A cena con il nemico

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prepararsi psicologicamente ***
Capitolo 2: *** Faccia a faccia con un cognato insopportabile ***
Capitolo 3: *** Mettere in chiaro le cose ***
Capitolo 4: *** La sorpresa ***
Capitolo 5: *** Confronti ***



Capitolo 1
*** Prepararsi psicologicamente ***


Mentre tutta la famiglia si stava preparando per andare a cena da Leonardo, Miranda non ne voleva sapere di muoversi da davanti allo specchio.
Dal primo pomeriggio, continuava a pensare su cosa avrebbe indossato quella sera, che per lei era “una inutile perdita di tempo.”
< Tesoro, cosa ci fai ancora in canottiera? >
< Non riesco a trovare nessun vestito che possa andarmi bene. >
< Questo è impossibile. Vuoi che ti aiuti io? >
< Riusciresti a risolvere la situazione? > domandò la donna mentre gli brillarono gli occhi
< Almeno ci provo > rispose lui tranquillo, al fine di assecondare, nonostante i suoi fossero comunque tentativi, ogni desiderio della sua amata moglie.
Vincenzo era il marito perfetto per ogni donna.
Bello, disponibile e simpatico non riusciva mai a dire di no, soprattutto quando lo chiamava sua moglie.
< Facciamo così: vai tu e i ragazzi. Io rimango a casa. >
< Non ci pensare nemmeno. Tuo cognato ci ha invitato tutti e il minimo da fare è accettare il suo caloroso invito. >
< Ma quale caloroso invito? Non farà altro che vantarsi dei suoi successi deridendo di noi. E sai quanto questa cosa io non la sopporto. >
< A questo punto dobbiamo essere molto più intelligenti di lui, non trovi? >
< Facendo cosa? >
< Rispondendo con le rime, è chiaro. >
< Ma io… Quando lo guardo, mi si annebbia completamente la ragione. Rimango interdetta. >
< Ma ci sono io che ti verrò in aiuto > replicò l’uomo baciando amorevolmente la donna < Questo vestito azzurro è perfetto. Che aspetti ad indossarlo? >
Alla fine, Miranda ascoltò suo marito facendosi forza e prendendo il vestito che aveva scelto la sua dolce metà per lei.
< Ma mamma non è ancora pronta? >
< Non ti preoccupare, Adam. Siamo in perfetto orario. >
< Lo sai quanto odio arrivare tardi ad un appuntamento. >
< Se ci tieni ad arrivare puntuale, che cosa aspetti ad uscire e ad andare dal tuo zietto preferito da solo? > domandò risoluta Miranda.
< Ma io veramente… >
< Cerca di non stressarla più del dovuto, va bene? Tua madre soffre molto nel vedere zio Leonardo. >
< Ancora non capisco perché non si piacciano minimamente. >
< E’ una vecchia storia di gelosia… Spero soltanto che almeno questa sera sottereranno l’ascia di guerra e si saluteranno come due persone civili. >
< Aspetta e spera > rispose la donna.
< Tu pensa a vestirti… Andiamo, Adam. Tua sorella è pronta? >
< E’ appena uscita dalla doccia ora. >
< Che cosa? Ma mi ha detto che si andava a farsi la doccia più di un’ora fa’! >
< Sai come sono le donne, no? Forse è più a causa di mia sorella se faremo tardi. >
< Non faremo tardi per nessun motivo, ok? Levatelo dalla testa. >
< Spero che tu abbia ragione. >
< Tu sei pronto? >
< Dopo essermi messo le scarpe sì. >
< Bravo il mio ometto. >
 
 
Mentre Vincenzo e Adam stavano attendendo le donne per poter uscire di casa, il giovane ragazzo continuava a stracciare suo padre ai videogame.
< Papà, sei troppo vecchio per questo genere di cose >lo punzecchiò Adam.
< Parla per te. >
Una volta che l’uomo aveva posato il Joystick, vide che sua figlia era pronta per uscire.
< Che cosa sono quei tacchi, Barbara? >
< Perché? Ci stanno molto bene con questo vestito, non trovi papà? >
< Tu sei bellissima con qualsiasi cosa, tesoro. >
< Sì, ma non glielo dire spesso. Già non fa altro che vantarsi. >
< Zitto, moscerino. La tua è sola invidia. >
< Adesso basta litigare. Non è proprio il momento. >
Mentre Vincenzo stava dividendo i suoi due figli prima che si potessero scannare per una semplice cavolata, la sua attenzione si riversò verso sua moglie.
< Allora? Come sto? >
< Sei davvero incantevole > replicò l’uomo rimanendo folgorato da tale bellezza. >
< Non credi che sia troppo, vero? >
< Assolutamente no. Farai un figurone con questo vestito e con la tua nuova acconciatura. >
< Credi che gli piacerà? O troverà da ridire? >
< Ma a te cosa ti interessa? Miranda, devi solo essere te stessa e basta. Quando riuscirai a capirlo? >
< Credo mai. >
< Papà comunque ha ragione. Sei bellissima mamma. >
< Grazie, Adam. >
< Per una volta devo dare ragione al microbo. >
< Promettetemi che farete i bravi, d’accordo? >
< Certo. Saremo due angioletti. >
< Spero di potermi fidare… Andiamo? >
< Hai preso tutto? >
< Tutto quello che mi serve l’ho davanti a me > replicò la donna baciandolo sulle labbra.
< Potreste per favore farlo in privato? >
< Perché? Cosa c’è di male? >
< Siamo i vostri figli e certi generi di cose non ci piace vederli. >
< Quando sarete più grandi vi ricrederete… Adesso andiamo o sennò ad Adam prenderà l’ansia di non arrivare mai. >
< Non mi ci far pensare, Vincenzo. Vorrei che questa serata finisca immediatamente. >
< Adesso fai un respiro profondo, d’accordo? Andrà tutto bene > replicò l’uomo stringendo la mano di sua moglie.
< Va bene. Mi fido di te. >

