Gilmore Girls: Here We Go Again (a Literati Story)

di mirisparkles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter One: The News ***
Capitolo 2: *** Chapter Two: The Wedding ***
Capitolo 3: *** Chapter Three: The Wharf ***
Capitolo 4: *** Chapter Four: The Voicemail ***
Capitolo 5: *** Chapter Five: The Fight ***
Capitolo 6: *** Chapter Six: The Talk ***
Capitolo 7: *** Chapter Seven: The Shark ***
Capitolo 8: *** Chapter Eight: The Bad Pancake ***
Capitolo 9: *** Chapter Nine: The Peanut ***
Capitolo 10: *** Chapter Ten: The Other Luke ***
Capitolo 11: *** Chapter Eleven: The Proposal ***
Capitolo 12: *** Chapter Twelve: The Reason Why ***
Capitolo 13: *** Chapter Thirteen: The 'Jess, Dean or Logan Drama' ***
Capitolo 14: *** Chapter Fourteen: The Friday Night Dinner ***
Capitolo 15: *** Chapter Fifteen: The Book Girl ***
Capitolo 16: *** Chapter Sixteen : The Calm Before The Storm ***
Capitolo 17: *** Chapter Seventeen: The Text ***
Capitolo 18: *** Chapter Eighteen: The Deal ***
Capitolo 19: *** Chapter Nineteen: The Bomb ***
Capitolo 20: *** Chapter Twenty: The Best Pizza In Philly ***
Capitolo 21: *** Chapter Twenty-One: The Meeting ***
Capitolo 22: *** Chapter Twenty-Two: The Bigfoot's Sex Appeal ***
Capitolo 23: *** Chapter Twenty-Three: The Fancy Bride ***
Capitolo 24: *** Chapter Twenty-Four: The Baby Shower ***
Capitolo 25: *** Chapter Twenty-Five: The Broken Rule ***
Capitolo 26: *** Chapter Twenty-Six: The L Word ***
Capitolo 27: *** Chapter Twenty-Seven: The Dynastic Plan ***
Capitolo 28: *** Chapter Twenty-Eight: The Wrong Reason ***
Capitolo 29: *** Chapter Twenty-Nine: The One ***
Capitolo 30: *** Chapter Thirty: The Voice ***
Capitolo 31: *** Chapter Thirty-One: The Full Circle ***
Capitolo 32: *** Chapter Thirty-Two: The Birthday Party ***
Capitolo 33: *** Chapter Thirty-Three: The Book Review ***
Capitolo 34: *** Chapter Thirty-Four: The Labour part 1 ***



Capitolo 1
*** Chapter One: The News ***


𝓡𝓸𝓻𝔂: Credo di essere incinta.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: …
𝓡𝓸𝓻𝔂: Dì qualcosa!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ne sei sicura?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Quattro-test-di-gravidanza-ed-una-visita-ginecologica sicura.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: È di Paul? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Chi? No!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Hai un nuovo ragazzo? Ti prego, tesoro, dimmi che non ti sei fatta ingravidare da quel chewbecca, o da qualche sconosciuto rimorchiato in un pub…
𝓡𝓸𝓻𝔂: È di Logan.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Il Logan promesso sposo di una ricca ereditiera francese? Quel Logan? Pensavo ci aveste dato un taglio…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che c’è? Sono confusa…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non so che cosa fare…


Riesce a mugolare Rory, tentando di nascondere quanto sia scossa in quel momento


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Hey hey hey! Piccola, vieni qui. È una notizia piuttosto grossa ma… abbiamo affrontato di peggio, sta tranquilla.

"Quale notizia?"


Esordisce Luke raggiungendo le ragazze.


𝓡𝓸𝓻𝔂: No, niente, io stavo per—
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Vuole scrivere un libro. Su di noi. Me e lei insomma, non me e te. Magari potrebbe nominare anche te… Insomma, ho paura che mi metta in cattiva luce, sai? Magari i lettori mi immagineranno come una brutta grassona di mezza età che—
𝓛𝓾𝓴𝓮: Okay, basta così… Abbiamo un secondo matrimonio da festeggiare, signora Danes… E congratulazioni, Rory, È proprio una bella idea, sono sicuro che sarà un successone!
𝓡𝓸𝓻𝔂: L’idea è di Jess in realtà!
𝓛𝓾𝓴𝓮: Jess? Quel Jess?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Proprio quello.
𝓛𝓾𝓴𝓮: È più in gamba di quanto pensassi. Lor, Liz continua a chiedere di te, ti prego falla stare zitta!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Io e Rory stavamo…
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, mamma vai! Ne parliamo un altro giorno.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ma—
𝓡𝓸𝓻𝔂: Giuro, può aspettare! È la vostra giornata!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sicura?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Certo!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Arrivo, signor Gilmore!
𝓛𝓾𝓴𝓮: Per l’ennesima volta, il marito non prende il cognome della sposa!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E chi lo ha deciso? Non mi sono mai piaciute queste imposizioni!

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Capitolo 2
*** Chapter Two: The Wedding ***




𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho portato i rifornimenti!


 

Esclama Jess munito di due bicchieri di champagne, raggiungendo il tavolo di Rory.



𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess! Dov’eri finito? Ti ho perso a metà cerimonia!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Mi cercavi?
𝓡𝓸𝓻𝔂: No! È solo che---
𝓙𝓮𝓼𝓼: Mi annoiavo.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non ti smentisci mai, eh? È stato bellissimo!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Era anche ora!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Quindi… A cosa brindiamo? Ai primi capitoli del tuo libro?
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, grazie, io non bevo.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hai 32 anni, Gilmore, non è più contro la legge farsi un goccetto!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Voglio ricordarmi bene questa serata! E diciamo che non reggo molto l’alcool…
 𝓙𝓮𝓼𝓼: E va bene… Posso?


 

Domanda indicando il bicchiere ancora pieno di Rory.



𝓡𝓸𝓻𝔂: Certo! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Cameriere, ce ne porta altri due? Siamo assetati!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Tutto bene?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Assolutamente! Grazie, gentilissimo.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess! Fa piano!


 

Esclama sgranando gli occhi, sconvolta dalla velocità con cui il ragazzo è riuscito a far fuori tre bicchieri di champagne.



𝓙𝓮𝓼𝓼: Sono qui buono buono da più di un’ora e muoio dalla voglia di svignarmela, ma no “Luke non se lo merita”, quindi ti prego, concedimelo!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Affari tuoi! Sappi che non ti lascerò vomitare sulle mie scarpe nuove!
𝓙𝓮𝓼𝓼: E poi, me ne serve almeno un altro per invitarti a ballare…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che? Io non ballo! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sei sicura? Non ricapiterà mai più, è un’occasione che capita una volta nella vita…
𝓡𝓸𝓻𝔂: È che… sono un po’ stanca…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Andiamo…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi piace questa canzone…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Potrai prendermi in giro se inciampo e tutti si voltano a guardarmi!


Dopo aver tentennato per qualche istante, Rory sorride a Jess, afferrando la sua mano e seguendolo sulla pista.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Hai preso lezioni di ballo? Te la cavi niente male…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sarà stato un secolo fa…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non ci credo! Quando?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Lascia perdere…
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, ora voglio saperlo!
𝓙𝓮𝓼𝓼: L’ultimo anno di liceo, sono stato manipolato psicologicamente da Miss Patty, mi ha fatto credere che ne avessi bisogno…
𝓡𝓸𝓻𝔂: L’ultimo anno? Oh…


Risponde la Gilmore imbarazzata, realizzando che quelle lezioni deve averle prese proprio per ballare con lei.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Il ballo di fine anno, eh?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non mi avevi detto di aver preso lezioni!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non ti ho detto parecchie cose in quel periodo...


Ribatte a testa bassa scrollando le spalle.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi è dispiaciuto non essere andata al ballo di fine anno con te…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho fatto il coglione…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Avevi le tue ragioni! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Rory…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Okay, lo hai fatto.


Ammette in seguito allo sguardo di lui, per poi scoppiare a ridere.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Stai ancora con quel Pete, vero? Me lo ha nominato Luke durante qualche telefonata…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Chi? Oh, Paul. No. Ci siamo lasciati poco fa, credo. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Oh… Mi dispiace.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non importa, non faceva per me. Tu invece? Quando mi farai conoscere la signora Mariano?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Per carità!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sul serio, non ti vedi con nessuna?
𝓙𝓮𝓼𝓼: C’è una ragazza…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Uh! Interessante!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ma non penso che durerà.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Perché no?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Jess! La pianti di molestare mia figlia? Fa tanto 2002!


Esclama Lorelai ironica interrompendo il ballo dei due, prendendo il braccio di Rory.


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sono tutta tua! È stata dura, mi sento come se stessi partecipando ad una corsa ad ostacoli, gli ostacoli sono gli invitati chiaro, continuano a placcarmi neanche fossi la regina di Inghilterra! Ma non hanno mai visto una sposa? Si emozionano con poco. Ad ogni modo, possiamo parlare ora!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non ti preoccupare, mamma…
𝓑𝓪𝓫𝓮𝓽𝓽𝓮: Zucchero!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Oh no, Babette no!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Tranquilla mamma, va pure!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Salvami, ragazzina!


Rory scoppia a ridere, rivolgendo di nuovo lo sguardo a Jess, che ha assistito a tutta la scena.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Di che dovete parlare?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Di cose…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sembrava molto ansiosa di farlo!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Vuole degli spoiler riguardo al libro, ma non vuole leggerlo fino al giorno della pubblicazione! È tremenda!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Certo… Li aspetto anche io, sai?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sono tartine al salmone quelle?


Domanda Rory indicando il vassoio che ha in mano il cameriere, terribilmente nauseata dall’odore del suo pesce preferito.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Sì, credo che—
𝓡𝓸𝓻𝔂: Scusami un attimo…


Si limita a dire dandosela a gambe nel giro di qualche secondo, lasciando un Jess piuttosto confuso solo nel bel mezzo della pista.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Rory, aspetta!

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Capitolo 3
*** Chapter Three: The Wharf ***



𝓙𝓮𝓼𝓼: Speravo che nel momento in cui avresti deciso di svignartela, mi avresti portato con te!


Il fiume di pensieri che attraversava la mente di Rory vengono interrotti dalla voce di Jess, che ancora una volta è riuscito a trovarla, seduta sullo stesso pontile in qui l’aveva “trovata” quindici anni prima.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Non me la sono svignata! Okay, forse sì, ma non era premeditato!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Tutto okay?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Dici per prima? Sì, sì, dovevo soltanto correre al bagno! Cose da donne…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Paul lo sa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Paul sa cosa?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che sei incinta.


Quelle tre parole risuonano nella mente di Rory a ripetizione, sente il battito cardiaco aumentare all’impazzata.


𝓡𝓸𝓻𝔂: È così dannatamente ovvio?

Domanda dopo qualche secondo di silenzio, senza trovare il coraggio di voltarsi verso il ragazzo. Nel frattempo, Jess si accomoda accanto a lei.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Non lo era, ma adesso me ne hai dato la conferma.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Beh, non è di Paul.
𝓙𝓮𝓼𝓼: E di chi è?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Nessuno. Voglio dire, non voglio che si sappia, non prima che io l’abbia detto al padre…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Certo, chiaro…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Il conato di vomito alla vista delle tartine al salmone mi ha tradita, non è vero?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Adori le tartine al salmone.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lo so!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ad ogni modo… Non hai brindato agli sposi, e so quanto tu sia felice di questo matrimonio. Tua madre che muore dalla voglia di parlare con te… non è stato poi così difficile.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Giusto…
𝓙𝓮𝓼𝓼: E poi… Non volevo dirtelo, ma ti ho trovata un po’ più rotondetta dell’ultima volta quando ho poggiato la mia mano sui tuoi fianchi…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Hey!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Scherzavo!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sì?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa dice di me?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Come, scusa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Questo. Ho 32 anni. La mia carriera è inesistente, ho una lunga serie di fallimenti alle spalle e un figlio illegittimo che sarò costretta a crescere da sola. Che cosa dice di me?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Dice che sei umana, Rory.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Beh, non voglio essere umana.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Penso che, geneticamente parlando, tu non abbia molte alternative.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Come fai ad essere così tranquillo? Mamma ha dato di matto!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Perché ti conosco. Ti stai già rimettendo in sesto per quanto riguarda la tua carriera, o sbaglio? E beh, per quanto riguarda il figlio… Lo hai detto anche tu, hai 32 anni. Io dico che sei pronta!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non ho nemmeno un marito con cui crescerlo, Jess.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Potresti averlo… se ne parlassi con il padre.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io…Non sono sicura di volerne parlare con il padre.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che cosa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che c’è?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Siamo cresciuti entrambi con un padre assente e sappiamo entrambi che è una merda!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Papà sapeva della mia esistenza…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh anche il mio, ma diciamo che non ha esattamente fatto la fila per trascorrere del tempo con me…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Qual è il punto, Jess?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Il punto è che deve essere lui a scegliere di non far parte della sua vita. Non puoi essere tu ad impedirglielo, è sbagliato.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lui non lo farà, sono sicura che non lo farebbe. È solo che… gli incasinerei la vita.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh, la tua non è certo rosa e fiori, eppure penso che la responsabilità sia di entrambi.


Rory annuisce con il capo, riflettendo realmente sulle parole di Jess.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Per quello che conta, penso che saresti una buona madre.


Non pensava che una frase del genere avrebbe avuto un impatto simile su di lei, eppure è proprio ciò che aveva bisogno di sentirsi dire. Si volta finalmente verso l’amico, scambiandogli uno sguardo pieno di affetto e gratitudine.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Grazie, Jess.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che dici? Torniamo dagli altri?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Va pure… Io voglio stare ancora un po’ qui.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sicura di non volere compagnia?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sicura.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Chiamami se hai bisogno.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Da quando hai un cellulare?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Siamo nel 2016, Rory Gilmore, per chi mi hai preso? Ti faccio uno squillo!

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Capitolo 4
*** Chapter Four: The Voicemail ***




Il matrimonio è finito da un pezzo e tutti gli invitati hanno raggiunto le loro dimore, dando spazio ad una Stars Hollow completamente deserta. Luke e Lorelai sono partiti la sera stessa per la luna di miele, lasciando l’intera casa Gilmore a completa disposizione di Rory. Anni fa avrebbe adorato un’occasione simile, avere tutto quel tempo a disposizione per leggere indisturbata, fare il bucato come piace a lei, guardare tutti quei programmi tv che sua madre odia tanto, il tutto in perfetta tranquillità. Ma come fa a stare tranquilla ora che la sua vita sta completamente andando a rotoli? Ha sempre saputo di avere tante persone su cui poter contare, è una persona abbastanza socievole e di certo gli amici non le mancano. Eppure in questo momento si sente terribilmente sola.


“Risponde la segreteria telefonica di Logan Huntzberger, la preghiamo di lasciare un messaggio dopo il BIP”

𝓡𝓸𝓻𝔂: Hey Logan! Sono io, ancora, anzi, in realtà non penso di aver inviato gli ultimi sette messaggi, finisco sempre per risultare patetica e alla fine li cancello… Volevo parlarti, appena hai tempo. So che sei impegnato con i preparativi per le nozze e-- forse non usi più nemmeno questo cellulare da quando Odette si è trasferita da te, o forse- Richiamami, okay? Ti prego.

“Messaggio inviato”

𝓡𝓸𝓻𝔂: No, no, no!

Esclama Rory tentando di cancellare il messaggio per l’ennesima volta, questa con scarsi risultati.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sei patetica, Rory Gilmore, patetica, patetica, patetica!

Aggiunge sprofondando con la testa nel cuscino.

𝓡𝓸𝓻𝔂: E sarei io la scheggia? 

Si alza di scatto nel momento in cui il suo cellulare incomincia a vibrare. Quando riesce a trovare il coraggio di afferrarlo, il suo telefono ha già smesso di squillare. Sorride e tira un sospiro di sollievo nel notare il mittente di quella pseudo-chiamata, seguita nel giro di qualche secondo da una notifica iMessage.

message from 𝓙𝓮𝓼𝓼:
> Anche gli sms, hai visto?
 
message from 𝓡𝓸𝓻𝔂:
> Sono commossa!
> Prossimo passo? Facebook? Instagram? Telegram?
 
message from 𝓙𝓮𝓼𝓼:
> Non ho idea di cosa sia il terzo e questo la dice lunga!
> Non penso che me ne farei qualcosa
> Volevo solo sapere come stavi
 
message from 𝓡𝓸𝓻𝔂:
> Sto Bene
 
message from 𝓙𝓮𝓼𝓼:
> Okay ciao, buonanotte.
 
Quella risposta riesce a strappare un sorriso a Rory che, scossa dal messaggio mandato poco prima a Logan, era sull’orlo di una crisi isterica.
 
message from 𝓡𝓸𝓻𝔂:
> Tutto qui? Come sei formale!
> Quanta fretta
 
message from 𝓙𝓮𝓼𝓼:
> Odio rispondere ai messaggi
> Preferisco le chiacchiere dal vivo
 
message from 𝓡𝓸𝓻𝔂:
> Casa Gilmore è piuttosto silenziosa ora che mamma e Luke sono partiti
 
message from 𝓙𝓮𝓼𝓼:
> Mi stai chiedendo di passare?
 
message from 𝓡𝓸𝓻𝔂:
> Se vuoi
 
message from 𝓙𝓮𝓼𝓼:
> Arrivo


 

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Capitolo 5
*** Chapter Five: The Fight ***




𝓡𝓸𝓻𝔂: Sei qui!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Mi hai invitato tu. Tutto bene?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, certo.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hai pianto?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Andiamo... Sei una specie di sensitivo? Non verso una lacrima da più di mezz’ora, non puoi—
𝓙𝓮𝓼𝓼: I fazzolettini sparsi sul divano.
𝓡𝓸𝓻𝔂: C-Certo, hai ragione...
 
Annuisce raccogliendo nervosamente quell’ammasso di fazzoletti di carta sparsi su tutto il divano, in modo da permettere all’amico di accomodarsi.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Che fai sveglia a quest’ora? Dovreste riposare. Tu e--
𝓡𝓸𝓻𝔂: È stata una lunga giornata.
𝓙𝓮𝓼𝓼: A maggior ragione! 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ho mandato uno squallido messaggio in segreteria al padre del bambino.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sul serio? Sganciando la bomba?
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, certo che no! Gli chiedo solo di richiamarmi, per il resto del tempo borbotto cose senza senso...
𝓙𝓮𝓼𝓼: Vedi? Ti sarebbe bastato andare da lui e semplicemente parlargli a quattr’occhi. I cellulari complicano soltanto le cose.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sei proprio vecchio dentro!
𝓙𝓮𝓼𝓼: È la verità!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non posso farlo, comunque. Andare da lui...
𝓙𝓮𝓼𝓼: Perché no?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Vive con la sua fidanzata.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che cosa? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non guardarmi in questo modo, ti prego, è già abbastanza difficile così.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Okay.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Tu piuttosto? Hai bevuto come una spugna, a quest’ora avresti dovuto ronfare come un ghiro! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho aspettato che Luke e tua madre partissero. Sai, il locale è nelle mie mani fino a quando non torna dalla luna di miele....
𝓡𝓸𝓻𝔂: Wow. E Caesar? È in ferie anche lui?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Penso che non si fidi abbastanza di lui.
𝓡𝓸𝓻𝔂: E si fida di te? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già, povero stupido!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non intendevo questo! E' che... Sappiamo entrambi che sei cambiato parecchio negli ultimi anni. Non avrebbe mai lasciato il locale al Jess Mariano di 15 anni fa.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non avrebbe mai lasciato il locale a nessuno, prima di mettersi con Lorelai!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già.
𝓙𝓮𝓼𝓼:  Probabilmente avrei messo a soqquadro il locale e avrei dato una festa...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io non credo proprio. Non parlavi con nessuno e odiavi le feste!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Touchè!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ma sono sicura che avresti fatto sparire i soldi dalla cassa! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Giusto. E nel mentre avrei architettato un modo per attirare la tua attenzione. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: E fare infuriare Dean!
𝓙𝓮𝓼𝓼: E fare infuriare Dean...

𝓡𝓸𝓻𝔂: Eri piuttosto bravo a farlo! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già...Poveretto, gliene ho fatte passare di tutte i colori!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Intendevo ad attirare la mia attenzione.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Oh...

Jess rimane per qualche istante con gli occhi posati sulla Gilmore, fino a quando non viene interrotto dalla stessa Rory, che spezza quel silenzio divenuto quasi imbarazzante.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Sai, ci saranno alcuni capitoli che parlano di te.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che onore! Solo cose belle, spero!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Giusto un accenno a quella volta in cui ti sei azzuffato con Dean, sei scappato via senza dire una parola, mi hai mollata – anche qui, naturalmente senza che io ne fossi a conoscenza – per poi tornare dopo più di un anno di silenzio per sbattermi in faccia i tuoi discorsi assurdi…

𝓙𝓮𝓼𝓼: Colgo un po' di risentimento in queste parole... 

Ribatte Jess ironico, cogliendo il sarcasmo anche nel discorso di Rory.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Giusto un pochino...
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non sono stati tra i miei momenti migliori, lo ammetto ... Ma non erano poi così assurdi! 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi hai chiesto di fuggire via con te, di lasciare Yale e di scappare chissà dove!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Tecnicamente, avresti comunque lasciato Yale nemmeno un anno dopo…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non è questo il punto!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Credevo davvero in quello che dicevo.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lo so che lo credevi.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Pensi che-? Niente, lascia perdere.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che sarebbe successo se tu avessi accettato?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non mi sarei laureata, e mi avresti avuta per sempre sulla coscienza!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Andiamo… Lo sai che non ti avrei mai impedito di andare a scuola! Avremmo trovato un compromesso!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non avresti scritto il tuo libro.
𝓙𝓮𝓼𝓼: O forse mi avresti aiutato a farlo.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Avrei litigato con mia madre.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Avreste fatto pace qualche ora dopo.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non avrei perso la mia verginità con Dean!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hai perso la tua verginità con Dean?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Quindi dopo che noi--?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Qualche settimana dopo il tuo discorso folle!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Wow.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non ne vado molto fiera…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ma smettila! E’ Dean. Scommetto che hai sempre immaginato che sarebbe stato lui…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ero una bambina quando ho iniziato ad uscire con Dean… Non pensavo nemmeno al sesso prima di--
𝓙𝓮𝓼𝓼: Prima di?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Con te ci ho pensato, qualche volta.

Ammette Rory, limitandosi a scrollare le spalle.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Wow. Quante confessioni.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Okay. Ora puoi dimenticare quello che ho detto? Te ne sarei eternamente grata.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non ci penso proprio!
𝓡𝓸𝓻𝔂: E’ imbarazzante, sono passati anni… Non voglio che tu ti faccia strane idee!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Anche io ci ho pensato.
 
Sentendo quella risposta, che naturalmente non aveva previsto, Rory si morde d’istinto il labbro inferiore. Anche Jess appare quasi sorpreso di essersene uscito con una tale confessione, ma non per questo distoglie lo sguardo dalla mora. Tutt’altro. Solo in questo istante si rende conto di quanto quei profondi occhi blu gli siano mancati.
Quell’atmosfera decisamente insolita viene interrotta dal telefono di Rory, la quale sobbalza non appena lo sente squillare.


 
𝓡𝓸𝓻𝔂:  Oh mio Dio, è Logan.
𝓙𝓮𝓼𝓼:  Logan?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che gli dico adesso? Vuole vedermi…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Quel Logan? È quel coglione il padre del bambino?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lasciami spiegare…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ma non ci avevi dato un taglio? Tipo 10 anni fa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, ma-
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non ci posso credere.
 
Esclama Jess alzandosi nervosamente dal divano. Scuotendo la testa più e più volte mentre cerca di metabolizzare la cosa.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: E’ complicato, Jess, noi…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sbaglio o è sposato?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non ancora, lui--
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ti rendi conto che ogni volta che si tratta di quel tizio fai scelte alquanto discutibili?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Finisci in prigione. molli Yale, lasci che tratti di merda te e i tuoi amici... Che ti tradisca e che tu lo tradisca a tua volta per ripicca, non dimentico Philadelphia! Scommetto che avevi una tresca con lui anche mentre uscivi con quel Pete.
𝓡𝓸𝓻𝔂: E’ Paul!
𝓙𝓮𝓼𝓼: E’ bello ricordare i vecchi tempi, davvero, divertente. Il punto è che quella Rory Gilmore non c’è più da parecchio tempo. Non c’è più da quando quell’idiota è entrato nella tua vita.

 

Quelle parole feriscono Rory come una grossa lama affilata. E'a quel punto che smette di provare a difendersi, o ancora a difendere Logan, chiude gli occhi e fa un respiro profondo.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Vattene.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che cosa? Ascolta, Ror- sediamoci.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti ho detto vattene.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Con piacere.
 
Risponde Jess alzando entrambe le braccia in segno di resa, senza lasciarselo ripetere una terza volta.
 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Buonanotte.
 
Quella che era partita come una nostalgica e piacevole conversazione si è trasformata in un maledetto incubo. È davvero cambiata come in molti dicono? Dà il peggio di sé quando ha Logan al suo fianco? O forse sono gli altri ad averla sempre messa su un dannatissimo piedistallo per tutto questo tempo? Rory Gilmore non è perfetta. Rory Gilmore sbaglia. Rory Gilmore è una brutta persona. Rory Gilmore si è cacciata in un gran bel casino.

 
 message from 𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷:
> Dovrei essere ad Hartford nel fine settimana. Ci vediamo?
 ✉ message from 𝓡𝓸𝓻𝔂:
> Okay, sabato. È importante.
 

Senza nemmeno aspettare una sua risposta, Rory lancia il telefono dall’altro capo del letto e si rannicchia sul suo cuscino, chiudendo gli occhi e sperando che nella notte tutto quel gran casino si sistemi come per magia.

 

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Capitolo 6
*** Chapter Six: The Talk ***




Come temeva, quella sera Rory non è riuscita a chiudere occhio. È dannatamente terrorizzata dall’idea di rivedere Logan, sconvolta dalla lite con Jess di qualche giorno prima e completamente K.O. a causa dell’assenza di caffeina dal suo organismo. Potrebbe rimediare perlomeno a questo ultimo problema, ma l’unico caffè in grado di rimetterla in sesto nel giro di qualche minuto è quello di Luke, e sa piuttosto bene che in questo momento non sarebbe la benvenuta all’interno della caffetteria.
Lei e Logan non hanno ancora stabilito un orario, né un luogo in cui incontrarsi, perciò dopo mille ripensamenti – perché forse dovrebbe essere lui a scriverle per primo, ripete la Gilmore tra sé e sé – Rory decide di fare il primo passo e cerca il nome del ragazzo sulla rubrica.


 whatsapp 𝓡𝓸𝓻𝔂:
> Ciao! Alle 15 a Starshollow? Possiamo vederci a casa di mia madre!

 whatsapp 𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷:
> Merda!
> Perdonami, scheggia! Sono bloccato a Londra per tutto il weekend. Avrei dovuto avvertirti, scusa!
> Riusciamo a rimediare a fine mese?
 
Rory rilegge quel messaggio come minimo una decina di volte, non riuscendo con fermezza a stabilire se ne è più delusa o sollevata. D’altronde, il fatto di dover rimandare la fatidica conversazione non rende l’esserino che cresce dentro di lei meno reale, e lo sa bene. Che il destino le stia dando una seconda occasione permettendole di tirarsi indietro e lasciare il padre del bambino all’oscuro? Ne dubita, ma vorrebbe tanto convincersi del fatto che quella sia la scelta giusta.
(…)
Non avendo più alcun impegno imminente per quella giornata, la Gilmore si rintana in casa e inizia ad abbozzare una delle sue inimitabili liste dei Pro e dei Contro.
È da anni che non ne compila una, e soltanto ora si rende conto di quanto le siano state utili in passato per prendere decisioni del genere.

 
“Pro: Tornare con Logan e crescere questo bambino insieme (FORSE)”
“Contro: Rovinare un matrimonio (PER LA SECONDA VOLTA!!)”
“Pro: Ricevere un sostegno economico da Logan (SEI AL VERDE!!)”
“Contro: “Si sentirebbe in ‘dovere’ di farlo. (SE VOLESSE STARE DAVVERO CON TE L’AVREBBE LASCIATA TANTO TEMPO FA!)”
 
Va avanti per almeno un paio d’ore, china su quel foglio di carta, sempre più convinta di cosa sia più giusto fare.
 
- London, the day after -

Sentendo il campanello suonare, Logan aggrotta la fronte. Non aspettava nessuno, e in questi giorni particolarmente frenetici una visita a sorpresa è proprio l’ultima cosa di cui ha bisogno. Raggiunge la porta di ingresso e sgrana gli occhi non appena si ritrova faccia a faccia con la sua ex ragazza.

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Hey, Scheggia! Che ci fai qui? Non è un buon momento…
𝓡𝓸𝓻𝔂:  Ci vorranno pochi minuti. Non ho intenzione di passare qui la notte, non questa volta!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Rory aspetta…
 
Esclama Logan facendo un passo in avanti e chiudendosi la porta alle spalle, ascoltando ciò che Rory ha da dire sul pianerottolo del condominio.

𝓡𝓸𝓻𝔂: No. Non ce la faccio ad aspettare fine mese, pensavo di riuscire ad aspettare in eterno ma evidentemente non ce la faccio. Mi dispiace! Non volevo scombussolarti la vita, non volevo nemmeno piombare in casa tua mentre sei preso dal lavoro, sul serio non volevo! Ma mantenere questo segreto mi sta facendo dare di matto…  Quindi lo dico e basta.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Hey, hey, hey, frena! Quale segreto?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sono incinta, Logan.
 
Confessa di getto, senza troppi convenevoli, di fronte ad un Logan palesemente scioccato.

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷:  E’ mio?
 
Domanda l’Huntzberger dopo una lunga pausa.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Cosa? Ma certo che è tuo, che razza di domande fai?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non guardarmi così. L’ultima volta che ci siamo visti eri fidanzata con un altro uomo!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti assicuro che è tuo.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Come è potuto… Sbaglio o prendevi--?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, la prendevo. A quanto pare facciamo parte dell’0,1% dei casi in cui non funziona!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Che cosa? 0,1%? Che la vendono a fare se non è efficace al 100%?!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non è questo il punto, Logan…
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Giusto. Okay, hai ragione. Cosa intendi fare?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che vuoi dire?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Insomma, immagino che tu abbia intenzione di… vuoi che ti accompagni a--?
𝓡𝓸𝓻𝔂: No!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Rory, pensiamoci bene… Noi due non stiamo nemmeno insieme!
𝓡𝓸𝓻𝔂: E con questo?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Tra diciassette giorni mi sposo!
𝓡𝓸𝓻𝔂: E con questo?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non guardarmi così, sto solo riflettendo su…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io pretendo niente da te, Logan!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ror…lasciami finire!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Pensavo soltanto che, una volta saputo, tu…
𝓞𝓭𝓮𝓽𝓽𝓮: Logan! Chi ha bussato?
 
Domanda una voce femminile, che Rory associa immediatamente a quel nome fino ad allora ancora senza volto. Odette raggiunge poco dopo la porta d’ingresso, riaprendola e cogliendo entrambi alla sprovvista.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Pensavo soltanto che avresti dovuto saperlo. Con permesso.
 
Si limita ad aggiungere Rory, fuggendo via giusto in tempo per non scoppiare a piangere in faccia alla futura sposa dell’amore della sua vita.
 
𝓞𝓭𝓮𝓽𝓽𝓮: Chi era?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Uhm?
 
Risponde il biondo, ancora confuso dalla conversazione avventa poco prima.
 
𝓞𝓭𝓮𝓽𝓽𝓮: Ti ho chiesto chi fosse! E' una tua collega?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Umh sì, una collega.
𝓞𝓭𝓮𝓽𝓽𝓮: Sembrava sconvolta, l'hai fatta licenziare?
 
Aggiunge Odette incuriosita mentre si volta e raggiunge il salotto, in attesa di spiegazioni da parte di un Huntzberger per nulla in vena di chiacchiere.

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Capitolo 7
*** Chapter Seven: The Shark ***



 

“Niente stress”, le aveva raccomandato la ginecologa il giorno della visita, eppure tra due voli intercontinentali nel giro di 24 ore e tutti i pensieri che le frullano per la testa, Rory è tutto fuorché tranquilla e rilassata.

D’altronde, cosa si aspettava? Che Logan lasciasse Odette di punto e in bianco e fuggisse via con lei? Che le dicesse che la ama ancora, che vuole stare con lei e che questa è la notizia migliore che lei potesse dargli? Evidentemente sì, ma è da quando ha lasciato il suo appartamento che ripete a sé stessa che in fondo è meglio così, sperando di arrivare a crederci davvero.

(...)

Non appena il telefono incomincia a squillare, l’espressione assorta di Rory lascia spazio ad un’altra decisamente più euforica. Non se la sta esattamente spassando ultimamente, su questo non si discute, ma parlare con sua madre è sempre stato un toccasana per lei, a maggior ragione in momenti come questo.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma!

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Hey, tesoro! Tutto bene?

𝓡𝓸𝓻𝔂: … Alla grande!
 

Risponde alla madre tentando di risultare convincente.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Allora, come sono le Maldive?

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Maldivamente maldivose!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Traduzione?

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Mi sento la regina del mondo!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ora è più chiaro. E Luke?

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non vuole fare il bagno con me. Sostiene che sia pieno di squali... ma fammi il piacere! La verità è che è soltanto un fifone, vero mio bel bambinone?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Tecnicamente… Ci sono davvero gli squali. Sai, l’oceano...

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: CHE COSA?! Stai scherzando? E me lo dici soltanto adesso? Come hai potuto abbandonarci al nostro destino, piccola figlia ingrata!? Dov’eri quando prenotavamo volo e albergo in riva al mare?! Non erediterai proprio un bel niente da me cara, se non una casa infestata di termiti!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Cosa? Ci sono di nuovo le termiti? E me lo dici solo adesso?

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: No, certo che no!

𝓡𝓸𝓻𝔂: E allora perché cavolo lo hai detto?

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Potrebbero passare di là di tanto in tanto, sai, a trovare i loro defunti antenati che abbiamo assassinato brutalmente anni fa...

𝓡𝓸𝓻𝔂: Piantala!

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ne eravamo sommerse, ricordi?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma!

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E non avrai nemmeno i soldi di mia madre, se è per questo, disgraziata!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma!

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Forse avresti fatto meglio a gettare lei in pasto agli squali, se speravi di farci un bel bottino…

𝓡𝓸𝓻𝔂: MAMMA!

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Okay, okay! Ho esagerato! Ma dimmi una cosa, gli squali non mi mangeranno se resto vicina alla riva, vero?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Promesso.

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sicura?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Hai la mia parola.

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Hai sentito, Luke? Gli squali non ci mangeranno se restiamo sulla riva!

𝓛𝓾𝓴𝓮: Ancora con questa storia? Non faccio il bagno perché non mi piace! Gli squali non c’entrano!

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che tenero, non trovi? Come stai tesoro? Sicura di star bene?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Tutto bene, davvero. Settimana prossima ho la prima ecografia.

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Quando? Dimmi che è dopo mercoledì!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Giovedì mattina.

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Perfetto. Ci sarò.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sicura? Tornerai a casa distrutta dal Jet lag, non sei costretta a farlo!

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Stai scherzando, spero! Questo matrimonio è capitato nel momento più sbagliato per la mia bambina, col cavolo che mi perdo i prossimi mesi di questa gravi...metria. 

 

Conclude Lorelai un po’ titubante.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa?

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Luke, amore, mi andresti a prendere un altro Mojito? Sì, un altro. Non guardarmi così! Non sono mica incinta! È questo che stai pensando? Mi vedi forse grassa? Ecco bravo...Sei un tesoro!

 

Saluta Luke mandandogli un bacio, per poi proseguire non appena si allontana per raggiungere il chioschetto in fondo alla spiaggia.

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ad ogni modo, scherzavo sulla pancia... sono sicura che in una spilungona come te non vedrà si un bel niente, almeno fino al terzo mese!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Non lo hai ancora detto a Luke?

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Certo che no, pensavo volessi dirglielo tu!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, Lo voglio!

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Bene! Allora aiutami a trovare un contesto per il quale io avrei mai dovuto utilizzare la parola “gravimetria”. Sai, nel caso chiedesse spiegazioni...

𝓡𝓸𝓻𝔂: Digli che era la soluzione di un cruciverba!

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ah, allora sei ancora la mia piccola Einstein! In città lo ha scoperto qualcuno?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess.

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sul serio? Glielo hai detto tu?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Non ce n’è stato bisogno.

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E Logan?

𝓡𝓸𝓻𝔂: L’ha presa… abbastanza bene.

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Bene? Quindi ci hai parlato sul serio? Non mi stai prendendo in giro?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, abbiamo parlato. Ora devo andare.

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che cosa? Non puoi lasciarmi sulle spine così! Te lo proibisco!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti richiamo stasera, promesso!

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che cosa? Allora è vero che sei una figlia ingrata!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Attenta agli squali!

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Aspetta un secondo, aspetta— Ha riattaccato? Ha riattaccato. Luke? Dove sei?? Giurerei di aver visto qualcosa muoversi là in fondo...

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Capitolo 8
*** Chapter Eight: The Bad Pancake ***




È passata una settimana dal matrimonio di Luke e Lorelai, ed è passata una settimana anche dall’incontro-scontro con Jess. È stato piuttosto duro con lei, su questo non si discute, ma resta l’unico in città a sapere della gravidanza – perché è piuttosto sicura che non ne abbia parlato con nessuno – e per quanto fatichi ad ammetterlo in questo momento desidera davvero una spalla su cui piangere – seguita da una bella tazza di caffè fumante di “Luke’s”.
Dopo almeno cinque giri completi della piazza, Rory si convince e si avvicina alla vetrina della caffetteria ma, una volta incrociato lo sguardo di Jess, si blocca e decide fare marcia indietro. 
Sa bene che Jess l’ha vista, non è stupida, ma è come se non rispondesse delle sue azioni quando si tratta di lui, è così da sempre. Non vuole essere lei a fare il primo passo, non questa volta. Ha smesso di “rincorrere” Jess nel momento in cui è scesa da quell’autobus, il giorno della sua partenza. Sembra sciocco rimuginare sul passato a distanza di così tanti anni, forse anche infantile, ma non entrerà in quella caffetteria, non senza le sue scuse, possa l’astinenza da caffeina struggerla e condannarla ad una morte lenta e dolorosa.

 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Hey, ragazzino! Ti do 10 dollari per entrare da Luke's e ordinare una tazza di caffè bollente da portar via!
Kid: Che cosa? Chi sei?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Come non detto, facciamo cinque, sono al verde.
Kid: Perché non te lo prendi da sola?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Fai troppe domande per i miei gusti, vieni qua, ti accompagno alla porta, ci vorrà solo qualche minuto…
Kid: MAMMA!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Okay, okay, scusami! Non lo sto rapendo! Ripeto, non lo sto rapendo! Vai pure dalla tua mamma, coraggio!


𝓙𝓮𝓼𝓼: Rory? Che stai facendo?



𝓡𝓸𝓻𝔂: Hey!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hey!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Stavo facendo amicizia con quel ragazzino, ma ha proprio un brutto carattere…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Perché non entri?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Se proprio insisti…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Vuoi qualcosa? Una ciambella, una spremuta d’arancia, un caff—
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì! TI PREGO!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Cristo! Da quant’è che non ne bevi uno?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non me lo ricordo. Quindi è troppo tempo.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non ho mai capito come tu e tua madre facciate a berne così tanto…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Il nostro organismo lo sostituisce all’acqua.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Certo, è chiaro. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Come mai non c’è nessuno?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Penso che sia in atto una specie di rivolta, non è vero Kirk? Dicono che le frittelle di Luke sono meglio delle mie.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Le frittelle di Luke SONO migliori delle tue!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che cosa? Ma se non le hai mai assaggiate!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Vediamo... Saranno le mie papille gustative ad avere l’ultima parola!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Aspetta...


