è solo un anno, cosa potrà succedere?!

di DDeiji
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettera da Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Sul treno ***
Capitolo 3: *** Convocati dalla preside ***
Capitolo 4: *** Colazione e pettegolezzi ***
Capitolo 5: *** Nella stanza delle necessità ***
Capitolo 6: *** In sala comune ***
Capitolo 7: *** Grifoni e serpi ***
Capitolo 8: *** A volte le cose cambiano ***
Capitolo 9: *** Festa serpeverde ***
Capitolo 10: *** Litigio ***
Capitolo 11: *** Incontri e scontri ***
Capitolo 12: *** Dubbi e gelosie ***
Capitolo 13: *** Confronto con gli amici ***
Capitolo 14: *** Il ballo si avvicina ***
Capitolo 15: *** Serperverde ***
Capitolo 16: *** Preparativi ***
Capitolo 17: *** La premiazione ***
Capitolo 18: *** Il ballo ***
Capitolo 19: *** Il ballo e Harry e Ginny ***
Capitolo 20: *** Risveglio ***
Capitolo 21: *** Confidenze ***
Capitolo 22: *** Uscita ad Hogsmade ***
Capitolo 23: *** Un the con i serpeverde ***
Capitolo 24: *** Amici ***



Capitolo 1
*** Lettera da Hogwarts ***


Capitolo 1

 

Lettera da Hogwarts

 

La guerra era finita. Giusto il tempo di piangere i morti e un altro anno scolastico stava iniziando. Venne inviata una lettera a tutti gli ex alunni: i ragazzi dell’anno precedente, se avessero voluto conseguire i loro M.A.G.O., avrebbero dovuto seguire le lezioni del settimo anno insieme ai ragazzi più piccoli. Il golden trio aveva dato una mano durante la ricostruzione della scuola, quindi per loro tre non fu una sorpresa ricevere la lettera. Qualcun altro invece non la prese benissimo.

 

“Ma dico stiamo scherzandoooo???”

“Draco calmati, per favore”

Narcissa Malfoy, la presuntuosa e algida purosangue aveva appena chiesto a suo figlio di calmarsi per favore.

Eh sì, molte cose erano cambiate dopo la guerra. Lucius Malfoy era stato arrestato e portato ad Azkaban da dove era riuscito ad uscire qualche tempo dopo grazie ai suoi soldi e alle sue conoscenze. Draco e Narcissa, invece, erano stati assolti da tutte le accuse anche grazie alle numerose testimonianze che entrambi avevano reso.

Adesso che Lucius era tornato al Manor i litigi con Draco erano all’ordine del giorno. Draco non sopportava il fatto che suo padre non avesse pagato per i propri crimini e che avesse usato le sue conoscenze per uscire di prigione. La cosa aveva, inoltre, messo ancora più in cattiva luce la famiglia Malfoy. Come se ce ne fosse stato bisogno!! Infatti, se il denaro e il prestigio dei Malfoy non erano stati intaccati dalla guerra, la stessa cosa non si poteva dire della loro reputazione, e Draco si era ormai abituato alle occhiate che gli venivano lanciate ovunque andasse.

Narcissa non voleva entrare nella disputa tra i due uomini, era ancora troppo succube di Lucius per capire che stava commettendo un errore, ma al tempo stesso amava troppo suo figlio per schierarsi dalla parte del padre.

“Calmarmi? Ma ti rendi conto cosa significa questo? Se non torno in quella dannata scuola e non conseguo i M.A.G.O. non potrò iscrivermi all’università!”

“Lo so, tesoro. Ci devi tornare. Sono d’accordo con te”

“Ma io non ci posso tornare!! Ti immagini cosa direbbero se vedessero me, il Mangiamorte pentito, in giro per i corridoi ? Non vivrei più!”

A Narcissa faceva male vedere suo figlio così, e sapeva che era anche colpa sua, ma non ci poteva più fare niente ormai. 

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Capitolo 2
*** Sul treno ***


Sul treno

 

Alla fine aveva deciso di tornare e adesso si trovava sul treno insieme ai suoi amici: Blaise Zabini, Daphne e Astoria Greengrass, Pansy Parkinson, Theodore Nott.

Non c’era posto per nessun altro nello scompartimento, ma comunque nessuno avrebbe osato sedersi lì un po’ per timore e un po’ per rispetto.

“Allora, Draco, hai deciso di tornare a Hogwarts!”

“Non è che avessi molta scelta, Blaise, ti pare?”

“Lo sai qual’è la tua miglior qualità? La simpatia”

“E lo sai qual’è la tua miglior qualità?...”

“Sì, la bellezza!” rispose ovvio l’altro. Gli altri alzarono tutti gli occhi al cielo.

Blaise Zabini, un metro e novanta di pura vanità, era moro, con la pelle scura e gli occhi blu . Era bello, niente da dire. E sapeva di esserlo, niente da dire nemmeno su questo. Era indiscutibilmente il suo migliore amico, insieme a Theo, entrambi sapevano tutto di lui. E infatti…

“Blaise tu sei tranquillo perché la tua famiglia non ha partecipato alla guerra, ma non sai cosa vuol dire essere nella nostra situazione, comunque siamo tutti insieme, l’importante è questo”

Theodore Nott, un metro e ottanta, capelli mori, carnagione chiara e occhi verdi, era bello, non come Blaise o come Draco, di una bellezza meno particolare, forse dei tre era quello che si notava meno, ma nessuno avrebbe mai potuto mettere in dubbio la sua bellezza.

“ Siamo tutti insieme, l’importante è questo” disse Pansy facendogli il verso “ Hai per caso intensione di fare domanda per entrare a Grifondoro quest’anno?”

Capelli corti neri e ondulati, poco più lunghi davanti, occhi scuri, Pansy Parkinson era cinquanta chili di acidità.

“Vedo che siamo di buon’umore!”

“Come sempre del resto”

A parlare erano state le due Greengrass. Belle da togliere il fiato, come sempre. Alta, bionda, occhi verdi Daphne. Poco più bassa, mora, occhi azzurri Astoria. Non si sarebbe detto che erano sorelle, le uniche cose che avevano in comune, erano la bellezza e il fatto che entrambe portassero i capelli lunghi e lisci.

Pansy nemmeno rispose.

“Comunque non mi interessa, mi sono convinto a tornare per stare lontano da Lucius almeno per un po’. Qualsiasi cosa sarà meglio.”

E infine lui, la nemesi del salvatore del mondo magico, principe indiscusso delle serpi: Draco Malfoy. Alto, biondo chiarissimo, occhi grigi così chiari da sembrare gelati, non era certo uno che passava inosservato.

Sapeva che se le Greengrass avevano risposto a Pansy era solo per farsi notare da lui, così come lo sapevano tutti gli altri occupanti dello scompartimento, ma a lui adesso proprio non interessava. Aveva avuto storie di sesso con tutte e tre le ragazze ma al momento aveva altri pensieri per la testa.

“Alla fine è solo un anno, cosa potrà succedere?!”

Zabini era calmo e ottimista.

In un altro scompartimento, invece…

 

“Come hanno osatoooo??? Come ha osato?? Malfoy!! Quello stupido furetto! Come osa presentarsi dopo tutto quello che la sua famiglia ha fatto?”

Hermione Granger, chiedetelo a chi volete, era una una persona calme e riflessiva, ma nessuno al mondo riusciva a farle perdere il controllo come quel purosangue.

“ Lo so Hermione, non piace nemmeno a me, ma del resto sono stati assolti, ha tutto il diritto di partecipare alle lezioni e prendere i suoi M.A.G.O.”

Harry Potter, il salvatore del mondo magico, il bambino sopravvissuto, l’eroe, ma per lei semplicemente Harry. Occhi verdi , occhiali tondi, capelli scuri, una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e quello sguardo sempre gentile, mai invadente, mai cattivo.

A Hermione bastò guardare quegli occhi per calmarsi. Tornò al su posto e appoggiò la testa sulla spalla di Harry “ Lo so. Non è nemmeno colpa loro, le colpe dei padri non devono ricadere sui figli. Lo so, solo che a volte preferirei non saperlo.”

Harry sorrise, capiva perfettamente.

Ron e Ginny rimasero in silenzio. La morte di Fred non era stata facile da affrontare e ancora meno da superare. Dopo la guerra non c’era stato il tempo nemmeno per il lutto e adesso ritrovarsi quei figli di mangiamorte a scuola non aiutava a dimenticare.

“Beh, almeno sono belli” a parlare ( e a prendersi le occhiatacce conseguenti) era stata Luna. Neville accanto a lei rise di gusto. Gli altri li guardavano senza parole. Ma non stavano insieme quei due?!

“Certo, non belli come Neville, ma c’è da dire che il trio slytherin non è niente male”

Harry sorrise forzatamente gentile. Hermione e Ginny si guardarono chiedendosi se magari non ci fosse un altro trio slytherin di cui non erano a conoscenza. Ron, come al solito non aveva capito niente e si limitò a fare un sorriso di circostanza.

Le cose tra lui e Hermione dopo la guerra non avevano funzionato. Inizialmente c’erano altre priorità e avevano trascurato il loro sentimento che era andato via via scemando, come tutte le cose delicate se non vengono curate.

Erano rimasti amici comunque, non poteva essere altrimenti. Harry e Ginny, invece, erano ancora insieme.

“Stai tranquilla Hermione, ci siamo noi. E poi alla fine è solo un anno, cosa potrà succedere?!”

Neville era tranquillo e ottimista.

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Capitolo 3
*** Convocati dalla preside ***


Convocati dalla preside

 

“Allora che vi ha detto la McGrannitt?”

Appena arrivati a scuola erano stati convocati tutti e tre nell’ufficio della preside e adesso si trovavano in sala comune, dove un’ impaziente Ginny li stava aspettando.

“Che ci dobbiamo comportare bene coi serpeverde e che vuol fare una festa con tanto di ballo per festeggiare l’inizio dell’anno” ripose Ron con tono apatico.

“Secondo me ha ragione sulla storia dei serpeverde. Non è giusto escluderli solo perché sono figli dei loro padri. E poi noi siamo il golden trio dobbiamo dare l’esempio, è anche per questo che ci ha volti vedere. La cosa che non mi va proprio giù è il ballo”

“Il ballo? Hermione, ti preoccupi del ballo ma ti va bene essere gentile con i serpeverde? Ma se questa mattina avevi un diavolo per capello” Ginny aveva la fastidiosa abitudine di andare dritta al punto.

“Beh sì è vero, ma...”

“Ma stamattina non l’aveva detto la McGrannitt” la prese in giro Harry.

Hermione lo guardò male, ma poi sorrise, non riusciva a rimanere arrabbiata con lui. 

“Non è questo!” occhiata di Harry, sbuffo di Hermione. “Ok, non è solo questo. È che quest’anno sono caposcuola e come tale ho delle responsabilità e devo dare il buon esempio” disse non senza un certo orgoglio.

Ginny saltò al collo dell’amica “ Grande!! Sapevo che avrebbero scelto te per fare la Caposcuola!”

“A proposito Ginny, indovina chi sarà l’altro Caposcuola?” le chiese il fratello con un sorrisetto ironico.

“Chi?” Ginny sentì la sua amica accanto a sé irrigidirsi, Ron lanciò un’occhiata a Harry. “Malfoy!” risposero in coro.

Ginny scoppiò a ridere “No, non ci posso credere. Con tutte le persone proprio lui. Sei davvero sfortunata Hermione.” adesso stava quasi piangendo dal ridere.

“Non c’è nulla da ridere” disse la caposcuola, contraddicendosi subito dopo e sorridendo.

 

 

Altro luogo, simile conversazione.

“Che voleva la megera?”

Draco Malfoy era appena entrato nella camera dei suoi migliori amici e Theo gli aveva fatto la domanda mentre sistemava la sua acqua di colonia sulla scrivania, quella era l’unica cosa che non faceva sistemare agli elfi. Zabini, nemmeno a dirlo, era davanti allo specchio a controllare come gli stesse il suo nuovo completo italiano, ma non sembrava soddisfatto.

“Dirmi che sono caposcuola, che palle!”

“Quindi è per questo che non vedo la tua roba qui, sei stato messo in un’altra stanza”

L’acume serpeverde era una cosa che effettivamente mancava a grifondoro.

“Esatto. La megera ha detto che dopo la guerra hanno deciso di ricostruire la scuola con delle camere singole per i caposcuola. Per invogliare a diventare caposcuola e impegnarsi di più credo, non l’ho ascoltata molto”

“Sono sconvolto!” Entrambi si voltarono verso Blaise.

“Che succede? Cos’hai contro le camere singole?”

“Le camere singole? Ma che volete che me ne importi a me delle camere singole! Guardate!!” disse tirandosi su una gamba dei pantaloni per mettere in bella mostra il mocassino che ci stava sotto.

Draco e Theo si guardarono perplessi. Poi il primo prese coraggio

“Cosa dovremmo guardare scusa?”

“I miei mocassini!!” rispose ovvio. Cos’altro?

“Stiamo guardando i tuoi mocassini. E quindi?” Theo non era un campione di tatto.

“E quindi? E quindiii??? non vedete che non si abbinano al completo?? Per queste vacanze sono andato Italia con mia madre e il suo nuovo marito e ho comprato questo fantastico completo blu di prussia” disse rimirandosi con aria sognante e fregandosene se con tutto il casino della guerra lui era stato il solo ad andare in vacanza “ E poi ho comprato dei mocassini. Ma vi sembra blu di prussia questo? No, dico, vi sembra blu di prussia? Questo è blu notte, al massimo zaffiro, ma certo non è blu di prussia!” era scandalizzato da quella enorme mancanza del suo negozio di scarpe preferito. Non ci si può nemmeno più fidare dei propri venditore di scarpe. Dove andremo a finire?!

Draco e Theo non commentarono. Lo conoscevano da troppo tempo per farsi trascinare in una discussione sulle sfumature del blu e l’inaffidabilità dei negozi di scarpe.

Dopo essersi ripreso dallo shock Blaise entrò nella conversazione e come al solito centrò il punto.

“quindi sei caposcuola eh!”

“Già”

“E chi è l’altra caposcuola?”

“La Granger”

Blaise scoppiò a ridere.

“Oddio. Ahahahahah Da non credere Ahahahah Oddio grazie Draco per avermi tirato su il morale dopo quella batosta” Draco alzò un sopracciglio.
Batosta, non gli sembrava di esgerare?

Theo, invece, cercò di tirare su il morale al suo amico. Sapeva quanto ne avesse bisogno. “Dai almeno non siete prefetti e non dovete fare le ronde insieme. A quanto ne so i caposcuola non devono stare troppo tempo insieme”

“In realtà la megera ha anche ben pensato di organizzare una festa e un ballo per l’inizio dell’anno scolastico. E indovinate un po’ a chi tocca organizzare tutto? Ai caposcuola!”

Quello era troppo. E Draco se ne andò dalla camera lasciandosi dietro i suoi due migliori amici piegati in due dalle risate.

 

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Capitolo 4
*** Colazione e pettegolezzi ***


Colazione e pettegolezzi

 

Era passato qualche giorno e le cose sembravano tornate quasi come prima della guerra.

Quasi. Perché i rapporti tra grifondoro e serpeverde, sebbene non fossero idilliaci, erano comunque migliorati molto. In pratica si ignoravano. Malfoy & co. non avevano certo il desiderio di attaccar briga e il golden trio cercava di rispettare le direttive della preside.

Quella mattina Ginny e Hermione stavano andando i sala grande a fare colazione. Come al solito i due ragazzi si erano svegliati tardi e le avrebbero raggiunte dopo.

“Com’è andata sabato a Hogsmeade con Harry?”

“Sì, tutto bene. Siamo andati ai tre manici di scopa, come sempre. Ci torneremo anche sabato prossimo.”

“Non sembri entusiasta”

“Perché non lo sono. Voglio bene ad Harry ma facciamo sempre le stesse cose, con le stesse persone. Io non sono così, ho bisogno di qualcosa di nuovo.”

vuole bene ad Harry? Ha bisogno di qualcosa di nuovo?

Ahia! Allarme rosso, allarme rosso.

“Il fatto è che Harry si è sempre ritrovato in mezzo ad avventure pazze e incredibili. Adesso quello che vuole è solo un po’ di normalità e di tranquillità”

“Ma non è quello che voglio io”

“Magari potreste trovare un compromesso”

“Magari. Il fatto è che a volte mi sembra che tra si noi non ci sia più l’amore di un tempo, ma che sia stato sostituito dall’abitudine e dall’affetto fraterno”

Hermione avrebbe voluto consolare la sua amica e dirle che non era così, ma il fatto era che le parole dell’amica l’avevano fatta pensare e adesso non se la sentiva di dire una bugia a Ginny. Del resto tra lei e Ron era successa una cosa simile, non poteva parlare proprio lei, sarebbe stato ipocrita. Decise di cambiare argomento, proprio mentre si sedevano al tavolo.

“Almeno tu sarai con Harry, io questo sabato ho l’incontro con Malfoy per organizzare la festa”

“Beh io fossi in te non mi lamenterei” disse l’amica con uno sguardo eloquente al tavolo serpeverde “odio ammetterlo, ma aveva ragione Luna: sono proprio strafighi a serpeverde!”

“Ginny!!” Hermione era diventata tutta rossa. Non sapeva se era perché Ginny era la ragazza di Harry o se era solo l’argomento in sé a imbarazzarla. Sospettava per il secondo motivo.

In quel momento arrivarono Lavanda, Calì e Romilda. Dopo la guerra i rapporti erano un po’ migliorati. Certo, Hermione le considerava ancora delle stupide oche senza cervello e uno smacco per l’intero genere femminile, ma ne sopportava la presenza. Ginny, al contrario, ci scambiava spesso qualche parola, anche perché, adesso che Hermione aveva la camera singola da caposcuola, lei era finita in camera con quelle tre.

“Buongiorno ragazze, che novità ci sono?” Era stata Lavanda a parlare appoggiata al tavolo accanto a Hermione e davanti a Ginny. Hermione iniziò a lanciare sguardi a Ginny sperando che capisse di non dire nulla.

Ginny la vide.

...

E la ignorò.

“Hermione stava dicendo che sabato dovrà ritrovarsi con Draco Malfoy per organizzare la festa di inizio anno”

“Draco Malfoy?? Davveroo?? Che fortuna!! Non sai cosa darei per dovermi ritrovare con lui!”

Ho un’idea abbastanza precisa di cosa daresti.

“Beh è sempre un serpeverde...” Ginny non riuscì nemmeno a finire la frase che venne interrotta. Fu raggiunta da uno sguardo eloquente di Hermione.

Te la sei cercata.

“Ma che importa? E poi anche se importasse ci sono cose più importanti”

“Tipo il suo culo!”

“O tutto il resto! Non avete visto quante ragazze gli vanno dietro? E lui certo non disdegna. È uno che si da da fare il ragazzo.”

“Lo è sempre stato, non per niente lo chiamavano Dio del Sesso”

“Lo chiamano ancora se è per quello. Voglio dire, anche i suoi amici non sono male, Zabini in particolare, ma Malfoy ha qualcosa… non so come definirlo… ha qualcosa di magnetico”

Adesso ci mettiamo anche a parlare del magnetismo di Malfoy.

In quel momento i ragazzi al centro dei loro discorsi si alzarono e lasciarono la sala. Zabini abbracciava una ragazza a destra e una a sinistra, Theo preferiva parlare con le sue amiche di sempre, Draco stava dietro per conto suo attirando sorrisi da tutti i tavoli.

Il principe delle serpi si voltò improvvisamente verso il tavolo grifondoro incrociando lo sguardo della caposcuola che subito si voltò.

Una volta usciti, il cicaleccio ricominciò.

“La McGrannitt dovrebbe pagarli per lo spettacolo che offrono tutte le volte”

“Già mi rimangio quello che ho detto, anche i suoi amici sono sexy”

Sexy?!

“Mi raccomando Hermione se sabato rimarrete da soli non ti vesti in modo troppo provocante altrimenti la festa non la organizzerete più” disse Romilda facendole l’occhiolino.

No, ti prego, l’occhiolino no.

“Se fossi io caposcuola con Malfoy la festa ve la dovreste organizzare da soli”

A questo punto Hermione era ufficialmente bordeaux.

Fortuna che arrivarono Harry e Ron a salvarla, il tempismo di chi è abituato ad arrivare al momento giusto.

“Noi andiamo ciaooo”

Ron non notava mai nulla. Tranne ciò che non avrebbe dovuto notare. “Hermione perché sei tutta rossa?”

“Ho caldo”

E a quel punto Ginny non resistette più e scoppiò a ridere.

 

 

“Perché la Granger ti guardava?” Blaise era uscito per primo e Draco era in fondo. Non avrebbe dovuto notare nulla in teoria. In teoria. Perché a Blaise Zabini non sfuggiva mai niente. O quasi.

“E che ne so? Ci dobbiamo vedere sabato, sarà per quello”

Erano in classe seduti ai loro soliti posti davanti Blaise, dietro Draco.

“Non è che il tuo fascino da bello e dannato ha colpito ancora?” e poi, senza aspettare una risposta “Ehi Theo, vieni! Il nostro bel tenebroso ha fatto un’altra vittima” disse indicando Draco con la testa.

“Ahah e chi è questa volta la fortunata che passerà la notte più indimenticabile della sua vita?” Lo prese in giro l’altro sedendosi accanto a lui.

“La Granger” disse semplicemente Blaise.

“La Granger?” Sguardo perplesso a Draco che fece segno di lasciarlo perdere.

“Zabini credo i fumi della tua acqua di colonia ti stiano dando alla testa”

“L’ha guardato mentre uscivamo dalla sala grande” sussurrò Zabini come se questa informazione supersegreta risolvesse tutto.

“Magari è perché si devono vedere sabato”

“L’ho detto anche io”

“Come siete ingenui. Lasciate dire a me che nella conoscenza del genere femminile sono un maestro, modestamente”

Non ho mai desiderato così tanto che iniziasse una lezione in vita mia.

Zabini riprese il suo monologo “La Granger ti guardava perché stava parlando di te con le sue amiche. Non avete visto che era circondata?” attese una risposta, ma ottenne solo sguardi perplessi e un po’ impauriti. “Ah lasciate perdere. Comunque la ragazza è interessata fidati. Ma non è una della solite ragazze che frequenti. Non si farà certo portare a letto così facilmente, è pur sempre la regina di grifondoro. Quindi devi giocarti bene tutte le tue carte. Cosa pensavi di indossare sabato?” si girò a guardarlo. l’espressione sul volto di Malfoy era cambiata passando da perplessa e impaurita a schifata e terrorizzata.

“Ma io non mi voglio portare a letto la Granger!” forse il tono andava abbassato, ma fortunatamente non c’era nessuno vicino a loro.

“Ah pensavo di sì. In questo caso i miei servigi per trovare un outfit adatto non saranno necessari” rispose tranquillamente.

Questo è matto.

“Comunque la Granger non è male”

No! Theo anche te no!

“Cosaaa??? Ma che avete bevuto stamani? Whisky Incendiario?”

“Guarda biondino che noi diciamo solo la verità, forse sei tu che sei cieco. Ho sempre pensato che i tuoi occhi fossero troppo chiari. Adesso ho risolto il mistero. Sei cieco!” disse Blaise euforico per la scoperta.

Draco si voltò verso Theo sperando che almeno lui si riprendesse da quella strana malattia.

Speriamo non sia contagiosa.

“Non guardare me. Quello che penso l’ho detto. Secondo me non sei ancora del tutto uscito dalla mentalità per cui grifondoro e serpeverde non possono avere niente a che fare”

“Guarda che io con le grifondoro ci faccio eccome” sguardo eloquente di Draco, sbuffò annoiato di Theo. “è con quella grifondoro che non voglio avere niente a che fare”

“Sono d’accordo con Draco, quelle come lei sono troppo complicate, richiedono troppo impegno, non ne vale quasi mai la pena”

Adesso mi difende il Giuda.

“Quello lo so anche io ma dovete ammettere che la Granger non è niente male e vi dirò di più anche la Weasley è molto migliorata”

“è la ragazza di Potter, ti fa a fettine”

“Ahah lo so lo so, non volevo dire quello. Dico solo che a differenza della Granger sa di avere un corpo e lo mostra”

è vero la Granger va ancora in giro con la divisa al ginocchio e il cardigan sformato sopra. Almeno la Weasley ha accorciato la divisa e bandito il cardigan dal suo guardaroba come tutte le ragazze della scuola.

“Se non foste così superficiali e guardaste oltre l’apparenza vi accorgereste che la Granger ha un gran bel corpo” aggiunse Blaise con un’occhiata ammiccante a Draco.

