Bambini

di Lux
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I piccoli Gemelli Weasley ***
Capitolo 2: *** ...mi sento felice! ***
Capitolo 3: *** Per fare pace basta una rosa rossa ***



Capitolo 1
*** I piccoli Gemelli Weasley ***


I piccoli e innocenti gemelli Weasley

Era un’assolata domenica di Settembre quella che stava trascorrendo alla Tana, la numerosa famiglia era riunita sotto un vecchio faggio per un pranzo all ‘ aperto.

Quell’anno era il primo senza Charlie, anche lui come il fratello Bill aveva cominciato a frequentare la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Percy aveva già un’insopportabile aria saputa, Ron non aveva neanche sette anni ed era un tripudio di lentiggini e Ginny era più che mai attaccata alla sottoveste della mamma.

I Gemelli… beh loro erano già delle piccole pesti, indomiti e indomabili ne facevano di tutti i colori; sempre insieme, notte e giorno, non si lasciavano mai. Soffrivano se stavano troppo a lungo separati e, con troppo a lungo, intendo un’ora su ventiquattro!, sicuramente non si sarebbero mai sottoposti volentieri alla sperimentazione della teoria della relatività di Albert Einstein.

La tovaglia era già distesa, le vivande pure; tutta la famigliola seduta, più o meno, compostamente tutt’attorno che prendeva a servirsi.

In un attimo di distrazione da parte di Molly, i due pestiferi maschietti agguantarono gli occhiali da lettura del padre nascondendoli nella cesta del pane..

-Che state trafficando voi due?!-

Li rimbeccò la donna appena voltatasi.

-Niente!-

Risposero in coro.

La mamma fece uno strano sguardo prima di dedicarsi nuovamente a Ginny.

Fred e George presero a confabulare fitto fitto… tutto normale. Poi George sparì dietro il tronco dell’albero, qualche minuto dopo…

-AAAHHHHH!-

Ron prese a strillare, incontrollabile, corse verso la madre lanciandolesi in braccio.

Fred ghignava di gusto e George faticava a trattenere le risa soddisfatte.

-FRED!-

La voce della Signora Weasley, più che infuriata, sovrastò il trambusto generale.

I gemelli smisero all’istante di ridere.

-non è stato Fred…-

Corresse timoroso George..

-ALLORA TU!, GEORGE!-

-Dai Molly, tesoro, era solo uno scherzo innoc..-

-ERA SOLO UNO SCHERZO! RON è ARACNOFOBICO, ARTHUR, DEVI SMETTERGLIELA DI ADRGLIELE TUTTE VINTE!-

-Ma hanno solo otto anni..-

Tentò di rabbonirla il Signor Weasley, senza grandi risultati.

-APPUNTO è ORA CHE IMPARINO COME CI SI COMPORTINO.-

-Ma mamma..-

Tentò Fred.

-Ma??? MA???-

Il più grande dei due fratelli gemelli abbassò lo sguardo lucido… non sopportava vedere la mamma arrabbiata con George, perché sapeva che a lui dispiaceva tanto tanto che la mamma fosse arrabbiata con lui e, Fred, non voleva vedere George sofferente… gli faceva male il cuoricino quando George era così.

-ALLORA GEORGE?! Credi che sia stato divertente?!-

-beh..ecco..-

-NO GEORGE, non lo è stato!-

-Scusa Mamma.-

Pigolò triste.

-Dovete crescere voi due, soprattutto tu George ne hai un gran bisogno. La vita non è uno scherzo. Non è sempre buffa e divertente e le marachelle stanno bene fino ad un certo punto. Vuoi diventare pesante, un ragazzo insopportabile che non fa ridere nessuno?!-

-No mamma.-

-E allora cosa?! Perché sai George io proprio non capisco.-

George occhieggiò in direzione di Fred…

-Io voglio… voglio essere utile, importante per Fred…-

-Capisco..- mormorò sorridente la Signora..-Vuoi essere utile e badare al tuo fratellino più piccolo, ma sai credo ce quel ruolo si addica più a Fred, sai?, infondo è lui il maggiore..-

-No.- rispose sinceramente Goerge e aggiunse: -Voglio essere la sua mogliettina!-

Tutto improvvisamente si zittì…

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Capitolo 2
*** ...mi sento felice! ***


 

..mi sento felice!

 

Quel Giorno Harry James Potter poteva dirsi davvero Felice! Tanto per cominciare Dudley quel mattino non l’aveva picchiato, e le ragazzine non lo avevano deriso per i suoi abiti malconci, smunti e pendenti!

E poi naturalmente per quello…

Stava tornando verso casa, zompettando allegramente quando vide un vecchio gatto spelacchiato spuntare fuori da sotto una macchina…

-ciao micio!-

Lo chiamò con la vocetta squillante tipica dei bambini.

Il gattaccio si avvicinò ed il bimbo potè notare portasse al collo una targhetta..

-Mr.. Mr Tibbles!-

Lesse a fatica a causa delle lettere troppo piccole. Il gatto rispose con un miagolio. Harry poggiò a terra la cartella e si mise ad accarezzarlo, il sorriso gioviale che non voleva lasciare il suo volto…

-Ciao piccolo..-

La voce gracchiante di una Signora attirò la sua attenzione. Harry la riconobbe come ‘la stralunata gattofila’, nome appioppatogli da quella becca di Petunia. Ma ad Harry non parve tanto pazza… anche se puzzava un po’ di cibo per gatti.