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Capitolo 2
*** Faccia a faccia con un cognato insopportabile ***


Appena Miranda, Vincenzo i loro due figli si ritrovarono dinanzi alla casa del loro parente, si guardarono a vicenda in attesa di presentarsi.
< Allora, siete pronti? > domandò Miranda.
< Noi sì > rispose Adam < E tu, mamma? >
< Sì. Faccio un respiro profondo e possiamo farci avanti. >
< Rimanere chiusi in macchina non servirà a nulla. Forza e coraggio > fece Vincenzo uscendo con i suoi figli.
Ma appena si ritrovarono dinanzi alla porta del cognato di Miranda, l’uomo notò che sua moglie era rimasta in macchina.
< Miranda, si può sapere che cosa stai facendo? >
< Sto facendo un respiro profondo. Non vedi? >
< No. L’unica cosa che vedo è che stai guardando nel vuoto. >
< Vincenzo, non ce la faccio a presentarmi dinanzi a mio cognato. È più forte di me. >
< Ma perché? Che cosa ti ha fatto? >
< Niente. Non voglio essere sbeffeggiata. >
< Ma perché ti dovrebbe sbeffeggiare? >
< Perché lo conosco molto bene, Vincenzo. >
< Ascoltami bene: sii te stessa e vedrai che andrà tutto bene. Ci sono io e i nostri figli che ti daremo man forte. Avanti, su. >
Alla fine Vincenzo riuscì a convincere sua moglie a farsi avanti e ad affrontare il problema a pieno petto.
< Sei bellissima, sai? >
< Sì, me l’hai già detto > rispose la donna che sembrava un fascio di nervi.
Una volta che Vincenzo suonò al campanello della casa, la prima persona che videro fu la compagna di Leonardo.
< Buonasera a tutti! > fece Amanda abbracciando tutti gli invitati < Come state? >
< Molto bene, grazie > rispose Vincenzo per tutti < E tu, Amanda? >
< Non c’è male. Leonardo vi sta aspettando in cucina. >
< Allora non lo facciamo attendere. >
< Venite, accomodatevi pure e datemi i vostri cappotti. >
Guardandosi intorno e vedendo che la casa era calda, accogliente e perfetta, Miranda si sentiva ancora più a disagio.
< Ciao, zio > fece Adam andando incontro all’uomo.
< Ehi, nipote! Ciao, come stai? >
< Tutto bene. >
< Aspettatemi in soggiorno. Metto in caldo il pesce e sono subito da voi. >
< Fai con calma. Non c’è problema. >
Mentre Amanda non faceva che vantarsi di come era felice insieme a Leonardo senza la presenza di figli, Miranda gli avrebbe risposto volentieri che la vita era magnifica anche con dei bambini da far crescere.
< Adam, il prossimo anno andrai alle superiori. >
< Sì, zia > rispose il ragazzo senza un minimo d’entusiasmo.
< E che scuola avresti scelto? >
< Ancora non ho le idee molto chiare… >
< Cerca di non avere fretta visto che siamo sempre a novembre. >
< Certo che no. >
< Mentre tu Barbara? Come ti trovi al liceo classico? >
< C’è molto da studiare, ma non mi lamento. >
< A che anno sei? >
< Al terzo anno. >
< Ed è anche la migliore della classe > s’intromise Vincenzo.
< Questo non è importante, papà. >
< Come no? Molti genitori non possono vantare di avere dei figli studiosi come te, sai? >
< E difatti, io non voglio vantarmi in nessun modo > rispose Barbara scocciata.
< Vincenzo, tu cosa mi racconti? Come ti va il lavoro? >
< Abbastanza bene. Fare l’operai di fabbrica è la cosa migliore che mi è capitato in tutta la mia vita… Senza contare l’aver sposato Miranda e aver fatto due figli, s’intende. >
< Sì, siete davvero una bella famiglia… >
< Una famiglia non è sempre la risposta a tutti i problemi > fece Leonardo finendo la frase di Vincenzo < Buonasera a tutti e scusate per la mia assenza. >
< Non c’è bisogno che ti scusi > replicò Vincenzo stringendogli la mano < Come va? >
< Tutto a meraviglia. Come sempre. >
Dopo aver salutato anche i suoi nipoti, Leonardo notò che Miranda non si era avvicinato minimamente a lui.
< Come stai, cognata? >
< Molto bene > rispose Miranda con tono serio.
< Posso darti un abbraccio di benvenuto? >
< Non credo che sia importante. >
< Avanti Miranda, mica ti mangio. >
Alla fine, Miranda dovette farsi toccare dall’uomo che continuava ad odiare più di tutti.
< Ecco, così va meglio… Spero che abbiate fame perché io e Amanda abbiamo preparato un menù con i fiocchi. >
< Allora cosa stiamo aspettando? Andiamo al tavolo. >
< Bravo, Vincenzo. Vedo che parliamo la stessa lingua > rispose Leonardo divertito.
 