 Afferra una forchetta pulita e ne prende un pezzo da uno dei piatti portati indietro quasi intatti da alcuni clienti insoddisfatti, per poi portare il boccone alle labbra di Rory.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Oh. Mio. Dio. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: È buona, no? Finalmente!
𝓡𝓸𝓻𝔂: È tremenda! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che cosa? Stai scherzando? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Vado un attimo—


Riesce a dire prima di correre in bagno a vomitare, colta alla sprovvista dall’ennesima nausea mattutina.


𝓚𝓲𝓻𝓴: Te lo avevo detto che erano tremende! 
 
(…)
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Rory? Tutto okay?
𝓡𝓸𝓻𝔂: …
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sei chiusa là dentro da più di dieci minuti, mi sto preoccupando!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sto bene!

 
Riesce a mugolare Rory, sperando che questo basti a convincere il ragazzo.
 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Se stai bene allora vieni qua fuori!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Un attimo.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hai detto la stessa cosa cinque minuti fa! Allora fammi entrare! Kirk, qui ci pensi tu?
𝓚𝓲𝓻𝓴: Ma se sono l’unico cliente!

 
Rory non risponde, ma dopo alcuni secondi di silenzio gira la chiave attaccata alla porta, permettendo all’amico di entrare.
 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hey. Che ci fai seduta per terra?
 
Domanda richiudendosi la porta alle spalle, per poi chinarsi e sedersi accanto a lei.
 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Stai bene?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Tu che dici?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già. Domanda stupida. Dove sei stata? Non ti ho vista in giro in questi giorni.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi cercavi?

 
Jess non risponde, ma scuote la testa come se Rory avesse appena detto un’assurdità.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sono andata a Londra.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Oh…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ho fatto quello che mi hai detto, l’ho detto al padre del bambino.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Fantastico. E?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Cosa vuoi che ti dica, Jess? “Avevi ragione”? Te l'ho servito su un piatto d'argento, lo so che fremi dalla voglia di pronunciare un fierissono e fastidiosissimo “Te l’avevo detto”.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sei seduta per terra a piangere come una disperata, mi credi davvero così stronzo? Lo avrei pensato e basta.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi sento una stupida. Che mi aspettavo?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hey. Non sei stupida. Lui lo è. Anzi, credo che la parola “coglione” gli si addica di più. Logan “coglione” Fitzgerard – o qualcosa di simile.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Huntzberger.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Fitzgerard... Huntzberger, è lo stesso. Sono entrambi cognomi da coglioni con la puzza sotto il naso.
 

Rory sorride, ed è da almeno una settimana che non sfoggia un sorriso sincero.
 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non avrei dovuto urlare l’altra sera.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Attenzione, attenzione! Jess Mariano si sta forse scusando?
𝓙𝓮𝓼𝓼: No. Penso ogni singola parola che ho detto, avrei molto altro da aggiungere in realtà. Dico solo che non avrei dovuto dirlo così.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Scuse accettate.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non mi stavo scusando!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, invece!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Come ti pare.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non erano così terribili le tue frittelle.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Certo che non lo erano! Sono buonissime!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non esageriamo, dico solo che in altre circostanze non mi avrebbero fatta vomitare.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Le avresti adorate!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io non ci giurerei.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ne riparliamo tra nove mesi, così non avrai più scuse!

 
Rory subito si irrigidisce, come se in un attimo la sua gravidanza fosse tornata ad essere pesante come un enorme macigno sulle spalle.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Giovedì prossimo ho la prima ecografia.
𝓙𝓮𝓼𝓼: È una cosa grossa. TI accompagna Lane?
𝓡𝓸𝓻𝔂: A dire la verità non l’ho ancora detto a Lane. Mi accompagna mamma.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ah, non tornano tipo la sera prima?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma ha detto che ce la farà.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Wow. Quindi io e tua madre siamo gli unici a saperlo?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Quale onore!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non me la sento di raccontare a tutti della mia “relazione clandestina” con Logan, e non me la sento nemmeno di mentire.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Immaginati come la prenderà tua nonna! La storia si ripete.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Oh mio Dio, non farmici pensare! Ho in mente due scenari diversi. Nel primo ha un mancamento e poi, non appena si risveglia, riprende ad essere la maniaca del controllo che tutti apprezziamo e amiamo e organizza ogni singolo dettaglio neanche avessi in forno il nuovo Royal Baby. Nell’altro invece mi dà indirettamente della sgualdrina, ma ovviamente senza rendersene conto, dopodiché si presenta alla porta di Logan per dirgliene quattro, e ovviamente anche per convincerlo a rimettersi per me per dar vita alla nuova Royal-Couple, insomma... altro che William e Kate, siamo parlando dell’unione di Gilmore e Huntzberger! Emily Gilmore sogna questo giorno da oltre dieci anni. Ah, ed entrambi gli scenari si concludono con nonna che va a prendere a calci la signora Huntzberger perché secondo lei una Gilmore non è degna di sposare un membro della sua famiglia. Quale dei due ti ispira di più?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Mi sono perso la seconda volta che hai nominato la famiglia reale…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non importa. Glielo dirò quando la mia pancia somiglierà ad una mongolfiera!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Uhm… Sexy.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Puoi dirlo forte!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che dici? Lo vuoi ancora quel caffè? Puoi portarlo via e berlo appena stai un po’ meglio.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, sì e ancora sì!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Aspetta…

 
Le porge la mano in modo da aiutarla ad alzarsi, dopodiché raggiunge il bancone e si rimette al lavoro. 

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Capitolo 9
*** Chapter Nine: The Peanut ***


Aeroporto Internazionale di Malé-Ibrahim Nasir

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Oggi ucciderò qualcuno. 
𝓛𝓾𝓴𝓮: Lorelai, l’aereo non arriverà più in fretta se continui ad imprecare.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ma arrivare da dove? Voglio dire, dovrebbe essere qui ad aspettarci, è andato a prendersi un caffè? A giocare a bocce? A trovare la bella aeroplanina che gli ha fatto perdere la testa? No, perché in quel caso faccia pure, perché noi abbiamo tempo da perdere, giusto? GIUSTO?

 

Esclama Lorelai infuriata, alzando volutamente il tono di voce in modo da attirare l’attenzione delle hostess. 
 

“Attenzione attenzione! Informiamo i gentili clienti che alcuni voli potranno subire lievi ritardi a causa dello sciopero internazionale indetto per la giornata odierna.”

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non il volo 147, non l’147.
 

 Ripete a tra sé e sé sperando che possa portarle un po’ di fortuna.
 

 “Il volo #2205 diretto a Hong Kong previsto per le 09:45 subirà un ritardo di circa trenta minuti, il volo #601 diretto a Parigi (…)”

𝓛𝓾𝓴𝓮: Hai finito con i tuoi riti satanici? Non ha detto il nostro! 

“I voli per gli Stati Uniti saranno invece sospesi a causa dello sciopero a cui l’intera American Airlines ha deciso di aderire. La compagnia stessa provvederà a sistemare i passeggeri sul prossimo volo disponibile senza spese aggiuntive. Ci scusiamo per il disagio. Per ulteriori chiarimenti, rivolgersi all’ufficio informazioni.” 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Tu. Non provare a dirmi di restare calma. Vado a strangolare la donna che ha appena parlato. E non osare fermarmi.
 

Stars Hollow – a few hours later

𝓡𝓸𝓻𝔂: Figurati, ti pare? Non ti preoccupare, davvero. Lo capisco, non è mica colpa vostra! (…)
No, non posso rimandare la visita, non ha alcun senso! È solo la prima ecografia, lo sai anche tu che non è poi chissà cosa. 
Me la caverò, promesso. E tu promettimi che non prenderai a calci nel sedere nessuna hostess. (…)
Ci vediamo domani sera, allora. Mi raccomando mamma, saluta Luke! 

 

Sorride scuotendo la testa in seguito all’ennesimo commento sarcastico della madre, per poi riattaccare. Prima di mettere via il cellulare, Rory resta qualche secondo a fissare il display. Ci sono cinque chiamate perse da Logan, chiamate che ha volutamente ignorato nel corso dell’ultima settimana. Non sopporta che lui voglia provare a cambiare le carte in tavola, non dopo che l’ha lasciata andare via a testa bassa, dopo avergli rivelato una notizia del genere, senza nemmeno provare a fermarla. Sa bene che l’Huntzberger potrebbe garantire una vita molto più semplice al bambino, lo sa perfettamente, ma in questo momento non ne vuole sapere nulla di lui né tantomeno dei suoi soldi, è troppo ferita.
 

Aeroporto Internazionale di Malé-Ibrahim Nasir – the day after 

𝓛𝓾𝓴𝓮: Sì, Jess. Ci stiamo imbarcando soltanto ora. Lascia stare, è stata la notte più lunga della mia vita. Da domani ti prometto che sarai libero di andare, immagino che tu abbia le tue cose da sbrigare a Philadelphia. Certo, grazie ancora! 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Chi era?
𝓛𝓾𝓴𝓮: Wow. Hai finito di ronfare?
 𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Chi, io?
𝓛𝓾𝓴𝓮: No, quella signora laggiù!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Signora? Ma avrà la mia età. Mi stai dando della signora? 
𝓛𝓾𝓴𝓮: C’è un modo per uscire indenne da questa conversazione?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Vieni qui.

 

Sussurra dopo essersi strofinata gli occhi, ancora esausti in seguito all’intera giornata trascorsa in aeroporto, per poi scoccargli un piccolo bacio sulle labbra.
 

 𝓛𝓾𝓴𝓮: Andiamo, ci stiamo per imbarcare!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Alla buon’ora. 
𝓛𝓾𝓴𝓮: Mi spieghi perché era così importante essere oggi a Stars Hollow?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: No.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Muoviti.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Mi manca il mio letto.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Lorelai!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Mi manca il tuo caffè.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Andiamo….
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Mi manca Taylor!
𝓛𝓾𝓴𝓮: È successo qualcosa a Rory?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Segreto professionale.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Dannazione Lorelai, siamo sposati da due settimane e continuiamo ad avere segreti?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E va bene. Rory aspetta un bambino.
𝓛𝓾𝓴𝓮: CHE COSA?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ho promesso che non te lo avrei detto, Dio, sarò una nonna terribile!
𝓛𝓾𝓴𝓮: Ma di quel tizio? Paul?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ma chi? Ah no, lui l’ha lasciata.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Quando è successo?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Logan è il padre.

“Signori, il gate sta per chiudere, se non entrate subito rischiate di perdere il volo.”

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Eh, no. Non ci penso proprio! Andiamo tesoro, ti racconto sopra. Ah, e poi esercitiamoci a fare la faccia sopresa, perché quando te lo dirà tu dovrai fingerti sorpreso. 
𝓛𝓾𝓴𝓮: Di Logan? Ma stanno insieme? Sul serio, quando è successo tutto questo?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sì, esatto. Un’espressione del genere, bravissimo! Adesso rifammela strabuzzando un po’ meno gli occhi!

 

In the meanwhile – Starshollow 

Dr. Pearson: Ancora non riesco a crederci! La figlia di Lorelai Gilmore è incinta! Sembra ieri quando vi ho viste per la prima volta, mano nella mano. Avrai avuto al massimo cinque anni. Eri adorabile!
 

Rory abbozza un sorriso, anche se in realtà vorrebbe soltanto che la dottoressa chiudesse un po’ quella sua bocca larga. Sa bene che sta cercando soltanto di essere simpatica, ma sa anche come funzionano le cose a Stars Hollow. L’idea che quella donna, finito il turno, se ne vada in giro per le vie del paese spifferando ai quattro venti della sua gravidanza la rende nervosa, e non perché si vergogni della creatura che porta in grembo. È soltanto troppo presto, o almeno è quello che ripete a sé stessa ogni volta per giustificare la sua mancanza di coraggio nel comunicare alle altre persone la lieta notizia.
 

Dr. Pearson: Okay… ti sto spalmando un po’ di questo gel, sentirai un po’ di freddo sulla pancia, ma non è niente di insopportabile. Il papà sta arrivando? Se è già per strada lo aspettiamo. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, non verrà. 
Dr. Pearson:Che peccato. Stella, potevi dirmelo! Ti avrei spostato l’appuntamento senza problemi, è un peccato che si perda questo bel momento…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non importa, davvero. 
Dr. PearsonE va bene, non insisto. Ci vorrà soltanto qualche minuto…

 

[La rassicura la dottoressa nel momento in cui inizia a premere sull’addome con l’apposito strumento, mentre guarda attentamente lo schermo alla sua sinistra.] 

 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Scusa il ritardo…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess? Che ci fai qui?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Uhm…Passavo di qua, disturbo?
𝓡𝓸𝓻𝔂
: No, no, figurati!
 

Esclama Rory confusa scuotendo la testa, per poi incrociare lo sguardo con quello di Jess e restare lì impalata a fissarlo per qualche istante. Assurdo, come dopo tutto questo tempo il ragazzo sia ancora in grado di spiazzarla in questo modo.

 
Dr. Pearson: Finalmente, ti stavamo aspettando, paparino!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh, no. Io non sono il- 
 

Risponde Jess stranito dal fatto che qualcuno potesse anche solo immaginarlo.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: No, infatti, non lo è. Ma grazie.
Dr. Pearson: Mamma mia, sto facendo una figuraccia dietro l’altra, meglio che chiudo questa stupida boccaccia! 

(…)

 Dr. Pearson: Eccolo qui!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Oppure “Eccola”!
Dr. Pearson: Troppo presto per dirlo, ma ho come la sensazione che spunterà fuori un’altra bella signorina Gilmore! Lo vedete? E quell’affarino là in basso, sarà grande quanto una nocciolina!

 

In seguito alle parole della dottoressa, Rory scoppia in lacrime.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Hey, tutto bene?
 

Domanda Jess preoccupato, accarezzando la guancia di Rory con il pollice della sua mano.
 

Dr. Pearson: Che succede? Ho premuto troppo? So che molte donne possono trovarlo fastidioso, ma non mi è sembrato di-
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io non- Io non vedo niente!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Come no? Eccolo qui!
 

Dice il ragazzo indicandoglielo con il dito.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Niente?
 

Rory dice di no con la testa, tra un singhiozzo e l’altro.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Non riesco nemmeno a riconoscerlo, come diavolo riuscirò a prendermene cura?
Dr. Pearson: Ma non dire
 così, può succedere, soprattutto se ha la vista annebbiata dalle lacrime!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Aspetta, posso?

 
Chiede la conferma alla dottoressa prima di aiutare Rory a sollevare leggermente il busto, in modo da avvicinare il viso allo schermo e avere la possibiltà di vedere più da vicino.

 
Dr. Pearson: Te ne darò una copia in ogni caso, stella, non fare così! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Okay. Ascoltami. Guardami, guardami. È inutile che guardi lo schermo, sei troppo nervosa, non ci vedrai mai niente. Tu avrai questo bambino, perché è quello che vuoi. Perché è la cosa giusta, anche se sarà più difficile del previsto, lo sai anche tu che è quello che vuoi. Dimmi, è quello che vuoi?

 

La Gilmore fa una serie di respiri profondi, senza distogliere lo sguardo dall’amico, per poi annuire con la testa più volte. 

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Benissimo, come immaginavo. Ora asciugati quelle lacrime, ecco brava… Fai un altro respiro e guarda insieme a me. Va bene?

 

E Rory annuisce ancora per poi fare esattamente come dice. 
In quel momento Jess le afferra la mano e si volta con lei, indicando ancora una volta lo schermo con il dito.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Eccolo qui… capisco perché non riuscivi a vederlo. È una cosina microscopica, sarà grande quanto-
𝓡𝓸𝓻𝔂: -una nocciolina.

 

Esclama Rory scoppiando in lacrime una seconda volta, questa volta di gioia. DI istinto stringe la mano di Jess ancora più forte.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Esatto. Sei riuscita a vederlo?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì. Ora vedo tutto in maniera più chiara. 

 

Aggiunge infine tra un profondo respiro e l’altro, sorridendo ancora una volta prima a Jess e poi allo schermo.

 

Dr. Pearson: Ottimo lavoro, davvero. Ha mai pensato di fare il medico?
𝓙𝓮𝓼𝓼: No, non direi. Diciamo che non ho un ottimo rapporto con-
Dr. Pearson: Con il sangue?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Con le persone. 

 

E Rory si ritrova a sorridere un’altra volta.

 

Dr. Pearson: Allora, stella, ritieniti fortunata ad essere nelle grazie di questo bel giovanotto, perché non avrei saputo gestirla meglio!

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Capitolo 10
*** Chapter Ten: The Other Luke ***




𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi dispiace per la scenata di prima…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Quale scenata?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Dico sul serio!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non hai niente di cui scusarti, dico sul serio.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Grazie per essere venuto, se non fosse stato per te a quest'ora sarei ancora a frignare su quel maledetto lettino!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sarei arrivato prima, ma mi è venuto in mente soltanto quando ho sentito zio Luke
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sono davvero contenta che tu sia qui, Jess.
𝓙𝓮𝓼𝓼: A proposito di questo... questa sera Luke e tua madre tornano a Stars Hollow.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lo so! Pensavo di organizzare una cena da “Luke’s” tutti insieme, ti va? Ovviamente ti avevo già contato, magari anche con tua madre e TJ,
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sì, ma non è questo il punto…
𝓡𝓸𝓻𝔂: E qual è?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho detto agli altri della Truncheon che sarei stato via soltanto qualche settimana…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Oh.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Quindi adesso che Luke e mamma tornano a casa, tornerai a Philadelphia.
𝓙𝓮𝓼𝓼: L’idea è questa.
𝓡𝓸𝓻𝔂: È giusto. Voglio dire, anche io dovrei pensare a trovarmi a qualcosa di più redditizio della Stars Hollow Gazette.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hai anche il tuo libro a cui pensare.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già. Ma diciamo che per evitare che il mio bambino muoia di fame ho bisogno di stabilire delle priorità. E trovare un lavoro decente è in cima alla lista.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sono sicuro che te la caverai.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Fortuna che lo sei tu per me! Ci vediamo stasera?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Certo, a dopo.


(…)

Bradley International Airport - A few hours later

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Hey, Gilmore, siamo qui!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma!


[Esclama Rory con un sorrisone stampato sulle labbra, prima di correre incontro alla madre e travolgerla in un caloroso abbraccio.]


𝓛𝓾𝓴𝓮: “Ciao anche a te, Luke” No, no, tranquille, continuate pure...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Perdonami, Luke, ma mamma ha sempre la priorità. La volta in cui ho salutato nonna prima di lei ha dato di matto e non mi ha rivolto la parola per il resto della serata!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Naturalmente. Mi hai ferita nell’orgoglio! Ah, quanto mi sei mancata!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Anche tu! E anche tu, Luke. A proposito... pensavo di invitare Jess, Liz e TJ da te per mangiare un hamburger o che ne so, stare un po’ insieme, che ne dici?
𝓛𝓾𝓴𝓮: Ti prego, sono stato così bene, ben diciassette giorni senza TJ e le sue “chiacchiere tra cognati”!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Oh... okay.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Li hai già invitati, non è vero?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Credevo che ti avrebbe fatto piacere!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Grazie del pensiero, tesoro, sono sicura che Luke se lo farà andare bene. Non è vero, Luke?
𝓛𝓾𝓴𝓮: Non vedo l’ora! Che bello!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Visto?


(...)

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ora che Luke non c’è puoi dirmelo. Come è andata la visita?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Alla grande, tutto in regola.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Mi spiace essermelo persa!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non fa niente, ci sarai alle prossime.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non posso credere che avrò un nipotino! Sono così felice!


[Esclama stringendola un’altra volta, forse anche più forte di prima.]

𝓡𝓸𝓻𝔂: E la nonna diventerà bisnonna!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Oh mio dio, Crudelia De Mon diventerà bisnonna! Cuccioli di dalmata, correte al riparo!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sai che dovrai essere al mio fianco, quando glielo dirò, vero?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non ci penso nemmeno, Ci sono già passata e non lo augurerei al mio peggior nemico.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Rassicurante. L’hai già detto a Luke?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che cosa? No, mi hai detto di non dirlo.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, ma più una persona ti dice di non fare una cosa, e più senti il bisogno di farla. Sei peggio dei bambini!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non è vero!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Quindi non lo sa?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: La mia bocca è stata cucita tutto il tempo.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Non è vero. È crollata stamattina.


[Esordisce Luke, ancora visibilmente assonnato, facendo il suo ingresso in soggiorno,]

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non ti ha insegnato nessuno che origliare è sbagliato?
𝓛𝓾𝓴𝓮: Tenete sempre questa dannatissima televisione a tutto volume, e non la state nemmeno guardando! Ero sceso per spegnerla, quell’affare disturba il mio sonno!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: In mia difesa, sono riuscita a tenere duro fino in aeroporto, lo giuro. È stata la stanchezza a fregarmi…
𝓛𝓾𝓴𝓮: Sono tanto felice per te, Rory!


[Aggiunge infine Luke, avvicinandosi a quella che ormai considera sangue del suo sangue, stringendola a sé.]

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti ringrazio Luke, significa davvero tanto per me! E tu non guardarmi con quella faccia da cane bastonato, ti perdono!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Maledetto traditore! Abbiamo provato la tua reazione come minimo dieci volte, e poi che fai? Mi pugnali alle spalle?



(…)


[Nonostante le basse aspettative, l’improbabile cena di famiglia è filata per il verso giusto:
Luke ha represso l’impulso di strangolare TJ ogni qual volta che apriva bocca, Jess -nonostante fosse piuttosto tentato- non si è inventato nessuna balla per svignarsela prima del dovuto e Lorelai si è trattenuta tutte le volte in cui la vocina nella sua testa le suggeriva qualche commento sarcastico rivolto a Jess e il suo passato da bad-boy ribelle e tormentato.
A fine serata, Luke e il nipote hanno lasciato andare le ragazze – e TJ – a casa e sono rimasti per dare una sistemata al locale.]



𝓙𝓮𝓼𝓼: Hey, amico! Tutto bene, voi? State mandando avanti la baracca senza di me? Grande, a proposito… Potrei fermarmi un po’ più del dovuto, è un problema? Voglio dire, in fin dei conti riesco a sbrigare le mie cose anche da qui, Oh, e magari aspetta a dirlo agli altri, ma credo di avere tra le mani una nuova autrice. (…) Sì, ti richiamo, più tardi e ti spiego meglio.

[Sentendo i passi di Luke, che dalla cucina si dirige verso il bancone, Jess riattacca e si rimette al lavoro.]

𝓛𝓾𝓴𝓮: Chi era?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Nessuno.


[E Luke annuisce senza chiedere ulteriori spiegazioni perché, per come è fatto, avrebbe risposto allo stesso identico modo se qualcuno gli avesse fatto una domanda simile.]

𝓛𝓾𝓴𝓮: Chi l’avrebbe detto. Rory diventerà mamma. Mi fa strano persino parlarne.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già, pazzesco.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Sembra ieri, non trovi? Lei con la divisa della Chilton e quell’adorabile zainetto giallo, tu che le dai il tormento fino a convincerla ad uscire con te…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Luke, cosa stai cercando di dirmi?
𝓛𝓾𝓴𝓮: Tu cosa credi che io stia cercando di dirti?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non ho tempo per queste stronzate, vorrei andare a dormire…
𝓛𝓾𝓴𝓮: Ho visto il modo in cui la guardi, Jess.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ancora con questa storia? L’ho superata, dico sul serio. Ti sembro il tipo che corre dietro alla stessa ragazza per oltre quindici anni?



["Dopo essere stato rifiutato più di una volta" vorrebbe aggiungere, ma decide di evitare di scavarsi la fossa da solo.]


𝓛𝓾𝓴𝓮: Non lo so, dimmelo tu.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non ti rispondo neanche, guarda.



[Borbotta Jess, abbassando lo sguardo e passando per l’ennesima volta lo straccio umido sullo stesso tavolo.]


𝓛𝓾𝓴𝓮: Dico solo che so cosa vuol dire prendersi una sbandata per una Gilmore. Non è una cosa facile da gestire.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Senti, so cosa stai cercando di dirmi e ti fermo subito. Io e Rory non siamo te e Lorelai, chiaro? Non sono stato ad aspettarla per anni come un imbecille, mi sono fatto avanti, è finita male e me ne sono fatto una ragione. Quindi smettila di paragonarmi a te, l’unica cosa che le due storie hanno in comune è il cognome della ragazza.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Quello che cercavo di dire, prima che mi interrompessi, è che sono cambiate parecchie cose da allora, voi due tra tutte, non è così impensabile che vi siate avvicinati.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Aspetta un figlio da un altro uomo, Luke, di che cosa stiamo parlando?
𝓛𝓾𝓴𝓮: E allora? Io e Lorelai abbiamo superato una prima figlia – Rory-, il quasi matrimonio con quel Max, un matrimonio – il mio -, una seconda figlia di cui non sapevamo nemmeno dell’esistenza, un secondo matrimonio – il suo -, abbiamo visto l’altro tra le braccia di un’altra persona più e più volte, ma in qualche modo le cose sono andate come sono andate.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ti ringrazio per la lezione sul vero amore, zio Luke, sul serio, ma io non sono te, Rory non è Lorelai e io non penso più a Rory in quel modo. Ora, se non ti dispiace… Andrei di sopra a letto.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Come vuoi. Mi sono sbagliato. Parti domani?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non lo so, ti faccio sapere.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Okay, allora vado.




Gilmore House - The day after

[Ha pensato tutta la notte alle parole dello zio ma, nonostante ciò, non ne ha tratto nessuna conclusione.
Di una sola cosa è più che certo, lui non è come Luke, non lo è mai stato. Eppure eccolo lì, a lasciare che la vita gli scivoli addosso, aspettando che la ragazza che gli interessa — o meglio, la donna — si accorga di lui. Non vuole più essere così. Non ha intenzione di lasciare Stars Hollow pieno di rimpianti per l’ennesima volta, aggrappandosi al ricordo di una ragazza che a questo punto è certo che non dimenticherà mai.
Per questo motivo, non appena Luke apre il locale, decide di presentarsi davanti al portico di casa Gilmore con la colazione al sacco, un paio di muffin appena sfornati e tre caffè bollenti. Ne ha preso uno in più per Lorelai, nel caso fosse stata ancora a casa, e ha volutamente esagerato con le porzioni. Conoscendo lo stomaco senza fondo delle Gilmore, è sempre meglio abbondare.
Dopo aver suonato almeno due volte il campanello, Jess attende che la ragazza venga ad aprigli.]



𝓡𝓸𝓻𝔂: Hey!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hey! Non è un buon momento? Stavi ancora dormendo?



[Domanda Jess notando l’espressione un po’ frastornata della ragazza.]


𝓡𝓸𝓻𝔂: No, cioè, sì. Forse no.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Tutto bene? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Qualcosa del genere… Usciamo un attimo, okay? Così ti racconto tutto.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Scheggia, Lorelai è già tornata? Devo ancora ringraziarla per l’ospitalità…



[Domanda Logan urlando dall'altra stanza, per poi raggiungere Rory all’ingresso e aggrottare la fronte non appena vede Jess. I due si sono visti soltanto una volta, parecchi anni fa, ma è piuttosto evidente che tra i due non scorra buon sangue.]


𝓙𝓮𝓼𝓼: Non capisco.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Hey, tu! Io e te ci siamo già visti, vero? Quanto tempo…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Larry, giusto?



[Ribatte Jess fingendo di non ricordare il suo nome, per poi limitarsi a fare un cenno con la testa.]


𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Logan.
𝓡𝓸𝓻𝔂: È passato ieri sera, dopo la cena. Abbiamo parlato tutta la notte e…



[Jess sta ancora cercando di metabolizzare la notizia, quando il brillante sulla mano sinistra di Rory, nascosta nella tasca della vestaglia fino a poco fa, cattura la sua attenzione.]


𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: E ha detto sì!


[Esclama euforico Logan afferrandole la mano e agitandola come un trofeo, per poi stamparle un dolce bacio sulla fronte, di fronte agli occhi ancora increduli di Jess.]




TO BE CONTINUED . . .

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Capitolo 11
*** Chapter Eleven: The Proposal ***



Gilmore House - Twelve hours earlier
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Visto? È andata bene!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Io non avevo dubbi, è a Luke che piace lamentarsi per ogni cosa! Non lo ammetterà mai, ma è contento che sua sorella abbia trovato un tipo come TJ. Da quel che ne so io il padre di Jess non era di certo il compagno di vita ideale…
𝓡𝓸𝓻𝔂: A proposito… Non hanno ancora finito quei due? Li abbiamo lasciati un’ora fa!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ma che ne so… chiacchiere tra uomini?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Certo, sono proprio famosi per la loro loquacità e per la voglia di esprimere i propri sentimenti!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Già, forse no.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Vediamo un film?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Tesoro mi piacerebbe tantissimo… Ma non dormo in un letto vero da due giorni, e non dormo nel mio di letto da più di due settimane. Penso proprio che il cuscino diventerà il mio amante per i prossimi giorni…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Dicono che sia in grado di dare parecchie soddisfazioni!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Oh, sì! Ti offendi se rimandiamo?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ma va, figurati!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sicura?
𝓡𝓸𝓻𝔂:  Fila a dormire!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Agli ordini! Che dici? Dico a Luke di trasferirsi nella tua stanza per stasera? Non si è mai troppo grandi per dormire abbracciata a mamma!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Magari un’altra volta… Qualcosa mi dice che crollerò sul divano prima di metà film!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Come vuoi… Notte, ragazzina!
 𝓡𝓸𝓻𝔂: Buonanotte!
 

Ripete Rory prima di stampare un bacio sulla guancia della madre, per poi preparare tisana, pop-corn e copertina per l’occasione. Pop-corn e tisana non sono esattamente la combo perfetta, ma la ginecologa le ha suggerito di assecondare ogni sua strana voglia, perciò si concede questa bizzarra accoppiata senza rifletterci troppo.
 

 
[…]
 
Come previsto, Rory è crollata tra le braccia di Morfeo ancora prima di riuscire a terminare la sua ciotola di pop-corn. Il suo pisolino viene però interrotto dalla vibrazione insistente del suo cellulare, che non sembra avere intenzione di fermarsi. Senza preoccuparsi minimamente di controllare chi sia, Rory getta quell’aggeggio infernale dall’altra parte del divano, rigirandosi ancora una volta tra la sua copertina in pile e tentando, invano, di riaddormentarsi. Purtroppo per lei, il malcapitato dall’altro capo del telefono non vuole proprio saperne di essere ignorato per l’ennesima volta, perciò continua a richiamare finché una Rory esausta e decisamente di cattivo umore non decide di rispondere.
 
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Chiunque tu sia, che vuoi?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Scheggia! Dormivi?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Tu che dici?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non hai risposto ai miei messaggi, e ignori le mie chiamate.
𝓡𝓸𝓻𝔂: E che cosa ti ha fatto pensare che, chiamandomi alle [Si ferma per controllare il display del cellulare.] 2:03 del mattino, io ti avrei finalmente risposto?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Tecnicamente lo hai appena fatto, quindi ho fatto bene.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non me ne importa niente del fuso orario, qui a Stars Hollow è notte fonda quindi, se non ti dispiace…
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Bel pigiamino!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Dico che ti sta bene, sei adorabile.

 
Confusa dalle parole del ragazzo, Rory si alza dal divano senza nemmeno replicare e inizia a perlustrare ogni finestra, fino a quando non s ritrova faccia a faccia con l’Huntzberger. O meglio, lo sarebbe se non fosse per quel vetro di distanza.
 
[…]
 
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sei completamente impazzito?
 
Esclama Rory tentando di mantenere un tono di voce basso e pacato per non disturbare Luke e sua madre, naturalmente con scarsi risultati.
 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Mi fai entrare o no?
 
Domanda Logan ancora sulla soglia di casa Gilmore.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sveglierai mamma e Luke! Esco io...
 
Ribatte la Gilmore pentendosene il secondo dopo. Siamo ormai in autunno inoltrato e comincia a fare piuttosto freddo, specialmente a quest'ora della notte.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che diavolo ci fai qui, Logan? Non abbiamo più niente da dirci.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Stai scherzando, spero?! Rory, aspettiamo un bambino.
𝓡𝓸𝓻𝔂: No. IO, aspetto un bambino. Tu mi hai fatto capire che non vuoi averne niente a che fare, perciò siamo a posto così.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Rory, Rory dannazione, fammi parlare.  
𝓡𝓸𝓻𝔂: No.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Mi hai colto alla sprovvista, okay?
𝓡𝓸𝓻𝔂: No.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Avevo paura. Ero spaventato, e non mi hai lasciato il tempo di metabolizzare la cosa. Ma sai cosa è arrivata, dopo la paura? La gioia.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa? No... Ti prego, piantala.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Hey, hey… Hey.
 

Sussurra Logan prendendo il viso di Rory tra le mani, costringendola in questo modo a guardarlo negli occhi e soprattutto a lasciarlo parlare.
 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Aspettiamo un bambino, scheggia. Io e te. Ti rendi conto? È un sogno che si realizza.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Dubito che Odette la penserebbe allo stesso modo.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non c’è nessuna Odette. Non c’è nessun matrimonio. È tutto annullato. Le ho spiegato la situazione, le ho detto che non potevo più stare con lei, le ho detto che sono innamorato di un’altra persona…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che… Tu cosa?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sono innamorato di te, Lorelai Leigh Gilmore. Lo sono dal momento in cui mi hai baciato, anzi, probabilmente ho capito che avrei perso la testa per te il giorno in cui ti ho vista per la prima volta al campus.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Smettila di dire queste cose, ti prego. Non me lo merito.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: E non ho mai smesso. Nemmeno per un secondo. Non ho smesso di farlo quando ci siamo lasciati la prima volta. Non ho smesso quando ci siamo lasciati la seconda… Nemmeno il non vederti per anni ha aiutato. E lo sai il perché? Perché nell’istante in cui ti ho rivista mi sono sentito come se il tempo non fosse mai andato avanti. È come se ci trovassimo ancora allo stesso punto in cui ci siamo lasciati nove anni fa, con una sola differenza...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Logan…
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Io ci sarò per questo bambino, Rory. Che ti piaccia oppure no. Lo amerò con tutto me stesso, te lo prometto, e farò tutto ciò in mio potere affinché abbia la vita che si merita. Permettimi di esserci anche per te.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non capisco, tu… Hai rotto il fidanzamento? Mi sembra che i tuoi siano stati piuttosto chiari a riguardo…
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Che si fottano. Non me ne importa niente di quello che pensano. Non me ne importava nove anni fa, quando ti ho chiesto di sposarmi, e non me ne sarebbe dovuto importare nemmeno ora. Non mi importa. Non più.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Aspetta, Logan… che cosa stai facendo?

 
[Domanda Rory sgranando gli occhi nel momento in cui il ragazzo inizia a inginocchiarsi.]
 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sono innamorato di te, Rory Gilmore. E penso che anche tu mi ami. Quindi basta scappare, abbiamo perso già abbastanza tempo. Ricordi? “In Omnia Paratus”. Sono pronto a tutto per riaverti con me.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io non so cosa― Okay?!

 

Risponde Rory senza nemmeno rifletterci, al contrario di come è sempre stata abituata a fare. Non ha ancora realizzato cosa questa sua scelta comporterà in futuro, e francamente al momento nemmeno le interessa. Di cosa è certa: ama davvero Logan, e non manderà al vento l’ennesima occasione per stare con lui e avere la vita che in cuor suo ha sempre desiderato per lei e per il piccolo che porta in grembo.


𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: “Okay”? È un sì? Non ti ho nemmeno fatto la domanda come si deve…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì. Sì. Voglio sposarti!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Lo vuoi?

 
Con il viso ormai rigato dalle lacrime –di gioia, questa volta – Rory annuisce con la testa e lo invita ad alzarsi, per poi lasciarsi travolgere da un bacio stra colmo di passione e desiderio.
 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ciao…
 
Sussurra Logan decisamente raggiante mentre accarezza il viso di Rory e le asciuga una lacrima dalla guancia, soffermandosi per qualche secondo a guardarla prima di posare nuovamente le labbra su quelle di lei.
 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: E ciao anche a te, piccolino…
 
Esclama nuovamente, abbassandosi un po’ con il busto, in modo da accarezzare dolcemente la pancia della sua futura sposa.
 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sono il tuo papà. È bello conoscerti…
 
Rory rimane in silenzio ad ammirare quel meraviglioso siparietto, noncurante del freddo che fino a poco fa la infastidiva tanto e innamorata come non mai.
 
[…]

 
Gilmore House - Present
 
Rory cerca con tutta sé stessa di evitare lo sguardo di Jess, quasi come se sentisse la coscienza sporca. Ha sempre dato molta importanza al giudizio degli altri, su questo non si discute, ma quello di Jess è tra quelli che teme di più. Sa bene l’opinione che l’amico ha di Logan, e proprio per questa ragione si sente quasi in dovere di dargli qualche spiegazione.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh… Wow. Congratulazioni!
 
Risponde Jess con una freddezza non indifferente, senza nemmeno impegnarsi troppo ad abbozzare un sorriso.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: È pazzesco, vero? Forse penserai che stiamo correndo un po’ troppo, lo so, ma è tutto così-
𝓙𝓮𝓼𝓼: Senti... io me ne sto andando.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa? Adesso? Pensavo che avresti aspettato almeno qualche giorno!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Lo pensavo anche io, ma sai...La Truncheon ha bisogno di me.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Certo… Hai tempo per un caffè? Così parliamo un po’…
𝓙𝓮𝓼𝓼: No, guarda…Pensavo di fare in tempo ma ho una riunione nel tardo pomeriggio, non so neanche se avrò il tempo di passare a casa a cambiarmi!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sei lo scrittore, giusto! Il nipote di Luke! Sei ancora nell’editoria?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già.  A proposito, dimenticavo, Luke ti ha lasciato un po’ di cose per la colazione…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Oh… Grazie!

 
Risponde incerta Rory dando una sbirciata al sacchetto pieno di cose da mangiare.
Niente di anomalo, certo, se non fosse per il fatto che -come tutte le mattine- Luke ha già lasciato alle Gilmore qualcosa di pronto in cucina, sia mai che quelle due dormiglione muoiano di fame.

 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Va bene, ci vediamo.
 
Saluta entrambi facendo un semplice cenno con la mano, nonostante sia piuttosto convinto del fatto che passerà parecchio tempo prima che gli venga in mente di mettere nuovamente piede a Stars Hollow.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti tengo aggiornata sui risvolti del libro!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Oh. Va bene, ciao!

 
Ripete un ultima volta, prima di procedere a passo svelto verso la sua auto senza voltarsi indietro.
 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Li voglio sapere anche io i risvolti del libro, eh! Non è mica giusto che voi scrittori facciate comunella!
 
Esclama Logan fingendosi offeso, per poi afferrarla per la vita e scoccarle un bacio sul collo.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Li avrai! Niente favoritismi, promesso!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Wow… Guarda qui, quante cose. Sbaglio o Luke vuole metterti all’ingrasso, eh!? Tra i pancakes di stamattina e tutte le ciambelle di adesso, rischi di andare in overdose di zuccheri!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già, esagera sempre…

 
Risponde Rory abbozzando un sorriso, nonostante sia piuttosto sicura che si tratti dell’ennesimo gesto premuroso di Jess di cui non ha intenzione di prendersi il merito.

