Cadiamo insieme alle stelle, che poi, più brave di noi non sono

di Pocahontas9814
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fiori di Bach ***
Capitolo 2: *** Diazepam ***
Capitolo 3: *** Sul Ring ***



Capitolo 1
*** Fiori di Bach ***


MIA

I FIORI DI BACH

”And if you hurt me, it’s okay baby only words bleed.” - Ed Sheeran (Photograph)
Ci sono tante cose che odio di me e del mio carattere: l’impulsività, l’orgoglio, il rancore; tutte cose che non servono a nulla se non ad allontanarti dalle persone che ami; ma ció che non riesco proprio a sopportare, è la sfiducia. In tanti anni ho sempre cercato di capire l’origine di questo mio “sentimento” verso le persone; paura, il sospetto che ci sia sempre qualcuno dietro l’angolo pronto a pugnalarti alle spalle, a tradirti e a causare una ferita che non puó essere rimarginata, una ferita che continua ad ingrandirsi, a peggiorare in ogni istante, come un’emorragia. Le parole fanno più male dei pugni al muro, la mia ferita ha continuato a sanguinare, fino a trasformarsi in rancore, odio, gelosia; fino a farmi diventare paranoica e fino a perdere le persone che più amo, perché quando diventi la peggior nemica di te stessa, c’è qualcosa che non c’è.

Ho sempre odiato la scuola, stare chiusa in quelle quattro mura seduta su una stupida sedia per 5 ore di fila l’ho sempre ritenuto una perdita di tempo, ma ogni tanto dalla bocca dei professori esce qualcosa di interessante e di poco noioso: oggi abbiamo parlato dei Fiori di Bach, non ne avevo mai sentito parlare ma il nome mi ha subito incuriosito; 

<< Bach ideó una medicina alternativa con la fioriterapia, che si basa sul principio secondo il quale una persone deve essere curata prima interiormente, poiché le sue emozioni e la sua personalità sono strettamente legate al sintomo manifesto nel fisico; il singolo fiore sarebbe in grado di trasformare l’emozione negativa nel suo tratto positivo. Bach scoprì i primi 12 fiori che erano in grado di guarire, i cosiddetti “12   Guaritori”, successivamente ne aggiunse altri 26 che vennero divisi in: “aiutanti” e “assistenti.” >>. La voce della professoressa venne interrotta dal suono della campanella.

<< Voglio che facciate una ricerca approfondita sui Fiori di Bach e che la impariate ovviamente, compresa la lista dei 38 fiori e delle loro caratteristiche. >>. 

Riuscii ad uscire dalla classe superando la folla per poi incontrare la mia migliore amica: Rebecca, dai capelli lunghi fino alle spalle, color nocciola e gli occhi verdi, è più o meno pazza quanto me, la conosco da quando avevo 3 anni per via dei nostri genitori: mia madre e suo padre erano migliori amici da giovani, insieme alla mamma di Reb, morta in un incidente quando lei aveva solo 10 anni; mio padre invece, ha abbandonato me e mamma circa 2 anni fa, dopo aver trovato un’altra donna.

<< Hey Mia, com’è andata oggi? >> mi chiese con un sorriso a 36 denti, come riusciva ad essere sempre sorridente non si sa, persino il primo giorno di scuola sprizzava allegria da tutti i pori.

<< Il solito, anche se la prof. oggi ci ha parlato dei Fiori di Bach, è abbastanza interessante l’argomento, peccato che debba studiarlo. >>

<< Devi darti da fare con lo studio. >> diventó improvvisamente seria. 

<< Si mamma! >> mi rivolse uno sguardo di rimprovero per poi scoppiare in una sonora risata, seguita dalla mia.

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Capitolo 2
*** Diazepam ***


Federico
Sono io il tuo Diazepam blu” - Briga (Diazepam)

 

<< Allora è sicuro che questo funzioni? >>

<< Certamente. Ogni volta che sente che il battito cardiaco sta aumentando e che di lì a poco potrebbe avere un attacco d’ansia, puó prendere questo, anche in caso di insonnia. So che è difficile in quel momento rendersi conto di quello che sta succedendo, perció cerchi di tenere questo medicinale a portata di mano. >>

Ascoltai attentamente quello che mi diceva il medico. È da quando sono piccolo che soffro di attacchi d’ansia, mia madre voleva portarmi da quegli strizzacervelli che chiedono soldi per stare lì ad ascoltare i cazzi tuoi, per poi dirti cose come: “Andrà tutto bene, rilassati, distraiti e pensa ad altro. Ci vediamo alla prossima seduta.” 

Per fortuna mio padre l’ha fatta ragionare dicendole che non ce n’era bisogno e che dovevo solo trovare un modo per buttare fuori quello che avevo dentro. Così, mi sono iscritto a boxe, non è una cosa seria, più che altro è un hobby e anche un modo per prendere a pugni il sacco e non gli altri, anche se a volte non funziona molto bene: l’altro giorno ho litigato col mio migliore amico, l’ho visto baciare la mia (ex) ragazza, poi ho scoperto che in realtà era lei che ci provava, ma intanto, mentre me lo spiegava, le ha prese di brutto. Lui si chiama Simone, siamo diventati amici al primo anno di liceo (ora siamo al quarto) è molto diverso da me, è un ragazzo per bene (non che io non lo sia) il don giovanni che tutti vorrebbero (anche io faccio scalpore) a volte mi chiedo come facciamo ad essere amici, poi mi ricordo che siamo due idioti. 