 
Appena Amanda e Leonardo scortarono la famiglia di Miranda in un salone ben illuminato e addobbato di quadri di ogni genere, gli ospiti furono scossi da tale fascino.
< Questi quadri… sono bellissimi > fece Barbara estasiata.
< Li ho fatti dipingere apposta da uno dei pittori più famosi di ora. >
< E chi sarebbe questo pittore? >
< Non ricordo bene il suo nome… Scusatemi ma non sono molto bravo con il francese > rispose l’uomo con una risatina stridula.
“Odio quando fa’ così.”
< Ma adesso basta parlare di arte… Non avevate fame? >
< Moltissima. >
< Allora prego, accomodatevi pure. >
Da quando Miranda era entrata in quella casa, non aveva smesso di tremare dall’emozione.
< Miranda, va tutto bene? >
< Assolutamente no. Vediamo di consumare questa cena e di andarcene il prima possibile. >
< Miranda, per favore… >
< Prima di cominciare a servirvi la cena, ho portato questo Franciacorta per brindare tutti assieme dopo esserci ritrovati da molto tempo. >
Una volta preso in mano il suo flute, Miranda notò che erano fatti di cristalli Swarovski e che luccicavano in maniera incredibile a causa della luce del lampadario che contornava tutta la stanza.
< A chi brindiamo? > domandò Vincenzo.
< A voi… A voi e ad una lunga amicizia che spero ci leghi fino alla fine dei nostri giorni. >
Dopo aver fatto il brindisi e aver bevuto tutto d’un fiato, per poco Miranda non si strozzò.
< Miranda, ma cosa… >
< Sto bene. Non vi preoccupate. >
< Miranda, spero che non sia a causa della tua emozione, altrimenti stiamo freschi > fece Leonardo prendendola in giro.
< Non ti preoccupare. Gli capita molte volte a casa quando brindiamo con il vino > mormorò Vincenzo proteggendo sua moglie.
< Capisco… Amanda? Puoi andare a prendere gli antipasti di mare? >
< Vado subito, tesoro. >
Una volta rimasto solo con la famiglia della sua suocera, Leonardo gli raccontò che uomo fortunato era avendo trovato Amanda come compagna.
< E dimmi Leonardo, hai intenzione di sposarti e avere dei figli? >
< Io? Sposarmi e avere dei figli? Vincenzo, ma cosa stai dicendo? Eppure mi dovresti conoscere > rispose Leonardo divertito.
< Ho solo fatto una domanda, tutto qui. >
< Una domanda fuori luogo… E comunque io e Amanda non siamo due persone a cui ci piace molto legarci. Preferiamo di gran lunga la libertà. >
< Guarda che si può essere liberi anche se hai dei figli e sei sposato. >
< Sì, ma devi anche guardare alle responsabilità. Cosa che io e Amanda non siamo molto bravi. >
< Infatti non capisco come tuo padre possa ammirare un uomo come te > fece Miranda sottovoce.
< Perché sono un uomo di successo, cara cognata. >
< Il successo non è tutto dalla vita. >
< Sì, ma ti aiuta in molte situazioni… Se non fossi un uomo di successo, non sarei arrivato a guidare un’azienda di telecomunicazioni con a carico 200 dipendenti. Credo che il mio lavoro mi abbia portato molto lontano, non credi anche tu? >
< Chi si accontenta gode, Leonardo. >
< E’ un vero peccato che tu ti accontenti di così poco… Ma fa lo stesso. >
Appena Amanda tornò dalla cucina con un misto di antipasti di mare, fu Vincenzo il primo ad agguantarli uno ad uno.
< Davvero gustosi, non c’è che dire. >
< Potevi anche aspettare che ci fossimo tutti serviti, non credi anche tu Vincenzo? > fece Miranda redarguendo suo marito.
< Infatti ti sto aspettando. >
< Va bene, meglio non litigare. >
Il resto delle prime portate furono consumati tutti in silenzio, mentre Miranda cercava di capire tutti le prelibatezze che Amanda e Leonardo avevano preparato.
< Davvero buone, non c’è che dire. >
< Sono contento, Miranda. Grazie > rispose Amanda sorridente.
< Miranda, sembra che ti costi molto confessare che stai mangiando qualcosa di diverso. >
< E a te chi ti ha detto questo? >
< Conoscendoti bene, sono convinto che quando cucini prepari solo roba precotta alla tua famiglia. >
< Infatti non sono io che cucino, ma Vincenzo. Io mi occupo di altri generi. >
< Capisco… Allora è una vera fortuna visto che la tua cucina non è molto rinnomata. >
< Tesoro, stai esagerando. >
< Ho solo fatto una supposizione. >
< Più che una supposizione, la tua era un’offesa. Ed io non rimarrò qui a farmi offendere da uno… >
< Calmati Miranda, non partire in quarta come tuo solito… Leonardo stava solo dicendo che puoi solo migliorare. Non è forse vero? > replicò Vincenzo guardando sua moglie.
< Sicuramente… Adesso passiamo alle altre portate. Amanda, ci pensi tu? >
< Senz’altro. >
Dopo essersi calmata, Miranda fissò suo marito con sguardo truce.
< Che sia chiara una cosa: non rimarrò qui a farmi offendere da un damerino come lui, sono stata chiara? Alla sua prossima offesa giro i tacchi e me ne vado. >
< Mantieni la calma. La cena non potrebbe andare meglio di così. >
< Che cosa? >
< Adesso finiscila, va bene? >
Alla fine Miranda dovette tacere per non scatenare la sua rabbia che avrebbe solamente peggiorato le cose.

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Capitolo 3
*** Mettere in chiaro le cose ***


