kat e drew una storia d'amore infinita

di tyler23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Ritorno ***
Capitolo 2: *** Compleanno David ***
Capitolo 3: *** Compleanno David parte 2 ***
Capitolo 4: *** Primo bacio ***



Capitolo 1
*** Il Ritorno ***


Katie
 
New york - ore 21- 11.01.19– Kary Restaurant - servizio serale
 
Quando finalmente Katie aveva trovato una chef alla quale affidare il suo ristorante, quest’ultima di punto in bianco ha dato le sue dimissioni costringendo Katie a dover tornare a lavoro almeno nel servizio serale del ristorante.
«Buona sera ragazzi, come stiamo andando? »
« Oh Chef Preston non l'aspettavamo stasera.»
« Lo sò che non mi aspettavate, ma eccomi qui. Ho visto che le prenotazioni sono aumentate. Ma poi non devo darvi spiegazioni. Su Su avanti con queste comande»

 Drew Atterrato la mattina stessa e con solo poche ore di sonno addosso era scappato in giro per New York a risolvere problemi e situazioni che non si aspettava, oggi era giorno di chiusura al locale perciò la serata poteva dedicarla a qualcosa di più interessante, ferma l'auto davanti al ristorante "Kary" "prendendo un respiro profondo scende dal auto guardando oltre le vetrine del locale cercando una testa bionda danzare tra i tavoli, non riuscendola a vedere entra scrutando i volti nuovi, una donna gli sorride avvicinandosi

« Buona sera, cerco la proprietaria, può dirgli che Drew la sta cercando? »

Katie  «Jean ma cavolo della miseria sono due volte che mi porti il filetto stracotto ma che hai stasera???»
« Scusa hai ragione il prossimo non lo sbaglio »
«Vediamo. Il contorno per il 4, dove sta?»
«Sì gliela vado a chiamare subito...[...] Chef c'è un signore all'ingresso chiede di lei»
«Ha un nome questo signore?»
«Drew»
Il sangue mi si gela all'ascolto di quel nome. Drew. Non poteva essere lui. Sicuramente sarà il fratello di mia cognata, penso mentre mi pulisco le mani ed esco in sala passo tra i tavoli salutando dei commensali. Però lui si sarebbe fatto chiamare Cooper perché non gli piaceva farsi chiamare per diminutivo. Alzo lo sguardo e me lo trovo lì in mezzo davanti all'ingresso, il mio cuore perde un battito. Cosa diavolo ci fa qui, cosa vuole ora.

«Buonasera, le serviva qualcosa?»

Ma che cavolo dici Kat, che vuoi che gli serva, chiedigli che vuole ma ti devo insegnare tutto, i miei pensieri andavano per conto loro tante cose avevo da dirgli.

«Cosa vuoi?»
Drew Forse avrebbe dovuto girarsi ed andarsene prima ancora che lei lo vedesse, presentarsi così dopo quasi due anni nel pieno di una serata lavorativa non era esattamente una cosa buona, ma lui non era normale, non faceva la cosa giusta ma semplicemente quello che voleva che fosse giusto o sbagliato.
Quando la vede arrivare vestita da chef con l'aria di una che ha appena visto un fantasma comprende a pieno di aver ottenuto ciò che voleva,sorprenderla.

«Ciao Bionda, visto che sono appena arrivato in città ed ho il frigo vuoto volevo mangiare qualcosa di buono e so questo è uno dei locali migliori di New York»

Sorride avvicinandosi appena alla donna, i capelli tenuti si così accuratamente lasciavano il suo viso completamente scoperto, dopo quasi due anni era ancora più bella di quando era andato via.

«E vorrei parlare con te appena sei libera, sei bellissima come la prima volta che ci siamo visti in spiaggia»
Katie  «Bè sì è uno dei migliori locali di NY, ah sei appena tornato. Jennifer abbiamo un tavolo?»

«veramente è tutto pieno in sala ci sarebbe il tavolo vip in cucina»

«Se vuoi c'è il tavolo nella cucina una novità che presto toglierò perché non mi piace.»

Cerco di guardarlo negli occhi il meno possibile, perché sapevo che una volta incrociati gli sguardi avrebbe letto dentro di me come sempre faceva, e si sarebbe accorto di quanto dolore avevo provato quando se ne era andato. Ma la soddisfazione non gliela avrei data.

«Sono passati anni da quel giorno in spiaggia. Non sono più quella ragazzina. Se vuoi seguirmi»

Noto Sawyer avvicinarsi per capire che stava succedendo, ma con un cenno della testa gli faccio segno che tutto era apposto.
Drew  Lo sguardo distaccato nasconde quello che lui sapeva troppo bene, sapeva di averle fatto male troppe volte sopratutto andando Via senza dire nulla ma dopo tutto quello che era successo non sapeva quanto lei lo odiasse


« Il tavolo vip andrà benissimo se mi permetti di rubarti 5 minuti»

Appena si gira la segue notando la persona che cerca conferma di qualcosa.

«Katie dammi due minuti in terrazza e poi ti lascio libera premesso.»
Katie «Perfetto te lo farò preparare il tavolo se vuoi mangiare.»

Mi giro camminando verso la sala, prima di entrare in cucina lo sento chiedermi due minuti. Non voleva mangiare, voleva parlare. Faccio un profondo respiro e mi tolgo il grembiule che tenevo legato in vita.

«Will io mi assento per qualche minuto cercate di finire il servizio di stasera e pulite tutto per bene questa volta...vieni passiamo da qui»

Gli dico rivolgendomi a lui, guardo Sawyer

«Sawyer puoi restare qui. Non ci metteremo molto.»

«ma Miss...»

«Sawyer!»

«Va bene.»

Saliamo in terrazza passando da dietro, apro la porta e l'aria fredda mi pizzica la faccia

«Allora ora siamo soli cosa hai da dirmi.»

Incrocio le braccia sotto il seno, nervosa, ansiosa, rabbiosa, curiosa tante emozioni erano dentro di me in questo momento. Faccio un grosso respiro cercando di stare più tranquilla possibile.
Drew Per sua fortuna riesce a rubarle qualche minuto da soli così la segue lungo il passaggio privato, noto l'uomo preoccupato molto probabilmente deve essere il suo secondo. L'aria fredda di New York lo investe nonostante il cappotto pesante, Londra non era molto più calda ma in qualche modo l'aria era meno pesante, la donna si volta serie con le braccia incrociate per difendersi da ciò che potrebbe farle male e questo era una conseguenza che lui doveva aspettarsi.

«Non girerò intorno alle cose cercando di giustificarmi Katie, ho sbagliato a partire senza dirti nulla ma dopo il nostro litigio sinceramente pensavo mi odiassi..»

La voce decisa ma piena di scuse non cercava minimamente di nascondere l'imbarazzo che provava trovandosi dinanzi a lei.

«Prima che tu mi dica di andarmene voglio che tu sappia che sono tornato per parlarti, il locale è una scusa avevo voglia di vederti sul serio Katie.»
Katie  «Non abbiamo mai girato attorno a niente, le cose ce le siamo sempre dette in faccia. Non mi aspetto che tu ora faccia voli pindarici inutili.»

Il tono è serio e i miei occhi sono fissi su di lui, quegli occhi che mi scrutano che entrano dentro e sanno già tutto senza parlare.

«Oh Dio ma davvero hai pensato davvero che ti odiassi?? Cioè era solo un cavolo di litigio quanti ne abbiamo fatti!?!? Le cose si affrontano non si scappa nel nulla, senza spiegazioni senza sapere se si è vivi o morti.»

Cerco di mantenermi calma, non avevo preso le mie gocce questa sera.

«Ma dai avevo questo sentore da quando sei entrato che non volevi ne cenare ne vedere il locale. Ora mi hai visto sto bene, sono andata avanti come sempre mi sono rimboccata le maniche »

Mi tirò su una catenina dove attaccata c'era il suo anello me la tolgo.
«Questo è tuo non ho avuto modo di dartelo allora.»

Faccio un passo verso di lui e gli lascio la catenina sfiordandolo con le dita e torno indietro.
Drew Il tono di voce della donna è così deciso e pungente, freddo ma allo stesso tempo dolce e sofferente, qualcosa per cui lui avrebbe lottato fino a farle tornare quel sorriso di cui si era innamorato quattro anni prima, quel sorriso che sulle spiagge di L.A. gli aveva ridato un motivo per vivere.

«Verissimo ma questa volta è stato diverso Katie, dopo la bruna avevo veramente esagerato anche per me. Mi sono ritrovato spalle al muro e il cuore a pezzi, avevo ferito te ed i bambini, avevo ferito Chris, Liam e sopratutto avevo deluso i miei ideali, avevo bisogno di capire chi ero, chi sono e cosa voglio a quarant 'anni»

Il suo volto cambia, la voce trema sulla fine vedendo al collo l' unica cosa che lui non avrebbe mai immaginato, quel anello che gli aveva donato quando gli aveva giurato amore, lo stesso che lui portava ancora al collo, quello che lei gli aveva regalato dopo il fidanzamento, lo portava al collo come unico simbolo di eterna gratitudine ed amore. Vederlo li gli faceva vibrare il cuore prima di andare nuovamente in pezzi nel momento stesso in cui lei glielo aveva posato sulla mano, alzando gli occhi da quel piccolo dono era ancora più sicuro che non doveva arrendersi

«Non ti sei mai arresa nemmeno quando hai divorziato lo so bene, sei la donna più forte che abbia mai conosciuto e sono stato un idiota a tradirti in quella maniera, questo è tuo e giuro che tornerà a quel dito a costo di saldarlo personalmente kat.»