“Stai cercando di convincermi a farmi la Granger?”

“Salazar no!”

Entrò il professore.

Meno male almeno chiudiamo questo discorso ridicolo.

“Aprite il libro a pagina 237”

Nemmeno un’ultima battutina? non è nello stile di Blaise. Meglio così.

“Allora lo vuoi il mio aiuto per scegliere l’outfit?”

Come non detto.

Theo rise.

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Capitolo 5
*** Nella stanza delle necessità ***


Nella stanza delle necessità

 

Finalmente sabato era arrivato. Il luogo scelto per l’incontro tra i due caposcuola era la stanza delle necessità. Hermione aveva pensato che così se fosse loro servito qualcosa per le decorazioni o altro l’avrebbero trovato facilmente.

“Granger sei in ritardo” Draco Malfoy se ne stava appoggiato contro la spalliera del divano comparso nella stanza. Non c’erano molte altre cose, giusto un tavolo circolare con delle sedie, un camino e un ripostiglio pieno di roba.

“Sì lo so Malfoy, scusa, stavo studiando e non mi sono accorta del tempo che passava”

Il serpeverde la guardò con un sopracciglio alzato.

Sarà davvero possibile perdere la cognizione del tempo studiando?

È la Granger, tutto è possibile.

“Ok, dai cominciamo che dopo ho l’allenamento di Quidditch”

La caposcuola lo osservò. Aveva la cravatta allentata e i primi bottoni della camicia sbottonati, camicia fuori dai pantaloni e capelli spettinati ad arte.

Eh, ha ragione Ginny. Con quest’aria un po’ trasandata è davvero sexy.

Oh mio dio cosa ho appena pensato! Hermione riprenditi!

“Vi allenate anche di sabato?” chiese sedendosi e dissimulando i propri pensieri. Draco era talmente abituato agli sguardi delle ragazze che non ci fece nemmeno caso. Si sedette anche lui.

“Sì perché? I grifondoro non lo fanno?”

“Ah non lo so” rispose lei ovvia.

“Granger mi vuoi far credere che la migliore amica di tre giocatori titolari di grifondoro nonché del capitano non sa quando si allenano?”

Guarda che se non me lo vuoi dire basta dirlo, non mi offendo mica.

“Sì” Ovvio!

Sguardo dubbioso da parte di Draco

“Non mi piace il Quidditch” spiegò

“Come fa a non piacerti il Quidditch? Piace a tutti!”

“A me no! Odio volare!” non fece in tempo a finire la frase che capì di essersi fregata da sola.

Adesso non la finirà più di prendermi in giro.

Ma Draco era maturato e stava cercando davvero di non litigare con i grifondoro “Allora cominciamo?” disse cambiando argomento.

“D’accordo” sorrise grata “Allora ho preparato qualche idea ma possiamo sempre cambiarle” mentre parlava aveva cominciato a tirare fuori dallo zaino almeno una decina di cartellette sotto lo sguardo allibito di Draco che ci aveva messo un po’ a capire che il merito era di un incantesimo estensivo.

“Nella cartelletta gialla ci sono le bozze per il tema della festa, in quella verde per le decorazioni della sala, in quella rossa il cibo… vabbé ma che te lo dico a fare?! Ci sono le etichette sopra”

Ma la Granger non ce l’ha una vita?

“Fammi capire. Devo scegliere una delle opzioni e poi possiamo andare?”

“Sì, ma se non ti piacciono sono aperta ad ogni proposta” arrossì immediatamente capendo da sola il doppio senso. Questa volta anche lui lo notò e ghignò, ma ancora una volta preferì non metterla in imbarazzo

“E io che mi preoccupavo di dover lavorare per ore. Hai già fatto praticamente tutto te. È uno spasso lavorare con te Granger!”

“Mi piace essere organizzata. Allora quale scegli? A me piace questo”

“A me piace l’altro”

Mi sembrava troppo facile.

“Ok, Malfoy facciamo come vuoi te”

“Davvero? Così? Senza nemmeno discutere un po’? Dov’è il trabocchetto?”

“Nessun trabocchetto Malfoy. Sei stato sicuramente a più feste di me quindi sei tu l’esperto qui”

Malfoy si irrigidì.

E adesso arriva la stoccata. Solo i purosangue vanno alle feste di continuo. I purosangue mangiamorte. Come me.

Ma ancora una volta lei lo sorprese “Ah senti quasi mi stavo dimenticando. Lavanda, Calì e Romilda mi hanno chiesto se è possibile fare una specie di elezione del più bello e della più bella di Hogwarts. Hanno detto che penseranno loro a distribuire i sondaggi anonimi e a tutto il resto noi dovremmo soltanto prevedere un momento durante la festa dove verranno annunciati i vincitori. Personalmente la reputo una cosa stupida, ma ci tengono e a noi non costa nulla”

Certo. Figuriamoci se la perfetta grifondoro si interessa a concorsi di bellezza.

“Certo. Per me non ci sono problemi. Potremmo anche far salire i vincitori sul palco per essere incoronati. Ma ci pensano loro”

“Certo! Ci puoi giurare!”

Dopo nemmeno un’ora erano fuori. Avevano deciso tutto. Abbigliamento classico (era un ballo del resto), buffet e decorazioni eleganti sui colori grigio e azzurro. Hermione avrebbe preferito delle decorazioni più colorate, ma Draco aveva ritenuto che così fosse più “raffinato”.

Così si erano salutati.

 

 

Erano stati bene insieme tutto sommato. Nessuno dei due aveva infierito sui punti deboli dell’altro e Hermione doveva ammettere che lavorare con il serpeverde era decisamente meglio che lavorare con i suoi amici. Lui era indubbiamente più sveglio e intelligente e diceva la sua opinione sulle decisioni da prendere.

Avevano creato una bella sintonia e avevano finito presto.

La grifondoro era soddisfatta e entrò in sala comune con un sorriso sulle labbra, pensando già al suo libro che avrebbe finito di leggere. Ma appena entrata il sangue le si gelò nelle vene…

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Capitolo 6
*** In sala comune ***


In sala comune

 

“Harry!!! Ma tu e Ginny non dovreste essere a Hogsmeade?”

Il suo migliore amico se ne stava sdraiato sul divano giocherellando con il boccino che gli era stato regalato da Silente.

“Lei è rimasta lì” disse lui con tono apatico

“Dai spostati fammi sedere. Cos’è successo?”

“Eravamo ai tre manici di scopa come sempre e stavamo parlando, quando sono entrati Seamus Finnegan e Dean Thomas e si sono avvicinati per salutarci. Beh io avrei preferito rimanere solo con Ginny, invece lei gli ha convinti a sedersi con noi. Loro hanno cercato di rifiutare, ma lei ha insistito. Dopo un po’ mi sono annoiato e sono tornato a scuola, l’ho lasciata lì con loro, non si è nemmeno offerta di accompagnarmi”

Che diavolo sta combinando Ginny? Non vorrà mica lasciare Harry? Speravo che i discorsi dell’altro giorno fossero solo un momento di crisi.

“Non so che fare, Hermione, mi sembra che lei si stia allontanando da me. Mi sembra di non riuscire più a darle ciò che vuole. Sono noioso?”

Hermione sorrise teneramente a quello che per lei era più di un fratello “No Harry. Assolutamente. Non sei noioso. Forse semplicemente tu e Ginny volete cose diverse. La vera domanda è un’altra. Tu cosa vuoi Harry?”

“Penso di non saperlo più. O forse non l’ho mai saputo. Non ho mai potuto scegliere cosa fare. Ero il prescelto. E forse per questo non mi sono mai posto questa domanda.”

“Ma adesso puoi scegliere Harry. E secondo me dovresti cercare di capire cosa vuoi al più presto. Ha volte ho l’impressione che tu stia con Ginny perché è questo che ci si aspetta da te. Non dico che sia vero, ma la stessa impressione può averla avuta Ginny e finché tu non sarai sicuro delle tue scelte non potrai tranquillizzarla in questo senso.”

Harry sorrise finalmente per la prima volta da quando era entrata dal dipinto “Hai ragione Hermione. Come farei senza di te? Riesci sempre a dire con poche parole cose importanti. Grazie ”

“E di che? Sei il mio migliore amico” disse schioccandogli un bacio sulla guancia. Poi si alzò diretta verso il dormitorio. “Adesso vado che devo finire il saggio di trasfigurazione”

“Certe cose non cambiano mai” sussurrò Harry guardando il cielo. Un sorriso sulle labbra.

 

 

Stesso momento, altra sala comune.

“Allora, bel tenebroso non sei andato dalla Granger?”

Appena entrato Zabini lo aveva accolto così, mentre si faceva baciare il collo da una bionda che Draco non aveva mai visto.

“Perché sarebbe dovuto andare dalla Granger?” la nota di panico nella voce della Parkinson non passò inosservata a nessuno.

Erano tutti in sala comune. Blaise in poltrona con la bionda seduta sul bracciolo, Theo stava giocando a scacchi con Astoria (ti piace vincere facile), mentre Daphne e Pansy se ne stavano sul divano mettendosi lo smalto la prima e leggendo una rivista la seconda.

Draco comunque la ignorò.

“Ci sono andato. Abbiamo finito”

“Di già? Sarà sicuramente una bella festa se è stata organizzata con tanta attenzione”

“Aveva già preparato tutto lei praticamente. Io ho dovuto solo scegliere tra le opzioni”

“Bisogna ammettere che lavorare con una come la Granger ha i suoi vantaggi” disse Theo con una risata

“E tu hai lasciato organizzare tutto a una grifondoro? Ma sei impazzito Draco?” urlò Zabini allontanando la bionda. Ora la cosa era seria.

“Tranquillo non era male e poi sai che me ne importa. Lo faccio solo perché sono obbligato”

Ma l’altro non lo stava nemmeno ascoltando e si era messo in piedi camminando in cerchio “Cosa posso fare? Cosa posso fare per rimediare a questa tragedia?!”

gli altri si scambiarono delle occhiate sarcastiche.

Tragedia.

“Non c’è altra soluzione. Devo parlare con la Granger!” Non fecero in tempo a fermarlo che era già uscito diretto alla torre di grifondoro.

Draco e Theo si guardarono. “Quello è matto”

“E te ne sei accorto ora? Com’è andata con la Granger?”

“Bene siamo riusciti a lavorare civilmente per una volta” rispose il biondo avvicinandosi al tavolo degli scacchi “io non avevo certo intenzione di litigare, mi manca solo quello, e lei sembra averlo capito. È stato piacevole lavorare con lei”

Theo non riuscì a reprimere un sorrisino “Allora mi dai ragione?”

“Su cosa?” poi capì “no! No, assolutamente no! Ho solo apprezzato che mi abbia fatto risparmiare un sacco di lavoro”

“Come vuoi te. E quando vi rivedrete?” la malizia era a mala pena celata

“Oddio Theo così sembra un incontro romantico!” Improvvisamente tre sguardi gelosi si posarono sul principe delle serpi “Ci vediamo sabato per organizzare le ronde dei prefetti. Speriamo che faccia tutto lei di nuovo”

“Non ci conterei troppo. Ti è già andata bene una volta”

“Non mi illudo. Quanto manca all’allenamento?”

“ma come non lo sai? Gli decidi tu gli orari, capitano. Comunque tra un’ora circa”

“Va bene. Ci vediamo dopo. Astoria vieni, fammi compagnia nel frattempo” concluse con sguardo malizioso rivolgendosi alla più piccola delle Greengrass. La ragazza si alzò tutta baldanzosa. Felice di essere stata scelta lei al posto delle altre ragazze presenti. Il che le attirò sguardi di fuoco da parte delle suddette, sua sorella compresa.

“Dai Draco e adesso con chi gioco io?”

“Mi dispiace Theo” disse col solito ghigno mentre spingeva Astoria sulla schiena verso la sua camera “Problemi di forza maggiore”

“Spero che la Granger la prossima volta ti tenga in quella stanza per tutto il pomeriggio!” dei ragazzi entrarono in quel momento “Goyle, vieni a giocare a scacchi con me!”

Prima Astoria e poi Goyle. Certo che è coraggioso!

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Capitolo 7
*** Grifoni e serpi ***


Grifoni e serpi

 

Dopo la giornata con la Granger, Draco si sentiva stranamente di buon umore. Era inutile negarlo era stato bene con lei. Chissà perché continuava a tornargli in mente quella ragazza. Così adesso sentiva la necessità di liberarsi la mente e cosa c’era di meglio, per dimenticarsi di una grifondoro, di intrattenersi con attività tipicamente serpeverde?

Astoria era bella, sensuale e disponibile. Proprio quello che ci voleva.

L’unico problema è che è un po’ appiccicosa.

La serpeverde si tolse subito scarpe e camicetta gettandola a terra.

Poi si avvicinò per baciare Draco che fece appena in tempo a chiudere e insonorizzare la stanza.

Non perde tempo!

“Hai fretta?” chiese sorridendo

“Non abbiamo molto tempo” rispose lei baciandogli il collo.

Il biondo la prese da sotto le gambe avvicinandosi al letto, mentre lei gli sbottonava la camicia continuando a baciarlo. Una volta stesa sul letto lei allargò le gambe permettendogli di sistemarsi in mezzo.

Draco iniziò a baciarle le labbra, la mandibola, il collo, fino poi a scendere sul petto e sempre più giù sulla pancia fino ad arrivare al bordo della gonna. Si alzò in ginocchio e le sfilò la gonna, lasciandola in intimo e calze.

Autoreggenti eh! Non mi sarei aspettato niente di meno da una Greengrass.

Dopo risalì mentre la ragazza iniziava già a gemere.

Così è troppo facile!

A quel punto la ragazza ribaltò le posizioni mettendosi a cavalcioni del biondo. Finì di togliergli camicia e cravatta e si tolse il reggiseno , lo guardò seducente e poi scese a baciargli il collo, i pettorali e infine gli addominali. Draco si tolse scarpe e calzini, mentre lei gli toglieva la cintura e i pantaloni, poi iniziò a stimolarlo.

Sapevo che ne sarebbe valsa la pena.

Dopo un po’ lui non ne poté più, ribaltò la posizione per l’ultima volta, tolse a entrambi gli ultimi indumenti, fece l’incantesimo contraccettivo e entrò in lei senza nemmeno preparala. Il gemito che uscì dalle labbra di lei gli fece capire che anche lei aveva apprezzato.

Sì, ci sarà proprio da divertirsi.

 

 

Nel frattempo, qualche piano più su Hermione stava uscendo dalla sala di grifondoro diretta in biblioteca, ma fu intercettata da un bel ragazzo moro.

“Granger, dobbiamo parlare!”

“Zabini? Che vuoi?” Il tono della ragazza era a metà tra il sorpreso e l’imbarazzato, del resto si erano voltati tutti a guardali: non era frequente vedere Hermione Granger e Blaise Zabini parlare civilmente.

“Vorrei essere ragguagliato a proposito della festa di inizio anno”

“E perché non ti fai ragguagliare dal furetto? Abbiamo deciso tutto insieme” la caposcuola continuava a camminare verso la biblioteca e il serpeverde non rimase altra scelta che seguirla.

Lui ignorò il modo in cui la ragazza aveva chiamato il suo migliore amico “Sì, ma quel testone non dirà mai nulla, e io sono preoccupato per la festa. Credo che la scelta della McGrannitt di affidare la realizzazione delle decorazioni a voi due non sia stata la scelta migliore. Considerato soprattutto che avrebbe potuto chiedere a me!! Senza offesa”

Hermione lo guardò come se gli fossero spuntate due teste

Siamo modesti eh! Ma tu guarda che situazione e ora che gli dico?

“Ehm… ok Zabini, ma ancora non ho capito cosa posso fare per te”

“Potresti farmi vedere come avete deciso di organizzare la festa e farmi fare delle modifiche”

“No, ok, ascolta” disse lei fermandosi in mezzo a un corridoio “la McGrannitt a inizio anno ci ha chiesto di essere collaborativi con voi serpeverde, ma a tutto c’è un limite. Se vuoi informazioni fattele dare da Malfoy!”

“Questa non mi sembra collaborazione, Granger” ribatté lui tranquillo.

“Ah Merlino! Zabini, non ti arrendi mai?”

Prima che lui avesse tempo di rispondere, l’attenzione della riccia venne attirata da una chioma rossa che stava entrando in quel momento dal portone principale. “Ginny!”

“Hermione!” rispose la ragazza con uno sguardo interrogativo al serpeverde. “Che sta..? Che cosa…?” aggiunse indicando il ragazzo

“Niente, lascia perdere, a quanto pare ho offeso la sensibilità estetica di Zabini” il ragazzo chiamato in causa incredibilmente non si offese, e anzi sorrise “Ma mi dici che è successo con Harry?”

“Herm non lo so. A un certo punto se n’è andato e mi ha lasciata lì. Non capisco che gli sia preso”

“Non hai pensato che magari lui avrebbe voluto rimanere solo con te quando tu invece hai invitato altri due ragazzi al tavolo con voi? Avresti almeno potuto chiedergli se gli andava bene” Nella voce della maggiore, tuttavia, non c’era biasimo, solo preoccupazione.

“Lo so Herm, ma te l’ho detto: stiamo sempre noi due da soli. Almeno con Seamus e Dean abbiamo cambiato argomenti per una volta. Non credo di aver fatto nulla di tanto grave. Lui non può chiedermi di cambiare. Io sono fatta così. Mi annoio a fare sempre le stesse cose con la stessa gente.” A quel punto si erano dimenticate del tutto del ragazzo accanto a loro.

“Va bene. Capisco. E capisco anche il suo punto di vista. L’unica cosa che posso dire è che credo dovresti parlargli. Era in sala comune quando sono uscita”

“Tu hai parlato con lui?”

“Sì”

“Che ti ha detto?”

“Credo dovresti parlarne con lui”

“Va bene. Hai ragione!”

Hermione si girò per dirigersi verso la biblioteca, poi si rigirò subito.

“Ginny puoi farmi un favore?”

“Certo! Cosa?”

“Accompagneresti Zabini su e gli daresti la cartelletta che è sulla mia scrivania? La porta è aperta”

“Certo” rispose la rossa perplessa

poi la caposcuola si girò verso il serpeverde “Puoi dare un’occhiata e dare un’opinione, prenderò in considerazione le tue correzioni, ma l’ultima parola sarà mia. Se i tuoi cambiamenti non mi andranno bene non cambierò nulla. E rivoglio la cartelletta tra tre giorni al massimo”

Il sorriso nacque spontaneo sulla faccia del moro “Va bene d’accordo, sei grande. Molto meglio di Draco dico davvero!”

“Sì sì va bene. Io vi lascio ciao!” e la ragazza se ne andò a studiare sorridendo.

Strano come oggi il mio buon’umore sia dovuto ai serpeverde! Che giornata!

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Capitolo 8
*** A volte le cose cambiano ***


A volte le cose cambiano

 

“Allora com’è andata la giornata a Hogsmeade, Ginevra?”

Ecco, sapevo che non avrei dovuto parlare di fronte a una serpe. Adesso non perderà tempo a infierire.

“Bene, grazie

“Siamo sulla difensiva. Non preoccuparti i problemi tra te e Potter non mi interessano. La mia era una domanda sincera”

“Certo! Come no! La sincerità è una rinomata caratteristica di voi serpeverde”

“Questo è razzismo!”

“Scusa se non credo a questa improvvisa gentilezza!”

“Stavo cercando di fare conversazione dato che dobbiamo fare un po’ di strada insieme. Non è gentilezza Weasley, è educazione. Credo che almeno in questo siamo rinomati

“Di sicuro. Figurarsi! Non metterei mai in dubbio l’eduzione purosangue!” disse la ragazza con una nota acida.

Lui alzò gli occhi al cielo. Non si aspettava certo che lo trattasse come un suo amico. Decise di non insistere.

“Comunque tutto bene. Alla fine ho passato la maggior parte della giornata con Seamus e Dean. Niente di eccezionale, ma almeno qualcosa di diverso dal solito.”

In fondo sembra sincero. E l’ho trattato male. Glielo devo in un certo senso.

Lui sorrise. “Beh sono d’accordo. Non sembra entusiasmante. La prossima volta se vuoi fare qualcosa di diverso vieni a trovarci a serpeverde” disse lui con un occhiolino. Tutti sapevano qual’era l’attività principale a serpeverde. Stava scherzando,ovviamente, voleva solo metterla in imbarazzo, ma lei lo sorprese

“Grazie per l’offerta, ma non credo che il mio fidanzato lo vedrebbe di buon occhio” rispose per nulla imbarazzata “Magari quando mi lascio” ora era il suo turno di fare l’occhiolino.

Il serpeverde sgranò gli occhi.

Capita la rossa. Sembra quasi che stia flirtando con me. La facevo più santarellina la donna del salvatore del mondo magico.

“Ok, siamo arrivati” la voce della ragazza lo distolse dai suoi pensieri. Erano davanti al dipinto della signora grassa.

No fermi tutti. Ok essere gentili con i grifondoro, ma io lì dentro non ci entro.

Alla grifondoro bastò guardarlo per capire. “Ok aspettami qui entro io e ti porto la cartelletta”
“Grazie, rossa” rispose lui son un sorriso sollevato e si appoggiò al muro accanto al dipinto, mentre lei pronunciava la parola d’ordine e entrava.

 

 

Harry era ancora seduto sul divano. La guardò e lei ricambiò lo sguardo.

“Ciao”

“Ciao” rispose lei avvicinandosi “ti va di andare a parlare in camera di Hermione? Non credo che le dispiaccia e almeno lì saremo soli” aggiunse abbassando la voce. Lui annuì

“Devo solo portare una cartelletta a Zabini”

“Zabini?”

Lei alzò le spalle “Ordini di Hermione”

Una volta consegnata la cartelletta al serpeverde che la ringraziò con un sorriso, tornò in camera dal suo ragazzo e si sedette sulla scrivania rivolta verso Harry che era seduto sul letto.

“Ciao”

“Sì, Harry, questo l’hai già detto”

“Ok, com’è andata dopo che me ne sono andato?”

“Ti interessa davvero?”

“Harry, dobbiamo parlare”
“Lo so, oggi ho parlato con Hermione.”

“Anche io”

Sorrisero entrambi.

“Ok. Comincio io” del resto era il prescelto, se qualcuno doveva fare un atto di coraggio quello era lui “ Vedo che le cose tra di noi ultimamente non vanno bene e so di avere la mia parte di responsabilità.”

“Sono d’accordo. Io ti voglio bene Harry. Sei una delle persone più importanti della mia vita, ma mi sembra che non vogliamo più le stesse cose”

“è questo il punto. Io credo di non sapere più quello che voglio. Ginny… io… io credo che ci dovremmo prendere una pausa” Infine il ragazzo alzò lo sguardo e la guardò dritta negli occhi.

Ginny non sapeva se essere felice o triste di quella decisione, però capiva anche lei che non ci fossero altre soluzioni.

“Sì, credo tu abbia ragione. Mi dispiace, ma è la soluzione migliore.”

“Penso anche io. Quando entrambi saremo pronti ci potremo riprovare comunque”

“D’accordo” Si alzarono entrambi e si abbracciarono.

“Però lo dici tu a Ron!” disse lei schioccandogli un bacio sulla guancia e scappando via velocemente.

“Andiamoooooo!”

Una risata lo raggiunse facendo nascere un sorriso anche sulle sue labbra.

 

 

Entrando in camera Harry era leggermente agitato.

“Ciao Harry! Ho scoperto che i serpeverde si allenano anche si sabato! Me l’ha detto Hermione e a lei l’ha detto Malfoy mentre organizzavano quella stupida festa. Dovremmo allenarci anche noi il sabato! C’è in gioco la coppa di Quidditch!”

“Ciao Ron! Beh, sì, vedremo. Senti puoi sederti ti devo parlare”

“Che succede?” rispose il rosso spaparanzandosi sul letto e addentando uno snack tra quelli che teneva sotto il letto.

“Senti. Sai a volte due persone si vogliono bene…”

“Harry non è che stai per farmi il discorso delle api e dei fiori vero?”

“No. No. Volevo dire… Io e Ginny sai… ci vogliamo bene…”

“Ti prego non raccontarmi di quando fai sesso con mia sorella!”

“No. No. Non volevo dire nemmeno questo. Il fatto è che…”

“Harry! Andiamo!”

“Io e Ginny ci siamo lasciati ok?” esplose all’improvviso il bambino sopravvissuto.

“Ok. E perché eri così agitato?”