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Capitolo 12
*** Chapter Twelve: The Reason Why ***




𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Tu vuoi farmi venire un infarto, non è così?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Dico sul serio! Il giorno del mio matrimonio, boom! “Mamma sono incinta!”. E okay, sarei un’ipocrita se ti dessi dell’irresponsabile, se non fosse per il mio essere irresponsabile tu non saresti qui a comportarti da irresponsabile…Quindi mando giù e ti supporto, quante madri lo farebbero?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lo so, io-
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Poi... boom di nuovo! “Il padre è il mio ex fidanzato, che ora sta per sposarsi con un’altra!” ed io ingoio il rospo di nuovo, perché sei tanto agitata già per i fatti tuoi, ti conosco, ed una ramanzina è l’ultima cosa di cui hai bisogno. Ma ora questo? Sono tornata da poco più di ventiquattro ore e ti ritrovo con un anello al dito? Settimana prossima cosa? Comprerai una navicella spaziale? Partorirai un alieno a quattro teste? Guarderai la settima stagione del Trono Di Spade senza di me?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Dovrebbe uscire l’estate prossima…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Rory, perché questa mattina ho trovato il tuo ex ragazzo senza maglietta nel mio soggiorno?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non si è portato un cambio, volevo prendere in prestito una maglietta di Luke ma avevo paura di svegliarvi!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non è questo il punto!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Hai ragione, avrei dovuto avvertirvi prima di lasciarlo dormire qui, ma si è presentato qui fuori alle due del mattino, io-
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non me ne frega niente di chi inviti a dormire a casa mia – certo, se invitassi Jaime Lannister per un pigiama party preferirei saperlo per tempo – ma non è questo il punto. Un matrimonio? Quanto è passato da quando vi siete lasciati? Dieci anni?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lo sai anche tu che non è mai finita per davvero…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sì, certo. Come amanti, come “amici di letto”, o come qualunque cosa foste… Ma non puoi sposare il tuo compagno di adulterio, Rory, non da un giorno all’altro!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non è mai stato solo questo! Logan era… è sempre stato molto più di questo.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Bambina mia…

 
Esordisce Lorelai dopo una lunga pausa, tentando di calmarsi un po’ prima di proseguire.
 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Lo so. Lo so che è stato il tuo grande amore, lo so e non sono nessuno per portartelo via. Ma ha appena lasciato la sua futura moglie per te, Rory. Ti rendi conto? Sei “l’altra” in questa storia. Questo come ti fa sentire?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non si amavano davvero! Lui ha accettato di sposarla solo per assecondare lo stupido piano dinastico dei suoi genitori, Odette soltanto per i suoi soldi. So a che cosa stai pensando, questa volta non è come con Dean! Io non devo niente a quella ragazza, non sono ancora sposati e non gli ho rubato-
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Al diavolo Dean! Al diavolo l’ereditiera francese e al diavolo pure Logan! Io voglio sapere che cosa provi tu, non ci credo che la cosa ti lasci indifferente. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io lo amo, mamma. E lui ama me. Finalmente le cose sembrano andare per il verso giusto tra di noi e tra meno di otto mesi avremo un bambino, che a te piaccia o no.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Un figlio che non era previsto! Voglio dire… Logan ha rinunciato a tutto per te… grandioso! Tornate insieme, coronate il vostro sogno d'amore, diventate una di quelle famigliole felici che si vedono nelle pubblicità dei biscotti, avete tutto il tempo del mondo per farlo. Ma perché subito? Perché ora?

 
 
Domanda ancora una volta Lorelai, indicando l’anello che Rory continua a sfilare e re-infilare nervosamente al dito.
 


𝓡𝓸𝓻𝔂: Posso fartela io una domanda? Quando hai chiesto a Luke di sposarti… La prima volta, non adesso. Perché lo hai fatto? Non era nei vostri piani, non vivevate ancora assieme, la tua vita era un casino ed io e te nemmeno ci parlavamo. Perché?


La domanda di Rory coglie la maggiore delle Gilmore decisamente alla sprovvista. Non perché non sappia la risposta, sa benissimo perché lo ha fatto. Eppure si ritrova a fare una lunga pausa, seguita da un lungo sospiro, prima di rispondere.
 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Avevi deciso di lasciare Yale, ed il mondo mi era crollato addosso. Era tutto dannatamente sbagliato. I tuoi nonni avevano promesso di appoggiarmi e invece si sono schierati dalla tua parte, tu non volevi più parlare con me, credevo che fosse stata colpa mia. Insomma… Che avessi sbagliato qualcosa, che fossi stata troppo dura… In fondo sembravo l’unica a cui importasse davvero qualcosa di quella tua scelta, che la considerasse “una cosa grossa”. E poi sono andata da Luke. Gli ho detto della tua decisione, ed ha completamente perso la testa. Ha iniziato a fare avanti e indietro per il locale come un pazzo, a darmi consigli, ad architettare i piani più assurdi per convincerti a tornare a scuola, penso fosse persino previsto un rapimento… Ed in quell’istante è scattato qualcosa. Voglio dire, ne ero già innamorata, lo avevo capito da tempo… eppure penso che sia stato quello il giorno in cui ho realizzato che avrei voluto quell’uomo al mio fianco per tutto il resto della mia vita. Vedere il modo in cui si preoccupava – si preoccupa – per te, il suo essere estremamente protettivo nei tuoi confronti, l’antipatia irrefrenabile che prova per ogni tuo fidanzato, perché “Nessuno è abbastanza per la sua Rory!”. Ho capito che ti voleva bene come se ne vuole ad una figlia, e questa per me è la cosa più importante.
 

Rory è rimasta in silenzio ad ascoltare il monologo della madre, e di fronte a quelle parole non riesce a fare a meno di sorridere. Le ha raccontato l’aneddoto della sua proposta di matrimonio un milione di volte, eppure ha sempre omesso questo piccolo particolare. Vuole bene a Luke, lo considera praticamente un secondo papà, proprio per questo il discorso della madre finisce per farle luccicare gli occhi dalla commozione.

 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Penso che Logan sia quello giusto, mamma. Penso che il destino mi stia dando finalmente una seconda opportunità e trovo quasi poetico il fatto che abbia deciso di incasinarmi la vita un’ultima volta prima di aiutarmi a rialzarmi.  Pensavo di riuscire a farcela da sola, voglio dire… Con il tuo aiuto, quello dei miei amici, della mia famiglia, ma io ho bisogno anche di lui, mamma. Ho bisogno di credere che questa volta funzionerà e ho bisogno che lo creda anche tu. So che quando papà ha scoperto che aspettavi me ti ha fatto la proposta e tu hai detto di no, ma non è la stessa cosa. Io non ho più sedici anni, io non vado più al liceo! Non ho accettato di sposarlo perché sono incinta, ho detto di sì perché è quello che voglio.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Okay.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Dico che ci credo anche io, non ti metterò i bastoni tra le ruote.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Dici sul serio?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Logan ha fatto la cosa giusta e ha rotto con Odina.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Odette.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Lei. Tu sei single e piena di voglia di fare. Non c’è più alcun impedimento, nessun piano dinastico, nessuna campagna di Obama, nessun ex fidanzato nei paraggi pronto a riconquistarti…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Jess.

 
Risponde Lorelai scollando le spalle, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess cosa?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Jess chi?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Pensavo che stessimo giocando!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che c’entra Jess?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Mi ha detto Luke che se ne è andato stamattina.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già, è passato a casa.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Si fa interessante. Non mi dire “Jess cosa” allora, lo sai che cosa!
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, non lo so.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: È evidente che ha ancora un debole per te!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Smettila, non è vero!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ho visto il modo in cui ballavate al mio matrimonio, eravate molto affiatati…
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, non lo eravamo.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Okay, non lo eravate.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Bene, quindi non dirlo più.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: In ogni caso non ha alcuna importanza. Hai perso il treno, bello mio. Avresti dovuto dirglielo quando è passato stamattina, magari sventolando la mano in maniera teatrale, come la regina Elisabetta!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non c’è nessun treno da perdere!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Andiamo!
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, non ti asseconderò.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che noia che sei. Al liceo adoravi trovarti al centro di un triangolo amoroso!
𝓡𝓸𝓻𝔂: La pianti?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ti ricordi quanto eri incasinata l’ultimo anno di liceo?  “Jess- Dean, Dean-Jess”. “Ho baciato Jess, ma poi Jess ha baciato un’altra” “Jess o Dean? Dean o Jess?". O forse Tristan?
𝓡𝓸𝓻𝔂: C’è stato solo un bacio! Avevi giurato che non ne avremmo parlato mai più!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Chi? Io? Secondo me ti confondi con un’altra Lorelai.

 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Interrompo qualcosa?
 

Esordisce Logan dopo aver bussato due volte sulla porta aperta, in modo da attirare l’attenzione delle ragazze. Come promesso è rimasto buono buono in soggiorno in attesa che le due concludessero una delle loro chiacchierate interminabili, almeno fino a questo momento.
 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sono arrivate le pizze. Paul Anka è saltato addosso al fattorino, ha detto che non consegnerà mai più una pizza a questo indirizzo!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Lo dicono sempre tutti.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ma poi ritornano…
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Lorelai, posso parlarti un secondo?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Uhm… Sì, certo!
 


Risponde Lorelai un po’ confusa, lasciando un’occhiata complice alla figlia.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Vado ad apparecchiare la tavola… E grazie.
 

Sussurra le ultime due parole rivolgendo alla madre un sorriso sincero, per poi scendere al piano di sotto e lasciare i due da soli.
 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Quanto ti devo per le pizze?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ma figurati, mi sembra il minimo!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E va bene. Non sono così stupida da rifiutare il cibo gratis.

 

Aggiunge senza farsi pregare troppo.
 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ascolta… Volevo soltanto chiederti scusa per essere piombato in casa vostra all’improvviso. Insomma, non ci vediamo da parecchi anni, e scommetto che avrai pensato che io sia-
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non ti preoccupare.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Dico sul serio, io-
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non ho pensato proprio un bel niente. Okay forse, ma di quello che penso io non ve ne deve importare proprio un bel niente.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Avrei dovuto parlarne prima con te. Voglio dire, solo perché mi hai dato la tua benedizione nove anni fa non significa che valga ancora…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Senti, Logan. Non siamo nel medioevo, tu non devi sentirti in dovere di chiedermi il permesso prima di domandare la mano di mia figlia ed io non sono nessuno per ostacolare le sue decisioni. Ti avrei dato comunque la stessa risposta dell’ultima volta. È lei a decidere, e ha scelto te. E a me sta bene, mi piaci. Potete restare qui o da Luke per tutto il tempo necessario, fate come se fosse casa vostra. Ti voglio dare soltanto un consiglio, sentiti libero di seguirlo oppure di farci quello che ti pare, la scelta è tua. Non sputtanare tutto un’altra volta, okay?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non lo farò.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ottima risposta.

 

Esclama Lorelai tirando una leggera pacca sulla spalla di Logan, rivolgendogli un occhiolino di intesa prima di correre di sotto.
 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Paul Anka! Dove sei, piccolo? Il fattorino di oggi era Pete? Oppure quel brontolone di Bob? Se era Pete hai fatto bene, ci porta sempre le pizze troppo fredde. Neanche dovesse attraversare tutto il Connecticut per raggiungere casa nostra!

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Capitolo 13
*** Chapter Thirteen: The 'Jess, Dean or Logan Drama' ***




“Che cosa?”
 
Rispondono Paris e Lane all’unisono, fissando la Gilmore esterrefatte.
Avrebbero dovuto aspettarselo. Non si sono mai frequentate e l’unica cosa che le due hanno in comune è proprio l’amicizia con Rory. Era piuttosto evidente che la ragazza avesse intenzione di fare un grosso annuncio, ma non si immaginavano di certo una notizia simile.

 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ah! Le mie orecchie! Vi siete messe d’accordo?
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Ma chi diavolo è il padre?
𝓛𝓪𝓷𝓮: Paul?
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Chi? Quello sfigato? Ma non lo hai ancora scaricato?
𝓛𝓪𝓷𝓮: Hai lasciato Paul?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Teoricamente è stato lui a rompere con me…
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Era ora!
𝓛𝓪𝓷𝓮: Ma quando?
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Quindi è suo il bambino? Ti ha lasciato perché sei incinta? Se me lo ritrovo davanti giuro che-
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ragazze!
𝓛𝓪𝓷𝓮: Non lo farebbe mai, sembrava così dolce… O lo farebbe? Lo ha fatto?
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: E tu che ne sai? Lo avrai visto mezza volta!
𝓛𝓪𝓷𝓮: Perché, tu? Lo conosci, almeno?
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼:  No. Ma gli uomini sono tutti stronzi, ricorda.
𝓛𝓪𝓷𝓮: Dai, sputa il rospo! Perché non parla?

𝓡𝓸𝓻𝔂: RAGAZZE!


Ripete una seconda volta alzando il tono di voce, schiarendosi la voce prima di proseguire.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Se evitete di farmi venire il mal di testa, giuro che rispondo a tutto.

Paris e Lane, rendendosi conto di non averle lasciato nemmeno l’opportunità di spiegarsi, annuiscono, per poi attendere in silenzio che Rory riprenda a parlare.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Effettivamente, non vi ho detto un po’ di cose nell’ultimo periodo…
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼:  Non promette bene…
𝓛𝓪𝓷𝓮: Sta zitta!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sapete che quest’anno ho trascorso parecchio tempo a Londra, giusto?
𝓛𝓪𝓷𝓮: Giusto…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ecco… Non c’è nessuna amica londinese che mi ospita. È Logan.
𝓛𝓪𝓷𝓮: Quel Logan? Logan è l’amico londinese che ti ospita?
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼:  Non credo che si sia limitato ad ospitarla…
𝓛𝓪𝓷𝓮: Che cosa?
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: L’ha ingravidata, razza di idiota!
𝓛𝓪𝓷𝓮: Ma mi avevi detto che stava per sposarsi!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Che ti avevo detto? Tutti stronzi.
𝓡𝓸𝓻𝔂:  È più complicato di così.
𝓛𝓪𝓷𝓮: Quindi siete tornati assieme?
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Ha divorziato?
𝓡𝓸𝓻𝔂:  Non si è mai sposato! L’ha lasciata per me.
𝓛𝓪𝓷𝓮: Oh mio dio! Hai interrotto il matrimonio? Come fanno nei film? Con il classico “Chi ha qualcosa da dire parli ora o taccia per sempre” e tutto il resto?
𝓡𝓸𝓻𝔂: No! No! Assolutamente no. Il matrimonio non è mai stato celebrato!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Peccato, sarebbe stata una storia divertente da raccontare al baby Huntzberger…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ora siamo tornati assieme e… mi ha chiesto di sposarlo.


Conclude in bellezza pronunciando quelle ultime parole tutto d’un fiato, come per liberarsi dell’enorme peso che per giorni ha portato sulle spalle da sola, nascondendolo anche alle sue più care amiche. Il silenzio di Lane e Paris, che fino a poco fa erano pronte a tempestarla di domande, la preoccupa un po’. La stanno giudicando, ne è quasi sicura, e la cosa non le piace affatto.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Allora…?

Domanda incerta in attesa di una loro qualsiasi reazione.

“Congratulazioni!”

Esclamano quasi in coro, venendole incontro entrambe in un caldo e sincero abbraccio.

𝓛𝓪𝓷𝓮: Sono così felice per te, Rory! È una notizia meravigliosa! Aspetta… Hai detto di sì, giusto?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, sì. Ho detto di sì!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Sarò la damigella migliore di tutti i tempi, te lo prometto!
𝓛𝓪𝓷𝓮: Chi ti ha detto che sarai tu la damigella? Io e Rory siamo migliori amiche dai tempi dell’asilo!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: E allora? Io sono insuperabile quando si tratta di organizzare eventi, sarei la damigella perfetta, pronta a realizzare ogni singola richiesta della sposa! Hai scelto me, vero? Dille che hai scelto me!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ragazze, andiamo! Sarete entrambe le mie damigelle!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: “Siamo amiche dai tempi dell’asilo”
    Borbotta Paris, tentando di imitare la voce di Lane.  Ti prego!
𝓛𝓪𝓷𝓮: Quindi Logan… È a Stars Hollow? Dannazione, come ho fatto a non vederlo? Un tempo ero la prima a sapere le cose! Tornerò ad accorgermi del mondo intorno a me il giorno in cui i gemelli partiranno per il college.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Manca ancora un po’ di tempo, eh…
𝓛𝓪𝓷𝓮: E’ proprio questo il problema!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Non spaventarla! È del matrimonio che deve aver paura!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ragazze! Possiamo essere felici per me almeno per il resto del pomeriggio? Non voglio essere messa in guardia riguardo ai miei futuri problemi coniugali e non voglio nemmeno che mi descriviate il modo in cui il mio di dietro si trasformerà in una mongolfiera nel corso di questa gravidanza, ve lo chiedo almeno per oggi. D’accordo?
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Andata!
𝓛𝓪𝓷𝓮: Mi cucio la bocca!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Propongo un brindisi alla futura sposa! Ah no…
 

Si corregge subito dopo, lasciandosi anche sfuggire una risatina.

𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Ti dispiace se brindiamo noi? Ormai l’ho aperta…
𝓛𝓪𝓷𝓮: Effettivamente Paris, sarebbe un peccato sprecare la tua bottiglia di vino così!


Rory sorride scuotendo la testa. Sa bene quanto siano stressate le sue amiche tra il lavoro, il recente divorzio di Paris e la vita da mamme che entrambe conducono ormai da diversi anni. Sarebbe egoista a non concedere loro un pomeriggio alternativo, tra un buon bicchiere di vino e qualche chiacchiera un po' più frivola.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Fate pure! Basta che beviate anche per me!



[…]



𝓛𝓪𝓷𝓮: Sai… io ho sempre pensato che saresti finita con Dean.

Esordisce dal nulla una Lane leggermente alticcia, prima di terminare il suo secondo (o forse terzo) bicchiere di vino.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ah sì?

[Replica Rory divertita, mangiando l’ennesimo pasticcino alla crema. ]

𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Lo spilungone? Non mi è mai piaciuto Dean. NO-IO-SO!
𝓛𝓪𝓷𝓮: Ma come fai? Andiamo! È stato il suo primo amore, primo punto a suo favore. Ed è letteralmente il prototipo del ragazzo perfetto. Le ha persino regalato un’auto!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: ”Blablablabla” … E infatti lo ha scaricato per un altro.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non ho “scaricato” Dean! È solo che…
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Ammettilo. Jess aveva il suo perchè! E legge Ginsberg!
𝓛𝓪𝓷𝓮: Io non leggo Ginsberg!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Ecco perché sei #TeamDean!
𝓡𝓸𝓻𝔂: “#TeamDean”? Ma che siamo, all’asilo?


[Esclama Rory cercando di trattenere le risate.]

𝓛𝓪𝓷𝓮: Lo ammetto, Jess non è mai stata la mia persona preferita al mondo. Okay, mi sbilancio e ti dico che proprio non lo sopportavo. Eppure eravate carini insieme… Eri l’unica in grado di tenerlo in riga, Luke non ci è mai riuscito.
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Per non parlare dell’affinità mentale. Ricordo il nostro dibattito quella sera a casa tua, ha sicuramente una bella testa. E sbaglio o ha scritto un libro?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Tre. Ora gestisce una casa editrice…
𝓛𝓪𝓷𝓮: E l’ho visto al matrimonio di Lorelai… con quella barbetta e i capelli lunghi non è per niente male!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Ecco, benvenuta nel #TeamJess, abbiamo il vino!


Esclama Paris ironica, versando alla sua “nuova amica” l’ennesimo bicchiere di vino.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Non vorrei guastare i vostri piani, ma ci tengo a ricordarvi che Dean è sposato e con famiglia, ed io sono promessa ad un altro uomo…

Precisa Rory mostrando alle ragazze l’anello di fidanzamento.

𝓡𝓸𝓻𝔂: E poi andiamo… Nessuna è mai stata #TeamLogan?
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Umh…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sul serio? Siamo stati assieme per anni! Perché non mi avete mai detto niente?
𝓛𝓪𝓷𝓮: Non ho mai detto questo! Logan mi piace! Ma sarai d’accordo con me anche tu sul fatto che non abbia mai provato più di tanto ad interagire con i tuoi amici!
𝓡𝓸𝓻𝔂: No dai, non è vero!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Con me ha interagito, e gli ho detto che se fosse sparito dalla faccia della terra l’unico a cui sarebbe mancato sarebbe stato il tuo venditore di limousine…
𝓛𝓪𝓷𝓮: Che cosa? Poveretto, che ti aveva fatto?
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Avevo litigato con Doyle -che novità, dirai- e lui… Lui aveva fatto sicuramente qualcosa!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non è proprio necessario ricordare che cosa, okay?
𝓛𝓪𝓷𝓮: Giusto! Tra poco ti sposerai anche tu e non posso che essere felicissima per te! Che ne pensi di una cena io, te, Logan e Zack?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Grandioso! Glielo chiedo subito…


Replica Rory genuinamente felice del fatto che almeno Lane sembra intenzionata a dare al ragazzo il beneficio del dubbio, per poi prendere il cellulare in mano e mandare un messaggio al fidanzato.

𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Tranqulle, sbattetemi pure in faccia la vostra vita sentimentale favolosa, non vi preoccupate. A proposito, Rory, dato che hai scelto Logan mi stai dicendo che se ne avessi l’occasione potrei farmi avanti con Jess?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa? No!
𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Che c’è?! Ho sempre avuto un debole per gli scrittori, Doyle scrive sceneggiature! E poi… se ora è davvero sexy come lo descrive Lane…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non penso che abbia usato questa parola…


Vorrebbe smentire le sue parole in modo convincente, ma mentirebbe a Paris e soprattutto a sé stessa se sostenesse di non trovare Jess attraente.

𝓛𝓪𝓷𝓮: Che tu sappia è single?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Le sue parole sono state “Niente di serio”, non saprei proprio come interpretarle…


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- PHILADELPHIA, IN THE MEANTIME -

“Signor Mariano! E' un piacere riaverla tra noi! ”

𝓙𝓮𝓼𝓼: Per l’ultima volta, Ruby, chiamami semplicemente Jess. Siamo coetanei, è strano … e siamo persino usciti insieme!


Precisa subito dopo, abbassando volutamente il tono di voce prima di pronunciare le ultime parole. L’ambiente all’interno della Truncheon è sempre stato piuttosto tranquillo e probabilmente non ne farebbero una questione di stato, ma non gli piace che i suoi colleghi sappiano che è uscito con una sua sottoposta, anche se non è mai continuata.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Io non lo definirei propriamente uscire ma…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già, diciamo che non è nel mio stile.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Che cosa? Fare del buono e sano sesso occasionale con la tua segretaria o sparire nel nulla per tre settimane dopo averlo fatto, senza mandare nemmeno un sms?
𝓙𝓮𝓼𝓼: La seconda parte probabilmente lo è, non ne vado molto fiero. Ma la verità è che avevo un po’ di cose da sbrigare… sono andato dai miei per un matrimonio.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Wow! Nel posto in cui sei cresciuto?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ci ho vissuto per un po’ di tempo.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Interessante… E dov’è?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Connecticut. Quante domande…
𝓡𝓾𝓫𝔂: Sono solo curiosa! Abbiamo passato un’intera sera assieme e non mi hai raccontato un bel niente!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Evidentemente perché non c’è niente da raccontare, tu che dici?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Come sei scontroso…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Mi dispiace. Non è giornata.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Non è mai giornata. In pausa pranzo non spiccichi mai parola! Certo, per quanto blatera Matthew forse il tuo essere taciturno potrebbe passare inosservato, ma io l’ho notato.
𝓙𝓮𝓼𝓼: È solo un periodo un po’ stressante, non ti preoccupare.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Può sempre migliorare. Ti va di bere qualcosa dopo il lavoro, Jess?


Domanda con il sorriso stampato sulle labbra, calcando il tono di voce nel momento in cui pronuncia il suo nome.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Hey, Ruby… Mi piace chiacchierare con te, sul serio, ma non penso che sia molto professionale frequentarci in quel senso, spero che tu capisca.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Lo sai che il mio non era un invito a fare di nuovo sesso, vero?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ah no?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Buona serata, signor Mariano.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Aspetta. Conosco una birreria a pochi isolati da qui. Finisco di leggere questa bozza e arrivo, okay?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Non penso che sia molto professionale frequentarci in quel senso, spero che tu capisca.



Jess rimane deluso dalle parole della ragazza, che senza aggiungere altro lascia l’ufficio di Jess a passo svelto e deciso. Si sente un perfetto idiota in questo momento, in parte perché conosce bene la vera ragione che lo ha spinto a rifiutare l'invito di Ruby ed un po’ perchè consapevole di aver frainteso un semplice tentativo di risultare gentile.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Hai cinque minuti a partire da ora. Tic-Tac Tic-Tac!

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Capitolo 14
*** Chapter Fourteen: The Friday Night Dinner ***



- Friday Evening, Gilmore House

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Tua nonna mi adora, perché non posso venire e basta?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti adorava. Non sappiamo che cosa passi nella bella testolina a distanza di dieci anni! Per lei sei il ragazzo che mi ha scaricata il giorno della mia laurea!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sul serio? È questo che le hai detto? Nessuna spiegazione?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Questo non ha importanza. Dicevo… ormai ha una certa età, potrebbe venirle un infarto! Voglio dire… sono due notizie piuttosto grosse… non sono sicura che tu voglia assistere ad una delle sue sfuriate. Insomma, è così che funziona: Emily urla, Lorelai urla; Lorelai urla, Rory urla per farle smettere di urlare... Solo che questa Emily Gilmore scaricherà la sua disapprovazione e le sue urla su di me, quindi in pratica sono fottuta.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Hey, scheggia… il linguaggio!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Perdonami! Non abbiamo ancora iniziato i preparativi per le nozze e sono già diventata una di quelle fidanzate psicopatiche! È che voglio che tutti pensino che sia grandioso, perché io lo trovo grandioso, e tutti devono trovarci grandiosi! Perché non si può passare direttamente alla parte in cui tutti lo sanno e tutti ci trovano grandiosi?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Hey… Hey, guardami un secondo...



Sussurra Logan in tono rassicurante, prendendole il viso tra le mani.


𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ti prometto… Prometto che stasera me ne starò fuori dai piedi. D’accordo? Mi guarderò un film, farò un giro a Starshollow, mi inventerò qualcosa…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Puoi stare qui con Luke se vuoi… Si prevede parecchio “drama” per questa sera e ha pensato saggiamente di tirarsene fuori. Serata tra ragazze, YEY!



Esclama Rory agitando il pugno con un palese finto entusiasmo.


𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non mi va di disturbarlo… troverò altro da fare.
𝓡𝓸𝓻𝔂: È che... Sarebbe davvero bello se legaste…
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non lo so, Rory, sarebbe un po’ strano. Non abbiamo mai parlato un granché…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti preeeeeeeego!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: E va bene, va bene, gli proporrò di andare a bere una birra insieme.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Davvero?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Certo. Sarà divertente. Tu piuttosto, sei più tranquilla adesso? Non sei sull'orlo di una crisi isterica? Me lo assicuri?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Più o meno… non vedo l’ora che lo sappiano tutti. Questo segreto mi sta logorando dentro!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Esagerata…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Dico sul serio!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: E allora dillo a tutti, che diavolo te ne frega?! Io non mi sono fatto troppi problemi a dirlo ai miei. A proposito, Honor è felicissima, vuole vederti al più presto!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Suppongo che sia l’unica degli Huntzberger ad avere questo desiderio impellente.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Piantala, non ti odiano mica!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, come no.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Rory, andiamo, dovremmo superare anche questo prima delle nozze, non credi?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Un passo alla volta, non so nemmeno se riuscirò a sopravvivere alla cena del venerdì!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Andrà bene, ti fidi di me?
𝓡𝓸𝓻𝔂: “Se salti tu salto anche io, Jack.”
 


Logan sorride e abbassa lo sguardo imbarazzato, cogliendo all'istante la citazione della ragazza. Basta quel riferimento a "Titanic" a far riaffiorare nella sua mente tutte le folli esperienze che lui, Rory ed il resto della Brigata Della Vita e Della Morte hanno condiviso assieme.



𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷:  Ho un déjà-vu, sai?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Posso immaginare…



Sussurra Rory mentre si avvicina lentamente alle labbra del suo fidanzato, che bacia dolcemente qualche secondo dopo. Quel tenero momento viene interrotto dal telefono di lui, che squillando attira l’attenzione di entrambi e li spinge ad allontanarsi.


𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sì, pronto? No, no. Non disturbi mai. Certo, certo… Ci sto lavorando. Sì, naturalmente. Ascolta… Ti ho già detto che non è un buon momento per parlarne … Non lo so, fine mese?


Domanda sotto pressione l’Huntzberger, abbassando gradualmente il tono di voce e facendo avanti e indietro per il soggiorno di fronte ad una Rory piuttosto incuriosita.


𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: D’accordo. Ti mando tutto quello che ti serve via mail, ci risentiamo appena ne avrò parlato con lei. Sì, hai la mia parola, ciao!


Esclama riattaccando poco dopo, per poi lasciarsi sfuggire un lungo sospiro.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Chi era?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Lavoro. Vogliono che mi sbrighi a concludere un progetto, è piuttosto urgente.
𝓡𝓸𝓻𝔂: E a che punto sei?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Devo giusto sistemare delle pratiche… Questione di qualche ora,  spero.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Meno male! È fantastico che ti permettano di lavorare da qui. Voglio dire, sei letteralmente in un altro continente!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Già, è grandioso...
𝓡𝓸𝓻𝔂: A proposito, lunedì ho l’ennesimo colloquio di lavoro. Insomma, diciamo che è più una sorta di collaborazione, cercano dei freelancer che propongano loro articoli freschi e interessanti, insomma, se gli piace ciò che scrivo,finisco sul loro giornale. Insomma...Un contratto del genere mi permetterebbe di stare più spesso a casa, di farmi conoscere, di acquisire credibilità e non mi chiuderà ogni porta quando sarò costretta ad andare in maternità, almeno è quello che spero. Tu che ne pensi? Io ho un buon presentimento!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ti vedo entusiasta! Che ne è stato della donna agitata e altamente instabile di poco fa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Vuoi davvero che riprenda a comportarmi da pazza? Posso farlo se vuoi!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: No grazie.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Penso che sia a causa degli ormoni, ti conviene iniziare a farci l’abitudine…

"Tesoro, per che ora vuoi partire? La Regina di cuori ci aspetta al suo castello"



Urla Lorelai dal piano di sopra.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Dammi dieci minuti e sono pronta!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Hanno litigato di nuovo?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Chi? Mamma e nonna? Ma no… Quando la paragona ad un cattivo Disney vuol dire che lo fa in maniera amichevole. Se è davvero arrabbiata le affibbia il nome di qualche gerarca nazista, oppure inizia ad elencare tutti i cattivi di Star Wars che le vengono in mente, e Star Wars nemmeno le piace!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Un volta mi ha detto che somiglio ad Anakin Skywalker, mi devo preoccupare?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Anakin prima della trasformazione in Darth Vader è innocuo. Non dovresti avere nulla da temere.



[…]


- Hartford, Friday night dinner -

𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Andiamo, non prendiamoci in giro, che cosa c’è sotto?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Nonna, non ti seguo…
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: È tutta la sera che vi lanciate occhiate complici! E Lorelai, era il mio piede che continuavi a prendere a calci da sotto il tavolo, non quello di Rory!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non so di cosa tu stia parlando…
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Dovete dirmi qualcosa ma nessuna delle due sputa il rospo… Andiamo Lorelai, che hai combinato?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Seriamente? Alla veneranda età di 48 anni, devo ancora sentirmi dire “Lorelai, che hai combinato?” da mia madre?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Nonna, non è niente di spiacevole, è una bella notizia!
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Hai finalmente comprato un nuovo divano?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sul serio? La prima cosa che ti viene in mente di chiedermi è se ho cambiato divano? Non ti azzardare a dire una parola sul mio bellissimo divano!
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Ma se sta cadendo a pezzi, fa venire i brividi!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: I brividi dall’emozione, probabilmente, perché quel divano è un pezzo di storia.
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Si decomponendo lentamente!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ma non è assolutamente vero!
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Sei di nuovo incinta?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Oh no… Non guardare me!



Ed è in quel momento che Emily mette insieme i pezzi del puzzle e si volta verso sua nipote. Nonostante l’età, Emily Gilmore in quanto a deduzioni sembra essere sempre una spanna sopra a tutti. Di fronte alla conclusione a cui sembra essere giunta piuttosto facilmente, Rory rimane in silenzio in attesa di una sua reazione, mentre Lorelai coglie l’occasione per mandare giù alla goccia l’ennesimo bicchiere di Chardonnay.


𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Hai bevuto acqua gasata per tutta la serata, dannazione! Come ho fatto a non capirlo prima? Aspetti un bambino!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: "Tradita dallo Chardonnay".  È un titolo perfetto per il tuo prossimo articolo.


Lorelai spezza quel silenzio imbarazzante dando una pacca sulla spalla di sua madre, cercando di sdrammatizzare un po’.


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ebbene sì, vecchietta! "Bisnonna Emily", ti piace come suona? Io lo trovo così divertente! "Bis-Nonna" uguale "due volte nonna", in pratica diventerai una specie di “nonna suprema”!
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Io… non ci posso credere.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Nonna, avrei dovuto dirtelo prima ma non riuscivo a trovare il momento g-
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Non so davvero cosa dire, io...  Non sapevo nemmeno che fossi fidanzata! Dovrò congratularmi anche con lui, con tutta la sua famiglia, invitarlo a cena qui, poi dovremmo invitare anche la sua famiglia per conoscerci meglio, dovrò aiutarti ad organizzare una festa e- Aspetta… Sei fidanzata, non è vero?



Ed è allora che Lorelai, inopportuna come sempre, esordisce con un rullo di tamburi improvvisato battendo le mani ripeturamente sul tavolo da pranzo, fino a quando Rory non si decide a rispondere.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Umh. Sì. Certo che lo sono. E in realtà lo conosci già, non penso siano necessari tutti questi convenevoli…
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Non dirmi che sei tornata per l’ennesima volta con quel provincialotto di–  
𝓡𝓸𝓻𝔂: È di Logan. Siamo tornati insieme.



Ed è fatta. Adesso anche Emily, una delle persone il cui giudizio la terrorizzava di più, conosce il suo ‘segreto’. Per alcuni secondi che agli occhi di Rory appaiono interminabili, le tre rimangono in silenzio, mentre Lorelai e sua figlia cercano in qualche modo di decifrare l’espressione enigmatica di Emily.


“Gradire Dessert?”


Esordisce Berta a gran voce spuntando all’improvviso dalla cucina ma, a causa della situazione particolarmente delicata, viene ignorata da tutte e tre.


𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Ma è meraviglioso!!!


Esclama Emily con le lacrime agli occhi dalla commozione, mentre si alza dalla sua sedia per stringere in un caloroso abbraccio la nipote.


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Lo è?
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Certo che lo è! Logan è così un bravo ragazzo! Peccato che abbia una madre tanto viscida. Perdonami Rory, non tollererò mai quella donna, è più forte di me. Ma questo non ha alcuna importanza, a meno che non mi mettiate al suo stesso tavolo il giorno delle vostre nozze…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Uhm… A proposito di nozze …



Aggiunge poco dopo, facendo notare alla nonna l’anello di fidanzamento che ha prontamente cercato di nascondere per il resto della serata.


𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Wow. Questi sono tutti diamanti? Non c'è da sorprendersi. Logan ci sa davvero fare! È a dir poco stupendo!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Mi sento un tantino esclusa da questa conversazione…
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Sono davvero felice per voi, piccola mia…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Quando sono rimasta incinta io ha avuto quasi la stessa identica reazione!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Grazie nonna! Scusa se ci ho messo tanto a dirtelo! Avevo paura che ti arrabbiassi, sono stata una sciocca! Ti voglio tanto bene!
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Te ne voglio anche io, Rory! E anche il nonno sarebbe così felice per te…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non vorrei interrompervi, ma Berta ha chiesto se vogliamo il dolce…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Volevo portarlo a cena oggi stesso, ma non sapevo come avresti potuto reagire!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non vi preoccupate, eh, stavo parlando da sola. Lo faccio continuamente...
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Rimediamo subito, tesoro, venerdì prossimo siete tutti e quattro a cena da me, non si discute! O tutti e cinque dovrei dire…Ah, che bella notizia!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Senti Berta, Lorelai gradire dolce. Anche due fette. Muy gracias. Parli español, giusto? Io hablo un poquitito españo y tengo hambre!


E dopo avere ricevuto una risposta assolutamente indecifrabile da parte della domestica, Lorelai sorride e annuisce, sperando che abbia capito almeno una singola parola di tutto ciò che le ha detto.

 

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Capitolo 15
*** Chapter Fifteen: The Book Girl ***




Truncheon Books – Philadelphia
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Abbiamo bisogno di una svolta. 
Serve qualcosa di grosso, qui finiscono le idee!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Stai scherzando? Abbiamo esclusive di autori che le altre case editrici locali si sognano!
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: È qui che volevo arrivare, bello mio. “Lo-ca-li”. 
Ci serve qualcosa di nuovo, dobbiamo uscire dalla confort zone. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Te lo ripeto Chris, abbiamo pezzi grossi. 
Voglio dire, non saranno molti ma sono buoni, Nelson lo leggono anche in Europa!
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Non è questo il punto. Okay, ci siamo fatti un nome anche all’estero. 
E allora? A chi importa? Il concept alla base della nostra società lo abbiamo mandato a puttane! 
Siamo quelli che scoprono nuovi autori, che credono in loro quando non sono ancora nessuno, che li formano, li spronano, fino a quando finalmente diventano qualcuno. 
Ora siamo come tutti gli altri, viviamo di rendita. Ci accontentiamo della minestra riscaldata, che certo, è proprio una buona minestra, non si discute, ma non si può vivere 
mangiando soltanto minestra. 
Non preferiresti un delizioso soufflè una volta tanto? Un bel piatto di lasagne, degli anelli di cipolla magari… 

"Chris, ho sentito “lasagne”. Volete che ordini qualcosa per pranzo?"

Esordisce Ruby, che fino a quel momento era intenta a a fare ordine tra gli archivi della Truncheon.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Non si tratta di uniformarsi agli altri, Chris.
È semplicemente ciò che viene dopo tutte le stronzate che hai detto. Il successo. 
Dovremmo essere contenti di avere tra le mani scrittori che sfornano un successo dietro l'altro.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Sì, ti piacerebbe… Di chi stai parlando esattamente?
𝓙𝓮𝓼𝓼: La qualità non manca mai. Non si può dire lo stesso di Lewis&more.
𝓡𝓾𝓫𝔂: A me piacciono i libri della Lewis&More! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Appunto. Questo ti fa comprendere alla perfezione il target di riferimento.

Ruby, che fino a quell'istante stava origliando piuttosto divertita la conversazione, assume un'espressione accigliata.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Hey, mi stai insultando?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Romanzi rosa. Pubblico prettamente femminile. Storie lette e rilette, temi futili e superficiali.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Forse dovremmo puntare anche noi sul “frivolo e superficiale”.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Dannazione, Chris. Ti stai contraddicendo da solo! 
Hai appena finito di dire che non vuoi uniformarti agli altri!
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Non parlo di quelle stronzate scritte con i piedi alla “Cinquanta Sfumature di grigio”, mi riferisco sempre ad un prodotto di qualità. 
Solo un po’ più frivolo e superficiale. I romanzi introspettivi di Nelson non ci pareranno il culo per sempre. 
Dobbiamo ampliare il nostro target. E ci servono nuovi autori. Nuove voci, nuovi volti. 
Azzardiamo! Come facevamo all’inizio, quando non avevamo nulla da perdere.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Peccato che adesso abbiamo tutto da perdere.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Non mi importa.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh… A me, l’unico in questa stanza a cui è rimasto un briciolo di buon senso, importa.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Io la trovo un’ottima idea. Voglio dire, sarebbe la buona volta che leggo uno dei vostri libri.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Precisamente. L'unico con un briciolo di buon senso.


Alle parole di Jess, Ruby sospira e alza gli occhi al cielo.

𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Fammi pensare, fammi pensare … Abbiamo tre bozze da leggere, quelle che ci hanno inviato la scorsa settimana. E Jess, sbaglio o dovevi mandarmi la bozza della tua amica?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Una tua amica? È così che la chiami adesso?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ancora una volta, Ruby, non è mia cugina. Sua madre è semplicemente la moglie di mio zio. È strano anche soltanto avere questa conversazione.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Certo che no, anche perché ne sei ancora follemente innamorato. Sarebbe strano dire “Provo ancora qualcosa per mia cugina”.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Che cosa? Hey, hey. Frena. Di chi stiamo parlando? Perché mi sembra di capire che questa storia abbia a che fare con gli incesti?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non è mia cugina. E lasciala perdere. Ruby ha la lingua lunga.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Allora Chris, te la spiego in breve... 