La vibrazione che nasce dal tocco fugace di lei non fa altro che accendere quel desiderio di stringerla che lui aveva da quando era atterrato, con un passo in avanti le prende la mano baciando e l'interno prima di portarla al cuore dove il teschio d'argento di nascondeva sotto il maglione pesante.

«Non ho mai smesso di averlo con me, nemmeno per un istante, sei e sarai sempre la parte migliore di me Katie tu tiri fuori il buono da me, qualcosa che nessuno sarà mai capace di fare»
Katie «Credevo di sapere quello che volevi, anzi me lo avevi detto tu alle Hawaii che finalmente dopo anni avevi tutto quello che per tanto avevi aspettato, ma evidentemente non era così. »

Sapevo che ridandogli quell'anello lo avrei ferito, ma era una ferita leggera rispetto a quelle profonde che ha lasciato in me. Ho sperato in un suo ritorno per così tanto tempo, da sembrare ridicola agli occhi di chi mi stava attorno. Lo avevo lasciato andare, era quello che mi ero ripetuta per tutti questi anni ma in cuor mio sapevo che stavo solo mentendo a me stessa e quella catenina ne era la prova.

«È stata proprio la mia forza che mi ha permesso di tirarmi su, e di imparare a cavarmela da sola. Ora ho raggiunto un equilibrio tale da stare bene con me stessa,non ho bisogno di qualcuno che mi salvi, ho imparato a salvarmi da sola. »

Le sue parole mi entrano nel profondo, non mi aveva dimenticato quel suo gesto, mi coglie alla sprovvista. Il calore delle sue labbra, la sua mano che stringe la mia. Sento il mio anello sul suo petto e guardo i suoi occhi, le sue parole erano vere e sincere. Era capace a mentire a parole ma i suoi occhi non mi hanno mai mentito.

«Già ma non sono stata in grado di farla restare, nonostante tutti i miei sforzi.»

Stringo leggermente la sua mano nella mia prima di toglierla. E fare qualche passo indietro, stava iniziando a nevicare di nuovo, alzo lo sguardo verso il cielo e sorrido.

«Ora devo chiudere il locale e andare dai bambini e se inizia a nevicare bene non arriverò mai al lago, in più tra poco Sawyer perderá la pazienza non vedendomi più scendere.»
Drew Sapeva benissimo che lei era una donna forte e che non aveva bisogno di essere salvata ma qualcosa in lui era sempre pronto a correre in suo soccorso anche se non serviva.

«E uno dei motivi per cui mi sei sempre piaciuta, sei una donna forte e di carattere e non è stata colpa tua Katie, tu non hai fatto nulla è sempre stata colpa mia e delle cattive amicizie che continuavo a portarmi dietro nonostante sapessi che mi avrebbero procurato solo problemi.»

Il suo dolore era percepibile secondo dopo secondo, vederla stare male per colpa sua era straziante e masochista ma non riusciva a smettere, meritava di essere mandato a quel paese e anche se lei non lo diceva apertamente sapeva che voleva mandarlo via.

«Potrei darti 1000 ragioni ma. Nessuna cambierebbe ciò che ho fatto, posso solo. Chiederti scusa e dirti che sei perfetta ed io un idiota senza precedenti.»

La sua mano scivola via e lui non prova a riprenderla, non sarebbe servito in quel momento, non era quello il luogo né il momento per fare di più.

«Hai ragione ti ho trattenuta anche troppo, grazie per avermi concesso del tempo, spero di rivedeti Katie, abbiamo ancora molte cose da dirci.»

Con in mano la catenina ed il cuore pesante si volta scendendo le scale dalla terrazza.
Katie «Solo 1000? Anche di più direi. Niente potrà cambiare quello che c'è stato, gli anni sono passati siamo cambiati entrambi. New York è così grande nel suo essere piccola che sicuramente ci rincontreremo. Non credo di aver molto altro da dirti. »

Resto immobile dietro di lui lasciandolo andare di sotto, non riuscivo a scendere. Vederlo di spalle andare via mi ha fatto rivenire dei flash che per anni erano rimasti lì chiusi nello scrigno dei ricordi, socchiudo gli occhi prima di riaprirli e Guardo il cielo, i fiocchi si sciolgono sul mio viso. Tutto potevo aspettarmi da questa serata tranne di vedere l'uomo che ha lasciato un segno profondo nella mia vita, e nel mio cuore.

«miss Preston sta bene? »

«Sì Sawyer sto bene, andiamo a casa devo svegliare un piccolo ometto che si fa grande. »

-fine-

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Capitolo 2
*** Compleanno David ***


New York - 12.01.19 mattina - Buon compleanno David
Drew  Era tornato in tempo per il compleanno del primo figlio di Katie, conosceva quel bambino da quando aveva due anni e per tutto il tempo in cui si erano frequentati era stato bellissimo averlo averlo attorno, amava la sua risata ed i suoi grandi occhi azzurri, aveva ancora nel portafoglio la foto di loro due al mare sulla tavola da surf insieme a quella dei gemelli e Katie ad un pic nic sulla sabbia, non poteva cancellare la sua vita ne lo avrebbe mai fatto, non aveva figli né sapeva se mai ne avrebbe avuti ed i bambini preston erano gli unici ad aver ammorbidito il suo lato burbero.

Dopo la passeggiata al Central Park con la sua cagnolina Luna aveva deciso di andare di persona al negozio di giocattoli, questa era una cosa che doveva fare di persona nonostante non avesse idea di cosa prendere, il che lo aveva messo parecchio in difficoltà perché una volta entrato si era ritrovato circondato da centinaia, no migliaia di cose diverse,per sua fortuna se così si poteva dire.. Una commessa gli era andato in soccorso indirizzando verso giochi adatti ad un bambino di sei anni, la scelta era più che vasta ed alla fine si era fatto ambindolare acquistando una marea di scatole Lego.
Incartate e nelle buste ora dovevano solo entrare nella Maserati, un impresa al quanto ardua ma fattibile,una volta uscito dal negozio lego ed aver riempito la macchina nota una testolina bionda camminare velocemente, prima che potesse sparire la afferra per il polso sorridendo

« Ehi biondina che fai fingi non vedermi? »

con la voce incrinata la guarda sperando che non scappi

Katie La mattinata stava passando velocemente, avevo tremila giri da fare. I bambini era a casa con nani che tentava in vano di farli stare buoni e di chiamare i miei con Skype. 

«Sawyer tu resta qui in macchina entro nel negozio di giocattoli e riesco subito»

Scendo dalla macchina, con la testa bassa andando dritta verso l'ingresso del negozio di giocattoli. Prendo il telefono per controllare un email che avevo iniziato a leggere, quando alzo gli occhi vedo che stava uscendo, non volevo reincontrarlo accelero il passo ma sento una mano che mi prende e come mi giro, i suoi occhi incrociano i miei. 

«ah ciao Drew no ma che dici non ti avevo visto scusami ma stavo pensando alle cose che devo finire di fare»

Drew Vederla così per caso non era esattamente ciò che aveva in mente ma N. Y CITY non era veramente così grande come si sentiva dire in giro, i negozi migliori erano frequentati dalla stessa gente che lui conosceva e poi non poteva aspettarsi diversamente da lei, era il compleanno del figlio doveva sicuramente fare acquisti, con un mezzo sorriso le bacia la mano prima di lasciarla andare

«Stavo pensando a te o meglio detto stavo pensando al piccolo David, auguri al piccolo ometto, ti avrei chiamato fra poco per darti una cosa... »

 la frase gli esce tutta di un fiato quasi a volerla trattenere prima che le potesse sfuggire nuovamente dalle mani come la sera prima

«So che non è come prima ma non potevo non prendergli nulla…»

Katie Sì è ricordato del compleanno di David, questa cosa mi fece sorridere si erano legati molto. David a Los Angeles racconta sempre a tutti come ha imparato a surfare con il suo, ora lo definisce, amico e vedo sempre nei suoi la malinconia quando parla. Le sue labbra si posano nuovamente sulla pelle della mia mano e mi fanno trasalire

«difficile chiamarmi se non hai più il mio numero o mi hai fatto intercettare da qualche tuo hacker? »

Dico con un punta di ironia lasciando la mano nella sua senza starci a pensarci

«ti sei ricordato del suo compleanno, non me lo aspettavo. Sto andando a prendere le ultime cose per la sua festa da pirata prima di partire per la casa al lago»

E certo dagli pure l'indirizzo e invitalo no?.la mia solita lingua lunga ritraggo la mano

«ok come al solito parlo troppo, però bella macchina ma c'entri? »

Chiedo sarcastica cercando di cambiare argomento, guardo l'orario si stava facendo tardi

Drew  come dirle che lui non aveva smesso un solo attimo di seguirla, che era sempre informato di tutto per essere sicuro che nessuno le facesse del male... Avrebbe parlato di questo in un altro momento

«Pienamente ragione, potrei chiederlo a Chris senza dover chiederlo a qualche estraneo, ma aspetterò che sia tu a darmelo prima o poi.. »

 il sorriso forzato per nascondere quella strana sensazione di malessere che gli prendeva pensando al passato gli prendeva lo stomaco si era appena alleggerita scoprendo un piccolo dettaglio che non conosceva, una casa al lago gli era sfuggita ma non per molto