“Beh perché… perché pensavo che avresti dato in escandescenza. Comunque non ci siamo proprio lasciati. È più una pausa.”
“Va bene. Sapete certo meglio di me cosa è meglio per voi. Non ti devi preoccupare per dirmi queste cose, Harry. Ci conosciamo da una vita! Piuttosto… che mi dici del Quidditch?”

“Grazie Ron” disse il moro con un sorriso “ beh non lo so. Molti a grifondoro il sabato preferiscono andare a Hogsmeade. Magari con le proprie fidanzate. Non mi posso vendicare sugli altri giocatori solo perché adesso mi solo lasciato” risero entrambi.

“Sì, forse hai ragione. Comunque non preoccuparti per Ginny, davvero.”

Bella la loro amicizia. Non c’era mai bisogno di parole inutili.

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Capitolo 9
*** Festa serpeverde ***


Festa serpeverde

 

“A che ora è il festino, sabato?” Pansy Parkinson camminava sculettando sulle sue décolleté in testa al gruppo serpeverde diretto in sala grande .

“Alle undici” rispose Blaise annoiato, prima di essere superato dalle due grifondoro più conosciute di tutta la scuola. “Ehi, Granger!”

la ragazza si voltò.

“Sì?”

“La tua cartelletta” disse porgendogliela “Ho fatto solo piccole modifiche. Devo ammettere che per essere una grifondoro hai classe”

“Lo prenderò come un complimento. Le guarderò ma…”

“Sì, sì, lo so. Se non ti vanno bene non se ne fa di niente”

Lei sorrise. “A te vanno bene le modifiche di Zabini?” chiese poi rivolgendosi al principe delle serpi.

Lui parve sorpreso di essere stato interpellato “Cosa? Ah sì, certo”

“Non le hai nemmeno guardate vero?”

Ma come fa a capire sempre quello che penso senza legimens?

“Devo anche risponderti?!” chiese lui con un sorrisetto sfacciato

“No, lascia perdere. Piuttosto sabato ricordati di essere puntuale”

“Sabato??” Astoria quasi gridò, allarmata. Sabato c’era il festino e senza Draco non avrebbe avuto senso nemmeno farlo.

“Ce lo rubi un’altra volta, Granger?” chiese, invece, Theo più educato

“Sì in effetti” ripose mentre lanciava un’occhiata alla più piccola delle Greengrass.

Questa non batte pari. È fuori come un balcone.

“Dobbiamo organizzare le ronde dei prefetti”

“Non ti preoccupare ci vediamo alle nove. Non ci vorrà più di un’ora” intervenne il biondo.

“Perché Malfoy? Devi andare da qualche parte dopo?” era saputo in tutta la scuola che i serpeverde organizzavano festini irregolari. “Non vorrete mica infrangere le regole?” adesso era entrata ufficialmente in modalità caposcuola: mani sui fianchi e cipiglio severo.

Degna erede della megera, non c’è che dire. E di nuovo ha capito subito tutto. Questa perspicacia inizia a irritarmi.

“Assolutamente no.” il sorriso sfacciato non accennava ad andarsene, contraddicendolo.

“Devo ricordarti che sei un caposcuola?”

“Stai cercando di fare appello alla mia conoscenza, Granger? No perché devo avvertirti: non ne ho una.” risatine delle tre ragazze.

Hermione le guardò perplessa

Queste sono proprio sceme!

Poi guardò Blaise

“Non so di cosa tu stia parlando” rispose lui capendo la domanda implicita nello sguardo della ragazza con un sorriso gemello a quello del suo amico.

“Ah Merlino! Voi serpi siete impossibili!”

“Grazie!” disse il moro con un inchino beffardo, ma la ragazza si stava già allontanando.

 

 

Ginny era rimasta ad osservare tutta la scena in silenzio e non accennava a muoversi. Blaise la guardò perplesso.

Che le prende? Non segue la sua amica?

“Quindi sabato sera farete un festino” disse rivolta al bel serpeverde.
“Non ho detto questo” ripose il moro sorridente senza capire dove volesse andare a parare la rossa.

“Beh, peccato, avrei voluto venire a trovarvi” rispose lei ripetendo le parole del ragazzo.

Dopo quella frase scoppiò l’ilarità tra le ragazze.

“Certo come no! Vieni pure!”

“Una grifondoro è sempre la benvenuta!”

“Perché non porti anche Potterino? Sarebbe l’anima della festa”

I ragazzi invece non ridevano. Si conoscevano troppo bene per non aver capito che c’era qualcosa sotto allo strano comportamento del loro amico.

Il moro alzò le sopracciglia, preso ancora una volta alla sprovvista. “Ma non avevi detto… ?”

“Lo so quello che ho detto!” rispose lei decisa, guardandolo negli occhi con un sorrisetto che non lasciava spazio a fraintendimenti.

Così vi siete già lasciati, eh? E quel sorrisetto che vuol dire? Che è il mio turno?

“Alle undici in sala comune serpeverde, non ci sarà bisogno della parola d’ordine, l’entrata sarà incantata”

“Perfetto!” disse lei felice “A sabato, allora!” aggiunse con un occhiolino beffardo diretto alle ragazze. Poi raggiunse Hermione.

 

 

“Non voglio sapere cos’avevi da dire a Zabini” la anticipò la riccia appena la raggiunse

“Perché?” fece l’ingenua “Non ti interessa sapere cosa fa la tua amica? Non ti importa di me?”

“Ah ah ah molto divertente, ma non me la bevo. Sono una caposcuola. Se sapessi che fate cose irregolari dovrei denunciarvi”

“Anche Draco è un caposcuola, ma non fa tante storie”disse la rossa con un ghigno.

Draco’?!

Se c’era una cosa che faceva perdere la calma alla regina di grifondoro era proprio il biondo serpeverde e il confronto con lui. La loro era una sfida senza fine. Non c’erano mai stati vincitori, né vinti e Ginny sospettava non ce ne sarebbero mai stati.

Draco”rispose calcando sul nome “è un irresponsabile senza cervello che si circonda di galline stupide”

“E adesso che c’entrano le sue amiche?”

“Non lo so. Mi danno ai nervi con quelle risatine idiote!” ormai era fuori di sé.

Hermione che dice parolacce? Solo Malfoy le fa perdere le staffe in questo modo. Se non la conoscessi direi che è gelosa.

Ma la più piccola dei Weasley non era un angioletto e non perse occasione per farla arrabbiare ancora di più “Sicura che sia solo per questo? Non è che ti piace Malfoy?” chiese con uno sguardo scherzoso.

Hermione ripensò all’incontro di sabato e a come le fosse sembrato sexy.

“Ginny per favore, smetti di dire sciocchezze” disse con aria saccente.

Cavolo, ho esitato!

Ha esitato! Non ci credo!

Comunque la minore decise di far finta di niente “D’accordo, d’accordo. Hai ragione sono delle stupide! Senti, secondo te lo dovrei dire a Harry?”

Meno male non se n’è accorta

“Secondo me, se ipoteticamente tu dovessi andare a una festa in sala comune a serpeverde, cosa che tu non farai a quanto ne so io, non saresti obbligata a dirglielo dato che vi siete presi una pausa e che, oltretutto, è stato lui a volerla”

“Però credi comunque che dovrei dirglielo” non era una domanda

“Sì, credo di sì. In fondo vi conoscete da tanto e anche se non state più insieme potete rimanere amici. È una questione di fiducia, se vuoi che lui si fidi di te e ti dica le sue cose devi fare altrettanto. In più se davvero è una pausa e poi vi rimetterete insieme, credo che sarebbe meglio non ci fossero segreti tra di voi”

“Sì forse hai ragione. Poi se dovessi ubriacarmi, avrei bisogno di qualcuno che mi venga a prendere” scherzò la rossa

ipoteticamente

“Certo!” si affrettò a confermare l’altra.

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Capitolo 10
*** Litigio ***


Litigio

 

Sabato.

“Malfoy sei in ritardo” Hermione stava aspettando il serpeverde da più di mezz’ora.

“Una volta per uno, Granger” ribatté il serpeverde senza scomporsi.

“Ma io non ho fatto mezz’ora di ritardo!”

“Dettagli”

“Merlino! Sei incredibile!”

“Grazie, Granger” disse lui con un sorrisetto malizioso. Lei arrossì.

In realtà il biondo si stava comportando apposta così. L’ultima volta erano stati bene insieme, ma a lui non piaceva questa cosa. Lei era la mezzosangue e lui Draco Malfoy. D’accordo cercare di farsi accettare, ma a tutto c’è un limite!!!

“Pensavo volessi fare in fretta” disse lei, distraendolo dai suoi pensieri.

“Infatti voglio. Sai c’è una festa stasera…”

“… Di cui io non voglio sapere nulla!”

Lo so perfettamente. Ecco perché ne parlo.

“Non ti stanchi mai di fare la perfetta grifondoro?”

“Non ti stanchi mai di fare il serpeverde bastardo?”orgoglio grifondoro. Mai sottovalutarlo.

“No” rispose lui con un sorriso beffardo.

“Hai voglia di litigare stasera? No perché nel caso basta chiedere, non c’è bisogno di stuzzicarmi”

Smettila di capire cosa voglio e cosa faccio!

“Litigare con te? Che gusto c’è? Troppo facile!”

“Ok, ho capito. Senti io ho già organizzato i turni di ronda dei prefetti, eccoli” disse porgendogli un foglio. “Se ti vanno bene faccio delle copie e le distribuisco. Altrimenti decidi te”

La grifondoro si alzò, prese le sue cose e si avviò verso la porta offesa.

Lui si pentì. La fermò per un braccio. “No, aspetta…”

“NO!” urlò la ragazza liberandosi il braccio con uno strattone “ ASPETTO COSA? CHE TU CONTINUI A OFFENDERMI COME HAI SEMPRE FATTO? NON. HO. INTENZIONE. DI. FARMI. TRATTARE. COSI’!” ad ogni parola corrispondeva una spinta sul petto del serpeverde “Pensavo che anche tu volessi una tregua da tutti questi litigi. E invece no! Hai solo fatto finta di essere cambiato per farmi abbassare la guardia. Beh, è stato uno sforzo inutile! Devo comunque essere gentile con te. Ordini della McGrannitt!” continuò calcando sulla parola “devo” per fargli capire che se fosse stato per lei non si sarebbe certo comportata così.

A quel punto iniziò ad urlare anche lui.

“Certo perché se lo dice la preside la brava grifondoro scatta sugli attenti! Cosa pensi che non sappia che se fosse per te non ti comporteresti mai così con me? Con un ex mangiamorte? Sei solo un’ipocrita! Fai tanto la superiore ma sei come tutti! Come tutti quelli che ci guardano storto ovunque andiamo! Mi fai schifo! Sempre pronta a giudicare gli altri dall’alto della tua superiorità! COSA NE SAI TU DI QUELLO CHE ABBIAMO PASSATO NOI? NIENTE! MA PENSI DI POTERCI GIUDICARE!” si stava sfogando con lei per tutti le ingiustizie subite da parte della gente, lo sapeva bene, ma aveva bisogno di sfogarsi e di allontanarsi da quella ragazza. Quale soluzione migliore?!

“COSA NE SO? IO HO COMBATTUTO UNA GUERRA! Nel caso te ne fossi dimenticato! Io non ho mai giudicato nessuno e stavo davvero cercando di andare d’accordo con voi al di là di quello che dice la McGrannitt, ma evidentemente non sei riuscito a mantenere la farsa a lungo! Mi sorprende che un mangiamorte non sappia mentire meglio! Un po’ mi deludi! E sì, ora ti sto giudicando!”

“Tu mi hai sempre giudicato!! Non solo ora!! Sono un mangiamorte l’hai detto te!!” per fortuna l’aula in cui si erano ritrovati era una di quelle in disuso in fondo a un corridoio, altrimenti gli avrebbero sentiti tutti.

“Sì, esatto, sei un mangiamorte. Hai fatto una scelta e ora ne paghi le conseguenze”

“SCELTE???? Non sai nemmeno di cosa stai parlando, Granger! Io non ho scelto proprio un bel nulla. È stato mio padre a scegliere per me!”

“Hai quasi ucciso Silente!!!!”

Quasi, hai detto bene. E non avevo scelta!”

“C’è sempre una scelta!!!!”

“Sì, hai ragione. In effetti mi avevano chiesto di scegliere tra uccidere Silente o far uccidere la mia famiglia. Hai proprio ragione, AVREI DOVUTO FAR TORTURARE E UCCIDERE MIA MADRE! Sono certo che le scelte di cui parlavi te avessero alternative migliori. Ma del resto tu eri dalla parte dei buoni. Anche questa è stata una scelta per te. TU HAI POTUTO SCEGLIERE DA CHE PARTE STARE! Io avevo Voldemort in casa!!! Come no, Granger? C’è sempre una scelta” disse lui sarcastico.

Il cervello di Hermione registrò che non aveva usato il termine “Signore oscuro”.

“Ma pensi che la mia vita sia stata tutta rose e fiori? Beh, mi dispiace deluderti, Malfoy, ma non è così! I miei genitori in questo momento sono al San Mungo! Sì, lo so, è un’eresia per te che dei babbani mettano piede lì, ma dato dato che ho dovuto combattere una guerra ho deciso di obliviarli per metterli al sicuro. In questo momento non sanno nemmeno chi sono. I medimaghi stanno cercando una cura, ma ormai sono mesi e non ci spero nemmeno più. Quindi come vedi, Malfoy nemmeno le mie scelte sono state tanto facili, ma a differenza di te io posso ancora camminare a testa alta”

“Abbassa i toni. La tua cara preside ti aveva detto di comportarti bene con noi se non sbaglio…” disse lui freddamente.

Al pensiero della preside, Hermione tentennò un attimo.

“… obbedisci, mezzosangue!” concluse lui con cattiveria.

“Vaffanculo, Malfoy!” e corse via.

Non avrebbe potuto rimanere un secondo di più in quella stanza.

Ma che gli è preso? l’altra volta mi è sembrato che fossimo stati bene. Così imparo a fidarmi dei serpeverde.

 

Lui nel frattempo si stava dirigendo verso la sala comune di serpeverde. Anche se non aveva più tanta voglia di festeggiare.

Salazar! Quella mezzosangue mi fa perdere il controllo! Chissà se è vera la storia dei suoi genitori o me l’ha detto solo per farmi pena. Beh, comunque non ha funzionato. Speriamo che non lo vada a dire alla megera, anche se non credo, preferisce sempre cavarsela da sola. Stupido orgoglio grifondoro.

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Capitolo 11
*** Incontri e scontri ***


Incontri e scontri

 

Certo che le feste le sanno proprio fare a serpeverde!

“Buonasera, Ginevra! Posso offrirti da bere?” Blaise le si era avvicinato appena era entrata e le stava porgendo uno dei due bicchieri che aveva in mano.

“Zabini! Non starai cercando di farmi ubriacare per poi approfittarti di me?” disse lei prendendo comunque il bicchiere

“Forse. E se fosse?”

Lei non rispose, limitandosi a fare le spallucce, dirigendosi verso la pista da ballo. Lui alzò le sopracciglia, preso in contropiede e si diresse verso il tavolo degli alcolici, continuando comunque a tenere gli occhi fissi su di lei.

Stasera ci sarà da divertirsi. Ha proprio un bel corpo la Weasley! Mica scemo Potter!

La ragazza quella sera aveva deciso di indossare un vestitino moooolto corto blu elettrico che risaltava il colore dei suoi capelli. Un esteta come Zabini non poteva certo non apprezzare quest’accortezza.

“Non starai puntando un po’ troppo in alto?” Theo, abbracciato a Pansy, l’aveva appena raggiunto al tavolo e aveva notato il suo sguardo.

“Theodore, sai che non scommetto mai se non sono sicuro di vincere. Non voglio certo che mi vengano delle antiestetiche rughe da stress!”

“Certo, hai ragione. Avrei dovuto immaginarlo!” rise l’altro, prima di allontanarsi con la ragazza “Noi andiamo, salutami Draco quando arriva”

“Ok, divertitevi” rispose Blaise malizioso.

Proprio in quel momento il biondo stava entrando in sala comune. Si diresse velocemente verso il tavolo degli alcolici, senza degnare nessuno di uno sguardo, nemmeno le sue numerose fan, si versò un bicchiere di Whisky Incendiario, lo buttò giù in un sorso e lo riempì di nuovo.

“Serataccia?”

“Mh…”

“Che ti ha fatto la Granger? L’altro sabato sembravi appena uscito da una spa, oggi sembra ti abbia morso una tarantola. Sei bipolare?”

Già, che mi ha fatto?

“No”

“ Che è successo?”

“Lascia perdere”

“Perché non ti sfoghi con qualche bella fanciulla?” chiese facendo vagare lo sguardo sulla sala “Che ne dici di Astoria?”

“Me la sono già ripassata sabato scorso” disse

“Niente male, come sempre” aggiunse rispondendo allo sguardo del moro.

“Ma…?”

“Ma non sono in vena”

“ ‘Non sei in vena’? Devi smettere di frequentarla quella grifondoro!”

“Non penso sia un problema questo” prese la bottiglia di Whisky Incendiario e si diresse in camera sua.

 

Blaise rimasto solo decise che fosse giunto il momento di dedicare le sue attenzioni a una certa rossa che si stava dimenando al centro della pista circondata da ragazzi con la bava alla bocca.

Un’altra volta ragazzi. Stasera è mia!

Finì il bicchiere di gin tonic con un sorso e si avvicinò sicuro. La ragazza gli dava le spalle. La prese per un braccio facendola voltare e senza dire niente la baciò. Lei non si fece pregare e gli allacciò subito le mani dietro la testa, senza preoccuparsi dello spettacolo che stavano dando: la ragazza del bambino sopravvissuto e il miglior amico del principe delle serpi! Il giorno dopo non si sarebbe parlato d’altro!

Quando i fischi e le urla di incoraggiamento iniziarono a darle fastidio si staccò “Andiamo in camera tua?”

Diretta la ragazza!

“Certo!” rispose lui con un sorriso. La prese per mano e la condusse verso il dormitorio, prendendo una bottiglia di vodka dal tavolo quando ci passarono accanto.

 

 

Appena entrati la ragazza indicò il letto di Theo (che aveva le tende del baldacchino chiuse e evidentemente insonorizzate) con uno sguardo eloquente.

Ha capito subito! Forse i grifondoro non sono così santi come vogliono far credere.

Annuì e le porse la bottiglia con sguardo interrogativo. Lei annuì rispondendo alla domanda implicita, poi aprì la bottiglia e ne bevve un sorso ripassandola subito dopo al moro. Anche lui prese un sorso, mentre lei lo tirava verso il suo letto per la camicia.

A cose normali si sarebbe incavolato se qualcuno avesse tirato la sua camicia fatta su misura, ma quella situazione lo stava prendendo molto, non sapeva cosa aspettarsi dopo tutto.

Lei era arrivata a letto. Iniziò a baciarlo mentre gli toglieva la camicia, scendendo a baciarlo sul collo, poi prese la bottiglia e gli versò del liquido sul petto, andando subito a berlo con una serie di baci che la fecero presto arrivare al livello dei pantaloni. Iniziò subito a sganciare la cintura e aprire i pantaloni, iniziando a toccare l’evidente erezione da sopra i boxer.

Oh Merlino! Ci sa fare la ragazzina. L’avevo sottovalutata. Devo riprendere il controllo.

Lei intanto gli aveva tolto i boxer

Oh Godric! È proprio ben messo!!

Lui fece un passo avanti per stenderla sul letto ma lei lo anticipò, si sedette su letto e iniziò a fargli un pompino. Quando il moro non ne poté più la prese da sotto le natiche e la buttò sul letto. Chiuse e insonorizzò le tende e fece l’incantesimo contraccettivo. Poi la spogliò velocemente e le baciò il collo, il seno, la pancia, le gambe, ogni punto in cui riusciva ad arrivare, fino ad arrivare al monte di venere. Baciò anche quello per poi scendere a leccare i suoi umori. Lei gemette a voce alta per la sorpresa. A quel punto lui non né poté più e la prese con un’unica spinta. La prima di una lunga serie.

Sarà una notte molto lunga.

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Capitolo 12
*** Dubbi e gelosie ***


 

Dubbi e gelosie



Il giorno dopo Hermione si era alzata di cattivo umore. Non era riuscita a dormire: continuava a ripensare alla discussione avuta con Malfoy.

“Hermione, ti posso parlare?”

Merlino! Sono appena scesa dal dormitorio! Datemi tregua!

“Ah Harry!” sorrise appena riconobbe il proprietario della voce “Certo! Andiamo a fare una passeggiata nel parco? Tanto oggi è domenica, possiamo fare colazione anche più tardi”

“Volentieri!” e la prese a braccetto per poi dirigersi verso il portone.

 

 

Quella mattina al gruppetto serpeverde si era aggiunta anche Ginny. Blaise si era offerto di accompagnarla in sala grande e, anche se la cosa non era ben vista dalle ragazze, nessuno aveva obbiettato. Certo però che era strano vedere proprio lei circondata da serpeverde!

“Allora Malfoy, come sarà la festa che avete organizzato?” cercò di iniziare una conversazione la rossa.

“Normale.” rispose lui asciutto.

“Lascialo stare, stamani si è alzato male. Non che di solito sia uno zuccherino, ma a quanto pare ha dormito male” disse Blaise guardano il biondo con sguardo eloquente.

Guarda che lo so che non hai dormito perché ieri sera hai litigato con la Granger.

“Ah sì?” si allarmò Astoria “ E perché?” temeva che si fosse divertito con qualcun’ altra.

“Ah non lo so” le dette corda il moro “ ieri sera non mi risulta che fosse accompagnato” altro sguardo provocatorio.

“Certo che la relazione con Potter non doveva essere così importante come volevate far credere” esordì improvvisamente il biondo rivolgendosi a Ginny

“Mi stai dando della puttana, Malfoy?” lo spirito battagliero era qualcosa che Ginny aveva appreso dalle due donne più importanti della sua vita: sua madre e Hermione Granger.

“No, sto dando allo sfregiato della puttana” rispose lui indicando il chiostro interno.

Lei seguì la direzione del dito. Harry era seduto per terra con le spalle appoggiate alla fontana e Hermione era seduta tra le sue gambe, appoggiata alla sua spalla, con un braccio del moro a circondarla e stava giocherellando con l’altra mano. Erano talmente presi dalla conversazione che non si accorsero nemmeno di loro.

“E allora?” Ginny non capiva.

Ma è stupida?

“Penso che Draco si stesse riferendo al fatto che il tuo ex non ci ha messo molto a consolarsi” intervenne Theo vedendo l’espressione del suo amico.

Ginny si voltò di nuovo a guardare Harry. Poi scoppiò a ridere.

Ok, non è solo stupida. È pure pazza. Con chi s’è andato a impelagare Zabini!

“Ma è Hermione!” disse lei quando riuscì a riprendere fiato, a mo’ di spiegazione.

Ora anche Blaise era perplesso.

“Loro fanno sempre così” proseguì “sono amici da una vita, praticamente fratelli, non c’è niente di malizioso nei loro comportamenti, anche se posso capire che visto da un estraneo possa sembrare.”

“No aspetta un secondo. Mi stai dicendo che loro stavano abbracciati a farsi le coccole anche quando stavate insieme tu e Potter?” a quel punto anche Daphne si era incuriosita.

“Sì! È sempre stato così, il rapporto tra Hermione e Harry è qualcosa solo loro. Nemmeno mio fratello riesce a entrarci a volte.”

Se fosse la mia ragazza non la lascerei avvicinare a Potter!

Se fosse la mia ragazza? Ma che vado a pensare? Ho proprio bisogno di dormire.

Draco scosse la testa e ricominciò a camminare. Quel gesto, però, non era sfuggito allo sguardo del suo amico dagli occhi blu.

 

 

“Allora Harry di che volevi parlarmi?”

“Intanto dimmi te come stai? Senza offesa Hermione, ma mi sembri un po’ sbattuta stamani”

“Non sono riuscita a dormire” rispose lei. E sembrava che non avesse altro da aggiungere, ma il moro la conosceva da tanto, forse troppo tempo. Attese in silenzio guardandola calmo senza metterle fretta.

“Il fatto è che ieri ho litigato con Malfoy. Ci ho ripensato tutta la notte e non sono riuscita a dormire”

Lui non disse nulla. Sapeva che lei avrebbe proseguito da sola.

“Ci dovevamo incontrare per organizzare le ronde dei prefetti. Lui è arrivato tardi e ha iniziato a trattarmi male e ad offendermi. Mi ha chiamata mezzosangue e ha detto che sono un’ipocrita e che se mi comporto bene con loro è solo perché l’ha detto la McGrannitt. Ha detto che durante la guerra sono stata privilegiata e che nonostante questo mi permetto di giudicarli e di ritenermi migliore di loro. Non capisco che sia successo!”