-devi piacergli molto..-

Constatò la vecchia nel vedere il gatto sciogliersi in fusa soddisfatte. Harry annuì con un sorriso ancora più largo.

-sei felice oggi?-

-sì!-

-..e perché di grazia?!-

La voce cattiva di Petunia, affacciata alla finestra, li colse di sorpresa.

-Allora cos’è che ti rende così allegro buon a nulla?!-

Harry deglutì forte… e ora? Guardò interrogativo la donna anziana che annuì compiacente..

-sei sempre triste sono curiosa anch’io, piccolo-

-perché… perchèhodatoilmioprimobacio-

Confessò d’un fiato.

-Tu?! Uno sgorbietto simile??! E chi sarebbe la ’sfortunata’?-

-Il mio compagno di banco!-

Trillò raggiante facendo svenire la Zia e sciogliere in risa, per quella reazione esagerata, la Vecchia signora Figg.

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Capitolo 3
*** Per fare pace basta una rosa rossa ***


Per fare pace basta una Rosa rossa!

L’aveva fatto davvero! Ancora non ci credeva… aveva detto al suo ‘migliore amico’ che l’odiava, come e perché?! Non era vero dopotutto, era vero il contrario! L’aveva fatto arrabbiare certo ma quello che aveva detto, il modo in cui aveva reagito era comunque sbagliato. E comunque neanche a lui andava di farlo.

-Draco tesoro-

-Mamma..-

-Che cosa è successo Draco? Ho visto Blaise scappare via in lacrime…-

Il piccolo biondino cominciò a singhiozzare.

-…mamma… sniff-

-avete litigato?-

Annuì in risposta.

-Vedrai che si risolverà tutto..-

-no… sono stato cattivo, Blay non mi perdonerà sta volta!-

-Ma dai! Vi adorate, siete come fratelli-

“siamo più che fratelli!” corresse mentalmente il biondino sulla soglia delle lacrime.

-Cos’è successo?! Non me lo vuoi dire?!-

Scosse il capo in segno di diniego.

-Allora non posso aiutarti piccolo-

-lo sciò…- biascico, le lacrime cominciavano a rigarne il volto da bambola di porcellana.

-Narcissa tesoro..-

La voce di Lucius arrivò dal corridoio, era ora di andare.

-Draco, ora noi dobbiamo proprio andare, i Parkinson ci aspettano. Oh su non fare quella faccia.-

-Non mi piacciono e non mi piace neanche quella Pansy.-

-Draco te lo già spiegato che ti piaccia o..-

-No! Io NON la sposerò MAI!- gridò isterico.

-Ne riparliamo un’altra volta. A dopo, e vedi di fare pace con Blaise. Infondo è l‘unico amico che hai.-

Si alzò con estrema eleganza e controllando che le lacrime del figlio non le avessero rovinato il vestito prese la porta, poco prima di richiudersela alle spalle sussurrò solo: -Pensa, lo conosci, devi riconquistarlo…pensa: cosa piace a Blaise?-

Draco fanciulletto fissò il punto in cui la madre era sparita senza vederlo veramente.. “cosa piace a Blaise?”, istintivamente si portò una mano alle labbra e ricordò le parole che il suo pseudoamico gli aveva rivelato tempo addietro: “-sai Draco tua madre ha ragione, sei tremendamente bello ma sai più di tutto cosa mi piace di te?!- -cosa?- -le tue labbra, assomigliano tanto ai miei fiori preferiti, tanto tanto a dei piccoli boccioli di rosa rossa. I Babbani, non storpiare il naso, credono che essa sia il fiore dell’amore, della passione… e non è forse quello che c’è tra noi, amore?-”

Il ricordo lo riscosse improvvisamente e, con gli occhi gonfi, la camicia stropicciata e il volto arrossato, prese a correre verso il giardino d’Inverno dove sua madre coltivava proprio quel fiore, il fiore del suo adorato Blay. Si premurò di ripulire la rosa dalle spine dopo averla recisa e si rimise a correre a perdifiato verso la cucina dove sapeva avrebbe trovato Blaise, rintanato nel nido sudicio di qualche elfaccio; e infatti così fu.

-Bla…Blaise..-

-Draco..sigh..vattene! Vattene via..-

-No, io…ti chiedo scusa… perdonami Blaise, non volevo dire quello che ho detto neanche io voglio che accada, voglio che stiamo insieme, noi due! Non voglio sposare ‘il Carlino’ dopo la scuola… perdonami. - mostrò la rosa fino a quel momento tenuta nascosta dietro la schiena. - Un babbano disse un giorno: ‘il perdono è una rosa senza spine’. mi perdoni Blay?-

Il moretto accennò un sorriso tra le lacrime -sì, sì…ti perdono!-

A Draco sembrò che il cuore potesse scoppiargli di felicità.

 

Ringrazio: Rowan_MayFair(era un pezzo che ti legg tra i comm!!^^),Sara,MomoAdachi,piropiro.

Il compagno di banco di Harry NON era Draco, piccole maniache. E non lamentatevi della lunghezza, l’immaginavo cm le vignette che si leggono sulle riviste. Un bax.

 

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