«Come potrei dimenticarmi del suo compleanno, ho appena svaligiato il negozio e si ci entro nella macchina, era troppo che stava ferma in garage aveva bisogno di camminare»

 guarda la sua auto preferita sorridendo

«Festa da pirata ho sentito, il mare è sempre la sua passione allora, se fai aprire il portabagagli metto dentro i regali»

Katie  «Ah ecco hai sentito Chris? Cioè sa che sei tornato. Ti conviene hackerarmi allora. »

Non sapeva fingere con me, quel sorriso era di circostanza, non di quei bei sorrisi che riuscivo a strappargli quando eravamo soli. Doveva mantenere la sua immagine da uomo duro tutto d'un pezzo con il mondo intero

«Il mare è sempre il suo habitat, ha imparato a surfare molto bene e sta insegnando anche a Rhaego ma guai a chi tocca la sua tavola»

Metto il telefono in tasca e lo guardo negli occhi

«Se sapevo dove avevi il garage la facevo camminare io. E mi spiace ma i regali sono da parte tua, quando pensi di essere pronto ad affrontarlo glieli darai tu stesso. Ora devo andare Drew scusami»

Drew  «Si in aereo mentre stavo tornando, oltre a tutta la durata del mio soggiorno a Londra»

se c'erano persone di cui si poteva fidare una di quelle era suo cugino

«Se ho il tuo permesso allora sarò più che felice di darglielo di persona e vedere il suo visino sbarazzino»

 prima ancora di lasciarla andare la attira a se stampandogli un bacio sulla fronte

«Grazie mille, e scusami per averti rubato tempo so quanto sei impegnata, festeggiate alla grande stasera»

Katie «Ah sì ti ha sentito per tutto questo tempo? Eri a Londra!? Ok mi sembro un idiota a ripetere le cose»

Scuoto la testa cercando di riprendere il controllo

«Il permesso sarà lui a dartelo compie sei anni e sai benissimo quanto sia più grande della sua età. »

Mi tira a se e riesco a sentire il suo profumo, ricordi bei ricordi, brutti ricordi tutto insieme quando le sue labbra sulla mia fronte, gioca sporco poso le mie mani sul suo petto e lo scanso guardandolo negli occhi

«È più una merenda, si abbastanza ma non preoccuparti. Ciao Andrew »

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Capitolo 3
*** Compleanno David parte 2 ***


New York ~ Lake Placid ~ 12.01.19 ore 21 ~ giornata infinita

Katie «Nani lascia stare tutto come è e vai a casa Sawyer ti accompagna a NY.
Tutti erano andati via, avevo mandato via anche Nani volevo passare un po'di tempo da sola. Non ho detto ancora che è tornato, solo Chris lo sa e mi ha sentito su per avermelo tenuto nascosto. I bambini sono dentro che già dormono David è stato felice di vedere i suoi amichetti e gli zii, ma nemmeno una pagina di Harry Potter che erano già crollati. 
Una tazza di thè caldo fumante e la mia copertona ed eccomi qui fuori con un cielo stellato, silenzio totale solo qualche ululato
«Lyanna vieni dai sono qui ti ho portato i biscotti»
Dopo qualche minuto eccola che si fa viva la mia lupa, si stende vicino a me facendomi che coccole, soffio sul thè e ne bevo un bel sorso
«Che devo fare lya è tornato, e ora che faccio? L'ho aspettato per tanto, mi ha fatto male. Ma ora è qui...Dio che palle la testa va in fumo»
Alzo gli occhi e vedo dei fari in lontananza, forse Sawyer che stava già tornando
 
Drew  C'era voluta qualche ora prima che lui riuscisse a scoprire dove si trovava di preciso la casa, era fuori città molto più di quanto lui pensasse, continuava a chiedersi perché lei facesse così tanti km ogni giorno, il paesaggio era bellissimo e moltosolitario tanto da ricordare la residenza della famiglia presto in alaska.
Si era armato di tutti i regali e li aveva caricati sulla ferrari nera aspettando un orario più discreto per fare una visita a sorpresa, mentre si avvicina ecco che nota l'auto di lei e la grande villa immersa nella foresta, accosta la macchina scendendo e chiudendo il cappotto per coprirsi dal freddo, lo sguardo ricade sulla veranda e su due paia di occhi luminosi ed un tazza fumante, un cane che prende il thè? La vista giocava brutti scherzi? Accigliando lo sguardo nota la testolina bionda che spunta dalla coperta con uno sguardo curioso

«Ho Sbagliato casa oppure c'è una bionda nascosta sotto un montone? E quello è un cane? »

Katie  Vedo Lyanna tirarsi su e ringhiare piano, non era Sawyer poso il thè davanti a me e mi alzo cerca di capire chi era ma come parla riconosco la sua voce inconfondibile e anche la sua stazza

«E tu che ci fai qui? Lyanna sta buona non attaccare ora. Non è un cane è Lyanna la mia lupa quindi attento a te. »

Non ci credevo che era riuscito a scoprire la casa sul lago

«Come hai fatto a scoprire questa casa? »

Drew  Quando si alza la sua figura snella sbuca dalla coperta mostrandosi in tutta la sua bellezza, la lupa che lui aveva visto solo in foto si siede hai suoi ordini mentre lui si avvicina appena mantenendo comunque una distanza di sicurezza

«Non è stato poi così difficile lo sai, sei l'unica ad essere così folle da prendere una casa così lontano dalla città da sola»

 un sorriso sincero spunta sul suo viso mentendo sulle sue conoscenze a dipartimento di polizia di N.Y.

«Sono venuto a portare doni come babbo natale spero che non sia troppo tardi, la neve mi ha impedito di correre, credi di potermi far entrare senza che la lupetta mi stacchi un braccio? »

Katie  «Dovresti saperlo che sono folle no? E poi qui ci vengo solo nel fine settimana per staccare la spina dalla città. »

Accarezzo la testa di Lyanna e la faccio sedere tranquilla

«Buona dai, vieni entra »

Torno dentro e gli apro la porta, mi sposto per farlo entrare e scuoto la testa

«Hai svaligiato il negozio? I bambini però sono crollati c'è rimasta un po'di torta e qualche cupcake. Ricordami che devo parlare con tuo cugino »

Drew  Torna verso la macchina prendendo le 10 buste del negozio di giocattoli per poi avviarsi verso la porta di casa

«Mi spiace vorrà dire che li vedrà domattina, ho preso qualcosa anche ai gemelli se non ti spiace »

entra posando a terra le buste per poi avvicinarsi a lei e darle un bacio sulla tempia

«Solo se li hai fatti tu, non mangio dolci se non sono fatti da mani che conosco bene e che io ricordi le tue torte sono le migliori»

Si guarda attorno ammirando lo spettacolo di quel posto accogliente, se c'era una cosa su cui lei era bravissima era nell arredare casa

«Complimenti, e stupendo qui e la guardia del corpo fuori sembra essersi ambientata, non immaginavo che avresti portato Lyanna qui, una mossa audace»

Katie  «Metti lì le buste. Smetti di fare così »

Mi bacia la tempia e sospiro, cammino verso la cucina ascoltando le sue parole

«Certo li ho fatti io, come sempre non permetto a nessuno di preparare qualcosa per i compleanni dei miei figli »

Gli metto nel piattino un cupcake e un pezzo di torta

«Sì è stato un azzardo ma non potevo lasciarla lassù da sola e poi si è abituata e si è fatta degli amichetti. Grazie c'ho messo un po' ad arredarla. »

Drew  «Così come? »

Sorride divertito, stuzzicarla era piacevole ed anche una tortura per entrambi ma il contatto fra di loro lo rendeva vivo quando tutto andava male

«Ne ero sicuro, sei scrupolosa fino alle ossa, mi spiace essere arrivato tardi ma non volevo metterti in imbarazzo con la tua famiglia presentandomi qui senza invito»

Si avvicina prendendo il piatto ed inspirando quel profumo dolce di zucchero e cioccolato, prende un pezzo di torta mandando in estasi le papille gustative

«Buonissima come sempre, i miei complimenti»

Katie  «Sai bene di cosa parlo. Non fare il finto innocente., Non c'era la mia famiglia c'erano dei miei amici e basta pomeriggio ma si hai fatto bene. »

Mi prendo anche io un cupcake ma non lo mangio continuo a girarlo tra le mani

«Perché sei tornato? Perché ora.... perché Drew perché? Stavo riprendendo la mia vita in mano e ora sei tornato. Ma pensi che io sia un giocattolo? »

Sospiro e poso entrambe le mani sul banco della cucina

Drew  Lascia il piatto sul bancone aggirandolo così da avvicinarsi a lei tanto quanto basta per farle sentire la sua presenza e non la loro distanza

«Perché mi mancavi, sarei dovuto tornare un anno fa ma non Potevo, mi manchi da quando ho lasciato NY Katie, non ho smesso un solo giorno di pensarti e di mangiarmi le mani, avrei voluto chiamarti e dirti quanto fossi pentito ma cosa avrei ottenuto? Non potevo tornare non potevo dirti vieni a Londra... Ho aspettato e quando finalmente ero libero sono corso qui, sono qui perché mi mancate così tanto da stare male»

 Le parole escono rapide piene di dolore e risentimento, quasi speranzose ma consapevoli di un rifiuto

