quiet- Cosa hai in mente?
Bon- Non lo so...cosa avete fatto fino ad ora?
Lou- Ci siamo avvicinati in modo pacifico cercando di farlo ragionare, ma non è servito....io dico di farlo fuori!
Quiet- Lou!!
Lou- Sai come la penso Quiet e per me è l'unica soluzione!

Bonnie sapeva che tra Lou e Barbabianca non scorreva buon sangue quindi non si stupì di quella risposta.
Bon- Oltre a noi 3 e Zoro c'è qualcun altro del nostro mondo?
Quiet- Siamo solo noi...
Bon- Perfetto!

La ragazza bevve ancora.
Lou- Quindi cosa faccciamo?
Bon- Lou sai combattere?

La ragazza a quella domanda posò il bicchiere e guardò negli occhi il suo amico.
Lou- Se sono qua e vivo ci sarà un perchè Bonbon!
Sorrise a quella risposta e si sentì sollevata, andare ad affrontare un pericolo del genere è una sfida al buio per lei e per chi è con lei. Finì di bere e disse ai due amici di andare a prepararsi, il giorno dopo sarebbero andati ad affrontare Barbabianca.
Dividendosi Bonnie si diresse nella stanza di Zoro trovandolo lì disteso su quel dannato letto.
Sperava in un risveglio miracoloso e guarito del tutto da quelle brutte ferite, ma sedendosi su quello sgabello sapeva che non sarebbe successo. 
La sua mano cercò e si strinse a quella del ragazzo dormiente.
Bon- Sempre fortunati io e te...finalmente ci troviamo ma non pensavo che le cose sarebbero andate così...
Parlandogli non spera che possa sentire ma almeno fa compagnia a lei.
Bon- I capelli neri ti stanno bene! Chissà se li preferivi verdi...
Continuò a parlargli finchè non si addormentò poggiando la testa sul letto.
Fu svegliata da Quiet e dopo essersi preparata saluta di nuovo Zoro e scende al bar dove mangia qualcosa.
Nota le occhiate degli altri uomini di cui non sa nome o da quanto tempo fanno parte della ciurma o come ci siano arrivati li.
Bon- QUALCUNO DI VOI VUOLE VENIRE?
Alza la voce facendo intendere che stava parlando con i presenti in quella stanza.
Dopo qualche minuto di silenzio si fece avanti un ragazzo barbuto che avrà avuto l'età di Bonnei. Portava pantaloni lunghi larghi alle cosce e stretti alle caviglia marroni, camicia a fiori bianca  e blu ed un cappello finiva quello strambo look.
...- Sarai tu a guidare questa spedizione suicida?
Bonnei a quella frase smette di mangiare e si volta per guardare negli occhi sia l'interlocutore che il restante gruppo silente.
Bon- Andare a morire non è nelle mie prorietà...lo scopo è tornare vivi e con il vecchio rinsavito. Chi è il vostro Comandante?
...-Roronoa Zoro...

Non era difficile pensare che Zoro si era fatto in poco tempo una piccola ciurma con uomini pronti a seguirlo, sa essere convincente se ci si mette.A quel pensiero un sorriso apparve sul volto della ragazza.
Bon- Non essendo il vostro Comandante non vi chiederò di venire, ma siete liberi di farlo. Una mano in più ci servirebbe!
La ragazza alzandosi esce dal Saloon dove la attendono Quiet e Lou pronti a partire.
Lou- Non viene nessuno?
Bon- Mai presa in considerazione tale ipotesi...
Quiet- Meglio così, meno morti sulla nostra coscienza!

Ma appena fecero due passi gli uomini di Zoro uscirono in massa dal edificio e si accodarono a quella spedizione capitanata dai 3 ragazzi.
Chissà cosa aveva detto loro per farsi seguire da uno come lui? Glie lo avrebbe chiesto prima o poi!
Il suo sguardo andò a fissarsi su quella collina pensando a cosa fare una volta arrivata in cima. Non voleva che altri pagassero con la vita per quello che non era neanche un loro affare, voleva tornare indietro assieme a tutti e brindare nel aver salvato il suo vecchio comandante insieme a quei pirati e a Lui.

To Be Continued...