 

<< Mi dispiace ancora per l’altro giorno. >>

Glielo dissi mentre colpivo il sacco da boxe, non riuscivo neanche a guardarlo in faccia, era pieno di lividi ma nonostante questo mi stava aiutando mantenendo il sacco dall’altra parte; per poco non lo colpii di nuovo per sbaglio. 

<< Nah non ti preoccupare, i lividi mi stanno bene, adesso ho più l’aria da cattivo ragazzo, magari divento come te. >>

<< Nessuno puó essere come me. Ma poi di che ti lamenti, che hai la fila di ragazze più lunga di quella al Mc Donald’s. >>

<< Si ma sono tutte stupide. >> 

<< Non puoi mica avere tutto dalla vita, poi anche io ne ho trovata una stupida stavolta. >>

<< Chiara? Te lo stavo per dire che ci provava con me, ma poi tu mi hai detto che volevi lasciarla e allora ti ho lasciato fare. >> 

<< Si beh comunque meglio così, in ogni caso non voglio più avere a che fare con nessun’ altra ragazza per ora, neanche se scende dal cielo accompagnata dagli angeli. >>

<< Ma quanto sei esagerato, neanche una settimana e già ti sarà passata. Piuttosto se ne trovi una accompagnata dagli angeli, chiedile se ha una sorella, e soprattutto se ha un quoziente intellettivo abbastanza alto da poter avere una conversazione decente. >>

<< Ho già capito, stasera birretta? >>

<< Birretta. >>

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Capitolo 3
*** Sul Ring ***


Mia

Sul Ring

“It's the eye of the tiger, it's the thrill of the fight

Risin' up to the challenge of our rival

And the last known survivor stalks his prey in the night

And he's watchin' us all with the eye of the tiger.” - Survivor (The Eye Of The Tiger)

 

Ero appena uscita da scuola e mentre tornavo a casa a piedi avevo deciso di cambiare strada, di nuovo, ogni giorno faccio una strada diversa: ho sempre odiato la routine, fare sempre le stesse cose mi annoia. Mentre camminavo notai una palestra e sbirciando all’interno vidi dei sacchi da boxe, a quell’ora era vuota, c’era solo un ragazzo che si allenava, con l’aiuto di un altro ragazzo pieno di lividi in viso.  

Decisi di tornarci più tardi, dopo aver fatto quella dannata ricerca e averla studiata.

 

“Maaa, sono a casa.” 

Dalla cucina provenivano rumori di piatti e pentole e un buon profumino di cucinato, ma non la sua risposta, come al solito non mi aveva sentito.

“Che si mangia oggi?” 

“Oh non ti avevo sentito.” Guardó per un attimo l’orologio.

“Hai fatto le corse oggi? Due sono le cose, o hai cambiato strada come al solito, prendendone una più corta, o avevi talmente tanta fame che hai messo il turbo al culo.” 

“Entrambe.”

“Allora sarai felice di sapere che oggi si mangiano spaghetti con le vongole e il salmone come secondo.”

“Mi sa che ho sbagliato strada e sono finita al ristorante. A cosa dobbiamo questi piatti prelibati? Festeggiamo qualcosa? Non dirmi che ho dimenticato di nuovo il tuo compleanno.”

“Sono tentata dal dirti di si, ma non voglio farti prendere un colpo, perció..no signorina, non hai dimenticato di nuovo il mio compleanno, volevo semplicemente rallegrarti la giornata dato che sei sempre acida e turbata.” 

“Ma che belle parole, sarà colpa dell’adolescenza che ne so.” 

“Siediti e mangia, che è meglio.”

Ci sedemmo a tavola per mangiare e mentre giocavo un po’ con gli spaghetti, le raccontai della palestra.

“Ma tu lo sapevi che c’è una palestra in cui fanno boxe?.” 

“No, perché? Dove l’hai vista?” 

“Alla vecchia starza. Ci sono passata mille volte e non l’avevo mai vista.” 

“Boh l’avranno aperta da poco, oppure prima era una palestra e basta. Ci vuoi andare?” 

“Dici davvero??”

“Ti si sono illuminati gli occhi. Per quanto odiassi anche quando era tuo padre a fare boxe, so che ci andresti comunque anche senza il mio permesso, perció è meglio che ti dica di si direttamente, almeno così non dovrai mentirmi, e poi non si puó resistere a quegli occhi luccicosi. Se vedessi come brillano quando ti piace qualcosa, rimarresti stupita pure tu.” 

“Preferirei di no, è una cosa orribile, non posso nascondere mai niente.” 

“Se tuo padre non avesse avuto quegli occhi, tu non saresti qui.” 

“Tanto è andata a finire male ugualmente.” 

“A me non sembra che sia andata a finire tanto male, guarda che figlia stupenda che ho.” 

Mi strinse le guance come quando ero piccola con un sorriso enorme.

“Mammaaa.”

alzai gli occhi al cielo e sorrisi. Eravamo due gocce d’acqua che sorridevano.

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