«E poi Katie pensi suo serio che dopo ciò che è successo a capodanno non sarei corso qui? Dio mio cosa avrei fatto se ti fosse successo qualcosa? Non mi sarei mai perdonato di non essere tornato in tempo per chiederti scusa»

Katie  «Ti mancavo Drew? Cazzo questa si che è davvero bella. Giuro riesci sempre a farmi ridere. Non potevi? Non volevi è la parola migliore. Ti ho fatto entrare nella mia vita dopo tutto quello che avevo passato nell'ultimo anno, i bambini si erano affezionati a te. David è diventato più duro da quando sei andato via senza salutarlo, ma nonostante questo mi sono rialzata, sono andata avanti. Ho avuto delle relazioni ma sono naufragate e sai perché? Perché loro non erano te. »

Stringo le mani nei pugni e mi batto sul bancone scordandomi che i bambini dormivano

«Due anni Drew senza una parola due anni»

Mi giro verso di lui e non so ma mi parte un pugno sul petto e un altro so di non stargli facendo nulla ma mi stavo sfogando io ne avevo bisogno, troppa tensione in questi giorni troppe cose per la testa oltre a lui

Drew  «Lo so benissimo piccola, due anni di inferno, ho viaggiato tra Londra, Roma, Parigi senza fermarmi mai, ho cercato di liberarmi di tornare ma non potevo, questi due anni sono stati la mia prigione e so che non posso tornare indietro e cancellare tutto... »

Quanto avrebbe voluto farlo, quante volte avrebbe voluto tornare indietro e cambiare ogni cosa, ma nulla di tutto ciò era possibile e questo lui lo sapeva, si era cacciato nei guai per non pensarla ma alla fine i guai non avevano fatto altro che peggiorare la cosa

«Non ho fatto nulla in questi due anni, nulla che potesse cambiare le cose perché non potevo, vorrei spiegarti e cambiare le carte in tavola ma non posso, l'unica cosa che posso fare è chiederti scusa ancora e ancora»

La tensione era così alta che poteva sentire flettere l'aria, in un attimo aveva lei fra le braccia ed i suoi pugni a colpire il petto. Lascia che si sfogli, non gli importava di nulla se non di farla sfogare anche contro se stesso, le sue mani chiuse a pugno gli occhi pieni di delusione e rabbia

«Mi spiace piccola te lo giuro»

Katie  «Con le tue scuse ora ci faccio davvero poco, è facile tornare chiedere scusa e pensare che tutto sia perdonato. 
Le parole bisogna che siano seguite da fatti e fino ad ora posso solo constatare che i tuoi "agganci", per farti sapere dove sono, funzionano ancora bene. »

Faccio un passo indietro e lo guardo in quegli occhi che tanto avevo cercato in questi anni. Si era cacciato nei guai, aveva girato tanto sì ok poteva essere, ma sono stanca di gente che vuole proteggermi non sono più una bambina fragile che deve essere tenuta in una campana di vetro se no si rompe.
Mi sono rotta già troppe volte e le cicatrici che mi hanno lasciato sono il mio collante per andare avanti nella vita

«Non chiamarmi piccola, non lo sono più da un pezzo. Non si può cancellare hai ragione quello che è stato nel bene e nel male, ma avresti potuto scrivere dire almeno che eri vivo. Perché si ho pensato anche che potessi essere dall'altra parte, mi sono immaginata mille e più scenari. 
Passavo ogni mese al tuo locale per sapere se avevano notizie di te, ma li paghi proprio bene non mi hanno mai voluto dire niente. Poi ho smesso quando un giorno per caso ho visto un giornale dove diceva che ti avevano immortalato ad un ricevimento non mi ricordo dove ma eri sorridente in quella foto, un sorriso sincero non di circostanza. Li ho capito che non saresti più tornato. »

Lo guardo con uno sguardo spento, rassegnato. Lo sguardo di chi c'ha sempre creduto in noi nonostante tutto, e forse una piccola parte assopita di me ci spera ancora. Alzo gli occhi al cielo ricordare tutto fa male, più male di quanto avessi mai pensato è difficile mostrarmi forte davanti a lui. Lui che mi ha letta dentro come nessun altro al mondo ha mai fatto, lui che sa percepire ogni mio vero umore dalle espressioni del mio volto. Sento dei passetti vicino alle scale, e mi giro subito sorridendo cercando di scacciare un po' della mia malinconia di quest' momento

«Ehi cucciolo ti ho svegliato? »

david «Sì mamma ma credo di essere in un mio sogno»

«Perché piccolo? »

david «Perché dietro a te vedo Drew»

Mi viene da sorridere ancora di più mentre si avvicina e lo abbraccio prendendolo in braccio

Drew  Sapeva di dover mettere in conto quelle emozioni e quel dolore l'aveva vista così tante volte spezzarsi e fingere che tutto andasse bene, lui era la causa di molte cicatrici e sapeva che nemmeno un altra vita fosse bastata per toglierle, consapevole che forse era sbagliato essere li, chiedergli di perdonarlo quando lui stesso non si sarebbe mai perdonato.
Le parole della donna gli arrivavano allo stomaco, al cuore ed al cervello come un martello pronto ad abbattere anche il muro maestro di una casa ormai in rovina, cosa si aspettava? Pensava sul serio che le semplici parole ed il cuore in mano potessero aggiustare qualcosa? Katie era diversa, Katie guardava l’anima e le azioni sincere, lei aveva bisogno di tempo e rispetto, non aveva a che fare solo con lei ma anche con la delusione data ai figli, aveva sbagliato a presentarsi lì in casa sua con il rischi che i piccoli fossero svegli ma la verità è che in fondo lui lo sperava, gli mancavano quelle risate, nessuna donna del Europa, nessuna macchina di lusso o cibo avrebbe mai sostituito i sorrisi di quei tre angeli

«Non ti sto chiedendo di cancellare tutto e ricominciare da capo, sono consapevole che nemmeno io lo farei, Katie voglio solo farti capire che sono tornato per sempre, non come ho detto in passato questa volta sono serio, non mi muovo da New York e sono qui per qualsiasi cosa»

Anche volendo non si sarebbe mai potuto spostare da New York c'erano cose oltre lei che lo tenevano inchiodato li ma più di tutto c'era lei, lei con i suoi sorrisi ed i suoi occhi bellissimi

«So che perdonarmi non è facile ma non smetterò un solo attimo di dimostrarti che sono cambiato. »

Ancor prima di avvicinarsi a lei sente dei passi e quando guarda oltre la sua spalla una figura piccola compare sulle scale, gli occhi più belli di sempre lo guardando ancora assonnati, la sua vocina sembra un canto ed il cuore si spezza nuovamente sentendo le sue parole

«Ciao capitano, auguri di buon compleanno,mi spiace essere arrivato solo ora ma sono stato lontano, vuoi un pizzicotto per vedere se sei sveglio? »

Era a lui che serviva un calcio nel sedere, aveva rinunciato a tutto quello per un colpo di testa ed ora doveva far sì che tutto cambiasse se voleva riabbracciare le persone che aveva amato da sempre

Katie  Stavo per rispondere alle parole che aveva detto prima che scendesse David ma ora c'era lui e la conversazione sarebbe ripresa in seguito forse. Le cose che ha detto dovevano iniziare a prendere forma veramente

«Non è un sogno David, è lui veramente. »

Lo vedo che se lo guarda quando lui gli parla, era un bambino sensibile e si era legato moltissimo a lui. Apre gli occhi per bene e un sorriso gli si allarga in viso, e con le mani si allunga verso di Drew, lo lascio andare e li guardo

David « Sei arrivato ed è il desiderio che ho espresso oggi. Uno dei desideri che ho espresso oggi»

«Ah sì hai espresso più desideri? Sei incorreggibile»

David «Come te mammina»

David si gira e mi fa una linguaccia, per poi abbracciare Drew stringendolo forte e gli dà un bacino

David « Non mi servono altri regali. Grazie per essere tornato»

Gli dà un altro bacino e poi si gira a guardarmi come a volermi chiedere se poteva, gli sorrido per rassicurarlo volevo che si sentisse libero di fare quello che vuole

David «Ora però vado a dormire. Che se no mamma strilla. Buona notte. »

Gli scompiglio i capelli una volta sceso dalle braccia di Drew e gli do un bacino sulla testolina prima di vederlo correre di nuovo in camera sua. Sospiro e torno a guardare lui

«Domani mattina gli faccio aprire i tuoi regali. Se le tue parole sono vere e sincere, dimostramelo. Perché lui non può soffrire ancora. »

Drew  Il sorrido che si allarga sul volto del piccolo ometto sarebbe capace di riscaldare anche i cuori piu freddi,vederlo cosi felice nonostante tutto, fa quasi male al cuore, era cosi piccolo e fragile un bambino pieno di gioia e con una forza nascosta che pochi conoscevano. Appena si allunga per andare fra le braccia di lui tutto sembra tornare a due anni prima,alle sere in cui lo metteva a letto prima di dedicarsi a Katie in terrazza

«E cosi sono io uno dei tuoi desideri?sai che tu sei stato il mio per natale?lo avevo chiesto a babbo natale ma a fatto tardi mi spiace»

Lo stringe forte a se sbaciucchiandolo,le sue parole gli riempiono il cuore,sapeva bene che era un ometto ed ora ne aveva ancora di più la conferma,lo stringe un ultima volta prima di lasciarlo andare dalla sua mamma,lo segue con lo sguardo risalire prima di tornare a guardare Katie

«hai cresciuto un bambino fantastico,sembra un giovanotto altro che un bambino. E’ ciò che voglio fare Katie,dimostrarti che sono cambiato e che tengo veramente a voi, non immagini questo incontro quanto sia stato importante per me»

Katie  Resto un po' in disparte mentre loro come al solito, si fanno le confidenze da uomini come mi dissero in coro una sera alle Hawaii. Mi viene da sorridere a ripensare a quella vacanza per un attimo mi sembra di essere tornata indietro nel tempo e mi rilasso. Torna in camera sua e le parole di Drew mi toccano nel profondo

«Sto cercando di fare del mio meglio, ma lui è speciale lo sai. »

Lo guardo e faccio un passo verso di lui, per me non era un bel periodo tra capodanno, le ultime indiscrezioni di Chris, il suo ritorno. Non so per quanto sarei riuscita a resistere. Chiudo gli occhi e instintivamente come facevo anni fa poso la testa sul suo petto.