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Capitolo 3
*** L'inizio e la Fine ***


Attraversarono una grande parte dell'isola arrivando nella zona più a nord di questa, il paesaggio era simile alla Scozia conosciuta dai 3, rocciosa, verdeggiante e ventosa. In cima alla collina più alta vi erano le rovine della chiesa.
Si fermarono ai piedi della collina per non farsi vedere e udire da chi stavano cacciando.
Quiet- Mi metterò tra quelle rocce a qualche metro di distanza ma grazie a questo - toccò il fucile - vedrò ogni cosa ed ogni mossa di ognuno di voi!
Bon- E' allo stesso tempo rassicurante e inquietante...

Quiet si allontanò dal gruppo per posizionarsi dove aveva detto.
Bon- Lollo ora puoi spiegarmi che poteri hai...è da quando ti ho visto che vorrei chiedertelo ed ora credo sia arrivato il momento giusto per farlo!
Lou sorrise a quella frase.
Lou- Nessun potere, mi sono esercitato con questa spada e so dare qualche colpo.
Bon- Haki?
Lou- Nessuno.
Bon- Superforza?
Lou- Neanche.
Bon- Ah...ok andiamo!Voi rimanete qua e circondate la chiesa, se mai ce ne sarà bisogno vi farò un segnale quindi state pronti ad intervenire!

Finita la frase sia Bonnei che Lou si alzarono e andarono verso le rovine arrivando davanti al portone distrutto della Chiesa.
Bon- Lou...lo sento!
Lou- Quindi hai capito...

Bonnei capì al volo cosa il ragazzo stava per dire. La potenza di Barbabianca era talmente grande che entrava sotto la pelle e si insinuava dentro le ossa. Più si avvicinava alla fonte di quel potere ed era come entrare in una pozza di acqua calda in cui annegarci. 
Sapeva inoltre che se non sarebbe tornato in se, quel potere immenso doveva essere sopresso se no chiunque fosse su quell'isola sarebbe morto!
Attraversarono il portone scoprendo che sull'intera struttura mancava il tetto. Solo verso l'altare ve ne era rimasto qualche tegola. Bonnei avanzò nel mezzo tra pache di legno spezzate o usurate dal tempo e davanti a lei, lo vide.
La figura che aveva davanti a qualche metro di distanza era seduta sui gradini davanti all'altare e la schiena poggiava su esso. Era curvo su se stesso e il corpo si muoveva all'unisono dei grandi respiri che esalava. Anche in quella posizione Barbabianca era immenso. Le spalle coprivano il pezzo di roccia su dove era scolpito l'altare e le gambe arrivavano sino all'inizio della prima fila di panche ancora intatte.
Non si muoveva, ma non per questo aveva l'aria meno minacciosa.
Quando qualcuno impazisce nello svegliarsi dalla stasi gli vengono occhi completamete rossi, e quel segno indistinguibile era ben presente nello sguardo del vecchio.
Bon- Pops...
Provò ad attirare la sua attenzione chiamandolo con il nomignolo datogli da lei ai vecchi tempi. Se mai c'era ancora qualcosa del vecchio BB sperava che qualche parola associata al passato facesse effetto.
Lou rimaneva dietro alla ragazza di qualche passo facendo condurre lei l'azione.
Bon- Pops...
Chiamò di nuovo e questa volta la testa del gigante si alzò nella sua direzione. Gli occhi erano iniettati di sangue tanto che la pupilla quasi non era sparita. Al guardarlo Bonnei sapeva bene che la sua situazione era davvero complicata.
Bon- Pops, sono Bonney, Jewelry "Blade" Bonney...
Usando vecchi nomi sperava di fare breccia nella sua mente per cercare qualche segno di lucidità.
Nel frattempo avanzava di passo in passo finchè non arrivò vicino ai suoi piedi.
Lo sguardo assente igniettato di quel rosso sangue scrutava colei che aveva davanti, muoveva la testa di lato come un animale che studia la sua preda. Più lo vedeva più la ragazza si rendeva conto che del lato umano di Barbabianca non c'era quasi nulla...era solo un animale selvatico pieno di rabbia con poteri inimmaginabili.
Dietro Lou aeva la mano sull'elsa della spada ma per ordine di Bonnei non l'aveva estratta dall'elsa, pensava che vedere delle persone avvicinarsi senza armi li rendeva meno minacciosi anche se con un alto potenziale di mortalità.
Bon- Pops, mi senti?Son...
Le parole della ragazza vengono interrotte perchè senza che potesse reagire in tempo viene presa al collo dalla grande mano di Barbianca.
Lou senza pensarci due volte estrasse la katana ma dopo due passi venne scaraventato con la sola forza dell'haki contro una parete della chiesa.
Nel frattempo Quiet vedendo come si stavano mettendo le cose premette il grilletto ed un proiettile di algamatolite si fiondò ad alta velocità verso la testa del gigante.
Ma fu inutile, grazie all'haki sentì arrivare quel colpo e serrando il pugno della mano libera lo sbattè a mezzaria proprio in direzione del proiettile.
Bonnei quasi non credette ai suoi occhi, Barbabianca non solo era un possessore di Haki ma anche del frutto che il suo personaggio aveva. L'aria intorno al pugno si frantumò come uno specchio rotto e la realtà venne distorta in maniera anomala, la terrà si sollevò distruggendo la parete della chiesa e arrivando fino a dove era nascosta Quiet che solo grazie hai suoi riflessi riuscì a scansarti poco prima che il colpoprovocò un gran cratere dove era poco prima posizionata.
Con la presa alla gola non potè vedere se Lou e Quiet fossero scampati a quella devastazione e maledì l'approccio pacifico da lei optato in precedenza.
La presa sulla sua gola continuava a impedirgli di fare altri movimenti ma la ragazza non era nuova a quella presa. Se il suo avversario aveva una tale potenza la ragazza non era da meno, anche lei era un possessore di Haki e ne sprigionò il suo potere. Con una mano andò a prendere il suo coltello posto sulal coscia e lo piantò nel polso che la stava strozzando, a quel dolore il corpo umano lasciò andare la presa così da liberare da quella morsa la ragazza.
Bon- "Ionioi Hetairoi"
Bonnei sussurrò tali parole udibili solo a lei e a chi ha davanti, dopodichè dal nulla apparirono due enormi balestre che in pochi secondi scoccarono enormi lance di ferro che inchiodarono ai polsi Barbianca sull'altare. L'espressione che ebbe quando provò a liberarsi non riuscendo a causa del amteriale con cui erano fatte le lance fu un sollievo per la ragazza.
Lou- Algamatolite...quando hai preparato tutto questo!?
Lou si era ripreso dalla botta ricevuta e stava avanzando verso la ragazza ancora incredulo a quello che ha visto.
Barbabianca cercava in tutti i modi di liberarsi ma la debilitazione del frutto e l'essere inchiodato alla pietra erano super efficaci per la sua prigionia.
Quiet sopraggiunse poco dopo.
Quiet- State bene?!
Lou- Si, a parte lui...