“L’altra volta era stato gentile hai detto.”

“Per questo non capisco! Non gli ho fatto nulla, ne sono sicura!”

“ e tu cosa hai fatto?”

“Ho reagito!” rispose lei ovvia.

“Come?”

“Gli ho detto che è solo un mangiamorte codardo e che se mi comporto bene con loro è solo perché me l’ha detto la preside”

“Ma non è vero” nel tono del ragazzo non c’era rimprovero, era solo una constatazione.

“Lo so, ma mi ha fatta stare male e volevo rendergli pan per focaccia”

“Beh Hermione, non sono uno psicologo, ma secondo me stai male più per quello che hai detto te che per quello che ha detto lui. Tu sai chi sei. Non importa quello dicono gli altri. Non ti è mai importato quello che dicevano gli altri e anche se fosse sai gestirlo. Dire quelle cose a Malfoy, invece, è stato come tradire il tuo modo di essere.”

“Lo so. C’avevo pensato anche io.”

“Sono sicuro che ci fossi arrivata prima di me” rise lui “ma sono altrettanto sicuro che sentirlo dire ad alta voce a volte aiuta a rendersi conto di quale sia la cosa migliore da fare”

“Mi stai dicendo che dovrei scusarmi con lui?” si allarmò lei.

“ Sì, secondo me dovresti scusarti con lui, ma non per lui. Lo devi fare per te stessa”

“Preferirei comunque fare un tema di 50 centimetri”

“Hermione, tu preferisti fare un tema di 50 centimetri sempre!” la prese in giro il suo amico, ricevendo in cambio una gomitata nelle costole.

“Tu di che volevi parlarmi, invece?”

il sorriso si spense sulle labbra del ragazzo “Ho bisogno di un consiglio. Riguarda Ginny”

“Sì, me lo immaginavo”

“Noi ci siamo presi una pausa, lo sai. Ma non so come vuole che mi comporti.”

Lei non capiva, glielo si leggeva in faccia.

“ Ieri sera sono andato al festino di serpeverde”

“Harry...” iniziò lei
“Lo so, lo so. Ho infranto non si sa quante regole per una cosa futile e inutile come un festino. Ma non è questo il punto” la interruppe lui “Ho visto Ginny.”

Ahia, credo di sapere dove vuoi andare a parare.

“Era con Zabini e a un certo punto sono andati in camera.”

“Beh, magari non è come pensi”

Lui la guardò come a dire ‘ ma pensi che sia scemo?’

“Ok, forse è come pensi. Quindi?”

“Quindi non so perché l’abbia fatto. Vuole solo divertirsi un po’ prima di tornare con me? Oppure considera la nostra storia finita? Oppure mi voleva solo far ingelosire, anche se non credo mi abbia visto? E cosa si aspetta che faccia io? Devo aspettarla? Vuole che la corteggi? Posso andare con altre ragazze?…”

“Harry, calmati!” lo fermò la riccia “ Ti stai facendo troppe domande, ma soprattutto ti stai facendo le domande sbagliate. Vi siete lasciati perché tu non sapevi cosa volevi. Adesso puoi fare quello vuoi, non devi fare quello che pensi che lei voglia tu faccia. Vuoi andare con altre ragazze? Fallo! Vuoi corteggiarla? Fallo! Puoi, e devi, fare quello che desideri. Altrimenti questa separazione non avrebbe senso!”

“Hai ragione” sospirò lui “ cercherò di capire cosa voglio. È una cosa nuova per me”

“Ma ci sono io ad aiutarti!”

“Sì lo so. Ci sei te.” sorrise lui stringendola.

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Capitolo 13
*** Confronto con gli amici ***


Confronto con gli amici



“Buongiorno ragazzi!”

“Buongiorno Ginny! Sembri felice stamani”

la rossa fece le spallucce, prendendo un pezzo di torta per colazione.

“Ginny! Che ci facevi con i serpeverde?” Ron era sconvolto.

Quella mattina Ginny era entrata in sala grande con il gruppo dei serpeverde. Aveva ovviamente attirato tutti gli sguardi su di sé. E naturalmente tutti avevano capito perché la piccola Weasley fosse attaccata al braccio di Blaise di prima mattina.

Tutti, tranne Ron.

“Quello che mi pare”

“Lo dirò alla mamma”

“Sai che me ne frega”

“Va bene. Adesso calmatevi dai” cercò di mediare Harry.

“Harry! Ma l’hai vista?”

Meglio di te.

“Sì, Ron, ma non credo abbia fatto nulla di male”

Nulla di male?? Era con i serpeverde! Noi li odiamo”

Harry lanciò uno sguardo a Hermione. Lei era l’unica a poterlo far ragionare.

Lei capì e decise di intervenire.

“Ron, Ginny è grande e vaccinata e tu non hai nessun diritto di intrometterti nei suoi affari…” disse lei calma, ma decisa
“Ma, Hermione…”

“No, Ron, niente ‘Ma, Hermione’! Quello che fa tua sorella e con chi lo fa non dovrebbe essere un problema tuo.”

Ron tentennò un po’, guardò Harry, ma poi si convinse e si mise seduto

“Ok, Hermione, va bene”

Harry e Hermione si scambiarono un sorriso.

Dopo aver preso un sorso di succo di zucca, Ron ripensò alle parole dell’amica “Aspetta! ‘cosa fa e con chi lo fa’? Ginny! Cosa hai fatto con quello?”

A quel punto la ragazza capì che era il momento di uscire di scena

“Ciao, ragazzi, ci vediamo a lezione!” disse alzandosi mentre stava ancora finendo di mangiare.

“Ginny! Non pensare che finisca qui!”

Harry lo tenne seduto per un braccio, mentre rideva con la riccia.

 

 

 

 

“Malfoy! Malfoy aspetta!”

Hermione aveva rimuginato tutta la mattina sulle parole di Harry e aveva deciso di scusarsi con Draco. Sapeva che la colpa non era tutta sua e che in realtà era stato lui a provocarla, ma lei era Hermione Granger e si sarebbe comportata in modo corretto, perché lei era una persona corretta.

“MALFOY!”

Che diavolo vuole la Granger ora?

La ragazza lo raggiunse di corsa e si fermò a prendere fiato. Draco era insieme a Theo e Blaise dopo la lezione di pozioni e stava andando in sala grande per il pranzo.

“Che vuoi Granger?” disse lui scocciato. Sapeva di aver sbagliato, ma lui era il principe delle serpi, non poteva abbassarsi a chiedere scusa.

“Volevo chiederti scusa” disse lei semplicemente guardandolo negli occhi.

Ai tre serpeverde sarebbero potuti cadere gli occhi dalle orbite per quanto li avevano spalancati. Come se non bastasse erano in mezzo al corridoio circondati da molta gente che adesso li guardava curiosi. Non era cosa comune vedere la Granger e Malfoy parlare civilmente, figuriamoci scusarsi l’un l’altro!

Questa non me l’aspettavo. Che le prende alla Granger? Pensavo fosse qui per pretendere delle scuse da me, o al massimo per minacciarmi. Sarà sotto Imperius?!

“Non pensavo davvero le cose che ti ho detto l’altro giorno e mi dispiace averle dette”

“La buona preside ti ha fatto riflettere?” disse lui con acidità, ma senza aver il coraggio di chiamarla ancora mezzosangue. Lei lo notò e gliene fu grata.

“No, ho deciso di chiederti scusa perché non è da me comportarmi così”

Certo la perfetta grifondoro non può abbassarsi al livello degli altri.

“Non mi piace perdere il controllo e con te ho perso il controllo, ma io non ti avrei mai detto quelle cose quindi mi scuso, sperando di sentirmi meglio. Lo faccio per me, non per te.”

Ah ecco, mi pareva strano.

“Ecco. Quello che avevo da dire l’ho detto. Buona giornata!” E se ne andò con un sorriso.

I tre serpeverde rimasero a bocca aperta. Poi si guardarono l’un l’altro stupiti e senza una parola andarono a lezione.

 

 

 

E ora anche trasfigurazione con la megera. Che giornataccia!

I serpeverde erano arrivati per primi in classe. Dopo l’incontro con la Granger erano talmente scombussolati che si erano diretti lì come degli automi, e ora non avrebbe avuto senso uscire per poi rientrare.

“Mi dici che è successo con la Granger?” Theo non poteva più sopportare di non sapere.

“Niente”

“Non mi sembrava proprio niente”

“Lascialo in pace” anche Blaise era curioso, ma sapeva che se il suo amico avesse avuto qualcosa da dire glielo avrebbe detto.

“Scherzi? Ma non c’eri prima? Si è scusata! La Granger! Con Draco! Scusata!” ripeté senza riuscire a farsene una ragione.

“L’ho sentito anche io, ma se Draco dice che non è successo niente gli credo”

Zabini che mi difende? Che c’è sotto?

“Ecco! Ascolta quello che dice Blaise!”

“Non ci penso proprio! Se ascoltassi lui, andrei in giro vestito come un damerino!”

Il moro si offese “Almeno un bel vestito compenserebbe il resto! Te l’ha mai detto nessuno che quel taglio di capelli è passato di moda da almeno tre anni?”

Theo alzò gli occhi al cielo “Salazar Blaise non te la prendere sempre così!”

“Lo sai che è una prima donna” rincarò Draco.

Fu il turno di Blaise di alzare gli occhi al cielo. “Tranquillo Theo, tu non potresti mai avere il mio stile. Ci vuole attenzione ai dettagli per quello e tu non sei abbastanza sveglio”

“Ah certo! Perché a te invece non sfugge niente! Allora dimmi, cara la mia lince, che è successo tra Draco e la Granger? Se sei così attento ai dettagli avrai notato qualcosa che io non ho notato”

Che è successo tra Draco e la Granger’? Nulla non è successo! Non farti film Theo!

“Ancora con questa storia Theo?!”

“Semplice! Draco ha fatto il coglione e la Granger ha reagito, ma poi si è sentita in colpa da brava Grifondoro ed è venuta a chiedere scusa”

Cazzo, c’ha preso davvero!

“Ammesso e non concesso che abbiamo litigato, come fai a sapere che ho iniziato io?”

“Semplice, la Granger è troppo santarellina per iniziare una discussione quando i suoi compiti da caposcuola prevedono che lavori, ma abbastanza sanguigna per continuarla. Mentre tu sei abbastanza coglione per iniziare una discussione, ma troppo impassibile per continuarla. Se gli opposti si attraggono siete fatti l’uno per l’altra!” Aggiunse non senza malizia.

Il biondo, a cui l’ultima uscita dell’amico non era piaciuta per niente, stava per replicare, ma Theo non era ancora soddisfatto “E allora ti sei sbagliato!”

“Come?” chiese Zabini voltandosi verso il moro come se non riuscisse a concepire il fatto di essersi sbagliato.

“Eh sì! Perché tu l’altra volta hai detto che la Granger aveva delle mire su Draco, ma in quel caso non avrebbe discusso con lui!”

“Come sei ingenuo amico mio! Tu proprio non capisci le donne!” disse l’altro con il tono da saggio che sta per impartire una lezione di vita indispensabile “per prima cosa lei non ha iniziato la discussione, si è solo infuocata, quando lui l’ha provocata” e qui lanciò uno sguardo malizioso a Draco calcando bene sulle parole.

I suoi amici si guardarono preoccupati per la salute mentale di Zabini.

“inoltre” continuò lui come se nulla fosse “ha chiesto scusa. Quando mai hai visto un orgoglioso esponente di grifondoro chiedere scusa?”

“Sì, ma ha detto che l’ha fatto per sé stessa”

No, Theo, non dare spago alle fantasie di un folle!

Blaise fece il gesto di scacciare una mosca, come se fossero solo dettagli.

“è una grifondoro cristo santo!” il biondo non sapeva più come fare per togliere dalla testa di Zabini quell’idea assurda.

“Concordo”

“Come?”

“Ho detto che sono d’accordo, sono tutte cose tipiche de grifondoro, che un qualunque altro grifondoro avrebbe fatto probabilmente, anche se magari preferisci la Granger a Potter”

“Ma scusa fino a ora hai detto che diceva così perché era innamorata di Draco! Ma ci prendi in giro!”

“Assolutamente no! Intanto non ho detto che è innamorata, ma interessata, è ben diverso e poi queste erano tutte prove indiziare. Ora arriva la prova schiacciante!”
“Stiamo a sentire”

“Ne farei a meno a dir la verità”

“La Granger ha detto che ‘ ha perso il controllo!’” disse con aria cospiratrice.

Ok, Zabini è definitivamente partito di testa

“In effetti è vero, ho fatto caso anche io a quella frase”
“Theo, ma che cazzo dici anche te?!” Draco era definitivamente al limite, non ne poteva più di tutte quelle sciocchezze

“La verità! Quante volte la bella caposcuola ha perso il controllo? Dovresti sentirti onorato,Draco!”

“’la bella caposcuola’? Non è che invece piace a te, Blaise, e non ce lo vuoi dire?”
“Ma figurati, se mi piacesse me la sarei già fatta, non sono mica tonto come te io!”

Oh Merlino ti prego metti fine a questo supplizio

“Chi vuol venire alla lavagna a leggere il suo tema?”

la mano del biondo scattò in alto alla velocità della luce.

Farei invidia alla Granger! Oh, ma che me ne importa della Granger?!

“Ah beh, certo signor Malfoy venga pure” la McGrannitt era un po’ perplessa, ma apprezzava quell’iniziativa.

Draco avanzò tra gli sguardi stupiti di tutti i suoi compagni, tranne i suoi due migliori amici che se la stavano ridendo alla grande.

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Capitolo 14
*** Il ballo si avvicina ***


Il ballo si avvicina
 

“Harry!”

Il ragazzo sopravvissuto si voltò mentre si stava dirigendo alle serre per la lezione di Erbologia.

“Cho?!”

“Ehm… già…” che fosse imbarazzata si vedeva lontano un miglio.

“Come va? Ho saputo che ti sei lasciato con Ginny”

è solo una pausa!

“Eh, già. Cose che capitano. Sto bene comunque.”

“Quindi sei single adesso?”

“Sì”

“Quindi non ci vai con lei al ballo?”
Ok, questa non me l’aspettavo. Ci sta provando con me e mi vuole invitare al ballo. Che devo fare? Ma dov’è Hermione quando serve?

“Ehm… no”

“Ci verresti con me?”

Ma non era timida questa qui?

“Ok”

“Va bene allora ci si vede” lei si girò e tornò indietro al caldo nel castello.

Harry non sapeva cosa pensare

Avrò fatto bene ad accettare?

Con un’alzata di spalle si sbrigò a raggiungere gli altri. La scena, però, non era passata inosservata ad una ragazza con i capelli rossi che passava proprio in quel momento sotto il portico. Da lì non aveva capito una parola, ma che Harry parlasse con una sua ex proprio dopo essersi lasciato con lei non era un caso e questo Ginny lo sapeva fin troppo bene.

 

 

 

“Quindi ti ha invitato lei”
“Sì”

“E tu hai accettato”
“Sì”

“Ma non sei convinto”

“Non lo so!” esclamo Harry demoralizzato

Lui e Hermione stavano camminando a braccetto diretti in sala comune. Ron si era fermato con alcuni ragazzi della squadra in sala grande a giocare a scacchi magici. Ginny era scomparsa da quella mattina.

“Ma come fai a non saperlo?”
“Non lo so”

Lei lo guardò scettica

“Ho accettato per non farcela rimanere male, e poi Ginny ci andrà sicuramente con Zabini e la festa è tra una settimana. Che avrei dovuto fare?”

“Guarda che non è obbligatorio andare accompagnati alla festa”

“è un ballo!”

“Io ci vado da sola”
“Ma Ginny no!”
A quel punto Hermione capì. Il problema non era andarci da solo, era andarci da solo, quando Ginny ci sarebbe andata accompagnata.

“Ti piace Cho?”

“è carina”
“Sì, ma ti piace?”

“Non lo so”

“Harry, non so cosa dirti. l’unico consiglio che mi sento di darti è di non illuderla e di non illuderti. Prova a vederla come una cosa nuova. Non vederla attraverso il fantasma di Ginny. Se inizi a fare paragoni non ne esci”

“Me ne sono accorto” rispose lui amaramente. “Come va con Malfoy?”

“Non lo so” disse lei sconsolata appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo.

Lui rise “Ora è il tuo turno”

“Già” disse lei con un sorriso “io mi sono scusata, ma lui no. Sono in pace con me stessa, ma questo non toglie che sia ancora arrabbiata con lui.”

“Vuoi che faccia qualcosa?”

“No, tranquillo. Cercherò di evitarlo.”

“D’accordo, fammi sapere se ti tratta male di nuovo” detto questo la abbracciò con un braccio e le posò un bacio sulla fronte, continuando a camminare.

 

 

 

“Ginny aspettavo proprio te!”

Hermione si era alzata dal divano appena la rossa era entrata in sala comune.

“Ah, e perché?”

“Come perché? Perché siamo amiche e mi piace passare del tempo con te”
L’altra alzò un sopracciglio scettica.

Ma pensa di parlare con mio fratello?

“Ok, devo venire in camera tua per parlare con Lavanda, Calì e Romilda” capitolò la riccia.

“Mi fa molto piacere che tu mi abbia aspettata, ma non serve la parola d’ordine sai? Basta bussare e sono certa che qualcuna sarebbe venuto ad aprire anche senza la mia regale presenza” la prese in giro Ginny.

“Ah ah ah. Molto spiritosa, dico davvero” e effettivamente stava sorridendo “non voglio rimanere sola con quelle tre” disse a bassa voce quasi terrorizzata all’idea.

Fu il turno di Ginny di ridere “Ah, ora ho capito. Sì posso capire che se non sei abituata tante chiacchiere possano intontire. Sei fortunata. Ho sviluppato una resistenza praticamente olimpionica”

“Mia salvatrice!”

“Cosa devi chiedere alle mia adorabili compagne di stanza?” chiese mentre si stavano già incamminando.

“Se venerdì mi danno una mano con le decorazioni per il ballo. Ho accettato di fare quella cavolata di Miss e Mr Hogwarts! Me lo devono!”

“Non penso tu abbia bisogno di ricattarle per occuparsi delle decorazioni del ballo e vedere così la sala addobbata prima di tutti gli altri”

Hermione la guardò un po’ sorpresa “A volte dimentico con chi ho a che fare”
“Anche io. È normale. Istinto di autoconservazione. Pensare che possano esistere così stupidi porterebbe lentamente, ma inesorabilmente al suicidio”

La riccia rise di gusto a quelle parole

“Ma non ti aiuta Malfoy?” si rese conto di aver toccato un tasto dolente quasi subito, quando la riccia smise di ridere di botto.

“Abbiamo litigato”
“Come? Già finito l’idillio?”

L’altra la guardò male.

“Non ci si può nemmeno scherzare, allora l’ha fatta grossa. Forza dimmi cosa ha fatto così lo vado a schiantare” disse bloccandola per un braccio.

Hermione rise.

Ok, questa reazione proprio non me l’aspettavo. Non sono certa che la pazzia sia un’opzione da scartare.

“Perchè ridi?”
“Perché Harry ha reagito esattamente nello stesso modo”

Fu il turno della rossa di rabbuiarsi.

La guardò con curiosità

“Malfoy è il tuo tasto dolente, Harry è il mio” spiegò l’altra con un’alzata di spalle

“Ti prego non paragonare Harry a Malfoy”

“Oddio, scusa, scusa” risero ancora un po’.

La prima a tornare seria fu Ginny “Sai se Harry verrà accompagnato alla festa?”

“Sì, lo so”
“Cho” non era una domanda.

“Già, ma anche tu ti farai accompagnare da Zabini, no? Che problema c’è?”

“Eh, no, già, nessuno. Era solo curiosità”
Figurati se Blaise accetterà di accompagnarmi a quello stupido ballo!

“Andiamo?”

“Come? Ah sì, andiamo” E ripresero a camminare verso la camera delle ragazze.

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Capitolo 15
*** Serperverde ***


Serpeverde


“Hermione, Ginny, dove andate?”

Le ragazze si bloccarono appena prima di uscire dalla sala comune richiamate dalla voce di Ron.

“Io devo andare a decorare la sala grande per la festa di stasera. Sto aspettando Lavanda, Calì e Romilda che mi devono dare una mano.”

Harry, seduto accanto a Ron sul divano della sala comune le lanciò un’occhiata di biasimo. Sapeva che si era affidata a quelle tre solo per non farsi aiutare da Malfoy. Lei fece finta di non vederlo.

“E tu Ginny dove vai?”

“Dove mi pare”
il tono della sorella mise in allarme Ron che si alzò in piedi completamente rivolto verso di lei “Ancora con quello, vero?”

“Non vedo perché dovrebbero essere affari tuoi” Ginny era fiera del tono saputello che aveva usato.

Frequentare Hermione serve a qualcosa

“Sono tuo fratello!”
“Non ti sfugge mai niente”

Uno strillo impedì a Ron di rispondere.

“Hermione eccoci!” la voce squillante di Lavanda fece rabbrividire la caposcuola.

Oh mio dio! In cosa sono andata a cacciarmi.

“Avete compilato i questionari per Miss e Mr Hogwarts che abbiamo distribuito?” chiese Romilda più pratica.

“Sì il mio è sulla mia scrivania” disse la rossa

“Ok, lo prendiamo dopo” rispose Calì, mentre prendeva in consegna i questionari di Harry e di Hermione
“E tu Ron-Ron?” chiese Lavanda tornando al vecchio soprannome

Harry soffocò una risata nascondendosi dietro la spalliera del divano. Hermione e Ginny si lanciarono un’occhiata, divertita la prima, esasperata la seconda.

Il diretto interessato arrossì “Eh, beh… ecco… il mio l’ho lasciato in camera”
“Beh, possiamo andare a prenderlo insieme” il tono non lasciava spazio a fraintendimenti.

“Ora dobbiamo andare a decorare la sala grande” si intromise la riccia

“Vabbè, allora dopo” e con un occhiolino seguì la riccia fuori del ritratto della signora grassa.

 

 

Ginny si diresse verso i sotterranei. In quei giorni la sua frequentazione con Blaise si era fatta più assidua, così lui le aveva dato la parola d’ordine dei sotterranei. Non stavano insieme. Nessuno dei due cercava una storia del genere, ma si vedevano tutti i giorni e a volte anche in compagnia degli amici di Blaise che ormai erano abituati alla presenza della rossa.

“Ciao a tutti!” salutò entrando nella camera del moro.

“Weasley”
“Rossa”

“Ciao”
“Ehi”

Blaise era davanti allo specchio che pettinava Theo, Tiger e Goyle stavano sul letto del primo strafogandosi di caramelle “tutti i gusti più uno”, mentre Draco era sdraiato a pancia sotto sul letto di Theo con le tre ragazze che gli facevano dei massaggi: Daphne ai piedi, Pansy alla schiena e Astoria alla nuca.

“Blaise dovrei parlarti” esordì Ginny

“Ahia”
“No buono”
“Brutto segno”
Blaise si limitò a guardarla con aria interrogativa.

“Una sciocchezza” fece le spallucce lei.

Nulla di serio un cavolo. C’ho messo una settimana per decidermi di chiedergli di venire con me al ballo. E mi sono ridotta all’ultimo minuto.

In realtà nemmeno Ginny sarebbe voluta andare alla festa accompagnata, su questo lei e Blaise si trovavano perfettamente d’accordo, ma dopo aver saputo che Harry ci sarebbe andato con Cho, non avrebbe avuto il coraggio di presentarsi da sola. Avrebbe chiesto anche a Malfoy se fosse stato necessario!

“Noi non ce ne andiamo” disse Theo prevenendo eventuali richieste di privacy.

“Assolutamente, scordatevelo!” rincarò Draco.

“Malfoy questa non è nemmeno camera tua” sottolineo la grifondoro.

“Ho comunque più diritto di te di starci”

Certo non posso chiedere a Blaise di venire a parlare con me in privato. Sembrerei una fidanzatina appiccicosa. Dio, che situazione!

“Blaise, che schifo!” esclamò Theo dato che l’ altro gli aveva appena messo qualcosa di appiccicaticcio sui capelli.

“Theo, è cera per capelli! Così non si appesantiscono!”
“No, senti, basta! Non sono una bambola che puoi pettinare come ti pare!” rispose l’altro alzandosi una volta per tutte dalla sedia e andando in bagno a lavarsi i capelli.
“Guarda che lo facevo per te! Non mi si apprezza!” gli urlò Blaise dietro. “Allora Ginevra? Che volevi dirmi?” si rivolse infine alla ragazza che avrebbe preferito venir ignorata ancora un po’.