«Dimostrami che resterai, che tutto potrà tornare come era un tempo. Perché io sono forte ma non ce la farei un altra volta. Non abbracciarmi ti prego perché crollo e come sai non me lo posso permettere. »

Era tutto troppo, sapevo di dovermi comportare diversamente ma la giornata era stata pesante e con lui potevo permettermi questo

Drew  La guarda avvicinarsi lentamente ascoltando le sue parole. frustrazione e dolore si sentivano combattere con il bisogno di lasciarsi andare,mentre sta per allungare una mano e prenderla fra le braccia la vede avvicinarsi ancora di più fino appoggiare il suo capo al suo petto,un profumo di mare lo invade,lei sapeva di mare e sabbia anche in pieno inverno

«E ciò che voglio fare Piccola,voglio mostrarti che puoi contare su di me ogni volta che ne hai bisogno. »

Non importava che lei non volesse, non c’era nulla che desiderava di più al mondo che abbracciarla,la avvolge con le braccia nascondendola contro il suo petto, avrebbe fermato il tempo se fosse stato possibile,dopo quasi due anni gli sembrava di respirare nuovamente

«crolla se ne hai bisogno ci sono io a tenerti su te lo prometto biondina»

Katie  Sapevo che non mi avrebbe ascoltata, e forse anzi era quello che mi aspettavo che facesse, il tempo sembra fermarsi quei secondi sembrano un eternità, le sue braccia mi avvolgono e io mi sento di nuovo a casa.

«Non posso ora, non posso davvero. »

Sospiro prima di fare un respiro e cercare di ricompormi

«So che potrei farlo, ma non riesco ho troppo dentro. Devo esplodere a modo mio »

Alzo gli occhi e incrocio i suoi sguardo e gli sorrido

«Ti conviene andare che se no la strada ghiaccia e la tua Ferrari rischia di restare ferma, io ho cambiato ho preso l'ultimo suv della Lamborghini mi è più comodo. »

Gli sorrido sentendo il rumore dell'auto di Sawyer che parcheggiava in garage

«È tornato anche Sawyer, sta tranquillo è solo la mia guardia del corpo. »

Lo rassicuro visto la faccia che aveva fatto quando gliene stavo parlando.

Drew  Se c'erano due cose al mondo che lui non era capace di fare era sicuramente scampare alla morte e fermare il tempo, per quanto avrebbe fatto a meno di lasciarla andare era costretto a farlo, abbassa gli occhi affondando in quelli di lei di un azzurro mare,ogni volta che la guardava tutto lo riportava alle Hawaii,era stato il momento più bello della sua vita e ne portava nel cuore dei ricordi bellissimi,ora invece doveva combattere con l'istinto di chinare il capo e baciarla e quello di non prendersi a sberle da solo per ciò che le aveva fatto

«Hai ragione e meglio che vada, Luna non si riesce ad ambientare all'attico e stamattina ho trovato il divano stravolto,oltre al fatto che il tuo bodygard sembra non essere molto felice di vedermi,ci sentiamo in questi giorni con calma e mi fai sapere i bambini che dicono ok? »

Prima di lasciarla andare la stringe nuovamente a se baciandole le tempie ed inspirando profondamente quel profumo di cui era pazzamente innamorato da anni,con riluttanza la lascia recuperando capotto e chiavi del'auto.

«Buona Notte Biondina e grazie per avermi concesso di vedere i bambini,ne avevo proprio bisogno»

Esce di casa a passo svelto consapevole che se non lo avesse fatto sarebbe tornato indietro sbattendola al muro e baciandola con tutto il desiderio represso degli ultimi due anni

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Capitolo 4
*** Primo bacio ***


New York - Loft Visconti  - 16.01. 2019 ore 00.30

Drew  Erano passati due giorni da quando aveva visto Katie, nell'occasione del compleanno del piccolo David era stato più facile parlare ma ora aveva bisogno di una scusa buona per convincerla a vedersi fuori dall'ambiente lavorativo, cosi cercando un modo efficace ma non banale aveva pensato all'unica cosa che poteva essere un ring di combattimento divertente la cucina.
Aveva passato la mattina al mercato insieme al suo chef per scegliere i nuovi prodotti da inserire nel suo menù del nuovo anno e trovare qualche pietanza da distinguersi con gli altri ristoranti italiani della città, nel periodo in cui era stato a Londra aveva viaggiato molto per l'Europa fermandosi per qualche settimana nei ristoranti più ambiti, aveva conosciuto chef stellati e scoperto ricette che in America spesso non era facile trovare,una in particolare gli era rimasta impressa per il modo elaborato in cui un suo caro amico si era impegnato,doveva prepararla per lei anche se ci sarebbe voluta mezza giornata era l'occasione giusta per vederla e prenderla per la gola.
La fortuna era dalla sua parte quella mattina,per un "errore" se cosi lo voleva chiamare la biondina aveva avuto il primo contatto con lui cosa che poteva usare a suo vantaggio, cosi con un pò di sfacciataggine gli aveva chiesto di vedersi per quella sera usando la scusa della cucina ed ora doveva mettersi ai fornelli,aveva iniziato dal pollo pulendolo e mettendo a bollire la pelle per il brodo che sarebbe servito dopo. Ora doveva dedicarsi all'impasto della pasta cosi aveva sistemato tutti gli ingredienti a centro tavola e si era messo ad impastare con farina,pane e formaggio,ancora prima che si rendesse conto aveva formato una pagnotta tonda nell'angolo del tavolo da lavoro,il suo pensiero era fisso a lei ,non veda l'ora che arrivasse quella sera per rivederla.
Era passato poi alla crema che accompagna a quel tipo di pasta particolare, lavorando il pollo ed amalgamando i vari ingredienti,un tocco di made in italy per quella serata poteva solo giovare al loro riappacificamento, la tradizione emiliana che aveva appreso dal suo amico Luca Marchini a Modena era stata una delle esperienze migliori,lavorava con pazienza al suo piatto fermandosi giusto per scegliere una canzone oppure dare qualcosa a luna che lo guardava affamata mentre la cucina profumava di pollo. In fine quando tutto era ormai pronto e mancava giusto qualche dettaglio si rese conto che era quasi mezza notte,il suo appuntamento sarebbe arrivato di li a poco,aveva giusto il tempo di farsi una doccia e portare la cagnolina a fare la passeggiata serale,ora doveva solo attendere che lei arrivasse
Katie  La serata era trascorsa molto velocemente, per fortuna questa volta avevano organizzato degli spettacoli e i cantanti chiamati ad intrattenere non erano noiosi. Mi deleguo prima del solito con la classica scusa del domani devo lavorare, ma non era così avevo promesso a Drew che sarei passata al suo loft per assaggiare la sua nuova creazione.
Forse non era stata una buona idea, forse avrei dovuto tenerlo più a distanza, forse dovevo aspettare....ma con i forse non saremmo andati da nessuna parte. Se le sue intenzioni questa volta sono davvero come ha detto è ora che inizi a darmi dei veri riscontri.

[...]