Disse rivolgendosi a Barbabianca. 
Bonnei lo guardava e pensava che se non fosse tornata in se quella volta poteva esserci lei inchiodata a quella pietra.
La pazzia aveva interamente invaso la sua mente ed i suoi occhi, agli occhi di Lou il Vecchio non aveva speranze di tornare in se. Era da troppo tempo in quelle condizioni e sapevaq benissimo che tornare indietro non sarebbe potuto accadere.
Bonnei invece aveva pietà per chi le era di fronte e si chinò verso BB, allungando una mano sul suo volto ad accarezzargli una guancia.
Lou intuendo il significato di quel gesto si affrettò a dire.
Lou- Non c'è più nulla che possiamo fare...la pazzia ha preso il controllo sulla sua mente!
Dopo qualche secondo di silenzio.
Bon- So che sei li Pops, se mi hai dimostrato tutta questa forza usala per tornare da noi!
Quiet guardò quella scena senza dire nulla. Era combattuta sul da farsi al contrario dei sue due compagni.
Fare qualsiasi cosa per salvare l'anima di Barbabianca o lasciarlo andare in un eterno riposo?
Una domanda troppo grande e importante per essere decisa solo da lei...

Così chiedo a voi Lettori di questa storia...cosa la vostra coscienza impone di fare? Salvarlo in quale maniera? A voi l'ardua sentenza!

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Capitolo 4
*** ...così sia! ***


Lou- E' troppo tardi!
Bon- Non è mai troppo tardi Lou!