Una volta arrivati al primo, Miranda ebbe un sussulto.
< Miranda, che cosa succede? >
< Non lo so. C’è qualcosa che mi sta rifluendo in corpo… >
< Non avrai mica mangiato qualche mollusco, vero? >
< Non ne ho la più pallida idea. Leonardo, che cosa c’è in questo primo? Mica hai messo cozze o vongole, spero. >
< Solo una piccola parte, perché? >
< Oh mio Dio… >
All’improvviso la giovane donna divenne rossa in volto.
< Mamma, dobbiamo chiamare subito un ‘ambulanza. >
< Perché? Che succede? > domandò Amanda preoccupata.
< Mia moglie è allergica hai molluschi. >
< Da quando in qua? >
< Da sempre, Leonardo. E tu lo sapevi benissimo visto che te ne avevo già parlato mentre tu stavi organizzando questa dannata cena. >
< Adesso che diavolo facciamo? >
< Stiamo tutti calmi. Devo solo prendere il cortisone. >
Ma Miranda non riusciva a muoversi a causa della sua allergia, divenendo rossa in volto e preoccupando sempre di più tutti i presenti.
< Mamma, stai ferma. Ti aiutiamo noi. >
< Ho bisogno di qualcosa di freddo immediatamente. >
< E che cosa posso darti di freddo? >
< Ce l’hai un po’ di gelato in questa dannata casa? >
< Ho un po’ di gelato al limone > rispose Leonardo.
< Allora vai a prenderlo immediatamente! >
Senza perdere ulteriormente tempo, Leonardo ubbidì alla richiesta della donna.
< Eccolo qua. Ho trovato il cortisone. >
< Mettimelo subito nella vena. >
< Miranda, non se ce la faccio… >
< Avanti, dammelo a me > rispose Miranda strappando la puntura dalla mano del marito e trovando immediatamente la vena.
< Oh, cielo… >
< Che cos’è? Ti fa così effetto? >
< Sì, moltissimo. >
< Ma che razza di uomo sei? >
< Non è colpa mia se mi fa effetto vedere questo genere di cose. >
< Ecco un po’ di gelato. >
Dopo averlo preso, Miranda tirò un sospiro di sollievo.
< Adesso mi sento molto meglio. >
< Meno male. Ho temuto per la tua vita > rispose Vincenzo dandogli un bacio sulla fronte.
< E’ colpa di Leonardo se ho avuto questo attacco. >
< Ma io… >
< Non ci sono scuse che tengano! > gridò Miranda < Ti avevo avvertito che ero allergica ai molluschi, ma tu hai voluto fare di testa tua come al solito. Dovevo parlare con Amanda, non con te. >
< Amanda stava facendo la spesa… >
< Questo non significa niente. >
< D’accordo, prenditela pure con me. >
< Sicuramente… Ragazzi, prendete immediatamente le vostre cose. La cena si conclude qui. >
< Che cosa? > domandò Adam.
< Stai scherzando, vero? >
< No, Barbara. Non sono mai stata così seria prima d’ora. >
< Miranda, non fare così. È stato un errore che non capiterà più. >
< Ma cosa ti dice il cervello?! Potevo rimanerci secca! A quel punto, che cosa avresti fatto a parte piangere sulla mia tomba? >
< Miranda, ti ripeto che non è successo niente ed è andato tutto bene. >
< Va bene. Vivi pure con le tue fantasie… Io me ne vado di qui. >
< Miranda, non fare la difficile… >
< Che cos’hai detto, Leonardo? >
< Ascoltami bene: so che non mi sopporti, ma non puoi lasciare in sospeso questa cena di riappacificazione e andartene come se nulla fosse. Mancheresti di rispetto a me e alla tua famiglia. >
< Non me ne frega niente. Loro sono liberi di fare quello che vogliono come me. Mi dispiace per Amanda, ma tutta questa farsa non può andare avanti. >
< Solo perché ho sbagliato a mettere qualche mollusco te la prendi con me? >
< Potevo rimanerci secca! Perché non lo capisci?! >
< Lo capisco bene… >
< Non mi sembra. >
< Ascolta: possiamo fare come se niente fosse successo e finire la nostra cena in santa pace? >
< Assolutamente no. Ragazzi? >
< Mamma, ti prego. Ti stai rendendo ridicola. >
Sentendo la frase di sua figlia, Miranda la squadrò malamente.
< Se tutti voi rimarrete qui, allora vuol dire che siete tutti contro di me. Decidete il da farsi. >
Da un lato, la famiglia di Miranda l’avrebbe seguita senza fiatare.
Ma non potevano lasciare una cena così importante per le due famiglie.
< MI dispiace Miranda, ma se tu vuoi lasciarci fai pure. Noi rimaniamo qui. >
< E’ questa la tua risposta definitiva, Vincenzo? >
< Sì. Non cambio assolutamente idea. Voi ragazzi? >
< No, certo che no. >
< Anch’io sto con loro, mamma. >
< Molto bene… Dopo la cena, vedete di cercarvi un’altra nuova casa perché altrimenti rimarrete fuori al freddo. Mi sono spiegata? >
< Non dirai sul serio, Miranda. >
< Tu fatti gli affari tuoi, Leonardo. Non ti intromettere nelle faccende della mia famiglia che hai snobbato da una vita. >
< Io non ho snobbato mai nessuno, Miranda. >
< Sei un vile bugiardo… Che cosa credi? Che io non ti conosca abbastanza? Lo so molto bene che per te noi siamo la peggio feccia dell’umanità. Solo perché non ho avuto successo e mi sono fatto una famiglia, non ci puoi sputtanare come hai fatto con gli altri componenti della nostra famiglia. >
< Miranda, non so che cosa ti è arrivato all’orecchio, ma ti assicuro che non ho mai fatto niente di tutto ciò. >
< Certo, come no. >
< Miranda, adesso sei tu che stai mancando di rispetto al padrone di questa casa. Scusati immediatamente e torniamo tutti insieme a tavola > replicò Vincenzo serio.
< Da quando in qua tu mi dai degli ordini? >
< Da questo momento… Vuoi lasciare la tua famiglia solo per questo screzio? Allora il tuo orgoglio ti rende molto più cieca del previsto… Comunque se hai deciso che dovremmo rimanere per strada, va bene così. Andremo a dormire da nostra madre. >
< Assolutamente no. Perché andare a dormire fuori quando qui c’è tutto lo spazio necessario? >
< Leonardo, te l’ho detto prima: non ti intromettere nelle faccende della mia famiglia, altrimenti… >
< Leonardo ci sta solo aiutando, mamma. Perché non lo vuoi capire? >
< Perché è uno stronzo bastardo! >
L’offesa recatagli a Leonardo lasciò stupiti tutti i presenti.
< Il pesce al forno è pronto! > gridò Amanda uscendo dalla cucina < Tutti a tavola! >
Ma vedendo che nessuno aveva intenzione di muoversi, Amanda rimase confusa.
< Che cosa succede? Perché vi state fissando con così tanto astio? >
< Offendimi pure quanto ti pare, Miranda… Sei libera di non accettare le mie scuse. Ma non puoi riconoscere che sto facendo tutto per cercare di riunire i rapporti tra me e la tua famiglia. Ed io non accetto questo genere di offese alla mia persona. Io sono un signore, anche se non si vede. >
< Leonardo, ha ragione… Chiedigli subito scusa, Miranda. >
Ma la giovane donna non ne voleva sapere di rimangiarsi le parole dette prima.
Il suo orgoglio di donna veniva più di ogni altra cosa.
< Miranda, che cosa stai facendo? >
< Me ne vado. Tanto qui non sono più la benvenuta. >
< Ma cosa stai dicendo? Torna subito qui. >
< No. Non rimarrò qui con chi mi disprezza. Non lo posso sopportare. >
< Ma nessuno ti disprezza! > esclamò Leonardo < Vieni a tavola e facciamo la pace. >
< No, Leonardo. Non metterò mai più piede qua dentro. >
< Avanti Miranda, non fare così. >
< Ci vediamo a casa, Vincenzo… Sempre se tu vorrai venire. >
< Se uscirai da quella porta, puoi non considerarmi più tuo marito. >
< Allora domani inizieremo con le pratiche di divorzio. Buona serata a tutti > rispose Miranda chiudendo la porta d’ingresso dietro le sue spalle.
< Papà, ma non fai nulla per fermarla? >
< Che cosa dovrei fare, Adam? Ormai ha deciso tutto lei. >
< Questa serata non poteva andare peggio di così > rispose Barbara scuotendo la testa.
< Non riesco a capire perché si comporti in questo modo. >
< Mi dispiace non essermi ricordato della sua allergia. >
< Di questo non ti devi preoccupare. Quel che è successo è successo. >
< So che non è il momento adatto, ma il pesce al forno sarebbe pronto. >
< Mi dispiace, ma per me va bene il caffè. Per voi ragazzi? >
< Noi siamo apposto così. >
< Non volete anche un dolce? >
< Dopo tutto quello che è successo, ci è passato completamente l’appetito. >
< Sì, capisco… >
< Amanda, Leonardo… Voi non vi dovete preoccupare. Parlerò io con mia moglie. >
< Credo che sia tutto inutile. >
< La speranza è l’ultima a morire, Leonardo. Vedrò di fare il possibile. >
< Mi dispiace che tu e Miranda abbiate litigato per colpa mia, ma proprio non ci ho pensato alla sua allergia. >
< Adesso smettiamola di pensarci, va bene? Voglio andare a casa e riordinare le idee. >
< Sì, senz’altro. Ti faccio subito il caffè. >