Esordisce Ruby euforica prendendo posto accanto ai due. Adora il gossip e non vede l'ora di spettegolare con Chris riguardo alla vita amorosa del loro amico.


𝓡𝓾𝓫𝔂: C’è questa Robin…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Rory.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Rory, giusto, la ragazza del libro. Lei e Jess hanno avuto una storia quando erano ragazzini. Poi lui l’ha scaricata, si è pentito e ha trascorso il resto della sua triste e miserabile vita a cercare di dimenticarla.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non sai di che stai parlando.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: E cosa c’entra questo con gli incesti?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Suo zio di recente si è sposato con la madre. Non sono davvero imparentati, tranquillo.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: E perché tu sai di questa Rory ed io no? Pensavo di essere il tuo migliore amico!
𝓡𝓾𝓫𝔂: Devi saper fare le domande giuste. E farlo bere parecchio. Principalmente la seconda.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Quando sareste andati a bere senza di me? E Jess, non pensavo fossi un tenerone!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ma piantatela.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Senti un po’, Mariano, ne riparleremo. Ma prima voglio che rispondi alla mia domanda. Dove è finita la bozza che dovevi mandarmi?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sai, ci ho ripensato. Non penso sia una storia adatta alla Truncheon, non è niente di che.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Qui qualcuno sta cercando di troncare ogni contatto col suo passato.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Lo sai che le segretarie non dovrebbero nemmeno assistere alle nostri riunioni?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Prima mi dici che sono troppo formale, ora che sono inopportuna. Siamo più in confidenza, adesso. Ti dico semplicemente quello che penso.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Forse un po’ troppo, Ruby?
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Sta zitto, ha ragione. Sei troppo coinvolto.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non è assolutamente vero.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Sì, è vero.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Se non è vero fammi avere i primi cinque capitoli sulla mia scrivania. Lunedì mattina. Mal che vada avrò perso qualche ora della mia vita leggendo l’ennesimo prodotto scadente. Sai che novità, è il nostro lavoro.
𝓙𝓮𝓼𝓼: La verità… è che non gliene ho mai parlato. Non ho nulla da farti leggere.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Che cosa? E allora perché diavolo me lo hai detto?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Senti, non so nemmeno se ci sta ancora lavorando o se è troppo impegnata con-- Insomma, se avrà bisogno di un editore sarà lei a contattarmi, sa dove trovarci.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Continuo a pensare che ci stiamo lasciando scappare un potenziale fenomeno perché tu rosichi troppo per colpa di questa Rory che non ti si fila neanche un po’. Ma è soltanto una mia idea, eh!



Precisa Chris portando entrambe le mani in alto, appoggiato da Ruby che prima di intervenire annuisce alle parole del suo capo.


𝓡𝓾𝓫𝔂: Anche mia!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Possiamo licenziarla?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ho ordinato lasagne e anelli di cipolla per tutti!
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Stai scherzando? È da sposare! Ruby, mi vuoi sposare?
𝓙𝓮𝓼𝓼: E quando lo hai fatto? Sei stata a farti i fatti nostri tutto il tempo!
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ho uno smartphone e due orecchie, è stato più semplice di quanto credi. E in realtà le lasagne sono soltanto per me e Chris. Lei, signor Mariano, ho pensato avrebbe gradito una bella minestrina calda, o forse no. C’è il rischio che arrivi congelata, il sito da cui ho ordinato ha poche recensioni. Spero che perlomeno il fattorino non la rovesci, sarebbe un peccato, dalle foto sembra così gustosa...



Lancia un'occhiataccia di sfida a Jess, per poi rivolgere ad entrambi un sorriso fiero e tornare al suo lavoro.


𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Siete andati a letto, vero? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: ...
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Lo sapevo! Sei pessimo. Per la prima volta ci capita una segretaria super sexy, simpatica e persino molto brava nel suo lavoro, e Jess Mariano che fa? Non mi lascia nemmeno il tempo di sondare il terreno e studiare la tattica migliore per farla cadere ai miei piedi. Dovresti vergognarti!



 

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Capitolo 16
*** Chapter Sixteen : The Calm Before The Storm ***



- Stars Hollow, 3 months later -


Da quando Logan è tornato a far parte della sua vita, le cose per Rory sembrano procedere per il meglio. Il lavoro da remoto presso la testata giornalistica per cui aveva fatto domanda si è rivelato decisamente stimolante - seppur non molto proficuo - e la vita di coppia con l’Huntzberger risultava stranamente priva di intoppi. Certo, vivere sopra al locale di Luke non avrebbe rappresentato di certo una soluzione definitiva, ma al momento è l’unico modo per stare vicina a sua madre e al suo medico di fiducia.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Da quando leggi la Stars Hollow Gazette?

Domanda Rory con un’espressione accigliata, mentre osserva Logan sfogliare il giornale con aria concentrata.

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: “Le 12 industrie che i Millennial stanno lentamente distruggendo”.
Ripete ad alta voce Logan con tono solenne, lasciandosi sfuggire un sorrisetto divertito.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Un po’ estremo, non credi? Voglio dire, ti rendi conto che anche nostro figlio sarà un Millenial, vero?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sarà estremo ma è vero! E non vorrei passare per una che si vanta, ma sono sicura che quel pezzo ti aprirà gli occhi su parecchie cose. Dovresti leggerlo, prima di fare il criticone!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Come siamo acide di prima mattina!  



Esclama Logan schioccando un bacio sulla fronte dell’amata, che a differenza sua non ha ancora trovato le forze di alzarsi dal letto.
 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ben svegliata, principessa!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Come diavolo fai ad essere così attivo senza caffè? Voglio dire, qual è il tuo segreto?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: In realtà ho già fatto colazione di sotto.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa? Senza di me?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ho provato a svegliarti e mi hai tirato una gomitata in faccia, quindi ho lasciato perdere!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Traditore. Mi hai portato qualcosa?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Certo che no. C’era la non-così-remota possibilità che tu ti svegliassi alle due del pomeriggio come ieri.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sono incinta. E stanca, E affamata. Me lo dovevi!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Finisco di leggere l’articolo e giuro che ti porto quello che vuoi. Okay?
 
Rory, che fino a poco fa gli stava tenendo il broncio, annuisce felice come una Pasqua, per poi lasciare sprofondare la testa nuovamente sul cuscino.
Dopo alcuni minuti di silenzio, in cui la Gilmore rischia quasi di addormentarsi una seconda volta, la voce di Logan torna a riecheggiare nella stanza.

 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Dovremmo trasferirci a Londra!
 
Rory si riprende di colpo da quello stato di dormiveglia e si alza con il busto dal letto. Non è certa di aver capito bene e si ritrova a cercare una conferma nell’espressione del ragazzo.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa?
 
Come si suol dire, “La quiete prima della tempesta”.
 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non guardarmi così! Non sto dicendo adesso... Però dovremmo pur pensare al “dopo”.
 
In seguito alla precisazione di lui, Rory esprime nuovamente la sua confusione a riguardo con un’espressione accigliata, attendendo in silenzio che il ragazzo si spieghi meglio.
 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Voglio dire, tu vuoi scrivere, non è così? Ti basta un laptop e una notizia. Puoi farlo ovunque, puoi diventare una giornalista ovunque tu voglia, puoi scrivere il tuo libro ovunque tu voglia! E poi, ami l’Europa! Hai sempre detto che Londra è tra le tue città preferite al mondo!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, certo, per fare una vacanza! Stiamo parlando di trasferirci in un altro continente con un bebè in arrivo! Non ti sembra una follia?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ovviamente. Le idee folli ci hanno mai fermato?

 
Rory incrocia lo sguardo di Logan e scuote la testa, lasciandosi sfuggire un sorriso che tenta prontamente di nascondere.
 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Pensaci. Restiamo a Stars Hollow fino alla nascita del bambino, naturalmente, dopodiché ci sposiamo e… Tanti saluti, Connecticut! Hai sempre voluto lasciare questo posto...Perché non ora? Perché non ricominciare a Londra?
𝓡𝓸𝓻𝔂: È un argomento piuttosto complesso da affrontare alle otto del mattino e senza caffeina nell’organismo, non credi?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ti seguirei fino in capo al mondo, scheggia. Lo sai che è così. Ma se c’è un’opzione in cui nessuno dei due è costretto a rinunciare a ciò che ama fare, perché non seguire quella?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sei giunto a questa conclusione sfogliando la gazzetta di Stars Hollow? Sul serio?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Meriti di più della Stars Hollow Gazette, Rory. Potresti arrivare a scrivere per il Times, ci pensi?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Certo, in un’altra vita!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Oh! Altro punto a mio favore… Avremo l’intero Oceano Atlantico che ci separa dalla mia famiglia!

 
Di fronte all’atteggiamento scherzoso di Logan, Rory non può fare a meno di sorridere con lui. Non ha mai pensato seriamente al “dopo”, ad essere sincera. O meglio, ha sempre scacciato quei pensieri cercando di godersi a pieno il presente, consapevole che - prima o poi -  il fatidico momento sarebbe arrivato.
Fino a qualche mese fa, infatti, Rory e il suo futuro marito conducevano due vite ben distinte. Ognuno per la propria strada, fatta eccezione per gli sporadici “rendez-vous” ogni qual volta che i rispettivi fidanzati erano fuori città.
È squallido da ammettere, ma di certo la loro relazione clandestina rendeva le cose estremamente più semplici.

 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non giocare la carta Huntzberger con me, caro!

 
Esclama additandolo, con un tono evidentemente scherzoso. La sua espressione divertita muta però in fretta in un’altra molto più malinconica. Lasciare il Connecticut significherebbe anche lasciare la sua, di famiglia, e non è sicura di essere pronta a compiere questo salto nel vuoto.
 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Okay, forse è un’idea stupida…
 
Aggiunge poco dopo il ragazzo, rendendosi conto del fatto che Rory non sembra aver preso la sua proposta nel modo in cui sperava.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non è un’idea stupida!
 
Ribadisce Rory senza esitare troppo.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: È la soluzione più sensata, in realtà.
 
Ammette Rory, forse più a sé stessa che a Logan, mentre si alza finalmente dal letto e si avvicina di qualche passo a lui.
 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Vuoi stare vicino a tua madre, lo capisco. Troveremo una soluzione migliore. Potrei fare il pendolare tra Hartford e New York, d’altronde… Sono meno di tre ore di viaggio. E andrei in sede a Londra soltanto per i convegni annuali, i meeting più importanti, roba a cui non posso mancare. Insomma, credo sia fattibile.
 
Rory si limita a scuotere la testa, ben consapevole di quanti sacrifici comporterebbe una scelta del genere.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che stai dicendo? La tua vita è a Londra ormai. Hai un lavoro, una casa…
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ma non ho te, a Londra.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, invece, se ci trasferiamo lì.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non devi dirlo per farmi un piacere, stiamo parlando del nostro futuro, di quello del piccolo…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io penso che-

 
Le parole di Rory vengono interrotte dal telefono di Logan che, dopo aver attirato l’attenzione di entrambi, li costringe a rimandare la fatidica discussione.
 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: È Oliver. Deve parlarmi di un paio di cose importanti, continuiamo più tardi? Ci vorrà soltanto una mezz’oretta…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Devo andare da mamma a fare il bucato, penso di fermarmi da lei per scrivere un po’. Questo appartamento non lo trovo molto… Stimolante.
 

Risponde prontamente Rory,  la quale inconsciamente farebbe di tutto pur di prendere tempo e riflettere sulla questione.

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: D’accordo, scheggia. Ti amo.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti amo anche io.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Vado…
 

Aggiunge tra sé e sé dopo aver schioccato un bacio sulle labbra di Rory, per poi allontanarsi di qualche passo e rispondere al collega.
 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Oliver, carissimo. Tutto okay? Allora, da dove iniziamo?
 
Rory, ancora parecchio confusa da quella conversazione, si appresta a afferrare i panni da lavare e se la svigna in men che non si dica, non prima di aver fatto il pieno di caffeina al piano di sotto.
 
[…]
 

- A Few hours later, Gilmore House. -
 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che fai?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Scrivo.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Wow. Pensavo stessi giocando a Risiko! Lo vedo che scrivi. Su cosa stai lavorando? Qualche articolo?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non esattamente… Sto continuando la nostra storia, in realtà.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Interessante, fammi un po’ vedere!

 
Esclama Lorelai strabuzzando gli occhi, tentando di sfilare il pc dalle mani della figlia.
 
𝓡𝓸𝓻𝔂: No! Avevi promesso di essere paziente!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sì, e tu mi avevi promesso che avresti sempre usato il preservativo. E guarda in che situazione ci troviamo adesso…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Okay. Niente battute infelici riguardo al concepimento di quello che tra cinque mesi diventerà la cosa più preziosa di tutta la mia vita!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Hey, ti ringrazio!


Risponde Rory, fingendosi offesa.
 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Al momento sei tu la cosa più preziosa, di che ti lamenti?
 
Domanda Lorelai divertita, tirando un pizzicotto sulla guancia della figlia.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Smettila, ti vedo!

Esclama additando la madre, che con nonchalance stava tentando nuovamente di sbirciare.
 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Dimmi almeno dove sei arrivata!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Allora…Sono nata…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Questo è già un inizio, complimenti.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Hai appena lasciato Max, io ho sedici anni e sto con Dean, il ballo delle debuttanti…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Caspita, ne abbiamo fatte di cose, prima di arrivare a quel punto… Sei sicura che non diventerà uno di quei mattoni in stile “Il Signore Degli Anelli”? Bella storia, per carità, ma non sarebbe meglio farne una serie TV?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non ho descritto tutti e sedici gli anni nel dettaglio! In realtà la storia inizia da quando nonna decide di pagarmi la Chilton, dopodiché la narrazione non è lineare… ci sono una serie di flashback, divagazioni in cui racconto alcuni aneddoti del nostro passato…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Wow. Ma sei sicura che la nostra storia interessi a qualcuno? Voglio dire, naturalmente siamo due protagoniste incredibilmente carismatiche e complesse, ma è una storia piuttosto semplice, in realtà.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Matrimoni falliti, bugie, tradimenti e cuori infranti, a me sembra piuttosto interessante!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E se ad un certo punto si scoprisse che tua nonna è un mutaforma e dopo aver scoperto che ero incinta si fosse trasformata in un drago e avesse tentato di uccidermi? O che Kirk è in realtà in figlio segreto di Taylor? Sarebbe terrificante tanto quanto Emily Gilmore che sputa fuoco…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Niente sovrannaturale, quindi è esclusa anche la cosa di Kirk e Taylor.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲:  È terrificante anche solo dirlo ad alta voce!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Certe cose le ho migliorate un po’, ma non c’è niente di totalmente inventato, penso che sia questo il punto di forza della storia… O almeno credo. La verità è che sto scrivendo tutto ciò che mi passa per la mente, spero che ne esca qualcosa di buono…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Hai provato a farti dare qualche dritta a Jess? Bazzica nel settore da molto più di te, di sicuro saprà darti una mano…
𝓡𝓸𝓻𝔂: È da un po’ che non ci sentiamo in realtà, non mi va di contattarlo soltanto perché ho bisogno di lui.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Capisco, non ti va di dargli false speranze…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Cosa?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sono passati tre mesi. Ormai avrà accettato il fatto che sei promessa ad un altro uomo, non credi?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ancora con questa storia? Non c’è niente tra me e Jess e lui non pensa più a me in quel modo. Siamo amici!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Amici? E perché nel momento in cui ti ho fatto notare che potrebbe provare ancora qualcosa per te hai smesso di sentirlo? Il tuo “caro amicone Jess”…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non è stato in quel momento!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E quando è stato?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Okay, va bene. Non lo sento da quando è tornato a Philadephia.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che ti avevo detto?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ma non è quello il motivo.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ah, no?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Da quando ti importa tanto di quello che prova Jess?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non mi importa! Semplicemente mi diverte farti impazzire!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti ringrazio!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non c’è di che!

 
Rory fa una linguaccia alla madre e la guarda andar via, per poi tornare con lo sguardo rivolto allo schermo del PC.
Pensa e ripensa a come continuare il capitolo, eppure niente. Vuoto totale. Le parole della madre riecheggiano nella sua testa, impedendole di concentrarsi come dovrebbe.
Il ritorno di Jess Mariano nella sua vita, anche se soltanto per qualche settimana, ha rappresentato una boccata di aria fresca. L’ha spronata a fare di più, l’ha compresa e l’ha aiutata indiscutibilmente ad ‘accettare’ la sua gravidanza. Per quale motivo l’arrivo di Logan dovrebbe impedirle cercare sostegno in un vecchio amico ritrovato?
E a proposito di Logan, è davvero pronta a lasciare Stars Hollow per seguirlo in Europa?
Quel flusso di pensieri incontrollabile viene interrotto dal suono del cellulare, che le segnala l'arrivo di un nuovo messaggio.


message from 𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷:
> Brutte notizie, domani mi vogliono in sede a New York per discutere di una nuova esaltante strategia di marketing... Indovina quanto sono entusiasta della cosa da 1 a -19248317785?
> Mi manchi
> Sei ancora da Lorelai? Ti passo a prendere



Rilegge più volte i messaggi del ragazzo, con i dubbi di poco prima che continuano a tormentarla.
Sta per inviare la risposta quando, guidata dall'impulso e in parte anche dalle parole della madre, decide di cercare il nome di Jess in rubrica.




message from 𝓡𝓸𝓻𝔂:
> Quante ore di auto sono, da Stars Hollow a Philadelphia?

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Capitolo 17
*** Chapter Seventeen: The Text ***


La non-risposta di Jess, a distanza di più di dieci ore, ha mandato la Gilmore decisamente in paranoia.
Che non abbia controllato il cellulare? Possibile, considerando il pessimo rapporto tra il ragazzo e la tecnologia.
Eppure l’idea che possa averla ignorata di proposito continua a farsi strada nella sua testa, nonostante continui a ribadire a sé stessa che non ne avrebbe alcun motivo.

Logan ha lasciato Stars Hollow la mattina presto, non prima di aver scoccato un bacio sulla fronte dell’amata. Rory ha volutamente omesso le sue intenzioni riguardo a far visita all'amico in Pennsylvania.
"Non ho ancora deciso", si era ripetuta più volte per giustificare questa piccola bugia. Sa bene che chiunque avrebbe incominciato a dare di matto al solo pensiero di una donna incinta alla guida, e sa ancora meglio che non sarebbe stata l'unica preoccupazione di Logan. 
Tra lui e Jess, nonostante ciò non sia mai sfociato in una vera e propria rivalità, non scorre di certo buon sangue. Per quale ragione avrebbe dovuto riempirlo di dubbi e chissà quale assurdo pensiero? In fin dei conti è ancora in attesa di una risposta da parte del ragazzo.   

 

- A few hours later, Philadelphia. –
 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Non ci credo! Quella Rory?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Quante ne conosci, scusa?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Hai capito che cosa intendo, dai! E che cosa le hai risposto?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Niente, che dovevo dirle?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Che ne so, per lo meno rispondere alla sua domanda?

𝓙𝓮𝓼𝓼: L’ho letto il giorno dopo! Sono sicuro che avrà trovato la risposta da sola online!

𝓡𝓾𝓫𝔂: Tu le donne non le capisci proprio! Come pretendi di conquistarle se non provi nemmeno a capirle? È ovvio che fosse una scusa per parlare con te, idiota!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Prima di tutto, non sto cercando di conquistare proprio nessuno, per ovvi motivi. Seconda cosa, Rory non è una che gira intorno alle cose. Se avesse voluto parlarmi di qualcosa lo avrebbe fatto e basta.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Okay, ma non sei curioso di sapere il perché le servisse sapere la distanza tra il vostro stupido paesello e Philadelphia?

𝓙𝓮𝓼𝓼: No, non mi riguarda.

𝓡𝓾𝓫𝔂: E se ti riguardasse?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Per l’ennesima volta, tu leggi troppe storielle della Lewis&More.

𝓡𝓾𝓫𝔂: La smetti di fare il cretino?

𝓙𝓮𝓼𝓼: E tu la smetti di vivere in una soap opera?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Lo farò dopo che avrai risposto a quel maledetto messaggio con un “Ho letto soltanto adesso, come mai questa domanda?”

𝓙𝓮𝓼𝓼: Se lo faccio la smetterai di intrometterti nella mia vita privata e tornerai a comportarti da

𝓡𝓾𝓫𝔂: Segretaria. Sì, lo so. Affare fatto. Basta che clicchi il tasto “invio”.

 

Jess scuote la testa scocciato, dopodiché si decide ad inviare il messaggio dettatogli dalla collega.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Contenta?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Molto. Ora torno al lavoro…

𝓙𝓮𝓼𝓼: A proposito di questo… Ho una domanda. Perché ti sei proposta come stagista alla Truncheon?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Vuoi licenziarmi?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Cosa? No, non voglio licenziarti!

𝓡𝓾𝓫𝔂: Grazie a dio, perché ho speso tutto lo stipendio del mese scorso in vestiti, mi serve quello di aprile per pagare l’affitto!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Quindi è l’unica ragione per cui lavori per noi? Per lo shopping e per non dormire sotto un pontestrada?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Dannazione, Jess! Sono domande trabocchetto, vero? Non voglio perdere questo lavoro, dico sul serio…

𝓙𝓮𝓼𝓼: Rispondi alla domanda!

 

Esclama Jess tentando, con poco successo, di nascondere la sua espressione divertita di fronte a quella scenetta esilarante.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Lo sai perché!, te ne ho parlato un'infinità di volte. Ero una divoratrice di libri al liceo. Dickens, Shakespeare, Wilde, Jane Austen...JK Rowling, dannazione, JK Rowling! 

 

Jess alza entrambe le mani in alto come a dire "Ah, allora scusa!", sogghignando sotto i baffi. 

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Ero la prima della classe, te l’ho mai detto?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Giusto una decina di volte.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Ho praticamente distrutto lo stereotipo della cheerleader svampita e senza cervello! E sono anche bionda naturale!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Wow. E nemmeno questo ti ha fermata? Sono colpito.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Tengo tanto a questo lavoro. Mi piace quello che fate e adoro il modo in cui lo fate. Avrò anche delle preferenze un po’ frivole in quanto a generi letterari, ma ho letto davvero di tutto. So riconoscere un buon libro. E voi non avete mai toppato in questo, nemmeno una volta. Ecco perché.

 

Jess sorride nel momento in cui Ruby sembra interrompersi per riprendere fiato. È proprio lì che voleva andare a parare.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: E perché ogni venerdì Chris porta in ufficio una scatola di ciambelle di Donkin Donuts e la condivide con tutti noi. Ti giuro che è una cosa che apprezzo tantissimo, non è da tutti e

𝓙𝓮𝓼𝓼: Basta così, ti prego. Mi hai convinto al “Sono bionda naturale”.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Convinto a far cosa?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Devo parlarne ancora con Chris, teoricamente, ma pensavo che... Sei sprecata come assistente. Hai già origliato buona parte delle riunioni di questo semestre... Mi chiedevo se ti piacerebbe partecipare più attivamente da adesso in poi. Come… Editore Junior? Cristo, non so nemmeno se è una vera professione.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Oh mio Dio. Stai dicendo sul serio?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Certo. Siamo una bella squadra noi tre. È da quando se ne è andato Matthew che cerchiamo qualcuno che lo sostituisca. È che sai, non è facile trovare qualcuno che sia in sintonia con altre due persone e con il loro concetto di “qualità”.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Oh mio Dio, giuro che non ve ne pentirete, grazie mille, grazie grazie!

 

Presa dall’euforia del momento, Ruby si fionda tra le braccia dell’amico e ormai collega-quasi-alla-pari. Negli ultimi mesi si è formata una certa sintonia tra i due, questo è innegabile, eppure la repulsione di Jess verso ogni manifestazione d’affetto esplicita tende ad avere la meglio. Si limita a poggiare una mano sulla sua schiena e a muoverla su e giù un paio di volte, nonostante sia genuinamente contento per lei e per la sua reazione.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Oh mio Dio.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Dillo un’altra volta e ritiro l’offerta.

 

Ma neanche il tempo di finire la frase che Ruby, con dei riflessi che Jess non avrebbe mai pensato possedesse, allunga la mano verso la scrivania e -con una mezza giravolta- si scioglie dall’abbraccio, sbloccando il telefono di Jess e spiando nella cartella dei “messaggi ricevuti”.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ma quando ha squillato?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Mai sentito parlare della vibrazione?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Dammi qua!

 

Esclama nervoso cercando di toglierle il telefono dalle mani, prima che combini qualche danno.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: “Sono in città per lavoro. Pensavo di PASSARE A TROVARTI!” Oh mio Dio! È a Philadelphia!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Adesso?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Adesso! Aspetta… “Che bella notizia, passa a trovarmi quand-“  

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ridammelo! 

 

Esclama intrecciando le braccia con quelle di lei, nell’invano tentativo di strapparle il cellulare dalle mani.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Faccina che ride? Tu le usi le emoji? O sei troppo vecchio per farlo? Ahi, mi fai male! Aspetta un secondo!

 

Lo addita Ruby, tornando in allerta nel momento in cui sente nuovamente il telefono vibrare.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Cosa?

𝓡𝓾𝓫𝔂: “Intendo proprio adesso. Sei in ufficio? Io sono davanti all'ingresso. ”

 

Prosegue Ruby enfatizzando volutamente le ultime parole, gasata come non mai.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Va all'ingresso. Vai.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Non dirmi quello che devo fare.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Okay. Le scrivo che hai di meglio da fare…

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ferma, aspetta!

 

Esclama Jess sgranando gli occhi, afferrando la bionda per i fianchi in modo da non lasciarla sfuggire con il suo telefono ancora tra le mani.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: O ancora meglio… “Sono chiuso in bagno da più di un’ora. Ieri ho mangiato messic

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ruby Marshall, ti giuro che se non molli subito quel telefono io—

 

Ma non fa in tempo a terminare la frase che Ruby, cogliendolo alla sprovvista, incomincia a solleticargli il fianco in un disperato tentativo di liberarsi dalla sua presa, facendolo scoppiare in una risata incontrollabile.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ah sì? E guerra sia.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Non ti azzardare!


Ribatte Ruby scoppiando a ridere a sua volta, mentre cerca di difendersi da quella che improvvisamente è diventata una battaglia a suon di solletico e pizzicotti.

 

“Jess.”

 

Esclama una voce maschile, che in un primo momento viene ignorata da entrambi.

 

“Jess…”
 

Ripete una seconda volta dopo essersi schiarito la voce.



“C’è la tua amica. La signorina Gilmore.”

 

Ed è in quel momento che entrambi si ricompongono, riconoscendo nel ragazzo la voce di Christopher.
Istintivamente Ruby si libera del cellulare di Jess e lo "lancia" sulla scrivania, sperando vivamente di non dare nell’occhio.

Jess d’altro canto rimane con lo sguardo fisso sulla Gilmore, quasi ipnotizzato.

Il pancione è finalmente visibile e, colto impreparato, si ritrova a scrutarla da testa a piedi almeno per un paio di secondi prima di realizzare il fatto che sia davvero lì alla Truncheon.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Spero che sia un buon momento...

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Capitolo 18
*** Chapter Eighteen: The Deal ***



Non è per niente sicura di aver fatto la scelta giusta, eppure eccola lì, alla Truncheon Books con una copia del suo manoscritto (o meglio, di ciò che ha abbozzato fino ad ora) nella borsa.

In cuor suo sa bene che questa non è la sola ragione che l’ha spinta a viaggiare fino a Philadelphia, ed è proprio per questo che non riesce a fare a meno di sentirsi in colpa. 
Sta forse scappando dai suoi problemi? Non sarebbe di certo la prima volta.
E perché non raccontare a Logan e a sua madre di questa breve scappatella fuori città? Perché tenerlo nascosto, se si tratta soltanto di lavoro?
Per il momento decide di ignorare tutte quelle domande in attesa di una risposta e di soffermarsi invece sull’immagine di Jess Mariano e quella biondina, avvinghiati come polipi. Tossisce in seguito alle parole di Christopher, collega di Jess, sperando in questo modo di aiutarlo ad attirare l’attenzione dei due piccioncini.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Rory...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess!

 

Ripete la Gilmore sorridendo imbarazzata, continuando ad osservare il ragazzo dalla soglia del suo ufficio.


𝓙𝓮𝓼𝓼:  Entra, accomodati pure!
𝓡𝓾𝓫𝔂: Chris… Avevi bisogno di un aiuto con la stampante, giusto?
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Uhm… No.



Ruby lancia un’occhiataccia al collega e lo invita a seguire il suo sguardo, che si sposta da Jess alla ragazza e poi torna a fulminare Christopher.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Sì, invece. Mi hai chiamata poco fa! 
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Oh… Giusto! La stampante! Si inceppa di continuo… Ma ci penserà la mia smanettona preferita, non è vero?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Sì, ma … Non chiamarmi mai più così. 

 

Ribatte scuotendo la testa, per poi salutare Rory con un cenno del capo e portarsi Chris a braccetto fuori dall’ufficio. 

 

𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Rory è… Quella Rory?

 

Esclama Christopher strabuzzando gli occhi, dopo aver realizzato l’ovvio.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Certo che è quella Rory! Ci hai parlato fino ad un minuto fa, chi diavolo pensavi che fosse?
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Lo sai che nessuno può osare fare domande riguardo alla vita privata di Jess, pensavo fosse la sua ultima avventura di una notte. Che ne so, la conquista di ieri sera che ha dimenticato le chiavi di casa nella sua auto, oppure…
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ieri sera è uscito con qualcuno?
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Dicevo per dire... 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Naturalmente.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: E se anche fosse? Non può farlo?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Certo che può farlo. Può fare quello che vuole.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Lo penso anche io.

 

La ragazza annuisce in silenzio, non sapendo come altro ribattere. Dopo alcuni secondi alza nuovamente lo sguardo e tende l’orecchio verso la porta chiusa alle sue spalle, sperando di riuscire ad origliare qualcosa.



𝓡𝓾𝓫𝔂: Secondo te di che stanno parlando?

 

- In the meantime  -  

𝓙𝓮𝓼𝓼: Non avevo capito che saresti passata oggi...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti ho mandato un messaggio.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Quando eri già a Philadelphia.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non hai risposto a quello di ieri e... Se è un brutto momento posso anche andarmene, io--
𝓙𝓮𝓼𝓼: No, aspetta!

 

La Gilmore è già in procinto di alzarsi quando Jess, istintivamente,  appoggia la mano sulla sua, quasi come se la stesse pregando di restare. Mano che naturalmente, pochi istanti dopo, decide di ritrarre imbarazzato. 

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: È una giornata fiacca, resta pure...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Va bene.

 

Annuisce altrettanto a disagio, abbassando lo sguardo e indirizzandolo verso qualunque altra cosa all’interno della stanza. Jess accenna un sorriso e si passa una mano tra i capelli, non avendo la men che minima idea di come introdurre un qualsiasi argomento. Fortunatamente questo non tarda a presentarsi poiché, nel momento in cui gli occhi del ragazzo si posano sul pancione ormai piuttosto evidente della Gilmore, Jess non riesce ad evitare di assumere un’espressione meravigliata. 

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Wow, è…

 

Incapace di trovare le parole giuste, Jess si limita ad indicare il ventre di Rory, la quale sorride lusingata abbassando a sua volta lo sguardo verso la creaturina che porta in grembo.

 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lo so, vero? È già così… 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Enorme?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Hey!

 

Esclama strabuzzando gli occhi. 
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: È quello che stavi per dire, no?
𝓡𝓸𝓻𝔂: No. 

 

Ribatte lanciandogli un’occhiataccia.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Stavo per dire che è già tutto così… reale.  
𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh, puoi dirlo forte!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sai…È un maschietto. 

 

Jess Mariano non è il tipo che si fa intenerire facilmente, ma in seguito a quella rivelazione non riesce a fare a meno di rivolgere a Rory il più sincero dei sorrisi.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Dannazione, avrei scommesso tutti i miei soldi su un’altra piccola “Gilmore girl”!


Esclama facendo un’evidente allusione al titolo del romanzo di Rory.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Davvero?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Fastidiosa, chiacchierona, una vera palla al piede, con dei lunghi capelli castani e quegli inconfondibili occhi blu...
𝓡𝓸𝓻𝔂: C’è un’alta probabilità che nasca biondo, sai? Come ogni vero erede della “dinastia Huntzberger”!

 

Esclama con un pizzico di teatralità, lasciando trasparire l’antipatia che continua a provare tutt’ora verso la famiglia del suo futuro marito. Chissà come reagirebbero, se il piccoletto si rivelasse tale e quale alla madre. 
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: In quel caso dovrò reprimere l’impulso di prenderlo a pugni...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Scherzavo!

 

Esclama ridendo sotto i baffi, portando le mani in alto in segno di innocenza.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Non prenderei mai un bambino a pugni…

 

Conclude infine borbottando. Rory vorrebbe ribattere, ma si ritrova invece a tentare di mascherare la sua espressione divertita.
 


𝓙𝓮𝓼𝓼: Allora, che mi dici?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Va tutto alla grande. Mamma e Luke continuano a comportarsi da perfetti sposini, anche se teoricamente è come se fossero sposati da almeno nove anni.
Io e Logan stiamo bene, lui è sempre indaffarato con l’azienda, viaggia tra Hartford, New York e Londra almeno una volta al mese. Ma è una situazione provvisoria.
Uh, e un nuovo cittadino di Stars hollow si è candidato contro Taylor per il ruolo di sindaco, non ti immagini quanto l’ha presa male! E poi---

 

Si ferma per qualche frazione di secondo, giusto per riprendere fiato, ma il suo sproloquio viene interrotto dalle parole di Jess.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Sì ma... Che mi dici tu? Come stai? Mi stai parlando della vita di chiunque e non della tua. Ad esempio, che lavoro devi fare qui a Philadelphia? Sentiamo...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Oh… Giusto. In realtà sei tu il mio lavoro. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che cosa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sono ad un punto morto. Non riesco più a trovare l’ispirazione e ogni cosa che butto giù mi sembra una schifezza! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Aspetta, parli del libro?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Tu sai di che cosa scrivo e sai a tua volta scrivere. Sai farlo meglio di chiunque altro io conosca, quindi ti prego, ti prego, ti prego!
Ho bisogno di distrarmi… Voglio scrivere, voglio fare qualcosa che mi riesce bene!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Distrarti? Distrarti da cosa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Puoi aiutarmi, per favore?

 

Domanda di nuovo Rory, più evasiva che mai, sbattendo un paio di volte le palpebre con l’intento di intenerirlo un po’. 

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Solo se mi racconti immediatamente come finisce la storia di Taylor e della sua nemesi. Oh… E se prometti di non fare sapere a Luke nè a nessun altro che sono interessato alla cosa.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Affare fatto. 

 

Esclama la Gilmore soddisfatta, porgendo la mano a Jess come a simboleggiare il “patto” appena stretto.

 

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Capitolo 19
*** Chapter Nineteen: The Bomb ***



- A Few Hours later, Jess Mariano’s Apartment  - 


𝓡𝓸𝓻𝔂: Quindi è qui che vivi…

 

Esclama Rory, intenta a curiosare di qua e di là. 


𝓙𝓮𝓼𝓼: Già.
𝓡𝓸𝓻𝔂: È carina! Il tipico appartamento dello scapolo medio.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho preferito non strafare. Sai,  per il tempo che trascorro qui dentro... 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Hey, non sono nessuno per giudicare, al momento vivo a casa di Luke!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Insomma… Una reggia.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Qualcosa del genere, sì.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ce l’hai un letto, vero? Io per i primi due mesi ho dormito su un materassino gonfiabile.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Certo che sì, anche se a giudicare dal modo in cui cigolano le molle del materasso, non ce lo avrò ancora per molto...

 

Jess sorride alla battuta della ragazza, ma poco dopo si blocca confuso.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Aspetta un attimo… Ma il tuo ragazzo non è tipo un miliardario? Che diavolo ci fate a casa di Luke?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Bella domanda, quanto tempo hai?

 

In seguito a quelle parole, Jess si lascia sprofondare sul divano, invitando Rory a fare lo stesso. 

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Prego, sono tutto orecchie.

 

Rory accenna un sorriso un po’ incerto, ma alla fine cede alla sua richiesta e si accomoda sull’altro capo del divano. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ho sempre pensato che avrei avuto un bambino nel momento in cui lo avrei cercato. Voglio dire… Dopo tutte le opportune ricerche, dopo una serie di discussioni approfondite a riguardo con il papà del bambino…. Sarebbe stato tutto pianificato nei minimi dettagli e non avrei avuto problemi a gestirla. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: E mi sembra evidente che la situazione ti sia sfuggita un tantino di mano...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Direi di sì.

 

Ammette lasciandosi andare in un sospiro, prima di proseguire.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Il punto è che in ogni scenario che ho ipotizzato nella mia testa c’era mia madre al mio fianco. C’erano Lane, Luke, la dottoressa Pearson...
𝓙𝓮𝓼𝓼: La svitata che ti ha fatto l’ecografia? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non è una svitata, è soltanto un po’ troppo… troppo. Il punto è che adesso non so proprio dove immaginare la mia vita da mamma, capisci? Voglio dire, non so dove immagino la mia vita in generale, il fatto che a breve diventerò mamma non fa altro che rendere questa scelta ancora più complicata!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Cosa c’è di complicato, scusa? Lo hai detto tu stessa, Stars Hollow è il posto in cui hai sempre immaginato di crescere tuo figlio. Più semplice di così?!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Andiamo, ce lo vedi Logan Huntzberger a vivere a Stars Hollow? Non ho idea di come sia sopravvissuto negli ultimi quattro mesi…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hai ragione, è troppo aristocratico per vivere in mezzo ad un branco di plebei, scusami.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Hai capito che cosa intendo! E tu sei proprio l’ultimo che può farmi la predica su questo, chiaro? Hai sempre odiato Stars Hollow. 

 

In seguito all’affermazione di Rory, Jess storce il naso, scuotendo subito la testa in segno di dissenso. Non lo ammetterà mai, ma probabilmente quella cittadina del Connecticut è l’unico posto al mondo in cui si sia davvero sentito a casa, nonostante quel periodo della sua vita sia durato decisamente troppo poco.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Io non l’ho mai... “odiata”. È la gente di Stars Hollow che non mi va a genio. Quelle stupide feste cittadine, gli abitanti estremamente invadenti, quello stupido gazebo nel bel mezzo della piazza… Mi spieghi qual'è lo scopo di quell’inutile gazebo? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Dritto al punto. Quindi hai appena ammesso di odiare Stars Hollow, le sue tradizioni e la gente che ci vive. Che cosa ti rimane? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non tutta la gente...

 

Precisa Jess scrollando le spalle, per poi incrociare per qualche istante lo sguardo con quello di Rory. Uno scambio di sguardi piuttosto intenso, che la Gilmore si appresta ad interrompere nel momento in cui decide di arrivare al punto del discorso.
 


𝓡𝓸𝓻𝔂: Logan mi ha proposto di andare a vivere a Londra, dopo la nascita del bambino.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ecco la bomba.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Eri così sicuro che ci fosse una bomba? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: L’ho capito nel momento in cui hai varcato la porta del mio ufficio. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Come cavolo fai?

 

Esclama Rory sgranando gli occhi, ricevendo come risposta da Jess l’ennesima scrollata di spalle.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Londra, eh? Che c’è a Londra?
𝓡𝓸𝓻𝔂: L’azienda degli Huntzberger.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Un classico. E Londra non ci piace, giusto?

 

Domanda Jess, con quel pizzico di ironia che lo caratterizza anche durante le conversazioni più serie. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, certo. “Londra ci piace”.

 

Ripete dopo di lui, reggendo il suo stupido giochino. 