Stavano discutendo da pochi minuti ma a Quiet sembravano ore, anche perchè oltre a guardare i due che tentavano di far prevalere le proprie opinioni su vita o morte, teneva d'occhio colui che era al centro della diatriba.
Barbabianca era ancora seduto ed inerme, molto probabilmente indebolito a causa  delle due lance di algamatolite infilzate nei suoi avambracci e bloccate ad un blocco di pietra alle sue spalle, ma non attenuava quella senzazione si imminente pericolo che lo circondava.
Quiet- Ragazzi non è meglio parlarne in un altro posto?
I due come se si fossero accorti solo in quel momento di non essere soli si voltano verso la ragazza che aveva appena parlato e poi anche verso il soggetto della loro diatriba.
Lou- E come facciamo con lui?
Indicando con il pollice Barbabianca.
Bon- Non saprei come spostarlo e non ho catene di algamatolite per farci stare al sicuro...
Quiet- Ok, ho capito...ma dobbiamo trovare una soluzione!
Bon- Dobbiamo cercare di farlo tornare in se!Non è troppo tardi!

L'ultima frase la dice guardando Lou che dal canto suo scuote la testa e alza gli occhi al cielo.
Lou- Come hai appena detto non siamo al sicuro e non abbiamo i mezzi per riuscire a gestire una cosa del genere.
Bon- Quiet parlaci te perchè io non so checaltro dire!

Quiet intervenne cercando di fare da intermediario tra le due vie di pensiero. Stava spiegando a Bonnei il punto di vista di Lou quando dietro loro le due lance si mossero. Nessuno dei tre sentirono quel suono metallico e nemmeno videro del sangue che ora stava scendendo dallo scalino che divideva la zona dell'altare. Colui che era all'apparenza senza sensi, stava cercando di liberarsi da i due spuntoni di ferro cercando di farsi trapassare per tutta la lunghezza delle due aste i due avambracci, il tutto in silenzio disumano.
Bonnei e Quiet erano quelle che avevano la figura di Barbabianca completamente nascosta dato che la prima aveva le spalle rivolte all'altare e l'altra era per tre quarti girata verso Lou cercando di fargli capire questa volta il pensiero della sorella, ed è li che il tempo sembrò fermarsi.
Lou fu colui che iniziò tutta la sequenza di azioni che fecero scaraventare verso l'entrata della chiesa le due ragazze. 
Con una velocità notevole fece due passi in avanti andando a sorpassare di pochi centimentri le due figure e usando i palmi delle mani fece fuoriuscire delle specie di bolle d'aria sulla loro schiena scaraventandole dalla parte opposta, appunto verso l'entrata della chiesa.
Nello stesso instante delle dita insaguinate sfiorarono i lunghi capelli neri di Bonnei e la giacca di cuoio di Quiet, sporcando alcune ciocche e la pelle dell'indumento, ma grazie al ragazzo le due non si fecero nulla.
Lou fu velocissimo.
Il tempo di un respiro.
La lama fuoriuscì dall'elsa con leggerezza e silenziosa.
Il taglio fu netto senza sbavature.
Quando Bonnei e Quiet girarono la testa per capire cosa stava succedendo sentirono prima un leggero tonfo e poi piombarono in un profnodo silenzio. Solo quando videro la testa di Barbabianca fermarsi all'ennesimo rimbalzo sul freddo e rosso pavimento capirono tutto.
Lou in piedi con in mano la lama della sua katana di colore rosso e al suo fianco il corpo inerme del Vecchio Pirata senza testa che dopo una rapida ricerca con gli occhi, la individuarono di fianco ai suoi piedi intenta a fissare con occhi vitrei il volto del ragazzo notando una strana e inquietante somiglianza tra i due volti.
Bonnei impallidì a quella scena e gli occhi sbarrati non accenavano a chiudersi sforzandosi di vedere quella scena davanti a lei.
Quiet fu la prima a proferire parola, rompendo quel pesante silenzio.
Quiet- Lou...
Quello che era accaduto quella notte aveva stravolto tutto, ed era solo l'inizio.