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Capitolo 4
*** La sorpresa ***


Una volta che Vincenzo e i due ragazzi se ne furono andati, Leonardo e Amanda cominciarono a risistemare la cucina.
< Non posso credere che tu abbia provato ad uccidere tua cognata > fece Amanda con tono risentito < Sono veramente allibita. >
< Amanda, ma cosa stai dicendo? Credi davvero che io arriverei a tanto? >
< Ti conosco ancora da poco Leonardo e sinceramente non mi fido ancora molto di te. >
< Questa veramente è buona… Spero che tu stia scherzando. >
< Come hai fatto a scordarti una cosa del genere? Eppure eri stato avvertito. >
< Me lo sono scordato, punto. Vuoi ricordarmelo fino alla fine dei miei giorni? >
< E’ quello che ti meriti. Questa sera potevamo avere un morto in questa casa. >
< Smettila di fare la tragica. È andato tutto per il meglio. >
< Per il meglio un corno! E questo pesce? Adesso chi lo mangerà tutto? >
< Lo mangeremo noi. Non buttiamo via niente. >
< Abbiamo fatto una figura meschina con tua cognata. E per di più hanno litigato per colpa nostra. >
< Vedrai che quando arriveranno a casa, sistemeranno tutto. La conosco Miranda. Fa tanto l’orgogliosa, ma sotto sotto è buona come il pane. >
< E poi il tuo atteggiamento da superiore. Lo sai che mi da sui nervi pure a me? >
< Ma cosa… >
< Adesso smettila di fare il santarellino. Che pensi che io sia una stupida? >
< Tutto quello che ho detto l’ho fatto solo per stuzzicarla. Volevo divertirmi un po’ con lei. >
< Sei stato un grande stronzo, ecco che cosa sei stato. Questa cena è stata un disastro e tutto per colpa tua. >
< Non puoi darmi tutte queste colpe gratis. >
< Colpe gratis? Non è colpa mia se sei fatto così. >
< Che cos’è? Adesso non mi sopporti già più? >
< Non sopporto come hai trattato tua cognata, tutto qui. >
< Eppure quando ci siamo messi insieme mi trovavi così simpatico, no? >
< E cosa centra questo adesso? >
< Centra eccome! Adesso ai tuoi occhi sono solo un bastardo senza cervello. >
< Allora vedi di migliorare e andiamo a chiedere scusa a tua cognata. >
< L’ho già fatto e non ci tengo ad andare a casa sua… Tutto quel disordine che ha mi mette agitazione. >
< Sei davvero strano, Leonardo. >
< Non è colpa mia se sono fatto così. >
< Finisci di sistemare la sala e vai a prepararti. Andiamo da tua suocera. >
< Ma potrebbe essere tardi… >
< Allora muoviti e fai quello che ti ho detto! > gridò Amanda con tono imperioso quasi spaventando l’uomo.
 