Decise di fingere tranquilla “ Mi chiedevo se ti andrebbe di andare insieme alla festa stasera”
A quella frase Draco alzò di scatto la testa rischiando di colpire Astoria, Theo si affacciò alla porta del bagno solo con il busto e con lo shampoo ancora in testa, le ragazze smisero di massaggiare Draco e perfino Tiger e Goyle smisero di mangiare.

Blaise in contropiede non trovò niente di meglio da dire di “Come?”

“Ok, senti lo so che non siamo una coppietta e facciamo solo sesso e mi va bene, davvero! Ma mi serve un accompagnatore per la festa”
“Guarda che ci si può andare anche non accompagnati” specificò Draco.

“Grazie caposcuola!” rispose la ragazza voltandosi verso di lui “nel caso ti fosse sfuggito, la mia migliore amica è una caposcuola infinitamente migliore di te, quindi lo so già che si può andare da soli”
“E allora qual’è il problema?” Theo iniziava ad avere freddo con i capelli bagnati, ma non accennava a muoversi, la curiosità lo teneva piantato a terra.

“ Non è ovvio?” l’attenzione di tutti si spostò su Blaise che con noncuranza proseguì “Immagino che Potter abbia una dama”

Ginny annuì in silenzio rispondendo alla tacita domanda del moro.

“E tu hai il coraggio di chiamarla ‘migliore amica’ ?”

Ginny ci mise un po’ a capire cosa stesse dicendo il biondo “Malfoy! Ma come te lo devo dire Harry e Hermione sono solo amici!”

“E allora con chi ci va?” Theo era sempre più interessato alla conversazione.

“Cho” il tono funereo della rossa fece desistere chiunque altro avrebbe voluto fare domande.

“D’accordo ti accompagno” decise Blaise con un’alzata di spalle.

“Davvero? Oh grazie” sorrise lei.

“Non farlo amico. Poi vede Potter e ti lascia solo come un allocco”
“Draco, so come non farmi scappare una donna”
“Ma poi che ne sai tu furetto? Io non sono gelosa di Harry, sono solo competitiva. Se lui va con qualcuno lo voglio fare anche io.”
In quel momento Ginny si rese conto che il biondo era sdraiato a torso nudo e che il suo harem lo stava massaggiando ovunque.

“Ma che stai facendo?” non riuscì a trattenere la domanda

“Non lo vedi? Mi sto preparando per la premiazione di stasera. Sarò eletto più bello di Hogwarts devo apparire al mio massimo”
“Draco tu sei già bellissimo” Astoria davvero non sapeva qual’era il momento migliore per stare zitta. Un ghigno alla Malfoy su stampò sulla faccia del biondo a quel commento.

“Non ci contare amico, vincerò io” Zabini era molto sicuro di sé.

“Ecco il perché dei capelli! Mi stavi sabotando!” la voce che uscì dal bagno fece ridere tutti

“Anzi spero che la Granger non faccia ritardo. Come caposcuola mi tocca già assicurarmi che tutto vada liscio, non potrò andare a ritirare il premio!”

“Guarda che Hermione è già in sala grande”
“Cosa?” di nuovo la testa bionda scattò in alto e questa volta Astoria venne colpita davvero, ma lui non se ne curò.

“Doveva preparare le decorazioni. Si è fatta aiutare da Lavanda, Calì e Romilda.”

“COSA? Ma quelle sono sceme, le creeranno solo fastidi! Perché non ha chiesto a me?”
“Non so di preciso. So solo che è incazzata con te, ma che non ti posso schiantare e anche nel caso in cui quest’ultimo divieto venisse tolto Harry è già in fila prima di me.”
“Non ho paura di Potter”
“Dovresti. Soprattutto se riguarda Hermione.”
“Sì, va bene, non ho tempo di discutere. Devo raggiungere la Granger prima che facciano danni irreparabili. Non vorrei mai che la mia premiazione venga rovinata!”
“E poi devi anche chiedere scusa alla Granger. Ora è il tuo turno!” Theo continuava a urlare dal bagno cercando allo stesso tempo di rimuovere tutta quella roba che aveva in testa.

“I Malfoy non chiedono scusa!” e su queste note si precipitò fuori di corsa con la camicia ancora aperta

“Che significa ‘ora è il tuo turno’?” chiese Ginny a Blaise.

Lui, che aveva preso un completo dall’armadio, la guardò attraverso lo specchio. “Qualche giorno fa la Granger si è scusata con Draco per quello che era successo tra loro” disse con nonchalance pur sapendo che la rossa sarebbe esplosa
“Cooosaaa?? Hermione si è scusata con Malfoy?”
“Ecco è stata la stessa reazione che ho avuto io. Meno male qualcuno la pensa come me, iniziavo a credere di essere matto!”
Theo aveva appena finito di asciugarsi i capelli ed era uscito dal bagno impeccabile come solo un vero purosangue sa essere.

“Dev’essere successo qualcosa di grave, allora. Che diavolo avrà fatto il furetto per far fare a Hermione Granger qualcosa per cui dopo ha sentito la necessità di scusarsi?” Sconvolta si accasciò sulla sedia davanti al letto di Theo.

Blaise si allontanò dallo specchio e si prese una sigaretta, offrendone una anche alla ragazza “Non lo so, ma ho l’impressione che lo scopriremo presto” e con questa frase sibillina, tornò a concentrarsi sul vestito per il ballo.

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Capitolo 16
*** Preparativi ***



Preparativi

 

“Malfoy quando arriva?”

“Non arriva.”

“Come non arriva?”
“E allora cosa siamo venute a fare qui?”
“A preparare tutto per la festa di stasera” rispose la caposcuola facendo levitare le prime decorazioni.

“Ma pensavamo ci sarebbe stato anche Draco”
‘Draco’?!

“E invece non c’è” ripose asciutta.

“Uffa! D’accordo cosa dobbiamo fare?”
Dopo aver spiegato brevemente alle tre ragazze cosa avrebbero dovuto fare Hermione si girò continuando a decorare la sua parte. Il che non le impedì, però, di continuare a sentire le chiacchiere di quelle stupide.

“Come facciamo per le premiazioni stasera?”

“Ho chiesto alla McGrannitt di incantarmi un calice, tipo il calice di fuoco avete presente?! Basterà mettere tutti i questionari dentro e il calice sputerà fuori il nome vincente”
“Fantastico!”
“Sì, però mi piacerebbe sapere in anticipo il vincitore”

“Chissà chi vincerà stasera”
“Già! Secondo me Malfoy!”
“No, secondo me Zabini”
“Per chi hai votato?”

“Per Malfoy, ovvio!”

“Magari anche Harry ha delle speranze”
“Senti, va bene la lealtà verso la propria casa, ma a serpeverde sono obbiettivamente più fichi!”

“Lavanda guarda quello che fai”
“Cosa? Oh cavolo!”
“Romilda attenta!”
“No! Ferma!”
“Aaaaahhh”
“Calì!!”

Hermione dopo quelle urla senti il rumore di qualcosa (o qualcuno) che cadeva rompendo qualcos’altro. Si girò di scatto.

Cominciamo bene!

Lavanda era appesa a testa in giù con un piede legato a un festone, Calì era caduta su alcune decorazioni ormai inutilizzabili e Romilda aveva la bacchetta impigliata in una tenda e continuava ad agitarla facendo danni.

“Ma che fate?”

Mi sono sorbita tutte le vostre chiacchiere, almeno lavorate. Avrei fatto meglio a fare da sola.

“Aiutaci Hermione!”

“Sì, aspetta”
con un colpo di bacchetta tirò giù Lavanda e andò a liberare Romilda senza usare la magia per evitare di fare altri danni.

Dopodiché guardò i festoni. Erano tutti impigliati tra di loro, sarebbe stato impossibile metterli a posto con la magia. Così decise di fare alla babbana. Fece comparire una scala e iniziò a salire.

Mentre stava districando le decorazioni, Malfoy entrò in sala grande

“Granger mi spieghi che cazzo fai?”

La riccia sobbalzò “Dio, Malfoy, mi hai fatto prendere un colpo! Secondo te che sto facendo?” rispose poi sarcastica.

“La stupida”

“Senti furetto, non ho né il tempo né la voglia di mettermi a litigare con te, quindi dimmi cosa vuoi e finiamola”
La ragazza si stava innervosendo. Avrebbe dovuto decorare la sala velocemente per poi andare a prepararsi ed essere lì prima di tutti gli altri, ma quelle tre la stavano rallentando e ora ci si metteva pure Malfoy.

“Il mio lavoro di caposcuola, ecco quello che voglio fare”
“Sì, perché te ne sei interessato tanto infatti. Grazie, ma siamo apposto non ci serve il tuo aiuto, puoi andare”
‘Puoi andare’?! Ma con chi crede di parlare? Con un elfo domestico? Col cavolo che me ne vado!

Le tre oche nel frattempo stavano parlando tra di loro guardando il biondo

“Beh, Draco, in effetti stavamo avendo delle difficoltà, ci farebbe piacere il tuo aiuto”
Il biondo si girò a guardare con disprezzo Lavanda, senza nemmeno pensare di risponderle, poi si voltò di nuovo verso Hermione.

“Ah sì? State avendo delle difficoltà?!” disse sarcastico.

“No! Nessuna difficoltà!” rispose l’altra stizzita e tirò forte un festone per districarlo dagli altri, ma quello cedette e lei iniziò a cadere dalla scala.

Chiuse gli occhi in attesa dell’impatto, ma non ci fu. Malfoy l’aveva presa al volo e ora lei si ritrovava attaccata al collo del biondo con quello che la teneva con una mano sotto la schiena e una sotto l’incavo del ginocchi.

Aprì gli occhi e si ritrovò immersa negli occhi di lui.

Sono proprio belli! Hermione, basta, è il furetto, datti un contegno!
Non l’avrebbe mai ringraziato. Lo sapeva lei e lo sapeva lui.

“Cosa stavi dicendo a proposito del fatto che non hai nessuna difficoltà?”

chiese con un sopracciglio alzato.

“No, ok, basta” disse lei scendendo.

Meno male è scesa perché tra poco non avrei più risposto delle mie azioni!
“Ok, vi ringrazio molto, ma adesso preferire continuare da sola. Voi tre ragazze sarebbe meglio che vi faceste dare una controllata in infermeria, non vi dovreste essere fatte nulla, ma non si sa mai, soprattutto in vista della festa di stasera”

Non si sono fatte assolutamente nulla, ma lei se le vuole togliere di torno e sa che non rischierebbero di non poter venire alla festa. Si vede lontano un miglio che non è sincera, la mezzosangue non le sa proprio dire le bugie.

L’altra continuò “Quindi Malfoy se vuoi andartene insieme a loro te ne sarei grata, sono certa che troverete qualcosa da fare” concluse stizzita

Gelosa, mezzosangue?

Draco non rispose e si limitò a fissarla.

“Va bene, allora noi andiamo. Draco, vieni con noi?” Romilda faceva vomitare a volte.

“No, rimango ad aiutare la Granger”

“Ah beh, sì, allora magari rimaniamo anche noi”

Merlino, no. Ti prego Malfoy vattene. Non ce la posso fare!

“No, davvero ce la faccio da sola” cercò di essere gentile. Non era mica colpa loro se erano delle inette dopotutto.

“Se Draco rimane, rimaniamo anche noi!”
La riccia si voltò verso il ragazzo. Non disse niente, sarebbe stato inutile e lo sapeva.

Malfoy per tutto il tempo aveva continuato a guardare Hermione, non si era voltato nemmeno per rispondere a Romilda.

“Andatevene” disse pacato senza voltarsi, tanto che le ragazze non capirono a chi si stesse rivolgendo.

“Come?” chiese Lavanda.

“Andatevene!” a quel punto si voltò e alzò decisamente il tono.

Le tre se ne andarono immediatamente.

“Ok, Malfoy, senti, non ho tempo di discutere con te. Sono in ritardo, le decorazioni si sono rotte, pensavo che quelle tre mi potessero aiutare e invece mi hanno solo creato problemi. Adesso dovrò rifare tutto, andare a prepararmi e tornare giù per l’inizio della festa. Non ce la farò mai!” dirlo ad alta voce era ancora peggio.

“Ti sei sfogata?” chiese con tono neutro.

“Malfoy…”

“No, ascoltami” la prese per le spalle “guardami” e lei lo guardò.

Odio ammetterlo, ma avevano ragione Blaise e Theo. Con gli occhi lucidi e le guance rosse è proprio bella.

“Adesso ti do una mano io”

“No, grazie, ne ho avuti abbastanza di aiuti” rispose lei sarcastica

“Mi stai paragonando a quelle tre?” non era davvero offeso

“No, ma non voglio rischiare”
“Non rischi. Dopo di te sono il migliore in incantesimi”
“Appunto. Dopo di me” orgoglio grifondoro.

“Allora siamo fortunati che tu sia qui a darmi indicazioni” avere sempre la risposta pronta, prima regola di un buon serpeverde. Seconda regola: non dare all’avversario il tempo di attaccare. “Facciamo così” lei aveva aperto la bocca per ribattere, ma la richiuse subito “Adesso decoriamo la stanza insieme, poi tu vai a prepararti e ci penso io ad arrivare prima dell’inizio della festa, tu puoi fare con comodo. A noi uomini ci vuole meno per preparaci” Meno male non mi sente Zabini

Lei aprì di nuovo la bocca per replicare.

“E poi sono un caposcuola anche io. È mio dovere.”
A quello non poteva replicare. “D’accordo, vieni ti spiego”

Si avvicinarono a un tavolo dove c’erano delle decorazioni. Dopo le spiegazioni lui si allontanò

“Nemmeno io penso le cose che ti ho detto”

L’aveva detto sottovoce, senza guardarla, sembrava quasi che stesse parlando da solo. Lei capì che quello era il suo modo di chiedere scusa e che non avrebbe ottenuto di più da lui.

Lavorarono bene insieme. Del resto erano gli studenti migliori. Ma c’era altro. Quegli anni passati a odiarsi e a studiarsi a vicenda avevano fatto in modo che si conoscessero bene. ‘Conosci il tuo nemico’. La cosa si rivelò utile in quella circostanza. Non avevano nemmeno bisogno di parlare la maggior parte delle volte, si capivano con uno sguardo.

Avevano quasi finito.

“Vai pure, qui finisco io”

“Sei sicuro?”
“Sì vai tranquilla. Praticamente devo solo mettere in ordine”

“Ma…”

“Vai!”
Lei dette un’occhiata in giro, indecisa, ma doveva andare a prepararsi davvero. Lo ringraziò con uno sguardo.

“Speriamo che il vestito ne valga la pena!” le urlò lui dietro, mentre lei correva verso la porta.

“Non credo ti piacerà!” urlò lei di rimando.

Lui alzò un sopracciglio.

Chissà che significa

Poi si accorse di star sorridendo.

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Capitolo 17
*** La premiazione ***


La premiazione


“Hermione ha fatto proprio un bel lavoro!”

“Ehi! Anche io ho dato il mio contributo!”

Blaise e Ginny erano appena entrati in sala grande e si stavano dirigendo verso gli amici di lui, vicino al tavolo delle bevute. Lei indossava un abito nero, aderente, che lasciava le spalle scoperte, lui uno smoking blu a doppio petto, classico, ma non banale.

“Draco, spero che abbiate provveduto agli alcolici”

“Con chi pensi di parlare, Blaise?”

“Siete riusciti a convincere la McGrannitt?” chiese Ginny prendendo la flute che le stava passando il moro.

“La McGrannitt era d’accordo, il difficile è stato convincere la Granger!” rispose il biondo, scatenando le risate di tutti.

“A proposito, dov’è la Granger?” Theo, con il suo completo grigio, sbucava tra Pansy e Daphne. La prima aveva un vestito verde scuro, legato dietro al collo, che lasciava scoperta la schiena, la seconda un abito bianco, con un fiore nero in vita a mo’ di cintura.

“Ha detto che sarebbe scesa dopo con Ron”
Con la donnola? Non si saranno mica rimessi insieme?!

“Si sono rimessi insieme?” Astoria era fasciata da un abito azzurro con un profondo scollo che metteva in risalto i suoi occhi.

Meno male lo ha chiesto lei

“Cosa? No! Sono solo amici”
“Sembri sollevata” Draco cercò di mascherare la sua curiosità, ma l’occhiata di Blaise gli fece capire di non esserci riuscito. La Weasley, però, non sembrava essersi accorta di nulla.

“Lo sono! Voglio bene a mio fratello, ma Hermione è troppo per lui. Mi sembra palese”
Sì, è decisamente palese.

Poi lo sguardo di Theo e di Blaise si concentrò su qualcosa dietro le spalle del biondo

“Ah, però!”

“Lupus in fabula”

E quando il biondo si girò, rimase senza parole. Dalla porta era appena entrata la regina dei grifoni. I capelli raccolti in alto con appena due ciocche a incorniciare il viso, ombretto dorato e lucidalabbra. Hermione non era mai stata tanto bella. Ma la cosa che attirò l’attenzione del biondo fu il vestito.

Non credo ti piacerà’ ha detto. Non lo so più nemmeno io.

La riccia aveva scelto un abito senza spalline, aderente sul busto e con la gonna vaporosa, con uno spacco che faceva vedere di tanto in tanto la gamba della caposcuola. Il vestito era rosso scuro, con dei decori dorati sia sul busto che sulla gonna. Scarpe dorate e accessori dello stesso colore completavano l’outfit.

“Grifondoro fino al midollo” sussurrò.

Lei si stava guardando in torno alla ricerca di qualcuno. Draco sapeva che stava cercano lui solo perché dovevano premiare Miss e Mr Hogwarts, ma vederla venire verso di lui con il sorriso, felice di averlo individuato, gli fece comunque piacere.

“Buonasera a tutti! Malfoy sei pronto?”
“Buonasera bellissima!” rispose Theo baciandole la mano.

“Ehm, sì. Grazie.”

“Herm sei bellissima!”
“Grazie Ginny! Tu sei stupenda” rispose la riccia con un sorriso. Non aveva preso sul serio il complimento e si capiva dal tono, ma la rossa ormai era abituata. Hermione tendeva a sottovalutarsi quando si parlava di aspetto fisico.

Draco decise che era il momento di allontanarla da Theo che se la stava mangiando con gli occhi. “sono pronto” rispose porgendole il braccio.

Indossava uno smoking nero, classico.

Dio quanto è bello con quello smoking! Io queste cose non le dovrei nemmeno pensare!

“Andiamo!” rispose lei prendendo il suo braccio.

“Allora, inizierà la McGrannitt con un discorso, poi saliremo noi sul palco e faremo salire le ragazze” proseguì mentre si dirigevano verso il retro del palco nascosto da una tenda.

Mentre camminavano tra la folla tutti gli sguardi erano su di loro. Erano indiscutibilmente una bella coppia.

Hermione salutò Ron quando passarono vicini. A Draco non piaceva essere ignorato, così decise di riprendersi l’attenzione della riccia. “Sei davvero bellissima” le sussurrò all’orecchio con voce roca. La grifondoro, come da copione, diventò paonazza.

Come se non ci fosse già abbastanza rosso.

Lei si ricompose quasi subito “Per questo ero contraria agli alcolici”
Lui si limitò a ridere, non volendo insistere.

Quando salirono sul palco l’attenzione di tutti fu su di loro.

“Buonasera a tutti! Ringraziamo la preside per il suo discorso. Adesso, come tutti voi sapete, ci sarà la premiazione di Miss e Mr Hogwarts” un boato si alzò dal pubblico “Per evitare contestazioni, sarà il calice a decretare i vincitori. Inizieremo con Miss Hogwarts. ” concluse mentre le sue compagne salivano sul palco, poi lei e Malfoy si misero alle spalle delle ragazze e del calice.

A Granger è sempre la solita secchiona. Si vedeva lontano un miglio che se l’era già preparato il discorso.

“Potevi far dire qualcosa anche a me” le disse lui dopo aver interrotto l’incantesimo per amplificare la voce-
“Guarda Malfoy che non ti ho mica tappato la bocca, potevi parlare benissimo. E poi, nel caso venissi eletto Mr Hogwarts, potrebbe sembrare sospetta la tua partecipazione” rispose lei prendendolo in giro.

“Quindi pensi che potrei vincere”
“Non ho detto questo, ma è meglio essere previdenti”

“Certo” rise lui

In quel momento il calice sputò un foglietto che finì nelle mani di Hermione.

“La vincitrice del titolo di ‘Miss Hogwarts’ quest’anno è… Daphne Greengrass” annunciò la caposcuola.

La ragazza salì sul palco e passando accanto a Draco sussurrò son voce sensuale “Ciao Draco”

“Ciao Daphne” rispose lui indifferente.

“Certo che è proprio bella” commentò la riccia, mentre Daphne era davanti sul palco a prendere corona e fascia.

“Gelosa Granger?” le sussurrò il biondo nell’orecchio

“Gelosa? No! E di chi dovrei essere gelosa?” chiese lei con sincero stupore.

Passare del tempo con la Granger non fa bene alla mia autostima.

Poi proseguì senza dare a lui il tempo di rispondere a quella che evidentemente considerava una domanda retorica “sono un pochino invidiosa piuttosto, ma penso sia normale. Sono una donna dopotutto!”
Me ne sto accorgendo anche troppo bene, fidati. Ma sarà possibile che non si accorga davvero di quanto è bella?

La voce della ragazza lo riscosse “Che c’è?”
“Cosa?”

“Che c’è?” ripeté lei “Mi stai fissando. Ho qualcosa in faccia?” chiese allarmata iniziando a pulirsi il viso

“No, no, tranquilla, stavo pensando” rispose lui bloccandole le mani prima che si rovinasse il trucco e desse la colpa a lui.

Sì è possibile.

In quel momento la premiazione finì e iniziò quella per Mr Hogwarts. Anche questa volta il calice sputò un bigliettino nelle mani di Hermione che si era avvicinata alla parte anteriore del palco. “Il vincitore del titolo di ‘Mr Hogwarts’ quest’anno è…” si interruppe per leggere il nome “oddio e ora chi lo sente?!” sussurrò, ma sentirono comunque tutti dato che aveva la voce amplificata con un incantesimo “Draco Malfoy” annunciò con un tono funebre che scatenò le risate in tutta la sala.

Il biondo nel frattempo si stava avvicinando con un ghigno made in Malfoy stampato faccia con gli occhi puntanti in quelli di Hermione. Ignorò tutte le altre ragazze presenti sul palco che gli volevano fare i complimenti e si avvicinò a lei.

Questo non ha in mente niente di buono.

Dopo averle lanciato su sorrisetto di sfida si voltò finalmente verso Lavanda che aveva la corona in mano “Lavanda se non ti dispiace, gradirei che fosse la Granger a incoronarmi” chiese come se nulla fosse.

“Ehm, beh, sì, certo. Non ci sono problemi” rispose lei, ma l’attenzione del ragazzo era già tornate sulla caposcuola.

“Scordatelo, Malfoy”

“Per favore”
‘per favore’? Ma si è bevuto il cervello?

A quel punto tutti i presenti nella sala iniziarono a urlare in coro “HER-MIO-NE” battendo le mani a tempo.

Non aveva scelta.

Lui lo sapeva, e sorrise vittorioso.

“Dammi quest’affare Lavanda”

“Ehm, veramente prima devi mettergli la fascia” precisò la ragazza.

“Pure”

Nonostante brontolasse prese la fascia e la mise al collo del ragazzo e poi gli mise la corona in testa. A quel punto partirono gli applausi e lei si girò verso il pubblico per concludere la premiazione e invitare tutti a ballare. In quel momento sentì un braccio del biondo che le circondava la vita e un bacio sulla guancia.

Tutti gli sguardi erano su di loro e ripartirono gli applausi.

“Grazie a tutti! Adesso ricomincerà la musica, siete invitati a ballare. Godetevi la festa!” aveva parlato il ragazzo con voce ferma come se non fosse successo nulla, mentre Hermione al suo fianco era dello stesso colore del vestito.

Meno male ha parlato lui perché io ero troppo imbarazzata per aprire bocca.

“Malfoy se non togli immediatamente quel braccio te lo stacco e te lo infilo su per…”

“Va bene” la precedette lui togliendo il braccio.

Lei scese dal palco alla velocità della luce e si diresse verso Ginny. O almeno così voleva far credere, in realtà si era diretta al tavolo degli alcolici.

Non supererò la serata senza un aiutino da parte di Bacco.

Ginny notò l’espressione infuriata “Herm non uccidere Draco, ti prego”

“Oh no, non lo voglio uccidere…” rispose prendendo una flute a caso dal tavolo.