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Capitolo 5
*** Andare Avanti ***


Il locale del Bar era deserto, non si muoveva un asse di legno e non si sentiva alcun rumore provenire dall'esterno dell'edificio. 
Una volta tornati indietro i 3 pirati scoprirono che gli uomini che prima affollavano quel luogo se ne erano andati insieme alla nave che aveva trasportato Quiet, Lou e Zoro in quella destinazione.
Approposito di Zoro, quando entrarono nel bar lo videro seduto sul bancone intento a bersi un bicchiere di alcol, in silenzio, con lo sguardo di chi sapeva già cosa fosse successo e della delusione per non essere venuto con loro.
Ma la cosa che fece trasalire Quiet e Bonnei fu il dover dividere Zoro e Lou dopo che a quest'ultimo fu detto della fine di Barbabianca; dalla rabbia Zoro prese per il collo Lou e dopo averlo sbattuto su di una parete del locale iniziò a stringere le dita. 
Lou però non fece nulla per difendersi e lasciava che quella prese si stringesse piano piano aspettando così di perdere i sensi o anche la vita.
Solo dopo che Bonnei diede un pugno sulla ferita, Zoro lasciò quella presa e si inginocchiò a terra tenendosi il fianco.
Zoro- Come...hai potuto?
Disse il ragazzo a denti stretti per trattenere il dolore ed anche le lacrime.
Quiet- Non c'era altra scelta...
Bonnei guardò verso Quiet ma stette zitta. Non voleva discutere, non voleva urlare che lei era sempre stata contraria a quella decisione, non voleva dire nulla contro Lou e del gesto che aveva compiuto. Voleva solo fermarsi, bere qualche bicchiere e trovare la forza di andare avanti.
Prima però aiutò Zoro ad alzarsi e lo fece sedere su una sedia con davanti un tavolo, poi fece qualche passo e andò dietro al bancone, prese 4 bicchieri e ci versò dentro del whisky riempendo fino all'orlo. Quiet fu la prima a sedersi al bancone ed a prendere un bicchiere per poi fissarlo intensamente come se li dentro ci fossero le risposte alle mille domande che si stava ponendo in quel momento.
Zoro si stava massaggiando il fianco trovando un pò di sollievo a quel dolore persistente e fu sorpreso di alzare gli occhi e trovare Lou davanti a lui con in mano due bicchieri, uno rivolto verso di lui.
Lou- Era l'unico modo.
Il volto del ragazzo era senza emozioni. La voce ferma. Si era ben capito che non si era pentito di ciò che fece e lo avrebbe rifatto pur di salvare chi era nella stanza.
Zoro- Spera che sia così!
Lo sguardo invece del ragazzo seduto era di piena rabbia e furore. Non avrebbe perdonato Lou per quello che aveva fatto, non poteva. Aveva ucciso uno di loro ed anche se lo aveva fatto nella più nobile azione ossia quella di salvare le due ragazze, la morte non era contemplata nella sua testa. Avrebbe fatto di tutto pur di salvarlo, con chiunque  veniva dal loro mondo amico o nemico.
Bon- A Pops!
Bonnei, Quiet e Zoro alzarono leggermenete i loro bicchieri, Lou ingurgitò il liquido senza aspettare nessuno. Da quel momento in poi nessuno parlò di quello che successe quella notte.
Quiet- Ehi Zoro, sai che i tuoi amici se ne sono andati con la nave?
Zoro- Bastardi senza onore! 
Lou- Non credo si siano presi anche la scialuppa...

Quiet e Bonnei si guardano e un enorme sorriso fa capolineo sui loro volti.
Quiet- Lollo sei un genio!
Bon- Appena Zoro si ristabilisce ce ne andremo da questa isola!
Zoro- Al diavolo andiamocene oggi stesso!
Bon- Non credo sia una buona idea...
Zoro- Ce la faccio...quindi andiamocene!

Il motivo principale per cui voleva andarsene è che più rimaneva li e più il suo pensiero fisso era colui che giaceva sulla cima della collina, quindi la rabbia gli riaffiorava come il voler picchiare a sangue colui che ne era il responsabile. Andarsene alla svelta era l'unica soluzione.
Dopo altri 3 bicchieri a testa di whisky il gruppetto prese tutto ciò che la locanda aveva da offrire, dalle scatolette di tonno e fagioli alle coperte nelle stanze e misero tutto sulla piccola imbarcazione nascosta dietro la fitta boscaglia.
Quiet era al timone, Lou alle vele e Zoro con Bonnei sistemavano le ultime cose.
Quando salparono era l'alba ed il mare era calmo ma ventilato da una dolce brezza.
Quiet- Qualcuno ha un idea di dove andare?
A quella domanda rispose Zoro che mentre spiegava, cercava di prendere qualcosa da una tasca interna del kimono con tanta fatica e dolore.
Zoro- Sulla nave ho lasciato una vivre card e qua con me ho l'altro pezzo...se per voi va bene andrei a riprendermi quella bagnarola e a dare una lezione a quei maledetti!
Il discorso sentenziò la rotta da prendere. 
Ci volle 1 giorno e mezzo di navigazione ma alla fine il gruppo attraccò sull'isola dove puntava il piccolo pezzo di carta.
Bon- Ah...
Quiet- Sorellina?
Bon- Conosco questa isola!
Zoro- Buon per noi, sarà più facile trovare la nave!