Appena Vincenzo rientrò a casa, disse ai suoi ragazzi di lasciarlo da solo a parlare con la mamma.
< Non è che vi scannerete, vero? >
< No, Adam. Abbiamo passato periodi ben peggiori, non preoccuparti. Voi andate in camera vostra e fate finta che non ci siamo, va bene? >
< Chiamaci se c’è qualche problema. Cercheremo noi di far calmare la mamma > fece Barbara.
< Perché? Di me non ti fidi? >
< Non più di tanto. >
< Grazie mille per il supporto > replicò l’uomo dando la buonanotte ai figli.
Cercando di farsi coraggio, Vincenzo entrò in camera sua.
< Ciao > fece con tono flebile guardando sua moglie intenta a leggere un libro a letto.
< Ciao. >
< Non ti facevo ancora sveglia, sai? >
< Non riesco a dormire. Sono ancora molto scossa per essere stata vicino alla morte. >
< Sì, capisco… Va bene se rimango a dormire con te questa sera? Oppure non mi vuoi vedere per il resto della mia esistenza. >
< Non lo so. Dipende tutto da te. >
< E cioè? >
< Pensaci e datti una risposta. >
< Tesoro, sai che non sopporto quando mi fai pensare troppo. >
< Questo è un tuo problema… Perché quando eravamo a casa di quello stronzo di mio cognato non hai fatto niente per difendermi? >
< Perché secondo me hai un tantino esagerato. >
< Un tantino esagerato? Vincenzo, stavo per avere uno shock anafilattico. Perché lo prendi così alla leggera? >
< Miranda, devi capire che Leonardo non l’ha fatto apposta. >
< No, questo non è vero. Voleva darmi il colpo di grazia. Ne sono convinta. >
< Andiamo smettila… >
< O sei del mio stesso parere o questa notte puoi considerarti fuori di casa. A te la scelta. >
< Avresti il coraggio di farmi ciò? >
< Se me ne dai l’occasione, sì. >
< Miranda, sto cercando di riportare la barca pari… >
< Dandomi contro? Allora ti consiglio una cosa: stai sbagliando tutto. >
< Ma io… >
< Meglio se questa sera vai a dormire dal tuo nuovo amore. >
< Il mio nuovo amore? >
< Da Leonardo. Voi sì che vi capite perfettamente. >
< Miranda, smettila. >
< La devo smettere?! > gridò inviperita Miranda alzandosi di scatto dal letto < Smettimi di parlare di quel bastardo, altrimenti sarò io che me ne andrò. >
< Perché fai così la difficile? >
Spazientita dalle parole del marito, alla fine Miranda gli mollò uno schiaffo lasciandolo interdetto.
< Esci immediatamente da questa camera e da questa casa. >
< Perché stai rendendo tutto impossibile? Sto cercando il tuo perdono! >
< Allora misura bene le tue parole perché stai facendo tutto il contrario. Adesso esci da qui. Non voglio più vederti fino a domani. >
< Ed io dove andrò? >
< Non è un problema mio. A domani… Hai però la possibilità di dormire sul divano se per te non è molto scomodo. >
< Lo sai che ho problemi di schiena. >
< Problema tuo visto che ti ho detto un sacco di volte di andarti a far visitare da uno specialista. Ma tu sei duro come le capre e non la vuoi intendere! >
< Sempre la solita solfa! >
< Non urlare. Non voglio che ti sentano i ragazzi. >
< I ragazzi sono abbastanza grandi e coscienziosi da capire… >
Ma mentre Miranda e Vincenzo erano nel bel mezzo della discussione, videro una macchina entrare nel loro vialetto.
< Chi diavolo è a quest’ora della sera? >
Guardando fuori dalla finestra videro che si trattava di Leonardo e di Amanda.
< Che ci fanno quei due damerini nel mio vialetto? >
< Non lo so > rispose Vincenzo < Li hai forse invitati tu? >
< Adesso ti va pure di fare lo spiritoso?! Cacciali immediatamente da qui o non rispondo di me. >
< Ma io veramente… >
Per Vincenzo non c’era modo di pensare visto che avevano iniziato a suonare il campanello.
< Vai! >
< Ma cosa gli dico? >
< Non lo so. Non è un mio problema. Addio > rispose Miranda spingendolo fuori dalla loro camera e sbattendogli la porta in faccia.
Con la rabbia che gli ribolliva nelle vene, Vincenzo andò ad aprire ai suoi ospiti.
< Buonasera, Vincenzo > fece Leonardo con tono flebile.
< Leonardo! Amanda! Che cosa ci fate qua? >
< Leonardo voleva scusarsi con tua moglie e non potevamo aspettare fino a domani. >
< Solo perché sei tu che mi hai trascinato fino qui > rispose Leonardo risoluto.
< Fai silenzio e scusati intanto con Vincenzo > replicò la donna dandogli un colpo sulla schiena.
< Ahi! Così mi fai male! >
< Smettila di piagnucolare e fai l’uomo… Vincenzo, possiamo entrare? Saremo molto brevi. >
< Ecco, se fosse per me vi farei passare… Ma mia moglie non ne vuole sapere di vedervi. Soprattutto te, Leonardo. >
< Ecco, che ti dicevo? Siamo venuti fin qui per niente, Amanda. >
< Va bene, rispettiamo il gesto. Grazie almeno per esservi presentati alla nostra cena che è stato un disastro. Buonanotte. >
Vedendoli andar via in quel modo, dispiacque molto a Vincenzo.
< Aspettate un attimo > fece l’uomo richiamando la loro attenzione < Venite pure dentro. >
< Ma tu ci hai detto… >
< Parlerò io con mia moglie. Venite pure. >
Dopo averli fatti accomodare in soggiorno, Vincenzo fece gli onori di casa cercando di offrirgli qualcosa.
< Siamo apposto così Vincenzo. Grazie. >
< Ok. Aspettate qui allora. >
Dopo essere andato in camera, vide che sua moglie stava continuando a leggere.
< Miranda, puoi venire un attimo in soggiorno? >
< Stavo leggendo. Che succede? Hai mandato via quei due? >
< Sì. Però adesso avrei bisogno del tuo aiuto. >
< A fare cosa? >
< Smettila di discutere e fai quello che ti dico. >
Inorridita dall’insistenza del marito, alla fine Miranda acconsentì alla sua richiesta.
< Spero che sia importante, altrimenti… >
Ma appena Miranda li vide nel suo soggiorno, sbiancò all’instante.
< Che cosa ci fanno loro due qui? >
< Vogliono parlare assolutamente con te. >
< Vincenzo, credevo di essere stata molto chiara… >
< Zitta e adesso siediti qui. Questa situazione non deve più aspettare. >