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Okay, allora non ti seguo.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ho trascorso a Londra buona parte degli ultimi due anni, è solo che... Londra è la sua vita, la vita che si è scelto. La vita che si merita, per quanto ne so io. È così bravo a fare quello che fa e non posso che essere orgogliosa di questo…Ma che cosa ne sarà di me? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che intendi dire? Puoi fare quello che stai facendo qui, puoi scrivere, puoi--
𝓡𝓸𝓻𝔂: E che cosa sto facendo qui, Jess? Mi sento ad un passo dal capire cosa sono destinata a fare, un passo piccolo così…

 

Precisa facendogli segno con le dita della mano. 
 


𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi piace dirigere la Stars Hollow Gazette, lo avresti mai detto? E mi piace continuare a lavorare come free-lancer. Ho scritto un paio di articoli per l’Hartford Courant, il mese scorso.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che cosa? Ma è fantastico! 
𝓡𝓸𝓻𝔂: E il libro… Sono molto fiduciosa per quando riguarda il libro. Se dovesse avere successo...
𝓙𝓮𝓼𝓼: Frena, frena. Non “se”, ma “quando avrà successo”. Abbiamo appena riletto i primi tre capitoli. Funzionano alla grande. Fidati di me. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lo pensi sul serio?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Certo. E a proposito di questo…
 


Sta per introdurre il discorso, quando viene interrotto dalla suoneria del telefono della Gilmore, il quale illuminandosi attira l’attenzione di entrambi. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Solo un secondo…

 

Dopo aver afferrato il cellulare, Rory riflette qualche istante e decide infine di rifiutare la chiamata. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Dicevamo?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non gli hai detto che sei qui, vero?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non so di cosa tu stia parlando.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Logan. Perchè non gli hai risposto?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Perchè stavamo parlando. E tu come fai a sapere che era Logan? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Mi è caduto l’occhio.
𝓡𝓸𝓻𝔂: È a New York per un convegno. Glielo dirò appena torna. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Se lo dici tu. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, lo dico.

 

Rory, che non ha sicuramente voglia di discutere, decide di ignorare il commento sarcastico di Jess, sperando in questo modo di riuscire a riprendere il discorso lasciato in sospeso poco prima.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho parlato a Chris del tuo progetto. Volevo chiederti il permesso per fargli leggere la tua bozza.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi stai prendendo in giro? È ancora incompleto, io non—
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sei a buon punto, mi sembra di capire. Potremmo lavorare insieme sul resto.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi stai dicendo che vuoi pubblicare il mio libro, giusto? Non stai scherzando, vero?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ti ho appena detto che funziona. Sarei un idiota a lasciare che un’altra casa editrice ne acquisisca i diritti.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Wow. Io sono...Senza parole. 

 

Ammette la Gilmore ancora a bocca aperta, ancora incapace di metabolizzare la cosa. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ma aspetta, quando ne hai parlato con lui? Te le ho fatte leggere adesso!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Potrei avergli accennato qualcosa qualche mese fa, quando mi hai parlato di ciò che avevi in mente...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Quindi ti saresti fidato di me... Così, alla cieca. Senza aver letto nulla.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già. Suppongo di sì.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Grazie.

 

Si limita ad aggiungere esprimendo con uno sguardo di sincera gratitudine tutto ciò che non sarebbe mai riuscita ad esprimere a parole.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Frena il tuo entusiasmo. L’ultima parola spetta a Chris e alla new entry Ruby, ricorda! Quindi aspetta a cantare vittoria!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ruby, eh? 

 

Ripete la mora tirandogli una gomitata, con un tono di voce volutamente malizioso.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Cosa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: È la ragazza di cui mi avevi parlato, non è vero? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Quale ragazza?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Al matrimonio.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Oh. “Quella” ragazza…

 

Esclama Jess assecondandola, nonostante fatichi persino a ricordare quella conversazione. 



𝓙𝓮𝓼𝓼: Siamo usciti insieme soltanto qualche volta...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sembravate piuttosto in sintonia stamattina...
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ah, sì?

 

Domanda alzando un sopracciglio e rivolgendo a Rory un’espressione divertita.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Qualche anno fa ti avrei accusata di esserne gelosa…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Probabilmente lo avresti fatto, già. Ma quell’orologio è rotto?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Spero di no, perché?

 

Esclama alzando a sua volta lo sguardo.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sono già le sei del pomeriggio, come è possibile? Dovrei andare...
𝓙𝓮𝓼𝓼: Posso ordinare una pizza, se vuoi..
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, non penso di—

 

Inizia Rory, ma nel momento in cui il suo cellulare segnala una carrellata di nuovi messaggi perde per un attimo il filo del discorso.

 

✉ message from 𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: 

> Ti ho chiamato, mi sa che non lo hai sentito.
> Allora, ho una notizia buona ed una cattiva.
> Quella buona è che potremmo avere tra le mani un nuovo cliente, un pezzo grosso dell’Upper East Side
> La cattiva è che i suoi manager ci hanno proposto una noiosissima partita di golf domani pomeriggio, per discutere di affari
>  Morale della favola: non riesco a tornare prima di domenica sera :(
> Prometto di farmi perdonare <3

 

Rory si prende qualche minuto per leggere tutti i messaggi,sentendosi tremendamente in colpa per aver ignorato la chiamata del fidanzato. 
Sa bene quanto Logan si stia facendo in quattro per cercare di incastrare tutti i suoi impegni e non può di certo biasimarlo per questo. Forse avrebbe dovuto rivalutare tutti i suoi discorsi egoistici riguardo al futuro e soffermarsi un attimo su ciò che è meglio per loro in quanto coppia, in quanto famiglia. 

 

𝓙𝓮𝓼𝓼:  Tutto okay?

 

Dopo aver rassicurato l’Huntzberger e avergli augurato la buona fortuna, Rory alza finalmente lo sguardo dallo schermo, rivolgendo uno sguardo complice al ragazzo. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Cambio di programma. Cena romantica annullata. Hai detto pizza?


 

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Capitolo 20
*** Chapter Twenty: The Best Pizza In Philly ***



 

- A Few Hours later, Jess Mariano’s Apartment  - 


𝓡𝓸𝓻𝔂: E questa sarebbe la pizza più buona di Philadelphia?
 

Domanda Rory con supponenza.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Non potrà mai competere con Antonioli’s! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Cosa? Quella pizza di cartone? Perlomeno questa è commestibile. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Scherzi? È la migliore di Stars Hollow.
𝓙𝓮𝓼𝓼: È l’unica pizzeria di Stars Hollow..
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non è vero. Due anni fa ha aperto “Bella Pizza”. Vuoi sapere un segreto? È tutt’altro che bella. Sa di piedi.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Wow. Ben due pizzerie, Antonioli’s dovrebbe iniziare a tenere d’occhio la concorrenza!

 

Rory dà un secondo morso alla sua fetta di pizza gustandosela a pieno, pronta per dare a Jess un parere più oggettivo.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Okay. Ammetto che non è niente male.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che ti dicevo? Il proprietario è italiano, è così che dovrebbe essere una vera pizza. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Frena, frena… Sono stata a Napoli. Sogno la “vera-vera pizza” ogni notte da allora.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Dovrei prendere il primo volo per l’Italia e verificarlo io stesso. Fino ad allora, non mi resta che crederti sulla parola.

 

Risponde scrollando le spalle, ricambiando il sorriso della Gilmore e addentando la sua seconda fetta. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Posso chiederti una cosa? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Lo farai comunque, quindi...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che hai fatto in questi anni? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che intendi? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non parliamo così tanto da una vita. La verità è che non posso sapere se tu sei mai stato in Italia o meno. Non so se hai viaggiato, se hai più sentito tuo padre, non so che cosa ne pensi del finale di Lost… Non so nemmeno se hai mai visto Lost a dirla tutta!

 

I due restano in silenzio per qualche secondo, in attesa di scoprire la piega che prenderà quella conversazione da quel momento in avanti.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Non c’è molto da dire.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Andiamo… 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Un po’ dappertutto, Nord America in particolare. Sai, il tour del secondo libro… È stata una cosa abbastanza grossa. 
Mai stato in Italia. Ma ho mangiato la paella a Barcellona e ho visto l’aurora boreale.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sei stato in Islanda e non hai mai visto l’Italia?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non sento quel coglione da quando mi ha chiamato qualche anno fa per chiedermi un prestito. Sai, deve aver trovato una copia del mio libro in qualche negozio… Avrà pensato che io sia ricco sfondato o qualcosa del genere.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che carino.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho visto Lost e no, non sono tutti morti durante lo schianto. Quella teoria è una stronzata. Chi la sostiene è un idiota.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Vero?! Mi chiedo, ma che serie hanno guardato allora per tutti questi anni? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Chi non ha apprezzato il finale di Lost non si merita Lost. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Beh, insomma. Ci sono troppe cose lasciate in sospeso...
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che gusto c’è altrimenti? Nel ricevere tutte le risposte che cerchi? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: È proprio questo il punto. Se seguo una storia con costanza per anni è perchè esigo delle risposte. Non posso accontentarmi delle cose fatte a metà. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho capito, sei una di quelle.

 

Rory alza gli occhi al cielo, stufa persino di ribattere. 



𝓡𝓸𝓻𝔂: Avrei dovuto accettare il “Non c’è molto da dire”.
𝓙𝓮𝓼𝓼: “Ma non posso accontentarmi delle cose fatte a metà” 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti hanno mai detto che sai essere estremamente fastidioso?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Lo fanno di continuo.
𝓡𝓸𝓻𝔂: L’unica ragione per la quale ti sto ancora rivolgendo la parola è perchè ci tengo davvero a lavorare con voi. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Quindi stai cercando di corrompermi con le tue moine? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Dipende... Funzionerebbe?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Può darsi. 

 

Scrolla le spalle e finisce il resto della sua birra tutta d’un sorso.



𝓡𝓸𝓻𝔂: Wow, avevi proprio sete… 

 

Esclama Rory stupita, posando lo sguardo sulla lattina ormai vuota.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Merda!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Cosa?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho bevuto, non posso accompagnarti a Stars Hollow.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sei pazzo? A quest’ora? Non te lo avrei mai chiesto!
𝓙𝓮𝓼𝓼: E cosa vuoi fare? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non saprei, guardare un film?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ci vogliono almeno tre ore e mezza per arrivare ad Hartford, lo sai vero?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lo avrei saputo anche stamattina, se solo avessi risposto al mio messaggio.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Touchè.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non tornerò a Stars Hollow a quest’ora della notte. E poi… Hai detto che domani parlerai ai ragazzi del mio libro. Dovrei essere presente, suppongo.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Mi stai dicendo che non ti alzerai da questo divano, non è vero?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Tu hai dormito sul mio divano. Me lo devi.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sul divano di Lorelai. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: È lo stesso. È stata anche casa mia.  

 

Risponde scrollando le spalle, imitando i tipici modi di fare di Jess.



𝓡𝓸𝓻𝔂: Senti, andrei volentieri a stare in un motel, ma ho usato tutti i miei soldi per la benzina. Per fare tutta questa strada e venire fin qui, da te. Non vorrai mica che la tua vecchia incinta amica Rory vaghi tutta sola per una città che conosce a malapena! Al freddo. Incinta. A dormire nella sua scomoda e vecchia auto. In un parcheggio abbandonato...
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hai finito?
𝓡𝓸𝓻𝔂: “Quasi famosi” davanti ad una ciotola di pop-corn. Sono sicura che hai ancora il dvd da qualche parte.

 

Afferma con fermezza la Gilmore, ripensando a tutte le volte in cui, ai tempi del liceo,  il ragazzo l’ha costretta a noleggiare quello stupido film.



𝓙𝓮𝓼𝓼: Mai restituito.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non mi stupisce. Andata?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Andata.

 

Nonostante tutti i buoni propositi, Rory finisce per addormentarsi sulla spalla di Jess dopo meno di trenta minuti dall’inizio del film, costringendo il ragazzo a concluderne la visione da solo. Di tanto in tanto, si volta verso la Gilmore e si limita ad osservarla in silenzio, maledicendosi ogni singola volta per i sentimenti che nutre per quella ragazza praticamente da sempre. 
Dio, detesta la situazione in cui si è cacciato. Non solo perché la donna dei suoi sogni è off-limits e sta dormendo sul suo divano, ma perché nel momento in cui la Truncheon accetterà di pubblicare il suo libro (ed è certo che lo faranno, come potrebbero rifiutare?) dovrà convivere con questo senso di frustrazione per molto e molto tempo.

 

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Capitolo 21
*** Chapter Twenty-One: The Meeting ***



 

- Philadelphia, Truncheon Books  - 


𝓡𝓸𝓻𝔂: [...] E mia nonna ha detto: “Certo che ti aiuterò a pagare la retta. Ma ad una condizione. Visto che saremo coinvolti finanziariamente nella vostra vita, noi vogliamo essere coinvolti del tutto.”. E fu così che vennero istituite le indimenticabili—
 

“Cene del venerdì sera.”
 

Esclamano all’unisono Jess e Rory. Ruby e Christopher, sorpresi da quella sorta di complicità che sembra essersi formata tra il collega e l’autrice, si scambiano uno sguardo d’intesa, per poi proseguire con la riunione come se nulla fosse.

 

𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: E queste cene sono fondamentali ai fini della trama perché...?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sta tutto nella contrapposizione tra il rapporto di Emily e Lorelai e quello di Lorelai e Rory. 
Le prime sono perennemente in conflitto l’uno con l’altra, litigano in continuazione. Le seconde invece sono complici e quasi sempre sulla stessa lunghezza d’onda. Il loro è un rapporto alla pari, è quasi come se fossero “sorelle”. Il punto è che queste due relazioni sono ugualmente intense, ugualmente sincere, ugualmente importanti. Voglio che sia il lettore a scegliere in quale delle due rispecchiarsi...
Alla fine dei conti il fulcro di questa storia sta proprio nel rapporto tra una madre e una figlia.

 

La Gilmore conclude il suo discorso concedendosi finalmente qualche secondo per riprendere fiato.
Non è così agitata per un colloquio da tempo, probabilmente da anni. Questa volta non si tratta dei discorsi triti e ritriti riguardo alle sue competenze in ambito lavorativo. 
Si tratta di mettersi in gioco e di convincere dei perfetti estranei a credere nell’importanza della sua storia. 
Da quando ha messo piede in quell’ufficio alterna momenti in cui sembra rivolgersi esclusivamente a Jess - interrompendosi di tanto in tanto nel bel mezzo di un discorso, in attesa di un suo cenno di approvazione -  ad altri in cui si sforza di sostenere lo sguardo degli altri due potenziali editori, tentando di non dare di matto e soprattutto cercando di interpretare i loro frequenti cambi di espressione.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Naturalmente questi sono i nomi veri, pensavo di camuffarli per una questione di privacy... Mia madre mi ucciderebbe se solo—
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Ecco di che cosa stavo parlando!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Davvero?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Davvero?
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Trama semplice, ma funzionale. Punta parecchio sull’emotività del lettore, ma non risulta per nulla pallosa. Basta aggiungere alcuni degli aneddoti esilaranti che ci hai raccontato poco fa,  qualche altro riferimento alla cultura pop e… BOOM! Io dico che abbiamo per le mani un gioiellino. Hai già pensato ad un seguito?
𝓡𝓸𝓻𝔂: A dire il vero io non— 
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Inizia a farlo. È il tipo di storia che spinge la gente a domandarsi “Che cosa succede dopo? Le protagoniste riusciranno a realizzare i propri obiettivi? Sceglieranno il ragazzo giusto? Il loro rapporto cambierà nel momento in cui Rory lascerà quella cittadina di provincia per inseguire i suoi sogni?”
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hey, Christine, non ti facevo così smielata. 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Sta zitto, ha ragione.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Tu, stai zitta. Fai questo lavoro da poco più di venticinque minuti. 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Continuerai a rinfacciarmelo ogni volta che aprirò bocca?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Probabile.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Finitela di bisticciare e pensiamo alle cose serie. Lorelai Leigh Gilmore, Jess mi ha fatto leggere ciò che hai scritto finora, ed io ti dico che credo in questo progetto e che dovremmo collaborare. Ruby?

 

Rory sta per rispondere, estremamente lusingata, ma si blocca non appena la bionda viene interpellata. 
 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Non per vantarmi, ma i romanzi “rosa” sono la mia specialità. Voglio dire, Jess sarà pure un esperto per quanto riguarda Hemingway, Bukowski e chissà quale altro “autore maledetto” maledettamente barboso, ma io so che cosa piace ai lettori di oggi. “Gilmore Girls” può piacere, ha tutte le carte in regola per piacere.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sì, ma ora basta riempirla di complimenti! O il suo ego si gonfierà tanto quanto quello del caro e vecchio Anderson e ci snobberà anche lei per una casa editrice più famosa. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, no. Non succederà.
È un’opportunità irripetibile, io… Sarei onorata di collaborare con voi. Non vi deluderò.
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Questo è lo spirito giusto! Allora, cari colleghi... Propongo una piccola pausa per sgranchirci un po’ le gambe, che ne dite? Più tardi, Gilmore, ti mostrerò la pila di scartoffie che renderà la tua vita un inferno e che ti legherà al nostro nome per il resto dei tuoi giorni. D’accordo? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sta scherzando… 
𝓒𝓱𝓻𝓲𝓼: Assolutamente. Niente clausole nascoste annotate in carattere 5 a piè di pagina e, decisamente… Niente fregature. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Avrai tutto il tempo che ti serve per leggerlo con calma. Sai... Puoi fare le opportune osservazioni, parlarmi dei tuoi dubbi...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Certo. Paris mi darà una mano.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Grande.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Perfetto. 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Rory, sto andando alle macchinette a prendere un caffè. Mi fai compagnia?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Caffè? Arrivo subito!

 

[...]

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: La dottoressa mi ha severamente proibito di superare le tre tazze al giorno, ed io sto letteralmente impazzendo! Voglio dire, io e mia madre siamo due caffé-dipendenti. Sono sicura che lei se ne sia altamente fregata di questa stupida regola, altrimenti non si spiega questa mia ossessione per la caffeina. Ti sto annoiando, vero? Quando sono nervosa tendo a straparlare, perdonami. 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Non mi stai annoiando, assolutamente! È solo che…  Non ci credo che tu sia già al settimo mese, stai benissimo! 

 

Esclama Ruby scrutando la Gilmore dalla testa ai piedi. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Fidati, è tutta apparenza. Il merito è tutto di questi abitini prémaman. Non lo avrei mai detto, ma fanno miracoli.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ti prego, sei di sicuro più in forma di me il giorno del ringraziamento, dopo la terza porzione di tacchino ripieno!

 

Entrambe scoppiano a ridere in seguito a quel bizzarro paragone. La risata di Ruby si interrompe nel momento in cui il diamante al dito della Gilmore attira la sua attenzione.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Wow. Che Signor Anello! Ti sposi a breve, giusto? Come ci si sente? 

 

Rory, fino a quell’istante sovrappensiero, torna alla realtà in seguito alle parole della bionda e posa a sua volta lo sguardo sulla sua mano sinistra.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Già. Logan è uno di quelli che fa le cose in grande, oppure non le fa affatto!
𝓡𝓾𝓫𝔂: Deve averci speso una fortuna!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Suppongo di sì…

 

Risponde la mora quasi a disagio in seguito al commento della ragazza, spostando istintivamente la mano “colpevole” dietro alla schiena.  

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Tu sei di qui, giusto? 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Pittsburgh. Mi sono trasferita a Philadelphia per gli studi. Dopo una serie di lavoretti part-time che non mi hanno portata da nessuna parte, i ragazzi mi hanno assunta come stagista. E  il resto è storia, suppongo. Matthew Anderson ha abbandonato la compagnia per lavorare per la concorrenza - tra parentesi, STRONZO! - e quindi il suo posto si è liberato qualche mese fa. Non sapevo nemmeno che stessero cercando un sostituto, probabilmente non avrei mai avuto nemmeno il coraggio di farmi avanti,  ma qualche giorno fa Jess lo ha proposto a Chris ed… Eccomi qui. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Wow! Congratulazioni, allora! 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Sei la prima autrice che seguo per davvero. La mia esperienza si basa esclusivamente sulle riunioni a cui ho assistito “illegalmente”, con la scusa del distribuire litri di caffè a tutti i presenti, ma— Probabilmente non dovrei dirti tutte queste cose, non è vero? Non vorrei che tu pensassi che non ne sono all’altezza, perchè ti assicuro che non è così.  
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non preoccuparti, davvero! È la prima volta anche per me, sono sicura che riusciremo a cavarcela egregiamente.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Già, lo penso anche io.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Quindi Matthew vi ha abbandonati? È di lui che parlavate poco fa?
𝓡𝓾𝓫𝔂: L'unico ed inimitabile.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che stronzo!

𝓡𝓾𝓫𝔂: Già, l'ho detto anche io!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess non me ne aveva parlato…
𝓡𝓾𝓫𝔂: Jess non parla molto, non è così?

 

Rory alza le spalle in seguito a quella domanda, lasciandosi sfuggire un sorriso.  

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Nah... Basta imparare a fare le domande giuste.

 

Ruby si ferma per qualche secondo a guardare la mora, riflettendo sul significato delle parole che ha appena sentito.
Voleva forse mettere in evidenza il fatto che lei conosca Jess come un libro aperto? Il fatto che lo conosca meglio di lei? Forse, e per qualche strana ragione quel commento la infastidisce più di quanto si sarebbe mai aspettata.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Dovremmo tornare dagli altri... Chris detesta quando la gente non rispetta gli orari delle pause!


Esclama la bionda lasciandosi sfuggire una risata, per poi afferrare Rory a braccetto e incamminarsi verso l’ufficio.

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Capitolo 22
*** Chapter Twenty-Two: The Bigfoot's Sex Appeal ***




- Stars Hollow, Luke’s Apartment - 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Quindi lavorerai per lo scrittore?
𝓡𝓸𝓻𝔂: " Con". E lo scrittore ha un nome: Jess. Non fingere di non saperlo. Ti ricordo che il marito di mia madre, aka l’uomo che ci ospita da quasi quattro mesi e ci permette di usufruire della sua cucina 24 ore su 24, è suo zio. Luke Danes, ne hai mai sentito parlare?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Mi fa ribrezzo pensare che tu un tempo frequentassi tuo cugino. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ew. Non dirlo mai più! Luke non è mio padre, Jess non sarà mai mio cugino. E, per la cronaca, ci siamo frequentati prima che mamma e Luke si mettessero assieme. Non siamo imparentati, no, no.

 

Ripete più volte Rory scuotendo ripetutamente la testa, rabbrividendo soltanto al pensiero. 
 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: È lo stesso.
 

Commenta Logan alzando gli occhi al cielo. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Dacci un taglio. Qual è il punto?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Il punto è che non mi piace l’idea di te che passi tutto quel tempo da sola con lui. Avrei potuto procurarti decine di agganci, se solo me ne avessi parlato. Mio padre conosce un sacco di
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, no, no. Ti fermo subito. Non ho intenzione di chiedere aiuto a tuo padre, non più. E non ne ho bisogno, tra l’altro. Ho già firmato il contratto. 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Senza averne prima parlato con me.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ne stiamo parlando adesso. 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Mi dici che hai firmato un contratto di lavoro a Philadelphia, mentre io ero a New York a sgobbare per

𝓡𝓸𝓻𝔂: A giocare a golf.
 

Precisa Rory, piuttosto infastidita dalla piega che ha preso la conversazione. 

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Avrei preferito saperlo, tutto qui.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti dà fastidio che non te ne abbia parlato subito o che uno degli editori con cui ho firmato sia Jess?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: È che… Non mi è mai andato a genio il fatto che voi due siate rimasti così... “intimi”.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Intimi? Non lo vedevo da almeno quattro anni.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: E adesso scriverete un libro insieme.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ascolta... Scriverò questo libro da sola. Jess mi darà qualche dritta nel farlo. Così come Christopher - il co-fondatore della Truncheon - e Ruby, la novellina. Se proprio vuoi saperlo, sono piuttosto sicura che tra lei e Jess ci sia del tenero. 

 

Aggiunge con un tono di voce decisamente più pacato, facendo un passo verso di lui in modo da guardarlo dritto negli occhi. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi dispiace di non avertene parlato subito, davvero. Ma ho trovato delle persone che credono davvero nel mio progetto, voglio che ci creda anche tu e ho bisogno che tu metta da parte queste stupide insicurezze da prima elementare.  
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non sono... Insicuro.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti sta crescendo il naso.

 

Sussurra Rory picchiettando il naso del ragazzo con il dito, prendendolo in giro. Logan scuote la testa, continuando a sfoggiare la sua “facciata da duro”.
Ma nel momento in cui i suoi occhi incontrano quelli della Gilmore, la sua espressione accigliata si trasforma in qualcosa di simile ad un sorriso, appena prima che le labbra della mora sfiorino le sue. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Uhm...  Mi sembra di capire che siamo a posto.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Siamo a posto.
𝓡𝓸𝓻𝔂: È bello sapere che è ancora impossibile resistere al mio sex appeal, nonostante tutto questo grasso abbia preso il possesso del mio corpo. 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Rory Gilmore con le tette? Quando mi ricapita? Devo approfittarne. 

 

Rory posa lo sguardo verso il suo petto, decisamente più prosperoso, e scoppia a ridere. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Cretino…

 

Logan la segue a ruota, interrompendosi soltanto per avvicinarsi nuovamente alla mora e sorprenderla con un bacio decisamente più passionale del primo.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Andiamo… Dobbiamo essere da Lane tra meno di un’ora. Non possiamo.

 

Riesce a mormorare la Gilmore tra un bacio e l’altro, nonostante il suo tono di voce sembri lasciar intendere tutt’altro. 

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non ne ho voglia. Possiamo restare qui?
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, non possiamo. Ho capito che non posso pretendere che tu e Jess andiate d’accordo, ma sarebbe carino se facessi amicizia almeno con Zach.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sei stata anche con lui?

 

Rory non risponde. Si limita a fulminare il fidanzato con lo sguardo, che in seguito un'occhiataccia si appresta a ritrattare.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sto scherzando. Zach è simpatico.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Davvero? Avete mai parlato?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Certo. L’ultima volta che siamo usciti con loro mi ha parlato della sua fondazione per proteggere gli alieni, o qualcosa del genere.
𝓡𝓸𝓻𝔂: “Hep Alien”. È il nome della loro band.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Lo sapevo, dicevo per dire. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: E hanno due gemelli adorabili. Possiamo fingere che siano nostri per tutta la sera e farci un’idea di cosa ci aspetta nei prossimi dieci anni!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Stai ancora cercando di convincermi, o…?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Logan! 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ti sto prendendo in giro! Proverò a parlare di più con lui. Tutto per la mia scheggia. Ma prima…

 

Si interrompe per alzare appena la maglietta di Rory, in modo da scoprire una porzione di pancia. 

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Papino ha davvero bisogno di un incontro ravvicinato con il piccoletto e ,soprattutto, con colei che porta questo campione in grembo. Che hai detto campione? La mamma ha bisogno di coccole? È quello che penso anche io. Sembra così tesa… Dovrebbe rilassarsi un po’

 

Sussurra al ventre di Rory, appena prima di prendere l’iniziativa e sollevare la sua futura moglie da terra.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Logan! Aiuto… Peso troppo! Mettimi giù!

 

Esclama Rory, incapace di trattenere le risate. 

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Agli ordini.

 

Senza farselo ripetere una seconda volta, Logan adagia la mora sul suo letto, per poi riempirla di soffici baci sul collo.
Dopo essersi lasciata distrarre per qualche secondo, Rory riapre gli occhi e indietreggia di qualche centimetro, pronta a stabilire le sue condizioni. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Due cose. Prima di tutto… Non parlare mai più di te in terza persona, e non dire mai più “papino” in quel modo. 
È raccapricciante. Sembra la tecnica da rimorchio di un ubriacone di mezza età che tenta di adescare una ventenne in un bar. Secondo
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sono già due cose.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti dò quindici minuti. Dopodichè avrai cinque minuti contati per metterti qualcosa di carino e altri dieci per aiutarmi a infilare le scarpe. 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Che cosa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ci credi? La gente comune prende chili sui fianchi, sulle cosce… Invece io? Io mi ritrovo con i piedi di Bigfoot.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sono eccitato. Ti prego, continua. Hanno solo la taglia dei piedi di Bigfoot o hai ereditato anche i suoi

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sta zitto!
 

Scuote la testa e si avvicina nuovamente alle sue labbra, dando ufficialmente inizio ai loro "Quindici minuti in Paradiso".

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Capitolo 23
*** Chapter Twenty-Three: The Fancy Bride ***




Stars Hollow, Gilmore House - 

 

Rory e sua madre sono sedute sul portico di Casa GIlmore, intente a farsi la pedicure a vicenda e a sfogliare l’ultimo numero di “The Fancy Bride”, un must per tutte le aspiranti spose che sognano il matrimonio perfetto. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: “La piccola bibbia del matrimonio perfetto”. Ti prego, esistono davvero delle donne che organizzano il loro matrimonio sulla base di questo stupido manuale?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: È ingiusto. Io ho dovuto organizzare il mio in un pomeriggio, tu invece avrai le nozze di Kate Middleton! 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Il principe Henry è ancora sul mercato, stai già avendo ripensamenti riguardo a Luke?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Il belloccio dai capelli rossi? Sempre meglio di William e della sua testa pelata. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: “Capelli rossi, una vecchia toga di seconda mano, deve essere un Weasley!”
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Pensi davvero che Sua Maestà abbia fatto indossare ad Henry i vecchi abiti del fratello maggiore? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Penso che i tipi come loro abbiano soltanto degli outfit usa e getta. 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Uhm… Dovremmo indagare. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io avrei optato per una cerimonia semplice, ma Logan non ne vuole sapere. Abbiamo già scelto la location per il ricevimento e il fotografo, un nostro vecchio amico di Yale. E Logan è in contatto con un paio di agenzie di catering, approvate da Sheri Huntzberger in persona.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Dannazione, pensavo che il matrimonio fosse a fine anno!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sei pazza? Queste cose richiedono almeno quindici mesi di preavviso, siamo già in ritardissimo sulla tabella di marcia!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ecco la Rory maniaca-del-controllo Gilmore che conosco e ammiro. Ma dimmi una cosa, a proposito della Strega dell’Ovest...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Nonna?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Diamine no, sai benissimo che Emily Gilmore è la Regina Cattiva per antonomasia. “Diffidare dalle imitazioni”. Parlo della signora Huntzberger... È invitata al Baby Shower di questa sera?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Cosa? Certo che no. Dovrei invitarla da Luke’s e sorbirmela mentre mangia il suo hamburger con coltello e forchetta e giudica tutti quanti con quell’aria snob e arrogante?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che ne so?! La Regina Grimilde è stata invitata.

 

Puntualizza Lorelai con la solita ironia che la caratterizza, scrollando le spalle. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Nonna non mi giudica. E l’ultima volta che Berta ha cucinato le patatine fritte, l’ho convinta a prenderne un paio con le mani!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non vedo, non credo. 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Te lo posso giurare! 
 

Lorelai scuote la testa più volte, in segno di dissenso, per poi tornare a ciò che avrebbe voluto domandarle fin dall’inizio. 

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Torniamo a noi… Mi è sembrato di capire che tu e Mitchum siate in rapporti più o meno pacifici, tu e la madre di Logan non vi siete più viste?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Fortunatamente no, saranno passati almeno dieci anni. E chiariamo subito una cosa, Mitchum è stato gentile offrendosi di darmi una mano lo scorso anno, ma questo non significa che abbiamo un “rapporto”. E Sheri… Lei non ha mai nemmeno provato ad esserlo, quindi… Grazie, ma “No, grazie”. 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲:  Non so proprio come abbia fatto Logan ad assecondare quella gente per così tanto tempo…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già. Lui ed Honor ne hanno passate così tante… Il tuo rapporto con i nonni è una passeggiata a confronto.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Honor? Chi è Honor?
𝓡𝓸𝓻𝔂: È la sorella maggiore di Logan, la conoscerai stasera. 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Davvero? Lei non è stata esiliata in Europa per mandare avanti l’azienda di famiglia? 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Che domande, è una donna! Da quando le donne possono gestire un’attività di questo calibro?
 

Domanda Rory con fare teatrale, per poi scoppiare a ridere con la madre. Un sorriso piuttosto amaro, considerando che è proprio il modo in cui quelle persone sembrano ragionare.

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ti chiedo soltanto una cosa. Non azzardarti a farmi sedere al loro stesso tavolo il giorno delle nozze. Potrei non rispondere delle mie azioni...
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non so neanche se verranno. Logan non si sbilancia molto quando gli chiedo come l’abbiamo presa i suoi. Ma dubito abbiano fatto i salti dalla gioia… 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ugh… Che si fottano!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma! 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che c’è? Tu sei troppo gentile ed educata per dire una cosa del genere, io no. 

 
Rory, in attesa che la seconda passata di smalto si asciughi, riprende a sfogliare la rivista, ignorando appositamente il commento della madre. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Oh. Mio. Dio. 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ho detto di peggio, andiamo! Non fingere di non avermi mai sentita imprecare!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Eccolo. È lui. È quello giusto. 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Senti, piccola, aspetti un figlio da quell'uomo. Non puoi sostituirlo così su due piedi
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non lo sposo! Il vestito della sposa. 

 

Esclama Rory alzando il tono di voce, sventolando la rivista ed indicando più volte l’abito in questione. 

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Wow. È stupendo ma… Hai visto quel corsetto, vero? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, e quindi? Dimagrirò entro fine anno, tornerò al mio solito peso. Non è così? Mamma? 

 

Domanda Rory improvvisamente terrorizzata, sgranando gli occhi impaziente di una risposta da parte della madre.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Non è così.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Beh… Magari “La bibbia del matrimonio perfetto” ha una situazione anche a questo.
 

Si limita a rispondere Lorelai, strappando la rivista dalle mani della figlia.
Rory chiude gli occhi e si lascia cadere a peso morto sulla spalla della madre, sull’orlo di una crisi isterica.
Non vuole deludere nessuno e probabilmente non lo ammetterebbe mai a voce alta, ma tra il bebè in arrivo, il libro, la ricerca di un lavoro stabile e di una nuova sistemazione, il matrimonio è davvero l’ultima cosa a cui vorrebbe pensare.

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Capitolo 24
*** Chapter Twenty-Four: The Baby Shower ***




- A Few Hours Later, Luke’s Diner - 

 

Il Baby Shower organizzato da Lane e Paris è in corso da almeno un paio d’ore. 
Contro ogni aspettative, infatti, si può dire che la serata sia stata decisamente un successo. 
Certo, non sono mancate le mille domande di Babette e di Miss Patty, le crisi di nervi di Paris ogni volta che un invitato si azzardava a cambiare la disposizione dei regali, i continui battibecchi di Emily e Lorelai… Ma Rory non avrebbe potuto desiderare niente di meglio. D’altronde, è pur sempre la sua città, la sua gente, la sua famiglia.

 

𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Attenzione, attenzione!

 

Esordisce Paris picchiettando il bicchiere con il cucchiaino della torta, in modo da attirare l’attenzione dei presenti. 

 

𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: In qualità di amica più cara di Rory…

 

Prosegue la Geller, noncurante del modo in cui Lane sembra fulminarla con lo sguardo.

 

𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: O per lo meno di amica più di classe...


Si corregge scocciata, per poi proseguire con il suo discorso.

 

𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Ci tenevo a far sapere a tutti i presenti quanto questa ragazza sia importante per me. È stata un punto di riferimento alla Chilton - o forse dovrei dire un “bersaglio” di riferimento, considerando il fatto che ho fatto di tutto per renderle la vita un inferno - , lo è stata a Yale - Dio, il semestre senza di lei è stato terrificante, ha osato lasciarmi sola con Doyle tutto quel tempo! - ma sto divagando. Quello che sto cercando di dire è che è stata fondamentale anche dopo. Quando ho aperto la mia attività, quando sono nati Timoteo e Gabriela, quando io e Doyle

 

Si interrompe per qualche secondo, constatando che l’attenzione dei presenti sembra essere  già calata.

 

𝓟𝓪𝓻𝓲𝓼: Ho capito, non frega niente a nessuno. “È stata come una sorella, sarà una bravissima madre, blablabla, tanti auguri e un brindisi alla festeggiata!”. Fine. 

 

Esclama alzando gli occhi al cielo, tornando poco dopo a sorseggiare il suo bicchiere di prosecco. 

 

[...]

 

𝓢𝓸𝓸𝓴𝓲𝓮: Sei la madrina del piccolo Davey… Sarai una madre fantastica ed ioHo bisogno di un momento, scusatemi…

 

Si interrompe Sookie, incapace di trattenere le lacrime.

 

[...]

 

𝓑𝓪𝓫𝓮𝓽𝓽𝓮: Oh, Zucchero. La prima volta che ti ho vista eri così piccola... Eri proprio piccola così! 

 

Esclama Babette mimando con le mani la presunta altezza che avrebbe dovuto avere la Gilmore all’epoca.

 

𝓜𝓲𝓼𝓼 𝓟𝓪𝓽𝓽𝔂: Ma che dici? Era almeno alta così, ne sono più che sicura!

 

Interviene Miss Patty aumentando di qualche centimetro l’altezza in questione.

 

𝓑𝓪𝓫𝓮𝓽𝓽𝓮: Ti dico di no!
𝓜𝓲𝓼𝓼 𝓟𝓪𝓽𝓽𝔂: Ed io ti dico di sì!
𝓑𝓪𝓫𝓮𝓽𝓽𝓮: Vorrà dire che io ho avuto il piacere di incontrarla mooolto prima di te!
𝓜𝓲𝓼𝓼 𝓟𝓪𝓽𝓽𝔂: Ah, sì? Io l’ho conosciuta il giorno in cui
𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Ugh… Ne abbiamo ancora per molto?

 

[...]

 

𝓛𝓪𝓷𝓮: Sei la mia migliore amica. Sempre stata e sempre lo sarai. Mi hai dato il coraggio di essere me stessa, mi hai sostenuta sempre, ad ogni passo, in ogni mio progetto… Hai mentito per me. Tante... Parecchie volte. A dire il vero, abbiamo riempito mia madre di una carrellata di bugie, bei tempi.

 

Si lascia trasportare dai ricordi per qualche secondo, ma dopo aver notato l’espressione piuttosto confusa nel volto di Rory, tenta subito di rimediare.

 

𝓛𝓪𝓷𝓮: Ma naturalmente questo non significa che tuo figlio farà la stessa cosa con te. No, assolutamente no! Perchè voi avrete lo stesso bellissimo rapporto che avete tu e Lorelai, non ce ne sarà alcun bisogno, voi

 

[...]


𝓔𝓶𝓲𝓵𝔂: Non ho potuto essere presente per te, anni fa, non come avrei voluto… E sai benissimo che è uno dei miei più grandi rimpianti. Ma ti assicuro, nipotina mia, che farò tutto ciò che è in mio potere per esserlo per la creatura che porti in grembo. 

 

A quelle parole, Lorelai rivolge alla madre il più sincero dei sorrisi. È visibilmente commossa da quel discorso, ma tenta prontamente di mascherare i suoi occhi lucidi fingendo un colpo di tosse, che finisce per attirare l’attenzione dei presenti. 

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Accidenti! Stavo quasi per strozzarmi! Stupide noccioline! 

 

Esclama scuotendo la testa, lanciandone un paio per aria, noncurante della remota possibilità di colpire qualcuno dei presenti. 

 

[...]


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Tocca a me? Sì? Pare di sì. Bambina mia… Anzi, che dico? “Bambina mia” un cavolo. La mia bambina aspetta un bambino, dannazione! 

 

Esclama scatenando le risate di tutti i presenti.