L'isola era abbastanza grande e la sua particolarità era la sua conformazione data da edifici di metallo. Tutto li era fatto di metallo, dalla pavimentazione, ai palazzi, anche gli alberi erano di quel materiale. La città era piena di negozi che perlopiù vendevano oggetti, armi e armature.
Dopo che Quiet domanda dove erano finiti Bonnei rispose che quell'isola si chiamava "Metal" il nome lo si era dato dall'enorme quantità di metallo che l'isola racchiudeva dentro di se. Grazie a tale metallo divenne famosa per la forgiatura di armi e armature che la Marina sfruttava a più non posso, ma c'era anche un mercato nero per i Pirati dove potevano trovare armi e oggetti per la nave unici e introvabili nel resto del mondo.
Zoro- Come sai tutte queste cose?
Bon- Ero gia venuta qui.

Rispose senza dare dettagli, solo Quiet capiva che se non andava oltre c'era solo un unico motivo: Kidd.
Lou- Meglio dividerci, che ne dite?
Quiet- Io e Lollo andiamo nei bar a vedere se troviamo gli uomini della tua ciurma.
Zoro- Noi andiamo al porto a cercare la nave! Bonnei e Lou avete i lumacofoni?

I due annuirono.
Zoro- Bene, a dopo!
Il piano era semplice: il gruppo Quiet e Lou andava alla ricerca degli uomini che li avevano abbandonati sull'isola, una volta trovati facevano rapporto a Zoro e Bonnei che sarebbero andati alla ricerca della nave con l'intento di rubarla. Sulla carta era semplice.
Non ci volle molto per arrivare al porto e per tutto il tragitto i due ragazzi non parlarono molto, forse perchè erano intenti a cercare quel luogo o forse perchè non avevano nula da dirsi. L'ultima frase era inesatta, Bonnei aveva un mucchio di domande da porre al ragazzo ma pensava che non fosse il momento adatto, che fosse ancora arrabbiato per quello che era successo o che avesse la luna storta, ma quando arrivarono a destinazione si decise a parlare.
Bon- Zoro...ti fai chiamare come lui vedo...
Stavano passeggiando di fianco al molo in mezzo ai capannoni di metallo che caratterizzavano quella zona. Non c'era molta gente e se c'era non si curavano più di tanto della coppia.
Zoro- Perchè?Che c'è di male?
Bon- Nulla, nulla...è che c'è il rischio che ti si confonda con lui.

Zoro rimase in silenzio segno che stava pensando alle parole della ragazza.
Zoro- Hai qualche idea?
Bon- Pensavo a "Yami", lo hai gia usato in passato e quei capelli neri lo ricordano un pò!

Stava per ribattere quando ad un tratto si nasconde dietro a delle casse di metallo tirandosi a se Bonnei che non aveva ancora capito del perchè di quel gesto. Solo dopo aver allungato la testa oltre la cassa nota che la nave dai due cercata era davanti a loro ma con essa anche alcuni di quei pirati.
Zoro prende il lumacofono e dopo qualche instante di attesa dall'altra parte risponde la voce di Quiet.
Zoro- Abbiamo trovato la nave...voi?
Quiet- Abbiamo trovato alcuni dei pirati e stanno bellamente bevendo dentro ad un bar!
Lou- Solo bevendo!?Zoro quelli ci stanno prendendo per il culo!! Ti prego fammi andare dentro che li prendo a calci!!
Zoro- Anche se l'idea mi alletta non puoi farlo...darebbero l'allarme e a noi ci è comodo l'effetto a sorpresa! Siamo al molo 7 raggiungeteci!
Quiet- Daccordo a dopo!Ciao sorellina!!