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Capitolo 5
*** Confronti ***


Miranda non faceva altro che tremare dal nervosismo.
La presenza di Amanda e Leonardo la stava turbando profondamente.
< Eccoci riuniti, Miranda… I nostri ospiti non usciranno da questa casa finché non avranno chiarito con te. >
< E cosa c’è da chiarire? Ormai ho capito tutto > replicò la donna digrignando i denti.
< Smettila di fare la stupida e ascolta tuo cognato. >
< Vincenzo, ti avverto: stai superando un limite invalicabile molto pericoloso. >
< Ormai non ho niente da perdere. >
< Tuo marito ha ragione, Miranda… Ormai ci siamo dentro fino al collo. >
< Si può sapere che cosa vuoi da me? >
< Cercare un tuo perdono insperato. >
< Per poi domani sentire in giro che tu sei sempre migliore di me? Assolutamente no. >
< Ma quando l’ho mai detto? >
< Oltre che ad essere uno stronzo, sei un vile bugiardo. Credi che non sappia che tu mi parli dietro le spalle? >
< Ma è solo per prenderti un po’ in giro con i paesani e con gente che conosci anche tu. >
< E non ti è mai venuto in mente che potrebbe darmi un po’ fastidio? >
< Leonardo, tu fai veramente ciò? >
< Solo qualche volta quando vado al bar. >
< Cioè tutte le sere… Mi dici dove sta il gentiluomo di cui mi sono innamorata? >
< Non è mai esistito, Amanda. Te lo dico io per certo. >
Ma Leonardo non rispose, decidendo di rimanere in silenzio.
< Allora Leonardo, come ci si sente ad avere tutti contro? >
< Me lo merito, non c’è che dire. >
< E credi che siano necessari questi chiarimenti? Secondo me è tutta una perdita di tempo… E poi so che non ti interessa minimamente. >
< Ma a me sì, Miranda. >
< Amanda, sei una brava donna… Però dammi retta: lascialo finché sei in tempo. >
< Adesso basta! Non voglio più sentirti parlare contro di me! >
< Chi semina vento raccoglie tempesta, mio caro… E poi ti ricordo che sei in casa mia. Se non fosse stato per il mio sciocco di marito, ti avrei già cacciato a pedate. >
< Tuo marito, come me, vuole che io e tu… >
< Stattene zitto, va bene? Non me lo dire per l’ennesima volta. Non cercherei mai più il tuo bene nemmeno per tutto l’oro del mondo. >
< Amanda, a questo punto direi che è inutile rimanere qui. Andiamocene. >
< Tu vai. Io rimango con lei se non è un problema. >
< Assolutamente no, tesoro > rispose Miranda strizzando l’occhio alla donna.
< Ma è un problema per me! Ti prego, non rendermi le cose difficili. >
< Caro Leonardo, credo che da questo momento io e te non abbiamo nient’altro da dirci. >
< Che cosa vuoi dire? >
< Che io e te abbiamo chiuso. Manderò qualcuno a prendere le mie cose. >
< Stai scherzando, non è vero? >
< Mai stata più seria in vita mia… Non posso credere di essermi fidanzata con un inetto come te. >
Allibito per le parole della sua ragazza, Leonardo rimase visibilmente sconvolto.
< Ti prego di non svenire sul mio pavimento. L’ho appena sistemato. >
< Ma tu… ed io… >
< Come potete essere così ciniche? > fece Vincenzo venendo in difesa di Leonardo < Il ragazzo si sta pentendo dei suoi peccati e voi gli andate sempre di più contro? Siete crudeli. >
< E’ quello che si merita per tutto quello che mi ha fatto passare. E mi dispiace sapere che tu sei ancora contro di me. >
< Lo sarò fino a che tu non smetterai di nasconderti dietro il tuo cinismo e il tuo orgoglio di donna imperfetta. >
< Addirittura per te sarei una donna imperfetta? >
< Sì. Perché non sai perdonare. >
Divenuta seria per le parole forti di suo marito, Miranda si alzò dal divano per mollargli uno schiaffo.
< Chiama il tuo avvocato che prepari le pratiche del divorzio. Io non voglio rimanere accanto ad un uomo che pensa di me in questo modo. >
< E che uomo potresti trovare al mio posto? >
< Uno molto migliore di te. >
< E i nostri figli? Non pensi a loro? >
< Se ne faranno una ragione, non preoccuparti. >
< Certo, come no. >
< Leonardo, credo che rimanere qui sia inutile. Potrei rimanere a dormire da te per questa notte? >
< Sì, nessun problema. >
< Ti ringrazio… A presto, mie signore. >
Dopo aver fatto uscire Leonardo dalla casa di Miranda, Vincenzo rimase a contemplare sua moglie ancora per alcuni secondi.
< Perché mi guardi? Ti stai forse pentendo? >
< Assolutamente no. >
< Papà! >
La voce di Adam bloccò l’uomo prima che potesse andarsene.
< Che cosa fai? Perché te ne stai andando? >
< Perché questa sera ho scoperto che tua madre non è più quella che ho sposato. >
< Ma non può essere cambiata in poche ore… Tutto per colpa di quella cena. Ma come diamine si può essere finiti a questo punto? >
< Invece questa cena è servita a farmi aprire gli occhi. >
< Adam, tornatene immediatamente in camera tua e lascia andare tuo padre. >