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Di solito sei tu quella dei “memorabili discorsi di ringraziamento”. Il giorno del tuo diploma, per non parlare del giorno in cui sei partita per la Campagna di Obama… Sei sempre stata la migliore quando si tratta di farmi piagnucolare come una ragazzina, ragazzina. 
Ma questa volta... Questa volta voglio provarci io. 
So di averti sempre promesso una vita perfetta. L’ho fatto, l’ho ripetuto fino allo sfinimento, fino a quando non ti ho convinta del fatto che “Perfetto” fosse l’unico modo. E ho sbagliato. Ho sbagliato di grosso. 
Io non sono perfetta, sono la persona più lontana dalla perfezione che tu abbia mai conosciuto in vita tua, fidati di me. E… Notizia flash! Nemmeno tu sei perfetta, nessuno lo è. La nostra vita non è mai stata perfetta, dico bene? Abbiamo incontrato parecchie buche nel corso di questi anni, così come sono state parecchie le volte in cui abbiamo creduto di non farcela, di non essere in grado di attutire il colpo. Ma sai che cosa? Ci siamo sempre rialzate, ogni singola volta. Siamo le ragazze Gilmore, andiamo!  

 

Dopo aver lanciato uno sguardo complice alla figlia, Lorelai dà un’occhiata ai foglietti che si era preparata, prima di proseguire con il suo discorso. 

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Dannazione, dove ero rimasta? Non trovo più il

 

Borbotta nervosa, continuando a sfogliare più e più volte i suoi post-it, alla ricerca di quello mancante. 

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sapete che vi dico? Al diavolo!

 

Esclama dando uno strappo netto e deciso ai suoi appunti e lanciando i pezzetti di carta per aria in maniera teatrale. 

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: A tutte le volte in cui ti sei sentita persa. A tutte le volte in cui "il pavimento ti è sembrato fatto di paglia e ti sei sentita sprofondare". È a questo che voglio brindare. Sei stata la mia roccia ogni singola volta in cui la vita mi ha fatta sentire così, e sono sicura che questo bambino farà lo stesso con te. A Rory!

 

“A Rory!”

 

Rispondono le altre in coro alzando i bicchieri, ed è in quell’istante che Rory - che è riuscita a trattenere le lacrime fino a quel momento - scoppia in un profondo pianto liberatorio, rivolgendo il più sincero dei sorrisi a sua madre, prima di lasciarsi travolgere da un suo caloroso abbraccio.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti voglio tanto bene, mamma.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ti voglio bene anche io, bambina mia.

 

Quel momento a cuore aperto tra madre e figlia viene interrotto dal telefono di Rory, che spinge quest’ultima ad allontanarsi dal locale prima di rispondere alla chiamata. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂:  Sì, pronto?

 

“Ciao, cara. Sono io. Perdonami ancora per non essere venuta. Mia figlia è a casa con la febbre, ed oggi era il giorno di riposo della domestica, pensa un po’ a quanto sono fortunata!”

 

𝓡𝓸𝓻𝔂:  Honor! Ciao! Non ti preoccupare, davvero. Logan mi ha detto tutto, mi dispiace tanto per la piccola Olivia, spero che si rimetta presto…
𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: È forte, è soltanto un po’ di influenza.
𝓡𝓸𝓻𝔂:  Ci saranno sicuramente altre occasioni…
𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Già, a proposito di questo… Ne ho già parlato con mio fratello. Che ne dite di venire a cena a casa dei miei a fine mese? So che può non sembrare una proposta allettante - considerando il modo in cui si è conclusa l’ultima volta -  ma ti posso assicurare che terrò a bada tutti quanti, promesso. Mia madre ha insistito parecchio, dice che si rende conto che abbiate iniziato con il piede sba
𝓡𝓸𝓻𝔂:  C-certamente. Ci saremo.
𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Davvero? Fantastico. Vi mando tutti i dettagli per messaggio. Ancora un bacione, Rory! Non vedo l’ora di darti il mio regalo per il principino!

 

Rory riattacca senza sbattere ciglio, consapevole di aver appena firmato la condanna a morte della sua politica “niente-stress” o, peggio, della sua relazione con Logan.

 

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Capitolo 25
*** Chapter Twenty-Five: The Broken Rule ***


- Philadelphia, Truncheon Books -


𝓡𝓸𝓻𝔂: Settimana prossima sarà super incasinata. Devo consegnare un articolo per un settimanale online entro mercoledì mattina, ho il corso pre-parto ad Hartford il martedì e il giovedì pomeriggio, e… Rullo di tamburi, sono a cena dagli Huntzberger il giovedì sera.

𝓙𝓮𝓼𝓼: La ciliegina sulla torta. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: La goccia che farà traboccare il vaso.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Dipende dai punti di vista.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non penso di riuscire a gestire tutto questo stress!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Io dico che puoi superare anche questa…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lo dici soltanto perché hai bisogno del dattiloscritto completo entro fine mese e non puoi permetterti una mia crisi di nervi!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Potrebbe essere uno dei motivi per cui sono gentile con te, sì.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Uno dei motivi?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Devi ancora farmi leggere la parte in cui fa il suo ingresso il teppista di Stars Hollow. Sai, il nipote ribelle di Luke Danes… 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Il solo ed unico.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ci tengo alla mia reputazione. Vorrei che non scrivessi troppe cattiverie. I lettori più attenti potrebbero collegare il nome fittizio del personaggio a me.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Temi che scoprano che “Johnny Morello” è ispirato a te?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Aspetta, cosa? Il mio personaggio si chiama Johnny Morello? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Pensavo di tagliare le parti in cui compare, non convince nemmeno me…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Io penso che darebbe un vero tocco di classe alla trama.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Forse dovrei fidarmi del tuo giudizio, editore.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Lo credo anche io, autrice.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Facciamo venerdì prossimo a Philadelphia? Potrei organizzarmi meglio, prendere una stanza e fermarmi tutto il fine settimana…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sei una donna all’ottavo mese di gravidanza, non ti lascerò dormire da sola in uno squallido motel lontana da casa. Il 25 è il compleanno di Doula, pensavo di passare qualche giorno a Stars Hollow in ogni caso. Diamo un’ultima occhiata al dattiloscritto insieme e poi consegno tutto ai ragazzi. Che ne dici?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess versione “Fratellone premuroso”. Questa mi mancava.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Liz mi ha praticamente implorato. E comunque, Doula non è niente male. Ha iniziato ad ascoltare i Metallica.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Spero che non abbia ereditato la tua vecchia t-shirt. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Naturalmente, sarà il mio regalo di compleanno.
𝓡𝓸𝓻𝔂: I Metallica sono okay, le t-shirt dei Metallica sono evitabili.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Invidiosa. Ne prenderò una anche per il piccolino, non ti preoccupare.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Provaci e sei morto.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ci aggiorniamo.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ci aggiorniamo…
 

Ripete Rory confusa poco prima che Jess decida di attaccare, in seguito a quel bizzarro saluto finale.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Cos’era quello? 

 

Ruby, che è entrata nell’ufficio del collega poco prima per recuperare alcune scartoffie e ha  assistito dunque ultimi secondi della telefonata, si ritrova a fissare il ragazzo perplessa, in attesa di una sua risposta.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Quello cosa?
𝓡𝓾𝓫𝔂: “Ci aggiorniamo”?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Vuol dire che “ci aggiorniamo”.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Se lo dici tu. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non ti chiederò “Che intendi?”. Francamente, non mi può fregare meno.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Il suo fidanzato sembra un figo. L’ho googlato dopo che Rory mi ha fatto vedere l’anello. Deve essere ricco sfondato! Non sai quanto la invidio!
𝓙𝓮𝓼𝓼: È un coglione. 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Wow. Allora suppongo che i “coglioni” siano proprio il suo tipo. 

 

Ribatte ironica, facendogli una pernacchia.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Senti… Andiamo da Joe’s dopo il lavoro? 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Vuoi “bere per dimenticare”? Ancora? 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Pensavo più a “Passare del tempo in compagnia di un’amica”. Ma se hai di meglio da fare… 

 

Ruby rimane decisamente spiazzata da quella risposta. Non capita spesso di ricevere un invito da parte di Jess, è raro persino che il ragazzo definisca un altro essere umano “amico”, considerando la sua indole da ragazzo solitario.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Terra chiama Ruby!? Un semplice “No” avrebbe fatto meno male. 

 

Esclama facendo il melodrammatico, poggiando una mano sul cuore.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Perché no? Andiamo. Prendo la giacca…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ehm… Sono solo le quattro e mezza.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Oh… Giusto. A dopo quindi. Da Joe’s.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Così pare.

 

Ruby annuisce un paio di volte, come ad accertarsi di aver capito bene, dopodichè inizia ad incamminarsi verso il suo ufficio.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ruby?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Sì?
 

Risponde la bionda, voltandosi nell’esatto istante in cui Jess pronuncia il suo nome.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Hai dimenticato questi… 

 

Ruby, ancora parecchio confusa dall’iniziativa del collega, impiega alcuni secondi a comprendere le sue parole.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Certo. I documenti. Sì. Vado…

 

Jess scoppia a ridere, di fronte ad una Ruby particolarmente goffa e impacciata. È forse la prima volta in cui si rende conto di essere attratto da lei, e non soltanto dal punto di vista estetico.

 

[...]
 

- Joe’s,  A few hours later -

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: E poi mi ha detto: “Non sei tu, sono io” . E il mese dopo si è consolato tra le braccia della mia migliore amica!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Brutta storia...
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ma non é lui il peggiore. Ho conosciuto questo ragazzo, al college, il tipico ragazzo da confraternita. Ci siamo frequentati per qualche settimana, nulla di serio. Ma tutto è scoppiato nel momento in cui mi ha restituito la mia copia dell’ ‘Ulisse’ e mi ha detto “Scusa, niente da fare. La mitologia non fa per me”.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ouch! Pesante…

 

Aggiunge Jess sgranando gli occhi in maniera teatrale, per poi soffocare una risata nell’ennesimo bicchiere di birra.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Aspetta, aspetta... Sbaglio o Joyce era - cito testuali parole - “incomprensibile e maledettamente barboso”?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Non rinnego niente di tutto ciò. Ma ridurre un capolavoro della letteratura moderna ad una brutta copia dell’Odissea è davvero scandaloso. E da quel giorno, il fatidico 17 marzo del 2012, ho stabilito una nuova regola: non frequentare mai più ragazzi stupidi. 

𝓙𝓮𝓼𝓼: E hai rispettato questa regola negli ultimi cinque anni?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Naturalmente. Tranne una volta. Spring break 2014. Ma per Travis Parker e i suoi addominali questo e altro! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Bene, allora… Brindiamo a questo!

 

Propone agitando il suo bicchiere mezzo vuoto.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: A Travis Parker?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Alle regole infrante! 

 

Esclama un po’ alticcio, facendo scontrare il suo boccale di birra con il cocktail fruttato di Ruby.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Sai, mi ero fatto un’idea totalmente sbagliata su di te. 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Bionda e bella, uguale oca senza cervello. Ci ho preso, vero?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ragazza popolare, magari anche capo cheerleader. Bevi solo Cosmopolitan, trucco e capelli sempre impeccabili… Scommetto che sei stata persino reginetta del ballo al liceo!
𝓡𝓾𝓫𝔂: Quella stronza di Tiffany Johnson mi ha soffiato la corona, è una ferita ancora aperta. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ti avevo presa per un fottuto stereotipo. Sei molto più di questo.

 

Ruby, ancora intenta a sorseggiare il suo cocktail colorato, alza finalmente lo sguardo e incontra quello di Jess. 

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Ti ringrazio.

 

Risponde continuando a sostenere lo sguardo di Jess. Quella gara di sguardi si conclude con la resa di Jess, il primo dei due ad abbassare il capo e rivolgere i suoi occhi assorti altrove.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Un penny per i tuoi pensieri.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Come?

 

Risponde Jess sovrappensiero, quasi come se negli ultimi secondi fosse stato in un universo tutto suo. 

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Hai la testa altrove. A che pensi?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sai, non avremmo dovuto fare sesso al primo appuntamento.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ed ecco che rovina tutto quanto! Perchè tiri in ballo questa cosa ora? Avevo quasi rimosso il fatto che tu mi avessi vista nuda!𝓙𝓮𝓼𝓼: Peccato, perchè io invece me lo ricordo piuttosto bene! 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Rettifico. Posso darti uno, due, tre penny… Basta che tieni per te questo tipo di pensieri per il resto della tua vita.

 

Esclama Ruby tirando fuori il portafogli dalla sua borsetta, alla ricerca di qualche spicciolo. 

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Dico sul serio! Ci saremmo risparmiati settimane di imbarazzo! 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Aspetta, hai detto che era un appuntamento?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non ho detto questo.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Sì invece, poco fa. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh, non lo era. 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ah, mi sembrava… 
𝓙𝓮𝓼𝓼: È solo che… Avevo il morale a pezzi, e in quanto uomo avevo delle e—
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ti prego, non dire “esigenze”, potrei vomitare.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Esigenze. 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Lo ha detto. Ew.

 

Esclama rabbrividendo soltanto al pensiero.  

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Il punto è che... Sono contento di aver represso i nostri "impulsi sessuali", mettendo la professionalità al primo posto.
Ci siamo conosciuti meglio e— insomma, sappiamo entrambi una delle politiche aziendali afferma che le relazioni tra colleghi sono altamente sconsigliate.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Lo sappiamo? 

 

Domanda Ruby confusa, come se fosse la prima volta in vita sua in cui ne sente parlare.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Già, altamente.

 

Ripete Ruby più a se stessa che all’amico, cominciando a giocare nervosamente con la cannuccia del suo drink. 
Jess, d’altro canto, manda giù la sua birra tutta d’un fiato, cominciando a sentire la mente leggermente annebbiata a causa dell’alcol. 
Quel silenzio imbarazzante viene interrotto qualche secondo dopo dal ragazzo che, poggiando il boccale ormai vuoto sul tavolino, finisce per attirare con quel suono l’attenzione di lei.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Altro giro?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Altro giro.

 

[...]

 

- The morning after
 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Quando hai detto che le relazioni tra colleghi sono "altamente sconsigliate", ti riferivi ad una clausola del contratto che ho firmato in particolare, o parlavi di una sorta di “regola non scritta”? Insomma, una di quelle che nessuno rispetta... Hai presente Grey’s Anatomy? Lì tra colleghi ci danno dentro come ricci, insomma—

 

Ruby e Jess si trovano nella camera della bionda, entrambi distesi sul suo letto, senza vestiti e con lo sguardo rivolto verso il soffitto.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Deja-vu, non trovi?
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ho infranto un’altra regola, di nuovo, non ci posso credere. Ho infranto la regola e tu sei mio complice. Dannazione!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non mi definirei "stupido". Scommetto che il tizio dello Spring Break

𝓡𝓾𝓫𝔂: L’altra regola, idiota! 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Solo un secondo…

 

Esclama ridacchiando sotto i baffi per poi afferrare il suo cellulare, che qualche secondo prima aveva cominciato a squillare. Dopo aver letto il mittente della chiamata, Rory Gilmore in persona, Jess tentenna per qualche secondo, decidendo infine di ignorare la chiamata.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Chi era? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Nessuno.

 

Risponde vago impostando la modalità silenziosa per poi poggiare nuovamente il telefono sul comodino.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Dicevamo… Com’è che ci danno dentro i personaggi di Grey’s Anatomy? Parli di rendez-vous nella camera mortuaria? Sveltine negli ascensori? Tra una colonscopia e l’altra? 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Sei disgustoso.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ma ti piaccio.
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ah, sì? E cosa te lo fa pensare?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Lo hai detto tu. 
𝓡𝓾𝓫𝔂: L’ho detto io?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Ieri sera, dopo il terzo Cosmopolitan. Hai detto una cosa del tipo “Jess, mi piaci da impazzire. So che sei il mio capo, ma l’altra sera ho sognato di leccare i tuoi—”
𝓡𝓾𝓫𝔂: Okay, basta così. Ti prego, ti prego.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che c’è? 
𝓡𝓾𝓫𝔂: Non ho mai detto una cosa simile. Te lo assicuro.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Forse non hai usato testuali parole ma ti giuro che
𝓡𝓾𝓫𝔂: Ho capito, ho capito. Vado a seppellirmi. 

 

Conclude la bionda lasciando sprofondare la sua testa sul cuscino.

 

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Capitolo 26
*** Chapter Twenty-Six: The L Word ***



 



- Hartford, Huntzberger Manor
 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Possiamo sempre dire che hai le doglie e che dobbiamo correre in ospedale!
𝓡𝓸𝓻𝔂: È troppo presto per le doglie. Si preoccuperebbero inutilmente e... Che ne sai? Magari si offrirebbero anche di accompagnarci!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Io non ci giurerei. Quando era piccola, Honor si è fratturata la tibia cadendo dalla bici. Mio padre, molto afflitto dalla notizia, ha fatto mandare un biglietto di pronta guarigione dalla sua segretaria. Sai, una di quelle frasi da biscotto della fortuna… Non credo nemmeno che si sia impegnato a cercarla lui stesso.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che premuroso.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Senti, che ne dici di un incidente? Posso essere io quello che cade dalla bici, questa volta.
𝓡𝓸𝓻𝔂: E rischieresti di rovinare questo bel faccino?

 

Domanda Rory pizzicando il viso del fidanzato, con l’intento di prenderlo in giro.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Hai ragione, non ci crederebbe nessuno. Forse dovremmo soltanto dirgli che abbiamo avuto un contrattempo, Honor capirà! 
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, no, no! Non se ne parla. Siamo davanti a questo cancello da almeno dieci minuti. I miei piedi già implorano pietà… I tacchi in gravidanza sono una tortura! E no, non sopporterò di avere le caviglie gonfie per il resto della settimana senza che ne sia valsa effettivamente la pena.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sei proprio convinta, eh?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che c’è? Sono io quella che dovrebbe essere agitata! In fondo… Non potrà mai andare peggio dell’ultima volta. O sì? No, lascia perdere. Preferisco che tu non risponda.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: È solo che 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Tuo padre è stato molto gentile l’ultima volta che l’ho visto…

 

Prosegue Rory facendo spallucce.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Già, perché sapeva che avrei dovuto sposare un’altra donna e che la sua “reputazione” non ne avrebbe risentito.

 

Rory strabuzza gli occhi, visibilmente ferita da quel commento. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Giusto, avevo quasi dimenticato di essere una “rovina-reputazioni”.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sai benissimo cosa intendevo, scheggia…  

𝓡𝓸𝓻𝔂: È stata tua madre ad invitarci, giusto? Ha sventolato bandiera bianca. Diamole il beneficio del dubbio! 

 

Conclude Rory tentando di essere positiva, dimostrandosi più che decisa a procedere secondo i piani.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sei così magnanima e saggia. Cosa ho fatto per meritarti?

 

Rory scuote la testa, lasciandosi sfuggire un sorriso, e Logan si avvicina alle sue labbra baciandole dolcemente.

 

“Ma allora siete qui! Avrei giurato di aver sentito la tua voce da laggiù, fratellino!”

 

Esclama Honor cogliendo entrambi alla sprovvista, spuntando fuori da chissà dove.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Da doveChe diavolo ci facevi nascosta dietro alle siepi?
𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Non voglio che Olivia mi veda con queste… 

 

Inizia mostrando ai ragazzi la sigaretta che stringe tra le dita. 

 

𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: E nemmeno Josh, a dire il vero. Voglio dire… Ho smesso con con questo schifo, lo giuro! È solo che tornare a casa mi rende parecchio… Nervosa. 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Okay, questo non aiuta per niente. 

 

Sussurra Logan lanciando un’occhiata complice a Rory.

 

𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Mi sei mancato, disgraziato! Fatti abbracciare!

 

Esclama euforica lanciandosi tra le braccia del fratello.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: La giacca, attenta… 

 

Risponde ridacchiando, schivando la sigaretta appena in tempo. 

 

𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Merda. Hai ragione, la butto subito. Il fumo fa male al bambino.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Fa male anche a me, se dai fuoco alla mia giacca preferita… 

 

Honor lo ignora e spegne la sua sigaretta con il piede dopo averla gettata per terra.

 

𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Rory, tesoro, ma sei enorme!

 

Aggiunge estasiata, scrutandola da testa a piedi.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Grazie… Credo.
𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Vieni qui, voglio un resoconto dettagliato di tutto ciò che hai combinato negli ultimi dieci anni. Ti ho mai detto che ti considero la sorella minore che non ho mai avuto? Detto tra noi, non mi è mai piaciuta quella Odette… 

 

La bionda, lasciandosi trasportare dalla parlantina che la caratterizza, prende la Gilmore a braccetto e se la porta via, lasciando che Logan proceda da solo fino alla porta di ingresso.

 

[...]

 

𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Buonasera, Lorelai. È un piacere conoscerti, dico sul serio.
 

Esclama Sheri con una compostezza invidiabile, mentre porge la mano alla futura nuora. Rory, d’altro canto, si volta verso Logan piuttosto confusa, in attesa di una qualsiasi reazione da parte del ragazzo. 

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Mamma, tu e Rory vi conoscete già. Che cosa—?!
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Lo so, lo so bene. È solo che… Non ci vediamo da parecchi anni, mia cara. 
E so anche che abbiamo iniziato con il piede sbagliato. Mi piacerebbe molto che tu accettassi le nostre più sentite scuse. Presto diventeremo una famiglia, non possiamo permetterci di
𝓡𝓸𝓻𝔂: Assolutamente sì.
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Come, prego?
𝓡𝓸𝓻𝔂: È acqua passata, dico sul serio. È molto importante anche per me, mi piacerebbe che tanto che voi siate presenti nella nella nostra vita e in quella di… 

 

Si interrompe per rivolgere lo sguardo al suo pancione, lasciando all’immaginazione il resto della frase. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Insomma… È un vero piacere anche per me, signora Huntzberger.

 

Conclude Rory col sorriso sulle labbra, stringendo finalmente la mano di Sheri.
Logan, che ha assistito col fiato sospeso a tutta la conversazione, si lascia andare in un profondo sospiro di sollievo, per poi portare una mano sul fianco della sua fidanzata e accompagnarla nella sala da pranzo.

 

[...]

 

𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Quindi, Lorelai… 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Solo Rory.

 

La interrompe Gilmore, invitando la donna a chiamarla con il soprannome che ormai da anni le è stato affibbiato.

 

𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: D’accordo, “solo Rory”.

 

Ribatte la signora Huntzberger abbozzando qualcosa di vagamente simile ad un sorriso.

 

𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Di che cosa ti occupi al momento? Mitchum mi diceva che lo scorso anno hai avuto qualche divergenza con Naomi Shropshire… 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già, avremmo dovuto collaborare per portare a termine la sua autobiografia. O qualcosa del genere. La verità è che le sue idee per il progetto si sono rivelate più confusionarie che mai, e a quel punto la sintonia che si era creata tra di noi in un primo momento ha iniziato a fare acqua da tutte le parti… 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ma dopo aver lasciato perdere quella svitata, Rory ha scritto alcuni pezzi per il New Yorker
𝓡𝓸𝓻𝔂: Il marito di mia madre ne ha persino fatto plastificare uno sul retro dei menu del suo locale!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: E per l’Hartford Courant.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già, due o tre. Anche se attualmente mi sto occupando di un altro progetto… 

 

Prosegue la Gilmore incerta, lanciando un’occhiataccia al fidanzato. Si è resa conto di ciò che sta facendo, e questo non le piace per niente. Non ha di certo bisogno di qualcuno che l’aiuti a fare bella figura con i propri genitori. È sempre stata brava a cavarsela in situazioni simili, almeno fino a quando non ha fatto la conoscenza della famiglia Huntzberger.

 

𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: E di che si tratta, Rory? Se posso chiedere.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Certamente. Sto scrivendo un libro. Da sola questa volta… 
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: È fantastico! E di che cosa parla?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Di me. Voglio dire… Di me e di mia madre. Principalmente della sua storia, di come mi ha cresciuta senza l’aiuto di nessuno, del nostro rapporto
 
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Interessante! E dimmi, lo hai già proposto a qualche casa editrice? Posso darti alcuni contatti se
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non ne ho bisogno. Ho già trovato qualcuno, la ringrazio. 
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Ah sì? E chi? HarperCollins? Sterling? Abrams?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Truncheon Books.
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Mai sentita nominare.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: È tra le più importanti della Pennsylvania.  
𝓡𝓸𝓻𝔂: A dire il vero la dirige un amico. Non è poi così grande, ma nell’ultimo hanno acquisito alcuni autori europei piuttosto interessanti… 
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Ad esempio?
𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Muoio di fame! Che ne dite di posticipare l’interrogatorio e mangiare questo delizioso arrosto? 

 

Domanda Honor agitando la sua forchetta, con l’intento di smorzare quel clima teso che sembrava già essersi creato. 

 

𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Buona idea, non vorrei che si freddasse.
Dorota ci ha messo così tanto impegno, è decisamente uno dei suoi piatti forti. 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Dorota, la nuova domestica…

 

Sussurra il ragazzo all’orecchio di Rory, che annuisce prima di portare il primo boccone alle labbra. Non ha mai desiderato tanto un arrosto in vita sua. Non perchè sia effettivamente affamata, ma si rende conto che ogni minuto in cui la sua bocca è impegnata a masticare, sarà un minuto in meno da dedicare a quell’assurdo test a cui pare che la famiglia Huntzberger la stia sottoponendo.


[...]

 

𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Cara, come sta tua nonna? Ho saputo del povero Richard, che riposi in pace. Non deve di certo passarsela ben
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Andiamo, dacci un taglio… 

 

Risponde bruscamente Logan, fulminando la donna con lo sguardo. Sa bene quanto la morte del nonno sia ancora una ferita aperta per Rory e non vuole di certo che si senta più a disagio di quanto già non lo sia. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: No, davvero, è tutto okay. 

 

Scuote la testa, rassicurando il fidanzato. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Nonna sta bene. Ha messo in vendita la casa ad Hartford! Al momento è ancora in attesa di un acquirente, ma ha deciso di trasferirsi stabilmente a Nantucket qualche mese fa. Presumo che non appena venderà ufficialmente la villa Gilmore, prenderà in affitto un monolocale nelle vicinanze. Insomma, per quando vorrà pernottare nel Connecticut…  
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: “Monolocale”, “affitto” ed “Emily Gilmore” nella stessa frase? Ho forse le allucinazioni?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Emily Gilmore è una donna dalle mille sorprese! 
𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Nantucket, Nantucket… l’isola di Moby Dick!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Esatto, proprio quella!
𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Deve essere fantastica! 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Lo è, te lo assicuro! Io e mia mamma siamo andate a trovarla qualche settimana fa, il panorama è qualcosa di strepitoso! 
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Tua madre… Gestisce una locanda, non è vero?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già, il Dragonfly Inn. È a poco più di 25 miglia da qui… Se vi capita di fare un salto, chiedete pure di Lorelai. Sono sicura che vi riserverebbe un trattamento speciale!
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Certo, lo faremo.

 

Risponde la signora Huntzberger con freddezza, senza nemmeno distogliere lo sguardo dal suo piatto. Rory, resasi conto di quegli interminabili secondi di silenzio, si appresta a pensare a qualcosa di brillante da dire, naturalmente con scarsi risultati. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Signor Huntzberger, Logan mi ha detto che gli affari procedono a gonfie vele… 

 

È quello che dopo tutte quelle riflessioni esce dalla sua bocca, nonostante non capisca un accidenti di finanza e ogni volta che Logan prova a tirare fuori l’argomento finisca per addormentarsi sulla sua spalla.

 

𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Oh, assolutamente. Riprendersi dalla grande crisi del 2008 non è stato di certo un gioco da ragazzi, ma dopo anni di duro lavoro - e, anche se mi duole ammetterlo, devi sapere che il contributo del campione che siede alla tua destra è stato fondamentale - la Huntzberger Publishing Company è ancora tra i leader del settore. Ma insomma, sono sicuro che hai sentito questa storia un milione di volte… 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, esatto, un milione…

 

Mente spudoratamente, rivolgendo un sorriso colmo di imbarazzo al fidanzato.

 

𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Posso dire quello che stanno pensando tutti qui? Che noia! Vi prego, piantatela di parlare di lavoro! Rory, dimmi del bambino, quando dovrebbe nascere? È un maschietto, giusto? Hai già pensato al nome?
𝓡𝓸𝓻𝔂: La scadenza è a metà luglio. E sì, è un maschio.
𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Sono così emozionata! Ho sempre desiderato un pargolo da riempire di regali! 
𝓞𝓵𝓲𝓿𝓲𝓪: Pronto?! Ed io a che servo?
𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Non ora Liv! Sarò la zia d’America che viene a farvi visita di tanto in tanto, con una borsa piena di giocattoli e caramelle! Hai presente la valigia di Mary Poppins? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Zia d’America? Pensavo che tu e Josh abitaste a poche miglia da Hartford… 
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Hai già pensato all’asilo a cui iscriverlo? So che sembra una follia, ma una mia cara amica mi ha raccontato che la lista d’attesa per gli istituti privati più rinomati di Londra è interminabile, mi ha parlato addirittura di due anni di anticipo o giù di lì per assicurarsi un posto alla Wetherby, alla Kensington e… Qual era l’altra? Devo essermelo appuntato da qualche parte… 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non capisco, cosa
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Non pensi di iscrivere nostro nipote in un asilo privato? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: A dire il vero non ci avevo ancora pensato, mia madre mi ha tenuta con sé fino a
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Anche tua madre si trasferirà in Europa?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Cazzo… Mamma, papà, possiamo discuterne in un altro momento? 

 

Interviene Logan completamente spiazzato dalla piega che sembra aver preso quella conversazione, cercando invano di incrociare il suo sguardo con quello di Rory e di comunicare con esso tutta la sua mortificazione per l’accaduto.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sarà un piacere dare un’occhiata a quelle scuole, signora Huntzberger. Farò qualche ricerca non appena torno a casa. Grazie per l’interesse.

 

Risponde la Gilmore con una compostezza paragonabile a quella mostrata dal resto di quella assurda famiglia. 

 

𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Figurati Rory, lo sai che vogliamo solo il meglio per il piccolino.

 

Logan, che ha notato il temperamento decisamente più freddo e distaccato della fidanzata, poggia la mano su quella di lei, contatto che quest’ultima si appresta ad interrompere, scansandola ed alzandosi di colpo dalla sedia. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ho bisogno di un po’ d’aria. Sapete La gravidanza, le vampate di calore e tutto il resto. Con permesso… 

 

Dopo aver fatto un leggero cenno con la testa, Rory si dirige a passo svelto verso la porta di ingresso, trattenendosi dal fare una qualsiasi scenata davanti a quella gente. 

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Rory, aspetta…

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Capitolo 27
*** Chapter Twenty-Seven: The Dynastic Plan ***




-
Hartford, Huntzberger Manor

Logan si alza bruscamente dalla sedia con l'intento di rincorrere la sua fidanzata, ma tutta la rabbia repressa nei confronti della sua famiglia gli impedisce di abbandonare la stanza, non prima di avergliene dette quattro.


𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Che razza di problemi avete? 


Domanda Logan con un tono di voce esageratamente alto, che fa letteralmente sobbalzare la piccola Liv. 


𝓗𝓸𝓷𝓸𝓻: Tesoro, perchè non andiamo di sopra a giocare con le bambole di porcellana della nonna? Josh, coraggio, vieni anche tu!

 

La bambina, che da dieci minuti buoni stava giochicchiando con la sua porzione di broccoli, coglie l’occasione di svignarsela e acconsente senza fare troppe domande.
Prima di lasciare la stanza, Honor tira una leggera pacca sulla schiena al fratello, come per dire “Io sono dalla tua parte”.

 

𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Logan, tuo padre ed io stavamo solo cercando di
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Cosa? Che cosa? Sentiamo, cosa cazzo stavate cercando di fare?
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Logan Huntzberger, non osare rivolgerti a tua madre in questo modo!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Avete organizzato questa cena a che Pro? Cercavate di umiliarla o qualcosa del genere? Di sabotare la nostra relazione? Coraggio, sono tutto orecchie.
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Niente di tutto ciò, stavamo soltanto cercando di capire come avete intenzione di crescere nostro nipote. 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non è “vostro nipote”. È “nostro figlio”. E per la cronaca, non è affar vostro. Ha smesso di esserlo nel momento in cui mi avete pregato di convincerla ad abortire! 
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Eri promesso ad un’altra donna, Logan. Una donna con cui eri impegnato da almeno un anno. Cosa penserà la gente? Quando farà due più due e capirà che questo bambino è stato concepito il giorno in cui Odette è andata a scegliere i fiori per il ricevimento?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non me n'è mai fregato un accidenti di ciò che pensa la gente, e di certo non inizierò adesso.
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Ah, no?

 

Interviene il Signor Huntzberger, che fino a quel momento era rimasto in disparte e aveva lasciato la parola a sua moglie.

 

𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Eppure ti interessava quando sei venuto da me strisciando, dopo il fiasco a San Francisco. Ti interessava anche quando ti ho aiutato a farti un nome, a conoscere la gente giusta, a farti strada questo mondo che dici tanto di odiare. 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ma questo che diavolo c’entra?
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Non mi pare di averti puntato una pistola alla tempia, quando ti ho incoraggiato a prendere in moglie Odette. Io e tua madre avremmo anche forzato un po’ la mano, ma siete due adulti consenzienti, la scelta è stata soltanto vostra.

 

Logan non riesce proprio a trattenere una risata.


𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ah, sì? Questa è proprio bella. 
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Che cosa vorresti dire?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ti prego, papà… Odette non mi ha mai amato. Ed io non ho mai amato lei. Tutto questo fidanzamento è stato una pagliacciata, fin dal primo momento. Perchè credi passasse così tanto tempo a Parigi, mentre eravamo fidanzati?
Ci siamo lasciati trascinare da una cosa più grande di noi, questo non è amore. Questo è accontentarsi.
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Quello che dici non ha alcuna importanza, il punto è che avevi preso un impegno ed hai mandato tutto a puttane. Insomma
… La tua specialità!
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Mitchum, ti prego. Abbiamo già avuto questa conversazione… 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Mi hai messo alle strette. Cinque anni fa ti ho chiesto un favore ed improvvisamente mi sono trasformato nel tuo fottuto burattino. Gli incontri combinati, gli eventi pubblici, ti ho assecondato in tutto e per tutto. Perchè… Te lo dovevo, l’ho fatto perchè pensavo fosse la cosa più giusta da fare.   

 

Mitchum alza gli occhi al cielo, aspettando che suo figlio dia un taglio a quell’inconcludente monologo. 



𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷:  Credevo che fosse il meglio a cui io potessi aspirare. Dico sul serio!
Un buon lavoro, una “brillante” carriera davanti. Una donna bellissima al mio fianco, con una famiglia rispettabile e un fondo fiduciario degno di nota. 
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Già, perché lo era!

 

Logan scuote la testa, ignorando le parole della donna e continuando ad imprecare tra sè e sè. 



𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: E mentre quella povera sciagurata impazziva con i preparativi per le nozze, tu te la spassavi con uno dei tuoi innumerevoli passatempi del college.

 

A quel punto, Logan non ci vede più dalla rabbia. Si avvicina pericolosamente al padre, ad appena venti centimetri dal viso dell’uomo.
Vorrebbe prenderlo a pugni all’istante, ma decide di dargli un’ultima occasione per ritrattare.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Come diavolo hai chiamato Rory?

 

La signora Huntzberger, preoccupata dalla piega che sta prendendo la conversazione, si appresta a dividerli, prendendo suo figlio in disparte e sperando di farlo ragionare.

 

𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Tuo padre intendeva dire che c’è un motivo se le cose non hanno funzionato tra te e Rory la prima volta. Venite da due mondi diversi. Avete aspirazioni diverse, desiderate cose diverse. 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Questa è una bella stronzata!
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Non sapeva niente di Londra, vero? 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Di cosa?
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Mitchum mi ha detto della tua nuova posizione. Mi ha detto che vogliono che tu ti stabilisca in maniera permanente in Europa. Che la tua presenza è di vitale importanza per
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Visto che "Mitchum" ti dice tutto, saprai anche che gli ho chiesto alcuni giorni per valutare la loro offerta.
𝓢𝓱𝓲𝓻𝓪: Non avrà pensato davvero che tu avresti rinunciato alla tua carriera per vivere nello scantinato del suo patrigno? 
Sì, Honor si è lasciata sfuggire qualche dettaglio riguardo alla reggia in cui hai trascorso questi ultimi sei mesi… 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Stiamo ancora valutando diverse ipotesi, ma… Anche se fosse? Forse il ruolo del grande imprenditore non fa per me, forse sono più il tipo da “vita di provincia”.
𝓜𝓲𝓽𝓬𝓱𝓾𝓶: Forse non sei il figlio che pensavo che tu fossi.

 

Interviene nuovamente il signor Huntzberger, costringendo Logan a rivolgergli nuovamente la parola.
 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Già… Forse no. 

 

Si limita a commentare Logan, sostenendo lo sguardo di Mitchum un’ultima volta.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Direi che per oggi ne abbiamo avuto a sufficienza delle vostre stronzate. Dico a Rory che ce ne andiamo.

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Capitolo 28
*** Chapter Twenty-Eight: The Wrong Reason ***





- Ten Minutes Later, Huntzberger backyard
 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Hey, scheggia. Ti ho cercata dappertutto… 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sono uscita per prendere una boccata d’aria. Poi mi scappava la pipì, quindi sono rientrata in casa alla ricerca di un bagno. Ho chiesto indicazioni alla domestica, ma dopo averlo trovato mi sono persa, e ho perso anche lei.

 

Confessa Rory senza lasciar trasparire alcuna emozione. In altre circostanze, una simile disavventura potrebbe avere un non so che di buffo, ma nessuno dei due sembra essere in vena di scherzare.
 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Temevo che te ne fossi andata via in taxi, o qualcosa del genere.


Rory continua tenere lo sguardo fisso nel vuoto, e di conseguenza ad evitare quello di Logan. Questo fino a quando una vocina all’interno della sua testa la invita ad “esplodere” e a lasciare che il sia il flusso incontrollato dei suoi pensieri a parlare per lei. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Non hai fatto altro che parlare per me ogni volta che i tuoi genitori mi chiedevano qualcosa riguardo al lavoro! Perchè lo hai fatto? Sentivi il bisogno di stravolgere ogni mia frase in modo da fare apparire quello che faccio più interessante di quanto sia in realtà? Che c’è? Non valgo abbastanza se mi limito raccontare i fatti?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Che cosa? No! Rory, che diavolo dici? Dopo tutto quello che i miei genitori hanno detto questa sera, l’unica cosa che ti infastidisce è questa? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Perchè non mi hai parlato di quelle scuole? Evidentemente non è la prima volta che Shira tira fuori quel discorso con te. Ha persino chiesto consigli alle sue amiche! IoAvrei potuto prepararmi. Avrei potuto fare delle ricerche, ioNon sapevo nemmeno che gli asili avessero una lista d’attesa! È naturale che io voglia il meglio per lui, se avessi saputo dell’importanza di un asilo privato per la tua famiglia, avrei di certo potuto
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Rory… 
𝓡𝓸𝓻𝔂: No! Invece ho fatto la figura della perfetta idiota, mi sono bloccata. Non ero preparata sull’argomento e si è decisamente notato. Quando tua madre ha cominciato nominare tutti quegli istituti prestigiosi, io
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Rory, tu non hai sbagliato niente. Loro non hanno alcun diritto di decidere per noi. Non hanno fatto altro che guardarci dall’alto in basso per tutta la serata, loro
𝓡𝓸𝓻𝔂: Perché non abbiamo più parlato di dove cresceremo nostro figlio?
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Che cosa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Abbiamo affrontato l’argomento, una volta, ma non mi pare fossimo mai giunti ad una conclusione… 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non ne abbiamo avuto il tempo. Io sono partito per New York, tu sei andata a Philadelphia per il tuo libro… 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Perchè mi sembra evidente che tu e tutta la tua famiglia abbiate dato per scontato che ci trasferiremo in Europa. 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non ho dato per scontato un bel niente. È solo che
𝓡𝓸𝓻𝔂: Avrei preferito saperlo, tutto qui. Avrei potuto afferrare al volo la battuta sulla “Zia d’America” e… Probabilmente avrei letto da qualche parte dei tempi di attesa della Kensington e non sarei rimasta spiazzata da quella dannatissima domanda!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non ho più tirato fuori l’argomento perchè pensavo che sarebbe dovuto toccare a te. Sei sua madre, sei tu a sapere meglio di chiunque altro cosa è meglio per lui. Hai detto che ci avresti riflettuto, hai detto che vivere a Londra sarebbe stata la scelta più intelligente, che continuare a fare avanti e indietro tra Hartford e Londra ogni mese avrebbe finito per
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ed io? Hai pensato a me? Questi ultimi anni lontano da casa sono stati un inferno! Ho perso un numero indefinito di ingaggi, ho trascorso quasi due anni impegnata con un ragazzo di cui non ero innamorata, ho tradito, ho fatto sesso con un nerd travestito da Wookie
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Aspetta... Cosa? Quando?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ho fatto l’amante! Non avrei mai pensato che sarei stata “l’altra ragazza” per una seconda volta, credevo di aver imparato la lezione, io  
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Rory, tu non sei mai stata “l’altra ragazza”!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Stare lontana da mia madre per così tanto tempo ha quasi distrutto la sintonia che c’è sempre stata tra di noi. Non posso permettere che questo accada di nuovo, io… Non posso.
 