A quel saluto senza motivo Bonnei sorride.
Bon- Deduco che hai un piano, Zoro!
Zoro- Deduci bene...e chiamami Yami!

Un sorriso sprezzante affiora sul viso del ragazzo e aveva lo sguardo di chi era pronto per fare un bel casino e che si sarebbe divertito a farlo!

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Capitolo 6
*** Il Piano ***


Dopo qualche minuto Bonnei e Yami vengono raggiunti da Quiet e Lou che si accovacciano nascondendosi dove lo erano i due ragazzi.
Lou- Come è la situazione qua?
Yami- Ci sono 5 uomini, 3 a poppa e 2 davanti alla scaletta che conduce alla nave.

Nel mentre aspettavano i due compagni Bonnei e Yami studiarono la zona, quanti uomini facevano la guardia alla nave e quanti di loro erano nascosti all'interno di essa. Una volta certi che nessuno era dentro alla nave e che erano tutti a bere fino a sbronzarsi il gruppo si era riunito e stava cercando di ideare un qualche piano per prendere il controllo dell'imbarcazione.
Lou- Io direi di mandare le due Svergognate a distrarre i mascalzoni ed io e te andiamo ad atterrarli...AHI!
Il piano del ragazzo fu interrotto nella sua spiegazione da un pizzicotto fatto da una Quiet con sguardo minaccioso.
Quiet- Direi di no!
Bon- Hai un idea sorellina?
Quiet- Vado la e li uccido...semplice!

Yami e Bon si guardano non molto fiduciosi di quel piano. 
La ragazza non sapeva esattamente che poteri la sorella avesse, aveva visto solo le sue doti da cecchino ma se usavano quella tecnica in quel momento nel mentre se ne fa fuori uno gli altri se ne sarebbero accorti e addio effetto a sorpresa. Doveva essere fatto tutto in una sola volta, stenderli tutti in un sol colpo.
Yami- Tu non utilizzi un frutto?
Bonnei come si era visto in precedenza era l'utilizzatrice di un frutto, mangiandolo ne aveva appreso i poteri che consisteva nel teletrasportare il nemico in un altra dimensione e li dentro la ragazza poteva usufruire di forze armate di elevata potenza. Oltre a teletrasportare all'interno il nemico poteva anche fa fuoriuscire alcune armi per un breve lasso di tempo. Era ancora acerba ad utilizzare quel frutto dato che più lo utilizzava e più consumava le sue energie.
Bon- Si ma ora il massimo che posso fare è teletrasportare due persone...
Le cose non stavano andando molto bene. Yami non era nel pieno delle forze quindi non poteva intervenire, e i piani fino ad adesso enunciati non risolvevano il problema.
Quiet- Ehm...avete finito?
La voce della ragazza veniva da una posizione diversa da dove si aspettava di trovarla. Quiet era in piedi davanti alle casse che nascondevano il gruppo, con le mani sui fianchi dopo stringeva due pugnali a lama curva sporchi di qualche sostanza che al buio non si capiva bene cosa fosse.
Bon- Quiet...ma non...che ci....
Quiet- "Vado e li uccido", non era una proposta ma una cosa che avrei fatto...anzi che ho fatto!

La sua voce calma e tranquilla non combaciava con il contesto che era andata ad esporre. Che significava che l'aveva fatto!?
Bonnei allora guardò in direzione della nave e solo ora si accorse che le due figure di guardia all'entrata dell'imbarcazione non erano più li, anche sul ponte non si sentivano rumori di passi o vociare. Li aveva davvero uccisi tutti? Restava una cosa da fare...andare a vedere!
Quiet si voltò e andò in direzione della nave con le braccia poste dietro alla schiena con ancora tra le mani quei pugnali inquietanti. Gli altri la seguirono e dove vi erano le due figure in piedi ora c'erano solo qualche goccia rossa. Passarono avanti e salirono senza trovare ostacoli sulla nave che non presentava nulla di diverso o il segno di qualche scazzottata. Tutto era in ordine e stranamente silenzioso.
Yami- Come hai fatto Quiet?
Quiet- Parasect...è il nome del frutto del diavolo che ho mangiato.