«Sawyer dobbiamo andare a questo indirizzo, e ho detto ad Alfred di venirti a prendere. Tornerò da sola non ti preoccupare starò attenta»

Con un pò di riluttanza mi accontenta, scendo dalla macchina aiutata da lui perchè altrimenti avrei dato spettacolo e non era il caso. Suono al suo appartamento e dopo che mi ha aperto entro nell'androne ed entro in ascensore, ero agitata e ansiosa di stare un pò con lui, mi sentivo come quando mi ha portato al concerto dei RHCP. Scuoto la testa e mando via tutti i pensieri cercando di tornare alla realtà.
Busso alla porta già aperta ed entro in casa sua

«Buona sera, posso entrare? la porta era aperta. »
Drew  Era rientrato dieci minuti prima dalla passeggiata serale con la sua cagnolina quando una voce femminile invade la living room, con due calici di vino rosso si presenta alla porta seguito dallo scodinzolare della cucciola,avrebbe dovuto chiuderla nella stanza degli ospiti ma non aveva fatto in tempo.
La donna che si era fermata sull'uscio era di una bellezza da togliere il fiato,il vestito bianco ricadeva perfettamente sul corpo atletico della donna coprendo nei punti giusti le curve generose,lo scollo e lo spacco lasciavano quel gioco del vedo non vedo facendo si che chiunque posasse gli occhi su di lei la desiderasse fino ad impazzire,con un sorriso sornione le si avvicina porgendole il calice

«Noto con mio enorme piacere che i gusti non sono cambiati,sei bellissima Katie ancora più di prima»

Le posa un leggero nel palo nella mano dopo averla presa mentre gli occhi non si schiodano dai sui,non sapeva dove guardare con gli occhi azzurri e le labbra rosee a quella scollatura vertiginosa che lasciava intravedere leggermente quei seni che lui desiderava cosi tanto,se solo avesse allungato la mano avrebbe potuto sentire il calore che emanavano solo sfiorandoli,il suo profumo lo invase mandandolo in estasi sopratutto quando per un attimo aveva abbassato gli occhi sulle lunghe gambe che si intravedevano attraverso lo spacco,si era messo da solo il cappio a collo chiedendole di non cambiarsi,ora doveva lottare con il suo istinto animale

«Prego accomodati,fa come se fosse casa tua,porto la piccola nell'altra camera,non vorrei ti rovinasse questa delizia saltandoti addosso»
Katie  Mi giro in provenienza della sua voce e come mio solito arrossisco un pò, per i suoi complimenti prendo il calice che mi offre e resto con gli occhi incollati ai suoi quando mi prende la mano per baciarla. Stò scoprendo un lato di lui nuovo, si è sempre stato molto galante ma ora è una galanteria più matura.

«grazie, Drew ma cosi ora mi fai arrossire. Lo sai che con gli abiti ho un rapporto particolare non ne ho mai abbastanza »

Sorrido posando le labbra sul bicchiere mentre sorseggio un pò quel vino, il suo sguardo non si schioda da me sò bene quello che sta pensando. Se mi avesse permesso di cambiarmi ora non sarebbe cosi teso e forse sarebbe stato più a suo agio. Dai suoi occhi capisco bene che il suo lato più animale fremeva sarebbe voluto venire fuori, come quando mi prendeva nella doccia a casa dei suoi genitori alle Hawaii.

«Ma no figurati, ciao piccola, lo sai che anche io ne ho preso uno. E' un maschietto l'ho chiamato Drogon ora devo solo insegnarli ad abbaiare quando gli dico Dracarys»

Mi siedo sul divano cercando di non farlo impazzire del tutto ma il vestito era un velo e le gambe si scoprono in un istante. Mi siedo quasi di lato per stare più coperta ma era molto difficile

« c'è un profumino, che hai preparato? »
Drew Tanta forza di volontà in quel momento nemmeno lui sapeva da dove arrivasse,era come un leone a digiuno dinanzi ad un preda succulenta ed ancora calda,con un profondo respiro la guarda camminare fino al grande divano per accomodarsi cercando inutilmente di coprire quelle gambe lunghe

«Smettila di provarci non riuscirai a star seduta li in modo semplice,e fatto apposta per il relax e non per un vestito da centinaia di dollari adatto ad una sedia»

il tono è scherzoso cerca di sdramatizzare la situazione prima che lui si volti verso la cucina,posa il bicchiere sul tavolo da lavoro e si dedica al suo piatto cercando di sistemare ed impiattare in modo creativo

«Una specialità della romagna,sono stato qualche settimana con uno degli chef stellati del luogo e mi ha regalato la sua ricetta,vorrei la tua opinione sincera,dammi due minuti ed e pronto,un maschio? sarà un impresa lei è testarda come un mulo da soma»

con la coda dell'occhio la guarda mordendosi il labbro al pensiero di lei sul divano di casa sua,pazienza e tempo,doveva aspettare finchè non fosse stata lei a cedere e fargli capire che poteva prenderla come un tempo se non meglio
Katie «ma dai io mi ci stavo impegnando con tanta grazia a cercare di trovare una posizione per non sembrare una "scostumata" (detto in italiano) e per la cronaca non l'ho pagato il vestito me lo hanno regalato per farsi pubblicità»

Mi giro verso di lui che era alle mie spalle e gli faccio la linguaccia, mi stavo rilassando volevo davvero godermi questa serata come una volta. Riscoprirlo ma sopratutto riscoprirci.

«ah si ti sei dato alla mia cucina, bravo sono proprio curiosa di assaggiare questo tuo piatto dal profumo mi sembra promettere bene. »

Mi chiudo un pò la scollatura che non mi era accorta star per sfuggire al mio controllo e se mi fossi girata ora addio cena e buoni propositi. Ero davvero un pò impacciata seduta in quel modo cosi decido di alzarmi e farmi un giro per il suo loft con il bicchiere in mano

«Tranquillo tutto il tempo che vuoi intanto mi faccio un pò gli affari tuoi gironzolando per la stanza»

bevo un sorso e mi fermo a guardare una sua foto alle Hawaii avevo riconosciuto subito il posto, era ben impresso nella mia mente. Mi mordo il labbro inferiore guardando quella foto e ripensando alla notte bellissima passata in spiaggia
Drew Si ostina a non guardarla cercando di rimanere concentrato sul suo piatto ma saperla li nel suo appartamento con indosso quel vestito cosi facile da togliere e la voglia di lei e un impresa che lui non riesce a gestire,si volta appena nel memento in cui sente il tichettio dei tacchi sul laminato del salone,il vestito si muove come una seconda pelle su di lei accarezzando le curve sinuose lasciando all'immaginazione abbastanza da mandare in tilt chiunque

«E un primo piatto a base di cappone e pollo con pasta fatta in casa,semplice ed elaborato al tempo stesso,e la seconda volta che lo preparo sarò onesto»

quando si ferma davanti alla foto delle Hawaii si volta completamente ed in silenzio si ferma dietro di lei avvolgendola con le braccia,quella foto era stata scattata davanti casa di sua madre quando aveva appena venti anni,la stessa casa dove loro due avevano fatto l'amore l'estate di qualche anno prima

«Nel mio studio ci sono quelle dei bambini alle Hawaii, insieme a quelle nostre,le ho li perchè non mi piace che qualcuno veda i tuo figli senza permesso»

sussurra al suo orecchio per poi lasciarle un bacio dietro l'orecchio,inspira profondamene il suo profumo cosi dolce e fruttato
Katie Ascolto la preparazione della ricetta, sorseggiando il buonissimo vino che era nel mio calice, mentre continuo a guardare le sue foto. Ha sempre amato la sua terra, quando era lì tra la sua gente sembrava totalmente un altra persona, sorrideva più spesso ed era una vera gioia vederlo in quello Mood

«ah ok quindi mi stai dicendo che sarò la tua cavia. »

Rido in modo del tutto spontaneo, il vino mi aiuta ad abbassare un po'la guardia, ma glielo dovevo concedere non posso essere troppo dura sta provando a farsi perdonare. 
Sento improvvisamente le sue braccia legarsi attorno alla mia vita, il suo petto venire contro la mia schiena. Le sue parole quasi sussurrate al mio orecchio, mi fanno venire un brivido lungo tutta la schiena.

-«stai benissimo in queste foto. Certo le tue ragazze non saranno state molto contente nel vedere quelle foto nel tuo studio. »

Vado leggermente indietro con la testa come ad appoggiarmi a lui, mi erano mancate le sue braccia il suo contatto. Quel suo sapermi stringere e farmi sentire al sicuro, ma soprattutto serena

«come stanno i tuoi? Lo sai che tua mamma mi ha sempre mandato gli auguri di natale in questi anni. Ed era molto preoccupata quando sei andato via ma non sono riuscita ad estorcergli niente. »

Socchiudo gli occhi quando le sue labbra sfiorano il mio orecchio, stava diventando molto intima la cosa. Volevo resistere prima di concedermi a lui, volevo che riuscisse ad essere davvero onesto con me e a raccontarmi tutto. Ma forse no era meglio se stava lontano da me, non potevo metterlo in pericolo. Scuoto la testa un istante e faccio un passo in avanti sciogliendo il nostro dolce abbraccio.

«non vorrei dire ma mi sa che sta bruciando qualcosa di là»
Drew  Per un attimo era sparito tutto,era tornato indietro di due anni,stessa situazione ma ambientazione diversa,erano sulla spiaggia a sorseggiare vino mentre lui l'abbracciava da dietro,davanti a loro il mare delle hawaii e la pace attorno,tutto era perfetto in quel momento anche la voce dei bambini in lontananza era perfetta,poteva ancora sentire il calore del sole sulla pelle ed il profumo di salsedine,era tutto perfetto tranne lui,lui era imperfetto sempre e questa cosa aveva distrutto il suo mondo con lei.
Con un sospiro la stringe appena scuotendo il capo alle sue affermazioni sulle altre donne,da quando era andato via non aveva avuto più nessuna relazione,non avrebbe negato che c'era stata qualche notte brava quando era ubriaco oppure in compagnia di amici casinisti ma solo lei aveva posto nel suo cuore e nella sua casa

«Nessuna donna oltre te e Luna entra in questa casa pensavo lo sapessi,sono semplicemente geloso delle mie cose»

All'improvviso sente il corpo di lei irrigidirsi quasi combattuto da quel abbraccio,e sciogliersi dal suo abbraccio,si volta alle sue parole e si allontana spegnendo sotto la pentola

«Se prendi posto a tavola fra qualche minuto arrivo,c'e una bottiglia di vino rosso già aperto sul tavolo»
Katie J. Preston «no non lo sapevo, avevo letto su qualche giornale che ti eri rifatto una vita con una bella ragazza. Ma forse mentivano ne dicono di cavolate. »

Lo sento allontanarsi subito, e conoscendolo ci doveva essere rimasto un po' male, volevo proteggerlo da me e da quello che mi sta accadendo. 
Mi avvicino alla tavola e si c'era il vino ma era chiuso. 
Come se fosse casa mia entro in cucina, passandogli vicino apro il cassetto dove sapevo essere l'aprì bottiglie e gli do una piccola culata

«mi sa che per l'emozione ti sei scordato di aprirlo. Ma ora ci penso io sono migliorata sai, non le rovescio più»

Appoggio la bottiglia sul piano della cucina, e cerco di aprire la bottiglia riuscendoci quasi subito. 