La Gilmore è sull’orlo di una crisi di nervi. Continua a scuotere la testa e a camminare avanti e indietro per il vialetto, senza avere un’idea chiara di dove voglia andare a parare.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Vuoi vivere a Stars Hollow? Possiamo farlo, se è quello che vuoi, dobbiamo soltanto iniziare a
𝓡𝓸𝓻𝔂: No! Non voglio vivere a Stars Hollow! Io… Non lo so. Forse. 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Possiamo farlo. Se è quello che vuoi lo faremo, cercheremo una bella casa tutta per noi
… I miei genitori non si intrometteranno mai più nella nostra vita, te lo prometto.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Gestisci l’azienda di famiglia, Logan. Saranno sempre coinvolti nella nostra vita.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Lascerò il lavoro. Posso trovarne un altro. Qui, negli Stati Uniti. E al diavolo la ditta di famiglia. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: No! No! Che diavolo stai dicendo? Tu ami quel lavoro. Sei bravo a farlo e
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non quanto amo te.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, ma io non ti sto chiedendo di farlo!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: E che cosa mi stai chiedendo? Cosa? Cosa posso fare affinchè tu possa dimenticare questa stupida cena?

 

La voce di Logan è spezzata, mentre supplica la Gilmore di perdonarlo. Quella serata è cominciata malissimo e non sembra avere alcuna intenzione di prendere una piega migliore. Rory rimane per qualche secondo in silenzio, incapace di trovare una giusta risposta a quella domanda. 
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Cosa sarebbe successo se non fossi venuta a Londra per informarti della gravidanza?

 

Rispondere ad una domanda con un’altra domanda. In altre circostanze, Rory sarebbe stata la prima ad accusare l’altro di aver appena tentato di rigirare la frittata, ma adesso non riesce proprio farne a meno.
Quella domanda le rimbomba nella testa dal momento in cui ha messo piede in quella casa, forse anche da prima.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Di che stai parlando, scheggia? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non riesco a togliermelo dalla test. Noi… Avevamo chiuso. Quella sera, con i ragazzi, ti ho chiesto se avessi davvero intenzione di sposare Odette. Tu mi hai detto di sì. Mi hai guardata negli occhi e mi hai detto che lo avresti fatto. "E' il piano dinastico!"


Aggiunge dopo alcuni secondi di silenzio, citando le esatte parole pronunciate dell'Hunztberger quella famosa sera nel New Hampshire. 


𝓡𝓸𝓻𝔂: L’avresti sposata, Logan! 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Perché stiamo ancora parlando di lei? Io sono innamorato di te, non c’è mai stata nessun’altra. Ti ho ripetuto più e più volte che non significa niente per me, Ror—
𝓡𝓸𝓻𝔂: Rispondi, ti prego. Credi che saremmo tornati insieme, se non fosse stato per questo?

 

Domanda indicando il suo pancione, mentre continua a rivolgere al ragazzo uno sguardo stremato.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Che importanza? Adesso stiamo insieme!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Stavi vivendo la vita che i tuoi desideravano per te. E sembrava che ti piacesse, Logan. Ne hai avuta l’occasione, ma non ci hai rinunciato. Fino a quando ho preso quell’aereo e non te l’ho stravolta.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Che stai dicendo? Tu mi hai reso l’uomo più felice del mondo!

 

Risponde Logan poggiando una mano sulla spalla di Rory, ma quest’ultima si ritrae, pregandola di lasciarla prima finire.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti prego, Logan!

 

Esclama Rory alzando il tono di voce, concedendosi un lungo sospiro prima di procedere.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Rispondi sinceramente. Pensi che avresti lasciato Odette per me, se non fosse stato per la gravidanza?

 

Logan tentenna, sentendosi messo alle strette, ma dopo qualche attimo di esitazione risponde e basta.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non lo so!

 

Esclama Logan senza pensarci troppo, di fronte ad una Rory apparentemente impassibile. È la risposta a cui non voleva credere, ma allo stesso tempo è proprio quella che si aspettava di sentire, che pretendeva di sentire.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: CredoCredo di aver acconsentito a tutto questo per le ragioni sbagliate… 

 

Confessa la Gilmore con un groppo in gola, mentre si sfila l’anello dall’anulare sinistro e lo porge al fidanzato. Logan rimane senza parole, incapace di provare a ribattere in seguito ad un'affermazione del genere. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Logan, io… 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Siamo stanchi, siamo arrabbiati… Se continuiamo a discuterne adesso, diremmo entrambi altre cose di cui poi potremmo pentirci.

 

Esclama Logan con un tono di voce improvvisamente pacato, mentre afferra la mano della Gilmore, le riconsegna l’anello e poi la chiude in un pugno.   

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ti accompagno da Lorelai. Domani mattina sarò da te alle 10 in punto e ne riparleremo. D’accordo?

 

Rory è sull’orlo di scoppiare in lacrime, perciò si limita ad annuire un paio di volte con la testa emettendo qualcosa di simile ad un grugnito.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Dovrei… Dovrei tornare dentro a salutare la tua famiglia.

 

Logan scuote la testa, per poi poggiare una mano sul suo fianco. 

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non ce n’è bisogno. Loro sanno già che non torneremo. Andiamo… 

 

I due si rivolgono a stento la parola durante l’intero tragitto. Nessuno dei due ha il coraggio di tirare in ballo l'argomento discusso fino a poco prima, nessuno dei due ha le forze per litigare ancora.
Entrambi sanno bene che concludere quella discussione in questo preciso istante non porterebbe a niente di buono. 

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Capitolo 29
*** Chapter Twenty-Nine: The One ***



 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: È andata così male?
 

Domanda la maggiore delle Gilmore, in attesa di un resoconto dettagliato da parte della figlia.
Rory e Logan, seguito al fiasco dagli Huntzberger, hanno deciso di comune accordo di trascorrere la notte separati. “È meglio così”, continua a ripetersi da quando il fidanzato le ha proposto di accompagnarla nella sua vecchia casa, eppure ha una strana sensazione. Queste undici ore separati serviranno davvero a sistemare le cose? O non faranno altro che rimandare l’inevitabile?


𝓡𝓸𝓻𝔂: È andata malissimo!


Esclama Rory, camminando avanti e indietro per quella che un tempo era la sua cameretta.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Me la stavo cavando bene. Logan… Logan non faceva altro che esporsi per me, mi aiutava a dire la cosa giusta, lui… Ero così nervosa!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Da quando esiste una “cosa giusta” da dire?

 

Domanda Lorelai aggrottando la fronte. Non le è mai piaciuta quella famiglia e non ha mai nemmeno tentato di nasconderlo.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Hai capito che cosa intendo! Voleva… Voleva evitare che facessero troppe domande. Ma è esattamente quello che è successo.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ovvero? Ti hanno chiesto se il bambino è di Logan?


Rory alza gli occhi al cielo, per poi scuotere la testa e riprendere a camminare.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti ho parlato di Londra, non è vero?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Big Ben, Buckingham Palace, piove praticamente sempre… Sì, suppongo che qualcuno me ne abbia già parlato!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Il lavoro di Logan! Insomma… Ti avevo detto che mi aveva proposto di trasferirmi in Europa dopo la nascita del bambino.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Già, e mi avevi anche detto che non ne avete mai più parlato dopo quella volta e che avreste accantonato l’idea…
𝓡𝓸𝓻𝔂: A quanto pare invece è già stato deciso.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che cosa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mio figlio andrà alla Wetherby.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Che roba è?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Una scuola privata. L’ho cercata su google e pare che l’abbiano frequentata i figli dei Beckham!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Quindi conoscerai David e Victoria durante il colloquio genitori-insegnanti?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Io… Io non voglio che mio figlio frequenti la Wetherby!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E perchè no?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Perchè… È una scuola per figli di papà con la puzza sotto il naso!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ma non mi dire… Tu hai frequentato la Chilton!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io… È diverso! Io l’ho fatto per Harvard!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E tuo figlio lo farà per Cambridge, per Oxford o che so io!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, ma… 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Per l’amor del cielo, bambina mia, ammettilo e basta! Tu non vuoi trasferirti in Europa.
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, non voglio trasferirmi in Europa!


È sotto pressione che i pensieri più profondi di una Gilmore vengono a galla.
Esclama quelle parole senza riflettere troppo, ed è allora che ammette per la prima volta alla madre e soprattutto a sé stessa che c’è qualcosa che non va.
Rory si lascia cadere a peso morto sul letto, accarezzandosi il pancione con entrambe le mani, quasi come se questo gesto potesse riuscire a calmarla.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma… 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sì?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sto commettendo uno sbaglio?

 

Lorelai guarda la figlia confusa, non capendo dove voglia andare a parare.


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Parli di Londra?
𝓡𝓸𝓻𝔂: No! Sì… Forse. Sto per entrare  a far parte di una famiglia che non mi ha mai approvata, di un mondo di cui non abbiamo mai voluto far parte, io…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Frena, frena… 

 

La interrompe Lorelai, spingendo la minore delle Gilmore ad alzarsi dal letto in modo da poterla guardare dritta negli occhi. 

 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: È di questo che si tratta? Degli Huntzberger?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Certo! Di che altro?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ricordi il modo in cui i nonni trattavano Luke? O della supponenza con cui si rivolgevano al povero Dean? Dannazione, era soltanto un ragazzino!

 

Rory annuisce, comprendendo immediatamente il succo del discorso.  


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Pensi che Luke si sia arreso dopo la prima batosta? Emily Gilmore ha letteralmente complottato con tuo padre per cercare di separarci, credi che questo sia servito a qualcosa?


Rory ascolta in silenzio, riflettendo sulle parole della madre.


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: No, infatti. Se n'è fatta una ragione e giurerei anche di averla vista piangere durante il ricevimento.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già, l’ho vista anche io. Ma pensavo che l'avesse fatto perchè non le piaceva il tuo vestito…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sì, questa è la scusa ufficiale
… Ma chi prende in giro!

Rory sorride, ripensando a quella giornata indimenticabile. Lorelai era un incanto e sì, nemmeno Rory si era bevuta la storia di sua nonna
… Le sue erano decisamente lacrime di gioia.

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ma non è questo il punto.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Okay, forse…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E tesoro, se c’è una cosa che ho capito da quando hai iniziato a frequentare quelle “scuole per figli di papà con la puzza sotto il naso”… È che quel “mondo” sta più stretto a me che a te. Non dico che ci sguazzi allegramente, ma te la sai cavare piuttosto bene.
𝓡𝓸𝓻𝔂: E questo che vorrebbe dire?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Pensi che valga la pena rinunciare all’amore della tua vita soltanto perchè ha la sfortuna di provenire da una famiglia che è pien di soldi? Se la risposta è sì, credo che le cose su cui hai bisogno di riflettere siano altre.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Rinunciare? Chi ha parlato di rinunciare?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Bene. Allora smettila di pensare agli Huntzberger. Smettila di pensare ai figli di Beckham e pensa per un secondo a cosa è meglio per te, per voi.

 

Conclude Lorelai indicando il ventre di Rory.

  
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Se Logan ti ama davvero farà lo stesso.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi ama. 

 

Si appresta  precisare Rory sulla difensiva, rendendosi conto subito dopo del fatto che la madre in realtà non stesse cercando di insinuare un bel niente.



𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Perfetto, e adesso corri in cucina a prendere una vaschetta di gelato, perché ormai non ho più sonno, ho lo stomaco che brontola e tu mi terrai compagnia, che ti piaccia o no.

 

Rory, decisamente più serena rispetto a qualche minuto prima, scoppia a ridere in seguito alle parole di Lorelai.



𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi dispiace tanto per il poco preavviso… Luke sta dormendo? Ho svegliato anche lui?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Chi? Mio marito?


 

Risponde Lorelai in maniera teatrale, portandosi una mano al cuore.
Sono passati diversi mesi dal lieto evento, ma ogni volta che parla di Luke definendolo “suo marito” e non più “fidanzato” o “compagno”, uno sguardo sognante si fa strada sul suo volto.
"È questo che fa l’amore", pensa Rory ricambiando il sorriso della madre.  



𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Non preoccuparti, quando dorme così non lo sveglierebbero nemmeno le urla di Babette… A proposito di questo, ti ho mai parlato di quella volta in cui  
𝓡𝓸𝓻𝔂: Un secondo, un secondo!

 

Esclama Rory agitando il dito.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Una cosa alla volta… Prima il gelato!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Giusto. Corri, Gilmore, corri!

 

Rory sorride alla madre e cammina fino alla porta della sua stanza, ma prima di proseguire verso la cucina si volta, rivolgendosi nuovamente alla madre.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sì, tesoro?


 

Rory tentenna per qualche secondo, ma poi lo chiede e basta.



𝓡𝓸𝓻𝔂: Logan è quello giusto, non è vero?
 


Lorelai rimane un attimo spiazzata da quella domanda, ma poi sorride e basta.

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Certo… Certo che lo è.



Rory resta il silenzio per qualche secondo per poi rivolgere alla madre un sorriso a trentadue denti. 

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Hey, quello sì che è un bel sorriso!


Rory si avvicina nuovamente a sua mamma, prendendo la sua mano e guidandola verso un punto preciso del suo ventre.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Hai sentito?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Oh, sì. La nocciolina ha fame!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Credo che a questo punto somigli più ad una noce di cocco!

 

Esclama indolenzita, lasciandosi sfuggire una sonora risata non appena il piccolo scalcia di nuovo. 



𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Coraggio, non vorrai mica farlo aspettare!
𝓡𝓸𝓻𝔂: “Farlo”? Sicura di non parlare per te?


Domanda lanciando uno sguardo sospettoso alla madre.



𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Aw. Fa i capricci quando la mamma non gli lascia mangiare il gelato in santa pace… Deve proprio essere un Gilmore. Buon sangue non mente!

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Capitolo 30
*** Chapter Thirty: The Voice ***




Gilmore Home, 10:00 a.m.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma! Hanno suonato?

 

Domanda Rory incapace di contenere la sua agitazione, urlando a tutta voce dal piano di sopra. 



𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Per l’ennesima volta… No. Logan non ha ancora bussato. E sono le dieci adesso! Dagli tempo!

 

Dopo la serata all’insegna di “Willy Wonka” e gelato al cioccolato, Rory e Lorelai si sono addormentate nella vecchia stanzetta della ragazza. O meglio, quella che è riuscita a dormire come un sacco è la maggiore delle Gilmore, che ha iniziato a ronfare ancora prima che Veruca Salt finisse nel condotto dei rifiuti.

Rory, che aveva ripetuto più volte a sua madre di essere più tranquilla e di avere tutto sotto controllo, non ha fatto altro che pensare e ripensare alla sua discussione con Logan.

Sta facendo la cosa giusta? Ha forse avuto una reazione esagerata? Logan è ancora intenzionato a sposarla dopo la scenata della sera prima?
Cosa accadrà dopo la nascita del bambino? Continueranno a litigare? 

E così, dopo una lunga nottata all’insegna di “Se” e di “Ma”, Rory non ha ancora la benché minima idea di che cosa dire a Logan.
O meglio… Un’idea ce l’avrebbe. Le parole di sua madre riecheggiano nella sua mente ogni volta che il suo cervello tenta di comporre un pensiero razionale, eppure continua ad essere troppo spaventata per ammetterlo a sé stessa.

È così immersa dai suoi pensieri da non accorgersi che questa volta il campanello ha suonato per davvero, preannunciando l’arrivo dell’Huntzberger.

 

“Rory? Rory!”

 

Urla una voce dal piano di sotto, facendo tornare la Gilmore con i piedi per terra.

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Tesoro, è Logan!

 

Annuncia Lorelai dopo aver dato una sbirciatina dallo spioncino.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa? Di già? 
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Vado a Luke a fare colazione, vi porto qualcosa?

 

Non ricevendo alcuna risposta da parte della figlia, Lorelai interpreta quel silenzio come meglio crede. Anche nei momenti più bui, una Gilmore non rifiuterebbe mai una colazione abbondante.
Indossa il suo giacchetto ed esce dalla porta sul retro, sperando vivamente che Rory non faccia aspettare quel poveretto alla porta ancora a lungo.
Rory, dopo un discorso motivazionale davanti allo specchio, è finalmente pronta ad affrontare il ragazzo, quando si rende conto di avere ancora indosso gli abiti della sera prima. Ha ancora qualche scatolone in giro per la sua vecchia casa, ma niente di adatto a lei, non ora che le sue forme non sono più quelle di una volta.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Al diavolo…

 

Esclama infine tra sè e sè, consapevole di non poter fare altro per rendersi più presentabile. 

 

“C’è nessuno? Scheggia? Lorelai? Ho sentito la tua voce!”

 

Domanda il ragazzo confuso, ancora fermo davanti alla porta di ingresso.
Rory, ormai dall’altro capo della porta, inspira ed espira profondamente, trovando finalmente il coraggio di compiere il grande passo.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Buongiorno! 

 

Esordisce la Gilmore sforzandosi di sorridere, non sapendo in che modo approcciare Logan in quel momento.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Buongiorno… 

 

Risponde Logan con poca convinzione, mentre si fa strada un po’ incerto verso il soggiorno di casa Gilmore.
I due restano in silenzio per un po’, incapaci di trovare le parole con cui iniziare quella discussione piuttosto difficile, per poi attaccare a parlare nello stesso istante, creando non poca confusione ma rubando ad entrambi perlomeno una risata.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Volevo dire
𝓡𝓸𝓻𝔂: Penso che
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Coraggio, va prima tu!
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, non ti preoccupare, hai iniziato prima tu… 

 

Logan non è molto convinto ma, dopo un po’ di esitazione decide ugualmente di iniziare per primo. Ha riflettuto parecchio sulla discussione della sera precedente, ma non gli è stato difficile giungere alla soluzione migliore per il bene di entrambi, bebè in arrivo compreso. 

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Prima di ogni cosa, ci tenevo a dire che sono davvero, davvero dispiaciuto per quello che è successo ieri sera dai miei… 
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, Logan, non dirlo nemmeno… 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Sì, invece. Io devo farlo. Sono stato uno stronzo. Ho creduto per tutta la sera che i miei genitori stessero cercando di screditarti, ma… La verità è che stavo facendo la stessa identica cosa, impedendoti di cavartela da sola come mi avevi detto di voler fare. 

 

Rory, in seguito a quella ammissione, abbassa la testa mortificata. È contenta di ricevere le sue scuse, ma allo stesso tempo non riesce a fare a meno di pensare di avere anche lei alcune cose di cui farsi perdonare. 

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Tu, Rory Leigh Gilmore, sei una gran donna. Sei la donna più in gamba che io abbia conosciuto, e ne ho conosciute parecchio nel corso dei miei trentacinque anni di vita. E non importa quello che pensi tu, non importa quello che penseranno i tuoi lettori, non importa nemmeno quello che penso io a dire il vero. Lo sei e basta.
E sono certo… Ti assicuro che nostro figlio sarà il tuo fan numero uno. Anzi…  Numero due, probabilmente, perché sono piuttosto geloso di quel primo posto e non sono sicuro di essere pronto a cederlo al nuovo arrivato…  

 

Bastano poche parole per far ridere la Gilmore, visibilmente commossa da tutta quella premessa. 

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ho pensato molto anche a Londra. Al trasferimento e a tutto quello che comporterebbe per te e… 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Logan, io
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: No, no, lasciami finire. Lo ammetto. Pensavo davvero che fosse la soluzione migliore per noi. 
L’ho pensato per molto tempo. Ho sempre visto Stars Hollow come una soluzione temporanea, non di certo come il nostro futuro… Ma ho sbagliato. 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ah sì?

 

Rory alza di colpo il suo sguardo non appena quella conversazione prende una piega inaspettata.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Ho sbagliato a ritenere le mie aspirazioni lavorative più importanti delle tue e ti chiedo scusa per averlo realizzato soltanto adesso. 

 

Aggiunge lanciando alla sua amata un intenso sguardo colmo di rammarico, che la Gilmore si ritrova a ricambiare.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Rory, io ti amo così tanto… 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io… Non posso sposarti, Logan.

 

Esclama Rory guidata dal suo istinto, pronunciando per la prima volta a voce alta le parole su cui meditava ormai da mesi.
Logan, nonostante l’inaspettata confessione, non sembra poi così sorpreso.
È come se una parte di lui fosse consapevole del fatto che non sarebbe durate, come ci fosse una vocina nella sua testa a ricordargli costantemente che prima o poi quella bolla d’amore sarebbe scoppiata. È successo una volta, per quale ragione ora sarebbe dovuto essere diverso? 


𝓡𝓸𝓻𝔂: Ho riflettuto a lungo sul motivo per il quale Londra non mi ha mai convinta fino in fondo, ci ho pensato davvero tantissimo e… Nessuna lista dei pro e dei contro è riuscita ad aiutarmi. E ho pensato tanto anche alla tua famiglia, Logan, tu non ne hai idea. Non voglio i loro soldi, non li ho mai voluti!
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Okay, okay… Non siamo obbligati a farlo.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ho pensato agli ultimi tre anni… Al modo in cui ci siamo visti alle spalle dei nostri compagni, incapaci di darci un taglio ma anche di definire una volta per tutte il nostro rapporto… Abbiamo fatto una cosa terribile, lo sai vero?

 

Domanda Rory rivolgendosi al ragazzo, che si appresta ad annuire a testa bassa.
Non hanno mai davvero parlato di questa cosa, ma nemmeno Logan va particolarmente fiero di questo aspetto della loro relazione.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: E la sai una cosa? Dopo le prime volte ho persino smesso di sentirmi in colpa! È orribile. E così mi sono chiesta: “Chi fa questo? Chi è il pazzo che preferisce avere una relazione occasionale con l’amore della sua vita, piuttosto che fare i conti con la realtà e ammettere di essere ancora innamorato di lui?”
Ma poi è arrivato questo… Tu hai lasciato Odette, tu mi hai chiesto di sposarti ed io ho detto di sì. Ma quella vocina fastidiosa non ha smesso di risuonarmi nella testa, Logan! Nemmeno per un secondo.

 

Esclama con la voce spezzata, rendendosi conto di non essere ancora arrivata al punto, dopo tutti quei lunghi giri di parole.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ieri sera ti ho chiesto se avresti lasciato la tua fidanzata se non fosse stato per il bambino, ma sai? Credo di aver sempre saputo la risposta.

 

Ammette infine scrollando le spalle.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: La risposta è no, perchè è quello che avrei fatto anche io.

 

Quelle parole pesano come un macigno sulle spalle del ragazzo, che di istinto si porta una mano alla fronte, sentendosi la testa improvvisamente più pesante. 
È piuttosto chiaro il succo del discorso, ma il minimo che Logan possa fare è lasciarla finire di parlare.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Dopo la rottura mi sei mancato così tanto… Non hai idea di quanto sia stato difficile focalizzarmi sulla mia carriera, pensare anche soltanto alla remota idea di frequentare un’altra persona… Mi sembrava assurdo che ci fossimo lasciati, perché ogni volta che pensavo al mio futuro vedevo te. Tu, io, la nostra casa in California, e il nostro albero di avocado… 

 

Rory scrolla alle spalle, confessando per la prima volta i pensieri che hanno attanagliato la sua mente dopo essersi lasciata alle spalle Yale, Logan e la loro relazione.
Logan sorride… ma è un sorriso amaro. È il sorriso di chi ha già capito che questo tuffo nel passato non avrà un lieto fine.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Quando ti ho rivisto ad Amburgo è come se tutti quei sentimenti confusi e annebbiati fossero riaffiorati tutti in una volta. Era un periodo schifoso, il mio lavoro non mi dava le soddisfazioni che speravo e tu… Con te mi sentivo la vecchia Rory. La Rory di Yale, la Rory che agisce di istinto e che vive ogni momento come se fosse l’ultimo. La Rory che usa un ombrello come paracadute e salta, senza ripensamenti.
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: In omnia paratus.

 

Commenta Logan, ma senza l’entusiasmo che è solito avere ogni volta che ricorda i bei vecchi tempi con la “Brigata Della Vita e Della Morte”.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Già. È solo che… 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Riprendere a “vivere nel presente” ti ha fatto capire che non mi vedi più nel tuo futuro.

 

Conclude Logan con una compostezza invidiabile, e dalla reazione spiazzata di Rory deve aver proprio colto nel segno.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: C-Come… ?

 

Domanda Rory confusa, chiedendosi se sia arrivato a quella confessione perché la conosce bene o semplicemente perchè anche lui ha realizzato la stessa cosa.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Non è questo che stavi cercando di dire? Non funzioniamo più, funzioniamo meglio quando non stiamo insieme.

 

Rory scuote la testa, mentre un nodo alla gola la trattiene dallo scoppiare in lacrime proprio in questo istante.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Tu… 

 

Comincia Rory, facendo un’immensa fatica a controllare le sue emozioni e di conseguenza a terminare la frase. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Tu devi tornare in Europa. 
𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: No, Rory… Non se ne parla, io
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sarai un papà impegnato, non vuol dire che non ci sarai mai per lui.

 

Esclama scrollando le spalle, tirando su con il naso e asciugandosi le lacrime con la stoffa della maglietta.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Già… Come mio padre? O come il tuo di padre?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Come il papà Logan Huntzberger…  Di cui il nostro bambino sarà il fan numero uno.

 

Precisa apprestandosi ad afferrargli entrambe le mani, in modo da trasmettere con quel piccolo gesto tutta la fiducia che nutre nei suoi confronti, nonostante il modo in cui stanno andando le cose.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: O numero due, quel posto è già occupato… 

 

Aggiunge sorridendo tra le lacrime, strappando un sorriso anche al povero Logan.
Rory aspetta qualche secondo prima di liberarsi da quella stretta di mano, ma dopo averlo fatto si appresta a sfilare l’anello dal suo anulare, questa volta decisa a riconsegnarlo all’Huntzberger. 

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: Deja-vu, eh? 

 

Esclama ironico il ragazzo, ripensando al modo in cui la loro relazione si è conclusa, poco più di 10 anni fa, in circostanze piuttosto simili.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Non sposare un’altra Odette, d’accordo?

 

Lo intima Rory con aria implorante, prima di poggiare l’anello sul palmo della mano di Logan e poi richiuderla con l’aiuto della sua. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Al diavolo gli Huntzberger, al diavolo il piano dinastico… Sposa per amore.

 

Conclude Rory, sperando con tutta sé stessa che il ragazzo decida di seguire il suo prezioso consiglio.

 

𝓛𝓸𝓰𝓪𝓷: D’accordo, scheggia.

 

Risponde prontamente Logan sforzandosi di sorridere alla madre di suo figlio. 
Dovranno discutere di parecchie cose, ma di certo questo non è il momento più adatto. 
Logan indietreggia e si dirige verso la porta di ingresso, per poi voltarsi a guardarla un’ultima volta. 
Ed è lì che entrambi se ne rendono conto. Condividono qualcosa di troppo importante, qualcosa che va aldilà del matrimonio e persino dei sentimenti che provano l’uno per l’altro, e questo non potrà mai essere portato via da nessuno. Né dagli Huntzberger, né dalla distanza e tantomeno dal tempo. Quello che hanno è per sempre.

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Capitolo 31
*** Chapter Thirty-One: The Full Circle ***



 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Non è possibile che io sia un’altra volta alle prese con questi scatoloni… È un incubo! Ad ogni trasloco perdo la metà della roba!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Questo perchè ad ogni trasloco faccio un check della tua roba e mi accaparro tutto ciò che mi interessa!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già… Ancora non ti perdono per aver fatto sparire per mesi il mio “vestito fortunato”!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Lo hai detto anche tu che alla fine dei conti, non era un granchè!

 

Ribatte la maggiore delle Gilmore, scrollando le spalle.

 


𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, ma questo non ti autorizza ad appropriarti dei miei vestiti ogni volta che trovi qualcosa che ti piace!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Hey, signorina! Ti ricordo che hai usufruito del mio guardaroba per anni, per non parlare dei lucidalabbra alla frutta, delle pochette, delle scarpe…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Okay, basta così…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E sono piuttosto sicura che una volta siano spariti dei preservativi dall’ultimo cassetto del mio comodino!


Rory assume un’espressione disgustata e scuote la testa. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Per l’ultima volta, non so di cosa tu stia parlando! Non ho mai saputo quale fosse il nascondiglio dei tuoi… affari. Per l’amor del cielo! 

 

Mente Rory, fingendo di rabbrividire soltanto al pensiero. Lo conosceva eccome, eppure l’aneddoto del “profilattico mancante” rimane frutto dell’immaginazione di Lorelai Gilmore. 


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Giusto… Altrimenti non ci ritroveremmo con un bebè in grembo, non credi?

 

Domanda Lorelai divertita, realizzando quanto fosse inopportuna una simile uscita, soltanto dopo aver fatto uscire quelle parole dalla bocca. 

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Troppo presto?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Giusto un po’. 

 

Esclama Rory indicando una quantità imprecisata con pollice ed indice, sforzandosi ugualmente di sorridere.
La ferita in seguito alla rottura con Logan è ancora fresca, ma Rory sembra essere più che decisa a non lasciare che l’ennesima delusione la faccia sprofondare nello sconforto. 
È passata poco più di una settimana dalla partenza del ragazzo e la Gilmore sembra aver preso questo improvviso cambiamento meglio del previsto. 
Si sta già dando da fare per trovare una nuova sistemazione, continua a lavorare al suo romanzo ed è più che motivata a pubblicare per tempo l’ultimo numero della Gazzetta di Stars Hollow, nonostante gli innumerevoli disagi causati dall’ultimo mese di gestazione.

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Tesoro, sicura di riuscire a gestire tutto quanto?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Di che parli?

 

Domanda Rory fingendo indifferenza, continuando a spostare tutti i suoi averi da uno scatolone all’altro, quasi in maniera meccanica.


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Lo sai di che parlo! Questo… È da una settimana che non stai ferma un secondo, monti e disfi scatoloni, stai chiusa in camera per ore davanti a quel maledetto pc, prepari la cena… Non ci credo che l’altra sera tu abbia addirittura preparato la cena!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Avevo un po’ di tempo libero, la prossima volta aspetteremo Luke, scusami tanto…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: È proprio questo il punto, tesoro, non ne hai di tempo libero! Hai riempito ogni istante delle tue giornata e questa cosa ti sta sfinendo, bambina mia. Dovresti riposare… Io ho usato la scusa del “Sono incinta, non riesco ad alzarmi” come minimo per l’ultimo semestre! Dovresti approfittarne. Dovresti avere i tuoi schiavetti personali, pronti ad assecondare ogni tua singola richiesta, a colmare ogni tua voglia… È la parte più bella! 

 

Esclama come se fosse la cosa più scontata del mondo, ma in seguito all’occhiataccia di Rory si appresta a riformulare la sua affermazione.

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Insieme all’amore che riceverai da tuo figlio una volta partorito, quello sì che è un dono ineguagliabile… 

 

Risponde in maniera teatrale, poggiando drammaticamente la mano al cuore. Rory alza gli occhi al cielo e Lorelai risponde a quel gesto con una pernacchia.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: È che… Avevo bisogno di svuotare la mente. E sono tutte faccende irrimandabili. Il libro deve essere pronto entro fine mese, Jess vuole leggerlo con me e poi passarlo ai suoi colleghi per la revisione vera e propria… E la Gazzetta, non può saltare la Gazzetta! Non lo permetterò, e
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Rallenta un secondo! La Gazzetta può aspettare… Andiamo, tutti in città conoscono le tue… “condizioni”. A chi importa di una stupida poesia quando si avvicina “l’evento dell’anno”? 

 

Domanda Lorelai indicando il pancione di sua figlia.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: A Taylor. E si dà il caso che la Gazzetta di Stars Hollow contenga anche articoli di un certo spessore, la poesia è soltanto un
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Rory, accettalo! Gli abitanti di questa città leggono la gazzetta per la poesia.

 

Rory alza gli occhi al cielo e chiude l’ennesimo scatolone aiutandosi con del nastro adesivo, mentre Lorelai si china per darle una mano a tenere unite le due estremità.
 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Quindi… Jess è in città?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Arriva questa settimana, è il compleanno di Doula.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Da quando Jess Mariano mostra interesse per ricorrenze simili?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ma piantala… Ti ricordo che ha fatto da testimone a te e Luke, dietro a quell’aspetto da duro si nasconde un cuore di panna!

 

Commenta Rory sarcastica, portandosi una mano al petto. 

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Già, a meno che qualcuno non abbia deciso di farci uno spuntino.


Si sbriga a ribattere Lorelai, ormai più per abitudine che per effettiva ostilità nei confronti del ragazzo.
Jess Mariano è maturato parecchio negli ultimi anni, lui e Luke si sentono con regolarità e -anche se non lo ammetterebbe mai- Lorelai si è quasi affezionata al ragazzetto ribelle che ha fatto perdere la testa a sua figlia, ormai tanti anni fa.



𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Allora… A che punto sei con il libro? Sei pronta per “la revisione” con Jess?


Domanda Lorelai ammiccante, imitando con le dita due virgolette.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Cosa sono quelle?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Di che parli?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Hai appena mimato le virgolette con le mani.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Io? Ma quando?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Mamma!
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ti ho semplicemente fatto una domanda!

 

Esclama Lorelai portando le mani in alto.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Devo lavorare sulla conclusione… Pensavo ad un finale aperto. Qualcosa che permetta al lettore di elaborare il finale che preferisce, qualcosa di agrodolce, qualcosa di nuovo ma allo stesso tempo di già visto, una sorta di…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Cerchio che si chiude?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già, qualcosa del genere. 


Risponde Rory abbassando la testa. Lorelai rimane in silenzio per qualche istante, nonostante creda di aver capito esattamente dove stia vagando la mente della minore delle Gilmore in quel momento.


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Credo che tu abbia fatto una scelta molto coraggiosa, Rory.


Esordisce infine, e nonostante l’affermazione piuttosto vaga è più che certa che Rory abbia capito a che cosa si sta riferendo. 


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Solo perchè è quello che ho fatto io, non significa che fosse l’unica scelta giusta.
 

Rory annuisce con un nodo alla gola.
Lorelai vuole che sua figlia sappia che l’avrebbe appoggiata qualunque fosse stata la sua scelta, e il messaggio è arrivato forte e chiaro.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Mi ha detto che tornerà negli Stati Uniti la settimana prima della scadenza. Ha detto che vuole esserci. Insomma… Per il bambino…
 

Aggiunge Rory continuando annuire, concedendosi finalmente di versare qualche lacrima, che si appresta ad asciugare non appena raggiunge la guancia.
Lorelai coglie la vulnerabilità nello sguardo della ragazza e si appresta a sostenerla con un abbraccio, permettendole di lasciarsi andare in un tenero momento madre-figlia.  


[...]

 

“Posso?” 
 

Domanda una voce maschile, dopo aver bussato due volte alla porta socchiusa.


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: No! Siamo nude.


Rory sgrana gli occhi, tirando un colpetto alla spalla della madre e fulminandola con lo sguardo.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Non la ascoltare! Luke, entra pure!


Luke, avanza con cautela, tenendo una mano davanti agli occhi, nonostante la rassicurazione di Rory. 


𝓡𝓸𝓻𝔂: Luke!
𝓛𝓾𝓴𝓮: Non è che stai iniziando a tirare il latte, o qualcosa del genere, vero?


Domanda Luke genuinamente preoccupato, sbirciando da una fessura tra le dita della mano.


𝓛𝓾𝓴𝓮: Capisco che è madre natura, il cerchio della vita... E chi più ne ha più ne metta, ma non credo di essere pronto a tutto questo.


Esclama rabbrividendo al pensiero.
 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sei patetico.


Risponde Lorelai continuando a ridere sotto i baffi.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Credo abbia più senso aspettare che nasca il bambino, prima di iniziare a torturare i miei capezzoli e farmi mungere come una mucca.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Oh, Cristo…  


Commenta Luke non riuscendo in alcun modo a togliersi quell’immagine da brividi dalla sua mente.
A quel punto Rory lascia uno sguardo complice alla madre, iniziando a ridere con lei.
Luke apre finalmente gli occhi, consapevole di essere ormai lo zimbello della stanza. Alza gli occhi al cielo e sbuffa, ma le Gilmore non sembrano nemmeno farci caso.


𝓛𝓾𝓴𝓮: Avete finito?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Dimmi tutto, amore. Avevi bisogno?


Domanda in fine Lorelai, sforzandosi di tornare seria.


𝓛𝓾𝓴𝓮: Ha appena chiamato Liz.  Ci ha invitato al compleanno di Doula. Gli dico che siamo fuori città?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Cosa? Perchè? Ci andiamo.
𝓛𝓾𝓴𝓮: Sai quanti anni compie la ragazzina? Dieci. Vogliamo davvero trascorrere il prossimo sabato pomeriggio a guardare una banda di teppistelli scorrazzare in giro per la città? Perché è questo che fanno i ragazzini di dieci anni.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Andiamo… Sarà divertente! Io sono la migliore ad organizzare le feste di compleanno. Posso sentire Liz e aiutarla con i preparativi…
𝓛𝓾𝓴𝓮: Quindi dobbiamo andarci?
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Certo che sì! È la tua unica nipotina, mostra un po’ di cuore, Uomo di Latta!


Esclama la Gilmore additandolo, citando il mago di Oz.
 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Può venire anche Rory. Che ne pensi, tesoro?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Oh no, non se ne parla. Ho un sacco di cose da fare. La gazzetta, gli annunci, il
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Bla, bla, bla. Ti prego, abbiamo avuto la stessa conversazione letteralmente cinque minuti fa!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ma…
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Ma niente. Verrai anche tu. Ti siederai su una bella poltrona a sorseggiare margarita mentre Doula e i suoi amici useranno Luke come bersaglio di “attacca la coda all’asino”. Okay, la parte del margarita lasciala a me… Ma fidati, sarà divertente.

 

Luke decide saggiamente di ignorare l’ennesima frecciatina di Lorelai, consapevole che ogni suo sforzo per boicottare quel compleanno saranno vani.
Rory invece è ancora titubante, ma Lorelai non ha intenzione di arrendersi. 

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E poi, lo hai detto anche tu… Il tuo “editore-Jess” sarà lì di sicuro. Consideralo un impegno lavorativo, un’attività di team-building, una bella gita scolastica!


Rory alza gli occhi al cielo, ma subito dopo si ritrova ad annuire.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Magari potrei chiarire con lui alcuni miei dubbi riguardo alla struttura narrativa, gli ruberei soltanto qualche minuto… 

 

Lorelai è consapevole di non aver poi risolto molto, ma decide di considerarla comunque una piccola vittoria.

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲:  Perfetto, allora è confermato. 


Esclama Lorelai euforica, alzandosi dal letto e raggiungendo Luke. 



𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Coraggio, maritino mio, ora che sai tutto riguardo all’arte dell’allattamento, è ora di tenere una discussione approfondita sull’importanza di una dilatazione completa durante il parto… 
 

Luke simula un conato di vomito e si appresta a abbanconare la stanza sbuffando, seguito dalla maggiore delle Gilmore che ha intenzione di continuare a torturarlo ancora per un po’. 

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Capitolo 32
*** Chapter Thirty-Two: The Birthday Party ***




- Stars Hollow, Liz and TJ’s house -

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Eccoci qui. 
 