Tutti si voltarono a quelle parole.
Nessuno sapeva che la ragazza era un possessore di un frutto, Bonnei era nuova quindi poteva starci che non sapesse nulla ma al vedere i volti sconvolti dei due ragazzi la sorella mantenne il segreto anche con loro.
Quiet- Ho un parassita dentro di me che scompone il mio corpo dissolvendolo nell'aria così che posso spostarmi senza farmi vedere e in maniera silenziosa.
Semplice no?
Lou- Figo...ed inquietante allo stesso tempo!
Quiet a quella frase sorrise divertita, un pò meno lo erano i 3 presenti ma non ci pensarono su troppo.
La nave era stata conquistata in maniera al quanto semplice e inaspettata, dai 3. Yami fu il primo a parlare e a dare ordini dato che era stato lui stesso a possederla prima di chiunque altro li presente.
Le vele calarono e una brezza leggera ma forte abbastanza per farle gonfiare mossero l'imbarcazione fuori dal porto e contro il mare aperto. Prima però di affrontare il viaggio andarono a recuperare la piccola imbarcazione che li aveva portati li e la legarono a poppa della nave, una volta fatto il tutto presero il largo.
Passarono una notte di navigazione tranquilla facendo a turni su chi stava sveglio, in mattinata Quiet e Bonnei andavano in esplorazione della nave e di cosa conteneva. Scoprirono che avevano cibo per almeno 3 mesi, buono; scoprirono che vi erano bagni in comune, non tanto buono; scoprirono che ognuno aveva una stanza per dormire, buonissimo!
Ma è nella cabina principale, quella dedicata al "capitano" della nave che fecero la più importante delle scoperte, tanto che chiamarono a raccolta sia Yami che Lou, il secondo con un asciugamano in vita pronto per farsi una doccia.
Yami- Cos'è tutto questo baccano!?
Lou- Non potevate aspettare che mi fossi lavato!?
Bon- NO! Guardate qua!!

Sopra ad un enorme tavolo di legno scuro vi erano diverse mappe con disegnate molte terre. Ma tra tutti vi erano due pezzi di carta che Quiet aveva messo in mezzo al tavolo. Una delle due carte era una mappa, si vedeva una rotta e poi cerchiata in rosso una piccola isola, di fianco vi era una lettera dove vi erano poche righe e firmate da un qualcuno sconosciuto ai presenti.
Lou- Bè!?
Lou non aveva ancora capito e attendeva spiegazioni, era spazientito perchè l'asciugamano non restava fermo in vita e dovette fermarlo con una mano prima che cose oscure vedessero la luce.
Quiet- Questa è una mappa per trovare il Tenerie! [n.a. si legge tenerì]
Yami e Lou si guardarono ancora più confusi, il primo e ancora più spazientiti il secondo.
Bon- Non sapete cosa sia vero?
Disse la ragazza intuendolo dai loro volti, ma prima che un Lou furente imprechi nel andare avanti con la spiegazione Quiet si mise a spiegare tutto.
Quiet- Quando ci siamo svegliati la prima cosa che abbiamo visto e costatato è che ci trovavamo in una caverna sotto terra circondati da radici, anche la nostra "capsula" era in qualche modo unita a quelle radici!
Bon- Tenerie è il nome dell'albero a cui appartengono quelle radici ed ho notato che la forma di quell'albero è uguale sia nei miei ricordi che in quelli di Quiet. Quell'albero è in qualche modo collegato al "come" siamo finiti qua!

La patina di domande e confusione che offuscava il cervello dei due ragazzi si era diramata. Così anche un Lou mezzo nudo non fregò molto di come era ma era concentrato su ciò che stava vedendo.
Lou- Quindi se andiamo su questa isola troveremo un di quegli alberi ed è possibile trovare uno di noi!?
Bonnei e Quiet sorrisero e annuirono assieme, e quel sorriso contagiò gli altri due. Ma fu Yami a riportare un briciolo di realtà scomoda in quella stanza.
Yami- E se fosse vuota? Chiunque era dentro il bozzo potrebbe essersi svegliato e andato da un pezzo...
Bon- Bè finché non ci andiamo non lo sapremo mai!

Il sorriso tornò sul volto del ragazzo a quelle parole.
Uscirono dalla stanza e Yami si mise al timone, impostarono la rotta da seguire, sorprendetemene Quiet ci capiva qualcosa. 
Lou si fece quella dannata doccia e Bonnei guardava verso quell'ammasso di acqua fantasticando nella sua mente chi avrebbero incontrato dei loro vecchi amici.

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