“Oh meno male”
“…Non subito almeno. Prima ho intenzione di torturarlo”

“Ecco, appunto”
In quel momento arrivò l’uomo del momento

“Stavate parlando di me?”

“Sì, Draco, io avevo votato per te”
“Te lo meriti. Nessuno qui dentro è al tuo livello”
Sentendo quelle galline Hermione buttò giù in un sorso il contenuto del bicchiere che aveva in mano e ne prese un altro. Draco come al solito ignorò le ragazze.

“E dove sono finiti i divieti sugli alcolici?” il biondo non riuscì a trattenersi

“Fidati se ti dico che tu vuoi che io continui a bere, perché l’effetto calmante dell’alcool è l’unica cosa al momento che ti stia preservando da gravi menomazioni fisiche”

Sì, io voglio che tu continui a bere, ma non per questo.

Ginny decise di intervenire, conosceva la sua amica. “Comunque congratulazioni Malfoy!”

“Congratulazioni?” disse Blaise, risentito “è uno scempio!”
“Concordo” lo appoggiò la caposcuola

“Tu per chi hai votato?” Le chiese Pansy

“Per Harry!” rispose lei come se fosse ovvio

Ancora Potter

“Potter? Granger sei una delusione!” Blaise non concepiva che qualcuno potesse non votarlo.

“è mio amico” si giustificò lei facendo le spallucce

“Sì ma dovevi votare qualcuno per la bellezza” rispose Astoria.

Hermione per tutta risposta finì anche il secondo bicchiere e prese il terzo.

In quel momento arrivò anche Daphne.

En-pleine ci mancava solo lei. Perché gli alcolici sembrano così pochi?

“Che bella scenetta sul palco! Molto dolce!” la nuova arrivata si rivolse a Hermione con tono acido.

“Lasciala stare. Se hai visto bene, lei non ha fatto nulla” intervenne Draco
“Lei ti ha sedotto!”
“Sedotto?” quando è troppo è troppo “Forse ti è sfuggito , ma io non ho nessuna intenzione di intrattenermi con Malfoy”

“E allora lui perché l’avrebbe fatto?”

Sì, Granger, perché l’avrei fatto?

“Perchè gli piaci!” rispose la riccia esasperata come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“Cooosa?” Draco non credeva alle proprie orecchie.

Theo sputò quello che stava bevendo, Blaise ridacchiò camuffando il tutto con un colpo di tosse e Ginny si limitò ad alzare un sopracciglio

“Voleva farti ingelosire, ovviamente, e a quanto pare ci è riuscito. Quindi goditi la serata con lui, perché io non c’entro proprio niente.” concluse prima di allontanarsi “Vado a chiedere a Ron di ballare” avvertì la sua amica.

Draco non fece in tempo a seguirla che Daphne gli aveva già gettato le braccia al collo e aveva iniziato a baciarlo. Lui spalancò gli occhi per la sorpresa, ma i suoi amici stavano sghignazzando e non lo avrebbero aiutato nonostante gli sguardi imploranti che lanciava loro.

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Capitolo 18
*** Il ballo ***


 

Il ballo


“Che è successo sul palco con Malfoy?” avevano appena iniziato a ballare un lento e Ron non aveva perso tempo a farle la domanda.

“Non ne ho idea!” rise lei. Adesso che si era allontanata trovava tutta la situazione ridicola “Harry ti ha raccontato del litigio con Malfoy?”
“Sì, ma mi ha anche detto che poi ti sei scusata e avete fatto pace”
“Esatto, oggi in qualche modo si è scusato lui…”
“Si è scusato?”

“No, non proprio. Diciamo che ha mostrato in modo molto criptico di essersi leggermente pentito”

“Ah ecco, ora mi torna. Comunque è già molto da parte di Malfoy”
“Lo so” rise di nuovo. Stare con i suoi amici la faceva sentire tranquilla e rilassata. “E stasera sul palco ha fatto tutta quella scenetta. Penso che l’abbia fatto per far ingelosire la Greengrass, anche se non ne aveva assolutamente bisogno”
“Il furetto è stupido”
“Già. Magari voleva solo irritar…”
Hermione non riuscì a finire la frase perché qualcuno la strattonò con forza per un braccio.

“Granger a che gioco stai giocando?” Draco Malfoy arrabbiato come poche volte in vita sua le stava davanti.

“Ehi, Malfoy, non la toccare!” la difese il rosso.
“Stai zitta donnola”
“Come mi hai chiamato?”

“Ok, ok. Calmiamoci tutti un attimo” intervenne Hermione mettendosi tra i due ragazzi “Ron ignoralo, ce l’ha con me”
“Sì che ce l’ho con te! Ma che ti è saltato in testa?”
“In che senso?”

“Ti ho solo dato un bacio sulla guancia! Non pensavo offendesse così tanto il tuo nobile spirito grifondoro da vendicarti. Meno male che la McGrannitt ti aveva detto di collaborare!”
Lei lo guardò come se avesse tre teste e rimase in silenzio.

“Granger?”
“Malfoy sto pensando a cosa potresti riferirti, ma non mi viene in mente niente”
Ma mi prende in giro?
“Perchè hai detto a Daphne che stavo cercando di farla ingelosire?”
Hermione sbiancò “Oddio, scusa, avevo visto che anche a lei piacevi quindi ho pensato di aiutarti! Ma vi siete baciati! Capisco che ti dia fastidio che mi intrometta nei tuoi affari, ma è andata bene, dai!” concluse con un sorriso.

Oddio, questa fa sul serio!
“A me non piace Daphne. Per niente.” dichiarò lapidario e serissimo.

“Non capisco se stai scherzando”
“Non sto scherzando”
“Ah e perché?”
“Perchè non sto scherzando?”
“No, perché non ti piace”
“Che domanda è?”
“Una domanda normalissima. È la ragazza più bella della scuola, è una purosangue, è elegante. Perché non dovrebbe piacerti?”
“Non sono così superficiale, sai?!”
Lei non rispose e si limitò ad alzare un sopracciglio in modo scettico.

In quel momento partì il primo valzer della serata. Draco si rivolse a Ron, che per tutto quel tempo era rimasto accanto a Hermione seguendo lo scambio tra i due. “Mi dispiace Weasley, ma il primo valzer lo ballano insieme i caposcuola. È la regola”
“Ah ok.” rispose il grifondoro preso in contropiede “allora ci vediamo dopo ‘Mione”
“A dopo”
Appena rimasti soli il biondo iniziò a condurla.

Cavolo, è bravo pure a ballare. Perfetta educazione purosangue immagino.

“’’Mione’? Ma che razza di soprannome è?”
lei lo ignorò “Non c’è una regola sui balli e anche se ci fosse tu non la sapresti”
“Fortuna che Weasley è più tonto di te”
Lei rise e alzò gli occhi al cielo.

“Non mi piace Daphne”
“L’hai già detto”

“Sì, ma tu non ci hai creduto”
“Non puoi saperlo”
“Sì, invece. Se ci avessi creduto avresti ribattuto.”
Come fa a conoscermi così bene? Anni di litigi sono serviti a qualcosa a quanto pare

“Ok, non ci ho creduto. È vero”
“Non ti fidi di me” disse lui serio.

“L’hai baciata!”

“Non l’ho baciata”
“Malfoy, guarda che c’ero. Avevo paura non riusciste a respirare”
“Mi ha baciato lei. Io mi sono staccato appena ho potuto”

lei lo fissò negli occhi per capire se stava mentendo “Oddio, stai dicendo la verità”
“Sì che sto dicendo la verità!”
“Quindi io le ho detto…” non concluse nemmeno la frase perché scoppiò a ridere “Oh mio dio, scusa Malfoy non volevo ridere” però non riusciva a smettere “è solo che...” altre risate “Dio! Le donne diventano assatanate quando si parla di te! Ma che gli fai?”
Ha proprio una bella risata. Starei qui a farmi prendere in giro, solo per sentirla ridere. Che pappamolla che sono!

“‘Le donne’?”

“Sì, l’altro giorno anche le tre grazie parlavano di te”rispose lei sapendo che lui avrebbe capito subito chi erano le ‘tre grazie’.

“E che dicevano?”
“Ora non ti pavoneggiare Malfoy! Comunque sono cose sconce che non vorresti sentirti ripetere, soprattutto da me. Magari posso chiedere a Daphne di sussurrartele” continuò a prenderlo in giro lei, ridendo.

“No, grazie. Passo.”
cose sconcecredo sia l’unica al mondo che lo dice . ‘soprattutto da me’? Che vuol dire? Passi la sua insicurezza. Ma lei sta offendendo il mio gusto in fatto di donne. Ne va del buon nome dei Malfoy.

“Sei davvero bellissima” sussurrò serio, guardandola negli occhi.

Ma anche questa volta Hermione rispose son un sorriso “Sì, hai già detto anche questo”
“Sì, e tu non hai creduto nemmeno a questo”
“E tu non puoi sapere nemmeno questo” quel gioco la stava divertendo, complice l’alcool forse.
“E invece so anche questo. Non hai creduto a una persona stasera che ti ha detto che sei bella”
“Lo dicono per gentilezza”

Nel frattempo la musica era cambiata, ma nessuno dei due aveva accennato a cambiare partner.
“Devo dedurre che tu dica alla gente che è bella anche se non è vero? Ecco come hai fatto a metterti con la donnola! Ora è tutto chiaro!” scherzò lui

“Smettila”rise lei tirandogli un pugno sulla spalla.

“Comunque no. Io ci credo. Solo che loro sono miei amici, è normale che mi vedano migliore di quello che sono”
“Io non sono tuo amico” le fece notare lui
“Così mi spezzi il cuore” lo prese in giro lei. Lui rise divertito.

Questa risposta non me l’ero aspettata dalla perfetta grifondoro. Mi piace.

“La musica è cambiata”
“Sì, Malfoy, me ne sono accorta”
“Perchè non hai chiesto di cambiare partner?”
“E tu perché?”
“L’ho chiesto prima io”
“Ma che hai dieci anni?”
“Sì”
“D’accordo te lo dico, ma farai finta che io non ti abbia mai detto niente”
Il cuore di Draco perse un battito.

Che sia quello che penso io?

“Certo” rispose fingendosi impassibile.

“Perchè appena finirò di ballare con te, tornerà Ron ed è un pessimo ballerino, mi pesta sempre i piedi”

No, appunto, non era quello che pensavo io

“Sta a te” disse la riccia

“Perchè mi piaci”

“Dovevo far rispondere prima te, così avrei potuto inventarmi anche io una bugia”
lui sorrise, tanto non c’era niente da fare con quella ragazza “Che c’è tra te e la donnola?”

Mi è uscita un po’ troppo inquisitoria, speriamo non se ne accorga.
“niente, ci siamo lasciati. Perché? Vuoi che vi organizzi un incontro?” lo prese in giro

“No, grazie. Per stasera le tue doti da cupido mi hanno già procurato troppi guai”

Lei si sentì immediatamente in colpa “Hai ragione! Scusa! Dimmi se posso fare qualcosa per rimediare!”

“Ci penserò!” rispose lui con un ghigno.

In quel momento la musica finì e il bambino sopravvissuto si avvicinò per chiedere un ballo a Hermione.

“Avete fatto pace col furetto a quanto ho visto!” esordì il ragazzo appena iniziarono a ballare

“Che scemo!” rise lei “in realtà ha fatto tutto lui. Penso per cercare di essere gentile”
“Se ci fosse altro me lo diresti, vero?”

“Harry, non ci sarà mai niente che non ti direi”
“Ok”

Dopo il ballo con Harry, ne fece uno con Ron, poi con Neville, Seamus, Dean, di nuovo Harry, Cormac, di nuovo Ron e poi tornò vero il tavolo degli alcolici dove Ginny si era seduta a parlare con i serpeverde.

“Herm, stanca?”
“Sì, Ginny,mi gira la testa”
“Come hai fatto a ballare con qualcuno dopo Draco” intervenne Astoria

“Già, dopo aver ballato con il migliore gli altri ti saranno sembrati ancora peggio di quanto non siano” rincarò Pansy.

Dopo questo incontro di cervelli la riccia decise che il tasso alcolico nel suo sangue era troppo basso.

“Dove sono gli altri alcolici?” chiese a Draco

“Ma come? Ti gira la testa e bevi?” la provocò lui ghignando.

“Non gira abbastanza in fretta a quanto pare” celiò lei.

“Vieni ti accompagno” prese la palla al balzo anche lui. Dopo che si era staccato di dosso Daphne con uno spintone l’atmosfera era un po’ freddina.

“Ok, quale mi consigli?” chiese lei quando furono arrivati.

“A me piace il whisky incendiario.” rispose lui porgendole un bicchiere.

Lei guardò il bicchiere scettica.
“Vuoi un bacio di incoraggiamento?” la prese in giro lui.

“No! Non ti azzardare!”
“Mi sono già azzardato”
Lei ci pensò un attimo “Ah quello! Quello non era un bacio Malfoy. Quello di Daphne lo era.” disse con tono malizioso. Ora era il suo turno di prenderlo in giro, poi tornò a fissare il bicchiere tra le sue mani.

Improvvisamente si sentì trascinare per un braccio dietro le tende chiuse che tappezzavano l’intera sala e alzò lo sguardo sul ragazzo.

“Ma che…?”
Non riuscì a finire la domanda perché le labbra del ragazzo premevano sulle sue. Hermione contro ogni logica e buon senso trovò quel contatto piacevole e posò il bicchiere sul davanzale di una finestra per approfondire il bacio. Una mano corse ai capelli biondi e l’altra si artigliò alla camicia tirandolo più vicino. La lingua del ragazzo chiese l’accesso alla sua bocca e lei glielo concesse. Draco portò un braccio a stringerla in vita possessivamente e l’altra mano al volto. Le loro lingue corsero a incontrarsi, scappavano e si rincorrevano in un gioco senza fine.

Merlino! È Malfoy! Cosa sto facendo? Oh mio dio, è bellissimo! Ancora ti prego.

La ragazza si strinse di più a lui approfondendo ancora il bacio.

Salazar! La Granger mi farà andare fuori di testa!Non so per quanto resisterò ancora. O per quanto ancora resisteranno i miei pantaloni piuttosto.

Il primo a interrompere quel bacio fu Draco. La baciò a stampo e poi le dette qualche bacio sul collo sempre più leggero, tornando infine alla bocca per lasciare lì l’ultimo bacio. La guardò e sorrise. Hermione aveva chiuso gli occhi e reclinato il collo indietro. Era bellissima.

“E questo? È un bacio vero questo?”
“Come?” chiese lei confusa “Ah. Sì. Sì. Decisamente. È un bacio vero” rispose ancora accaldata, guardandosi intorno perché non ricordava nemmeno dove si trovava.

Draco le dette il tempo di riprendersi. Appena ebbe fatto mente locale, però, riuscì, di nuovo, a spiazzare il biondo “Ok. Ora ho davvero bisogno di bere. Passami il bicchiere”

Lui glielo passò ridendo, ma non fece in tempo a fermarla quando si accorse che lo stava buttando giù tutto in un sorso.

“Aaaaaahhhh” urlò la riccia cercando di liberarsi dalla tenda, operazione non facile.

“Ma secondo te ‘Incendiario’ che vuol dire?” la riprese il biondo

“Mi aiuti?” lo ignorò lei

Lui le aprì un passaggio attraverso la tenda e lei si fiondò di nuovo verso il tavolo delle bevute in cerca di acqua. Lì fuori, però, c’erano i serpeverde e Ginny che erano andati a cercarli.

“Che ci facevate dietro la tenda?” chiese la rossa

“Bevevo!” rispose Hermione, continuando a cercare.

Ginny ci credette, ma Blaise lanciò a Draco un’occhiata molto esaustiva che il biondo fece finta di non vedere.

“Cos’ha bevuto?” chiese Ginny a Draco

“Whisky incendiario. A goccia” rispose il ragazzo mostrando il bicchiere

“E tu gliel’hai lasciato fare?”

“Non è colpa mia ha fatto tutto da sola!”
la rossa gli lanciò un’occhiataccia lo stesso

“No, davvero, non è colpa sua.” intervenne la diretta interessata “Ho fatto tutto da s… Ah ecco!” aveva appena trovato un bicchiere con qualcosa di trasparente dentro che sembrava acqua.

“No aspet...” Ginny non fece in tempo a finire la frase che Hermione si era già buttata giù a goccia un bicchiere di vodka liscia.

“Aaaaaaahhhhhh”
“Ecco! Vedi come fa?” disse il biondo, mentre tutti i suoi amici erano piegati in due dalle risate

In quel momento arrivò Cormac con due bicchieri identici in mano “Hermione, posso offrirti da bere?”

“è alcolico?”
“No” mentì pronto il ragazzo sapendo che alla ragazza non piacevano gli alcolici

lei prese uno dei bicchieri e lo buttò giù d’un fiato.

“Sì che era alcolico!” urlò subito dopo. Questa volta era più dolce, ma non migliorava la situazione comunque.

“McLaggen ma sei idiota?” il biondo era pronto a fare a botte, ma preferì seguire la riccia che era partita a corsa verso la fine del tavolo dove c’era il succo di zucca.

Naturalmente ci pensò Ginny a lanciare una fattura degna di questo nome al malcapitato e al suddetto iniziarono a spuntare brufoli e piaghe ovunque.

“E adesso dove sono andati tutti e due?”

“Non lo so, torniamo indietro.” decise Blaise per tutti.

Blaise era un vero amico.

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Capitolo 19
*** Il ballo e Harry e Ginny ***


Il ballo di Harry e Ginny

 

“Come va?” Draco l’aveva trovata con due bicchieri di succo di zucca vuoti in mano.

“Meglio. Il succo aiuta”
Ora però tutto quell’alcool stava facendo effetto e ad Hermione girava la testa. Posò i bicchieri sul tavolo e vi si appoggiò con entrambe le mani per sorreggersi

“Stai bene?”
“No. Sono ubriaca. Devo tornare al mio dormitorio”
“Ok. Ti accompagno”
“No. Tu devi rimanere. Ci vuole almeno un caposcuola presente”
“E per fare cosa? La festa sta finendo. Cosa vuoi che faccia? Che dia una mano a pulire?”
Lei per tutta risposta scoppiò a ridere, poi cercò di allontanarsi dal tavolo, ma perse l’equilibrio e si aggrappò a Draco.

Ok. Questa è andata del tutto.

“Andiamo” decise lui, passandole un braccio intorno alla vita.

Lei gli passò le braccia intorno al collo e si appoggiò alla sua spalla, lasciandosi trascinare con gli occhi chiusi.

“Non credo che tu voglia farti vedere da tutti in questo stato, che ne dici se passiamo dietro le tende per arrivare all’uscita?”
“Sìììì! Mi piacciono le tende!” rispose lei maliziosamente continuando a tenere gli occhi chiusi

Eccoci! Se comincia anche a provocarmi non rispondo più delle mie azioni

In qualche modo, comunque, riuscirono a raggiungere il portone e Draco riuscì anche a fare un cenno a Blaise, così che avvertisse i suoi amici nel caso non l’avessero trovata. Decise di portarla un po’ in giardino per riprendersi dall’alcool.

“Sai che hai un buon profumo?” esordì la ragazza mentre lui la faceva sedere accanto a sé su una panchina.

“Grazie” sapeva come comportarsi con gli ubriachi. Mai contraddirli.

“Non riconosco l’aroma. Che profumo è?” continuò lei avvicinandosi al collo del ragazzo per annusare meglio.

Lui vacillò un attimo, ma poi cercò di ricomporsi. Era un Malfoy dopotutto. Il contegno e la padronanza di sé ce li aveva nel sangue. “ è un acqua di colonia in realtà. Me la faccio fare su misura in una boutique di Parigi, come Blaise.”
Lei scoppiò a ridere e si allontanò “Merlino, Malfoy! Sei incredibile! Sei talmente viziato che perfino l’acqua di colonia te la fai fare su misura”

“Che c’è di male?”

Lei non rispose, ma continuò a ridere e lui rimase imbambolato a godersi quelle risate.

“Comunque ora capisco perché tutte le ragazze diventano assatanate quando si parla di te! Baci davvero bene, Malfoy!”
Era chiaramente l’alcool che parlava e lui, da brava serpe, decise di approfittarsene “ A proposito, cosa dicono le tue amiche su di me?”
Lei, ovviamente, fraintese “Malfoy, penso che tu possa avere di meglio, ma se ti piacciono posso presentartele”

“Non mi piacciono”
“E allora perché…?”
“Curiosità”
“Ok. Dicono che hai un culo da urlo e che sei il ‘Dio del sesso’” rispose lei mimando con le mani le virgolette “Che soprannome stupido” scoppiò a ridere subito dopo.

Lui sapeva già di quell’appellativo e ne andava anche piuttosto fiero, ma non se la prese e rise con lei “disse quella che si fa chiamare ‘Mione’”
“Hai ragione. Non posso parlare, ma almeno è solo Ron che mi chiama in quel modo, non tutta la scuola”
“E Potter no?” indagò lui.

“No. Harry mi chiama Herm come tutti. In realtà ‘Mione’ non mi è mai piaciuto, però quando stavamo insieme Ron aveva preso a chiamami in quel modo e io ero troppo innamorata per dirgli qualcosa, quindi è rimasto. Ormai sono abituata.”

“Quindi è una cosa da fidanzatini” disse lui con una punta di acidità nella voce.

Lei, ovviamente, la prese a ridere “Come sei simpatico, Draco!”
Lui rimase un attimo basito. L’aveva chiamato ‘Draco’ e gli aveva detto che era simpatico.

Non lo regge proprio per nulla l’alcool

“Credo sia il momento di tornare al tuo dormitorio. Ti accompagno”

“No! Aspetta altri cinque minuti.” era stanca e si stava addormentando sulla spalla di Draco.

“No. Dobbiamo andare o ti addormenterai qui” rispose lui. Troppo tardi. Si era già addormentata con le braccia ancora legate al collo del ragazzo.

“Granger” provò a chiamarla lui sottovoce. Niente.

“Granger” riprovò. Ancora nulla.

Certo che è proprio bella. Come diavolo fa a non rendersene conto?

Doveva svegliarla. Magari usando il nome i battesimo si sarebbe svegliata “Hermione” le sussurrò all’orecchio.

Ma lei come al solito lo sorprese. “ancora cinque minuti” rispose la riccia.

Evidentemente pensa di essere a letto . La devo portare subito a dormire prima che la situazione precipiti.

Decise, quindi, di portarla nel dormitorio serpeverde. La prese sotto la schiena e sotto le ginocchia.

Dio, questo vestito com’è scomodo!
Una volta arrivati in camera sua la adagiò sul letto e lui si cambiò e si mise a dormire sul divano che si era portato dal Manor. Fortunatamente era abbastanza comodo. Decise di non cambiarla o appena si fosse ripresa, l’avrebbe pagata cara.

 

 

“Ginny, scusa se ti disturbo, ma non riesco a trovare Hermione” Harry si era avvicinato al gruppo dei serpeverde, educato, ma non intimorito.

“è andata via. Era ubriaca e Malfoy si è offerto di portarla in camera. Sarà già in camera sua a quest’ora” rispose la rossa

“D’accordo”
“Ma come? La tua amica è con un serpeverde e non ti preoccupi nemmeno un po’? Ti devi proprio fidare di Draco”intervenne Theo.

“Mi fido di Hermione.” rispose l’altro sicuro “ e mi fido del fatto che se succede qualcosa a Hermione mentre è con Malfoy, io lo ammazzo” non c’era ironia nel tono del ragazzo e a Blaise scese un brivido lungo la spina dorsale.

“Non le succederà nulla se è con Draco” rispose Theo.

“Credo anche io” poi si rivolse a Blaise “Posso rubarti la dama per un ballo?”
Blaise venne preso un po’ in contropiede da quella richiesta, ma acconsentì con un cenno del capo.

“Mi concedi questo ballo, Ginny?”
“Sì” lo prese a braccetto e si avviarono verso il centro della pista da ballo.

“Come va la serata?” chiese lui appena iniziarono a ballare.

“Bene. La tua?”
“Bene”

“Sei bellissima”
“Grazie! Mi ha aiutato Hermione a scegliere il vestito”
“Non parlavo del vestito. Tu sei bellissima” specificò lui fissandola intensamente.

Ginny arrossì

“Che fai? Ci provi?”
“Dipende. Ci riesco?” chiese facendole fare una giravolta per non metterla troppo in imbarazzo.