Sussurra Lorelai all’orecchio del compagno, lasciandosi sfuggire un’espressione divertita nel momento in cui gli schiamazzi di una decina di ragazzini urlanti attirano l’attenzione di entrambi. 


𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Sei pronto?
𝓛𝓾𝓴𝓮: No.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Dovremmo pur bussare ad un certo punto…
𝓛𝓾𝓴𝓮: No.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Luke! 


I due sarebbero andati avanti così per ore, ma fortunatamente la minore delle Gilmore si fa strada in mezzo alla coppia e prende l’iniziativa, suonando il campanello al posto loro.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Non vorrei interrompere i vostri battibecchi da neo sposini… Ma siamo già in ritardo di venticinque minuti sulla mia tabella di marcia.

 

Aggiunge Rory lanciando un’occhiataccia a sua madre.
 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Quando smetteremo di essere definiti “neo”?
 

Domanda Lorelai, ma nessuno sembra aver intenzione di risponderle.


𝓛𝓾𝓴𝓮: Già, se solo una certa persona non avesse trascorso le ultime due ore e mezza a guardare “Il Signore Degli Anelli”, forse a quest’ora avremmo già dato il nostro regalo a Doula.
𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: Hey, hey, hey. Prima di tutto… Era “Harry Potter e il principe mezzosangue”. Dannazione Luke, come fai a confondere ancora Gandalf e Silente? Dimmi, non ti ho insegnato nulla in tutti questi anni?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Una volta ha confuso Dobby con Gollum!

 

Interviene Rory divertita, questa volta spalleggiando la madre.
Lorelai strabuzza gli occhi scioccata, mentre Luke fa spallucce ed alza gli occhi al cielo. 

 

𝓛𝓸𝓻𝓮𝓵𝓪𝓲: E tra l’altro… Che hai da lamentarti? Non volevi nemmeno venire!
𝓛𝓾𝓴𝓮: Prima mettiamo piede in casa di Liz, prima ce ne possiamo— 

“Fratellone!”
 

Liz spalanca la porta di ingresso e si appresta ad accogliere i suoi ospiti, riservando un abbraccio super caloroso a suo fratello maggiore.
La donna invita Luke e Lorelai a poggiare il pensierino per la bimba in soggiorno, per poi perdersi in chiacchiere sulla strada per raggiungere il buffet.
Rory si guarda intorno piuttosto spaesata, sentendo gli occhi di tutti i presenti puntati addosso. Probabilmente è tutto frutto della sua immaginazione, ma è come se nessuno a Stars Hollow avesse mai visto una trentenne single e con un figlio in grembo. Logan non è nei paraggi da qualche settimana, tutti in città se ne sono resi conto, eppure nessuno sembra avere il coraggio di toccare l’argomento con la diretta interessata. 
Il viso della Gilmore si illumina nel momento in cui riconosce finalmente una faccia amica. Il ragazzo la nota quasi nello stesso istante e ricambia il sorriso, per poi farsi strada tra i mocciosi fino a raggiugerla.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Complimenti, sei sempre più…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Grassa?

 

Risponde Rory senza indugi, strappando una risata al ragazzo.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Avrei usato un po’ più di tatto ma… Sì.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Altre due settimane esatte prima del termine, grazie a Dio! 

 

Esclama senza nemmeno sforzarsi di mascherare il suo tono incredibilmente sollevato. 

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Che c’è? Provaci tu ad allacciarti le scarpe da solo con tutta questa pancia, capiresti che è un inferno!

 

Jess accenna una risata e Rory sorride di conseguenza.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Allora? Come va? È da un pò che non ti fai sentire…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già, sì. Ho avuto un po’ da fare ultimamente. Sai, il lavoro…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, sì. Figurati, anche io…

 

Risponde Rory, restando altrettanto vaga.
 


𝓙𝓮𝓼𝓼: Allora, come è andata la fatidica cena?

 

Domanda il ragazzo con il suo solito sorrisetto beffardo stampato in viso.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Come?
 

Risponde Rory ignorando volutamente la domanda, approfittando di tutto il baccano provocato da Doula e dai suoi amici.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho detto


Tenta di riformulare la sua domanda, ma viene interrotto una seconda volta dagli applausi degli invitati, che sembrano avere intenzione di proseguire con gli schiamazzi ad ogni regalo di compleanno scartato.
Jess si avvicina pericolosamente al volto di Rory e le guance di quest’ultima incominciano ad avvampare. Jess, che fortunatamente non sembra averlo notato, le fa segno di voltarsi in modo da poterle sussurrare qualcosa all'orecchio.



𝓙𝓮𝓼𝓼: Senti… Ce la svignamo?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Cosa? Ma sono appena arrivata!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non "via via". Intendo qua fuori. Nessuno sentirà la nostra mancanza.


Rory tentenna per qualche secondo, ma poi annuisce senza farselo ripetere una seconda volta. Il ragazzo di tutta risposta si appresta ad afferrarle la mano, superando agilmente il gruppo di ragazzini seduti in cerchio e invitando la Gilmore a fare lo stesso 
 

[...]


𝓡𝓸𝓻𝔂: Ma quanti sono?
 

Esclama Rory a bocca aperta, dopo essersi chiusa finalmente la porta alle spalle.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Il giorno del mio decimo compleanno saremmo state io, Lane e mia madre!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sono piuttosto sicuro che il giorno del mio decimo compleanno Liz si sia scopata il suo spacciatore in cambio di qualche grammo d’erba. O era il postino quell’anno?

 

Rory ha sempre apprezzato l’innato sarcasmo di Jess, eppure non riesce proprio a trovare simpatico l’aneddoto appena raccontato del ragazzo. Ci sono alte probabilità che le cose, all'epoca, siano andate effettivamente così e non c'è proprio nulla di divertente in questo.
È strano, ma non coglie rabbia nè risentimento nel tono del ragazzo, solo una sorta di triste consapevolezza.
Sembra che sua madre abbia finalmente messo la testa a posto e che si stia comportando per la prima volta come un vero genitore, ed è contento di tutto ciò, davvero. Eppure risulta difficile evitare di pensare al fatto che la sua infanzia sia andata in maniera piuttosto differente.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Già… A proposito di questo, come va tra te e Liz?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Che vuoi dire?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Luke ha detto che vieni a trovarla più spesso ultimamente… Andate d’accordo?
𝓙𝓮𝓼𝓼: L’unico motivo per cui metto piedi a Stars Hollow è Doula. Sarà pure figlia di quell'idiota di TJ, ma cazzo… È pur sempre mia sorella.


Risponde Jess, tentando di non lasciare trasparire alcuna emozione.
Ma Rory lo conosce e sa bene che, per quanto Jess provi a negarlo, vuole bene ad ognuno di loro, persino a “quell’idiota di TJ”.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Davvero? L’unica ragione?
𝓙𝓮𝓼𝓼: No, certo. Anche per Luke. Ho scoperto che quando non è costretto a farti da genitore diventa quasi simpatico!


Rory vorrebbe sorridere, ma non vuole ancora dargliela vinta.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Non stai dimenticando proprio nessuno nessuno?
 

Domanda ancora un’altra volta, rivolgendo in maniera velata uno sguardo a sè stessa e poi di nuovo al ragazzo. Jess scoppia a ridere ma no, non gli darà quella soddisfazione.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Ah, giusto. Come potrei dimenticare il mitico Al del “Mondo dei Pancake di Al”. Mi mancano le sue empanadas!
𝓡𝓸𝓻𝔂: A nessuno mancano le empanadas di Al.


Fa una pausa, per poi rabbrividire solo al pensiero.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Dio, quella volta sono stata male per tutto il fine settimana… 
 

Esclama Rory chiudendo gli occhi e portando entrambe le mani al viso, ridendo di gusto per la prima volta nelle ultime due settimane.
Era uno dei loro primi appuntamenti, a dirla tutta anche uno dei pochi.
Ha sempre fatto fatica a ricordare i momenti felici della sua relazione con Jess. È più facile ricordare quelli brutti nel momento in cui la persona ami decide di lasciare la città senza nemmeno degnarsi di fartelo sapere.
Ma sì, quella cena a base di empanadas (letteralmente immangiabili) fa decisamente parte dei suoi ricordi felici.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Oh, Dio… Cosa mi hai fatto ricordare!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Scherzi? Avevi sul serio dimenticato la sensazione si prova dopo aver assaggiato una delle prelibatezze dell’inimitabile cucina multietnica di Al? Lo ricordo ancora come se fosse ieri.

 

Esclama scrollando le spalle, incrociando per qualche secondo lo sguardo con quello della Gilmore. 

 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Effettivamente… Non sono sensazioni che si dimenticano facilmente.


Rory rivolge al ragazzo l’ennesimo sorriso, per poi rimanere in silenzio qualche istante.

 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Credevo che fossi a Stars Hollow soltanto di passaggio…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che intendi?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Volevi che dicessi che sei una delle ragioni per cui precorro quasi 210 miglia di strada almeno un paio di volte l’anno per venire qui. Non pensavo che “il ritorno del figliol prodigo” fosse una soluzione definitiva!

 

Rory abbozza un sorriso cogliendo il riferimento del ragazzo, ma subito dopo si appresta a smentire.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Non lo è. O almeno non credo.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Londra, giusto? Alla fine ti ha convinta…


Realizza infine il ragazzo, incapace di nascondere la delusione nel suo tono di voce.

 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Pensavo più al Queens.
𝓙𝓮𝓼𝓼: New York? Da quando è un’opzione?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Da un po’.
 

Risponde restando ancora una volta piuttosto vaga, mentre qualcosa nell’erba sembra aver attirato l’attenzione di Jess.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Ma che…? 

𝓡𝓸𝓻𝔂: È una macchina fotografica quella?


Domanda Rory confusa mentre Jess raccoglie l’oggetto misterioso dal giardino di Liz.


𝓙𝓮𝓼𝓼: È una macchina istantanea. 55 dollari.
 

Ribatte prontamente Jess, alzando gli occhi al cielo e lasciandosi sfuggire un sospiro.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Come lo sai?
𝓙𝓮𝓼𝓼: È il mio regalo di compleanno per Doula.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che cosa? Pensavo ti fossi finalmente liberato di quell’orribile maglietta!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Nah, la conservo per un’occasione speciale. Ma forse sarebbe stato più complicato distruggerla 15 minuti dopo averla scartata…
𝓡𝓸𝓻𝔂: Andiamo… È una ragazzina, le sarà caduta dopo averci giocato con i suoi compagni. E sono sicura che non è rotta! 


Tenta di rassicurarlo Rory, mentre il ragazzo continua ad armeggiare con la macchinetta fino a riuscire ad accenderla.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Bingo! Si era solo tolta una pila… 


Realizza sollevato dopo aver visto la spia rossa dell’aggeggio illuminarsi. 


𝓡𝓸𝓻𝔂: Visto? Tutto è bene, quel che finisce ben— Hey! Che stai facendo?


Domanda confusa nel momento in cui Jess avvicina l’occhio alla fotocamera e la scruta dall’obiettivo. Istintivamente si copre la faccia con entrambe le mani, tentando di sfuggire alla fotografia.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Sto cogliendo l’attimo!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ma quale attimo


Ribatte la Gilmore poco prima che il "click" della fotocamera la facesse sobbalzare.
Nel giro di qualche secondo l'istantanea viene espulsa dalla macchinetta e Rory si appresta a sfilarla dalle mani di Jess.



𝓡𝓸𝓻𝔂: Dammi qua, sarà di sicuro orribile!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Io dico che ti sottovaluti. Gli scatti rubati sono quelli migliori.


Ribatte il ragazzo ridacchiando, per poi alzare la mano con l’istantanea al cielo, impedendo alla Gilmore di appropriarsene.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Hai appena finito di lamentarti dei mocciosi di là ed ora ti diverti con questo?


Domanda Rory sforzandosi di non ridere, mentre allunga la mano destra in alto e cerca di raggiungere quella di lui. Jess le lascia credere per qualche istante di averla quasi afferrata, per poi alzare il braccio ancora più in alto.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Sì, è piuttosto divertente.
 

Ed è in quel momento che Jess, sfruttando la distrazione della ragazza, riesce a rubarle un altro scatto.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sul serio? Hai intenzione di consumare tutte le cartucce così?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Questa sarà di certo la migliore. Eri così buffa, la tua faccia arrabbiata ricorda quella di un
𝓡𝓸𝓻𝔂: No!

 

Ribatte Rory portando l'indice sulle labbra del ragazzo. Jess rimane un attimo spiazzato da quel gesto, ma continua a sostenere lo sguardo di lei. Ha sempre adorato stuzzicarla, e questo negli anni non è cambiato. 


𝓡𝓸𝓻𝔂: Qualunque cosa stessi per dire, sarebbe stato di sicuro un commento offensivo. Devi sapere che l’ultimo mese di gravidanza è il peggiore per quanto riguarda gli sbalzi d’umore. Non vorrai mica passare il resto del pomeriggio a consolare una povera donna incinta… 
 

Jess è pronto a ribattere, quando una ragazzina dai capelli color mogano interrompe quel breve momento di tenerezza tra i due.


“La mia macchina fotografica!”
 

Esclama Doula correndo verso il fratello e strappandogliela letteralmente dal collo.
Rory coglie l’occasione per sfilare entrambe le istantanee dalle mani di Jess. 

 


𝓡𝓸𝓻𝔂: Fregato!
 

Surrussa la Gilmore ridendo sotto i baffi, riponendo entrambi gli scatti nella tasca posteriore dei pantaloni.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Siete due vipere!


Jess scambia con la ragazza uno sguardo di intesa, ma subito dopo torna a rivolgersi a Doula.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ti sei chiesta come mai ce l’avessi io? L’ho trovata per terra, stavo per calpestarla.
𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Calpestarla? È impossibile non vederla! È rosa shocking!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non è questo il punto. Perché era a terra?
𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Ed io che diavolo ne so? Sarà stato Charlie, o Dylan, Dylan non si fa mai gli affaracci suoi. E lei chi è? È la tua ragazza?



Domanda Doula, convinta che un paio di domande inopportuna sarebbero state sufficienti ad evitare l’ennesima "ramanzina da fratello maggiore" di Jess. 


𝓙𝓮𝓼𝓼: Non sono affari tuoi, e no, non mi freghi. Ti ho fatto una domanda, ragazzina, non cambiare discorso!
𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Ti ho risposto, sei tu a non aver risposto a me, per quanto mi risulta.
 

Risponde Doula scrollando le spalle, con la stessa attitudine insolente che Rory associa immediatamente a Jess. 


𝓡𝓸𝓻𝔂: Sono Rory, la figlia di Lorelai.


Interviene la Gilmore sentendosi presa in causa.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Ci siamo già viste un paio di volte, a dire il vero! Certo… Sei più grande adesso.
𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Già, potrei dire lo stesso di te.


Esclama la bambina fissando il pancione di Rory per qualche secondo.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Doula!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che hai da ridire? Stavi per fare lo stesso commento nemmeno un quarto d’ora fa!



Risponde Rory ridacchiando, ormai solita a battute e riferimenti al suo ventre ingombrante. 


𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Già, Jess, che hai da ridire?
 

Ripete a pappagallo ridendo sotto i baffi. Jess, di risposta, borbotta qualcosa di indecifrabile e alza gli occhi al cielo. 


𝓙𝓮𝓼𝓼: Non hai degli invitati a cui badare di là?
𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Mi annoiavo… È mamma che ha insistito ad organizzare questa festa. I miei compagni di classe sono dei perfetti idioti. Le ragazze non fanno altro che parlare di trucchi e di pigiama party, i maschi sono così pieni di sè da non accettare che una femmina sia più brava di loro a calcio.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh, e allora perchè non le hai detto che non ti andava?
𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Perchè così sono obbligati a portare un regalo!

 

Rory si volta verso Jess e lo guarda come per dire “Beh, non fa una piega”. Quest’ultimo tenta invano di mascherare la sua espressione divertita e scuote la testa.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Sei tremenda, lo sai vero?
𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Così dicono. Quindi Rory, figlia di Lorelai… Zia Lorelai è la moglie di zio Luke, questo ci rende cugine?

 

Rory strabuzza gli occhi rischiando di strozzarsi con la sua stessa saliva, mentre Jess scuote la testa infastidito, stanco di ripetere per l'ennesima volta la stessa confersazione.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Non siete cugine, l’hai praticamente conosciuta oggi.
𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Sì invece, se è figlia di mia zia.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Credo di sì… 


Risponde Rory portandosi una mano alla nuca, altrettanto imbarazzata dalla piega che sta prendendo quella conversazione.
 

𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Quindi sei fidanzato con tua cugina? È da disperati, persino per te.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Non sono sua cugina…
𝓙𝓮𝓼𝓼: Non è mia cugina!



Rispondono Jess e Rory quasi all'unisono. 


𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Ma, hai appena detto che
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io e te, forse. Jess ed io ci conosciamo da prima che mia madre si sposasse con Luke. Definirci imparentati dopo tutto quello che abbiamo passato sarebbe…

𝓙𝓮𝓼𝓼: Strano. 
 

Conclude Jess scuotendo la testa solo al pensiero.


𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: In effetti è un po’ strano. Ma hey, questo vuol dire che potete fidanzarvi!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già, non credo proprio.
 

La delusione nel volto della bambina è papabile, mentre si volta verso Rory e e le rivolge qualcosa di molto simile ad un broncio.


𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Quindi hai già il ragazzo? È suo il bambino, non è vero? E perchè non è qui con te oggi?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Dannazione Doula, fatti gli affari tuoi!
𝓡𝓸𝓻𝔂: Ma no, è okay! Il papà del bambino è a Londra, a casa sua, e no, non ce l’ho il fidanzato.

 

Ammette pronunciando per la prima volta quelle parole ad alta voce.
Jess si volta confuso verso la ragazza, che però non sembra essere pronta a ricambiare quello sguardo. Vorrebbe farle qualche domanda a riguardo, ma non gli sembra il caso di farlo davanti a Doula. 


𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Grandioso! Allora è fatta!
 

Esclama la piccola, non curante del disagio provocato da quella importante confessione.


𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Ora devo andare, il dovere mi chiama!


Conclude la bambina in maniera teatrale, per poi raggiungere la porta di casa e tornare dai suoi ospiti.



𝓓𝓸𝓾𝓵𝓪: Buona fortuna, piccioncini!


Esclama quando è ormai lontana, alludendo alla loro relazione sentimentale.
Rory scuote la testa divertita, ma Jess è ancora troppo sorpreso dalla rottura con Logan per dar retta alla sua sorellina.



𝓡𝓸𝓻𝔂: Che tipetto. Mi chiedo da chi abbia preso!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Cosa vorresti dire?
𝓡𝓸𝓻𝔂:  Oh, niente.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Bene.
𝓡𝓸𝓻𝔂:  Bene.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Vuoi parlare di quella cena?
𝓡𝓸𝓻𝔂: No.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Oh, okay.
𝓡𝓸𝓻𝔂:  Okay.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh, mi dispiace.
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, non è vero. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già, probabilmente no.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Torniamo dagli altri? 
𝓙𝓮𝓼𝓼: È una domanda retorica, non è vero? 
𝓡𝓸𝓻𝔂: Già. 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh, allora perchè no?

Conclude Jess, spalancando la porta per Rory e lasciando che sia lei a rientrare per prima. 

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Capitolo 33
*** Chapter Thirty-Three: The Book Review ***




- Stars Hollow, Luke's Diner -



La festa della piccola Doula è proseguita senza troppi intoppi. La bambina sembra aver apprezzato tutti i regali ricevuti (o perlomeno la maggior parte) e Lorelai, da brava mamma orsa, è riuscita ad intercettare la maggior parte degli invitati impiccioni in modo da tenerli alla larga dalla figlia e risparmiarle una lunga serie di domande particolarmente scomode.

Il giorno seguente, come da programma, Jess e Rory si sarebbero dovuti incontrare per discutere gli ultimi dettagli riguardo al romanzo di quest’ultima, ancora in piena fase di elaborazione. Jess sarebbe rimasto a dormire nel vecchio appartamento di Luke, perciò non avrebbero avuto alcun vincolo orario.

[...]

Rory si ritrova a bussare alla porta della tavola calda con alcuni minuti di anticipo. Niente di insolito, considerando che la puntualità è sempre stata il suo forte.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Sei in anticipo!


Esclama Jess strabuzzando gli occhi. Rory si limita a rispondere con un cenno della testa e si fa strada all’interno del diner, senza perdere tempo in chiacchiere.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Non c’è tempo da perdere! Ho così tante cose da mostrarti, dubbi da chiarire… So che hai detto che la scadenza per la bozza completa è fine mese, ma ho così tante cose da— 
 

Jess posa entrambe le mani sulle spalle della Gilmore, cercando il suo sguardo ed invitandola a seguire i suoi movimenti.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Prendi fiato, tigre! Ti prometto che troveremo il tempo per fare tutto. Ho chiesto a Cesar di preparare qualcosa da sgranocchiare prima di chiudere il locale, terrà il tuo stomaco a bada per qualche ora. Qualcosa mi dice che sarà una lunga giornata… 
 

Rory abbozza un sorriso, per poi dare una sbirciata ai piatti poggiati sul bancone.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Wow. Non sarà un po’ troppo?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ti ho vista mangiare, ho pensato che con il moccioso in arrivo i tuoi standard si saranno come minimo triplicati.

 

Rory gli rivolge un’occhiata fulminante, per poi rubare una manciata di patatine fritte da uno dei piatti e prendere posto.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sono ancora calde…


Esclama Rory con aria sognante.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Come volevasi dimostrare.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sta zitto.

𝓙𝓮𝓼𝓼: È così che ci si rivolge ad un superiore?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Non sei un superiore, sei solo Jess.


Ribatte la Gilmore portando l'ennesima patatina alla bocca.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho un contratto nel mio ufficio a Philadelphia che dice il contrario.
 

Replica Jess con il solito sorrisetto beffardo che lo contraddistingue. 
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Smettila di distrarmi, stiamo perdendo tempo! 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Attenta a non ungere d’olio il dattiloscritto!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Non è la copia ufficiale, mi sembra ovvio! Questa è piena di correzioni e note sui margini… La definitiva la preparerò dopo il nostro incontro.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Beh, che dire… Iniziamo!
 

Senza ulteriori indugi, Rory inizia a mostrare a Jess le pagine del suo dattiloscritto. La prima parte del romanzo è stata già revisionata più volte dall’intero team della Truncheon, perciò non offre parecchi spunti di conversazione. Allo stesso modo la conclusione, studiata a tavolino mesi prima con l’aiuto di Matthew e Ruby, sembra funzionare alla grande e non necessita particolari correzioni. Quello che preoccupa di più la giovane Gilmore, è la parte centrale della storia.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Voglio dire… Penso che la conclusione funzioni abbastanza bene. Il cerchio che si chiude, la figlia che si ritrova nella stessa situazione in cui si è trovata la madre anni prima, il finale relativamente aperto, insomma è coinvolgente… 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Niente di cui non fossi già a conoscenza, continua… 

𝓡𝓸𝓻𝔂: È la parte centrale che mi manda in crisi! Se il lettore la trovasse noiosa e decidesse di interrompere la lettura prima della fine? Voglio dire è la mia vita, cosa ci può essere di così entusiasmante? Forse mamma aveva ragione, avrei dovuto inserire animali parlanti che combattono le forze del male… 

𝓙𝓮𝓼𝓼: No, hey. Questa storia funziona proprio perchè è genuina, è reale. La gente ha bisogno di questo. Voglio dire, in tanti sono in grado di parlare di futuri distopici, universi alternativi, ma in quanti riescono ad emozionare facendo leva proprio su ciò che il lettore conosce? Fidati di me, tu e Lorelai diventerete il duo mamma & figlia più famoso d’America!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sai cosa? A volte ho la sensazione che il mio stile di scrittura sia troppo tecnico, poco personale. Voglio dire… Ho scritto articoli di giornale per tutta la mia vita!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ma che dici? Il tuo stile è molto personale. 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Forse ti confondi con il tuo. Il tuo modo di scrivere rispecchia perfettamente il tuo modo di pensare. È intenso, misterioso e decisamente coinvolgente. Io sono soltanto una giornalista fallita che gioca a fare la Jane Austen dei poveri!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Andiamo, fammi leggere qualcosa. Se è spazzatura come sostieni, prometto di licenziarti senza troppi convenevoli.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ti ringrazio… Credo. 
 

Risponde confusa la Gilmore, passando alcuni fogli al ragazzo.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Aspetta… Intendi adesso?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Quando se no?

𝓡𝓸𝓻𝔂: È solo che… È strano. Dovresti farlo da solo, non con me presente. 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Scordatelo. Vuoi sapere se sei in grado di emozionare il lettore? Sono qui, emozionami. Se fingo lo capirai.


Rory annuisce, ancora terribilmente a disagio all’idea che qualcuno possa leggere ad alta voce i suoi pensieri più intimi. Quel libro potrebbe essere paragonato al diario che teneva quando era ancora una ragazzina. Parlare di sé ad uno sconosciuto può essere semplice, stimolante e forse anche liberatorio, ma aprire il proprio cuore a qualcuno che ti conosce bene come le sue tasche… Quella è tutta un’altra storia.

Jess si schiarisce la voce, per poi incominciare a leggere una pagina a caso all’interno del plico.


𝓙𝓮𝓼𝓼: “Per buona parte della sua vita ha desiderato vedere i suoi genitori insieme. Una volta, curiosando tra i cassetti della stanza che tempo prima apparteneva a sua madre, trovò una fotografia datata 1983, ritraente i due innamorati all’interno di una cabina per foto. Sua madre non lo ha mai saputo, ma la giovane ha conservato quella vecchia fotografia ingiallita con cura, nascondendola all’interno di uno dei suoi libri preferiti, nella speranza che un giorno la sua idea di ‘famiglia felice’ sarebbe potuta diventare realtà.
Ora, a distanza di anni, ha finalmente capito che tutto ciò di cui lei e sua mamma hanno sempre avuto bisogno è sempre stato davanti al loro naso. 

[...]

“Luke -inserire nome fittizio qui- è stato al loro fianco sin dal principio. È entrato nella vita delle Gilbert riempiendo loro una tazza di caffè, finendo per riempire insieme ad essa anche il resto delle loro vite. Ha visto sua madre felice in diverse occasioni ma mai, prima di Luke, il suo sorriso è stato così raggiante.”

 

Jess, che anni prima avrebbe mascherato la sua commozione con un commento sarcastico ed inopportuno, si limita a sorridere.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: È così smielato… Non sembrava così la prima volta che l’ho riletto.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Credo che Luke piangerà.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ma smettila… 
 

Esclama la Gilmore lasciandosi sfuggire l’ennesima risata.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Dico sul serio, sono disposto a scommettere qualsiasi cosa!


Jess abbassa lo sguardo e prosegue con la lettura.


𝓙𝓮𝓼𝓼: “Si è chiesta più volte se lo abbia già incontrato. Sì, insomma… Il vero amore.”

𝓡𝓸𝓻𝔂: Okay,okay, basta così. 
 

Esclama la Gilmore strappando il fascicolo dalle mani del ragazzo e chiudendolo con un movimento netto.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Che c’è? È scritto bene!

𝓡𝓸𝓻𝔂: Il resto del capitolo potrai leggerlo in fase di analisi con il resto dei team, grazie. 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Pensavo mi avessi chiesto di darti una mano per evitare figuracce con il resto del team… 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Credimi, ne sto evitando una anche adesso… 
 

Esclama la Gilmore passandosi nervosamente una mano tra i capelli.
Jess continua a scrutarla incuriosito, sperando che il suo sguardo fisso e insistente possa spingerla a sputare il rospo una volta per tutte.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Smettila di fissarmi!
 

Esclama Rory strabuzzando gli occhi, provocando l’ennesimo sorrisetto beffardo di Jess.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Okay. È un monologo interiore del mio personaggio riguardo a quelli che sarebbero potuti essere “gli amori della sua vita” e che ormai si è lasciata scappare. É imbarazzante, sembro disperata.

𝓙𝓮𝓼𝓼: No, è il tuo personaggio che sembra disperato.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, ma tu sai che il mio personaggio è ispirato a me e alla mia vita.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ti ho già detto che una volta pubblicato lo saprà anche il resto del mondo, vero?

Rory scuote la testa, consapevole di dover superare una volta per tutte questa stupida paranoia.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sai, dopo Logan ho avuto soltanto storie d’amore superficiali, dimenticabili. Niente di duraturo, niente di genuino. Paul è stato la cosa più simile ad un fidanzato che io abbia avuto dopo essermi laureata, e ci vedevamo a malapena. 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Già, suppongo che non fosse lui il tuo “grande amore”. 

𝓡𝓸𝓻𝔂: No, direi di no.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Già, e qual è il punto?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Il punto è che sono tre i ragazzi che considero…Importanti. Dean, Logan e

𝓙𝓮𝓼𝓼: Io?

 

Domanda Jess incredulo. La Gilmore si limita ad annuire e tutto, agli occhi del ragazzo, diventa improvvisamente più chiaro.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Siamo stati insieme solo pochi mesi. Non pensavo che mi avresti incluso.
 

La verità è che, almeno una parte di lui, ci aveva sperato.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Beh, sei il nipote di Luke. Ormai eri già stato inserito nella trama per questo motivo…


Ribatte Rory tentando goffamente di giustificarsi. La verità è che entrambi diventano estremamente vulnerabili quando si parla del loro passato e questo è proprio uno di quei momenti.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Ah, giusto. Il mitico Johnny Morello.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Esattamente.

𝓙𝓮𝓼𝓼: E cosa dici di così imbarazzante sul mio conto? Dovrei preoccuparmi?

𝓡𝓸𝓻𝔂: No, no. È solo che… Potrebbe essere strano, considerati i nostri trascorsi.

𝓙𝓮𝓼𝓼: I nostri trascorsi?


Rory fa un respiro profondo e poi strappa prepotentemente il dattiloscritto dalle mani di Jess.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Dà qua.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Hey!


Rory impiega alcuni secondi a trovare il punto esatto dal quale iniziare con la sua lettura, ma poi parte come un treno. 


𝓡𝓸𝓻𝔂: “[...] E Johnny, Johnny sarà sempre “quello che è andato via”. Il ragazzo tormentato il cui cuore è talmente ben protetto da risultare a malapena visibile ad un occhio poco attento. Un cuore in grado scaldare anche il tuo, se solo sei abbastanza fortunata da non lasciartelo sfuggire. Non è sicura che le sia mai appartenuto del tutto, ma a lei piace pensare che sia così.  

 

Rory si schiarisce la voce con un leggero colpo di tosse, cogliendo l’occasione per dare una sbirciatina al di là del suo naso ed osservare la reazione di Jess alle sue parole. I due si scambiano uno sguardo apparentemente innocuo, ma colmo di “non detto” da entrambe le parti. Ad interrompere quel momento particolarmente intenso è Jess che, colto da un’improvvisa sensazione di imbarazzo, decide di smorzare la tensione.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Che fai? Non continui?


La Gilmore viene improvvisamente riportata alla realtà. Stava davvero fantasticando su Jess e su quello che sarebbero potuti essere oggi? Dopo tutto questo tempo?


𝓡𝓸𝓻𝔂: Uhm, sì, certo…


Esclama voltando nervosamente la pagina del dattiloscritto.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Che fai?

 

Domanda Rory notando che il ragazzo si sta avvicinando pericolosamente alla sua postazione con la sedia.


𝓙𝓮𝓼𝓼: Lasciami dare una sbirciata. Potresti aver dimenticato qualche virgola o aver scritto la parola “soqquadro” con una sola “q”.

𝓡𝓸𝓻𝔂: Ho vinto tutte le gare di spelling a cui ho partecipato, sono sicura che la grammatica non sarà un problema.
 

Ribatte la Gilmore rivolgendo all’amico un sorrisetto complice.
 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Allora… Questa parte è un po’ inutile e poi… Ah, già. Qui riprendo a parlare di mamma e dei suoi problemi con Luke.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Hey! Aspetta un attimo! Davvero pensi queste cose?

𝓡𝓸𝓻𝔂: Quali cose?
 

Risponde Rory nuovamente sulla difensiva. Jess avvicina la pila di fogli a sé e le fa segno con il dito, per poi iniziare a leggere a voce alta.


𝓙𝓮𝓼𝓼: “Non si è mai sentita tanto in sintonia con una persona, nemmeno con la sua stessa madre. È come se parlassero lingue completamente diverse ma fossero inspiegabilmente in grado di comprendersi l’un l’altro. Un’affinità emotiva e mentale che nemmeno il tempo sarebbe mai riuscito a spezzare.”

𝓡𝓸𝓻𝔂: Sì, beh… Ho po’ ingigantito le cose. Insomma, ho anche paragonato me e Logan a Ross & Rachel di Friends.


Risponde la Gilmore tentando di giustificarsi, mentre Jess continua a guardarla come non veniva più guardata da molto, molto tempo. Rory si sforza di distogliere lo sguardo, ma è più forte di lei. Improvvisamente si sente come catapultata indietro nel tempo e tutto in quel momento sembra gridarle “Fallo, ora o mai più”.

Si avvicina timidamente al viso del ragazzo, aspettando che sia lui a prendere in mano la situazione. Jess, d’altro canto, ha paura di sbilanciarsi. Ricorda il loro ultimo bacio come se fosse ieri e no, non è così masochista da rivivere un simile rifiuto una seconda volta. Rimane lì, naso a naso con la Gilmore, in attesa di una netta presa di posizione da parte sua.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Jess.

Sussurra Rory direttamente sulle labbra del ragazzo, mentre un brivido le percorre lentamente l’intera colonna vertebrale. 


𝓙𝓮𝓼𝓼: Sì? 


Domanda il ragazzo mentre le scosta delicatamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Credo che mi si siano appena rotte le acque.

 

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Capitolo 34
*** Chapter Thirty-Four: The Labour part 1 ***



- The Labor Part 1 -


La mano di Jess è ancora tra i lunghi capelli corvini della Gilmore, mentre la sua espressione si fa sempre più confusa.
   

𝓙𝓮𝓼𝓼: Che dici? Il termine è tra due settimane...


Ribatte Jess sussurrando sulle sue labbra. Se questo è un modo per tirarsi indietro dal “momento speciale” che hanno appena condiviso, la scusa risulta decisamente priva di inventiva.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Quello o mi sono appena fatta pipì addosso. Non so quale delle due sia più rassicurante. 


L’istinto di Jess è quello di abbassare lo sguardo, dopodiché è piuttosto chiaro ad entrambi che la revisione del libro avrebbe dovuto aspettare.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Woah. Okay. Manteniamo la calma.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io… Devo andare in ospedale. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Certo, io… Ti accompagno.

 

Esclama il ragazzo incapace di mascherare il suo nervosismo. Si alza in fretta e furia dalla sedia, offrendosi subito dopo di aiutare anche Rory.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Come ti senti? Contrazioni? Dolori vari?
𝓡𝓸𝓻𝔂: No, no. Fino a qualche secondo fa stavo ben— Oh mio Dio, eccone una.

 

Rory si lascia sfuggire un urletto di dolore, mentre Jess si appresta ad offrirle una spalla su cui aggrapparsi.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Dobbiamo chiamare mamma, sarà impegnata all’Inn. E Logan… Dannazione, Logan sta ad oltre 3000 miglia da qui. Non se lo perdonerà mai, io
𝓙𝓮𝓼𝓼: Hey, hey, hey. Mi guardi un secondo? Guardami un attimo.


Jess si ferma nel bel mezzo del locale assicurandosi di avere lo sguardo della Gilmore ben puntato addosso, dopodiché le afferra il viso tra le mani in modo tale da avere tutta la sua attenzione.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: So bene che avere il pieno controllo di tutto ciò che accade nella tua vita è sempre stato una delle tue priorità, ma non puoi avere il pieno controllo di tutto questo, okay? Non è colpa tua se questa piccola peste freme dalla voglia di conoscere il mondo e non è di certo colpa tua se Logan non è qui in questo momento. Ora andiamo alla macchina e ti prometto che saremo in ospedale in men che non si dica.

 

Conclude Jess sperando di trasmetterle anche solo un pizzico della calma che ha tentato di trasmettere a sé stesso. La Gilmore annuisce mentre tenta di regolarizzare il suo respiro, divenuto già parecchio affannato a causa del senso d’ansia che la assale. 

[...]
 

- Sacred Heart Hospital, one hour later  - 


Rory indossa la tunica dell’ospedale ed è già bella e distesa su quello scomodo lettino. 
Le contrazioni si fanno sempre più frequenti, ma non abbastanza da dare inizio al vero e proprio travaglio. La Gilmore tenta con tutta sé stessa di mantenere un respiro regolare per tutta la durata di esse e con ottimi risultati, almeno per il momento.

Jess, che l'ha lasciata sola giusto il tempo di recuperare una bottiglietta d’acqua dalle macchinette e fare le opportune telefonate, si fa strada all’interno della stanza, non prima di aver bussato per avvisarla del suo arrivo.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Sei ancora tutta intera?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Approfitta di questi ultimi momenti, non lo sarò tanto a lungo!


Esclama Rory sforzandosi di fare ironia anche in un momento di tensione come quello.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ho chiamato Luke e tua madre, passano a casa a prendere la borsa con le tue cose e poi ci raggiungono. Non avevo il numero di Logan e di tua nonna, ma Lorelai ha detto che ci pensa lei.  
𝓡𝓸𝓻𝔂: Sei fantastico. Ti giuro, non so come avrei fatto senza di te!
𝓙𝓮𝓼𝓼: Addirittura? Per due chiamate?


Domanda il ragazzo ironico, lasciandosi sfuggire una risata.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Per tutto, per questi ultimi mesi. Sei stato… Sono davvero contenta che tu faccia di nuovo parte della mia vita.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Già.


Risponde Jess lasciandosi sfuggire un sospiro malinconico, il sospiro di chi non ha la benché minima idea della direzione in cui stiano andando ma che - almeno per il momento - è contento così. 


𝓙𝓮𝓼𝓼: Che ha detto la dottoressa?
𝓡𝓸𝓻𝔂: Che queste due settimane di anticipo potrebbero essere dovute allo “stress a cui sono stata sottoposta nell’ultimo periodo” ma che a livello fisico dovrebbe essere tutto okay. Devo solo assecondare queste stupide contrazioni e aspettare che diventino più regolari. Insomma… Sembra facile, voglio dire… Posso farcela, non è vero?  


Domanda la Gilmore cercando lo sguardo del ragazzo, attendendo un qualsiasi tipo di rassicurazione da parte sua.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Che domande fai? Certo che puoi farcela. Stai già andando alla grande.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Tu dici? Sto solo respirando. 
𝓙𝓮𝓼𝓼: Fidati. Se ci fossi io al tuo posto starei già dando di matto. Andiamo, mi ci vedi? Non sono mai stato bravo a mantenere la calma.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io dico che sei decisamente migliorato. Anzi, ora mi sbilancio. Mi sa che un po' ti ci vedo. A fare il papà, intendo.
𝓙𝓮𝓼𝓼: Sì certo, tra una decina d’anni, magari.
𝓡𝓸𝓻𝔂: Io dico che ti sottovaluti. Fidati di— Wooo. Di nuovo.

 

Si interrompe la Gilmore lasciandosi sfuggire l’ennesimo urletto, questa volta accompagnato da una contrazione decisamente più forte e dolorosa.
Jess si avvicina a Rory senza pensarci due volte, afferrandole la mano e lasciando che lei gliela stringa più forte che può. La contrazione dura poco meno di un minuto, dopodiché la Gilmore si concede di riaprire gli occhi ed allentare appena appena la presa.



𝓙𝓮𝓼𝓼: Tutto bene?


Domanda visivamente preoccupato mentre continua ad accarezzarle la mano con il pollice della sua.


𝓡𝓸𝓻𝔂: Che ore sono?
𝓙𝓮𝓼𝓼: Le sette e ventisette.


Risponde il ragazzo sbirciando sul suo orologio da polso. 


𝓡𝓸𝓻𝔂: L’ultima contrazione è stata alle sette e ventitre. Mi sa che ci siamo.

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