< NO! > gridò il ragazzo < Non lascerò che mio padre lasci questa casa. >
< Adam, vuoi finire in punizione? >
< Ormai ho sedici anni, mamma. Non credi che io sia abbastanza grande per le punizioni? >
< Forse sei grande per le sculacciate, ma non per le punizioni… E comunque questa discussione non ti riguarda. Torna immediatamente in camera tua. >
< Solo se papà rimarrà con noi. >
< Adam! >
< Questo spettacolo sta diventando sempre più pietoso > fece Barbara avvicinandosi a suo padre < Mamma, che cosa speri di ottenere? >
< Un po’ di rispetto, cazzo! >
< Il rispetto l’hai perso completamente questa sera. Quando lo capirai? >
< Adesso ti ci metti pure tu?! >
< E’ la pura verità. Non puoi sottrarti all’evidenza. >
Dopo che suo marito gli aveva voltato le spalle, anche i suoi figli fecero lo stesso, facendo rimanere Miranda sempre più sola.
< Questa famiglia ha sofferto abbastanza a causa di queste litigate. Sarebbe meglio finirla una volta per tutte. >
Essendo con le spalle al muro, Miranda non seppe cosa rispondere, preferendo lasciare tutti i presenti e rinchiudersi in camera a piangere come un adolescente disperata.
< Che cosa? Adesso piange? >
< Anch’io lo credevo impossibile, Adam > rispose Vincenzo.
< Adesso dove te ne vai? >
< Da tua madre. In questo momento ha bisogno del mio conforto. >
< Ma tu e lei state per divorziare. >
< Non ti devi preoccupare, Adam. È tutta una tattica > rispose l’uomo facendogli l’occhiolino.
< Sarà pure una tattica come dici tu, ma non risolve le cose! >
< Vedrete. Tra poco chiederà scusa pure a te, Leonardo. >
< Questo non ci credo. >
< Aspetta e vedrai. >
Dopo essere ritornato nella sua camera, Vincenzo si accoccolò vicino alla moglie facendogli sentire tutto il suo calore.
< Vincenzo, lasciami in pace. >
< Non ora che stai soffrendo, Miranda. >
< Prima tu e poi i miei figli… Perché siete tutti contro di me?! >
< Perché ti vogliamo bene, Miranda. E vogliamo farti capire le cose. >
< Ma io e Leonardo… >
< Sono sicuro che Leonardo non è una cattiva persona come può essere… Devi solo conoscerlo meglio. >
< Ma io non lo sopporto! >
< Fidati di me. Frequentalo un paio di giorni e poi scoprirai che non è male. >
< Cosaaa?! Tu ti sei completamente bevuto il cervello?! >
< Dammi retta. Almeno questa volta > rispose Vincenzo prima di dargli un bacio sulle sue labbra bagnate.
Dopo averci pensato per qualche secondo, alla fine Miranda decise di dargli una possibilità.
< Ti avverto però: se continuerà a fare il cinico, stupido e a darsi quelle arie da superiore, con me avrà chiuso per sempre. >
< Va bene. Affare fatto. >
< Adesso però cosa devo fare? >
< Sistemati e vai di sotto. Ti stanno aspettando. >
Una volta ubbidito a suo marito, Miranda poté vedere che Leonardo e Amanda avevano fatto pace.
< Scusate? > fece la donna interrompendo il loro momento romantico.
< Scusaci tu, Miranda… >
< Grazie a mio marito per avermi fatto riflettere, sono arrivata alla conclusione che devo darti una possibilità. >
< Stai dicendo sul serio? >
< Smettila di guardarmi così! >
Mentre sembrava che fosse arrivato al settimo cielo, Leonardo piombò su sua cognata baciandola sulla fronte.
< Smettila! Così mi fai male! >
< Scusami. È che pensavo che questa notizia non sarebbe mai giunta alle mie orecchie. >
< Adesso però vedi di comportarti decentemente, mi hai sentito? >
< Perfettamente… Amanda, hai sentito? >
< Sì, tesoro. Non sono sorda come può sembrare. >
< Finalmente! Andiamo a casa a festeggiare insieme a questa bellissima famiglia? >
< Magari domani > rispose Vincenzo < Sì è fatto molto tardi e domani dobbiamo andare al lavoro. >
< Allora quando ci rivedremo. >
< Il fine settimana può andare bene? >
< Magnifico. Allora ci vediamo presto > rispose Leonardo abbracciando di nuovo sua cognata e congratulandosi con suo marito per averla fatta ragionare.
 
 
Una volta rimasti definitivamente soli, Vincenzo prese sua moglie in braccio trasportandola fino in camera da letto.
< Vincenzo, ma così rischi di farti del male. >
< Non ti preoccupare. Il mio fisico è ancora molto forte. >
< Allora che cosa credi di fare questa notte? >
< Delle scintille con la mia amata > rispose l’uomo con tono sensuale.
< Ed io non vedo l’ora > replicò la donna baciandolo appassionatamente come una vera innamorata.
 
 
Nei giorni seguenti, Miranda e la sua famiglia organizzarono una gita in montagna con Leonardo e Amanda parlando di tutti gli anni passati in cui non si erano mai più rivisti, vivendo quei momenti di pace che sembravano non arrivare mai più e ricostruendo amicizia e rispetto che non si erano mai creati.

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