Lei fece le spallucce “ Ci sei già riuscito una volta. Non vedo perché con un po’ di impegno non dovresti riuscirci di nuovo”
“’Con un po’ di impegno’?” disse lui con un sorriso divertito

“Già” rise lei

“Ti riporto dal tuo cavaliere. Non vorrei che diventi geloso”
“Più probabile che lo sia Cho”
“Non credo. Si è imboscata qualche ora fa con un tassorosso e non l’ho più vista” rispose lui tranquillo mentre la prendeva per mano e la riconduceva dai serpeverde.

“E non sei geloso?”
Lui si fermò in mezzo alla pista senza confuso “Perchè dovrei?”

“Perchè è la ragazza che ti piace e che hai invitato al ballo. Dovrebbe stare con te!”

Ma che razza di idiota lascia la sua ragazza da sola senza preoccuparsi nemmeno un po’?!

“Lei ha invitato me. Non ho trovato una buona scusa per dire di no.” disse lui telegrafico, ricominciando a camminare “E non è lei la ragazza che mi piace” le lanciò uno sguardo eloquente e lei arrossì.

Beh fa sempre piacere sentirselo dire!

Erano arrivati. Harry la salutò con un bacio sulla guancia e si dileguò in mezzo alla folla senza aggiungere altro.

Merlino, Harry! Mi farai morire!

 

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Capitolo 20
*** Risveglio ***


Risveglio

 


Che mal di testa! Ma che diavolo…? Che pigiama scomodo! E che letto comodo! Perché non me ne ero mai accorta?

Poi Hermione aprì gli occhi…

“AAAAAAAHHHHHHH!”

Draco si svegliò di soprassalto, svegliato da quelle urla, bacchetta alla mano per riflesso incondizionato “Che succede?” chiese senza capire.

“Malfoy!” urlò lei
“Granger” rispose pacato lui

“Malfoy!”

“Granger”

“Mal…”
“La finiamo?” la interruppe lui

Lei si zittì, cercando di ricordare quello che era successo la sera prima, senza venirne a capo.

“Granger?!” la chiamò lui avvicinandosi

“Sssshh. Zitto. Sto pensando”
Ma ti pare possibile che mi debba far zittire così da una ragazza. Da una grifondoro per di più!
“A cosa? Se mi posso permettere” chiese lui non riuscendo a trattenersi dal prenderla in giro.

“A cosa è successo ieri sera”
Sta pensando al bacio

“E… ?” la incoraggiò

Lei alzò gli occhi su di lui, sconsolata “E non mi ricordo niente”
Cazzo!
“Vuoi un aiutino?”

“No. Prima o poi ce la farò”
Non sono certo che tu voglia davvero ricordare mia piccola mezzosangue

Il biondo si diresse verso il bagno senza dire una parola e, quando tornò con una fialetta in mano, la trovò in piedi davanti alla libreria che curiosava tra i suoi libri "Visto niente di interessante?”
Lei si girò di scatto “Sì! Molte cose. Non sapevo che avessi buon gusto in fatto di libri”
“Ci sono tante cose che non sai di me, mezzosangue” disse lui sibillino, poi si avvicinò a lei porgendole la fialetta “Pozione contro la sbornia. Ti farà passare il mal di testa”
“Grazie” rispose lei prendendola “Come fai a sapere che ho il mal di testa?”

“Ho preso molte più sbornie di te” rispose lui con un mezzo sorriso che lo fece apparire incredibilmente sexy agli occhi di Hermione

Sì, devo proprio essere ubriaca!

Buttò giù la pozione in un sorso con una smorfia per il pessimo sapore “Mi farà anche ricordare?”
“No. Purtroppo no”

“Sei strano Malfoy” disse lei studiandolo in volto.

Se sapessi perché non saresti così tranquilla.

“Sono come sempre”
Lei continuava a guardarlo pensierosa “Perchè mi hai chiamata ‘mezzosangue’?”

Perché ritira fuori l’argomento?

“Ero arrabbiato.”
“No. Non l’altra volta. Adesso”
“Adesso?”

“Sì. Hai detto ‘ci sono tante cose che non sai di me, mezzosangue’”

“Non me ne ero accorto. Non c’è un motivo, non volevo offenderti”
“Non mi sono offesa”

“Non ti offendi più se ti chiamo ‘mezzosangue’?”
“Dipende da come lo dici. È solo una parola in fondo.”
‘Dipende da come lo dici’. Che diresti se te lo sussurrassi in un orecchio? Oddio, ma che sto pensando. Sto andando fuori di testa!

Improvvisamente lei si mise a ridere.

“Ma che diavolo ti prende?” chiese lui confuso.

“Ho pensato che ho dormito con questo vestito sul tuo letto. Strano che le tue coperte verde e argento non abbiano preso fuoco”
“Già. Ci avevo pensato anche io” sorrise lui

“E allora perché mi ci hai fatto dormire?”
“Non potevo mica farti dormire sul divano. Sono un gentiluomo io, Granger.”
“Giusto giusto” disse lei fintamente convinta “Come posso farmi perdonare?”

Avrei in mente un paio di cosette…

“Aspettami qui mentre mi faccio la doccia, poi ti accompagno fuori”
“Ma scusa, non posso uscire da sola?”
“La regina grifondoro che passa con un vestito rosso e oro, da sola, per la sala comune di serpeverde? Prego, fai pure, se sopravvivi poi dimmi com’è stato”
Cavolo, ha ragione Malfoy. Se passo di lì da sola non ne esco viva.

Lo guardò con uno sguardo infastidito e lui basto per capire che non se ne sarebbe andata. Cercò comunque di fare veloce con la doccia e decise di uscire con solo un asciugamano in vita per metterla in imbarazzo, ma quando uscì dal bagno lei era sul letto immersa in un libro e non lo degnò nemmeno di uno sguardo.

Mi togli tutto il divertimento, Granger!

“Ti pareva che non ti mettessi a leggere” disse lui per attirare la sua attenzione.

“Non è colpa mia se hai dei libri introvabili, questo erano mesi che lo cercavo, non c’è nemmeno in biblioteca” rispose lei senza alzare lo sguardo dalle pagine.

“Puoi prenderlo se vuoi” si arrese lui, voltandosi verso l’armadio.

Non c’è niente da fare con la Granger. Non mi si fila proprio.

“Davvero?” chiese lei alzando lo sguardo e rimase incanta dalle spalle nude del serpeverde. Le erano sempre piaciuti i ragazzi con delle spalle muscolose, la facevano sentire al sicuro, protetta. Avrebbe voluto saltargli letteralmente addosso, ma si limitò ad arrossire.

Ma che mi prende stamattina? Sarà colpa di questa situazione assurda.

“Malfoy!! Potresti metterti qualcosa addosso?” urlò con la voce resa stridula dall’imbarazzo.

Lui ghignò “Ho qualcosa addosso” rispose indicando l’asciugamano “e comunque vorrei farti notare che sei in camera mia”

“Non credo che quell’asciugamano striminzito si possa definire ‘qualcosa’ e comunque” aggiunse facendogli il verso “ pensavo fossi un gentiluomo, e i gentiluomini non mettono in imbarazzo le signorine”

“Quindi sei in imbarazzo?” disse lui malizioso avvicinandosi al letto.

Lei, istintivamente, si ritrasse verso la testiera. “Chiunque lo sarebbe”

Ma cosa faccio? Mi giustifico adesso?

“Che fai? Ti giustifichi? Allora è vero che sei in imbarazzo!”

Ecco, lo sapevo!

“Non ho detto questo”
Lui ghignò “Comunque non ci sarebbe nulla di male…”
“Infatti, è quello che stavo dicendo io” rispose lei, visibilmente più rilassata.

“… è normale, in fondo sei da sola in camera con un ragazzo…”
“Lo penso anche io”
“…e hai dormito qui…”
“Appunto”
“… e non ti ricordi nulla di ieri sera…”
“Per di più”
“… e poi sei attratta da me.”
“Esatt… cosa?” urlò la grifondoro, ma il tono che avrebbe dovuto essere offeso era invece imbarazzato. Lei se ne accorse.

E se ne accorse anche lui.

Allora non mi sei così indifferente alla fine eh?!
Draco decise di lasciar perdere, in fondo aveva ragione lei: lui era un gentiluomo. Prese i vestiti e tornò in bagno per cambiarsi lasciando la riccia da sola in balia di pensieri non proprio casti sul biondo serpeverde.

Ma cos’è successo ieri sera? Perché non mi ha riportato Harry alla torre? O Ron, o Ginny. Perché sono qui? Perché con Malfoy?

In quel momento il protagonista dei suoi pensieri uscì dal bagno vestito di tutto punto. Nemmeno un capello fuori posto. Come sempre.

“Perchè sono qui?” gli chiese di botto.

“Ieri sera ti sei ubriacata e dato che dormivi e non potevi dirmi la parola d’ordine della vostra torre ti ho portata qui” rispose lui calmo. Si aspettava che prima o poi il cervello della Granger si sarebbe messo al lavoro e lui avrebbe dovuto mettere a tacere tutti i suoi dubbi.

“Sì, Malfoy. C’ero arrivata fin lì” rispose lei saccente “quello che intendevo è perché te?”

“I tuoi amichetti non erano nei paraggi” rispose sbrigativo.

“Avresti potuto cercarli”

“Ma che stronza sei?” sbottò lui “ti ho portato qui a dormire quando avrei potuto tranquillamente lasciarti dov’eri e l’unica cosa che sai dire è che avresti preferito ci fossero i tuoi amichetti?”

“Non intendevo quello!” si sorprese lei

Ma che ha capito questo?

“Scusa. Grazie. Non intendevo quello. Scusa”

“Granger ce la fai a elaborare una frase di senso compiuto?”

“Aaaaahh Malfoy. Mi confondi!”

“E ti pareva che non fosse colpa mia”

“Non volevo disturbare” riuscì infine a dire lei. “Sarà stato un bel peso per te. Voglio dire, quest’anno abbiamo rapporti più civili, ma non vuol dire niente. L’altra sera abbiamo litigato di brutto e anche se per me è tutto passato non credo lo sia per te. E poi sono convinta che avessi programmi migliori per concludere la serata” aggiunse con un pizzico di malizia “Grazie, davvero, ma non dovevi. Se fossi stata in me non ti avrei mai obbligato a fare qualcosa del genere”

“Granger, guardami”

Lei alzò subito gli occhi nei suoi.

“Nessuno può farmi fare qualcosa che non voglio” disse serio “Ripeti!”
“Ho capito, ma…”
“Ripeti!”

“Scordatelo Malfoy!” va bene comportarsi bene in camera degli altri, ma a tutto c’era un limite, era pur sempre una grifondoro! “Nemmeno io mi faccio dare ordini!”concluse battagliera.

Si era aspettata una risposta pungente e magari di mettersi di nuovo a litigare e dover uscire a colpi di bacchetta dalla tana dei serpeverde, ma lui la sorprese “Lo so fin troppo bene” disse con un sorriso alzando le mani in segno di resa. Poi le aprì la porta. “prima le signorine” disse facendole il verso.

Lei passò facendogli la linguaccia.

“Allora, non ricordi proprio nulla?” chiese lui mentre camminavano per il corridoio. Aveva fatto quella domanda un po’ per fare conversazione, un po’ perché davvero voleva sapere se si ricordava qualcosa di quello che c’era stato tra loro.

È assurdo, lei fa di tutto per ricordare e non ricorda, io faccio di tutto per dimenticare e non ci riesco!
“Ricordo la premiazione e Daphne” rise lei

Ma come si ricorda di Daphne e non di me? Sarà lesbica la mezzosangue?
“Scusa ancora a proposito” rise lei guardandolo con aria birichina “E poi abbiamo ballato insieme?!” disse lei incerta

“Sì” confermò semplicemente lui

“Ecco, basta non ricordo altro. Ma non penso mi manchi molto, era già abbastanza tardi a quel punto ”
Ti manca la parte più importante.

“No” confermò “Subito dopo ti sei ubriacata”
“Diavolo! Non lo reggo l’alcool”
“Sì me ne sono accorto” la prese in giro lui.

A quel punto erano arrivati in sala comune e la caposcuola fu molto felice di essere accompagnata dal principe serpeverde in persona: le occhiate che le venivano riservate non erano delle più rassicuranti e amichevoli.

“Hermione?!” si voltarono entrambi al tono sorpreso di Ginny

“Hey Ginny!”

“Che ci fai qui? Pensavo fossi ancora a dormire”

“Lo ero. Solo che ero in camera di Draco”

“Eri in camera di Draco?” rispose l’altra con un sopracciglio alzato

“Dormivo! Che hai capito?!” Hermione non avrebbe saputo dire se era più imbarazzata dal dover spiegare i fatti suoi in sala comune di serpeverde o più allarmata per le condizioni mentali dell’amica.

“E smettila tu!” aggiunse con una gomitata al biondo che si era messo a sghignazzare. Lui per tutta risposta alzò le mani in segno di resa con un sorriso.

E tutta questa confidenza? Quando mai Hermione ha dato confidenza ai serpeverde?

“Stai andando alla torre?”
“Sì, mi devo ancora cambiare”
“Allora andiamo insieme, ti accompagno”
“Ma sei appena arrivata!”
“Lo so. Ti accompagno” concluse la minore con uno sguardo eloquente

“Ok” Hermione era perplessa, ma pensò che avrebbe chiesto spiegazione in altro loco. “Grazie Malfoy! Adesso vado” disse girandosi e stampando un bacio sulla guancia del ragazzo.

“Ciao Granger” rispose lui un po’ imbambolato guardandola andare via

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Capitolo 21
*** Confidenze ***


Confidenze



“Cos’è successo con Malfoy?” la diplomazia non era una delle caratteristiche principali di Ginevra Weasley.

“In che senso?”

“Hermione ma sei ancora ubriaca?”

“Forse un po’” rispose l’altra ridacchiando

“Andiamo bene” disse la rossa alzando gli occhi al cielo “Cosa è successo con Malfoy?” ripetè la domanda più lentamente

“Alla festa?”

“Anche dopo”

“Cosa sarebbe dovuto succedere con Malfoy dopo la festa?”
“Non lo so, dimmelo tu! Sei uscita dalla sua camera con i vestiti di ieri sera”

A quel punto Hermione capì dove voleva andare a parare l’amica

“No, no, no, no un momento” esclamò fermandosi in mezzo ad un corridoio “Pensi che sia successo qualcosa tra me e Draco?”
“Sì” rispose l’altra concisa

A quella risposta la riccia si mise a ridere e ricominciò a camminare “Meno male pensavo che fosse successo qualcosa alla festa! Non mi ricordo molto di ieri sera e non volevo certo essere punita dalla preside. Comunque non è successo niente ho dormito tutto il tempo, tranquilla!”
“Io sono tranquilla, non ci sarebbe niente di male” rispose la minore guadagnandosi uno sguardo non troppo convinto.

“Adesso va bene che abbiamo rapporti più civili, ma forse ci sarebbe qualcosa di male ad andare a letto con Draco melefacciotutteio Malfoy”

“è questo che ti preoccupa? Che se le faccia tutte?” chiese l’altra colpendo nel segno

“Cooosaaaa?? No Ginny adesso non rigirare la frittata, non ho detto questo. Non me ne frega proprio niente di quello che fa Malfoy, dicevo solo che non è una persona affidabile.”

“Però ci hai dormito insieme”

“Oddio detta così sembra un’altra cosa” rispose l’altra.

Intanto erano arrivate nella stanza della caposcuola che mentre parlava si cambiava e si struccava.

“Perchè cosa sembra?” chiese l’altra maliziosa
“Lo sai” celiò la maggiore “comunque abbiamo solo dormito. Io sul letto e lui sul divano” specificò per non creare ulteriori fraintendimenti.
“Perchè non sei tornata qui?”
“Dormivooooo” Hermione era stanca di ripetere la stessa cosa

“E come ci sei arrivata in camera allora?”
“Mi ha portata in braccio Draco” disse la riccia come se fosse la cosa più normale del mondo, senza un briciolo di malizia. E magari per lei era anche così, ma non per Ginny.

Draco Malfoy che rinuncia ad una serata scoppiettante per dormire sul divano? O ha un secondo fine o è proprio cotto, e se dovessi scommettere…

“Piuttosto raccontami cos’è successo alla festa”
“Quando sei andata via?”
“Anche prima, per colpa dell’alcool non ricordo molto”
“Sì diciamo che non sopportavi molto la compagnia delle serpeverde e ti sei buttata sull’alcool”
“Sì questo è plausibile, tu hai resistito?”
“No, ma reggo l’alcool meglio di te” rise l’altra alleggerendo l’atmosfera “Poi Harry mi ha chiesto di ballare”

“Cosa, cosa, cosa? E me lo dici così?”
“Come dovrei dirtelo?”
“ok, ti ha fatto piacere?” rinunciò l’altra

“Sì, Harry ha ancora la capacità di farmi battere il cuore”

“Come sei romantica!” rise la riccia
“Vero? Sarà l’alcool di ieri sera” stette al gioco l’altra

“Non credo proprio, con Blaise?”
“Non abbiamo concluso la serata insieme, ci siamo rivisti questa mattina quando ho incrociato te”
“Poverino, l’hai mandato in bianco” rise la riccia

“Non credo proprio che sia andato in bianco” rispose l’altra con un sorrisetto malizioso

“Già, dimentico sempre di chi stiamo parlando” rise l’altra

“Aspetta ti aiuto” la rossa corse in soccorso per aiutarla a togliere le forcine dai capelli

“Grazie” rispose Hermione “cosa pensi di fare?”
“Con Harry? Non lo so” disse con lo sguardo concentrato nei ricci della mora “mi piace è innegabile, ma non so se siamo fatti per stare insieme, sono ancora confusa.”
“Datevi tempo è la migliore cosa per ora”

“Sì è quello che pensavo di fare ma per ora non me la sento di continuare con Blaise, volevo dirgli proprio questo questa mattina”

“Concordo, ma non credo che ci sia bisogno di spiegare qualcosa a Blaise, a serpeverde sono incredibilmente perspicaci”
“Già, non ci siamo abitate quassù” rise l’altra

E ridendo insieme si avviarono a fare colazione.

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Capitolo 22
*** Uscita ad Hogsmade ***


Uscita ad Hogsmade

 

Nonostante la festa del giorno prima quasi nessuno degli studenti aveva rinunciato ad uscire ad Hogsmade. Del resto la brutta stagione sarebbe arrivata presto e tutti volevano approfittare di quelle giornate di sole.

Hermione camminava a braccetto con Harry. Ginny aveva preferito uscire con le sue compagne di stanza data la presenza del moro. Quanto a Ron era in punizione. Niente di nuovo insomma.

“Com’è andata la festa?” chiese Hermione con un tono neutro.

Harry, però la conosceva troppo bene, gli bastò un’occhiata per capire “Sai già tutto, vero?” disse sorridendo
“Qualcosina, forse”
“Ho chiesto a Ginny di ballare”
“E questa è la parte che sapevo anche io” lo incoraggiò Hermione
“Mi piace, ho fatto come hai detto te. Se le voglio chiedere di ballare lo faccio poi se non vuole può dire di no”
“Ma…?”
“C’è un ma?”
“Dimmelo te”
“Sì, ok, c’è un ma” si arrese il moro senza tuttavia aggiungere altro.

“Blaise” capì subito l’altra

“Già”
“Forse non dovrei essere io a dirtelo, ma hanno chiuso”
Lo sguardo dell’altro si illuminò “Davvero?”
“Sì, sei più tranquillo adesso?”
“Un po’” ammise lui

“Ma comunque non ti piace l’idea che lei sia andata con un altro anche se eravate in pausa”
“Non è solo questo” specificò lui, sapendo che sarebbe stato inutile mentire con Herimione “è che non li capisco”
La ragazza lo guardò con uno sguardo confuso “in che senso?”
“Sono strani i serpeverde, così diversi da noi a grifondoro, non capisco cosa ci trovi Ginny”

“Cioè pensi che adesso Ginny voglia altro, qualcosa che le possono dare solo i serpeverde e che a grifondoro non può più trovare”
“Ecco sì, volevo dire questo, ma tu lo dici meglio”
Ad Hermione fece tenerezza il suo amico che dopo tutto quello che aveva passato era in difficoltà ad esprimere i suoi stessi pensieri.

“Guarda che i serpeverde non sono così diversi da noi grifondoro”
“Ah già, dimenticavo di star parlando con un’esperta” la prese in giro l’altro

“Non sono esperta” rispose lei con un sorriso “ma quest’anno soprattutto ho passato un po’ di tempo con loro, poco certo rispetto a Ginny” sottolineò apposta per far ingelosire l’amico che rispose con un’occhiataccia “secondo me è solo che siamo abituati a considerarli nemici, dall’altra parte della barricata, non so se capisci cosa intendo”
“Capisco perfettamente, al di là della guerra la loro è sempre stata la casa avversaria alla nostra”
“Ma ora siamo cresciuti, abbiamo combattuto una guerra, credi davvero che valga la pena precludersi delle conoscenze e delle possibili amicizie per partito preso?”
“Se lo chiedi a Ron ti risponde di sì”
“E se lo chiedo a Harry?”
Lo sguardo dell’amico fu la risposta. Non avrebbe mai escluso qualcuno volontariamente, nemmeno i serpeverde, non lui dopo tutte le angherie che aveva subito.

“Comunque sei tu che non vieni ai festini di serpeverde, io cerco di fare amicizia” disse per risollevare l’atmosfera

“Harry, ci sono altri modi per fare amicizia senza infrangere le regole della scuola”

Harry si mise a ridere, Hermione reagiva sempre così “Lo so, lo so” disse aprendo la porta dei tre manici di scopa e lasciando entrare prima lei.


 

I tre manici di scopa era praticamente l’unico posto dove si ritrovavano i giovani di Hogwarts, non c’era molta scelta ad Hogsmade. Così quel giorno anche il trio slytherin era seduto ad un tavolo in fondo al locale. Theo e Draco erano immersi in una conversazione su un movimento finanziario di grande importanza che stava per avvenire nel loro mondo e che avrebbe avuto ripercussioni sulle finanze di tutti loro.

“Che noia! Siete così materialisti!” esclamò Blaise che piuttosto avrebbe voluto parlare di quella nuova oscena moda delle camice hawaiane.

“Guarda che non siamo tutti tranquilli con il patrimonio al sicuro in Italia, noi rischiamo di perdere tutto!” rispose Theo che non si era offeso, ormai conosceva Blaise.

“O di diventare ricchissimi!”

“Non credo che i nostri genitori abbiano la capacità di sfruttare questa opportunità e credo che Draco sia d’accordo con me”
“D’accordissimo”
“Allora se è un cosa di cui si occupano i vostri genitori non ve ne dovete preoccupare voi!”
“Ne va della nostra eredità!” sbottò il biondo, ma l’altro era troppo abituato ai suoi scatti d’ira per lasciarsi intimorire.

“Sei più acido del solito, non è che ultimamente ti manca qualcosa?” alluse l’altro.

“Non mi manca niente, grazie”

“Allora non ti dispiacerà se invito la Granger al tavolo”

“Certo come no, vai al castello a chiamarla, ti aspettiamo” rise l’altro

“Non credo che ce ne sia bisogno” gli rispose il moro guardando oltre la sua spalla.

Seguendo lo sguardo dell’amico Draco si voltò a guardare la Granger entrare insieme a Potter.

“Ehi! Hermione! Siamo qua!” prima che qualcuno potesse fermarlo, Blaise era già in piedi a sbracciarsi per attirare l’attenzione della caposcuola.

“Ma sei fuori testa?!” gli disse Draco tirandolo giù per un braccio.

“Dai Draco lascia stare, a me non dispiace la compagnia della Granger specialmente dopo ieri sera, ha delle belle gambe e chi se lo aspettava!” rincarò la dose Theo.

Questa frase non mi è piaciuta Theo, giù le mani

Blaise che aveva notato lo sguardo omicida del biondo si limitò a sorridere, un po’ di sana competizione non poteva che fare del bene.

Nel frattempo la riccia si era avvicinata “Ciao!”
“Ciao Granger! Io, Draco e Theo ci chiedevamo se voleste accomodarvi con noi” disse il moro anche se lo sguardo di Draco lasciava intendere che “io, Draco e Theo” non si stavano chiedendo proprio niente

Lei lanciò un’occhiata all’amico che non sembrava molto propenso ad accettare

L’abbiamo appena detto Harry, fare amicizia!
“Beh dato che non ci sono altri posti liberi accettiamo volentieri” rispose lei per entrambi

“Ehm, sì d’accordo” si arrese il salvatore del mondo magico.

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Capitolo 23
*** Un the con i serpeverde ***


Un the con i serpeverde


 

Ma tu guarda che mi tocca fare. Seduta al tavolo con tre serpi, lo faccio solo per Harry e Ginny.