«visto. Me ne vado che se no mi brucio la sorpresa del tuo piatto»

Gli sorrido dolcemente, scordandomi per un attimo di tutto. Lasciandomi andare a qualche battuta da Noi. Gli ripasso dietro accarezzandogli la schiena prima di tornare in sala e sedermi a tavola

«dai porta il cibo che ho una fame. »
Drew  Sentendola camminare verso la cucina si rende conto che la bottiglia che aveva aperto prima non era quella sulla tavola ma quella che ancora ora era sul davanzale della finestra,le sorride mentre pulisce i piatti con un tovagliolo e godendosi quel modo scherzoso e quel tocco che gli aveva appena regalato la donna,
Appena la vede sedersi prende i piatti e li porta verso il tavolo per poi posarli uno dinanzi alla donna ed uno dinanzi a lei poi si siede versando altro vino

«Accetto tutte le critiche tranne se mi dici che e bruciato perche non lo è,aparte questo dai sfogo a tutte le critiche che vuoi»

Con lo sguardo fisso su di lei e sulla portata non pensa a nient'altro che al suo viso dolcissimo,sperava di sorprenderla e scioglierla un pò
Katie Metto un tovagliolo sulle gambe, alzo lo sguardo incrociando i suoi occhi. è di un eleganza assurda, con quella camminata sicura. Mamma che sexy che è.

«ok ora assaggio, l'impiattamento è magnifico davvero fantastico vediamo se anche come gusto sarà altrettanto magnifico»

Prendo un pò di quella pasta, cercando di non tralasciare nessun ingrediente. Assaporo ed è un esplosione di gusto in bocca riesco a percepire ogni ingrediente, tutto lega alla perfezione. Bevo un sorso di vino e mi pulisco la bocca con il tovagliolo

«sicuro di volere la mia critica? »

cerco di fare la seria, lo guardo negli occhi faccio una piccola pausa prima di riprendere a parlare

«è tutto molto equilibrato, si sentono tutti gli ingredienti perfettamente bilanciati tra loro. La pasta è ottima cotta a puntino, devi assolutamente metterlo nel menù. »

Gli sorrido sinceramente, e gli sfioro la mano con la mia a volergli dare conforto e un pò di forza. Non che ne avesse bisogno è un ottimo chef cucina sempre con amore.
Drew Con gli occhi segue ogni suo movimento,dal modo in cui prende la forchetta a come la porta alle labbra assaggiando il primo boccone,i suoi occhi si dilatano come ogni volta che qualcosa le piace,era quello lo sguardo che l'aveva fatto innamorare di lei la prima volta,mentre al concerto i suoi occhi erano luminosi e pieni di divertimento lui aveva capito che aveva perso completamente la testa per lei,ed ora eccolo nuovamente bellissimo

«Ti ho fatto venire per questo.. »

Mente spudoratamente,quella era solo una delle tante scuse che aveva in servo per vederla il piu spesso possibile,le parole di lei gli scaldano il cuore e quando gli prende la mano lui la apre richiudendo quello di lei al suo interno

«ti ringrazio partiremo la settimana prossima con il nuovo menù, ho preparato anche un dolcetto per accompagnare se avrai ancora posto ora finisci tutto e un peccato sprecarlo»

Prende anche lui una forchettata godendo del sapore agrodolce del piatto,la mano sempre a tenere quella di lei come a non volerla farla scappare

«hai un orario di rientrata? »
Katie  Non lascio la sua mano nemmeno quando continuiamo a mangiare, avevo bisogno ora di sapere che c'era.

«ah si, io anche mi sà che dovrò fare dei cambiamenti anche se stavo pensando di ricominciare la ricerca di un sostituto. Non voglio...cioè voglio passare più tempo a casa soprattutto la sera»

Stavo per fare dire troppo e non volevo che sapesse, dovevo proteggerlo, come dovevo fare con tutti gli altri. Gli sorrido accarezzando con il pollice la sua mano.

«No non ho un orario, i miei sanno che sono da un amica. »

Scoppio a ridere, lasciandomi andare completamente la serata si stava rilevando davvero bella ancora di più di come mi ero immaginata
Drew La serata stava andando bene ,meglio di quanto lui stesso potesse sperare ma c'era qualcosa di strano in lei sopratutto dopo quello che suo cugino gli aveva raccontato il giorno prima,non avrebbe voluto rovinare nulla ma doveva essere certo che lei stesse realmente bene e che non fosse solo una maschera che stava indossando per nascondersi da qualcosa,prende il calice bevendo un altro sorso di vino

«Bene cosi ,avrei una cosa da chiederti Katie,ho parlato con mio cugino ieri sera di cio che è successo a capodanno e sono preoccupato,dimmi la verità stai bene? »

Non si aspettava nulla di positivo da quella domanda e sapeva che qualsiasi risposta positiva non poteva essere niente di piu di una bugia,nessuno al mondo avrebbe dimenticato una cosa del genere fingendo che il mondo fosse tutto rosa e fiori,con uno sguardo preoccupato posa il bicchiere prendendole tutte due le mani

«Non provare a mentire ti prego,sai che non serve con me»
Katie Continuo a mangiare di gusto, mi ero davvero rilassata e mi stavo godendo queste ore con lui. Ma il suo sguardo cambia come il tono della voce, sò già cosa sta per chiedermi speravo di non dovergli dire niente.

«ecco lo sapevo che prima o poi mi avresti chiesto di Capodanno, non devi essere preoccupato per me. Io stò bene e dico davvero. »

Riuscire a mentire a lui mi era impossibile da sempre, lui mi conosceva bene ogni mia piccola sfumatura facciale. Sospiro e cerco di togliere la mia mano dalla sua, quando lui è più veloce di me e le stringe tra le sue tutte e due, abbasso lo sguardo per poi tornando su di lui

«Lo sò che non serve, cioè stò bene mi stò riprendendo ho intensificato la mia scorta infatti come hai visto ho Sawyer sempre con me. E stò iniziando un corso di autodifesa anzi domani una lezione di Muay Thai mi hanno detto che aiuta a scaricare. »
Drew « Katie stai affrontando tutto da sola come sempre?Non prenderla a male ma avrei preferito che la cosa la affrontasi con uno specialista,non fraintendere ma sei stata vittima di un aggressione non indifferente »

Lo avevo immaginato già appena letto l'articolo che lei avrebbe affrontato le cose con leggerezza senza pensare a quanto la mente potesse giocare brutti scherzi

«Stai dormendo di notte? hai incubi? Sii sincera Katie, le lezioni di muay thai sono una bellissima idea servono molto ma non bastano... »

Si alza un attimo per togliere i piatti e prendere il dessert insieme a due calici di champagne

«Ora che sono tornato vorrei che ti prendessi un po di tempo in piu per te stessa»
Katie  Cercare di farlo stare tranquillo è un impresa non indifferente, non volevo si preoccupasse troppo per me. Gli sorrido e gli prendo le mani

«Stò affrontando le cose alla mia maniera lo sai come sono fatta no? ma se ti può far star tranquillo sono andata da un mio amico che è il primario del Presbiteryan e mi ha dato delle gocce per dormire più serenamente e mi hanno aiutato»

Lo guardo alzarsi, volevo dargli una mano ma prese tutto insieme quando torna c'è il dessert e lo champagne

«Mi ritaglio sempre un pò di tempo per me, te l'ho detto ho imparato a volermi bene e mi metto al primo posto. »
Drew «Questo e un sollievo sentirtelo dire,sai che puoi far conto su di me anche se so di averti ferita e di esser andato via ma sono qui ora e voglio prendermi cura di te il più possibile»

Si accomoda nuovamente scostandole una ciocca di capelli da visto,amava il modo in cui i capelli le ricadevano sul viso,il suo modo di sorridere e giocare per non farlo preoccupare

«se proprio vuoi convincermi mangia questo e poi vieni con me»

sorride sornione lasciandola sulle spine
Katie «Visto sono un pò cresciuta, lo sò Drew l'ho sempre saputo. Le ferite si rimarginano e sai bene come sono fatta. Te ne darò la possibilità perchè già in due giorni stai dimostrando di più di quello che mi sarei aspettata. Sopratutto stasera, che vestita così ho davvero messo a dura prova il tuo self control»

Gli sorrido, i nostri occhi si incollano ai suoi quel suo gesto cosi naturale mi fà sorridere di più, piego la testa leggermente dalla sua parte. Per poi guardarlo curiosa

«dove vuoi portarmi? lo sai che sono curiosa al massimo»
Drew Aspetta che lei finisca prima di mangiare il dolce tenendola sulle spine senza risponderle,prima che uscisse di casa per la passeggiata con Luna aveva chiesto al consierge del palazzo di mandare qualcuno nel suo attico per far preparare l'area ancora piena di neve,una delle cose non tollerava molto era proprio la neve ma nonostante tutto avevo un suo fascino.
Con la sua espressione da bravo ragazzo pronto a fare qualcosa di folle si alza porgendole la mano con un mezzo sorriso

«Se sei pronta vorrei portarti di sopra e prima che tu possa dirmi di no ti assicuro che non parlo della camera da letto ma di qualcosa più in alto»

alza un sopracciglio aspettando la sua risposta mentre gli occhi si inchiodano in quelle due pozze profonde color mare
Katie Lo guardo mentre mi gusto il dolce, mi sembra davvero che il tempo sia tornato indietro a due anni fa. Sto bene ora mi sto rilassando, sono eccitata e curiosa di vedere dove mi avrebbe dovuto portate.
Mi pulisco la bocca finendo al volo di bere lo champagne e poi gli prendo la mano alzandomi, sistemandomi il vestito

«Pronta a venire dove vuoi. Non avevo nemmeno pensato alla camera da letto. »

Gli faccio l'occhiolino e ridacchio

«Dai andiamo su che sto morendo di curiosità»
Drew Prende le chiavi dal mobile accanto al tavolo e la conduce verso le scale,si volta appena per guardarla bellissima come un angelo,vederla combattere con quel vestito era una delizia per ogni singolo senso del suo corpo,si volta nuovamente salendo le scale con lei a seguito,passa davanti alla camera da letto e per qualche secondo la sua immaginazione corre ad una notte dove insieme si erano rotolati fra le lenzuola di un letto simile a quello facendo l'amore fino all'alba.
Arriva in cima infilando la chiave nella toppa e aprendo la serratura, la veduta da li era stupenda sopratutto d'inverno,le stufe a fungo erano state accese sotto il grande gazebo bianco mentre piccoli fiocchi scendevano ricoprendo con un leggero strato di neve la superficie.

«Attenta a non scivolare,dobbiamo entrare li dentro e molto più caldo promesso»

La musica in sottofondo arriva piano mentre la fa uscire chiudendo la porta alle spalle per evitare che luna li seguisse li fuori

«ho preferito non farci vedere in pubblico per ora,per la tua sicurezza»
Katie Le scale per salire non erano molte, vedo che si gira a guardare la camera da letto e noto il suo sorrisetto

«Non hai ancora tolto quel quadro che fa paura»

Ridacchio e come apre la porta un aria gelida mi viene incontro, faccio un passo avanti e gli stringo il braccio per cercare di sentire meno freddo

«Lo spero perché non è il vestito adatto per fare una passeggiata tra la neve.... grazie mi piace che sottili il per ora»
Drew La conduce all'interno del gazebo dove l'aria e molto più calda e la musica soffusa mista alle lampadine rende tutto più romantico,con un giro su se stesso afferra il telecomando dell'impianto alzando il volume 

«Ti ho fatto una promessa ed intendo mantenerla fin che avrò vita,ora milady mi concede questo ballo? »

Le porge la mano ed appena lei la prende la attira a se aderendola al suo corpo mentre la canzone finisce e parte l'unica canzone che lui amava sul serio,non aveva smesso di sentirla nemmeno un attimo negli ultimi due anni ,conosceva ogni parola,virgola e punto,La loro canzone,la colonna sonora della loro storia d'amore

«Siamo due anime perdute mille milioni di anni fa ,che ora si sono ritrovate fino all'eternità»

Sussurra quelle parole che si era fatto tatuare addosso l'anno prima dopo aver bevuto troppo ed aver pensato a lei fino a non riuscire più a respirare, la guarda negli occhi dimenticandosi del mondo, del passato, presente e futuro,quello era il loro momento dopo troppo tempo e non voleva che niente lo rovinasse,amava follemente la donna stretta a lui ed un giorno lo avrebbe urlato al mondo che la amava come non aveva mai amato nessuno.

Katie Gli stringo la mano sorreggendomi a lui, per non scivolare. Il gazebo è illuminato d queste lucine, la musica soffusa, il suo profilo si ammorbidisce il suo volto è sorridente come nelle nostre serate. Lo guardo negli occhi sorridendogli dolcemente

«Certo che te lo concedo. »

Gli prendo la mano, intrecciandola alla mia. La sua mano mi stringe la vita, i miei occhi puntano sui suoi dondoliamo ritmo della canzone, ma quando sento la nostra canzone ho un tuffo al cuore. Le sue parole mi entrano dentro sento gli occhi inumidirsi.

«Non mi aspettavo niente di tutto questo. »

Sussurro, cercando di non fare uscire nemmeno un lacrima ma mi è Impossibile, escono da sole ma sono lacrime di gioia, d'emozioni forti che mi sta facendo provare.

«Se non fossi andato via...ma ora sei tornato, sei qui. Non farmi ancora male»

Sussurro mentre lo fermo dal nostro ballare e nonostante i tacchi devo mettermi sulle punte per avvicinare le mie labbra alle sue. Le sfioro dolcemente per poi assaporarle, porto una mano sul suo viso.

«Non sei mai uscito dal mio cuore. »
Drew Vederla emozionata con le lacrime che rigano il suo viso e la sensazione più bella della sua vita,sapere che il sentimento era ancora cosi forte dentro di lei lo rincuorava moltissimo,ora più che mai sapeva di avere una possibilità ancora maggiore di poterla riconquistare.
Mentre la canzone va a sfumarsi nota che lei si ferma cosi la segue senza mai staccare gli occhi dai suoi,con un sorriso dolce e pieno di amore si abbassa appena su di lei ,nel momento stesso in cui le labbra di lei sfiorano le sue. quel bacio che voleva da quando l'aveva vista al locale nemmeno una settimana prima era arrivato cosi all'improvviso,sperava in questo ma non ne era sicuro

«Ne tu dal mio piccola ,non ho nessuna intenzione di farti male, al contrario voglio farti cosi bene che ne diventerai dipendente»

La afferra per i fianchi alzandola e tornandola a baciare,il vestito scivola leggermente lasciando le gambe scoperte cosi infila una mano sulla coscia accarezzandola e portandosela attorno al fianco,non voleva lasciarla andare nemmeno per un secondo. Afferra anche l'altra gamba per poi appoggiarla di schiena vicino al muro,aveva bisogno di assaporare ogni centimetro di lei.
Katie Sorrido appoggiando la mia fronte sulla sua lo guardo negli occhi felice, di averlo ritrovato di strada ce ne è ancora da fare, ma sono pronta a dargli una chance. Le sue braccia mi avvolgono completamente mi sovrasta come sempre i suoi occhi erano più luminosi, il desiderio di leggeva a chiare lettere-

«Amo le dipendenze»

Gli sorrido, le sue labbra tornano sulle mie, le mani le sento da per tutto mi scopre le cosce, so che mi vuole come io voglio lui, le nostre bocche si cercano trovandosi. Il suo lato animale esce fuori, la foga lo travolge, sento il muro dietro la mia schiena. So che sarebbe la conclusione degna di tutta questa bella serata ma non me la sentivo al cento per cento

«Drew, non correre ti prego. »

Gli sussurro dolcemente tra un bacio e l'altro. Non voglio che ci rimanga male, ma se mi conosce un po' sa che questa cosa per me vale molto.
 Drew  La desiderava cosi tanto da sentire il fiato mancargli, doveva calmarsi e respirare se non voleva mandare a puttane la possibilità di ricominciare, con un enorme sforzo la bacia con dolcezza prima di lasciarla scendere riluttante

«No piccola, abbiamo tutto il tempo del mondo ma e ora che tu va, si e fatto tardi, ti accompagno fino alla macchina»

Cosi dicendo si avviano fuori scendendo nuovamente in casa, afferra le chiavi e chiama l'ascensore, la stringe a se senza dire nulla, ogni parola avrebbe rovinato il momento perfetto, salgono in ascensore e scappa un altro bacio, stavolta più dolce e passionale finché no sono nell’atrio, si stacca da lei accompagnandola alla macchina.

« mandami un messaggio appena arrivi piccola»

Le posa un bacio sulle labbra prima di infilarla in auto

«Buona notte biondina»
Katie Lo conosco bene, e per lui fermarsi in questi momenti è una tortura medievale. Ma lo fa, mi fa scendere dalle sue braccia e ricambio il suo bacio con dolcezza. Annuisco alle sue parole e intreccio le nostre mani mentre scendiamo le scale

«Sì sì è fatto tardi. Domani ho un appuntamento per una cosetta che ho in mente. »

Arriviamo fuori dopo la discesa in ascensore, stretti l'uno all'altra scambiandoci un bacio più dolce di quello sulla terrazza, mi stringo il cappotto attorno a me quando usciamo fuori. Apro la macchina e mi giro verso di lui sorridendogli.

«Sì papà sarà fatto. » 

Sorrido e ricambio quel suo bacio rubato

«Buona notte gigante, grazie per la bella serata. »

Entro in auto con il sorriso sulle labbra, è stata una serata molto intensa, tante parole, vere venute dal cuore di entrambi. Di errori ne abbiamo fatti tanti ma ora siamo cresciuti e più consapevoli di quello che vogliamo. 

Wa to gigante

Sono arrivata a casa...
Grazie davvero per tutto
Buona notte e buon giorno
A presto 
Kat

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