“Anche voi a giro per Hogsmade?” disse Theo guardando la caposcuola dritta negli occhi.

“Sì, avevamo bisogno di chiacchierare come ai vecchi tempi” rispose lei lanciando uno sguardo significativo all’amico.

“Dopo la festa di ieri volevamo fare qualcosa di più tranquillo” aggiunse Harry, sforzandosi di fare conversazione

“Non sei abituata ad andare a letto tardi?” insistette Theo rivolgendosi solo ad Hermione.

Draco era innervosito da questo atteggiamento dell’amico.

“No, non molto, di solito sono molto mattiniera, quindi vado a letto presto. Harry, è già più abituato”
“Sì, lo abbiamo visto a volte nella nostra sala comune” disse Draco che non si era lasciato sfuggire l’occasione di attirare l’attenzione della ragazza.

“Lo so bene cosa fate nella vostra sala comune!” rispose lei con un’aria di rimprovero.

“Non so di cosa tu stia parlando” disse Blaise ridendo

“Nemmeno io, ti fai troppi film Herm” aggiunse Harry.

I due mori si scambiarono un’occhiata complice e si misero a ridere, mentre la caposcuola continua a mormorare “Certo, certo, come no, non sanno di che parlo” ma non era davvero arrabbiata. Ormai le feste dei serpeverde erano conosciute in tutta la scuola e lei non poteva mica mettere in punizione tutti!
“Cosa vi porto ragazzi?” dopo aver fatto gli occhi dolci a Malfoy per tutto quel tempo senza risultato la cameriera aveva deciso di prendere le ordinazioni di Harry e Hermione

“Per me una cioccolata calda, grazie” rispose il moro

“ E per te?” chiese lei rivolgendosi alla riccia

“Una burrobirra scommetto” a parlare era stato Theo che continuava a fissare Hermione sorridendo ammiccante

“Ehm si, esatto, grazie” rispose lei

“Ci vuoi anche una spolverata di cannella sopra?”

“Perchè no? A volte è bello esagerare un po’” rispose di nuovo Theo

“Ehm, veramente…”
Merlino! Ma che vuole questo oggi? Perchè continua a rispondere al mio posto? Adesso come glielo dico che non piace la cannella? Mi sta mettendo in difficoltà fissandomi. Come ne esco?
“No grazie, piuttosto una spolverata di cacao amaro se possibile” e così Draco liquidò velocemente la cameriera e mise fine a quel teatrino del suo amico che lo stava mandando ai pazzi

“Non avrebbe dovuto scegliere Hermione?” chiese con apparente noncuranza Blaise

“Lo sanno tutti che odia la cannella e io mi volevo togliere dalle scatole quella cameriera” rispose scontroso il biondo

Sì, sì, come no, e poi volevi che Theo la smettesse di puntare la tua bella

“Ehm, comunque grazie Malfoy, adoro il cioccolato amaro” lo ringraziò la riccia un po’ in soggezione per via dell’atteggiamento brusco che aveva assunto il ragazzo da quando si erano seduti

“Lo so” sorrise Draco per tranquillizzarla.

Non è da lei essere così remissiva, forse ho esagerato e sono stato troppo brusco, ma Theodore mi ha fatto innervosire

Detto questo buttò giù tutto d’un fiato quello che aveva nel bicchiere, ma il gesto aveva attirato l’attenzione della ragazza.

“Quello era whisky incendiario! In questo locale servono alcolici ai minorenni?!”

“No, assolutamente no”
“No ma che dici?!” mentirono prontamente le serpi

“No, non sembrava nemmeno a me” diede manforte Harry

“No, figurati, era the” la prese palesemente in giro il biondo

“Il the non si serve nel bicchiere, ma in una tazza!”
“Qui fanno così, è un modo nuovo”
“Come no?! Dopo il caffè al vetro adesso anche il the al vetro?”
“Ah vedi allora che lo conosci anche te!”

A quell’uscita di Malfoy risero tutti e anche ad Hermione scappò un sorrisetto.

Almeno sono riuscito a farla sorridere dopo averla intimorita

In quel momento arrivarono le loro ordinazioni con un piattino di biscotti a testa. Draco si allungò subito e prese un biscotto dal piattino di Hermione.

“Draco! Che modi sono? Rubi il biscotti alle donzelle?” lo riprese Blaise

“Ho preso quello al cioccolato bianco!” si giustificò l’altro.

Gli altri due si misero a ridere “Che scusa è? Che c’entra quale hai preso?” rise Theo

“No, in realtà ha fatto bene, non mi piace per niente il cioccolato bianco, li avei lasciati comunque.” il biondo sottolineo le parole della riccia con un’espressione come a dire ‘visto?!’.

“Comunque prendetene pure di biscotti anche voi, già che vi abbiamo disturbato sedendoci al vostro tavolo mi pare il minimo” aggiunse Harry educatamente

“Figurati Harry, mi avete salvato da una discussione finanziaria noiosissima” lo tranquillizzò Blaise

“A proposito di quel movimento finanziario che sta per avvenire?” chiese la caposcuola

“Sì, e te che ne sai?” chiese il biondo

“ Poco o nulla, ma ultimamente non si parla d’altro”
Lo sguardo totalmente inconsapevole di Harry faceva capire che in realtà un sacco di gente parlava di altro.

“Siamo preoccupati che possa avere un risvolto negativo sulle nostre finanze” spiegò Theo

“ Beh è capibile, ma c’è ancora tempo, almeno un paio di mesi da quanto dicono gli esperti. Potete affidarvi ad un consulente finanziario. Basta che mettiate in ordine il vostro portafoglio azionistico in attesa, e poi essere pronti a comprare e vendere al momento giusto” disse lei con tranquillità.

I tre slytherin la guardarono a bocca aperta.

E questa da quando si intende di finanza? Finanza del mondo magico per giunta! Ma lo sfregiato non sembra sorpreso

In effetti, mentre i tre erano rimasti a fissarla scioccati, gli altri due stavano chiacchierando tranquillamente

“Buoni questi biscotti”
“Tu li fai meglio!”
“No, Harry lo dici solo perché sei mio amico”
“Dico davvero! Sono buoni ma un po’ secchi”
“Adesso che me lo fai notare forse sono di ieri, ma sei veramente pignolo!”
“Senti chi parla!”
Le risate dei due amici risvegliarono dalla trance gli altri.

“Ti intendi di finanza Granger?” chiese Blaise

“Come? No, per nulla” rispose lei

“Non sembrava” ribattè Draco

“Mi tengo informata, tutto qui”

“Hermione si tiene informata su molte cose” disse Harry con aria fintamente annoiata, prendendosi un pugno sul braccio dalla diretta interessata.

“ Ahia! Ma perché vi preoccupate non avete dei consulenti finanziari che si occupano di tutto?”

“I nostri padri sono della vecchia scuola e si ostinano a gestire da soli le loro finanze” rispose Draco prendendo un altro biscotto ad Hermione.

“Non gestisci te i tuoi conti?” chiese Herm rivolgendosi direttamente a Draco.

“Non finché sono minorenne e finché mio padre non schiatta” rispose lui rabbuiandosi.

“Non avete fatto richiesta di gestire i vostri conti dopo la guerra?” chiese Harry

“In che senso?”
“Dopo la guerra i figli di mangiamorte (scusate ma è così) potevano fare richiesta di gestire le finanze di famiglia”

“Scherzi Potter?” questa volta si interessò anche Blaise, non che avesse genitori mangiamorte o problemi di soldi, ma si preoccupava molto per i suoi amici.

“No, ha ragione Harry. Se avete più di sedici anni e i vostri genitori sono stati condannati da Wizengamot potete fare richiesta, non penso ci siano problemi” disse la ricci chiedendo conferma con lo sguardo al suo amico di sempre

“No” confermò quello “so di altri casi che sono filati lisci senza problemi, in realtà il Wizengamot preferisce che a controllare grandi patrimoni siano i giovani che sono rimasti fuori dalla guerra piuttosto che i loro padri. Comunque sia io che Herm conosciamo bene il primo ministro e diversi membri del ministero, possiamo intercedere se volete”
“Lo fareste?” chiese Theo sorpreso

“Certo! Che problema c’è?!”

“Volentieri!”

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Capitolo 24
*** Amici ***


Amici


 

Il fine settimana era volato, le lezioni del lunedì erano finite e adesso Hermione stava correndo in biblioteca. Aveva bisogno di rifugiarsi per un po’ nei suoi amati libri. Quella notte non aveva dormito molto, complice anche un sogno a dir poco strano. Aveva sognato di baciare Draco. E il sogno era anche piuttosto vivido tanto da da chiedersi se non fosse successo davvero.

Che sciocchezze che penso, se avessi baciato Malfoy me ne ricorderei sicuramente. E comunque non lo bacerei mai, sarà la stanchezza che fa brutti scherzi.

“Ehi Granger, dove corri?”

La riccia interruppe la sua corsa per voltarsi verso quella voce che non aveva riconosciuto.

“Ciao Theo! Vado in biblioteca, sai gli esami si avvicinano e durante il fine settimana non ho fatto quasi niente”
“Dovevo immaginarlo” rise l’altro “sarei dovuto partire da lì per cercarti”
“Mi cercavi?”
“Sì, volevo chiederti una cosa”
“Senti se è per la questione del passaggio di gestione delle finanze adesso non ho tempo, chiedi a Harry oppure ne possiamo parlare stasera”
“No, non è per quello”
“Ah, e per cosa allora?” Hermione si stava scocciando

E’ venuto lui a cercarmi e adesso gli devo tirare fuori le parole di bocca, cosa non capisce della frase “devo andare in biblioteca”?!

“Volevo chiederti se ti andava di frequentarci” disse lui con la solita aria tranquilla da serpeverde

“Te e io?”
“Sì, Granger te e io” rise lui

“Ehm, senti non mi sembra una buona idea. Soprattutto in questo periodo dell’anno, ci sono gli esami vicini e…”
“...e devi studiare, sì lo so”
“E allora se lo sai perché me lo chiedi?! ti saluto, ho da fare”
“Allora studiamo insieme” insistette quello inseguendola verso la biblioteca

“Preferisco studiare da sola” celiò lei

“Anche io, ma sono sicuro che la tua compagnia non mi dispiacerà”

La tua a me invece sì

Intanto la ragazza aveva allungato il passo nel tentativo di liberarsi del ragazzo che si stava rivelando più insistente del previsto. Aveva praticamente iniziato a correre, quando svoltando l’angolo andò a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.

“Malfoy” disse lei tra la sorpresa e l’imbarazzo.

A quella velocità il contraccolpo l’aveva quasi fatta cadere e Draco l’aveva dovuta trattenere per le braccia, quindi adesso si ritrovava tra le braccia del ragazzo che aveva sognato tutta la notte. Questo pensiero la fece arrossire fino alle punte dei capelli, fortuna che lui non se ne accorse, pensando che fosse accaldata dalla corsa.

Però sono contenta di averlo incontrato, ho la sensazione di potermi fidare di lui, forse è perché lo conosco meglio degli altri serpeverde, dato che lavoriamo a contatto spesso. Speriamo che mi aiuti a liberarmi di questa cozza.

“Granger, sto tornando adesso dalla biblioteca. Purtroppo è allagata e non ci si può accedere” disse lui capendo subito la meta della ragazza.

“Cosa?” chiese lei spalancando gli occhi

E adesso come faccio? Avevo programmato un pomeriggio di studio perfetto

Poi la riccia notò un leggero sorrisetto sul volto del biondo e immediatamente gli tirò un pugno sul braccio.

“Non è vero niente!”
“No, ma avresti dovuto vedere la tua faccia” rise lui, facendo sorridere anche lei

“Theo, che ci fai qui?” chiese poi al compagno

“Vado in biblioteca con la Granger a studiare” il tono era neutro e ad un estraneo sarebbe anche potuto sembrare sincero, ma Draco lo conosceva troppo bene e aveva notato subito un ghigno malizioso. Quello voleva fare tutto fuorché studiare.

“E invece vieni con me, Zabini sta organizzando la sua festa di compleanno”

“Oddio, ancora?”

“Una volta all’anno Theo”

“D’accordo, andiamo. Ciao Granger”
“Ciao Hermione. Corri in biblioteca che sarai già in ritardo sulla tabella di marcia” disse il biondo dandole un bacio sulla guancia e poi andò via con l’amico diretto ai sotterranei. Lei si accorse di star sorridendo.

Meno male che è arrivato Draco, non avrei saputo come liberarmene altrimenti. Mi ha fatto uno strano effetto quel bacio sulla guancia, ma forse è solo colpa di quel sogno assurdo, devo levarmelo dalla testa.

Poi si mise a correre verso la biblioteca perché aveva ragione lui, era davvero in ritardo sulla tabella di marcia.

 


 

“Ci provi con la Granger?” chiese Draco mentre entravano nella sala comune dei serpeverde diretti alla camera di Zabini e Theo.

“Sì, mi è scattato qualcosa dalla festa di sabato. Non mi levo dalla testa quelle gambe. Non ti dispiace vero se provo a farmela? Avevi detto che non eri interessato”
“E invece mi dispiace eccome. Anche se non sono interessato a lei in quel senso è comunque mia amica”
“Sì, ho notato il bacino sulla guancia” lo prese in giro l’amico “Stai diventando più sdolcinato dello sfregiato”

“Effetti collaterali di passare troppo tempo con i grifondoro”
“Comunque non ti preoccupare, non credo che sarei riuscito a portarla a letto. Ha ragione Blaise, quella è una difficile”
“Non credo nemmeno io a dir la verità. Senza offesa eh” adesso era il suo turno di prendere in giro l’altro.

“Nessuna offesa” rise l’altro “è un peccato che a te non interessi, perché secondo me a lei interessi eccome”
“Zabini ti ha plagiato?”
“No” rise lui “ho solo visto come si comporta quando ci sei te. È tranquilla e a suo agio, anche prima appena ti ha visto ha smesso di correre e ha rilassato le spalle. Si fida di te. Ed è contro natura fidarsi di un serpeverde, soprattutto per i Grifoni”

“Non ha smesso di correre, mi è venuta addosso!” gli fece notare il biondo “ e comunque te l’ho detto che siamo amici”

“Sarà” rispose l’altro facendo le spallucce e aprendo la porta della camera.

 


 

Erano le quasi le nove e Hermione era appena rientrata nella sala comune. Aveva studiato fino a tardi per recuperare il tempo perso e di conseguenza aveva anche cenato tardi. Ora si stava dirigendo verso la sua camera dove sapeva esserci Ginny ad aspettarla. Le aveva mandato un gufo nel pomeriggio per dirle di ritrovarsi dopo cena in camera sua per un the e per chiacchierare.

Appena entrata in camera un aroma di the la invase

“Ginny sei la migliore, mi ci voleva proprio un po’ di relax dopo questa giornata”

“Lo so che sono la migliore” rispose la rossa con ovvietà “oggi non ho visto nessuno di voi, nemmeno Harry e Ron, che fine avete fatto?”
“Abbiamo avuto un sacco di lezioni, siamo vicini agli esami di inizio anno” rispose lei sedendosi al tavolo con l’amica “dopo io sono andata a studiare, forse anche loro”
“Chi? Harry e Ron?” rispose l’altra dubbiosa

“Hai ragione, allenamenti di quiddich? Siamo vicini anche alle prime partite dell’anno”
“Ti ricordo che anche io sono nella squadra”

“Ah già! Allora non lo so proprio” rise lei

“Com’è andata sabato a Hogsmade? Non ne abbiamo più parlato”
“Bene, ci siamo aggregati ai serpeverde”
“Cooosaaa?” chiese la rossa allarmata di cosa fosse venuto fuori durante quel incontro

“Tranquilla Harry e Blaise sono andati d’amore e d’accordo. A quanto pare schierarsi contro di me unisce le persone” rispose la maggiore sorridendo
“L’hai fatto apposta” l’accusò l’altra

“Certo che l’ho fatto apposta! Harry non accettava che tu frequentassi quelle serpi e adesso le frequenta anche lui e ha capito che non c’è più tutta questa differenza”
“Sei la migliore Herm, dico davvero. Sei la migliore persona che conosca sotto tutti i punti di vista” disse Ginny con sincero affetto

“Finiscila! L’avresti fatto anche te!”

“Forse, se mi fosse venuto in mente. Cambiando argomento: è stata bella la festa di sabato. Quando ne facciamo un’altra?”
“Credo presto, purtroppo” rispose l’altra rabbuiandosi

“Non ti è piaciuta?”
“Sì, sì, per carità. Ma una basta e avanza per tutto l’anno, non voglio passare l’anno a organizzare feste. Però mentre venivo qui mi ha fermata Lavanda chiedendomi se fosse possibile fare una festa anche per Halloween”
“è una bella idea!” approvò la rossa

“A me non pare” celiò l’altra “comunque ancora non è deciso nulla, non era prevista una festa di Halloween, dovrò proporre l’idea alla McGrannitt e a Malfoy”
“Allora è fatta! Diranno entrambi di sì!”
“è quello che mi preoccupa”

“Dai non essere pessimista, vedrai che ti divertirai! Magari questa volta cerca di bere meno” la prese in giro

“Sì, quello di sicuro! Anche perché stanotte ho fatto un sogno strano su Malfoy, credo sia colpa dell’alcool o qualcosa del genere”
“Che sogno?” chiese Ginny bevendo un sorso di the

“Un sogno dove ci baciavamo”
“Ah”

“Tutto qui? Nessun commento?”
“Che devo commentare, si commenta da sé. Ma vi siete baciati l’altra sera?”
“No, assolutamente no”
“Però ti piace”
“Non credo che si possa definire ‘piacere’. Siamo amici in qualche modo. Senti non lo so nemmeno io, è strano avere un qualsiasi tipo di rapporto con le serpi”
“Sì, capisco cosa vuoi dire” rise la rossa “Forse hai ragione. Vi siete un po’ avvicinati e il tuo cervello ti fa brutti scherzi. Del resto Malfoy è un figo!”
“Ginny! Ti ci metti anche te adesso?”
“Dico la verità! E poi gli piaci secondo me, non ti avrebbe portata in camera sua in braccio se non gli fossi piaciuta”
“No, non credo, siamo amici! L’avrà fatto per quello”
“Quanti amici hai che ti porterebbero in braccio in camera?”
“Almeno due: Harry e Ron” rispose la riccia

“Vabbè ma loro non contano!”

“Perchè no? Siamo amici! Secondo me è che non siamo abituate a vedere i serpeverde sotto questa luce, ma tra di loro sono sempre stati molto leali”
“Su questo hai ragione, non posso darti torto. Mi hai convinta, sei solo amica del ragazzo più figo della scuola”

“Addirittura? Non è che piace a te?”
“Naaa non è il mio tipo. Mi piacciono i mori” scherzò Ginny

“Ah già!” stette al gioco l’altra ridendo “Allora magari puoi farti avanti con Theo”
“Ho già dato con i serpeverde. Per un po’ sono apposto. Ma perché proprio Theo?”
“Perchè oggi mi ha chiesto di frequentarsi e me lo volevo togliere dalle scatole”
“Non ti piace? È un bel ragazzo”
“Sì, sì, non lo metto in dubbio, ma non sono interessata. Poi è un po’ troppo insistente si è messo a seguirmi verso la biblioteca”
“Addirittura? Non credo che Theo abbia intenzioni serie, ma se è stato con te a studiare fino a ora forse lo giudico male”

“Non è stato con me. Abbiamo incrociato Draco e me lo ha levato di torno fortunatamente”
“è stato gentile”
“Sì, molto. Ho avuto la sensazione di poter contare su di lui”
“Beh, siete amici” la prese in giro l’altra

“Già! Siamo amici”


 


 


 

“Blaise basta! Abbi pietà di noi!” Theo si gettò sul letto sconsolato.

Era tutto il pomeriggio che Zabini stava organizzando la sua festa di compleanno ed era andato avanti fino a dopo cena.

“Sarà la festa dell’anno!” rispose l’altro “Deve essere perfetta!”
“Ma sono proprio necessari i trapezisti del circo?”
“Stai scherzando?” chiese lui “Sta scherzando?” aggiunse rivolgendosi a Draco che in angolino stava cercando di non farsi notare.

“No, non credo che stia scherzando” rispose il biondo con nonchalance

“Certo che sono necessari! Così come le ballerine nelle gabbie, la cascata di champagne, le contorsioniste, i fuochi d’artificio e le band che suoneranno! È la festa…”
“… dell’anno. Sì, abbiamo capito” lo interruppe il principe delle serpi “Adesso però io vado a letto”
“Come? Non mi aiuti a organizzare?”
“Ti ho aiutato tutto il pomeriggio, direi che possa bastare”
“Sei un traditore!”
“Fatti aiutare da Theo”
“No, Theo adesso sigilla il suo baldacchino e lo insonorizza come hanno già fatto tutti gli altri” rispose il diretto interessato parlando in terza persona

“Begli amici che ho”

“Dato che sono un bell’amico allora ti farò notare un piccolo dettaglio che ti è sfuggito per tutto il pomeriggio” rispose il biondo

“ Cioè?”
“Siamo ad Hogwarts! La McGrannitt non ti darà mai il permesso di uscire per festeggiare il tuo compleanno e anche se lo facesse comunque noi saremmo bloccati qui”
“Addio festa dell’anno” si rattristì subito Blaise

“Addio festa dell’anno” concordò il biondo

“Puoi farla nella stanza delle necessità” cercò di aiutarlo Theo che adesso si sentiva in colpa a vederlo triste
“La McGrannitt non ti darà mai il permesso” rincarò Draco

“Ma lo fai apposta?” chiese Blaise

“No, sono solo obiettivo”
“Invece potrebbe” disse Theo “ha già dato il permesso per la festa di inizio anno. Potresti chiederglielo te come caposcuola”
“Dirà di no anche a me, ma se vuoi provo. Tentar non nuoce”
“Grazie Draco sei un amico” lo abbracciò Blaise.

“Sì,sì va bene ma ora basta con queste sdolcinatezze da grifondoro e fammi andare a letto”
“Lui le sdolcinatezze da grifondoro le fa solo con la Granger” Theo non perse occasione di tirare una frecciatina a Draco, la storia di Hermione non gli era ancora andata giù del tutto.

“Che sdolcinatezze fai con Hermione?” chiese Blaise distogliendo l’attenzione dalla sua festa per la prima volta dall’inizio della giornata.

“Le da i baci sulla guancia” lo prese in giro l’altro

“Tutto qui?”

“Tutto qui? Che ti aspettavi?”

“Ben altri tipi di sdolcinatezze” rispose Blaise malizioso

“Oddio Blaise, basta ti prego!” Draco non ne poteva più di quella fissa del suo amico “siamo amici”
“Ah ecco perché lei l’hai aiutata nell’organizzazione della festa e invece a me mi hai abbandonato” disse l’altro scherzando
“Non so se ti ricordi, ma la festa di sabato praticamente l’ha organizzata tutta lei”
“Hai ragione!” rispose l’altro come se avesse appena capito i massimi sistemi dell’universo

Gli altri due si guardarono perplessi, a volte Zabini era complicato.

“Chiederò a lei di aiutarmi con l’organizzazione!” se ne uscì il moro

“Si auguri” rispose il biondo “siamo sotto gli esami di inizio anno, figurati se la Granger ti da una mano con una festa”
“Cavolo hai ragione! Vabbè io ci provo lo stesso, come hai detto te: tentar non nuoce. Poi nel caso mi rimanete ancora voi”
“Ah beh grazie per tenerci così in considerazione” scherzò Theo

“Non potete lamentarvi, mi avete dato contro tutto il pomeriggio” rispose l’altro serio

“Abbiamo solo detto che chiamare la squadra di nuoto sincronizzato forse era un po’ esagerato” rispose Draco

“Esatto! Mi avete dato contro tutto il pomeriggio. Io che ho detto?!”
“Basta ci rinuncio, buona notte” disse Theo entrando nel suo baldacchino e insonorizzandolo

“Me ne vado anche io, se hai bisogno con la megera fammi sapere”
“Sì, ma credo che la mia amica Hermione mi aiuterà, non ti preoccupare”
“La tua ‘amica’?”
“Certo! Pensavi di essere l’unico amico di Hermione?”
“No, ma lei lo sa di essere tua amica?” lo prese in giro il biondo

“L’avvertirò domani” rispose l’altro serio.

“Ah beh allora è tutto risolto” rispose l’altro sarcastico con un sorrisetto “ vado a letto. Buona notte”
“Buona notte! E non sognare troppo la tua bella” rispose il moro guadagnandosi un’occhiataccia.


 


 

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